O S S I A GrRAN DIZIONARIO CONTENENTE LA DESGRIZIONE DI TUTTI I LUOGHI DEL GLOBO INTERESSANTI PER RIGUARDO ALLA GEOGRAFIA FISICA E POLITICA, ALLA STORIA, ALLA STATISTICA, ALLE ARTI BELLE, ALL' INDUSTRIA, AL COMMERCIO, EC, EC, EC OPERA ORIGINALE ITALIANA COMPILATA SOPRA LE MIGLIORI E PIU RECENTI SINORA PUBBLICATE IN EUROPA, E SOPRA SPECIALI IVOTIZIE DA OGNI PARTE RACCOLTE, CON DISEGNO INTERAMENTE NUOVO CHE COMPRENDE LA TERMINOLOGIA DELLA GEOGRAFICA SCIENZA E LE VOCI GENERICHE CHE NELLE LINGUE PRINCIPALI SERVONO A SPIEGARE IL SENSO De' NOMI GEOGRAFICI PIU IMPORTANTI DA UNA SOCIETA DI DOTTI COLLA DIREZIONE DI A. F. FALCONETTI SECONDA EDIZIONE VOLUME PRIMO V E N E Z I A NKL PRIVILEGIATO STABILIMENTO NAZIONALE DI G. ANTONELH ED. — i853 Digitized by the Internet Archive in 2014 https://archive.org/details/enciclopediageog01cava I P R 0 E M I 0 II plu antico diiionario geografico che si conosca e 1' opera di Stefaiio di Blsanzio, abil grammatico, che vivea sul finire del quinto od al priticipio del sesto secolo, ed il cui libro s'inlitolava WviKCL, delle nazioni; piu noto sotto il titolo di Hfp/ noAso.. i^^lim, delle citta e dei popoli. Non ne abbiamo che un compendio male eseguito; ma un frammento, che dell' opera origiiiale ci ri- mane, cresce in noi il rammarico della perdita, facendo vedere il modo in che Stefano trattava 1' argomento, dando i nomi de luo- ghi e quelli de lore abitanti, 1' origine delle citta, dei popoli e delle loro colonie, e in ogni articolo soggiungendo sue osservazioni storiche, mitologiche e grammaticali. La prima edizione greca del compendio di Stefano Bizantino e degli Aldi, in foglio, i5o2; la migliore traduzione latina, quella di Berkelius, da Gronovio pubblicata ad Amsterdam nel 1694, in foglio. L' opera di Stefano riesce piu utile per conoscere 1' origine de' nomi delle citta e dei popoli, che non per instruirsi della geo- grafia, pero che non vi si trovano descrizioni. 4S4i.l3 VI P R 0 E M I 0 Tra' moderni, il primo scriltore, cui si debba un dizionario geografico, e Carlo Estienne o Stefano, stampatore di Parigi, che lascio un opera col titolo di Dictionarium historico-geographicum^ dopo la morte di lui stampato a Ginevra, nel i565, in quarto. Uutilita dei libri di tal genere lo pose in voga non meritata, SI ch*ebbe parecchie edizioni, a ciascuna delle quali essendosi fatte delle giunte, ne venne finalmente un grosso volume in foglio. Ed appunto in tale formato Nicola Lloyd il pubblico ad Oxford nel 1670 ed a Londra nel 1686; due edizioni per lungo tempo ricer- cale, dopo le quali I'opera cadde dimenticata. Avanti Stefano, aveva Zaccaria Lilio dato, nel i^^Z, lo schizzo di un dizionario di geografia antica, sotto il nome di Brei^iarium orhis ; arida lista d'alquanti nomi geografici antichi, cui quasi mai non aggiunse i moderni. Accompagna Lilio con una de- scrizione sommaria i nomi delle regioni e dei popoli de' quali fa menzione, il piu delle volte attinta negli aulori antichi. Nel 1587, diede Ortelio il suo Thesaurus geographicus^ la quale preluso aveva colla Synonimia geographica^ alia sola geo- grafia antica riferibile. Vi aggiunse Ortelio i nomi moderni, ma non colla nomenclatura le descrizioni. Tuttavia I'opera di lui servi di base a quella del servita Fi- lippo Ferrari, intitolata Epitome geographica, che comparve nel 1 6o5, ed e composta di quattro dizionarii, de' quali i .® le citta, 2.® 1 fiumi, 3.^ i monti, 4-^ 1 'agbi formano I'argomento; vizioso ed incomodo disegno, come ognun vede. Nel 1627 ci diede il suo Lexicon geographicum^ totalmente AdXXEpitome diverso, es- sendo che i varii luoghi, sempre accompagnati dalla citazione degli autori che ne parlarono, vi sono disposti secondo 1' ordine alfabetico del nome loro latino. L' opera, in cui alcuna cosa entra della geografia moderna, e preceduta da un indice de' nomi volgari con riferimento al latino, che contiene meglio di 9600 articoli. P R 0 E M I 0 VII Fece Baudrancl nel 1670 ristampare a Parigi il Lessico di Ferrari, ampliandolo d' una meta ; ma in vece di correggerlo in cio che avea di difeltoso, nuovi falli aggiunse ai primi. Da lal saggio temer si poteva che Baudrand meglio non riiiscisse se yc- nuto gli fosse in idea di dare un dizionario, come infatti accadde ; imperocche pose nel 1682 alia luce, in due Yolumi in foglio, la sua Geographia ordine litierarum disposita, zeppa d' errori. Vi- vamente criticata, cio non impedi che il pubhlico la comprasse. II miscugiio della geografia antica e della moderna delizio i lettori, i quali, secondo 1' espressione d' un dotto scrittore, sempre agio non hanno di cercar negli originali un articolo a Plinio attribuito od a Tolomeo, sebbene non \i abbiano costoro mai pur pensato. Ahro difetto del libro ^ di contenere quantita di nomi di citta im- maginarie, tanto fra le antiche come fra le moderne ; ne per le pri- me concepire si puo la cagione. Quanto alle altre, esaminando le carte de' paesi ne' quali pone Baudrand le citta, si scorge com' ei pigliasse indistintamente tutti i nomi quivi trovati, e creasse citta di suo capriccio. Maty, ministro d' una chiesa francese riformata a Montfort, presso Utrecht, pubhlico nel 1701 un compendio del dizionario di Baudrand, senza starne strettamente all' originale ; poiche, scema- to il numero degli articoli della geografia antica, quanto alia mo- derna consulto viaggi e trattati che non aveva Baudrand potuto conoscere. ^ Ad- onta deir accoglienza ch' ebbe 1' opera di Maty, convenire e uopo che vi si trovano molti difetti di quella di Baudrand. Ed era questi morto nel 1700, senza aver potuto terminarc VllI P R 0 E M I 0 la traduzione in francese del suo dizionario. Laonde la sua fami- glia ed i librai, fatto rivedere ed anche correggere il lavoro da don Gele, benedettino, il pubblicarono nel 170,5, in due volumi in foglio. Con ragione dice La Martiniere non esser questa una traduzione, ma una corruzione del latino del 1682 ; imperocche, soggiugne, sconfortato Gele della cattiva condizione del libro, ri- nunziato aveva alia versione, che il libraio stesso termino alia me- glio 0 fece tenninare. Tommaso Corneille diede in tre volumi in foglio, nel 1708, un dizionario geografico in francese, di troppo vasto disegno, pero che vi aggiunse la storia. Tratta egli la geografia antica con negligenza somma, ed e soggetto a frequenti ripetizioni; ma in compenso offre articoli curiosi, cui tolse dalle relazioni di viaggiatori valenti, come parecchi di quelli che alia Francia si riferiscono, somministrati gli furono da autori cbe gli avevano scritti sopra i luoghi medesimi. I dizionarii di Baudrand e di Corneille all'italiano Savonarola somministrarono i mezzi di comporre un JJnwersus terrarurn or- bis scriptorum calamo delineaius^ comparso nel 1713, in due volumi in foglio, sotto il pseudonimo anagrammatico Alfonso Lasor a Varea. Titolo si magnifico, cli'e assai piu esteso, punto non corri- sponde al rimanente dell'opera, la quale non e piu di una lista assai magra di nomi di luogbi, ornata da alcune pessime piante anti- cbissime, da picciole carte informi e da figure antiche d' uomini e donne scolpite sul legno senza gusto nissuno : non pertanto fa ricercar il libro la bibliografia a ciascun articolo soggiunta. Finalmente, nel 1726, Bruzen de la Martiniere pubblico al- r Aia e ad Amsterdam, in 10 volumi in foglio, il gran Dictionnaire geographique^ historique et critique^ cbe nel 1739 fu ristampato a Digione in 6 volumi, e nel 1768 a Parigi in un medesimo numero di volumi in foglio. qaesta X opera piu ragguardevole cbe in tal genere esista, e comprende la geografia antica e la moderna. Sebbene P R 0 E M I 0 IX r autore dica nella sua prefazione di non aver voliilo a base del suo dizionario veruiio di qaelli clie 1' avevano preceduto, perclie tulti li trovava egualmente difettosi, e clie dopo mature esame alcu- 110 punto lion iie vide cui necessario non fosse di rifondere in- teramente ; nondimeno evidente cosa e a chi n esamini il libro con qualche attenzione , non essersi egli dato bastante pensiero per evitare i falli da suoi antecessori commessi. Al pari di essi pertanto ei nomina assai buon numero di citta cbe punto non esistono , ed i nomi stranieri storpia nel modo piu biz zarro ; ne maggiormente pose critica bastante nella scelta de'suoi materiali. E si cV egli ebbe sovra di quelli il vantaggio di poter approfittare di non poche relazioni di viaggi dopo il tempo loro fatti ; ma, o La Martiniere fosse o gli scrittori cbe Y ultima edi- zione diedero del suo dizionario, venlidue aiini dopo la sua morte, s e spiegata poca abilita nell' usare di simili notizie. II suo libro, ancor buono a consultarsi, piu cattivo non sarebbe se men Yolu- minoso,poiche contiene di molte cose inulili. Nonostante, ottenne gli onori della traduzioiie in Germania, versione in i3 volumi in fo- glio, cbe dicesi aumentata di piu migliaia d' articoli ; senza dire delle varie sue edizioni, tra le quali una di Veneziain lo volumi, come r originale. Tutti codesti dizionarii voluminosi erano troppo, per poter essere dalla comune dei leltori consultati, e spccialmente perche potesse il \iaggiatore portarseli in tasca o nella vettura. Per venta comparso era a Parigi, al cadere del secolo diciassettesimo, un compendio del Dizionario di Baudrand in un volume in 12.""'; ma di che ulilita esser poteva uno smilzo estralto di un' opera impcrfetta? Senliasi dunque vivamente il bisogno d' un dizionario compendiato di geografia moderna ; e avrebbero i librai associati, editori del dizionario di La Martiniere ristampato a Digione, dovulo pubblicarlo ; nol fecero, e se ne penlirono. Encicl. Geo^r. V. J. X P R 0 E M I 0 Se non clie della iiegligenza loro fece suo pro I'abate Ladvocat, dando nel 1 747 piibblico, come tradotto dall iiiglese sulla Iredice- sima edizione di Lorenzo Echard, il suo Dictionnaire geographique portaiif^ ciii pose sotto il nome di Vosgicn canonico di Vaiicouleiirs.. II libro di Ladvocat paragonaiido colla tredicesima edizione d' Ecbard, facil e yedere che pel primo troppo uso non s' e fatto deir opera inglese ; e per convincersene basta osservare che 1' aii- tore passo sotto silenzio parecchie citta d' Inghilterra, che di esse- re nominate meritavano qiianto altre da lui non dimenticate. D* altro canto, ei diligentemente inseri nella sua nomenclatura le citta immaginarie da La Martiniere citate ; il che fa presumere che quest' ultimo autore ei compendiasse, le cose che ne prese di piu riconoscendosi pero che di rado ne cambia le espressioni. Del resto, certo e che tenea sotto gli occhi il dizionario d' Echard, se ne nota parecchi errori. Meglio distribuito pero e il suo libro di quello dell' Liglese, che pone in una prima parte quanto con- cerne 1' Europa ed in una seconda ogni cosa relativa all' Asia, al- r Africa ed all' America : disposizione poco giudiziosa, e, non con- formandovisi, Ladvocat fece pruova di buon senno. Prodigioso fu Tincontro del Dizionario di Vosgien : spacciata rapidam-ente la prima edizione, in alquanti anni fu parecchie volte ristampato. AUora conobbero i librai associati il loro fallo, e nel 1 759 pubblicarono un compendio del dizionario di La Martiniere : troppo tardi. Richiamavansi nella prefazione contro 1' asserzione del pseudonimo Vosgien, che preteso aveva di dovere ad un autore inglese il suo compendio, ed assicurarono essersi egli limitato ad appropriarsi il lavoro di La Martiniere senza nominarlo. Aveano ragione, ma non furono ascoltati : il libro loro equivaleva almeno al V osgien ; tuttavia non ebbe quasi smercio nissuno, ne fu ri- stampato, mentre V osgien Y era quasi ogni anno. Tra le numerose edizioni di V osgien^ si ha a distinguere quella P IV 0 E M I 0 XI data da FeUer.iiel 1788, in 2 voliiiTii in ottavo, die contiene addi- zioni importanli; ma la piu esatta e quella clie nel i8i3 piiLblico Letronne, sotto il nome di Aiigusto L.... , i vol. in dodicesimo ; pero ch' ei fece al Vosgien reahnente delle correzioni essenziali. Non fu seguilo il biion esempio da lui dato, e dopo la sua edizione, n' e comparso gran numero di nuove, in nissuna delle quali s attese a drizzare cio die di difeltoso aveano le precedenti. Vi si trovano ripetizioni moltiplicate a un segno inconcepibile, longitudini e latitudini fallad, particolarila insignificanti, nomi scritti nd modo piu scorretto, e cbe negli editori suppongono mi ignoranza profonda ; in fine, secondo 1' antica usanza, citta fittizie, paesi inimaginani, e confinazioni di paesi insieme con di- visioni territoriali cbe piu non sussistono, scbbene si asserisse fasto- samente sul frontespizio del libro : « edizione interamente rifusa e corretta sugli ultimi trattati di pace e secondo tutli i cambiainenti fino a questo giorno soprav\enuti.» Assai meglio Yarrebbe non van- tarsi d' un miglioramento cbe non s' e fatto, poicbe promettere e non tener la parola, e un ingannare il pubblico. Se non cbe, ca- dendo qui in acconcio, diremo cb e da farsi eccezione in favore di quella pubblicata a Parigi nel 1823, con un compendio di Geo- grafia di Goigoux, tradotta in italiano da Luigi Nardi con copiose note, e stampata nell' anno stesso a Livorno col titolo di Nuoi^o Dizionario geografico di Vosgien, prima tracluzione italiana ; non meno cbe deiraltra pur a Parigi data ndlo scorso anno 1843 da Parisot e Taylor, con moltissime correzioni ed aggiunte, cbe abbianio sotf occbio. Senza i Vosgien, comparvero da varii anni in Francia parec- cbi dizionarii cbe gli autori diedero siccome frutto delle faticbe di piu anni, ed editori compiacenti si fecero a vantar di simili produzioni ; nel cbe fare aveano lor buone ragioni. imparzialita vuole si dica non essere codesti libri, pretesi resultati di laboriose XII P R 0 E M I 0 lucabrazioni, se non ristampe di Vosgien. Noiipure scrissero quei geografi correttamente i nomi cle' viaggiatori che assicurano di aver consullato : inesaltezza che fa sorgere ben tnste idea della cura cli' ei posero ne' loro studi. Solo il Nuopo dizionario geo- grajico universale^ sopra disegno interameiite nuovo compilato da Mac Carthy, e piibblicato nel 1824 a Paiigi in due grossi vo- lumi, si fa tra tulti distingiiere, ed e effettivamente iino dei migliori. Intanto che si moltiplicavano i dizionarii geografici in Francia ne compariva pure gran numero negli altri paesi, specialinente in Inghilterra ed in Germania, de' quali qui non terremo parola se non de' primari e piu recenti. Aveva laeger dato in Germania un dizionario geografico assai voluminoso, e si videro poi comparirne altri intorno a' quali tra- vagliaronsi uomini per sapere segnalati. Hassel pubblico nel 181 7 il suo Geographisch-Siaiistisches Hand^oerierbuch^ in 2 volumi in ottavo, a' quali poi aggiunse un supplimento. Consulto questo autore le buone fonti, e giudiziosa- mente fece uso de' suoi materiali 5 ma va soggetto a singolari inav- vertenze, ed indarno cerchi nel suo libro il dipartimento francese delle Alte Alpi, I'isola di Minorca, il cantone del Valese, ec, ec. Comincio Stein nel 181 8 e nel 1821 condusse a termine il suo Geographisch-Statistisches ^ Post und Comptoir Lexicon^ in 8 volumi in ottavo : libro che annunzia di molti studi diligen- temente fatti. L' autore nulla dimentica ; talora riesce prolisso, ed offre al lettore molti articoli che in un dizionario geografico niuno si attende, per esempio, agnus dei, holla del papa, aggio, rosario, ecc. Ei pone negli articoli troppi fatti puramente storici, ne bastantemente attende alia geografia fisica. Tra dizionarii geografici inglesi, basta citare The Universal Gazetteer^ di C. Cruttwell, Londra, 1808, 4 volumi in ottavo, e The Edinburgh Gazetteer^ 1817, 6 volumi in ottavo; due com- P R 0 E M I O XlII pilazioiii fatte con poca critka. Presero, esempigrazia, gli autori deir ultima liilli I nomi hidlstinlamenle che trovarono suUc carle d' iin paese, e li qiiallficarono di cilia. L' incoiiveniente d' ingros- sare il libro oltraiiiisura iion e il solo che da modo di operare cosi difettoso risalti, e ne ha iino piu grave, di dare cioe idee false intorno all' importaiiza de' liioghi compresi iiella nomenclalura deir opera. Formicolano d' altroiide i doe libri d' errori grosso- lani in tiitti i generi ; fastidioso compito a chi solo un quarto ri- levar ne volesse. Torna inutile parlare de dizionarii geografici universali che in altri paesi dell' Europa comparvero, semplici traduzioni piu o men bene eseguite di quelli della Francia, della Germania e del- r Inghilterra, come sono i due pubblicati in Milano nel i8i3, del Formiggini 1' uno, 1' altro portatile, senza nome d' autore. I migliori non sono buoni da consultarsi che per le particolarila relative ai paesi, ne' quali furono pubblicati. Gli Stati Uniti dair America settentrionale, i quali, per la col- tura delle scienze, procedono a pie pari coir Europa, hanno pur un dizionario geografico universale, di cui e autore J. E. Worce- ster, professore delluniversita di Cambridge, nello stato di Massa- chusets. Di quest' opera, ottima per 1' IJnione e che ofFre pure buone notizie sugli altri paesi deir America, comparve una seconda edizione a Boston nel i823, in i volumi in ot-tavo. Duole che intorno a varii punti Y autore abbia posto troppa fiducia ne' dizio- narii inj^lesi. I popoli deir Asia che hanno una letteratura, non posseggono dizionarii geografici universali. Gf Indu nissun dizionario geogra- fico tengono per ordine alfabetico, almeno nissun opera conoscia- mo di questa specie nelle lingue antiche o moderne dell' India. Le opere di geografia piu o meno insignificanti che, dopo piu di trent' anni d' indagini nell' India, pervenne Wilford a procurarsi, XIV P R 0 E M I 0 non risalgono oltre al ix secolo MY era nostra, e crediamo di poter asserire che tra le lingue orientali viventi, 1' araba sembra la sola che possegga dizionari geografi in ordine alfabetico. U piu importante di tutti e incontrastabilmente quello che Sceab ed-din Abu Abdalla lacut, nato nella Grecia nel 1178 di G. C, abi- tante d' Ama in Siria, e morto a Bagdad nel 1229, compose col tilolo di Moagem Alboldan ( Alfabeto delle contrade ), cioe Di- zionario di geografia in ordine alfabetico. Deve cotesto dizionario formare 10 o 12 volumi in foglio ; ma 4 soli se ne conoscono nella biblioteca bodleiana d' Oxford, ed alcuni frammenti in quella di Copenaghen. Lo stesso lacut compendio poi se medesimo, Faltra opera pubblicando intitolata AlMucterec ^edaan i>elMuc- telef secaan (cio che per la scrittura s' accorda e difFerisce per la posizione). Indico Tautore, secondo T ordine alfabetico degli Arabi, i luoghi di contrade diverse che portano il medesimo nome ; ma intorno a que' luoghi, cantoni, citta o montagne non da che pochissimi particolari, a tal che codesta specie di omonimia geo- grafica riesce aridissima ; non pertanto agli occhi de' geografici ha essa una certa importanza, facendo conoscere molti siti in Europa ignorati e citta che piu non esistevano pur al tempo d' lacut. Ci- teremo altresi un altro compendio del gran dizionario d' lacut, pur compilato in ordine alfabetico, ed intitolato Chitab Meras- sed el itlaa alai isma el imchnet vel becaa ( libro dell' osserva- torio della conoscenza de' nomi dei luoghi abitati e delle campa- gne) ; compendio che non e d' lacut medesimo, come annunzia- rono i compilatori del catalogo della biblioteca pubblica di Leida, pubblicato nel 17 16. Langles, nella sua edizione dei Viaggi di Chardin^ tom. 8, pag. 372, nota i, Tattribui a Gemal ed-din al- Soiuti, appoggiato all' autorita di Agi Calfa ; ora, secondo Eich- horn ed Ed. Pococke, 1' attribuisce a Sefi ed-din Abdul mumen ben Abdul-ac. Indicheremo ancora qui, per non omettere alcuno P R 0 E M I 0 XV de' clizlonarii geograficl arabi a nostra cognizlone pervenuti, la pic- cola ed insignlficantissima compilazioiie alfabelica intitolata Chitab algebal i^el-imchenet, vel-meia ( libro de' monti, de' luoghi e delle acque ), del famoso ed erudlto dottoie Abii Isac al Cacem Mamiid, sopiannominato Zamacsceri, morto nel ii44 ^- Q^^st' opu- scolo, nel quale trovasi quanlita assai grande di versi ben poco geografici, forma appena 60 pagine in foglio piccolo. Nel 181 1 e i8i2 Langles fece copiare per la Biblioteca del re di Francia, dai manoscritti di Leida, il Merassed ed il Mucterec. Non e possibile porre nel novero de' dizionarii geografici le cosmografie divise in sette climi, sotto ciascuno dei quali ordinati sono, secondo 1' alfa- beto degli Arabi, i luogbi notabili che raccbiudono, come il Tel- chis el atsar d' un Al Bacui, o piultosto Al lacuti, di cui De Gui- gnes diede un estralto assai esteso nel secondo volume delle Notizie ed Estratti dei manoscritti della biblioteca del re ; 1' Agiaib al holdan^ ecc. (meraviglie de'paesi), di Zaccaria ben Moammed ben Mamud di Cazvin, volgarmente cbiamato Al Cazvini, morto nel 654 deir egira ( 1275-6 di G. C), ecc, ecc. Hanno i Chinesi opere estesissime e circostanziatissime sulla geografia, specialmente del loro paese. La natura della lingua loro, clie non ha lettere alfabetiche ed i cui segni esprimono idee, non comporta un dizionario, vale a dire un libro nel quale sieno le parole disposte secondo 1' ordine delle lettere dell' alfabeto. Non s' e dovuto in questa notizia parlare se non dei dizionarii geografici universali. Quelli che risguardano uno stato 0 qualche divisione d' uno stato furono da alcuni anni moltiplicatissimi, non essendovi quasi paese in Europa, che il suo non abbia. Racchiu- dono essi generalmente particolarita che grandemente importa di conoscere. Con quesli libri, colle descrizioni speciali dei diversi stati deir Europa e delle altre parti del mondo, colle relazioni de'viaggi XVI P R 0 E M I 0 piu autentiche, colle carte piu esatte e con gran quantita dl ma- teriali inediti, s imprese a Parigi la compilazione d' iin gran lavoro che finalmente comparve nel i823 alia luce sotto il titolo di Dictionnaire geographique unwersel^ par une socieie de geogra- phes^ in lo volumi in ottavo, e nel quale posero mano i piu chiari ingegni, un Humboldt, un Klaproth, i Lapie, un Malte-Brun, ecc, ecc. ; e ad esso s' e fatta da questa medesima tipografia del cav. Antonelli tantosto seguire Taltra non meno elaboratissima opera ch' ebbe il titolo di Nuoi^o Dizionario geografico unwer- sale^ staiistico, storico^ commerciale^ ecc, ecc, in 4 grossissimi volumi in piu parti divisi, certo il piu compiuto sino allora al pubblico dato. Ma nel tempo da queste ultime pubblicazioni trascorso, le continue scoperte, \ operosita indefessa di viaggiatori illustri, le politiche transazioni, la pubblicazione d' infmiti fatti o nuovamente raccolti o nuovamente accaduti, i lavori statistici, il movimento deir industria e del commercio, le umane relazioni tra popoli, e mille altre cagioni fisiche e civili, talmente Lanno, si puo dire, mutato la faccla del globo, da ricliiedere una nuova opera che di tutto tenga conto e tutto presenti in un ordine sistematico e tale da riprodurre come in uno specchio la condizione attuale del nostro pianeta. Ed a cio giovano specialmente le opere teste ter- minate e le altre attualmente in corso, tra le quali annovereremo il Dictionnaire general de Geographie ancienne et moderne^ di Enneri ed Hirtli, Strasborgo, 1809, in qua ttro gran volumi; il Dictionnaire usuel et scientijique de Geographic^ di Domeny de Rienzi, Parigi, 1841 ; la Geographie moderne che fa parte del- r Encyclopedic da xix siecle, di Brusselles ; 1' Encyclopaedia of Geography^ di Ugo Murray, Londra, 184.0; il Dictionnary geo- graphical^ statistical and historical^ di Mac Culloch, Londra 1842; e quanto specialmente alia nostra Italia, lo Specchio P R 0 E M I 0 XVII geografico^ del Castellano, Roma, teste terminato ; il Dizionario geografico storico cwile del regno delle Due Sicilie^ dl Pvaffaele Mastriani, attualmente a Napoli in corso ; il Dizionario geogra- fico storico delta Toscana, di Emmanuele Repetti, pur in corso a Firenze ; il Dizionario geografico storico statistico commerciale degli Stati di S, M, il re diSardegna, del prof. Goffredo Casalis, che si sta pubblicando a Torino ; le Notizie topografiche e stati- stiche sugli Stati Sardi del capitano De Bartolameis che pur e in corso a Torino ; ed inoltre le moltissime opere dei Rampoldi, dei Carta, dei C. Cuvier, dei Wallace, dei Jameson, degli Hooker, degli Swainson, dei Roelands, Beudant, Billard, Denaix, Dubrena, Eyries, Jaubert, Jomard, Langles, Piquet, Abel-Remusat, Rossel, Walkenaer, Rougemont, Wanden, e cent' altri de quali lunghis- sima sarebbe la enumerazione. Confortati da tanti sussidii e da infiniti altri somministratici dagli amatori della scienza, da instrutti cittadini de' varii luoghi, e da ogni parte raccolli, impreso abbiamo questo nuovo lavoro, nel quale s' e posta la cura piu severa coll' intenzione d'aggmgnere alia nomenclatura e di compiere gli articoli che non fossero abba- stanza estesi nelle opere precedenti, di emendarne gli errori, di toglierne i difetti, di rettificare in ogni guisa 1' esposizione e le indicazioni, tutto cio aggiungendo che all' arti belle, all' industria ed al commercio si riferisce. II lettore giudizioso riconoscera, nel corso della nostra opera, la pi9>44 20,88 22,48 22,72, 22,80 a3,04 22,24 21,12 19,36 17,68 20,56 It Cairo ( lat. 30°2') . . 1 1,60 10,72 14,48 20,40 20,56 22,96 23,92 23,92 20,96 '7»92 13,76 i3,o4 17,85 S.fa Crock (Iso- laTeneriffa) i4,i5 14,35 i5,63 15,70 17,83 18,62 2,0,12 20,84 20,19 18,96 1 7,08 1 5,3o 17.31 Madera (Fun- chal). . . 14,44 14,12 14,75 14,90 1 5,20 16,80 18, 5o 19,10 19,42 18,20 16,48 14,78 16,40 Chendaf, ( lalit. 56". 7'). . 2,04 2,89 2,75 5,87 8,44 10,58 11, i5 1 1,65^ 9,20 6,35 3,8a 1,38 6,40 SOENDMOEAER (1. 62°5o') . . - 3,58 0,67 2,44 6,43 9,5o ir,43 11,11 9,00 4,67 2,, 00 - 1,83 4,22 Mar polare (lat. 78") . . . -i3,oo -11,75 - 9,60 - 7>9» - 4,20 - 0,28 ... ,,75 - o,5o - 4,5o - 7>25 - 9.75 - 5,40 L' Avana ed il Cairo formano due curve che appartengono a zone meteo- rologiche affatto differenti, parallele da una parte e dall'altra alia zona atlantica. La prima curva appartiene alia zona continentale dell' Europa. L' influenza del- r inverno sopra 1' una e Y altra e ragguardevole. AH' Avana, sotto il tropico stesso del cancro, il termometro del verno, a livello del mare, cade quasi fino al punto della congelazione. Per lo contrario, Testate del Cairo supera tanto quello delle Canarie, sebbene sieno quest' isole situate assai piu a mezzogiorno, che subito si vede non derivar le temperature punto da una medesima legge di decrescimento. Dei venti e delle meieore. Offrono i venti dei fenomeni che in modo notabilissimo caratterizzano le diverse regioni del globo. Per ispiegarne 1' origine, si sono immaginate due ipotesi ; la prima suppone una dilatazione nella parte delPi atmosfera dalla quale sembra che il vento provenga; e la seconda, una condensazio'ne nella parte verso cui pare che si diriga. Piu probabile sembra quest' ultima ipotesi, ed e appog- giata dalla fattasi osservazione che se il vento soffia dal norte, esempigrazia, si fa prima sentire nelle contrade pii:i meridionali. Cio s' 6 verificato nel tempo di un'ecclissi di luna visibile per tulta la terra. Al principio dell' ecclissi, un im- petuoso vento del norte si 6 manifestato nelle Floride ; a Filadelfia che trovasi XXVIII INTRODUZIONE piu a settentrione, si e sentito allorcbe era 1' ecclissi gia cominciata, e finalmenle terminata era I' ecclissi qiiando quel medesimo vento si fece sentire a Boston, ancor piu a borea de' due siti teste citati. E conferma pure I' ultima ipotesi una burrasca di greco, stata osservata nel golfo del Messico 1' anno ^ 802 : comin- ciata a Charlestown a 2 ore dopo mezzogiorno, non si fece sentire a Washington prima di 5 ore; a New York, piu settentrionale delle due prime cittc^ comincio a ^0 ore di sera, n^ colse Albany se non alio spuntar del giorno nella domane. In tutto quell' intervallo la velocita all' ora fu di 16 legbe metriche, ossia miria- raetri, circa. Si puo, a concepire questa propagazione del vento, assomigliarlo al moto deir acqua in un canale, quando si apre un sostegno. La tavola die qui diarao ed estratta dall' Annuario dell'oflizio delle longi- tudini di Parigi, fa conoscere la forza del vento. Velocity per secondo Velocita per ora in metri. in metri. in leghe. 0,5 ^800 0,40 Vento appena sensibile. ^,0 5600 0,81 Sensibile. 2,0 7200 1,62 Vento moderato. 5,5 19800 4,45 Vento piuttosto forte. ^0,0 56000 8,16 Vento forte. 20,0 72000 16,20 Vento fortissimo. 22,5 81000 17,55 Burrasca. 27,0 07200 22,04 Gran burrasca. 56,0 104400 29,55 Turbine. 45,0 162000 56,62 Turbine che abbatte gli edi- fizii e schianta gli alberi. Tra 1 venti, piu notabili sono gli alisei che soffiano da levante a ponente tra' tropici, estendendosi al 28.'»«,52.'"o e alle volte sino al 40.'^° grado a borea ead ostro dell'equatore ; fenomeno di cui Hadley diede la spiegazione seguente. L'aria, tra i tropici riscaldata dalla presenza continua del sole, tende a sollevarsi, e lascia giungere quella situata sopra i paralleli vicini; ma la massa d' aria che il nostro globo circonda, dopo un certo tempo acquista in ciascun suo punto una velocita di rotazione proporzionale al raggio del parallelo da quel punto de- scritto. L' aria, trasportata verso 1' equatore avanti che acquistar abbia potuto la velocitii propria del parallelo ch' 6 per descrivere, rimane indietro dei corpi che hanno questa velocitc\ e li percuote in direzione contraria al movimento loro. La direzione del vento esser allora deve da levante a ponente. Ma di piu, avendo 1' aria pel suo spostamento una velocita pel verso del meridiano, ed una velocity di rotazione intorno alia terra, le forze che queste velocity producono, compongonsi in una sola ; il che distoglier deve la direzione de' venti alisei un po' verso settentrione neir emisfero boreale ed alquanto verso ostro nelfemi- sfero australe, come appunto si osserva. Pare allora che il vento di levante re- gnar debba sull' equatore ; ma cio non accade, pero che ne soffia a traraontana. La linea che separ^ i venti alisei di greco da quelli di sirocco, nell' oceano Atlantico, trovasi al 5.2^o o 4.»o grado di latitudine settentrionale; e se la sua po- sizione e effetto d'un piu lungo soggiorno del sole nelP emisfero boreale, essa tende a provare che le temperature degli emisferi sono nel rapporto di 11 a 9. Air occidente dell' America, i venti alisei di sirocco meno oltrepassano 1' eqoa- tore che non nell' oceano Atlantico ; ed infatti, la differenza colla quale gli strati d' aria dai poli rifluiscono verso 1' equatore, non puo esser la medesima per tutti INTRODUZIONE XXIX i gradi di latitudino, cio6 sopra pimti del globo ne' qiiali i continenti lianno lar- ghezze diverse, e dove prolungansi piu o meno verso i poli. I venti alisei dorainano senza interruzione sul Grande Oceano. Le flotte che da Acapuico partono per le isole Filippine sono sempre condotte da vento favo- revole ; e codesto tragltto di quasi la meta del globo si fa in sessanta giorni senza cambia'r vele. Ma e impossibile tornare per la medesima strada, ed e forza go- vernare al norte sino ad un limite ove cominciano a regnare i venti variabili dei climi temperati. Nelle alle regioni deir atmosfera, regnar deve un vento d'occidente agli alisei contrario. L'aria clie dail' equatore rifluisce verso i poll per sostituirsi a quella che va dai poli all' equatore, produr deve una contraccorrente, la cui esi- stenza nelle regioni superiori dell' atmosfera fra' tropici si e piu volte verificata. Un avvenimento lo prova d'altronde sufflcientemente. Ebbevi I'eruzione d'un vulcano nell' isola di San Vincenzo ; allora soffiava il vento di levante, ed un nugolo di ceneri die s' innalzo nelle alte regioni dell' atmosfera, fu portato alia Barbada che giace a levante di San Vincenzo. E la contraccorrente si osserva giornalmente all' isole Canarie, poich6 il picco di Teneriffa sorge fino ad essa, anche nel cuor della state ; tutti i viaggi alia sommiti di quel picco facendo luenzione dell'energia del vento occidentale. Humboldt sali in vetta al picco il 2i giugno; e pervenuto die fu al margine del cratere, cosi impetuoso era il vento d'occidente, die appena gliconcesse di starsene in piedi. Se in talestagione avesse un vento simile sofGato a Santa Croce o ad Orotava, avrebbe recato stupore come recato 1' aveva la pioggia delle ceneri alia Barbada. Riferisce Glas alcune circostanze che possono far comprendere il vero an- damento ddle due correnti d' aria poste 1' una sopra 1' altra. Tutti i navigatori esercitati tengono per regola che la terra ferma de' climi caldi attragga i venti in ogni tempo e costantemente. Egli 6 senza dubbio perche 1' aria calda ed ascen- dente della terra ferma dev'essere sostituita dal vento aliseo. Quindi le Canarie risentono quest' influenza dalla vicinanza dell' Africa. 11 vento da greco si svolge verso i continenti e cio tanto maggiormente quanto piti vicine alle coste sono le isole sopra le quali spira. Le isole elevate, come Canaria, Teneriffa e Palma, arrestano cosi totalmente quel venti che, nel tempo che soffiano con forza sopra i Hti esposti a greco, regna sui Hdi opposti una calma perfetta. Un movimento oscillatorio regolarissimo dell' atmosfera, la cui generality fu recentemente riconosciula, 6 quello che produce le variazioni orarie del ba- rometro. Humboldt riconobbe che il barometro trovasi al suo massimo a 9 ore della maltina; che fino a 12 ore non iscende che pochissimo, ma molto da mezzodi sino a 4 ore o 4 ore e mezzo ; che risale nuovamente sino ad 4 ^ ore della notte, in cui e un po' piu basso che non alle ore 9 della mat- tina. Si abbassa nuovamente tutta la notte sino a 4 ore e mezzo di mattina, ov' e un po' piu alto che non alle ore 4 del dopo mezzodi ; finalmente risale da 4 ore sino alle ore '9 della mattina. I periodi di queste variazioni orarie sono i medesimi sulle coste del Grande Oceano e nelle pianure del fiume delle Amazzoni, come ne' siti alti 2000 pertiche, o circa 5900 metri ; e sembrano indipendenti dai cambiamenti di temperatura e dalle stagioni. II procedere del barometro non pare determinato se non dal tempo vero, ossia dalla po- sizione del sole. In alcuni siti dei tropici, il momento in cui il barometro co- mincia a discendere e talmente preciso, che, a meno di ^ d'ora, indica il tempo vero. Al livello del mare, sotto I'equatore, posto z il termine medio del barometro, la sua altezza appresso a poco e, a 21 ore, z 4- o,5 ; a 4 ore, z + o,4; a \\ ore, s + 0,4 ; a 1 6 ore, z — o,2. XXX INTRODUZIONE I venti pill conosciuti sono quelli di terra e di mare. Sul mare, regna la notte un vento di terra direltamente opposto a quello di mare che regnava il giorno ; ed ecco come si spiega il fenomeno. Al giorno, i! sole riscalda piu il suolo che il mare; I'aria atmosferica 6 allora piii dilatata sopra la terra che sopra il mare e tende ad innalzarzi ; gli strati d'aria che trovansi sopra il mare vengono a sostituirsi a quelli che s' inalzano, e formasi una corrente dal mare alia terra. La notte, accade il contrario, poiche le variazioni di temperatura sono men sensibili sul mare che non sopra la terra ; e cost formasi una corrente dalla terra al mare. Nell'oceano Indiano, pare che i monsoni distruggano 1' uniformity del moto generale dell'atmosfera.Dal tropico meridionale sino al 10."i«grado di latitudine meridionale, regnano ahitualmente i venti alisei ; ma a borea di tal limite comin- cia r impero dei monsoni o venti periodici di sei mesi. Dal mese di aprile sino ad ottobre, soffia continuamente un gran vento di libeccio, e nel resto delPanno un vento asciutto e grato spira da greco ; facendosi gradatamente il cambiamento da un monsone all'altro, coll' accompagnatura di turbini e burrasche. Non sembra questa corrente altissima nell' atmosfera, poiche I'arrestano montagne di altezza mediocre. Sulle coste dell' arcipelago Indiano i monsoni spirano quasi direttamente da tramontana ad ostro. Hanno nella zona equinoziale boreale brezze o venti grecali, la cui cessa- zione coincide colla stagione delle piogge e de' temporali, col passaggio del sole pel zenit del luogo, e colla frequenza delle calme e de' bendavali, che sono vent di scirocco e di garbino tempestosi e accompagnati da un cielo coperto. Hum- boldt crede che si possa trovar una causa della coincidenza di simili fenomeni neir interruzione della corrente che spira da un polo omonimo, nella mancanza della rinnovazione dell' aria sotto la zona torrida, e neH'azione continua della corrente ascendente umida. I venti producono un fenomeno dannosissimo ; voglio dire le trombe, cui s' 6 cercato di spiegare a questo modo. Formasi un vortice per I'incontro di due venti ; un nugolo che tra essi due venti si trova, vien condensato in forma co- nica, e rapido gira circolarmente ; rotazione che precipita le particelle della nube verso le pareti esterne, si che formasi nell' interno del cono un vuoto, e I'acqua o qualunque altro corpo che sotto quel vuoto si trovi, ci viene stra- scinato. Altri effetti non meno terribili dei venti, sono i turbini od uragani che sentire si fanno in certe parti del globo. Pare che allora tutti gli elementi si col- leghino a distruzione della natura. Ne' climi temperati, presentansi i diversi venti in modo cosi irregolare e provengono da cause talmente complicate che fatti si sono inutili sforzi per sot- tometterli a regole generali. I venti hanno grand' influenza sulle altezze barometriche. Per cio appunto, giusta le belle esperienze di Ramond, Arago e Leopoldo de Buch, I'altezza d' una citty sopra il livello dell' Oceano parra maggiore o minore, secondo che si cal- colera sopra osservazioni fatte in stagioni nelle quali spirano i venti da greco e da libeccio. La carica elettrica del globo e costantemente vitrea o positiva, allorche sereno si vede il cielo. L' elettricita atmosferica di sovente passa dal positivo al negativo ne' temporali o mentre caggiono le nevi. Gay Lussac fece vedere come la formazione d' una nube sola divenga la causa d' un temporale, portandosi sempre 1' elettricita alia superficie dei corpi; il che aumenta la tensione dell' in- voglio della nube, cioe dei vapori vescicolari che ne formano lo strato esterno. INTRODUZIONE XXXI Lfn fenomeno interessantissimo pel naturalista e pc' fisici, si 6 la caduta di quelle pietre che chiamansi aeroliti; fatto per lungo tempo rivocato in dubbio ed ora in modo incontrastabile stabilito. Cio che qui diamo intorno a codestc pietre ^ tratto dalla Geognosia di Daubuisson. Giungono gli aeroliti nella nostra atmosfera sotto ia forma d' una massa o bolide di volume in generate poco rilevante ; infiaramansi subitamente, ed allora appaiono come un globo luminoso che muovesi con velocitii estrema e la cui grandezza apparente si paragona spesso a quella delta luna. Ora minore ; ora va a due o tre piedi. In lor movimento, slanciano come delle scintille e lasciansi dietro quasi una coda luminosa, che sembra fiamma rattenuta indietro dalla resistenza dell' aria. II vivissimo chiarore che spargono questi aeroliti sostiensi per alcuni instanti, ed anche per uno o due minuti ; disparendo, lascia abitual- mente una nuvoletta biancaslra che rassomiglia ad un fumo e in capo a qualche tempo si dissipa. Spenta la luce, odesi una o piu detonazioni forti, somiglianti agli spari d' un cannone di grosso calibro, e seguite da un romoreggiamento for- tissimo, a quello simile di parecchi tamburi o di carri trascorrenti sopra un pa- Timento, che prolungasi per alquanti minuti e segue la direzione che il bolide aveva. Cola ove passa ed immediatamente dopo passato, odonsi nell' acre dei fischi ed un rumore cagionato dalla caduta di pietre che piombando rapidissime, percuotono con forza la terra nella quale piu o meno sprofondansi. Codesle pietre, delle quali il numero e la grossezza variano molto, son calde, come bru- ciate, e diffondono odore di zolfo al momento di lor caduta. L' accordo Ira le sostanze che accompagnano 1' arrivo del bolide, la sua detonazione e la sua dispersione in pietre^ sono osservabilissime ; quello che tali pietre presentano ne' loro caratteri fisici e chimici 6 vieppiu maraviglioso. Quasi tutti i campioni pare non siano che frammenti della medesima massa ; e con- sistono in una pasta pietrosa, omogenea, grigiastra e granellosa, racchiudente quantity piu o men grande di grant di un ferro nello stato metallico e malleabi- lissimo. La forma n' e indeterminata ; la superficie, d' un bruno nerastro ; 1' in- terno, d' un bruno cenerino, copresi all' aria di ruggine; la frattura riesce gra- nellosa, ruvida al tatto. Gli aeroliti si spezzano facilmente ; sono composti di silice, magnesia, allumina, calce, ferro, nichelio, cromo, zolfo, carbone. I matematici francesi cercarono quale esserpotesse I'origine di questi corpi, d' onde provenire potessero. Poisson trov6 che una forza di proiezione, la quale desse una celerita di 2147 metri al secondo, basterebbe per portare un corpo dalla superficie della luna a quella delta terra. In questa ipotesi, tutti gli aeroliti sarebbero frammenti della luna, la cui massa composta non sarebbe che d' una sola e medesima materia. Delle piogge. Le piogge formano una parte importanti^sima dei fenomeni atmosferici, e grande influenza esercitano sopra la fertilita della terra, sopra il livello delle acque ne' fiumi, e sopra tutte le operazioni dell' agricoltura. Osservando la quantita media d' acqua che annualmente cade nei diversi luoghi, ed in ogni zona all' equatore parallela riunendo gran numero di tali os- servazioni, a fine di far isparire 1' effetto delle circostanze locali, che molta in- fluenza hanno sopra tale fenomeno, si pervenne a questo risultato, che la quantity annua media di pioggia cresce a mano a mano che ci accostiamo all' equatore, dimanierache, giusta 1' osservazione d' Arago, cresce come la temperatura delle XXXII INTRODUZIONE zone, il numero medio poi dei giorni piovosi seguendo uq cammino inverso del precedente. La quantity di pioggia 6 piu abbondante in estate eiie non nel verno, seb- bene in quest' ultima stagione maggior numero vi sia di giorni piovosi che nel- r altra. Di sovente ne'nostri climi, la pioggia che cade in giugno, luglio, agosto, a quella equivale degli altri nove mesi dell' anno. Piove in maggior abbondanza 11 giorno che non la notte. In un medesimo luogo, tanto men rilevante 6 la quantita di pioggia, quanto piu elcvato sopra il livello del suolo trovasi la vasca, nella quale si riceve ; il che sembra indicare che le goccie di pioggia crescono di volume in modo sensibilis- simo in passando pegli strati inferiori dell' aria. Una differenza di 4 metri tra il livello di due vasche cagiona talvolta una differenza di presso ad ^ 4 centimetri sulla quantitii d'acqua raccolta, allora pure che la totalita di pioggia non supera 49 centimetri nella vasca superiore. A parity di circostanze, cade piu pioggia nei paesi montuosi che non nelle pianure. 11 prospetto seguente d5, secondo Arago, la quantity media d' acqua che annualmente cade nei diversi luoghi sottonotati: Centim . Cai^o Framesef San Domingo). 508 La Granata (alle Antille) . . 284 Tivoli (San Domingo) . . . 275 Garfagnana (ducato diModena). 249 Calcutta 205 Kendal (Inghilterra). . . . ^56 Genova ^40 Charlestown 4 50 Pisa 424 Napoli. 95 Douvres 95 Centim. Milano 94 Lione 89 Liverpool 86 Manchester. ' 84 Venezia 81 Lilla 76 Utrecht 75 Londra 55 Parigi 55 Pietroborgo . . . . . . 46 Upsal 45 Nelle region! situate tra i tropici, le piogge, come i venti, tornano regolar- mente a certi tempi dell' anno ; ma i fenomeni dell' arrivo stati non sono osser- vati con bastante precisione. Qui non riporteremo che i fatti piu importanti. Nel continente africano, che forma la maggior massa delle terre che com- presa sia tra i tropici sopra tutta la superficie del globo, le piogge cadono rego- larmente nell' ordine seguente : nella parte tra 1' equatore compresa ed il tropico boreale, cominciano alcune ondate a cadere nel mese di aprile nelle region! montuose, piu frequent! divenendo nel mese di maggio ; ma soltanto in giugno cominciano le grand! piogge general!. Turbini e vortici le annunziano, e pe' due mesi seguent! cadono a torrent! quasi senza intermettere. Ben tosto cambia r aspetto della natura : ruscelli prima asciutti gonfiansi e divengono simili a fiumi; i fiumi traripano e somigliano a mar! ; di sovente anzi gran parti di terreno sono interamente sotto 1' acque nascoste. Nel corso di settembre, le piogge scemano, e cessano infine interamente ; ricomparisce il sole, e fa sorgere una vegetazione abbondantissima. Da quel momento sino alia primavera, piu non ne cade una sola goccia. Nella parte compresa tra 1' equatore ed il tropico meridionale, codesta serie di stagioni e affatto differente, poiche le piogge cominciano in ottobre e continuano sino nel mese di marzo ; dopo di che viene la bella stagione che prosegue tutto il resto dell' anno. INTRODUZIONE XXXIII Neir India, le piogge sono addotte dal monsone di libeccio, il quale, come abbiamo gii notato, soffia dai mese di aprile sino al mcse di oltobre. I fenomeni che presentano sono spiccatissimi, ed ecco la descrizione che ne dh Elpliinston. Nuvole in gran quantiU\ che s'alzano dali'oceano Indiano, annunziano 1' arrivo del monsone : s' avanzano verso greco, e divengono sempre piu dense, secondo che s'approssimano alia terra. Dopo alcuni giorni, sembra che il cielo verso sera s' intorbldi, ed il monsone generalmente comincia alia noUe, seguiio da un romoreggiar di tuono tale, che a stento formare se ne possono un' idea coloro che udito non I'hanno se non nei climi temperati. Ordinariamente vi hanno dei buffi di vento, a'quali succedono torrenti di pioggia. Per alcune ore non cessano di sfolgorare i lampi ; ora non fanno che illuniinare il cielo e mostrar le Aubi presso r orizzonte ; ora svelano le montagne piu lontane ; poi lasciano tutto nelle tenebre sino a che, ricomparendo improvvisi a fiamme successive e splen- denti, fanno vedere gli oggetti piii vicini come a chiaro giorno. Per tutto quel tempo il tuono non cessa di farsi udire, lontano ; rumore non interrotto che da alcuni colpi piu vicini, che scoppiano con fracasso si subitaneo e tanto terri- bile, che esimersi non si puo da un senso di timore. Finalmenle cessa il tuono, e pill non odi che il rumore continuo della pioggia e dei torrenti che si gonfiano ; diluvio che innonda le pianure dell' India, apresi con difficolt^i un passaggio, e di sovente per lunghe giravolte, per mezzo alle gran catene montane che quella contrada confinano. Nell' Afganistan e ne'paesi ad occidente, cade una pioggia di primavera che, stante il tempo propizio in cui sopravviene, torna all' agri- coltura pill proficua di quella del gran monsone. In America, la gran catena delle Ande, che corre parallelamente al lido oc- cidentale, molto modifica T azione delle piogge. I iianchi di quelle montagne e le lerre basse, che ne giacciono al piede, sono da piogge frequenti allagate ; ma le pianure che Ira esse trovansi ed il Grande Oceano, ben che quasi sempre co- perte di nubi, sono interamente private di piogge, n6 la loro feraciti debbono fuorche al numerosi torrenti che dalle Ande precipitano. Ne'siti, in cui que' tor- renti mancano, il suolo diviene sabbionivo ed arido ; pero che le rugiade, seb- bene abbondanti, non bastano a produrre il grado d' umiditi necessario. Nelle vaste regioni che distendousi tra le Ande e V Allantico, sono le piogge regolate giusta le medesime leggi come sul continente opposto dell' Africa. Ne' climi tem- perati, la pioggia, istessamente degli altri fenomeni dell' atmosfera, va soggetta a cause complicate; n6 pu6 sottomettersi a regola fissa. In Inghilterra, Tumidity viene da due punti opposti, libeccio e greco ; da mi lato, prodotta daH'Atlantico; dall'altro, dal mare del Norte. Prima di terminare questo articolo, dire dobbiamo alquante parole sulla quantit^i dello svaporamento e dell' umidit^i indicati dall' igrometro. Riducendo Humboldt alia medesima temperatura le sue osservazioni igro- metriche, riconobbe che 1' umidit^ reale nel bacino dell' oceano Atlantico equi- noziale sta all' umidit^ dei mesi d' estate a Ginevra nel rapporto di 42 a 7. Co- desta enorme umidit^ dell' atmosfera spiega in gran parte la forza della vegeta- zione che sui hdi ammirasi dell' America meridionale, ove per piu anni non cade quasi pioggia. Cambiando la quantita dei vapori, non coll' elasticity, ma colla temperatura, si possono paragonare o le quantita assolute di vapori che contiene 1' atmosfera in due siti, o i rapporti ne' quali codeste quantity si trovano, con quelle che ne- cessarie sono alia saturazione completa dell' aria sotto diversi cUmi. Per espe- rienze sufficientemente esatte, conosconsi le capacitili di saturazione dell' aria a diversi gradi del lerraometro 5 ma i rapporti che corrono Ira V allungamento Encicl. Geogr. Vol. L * XXXIV INTRODUZIONE progressivo d' un corpo igroscopico e le quantila di vapori racchiusi in un dato spazio, stati noii sono col medesioio grado di certezza apprezzati. Lo specchio che segue d^ il resultato delle osservazioni igroinetriche fattc nel bacino deli' oceano Atlanlico, e 1' insieme dei resultati pruova che a mano che s' avanza verso 1' equatore, 1' aria s' accosta alio stato di saturazione. Si scelsero i tempi, ne'quali la temperatura del mare era ad un di presso eguale a qiiella dell' aria. La prima colonna indica il momento dell' osservaziane ; la se- conda, la latitudine del luogo ; la terza, lo stato del termometro ; la qiiarta, lo stato deir igrometro ; la quinta, il peso del vapore conteniito in im metro cuhico d' aria, volume saturato ; la sesta, il peso contenulo in un metro cuhico d* aria, avuto riguardo al grado dell' igrometro osservato ; la settima, la grossezza della lamina d' acqua che sarebhe svaporata in un' ora di tempo, se fosse interamente asciutta 1' aria ambiente j 1' ottava, la medesima grossezza, ammettendo nell' aria la quantit^i di vapore dall' igrometro indicata. TEMPO Latitudine Dati QuANTITA Dl VAPORI QuANTITA d' acqua svaporata in un' ora di tempo, essendo V aria realmente asciuta. delle osservazioni. del luogo del termo- metro. deir igro- metro. coiitenuti nell ana. in alto mare. A. saturazio- ne, in denari. Realmente , in denari. Mil lime tri. Mil lime tri. 9giugnoi79(). 