ljl1ljý1jjaw ullilll lilt 37 CIE R-179:5 A VERITAS THE. bgsfff OF. RIG ufju%ý $1 -qUAERlS'PEN1N5ULkM-AMOE 'clacumspicr 7 MOEOP& t3 n inTimunnimfinymn-1 111-nimm-funinuminnim r * , * 1* 4IS, S. A I 'I U I -.4.., * *. *.. *. 4-n* * *;..*..<*/ f COMMEN TA RIO dALLA MvATERIA MED-ICA PURA CANTHARIS VESICATORIA DEL DOT]?. PAGLO iBRENTANO ROMA PRESSO L'EDLTORE PIETRO GAPOBIAANCHI CoD Superiore approvazione 1861 AL DOTTOJIE GLOACCHiNO POMPILI SEGUACE DEGNO DELLE VERITA HAHNIEMANNIANE IN ARtGOMENTO DI STIMA DI AMICIZIA DI GRATITUDINE L'AUTORE 356,260 0) COMMENTAFIO XLUL. MATERIA MEDICA PURA DI CALNTIIARIS VESICA TORIAL L'Autore presenta conic saggie di lavori a cui si ri preparando da lunga mano ii secruente Commentario aIll iateria Iedica pnra di Cantaric%. Quale sia ii sno intendimento, quali le ragioni che dlevono dirigere cpiesta serie di Commentarj o di Monografie intorno alla maggiore e miglior parte delie sostauze medicamentose che la scuola di Bahuemana ha dotato di una materia Medica pura, lo dint a suo tempo.una Introduzione e lo dirir meglio di quello che una semplice Avverlenzc pu6 dire. E vero che ii debito delle Introduzioni 6 di venir prima e non dopo, ma noi siamo persuasi ehe it dare dei fatti prima di dare deile pronesse non pu6 guastare: e le Introduzioni, si sai, promettono sempre, C loro dovere: nostro sara di mostrare coll'opera che vogliamo attenere phi di quanto potremmo promettere. Le condizioni della scuola di Habunemanm in Italia sono hen inferioni a queule di qanlsivoglia nazione civile: confessiamolo 1)ure, di tutto si manca, perain di libri elementari, di manuali che stieno a livello dci progressi delta scuola, costretti a pigliar tutto o quasi d'oltr'alpe e d'oltremare. Potremmo tuttavia rassegnarci a questa necessitA se Ia letteratura omiopatica straniera fosse abbastanza famigliare a tutti quelti che la coltivano tra di noi: ma neppur questo. Scegliere tra. la farragine delle produzioni straniere 66 chel u6 riescire d'immediata utulitA al pratico e in pari tempodI soccorso alla propagazione scientificc della nostra Dottrina in Italia, dovrehb e essere ii pnimo compito nostro; e nessuno neagheri chdela seelta, La prefere=za da darsi agli studj di matenia medica e di Lerapin, ii metodico ordinarento e perfezionameuto di essi' non sia ci cde di meglio va fauo Ocraun sente che la potenza, ii nerbo vitale, iItcrine magido &illa nostra scuola sta 1i; ma ognuno che ha pratica in queste materie, vede -2 -subito che ii semplice ufficio di tradultore o alIa trista di compilatore dell'altrui non pub essere nB bello n6 efficace nB rispondente al concetto che vorremmo attuare. D'altronde se monogralie o commenti a mb di quelli che si vorrebbero e che si cerc di fare per noi col presente non mancano alla scuola nostra, non abbondano nemmeno. Gli studj dell'Hartmanu sull' Aconito, la Bryonia, il Mercurio (1), Ia Chamomilla, la Belladonna, la Noce vomica (2); del Peschier sulla Chamomilla (3); del Wurmb sull'Arsenico (4); del Mever sull'Aconito, la Platina, la Sepia (5); di Morello (6), di Reil sull'Aconito (7); delfl'Espanet sull'Argento metallico (8); dell'Hyrschel sulla Bryonia sul Jihus toxicodendron (9) ec. sono lavori preziosi e alcuni mirabili, ma oltrech poco nolti alla pluralith dei nostri Colleghi, quale per un verso quale per PI'altro deficienti, imperfetti, e tali da permeuere anzi da comandare a chi vien dopo ii far di piu e di meglio. Rifondere almeno i duplicati, ritoccare e riprodurre i degni di esserlo, compiere gli abbozzati, rifare i male fatti e far di pianta ii resto, tale sarebbe il nostro disegno: non vano, se assecondato dal' opera e dal consighlio dei cultori dell'omiopatia in Italia. Ma torniamo a noi. Un commento suppone un testo: e noi si per economia di spazio, si per lasciare alposto che le compete la materia Medica pura, raramente lo riprodurremo in extenso, rimandandovi addirittura il nostro fettore nuando occorra. Altesto di Cantaride contribul primamente Hahnemann fin dal Fragmnenta de viribus medicamentorum posi(1) Weber die anwendung der Arzneien ec. Leipzig 3185. (2) Weber die anwendung der N. vom. ec. Leipzig. 13) Biblioth. Homoeopath. de Geneve 1. Serie. (4) Oestr. Z. f. Homoop. 1. 3. s. 25. (5) Hom. Yierteljahrschrift Bd. 1. ilL. IV. (6) Giornale di Medicina Omiopat. per G. Placci, Bologna 1844 vol. 10. 11. (7) Ri's Aconit. Preisschrift iib6rsetz. Versione inglese per D. Henry New York 1859. (8) Journal de la Soc. Gallic. d'Hom. 1. Serie, vol. A. p. 337. (9) D. Hirschel's Grundriss der Homoopath. ecc. Versione ingl. per J. Hayle Manchester 1857. 3 -aivis (1): in seguito gli Nrchivj di Stapf (2), Ia Materia Medica di Rartlaub e Trinks (3), ii Manuale di Noak c Trinks (4) e pith recentemente ii Doti. RoLh (5), ii henemerito Benedettino delia nostra letteratura, ci diedero anche per Cantaride un lavoro se non perfetto, prossimo alla perfezione. Ed & al testo francese del Domu. ioth che noi ci riferiamo e che raccomandiamo altnostro leaore. Al pratico poi non provvisto, come troppo speso incontra, che dello scavno riassunto de' riassunti cbe ii Jahr ci porge nel suo Ilanuale (6) non sapremmo che dire: ma forse a iui pud che ad altri non giungera sgradito un Commento. Seuza dissimularci i pregi di silfatti non di rado felicissimi riassunti,6 chiaro per6 che di 11 non si comincia ma si finisce. Hahnemaun nei suoi ultimi anni era ii Manuale di Jahr che avea, sul tavolino nelle ore delle consultazioni, nl crediamo apporci male dicendo cheili aestro abbia contribuito personalmente alla sua prima compilazione; ma a lui ed a chi come Iui avra bisogno non. di imparare bensi di ricordarsi, di cerziorarsi sara permessa la via di scorcio: agli alLri che per esser venuti allomiopatia e per curare e guarire che guariscano senza molte fatiche, non si credono di aver rinuiziato a soddisfare la propria rapione e la piamaestra non parra di tropo. a certo anche troppo per una Avvertenza. Gli Antichi conobbero e si valsero delle virtu" specifiche della Cantaride; ippoorate le usb" nell'idrope, nell'apoplessia, nell' iLterizia, uci parti laboriosi affin di aecelerare I'espulsione dl Feto e della placenta: si usarono nell'elefanliasi d(i Greci, nella leb(1) Leizig 1805. (2) Arciv. ffr die Hor. Heilk. Bd. XIII. hfr. s. p. 157. (3) Reime Arzneimitelleher. Leipzig 1828 Bd. 1. p. 63. (4) ilaudhuch der Homdopath. Arzneimittellehore. Leipzig 1843 v, 1. p. 393. (5) Matibre Mddicale pure Vol. V. pag. 200. Paris 1855. (6) Nouveau Manuel de Med. Hom, cc. 6. edition Paris 1855. Ibra degli Arabi, n6 men note furono le loro propriett emmenagoghe le quali in un colle afrodisiache procurarono alla Canlaride quclls triste celebritd che tilli sanno. Cbo so esse al paro di tulle le sosianze cb'ebhero nome di abortive, mal risposero alle intenzioni criminose, e sc lerribili casi di satiriasi di sfacclo dei genitali, di avvelenamenlo acuto e mortale, conseguitarono al loro abuso, ci6 non valse a disarmare Ia medicina di un farmaco ii quale, come accadde dei pift potenli e piu preziosi, traverso le esagerazioni della lode s del biasimo ebbe in s6 taolo da superare gli ostacoli dell'una e dell'allro. Esalte descrizioni (egli accidenti aculi o immediaUi prodoiti dalle Cantaridi, n'abbiamo a dovizia: quelle tramandaleci da secoli concordano pisnamente con quelle dei contemporanci: Dioscoride, Galeno, Rhazes quesla volta porno dar la nano a Par6, Aliberi, Orfila. Men nota e degna d'esserlo phi sarebbo la sloria o piutlosto la verificazione dell'avvelenamento cronico, lento, e tuttavia mortals di Gui le Canlaridi a detlo d'alcuni, sarebbero capaci. Non ci arresteremo alla soluzione di colesta interessante questione, sfuggita all' accuratezza dei phi noti trattatisti (1): ci basti accennare come. I'arte del veneficlo secreto tornala in onore e ad insolita perfezione net XVI e XVII secolo, soprattutto in Italia, sapesse trar partito di cotesta a noi ignota potenza della Cantaride: e come la famosa Acqua Toffanc o Toffania (dat nome della nuova Circe che ne facca spaccio) o Acquetta di iNapoli, non fosse, secondo alcuni, che una, mislura dIi Opio e Cantaridi in dale proporzioni. E ben vero The i suoi elfetti, quali Ii troviamo descritti somigliano perfetlamente a quelli deli' avvelenamento cronico medianle l'arsenico, e cse si Irattasse di misture arsenicali o di sali neutri d'arsenico era pure l'opi(1) Di cotesta lacuna ci avvedemrno leggendo iL capitolo Secret Poison nell'opera del Beckmann A iystory of Inventions Discoveries and Origins. Versione Ingl. London 1846 vol. 1. p. V7. nione d'i Hahnemann (1): di gran peso senza dub); bio, e per nol e per chissisia; ma I'alfra soggiungo ii Beckmann secondo la quale Opio e Cantaridi ne sarebbero i componenti ebbe uutimamenle tali e tante confermazionti da iidurci a credere cite pIu d'una di siffatte acque stigie avessero corso ccc. (2). Che se ii giudizio A roso ancor pitui difficilo dallo stato d'associazione dello due soslanze venefiche e quindi dalla parte cho si dovrebbo anzi tudto assognare a ciascuna, giova per6 considerare die l'opio in minime dosi (come dovea essero in quelle famose gocce d'acqua che neA dal colore onI dali' odore nDe dal sapore, come ci narrano, potevano tradirsi) ancho continuate per anni difficilmente avria poutuo altoraro ben addentro la salute: o cc no fan fode individul sui quali la lunga abitudino ha reso l'azione quotidiana dell'Opio pressochA insignificante e negativa, dir6 quasi, perchli la sola inlorruzione dell'uso Ii fa accorti d'una tal quale dcficicnza nei loro atli fisiologici. D'allrondc so notissimi sono I'abuso o gli effetti di questo come di molt'altni fafmaci narcotici, osilaranti~ec., dell'abuso per e degl'effetli delle Cantanidi a piccolo dosi continuato a lungo, nessuno, ch'io mi sappia, n'ebbc o no ha notizia che possa contentare i cultori dollo scicnzc nalurali. Nondimeno fra i non pochi punti di contatto esistenti tra l'azione dci preparati arsenicali c dolle Cantaridi, e che noi chiariromo in soguito, non vogliaro tacero fin da qu'l quello chc additorebbe lo(1 paro nci due veleni irritanti un'aziono dinamica, profonda, permancute ncll'organisro vivo dopo )a cessazione dci fenomeni acuti o Icliminazione delta causa maleriale. Noi nostri Annali leggiamo di un idividno it qualo nove anni dopo un grave avvelenamonto di Cantaridi nisentiva tuttavia i fenomoni caratloristici di quosta sostanza (3): nA saria difficilo rocare aOtN (1) Weber die Arsenikvergifiung Leipz. 1786 8. p. 35. (2) Vedi la penulLima nowa. (3) Homdo athische Bekelirungs. Episteln ec. von. D. Y. Dresd. U. Leipz. 1837 Ersts. eest. p. 84. docurenti corn roA:anti colesta persistenza d'azione, ma, dal poco che accenniamo A manifesla la probabililai del,1'opinione a cui inclina ii Beckmann: opinione dcl resto che a trarla dallo sato a di probabile non varrebbe aiimo argouento da quello infuori della ietodiche sperimentazioni della Cantaride sugli animali in modo da determinare se A possibile quelle lenti eppur mortali intossleazioni a cui la storia dei veneflcj allude. Cle Io Cantaridi sieno capaci di provocare mollissimi accidenti e talora formidabili non solo quando date internamente, ma anche quando applicate alla cute in forma di vescicatorio; nessuno l'ignora o dovuebbe ignorarlo. E incontestabile che tali accidenti sono pifi rari, meno intensi e phA rimediabili allorchA" usate esternamente che non idbternamente, ma se noi gettiamo uno sguardo retrospeltivo sulle vicende istoriche del nostro farmaco, yediam questo di singolare, che gli antichi s'attenevano all'uso interno delle Cantanidi, che solo da Archigene (cilalo da Aetloj e piii taladi da Aretec dalb Fusoe esterno, e che solianto dalla seconda meta del secolo XVI in poi si generalizzA quest' ultimor mode e andb scadendo ii primo. 11 per-chd e un libre troppo indecifrabile in terapia per presumere di trovarne qul umo che abbia un pe' di sensooe almeno che faccia mostra d'averlo. CiA che possiamo dire di sicuro si A che questa variazione (i moda non derivA tanto dall'intenzione di evitare gli accidenti dell'uso interno, quante da nuovi criterj lerapici che presiedetlero e con poche uodificazioni, presiedono tuttora alle lore, applicazioni estenioni. be Cantanidi applicate alla cute producdno Una serie di fenomani troppo noli perche ci arrestiarn a descriverli in queste punto: attirare gli umori, derivare la malattia. sostituire, trasporre,, iscuotere ad altrettali cniterj era naturale che balenassere nella mente agli uorini dell'arte: ed ec -- I coil le Cantaridi pigliar posto Ira i piU' lodali aarnesi dello medicazioni indirette, topiche, decorate pure ai nostri di del nome di irritanti, sostitulive, rivellenti, traspositive, spoliative ec. (1). Delle loro eminenti proprielt specifiche, dirette, poche, insufficientissime parole, condite all'uopo di uno scetlicismo che sarebbe meno singolare so ia credulitA onde gli allopalici fan fede tanl' altre volte non ci facesse dubilare assal delle ragioni filosoficle del loro crelerC e discredere, del loro negare ed affermare. Gli Autori dell'opera in discorso, trattando della Cantaride non yoUono pmh in ia del vescicatorio: e sia pure; del modo di provvedere ai inolti inconvonienti che ne risultano: ed 6" bone; ma quando consacrano una lunga tirata alla coal delta medicazione irritante sostitutiva ec.; quando tiferiscono a coteste medicazioni generali i benefici effetti di tanti agenti speciali, dimenticano essi che I' aziono di ciascuno, che I'azione per esempio della Cantarido non 6 limitata n6 limitabile alla earte su cui opera localmente e alle conseguenze dell azion locale? Che cio6 I'azione topica generica, non elide Ia dinamica la specifica? Cho ii riferire esciusivamente all' una ci6 che devesi per lo mono riferire ad anbedue 6 in buona Lerapia un procedere tanto gratuito, quanto illogico? Che pertanto ]a loro fiducia nelle sostitu-. zioni, trasposizioni cc. 6 ancor meno filosofica del lor` scotlicismo nelle azioni specifiche? E iste e scoraggianto e dirsi, ma in Mledicida gli elemonli di cio che costituisco un fatlo, muoltiplici, reconditi, variabili per natura propria, 6 cosi raro che l'ossorvatore arrivi a compronderli nolla loro integritae, 6 coal raro per conseguenza ii faLLo che sia probanto, la conclusiond cin sia scientifica, che 6 meraviglia come a'invochino falli ed osservazioni manifestarnonte deficienti nella loto costiluzione elementaro, a soslegno di ragioni forse piu' deficienti ancora. (1) TraM Do Mat. med. etTherap. par Trousseau et Pidoux vol. 1, p. 399. - 8 hrn-quanle malattie non s'abus6 o non s7abusa dette applicazioni dermalicho della Cantaride? Non DC drizzeremo la lista per limore di piantar qul un indice nosologico in forma; ma in quanto di quelle stesse matatlie ]a Cantaride data sob internarnenle non1 1riesdl altrvettanto salulare? In quantA casi i buoni effelti cho si riferiscono tultora alle teoreliche rivulsioni, irritazioli sostitutiVe, traspositivo cc. non si dovrebbero anzi riforire alle reali virtiu specifiche di questo farmaco? Valga un esenpio: quello dell'appticaziono di un enorme vescicatorio at petto dei malati di pneumonile e di pleurito in qualsiasi stadlo delta malattia, pratica non-nuova ma nuovamente messa in: onore da M. Gendrin ebe so no 1-oda- assni, dicono i precitati autori (1), 1 quali ce ]a mettono d'innanzi so non come prati~ca motto lodevote, cerlo come eseinpie ed. arigomento della vatidita e razionalilt delle modicazioni 'irrilanti, Iraspositive. Ma chi non dubioerafor-te di cotesti razionatismi rifletlendo che le Cantaridi si rinvonnero efficacI usale solo internanente contro ]a pneumonite e oa plenrilo? La scuola del Conirostimolo (2) e pif tardi la nostra (3) non mancano di osservazioni, di fatti comprovanti un aziono che nessuno certamonto potra dire irritante, Iraspositiva. Ond'e" che ii Giacomini dicendo ) cho a torto i pratici Salttribuiscono all'antagonismo nervoso, alta rivuln sione, atta controirritazione quei 'vanlaggi che Snelle malatlie ossi ottengono dall'appticazione dei n vessicanli faiti colle Cantaridi n (4) non va lungi dat vero: o prima di lui Most, Alexander, ed altri osservavano gti stessi buoni effotti, volgarmente riferiti at vescicatorio anche dalle semptici bagnature eolla tintura di Canlarido, ab&,pue vesicattone et revulsione; ma chi piiY at vero s accosti, o Giacomini (1) Ib. p. 4-15. (2) Giacomini, Trattato filosofico ec. dci soccorsi terapeutici Vol. Ii. p. 197. (3jL'Art. Mledical 1857 Vol. V. p. 9. a OP. cit. p. 202. colle pToprietA ipostenizzanti, controstimolanti da lui attribuIle aile Caniaridi, o Ia nostra scuola colic specifiche, vedreemo fra poco. Ci6 che fin da qul va messo fuor di questione si 6 I'azione dinamica, specifica deile Cantaridi, contemporanea alla lopica: ii che non equivale gi ed una assimilazione che da noi si faccia degli effetti indolli daile Canlaridi nel corpo vivo dai due dilferenli modi di applicazione, vale bensi a giustificare 1'ammissione neile nostre PatogenesIe do' fenomeni dinamici, specifici devoluti tauto ail'un modo che all'aitro. Questiono imporlante, almeno in apparenza, sarebbe quella, dell'esciusione della Cantaride come Yescicatorio, a cui la scuola diL'ahnenann ]a condann6 ormal da mezzo secolo. E giusta, ' inappellabile cotesta condanna? Se ]a Mledicina contemporanca ha ii torlo gravissimo di dimenlicare le vecchie tradizioni, di far si poco caso dell'uso interno delia Cantarice, Ia nostra scuola dimenticandonie gli usi pift moderni pu6 andar scevra d' ogni laccia? Noi ci sentiamo Iroppo sicuri per diffidare o per rispingere le proposte d'alleanza, di conciliazione tra i metodi e i mezzi curalivi pih divergenti tra di loro, ma convergenti del paro allo scopo supremo della Medicina, al guarire. Uno dci nostri periodici, 1'Art M~dical (1), che propugnando la causa deli' Omiopatia inscrisse sulia sna bandiera ii progresso niella tradizione, non esita a rendere omaggio alle Cantaridi in forma di vescicatorlo dopo di aver formulato alcune indicazioni per ii loro us0 in forma d'infinitesimi. Le veritable rnedeczn no doit negliger auicune des ressources de sonit Art..... e phl sotto: tout en puisant t' la source niounelle et f6conde de V honzocopat hie nous entendons tou-,j ours tenir compte des fails acquis par l'experience et consacre's par la tradition. Ma Ira i fatti acqui(1) Vol. V. p. 20. - 10 - siti daH'esperienza e consacrali dalla tradizione havvi per-6 una profonda distinzione a fare; vi sono de' fatti che non appartengono ad alcuna scuola, o meglio che nessuna scuola pu6' logicamente subordinare, esplicare per i propri principj: e stanno per conseguenza tutlavia sollo ii dominjo puro dell'empirismo: ye ne hanno altri che bene o male le scuole piu. opposte esplicano nei modi pih opposti ve ifhanno altri inline che a dispetto delle consecrazioni sperimentali e tradizionali una scuola gia ricca e feconda di Lati, pub lasciar da un lato senza temere poiverta. PerchA una scuola che ordin6 a scienza una serie imtnensa so non ]a totalta dei falti terapici, qual'I6 I' omiopatia, s' induca ad accetlare un fatto che non 6C esplicabile dal sno principio scientifico, die lo 6 nel modo pii' contradittorio cia tutte le altre scuole, che in sostanza 6 un fatto empirico e nulla piX", bisognerebbe almeno una condizione: ]a conosceuza, voglian dire, di qualche indicazione, e sia pure empirica ma certa e precisa almeno, fra malattia e medicazione. Ed era con molta 'aspettazione che noi leggevamo nel periodico ora citato: cette seconde nilhode (delle applicazioni topicle) a aussi ses indications: per6' i valenti cellaboratori credettero miglior consiglio di serbare un silenzio che dubitiamo assai vorranno rompere in un futuro prossimo o reroto, di Gui pure ci lusingano. E vanarente noi cercheremmo alla stessa allopalia, la quale o le toglie dalle solite ipotesi intorno alla natura, alle cause delle malattie a Gui vuol dar battaglia coi vescicatorj, o Dio ci scampi da siffatte ifldicazioni, o le toglie dalla roale obbiettivita di una data forma patologica e oltro all' assoiuta carenza della precise indicazioni che 0oi invochiamo non ve n' ha pur una. di silfalte forme contro cui 1'opportunita, 1 beneficj, Ia validita dell' uso esterno di Cantaride non siano state e non siano tuttavia o contestate o contostabili. Ognun sa che ii vescicatorio 6 per lo vecchie scuole una pante integranto del cosi detto apparato - 11 _ antiflogrislico: I'iiidicazione quindi, questa almeno, dci vescicatorj nella gran classe delle, infiammazioni, dovrebbe essere codta; ma se ]a certezza defle loro indicazioni avessimo a dedurla da essa, vaga e gonerale si ma fondarnentale ad ogni modo, comincieremmo assai male. E innauzi luto ii vescicatorio I6 veramente antiflogisfico? cotesta proprieLý e" provata? la -veechia scuola conosce darvero l'armo che maneggia primia di valeisene? Risponderanno per noi i discepoli delle scuole passate e presenhi. Sachs (1) degyli effe lii posilivi della Cantaride, sia internamente che esternamente usata, conclude )) promovere esse beaui infiammazioni delt membrane mucose del sistemia vascot-are, e recare nel sanague eke vi trap~assa Ia stessa violent a irritazion te e pe~r poco inflammazione )). Most (2) osserva oel ))l'uso topico delle mosche di Spagna non nsolo produce locale infiammazione., ma bene spesso acome pensano mothi pratici, diffusa a tutto l'oraganismo )). Altr-ove (3) leggiamo: )) IlI pff notevote degli effetti generali de' vescicatorl e una specie di febbre not ata, dagli autori cot nome di v,febbre det vesezeanti. E dessa paten~tissi'ma dopo a 'appticazione di vescicanUi motto estesi, e vuotasene tener conto nell'autmento de' fenoment paatologici e soprattutto net suo raddoppiare d'inatensit4 ekhe spesso succede aila toro applicazione aonde non attrtbuzre alla malattia I' effetto del arimedjo. Li' effetto delte Cantaridi stu siste~na asanguigno e evidentissimo e ii mnegbio pronunziato afra quanti esse son capaci di produrne: ne rzasutano hut Ii i fenomeni appartenenti alba circoalazione aurnentata, come sudore, cabore, ansieta, ccc. a). Thomson (4), W. Alexander ("a), Thio(1) Handwortcrh. d. pract. Arzncimittellehrc. Kdnigrsb. 1830. n. 1. p. 712.0 (2) Encyclop. Llandwortcrb. d. Arzncimittclchre. Restock cc. Seliwerin. 1841 p. 216. (3) Diction. des Sciences MWdicalcs. t. LVII. p. 364. (41) Lectures on Inflammation p. 361. (5) Ncd. Versan. ErC. aus d. Engi. Lcipz. 1773 p. 180. - 12 - mas Withers (1), Kraus (2), Brance (3) ed alLri seuza numero convengono pitA o meno esplicilamente nel riconoscero alla Cantaride ossivero al viseicatorio un'aziono irritanle, eceitanle, flogistica, locale e genorale. Ma cho in Medicina Ia concordia nelle promesse non sia una garanzia suticionte per la concordia nollo deduzioni, cc lo provano quelle che i rispettabili aulori citati e da citarsi sepporo tirare dalJ'azion propria di Cantaride. E chiaro che Ia sola doduzione logica, Ia sola consentanea al principio pifi o men riconosciuto da tutte le scuole in opposizione colla nostra, sarebbe stata, sarebbe ii bando delle Cantaridi dali' elenco degli antiflogislici, dalla terapia della flogosi. E diffatto, chi per amore di logica, chi per aver os" servato un non inl'requente nocumenlo del vescicatorio, Ia schiera del suoi nemici non fu mal piecola (4): che so d'altra parke ifatti indubj dci beneficj di Cantarido in quesia classe di malatlie non permisero e non permettono a molti pratici di rinnegarle, ii loro appello alla sperienza, i loro compromessi teoretici, le loro rostrizioni non salvano certo ]a loro pratica, dalla nota di empinica, leloro teorie da quella, d'inconsistonza, le restnizioni dalle contradizioni ph'" aperte. Gli e cosi che Sachs, Alexander, Withers (5) inclinandosi davanti la sperienza in blocco, non si permeflono di formularno alcuna indicazione o controindicazione; gli A cosi cie Most (6) lira in campo l'azion spocifica sni reni e sui nervi spinali: chde Monch (7) consiglia le Cantaridi nelle (1) Bemerk, fib. d. tehler bei d. Gebr. d. Arzneim. eec. aus d. Engi. Leipz. 1776 p. 182. (2) Phil. pr. Heilmittellehere Gdtt. 1831,p. 556. (3) fandb. d. Mat. Med. ec. Pharm. idbers v. Wolff. Leipz. 1 26 v. 1. p. 69. Lv) bithers. loc. cit. 5~) OP. cit. 6) Loc. cit. (7) System. Lebere v. d. Gebranelist. Arnneimittel. 2. Aufi. Marb. 1792, p. 392. - 13 - malattie acute )) quando vi sia assenza d'irritabilit4 o eccesso ma parzialed%, (che luminosa indicazione!): che G.A. Richter (1) una volta c'insegna doversi le Cantaridi adoperare allorquando intendasi derivare fortemente i Iluidi organici, e un'altra alIorquando intendasi aumentare Ia loro plasticita: proprieta ch'egli accorda in alto grado alle Cantaridi e che come ognun vede va a nozze con quelt'altra della fluidificazione! Gli 6 cosi che Thomson (2) erige in legge, che ii sollievo procurato dalle Cantaridi nell' inflaminazione 6" propouzionato al grado d' infiammazione ch'esse promovono: cie Sacls (3) vorrebbe erigere a principio generate ii curare I' infiammazione coll'intlammazione, cio&' mediante Irasformazione de' suoi gradi e della sua specie: che Kentish (4) bilanciando l'indicazione delle mignatte e do' sedativi con quella degli stimolanti e delle Cantaridi nelle infiammaztoni locali, esce a dire n che qualunque parte del sistema organico in x cui abbiavi aumeoto assai forte d'azione deyre mantenersi eccitala, bench6 in grado minore, n sia dallo stimolo stesso, che cagion6 1'Faumento n d'azione, sia da qualch'altro c.te piX' davvicino n I'assomigli, finch6 grado grado l'azione slraordinax'ria rientri nella normale, fisiologica )): e le Cantaridi farebbero quest'ultimo ufIicio. E cosi che noi yediamo una buona mano di osser-vatori non dimentichi dell'azion propria del farmaco distinguerla dalla curativa, mentre altri senza numero, come a cagion d'esempio tutti gli adepli del Controstimolo, confondenle perpetnamente e non veder nel vescitatorio che un agente deprimente, ipostenizzante: molti non coosiderare nel vescicatorie cie l'azion topica, immediata, inoltissitni subordinare questa alla gene-aleb, dinanica cie per gil uni eccita, per gli altri (1) Aus[. Arznairittellehero. Berl. 1829. v. IV. (2) Op. cit. p. 361. (3 OP cit. p. 723. (4) Cooper. Dictionary. vol. 1. p. 211. 14iabbatle, per altrii non fa n& l'una cosa n I' altra; nolti raccomandarlo nell'invasione della flogosi, attri nolla sua maggiore iniensita, o molti condannarlo nel primo nel secondo, o nel torzo caso, ed auche in tulti; sicclie so all' ompiasto vescicatorio, come empiastro, noi non vorremo contendere un aziono qualcho volta bonefica, ognun vede che per tutto ii resto la matassa e" troppo arrutfata porlch6 ii dipannarla sia molto possibile adI alcuno, omolto utile a noi. Pero6 la Cantaride ancho in forma d' ompiastro, appartiene a quegli enti privilogiati del dono dell'onniprosenza nolle classificazioni delle scuole. Ora anliflogistico, ora eccitante, ora antispasmodico, gcc. ii vescicalorlo sa cambiar natura, attitudini, propriela conforme i bisogni, le indicazioni- che lo si vido o si voile faugli adempire: e quesle sue condiscendeuze. indizio d'una rara flossibilita di carattere, ognun vede qnanto poco possano ajutare ]a scienza a trovarglieno uno, a fissarno ii vero. Nelle febbri, dalle sinocali alle adinanicho, tifoidee, ii voscicatorlo non manc6 di eulogisti ne" di deiratlori. Pringle (1) nella febbro carceraria; Mouro, Riverio, Etmniller nella peteechialo e nella tifoidea, Jo raccomandano, quanto Percival, Withers, Gilchrist, Baglivi (2), o esitano a dime bene o Jo condannano ricisamento. Home (3) motto ii vosicatorio tra i migliori prosidj nelle malattie spasmodiche o per coralro BraDde (4), Tbomson (5), Sundolin (6), after-.mano non giovare, bensi aecroscere lo sLato spasundico. Chi non avrobbe ponsato ai vescicanli in faccia alla gran logiono dolle malattie croniche, afobri(1) Noak ua. Trinks op. ciL. p. 411. (2) De usu et abusu vescicant. Opera omnia. (3) Kin. Vers. itbers Leipz. 1781 p. 191. (4) 01)P. ci. (5) Verein. Pharin. der Loud. Ediub. u. DALI. ec. Loipz. 1827 1. 418. (6) Handib. d. Speciell. HeiirniLtelkhere. k. Aun. Reulnson 1832 v. 1. ~ 447. - 1isIi? Si usarono diflatti e si usano: indicazioni? Zero sempro: vantaggi s guarigioni? In virltu del post hoc forse, del propier hoc, ci si conooda di dubitarneo assai. N6 Si oreda ie i pifi receti progressi dolls scionze mediche abbiano risohiaratoIPalquestions del vesoicatorio o avvaotaggiato di qualohe cosa ii pratico: cWA so ai di nostri s'6 progrodito in qualohe cosa, si 6 appunto ns] riconoscroe la nessuna armonia Ira voscicatorio o progresso s, peggrio, scisnza. A clii no volesso una prova raccomandiamo le famoss Sdances de i'Acadednie de Mddecine di Parigi (1); Jo disoussioni sui motodi e le dotrini della rivulsiono, che pur sono tanla parle della vecchia medicina so non anzi ii fondamento stesso di tulle le scuole del Con traria contrariis curantur, oh' il credorebbe? si sucoedono e s'assornigiiano per concludero: gli uni (i consorvatori) chs i revulsivi non 6 bens abbandonarli affatto perch6 ii p ratico pub valersono Iuaand 2ii ne sail plus quoi faire (sic): gli altri ohs if pratico non 6 possibilo niesca a scuotore i pregiudizi che glieli impongono, abbsnch16 i r-evulsivi non sieno que les ressources de l'ignorance ou de science & boat de moy'enys (sic). E ss le parole di un Velpean, di un nMalgaignc, di un Bousquet, di un Piorry, tenderobbero come ognun yede, a sharazzars la modicina di una triSte eredita, sara forse 1'omiopalia che s'affretutora a raccogierla? E so per colmo di misura un mezzo che manca di regole per usarne e di prove scient-ificho del suo buon uso, 6 irto di pericoli che i'allopatia islessa non Si dissimula (2), sara forse I'omiopatia che chiudera gli ocohi della ragiono psi fare un hens dubbio, por caso, o un mals probabils per pregiudizio? (1) Moniteur des HMpitaux, 1855, 1856. (2) Ognun sa che molti casi di diatesi purulenta, come no fan fede Mforgagni, Parb, Velpean ece. di eczema si acuti che cronici e talora ribelli ad ogni trattamento, di resipole ece. ripetono 1origine loro dal soliti vescicaLorj comer aaestano i citati Trousseau et Pidoux, ii Yalleio, ii Grisolie, ii Bouillaud ecc. ece. 16 Non crediamo sieuo meslieri altri argomenti a giuslificare ]a nostra scuola del disuso, dell'oblio, in ch'ella ha tenulo e terra coteslo mezzo delle applicazioni esterne di Cantaride, ii quale per ci6 che in se pu6 avere di mezzo diretto, specifico, e' di gran lunga superato dalI'uso interno, c per ci6 che ha d'indiretto, di generico eA pareggiato ed ancle vinto da molli altri (1). IV. Le Cantaridi tauto nelle loro applicazioni eslerne, come nella loro amministrazione interna in grosse dosi, in dosi mortali, danno luogo a due ordini di fenomeni die ]a scuola del Controslimolo giustanente notA e distinse: in mcccanico-chimici e in dinamici. Vitaliste amendue, la scuola di Hahnemann e di Giacomini, ambedue sperimentali, se si toccano nelle distiuzioni, si separano gia nel concetto cie ciascuna se ne forma. Per meccanico-chimica o materiale che Yogliasi dire, noi intendiamo l'azione che la Cantaride ispiega direttamente sui tessuli, cutanco o mucoso coi quali viene a contatto: per dinarnica quella che mediante la 'vilalita, s'esercita su tutto lorganismo. Ma per la scuola del Controstimolo, cl' ii crederebbe? l'azione dinamica non s'esercita che in virtu" dell'assirnilazione del farmaco. Taciamno 1' improprieta del termine assirnilazione, ad indicare la preseuza, ii trasporto (a dir molto) nella trama organica di una sostauza inassimilabile, taciamo ]a lacuna immensa che correrebbe tutta.via Ira ii fatto dell'asshuiIazione e dci fenomeni dinamici che ne deriverebbero: noi domandiamo solo: per ispiegare la sua azione, la Cautaride dev'essere assorbita, essere materialmente preseote nell' organismo? (1( Merat Deleus, Dictionnaire ece. Ar. Ateloe vescicat, -- 11 - Ilispondiamo del no, perchA 1.0 assimilazione,. assorbimenbo, preseuza materiale della Cantaride, ]a scienza non constat6 ma presuppose. 2.' si conslatasse pure, non ci esplicherebbero per queslo it ma gistero de' fenomeni in queslione 3V credesse pure di esplicarli, ma una spiegazione alla quale non pOtrebbe partecipare che una piccola frazione non la totaliki di tali fenomeni, fara sempre dubitare della sua giustezza anche Iat dove par giusta. Le Cantaridi agiscono energicamente sull' organismo vivo anche a distanza; verbigini, oftalmie, episbassi, singhlozzo, disuria, emaburia, febbre, sono accidenli non rar in cici s'espone alle loro emanazroni, in chi si riposa non cl'albro alt'ombra degli alberi su cui quegli insebti si raccolgono (1).. L'ematuria pu6" essere determinaba dal solo benere delle CanLaridi secdie nelle maui (2), dal portarle, addosso incarbocciate. Le Cantaridi basba melterle in contatlo colla cute, anche in minima quantitA, anche separate dalla cute medianbe in foglio di carta per produrre dolore, calore, rossore, flicteni net tessuto sotbostanbe, a in pari tempo un eceitamenbo generale, una specie di febbne infiammaboria (3), e- non di rare disunia ed ematuria; ii che so5 p11 essene un indice evident de 1'absorpption de quelque principe des Cant harides, l'evidenza scema d'assai dopo I'ossenvazione che tall accidenti occonrono lantbopia frequentemente quanbo pii" la preperation qu' on emploic contient. ces insectes en n~ature el grossierement pulvdrises (4); n le precauzioni pi6 diligenbi riescono sempre a salvane dall'ematuria e. dall'oftalmia le pensone addetle alla loro raccolta e i farmacisbi obbligali a polvenizzanle (5), e basb6 i' aver (1) Merat De Lens p. 306. (2) Boyle id. ib. (3) Merat. loc. cit. (4) MoraL id. ib. (5) Malattie degli hrligiani ec, 18 -- osservato troppo davvicino la Cantaridina sottoposta alla sublimazione per portarsene una acuta inliammazione vescicolosa delle congiuntive (1). Potremmo ingr-ossare la filza di colesti esempj d'azione per cosi dire, virtuale, farmacodinamica, so polessimo credere ii nostro letlore ignaro dei moltissimi in istretta analogia coi chtati;A Irammenti solo l'azion pur-gativa che molle sostanze ponno spiegare fiutate, toccate, applicale alla cute solamente: e chi ha tanta fouza d'imnraginazione scicutifica da vedervi in gioco l'assorbimento, non si ricusera, speriamo, di vedere in cerIe mosse di corpo 1' assorbimento della paura per esempio die le produce. Che ii nostro intelletto si sforzi di assegnare una causa sensibile ad effetli die cadono solto i sensi, e nalurale, e I'indagine lodevole: ma che 1'intelletto nosiro, accertate le condizioni sensibili di relazione possa aequetarsi come a questione definila, possa vedervi al-tro che un passo verso ii miraggio d'una pelizione di principio sempre uguale, questo parri cerlo singolare a chi ben badi. Che! I' azione di una dramma, di un11 guano di farmaco, 6 forse meno meravigliosa e inesplicabile di quella di un infinitesimo hahnemanniano? Forse che ii guano perch6 inero, pu6 render ragione del suo operare, meglio delle sue frazioni perch6 infinitesime? Forse che Ia mater-ia pu6 render ragione ictera degli slessi. fatti materiali? Posarsi quest'ovvie questioni 6-tanto facile quanlo arduo ii risolverle: ma 'noi vorreinmo che il puatico non dimenticasse di posarsele, almeno prima di tuinciar scntcnzc, sulla posologia hahunemanniana. Nella diswria, nelI'emnaturia, non che nel brucior d'uretira, nel dolore di vescica e dci reani, Giacormini per esempho vedo I' azione ueccanico-chimica della Canlaride assoimcita. Non ripeteremo che gli e questa unat alfermazione tutta guratuita, domiandeoitCmo (1) Merat ce. Art. Candharidine. - 19 - solo: ma com'i6 che Ia antarido data nella forma piut assimilabilo, in tintura allungata, invoce di siffatte azioni meccanico-chimiche ne provoca di ben diverse, se non di opposto? ineotre in natura accostata soltanto alle mucoso, data in forma solida, o portanto assai meno assinilabilo, gli cifetti della pretesa~ assimilaziono sono assai pift rapidi od intensi? E questa una ossorvaziono pratica a cui pare alludesso anco Galono, dicendo: si sola exhibeawur (Cauthk) vescicar exulcerat ccc. mentre mista ad altro, non fosse che ad acqia, come usavano gli antichi, auxilium vescicae pracbet et urimani magnopere provocat (1); e Ira i moderni Cloquot non dubitava di affermaro cho non v'ha so non la Cantarido in natura, sia topicamento sia intornamento usata cie produca ]a stranguria, mentre la loro tintura favorisco al contrario la socrozione e l'omissione dollo orino (2): fatto git implicitamento confermato dalla preferenza data da molti pratici (come, Baumes, Lange, Frank, Schneider, de o eiza) alla tintura alcoolica di Cantarido, nei casi d'uso interno. E vero che 1' osservaziono non C' concludente, V.0 porcb -dali'olfoetto durativo di una sostauza, qual'era la Cantar-ide in mano di tall pratici non 6 legittima la doduziono do' suoi effelli puri: 2.' perche molti altri p ratici (come Smith, LUger, R. Thomas, Werlhoff, G roonvelt, ccc.) usarono altrettanto felicemento dolle Cantaridi in natura, in boli, in p01 -vere, in casi appunto di cistito?, di siranguria, di soppressiono dolle orine, ec V 3? perch gli avrvelonamenti o gli sperimonti puri colla Canlanido, 1'addimostrano capacissima di azioni opposto ed alternanti sui diversi non solo ma sugi stossi individui; nondimono pr ci6 cie spetta I'argomonlo dolI' assimilabilit4 j4acoominiana nossuno al cello NJ 'rqovrera a ridiroe. (1) De simplic. med. facult. jib. It. (2( Mural. eet. P. 313. 21 - dei venti secoli, perchW tulte incapaci a rendere ragione del grande fatto della specificith. Con ci6 non vogliamo dire che l'arte non abbia assai bone e Ialora mirabilmente sapulo valersi della virtu" specifica dei rimedi: ma ado empirica era dessa, non scidntifica, c quanto piu" empirica, quanlo phir nodrita dal semplico dato sperirentale, clinico, analogico, quanto meno paludata di argomenli teorctici,, Unto pih felice, tanto piu immune da erramenti. E cost che se noi interroghiamo i migliori pratici The da Ippocrate a noi si valsero della Cantaride, ii vediamo abbastanza larghi, precisi c concordi nelle risposte che riguardano 1'uso dcl farmaco, non cost in quelle sulla ragione dell'uso. Queste i buoni antichi le tacqucro o le sottintescro nelle gencriche teorie umorali che per buona fortuna la nostra epoca ci dispensa oramal dal confutare: e i buoni moderni infino a Brown ed anche pih ghi imitarono in ci6 i buoni antichi; malse usciti dalla cerchia delI'empirisno noi domandiamo alla scienza dcl nostro secobo una ragione del fatto e una ragione del fare, le contradizioni piA flagranti in teoria e piu' disa-strose in pratica, non fan difetto neppure sul conto di Cantanide. Con cib' noi non intendiamo di parlare di tulte le teonie generali o parziali 'originate dalla considerazione di una o phiu soie degli effelti a cui pu6 dar luogo questa sostauza. E giustamenle osservava Sachs (1) che coteste serie8 sono cosi differenti o ripugnanli, almeno in appareuza, fra di loro da giustificare le esitauze dci teonici, le difficollt dello spiegazioni e Ia manchevolezza di quelle che so no diedero. Difiatto quando leggiamo di Job. Ad. Schmidt (2) che definisce I'azione delle Canlaridi (1) IandwvdrLerb. d. pract. Arznaimiitellehere Konigsb. 1830 B. d. 1. p. 712. (2) Noack u Trinks llandt. d. Arzuediaittel ec. B. 4. 1. p. 408. -22 - per tin esaltamento del sistema ner'voso a spese (let vascolare, o di PogI (1) cho vodo lo Cantaridi aft. forzare it polo espansivo del sisterna nervoso di maniera cite appena cotesto ainnento oltrepassi ii punt 0 novitiate debba succeder-e una dec linazione del polo contra (tivo, noi domandiamo a cite possano, servire sifl'attetorioe o meglio occeninici~th Loriclie die dalla sfora dci fatti pralici n6' partono n6 tot'nano: montro queule cite per avvenlura non so no discostano provano troppo hone F' ossorvaziono di Saclis. L'abbiam gia vislo panlando del v~escicalorio: guardiamo ancora un momonto allo indicazioni o controindicazioni doll'uso di quosta sostanza quali gonoralinolnto s'accennano dagli scrittori di terapia: eesse son sempro o uni riflosso o una anlicipazione di teoria, Ia nifoletono, vogliam dire, o no sono riflesso; ebbono noi diciamo risolulaaiente cite non, V' ha indicazione per questo farmaco la qualo non.sia da altri segnala, appunto come controindicaziono, quanlo dire nossuna. tooria cite non sia in piena coniradiziono conun at attn. Le Cantaridi, leggiamo in un autore, vanno esciuso dal firattamento deglii individui assai gracili, mntahili, iporestolici, dci fanciulli, ecc.; oppure in questi.appunto, Pog't, Hufeland, Dovergie eec., noe trovano indicalissimo.l'uso intorno, o lo raccomandano altamo nte. -Hoppo (2) circoscnrive l'attixi~ia dolle Canlaridi ad una sola od idontica oporazione, cioe" aumenlo della. secrozione linfalica so applicato ester-.namente, ed aumonlo della siorosa so date, int'ernamento: eppuro nA' Hoppo De rmolti altri trovano assurda ]a loro indicaziono nei casi di ossudaziono di linfa,! nassimo da prog-resso infiammazioni o in tu-lle le forme patologriche coniradistinte da ipersecrezioni, come flussi0 mucosi, dissenterie, diarree, emorragie suppurazioni, colliquazioni (ecc. D' altra (1) I d. ih. (2) Syst. d. Heihn. Loipz 1837 B. d. 1. p. 380. - '23 parte Sundelin (1) trova assal probleinatico cotesto aumento d'attivita che Je Cantaridi imprinerebbero secondo alcuni, ai vasi riassorbenli, fa'voi'endo esso piuttosto in generale 1'egestione, 1'ipersecrezione ]a quale dovrebbe quindi costituire una controindicazione per ii loro uso. Sundelin per6 vede una chiara indicazione nella gastrite, enterite, perilonite, e in genere nelle infiammazioni dei piP sensibili e del> cati organi (sic), le cuali invece per Kraus, per Brande costituirebbero una delle pii chiare controindicazioni. Sacls, dopo aver notato che le Cantaridi infiammano segnatamente i tessuti mucosi e sierosi, le indica appunto nelle inflammazioni risipelacee e reumatiche, ciob delle membrane mucose e sierose; ma chi fedele ai principi delle vecehie scuole non vj vedrebbe anzi Ia piu precisa controindicazione? E vero che i veechi principj e le controindicazioni che ne emanano non s'accorderebbero col fatto pratico, ma non sarebbe questa la prima vrolta che l'intelletto uwano anzich6 confessare ]'insufficienza, l'erroneita di una teoria, dubita, nega ci6 che ii fatto ha di reale e di vero F' osservazione (2). Di due dotirine per6.noi vogliamo ora parlare, le quali tentarono ai di nostri di ordinare a scienza i fatti accumulali dall'empirismo inltorno at nostro farmaco L'["ma, la dotirina del Controstimolo poc'anzi accennala, che con grande apparato di citazioni e di sperirnenti credette di concludere, la Cantaride esser-e un ipostenizzante cardiaco vascolare, e flogistiche pertanto le malattie contro le quali si amministr6' e devesi amrninistrarc: 1'altra Ia dotirina delle sostituzioni, che annover6t le Cantaridi Ira i presidj sostituenti alla naturale una nmalattia artificiale somiglianwe: dottrina che ambi di annestare (1) [andb. d. speciell. [eilmittell. 2. Aufi. Renthiugen 1832 B. d. II. p. 53. (2) Noack. u. Trinks. loc. citat. - 24 - alI'allopatia oh`6 che costeD non potea esplicare altrimenti the colla legge lahnematniana, diventata, quindi cl'un tratto ii rifugio do' farmaci ex-lege anzich6 ]a legge dci farmaci. Stimolante per quesla, controsuimolantc per quella 6 Chiaro the poto ci voriebbe a far batlere 1'una dall'altra le due doltrine diametrtalmenlc opposte fra di loro. Noi peub rinunzianio a.1 facile vittoria, so viltoria pub, essere: che dal semplice cozzo di due error'i non crediamo the la ven-ta vi possa guadagnare pi t che lanto: alla parlo di spetlatoni anteporremo quindi quella di attori, e bonclB non s'ignori da noi che ii Contriaslirnolismo dopo di avere affaStinato una non piccola generazione di medici, ha perduto e va perdeodo lorreno da so seoza the Ia critica abbia bisogno oramai di disputarglielo, pur-e lo studio diligente the Giacomini fece delle Cantaridi, i pothi frammenti di voro cl' ei pose in nuova lute, le sue spcrienze sugli animali o sulI'uoruo sano, ii tuono persuaso e persuadonte dei suol scritti, menitano conto l'attenzione di cli intonde trattaro dopo di Iui lo slesso tema. 11 Controstimolismo b uoribondo, se pur non e% monlo: ma le traccie funeste delta sua vita, delle sue opere, del suoi eorori non saranno s1 presto cancollate, almeno lemiarno. Giacomini, non contento dci materiali the ]a Tossitologia gli avoa preparato, spenimenib sui bruti e sull'uomo sano, ossia ammazzb gli uni ed arristhiB di ammazzan I'altro: quanto dir-e porib acqua at mate e legna al bosco, poco, ben poco aggiuugendo a ci che gia sapevano dolle canatteristiche proprieta di Canlai-ide. Anzi non dubitiamo di affermare the dal materiali gia esistenti ii Giacomini avnlva potuto agevolmente togliene le stesse argomentazioni, giungere alle stesse conclusioni cl' egli credette di aU'orzairc coi nuovi, di sno. Cosa debbasi pensare della distiuzione toa azione dinamica e meccanico-chimica, 1'abbiamo deuto; -25 - ammessa e rettificata Ia distinzione not ammettiamo eziandlo Ia proposizione Giacominiana intorno ail'antagonismo, alla ragione inversa d' evoluzione dello due azioni. Quanto pih intensa ed evidento eA 'azione localizzala della Cantaride, tanto minore sarA la sua azione generale dinamica. Gli A questo un falto che ]a nostra scuola non pu6 rivocare in dubblo, dopo di averlo luminosamente addirnostr-alo medianle lo studio di pressochA ulltt gli agenti farmacologici; quanti che la veechia medicina prodiga luttoira a dosi enormi affin di utilizzare le loro proprieta generiehe,purgative, vomiive, diuretiche, diaforetiche, rivelarono adoperati d'altro modo, delle pr-eziose, inopinate virLf"i specifichel Ma sc ammetliamo 1'antagonismo in questo senso, e in nessun aliro, le due scuole si separano affatto anche in questo punlo. Che' laddove ii Giacomini raccoglie soito 1'espressione di azion dinamica i solt fenomeni di lesa vitalita, noi vi includiamo, come gia dicemmo, ancor quetli di lesa materia, non riferibili, non esplicabili dalla presenza di sostanza medicamenlosa. Giacomini, circoscritla 1'azione dinamica nell'estinzione delta vita, ncll'assenza o nella parvita delle lesioni materiali, conclude alP azione ipostenizzante delle Cantaridi e della Caniaridina (1). E cke ia dose ingente d-i veleno possa uccidere e uccidesse in breve or-a, prima che alla azione dinamica fosse concesso di propagarsi sul campo dellavita1vegetativa, niente di singolare: questo falto ci di ]a misura dell'estrema energia dci preparati di Cantaride, ma dell'ipostenia cardiaco-vascolare? Punto: e not non abbiamo che a interrogare le storie d' avvelenanento acuto, quelle stesse che ii Giacomini ci presenia, per convincerci che se ii veleno pu6 produrre talora una estinzione dci potedi vitali inesplicabile dai repealt cadaverici, tal altra, alte stesse (1) Che pur non sono tuttuno nel loro modo d'agire, come si verli. -26 -dosi, a minori, a maggiori, ha prodot~to fenomeni df ben diversa natura; che pift? negli stessi conigli morti dinamnicamente, secondo Giacomini, ec alt ro pu6 significare lo stato congeslivo, flogisti co ch'egli rinvenne costantemente negoli organi uro-pojetici, ii turgore vascolare della vescica e in is'ecie del suo collo, se non un' azione dinamica, iperstenica del veleno? Dire che ii veleno e ipostenizzante qnaudo uccide senz'altro, iperstenizzante quando fa qualche cosa prima d'uccidere, a noi pare concetto cosi vago, inesalto e volgare da non meritarsi davvero quel po' di buccia scientifica in che si pretese di ravvolgerlo. Eppure tutto lo sperimentare di Giacomini si risolve in ci6': benemerito suo maigrado allora solo che nel particolarizzare i singoli sperimenti non dimentica i fenomeni specifici obbiettivi e subbiettivi che le nostre Patogenesie non trascurarono di mettere a loro posto. Se dagli sperimenti di Giacomini sui bruti e sul1'uomo sano, e da qualehe storia di fortuito avvelenarnento acuto ii potere della Cantaride di avyilire, di deprimere, fino ad estingucre la vitalith, senza rilevanti guasti organici, e' abbastanza comprovato, e se come gia vedemmo e vedremo in processo, ii potere opposto di esallarla, di stimolarla, ha delle prove non meno indubbie, e chiaro che coteste ipostenie ed iperstenie, non sono n6 ponno essere che termini relativi, ia contradizione apparenhe, e 1'errore di coloro che fabbricasscro a mo' di Giacomini su di una sola meta del fatto. 