A575871 'AI PAT IOLOGIA PRATICA OVVEIRO ELERENTI DI iCLINiCA O)IEOPXTICII D I &IUSEPPE MIGNECO ROMA TIPOGRAFIA TiBEtRINA 1855. 64 T, ýQLLWi 0VJ'Pt %% 110. t%%VfbOAO A 6SiWO (h tTO., 64 \, & ýTovlatv%&WTTvt,, Vi itt Vvn%nt. Ea~lVxo out Vnupo.. 't Vc~ovt V t 10t, o. ~oslkot& o~tvt tlo'64ia koA i ao. ~t~v ~Uvt OOtOv~ Ao A~ &Aý ~o2AW6,t, iXOMi; VOi~twMao, C0, v' lUno.wiiyt tCOMM~IvMA M,Xo 10, 1. O.Vwho.7a4110, sNttc% ruoa~iio~ %LXvi TvT'% oovv It~i t~tniAa.. .-3-w PATOLOGIA PRATICA QYVEIRO RLEMNTIDI CLNMICA OLYEOPATIGA D I GI1USEPPE MIGNECO INTRODUZIONE 11 1)ello ideale di ogni tratuato di clinica, cos'i conec di ogni lavoro di genere retlorico, 6 ha chiarezza, la precisione, la proprieta", eIF unihi'. IE d'aopo inoltre che ii lavoro abbia una proporzionata estensione, ed esponga. alla conoscenza del pratico tutti i mezzi di cui ha hisogno nell' esercizio defla sua. professione. Ora, in tutti i traatati c manuali di clinica, medica, sia allopatica, sia omeopatica, nulla di tuuio ci6". Sembra che la. reutorica. non abbia finora esteso ii suo. dorinino su i trattali di patologia, clinica. 26e 3O Negli allopatici non incontri che losso di erudizione, prolissilA e lungherie che stancano, minuziose descrizioni patologiche e necrologiche. Negli oreopatici, all' inverso, manca 10 L'esposizione delle conoscenze fisiologiche e patologiche, e non ritrovi la guida degli esempi clinici. 2 0 Non incontri che confosione; ]a qoale risulta da ci6, che gli scrittori han credoto necessario seguire troppo da vicino gli esperimenti patogenelici, ed ban supposto troppa importanza a Ltute le minute differenze de' sintomi periferici, senza indicare la corrispondenza col centro morboso. E non 6 a dire qoanto male risponda ai bisogni del pratico I'ordine alfabetico preferito allo scientifico. 5.0 Non ritrovi che on nomero di farmaci troppo ristretto, se hai rigoardo ai bisogni del1' egra umanita. 4." Noin ritrovi indicata I'affinita e la successione de' rinedii, secondo ii caso speciale. 5.0ý Non ritrovi I'indicazione del valore comparalivo de' farrnaci, perch6 si possa seegliere uno piutiosto che un altro rimedlo nella cura di ogni caso individoale. 6.0 L' unitas rentedji troppo male intesa, e da nessuno praticata. 5 -7.0 Non ritrovi indicata 1'attenuazione nocessaria per curare ciascuna forma patologica speciale; - circostanza interarente trascurata do tutti i trattatisli, poich& han supposto essere sufficiente in tutti i casi 1'attenuazione usata in generale; e non hanno avvertito, che la riuscita della cura sta poggiata pii, starei per dire, alla scelta deli' attenuazione, che alla scelta- del rimedio. 8.0 Non ritrovi indicato ii mode preferibile di amministrare ii farmaco, se a secco o diluto nell' acqua, di sera o di mattino, se una, due, tre, quattro, 0 pti volte in un giorno. 9.0 Non ritrovi indicata la durata di azione del farmaco relativa al caso patologico individuale. Per le quali- considerazioni, troppo sovente fatte nella mia pratica, sono stato naturalmente indotto a riempire, come rneglio ho potuto, tutte le lacune; e stirnando che la mia operta abbia gradatarnente raggiunto lo scopo, e che possa in tale stato riuscire utile ai pratici, ho ceduto al pensiero di pubblicarla. E verarnente fra tutte le patogenesie e i manuali pratici, che finora di meglho ha prodotto ii inondo omeopatico, sono nell' Europa le opere - 6 -di Jalahemann Nlure', Wahie padre, Gross, Noak, Trinks, Jahlr, Muller, Hartmann, Ca.-vallaro e Boenningausen; e nell' merica, queule soltanto di Costantino ilering. - Opere tulle coninendevoli, tanto perche' ci rivelano ii tesoro di novelle potenze, quanto perekl. ci apprestano una guida per ricercare ii farmaco, con quella loro accurata enumerazione de' sintonii: ma. non s'i die in esse non ritrovi sempre, dove phiu dove Menlo, quelle omlissioni, di Gui nella- pratica, si set 'importariza. Ilahnemann, nel. Trattato ci cle malattie croniclic, eccellenti precetti teoretici e pratici. Mure, nella Pain gen~esia Brasitiana,. bril.lanti doitrine per fa teoria e. per la pratica. Wahie laborioso sperimen ta tore di- phi che trenta sostanze, le Gui patogenesie non furono pubblicate -per -la morte deli' autore. Gross, iil primo che abbia osato- indicare La.necessitAi delle ruassime attenuazioni. ilering, nelle Pain genesic, e nel Manuate,.decoro e colouna deli'edificio omeopatico per ii nuovo e vecchio mondo. Noak e Trinks, nella loro Macter-ia medica,.sostenitori, del palrirnonio della scienza. Jair, nel Nuovo manucde di medicina 7-Forneopatica, -nel Trattamento omteopatico delle affezioni ntervose, e delle tmalattie mtentaliiP e nella Novella farrnacopea orneopatzca,. maraviglioso. presidio per le ambagi delta pratica. Muller, nel. Gran repertorio, utile per l'ordine I~n cui son disposti. i - sintomi. Hartmann, nelle ]kalattic acute e evon joke, non ispregevole per vedute teoretiche e pratiche. Cavaflaro, nel Corso teoretico e pratico di medicina omteopatica, IUOflo soltanto per la prima parte. Boenningausen, nel Manutale di terapeutica, orneopatica di. non poco valore per la prahica. Nelie sudette opere, con tutti i toro meriti, ii pratico non ritrova ruohi farmaci necessari per la cura di un gran nurnero di niorbi; osserva da. per tutto non lieve confusione, cagionata dalla servile enurnerazione de' sintorni periferici, e dallo. aver trascurato- affa-tto le indicazioni deli' azione elettiva. del farmaco verso ii centro morboso. La qual confusione risulta. specialmente in alcuni articoli, dove, per lo minor male, sono inutili speciticazioni: le vanie condizioni de' sintorni e le lore circostauze accessonie corne a. dire, se ii tat 8 sintomo si avanza o ninora nella tal'ora, in camera o fuori, al mangiare, al cantare, al camminare, ccc. eec. i sintomi concomitanti di ogni gruppo di fenomeni; la specie di alcuni sintomi, come dolori incisivi, taglienti, saltellanti, pulsanti, eec. ccc. Le quali cose producono un bel caos, in cui ii pratico 6 costretlo a perdersi. Ma queste severe parole'non vogliono, n6 possono, divenire ingiuria a' valenti sostenilori e propagatori della scienza omeopatica; poich6, come scrisse dottamente ii Mure, (( la nostra scienza, tal quale I'abbiamo ricevuta, ha bisogno di miglioramenti e di raggiore estensione. )) Essa 6 stata costretta finoggi a tenersi in su' generali, e ad abbandonare al giudizio del pratico tutti i casi speciali. - E dali' altro lato, la patogenesia & lunga, pericolosa e necessariamente lenta ne' suol progressi, seguendo i metodi delI' immortale nostro maestro. Ora dunque possiam dire con Seneca: Mu/tum adhuc restat, mu/turnique restabit; nec u/li nato post mulle saccula praec/udetur occasio aliquid ad/ iiciendi. Resta ancor ruolto, e molto resterA 0i; ad alcun nato, dopo mulle secoli sarA tolta PoeScasione di aggiungere qualcosa. Raccogliendo dunque ii mohto che di utile e veramente positivo trovasi nelle opere succennlate,1 6 mio scopo, nella presente Patoloqia pratica, deterininare, per quanto mi 6 possibile, tutti i casi individuali delle 'forme patologiche col corrispondente trattamento oineopatico, e con ]a soluzione di tuttu gi' inconvenienti di CUl si ý fatto cenino. .m-W11 Ogni capitolo sarAt trattato in cornpendio ncl modo seguente: 1.0 Bibliogralia, noine, definizione, (e storia) 2.0 Cagioni. 3.0 Sintomi. 4.0 Diagno si. 5.0 Natura della malattia. 6.0 Caratieri differeuziali. 7.0 Nato acuto o cronico. 8.0 Periodi. 9.0 Conseguenze ed esiti. 10.0 Prognostico. 11.0 Durata della inalattia abbandonata a sd stessa. 12.0 Cura usata dagli allopatici, e durata della malattia sotto 1' influenza del trattarnento curativo. Cura omneopatica, e durata delta malattia sotto F~influcuza del rimedjo. Casi clinici in particolare. - 12 - AVVERThIMETO Un' opera di tanta mole ed importanza, disegnata sopra un' idea cosi estesa, quale risulta dalla manifestazione del metodo esposto, bisogna che fosse poggiata sopra basi solide, e confortata dallo esperimento pratico, non gih di un solo individuo, ma del maggior numero de'professori della scienza. L' autbre dunque invita tutti i suoi colleghi a voler cimentare nella loro pratica l'estesa virth de'farmaci novelli da lui introdotti nel tesoro della materia medica oineopatica, e le nuove applicazioni dei gih conosciuti; pregandoli di volergli communicare le loro dotte osservazioni, onde maturare e rassicurare con esperimenti clinici la efficacia di tutte le sostanze da lui sperimentate. Prima quindi di pubblicare l'opera intiera, premette, a forma di programma, questo manualetto, con lo scopo non solo di dare un' idea del - 13 - metodo tenuto nell' opera sua, ma pure di mettere a disposizione del pubblico tutti i farinaci novelli da luiL i-- nora ritrovati. Chiunque si compiacerh communi'cargli le proprie osservazioni., si diriga. al dottor Emilio Braun.,vik Monte Caprino, 131, in Roma. Quest' opera shrýi seguita da un NUOVO MANUALE DI MATERIA MEDICAL che abbraccia circa 600 sostanze medicinali., di* cui la virti'., nel maggior numero, e stata da lui' sperirnentata conl osservazioni teoretiche e pratiche, e conformata al rnetodo della sua PATWLOGIA PIIATICA. Roma 11 12 giugno 1855. G.MIGNECO. Lapides et ligna ab aU~h accipio; aedliflciil tamen extructio et forma tota nostra. A4rclhitectus ego sumn, sed materiarn varie" unclique conduxi. Nee aranearurn saru textus idea melior, quia ex se fila gignunt; nec noster vilior, quia. ex alienis libamus titt apes. Lipsius, PoU(e. I. cap. 1. - 17 - MIANUALE DELLA PATOLOGIA PRATICA DI GIUSEPPE MIGNECO DISORDINI DEL DIINADIIUSMO GENERIALE Su questo argomento le scicazo mediche non hanno posseduto, n6" posseggono un lavoro che possa ugua.gliare cib' che ci ha lasciato HAHNEMANN, 1'immortale nostro maestro. net sno Lrattato delte Malatlik croni, cite. - lo non farO che compendiaro dalla sua opera cib' che credo interessare at nostro proposito. TLutte le malattie croniche son cagionato costantemento da un miasma, cho invade e disordina it dinamismo generalo; it quale fa ch' esse, trattato anche ornoopaticamente con la sofa guida de' sintomi apparenLi, rinascano e si riproducano mohte votte, dopo essore stall in certo modo soppressi o superati i fonomeni morbosi, sotto una formia pih' o mono moditicata con nuovi sintomi; ovvoro, che ritornino in ciascun, anno con acerescimento:iotabilo nell' intensithi delle soffereoze. Questa osservazione, che troppo sovente si presenta a tutti i pratici, fui la prima circostauza cho 2 20 nere urano, i fenomeni morbosi, co'quali si manifesta, hanno acquislato una tale estensione, che non si possono quasi piu' numerare i sintomi secondarii che da essa hanno origine. Tulle le affezioni croniche, che figurano con cento nomi diflerenti nella patologia ordinaria, la riconoscono per vera ed unica sorgente. I piu" antichi monumenti storici che noi possediamo parlano delta rogna sviluppata. Mos6 net Levitico ( xii, e xiv) ne ha descriuc varie modificazioni; egli indica ]a scabbia maligna con [a voce ebraica, die i Settanta ban tradotta in greco con la parola psora argia, e li Vulgata in latino scabies jugis; ed attri commentatori con [a parola lichen o dartro, che spiegano per una scabbia secca sparsa su tulto ii corpo. Ii Calmet dice, cbe Ia lebbra rassoniglia ad una rogna inveterata, ac; compagnata da violento prurito. E indubitato per6 che fra gi' Israeliti i laebbra abbia tissato la sua principal sede alle panti esterne del corpo. Lo stesso pu6 dirsi de' Greci, fra' quaui Platono chiana la scabbia glycypicron, cio6 dolce amarezza, pen indicare quel prurito panticolare e voluttuoso, caratteristico allora come at presente, at quale succede un ardore doloroso dopo essensi fregato. - Anche Cicenone parla delIa dulcedo scabici. Non entna nel mio soggetto di rappontar qui i noini che gli Arabi, e i diflerenti popoli hanno dato ails vanietim piu" o meno pernicioss della scabbua, o della lebbra, che n' 6 un sintonio esterno, e che sligurano diversamente la forma del corpo. Solarnents mi giova nicordare, che net medio evo si mantenne per molti secoli in Europa spaventevole sotto ]a forma di erisipela maligna at viso, appethata fuoco di Santo Antonio; - che ritorn6' a farsi vedere sotto [a forma Iebbrosa aflorch6 leCrociate, nel seco - 21 - lo xiii, portarono in occidente ]a lebbra; si che not 1226 si contavano nella sola Francia piu che due mila lebbrosi. La scabbia, che si moltiplicava di giorno in giorno co' caratteri di ributtante esantema, ebbe una tregua apparente per l'uso de' bagni caldi, che le Crociate, tornando dall' Oriente, propagarono in Europa; il quale uso, unito alle lozioni e frizioni con pomate di zolfo, o di mercurio, adoperandolo qual mezzo di nettezza esteriore del corpo, fu occasione di sopprimere gli effetti della rogna. Quest' uso pervenne, net corso di due secoli, a diminuire talmente gli orribili sintomi esterni della rogna, che, al principio del secolo xv, essa non si mostrava pid che nella forma ordinaria di psorica eruzione; allorchd, net 1493, un' altra forma miasmatica, la sifilide, cominci6 per la prima volta a farsi vedere net suo spaventevole aspetto. Quindi la sorto del genere umano, lungi di essere migliorata, si trov6 piu miserevole per molLi rapporti. DapoichU, quantunque ne' secoli precedenti, quando l'esantema della scabbia assumeva la forma lobbrosa, fosse un grande incormodo ai pazienti per le lancinazioni dolorose che si facevaao sentire ne' tubercoli o nelle croste, e per lo violento prurito che sviluppavasi all' intorno, pure it rimanente dell' economtia so ne risentiva generalmente poco, causa t'inflessibilo ostinatezza con la quale persisteva questa grande affdzione culanea, che teneva luogo della interna affezione psorica. Vi e di pi6; I' aspetto ributtante e spaventevole di un lobbroso faceva un' impressione cosi profonda su gl' individui sani, che tutti fuggivano al suo avvicinarsi; si che la reclusione del maggior nuinero di tali malati nelle lobbroserie li teneva lontani dMl resto della societf: la __ 22 - qual cosa limitava molio ii contagio, e rendeva ii male proporzionatamente raro. Ma dacch6 le cause accennate de' secoli xiv e xV hanno raddolcito la rogna all' esterno, e l'hanno ridotto alla forma di una semplice eruzione cutanea, nella quale -le ampolle, che succedono all' infezione, sono da principlo poco visibili, e possono facilmente esser tenute nascoste; - e, lacerate continuamente dal paziente, a cagione del prurito che le accompagna, spandono intorno ii liquido che racchiudono, - ii miasma produttore della malattia si conunica altrettanto piu' facilmente a numerosi individni, it contagio ha luogo di una maniera meno patente, gli oggetti invisibilmente sozzati dali' um ore. psorico infettano un maggior nuimero di uomini che* ii toccano senza saperne; che non potevano i lebbrosi, ii cui esterno ributtante faceva fuggire le persone. In questo modo la rogna 6 divenuta ii piA contagioso e ii pi U universale di tutti i miasmi cronici; e quantunque sia di molto addolcita nella sna esterna apparenza, essa 6 sempre la stessa nella sua essenza; e it suo esantema cutaneo e stato rimpiazzato-dalle innumerevoli malattie nervose, dalle affezioni dolorose, dagli spasmi, dalle ulcere, dalle disorganizzazioni, dalle paralisi, da' marasmi, dalle lesioni del fisico e dai disordini morali, che sono divenute molto piu frequenti che non erano ne' tempi trascorsi. IE solamente da tre secoli in qua che ii genere umano e oppresso universalmente da tutti questi mali. Parlano troppo alto le osservazioni di uomini commendevoli e coscienziosi, fatte in tutti i secoli; ed ignorarle, o trascurarle l delitto di lesa umanitai pel medico, che si consacra al ministero di guarire o sollevare -23 - le soiferenze de' suoi simili. t~ registrato da scrittori aiutorevoli e degni di fede, die la soppressione della rogna 6 stata seguita da Melaneolia. Redl. IIallut.Alienazione mentale. Epilessia in forma di verligine, o di convulsione. Apoplessila. Verligine con prostrazione totale delle forze. Coiiulsioiii generali. Affezioni delle ossa. Cane, lumore del gifoethio, doIori osteocopi, raclillide, e COllsunzione nlei ragazzi. Landais,, Arnatus Lusilanus, IL H. Schulze, Brune, Halle, F. MI. Wirtz. Fr. Hoffmann, I. C. Carl, B. Hagendron, Sauvages, Haulesierk, Sennert, Gruling, Th. Bartholin, Riedlin, Lentilius, G. W. Wedel, H. Grube, Tulpius, T. Thomson, Hundertmark. Iloechstelter,, Unzer, Hw-ndernmark, K'ra use, Schubert. fummius, Moebius, 1. IL Wepf'eiV (iabelehover. Juncker,Hoechstelter, Tnit.. ler, Welle, Sicelius, Pelargus ( cio6 Storch ). Richard, Valsava presso Morgagni, Magazzino di Hambourg, xvii., Fr. Hoffmann. - 24A Uleere ed aseessi eutallel, o piaghe alte gambe. Aifozioni delle. membrane sierose. - drocefalo. Idrlotorace. Aseile. Idrocele,o iuinefaizione deilo serolo ( presso ii ragazzi) Edema generalde. Unzcr, Polar gas, Bros-- laier, Miuzelt, Riodlin figilo, Atberti, Gorn. Adta Helvetica V. StorchAloixgagni,Richard, Ilagendorn. Richard, e molfiialiri osservatori. Fr. Hoffmann. L' autore dot tibro salle Epidemic V, 4. c/ic porta it flOife d' IPPOCRATE, racconta di tin Ateniose affetto da esantemza motto simlile atta lebbra, sparso sit tutto it corpo, O principalmnente suite parti genitati, accompagnato da inso/fribito pravito. It pazienlo soefiG liber6" con t'uso do' bagni caldi dctt'isota di Aletos; ma fit i2n soguito soggotto alta idropisia generate, c/ic to condusse atta iflor'to. - Si trovano, negli autori o -notta pratica initimerevoti 050/fl iiidi questa fazione; basta citare J. - D. PicKi, Exer - 25 -citatio mcd ica de scabie retropulsa, H~alle, 1710, ~. 