39-10' i4",5 82V i4,G 11,4 0,53 o,i3 i5 3o ,36 20 ,0 85,7 20,0 i6,a 0.74 O5I4 i6 29 ,18 20 ,0 83 ,8 20,0 i5,7 0,74 0,16 3o 18 ,53 21 ,2 81 ,5 21,3 16,0 «.79 0,20 4 luglio . . 16,19 22 ,5 88 ,0 22,9 19.4 o,85 o,i3 12 ,34 24 ,0 89,0 24,8 21,5 0,93 o,i3 10 ,46 25 ,4 90 ,0 26,7 23,5 1,01 0,1 2 i4 II , I 25 ,0 92 ,0 26,8 23,8 0,98 0,09 Risulta da quest! studii che se la quantita di vapori che 1' aria ordinaria- mente coniiene nelle nostre lalitudini niedle forma circa i della quantitii ne- cessaria alia sua saturazione nella zona torrida, essa quantity ascende ai 0,9. II rapporto esatto e di 0°,78 a 0°,88. E questa grande umiditi sotto i tropici, la quale fa che la svaporazione vi sia men forte che supporre non si dovrebbe, giu- sta r altezza della temperatura. Esperienze numerose di Saussure pruovano che 1' aria agisce nella stessa guisa sopra le sostanze igroscopiche, sieoo in moto od in quiete. Per conse- guenza, 1' influenza de' venti orizzontali e discendenti non si fa sensibile all' igro- metro, se non in quanto essi venti adducono strati d'aria men carichi di vapori. Se stabilisconsi delle correnti obblique, gli strati superlori dell'atmosfera si fram- mischiano agl' inferiori ; e codesti movimeoii, uniti a' venti orizzontali che prima di pervenire nel bacino dei mari traversano gran continenti, tendono ad allon- tanare 1' igrometro dal punto estremo della saturazione. Rarissima cosa e, a meno che non sia in una dcnsa nebbia, vedere 1' igro- metro a J 00°. Nelle pioggo piu forti, ed anche in mezzo alle nubi, 1' igrometro a capello si mantiene tra 90^ e 95." In tal caso, lungi 6 dal trovarsi saturata i'aria frapposta alle gocciole d' aequa o al vapore vcscicolare. mTRODUZIONE XXXV 4 Parigi ed a Montmorenci, lo svaporamento medio annuo si 6 da Sedileau e Colte trovalo di 52 pollici 1 linca e 58 pollici 4 liiiee. Nella Fraiicia meridio- nale, Clausade e Pin riconobbero che defalcanxlo T effetto dellc fillrazioni, Ic acque del canale di Lingiiadoca e del bacino di Saint Ferrcoi perdono all' anno da metr. 0,758 a nietr. 0,812, ossia 556 in 560 linee. Trovo Prony effetti prcsso che siraili nelle paludi Pontine. Tutte le qiiali sperienze, fatte sotto 4^ e 49° di latitudine, e 4 0^5 e 16" di temperatura media, indicano mio svaporamento medio da i ad i ,5 linee al giorno, ossia da miJlimetr. 2 a millimetr. 2,6. Sotto la zona torrida, in grazia d' esempio, allc Antille, 1' effetto dello svaporamento e tre volte maggiore, secondo Le Gaiix; doppio, secondo Cassan. A Cumana, vide Humboldt di sovente svaporare in i2 ore al sole millimetr. 8,8; airombra, mil- limetr. 5,4 d' acqua; ed ei crede che il prodotto annuo dcllo svaporamento nei fiumi vicini a Cumana inferiore non sia a 150 pollici, ossia metr. 5,58 9. Circostanze locali in numero grandissimo variar fanno i prodotti della sva- porazione. Cambiano col piu o meno d' ombra che cuopre i bacini delle acque, col loro stato dimoto o di quiele, coila profondita loro, colia natura e col colore del fondo. Ma, generalmente parhindo, lo svaporaliiento non dipende die da tre elementi : la temperatura, la tensione dei vapori che 1' atmosfera racchiude, e la resistenza che V aria, piu o meno dcnsa, piu o meno agitata, oppone alia diffu- sione dei vapori. La quantitii d' acqua, che in un dato iuogo svapora, tulto d' al- tronde eguale, 6 proporzionale alia differenza Ira la quantita di vapori che puo nello stato di saturazione contenere 1' aria ambiente e la quantita che realmente ne racchiude. Risulta che lo svaporamento si grande non 6 sotto la zona torrida quale creder si potrebbe daU'incremento enorme della temperatura, poiche in quel climi ardenti e 1' aria abitualmente umidissima. CAPO SECONDO DEL MARE. II mare, che piu di due terzi occupa del globo terrestre, esser deve oggetto di grande attenzione per parte del geografo. Si calcola che nell' emisfero settentrionale la terra ed il mare stieno come 4^9 a 4 000, ma nel meridionale il rapporto sia da 129 a 4 000 ; dal che risulta che sul globo la terra ferma 6 0,274 del mare. Quasi tutta tale prodigiosa esten- sione d' acqua 6 riunita in una sola massa che chiamasi Oceano, e la massima parte della quale trovasi nell' emisfero meridionale. Dicesi mare, golfo o baia ogni parte d' oceano da piu d' un lalo terminata dalla terra ; e tale parte assume allora comunemente il suo nome dal paese piu ampio che le siede contiguo. L' Europa ed i fini dell' Asia son notabili per V estensione dei mari interni che racchiudono e che unit! non sono coll' oceano principale se non per uno stretto. Tal 6 il Mediterraneo, al quale si congiunge il mar Nero per lo stretto dei Dardanelli; tali pure in Europa il ]3altico, ed in Asia il mar Rosso ed il golfo Persico. II mare d' Hudson eccettuato, nissun mare di tal genere s'incontra nelle altre parti del mondo. Esistono anche nell' interno delle terre masse assai rile- vanti d' acqua, alle quali si da il nome di mare o di lago : come il mar Caspio. il mare d' Aral, il lago Baikal. Sembra che il letto dell' Oceano presenti il medesimo aspetto irregolare che si osserva sopra la terra; diversificato da rocce, montagne, pianure e cavitii pro- fonde. Vi hanno di molti siti, de'quali scandagliare non si 6 potuto la profondita, XXXVI INTRODUZIONE e che per cio senza fondo suppongonsi ; fatto incompatibile colla forma sferica del globo. La profondit^i media del mare ^, come ha fatto vedere Laplace, dello stesso ordine dell' altezza media del continenti e delle isole sopra il livello del mare, altezza che non supera 4 000 metri. Essa profondita e dunqae una piccola fra- zione dell' eccesso del raggio dell' equatore sopra quello del polo, eccesso che non giunge a 20000 melri. Ma, istessamente come alte montagne cuoprono alcune parli dei continenti, vi possono nel bacino dei mari essere grandi cavitS. Non ostante naturale credere che la profonditik ne sia minore dell' elevatezza delle alte montagne, dovendo i depositi dei tiumi e le spoglie degli animali marini dalle correnti convogliate riempire alia lunga le cavita medesime. Erasi creduto die il mare s'insinuasse nelle terre sino al suo livello, di modo che, in luogo situato 60 piedi sopra il livello del mare, scavando un pozzo GO piedi profondo^ dovea il mare trovarsi. Ma cosi non e ; 1' acqua in tal modo non s' insinua nelle terre. Le miniere delta contea di Cornovaglia, in Inghilterra, molto sotto del mare, sono asciuttissime. D' altronde, da siffatta siipposizione partendo, conchiuderebbesi non esservi contrada sotto il livello del mare, mentre la Russia e sotto il livello dell' Oceano. Si sa che pura non 6 V acqua del mare ; la salsedine e 1' amarezza la ren- dono ingratissima al gusto. II peso specifico dell' acqua marina varia 1,0269 ad 1 ,0285. Quclla del lago Asfaltide, volgarmente chiamato mar Morto, ^, se- condo Marcet, di 1 ,2 H I . Le sostanze saline che contiene hanno per principio la soda, la calce, la magnesia, V acido solforico e 1' acido idroclorico ; sostanze che possono, cambiandosi, dar luogo a sei sali ; ma 6 probabile che non sussistano tutti ad un tempo in dissoluzione. Trovasi pure nell' acqua di mare talvolta del- r acido carbonico. Analizzando delle acque raccolte nel grande Oceano, e prese sotto gradi diversi di latitudine, s' 6 riconosciuto che la salsedine era a un di presso la medesima in tutti i siti di sua estensione; e la minor quantit^i di sale era, in 100 parti d'acqua, di 5,48, e la maggiore di 5,77. In alcuni punti 1' acqua marina 6 men salata alia superficie che non nel fondo. Esperienze di Sparmann tendono a provare che acquistando piu salsedine, pare che 1' acqua marina perda a certa profonditi la sua amarezza. Diverse circostanze influiscono sulla quantity di sale nelle acque marine contenuta. In certe regioni, nel golfo di Botnia, per esempio, le acque sono piu salse 1' inverno della state ; il che dipende dalla fu- sione delle nevi. 11 Baltico 6 men salato dell' Oceano, perche riceve molti fiumi, ne coir Oceano comunica se non per apertura assai angusta. L' acqua del mare e meno salsa presso ai poh che sotto 1' equatore, senza dubbio perche 1' acqua, accostandosi al grado di congelazione, abbandona i saU che contiene. Pretendesi che sul lito del Malabar 1' acqua marina divenga alle volte potabile nel tempo in cui col maggior impeto sofOa il monsone di libeccio. Pressioni idrostatiche ca- gionano pure delle sorgenti d'acqua dolce in mezzo all' Oceano ; come se ne ha un esempio sulla costa meridionale dell'isola di Cuba. E probabile che 1' identity quasi perfetta osservata nella salsedine delle acque deir Oceano, non sussista nei mari interni, peroccli^ a ragion dei luoghi, perder possono piu acqua che non ricevano, o riceverne piu che non ne perdano. S' 6 cercata la causa della salsedine del mare, che non proviene dai banchi di sale situati nel fondo, pero che questi sembran piuttosto depositi dalle acque del mare formati. Potrebbesi ancora attribuirla alle acque dei fiumi che vi si scaricano^ e depongonvi gli avanzi delle sostanze organiche ; ir.a in questo caso dovrebbe la salsedine del mare crescere giornalmente, ed 6 questo che si avrebbe a dimo- strare. Si considero pur il mare come il residuo di un fluido che tenesse in INTRODUZIONE XXXVIl dissoluzione lo sostanze che compongonQ i\ globo, ed il qualo, dopo deposte, rito- nuto abbia quelle materie aniraali c vegetali che sopra la supcrficio del mare galleggiano. , ... * » i Di tutti i fenomeni che ci offre il mare, pifi osservabih sono certamcnte le maree, che accadono in tutte le parti del mondo, ma piu rilevanti nelle une che nelle altre. L' alta geometria pervenne a' giorni nostri a spiegare gli eftetti piu complicati del movimento periodico dell'Oceano: ed a Laplace si debbe la grande scoperta. II sole, colla sua attrazione sul mare, il solleva e 1 abbassa due volte m un giorno, di modo che il llusso e riflusso si rinnovano ad ogni intervallo di mezzo un giorno solare. Istessamente il flusso e riflusso prodotti dall' attrazione delta luna rinovellansi a ciascun intervallo di mezzo un giorno lunare. Codeste due maree parziali, combinandosi senza nuocersi, producono le maree che nei nostri porti osserviamo, e la differenza de' loro periodi i fenomeni piu notabiU cagiona del flusso e riflusso del mare. Allorch^ le due maree coincidono, la marea composta 6 al massimo, pero che eguale alia loro somma ; quest' 6 che accade verso i pleniluni ed i novduni, ossia verso le sizigie. Allorch6 la massima altezza della marea lunare comcide col massimo abbassamento della marea solare, la marea composta tocca al suo minimo, poich6 e eguale alia differenza delle due parziali. E cio appunto accade nelle quadrature. Vedesi dunque che la marea totale dipende dalle fasi della luna. Se non die non propriamente negl' instanti medesimi della nuova luna o della piena e della quadratura, hanno luogo le maggiori maree e le minori. L'os- servazione fa conoscere che ne' nostri porti codeste maree seguono d' un giorno e mezzo gl' instanti delle dette fasi. Le maggiori maree verso i noviluni ed i pleniluni non sono eguali; e tra esse esistono differenze che dipendono dalla distanza del sole e della luna dalla terra e dalle loro decUnazioni. L'ora dell' alta marea, o lo stabilimento del porto, 6 I' intervallo di tempo onde r alto mare segue il passaggio della luna pel meridiano al memento del novilunio ; ed e anche 1' ora dell' alto mare i giorni del plenilunio, quantunque i due astri agiscano in direzioni opposte ; ma, perche gli effetti siano i medesimi, basta che gli sforzi loro agiscano sotto una medesima retta. Le altezze delle maree alterale sono da circostanze locali; fortissime, quando vengono da grand' estensione di mare sopra un lito irregolare e scosceso, ove la forza n' 6 rispinta e concentrata. Cosi riescono rilevantissime sopra le coste occidentali dell' Europa e dell' America, e sopra i lidi orientali dell' Asia. Nei mari contornati da terre, come il Baltico, il Mediterraneo, le maree scorgonsi appena. Pochissimo pure se ne risentono le contrade prossime al polo. La marea piu notabile che si conosca e quella che accade nei golfo di Cambaia, ove le navi che gettato hanno 1' ancora, trovansi subitamente abbando- nate e lasciate sull' arena. Sulle spiagge di Francia, il massimo delle maree e di 40 in 45 piedi, ch' equivalgono a metr. J 5 in ^4,5 circa. Le variazioni di al- tezza osservate con apparenza di periodicita ne' mari interni, esempigrazia, nei mar Caspio, ed in alcuni laghi, come quelli di Ginevra, di Messico, dipendono da venti che soffiano regolarmente in certe ore, dal gonflamento de' fiumi per lo squagliamento delle nevi, e da pressioni barometriche ineguali sopra diversi punti della superficie. Sono le correnti gran movimenti che portano le acque del mare in particolar direzione. Allorche giungesi a 59' di latitudine e 4 6' di longitudine, cominciasi a sentir gli effetti della corrente che dalle Azzorre si dirige sullo stretto di Gibil- XXXVIII INTRODUZIONE terra e sulle Canaric; corrente cli' d la cagione della differenza chc passa tra la strada die i navigatori credono di aver fatto e quella che fatto hanno realmentc. Esaminando 1' Atlantico, discernesi nel movimento delle acque una dire- zione opposta. Tra' tropici, dal Senegal sino al mare delle Antille, la corrente generate e piu anticamente conosciuta porta d' oriente in occidente, colla rapi- dila media di 9 in 10 miglia nautiche in 24 ore. Questa e ctie s' indica col nome di corrente equinoziale, e sembra doviita all' impulso che alia superficie dei mari danno i venti alisei. Nel canale che 1' Atlantico scavo tra la Guiana e la Guinea, sul meridiano di 20' o 25°, da o sino a 2" o 5*^ di latitudine boreale, ove i venti alisei interrotti si trovano da quelli che soffiano da ostro e da ostro- libeccio, la corrente equinoziale d nella sua direzione meno costante. Verso le costed' Africa, le na\i trovansi di sovente trascinate a scirocco; mentre verso la baia di Tutti i Santi ed il capo Sant' Agostino, sulla costa d' America^ il mo- vimento generale delle acque 6 mascherato da una corrente particolare, i cui effetti distendonsi dal capo San Rocco sino all' isola della Trinity. Portasi essa •verso maestro con una velocita di 1 piede o 1,5 (metr. 0,525 in metr. 488) per secondo. La corrente equinoziale si fa sentire, bench6 debolmente, anche di l^i del tropico, a 26° o 28' di latitudine. Nel bacino dell'oceano Atlantico, a 600 o 700 leghe dai lidi d' Africa, le navi che dirigonsi d'Europa alle Antille, trovano il loro andamento accelerato avanti che alia zona torrida pervengano. Piii a set- tentrione, tra i paralleli di Teneriffa e di Geuta, a 46° o 48° di longitudine, non si osserva movimento costante. Una zona di 140 leghe separa la corrente equi- noziale da quella gran massa d' acqua diretta verso 1' Oriente che discernesi per la sua elevata temperatura, e di cui passiamo attualmente a parlare. La corrente equinoziale spinge le acque deir oceano Atlantico verso i IMi dei Mosquitie d' Honduras nel mare delle Antille. 11 Nuovo Continente si oppone a siffatta corrente ; le acque si recano a maestro, e passando nel golfo del Messi- co per lo stretto che forma il capo Catoccio (Yucatan) ed il capo Sant' Antonio (Cuba), seguono le svolte del lito messicano sino a'bassi fondi situati a ponente dell'istremiti australe della Florida: allora la corrente si porta nuovamente al norte gittandosi nel canale di Bahama. Nel mese di maggio i 804, Humboldt vi osservd una celerita di 5 piedi (metr. 1,624) per secondo, quantunque il vento del settentrione soffiasse impetuoso. Sotto il parallelo del capo Canaveral, la cor- rente va a greco, e la velocity n' 6 allora talvolta di 5 miglia nautiche all' ora. Corrente tale,chiamata Gulf Stream, si conosce dalla temperatura alta delle acque, dalla forte salsedine, dal colore azzurro indaco, da striscie di varechi che ne cuo- prono la superficie, e dal calore dell'atmosfera circostante, sensibilissimo I'inverno. La velocity ne scema verso il norte, in pari teaipo che ne cresce la larghez- za. Presso il banco di Bahama, cotal larghezza e di 15 leghe ; sotto 28° 50' di latitudine, di 17; e sul parallelo di Charlestown, di 40 in 50 leghe. A levante del porto di Boston, e sopra il meridiano di Halifax, la corrente tocca quasi 80 leghe marine di larghezza. Cola appunto dirigesi tutto ad un tratto a levante, di modo che il suo orlo occidentale diviene il limite boreale delle acque correnti e rade I'estremiti meridionale del gran banco di Terra Nuova. Le acque di questo banco hanno una temperatura di 8°,7 in 10° (7° in 8° R.), il che offre un con- trasto spiccato colle acque della zona torrida sospinte a borea dal Gulf Stream, e la cui temperatura e di 21° in 22°5, (17° in 18° R.). Le acque del banco sono di 9°,4 piu fredde di quelle del mar vicino, e queste di 5° piu fredde che non le altre della corrente. Ne possono mettersi in equilibrio, perch6 hanno ciascuna una cagione di calore e di raffreddamento suo proprio e d' influenza permanente. INTRODUZIONE XXXIX Dal banco di Terra Nuova sino alio A.zzorre, il Gulf Stream si porta verso levantc o scirocco-lcvante ; c le acque ci conser\ ano ancora parte dell' impiilso ±G vicevuto Iianno nello stretto delle Floride. Sid meridiano delle isole di Gorvo 3 di Flores, la corrente occupa una largliezza di 4 GO leglie. A 55^* di latitudine,la corrente equinoziale trovasi vicinissima al Gulf Stream. Dalle Azzorre, la corrente dirigesi verso Gibilterra, I'isola di Madera e le Cana- rie, a mezzodi della qual isola dirigesi a scirocco e ad ostro-scirocco verso lo coste deir Africa. Ai 25" e 26° di latitudine, la corrente si dirige primieramente ad ostro, poscia a scirocco ; sembrando clie il capo Bianco influisca sopra que- sta direzione, e al suo parallelo le acque si mescolano colla gran corrente dei tropici. Blagden, Beniaraino Franklin e Gionata Williams fecero per primi conoscere la temperatura alta delle acque del Gulf Stream ed il freddo che domina sui bassi fondi, ove gli strati inferiori si frammischiano ai superiori sugli orli o lembi del banco. Raccolse Humboldt gran numero di materiali per delineare, sulla carta del- 1 oceano Atlantico, la strada della corrente. 11 Gulf Stream cambia di luogo e di direzione, secondo le stagioni; la forza e la direzione se ne trovano, nelle alte latitudini, modificate dai venti variabili della zona temperata, c dalla fusione dei ghiacci del polo boreale. Una molecola d' acqua della corrente spenderebbe 2 anni e\0 mesi a tornare nel sito donde fosse partita. Una barca ciie non obbe- disse air influenza del vento perverrebbe in 15 mesi dalle Ganarie al lido di Ca- racca, farebbe in AO mesi il giro del golfo del Messico, ed andrebbe in 40 o 50 giorni dalle Floride al banco di Terra Nuova. II Gulf Stream soraministr6 a Cristoforo Colombo indizii dell'esistenza delle terre occidental!, poich6 portato aveva sulle Azzorre due cadaveri d' uomini di razza sconosciuta, e pezzi di bambu di grossezza enorme. Ai 45° 0 50° di latitudine, presso il Bonnet Flamand, un braccio del Gulf Stream si dirige da libeccio a greco verso le coste delP Europa, sui lidi dell' Ir- landa e della Norvegia deponendo alberi e frutti della zona lorrida. I frantumi della nave the Tilbury^ incendiata alia Giaraaica, trovati si sono sulle coste della Scozia. Egli e pure cotesto iiume Atlantico che getta annualmentc i frutti delle Indie occidentali sulle spiagge della Norvegia. Moltiplicatissime sono le cause delle correnti. Possono le acque essere poste in moto da impulso esterno, da differenza di calore e di salsedine, dall'inegua- glianza dello svaporamento a diverse latitudini, e finalmente dalle pressione va- riabile dei diversi punti della superficie dei marl. Parecchie di tali cause tendono a produrre il medesimo cffeito, ora efieiti diversi. L' esistenza degli strati freddi, die riconosciuti si sono a grandi profondita nelle basse latitudini, pruova 1' esi- stenza di una corrente inferiore die portasi dal polo all'equatore; essa pur pruo- va che le sostanze saline sono distribuite neH'Oceano in modo da non annientare I'effetto prodotto da differenze di temperatura. Le correnti polari ne'due emisferi declinano verso levante, probabilmente a motivo della costanza dei venti d'occi- dente nelle alte latitudini. Ci rimane a discorrere della temperatura del mare. 1 bassi strati delF atmosfera che posano sulla superficie del mare ricevono r influenza della temperatura delle acque. Radiando il mare meno calore assor- bito che non i continent!, raffredda I'aria soprammarina per effetto dello svapo- raiuento ; rimanda verso il fondo le molecole d' acqua raffreddata e divenute piu pesanti; si riscalda o raffreddasi per le correnti dirette dall equalore verso i poli, 0 pel miscuglio degli strati superiori ed inferiori sui margini de'banchi. Per XL INTRODUZIONE r unione di queste cagioni diverse, tra' tropici, e forse sino al 50.»io grado di latitudine, |e temperature medie dell' aria sopramraarina sono di 2"* in 5" piu basse di quelle dell'aria continentale. Churruca trovo il massimo di temperatura dell' oceano Atlantico a 6"" di latitudine settentrionale. In quegli spazi di mare, sotto paralleli egualmente dal- I'equatore discosti, era I'acqua del mare piu fredda ad ostro che al norte. Feno- meno tale varia colle stagioni, e dipende in gran parte dall'impeto, col quale le acque scorrono verso il norte ed il maestro traverso il canale formato dal Bra- sile e dalle coste d' Africa. Se il moto dell' acque non modificasse la temperatura deir Oceano, 1' aumento di calore sotto la zona torrida sarebbe enorme, perche la superficie dell' acqua rimanda men raggi che si accostino alia perpendicolare, che non di quelli che cadono in direzione obbliqua. Provano le osservazioni di Humboldt che nell' oceano Atlantico, come nel mare del Sud o Grande Oceano, allorche cambiasi di longitudine e di latitudine ad un tempo, le acque di sovente non cambiano d' un grado di temperatura so- pra estensioni di parecchie migliaia di leghe quadrate, e che nello spazio compre- | so tra il 27.'''« grado di latitudine settentrionale ed il 27.'"« di latitudine meridio- nale, codesta temperatura dei mari e quasi interamenle independente dalle varia- zioni deir atmosfera. Possono diverse cause accidentali sturbare la stability delta temperatura dell' Oceano, ma rinasce tostoch^ cessino tali cause di agire. Per osservare la temperatura dei mari, basta immergere un termometro in un secchio appena riempito alia superficie deH'Oceano, perche una massa d'acqua rilevante non si raffredda che con estrema lentezza. Dair equatore sino a 25° c 28° borea, e la temperatura d' una costanza no- tabile, malgrado la differenza dei meridiani. Riesce piu variabile nelle latitudini alte, ove lo squagliamento de' ghiacci polari, le correnti che lo squagliamento cagionano, e 1' obbliquiti dei raggi solari scemano il calore dell' Oceano. Hum- boldt cerc6 diligentemente quello ch'ei chiama il parallelo delle acque piu calde. Notabilissima cosa 6 che, adonta dell' immensit^i dell'Oceano e delta rapidity delle correnti, sia da per tutto grande uniformit^i nel massimo di calore de'mari equi- noziali. Churruca trovo esso massimo nel ^788, nell' oceano Atlantico, di 28",7; Rodman, di 28°,8; Perrins, nel ^804, di 28",2; Quevedo, di 28°,6. Nel Grande Oceano, Humboldt lo rilevo di 29°,5. Le differenze, per conseguenza, eccedono appena 4° del termometro centigrado, od irV del calor totale. II massimo della temperatura dei mari pruova che V Oceano 6 un po' piu caldo dell' atmosfera colla quale trovasi in contatto. L' equiiibrio tra questi due elementi non puo stabilirsi, tanto a cagione dei venti che porlano I'aria vicina ai poli verso I'equatore, come a cagione dell'assorbimento del calorico, effetto della svaporazione. Nelle basse latitudini sopra i medesimi paralleli la temperatura dei man 6 a un dipresso la medesima nelle diverse stagioni. II massimo di temperatura dell' Oceano e stato dagU osservatori trovato a diversi gradi di latitudine. E probabile che mutazioni di correnti siano causa di siffatte anomalie, e che il gran circolo che passa pei punti ne' quali piu calda e r acqua del mare, tagli 1' equatore sotto un angolo variabile, secondo che la de- clinazione si trova australe o boreale. La tanta regolarit^ che si osserva nella distribuzione del calore dell'Oceano, si manifesta in modo molto sensibile quando si paragonano ne'due emisferi zone egualmente dall' equatore lontane. Verso il 50."i" grado, veggonsi coperti di ghiaccio i fiumi, i laghi, le sponde del mare. Verso il 60."»« grado, di sovente i mari interni congelansi in tutta la loro INTRODUZIONE XLl superficie. A 70^ i borgognoni o ghiacci galleggianti si fanno freqiientissimi, e verso r80.™« grado trovansi ghiacci fissi. Le graiidi isole di ghiacci galleggianti, che spessissimo hanno grande altezza, e che incontransi nei mari polari, sono pericolosissimi per le navi nelle quali \aniio ad nrtare. Allorch^ osservasi la tempcratura del mare in profondit^, trovasi che scema a mano a mano che si esaminano strati piii bassi, e si riconosce che il decre- mento 6 sei volte piii rapido nell'aria che non neH'acqua. Le esperienze di questo gencre sono state fatte da Forster, Bladh, Wales, Ellis, e piu recentemente da Peron, che aveva anzi creduto di poter conchiudere, scemare il calor del mare a grandi profonditi in progressione costante, ed esserne il fondo congelalo. Ellis, per osservazioni fatte ne'mari d' Africa, conchiuse che la temperatm-a scema sino a 600 pertiche (metr. A\70), ma al di \h s' aumenla, ed a 900 pertiche (metr. 'I75 i) la trovo di 1^,7; irregolaritc\ che pu6 far siipporre 1' influenza di qual- che corrente inferiore o di qualche causa accidentale. Saussure, presto Nizza e Genova, trovo la temperatura del mare di 4 5°,25 alia profondila di 290 perticlie (metr. 565). II medesimo osservatore vide che nei laghi della Svizzera, per pro- fondit^i che variavano da 25 a 150 pertiche (da 49 a 294 metri),il terniometro non vario da 4\2 a 0°,9, sebbene alia superficie salisse a 20" e 25^ La vera cagio- ne del fenomeno risiede in questo principio, che V acqua e al suo massimo di densita tra 4*" e 5" del termoraelro centigrado, e che in uu miscuglio di acque affette da temperature diverse, quelle che sono a 4",4 se ne stanno costantemenle al fondo. Da cio proviene clie nelle regioni polari, sotto enormi strati di ghiaccio, il fondo deirOceano 6 a4^e che grado tale trovasi il medesimo in fondo ai mari nelle zone temperate. Appunto da quest' ultimo fenomeno, osservalo da Ellis e da Forster, Humboldt conchiuse 1' esistenza d'una corrente sottomarina che si dirige dal polo verso I' equatore. Ne' siti, nei quali non si fanno queste correnti sentire, il fondo del mare comunica il suo calore agli strati aggiacenti, e di passo in passo, secondo le leggi della distribuzione del calorico ne' fluidi. S'e osservato che la temperatura del mare sui banchi di sabbia era molto piu bassa che ne'luoghi profondi; e su questo principio fondasi la ricerca di bas- sofondi a mezzo del termometro consigliala da Beniaraino Frankhn e dal suo parente Gionata Williams, autore della Navigazione termometrica. Si sono date varie spiegazioni della bassa temperatura delle acque sopra la piu parte de'basso- fondi. L'illustre chimico sir Umfredo Davy tiene che, a cagione dell'abbassamento della temperatura dell'aria, I'acqua che si condensa scenda sopra i banchi d' are- na; che la bassa temperatura di quest' acqua si comuniclii al suolo, e abbassi in pari tempo la temperatura degli strati d' acqua superiore che poco lonlani sono dal banco di sabbia. Spiegazione simile si applica difficilmente ai mari della zona torrida, ove si tenue 6 la differenza delle temperature del giorno e della notte e di quelle delle stagioni. Humboldt attribuisce il freddo delle acque dei bassi fondi al miscuglio che si fa, ai margini dei banchi di arena, delle acque superiori e delle inferiori: le ultime sono sempre piu fredde anche colti ove non sono bassofondi. Codesta bassa temperatura del mare alia superficie si osserva egualmentc air avvicinarsi dei lidi, ove il mare si trova generalmentc poco profoodo. Encicl. Geogr. Vol. I. f XLII INTRODUZIONE CAPO TERZO BELLA TERRA. Esaminato 1' aria e 1' acqua, deve 1' attenzione nostra portarsi verso la parle solida del globo. Avevano molti fenomeni da lungo tempo indicato che la terra era rotonda, e questo fatto fu dai viaggiatori verilieato, i quali, andaudo sempre nella mede- sima direzione, tornavano al punto d' onde erano partiti. Si suppose perfetta- mente sferica. Ma ammettendo, ciocclie possono parecchie circostanze far presumere, che la terra sia stala primitivameute tluida, il suo movimento dovette alterarne la sfericit^ della forma, e rigonfiarla verso V equatore. Newton dimostro che, se la terra fosse omogenea, il suo appianamento sarebbe di ^] ^ ; ma, paragonando la misura di gradi lontani, si ottenne per 1' appianamento -7-3-7- inegua- glianze lunari dovute all" appianamento della terra, in latitudine 1' una, 1' altra in longitudine, danno ^ ^ ^ , secondo la scoperta di La Place ; le osservazioni del pendolo^ TT~5^- La teoria pruova che gli strati della terra hanno una densitii che cresce a mano a mano che si accostano al centro. Si ^5 trovato che le principaU dimensioni del globo terrestre, supponendo di -7-^ r appianamento, erano quest' esse : Raggio deir equatore metri 6,576086 Semiasse terrestre » 6,556524 Appianamento » 20662 Raggio a 45" di latitudine » 6,566745 Superficie del globo circa mir. quad. 5,^ 00000 Volume dello sferoide mir. cub. 4 079,255800 Fu riconosciuto che la densit^i media del globo 6 circa cinque volte mag- giore di quella dell' acqua. Allorche si osserva la superficie del nostro pianeta, colpisce quella molti- tudine d' ineguaglianze che da tutte parti presenta. Le acque, che cuoprono parte della terra, lasciano sopra il loro livello le parti piu elevate, 0 la superficie del continenti, e le separano dal fondo del mare. La superficie dei continenti va traversata da grandi ondulazioni; altre, d'ordine inferiore, la percorrono 0 pel medesimo verso o in versi differenti. Le parti superiori di codeste ondulazioni sono le regioni alte ; e le parti inferiori, egualmente che gli spazii tra esse compresi, formano le basse regioni. Dopo la sua formazione, fu la superficie dei continenti solcata in diverse guise. Le cause, che un tal effetto produssero, isolarono tra valli quelle lunghe ed alte masse di terreno che si sono chiamate catene di montagne. Ne'luoghi piu bassi, non produssero che colline ; finalmente, altre parti rimasero abbastanza piane, e queste sono le nostre pianure. Un monte o una montagna e, considerandola isolatamente, una massa di terreno che sorge sopra il suolo circostante. La parte superiore, ordinariamente piu piccola, 6 la cima; I'inferiore, il piede o la falda, etrovasi la meno inclinata; in mezzo stanno i fianchi, che ne formano la parte piu considerabile. La cima, quanto a forma, varia molto. Di sovente e rotonda, talvolta s' ap- piana e presenta un piano ; altre fiate si stacca in certo modo dalla montagna, INTRODUZIONE XLlll assume china piii scoscesa, c forma iin cono piii o meno troncalo : o qiicllo che cliiamasi picco ; fnialmente, se ergesi in punla agiizza e slanciata, si e una gnglia. Dipendono tali forme in gran parte dalla natoa delle rocce. La forma rotonda appartiene generalmente ai graniti ed a' gneiss ; i piani estesi, alle montagne di gres, di calcare secondario, e generalmente alle rocce a strati poco inclinati ; i picchi, ai basalti, a'fonoliti, ai trachiti ; le guglie, ai lerreni, i cui strati sono for- mati da rocce di granito stratiflcato, di micaschisto, di calcare alpino, e sono verticali o fortissimaraente inclinate. Di rado trovansi montagne isolate che presentino le diverse parti delle quali abhiamo parlato. II piu delle volte veggonsi in forma di grandi massicci di terreno elevato, o di catene montagnose. Le due grandi faccie sono le chine o i versanti, Y intersezione loro tie forma la vetta o il comignolo, la parte inferiore di ciascuna t il piede o la falda. La larghezza si prende da im piedc all' allro, c r altezza e V innalzamento verticale sopra il piede, o sopra il livello del mare ; finalraente, direzione dicesi il punto dcH'orizzonte verso il quale si volge. La linea retta, curva, o spezzata, che forma la vetta, fa la scparazione delle acque che scolano dai due lati delta catena ; da cio viene il nome di linea di spartimento delle acque. Di sovente questa vetta ha larghezza assai rilevante. Accade pero tatvolta, ne Pirenei, per esempio, che la vetta d' una catena non determina la linea di spartimento delle acque. Allorchc la catena fa parte d' un sistema di montagne, la massima altezza della vetta trovasi verso Testremita plu vicina al centro del sistema, e va scemando sino all' altra estremita. L' inclina- zione delle chine, considerate come superficie piane, varia da 2° a 6" ; ma tale inclinazione generale componesi d' un motto numero d' inclinazioni particolari piu o meno grandi. Quasi sempre una delle chine ci piu inchnata dell' altra. Se s' immaginino sopra ciascuna china, e pressoche perpendicolarmente alia sua direzione, de' grandi solchi che scendano sino al piede, essi formeranno le valli principali, e divideranno in rami la massa della catena. La vetta loro andr^i abbassandosi da quella della catena sino al suo piede ; sara una cresta o vetta di secondo ordine, le due chine del ramo ne saranno le pendici. Al nascer della valle, la vetta presenta un intacco o colle. Se, sopra le chine della catena, si concepiscano nuovi solchi che partano dalla vetta, e non iscendano sino al piede, o vadano sino al piede partendo dal mezzo, divideranno in parecchi rami le diramazioni gia esistenti. Le chine di due rami vicini si uniscono per la parte inferiore, seguendo una linea che occupa esattamente il fondo della valle e che chiamasi il thalweg, Dividendo ogni ramo come la catena principale, si produrranno rami e valli di secondo ordine, perpendicolari a quelli del primo. Idee (eoriclie, troppo facilmente adottate, sparsero molte idee false sulla configurazione della superficie del globo; errori cli'ebbero influenza sul discgno delle carte. Si supposero catene di montagne cola dove non sono che gruppi ir~ regolari ; si supposero comunicazioni colii ove le catene non sono continue ; creste scoscese cola dove due fiumi non sono che da deboli ondulazloni sepa- rati. Le piu alte cime sempre non sono poste suH'asse delle catene di montagne ; anzi veggonsi alle volte dirette sopra una linea che taglia quest' asse ad angolo retto, come al Messico tra ^S*' e 4 9" di latitudine. L' altezza delle montagne e di sovente considerabilissima ; se ne giudicherii dal prospetto seguente, che d^ 1' altezza delle principali montagne del globo sopra r Oceano. XLIV INTRODUZIONE E U R 0 P A. Monfe Orller (Alpi) .... mehi (^^\2. Monte Rosa (Jlpi) 4786 Monle Bianco (klpi) 47^° Gross Glocluier (Alpi) 4333 Finsteraarhorn (Alpi) 4^99 Jungfrau (Alpi) 4^8i Month (Alpi) . 4i3i Guglia (i' Aroenliera (Alpi) /jofii Schrecliborn (Alpi) 4°70 Ato (Grecia) 4*'^4 Eiger (Alpi) .......... 3984 HochlscherlHlo^vand (Alpi) 3886 Mulhacen (sierra nevada di Granata). 3559 Picco ai Nelliou (Pirenei) 3483 Picacho tiella Vrlela (sierra di Granata). 3469 Picco Posels (Pirenei) 3438 Monte Peiduto (Pirenei) ..... 34o3 II Cilmdro (Pirenei) 3367 Etna (Sicilia) 3339 Eudosch (TransiUmnia) 2923 Picco del Mezzogiorno ^P/re/ze/^ . . . 2911 Canigou (Pirenei). . , . , nielri 2906 Lomnitz (Carpazii) 2699 Gran Sasso d' Italia 2680 Monle Rolondo (Corsica) 2672 Sneehatie (ISorvegia) 25o6 Monte Yelino (Appenini) 23f^3 Monle della Sibilla ^^/je72n/«/; . . . . 21*86 Mezin (Ccvenne) 2001 Olinapo (Grecia) 1986 Monle Dor (Francia) 1887 Vu-)- Idoine (Franc ia) 1867 Canlal (Francia) 1857 Set ra d' Esliella ^Por/o^a//o^ . . . . 1699 ixrus\(\ 20^^ ghiacciale, ~. Ombrellifere. Zona equatoriale, zona temperala, zona ghiac- ciale,-^- Tali sono i resultati ottenuti per le famiglie. I quozienti dei tropici sono in tal maniera modificati, che hanno relazione alle regioni, la cui tcmperatura media e da 28' a 20° (da 0 a ^500 metri di altezza). I quozienti della zona temperala sono adattali alia parte centrale di questa zona tra le temperature medio di 4 5** e \&\ Nella zona ghiacciale, la temperalura media e di 0" a T. Polrebbcsi qui aggiugnere uno specchio nel quale fossero tra essi paragonati i numeri assoluli delle specie. Ne daremo un frammento che abbraccia sole le zone temperate e ghiacciah. Francia. America boreale Laponia, Glumacee 460 ..... 5G5 ... 124 Composte 490 .... . 454 ... 58 Leguminose. .... 250 448 ... 44 Crocifere. ..... 490 46 . . . 22 Ombrellifere 4 70 50 . . . 0 Cariofdlee ..... 465 .... . 40 . . , 29 Labiate 449 78 . . . 7 Rinantee 447 .... . 79 . . . 47 Amenlacee 69 4 45 . , . 25 La raassa delle pianle descritte in Francia 6 a quella dell' America boreale come 4 -7- ad 4 , ed a quella della Laponia, come 7 ad 4 . LXVIH INTRODUZIONE Lo specchio seguente puo dare un'idea della regolarita della distribuzione delle forme dei vegetabili, e presenta i rapporti che offrono due paesi limitrofi, la Francia e la Germania. Le cifre che vi sono indicate si possono considerare come i coefficienti di ogni famiglia ; poich^, moltiplicando il numero delle fane- rogame della zona temperata dell'Europa pel numero che corrisponde ad una famiglia, alle gramigne, esempigrazia, trovasi il numero delle specie che la fami- glia delle gramigne compongono. i in Francia = 55 Composte. J Germania 4^ = 0,425 ( in Francia frV = ^^^'^ Glumacee. J oermania .Tr = 0,141 , ( in Francia T7 == 0,077 Gramigne sole. ^ oermania TT = 0,077 4 in Francia 0,063 Leguminose. J j„ Germania -^=0,056 ^ .f i in Francia tV = 0,032 Crocfere. | ;„ Germania 4t = 0,036 ^ . „., tin Francia 0,048 Ombrelhfere. j i„ Germania VT = 0,046 , . . , 4 in Francia ^=0,042 LaDiate. ^ Germania tt = 0,038 , Jin Francia = 0,037 Cperacee sole. | Germania ^ = 0,036 i in Francia ■ . rV= 0,020 Amentacee. j Germania -.-o= 0,023 Orchidee in Francia - '? = 0,013 Orcludee. | in Germania -^4= 0,025 _ . i in Francia . . . = 0,01 4 Boragmee. J Germania A =0,014 Robbiacee 1 Francia ^=0,0 J 4 uoDBiacee. | Germania = 0,01 4 _ f , . i 'm Francia >'o = 0,01 4 Euforbiacee. j j„ Germania -iV5= 0,010 i in Francia ^ = 0,012 Giuncacee. J Germania V? = 0,011 Ericinee 1 in Francia . -^=0,008 tricmee. | m Germania ^ = 0,011 Malvacee j in Francia -^=0,007 raaivacee. ^ Germania ^ =0,004 Conifere. j in Francia "T^^^'^^f f in Germania YTT = 0,004 L' armonia che osservasi nei resultati e tanto piii spiccata che i coefficienti furono ottenuti sopra masse di piante disegualissime. La concordanza dei resul- tali pruova che le 4700 o 4 800 specie di fanerogame che porta il catalogo delle piante francesi piu del Dizionario di Shrader, sono ripartite nei rapporti che si INTRODUZIONE LXIX osservano tra le piante comuni ai due paesi, e che le specie di leguminose, cro- cifere, ombrelUfere che pare abbia la Germania esclusivaraente, sono in Francia sostituite da numero pressoche eguale di specie appartenenti alle famiglie mede- sime. Allorche si trovano sbalzi sensibili, si pii6 attribuirii all'essere la Germania pill boreale della Francia. i coefficienti cambiano se, invece di esaminare vaste estensioni, ci limitiamo ad alquante leghe quadrate. II sistema d' aggruppamento delle piante americane offre lineamenti die gli sono propri. I resultati consegnati nello specchio che qui soggiungiamo sonotratti dalla Flora americana di Pursh e dalla Flora francese di Decandolle. Humboldt vi ha aggiunto alcuni coefficienti della zona ghiacciale europea, per provare quanto r America presenti carattere boreale nelle cinque famiglie delle ericinee (e delle rosacee), delle conifere, delle amentacee, delle ombrellifere e delle labiate. America temper ata. Francia. Laponia Composte .... Glumacee .... Gramigne sole . . Giuncacee sole . . Ciperacee sole . . Crocifere .... Leguminose . . . Malvacee Labiate Ericinee e rosacee Ombrellifere. . . Amentacee. . . . Conifere 6 I ~~S~ I O I I s z I 4 O I 6 >a I I 9 4 O t J 6 i 5 7 '~T7 I I O J 7» 9 _J I 3 8 S I a 7 I 4 O l_ X 4 I I a y I z o I s o I 7 O s s I 2 I Le differenze che in questo quadro si manifestano tra i due continenti ca- dono non solo sopra le cinque ultime famiglie, che chiamare si possono forme boreali, ma eziandio sulle crocifere, giuncacee, ciperacee, che sono egualmente rare sotto la zona torrida e sotto la temperata del Nuovo Continente. Tutte le leggi che abbiamo stabilito intorno alia distribuzione delle piante relativamente ai gradi di latitudine, dovrebbonsi cercare relativamente alle al- tezze assolute sopra il mare. Ma il numero delle piante, la cui abitazione e stata dimostrata per questo conto, torna troppo limitata perch^ si possa intraprendere ; tuttavolta si puo presentire di gia che le leggi medesime vi si ripresentano con bastante precisione. Le classi, le famiglie od i generi che piu s'avvicinano al polo tendono ad innalzarsi piu su sopra le montagne, mentre quelle che rimangono nelle zone vicine all' equatore sono pur quelle che, nei paesi temperati, riman- gono nelle pianure. Secondo che si procede verso T equatore, trovasi sulle mon- tagne una scelta di vegetabili analoghi, quanto ai generi ed alle famiglie, a quelli delle pianure dei paesi temperati ; e come le montagne dei paesi equinoziali sono piu alte delle nostre, medesimamente vi si trovano piante di generi e di famiglie analoghe alle nostre piante montanare. Oltre la latitudine e 1' altezza, vi sono altre cause che iniluiscono sulla di- stribuzione del calorico, e, per conseguenza, sulle abitazioni delle piante ; e tali ; LXX INTRODUZIONE sono la vicinanza o la distanza dal mare, la forma generate dei continenti, la direzione dei venti, ecc. Codesle cause modilicano continuamente i resiiliati precedenti e stabiliscono certi rapporti di vegefazione tra i luoghi lontani. S' 6 tratto partito dal numero proporzionale delle specie e dei generi per dipingere I' aspetto generale della vegetazione dei diversi paesi. Quanto piu limi- tato ^ il numero delle specie di ciascun genere o di ciascuna famiglia, tanto mag- gior varieta presenta 1' aspetto della vegetazione ; quanto maggiore per lo con- trario e un tal numero, tanto piu monotonia nelle forme presenta la vista del paese. Abbiamo fin qui cercato di far vedere che le abitazioni paiono determinate dalla temperatura ; ma conviene con essa combinare le considerazioni dalle stazioni dedotte ; poicb6 si fa chiaro che quanto piu un paese sara sabbionivo , tanto piu piante delle sabbie vi si troveranno. Potrebbono forse essere negli Stati Uniti e in Europa, oppure nell' America e nell' Africa equinoziale, due punti che presentassero le medesime circostanze ; e nonostante quasi tutti, forse anzi tutti i vegetabili sarebbero differenti in que' due luoghi consimili! Pare dunque che altre circostanze, oltre quelle che oggi determinano le stazioni, ab- biano influito sulle abitazioni. Allorch^ si paragonano tra esse le diverse parti del mondo separate da vasti man, trovansi grandi differenze nella scelta dei vegetabili; ma ve n'ha di comuni. Avanti di affiggere qualche importanza a questo picciol numero di specie comuni a regioni lontanissime, esaminare si deve quali sieno i diversi mezzi pei quali possono le piante trasportarsi da un paese nell' altro. Se si tratta d' un trasporto di vicino in vicino, basta che le circostanze ne- cessarie alia vita della specie non siano interrotte, cio6 che non s' incontrino sulla via spazii ne'quali si faccia impossibile la vegetazione di taleo tal altra spe- cie. Codeste barriere naturali al trasporto delle piante sono di diversi generi. 