11 fatto intero e apparentemente contradittorlo,- diciamo, in forza non solo di note ed ignote condizioni dell'individuo sottoposto alla Cantaride, ma del modo, della forma, della dose a cui 6 sottoposto. Additare pertanto come ipostenizzante una sostanza che data in altra forma, in allra dose, in altri individui 6 iperstcnizzante, non val forse quanto additare Ira le molte proprieta' di un oggetto quella che meno lo caratterizza? Che diremruo noi di cli per classificare -- 27 - una collezione di libri pigliaslse a caratters differený zials non le malerie contenute, ma is accidentalita di stampa, di piegaturs in quarto, in ottavo, 5 Simili? Eppurs di tal modo a un bel circa, ii Controstimo isno pigliA la bisogna. Nessuna meraviglia so anche in Maseria Medica non vide pii in ia di due fenorneni, di due sintomi, debolezza s forza: meraviglia A che tulte le scuols, non esciusa la Giacominiana, accusino quella di Hahnsmann di pigiarsela coi sintomi, di far lanto caso dci sinlomi; si, tanto caso, ma di tutUi almeno! Non dimenlichi ii lettore che fin qul s'A parlato dell'azion pura, fisiologica come dicono, di Cantaride. Prima di trapassars alda curativa la quals per i Controstimolisti A una direlta controprova della fisiologica, giovera un aitro po' di sohiarimenlo intorno al fatto della stenia ed astonia, procurate da Cantaride, ossia intorno a quella serie particolars di fenomeni ohs si possono ssnza noltissimo sforzo ordinare sotto i due termini astratti, ipostenia e iperstenia. Vogliamo farci dat punto di vista Giacominiano, dimenticando per ora lutl i fenomeni, tutte Is azioni alternanti ohe non ponno pigliar parts nA per I'un termins n6 per I'allro. La Cantarids, come del resto luath i rimedj di maggiors importauza prahica, An rico di siffalle azioni alternanti (vechselwvirkungt) le quali so sono tuttora un mislsro s una fonts inesausla di conlradizioni in allopalia, grazis ad lIahnemana nol sono piY per noi iA Chanzi nella delerminazions dells azioni przntarza s secondaric di icui cousta 1'alternante, la nostra ante trovA una guida nuova come la soienza una nuova ragione. Non alludiamo certo ails azioni alternanti, iposteniche e ipersteniche dci rimedj, ma conoesso come coucediamo che la Cantaride lei noven tra le sue azioni alternanli, quals dells due dovr&t dirsi pnimaria, quale secondaria? 1'aslenica o l'ipsrslenica? La risposta A vitals, epperd preghiamo cii dubitasse della nostra, di analizzare i 1160 paragrafi fl28 - di eul consta la sua Patogenesia (I); avvsrtiamio in ispecie i credenti nel Controstimolo a non si Contentars dello scrubt del maestro, al quals sfuggirono troppo spesso le cilazioni The non provano la sua tesi o die provano iroppo bene l'anliles-i: s quando avra debitamenre esciuse tulle quelle die si riferiscono alla con(lrosli rnolazione nOn come effetto patogenelico ma terapico di Canlaride, quando avr-a separate le due categ-oric d'effeui, non dubiliamo che I'evidenza delle cose Jo forzerAa aconvenire coni 1101, 1 fenomeni iperstenici prevalere per numero, per costanza e quindi per primarieta agli ipostenici; stare i prinii ai secondi come diedi a uno: mndi Ia consegucuza tulla opposla alla Giacominiana, ]a Canbaride essere una soslanza iperstenizzants nella sua. azion pura. Pas.siamo ora alla curativa. 'Nell'idrofobia o rabbia canina, ne/l'idr-ope, netl'amenozrea., nei mali i-nfiammatorj od ir-ritativi dei reid e delta vescicaJ, ne//a gonorrea, nze/la lepra e nell'e/efantiasi,ý nelt ti/ e ne//c feb/n-i ma liqne, nella tosse convuisiva, nelle pius sincer-e e squisite infiammazioni, dice ii Giacomini, ne/ia peripneumonite e ne/ta pleurite, is Cantaridi furono adoperate s si ponno adoperars internaments con buon successo: Giacomini ciba 1'altrui e la propria espericuza; ma o Ia r-agione? quell'ovvia s naburalissIma, ch'essendo tutte malaitis di stimoolo, di fondo ipersienico, 1ltizione coniraria controstimnolante della Cantaride non poteva non essere salubare non poteva fallirs. So queue mralablie avessero cervello ed. ocehi, siamo certi Cho avrebbero non poco a meravigliars di trovarsi in farniglia come tiglie pftt o meno legitlime d'una stessa madre: ad ogrni inodo cervello ed ocehi pu6 averns chicciessia, quanto bashi perchA dalla prernessa die Ia Cant~arids non? altrimenti ipos"tenizzante nella sua azion pura, abbia a conclude-rs, o die la scuola del Controstimolo cura, (1) Del Roth, citata. - 29 - senza saperselo, lo iperstenie cogli iperstenici, a allora ii Controslimolismo non ha piu ragione di essere M6 di nonarsi, o eke ii Controstimolo cura cogli iperstenici delle malattie asteniche, ma allora Quelle piix sincere e squisite infiammazionz non maneheranno di proteslare, almenio come i diplomalici protestano, o che ii Coniroslimolo non afferra na in patologia, n6 in materia redica, ne in terapia, a allora slam cerli che ii solo Controslimolo protoster&: le potenze aniche lasceran fuie. Giacomini passando in rassegna le suddotte malattie non manca di invocare quegli argomenti che parrebbero diffatto pifi atli a convalidare ii suo prineipio. Paula deli' idrofobia? Se le Canilaridi valsoro, fu allresi curala da molli, al dire di Boerbaave, coi generosissimi salassi (1): ma so questo potrt forse provare che ad un fine si pub giungere eon due mezzi, questo non provera certoo mai che i due mezzi sieno della slessa natura, n che Ia malahtia per fenomeni fiogistici che possa presentare in qualche sladlo del suo decorso, cessi d'essere specitica o specifleamente curabile da una soslanza come Cantaride la quale per so stessa v~edremo produrre in hozine sano una specie d'idrofobia, anehe con fenomenli iperslenici. Paula dell'idrope? Gli A certo singolare in un uomo di lanta doltrina come Giacomini, quel suo metterla 1. tra le 0nalaitie ipersteniche: che se le idropisie di indole infiamnatoria non sono rare, non A men vero eke Ic idropi caehettiche, ossia da alterazioni specifiche del sangue, le essenziali, le meccaniche, da ostacoli molleptici al cireolo venoso, costituiscono una serie ingenle, ben superiore per numero, per frequenza, per importanza pratica alla. -prima. Pur vogliamo ammettore ce Jl Cantaridi conve-ngano nello idropi di natura iperstenica, vogliamo lacere ii falto osservato Ira gli altri da G. A. Richter (2) dolle gonflezze (1) Giacom. op. cit. p. 186. (2) Arzneiritt. eec. vol. IV. p. lit. - 30 - edematose ingenerate dall'abuso d'una sostauza come la Cantaride, che pu6 esagerare per so stessa le secrezioni sierose, non vogliamo tenor conto della proscriziono delle Cantaridi dal trattamento doll'idrope motivata da Brando (1) su tale fatto appunto; ma qnando loggiamo in Giacomfini (2)cle nelle idropi le Cantaridi possono rendere ovportun)o seri 'gio allorcit gli altr-i mezzi siensi mostrati ine/Jicaci, non ci darobbe egli fl diriitto di credere che se tutUi i mozzi controstimolanti falliscono e la Canlaride giova, questo lo fa non percb6 controstimolante, ma ii contrarie? Giacomini, come ognun vede o incapace a togliere dallo statoe d'ompirisro i fatti certamente innogabili dei beneflicj di Cantarido nell'idrope, ma non saranno i critorj doll'asteuia o della slenia che dai'an lumo scionlifico all'arte: stimolante o controstimolante che importa, sol'arte sadt condannata a valorsene solo allora che non sa cosa far di moglio? Ma ii lettore che non ha dimonticato come ii Controstimolo riferisca all'azione meccanioo-chimica e perlanto iperstonica, flogistica [altra mal, i fonomoni ingenerati dalla Cantaride nel sistema uro-pojotico sara ben curioso di vedere come Giacomini potra conciliare colla tooria ii fatto doi grandi benoficj della Cantaride nello malattie iperstoniche, flogistiche di [a] sistoma appunto. E per vero egli confossa I'apparento stranozza di questo fetto, ma I'accetta o no riporta pitt d'une a cenformazione colla miglier fede di quoston mondo; ( quand' anche ) sogggiungo poi, ( dagli addotti esompj non possan no i preatici venire etbbastenza incoraggiali a far n use dollo Cantaridi nei mali infiammatoij delle n vie orinarie, porche tomeranne giustemente che ) per lo stimolo meccanico eme le Cantaridi put ren cano a quegli organi, possano aggravate anzichA (1) Hand. d. Mat. Med. n. Pharm. tihbens v. Wolff. 1826 p. 69, (2) P. 190. 31 - r sedare ]a infiammazione, dovrauno perA conchiun dere che quello stimolo meccanico 6 dietro gli accennati falti cho hanno tutti i caratterii deli' autenticitat di assai mono importanza e gravezza di n quollo che generalmento si tiene e a larga misura ~ sopravvinlo per lo piu dagli effelti dinamici ipoY stenizzanti successivi ) (1). Ma noi non inlendiamo come col menomaro 1'importanza e la gravezza dell'azion meccanica, stimolante di Canlaride, poche pagine prima cosi importaute e cosi grave, si possa, non che spiegare, giuslificarne I' uso in simiglianti condizioni patalogiche: sempre, ben inleso, dal punto di vista del fontroslimolo. Ancor mono intendiaro come si possa far onore dci buoni offetti all'azion dinamica, ipostenizzanto, gonerale, successiva del rimedjo, ch6" so cosi fosse, porch6 un ipostenizzanlo qualunque cardiaco-vascojare, perch6 anzi un ipostonizzante che fosse tutto fuorch6 iperstenizzante uro-pojotico come la Cantaride, non avrebbe fatto, non farobbe cento volte meglio nelle iperstenie uro-pojetiche? Eppure quci fatti autentici A ben di Cantaride e non d' altro che inlendono parlare. Ma basi: ii iierbo delle ragioni del Controstimolo noi I'abbiaro afr-ontato: non molestiamo Ia rilirata delle ragioni minori. Nossuno potra acdusarci ad ogni modo di soverchia precipitazione nol melter da un labt una scuola cosi poco competente a giudicare e perlanto a valersi anche delle azioni di Cantaride. Resterobbo ora la Dottilna della sostituzione: ma quosta ha gia troppo e troppo bone esercitato 10 penne dci pilh valeuti critici nostri perchi6 ii ritoccare delle sue origini, delle suc altinenze generali possa frulttarci quatche-cosa di nuovro e di ut ile. Alle fonti qui solkt indicate riimaudiamo portanto ii lettore (2). Cho so noi guar-diamo alle allinenze (1) op. cit. p. 1911. (2) (he ni poeto siano concosse di grandi cose, eel -32 - speciali della Doth'ina delle sostluzioni cot nostro farmaco, lon tardereuno ad accorgerci come andh'esrsa non possa abbuacciare e non abbuacci cbe una pi cola parte del suol fatQi curativi; per-tinenti alle affinita eletlive Ira le Cantaridi e gli organi genitoorinarj; anzi i duo. autori dicendo, che c( on a le Dv droit d'assirniler j-usquit a"ain certain point., l'ernv loi des Cant harides donnd'es a 1'interietr '4'ayes injections irritantes qute nouis faisons clans la Svessie et clans le canal de l'urdtre pour gud'rir nles phiegmiasies do la imembrane mnuqucuse qui H.tvd't les organes (1) non fanno die riStningere vie p phu'la, cerchia del fatli e della dolthina, che lenta es p1 wleado,o megilo della gratuita ipotesi cthe accomuna due ordini ditterenti di mezzi ter-apici, per la sola ragIone che 1'elfhtto pub essere identico. La dolttina delle sostituzioni, anche in rispetto alle Cantaridi, ne se soittientl par aucun cote, diremo sapevarno: licci sdmperque licebit 1'imitare, it contraffare, ii travestire, anchie in Akrlecehini c Pulcinclia gli Erol d'Umcro e di Virgilio: ma che i La~lti e gli Scarron avessero a p~ullulare anche in mnedicina, Chi mai f' avria p otuto credere? Eppure it burlesco travestirnento dell'omiio patia iin sostituizione., per opera dci due celebri francesi Tsousscau et Pidoux b si per convincere chicchessia, che in fatto di liceuze i medici q inche volta non la cedono ai pocti. Non sapremmo ab astanza raecomandare la vigorosa e, piena. crilica che ne fece; ii Dott. Morello uclia sna Ricustruzione delta scicnza delta mnedicina o esarMe deWlOrganon eve. Firenze 1857 vol. 1.0 e 2.0. Vedi inolire: Considerodions critiques ccc. per le Doct. Lihert in Archives (le ]a Me"decinc ilomocopaLhique 2. Se~ric v. 1. p. 108 - Titerapeautque et Malier Mledicate critique ecc. par L. Simon, in Journal de, [a Me'decine Hom~ocopathiquc public' par la. socict6Liahlncrnannicnne, de Paris -torn. LI. p. 599 c 706 - Enseignernent de la therapezaique a t'dcole de Paris ccc. par lc Doct. Gab alda in Art Me'dical. vol. V.. p.. 322. 401; e in particolare della Medicazione sostitutiva in vol. VI. (1) Op. cit. vol. 1 p. 392. 33 noi pure ceila fralse favorita dci due Antorj; ma Ia scienza vuol prove e non frasi, e nol non sapremmo meglio fornifle e progredire in pari tempo nel nostro Commento, cho co1 parallelo metodico del1'azion pura delle Cantaridi in hornine sane e delI'azion terapica nello malattie in cui furono usate, sempre colla scorta dci fatti e delie autorita piu' note e consentite. E perchi la dotirina delle sostituzioni ci invita all'esarne delle azioni di Cantaride sul sistera genito-orinario, e queste sono fra le prime e le piA importanli a disegnarsi nell'organisro vivo, da queste comincieremo adchi nol. In quella parte dell'Organon che ha per Litolo: Esemyf di guarigioni orniopatiche operate insciente. mente dai Medici della vecohia scuola, Halneman (1) toccando della Cantaride lasciavTa scritlo )) Ognun n sa che la riteuzione delle orine 6 uno degli accidenti pih ordinarj e piu dolorosi che le Cantan relle producono. Questo fatto fu abhastanza corna provato da T. Camerarius, Baccius, Fabbrizie da a liilden, Foreest, T. Lanzoni, Van der Wiel e a Werlhoff (2). Le Cantaridi date internamente con a precautzioni, devono per conseguenza essere un a rimedjo omiopatico salutarissiro nel casi analoi) gil di disuria dolorosa. E lo sono ditfatto. Seoza a contare tutti i medici Greci (3),i quali in luogo della a nostra Cantaride usarono la M4elee cichorii di Fabnicius (4), Fabbrizio d'Acquapendente, Capo di (1) Organon, Paris 1856 4. edit. frauc. p. 83, 84. (2) Hahnem. Fragmenta do virib. -ecc. p. 83. (3) Osservaz. di Bouillaud, Vernois, Morel, Lavall6e, Bullettin do 1'Acad. do Med. 1847, t. XLI. ecec. (4) Questa aflermazione b inesatta, dopo che M. F~e mostr6 evidentemente che gli antiehi sotto ii nome di Aletoe cichorti comprendevano molte specie di Coleopteri o meglio di insetti d'ordini diversi, tra i quali lon solo Afetoe cichorii, ma con tuata probabilita anehe ii nostro Melee vesicatorius. 3 Yacca, Riedlin, Th. Bartolino (1), Young (2), Smith (3), Raymond (4), Do Meza (8), Brisbaa no (6) c pih altri guarirono porfetoamnlce colle a Cantaridi dollo iscuric dolorosissimo non dipona donti da un ostacolo moccanico. Sydonham rifea riva loro i migliori effeoli in casi dollo slosso gea nero: ogli le vanta assai e le avrobbo volentieri a amministrato piii di froquente- se le Itradizioni a delta scuola, Ia quale credeondosi piu savia della D natura, proscrivo in tali casi gli emolconti, c ria frigoranli ccc. non 1'avesscro dissuaso a dispetto a della propria conviuzione dall'usaro ii rimedio che a A spocifico o omiopalico (7). Nella gonorrea inflama matoria rocenle, in cui Sacls do Lewonhoim, a Hannacus, Bariholino, Lister., c prima di essi, Werlhoff, amministrarono la Cantarido a piccolo a dosi con piono succosso, questa sostauza ha maa nifestamente tolto i sintomi pia gravi, cho commna ciavano a dichiararsi (8); o ci6 in virtiu della a proprioth a lei inerene di produrre conformi ]a o lestimonianza di prossoch6 tutti gli ossorvatori un a iscuria dolorosa, ardoro d'orine, infiammaziono a dell'ureira (Wendi) e porfino in sogruito al suo ) uso estorno, una specie d 'infiammazione gonora roica (9). La Canlarido, afoerma Orfila (10), di qualunquc modo adoperata non manca quasi mai di determinare l'infiammaziono doll' apparato gcnito-orinario: (1) Epist. L. p. 345. (2) Philos. Transact. N. 280. (3) M6d. Comm. II. p. 505. (4) In Auserles. Abhandl. ffur praki. Aerzte. I11. p. 460. (5) Act. reg. soc. med. ccc. II. p. 302. (6) Auserles, Facle Mltenb. 1776. (7) Op. omn. 6dit Reichel 1. 11, p. 1924. (8) Rahn. Trattato delbc malattic venerce. (9 Wichmann. Auswahl aus ccc. I. p). 249. (10) Tossicologia, Moral. De Lens. op. cit. p. 303. 36 Sydenham, che men limido di costui, slidando anzi pregiudizi e persecuzioni, guadagn6 alla sua causa pill malati che medici (come acoade) almeno lui vivo: chW non molti anni dopo sappiamo che in Inghulterra l'uso inteimaD delle Canltarfdi in tall ma]altic era abbaslauza generale fra i pratici (1). Le storie del Groenvelt solo assal interessanli per pifl ragionie o non uliinxi per noi si 6 4uella della perfetta soriglianza che intercede tra Il sue descrizIoni della malaltia naturale e le descrizioni della malatlia che pio produrre l'agente lossico chiamato a combatterla (2): n6 si tratia di una superficiale (1) Lo rileviamo dalla Prefazione del Dott. Quincy alla 10. edizione (1736 P. 168) detl'opuscolo di Groenvelt. ('2) Sotto ii titolo Anticipations of blomoeopathy iF bott. W. Sharp. riproduceva la parte pratica del lilro di Groenvelt net British Journ. of iomoepathy vol. X. P. 556. Nei dieci casi riportati in excenso ii diagnostico ulcere in vescica (M) non manca mai, e Groenvelt 1' riferisce in generale a flogosi pregressa o instante, e in qualehe caso a calcoli; le onine, phiu o men difficili (e in un caso soppresse da 13 giorni e it paziente ghi letargico) sotto lIazione di Cantaride fluirono copiose, fetide, saniose (muco-pus) con frammenti membranacci eec. Mltri casi non meno 11otevoti, a CUi it Sharp accenna di volo, riferisconsi all'uso di Cantanide contro l'idnope, assai probabilmente da malattia renale, anzi non crediamo di apporci male dicendo die ]a [ama di die godevano le Cantaridi appo 5Ii antichi, nelle idnopisie senza discrirnine, fosse e sia giustificahile in quelle appunto da alterazioni dci reni, e piu avanti ne yefremo le ragioni. Qutl giova notane die le Can taridi 1'usavano da Groenrelt unite talora (non sempre) alla Canfora, coll'intcnzione di tempenarne, di conreggerne gli effetti troppo violenti. Giacomini dafl'osservare che la Canfora --arggiunta at decouto di Cantanidi accelerava sommamente la morte nel conigli, ne inferiva Ia Canfora non essere antidoto, ma semptice correttivo degli. effetti meccanici uropojetici di Cantaride e del resto ipostenizzante generate come quest'ultima; Maxwell pure diceva erronea Ia credenza nel p-otere antidotanio di Canfora (Lancette francaise 1838 N. 101). Yero d che cli panagoni la pato - 31 7 somiglianza sintomatloogica, bensi di processo di fenoneni locali e generali, di esiti, di 1esioni magenesia dci due farmaci vedifi che per molti lati s'assomigliano; la Canfora in un grado minore b vero, ma non produce meno disurie, strangurie dolorose ccc.; 1'eretismo decrli organi genitali b' una delle azioni primarie di Canfora ael pari che di Cantaride: e se la prima ebbe tanto credito di antifrodisiaco quanto la seconda di afrodisiaco, la ragione non va cercata in una opposizione delle loro azioni pure, bensi nelin prevaleuza delle loro azioni primarie o secondarie; e per la Canfora ]a prevalcuza delta secondaria & incontestabile come per -la Cantaride della primaria. Cosi si spiega pcrch& ]a Canfora dopo una temporanca azione afrodisiaca (e raccomandiamo al lettore le sperienze di Scuderi intorno alrcretismo dci genitali ed able polluzioni notturne provocute dalla Canfoin sul sano, in Opuscoli delta Soc. Mled. Chirurg. di Bologna 1827, Gen. p. 85) azione che Findividno giat sofferente di eredismo e polluzioui non sendirh forsc nemmeno, svolgerh 1'antifrodisiaca phi o men durevole, tanto sub malato die sul sano. E noto I'aforisma salernitano, canfora per nares csltrat odore mares, ma non 6 men certo che ]a Canforn in virnib di questa azione ha potuto riparare guarire r impoteuza virile (vedi in T. Frank Magazin fir Physiologische n. Klinischc Arzneimiudell. U. toxicologic P. ýI. p. 383), come la Cantaride riusel a sanare snitriasi e ninfomanie vanamente combattute da altri mezzi (Id. ib. vol. 1. p. 210). Tornando a Groenvelt, noi crediamo cie la Lanfora possa in parte per analogia d'azione temperare i sovercri effet idi Cantaride, soprattutto prima che ii lavoro flogistico sin proceduto nolto avanti e quando ii paziente sin in preda a crampi, perfrigerazione delle cstremith ecc. Mla crediamo piu ancora alla perfc-aa inutilitit delle loro miscele, osservando che i ialati trattati da Groenvelt c da altri colla sota Cantaride, non g urivano n6 men presto nb' men bene. E vero che le dosi crano enormi, ma era nccessario che lo fossero? No certo; Groenvelt inoltine prescriveva le Cantaridi tosto (los. non crcnmal.), fattura eccellente per distruggere una buona pan~e dotla toro attivita e scusa accettabde di una Cuormit pih apparonte che reale. Buona prepaiazione e dose appropriata: non - 38 -feriali. Se Groenvelt adopcrb Ile Canlaride con (unto saccesso nei casi caralterizzati da nicerazioni yescicali, Ic autopsie ci provano peter la Cantaricle produric per virtuX propria (1); mfa so Groenveli mcrita un r-icordo speciale, non 6' per6 cie la sna pratica non avesse dci precedent echde gli Annali della Scicuza non conlino fatlfi allicilanto aulcutici ed istrulhivi. Oltre gli anionl citati da Iiahnemann puce sopra, Ballonie (2), Van ielimont (3), Guldenkie (i. Zaculo Lusitano (5), Guarinoni (6), _WonIhoff (7), Glossio (8), Huxhamn (9), Monro (10). Rademacher (11), ed altIMmulti cc ne offi'ono auzi una lan,,ga messe d'innanzi alla quale il dubbie non C' pit Iccito c, ]a dimenticauza non 6 seuza colpa. Un fenomeno cite accompagna hen sovente Ia stranguria da Cantaride ec cie pu6 costituire. da se' solo una forma speciale pa-tologica si e 1' ematuconosciann niigliori, corroutivi di questo due. (The se 1'imminenza doelp ericolo potrobbo anitnaro it patico a I argheggiaro nell dose, non dimontichereinoloFrp arolto d ell'Huxham: s*i Wa (Cauth,. in ischuriis) non cito expectalioni. respondent sod diutius larga in quantitate conti-nuanair., timeo no... aegroti mortemt acceberent., excitando deliria et convulsiones, ut pluries perspicere 2nihi niniUs secunda contigit fortuna. Opera physico medica. Lips. 17641t. 3. p. 124. (1) Bonnet. Anat. lit. 1.11. sect. 24 ohs. 1 ~ 3. (2) Op. omn. lib. I. cons. 52. (3) Tract. do Lithiasi cap. 'V. ~ 17. (4) Cas. Mled. lilt IV. cap. X. ohs. 16., 19. (5) Prax. Histor. lib. Ill. car. XIX. (6) Giacommi op. cit. vol. 1f. p. 192. (7) Opera Med. p. 698. (8) Do nova variol. curandi methodo. p. 24. (9) op. cit. t. ill. P. 1241. (10) An Acconut on the Discases ccc., London 1764 p. 122 7, 233. (11) Frank Magazin ftir Arznoirittel. ccc. Vol. II. p. 676. - 39 - ria (1). Eppure l'emaluria si 6 traltata da non pochi medici felicemenie colle Cantaridi (2). Dai fenomeni puri primarii, stranguria ed iscuia, noi discendiamo a due opposti fra di'loro, cio6 alla soppressione delle orine ed alla diuresi ed enuresi. La soppressione 6 un fenomeno pit vero ma non meno accertato nell' avvelenamento acuto da Cantaride (3): ii che ci spiega perchb essa sia riescila a scongiurarlo in alcuni casi di cholera epidemico trattati col nostro metodo (4). Meno rara 6 la diuresi, come si pub rilevare dai nostri sperimenti puri stessi (5). Non confondiamo certo quest'azion pura, secondaria, colla curativa; diuretica una sostanza pub essere tanto sul sano che sul malato, e che la Cantaride fosse proclamata da Fabbrizio d'Acquapendente (6) quale diuretico, consigliata da Grainger (7) nei casi ove gli altri rimedj non valessero a promovere le orine, riconsigliala da Schwartze (8) e come tale figurasse nelle complicate formole delle vecchie farmacopee, non 6 da stupirne. Ma fa stupore che ad n diurelico le vecchie scuole abbiano raccomandata la cura dell'enuresi; che Devergie (9) consigli la tintura di Cantaride nell'incontinentia urinae dei fanciulli; che \Wilis (10) Ia preferisca a tutti i mezzi usali in questo (1) Vedi Patogenesia dai ~~ 605 a 640. (2) Dictionn. raisonnk univers. de Mat. Med. t. 11. p. 225 - Rob. Willis, die Krank. d. Harusyst. Eisenack 1841 p. 178 - Konig Trakt. Hibhand. ib. d. Krank der Nieren. p. 72. (3) Graaf, Hufeland Journal vol. LII. I. p. 111. (4) Lo vedremo piui avanti. (5) Hartlaub u. Trinks Mat. Med. vol. p. 77. (6) Merat De Lens ecc. p. 313. (7) Histor. febr. anomal. Bataviae an. 1746 Edimb. 1753 p. 130. (8) Pharmakol. Tab. 2. Anfl. Leipz. 1833 p. 373. (9) Noak u. Trinks op. cit. (10) Id. ib. - 40 - caso; che Holscher (1), 7orcke (2) Elsiisser (3), T. Ma-' clean (4) cc no contino le guarigioni ottenute. Ma osa di pif: ii diuretico Canlaride fu visto determinare sul sano ii diabete; Wimber ne espone un caso (5) mortale in seguito all'applicazione d'un vescicatorio, e tuttavia Brisbane, Morgan, Stoeller, Wolff (6) trionfarono del diabete mediante ]a Cantaride. Abbiamo bisogno di dirlo? Seo it criterio della sostituzione puo reggere fino ad un certo punto, trattandosi di stato flogistico acuto o subacuto degli organi uro-pojetici, quello della somiglianza non solo p6b surrogarlo, ma o necessario che vi subenin trallandosi delle molte formo patalogiche s1 dipendenti che indipendenli da flogosi che quegli organi ponno offerire, e la Cantaride sanare. I reni per esempio sotto 1'azione della Cantaride a grandi dosi mostransi in islato di congestione, d'infiammazione, la sostanza midollare fortemente arrossata, la sua pelvi, gli ureteri del pare, non di rado in istato di suppurazione, talora ricoperli da false membrane (7); e che la Cantaride abbia xeramente sostituito in simiglianti casi la salute alla malattia, non possiamo dubitarne. Har der (8), Willis (9), Elliotron (10) ce ne forniscono (1) Hanoverische Annal. vol. II. p. 281. (2) Id. vol. IV. p. 749. (3) J. Frank Magazin fMr Arzneimitt. vol. II. p. 56. (4) Merat De Lens p. 313. (5) Ephem. nat. cur. Dec. 11. Ann. 7. obs. 86. (6) Mlerat De Lens p. 313. (7) La formazione per opera di Cautaride, di false membrane fibrinose che invadono reni, ureteri, vescica, uretra, e si depongono anche nel vaso da notte fu messa fuor di dubbio da li studj di Morel LavalIe, di Bouillaud, da Dourif, a Andral, e Vidal de Cassis. Vedi Trousseau et Pidoux. op. cit.p. 392. (8) Frank Maaaziu ecc. vol. 11. P..75. (9) Noak u. 9rinks p. 412 Willis la raccomanda nell'anuria (ischuria renalis, Cullen): l'uso di Cauth. in questi casi lo dice un empirismo razionale. (10) Id. p. 407. la di Ammon (1), e fra quelle intorno alla sua facolta di guarirla, le testimonianze di Hermann (2), di Silvio de la Boe (3), di Styx (4), di Boccone (5), di Groenvelt (6), di Mead (7): e come specifico contro la gonorrea (8) non mancarono cerrelani e donnicciuole d'impadronirsene e di metterlo in ciondoli d'infallibile. Che poi la Cantaride abbia risposto e possa rispondere viemeglio in quei casi che s'accompagnano di priapismo, di erezioni dolorose, d'incordamento, nell'agmae infine della blenorragia viruleDta, oramai il lettore ne pub trovare da se la ragione nella intensita e qualitt dei fenomeni puri cisto-uretrali del farmaco; e quando leggera il caso riferito da Holseher (9) di furor uterinus con onanismo in una paziente di 26 anni lungamente e vanamente trattato da tutti i mezzi dell'arte e guarita in breve ora dalla tintura di Cantaride, andrt siam certi a trovarne Ia ragione nella Tossicologia di Orfila a quel caso di Ninfomania da Cantaride che ii lossicologo particolarizza in ispecial modo. Secondo; se non per importanza, per caratteri speciali e per frequenza di manifeslazioni, b 1' ordine delle alterazioni che la Cantaride induce nelle funzioni dei centri nervosi. Dioscoride (10) descrivendo gli effetti progressivi delle Cantaridi ingerite, conchiude che i pazienti, postremo mentem alienabantur; Gerolamo Cardano (11) notando gli effetti differenziali in ragione delle dosi (1) ILu Hekers litter. vol. IV. p. 399. (2) Cynosura mat. med. p. 56. (3) f~eth. med. lib. II. cap. XII. (4) Hufeland Journal vol. 1 VII. c. 1 p. 173. (5) MAuseo di fis. Oss. 23. (6) Op. cit. (7) Monita et praecept. mcd. Lips. 1759 p. 143. (8 Giacomini op. cit. p. 194. (9) HannOverische Annal. vol. III. fas. 2p. 281- 1838. (10) Lib. VI. c. 1. (11) De Subtil. lib. IX. p. 224. - 3 - aflernma come le Cantaridi a dose larghissima insanos reddunt. P. Lionnet nelle sue Note alla Icologia degli Insetti del Lesser narra di un individuo sul quale I'avvelenamento cantarideo ebbe per effetto ]a perdita della ragione. Eppure Loos (1) narra un caso d'alienazione mentale cuarita colla tintura di Cantaride e D. Jonson (2) Ya preconizza quale potente rimedio di alcune manie. Tra le spaventose convulsioni che moltissimi osservatori descrivono in seguito all' ingeslione di Cantaride, vuolsi notare la forma epilettica, chiaramenle disegnata da Giulio (3), da Biett (4), da Piquet de la Houssiette (5), da Loos (6): il che spiega perchi Ippocrate (7), Areteo, Fricerus, Mercuriali (8), Stocker (9), Zacuto (10), B. Clara (11), T. Tohnson (12), amministrassero con buon successo le Cantaridi nell'epilessia. Orfila (13), Alibert (14), Giulio (15) enumerano ii letano tra gli effetti dell'avvelenamento acito; e Mease, Steftall, S. Brown (16) narrano del tetano guarito colla tintura di Cantaride data a dosi lossiche (17). (1) Apud Forsten Dissert. de Canth. Lugd. Bat. 1775 p. 126. (2) Merat Dc Lens op. cit. p. 311. (3) M6moires de l'Acad6mie de Turin 1802-3 p. 15. (4) Orfila op. cit. vol. 11. p. 28. (5) Id. ib. p. 23. (6) Op. cit. (7) De Intern. affection. Ed Foesii p. 552. (8) Lib. I. De morb. pueror. c. Il. (9) Merat De Lens. loc. cit. (10) Prax. admir. lib. I. obs. 35. (11) New med. and phys. Journ. 1815. (12) Med. Chir. Journ. IV. 168. (13) Op. cit. (14) Mat. med. (15) Loc. cit. (16) American Repository t. IV. - Journal g6ndral de miled. A6ut. 1808 v. XV. (17) 15 goccie ogni ora. Terat De Lens p. 311. - H44 Or badi ii Jettore: ]a Cantaride produce cefalaigiai violenta, turbamento delle funzioni intellettuali, soet ardenle e, orrore dci liquidi, bava schiurnosa, 861180 d'estrema costrizione alla gola eccc. Cotesii sintorni caralterishiei e patognononi~ci defla nevrosi comune-' mente appeilata rabbia canina, idrofobia, la Cantaride 1*1 sirnula Ii riproduice per virift propria anche nella loro iniierezza sulluomo sano: ]a leltura dci singoli casi d'a-vvelenamento bastcrht a persuaderne chicebessia. 1E per contro, diremo anclie nol con Qiacomini (1), tanli sono i fatti e le autoriith eke depongono in favore della virtu' curativa di Cantaride neII'idrofobia, ceke6 meraviglIa come al d'i nostin phi quasi non se lie parli (in allopalia) senza altro aver trovato di meglie. Non basta ii1 dire a questo proposito, quz' ii sit//it qit' un remede soit Iiroique et quze l'administration en sod pdrilleuse porqzt ii so Irouve do rnddecins q iticoent dovoir le (enter damv le traitment des affections aigdaes et chroniques r-eputdos incurabies (2):- bisognerebbe, provare. eke gil innumerevoli tentativi coronati di suceesso non signifleano nulla, cekleI autoriffi in qSL esopunto non con-tano, eke ii tentative del-la Cantaride nelI'idr-ofobia nOn abbia. n6 possa avero per ragione deterrninante ceke leroismo del farmaco, ed i pericoli della sua. amministrazione. Che se l'eroismo e i pericoli di un 'farmaco sono, a quanlo pare, per eerie scuole la, sorgenie delle loro mndieazioni c coniroindicazio-ni, n oi per fortuna non abbiam nulla a partire con esse. NclI'azion pura di Cantaride ognuno pu6 vedere eon noi ii criterio, scientifico dei fatil die la tradizionie medica, ci offre allo state di em pinisnio, sotto ii protettorato di noni phiu o meno allosonanli, quali Avicenna (3) (1) Op. cit. p. 183. (2) Trousseau et Pideux. Op cit. p. 3962. (3) Opera edit. Yen. 1555 lib. IV. tract. IV. - 45 - Rhazes (1), Malhioli, (2) Zardano (3), Capivaccio (4), Andrea Baccio (5), Van Swieten (6), Freind, R. Mead, J. B. Bohadsch, Wichmann (7), Vogel (8), Kramer (9), Werlbhoff (10), Spielenberg (11). Quest'ullimo e Polgari (12) narrano di una malallia dominante nell'Ungheria superiore che terminavasi in una specie d'idrofobia acutissima, contro ]a quale le Cantaridi erano diventale un rimedio popolare; Montconys (13) le trovava pure popolari in Grecia contro colesta nevrosi: Bocconi siciliano (14) riferiva come ai suoi lempi le Cantaridi si prodigassero all'uomo non solo ma agli animali idrofobi. E in tempi a noi pidt vicini, Calani, V. T. Hildenbrandt (15), Bardsley (16), Wendt (17), Axler (18), Latouelte (19),Bucholz (20),Aepli (21),Sophistofh (22), (1) Apud A. Baccio. (2) Comment. in Dioscor. Epist. l.Nuncupatoria. (3) Op. t. VII. c. X. p. 336. (4) Op. omn. lib. VII. c. III. p. 930. (5) De Venenis et antidot. Romae 1586. (6) Comment. 1. III. p. 578. (7) De insigni venen. virt. med. ecce. Goit. 1762. (8) Kleine akad. scrift. n. 5. (9 Commer. litterar. Noremberg. A. 1735 hebdom. XI. p. 83. (10) Op. omn. Hann. 1775 p. 669. (11) Ephemer. nat. curios. dec. 1. ann. 1. obs. 133. (12) Dissertat. de rabie canina 1768. (13) Voyages vol. 1. (14) Museo di fisica Osservaz. 21. Stenzel Dissert. do Canthar. ece. (15) Merat De Lens loc. cit. p. 18. (16) Lond. med. and. phys. JoTrn. Sep. 1807. (17) Bull. des Sciences m6d. de Ferussac 1825 p. 17. (18) Beob. ecc. von Osterv. Acrif. vol. 1. p. 146. ((819.) (19) Essay sur la rage 1822, (20) Giacomini op. cit. p. 184. (21) Id. ib. (22) Marochetti ib. die Wasserscheu. 1843. -146 -Kensýpineky (1), Rush (2), Rust (3), filldreth (4), e phi altri celmproelamavano le Canlaridi qualo sieuro o porfino infallibilo rimodio e proservativo del1'idrofobia, non infirmano cerlamontele icvochie tradizioni. Meitiamo per Icrzo l'ordino dollo porturbazioni de Itorgani digoronli quali sono, ntausea, it vomfto ab idatele dejezioni alvine copiose e talvolta sanguinolenti, l'epigastralgia acutissirna, ii sin ghiozzo, i do/on atroci degli ipocondni, le coliche spasmodiche eec. (15), tuttu fonomeni fino a un lcorlo punto dovoluti alla prosonza dolle Cantarollo nollo vie digoronli o poreib comparabili' agli offotti commAi a molt' alive sostanze irritanti, corrosive, ma non di raro ossorvabili (mono intonsi si ma non mono cvidonti) in seguito aile loro somplici omanazioni,. ale. loro applicazioni estorne int forma di vescicatorio, oppercib devoluli in partot ad un azione din-tamica, celttiva loro inorento. Cib' non tolso die Ic Cantaridi si raccomanilassero e si dossoro mnternamontc in casi di eardialgia, di vomito spasmodico, di singhiozzo, di colic he, di epatite di entero-p~enztonzte, e Si tontassoro dagli Inglosi contro ii cholera mnon/ms delI'India (6). Le Cantar-idi sul tessuto culanco agiscono in modo tutto. proprio. Oltro alla infiammazione, vescicolosa somigliantissima ad alcuno formec di risipola, o da seottatura, od alia vera, fobbrilo risipola die ii yescicatorio, conformo lo osservazioni di Neumann (7) e d'altri pu6 talora produrro, notiamo loeulcri ni(1) Id. ib. ('2) Giacornini loe. cit. (3) Frank Magazine Bil. IV. (4) Ne1r York rued, Ropository-Salzb. med. ekir. Zeit. 1823 n. XIX. p. 311. 5,Orfila loc. cit. 6)MrtDo Lens p. 310. 311. (7) Bemerk. itb.d. gobraibehuiehat. Arznoimiwt Berlin 1&4 0 P. 1&2, - 47 -- belli e maligne con Pereira (1, l'esantema cantarideo con Plate (2), l'eczma acuto e cronico, semplice e impetiginoide con Pereira (3), con Valleix (4), con Grisolle, con Trousseau (): e mettiamoci a riscontro il trattamento della risipola incipiente, colle Cantaridi, secondo Sanson (6)e Dapuytren (7), della risipola neonatorum secondo Dewees (8):' delle scottature e dei pernioni secondo Wurzler (9), e Kentish (10): dell' eczema e delle ulcere maligne e ostinale, secondo lo stesso Pereira (11), e Roberton (12), Plenk (13), Thilesius (14), Keir (15), 'Simmons (16), Home (17), Biett (18), Cullen (19), Otto (20), Brisbane (21) e phi altri. Da questa passeggiata nel campo della letteratura medica comune che noi avremmo potuto allungare (1) Vorl. fib. Mat. mad. fibers v. Behrend. Leipz. 1838 v. 1. p. 224. (2) Journal de la Doctr. Hahn. p. Molin. t. II. p. 285. (3) Op. cit. (4) Op. cit. (5) Op. cit. (6) Pathol. med. chir. vol. VI. p. 382. (7) Lecons orales t. II. p. 233. (8) Noak u. Trinks. ecc. loc. cit. 9) Id. p. 236. 10) Cooper Dictionary loc. cit. 11) Op. cit. p. 256. (12) Id. ib. (13) Mat. Chirurg. Wien 1771 p. 352. (14) Neb. d. fleet. Hautschl. Leip. 182. (15) Voigtel's Arzneim. Bd. II. Abt. II. p. 15. (16) Med. Comment. (17) Klinisch. Versuch. p. 471. ((18) Gaz. Med. ed Paris 1830 n. 33. (19) Mat. med. II. 588. (20) Zeitschrift von Hoppenheim vol. XXV. IV. p. 177. (21) Select. cases in the practice of Med. Lond. 1772 p. 14. - 48 - a nostra posta, torneremo ora su quello proprio aila nostra scuola. I fatti accennali c ]a loro ragione generale di ossere, sono ovidenti e proziosi, ma da so soil insufficienti a decidere ii pratico nei casi speciali in cui dovesse oplare Ira Cantarido e venti alIre sostanze non meno raccomandate dagl' indici almono di Materia modica o Torapia. Lo studio e la determinazione scientifica dolle indicazioni posdtive fra rimedio e nalattia sventuraiamenie non data che da Hahnemann; vediamo a qual punto sieno giunhi i suoi discepoli in rispeito a Cantaride, yediamo fin dove lo sperimento puro e ii clinico ci permettono di giungere. (x Tutui i siniomi della Cistite proseniano una analogIa evidentissima con quelli prodotti da Caniariden) nota l'Harumann (1) e per conseguenza iie sar&' essa lo specifico pill efficace, non tome ogli di aggiungere, citando in prova casi pratici suoi proprj, a' quali voglionsi aggiungere quei che ognuno poira consultare nolln Dosire raccolto Cliniche (2). E specifico it piA oflicace sara certamente in una grande maggiorauza di casi, di forne, di complicazioni, e in thutt gli siadj che Ia Cistile pu4 porcorrero. Vediamolo: non seoza avveriire che della patologia noi non ci occupiamo so non per ci6 cdie riguarda le sue coucordanze colla materia medica. Cosi, distingruendo i ire stadj, notiamo che la Cantaride pu6 di primo (ratio trovare Ia sua applicazione, quando ]a reazione generate sia ancora poca o nul(1) TherapeuLhique homocopathique des maladies aiguas ci des maladies chroniques. tom. 1, pag. 1333 (2) Beauvais. Clinique homocopathique. Iukeri, KUnisohe Erferungen. etc. - B0 - gistico atla peritoneale, sart certamente uno dci mezzi pii proziosi di Gui ii pratico pub (lispOrre. Con cib vogliamo dire che la Cantaride non 6 nD publ essere per t'omiopatia to specifico assoluto della Cistile, ne di nessuna altra forma patologica, o che molte soslanze piuA o meno affini netta tore azion pura sull'apparato orinarie, bonci6 di fisionomia non cosi decisa come la Cantaride, potranno assal sposso essere preforite a quest'ultima. La considerazione delle cause, dci sintomi, delle complicazioni, ajutert e docidera qul come sompreil praLic nella looro scelta. Non enireremo in paralelli minuli sul conto delta tore azione curaliva, ossia delle loro speciati indicazioni, e motto mono della lore azion pura. La Canlaride 6 lipo soeza dubbie di una sorie non p~iccola di sostanze per cib" cho riguarda la loro appropriazione ai diversi casi di Cistite, o bastera pronunziare i nomi di Cannab. sat., Aeon., N., ven.,A in.,Ars-s., Camp/., Putts.,M~ezer.