6., - WALDSCI1MIDT, HOECOSTETTEBI PELARGUS, RIEDLIN padr'e, ccc. Turnefaziolle rossa di tutto iicorpo. Lentilius. ReiOlN segui ta dalla mor- Unzer. te. Febbri aceonpagnate (11 varil sintomi perniciosi e spesso seguile dalla modte. Febbre terzaua. Febbre quartana. Alterazione del cervello eon sierosilA saniosa, o coil puirefazione oil icore giallo. Oftalmia ninida con uieeI'3ZiOnellO 111 selerotica. B. V. Faventinus, Rarnazzini, I. Carl, lieu, Felargus,. Amatuis Lusita21us, Sc/hiller, J. DA Fick, C. C. Ludwig, Alorgagni, Lauzoni, Hoechstctter, fTiriller, We/dce, Waldschmidt,Cerbizius, FixHoffmann. Pelargus, Juneker, Wetsch, Sauiva yes, Hautesierk. T1. Baratholin, Sennert, Fr. Ho ffmann. Diemerbroeck, Bonet, I. M. Scluslzc. G. WV. Wedel,Snetter, Hallmann, C. C. Sc/tiller. llterizia. -26 -Bcddinger, LI. S.Camerari US. Offuseameitto della xNista, e presbiopia. Calaratla. F~r. Hoffmann. C. G. Ludwvig. Amaurosi. So rd itAII. Northof, C. 0. Ludwig, Sennert, Traecourt, Fabrizio de Ililden. Thore presso Capelle, Daniel, Ludwig. Tumefaziotte delle glandole degli oreceiji (parotide). Tumefazione dolorosa delle glandole del coll, seguita daila modte dopo se't mesi. Catarro solfocaute, con e. maturia, e couvulsiom genleAsnia, e sotfocazoni aIsmatielie. Barette. Polar gas, Unrer. -Elrenfea. Hagendorn, Pelargus, Hundertmark. Lentilius, F71. Hoffmanniz Detharding -, Binninger, illiorgagni, I. Juneker, F. H. L. Muzell, L Fr. Omelin presso Gessner, Hundertnwrk,Zieger Beireis, Sicunmen, Pctar gus, Breslauter, Ried 6 71 Pleurilide,9 seguitia dalla modte dopo tredici giorni in an individuo, dopo 'venti in an altro, dopo quattro giorni in un terzo e in an quarto indi-. vidno, e dopo Ire giorni in an quinto. Tosse violenta. Etnottisi. Tisi polnionale. Voinica, o raduno di Mnarcia nel petto. Irrifiazione del diafrarnita C del Legato. Uleere allo stoinaco, pre. cedute dalla gotta, e, seguile dalla modte., Sfacelo dello stomaco e del duodeno. tin ii padre; Gian-Filippo Brondol, Guglietmo-Fabrizio do HuldonI Ph-B. Vicat, A-b Waldschmidt. Polar gus, Hagondorn, Gisoko, Richard, Sonnert, Jerzwnbscki. Polargus, Richardl, Jineker. Filippo- Giorgio Schnrmdor, Richard, Binninger. chrdtl.-Max. Spener, Baglivi, Sicoliuts, Morgagni, Unzter. 17.-A. Wait, Prd~val.!.-H. Schuizo. L. C. Jun cker.I Hunderfimark, M)orgagni. -28 - lufiantnuazione dog!'i nte. Hundertmark. still. Collezionli ruriente nel, me. senterlo. Emorroidi. Emoeliezia, o ernorragia dali' ano. Affezioni del basso ventre. Coliehe addoininali con istitichiezza deli' alvo. Soppressloite deli' orinai. Leueorrea acre, icorosa. Krause, Schubert. Acta Helvetica, V. 193. Daniel. Fr. flofrinann. Sennert, 4iorgagnil. Comnientarii di Lipsia XIV, 365.; - C. Weber,.....Effenieridi de' curiosi delta natura, decade 92.a, anno X, 162. Er. HofJin annit Dopo questo piccolo numero di esempii si pu6' aggiungore, cite tutUi i sintomi cbe si sviluppano negi' mndividul, e tutte le forme morbose,- eccettuate soltankto queule prodotte da miasimi speciali, o da' veleni, - s000 dovuti alla psora, latenute o'sviluppata, o variamuente. moditicata. Questo miasma cronico, allorch6 e' originato dall scabbia, si distingue, specialipeniecocl. nome di psora;I -se dalle alfhzioni conwraae da coito imapuro, c propriamonte le ulucre e i buboni, porta it nome di-si/ilidc; - 31 - terrotto per qualche tempo, o da un accidente inopinato, o dallo esasperamento insopportabile di un sintomo predominante, o da una malattia epidemica. - In questo solo caso 6 dovere del medico di occorrere prontamente alle conseguenze di tali cause occasionali, amministrando i rimedii convenienti; e dopo uno o due giorni, riprendere il trattamento antipsorico. E questo il luogo di richiamare l'attenzione sopra un fenomeno riniarchevole, che suole avvenire in seguito delle gravi malattie intercorrenti, come il vaiuoJo, ii morbillo, la scarlattina, la tosse convulsiva, il tifo, le febbri intermittenti, le dissenterie autunnali, e in altre specie di affezioni endemiche, od epidemiche, ed anche in seguito di forti emozioni morali. Per loccasione di si fatti disordini morbosi I'organismo resta in tale stato di sbalordimento o di eccitazione, che la psora, per lo innanzi latente nell' interno del corpo, si risveglia in un tratto e si pronunzia rapidamente con esantemi analogbi all' eruzione psorica, in febbri periodiche, o in altra forma di croniche affezioni ostinatissime, le quali, so non sono trattate convenientemente, non tardano ad acquistare un alto grado d'intensitt in un *organismo tutlora spossato dalla precedente malattia, ca condurre ii paziente al termine della vita. Questi fenomeni si sogliono ascrivere ad effetti o conseguenze della malawaia epidemica, o doll' emozione morale; e quando consistono in esantemi cutanel, si credono la manifestazione di una rogna spontanea, la quale per altro sembra che non sia capace di comunicarsi ad altre persone. Ma I' istoria dimostra chiaramente, che la rogna non avviene giammai spontanea; essa non si sviluppa altrimenti che per infezione, ne pu6 prodursi senza ii concorso del miasma psorico. - 32 - Le conseguenze adunque dolle gravi malattie acute non sono altra cosa, cie la rogna lateute, la quale si manifesta sotto forma d'innumorevoli malattie croniche. L'essersi ignorata questa causa ha fatto ch' esse siano state riguardate come incurabili. A questo genere appartengono pure le febbri estiye, od autunnali, che sogliono cotanto afiliggere gran parte delle popolazioni, e cie si credono cagionate dalLa stagione calda, o da miasma sconosciuto che abbia sorgente no! peese. Esse sono molto pertinaci, ný cedono affatto all' uso del ehinino, o di altri farmaci omeopatici solamento a' sintori appareuti. Se non si farh uso, quasi in tutti i casi, di rimedii antipsorici convenienti, non si giungeri mai a combattere cib che vi ~ di nocivo ne' climi umidi o caldi,-e convertirli in regioni ove sia possibile godere di una salute sopporlabile. - L'uomo nello stato fisiologico, Si accostuma agli estremi del caldo e del freddo, e pub vivere bene nell' uno o nell' altro caso. be villeggiature nella stagioneestiva, o l'uso dei bagni freddi; e le vestimenta di lana, o l'uso do' bagni caldi nell' inverno, non sono niezzi suflicienti al bisogno deli' organismo infetto. Queste praticite non sono cie puni palliativi e consigli empirici, I quai al piii non giovano che a tenor latcnte la psora, e quindi a rendere gl'individni piii lungamento soggotti alle affezioni cronicho. Per quanto poi riguarda l'uso do'cauterii, ii medico non merita alcuna scusa; esso non fa che spossare le forzc; non pub mai esser sufficiente a guarire radicalmente le imalattie. GI' individni, cie son condannati a portarli per tutta la vita, possono bene esserne liberati la morce di un trattamento antipsorico hen diretto. 33 - Taluni credono che lo stato di gravidauza sia un potente ostacolo aila cura delle aifhzioni croniche. EI questa una credenza che pregiudica motto al benessero delie pazienti, e de' igli che no usciranno alla lace. Lo stata della gravidanza, in tutli i suoi periodi, 6"Ia condizione pift favorevole al trattarnento antipsorico, c la cura 6 aliora pitt necessaria, e piii efficace che in qualunque altra epoca. f pift necessaria, perch6 in questo stato si sviiuppano maggiormente le croniche atfezioni, e la psora interna diviene pift manifesta, a cagione dclI'eccitamento che provano to donne nel fisico e nel morale. Quindi 6 pitt efficace, perch6 i medicamenti antipsorici agiscono allora di una maniera pitt sensibile, e Ia scelta del rinedjo diviene piU' facile, trovandosi in campo un numero pitt esteso di sintomi sviluppati. Nelle femiine Si pUd amiinistrare ii rimedio un giorno prima dell' epoca delle regole, o due giorni dopo la conparsa de' mestrui; ben inteso, che, so'lo stato dello solferenze ii richiedo, si pu6 loro amministrare in qualunque epoca della mestruazione. Net primo tempo deli' azione medicinale, cb 6 costituido dall' aggravamento omeopatico, i sintomi, che Si sono inanifestaui gli ultimi nella nalattia cronica abbandonata a s6 stessa, sono quehli che Si risentono primieramente nel trattamento antipsorico. In segruito vongono gradatamente a svilupparsi tuttu i fonomeni latenti o soppressi, flnch6 vengono in ultimo a risen(irsi i pitt autichi, che sono ancora i pit costanti, siccome quelli che vanno meno soggetti a cangiar di forma o di aspotto. Questo sviiuppo successivo do' fenomeni botali della malatfia, durante ii periodo dell" aggravarnento, pu6 ben dirsi un esate generate operato sotto I'influenza del rimedio antipsorico bene scelto. Esso 6 seinpre la guida che pu6 far giudicare favorevolmente dell' osibo delta cura. 3 - 34 - I malati sovente spiegano ii desiderio di aver soppresso, prima degli attri, un sintomo che a loro 6 pid molesto. Si pu6 hene contentarli, amministrando un rimedjo intercorrente diretto unicamente a mitigare quel sintomo predominante, senza che ci6 possa in alcun modo disturbare o impedire ]a cura antipsonica radicale. Non bisogna far altro in questo caso che sospendere per un giorno 1'uso del rimedio, e atuministrare, a corti intervalli, quelto che 6 pift indicato al sintomo parziale. Risulta da questi principii, che ttoJe le malattie, siano endomiche, o sporadiche, come ii morbillo, it vainolo, la scanlattina; siano epidemiche o prodotte dalta vania condizione de' climi, conie le febbni intermiatenti, ii colera, ]a febbre petecchiale; siano contagiose, come ii tifo, Ia febbre gialla, la febbre nera, la peste bubonica; siano miasmatiche, come ia psora, la silitide, Ia sicosi; siano gentilizie, come sono lotte le affezioni scrofotose; o siano prodotic da causa occasionale, come lo spavento, i disagi del via ggio, ii moto della vettura, l'influcnza delle esalazioni marine: ( smari-zatnento o mat di mnarie ), la lontananza dalla patria (nostalgia ); tutte possono prevenirsi nello stesso modo che possono curarsj arllorcb6 sono sviluppate 38 - Zinc. rnetafl. 56ah.aM-. lab. goece V0* Zinc. oxyd. 56-aW. gocce 4 Zingiber 56. aM gocce(/ Zopizza 56.aM. goece 4 Sono da preferirsi i rimedji indicati con le phiu alte attenuazioni. 5.Temperanwnto bilioso*Iinfatieo. Zinc. suiph. lOO."w- gocce 4 Bryonia 1IOOA" -gocce 4 Zeta herba 100.aw- gcce4 Zinc. carh. 500.1,M1 gocce 4 Zinc. metall. IOO.01. - Halt gocce V4. Zinc. oxyd. 500.a gocce V. Zingiber 500."lr gocce ii.Zopizza 500.01 gocceij Sono da preferirsi i rimedii indicaUi con le phi alto attenuazioni. 6. Temperamnilto biiioso-saniguigulo. Zinc. suiph. 59Q.aWY gocce 43. Zingiber 'lO0. aM. occc g 7. Teinperameto I int'tiieo-sallguigno. Zinc. suiph. 56.a. gocce Iv. Zeta herba 18.aHah. gocce jv. Zinc. carb. ~4.aMl. gocce jv. -39 -Zinc. mietall. 24.aM1. -aah. gocce fr. Zinc. oxyd. 56.aWY gocce j.v. Zingiber 24.aM.- gocce j?). Zopizza 24.aMl. goccec v. Sono da preferirsi i rimedii indicati con lo piii alto a ttonuazioni. 8. Teinperaineito nerxeo-bilioso. Zinc. suiph. 6GOO.aW. yoccc U-. Ilippomanie 200.aMl. goCCe ij. Zingiber 2OO-all- goccei. Zopizza '1OO.aM. goeCcoii Sono da proforirsi i rimedii iridicati con Jo pitt alto a ttonuazioni. 9. Temperamento nerxeo-Iiratiieo. Zinc. suiph. 90.aw. gocce jv. Thapsia 1JQaw-M. gocec"Id. Valva 56.agV. e Jo. Sono da proforirsi i rirnedii indicati con Ie piii altol attonuazioni. 1.0. Teniperarnento nerveo-sanguigno. Zinc. sulph. 300.aw. gocce 4e Zeta herha 100.aw.fjjOCCC y Zinc. cach. 100.AM.- gocc?j Zinc, metall. 100.aMI-lah.i gocce 4U - 40 - Zinc. oxyd. I00.a'W Zingihor 200.aMl gocce ~ Zopizza i00.aM, goce iei Sono do prcfcrirsi i rimedji indicati con te phi 'alto attenuazioni. Poor a. ii. Psora iiigenerate. Tutti i farmaci sono antipsorici ma in porticolore meritano la prefercoza i seguenti: Antrakokali 100.a =1000.aM. tioccC ' Da potcrsi ripetore fino, a 200 vo~le., una dose ogni 15 giorni. Arsenicum acet. 300. a=1000.aMl. gocee j Da potersi ripi'tere fino a 200 vo~le., una dose- ogni 15 giorni. A~riplex mari. 'I00.aA-OOO.aW. goccefrv. Da potersi ripetere fin a 200 vo~le, una dose ogni 7 giornii. Bonito m-ur. 30'a'iO00.aW. gocce iv. Da potersi ripetere fin a 50 vo~le, una dose ograi 4 giorni. Calcarca phosph. 24.a-500.aWV gocce fr, Da potersi ripetere fin a 30 volte; una dose ogni 2 giorni. Cusparia 100.- 1000.aw. gocce i 1j. Da potersi ripetere fin a 200 vokte, una dose ogni 15 giorni. Thapsia 500.a- t5000.aW. Globulo uno sciolto in 60 gocce d'acqua, bevuta un' ora dopo it pranzo. Unica dose, di cui la reazione si avr?ý in un mese. Zincurn sulph. 56.Q- 500.1w- gocce fr. Da potersi ripetere fin a 100 votte, una dose ogni 15 giorni. Zingiber 300.a- 3000.aM. gocce?J.Da potersi ripetere fin a 400 voite, una. dose ogni 15 giorni. - Quest' ultimo ba. la prefereuza. su tutti. OssruavAzIoNz. Quanto pki numoro di volto si pud ripotero aun farmaco, o quanto piAi lungo 6 lintervallo da 1a~ciar correro tra una dose o 1'altra, tanto phi vantaggioso 6 stato riconosciuto nolla pratica. Quest& osservazione sia di norma per tuttU gli alttn articoti cho soguonao. * 2. Scabbia, ovvero rogoa, sia mujiare, o secca, o con suppurazioni. 13. Scabbia ewtma o pustolosa, o umida. 14. Seabbia alto ruani, at peato, at dorso, alte cosce. 15. Scabbia sanguinotente. 16. Seabbia degenerata per 1'abuso detlo zotfo. 17. Scabbia de' droghieri. 18. Scabbia spuria. o. psoriasis. Per tuLte codeste specie di scabbia, c per te - 43 - Dopo aniministrato ii rilfedlio pet tempo indicato, hisognoa dar an mese di riposo per la reazione. In generale basta un solo rimedjo per la cura. totale delta irualattia. (Un-itas remedzi.) Sc la scabbia 4 recente, si riguarda come caso ordinario, richiede iti minimo delta cura; - se 4" antica, o ricomparsa dopo essere stata lungo tempo latente, ii massimno. Per preservarsi dalla scabbia, allorch4 si 4 yenificato contatto con rognosi, basta it solo Zingiber; ritenendo il caso come it minimo per ci6 che riguarda ii metodo. carativo protilattico. Possono, pure consultarsi Scabiosa grandiflora 500.at. come tung. Clemnatis 500.aw. conic Zing. Ran. ficaria 50.0aba. comje Zing, Esox lucius 500.aw- come tug. Evonymus 56.allah. come Ziug. Ferrum jodatum 56.aw- come Zing. Ficus lastrica 'I00.awL coni c ale. pitos ph. Psorinum 600.aNWT com)e Zinig. Gurgitelli 56.aw. comwe Ztag. rrherid ion 500.01. comne Zing. Sulph]ur 100.0a. con)eic tg. Thalictrum flavum 5Q.awV come ('Cale. phoa.. Rhuis radicans 56.aUah. CO211C Zing. Thapsia 500.aw. LcomelCZing. Salsola sativa 18.dlL- come Zing. Telraodon sceleratus SO0a. L-COnflC Zing. 20- ScaIhbial o rogna sifihitica. Per tale affezione soHo da preferirsi i segiufefti -44 Zincurn ietrllicimZ 30.0.MHah, gocce ij. Da ripetersi ogni giorno per due mesi no' casi ordinarii;eo in quelli phi inveterati fin a 150 dosi, twa ogni inese. Wawellit 300.aulab. comie Zinc. metall. Zingiber.00a.ocei Da ripetersi per quattro mesi, una dose ogni due giorni, no' casi ordinarii; e ne' phi ostinadi fin a 200 dosi, una ogni mese. Zopizza 500A0" gocce if. Da ripetersi ogni due, giorni pei corso di mesi sci, net casi ordinarii; e come Zinc. metallicum no' casi inveterati. Ficus lastrica 3Q0a.=Mw.11-comte Zingiber. Dopo amministrato it riniedjo pet tempo indicato e" d'uopo far riposare it paziente per un mese, onde dar campo alla reazione. 2 -1. Seabbia o rogna ulcerosa. Antracinum 56.aW. goccia j. U~na dose ogni due giorni, da continuarsi per un mese nei casi ordinarii, fin a 6 mnesi negi' inveterati. Sulphur 6.a. goccia]1. Ogni due giorni, da continuarsi per due mesi, fin at (juat(ro. rjradescantia diuretica G.aM11 goccia j, ogni due giorni, da continuarsi per un mese fin a sei. Riposo di 20 giorni per la reazione. Si PO55Ofl0 pure conisuhtare i rimedli indicati allarlicolo 12-20. - 46.24. Tigna forforacca, Acori; figna serpeggiante. Zopizza.'IOO.aMl. Thapsia 600.aW=M. Zinc. metallicurnIla2.a Wawellit f5.aIlah. Aunmoniurn muriaticurn 6.1w Hippornane 56.fllaM Di ogni rirnedio goccia j ogni due gtiorn i; da uno fin a qualtro mesi. Riposo di no mese. Possono pure consultarsi gli altri notati agli articoli 255-27. 25 igitgranulata. 2 6. Tignia erpeuica. 2 7. Tignfa crostacca. Alurnen h12.aMl. gocci.a j. Airiplex sylvestris 56la.90C i Gurghtelli 1.aWv conic Atripi. Kadmiurn suiphl o.a1OY".comte Airipi. Kal ihydrojoclicuin 55Ywv coinicA tripi. Kreoso turn10.'j9*a co-me Atripi. Magnesia carbon ica 5fl.aW. come A trip 1. Porrigoliurn 5G-Aw comne Atripi. Psorinum 6O0.tW come A triii. Purpura Cassii t5OO~AW come Avripl. Ranunc. ficaria 56.a~ala1 come Atripi. Rims radicanis 05G.al a.conic Atripi. Salsola saliva #500.,"w- conic Atripi. - 48 Goccia j ogni due giorni, da uno fin a quattro mesi. Riposo di un mese. Possono pure consultarsi i rimedji notati agli articoli 25 -27. NOTA. Quando vi 6 distruzione del bulbo, e del tossuto cutanco, la tigoc con alopecia 6 fuori it dominio doll' arte. 50. Lebbra squamnmosa, o L. de' Greci. 51. Lebbra squammosa nera, L. melas. 32. Lehbra squammosa bianca, L. degli Ebrei. 33. Lebbra itubercolosa, L. degli Arabi. 34. Lebbra rubercolosa leontina, o leonina. Crotalus cascavella I00.aw. Tormentilla I00.aMIf Alumina 100.aflah. Stereocaulon 500.aW. Sokkolherli 500.a\Y Arsenicum acet. 500.aw. Bodianus guttaLus 56,.aWt Borax Veneta 100,aWSulphur 600. aM. Thapsia fl0Qaflab. Semperv. tector. '1OO,01. Tetraoclon sodl. 500.aW. Sepia 100.a1W. Ulmus campestris '18.aW. Carbo an. 100.aM.Carbo vreg. 100.aMl Ammonium muriaricum l8.aw. -IV 4 Wawellit 56.alah. Taxus bacch. 56.awGurgitelli 6.aW. Theridion 100.11w. Taraxacurn 500.awPlatiria natrum 100.aW. Scabiosa grand. I100.aw.M. w Hippomane 1~990aM Arrehenta 50.al" rrhalictrum flavun 56.5wNatrurn rur. 500.aW. Scomber carangus 100.aw Staphysagria,50.a Rhus radicans 56.a~fah. Pinus sylv. 100.aW. Osmium 100M.01 Lachesis 500.aW. M~erc. vivus 56YaW Causticum 100,.5w. E"'uphorbia lathyris 56.aW. Clupea thrissa 15.01 Crotalus horridus IOOYaHaI1 Ranuno. ficaria 5OArah. Salsola, saliva 500.aHab. Di ciascun rirnedio globoli Jov ogni d ue giorni, da utie fin a sei mesi. OssEavAmorom Quests tremenda affeziono, allorchb d inveterata, incurabile. Si pu6bebne famne Is curs preservativa negi individni che vi sono disposti; o sul priocipio deflo sviluppo. - In questo caso is curs dove prolungarsi per due anni, con un solo rimedio, dando ill ciascunl muese, sci giorni di riposo 55, Lebbra polisornatica, o Elefantiasi. Oltre a' rimedii suindicadi, per gli articoli 30-34, possono convenire a preferenza nella Elefanteasi:Alumina 50.aW ijimis 500.aW. Zetta herba 500.nw. Crotalus cascavella lO0.aNY Crotalus horrid us 5G-alah. Di ciascuri rirnedjo globoli jv, ripetuti ogrn due giornDi, per due mesi fin a due anni. 56. Erlpete o diauro a grappoli. 57. Erpete circinato, o anulare. 58. Erpete crostacee, 59. Er'pete depascenve, o todente. 40. Erete eri temoi de. 41. Erpete exedens. 42. Erpete flittenoide. 43. Erpete forforacco. 44. Erpete lichenoide. 45. Erpete mercuriale. 46a Erpete miliare. 4,7. Erpete puswlioso. ts. Erpete sco 49, Erpete sifiitico. so. Erpele soppresso. 51. Erpele- squarumoso. 02. Erpete, suppurante. - 54 6.Siflide in generale. Bovista 100.aW. gocce jv. Calcarea acetica 300.aw. gocace 3-. Cervus brasilicus 12.a1w goccia j. Cuscuta epythyrnurn 56.akW gocce jv. Euphorbia helioscopia 500.aw- goccia j. Ferrum aceticun 5fl.aw. goecia j. Ficus lastrica 1OO-awihfE goccia j. Gurgitelli 3.aW. gocce jv. 1-ellehorus viriclis 12.aw. goccia j 1-ippomarie W56.OMgoccia]j. Ja~ropha 50.a,,,,,, goccia j.Kali hydrojodicur 36.1aw- goccia j. Lachesis 500.1w- goccia j. Mercurius acciosus 56aw. goccia j. Mercurius hydrojod Icus 56.aw- goccia j Mercurius solubilis 12.aHah. goccia]j. Mcrcurius vivus 5Q.aWMAl gocciaj.. Mezereurn @39a Hab. goccia j. Moryrix 100.a'w-M goccia j. Muraena anguilla, 56.aM -gocceii Nun iacidurn I00.an'. gocce]j. Rhus radicans 56.1kflah. goccia j Scalimbra jIa. w-goccia j,. -55 - Solanurn arrebenta. 