1. "" I mari sono ostacolo alia propagazione delle piante tanto piii possente quanto maggiormente estesi. Cosi le piante delle isole partecipano della vegeta- zione dei continenti cui giacciono vicine pressoche in ragione inversa della loro distanza. I mari arrestano il trasporto delle piante per la loro estensione e per r influenza deleteria dell' acqua salsa sui semi. Ve ne hanno nondimeno che pare abbiano meno degli altri arrestato il trasporto dei vegetabili: per esempio,il mare Mediterraneo presenta sur ambe le sue sponde una vegetazione quasi simile. 2. '' La seconda sorte di limiti naturali pel trasporto dei vegetabili (a deter- minata dai deserti assai vasti ed assai continui perche i semi non possano che con difficolt^ essere trasportati da un canto all' altro. Le steppe salse dell' Asia presentano un effetto analogo, ma in modo meno spiccato e men generale. S."" Una terza sorte di limiti viene determinata dalle gran catene di monta- gne, le quali possono influire perche le nevi, onde vanno coperte, offrono un ostacolo alia propagazione dei semi, o perche la differenza improvvisa di tem- peratura impedisce a certe specie di propagarsi da un lato all' altro. Codesto genere di limite, a petto dei precedenti, e imperfettissimo. Finalmente un ostacolo continuo alia vegetazione d' una specie le toglie d' estendersi in certa direzione. Le piante sono in gradi ineguali dotate della facolta di superare codesti limiti, ed importa di prendere un' idea di tali mezzi di trasporto, sieno naturali o fattizii. ^ .M movimenti delle acque trasportano frequentemente i semi delle piante finitime, ne nuocono alia loro facolta generativa. Non si pu6 peraltro guari spiegare come le piante acquatiche si trasportino da un bacino ad un altro. INTRODUZIONE LXXl 2." L' almosfera pu6 anch' essa contribuirc al medesimo feiiomeno. Le trombe trasportano i semi dei vegetabili diversi a grandi distanze. V'hanno semi si minuli e tan to legged che il vento se li porta facilissimamente. S.*" Gli animali pure concorrono al trasporto dei semi. Certi se ne attac- cano ai peli, e \engono cosi carreggiati fiiori della terra loro natia. 4." Finahiientc 1' iiomo modifica del continuo la superficie del globo e la sua azione, volontaria od involontaria, si fa sentire sulla maggior parte dei corpi della natura. Oltre alle piante che coltiva, 1' uomo ne trasporta continua- mente seco e ne diffonde senza avvedersene, e talvolta ancora contro voglia. Riflettendo all' azione perpetua di quesle quattro cause di trasporto dei semi, si troveranno ben sufiicienti a spiegare quel picciol numero di vegetabili die Irovansi simili in continenii diversi. Dall' insieme di questi fatti risulta che esistono regioni botaniche, o spazii i quali, se si faccia astrazione dalle piante introdotte, offrono un certo numero di piante loro particolari. Le piante di una regione vi si distribuiscono, secondo la natura loro, nei luoghi che lor conven- gono, e con maggiore o minore energla teudono a varcare i loro confini ; ma vengono arrestate o da mari, o da deserti, o da cambiamenti di tempera- tura, 0 perche s' incontrano in ispazii gia occupati dalle piante di un' altra re- gione. Vi sono dunque regioni perfettamente circoscritte e determinate, ed altre che non si possono apprezzare che per un certo insieme o per una certa massa di vegetabili comuni. Conosconsi venti regioni le cui piante sono diverse le une dalle altre. Tra i fenomeni generali che I'abitazione delle piante presenta, ve n'ha uno che sembra piu inespicabile ancora degli altri, cio6 che trovansi certi generi, certe famiglie, di cui tutte le specie nascono in un solo paese, ed altre, le cui specie sono ripartite sul mondo intero. Un altro fatto notabile, che affacciasi nel para- gone delle regioni, si 6 che certi paesi, i quali non offrono punto o quasi punto specie consimili, danno il nascere a specie analoghe, vale a dire appartenenti ai medesimi generi. Trovaronsi nei climi caldi piante legnose simili a piante erbacee de' nostri climi; il che avea fatto credere che codeste specie fossero le medesime delle no- stre, divenute legnose in un clima caldo; ma non e. Le piante legnose delle Ca- narie rimangono legnose ne' nostri climi piu freddi, e le nostre specie erbacee non si fanno legnose in paesi piu caldi. In tutto cio che siam venuti dicendo, abbiamo seguito 1' opinione che le spe- cie degli esseri organizzati sono permanenti, e che ogni individuo vivente pro- viene da un altro essere simile a lui : permanenza delle specie provata, almeno in certi limiti. CAPO SESTO. DEGLI ANIMALI. Ci rimane a parlare del regno animate, che, per se medesimo e per le sue relazioni coll'uomo, torna di grande importanza. Tuttavia, siecome trattando di ciascun continente o di ciascuna estensione di paese assai considerabile, si potra dare uno schizzo della sua zoologia, qui non presenteremo che un sunto della creazione animale, colle sue diverse moditicazioni in ciascuna delle grandi divi- sioni fisiche del globo. Vi sono certi animali che nascono egualmente sotto tutte le zone fino a che il freddo eccessivo del polo li geli, o la terra arida loro nieghi la sussistenza. La natura pose in questa classc lutti quelli i cui scrvigi iicllo slalo domcstico sono LXXII INTRODUZIONE utili airuoino; e tali sono il bue, la pecora, il porco, il cavallo, il cane, il gatto, la capra, ecc. Potrebbonsene a questi animali altri aggiugaere che la natura parimeate moltiplico, ma coa minore bont^ ; e tra questi si trovano la volpe, il cervo, la lepre, il coniglio, il ratto, la sorice. Oltre a codesti tratti comuni, ne ha che distinguono i diversi climi gli uni dagli altri. La zona torrida abbonda in animali come in vegetabili. Quivi il superbo ele- fante vive in fondo alle antiche foreste, mentre il rinoceronte e 1' ipopotamo tra- scinano le masse loro enormi lunghesso i fiumi. Altri animaU, cui non fa distin- guere grandezza cosi smisurata, sono notabili per forza e ferocia. II lione, la tigre, s'incontrano poco di \k della zona torrida; il medesimo e del leopardo, della pantera, dell'oricia, dell'iena. E questa zona produce eziandio alcuni animali di bellezza singolare e d' indole dolcissima : la gazella, la zebra, la giraffa ; ma e piu vantaggiosamente caratterizzata da una specie sommamente utile, quella del cam- mello e del dromendario. Senza il servizio di questi animali, immense estensioni di terra sotto questa zona sarebbero affatto inabitabili. Possiamo a questa specie aggiugnere il lama e la vigogna del Nuovo Mondo. La grande abbondanza di vita che caratterizza questa zona ardente si mani- festa ancora in modo pernicioso per la gran quantity di rettili che genera, tutti orribili, ed alcuni armati di veleno funesto. Parecchi di questi rettili sono dotati di forza cosi enorme che la vince da quella dei quadrupedi. Paragonansi parec- chie specie di rettili d' Africa agli alberi de' maggiori vascelli e si riferisce che atterrirono eserciti interi. Per6 queste masse enormi non contengono veleno ; instrumento di morte che non trovasi se non nel serpente a sonagli ed altre spe- cie minori. Egualmente gigantesca e formidable e la specie delle lucertole; il coc- codrillo ed il caiman riempiono tutti i fiumi della zona torrida. Gli uccelU sono in molto numero in quelle regioni ; ornati delle penne piu splendide, fanno udire suoni somiglianti, in certo modo, a quelli della voce umana, ma nissuna di quelle melodic che incantano gli abitanti dei climi temperati. Taluni, come lo struzzo, il casoaro, il nandu, il condor, sono di grandezza quasi eguale a quella dei quadrupedi, a'quali i due primi somigliano alquanto per la forma. Anche gl'insetti di quelle contrade presentansi in modo ch'e difficile for- marsene un'idea: le cavallette, pur le mosche, adunansi in corpi cosi conside- rabili che devastano la terra e si cacciano dinanzi le nazioni. I mari del tropico sono altresi popolatissimi. Lo squallo o cane di mare vi spiega una ferocia pari a quella delle bestie selvagge delle foreste. I pesci osser- vabiU per isplendidi colori, i pesci alati che vivono egualmente nell' aria e nel- r acqua, sono particolari ai mari della zona torrida. I pesci a conchiglia sono maggiori e danno alimento piu squisito di quelli degli altri mari. Una razza d'insetti marini, insignificante in se medesima, si fa notare pegli effetti che produce, ed e la classe de'zoofiti. I coralli, le madrepore, le millepore hanno conchiglie pietrose che rimangono dopo la morte dell' animate, e le quaU, attac- candosi le une alle altre, formano grandi scogli e sino delle isole. II Grande Oceano, dalla Nuova Olanda sino alle isole degli Amici, e pieno di coralh, ed i na- vigatori sono sempre in pericolo, anche ne' siti piu profondi, di urtare m iscogli di tale sostanza. La Nuova Olanda e in certo modo fortificata da scogliere di corallo che crescono rapidamente, e state sono cagione de'danni a'quaU trovaronsi espo- sti i navigaati. Quest' insetti, che giornalmente costruiscono nuove isole in senoal- r Oceano, distendonsi appena oltre la zona torrida : tuttavia sulle sponde meridio- nali del Mediterraneo trovasi corallo di piu bella qualita di quello dei man caldi. Ne' climi temperati, sino al 60."'" grado, quest' abbondanza di vita scema continuamente .Nonostante, la diminuzione si fa osservare piuttosto nelle specie INTRODUZIONE LXXIII mostruose, carnivore e nocive che non nelle realmente utili all' uomo. Gli animali rapaci sono principalmente il lupo e Torso, i quali, ben che feroci, non pos- sono paragonarsi ai potenti signori clelle solve dell' Africa e dell' India. La razza dei retlili scema insensibilniente, e termina collo sparire. Gl' insetti non hanno pill carattere distruttore. 11 cavallo, il bue, la pecora ed altri animali domestici possono, con buona cura, allevarsi in modo perfetto. Pero, quando si procede vicino al 60.f"o grado, quegli animali divengono piu piccoli, ed al di la pare die quasi formino una nuova specie. Le pianure, quasi abbandonate daH'uomo, sono coperte d'alci, martore, zibellini, armellini, animali che la natura difese dal freddo coprendoli di ricche e belle pellicce, che 1' uomo cerca con gran premura. II rangifero, specie prezio- sissima e proprio particolare a quegli aspri climi, tiene il luogo di tutti gli ani- mali domestici. In quelle regioni, i corti ma violenti calori generano insetti quasi in tanta copia come sotto la zona torrida. Accostandosi al limite de' ghiacci perpetui, i quadrupedi ripigliano indole feroce e tremenda. L' orso terribile passeggia orgoglioso in mezzo alia sua soli- tudine ghiacciata e la difende dagli approcci dell' uomo. Ma la maggiore scena di vita delle regioni polari si presenta nell'oceano che le bagna. Cola appunto i mas- simi tra gli animali, gU enormi cetacei, frammischiano i loro spaventevoli muggiti al fracasso orribile delle tempeste. Quegli esseri straordinarii hanno conforma- zione simile a quella degli animaU terrestri; grandi ossa, sangue caldo, latte col quale le femmine nodriscono i novelh, ed organi della generazione. Di tutti gli ani- mali, la balena e quella che vive piu a lungo e si muove colla maggiore rapidita. Vanno questi animaU coperti d' una pelle grossa ed oleosa che li ripara dal freddo, e agli abitanti delle regioni gelate procura una luce preziosa, ed anche del cibo. I mari del Norte somministrano aringhe ed altri pesci minori, che sono di grandissimo valore pel sostentamento dell' uomo. In inverno, quei pesci proce- dono a torme innumerevoli verso i mari temperati ove_^ se ne fanno pesche abbondantissime. Oltre queste variazioni nell' aspetto generate che secondo le diverse zone presentano gU animah, ogni continente, ed anzi ogni estensione di paese consi- derabile ha sua zoologia non meno che la sua flora. II lione b quasi particolare air Africa, e la tigre all'lndostan. In due regioni lontane, ove pare che gU animali si somiglino, vi ha qualche carattere distintivo che agli occhi del naturalista li differenzia. 11 cammello della Battriana e diverso da quello dell' Arabia, e I'ele- fante dell' Asia dall'altro dell' Africa. La zoologia del Nuovo Mondo, quanto alle specie particolari, gli e intieramente propria ; ma nulla piu straodinario delle spe- cie animali della Nuova Olanda. Appena vi si trova un solo quadrupede cono- sciuto nelle altre parti del mondo, e nissuno d'importanza reale, tranne le diverse specie di canguro, animale mitissimo e che salta sulle gambe di dietro. Pero, quantunque la razza originale degli animali differisca in modo si osservabile nei diversi continenti, nissuno s' e ancora avveduto che il trasporto da un clima in altro simigliante 1' abbia fatta degenerare essenzialmente. II lavoro di Humboldt sopra le famiglie delle piante si applichera, probabil- mente, un giorno con felice successo a parecchie classi d' animah vertebrati. Le immense colle^ioni del Museo di storia naturale fanno vedere che sul globo conosconsi presso a 56000 specie di piante crittogameefanerogame, 44000 insetti, 2500 pesci, 700 rettiU, 4000 uccelli e 500 specie di mammiferi. L'Europa sola contiene presso ad 80 mammiferi, 400 uccelli e 50 rettih. Sono per conse- guenza sotto questa zona temperata boreale cinque volte lante specie di uccelli quante di mammiferi, come vi hanno cinque volte tante composte quante amen- Encicl. Geogr. Vol. L Jt LXXIV INTRODUZIONE tacee e conifere, cinque volte tante leguminose che orchidee ed euforbiacee, Le collezioni riportate dal capo di Buoiia Speranza pruovano che in quella parte della zona temperata australe i mammiferi sono agli uccelli come \ a 4,5. Osser- vabilissima e tale concordanza tra due zone opposte. Gli uccelli e soprattutto i rettili aumentano molto piii verso la zona equatoriale che non i mammiferi. Giusta le scoperte di Guvier sopra le ossa fossili, potrebbesi credere che questi rapporti non siano sempre stati i medesimi in tutti i tempi e che scomparissero nelle catastroii del nostro pianeta molti piu mammiferi che uccelli. Ouantunque la specie umana sia unica, vi si notano conformazioni eredi- tarie che costituiscono quelle che si chiamano razze. Tre fra di esse sono sopra tutte eminentemente distinte : la bianca o cau- casica, la gialla o mongolica, e la nera od etiopica. La razza caucasica, alia quale noi apparteniamo, si fa distinguere per la bel- lezza deir ovale che forma la sua testa. E quella che die il nascere ai popoli piu inciviliti, a quelli che hanno piu generalmente dominato gli altri. Essa varia pel colore della carnagione e per quello dei capelli. La razza mongolica si riconosce dai pomelli della faccia sporgenti, dal volto piatto, dagli occhi stretti ed obbliqui, dai capelli neri e stesi, dalla barba rada, dalla tinta olivastra. Essa formo de' grandi imperi alia Gina ed al Giappone, e talvolta estese le sue conquiste di qua del gran deserto dell'Asia centrale; ma la sua civilta e sempre rimasta stazionaria. La razza negra e confinata al mezzodi deH'Atlante. La tinta n'e nera, i ca- pelli crespi, il cranio compresso, il naso schiacciato, il muso sporgente, e le labbra grosse I'avvicinano manifestamente alle scimmie. Le popolazioni che la compon- gono sono sempre restate barbare. Si 6 chiamata caucasica la razza da cui discendiamo, perche le tradizioni e le filiazioni dei popoli pare la facciano risalire sino a quel gruppo di montagne situato tra il mar Gaspio ed il Nero, d' onde s' e sparsa come radiando. I popoli del Gaucaso, i Gircassi e quel della Giorgia hanno oggi ancora il grido de'piii belli della terra. Si possono distinguere i principali ram. di questa razza per 1' analogia delle Ungue. II ramo arameo o di Siria si e diretto al mezzo- giorno e produsse gli Assirii, i Galdei, gli Arabi, i Fenicii, gli Ebrei, gli Abissini, e probabilissimamente gli appartengono gli Egizii. E in questo ramo appunto na- cquero le religioni piu diffuse. Le scienze e le lettere vi fiorirono talvolta, ma con forme bizzarre, con istile figurato. II ramo indiano, germanico e pelasgico e molto piu esteso, e si e diviso molto piu anticamente ; nondimeno tra le sue quattro Ungue principali si ricono- scono le affinita piu moltiplicate: il sanscrito, Ungua sacra degl' Indu, madre delle lingue dell' Indostan ; 1' antica lingua dei Pelasgi, madre del greco, del latino, di molte lingue morte, e di tutte le nostre lingue del mezzogiorno dell' Europa ; il gotico o tudesco, da cui derivarono le lingue delle parti di settentrione e di maestro ; finalmente la lingua schiavona, dalla quate discendono quelle della parte grecale. Fu questo gran ramo della razza caucasica che porto pid lontano la filo- sofia, le scienze e le arti, e che n' e da ben trenta secoli depositario. Era stato in Europa preceduto dai Gelti, le cui tribu, venute dal settentrione, ed altre volte estesissime, sono presentemente confinate verso le punte piu occi- dentali; e dagl'Iberi passati d' Africa in Ispagna, ed oggidi quasi fusi tra le na- zioni^ la cui posterita si e in quella penisola commista. Gli antichi Persi hanno la medesima origine degl' Indiani, ed i loro discen- denti portano aneora adesso i maggiori contrassegni di relazione coi nostri popoli d' Europp. INTRODUZIONE LXXV II ramo scila o tataro, prima diretto verso borea e greco, sernpre vagante nelle immense pianure di quelle contrade, non n' 6 tornato die per devastare gli stabilimenti piu felici de' suoi fratelli. Gli Sciti, i Parti, i Turclii erano sciami di questo ramo ; i Finlandesi, gli Ungheri ne sono popolazioni in certo modo smarrite tra le nazioni schiavone e tudesche. II settentrione ed il levante del mar Caspio, originaria loro patria, an- cora nudriscono popoli che hanao la stessa origine e parlano lingue simili ; ma vi sono frammischiati con un' infinita d' altre piccole nazioni d' origine e di lingue diverse. I popoli tatari piii intatti rimasero in tutto questo spazio, donde lungo tempo minacciarono la Russia, ed in cui sono'stati finalmente da lei sog- giogati dalle bocche del Danubio sin oltra 1' Irtich. Pero nelle loro conquiste vi mescolarono il loro sangue i Mongoli, e se ne veggono soprattutto molte Iracce nei Tatari minori. Appunto air oriente di questo ramo tataro della razza caucasica comincia la razza mongolica, che poi domina sino all' oceano Orientale. I suoi rami, an- cora nomadi, i Calmuchi, i Galea, percorrono il gran deserto. I Ginesi ne for- mano un ramo, il piu anticamente incivilito di tutti i popoli conosciuti. Un terzo ramo, i Manciu, conquistarono recentemente la Gina, ed ancora la governano. I Giapponesi, i Goreesi, e quasi tutte le orde die stendonsi a greco della Siberia sotto il dominio dei Russi, vi appartengono anch'essi in gran parte. Se si eccet- tuino alcuni letterati cinesi, tutta la razza mongolica e data al culto di Fo. Sembra che V origine di questa gran razza sia ne'monti Altai, come quella della nostra nel Gaucaso. Ma non e possibile seguire cosi la tiliazione de' suoi diversi rami, essendo le affinity delle loro lingue troppo poco conosciute per di- rigere in questo labirinto. Le lingue del settentrione della Penisola di \k del Gauge hanno, egualmente di quella del Tibet, alcune relazioni colla lingua cinese, almeno per la loro na- tura monosillabica, ed i popoli che le parlano non sono senza somiglianza agli altri Mongoli pei lineamenti ; ma la parte australe di quella penisola e abitata dai Malesi, popolo molto piu bello, la cui razza e la lingua si sono sparse sopra le coste di tutte le isole dell' arcipelago Indiano, ed occuparono quasi tutte quelle dd Grande Oceano. Nelle maggiori tra le prime, soprattutto ne' luoghi piu sel- vaggi, abitano altri uomini coi capelli crespi, colla tinta nera, a faccia di negro, tutti estremamente barbari. I piu conosciuti portano il nome di Papu, che si pu6 generalizzare. Non si possono agevolmente riportare ad una delle tre gran razze ne questi Malesi, ne questi Papu. I primi non hanno caratteri sufflcienti per di- stinguerU nettamente dai loro vidni delle due coste, gl' Indii caucasici ed i Gi- nesi mongolici. Non si conoscono abbastanza i Papu per sapere se sieno negri anticamente smarriti sul mare delle Indie. Gli abitanti del settentrione de' due continenti, i Samoiedi, i Laponi, gli Eschimesi, vengono, secondo alcuni, dalla razza mongola ; secondo altri, non sono che rampolli degenerati del ramo scita e tataro della razza caucasica. Gli Americani slessi non si poterono ancora ricondurre chiaramente n6 air una ne all' altra delle nostre razze del Gontineute Antico, e nondimeno non hanno carattere costante che fame possa una razza particolare ; quella loro car- nagione rossa di rame non essendone uno sufQciente. I capelli loro generalmente neri e la barba rada li farebbero riportare ai Mongoli, se non vi si opponessero 1 loro lineamenti bene pronunziati ed il naso assai sporgente. Le lingue ne sono tanto innumerabiU quanto le popolazioni, e non s' e peranco potuto cogliervi analogia ne tra esse ne con quelle dd Mondo Antico. ABBREVIATURE. bor. — borgo, borgata. conf. — confine, continanle. distr. — dislrelto. E. — Est. ]. — lega, legbe. 1. q. — lega quadrata. lat. — lalitudine. lev. — levanle. long. — longiludine, rnariU. — niarittirao. merid. — raeridionale. mezz. — mezzogiorno. N. — Nord. O. — Ovest. occid. — cccidentale. orient. — crienlale. pon. — ponenle. prov. — provincia. S. — Sad. sett. — sellenlrione. setlentr. — sellenlrionale. spart. — sparliraento. lerrit. — territorio, trib. — Iribunale. Ved. — Vedi. ENCICLOPEDIA GEOGR AFIC A j\ , fiume di Francia. F'ecl. Conon. AA, acqua^ eel AAR, corso d' acqua, denomina- zloni celtiche , rimaste comuni a niollo numero di tiumi d'' Europa , in Francia, Svizzera, Germania, Curlandia, ecc. Si riconoscono ancora nei composli latinilsara, Arar ^ Samara, non raeno che nei uomi moderni ^ade ^ach, Arve^ Urgent, ecc. Parecchi fiumi ebbero il noma di AA, tra' quali meritano special menzione i setruenti. AA o AGNIO, fiume di Francia che ha la sua sor- eente nello spart, del Passo di Calais , vicino a Bourthes, al S. E. diDevres, e sigetta neirOceano I I. sopra Gravelines, dopo un corso di circa 21 I. al N. E., poi al N., di cui 7 I. 1/2 di navigazione da Saint Omer sino a Gravelines medesima. Nei suo corso questo fiume sitrovaalternativaraente sul ter- ritorio dello spartiraento del Passo di Calais e su quello del Nord. Esso comunica da prima a Saint Omer col canale di Neuffosse , in seguito coi canali de la Colme, di Calais a Saint Omer, di Bourborgo e di Calais a Dunkerque per Gravelines. Avendo PAa poco declivio, bastano due sostegni per forraare il livello necessario alia sua navigazione. II primo sostegno e posto alia uscita da Saint Omer , T altro si trova all' ingresso del porto di Gravelines. I tras- porti che si fanno sopra questo fiume consistono principalmente in carbon fossile^ in torba, pietre, legna, ec. AA o AADE, fiume dei Paesi Bassi, nella prov. del Brabante settentrionale, che ha origine air E. della citta d' Helmont, vicino alia quale scorre, rag- giungendo, a Bois-le-Duc, il Dommel ed il Diezen, dopo un corso di circa 12 1. 1/2 dal S, E. al N. E. AA, fiume .dei Paesi Bassi nella prov. di Gro- ninga. E formato da tre rami ; il primo porla il nome di Kuiten Aa , ed ha la sua sorgente nelle paludi di Bourlange nei Zwarte Mcer ; i due altrj,che si chia- mano Mussel Aa ed Onstwedder Aa, sorgono piu al N. O. Uniti al pri'no ramo, corrono, sotto il nome di Wcslerwolder Aa , a getlarsi nei Dollart, dopo formato il confine tra i Paesi Bassi e T Annover, per la distanza di circa 12 I. dal S. al N. AA o TREIDER AA, fiume della Russia europea, formato da molti altri fiumi a Radzivilichki, attra- Encicl. Geogr. Vol, I. versa il governo di Curlandia dal S. E. al N. O., passando per Eausk, Mitavia e Chlok, ove entra nei governo di Livonia ; volgesi allora ad un punto ver- so r E., risale poco dopo verso il N., scorrendo lungo la costa del golfo di Livonia o di Riga , ove si sca- rica vicino alia foce della Duna, a 2 I. i/3 N. O. da Riga, dopo corso circa 32 leghe. AA o BOULDER AA, fiume della Russia europea, nei governo di Livonia. Ha la sua sorgente nei di- stretto di Derpt, a 18 I. S. da questa citta, scorre dal N. E. al S. O., passa per Volmar e per Venden, e si getta nei golfo di Livonia a 5 1. N. N. E. da Riga, dopo un corso di circa 48 leghe. Le sue acque sono si alte in primavera, che possono sostenere gross! bastimenti, soprattutto da Venden sino alia sua foce. II letto n' e in parte sabbionoso ed in parte fangoso. Avvi qualche scanno di arena e delle cateratte, una delle quali non lunge da Volmar, ed un' altra piu pericolosa ancora presso Adzel, nei distretto di Ven- den. Questo fiume chiaraasi spesso Boulder Aa, onde distinguerlo dal precedente. AA, fiume della Svizzera, che sorge nei cantone di Lucerna, dal lago di Baldegg , ed attraversando quello di Hallwyl passa per Lenzborgo, e si scarica neir Aar, a i 1. N. da Lenzborgo stessa, dopo uu corso di 6 1. dal S. al N. AA, fiume della Svizzera,nel cantone d'Unterwald, che sorge nei monte Surenen, forma molte cascate, passa vicino a Stanz e si getta nei lago dei Waldstet- tes presso Buochs, dopo un cammino di 8 1., in di- rezione generale dal S. al N. AA, fiume della Svizzera,nel cantone d'Unterwald. Esce dal lago Lungern, forma una cascata, attraver- sa il lago di Sarnen, passa pel borgo dello stesso nome e va a scaricarsi vicino ad Alpnach nei lago dei Waldstettes, dopo un corso di 5 I. dal S. O. al N. E. AACII, fiumicello del granducato di Baden, nei circolo di Lago e Danublo . Ha la sua sorgente non lungi dalla citta del suo nome, e si getta nella parte del lago di Costanza chiamata Lago inferiore, a 1/3 di 1. O. da Radolfzeil, dopo un corso di 5 1. dal N. O. al S. E. AACH, Jquaegrani^ piccola citta del granducato di Baden uel circolo di Lago e Danubio, baliaggio 3 A A L A A L 4 di Stocliach, sul fiume di questo nome, e suUa slra- da da Stockach a Engen, a 51. 1/2 S. O. da Mosz- kirch, e a 2 1. 2/3 O. da Stockach. E cosLrutta sopra un'erta montagna a'piedi della quale trovansi molte case che formano la citta bassa. Ha una cartiera e due mulini, con 5oo abitanti. AACHEN, citta di Prussia. Ved. Aquisgrana. AAD, deserto delP Arabia. Fed. Acaf. AADE, fiurae dei Paesi Bassi. Ved. Aa. AAGAARDIA , villaggio della Danimarca , nella Jutlandia, notabile per la battaglia cbe vi si diede nel i44^ri nella quale furono fatti a pezzi 25ooo con- tadini insorti. AAKIAR, baliagglo della Danimarca, nella diocesi di Aarhuus, comprende le isole Alroe ed Endelave. AARIRKE o AARIRKEBY, piccola citta della Da- nimarca, baliaggio deir isola di Bornholm,e sede del presidiale di Bornliolm e d** un sinodo ecclesiastico, e conta 460 abitanti. AALBORGO o ALBORGO, Aalhorghuus^ diocesi di Danimarca, cbe prende il nome dalla sua citta capitale, e composta della settentrional parte della penisola di Jutlandia e dell' isola di Lessee , e giace fra 56« 34' 3o ", e 5/ 44' 10" di lat. N., e fra S'' 52', e 8° 21' di long. E., circondata al N. e alFO. dal mare del Norte, al S. dalle diocesi diRibe,Viborgo e Aar- huus, e air E. dal Cattegat. La superficie n' e di 390 L q.; contiene 10 citta, 3 borghi e ii4 parrocchie, nelle quali contansi i43 caslellaniee 124000 abitanti. E paese di pianura, attraversato pero da allure che lerminano alia puntadi Skagen.La costa occidentale e coperta di sabbie mobili ; V interne noii oHfre se non che macchie, paludi e foreste, le campagne fer- lili essendoTi assai rare. Al N. E. e sulla cosla orien- tale s' innalzano poche monlagne, fra le quali vedesi r Himmelsberga, la cui altezza e di 1200 piedi sopra il livello del mare. La parte orientale di questa dio- cesi e divisa dal Liimfiord, che ne riceve quasi tutte le acque. Al S. E., il fiume di Mariagerfiord, che si getta nel Cattegat, forma il limite di questa diocesi con quella di Aarhuus. Sono sulla costa occidentale moltilaghi. Quasi tutto il perlo addietro Vend Sys- sel non forma che uno stagno coperto da molte pic- cole elevalezze. L' aria vi e umida , ed il clima si crudo, che pochi frutti vi maturano ; non e pero insalubre. Vi si raccoglie il grano necessario alia sus- sistenza degli abitanti. 11 legname eraro assai, ma la torba abbondantissima e di buona qualita, e forma anziil principal combustibile. Si alleva raolto bestia- me, pero le pecore non som minis trano che lana assai comune. I migliori cavalli jutlandesi si trovano nel Vend Syssel. 11 selvaggiume e raro, main cambio vi si allevano molte oche e polU. Nelle macchie si ri- trae gran profitto dalla coltivazione delle api. Gli abitanti sono appassionatissimi per la pesca, ed il golfo di Liimfiord annualmente da piu di 120000 botti di aringhe, che salano. Sulla costa O., la pe- sca e abbondantissima. Poco partito si trae dal ferro ossidato terroso che si ritrova nelle paludi, ma in- Tece si adopra F argilla da vasaio, la terra da follone ed il succino che si raccoglie sulle coste. Le mani- fatture sono di poco rilievo. Le esportazioni con- sistono in grani, pesci, aringhe, came salata, lana comune, bestiame, burro, ecc. La citta piu commer- ciante e Aalborgo. Potendosi aprire una comunica- zione al Liimfiord col mare del Nord senza distrug- ger la pesca delle aringhe, T operazione riuscirebbe di grande importanza al paese. Questa diocesi e di- visa in 3 baliaggi: Hiorring, Aalborgo e Tisted, di- peude dal superior tribunale di Viborgo. La giuris- dizione spirituale del vescovo non si estende che sopra una parte di questa diocesi, e sopra dei baliaggi che non ne dipendono. Fu il vescovato fondato nel I o65, ed ebbe anticamente nomi diversi, chiamandosi ora Vandalico dal paese di Vend Syssel , ed ora di Borglum dall'antichissimo castello ditalnome. I pri- mi vescovi pero risedettero in Aggersborgo, sul golfo di Limfurt, ov'e presentemente la baia di Aggersunda. AALBORGO, baliaggio di Danimarca, nella parte orient, della diocesi di questo nome, e circondato al N. dal baliaggio di Hiorring e dal Liimfiord, alFE. dal Cattegat, al S. dalla diocesi di Viborgo e dal ba- liaggio di Banders, e alFO. dal Liimfiord. La sua su- perficie e di 140 1. q., delle quali tre quinti in terra coltivate e praterie, ed il restante in foreste, macchie, stagni e paludi. Contiene 8 citta, 2 borghi, 1 13 par- rocchie, ii3 castellanie, e 64600 abitanti. II capoluo- go n' e Aalborgo. Si divide in otto erradi. I prevo- stati di Aalborgo e di Kiaherred appartengono soli al vescovato di Aalborgo; il restante fa parte di quel- le di Viborgo. AALBORGO, citta di Danimarca, capoluogo della diocesi e del baliaggio del nome istesso, residenza del baglivo diocesano e del vescove,situata sulla spen- da merid. del Liimfiord, a 16 l.N.N.E. da Vibor- go. Lat. N. 57° 4' 5o"; long. E. 7° 4^' Essa e circondata da fosse e divisa in quattro quartieri. Ha quattro porte, due piazze pubbliche, un vecchio ca- stello, soggiorne del baglivo, una borsa, una catte- drale,unpalazzo municipale, un semlnarie, un colle- gio ed una scuola di navigazione, uncollegio civile, una biblioteca vescovile di 10000 volumi, un ospe- dale e due ospizii pei poveri. Questa citta e assai flo- rida e commerciante, anzi, dope Copenaghen ed Odensee, si puo dire la piu antica, grande, popolata e ricca citta della Danimarca. A^i si trovano manifat- ture di stoffe di seta , d' armi cla fuoco, di sapone, d' olio di pesce, raffinerie di zucchero e molti tlistil- latoi di acquavite di grano, insieme ad una fabbrica di falci. 11 porto n' e buono, ma F ingresso del Liim- fiord difficile; le navi che pescano piu di dieci piedi non possono passarlo, e quindi fa d' nope allegge- rirle di porzione del carico presso Hals. Annual- mente vi giungono 400 in 5oo bastimenti,e 70 navigli mercantib, che appartengono agb abitanti, sono di continue impiegati nel cabottaggio e nella pesca. L' esportazione annua e di 1 10000 botti di grano, e piu di 60000 di aringhe. Si esportano anche lana, pelli, acquavite, farina e sege. Vi sono cinque fiere ogni anno, tre delle quali pei bestiami. Quella di Penlecosle e la piu frequentata. Aalborgo fu quasi per intero consunta dalle fiarame nel i53o, presa dagb Svedesi nel i658 e resa alia pace di Roeskild. Vi si contano 7100 abitanti. Giovanni I, re di Dani- marca, vi mori nel i5i3. Aalborgo deriva da due vocabili danesi che significano citta e anguilla,la pesca della qual ultima vi e sempre stata abbondantissima. A'ALEM, cantone della Persia, provincia delFIrac persico, situate al N. E. di Araadan, e cinto alP E. e O. dai monti Elvend ed al N. dai monti Caragan. II terrene e elevate e molte innaffiato. L' uva e gli allri fmtti sono assai buoni, raccegliendosi anche molto frvimente e cotone. AALEN, baliaggio superiere del circelo di Jaxt, nel regno di Wirtemberga, la cui superficie e di 14 1. q. , conf. al N. col bafiaggio di Ellwangen, alFE. con quelle di Neresheim, al S. con quelU di Heiden- heim e Gemiind, ed alF O. con quelle di Gailderf. Nel 1817 la sua popolazione era di 18000 abitanti. . Conlieii^ una citta, un borgo e 190 villaggi e casali. \ 5 A A R A A R 6 Innaffiato dal Kocher, e montuoso al S. ed ha grandi foreste. Produce pochi grani, ma invece abbonda di vino, frulti, bestiaaie, miniere di ferro, ed ha filature di hno e cotone ; vi si fabbricano molli ogojetli di legno. Questobahaggio rinchiudelabaronia delconte di Fugger Nordendorf, ch^e composta di due villaggi e di un caslello ohe insienie contengono 670 abitauti. AALEN o ALENA, cilta del regno di Wirtember- ga, circolo del Jaxt, capoluogo di un baliaggio supe- riore, una volta citta iniperiale libera, clie gi;i fioriva nel 1882, sorge sul Kocher, a i4 1- "^/k E- da Louis- borgo, a 16 1. E. d'Ehvangen. E cinla da mura fian- cheggiafe da alte torri. Ha due porte, tre sobborglii, nianifal ture di stoffe di lana ecotone,filatoi di cotone, fabbriche di nasiri di lana e di birra. Vi si alleva niol- tissimo besliame. ISel suo circondario sono foresle immense e miniere di ferro, al cui escavo sono im- piegati piu di 60 minatori. Ha 2870 abitanti luterani, AALllOLZ, piccola citta dellaBaviera. V cc^.Traun- STETX. AALSMEER, villaggio dei Paesi Bassi , provincia deir Olanda settenfrionale, circondario d' Amster- dam sul margine orient, del lago o mare di Harlem, a 7 1. 1/2 S. O. da Amsterdam. Vi si coltivano molte fragole ed uve spine blanche che si trasportano iu quest"" ultima citta. Abitanti 1800. AALTEN, villaggio dei Paesi Bassi, provincia di Ghcldria, circondario di Zutphen, capoluogo di can- lone, a 3 1. S. da Groenlo, e a 8 1. 1/4 da Zutphen. Abitanti 4600, che hanno birrarie, tessitorie, concie di pelli, fabbriche di mattoni e torchi da olio. AAMA, porto della Barbaria, a quindici giornate da Tunisi, la cui entrata e tagliata da una lunga di^a strettissima, costrutta fra due fiumi, detti imari di Faraone. Le sabbie moventi e molti fiumi ne ren- dono assai pericoloso T accesso. AAMARA, borgo della Barbaria, nel regno di Tripoli, al N. del deserto di Barca , sulla costa del Mediterraneo in un** ansa formata dal capo Rameda, a 3o 1. circa N. O. d' Al Baretun. AANO, una tra le isole degli Amici, nel Grande Oceano equinoziale. Ved. Oanna. AANTA, in francese ed inglese Ahanta ^ regno della Guinea superiore , Iributario degli Assianti, eslendesi dal fiume d' Ancobra a quello di Sciama, ed e limitato al N. dal regno d'Uarsa, all'E. da quello di Fanti, al S. dalP oceano Atlantico ed alP O. dal regno di Gura. Tra tutti i paesi del litorale e qnesto il piu sano, il piu ricco e piii incivilito, H suolo, fer- tile, n' e bene coltivato ; la cannamele vi giunge a grossezza straordinaria ; tra gli alberi indigeni se ne veggono di preziosi quanto il mogano; vi hanno ot- timi legnami da opera, e miniere d'oro, delle quali non vuole il governo permettere P escavo, perche qucir abbondanza di ricchezze potrebbe far perdere Pabitudine del lavoro. Traesi delP oro dalP Uarsa e dal Dimava. H lito ha parecchi porti e seni comodis- simi. H popolo, gencralmente parlando, accoglie bene gli Europe! allorche si diportano convenientemente. II potere del re e ristrelto dai grandi. I luoghi piu notabili del regno sono Assim, Bussoa, Succondie e Dixcore. AAR, AARE o AROL A, fiume della Svizzera, il piu ragguardevole del paese dopo il Reno ed il Rodano. Le sue tre principali sorgenti, chiamate Lauteraar, Oberaar e Finsteraar, sono nelle ghiacciaie dei monti Grimsel e Schrekhorn, nel cantone di Berna. Esso scorre nella vallata d' Oberhasll , ove forma raolte cascate, passa vicino a Meyringer, traversa i laghi di Brienz e di Thun, diviene navigabile uscendo da quest' ultimo, scorre per Thun, Berna, Aarberga, Buren, Solura, Aarau e Brugg, e si get fa nel Reno presso a Goblenza, in faccia aWaldsluit, dopo un corso di circa 60 1. in due dirczioni; prima dal S. E. al N. O. sino sopra di Alberga, poi dal S. O. a) N. E. Sopra questo fiume sono 29 ponti, ed e navi£ral)ilc. I suoi principali aflluenti sono : a dritta, P Eimue, il Reuss e il Limmat ; a sinistra la Sarina e la Thiele. Questo fiume seco convoglia della sabbia d'oro, che i paesani dei contorni di Aarau e di Biberstein rac- colgono con profitto. AAR, fiume del ducato di Nassau, che ha la sua sorgente ncl baliaggio e vicino a Wehen, e si scarica poi nella Lalin a Dielz, dopo un corso di 4 1. dal S. al N. AAR, fiume o PenjaZ», i cinque fiumi ; DuaZ*, i due fiurai ; Ab'i curen, fiunie di Cur o Giro. ABA, in francese Abha^ gran villaggio delP A- bissinia, nel regno di Tigre, a 17 1. circa da Assun, residenza d' un capo chiamato baarnegas siibard^ che comanda al territorio vicino di Massua. Si tiene ogni settimana nei dinlorni un mercato, in cui si vende ferro, bestiami, cavalli, pelli, cotone, ecc. ABAAI, pei Francesi ^Aa/m/, tribu mongola del- r impero cinese. E divisa in due fazioni, ed accampa solto 44** cli l^t. N., e 1 1 3" di long. E., sul margine di alcuni laghetti, dei quali quello di Surelii Ucin e il piu meridionale. ABAANAR, pei Francesi Abahanar^ tribu mon- gola deir impero cinese, divisa in due fazioni. Abita principalmenle ne' dintorni del lago Taalnor, vicino alia gran muraglia. Lat. N.43"3o'; long. E. 11 4° 10'. ABAB, citta del Turchestan, nel Badacscian. Tro- vansi ne''suoi dintorni miniere di lapislazoli. ABABA, nazione indigena delBrasile,provincia di 3Iato Grosso, vive nei boschi compresi fra i Ire rami suptriori del Carumbiara clie si getta nel Rio Gua- pore. a i3" i3' di lat. S. e 64° 3o' di long. O. ABABDEI,popolo delPAfrica orientale,discendente dagli antichi aborigeni della Nubia, sparse in quesla ultima conlrada come neirEgitto, fra la valle del Nilo ed il mar Rosso, principalmente dal paralello di Deer in poi, 22" 3o' N., sino nel basso Egilto. Al paralello di Cosseir si trovano le loro principali tri- bu, che chiamansi El Focara^ El Meleicheb e El ^sabat. Tre delle loro orde, Beni VasseL Maaze e Ovatat^ si avanzano verso il N. quasi nel basso Egit- to, e dimorano : la i.ma nei contonii di Munfabit e di Minie; la 2.da sotto il paralello di Faium , di Benisuif e di Bus all' E. verso il mar Rosso; e la 3.za inline sulle frontiere verso T istmo di Suez. Un gran numero di Ababdei si sono slabiliti al S. nelP alia Nubia,sulla grande strada,a Mograt,Damer e Sennaar. II colorito degli Ababdei in generale e oscurissirao, avvicinandosi al nero; pero si approssimano piutto- sto agUEuropei che ai negri. Belzoni li dipinge come piccoli e pesanti, ma con occhi vivissimi. I loro neri capelli, inanellati e noalanuti, unti di grasso, secon- do il costume deiNubii, ricadono in tanti anelli. Eglino hanno il corpo intonacato pur di grassume e nudo sino alia cintura; vanno armati sempre. Quan- tunque nomadi al paro dei Beduini , da essi difFeri- scono nella lingua e nei coslumi. Abitano spesso le caverne. Burclihardt li dipinge come furbi, perfidi e supers tiziosi. Amano la musica e la poesia. La loro danza e una specie di pirrica.I cantiloro sono gucr- rieri, ed 11 nome di ascat,ch(i appunto slgnifica guer- riero, e del quale amano di essere freglati, ne manl- festa r indole bellicosa. Le tribu degli Ababdei si fanno spesso la guerra ; ma i loro nemici piu formi- dabili sono i Beduini arabi ( Atuni ), che abitano le montagne lungoil mar Rosso, e sono loro d'impacclo onde condurre le proprie carovane lungo il Nllo, come da Chene a Cosseir. Gli Ababdei servono pur anco di guida a quelle di Sennaar, ed alle altre che da Edfu vanno alle miniere dello smeraldo dl Gebel Zabura,come alPantico porto di Berenice. Quelll della Nubia hanno altresi de' pericolosi nemici nei Blscla- ri, de' quali parlano la lingua. Gh Ababdei fanno il commerclo dl gomma, di sena e di carbone, arlicoli che trasportano sino a Glze, come anche di allume, di natrone, di vasi dl pietra ollare, o barum,c\i.t raccol- gono nelle montagne a 7 1. E. da Assuan, e di mica ferruginosa che estraggono dalle rupi al di sopra del- le cateratte, e con la quale formano un unguento per gli occhi. A Glze vendono altresi schlavi della Nubia. 11 principale emporeo del loro commerclo e la ordi- narla dimora dei loro capi o sceic e a Reden. Hanno pochi cavalli, ma numerose mandrie dipecore e molli cammelli, e sopra tutto dromedari cbiamati equini, che sono agUissimi. Gli Ababdei possono, tutto al piu, mettere in piedi i5oo in 2000 viomini capaci di portar le armi, cosicche eglino non dovettero che alle loro montagne la fortuna di non essere assog- gettati al dominio turco. ABACATI, popolo delBrasile, nella prov. di Mato Grosso, che abita fra V laclparana ed il Ribelrao, al N. d'una catena di montagne, dalle quali sorgono questi due fiumi, sotto il 10° di lat. S., e fra il 65" e 66" di long. O. ABACAXIS, fiume del Braslle, nella prov. di > a- ra. Si getta nel Tupinarabaranas, braccio del fiume delle Amazzoni, dopo un corso di circa 80 1. dal S. alN. ABACH, Fed. Abbach. ABAGO, una delle is. Lucaie. F ed. Provvidenza (Nlova). ABACOU (PuNTA dell'), capo dell'isola di San Domingo o Haiti, che forma Testremita orient, della penisola del porto Salute, nello spart. d' Ostro. E situata in prospetto deirisola della Vacca, a 4 1- S. O. dalle Cayes, ed e rinomata per la perfetta quahtu delsuoindaco.Lat.N. i8"5'o";long. O. 76" 10' 25". ABACOVRE, ABACOVIA, ABACORA o ATZIRA, montagna deirArabia,sulla quale fuaperla unastrada pericolosa che conduce alia citta d'Aden, ed e difesa ABA 12 da due forti. Questa raonlagna sorge a 12 1. N. da Aden. ABACU o LUCAIONECHE, una delle isole Lucaie, neir America settentrionale , appartenente agl' In- glesi. E situata nel S. E. del piccolo banco di Baha- ma, fra 25" 58' e 26° 38' di lat. N. , e fra 79° 48' e 80" 25' di long. O. ABAD , clie significa casa , va unito a parecchie denorainazioni persiane, indu, ecc, comeScia abad^ casa reale, Ntisserataiac/, citta della vittoria. ABADE, bor. della Persia, nella prov. di Farsistan, a 42 1. N. da Scirar, ed a 35 1. E. S. E. da Ispaan. E cinto di raura cadenti, e difeso da una forlezza qua- drata che contiene presentemente quasi tutta la sua popolazione,stima1a di 54oo abitanti. Questo borgo, una volta citta, molto sofferse durante le guerre della successione al trono di Persia nel x\iii secolo. Sono nei suoi contorni deliziosi giardini, che som- ministrano buonissimi frutti a Sciraz. ABAD EL CURIA, isola delPoceano Indiano. Ved. Abd el Curia. ABADE S, bor. di Spagna, ne^la prov. di Segovia, a 2 1. 3/4 O. S. O. da questa citta. ABADESSA, nel regno delle Due Sicilie. Ved. Villa Badessa. ABADIA, nel regno Lombardo Yeneto. Ved. Ab- badia. ABADIOTTI , popol. dell' isola di Candia , che possiede al S. del monte Ida 20 villaggi. Ya composta di circa 4000 individui d''origine araba o discendenti dai Saraceni, che s"'impadronirono di Candia neir823. Sono sospettosi, vendicativi ed inclinati alia rapina, cui pero i Turchi ed i Greci vietano loro di aperta- mente dedicarsi. ABAEL, pei Francesi Habael., Alalaei insulae., gruppo d' isoletle del golfo Arabico , presso il lido d'Abissinia, provincla di Dancali , sotto 14** i5' di lat. N. e 39° 1 5' di long. E. ABAHAITUIEVSKOI-CARAUL , posto mililare della Russia, in Asia, distretto nel governo di Irkutsk, e a 52 I. 1/2 S. S. E. da Nertchinsk sulP Argun, che forma il confine fra la Russia e V impero chinese. ABAI, citla sulla costa N. O. di Borneo. Lat. N. 6*^ 20'; long. E. 114° 8'. E il miglior porto di tutla la costa, ed il solo in cui i navigli possano dar fondo al sicuro dai venti deir O. ABAINVILLE, villaggio di Francia, spart. della Mosa, circondario di Coramercy, cantone di Gon- drecourt le Chateau, a 8 1. 