-, MeN-cur., Ilyose., Digit., etc. perch6 ognun di noi si rammenti come non1 siavi causa e concausa ( r~pulsione di eruzioni culanee, rapide passagrgie dal catdo al freddo, in seggelff goltosi e reumatici, abuso di bevande alcoeliche, conlusioni, cadute, introduziene di cateleu, bugie, sonde, abuse di vescicalori, estonsione di gonerrea, ostacoti piu e mono permanenli at mingore ), come non sianvi compticazieni, P rvaleaze fenomenati, accidenli concomitanti, etc. a'considerazione dci quati possa essere sterile per noi, c Ia lore rimezione superiore ai nestri mezzi. Ceilo 6 che 1'uso opportune, accomodato, omiopaLice per dir tulto di contaride o di quctie soslauze che abbiarne enumerate ci dispensa Ya tutte quelI'apparato di niezzi indirelti a cui to attic scuele sogliono raccomandare ]a cura delta Cistito, e fra i quati priimnegiano o esotrazioni sangiIgne locali o gonerali, e qCuesI'utlimc generose, at deliquie, conforme it metedo patronalo roconlemente dal Dolt. Grosseelsue botlissimo trattate sulle matattic degli organi orinari (1) che avremo motivo anche di citare pii" avan i..Noi non contestiamo la possibilit& delle guarigloni operate od operabii con questo e con altri metodi che non ian nulla a vedero col nostro. II regno del possibile in medicina e cosi vasto e quello del eredibile cosi legittimo che noi non ci meravigliamo tanto di dovervi inchiudere tutUi quanti Curono sono e saranno i metodi curativi, quanto di vedervi cosi spesso esciuso ii nostro. Ma so noi non contestiamo sitfatte possibilita, siamo per6 ben Iontani dall'accordaro a tutti ii brevetto di razionalilY. So v'ianno del metodi o dci fatti terapici che a voler credere bisognerebbo proprio invocare ii credo quia absurdur di Tertutliano, ye n'hanno altri che segnano, per cosi dice, sul lermometro della ragione i diversi gradi dallo zero in su. Quat grade segni, per esomplo, ii netodo dello emissioni sanguigne nella Cistite, sopratintto secondo la nuova formola, nol sapremmo dice procisamente: ma quosto sappiamo bene che la Cistite al paro di ogni altra inliamniaziono 6 ben lontana dall'avor trovato o dat trovare nolle diverse scuolo un metodo identico invariabile di traltamonto; e lo provano i fatti di gtarigione ottenuta tanto mediante to sotirazioni sanguigno variamonte adoperale, quanto mediante I'use esciusiro di farmaci ad aziono diretla e specifica. Concediamo che per to scuele le quali non soguono i1 nostro principlo scientifico, la scella possa essec libera o indifforente, e, se conforme al propri principj, ancho razionale: anzi per tutle lo scuolo che ricusano ii similia similibus per ii coniraria contr-arsii, razionale non potra essero( cde ]a sanguigna: empirico, non razionale, 1' uso dollo sostanzc ad aziono direlta, specitica, inesplicabilo al di fuori del nostro principie. Ora date o concesso (1) A praticat treatise etc. of the Urinary Bladder, Philadelphia, 1855, 2. ediz. 52 che i falti depongano del pani in favore di due metodi divcrsi, l'indirctlo colle sottrazioni sanguigne, ed ii direlto con mezzi spccifici1 non 6 egli ver& che Ia nostra scuola non solo non avrA ragione atCUIa di ninuoziare al proprio pnincipio e ai propri inzzi, ma avna per se qucila fontissima che emana dalla stessa loro immutahilYta? Non 6 egli voro che so ii metodo indircuto delle sotirazioni ha dalla sua i soli fatli analoghi di CistiLe, e dician pure di flogosi in generale, ii tetodo direlto, specifico non solo no ha altreltanti deilo stosso ordine, ma hadalla sua l'wnivensalita dci falti clinici? So questo attesti del carattere scientifico delta nostra sduola,. e pertanto di una razionaliLt che net fatto dove tradursi in supenioriti, tlotasciamo liberamente considenaro al benevolo ed ancho al malevoto lettore. Del rosto noi non riprod~urr-emo quI Ia lunga requisitoria die contro i mezzi indiretli, dopletivi, ed in specie contro ii salasso, lanciavano Hahui mann e discopoli, e prima di essi e insieme ad esSi una coonic di autorita mediche, tra veechie o nuovo. La formola d'attrondo proposta dal Gross ricorda troppo bone la saign6 coup sur coup di Monsicur Bouillaud. Un autre coup et it setrait mort gueril nispondeva Habnemann a chi gli faceva osservaro che ii matato sciaguratamente non avea polulo nesisleuc alla cura. Noi crediamo che it malato di Cistite preferira ad ogni modo vivere malat& at moriro guarito, e il medico di non arrisohiare ii bone per amore del meglio. E ci6 che intendiamo della Cistito, vuolsi intotdoer cziandio dclla Nefnito, contro Ia quale 1'uso di motto sostanze ad aziono specifica, e quindi della Cantlaide, 6C eviclnlemon.te conforme a.la nostra tegge terapoutica. la piclite, Sc possono 0lualehe volta tener dietro a sil'alli aecessi dolorifici, ii pitt spesso per6 questi ultimi cessino colla eliminaziouc dllel concrezioni orinarie, lo quali bruscarenle, senza prodroni Ii avevano provocati. La Cantaride fu adoperata eon buon successo dalla nostra scuola (1) anebe nella colica neDfritica, ma la Bellad. la Cann. sat. la N. vomz. ii Zinc. e I'Opiwm celm ii Trinks antepone a tutU questi, contano dci fatti in maggior numero die non conti finora Cantaride. Quantunque possa sembrare a chi conosce in digrosso la tossicologia di Cantaride cbe questa, deN1) convenire solo negli stati acuti o subacuti del sistema orinaijo, Ia noslra materia medica e la nosira clinica ci provano di quanta utilita ella possa essete in molli casi c monienli di nilezioni croniche difformi; noi pcrb qui non daremo un arido elenco di norni nosologici per due ragioni principali: 1.0 pcrch6 da soli non haslerebbero ad indicare nulta di preciso, e to studio progressivo di Cantaride'varrh a faoe rneglio precisare le specinli indicazioni, senza incorrere in soverehie ripclizioni; 2-' porch6 in molte forme patologiclec in cui ]a cantarido potrebbe convenuirc, almeno quale intercorrente, come p. e. suppumazioni, ascessi, ulcerazioni, vrarici, camarro, ipertrofia della vescica, etc. Ia sun importanza in gencre 6 sopra-vvinln da quelIa di molte nalre sostnnze che ne dominano mcglio la lerapia, o cile In -clinica rafforzb di maggior numero di falti; e noi che nabbiamo preordinato to studio di Cantaride conforme n a sua: inportauza pratica, non potremmo derogare a quella dclle altre sostanze ciho studierenio in seguito, scnza taceia di pnrzialila, alnieno apparente: ch la parzialita in fattodi rimedi sarebbe cosa tanto strnordinaria in omiopaLia, quanto I'iniparzialitA in allopatia. Hl(tons nous a piMend-re le maenzede, landis Q(W it grevit encore: (1) IBeauvais, Clinique etc. - 53 i' motto spiritoso non fa mai per noi che di mode farmacologiche confessiarno diinon intendercene. Ill. I RITENZIONE, INCONTINENZA, SOPPRESSIONE DELLE ORINE. La ritenzione delle orine 6 uno dei fenomeni che pu6 accompagnare to stato inflammatorio da Cantaride. La materia medica ai ~~ 163, 164, parla d'iscuria conseguente a dosi pifi o men tossiche, evidentemente iscuria infiammatoria: ma pid chie a ritenzione completa i ~~ 566 a 57.1 inclusive alludono a ritenzione parziale ed a stranguria, la quale, differente di grado, d'intensilA e di fenomeni che l'accompagnano, si pub riterire tanto ad uno stato di flogosi quanto ad uno srato di spasmo: ed osservando cronologicamente i fenomeni puri da Cantaride a dosi non eccedenti n ripetuto a lungo, quali si ebbero - dagli sperimentatori della nostra scuola, troveremo che la diminuzione della quantit4 delle orine, it crescente bisogno di renderle e it non polerlo che goccia a goccia con tenesmo di vescica, ardore di uretra, l'impossibil& di ritenerle tale da obbligare it paziente a mingere fin 60 volte in un' ora (~ 576.), indi l'aumento della secrezione, la diminuzione de' fenomeni dolorifici, la may gior facilit& di rendere le orine, poi to sforzo a ritenerle, fino all'emissione involontaria, questi fenomeni, diciamo, nell'ordine ora esposto, si suecedono con poche differenze uei diversi individui, provando indubbiamente lchi lo stato flogistico, irritativo, spasmodico e paralitico dai quali pub dipendere la ritenzione parzialo finoo alla totale, ]a stranguria, la disuria, la diuresi e infine l'incontinenza delle orine appartengono del pari alla sfera d'azione del nostro farmaco. E questo ci decifera um volume di contradizioni teoriche e pratiche che l'unilaterale osservazione e - 56 -la falsa logica delle scuole concorsero mirabulmente a rendere sempre pii irreconciliabili. La Cantaride infiamma e paralizza, d8t ]a rilcuzione e toglie la facoIti di rilenere le orine, le promove e Ie sopprime; nessuno pub negare questi fatti dell'azion pura; si neghera forse che Ia Cantaride tolga 1'inliammazione, ]a paralisi, Ia ritenzione, l'incontinenza, Ia soppressione? La negaziono sarebbe impossibile in faccia agli annali clinici di Lutte le scuole: I'accettazione pura e semplice, sarebbe possibile si, ma a palto di non uscire dall'empirismo: e uscirne sara possibilo mal senza la scorta del nostro fattolpriflci pio? L'infiaimazione dogli organi uropojetici, ripetiamo, pub esser causa di riteuzione ed anche d'incontinenza, ed ii valore di Cantaride in questi caSi non pub essei' dubbio per chi ha gia visto con noi le sue indicazioni nella cistito, nefrito, etc. Non parliamo delle cause meccaniche da cui pub avere origine Ia ritenzione, poich6 in quasti casi 1'opera chirurgica sarA indispensabilo e dova precedero od accompagnare ii tratlamenlo dinamico volulo dal caso specialo. Diremo solo die la Caniaride polra coflcorrere validamente ancho nei casi d'ostacoli meccanici, come coaguli sanguigni, ingrorgo infiammalorio o ipertrofia della prostata, stringimenti uretrali, etc., nei quali ognun sa so Parle nostra possa starsi splttatrice oziosa, per difetto di presidj curativi; e oantanido qui na ll' trovarsi in linca con Gannab. sat., Pals., 0Clm. erect., etc., conforme Ia natura a la sede dell'ostacolo. Mla lo slato spasmrodico della vescica, del collo, dlell'urelra, pub agli pure indurre i duo fenomeni di niianziono o incontinenza, indipendontemente da lavoro flogistico. I doloni remiltonti, i violenti promiii, ii frequenie desiderio di mingere, indicano chiaramenlo, dice ii Gross (I), Ia natura dll'af(1) Op. ek. p. 372. fezione:o altrettanto chiararnente, soggiungiarno noi, I'ulso di quella. Cantaride eh'egli appunto annovera" tra, le cause possibili. di sifl'atto sl~ab spasmodico. L'Hartmann (1) che raccomanda di primo trallo la Canfora, soprattutto quando causa della cistodinia sia stain la Cantarido o Ia gonorrea, traccia con molla esaltezza to indicazioni del nostro farruaco. Cantaride varra, dic'egli, quando esista sirnullancamaenl enuresi* spasmodica: ii dolore soprattutlo di notle, obbliga ii malalo a uscir del 1dbt; egli ac-,cusa dolori incisi-Vi,contral~i-vi' e pressivi lungo gli ureleri verso Ia parke inferiore della, vescica, spesso con dolore strappante, passeggiero al collo vescicale. 11 inalato studiasi di diwinuire queste sensazioni dolorose comprimendo ii ghiande: lalora 1'orina cessa di uscire goccia a goccia e dopo un i~nlervallo di riposo 6 espulsa con forte geltocon migliorarnento ed anche remissione tolale d'ogni ac,cidenle. Di raro essa? spasruodica: ii pifi spesso torbidiccia, e lascia deporre, massirno di noble, un sedimento mucoso, bianco. L'orina, spasmodica, acquosa, verdognola?6 invece caraLberislica di Canfora. Aggiungeremo anche qul die Io diverse cause eapaci di produrre lo, spasmo vescicale, potrarino determimare ii pratico a posporre non di rado ]a Cantaride a N. yam., p. e., so da tumorii ernorroidali, da abuso di alcoolici, di bevande formenlale, di cibi stimolanli; ad Aeon., Duic., Catch. se da, freddo, da, soppressa braspirazione culaflea; ad Opium nei barnbini, a Puls. nolle femmine, a Con. mac. nelle, pregnanti, a Sassap. nei calcolosi, 0 in tutu,7 diciamolo una volta per ltule, al"caleterismo, quando l'urgenza, la minaccia dci pericoli di una riteuzi~one prolungala, l'irnprobabilita o impossibilila di poterli scongiuraro coi mezzi dinamici, dovrrh ricordaro al pralico che 1'indicatio vitalis sta sopra tulle. (1) Op. Cit. Vol. HI. p. 459. - B8 Ulna condizione palologica che possiamo conside,rare come anello tra lo spasno eo ]a paralisi si e ia ritenzione che si riscontra talvolta nelle femmino isteriche e che qualehe autore riferi, piii che ad allto, ad una deficienza'della volonta; e ovvio per noi che in questi casi ]a scella del rimedio non sara determinata che dalla formn totale assunta da quci prolco nosologico ce ha nome Isteria: e so iai fenomeni purindi Cantaride sia lecito costruire qualcuna di tali forme, lo si potra argomenlar meglio quando toccheremo delle varie nevrosi ce la tCvantaride pu6 p rodurre e guanine. Intanto giovera notare come Fllartmann ne l'istcria nefritica e vescicale (1) propooga ]a Cantaride, senza esitazione. Nello stabo panalitico della vescica, causa non Infrequente di riteuzione come d'incontinenza, ]a Cantanide fat prodigata dalie vecehie scuole nell'inbento di scuotere, di finfonzane I'organo e l'organismo indebolibo (2); -c so la Canlaride sia niusciba in questi casi per virtu' di un'azione autipabica, come queule farebbero presumere, od omiopatica, come la nostra sostiene, lo lasciamo giudicare a cli cj ha seguito e vorra seguirci fino al tenmine dcl npstro commenlo. Noi aff-ermIamo intanto che l'aziono eccitomoboria da Cantanide avra tanbo naggiore probabiuita di successo, e di successo stabile, quanto piui direbta sara essa sull'asse cerebro-spinale, e quanto meno sui bessuti della vescica: una prova di quanto affenmiamo si ha dal considerare come la nostra scuola metta sulla sbessa linea di Cantaride quali eccito-motori vescicali in molbissimi casi ad essa preferibili, I'Arsen. ii Rhus top. la N. iom. ]a Bellad. ]a Dtto. Ia Cicut. l'Iiyosc. ii Caust. ii Plosph. etc., I'azionc dci quali o della pii parte dei quali sui contni nervosi?b tanto provaba quanto (1) op. cit. vol. II, pag. 525. (2) Merat, do Lens, oc. cit. p. 313. - Gross, op. cit. e. XVI. riqoella di Cantaride sui tessuti della vescica. E ii pratico, constatate le diverse cause o concause dalle quali pu6 dipendere Jo stato paralilico, come apoplessia, lesioni varie della spina, soverchia distensioue della vescica per freddo o trascuranza nel vuolarla, aloune febliri acute (durante le quali A da notarsi la forma su cui insiste ii Gross, cio6 I'incontinenza da ritenzione) I'abuso degli anodini (1), l'indebolimento generale, etc. non si lascera certo imporre dalle generiche proprieki eccito-motorie delle accennate sostanze, le quali nol sono ne ponno esserlo che condizionatamente, cio6 omiopaticamente. Ars. Jihas. tow. ad ogni modo, io le figuarderci in questi casi come le sostanze piu' analoghe nella loro azione a Cantaride. Nell'incontinenza parziale o completa, temporanea o durevole, dipendente da una mnorbosa irrttabilit4 del collo o di tutta Ia vescica, quale si riscontra negli adulti ed in ispecie noi fanciulli, ]a Cantaride ha trovato, come vedemmo addietro, e trova anche ai di nostri encomiatori, Ira i quali ii DoLt. Gross citato: (( io ho gran confidenza, scrive, nell'uso di Cantaride in quesl'affezione, e la vidi riuscire in casi ribelli ad ogni altro mezzo ) (2): egli suole adoperarla in polvere, tino a leggiera stranguria. La nostra Clinica poco finora se no valse, meno certamente che nonle scuole nostre avversanie (3). (1) E specialmente nelI'ahuso degli opiacci sarii da valutarsi la Cantaride. Vedasi a quest'uopo ii ~ 1021 ov'3 citato dalla dissertazione di 1orstcn un caso d'avvelenamento a forma convulsiva da opio, sedato e tolto in breve dafla tintura di Caniaride; e v'hanno casi che it Giacomini raccolse (op. cit. p. 170) di avvelenanento da Cantaride, sedati e to1lt dal laudano liquido e dagli opiacei. Antidodi reciproci, a quel che pare. (2) Op. cit. p. 398. (3) Non abbiamo di pubblicato, che io ml sappia, che un caso da ilaustein in Gaz. how. vol. XXXV, p. 106, non raccolto nemmeno nell'opera citata del Ma la razionaliit, ossia omiopalicila del suo uso in questi casi non vuolsi dimenticare. La Cantaride sarA indicata nella incontincuza notlurna dci fan-ciulli, come in quella degli adulti, specialmente quando l'esallazionc della sonsibillAt nalurale della muccosa sarh accompagnata da un teggicro grado d'infiammazione, quando ]a masturbazione o1'abuso di coito no saii causa, probabilmente ancle quando sarA sostenuta dal carattere acido delle orine (1), quando ]a sim*patia coi roni, colla vragina, coll'utero, come accade nei primi mesi della gestazione, allorch la paziente sia lormontata da una costanfe voglia di ormnare. Quando invoce l'incontinenza dipende da vormi inteslinali, da tunori emorroidali, da ragadi all'ano, da ipertrofia prostatica, etc. A naturale che Cantarido dovrA cedere ii post~o a quolle sostaiizo che pif diretlamonte no rimuovono to cause, concordando mcglio di ossa colla totalitA do! sintomi. Notarsono gil antori una forma abbaslanza rara, tanto di ritcnzionc, quanto d'incontincnza, intermittenti, come gli accessi di Febbre torzana, sonza del resto averne Lulti gli elementi, salvo la periodiciMt. PuO ripetere la sna onigino da influenza miasmatica, eofu curata da ihinin. da Arsen. preceduti dai soliti antiflogistici, atlorche accompagnata dai sintomi di flogosi al collo (2). Noi non avremmo toccato di questa forma, so la Cantaride non ci avesse offerto in questo luogo 1'opportunitA di ricordaro come essa sia stata felicemenle usata dalI'empirismo nolle fobbri intermittent! (3) e come Riikert, ii qunle ordin4 i casi d'incontinenza curati conforme la nosLra leggo, mediante Bell., Gale. carb., Cause., Cicut., Duc., iKreos., Lycop., Puts., Jthus, Sep., Staph., Sulph.. (1) Vedi pili avant!, cap. IV. (2) Gross. &ir.Vit,. (3) Boyer, 20VI,. - 61 - Ta nostra scuola 1'annoveri tra i rimodi teoricamento caloolahili in quosti casi (1), su di che ognuno potra consultare la sua Matoria Modica pura. Voro C hoh in essa loggiamo come i sintomi propri di Cantarids sogliano rinnovarsi poriodicamonto ogni setto giorni (~ 1156.) ad ecceziono di quolli della minzione: ma anche non volondo tener conto della sua forma piretica (~~ 1022 a 1095.), nessuno. negler che nella ritenzione od incontinenza periodica, acconpagnata da inflammaziono del colro1, Ia Cantaride avra la probabiliLt di essoro in pan tempo l'antillogis tico e I'antiperiodico ii pIf valido perch6 ii pif omiopatico. La soppressione totale dello orino, ossia ]a cossazione della secreziono fu pure conslatata nell'avvolonanenro da Cantarido (~~ 588, 589, 597.) o questo grave accidonte (Ii unita ad altri dellasfcra uropojetica fu scongiurato da Cantarido nei colerosI, rivals anche in questo di Arsont. e di Klali bicrom., (2) o del primo segnatamente in alcuni stadi oeforme di colera come vedremo pii' avanti. IV E MORRAGIE DEGLI ORGANI UROPOJETICi I ~~ 541, 565, 604 a 625 della Materia Medica pura di Canlaride, dimostrano ohiaramenteoli'essa pu6 doterminare un processo emorragico dai roni. dagli uroteri, dalla vescica dall'uretra; che s'emalulra conseguonte pu6 simularo tanto quella da causa traumatica, da I sioni dirette ed indirotte do' vasi, da uboerazione della mucoosa e del ccllularo soLtoposto, da presenza di calcoli, etc., quanto quello (1)) lonio-opathische Ansichten urd Erfarungen Ober die Behandhing. dor Wechfelfieber etc. von U ott. J. Baeril. Sondershanson, 1859, p. 144. (2) The Hab. Mat. Mod. Part. I, London, 1852, pag. 43. - 63 - mente, osserva ii Dott. C1. Miller (1), provocano emorragie renali, noi dobbiamo annoverare olire Cantaride ]a Terebenlina, la Scilla, l'Arsenico, ii Colchico, la Digitale, ii J erro, ii Fosforo. Se l'emorragia renale spontanea 6 abbondante, pi d che dal parendhima essa derivera dalla pelvi dci reni, segno in generale di uno stath scor-hutico; e la Cantauide, che i nostri manuali annove-rano a r'agione wta i pfresidi curativi dello scorbuto, potrAt convenIre in Labo erorragiaos par Arseon. Merour. Laches. Phosph. Sep. Alezer. etc. non avuanno miglior-i indicazioni. o ii sangue non sarA in molla quantiA, senza siniomi cisto-uretrali, polra derivare invece dal parenchima renale, dai corpi malpighiani, indizio di qualcuna delle molto lesioni comprese solto ii nome di malattia di Bright, e noi vedremo padlando di questa le speciali indicazioni di Canlaride e di Terebentina (2), Ia quale offre certameute una grandissima Zinc.). - Esce chiaro dal loro parago ne come l'arte nostra, hen lontana dall Lener calcolo di un sintoma solo qual'ei in sostanza l'ematuria, sappia e possa provedere con sostauze diversissime, alcune delle quali nemmeno emostatiche nb emorragiche, alla reinozione delle-cause molheplici di an effeao poco variabile. (1) Die Veriludermig des Harnes in Krankheitcn and deren Benutzung uud Verrwveraug nach dem IHomoopathisehen Heilgesetz, von Doll. Cl. Muller in iomoopaý thisclien Vierteljahrsch rift. vol. IX, 1858. Bellissnimo sa~gio, la cul importanza ii letiore potra' misurare anche dalle sole citazioni che it nostro lavoro ci obbligherfi di fare. ('2) Questa sostanza merita di ripigliare ii posto die le si compete''anche nella terapia delle affezioni uropojetiche. Nota agli antichi (Dioscoride, Areteo) nella sus proprietA di provocare forti emorragie dagl'intestini non solo, ma dai reni e dalla vescica, Ia Terebentina data alle dosi eccessive delle vecchie scuole non manca di fornire agli osservatori nuove prove dellasua azioijura vedi Merat - de Lens, art. Throb ). - Che poi laTerebentina agisca specificamente ed energicamente sul siste - 64 analogia d'azion pura e curaliva colla Cantaride. quanto al fenomeni emorragici (cgli organi orinari, bench6 ]a Cantaride ioshri di prediligere i vasi della vescica pif che quelli dci reni, e viceversa la Terebentina. Pitt spesso per6 l'emorragiadella pelvi renale e degli ureteri 6 1 P1effeLto di calcoli, piA raro di ulcerazioni, di altre cause, ma allora Pinflammazione concomitante della pelvi e degli ureteri, i dolori di che son sede, i corpusculi purulenti, i frammenti di calcoli o arenule nisti al sangue e all'orina, etc. so richiederanno gli slessi prema vascolare uropojetico, indipendentemence dalle prelate dosi, no fa fede un fatto interessanto (rogistrato, in Revue critique et retrospective de la Ataciere Medicate specifique, Paris, vol. 11, p. 80) che riguarda i passogieri o marini di un naviglio carico di 1%rehentina, i quali nei quindici giorni deli a traversata da Bajona a Londra furono afieldi da ematuria continua, non per6 accompanaLa da fenomeni dolorosi. La nostra scuola non manc6 studiare ed applicaro Terebentina conforme la propria leggo, o ec lodi cho nell'ernaturia sognatamente It tributava ii nostro Hartmann (op. cit. vo. II, p. 214.), ohhero anche recentemente la conforma di tali fatti che gioveff ricordare. c La Terehentina, scrive it Wliler nel saggio citato, valse in alcuni casi (di ematuria) notevoli per la loro gravid o per Ia loro resistenza a tutti gli attri mezzi. In un caso (uomo di 68 anni) 1'omorragia che durava da nove mesi o pareva denivasso dai reni, aimeno la loro regiono era sede di forti dolori, Terebentina tolse affauo o permanentemente 1'emorragia e i dolori in due giorni: non si poU.6sco rire nb reneila no calcolo (DoLL. Jansen, Schmidt'!s J. Jahrb. 99, pagina 27.) In un aliro caso benchli Terobentina curasse rapidamente un'ostinata ematauia in un uomo di 35 anni, data la dose di dieci grani produsse in pwan tempo una grande strangunia (Dout. Juman, Br', Med. Journ. 1857) )) Un caso intoressantissimo di disperata ernorragia renale, vinta da Terebentina fu pubhlicato dal nosLro collega Dott. Tictzer ed insorito in Art. Medical, vol. VIII, p. 458; merita di esser consultato in extenso. sidi ohs la pislite, la- colica nefritica e poscia la diatesi litiaca richiedono, ognun vede qual conto si dovra fare di Cantaride. 1I sintoma ernaturia indicando del pad Caniarids c Terebentina, noi preforiroImo la prima quando estremo sia lo stato spasmodico the I'accorpagna.; i dolori ardenti, lanoinanli, [rattivi alla regions lombars e renale, che rimontano dalla vescica ai reni, sono comuni aile due sostanze, mentre ii mjigliorarenlo dal riposo 6 proprio di Cantaride e ii sollievo dal mobo di Terebentina: I'ematuria d'altronde che indichera meglio Cantaride sara accompagnata da dolors ardonte Z)huago PFuretra, o anto piu forte quanlo meno copioso sara ii sangue shs n'csce e piu faticosa l'uscita. Che se o sinlomi renali ed urelerici manoassero, I'origine delF1ematuria dovra cercarsi in vescica; ma [ante ponno essere le cause capaci di determinate una emorragIa vescicals, chs Cantaride, tulttch eflicace in molti e forse in tuttu i oasi ohs sintomatologricaments la indicano, dovra cedere ii posto a quelle sostauze ohs o Ia patogenesia o la clinica mostr6 etiologicanents piu indicate. E cosi che s'cmorragia Iraumatica polra invocare Arm., Con. mac.; se da vermi in vescica, Terebinlt.; da soppresse perdits emorroidali, da varici della vescica N. vein., Ars., Cale. carb., Sulpi.., bcop., etc.; da ahuso di venere Chin.; da soppressione del catamenii Zinc.; da tebbrs lifoidea, putrida, pernicIosa Ars., Arn.; Ia tumori fungosi encefaloIdi ed erettili, dci quali I'erorragia vescicale 6 uno dci sintomi phi caratteristici, Cale?, SulpI?, s cosi di seguito. Mla ripetiamo che ii pratico dovra assal spesso consider~are I'elsmsnto sintomatologico come guida migiors delI'etiologico, salvo a render ragione pi tardi a quest'uI Limo. Non lascersimo di notars infine, corns Ia Cantar-ide eserciti sulla composizione delle orine un'azione ohs diciamo volentieri diatesica; Ia quale se verra pih chiara quando toccheremo dell'albumiuuria e 5 - 66 - della glucosuria, non sara meno provata dal forte sedimento di acido urico libero ehe offrono le onine del sottoposti al lungo uso di Cantaride, dal costante aumento di fosfati, di soifati e di uroxantina (1) per tacere del mucco, del funghi, dei corpuscoli sanguigni e delle arenule (2). Ora ]a tradizione c'insegna come la Cantaride abbia goduto fama di litontritico od antilitiaco per eccellenza. Ettmuiler, Tulpio, Cratone, Lister, ler-ken, Steuzel, Konig, Harder (3) narrarono fatti di guaniglone, di profilassi, al quail nol pure andremo assai ienti rieli'aggiustar fede, ma cento pht cbe ad un'. azione diuretica no! riferiremo i buoni effetti alia specifica omiopatica che opnuno intravede e cbe conferma la razionalita deli uso di Cantanide nelI'ematuiia da calcoli renali, ureterici, vescicali (4): (1) Schmidt 's Jahrh. vol. 57, p. 8. (2) La preseoza di queste ultime el fenomeno naturailmente contestahile, sendoclh Cantaride no pu6 promuovere 1'usciia senzn averne promosso ]a formazione: I'accenniamo per6 perc6ii accolto anche dal Miller nel registro alfabetico del siutomi che conchiude ii sco saggio. (3) Giacomini, op. cit. p. 193. (4) Non sara forse inuti ricordare al lettore poco versato alla nostra Materin Medica come la Cantaride per 1oi avrh sempre on posto secondnrio nella cura e prolilassi della diatesi luenaca, contro la quale ]a nostra scuola van tapresidi superiori a quelli suggeriti od imposti da solit aralogsmi jtro-chimici aile scuole anche pii teneredelbe doitrine vitalistiche. - It Lycop. clavat. la Gale. earb. et urinos, la Sassap. la N. tont. ii Petrol. ii Cannab. l'Uva urs. la' Sep. ii tNar. mur. ilSuiph. la Silic. etc. non b solo su previsioni teoriche ma su positivi fatti clinici (Rioiert, op. cit.) che la nostra scuola sa utilizzarli nelle diverse affezioni calcolose. - It loro numero, come ognun vede, & gi" a quest'ora considerevole, e ii pratico nostro avrebbe certo meno bisogno di accrescerlo, che di fissar meglie le loro speciali indicaZioni; tuutavia non lascerb di accennare due altre sostan 61 ne mono razionate, come quello che toccando agli effelti no abbraccia anch let cause, crediamo 1'uso di Cantaride nell'ematuria da febbre tifoidea, septica, pernIciosa, contro le quali la tradizione (1) per bocca di Ettmullor, di Reil, di John vant6 i buoni efletti. In tall condizioni patologiche per5 p6iispesso che sangue si ricontra disciolta nelle orine 1'ematoglobolina, sintoma di un proceasso distruttivo del corpuscoli del sangue, della cui importanza e significato terremo parola nel nostro conmentario sopra Arsenicum, sostauza che ii microscopio accert6 indurre per virtbO propria P'ematoglobulina nelte orine: virtfi che probabilmente dividono seco altre sostanzo, tra le quail come tanto affine d'azione Canze che ieritano attenzione maggiore di quetla cbe so n'ebbe finora. L'nna ii ferberis vulqaris, la cui ricca patogenesia gnito-urinaria giustifica t'alta importanza e i &randi sorvigi che ii Dolt. Perry, di Pangi, gli atlrihmisce. Questo vatento omiopatico mi accennava in genere le malautio dell'apparato in discorso, od b6da desiderarsi la pubblicazione dci fati speciali a cul alludeva Nelle offezioni calcolose perb, phi che itI Berb. vulg. o certo phi in virlb di dai c6linici cho di palogenotici, ricorder6 I'alara sostanza la Tradescanlia Diuretica in cul confidava motto ildefunto Dolt. Dansi: sintomi indicatori orano, secondo lai, ilrdoloro risentito at ghiaodo dai calcolosi ed anche (sin doto per incidonza) da non calcotosi, con un bisogno di aferraro o stringero it pone; sintomi ebo non teggiamo nella poverissima patogenesia obe delta Tradescantia ci diede it Mire (Doctrine de o'ecoto do Rio-Jaueiro et patbogenesie brosilionne, Paris 1849 p. 288.); povera com'b i suoi sintoni puri alluderebbero piuttosto a Cistite cronica, a cistorrea o a catarro vescitale, nei quati casi to stesso Dansi obbe pihi volte a todarseno; in questi perb la provata efilcacia di Colocintide, di Dulcamara, di Licopodio, di Pulsatilla, di Carbon vegetate etc. ci tascia phi rassognati ad aspettare che nuovi sperimenti rischianino le virtu di Tradescanfia. (1) Giacomini, op. cit. p. 195. - 68 - taride (1): su di che aspettiamo ulteriori studi uronoscopici. V. BLENORRAGIA, BLENORREA, LEUCORREA, etc. La Cantaride ha un posto distinto nella terapia della prima di queste affezioni, sia allo stato di primitiva, che a quello di secondaria. Hahnemann con quella franca precisione Lutta sua avea giA detto nell'Organon, Cantaride poter curare i pif urgenti, primarj sintomi della gonorrea, tolti i quali altri presidj occorrere. Tra questi vuolsi notare il Cannab. sat. come quello che non solo 'pu6 trovare la sua indicazione prima e dopo di Cantaride, ma che pi6 comunemente usato in quest'affezione dalla nostra scuola, il piu spesso basta anche da solo a dominarne lo stadio acuto. La loro analogia d'azione non 6 perb tale che il pratico abbia ad esitare di molto nella loro scelta: ch6 so ambedue possono convenire nella blenorragia recente, la Cantaride sari indicata quando il paziente risenta un bisogno continuo e imperioso di mingere, e nondimeno I'orina sia eomessa goccia a goccia, interrotlamente, talora mista a sangue, mentre il Cannab. lo sara meglio quando il paziente non sia molestato da tale bisogno ed anzi possa rilenere le orine piA del soliso, affin di evilare gli spasimi che accompagnano l'emissione: contro i quali se ambedue possono valre, la Canlarido avra maggior probabili t di successo quando la violenza dei dolori ardenti, taglienti lungo l'uretra, il senso di gonfiezza, l'estensione della inflammaziono dal suo meato al ghiande ed al prepuzio, s'accompagni di erezioni notturne insopportabili, di incordatura; che anzi in questi casi (antarids non ha rivali. Notisi inoltre che lo scolo ii quale determinera la scelta di Cantaride sara meDo Copioso, pid denso, purulento, di quello che indichera Cannab.; che quesla infine coprira meglio (1) Miller, Saggio cit. - 69 -la forma erelistica delta malattia e Cantaride la sinocale, flemmonosa. Nol rimandiamo alla Materia Medica pura chi volesse meglio intendere la razionaliit di queste indicazioni e delle alive che seguiranno, contentandoci di aggiungere come Ira i rimedi che ponno tenor dietro a Cantaride Si noti l'Acid. nitric. quando -lo scolo, meno doloroso, resli tultavia cruento: e come ii Cannab. ii Natr. miwsr. ii Alfier. sot. it Suiph. ii Caps. ii Petros. etc. possano e debbano susseguirlo, conforme le indicazioni che ii lettore [ioA. meglio apprezzale nei nostri trattati speciaio1). N~on saiA~ perb ntl iodr oei l tune complicazioni della blenorragia uretrale acuta, Cantaride della quale abbiamo veduto itivalore netto diverse iscurie e sirangurie, abbia naturalmente a valere ancle in quelle da causa blenorragica: ma ii pralico non dimenlicherit ch la Puts. la N. voin. la Belt. lAcid. phosph. assal spesso la dovranno seguire e talora ancle puecedere; che so la ritenzione d'or'ina dipendesse da prostatite'in primo stadio, non porra tempo in mezzo a ricorrere a Puts.; so da spasmo del collo vescicale a Camph.; so la disuria e i fenomeni flogistici non fossero intensi ma intense Ic erezioni, tCantlaride dovra cedere ii posto a Thuj"a. Cosi dicasi della Cistite blenorragica, ia quale secondo ii grado d'intensiia, e di fenomeni locali e generali potra richiedere oltre o dopo Cantaride, ii Cannab. ii Caps. ann. ii Petrol. ]a NV..voil. la Puts. etc. In fine la Nefrite che non di rado complica ]a Blenorragia consecutiva potra richieclere oltre Cantaride ii Cannab. e la Puts. Cliunque consideri perb i fenomeni puni di Cantaride ottenuti dall'ingestione continuala di piccolo (1) Tra i quali come ii pi4 recente non solo, ma ii piu completo per ogni riguardo, contrassegniaro PFope. ra del DoLL. L. Simon fils: DesAlaladies Veneriennes ce de kurs Irailemenlz horoeopaddhique. Paris, 1860, p. 590, etc. violenta e singolare perturbazione lasciava ii pazIente guarito da una blenorrea di pi6 anni. (( Qui gonorrhea laborarunL in juvenlute, solent in senectute diro urinac ardore vexari )) notava ii Baglivi (1): ed 0 negli accidenti blenorragici consecutivi, constituiti da simili lesioni di sensazione o sensazioni pervertite dell'utretra, e proprianente net diro urinac ardore, massime se accompagnato da p riapismo che la Cantaride fart buona prova (2). Cosi dicasi dell'altro accidente consecutivo, l'irritabilith del collo delta vescica, i quali moleslissimi per so soli al paziente, assumono una ben maggiore gravita quando sostenuti o complicati da stringimenlo uretrate, massime se organici, da ingorgo e indurimento delta prostata, etc. Anzi, i cronici processi blenorroici troppo spesso si legano a siffatti stringimenti per non considerarli un effelto di questi ultimi, ]a cui rimozione pertanto dovra essere la prima indicazione di una biiona terapia. E ia nostra fortunatamente anche qua pu6 contare su d'una medicazione specifica, innauzi la quale ben piu rara diventa la necessia6 dei mezzi chirurgici e piu" evidente la poverta e I'irrazionalilh, I'inutilita o ii danno dci mezzi proposti da lutte le altro scuole, a cominciare dalle saturazioni jodiche per finire nelle idrargiriche o viceversa. Halnemann aveva a quest'uopo intravisto e designato due sostanze, ii Petroleum e la Clematis creeks, alle quai ii suoi discepoli aggiunsero un numero non piccolo d'altre sostanze, quasi tulle fra i cosi detti antipso-rici. La quostione del trattamento dinamico specifico di queste lesioni 6 certo di grande interesse e tuttavia lontana da quello sviluppo che si meriterebbe; la serbiamo per Clematis eiecek (3) come (1) Opera ornia. Yenetiis 1738, p. 59. (2) Per phi ampi particolari iitorno al traltamento di queste lesioni, vedi 1. Simon. UpI. cit. p. 678. (3) Non vorremmo si frandentesse la ragione, tutta di a fafogo pif' opportuno, JimiLandoci per ora a domandare se Canlar-ido potrebh'esscrce una di quel ordine, che ci consiglia a disporre Il molte questioni elmc ci si affacciano sotto le diverse sostanze medicamentose, a cui rncglio si possono riferire. La Clematite per a capo che in si voglia neliere, not sarai pur essa cie condizionatamente: chb in omiopatia tutti i rimcdi sono soldati o capitani la loro volta, c eluliimo gregario pub avere in dati casi nel suo zain& anche ii hastone di maresciallo; nondireno dovendo Fpure trasce gliere, noi qup sceglieremo Clematite, Ia uale so da lahnemann era designata specialmente negli stringimenti uretrali che ripetono Ia toro origine dal miasma psorico e dalla malnuia mercui'iale, ha perb un'azione specifica ben decisa, pura e curadiva anche at di [nori di tali cause o coapheiazioni; i dati delta Mlateria Mledica pura non mancarono d'altronde delta piena sanzionc clinica, ed ni casi gia noii vogliamo aggiungere un cenno intorno a Jut di nosiro. - Uno soggetto di 37 anni, costituzione nobusia e quasi aletica, scevro d' &gni lahe, di professiono conduatorc di Diligenze: da un anno dilllcolta crescenie all'erissione delle ovine, filo souilissino, sparpagliato nel priflogetto, perdita d'orina involontariadopo f'aito delta nlinzione: causa remota, blenorragic oretrali ripetute. Clemzat. 6. e 12.a arrecarono n iniglioranento sensibilissimo in capo a un inose; in capo a tre ii paziente mi assicurava Ta sun definimiva 'guarigione. - t'aliro, soggeato di circa 40 anni, ternpcramenmo h'ilioso, travagliato da congestioni epamiche, dispeptico, cmorroidario presenta muti i sinlomi di uno stningimento rifenibile pure a blenornagie pregresse. L'ammiuistrazionc di Clernat. chte stanme In nota suscetiibilima delI'individuo Iu data allt 18.a dituzione aggravb per modo lo siato dcll'urctna ch'egli venue da mc in capo ad una seitimana Jagnandosi dci catlivi elfetmi dcit'omiopatia.; sospeso it rimcdio, cessata I'aggravawzion, non si fecero aspeitane i buoni effeiti, conicuto dci qua~l ii paziente non si lascib pii'i vedere. - II Mleyer nel citato rendiconto (~ 2, der InactitripIer) ne espone un altro non meno concludente, o si loda di Clemat. in simiti casi delta sun praicae pnivain: osserviamo poi he lo siningimento tratiato dat Mleyer era accompagnato da blenorragin consecutiva, la - 73 - numero. La risposta, appoggiala al ~~ 560, 561, 67), 671,7675, 676 della Ilateria Aledica pure, i quali accusano evidentomente una lesione urctralo, funzionale ed organica, non p6ih essere che aefermaliva, tanto pii die Ia clinica nostra gia venuta in suo sostegno (1); c come opportuno intercorrento sar& certo da farne calcolo. qTale aveva rosistito del pari clie la sue cause ad altri nmedi antiblcnorroici. Tutto questo non toglie che la Clemat. sic bone spesso annie a.fatto impotente in tali stringimonti; e se certi nostni colleghi invene di pubblicare aL mondo oe meraviBlie curative degt'inflnitefimi si occupassoro un p6 pitt di far conoscere i loro scaccomaui colle rispettive condizioni e ragioni di essere, quanto maggior sorvigio non rondorebboro essi ella nostra causalt lo er t6o conto acconnerd ad en caso recente di um individao trevagliato da ripetute blenorregic, da ripotuti evvelenamenti di Copaive,Pepe cuhbebe tc. in cuii Euretra affottao evidentemnente da stringimento, era encor phi da lesioni molteplici di sensaziono che Jo ayevano condotto ad uno stato tristissirno morale oefisino; Ia storia particolarizzata di questo caso b troppo lunga por aver posto qul: dirb solo che la Clemat. (6,a 12a -o 303a ) non ebbc Ia monoma aziono e cho tra le molto sosteuze usato due sole l'ebbero assai denise; it Nair. mur. e I'Argent. nitr. (6., diluz.); quesL'ultimo in ispocie valso nel milto doloroso come per piaga, per sircitura infoante lungo l'uretra, ma soprattuto ella fosse nevicolaro, nbc maanifstevasi di mattina, aptprinio svoaliarsi ed ere risentito particolarmeite dopo la minz-ione: r(urava un miL nuto, cossando gradatamente' e di redo rinomparive net resto della giorneta, nit mai cosi intenso come di mautina. La Cantarido, f'Arsonico, ii Carbone vogetale avovano bensl receto en miglioramento, ma transitorio; e a questo fenomono che atiligggeva pitt di ogni altro ii pazidnte Argent. unir. giovo stabilmento. - Torremo nonto cziandio do' folini nisultati bch ii Mleyer ottenne dal P/oeph. nolle Blenorree da cLonic della mutosa uretrale c in quolle da iperirofic della prostata. (1) Clinique del Beauveis, Vol. VII; osservezione 3679 ed osservazione 3731. Nella blenorrea vaginale e nella leucorrea invece di indicazioni pure la Materia Medica di Cantaride e uno poco povera per comarvi; ed al fortunato empirismo di Clarke, di Robestoin, d Forbes (1) la nostra scuola non potrebbe contraporre che le affermazioni del Dott. Lobethlbal di Breslaw (2) intorno agli eminenti servigi che gli aveva prestato Cantaride (3.a dil. spesso ripetuta) nella leucorrea acre, accompagnala a ardore di orine in soggetti propensi al coilo. Ma giovera osservare che siamo gia ricebi di rimedi e di positive indicazioni pel trattamento di tali affezioni per aver motivo di dolerci di questa lacuna; la Canlaride del resto potra esser utile anche in questi casi quando complicazioni contemplate o che contempleremo, la indicassero giA per se slesse pid chiaramente. Infine la Canlaride in ragione dei sintomi puri ~~ 716, 718, 719 potra valere in qualche caso di pruritus vaginae; cid che d'altronde la nostra clinica ha gia confermato (3). VI. LESIONI VARIE DELLE FUNZIONI SESSUALI. Giacomini avea notato no' suoi esperimenti sulI'uomo sano che ii cosi detto principio attivo delle Cantaridi, la Cantarzdina, non differiva solo per una maggiore intensita o gravila di azione, ma anche per I'assenza di ogni fenomeno riferibile agli organi genitali. a N6 ii priapismo, ne allro fenomeno agli organi genitali, sono sue parole, si A osservato od in questo od in alcuno degli altri individui che si soitoposero alla Cantaridina ) (4). Monsieur Bretonneau negava pure, non sappiamo su (1) Frank Magazin, Vol. II, p. 386. (2) Biblioth. Homeopath. Vol. IV, p. 185. (3) Correspondenzblatt der Rom. Aerzte etc. 9. (4) Op. cit. p. 179. quail prove, alla Cantaridina P'azione afrolisiaca. Ma piw. recentemente gli sper-imenti del Prof. Schroff di Vienna sull'azione comparata della Cantaride o della Cantaridina, confermarono pienamente quanto era stato intr-avvislo da quci due (1). A che debbasi pertanto aitribuire la nota propriela afrodisiaca delle Cautaridi, se al principlo volatile o a qual'altro del principi non altivi ohe non entrano nel gran p nflciplo attivo, lo lasoeremo discutere a chi potra ap poggiare ]a discussione a nuovi sperimenti (2). Ci6 (1) Journal do la Soc. Gailic. 1 Serie, vol. V. p. 575. Paris, 1856. (2) Ben pih importante disoussione sarebbo, a nostro avviso, quella che li'introduzione di cotesti principj autivi, degli aIcaloidi, etc. di cui tantb mostra gloriarsi la medicina oontempqranea, avrebbo dolvuto sollevaro ancho prima d'ora. - E dessa on progresso? Dal lato farmacologico e farmacoainamrico, not negleremo noi: ma dal lato tera peutico? Quando si rifletta che t'azione dells sostanze medicamertose da oui proveugono &li alcaloidi e i principl altivi 6 cosi0 poco nota e studiata cor' 6 quella di quesli ultimi: oln dall'ignoto e dal supposto si deduce l'azione di ci6 che si conosce anoor meno e si suppono anoor piu: che nella maggiore atiivitA o quaniitt d'azione, in che l eneralmente si fa consistere la virth dei nuovi prodowti (come cc lo prova lo stesso appellativo di prinoipi attivi) si snole cercare cib cl la sola qualiti potrebbe dare: cheI l'aaivitii di un'aziono mcdicamentosa non potra mci supplire alla fallita indicazione, e potr& non di rado oltrepassarla se giusta: quando sl rifleuta, diciamo, ancbe a ci6 solo, noi domanderemao so vi sia proprio una pran ragione di rallegrarcene. - Noi non facciamo obbieziomi a caso; se sia Luu.'uno dare p. e. la Noce vomica o l'Ignazia amara o la Strienina, se nessuna diflerenza qualitativa d'czione esista fra di loro, fra Belladonna e Atropina, fra la Veratrina e le molte sostanze che no contengono, fra China e Chinina, c via di seguito, non sono per certo falire scuole che lo potranno dire propriamente. - Dato poi ohe l'indicazione sia giusta, non 6 egli vero che cotesto lusso di can 76 - che per noi 6 incontestabile si 6 che non, saranno i preparati di Canlaridina quelli su cui ii pratico potra conlare nei casi di priapismo, di erotismo, di satiriasi, di ninfomania, i quali o come sintomi o come complicazioni o come condizioni patologiche isolate necessitassero uno speciale tratlamento; com'6 ovvio per lulti che 1'uso della Cantaridina nci casi opposti di deficienza delle funzioni genitali, di anafrodisia, d'impotenza, nei quali non solo 1 jimmoralila ma ]a medicina mostr6 di confidare, non sarA mai n6 dell' omiopatia n6 della buona medicina. noni rigati riuseirfi tropp o spesso a battere in breccia it malato pih ancora c1e a malattia? La Cantaride p. e.-6 sostanza ch' esiae circospezione trandissima a ben usarne internamente. 61i sperimenti di fiacomini sull'uomo sano mostrano come due, tre grani al giorno di Cantaride bastino ad affeutare gravemente l'organismo (op. cit. p. 173): i Dottori Escallier e Cramoisy vedevano succedere alluso di Cantaride dinamizzata (6. e 12. diluz.) tutl i sintomi d'una cistite del collo (Bulletin do la Soc. med. horn. do France, vol. I., p. 476; Paris, 1860); gli sperimenti Giacorniniani colla Cantaridina a cinque ottavi di grano per poco non costavano la vita di un coraggioso studente cho vi si sottopose; Schroff di Vienna (Loc. cit.) vide un centigramma di Cantaridina, un' innocente centigramma, mettere in grave pericolo 1'esistenza di uno sperimentatore. Eppure uno sperimentatore precedente il Dott. Pullini affermava di averne lui stesso ingerito dieci centigrammi senza risentirne chte alcuni fenomeni insignificautil Potra essere: I'idiosincrasia, che 6 una gran parola, e che per tanti medici b una gran ragione, potrh' benissimo spiegar tutto anche quI; peccato che la ragione del fatto non porti sempre nelle sue viscere quella del da farsil - Noi omiopatici, che in punto di terapia crediamo nel frapper juste e non nel frapper fort, non abhandoneremo certo ]a Cantaride perchi' cinquanta volle meno forte della Cantaridina, come computano i medici aritmetici, non sappiarno so dagii sperirnenti di Schroff o di Pullini. - E noi medici tutti quanti siamo non diinenticheremo che primo precetto dell'arte nostra si 6: Iron nocere! 