100. aHah, goccia]j. Spiranthes autumnalis 9W.aw goecia j. Sulphur 50.aW. goccia j. Syphiliticum 6Q9*aWY globutlo j. per una. sola volta in ciascun mese. Tetraodon sceleracus 500SaW globoli jv. ogni tre giorni di mattino. Thalicrtrurnflavurn 'I.aw.pfloboli fr. ogni due giorni di mattino. Thapsia garganica IlOO.-aHah- globoli jv. Tradescanti a 1OO. aw. globoli ]v. Tussilagto 9O.aw, gocce jv. Ulmus campestris 18.aw. globoli jv. Vaccininumn 600.aW. glob ulo j. per una sola volta. in ciascun mese. Wawellit j5.allah. globoli jv. Zeta herba fla. globoli jv. Zincum metallicumn 500.aW. goccia j. Zincum suiphuricum 9.1w- globoli jv. Zingiber 56all-goccoii". Zopizza 100.aM11'gioboli iv. Tutti i suddetti rimedji si pOSSOflO usare per uno fin a sci mesi. 66. lilere sifilitiche primitive, at prepurzio, at ghiande, o alt' ano; in qualunque etit, sesso, condihione, stagione, o clina. 67. lileere sifihitiche recenti. 68. Uleer sinultiche antiche. -56 - 69. IWere malftatta(e per abuso. del mercurio. 70. UleRe maltrattate con caustici. 7 1. Ulcere sitfititiche allo scroto, o So.herlievo, o mnal di rFiume, cosi detto dal nome di un vil~agglio delta Dat mazia ( Fiume), nelte provincie Itliriche, ove fai Osservato net 1800. 72. Sulifide cancerosa, o ulcere cristalline. 75. Sihhlide confermata, o tue venerca in generate. 74., Lue venerca con ulcere secondarie in parti ionLane., bocca, gola, naso, occhi, orecchie cc. 75. lieee sitilitiche dentro, I' uretra, o Jaws delte Antitte, ove son chiamate pure pian o epian. 76. UkereC con blennorrea. 77. Uleere e condilomi. 78. Ulenrecon tirnosi. 79. Ulcere con parafimosi. 80. WIere con lbuboni inflamimati. 81.- ItweT con buboni suppurati.:82. Uleere con febbre. 85.0Ukere sifititicbe soppresse. Mlercurius acetosus, 56.awgocce zj. ogni giorno per 3 giorni. La reazione 6 prontissima ne' casi recenti, e fra due mesi no' casi inveterati; no' quali si prolungherai 1'uso dcl farmaco fin a 24 giorni, dandone 36 di riposo. Possono, ancora convenire, tutUi gli altri rirnedii indicati per la sifihide in generate. 84. Urcae cnecrosi. 57 85. Esoslosi sifihitica. Era tutti i riredji antisifilitici, gode la preferenza Bovista 10aw. 86. BOfli OMsifilitici recenti, o infiammati. 87. BuboMi inveterati. 88. Buboni maltratrati con causticii 89. Buboni rnalirautati con nMcrcurio. 90. Buhoni cancrenati; o cancro. 91. Buboni con biennorrea. 92. Buboni con coudilorni. 95. Buboni sifititici dietro gli orecehio Sivyin, 0 sibbens di Scozia. 94. BuboOi sifilitici alle ascelle, o Sifihide del Canadht, detta pure mat della baia di S. Paolo, ed andie male Inglese, osservata net 1762. Fra tutti gli antisifilitici 6 da preferirsi. Hippomane 5OaMl. gocce i*., mattina e sera, per sci giorni fino a due mesi. La reazione 6 pronta; e ii tumore o si dissipa, o, se la suppurazione trovasi inoltrata, si apre spontanearente, senza bisogno di mezzi chirurgici. Si possono solamente praticare le embroccazioni con pannolini inzuppati nell' acqua tiepida, ove siano state versate 20 gocce di Hizpomaue 36.aM.; in once sei d' acqua da rinnovarsi dodici volte at giorno. 95. Gomme sifilitiche recenti. 96. Gomme antiche, o eburnee. 97. MetslAsi de' huboni at veto palatino, allfaringe, alla Jaringo, a! naso, o at periostio delle ossa Iunghe. I -58 - Fra tutti merita. ]a preferenza Ziricum suiphuricum 9.8aW. goccezj ogni mattino per dodici giorni, e ne' casi inveterati per ventiquattro giorni in ogni mese, net corso di mesi sci at massirno. 98. Ilagadi sitilitiche. 99. Nodositlit 100. Delitesceeiza defle ulcere e do' buboni per febbre.Fra, tutti gli anlisifilitici gode la. preferenza Bovista 100.aW. gocce(j da una fin a dodici volte in tin giorno, per 12 fin a 30 giorni, secondo la-gravezza del caso. La reazione e" sempre pronta. IV. S i c 0oS8I. '101 SkCosi in generate. Antrakokali 5fi.aW. gocce fr. Chienopodium glaucurn 6.a'W Copaivac,balsainum I. aM.Cubebe 12.aM. Euphorbia helioscopia 90.aw. Gurgriwelli ja.1w Hlippornane 56.aM.4 Hydrofohinurn 6100.aW, -60 -102. Blennorr11agia acuta dali' uretra. 105. BlennorrenI cronica, o gocceata. 104. Blennorrea dali' ano. 105. Blennoren soppressa. DJi ciascun rimedjo gocce, jv, per sei giorni fin a due mesi. Fra tutti gli antisicotici godono la prefereoza Aiitrakokali 56.3wZopizza 1OOo.al" Chenopodiura 56.1wo gocce jo, unattina e sera, per sei, fin JoflI. Di ciascun a quaranta gi( 106. Balanite, o inliammazione, della faccia interna del prepurzio. 107. cosa del Balanorrea, o secrezione purulen'ta della muprepurzio ( blennorrea bastarda ).. Hydrofobinum 600.3w. globulo j. Inula 53.aW. Juniperus 56.aw. Kadmiurn fossile 500. aw Kadmiurn suiphuricum 500.aW. Morynx IO0.aW. Wvawellit 55.aW. Zopizza iOO1awciascun riinedio gocce 1]', per sei giorni fin a Di due mesi. 108. Sicosi se~condaria,ý o retrocessa, con blennorrca dagrli ocehi ('oftahno blen'norrea,), dal naso (rino Hlennorrea), dagli orecchi (otorrea,), cc. -62 122. Condiloni cOn parafirnosi. 125. Condilonii con orchite. 124. Condilorni con ulcere sifilitiche. -125. Condilomi con buboni sifilitici. 126. Condhlomi estirpati, 'o inaltrattadi caustici. Fra tutti gli antislicotici meritano preferenza Thuya 100.a\V. Zopizza iOO.SMa Zincum suiphuricurn 9aAM Di ciascuno goccejv, ogni giorno, per dodici fin a sessanta giorni al massinflo. Si possono pure praticare In embroccazioni con pannolini inzuppati in once sci d'acqua tiepida ove siano state versate 200 gocce del farmnaco, ripetute da quattro fin a dodici voite in ciascun giorno. 12 7. Zoster Godo Ia preferenza Antrakokali 56.aWgocce jv, ripetute mattina e sera, per dodici giorni. V. Affezioni gentilizicl, o scrofolose In generale. NOTA. Le afrezioni scrofoloso in particolare saranno trattate nella sezione seconds. Su. tale argomento Ia. scienza medica non possiede nulla di meglio della eccellente mernoria di Leon Simon; od io non far6 die transuntarne I'introduzione. - 63 - La cachessia scrofolosa 6 una malattia tanto funesta in quanto ii prodo(to della psora, delta sifihide, e delta sicosi variamente complicate tra loro net corso delle generazioni, e tramandate ai nipoti da' progenitori che ne furono affetti; ed 6 Ia cagione di tutte le afl'ezioni gentitizie o ereditarie. In ogni tempo si e' ricercato d'investigar l'origine di tali aifezioni, c i mezzi curativi, merce i quati operarne ]a guarigione, o prevenirle; ma la scienza medica e stata impotente a ci6, ed ha rotto in mille ipotesi per 1'una e per gli altri. E la cachessia s'crofotosa una malattia generalmente sparsa; s'incontra in tutte le latitudini ed in tutte le classi delta societ; terribite ne' suoi ettetti, esercita la sua influenza sa tulle t'eth delta vita; tatmente insidiosa net suo cammino, cie durante luoghi periodi essa si ceta agli occii pitt esercitati, per iscoppiare in seguiio sotto una forma nuova, e pift pericolosa di quellt cie l'aveva preceduta. Per cachessia scrofotosa i patologi intendono uno stata dell' organismo, net quale tulle le parti del corPo sono formate da elementi di catfiva natura, o, come dice Dubois d' Amiens, un edificio costruito con cattivi materiali. Tulle te dottrine niediche hanno posto innauzi varie spiegazioni intorno a queste aflezioni scrofotose. Cominciando dal solidismo di Temisone, procedendo dali' umnorismo niassunto da Baumes e dalta scuola dogli umonisti; dat vitalismo nipnistinato dalla scuola di Panigi dopo le dottrine di Stahl, di Haller, e di Bichat; dalta scuota di Bacone, che tutte Ic infonmith riconduceva ora ad un'alterazione de'sotidi, era ad un vizio degli umori, ed ora ad una nodificaziono innermate di ci6 che chiamavano Ic propnietl vitali; o giun 6 -64 -gendo alla scuola di Broussais, che vi scorgova la sola irritazione subinfiammatoria de' vasellini bianchi, tuLLe non sono state cho ipotesi, distrutte dall'osservazione. E incontrastabile che nelle malattie scrofoloso i solidi, i liquidi, e it dinamismo de' tessuti sono altorali. 01' ingorgamenti glandolari, cutanei, o subeutanci; le suppurazioni e disorganizzazioni cho no sono le conseguonze, le differenti alterazioni cbe presenta ii sistema ossoo, alterazioni die hanno per punto di partenza ii somplice gonfianento del periostio, o che producono ii rachitismo e l'oseeomalacia, sono 00fetti frequenti della cachessia scrofolosa. Ma questo alterazioni do' solidi, de' liquidi, e delle proprieta dinamiche, riconosciuto per causa osseozialo e priinordiale delle affezioni scrofolose, da qual cagione sono state osse stesse prodotte? - Questa quistione sollevata da tutoe le scuole mediche, o differentemente risoluta da ciascuna di osse, sarebbo ancora tanto oscura quanto no' tempi piia reroti, se un uomo di grande ingegno, Sarnuete iahoomano, non so no fosse impadronito con tubaa [a possanza cho donano una logica sicura, uno spirito di osservazione positiva, edo un metodo tanto pifi severo, in quanto riposava sx principii ben consolidati, principii che nessuno linora ha contrastati di una maniera on poco seria. Da'principii ammuessi e professatiinHa abuemann Si pm5 conchiudere: 1. Che Ia cachessia scrofolosa risukta sempri da una infeziono generate dell' organismo, da un miasma, o virus; ci6, cho da' patologi era stato indicato cot nome di predisposizione individuale, essere misterioso, cho non spiega nulla, accusa 1'.igcnornoza di coloro che si appoggiano sa di osso. 2. Cho ii miasma o virus psorico siflilitico c sicotico, degenerato trasformato e trasmesso ereditariamente, e la causa essonziale di questa malattia. - 65 - 3. Che Ic condizioni igieniche, come la miseria, Ia sporchezza, an nutrimento malsano, l'abitazione dci tuoghi insalubri, Il latitudini fredde ed umide, ccc. ccc. costituiscono tante condizioni, o favoriscono to sviluppo delle affozioni scrofolose, sonza mai esser sullicionti per so stosse a farlo nascere. 4. Che per conseguenza Ia cachessia scrofolosa non pub essere distrutta, presso gi' individui che no sono colpiti, so non a condiziono di distruggere ii virus istesso, causa di si grandi disordini. 5. Che questo virus cede unicamento all' uso dci medicamonti, che hanno rapporto di sornigtianza con to forme diverse cho la cachessia scrofolosa pub rivestire nele differenti informitai. 6. Cho ii trattamonto igienico, utile aasiliario dei mezzi terapoutici, ha ii doppio scopo di favorire I'azione de' medicamenwi, c d'impcdire at miasma scrofoloso i progressi funesti. Si distinguono goneralmonte sci forme principati o diffcrenti della cachessia scrofolosa: 1. La scrofola collulosa; o del sistoma celtulare. 2. La scrofola cutanea. 3. La scrofola glandolosa. 4. La scrofola mucosa. 5. La scrofola sierosa. 6. La scrofota ossca. - Artritide. Con questo denoninazioni bisogna intendere, cho Ia malattia porta pitY particolarmonte Ia sua azione su' sistemi organici enumerati, sonza mai illudersi at punto di credero, che gli altri sistemi siano sani, essendo questi cello stato patologico. Adottando Ic categoric acconnato non si 6 voluto indicaro che predominanza di sode morbosa, della costituzione scrofolosa, o diatesi. 67 TutU' i sudetli rimedji Sip0SSofl0 a-mministrare da uno flu a sci mesi. Siceorne la scrofola cellulosa C6 propria de' temperamenti linfatici, meritano la prefereuza qucili indicati con le phiu basse attenuazioni. 129. Serofola cutanea in generale. Arrebenta 10.alali. gioboli Ido A~rsenicuma acetosum 500Y,&W globoli?J. Barita chiorica, 100.a1w- globolii. Barita rnuriatica 56.aw. globoli 0 Batrax sylvestris 100.aw. globoliij Borax -Veneta 100.a. globoli 4 Euphorbia lathyris 500.8w. globoli?J. Evonymus 56.8W.gioboli I Ferrurn aceticurn 56W. gocce (J Ginseng 56.aM.d globolo j. Glairina 100.aw gl1oboli?if. Kali hydrojodicurn 9,a'W. globoli Jo. -Lyeopodium 500.aW. globolo j. Morynx 100.aw.M gl.9oboli jv. Olivitis 24.aw. aeminif* di mattino. Phosphorus 600.11w. globolo j. Porrigolium 100.11w. globolii. Ranunculus ficariaKIOO.8118h.globoli U 'Vitrum antirnon. 100. a~ah. A globoli j Wawellit 100.allah. globotiif Zincuta suiphuricum 90.aw. rjoccc f Zopizza 10.a.globoli 0 Tutti i sudetti rirnedjiSi s OSSOflO amministrare da due, fin a dodici resi. 69 -i.Serofoa niucosa in generate. Arrebenta 12. alah. globoli jv. Arsenicurn acetosum 599.aW- globoli j Barita chiorica 56.aW. globoli Uj. Batrax sylvestris 56.awV. globoti V. Bismuthurn azotatum 24.ah globoti jv. Borax Veneta 9.aW. globoti 4 Calcarca phosphorica 18.1kw gocce. Euphorbia lathyris 59*aW. globoti0 Evonyrnus 59a. k-globoti i*j. Ginseng 50.11w-giobolo j. Glairina 56.alW glabotij Ilyssopus 56.aW. globoti 0 Kali hydrojodicum 18.,,w-globoli ~ Lycopodiuna 56.aW. globoti 0" Morynx 5O.aW.==M. globotii. Olivhijs 5aW. gooi0 Phosphorus 500.aw. globoli 4 Porrigoliurn 90.aW. globoti 4 Ranunculus ficaria,$lOOauah. gocce ii. Scabiosa, grandiftora. 500.aW. globoli. Vipera Redi '100.allah. globolo j Viwtrurnantim. KIOOanah--B1 globoli 0 Wawvellir 24 alah. globoli U. Zincurn suiph. 24aw- globoti fr. Zopizza, IOO."" globolo J. Tutti i sudetti rinechiSi si OSSOCO amministrare da dodici fin a due mesi. Siccome la scrofola mucosa 6 propria dc' temperamenUi linfatico-sanguigni, merhtano, la prcfercnza quelli indicati con le phif alte attenuazioni. -70 -132. Serofola ossea in generale. Arrebenta. 100.aflah. globolo j. Arsenicurn acet. 500. aw. globolo j. Batrax sylvestris 500.aW. globoli zj*. Bismuthum azot. ~99,ailah. globoli 17f. Borax Veneta 500.aW. globoli 0 Calcarea. phospli. 500.aw. globoli. Euphorbia lathyris, 500.aw. globolo j. Evonyrnus, 500.aw. globolo]1. Ginseng 500. aW. globoli ". Glairina. 300.aW. globolo j. Kali hydrojoclicum ~99.aW globoli U Lycopodium~9Q~aWY. globolo j. Morynx 'l00.aw.-M.globolo].1 Olivitis 500.aW. globoli jv. Phosphorus 1000.aW. globolo, j. Porrigolium 100.a0w. globolo j. Ranunculus lie. 100.Yalah. globolo] Vitrurn antim. 100. allah.=MA. globolo,j. Waw~ellit 100.allah. globoli U Zincum suiphl. 100.awV globolo j. Zopizza. I000.aM. globolo j. TutUi i sudetti* rimedji si p0ss0BQ amministrare da due fin a dodici mesi, una dose ogni quattro giorni. Siccome la scrofola ossea 6 propria de' temperamendi bilioso-sanguigni, meritano ]a preferenza quelli indicati con Ic altissirne attenuazioni.,154. Serofola sierosa in generat -e. Arrebenhia 6. allah. go ccei. Arsenicurn acetosum 544*aw. globoli jv. - 71 - Batrax sylvestris. 50.aW. gocceij Bisnu turn azotaturn 3a flab. globolo j. Borax Veneta 12.aw. gocce (f Calcarea. phosphorica 24.aWY goceeij Euphorbia. lathyris 5Q.aW. gocce 2q. Evonyrnus?24.aW. gocce f] Ginseng 59,aW. gocce (f Glairina 100.aw. globolo j. Kali hydrojodicurn 24.01- gocce 0Y Lycopodiurn 24.aW. globoli (f Moryrix 100.aW-M.- globoli 0 Olivitis 5*aW- ac. f. in polv. sciolti nell'acqua. Phosphorus 599 aW. globolo j. Porrigoliurn ~99*aW. goccC 0* Ranunculus ficaria iOO.a fab. gocce "0 Vitrurn antirn10. ~9alaah.M. globolo]. Wawollit 100.,,flab. globolo j. Zincurn suiphuricum 9,aW. gocce if. Zopizza 1OO.a"' globolo j. Tutti i sudotti rimodjiSi s OSSOflO amministraro da uno fino a sci mosi. Siccomo la scrofola siorosa 6 propria do' tomporamonti noryco-linfatici, moritano la proforonza quolli indicati con Ie phfi alto aUtonuazioni. Ad morbi nalurarn modicum quoquc oporltt Respicientem mederi, non imperanria phiarmacac Exhibcndo, nisi morbo conveniat..EURIPIDES, tfl Bellorophonte. AL COIIPa BELL' ESERIICTO DI SICILIA FLAGELLATO-IN PALERMO0 NEL 1854 DAL CHOLERA ASIATICO TESTIMONE INCONThASTABILE DE 6L I OTTi5MI BISULTATI DE LLA DOTThRINA IJANIEMANN1ANA IL DiOTTrlOII BIAGEC TRMIPE QUAlL PRIMO0 MEDICO REQUISITO DELLA TRIJPPA REGUA QUESTO IMPORTANTE, LAVORO 0. D. Co. Morbus, qul nomine appellatur pesfis, nostrum invasit exercitum; et cum plura saepius fecissemus, remedium nulluni hactenus est datum. Quare et omnino rogamus, ut aliquod adjumentum nohis quam primum transmittas....... qua in re ee impensae, nec muneribus parcas. Lettera dli liE ARTASERSE a IPPOCIATE. EA sempre un bel giorno per le scienze, quello in cui compiesi un' opera ]a pib difficile e portasi a fine un piano ardito ed interessante in modi soddisfacentissimi, Jo 6 maggiormente per colui, che ne comprese sul principio l'utilith, ne agevolb l'impresa, la favori, ]a scorLt in modi assicuraLi; segnando cosi nell'istoria i titoli piI durevoli della sua gloria: costui C il PRINCIPE DI SATrlANO, quell' alto personaggio dalla Provvidenza destinato a dare la mano di conforto alla sventurala Sicilia da mali terribili e ben lunghi travagliata, quelI'uomo di cui ii poela cantO Roder non pub del tempo invida lima. So l'umanith gli sari eternamente grata, la scienza che ci riguarda protesta le pii sentite riconoscenze: egli solo polk rendere la libertA all'invenzione di Hanhemann, scaricandola da quci pesli enormi, con cuiii1invecciate abifhadinmi della seno-i ]a galenica paralizzato aveano ii pifl bel. monumenbo ddlla medicina, metlendole nile prove in una mialattia (it cholera) ove la scuola allopatica spezzasi in piccoli rottami con tttle le pretese, de' suoi domini e della pralica secolare. I risultall soddisfacenti non mandarono a vuoto le sagyge, disposizioni di quell' alto PiciriNC:Pe noi a nomne della scienza ri.. peteremo sempre, in quesla circost-inza, quei detti stessi dell'onorevole nostro collegra ainsi, co estle cholera qui, en a humiliant 1' ancienne mddecine, a sauv6, la liberid' des m&A edecins. )) (Charyd;). Infieriva ii cholera ed olt'rernodo, morlalmente colpita i di'partiinenti della Francia sul terminare della prirnavera dii quest'anno. Non troppo tardi imperversava per quniche paese. dell'Italia. La Sicilia no voniva miinacciala e disponevasi con rassegrnaziono a pagarne it Iributo, come ogrni a liro paeso. italiano. Non portanto, saggo. provvidenzo, energriche disposizioni, incessanhi cure furono dal Govorno prodigalo per prevonirne to scopplo e minorarne In ferocia; quando anche ii cholera in noi si fosse inollratco (1). Disgraziatamente. ogni linen di difosa. fu sorpa,ýsala; per sentiori a noi ignoli, noi fuinmo colti in seno nile precati-ý zioni, e quindi ci toccb ii disgusto _di essere vishtati- da quol crudele mnorbo, dopo 17 anni, di cui conserva-vamo la rimemibranta funestissima e la detente calastrofe. Qualceo caso di cholera avycrtivasi in Palermo nel mnese di hugifo, (2), lutlavia 1' epoca della vera invasiono bisogna fissarla al 9 agosto. L' Albergro delle Orfane di ilorrealo, sia(I) Lat netlezza delle strafie e dcivcl1 ihinhggahnt0c Catot di tulle toe genii indistintamen to, ii Chviclei di getlare 4e11'acqufa fuood di casa, ii miglioramenlo, aol regrime diolelico ed igienico noei slabilimenli pubblici, la pubblicaziono di avvisi medicali so qualheh rimodio che Ia osperienza ha garanlito come prolil-alticoi furon queste lo precauzioni prodigale dal nos~ro Governo. (2) 11 primea case di cholera fit da mn. osservato al $6 luglie, in persona di Giurgeppe Ficarri ra~gazlo di anoah1', chte tint di vivere dope cinque ore *dlli'a~tlacco: costui abilava it vicelo delta Pernn. Questo, vicolo fu altaccato fenlemenlo ii di INi agosle. 