1/4 S. E. da Bar, iy/3 di 1. N. N. O. da Gondrecourt, sulF Ornain. Ha parecchie fucine e fonderie di ferro. ABAITE, fiume dai Brasile. Ved. Abayte. ABAKAN, fiume della Russia asiatica, nel governo di Tomsk, distretto di Krasnoiarsk. Esce dai monti Altai, scorre dai S. al N., e, deviando verso il N. E., dopo un corso di circa 80 1., si unisce alia riva sini- stra deir lenisei, a Oulianova. ABAKANSK, forte della Russia asiatica, nel gover- no di Tomsk, distretto di Krasnoiarsk, sulla destra sponda delP lenisei, a 52 1. S. S. O. da Krasnoiarsk. Questo forte , fatto erigere da Pietro il Grande nel 1707, fu ristaurato nel 1725. Esso trae il norae dai fiume Abakan ; racchiude 1 29 case ed una chiesa in legno. Gli abitanti sono in numero di oltre a 600, non compreso le donne. Eglino popolarono alquanti casali de'dintorni, ove coltivano il terreno necessario a' loro bisogni, allevandovi bestiame, del quale com- merciano coi mercatanti di Krasnoiarsk, che vanno pure a provvedervisi di luppolo raccolto in abbon- danza nelle isole del fiume. Non lunge da questo forte e il monte Isik, ove si trova del carbone fossile. Questo luogo si reputa il piu caldo della Siberia ; circondato da montagne che lo garantiscono da' ven- ti. Yi si coltivano angurie etabacco. Quello che piu di tutto merita nota si e, che sul monte Isik, ed in altri luoghi intorno, si trovano alcuni de' piii osservabili di quei singolari avanzi di un'antica civilta che s' in- contrano in molti siti della Siberia meridionale, e principalmente consistono in tumoliche di frequen- te contengono orecchini, braccialetti, ed altri orna- menti ed utensili, d' oro, d' argento, di rame, con staffe di ferro, ecc. Presso Abakansk sono statue di uomini alte da 7 a 9 piedi inglesi, delle quali per mala sorte non s' e ancor dato nissuna spieo^azione. ABARANSROI RARAUL, bor. della Russia asia- tica, situato suir Abakan, nel governo di Tomsk, distretto di Krasnoiarsk, a 86 1. S. S. O. da questo luogo . Ha 600 abitanti , quasi tutti cacciatori di zibellini. ABALAR o ABALASROI, bor. di Russia, in Asia, governo e distretto di Tobolsk, sulPIrtich, a 5 1. E. da Tobolsk, Questo luogo e celebre perun'imma- gine della Yergine, alia quale si attribuiscono molti miracoli, e cui moltissimi pellegrini vanno a visitare. L"* immagine ogni anno si trasporta solennemente a Tobolsk , ove rimane dai giorno 8 sino al 22 di luglio. ABALEISQUETA, bor. di Spagna, nella prov. di San Sebastiano ( Guipuscoa) , a 6 1. S. S. O. da San Sebastiano medesima. ABANCAI, AVANCAI o ABANCAGO , prov. del Peru. Una catena di montagne coperte di neve la se- para al N. ed alPE. dalla prov. di Calcaylares. Conf. al S. con le provincie di Colabamba e di Aimaraez, al S. O. con quelle di Chilques e Masques, e alP O. con quella di Andahuailas. Ha circa 20 1. dalPE. all' O., ed e larga i4- H clima differisce in ragione della maggiore o minore elevatezza del suolo, ma gene- ralmente e piuttosto caldo che temperate ; cosicche vi si trovano quasi da per tutto grandi piantagioni di canne da zucchero di eccellente qualita e che be- nissimo si raffina. Raccolgonsi frumento, maiz ed al- tri grani in abbondanza, come altresi canapa, della quale si servono a fabbricar tele. Si alleva anche mollo bestiame. Yi sono parecchie miniere d'argen- to. L' aria e in generale salubre, quantunqtie regni- no nelle valli ostinate febbri, originate dai calore e dalla umidita. II tiume piu considerabile e P Apuri- mac. Yi si contano 17 stabilimenti o citta. ABANCAI, citta del Peru, capitale della prov. dello stesso nome. E situata in una spaziosa valle, a 20 1. O. da Cusco. Prende il nome dai fiume che V innaffia, il quale si passa sopraunode' piii gran ponti del Peru. Ha un buon porto, e conta 5ooo abitanti. ABANO, Ahanus o Aponus., villaggio del regno Lombardo Yeneto, prov. e distretto, e 2 1. al S. O. di Padova. A i/3 di 1. S. S. O. da questo villaggio si trovano i bagni d'acque minerali del nome stesso, rinomatissimi e cognili nelP antichita sotto quello di Aquae Aponi. Gli avanzi di antichi edifizii e le inscrizioni ivi esistenti provano che i bagni d'Abano furono primitivamente stabiUti dai Roraani. Yi si prendono pure i fanghi e le docciature. Yi sono parecchi fabbricati assai comodi, e 3ooo abitanti. Long. 9° 40' ; lat. 45" 20'. Questo comune, secondo il compartimento territoriale, si compone di Abano (bagni) con Campagna, San Daniele in monte, Fe- riole, Feriole d' Abano, San Lorenzo, San Martino, Montaon, Monte Ortone, Santa Maria e Stra di Abano. i5 ABA Abano e situato presso i monti Eiiganei, in un iito segnalo da alquante emiiienze, dalle quali sgor- ^ano copiose fonli d' acqua capace alia sorgcnte di t^oslare le uova. Codeste acqiie parte si adopraiio a preparare e intenerire i fanghi, parte a provvedere i bagni, e parte va perduta, oppure gira un mulino in inezAO a vorlici di fumo. Si tengono efticaci nelle parallsi, ne'raumatismi ed in \'arie nialattie. 11 fango n applica caldo alia parte inferma, ed i bagni si con- siderano come ausiliarii ad altre applicazioni. La stagione opporluna e la state. — Ben noti questi ba- gni e molto usati dai Romani, furon cbiamali Pa- tavinae aquae, la principal fonle distinguendo col nome di Jponus fans, da cui evidentemente deri- v6 il nome moderno : Aponus terris ubi fumifer exit, disse Lucano. ABANO S, nazione indiana delP America meridio- nal cbe abita fra il Cunhari ed il Rio dos Enganos, nella Nuova Granata. Quest' Indiani sono natural- mente dolci, e si sommettono volontieri alia fede cat tolica. ABANY o ABONY, bor. dell' Ungheria fioritissi- mo, nel coraitato di Pest, marca 671. i/4 al N. N. E. di Kestkemet, e a 16 1. 1/4 S. E. da Pest. Vi e una chiesa cattolica ed una riformata, ed annovera 6000 abitanti. ABAR, forte dell' Indostan, negli Stati di Sindia, antica prov. di Malva, a piedi di una collina, a 3i 1. 1/4 J^^- Er- Seronge. ABAKAN, bor. di Spagna, prov. e 7 1. 3/4 al N. 0. di Muicia, suUa sponda sinistra della Segura. ABAKAN o ABAKNEK , Jbaranum , cilia della Persia, prov. d' Aderbigian. E siluala a circa 5 1. N. da Nacscivan, e a 25 1. S. E. da Erivan. Dal xv se- colo vi sussiste una missione di domenicani manle- luiti da' sommi pontefici, ed amministrati da un reli- gioso cbe prende il litolo di arcivescovo di Nacscivan. Abaran non e presentemente cbe un borgo cbe si chiama borgo dei Franchi, percbe vi si segue la dol- trina dei Latini, non alLrimenti cbe nei confinanti paesi. Long. 44° 5 l^t. 89° 5o'. ABAKCA, bor. di Spagna, prov. e 5 1. i/4 all'O. N. 0. di Palencia, presso il canale di Castigba. ABAKNEK, citla della Persia. Fed. Abakan. ABASIA (Grande), ^Z>/iaz/fl, regione della Russia asiatica, il cui nome deriva dagli Abasi o Abasgi, na- iione che abita quel paese ed i vicini conlorni. Gia- 36 fra 42« 3o' e 44° 45' di lat. N., e fra 34'* 48' e SS*' 21' di long. E.; conf. al N. E. col Caucaso cbe la se- para dalla Circassia, all' E. coUa Mingrelia, ed al S. O. col mar Nero. E allraversata da rami del Caucaso in parte coperti di boscbi, mentre le cime, quan- tunque meno alte delle estremita dell' Ebro, con- servano la neve per sei mesi dell'anno e piu. Essi formano un' infinita di vallate, nelle quali il saolo 3 fertile assai. Le sponde del mar Nero sono sab- bionive : vi si trovano parecchi eccellenli porti, e ifualcbe piazza forle appartenente una volta a'Tvircbi, 3 da questi ceduta alia Russia sino dal 181 2. 1 fiumi sono poco consideraiiili. Presso al mare si trovano alcune fonti di nafta., 11 clima e dolce, ed il paese produce grani, frutti e vino in abbondanza. Le legna vi sono pure abbondanti, talcbe ognuno puo servir- sene come piu gli aggrada. Gli animali selvaggi sono numerosi. Si allevano molte pccore, capre, buoi e cavalli. Sembra cbe gli Abasi divisi sieno in molte tribii di 5o in 1000 individui, formando insieme una popolazione di 60 in 80 mila, fra i quali sono dei Giorgiani, Turcomani, Anneni, Greci e Russi. In quanto agli Abasi propriamente detti, questi sono ABA 14 i piu antichi abitanti del Caucaso. I forti ed i porti di mare sono generalmente piu abitati da' forestieri. Fra gli Abasi gli uni son nomadi, gli altri agricol- tori ; questi fabbricano stoffe grossolane, ed incli- nati sono poi tutli alia rapina, come al tempo di Stra- bone, quantunque ospilalissimi . Allorcbe il paese era soggelto ai Turcbi, gli abitanti delle parti orient, del Caucaso portavano suUe rive del mar Nero le produzioni loro ed i prigionieri, onde farne cambio con merci, divenendo cosi i porti allreltanti mer- cali di schiavi ; ma dopo cbe apparliene alia Russia, cesso del tulto si orribil commercio. Ora si espor- tano invece cera, miele, lana, pelliccie, tela grossa, legname da coslruzione e bosso. I Turcbi, i Russi e gli Armeni portano in cambio sale, stoffe di co- tone, cuoi, utensili di ferro, armi, polvere e piombo. Gli Abasi conosciuti erano dai Greci sotto il nome di Acliaei e risguardati come pirati accorti e for- midabili. Presso i Bizantini erano screditali quai mercatanti di schiavi, dandosi essi slessi il nome di Absne. Sono ben fatti, indurili alia falica ed agili ; perfidi poi e maliziosi. Sotto il regno di Costantino abbracciarono quasi tutli il crislianesimo ; ma, di- venuti sudditi turcbi, lo abbandonarono per farsi maomettani. Vedesi ancora nel paese gran numero di chiese veneratissime, ed il popolo conserve mol- tissimi usi della precedente religione, talcbe cele- bra le feste di Pasqua, di Pentecoste e di Natale, come Rienzi assicura. II linguaggio loro sembra non abbia relazione alcuna con gl' idiomi conosciuti. Quantunque la Russia possegga i forti di Anacria, Anapa, Sugiuc-cale, Sucgum-cale , non si occupa neU'amministrazione interna di questa contrada, ne ritrae pure alcun tributo da' suoi abitanti ; limitan- dosi a prevenirne e reprimerne il ladroneccio . Ciascun padre di famiglia e assoluto sovrano in sua casa. Nelle escursioni presso i loro vicini, quello che si segnala ne diviene capo. Quivi una donna che rimane sterile per cinque anni, o che giunge ai 3o senza prole, e obbligata a cedere il posto ad una piu giovane. L' Abasia fu un tempo prov. romana, dopo conquistata dai Lazii. Fu successivamente in potere dei Perslani, aei Giorgiani e dei Bizantini. ABASIA (Piccola), contrada della Russia, in Eu- ropa, nella Circassia. Si eslende fra il Kuban ed il Terek, sul banco settentr. del Caucaso. 11 suolo n' e fertile e bene innaffiato da molti fiumi. Gli Abasi, abitanti di questa contrada, sono piu paslori che agricollori, ed hanno bellissimi cavalli. Un tempo molestati dai principi circassi, oggi assai tranquilli vivono sotto il govern© dei nobili e dei capi di Iri- bii. Formano al piu 5ooo famiglie. ABASSIA o ABAEL, isole del mar Rosso, in nu- mero di died, che situate sono fra i3° e i4° di lat. N., e fra 4i" 23' e 41° 35' di long. E. ABASTAS, bor. di Spagna, nella prov. di Palen- cia (Carrion), a 4 b 1/2 O. S. O. di Carrion predetta. ABAT, SGIAUS o GAKB, pei Francesi Rabat, paese di Barbaria, nell'impero di Marocco, prov. di Fez, di cui forma la parte N. O, Eslendesi dal monte Zalag, un po' al N. di Fez, alio stretto di Gi- bilterra, e tocca il Mediterraneo verso N. E., e r Atlantlco verso I'O. Principal suo fiume e il Luc- cos. Riesce fertile, e dicesi che abbia 200000 abitanti. Tanger, Tetuan, Larasse ed Agla ne sono le cilia principali. Codesto paese da o deve il suo nome ad una montagna della catena deH'Atlante Minore, abitata dai Gomera. ABATE (Casa dell'), in Toscana. Ved. Casa dell'Abate. i5 ABA ABA. TE (Castel nuovo dell'), in Toscana. Ved. Castel kuovo dell'' Abate. ABATE ( Gello dell""), ill Toscana. Ved. Gello dell'' Abate. ABATE (Vico l"*), in Toscana. Ved, Vico l"* Abate. ABATE, comune della Sicilia, compresa nel cir- condario di Bagheria da cui dipende, distretto, dio- cesi e prov. di Palermo, da cui e distante 3 1. , sulla via consolare die conduce a Misilmeri e sino a Yalle Lunga. Annovera 700 abitanti, e produce molto vino. Fu feudo della famiglia Termini de"'principi ■di Montemaggiore. ABATE LURATE, nel regno Lombardo Veneto. f^ed. Lurate Abate, ecc. ABAUJ, Abauj-Varmegye, A baujvar, comiidtto deir Ungheria ; conf. al N. col comitato di Saros, air E. e al S. con quello di Zemplen, air O. con quelli di Borsod, Torna e Zips. La sua superficie e di 1. q. 143. Vi si contano i cilta, 11 bor. e 3i8 vil- laggi o casali. La popolazione n' e di 124000 abitanti ungheresi, tedeschi, schiavoni e russniaci. La mag- gior parte degli Ungheresi e Schiavoni e cattolica ; i Russniaci seguono quasi tutti il rito greco, e i I'e- deschi sono luterani. Questo lerrit. e coperto di montagne che s''attengono ai Carpazi. Quelle al N. sono in parte di granito, trovandovisi anche del ferro e del rame. Quelle air E. appartengono quasi tutte al lerreno trachitico, la cui origine e probabil- mente ignota. Si trovano nella parte settentr. di quei monti, fuori del comitato, le miniere di opale di Cservenicza ; al S. nel comitato le acque minerali di Rank ; piu lunge le miniere d'oro di Telkebanya, slate un tempo copiose. Questo comitato e irrigato dal N. al S. dalP Hernat, dalla Bodva, dal Bodrog e dal Ronyva. 11 paese e fertile, e si coltivano il fru- raento, la vite, il cui vino s''approssima molto al tokai ; si alleva del bestiame e si lavorano alcune miniere. Dividesi in cinque marche, Kassa, Fiizer, Cserehat, Szikszo, Goucz. La capitale e Kachau. ABAXAS, bor. di Spagna, prov. e 5 1. 1/4 al N. N. E. dal Burgos, e a 3 1. 2/3 da Briviesca. ABAYTE, fiume considerabile del Brasile, nella prov. di Minas Geraes, comarca di Sahara. Ha la sua sorgente nella Serra di Marcella, e si getta nel San Francisco dopo un corso di circa 45 1. dal S. O. al N. E. Appunto neir Ahayte venne raccolto il piii grosso diamante trovato nel Brasile. 11 governo , dopo aver impreso la ricerca di tali gemme, Fab- bandon6,ed ora nonsi fa che da alcuni avvenlurieri. Evvi sulle sponde di questo fiume uno stabilimento chiamato altresi Abayte, a 19 1. S. E. da Paracatu. ABAZIA, ABBAZIA, ABBADIA, BADIA, convento di cenobiti, il cui superiore chiamasi abate dalla voce siriaca aba che vale padre. Molte sono, e assai pill furono le Badie in Toscana, come negli altri Stati Italiani, ed alcune contano per fondatori gli stessi re d' Italia o i marchesi loro vicarii, mentre altre sorsero per opera dei conti e di altri magnati. Si contano in Toscana varii luoghi che ripetono Porigine ed il nome da un'abazia o da un abate cui erano soggetti, e si troveranno registrati sotto le denominazioni di Abbadia San Salvadore, Casa dell' Abate, Castelncovo dell'Abate, Gello del- l"* Abate, Vico l' Abate, ecc. ABB, citta delPArabia, nelP lemen, situata sulla sommita di una montagna dalla quale si gode una vista deliziosa, che si estende su tutta la vicina pia- nura, a 2 1. 1/2 N. E. da Giobla. Questa citta, la seconda del distr. d' lemen Ala, e cinta di forti mura e bene selciata. Vi sono molle moschee, due ABA 16 delle quali con bei minareti. E residenza d'un go- vernatore, che pero dipende da quello di Giobla. Vi si contano circa 800 case con circa 4000 abitanti. In poca distanza trovasi Palta montagna di Baadan, dalla quale un acquedotto conduce le acque alia citta, e propriamente in una gran vasca che sta rim- petto alia maggior moschea. ABBA (Brenta dell'), nel regno Lombardo Ve- neto. f'^ed. CoRREZOLA. ABBA (CoRTE dell'), nel regno Lombardo Ve- neto. P^ed. Meduna. ABBA ( Isola dell'), nel regno Lombardo Vene- to. F ed. POLVERARA. ABBA ( Legnaro dell' ), nel regno Lombardo Veneto. p^ed. Legnaro dell' Abba. ABBACH, ^iaca/«,piccola citta della Baviera, coa forte castello, nel circolo di Regen, presidiale di Kellhaim, ha sorgenti d'acque minerali che diconsi molto salutari,ed una cava di gesso. Alcuni credono ch'esser possa I'antico castello di Abaude, Abudia- cum, ove nacque 1' imperatore Enrico II : altri che sia Fuessen. Giace sul Danubio, a 4 1- S. O. da Ra- tisbona, e 12 1. N. da Landshut. Ha 54o abitanti. ABBADESSE (Grumolo delle), nel regno Lom- bardo Veneto. Ved. Grumolo delle Abbadesse, ABBADIA, distr. del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Como, distr. di Lecco, sulla sinistra sponda del ramo del lago di Como che va a Lecco, a I I. 1/3 N. O. da questa citta. Commercia in le- gname, seta, frumento, maiz, olive, vino, fieno e paglia. Ha 540 abitanti,compreso il casale di Borbino che ne dipende. ABBADIA DI CERREDO , comune del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Lodi e Crema, distr. di Pandino, cui e unilo San Cipriano. ABBADIA (Granze di), nel regno Lombardo Ve- neto. Fed. Villa del Conte, cui sono unite anche Abbazia Pisani, Abbazia Sant' Eufemia ed Abbazia Sant' Eufemia in Borghelto. ABBADIA, comune degli Stall Sardi, divisione di Torino, raandaniento, prov. e diocesi di Pine- rolo, da questa citla poco discosta, e 6 1. da Torino. Conta i35o abitanti, compreso le frazioni di Ria- glielto, San Martino e Buffavento. La chiesa parroc- chiale fu fatta fabbricare dal re Vittorio Amedeo II, I'anno 1722, in soddisfacimento d'un suo voto per la liberazione di Torino dall'assedio dei Francesi, ed e di bella architettura. Ncl territorio di Abbadia sorge il monte Rocciacotello, su cui, verso la fine del 1690, accamparono gli Austropiemontesi in oc- casione dell'assedio della cilladella di Pinerolo dai . Francesi occupata. j ABBADIA SAN SALVATORE, terra della Tosca- j na, di circa 4200 abitanti, compreso le frazioni di j Campigha d' Orcia e Casenuove del Vivo, presso ; la sorgente del fiume Paglia, a 7 1. S. O. da Monte- I pulciano, vicariato della prov. di Siena. Siede nella I parte orient, del Montamiata, sul lembo dell'acro- ! coro dal quale sporge la gran massa di peperiuQ i ( trachite) che ne formo il dorso ; ad 845 metri so- ; pra il livello del mare, ed 875 ^otto la sua piu elevala sommita ; in una pianura di circa i/5 di 1. di lar- ghezza, rivestita di castagni giganteschi che ador- nano e coH'ombra riparano vaghi passeggi ; presso a verdi praterie, in mezzo ad orti irrigati da lim- pide sorgenti perenni, primo alimento del fiume Paglia. Dalla parte occid. e difesa da alte mura ca- stellane, mentre dal lalo d'oriente riposa sopra ripi- de scogliere di peperino, a cui dinanzi apresi spa- ziosa pro5pettiva sino al lago di Bolsena ed alle maremrae romane ; in almosfera purlssima, in dima alquanto rigido neirinverno, ma altreUanlo lem- peralo e saiubre nclla cakla stagione. Se alia genc- vosita dcUa nalura si fosse unita V indiislria doirarle a procurar la bellezza di questo luogo, rendendo men ottuso V interno suo fabbr.icato, non si po- trebbe bramare soggiorno piu soave da chi volesse godere in estate dVuna bella primaveia in mezzo ad un'aura eminentemente vitale. Non cbe man- chino buone e decenti abitazioni, ma sono quasi aflogale nelle vie troppo anguste. 11 prodotto prin- cipale del suo territorio consiste nelle castagne, che, oltre ad aliraentare gran parte dall'anno gli abitanti, formano un oggetto utile di commercio e di esito sicuro nelle adiacenti con trade. ABBADIA, citta del Brasile, prov. e cqmarca di Bahia, sulF Ariguitiba, a 5 1. dal mare. E piccola, ma il suo porto e buono. Esporta zucchero, cotone, tabacco, molla farina di manioco. E popolata da biancbi e da Indiani. ABBADIOLA, nella Toscana. Fed. Badiola. ABBANDONATO, in Toscana. Fed. Arcidosso. ABBAS, padre, in persiano. Serve alia composi- zione di varii nomi , come ^i^a-yabad, casa del padre. ABBASABAD, forte della Persia, nella prov. d'Eri- van, distr. di Nacscivan, sulPArasse. Ha un'anlica chiesa armena, ora convertita in magazzino da pol- vere. ABBA SANTA, villaggio delP isola di Sardegna, nella div'sione del capo Cagliari, a 7 1. 1/2 N. E. da Oristano. 11 suo suolo e fertile in biade, vino e pa- scoli. Ha 1270 abitanti. E sitaato neiracrocoro di Marghine, a 3 1 2 melri sopra il livello del mare, con i^trade largbe,ma irregolari : pero di molta amenita, e presentasi in bella prospettiva a certa distanza. Fabbrica panni comuni e v' impiega 226 telai della ,piu semplice costruzione. L'agricoltura e la pasto- rizia sono la generale occupazione degli abitanti, che hanno pregiudizii e superstizioni singolari ; pei quali, Fed. Sardegna. ABBA SIN, fiume del piccolo Tibet, cbc ha la sua sorgente ne*" monti Tutucau Mutcunu , presso di Saunz Sciucaisur. Dopo un corso di circa 25 1. si getta neirindo, suUe frontiere delP Afganislan , airO. di Scingli. ABBASSI, villaggio considerabile delP Arabia ueiriemcn, distr. e 5 1. all'O. di Beit el Facbi. ABBASSI BENDER, porto di mare della Persia. Fed, Bender Abbassi. ABBATEGGIO, terra regia del regno delle Due Sicilie, nella prov. di Abruzzo Citeriore, distr. di Chieti e da quesla citta distante 4 l-i ed 8 1. dal ma- re. Conta 53o abitanti. 11 suolo abbonda di querce o faggi, ma non da il bisogno per alimento degli abitanti, che s"* induslriano coi bachi da seta, ma spe- cialmente colP ingrassare i porci, che poi vendono ai mercati di Tocco e di Chieti. 11 prossimo fiume Lavino le da trotte squisite e saporitissime anguille. ABBATEMARCO, terra del regno delle Due Sici- lie, prov. di Principato Citeriore, distr. di Vallo, circondario di Laurito, annovera 5oo abitanti. E situata in una valle d'aria malsana, e giace in di- stanza di circa 24 1. da Salerno. ABBATEMARCO o BATOMARCO, terra del re- gno delle Due Sicilie, prov. di Calabria Citeriore, distr. di Paola, circondario di Verbicaro, discosta da Cosenza circa 20 1., e in oggi dislrutta e conta pochi abitanti, che vanno insieme a quelli diCepol- Hna. Situata in una valle, sopra un poggio di sasso, Encicl. Geogr. Fol, 1. ABB 18 in silo mollo alpestre e quasi inipratical)ilc ; Ira quelle rupi si veggono gli avaiizi di antichi edilizii, c molte torri trovansi disperse per le campagne, indizii della numerosa popolazione che vni dl Pabi- tava. ABBATUNA, popolo della Cafrcria propria, nel- r Africa merid., il quale abila il paese viciuo alia sorgente ed al S. del Malumo, aU'E. della Iribu degli Ambuna. ABBAZIA PISANI, Abbazia Sant' Eufemia c Ab- BAziA Sant'Eufemia (Borglietto in), nel regno Lombardo Veneto. Fed. Villa del Conte. ABBAZIA TREVISAN, nel regno Lombardo Ve- neto. Fed. MiRANO. ABBE o APPE, derivato dal latino abbas, abate, entra nella composizione di parecchi nomi, come ^Z'^eville, Appe\'\\\n.> Jppenzd\.^ abitazione del- Tabate. ABBECOURT, Alba citria, piccolo villaggio di Francia, spart. di Senna ed Oisa, circondario di V^ersaglia, cantoae e i 1. ad O. S. O. di Poissy ed a 3 1. 1/4 da Versaglia. Vi sono acque minerali. Eravi un'abbazia, della quale si fece un caslello. ABBEHAUSEN, villaggio del gran ducato di 01- demborgo, capitale di baliaggio, circolo e 3 1. 1/2 al N. N. E. d' Ovelgonne vicino al Weser. ABBEFIORT o ABBEFORT, Abbeforlia, piccolo porto di mare della Norvcgia, nel governo di Ag- gerhuus. ABBENANS, villaggio di Francia, nello spart. del Doubs, circondario di Beaume Ics Dames, can- tone di Rougemont, a 4 1. N. N. E. da Beaume. Evvi una miniera di carbon fossile non utilizzata. Ha 700 abitanti. ABBENRODE, villaggio della Prussia. Fed. Ap- penrode. ABBERFORD, borgo d' Inghilterra, westridin^ della contea d' York , wapentake di Skyrac , sul Cook, a 4 1. 1/2 S. O. da York. Vi si veggono le rovine di un antico caslello costrulto poco dopo la conquista. Ha 900 abitanti. ABBERTON, villaggio e parrocchia d' Inghilter- ra, nella contea di Worcester, divisione superiore deir hundred di Pershore, a 3 1. 2/3 E. da Worce- ster. Vi e una sorgente di acqua minerale. Conla 90 abitanti. ABBEVILLE , Abbatis villa, cilia di Francia, nella gia Picardia inferiore , spart. della Somma , capoluogo di circondario e di cantone, posla sul fiume Somma, in una valle fertile, a 9 1. 3/4 N. O. da Amiens, e 34 1. i/4 N. O, da Parigi. Lat. N. 5o" 7' 4" ; long. O. 0° 3o' 17". E sede di una sollopre- fetlura, del trib. di prima inslanza e di commercio, d'nn conservatore delle ipoteche, d'una direzione delle dogane e di una sottinspezione delle fores le. Vi ha altresi un consiglio di esperli ed una camera consulliva delle manifatlure. Abbeville non fu da prima che una casa di campagna deirabate di Saint Riquier, donde deriva il suo nome latino. La sua felice situazione divenir la fece in seguito un borgo che popolossi insensibilmente, a segno di giungerc ad essere in breve una citta, fortificata imprima da Carlo Magno, e poi da Ugo Capelo verso Pan. 980, onde arreslare le scorrerie de' Normanni. E in oggl piazza di guerra di quarta classe, regolarmente for- tificata secondo il sistema di Vauban. Si entra per 5 porte, ad una delle quali avvi un passeggio deli- zioso lungo la Somma. La maggior parte, le case sono di malloni. Vi sono parecchi cdifizii parlicolan, e laluno di pubblico, che meritano di essere nomi- 19 A B D nali. La chiesa di San Vulfraiio, ioiMlata nel iiii, e osservabile per la facciala di gotico stile, sormon- tala da tre torri, una delle quali offre un bel punto di \isla dall'alto della sua piattaforma, L'ospizio degli esposli e le caserme per la cavalleria sono bellissimi. 11 palazzo municipale, quantunque bene dislribuilo,mente ha di considerabile. Avvi un coUe- gio comunale, una scuola gratuita di disegno ed una pubblica biblioteca di 22000 volumi ; un teatro, uno spazioso spedale, un bello stabiliraenlo di ba- gni pubblici, una fonte d'acqua minerale, che non fu ancora analizzata e della quale gli abilanli fanno uso,ed una mandria rcale, eve si contano stalloni. Abbeville ha una manitaUura reale di panni, slabi- lita nel i665 dalPolandese Van Robert, sotto gli auspizii del gran Colbert, anche oggi attiva molto, essendo, per la qualita dei suoi panni, slimata una delle migliori della Franca Contea ; una manifattura reale di velluti ad uso di Utrecht, di tappeti e loro bordure, ec., fondata nel 1667; ed allre fabbriche di panni fini e coniuni, di calniuchi e baracani, di calicot ed altre stofle di cotone di ogni specie, di tele dipinle, di tele da imballaggio, di spaghi, di cordanii, di chincaglie e niacchine per fiiare, una carliera, una fabbrica di velri, piu concie di pelli, fabbrica di berrettame e di sapone grasso, nero e yerde ricercatissimo. I suoi lilatoi di lana sono assai slimati. II conunercio di (juesla citla e molto esleso, 11 llusso vi alza le acque della Soninia a 7 piedi, di juodo che vi navigano i bastinienti di 100 in iGo lomiellale. 11 canale d''Angolemiria,che passa sollo le niura della cilta, conlribuisce a rendere pivi ilorido queslo comniercio, aliinentalo da' prodotti delTagri- collura e di tanle nianilatlure. Luigi Xlll stabili ad Abbeville 12 mcrcati iranchi, Vi si tiene anche una fiera di 20 giorni che principia il 20 luglio. ]\el xii e XV secolo questa citla fa piu volte dan- ncggiala dalla pcste, e dopo queirepoca la sua po- polazione erasi duplicala di quella del giorno d"'oggi, che ascende a lySSo abilanti. Fu in questa citla che Enrico 111 re d' Inghil- lerra e san Luigi tcnnero un'assemblea composla dei signori delle corli loro, nella quale il re di Francia dichiaro che la Guienna sarebbe resa alf Inghilter- ra, come slata ingiustamenle confiscata sotlo Gio- vanni Senza-Terra. E patria di Giovanni Alcgrin, palriarca di Coslantinopoli sotto Gregorio IX, di Filippo Briel, l^ietro Duval, dei due Sanson, tutli celebri geografi del xvii secolo, del medico Hequet conosciuto per molle opere, e di Pietro della Valle. 11 circondario di Abbeville comprende 178 comuni, la popolazione dei quali arriva a 134G20 abitanli, ed e ripartito in 10 cantoni, che sono Ailly Ic Haut Clocher, Ault, Crecy, Gainaches, Hallen- court, Moyenneville, Nouvion, Rue, Saint Valery e A.b])eville. Forma coi cantoni di Bernarville e di Domart, del circondario di Doulens, il primo cir- condario elettoralc dello spart. della Somma. ABBEVILLE, distr. della Carolina merid. , negli Stati Unit), situato fra il Saluda e il Savannah. Ha 12 1. 3/4 di lunghezza sopra 7 1/2 di larghezza. La sua popolazione nel 1820 era di 23170 abitanli. lia citta capitale, che porta il nome del distr., glace a 42 1. da Colnnibia. ABBEY o ABBOT, inglese, ha la significazione di abate, e serve alia composizione di varii nomi, come, per csenipio, /^Z»Z»o/sford, guado deirAbate. ABBEY HOLME, citla d' Inghilterra, nella contea di Cumberlandia, in riva ad un braccio del marc d"* Irlanda, prosso il Solway Firtz, a 112 1. da Lon- A B E ao dia c 5 S. O. da Carlisle. Trae il nome da un'abba- zia che vi fece un tempo fabbricare Davidde J, re di Scozia. Conliene quattro giurisdizioni, che sono quest'esse : Abbey, East Waver, Low Waver e Saiul Cuthbert''s. ABBEYLEIX, parrocchia d' Irlanda, baronia di Cullinagh, contea della Regina, presso il fiume INo- re, ad i 1. 1/2 S. da Maryborough. Vi si fabbricano merletti. ABBIATEGRASSO o BIAGRASSO , Abiatum, Abiatum grassum, bor. ricco e popoloso del regno Lombardo Veneto, capoluogo di distr., prov. di Pavia, sul canale di Bereguardo, a 5 1. O. S. O. da Milano, e a 6 1. 3/4 N. O. da Pavia. Vi ha un filatoio di seta, ed il territ. n' e fertilissimo. La po- sizione di questo borgo nella valle del Ticino e sulle due slrade che conducono ai due porti di esso fiu- me, lo fece considerare in tulte le guerre come ini posto di rilevanza, talche fu forliticato. Fedcrico Barbarossa lo saccheggio nel 1 167. Ne*" tempi antichi vennc dato in dote a Bianca Maria di Savoia, madrc di Galcazzo Visconti ; indi fece parte della mensa arcivescovile di Milano. Gregorio X vi alloggio con dieci cardinal!, fra"* quali san Bonavenlura,nel recarsi al concilio di Lione. 11 Naviglio Grande, che deriva dal flume Ticino, scorrendo navigabile sino a Mi- lano, e procurando a questa citla la coniunicazionc per acqua col mare Adrialico, dividesi ad Abbiate- grasso in due rami, uno de*" quali va a Bereguardo, ove riceve lutte le merci che dal mare suddetlo e da altre lontane parti, col mezzo del Po, gli ven- gono trasmesse dal poco lontano Ticino. Ha 3oo(> abilanti, compreso la frazione di Castellelto. Vi si tengono due mcrcati per seltimana, ed una fiera il 20 luglio. 11 dislr., di cui e capoluogo, contiene 25 comuni, con 27300 abilanti. ABBIATE GUAZZONE, comune del dislr. e della prov. di Como, nel regno Lombardo Veneto. ABBINGTON, distr. degli Stati Uniti, contea di Luzerna, stalo di Pensilvania, a 52 1. N. E. da Har- risburgh e 5 1. 1/2 N. E. da Vilkesbarre. Ha iioo abilanti. ABBINGTON, distr. degli Stati Uniti, contea di Montgomery, stalo di Pensilvania, a O. da Fila- deltia. Nel 1828 aveva 1750 abitanli. ABBONDANZA, in Savoia. ed. Abondanck. ABBORFORS (Stora), isola del golfo di Finlan- dia, suUa cosla merid. della Finlandia, al Go" 29' di lat. N. e 24*^ 10' di long. E. ABBOTSBURY, bor. e parrocchia dMnghilterra, contea di Dorset, divisione di Dorchester, hundred di Ugscombe, presso al mare, a 3 1. O. S. O. da Dor- chester. Ha 990 abitanli. ABBOTSHALL, villaggio c parrocchia di Scozia, contea di B'ife, presbiterio di Kirkaldy, a 3 J. 2/3 da Inverkeiting, con 35oo abilanti. Vi sono mani- falture di ogni sorta di tele. ABBOT'S LANGLEY, villaggio e parrocchia dTn- ghilterra, contea di Hertfort, hundred di Cashio, a I 1. 3/4 S. O. da Saint Alban, e 7 1. N. da Londra, appartenenteunavolta alPabbazia Sain t Alban, per un dono fattogliene dal re Giovanni. Ivi nacque Nicola Brakespeare, che fu papa sotto il nome di Adria- no IV; il solo inglese che sia stato rivestito di tale dignita. Conta 1800 abilanti. ABBOTTATURO, laghelto del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua dal Faro, prov. della Calabria Citeriore, formato dal celebre Sibari, era detto Coscilc, prima di metier focc neir lonio. Vi si pescano cefali, capitoni ed anguille. ABE ABE 22 ABBS HEAD (Saint), promontorio celebre tU Scozia, nella con lea di Berwick, che forma il punlo liu merid. della baia di Forth. Lat. N, 55° 54' 5o' ; on^. O. 4*' 28' 43". ABBUL, fiume dclla Russia in Eiiropa, governo li Livonia. Sorge da una palude nella prov. di IChorstenhot", riceve molti fiumicelli, e dopo tra- tersalo la parrocchia di Trikaten e quella di Du- benliol', si get la neirAa, sul territ. di Vrangelshof, I I. circa al N. E. da Volmar, dopo un corse di 10 1. ilal S. E. al N. O. ABCOUDE, bel villaggio dei Paesi Bassi, prov. e L ircondario d"" Utrecht, situate sopra un ramo del- rAmstel, chiamato Krom Amstel, e sulla strada da Utrecht ad Amsterdam, a 5 1. 3/4 da Utrecht, e 2 1. 3/4 S. S. E. da Amsterdam. La comunicazione di :{uesto villaggio colle delte due citlu si fa altresi per inezzo dc"" due fiumi che formano un canale naviga- bile, e ne abbrevia il tragilto. Abitanti iioo. ABDADTZK, bor. di Russia, in Asia, governo di Tobolsk, distr. d'Jchim, sulla riva sinistra deirichim, a 20 1. E. N. E. dalla citta di questo nome. Vi si conlano 2000 abiianti. ABD AL CURIA o ABAD EL CURIA, isola lunga e stretta deli'occano Indiano, nel golfo di Oman, all'O. deir isola S( coiora, e al N. E. del capo Guar- lafui. Lat. N. 1 1" 55' ; long. E. 49°. ABDALPUR, Abdulpoory citta delP Indostan , iiegli Stati del Xizam , distr. di Calberga , anlica ^rov. di Beider, a 22 1. 2/3 N. E. da Beijapur. Lat. V. 17" 12' ; long. E. 74° 21'. ABDIE, parrocchia di Scozia, nella con tea di Fife, J 2 1. 1/3 da Cupar, e nel presbiterio di questo nome. Vi sono molte cave di granito, dalle quali si Iraggono le pietre per laslricare le strade di Londra, imbarcandole a Newburg. Ha 85o abitanti. ABDll, isoletta deirarcipelago Asiatic©, una di r{uelle che formano il gruppo chiamato Aiu o lul, ili la della costa N. di Waigiu. E rotonda, ed ha 5 1. :li circonferenza. II suolo n' e fertile. Vi si trovano lartarughe in abbondanza e pesci eccellenti. Lat. iV. o" 25' ; long. E. 129° i5'. ABDULCHERIM, bor. del piccolo Tibet, situate sir E. dei monti Pamera, sulla grande strada che conduce da Feiz Abad ad larcand, a 90 1. N. E. da Feiz Abad. ABDULLA ABAD, villaggio di Persia, prov. del- r irac persico e beilerbei d'Amadam, celebre per le sue acque lermali. ABDULPOOR. Fed. Abdalpcr. ABEAD, fiume della Barbaria, nel regno d' Al- geri, prov. di Costantina. Ha la sua sorgente presso di Tezzule nel monte Zeccar, scorre dal N. al S. e si getta neir Uadgiddi, un poco sopra la foce di questo nel lago Melgig. ABEJAR, bor. della Spagna, prov. di Soria, a 5 1. 1/2 O. N. O. da Soria. ABEL, ])or. della Russia europea , governo di Vilna, distr. e 22 1. al N. N. E. di Vilkomir. ABELA, ABIL e ABILA, casale della Siria, nel- PAuran, in riva alio Sceriat el Mandur, anticamente Hieromax, uno de' maggiori affluenti del Giorda- no, alia latit. N. di 34** 47' ed alia long. E. di 38° 20' ; e era rovinosa e distrutta, con forse non piu di 100 in i5o abitanti; 'iua negli antichi tempi fu cilia di molta imporlanza, essendo slata la capitale, e dalo avendo il sue nome ad uno de' sei comparli- menli, Abilene, in cui i Romani divisero il paese a levante del Giordano. Infranti pilastri e colonnc abbatiute ne convincono della sua prisca grandez- za; ma nissun edifizio vi rimane inlcro, ne viene csso totalmente abbandonalo solo che per la sua vici- nanza alPacqua, che ne fa una residenza gradila alle poche famiglie arabe che aucora Poccupano. ABELIN o EBELLIN, ix)rlc c grande bor. della Turchia asialica, pascialato d'' Acri, sopra nu'emi- nenza, a 7 1. O. da Tabarie, e a 3 1. E. S. E. da Acri. Qualche rimasuglio d'antica archiletiura fece sup- porrc che la citta di Zaindon, saccheggiala dal ro- mano duce Ccslo, fosse in questo silo; me se si osserva che la fontana di Zabulon sc ne Irova a 2 1 , la congctlura sembrera meno fondala. ABELLA, nel regno delle Due Sicilie , Fed AvELI.A. ABELLAD, isoletta del mar Rosso, sulle costo d' Arabia. Lat. N. 20°; long. E. 37° 43'. ABELLIONTE, lago della Turcliia asialica. Fed. Abullonia. ABELOVA, grosso villaggio delP Ungheria, comi- tate di Nograd, marca di Losontz, a 4 b 3/4 N. O. da questa citta, e a 6 I. 3/4 E. N. E. da Karpona, a piedi delle raontagne d' Olzlroszhy. E abitata da luterani. ABENACHI, tribu indiana della nazione degli Scipue, che abita nelle vicinanze del tiumc Rosso c della sorgente del Mississipi, nelPAmerica sellentr. ABENBERGA, Klein- Abenberg , plccola citl^t della Baviera, circolo della Rezat, presidiale di Plein feld, a 6 I. 1/2 S. E. da Anspach, e a 5 1. 1/2 S. S, O. da Norimberga, appartenenle in prima al vescovo di Aichstel nelPex circolo diFranconia. jNel castello di Mariemborgo, antica residenza dei conli d''Aben- berga, si trovano parecchie velraie, manifatture di specchi, di aghi e merlelti. Ha 800 abitanti. ABENIIEIM, villaggio del granducate di Assia Darmstadt, prov. delPAssia del Reno, cantone di Bechlheim, a 2 1. i/4 N. O. da Vormazia. Ha qSo abiianti. ABENOJAR, bor. di Spagna, prov. di Ciudad Real, nella Mancia, a 9 1. S. O. da Ciudad Real, a piedi della Sierra Morena, in una pianura chiamala Campo di Calatrava, eve scorre la Guadiana. ABENS e ABENST, Abuscus, fiumicello dclla Ba- viera che ha la sua sorgente presso Schweitnkirchen, nel circolo delP Isar, passa per Maimborgo, poi per Olbensberga, e si gella nel Danubio a sinistra presso di Neustadt, dopo un corso di 9 1. dal S. al N. ABENSBERGA, ^Z»e«j'y»er^, Aventinum o Abu- sina , piccola cilia della Baviera, suirAbcns, cir- colo della Regen; sede presidiale, a 5 1. i/3 S. O. da Ratisbona. H duca Alberto di Baviera s''inipa" droni di questa citta dopo la morte di Nicola di Abensperg, ultimo signore del luoge, il quale fu ucciso dai seldati di Crislofore di Baviera nel i385. Ha un castello, molte torri, tre porle, due chiese ; una fabbrica di flanella ed una di panni grossolani e di tessuti di lana ; bagni d"'acque minerali e qual- che romana antichita. E patria di Thurnmaier, ce- lebre storice e geografe, e di Giovanni Avenline storiografo della Baviera. H 20 aprile 1809 Parci- duca Luigi ed il generale Hiller quivi furono scon- fitti da Napoleone. Ha ie5o abitanti. ABER, apertura, prefisso a parecchie dcnomi- nazioni inglesi, ed indica la posiziene alia foce o imboccatura d' un fiume. Cosi, Aberdeen^ foce della Dee. ABER o SAN VOLFANGO, lago delP arciducato d"" Austria, nel circolo di Salisborgo. La sua iun- ghezza e di 2 1. 1/4 dal N. O. al S. E., e la larghezza supera un terzo ailega. Abbonda di trote e di lucci. 75 ABE Si cliiaiua San Volfango tial nome di un' abbazia siluata suUa sponda orientale. ABER, ABAR o EBER, cilta tlcUa Persia, prov. tleir Irac persico, suUa grande strada da Zenjan a Cazbin, a lo 1, S. E. da Sullanie, e a i5 1. O. da Cazbin. E cinta di mura, e racchiude looo case di assai bella architcltura. Vedonsi sopra uivaltura, ne' dintorni, le rovine deirantico castello di Dara o Dario, 11 territ. produce una specie di pera che non si trova in alcun altro paese. Lat. N. 36'' 20' ; long. E. 45° 42'. ABER, villaggio e parrocchia del principato di Galles, contea di Caernarvon , hundred d'Uchaf, sulla spiaggia del mare. E il villaggio situalo a 4 b 1/2 da Caernarvon, e a 3 1. S. O. da Aber Con^vay. Questo e luogo di passaggio per V isola d'Angle- sey. 1 banchi di sal)bia, che rimangono a secco quando e basso il mare, ne rendono Taccesso peri- coloso. Suonasi costanlemente la canipana della chiesa nel tempo di nebbia, per guidare con piii sicurezza i viaggialori. Trovasi nelle vicinanze una cascata d' acqua notabile. Sono 620 abilanti nella parrocchia. ABERAVON, bor. e parrocchia del principato di Galles, contea di Glamorgan, hundred di jNealh, alia foce delP Avon, a i 1. 3/4 S. E. da Neath. Yi si trovano eccellcnli pictre da calce c molte fucine. Ha la parrocchia 38o abitanti. ABERBROTIIOCK o ARBROATH, cittii manifat- Irice e porto di mare della Scozia, nella contea di Forfai', sede (Fun presbiterio, prcsso la foce del Brothock, fiuniicello che si gelta nel mare di Ger- mania, a 5 l.N. E. da Dundee; 21 N. N. E. da Edim- borgo e 4 i/3 S. S. O. da Montrose. Lat. N. 5G° 33' 3o" ; long. O. 4° 54' 3o". 11a una chiesa parrocchiale e due cappelle con allri luoghi di preghiera pei non conformisti. Questa cilia, tranne le nuove strade, e poco rcgolare. 11 palazzo pubblico e moderno, e sono osservaijili il mercato e Ic scuole pubbliche. La cilta, che rapidamente cresce, deve tulla la sua prosperila alia manifatlura del lino, cssendo piu che mezza la sua popolazione occupala a fdare, acconciare, tessere c purgare le tele grcggie. Alcune macchine sono mosse dal rivo che traversa la citla ; ma le macchine a vapore sono numerosc in citta e nei dintorni. Esporta biada ed orzo, ed introduce canapa, lino, semen ti di lino e legname che viene dal Baltico. Vi si fa ancora un commercio considerabile di calce e carbon fossile. Ha 56 navigli di 4000 tonellate circa, complessivamente. 11 porto, quantunque pic- colo e di accesso difficile, e sicuro e garantito da un molo, difeso da una balteria. Non ha guari vi si stabili una torre pei segnali che comunica col faro di Bell Rock distante circa 5 leghe. Aberbrothock si imisce a Brechin,Bervie e Montrose, onde inviare un membro al parlamento. Vi si veggono le rovine di un'anlica abbazia fondala nel 1178 da Guglielrao il Lione re di Scozia e assai famosa, essendosi quivi sepolto il medesimo re allorche mori nel 1214. Vi si tenne nel i32o un parlamento, allorche i baroni di Scozia mandarono al papa un manifesto, di uno stile senza esempio a quei tempi. Questo monu- mento fu distrutto al tempo della riforma nel i56o, ma conservaronsi gli archivi. Nel circondario di Aberbrothock e una sorgente d' acque minerali contro le scrofole. All'E. della citla sul raargine del m.are veggonsi alcune caverne degne di osser- vazione. Ha colla parrocchia i38oo abitanti. ABER CONWAY o CONWAY, Cono^num no- vum, piccola citta e bor. parlameiitare del princi- A B E 24 palo di Galles, contea di Caernarvon, hundred d"'Isaf, a 8 1. N. E. da Caernarvon, nelTestuario del Conway ,chc ha circa 1 1. di larghezza. Di forma trian- golare, sorge sopra \ina scoscesa pendice, ed e cinta da alte mura guernite di torri rotonde ; e fra le an- tiche fortihcazioni puo riguardarsi come una delle migliori del regno. 11 lato inferiore del triangolo fronteggia il fiume ; sopra una rupe dirotta, il suo magnifico castello torvo guata lo spumeggiare del vecchio ConAvav . Da questo luogo cominciava il muro romano, che, dirigendosi air O., traversava il paese sino alio stretto di Clyde. La estensione delle sue rovine e la testimonianza di mcmoric sto- riche ne provano Tantica magnificenza. Una fortezza vi fu costrutta da principio al tempo di Guglielmo il Conquistatore. 11 castello presente, come le mura della citla, alzati furono nel 1248 da Eduardo 1. per tenere in soggezione gli abitanti del paese di Galles, che sottomessi aveva con molto slento. Fu presa dalle armate di Oliviero Cronnvello nel 1645, e si prctende che allora lulti gl' Irlandesi che vi si Iro- varono fossero legati schiena con srhiena, e cosi gctlati in mare. La chiesa e di una bella costruzione nel genere gotico . Aber Con^vay esporta rame, piombo c pietra calaminai'e. Conta i25o abitanti. La citta e povera ed insigniticante, senza commercio o manifallure di sorle,e molto terreno entro le mura occupano i giardini. 11 borgo e uno di quelli che conlribuiscono con Caernarvon a^spedire un mem- bro al parlamento, ed i suoi limit! si estendono a considerevole distanza oltre le mura della citt^. 11 porto, a marea bassa, si secca. 11 vecchio e pericoloso ponte volante sopra il fiume e stato surrogafo da magnifico ponte sospeso, compiuto nel 1826, della lunghezza, tra i centri del- le torri di sostegno, di melr. 100 e deiraltezza di metr, 6, 5 sopra il segno delle acque alte. La costru- zione di questo e del ponte di Menai, e gli scava- menti e miglioraraenli che si fecero a Penmanmawr ed altri siti rcsero la strada, una volta tanlo perico- losa, da Saint Asaph e Con^vay a Bangor ed Angle- sea, una df'lle migliori e piu sicure delPimpero. ABERcil , che i Francesi scrivono Aberkouh, piccola cilia della Persia, nel Farsislan, a 40 1. S. O. da lezd, e 55 1. N. E. da Sciraz ; un tenq^o assai imporlanle, ma oggi ridotta a 3oo fuochi. Parec- chie sorgenti considerevoli che escono dalle mon- tagne poste alPO. S. O. , vanno, col mezzo di canali soUerranei, ad innaffiarla insieme co' suoi giardini picni di alberi fruttiferi, mentre molte altre ne fer- tilizzano i campi di frumento, orzo, robbia e coto- ne; ma dopo che gli Afgani ne devastarono il terri- torio, non e piu coperto che di rovine, restando appena otto o dieci di quelle sorgenti d'acqua. 11 suo commercio consisle in robbia e pelo di capra, che gli abilanti trasportano a lezd. ABERCORN, bor. e parrocchia di Scozia, contea e presbilerio di Linlithgow, presso la baia di Forth, a 4 1. O. da Edimborgo, e a 2 I. E. N. E. da Linlith- gow. Vi si pesca il ^almone. 11 canale deirUnione passa a 2 1. da questo borgo che conta iioo abitanti. ABERCORN, piccola citta degli Slati Unili, sul Savannah, stato di Giorgia, a 6 1. 1/2 N. O. dalla citta di Savannah, e a 1 1. 3/4 da Ebenezer, ABERCUBIBIE, distr. della contea d'Effinghani, nel basso Canada, a i3 1. N. O. da Montreal. ABERDALGIE, parrocchia della Scozia, contea e presbiterio di Perth, suirEarn, a i 1. S. O. da Perth. Di quivi i salmoni sono portati a Perth, d'ove,coperti di ghiaccio, trasportansi poi a Londra. Nel i322, .^5 ABE cLbe qui luogo una sangulnosa battafrlla ilella di Dupplin, fi a Eduardo Baliol secondato da^;!' In- glesi, ed il conte di Marr regcrente di Scozia. Que- st'ultimo fu disfatto con grande perdila. Gli abitanli di Aberdalgie giungono a 5oo. ABERDEEN, contea raaritt. della Scozia, circon- dala al N. e aU'E. dalPoceano Germanico, al S. dal- le coiifee di Perlb, Forfar, Kincardine, e air O. da quelle di Banff, Elgin cd Inverness, fra il 56" 52' e il 57° 42' di lal. N. , ed il 4° 5' c il 0° 6' di long. O. La superficie e di 1,260800 iugeri mglesi o 256 1. q. Nella primavera, estate ed autunno, il caldo e meno di 4 in 6 gradi cbe non a Edimborgo, e di 9 in 12 gradi che non a Greenwich. In generale, il yerno, stante la grand'estensione della costa niaritt. , e mite; ma Testate ordinariamenle breve e freddo. I princi- pali suoi fiumi sono il Dee, il Don ed il Deveron, col Bogie, Ylhan, Urie, Ugie, ecc. , e fra i inolti suoi laghi il piu grande non ha che i 1. di lunghezza : i principali sono il Loch Muick, il Loch Kanders, ec. T^ovansi acque minerali a Peterhead, Frazerburg cd Aberdeen. Le sorgenti del Pananich sono nella parte settentr. di Mar. Questa contea ha un canale di navigazione aperto nel 1807, che si estende per 6 1. da Aberdeen sino a Inverury, con la larghezza di 7 nietri e la profondita di metri i. 20. II sno pin alto livello e di metr. 54 sopra le basse maree, ed ha diciassette sostegni. Nella parte libeccio, chiamata distretto di Mar, sono alcune delle piii alle raonta- gne della Scozia, ed il Ben Macdhu sorge alPaltezza di metr. 1820 sopra il livello del mare, soli i3 metri meno del Ben Nevis, e molte altre montagne sono pochissimo inferiori. La quinta parte circa della su- perficie della contea d' Aberdeen consiste in tratti altissimi montuosi; e questi, colle terre incolte, le coUine e le paludi, occupano non meno di 160 1. q., non contandosene che 96 di terreno coltivato, che giace principalmente dalla parte di levante. A 2 1. da Aberdeen si trova una ricca miniera di ferro con ossido grigio di manganese. La calce e comune in raolti luoghi. Vi sono cave di eccellente lavagna, buonissime pielre da mulino e del granito con cui si fanno i quadroni pel pavimento delle strade di Londra. Le montagne di Braonar rinchiutlono cri- stalli colorati, trovandovisi anche qualche topazio e berlllo. NelFIlhan si pescano belle perlc. II pino di Scozia, il faggio e la quercia coprono una gran parte della contea. I daini sono numerosi sulle al- ture, e nelP inverno scendono al piano e mangiano tutto il grano che vi trovano. L'agricollma fa ra- pidi progressi. Dodicimila bestie cornute traspor- tansi ogni anno in Inghllterra ed al mezzodi della Scozia. Le sue principali manifatture sono quelle di lana, cotone, tele, berrettame, cordami, carte, ec. Vi sono pesche considerabili sulla costa e nei tiumi, principalmente nella Dee. Si trova altresi in questa contea qualche curiosa antichila. La contea di Aber- deen, di cui la citta dcllo stesso nome e la capitale, divides! in sette presbitcrii : Aberdeen, Alford, Deer, Ellon, Garioch, Kincardine, Strathbogie e Turreff. Contiene 88 parrocchie, 3 bor. reali, una citta e 177700 abitanti che abilano in 29500 case. Spedi- sce un membro alia camera dei comuni. Dobbiamo aggivignere che la vena e il principal raccolto, semi- nandosene ben 160000 iugeri ; ma si raccoglie pure delPorzo, e alquanto frumento, pero in poca quan- tita. Sommamente estesa si e la coltivazione delle rape e delle patate. Molte migliaia di iugeri di terra sono chiusi da cinte, nelle vicinanze di Aberdeen ; ma pratica tale non e confinata a quel distretto, ed ABE 26 ample aggiunte si fanno costantcmente a quelle terre arative. Le case nei poderi e le adiacenze, con poche eccezioni, sono comode ed agiale. In questa contea si alleva maggior bestiame che non in qiialanque allra della Scozia. Si preferisce la razza indigena, che in quest'ultimi trent'anni crebbe molto in gran- dezza, dicendosi infatti che dopo F introduzione delle rape , gli anlmali abbiano raddoppiato di peso. Vi sono alquante grandi tenute, ma nonoslante la propriela e grandissimamente suddivisa. ABERDEEN, capitale deiranzidetta contea, anti- ca, distinta e florida citta, borgo reale, per la piu parte sitnata sopra uu'eminenza, sulla sinistra spon- da della Dee, presso la sua foce, alia lat, settentr. di 57° o' 58", ed alia long, occid. di 4° 26' 4", conte- neva nel 1821 la popolazione di [\[\^oo abitanti, cresciuta indi fino a 59000. Acquisto commercio ed imporlanza sino da remoti tempi, e fece cospicua comparsa in molte scene tempestose della storia scozzese. La piu antica carta che si conservi fu rila- sciata dal re Guglielrao il Lione, circa al 1179, ed i giornali dei magistrati e del consiglio cittadino si conservano pressoche interi dal 1898 in poi. lire Roberto Bruce le concesse di molti beni : nelle guerre civili, durante il regno di Carlo I, fece brillanfe figura, e sofferse grandemente. Rimase pressoche stazionaria per circa due secoli sino al 1750, in cui comincio a crescere. Miglioro quindi segnalatamen- te, soprattutto nel presente secolo, colFesten'sione delle sue manifatture e dei traffici, e per la forma- zione di molte vie nuove che presero il luogo del moltissimi suoi vecchi viottoli angusti e tortuosi. Al S. , sono prossimi ad Aberdeen due ponti sulla Dee; uno di 7 archi, in pietra, prima eretto nel i520-6 e rifabbricato nel 1719-23; Faltro di ferro sospeso, aperto nel i83o. Le strade da questi ponti condiicono ad Union Street, che coirUnion Place e coUa Castle Street, nella stessa linea retta, formano un gran viale, lungo circa di 1. , con tutte le case di granito bianco, bellissime ; in un sito tale strada passa sopra un profondo burrone, in parte imboscato, mediante un ponte di granito, d'un sol arco di 40 metri, aperto nel 1804. Tra i pubblici edifizii, meritano di essere ricordati le stanze di con- versazione, il palazzo civico, il palazzo di giustizia, le prigloni nuove ; le chiese di San Nicolo a levante ed a ponente, la chlesa al norte ed altre di recente erezione ; la chiesa di Sant' Andrea degli episcopali scozzesi ; le caserme, poste sul colle del castello, die in antichi tempi era il luogo d'un forte ; Tospi- zio di Gordon, la casa di correzione, il tcatro, lo spedale, la sala medica, ed il nuovo edifizio del col- legio Marischal. Oltre a quest'ultimo seminario, vi hanno molte accademie e scuole pubbliche e priva- te, tra le quali la scuola classica, stabilita prima del 1418, i cui maestri sono nominati dietro esame, ossia per concorso. Lo stabilimento della posta re- golare per ad Edimborgo ebbe luogo nel 1667 '■> raessa una stamperia nel 1621, ed i primi almanacchi pubblicati in Iscozia cominciarono qulyi nel 1677. II numero delle instituzioni e dotazioni di carila e grande, oltre a 70, sotto rajuministrazione de"' ma- gistrati, e la rendita netta nel i838 n'era di lire di sterlini 3o84. 