77 - Le lesioni di queste funzioni 0so1 troppo importanti sia persco stesse come per Ilecause molteplici da- cii ponno dipendere, perehb dovessero essere abbandonate ad un rozzo, empirismo, it quale in moire sostanze medicamentose trovava spesso ci6 dee la scienza (o la pretesa sciCuza) incapace' di'spiegare, disdegnosamente troppo spesso rigetLava. L'empirisro, le veechie Lradizioni, dopo la venuta deII'omioparia offrirebbero un capitolo interressante, anche per quesla provincia degli afrodisiaci e degli antiafrodisiaci che la nostra scuola in parte ha siudiato e in pante meriterebbe che studiasse. Qui bastera' notare una ragione, e certo la pifi forte, dell'abbandono, del discredito, delle coniradizioni a cui soggiacquero e soggiacquero meglio le sosianze pi fanose. Quale antiafrodisiaco pifi famoso del Vitex Agnus castus? Le donne ateniesi, per testimoiianza di Dioscoride, preparavano colie foglie di questo vegetale ii letto su cui giacere pifi facilmente caste durante lc feste di Cerere. Usitatissiro nel medio evo era lo sciroppo dell'Agnug castus, massirne nei conventi-ove frali e monache 1avcvano per UD ausiliario del ciiizio e del digiuno contro le Lentazioni della carne. Mla non antb molto che V'Agnus castus ebbe un rivale nollo sciroppo di ATympliea lutea od alba, hen nola pur essa agli antichi; e piut che un rivale s'ebbe l'ingratitudine dci frati e delle monache che lo tacciavano di operare troppo spesso il contrario, di andar d'accordo col demonio lentatore, taccia che la Nlymnphca non laWard,6 dividere coll'Agnus castus, e poco a poco si l'uno elm I'altro a cadere in quella totale dimenricanza da cui la nostra scuola ii toglieva (1) per isiudiarli metodica(1) It Roth (op cit. vol. i.) ci diede pif completa la patogenesia deli'Agnus castus a cui pienanente aven poslo mano lo SLapf (Archiv.). Delta Nyrnphca sono interessanti gli sludi cdiii dal Dott. Pitet in Jour. do la Soc. Gallic. vol. I., p. 129. - 8 mente sull'uomo sano e adoperarli (chi ii crederebbe?) in alcuni casi di anafrodisia, d'impotenza. Negheremo per questo la loro azione pura, primaria, antiafrodisiaca? No, anzi quesla C ]a ragione capitale delta loro vera azione curativa e della insulficienza della spuria, palliativa, antipatica, non naturale, non omiopalica che vi cercavano in illo tempore. Certo che no: ]a nostra scuola ha rai preteso, e nossuna al mondo ii potrebbe, di abolire a forza di rimodi una delle funzioni fisiologicho pii imp'ortanti, qual'6 quella della riproduzione; ii pretonderlo era o sarebbe una prova stuponda d'ignoranza delle leggi di natura, degl'intenti della scienza e dei mezzi d ell'Arto. Ma so c6mpito doll'arte altro non 6 napu? ossere che di riordinare, di ricondurre atlo stata fisiologico organi o funzioni lose, aberrato, l'arte nostra ha gia fatto assai non solo accettando o sciontifloando cib che la tradizione avoa di accettabite, ma aggiungendovi di proprio e nuovo quanto avremo luogo di vedere estesamente in attri Commenti alla nostra Materia Medica. Non crediamo di erraro a'ormando che la Canlaride avra tanlo maggior ragione di riescire nelle lesioni per occesso, nelle forme ipersteniche, per cosi dire, dell'apparato sessualo, quanto piO intense materialmente e mono erolicamente: in altre parole, quanto piu' forte sadt l'elemenlo dolore e meno Polemenlo piacere, voluLta. La sua patogenesia e le storie' particolarizzale di avvelenamento 'confermerebbero d'altronde pienamento questo dab che alcuni casi pralici mi suggorir-ono e delta cut giustezza fo giudici i mici colleghi (1). (1) Lea mie osservazioni rig ardano tre individul, due femmine ed un nomo. Quest'ulItimo, di 38 aiini, buona coslituzzone, temperainento sanguigno-nervoso, dotato di assai viva irmaginazione, di professione legatore di Iibri presentavasi da me in oaobre 1860 lagnandosi di un deperimeato progressivo, accompagnato da motti feno - 79 - tno stato erelistico dei genitali, che accompagnasse lo molte forre patologiche che abbiamo passato o meni che dividereno in due serie: i morali, tristezza profonda, persuasione di essere ammaliato, magnetizzato, come dicevari, da una donna congiurata a' suoi danni, e che m'indicavano una recidiva di una specie di monomania erotica da lui sofforta molti anni addletro; i fisici, emaciaziono, inappeteuza, abbattimento generale di giorno, di notte invece uno stato d'insonnia quasi febrilo, palpitazione, bisogno d'aria aperta, intolleranza d'ogni copertora, traZioni e sussulti muscolari agli arti inferiori, e fenomono culminanto, al quale si rannodavano tutti gli altri, una esaltazione permanente dci genitali, con sonsazioni ed immagini cosi fortemento voluttuose da non cedere nemmeno alle ripotute polluzioni involontarie che to accompagnavano to non esitni ad amministrare Candiar. (6. dii.): 1'effetto fu notevolissimo le prime voLte: I' insonnia, lo stato febrile, irrequieto, le erezioni e to polluzioni furono moderate, ma perdurarono le immagini lascivo, nb valsero a modificare stabilmento la sua condizione i divorsi 'rimedj che feci seguire ed alternare a Canthar. Ricorder6 nondimono la Naja tripud., la quale (oltrecchbN consigliata dal Doit. Russell, credo, nelie perdite seminali) Iiber6 affatto ii paziente dalla palpitazione la quale dopo tre settimano di trattamento prodominava quasi gli ultri sintomi; ma I'aziono decisa, stabile, radicalmento curativa cho ottenni da Major. arig - (6. dii.) data nella quarta sottimana di trattamonto o continuata per una quindicina di giorni ad intorvalli sempre piu lunghi', super6 la mia aspettaziono; 1'incompteta patogenesia (Jar V I odizione) che ne ahbiamo, mostra ad ogni modo come i fenomeni erotici materiali vadano di passo coi morali per ffajor.: ci6 che non si pu6 dire di CWnlhhar. in cul i primi sop ravvincono di gran lunge i secondi. - Negli altri due i'aziono di Mlajor. Lu per r'istessa ragione, notabilissima; l'una, ziteltona di 30 anni, sofferento d'irritaziono spinale, iperestesia gonerale, dismenorrea, e to duo o tre notti procedenti ogni mestruazione di sogni orribilmente lascivi accomp~agnati da poltuzioni; Chant/ar., valse duo volto in cui quosti fenomeni orano accompagnati da uno stato flussionario alla guancia destra: Major. per6 6 ii suo rimedlo prodiletto in tall momonti perchi a suo dire in - 80 - eke passeremo in rassegna sarh' semnpre uno dci sintomi phiu decisivi per la' sna applicazione, o alineno uno di quci sintomi die non permeticranup at pratico di dirnenlicare Cantaride. E infalti la nostra clinica mostta, almieno fino ad oggi, di aver tenulo conto di cssa 'in molte, forme disparate, non avenli di comune. che i sintomi in discorso, plhi forse cek non nolle forme distinte. di malatlie dell'apparato in cui han scdc. Fra i molti casi prafti.ci elm ii Bkert r-aceolse nella sua clinica oiniopatica tedesca, non e?" neppure fatto menziono di Cantaride (1); benSi vediamo come, la nostra scuola abbia saputo valersi di molte sostanze le quali o phiA note e studiate o phi omiopatiehe ai singoli casi, mostrano ]a ricciezza dcl nostro armrnaentario farroacodinamico,oe66ci6 kephi "monta Ia razionalita del nostr'o specifieismo. Non sara male accennare- quella porzione ehe ha, o potrebbe avere delle comunauze con Cantaride. Nel priapismo, anche d'i vecehila data, la Cantaride, cle 0'rimedio esseuziale, iroycra nell1alihuja occ., cowe abbiamno giA visto, un buotfN riale, ed in (Jannab, un altro -non da meno, massime. Dci casi reConti,7 in segruito. a brusca soipprcssione di blenorragia ýda iniezioni astringrenli. No] priapismo maintine, doloi-oso, ]a N. vorn. Ia Puls. l)OtraDDo, irevare ]a loro indicazione; se invece di scra, so da Abu'se d! coito ii Phosph.; se prolungratissimo, Op). Zi5 c.; se involontarie durante, ii giorno11, Anacard. Inultile dire, eke ii priapisino potendo e'ssere sintomatico, da cause diversissline (irritabilitA del collo, calcoli yecsicali, iperirolia della prosiata, uretrite fallibile; - I'altro easo riguarda una veecehia darna di tempra ardenie, in cui nei. Fda'n6 i seven principt morali e rel'igiosi,16 precatizioni di sorta bastavano a salvurla da solfereuze siinili alle accennate. Major. (6.) non hall neppure -i11a Volta. (1) Vol. 11. p. 65". - 82 - succeders ad una transitoria ed artificiale galvanizzazions dells parti, una piuii forte e persistenle atoida di esse; 6 Ia leggo di tutte le medicazioni antipatiche contro natwra, comprendendo sotto questo titolo I violazioni perpelue che le scuole audio meglie disposte ad obbedirs a natura, non potevano a meno di commettere: ii natur-ae qui nan oblemperat, naturac non imperat, ii parendo vincitur e simiglianti, furono ii motto d'ordine, o piuttosto ii bello ideal dci pia grandi osservatori da Ippocrate a Baglivi, ma non trov6 la sua incarnazione che nel similia similibus di Hahnemann. Tuttavia ii lettore che s'invogliasse di conoscers i nomi, almeno, delle soslanze che la nostra scuola sa adoperare 10ei casi d'impotcnza, msravigliedt di rivedere quello di molte che abbiamo pur ora accennato. La ragione 6 complessa s val a pena di spendervi intorno qualcie payola. La prima dells ragioni consists nell'imperfezione (c bisognerebbe dir guazzabuglio) del comune linguagglo nosologico, ii quale derivando Is sue denominazioni ora dall'elenenrto stiologico, ora dal sinlomatico, ii fa parero antagonists due condizioDi che lo sono dal lato dci sintomi s non da quelJo dells cause. L'impoteDza, 1' anafrodisia, pu6 talora ripetere l'origine propria dalls stesse cause delia saliriasi, dsll'erol.ismo, pub invocare pertanto gli stessi presidii curativi: s potrebbe addimostrars una volta di pii come Ia nostra scuola al di sopra dei nomi metta le cose. La seconda ragione deriva in dritta linea dalla prima, chb dab o concesso che una stessa causa possa sollecilars dall'organismo vivo due ordini di elfI'tli diversi, opposti, nessuno negher che la causa patogenetica, farmaco, lo possa del pani: e Ia nostra Materia.Medica pura 6 ricca di fatti che lo provano. La terza ragrions riguatda ii problema delle azioni prirnaria, secondar-ia ed alternante, ii quals se ha Irovato una soluzions per moltissime soslauze, per molts altre l'aspettiamo 83 ancora; s se e vero, come 6 verissimo, che Omiopatia cquivale ad usufrutto delI'azions pwrimaria medicamentosa, non 6 men ver0o, che la secondav-ia pub" essers altrettanto oomiopaticaquands sia la prcevalente. La quarta ragione sta nell'evoluzions della malattia nanuvales della malattia medicamentosa;0si l'una che l'altra possono cominciare da fenomeni opposti'ai consecutivi, perb ii medicamento comincIato a dare solo contro quest'ultimi, non sara meno omiopatico di quello sarebbe stato contro i primi, opposli: poich6, ed 6 questa laa quinta ed ultima, ragione, la gran legge di relazione tra malattia e medicamenlo, non si fonda su d'una superficials somiglianza di siutomi attuali, nemmeno su quella di pochi sinomi, per quanto caratteristici o patognomonici, bensi su tut-to quant'6 iiprocesso miorboso, cronologicanente, etislogicamente e sintomatologicarente considerats. Cotesti assiomi addomandano dells dimostrazioni chs noi non saremo impacciati a dare ma a scegliere. Il tema dell'Inmpotenza non no manca. Difl-attoImpotenza pub significare una deficienza della vilalita degli organi generalori, naturale quando per eta, non naturale quando per abusi pregressi o per malathse distinte: pub signIficare una lesions dci centri nervosi, dells vescicols spermatiche, della prostata, dell'uretra: pu& essere una dells espressioni d'uns stato cronico, generals, psorico come diremmo noi: pub essere di natura materials o dinamica o composta: pub essere permanenle, tempoianea, alternants con uno stato opposto. - E chi ne consideri Ia tsrapia, vedra subilo come molts sostanzs medicamentose, le quali possono convenire in quests forms morboss, ispieghino sugli organi genitali del corpo vivo e sans, dells azioni di depressions (primaria) e di esaltazions (secondaria), alternanli, Ira di loro, con prevalenza della depressions, Ia quale (notiamols bene) se per alcune 6 chiaranents azione primaria, e per altre 6 tuttavia questionahile, 6 fuor dli dubbio che ella sia preva ten t. - 84 - 11 Lycopod. p. e. che A fornito di un azione a!, Zernaute, decisa sull'apparato in discorso, ha per prevalente, e finale ]a deptessione: epper6 non a torto ii Boninghausen ne fa quasi ii farmaco [ipo (leader come direbbero gli inglesii) dell'impoteza; non per questo Ia sua indicazione nelle polluzioni notturne con grande eccitamento dell'estro venereo e meno razionale; quanto spesso non son esse foriere di un' impoteuza che d ovrA invocare pitt tardi Jo stessoLyco pod? Tauto diciano di Ac. pios. di Nal/i. mur, di Cannab. di Camph.. di MaslCh. (1): (1) Hahnemann di Camp/sara lasciava scritto: a It difetto d'appetito venerco, d'erezione e d'ejaculazione non e che un effetto primario della Camp/sara: questo rimedio non agisce dunque cbe' in modo palliativo quando Jo si vuol far combaitere l'esaltazione dell appetito venereo, ]a troppo grande frequenza delle erezioni e delle polluzioni notturne. Cos) facendo ii male aumenta per effetto della reazione in senso inverso dell'Orgauismo. ) (Mat. Med. pur, t. I. p. 40.). I[ nostro leutore eke si ricorda delia Nota apposta all'Art, VIII. Part. 1. di questo Commentarilo ci trovera in contradizione con Hajnerann. Per quanta imponente sia per noi [a sna autoriti, qyella del fatli che provano aver la Canfora non solo pa Iiativamente ma radicalmeate curato l'esaltazsone venerea, le polluzioni etc. ci impone ancor piu; d'altronde la Materia Medicapurna di Canfora oggidi piji completa (Roth. op. cit. vol. V. p. 89.) ci permete di asserire che realmente V efetto primitivo si b 1'esaltazione dei genitali, a il secondarlo ma prevalente, ]a depressione. E la depressiOne, I'anafrodisia, sari pertanto del dominio curativo di Canfora meglio eke lo stato opposto: abbenchb, non sappiarno su quali dati, sia stata raccomandata nei soli cast d'impotcnza paSSeurpera (L. Simon. op. cit. p. 696. Forse aromentando&iasua azion passeggiera, dalla sua volattiO, das preconcetti intorno ai cosl detti stimolanti diffusibili? La Canfora continuata a lungo, esercita tin' azione profonda sull'organismo sano, deprimente sui genitali, ma non eterna, hen inteso. Sul malato poi, so d anafrodisia, 6 naturale che potrA valere in molti casi, non solo passeggieri, ma duraturi; se dell'opposto Ia sus mentre 1'Agni. Cast. la Nymph. ii 'o. mac. ii Cdazione purcli prolungata (e son noti i cinti di Canfora a permaneuza, usati in questi casi) non sarfi meno curativa e talora radicatmente ourativa. Le motoe ragioni da noi espresso poco sopra, trovano )a loro -applicaziore anche in questo luogo, souzacib la Canfora apermanenza 6 naturale ch'abbia a spiegaro in meglio la sna azione secondaria, prevalente, nb meno che la modificazione sollocitata dall'azioue primaria e sostenuta dalta socondaria nel senso fisiolooico, normale, abbia a favoriro direttamente o indirettamente lo stabile riordinamento detia fonzione, Del Alosohus,. lHahnemaun scriveva: ( La sua facoltt occitativa dell'appotito vonereo non e che ui effotto primnitivo, at qualo succode uno stato dirottamente opposto durante la reazione: le porsone che hanno Fabihitdinedi profumarsone, s'indeboliscono per Ia continua inlouenza di quest'odore forte sui norvi e si tirano addosso iina mireiade o'affezioni nervose. ) (OP. cit. t. III. p. 112.). E non uhima La debolezza dci genitali; fazione primitiva o prevaloiit del Aiosch. 6 senza dubbio P'eccitazione dei genitali; epper6 la nostra Clinica acconna al Alosch. solo in q natche caso d'impotenza da raffredtdamento. N oi abbiamo lasciato da parte, o lasceremo per ora, le motto questioni, per non dire lo motoit potosi, cho it fatto innogabile delte azioni modicamentose, pnimarie, secondarie, atternanti, coi rispottivi sinonimi e signilicaLi, suscilh net seno della nostra scuota fin dai suoi primordi (Vedi Griessolich, Manuel pour sorvir a t'Etudo Critique de la MAed. iomoeop. P. 133. etc.). Che it problerna possa ricevere una sotuziono piý feconda per la Scienza e per l'Arte, dal faito delta prcvalenza, considerata come esphocazione teonica e guida pratica, e ci6 che noi osiamo sperare. It tentativo ad ogni modo? nostro, o nbi potremmo difendere ma non giudicare i fatti nostril L'cpilogo seguente potrh meglia agevolare at lettoro it concetto fondamentate: Azion pura della sostanza medicamentosa. Primania: Secondania: Alternante: Prevalento l'una o t'altra. A.zion curative. Uso delta primaria, omiopatica; delta secondaria, antipatica: so prevatento la secondaria, omio". patica. - 86 lad. seg. la Ilaryt. cart. ]a Cale. cart. la Silke. la Sep. ii Selen., svolgono primariamenic un'azione depressiva, la quale piti o men alternante colla secondaria e" ad ogni modo la prevalente. E fin qul alludiamo, come ognun xede, ad un unico sintoma, ii qoale se possa essere per se' solo ii determinante la loro scelta lo potra vedere ognuno dai nosiri libri (1) che saremno obbligali a qul ricopiare con poco profitto dcl nostro letiore, e meno del nostro Commento. Ma se Cantaride va esciusa dal novero dci rimrcdi dell'Impotenza virile, no! sar5 per6' da quello della Sterilitit: dcnomlinazione Iroppo vaga ancho questa in ragione delle cause molte e diverse cle la possono intraitenere. Quanto possa valere nella sterilitadipendente da una condizione flogistica, subacuta o cronica dcl sisiema uterino in generale, mal potremno arguirlo dalla sola Patogenesia; ]a sua fama di emmenagogo, di abortivo, non 6'carto infirmata da essa; per6 ]a nostra Clinica non avrebbe finora fatto assegnamento di Cantaride che in qualche caso di ovarite acuta e cronica (dolore locale, perforante, tensivo): indi ]a sua indicazione netla sterillia da condizioni Ilogisliche delI'ovaie, e Ic sue affinita con hMccc. Bell. Con. inac. Laches. Plat. Staph. Satin. per tacere di Cale. c. Nair. mur. Cairn. sat. Phos. Borax. Suiph. Caust. Graph. richiesli in alive forme e da altre cause della Sterilit4. VII. ALBUMINURIA: MALATTIA DI BRIGHT. La Cantaride va annoverata Ira i diversi rimedi che ii pratico non deve perdere di vista nel trattamento di queste malattie; ]a sna importanza per6 (1) Olire ii solito Jalr, Rilkert. Op. cit. vol. II. p. 65; L- Simon. Op. cit. p. 696; Observations pratiques ec. do S. Hahnem. ordinate dal D. Parseval, Paris 1857. - 88 co conslat6 ]a presenza di lcilindri oiinari nelle orine degli individui sottoposli alI'azioue di Arsenico, di Cantaride, di Fosforo, di Sabina, e v'ha tutta ragione di credere, sogiunge ii 310ller, ohe ulteriori investigazioni ce ]a riveleranno anche per Merourio, Terebentina (1), Oro, Jodio, e piii alto. N Non per queslo (continna lo stesso antore, dal qualo trafuciamo) i nostri prinoipi ci permetteranno di considerare quci due sintomi, albumina e cilindri orinari, come i soil determinanli Ia scelta dei riinedi: che auzi tultU gli altri sintomi di qualsiasi raaione chs acoompagnano la malattia si dovranno de pari considerare. L'Arscnico e la Cantaride hanno ii potere di riprodurre esattamente un altacco della malailia di Bright, sia per o6 che riguarda i componenli e le abnormi mutazioni dell'onina, i sintomi sobbicutivi od obbiettivi dei reni e degli altri organi, come eziandlo peri6 6 che conoerne le materiali alterazioni dei reni rivelate dalla necroscopha. Non v'ha dubblo pertanto che queste due sostanze siano o debbano essere in dali casi i rimedi omiopatici della malattia di Bright: ma lo stesso si pu6 presumere di altre sosctanzc non anoora cosi chiaramenie provate, quali sarebbero Mercurio e Fosforo; come ye n'hanno altre ii cui uso clinico in moltissimi casi diede dei vantaggi cosi dccisi da rendere assai probabile che ullerioni sperimenti puri abbiano a meticre in luce delle indicazioni pifi caratterisliche per ii loro uso in questa malattIa. ) - E ii M ller inlende panlaro di Tiereb. di Junip. o di Attn al quail potremmo aggiungere una serie non piocola d'altre sostanze. II nostro assunto in questo momento sarebbe di determinaro in quale forma e stadio della malattia, Ia Cantaride possa essere ulilizzala dal pratico a prefcrenza degli allri presidt; ma per quanto la Ma(1) II Prof. Henderson 1'avrebbe gia constata per Terehint. Vedi piu avanti. - 89 - teria Medica pura abbia deposto e deponga in suo favore, dobbiamo confessare che fino ad oggi la nostra Clinica se no valse ben di raro, che anzi i nostri libri di pratica, i nostri manuali pil diffusi sono scarsissimi per non dire deficienli interamente di insegnamenti, d'indicazioni speciali pel trallamento della malattia di Bright (1); e quindi, costretti come siamo a progredire senza una scorta sufficienle di fatti pratici, non increscert al lellore di vedere ii campo che la Cantaride sola dovrebbe tenere, occupato dalle file parallele di quei rimedi i quali, piA o men noti nelle lore indicazioni, aiuteranno II pratico a distinguere quelle che son proprie a Cantaride, e valersi pertanto di tuttle con maggior sicurezza e profitto. Anche la nostra scuola va debitrice all'Inghilterra dei migliori e pit pratici lavori intoroo a questa malattia (2): e si per supplire in parte alla lacuna che abbiamo addilato, come per agevolare le ragioni terapiche, non crediamo inutile di ricordare innanzi tutlto col Dolt. Kidd, come la malattia di Bright si risolva in una disorganizzazione della strut(1) Accenno al Trattato di Terapia dell'lartmann, alla stessa raccolta del Riikert, per tacere del piut noto Mlanuale del Jabr, che in questo punto 6b labula rasa, come pur troppo in tant'altri, (2) In British Journal of Homoeopathy - On Brigit's Disease and its homoeopathic treatement, by Jos. Lidd. vol. Xii. p. 560. - On Bright's Disease of the Kidneys, by Will, Henderson. vol. XIV. p. 1. - Observations on the pathology and treatement of dropsy depending on organic Disease, by Alfr. Pope. vol. XVi. p. 212. - On albuminuria in scarlatina and Diphtheria, by Dott. Atkin. vol. XVII. p. 280. - Nell'operetta iatitolata: Homoeopathy tested by facts, by Dott. Harper of Leith a pp. 21, 22. - Arrogi un Iktude sur l'Anasarque, I'albuminurie et les lesions des reins dans quelques maladies, par E.lDufresne, in Art. Ml6dical, Vol. II. p. 210. etc. - Tutti studi dei quali professiamo d'avvalerci. - - 90 Lura secernente dci roni, la quale permotle una continua oliminazione dci matoriali nutritivi del sangue ed impedisce la nalurale eliminazione dell'uroa: di richiamare l'altenzione del letlore sulle due principali forme, dislinre per cause, per sintomi, per decorso, per losioni che la malallia pub presentare, (1) ciob: ILa La forma acuta, mono pericolosa, phu" tratlabile, accompagnala da pii esiese e rapide infiltrazioni perifericle e viscerali, e caratterizzata aratomicamento da iperirofia ronale e da dogenerazione adiposa riferibile specialmente alla porziono corticale, d'ondo oorino pitY ricche d'albumina, di globuli sanguigni ed adiposi, e mono di tubuli oriniferi e di frammenti opiteliali, che non nella 2.a forma e cronica, insidiosa nel suo processo, analomicamento caraLterizzata da atrofia renale o da degeneraziono granulosa, da distacco seaza riproduzione delle lamolle epitoliali cc. preceduta od accompagnata da progrossivo docadimento di tulte le funzioni, da leggiere infiltrazioni poriforicho (renitonti alla pressione, irrogolari aol loro docorso, iincipienli alla faccia) ma gravi interno, viscorali. - Bencli le cause predispononti della prima forma non anmeltano una ben dofinuta separazione da quelle della seconda, tlt(1) II Dott. Dufresne neD sno Studio or ora citatop dopo avere giustamente osservato come 1'albuminuria sia tn sintoma variabile nel suo valore semiologico, come fosse erronca quell'nniti patologica cbe da Bright in poi si tenu5 di costruire intorno ad una lesione reuae ec. si fa da un ahtro punto di vista a studiare CAlbuminuria, dal punto cio6 delle varie specie monbose ov'essa interviene come siotoma, ed enumera, 1I' la Scarlattina, 2.0I'Anasarca esseuziale, 3.0 la Gravidanza, 4?LP'Anasarca di Bright, acuto e cronico. L'assunto del Dufresne b.,quindi diverso dal nostro, e per ii nostro crediamc' piu, acconclo attenerci ella pantizione in due forme, nella prima delle quali s'inchiude I'Mbuminuria datle sue pit semplici alle pitt complesse coudizioni: nella seconda ia vera malatua di Bright. - 91 tavia gioxa ricordare come soglionsi generalmente riferire alla 1 a le febbri eruttive, segnataiente la scarlattina, ]a difterite, la gravidanza, i rapidi cambiamenli di temperatura, ]a traspirazione soppressa, l'insufficiente alimentazione, l'abuso degli alcoolici, la diatesi scrofolosa, l'emorragica, la silifide costituzionale; alla 2.a molte della prima categoria, affezioni della prostata, stringimenli, intemperanza, una peculiare costituzione o diatesi per cosi dire degenerativa, etc. La Canlaride e' piu utile, nota ii Kidd, nella nefrite albuminosa acuta o eronica, e nella nefrite desquammativa o scarlatlinosa che non nei casi di profonda degenerazione granulosa; perb nel primo stadho o sub-acuto di questa, la Cantaride pu6 rendere dci buoni servigi, specialmente quando da causa traumatica (come colpi ai reni) o da reumatica (subitanee mutazioni di Lemperatura). I sintomi die piX" la indicano sono: scarsa secrezione di un orina fortemente colorata, contenente un'eccessiva proporzione di lamelle epiteliali rigonfie, spumosa e rapidamente coagulabile dal calore e dall'acido nithico: tenesmo, ardore in vescica e nell'uretra, dolore Iraverso i lombi o nei testicoli, dolori vaghi muscoiari e corizza cronico. Anassarca acuto. Complicazione di veechi stringimenti, d'ingrossanento della prostata o di blenorrea prostatica. E pure indicata quando sopravvengano sintomi di pleunite o dli effusione al cervello, da avvelenamiento, per cosi dire, unico, con stupore ed insensibilita: come nell'ematuria attiva, quando ii sangue uscisse dalla vescica misto a fraimenti di essudato membranoso. - II Kidd soggiunge alcuni casi in cui la Cantanide, conforme le riferite indicazioni, diede ottimi risultati. Ma ii pralico non dimenticherad che a cominciare dalla forma acuta, Ia Cantanide? talora impotente, e che altre sostanze potranno succederle non solo, ma la dovranno precedere di pnimo tratto. Tra qneste 6 la Terebintina, gli effetli purl della - 93 all'asserzione- forse Un p6 precipilosa del Dufresne, ii quale riferiva l'infruLtuoso lentativo di Cantaride in due suoi casi, ad una falsa interpretazione delia Jegge di similitudine (1). - L'aculezza dei fenomeni del priro stadjo della malattia varrt pertanto a chiamare l'aaenzione del pratico sulle due sostanze, inlenderdo die i sintomi comuni (dolore, peso alle reni, slato delle orine etc.) da nol esposti alla rubrica di Cantaride, non Ii taciamo a quella di Terebentina, n6' ii taceremo a quelle delle altre sostanze che per amore di brevilt ed ancle di maggior evidenza diflerenziale. Non taceremo per6 come in qnesta forma e stadio della malattia, a dominare Piperenia locale, la reazione vascolare generale e a determinare dei movimenti critici salulari, alcuni competenti come Mllenderson, ii Dufresne, I'Altschul, indichino Aconit. Bry. alb.; e della loro efficienza anche in questi casi non dubitiamo punto. La Digitale ha pure un'azione speciale, irritante sulla sostanza corticale dci reni e per conseguenza si rinvenne utilissima nell'idrope post scarlatinam, ci6 che sanno gli stessi allopalici, Ira i quaJi il DoLt. Christison si mostra assai imbarazzato nel volersi spiegare la razionalita del suo uso terapico, seuza ammettere la verila della legge omiopatica. La Digitale 6 indicata pur essa nei casi acuti e negli individui deboli e strumosi. La sua azione sui reni non 6 cosi francanente inflammatoria come quella di Cantaride e, mono ancora, di Terebintina, ma 6 pi' decisa di quclia di un altro rimedio: ii Mlercurio. Lo vyedremo meglio nella nostra Monografla di questa sostanza, ma non lasceremo di dire fin da qul come le stoie d'idrargirosi, fortunatamenLe pi"U rare ai di nostri, ci forniscano i piA chiari documenLi della somiglianza di alcune sue forme con quel(1) Opp cit. p. 210. - 94 Ic della malattia di cui trattiamo. L'Henderson cita. a quest'uopo le osservazioni di autori non recenti: di Wells, p. e. che constatava 'orina albuminosa, coagulabile, dopo le saturazioni idrargiricle: di Blaekall, che oltre ii vomito pertinace, to stata cachettico, l'anasarca, osservava l'ipertrofia, 1'indurimento, le idatidi dci reni, ne' pazienti saturati a -morte dall'arte cosi delta salutare. Ditirich, Loewenhardt, Reichenbach (1), l'uno constatando la sua azione sui reni e suule loro funzioni in alcune forme della malattia mercuriale (2), gli altri ]a forte secrezione d'albumina che ii Mercurio provoca anche applicato in forma d'empiastro, nonDlasciano pifi dubbio intorno a questo punto di patogenesia. L oppor Iunilt di Mercur. (corros.) nella forma acuta delta malattia 6 appoggiaba a suuicienli dati sperimentali; ii Mercurio (come l'Arsenico l'Acido nitrico ii Solfo) trova in generale la sua indicazione dope l'amministrazione e i conseguenti efletti delle sostanze soprascritte, specialmente quando l'abuso degli alcoolici, ]a bnusca soppressione delle funzioni cutanee, I'inpedito circolo venoso addominale, la diatesi sitilitica, si riscontrino come cause o concause dclla malattia. La preseeza nelle orine di fibrIna, di globuli adiposi, la profusa secrezione di ovine pallide, albuminose, la diarrea biliosa, Vipersecrezione delle muccose orali, faringea, Jo indicano in special nodo. 11 sue processe patogenelice puro ha un carattere assai mene attivo, e ii sue essudato di linfa plastica un' assai pii grande lendenza alla degenerazione purulenta, che non l'abbiano per le sostanze finora enumerate; ii che ci spiega l'epportunita della sua amministrazione alla fine delJo stadie acuto a3al principio del cronico, degenerative, della malattia, la sua controindicazione dalla (1) MAffller, Op. cit. (2) Die Mtercurial Krank. in alien ihren Formen. Lepzg. 1837. - 95 presenza dei disohi sanguigni nelle orine e ]a preferenza da concedergli quando vi Si constati invece ]a p resenza dei corpuscoli di pus. L'Helleborus niger 6 pure indicalo quando la congestione, per quanto intense, sia semplice, n6 legala ad alcuna parlicolare materies Imorbi circolante nenl'albero sanguigno (? Pope): quando I'efluusione- sierosa sia estesa ma prediliga la eaviffi addominale e ii lessuto cellulare delle estremita infeniori: quando I'idrope s'accompagni di diarrea. Utile rimedio in molti cesi d'idrope scarlattinosa, secondo molli pratici; ma da non conlarvi moltissimo secondo ii Pope. Nei quali casi oltre ]a maggior parte dei rimedi che vedemmo e che vedremo, specialmenle Canti. Thereb. Digit. Airs. Apis viel., ii Dolt. Alkin enumera I'Apocyn. cannabin. quando l'eflusione 6e abbondante e to orine scersissime: buon pallietivo ad ogni modo, ma poco pib"; l'0non. spi.n. ancora assai poco noW nella sue azion pure; ed ii Dufresne, olire Acon. nota Bellad. e Dulcam, per I'anesarca scanlatinoso, non tecendo com'egli nella malattia di Bright, in vista soprattutto dell'abito scrofoloso dci suoi malati, si lodasse di Dule. del1'Acid. nilr. e del Ka~l. cairb. dali in seguito al periodo acuto, e di (atc. curb. Ac. nitr. e Sulphur. nello stedio avauzato, purcbb l'idrope non fosse molto considerevole. Ed E alla forma cronica ed agli stadi avanzeti della melaitia che si rifeniscono in ispecial modo i rimedi che soggiungiamo: Arsenico ii pnimo. II tipo dell'azione d'Arsenico sui reni 6 un lip0 cronico per cosi dire; oh' egli possa produrre I'albumninuria 6 un falto conslalato d ella lossicologia (1), e che le profonde alterezioni organiche ch'egli pub indurro nel tessuto dci rcni,lsieno (1) Un caso concludentissimo fu esposto dal Dou. Douglas Maclagan, in Edinburgh Montly Journal of Modical Science for 1852. - 96 - le pifi affini se non pure identiche a quelle della degenerazione granufosa, lo mostrarono a sufficienza le belle sperienze del Dott. Quaglio di Munich, sugli animali (1). Riserbando a miglior luogo 1'esame di tutto questo, noi aggiungeremo solo che sull'uomo, sia che vogliasi amumettere come primaria I'azione dell'Arsenico sui reni, e secondaria quella sul resto dell'economia che si rivela colle effusioni del siero dalle vene nel tessuto areolare, o viceversa, certo 6 che la fisionornia speciale di alcune sue frmine d'avvelenamento cronico rassomiglia assai bene a quella del malato di nefrite granulosa nello stadio avanzato della malattia, complicata d'infiltrazioni sierose etc. Gli 6 in qyesto stadio che ['Arsenico appunto si rinvenne eflicacissimo: quando cio6 la lesione locale immulata o progredita, ]a costituzione generale, le funzioni cutanee, le forze muscolari, ]a sanguificazione etc. accennano ad una piA0 o men lontana rovina, minacciala pur anco dall'infiltrazione polmonare, dall'uremia, da accidenti encefalopatici. Notiamo inoltre come Frenichs osservi che un terzo dei soccombenti alla malattia di Bright, offra un allargamento del ventricolo sinistro, e come Hescht osservi una speciale relazione tra la degenerazione adiposa del cuore ipertrofico senza alterazioni valvolari e l'atrofia granulosa renale; a queste osservazioni contrapoDiamo quelle di Quaglio sulI'ipelrtroia del ventricolo sinistro, contemporanea al]a degenerazione granulosa dei reni, negli animali sottoposti al lento avvelenamento arsenicale, e noi nelle lesioni cardiache cho il pratico constati sul malato avremo un'altra indicazione di questo rimedio. L'alcoolismo cronico, la scarsa alimentazione,. I'ascite da scarlatina, il corizza che accompagna gli stadi avanzati della degenerazione granulosa, lo indicano pur essi. E se Cantaride noi ]a vedemmo indicata in questi casi, nessuno per6 esiterebbe pre(1) Mllgemeine Homdopath. Zeiting. Bd.653p. 85 ete. - 97 - terire Arsenico, col quale d'allronde possono rivaleggiare piu' alire sostanze, sia in ragione delI'analogia d'azione totale, che del predomifilo di alcuni fenomeni contro i quali Arsenico non baslasse. L'Apis vmellif. (pulvis Apis mellificac siccae) usata dal nostri colleghi Americani Marcy e Mungorr, avrebbe le stesso. precise indicazioni dell'Arsenico, come si pu6 arguiro dai forlunati casi pr-alici da essi pubblicati nei giornali omiopatici dell'Unione. Giova perb" notare che gli sporimenti clinici ripeiuti in Inghilterra non risposero altrettanto: colpa forso, osserva ii Pope, le prepanazioni del farmaco. 11 Dolt. Atkin (1) nell'idrope renalo post scarlatinar, mostra moltissima confideoza in questo rimedio: I'irritazione voscicalo, l'ardore d'orine o e l'accompagna ci lo vice tolto dalI'ipis melt. meglio cho di Cantanide: avverte per6 che I'lpis richiedo di essere amministrata in tintura pi" o men allungata. be aule aulenuazioni in questi casi non davano cho risultati negativi. L'Acido nitrico giov6 molto, per testimonianza del Dolt. Kidd nei pegrgiori casi di degenerazione granulosa, specialmente quando esisteva nausea, eccessiva secrezione mucosa orate e faringea, pania gialla sulla lingua con gusto amaro od acido, anoressua, emori'oidi, duarrea biliosa, o costipazione, e giovera probabilmonte nel casi che indicano quello stato di nammollimento della mucosa dell'intestino grosso e dci tenui, cos'i frequontemente rivelata dalI'autopsua noi soggetli morti per degenenazione gnanuhosa. Rocentemente ii Dolt. Wunderlicl (2), a]lopatico, in una buona memonuia sull'azionc dell'Acido nitrico nohava ]a propniea ch'esso ha di deterIminamm uno stato dissonterico sul sano, c ci6 che piu" monta, dello alterazioni da parln dci reni, tut(1) Loc. cit. p. 280 (2) Annuaire Te Litterature m6dicale Ctrangbre. 1858 2. vol. Paris. t'aftaLto conformi a quelle della nefrite albuminosa. Ma come mai, domandava ['Art Adical (1), potirebbe II DoLt. Yunderlich spiegarsi al di fuori dei principt della simililudine e della legge Rahnemanniana, i buoni effetti che s'hanno, secondo lui, dall'uso dell'Acido q2itrico niel trattarnento della malattia di Brigti, se quesL'acido produce sull'uomo sano I'infihtrazione dei reni anatoga a quella eke si riscoutra nella nefrite albuminosa? Non sappiamo so Wunderlich abbia risposto. (2). (1) Vol. VYii. p. 445. (2) DelI'Acido nitrico si lodarono inoltre in questa malatLia ii Prof. Forget, ii Dott. iausen di Trevs e ii Dolt. Wolf, abbencbb dato alim dose enorne di 4 gram. (che per1 i1 Forget non oltrepass6) ai 15 in pozione dl 250 gram. - il Grisoile ritentata In prova su 4 malati, MlR compIetanente, e une fois mume, dic'egli, j'ai dii me demander si (usage prolonyd de l'acide n'avait pas ctitpour quelgue chose dans i'eccplosion d'une diarrhde cotliquative, sotto la quale it malato ebbe a socconbere. (Traitki de Pathol. etc. Vol. IL. p. 804.). Se ii Grisoile abbia fallito perchb privo d'ogni indicazione, da quelia in fuori del nome malattia di Bright, e so gli altn trionfassero in virtii di migliori indicazioni e in virth' o a dispetto dei 4tni 25 gramm. ý per lo mono lecito dubitarno. Le nostro spcrienzc con dosi minimo, dinamizzato, di Acido nitrico parlano abbastanza chiaro delta loro sufficicnza, det'inutilit& di dosi pij forti: del danno, dovrebbe hastare ii buon senso dei medici che sanno cosa l'Acido nitrico possa in corpo vivo. Eppure, dovreno vederload ogni passo, una delie cause per cui tuLte Jo scuole nostre avversarie, s'arrabaunano in Lanto scetticismo di terapia, si b quella regola, diametralmente opposta aIla nostra, che esse segnono in posologia; ]a nostra cerca quanto basti di farraco a guarire, esse quanto it paziente no pu6 tollcrare; Ia nostra affidata a sperimenti quotidiani, afferma 1'immensa superioritai delia propria regola, le altro discredono, noeano, senza pure iiconforto d'un solo sperimento. Qualo piu ragionevole? - 11 Grisollo, poi, cita due casi (al solito scnza indicazioni) guariti colfn tintura di Canraride, ma quoiqu' If en soft, conclu L'Aurum muriat. dovrt pure essere preso in considerazione nelia forma e sladlo di cui parliamo. Esso pot6 kth dove Arsenico non aveva potuL-o, dove ii paziente anasarcatico, comatoso, versa-va nelI'estrero pericolo. (5). It quale stato di coma, generalmento riferibile'in questa malallia all'accumularsi dell'uroa nel sangue, polr& essere dominato o dall'Arsenico stesso, o dal Colclico o da Cantaride, come vledemno, o dal Cuprum, meglio forse che da Noce vomica e da Opium, i quali, adoperati p. e. dal Kidd, non diedero che una momentanca palliazione. E chi riflelta come I'Arsenico, secondo i citati sperimenti, determinasse infine negli anirali uno stato comatoso per uremia dipendente dalla degenerazione del reni, progredita al punto da non essere pitt atti alia separazione dei prodolti escretori del sangue, uremia ch'era pertanto Ja causa prossima delta loro morte: chi rifletta come it Colchico, nobo d'albronde per la sua aziono flogistfica sui reni, to sia pure per ]a sua facoMt di accumulare l'urea nel sangue e produrre i soliti effetti di questa sosianza sal cervello, trovera certa, menlo assai pit irazionale la Joro applicazione e meno straordinari i loro buoni elfetbi, mentre ii Cupr. acet. 6 forse it nostro piY prezioso rimedlo in quel casi di coma; di encefalopatie, cle dipendono da subitanca soppressione di una eruzione acuta, principio cosi frequenbe dell' idrope renale acuta: su de, flous dirons que te bon rowde oa opposer A la maladie do Bright efl encore & atrouvor; notiarolo bene: che se 51. Martin Solon diff che dams celle maladie tin I7oyen ne suf/it lpas, mais qu' it faut savoir varier les reL meldes suivattl les indications spdciales qui so prosentent, noi domanderemo so ii video motiora proboquo, con quel che segue, non vada a capello di tulle le scuole cia cercano ancora le bon rdnide 'a' opposer! - (1) Zeitscirif der Hoom. Aerzte Gestorreicis. Wien 1857 V. 1. - 100 di che voglionsi consultare le osservazioni del Dolt. Smith (1). Quando poi i polmoni fossero minacciati d' infilIrazione sierosa, di edema, Sambucus, a senso di Pope, sarebbe utlisisimo rimedio, o solo o alternalo ad altri che meglio rispondessero allo statb generale; Ipecac. pure, secondo ii Kidd, quando I'edema s'accompagnassc di tosse secca, di nausea, di abbondante espetborazione mucosa; Pulsatilla del paro. Inline conirasseginiamo Sabina come rimedio che vi sono tulle le ragioni per ritencre indicalo nelI' Albuminuria e ralatia, di Bright delle gravide. La sua azione speciale sui reni, atleslata dalla preseDza nelle orine dci cilindri orirari, e l'altra non neno Speciale sull'utero, attendono dalla Clinica maggiori confermazioni (2) della sua efficacia nell'albuminuria che non di rado complica Ia gravidanza ed 6 causa Iroppo frequente di parto premaluro, di aborto, di eclampsia funesta, etc. C inutile dire che attn rimedi (come Suiph. Phos. Jod. Kal. biclr. Coloc. Zinc. c qualci altro) saranno da aggiungere forse presto a quelli chc abbiarno passato in rassegna; se Ia Materia Medica e abbastauza esplicita sul loro conto (in ispecic per SuIM. e Phos.), ]a Clinica non ha ancora avyalorato o precisato ed aggiunto quanto bashi alleindicazioni indultive della prima; e noi che in questa escursione di terapia speciale ci eravamo proposti di dare niente piu che un bilancio delle partile quaii sono, non quali saranno, abbiamo forse accondisceso Un pb Iroppo ai naturali reclani della nostra Ilateria Nedica pura. Non cc ne pentIamo perb'; allo speltacolo arido c trisic che ci offrono tulle le scuoIc, le quali brancicando rimedi nelle Lenebre confessano ad una voce che la malattia di Bright e in(i) Brit. Journ, of Hom. Vol. 1. p. M33. On the use of Cupr. ac. - DalB'Hrga. 42) Deutsche Klinik. Vedi MAhller op. cit. - 102 - strorebbo ciascuna teoria pigliata isolatamente) e rGteorne (insufficionti ad abhreviare 1'intera successioneo del fatto patologico) aspettano datla scienza una luce maggiore di quella che To ossorvazioni e Is industrie sperimenLali di fisiotogia o di chimica organica vi geltarono sopra fino ad ora. Ognuno applaude, ed a ragione, at motto che s10 fatlo, ma ognuno di noi non lascia n& lasceria di deploraro in pari tempo 1'esclusivo indirizzo-degli studi patotogici, indirizzo del quale nessuno migliore a traviare i. studi lorapici di questa malattla. 11 fatto chimico flss6 l'atronzione generate: che fosso egli slesso un effetlo non curarono, anzi lo votlero piU ppresib causa die effelto: nA paghi di teorizzare chimicam-enCe s. industriarono a risuscitaro una Lerapia die ricorda iftempi ph) gloriosi delta Chimiatria. 11 metodo di 1Mialhe, legillima conseguenza delta sua contestata o contestabile teonia, di saturare 1'economia di alcalini onde riattivare I'assimilazione della glycosi, neutializzare- IPIiniluenza degli acidi etc. lo dice abbastanza; e, so ii motodo consigliato da Bouclardat ebbo phM favoro e migliori risuitati,. gli 6A certo perchA nelI'igiene pih che netla chimica si confida. La Cbimica, o meglio la Chimiatnia moderna non ha nulIa da vanfare neppur qul: so essa ha rischiihrato qualeho stadio del fatto patol-ogico, ha quil pure, ripeliamolo fortemente, forviato, impodito ogni progrosso di torapia. 11 Diabote A ancora in allopatia una delle malatlic piA gravi, perchA se forse non incurabilo (sono le parole di un allopalico (1)) finora per6 non abbiamto esempi cerii di guarigiono. I fatti esposti da Bouchardat sono piuttosto dci casi di miglioramento che di guarigiono radicato, soggiungo egli; e se ii migtioramonto, soggiungiamo noi, dobbasi atiribuiro alla eficicanza dolle teorie e dei melodi jatro-chimici, Jo lasciamo giudicaro da ogni leltoro imparziale che riflotta come, oltre i moz(1) Grisollo op. cit. vol. QVO p. 783. 1. 03 v-i igionici, Bouchardat ricorre-ai miarziali, ai cinc'nacci, al cloruro di sodjo, al carbonato d'ammoniaca, all'opio, o soli o associati more solito, e come con questa polifarmacia, inosplicabilo dai critori clinici, Bouchardat la minca su Mialle, ii qualo confida tutto nolla modicaziono alcalina (1). Cho i processi di chimica viva, patologica, i quali occorrono ovidontomento in questa come in molL'altre malattie, possano ossere ricondotti all'ordino fisiologico medianto un tratlamento che emana da Leorie da laboratorlo e che si fonda su prosidi chimnicamenle oporanti, noi lo neghiamo ricisamonto, e lo negano colla nostra tutte le scuolo che riconoscono nellforganismo una vita, una forra vitale, Ia quale so permettera qualche volta cho l'arte modifichi contomporaneamonte iiprodotti, gli effotti parziali dello sue perturbazioni, ii piu sposso non obbodira che ali arte la quale risale alla causa piiY remota, abbracciando Ia totalita dogli efoelti. ii pratico difatto, nel tratlamento in quostiono, o s'attiene rigorosamonte al farmaco-chimismo, e la clinica no ha gia dimostrato l'insnfficienza o la nullita: o mosco rimodi di diversa natura e l'azione pif proficua cde se n'ebbe, nessuno potra ascriverla legittimamonto a un mezzo pift cho all'altro e meno ancora ai mozzi ehimici: o motto da un Into i mezzi indicati dalle teorie chimicle e ricorre ad altri che non han nutla a vodero con esse, e o I isultati suporiori che la clinica constat6 bastano gih a melleor fuor di questiono Ia Jatrochimica teorica e piratica. L'opio, p. e. die in mano del pratici francosi riesci assal piu. vantaggioso nol Diabete c e non gli alcalini 0 it resto, l'Acido fosforico che in mano doi discopoli di ialnemann riesci piii vantaggioso dell'Opio, non & cor(1) Miathe nella sun opera: Chimic appliqude a ta physiologie ce a la tldidapeuliquc, Paris 1856, tuttocho vanti i Ienerici dot suo metodo, non sa in fin dei coau presontare eho una sofa osscrvazionel p. 83. - 104 - to in virtiu d'una azione chimica loro inerente che ii poterono, bensI d'una azione su quella forza vitale elm presiede aghi atti biochimici dell'unano organIsmo. La medicina Jatrochimica, un tessuto di errori di causalita anche in punto al Diabete, eppure quanto meno disastrosa per la razza umana, quanto meno umiliante per I'umana ragione, di tulle queule scuole le quali senz'allro delerminante fuorch& 1empirico: facciamno! nuhla lasciarono d'inte.ntato, dalle soltrazioni sanguigne locali e gencrali ai purganti, ai diuretici, ai mereuriali, ai revulsivi, agli esutori, agli astringenti etc. pur di fare! Non voghiamo per6 si credesse che la nosira scuola, perch6 sempre coerente al suo proprio scientifico e sempre logica in tuLte le sue deduzioni, abbia a vantare finora grandi miracoli circa ]a terapia del Diabete. Poehi easi veramente conchudenti e molti rimedi, ma non abbastanza studiati, noi possiamo recare in mezzo: ma la via 6 aperta ed osiamo asserire ehe se Ia scienza arrivera ad un metodo sicuro di trattamento, sara meltendosi per essa. Mlolti rimedi, ma non abbastanza studiati, abbiamo detto: quanto dire ehe ]a nostra scuola, cosi spesso c cosi errsoneamente accusata di specifleismo assoluto, non vede n6 potrebbe vedere in uno o in poehi rimedi dei modilicatori sufficienti di uno state patologico ii quale, per quanito tipico, non lascia di presentare nei diversi individui quelle varieta di cause, di processo, di cornplicazioni, di fisionomia, che invocano dall'arte nostra una corrispondente variieta di modificatori. La nota di assoluto specilicismo sta bene a tuLt lee scuole ehe e con Rollo p. e. non san dare in ogni caso che b'ldrosobfato d'Ammonia, o con Neumann ii balsamo peruviano, o con altri gli Opiacei etc. per la ragione che in qualehe easo riescirono salutari; Hahnemann e'insegn6 come curare dei malati, non delle malattie, o dci noomi di malattia: ed 6 strano che i nostri avversari, nipren - 105 - dendoci di questo, abbiano si poca memoria del ( fatti in la che tu mi tingi )), come disse un bel di la padella al paiuolo. Ma passiam oltre. Hahnemann avviso come possibili rimedi del Diabete, Argent. fol. Scill. e Tarax. (1); Riikert confermb l'azione di Asrgent. (2); e Rummel indic6 il Carb. veg. ed alleg6 un caso di guarigione (3); Boenninghausen eBute (4) uno di guarigione, I'altro di miglioramento mediante Colocyn.; Nunez uno di guarigione mediante Verat. alb.; Hering, cinque casi (5); Staph, uno (6); Walker tre (7), di guarigione mediante Acid. phosph. e Pompili uno parimenti con Acid. phosph. (8); Epps due casi di miglioramento con Canth (9); Trinks, osservo un effelto deciso da Kreos. (10); Kurtz preconizzb il Plumb (11); Wank, lo scrivenle (12) e Prost-Lacuzon (13) il Caustic.; Teste, l'Allium sat. (14); Hartmann (15) infine formul6 alcune indicazioni per Led. pal. N. vom. Dulc. Natr. mur. Carb an. ed altre per alcuni dei rimedi cilati (16). Perb, so l'omiopatia po(1) Vedi Mat. Med. p. e Malattie croniche. (2( Riikert. Klin Erfen. vol. II. p. 49. (3) Annal. (?). (4) Corr. Bl. 3. 36. (5) Arch. 14. 1. 41. (6) N. Arch. 2. 1. 82. (7) British Journ. of. Homr. vol. XVI. p. 456 Cases illustrative of the treatement of Glycosuria. Notevolissimi. (8) Rivista omiopatica di Spoleto anno I. n. 7. p. 26. (9) Id. id. vol. IX. p. 349 The Hahn. Medical Society. (10) Id. id. vol. IX. p. 426. (11( Hygea Bd. VII. i. 24. (12) Rivista Omiopatica di Spoleto anno IV. n. 5. p. 38, 39. (13) Formulaire Pathog6netique. Paris 1858 p. 419. (14) SysLematisation de la Mat. M6d. Hornm. Paris 1853 p. 387. il5) Op. cit. vol. II. p. 160. (16) t Hahnemann a rang6 le diabite parmi les af - 106 - teva, come ognun vede, non solo andar lieta di risultati non inferiori a quelli di qualsiasi metodo, ma eziandio del nuovo argomento cte i risultati prestavano sempre aila legge dalla quale avean origine, non era cerlo l'omiopatia che potesse conlenlarsene. E gia iiTrinks in un sno studio sul Diabele mellito (1), passando in rassegna i molli rimedi che ]a nostra Materia Medica pura farebbe anticipare come opportuni in questa malattia, notava elamentava a ragione ia mancauza delie analisi chimiche intorno Ic orine degli sperimentatori deile diverse sostanze medicamentose: e non dubitava di atferiare "( cie to specifico per it diabete dovr4 essere quelLa sostanza che produce otire all'aurnento delta secrezione orinaria, t'escrezione di zucehero dai reni n (2). Affermazione Iroppo ricisa per noi, essendocli ii fatto che vedremo or ora, non di una ma fecodons psoriques, rattachant ainsi cc symptbme a un 6tat morbide chronique et virulent )) osserva L. Simon fils (observat. do Diabh6Us sucr6, in Journal do la Med. Bom. tom. I.'p. 475): o ognuno di noi conosee l'importanza pratica di quelle sostanze studiate con tanto amore dal grnnd'uono e cosi dette antipsoricwe. Non fu senzn un po' di meraviaylia. ch'io udiva, non ha moito, un vecchio medico & campagna, raccontarmi un suo caso di guarigione di Diabete, trauttao colla Graphite. Questo rimedlo, uno dci piu preziosi antipsorici nostri, in ailopatin non si conosce, o meglio nonl si conosceva che per la sun efficacia in alcune malattie croniche delia pelle. Eppure, ad rispondeva ii vecchio medico, un trent'nnni La all'ospedale maggiore di Milano, la Graphite era ii gran rimedlo del Diahete, e so n'nvevano dei buoni risultati, Ye l'accerto. Si dava nile dosi die noi siamo soliti di dare i preparati di ferro. Toccando del Diabete non ho N'oluto tacere questi LaWti che ci riserbiamo, Ai apprezzare nelln monogratia di Graphutes; lasun Mat. Mod. pura (Roth. vol. IV.) potii certarente essere consultata con frutto dai nostri Colleohi, ancho in questi casi. (1) lomdopathische Vierteljnhrscbrift. vol. I. 1850. (2) Id. pag. 194. - 107 - di pif' sostanze che la chimica trov6 capaci di delerminaretsul sano orine zuecherine, basicrebbe pur da solo ad esciudere l'idea di no unico specitico. Non ci stancheremo di ripeterlo; per quanlo importanle, capitale, patognomonico, un sintoina solo (o tale noi riguardiarno la secrezione zuecherina) non pub basiare in omiopatia, lasciando auche che ci&, che e patognomonico in patologia, in semiologia, non lo0 che ben di raro anche in Materia Medica, in aTerapia. Non molto dopo ii Tricks, gli orniopatici inglesi in on notevole lavoro On pathology of Diabetes mellitus (1), pigliavano alto delle comonicazioni di M. Alvaro Reynoso, intorno alla asaccarificazione delle orine per opera dell'Arsenico, del Piombo, del Solfato di Ferro, sperimenlati sugli animali, e del Carhonato di Forro, sull'uorno, e coneludevano con molto senno: ii fatto ora accertato che alcune medicine ca 'gionano zuccitero nelle orinee 4 la piu sicura proressa della trattabilit&' del Diabete, abbencli -vi vorranno molti e molti sperimerti per determinare qutale di esse induca lo z-ucchero nell'orine in modo simile al processo patalogico nalurale e quale per consegueaza dovr& essere ilvero rimedjo del Diabete, con fome la grande legge lerapeutica., (2) Da ultimo ii Dolt. Clotario Muller celia succitala monogratia inlorn6 lo alterazioni dell'orina nelle malattie ed al lora valore ed applicazione conforme i priccipi delI'oniopaLia, raccoglieva coll'usata sua diligeaza ii oco che finora si cocosce intorno a cotesla proprieta di alcune sostanze. I nostni avversari stupiranco forse in leggervi che gli Opiacci (muriato di monfia) determinano un aumento di zuechero nel fegato, conforme le esper rienze di Coze (3), e nelle orine come ubteriori (1) Brit. Joarn. of Hom. vol. XI. 1853 p. 248. (2) Id. peg. 268. (3) Gaz. Med. do Strasbourg. 