7 bili'menlo di alta imiportauza, fu collo dal cholera ii d'i 9 a-- goslo. Er~a 270 orfane no furono in qquesib giorno aLlaccate yeahif, delle quali no finivano di vivere undici in poche ore, reslan 'do morihond6 ii dipplib. L6 strepilo di qdest' avvenimenlo sparse on aillarme leti'ibile. 11 Governo igrnorandone la causa; degnosgsi affidarci 1' ifinpor'lante incurnbenza per to esame di'si terribite disastro, ia tulttO autoti &u~oallura a ttrihuiiod, tranne. at cholera. Si antb in- Motreale, Si ecsamninb, si OsSorV&, ed at rilorno, si riteri, cho ii sipario'della tutluosa scena del cholera sfortunataurenle Cu presto ad aizarlo quello Siabilirnento che per 1' ane'na posizione; pe~r lA limplidezza dette sue acque, pd'r in neltezza dci suol carneroni, per ]a sobrieilt di vivere di quelle orane e per to, disla~ccamnento dalI' abilalo di Morreale, senibrava racehiu~dere tulle lo co-ndizioni cho tlo ruettevanialat overlo, di quatunque epidemia. Via fidalevi dci meal igiienici e dielelici....! Paterne e shllecite disposizioni, quanlo ulili altreltanlo interessanti, furono da S. E. it PRINCIPE Dr SATRJAIXO himanlinente dale, per imipedire che ai monasleri Convicini ii male si avanzi e maggci orC spav'enfo accrc'sca atla gente: ýun cordone sirettissirno,, al soli inililari affidalo, ta folio stessa fu disposto. Fratlanto noi venivamo' antoftizati, morce urfa mninislerial-6 degl1i It agosto (1), di sollometi ore at tratlamenlo Omiopatico queu-e orfano'. It Governo, di Sicilia non- troppo t~ardi, vide ii vanlagg~io' deli' oriuopatia; to -vide appunlo, quando, noi fra 50 choterici no. sahtavamno 43,; e conte~sartamo con i certificati deli' infermeria; Jo vide' qoando con i soccotsi preservahivi freniato avevamio, in men di dieci giorni, ii mate, eslinto it di' tul gor'na, concuteala a Insun forza, salfatain inmodi. assicuralii una comunilh inliera (2). Quieslo' rnimo sagg~io di etinica orniopatica., coronato da feJIci e soddisfacenlissimi risultlali, ineoraggi'a*ron'o' maggrciormente it Govern~o di Sicili~a, qviindi aflidar ci voile In salute delle truppo regie. Una rni'nisteritrlo del 23 agosto (3) ci abililava di prendere possosso, nieWOspedalo *di s.-Gun ae delia Convalescenza di s. Spirilo, detle linee dci choterici ekhe tratinhi ye(1) Vedi in fine, documento n. 1., (2) La siatis'hica (leiptimni saggi delt'a clinicA onilopahica nella sama dci chienici dell'Albergo dci Poveni d~i Morreale, fu presentata al Governo dal governatore dell'Albergo:. poscia inserla net Wiornabe Offlciale5. 26 agrosito15 (3) Vedi in fine, documento n. ~ e 3.. 12 Sono questi i trionfi della clinica omiopatica sul cholera asiatico; sono questi i docuinenti incontrastabili ed i successi otlenuli, che fanno sperare novelli allori, e piiii gloriosi titoll a quella dottuina, che macstosamente. fassli strada per ii rinornato tempio di Esculapio. Conci usione Non sarh" certamente discaro ai nostri lettori se noi gli presenteremo uno speechietto su i risultati della clinica allopaflea nelI'Ospedale militare di santa Cita, e quella. omiopatica slabilita negli Ospedali Soccorsali dei quartieri militari. La difl'erenza sta qui: In santa Gita, attaccati di cholera e curati alto paticanvente. Attaceati.902 MMori......38 6 Nei Quartieri ]Flilitari attaccati di cholera e curali omniopaticamente. Attaceati..611 M1orli... 25 Giova osservare, che fra questo numero di gruariti, non sono compresi i miglinia di militari tocehi dal chiolerino, talmentech6 ii valo're deli' omiopatia so, fu grande nel cholerino e. nel prirno sladio di chiolera, fu energrico del pani negfli nunr stadi enelle consoguenze che ni'nangono dietro tale malattia. fu questa in ragaione di essere slab celto in prercrenza di ogyni altro, a soccorrere i choicrici dcl f100 lattaglione sbanziato nelle campagne di Daghieria, facendo lc nostre vcci. Nol coil' istesso ci congratuliamo dci ancritati clogri comparitiglig dal Governo: egli cosi caro all'uinanita, henernerito, attn scicnza, agrgiunge oggri nuovi flori alto corona di I'lanliemaun. RICEUCIIE PATOLOGICHE Sit CHOLERA. ~IU1GOUEfITO Satin populi suprewa lox. Liberatasi la Sicilia dal cholera nel 4854k, evvi pi& timbre d'esserne nuovarnente invasa? ecco quanto Yenghiamo sollecilati a rispondere all~e dimande di un itlustre personagglo, die su gli altri dislinguesi per ingegno, e per sapere. Per 1101i i cholera e" una mala(tia contagiosa, una pesbe, novella, die epidemicarnente nilete tutte le na-0 zioni sotto, una. divisa poco o nulla conosciuta dai medici pria del secolo XJX: 6 questo l'argomento che 1101 ci accingiamo a svolgere in tulta, l'estensione. ~ ---r-~- ~.. 5 1, u choliera nion i una malattia ineramente epidemica. L'istoria delle epidemie confondesi con quella dci medici della Grecia. Le opere d' Ippocrate ne presentano dei modcli che furono imitati da Galeno, da Goucl, Bergrer, Corter, Iluber, Sarcone, Mlanry, cc. Tutti quasi i medici hanno chianwato epide mica una inalattia, quando dessa invade una po, plazione (epidemia vale lo stesso che morbo popolare:-tale A Ia sua climologia greca). E comechA da diverse cause pub essere prodotla, quindi A nata quclia triplice distinzione di epidernia cositinzioW6lf, quando dalle alterazioni della stagione vierc prodotta (catarri, diarren, feblii gastriehe stazionarie, cc.) di epidernia effluviale, quando A di risula. ab i' esalazioni delle sostanzc vegetabili messe in macerazione (febbri adinamiche, intermittenti epiderniche) di epidernia miasmatica, originata dall'emanazione delle sostanze animali putrefatte o dall'emanazionc di un corpo ammalato. In tutte queste epidemie A stato dimostrato che l'aria n Ie ii veicolo; dessa viene alterata nelle sue qualith chimiche e fisiche 4j cui dipende, dicono i patologri, l'epidemhj. ~20 A quale di queste epidemic appartiene 11 cholera? A niuna diremo noi. Quando ii cholera invase l'Europa per la prima volta (1830 c 1831) segul un cainiino equivoco da farsi riguardare comc un'ordinaria costituzione epidemica che seguiva il grippe, che 16 I fisici vollero entrare in lizza con i medici, vollero illuminarli su di una quistione importantissima; mostrando, che durante ii cholera l'atmosfera cambia di densiat e di colore: a questo proposito riferivano, che durante ii cholera a Znaimn la nebbia era capace di tingere in giallo tutta la biancheria: colore che resisteva alla lavatina (1). Giusta ]a testiinonianza di Poinmer e di Boezkowshi, a Wicheska, durante it cholera, 1' aria era pii densa e pii pesante: fu perb che con lo sharro dei cannoni il cholera da quei contorni sparl, nel modo stesso che in Vienna dopo un temporale. Tutti questi fenomeni ed utili ricerche non spargono quel lume che tanto desiderasi per mettere in chiaro una quistione importantissiina, e per far dichiarare meramente epidemico il cholera asiatico. Ecco perche bisogna riguardarlo come una inalattia sui generis che incontrastabilmente si avvicina al contagio, come malattia contagiosa che s'immette da un punto ad un altro, per via del commercio; che si contrae immediatamonte col contatto, o mediatamente per lo mezzo dei carpi intermedi: di veicoli, di condutlori, di cui infinito ed incalcolabile si ( il numero. Questa nostra opinione viene fiancheggiata in modi assicurati dal cammino del cholera e dalla sua natura. ~ 3. L'istoria giustilica la natura contagiosa del cholera. Se il cholera 6 una malattia sui generis, essa sfugge dalle classificazioni e quadri nosologici, e deride le diatesi a cui si 6 voluto farlo appartenere. 11 nome stesso di cholera, per questa malattia C un termine male acconcio, intieramente opposto ai sintomi di cui essa si riveste. Cholera, parola greca, vuol dire flusso di bile; nella malattia in quisLione non avvi che diarrea bianca come sintomo caratteristico. It cholera non fu mai osservato, n6 menzione alcuna noi troviamo nei libri, a tutti i prim'anni del secolo XIX. L'asserzione di Scott che il cholera sviluppossi nell' Indostan, sulla fine del secolo passato, non 6 stata universalmente ri(1) Questo fenomeno fu avvertito da non poche lavaudaie in PaIcrwo. lerribile malore. Da Napoli pass6 a Palermno nel 1837, ýer lo mnezzo di un legno carico di carla, ii d'i cii capitailo no resl6 viltimia il primo, che fu bentosto seguilo d a un ardito chirurgvo che voile famne aulopsia. Nel 18354 Londra riceve balle di rne-rcanzie della Persia contenenli it germ'e falale, o col suo commercio invece di 'miercanzie ci appre-slb la bevanda cholerica6 FDa Londra ii cholera passa, a Blarsig-lia. e da quesla a Napoli e ad altre, chili marittime ilaliane. L'istoria rappiorta fedehinenre che Ispahan si preservb dal cholera chiudendo le sue porte alle car'ovane: quesle si diressero a Yezd e vi portarono ii grerme fatale. La. bella Miessina perchA seppe levare ogrii comunicazione con I' interno del1'isola nostma e colI'estero, si preservb nel 1837:Ia 1)agyb perb anolto cara nel 1854, lerche' svogliatn fidava nel flusso e riflusso del Faro, non accorgendosi che it contagio di una mialattia si vince col sequestro dei contagiati,no avverti che tin doloroso ricordo le aveano- lascialo, i vapori francesi con le loro mercanzie. ~3. Natuira dfeotc ocholerico. La diflicollh" di conoscere I" cssenza del conlaglio del cho-z bera e' immensa; mia se esso sfugge all'analisi chimnica, ed alle ricerche patloogiche, lasciasi btutavia studiare nel suo andamen to. Notano i medici pIiu distinli, che ii cholera del'1854 A6 queflo stesso, del 1831, quello che in progresso afihisse per ]a prm volta [Europa intiema; ii cholera dunquc A' una ed iden utica maIM tia, rappreseuilaldt sop'ra soggetli di versi, sopra cenlinnia di mnilioni difndividvi,- che fra boro differiscoho per 1' cih, per ii sesso ~ per it temenij~mento; una malattia che dipe~nde da un' altra simile,- di gut" sviluppata; uina mialattia, ]a di1 cui geneSi CA semlire, identfica,' it di cui princi 'pio senia alterarsi passa da un indii'iduo a 'd uri altro, ridendosi delle6 idiosincrasie, delle variazioni atmiosferiche A dunquc ii chiolera cssenwiatmente contagioso. ~futL' altre maaltrlicencdemiche ed epidemiche, lu~l' altri mali che non sono contagiosi,.non conservano ]a caratterisheca sempre eguale at pan dci contagi; essi subiscono infinite modlificazioni nell' andamento,, nello, sviluppo, nelta durate:talmientetiA milte sono Ic fo-rmie sintoinahiche celm s 19 sumono, v arii i caratteri e milioni 10 mentile sombianze secondo P'eti, ii sesso, ii clima, la stagione, le abitudini; tale non & ii cholera:-qui sta la sua nalura contagiosa. 11 contagio, per parlae con ii linguaggio del piui dolto fisiolorro e patologo Splengyer, & una sostanza generataa nel d orpo animale, che produce una nialattia simile in un altro corpo. Egli e" verissiro, lo confessiamb- tolenlieri, che non conosciamo ii virus ehoterico; Ia nostra ignoranza sta perb a li'ello di quell'aulra die ingombra le-opagine delta paloingia sul virus conlagrioso del viaiuolo, (ella febbre gialla, della pesle bubbonieud. Noll pertanlo sosterremo sempre, ai fatti. ed all'istoria pogrgiandoci, che questo virus o germe cholerico si comunica mediatiamente o imnediatamen'te; iminediatamente col contatto della persona contagiata:mediaiamentQ con le sue westi, colIo sue escremonla. con gli oaaecti da lui toccate, con Iecmerci maccitiate dal germo cholerico;: 6 questa la nostra opiniono sul cotagio cdio non confonderemo mai. colt' infezio-ne, ia quale- per ogni dritto o per tulle Ic ragioni 6 stranierna alla. (oltrina patologica satin gonesi e caratter6 dcl Cholera, di cui sposiamo ii parhtio. Siegue d-a questo preines~e wa legittima conseguenza; che ii cholera comunicasi per, una certa soslanza separata dai corpi ammalatielm ch per riprddursi abbisogna il contatto medinto o iminodialo. Questa sostapza invisibile del contagrio si dillondo, -si divide quasi all'infinilo, conservando dapperlutlo Ia forza di produrro una nal-altia simile. Quanluhque conlesseremo che questa forza. ha la sun durma di azione. Violenta nel sno sviluppo, descrive Ia sun parabola, o va al suo fine in- men di pochi mesi. Itdire, che cointagioso non' & II cholera, perch& contagriatc. non reslano It oporsone che assistono Ic sale choleriche, i medici, gl' infermieri Jo e farl licorbate dh qualche fatale perdita di un loro paren-t, questo 6 uni errore di cblui cel non sn boene nella doltrina patologricail dignorn quanto iaglipno le abidudini- fisiologiclie. E un'osseruvazfone trislissiina, 6be possono alcuni impunch menle godero degl'impuri abbracciamenti venerei, ed altni' esz porsi al contagio della lebbra, d'elia peste, senza danno yeruno della sganitA. Egli e poi un fauto', hen dimostrato da dottissirni patologici, cite color chke van no. esenti doll' infe-zione contagriosa 20 sono intanlo diversamente atetli dal contagio. Fu ancora osservato, che ii contaglo del cholera se non producen (duranle l'epidemia del 1837 e 1854 in Palermo), I' asialico morbo, propagava per6 altre malattie. II sapore metallico, i crampi alle gambe, ii senso di pena allo stomaco, i borborighini, la ostinata coslipazione dell'alvo, talvoita lo scioglimento delr'istesso, ii cosi detto coierino ec., erano molto comuni, erano noi diciamo -lo stesso cholera sotto una divisa larvatau: n passo di pii restava a fare per cadere nell'abisso. Noi ci appelliano al Catlo. L'esperienza inoltre mostra, i patologi Jo rassicurano, the ii cholera attacca con prestezza e violeaza colii the per la prima volta si sottomette alla di lui influenza o poscia fugge rapidamenle, che coloro the vi sono in contatto mediato; tosloro insensihilniente quasi si abituano all'esalazioni cholerose; si aeclimano stupendemente; ii loro corpo formasi una barriera contro gli assalti posteriori della potenza morbosa. Questa veduta e molto apprezzata negli studi della mcdicina. a Ogrni organo, dopo di aver sentito molto, non sente pib. ) L'uomo 6 quello the fra tutUi gli animnali pib tacilmente si abitua all'impressioni fisiche e morali ecco perch4 esso vive con diversi alimenti, in vari climi, e sopponta quelle pent che sul pnincipio sembravano' insoffnibili. Cosi spiegasi perche lilitidate non po[e' avvelenarsi, e Sardannpalo non trovb pit niezzi dca esercitare Ia sua volutlh. 11 cholera dunquc per tutti i tltoli, per le ragioni fisiologiche e patologiche, per Ia scrie dci faiti, c per l'istoria dcl suo andainenlo, e un inorbo contagioso, 6 una peste di nuovo conlo. Per quiale tessuto della macchina nostra 11 polliue o it virus choleroso fassi strada per interessare 1'organisuno? I fisiologi organici credoro essere il sistema assorbente, quasici" ii t virus cholerico fosse qua-lche cosa di materiale da poler nwtlere in gioco Ia funzione dei vasi linfatici. I vitalisli. a cui noi ajparltenghiamo, aminettono the niente pu4 entrare nella macchina nostra, seaza interrogaro la vitalith: Ia vita dunque c le sue funzioni, si metlono in relazione [anto 22 (juanto temipo traseorre fra it moninento de~l'assoim! bimento del,, contagio cinoterico e la maixit'est-azio-. ne del mnale?* Quel tempo chec trascorre fra 1' introduzione del contagrio sino nibo sviluppo del-coea dietro ii contatto media-to viene chijamato inicubazione da, patologri: desso A indeterminalo. L'istoria di, qoesta malattia, ci fai notare che essa or sviluppasi in p'ochi moenic (iche eA il inkminiu) e protruesi financo' a due mesi, dioe' A ii aximnumn: ecco perchA" qualunque. mV sara sanitaria, regrolata dafle leggyi della. quarantena, per riguardo a1 chiolera, npon 6 molto esatta, no priva di pericolo. lMille c'ircostanze possono ravdrife ed irupedire lo sviluppo e.!a. jinpress'ioa6 del' contaglio cholerico. -Spesso ii gerine di qestqMtile pu6 ablnidaro--in una imer~cauzia. $e "es~so [)otra" estingurciti dop'o qualehie temhpO e sotto circoslanze poco, adauce a favorirlo, niente A imipossibile di veni,re al sue cornpleto sviluppo diciro condizioni favorevolissirne. Niunolha precisato qualk spno tiues'te'conidizioni: i patologri Je ignorano, essi solairnente ~tanno 'ai ftti, che -vogrliono in atutn 1'estensione rispettare. 'Gl individul che sono rimfasti esenti di cholera, durante ii di lul-cor-so, ne sono sltall ltilma. dopo parecchi mesi, cam-ý bian'Jo domicilijo, anclando a villeggoiare in luoghrli salubrissirni: cosi spieg-asi ii terr-ibile avvenimento dello sviluppo del chiolera achle contrade be piA" favorite dalla natura ed in quel-' 1'epoca appunto in cal esso pareva aver deposto la. micidiale influenza. Ron A' una recrudesceaza del cholera, se per qualche tempo cessa, di flagrellare, per riappar-ire di nuovo; Pin'cubazione moblo ungra in alcuni,le circosianze poco lavorevoli in -altri danno In spiegra a questo fenonieno. La slagrione rigrida rende meno adatto ii nostro corpo a sentire I'eflicienza del virus choleroso, mannditugeqe ste in medi- assicarahi; finchA 1' aria non ha alterato ii virus cholerico, questa come quella, del vaccine gede sempre degrli Laltributi di polersi sviluppare sotto favoreveli cireestanze. 24 mentasi, decresce in ragione do' corpi pi& o niono conduttori. Anche Ia hsce presta degli esenpi con la sua inlinula irradiazione. 