12. 4, chVquivalgono a nostre italiane lir. 77120. L'ospizio Gordon mantiene e da educa- zione a i4o fanciulli, ed ha Tannua rendita di circa 75000 lire ; vi hanno ancora vm ospedale ; un asilo pei pazzi eretto pochi anni sono colla spesa d'oltre a 25oooo lire; nn instituto pei sordomuti; un gran- de ospizio per le zitelle prossimo ad aprirsi, ed uno 27 ABE ad educazione e mantenimento dei ciechi. Un prov- vedimento pei poveri, dopo trascuralo a luniro, co- mincio da pochianni nelle sei parrocchie della cilta ed in qiiella adiacente di Old 5laclier. Tiene Aberdeen luogo distinto nelle nianifal- ture e nel commercio del pari che nella letleialura della Scozia. La citta e Tadiacente paese erano nel passato secolo famose per la manifattura del berret- tame di lana ad agucchia che trasportavasi sul con- linente; ma I'ultiraa guerra e 1' introcjuzione delle macchine grandemenle pregiudico silfatto ramo d' industria. Vi sono grandissimi stabilimenti per la fdatura del cotone, del lino e della lana, in molti de^jiiali si usa la forza del vapore ; molte quantita di lana del paese si lavora in lappeti ; la manit'attnra del colone, introdotta del 1778, inipiega presso a 3ooo persone ; quella del lino, 4000 ; nel i838 im- porlaronsi i320 tonnellate di cotone, 3460 di lino e 1G57 iy/2 di lana. Si sono stabilite estese officinc fli ferro, dalle quali si producono macchine a vapore, ancore, calene-gomone, e macchine da tilare. A molta estensione si e porlata la fabbricazione delle navi, e vi hanno fal)briche di cordami e di tela da vele . Nelle vic^nanze si Uovano cartiere e concie di pelli, fabbriche di sapone e di candele, distillerie di spirili e birrarie che esportano molta di quella birra che chiamano porter. Le produzioni nalurali che si esportano sono il salmonc, che si spedisce a Londra nel ghiaccio, il granito, la cui csportazione nel i838 fu di 19880 tonnellate, le nova, il porco, il burro, il tVuniento, ed il bestiame vivo, del quale esportaronsi mediante il vapore, nel i838, sino a 7000 e piiicapi. llvalorc delle esportazioni costierc ed alle parti estere si puo slimare da un milione e mezzo a due milioni di sterlini, o lire ilaliane 37,500000 in 5o,oooooo ; e crescc continuamente e rapidaniente. Al i." gennaio i836, appartenevano al porto 359 navi della portala di 4^74^ tonnellate, condotte da 3095 uomini. V ha una comunicazionc costante a mezzo di bastimenti a vapore con Londra, Leith, Peterhead, Inverness e colle isolc Orkney. L''ammonlare dei dazi nel i835 f u di 4^1 34 lire di sterlini (nostre lir. i,i2835o), di porto delle leltere nel i83G, lire di sterlini 9230 o nostre lir. 230750. Avvi un canale per ad Inverury, lungo 6 1., che trasporta principalmente i prodotti agricoli, letame e carbone. II porto di Aberdeen e nafurabnente capacissimo, formandovi la Dee un ragguardevole esluario, e negli idtimi Go anni s"* e andato miglio- rando. Essendo alia bocca del fiume uno scanno, che alle volte imbarazza, si sono fatti grandi lavori per rimediare al difetto, mediante Terezione di un raolo lungo ben 45o metri che sporge nelP Oceano dalla parte N. del fiume, con uno sperone sulla sponda opposta, e varie opcre sussidiarie. Ancora pero il porto e difficile, solo praticabile quando sia acqua sufficiente sopra lo scanno che ha metr. 3. Go a marea bassa, e metr, 4- 80 in 5. 20 nelle alte. Si e eretto un fanale sul Girdle Ness, alia pun la S. della baia. NclPinterno del porto si sono grandemente estese le riviere, limitato con isponde massicce il ca- nale della Dee, e si sta convertendo pai ie delFestua- rio in un dock o bacino di gran dimensione. La rendita del porto, che si amministra da un officio di curatori, fu per Tanno 1837-8 di lir. 1597G. 10 di sterlini, o nostre lir. 399412.50; Fordinaria spesa e di lire 8724. 5 (nostre lir. 217831.25), quella per le opere progressive lir. 9226. G. 8, che sono lire nostre 23oG58. 3o. Dal 1810 al i838 inclusivo, si sono spese nel porto lir. 455oi6. 16 di sterlini, o ABE 28 nostre lir. 11,400420, della qual somma TinteressC del denaro preso a prestito ascese a i5G4GG. iG di quelle lire, nostre lir. 3,91 1670. Per la grande spesa fatta in nuove strade e nel porto, gli affari del borgo s"* imbrogliarono e ne segui una privazione dL fran- chigia, ma non fu soslenuta perdita permanenle, e da molti anni torno in credito. Nel i838, la rendita fu di lir. 1 7507. 10 di sterlini (nostre lir. 437G87. 5o), la spesa di lir. iGGGi. G. 8 (lir. 4iG533. 3o), delle quali circa 7000, ossia nostre 175000 per interesse dei denari mutuati. Nel i832 il numero delle case era di 2588, delle quali 1289 del valore (Poltre a 10 lire di sterlini, ossia lir. 25o nostre ; da quelPanno, Aberdeen manda alia Camera dei Comuni un mem- bro, non essendo piu per cio unito ad Arbroath, Brechin, Bervie e 3Ionlrose. Nel 1837, ^ ("ostituenti erano 2539, cosi cresciuti dai 21G6 del i835. ABERDEEN (OLD), antica citta, situata circa i/3 di 1. al N. di Aberdeen, cui e unila mediante un villaggio chiamato Spital. Ne' tempi antichi fu sede di un vescovato, essendovisi nel ii54 P^^rfat^ quella di 3Iortlach. Nel i4o8 ricevette una carta, ossia di- ploma di privilegio daGiacomo IV, solto cui furono eletii un prevosto con 18 altri membri ; nel 1715 perdelte la franchigia, e nuovamente nel 1723. E un picciol luogo, consislente semplicemente in una unica strada, senza commercio e con pochissime proprieta, tulta la sua importanza dipendendo lo- talmente dalla sua universila. La popolazione n*'e di iGoo alutanli; la rendita nel i833 era di lir. 43. 5 di sterlini o nostre lir. 1081. 25 ; la spesa, di 14. G. 8, che sono nostre lir. 358. 3o ; e cosi senza debiti ed invece con un sopravanzo. Ha settc corporazioni di traffico. Gli edifizii principali sono il collegio, la cattedrale, ed i ponli sul Don, presso cui e il luogo situato. I fabljricati del collegio del re hanno aspelto antico e sono di varii tempi; per modificazioni e riparazioni rccenii, essendovisi spese circa Gooo lire di slerlini, che sono nostre lir. i5oooo, si trovano in buono stato. La libreria c la cappella slanno a ridosso di un'alta torre quadrata, sormontala dal- la corona imperiale in pietra. La cattedrale di San Macario, da cui si denomina la parroccliia, e un antico edifizio gotico, principalmente di granil(>, cominciato nel secolo xiv ; il coro e la gran lorrc centrale furono demoliti o caddero, un secolo fa ; rimane la nave e si usa per chiesa parrocchiale ; airestremita occid. sorgono due guglie di pietra, benissimo proporzionate ; anche il coperto nelPin- terno presenta una reliquia preziosa. Presso la sua foce ilDon forma una piccola cala, che non ainmelte se non baslinienti della portala di poche tonnellate; un po"* sopra vedesi Tantico ponle, eretto dal re Roberto Bruce, di un arco gotico dell'ampiezza di 21 in 22 metri, che attraversa un l)urrone sassoso e imboscato, ncl quale corre il fiume; tra esso ed il mare ergesi un nuovo ponte di 5 archi, aperto nel i83o, la cui spesa fu sostenuta coi fondi della vecchia e men conveniente coslruzione. Le Universita di Aberdeen sono due di nu- mero, in ciascuna delle quali si e fondalo un collegio. La piu antica e quella di Old Aberdeen, fondata dal vescovo Gugllebiio Elphinston nel i494^ ^'on bolla del papa Alessandro VI; de'suoi fabbricali s' e detto di sopra. Ebbesi da prima il nomc di Collegio del Re, invece di qucllo della Vergine Maria, cui fu ori- ginalmente dedicata. L'aliro e posteriore seminario venue stabilito nel i593, e si chiama Collegio Mari- schal, dal suo fondatore Giorgio Keith conic Ma- rischal. II collegio del Re ha un principale, un 59 ABE oltoprincipale e 9 professorali. Annualmente si di- Iribuisce in diverse proporzioni una somnia di circa 770 lire di sterlini, die sono nostre lir. 44^50, )rovenienti da fondazioni carilalevoli, Ira i34 stu- lenli che si chiamano borsuari. 11 collegio Marischal la un principale, 10 professori e 2 leltori d\imanila ; di legge scozzese ; in esso s'insegna pure la medi- :ina da 5 lettori nominati da ambedue i collegi. Z'lTca 1200 lire di sterlini, o nostre lir. 3oooo appar- engono ai borsuari e distribuisconsi in varie quote V107 studenli. 11 numero degli studenti e qviasi .>guale in ciascun cullegio; quelli di teologia inter- » engono alle prelezioni di enlrambi, la disLanza tra .-ssi essendo poco piu d'un terzo di lega. Neiran- 10 1887-8 il numero degli scolari matricolati nel- i'arti, raedicina, teologia e legge, fu di circa 700. Knlrambe Ic universita hanno cancellieri e reltori, cd esercilano le loro facolta indipendentemente Tuna lairallra ; si sono fatti diversi tenlativi per unirle in un solo stabiliaiento, ma sinora senza frutto. Quantunque le borse loro siano nunierose, piccobs- sinie ne sono le altre rendite. Anlicamente Tuniver- ' sita di Aberdeen aveva diritLo a copia di tutte le jpere entrate nel Mercato de'Librai, ma nel i836 jbbandono il privilegio per Tannuo pagamenlo di lire 242. 14 di sterlini, nostre lir. 6067.50. In pre- >enle, le loro biblioteclie sono sommamente difet- :ose. Nel Collegio Marischal sono un piccolo nmseo, in osservatorio, ed un esteso apparato per insegnare a filosofia naturale. L'educazione in quesli seminari lata torno altamente utile nel diffondere il sapere lel norte della Scozia ed eccilarne la condizione ntellelluale, particolarmente in migliorare i maestri U parroccbia, i quali essendo tutti slati al collegio, sono superiori a molli loro confratelli nelle parli nieridionali della contrada. II buon patto della edu- ^zione ed il numero de"* borsuari, moltissirai dei quali si eleggono sopra esame, sono allettativi a fre- juentarle ; i salarii pagati da uno studente, che non sia borsuario, non ascendendo a piu di 6 lire di sterlini, o nostre lir. i5o alFanno, coUa media 11 4 anni di studii nel corso delle arti ; e bel tratta- inento si puo avere a dozzina con circa 25 o 3o lire li sterlini, nostre lire 625 o 750 per Tintero anno icolaslico che comincia Tullimo lunedi di ottobre e lermina al principio di aprile, senza vacanze. Molti uomini insigni professarono in quelle universita, tra"* quali sono da raenzionare il dolt. Reid, autore delle Ricerche suir intelletto umano ; 11 Gerard; il rettore Campbell, autore della Filosofia della Ret- lorica e della nuova Traduzione degli Evangeli ; il dolt. Beattie, il bardo del Minstrel ; ed il dott. Hamilton, autore del famoso Saggio sul Debilo Na- tionale. 1 nuovi fabbricati che ora si erigono pel Collegio Marisclial, onde sostituirli ad altri rovinosi 2d insufficienti, sono di disegno elegante ed esteso; il governo, per Tagenzia di Bannerman, magistralo Jella cilia, concesse 1 5ooo lire di sterlini, o nostre lir. 375000, per codesta erezione, ed alLre lir. 7500 (nostre 187500) si raccolscro a mezzo di soscrizioni Ira gli alunni ed i benevoli dello stabilimento. At- lendesi che il compimento di quelle opere apra la strada a quelle aggiunle airuniversita ed a quei miglioramenti nelP insegnamenlo delle scienze e della filosofia che materialmenle riescano di benefi- zio a codesta parte delPImpero. ABERDOUR, parroccbia di Scozia, conlea d' Aber- deen, presbiterio di Deer, a 2 1. 2^3 O. da Fraser- borgo, sulla riva del mare. Nclle vicine rupi sono protonde caverne. Alle loro cstrcmifa si veggono ABE 3o le rovine del castello di Dundarque, che sostenne un lungo assedio nel i336. Nelle muraglie della chiesa si veggono molti crani umani, che credonsi degli anlichi conquisfatori del paese. Assai vicino si Irova una cava di pietre molari. Abitanli 1600. ABERDOUR, parroccbia e villaggio di Scozia, conlea di Fife, presbiterio di Dunfermline, a 3 1. 2/3 N. N. O. da Edimborgo, presso lo stretto di Forth. Oltre un ospedale, vi esistono fabbriche di panni grossolani, cave di pietra da calce, (H pietre da ta- glio, e miniere di carbone fossile. Ha un buon porto frequentato pei bagni marini, e presso alia cosla vedesi un obelisco. Conta 1750 abitanli. ABERFOYLE, parroccbia e famoso passo o angu- sla valle per cui si va nelle Higland, o terre alte, in Iscozia, contea di Perth, presbiterio di Dunblane, a 4 1. 1/4 Dow. Ha 660 abitanli, molti lagbi, delle pietre da calce, del granito e delle cave di lavagna. 11 villaggio o clachan di Aberfoyle in queslo passo e il teatro di talune tra le piu interessanti av- venture del romanzo di Walter Scott, intilolato Rob Roy. ABERFRAW, Gudwia, piccola citla e parroc- cbia del principalo di Gallcs, hundred di Malltraeth nelPisola di Anglesey. E posta alia foce delPAber, a 4 I- S. E. da Holyhead. 11 suo porto ricever puo bastimenti di 3o in 40 tonnellate. Vi si esercila la pesca. Dicesi che Aberfraw fosse una volta luogo ragguardevole , ove risedellero 9 principi di Gal- les. Si disotterrarono alquante antichita. Abit. 1200. ABERGAVENNY, Gobannium Situru7?i , cilia e mercato delP Inghilterra, capitale delF hundred del nome stesso, contea di Monmouth, a 41- i/3 O. da Monmouth medesimo, in una valle, presso il confluente della Gavenny e deirUsk, su cui e un bel ponte di quindici arcate. Questa cilia, assai ben coslrulta, sta sulla strada che conduce dalla parte occid. del principalo di Galles a Bath, Bristol e Glo- cester. E stata anche forlificata , e vi rimangono ancora parte delle mura e la porta della di Tudor. La chiesa e un anlico edifizio, che rinchiude molti monumenti. Abergavenny possede manifatture di lana, e nel suo circondario fucine assai vasle. Le monlagne abbondano di carbon fossile e di miniere. Ne'suoi dinlorni si veggono deMsegli avanzi di un castello antichissimo . Abitanli 4280, L"' hundred d"" Abergavenny si divide in due parli, e racchiude 25 parrocchie ed abilanti 22100. ABERGELEY, piccola citta marill. e parroccbia, nella parte seltentr. del principalo di Galles, conlea di Denbigh, hundred d' Isdulas, a 3 1. 2/3 N. O. da Denbigh. Vha de' bagni marini, a'quali da alquanli anni e moltissimo il concorso ; e vi si tengono an- nualmente due fiere di bestiame . Sono nel suo circondario miniere di piombo. Abitanti 245o. ABERGEMENT (LE PETIT), villaggio di Francia, spart. deirAin, circondario di Nanlua, canlone di Brenod, sul Seran, a 3 1. i//f S. S. E. da Nanlua, c a 8 1. 2/3 S. E. da Bourg. Vi e una sega pei legnami. Conta 35o abitanti. ABERGEMENT LES MOLOIS, casale di Francia, spart. della Costa d''Oro, circondario di Digione, canlone ed a 3 I. i/4 da Is sur Tille, e a 6 I. N. O. da Digiune. Vi si trovano una fornace ed una fucina. Annovera 1100 abitanti. ABERGEMENT ( L ) SANTA MARIA, villaggio di Francia, spart. del Doubs, circondario di Poiitar- lier, canlone di Moulhe, a 3 1. i/3 S. S. O. da Poh- tarlier. Annovera Sqo abitanti, ch"" esercilano delle miniere di rame. 5i ABE ABERGWILLY o ABERGUILLY, villaggio c pai- locchia nella parte merid. del principalo di Galles, conlea di Caeniiarlhen, hundred d'Elvet, a 3/4 di 1. E. N. E. da Caermartheu. Vi e un palazzo vesco- vile, appartenenle alia sede di San David. E situala sill Gwilly, che si gella nel Towy. La chiesa divenne coUegiale sotto il regno di Eduardo 1 per opera di Edmondo Beke, vescovo di San David, e le sue rendile ne furono dappoi trasferite a Brecknock da Enrico VIII. Ha 2860 abitanti. ALBERROUH, cittadetta di Persia. Ved. Abercu. ABERLADY, parrocchia di Scozia, contea e pre- sbiterio di Haddington, a 4 1. 3/4 E. N. E. da Edim- horgo. Abitanti 1200. ABERLEMNO, parrocchia di Scozia, contea, pre- sbiterio, e 2 1. al N. E. di Forfar, sul niargine di South Esk. Vi si veggono due singolari obelischi di 8 a 9 piedi di altezza, coperti per ogni lato da rozze scuUure e curiose, che nascer fecero molte discussioni fra gli anliquari. Si crede che quesli obelischi indicar vogliano la niemoria della dist'atla di un neniico nel 1010. Abitanti 1140. ABERLOUR,anticanicnte SRIRDUSTAN, parroc- chia di Scozia, contea di Banfi" sede di un presbite- rio, a 4 1. 1/2 S. E. da Elgin, suUa Spey. Abitanti I25o. ABERNETUY, parrocchia di Scozia, parte nella contea di Fife, e parte in quella di Perth, sede di un prcsbiterio, a 9 1. S. E. da Inverness. Fu una voltasede archiepiscopale, trasferita a Saint Andrew nel nono secolo. Quanlo ora rimane de' suoi antichi edifizii e una torre rotonda alia 76 piedi con iG di dia)netro. Vi si vede la montagna Cairngorum, nella quale si Irovano dclle pielre preziose. Abi- tanti I 780. ABERNETUY, Aherne.thum^ gia cilta baronale di Scozia, nella contea di Perth, prcsbiterio e 2 1. 2/3 al S. E. di Perth, sul Pay, presso la foce del- PEarn, che vuolsi stala il soggiorno dei re pilti ; e ora sostiluita da un piccolo villaggio dello stesso nonie forinato da poche meschine case. ABERTA3IM, piccola citia della Boeniia, circolo e 4 1. 1/2 al N. jN. E. di Elnbogen. Vi sono ne'suoi dintorni miniere d'argento, stagno e coballo. La niaggior parte de'suoi abitanti, in numero di 960, sono niinatori; gli altri fanno merletti ed allevano del besliame. ABERYSTWITH o BLAENGHWENT, villaggio e parrocchia d' Inghillerra, hundred e 2 1. 3/4 al S. O. di Abergavenny, contea di Monmouth, sulPEbbw, a piedi del monte Kehau. La chiesa e una bella fabbrica di gotico stile. Abitanti della parrocchia 4i3o. E fanioso per le sue miniere di carbon fossile e per le sue officine di ferro, che in questi ultimi 20 anni sono grandemente cresciutc. ABERYSTWITH, Aberystycium, cittu e porto di mare nel principato di Galles, contea e 12 1. al N. E. di Cardigan, hundred di Geneur Glynn, sul Rheidiol, presso il suo confluente colP Ystwith, che raggiunge nel luogo ove quest'ultimo si getta nel mare. Questa citta fu una volta cinta da mura, e difesa da un forte castello rifabbricato da Eduardo I nel 1277, e del quale ancor veggonsi le rovine. Sorge sopra un"* eminenza che domina la baia, e le strade, benche insiniciate e eostrutte secondo il si- stema di Mac Adam, sono scoscese ed ineguali. Le case vanno eostrutte di schisti. Vi si vede un bel ponte nuovo. Vi sono fabbriche di stoffie di lana e cantieri per la costruzione di piccoli bastimenti. 11 suo porto e poco considerabile, uno scanno al ABE 52 suo ingresso impedendo a"* grossi navigli di entrar- vi. E piazza di grosso commercio, esportando stofie di lana, piombo, corleccia di quercia e pietra cala- minare, per lo piu a Liverpool. Siccome non v"' e luogo di mercalo per 8 1. di raggio, provvede un gran territ. adiacente . Baslauo 210 piccoli basti- menti pel suo commercio e per la pesca, che occupa molti de''suoi abitanti, i quali sono in numero di 356o. Neirestate molli ammalali vanno a prcndere i bagni d'acqua marina fredda e calda. Per loro divertimenlo, vi fu fabbricalo un nuovo teatro nel 1 833, oil re le sale di ritrovo gia aperte nel 1820. ABES, ABESCE, ABEK o ABEX, Ahexinom, nome che i Francesi scrivonQ^.<ine sormonlala da un'allra di oro risplendente, e gucrnita di gemme e di perle. Egli non prende moglie se non dopo tale cerimonia, avendo sempre gran numero di concubine. Toslo ch^e il nuovo im- peralore e incoronato, i suoi fratelli e i piii slrelti congiuiili cuslodisconsi da rigorosa guardia per li- more che i grandi della nazione ad essi non si rivol- gano onde acclamarli sovrani ; il che qualche volla anche succede. Di rado I'imperalore si vede in pub- l)lico, ed allora compariscc con numeroso corleggio. Tiene alia sua corle in ostaggio i ligli de' piincipali suddili, come garanzia della loro iedella. In tempo di guerra, fa pubblicare il giorno della sua marcia, c pianlar le lende in una gran pianura, ove passa in rassegna I'esercito. Le spedizioni non sono mai lun- ghc, non avendosi 1' uso di Irasporlar niagazzini mililari per sussislenza de' soldati , ne essendovi luoghi per lunghi accampamenli ; quindi, o bene o male, in poche setlimane la campagna si termina sempre. Gli Abissini non hanno leggi scritle ; lullo quindi si regola per consuetudine e per tradizione, cio die rende la giuslizia pronta, elFicace ed assai rispellala. Le rendite della corona si pagano in pro- do lli, e non in denaro, non avendosene alcuna sorte di conialo. Una delle fonli principali delle finanze del sovrano sono le imposizioni sulle merci recate di Turchia pel mar Rosso. L'ordine cavalleresco di Sanl' Antonio e un'allra rendita considerabile della corona, essendo onore che convien comprare a caro prezzo, ed e in parte ecclesiastico, ed in parte mili- lare. La lingua dell' Abissinia e di due sorte, come dicemmo ; la prima e piu antica e quella di ghez o ^hiz, cosi delta, perche si parlava nel regno di Ghez, dialetto dell'arabo, e la prima che si comin- ciasse a scrivere nell' Abissinia, onde in essa scrilti sono lulti i libri sacri e profani che si trovano nel- r Etiopia. L'altra e quella di Araara, mollo piu diffi- cile a scriversi, e che ha sette caratleri non usati nell' Etiopia. ABISTANDER, lago dell' Afganistan, a i8 1. S. S. O. da Guzni, e a 43 1. E. N. E. da Candaar. ABITANTI (GLI) o I VECCHI ABITANTI, bor. sulla cosla occid. della Guadalupa, nelle Antille mi- nori, capoluogo di quarliere, alia foce del flume A B I 48 del suo nome, ed a i 1. 1/2 N. O. dalla Bassa Terra. Gia cade in rovina. Monluosissimo e il quarliere e le spiagge ne sono malsane. Collivasi a cafie, zucchero, cotone, caccao e manioco ; e vi sono savane, boschi, ed i/3 di terre incolte. Vi si contano 78 deposili di caHe, 4 di zucchero, 38 di cotone e 7 pel manioco. Dei suoi 2000 abitanli, 223 sono bianchi, 217 di colore liberi, e i56o schiavi. ABITIBBI, flume dell'alto Canada, che ha la sua sorgenle nel lago Abilibbi, e che si getta nella l)aia di James, dopo di essersi unilo al Moosa, a poca dislanza dal mare d' Hudson. Quivi abita una nazione dello stesso nome. ABITIGA, nazione numerosa e guerriera d' In- diani nella provincia di Turna, nel Peru. • ABIUD, villaggio dell' Abissinia, sopra un' emi- nenza, presso Dissan. ABIUL,bor. del Portogallo, provincia dell'Eslre- madura, e a 7 I. 1/4 ^- ^- ^- Thomar. ABIVERD o BAVERD, cilia della Persia, nella provincia di Cuiassan, a 87 1. N. N. O. da Erat, e a 12G 1. S. S. O. da Samarcanda. ABJAC DE NONTRON, villaggio di Francia, spart. della Dordogna, circondario, cantone e 2 1, i/j «1 jN. E. di Nonlron, sul Bandiat. Vi si trovano cave di grauilo abbondanlissime. Ha i58o abitanli. ABLA, bor. di Spagna, provincia 69!. i/f\ al N. N. O. da Almeria, Granata, sul Rio Nacimienlo. ABLACII, flume di Germania, che ha la sua sor- genle al S. del villaggio di Seudenhard, nel princi- palo di HohenzoUern, passa per Moszkirch, indi per Mengen, e si gella nel Danubio, a 1/2 1. N. E. da Mengen, nel regno di Virlemberga. ABLAI, contrada della gran Tarlaria, al S. della Siberia. 1 popoli governati ne sono da un principe calmucco, sollo la prolezione della Russia, il quale risiede a Bercou, piccola citta in riva dall'Irlich, a 200 1. da Tobolsk, Ira 5i" e 54" di lat. N. e 70" e 81" di long. E. ABLAIGIIIT o ABLAINCIIIT, citta della Tarlaria indcpendenle, nel paese dei Chirghi Caisac sul flu- me del suo nome, che si coiigiunge all' Irlich, a i5 1. S. da Lsl-Kamenogorska. Si veggono in qucsU ciltii i rimasugli di un gran lempio, che si dice erelto prima del 1671 agli dei della nazione da Ablai capo de'Calmucchi songari ; una muraglia di i5 piedi di allezza lo circonda. La cilia e in decadenza. NeH'ullimo secolo vi si conservavano ancora de' ma- noscritli, che risguardavano i Mongoli ed i Tan- guli. ABLEIGES, terra di Francia, nel Vexm, spart. di Senna e Oisa, sulla Vionne, lonlaua 2 I. N. N. 0. da Pontoise. ABLIS, bor. di Francia, cantone e 3 1. all' O. di Dourdan, nello spart. di Senna ed Oisa, circondario di Rambouillet. Vi si tengono due flere annue di bestiame, raercerie e chincaglie. ABLITAS, piccola citta di Spagna, provincia e i5 1.3/4 al N. O. da Saragozza (Aragona) , sopra un ruscello, che si gella nel lago del Santo. Filippo iv I'eresse in conlea nel i632, in favore della contessa di Monti] o. l\ caslello ne occupa il luogo piu alto. Le sue terre sono ferlili in frumento, orzo e vino, e vi si raccoghe anche dell'oho. Abitanli 1240. ABLOIS, comune della Francia, nello spart. del- la Marna, ad i 1. 3/4 S. O. daEpernay, annovera 1400 abitanti. ABLON, villaggio di Francia, spart. di Senna ed Oisa, circondario di Corbeil, cant, di Longjumcau. \9 ABO n riva alia Senna, a 3 1. S. S. E. tia Parigi. Vi si iene un dcposito cli vini per la capilale. ABNUD, grau villag^io deiralto Egilto, provincia li Tebf, sulla sponcla diitta del INilo, a 3 I. i/4 S. la Chene. ABO, distretto del governo di Finlandia, iiella \ussia europea, comprende la Finlandia propria, ma piccola parte delFOstro Botnia, e lutto il gruppo lelle isole Aland. Si estende dal Sq" 5o' al Go" 20' li lal. N., e dal 17° al 21° 44' di long. E. Conf. al N. col distr. di Vasa, all' E. con quello di Helsing- lors, al S. col golfo di Finlandia, ed alP O. col golfo li Botnia, ove trovasi il gruppo delle isole Aland. La sua superficie di i594 1. q., e nel i8o5 conteneva 207960 abitanti. Ha 6 citta, 4980 podcri. Si divide n 9 parti, chiamate giustizie, cioe : Rikie, Masko, Virmo, Vems, Satakunda superiore, Satakunda in- feriore, Satakunda del centro , Aland, Haliko. II lislr. prende il nome da quello del suo capoluogo. LMnterno n'e piano generahnente, pero suUe coste, 3 sopra tutto verso il S. s"" innalza qualche monle. Vi si trovano parecchi laghi, fra i quali il Pylioeiaervi :|uasi nel centro. Le cateratte del Kumioski sono jsservabili, e incomodano la navigazione di esso fiume. Tutte le coste, tan to del S., che del S. E. e ielS.O., sono seniinate d'isolette, le une abitatc, ie altre aride e deserte. 11 suolo del distr. di Abo e ■ertile, sopra tutto al S. , ov"' e meglio collivato che n nessuna altra parte della Finlandia. Vi si raccol- ^ono grani, cavoli, patate, luppolo, lino, canapa 3 tabacco. Si ha ogni cura per I'educazione de' be- stiaini. Le parti del N. e delV E. hanno diverse foreste molto estese , che forniscono legname da costruzione, assi, catrame, resina e potassa. Le coste, come i fiumi ed i laghi, abbondano di pesce. Le montagne danno calce e lavagna ; e le paludi mi- niera di ferro, ma in piccola quantita. La maggior parte, gli abitanti, Svedesi, sono laboriosissimi ed nidustriosi. ABO, in lingua del paese Turcu, citta della Russia europea, capitale del governo della Finlandia e del distr. d' Abo, posta alPestremita deiristmo forniato da' golfi di Finlandia e di Botnia, ed attraversata dair Auroioki , sul Baltico. Lat. N. 60"* 2G' 58" ; long. E. ig*^ 57' o", a 102 1. O. N. O. da Pietro- borgo. Questa citta non esisteva ancora nel 1157. Essa e aperta, e divisa in 5 quartieri, che racchiu- dono 3 piazze pubbliche e 102 vie. La sua catte- drale fu edificata nel i3oo, ed ha 100 metri di lun- ghezza con 43 di larghezza e 5o di altezza. Fra gli altri edifizii si fanno distinguere il palazzo pub- bhco, il collegio, il palazzo di giustizia e la dogana. Abo e sede di una superior corte di giustizia, e di un vescovo luterano. Havvi una societa d'econo- mia industriale, che possede una biblioteca , una coUezione di modelli, ed una borsa di comraercio. Gustavo Adolfo, re di Svezia, vi fondo nel 1628 un collegio, che fu poi nel 1640 eretto in universita dalla regina Cristina ; universita che dal 181 2 rice- velle grande accrescimento,occupando un locale bel- lissimo, ed avendo una biblioteca di 3oooo volumi, una collezione d' instrument! fisici ed astronomici, un gabinetto di storia naturale, un giardino botanico ed un osservatorio. Circa 3oo studenli la frequen- tauo, a' quali danno lezione quaranta professori. Essa pubblica un giornale, solo foglio periodico di iutta la Finlandia. Gli abitanti di Abo si dividono in tre classi ; i borghesi finlandesi, fra' quali scel- gonsi i 24 anziani che compongono il consiglio del- la citta, i commercianti e gli artigiani. Vi sono Encicl. Geogr. Vol, I. ABO 5o manifalturo di panni, chincaglie, sapone, raffnierie di zucchero, fabbriche di tabacco e di sloffe di seta, concie di pelli e cuoi, due canlieri da costruzione ed una bella vetraia. 11 porto n' e coniodo e sicuro. I piccoli bastiu\enti possono soli rinioutarc il fiumc sino al molo ; i grandi danno fondo a 1/2 i. S. O. dalla citta. La foce delP Auroioki e difesa dall' Abo Slot. Pill di 40 bastimenti sono continuamente oc- cupati nella pesca, nel cabottaggio, nelle spedizioni lonlaiic. Si esportano annuabnente piu di 65ooo assi di abete, 700 botti di catrame, biade ed allre derrate, come pure oggelti manifatti. Abo molto sofK'erse dagPincendii, e sopra tutto da quello del 1765 ; ma poi nel 1827 il fuoco distrusse il fabbricato delPuniversita cd oltre a 700 case private, ed allora P universita medesima fu trasferita ad Elsingfors, attual capitale della provincia. La Russia e la Svezia vi conclusero nel 1742 un traltato di pace a quest'ul- tima favorevole. Questa citta con tutta la provincia, gia appartenente alia Svezia, fu alia Russia cedula con la pace di Friderichsliam del giorno 17 settem- bre 1809, La cittu giace 5o 1. al N. E. di Stocolma, ed annovera i3ooo abitanti. ABOCA, casale della Toscana, nella valle Tiberina, comune e giurisdizione di San Scpolcro. Siede a mezza costa sulPangolo d'uno spronc che diramasi dal fianco occid. dell'alpe della Luna, al coniluentc di due rivi dove abbocca il torrcntc Tigrana, circa I 1. 1/2 al N. di San Sepolcro, e altrettanto a S. E, da Santo Stefano, alia cui comune appartiene. Conta 220 abitanti. ABOCNA, citta del regno di Sennaar, nella Nubia, a 75 1. circa S. E. da Sennaar. ABOCROV, repubblica negra della Guinea, presso la Costa d'Oro. Lo stato vi mantiene a sue spese case di prostituzione. ABOLOVA o BOLGVA, fiujnicello della Russia europea, che ha la sua sorgente nel governo di Ka- luga, scorre dal N. al S., e si getta nel Desna, vicino a Briansk, nel governo di Orel. ABOMEI, citta d' Africa, capitale del regno di Daomei, nella Guinea superiore, sulla Costa d'Oro, in una pianura sabbioniva irrigata da un ruscello, a 21 1. N. da Juda. E circondala da una fossa larga e profonda, attraversata da 4 ponti di Icgno. La citta e costrulta senza regolarita. L' abitazione di ciascuna famiglia vedesi ricinta da un muro di terra e consiste in un certo numero di capanne destinate per le donne, ed in due o tre portici pel capo. 11 re di Daomei ha due abitazioni in Abomei; ma egli ordinariamente risiede a Calmina e ad Angona. Quei palazzi sono parimenti capanne, poste in un ricinto di un quarto di lega, chiuso da muri di terra. Vi si celebra ogni anno una gran festa, che dura tutto il mese di gennaio, e termina colla strage d'una cinquantina di schiavi. Norris fa ascendere la popo- lazione di questa capitale a 24000 abitanti ; Rienzi pero la limita a 2 in 3 migliaia. Vi si tengono ogni anno dei considerabili meroati. ABONDANGE, borgo degli Stati Sardi, capoluogo d' un mandamento della provincia di Ciablcse, a sinistra del torrente Dransa, a 4 1- 1/2 S. E. da Thonon e 10 1. 1/4 E. N. E. da Gincvra. Annovera i5oo abitanti. 11 comune d'Abondance (Abbondanza), egualmente che la valle, fu cosi appellato dalla copia e singolare bonta de'suoi pascoli. E tutto circondato da montagne, sulle quali non si e aperta via pratica- bile per la gran quantita di nevi che alP inverno Ic cuoprono. La chiesa, unica del luogo, fu edificata nel secolo x. di cotica architcttura c che puo dirsi 4 5i A BR A B R 52 Jellu pill belle del Ciablese, e vuolsi che la pielra ioiidaiiienlale ne sia sLala posta da San ColoinJjano. Allevasi quivi gran quantila di vacche, muli e ^io- venche l icercaLissirae.ramo dicommercio cui special- mente inlendesi dagli abilanli. Vi si fa di moltissirao burro, e certo cacio liquido chiamato vaccherlno^ tenulo pel migliore della Savoia e molto apprezzato in Ginevra, in tutta la Svizzera ed altrove. Havvi una cava di marmo rosso venato di bianco e due di gesso. A'i si lengono tre fiere all' anno, pel bestiamc, assai rinomale, ed a cui concorre gran numero d*'abitanti dei paesi d''iulorno. Un teriipo quivi era una farnosa abazia. ABONDANT, villaggio c bel castello di Francia, spart. d^ Euro e Loir, circondario, cantone ed i 1. 3/4 al N. E. di Drcux, Annovera i i4o abilanli, ed lia una iabbrica di sloviglie e di Icgole, ed una cava di terra da porcellana rinoinala. ABONI o ABEjNO, piccola contrada della Guinea, nell"' inlerno della Cosla d' Oro. Produce deiroro, e vi si tcngono annualmente Here frequentalissime. ABONY, bor. dell' Ungheria. Fed. Abaky. ABOO, cilia delP Indo'slaii. Fed. Abu. ABORGADAS, isoletla dclF America, al N. O. dal capo di SanT Elena. Essa forma reslremila N. O. della baia di Guayaquil. ABORIGENI. iXonie, col quale si dinotano gli abi- lanli prinji d' un paese, per dislinguerli da quelli cbe in a[)j)resso vi p^oscro slanza. ABOSAGUU, dai Franccsi scrilla Ahliosagnr ^ cilia d'Asia, ncl Tibet , sulla sinistra sponda del Gauge a 47 1- N. O. da Sivinagar. ABOSCIIIN , villaggio della Boemia, circolo di I'ilsen, a i3 1. O. N. O. da questa cilia, e 2 1. 3/4 O. da Tepl. A' i sono di He acque niinerali. ABOSCUN, penisola delf Indoslan, in cui nel 1220 mori in esilio il Sullano Muained. ABOSI, cilia del Giappone, sulla cos ta delFisola dl Nifon, nel piincipalo di Farinia, a 25 1. 1/2 O. S, O. da Miaco. E difesa da parcccbi forli. 11 niare nei conlorni e pieno di scogli e di banebi di sai>bia. ABO SLOT o ABO IirS, forlezza della Russia curopea, nel govcrno di Finlandia, c nel dislr. di Abo. Sla vicino a quesla cilia, sopra una lingua di lerra alia foce delP Auroiolvi. Essa e una delle piii anliclie forlezze del paesc ; le guerre e grincendii riianno pero assai danneggiala. Si crede die Eri- co XIV vi fosse de tenulo prima di essere rincbiuso in Caslel llobn, nelF isola di Alandia, ABOUGA, fiume della Tarlaria. Ved. Ablga. ABBA, cilia del regno di Sennaar, nella Nubia, a 32 1. S. E. da Sennaar. ABBA, cilia della Guinea superiore, sulla Cosla d'Oro, regno di Fanli, a 6 1. dal mare e a 35 1. S. da Curaassia. Fu una volla cilia considerabile, te- nendovisi un gran mercato di scliiavi ; ma, dopo la invaslone degli Ascianli, e rldolla quasi al nulla. ABBA, isola deiroceano Meridionale, all' ingresso dello slrctlo di Magellano. ABRACETE, grosso borgo di Spagna. Ved. Al- "DACETE. ABRADI, jjiccola ciUu della Guinea superiore, sulla Costa d' Oro, regno di Fanti, presso al mare, a 38 1. S. da Cumassia. ABRAHAM FALVA, villaggio ben popolalo del- I'Ungheria, comilalo di Spezes, marca e 2 1. 1/^2 all'O, 1\. O. di Locse. Vi si annoverano 25oo ai->i- lanli. ABRAMBO , cilia e paese mollo popolalo della Costa d' Oro , nella Guinea , in Africa, sul fitimc Volla. Vi si raccoglie mollo oro. Quivi tieusi annual- , menle un gran jnercato. 11 paese apparlicne ad un j principe negro. ABBAM'S CREEK, liume degli Stall Unili, slato di iScAv York, contea dl Columbia, formalo dai rivi di Claverak e Kinderhook, e che si getta nell' Hudson, a 2 1. 1/2 inferiormente a Kinderhook. ABRANDABAD, piccola cilia della Persia, governo d'lezd, posla in una pianura collivala, a 2 1. O. da lezd, e a 95 1. E. da Ispaan. ABRANTES, piccola cilta del Brasile, provincia, comarca e 7 1. al N. E. di Bahia, e a circa i 1. dal niare. Vi e una chiesa parrocchiale. Gli abilanli, per la raaggior parte Indiani, coltivano 11 manioco, e si dedicano alia pesca ed alia caccia. ABRANTES, Abraiitus, citla fortificata del Por- togallo, prov. di Estremadura, comarca e G 1. 1/2 al S. E. di Thomar, e a 28 1. IS. E. da Lisbona, sulla dritla del I'ago, in un altoplano circondato da giar- dlni e piantagloui di olivi. Quivi si gode una vlsla deliziosissinia , cslendendosi lungo le sponde del Tago. E risguardala come uno de'baluardi di Li- sbona, per la gran dlllicolta che Irovasi a superare le viclne monlagne. Fu da Alfonso v erelta in con- tea, e nel 1718 Giovanni v la dichiaro )narchesa(o. Conlieno l\ chiese, fra cui quella di San Vincenzo molto grande e bellissima, 4 conventi, uno spedale ed un ospizio di carila. 11 suo commercio consisle nelle produzloni del territ., che sono olive, pesche, melloni e frumcnlo. E il deposito di parte delle pro- duzloni delle province di Alenteio e di Beira. Piii di 100 barche ne manlengono le relazioni con Li- sbona, ed il numero ne crcscerebbe, se mighorala fosse la navigazlojie del Tago, impedila da arena e da scogli. Fu prcsa da'Francesi nel 1808, e loro tolla dagl' Inglesi nel 1809. Di quivi il generale Junot ebbe il lilolo di duca d' Abranles. Ha Gooo abitantl, ed il suo dlslrello conliene 14 parrocchie. ABRECIIWEILLER, villaggio di Francia, spart. della Meurlhe, circolo di Sarrebourg, canlone di Lorquln, a 2 1. i/3 S. S. E. da Sarrebourg, e a 4 1- 1/4 N. E. da Biamont. Vi sono delle fucine, una velraia ed una carllera. Ha 1980 abilanli. ABREIRO, bor. del Portogallo, prov. di Tras os Monies, comarca di Villa Real, a 8 1. 1/2 E. da Villa Real medeslma, con una parrocchia nel suo territorio. ABRENNER , cilia d'Asia, in Armenia, presso Nasclrvan, che comprende 20 villaggi, ed apparlicne al patriarca, essendone gli aliltanti cattollci romani. II nome signlfica campo fertile., e le montagne viclne sono rinomale per le acque salulari. ABREOJOS, banco di roccie nelle Anlille. Fed. Abrojos. ABRETS, villaggio di Francia, spart. dell'lsero, dislr., e 2 1. all' E. S. E. dalla Tour du Pin, e a 9 1. N. da Grenoble. Gonta 1200 abitanli. ABRIES, villaggio di Francia, spart. delle Alte ! Alpi, circolo di Brianzone, e canlone d' Aiguilles, a ' 5 1. 1/2 S. E. da Brianzone, e i 1. i/3 E. N. E.^ ? d'Algullles. Vi sono due concie di pelli e 2100 abit. ABRIOLA, bor. del regno delle Due Sicllle, Stali di qua del Faro, prov. di Basillcata, dislr. di Poten- za, cantone di Calvello, sopra una rupe scoscesa, a 3 1. 1/2 S. da Polenza, in posizlone salubre e con non troppo fertile territorio. Ha 264© abilanli che allendono alia pastorlzia ed alia collura dei campi. cui uniscono anche i'induslrla dei bachi da seta. ABRO, isoletla della Russia curopea, presso a quella di OEsel, nel governo della Livonia, dislr. , e i 1. r/3 al S. di Arensborgo. 33 A B R ABROBANYA, bor. di Transilvania. V ed. ABRt}D- B.VNYA. ABROJOS, ABREOJOS o BAXOS DE BABUCA, banco prcsso al quale souo luolli scogli ed isolotle, sirE. deirisola dei Turclii, uelle Antille. A' i e fra ciuesto banco e F isola suddella, un passaggio di 3 1. in lar-hczza. Lai. N. 2i» 5'; long. O. 71". Abreojo. vuol dire apri gli occJii. TuHa la cosla e pericolosa, dal fiuiiic di Coravel sino a SanrAmaro. ABROLHOS (Capodi), sulla cosfa del Brasile, prov di Porto SeiTuro, iVa i fiuini San Malteo e Quororupa. Lat. S.'i8° 17'; long. O. 42" 12'. ABROLHOS, scoglio famoso sulla costa del Bra- sile. P^ed. Santa Barbara. ABRON, fiunie di Francia, cbe ba origine nel Borbonese, spart. delF AUier, e si perde nella Loira. ABRUCENA, bor. di Spagna, prov. d' Almeria ( Granala), a 9 1. i/4 N. da Almeria. ABRUDBANYA o ABROBANYA, Aurarium , in tedesco Gross Schlatten ed JUenhurg, bor. del- la Transilvania, comitato di Weisseraborgo inferiore, marca di Zalatbna, cbe fa parte del paese degli Un- gberi, sulP Abrud, cbe si getta nelF Aranyos, a 9 1. b. N. O. da Carlsborgo. Lat. N. 46** \[\ 9" ; long. E. 20° 46' 2". Havvi una cbiesa riformata ed una greca ; una direzione delle miniere, offerendo i suoi din- torni miniere d'argento aurifero. Si osserva cbe il terreno cbe le rincbiude e della natura stessa di quello delle miniere celebri del nuovo mondo. Pre- tendesi cbe i Romani abbiano altrevolle scavato miniere d' oro in questo terrltorio, e cbe il borgo 4 B R 54 misla a ierriccio cbe le rcnde copiose dioUime erl)e da pascolo, talmcnte sostanziose c nutritive cbe con- vicne vietarne Pabnso agli animali, per non cagionar ad cssi un' abbondanza di sangue cbe gli uccida. Vi sono raanifatlure di panno. Non si esportano cbe le sole produzioni natural!, e qucste si niandano a Foggia. Quanlunque la provincia abbia assai gran- ds es'tensione di coste, inanca di rade e di porti, mcnlre la foce della Pescara non e pralicabile cbe a piccole barcbe. Una sola grande strada Pattraversa. Dividesi in tre distretti, cbe sono : Cbieti, Lanciano cd il Vasto ,cbe comprendono 24 circondari con 121 comnni. Nel i835 conlava 298520 abitanti. In questa provincia si sono nel 1826 instituiti i cosi detti inontijrumentari^ sussidio degli agricoltori. ABRUZZO ULTERIORE PRIMO, prov. del regno delle Due Sicille, ne' Dominii di qua del Faro, conf. al N. O. con gli Stati della Cbiesa, al N. E. col raare Adriatico, al S. E. con P Abruzzo citeriore, ed al S. O. con P Abruzzo ulteriore secondo. La sua super- ficie e di 118 1. q. La parte occid. va coperta da alte montagne. Una delle piu elevate creste degli Appcn- nini la separa dalP Abruzzo ulteriore secondo. Di- verse ramiticazioni se ne staccano e vanno abbassan- dosi fino alP Adriatico. 11 colle Befero , il raonte Castelli, ed il colle San Giorgio sono le punte piu importanti. In questa prov. lYbn si Irovano pianure vere, ma qua e la largbe valli, il cui terriccio e generalmente grasso e fertile, ed irrigate da fiumi- celli cbe dlventano torrenti ne' mesi di marzo ed aprile, e sono cjuasi asciutti nelP estate. 11 fiume cbianiassero Auraria magna, per distinguerlo da Pescara serve di bmite fra questa prov. e 1 Abruzzo Auraria oggi Zalatbna. A'i sicontano 2100 abitanti. ABRUZZO CITERIORE, Aprutium , prov. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, circondala al N. O. delP Abruzzo ulteriore primo, al N. E. del mare Adriatico, al S. della prov. di Mo- lise o Sannio, e al S. O, delP Abruzzo ulteriore secondo. Dicesi citeriore per essere di qua della Pe- scara. La sua superficie si calcola di 221 1. q. Una porzione de' monti Appennini entra al S. O., decll- nando poi verso P Adriatico, ove confondesi colla spiaggia. Le punte piii alte ne sono il Prata, il Mor- rone, il Capraro ed il Policorno. La natura del suolo e generalmente cretacea marnosa, in cui al)bonda il calcai^eo nelle vicinanze dei nionti, ed il siliceo in prossimita del mare. Sulla maggior parte delle alture e affatto sterile, meno pero alle folde. Sulle colline. citeriore, separandola il Tronto dagU Stall della Cbiesa. Quivi il cbma e temperato, e Paria pura e Sana. Lungo le coste, le piogge sono piu frequenti cbe nelle altre province vicine al mare Adriatico, e divengono una delle cause della fertilita del paese ; ma ^li abitanti poco intendono alia coltura delle terre. Si veggono cantoni interi coperti di rovi, di maccbie e di felci. La irrigazione delle praterie non e conosciuta, e si lascia ai torrenti straseinare le parti migliori delle loro sponde. Si raccolgono, cio non ostante, grani piu del bisogno per gli abitanti. La ter- ra e feconda assai, rendendo dieci o dodici per uno. II lino, il tabacco, il riso, il maiz, il zafferano e la vite vi riescono assai bene. 11 vino solo forma un oggetto di attivo commercio . Le alte montagne coperte sono dii foreste di quercie e di pini. II bestiame. nelle pianure e lungo i'fiumi cd il mare riesce ab- dopo avervi passato P estate, scende Pmverno nelle bastanza fertile. La proporzione della terra incolta pianure temperate della Puglia. Vi si osserva gran colla collivata sta in rajjione di 1 1 a 19. Fra i fiumi lusso di vegetazione ; su quel suolo scosceso nascono in abbondanza le piante vulnerai'ie, ed offrono agli abitanti rimedi quanto semplici, altrettanto salutari. L' occupazione loro favorlta e d'allevare, i bestiami. I prodotti della pesca sono considerabib, non man-^ candovi pero ne salvaggiume ne voiatili. Scavasi magnesia, calce, gesso," marmo, e non vi maiicano asclutii quasi per intiero nella indizli certi di materie metalbcbe. La fabbrica di e sommaraente dolce ; maioPca di Castella e il solo stabilimento d' industria ; ned esiste pur manifattura di lana, cbe si spedisce alP estero senza assoggettarla a preparazione nis- suna. Non si esportano se non nalurab produzioni, cioe a dire bestiame, vino, lana, pelli, for)naggio, Picbi, legna, grani, raiele e pescc. In quesia prov, non si trova alcun porto. Teramo e il principale cmporeo del suo commercio. Nel i835 ascendeva a 181G00 il numero dei suoi abitanti, tutti assai laboriosi, ma molto rozzi e quasi selvaggi. Amano la vila pastorale, e pocbi assai fra loro moslrano inclinazione per la coltura banno il primo luogo la Pescara, cbe forma il limite delPAbruzzo ulteriore secondo; ilSangro cbe scorre nel cenfro, ed il Trigno cbe forma, in molta esten- sione, il conf. colla prov. di Mollse. 