1857-9. -Iill - l'idrofobia;come nella lunga serie dei veri e supposti antirabici, poche sostanze possono recare in mezzo una tradizione cosi imponente per nomi autorevoli, per copia di falti, per consenlimento dello slesso tempo, come Cantaride: tradizione la lquale ha la piu" solenne delle conrermazioni, la prova scientifica nella nosira Mlateria Mfedica pura, vera pietra del paragone in medicina; che la tradizione, ui come sempre, per noi non avrebbe valore, so ilfatto principio dell'oniopatia non vi projetiasse fa sua luce e di riverbero non ne ricevesse. E nondimeno la tradiziO~ne e stata e vuol essere una dello nostre armi piu" potenti a demolire ii vecehjo e ricostruire ii nuovo; a guisa di persona clo sente, immagina, ricorda, ma non ragiona ancora Iatradizione do-vea pargoleggiare fino alla venuta di Habnemann; ii Novatore non l'annient6, non ninneg6 i venti e pi A secoli del suo passato, bensi la rivel6' a se stcssa e contrappose al ciclo do' suoi orrori quello delle sue veri1t provate o presentio. Anche prima di Galileo ]a terra volgevasi attorno al sole, o quci moldi che imnaginano avere Hahnemann faltlo tabula rasa in medicina e i' omiopatia essoro uscita d'un sot pezzo dal sno cervello, Ii potremmo assomigliare a chi dicesso sul senio e non in poesia che Galileo ferm4 ii sole e mosse 'Ia terra, e che Mlinerva usci veslita e calzata dal cranio di Gioie. It mondo dci falli non e in opposizione con quello delle doitnine, so non per coloro che no seguono di erronee. Ma Cantanide non vuolsi anteporre nb teoricamente nD praticamente a piQ alice sostanzo le quali vantano del pari una tradizione, e eib cho phiimponta, delle indicazioni positive; ognuno di noi sa come la Belladonna, qual ]imedio profilattico e curativo, abbia merilato un posto o forse ii primo, nella terapia di qucsta nevrosi, che Ia Canlaride gli pu6 ben contendere, ma che i Giusquiamo, lo Stramonio, ii Lachesi, ii Ver-atro sabaditla, lo po - 112 - trebbero ad ambedue J). Epperb rimaudaudo ii (1) Mercurio, Arsenico, Euforbio palustre, Sjiirea ulmaria (KMin. Erfabr. vol. IV. p. 626) voglionsi aggiungere alla lista degli antirahici omiopatici. - Che poi la nostra scuola professi d'avvalersi e si valga all'uopo di tutti quei mezzi ausitiarj i quali non sieno in direua opposizione coi propri,. e sieno ahbasuanza giustilicati dalLa ragione o dalla spe~rienza, 6 cib che sa e deve sapere o gnfno che non abbia sdegnato d'on ocehiata almeho 1'FOrganon di Hahnemann. La pronta cauterizzazione cob ferro rovente della ferita per noi sarebbe in questo caso niento pi d cie uno di tali ausiliari: eppure la nostra scuoIa non ebbe die una voce di disapprovazione, motivata da ragioni die senza duhbio valgono quelle dell'approvazione. E innanzi lato la cauterizzazione non vanta certamente migliori risuhtati degli altri profilnuici; profilassi o no, pare oramai accertato che in media i due terzi degli individui morsicati sfuggono al conta~io, e finch6 Ia cauterizzazione non abbia chiarato i suoi risultati in confronto degli alnri profilattici, nessuno potni ragionevolmente anteporla a ques'ultimi. Cheo 'influenza morale, ii terrore, sia una causa potentissima dell'esplosione della malattia, e che ii far qualche cosa, -pun di fare, sia non solo utile mnn necessanio in questo caso, 1'Iammettiamo; ma che luNico vantaggia di tutti i rimed] preservativi (Vedi M. A. Sanson: Le vieifleur prdservalif de la rage2 dtude de la phijsionomie des chiens et des chats enrarys, etc. remo des antirabiques. Paris. 1860.) della rabbia consista nella confideoza, nella sicurezza che inducono nell' aniio del malato, a noi non entra: n6 ii potrebbe, daccbh Monsieur Sanson, ii piu' recente promotore di tanto scetticisio, mentre non s'oppone aima loro amministrazione, mette per prima condizione, che i te le fe[oteo per l quali la saliva abbia potilo essore inoculata, sieno state Ottentamente e pro/'ondamonto cautoiezzaet col [erro rovente: cib che rivela una profonda credenza neHll'efficacia del mezzo. Ma che la sua efficacia sia in ogni caso non ieno problematica od incerta di quella d'ogni autra profilaatico, auzi che la cauterizzaziona possa pm spesso nuocere che giovare, 6 cib che mostra Ia caonteslabiiissiia ipotesi fisiologica e patologica su cui riposa. La cauterizzazione ha per iscopo la distruzione delle cruzioni ed ulcerazioni alla cute. Cbe se oa prolilassi fosse impotente e nS Belladonna (Tincr. mnat. gtl. j. ad ogni ricorronza di parossismo) n6 4iusquiamo baslassero, Hering 'non dubita di [ornare a Cantaride ed insistervi (Tincl. mnat. gtt. j. in un hicchier d'acqua a piccolo cucehiajato). - Lasciando stare ci6 che pu6 avero*di troppo generico o quindi di poco omiopalico la formola di trattamenlo consigliata dal1'bering' ]a Cantaride trovedi Ia sua indicaziono nefla rabbia dichiarata, quando gli accossi di furore aliernino cqlle convulsioni esi rinnovino toccando o prorendo La gola, la quale o dolento alla regiono della carlilagine tiroidea: quando la compressiono del basso ventre, la vista delPacqua, dci liquidi in genere, oseHcitino ]a stessa influenza. L'occhio 0 brillante e ruota ncll'orbi'a; ]a bocca o la gola sono seccheý ed ii doloro ardente di die sono sedo rondo assai difficile ]a deglutiziono, specIalmento dci liquidi. Cli impuisi alla venere, assae vivi: ossorvasi del pri'apismo o del prurito o dei dolori ardenti, negli organi gonilalhi interni. La difticolta delta respirazione o I'ansiota sono mono pronunciate o emno caratteristicho, ciD non nelle formo d'idrofobia invocanti la Belladonna, ii Giusqulamo, 1 o Siramnonlo: le convulsioni, al contrario, sono cccessivo. In generale, osserva l'liartmann dal qualo traduciamo, lo Cantaridi sono indicate quando predomina lo slato intiammatorio, cio6 quando gli spasimi della faringe e dell'esofagco die impediscono la deglutiziono, dipendono da uno stato infiammatorlo di questo parti 11 Des Guidi (1) nota inoliro come la Canlaride potra megllo conveniro quando i fenomeni rabici s aggravino dopeo nozzogiorno ed it freddo contribuisca alta loro aggravazione. A comlore di queslo o di tant'altri rimedj del dornino dell'IsopaLia non fareono parola; no bisognerebbero troppel (1 Des nioyous homoeoparhiques do gu6rirla. Rage et do la pr venir. Paris 1842 pp. 3t-38. - 11i - plemento del quadro aggiungeremo cbs Ia cefalalgia intensa, la bava schiunosa e sanguIgna, le grida sut generis, come d' ululato, l'angoscia, 1'ansicll\, l'inquietadine estrema she obbliga a correr qu0 e iý senza requic mai, l'esallazione della scnsibuiiUý morale, le allucinazioni, son tutuli feoomeni palogeneuici di Cantaride cbs non Si vogliono dimenlicare 'ci momenlo pratico (1). La tradizione ci insegna come la Cantaride in que(1) La Cantaride fu amministrata c con successo,. anche ai cani idrofobi, come gia notammo; e die sul, cani la Cantaride non eserciti c ie rarameute la sua azione afrodisiaca, Orfila lo disse ma non basta; Orfila, Giacomini e tant'altri benemeriti non ban certo piantato le colonne d' Ercols in materia, anzi 6 troppo deplorabile' la lacuna degli sperimenti sugli animali col metodo diremo Hahusmanniano, tale cioe da evitare le perturbazioni generiche e sollecitare le specificle. Ora ci sia lecito una domanda che parrii forse tin po' eccentrica agli crcchi di qualcuno; so ecceutrico pub essere 6ib che vorrebbe in risposta una serie di osservazioni e di sperimenti cbe non s'hanno,. La domanda sarebbe: so ed in quanto nei cani Ia copula impedita o deficients possa predisporre alto svolaimento della rabbia spontanea ed alla progagazione dei'a comunicatIa. E sarebbe it primo Passo ad un altra domanda, so cio la Cantaride a preforeuza deoli alnri mezzi possa convonire nolla profl 1 assi e cura do& rabbia aei cani cho abbiano vorsato nello condizioni suaccounaiG. Le note relazioni fisiologicho Ira g~l organi genitali ed i foustici, la partocipazione di questi e non raramente anche di quelli nella malnutin in discorso, ii quadro patogonetico rabbia canina di Cantanide forse piu somiglianto a quelue offerto dni cani clia non a quollo dall'uomo, sarebbero induzioni alto a dirigere dei nuovi sudj intorno ad una questions di cosi alto interesse per la salute pubblica..elIa Mlonografia di Belladonna noi vedromo invece come questa si possa anticiparo it profilattico generalmente pif appropriato alla rabbis nella razza umana che non Cautanie. Preghiamo it loettors di non dare a questa nota maggior peso di quoll4 cho noi lo concodiamo. I - 116 - ski nevuosi si desse a dosi ingenti. Avicenna non prometleva guarigione so ii malato nion pisciava sangue: Spieleuhcrg aecenna alla dose di dieci Cantaridi polverizzate, dale in una sol volta, con dietro qualehe bevanda, eche alveva per effello profusi sudori e flusso abbondanle d'orinc. Iocconi racconta chl ii volgo in Sicilia atirihuiva a questo rimedlo ]a facoILt di far emet[crc per l'uretra dci piccoli carD, dhein reallt non sono che i grumi di sangue fathi separare dalla Cantaride. Giacorini riprendendo di soverchia [imiditt i pralici che non imitano gli Antichi anclie in ri'spello alle dosi, va fino a domandarsi so non sarebbe forse nell'aver usate insuf/icienti dosi, cie le Caintaridi perdettero di loro anlica fama nell' idrofobie.... che quand 'acwle portino I'orina sony uig yna come prescrzve Avicenna e i grunm per I'urelra coinc si aspellano i Siciliani, la bisogna ter~mna.na luttavia felicemente (1). Rust per cuia profilatlica ne dava nove grani nelle prime 36 ore, facendone consumare fin a 79 grani nei giorni successhri: in un caso arnminislrb' iii Ire seltimane novantaselte grani di Canlaridi7, in un dllro quarantadue in dieci giorini, c ia di questo passo: assicurando poi (ii Giacomini sulla fede di Bust e di parecehi altri) queste ingentissirne dosi non aver miolestato punto le vie orinarie, mna aver prodotto di solito profusissimi suidori (2). Ardifissime dosi del resto esserne slate dale ancie in allIre maattiie nmno inicidiali dell'idrofobia. ELmiller nel tifo aver dabo le Canlaridi ad una dramnia in 24 ore: Groenvrelt quatiro grani ogni qualttrore (ma unite all'antidoto canfora). Ai di nosiri Roberston d'Edimbourgh, miezz'oncia (U di tintura di Cantaride in 24 ore contro la blenorragia (3). Ippocrate stesso, ii castissimo Ippocrate, 3 (dico ire) Canlaridi in una volta, mutilate del ca(1) Op. cit. p. 186. (2) Id. p. 226. (3) Bihioth. m6d. L. XX. p. 39. 111 - po, del piodi e delle all, che per gil Antiehi crano (come sanno e ripetono i partigriani dell'Isopatia) era-. no antidoti del corpo. Da Lutto ci6 qua conclusione? Coneludore non sarebbo n&' locito n?' nossibilo, tacendo i fatti che provano it contrarlo: 1'inutilita cio6 delle dosi auihe ingonti e ii tine funesto in causa delta loro ingenza. Dato poi anche che le due opposlo falangi di fatti o di testimonianzo sieno puri per numero e consiStenza, non sapromno invero 0l to ardilissimce dosi dell'una potrebboro rosistere al cozzo della miglior crilica ondo I'altra va armata. So a trionfare della malattia fossoro veramente baslate Ic dosi ingenii deegli antichi, perch& i moderni no diffidarono, perch6 rimedio e dosi perdettoro insieme delta loro fama? Ognun vode come agovole sia ritorcore I'argomenlo stesso che Giacomini invoca a sostegno della sua tesi. (The poi gli Anlichi o con ossi ii volgo di auti i tempi e di tulli i luoghi crodesse necessaria una salurazione di Cantarido identificando ]a malattia col sangue, colle orins, 001 sudori die no cosePuivano, nulla di pici conforme alle loro teorie, alle oro materte peccanti da purgarsi, da ovacuarsi; la dose era un portato teorico e le teorie mal definivano Is azioni speciticho dallo genoricie, ma Ic arditezze anticho e moderno, ben lunal dal conprovarci la loro necessiaý, ci provano moito meglio come natura messa, alle streols, fra it bere, per cosi dire, e I'aflogare, Irovi modo di salvarsi ad on tempo dalle malaLtie e dai nimedi. Non negheromo le crisi naturali; anzi noi, quanto a noi abbSiamo la debolezza di credervi molto: non neghoreno neppure no ci odd artificiali e ii qualche bone o it molto male che possono rocare al malato. Ma di crisi naturale in una nevrosi domanderemo auzituLto so sia lociLo panlare, e so di crisi antificiale si possa discutere quando altri non vede n6 invoca che 1o'ematuria, altri I'efldrosi o Ia diurosi, ed alLri n6 I'una cosa ne' I'alIra, la guarigione eio6 seoza perlurbazioni di sorta, - 118 - no naltrale, no medicamentosa. Resterebbe piutloslo a domandaro se questa Nevrosi, la quale entimera non una, ma molte sostanze specifiche, omiopaticho, possa essere vinta del pari da una dose piu forte di una sostanza meno omiopatica, di quelIo cde da una dose minima di un altra che lo sia piu. Noi crediamo cbe in molti casi in cui le alto dosi di Cantaride, perturbando o no, trionfarono della malattia, le minime di Belladonna, o di Hyosciamo, o di Stramonio, o di Sabadilla, avrebbero potuto trionfare anche pi' presto: o viceversa le minimo di Canlaride a1 dove quest'ultime si prodigarono; la somiglianza pu6 avere moltissime gradazioni, n6 ripugna il credere che il quantum possa soccorrere al quale, quando questo non sia dissimile. Per noi ad ogni modo la dose pit eflicace sarA Fesame piu altento del caso, Ia comparazione piu accurata del quadro patologico col patogenetico, il mular di rirnedio, infine, non l'aggravarne I0 dosi Ala d'altra parte noi ci troviarno a fronte di una generaziono di medici echie pil 6 di colleghi, ii cui timore e tremore delle dosi, delle aggravazioni medicamentose, dci deliMti (sic) perpetrati e perpetrabili con un globulo Zuecherino di piiiodi mello, bagnato da un po' di Cantaride dinamizzata, sarebbe fin materia di riso, so fosse possibile ridere di ci6 che uom crede per eccesso di coscienza piu che per poverth di spirito. Ma di questo, delle dosi a cui va data o pu6 darsi Cantaride diremo ancora due parole prima di conchiudere il nostro studio. Per I'altre nevrosi dobbiamo esser brevi. Nel tetano, nel trismo, nell' opistotono, e specialmente nell' emprostolono, ]a Materia Medica pura di Cantaride pu6 giuslificare ci6 che fo detto dai pratici dell'altre scuole. Quanto all'epilessia, senza negare Ia sua applicabiliAL, anzi dopo aver notato il sintoma patognomonico, perdila della coscienza, dhe accompagna i fenomeni aculi da Cantaride, osservoremo solo la mancanza di sperimeDti clinici da par - 12o - enmer-ga tanto da polere con sicurezza trarre un indicazione nella maniad ce non sia un lineamento della r-abbia canina. Nondimeno nella frenesiao detirio acuto e in qualehe forma di vesania con allucinazioni ed illusioni notlurne, Cantaride potrat essem consultata e dar ragione dci falti d'alienaziotie Inzentale guar-ila da una sostanza che ad altissime dosi ha potulo provocarla. Anche nelle nevralgie, Cantaride non ha per noi che un posto secondarlo. I dolori violenti, specialmonte lancinanli, che si propagano dal di fuori al di denltro, o lancinanti e strappanti ad un tempo miligali lalora da un forte sfregamento, sarebbero indicazioni abbaslanza superficiali ed incerte se non avessimo a rannodarli intorno ad una forma dislinla, qual'C ]a Neuralgia crurale e l'lsclialgia. 1 ~~ 920 a 926 vi alludono chiararente, come i seguenti alludono ad una ariralgia delle esiremita e specialmenle del ginoccbio (da simulare perfino una gonilite): dolori violenli, terebranti, etc. ma cte facilmente si sposlano. Questo ci spiega 1'eflelto curativo di Cantaride (Uinet. mat. gtt. ij. ogni duo ore) in un case interessanle narirato dal Dolt. Schmid (1), di violenti parossismi dolorofici, notturni, alle eslrcmita inereiiori, mutabili di sede e ribelli fin allora ad ogni altro mezzo. Il tratlamento della Nevralgia crurale ed Ischialica, non 6 neinmeno per noi cost sempre agevole, da non tenor conto della friaziono patogonielica di Can taride che vi corri-isponde. Non abbiamo bisogno di ripetere che in queste, come in qualcie allra forma patologica (2) Canta(1) D. Schmid's bomocopathic treatement With undituted medicines; Brit. J. of HRo. vol. V. p. 262. I 2) La tosse convulsiva p. es. in eni qualche pralico uglese vaut6 i niirabili effetti di Cantaride: la sua patogenesia da questo Iato e' ancora imperfettissina. Nella Clinica Omiopatica del Beauvais i casi diNcvralgia ischiatica (vol. V. p. 399), Paralisi generale (vol, V1, p. 150). Alicnazione meidalc (vol. IX. p. 24), Reumatismo acute (vol.511. - 121 -ride non ha per noi un valore archelipo, tale da esigere o da concedere 1'enumerazione dellesostanze che hanno un posto gorarchico Superiore od ecuale at suo. Un vralore ar~chetipo Cantaride non 1a, o mcglio not divide, come vedemmo, che per Ia. rabhia. MALATTIE DELLA PELLE. I tRoth non credette opportuno od agevote lo staccar-e dalle diverse rubriche i fonomeni culanci di Canlaride e coslituirne una spociale per essi. I paragrafi sparsi che v-algono a dar-e un concetto di quesLa sua ssfera d'azione olirepassano di poco i sessanta. In generate ii pririto precede ed accompagna le poliformi manifoslazioni dermoidee, Ira le quaii per frequenza notansi le vescicole, poi to papule e Jo PustoIc: lo prime, almeno, sono chiare, le alire Ic congoetturiamo traducondole dal [ermine Boutons usato ad ogni passo dagli sperimeutaloii; si ii prurito che ii dolor-e conseguente all'eruziono ha ii sotito caraltero ardente, bruciante. Quanto atla sede, Ia faccia e singolarmonto ii naso e Ia guancia desira, le eslremitt superiori (maui e dila) indi le inferiori e ii resto del corlpo, sono inx'ase. Noto-vole 6 Ia sua aziono specifica sul pr-epuzio o sul ghiande (escoriaziono suppurante), hencl6 usata in foi)ma d'empiastro at pctio. Le macchic gialle sul cor-po, p. 192) in cui &C fiaa nienzione di Canlariole, non sono concludenti perch'essa o vi figura alto slato di proposla o di semptico intorcorrento, tatora ineflicace. Neppure t2&icludenti sono i casi racoolti dal Frank net cilato Alagazin fiir Arzncisni tell/zero, di Cornrozione cerebrale, di Delirio afebrile, di SinguElto, di Reurnatismo, di Stata paralitico a reunialico, trattati colla Cantaride in forma d'cmpiasito: ma concludento anoho per noi &' un caso di Emiple gia sopravvonuta in un malalo di caclecia Africana, guarito perfoutamcnto in due mosi con dosi crescenti di tintura alcoolica di Cantarido (Bd 11. p. 388). - 122 - e specialmentle a condizione flogislica resipelacea ch'essa determina alla guancia (desira) avrebbe maggior valore se polessimo rannodarla all'adenite cervicale ($~ 827, 828.) che suole precedere le invasioni della risipola faciale. Ad ogni modo il lettllore polrt consultare i seguenti ~~ 90, 91, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172, 185, 187, 189, 190, 199, 200, 201, 205, 206, 207, 208, 218, 219, 220, 224, 225, 227. 228, 451, 827, 828, 885, 887, 876, 902, 903, 904, 909, 910, 911, 912, 9141, 911, 918, 919, 927, 929, 1006, 1007, 1008, 1009, 1010, 1011, 693, 694, 495, 697. L'azion pura di Cantaride sull'inviluppo culaneo quale si rileva dai citati paragrafi, indica e spiega senza dubbio ]a sua azione curativa: ma non D chi non vegga come ii vago delle espressioni, la mancanza di dati analomo-patogenelici, l'insuffllicienza dolle sperimentazioni e delle osservazioni pure, Sia lanlo pih nolevole quanto piu grandi i beneficj e pui comune I'uso e forse I'abuso chbe si va facendo di Cantaride dagli specialisli in molte malaltie della pelle. 11I Roth lasciA una lacuna da supplire, a noi senza pretendere di lottare seco lui di erudizione e diligenza, che sarebbe come pretendere di toglier la clave ad Ercole, crediamo che la letteratura comune offra di che mietere ancora oe la nostra islessa di che spigolare. Importantissimo 6 per os. un caso di avvelenamenlo accuratamenle descrilto dal Dolt. Dunnel (1) e tanto pii imniportante in quanlo che le Canlaridi (inghiottile in nalura, nascosto in un frulto) svolgevano nel paziente una serie di aculi fenomeni culanei, ssenza dar luogo che a pochi e poco intensi sugli altri apparati, esaurivano per cosi dire su di un solo I'azione poltenzialmenle dilfusibile sugli altri. La caratteristica eruzione vescicolosa, incipienle al (1) Brit. Journ. of Hom. vol. 11. pag. 309 tolto dall'iomoeopathic Examiner vol. 3.0 n. 5 p. 145. - 123 - prcpuzio ed al naso, e che si diffonde alle estre nilta: voscicolo di vTaria grandozza procedute da prurilo intonso massime di notte e accompagnaic da ardore, da sonso di scoriamento duranto ii giorno: seguile da una socrozione puriformo: Jo macchic gialle sull'addome e le gambe: la gonrfizza come resipolacca del naso c della guancia desira, etc. (1) conformano c risehiarano assai bone quelle prime linee di palogonesia culanca di Canlaride ctc possediamo. Affifrltiamoci prorb a dire che la nostra scuola, andie in confronto doll'altro,'non si valse di Canta(1) Vi troviamo la conforma della predilozione di Canth. pci lato destro: la coigiuntivite; iipredominlo del freddo: la lunga durata d'azione (48 giorni) etc. 11 DoLt. Dunnol non vido dalla Canfora cho amministr6 costantemente come antidoto, un offetto molto sonsibilo, nommeno, come ognun vede, sulla durata. Prova che la Cantarido, come dcl resto tutti i veloni, riclama antidoti hen diversi conformoe a sfora dci fonomoni proominenti. Net caso narrato dal Dunnel, la Bollad. e it Rbus tox. sarebboro stati antidoti assai piuh eficaci, perchb piii analoghi a Cant. nolla proominento eruziono cutanca, cho non ]a Canfora. Un caso non meno interessante di esantema Cantaridco sviluppatosi un auno dopo l'ultima applicazione dci molti voscicatorj cho it paziento avca avuto, sul Iuocro stosso che 1'ultimo occupava, accompagnato da tutti i fenomeni caraateristici di Cantarido (oruzione yescicolosa, papule miliari, f~bbre, trisno, opistotono, ccciLamento dci gonitali, disuria etc.) combattuto felicemente da Bellad. fu narrato dat Dotu. RWt6 (Journ. Doctr. Hahn. t. II. p. 235). Osserviamo cho it Suiph. dato procedentemento a Boll. avca aggravato i fonomoni osistonti. lo ho sotu'occhio un individno it qualo duranto un corso di hagni solforosi, offorse un analogo fenomeno: Jo spazio di cute cho procisamon'te avca occupato otto anni prima on vcscicatorio, coninci6 a prudero, ad arrossare, a mostrare dello granulazioni, dollo papule, assni incomode, n6' cossarono so non dopo qualcie mese dalla cossazione dci bagni: la rimanente cute affatto illosa. -t1241 -ride che assai raramente, o i casi finora pubblicati so non Jasciano di deporre in favore della sua ossorvanza a! principio della similitudine, 6'chiaro che lo slao ernbrionario della patog-enesia non po teva conferire ad un grande svirluppo della clinica. Nel pempiitius l'us6 ii Gross, (1), ed ii Simon (2) I'indica nello sififidi bullose c specialmenic nel pemfigo quando sia voluminoso, ripieno di sicro traspaionic, avente an cerchio rosso molto vivo: rivalegciando in quosli casi con Arsen. e Rhus lox. 11 liussell (3) fa propose nell'llerpes phlyctenoidesindicando lo (( piccolo vescicoie tra ii menlo e le labbra, alla fronle e guancic, sul palmo delle mani )): e nelle lahbra, sulla fede di Rayer. 11 Noack (4) pubblic6' due buoni casi di ulcere alla rcgione del poplito, c rotella del ginocchio, in individui linfalico-scrofolosi, J'uno dci quali axcea patilo di scabbic prima cho dell'ulcora, guariti da Canth. (3a e f6.a di!.). 11 Rossembercg (5) I'acccnnb nella rinite con gontiezza lucenic all'ala destra, risipola con successiva desquamazione, eruzione alia narice sinistra, con ardore toccandovi. In due casi che ii Beauvais (6) ordinb" solto Ia rubrica riisipala ed esanlemza cronica, l'uso c gli eflelti di Caniaride (30.1, non sono concludenti percbb data comesemplice intercorrenle. Ma ben alirimenti importante 6 una memoria del DoLt. Wurzler intorno la scattalura e la congelazione quarite median (a Cantaride (7). L'ovvia somiglianza dei loro effetti (ampolbe, dolore ardente etc.) ed una sperienza di nove (1) Arch. 19. 3. 28. (2) Maladies Veneriennes etc. p. 4ll. (3) Brit. J. of. Hom. vol. X. p. 603. On the skin and its Diseases. (4) Kliu. Erfalir. vol. IV. P. 282. (5) Id. Supplerenthand. P. 171. Clinique Uom. vol. 3. p. 261 e 319. Billau do Med. How. vol. VI. p. 95. -- 126 - di un avvelenamenlo onde fu viltima Cossinus, cavaliere romano, che aveva ricorso a Cantaride per domare una ribelle erazione cutanca. Nell'elefanltiasi pure tr1ov6 non raii lodatori anche in tempi da noi non remoti: valgano per tutti Wlead e Lorry. Ma hisogna convenIre che re poco esatte descrizioni delle atiezioni cutanee contro le quali torn6 abbastanza generale l'uso di Cantaride durante ii secolo passato, in Inghulterra segnatanente, o la mancania, poi I'arbitrio e I'erroneitý delle classificazioni in un campo nosografico infino a jeri si pub dire incolto o sterile, non potevano, come diffatto non poterono gettare mohla lace sulle positive indicazioni del rimodio. Anzi, chi volesse esciudere come inconcludenti tutti I fatti di guarigione o di miglioramento accumulati intorno al termine inconcludente dariri, affezioni daurtose, usato da chi sapeva quanto da chi non sapevra, poco ben poco si finirebbe a stringore. Quando ii Giacomini ripete in tuono serio che le Cantaridi in vail] morbi cutanei... farono adop elate con /brluna (1) non facciamo fatica a creder10: la fo-tuna e non ]a scienza pur troppo e trop-j po spesso ha presieduto all'arte. Biett pare abbia contribuito pia' d'ogni altro a yolgarizzare anche in Francia l'uso di Cantaride; una pratica di vent'anni gli insegnb doversi contar molto sa di essa in certi exeman cronici 6 specialmente nelle forme squammose seccie; nella lepra vulgaris et graccoruin quando le macchic rosse. discrete o confluenti, che prediligono Ia faccia, si coprono di croste squammose le quali cadono e rinuovansi scoza gemizio. 11 Dott. Sick che pubblic6 alcuni casi di exema trattati colla Cantaride ed aecennati anche dal Roth (~ 1018), convalidb con alIn Ic sue indicazioni nella Psoniasi generale o no, accompagnata da prurito intollerabile e da profusi sudori, anche durante un perfetto riposo. Al di no(1) Op. cit. p. 10IL 127 Ctri Dcxergie, ii successore di Bicit, no riconoblic i grandi bcneticj nci licieni Cronici. ( Io l'ammiD nistro assai spesso, scrive egli, a ragazzi come ~ a giovani, eben lungi dal paorenlarne gli effetli, ~ non ho che ad applaulirmli quotidianamento del n suo uso. - Quelle specie di gastralgic che s'inv contrano nei fanciulli e cho rondono, per cosi dire o capricciaso ii loro stomaco, non contento che di n cibi pruriginosi cd eccitanti I'appctilo, cessano cov me per incanto solto I'infiuenza di Cantarido. Si v pronuncia un appntito sincero e 1Puso delle carni v e dci cibi ordinarj diventa un bisogno per ii pieo colo malato. In pari tempo so i tralta d'un ras gazzo liofalico, pallIdo, scolorato, atfetto da qual* che lichen. agrius che cosi spesso accompagna y simili condizioni, l'affezionc lichenoide diminuisce n poco a poco e guanisce a meraviglia. )) II Dovergie non noga gli accidenti (disuria, ematuria etc.) che possono risultare dalle dosi esagorato dcl rimedio: c tali sarebbero per noi non solole, 20 a 30 goccie di tintura al giorno per gli adulti, le 15 per i puberi, le 10 per gli impuberi, ma le stosse 2 a 3 goccic da cui egli consiglia di cominciare. (( Ad ogni modo, conchiude egli, Cantaride 6 uno dci nostri mezzi piiY eroici, dcl quale non n saprei abbastauza preconizzaro l'uso noble a/fe' zioni papulose a [orma cronica, e sopralutto - guando trattasi di ragazzi, sia dell'uno che dcl) I altro sOsso )) (1). his 'frelus ii Dovergie credette bone di classaro Ia Cantaride tra gli agenti di una cosi delta Mledicazione antipapulosa e antinervasa. Mla sarobbe un po' impacciato chi avosse a rispondpare perchi ]a Cantaride non meno eroica come vedemmo, nebla psoriasi, nella lebbra, negli exema, non figuri nella seguente, nell'antzisquarosa, della quale ii solo Arsenico fa be speso. E ccrto chi (1) Devergie, Maladies do la Poau. Paris 1857 pag. 130. - 128 - volesse ordinare Cantaride anche nelle cosi dette medicazioni alleran Ii, ricostituenti, toniche, an iflogistiche e via Ih, avrebbe cento mila ragioni da efoderare: lanto son chiare concludenti, scientifiche, les Medications degli odierni terapeutisti! - Noi intrattanto, uoi omiopatici vo' dire, non ]asceremo di annoverare Ja Cantaride tra i migliori antipsorici. XI. MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE. 11 Dott. Francis Black in alcune sue eccellenti annotazioni sulla Diphtheria (1) si occupA molto di Cantaride. Noi non faremo che tradurre. a Ai rimedi usali in quesla malatlia dalba scuola Omiopafica (cio.IJod. Alerc. fdod. Kal. bichr. Born. 1Hai. ac. Nitr. ac. SulpI. ac. AMs. A mm. carb. etc.) io vorrei aggiungere, scrive egli, Cantaride la quale non fu ancora amministrata, bench& Ia sua patogenesia offra delle singolari somiglianze colla Difteria. lo no ful sorpreso leggendo la Quinta memoria di Brolonneau, il quale scrive: ) - Lo stesso pu6 dirsi del virus egiziano (diphtheria) if quale si riprodusse per tanto eta, le tanto volte e a cosi lunghi intervalli, oppure semepr uguale a so stesso. Noi seguiamo il progresso e Ie fasi delle sue operazioni. Noi vediamo la sanie egiziaca agire come una soluzione oleosa di Cantaridina: sollevare I'epitolio e l'opidermide, estendere 1'area delle sue invasioni, ricoprirla d'una falsa membrana a (quale aumenta di spossore in proporzione del suo prodursi, con questa differenza ch'esssa agisce meno potentemonle e rapidamenle dell'olio di Cantaride. Ma il virus difterilico 6 un agente epispastico il quale agendo traverso le membrane opiteliali dei nostri integumenti interni od esterni, abbisogna di molto minor tempo a produrre lo slesso effetto. (1) Brit. Journ. of. Hoom. vol. XVII. (1859) pag. 620. -a 130 - a In seguito all'avvclenamento da Cantaride fa moole C' solo apparente prima di divenLare reale. Nol albiamo veduto ripetersi le due, le tre volte questa moite littizia: in tali casi ]a morte apparoent somigliava cosi penfettanmente la vera mode, da ingannane 1'istinto delle mosohe che sogliono deporre le n oroo larve sulle canni in incipiente putrefazione: UnO sciame di osse deponeva uno spesso strato di tali larve aile commissune dolle palpebro, sulle Iabbra c le aperture (0elle nanici. a Ognuno di questi successivi accessi di letargia si )rolungava in generale pift di vonti minuli7 seuza elm a noi fosso possibile di scoprino alcun indizio di vita, o di eccilare nemmeno un ombra di mobo candiaco, allorch6 a nostra, gin meraviglia noi vedevamo una specie di risurrezione, dapprima lenta inmdi nrapida tanto che gli animali riescivano a reggers-i e muoversi; in seguito v' era, una pi lunga recidiva e fm~almente boale estinzione della vita. (( Uno dci giovani cani, ]a cEi toxemia olln mat[inn era stala meno intensa e prolungata, cominci6 )a scra. a mangiare e pareva incamminato a gua-igrione: ma benche nutnito di latte e lenulo caldo durantoe I notte, si modl ii giomno dopo. Questo succedeva alla prescnza d'una dozzina di allievi nelPanno 1825 (1). " Sc a quesla descrizione noi aggiungiamo Ia ben uota facolia di Cannaride di produnre I'albuminuria c si guandi ai suoi sintomi patogenelici quaIi: panossismi febbuili caratterizzali do brivido: senso come di rotbura di Lutlo ii conpo, accompagnato do eccessiv-a debolezza ed esagerala sensibilita: tieauto deile eslitemita: languoro, risol uzione, prosinazione, sinoope: emornagie da vario superficie mucoso, etc. ii tutto combinato presenta on gruppo di sintomi ii quale offre una stretta somiglianza coi (1) Trans. by Now Sydenham Soc. p. 185. - 131 - fenorneni generali dell'avvelenamento difterico, e in ianeanza di un ben determinato rimedlo omiopalico, quesla somiglianza basta a giustificare un (entativo cotta Cantaride. n Cosi ii Black, alet ciii ragioni non sar& omiopalico che non soscriva. Accenniamo senza fermarci I'infiamrnazione 1clle gengive e del cavo orate in generale, con eruzione di vescicole e. sensazione di ardore fortissima, it plialismo abbondarue, ]a faringite etc. per non mollere in rilievo che it fenomeno patogenotico Disfagia, che ha giaý un riscontro nella nostra Clinica. 11 Dolt. Schuler (1) racconla un caso di Disfagia in un individuo psorico, caratterizzata (lall'impossibilita d'inghiottire it cibo solido e da una piai o men grande dificolia pci liquidi: nausea e -urniinazionedelo poco cde rieseiva a far accettare at suo slornaco. Bell. Ilyosc. Okc. efletto nutto. Canlaride; 30, gtl. j. dininuzione proogressiva di lull i sintorni. Dopo quindici di, recidiva. Cantariide to citornava guarilo in otto giorni. L'idea delta psora consigliava allora alto Schulor d~i passare a piu attri anlipsorici, Phos. tra i quali; noi crediaino che Ia guarigione sarebbesi otlenuta del pazo insistendo colla sola Cantarido a diluzioni varie. La~sua azione sulla mucosa dell'osofago, del yeniricolo e degli intestini e" in alto grado intlanimatoria: e per non dire che del ven[iricolo,, ]a nausea, i vomiti talora cruenli, i dolori airoci ardenti, Is Irafitlure alla sua pane superiore, ]a sensazione di ricacciamento al Sorso, di strangolamento, la disperazione, etc. ne mostrano la sua convonienza in gualehe caso di gastrile aculissima, in ispecie dice 1 Hirsehel (2) quando 1'accompagnino dolore at venIre, atle reni o alla vescica. Ma pia o meoo indipondeniemenic delta nucosa v'6 luogo a credere cbe Ia sua azione sul sistema (1) Beauvais, op. cit. vol. II. p. 520. (2) Op. cit. p. 221. -132 -ganglionarc non sia inditferente. lo cbbi ad osservinfe una Iwonta ed energica azione da Cantaride in un case di Ilulimia, o rcglio di predominanza di questo sinloma su di una legiune d'altri che offriva una po~cra unalala cronica, fresca di una diarrea dissenicrica -violenlissima; obbligata a soddisfaro continuamente un bisogno irresislibile di mangiare a cui soddisfatlo subenliava ]a nausea e ii vornito, ed obbligata sotto pena -di dare in isvenimenlo c convulsioni peggiori, dopo aver ricorso con pochissimo f-uttlo a non pochi rimcdj (Bell. Gale. carb. Verat. MAis. etc.), poln mediante Canlaride (G.a e 3.;,) non solo domare la Bulimia, ma mettersi in grade d'intrapr1endere ii viaggio di uni giornata. Bicadde in seguilo, ma la mialattia avea assunlo Mllre formc. Nella Sple-nite la Cantaride pub essere indicala dalle vomitur-izioni incessanIi, foriere d'ematemesi, dolore premenle e lancinanle all'ipoconddrio sinistro discendente posteriornente fine nile vertebre, irrequieludine continua e disperazione; mentre nelI'Epatile, seconde I'I-Iirschel, raramente petra essere utile, solo cieb quande i delori siene acutissimi, ii )ol00 pleno c dure, e I'alvo coslipalo. La patogenesia addominale di Cantaride 6 ricca, pi r Iicca che non la sna Clinica. Llarimann ]a proioneva (1) nella dissenteria (forma infiammateria) quando le evacuazioni sono mucose e bianche, come rasehiatura di budello, striate di sangrue c accompagnate da dolori ardenti die strappane i gemiti al mnalato. La fefbre per to p16U viva, con seechezza della bocca, sete, ansicta", polso piccolo, duto o intermitCcte. in questi casi di dissenteria mucosa-sanguinolenla ii Garb. veg. sarebbe per lilaitmann ii riniedio cho olfe le niaggiori analogie con Canlaride. 11 Gross 1'usb dillallo nella dissenleria, (1) op. cit. vol. 1. p. 21G. - 134 - II Doll. Gaspary (1) in casi di cholerina succedente al cholera epidemico, si loda [ia gli altri di Canth. e di Arsen. 11 DotL. Malaise (2) in un cloleroso gia migliorato da Verat. alb. ma in cui le orine erano soppresse da quarant'olto ore, vedeva riprislinata ]a funzione dopo poche ore ]a presa di Cantaride. La Clinica del Rflckert (3) riassume le osservalzIoni dci DoLt. Quin, Lobethal e Beil, intornDo all'uso di Canfaride contro ii cholera asialico: I.' netlo slato congeslivo addoniinale con indicibils sensibilila dci suoi inlegumenti, ardore all'ombilico e alla regions ipogastrica, calore agl'intestini, ardors al basso venlre. 2.0 Romorio nel Ventre condejezioni sanguigne; precedute da tenesmo e seguite da perlinace diarrea acquosa, lenus, spesso ricorrenle. 3.' Stranguria con ardors: stalo irritativo dci reni s del collo vescicals: cistile. - L'Harstmann pure annoverava la Cantaride Ira i rimedj indicati nelle malallis succedenti al cholera epidemico, quando predominassero i borborigni, l Ismosse di corpo sanguinolenti, precedute da tenesmo, senso di calore al visceri, ardors vivo all'ipogastro e agitazions estremIa: casi in Gui d'altronde Ia vescica suole specialmenle partecipars alla malatfia (4). - Le dosi usale o proposte toccano anche in questi casi gli esiremi della nostra scalaposologica, dai gbobuli alla 30.a (Quin, Malaise) aIles occie della 3.a diluz. c (lella slessa tintura madre ( Lobeihal, Rummel). Nella perilonile ed enlero-peritonite, e sopralutto nei casi piuh gravi, fu raccomandato dalla scuola nostra l'uso interno di Canlalarde. 11 RWickert (5) raccolse a questo proposito Ia Lestimonianza di CI. A1uller,i c un caso grav-e di peritonite tratlato da (1) Id. p. 115. (2) Id. vol. IX. p. 195. (3) Vol. I. pag. 933. (4) Op. cit. vol. p. 204. (5) op. cit. Supplement Cand. p. 350. 130 Low, d'onde emerge I'indlicazioue di Cantoride quando la peritonite abbia ]a sua sede in prossimila della vescica, od invada ]a ripiegatura vescicale, d'onde disuria e spasmo. Possiamoo aggiungere due casi ricordati dal D. Chapman (1): nell'uno, peritonite acuta, in donna di 22 anni, con dlisuria, coslipazione, intolleranza del minimo contatlo, polso piccolo e frequente etc., Cantaride succedeva ad Aeon. e contribuiva at felice passaggio di uno stadio alI'altro della malaflia; nell'altiro caso Canlaride valeva in una nitenzione di orine da Lrenta ore, o piuttosto soppressione, giacchb ii Chapman accenna come la vescica fosse vuota. 10 ebbi occasione di nricorrero a Canlaride in u-n caso di peritonite puerperale, con miliare, accompagnata ia disuria e poi,ia ritenzione delle orine; la pazienle Jo riteneva da trentasel ore. Cantaride (6.a dii. git. j. ogni due ore) in capo a otto ore non area dabo alcun risultato. La vescica era tesa, i dolori e l'ambascia crescenti, ]a necessita della siringazione evidente: ma la nipugnanza estrema della malata al m(;zzo chirurgico feco soprassedere per qualehe ora e ritentare le applicazioni topiche di spugno calde e la Bellad. (6.a). Le orine non tardarono a fluire abbondantissime e benclib la disuria persistesse anche i di seguenti, l'iscuria non si ninnovb pi6. La parte di Cantaride in questo caso 6 un po' dubbia: coloro che veggono sempre. e dappertutto le aggravazioni medicamentose potrebbero anche vedervi con.noi un processo naturale delta condizione patologica: la Bell. pub aver intluito, ma notisi che data gia prima di Cantaride non avea potuto nulla: anche ]a causa morale, ii timoro e it desidorio di evitare ii cateterismo, pub aver contribuito qualche cosa. Ad ogni modo I'amministrazione di Cantaride in somiglianti casi non pub dat pentimenti) ad un (1) Brit. J. of Rom. vol. VII. p. 5OO. A few notes en a few metielnes. 136 seguace di llabnemann. Mi penlirel pint [osto di non averla amministrata. II Chapman 6 un fautore deliber-ato di Cantaride; egli credo in essa come in uno del pifi pr-eziosi rimedj omiopatici, che dovitA presto pigliar posto Ira i nostri policresti: e certo dopo ii lavoro del Roth o ii nostro, pub averne ii dritto. Le previsioni del pralico inglese intoflo alla sua utijita nella Febbr-e gialla, quando esista ii sintoma caratteristico dei easi piu. gravi, la ritenzioue bciob delle orine, fw'ono conferimate dai pratici amrneicani. 1 Dotlori Kuffner di Charleston e Taft della New-Or-leans, considerano Canlairide un capitale fimedjo nel iL'C e2. sladjo della febbie, quando i dolori al fegalo e al lato destro, eCi fenomeni vescicali predominano; ma piý ancora nel 3.' sladlo, quando vi ha btlale inseusibilil6, crampo al muscoli e alle estremita inferiori, soppiessione delle orine, emorragie dal vontricolo e dalbe intestina, sudor freddo able mani e ai piedi. (1) Casi e momenti in cul rivediamo Cantaride allato di A&s. Verat. Garb. veg. hus., lox. Lack. etc.. Molto dubbIa, so non anco contestabilo, sarebbe l'indicazione di Cantaride nella M eningile, accennata dal Chapman; consentiamo bone nella sua opinione intorno alta generale indicazione di Canlaride nelle alfezioni infiaminiatorie (ei ltessuti membranosi, specialmente quando vi parteid l avescica, ma l'elemento anatomico non pub certo bastare da solo a tracciaro una indicazione. L'azione specifica pura e curativa di Cantai-ide su alcune membrane sierose, sul peritonco, p. Cs. e quindi negli stall flogistici aculi o cr~onici di cul pub esser sede, non posslamo mettela in dubbio: o ]a fama di cul ha goduto nel['idrope ascite (2) vicne in nosiro appogglo. Nei (1) iomtiopath. Viorteljahrsclirift vol. V. p. 437. (2) Per tacere deli' idrope in generate da cause diverse contro cui la tradizione tutatquanta concorde nel '-1731 capItolo soguenle noi vedrerno altrottanlo ehiara [a resaltare le virtix di Cantarido (Merat - Do Lens, etc. p. 313. - Giacomini etc. P. 186). Noi trattando delta matattia di Briglit abbiamo accennato una dolte sue razionati applicazioiui in casi d'idrope, di anassarca: non vogliamo ditungarci neppure in riguardo all'ascito. Nelln Clinica Beauvais (Vol. IX. p. 77.) leggiamo un caso concludente di guarigiono, o lovvia somigliauza dci fonomeni offerti dat paziente con quelli di Cantaride ci dispensa dall'insistero sulta razionatlita delta sun applicazione. Tra i non rari casi di Ascite in Gui Ia Cantarido fu usata con foriuna, o ompiricamente dietro Leorio piu o meno distanti dalla vera, noi additiamo al lottore quello che it Giaconiini ci racconta di suo (p. 188.) Si trata di una cosi deLta aierio-pertonitc lenta, in una donna: sLato motto grave con emnzateesi, dolori intestinali, uterizni e di vescica: i rimedj impiegati non avean potuto impedire 1'effusione sierosa del poritoneo e 1'ascite si forrb. La Catanidina raggraOv i dolori, diminul poi aurentb d'assai le orine: si dovonoe palliarne Ia troppa aziono colla Canfora; la paziente gnar". Per Giaconini 6 en esompio di controstimolazione, per altri dell'indicazione e razionaliffi dci diuretici, per noi dell'osservanza tacita, coufossa o ignorata delta nostra legae terapeutica. Voro 6 che ]a questione delta diurosi e Sei diuretici 6 ai nostri ocehi ben phi seria in questi casi di collozioni od infiltrazioni siorose cho non Ia questione dello sLimotare e coutrostimolare. Noi non possiamo negare 1'aziono talvolta offcace di molte sostanze modicamentoso a ragione o a torto denominate diureticho. Attivare con esse la secreziono roiale, come coi drastici l'intestinale, come coi mozzi chirurgici, meccaDnici, lihera 1'organismo di un prodotto, di una consoguenza poco vaniabilo di molte e diverse condizioni patologiclie, e e pub essere una patliazione, una cura sintomatica, attn so non altro a pigliar tempo, e a meuere ii paziento in condizioni piU opportune ad una cura dolle cause. Ma qual 6 quol pratico cho non abbia piu e phi voiLe deplorato l'asscluta inefficacia, e diremo dii pil, ii nocumento di tali presidj? 11 nostro Hartmann (Vol. II. p. 296.) cot suo soliio candoro confessava d'avor guarito dollo idropi cetro le quali erano tornati vani tutti i tontativi doIN[alto - 138 - sua azione su di un altra sierosa, la pleura. Ma n 'la sua palogenesia, nD la Clinica nostra e neppure quel]a delle altre scuole (1), potrebbe ancora intitolarci a usarne nelle affezioni delia membrana sierosa delI'encefalo, nell'aracnoidite, la sola sola forma di meningile a cui forse alludeva it Chapman. palia e veduto guarirne da costei altre che aveano resistito all'omiopatia; b hen vero che 1'Jartmann addita una lacuna in questa parte delta nostra Lerapia, a cui ulteriori studi provvederanno, ma intanto a chc dissimulare un fatto il quale non fa che presentarci due comhattenti ad armi uguati o piuttosto d'eguale effetto? - Se per6 guardiamo un po piu addentro la questions dell uso e della razionalita dei cosi detti diuretici noi la troveremo intimante legata a quella della specificith o la soluzione della prima dipendente da quella delta seconda; noi troveremo le molte sostanze diuretiche, dotate ciascuna di proprieta speciali che le rendono simili in un punto, dissimili in cent'altri; noi troveremo la proprieta diuretica, anche quando assoluta come azionpura, relativa sempe come azione curativa; noi troveremo che coteste relazioni tra rimedio e malattia equivalgono a somiglianza del quadro patogenatico dell'uno cot patologico dell'altra; noi troveremo infine che le relazioni di similitudine totale possono offrire indicaz oni per wolte sostanze medicamentose, non diuretiche nella loro azion pura, non sempre nella curativa, eppure efficacemente curativa. - Gli 6 cos) che to Cantaridi non saranno per not nb la prima, nb come altri inostra di credere, I'ultima ratio contro le varie specie d'idrope; it quippeque urinas moveant che Dioscoride metteva come condizione del loro buon effetto, mostra come [a loro facotti diuretica sia pur sempre subordinata, relativa. Le vere relazioni vanamenLe si cercherebbero at di fuori delle nostre legge terapeutica. (1) a Elles ont 606 employ6es (internamente) avec succ6s contre 1'apoplexic, succ6s que T. Johnson ata tribue A la contre-irritation qu' elles occasionnent: )) leggiamo in Merat et De-Leus etc. Indicazione e ipotesi che ben si valgono Pun ['altra. - 139 - PLEULITTE 11 Giaconini (1) dopo di aver narrato come Ii Toll, medico alI'anlica, ii Prof. Borda, r-asorianfo, ed altri di minor nome, usassoro intornamente della Canlaride nella pcripneurnonite e nolla pleurito, riferisce in esleso on caso concludenle di pieunito Irallala nolla Clinica Padoivana: e sonza agg-iungore alire rifle.