11 contagrri del cholera A' ut corpo privo di peso; ci6 mab grade so le occasioni sono favoreveli, se i mez4i ri cui egli Si appoggia non contraslano ia di lui azione, intetla mulioni di uoniini, cemunicri ad essi ii fatale germe, ehe posci riproduoendosi, aumentandosi, nel mode stesso che Mg'imponderabili tutU, va ad inprimere nuqvlmeriqe i caralteri fpllali della mnalaatia in quistiono. ~84 Qua!' t 1l ieiqglo dcl p1*01eca? Nel mode siesso che 1it galvanismo, l'elettrieittN, it magne. tismo, la lace ed ii calerico hanne i lore conduttori e0 isolatori; i contagi alla classe doegli agent? iiupondlerabili appartenendo godona ancb)'essi di questi al.tribuui. No, non e I'aria atniosferica libera ii veicolo dcl cholera VI dir cosi A un far ridere i miati, A un Ignoare tutUi I rincipii di pa(ologia generale. Un veicolo che serve n ln (isjnfeziono non pub essere nel tempo sLesso un conduttoro dell'infetto e del contagio. l'aria,se di miasmi chelenici rosse ca, rica, esquulibrandesi dj conlinue, si renderclbe poco adatta a convergerli, radunanli, aninodarli per agire nel modo stesse per come diportasi nelle buftre ed in molti altni fenomeni, di eni essa ne A la sorgente inesausta. PerchA, diremo noi, ii primia scoppie formalc dol cholera dcl 1854, avvennc nei piA emi-, nente Albergo della vaile di Palermo e con eguale cclerith non si propagb no' menasteri ccdlaierali tilo stesso? Perchb Palermo, mentre era flagellate del cholera, no restavane esenli tuiii i di li inonasteri, tutUi i reclusoni, cie in quesia vasta meiropoli abbendano da pci Lulto? Nol non anderemo pt olere per dimostrare che Ic qualiih fisiche e be cendizioni chimiche dcll'aria aimosferica non sono la causa del cholera, ci6 venne di sopra dimostrate; mua non saprenio ni persuaderci, come in mezzo -a quesla catasirofe ciii Ic condizioni del pabole della vita (l'ania) vanno soggetie, reslar poi dove inallerabile quel germe di contagio, cie per 25 oltro ancora non ý Slato diinostrato, ma creduto come ii Lucifero di Milton svolazzante niell'empireo (1). L'aria C' solaniente suseellibile di sopraccaricarsi del eontagrio ad una cerla disbanza dallainmalato, da dove le emanazioni conlagiose si emetbono; at di lh di questo focolajo l'aria divcnuui libera va sempre searicandosi: net modo stesso come ii puzz.0 e gli odori sceinano in rarrione della distqnza da' corp~i da dove si emianano. Non essendo l'aria ii veicolo del cholera, bisogna albrove cerearlo. Confesseremo non pertanlo che per giungervi, olire a-il raccolta de' fiatt, abbisogna una riflessione ed una dottrina elm sono rari trovarli in un solo soggetto. Conusciamo egli v"ero ii teicolo o ji condullore di molte malattic contagiose, mna sinino aWoseuro, o almneno non 1' abbiamio porflat ad evidenza per qtanto rigruarda al cholera. Conosciamo che ii veicolo dell'idrofobia, Ine saliva: del vaiuolo si ii pus; della sililide ii muco e la sanie delle ulcere; della seabbia Puniore delle pustole. Per quanlo poi riguarda al cholera non sappiamo nulla di certo: probabilmente credianio, che ii virus riposa nella diarrei bianca, nel sudore visehioso e nelI'odore sui generis; che 1' esalazioni di questi prodotti morbosi atlaccansi alle vesl.ienla, alle merci,,gl oggebti, cel domienIre non vengfono alterati o esposbi lungamienbe all'ania e dul1' islessa ahterati, conservano sempro Ia proprielh di sviluppare Ita stessa m ialaalia. In cib it conlagio del chiolera non staceasi per nulla dalle leggi alle quali sono subordinate Ia lebbra. la seabbia, ii vaiuolo, In peste di Oriente cc. Giusta Il osservtjzoni di Hlildebrand quesbe malattie contargiose possono essere sviluppate e propagrate medkinbe ilessuti di lana, di bombagrio, di seta, di (cia ed altre mrci, a cui ii loro virus atbaccatosi lunganiente, rcstb aderenbe, preservato dall' aria, e pirodusse i saoi funesti effebti. E' prcgio I' osservaie elhe C pi facile ricevere il contagio da ogrgetti pregni dcl virus cholerico, che toceando tn infenino o avvicinandoci alle sale choleriche: una lunga ed atlenin osservazione ha,mostrato ei mostra.tullodi quanto vengbiamio da annunziare. Le lavandanic delli biancheria de' cholerici sono state piui prontainente attaceabe dalla malalbia, che. (1) Bondi ha dirnostralo che ii pus dcl vaiuolo esposlo al sole o al gelo produce in variccila, innesiandlobo, e non mai it vaiuolo; ecco (luale influenza esercita laria sub virus contagioso. 26 gi' infermiieti ec oloro elm hlanno cura degyli stessi. BetUi riferisce che in Livorno farono colpite dal chiolera tredici ]a.vandaie in an cgiorno, delle quali una solamente pot6. salvarsi. Queste ossorvazioni sono, state fatte ancora in Francia: quindi it presidente della cominessione sanitaria, pubblicb" di doversi soltomeltere lc masserizie, le biancherie ed i copertoi dllc fwnigazioni del cloro. Quali sono i unezzi da prese~rvarci dal cholera? Qtelle stesse misure. sanitarie prose in Europa per Jiberarla datla lebbra,, queule altre energricamente eseguite. per metterla at coverlo della peste orientate; Ie stesso misure, ii medesimio zelo. l'uguale interesse mneritano essere raddoppia~ti contro ii cholera: specialinente in quest' epoca ove la naviga zione do' vapori, ]a cclerilhý do' vag-ons, rendendo infinitamente vicini i limiti (101 Setlentrione at Mezzogiorno, del1' Oriento all' Occidente; in questo" secolo in cui, cib" che la natura asscgynb ad ogni nazione, uaviyaliio (coil comu1ne, come disse Ilamazzini, gti oggi-etti contagiati possono a noi con ugruale celerit-i, comunicarci ii geram fatale. Eg~i 6 important~issimio it notare chie j. regrolam enfi, cosi detti sanitari, sat chiolera non devono essere fissati con quelta, precisione per come furono slatuliti con un tratto di penna dai consigl~i mcdi ci; ii cholera, 6'una, mal-aftia individuale che diffhrisce da. tutt'altre chec sembrano avervi dei rapporti; uii inalaltia coverl~a. da. densi youi; una malattia ove spezzansi le pretese dci palologi. Non conoscendosi dunque 1' autlo suo contagrioso ed ii tempo chie abbisogna per it sno completo Sviuppo, quindi le disposizioni di tissare, In conlumacia a -15) o 3MY giorni, non ci motto ali coverto, he laI malattia non pub pi" tardi svilupparsi. Nei casi dubbli e mollo poricolosi e'. Meglin abbondare net rigore di precauzione, celhm iniotare adilimPi di vittime ad uan falsa politic~a, attn TprotezioIne Cio del coinmercin a danno dci cominercianti c della cittadinanza del mon1o0 ici1iito Noi gruciadicinmo che it principaic mezzo da far fronte atl'invnsionc dcl chiolera, si 6 quetlo di sequestrare ed. uomuini e merci tocohii dalt germe di questo male. Ordinare, lo sfmatlo alle nazioni di cui si ha pienezza di essere. invase. dal-cho 27 Icra, c cib flnchi6 abbia Lrasorso unix(ermine talc (probabilmente per due 'mesi, come si vuole comunemiente, dietro una lungra espericunza ) che fart conoscere essere, estinta la nmalattia. Le. merci softtoporle aila ven'liJazione. o megrlio alla fumi gazione sia del1'acido nitrico, de~lossido di maieqanese, delI'acido solforoso, delf'acido inutriali'co ossligenfl~o o del cloruro di cubce iniurnidio., ecib6 per un tempo piui o mono lungro Questi agrenti chimici clet hanno reso celebri i metodi disinrettanti proposli da~l'immoaiale Guiton Morvealu, e di tanti altri celebri professori, riusciranno a mecraviglia nel castrare J1 virus'oh olerico, assicurando cosi 1' Euro pa' di non essere. invasa nuovamente, ancorcl& iil cholera nel suo suolo nalio, ýripullula con pib" o moeno intensib'i. Seaza quoste debile precauzioni, cli toccherah semp'ri. ii disgrusto di vedere rinnovata la luttuosa sce'na clw. di Kanto spavenbo ha ricinpito i nostri peltli - e' questa alm eno la nostra opinione. N. B. PNoi qui non passeremo in rassegfna le. ricerche terapeuiiche, poich6 queste furono da noi date nouna Memoria intitolata:Preservotivi ce mecodo curalivo -del' hh1lerG. Palermo 8 agosto 1854, 33 DOCUMENTO N. 4A. Cornando in Capo del Corpo di Esercilo olire ii Faro e della Squadra nelle acque di Sicitia. - Programmina ai Corpi della trwppa di Palermno sull'wso dello spirito canforato. 50 Reggimento di Linea 14. 80 Idein 14, 90 Idcm 14. 10O) Idcm 10. 30 Svizzero 12T Caccialori a Cavallo 4. Per Ic compagnivc di Regina, Arliglieria 0. P1ionieri 2. 50 Cacciatori G. 70 Idci 7. -Tolta e 89 Palermo, 29 agosto 1854. Asendo [alto Con la maggiore diligenza concenirare per le cure di D. Vinccnzo Peiroli, capo dcl servizio farmaceutico in questo Corpo d'Esercito, ['acquavite a 45 gradi, si sono sciolte in ciascuna lilra otto once di canfora. PcrchU di talc potente sotuzione si faccia dalle trupxe di quesla uarnigione ulilmeute uso, dinigo alle stesse ii seguente memorandum percl6 i capi dci Corpi lo tengran presente in sollievo dci boro dipendenli. Nella farmacia di santa Cita si troveranno pronto domani ad essa disiribuite a ragcrione di una per batterina, compagnia, o squadrone, secondo ]a dislinta mentovata di sopra, S9 ainpolle, contenenti ognuna 12 dramm-e del suddetlo spinito canforato. I capi dci corpi faranno dci boni per un nurncro di ampolle, eguale a quello per ciascuno di essi indicato nello speechietto succennato. Quando ia comnpagnia avrni esaunita questa prima dose, il Camandante di essa maudcrii ii recipiente roto alla medesimna farmacia in santa Cita unitamente ad un bono per 112 dramne, c muniti questi. boni della vidimazione dcl Capo dcl Corpo, la seconda, ed occonrendo, la terza dose verro somministrata dal signor Potroli. Giunte che saranno le ampolle suddetto nella compagnia, il Comandanto di ciascuna di esse le affidei lat solto-uffiziale od at soldato put diligenlt, 'pu fidato, pia intelligrento, e the reputasi ii piii tencro della salute dci suoi compagni; o mentre dureai l'affezione cholonica, costi rerri esentalo da qualunque servizio di Piazza od intorno, non dovendo badare ad allro se 0)on alla somministrazione dello specifico di die Irattasi nella propria compagnia, a qualunque dcgl'individui della stessa, appena in lui si manifestasse la dianrca o 1'incilamento al vomito, oppunre amlo quesli sintomi simultaneamento. Ogni Capo di Corpo si conipiacena dimani stesso inviarmi lo elenco nominativo dci preseelli soggetli in ciascuna compagnia, baltcria o squadnone, perch6 io nelle [mcquenti mic visibe nei quarticri, potessi con i medesinmi parnare c convincermi che abbiano hen capito quanto appresso: Appena uno individuo si scnlirit affetto da diamrca, o lormenltao da incitamento at vorito, dove manifestanrl o al mentovato infermiere della propnia com[agnia o squadrone, ii quale preventivamnenle sarA stabo muuito, per Ie cure dcl propnio capitano, di un eucehiaio aimastanza grande, da poter contencre non meno di mezz'oncia d'acqua, c giovandosi di questo (che per Ic cure delbo slesso infermicre sair~ 3 36 DOCUMENTO N. 6. Comando in Capo del Corpo di Esercito oltre it Faro e della Squadra no le acque di Sicilia. - Istruzioni pet signor doltoril Dall'nflicio cireolare clie iC scrubto con questa stessa data, ni Ge-? nerali Comandanti Ia prima e seconda divisione, ed ai capi dcl corpi di questi Gurnigiono, di Gui le ho rimesso copia, ella rile, verh che in ogni compagnia, ~quadroue qh battria, evvi un individuo prescolto per amministraro to goece di aequavite eanforata a coloro cie attaccati di sintouti eholerici ciebbono neijo proprie coinpagnie essero immediatamente soceorsi rerc 1' uso del suddetto salutaro farmaco. Visitando quindi i quartieri ella cntrcrh in ciascuila compagnia, dirigendosi at suddetto inferinicre, dallo stesso )rendera conto so abbia avuto individni afletti (Ia primordiali sintoni ehoterici, in qual modo abbia operato in loro sollicro, applaudiric se obbki bone oporato, rotliticieric gli errori forse coinmossi, aggriungor4r qulcehe allrt prescrizione a quelle gia date so I1 bisogno fosse per riehiederlo, ed avqto rigcmrdo alla sempre iimilata intclligenza di siffatti infermieri, saii utile cite not conferire con costoro, sia prescuto it Curandanto della, compagnia ed ii ccrusico d10 Corpo, so te riesca di trovarsi sopra luogro, roenlro lassenza di ugo, o di entrambi non dove nei imnpediro, n6 ritardure Ic di lei yisite. Ai Quattroventi prineipiando dalle easerme a dritta andando, trovera Ia batteri? combandata da! eapitano Nagle, oilin prosicguo l'8" Ilegrgirnento. di Linea. Nei quartiori a sinistra ii ~)0 di Lioca ed una compagnin dCl 100. Alta Quinla Casn, tre conipagnie del 100. Al Castelluiccio del Mole, una compagnia. deli' 80 A san Francesco di Paota, quattro comnpagnie del 90. All'Olivclla una compagnia dell'80. A s. Franeesco dci Chiodari, una com~pagnia del 71 Cacciatorl~ A s. Antonino, due delto stesso battaglione. Alla Trinit;, quatiro del b)atiaglione m desimo. A Castcllarnm're, quaLtro conipagnie dcl 5" Cacciatori, Ic frazioni deli corpi stazia tiori Palermo, ed una compagnia di arliglieria. All' Universila, due coiupagnie dello stesso 5" Cacciatori, con If! metla' della halteria coniandataj datl cupitano Negeri. Altt Sesta Casa, qualtro cornpagnio dcl 50 di Linen, e Ic lalte Ire niparlite fr4 I'Annunziala, i Benedettini Biancehi ed i Ilcnedettiai Neri. Ai Borgognoni e Vittoria, it l ioggimento Caeciatori a Ca valto. Al Casino di Pa1lagonia, Ic cornpagnic granalieri dtl T' SvizzcrQ ed in s. iiacorno Ic altre dieci dello siesso Corpo. Le compagnic di Aikiglienia con gt'individcii dcl Treort, olure quello stanziate ai Quatlroventi ed a Casteltammnare, di cui si e1( gui rfaUo parult, hanno quarliere in quello del Real Palazzo, a s. Giavoino ed a santa Teresa. 38 GUnlrel 32. Emmanuele Troillet soldato. 33. Giovanni Imsand idem. 34. Francesco Aumberd idem. 35. Giovanni Bollat idem. 36. Antonio Fuchs idem. 37. Ulrico Wath idem. 38. Aloisio Schuhbler idern. 39. Gabriele Stlihli idem. 40. Leonzio Krieg caporale. 41. Enrico Gitz soldato. 42. Giovanni Schwager idem. 43. Giovanni Ocrtli 20 sergente. 44. Giovanni Mindez caporale. 45. Giovanni Mantes soldalto. 46. Gallo liiller idem. 47. Giacomo Haag idem. 48. Stefano Cathocca idem. 49. Giuseppe Kirschbanmer idem. 50. Agoslino Mlarlij idem, St. Guglielmo Dian idem. 52. Giacomo Miller idenm. 53. Giovanni Stadlea idem. 54. Federico loscinann ideam. 55. Erniano Barth idern. 56. FridolinoHomnas idem. 57. Adoldo Eurij idem. 58. Davide Fitting 20 sergente. 59. Giovan Saminuele Veymiiller soldato. 60. Sitefano Pesciani idemn. 61. laurizio Defert caporale; 62. Blaurizio Dubully soldato. 63. Giovanni Wegnniller idem, 64. Giovanni Pesciani idem. 65. Leopoldo Speckly idern. 66. Giuseppe Vertreicher id. 67. Giovanni Bruttin idem. 63. Enrico Sanlcur idem. 69. Amnbrosio Wundoclin idemi. - 70. Germano Ambert soldato. 71. Mlarlino Neut idem. 72. Carlo Luquin caporale. 73. Giacomo Huhr soldato. 74. Frangino Ambahrd idem; 75. Ignazio Hugrro 2*sergente4 764 Giuseppe Geiser soldalo. 77. Giuseppe Jager idem. 78. Pietro Caillet Bois caporale. 79. Giovanni Garny soldato6 80. Bernardo Koch idem. 81. Giovanni Imsand idem. 82. Giovanni Troillett idem, 83. Francesco Gilabert idenm. 84. Giovanni Bollat idem. 85. Antonio Islep idem. 6S. Adamo Frey idem. 87. Giovanni Michelstadtr ids 88. Giaconmo Turrer II idenm. 89. Guglielmo Gay idem. 90. Giuseppe Schneider id. 91. Pietro Stalder idem. 92. Giovanni Steninger idemi 93. Giacomo Mosinian idem. 94. Federico Barth idem. 95. Germano Iloll idem. 96. Giacomo Bifleger tambu4 ko. 97. Giuseppe Viederkchr sergente graduato. 98. Giovanni Frey soldato. 99. Arnoldo Rusch idemn. 100. Giuseppe RMegroz idemn. 101. Isacco Gay idem. 102. Giorgio IHoffa idem. 103. Giovanni Beruns idem. 104. Giulio Jamse idem. 105. Rodolfo Vecherly idem. 106. Abramo Schirveiter idem, 107. Francesco Mescher idem, GUARITI 39 SO di linena. 108. Vincenzo Maccaro tamburo. 109. Antonio Cosenza soldato. 110. Antonio Del Grosso idenm. 111. Alessandro Zimpaniello idem. 4 12. Francesco Jammarino id. 1 3. Angelo Barnb idem. 114. Raffacle Varga idem. 415. Giuseppe Capuano idemi 116, Rocco D.0 Corvillaro id. 117. Carmine Nicodemo idem. 118. Giuseppe Forte idem. 119. Ignazio Vallenghino caporale. 120. Giovanni Greco soldato. 121. Giovanni Simone idem. 122. Pasquale Picci idem. 123. Florindo Del Biancoidern. 124. Domenico Mangialardo idem. 125. Antonio La Calena idem. 126. Nicola Rosito idem, 127. Mllichele flassinio idem; 128. Nicola M5ascioli idein. 129. Felice Anselano idem, 4 30. Vincenzo Buonfiglio idem, 131. Francesco Desentis idein. 432. Francesco Maldera idem. 133. Salvatore Lo Musico id. 134. Nicola Sannicandro idem. 135. Serafino Do Vita ideni. 136. Giuseppe Palullo idem. So di'Linea 137. Carmine Picozzi soldato. 138. Pellegrino Bonavita idcm. 139. Giovanni Ercolino ideinm. 140. Carmine De Rico idem, 141. Ferdinando Raimo soldato. 142. Antonio Maiorano idem. 143. Giovanni Mincone idem. 144. Romualdo Gaita idem. 145. Antonio Ruotolo tamburo. 146. Alessandro Rinaldo soldato. 147. Domenico Giancola idem. 148. Vincenzo Giojello idein. 149. Luigi Vivoli idem. 150. Raffaele bloccia idem. 151. blatteo Tantorno idem. 152. Agostino Lio idem. 153. Pietro Jannino idem. 154. Mlichele Pezzullo idem. 155. RMichble De Mlinno idem6 156. Angelo Solano idem. 157. Filippo Pannone idem. 158. Felice Vassallo idejn. 159. Vincenzo CeCere idew. 160. Francesco Colombo idem. 161. Gerardo Alfano idem. 162. Giovanni Ccrmano idemn 163. Ilaffaele Nicoletti ideim. 164. Giuseppe Rizzo idem, 16S. Pietro Casale idem. 166. Giovanni Giultani idean. 167. Domenico Ferrara ideim. 168. Alessio Falasco caporale. 169. Nicola Nonno idemni. 170, Antonio Zappone soldato. 171. Giuseppe Giovanazzc id. 172. Gennaro Manuro ideni. 173. Vincenzo Innoceinzo id. 174. I.uigl Cavaliere idem.; 175. Iosario Sambate -idepn) 176. Vincenzo Bozzarelli id. 177. Donmenico Teola idemni. 178. Salvatore Pastore idem. 179. Gaetano IParisi ideim. 180. Giovanni Flores idem. 40 oUAmIII 181. Gaetano Vergato solda- 1 217. Pasquale Timmolo solda. to. 182. Giuseppe Procano idem. 183. Carmine Medici iderm. 184. Michele Laino iderm. 185. Domenico Di Cosmo id. 186. Vincenzo Cozzolino idem. 187. Giuseppe Ricciardi idem. 188. Pictro Zaccaria idenm. 189. Gioacchino Passarella caporale. 190. Gioacchino Polimente soldato. 191. Luigi Pissolano idem. 192. Gregorio Janagno idem. 193. Salvatore Nicolardi ideni. 194. Nicolangelo Di Santi id. 195. Nicola Del Vecchio idenm. 196. Vincenzo Gerardi idem. 197. Ciriaco Biccio idem. 198. Gennaro Volta idem. '199. Gennaro Fiorillo idemin. 200. Giovanni Carella idem. 201. Nicola De Filippis ideni. 202. Giuseppe Fortino idem. 203. Pietro Pappardella idem. 204. Antonio Pirozzi idem. 205. Francesco Coviello idem. 206. Asprino Corazzino idem. 207. Pietro Buonacquisto id. 208. Luigi Fortunalo idem. 2(19. Angelo Carola ide-m. 210. Alessandro Buzzardino idem. 211. Giuseppe Sentieri idern. 212. Giacinto Carbone caporale. 213. Nicola Parente soldato. 211. Michclo Cirimini ideni. 215. Luciano Gaetano idem. 216. Donimenico Aladdaloni caporale. I 4L to. 218. Angelo Ilincone idem. 219. loniualdo Gaela iden. 220. Giovanni Natale idem. 221. Vincenzo Gioiello idem. 222. Giuseppe Barbiere idem. 223. Gennaro Gennarazzo id. 224. Antonio Tavolaro idem. 225. Angelo Ferrara idem. 226. Francesco Bruno idemn. 