11 Lente, il Sente e P Asinello sono tre fiumicelli, cbe, come i tre precedenti raaggiori, vanno a sboccar tutti nel mare Adi'iatico, restando slagione estiva. 11 clirua vi nclP estate, il sole ardentissimo, le piogge rare, e quindi la Iroppa siccita abiluale contribuiscono mag- giormente alia sterilita del suolo. Vi si coltiva for- mento, maiz,lino e tabacco. La liquerizia v'abbonda, come i frutli saporiti, il vino, P olio e la seta. L'olio di Vasto e di Francavilla e squisito, essendo pur ricercalo quello di Bacbianico e di Ripa di Cbieli. La prov. manca quasi del tut to di legname e di mi- nerali. Le alture destinate alia paslorizia sono ordi- nariamente coperte, si in questa provincia come nelle due altre degli Abruzzi, d' una crosta calcarea 55 A B R delle arti ; an^^ nella ma^gior parle de* loro lavuri agiscono piu per istinto che per riflessione. La pro- vincia, di cui Teramo e il capoluofro, si divide in due dislretti, che sono Teramo e Civita di Penua, suddivisi in 17 circondari e i63 corauni. ABRUZZO ULTERIORE SECONDO, prov. del re^fno delle Due Sicilie, ne'' Doniinii di qua del Faro, conf. airO. ed al N. con gli Stati della Cliiesa, alPE. con TAbruzzo ulteriore primo, al S, E. con TAhruzzo citeriore e colla prov. di 3Iolise o Sannio, e al S. con quella della I'erra di Lavoro. La sua superficie e di 192 1. q. La catena degli Appcnnini vi penetra dalla parte N. O., e la sua cresla principale si tlividc in due ran)i, sulle fVonliere degli Slati roniani ; r uno che dirigesi al N. E., e fonua il liniite dalla parte delPAbruzzo ulteriore primo; Taltro che, direlfo al S. verso il lago Fucino, enlra nella Ter- ra di fjavoro. Dal nucleo principale, le cui som- mila sono quasi sempre nascoste sotio la neve, si at. N. 24' 36' ; long. £.71° 5'. ABU AIJAN, banco di corallo, sulla cosla del- r Arabia. ABU ARIS,clie i Francesi scrivono ^Z'OM-^rzVc/z, e gPInglesi Abu-arisch, piccolo Stato nel S. O. deir Arabia, in riva al mar Rosso, tra i5" 5o' e 1 7° [\o' di lal.N. e Ira 43° 5o' e 4^° 20'di long.E., consistente nella stretta zona di terra bassa che giace tra la spiaggia ed il dislretlo montuoso di Ascid u Bechel. Al N. e separato da El Egiaz niediante tin piccolo terrilorio abitato da tribu vaganti di speciali coslii- ini, e nel S. confina collo stato di Loeia. La nias:5ima lunghezza n"* e di circa 52 1. e la maggior larghezza da 26 a 3o leghe. Forina parte del Teama o bassa terra delP lemen, ed e quasi interaraente una pia- nura arenosa, sommamente calda e secca, destituta di corsi d"'acqua permanenti, e prescrvata da totale sterilita sollanto dalle abbondanti piogge delle mon- tagne vicine, die periodicainente ne inondano Tari- dissimo suolo. I principali prodotti sono, il durra od orzo, che forma il principal cibo degli abitanti, ed una particjolar razza d"'asini grandemente pregiati. ABU ARIS, citta delP Arabia, capitale dello stato del suo nome e residenza dello sceritfo. Lat. N. 16*^ 40', long. E. 44° 4^ • Occupa il centro del principa- to, essendo a mezza strada tra il mar Rosso e le raontagne, e tra'suoi limiti di S. e N. E murata, e, quantunque non se ne conosca per certo la popola- zione, si puo sicuramente stimare da 4000 a 5ooo abitanti. Nel 1809 la sua forza ed i mezzi siioi scon- fortarono i Vecabiti dal tentarne la presa dopo la baltaglia in cui sconfissero lo sceriffb, Alcuni mon- ticelli sassosi delle vicinanze danno del sale che si esporta. Sembra probabile che Abu Aris, il quale al presente trovasi a 9 1. dal mare, ne fosse anticaraente pill dappresso, se infatti non era quello che ora e Gheran, il porto di quella parte delF Arabia. Ren- desi cio verisimile tanto per V aspetlo del circostante paese, quanto pel conosciulissimo fatto mentovalo da Niebuhr, che quivi costanteraente e rapidamente la terra guadagna sopra Tacqua. ABUCABIS, montagna d' Arabia, nella prov. di Egias, nella quale, secondo le tradizioni de' Maomet- tani, e sepolto Adamo. E ad i 1. S, E. dalla Mecca. ABUCAI, citti sulla costa N. O. delF isola di Min- danao , nelle Fihppine . Lat. N. a"" 5': Ion"- E 123° 18'. J ' = • ABUCARA, borgata del Peru, in una valle del nome stesso, a 12 1. S. da Lucanas. Lat. S. i5° 32'. K pochissimo popolala, dacche Lucanas in suo luogo divenne capitale della provincia. ABUCHINAM, piccola citta del regno di Marocco, sul fiume Ghir, nella prov. di Sijlmisca. ABUGHIR o BUCHIR, dai Francesi scritto Abou- ytV e dagPInglesi ^^o«^//-, villaggio o borgo del ABU 58 Basso Egitto, prov. di Baeire, posto sopra un pro- montorio, a 4 1- 1/2 N. E. da Alessandria. Lat. N. 3i° 19' 44"; long. E. 27" 41' 1". Secondo qualche autore , esso e costrntto sulle rovine delPantica Canopo, ove gli Egizi adoravano Serapi sotto la figura di un vaso di gran ventre, sorraontato da una testa umana. 11 tcmpio di questo dio fu distrulto, per ordine di Teodosio, da Teofdo patriarca di Alessandria, che edifico un monastero sul luogo stesso. Altri autori pretendono che le rovine e le sale lagliate nel masso, che veggonsi ad Abuchir, appartener possano alPantica Taposiri. II mare pe- netra anche ne' bacini destinati un tempo ai bagni, veggendovisi frammenti di scultura e di architte- tura che ricordarono ai viaggiatori Squire e Clarke il promontorio di Zephyriiim^ ove, secondo Stra- bone, situato era Thonis ; frammenti che facevano forse parte delle 400 colonne di granito che Cara- giac, governatore di Alessandria, getlar fece nel mare per ordine di Saladino, onde impedire alle navi de"* crociati di avvicinarsi alle coste. Erano esse un quarto, od un terzo, piu piccole della colonna detta di Pompeo,intorno alia quale si vedevano dispo- ste. La cittadella di Abuchir e costrutta sulla punta della roccia piu avanzata verso il N. E. La rada, che prese ilnome da questo vil'aggio, echiusa aU'O. dalla lingua di terra sulla quale e situata, e alPE. dal- la punta del Bogaz di Rosetta, cioe a dire, dalla punta della foce occid. del ]Nilo . Pero non e riparala abbastanza, perche i grandi vascelli da guerra pos- sano ancorarvi con sicurezza nella lempestosa sta- gione. Questa rada fu il teatro della celebre battaglia ch'ebbe luogo il primo agosto 1798 fra Tarmata navale francese comandata dair ammiraglio Brueys, e la inglese sotto gli ordini di Nelson, nella quale fu quella prima distrutta. L'anno seguente, i Fran- cesi batterono in questa rada stessa i Turchi, respin- gendo al mare piu di 10000 uomini dei i5ooo che erano ivi sbarcati, mentre 2000 si rendevano prigio- nieri col pascia che li comandava. Infine il giorno 7 marzo 1801, gPInglesi in numero di 12000, co- mandati da Rodolfo Abercomby, sbarcarono sulla costa stessa, respinsero i Francesi e presero possesso di Abuchir. Dopo molti combattimenti, segnarono i Francesi un' onorevole capitolazione, e s' imbarca- rono in Alessandria il 16 ottobre i8oi per ritornare alia loro patria, sgombrando cosi tutto P Egitto. Abuchir conta 100 abitanti arabi. ABUGHIR o BUGHIR, isola del Mediterraneo, sulla costa d' Egitto, prov. di Baeire, una piccola 1. al N. E. dal villaggio del nome stesso. Fra P isola ed il villaggio trovasi una catena di scogli che hanno molti vasti sotterranei. Le antichita, che ancor vi si trovano, provano bastantemenle che una gran parte del suo suolo fu inghiottito dal mare. ABUGIS, in'm^lese Abucees, borgala degPIn- diani, nelP America meridionale, sul fiume Putu- mayo^Lat^. S. 3° 3o' ; long. O. 53°. ABU GO, villaggio della Turchia asiatica, nella Siria, sopra una montagna, presso la strada da Giaffa a Gerusaleiume, a 4 1- 1/2 N. O. da quest'ultima citta. ABUGOR, bor. della Turchia europea, governo del capitan pascia, sangiacato e 6 1. al N. N. E. di Lepanto. ABUD, piccola citta delP Arabia. Ved. Abid. ABU EL SGEIB, monastero del Basso Egitto, sopra un'altura, a 7 1. E. N. E. da Belbeis, e a 16 1. 1/2 N. E. dal Cairo. Lat. N. 3o° 3r 10" 5 long. E. 29° 32' 1 '. 59 ABU ABO ERREIS, ciltu della Nigrizia, nel regno di Darfur, a i5 1. S. da Cobbe. I suoi dintonii sono ridolti in giardini appartenenli agP indigeni di Don- gola, die si slabilirono nel paese, coltivando cipolle. Questa citla si estende in lunghezza dal N. al S., ove Irovansi le cisterne cbe le soniministrano Tacqua. ABUGA, fiume della Tartaiia indipendente, nel paese dei Chirgbi Caisac. Ha la sua sorgente nel- le montagne Algidim Zano, e si scarica nel Tobol, dopo un corso di circa 60 1. dal S. alN. Le sue acque contengono Ian to allume, che pochi aniinali bere ne possono. ABU GIRGE, ciUa del medio Egitto, prov. e 16 1. 1/2 al S. S. O. di Benisuif, sulla sinistra sponda del Nilo. Nel maggio 1799 i Frances! quivi diedero una battaglia. ABUIE, tribu indiana delP America meridionale, nel regno della Nuova Granata, prov. di Caguan. Abita^in riva al Padclavii gelta nel Carun a Bendecbil. AC, bianco, nelle lingue talare, Irovasi non rado in composizione dei nonii geografici, come Jclan, tnontagiia bianca; ^csu, fuiine bianco. ACABA (Calaat el), cit la delP Arabia, nelP Egiaz, ntuala nel scno orient, del golto di Bar el Acaba. lU un caslello e fa qualche traffico, quantunque lilficile ne sia Pingresso del porto, pericoloso e iparso di scogliere. E la Berenice di Tolorneo , I r Eziongeber della sacra Scritlura. Lat. N. 29^* 18'; long. E. 32° 48'. ACABET ASSELAM, gola della Barbaria, nel de- ;erto di Barca, regno di Tripoli, con un porlo sul [Medilerraneo, a circa 5o 1. O. N. O. da Al Berelun ed a i3 stazioni da Alessandria. ACAD ABAD. Fed. Sadabad. ACADIA. Fed. Ntjova Scozia. A^ADNAGOR, neir Indoslan. Fed. Assadnagor. ACAGUIRI, cilia delP Indoslan, negli Slati del Slzani, anlica prov. d' Aiderabad , a i3 1. N. O. la Adoni. ACAJA, bor. del regno delle Due Sicilie, ne'Do- ninii di qua del Faro, prov. della Terra di Otranto, lislr. di Lecce, canlone di Vernola, a 2 1. 1/2 E. la Lecce. Ha 23o abilanti. Giace in pianura, a circa i 1. dal mare, e V aria cbe vi si respira non e troppo lalubre. TuUi gli abilanti atlendono alFagricoltura id alia paslorizia. ACALANDRO, Acalandrus, Acalander, fiume lei regno delle Due Sicilie, ne"* Dorainii di qua del Paro , nella regione cbe un tempo appartenne ai uucani, ed in oggi conosciula sotlo il nome di Basi- icata. Lo dicono ancbe Cbelandra, ed ba origine :opra la terra di Stigliano, e, raccogliendo le acque :orgenli sotto Acc-'ltura, melte foce nelP Adriatico f 1. 1/2 distante dal Basento cbe gli rimane al N. A G A 62 Alia distanza di i 1. i/3 tienc la Salandra, e passa quindi per San Mauro e Craco. Non e sempre ricco d'acqua; ma talvolta goniiandosi in vicinanza al marc, cagiona grandi allagamenli. ACALCALACHI, cbe i Francesi scrivono ^^//a/- kalaki,c\\.{di della Turcbia asiatica, pascialato d'Acal- zic, sopra im fiumicello, uno degli affluenti del Cur, a 14 1. S. E. d' Acalzic, e 34 I. O. S. O. da Tillis. Fu nel 1064 presa dal sultano de' Selgiucidi Alpar- slan, ed allora era la maggiore e piu magnifica cilia deir Armenia, e vi si contavano piii di mille cblese. ACALGORI, in francese scrilla Akhalgori, villag- gio e forte della Russia asialica, governo di Giorgia, distrelto di Cartabnia, in riva al Csan, a 12 1. N. da Tillis. E sede d'un arcivescovo greco, e gli abilanli ne sono quasi lulli Armeni. Yi si fabbricano tessuli di cotone e di canapa, e fazzolelli. Annovera 1200 abilanli. ACALZIG o CELDIR, in francese e in inglcse scritto Akiialzikh, pascialato della Turcbia asialica, comprendente parte delPArmenia e la Giorgia turca ed eslendenlesi dai 40° 45' a 42" di lat. N. e da 39** 3o' a 41° 40' di long. E. Trae il nome di Celdir dair anlica sua capilale, e quello di Acalzic dalla sua capitale presenle. I limili ne sono al N. O., al N. eel alPE. le province russe di Giorgia e d'Imereli; al S. i pascialali di Cars e d'Erzerum, ed alPO. quello di Trebisonda. H suolo n"* e monluoso e trinciato, come a dire una gran valle alia e separata dalle pia- nure vicine mediante una quadrupla catena di mon- tagne, annaffiala dal Cur, e raccbiudenle tanle valli secondarie quanti affluenti ba quel fiume. Le cime pill alle non banno 2600 metri sopra il livello del mare ; pareccbie di quelle montagne sono inlera- mente spogbe di vegelazione, ed allre vanno rive- stile di foreste. Stante Pelevatezza del paese, lun- ghissimo vi e V inverno e rigoroso, ed i calori della stale forlissiini. II rapido mular delle stagioni vi nuoce alia collura, d'allronde assai trascurata; Paria in generale n' e pu^ra e sana. Allevano molli bestia- nii, e collivano un po' di maiz, di frumento e d'orzo; il lino, il tabacco ed il cotone. Nascono i frutti senza collura, e Puva ivi diviene di grossezza straordinaria. Comunissima vi si trova la selvaggina. Gli abilanti sono per la massima parte Gior- giani e crisliani, i quali, in numero di 5oooo, dipen- dono dalParcivescovo diTifbs ; gli Armeni, i Turchi e gli Ebrei sono meno numerosi. Yi si fabbricano sloffe leggere di seta, fazzolelli e stoffe di cotone, tappeli e grossi panni d'un pelo morbidissimo e finissimo. 11 commercio consisle in bestiame, pelli, sego , miele e cera . E talvolta questo pascialato costrelto a comprarsi grani di fuori. Una strada principale conduce da Gori a Conie, a traverso il passo di Lasi e per Acalzic. Certe strade, appena Iransilabili pei cavalli a baslo , meltono questo pascialato in comunicazione con quello di Cars e coir Imereli. Sempre in questo paese sussiste il com- mercio degli scbiavi, i nobili vendendo i lor vassalli, i genitori i figli, ed i padroni i servi, orribile trai- fico cbe si fa sopra ttutlo da gli Ebrei, i quali com- prano i garzoncelli in tenera eta, e, data loro educa- zione analoga alle loro mire , li vendono poi ai Turcbi ed ai Persiani. Questo pascialato si divide in i5 sangiacati : il bei del sangiacalo di Acalzic e il piu potente, e gli sono pel riguardo militare soggelli gli altri bei, sebbene independenti ne' loro sangiacati rispellivi. Le rendite ascendono ad 8,352190 aspri, 0 208804 piastre turcbe. 63 A C A ACALZIC, ACHISCA, die Frances! ed Inglesi scv'wono A klialzikh vA Akiska, citta della Russia asiatica, uii tempo capoluogo del pascialato turco del niedesimo nome, ia riva ad iin affluente del Cur, e da questo poco discosta, a i6 1. S. da Cotalis, 27 E. da Conie, e 47 N. E. da Erzerum. Lat. N. 3i° 45' ; long. E. 40^ (\\ . La popolazione ne fu stimata a piu di 20000 abitanti, ma di presente non giunge pro- babilmente alia nieta. E cilta aperta, lua difesa da forte castello, situato sopra una rupe. E notabile per la bella moschea del sultano Amed, fabbricala ad imilazione di Santa Sofia, e pel collegio e la libreria che vi sono annessi, T ultima anzi ricono- sciuta per una delle piii curiose delP Orienle ; se non che i Ilussi ue tolsero circa 3oo delle piu rare e preziose opere perporlarle a Pietroborgo. Questa cilta eaachesede di un arcivescovo greco, e conliene circa Go famiglie ebree con una sinagoga. 1 dinlorni producono seta, miele e cera. Possede alquante ma- nifatlure, ed un tempo era la principal sede del Iraffico degli schiavi , che per venderli ne' suoi rriercali, porlavansi di Giorgia, Mingrelia, Imere- zia, ecc, e mandandoli a'piiivicini porti del mar Nero, imbarcavansi per Costantinopoli ed Alessan- dria: commercio ora intieramente sopprcsso. 31olti abitanti turchi lasciarono la citta da poi delP occu- pazione dei Russi. ACAMBARO, citti del Messico, a 33 1. O. da Messico. ACAMBU, ACAMBO o ACAMBA, regno d' Africa, sulla costa della Guinea, in riva al tiume Volta. 11 paese e fertile, ma non quanto basla pel mante- nimenlo de"'suoi abitanti. Se ne esporia molto sale ed oro. Gli Olandesi, gP Inglesi e i Danesi vi hanno alcuni forti, onde garantirsi dagPinsulli de' iSegri. Vi si traifica di scliiavi. ACANEJO, popoli del regno di Quito, prov. di Mainas, al S. degli Abani , fra F lea Parana ed il Caqueta, cioe ad i" 3o' di lat. S. e fia 72" e 73" di long. O. ACANES o AC ANN! : sono in Africa due cilia di questo nome, una grande e P allra piccola, sulla Costa d' Oro, nclla Guinea, posle sul tiume Volla, al S. di Acambu. 1 loro abitanti somministrano agli Europei la juaggior parte delP oro ch' esporlaiio da quelle cosle. Lat. IN. 8" 3o' ; long. O. 20'. ACANSAS, fiumc della Luigiana, che da il suo nome agli Acansa, popoli selvaggi, che abitano non lungi dalle sponde del Mississipi, a circa 120 1. dagli llinesi e 100 1. N. dalla Nuova Orleans. ACAPONETA, cilia della Nuova Spagna, nel- r America settentr. , inlendenza e 77 1. al N. O. da Guadalaxara, e i3 1. dal mare. Vi sono molte miniere in que' contorni. AGAPULGO, Acapulcum, cilta della Nuova Spa- gna, inlendenza di Messico, sul grande Oceano, a 66 1. S. S. O. da Messico. Lat. N. 16° 5o' 29" ; long. O. 102" 6' o". Essa e piccola, con le case e gli edifizii di poca apparenza. Contiene una chiesa parrocchiale, due convent!, un ospedale ed un banco di finanza. Situala sotto la zona torrida, la temperatura n'e estremamente calda, poiche, circondata da montagne allissime, i venti non possono rinfrescare P atmo- sfera, ma si compi, non ha molto, presso la baia della Langosta, un taglio di montagne, detto Obra de San Nicolas^ per dare accesso ai venti di mare. I vapori micidiali ch' esalano da una palude posta alPE., rendono Paria poco sana. I moltissimi pesci che vi muoiono e marciscono mandauo anclP essi nella estate meliliche esalazioni, che si considerano A C A 64 come una fra le cause principal! delle pulride febbri e del cholera morbus, da cui torraentati sono gli abitanti di quella costa, e delle qual! glistranieri di- vengono ancor piu presfaraente villime. 11 porlo di Acapulco esicuro, comodo, e contener puo 5oo navi. Intorno ad esso, Ira' piu belli del mondo, e da udire il capilano Hall : t; Non e chi non Pabbia in memoria, e! dice, per essere il porto donde i ricchi galeoui spagnuoli degli antichi tempi parlivano per ispar<;ere le ricchezze delP occidental mondo sopra Porientale. Viene pur celebralo nel dilettevolissimo viaggio di Anson e tiene cospicuo luogo nelle interessanlissiine 1 relazioni dei Buccanieri ; quindi al mariniere e luogo classico per lutti i conti. lo non so esprimere Puni- versale ammirazione nella genie di professione de- slata dalla visia di si famoso sito, ch'e veramente il hello ideale d' un porlo. Di accesso facile ; cajja- cissimo ; d'acqua non Iroppo profonda; di toiulo ollimo ; quasi libcro da occult! pericoli ; sicuro quanto il bacino del dock centrale di Portsmoulli. DalPinterno del porlo non si puo scoprire il marc; e lo slraniero che quiv! giunge per terra, crederebhc di Irovarsi sopra un lago montano appartato. La piccola isola di Roquelta o Grilfo, alPingresso, lascia due passaggi, Puno alPO. , di 23o in 260 metri | di larghezza, e Paltro di circa 1/2 1., con una pro- j fondila di 48 in 66 metri di acqua. Sopra un vicino | proniontorio s' innalza il castello di San Carlos, difeso da 3i pezzi di cannone. 1 navigli che passar ] devono P inverno ad Acapulco , frequentano una i piccola baia al S. E., sicura lanto quanto quella del N. O. 11 commercio principale di Acapaulco si fa con 31anilla, ove manda, ogni anno, un galeone di 1200 in i5oo lonnellale. Parle esso in febbraio o marzo, ed il suo carico consisle in piccola quantila di cocciniglia, caccao, vino, olio, lana di Spagna, e i,25oooo lire italiane in argento monetato, che, aggiunto al valore delle merci, forma un capitale i di quasi 3,oooooo di delte lire. 11 suo ritorno da Manilla succede in agosto, quando il monsone S. O. \ e gia slabililo. 11 carico consisle allora in mussoline, calicot linti, camicic grosse di colone, seta cruda, porcellana, calze di seta, minulerie di fabbrica Chi- nese, diamanti, rubini, canfora di Borneo, avorio di Cambadia, spezierie ed aromati. Questo viaggio si eseguisce in Ire o quattro mesi, ed alParrivo del galeone lutti i mercatanti e viaggialori del Messico e delle vicine province si affrellano per giungere ad Acapulco a prender parte attiva al commercio che vi si fa, e la popolazione allora ascende a 9000 individui quasi tulli di colore. Partito il galeone, riducesi appena a 4000 abitanti, che abbandonereb- bero anclP essi la sgraziata citta, se P alleltamenlo del guadagno non ve li trattenesse, Le merci si trasportano a schiena di mulo da Acapulco a Messi- co, e di cola alia Vera Cruz, ove s'imbarcano per PEuropa. II suolo, soggetto a terremoti ed oragani, e poco fertile ; pero vi si raccolgono cotone, maiz, tabacco, legumi e frutti. Si allevano anche grossi e minuti loestiami, che baslano al mantenimento del- la citla e del suo castello. AGAR, citta della Turchia asiatica, pascialato di Cheersur. Vi e un casaban , e 1200 case abilate da musulmani e da ebrei. AGARA, fiume del Brasile, prov. e comarca di < Para, considerabile, e la cui navigazione torna van- taggiosa ai collivatori delle tcrre da esso irrigate. M Si getta nel Rio Moju, a 4 b S. da Para, dopo un corso di circa 55 1. dal S. al N. ACARAI, fiume del Paraguai, che ba la sua i5 A C B orgente nei moiiti Maracaya, e si getta nel Paranna, a 4 i. E. da Villa Ricca, dopo un corso di circa 35 1. lair O. air E. La cilta delV Jlssunzione sta con- luente di queslo fiume. ACARAI, bor. del Paraguai, presso e all' O. del ^aiaiina. Esso fii fondato da'Gesuiti nel 1624., che i costrussero altresi im forte per diienderlo dalle ncursioni degF Indiani. Chiamasi anche la JSatwitd. ili Olandesi, gP Inglesi ed i Danesi una volla vi acevano un gran commerCio di schiavi. ACAlUGUA,fiunie del capitanato di Caracca, prov. li Venezuela (Colombia). Ha la sua sorgente vicino dla cilta di Araure, e, correndo al S. £. , si gelta, lopo un corso di circa 25 1. dal N. O. al S. E. , nel ;^ortuguesa, che sbocca esso pure nelP Apure. Vi e ina borgata del nome stesso sulle sue rive. ACARRETO, porto di mare nelle Antille, nella Vuova Spagna, prov. di Darien ( Colombia ), presso '1 capo Tiburon. Lat. N. 8" 89' ; long. O. 79" 44 • ' ACARUA, citta della Livadia, in Grecia, a iG 1. N. O. da Lepanto. ACAS ARASTLAN, bor, della Nuova Spagna, prov. I 17 1. al S. S. O. di Vera Paz, e 3i 1. N. E. da Gua- imala, sulP Acasabastlan, assai abbondante di pesci. ACASATHULA, porto di. mare del Guatimala, leir America merid. , a 4 !• da Trinidad. ACASI o ACAS, citta marittiraa del Giappone leirisola di Nifon, principato di Farima, a 21 1. O. ^. O. da Miaco. V' ha un forte in cui risiede il ^overnatore. ' ACASUCHTITLAN, citta della prov. di Tlascala, lel ]Messico, a 20 1. N. da Puebla de los Angeios. AGATE, nel regno delle DueSicilie. t^ed. Dirillo. ACATEPEC, bor. della Nuova Spagna, intendenza lella Puebla, a 4 h S. S. O. da Tehuacan. La valle :he dipende da questo borgo ha piii di una 1. di ?stensione, e contiene da 900 a 1000 famiglie india- le, compreso quelle del borgo. In questa valle, 12 noderi sono lavorati da 4^ famiglie indiane. ' ACATLAN, villaggio della INuova Spagna, nella :)rov. di Tabasco (Messico ), intendenza della Pue- da, a 41 1- S. E. da Messico, e 24 1. S. dalla Puebla le los Angeios. Lat. 17'' 58'. 11 suolo n'e fertile in lori, frulti , grani e pascoli , allevandovisi molto jestiame, e sopra tutto capre. Le pelli del bestiame, A sego, e la carne salata formano un ramo del suo :ommercio, il cui oggetto principale consiste nella vendita del sale, die si ritrae dalle grandi saline esistenli in que"* contorni. La popolazione componsi di 1000 famiglie indiane e 20 spagnuole e meticce. AGATO, citta del Giappone, nelF isola di Nifon, principato di Farima, a 24 1. O. da Miaco. AGAUNA, piccola citta delP Indostan, negli Stati lel subadar d' Aude, e nelPantica prov. di queslo lome, ad 8 1. i/3 E. S. E. da Beroce. AGAYUGGAN,villaggio e distr. del Messico, inten- Jenza della Vera Cruz, non lontano dal golfo di Messico, a 48 1. S. E. da Vera Cruz. La sua popola- zione consiste in 3o famiglie spagnuole, 296 indiane, 3 70 di meticci e mulalti. II territ. n' e cosi fertile 2he produce qualtro raccolte di grano alP anno ; ma spesso e sgraziatamente infestato da nuvole di cavalletle, che distruggono le piante e perfino le sementi. AGAZULTA, porto della Nuova Spagna, prov. di Guatimala, sul grande Oceano, fra il promontorio di LosReniedios ed il borgo di Guapaca. Commercia col Peru. ACBAS o AGBASGE, villaggio di Persia, provin- cia d' Erivan, in riva ad un fiumiccUo che si gcUa Encicl. Geogr. Vol. I. A C C 66 neir Arasse, a 2 1. N. da Arlassata cd a 3 1. 1/2 S. da Erivan. Prolungansi lino a queslo villaggio le ruine delPantica citta di Arlassata, AG BASGl LIMAN, Sestos, porto sullo stretlo dei Dardanelli, nella Turchia europea, rimpelto alle ruine delP antica Abido, a 7 1. S. S. O. da Gallipoli. E famoso pegli amori d'Ero e liCandro. Sulla mon- tagna che domina il porlo trovausi le ruine del forte Zemenic, che fu la prima piazza della quale impa- dronironsi i Turchi passando d'Asia in Europa, solto il comando del sultano Orcano, verso il i35G. AGBAR ABAD, cilia delF Indostan. Ved. Agra. AGBER ABAD, piccola citta delP Indostan iuglese, presidenza del Bengala, antica provincia d' Ai^ra, ad I 1. 1/2 S. O. da Cali Nedei, ed a 36 1. 1/2 S. S. E. da Deli. AGBER ABAD, piccola cittu delP Indostan inglese, presidenza del Bengala, antica provincia di Deli, presso la sponda destra del Cochila, a 6 1. 1/2 N. da Rampur. AGBER NAGOR, Achernuggur. Ved Ragemal. AGBERPUR, che i Francesi scrivono Akberpour^ e gP Inglesi Akberpoor^ piccola cilia deir Indoslan inglese, presidenza del Bengala, antica provincia d' Alia Abad, ad 11 1. 1/4 N. O. da Cora ed 8 1. 3/4 S. O. dal forle di Campur, sul Gauge. Lai. N. 2G" 23' ; long, E. 77^* 22'. AGBERPUR, scrilta dai Francesi Akberpour^ e dagP Inglesi Akberpoor^ citta delP Indoslan, nel suba d' Aude, antica provincia di questo nome, a i3 1. S. E. da Feiz Abad. Lat. N. 26° 26' ; long. E. 80" 5.^ AGGA, dai Francesi &c\:\i\.di.Akka, citta della Siria. Ved. AcRi. AGGA, che i Francesi scrivono AkkaJi^ cilia di Barbaria, neiP impero di Marocco, prov. e 3o 1. al S. E. di Susa, sul margine del Saara, ed a 70 1. S. da Marocco. Vi sono 200 case occupate da Mori e 5o abilate da ebrei. E luogo di tappa per le carovane che vanno a Timbuclii, da cui elontana 43 giornate; il territorio n"* e bene annaffiato e ben collivato. AGGABA o AGABE, catena di montagne della Turchia asiatica che separano la Siria dalP Arabia, al N. E. deir estremita saperiore del mar Rosso. Si chiama anche Accal^a degli Arabi. II dottor Shaw suppone esser questo il jnonte Accrabbim, di cui parla la Scrillura, la piu settentr, parte del quale e il Monte Or, I pellegrini maomellani, che prendouo quesla via onde porlarsi alia Mecca, perdono molti cammelli a cagione delle strade difficilissime che queste montagne presenlano, Chiamavasi antica- mente Aila, ACGABLI, in francese scritto Akkably^ cilta del- P oasi di Tuat. Ved. Agabli. AGGADIA, borgo del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Capitanata, distr. di Bovino, capoluogo di cantone, a 2 1. 1/4 S. da Bovino. E fabbricata in un colic da tulle le parti circondalo da rupi malagevolissime a salire, e vi si puo andare per una sola slrada. Havvi una chiesa parrocchiale ed un monte dipiela. Le derrate di ogni specie, i frutli, i vini ed i pascoli abbondano nel suo territorio. Ha 8260 abitanti, e tiene ogni domenica un mercalo. AGGARIA, villaggio del regno delle Due Sicilie. Ved. Serrastretta. AGGAR, che i Francesi scrivono Akkar, monta- gna della Turchia asiatica, in Siria, sorge all' E. di Tripoli ed al S. d'Anlachie. Essa diede il suo nome alia catena sellentrionale del Libano. AGGAR, o AGGHIAR, Demetrias , scritto in 5 6; A C C francese Akkar u Akkiar^ bor. della Turchia asia- tica, in Siria, pascialato di Tripoli, in riva al fiume del medesinio nome, e da Tripoli discosto 8 1. alP E. Yj sede d'un vcscovo maronila. ACCASOCHI,scrilta daiFrancesi Akkasoki,mon- lagna della Laponia norvegese, quasi isolata, Ira due valli, al S. E. di Talvig. La sua sommita e alta 1G2 metri sopra T AlLenfior, ed i fianchi ne sono coperti di nevi perpelue. ACCATALIS, villaggio del regno delle Due Sici- iie. J^ed. Scigliano. ACGEGLIO, comune degli Slali Sardi, prov. e divisione di Cuueo, mandanienlo di Trazzo, a 2 1. O. da Dronero ed a 5 1. S. E. da Saluzzo. Sorge sulla sinistra sponda del fiumicello Macra, che da il nome a lutta una valle, Sono a quesla comune unite le frazioni di Villar, Lanzetlo, Ponte Macra, Serretto, Cliiapera, Frerc e Prato Ilotondo, in cui sla una ricelloria di dogana. Ha tre chiese parroc- chiali ed annovera 1800 abilanli. Ne' pingui pascoli de'suoi monli alleva molto besliame e numerose gregge che formano la riccliezza principale del pac- se, il cui niaggior traliico si ia colla Francia, ove alcuni abitanli vanno di tempo in tempo a ierniare stanza. \ i si tengono 2 fiere alTanno, iniicamenle pel liesliame. ACCESA, casale della Toscana, nella Marcmma Musselana, comune, giurisdizione ed i 1. i/3 al N. di Massa. Questo poggio deir Accesa e, piii che per altro, noto })er le sue miniere di rame gia da secoli al)banilonate e della cui produzi(»ne t'anno ancora leslimonianza i rilevanli amniassi di scorie che vcg- gonsi a poca tlislanza dallago dclTAccesa. Unasociela ha ora impreso a riatlivarle. Ad i/3 di 1, verso S. dal poggio, Irovasi il lago dclP Accesa, unico di quelle niarenime, che invece di nuoccre per P inlezionc, giova air agricoltura ed alle arti manifaltrici, quivi da prcsso esercitandosi P industria del rame prove- niente si dal luogo come di luori. ACCETTURA, bor. del regno delle Due Sicilic, lie' Dominii di qua del Faro, prov. di Basilicata, distr. di JMatera, cantone di San iMauro, a G 1. 1/4 ^• S. O. da Montepeloso. Evvi una chiesa parrocchiale ed un monle di pieta. 11 suo territ. produce vini, grani, frutti, castagne, lino, canapa, ed ha buoni pascoli. La manna quivi raccolta e la migliore, che possa desiderarsi, Vi si contano 2700 abilanli che tengono una liera i Ire [)rimi giorni dopo la Pen- lecoste. AGCHA o AGCIIA, bor. e slabilimento del Peru, provincia di Chilques, a i5 1. da Cusco, sul pendio «li una montagna della quale sporge una spavenle- vole cresta di roccia e sembra come sospesa sopra di fjueslo bor., cui minaccia sempre rovina. AG GIIEND, che i Fraiicesi scrivono Ak-kend^ citla di Persia, prov. deir liac persico, sopra un humicello che si getla nel Chizil Uzen, appie dei monti Caplan-cu, a 34 1. S. E. da Tauris e 27 1. S. S. O. d' vVrdeljil. Contiene 4^0 case. AGGIIIAR, in francese scritto Akkiar^ borgo della Turchia asialica. Fed. Accar. AGCHINSK, piccolo iorle della Russia asialica, governo di hkulsk, dislr. di Nerclnsk, a 65 1. S. O. da questa citta, e a i3o 1. O. S. O. da Irkutsk, sulla sponda drilla delP Oaana. Gli abilanti sono Mongoli, 'J'ongu e Cosacchi. AGGIIUSNUTT, fuuiie dcirAmerica seltenlrionale. Ved. New Bedford. AGGIA, anlica cilia di Francia, nelPisola di Corsica, cn-colo di Baslia, cantone d' Anspugnani, una volla A C D C8 vcscovato. Questa citta e rovinala, ed il suo vescc)- vato, fondalo nel v secolo, fu riunito a quello di Mariana. Non restano altre traccie che le rovim^ d'una sola chiesa (il duorao), a 7 1. S. S. O. da Bastia, e 4 1. 1/2 N. E. da Corte. AGGIANIGO (Monte) o MONTE AGGIMGO. gia castello della Toscana. Ved. Scarperia, cui e uuito. E una collina isolata, sopra cui iu eretla una rocca munita, la quale divenne famosa pel lungo asscdio sostenuto nel i3o5 dai profughi ghibcUini conlio Pesercito della repubblica fiorentina, che nelP anno slesso lo compro e disfece dalle fondamenla, con solenne divielo di mai piu rifabbricare edilizii di lal genere su quel poggio. AGGIANO, bor. del regno delle Due Sicilic, nei | Dominii di qua del Faro, prov. delP Abruzzo ulte- riore secondo, distr. d'Aquila, capoluogo di cantone, I a 7 1. 1/3 S. E. da Aquila, e 4 1. 2/3 N. O. da Sulmona, ' sulP Aterno. I prodotti del suo teri'it. sono grani, legumi, vini, mandorle e zailerano. Vi si tiene una fiera il 3i maggio. Ha 680 abilanti. AGGIANO, comune del regno delle Due Sicilic. Ved. Rovella, cui e unita. AGGIARIELLO, comune del regno delle Due Sici- lic. Fed. Villa San Giovanni, cui e unita. AGGOGESAVI, popolazione Indiana del selten- Irione delP America, che abita i dintorni della baia di San Bernardo. Sono cacciatori e pescalori. AGGODA, banco olandese in Africa, nella Guinea superiore, sulla costa d' Oro, regno di Aanla, alia eslremita del capo Tre Punte. AGGOiMAGK, contea dcgb Stati Unili, uello statu di V irginia, in una penisola, conf. al N. con la Mary- landia," alT E. con P 0( eano, alP O. con la baia di Chiesapeak. Ha circa 21 1. di lunghezza con 4 dilar- ghezza. La sua popolazione nel 1820 era di i5f)G6 abilanti, de' quali circa 5ooo schiavi. Diummond n' e il capoluogo. La parrocchia sola di Accomack, nel 1820, conleneva GG83 abilanti. AGGOWPONG, cilia della Giamaica, contea di , Cornovaglia, parrocchia di Santa Elisabella, sulla china merid. della catena delle monlagne occidenlali , deir isola e presso alle sorgenti del Black River, a 3o 1. O. N. O. da Kingston. AGGONIA, casale del regno delle Due Sicilie. Fed. Maila, cui e unito. AGGUL o AG GIIEUL, che i Frances! scrivono Akkoul., grande e piccolo , laghi della Tartaria independente, nel paese dei Chirghi Caisac delPorda di mezzo, e 3o 1. S. dal lago Teniss. AGGU3I, villaggio del granducato di Olderaborgo, circolo e I 1. 3/4 alPE. S. E. di Jever, signoria e 1/2 1. alP O. di Knilphausen. AGGUMOLI, citta del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. delP Abruzzo ultc- riore secondo, dislr. di Civita Ducale, cantone, e 2 1. al N. N. O. di Amatrice, sul declivio di una col- lina degli Appennini, e bagnata dal Tronto. Gode ' di aria pura e salubre, e sorge sopra una collina, ove veggonsi tultavia gli avanzi delle alte e grosse sue mura, con torri frequenti e quatlro portc, avendo di circonferenza circa i 1. 1/2. E la residenza di un vicario generale del vescovato di Ascoli. Vi sono lie chiese parrocchiali, un convento, uno spedale, una scuola di belle lettere e due monti di pieta, uno de' quali somminislra grani agli agricollori, P altro danaro agP indigenii. Vi si tiene una fiera dal iG al 18 d'aprile. Ha 910 abitanli. AG DAGII, montagna allissima della Persia, nel Ghilan, a 5 1. N. da Calcal, che i Francesi scrivono Ihalkhal. Fa essa parte Jella catena del monii Llbur, 0 quivi tengono le loro sorgenti parecchi ffluenti del Qaizil Uzcn. ACECA, castcllo reale di delizia inlspagna, prov., 3 1. 2/3 al N. E, di Toledo, sopra un'' emincnza, icino alia liva dritta del Tago, tra Aranjuez e Toledo. ACEJUTIBIRO. Fed. Triassao. ACEL, scrilto in francese AtcJiel., edJc/iel in nglese, villaggio dell' Indostan, negli stall del raia li Maissur,a 18 I.E. da Seringapatani. Appo glTndd i famoso ; e vi si va a visitare in pellegrinaggio una :averna dalla quaJe esalano fiamme, che i bramani jssicurano cssere una manifestazione della divinita. Vi si liene una fiera. ACENCOIL, che i Francesi scrivono Atchencoil., ^itla dellTndostan inglese, antica pro v. del Carnatico, I 24 1- t/2 N. da Travancore. ACERA, dai Francesi scrilta^;c7iera,citl;i dellTn- tlostan inglese, presidenza di Bombaia, antica prov. di Begiapur, a 19 1. N. da Goa, sul fiume dello stesso nonie. Lat. N. 16° 11' ; long. E. yi*' 17'. ACERAIA, villa della Toscana. Ved. Galiga, cui h unita. ACERENZA, Aclierontia^ piccola ed antlchissima cltta arcivescovile del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di Basilicata, capoluogo di cantone, nel distr. di Potenza, sopra una montagna altissinia, appie della quale scorre il Brandano, a 4 1. 3/4 N. N. E. da Potenza, e 40 1. E. da Napoli. Vi e un forte, una chiesa caltedrale, due conventi, un seminario ed un ospedale. Vi si tiene una fiera il 21 luglio. L'arcivescovo risiede a Matera. Questa cilta e T antica Acherontia, e, per la sua posizione, considerata era dai Romani corac punto irnportante di difesa della Puglia e della Lucania. Essa fu incendiata e riedificata. II territ. n' e fertile, lla 56oo abitanti, ACERNO, Acernum^ ciita del regno dellc Due Sicilie, ne* Dominii di qua del F'aro, nel Principato citeriore, distr. di Salerno, cantone 6 2 1. al N. E. di Monte Corvino, e a 6 1. N. E. da Salerno, sede di un vescovo. E costrutta sulle rovine delPantica Piccnzia, e senza mura. Trovasiin una valle circon- data da niontagne, e ridolta quasi asemplice borgo. lla pero una chiesa cattedrale, una parrocchiale, ed un nionle di pieta, che somministra grani agli agri- coltori indigent!, una fabbrica di carta eduna fucina. II sno vescovo e suffraganeo di Salerno. Ha 2420 abitanti. ACERRA, Cerenthia, citta del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, con titolo di con lea, capoluogo di cantone, distr. di Nola, prov. della Terra di Lavoro, a 3 1. O. N. O. da Nola, e a 3 1. 1/2 N. E. da Napoli, in paese fertile, ma poco sano, sulle sponde deirAgno. E residenza di un ve- scovo suffraganeo di Napoli. Si pretende che questa citta fosse fondata dagli Etruschi. Tito Livio la dice innalzata al grado di citta municipale romana. An- nibale la prese d'assalto , abbruciandola indi per vendicarsi degli abitanti, che abbandonato lo ave- vano per res tar fedeli alia repubblica romana. Fu pero, a spese appunto di quella repubblica, riedifi- cata. Dopo la caduta dell' impero romano, Buono, duca di Napoli, la distrusse del tutto, ed i suoi abi- tanti dopo quel tempo la rifabbricarono. La cattedra- le e di buona architettura, e vi hanno vm seminario ed un monte di pieta. Nell' ultima setlimana di ago- slo ogni anno vi si tiene una fiera. Ha 65oo abitanti. AGESINE, fiume. Ved. Cenab. A C II 70 ACEIIGIIE (El), bor. di Spagna, prov. di Caceres, neir Estremadura, a 7 i. 1/4 E. N. E. da Alcantara, AGIIA, Acha, liumicello della Baviera, che ha la sua sorgente a Friedberg, ail. 1/4 E. da Augusta, circolo delDanubio superiore, segue paralellamentc ed in poca distanza il corso del Lech, passa per Bain e va a gcttarsi nel Danubio, a dritta, 1 1. al N. di questa citta, dopo un corso di circa 10 leghe. ACHACACnE, bor. del vicereame del Rio della Plata, sulla sponda orient, del lago Titicaca, a 33 1. N. O. dalla Paz. ACIIAL o AGIIEL, bor. dei Paesi Bassi, prov. di Limborgo, circolo e 8 1. 1/4 all'O. N. O. di Rure- monda, capoluogo di cantone. AGIIALGORT, citta della Russia asiatica, prov. di Giorgia, circolo d' Ananuri, con 200 abilazioni sotterranee. ACIIAMBONE, bor. olandese della Costa d' Oro, in Guinea, nel regno d' Achim, appie d'unarupe, sopra la quale e fabbricato il forte di Sant' Antonio. AGUANTI , regno della Costa d' Oro . Ved. AsCIANTI. AGIIAP, villaggio della Russia europea, governo di Perm, distr. di Okansk, sul Poludennoi. Evvi una miniera dirame molto considerabile, che forni- sce annualmente 235o cpiintali di metallo, e fucine con due fornaci, che danno ogni anno ySoo libbre di ferro in verghe. Ha 700 abitanti. AGHAS, bor. di Spagna, prov. e 1 1 1. 2/3 all'E. S. E. di Vigo, nella Gallizia. AGHEL, villaggio dell' Indostan. Ved. Acel. AGHEL, bor. dei Paesi Bassi. Ved. Achal. AGIIELGOTTA, che i Francesi scrivono Ahel- kotta, e gF Inglesi ^^/"i^/co^^a, citta e distr. dell' In- dostan inglese, presidenza di Bombaia, antica prov. di Beider, tra gli stati del ragiii di Setara c quelli del Nizam, a 2 I. 1/2 N. E. da Begiapur. AGHELO , borgo della Turchia europea. Ved. AlOLU. AGIIELUNDA, AQUILONDA o GHILANDA, lago della Guinea merid., all'E. del Congo, sulla sommita delle montagne di Cristallo, sotto 7" 3o' di lat. S, II Coanga, che si getta nel Zaira, ha qui la sua sor- gente. Questo lago estendesi in lunghezza dal S. al N. e con tiene varie isole fertili. 1 Portoghesi crc- dono che somministri le acque al Nilo, c che debba la sua origine alle pioggie abbondanti. Barros, che ci diede la prima relazione autentica di questo lago singolare, il quale sembra abbia somiglianza con quello di Moravi o Zimba all'E., non parla pure di tale ipotesi. AGHEM, AGHEN o AGIIIN, Achemum. Stalo considerabile clie comprende tutta 1' estremita set- tentr. dell'isola di Sumatra, e si estende sulla costa orient, del capo Achem sino al capo Diamond, c sulla occid. sino a Barns, aldjracciando, per conse- guenza, i ragia di Pedir e di Sinchel. Al S. E. conf. col paese dei Batta. La popolazione n' e di circa 2,000000 di abitanti. Lo stato di Achem viene attra- versato da una catena di montagne, che cominciano al capo Achem, e si estendono al S. E., ove si uni- scono ai monti Samponan. Sulle cosle dell'E. vedesi il gigantesco monte Elefante, e su quello dell' O. i capi Babuan, Felice e Labon. 11 suolo, leggero, ma fertilissimo, offre minori foreste e paludi di tulto il resto di Sumatra. Le sue principali baie sono : la Bacbai all' E. di Achem, e la baia di Leaga. Fra i fiumi si contano il Sinchel, che ha la sua sorgente nelle montagne del cenlro, e corre al S. E. verso rOceano, I' Anna Labon e T Achem. che si getta rjX ACU iiel mare vlclno alia capltale, ove divldesi in vari rami. L' aria e sanissima, ed il caldo temperate sem- pre dalle brezze marine. Le principali sue produ- zioni servono airalimento ordinario degli abitanti, e sono il riso, il cotone, e quanto da la zona torrida. I frutti ne sono squisiti. La coltura delle terre e assai meglio intesa clie in tutti gli altri territori marittimi, allevandosi anclie bestiarae in quantita, e piccoli cavalli die si esportano altrove, Le capre, il pollarae, la selvaggina ed il pesce vi abbondano. Quiyi Telefanle s'adopera come animale domestico, essendo comunisslmo. La terra contiene molte ric- clie miniere d' oro e di rame. Quelle cbe si utiliz- zano presso di Mucbi, airO. di Sulii. danno gran profitto. Raccogliesi polvere d"* oro nelle montagne, soprattutto nelle parti merid. di Nalabii e Susu. I principali oggetii di commcrcio sono Toro, del quale se ne esportano piii di diecimila once ogni anno ; il pepe, il betel, il dittamo, il zolfo, la canfora, il belzuino e la sela cruda. Vi s' introducono in cambio stoCfe di cotone, sale, ferro e prodolli di manifatture europee. II sultano e il primo ncgo- zianle del paese. Le primarie cilia di commercio sono Achem, Pedir, Sulu e Sincbel. Gli abilanli soiio grandi e robusli, d' origine malese, e forse un miscuglio di Balta, Malesi, Rcd- giana e Cuulia. Parlano il malese. cb'^eglino scrivono con carallcri arabi ; e professauo Tislamismo, di cui osservano rigidamente ogni cerlmonia. F'oggiano abilmenle lesloffe di sela e cotone, Toro e Targento, ed i loro lavori, specialmcnle in filigrana , sono ricercatissimi. Riescono ardili navigatori, avcndo de** baslimenli coslrulli con eleganza e solidila. Si Irova fra essi qualcbe tribu di Riab e di Carraus. 11 governo loro somiglia a quello della maggior parte delle tribii malesi. II sullano risiede ad Acliem. La sovranila e credit aria, ma per 6 spesso monla sul trono il secondogenito, qualora sia giudicato piu capace, piulloslo cbe il figlio maggiorc ; il cbe occa- siona guerre frequenti . II polere sovrano non e limitato cbe da quello de** grandi, possessori di f'eudi, i quali sono sempre pronti a combatterc con la forza le usurpazioni del monarca. Le sue rendite proven- gono principalmente dai diiilti delle dogane cbe sono di 12 a i5 per cento. 11 monopolio del com- mercio, cliVgli riserbossi, forma la sorgcnte di lutte le guerre civili, volendo i grandi dispular al sullano i profilti di quest"* odioso sislema. Ignorasi quale sia la forza militare d' Acbem. 11 sullano ba una guardia di loo cipai, ed in caso di guerra, i vassalli tulti sono obbligati ad armarsi e scendere in campo. Le flotte d' Acbem sono state un tempo ragguardevo- lissime. Le leggi penali di questo stato sono d"" inudito rigore, ma non colpiscono cbe i poveri, trovando i doviziosi nelle riccbezze loro bastanti mezzi per eluderne gli effetti. La moneta corrente consiste in un piccolo pezzetto d' oro marcato con caratteri arabici, e cbe si cbiama mas. Si veggono spesso piastre e rupie ma, in generale, i pagamenti si fanno con polvere d*' oro. Lo stato di Achem comprende molti principali, fra i quali quelli di Pedir e Sincbel sono i piu vasti. Anche molte piccole isole egualmente da esso di- pendono. Questo regno d' Achem e il solo delF isola cbe sostenuto abbia una parte storica di qualcbe impor- tanza, ed i suoi annali banno una moltitudine di punti di contatto con quelli delle conquiste dei Por- loghesi neir India. Sino dal x5ii, il graude A.lfonso A C H 72 d' Albuquerque approdo alia cosla di Sumatra, ove a mano amano comparvero Perez d"* Andrade e Diego Pacheco, il quale ulllmo vi peri cercando immagi- narie isole d"* oro. Da quelP epoca, comincio la lotta tra i re d' Acbem e la potenza porlogbese cbe fon- dato aveva la sua melropoli di Malacca. Nel i52i, Giorgio di Brito assalto Achem, la capitale che difendeva il ragia Ibraim, capo intrepido di quella cilia, ed in appresso divenuto sultano di tulto il paese. Diversi storici gli atlribuiscono una serie di attacchi contro iMalacca, dal i528 al i55o; atlacchi cbe con maggior vigore conlinuaronsi sotto il regno seguente. 11 re d"* Achem, Sire al Raddin, assedio quella piazza, ora in persona, era a mezzo del sue generale Zasemanna, nel i537, ^^47^ 1^67, con i5ooo uomini e 200 pezzi d'arliglieria ; nel iS^S, i574, d'accordo colla regina giavanesedi Japara ; nel 1575 con una flolla cbe, al dire de"" contemporanei, copri- va lo stretlo di Malacca; finalmente nel i582. Nis- suno di tali tenlativi, de' quali lasciaronci i parlico- lari Faria di Sousa, Mendez PintoXastanheda, Barros c Diego diConto, non ebbe per termine la conquista della citla minacciata, ma coslarono alia corte di Lisbona spese enormi d' uomini e di materiale per difendere un possedimenlo cbe ogni nuovo assedio rimelteva in lile. 11 successore d' Al Radin, usurpa- tore che si fece sultano d"" Achem sotto il noma d'Aladino, lascio Malacca piu tranquilla ; ed ei fu che accolse il capilano inglese Lancaslen, fondatore del banco di Bantam sulla cosla di Sumatra. Ne le oslilila ricominciarono cbe sotto Peduca Siri, il piu polente dei re d'Achem, il quale comparve in persona dinan- zi Malacca nel iGi5 con 5oo vele e 60000 uomini; ma assaltato dalla flotta portogbese, fu costretto alia fuga. Nel 1628, ei lento nuova aggressione che fu seguila daresullali pivi disastrosi, essendo che 12000 Achemesi, tagliali iuori dalle loro navi, caddfero in potere deinemici; quindi Malacca reslo tranquilla sino al iG/jo, in cui Peduca Siri se ne impadroni, d' accordo cogll Olandesi, dinanzi a cui cadde final- mente quest' antica metropoli del grand"" arcipelago delle Indie orientali, oggi denominato la Malesia. Tullavia il solo profitto che gli Achemesi ne ricava- rono, fu di vedcrla dala ad allri Europei. Peduca Siri mori Panno slesso della vittoria, e dopo lui la corona achemese cadde in conoccbia ; dal 1640 al 1700 piu non vedendosi che dinastie di femmine, sotto le quali scemano e si spengono la potenza e lo splendore del paese. In questo intervallo di tempo, popolano gli Olandesi la cosla di bancbi e vanno ad accampare quasi sotto le mura di Achem. I Francesi vi compa- iono nel 1721, sotto la condotla di Beaulieu, mentre gP Inglesi, cupidi di neutralizzare P influenza olan- dese, fondano a mano a mano le scale di Benculen, Indrapur, Bantam, Natal, Tupanuli, ed armano il forte di Marlborough. La guerra del 1781 loro servi di pretesto per occupare Padani e le altre fattorie olandesi ; mai trattati del i8i5 e 1824 reintegrarono gli Olandesi nel possesso degli antichi loro slabili- menti, e sono i soli Europei che occupino alcuni punti deir isola di Sumatra. 