ýsioni intorno al valoro torapouhico dello Cantaridi in simili casi, passa all'esamo dotle molte eonie che ii loro uso in forma di vescicatorio dovca parlorire o suporfotare. La nostra scuola non cominci6 a valensi di Cantarido so non dopo cho ii Both chiam6 sulla sua palogenesia 1'atlenzione dci discepoli di Hahuemann (2). 11 Dolt. P. Gabalda piublicava nel 1857 un sno studio sull'uso delle Cautanidi a dosi infinitesirie nel trallamenlo della pleurito (3), ed ii Doll. P. Jousset nel 1861 dei nuovi falhi ed appunli (4), non ultino merilo dci quali si era l'evitare quelle vagho gcnenalit che fanno di lanti rimcdj ii nuovo tocca-c-sana di una piX. o men determinala forma patologica die lie conla di veochi e provahi: sludiandosi invoce di indicare i casi, i momonli, ifenomoni che possono invocare Cantaride a prefonenza degli afttn. Giustizia disinibutiva che in modicina non s'impara so non net Codice dIi Hahnernann. Dopo di aver fornita la prova etinica dcll'efflca(1) Op. cit. p. 197. (2) 11 caso di Plourite, raccolto nella Clin. Beauvais (Vol. VI. p. 476) in cti si diede Caniaride non conclude nb c'insegoa nulla intorno alla sun appropriazione in questa malattia. (3) L'Art. Medical Vol. V. p. 9. (4) Id. Vol. XIII. p. 181.Fe In Pinrosie. -1410 -cia di Cantaride iietia pleurite, ii Gabalda esamina 1'orniopaticita del tratlament~o: e noi non p)otreminio far di mnegli o cite eedergrli la parola. aCercando ii rapportoco cieesiste Ira i sintonP (lella pkeurite e i fenoineni ehe le Canlaridi producono sull'unon sano, bisogna dirlo subito, ii sintomia piii salient-e, lo spandirnento, not troviaemo Ira gi i etlblti del Mleloc vescicatorio. Almieno, nessun. sperimentatore no fece meuzione. Ecco invece cie cosa troviamo: (( Quibus datac swit Cant/i. signa eveniunt gravissitina... -dex Ira praccor-dia inflammantur... lasciava scritlo Dioscoride. La tosse provocata dalle Cantaridi e' analoga a quella della pleurite: la patogrenesia infatli ci da": tosse frsequente, accompagnata (Ia (lolori [101 von te: miolli colpi di tosse secca provocati da una irritazione afla gola, con respiraziolie aceelerata e imibarvazzo al polio; tosse secca a molte tiprese, (dopo 15 giorni): tosse convulsiva; alla matt~ina net levarsi,7 tosso con espottorazione dilliciliss-1iina; tosse breve, seguita da espettorazieno sanguigrna (I'ottavro giorno). Oh nunltr sintomi fornili dagli organi toracici nolle ricorche sporimentali suite. Cantaridi, o negli avvolenarnenti prodotti da questa sostAanza, prosenlano dolI'analogia con alcuni dogli alttn sintomi della tptLeuite. Trali sono le iltle dolorose che sospendono ta respirazione,: fenomeno notato da un gran numnero di osserv~atori, come fitevasi dalla patogrenosia del Roth. Queste Litte Si fecero risentire in diversi punti del tbrace, ma ii piut sposso nello regrioni costali destra e sininistra: in generate s'accompagnano di dispnea piu~ o mono intensa. Nello sperimentazioni di Giacomini ciltae dal Rothi, uno deglii sperirnentatori, dopo ]a presa di Cantanide si sent'i liberato da unta oppresszone at pet to, di cuf soffriva abitualmente. 11 movimento febbrile che le CantLanidi determinano si manifosla soprattutto per ]a sensazione di freddo e per dei brividi. It poise ý U14 quido e la convalescenza franca, essere rapidissimi o bone spesso superiiori a quanto s' osserva in seguito ai noUi agenti usati dalla nostra scuolar: richiedersi lutlavia delle ossorvazioni clinicho per ussave Ic indicazioni die potrebbero determinaro in tali casi ii pralico a day mano a Suiph. piuttosto ott a CaularIde. It Joussel conclude notando come ]a 12.a diluz. di queste duo sostanze fosse stata poco efficace in sua mano, e ]a 3.t diluz. determinasse invece una rapida dimiouziono dello spandimento. 11 Gabalda nondimeno si tovov6 contento della 30.a diluz. in globuli. A ragione quindi ii Jousset soggiunge. ) Noi addiliamo queslo 'alto (della maggiore e Acacia delta 3.a dii.) seaza volerlo erigere in regola generate, dell'amministraziono di questi due rimedj nel trattamenlo della pleurito, ed ancor mono perch6 se ne faccia I'applicazione agli altri medicamenti net tratlamento dello malattie acute. Noi additiamo (uesto fatto a Litolo di materiale per servire alla soluziono dell'insolubile problema delle dosi in omiopatia )). B noi scnza proelendere di scioglier nulla torneremo ova alla queslione, vexata quaestio, delle dosi di Cantarido o piultosto ad un riepilogo dei fatti posologici cho abbiamo raccolto cammin facendo, ed alle legitlimo conclusioni che ne scaturiscono. (1). (1) Qul ha fine Ia nostra rivista delle applicazionii cliniche di Cantaride cite non ha cerlarente Ia pretensione di essere completa. Raccogliere e disporre un p" ordinatamente i materiali csistenUi, preparare i quadri, per cosi dire, a faui ulteriori e probanti, non essercornivi alet induzioni suggerite daila Mlakeria Mledica pura, fi it piano, a cui abbiam procurato di aderire. Nessun dubblo per6 cic la. Canaride non. comporti delle applicazioni razionati in molto naggior numero. L'uso e I'ahuso cosi frequente appo I'altre scuole, delte sue coSi poco 0rziorali applicrziofi esterne, non 6 un argomenlo che da solo abbia vatore, ma l'acquista d'accanto ni mold fauti d'uso promiscuo. Noi per os. abbiamo - 143 -- DOSI DEL R131EDI 0 n lo conobbi, racconta Bor deu (1), un medico malematIco ii quale chiamato da un malalo che avea ]a snliv azione per tausa di frizioni mercuriaii, non voile muoversi prima di aver caicolato se taciulo dogli usi di Cantaride nella Congiuntivile; essa pu6 produrla per fattu proprio, e la nostra Mlateria Medica pura e 1i per attestarlo; i vescicatort e le bagiiawure topiche colla tinLura allougata di Cantaride usati da molti in quest1 casi phiuo meno vantaggiosamente, che cosa provano? It nostro principio terapico; chi. potrebbe dubitarne ora mai? Uno deghi sperimentatori Giacominiani, afferto di congiuntivite se ne trovava guarito dopo lo sperimenlo. Ma flckah [a nostra Clinica non sin venoma a determinaro o convalidare he indicazioni del suo uso intorno, ii tacerne non sarh un gran niale. Cosi dicasi del resto. La questione del vescicatorio, per noi, per chiunque v'abhadi, si riduce in sostanza a quella della stessa aziono spe cifica di Cantaride esercitata da on atrio diverso; le indicazioni pertanto dovrebbero essere idenmiche; so not sono, ese le contradizioni intorno a quelle delh'uso estorno, sono, come abbiamo visto nella prima Parte, cosi enorni da essere irreconciliabili, cib va pure riferito in gran parte ahl'impossibilitii di graduare 1'azione del vescicatorio, di inipedwre che ii mezzo, invece di non adempiero che l'indicazione, 1'ohtrepassi, in una parola d'impedire una agaravazione medicamentosa talvota fatale. Apriamo ia nissertazione Do us ct abusu vessicandam, di Baghivi, sempro grande quando osserva, scmpro piccolo quando ragiona: le contrindicazioni, o atmeno quelle ch'egli ci da come tali, costituiscono per noi chi usiamo della Cantaride internamente, quasi citrettante indicazioni; e se ii nocumento dci vescicatori non b cosi grave, nb cosi frequente aghi occbi della pluralidi dci pratici, quanio dire so ii vescicatorio lon mostra di oltrepassare oI sun indicazione, si l6che per oltrepassarla fa d'uopo raggiungrlan anzi tutto. (1) Op. t. I. p. 217. Rochorches str les Crises. hero certamente a dimostrars quella d'ogni sostanza in ispecis. Ma che Is dosi infinitesims anche di Cantarids abbiano una azions sutlicients, energica s talvoita anclie eccessiva, lo provano abbastanza i fauti clinici apparlenenti alia nostra scuola, ohe noi abbiamo avulo eura di esporre o di accennars, notando ii grado della diluzione a cui i divorsi praUici crelCettero opportuno di amministrarla. La nostra aifermazions ha pertanto un valorse ch nessusuna negazions pub alisnuare; negare s lecito, 4 possihils, dopo una seric di sperire-nli, ma nsssuno, sinoti hens, ha finora sperimentato, all'infuori di noi he safferlmiamo. D'ai ra parts non abbiamo tralasciato di accennare le dosi a cai la Cantaride si diode, o si consigli6 -di dare dai pratici dell'altrs scuols, non solo psrcb4 utile cognizione per s6 stessa, ma percli Ie dosi diversee s relativanenle aile nosire, enormi usats o consigliats ci mosirano come is incertszzs e le contradizioni abbondino anche da qusslo lato nsli'altrs scuols. Con tradizione ed incertezze dails quali ad ogni modo emerge chiaro: 1.0 poter Ia Cantaride anche ad altissime dosi dare un efl'tto curativo franco ed assoluto, 2.0 potere anche a dosi minori, darlo ma non assointo, non immune da sifetli patogenetici suoi propri, 3V poters infins anche a dosi non so-verchie rnettsr in pericolo la vita del malato. Le confsssioni dsll'luxhar in questo punlo valgono hene gli eccitamenti del Giacomini. Mla noi di remo di pii. Se i discepoli di Hahuerann seppero esercitars intorno ails azioni del medicamenti in corpo vivo un raro talento d'ossevvazione tenuto deato dalI'importanza chs ha per essi ogni hench6 minimo fenomeno patogenstico, i pratici dell'allre scuole, non ss l'abhiano a male, troppo poco e troppo malamente osservarono ed osservano in quests maleris. Ond4 che la pretesa innocuitA o i pochi inconvsnienti che agii ocohi 'loro presentano Is dosi ii Cantaride comunements usate, Irovano in noi 10 146 una vera ircredulita cos poco graluita, quanto lo 6 d'assai anzi tutia, l'increduliia loro verso le nosire. Quella generazione di medici che erigeva in legge una speciosa tolleranza dei rimedi non e" Lutta eslinta; ii tariaro stibiato che guariva le pneumonili per uccider pifl lardi di diarrea ii malato (1): i vomiti cronici, ii marasmo, le paralisi, le nevrosi, in causa degli avvelenamenli idrarogiricI. jodici, stricnici, non si coniano guari dai terapisti coniemporanei, cbe anzi dalle lolleranze passarono all'avvelenaniento convertilo in un gran metodo terapeutico! Nb', noi non prelendiamo osservazioni patogeneliche da genie che aspetta Jo guarigrioni dagli avvelenamenii. In ogni caso noi diremo, senza toma d'esser coniradetti dciele dosi delle veechie scuole non provano nulla contro le dosi della unova, mentre quesie provano molto contro di quelle. Sc perb i discepoli di Hahnemann concordano nell'escludere ]a posologia allopatica, la posologia Hahnemanniana non 6 tale da concedere una perfetla concordia a chi I'accelia e professa d'aderirvi. Noi con tiamo nelle nosire file dei sedicenti paristi, i quali identificano I'omiopatia colle dosi infinitesime, precisarente come fa ii volgo ignaro dei primi elernenti della nosirra dotirina; ma omiopatici sono per noi gli osservatori volenti o nolenti della nostra legge di relazione tIa malailia e rimedio, non importa Ia sua forma o Ia sua dose, non imporia la scuola a cui credessero apparienere. Vero d che da infinitesimi a intinitesimi pub correre; infinilesima dose pub dirsi ]a goccia di tintura allungata del pari cho ]a sua decilionesima frazione; e se oMe(1) Strambio: Intorno ii modo di agire delle sosianze emetiche e purgative e principalmente del Larlaro stibiato. Milano, 1816. Eccone le parole testuali: aefoElissimi malati sortivano dElla CGlinica Rasoriana sanati dalla flogosi pulmontale c r imanevano travagliati da cronica e ta4ora incoercibito o efaale diarree. x pag. 55. - 18 dissima luce dal fatti operati in ogni tempo) in ogni luogo, da qualsiasi scuola, colle stesse sostanze medicamentose cl'essa adopera; Ia dose, ia preparazione divorsa, non trattenne Iahnemann dat compilare quella stringente argomentazione di fatti, di guarigioni owniopatiche operate involnntariamente dai medici delle vecehie scuole cb'cgli inseri nelI'Organon: non ci trattenne dallo spargerne a piene mani in quosto slesso Commoento di Cantaride e, non trallion nemmeno gli stessi puristi dal farsene un arma od uno scudo secondo i casi. Ora, o voi non accottato como concludenti, come oriopatici, come imilabili che i soli fatli operati colle alte diluzioni, e allora rinnegate uno dci piu" preziosi CrammenUi ddll'Organon, rifiutale una mctl almeno dei fatti consegnali nelle Cliniche nostre. 0 accettaic e ye no fate un arrma, e allora percli dissimulate o escludere una condizione cosi essenzialc agli occhi vostri, q ual'6 quella della dose? Col dissimulare non s'evita al certo la consoguenza logica che ne ciana, e una questione di scienza diventa o pub diventare anzitutto una questiono di buona fedo. So dalla somma dci casi pralici a noi noti, 6 lecito dodurro una proposizione genorale intorno al]a scella dolle dinamizzazioni di Cantaride noi diremo cho le basso e le modic Itrovranno una pif frequente indicazione ce non le alto; che i processi acuti indichoranno quelle a profereoza di quesie, e vicoversa i suhacuti cronici; tanto dicasi delia ripetizione delle dosi, cho i primi potranno invocare a cosi brev i intorvalli quanto i secondi a Iarghi. Proposizioni gencrali cho non han nulla d'assoluto, perchb I'Omiopalia 6I la doltrina dci relativi per eccolloza, e in posologia forse pifi che in nossun a]Ira sua parle. - 149 - XIV. AZION COMPARATA DI CANTARIDE CONCLUSIONE DEL COMMENTO L'azione di Cantaride, come quella dei singoli individui farmacologici, e susceltibile di pii modi di comparazione, secondoch6 si prefigga a termine di confronto, o la Materia Medica pura d'altre sostanze o la loro applicazione terapica, o I'una e l'altra ad un tempo. Noi preferiamo il metodo misto, come pii' utile e rispondente ai bisogni dell'arte. 11 lettore pratico di queste materie, non sart certamenle sorpreso n6 scoucertato dalle non lievi differenze tra il nostro e 1'allrui modo di vedere e dintendere una comparazione di Cantaride. Quali discrepanze esistano fra gli stessi nostri predecessori, lo potra rilevare chicchessia dalle seguenti citazioni. Nel Manuale di Noack e Trinks vengono per ordin& di allfnita con Cantaride enumerate, 1) Camp 4. Coff. Daphne. Melbe maj. - 2) Acon. Bell. Cann. Caps. Chin. Coloc. Law'. Led. Lycop. Merc. Mayn. mur. Plat. Puls. Rhod. Ithus. Seneg. Sulph. Zinc. -3) Ambr. Angusi. Ain. Carb. an. Clem. {p. Lach. Phos. Sassap. Squill. Uva urs. Ealer. Terat. Nei Manuale del Jahr si consiglia la comparazione di Cantaride con: Acon. Bell. CAMPH. Canit. Caps. Chin. COFF. Coloc. Laur. Led. Lycop. Puls. Rhus. Seneg. Nel Manuale del Boenninghausen, Ira le Concordanze generali di Cantaride leggiamo: A con. Alum. ARN. Ars. Aur. Bell. Bry. Gale. carb. Carb. veg. Caust. CHAM. CHIN. Cocc. Con. Cupr. Graph HEP. Jlyosc. IGNAT. Kali. Lach. Laur. Lycop. Merc. Natr. Nitr. ac. N. vom. Phos. Ph. ac. Plat. PULS. Rhus. Sabad. Sabin. Sep. Sil. Spig. Staph. Stram. Sulph. Thuj. Verat. Zic: per tacere delle - 150 - concordanze speciali le quali finiscono d'imparentare un rinedio con mezza almeno la Materia Medica, a quel modo perb cli'uno pub dirsi parents con mezza ed ancle lultala famiglia umana, in virIf del comun padre Adamo. 11 Teste nelia sua S-istemazione pIratca della nosira Nateria Mledica; Javoro, sia detLo per inciso, cbe ha moWti merinu fuori quell'uno del sistemare, accenn6 Canlarids nel Gruppo XVI come I' ullimo degli analogbf al Lipo Con. mac. dopo di Seneg, Phos. ac. e Cham. vuly. 11 Geislon in un nuovo tentativo di classificaziono delIa Materia Moedica pura enurnerb Cantaride in una V.a Classe composta di:- Ar. mac. Calad- seg. Crot. tiglL Ifuphor. Rius. Anac. Rut. yr. Dmos. rot. Cyclam. e-rop. Angust? Berb.. Kreos. Canti's. Petrol. Apis. Opfiolox. Classe rappreseniants a suo senso, gl slali congeslivi e flogsictici degli organi respiratoij, digerenti, uropojetici e genitali: nalatLie discrasiche: febbri, tifoidea, gastrica e remittente: nisipole: angina raligna: dermatosi (voscicoloss e squammose): reumatismo, paralisi e idrofobia(1). Noi non vogliano entrars in una crilica che ci mencrebbe Luoppo lontano: dovendo essa scaturire da principj generali intorno ails gravi questioni di sistema, di classificazions in Matenia Medica cbs qul non potremmo stahilire ed agilare convenientemento, noi saremo obbligali per ora a procedere per sottintesi e lasciare che ii nostro JetLore supplisca d'induzions. Ci sia permesso intanto di non esser dell'avviso di nessuno di quei nostri predecessori i quali si pcrrniserc di averns di cosi diversi tra di loro: abbenche chiaruati a sosteners ciascuno it sno, crediamo che di ragioni, Ira buons e catlive possano avorne e n'abbiano in efletto anche a dovizia. 11 Te-le, p. es. trov-a 1'azion generalo di Cantarids mollo analoga a quella di Senega, e bencbk (1) Brit. Journ, of Hor. vol. XVII. 1859 p. 623. - 151 -n? it Gelston, n' 66 che ie pitt singolare, ii Boenningchauson faccia mouzione di Senoga tra. I innu.merevoli concordauze generali e spociali ch' ci sa trovare anclie a proposito di Cantaride, Noack, Trinks e Jadhr la monzionano, c non a [orto. Vero 6 che se noi osamininino pitt davviciro coteste analogie pure, motto doboli troveremo to generali e ancor pia deboli to spociali, e non no troveremo guari net campo torapic-i che 6 per noi ii vero, o meglio, ii pitt utile campo di comparazione; poicWS possiamo bone concepire lo studio di una scienza per la,scienza anche in rmedicina, ma in flateria Medica non possiamo concepire to studio d'una scienza cbe non viva dell'arte e per I'arti. La comparazione delloe azioni medicamentose percl6 sia d'immedialo vantaggio atl'artista, non solo dove osercitarsi, sullo tore somiglianze e ad un tempo sulle loro differenze, ma dove agevolare la scella dci simiti all' atto pratico, al caso spociale. Una Matoria Mledica, come la nosira, cho oflrc ad tn lottore anche non superticialo una cosi disperante uniformitt (e tacciamo le motte e buone ragioni del suo ossoeie ed anche del suo dover essore cos'fl, cosi scarsa di punti caralteristici, di pielre mitiari, so ci si passa t'espressione, aito a orizzontaro it viandante, farebbe quasi nascore ii pensioro ed ii dosiderio chd invece delle anatogie to studio delle diflerenze avesse a provalore, so non si rillettosse cie le tine scompagnate datle altre sarebbero allrettanto e forse pitt inrrut[nose at pratico che applica i siinili e nion i dissimiii. It paralello di Senoga con Cantaride socondo noi offre motto pitt ditferenze cho analogie, c quoste non sono di tat natura da metter netl'imbarazzo delta scelta it pratico che si trovi a fronte dcl case spociato. Noi non abbiamo avulo occasione di citarla neppure una sol volta net corso di questo Commentario, mentre abbiamo dovitto citarne altrechd i nostri predecessori o non citarono p ulo, come Terebin. o cotlocarono Ira to meno affi i, come Arsen. - 152 - alb.. Non A questa a dir vero, una prova concludente della scarsezza di analogie esistenti Ira Senega e Cantaride tanbo pi U che nelI'eoumerazione delle sostanze le quali possono competere eon quest'u~ltima in alcune determinate ed indeterminate forme patologiche, non abbiamo preteso di essere compleIi, contenti di esser utili; e so ii paralello dovesse stringersi ai soil usi clinici, ognuno potrebbe a ragione obbiettarci che ii miglior manuale di Ivateria Medica dovr-ebb'essere per nol una nuova edizione del trallato di Terapia speciale dell'Hartmann, con aggiunte e correzioni. Ma nessuno vorra nogarci eke le inddicazioni clinicle essendo e dovendo essere per cosi die, un epilogo dell'azion pura dci rimedj, la poca o nessuna comparabilita delle prime,, non sia gia una forte pi'esunzione della poca o nessuna della seconda; e so Canlaride e Senega nol non le troviamo in. lino ad oggi comparabili clinicamente che in qualehe caso di versamento pleurelico, nessuno potra negare The no paralello di tulto ii restor anche ben condo to,non abbia ad essere un vero fuor d'opera, q uando abbondano le sostanze medicamentose le quali Ual lato palogenesia e clinica: si possono molto piA a ragione dire alleale a Canlaride. Ltulilita delle comparazioni fra 1'azion pura di due o piu rncdicameni C6 fuor di dubblo grande, inqueslionabile; e noi non diremo di quanto Ia specialitA o indixidualita loro guadagni in exideoza dai contrashi come dalle analogie: ma diremo bone che P'indagine dci ltrmini di confronto su cui esercitare quel lavoro di scomposizione che riveli nelle patti I' analogia e di riconposizione che nel lutlo rivcli un contrasto, merita pi1 mature riflessioni eke non so n'ebbcro mlora. Se la Senega per noi non 6 un utile termine di confronto non lo sono neppure quelli della prima categoria, Can apit. Coff. Daplz.Mel. maf. del Manuale Noack e Trinks. Nella loro azion generale non sono punto comparabili a Cantaride, toltone forse ii Mfel. - 153 - maj. E diciarno forse, perch. del genere MIloe esso pure, so partecip6 alla fama di antirabico o se alcuni casi di avvelenarnenlo (1) mostrarono ]a sna azione sugli orrani uropojetiel e sulle muceose gastro-entoricIe, molto analocga a quolla del Mel. vesie. ci6 non pud tuttavia intitolare oun paralollo fra di loro. Una pabogenesia di fel. maf. non l'abbiamo ancora, o non ne sentiamo la privaziono. Mla So si annovora ii filet. nail, non vediamo una ragione che giustifichi l'ornissiono del Mlel.proscarabaeus, ii qualo van La uguali dirilti: del Meloloniha vulgalis, ii qualo bentI6 non appartoneiae al genore ileloc, contese eg;i pure a Cantarido le virtiu specificho contro la rabbia, ed ha grande analogia d'aziono uropojotica. Di questo passo nessuno confossera i logittimi rielami, che altri colooplori, come la Coccineila septenzpanetata, ]a Cetonia aurata, pia o men noti anlirabici, potessero avanzare. Ma so sia legitlimo o proficuo, lo stabiliro comparazioni tra sostanze, prive di patogenosia, sopra supposizioni fornilo dalle classificazioni zoologicke, quanto dire da caratleri estoriori e gencrici, e da qualcho raro fatto tossicologico e clinico, non 6 mestiori dirlo emolto mono provarlo. La Camphora, molto pi che la Coff. e ii Daph. potrobbo aspiraro ad un paragone col la Canraridr,ma non nella loro azione genoralo; e difatto il Boonniughauson non ne ofamotto. Chi cercasse nell'analogia d'aziono ii sogreto dell'antagonismo, o meglio dell'estinzione degli oiefetti di Cantarido, per opera di Canfora non troverobbo di che contentarsi. Vero che la Canfora non 6 un antidoto universalo di Cantarido. Essa no modora l'aziono spocilica sul sisloma orinarlo, e pia ancora sul genitalo, e di ci' l'analogia pu6 dar ragione; la Canfora pu6 dissipare lo stato congestivo che prosiode o costituisco ii primo stadio di molle affezioni acute cosi naturali Che medicamentoso, e eh'essa lo possa anche in quelli che la Cantarido (1) Frank's Magazin, citato. 151 - suole determinare non c'A luogo a dubitarne; Ja per frigerazione generals e 10 stato spasmodico che distingus qualche stadjo dell'azions di Canraride trovano nella Canfora un soccorso che nessuno potrA dire antipatico, poich6 i fenomeni di pcrfrigsrazione e di spasmo sono insigni nella patogenesia di Canfora bencb? non sia ben deciso e costante ii loro ordins di successions come in quelli di Cantaride Questa comincia dall'imprimers un aumento alla circolazione, alla calorificazions, seguito da un abbassamento in ambe le fannzioni, chs non impedira ii progresso dells lesioni materiali localizzate, ma dara ansa ad un nuovo slemento, it nervoso; altrettanto non possiamo dire della Canfora la quale 6"ben iontana dalI'escrcitare una azione cosi profonda sui vasi, sui nervi, c sui lessuti organici: essa provoca degli slali congestivi anche violenli, ma transitorj e la loro sede di predilezione 6e I'apparato cerebrale che la Cantaride inveco srispetla o non assale che piiX lardi, e dopo aver ispiegato la sna azions su tan ti altri apparati, sul quali (uropojetico, gastro-enterico) la Canfora Si rivela come un agents spasmodico pii che Dogistico: quanto dire l'opposto di Cantaride. Ii tipo dells vanie lesioni fuozionali del siSlema nervoso proprie a Canrora Si 6' dccisamcnte l'spilettico, mentre quello di Cantaride 6 ii rabico. La stessa sensazione di ardore, di fwoco accorpagna ]a fenomenologia dells due sostanzs, ma per la Canforalia sensazione d' ardore che 6 propria dells membrane muccose e della cute, non 6 riferibile she aIle prime, mentre Cantaride le comprends ambedue; quindi la poca efficacia di Canfora nelle varis lesioni culanee indotte da Cantaride o invece la molla nel modenars quelle del tubo gastro-enterico. La stes-sa agg-ravazione del mobo si osserva per le due sostanze, ma ii caralere Iaglients, lancinante dei doloni di Cantanids accusa uua azions sni tessuti fibrosi s sierosi di cui la Canfora 6 priva, come 6 pniva dci sintomi che la caratterizzano s del potere di moderanli sul malato. An 156 capaci di comparazione; vanno ease Ira i cosi detti p01icresti, tanto nodi alla nostra scuola per ]a Jarghissima sfera della loro azion pura, quanto importanti per gli usi moltiplici e quolidiani a cui servono.Non vorremmo Si frantendesse ii nostro pensiero, o la larga sfera d'azionee I'uso quotidiano che implicano ii concetto di una men largao men nota sfera, e di un pi6 raro uso di tani'altre sostanze nedicamentose, avesse ad implicare ii concetto di una nuova sistemazione fondata sui policresti, come tipi di tante famiglis naturali. Bencho sia questo un modo di studio, una via di comparazione, inevitabile al pratico e sopratutto all' imparaliccio, e bench6 come aislemazione non possa lemere ii confr-onto di nessnn'altra, fin ova tentata o proposta, diciamolo pure, presterebbe anch'essa troppi lati ad una giusla.critica. La Cantaride che 6 gia un semi-policresto e che aspira a diventarlo per itero, non poirebbe ancora costituire un tipo nuovo, n& andar confusa Ira i mombri di famiglic stabilite; essa ha con alcuni policresti magygiori punli di contatto, o meglio una somma maggioro di aQb'nit genorali e aneciali che non n'abbia con molt'altrc sostanze, le #uali nondimeno otfrono delle affinita parziali ben piu decise die non ofirano quecgli stessi policresti. Valgano acagione d'osempio Ic molle sostanze analoghe a Canraride nella loro afera d'azionc uropojetica e genitale, mentre o'Acon. ]a Bell. ['Arsern. che sono buoni termini di confronto - per Cantaride, segnalamente i due ultimi, non sarebhero cilcerto i migliori per chi volesse instituire un paralelto pauziale dello azioni ova mentovate. Ci6 che ii nostro lettore ha aia potuto concludore dal presenic Commento, si 6 che Ira i policresti 1' Acido Arsenioso pu6 riclamare ii primo posto in una comparazione generale colla Cantaride ii che apparirat ancor meglio dal Commento che abbiamo preparato alla Materia Mledica di quel prezioso policresto, sonza entrare in questo luoao in una formale ricapitolazione delle proprielA aý una sostanza in confronto di quelle dell'aitre, che ci obbligherebbe a troppo ripetizioni. La Cantaride dicono i citati Noack e Trinks, conxicne alle costiluzioni floscie, psoriehe, uinorali (vollsafligo), at temperamenlo ilemmatico melaneoni co, agli individui di mollo pronunziato isiinto sessuale, nelia torpIda reazione organica e lenla cireolazione del sangue, sopratutto negli staWi patologici che dipendono da stasi net sislema dci vasi eapillari e si legano a locaui infiammazioni. ((Non sapremmo fin dove sia giustifleabite t'asserzione che l'azionc di Cantaride s'eserciii eon lanto maggior forza quanlo maggiore 6 la vilalita dell'individuo. Moral e Do Lens cieano a quest' nopo il case d' un individue gievine uceise da soli 24 grani di Cantarido in pelvere: d'una Dragazza di temperambuto robuslo, morna p2our en avoir' avaid "in pinede (sic), nentre un lisico di debobe costituzione trangugiava irpunemente una eucebiajata della slessa polvere, senz'atlre risentire cie un po di ardore alto fauci e alla veseica. Una aziene piu pronta e salutaro sulle donne, sugli individul giovani, sanguigni, attivi, che non sni deboli, fu pure nolala da altri ( Trousseau ei Pidoux). Tenendo forse eonwI di queste asserzioni ii Tesle annoverava la Canlataide tra gli anabeghi di Con. mac. la peleoza modificatrice dci quati, A ai suoi occhi, properzionata at grade di vitalite die trovano aci diversi soggetli e qiu di pifi conveniente la loro amministraziene nelle aftzioni primitivamente inflammatorie, ed able persone prirnitivcmente dotato di una certa attivita vilabe, etc. Non dimentichiamo che le questioni di vitalila in piA o in meno, si riduceno e devono ridursi al valore di un sintoma, che per se solo nuila significa, e nel caso di Cantaride ta condiziono retrospettiva, anamnesica della vitalita in piu", non farebbe cbe collimare all'azion pura, primitiva, iperstenica di essa. L'azione suceessiva risponde assal bone a quelia d'Arsen. ii puale divide colla Cantaride la propnieth ovvero sia I appropriaziene able affezionj degli individui liufatici, -158 -nerlvosI, irritabili, melanconici, soggetti a filussi mu&' cosi, di sangue povero o irupoverito, cacochImi, marasmakici etc. nel che 'Ars. supera di finuga mano la Cantaride mentre ne 6 superato neII'appropri-azione ad alcune affezioni acute, infiammatorie, franchie. Uuo specchietto dclle. atfezioni, le quali ponno, caeleris paribus, presentare a] pralico una indicazioine delle due soslauze esprimerht pifi graficarnente le loro relazioni. Paralisi vescicale. Caulk. Ars. Iscuria ed enuresi intermittenti. -ABS. Can 1k. Soppressione deile oi-ine. Caulk. Ars. Ernorragie degli organii uropojetici. CANT. Ars. -pelvica, renale, id. - scorbutica, id. --parenchimalosa, renale, id.-vescicale, id.-tifoidea ARS. Caulk. - Menstruatlio niria, lencorrea, pruritus vaginae. Caulk. Ars. Eccitazione primaria dci genitali. Caulk. Ars. Fimosi, parafirnosi, gangrena dei genitali. ABS. CanthI. Albuminuria. Gaul/i. Ars. Malattia di Bright. Caulk. Ars: forma acuta, primno sladie, CANT. Ars.-formacronica, stadloavanzato. ABS. Caulk. Glycosuria. Caulk.,lrs. Rabbia. CANTI'I Ars. Ischialgia. irs. Caulk. Pemfigo. Caulk. Ars. Scottature. Can1k. irs. Lebbra, elefantiasi. irs. Caulk. Esema, forme squammose secche. Caulk. irs. Psoriasi'. irs. Caulk. Ulcera pedum. Ars. Caulk. IIisipola neonatonim. A BS. Caulk. Edema., anasarca, idrope. ascite. irs. Caulk. Glossite. Ars. Can/h. Difrerile, Angina moaligna. Ans. Caulk. Disfagia. Caulk. Ars. Butlinda. Caulk. irs. - 159 - Nausea, vomito, gastralgia, dispepsia acida, gastro-enterile acuta. Ars. Cant. Colica, diarrea, dissenteria. Canth. Ars. Febbre gialla, Cholera sporadico e asiatico. Ars. Canth. Tifo addominale. ARS. Canth. Pleurite, spandimento sieroso. Canth. Ars. Congiuntivite. Ars. Cansh. La lista 6 lunga e lo pu6 essere d'avvantaggio, se non bastasse anche qual'6 a provare ciA che abbiamo asserito, cio6 che 1' azion terapica non potendo essere che un epilogo dell'azion pura, quanto maggiore sara ]a somma delle analogie in un campo, tanto pit forte sara ]a presunzione d'una ugual somma d' analogie nell' aluro. 11 cominciare uno studio comparativo dalle une piultoslo che dall' altre, pu6 essere indifferenle, essendoche son due vie che menano allo stesso punlo; ma chi rifletta come le analogie pure sieno da sole troppo malsicure, e nello stabo attuale della nostra Materia Nedica troppo erroneamente interpretabili, non potrA riprendere chli per imparare le due vie cornincia dal commettersi alla pitu dritta e piU" nota. Ad ogni modo noi non procederemo in una ricognizione analitica nella quale anzichA ricondurre l'azione di Ars. a quella di Cantaride dovremmo ricondurre questa sotlo di quella, e quindi importare senza proft [o un articolo per cosi dire d'esportazione: importare cio6 un brano del Commento di Arsenico che sta molto meglio al suo posto naturale. Noi crediamo intanto di avere richiamato F'attenzione su di una sostanza medicamentosa che moltissima ne merita, bench6 it nostro Commenlario sia ancor lonlano dal poter soddisfare adequalamente a tulte le esigenze della pratlica. I casi clinici, concludenti, rigorosamente probanti, come s'6 visto, difeltano; e difellano anche per noi che pur abbiamo ii compenso di una Materia Medica pura. E in parte forse per questo difetto, i citati Meral et De Lens - 160 - concludevano ii loro interessante studio del iel. voscic. colle seguenti parole: (( On voit par ce qui predde que les avantiage d6montre's des Cant harides se r6 -duisent dans Ia pratique medicale A fort pes do choses, a part "leur emploi comme veescicatoiro, emploi meme oP dlles peuvent e"tre remplacdes par beaucoup do substaln.ces. Mfais, nous devons Ic rediro, matgre la multitude des travaux dont elles out d I'objot, Vetude titorapoutique en ost encore pour ainsi dire dans l'enfanco. ) )Ma ta ragione d'un infanzia che conta secoti, c la maniera di trarnelo, e le speranzc di venirne a capo, non sono certamente per noi queule stesse che i citati autori mostravano di nutrire. Sperare, con'essi speravano un trent'anni fM che lo studio terapeutico ( dclaird'e, comme elle 1'est maintenant, par los travaux des naturalisies, des chimvistos, cides pharmaciens eux-mdines, elle ne tardera pas a prendre son ossor,) quanto dire, sperare in medicina da lutli fuorchb dai medici, a noi pare uno dci pii trishi e significativi segni del tempo. La vera e principal ragione per cui to studio terapico di Cantaride c pur troppo della quasi totalita dei farmaci, 6'c restera appo I'altrt scuole in istabo d' infanzia perpelua, si 6 o I'crroneita o Ia mancanza di an principio generate di terapia. Quesla ragione, a meltere in ovideuza ta quate giovera it lungo ordine di Commenti a cui attendiamo, 6 posta in chiiaro anche dal presente intorno a Cantaride. Anche [a Canlaride ci ha dimosirato per sue conto quale sia siffatto principio generaic, e come erroneo ogni altro ohe ii bisogno di principj direttivi contiJuarnente orcava e ii bisogno di rnigtior direzione distruggeva continuamente. Auclie Ia Cantaride al lume dcl nuovo principie hahncmanuiano risuscit6 e vagli6 una preziosa tradizione che senz'esso sarebbe una lettera monta, an focotajo di contradizioni, una matassa seuza bandolo. Senz'esso, chi potrA negarlo? los avantages dcniontres do Cantharides si ridurrebbero ancora per - 611 - ]a praLica &a fort pea de choses. N6 osservar-e e sperimentare sarebbe hastato; venli e piu socoli di osservazioni e sperimniLi intorno a Cantaride a nulla baslarono. Si diri perchU uno pseudo-razionalismo Ii presiedeva; e sia pure: ]a sfiducia nell'clemenlo razionale 6 senza dubblo ii primo frutto di cli medita le vicende della Mledicina. Ma quando si polrý osservare c sperirnentare senza una ragione di procedere a questi due atti e seuza oh' essi riescano ad una ragione, quando po tremo sopprimere la racriono che in questo luogo equivale ad un principio, seuza sopprimere 1' osservazione e lo sperimsento stesso, quando avremo Irovalo un primo criterio capace di scernere Ira ragrion vera e paralogismo, quando l'avreuno trovalo a! di fuori dell'omiopatia, allora potremo forse inaugurare 1' era di un purissimo empirismo, tanlo moraviglioso allora, quanlo ora impotente a giudicare a( esplicare a r-ipr-odurre ii fatlo terapico. Fin albora noi ci terremo stretli ad un principio che adempi a tutto questo, e che ben lungi dalI'essere la (omba della scienza, come pensava Flufeland, era piuttosto la Lomba dci suoi Iunghi errori, e la culla di un arte che ii aveva scossi per sempre. FINE INDICE Avvertenza PA]RT'E. Pag. 1 ~1.................D 3 ~1............. 6' ~11.............) 9 ~ IV...............16 V. 20 ~ IPARTE SECONDA I. Cisltie..............8 11. Nefijie, Pielile e Colica Nefritica 1)53 MI. Ri Leozione, Incontineuza, Soppressione 5 t delle ovine............... 5 IV. Emorragie degli Orgaini uopojeli~ci 61 V. Bleorragia, Blenorren, Lencor~rea, do 68 VI. Lesioni vanec delle funzi-oni* sessuali 7 V1i. Albuminuria, Malattia di Bright 86 Viii. Diabete, melfilo, Glycosuria. 101 IX. Malallie del sislema Derv-oso. n110 X. Malaltie della ville........ 121 Xi. Mfalaltic, del sislema digerenle. 1128 Xli1 Pleutite............139 XIII. Dosi dei rimedlo.......o 143 XIV. Azione comparala di Cantaride: Conclusione del Commerdo........1149 ERRATA-CORRIGE nrvwuflfU1Jv~ww ERRORI CORREZIONI Pal uin. 39 Versione ingl. 10 28 noi cercheremnio 22 2 c 25 Pogt 30 21 I'ahra mai. 32 25 b si per convincere 35 17 Marwil... Wibuot 39 6 fenomeno piu vero 40 3 osa di pii 41 29 Nebor 42 18 nella Tossicologia di Orfila a quel caso di ninfomania da.Cantaride cho ii tossicologo particolarizza in special modo 43 14 Fricorus 45 1 Zardano 32 p. 18 35 Acrif 53 21 decide 60 10 Ja simhpgia 61 32 Bohandhing 62 38 Adelheider 64 36 Juman 77 35 pienamente 85 7 in meglio 101 32 clinico. 102 2 abhreviare 103 4 clinici 110 22 priva 111 5 tempo 119 29 non togliamo 123 31 Lcd 137 12 empiricamente diofro Vorsiono dal tedesco noi no cerchoremmo Vogt s'akara mai 6 1i per convincore Maxvell... Wilmot fenomeno pii raro v'ha di phi Ueb~er in qualsivoglia trattato di Tossicologia ove stan raccolte Jo stonie di satiriasi e ninfomania provocato da Cancarido Friccius Cardano p. 318 Aerzt rendo da.simfatia Beh~an(Huly Adelhoidhr. Inman primamento viemeglio chimico abibracciare chimici prima tempo nostro no togliarno Plate empiricamonte o dietro AGGIUNTE Alla pag. 6, lin. 14, dopo la parola ignorarlo, vs posts a pib di pagina la nota soguonto: (1) Moral et De Lens, etc. Art. Mfel yes. klna pag. 14, lin. 3, dopo la parola intensit&, si debbono aggiungere le sepuenti; )nun ned sue faire ). AN pag. 17, nIell'ultima nola dove premoitersi la paroIa:: )Ramazzini,). kln pag. 44t, nli. 10, dopo ]a parola chicehesia, devosi uggiungero: 1 )Moral ct Do Lens, Gahfier, Bouchardat non ositano a dire che l'idro/obia 6 uno degli offeoti consocutivi I'amministrazione di Cantari do '(Bulletin do la Soc. Med. Horn, do France, torn. I, p. 556, Paris.,4861). Ailn pag. 108, lin. 13, dopo in parola neido fos/orico, va posta la seguente notn: (3) Da alcuni speiimenti puni istituiti su questo rimedio da Paul Sick (Archiv. fiur Phys. Heilk. N. F. 1, p. 1482)oe cha dal nostro Muller, questo solo di bnnanurale fu chiarito: cho ciob laa qvuannat dollo orine aumentasi in propozione della quantilt di Ac. fosf. preso per bocca; ed ipendetemente dalle vicende d i temperatura e daila quantiti di liquido ingerito, la presa di 11 grano d'Ac. fosf. produceva invariabilmente 168 c. centimetri o due grani 336 c. cent. d'orinn pib delta quanta' normale. Sta dunque cho un diurelico nella sun azion pura pub diminuire la diuresi nolla sun azion curativa. Aspettiamo le indagini sulla sua saccarificazione. klla pag. 141, tin. 31, dopo la parola Jousset dove collocarsi la seguonte notn: (2) Un caso concludento di Pleurite acuta, guarigiono con Merc. e poscia Cantfh. ('15 e 100 dil.) trovinmo pure nelI'arguto opuscolo del nostro amico Dort. Escallier: Demonstration clinique do I'action des doses inflnilesimales; pag. 22. y,~' I I'--*-- - - N - $ 21; * 1 DEL ITERO E DEL FALS() CROIJP E DELL'ANGINA DIFTERITICA I011 CARATIEU DIFEERENZlALI E TRATTAMENTO 0MI0PATIC0 PEL D. PAOLO I,3RFENTANO M EMO0R IA PREMIATA DALLA SOCIETA' HAHNEMANNIANA MATRITENSE MILANO Societ& Coop erativo -Tipografic a Piazza dol Carmino, 4. 18670 M, IL ov". 13r2~~ ~lif ~, - -;-js _4 7 ';-.~ ~QV& S ~ 2.2 S. ~. t I ~ I.2s $~ Li I 4. ~2~i I f --. CONCORSO AL PROGRAMMIA DEL PRETIO PER IL 1865 DELLA Societi"a Hahuckinanniana liatritense.o Non tam nova inveniencla sunt', quarn nota melius constitutendac. MlOiGAGNI, detgod. el Caus. PREFAZIONE II Croup malattia ignota o mal nota al Greci, ai Latini ed agli Arabi, e ai di nostri cosi frequente e cosi spaventosa - ha, dai tempi di Baillou, che 6 quanto dire da tre secoli in qua, richiamato pifi che altra mai 1' attenzione dei pif insigni cultori della medicina. Dopo la celebre opera di Martino Ghisi da Verona, ii quale pub a ragione reputarsi a si reputa come ii primo storico valente di questo morbo micidiale, Francesco Home in Scozia, Enrico Callisen in Danimarca, Rosen in Svezia, Pinel in Francia, Michaelis in Germania, e Samuele Bard in America diedero sopr'esso nel secolo xvin le opere pii eccellenti. E nel presente tra Archer, Royer-Collard, Valentin, Grisolles, Rillet e Barthez, e gih gifi fino al recentissimo Millet, la falange degli scrittori d'ogni paese, i quali versarono su questa materia, a in memorie apposite o in trattati di terapia, e si numerosa che a voler darnme soltanto ii catalogo non basterebbe un volume. - Im dinauzi a questi morbi, che gettan tanta trepidazione rel cuore delle madri di famiglia, e minacciano ne' germi 1'esistenza delle future generazioni. E noi non sapremro encomiare abbastanza l'inclita SocietdI Hahnemcvnniana Madrilena, giat per tanti titoli benemerita della scienza, di aver messo a concorso per ii premio annuale del 4865 la tesi che sta in fronte a questa monografia. E sentiam tanto magrgiore ii debito di farnele onoranza, in quanto che ha dato occasione a dinostrare una volta di pif che la Scuoladi Hahnemann, facendo tesoro di tutti gli insegnamenti della tradizione e dell' esperienza per ogni cosa che conduca sicuramente al porto delle scierze mediche la terapeutica - pub pretendere al vanto della supremazia sull6 altre anche per combattere queste malattie; a che non 6 pifa vera per l'omiopatia, come pur troppo b6ancor vera per la medicina officiale, la terribile definizione di Corvisart A questo cbmpito nobilissimo ha mirabiluente adempito con Ia presenta monocrrafia ii dottor Paolo Bren, 1 Napoleone I domanc6 af Corvisart dl qual malattia fosse morto (1807) uno dei figli della regina Ortensla. - DI oroup - risposo ii celebre medico. - E che cosa 4 i croup'? - richiese 1'imperatore. - wit mna alattia orribilc ed lncurabile I - replic6 Corvisart - Incurabile I disse Napolcone: ma non sapete vol che la parola &. crudele per 1'atanit&, a vergognosa per la sclenza? -- tano, di Gui Italia lamenta e Iamenter5. per lunghi anni la irreparabile perdita: tanto miobilmente che quel rispettabilissimo corpo scientifico 1'ha giudicata degna del premlo, siccome quella che era eccellente (sobrasaliente) sopra ogni altra memoria. Questa monografia 6 nel suo genere un lavoro cornpleto, e si pub considerare come l'inventario di tutto quanto fu notato e osservato di buono e di reglio da tutte le scuole ed in tutti i tempi, per la diagnostica e per la terapeutica deile malattie in questione. Essa consta di due parti. Nella prima sono con mirabile diligenza e con severa critica sceverati e raccolti tutti gli elementi positivi, che valgono a stabilire la diagnosi differenziale: la seconda 6 uno studio di pi* di quaranta rimedji, che la patogenesi addita e la clinica de' pii distinti pratici di Spagna, di Francia, di Germania, d'Inghiiterra, d'America e d'Italia conferma come piii prontamente, pia sicuramente, e pift dolcemente efficaci nella cura tanto del croup come della di/'teria. La prima parte sarA, si pub dirlo senza esitanza, utilissima ai medici di qualunque scuola; i quali, amando la scienza per ]a scienza, si adoperano in ogni modo per avere una bussola - da qualwnque parte venga, - per iscoprire una stella - chiunque l'additi - the ii guidi net mare terpestoso dall'arte. E la seconda X- I - parte, che pun dovrebbe essere di grave insegnarento anche agli avversarij, tornera gradita, come un tesoro inestimabile, a coloro che nella terapia si governano da senno con la sconta della legge dei simili; agli amici dell'omiopatia scientifica, i quali non s'acquietano, non possono coscienziosamente acquietarsi a netodi fissi e invaniabili, che fanno a'pugni colI'esperienza di tutti i secoli, e sono, sotto ii nome d'omiopatici, la negazione delle teonie hahnemanriane e della ragione. Noi perb la presentiamo at pubblico - sebbene, per colpa non nostra, un po' tardi - nellt lingua in cui fu dettata; e portiam fiducia che gi' Italiani le faranno lieta ed onesta accoglienza e per ii valore scientifico che ha in s4, e per quel tanto di gloria ch'essa porta alla patria col prcmio tcw vinse dinauzi a un'insigne SocictX scientifica stranicra in concorso con i pifl dotti di tutte le nazioni. CLI EDITORI. 