227. Pietro Lillo idem. 228. Andrea Del Papa idem. 229. Paolo Paglia idemn. 230. Nbatteo Caggiano idem. 231. Giuseppe Angellolta guastatore. 232. Berardino Liberatore soldatlo. 233. Vito Jacobellis idem. 234. Pietro Festa idem. 235. Pasquale Di Sario idem. 236. Gennaro Zufflranieri idem.in 237. Vincenzol Inuocente idem. 238. Giovanni Scianniello id. 239. Antonio Criscb idem. 240. Giacinto Carbone caporale. 241. affalele Dillo soldato. 242. Donalo Ciani idem. 243. Donmenico Angrisano id. 244. Antonio Falci idem. 245. Giuseppe Balsamo iderm. 246. Matllco Valente idemni. 247. Carmniuc Do Meo ideml. 248. Gacltano Riccardo idemni. 249. Vincenzo Palladino idem. 250. Vinceuzo Cesta idem. 251. IlaiThele Brigante idem. 252. Vice Jacobelli idem. 253. Pasquale Di Sario idemin. 254. Berardino flarlino idem. CUARITI 235. Luigi Speranza soldato. 256. Pasquale Pucci idem. 257. Pasquale Lelizia, idem. 258. Loreto Parisi idem. 259. Paolo Spagna idem. 260. Giuseppe Lanzicello id. 261. Giuseppe Mlonlella idem. 262. Domenico De Cosimo idem. 0~ di linea 263. Vincenzo Bevilacqua soldato. 264. Giuseppe Cerantonio caporale. 265. Evangelista Gianferri soldato. 266. Ciro blezza 20 sergente. 267. Felice Altieri soldato. 268. Domenico Arduino idem. 269. Giuseppe Doria idem. 270. Bartolommeo Santorellaidem. 271. Pancrazio De Napoli id. 272. Francesco D'Amato caporale. 273. Antonio Di Rame soldato. 274. Felice Rossi idem. 275. Antonio Caputo idem. 276. Bruno Manno idem. 277. Michele Sorbara idem. 278. Giovanni Denaro idem. 279. Saverio Muccillo idem. 280. Angelo Fesce idem. 281. Luigi Fontanella caporale. 282. Antonino Cocco soldalo. 283. Benedetto Mottola idem. 284. Vincenzo Federico idem. 285. Pietro Valenti idem. 286. Elia Criscitelli caporale. 287. Mlichele Oponte soldato. 288. Giuseppe Mardocco id. 289. Giuseppe Mazzei idem. 290. Alessandro Tortorella id. 291. Michele Bove idem. 292. Emiddio Di Tullio idem. 293. Antonio Giuliano soldato. 294. Andrea Guerrera idem. 295. Angelo Pozzessere idem. 296. Raffaele Saralore idem. 297. Antonio Paradiso idem. 298. Nicola Riccardi idem. 299. Francesco Fumenti idem. 300. Nicola D'Angelo idem. 301. Andrea Sardella idem. 302. Onofrio Slipa idem. 303. Angelo. Zecca idem. 304. PasqualeiNicodemo idem. 305. Domenico Zampino caporale. 306. AntonioBarlolommeo soldato. 307. Emiddio Conteic idem. 308. Saverio Cascherano idem. 309. Domenico Ardito idem. 310. Pasquale Triboli tamburo. 311. Francesco Benevento soldalo. 312. Benedello Esposilo idem. 313. Tommaso Binaldi idem. 314. Carmine Ruo idem. 315. Egidio Jula idem. 316. Pietro lllegittimo idem. 317. Francesco Di Pasquale idem. 318. Vincenzo Federico idem. 319. Raffaele lonterusso id. 320. Donalo La Rolonda idem. 321. Giuseppe Cristiano idem. 322. Concetto Carpace idem. 323. Ambrogio Vassallo idem. GURITI 43 '399. Nicola La Veechia caporale. 4001 Giovanni Gatto, soldalo. 401. Filippo lMoretti idem. 402. Candeloro, Lisce idem. 403. Giuseppe Polinenhe idemn. 404. Benedeuio Filone idem. 405. Cataldo Leone idem. 406. Pietro, Persiano idemn. 407. Antonlio, De Stefano idem4 408. Antonio Luzzi idem. 409. Giuseppe Jannuzzi idemi. 410. Micieele Ferracano, idern. 411. Vincenzo A16 idem. 412. Carmine Leone idem. 413. Bruno De Leo idem. 50 Caccliatori li4t Francesco Piccirillo, sbIdM0o. 415. Vito Saranno, idein. 416. Luciano Aniello, idem. 417. Giacinto Ventura 10 sergenie. 418. Domenico Brosio soldato. 419. Alessandro Cavasso idein. 4,20. Pasquale DoeAlichele id. 421. Leopoldo Geria' idom. 422. D. Leopoldo Echel, 10 tonente. 423& Santi Orsini soldato. 424j. Eleulerio, Sabelia idemn. 425. Francesco Rinaldi caporale. 426. Giacomo DIN ardi soldato. 427. Carmine Forlaino idemn. 428. Paolo An.giolello, Mom. 429. Gactano liiugnoli idem. 20 Cacelatori, 4,30. Paolo Rita 20 setgento. 431. Giuseppe Scognamiglio soldalo. 102. Domonico Bozzelli idem'. 4-33. INicola Inno, idem. 434. Luigi Anfieri idem. 435.. Vincenzo Mlangiguerra Idem. 4.36. Antonio Sapienza lidem. 437. Giuseppe Di Sabo, idemý 438. Rocco- Passarella idem. 439. GiuseppoDo Santis idem. 44-0. Crcscenzo Somma idemn. 441. Romualdo Fazio idem. 442. Agostino Dilsioe' idem. 44-3. Teodosio, Brionzi 20 setS genie. 44.Pasquale A-vigiiano, soldato. 445. Teobaldo Balleltone ar-; mi ore. 4416. Gjiovani Resina soldato. k47. Vincenzo Tusco idemn. 4-4S. Carlo Siconli idcnu. 100 di Uneca (1) 4.49. Antonino Caione soldatio. 4.50. Cristofaro, Ferrara idem. 451. Salvadore Tafuro dein. A-452. Francosco Persiano, idem. 453. Antonino Macdione idom. 4054. Luigi Zapeari idorn. 4,55. Casimniro Crotino idern. 456. Malico Avallone idom.l 4 5'7. Filippo Chiudurolli idetiYw 4.58. Sebastiano Gianneuli id. (1) MIdle carapagno di Bagrhoria. V. Pagr. 11. 4 4 GVAIR-ITI 459. Saverio Ferrara soldato. 460. Giuseppe Cera idem. 46 1. Andrea Schiavone idem.m 462. Nicola Bazzalanco idem. 463. Giuseppe Monaco idem. 4G4. Giuseppe Gabella idem. 463. Secastiano Coppola idem. 466. Salvadore Cerraso idem. 467. Donato Del Galto idem. 468. Giuseppe Aloe idem. 469. Antonino Mazza idemn. 470. Ferdinando Lattllanzio id. 471. Antonino Marino idem. 472. Giuseppe Mobilio soldato arligliere. 473. Pasquale Pisafri soldato del treno. 474. Antonio Cursi soldato. 475. Antonio Silvesiri idem. 476. Nicola Furco idenm. 477. Alfonso Gernaldo tamburo. 45,78. Antonio Schiavone soldato. 479. RaTffaele Torlorella lamburo. 480. Filippo D'Angelo soldato. 481. Luigi Scorza idem. 482. Angelo Rainondo idem. 4831. Giuseppe Difco idem. 484. Orazio Pagrrliola capitano. 485. Antonio Amianlio soldato. 4186. IaffaelCe Collh idemn. 487. Vincenzo Zizzari iderm. 488. Angelo Gurrese idem. 489. Antonio Grosso idem. 490. Pietro Perrello idemni. 491. Suimone Zaccaria iderm. 492. Andrea Magri idem. 1493. Giovanni Fazio idem. 494. Nicola Barlolomnicmeo id. 4953. Vito Candeloro idem.n 496, Francesco Antonelli sotdato. 497, Giuseppe Monaco idem. 498. Domenico Levati idem. 499. Giuseppe Innaro caporaIc. 500. Pasquale Troia soldatlo. 501. Gactiano Mascaro idenm. 502. Vincenzo Baldassare caporale. 503. Francesco Savastano soldato. 504. Giuseppe Mariano idem. 505. Ilicciardo Bocchi caporaIc. 506. Nicola Pisapia soldato. 507. Giuseppe Valerio idemn 508. Giovanni Valcntirno idenm. 509. Francesco Cinarelli idem. 510. Ferdinando Candelmo idem. 511. Luigi Toscano idem. 512, Mlichele IRe Santis idemn 513. Francesco Parente idein. 514. Giovanni Merlini idenm. 515. Antonio Defeo idem. 516. Luigi Delamnenlis ideni. 517. Giuseppe Desiderio idem. 518. Giovanni Del Duca idenm. 519. Giuseppe Bomba caporale. 520. Francesco Ciecono soldato del treno. 521. Francesco Bellizzi soldato. 522. Giovanfni Caputo idem. 523. Angelo Bruno idenm. 524. Emiddio Gallucci idem. 525. Vincenzo La Roma idem. 526. Michele Grossi idem. 527. Pasquale Forte idem. 528. Vincenzo Zizzari idem., GURIUTJ J 529. Erasmo Di Crosce solda- 535". Vlncenzo Lo Mledico sotto, dato. 530. Lvigri Valentino idein. 536. Cosimio Cardone idern. 531. Teodprq) Cardone idem. 537. Uinrnanucle Allrngioso id. 532. Giuseppe D'Errico idein. 538. Vinccnzo Mligliacejo id. 533. Giuscppp Russo idejn. 539.,.Vincento Calabrese id. 534,. Antonio Zucchc(Lj idem. 540. Antonio Amnoroso idegi, I 587. Agostino Sangiuli'ano caporale. 588. Francesco Mandara. soldato. 589. Michelangelo D' Aricozo idem. 590. Carmine liigiorlino idem. 591. Pasquale Paris!idein. 592. Saba-Lino Do Berardinis idem. 593. Oto Ciccono i"dem. 594. Paolo 13erio idem. 595. Vinoenzo, Basile idem. 596. Agrostino Crispo idem. 597. Gnetano Faluca idom'. 598. Vito Manzo soldato. 399. Salvatore Lesito idem. 600. Francesco Mlasciotta id. 601.- Vincenzo Cocozza idem. 602. Antonio Do Sirnone ideni. 603. Angelo' Candia idem. 604. Antonio Valyano idem. 605". Antonio Cocco 20 sergente.I 606. Luigi Datloli soldato. 607. Antonio Puliano idem. 608. VincenDzoMonteleone id. 609. Carmine Adducci idem.' 610. Giosue" sant'Agata ideni. 611. Pasquaie Parnilella, idem. -(1) Fra questo nuincro di morli vengono compresi cintiue m~dividul die tinirono di tovre, priacit i soccorsi dcii 'uric fossero stall amnirinistrati. Attaccati 611 - Morti 25- Guariti 586. Rilascialo il 13 novembro 1854, a dltlo dotlor Tripi. Per eerti/lcato vero cslratto dagli originati doclumenti esistenti presso questo Coinando in Capo. Ii Maggiore dello Stato Maggiore &Xanc27 OSPEDALE IILITABE DI18.a CITA. Speechietto ninnerico de' eholerici per corpo, eurati a1 -lopaticamente;v dal 10 agosto sino a tutto iH 30 set(embre 18 54I, Attaccati Guariti morti Reali Veterani 20 batiaglione 1 3 Gendarmeria Reale.........7 6 1 Regina Artiglieria.........44 23 21 Pionicri..................9 29 20 20 Reggrimento di Linea I 1 I1 D 50 idein 69 46 23 71 idem..........3 D 3 8' idern..........109 71 38 90 Worn...... 59 36 23 100 idem...........9 33 46 130 idern...........1 1 30 BeggirnenLo Svizzero. 280 1410 140 20 Bactnaglione Cacciatori. 1 1 4o idern...........6 3 3 50 iorn....96G 57 39 7l'idein..........411 25 16 Cacejatori a Cavallo. 20 19 1 Treno................17 14 3 Real Marina..............4 2 2 Ospedale flhllitare..........5 2 3 2' Deposito dci Presidiari. 7 6 1 Tota........902 516 386 Per copia con forme alloriginale; bat Comandante dlli' Ospedale di s. Cila. CavarLotloERQ6aA40 O ~0t6 STATISTICA OMIOPATICA, COMPAlIATIVA DEL CUOLERA-WORDUS. .~et C) C) c at P ) C) 0r C) O p Fl P o) CS o 0 7 30 p C)5= p rC W~I e C~ 0 C3 CI LE u iii scoperte sono quasi seinpre dovaic al caso. Che la canfora dovess' essere munistrata. ai colerici neilo stadjo 4' invasione del inorbo, eraL ben conosciu to: ma ch' essa. dovea essere utile ancora negli altri stali del. colera, cib" non era stato per lo innanzi osservato; ne da alitn in tall circostanze adoperata. Invitato a curare la famiglia degli nomini in questo Reale Albergro dci poveri, io togliendo a sicura. scorta le osservazioni deli' iiIustre]3aestro sulla cura del morbo ferale, comunica P sul'UO di qilesto nimedjo Ie oppor-~ tune istruzioni aI Cornandante Signor Forni, ed al sergente Ventura Inutile, prescelido dai Superiori deiluI~ogo a primo infermiere delia sala clinica de" colerici, affi nche" to ministras - 13 - Intanto egli benchb palpitante, non avea lasciato la costante somministrazione interna ed esterna della canfora, non sapendo che altro farsi; ed aIlorchb io giungeva a veder l'infermo, lo trovai in completa reazione e giai salvo. Questo fatto che di gioja mi riempiva ii cuore, mi destb in pari tempo viva sorpresa, essendo la prima volta che io osservava, contro i detti di Hahnemann, che nello stato algido la canfora sola guarito avea questo grave caso di colera. Net vegnente giorno, 29 Luglio alle ore 9. p. m., ii caso gravissimo di Carlo Mele presentavasi alla vista del timido infermiere, e preso da spavento spedi prestamente in servente a darmene avviso. AllorchU fu da me visitato l'infermo, alle 10 p. m., concepii io medesimo grave spavento, e forte ebbi a temere di sua vita: ma avendo nel di precedente visto Pasquale Massa nello stadio algido guarito colla sola canfora, di questa raccomandai costante l'nso; e per alquanto lungo - 15 - tivo ne avea ancora, ma benanche quello di guarire i postumi del morbo ferale. Mi determinai allora non portar mutanento alcuno nel trattamento curativo, non adoprare altro rimedio che canfora, ed incoraggiai ii nominato infermiere a proseguire con piý fermo ii cammino sulla stessa strada, nella quale avea in quei tre giorni camminato con si felice successo. Tutti guarirono gli attaccati di poi, e le pronte e felici guarigioni colla sola canfora nel Reale Albergo ottenute, valsero a far riputare 1'alcoole canforato come ii sicuro mezzo per guarirsi dal colera. Questo ' ii fatto semplice e genuino che a me piace rendere di pubblica ragione, e che da sei mesi avrei gih pubblicato, se I' Omiopatia libero a se avesse un torcolo della stampa, invece d'incontrare da per ogni dove nel suo placido cammino, spine ed intoppi. Spero che ii misericordioso Iddio voglia per sempre allontanare dall' Europa ii terribile flagello in discorso, ma se a Lui piacesse percuotercene al STATISTICA OMIO0PATICA, COMPARATIVA DEL INTLIODUZIONE: IL colera asiatico, che dalle rive del Gange pervenendo infino a noi, di tante stragi e di tanto terrore ha riempito 1'Europa intera, non b secondo me quel Lerribile malore die da tutti si crede. II colera misurato con la scienza moderna, e con l'arte del secolo XIX, pu6 esser vinto; ogni uomo se ne. pu6 preservare, ognuno pu6' facilmente da se stesso guarirsene, e col mezzo di un scmpuice rimedjo, che invano si cercierebbe alla mc-a dicina volgare. 2 -20 -quIf an nessi ne comprovano la veri th. Posso. dunque a conviuzion. di fatto francamente asserire, die la Canfora situ lo specifico sicuro a preservarsi daila inwasione del anorbo, e guarirsent allorce 10 loswiluppo ne sia suceesso, svolgendo essa le forze di reazione, che natura pose neli'uomo. Cornunque io non sia medico di alcuno stahilimento, n?ý di ospedale, pure molto amico del Comandante la famiglia degli uoniini nel Reale Albergo de'poveri, ii virtuoso Magrgiore Forni, a eni per hen due fiate chiuse 1 Omiopatia ii varco alla tomba, ottenni di medicare colla, canfora, in persona di una sua nipotina, ii primo caso di colera, che io mi ebbi a curare. Guari-ta essa, mirabilmente in due ore, restb talmente preso, da ineraviglia ii detto amico mio, die opponendosi agli ordini superiori, ed assumendo tutta sopra di se la responsabilithL deli' evento, alle mie. cure risolvb affidare quella famiglia del nominato R. Aibergro, nel caso die ii colera. ivi mettesse ii piede. Dopo aver quindi da me, avute le inecessarie istruzioni alt' uopo., potb colla, intelligeuza deli'illustre Amministratore dello Stabilimorbo ornicida, reputo mio sacro dovere consegnare alla scien-. za questo fatto novello. -21 - men to istesso, ii filantropo Signor Generate D. Filippo PQCCi, far collocare cinquanta letti in una clinica addetta. a soli colerici, me ne nomiub' medico direttore e curante (4), e tenne tutto ad orditie, tel caso che* ii morbo vi avesse I'ingresso. Avvenutane la. invasione nel d'I 27 Luglio (2) s'inconaincib' immantinenti, per le mie cure, lParnministrazione della cau-fora, qual riaiedio inno-~ cente nell' applicazione, portentoso negli etfetti (3). Ma. prima di riportare ii quadro degli attaccati, ed i proposti documenti, convien cho io dica.: 10 11 processo spargyirico deli' alcool canforato, 20 It metodo di usarlo per preservarsi, 30 11 modo di adoprarlo per curarsi. (1) Vdil docunwnto n.01f (2) Vc(Ii doctumenti fl.0 2. 5. 4. (5) Vedfi doctunenti n.0 5. 6. 7. -26 -Sviluppato appena ii colera, convien immediatamente coricarsi,I coprirs-i di. coltre di Lana, e prouder, in ogni cinque minuti, gocce qualtro del coinmendato alcoole. In gravi casi la dose esser pu6 di cinque a venti gocce per aata, in ogni cin-. quo minuti. Fuvvi un uomo di e~a avauzata, uso, al vino ed a spiritosi liquori, cufi nul1la producca ii farinaco somnninistrato a. gocce: propinai allora una d-ose di un cucchiaino da cattb in ogni. cinaque minuti, ed in brevissirno tempo si ottenne cos'i la reazione-briainata (4>: D' ordinario in due,._tre., quattro ore veniva la febhre di reaz'ione-, abbondante ii sudore, -e quindi'Ia guarigi~one. Non istar& qu'l a doscriverie lb singole stonie, chb troppo nojoso sarebhe. trattandosi di una inalattia epidemiica, che in tLutt gl'infermati presso a poco gli stossýi sintomi produce; dir6" solo cel dci 200- curati 6 guariti no! It Aiheorgo deli povori.-come - si'legg'e nol sogyuonto -qu'adro () quindici furono gi'avissimarnente attaccati (3). Carlo AMdc (n.1 31) perelib iusicante trovandosi fuioni lo Stahulimento, ven~ne colpito dal niorho per istrada- c mentre suonava in una festa po(1) V. Sta-to nouirmtitio in fine. Docui. 11. 10. (02) V. Stain nomnijativo Docum. nl.0 10. (5.))Docmunento.0 8. -30 -medicati con la canfora-, e miessi sollecitamente a lotto gruarirono in poche oire:' D'altra parte molti sana~ti del m.uorbo, restarono per pitt o mono Jungo tempo con la dlarreabIillosa (44.. 28.-36. 53. 71. '106. 119. 468. 175. ed alttn); ma una o due dosi al giorno di gocco dlue per volIta bastarono a guarirli ancora dalE incom~oda cbnvaldsc'enza. Molti reci"divando. per abuso di cibo., o per alire cagioni(23. 25. 29. 31. 51. ed altri ) veniv'ano novellamente guariti, e con la canfora sola (4). TuLlte queste dugento guarigioni adunque furo-. no pitt o mono sollecitarnente ottenute con un sot mezzo, con un semplicissimo nimedjo, con Ia s-ola canfora, e senzaP 'ajuto del sanguisugilo, de'senpside'bagni tiepidi, delle fomentazioni atl'addomnine, de'panni e mattoni caldi, delle, hottighie di acqua bollente a'piedi, -degli svariati eccitanti e soporifeni, n0'e delle altre cose celmI'Mlopatia prescnive. Si aggyiunso; soltanto la bevanda deli' acqua fresca, che per dissetare i poveni infermni, loro somministravasi a riprese, in piecola quantith ed a brevi intervalli; I'uso anche del br~odo legygiero e di qualehe zu~ppa frarinacca, (1) Vredi Documnirto n*fl 10 h il lne. -31 -per ristorar-Ic forze, allorquando.deeadeva hi, febbre di reazion vitae. Coinpiuta cosi in poohi accenti Ia breve storia del fatto e di cib' che -aliti cura si appartiene, chiarir mi piace talune quistioni, die per avventura mi potrebbero venir fatte. -32 -CAIXTOLO 11, Sidle dosi della caufora.. Non mi si dica che le dosi di canfora da me usate non siano omiiopatiche: 1 Omiopatia non sta nella parvitha della materia, come erroneamente da molti si credema sifonda invece snila Legge AllorcUhbIahnemann. i' modo trovb di curare le infermith umane con medicamenti die malaVtie simiglianti producevano sniP nomo sano, si vide nella necessitýt dare un nome a quesla novella legge terapeutica, e colle due radicali grecie (Iiounlos simile, pathos passione, morbo ) la disse Oinlopatia ('1); ciob nuova arte di cura(1) Alla etimologria d! questo vocabolo, c alla lettuira. dell'Or.. gano di llahnesnann, die 6 un codice di eterna sapicuza degno della vencrazione di mol-tissbairItniumiari dcl secol nostro, rimando 1'esirnio autore della relaziouc storica dcl colera di Napoli dcl 1851. Sce egliAsi fosse degnato leggere solamente qudila immortzde opr, non arrebbe nella sua relazione quelle cose scritte initorno alla. Otiopatia. La censura quando Ia si maole esercitare sin' una materia vie S33 -re le malattie naturali con medicamenti che nelI* uomo sano producono malattie artificiali simili alle prime. Omiopatia dunque non vuol dire parviW di materia, ma sibbene siniglianza di azione. Da ci6 si ricava la fondamentale legyge de' simiii, e sotto I'egida di tal legge statuisce essa it principio scientifico di tulta ]a terapeutica. La infinitesirale dose, e la unith del rirnedlo son cose totainmente subordinate, e dalla filosofica ragion inedica, e dalla esperienza dettate all'immortale Lahnemaun. Nelle cure delle malattie acute, ove pi i la dinamia vitale che la mistione organica vedesi atterata, le omiopatiche medicine van somministrate a forti dosi, e spesso ripetute, in ragione della forza e delta ferocia del male. Ed ove lazione del farmaco Si conosce fugace, come b' di molti medicamenti, la ripetizione succeder deve in brevi intervalli, ad oggetto di ottener prontamente la reazion vitale, che atta fosse a distruggere ]a forza del male, e riequilibrare in pari tempo le alteradai principt fondamentali s' ignora, non pub non andare errata; e cosi si scaglieranno sempre colpi a vuoto contro una scicuza, che A giA accademie, cattedre, cliniche, ospedali, farmacic, giornali e libri in quasi tutta la terra, e ch'b da non pochi Sovrani, e Principi Wlall specialmente seguitata, e protetf a. -3 -35s canforato, famne a mano piena le fregyagioni sdlla pelle, injettare do' clisteri, ognun do' qualilno contenesse almeno due cucehiarini da caffb, o profuimamno la stanza del malato, bruciando la canfora. su di un forro rovente (4). Vedoa egli dun(I"'Ilalmemaun, Atudos cdo m6docine hommtopathique. Paris. 