11 regno d' Acbem oggi non abbraccia che Festremita settentrionale di quella gran terra ; ma verso la fine del secolo xvi e sino alia meta del xvii, furono gli Achemesi la nazione pre- ponderante della Malesia, essendo alleati di tutti i popoli commercianti dal Giappone fino alPArabia. A quelPepoca splendidissima, il loro navile contava .5oo vele, e P impero achemese estendevasi a quasi la meta di Sumatra ed a gran parte della penisola di Malacca. Presentemeute trovasi immerso nelPanar- 73 ACH 4iia nerautorita dei sultani si estende a plu della capitale e dei dintorni, poiche tutti i capi di distrcUo sono, di falto, indcpendenti (^iJ/enz^;. ACHEM, ACHEN o ACHIN, ciltii capitale del re- gno di Acheni, air estiemita N. O. di Sumatra, sul flume dello stesso iiome, a i 1. circa dal mare, che forma una rada ^asta e sicura. Le grosse navi gam- ier non possono alia cilta a moUvo che non sono die soli 8 piedi di acqua nelle piu alte maree alia fooe del liurae. 11 porto forma un gran bacino, rin- chiuso da una parte dalla terra terma dell i sol a e dairaltra da tre isole che lasciano tra esse de pas- sa^o-i, runo per Malacca, Taltro pel Bengala, ed il le?zVper Surate. Quesla citta, residenza delsultano, e irregolare e contienc 8ooo case coperte di foglie ACH 74 deirinnlhal, a 2 1. 1/2 N. O. da Katlemberga. La sua larghezza media c di un tcrzo di 1. e la \nn- ghezza di 2 1. 1/2 dal N. al S. 11 ruscello di Achen, pel quale scolano le sue acque, si unisce alF Iser. ACllENAU, finmicello di Francia, spart. della Loira inferiore, che sbocca dal lago di Grand Lieu nella Loira, dopo un corso di circa 6 I., interamente navi^abile, al N. Le acque, che formano questo flu- me s'^ono quelle della Boulogne e delP Ognon, che si gettano nel lago, alparo di quelle diTenu, che si uniscono air Achenau al porto Saint Pere. La navi- gazione poco importante di tulti quesli fmmi non fu stabilita che mediante i lavori unicamente ese- guiti pel diseccamento delle paludi vicine. ACHENREIN, piccolo villaggio e castello delTiro- lo, circolo inferiore deir Inntlial, a 3/4 di 1. N. N. O. di'cocco e sostenute da palafilte di 3 piedi di altezza, ^1-1, 1p frarantirle dalle improvvise inondazioni. La e - . ^^ • onde gaianlnle aaiie 1 p ^. ^hiaia, le di cui si fa buon commercio colla Francia, dintorni una fabbrica di vetri che occupa piu di 200 La da Rattemberga.Vi e una gran manifatlura di ottone, strada principale e assai alta e coperta di ghiaia. altre, in terreno piu basso, non sono praticabih che pei pedoni. Immasiniamoci un bosco di alberi di cocco, di bambu, di ananassi e di banani, in mezzo a cui passi un bel fiume coperto tutto dibattelh; poniamo in questa foresla un numero grande di case costrutte con canne di bambu e con corlecce diverse, e disposte in modo che formino ora strade, ora separati quartieri ; dividiamo questi in prati e bo- schetti, spargendo da ogni parte abitanti quanti se ne vessrono nelle piu popolale citta, ed allora ci formererao una giusta idea di Achem, specie di citta molto a^^sradevole agli occhi dello straniero. II pa- lazzo def sultano e tuori della citta, e vi si giunge per una strada e per un canale formato dalle acque del fiume ; rozzamente edlficato, va cinto da grossa muraglia e da un fosso, colla circonferenza di circa una lega. Faceva Achem un gran commercio, arri- vandovi di continuo molti navigli dalla costa di Coromandel e dalle Maldive. Ora talmente e sce- mato, che percio la popolazione non se ne puo piu stimare, secondo Rienzi, che di 18000 in 20000 abitanti. Vi sono diverse manifatture di seta e di cotone, e fonderie di cannoni. 1 dintorni sono assai ben coltivati, e le derrate di tutti i generi abbon- danti ed a buon prezzo. II territ. d' Achem contiene miniere d' oro e di argento. Non lungi dalla citta trovasi un vulcano che somministra abbondanza di zolfo pel consumo . del paese e pel commercio esterno. Lat. N. 5° 25' ; long. E. 93° 25'. ACHEM (PuNTA ). Fed. Re ( Punta di). ACHEN , fiumicello deir arciducato d' Austria , circolo di Salisborgo , sulla frontiera del Tirolo. Esce da una caverna di ghiaccio nel monte Tauern, a 8 1. 1/2 N. N. E. da Prunecken. Dopo essersi ingrossato con molti ruscelli, porta lentamente le sue acque neir Achental, e, giunto al margine del- la voragine di Tauern, ch' e 3 1. sotto la sua sor- gente, si precipita da piu di 65o metri di altezza. II rumore di tal caduta e forte tanto, che si sente in distanza di oltre ad una 1. Questo fiume si unisce poscia al ruscello di Ober Salz, che da origine alia Salza. ACHEN o GROSS ACHEN, fiume che ha la sua sorgente a' piedi della montagna Hinterstein, nel Tirolo. Dopo passato per Kizbichel, entra in Bavie- ra, traversa il presidiale di Traunstein, nel circolo deir Iser, e si scarica nel lago Chiem, dopo un corso di circa i3 1. dal S. al N. Esistono in questo presi- diale molti altri fiumicelli del nome medesimo, che si gettano nello stesso lago ed in altri fiumi cir- convicini. ACHEN, lago del Tirolo, nel circolo inferiore operai, un mulino da polvere ed una fonder ia. ACHENTHAL, villaggio del Tirolo, circolo infe- riore deirinnthal, a 4 1. N. O. da Rattemberga, al N. del lago Achen. Vi si trova deir olio di sasso. ACHEPE, baia deir America settentr,, sulla costa N. O. deirisola del capo Bretone, a 4 1. dal capo Nord. Lat. N. l^f 7'. ^ ^ 1 t ACHER, fiume del granducato di Baden, che ha la sua sorgente nei laghi di Wild e diMummel, a 4 1. 1/4 S. da Baden, e dopo attraversato Achern e Lichteneau, si getta nel Reno a dritta, a i 1. N. O da Lichteneau. E assai rapido, ed il suo corso dal N. E. al S. O. si calcola di circa 7 leghe. ACHERES LE MARCHE, bor. di Francia, spart. del Loiret, circolo di Pithiviers, cantone di Bazoches les Gallerandes, a i 1. i/4 N. O. da Neuville aux Bois, e a 4 1. O. S. O. da Pithiviers. Ha i35o abi- tanti. . ACHERN (Ober), citta del granducato di Baden, circolo de la Rinzig, sede di un baliaggio,^ la cui popolazione e di i3ooo abitanti. E situata suirAcher, a 41. 1/2 S. S.O. da Baden. Ha una scuola d' industria e commercia in canapa e ferro. Ne' dintorni trovansi due manifatture di carta. La citta conta 3ooo abi- tanti. A breve distanza da Achern e il villaggio di Sassbach, contiguo al quale sorge un monumento di granito, eretto nel 1829 a spese del governo francese, nel sito in cui il maresciallo di Turenna, uno de'piu gran capitani de' tempi moderni, f\i ucciso da un tiro di volata il 27 luglio 1675. I vi- sceri ne furono sepolti nella cappella di San Nicolo d' Achern. . ACHERONTE. Parecchi fiumi d'Europa, d Asia e d' Africa portarono in antico questo nome. I piu celebri erano il fiume deU'Epiro ( Albania) che co- minciava verso la selva di Dodona, secondo Danville, ed il lago Acheronte, detto Acherusia, neU' antica Campania (regno delle DueSicilie), poco lontano dal lago d' Averno, luogo in tutti i tempi desolato daivulcani ed alle deila infernali consagrato. Consi- deravasi generalmente P Acheronte come uno dei fiumi deir Inferno, alia quale credenza potevano aver dato origine il suo nome greco che significa dolor e ed i luoghi tetri che bagnava. Del resto, V ed. Baba e FusARo. ACHEUX, villaggio di Francia, spart. della Som- ma, circondario e 5 1. al S. E. di Doulens, capoluogo di cantone, con 900 abitanti. ACHI, che i Francesi scrivono Aki^ principato del Giappone, nella parte occid. deir isola di Ni- fon, e al N. O. limitato dal principato di Avami, 75 A C H alPE. (la quello tli Bingo, al S. dal canale di Sicoco, ed al S. O. dal principato di Suvo. II suolo ne e montuoso e magro, ma bene iraboscato ; ne produce che riso di cattiva qualita edun po"" di grani. In riva al mare si sono stabilite delle saline, e sulle scogliera raccolgonsi delle spugne. Questo principato si divide in 8 provincie. AGHIAB, dagP Inglesi scritto Akyah^ citta marit- liraa deir India di la del Gange, capitale della pro- vincia d' Arracan e d'un distretto dello stesso nome, sulla spiaggia orientale delP isola di Acliiab, alia lat. di 20^ 8' N. ed alia long, di 95° i4' E. E fabbricata di legno, con larghe strade e mercati di grano e di merci europee ed indiane. II porto, quantanque inferiore a quello di Ghiuc Fios, e sicuro, e per molti altri riguardi superiore alia soprainraentovata come piazza mercantile. Le vicinanze ne sono plane, fertili scevre da sterpi o cespugli e traversale da parccchie strade. E residenza d"* un commissario brilannico e presidiata da due compagnie di Sepoi, ACHIGAN, fiumicello del basso Canada, che si gelta nel fiume deir Assunzione, circa 41- prima che questo si congiunga col fiume San Lorenzo. Achigan non e navigabile, ma vi si faimo galleg- giar sopra grandi zatlere di legname. AGHIL o EAGLE ISLAND (isola delV aquila) , isola sulla costa occid. d'Irlanda, da cui e separala medianfe angusto canale. Fa parte della contea di Mayo, ed e la maggiore di tuUe le isole delTIr- lancia. Lunghezza 5 1. 1/2 dal S. E. al N. O. Lar- ghezza 41- 3/4- Circonferenza 12 1. circa. E montuo- sa, e sulle inaccessibili sue vctte annidano le aquile, d'onde derivo il nome. I suoi .53oo abilanti parlano I'irlandese, e sono depressi in iniserissima condi- zione. AGIIIM, regno della Guinea superiore, Iribulario deir Ascianti, limifato al S. dair Assin, alT O. da una parte deir Ascianli, al N. ed airO. dalPAmina, alFE. dalPAcquapim. 11 centro n' e discosto dal mai e 16 1. I fiumi suoi piu considcrabili sono F Aninnia, il Birrim e la Bossempra ; sua capilale, Bannasii. Gli Acliimiti facevano coi banchi europei della Cosia d"" Oro un traffico assai considerabilc in polvere d'oro. Essendo quel popoli slali nel 1749 soggiogati dagli Asciantini, i mcrcanti loro si ritirarono ; il die dispiacque,per6 cirerano valenli,fedeli,probi e facili. AGHIM, villaggio del regno di Annover,sul Veser, ducato e 3 1. 1/2 alPE. S. E. di Brema, capoluogo di una reale ginrisdizione, che contiene in 26 villag- gi 7400 abitanti, de' quali 1020 in questo villaggio di Achim. AGHINDA, citta del Giappone, nelP isola di Nifon e nel principato di Deva, presso il mare. ACHINDATON, citta del Giappone, neir isola di Nifon, principato di Deva, ad 8 1. S. E, da Mogami. AGHIR, monte della Turchia. Fed. Aghi Dagh. AGHIRA, piccola citta sulle frontiere della Cina, ove Tamerlano fece costruire un forte nel iSgo. AGHISGA, citta della Turchia asiatica . Fed. ACALZIC. AGHISIGA, citta del Giappone nelPisola di Nifon, principato d' Indsumi, a 61 1. O. N. O. da Miaco. _ AGHKARN, villaggio del granducato di Baden, circolo di Treisam e Wiesen, baliaggio e 1 1. al N. N. E. di Breisach, e a 3/4 di 1. dal Beno. Vi si fa buon vino, e commercia in legname. La sua popolazione e di 43o abitanti. AGIILA, fiume della Bussia europea, governo del Caucaso, presso la sorgente del quale e situata la citta di Stauropol. Sbocca poi al N. E. nel Kalaus. A C I AGHLYTSCH, borgo della Bussia asiatica, go- verno e dislr. di Tobolsk, a 1 7 1. 1/2 S. E. da quesla citla. AGHONRY, bor. d' Irlanda, contea e 6 1. al S. S. O. di Sligo, baronia di Leney, sede di un vescovo cattolico, sulla sponda orient, del lago Allyn. 11 vescovato e ora unito a quello di Killala ; e la par- rocchia, cui questo borgo da il nome, conta i54oo abilanti. AGHSTET, jEsteda, piccola cifta del regno di Annover, nel ducato di Brema, sul Lung, dislante 2 1. da Brema. AGHY, villaggio di Francia, spart. delF Oisa, cir- condario e 3 1. 1/2 al N. O. di Beauvais, canlone di Marsiglia. Vi si fabbricano calze. AGIAFALAIA o CIAFALIO, in francese Atcha- falaya o Tchafalio , fiume degli Slali Uniti, o l)iutlosto braccio del Mississipi, da cui si slacca sollo 3i" di lat., si dirige al S. per 23 1., all'E. per 8, al S. per 12 ; entra nel lago Chelimache e n'esce cor- rendo al S. per 4 1- ; allora si divide in due rami che hanno 4 1- Ji lunghezza e gettansi in una baia del medesimo nome che fa parte del golfo del Mes- sico. La largliezza inecHa n' e di 200 metri, c la pro- fondita in tempo ordinario, di 4 melri e di 10 nelle acque alte. Biceve a deslra il Glazo, il rivo Bosso, il Curlablo, il rivo Teche, ed a sinistra il rivo Ma- ringuin ed il rio Bue. Avanti di enlrare nel Cheli- mache, traversa altri laghi ; il corso n'eserpeg- giante e rapido, passa per terreni bassi e talvolla inondati, e comunica col Mississlpi per varie grandi braccia. AGIAPONDA, cilia delP impero birraano, prov. di Aracan, sul golfo del Bengala, a 22 1. O. da Ara- can. 11a un buon porto, AGIAUGII, tril)u indiana dellWinerica merid., che abila nella Patagonia, tra il Cusu Leuvu ed il lago Teuel, sol to 4o° di lat. S. e Gq" di long. O. AGIG lANAG, dai Francesi scritto Atchic la- nac. cilia della Turchia europea. Fed. Chetanlic. AGIGUNIPI o LUPO MARINO, che i Francesi scrivono Atchikounipi ctl anche Astchicon, lago della Nuova Brelagna, nel I^abrador, a i45 1. N. da Quebec. Misura 5o 1. di lunghezza colla largliezza di 18 in 20, e versa le sue acque nel fiume San Lo- renzo, sotto 70*^ di long. O., per una catena di laghi. Non se ne sono che imperfettamente esplorate le spoil de. AGILIANO, in Toscana , presso Torrila in Val di Chiana. Fed. Ciliano. AGINIANO, in Toscana. Fed. Cignano. AGI REALE, citta del Begno delle Due Sicilie, in Sicilia, nel Val di Demona, capoluogo di cantone, prov., distr. e a 4 h al N. E. di Catania. E costrutta sopra un enorme masso di lave basal tiche, a piedi del monte Etna e sulla spiaggia del marc, alia foce deir Aci, che le da il suo nome, forraandovi anche un porto. La citta e difesa da un forte, che si con- verte in prigione di stato. Le case sono edilicate con lava ; le strade son larghe, ed e ornata di piazze re- golari. Vi si fabbricano tele e stoffe di seta, e si esportano grani. L"'aria vi e poco sana, ed i contorni, che producono molto lino, soiio fertilissimi. Vi e una sorgente d"" acqua minerale , e contanvisi i5ooo abitanti. Al tempo della guerra servile, Aci Beale era il principale alloggiamento del console Aquilio, che riusci a soffocare quella pericolosa rivolta T anno loi avanti Gesu Cristo. AGI SANT' ANTONIO, villaggio del regno delle Due Sicilie, in Sicilia, prov. e dislr. di Catania, 77 poluot ACL o di cantone, situato sul declivio del moiile litna, a 3 1. 3/4 da Catania. , „ , . AG ISSAR, ThyatJiira, cilia dclla lurchia asia- jca, neir Anatolia , sangiacalo di Sarucan , a 23 1. N'. E. da Sniirne, in riva al Codos. Poche tracce rimangono deiranlico suo splendore. 11 rieinto del- le sue mura non conliene che miserabili capanne di terra; nonoslante vi sono 2 moschee, 2 hagni ed un caslello roTinoso ; e vi si tabbricano ACM 78 pubblici „ . . stoH'e di cotone. 11 suo territorio, pieno di vipieti, produce pure molto cotone considerato come il rai- oliore deir Anatolia. Alcuni aulori ne portarono la popolazione a 7000 anime, allri a soli 5oo Turchi. Smith e Dvvight, missionari americani, riferiscono cbe, avendo aspramente sofferto, pocbi anni sono, dai I'uoco, ora e nella massima parte di legno, e di aspetto povero e meschino, con soli pocbi avanzi deirantica sua grandezza, e cbe la sua popolazione supponesi non ecceda 1000 famiglie, ossia 5ooo uidi- \idui, tra'quali Ibrse i5oo Greci. La nolizia, cbe ne daEUiott, non e lanto sfavorevole. Ei dice,cbVssendo siluala sulla via dritta tra Coslantinopoli e Smirne, porta r aspetto di comodo superiore a quello delle cittu deir Anatolia in generale ; cbe i bazar sono grandi ed ampiamente t'orniti ; il can bello, pulito e bene ordinate; e cbe contiene 1740 case, delle quaU 400 appartengono a Greci e 40 ad Arrneni. Se supponiamo cbe ogni casa albergbi per media 6 individui, la citla avri, secondo Elliott, una popo- lazione di circa 10400 anime. Forse il vero trovasi in mezzo a questi due estremi. Vi ba una scuola greca frequenlata da i5o fanciulU d'ambo i sessi. AGREN, citta e caslello degli Slati Prussiani , prov. di Sassonia, reggenza di Magdeborgo, circolo e 4 1. 1/3 alPE. S. E^di Calbe, sull' Elba, cbe quivi si varca. Vi sono fabbricbe di panni, concie di pelli e cuoi e manitatlure di tabacco, con 3ooo abitanti. Arse tutta nel i485, e in parte nel 1542. AGRER (l'), montagna del regno di Annover, prov. di Grubenbagen, situata a i 1. 1/2 O. da Andreasberga, e fa parte della catena deirHartz. Vi si stabilirono delle tucine. Ha un maglio ad acqua, ed una fabbrica di ottone. AGRLINGTON, bor. d' Ingbdterra , conlea di Norlbumberlandia, ward e 3 1. 1/2 alP O. di Mor- petb. Ha 3oo abitanti. AGLA, piccola citta della nuova repubblica di Guatemala, prov. diDarien, a i3 l.N. E. della Nuo- va Edimborgo e a 42 1. E. da Panama. Qiiesta citta fu fondata nel i5i4 da Gabriele de Roxas, sulla costa del mar delle Antille, in t'accia alF isola Pinos. GU Spagnuoli P abbandonarono nel i532 a cagione : del clima malsano. AGLAT, Chaliat, cbe i Francesi scrivono lat, piccola cilia della Turcbia asialica, pascialalo di Van, sulla costa settentr. del lago di Van, appie del Seiban Dagb, ad 8 1. N. E. da Bidbs e G O. da Argicb. E anticliissima, e ne"' tempi del suo splen- dore fu residenza dei re d' Armenia ; ed a vicenda se la dispularono Greci, Persiani ed Armeni. Nel I 1228 fu presa e rovinata da Gelal Eddin ; nel 1246, i' rovescio un tremuoto la maggior parte degli edifizii i- che le rimanevano ; e nel 1 548 se ne impadroni Ala ed Din, sultano di Rum, i cui discendenti la conser- ' varono per un secolo circa; indi cadde in potere dei Turchi. II clima d'Aclat e freddo : nonoslante il lerrit. e pieno d'orli e di vigneti, e se ne vantano i noci ed i meli, i quali ullimi producono frutti cbe pesano sino ad una libbra e mezzo, peso vecchio. Vi si contano 1000 case, ed e govcrnala da un bei. AGLIBIA, dai Francesi scrilla Aklybia, anlica cilia di Barbaria, regno di Tunisi, sulla costa del Mediterraneo, a \t\ i. E. da Tunisi e 5 1. al S. S. O. dai capo Bon. Lat. N. 36° 52' ; long. E. 18" 47'. AGLIN o SOUTH GROORED, isola deirarcipelago delle Lucaie, fra V isola Crooked e la Grande luague, tra 22« 10' e 22" 34' di lat. N., e 76^ iG' e 76'^ 34; di long. O. La sua lunghezza e dai S. O. al N. E. di 21 1. 1/4, e la media largbezza di circa i lega. AGMET, dai Francesi scritto Jkhmet, villaggio della Russia asialica, nella Giorgia, dislr. di Caclieli, a G 1. N. O. da Telaf, in riva al fiume dello stesso nome. Vi risiede un arcivescovo greco. I dintorni producono del vino squisito. AGMIN (el) o meglio AGMIM, cilia delPAllo Egitto, prov. e 6 1. 1/2 al N. O. di Girge, sulla sponda destra del Nilo. Sorge sopra una piccola eminenza coperta o forse formata di rovine. Le grotte scavate nelle montagne vicine ed il nome moderno di quesla citla pare dimoslrino cb'essa occupi il silo deirantica C/ze/??/2z>, ^ocabolo greco derivato daU'egiziano cmem (penis), signiticato cbe le valse pure dai Greci il nome di Panopolis. Contiene quesla citla un convento di monaci catlo- lici romani della congregazione della Propaganda. La cbiesa cbe ne dipende e evidcntemenle coslruila con avanzi di anticbi monumenli egizi; come mate- riali consimili si adoperarono per le moschee. La popolazione di El Acmin e di circa 3 o 4 "dla abi- tanti, de' quali 2000 cristiani cofti; si dedicano al commercio, alia navigazione sul Nilo ed alP agricol- tura; parecchi ancbe fabbricando stoviglie e grossc sloffe di cotone, resto utile delP industria cbe con- tribuito aveva alia celebrita de'loro anlenali. Un canale cbe traversa la citta, non essendo mai neltalo, vi diffonde un'aria pestilenziale. Fertibssinio e il territ. vicino e diligentemente coltivalo ; vi nasce una specie di piccoli ficbi, d' un gusto squisito, che sono di color giallo ed aderiscono al tronco del sicomoro cbe li produce. Tra le rovine cbe cuo- prono immenso spazio alPintorno, si osserva un portico coperto e benissimo conservato, riguardato come uno de' piu begli avanzi delP architettura egi- zia. Ignorasi se dipendesse dai tempio dedicalo ad Osiride cbe quivi adoravasi sotlo il nome di Che- mis. Dicesi che vi si vedesse una statua di Perseo. Al Macrizi pretcnde che P anlica Chemnis fosse fon- dala da Menassu, uno tra' prirni re cofti, e V autore prn stesso atlribuisce il tempio ad un principe del nome di Du Maria, u Lo coslrusse essendo allora la coslel- lazione delPaquila nella testa delPariete, e, secondo gli Arabi, P aquila dimora 3ooo anni in ogni segno ; oraPaquila in questi giorni (la prima mela del xv se- colo deir era volgare) trovandosi alP estremila del segno del capricorno, sarebbero scorsi 3oooo anni dalla costruzione di questo tempio sino al presente (verso il i43o di Gesu Crislo). II fondatore scrisse sulle pareti di questo tempio gli annali delle nazioni, vi rappresento i ritratti dei profeti e de'savi, ed indico i re cbe dovevano regnare sino alia fine dei tempi, ecc.11 Quel tempio sussislelte sino al 780 del- Pegira ( 1378 di Gcsu Crislo), epoca nella quale fu demolito da un abitante di El Acmin, detto il pre- dicatore Chemal ed Din, che ne ricavo del denaro ; ma mori poco tempo dopo Poperazione. Quest' ul- timo fallo, di cui Ebn al Macrizi puo essere slalo tesfimonio, sembra piu aulentico che non la pro- digiosa anticbita ch'egli a quesla cilia atlribuisce, ad onla delle pretese osservazioni aslronomichc che cita a soslegiio della sua asserzione. 79 AGO ACMUN, che in francese scrivono Achmoun ^ vlllaggio del basso Egilto, prov., e 5 1. i/4 air E. N. E. da Maiisura, sopra un canale del Niio, che si presame^esser quelle che gli antichi chiamaYaiio Mendesio e che si getta nellago Menzale. ACMUNEIN,chei Francesi scrivono Achmounein e gP Inglesi Achmunein^ citta delP Egitto centrale, prov. di Minie, sulla sponda orient, del Nilo, ail. 1/2 da Melavi el Arich e 44 1- S. dal Cairo, ai 27^ 4^ di lat. N. e 28° 33' di long. E. Essa e costrutta sulle rovine delPantica Hermopolis il/a^«a. Vedesi fra quelle che trovanvisi intorno, il portico di un antico tempio, coperto tutto di geroglifici, risguardato come uno de''piu bei monumenti delF architettura egiziana. Vi sono fabbriche di stoviglie, e 5ooo abitanti. ACNAGAR, citta delP Afgnanistan proprio, prov. di Laghman, sul fiume di Cabul, a 16 1. 1/2 N. O. da Altoc, e a 6 1. N. E. da Pesciaver. Era un tempo citta considerabile ; pero oggi ancora fa un po' di commercio. AGO, citta del Giappone, sulla costa delP isola del Nifon, principato di Farima, a 3i 1. O. S. O. da Miaco. V e una t'ortezza. AGOAT, citta e forte delP Indostan, nello stalo di Nizam, prov. di Berar, a 10 1. 1/2 S. O. da Elice- pur. Lat. N. 21** G' ; long. E. 74° 49 • Attivissimo vi e il commercio. AGOBAMBA, citta del Peru, una volta capilale della prov. di Angaraes, a 5 1. S. S. E, da Guaucavc- lica. 11 territ. n** e assai fertile in frumento. AGOGLAMI, Indiani guerrieri ed indipendenti, che occupano le monlagne sulla sinistra sponda del E.io Grande del Norte, nella Nuova Spagna. AGOGOR,^^og'«rj citta delP Indostan, negli Slat i dei Rageputi, antica prov. d''Agra, ad 1 1 1. ly'a O. da Barlpur. Lat. N. 27" 16' ; long. E. 32'. AGOLA, in Francese scritta Akolali, piccola citta e forte delP Indostan, negli Slati del Nizam, antica prov. di Berar, sulla Murna, a 5 1. E. N. E. da Bala- pur. E cinta d'' alte mura, e sorge in mezzo a gran iiumero di rovine. Lat. N. 20** 4^' ; long. E. ^4" ^o'. ACOLI, scritta Akolf dai Francesi, piccola citta delP Indostan, negli Stati del Nizam, antica prov. di Berar, a 9 1. 1/2 S. O. da Elicei:)ur. ACOMA, bor. delP America, nella Nuova Spagna, prov. del Nuovo Messico, sopra uiPalta montagna, a 37 1. S. O. da Santa Fe del Messico. Gli Spagnuoli la presero nel 1599. AGONA (GoLFo Di), nelP isola delPElba, gran- ducato di Toscana,comune, giurisdizione ed i 1. 1/2 alP O. di Portolongone, nel governo di Portoferraio. E un seno di circa i 1. di diametro, situato fra il promontorio di Capo Calamita e quello di Capo di Ponza, separato dal golfo Stella mediante un'an- gusta lingua di terra che sprolungasi circa 1/2 1. dentro il mare. 11 suo bacino puo ricoverare grossi legni, poiche pesca sino a 18 metri e piu. Essendo pero contornato da maremme , il luogo diviene pernicioso a chi lo abita nelP estiva stagione. AGONA (PoGGio di), casale della Toscana, nel Casentino, comune, giurisdizione ed i 1. i/3 al N. di Subbiano, con 140 abitanti. E coltivato a vigneti sul fianco occid. delP alpe di Catenaia, alia sinistra delP Arno. ACONCAGUA, fiume del Chih, nelP America me- rid., prov. di Aconcagua. Nasce nella parte delle Ande della prov. stessa, e scorre dalP E. alP O. , gettandosi nel mar Pacifico, a 7 1. O. da Quillota, al 33° di lat. S. Irriga le immense valli di Curimon, AGO 80 Aconcagua, Quillota e Concon, nolle quali si colti- vano molto frumento, lino e canapa. ACONCAGUA, vulcano del Chili, situato nella catena delle Ande, sotto 32° 3o' di lat. S., e 71° 3o' di long. O. ACONCAGUA, prov. del Chih, conf. al N. con una parte della prov. di Quillota, all"* E. colle Ande, al S. con la valle di Colina, della giurisdizione di Santiago, e alP O. con la prov, di Quillota soprad- detta. 11 fiume, che porta lo stesso nome, la divide in due parti. 11 suo territ. e piano e bene innaffiato, producendo gran quantita di frumento, frutti, mel- loni di particolar sapore e molto origano, che si porta al Peru, e che forma il principal ramo dei suo commercio. Le montagne sono ricche in argento e rame. La strada reale che conduce a iMendoza, attraversa le Ande di questa provincia, ed e sco- scesa, pericolosa e strettissima in certi siti, ove fii tagliata nella rupe. 1 cavalli carichi non possono passare se non dal mese di novembre sino alia meta di maggio per questa strada, ch' e praticabile tutto Panno pei corrieri, attesa la precauzione di avervi costrutto di distanza in distanza delle piccole case, che si ha ogni cura di provvedere di viveri e di carbone, perche possano rifuggirvisi in caso che sorpresi sieno da troppo copiosa caduta di neve. Questi corrieri portano tutti i mesi a Santiago le nuove e le lettere d** Europa. La popolazione della prov. si stima a 8000 abitanti. La capitale n"* e San Felipe el Real. ACONCAGUA, piccolo bor. del Chili, nella valle del medesimo nome, a 33 1. N. E. da Santiago. Fu capoluogo della prov. di Aconcagua, sino alia fab- bricazione della cilia di San Felipe. ACONCAGUA, picco che fa parte d'un gruppo di vulcani, ed e il piii alto monte della Cordiglicra del Chili. Sorge questa montagna ad i** 4^^ Valparaiso ed a 32^28' di lat. ; sicche si trova a circa 38 1. da quest"' ultima citta ; e siccome di cola la sua altezza angolare, misurata con un teodolite, risulto di i'^ 55' 52", P altezza assoluta n'e di 7296 metri. Codesla misura si rallronta assai bene con quelle che i capitani Beechey e Tritroy aveano tro- vato, Puno di 23792 piedi inglesi, e Pallro di 23945. Questa montagna edunque molto piu alta del Chim- borazzo, per gran tempo stato considerato come la piu alta delP America, ma che non avendo piu di 635o metri, aveva gia dovuto cedere il prime luogo al ISevado de Sorata, che la supera di 166. 11 picco d*" Aconcagua soverchia quest"'ultimo mede- simo, ne si trova ch^ di 5oo metri men alto della piu sublime sommita dclP Imalaia, cui si possono asse- gnare 7821 metri, e che sino ad oggi sarebbe il piu alto del nostro globo. AGONE (PiviERE m), nel granducato di Toscana, in Val di Sieve, comune, giurisdizione e 2 1. 1/2 al N. di Pontapieve, compartimento di Firenze. Conta 420 abitanti. AGONQUIIA, alta montagna del gia vicereame del Rio della Plata, nelle Provincie Unite delPAmc- rica merid. , ora repubblica Argentina, governo di Tucuman, al 26" di lat. S., vicina alia citta di Cata- marca. La sua sommita e coperta di nevi perpetue. Rinchiude miniere d' oro , ma non abbondanti . 1 fiumi di Choromoros o Larralde, di San Miguel e Negro vi hanno la loro sorgente. AGORA, bor. del gia vicereame del Rio della Plata, ora repubblica Argentina, sulla sponda occid. del lago Titicaca, a 46 1. N. O. da La Paz. ACORA, citta delP Indostan. Fed. Acuri. ;i ACQ ACORA, citlu deir At'ganlslan, suUa spoiula tleslra lei Cabul, a 2 1. dallo sbocco di queslo liunie nel iind, ed a 5o 1. S. E. da Cabul. Avvi una bellissiina noschea ed un bazar fabbricali con pielre bianclie. AC^ORES, bor. del Portogallo, piov. dj Beiia, :omarca e 3 1. i/4 al N. E. di Guarda. ACOS, bor. del Peru, a 16 1. S. E. da Jauja, e 45 I. da Lima. Vi e un altro borgo dello slcsso nome lella prov. di Quispicanchi, annesso alia parrocchia ji Acouiayo. . 1, ACOTTIM, paese del regno di Cherrapai, nella Guinea superiore, suUa Costa d' Oro. ACOUS, villaggio di Francia, spart. de' Bassi Pi- renei, circondario d' Oleron, capoluogo di canlone, presso r Aspe, a 5 1. S. da Oleron, e 8 1. S. S. O. da Pau. Vi sono de'massi di ofite o pieira serpen- lina, ed una fontana minerale, chiainata SuberlacUe, le cui acque sono tiepide. Ha 1600 abilanti. ACPAT, dai Francesi scritlo Aklipat, nionaslero Jella Russia, in Asia, nella Giorgia, dislr. di Som- chezia, a 14 1. S. da Titlis. E nel silo d\ina cilta abbandonala, le cui rovine attestano il suo anlico splendore. ACQS, villaggio di Francia. Ved. Dax. ACQUA, voce italiana che serve alia coniposizione di varii nomi di luogbi, come segue. Quanto alle sue generalitii, veggasi il Capo 11 delP Introduzione a quest' opera. ACQUA o Bagni di Casciana, villaggio del gran- ducalo di Toscana, prov. di Pisa, a 5 1. 3/4 E. da Livorno, rinomato pei suoi bagni e per le sue acque medicinali. E vecchia tradizione nel paese che le prime terme di questo luogo fossero opera della contessa Matilde, Le successive ricostruzioni e ab- bellimenti, anche di recenlissima dala, hanno cam- biato aflalto P aspelto del sito, ridoUo in forma piu vaga, piu grandiosa e piu confacente aU' odierna delicatezza ed al credito e concorso sempre mag- giore di quesle acque salutari. 11 villaggio conia 1020 abitanti. ACQUA, casale del regno Lombardo Veneto, prov. di Valtellina, distr. di Ponte. ACQUABELLA, casale del regno Lombardo Ve- neto. f^ed. San Gregorio vecchio. ACQUA (Ca deli-'), nel regno Lombardo Venelo. Ved. Ca dell' Acqua. ACQUA (Castello dell'), nel regno Lombardo Veneto. /^ed. Chiuro. ACQUA FREDDA, comune del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Mantova, distr. di Asola. ACQUALUNGA, comune del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Brescia, distr. di Orzinovi. ACQUALUNGA BADONA , conmne del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Cremona, dislr. di Soresina. ACQALUNGA SANT'ABBONDIO,casale del regno Lombardo Venelo. Ved Persico. ACQUA NEGRA, comune del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Cremona, distr. di Pizzi- ghettone. ACQUA NEGRA, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Albate. ACQUA NEGRA, bor. del regno Lombardo Ve- nelo, prov. di Mantova, a 6 1. O. da questa cilia, nel distr. di Canneto, presso il confluente della Chiesa e deirOglio. Vi si fabbricano tele di lino. Compreso Beverara , Valli , Mosio e San Salvatore, questo comune conta 1800 abitanti. ACQUAPENDENTE, citta degli Stall della Chiesa, delegazione di Viterho, nel terrlt. e 5 I. all' O. da Encicl. Geogr. Vol. I. ACQ 82 Orvielo, e 23 1. N. O. da Roma, posla sul pcndio di una monlagna boscosa, da dove cadono, ottrentlo bella veduta, le acque di un piccolo torrente ; ed essa prende da cio il suo nome. Castello antico, appartenente allora al granducato di Toscana, dalla cui frontiera e dislante i 1. 2/3, fu dichiaralo citti da Innocenzo X nel 1647, e anche scde vesco- vlle in luogo di Castro, ch' egli tece dislruggere. L' aria vi e poco sana. Sta sul liume Pagha, ed e mal fabbricata; vi si veggono una cattedrale, 5 chiese, con 4000 abilanti, la maggior parte rozzi ed assai neghittosi. NeU' ultimo secolo soggiacque ad un rovinosissimo terreinoto. E patria di Girolamo Fa- bricio cP Acquapendentc, medico rinomato del seco- lo XVI, professore neU' Universitu di Padova, e vi abito il celebre scrittore Gregorio Leti milanese. ACQUARIA, villaggio del ducato di Modena, nel BVignano, a 9 1. S. da Modena e 3 1. 1/2 S. da Sas- suolo, presso la Scaltena, ora fiume Secchia. Vi si trovano una sorgente e de' bagni d'acque minerali. ACQUARO, bor. del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria ulte- riore seconda, dislr. diMonteleone, can lone d' Arena, a 2 1. 3/4 S. E. da Mileto, posto sopra una colllna, in aria buonisslraa. Un terremoto lo distrusse quasi del tutto nel 1 783,e Ferdinando iv il fece ricoslrulre. Ha II 80 abilanti. ^ ACQUASPARTA , bor. degli Stati Romani , con tilolo di ducato, delegazione di Spoleto, a 3 1. 1/4 O. S. O. da questa cilia. Vi e un forte sopra una emlnenza. ACQUATE, casale del regno Lombardo Veneto, prov. di Como, distr. ed 1/4 di 1. alPE. di Lecco. Sul vicino monte Etna si trova una miniera di ferro poco ricca. Vi si allevano molli bachi da seta ; conta 900 abitanti. ACQUAVIVA, bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di MoHse, distr. d'lsernia, cantone di Rionero, a 2 I. 1/4 N. N. O. da Isernla, con 52o abitanti. ACQUAVIVA, piccola citta del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, capoluogo di canlone, dislr. di Bari e prov. della Terra di Bari, a 6 1. 1/2 S. da questa citta, alle falde degli Appen- ninl, in aria salubre. Essa e cinla da mura e da fosse. Vi si vede una bella chiesa parrocchiale, alcuni convent!, due ospedali ed un monte di pleta. Questa cilia e patria di molti letferali dlstinti, e fra gli allri di Dlonlgio de Molln, di Giovanni Antonio Moli- gnano e" della poetessa Maria Scalera Slellini. Ha 58oo abitanti. ACQUAVIVA, casale della Toscana, comparll- mento d' Arezzo, comune e giurisdlzlone di Corto- na, da cui e dislante 3 1. E. , sul dorso del monti cortonesi, nella Valletta del torrente Minimella, tri- butario del Tevere, sul confine del granducato. ACQUAVIVA, casale del granducato di Toscana, compartimento di Pisa, comune, giurisdlzlone e circa 2 1. al S. O. di Campiglia, nei monti della Ghe- rardesca, presso la sorgente del rio del suo nome, che sbocca in mare alia Torre San Vincenzo. ACQUAVIVA, casale del granducato di Toscana, compartimento di Pisa, comune, giurisdlzlone ed i 1. al S. E. di Pomerance, in Val di Cecina, sulla sponda sinistra del torrente Pavone. ACQUAVIVA, casale del granducato di Toscana, compartimento di Siena, comune ed i 1. al S. O. di Monte Riggionl, glurlsdizlone di Sovicllle, in Val d' Elsa. ACQUAVIVA COLLE DI CROCE, bor. del regno 85 ACQ (lelle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di Molise, distr. diLarino, cant, di Palala, in mezzo ad una valle, ove T aria e malsana, a 8 1. N. N. E. da Campobasso. Questo luogo fu fondato da una colo- nia di Schiavoni nel secolo xvi. Vi e una cbiesa parroccliiale ed un monte di pieta, II territ. n'e fertile, essendovi anche buonissimi pascoli pel grosso bestiame. Ha i54o abitaiiti. ACQUAVIVA (PuNTA dell'), nelPisola delP El- ba, granducato di Toscana, e un piccolo promonto- rio, 2/3 di 1, airO. di Portoferraio, da cui si stacca la lingua di terra die forma il capo delPEnfola, alia punta orient, del golfo Viticcio. ACQUAVIVA ( San Vittorino d'), vlllagglo del granducato di Toscana, comparlimenlo di Arezzo, comune, giurisdizione ed i 1. i/3 circa alFE. di Montepulciano, tra i torrenti Salarco e Salcheto. Vi si contano 86o abilanti. ACQUI, prov. degli Stati Sardi, divisione d'Ales- sandriaj amministrata da un intendente di seconda classe. E circondata al N. dalla prov. d' Alessandria, alPO. da quelle di Asti e di Alba, al S. e S. E. da quella di Savona, e all' E. dalfaltra di Novi. Va divisa in i4 niandamenli, cbe sono : Acqui, Mom- baruzzo,Bubbio, Dego, ISizza-Monferrato, Ponzone, MoUare, Incisa, Spigno, Roccaverano, Bistagno, Rivalta d' Acqui, Carpenelto e Ovada. La catena degli Appennini circonda la cslremita merid. di questa prov., e le varie sue anella si dirigono dal S. al N. , abbassandosi inscnsibibiiente sino a cbe si confondono, nel circondario d' Acqui, con una pia- nura, cbe piu non c inlcrrotla se non da alcuni colli, e viene irrigala dalle due Bormide, dalP Orba e dalBelbo. 11 terrilorio della prov., trannc poclii paesi cbe sono nella parte piu eslesa della Aalle di Bormida, e pieno di monticelli conosciuli solto il nome di langhe, sterili di prodolli cereali. Vi si osservano non pertanto di belle pianure e deliziose colline, dove raccolgonsi grani, vini, frulti, ottimi tartufi e seta, e nella parte merid. si allevano be- sliami. Vi si trovano ferro ed allri minerali. Si contano in questa provincia 92000 abilanli, cbe in generale sono poco industriosi ; pero P apertura di nuove slrade carreggiabili per Alessandria e per Savona ne ba ravvivalo molto il commercio. ACQUI, Aquae Statiellae , piccola citta degli Stati Sardi, capitale della prov. di queslo nome, capoluogo di mandamento, a 6 1. 1/2 S, S. O. da Alessandria, e a i5 1. 1/2 E. S. E. da Torino, sulla sinistra della Bormida ; sede di un vescovo suffra- ganeo delP arcivescovo di Torino, e di una prefet- lura di giustizia di prima istanza nella giurisdizione del reale senato di Torino, con molle allre raagi- slralure. Vi e un forte, una cattedrale con magnifica facciata ed una bella piazza di rirapetto , cinque cbiese ed un seminario, un convento e varii pii mstituti. Questa citta e principalmente conosciula pe'suoibagni di acque termali solforose cbe ancbe si bevono. I fangbi ne sono rinomati pei dolori reumatici e per le ferite. Le fabbriche di stoffe, nastri e cordoni di sela fanno sussistere buona parte della sua popolazione cbe ascende a 7800 abitanti. 11 vino forma il suo commercio principale. Vi si vede un resto di acquedotto romano cbe attraversa la Bormida. Le inscrizioni e gli utensili ivi scoperti provano P antichita ed il passato splendore di que- sta citta, la quale, dopo molte mutazioni di sovrani, cioe de'suoi vescovi in prima, poi de' marcbesi d' Ivrea, di quelli di Monferrato, dei ducbi di Ur- bino, dei Geiiovesi, dei re di Kapoli ed allri, per- A C R 84 venne finalmente in polere dei duchi di Savoia. Molto sofferse nelle guerre del Monferrato, ed in quella d' Italia per la successione al regno di Spa- gna, e nelFaltra in cui gli Spagnuoli se ne impa- dronirono nel 1745, essendo stata dai Piemontesi ripresa nel 1746. 11 generale Maillebois la tolse di nuovo, e abbandonolla, dopo averla smanlellala. Nelle sue vicinanze, i Francesi nel 1794 riportarono una vittoria. E palria dello slorico Giorgio 3Ierula. Da questa citta passava una delle vie Emilie, cioe quella strada romana cbe venne ristabilita da Marco Emilio Scauro, dopo aver sottomesso i Liguri, e cbe, continuafa in seguilo sino a Rimini, fu riunita alia via Flaminia. Nel museo I'rivulzi in Milano conservasi una moneta coniata da Odone vescovo d' Acqui. Questa citta fu gia capitale delPalto Mon- ferrato. ACQUIN, citta deirisola di San Domingo o Haiti, spart. del Sud, a i 1. dal mare, 10 1. E. N. E. da Cayes, e 25 1. O, S. O. da Porto al Principe. Lat. N. 18*^ 17' 3o"; long. O. 73'^ 47'. ACRA o MEGARISB USSITR, citt^ delP Arabia, nel Neged, a 21 1. 1/2 N. da Agiar. ACRA, regno della Guinea superiore. Ved. In- CRAN. ACRA o JAMES, forte inglese nella Guinea supe- riore, sulla Costa d' Oro, nel regno d' Incran, a 21 1. 1/4 S. O. dalla foce del Volta. Giace in un piccolo distr., apparfenente agli Ascianti, pressocbe sotto il meridiano di Grc^uAvicb; distr. in cui banno de' forti ancbe gb Olandesi ed i Danesi e cbe porta il mcdesimo nome di Acra. ACRABA , dai Francesi talvolta scrilto ancbe Akraba, fiume della Turcbia asiatica, in Siria, pa- scialalo di Damasco. Ha la sua sorgente nelP Antili- bano, a 3 1. S. O. da Balbec, corre primieramente dal N. al S. per lo spazio di circa i3 1. , sino al sito in cui riceve la Baradc ; da tal punto si volge all' E,, Iraversa la citta di Damasco, ove si divide in piu braccia, e va a perdersi nel lago di Baar el Margi, a 2 I. 1/2 da Damasco. 11 corso dalla sorgente alia foce n' e di iG legbe. ACRAF, citia di Persia, Ved. Ecref. ACRANI, .^^raw/zj", citta dell' Indostan inglese, presidenza di Bombaia, antica prov. di Candeis, a 27 1. E. da Beroce. Lat. N. 21'' 45' ; long. E. 72" 4'. ACRI, pascialato della Turcbia asiatica, in Siria, cbe comprende P antica Fenicia e parte della Pale- stina, Trae esso il nome da quelle della sua citta capitale, e giace fra 32° 20' e 34° 9' di lat. N. ; e fra 32" 45 e 34° 8' di long. E. I suoi conf. sono al IN. il pascialato di Tripoli, all' E. e al S. quello di Dama- sco, dal quale e separato mediante P Antilibano, ed all' O. dal Mediterraneo. La sua maggior lungbezza dal N. al S. e di 53 1. , e la larghezza dall' E. all' O. di circa 16 legbe. Le montagne generalmente sono poco alte, ma fra queste s» veggono i monti Tabor e Carmelo, cbe s'inalzano a 1000 metri sopra il il livello del marc. Contiene larghe valli, fra le quali e degna di dislinzione la fertilissima di Begaa, e molti fiumicelli cbe sboccano nel Mediterraneo nel- la stagione piovosa , ma cbe restano quasi tutti asciutti in estate. 11 clima e ardente nelle pianure i ma lemperato sulle spiaggle del mare dalle brezze. 1 luogbi piani non sono sempre salubri , ma nelle montagne niente turba la purezza dell' aria, spesso molto fredda. 11 suolo sabbionoso e mescolato con una sufficiente quantita di terra vegetale e di calca- re. Offre esso pocbi minerab, non conoscendosi cbe una sola miniera di ferro di non grande importanza. IS A C R A C R 86 L'agrlcoltura enegletta; ma tale la feconditu del iuolo, che, cio iion oslante, produce ricchi raccolti. La fertile \alle di Begaa da quantita straordinaria [li grani e di tulte le altrc derrate comuiii alF Asia minore. In geiierale, il tabacco, il lino, le olive, il cotone e la seta abbondano in questo paese. II Li- bano e TAnlilibano offrono folte foreste di abeli. 11 solo legno di quercia che possegga la Slria, tro- vasi a Caisarie. Le piante degli ol^vi, dei ficbi,^ dei cedri, des^ii aranci e dei melogranali formano de'bo- schetti iiilorno alle cilia ed ai villaggi. La oanna da zucchero e nioUe specie di piante aromatiche vi crescono senza collura. Yi si trovano in numero im- menso cammelli, bulali,bnoi,asini, pecore,capre, polli c piccioni, II salvaggiume e comuiiissimo, e la pesca de il paese di ogni sorta di pesci provvet ogni sorta lU pesci di fiume e di mare. Fra'le concbiglie, quivi s' incontrano quelle che davano agli antichi Tiri la loro porpora rino- mata cotanto. L' industria si riduce a qualche fab- brica di stoflfe di seta, di cofone e di sapone odoroso. La siluazione di questo paese ne rende atlivo il commercio . Si esportano da Acri e Beirut, che ne sono i principal! po»'ti, cotone, seta, tabacco, frutti secchi, nocc di galla e pelli. Secondo Volney, la sua popolazione sale a 420000 abitanti, tanto Turchi, che Greci, Arabi,Drusi, Armeni e Maroniti. 11 pascialato di Acri non e molto antico. La cilta ed il suo territ. facevano parte, ancora nel i74o^ quello di Saida. Daer, figlio di Omar, capo arabo e di anlica famiglia, essendosi impadronito d'Acri, pervenne, col suo ingegno attivo ed inlraprendente, a sottomeltere a poco a poco tutto il pascialato di Saida, che resse sino alia eta di 90 anni. La Porta Oltoraana confido in seguito questo governo al fa- moso Gezzar pascia. Ismael pascia usurpollo di poi, raa non per raolto tempo il conservo, perche fu ucciso da Suleiman o Solimano, recchio schiavo di Gezzar, al quale la Porta confermo il pascialato. Egli risedette sempre ad Acri. Dicesi che le sue rendite ascendessero a 9 o 10 milioni di lire italiane, delle quali non pagava alia Porta, che 760 borse, presso a poco una quinta parte. Precisamente non si conoscono le suddivisioni di questo pascialato. ACRI o SAN GIOVANNI D' ACRI, in arabo Jc- co, ed un tempo Ptolemais, Colonia Claudia, antica citta della Turchia asiatica, capoluogo del pascialato del nome stesso, in Siria, residenza di un arcivescovo greco , situata sopra un promontorio che forma, con quello del moute Carmelo, una baia semicircolare, a 27 1. N. N. O, da Gerusalerame, e 8 1. S. da Sur. Lat.N. 82° 54' 35" ; long.E. 32° 46' 5". Questa citta, chiamata Tolemaide sotto gli Egizii, molto perdette della sua antica estensione. Quan- tunque piccola, e bene popolata, e di buone fortifi- cazioni munita. II pascia Gezzar fece riparare le antiche sue opere e ne aggiunse di nuove, circon- dala essendo da un triplice muro e da un fosso asciutto, ned entrandosi nella citta che per una sola porta. L'ingresso della calla e difeso da un forte costruito in mare. Al N. ed all'E. estendonsi fertili pianure ; aU'O. il calor del clima e temperate dalle brezze marine. L'interno d'Acri e assai ristretto, come estremamente angusle ne sono le vie, colle case fabbricate di pietre vive, ed icoperti costrutti a terrazzi. In mezzo ai pochi avanzi degli antichi edifizi, scorgonsi le rovine del castello di Ferro, cosi chiamato perche la parte vicina al mare coperta era di lamine di questo metallo. Servia di palazzo e di ospedale ai Templari. Nel palazzo del gran ma- stro de' cavalieri di San Giovanni di Gerusalerame dimora adcsso 11 pascia ; ed in una delle sue lorri vedesi una gran sala, in mezzo alia quale Daer, figlio di Omar, coslruir fece una fontana di marmo di vari colori. Acri contiene sei raoschee, una delle qualL bellissima, edilicata per le cure di Gezzar, una chiesa greca, una armena, una sinagoga, un piccolo mona- stero di francescani, due bazar o mercati pubblici, e trecan o alberghi destinati a ricevere le mercan- zie e ad alloggiar gli Europei. Questa citta ha altrcsi bagni e fontane pubblichc, ed il principal bagno e uno de'piu belli deli' impero Ottomano, essendosi nella sua costruzione adoperatc tutte le sorta di an- tichi marmi, e aventlolo decorato con colonne di granito egiziano, Vicino al palazzo del pascia si vede una maguifica fontana, tutta di mariiio bianco, pro- veniente dalle rovine delP antica Cesarea. Molti caffe frequentatissirai animano la citta, quantunque le altre botteghe sieno miserabili. II porto e stretto e poco profondo, stato essendo per V addietro quasi colmato ; cio non ostante, e stimato il migliore di tulta la cosia, essendo dalla citta preservato dai venti di N, e N. O., ed essendovi buon ancoraggio. Chia- masi la chiave della Pales iina, perche le provvisioni di riso, destinale a tutto il paese, non partono che da questo sito : quindl il pascia ha la facolta di esau- rire tutti i mezzi della Siria. I navigli europei ap- prodano a Caiff'a, piccola citta alPallra eslremita della baia, presso il monte Carmelo, ove il mare e generalmente in calma. II commercio attirato aveva in Acri molte nazioni europee e i loro consoli ; in seguito alcuni se ne ritirarono, quantunque vi si goda gran liberta. II governo, che protegge gli Europei, li fa rispettare dal popolo, eh"' e un miscu- glio di Turchi e di Arabi. La popolazione si fa ascendere a 20000 anime. I navigli d' Europa vi portano panni, piorabo, stagno, e qualche altra mercanzia, ricevendo in cambio cotone e riso. Poche citta sono piii vantaggiosamente situate per essere centro del traffico o sede d' un potere politico ; ma tali vantaggi, col renderne importante il possesso, servirono ad esporla tante e tante volte ad attacchi ostili. II territ. d' Acri e fertile assai. Molte paludi e la poca larghezza delle vie rendono la citta insa- lubre, sopra tutto nella state. Nel 1760 furono vit- time della peste 7000 persone nello spazio di cinque raesi. La rinomanza di questa citta ascende a remo- tissima antichita. Giuseppe storico dice che dopo aver appartenuto aDeraetrio, figlio di Seleuco,caddc in potere di Antioco Epifane, e fu quindi cessa da Alessandro, re degli Ebrei, a Tolomeo re d'Egitto, che le diede allora il suo nome. Conquistata dai Persi, resistette alle forze egizie, e divenne in se- guito colonia romana. Passo quindi sotto il dominio dei Mori, ai rjuali fu tolta dai crociati nel 1104. Questi la perdettero nel 1187, ripresa essendo dal famoso Saladino, il flagello delle Crociate, e fu allora chiamata Acco in luogo di Tolemaide. I Cristiani vi rientrarono, 4^ anni dopo, mediante i soccorsi a loro condotti dalP Europa da Filippo Auguslo rc di Francia e Riccardo re d' Inghillerra. La for tuna abbandonati avendo in fine i crociati, furono ridotti a dividers! la citta d' Acri, la sola conquista che loro rimanesse in quelle contrade, assumendo quivi in tal modo 19 polenze delF Europa e delP Asia pro- fessanti tulte il cristianesimo , una indipendente autorita. Dal 1191, per un secolo, ciascuna di esse ne possedette una porzione. Cosi nel i25o si trova- rono ad Acri riuniti Enrico re di Gerusalemme e di Cipro, il re di Napoli e di Sicilia, il principe di Antiochia, il conte di Giaffa e quello di Tripoli, 8; A C R il principe »Ji Galilca e qaello