8 ingoijo dci ganglii sub-mascellarI, contrasto della facilitt di degrlutizione coila dispnea asfittica, la quale si complica di accessi di soffcazione, ansietc't, integrith deli' in telligenza, fenorneni generali freblnili costanti, polsi che s'elevano talora fino-a 160, e anche a 180 pulsazioni. All'ascoltazione del petto, rumore vescicolare debolissimo dappertutto con espirazione prolungata, e mascierata sposso dal fischio laringeo 22282 iratorio, ii quale odesi sopratutto all'ascoltazionc diretta della laringe. Gli aecessi di soffocamento che si ripetono piut spesso, o diventano phi gravi a misura che la malattia progredisco, sogliono sopravvenire irprovvisarente accompagnandosi di gonfiezza COn colorcczione violacec della faccia, di lividore delle labbra, talvolta d' agitazione estrema,. ed anco di movimenti convulsivi: dopo d'aver durato unna rnzz'ora, ed anche molte ore, 1'accesso ha fine col1' spettorazione di mucosita viscose e filanti, o di una falsact melnana, espulsa la quale pu4 ]a voce riprendero momentancamente ii sio timbro naturale (Barthez C Rilliet), sino alla riproduzione di una nuova cotenna. La qvale riproduzione, come la ripetizione degli accessi di soffocamento, e I'asfissia progressiva e la paralisi polmuonare, daranno la misura della gravith e dell'imDinenza del pericolo. Epper6 1'anestesia, quale segno del croup nel sno periodo estremo, sara importante pel fatto, che la perdita della sensibulita annunzia i progressi dell'asfissia (Woiilez, Diction. de Diagnos. me'd. pagina 248). N\oi non entreremo nelie distinzioni o classificazioni delle specie o varieth cde ii croup pu4 offerire. Gli autori ne abbondano; e per non-dire che dci nostri, ii dottor Schneider, per escmpio, considerando ii croup come uno stato composto di spasmo e di flogosi, ne - 10 - stica, non sono rari i casi che possono esigere ancheda un esperto seiniologo tutta la prudenza del dubbio.. Lo diremo col dottor Mailliot, che cita nomi autorevoli e casi autentici (Art Mid. VIII, 307): a1Qui si crede di aver a fare con una laringite semplice, mentre si tratta di croup; li i sintomi del croup sono confusi con quelli di un corpo straniero penetrato nella la. ringe o nella trachea; altrove i sintomi determinati. dalla presenza di corpi stranieri nelle vie aeree superiori sono scambiati per quelli del croup; un'altra volta. il vero croup si sviluppa ed uccide bambini che si credeva affetti solo da falso croup; un' altra ancora, la cachessia si masehera delle forme del croup, epperb vengonsi a confondere in pratica malattie di natura ben diversa;7. La ragioue di cotesta confusione va cercata: I. in tdcune difficolthi. inerenti al soggetto, a motivo delle non lievi somiglianze che le suddette affezioni hanno fra di loro in alcuni punti della loro sintomatologia:. 2.0 nella mancanza di taluno dei loro principali sintomi. CosC 6 che la voce e la tosse croupale, tanto caretteristiche e pressoch6 patognomoniche della larinite cotennosa, si osservarono altre in malattie ben diverse. Dug6s ebbe ad osservare tutti i sintomi del croup in una donna affetta da tisi laringea, di cui le vie aeree presentarono dopo morte ulcerazioni senza traccia di prodotto pseudo-membranoso (Op. cit. p. 308). Guersent notava tra i sintomi del falso croup, un fischio laringo-tracheale molto simile a quello del vero croup;, raucedine, tosse secca, sonora, roca, croupale, voce croupale (id. ib.). Van Bergen, Wahlbom, ecc. osservaronoin alcuni casi di croup ]a tosse somigliante a quella. della coclussia; Vieusseux parimenti nel croup ebb -12 -lecito riferire gli accideuti laringei concomitanti ad uia vero croup per estensione dell'essudato faringco, perheb i fenomeni asfittici possono ripetere 1'origine loro d1a altre cause; come da altre cause pub dipendere l'jngorgo dei gang ii cer-vicali, che 6 pure un altro cri-- terio diagnostico di non lieve momento anche nel croup.. Molte malattie laringcee, acute conic ii croup (che pub durare da tre a dodici giorni) lo possono, ripetiamD o,. simulare. E sono, innanzi tutto, le affezioni che hanno in comune col croup, sia ]a lesione difteritica, sia la dispnea crescente e gli accessi di, soffocarento. Nella faringite pseudIo-membranosa v' ha espulsione di false membrane; ma i loro lembi pianii non sono mai largramente tubulati come quelli del croup. L'esare della faringe ci discopre concrezioni simuli alle espuise; ed a meno che ha difteria si propag-rhi alla laringre, non avrero n& respirazione fischiante, nE accessi di soffocazione. N6 sarh possibile confondere la corizza difteritica colla difterite laringca, ma la comparsa dci sintomi funzionali del croup durante ii corso di una corizza cotennosa ben accertata non permetterl di dubitaredell'identica natura degli accidenti laringei. In queSti casi pero' cdi difteria, propriamente detta, e non di scmplice croup, molti ed limportanti criteri differenziali, di cui discorreremo piu avanti, varranno a guidare ii pratico. Infine, ]a bro7nclite pseuco-mern ibranlosa pernettera di essere chiararente distinta dal croup laringeo in quci casi, nei quali la, voce si manterra in una relativa normalith, e saravvi espulsione di false membrane tubulate e ramificate: mane-ando cotesti caratteri distintivi, ii diagnostico potrh rimanere assai dubbio; anche nialgrado ii segno indicato da Wilson di Edimburgo,. ciob di una depr-essione piU considerevole degli spazi - 13 - solp a aclavicolari e vita reostaii zell' inspirazione, quando I'ostacolo risieda nella laringe, e di una depressione assai minore quando 1'ostacolo risieda nel polmone. Se prescindiamo da coteste varieta di difteriti, le quali possono avere in comUnO colla, croupale 1 espulsione delle false membrane (che nello stesso croup pue bene spesso inancare), ii pratico potrh essere tratto in errore, e credere aLl'esistenza del vero croup innauzi a molt'altre affezioni, nelle quali cotesto segno mancca. Tali sono ii falso croup, ossia la laringite stridula o spasmodica, 1'asma timico, 1'asma acuto del Millar, di Kopp, o spasmo della glottide, 1'edema della glottide, la laringite acuta grave, la bronchite capillare soffocanto, Ia coclussia, gli ascessi retro-laringei o retroesofagei, e i corpi stranieri nelle vie aeree. K se uci abbiamo gih toccato, per alcune di coteste forme morbose, delle raagioni cle possono farle confondere col vero croup, 6 nostro debito entrare in quelle che valgono a farle distinguer& sia 1'una dall'altra, che tutte insieme dalla vera laringite cotennosa. II falso croup, ossia Ia laringite str-idict 0 ospasmodica venne per lungo tempo confusa colla vera laringite pseudo-memibranosa. Graves nelle sue lezioni cliniche (T. II p. 6), so non confonde tuttavia il vero col falso croup, mostra di persistere nelle idce di Cullen, d'Albers, ed Underwood, che consideravano la laringite spasmodica come ii prino stadjo o il primo grado del croup. K invero, se per distingcuere una malatti-a dall'altra gli antori vogliono si badIi al corso diverso dei sintomi pt cdie ai 'sintomi stessi (I3arthcz e Rilliet), al modo d'invasiono pih violento, ral decorso piut rapido e piu" continuo nel vero, che non nel falso croup (Guersent); altri potrebbero opporre come ob 14 biezione quel wi-an gnunzero di easi, di cui parla Cruveilhier: cc nei quali ii eroup ha prineipio con un accesso eroupale seguito tantosto da una calma perfetta, durante la quale ii bitbo ripiglia i suoi ginochi come nello stato di salute ii put florido; ealma, alla quale suecede un secondo aceesso, seguito aneora da nuova calma, e cosi via via fineh& i sintomi divengono continni n (Artt Ml-, VIII, 311). N6 molti saranno coloro, eke in presenza di sintomi attribuiti al falso eroup troveranno a ridire di Cruvieilbier, che lii tratta e eonsiglia di trattarli come se fossero di vero eroup: salvo poi ad invocare ii naturam mortborum cu2atiOnes ostendzfnt, eke in tali casi potrt dar ragione a tutte le statistiche piU" contradittorie, e lasciar-e nelle put beate illusioni coloro eke vantano Waver trattato i quattrocento easi di eroup seuza la perdita d'un solo! e coloro eke credono d'aver fatto o d'essere per fare nb pin n6% meno. Ad ogni modo, se 6 vero cie ii eroup 6 qualche volta preceduto da fenomeni febbrili e da difterite fitringeit, che ii sno svolgimento e graduato (dispnea, voce o tosse caratteristica), che nell'intervallo degli aceessi di soffocamento persiste la fcbbre, ii fischio laringotracheale, e 1'estinzione della voce e della tosse; non, 6 men vero che il falsoe croup suole lnanifestarsi brascamente, senza precedenti, o preceduto soltanto da un lieve stato catarrale. Ii primo accesso ha luogo quasi costantemente nella notte durante ii priro sonno, piu, di rayo in sul mattino; egli 6 costituito da uni tosse rauca, ma abbastanza rumorosa, secca, sibilante, talvolta simnigliainte 1' abbiiare del cane, e persinop qel grido del gcllo, camatteristico del vero eroup (Woillez, opera cit. p). 758); da Uni inspirazione ed una espirazione -15 -quasj ugualmente sonore e ritraenti tal poco del timbre della voce, da una soffocazione talvolta di un' estrema vielenza. L'accesso 6 d'ordinario assai breve, di rado si prolunga al di Et di un'ora. Perb Jurine esservb un caso, in cui le stato violente di soffocazione c di tosse incessante perdu'6 sci ore con lievissire remissioni. Sul finire deli' acc~esso, dice Guersent, la faccia del paziente, dapprima assai accesa, diventa pallida C si copre di sudere, le labbra si fanne violacee come durante la tosse che si osserva nell'ultimo stadio dcl croup; epperb si potrebbe dire che ii falso croup cominci a quel modo che finisee ii vero croup. Dopo e'accesso ii bambino s'addermenta prostrate di forze. Talvolta ia malattia ha termine ii giorno dope; tal altra gli accessi si ripetono, ma (netisi) piu lievi del priro, e quasi sempre la iralattia finisce al terzo giorno. Vuolsi inoltre notare che ha febbrc, ancorch6 poco intensa, suele accompagrnare l'accesso, ma finisce con questo; che ke avoce, talora normale, put spesse alterata, rauca, croupale, ma ben raranente estinta, si ripristina dope 1'accesso, n& mai rimane interarnente abelita; mentre v'ebbe ehi indieb come segno perfin patognomonico del vero croup, 1'afonia che succede e persiste dope Ia guarigiene (Constantin de Coutres). Cotesta affezione, quando 6 esente da complicazioni, di rado compromette la vita del malato; Guersent c Bretonnean non la videro mai finire colla morte; inn pub essere gravissima ed anche mOrtale, quando con essa si coiplichi lo spasmo delta glettide (Voillcz) e una vera affezione difteritica (Trousseau, Rilliet e Barthez), o quando la laringite stridula non sia che ii fenomeno iniziale di una malattia phi grave, quaui ii caku-ro soffecante, la rosolia maligna, la pleurite e In] 16 -coclussia. Casi flci quali, come presentemente notava Ji' dottor Jousset, ha felibre, die scompare- dopo 1Paocesso d'ella laringite stridula, persis-te invece ed. accompagna In nuova evoluzione morbosa (Art M11d. fevr. 1864 Pag.. 110). Lo sjam delta glottide, chie i pitt receniti trattatisti identificano coll'asma timico, coll'asina acuto del Millar oe del Kopp, si separa ricisamente dalla laringite stridula (coila quale venue, massime dagli autori inglesi, confusa) come quello cite non si osserva se non in coitso di una mnalattia convulsiva, e massime nell' eclampsia. dci bambini,' della quale non sarebbe ehe una dipendeuza oci una espressione. Cote sti spasmi consistono in accessi di soffocazionea subitanci, sensza febbre, della durata di quindici secondi ad un. minuto. Sono caratte-- rizzati da una inspirazionze rornorosa, segcuita da cessazdonze d'Ofni rumtore, con im-mobdlittt del petto, rigontiamento del collo, fissitat. degli occhi, colorazione violacca delle. labbra ed anc~o della faccia, movintenti di deglu-- tizione (Beau), bcsttiti del cuore tumultuosi ed irregro.., Iari come quelli del poise, ii quale diventa sfuggevole c appena percettibile. U aria penetra quindi di nuovoý rielle vie respir-atonie, la respirazione pub essere allora un miomento tracheale, e 1'espirazione espellere quniche po'di mnuco spumoso. Negl~i intervalli di cotesti accessi tabvolta molto distanti, ma con teudenza sempre maggiore: a spesseggiare, ina9falattuL non lascia traccia di s6. Quasi esciusiva alla prim-a inf'anzia, al dissotto dci' diciotto mesi o dci due anni, essa va tra le pitt gravi,. come quella die pu6 spesso finire nell' asfissia, al mo-. meuto di un accesso. M1a questo 6, come ognun vede,. cosi caratteristico; ii decorso della malattia, la perfetta. - 17 - intermittenza dei suoi fenomeni, Passeuza totale d'ogni sint6mo nell'intervallo degli accessi sono cosi speciali allo spasmo della glottide, da non permettere a chichessia di scambiarlo colla laringite stridula, e molta meno coll'altre forme morbose di cui diremo or ora. L'edema della glottide, altrimenti detta laringite edematosa, non sara confuso ne col vero n& col falso croup, da chi rifletta come esso sia il pi& spesso una complicazione o di un'angina sopraggiunta nel corso o nella convalescenza d'un affezione cronica e sopratutto acuta, o di una laringite cronica quasi sempre ulcerosa, oppure (ma molto pii raramente) di un'tangina laringea primitiva. Non sark confusa da chi rifletta come 1' ederna della glottide sia estremamente rara nell'infanzia, e quasi esclusiva agli adulti (Sestier, Woillez), i quali, se non vanno neppur essi immuni dal croup, quando, per6 ne siano sovrapresi non presentano d'ordinario quegli accessi di soffocamento, quella respirazione fischiante che il croup produce nel fanciullo (Louis). Inoltre 1'edema della glottide vien caratterizzato dal modo con cui ha luogo la respirazione, la quale, difficilissima nell' inspirazione, e invece relativamente facile nell' espirazione. E per tacere degli altri elementi diagnostici suoi particolari, diremo solo che nell'edema della glottide non si osserverh 1'ingorgo dei ganglii al collo, la voce sara rauca, ma non estinta, e il dito spinto nella retro bocca riconoscer la ttunefazione caratteristica delle ripiegature ariteno-epiglottiche. Tuttavia non va dimenticato che la difteria pub coincidere con un edema della glottide e cle allora il croup potrebbe svolgersi contemporaneamente. La laringite acuta grave pu6 presentare esacerbazioni di dispnea tali da simulare quelle del croup e del -18 -falso croup. E vero che nella laringite acuta la toss& e la voce, per quanto alterata ed estinta, non offre quasi mai i caratteri della voce e della tosse croupale, ma non. si pub negare ehe tra la sintomatologia ed ii decorso del vero croup e della laringite acuta v'abbiano tali analogie, tali somiglianze che solo la presenza delle false membrane sulle anigdale, o la loro espulsione potranno togliere ii pratico dall'incertezza. Del resto, la, laringite acuta non offre gravith se non quando sia intensa ed asfittica, quale si osserva nei bambini, o quando si complichi di edema della glottide. La bronchite capitlatre soffocanle sarh invece agevolmonte distinta dal croup, a motivo della mancanza degli accessi di soffocamento che si osservano in questa, a motivo del timbro noriale della voce, ed a iotivo dei rantoli mucosi estesi che si rilevano all'ascoltazione. La coclicssia, oltre ii suo decorso intermittente e cronico, offre di caratteristico le sue ripetute espirazioni per una inspirazione che 6 sonora e, per cos'i dire, vocale; che taglia a mezzo le qainte di tosse, le quali sono pih forti die non siano ruelle del croup, e separate da interiissioni perfette. Cotesta tosse, che ritorna periodicanente, 6' sonora nell'espirazione e non nell'inspirazione. Nessun fenomeno iaringeo si manifesta negli intervalli dells tosse. La voce soiniglia talvolta al raglio d'asino. I mnalati renlono delle mucosith chiare, cerulee, viscose, poi dense e gialliccie; rarissaina I fcbbre. Gli ascessi retro-laringei e retro-esofagei che non sono rarissimi nei bambini lattanti, come malattia acuta vennero scanbiati e confkisi col croup. In un caso riferito da ilerif (di Darmstadt) ervi necrosi della cartilagine, cricoidea, e per conseguenza fenomeni bocali -21 -confiisa. E la difficolth per noi non procede soltanto dal non aver avuto occasions di osservars e di studiare personalmente un sufficiente nuinero di casi di difterite, ma dalle non lievi divergenze teoriche e pratiche di coloro che ebbero campo di studiarla da vicino, e dalle forms evidentemente dissimili hie la stessa malattia assunse nelle diverse epidemic, nei diversi stadi d'una stessa epidemia, e nelle diverse regioni dove fu osservata e studiata. Perb sorpassando, come abbiamo sorpassato per le affezioni piut sopra descritte, ails questioni eziologiche, generali e meno attinenti alla pratica, per non toccarne 1nano mano se non quel tanto che alla pratica stessa possa conferire, noi ci studieremo, colla scorta dei migliori trattatisti, col conf'ronto dells ragioni opposte e dei documenti invocati a loro sostegno, di porre sopratutto in evidenza Is ragioni semiologiche s diagnostiche della difteria. Se ii vocabolo difteria o difterite ebbs corso nella scienza a significare u' 'affezione specifica costituzionale, tche vuol essere classata troa le zrnosz, ed(. ccaratterizzatc.localmente, dalla. formazione di una falsa mnemibrana sit,di una supeirficie mucosa o sin di una superfice cu-taneo -abrasc (Ludlam, A Course of clinical Lectures on Diphtheria, Chicago, 1863), cotesta affezions offerse e suols offoirs tante varieth, o per dire piat esattamients, tants varieta furono descritte dai diversi osservatori, daa sfidare la mients pitt metodica ad ordinarle sotto un tipo unico. Tipo ii quals, ad ogni modo, sarebbe ipotetico, una creazione di fantasia, anzich6 una fedele pittura del vsro, e che, pressntato. da solo, mentirebbe alla storia, presentato colle sue variet&v deluderebbe la sua utilitk pratica. La manifestazione locals piH caratteristica delia ma 22 - lattia, la membrana difteritica, considerata, come yedemmo, ugualmente caratteristica e patognomonica del croup, parve agli usmini della scisnza una ragione sufficiente per considerars ii croup una varieta, una espressions locale della difteria; ma chi badi alla malattia, e non alla lesions soltanto, durera fatica a persuadersishe ii croup possa veramente essers la varieta di una malattia, la quals (per tacere delle essenziali diffsrenze di cui diremo a sito hiogo) presentandosi spesso in forma spideinica riagit e riagita sempre la questione, se essa sia malattia nuova o veechia, se convenga msglio assomigliarla con Brsttonneau alla sifilide costituzionale, oppurs al cholera morbus, oppure all'influenza, oppure alla scarlattinae, oppure alla cynanche ialigna, e via lh; di una inalattia,, i di Gui fenomeni generali sonof assai spesso di tanta gravits e tuttavia cosi poco in relazione colle lesioni locali, da imibarazzars seriamentcý i nosologi s gli eziologisti; i quali, per buona fortuna, onera cbe ic, qatlattie futnzioni c le Iscalattie txvvelenamenti sono, alla, moda, non esitano a metters la difteria tra gli avvelenamenti, non gia ii croup, che stara forse meglie tra le funzioni! Non potremmo, neppur volendo, discutere dells so-. mignianzc o Jdele differcuze cbe ispiih recenti epidemic di difteria possono avers colle antiche: per esempio, coil' spidenda d' Olanda, del 1517, ricordata da Foresto; con quella che sul principio del secolo decimosettimo, domiinb in Spagna s in Iltalia, denominata gar'otillo, ciagli Spagnuoli, e mor-bus straugulatorius da Carnevala e da Aszio Cleto; con quella che nel 1635 apparve a Kingcston nell'Anisrica del nord; 0oil'altre molte che nella prima meth dello scorso secolo flagellarono l'Europa, e nella seconda l'Anierica. Non gia' che ii paragote, 23 malgrado 1'insufficicnza dci documenti, possa tornare inutile alla storia dells varieth e dells complicazioni della difteria, ma certo ches prima di Samuele Bard, 1'insigne storico dell'epidemis che regubu nella citta di Nuova York nel 1771, C di Bretonneau di Tours, che nel 1818 pubblicava ii primo suo lavoro sulls varie epidemic da lui osservate in Francia, Ia, storia poteva fornire alla scienza un maggior nuinero di induzioni she di fatti rigorosamente accertati. Tuttavia anche dopo cotesto rigore di fatti 1'epidemia she infieri in Parigi nel 1855, e dopo d'avers nsi due anni successivi funestato Boulogne invadeva 'I'nghiiterra, aperse nuovamente ii campo ails discussioni; c la scuola di Hahnemann, she infin aliora, in Europ-a alnieno, non possedeva che una letteratura del croup, so n' aýiunsc un' altra informata ails nuove questioni ed ai nuovi fatti pertinenti alla diftenia epidemica. Non 6 quests un argomento chs possa avere molts valore agli ocehi dci fautori dell'idcntith deile due malattie. I fautori di cotesta dottnina abbondano auzi ndile nostre file; e Is dimostr6 abbastauza la, luncga e memorabile discussione avvcnuta in seno della Socicta Omiopatica di Francia (Bullst. de la Soc. Mi7d. Horn. de France I, 1, 66, 130, 193, 257), dove una sola voce, quella del dottor Raymond, die prociamava la necessita dcl distingusre e del separare le due affozioni, se non in vista della lors eziologia, almeno delle loro indicazioni curative, era c perta e soffocatca dalle molts voci she replicavano in -senso opposto. Repliche, ails quali invece non mostrarono di acquetarsi cosi concordemente i nostri-colleghi d'Tnghulterra, i quali sia nelle discussioni della Societh Omiopatica Britannica (A4nnals and Tr-ansact. of the, Brit. Horn. Soc. I, 79, 229, c seg. 1I, 390, 2 25 - malignc, Si ricusa persino ad ammettere una terza, la croupale, per la ragione, dic'egli, che la difteria croupale non e che una complicazione delle due malattie del croup, e della difterite. t un andar troppo in la, o noi pure, con un suo. critico, non sapremrmo vedere di quale utilith possa essere Ia supposizione che in quei casi fatali, dove Ia formazione difteritica invade he vie aeree, abbiavi una malattia sovraposta ad un'altra. Abbiamo bensi ii pericolo della soffocazione croupale aggiunto al pericolo della diftcria per avvelenamento dcl sanguc, se cosi si vuole, e per l'astenia; ma non abbiamo una malattia nuova. E Ia forma di di~fterics laringea e, del resto, abbastanza comune perch6 abbia a pigliare ii posto ctc le compete naturalmente, a fianco d6lle due varieth, Ia semjplice e la -malignt (1). 1I talento anahitico dci nostri confratelli d'Inghilterra non ralse tuttavia a metterli d'accordo n8 sulle questioni delle cause c delle corplicazioni della malattia, n6 in quella -delle forme c del loro ordinamento. Per esempio, ii dottor Blak di Clifton pigliava le mosse dalla distiuzione della malattia in pr-imairia, ricorrente come affezione idiopatica, di solito epidemica, plut di raro sporadica; ed in secondar-ia, complicante la febbre scarlattina, e qualehe volta ]a rosohia e la febbre tifoidca; e credeva quindi piut facile di riconciliar le discrepanze insorte in occas jone dell'epidemia a cui allude. u Molti casi, dic'eghi, corrispondono alla descrizione data da Bretonneau: poca la prostrazione delle forze vitali; e quando la morte avviene, va attribuita all'estcndersi della membrana alla laringe ed ai bronchi, ed alla conseguente Brit. 3. of Hor. July, 1864 p. 457. 26 - asfissia. Altri invece somigliano alla forma d'epidemia descritta da Becquerel, nella quale l'ulcerazione e la gancgrena segue od accompagna 1' essuclazione, e la morte avviene per esaurimento delle forze vitali. Una terza varieth, e in alcune localita la pit numerosa, si e quella in cui 1' affezione faringea si complica colla scarlattina... Nell'epidemia attuale la pluralith dei casi presenta pih ch' altro ii tipo ordinario, con una prostrazione bene spesso sproporzionata all'estensione delI'affezione locale n (loc. cit. p. 638). Era ci6 che anche in Francia, e segnatamente nell'epidcmia del 1855 in Parigi, erasi notato. II Dottor Madden, invece, numerava e distingueva cinque tipi diversi di angina, da lui osservati durante la stessa epidemia difteritica, simili quanto ai lore prodromi, ma ben differenti quanto al lore decorso ed ai loro esiti (loc. cit., p. 223 e sag.), Altri, la magrrgior parte anzi, mentre accordavano ii pih stretto grado di parentela alla difteria ed alla scarlattina, la negavano pih o mene ricisamente alla difteria ed al croup, e citeremo i nomi autorevoli di Leadam, di Drury, di Madden di A. Gilchrist, di Russel, di Yeldham, ecc. (Annals and Trans. loc. cit.). " Sogliono fare, dice Woillez, alludendo tuttavia ai suoi colleghi francesi, tante specie di difteria quant& sono le regioni principali dove le sue lesioni locali possono manifestarsi di prime tratto; le fosse nasali, la faringe, la laringe, la trachea, i bronchi, la superficie cutanea, ecc.; ed insistettero specialmente sui casi,nei quali la laringe vien affetta per la prima (croup primitive); ma 6 evidente che coteste distinzioni molteplici, importanti pel diagnostico, non potrebbero servir di base per altrettante distinzioni nosologiche, la malattia essendo una, ma variabile nelle sue manifesta -2 69 - si distaccano) mostrano al dissotto un'ulceraziono put o efeno profonda e che dh sangue, le gengrive ulcerate, rammollite compromettono rapidamente i denti; i ganglii sub-mascellari del lato affetto si tumefanno, l'alito diyenta fetido, la'salivazione pub farsi copiosa, ccc. Invece le conerezioni del mughetto si lasciano facilmente distaccare presentando al d1isotto una mucosa arrossata e munita del suo epitelio. E come ]a mancanza di qualsiasi concrezione basterh a far distinguere la Stomnatite aftosa dalla caseosa e dalla difteritica; la vescicola iniziale, ii processo ulcerativo, lo stato della mucosa circostante e sottostante basteranno a far distinguere 1'afte della prima dall'ulcera dell'ultima. Inoltre le concrezioni biancastre del mughetto, a differenza dell'essudato difteritico, rivelano al microscopio La presenza di un vegretale parassita, 1'oitiuwm atbicans. E vero che La tesi ddll'origine vegetale'della difteria trovb propugcnatori anche fra i nostri colleghi (Mladden, loc. cit. p. 228), ma gli argomenti degoi oppugnatori sono troppo trionfanti per poter fare della difteria un'appendice alla patologia animnata (Black, op. cit. XVI, 642 XVII, 617). Infine se la difterite, come osservano Barthez e Rilliet, pub da sola e per s6 sola essere causa di morte, il mughetto, soggiunge Bouclut, non ha mai ammnazzato persona viva. La corizza difteritica potrat nei suoi primordii venir confusa colla cor-izza semp lice; epperb ii pratico in tempo d'epidemia dovrk farne gran caso, a vigrilarne F' andamento, ed esplorare la faringe, dove la membrana pub rapidamente estendersi. Bretonnean notava che la corizza difteritica accompagnasi di un ingorgo ganglionare, che va cercato colla palpazione al di Mt du.ll' angolo della masceela infer`iore at disotto ctel lobo delt'orecc/tio, 30 e quindi so sulle parti laterali' del collo v'ha ingorgo dci ganglii linfatici, l'esistenza di una corizza difteritica 6 probabilissima, e sarebbe certa, secondo Bretonneau, se La cute del labbro superiore si mostra arrossata solo sotto la narice che corrisponde al lato dell' ingrorgo ganglionare. Quando le false membrane occupano qualche parte visibile della mucosa nasale, altri potrebbe sospettare di ulceraizioni sfihlitiche; nei due casi infatti vi ha falsa 1m-embrana e ingorgo dci ganglii cervicali. M1a la difteria delle fosse nasali ha un decorso essenzialmente acuto, mentre quello della lesione sifihitica 6 osserzialmente cronico. Qualche analogia con alcune ulcerazioni sifihitiche possono mostrare le piagle crwonicle, accidenti consecutivi della difteria acuta; nell'uno e nell' altro caso i loro orli sono tagliati a picco, e ii fondo 6 ricoperto di una fasa membrana. Ma le, piaghe difteritiche non debbono La loro profondith ad una perdita di sostauza; la profondita non 6i che apparente, non 6 che una consegucuza del tumore inflamnmatorio degli orli. E i cornmnemorativi toglieranno ogni dubbio. SN6 parleremo della difteria della con giuntiva oculare, clot meato uditor-io, dell-a vulva,, deli', ano, del tessuto cutanco, ancorch6 coteste localizzazioni abbiano dato luogo ad errori di diagnostico. Diremo piuttosto, tornando alla corizza difteritica, che so in uno con essa si avesse ad osservare uno stato generale grave, brividi erratici seguiti da prostrazione, anoressia, polsi- frequenti, legrati, ccc., sarebbe lecito sospettare l'esistenza di una iosolia, o temere l'invasione di una difteria maligna fin dai primordii. E in questi casi l'espulsione di lembi di false membrane verrh a confermare ii diagnostico. Che so lo stesso stato gencrale grave avesse a - 31 - -coincidere con uria disfagia dipendente da una faringite difteritica profonda, altri potrebbe credere di aver a fare con una scarlattina incipiente. E certo le relazioni della difteria colla searlattina, ed i caratteri che valgoono a farla distingcuere, meritano tutta 1' attenzione di chi non ignora come la questione della loro complicitt o identita non paja ancora risoluta agli ocehi di muolti pratici. E noi da questo punto piglieremo a guida 1'egregio Ludlam, ii quale comincia dal paragonare la difteria semp lice colla searlattina, riserband6 un posto speciale al paragone della loro specie maligna. Caratteri diffewtnziali tra Ta difteria sempl~ice e Ta scarlattina. - Non vi sono che due forme di scarlattina, colle quali questa variehY di difteria pu6 essere confusa, cio. la searlattina semplice e 1'an2ginosa. Vi hanno perb aleuni punti di differensa, i quali possono agevolare la diagnosidella difteria at -loro confronto, e riguardano la febbre, ii comparire e ii declinare della eruzione, l'affezione della gola, e i sintoni e le sequele inerenti al sistema nervoso. (C In ogni caso di searlattina, per quanto benigno, ii colore della pelle duranto ii- sun primo stadio 6 notabilissimo. Cotesto coloie di solito continua senza modificazioni, fineh?61F eruzione sia scomparsa. E se l'eruzi'one manca, noi troviamo nondimeno un caratteristico aumento di temperatLra, che non offre variazioni sensibili so non quandoý sia scorso ii periodo, durante ii quale 1' eruzione avrebbe dovuto mostrarsi. Nella pluralit& dci casi di searlattina, come di rosolia, non v'ha remissione della febbre, n?3 abbassamento di temperatura, finch6 1'esantema- non sia uscito. U 11Ma' la-febbre nella scarlattina non cessa intera 32 - mente come nellt piN parte dell malattie eruttive, aL comnarire dell' esantema. 11 suo tipo da continuo che era, si fa remnittente o irregolare. (9 La quale inutazione si deve ad una specie di movimento critico che si compie mediante la cute, o la membrana mucosa gastro-enterica, o i reni, o ii sistema nervoso. 11 fuoruscire dell' esantema, la piN" o men& profusa diaforesi cie 1' accompagna, 1'attivazione dell& funsioni cutanee, e i benefici che ne conseguono, son troppo ovvii. - E'se cib non accade, le superficie delle vie digerenti o respiratorie diventano sede della lesione eruttiva, e allora una diarrea tenue, acquosa, e pit & meno profusa, oppure an' abbondante espettorazione di muco catarrale, faranno le veci della cute. a La funzione compensatrice dell' escrezione renaleh 'ha pure non poca-parte nel moderare 1' eccesso dells. febbre. La diuresi b un sintomo frequente di scarlattina durante ii periodo di cui parliamo. Le lesioni materiali dci reni, come nella malattia di Bright, albuminuria, ed anco 1' idrope procedono da questo eccesso di zelo nell'adempire alle proprie funzioni oltre a quelle che la cute non adempie. " Nella difteria, semplice evvi una diurna e notturna remissione ed esacerb-azione di febbre per tutto quant'B ii corso della malattia. u Vi sono casi di scarlattina perb, nei quali i sintori febbrili o cedono interamente,, si modificano di assai prima che 1'eruzione sia comparsa alla superficie. Ma le sono eccezioni alla regola generale, e valgono an insegnamento. Nella scarlattina, quando interviene cotesta condizione di cose, e bene star alla vedetta, ch6 vi pub essere gran pericolo di convulsioni. II ritardo dell'eruzione, e ii raifreddamento della. cute pre 34 di muco, ehe pare a prima vista organizzato. E un'apparenza ingannevole; e la deposizione sada facilmente distinguibile a motivo dell'ulccrazione plu potente ow profonda, che si osserva sulie tonsille nella difteria semplice '7. E questa una forma moito affine all'angina scarlattinosa pultacea dci franeesi, di Gui ii Ludiam non fa payola, la quale presenta delle conerezioni bianehe, opache, easeiformi, che si lasciano facilmente deprimere e imprimere, e non hanno'ne" 1' aspetto liehenoide, ne la eoerenza d'una falsa membrana difteritica. Esse possono estendersi alle amigdale, al velo del palato, e alie pareti della faringe, dove ii loro colore contrasta col rosso animato di queste parti. K necessario tenei conito di cotesti earatteri, perche' spesso gli altri eriterii differenziali possono mancare; pereh& ]a difteria pub complicare la searlattina, e i'angcina searlattinosa pultacca pub esistere seuza eruzione nel corso di una epidemia di scarlattina; perche osservatori cornpetenti confessarono essere spesso impossibile determinave la natura pultacca o difterica dell'essudp~o, e ii microseopio non aceusa nei due easi una differenza di composizione. Ond'd che se talvolta 6 facile distinguere, come assevera ii Ludlam, gli essudati searlattinosi dai. difteritici, in un eerto numero di easi La distinzione non C molto possibile. Trousseau nelle sue lezioni eliniehe dice ehe nella difteria ii rigoanfibmento delle ghiancole cervicali, talvolta enorme, 6 affatto sproporzionato all'intensita del1'affezione deile fauci; e Bretonneau avea gih indieato la tumnzefazione consider-evote, sjesso r-apidissirna dei ganglii sottoinaseellam~I, come un sintomo di grandissimo valore pel diagnostico, e ehe dovrk far. sospettare ed - 35 - anco affermare' addirittura cie si tratta di difteria, se I'affezione P dominante.. Sintorno che non vorr5 essere contuso, come pure lo fu, colla parotite semplice. * Di raro la morte aceade prima della formazione del deposito pseudo-membranoso, o dell'ulcera difteritica in qualehe punto delle superficie mucose, nui casi pih benigni di difteria. Invece nella scarlattina Ia morte pub spesso aver luogo prima che i sintomi della gob. o 1'cruzione si nianifestino. in modo sensibile. Le affezioni paralitiche, sia dci filamenti sensorii o motori, che degli uni e degli altri ad un tempo, non di raro accompagnano la difteria, o le tengon dietro. E' una complicazione che si osserva anche nci 'casi pih benigni di difteria, ma ben raramente invece in qualsiasi forma di scarlattina. Caratteri differenziati fra Zli difter'ia larin yea e it ci'onp pseuto-mnembr-anoso - it Ognun sa, prosegue ii Ludlam, che uomini competenti, tra i quali Brctonneau, Trousseau, Vest, ccc., considerano queste due affezioni come identiche. Pero" ii modo dell'jinvasione, i sintomi dello stadio culminante, c le sequele offrono notevolissimi punti generali di differeuza tra la difteria maligna ed ii croup pseudo-membranoso. u Si 1'una che 1'altra sono, nella pluralith dci casi, idjopatiche. Ma laddove ii croup invade bruscamente seuza sintomi anginosi, quali sarebbero 1'edema delle tonsille, la parziale ostruzione della cavithi gutturale, lo scoloramento della nembrana mucosa della bocca e delle fauci con difllcolt& di deglutizione, o con calore ardente della cute e delirio, sono questi appunto i sintoni che annunciano 1'invasione della difteria. La pitl parte degli autori circosenivono alla& laringe ed alla trachea ii - 36 principio della lesione cronpale. Ma Bretonnean, Guersant, e Trousseau affermano che egli comincia generalmeitte dalla faringe per propagars3i quindi all' organo vocale. Pare certo per6 che ii modo dell'attacco nelle due malattie sia diverso. Il fanciullo che si corica in istato di perfetta salute, sarh assalito dal croup a mezza notte: 1'ispezione, per quanto accurata, delle fauci e della faringe non raccogliera traccia alcuna d'inglorgo capillare sulla merbrana mucosa oralc o faringea. a Nella difteria, appena1 v'abbia un primo cenno di sintori anginosi, noi scopriremo qualehe segno 4'infiammazione locale. E per noi (Ludlam) l'essudato tonsillare non 6 una caratteristica del croup membranoso. Ii croup hen di rado, ed anzi quasi mai comincia con malessere all'epigastrio, con voniti, o con diarrea. It contrario accade nella difteria. Non v'ha sintoro alcuno nel croup, per ci6 che riguarda ii modo della sua invasione e del suo processo, ii quale possa lasciar supporre che esso non sia un'affezione locale o localizzata, che comprorettendo le funzioni dello spiraglio del sistema respiratorio, pu6 mettere in pericolo tutto 1' organismo in modo secondario. L' affiezione anginosa nella difterite 6, per cosi dire, innestata sopra una vera perturbazione costituzionale, e lo svolgirento locale di una malattia generale. Il che 6 dirostrato abbastauza dai molti casi di difteria, nei quali la laringce e La trachea vengono invase dall'essudato solo dopo che la malattia ha fatto notevoli progressi. n Inoltre, segue ii Ludlam, gli attacehi di croup in coloro che vi sono predisposti, ponno essere occasionati quando che sia da uriditb ai piedi, da subitanea soppressione della traspirazione sensibile, da una breve esposizione ad una corrente d'aria fredda. Coteste co - 37 - inunissime contingenze, quasi. inevitabili nell'eth infantile, non parvero guari capaci di mai produrre un attacco di genuina difteria. Vuolsi bensi una causa specifica; epperb la difterite domina epidemicamente, non giA ii croup; quella 6 contagiosa e puN essere maligna, questo e locale e circoscritto alla laringe ed alla trachea (1). c La dispnea nel croup pseudo-membranoso si mostra a parossismi, e peggiora invariabilmente nella notte. Havvi un vero spasmo delle fibre muscolari laringee e tracheali. A volta a volta il paziente respira quasi naturalmente. Poco dopo, massime se gli vien fatto di addormentarsi, I'accesso di soffocamento ripiglia e prosegue via via alternando con intervalli di relativa quiete. La facilith e la liberta dei movimenti respiratorii nella difteria variano pure notevolmente ad intervalli; ma cotesti intervalli occorrono irregolarmente sia di giorno che di notte, e il sollievo che no prova it malato 6 meno distinto che non nei casi di croup v. Giova inoltre osservare, che la soffocazione nella difteria non 6 sempre un segno di difteria localizzata nelle vie aeree, ma che l'asfissia pu& aceadere come conseguenza del rigonfiamento periganglionare del collo, esteso alla faringe ed alle vie aeree, costituente una specie di edema duro. Bretonneau avea intravisto l'influenza di cotesto edema, almeno come causa secondaria d'asfissia, laddove domandavai sie la flussione edematosa di tatti i tessuti circostanti alla laringe ed alla trachea non potesse agire (1) II Ludlam notando ancora phiu avanti che il croup non 6 ma! epidemico, soggiunge, che pu6 diventarlo quando complicato da difterite. Vedi le obbiezioni addietro. Ma a noi sembra che nel paragone instituito fra difteria e croup egli non tenga sempre abbastanza conto del croup vero e del falso. 38 nello stesso senso della falsa membrana croupale WVoillez, op. cit., 289). Nel croup non v' ha eruzione nb corizza acre, nb speciale disposizione ad emorragie delle membrane mucose, non porpora n6 perturbazioni delI'apparato digerente, non albuminuria, fuorchU in casi assai rari, e quasi ignote sono le paralisi come conseguenza di quest' affezione.II vero croup non fu' mai potuto inoculare sulle superficie 'mucose off ipodermoidee, come la difteria. Nessiino mai parlb di depositi croupali al lato destro del cuore, sulla membrana mucosa alimentare o utenina,, o sulla superficie dci comuni integumenti ulcerati o feriti. Ma coteste peculiarith della deposizione difteritica non sono punto rare. Ammettere come argomento dell'identitaL causale, che ii croup si pub trasmettere da un individuo all'altra della stessa famiglia, trasformato in difteria; in altre parole, che molti individni della stessa famiglia o della stessa sala nosocomiale, possano comunicarsi Ia stessa, malattia ora sotto la forma di croup laringeo, -ora sott& quella di diftenia faringea, 6 ammettere un argomento che non ha pill valore dell'altro, ciob che la difterite contagiosa pub trasmettersi dello stesso modo sotto forma di scarlattina. V'hanno esempi sia dell'uno che dell'altro caso; pcr6 dal vero croup alla scarlattina la, distanza, come vedemmo, non 6 certo di gradazioni. II dottor Hlelmuth richiamava l'attenzion. del pratico su di un'altora importante distiuzione fra queste due malattie; ciobd che ne.t crour a lfalsa mzenmbrana flbrinosa, mentre nella difteria ' atbunviuosa. Non va perb taciuto die Robin, Empis, e Isambert non ammettono microsco - picamente differenza alcuna fra le molte specie di concrezioni membraniformi difteriche e -altre; benehb il lor& 40 difteritico 6 quasi sempre secondario, e non 6 essen-- zialmente diverso dal croup durante e dopo gli esantemi acuti; 7.0 la forma difteritica comincia a rivelarsi, per regola generale, alle fauci, sulI'uvula, le tonsille, ce., e quindi si propaga in basso. Raro rarissimo 6 ch'egli cominci alla laringe o alla trachea,,)i (Journal fur, Kinderkiranckheiten). C'arateri dijje rezicdi frct la difterica malignza e la tectriattina maligna -uC I, questa la sola forma di scarlattina, colla quale la difteria maligna potrebb'essere facilnente confusa, ma tra le caratteristiche differenziali 6 qui pure prorinente ii tipo della febbre. Nella scarlattina la febbre pub essere continua, durare quanto. dura la malattia, ancorch6 1'eruzione sia comparsa alla superficie cutanca. I1 calore della pelle 6 persistente. Nella difteria ii tipo febbrile 6 per lo pitt remittente, ii calore della pelle diminuisce e pub anche cessare del tutto durante la rerissione. Nella scarlattina ii tipo della fcbbre facilmente pub mutare e passare da una forma continua ad una remittente, al comparire della eruzione. Nella difteria non muterk essenziallmente dal principio al termine della malattia, non importa se vi abbia o non v' abbia eruzione. Cotesti sintomi febbrili rendono la difteria pith insidiosa nei suoi principii che non la scarlattina. Nell'un caso ii quietarsi del parossismo pub" illudere; nell'altro, I'intensith e la persistenza, della febbre sono positivamente allarmanti. u I sintomi pitt addietro accennati quali punti diagnostici principali fra la scarlattina e la difteria scmplice sono sostanzialrnntc gli stessi per la diagnosi di quiesta forma morbosa relativamente alla scarlattina maligrna. L 'angina, nella scarlattina, rivela una specifica 41 -elettivith per la regione delle fauci. Essa non invade le superficie mucose respiratorie, n6 degenera in una specie di croup, per nutare di localith, come non d rado accade dell'essudato difteritico. 17 Diverso ii colore delle eruzioni; l'eruzione rabeoboide della difteria 6 meno generalmente diffusa che non quella delta scarlattina; e ii fatto osservato da Valle'ix-, che la desquammazione della cuticola, quale -si osserva nella scarlattina, non osservasi nella difteria, sono punti che non vanno dimenticati nello stabilire la diagnosi di un caso speciale. " La scarlattina di raro comincia con dolori acuti simili a quelli del reumatismo, nelle ghiandole e nei mDuscoli circostanti alla gola, o con intensa otalgia. It contrario si osserva nella difteria. ), La scarlattina, assai pit di raro che non la difteria,,, accompagnata nel suo decorso, o seguita da sintomi indiicatori di lesa innervazione. La paralisi succede tuttavia qualche volta alla febbre scarlattina, ma fui osservato ch'essa in allora 6 quasi costantemente mortale, mentre ii contrario si osservb per la paralisi difteritica. 17 Ii dottor H. 0. Preston ( U. S. Journz. of Horn. Vol. 1, 239) non ebbe mai occasione di vedere o di udir parlare di tendenza all'anasarca, o di altre inflitrazioni e spandimenti sierosi consecutivi alla difteria, ancorchi" siano essi l'ordinaria sequela della scarlattina. Cotesta distinzione & ammessa ed appoggiata da WArest (Lectures on diseases of Children, 1860 p. 326), e da altre distinte autorith. Y) Il dottor Condie nota che a differeuza di cib che accade nella scarlattina, ben raramente si pot6 scoprire albuinina nelle orine del convalescente difterite; ný mal, a meno che essa. non fosse git prima presente. 42 n Un altro argornento diagnostico, e talc do. bastare probabilmente a stabilire una ricisa ed essenziale diEferenza fra queste due malattie, eta nel fatto ehe un attacco di difteria non vale a proteggere dali. searlattina, c viceversa. E un altro aneora & ricordato dal dottor Ormerod, che cioe 1'csposizione delle puerpere al contagio della difteria non 6 seguito da aleuna mala. conseguenza; laddove 1'esposizione delle stesse a, contagio della scarlattina 6 capace di uceiderle quasi -sicuramente di febbre puerperale. ) Ii dottor W. Jenner osserva ehe la difteria si suppose d. taluno non essere altro che una modificazione, della scarlattina, ma ii fatto ch'essa assale indistintaiente coloro che subirono e eoloro che non ebbero a subire cotesta malattia, prova ehe le loro affinith non sono tali do oscurare le loro pi* grandi differcuze (1)';. Si 1' una che 1'altra malattia dominano pcrb assai di spesso nell. medesinia loealit5 e nello stesso tempo; e i diversi iembri d'una stessa famiglia possono subire o Pun. o l'altra, l'uno amm-nalarsi di difteria, 1'alti'o di scarlattina, e un tcrzo offrire una forma mist.; in qualehe easo bisognerebbe quasi ammettere una convertibilitv dell'una nell'altra malattia. E per questa ragiono, v'ebbero eminenti autoritt che noni dubitarono dell'identith loro. A coloro per6 che trovano meno dIjffieile (1) V'banno casi in cui ii processo regolare di una febbre scarlattina non impedi la sopravenienza di una intensa e mortale difteria (Madden loc. cit, p. 227). E bcnchd le due malattie abbiano inficrito simultancamente in alcune localita, non 6 men vero che la difteria abbia inflerito anche da cola; Lepidemia descritta da Starr ( Philosoph. Trans. 1750) 6 una prova evidente di difteria primaria; e l-arimenti indipendente dalla scarlattina era quella descritta da Ghisi di Cremona (1747-1748: Black, loc. cit.) - ii che sarebbe assni improbabile se l'una fosse meramente una modificazione dell'altra. 44 - lirio e gli altri sintori nervosi; i, delirio persister 71 suhentra ii coma, mentre la cute si rafl'redda, e ii n polso s'indebolisce sempre piu, e ii paziente se nen muore poco a poco dopo tre o quattro giorni, ed anco n senza agonia, come per sincope n. Car-atter-i differeuziali frac la difteria mizaligna, la fa~inyite gangyreosa, e ii zonzma o jqangrgena della bocca. - La natura settica delI'ulcerazione, la quale tende ad unk rapido guasto delle panti molli al disotto dell'cpitelio;. la mancanza del deposito merbranoso, perlacco, organizzato sutla superfcine detle ulcere; 1'emorragia locale ed ii fetore, sono un 'gruppo di sintomi sufficienti, in generale, a far distinguere ]a faringrite gangrenosa dalla difteria. Arrogi che in questa forma di faringite non vi ha febbre o poca, non tumefazione delle tonsille, n6 delle ghiandole simpatiche, nessuna eruzione, nessuna tendeuza ca propagarsi della lesione delle fauci alle vie respiratorie, nessun sintomo nervoso caratteristico, nessuna caratteristica sequela, nessuna speciale partecipazione della fuinzione oninaria. Altrettanto diremo della gangrena della bocca, ia quale perb quando si presenta sotto la - varieth cono-- sciuta cot nome di gangrena grigia della mucosa, potrebbe essere scambiata per una stomatite ulcero-membranosa. Mla la flniditk dci detniti della mucosa, e i suoi elementi istologici riconoscibili al microscopio, toglierauino ogrni dubbio. 