185-0,p). 247. Application doel'lomteopathie au traiteinnt diu Cholera spasmodique on asiatique. Son quosto le sue parole-pagr. 248. C'est dans cotto premi?~re pdriodo qu'on pout apporter an prompt socours; en administrant le camplire; mais iI faut quo los prochos du malado on prennent oux-mdnes le soin; car cotto pd-riodo passe rapidement otiAla mort, on. A la socondo p6riodo, qul dovient beaucoup plus grave, ot quo lo caniplire no gu&' rit point. Dans co premier in~tervallo dono do la malaclie, on dolt administror au. malade, aussi sonvent quo possible, of an moihs tontes le cinq minutes, inc ou deux gout-tos W 'ewprit-ceyin camph-rd ( compos6 ci'utne partie do camplire uiissous dhars douze parties i' alcool ) stirtin morcoan do snore, ou darts uno cuillordo d'ean. Avon. la main ploino dum mem alcool camphr6', on fera dos fri. ctions stir in penn des bras, do in poitrine ot dos jamnbos; ona pourra aussi administrer un lavoment avec inc demi-Jivre d'caui claude ot deun cuiller6es A cnf6, au. momns, du nimo me dicamoent. Do temps- en temps,, on pratiquera des fumigations avoc dn camphiro plnc?ýstir inc plaque mý-allique chauffe'o, aflai quo, si lo inalado no pout pas avalor, A cause des crampes do in mflchoire, ii 6prouvo encore le b6ndfice dui campliro, qui s' introdnira dans cos ponmons par In respiration.'Phss viteonott mpboie cos - 36 -que Ja necessithx di saturare prestamiente di qacsto rimedjo ii corpo, deli' infermo, per ottenerne la guarigione. Dippiii llahnemann medesimo altre malattie curava no' primi tempi con forti dosi o tin tore madri (4) quando producea alla bece, amnaantata di umilR,, quella scienza die rifuilgorpoi dovoa come ii sole nel suo piono meriggio, ed ottenova in siffatto modo brillanti guarigioni. Non vi sarhi certamiente. chi osasso dire, che 1'immortale riformatore dell'arte di Esculapio non medicava onaiopaticamonte in quci tempi del 4797 quando, quoste cose oporava; dappoichb scoperta da bui nel 4790 la gran logge de'simili, lavorava col suo genio sublime alle fondamenta solido, ed al duraturo mecremenlo del sno sistema di medicar razionale, applimioyens, iA la prein?~e atteinte de 1'infection, plus vile aussi et plus certainernent on gu6rit le malade; cela peut avoir lieu dams 1, espac& de deux heures (a). Alors reviennent ia chaleur, lesfocs, la connaissance, le reposj le sommeil; et le malade est Sauv6d. (a) 11 s'cst prisenld des ens ma le inside, wayant pas pris dco cainphre dans le premie're $~riode, elfiyantlMe'i mis die cold coniie mort, remutait encore 7e doigts; alons un peu d, esprit camphr4 mildd d, huile, plac6d ans sa houche, Ila fail passer dlune inert nppircnte A ls vie. (1) Oi'gano dell'arte di guarire - Con aggiunta del Comm. Cosmo 51i. de Horatils -Napoli 1844, p. 215. -37 -candosi a tutL'uomo a sperimentare sopra di se, e sopra. altt le sostanze medicamentose, per formare quel codice di farmacologia, die invariabile come la natura dell'uomo, durar dovea col nourn di lui sino, at finir del mondo. E discoperte gih. Ic specifiehe virtu' di molti farmachi, medicava con essi a' forti dosi, e con felicissiflo, successo, Is febbni tifoidee, le peniodiche diverse, ii catarro epideinico; malattie. tuLte che nel 4 797, curate atlopaticameote, mietevano a man franca migliaja di vittime nell~a. Germania (4). Vedea egrli per6' fin d' allora, che Ia leggo de' sitnili, pietra angyoJlare delta sna. scienza, comunque inclusa tra. Ie universali leggri di natura, pun dovea. nella mente di non pochi incontrare infiniti ostacoli, e nipetuLe opposizioni, so] percht6 ne forroava egli tutto ii sisteina del sao medicar novello. (1) ilalinomairn -Etu-des do M~decine honiwopathique-Pari's 183"0 p. 116. Do quelques espkces doeIivros continues e t rdm ittonics, P. 136 - ilistoire doe quelques maladies p~riodiques a type lwbdonmadaire. - 38 -~. 2. Sail' azione della canfora. Non credo vi sia alcuno ii quale pensasse, che la canfora infiammi, irriti i visceri*, e die male produca anzi die bene; poiclib le idee sistematico -teoretiche, die attribuiscono, alla canfora 1'eccitamento, appartenendosi alle i~potesi, niun peso apportano, sniP animo di coldi, che stando spesso al letto deli' egro, sa distinguer solerte dalle vere le. erronee cose. Si provi Ia canfora sull'uomo a tipo, normale, ed allora potrl. ponderarsi qual peso si abbia, qual. farmaco sia. Si vedrh allora fulgido, ii vero, e come l'azione sovrana eccitante,, prodotta sul. sano, sia la genesi stessa della reazion vitale still' addolorato infernao. Si vedrh allora altresit come i fenomeni cccitati dalla canfora sian siiniglianti a quelli, die sul. misero infermo suscita ii colera, e si resterh pienamente; convinto, come sia essa, per la legge d& simili, ii, rimedjo sovrano contro questo terribile malore. Cheo so le ripetute dosi di canrora, prese comie preservativo rimcdio, nuocer dovessero, e per - 39 -eccesso', sviluppando qualcuno, o diversi dei seguenti sintomi: Stordimento in testa come per ubbriachezza; Deliquio con perdita di conosceuza; Ambascia, tristezzad con voglia di pian~gere; Dolor stringente in testa, specicdrnente neile regioni della [route e deli' occipite; Dolor trapanante nelle tempia; Pallor mortale del volto; Calor bruciante nella gola, nello stoiraco, nzelT'epigastrio, e net bassoventre; Vomito di bile, con sudor freddo at volto; Diarrea biliosa, precessa, da dolori e tenesmo net bassoventre; Diarrea sierosa, con somma prostrazione di forze; Reteuzion di orina; Crainpi di differente natura, alto stornaco, at bassoventre, at petto, ed agli arti estremi; Pelle nerastra, cianotica e fredda; Freddo in tutto it corpo, con pallor mortale del volto; l Freddo glaciale di tunta la pelle, con sudor fredclo in tutte le metnbra; Polso piccolissimo1 e lento; -40 -Malessere generate, ritasciamento e pesantezza di tutto it corpo; Abbattimento estremo di tulle le forze; Trisma, e convulsioni diverse o cosi via discorrendo, basterebbero allora alcuni sorsi di cafe' nero, alcune gocciole di tintura di oppio, o di Jaudano liquido a distruggerne allo istante la forza. Ed anche quando 1'uso di questi antidoti si omettesse, i sintomi della canfora svanirebbero da loro medesimi in breve tempo, col declinare dell'azione del farmaco istesso, senza che vi sarebbero a temer mai sinistre conseguenze. Cosi dunque si opereii con vera filosofica ragion medica, con quella fiducia ch'essa ne ispira, e che fuga come nebbia al vento i vani timori, suscitati dalle ipotesi, e dallo errore. ~. 3. Stills diagnosE del male. Potri forse credersi da alcuno, die i centotLantacinque ammalati nell'Albergo dci poveri fossero stati dal colerino soltanto attaccati, scambiando cosI la fisionomia del male, e sostenendo -42 canfora dunque ha potuto arrestare ii corso del male, e preservare dal furore del vero colera. i sudetti 485 giovanetti che fan pante della famiglia, degli uomini, nel tempo stesso. die quella delle feminine (4) sull' ala. sinistra deli' Albergo medesi.ino, allopaticamente curata, si decimava di 29 sopra 4147 (2); se ha potuto impedire, die ii colerino addiventasse colera confiirmato, certa cosa e" che ii mirabile suo eff'etto menita considerazione, e riguardo. Sarebbe in tal caso la canfora ii. farin&co die ci libera da questo terribile flagello, e sarebbe raggiunto io SCOpO, finora vanainente cercato da. tante accademie, da tanti medici, che sindiarono a tale oggetto. (1) Vedi Documento n.0 9. (2) E ben sorprendente cosa come ii medico die le curava fos~se stato pit fortunato di quanti no briilassero in Europa; o laddovo in tutt'i paesi no morivano 50, 70 sopra 100, egli solo no perdea. 24 (a). Pavia, illustro per la sna famigerata TUnivor-. sit-A, 63' no vedea periro (FoP rrarlo statistica modica di Milano); Bordeau~x 77, e Tolono 95' sopra 100 infermati ( Journal do Ta MWdecine hommopathique. Paris 1847. tom. 5. pag. 757). Mlisoranda umanltAI 111... L'Omiopatia poi non ha mina perduto pitk dol 10 per 100, e not IR. Alhorgo, come si?6 visto, cotla, sola canfora no salvava infra glil ominii, quanti no caddoro malati. 9r2 (a) Toaliendo via la fraziouc..-S C COS alottc Ic altre in proieguo. -.43 - CON(IIIUSIONE PER ASSIQMII j*O 11 celera, eke questa CittAi ha invaso, non ie state contagriese. 2.0 La canfora C' ii rimedie preservative. 3.0 La canfora C' ii riunedie, nelle stadlo di invasiene. 4.0 La eanfera C' ii riunedie, sovrano del colera confirunate. 5,0 La canforait ii rimnedlo dci postunltmidel coecra., Maigrado dunque le denegazioni moltiplici, e gi' infiniti ostacoli, una vera rnedicina si (%, finalmente. trovata, Ilaniepatia, che non cessa mai di progredire e di svolgersi in mezzo alle. sfavorevoli condizioni, in oni vedesi posta. Oh quanti miracoli non ha doVuto essa operare, per poter ancora sussistere, maigyrado la sistrnnatica opposizione, di cui si voleva vittirna fin dal siio nasciruento! Laddove umile 1' Omiopatia, e forte nella protonda conoscenza del dinamismo, vitale, sulic basi della vera fisiologia, svelando la forza mnirabile-, produltrice del calorico, dcll movimento, e del -44 -la wateria, net separare, come la Juce dalts Lensbre, 1' intelligeuza dalla materia e dal moto, si opponeva dolcements alla irresponsahiLiltý della volgare medicina, che immolando involontariamente, e quindi senza rimorsi, ecalombe di malati, si rends cosi irreparabilinente ii pitt odioso retaggio del male. in sa la terra. Seguono, ora i doownenti ohs comprovano t fatti nar~rati, ed i quadri statistici di tutU gI'infermi curati. DOCU1WENTI. - 47 - Docunikento 1. A1UM1IISTR.GENEIRALIE DEL 81WQfcrgo be' 43oacei. STAJILIMENTO DEL REALE ALBERGO N-0 35 Iapoli 27 Luglio 1854. Signore Essendosi sviluppato ii Colera in questa famiglia del R. Albergo alle mie cure affidata, non ho trasandato di mettere in pratica. to specifico da lei suggeritomi, dal che ottenuti si sono de' soddisfacenti risultati; ed 0iA per6 che la prego ad esser coinpiacente portarsi in questo stabilimento, onde osservare ocularmente lo stato di quelli die or trovansi attaccati dal. morbo, avendo all' ogetto di gilt in questo stesso giorno aperta una sala clinica; quindi net pre-. murare la sua venuta, le rinnovo Ic preghiere, fattele jer I'altro a voce, di accettare di essa sala la. nomina di direttore, e medico curante. 11 Afaggiore Conandanic INICOLA FoRNI. Al signore 11 Signor D. Rocco Robini Dottore Omiopadico Napoli 48 -Docutnento 2. AIIMINISTR. GENERALE Napoli ~28 9Jqlio 1854. DEL 81. ffbergo beAqokeri STABIIIAIENTO DEL REALE ALBERGO N.0 354 Zggctto Signor Generate Governatore. Per delle cure di massimo rilievo che ho avuto luogo sperimentare con favorevoli risultati col metodo omiopatico, si per me, che per quelli della mia particolare fariglia, praticate dal Sig. D. Rocco Rubini, mi spinsi, intesi i casi del Colera che serpeggiavano nellaCapitale, domandargli qual metodo curativo si poteva adottare nel caso che si fosse attaccato dal morbo; lo stesso m'indic6 come sperimentato, 1'uso di poche gocce di spirito di vino canfo-.41 Signore rato, somministrato sopra un pezl1Sig. Cap. D. Filippo Pucci zetto di zucchero, e replicato ad inCinerate Guiernjaore del tervalli, da darsi alla persona subito RealAlbergo det)'overi. che manifestavansi i primi sintomi Nyapolidel morbo; e siccome un tal malore non lascia tempo di mezzo, cosi era -50 -arti. Una tale misura appena eseguita, man mano si svilopparono molti casi, che merc6 le vigili cure de'Prefetti, che opportunamente han somministrato lo specifico con le norme da me indicate, si 6 ottenuto ii favorevole risultato, che del numero degli attaccati dal morbo, die rileverai dall'annesso stato, son rimasti tutti perfettamente guariti. Non debbo tacere che ii Signor Rubini essendo questa mattina venuto per cura ordinaria in mia famiglia, si 6 portato a visitare gli individui ch' erano stati colpiti dal morbo, c ii ha trovati tutti perfettamente rimessi. Non mancher6 giornalmente tenerla dettagliata dei casi che potranno avvenire in questa famiglia. Peryriunire gli individni attaccati dal Colera ho stabilito un locale quasi che separato, dandoli alla cura del Prefetto onorario Inutile, con assegnargli un individuo per ajuto. Bi lusingo Sig. Generale che tanto Lei che l'Eccellentissiro Consiglio voglia approvare questo mio operato, che non ha avuto altro scopo, che ii bene di questi alunni. II Maggiore Comanidanic FirmXiato- rCOLA FORNI. -52 -Doctunento 4 AfthINISTR. GENERALE DRL bX.9f cgo be, $oinri. STABIILIMENTO DEL IIEALE ALBERGO Itapoti 30 Lugtio f1854P. N.0 358 'Al Signore.71Sig. Cap. D. Filippo Pucci Generate Goycrnatore del Real Al1bergo de'Porcri. Napoli Signor Generate Governatore Mi onoro conpliegarle ii consuc to stato parziale degi' individui di questa famiglia die durante ii periodo, delle ore 24, cio6 dalle 10 a. m. di jeri fino alle, 9 a. m. di oggi, 8000 stati attaccati dal Colera, onorandomi parimenti farle noto che ii sig. Dottore Omiopatico D. Rtocco Rubini non tralascia ijnmancabilmente di vistare i detUi colerici, con fornire vieppiii sempre delle istruzioni al1'uopo Mindicate. It AMaggiore Comandante Pirnrato-Nicor.,tFoaNiw. Szione, e di ringraziarla di aver Sadottato per gil attaccati del CoSlera nella famiglia. masehule del SReal Albergo, it sistema di cura Sdi cui 6 autore ii Signor D. Rocco oRubini, sistema che ha prodotto Si ruirabili effetti da Lei dettaglia-,timi n& suoi rapporti del 28, 29, 30 Ospirante. Non mancher6' di renSderne inforrnato ii Consiglio nella ))prima riunione. )) Per ora mi farN ii piacere di di-. Schiarare al prefato Signor RubiniF Ialta stima, che ii sno nobile diSsinteresse e ]a generosa filantroSpha, con la. quale assiste i nostri Sinfermi colericiI mi ha fatto conScepire delta sua degna. persona )). To qul nel tanto, trascriverle adempio al dovere die n'inculca ii prefato Signor Generale presso di Lei. it Afaggiorc Comandante Firmato --NICOLA FORMY. -55 - flocuntento0 AMMINSTR.OGENERALE Rf1 MUerge be'~~owei Degli Ospizi e Stabilimenti riuniti SEGRETMI. GENERALE N.0 I~poli -/2 Agosto '1854. Ecceltenza Mi crederci colpevole se ritardasSi tuttavia d' informare V. EB. nihcialmente de' portentosi risul tamenLi nella farniglia degli uornini del Real Albergo, in conseguenza del1' essersi pratticato ii semnplicissirno metodo di cura omiopatica a combattere la feroce influenza del morbo dominante. Cotesto metodo aveva. incontrato la ada speciale simpatia da grantep, ed ova pil cdie mai mi si rendeva amico, apprendendo da' giornali Ie mirabuli bencficenze ottenute ini Francia ed lughilterra. da questo medesimno metodo in pro" deli' afilitta umanithi. Animato daquesia favorevole idea, appena ii morbo asiatico incominci6' a stendere To artiglio in questa Ca A Sua Eccelleuxza Sig.Afarc.di Pescara c Yes/a.5opraintendcnw Generate delft.1b.Alergo do Poj'cri Napoli 8 6 - pitale, divisal disporre, che la famiglia degli uomini del Real Albergo venisse sotloposta a questo metodo di cura esciusivarente, nel caso che ie ne fosse ii bisogno, ed all'uopo invital ii Professore di essa scuola Signor D. Rocco Rubini. Quali sieno stati gil effetti di questo mirabile sistema noti siono al paese, per essere ci6 addivenuto Foggetto di pubblico compiacimento, ed ora mi onoro dame officiale contezza a V. E., significandole che nella famiglia degli uomini del Reale Albergo non si deplora alcuna perdita, comunque si sieno verificati 139 casi di Cholera, do'quali sotte fulminanLi, dal dl 27 p. p. Luglio a questa nattina,con la soggiunta cie coloro clh' ebboro ia disgrazia di essere attaccati, si sono, o del tutto riavuti o prossimi a ristabilirsi. N, soltanto i benefici di questo metodo bian salvata la famiglia degli nomini, ma son riusciti favorevolissimi ben anche alle donne che ne lanno fatta l'esperienza; ed in compruova parecchie di esse appartenenti agi' impiegati diroranti nol Real Albergo alla parte degli uomini, si son liberate rerce' le cure dottate dal su divisato metodo Qmiopatico. Nd reudere consapovole V. E. di tutto ci4, mi onoro altresi trascriverle quail sieno i rimedi da somminiistrarsi a'cholcrici, a seconda dci diversi fenornenil che p0SS0110 presentare. FLIm oSTALKO IRIMEDIO PUPERVATIVOI E CURATIVO. Spirito canforato a saturazione, sorominis trandosi nella quantit'a di ftc gocce so di un pezzetto di zucchero, da cinquc in cinque minuti, e ripetuto finch?? si sviluppi la febbrc di reazione con abbondante sudore caldo, in seguito di che si dissipa. la malattia. SECONDO STADIO VERA1TROI E RAME. Di cotesti rimedi iil primo si daraz in caso di vomito e diarrca ostinata con algridismo, ed aniche quando le evacuazioni diventano bianche; 1'altro quando a questi Iprcccdcnti segni si uniranno i granichi, 1' uno, c P'altro sarh' sorurinistrato in dicci globetti con 1'intervallo di un quarto d-' ora. P'ero" di questi due ultiuai rhuedi -58 -gli alunni del Real Albergo non hanno avuto affatto bisogrno, stante che l'uso soltanto dello spirito saturato di canfora. fu bastevole a tarpare lc ali al malefico inorbo, si perch6 tat rimedio fu immantinente somministrato, c si ancora perch6, nella pertinacia dello stesso, venne adoperato esteruamente per via di f rizioni suble regioni dello stomaco, spinia dorsale, piante dci piedi, e palme delle mani. Prego V. E. di rimanerne intesa..11 Generate Governatora Frtu'ro Pu(cci. -59 -Documento '7. N~apoli 20 Setiembre 1854. AAMMINISTR. GENERALE Degli Ospiz4 e Stabiliiflelti riuniti. SEGRETAR. GENERALE N.0 Signore Le generose cure da Lei prodigate per puro sentimento di tilantro-' pia alla famiglia masehule del Reale Albergo durante I' invasione choleri-. ca, costituiscono da se sole un trofeo, di gloria non peritura all'autore di esse, ed ogni sforzo, deli' umana lode riesce onninamente inetlicace ad amplificarla. 'ruttavolta come jpiacque al supremo Rettore deli' Utiverso coronare con felicissimo risultamento la di Lei caritit cristiana, non avendo permesso che alcuno degli alunni da Lei 11lSig.DoUt.D.-Roccoliub ini curati soccombesse a morte, a me, )'rofcssore cit inedicitza che preposto al governo di questa Nupoliic reclusa famigylia, lie rappresento le veci, corre ii dovere di presentarlc gli attestati di sentita gratitudine -60-- -in nome e parte della famiglia medesima, e inanifestarle dal ado canto i sentimenti della pih" viva considerazion'e. 1i Generate Gopernatorpe FILIPPO Pvcca. -03 - modte quindici, ond'? die it numero delle donne appartenenti alla Camiglia del 1{eale Albergo curate atlopaticamente, e morte durante 1' invasione cholerica, si calcola per sole ventiQove. IDa ultimo le soccarto copia del rap-. porto da me spedito a S. E. it Marchese Sopraintendente in data dci 13 agosto ultimo, e credo di aver cosi appagati tuttu i suoi desiderti. 11 Generale Governatore FILwrPO Pucci. -64 Docnrn+ 10. -g 65 -L REALE ALBE4wO DEl POVERI STATO norninalivo degl'Individui cie furono attaccati dt!Orbo Cholerico dal 27Luglio 1854 at 10 Settembre dello. 0 EP A, "o NOMI E GOGNOMI EtA DELLA ENTRATA NELLA DELLA SORTITA DALLA MET0D0 CURATIV0 o~m NOMI E COGNOMCI I EOD URTV G SALA CLINICA DDETA SALA _Me__ - - -c Anno z [Anno _____ 1 2 5 4 ii 6 7 8 9 10 11 12 15 14 15 16 17 18 19 20 21 In 2a id. id. id. id. 4a ic~l. idi. id. id. 7a id. id'. id. id. Giuseppe Mulinaro Santolo Sarno.. itaffacle Scavino........ Dornenico d' Orsi Ferdinando Puntomo Gaetano de Gasparro. Francesco Ferrara. Salvatore Baldi......... Francesco Cafagni. Achille Guerrieri. Francesco Esposilo Senato Risolia......... -Antonio Frigerio Luigi Bisogni.......... Pasquale Massa... Francesco Lupico....... Gaetano Badicciola. Gennaro Visconti Nicola Schiaffo Lorenzo de Vincenzo Giovanni Cirignola...... Gennaro Verdogri.i. 17 18 17 14 19 13" 18 15 III Id. id. 16 10 13 11 13 id. 14 15 27 id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 28 id. id. id. id. id. id. id. Luglio id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 184. id. id. Id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 28 id. id. id. id. icL id. id. 7 8 10 30 id. id. 2 id. id. Luglio id. id. id. id. id. id. Id. id. Agosto id. id. id. id. Luglio id. id. id. Agosto id. id. id. 1854 id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id1. id. id. id. Somministrazione di spirito canforato sopra pezzetid. (tini di zuechero id. id. iH. id. id. id. id. e frizioni di detto spirito. id. id. id. id. i d. id. id. il. id. id. id. id. id. idi. e frizioni id. id. id. id. id. id. id. -68 -69 iNOMI E COGINOMI EtAX DELLA ENTRATA NELLA DELLA SORTITA, DALLA ME TOD 0 CU RAT IV 0 SALA CLINICA DETTfA SALA _____________________ Gio.! Mese Awnn io.~ Mese Anno 49 50 51t 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 651 66 67 68 69 70 71 72 73 74 Carlo Martinez... Antonio Pileggi. Luigi Saggese. Giuseppe Angerami Pasquale Giarnpaglio. Giovanni Aftlaso.,. Francesco Roberti.. Antonio Cenere... Antonio Esposito.. Luigi Scarpetti... Generoso Ferretti.. Giovanni Sarag6b... Antonio Boochino.. Ferdinando Alfano. Francesco Bergantino Luigi Pezzoli.-0 Luigi Capa~sso.... Giuseppe Calandra -. Giuseppe Esposito.. Gennaro Simonetti Luigi Montone... Michele Ditante... Salvatore Triacci. Francesco Settangelo Vincenzo Lega... Giustino Majone. 15 16 11 14 id. 53 21 22 2-1 10 16 15 20 19 16 14 1t 11 id. 20 15 17 t0 id. 14 30 id. id. id. id. 5131 id. id. id. id. id. idi. id. 1o id. id. id. id. id. id. id. 2 id. id1. id. id. Lugolio id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 185. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idl. id. i d. 6 id. 11 13 i d. 'id. 6 id. 8 id. id. id. 8 id. id. 9 '8 id. 9 id. Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id, id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idi. id. id. id. 1854 id. id. id. id. id. idi. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idl. id. id. idl. id. Somininistrazione di spmirto canforato sopra pezzetid. (tini di zuccaro id. id. e frizioni dello stesso id. (spirito id. id. id. id. id. id. id. e frizioni id. id. id. id. id. id. id. e frizioni id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idl. id. 1(1. idl. id. id. id. id. id. idl. 7a 3a - 70 - -10 - 71 - EPjA NOMI E COGNOMI Eta DELLA ENTIRATA NELLA DELLA SORTITA DALLA METODOCURATIV O.SALA CLINICA DETTA SALA Gio. Mese Anno ioj Mese -nno 75 76 77 78 79 80 81 82 83 8-1 851 86 87 88 89 90 91 92 93 91 95 96 97 98 99 100 Pasquale Massa Federico Cappetti....... Gennaro Lombardi...... Luigi Bisogni......... Luigi Parlati......... Giuseppe Avitabile...... Giuseppe Scodes....... Giuseppe Orlando....... Francesco d' Alessio...... Agnello Muselli...... Gennaro Cortellese...... Vincenzo de Gaetano.. Alfonso Falcone........ Gaetano Sessa..... Michele Scodes......... Vincenzo Caldani...... Giuseppe Nasseno....... Raffaele Mellon....... Giovanni Tartaglia........ Vincenzo Borgonzon..... Bernardo Ancrisani.... Gregorio Acciajo..... Francesco di Carlo..... Giuseppe Marcellino...... Saverio Argentino...... Francesco Dattoli....... 10 15 12 16 6 48 9 42 13 14 12 13 14 135 id. 11 15 12 11 14 10 9 18 13 id. 15 id id. id. id. 4 id. id. id. id. id. id. id. id. id. ici. id. id. id. id. id. id. id. 6 it] - Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 1851 id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idid. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 9 id. id. Id. 10 9 id. d. id. hrl, iJ. ~1(j 'id. id. 10 5-. I d. d. (1, d. 0. 0 Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 1854 id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. I Somministrazione dispirito canforato, e frizioni dello id. id. (stesso spirito id. id. id. id. Id. id. id. id. id. id. id. id. soprapezzetti dizucchero id. id. id. e frizioni di dettospirito id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. c frizioni id. id. id. id. 11 I -72 - 73 o 1 EP.~~~~ I~~DELLA ENTRATA NEL ELLA SRORTITA DALLA M OD A V( NOMIE CGNOI ~SALA CLINICA DETTA SALA Gio Me s eAniAlese Anno ______________________or IIn. e w Ir I 101 102 103 104 105 106 107 103 109 110 II1 112 113 11 115 116 117 118 119 120 121 122 123 121 125 126 id. 4a 6a 1a 5a 7a 4a 810 4a 5a 4a id. la id. 4a id. 4n Filippo Benincasa... Antonio Bellotti... Carlo Mele........ Francesco Verde... Raffaele Carbone.... Gennaro Massa.... Domenico Lamianna Luigi Pelosi.... Giuseppe Catino. Gennaro Persico.... Alessandro IMiaville-. Vincenzo Buongiovanni Ferdinando d' Arco, Giovanni Farro.. Agnello del Piano... Achille Granara... Raffaele Vecchione Francesco Sorsajo.. Vincenzo Greco -.. Angyelo Rossi...... Vincenzo Ruggiano Luigi Canili....... Francesco Casaburi.. Nicola di Lorenzo... Gennaro Ricciardi. Jlaffaele Bottone.. 13 48 23 11 12 id. 19 15, 12 id. 14 16 11 13 14 id. 13 14 15, 17 15 6 id. idl. id. id. id. 7 id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 8 id. Id. idl. id. id. id. Agosto id. id. id. id. id. id. Kul id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id.I id. id, id. id. hid. Ri id. id. id. id. id. idI. hi. hid. IId. 12 id. Id. d. 2. ýd. 115 dt. d. d. d1. d5 Agosto idi. id. id. idi. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idl. id. id. id. id. id. 18-54 id. id. id. id. -id. idl. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. idl. id. idl. iil. id. id. id. Somministrazione di spirito canforato, e frizioni di id. (detto spirito id. id. id. c frizioni id. id. id. id. id. Id. id. id. id. id. id. i d. e frizioni id. id. id. id. id. idl. id. idl. id. Id. id. id. - 76 - - 77 SI EP A NOMI E COGNOMI EDEILA ENTRATA NEL DELLA SORTITA DALLA MET DOUATIV *NOMI E CUGiWFItIAL bD E METODO CURATIVO P-4F SALA CLINICA DETTA SALAI 4MEe o o Gio.1 Mese jInln lio. 1ese Anlno m U I I II I- - 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 1653 164 1653 166 167 168 169 170 171 172 175 174 175 176 177 178 2a 3a id. 8a 4a 5a la 30 id.6 id. 3a4 5a id. id. 4a id. 3a. id. So id. id. 2a 11 3a 40 15 Nicola Bonavita........ MRichele Uccelli........ Alfonso Paduano........ Giuseppe Cretella...... Errico d'Aniello....... Nicola Scarpone....... Luigi Paris.......... Pietro Raggio......... Gennaro Savastano.... Giuseppe Frate........ Antonio Frigerio....... Gaetano Ciancicco....... Luigi Saggese......... Giuseppe Sagliano....... Costantino Agosto....... Francesco Savio...... Senato Risolla......... Luigi Bosso........ Giovanni Rispoli....... Francesco Esposito..... Luigi de Falco....... Luca Rossi.......... Carmine Sessa........ Pacifico di Costanza...... Domenico Battimo....... Raffaele Majo......... 13 id. 18 11 14 1 5 16 12 10 75 13 id. 11 17 15 14 id. 15 id. 14 16 17 9 13 14 18 14 id. id. id. 15 id. id. 16 id. id. 17 id. id. id. id. id. id. 18 id. id. id. id. id. 21 id. id. Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 18A1 id. id., id. id. id. id, id id. id. id. id id. id. i ia lit id. id. id. id. icl id. id Rd 19 20 21 29 21 id. 23 21 id. 25 21 idl. id. 26,27 290 20 22 25 id. 21 22 31 26 id. 27 Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id,. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 1854 id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. i1d. id. id. id. Somministrazionedi spirito canforato sopra pezzetid. (tini di zuccaro id. id. e frizioni id. id., id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. Id. id. icd. m id. id. id. id. id. id. id. id. id. frizioni id. id. id. id. id. id. id. e frizioni di detto spirito -78 -79 r 0 EP A ~ NMI CGNOiI t~DELLA ENTRATA NELLA DELLA SOIRTITA DAILLA ______________ I __ ______________________ o~~ ~~ SALA CLINICA DETTA SEODACRAAV Gi.Mese Annio.f Mese jAnno_____ ___________ i 179 180 181 182 183 184 1853 186 187 188 189 190 191 192 193 194 1953 196 197 198 199 200 id. 7 a 4a ila 2a 7a id. -la 4a 12a id. 2a id. id. Salvatore Basile.......... Francesco Stile...... Bonaventara, Ccci....... Bia~gio deli' Orefice..... Stefano de INatale...... Giovanni d' Urbano.... Giovanni Castagn...... Michele Rubini........... Giuseppe de Tommaso.... Luigi d' Antonio.......... Luigi Bottone............ Gaetano Rainondi..... Prisco Santorio...... Antonio Sagliani.......... Alfonso Palito............w Gennaro Campanile...... Domenico Orsaja.......... Nicola Ginolfi......... Giuseppe Florio.......... Carmine Romano. Vincenzo Paris........... Raffaele Forma........ 14 15 i1 9 40 15 20 10 9 15 id. 10 13 id. 12 23 12 id. 21 22 23 id. id. 24 id. 26 id. 27 id. 28 id. id. id. 30 id. id. 3 4 id. 5 Agosto id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. ja. Settem. id. id. id. 1854 id. id. id. 'id. id. id. id, id. id. id. id. id. id, Id. id. id. id. id. id. id. id. 09 27 28 11 27.29 to 5d. 7d Id. 9 id. 10 Agosto id. id. idi. Settem. Agosto id. id. Settern. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. 185'4 id. id. id. id. id. id. i d. id. idi. id. id'. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. Somministrazione di spirito canforato sopra pezzetid. (tini di zuechero id. e frizioril id. id. Hi. id. id. id. id. e frizioni id. id. e frizioni id. id. e frizioni i d. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. m r -80o.N. B. It metodo in cui ia suindicafa sornmninistrazionc delto Spirit o can [crato c/i si e* praticato in questo Albergo a pro dci Coicrici, 3 stabo it segucute. Al momento die sviluppavransi i primi sintomi ad uon individuo di un. simile malore, in quel medesimo tempo gli si apprestava ii quantitativo- di gocce qualtro dello spirito hen saturato di canfora so di on pezzetto di zuccaro, ed a qoelli i quail restio si rendea ii male, gli si replicavano i pezzetti di zuccaro col detto spirito, net.. 1' intervallo di ogrni. cinque minuti, con I' aumento delle gocce dello spirito suddetto; e persistente nella pertinacia ii morbo a taluni, ancor glSi so savano delle frizioni del medesimo spirito sulla fronte, sullo stomaco, sulla, schiena dorsale a sotto le pianta de' piedi; che dietro on tal mnetodo curativo, a niuno e" manicata la reaziona caborosa. con aflluenza. di sudore, sicchZ a chiare note si osserva nella. segnata. cifra, di 200 individul, nessuno n' 6 rimasto vittima per lo elasso degli espressi 46 giorni; in alcuni poi che dietro la lpredisata reaziona, di nuovo ricadevano o per qualehe abuso di cibo, od altre cagioni, con I' indicate metodo pur venivano salvati. Or devesi puranche osservare come a quell' individui pili di eta' avanzata. che it corpo abituato era a bere de' liquori, non g~l sono stati suflicienti i pezzettini di zuccaro e ftrizioni usateli; ma. ancora gli si 6 dovoto apprestare spesso ii mcnzionato spirito in cucchiarini di caifh. PrItfermiere BONAVENTURA INUTILE. Ii1J'rofessore di inedicina r. *B. ]Rocco RUBINI. 1t Generate Governalore Vislo - It Afaggiore Cornoandanle Pucci. NlcoLA FouNt. QUADRI STATISTICI. 7 I C 0 0 a 0 I p -S 0 IS C p PS a p 5 a P a 4 e p ~ 0 I - 84 - QUALDrGO 24, Coleiriden vrati Onulopattlcanientc-. Dol~t. Omniopatici CitAM Anni Malati M1ori. I ti Commend. de Ho- Naoli (ratiis (1) -1apI D. r Mauro... I Napoli - D.r De Angel is 11) D.r Banditl - Dr Pelillo. SD.r Florio.. r-- D~r Sinopoli. CI D ~r Capodieci (S cZ D.rbLongco. D ~r Bartoli 0 ct D.r Tripi D-r Cappdllani D-r Migneco. NTapoli, Napoli Napoli Napoli Napoli Napoli 1856 1837 S18:56 1857 18 54 t 18514.185, *1854 *1854 *1854 i. 1854 * 96 * 108 * 5506 *.827 *15, *42 17.5.2 2 6 58 69 1 1 25' 16 22 37 29 7 Boscotr, iTor.Ar Foggia. Palerio Palermlo185...... 52..............100 5Militari. 611 jCittad.i I175 Militari. 268 )Cittad.i 688.............550.............28 0 Catania. Vittoria Trapani 185.1 1854 18 54 Thr Sammartano. Totale. I 4197! 27 7 11 1(1) Dat manoscritti di lut. 1 (2) Da documenti legali. L G -85 - QUADIIO 3.0. CoterieS cutrati OunlopatJaklkcaete.& Dottori Oiniopatici ~o~t Conte deGuidi aL D.r Charg6'... I ~ D.r JLadelci... SD.ri MureecGatti. -86 -QUADIIO 4.0 Colerici curati Onmiopaticanikent.c Dottori Omiopatici Citta Iiiati Mlorti C3 Cz 1Cs r-4 C) C) cl Cs W C) 00 cs Co 04 0-4 04 Pý Cs C3 0 D.r Sceller SLiwy. ) Gerstel a Quin SBai r a Bakody D.ri Weith (frat.) D.r Licitenfels. SMarenzeller. V ~recha a Lederer. a Lenz M Mayer. ) Schiultz a Ilartung. a Liuzzi Praga LPraga Moravia Tisclnowitz Praga Raah.... Vienna. Vienna. Vienna. ITiennia,1oravia Vienna. Presso Pest. Pest. Vienna. Lipsia IRomia 530 278 80 1B4 125 40 30 127 80 40 6 5 17 88 17 8 52 27 6 3 5 3 12 2 I Totale~... 1,661 112 -87-- QIUADRO 5.0 Colerici curati Oinlopatlcanxentc. CitiA f Maiatj Morti z Russia.... 1,557 16 vaa ~~ (Documenti deli'Ammiig4 ~ raglio Mord~riuof). cz Austria..........149 9 - -(Documenititiricevuti dal Dottor fBoth). Berlino....................2 6 10 co(Osservazioni dci D.ri Sf~lltr clIlayucl). I Pariari Cý 19 -(Osservazioni del DotEn 0 tor Quill). Totale.... 5,01t7 264 -88 - QIJADRO 6.0 Coleriiet urati Omiopatlcamentc. Citt& j Malati Morti K]Russia Berlino. 94 d) cu ~ 8CO '0 p4 -C -C -C C 1" CCo p4 Vienna...............* in oi' ospedale di esperimento.......... Unglieria....... Gallizia........ Moravia............. Parigi......... Praga........ Bordeaux....... A-ngres........ Marsiglia.... Spagna........ In diversi siti senza indieazione precisa........... Liverpool -D.r Drysdale nel 1849.............. 109 31 581 732 223 27 581 56 84 31 12 87 600 25 6 49 244 59 6 6 1 9 if 14,014 11,266 173" 45 Totale..17,3433 1,737 - '9Q0 QUADEIO 8.0 Coicrici cuirati1 Allopat lcame rntc. citta Malati B ergamoCremona-Como. Brescia.-. g..Milano... SLodi c Crema vtMantova, Co dSondric. t ~Pavia... IVeneztia. CO GdPadova. 4 C uo 'Rovigo. 3 Vicenza.'IVerona'... '~Treviso... CZ Belluno. Udine. \Roman 18357 9,571 15,449 7,225 31,006 2,15)9 1,5-80 545 71,742 2,828 11.111 8,1904 25,5. 388 2,917 I1,1598 1A4,427 9,1572 119,4170 Illorti Mlorti *per ogoin too Iflaldi 5,.159 45" 1,960 5"5 5,520 55 8,1145a*' 52 4,248 58 2,50 50 1,502 60 896 56 555 65) 4,290 55 1,708 60 696 62 5,1162 58 12-,508 55 1,5357 52 852 52 1,955 4 5,419 57 6-1,502 - I ~ ~Totale..-- FE -91 - QUADRO 9.0 Colericl curati Allopatictamente. Morti CittA Malati Morti per ogni 100 malati 11 Russia..... Prussia...... 0Vienna...... SUngheria.... SPolonia..... g10 Amburgo.... Moravia. Parigi (negli osped.) 2 co IBordeaux....... Marsiglia...... STolone...... Indiversi sit! senza Cu indicazioni particolari 116-,617 39, 208 4,500 18, 128 2, 569 710 151 10, 275 400 I, 297 1, 174 63,666 23, 1335 1, 360 142,676 1, 462 380 55 5, 285 310 798 1, 116 54 59 30 44 56 56 36 51 77 61 95 54 '406,3861222,1542 Totale.... 19011,415j462, 583j --93 -a poco eguale a quella dci curati omiopaticameate; onde paragronare da ultimo le rnortalitai avutesi aci due sisterni. R1EP1LOGO COIDIPARATrtO ColericleitcratE Allopaticamnnete. IMonai Citta Malati Morti Iper ogui Vienna.........4,500 11,560 - 30 Moravia............Ut 551- 56 Udine........4,427 1,.1935 -45 Bergamo.,. 1915 5,4139 -45 Parigi............10,275 5,25 51 Totaic e.51, 268 '14,0741 Mortalit& miiedia 45 per 100. Oh!..I sorprendente diffcrenza!I Essa a buon dritto pu6 dirsi enorme; dapoichi% 145 6 quasi ii sestuplo di 8, non ostante che ii novero dci morti allopaticamente cura.tU, siasi fatto dai risultarnenti i phiu favorevoli al sistema. Mi Si perdoni adunquc sc nel corso di queste pagine, coil' accento del dolore aid cuore, io mi sia fatto ad esciamare, 1' allopatia k iuuinoiatohinvolontarianiente, c quindi scnza riinorsi, ecatoxube di analati. F IN E1. MINDCE BELLE MATERIElI Dedica.. Accettazione Real Rescritto. Prefazione. Introduzione 0 pag. 3 5 7 *... 16 CA P. 1.0 ~I. Spargirica dcll'alcool catiforato ~.2. Metodo preservativo. ~.3. Metodo curativo....... CAP. -2 *.. 22 *.. 23 * *. 21 ~.1. Sulic dosi della c-anfora. ~.2. Sull' aziono della canfora ~.3. Sulla diagnosi del male Documenti.............. Quadri statistici.......... 32 * *.. 38 410 415 81 'FA