11 microscopie risolverk pure la questione di sapere se una stomatite pseudo-memb ran osa. sia o non sia gangrenosa, perchb i frammenti sottoposti all'esame accuseranno, in caso di gangrena, gli elerenti normali delle parti invase (E. Barthez) in luogo della. fibrina delle concrezioni difteritiche. 46 E ehe in oiiopatia ii trattamento del vero e del falso croup offra notevoli ed essenziali diffcrenzc in confronto dci trattamenti proposti ed usati nelle varie epidemic di diftenia, non sara dubbio per ehi conosca anche mediocremente la nostra letteratura e la clinica nostra. Ad ogni modo, agevolare al pratico 1'uso dei tesori che F'cspcrienza ha gih accumulato in questa provincia della nostra terapia; premunirlo dai preconcetti, dagli errori, o dalle illusioni troppo facili a chi suole pigrliar partito, ehiudendo un occhio su' fatti ed. un orccehio sulk rarrioni ehe valgono almeno almeno quanto i t'atti c le ragioni, ch' essi onorano di tutti e due i loro ocehi c i loro orecehi; far giudice delle cose dubbie, non l'autoniti di uno, ma ii consenso dci piui; non la sorte clell'artc, ma i pi-incipii della scicnza: gli 6 questo elm noi ci pr-oponiamo, nella fiducia di non venir meno al nostro proposito. E questo vale quanto dire, che noi della nostra esperienza personale non faremo ii fondamento dci nostri giudizii, n6 ii criterio massinio della divcrgenze non poche ni facili a comporre, intorno alle indicazioni curative ed al modo di adempirle, che ii trattamento delle malattic di cui discorriaxo presenta anche in oliopatia; non alludendo, ben inteso, a quegli omiopatici che per dir messa, ci Si permetta ii paragone, non san leggere cel in un solo messale, Si chiami esso del Jalr o del Boenninglhausen. Et dovere, stretto dovere di ogni buon discepolo di Hahmnenann, di recare ii proprio sassolino alla costrus zione dcl'cdificio comune, e chi reca nuovi documenti pratici, nuove relazioni di cure agli Archivi della nostra clinica, non Si potrit dire ancora (e cosi potessimo dinlo!) che rechi vasi a Samo e nottole ad Atene. Senza quei 47 benemeriti contributori ef operai dell'arte nostra, che vermisero-al Ruilckert di disporre in bell' ordine quei centotrentun casi di croup, ch'egli ed ii suo continuatore raccolsero nella loro clinica (Knliisclze lirfahrungen in,der Homdo-pathie, Leipzig, etc. Bd. III, e V supi.); ben piii. difficile tornerebbe l'ufficio dcl pratico, e quasi impossibile quello del critico. Ma ]a collezione del Rijekert 8 lungi da1I'essere completa anche da questo lato, dal lato intendiamo dci fatti clinici riferibili al vero croup; *e non ha nemmeno aperto una rubrica a quelli pertimnnti alla difteria. Noi potrem mo aggiungere piu di sessanta osservazioni razzolate specialnente dalla letteratura omiopatica americana ed inglese; e piantare la partita della difteria con centosessantacinque casi:pi& o meno accuratamente narrati e attinti alle stesse:sorgenti. E in faccia a trecentocinquantasci osservazioni di croup e di difteria (ch6 a tante sommano qvielle che abbiam-o avuto sott'occhio), non fa d'uopo di molta mo'destia per capire, che ii piccolo contingente d'osserva-,zioni nuove, che uno possa recare in mezzo, non sarebbe la gran fortuna per ii nostro lavoro: prima, perche riferirlo in esteso nuocerebbe alla sua economia; secondo, Tperch6 nuocerebbe al sno intento ii concedere ai fatti particolari e parziali quel posto, che spetta solo ai giu-,dizii generali c collettivi; i quali procedendo, come de-,vono procedere, dalla totalitk dci fatti, non dimentichlexanno, diciamo, i fatti e le osservazioni che personalmente -ci appartengono. Se ii pratico ha bisogno dci lumi della semiologia e,della diagnostica per ben individualizzare ii caso patologico, non ha men bisogno di una materia medica -pura per individualizzare ii ruedicamento che vi corri-:sponde: cornispondenza, che in omiopatia ognun sa da - 48 qual legge sia determinata. Ora il trattamento del veroo del falso croup e della difteria reggesi, come il trattamento di qualunque malattia, sulla cognizione di un. certo numero di sostanze medicamentose, cognizione razionale della loro azione pura e della loro azione curativa. Ed 6 evidente che, pur volendo, non potremr usurpare alla materia medica 1' ufficio di un insegnamento elementare, tanto men necessario in quanto essa e o dovrebbe essere i1 breviario d' ogni credente in omiopatia. Ben 6 vero che trattando, pensiamo, della laringite membranosa e della stridula, noi non faremmo opera inutile riforendo per ciascun rimedio quel gruppo di fenomeni patogenetici, che pub costituire per s6 soloun'iindicazione: ma chi non sa che spesso le indicazioni e le controindicazioni non si deducono meno dalla patogenesia intera che dalle sue parti, dai fenomeni genorali che dai locali E noi, rivedendo ora, uno dopo 1' altro, i riinedi proposti ed usati dalla scuola nostra mel trattamento delle suddette affezioni, non toccheremoable loro patogenesie che incidentemente, e quando sard necessario supplire alle lacune dei soliti manuali; ma. concederemo invece largo posto alla discussione delle indicazioni, che lo sperimento clinico o pose in dubbio, o confermb, precise ed insegnb. Aconit. napell. - Hahnemann considerava cotesto rimedio come il primo e il piti potente di tutti i mezzi curativi del croup, in quei casi sopratutto nei quali, oltre la sete e il polso frequente, si osserva un' impazienza, un' irrequietudine, un' agitazione che nulla pub calmare, e una gesticolazione simile a quella che VAcon. per so stesso produce (Mat. Mid. I, p. 203).-E benchb 1'Acon.. non produca una vera infiammazione della laringe, vi 49 determina perb uno stato irritativo indicato dal solletico, dalla raucedine, da un senso di compressione, di dolore alla laringe, e da una tosse generahuente secca: tutti segni premonitorii deli' inflammazione. La sua azione sul par vago mediante ii grande simpatico 6 indicata dall'oppressione del petto, dall'ansieth, dal respiro breve, e dalla respirazione laboriosa e stertorosa. Ond' 6 che I'Acon., quale rimedjo corrispondente all'aflezione locale.ed aila febbre concomitante, sara certamente ii pih appropriato. Ed 6 cib che l'esperienza ha confermato. Mla siccome altri sintori caratteristici sono peculiari al. cr-oup, e innauzi tutto 1' essudato membranoso, 6 chiaro che 1'Aconz. non potrh bastare in ogni caso ed in ogni stadio della malattia, e Ia sna applicabilita sarh pertanto iinitata c limititabilo. L' esperienza c' insegna, oh'egli e utile quando i'infiammazione sin manifesta, e s'accompagni di febbre, con polso duro, pieno7 frequente, Fansieta sia grande, aspra ia respirazione. Esso sarh per conseguenza indicato sopratutto all'incominciare, alzinvadere della malattia; indicazione nella quale non sol& tutti i pratici convengono, ma da taluno 6 considerata come 1' unica. Per6 siccome in rolti casi di croup, di croup torpido, come dice ii dott. Elb, ia febire pu6" subentrare negli stadi avanzati quando siavi git miglioranento, i'Acon. allora non vorra essere dimenticato. N Io sarh in quci casi, nei quali la temppertura della cute non 6 soverchiarente elevata, e ii polso duretto e frequente, bench6 non pieno (feibre torpida).; e nemmeno in quelli, nei quali in temperatura si abbassa al disotto della cifra normale, e ii polso 6 in pani tempo frequente e duro. Altrettanto dicasi del croup spasmodico, quando 1' ansietx sin grandissima e le estremitk fredde ghiacciate, non che della febbre che suole suc 53 -difteria; e la pratica del dott. Diller, come i due interes-,santissimi casi di difteria maligna, trattati e salvati dal -dottor Smith di Oldham coll'Arnmon. caus. provano la razionalith vdell'indicazione (rd. XVIII, 159, e XXII, p. 510). Antirn. tartar. - Non negheremo che gli emetici s ii tartaro stibiato in particolare abbiano valso qualche ýuccesso alle vecohie scuols, 'cosi sfortunate ed impotenti a far un po' di hens anche nel croup. E chi dicesse ohs la stibiazions allopatica, considerata anohe dal punto scientifico dell'omiopatica, fui un poco meno pre giudizievole ed un po' meno irrazionale che non le;sottrazioni sanguigne e le saturazioni mercuriali, non direbbe certaments pitt del vero. I nomi di Litennec, Huf'land, Potter, Graves, Watson, Prus, e infiniti altri p)esano come una tradizione sui nostri avversarii; i.quali per6, accettando ii mezzo curativo, devono seegliere fraise ragioni che ne spisgcano gli effetti, s us governano 1' amministrazione. II tartaro stibiato, dicono alcuni, agisce nel croup come vomitivo, come mezzo meccanico atto a staccare 6d. espeliere ]a falsa membrana. Vero b perb, ohse 1' espulsione dells membrane non 6 una condizione della guarigione, e non implica menomaments la riinozione della causa. L'espulsione accade talora spontaneamente seuza ii concorso di vomitivi, ma la calma che ne succede B sempre transitoria; 6 subordinata alla formazions di nuove membrane, che spesso n6 ii processo naturale, e molto meno ]a continuazions degli emetici -possono- impedirs. In molti, auzi moltissimi casi di vero croup la guarigione avviens seuza espulsions dell' essudato, ii quale pub essers riassorbito spontaneamente, v in- virtit di. mezzichs non hanno nulla da fare coi -55 -(iI cura, e lo studio" delle -positive indicazioni che la scuola nostra intraprese 'anche con questo e sa questo rimedio. Mentre alcuni dci nostri loconsiderano indicato dopo la rimhozione dci sintomi pi& minacciosi, quando abbondi la secrezione mucosa (Jabr, Mldiller, Black), altri lo consigliano- quando I& violcnsza dcll'accesso sia cessata, mna Iamalattia vada od ogni Mmodo pigliando piede (Bosch, Elb), altri quando la Spong., e 1'1p. s. si mostrano insufficienti; e non v' abbiano indicazioni p1u chiare per altri rimedi. Phiu accertata c pih concordemente amtmessa e la sua indicazione, quando vi siano segni non dubbi d' incipiente parahasii polm9nonar-e, ossic dei ner-vi vaghi (Iair, Bicking, Miitiller, Trinks, Hirschcl), to sse, raucedine, respirazione difficile, sublime, sibilante, rantolosa, nausea, sudori freddi, polso piccolo, celerissimo, intermittcntc, oppure lento; irrcquictudine estrema, angoscia, ccc. Elb assicurava di averlo usato con effetti mirabili in quci casi, nci quali la malattia presentava un tipo schiettamente intcrmittcntc: poco o punto di.tosse negli intervalli, non molto accelerata la respirazionc, c con pochi rantoli, la fcbbrc ricorrcntc soltanto durante gli-accessi. E quindi probabilmente solo in caso di falso croup.- Senza volerne trarre conclusioni, direrno the la clinica dcl Riicakcrt reca trc casi di Asna spas-modico periodico sotto la rubrica dello spasmus glotidis, dove 1' Antirn. cr~ud. si mostr6 al sio posto (Supplementb. 775). ii quale di cinquantatrd casi di vero croup, ne trattava trentuno con Iargfheldosi d'antimonio c di ipecaquana, dci quali quindici guarivano; degli altri ventiduc, trattati collo stesso metodo, -uno solo rimaneva su-perstite. E quindi, sedici guarigioni in cinquantatrd casi, meno del Iterzo. E quindici in trentuno, meno della meta (Ttek Mont. Horn. Rev. 1, 515). 4 - -56 - Le dosi usate furono sempre le piu basse, le prime triturazioni, ed anche le soluzioni della sostanza in natura. Non sappiamo, nemmeno ad un dipresso, quali ragioni facessero preferire ad Hering 1'Antimi. cr-ud. nel tra'ttamento della,difteria, che regn6 epidemicamente in Filadelfia (Amer. Hor. Rev. 1860): egli per6 assicunra the questo rimedjo rispondeva perfettamente al genio epidemico dominante. Le diluzioni phi basse da lui amministrate erano le 200, e la dose non ripetuta ad intervalli minori delle ventiquattr'ore. Sfortunatarnente nessun caso particolarizzato.T Apis miellif. - Pu usata e lodata nel primo periodo Jolla difteria; e dal dottor Madden con buon esito (3.) nella forma anginosa risipelacca, come egli dice, dell& malatti~a. (Blit. J. of Horn. XVII, 230). Ar gent. nzitrlic. - II dottor Kidd scrivea: cc Quando Ia difteria 6 localizzata o circoscritta principalmente alla membrana mucosa farm ygea, parmi cie ii gargarisrno con una soluzione di nitrato d'argento sarat richiesto urgenteinente, ed accordato anche da noi in conforriith della nostra legge terapeutica. L'aspetto delle fauci in molti casi di difteria somiglia molto da vicino a quello delle fauci in istato fisiologico, dopo 1'applicazione di una forte soluzione di nitrato d' argento n. (Brit. J. of Horn. XVI). Noi osserveremo questa volta per tutte, che quantunque l'applicazione topica delle sostanze medicamentose, contemporanca of alterna all'uso interno di esse o d'altre sostauze specifiche, abbia trovato, massime tra gli omiopatici d'Inghilterra e d'America, non pochi abili patrocinatori, ne trov6 pure di avversi che recarono in - 58 - (Ludlam): per( nell'albuminuria difteritica 1' acido arsenioso trovera spesso un'indicazione, che il mercurio corrosivo e 1'acido fosforico rivaleggiano con lui nell'adempire. Baryt. carbo. - Annoverata da Ludlam ed usata (3M) da Madden nelle forme piia benigne,della difteria,. accompagnata da eruzione papulosa distinta (Brit. J. of Horn. XVII, 230). Belladon. - La patogenesia di questo rimedio non ha rnai permesso alla scuola nostra di metterlo nel novero dei rirnedi del vero croup, ed a nessun omiopatico di usarne come tale:' EFu bensi proposto ed usato con felicith nella laringite stridula e nello spasmo delta glottide, e sarh certamente indicato quando v' abbia una tosse abbaiante, sonora, con sensibilith dolorosa assai viva della laringe che si propaga alla gola ed agli organi prossimi alla faringe, con minaccia di soffocamento. al solo toccare o volgere il collo, ece. (Riickert, op. cit.). Ma il rimedio che non ha nulla che fare colla laringite membranosa ha invece che fare moltissimo colla difteria epidemica. Noi potremmo registrare un centinaio di casi nei quali l'esitazione del pratico, come la forma o 1o stadio della malattia, suggeri odf invoc6 piil altri presidii curativi; ma faremmo fatica a trovarne uno dove la Bellad. o sola, o alternata ad essi, o all'invadere della malattia, o contro le sue complicazioni ed i suoi esiti, non sia stata amministrata, e con un successo di cui non v'ha pratico cbe fion abbia dovuto rallegrarsi. Nelle discussioni della Societa Omiopatica di Francia ii dottor Raymond dichiarava che la Bellad. eragli parsa il miglior rimedio della malattia, quand'essa esiste solo, 61 -Arit MJdd. IV, 62, II, yVII, 30, IX, 458, ecc.), offrono un nerbo di fatti sufficiente a persuadere che ii brorno ed ii b-ornur-o di potcssio son8 uU prezioso rimedlo profilattico e curativo. della laringite pseudo-metubranosa e della difteria. Ozanain linmitava lindicazione del bromo all'arresto della formazione delle false menibrane, che sarebbe I'indicazione prima e suprema del croup. Ma dobbiamio convenire col dottor Molin, dIe finora n&' la patogenesia, n6 Ia clinica 'sarebbero in grado di dirci in quale caso ii bromo potr5a essere anteposto agli altri. presidii. Certo 6 che s'egli fece huona prova nel croup, non fu nemnend inferiore all'aspettazione nei veri casi di difteria. Ba, in qaesti, oltre alla presa per interno, lodavasi del bromo per gargarismi (Horn. obser-v. 1863); e clii ponga mente alle paralisi diftenitiche del velopendolo e della faringe, ricordera pure che secondo le sperienze di M,. Huette, la presa per interno del twomUro1 di potassio ad alta dose suole proddrre una profonda insensibilitt, una specie di anestesia di tutta la regione faringea. Prevalse perb l'uso del broomo al two71muro0 di p)otassio (vedi l'art. Nfal. bicltr.) per la buona ragione, che ii primo & dotato di una patogenesia che ii pratico cousultert, non senza frutto, ogni volta sia dubbio nella scelta dci suoi mezzi. Ma prevalse anche. l'dso delle basse diluzioni dalla 6a in giut, ed Ozanam propose, come di put certa azione, l'acqua bromata a 1. 000?, appoggiandosi a buone ragioni chimiche per dissuadere dali'uso della tintura alcoolica e delle sue diluzioni, inolto.infedeli massime quando la loro preparazione non sia recente. Desterne, Escallier, ed altri molti confessano d' altra parte di non aver ottenuto. effetti di sorta dal bromo dinamizzato; mentre dalle prime diluzioni, per es. dalla 2.0 assai put" debole dcl - 62 l'acqua bromata, altri avea osservato e paventava un'azione troppo irritante, che per6 la sua alternazione coll'Acon., raccomiandata da qualcuno (Ozanne), vale a modificare e a far tollerare. Noi, anche per nostra esperienza personale, erediamo ii bromo uno fra i piu importanti presidi della laringite membranosa. Bry. alb. - Chi avesse consultato, anni addietro, la patogenesia di questo riredjo,-per un caso di vero croup, difficiliente v'avrebbe trovato ii fatto suo; non perebb emancassero sintomi obbiettivi e subtiettivi, laringei e tracheali, ma pereh&t6 non erano di tal hatura da consigliare al pratico l'abbandono dci piu noti e provati, per un rimedio antieroupale cosi dubbio e poco promettente. Ii dottor Elb tuttavia lo considerava indicate ncll'uitimo stadio della laringite membranosa, quando C6io non rimane della malattia che la tosse, ma molto profonda e phi tracheale che laringea, o quando la febbre persista. Lo diceva pure utilmente applicabile nel croup bronehiale, quando sedati'o tolti i sintomi piu" ininacciosi, la reazione generale dell'organismo sia troppo debole, e la fluidificazione dell'essudato sia molto avanzata, vale a dire quando la malattia abbia quasi perduto ii sno carattere croupale, o somigli phi ch'altro ad una bronchite nello stadio catarrale. Ma d'altro sentimento fu ii dottor Curie, ii quale, riflettendo al fatto, noto ai tossicologi, die la Br-y.. inghiottita, o data per elistere B capace di produrre false membrane sulla mucosa della bocca e del retto, voile accertare se la loro produzione fosse un effetto specific&, o soltanto locale irritaute. Interessanti. furono gli sperimenti a quest'uopo da lui instituiti su conigli; interessantissimo ii caso del conig-lio, a cui-avea ammini 63 - strato quotidianamente per otto mesi di seguito la tintura di Bry. alla dose-di due goccie, mano mano sine a duecentocilaquanta: morto asfitico, la sua trachea si rinvenne ingrossata e foderata da un tubo pseudo-membranoso resistente, che prolungavasi da uxa parte ails prime ramificazioni dci bronchi, e dalll'altra tapezzava tutta la laringe sino alla bocca ed alla base della lingua. Ii Curie, senza forse riflettere abbastanza che molts altre' sostanze, note come croupigene, e percib anticron-.pa i, attingono le loro indicazioni non soltanto dalla lesione, ma -dal complesso dci loro fenomoni patogenetici, non esit6 allora a proclamare La Bry. lo specifico quasi assoluto- del croup e della difteria: e poteva aver ragione,' se oi, suoi colleghi avessero saputo o potuto, come lui, citare a rinforzo del suo specificismo i venticinqus a trenta casi di iangine pseudo-membranose carattorizzats di eroup, ch' egli trattava -a Parigi negli inverni 1857-58 e 1858-59, non perdendo che un solo malato. Splendido successo in vero: ma troppo rari furono ancora. gli imitatori del Curie; s i cinque casi di ang-ina difteritict trattati- dal, dottor Jorcz col suo metodo s con eguale fortuna, sono. i soli che poss'iamo aggiungere ai suoi (Rev, intern. d'Horn. V, 8). Crcdiamo she I casi del Curie e del Jorez fossero veramente di difteria epidemica; perb,'se la Bry. ha fatto buona prova in un'epidemia, sar necessario chs la sua virtiu sia messa alla prova in pim altre, e oh'essa mostri di sapersi piegare ails esigenze, all'instabilith, alla disformital dells diverse epidemic. In allora noi non avrcmo ne ii coraggio, n6 l'abnegazione intellettuale di affidare ad ma solo specifico 1'adempimento di tutte le indicazioni, ad adempire le quali la terapia omiopatica della diftenite designa e dispone razionalmente di tant'altri -.64 -presidi. Akrettanto o, o.poco momno, intendiamo degli Usj della Bry. nel vero croup: qui, ii Curie era state pro: ceduto dal dottor Teste, ii quale avea git tracciatI c raccomandato caldamente un motodo di cura UnicQ e invariabile consistente nell'amministra-zione alterna di Bry. ec Ipec. I Curie avrebbe indirettamente provate, che ii merito in questo caso tocca a Bry. Ma come non seguiremo ii Curie nel trattamente della difteria, noi non seguiremo neppure ii dottor Teste in quello del croup. Metodi invariabili e, specificisrni assoluti sono, la negazione dci nostri principii eo -dplle, nostre tradizioni, ossia delle glorie nestre. La Bry., se la memoria nonci tradisce, venne pure raccomandata come un buon prefilatticq nello epidemic di croup e di difteria. Intorno al motodo d' amnunistraziono gioverh notare che ii Curie era solito, dare ai ragazzi di sei anni, intorno a sci goccie della tintura madre di Br-y. nel1' acqua zuceberata da prendere nelle 24 ore a dosi frazienate d'ora in era, centinuande docosi por quanto dura ii trattamento. (Bullet.:S..L. h1orn. I, 77, 82, [206. Ar~t. M1ddcl. XII, 150, e seg.). Canth. vesic. - Non era sfuggita a Bretonneau la stretta somiglianza che intercede tra ii processo patogenetico della Canth. ed ii difteritico, e,nlla sua quinta memoria scrivoaj:,u Noi vediameo ii virus d'ifteritico agiro come una soluzione oleosa di cantaridina, sollevarel'-epitelio e 1'epidermide, estendere 1'area delle sue invasioni, ricoprirla di una falsa membran?. la quale aumenta di spessoro in preporzione del sue crescere, eon, questa differeuza ch'egli agisee meno vielentemente e meno rapidamente dell'olio. di cantaride. Ma ii virus - 66 - -catorio. a Le cantaridi, dicono, possono produrre sulIe mucose delle concrezioni affatto simili alle concrezioni difteritiche; e d'altra parte, si riconobbe eche i vesicatorii possono coprirsi di vere cotenne di quest'ultima specie. N6 v',ha, come carattere propnio della' diftenia, hel I'estensione della piaga superficiale e delle false membrane, estensione dovuta. all'infiammazione' flitte-noide delle parti vicine "n (Woillez. op. cit.). Fra i nostri, ii lottor Black, rifenite le considerazioni di Bretonneau, soggriungeva: it Se a tutto questo aggiungiamo la ben nota facolth di cantaride, di produrre 1'albuminaria come non raramente la difteria la produce, c si guardi a piur altni sintomi patogenetici, quali parossismi febbrili caratterizzati da bnividi, senso come di rottura su tutto ii corpo accompagnato da eccessiva debolezza ed esagerata sensibilith, tremito delle estremitt, Iancguore, risoluzione delle membra, prostrazione, sincope, emorragie da varie superficic mucose, ccc., ii tutto coinbinato presenta un gruppo di sintomi, ii quale offre una stretta somiglianza coi,.fenomeni generali deli' avvelenamento difteritico, c in rancanza di un ben determinato rimedjo omiopatico, questa somiglianza basta a giustificare un tentativo colla. cantaride n (Brit. J. of Horn. XVII, 622). E hi tentava infatti con buon risultato ii dottor Atkin, sopratutto in quci casi di difteria nei quali o 1' albuminuria o altri fenomeni dell'apparato uro-poictico cornplicavano la malattia (Brit. J. of Horn. XVII, 287, -e seg.). Lodavasene ii dottor Vernon Bell, specialmente quando oltre-le orine albuminose, havvi.disfagia e grande prostrazione di forze (Annals, I, 230,1232). M. Gilchrist aflermava sull'autorith di L Gutliie, allopatico, che la tollerauza dci vesicatonii anche nei casikpiu- inaligni di 67 dlifteria e3 gra,ýndissinia,. e tale die M. -Gutlirie nodi esiltava adI attribuire in gran patte al lore, use la guarigione di alcuni dii essi (idt. II, 388, nota 389). Il pro-fessore Lu'dlam'raccomanda egli pure la Cant/i. nell'albuminuria, quan~o it mi~crescepio, rinvenga nelle orine f'rammenti di- deposiziene' difteritlica, anzicW~ yen cilindri oriniferi. E Gantk. e C'hin. sone pure per Ludlam i ri-,mcdi piut atti a riparare lc forze svigorite dope che ]a difteria abbia descritto, o quasi, Ia sua parabola. Non va pcr" taciuto che altri, comeiidteLulm aecusarono la Cant/i. di non aver' risposto all' aspetta'zione, e die ii dotter-Guciston sconsigliava dal famne use per una ragiene ferse piut speciesa die vera; cie& che 1' aziene patogenetica di C'anth. 6 troppe simile e ýquasi identica'a quella del virus difte'ritico, e l'aequaliic 'aequatibus usurperebbe ii poste del sirnilia sirnilibus onr-antur (Brit. J. of Horn. XIX, 418)...Net abbiamoi bisogne di soggiutigere, tche -a nessune passb mai. per ii cape di tentare la Cant/i. nel vero creup. carb. veg.- Preposte teoricamente dal dotter De Moor, d'Alost, nei posttn-ni del eroup (op. cit.). U/tarn. vuig., - Utile. nimedio, intercomrente anche nei.casi di vero creup. iiLe convulsieni, esservava il dotter.Elb, che sopravvengeno duraute un paressisme, peasoetalvelta renderle assai pill, lunge, e ces'i grave da far temere imminente- la merte; tuttavia la C/tam, vale.a sedarle. in breve tempo i) (op. cit.). Chin. e tct Cinin. suip/i. - Dci lore usi, rani bensi, ma nemmeno straordinani, appo le veecehie scuele, nel/a - 70 -salito da una specie di croup, non esitb -ad amministrarlo appunto nel croup; per6 malgrado qualche fortunato successo, egli fu obbligato ad abbandonarlo perchU produceva di leggieri inflammazione dei polmoni;. Ed & probabile che Bretonneau non 1'avrebbe abbandonato, se la questione delle dosi fosse approdata al suo intelletto. Albers reca due esempi di soffocaminento in seguito ad inspirazioni di questo gas, accompagnati da sintomi croupali e da espettorazione di false membrane (Constatts., Spec. Path. ecc.). Nondimeno la nostra clinica tace ancora per ci6 che concerne ii cloro nel vero croup. E nella difteria non si parl6 fra i nostri che degli usi topici del clorato di potassa, o deli' acido idroclorico diluito, (Blak, Morgan, ece.) o del percloruro di ferro (Madden). (Brit. J. of Honm. V, 289, XVI, 643, XX, 640. Annals, I, 79, 213,229, e seg.) Coccul. men. - 11 dottor Trinks dichiarava di essersi pii volte trovato contento dei buoni effetti di questo rimedio nelle paralisi difteritiche consecutive, periferiche, e spinali; e lo dimostr6 con un memorabile caso di guarigione di paralisi delle estremitt inferiori in una paziente, la quale avea superata la difterite per diventar paralitica; e lo era da un anno quando il Cocc. (2.a dil. decim. goc. 3 mattina e sera) la trasse in sei mesi a perfetta guarigione. (Brit. J. of Homn. XIX, 312). Con.. macul. - Ludlam lo raccomanda (come raccomanda Phos. Bell. Op.), quando la difteria s'accompagni di fenomeni cerebrali, che somiglino ai fenomeni puri di queste sostanze. Nuove e dedotte, a quanto pare, dall' esperienza sono le indicazioni del Con; macul., ii -71 -quale sarv qualehe volta vantaggiosissimp, die' egli, neilo.stato soporoso del cervello, massime in quci casi uei quali dall'aspetto azzurro, cianotico della cute, noi argomentiamo un torpore della circolazione nei capillari venosi (op. cit.). Cuprum. - I1 solfato di rame, messo in yoga da loffmann, e ragguagliato agli aitri vomitivi, ha goduto e gode ancora presso le vecehie scuole di un certo eredito nelia terapia del eroup. La scuola di Rademacher, per bocca di Kissel, vant6 i buoni effetti delI'acetato di rame (1/2 gr.), amministrato al prineipio della malattia: su quattordici casi, dodici guarigioni. Erano di vero croup? E lecito domandarselo. Anche Hirsch, fra i nostri, riconosceva dal solfato di rame amministrato alia dose di 118 di gr., che e" dose aneora vonitiva, un miglioramento istantaneo, che molti (citeremo Kramer, Herschmaun) non attribuiscono gia all'azione emetica, ma ad un'azione specifica modifi-catrice delie funzioni dci nervi degli organi respiratori. Epperb veniva prineipalmente raccomandato neilo stadio delia malattia eon predominie dci fenomeni ncrvosi spasmoclici (1)e Moor, d'Alost). E infatti, so guardiamo alla sua patogenesia (tosso frequente, eontinua, che leva ii fiato, raucedine permanente che non permette di proferire parola, accessi di dispnca spasmodica, di soffocamento, che finiscono con *un vonito convulsivo, spasmo della giottide, ece., che 1 suoi sperimentatori e i tossicologi accertarono quali suol effetti puri), non sara chi non convenga col nostro MU*ller, nel considerare ciob assai pocie e assai lontane le sue relazioni colla vera laringite membranosa, e molto problematici i suoi effetti curativi in quei casi dove 5 76 Jod. - Nessuno, meglio dcl dott. Elb, ragionb degli usi di questa sostauza nel croup. Traduciamoi. Bench' da huago tempo fosse conosciuta la proprietk delL'Jodio, di far riassorbire le morbose essudazioni; bench Jdurg avesse dimostrate sperimentalmente le sue specifiche afflnith colla laringe e la trachea, e infine Halnemann avesse distintamente mostrato ii sno modo 4'1agire sit questi organi, pure nessuno mai abbal6 alle sue possibili relazioni terapeutiche col croup, prima ohe ii dott. Koch nel 1841 pubblicasse i suoi sperimenti in proposito (Ilygea, XIV, 2). E tanto pita farh maraviglia la precedente dimcnticanza di questo rimedio, a chi rifletta die l'Jodio non solo offrc tutti i sintomi peculiari al croup, quali la raucedine, la tosse secca, rude, profonda, Findebolimento della laringe e della trachea, 1' addensarvisi di molto e denso muco, La res~irazione fischiante, rantolosa, la forte oppressione del petto, ii senso d'ostruzione nella laringe durante la respirazione; ma ben anco che tutti i segni, i quali richiamarono L'attenzione di Hahnemann sni poteri curativi della Spong. nel croup, si rinvengono nella patogenesia dcll'Jodio in un grado molto pitt spiccato. Le lodi che gLi tributava ii Koch non potevano avere una ragione fondamentale migliore, la quale giustificava coloro che videro poscia nel Jodio ii rimedio pUt efficace, e ii pitt spesso applicabile, ancorch6' non tutti-i casi di croup lo indichino, n6 tutti siano curabili da esso, come Koch supponeva. Koch parlk delle virtu' del Jodio nel vero croup, stando sulle generali, non entrando in alcuna speciale indicazione per i suoi usi: mi si conceda di tentar di colmare cotesta lacuna; le numerose osservazioni di cui ora siamo in possesso, varranno a meglio determinare ii posto ch'egli deve occupare nella terapia del croup. II Jodio v'ake e pu6 valere: -79.posito di cotesta questione deli' alternazione, crediam@, di maggiore utiiith pratica riferire altre considerazioni dello stesso Elb. A differenza di Koch, ii quale soleva invariabilment& amministrare i'Acon. e l'Jod., alternati fra loro, 1'Elb suole, accertata l'esistenza del croup, cominciare addiritura dali'Jodio. itL'azione di una primua dose di questorimedjo e mirabile, dic'egli, l'ansieth, i'inminente soffocazione, la tosse fischiante cessano come per incanto, e la dispnea diminuisce per modo da poter lasciare un' ora 4'intervallo prima di dare una dose d' Aeon.; ii quale procura in breve una remissione della febbre; una traspirazione- generale, uno stato soddisfacente. n7 Sart per6 necessario continuare 1' amministrazione alternata d'ora in ora deli' Jod. e deli' Acon. anche durante ii sonno, finch6 tutti i fenomeni croupali si siano. tramutati in quello del catarro semplice. A meno che non convenga, come vedremo parlando delia Spon2g., sostituire questa ali'Jodio. Lc Io credo, segue I'Elb, pii\ appropriato ii cominciare dall'Jodio, per la ragione cheii pericolo.dipende meno della febbre, che dall'affezione originale, daila malattia locale. Dacch6 adottai questo metodo, io ebbi ad osservare in confronto alla mia pratica anteriore, un miglioramento molto pif rapido e perfetto; in nessun caso ii ritorno di un secondo parossismo dopo la prima dose di Jodlo, tranne in quelli dowe la malattia era intermittent;e, ii che non e possibile accertare che dopo molte ripetizioni dell' accesso. 17 Vero 6 che i due rimedi non possono bastare n& in ogni caso, n6' sempre. Al contrario. E B' alternazione dell'Acon. coil'I1ep. s., o di questo coil' Jod., sarh necessaria e sarh attuata dal pratico che sapra tenet conto delle combinazioni e della prevalenza dci varii 80 sintomi, come delle speciali indicazioni di ciascun rimedjo. Elb segue a dimostraflo, entrando in una fina casistica clinica, della quale ci duole non poter riferire che qualohe brano a mo'di saggio. a L'uso alterno del1'Hlep. s. o dell'Acon. sara necessario, quando ii parosismo, prima o dopo l'uso dell'Joc., si compone di accessi prolungati, deboli, umidi, di tosse, con molta secrezione mucosa; quando le remissioni arrecano del sollievo e la febbre persiste; ma se la febbre manca, so be remissioni non giovano che 0pocO punto, se ii rumore respiratorio, ad onta della tosse umida;, mobto rude, come di sega, ablora si dovrk alternare Her. s. e Jod )7. La forma spasmodica (pseudo-croup?) richieJerk 1'Acon. solo, anche a ragione della forte iporemi'a polmonare minacciante paralisi. a Al primo comparirc di un attacco di croup, 1' Aeon. sark alternato coL1' Ilep. s., sempre pit utile deli' Jod., quando 1'attacco non sia troppo violento, n& accompagnato da grande ansieth, o da dobore alla laringe, bensi da un runore distinto dii rantobo, eec. )7 Si usarono sempre be basso diluzioni dabla prima abla sosta. ai Non osai, dice Elb, amministrare diluzioni pitY alto in questa ininacciosa malattia, benchU io sia hen lontano dab nograre ]a loro attivith; ma non trovai neppure nocessario di dare, conforme ai consigli di Koch, la prima diluzione di Jod., e perci6 io credo di avere fortanatamente evitato ii pericolo di quelle congestioni al capo, che s'osservano sovente dopo il suo uso, e che Io stesso.Koch avea osservato massime nei fanciulli predisposti all'idrocefalo. n Anche ii Miller consiglia di non discondere al dissotto della soconda diluzione, ma. neppure di sorpassare ]a sesta. - Di somma importanza sark pure la preparazione; -Koch, MuIller, Elb non am 87 - e lodato da altri, ancorch6 in alternazione con altri rimcci (Escallier). Le sue strette relazioni patogenetiche e terapeutiche colla Beilac. ci persuadono infatti della sua utilith, come le relazioni colla Naj. tripud. giustificano la proposta di quest'ultimo negli stessi casi. (Russel, Annals, loc. cit.). Mlangan. acet. - Hahnemann indicavalo sopratutto come efficace nelle malattie della laringe e della trachea, non per6 nel croup; ma ii De Moor, d'Alost, lo rnenziona fra i rimedi valevoli nelie sue conseguenze (op. cit. p. 19). ilercui. - it Al. Brctonneau (osservava uno dci nostri, ii dottor A. Milcent, che amiamo lasciar parlare), Al. Bretonncau 'preconizza ncl suo trattato sulla clifteria ii trattamento mercuriale, l'uso del calomelano per interno e per esterno. Altrettanto, 6 forza dirlo, Samuele Bard, ii quale avealo, per conseguenza, raccomandato molto prima; di lui. Solo 1'autore americano ne fa onore a Donglass, mentre M. Brctonncau non rende n6 all'uno n6 all'altro la stessa giustizia. Egli accetta ii trattamento senza dire dove l'abbia appreso. ); V'ha pure ncll'opcra dcl medico di Tours un capitolo abbastanza curioso intorno all'azione venejica dcl mercurio. Ne riporteremo le cose piu importanti. u Se raccostiamo gli effetti del mcrcurio, riconosciuti da Al. Bretonncau, a quielli gih contrassegnati da Hahncmann, ognuno rimarrh certamente sorpreso dolla, loro somiglianza. Uguali gli cifetti osservati sulla mucosa buccale, infiaminazione, salivazione, ulcerazioni biancastre, cotennose, alterazioni delle ossa, stato cachettico, diarrea, indebolimento, emorragie. - Uguali le alterazioni prodotte dal medicamento amministrato 6 -91 'darsi del mercurio, ma scomunicava in modo speciale ii joduro di mercurio. Vale a dire che maigrado la disparith delle opinioni, la sua era in perfetta contradizione con quella della pluralitt dci suoi colleghi d'Inghilterra e d'America. II dottor Beicher, di Nuova York, che aveva ripetutamente sperimentato ii protojoduro di mercurio, lo giudicava non sempre indicaLte,nell'angina difteritica, ma indicatissimo quando 1'essu-,date accompagnavasi dello specifico fetore mercuriale *dell'alito. E commendato altamente dab professor Ludlam era pure ii protojoduro di merc. (2.a e 3.a trit.) come superiore al bijoduro e agli altri sali di mercurio neble forme piu gravi di angina, compresa la ditteritica, in-dicando perb ii mere. corros. come pi& efficace nebl'al-,buminuria concomitante. Conchiuderemo con una semplice riflessione. Mentre 1'empirismo albopatico usb ed abusb dei mercuriali, del cabomebano in ispecie, nel croup, perche" solvente dell'es-:sudato; e nella diftenia, perch& della stessa nzatura del -croup, i seguaci di Hahnemann, e tra questi gli stessi fautori della dottrina dell'identith deile due affezioni, non solo non tentarono, ma non pensarono neppure a tentare ii mercurio nel croup. K perch6? La domanda implica due nisposte, ma troppo ovvie perch6 sia neecessanio fermularle. Mosch. - 11 muschio pu6 produrre per sý stesso degli accessi di spasme pobmonare, che va crescendo gradatamente fino a condurre ad uno stato di viobenta disperazione, per poi cessare d'un subito, senza basciar traccia di s6; 6 pure distinta e carattenistica la sensazione di 4tringimento alla faringe, simile a quella che provasi 95 ch'egli descrivo come invasions, ' un'immrnagnoe troppo fedele della laringits stridula per poterla credere di vero croup; e d'altronde, descritto l'accesso, egli non descrive ii decorsoc dell'affezione, ii che lascia supporre the non ne avesse, e conferma le nostre congetture. Diremo infine che quegli stessi, i quali annoverano ii Phos. tra i veri, presilii anticrofipali, Kreusslsr, per.esempio, che lo ragguaglia all'Hep. s., convengono nel1'assegnargli come vero campo della sna azions curativa non ii pnimo, ma gli ultimi stadji della malattia. Epperci6 le divergenze riescoho infins e in fondo ad un accordo. Le diluzioni usate variarono fra la la, Ia 3.a,2 la 6.a,e la 30.a. Boenningiausen, alludendo alla difteria scriveva: u Giudicandono dal poco ch'io no conosco, bisognerebbs, quando la malattia sia al suo apogeo, pensare a Phos., a motivo dei sintomi accessorii d'apatia e'di sonnolenza; e in ispocis a motivo dells macchic rosso vellutato, che si ossorvano sotto lo strato bianco, somigliants all' albums deli' uovo, quando lo strato sia distaccato )7 (Aphoris. dX'lippoc., ecc. I, 29. Nota). Plumb. -Su quosto rimedjo nichiamava i'attenzionc ii dottor Do Moor, tanto in ragions dci suoi fenomoni puni, quanto dci grandi'simi ologi che ii dotter Goslis tesseva al saccharum plumbi, nol trattamento dell'angina membranosa (Op. cit. p. 85). Rhus tex. - In alcuni casi di difteria maligna, qualche nostro coliega ebbe a lodarsi grandomento di quosto rimedio amministrato in tintura madre. Ii prodominin doi segni dsll'alterazi-one del sangue, no parrebbo Findicazione principals. Ed altri nimodi noi vedemmo pro -104 -tomaticamente, p-atologicamente, ed empiricamente l'esatta relazione omiopatica degli speciali rimedi col processo morboso. Un trattamento uniforme, da routine per qualsiasi forma di croup, come d'ogni altra malattia, comodissimo senza dubbio ai fuggi-fatica, non potrh essere che un trattramento da ciarlatano (quackery), sia che ii pratico s'elevi taut'alto da toccare all'omiopatia, o discenda tanto basso quanto un allopatico dogmatistan (op. cit. The AM'onth. Hom. Rev. I, 514). Non sappiamo so ii dottor Beicher volesse alludere a qualche formola unica cli trattarnento, proposto e seguito dai nostri colleghi transatlantici; ma vedemmo ad. ogni modo, che lo molteplici indicazioni offorte dal croup, v'ha chi credetto di poterle adempire mediante due o tre rimedi invariabili, ed anche con un unico rimedjo. Sarýi per 1'uno la sanguinaria canadense, sarh per 1'altro 1'acqua bromata dell'Ozanam, per un terzo la bryonia del Curie, per altri Ia bryonia e 1' ipec. del Tcite, per altri ancora 1'aconito o l'jodio del Koch, saranno le polvorine taumaturgicho del Boenninghausen, sarh tutto quel che si vuolo, fuorch6 dell'omiopatia vera e razionale, la quale non pu6 che protostare altamente contro 1'abuso e la falsa interpretazione dei suoi principii, coe orrni formnola presume di obbedire e spesso di rappresentare. N6 si citino i fatti. Qual 6"la formola ebo non vanti fatti di guarigione pih o meno numerosi, e pii0 o meno probanti? La questione guarire, 6 subordinata a quella del guarir meglio, e del non guarire a caso; ed 6 troppo naturale cho una formola, qualunque siasi, la quale, pur dilungandosi dalla vera omiopatia, ne rif tiene una parto, abbia ad essere incomparabilmento piU fortunata delle formole che le sono straniere, dci trata -105 tamenti dell'allopatia. Fin qui non v'6 nulla a ribattere. E noi crediamo volentieri a Yiettingohoff, che computava la mortalitu del croup trattato oriopaticamente solo unt quinto della mortalitt che osservasi trattato allopaticamente (Br-it. J. of norn. IX, 461); n?3 facciaro fatica a credere al dottor Elb, che dichiarava, affidato alle moltissimb osservazioni proprie, essere la prognosi del croup una delle piN' favorevoli, n6 una esagerazione ii dire che la morte per croup (eccettuati quei casi che aspettano a domandar soccorso nelle ultime ore della malattia) in omiopatia una rarith (Op. cit.). E citiamo a disegno coteste dichiarazioni dell'Elb, perch& ii metodo rigorosamente omiopatico di adempire alle indicazioni, e di amministrare i rimedi, oh'egli seguiva in quci moltissimi casi ch'ebbe a trattare e guarire, 6 certamente detestabile per coloro che adorano per esemojo la formola di Boenninghausen, e l'adoravano anehe prima di saperne fiato. Tanto pub sui cervelli piccoli 1'amore del maraviglioso e dell'ignoto! Non gii che noi neghiaro alla formola di Boenninghausen ci6 che concediamo a tutte 1'altre. I)'Aeon. alla 200.8, ripetuto (se occorre) solo due ore dopo, seguito da una 200.C di Rlep. s. e poi di Spong., alla distauza di tre a cinque ore, sarh un mondo di fare, che ebbe ed avii i suoi successi, massiie al prirno mostrarsi della malattia; e le 200.0 potranno vaicre scnza dubbio le 30.0 di Acon., a cui Hahnemaun faceva suecedere le 30.1 di SXporty., e se uopo era, d'IHep..sunp/i. - la bisognerebbe 'dimenticare quci fatti che dimostrarono o 1'insufficieuza dci tie rimedi, o delle lore dosi, o delle loro ripetizioni, o di tutte queste cose ad un - 106 tempo (1); bisognerebbe dimenticare quelle vite che ii Iali. bichr., ii Jod., I'Ant. tart., ii Mosch., ii Samb., ecec. bastarono a salvare da una morte vanamente seonginrata dagli atri presidii, per volersi tnineerare in una eselusivita che soifre la doppia contradizione dei fatti o dci pnineipii. II prineipio omiopatico, che nella terapia dcl eroup riceve una nuova c splendida conferma, che la riceve anzitutto dalle patogenesic dci veri croupigeni, non solo non esclude le sostanzo medicamentose eho mostrano meno strette relazioni col processo morboso, ma le richiede o assegna loroe clinicamente un posto, come yedemino, non ieno importante. a Nossuno dci rimodi del eroup, osservava aneora ii dottor Elb, comprende in sw stosso tutti i sintomi essenziali che presenta la ialattia; nell'uno noi troviamo i fonomoni, spasiodici o gli infiammatori, nell'altro i Iocali o i generali, piU distinti c prominonti. Di qui la necessith di ainministrare nella piut parte dci easi due rimedi avvicendati, afine di rispondene alla totalith dei sintoii morbosi. -Non ignoriamo che cotestealtornazioni funono riprovate da aleuni pratici, i quali sostongono ehe 1'azione dell'uno vien interrotta da quella (1) Gitoromo una testimonianza non sospetta certamente ad aleuno, quolla del dottor Perrussel: u Decisaiente,, die'egli, v'hanno easi acutissimi, conformazione di tessuti, di false membrane, nei quali 1'intensita della inalattia riehiederebbe una dose pitt prossiia alla sostanza iadre, ma tuttavia sempre dinatzrizzata, quale la diluzione 3.", 4.., 66.a. 1o confesso di non aver inni fatto uso in tali casi di coteste diluzioni, ma solo delle 30.0 e dello 200.0. Gli 6 forse questa la ragioone delle mie cure sfortlunale? u Ma allora come spiegare le guarigioni operate da l3oenninghausen, ii qualo mi serivea d'avcr trattato quattroeento croup, colIc 200.0 sonza porderno uno? n (Bullet. Soc. MLd. Hom. T.I, pI 400). 107 deli' altro, die ii risultato di questo modo di fare dcv'essere uguale a zero, e che la ragione di adottarlo va cercata in una insufficiente cognizione dci medicamonti. Ma 1' obbiezione -dell' interrompimento d' azione 6, pif ch'altro, teoretica, n6 vi ha pratico ii quale non abbia anzi osservato precisamente ii contrario, sia nelle malattie acute che nelle croniche. E in vero, io non ni perito di affermare che due diversi rimedi amministrati contemporaneamente, l'uno per esterno e 1'altro per interno, non solo non Si attraversano nella loro aziono, ma, quando ben scelti, collimano dcl pari ad un unico e migliore effetto curativo. N? in questo modo di trattamento vuolsi appuntare 1insufficiente cognizione di riredi, ma piuttosto la peculiarita di molti stati morbosi, dci quali la totalita sintomatologica non?6perfettamente ritratta nella pategenesia di un solo rimedjo; se i sintomi -mancanti in un rimedio sono di carattere secondario poco monta, ma se sono cosi importanti come quelli di'cui 6 fornito,- se no dovra. tenor conto scegliendo un altro rimedjo appropriato. Chi facesse altrimenti mostrerobbo di seguire un motodo di cura ineramente sintomatico; si rinnoverebbero solo alcuni sintomi della malattia ai quali sottentrano aitri 'nuovi sintomi, come sompre accade quando ii rimedio scolto non 3 porfottamonte omiopatico. Anche Hahnemann avea notato cotesto sconcio, e cercato di ripararvi mediante i suoi cosi detti rimedi intercorrenti. Gross pure osservava con molta vcrith, cho ii potero reazionario dell'organismo rimano miolto piut stanco quando ii rimedjo sia ripetuto spesso da solo, che non quando alternato ad altro rimedio affino, ccc. n (op. cit.). E cib che 1'Elb intendova dell'altornaro, molti pure intendero dovrebbero del sostituire un rimedio all'altro, quando ?li: " I.6~. ~~Y ~~-, i~ 4''~ "--i.,, a; rre I r