  • j • ADAIDE, Jrab el Adaide, scritta Hadaide dai i^rancesi, tribu d' Arabi Beduini della Turchia asia- ica, ncUa parte seltentr. del pascialato di Damasco, n Siria. Abita il cantone di El Gauta, nei dintorni li Ems, e nel territorio di Manalis. Gli Adaidi sono igricoltori e guerrieri valorosissimi, ma nemici lella rapina e del furto ; abbondantemente provve- iuti d'armi, delle quali lianno somma cura e che javalli, e quindi servonsi d' asini di rara bellezza e :oIle orecchie corte come quelle dei cavalU. ADAINVILLE, citta della Beauce, in Francia, ;part. di Senna e Oisa, a 12 1. 1/2 da Parigi, con \oo abitanti ADAIR, contea degli Stati Uniti, stato di Ren- ucky. Nel 1810 aveva 6010 abitanti, fra i quaU gSG ichiavi, e nel 1820, 8765. Columbia n'e il capo- uogo. ADAIR, antica citta d'Irlanda, contea e 4 1- ^1 5. 0. di Limerick, prov. di Munster, baronia di Cosh- ma, presentemente povero villaggio, sul Maig, ch'' e iiavigabile per le grandi barche, e che si passa sopra Lin vecchio ponte di 9 arcate. Tuttora vi si veggono gli avanzi di qualche monastero e di un castelio che domina il fiume. ADAJA, Areva^ fiume della Spagna, che ha la sua sorgente nella Sierra di Avila, riceve TEresma, e si getta nel Duero, presso Aniago, a 2 1. 2/3 S. S. O. da Vagliadolid, dopo un corso di 26 1. circa dal S. al N. ADAJA o ADAA, che i Francesi scrivono Hadaj'a, cilta di Barbaria, impero di Maroceo, prov. e 55 1. all'E. N. E. di Fez, ed a 33 1. S. da Melilla, sulla sinistra sponda del Muluvia. Devaslata e rimasta lungo tempo deserta, fu ultimamente ripopolata da Arabi, ADALI, gruppo d'isole delP arcipelago delle Mal- dive, nelPoceano Indiano. Lat. N. 5"* 3o' ; long. E. ADALIA, bor. della Spagna, prov. e 6 1. i/4 alFO. di Vagliadolid, nel regno di Leone. ADALIA, citta della Turchia asialica. f'^ed. Sa- TALIE. ADAMCOTA, citta delPIndostan inglese , pre- sidenza di Bombaia, antica prov. di Misore, ail. 3/4 S. da Darampuri, e a 7 1. 1/4 da Salem. ADAMO (Piccod"'), alta montagna delPisola di Ceilan, a 18 1. circa E. S. E. da Colombo. Lat. N. 6*^ 47 ' 1o"d- 7^" • chiamata da tulti gli Europei, da' cristiani di San Tommaso e dai maomettani. 1 Gingulesi invece la chiamano Ama- commovente, che tende a vie meglio stringere 1 vincoH della parentela, a fortificare P amore del- le famighe, i nodi delPamicizia, e ad allontanare ogni animosita. Le donne dimostrano con profondi saluti il loro rispetto ed amore pei mariti ; i figli fanno altrettanto verso i genitori; gli amici cangiano fra essi le loro foglie di betel, e tutti indistintamen- le, dopo le maggiori prove del piu puro e verace affetto, invitati sono a ritornare alle case loro, ed a tenere condotta virtuosa. Sulla sommita di que- sta montagna altra cosa non trovasi degna di atten- zione, se non un boschetto di rododendri, i quali, forniti dei loro gran fiori rossi, producono bellissi- rao effetto, e quel popoh hanno per essi profonda venerazione. Vicino al boschetto vedesi un rozzo tempio o pagoda, che serve di abitazione al prete, il quale riceve le otferte, e mantiene i creduli pelle- grini nella opinione col racconto di studiati mira- coli, ad oggetto di serbare perpetua P idea di sanlita attribuita a quella pietra antichissima, che pero a Rienzi parve moderna. Trovasi, a due terzi circa della montagna, un torrente considerabile , che ris^uardare si pud come la principale sorgente del Culu Ganga ; forma esso un bacino, ove si bagnano i pellegrini, e scendendo poi verso il N., va a for- mare un porto eccellente alia sua foce, nella baia di Trinconomali. Le principali rocce di questa mon- tagna sono il gneis, il quarzo, il feldspato ed il gra- nito. Giusta una misura trigonometrica presa da esperto osservatore, P altezza perpendicolare del Picco d' Adamo e 2274 metri, ma, dietro ulteriori osservazioni fatte col termometro, P altezza stimata sarebbe pressoche 32170 ^letri. In mare si scorge alia distanza di 3o leghe. ADAMO ( Ponte di ), scogli )s^banchi di sabbia, fra le coste di Ceilan e quelle di Coromandel, che comunicano dalla estremita occid. delP isola Manaar tel, e in sanscrito porta il nome di Salmala. Questa alia punta orient. delP isola Ramisseram o Ramanan montagna e di forma conica, coi fianchi coperti da boschi impenetrabili. 11 cammino che conduce alia sommita e scosceso e pericoloso ; anzi in qualche luogo conviene far uso di certe catene di ferro onde arrampicarsi, pero sempre con difficolta. E opera dei pellegrini. Trovasi, prima di giungere alia detta sommita, una gran pianura, nel jnezzo della quale evvi un lago profondissimo, da cui escono vari ru- scelli, che, adunando le acque loro a' piedi del mon- te, formano i tre maggiori fiumi delP isola. 11 piano che presenta questo picco, non ha che 24 metri di cor. I grandi navigh passar non possono sopra questi bassi fondi. GP Indu H chiamano Pon^e di Mama. Rama, dicon essi, li creo per venire dalP Indostan ad attaccare Ravana in Ceilan. 11 nome di Fonte d' A- damo h provenuto dai cristiani. ADAMOW, citta del regno di Polonia, vaivodato di Siedlec, obvodato e 5 1. al S. O. di Lukow, e i3 1. 1/2 N. N. O. da Lublino. ADAMPIE, contrada della Guinea superiore, In- butaria del re d' Ascianti, conf. al N. col regno di Amina, alP O. con quello di Ningo, alFE. con Paltro lunghezza e 18 di largbezza, ed e circondato da un di Anguna, e al S. colP oceano Atlantico. 11 Volta ne mure alto metr. 1.70 quasi tutlo in rovina. I cri- irriga la parte orientale. Questa contrada si compone \ ^5 ADA di varie planure inlerrotte spesso da coUine. Ha il suolo sabbionoso che non da che una sola annua raccolta, e questa appena basta agli abitanti, i quali coltivano il colone, allevano bestiame e commercia- iio di schiavi, II linguaggio ed i costumi loro poco differiscono da quelli d' Incran. ADAMS, Capo Rotondo di La Perouse, sulla costa occid. dell' America settentr., e trovasi alia sponda raerid. della foce della Columbia. Lat. N. 4^'* i5; long. O. 126^ 11'. ADAMS, forte degli Stati Uniti, sul Mississipi, nel lerrit. di queslo noiiie, a i5 1. S. O. da Washington, chiamato anche Loftus Heights^ Alture di Loftus. Sorge 34 metri sopra Tordinario livello dclle acque, e domina il fiume che in questa situazione non ha che 3oo metri circa di larghezza. ADAMS, citta degli Stati Uniti, stato delP Illinese, contea di Saint Clair. ADAMS, distr. degli Stati Uniti, stato di Massa- chusets, contea di Berkshire, a 5o 1. N. O. da Boston, con 2100 abitanti. Un ruscelletto, che si getta nel ramo settentr. del Hoosuclc, scavossi, in uno spazio di 3o in 40 metri, un letto assai profondo, attraverso una cava di marmo bianco. Vi restano poche rocce, che formano un ponte naturale di 4 i» 5 metri di lunghezza, e 3,5 di larghezza, essendo\i 20 in 21 metri fra questo ponte e Tacqua. A 3 o 4 metri infe- riormente se ne vede un altro, pin largo, ma men lungo, ed aU'eslremita orient, essi conipongono una sola rupe di 3 in 4 metri di grossezza, solto della quale passa T acqua. Qucste rocce sono bianche nella maggior parte, ed allre venate, come il marmo ordi- nario di Lanesborough e di altre citta della contea di Berkshire. ADAMS, citta degli Stati Uniti, stato di Massa- chusets, contea di Berkshire, a 11 1. N. da Lenox. ADAMS, contea degli Stati Uniti, slato del iMissis- slpi, della superficie di 53 1. q., con n5oo abitanti. 11 capoluogo n' e Natchez. ADAMS, distr. degli Stati Uniti , stato di New York, parte merid. della contea di Jeflerson. I primi slabilimenti vi furono fondati nel 1800 dai migrali dagli Slati dell' E. La popolazione nel 1810 era di 1376 abitanti, e nel 1820 di 2467. ADAMS, distr. degli Stati Uniti, stato di New Ham- pshire, contea di Coos, a 23 1. N. da Concord. Ha 5oo abitanti. ADAMS, distr. degli Stati Uniti, stato dell' Ohio, contea di Washington, all' E. del Muskingum, a 3 I. 1/4 N. da Marietta, con 420 abitanti. Vi e un altro distr. del nome stesso nella contea medesima, ma air O. del Muskingum, con 180 abitanti. ADAMS, contea degli Stati Uniti, stato dell' Ohio, suir Ohio , con i5i5o abitanti. Capitale , West Union. ADAMS, contea degli Stati Uniti, stato di Pensil- vania, sulla frontiera della Marylandia. La capitale 11' e Gettysborgo. Nel 1810 avea i5i52 abitanti, dei quali 71 schiavi ; e nel 1820, erano divenuti 19370. ADAMS, citta degli Stati Uniti, stato di Pensil- vania, contea di Lancastro, a 7 1. 1/4 N. E. da Lancastro. ADAMSBAI, baia della costa settentrionale del- r America del norte, nella quale si getta il fiume Columbia. ADAMSFREYIIEIT, bor. della Boemia, circolo di Tabor, a 3 I. 1/2 S. S. E. da Neuhaus. Sono ne' din- torni varie fucine ed una miniera di ferro. ADAMSPORE, citta del Bengala, nel distr. di Burdvan. ADA 96 ADAMSPUNT, capo della costa occidcntalc del norte dell' America, al S. della foce del fiume Co- lumbia. ADAMSTADTEL, villaggio della Boemia, circolo e I 1. t/4 alPE. N. E. diBudweis, apparliene al prin- cipato di Schwarzemberga. Vi sonominiere d'argen- to, e conta 2000 abitanti. ADA31STUAL, villaggio della Moravia, circolo, e 3 1. al N. N. E. di Brunn, presso la Zwitta. Quivi vedonsi una grotta osservabile, una fucina, de' magli, un altro fornello ed un mulino da polvere. ADAMSTOWN, villaggio e parrocchia d' IrlanJa, prov. di Leinster, confer e 4 1. all' O. N. O. di Wex- ford, con 2900 abitanti. Quivi si scorgono ancora le rovine del granaio di ScuUaboque, ove 195 prole- stanti furono crudelmente abbruciati vivi dai neuiii i loro nel 1798, durante la rivolta d' Irlanda. ADAMSTOWN, piccola citta della Pensilvania, negli Slali Uniti, a 7 1. N. E. da Lancastro. ADAMUZ, citta di Spagna, nella prov. di Cordova, nel marchesato di Carpio, presso il Guadalquivir, a 6 I. N. E. da Cordova. Gli abitanti si occupano spc- cialmente nella educazione delle api. ADANA, sangiacato della I'urchia asiatica, pascia- licato d' llchil, che prende il nome dalla sua capita- le, e conf. al S. col Mediterraneo, all' E. col sangia- cato di Sis, all' O. con quello di Tarsus, e al N. col pascialato di Conie. Forma una pianura estrema- mente fertile in cotone e vino ; e rinchiudono le vicine montagne parecchi raetalli. L' Adana e il solo fiume nolabile. In gran parte e questo sangiacato abitato da Greci. ADANA, Bathnae^ citta della Turchia asiatica, neir Anatolia, pascialato di Itchil, capoluogo d'un sangiacato, virino al porlo di Carasdas, sulla sponda destra del Seiun o Adana, gran fiume sul quale e coslrullo un ponte che si attribuisce a Giustiniano, Questa citta, la cui origine si perde nell'oscurila dei tempi, s'innalza in figura dianfiteatro sul pcndio di una collina, piena d' alberi fruttiferi e di vigneti. E assai grande, bene edificata e difesa da un forte castello, posto vicino al ponte, sopra un' eininenza, occupando i/4 di miglio di circuito. Adana e la residenza di un pascia. Vi si vede un portico mac-* stoso che s' innalza in mezzo ad un bazar. Questo era un antico acquedotto, la cui archltettura conlra- sta con quella dei Turchi. La citta fabuon conimercio colle altre vicine, in vino, frutti e frumento, prodolli del suo territorio. L' aria sanissima nell' inverno si altera e cangia verso la fine di aprile, ed allora gU abitanti si ritirano nell' interno del paese, e special- raente nel monte Taurus, in quella parte che nel linguaggio del paese dicesi soggiorno estivo del figlio Ramadan^ restando cosi la citta quasi deserta per sei mesi dell' anno. La popolazione asceiule a 10000 abitanti turchi, greci, armeni ed c;»rei. E a 4 1. dai mare, a 60 I. S. E. da Conie e a 70 S. S. O. da Sieres. Lat. N. 36° 59' ; long. E. 32** 56'. La citta, insieme col sangiacato, e araministrata da Moammed Ali, cui il sultano la cedette dopo le viltorie da lui riportate sull' armata turca. ADANAD, citta dell' Indostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. di Malajpar, celebre come residenza del capo di una setta di bramani del Ma- labar, chiamati namberi, che si rifiutano di here e mangiare coi bramani degli altri cantoni. Eglino possono avere molte mogli. I figli di un namberi sono sempre considerati come suoi eredi ; ma per impedire che non perdano la dignita, divenendo troppo nuraerosi , di rado i figli minori di un eiamberi si ammogliano, vivenJo invece col fratello 'na^gior?, ed aiutanJo le donne dei ragia e di allri Jistinti naiii ad allevare le loro famiglie. Quesli iiamberi scacciati sono dalla loro Iribii, quando 3ommettono uii oinicidio o iiiangiano cibi proibiti, ed allora i loro figli diventano maomettani. Quesla citta e a lo 1. S. S. E. da Calicut. ADANARA, isola dell' arcipelago Asiatico, al S. delle Celebi, aU' E. di Flores. Lai S. / 58' ; long. E. 120" 46'. ADANERO, bor. di Spagna, prov. e 8 1. 1/2 al N. N. E, di Avila, nella Vecchia Gastiglia, presso la Bolloya. ADARA, cilia delF Irlanda, in riva al Mayo, vicino a Limerick. Sul fiuine e un ponte di nove arclii, ed in cilta si veggono di belle mine, ora dal tempo mol- to danneggiata.Giace 40 1. al S. O.di Dublin© e conla 770 abilanti. ADAREM, dai Francesi scritta Hadarem^ tribu dei Danacbili, neirAbissinia orientale, presso il golfo Persico. Conla 200 guerrieri. ADARCHEND, cilta tlella Tartaria indipendenle, nel Fergana, al confluente del Sir e del Fergana, a 3o 1. E. da Cogenda e 84 1. N. da Sauiarcanda. ADAT, citta delP isola di Nii'on, nel Giappone, a 12 1. N. da Nambu. AD ANA, fiume delP America meridionalc, nella Nuova Granata, prov. di San Giovanni, che si sca- rica neir Orenoco. AD AY, bor. di Spagna, prov. e 1 1. air O. di Lugo, in Gallizia. ADAYES, fiume. Ved. Messicano. ADCHERHERBA, citta di Sumatra. Ved. Ad- SGERERBA. ADCLUN, villaggio della Turchia asiatica. Ved. Agelln. ADDA, Ahdua^ AhaduOy Aduas^ fiume del regno Loml)ardo Venelo, formalo da molti ruscelli che banno origine in quelle valli che mettono capo a Bormio, nella Vallellina, e parlicolarmentc ne"" Gri- gioni, a' piedi del monte Braulio, poco lonlano dal- TAdige e dall' Jnn. Esso attraversa quella prov. in lutta la sua lunghezza, passa per Sondrio, indi pel lago di Como, da cui uscendo, di nuovo traversa quello di Lecco, bagna le campagne del Milanese, Lodigiano, Bergamasco, Cremasco, serve di limite alle prov. di Milano e Bergamo, passa per Lodi ; e tra Crema e Piacenza va a sboccare nel Po, dopo un corso di circa 48 1., delle quali 18 dal N. E. al S. O., 6 3o dal N. O. al S. E. ^Questo fiume, che nutrisce trole ed altri pesci ricercati, e rapidissimo per le Alpi vicino alia sua parte superiore, e cagiona percio forti inondazioni. Le irrigazioni prodotte dalle sue acque formano la perenne fecondita dei campi del Lodigiano. Nel suo corso viene ingrossato dal lago di Peschiavo, dai fiumi Serio e Brembo, dal piccolo lago d' Annone, e da vari allri fiumicelli e tor- renti. Francesco I St'orza, eslraendo le acque dal- r Adda, rese navigabile il canale detto il Naviglio della Martesana, die, incominciando dal castello di Trezzo, giunge a Milano, supplendovi, ove raancava il livello deir acque, coi sostegni artifiziali, inven- zione perfezionata da Leonardo da Vinci. Nel 1777, per un allro canale presso Paderno, T Adda si rese navigabile dal Lario al Naviglio, e quindi sino a Mi- lano. La media larghezza di questo fiume e di 60 in 70 metri, e la sua profondila di 2 in 3 metri, che giunge poi dai 4 ai 5 nel suo innalzamento maggio- re. 11 di 11 agosto 490, Odoacre fu vinto da Teodo- rico nelle pianure bagnale dalPAdda, e per tale vitloria, qucst'ullimo prese il titolo di re d' Italia. Encicl. Geogr. Vol. I. A D E 98 ADDA (Cassano sopra), nel regno Lombardo Veneto. Ved. Cassano. ADDA ( Castelnuovo Bocca d' ), nel regno Lom- bardo Veneto. Ved. Castelnuovo. ADDA ( Crotta d' ), nel regno Lombardo Venelo. Ved. Crotta. ADDA ( Villa d' ), nel regno Lombardo Venelo Ved. Villa d' Adda. ADDAIZI, tribu d'lndiani degli Stati Uniti, ri- dotta a 20 guerrieri, o 100 individui che vivono a i5 1. circa da Natchitoches, nella Luigiana. ADDENBROOK, punta sulla cosla occid. delP A- merica seltenlr., tVa il canale Rivers, e lo stretto di Fitz Hughs. Lat. N. 3o' ; long. O. i3o" 12'. ADDERBORGO, borgo d' Inghilterra, nella contea di Oxford, che conla 710 abilanti. AD DESSA, scritta dai Francesi Had dessa., montagna di Barbaria , regno di Tunisi, presso r estreniita N. E. del lago Landea, a 12 L S. O. da Cabes. E intieramente composla d'' una sostaiiza sa- lina dura quanto una pietra, di color rosso o violet- lo e di sapor amaro. ADDINA o ELMINA, forte e banco principale degli Olandesi nella Guinea superiore, sulla Costa d' Oro, a 20 1. 1/4 N. E. dal Capo Tie Punte. ADDINGIIAM, bor.e parrocchia dUnghillerra, ^'vesl reding della conlea d' York, hundred di Claro, presso il Wharf, a 2 1. E. da Skipton e 8G 1. da Londra. Vi sono de"* filatoi di cotone e di lana, c 1700 abilanti. ADDINGTON, capo della cosla occid. delParcipc- lago del principato di Galles, sulla cosla N. O. del- r America settentr., al 55" 27' di lat. N., c iSS*' 5G' di long. O. ADDINGTON e LENOX, conlea AclF alto Canada, al N. del dislr. di mezzo, iVa il lago Ontario ed il Gran Fiume. ADDIO ( Capo degli)., sulla cosla S. della Nuova Olanda. Lat. S. 3i'' 52 ; long. E. 121/ 3G'. ADDISON, distr. degli Siali Unili,slalo di Maina, contea di Washington, a 5 1. 1/2 O. daMachias, con 700 abilanti. ADDISON, distr. degli Stall Uniti, stato di New York, conlea di Steuben, con 800 abilanti. ADDISON, distr. degli Stati Uniti, slalo delPOhio, contea di Gallia, sul fiume Addison, con 800 abilanti. ADDISON, dislr. degli Stati Uniti, slalo di Pen- sllvauia, conlea di Sommerset, con 85o abilanti. ADDISON, contea dello slalo di Vermont, negli Stati Uniti, di 10 1. 3/4 di lunghezza e 9 1. 3/4 di larghezzza. E posla alF E. del lago Champlain, divisa in due eguali parti dalP Otter Creek, ed alUaversala da un ramo delle montagne Verdi. 11 suo capoluogo e Vergennes. Quesla contea si suddividein 24 distr., con 22000 abilanti. ADDISON, dislr. degli Stati Uniti, slalo di Ver- mont, contea del nome stesso, sul lago Champlain, e 25 1. S. O. da MompeUieri, e 3 1. 1/2 O. da Mid- dlebury, con 2000 al3ilanti. Vi e altresi sul lago Champlain un' altra cilia chiamata Addison. ADDUI, piccola cilia delP Indostan, negli Stati di Guicavar e nelPantica prov. di Coce, a 18 1. 1/2 E. da Bugi. ADEA, piccolo regno d'Africa, sulla Costa d** Aian, conf. al N. con quello di Adel, e alPO. col mare delPLidia. Non ha che circa 20 1. di estensione sulle cosle. La cilia di Adea e il principal luogo del regii<^, ed e abitala da Arabi, che fanno qualche commercio di pepe ed incenso, produceudo anche il paese nii- glio e frumenlo. 7 99 . A D E ADEA, che i Frances! scrivono Hadea, corvlrada dell"' Abissinia, nel paese dei Galla non inciviliti, al S. O. della prov. di Scioa. E annaffiata dal Belo, affluenle del Bar el Azrac, ADEBA (BAHREL), scritto dai Frances! ^aAr el Hadeba, lago che, secondo antichi ragguagli, Iroverebbesi nella Nigrizia orient. , nei dinlorni di Bar el Gazal, ed al N. E. del lago ora conosciuto solto il nome di Ciad. Giusta le medesime nolizie, avrebbe 16 1. di lunghezza con 4 di larghezza, e le acque ne sarebbero dolci e sempre abbondanli. La relazione recen'ce di Denham e Clapperton nulla dice di queslo lago. ADEENAGUR," citlii d' Asia, nel regno di Cabul, sul fiume Carae. ADEENAPORE, citta dclPIndoslan, a 4 Lao re. ADEGIIEM, villaggio dei Paesi Bassi, prov. della Fiandra orient., circolo e cantone di Eccloo, a 4 1- E, da Brugia, con 2800 abilanti. ADEGLIACCO , nel regno Lombardo Venelo. Ved. Tavagnacco. ADEIGA, citla della Nigrizia. Ved. Adija. ADEL o ATIIEL, voce teutonica, che significa nobile, e serve nel coniporre de** nonii geografici, cojne, per esempio, Adelsi\o\% /^delsher^a. ADEL o ZEILA, Azania, regno delP Alrica, sul- ia costa orient, dell' oceano Indiano ; conf. al N. E. col capo Gardafui, al N. O. con lo slrello di Bab el Mandeb, all' O. con T Abissinia, e al S. col regno di Adea. Si cliiama anche regno di Zeila, dal nome della sua cilia principale, ed e il piu csleso di quanli Slali conipongono il paese della Cosla d' Alan. Go- vernati da un iman, o nionarca, queslo e gli abilanli lutli sono arabi inusulniani, e quindi la reiigionc loro dominante e la niaonicllana, di cui sono zelan- lissimi osservatori e dil'ensori. Queslo monarca lb un tempo soggetlo all' imperalore dell' Abissinia, ma nel i535 ribellatosi, minacciava di soggiogare tutta r Abissinia , quando, con 1' aiulo de' I'orloghesi , Claudio, figlio dell' iniperator David, lo sconfisse. Allora Grano, re di Adel, fu coslrello a rilirarsi nel suo regno, ma ivi seppe egli si ben difendersi, die non furono piu capaci gli Abissini di sotloinellerlo. I suoi successori I'urono egualinenle fortunali nel ripulsar sempre i conlinui lenlativi de' sovrani del- r Abissinia, coi quali sono anche alpresente sempre in guerra. 11 territ. di qucsto paese e sabbionoso ed arido ; cio non ostante, fertile assai, innaffiato essen- do, in luogo delle piogge, che sono rarissime, da molti fiumicelli, che parlicolarmente scendono dal- le montagne dell'Abissinia. Uno fra gli altri, larghis- simo , detlo F Oavasce , e dagli abilanti con arte diviso in tanli canali che non giunge al mare. II re- gno d'Adel abbonda in grani e frutti, d^ poterne somminisfrare ai vicini. Oltre a cio, commercia in polvere d' oro, mirra, bestiami, miele, cera, avorio e pepe. I mercatanti arabi ed indiani vengono a cojnperare degli schiavi, che pagano con drappi, collane d' ambra e granellini di vetro detti contaria, dalteri ed uva. Quivi si veggono pecore di razza particolare per le code lunghissime ed assai pesanti, e yacche singolari per la quali la delle corna. Gli abilanti sono bruni e piu neri verso il N. O. Por- lano un pezzo di tela di cotone dalla cintura aU'in- giu, reslando undo il rimanente del corpo, ma le persone distinle veslono poraposaraente di seta e di tele d' Lidia. Sono assai bellicosi, ed accaniti ne- iiiici dei cristiani. Le armi loro , che non sanno i'abbricare, le acquistano dai Turcbi 0 dagli Arabi, ADE 100 ai quali danno in pagamento parle del botlino e gli schiavi. I Turchi si sono pero impadroniti del capo Gardafui , di Barbora , di Met e di tutta la cosla di Barazan. Quella al S. E. e deserta aflalto. Adel, Aral, Ancagurel e Barbora sono, con Zeila, le loro principali cilia commercianli. ADEL, citlii forle, erelta sopra un' eminenza, ai piedi della quale scorre un fiume del nome stesso : e capitale e residenza dell' iman, posta essendo nel cenlro del paese del suo nome, presso ai conf. dcl- 1' Abissinia. ADELBERGA, Ad'elberg ^ borgo del regno di Virtemberga, 2 1. S. E. da Schorndorfl!, nel circolo deiriser, sul Benis e la Fils. Era in passato un' ab- bazia, fondata nel 1178, ch' ebbe da prima il nome di 31adelberga. Conta 180 abilanti. ADELBODEN, villaggio della Svizzera, cantone di Berna, a 6 1. 1/2 S. da Thun, sul ruscello d'Eng- steln, che forma, in fondo alia valle di Adelboden, una delle piu belle cascate della Svizzera. Quesia valle e lunga 8 1. e larga 5. Presso al villaggio, nella valle delta Lenk, e nel luogo chiamato Hirsboden, vi sono bagni d'acqua solforosa. Fa buon Iraffico di bestiami. ADELEPSEN, borgo del regno d' Annover, prin- cipalo e 3 1. al N. O. di Gotlinga, capoluogo - bricano tele, e si coltivano tabacco e lino. Pla 1200 abilanli. ADELFI o FRATELLI, due isoletle dclParcipelago Greco, nella I'urchia asialica, a 12 1. 1/2 O. da Scar- pan lo e all'E. di Scopolo. Lat. N. 35" 5o' ; long. E. 24« /. ADELFORS o ALSHEDA, cilia della prov. di Smalandia, in Isvezia, con una miniera d' oro, che si lavora per conlo della corona, e che fu scoperla nel 1738. Lat. N. 26'; long. E. 12° 44'. ADELUOLTZEN, villaggio e caslello della Bavie- ra, circolo dell' Iser, presidiale e i 1. 2/3 al S. S. O. di Traunslein . Vi sono acque minerali rinomate sino dal i5o4; e nei dinlorni trovansi miniere «li mercurio ed una grolla singolare. ADELIP o IDLER, villaggio della Turchia asia- lica, nella Siria, pascialalo di Aleppo, suUa slrada da Latachie ad Aleppo, e a n 1. 1/2 O. da quesia ultima citta. ADELMANSFELDEN, borgo del regno di Vir- temberga, circolo dell'Iaxt, baliaggio superiore e 3 1. 1/4 al N. N. O. di Aalen. Vi sono due caslelli, una chiesa callolica, una fucina, una carliera ed una fabbrica di selacci, con 900 abilanti. ADELNAU, piccola cilia degli Stati Prussian!, capoluogo di circolo, prov., reggenza e 25 1. al S. E. , di Posen, in una conlrada paludosa e plena di bo- ' schi, posta sopra un' isola della Bartsch. Essa ha 3 chiese, con 1200 abit., fra i quali 62 ebrei. 11 circolo di Adelnau contiene ^ciiii*^ 175 villaggi e 325oo abilanli, ADELSBERGA, Adelsberg, circolo del governo di Lubiana, nel regno d'lUiria, conf. al N. col cir- colo di Lubiana, all'E. con quello di INeustadl, e air O. e S. O. col governo di Trieste. La sua super- j ficie e di 147 hq. , e nel 1816 contavansi 75200 ^ abilanti. Queslo c un paese assai montuoso, conte- nendo una porzione del Carso, il Birnbaumerwald, j il Nano, il Krim, il Javornik e lo Schneeberga. Vi j sono pochi fiumi, il principale de' quali, il Poyk, si \ perde nella famosa caverna delta di Santa Maria \ Maddalena, entro alia quale si camraina fra le rovine • A D E 102 ,01 ADE li un aiitico palaxzo ^randissimo, di cui si vcggono qnesto e il trono cpello il pulpito ; coco la l.otlcga icora le colonne cd i pilastri, parte intieri e parte del maceliaio, i due cuon, la campana che nsuona "11.; t..ov.no .Lhe. altre caverne notabili quasi come di metallo, e la cortina ( rorhan^), singo- .pezzati. bi trovano anche altre caverne lelle vicinanze, ed il famoso lago di Zirknitz. Le •iroduzioni del paese sono mercurio, carbon fossile, marnio, legname, vino e frutti. L'agricollura e ivi Irascurata^e si alleva poco bestiame. II salvaggiurae, 11 pesce e le api abbondano invece moltissimo. Vi sono varie concie di pelli. ADELSBERGA, bor. del regno d Ilhria, capo- del nome slesso, governo e 9 1 quasi I larissima massa grossa circa un dito che si distende sopra un"' estcnsione di parecchi metri quadrati, perfeltamente soraigliante ad un panneggiamenlo, di bellissima trasparenza . La materia stalattitica pervade quasi in ogni parte la caverna ; pavimenla il suolo, pende in tiocchi dal tetto, veste e intonaca le pareti, cementa insieme massi cadenti di roccia, forma coperti, spartimenti e pilastri. L' unico suono llo costrutto nelle remote camere prodotto e dalla cadula dellc luoiio del circolo al S O di Lubiana, con un caste * ,• i 1 m sopra una Vupe. Si vede in poca distanza, presso al gocce d^acqua impregnala di calce che all^csame si la^o di Lueg, una grotta magnifica composla di all re ire, poste Puna sopra Taltra, neir inferiore delle quali corre il Poyk. Le stalattiti sospese alle sue volte sono bianche quanto Talabastro. Lat. N. 45"* 38' 10"; long. E. 12^* 3' 10". ,^ La caverna di Adelsberga e per certo la piu magnifica ed estesa sinora in Europa scoperta. E slra'a esplorata sino a circa 3Goo metri dall' ingresso, cd un laijo la termina . Credesi pero che qiiello trovano in cima ad ogni massa pendente, formando una guglia ascendenlc, o stalammite, nel sito in cui cade. Una camera di quella lunga serie, plii larga ed aha delle rimanenti, e col suolo piu liscio, conver- tesi una volta alP anno, in maggio, in una sala da ballo, ed in tale occasione i paesani, garzoni e don- zelle, quivi si adunano da pin miglia alP intorno, facendo eclieggiare le fosche voile co'suoni della musica e delPallegria (Mac Culloch dietro Mur~ non ne sia il fine, e che, ove fosse diligenlemente '^«r^_: A^^^It.P .P'*'''!^'; "ll'T/lll^'^i^V."!!"' ebbe la vastita molto mag esaminata, se ne trover giore. E la caverna posta sotto V inspezione del vil- iagirio adiacente, il quale destina guide per condurvi i forastieri. Di agevole accesso, puo visitarsi senza rischio alcuno. L' ingresso e a circa i/3 di lega dal villa^gio, rimpetto ad un dirupo, sotto un castello in rovnia. A quel punto, il fiume Poyk, dopo ser- pegsiato per la pianura, scompare sotto la raontagna sprofondandosi nella rupe sotto una tettoia naturale forraala dal pendio degli strati calcarei. L' ingresso per chi va a visitarla e un picciol buco sopra di essa, chiuso da una porta. In distanza di circa 180 metri dalla bocca, odesi un romore d'acqvie cadenti, ed al lurae d' una torcia si puo vedere il Poyk agitarsi hmghesso una rilevante profondita ulteriore; e su- bitamente si entra in una vasta sala alta ben 35 metri e lunga meglio di 100, che chiamano la Cupola. Avendo il fiume vagato sotto la parete della rupe al di fuori, quivi ricomparisce per breve spazio, ed indi si perde nelle viscere della montagna, Credesi identico coirUnz che sbuca fuori a Planina, poiche i pezzi di legno, gittati nella corrente della caverna, quivi ricompariscono, dicesi, dopo dieci o dodici ore. La Cupola era la sola parte della caverna cono- sciuta sino al 1819, quando un operaio, lavorando nella cava, accidentalmente irruppe per una parete ADELSHEIM, bor. del granducato di Baden, cir- colo di Main e Tauber, baliaggio ed i 1. al S. S, O. di Osterburken, circondato da mura, con due chiese luterane, un ufficio di posta e tre castelli che appar- tengono ai signori di Adelsheim. Ha i3oo abitanti. ADELSIIOFEN, signoria e bor. diBaviera, circolo deir Iser, presidiale di Landsberga, presso V lUer, a 7 1. 1/2 O. N. O. da Monaco. ADEMMIM o ADOMMIM, villaggio della Turchia asialica, in Siria, pascialato di Damasco, al N. E. e a 3 1. da Gerusalemme, una volta piccola citta appar- tenente alia tribii di Giuda. Si vedono ne' dlntorni le rovine di un can (osteria) assai spazioso, chiamato il can del Samaritano. Non lungi da questo luogo stanno le rovine di un castello circondato da una fossa scavata nel sasso. Ademmim e sempre un luogo pericoloso pei viaggiatori, che percio hanno bisogno di farvisi scortare. ADEMTJZ, bor. di Spagna, prov. d'Aragona, a 7 1. 3/4 S. S. O. da Teruef, sulla sponda sinistra del Guadalaviar. — Altro borgo di simil nome trovasi nella prov. di Cordova, dalla qual citta e distante 6 1. al N. E. ADEN, piccolo stalo sulla costa mend, dell Ara- bia, conf. air O. e al N. col territ. deir Imam, airE. col Giafa ed altri piccoli princlpati indipendenli, e di sTalattiJe e scopri che questa non e^a che il vesti- al S. col mare delPIndia. E slato soggetto alP Imam. ^ -- •• ' Verso il 1740, gli abitanti Si scelsero uno sceic, e da quel tempo conservarono sempre la loro indipen- denza. Estendesi questo Stato dalPE. alf O. circa 38 leghe, e ne ha circa 10 di massima larghezza. Le montagne in questa parte delP Arabia sono proprio accosto al mare, e, per un distretto arabico, e ben provveduto d' acqua ; per le quali due cagioni con- siderabilmente mitigato trovasi il calore del clima, e la vegetazione fiorisce in maggior estcnsione che non nella piu parte della penisola. Vi ha una ragguardc- vole foresta. Le parti coltivate producono frumento. bolo del pill magnifico di tutti i templi che na- tura a se edificasse nella region della notte . Aspri scaghoni, tagliati nella rupe, conducono glu pei lati ripidi di questa camera sino a livello del fiume, attraversato da un ponte di legno, e dalP altro canto si scende il muro per mezzo d'un simil ordine di scahni. Quivi il visitatore entra nella parte della caverna nuovamente scoperta , consistente in una fuga di camere, varie in grandezza, ma infinita- mente piu interessanti per la varieta, bella purezza e quantita delle stalattiti. Unendosi alle volte colle talammiti sottane, formano una colonna degna di durra e cotone ; i boschi conslst^ono in mangli, sico- ■i e melogranati, e la superhcie di tutta la con sostenere una calledrale; altre fiate sorge dal suolo una messe di minute spiche; era un gruppo di gracili trada e sparsa di datteri. Wellsted stabilisce ciie in colonne rammemora una traccia di gotica cappella, o Tavviticchiarsi ed intrecciarsi dei rami discendenti ed ascendenti deiralbero baniano. Le fantastiche forme di alcune masse diedero origine a varii nomi, dalle guide applicatl second© la somiglianza che imaginano di poterne dedurrc ad oggetti re^li; purezza di atmosfera, ricchezza di suolo e verdura, natura di vegetazione, prossimita di produzione c desolazione, questa contrada somigli alfEgitto. Le parti nude ci si rappresentano come pecuharmente tali; ma occorrono in tratti comparativamentc pic- coli ed in meizo alia ferlilita. Gli abitanti sono per io3 A D E A D E la rnassiraa parte agricoltori, mn tal e la miserabile condizione del paese, che il lavoratore non va raai air opera sua senz' essere armato , e alia notte si ripara per sicurezza nelle citta. Gli abitanti cittadini deirinterno conducono un esteso coramercio coi Beduini, che portano al mercato il loro ghi { burro), rincenso ed il miele, e prendono in carabio grano e panni. Le riianifatture si limilano a tessali di tela o seta finamente rigati, per le vesti delleclassi superio- ri, a tessere i quali si occupano circa 3o telai nella citta di Laedesje. ADEN, Adenum^ cilta suUa costa raerid. deirAra- bia, neir lemen, in fondo ad una piccola baia ed i,i una penisola montuosa. Ha essa sul golfo, al quale diede il sue nome, uno de'migliori porti delF Ara- bia. II sue commercio, assai esteso con T India, la rese celebre; ma perdette le sue immense relazioni oschi essendo pocbissimi, gU abitanti si servono a 1000 abi- j tanti. Vedesi ne' dintorni sopra una montagna il j castello di Rolhelstein, ove Irovasi una caverna degna di osservazione. Nel secolo xi era una resi- denza delP arcivescovo di Salisborgo. ADO, isoletta della Russia, nel golfo di Botnia, alPE. delP isola d' Alandia, e a 17 1. O. dalla costa ! di Finlandia. Lat. N. 60° 18' ; long. E. i8^ 1 ADOLFSECK o ADOLPIISECR, villaggio sul- ; P Aar, con un castello, baliaggio e 2 1. 1/2 al S. O. d'Idstein e a 5 1. i/4 S. E. da Nassau, nel ducato di questo nome. ADOLZFIJRTH, grosso villaggio del regno di Virtemberga, circolo del Jaxt, baliaggio superiore e I 1. al S. S. O, di Oehringa, sulBrellach. Evvi una \ fucina di rame. Vi si collivano le vigne. Abitanli 54o. ADOLZHEIM, bor. del granducato d' Assia Darm- stadt. Ved. Afsheim. ADOMMIM, villaggio della Turchia asiatica, nella Siria. Ved. Ademmim. ADONI o ADUANI, distr. delP Indostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. di Balaghat, conf. al N. col Tombedra. E irrigato dalP Ogdrei, e siluato al centro stesso della penisola, fra 15" e iG" di lat. N. Le sue principali citta sono Adoni, Ciagui e Gurur. Fu questo distr. ccdulo agP Inglesi il 12 otlobre 180 > 09 al Nizam, e poscia liunilo alia percezione di Beie- crovenio di Bombaia. ADONI, cilia deir Indoslan inglese , capoluogo el distr. dello stesso nome, presidenza di Madras, ADR I lO E. da Be Fu piesa itica proY. di Balaghal, a i3 1. i/fN. N ,rei. Lat.lS. i5«35'; long. E 25. el i5G8 da Ali Adil, scii o re di Begiapur. In quel epoca era posla sopra un^ alia collina, e racchiu- eva parecchi niasnitici palazzi, molte cisterne e 3ulaue. Iragia di Begiapur, a'quah prima appar- eneva la risguardavano come mespugnabde , e pundi qual sicuro asilo per le loro lamiglie nelle il Gabas, il Louis, il Luy, il Gave di Pau, che riceve jl Gave iV Oleron, la Bidouse e la Nive. Questi tre ullimi fiumi sono navigabili. Gb oggetti trasporlali suir Adour consislono principalmeule iuvini, grani, acquavile, resine e catrame. Devesi a Luigi Detoi, cclebre arcbitelto ingegnere, morto solto Enrico iv, raperlura delP Adour, per Palluale suo passaggio al mare, senza dubbio colF intenzione di dislruggere lo scanno cbe rende T ingresso e la usclla del porto di Baionna tanlo difficib ; irapresa vana, menlre il mare conserva sempre quel banco di sabbia misla di moUa ghiaia alia foce di queslo fiarae. Veggonsi ■ • deir anlico lelto deir Adour, con- ■ 1 ir.tP rirroslanze E^lino pero la perdelter^ .. • , ., , ^l''i:Z:Zl:Zc^o i sovrani .Lsul„,a„l sis.cnti in una se.ie di lagheU. m qnas, luUa la sua lopo una gran baltag. _ li Decan. Nel xviii secolo lu capitale, per qualcbe empo, di un piccolo principalo di Falani mdipen- lenli, e divenne poscia il giaguir e la residenza di 3azalet Geng, tVatello dell'ullimo Nizam Ab. Nel 987 fu assediata e distrutla da Tipu, e nel 1800 ;edula col suo dislr. agF Inglesi. Oggidi e assai meno Dopolala e di poca imporlanza. ADONY, piccola, ma ben popolata citta della bassa Jngheria, in una fertile contrada,a' piedi delle mon- a'^ne, sul fiume Berezio , alia sponda destra del Danubio, comilato e 8 1. i/4 alPE. S. E. di Stubl- iveissemborgo, marca di Csakvar, con una chiesa greca. Vi sono altri due borglii delP Ungheria cbe portano il nome stesso. ADORF, cilia del regno di Sassonia, circolo di Voigtlandia, ballaggio e 2 1. S. S.E. di Voigtsberga, ed a^6 1. N. da Eger, suirElsler. Vi sono tabbricbe considerevoli d' ogni sorta d' inslrumenti musicali da corda e da fiato e di corde armonicbe. Conla ancbe varie manifalture di panni e di sloffe di cotone, con 25oo abilanli. agricoltura vi e accurala e vi si alleva raollo besLiame. Nel 171 1 fu quasi inlera- menle consunta da un incendio. ADORF, villaggio del principalo di W'aldecb , babasgio superiore di Eisemberga, a 3 1. N. N. O. da Corbach. Sono nel suo territ. miniere di rame e di ferro, cave d' alabaslro, fucine, e molte cariose petrificazioni. Si vede in que' dinlorni il Kappen- slein, rocca a picco. 100 melri alia. iiel regno Lombardo Venelo ADORGNANO Ved. Tricesimo. ADORNE, stalo della Cosla d'Oro, in Africa, estendentesi dal fiume di Toma sino a quello di Cobra. E fertile di grani ; e vi si trova deU'oro. II governo n'e democralico. ADORNO ( PoGGio ), nella Toscana. Fed. PoGGio Adorno. ADORP, villaggio dei Paesi Bassi, prov. di Gro- ninga, in riva alf Hause, con 3oo abilanli. ADOUR, Aturus, fiume considerabile di Fran- cia, che ba la sua sorgente a Tourmalet, ne'Pirenei, a 2 1. E. da Bareges, spart. degb Alii Pirenei. La- sciando la catena de' Pirenei a Grip, 3 1. al di sopra di Bagneres, V Adour forma una cascata di circa 35 metri, e quivi incomincia la valle di Carapan. Esso irri'ra le valU degli spart. degli Alti e Bassi Pirenei e la° fertile parte di quello delle Lande, passando presso alle mura di Bagneres, di Bigorre, Tarbes, Aire, Grenade, Saint Sever, Dax e Baionna. Si getla poscia neir Oceano una 1. sotlo di questa ciUa, dopo im corso di circa 70 1., delle quali 23 dal S.,al N. , 28 dalPE. airO. e 19 dal N. E. al S. O. E navi- gabde da Saint Sever a Baionna, in una lungbezza di 27 legbe. La marea si fa sentire sino a Dax. il lungbezza. Queslo fiume scaricavasi una volla nel mare, in vicinanza del borgo il Veccbio Boucaut, circa 8 1. piu al N. della foce atluale, cbiamala il Boucaut Nuovo, canale aperto nel 1579. ADRA, Jbdera, borgo e porto della Spagna, prov. e 18 1. al S. E. di Granata, nelP Andalusia, lu una valle dell' Alpuxarras, sul Medilerraneo, a 10 1. O. S. O. da Almeria. Trovanvisi piu pianlagioni di canne da zuccbero, ed un castello. Nel suo territ. sono acque mineraU fredde . Nelle vicinanze di questo borgo, cb' e capoluogo di un distrelto dello stesso nome, sono alcune delle piu riccbe miniere di piombo del mondo, il prodotto delle quali costi- tuisce il principal articolo delle sue esporlazioni. ADRA, Jdraa^citik colla Turcbiaasialica, in Siria. Ved. Adreat. . „. . ADRA, Hadra, citta della Turcbia asiatica, in Siria, pascialalo e 5 1. al N. E. di Damasco, sulla strada di Aleppo. ADRADA, bor. di Spagna, prov. e i5 1. i/4 al N. N. E. di Segovia, nella veccbia Castiglia, sulla sponda sinistra del Riaza. ADR\GNO, casale del regno delle Due Sicibe, in Siciba, nel Val di Mazzara, a 8 1. E. N. E. da Mazza- ra, vicino a Sambuca, nel distr. di Siacca. ADRAMAUT, o ADRAMAT, che i Francesi scri- vono Hadramaout, contrada nella parte meridio- nale deir Arabia, air E. delP lemen, al S. O. delP O- man, ed al S. del Neged ; al S. bagnata dair oceano Indiano, sul quale si estende dalla foce dello Sciab, o fiume che viene da Sava, sino al golfo di Curia Muria, cioe tra 45" e 54'^ di long. E. 11 suo punto piu meridionale e la foce del medesimo fiume, sotlo i4« dilat.N. Verso il N. queslo paese e intieramente sconosciulo.^Noi valutiamo a circa 220 1. la lungbez- za deir Adramaut dair E. alP O. ; ma per la lar- ghezza e impossibile di nulla affermare. Le cosle di questa contrada non sono rilagliate da nissun seno notabile, se si eccettui il golfo di Curia Muria, eve si trova il picciql arcipelago di questo nome ; ma sporgono alcuni capi, come il Fartas, il Morebat, il Monteval. Le spiaggie offrono una su- perficie liscia e sterile, soprattutto verso V O., ove stendonsi le pianure sabbionive di Acaf. A qualcbe distanza neir interno, incontransi catene di monta- gne che sono rilagliate da fertib valb, e tra cui si nota il Gebel el Camar ; al di la, piu non si trovano che deserti spaventosi . Contraddislingue questa regione la mancanza di corsi d' acqua, come la ri- manente Arabia, solo essendo da citare, dopo lo Sciab, il Prim che corre nella parte orientale per recarsi nelP oceano Indiano. Questo paese formava , in una coir lemen, r Arabia Felice degli antichi. II clima n' e caldissimo, ma salubre ; le pioggie frequenti e suppliscono ai I Drincinab suoi affluenti sono, a dritta, V Arros, il ma salubre ; le pioggie irequenu e ^u^^^^.^^^^^ ^. ll^douse' c"^^ ; a 'sinistra il Lecbez , corsi d'acqua per rannaffi.mento delle terre. RaccoU ADR ADREAT o ADRA, Adraa. cilia deJia Turchia rente che si max. a 3 1 tor- III ADR gonvisi fiumento, legiimi e frutti, il preziosissimo , ^.^.^ ^c^iu tra' quali e il dattero ; raa quelle che ma-gioimente asiatica nel pascialato di'^DaTnasco'' sopra un conlnbuiscono a rendere tiorente il coiiiinercio di — -i^- ^ - •« • questo paese, sono le ricche produzioni d' iiicenso : vi si trovano poi ancbe la mirra, V aloe e la gomnia arabica. Animali domestici ne sono i cammelli, gli asini, le pecore e le capre. Le montagne presenlano pingui pascoli, ma trovansi generalmente sprovve- dule di boschi; alcune colline vanno coperte di vigneti. Vi si fabbricano scialli di seta, tela, tappeti, e di grandi coltelli che gli Arabi sogliono porlare in cintura. Molto allivo vi era il coniinercio avanli la scoperta di Buona Speranza, allorche quella costa trovavasi sulla strada dalPEuropa alle Indie. Gli abilanti sono Beduini sunniti attaccatissind alia loro abbonda, e perche^avvicinasi alia ma-V/io're purJzza rehgione. In parte sedenlari, in parte noiuadi , Quesla niiniera ^ ' . . . ? ^ ^etta nello Sceriat 3Iandur o Hiero- 1/2 S. O. da Bosra, 3i I. N. E. da Gerusaleniine e 19 1. S. da Damasco. Vi e un forte. Si coltiva ncl suo lerrit. la soda, adoperata ntlle iabbrichedi sapone. Separatanicnte si appalta queslo ramo di eonimercio.ch' e rilevantissimo pelgoverno ADRETS DE MONTAUROUX, villaggio di Fran- cia, spart. dell'Isero, circolo e 4 1. al N. E. di Grenoble, cantone di Goncelin, celebre pel barone dello stesso nonie, capo dei proteslanti nel secolo XVI. In queslo villaggio e una cava di carbon fossile molto prczioso pegli elemenli biluminosi dei quali quelli che non hanno mezzi di sussistenza nel loro paese, spalriano sino che abbiano ammassato un po' di fortuna. 11 j)aese va diviso in una inoltiludino di principati, edogni cilia ha il suo sceic. Inimicizie perpelue su&sistono Ira esse e turbano la quiele dei popoh; lirtlavia, gelosi questi della loro liberta come lutti gli Arabi, non lasciano a' loro capi che un"" onibra di polenza. L' Adramat trae il nome dagli Adramiti o Cha- tramolitae^ che T abitavano anlicainenle co' Sabei, Omeriti, Secaliti, Ascili e Caldei. Conliene verso TE. il paese di Seger, e, secondo alcuni geografi, com- prende ancora verso il N. il Mara {Mahrali in fran- cese), contrada arida, i cui abilanti parlano un dialetto parlicolare, ed il gran deserto arenoso di Acaf, che non s' ha a confondere col paese del medesimo nome, situalo nella parte occidentale deirAdraraaul. Le cilia principali di quesla vasta contrada sono quest' esse : Macuba, Saar, Chescin, Asvel, Seger, Dofar, Morebat e Asec, tulle sulla costa; neirinlerno, nolansi Terim,Eibam e Doan. ADRAMITI o ADRAMIT, cilia della Turchia asia- tica, neir Anatoha, sangiacato di Carassi, prcsso la estremita orient, del golfo del nome stesso, a 27 1. N. da Smirne, in prospelto air isola di Meteilino. 1 Turchi la chiamano anche Palamont. Lat. N. Sq" 28' ; long. E. 24'' 37'. La popolazione se ne stima a 5ooo abilanti. Le strade vi sono angusle, male insi- niciate e sporche ; le case, con poche eccezioni, meschine e miserabilmente fabbricate. Le olive pro- dolte dal territorio aggiacente, con gran quanlita di lana provenienle dall' intcrno, trasporlansi prin- cipalmente a Coslantinopoli, mentre poca galla si manda nelle altre parti deU'Europa. ADRAN, cilia di Persia, nell' Aderbigian, a 49 L S. O. da Tauris. ^ ADRANA, dai Francesi scritta Adranah^ citta della Turchia asiatica. Fed. Adrianopoli. ADRARA SAN MARTINO, villaggio del regno Lombardo Veuelo, nella prov. di Bergamo, a 5 I. 1/4 da quesla cittu, distr. di Sarnico, nella valle Calepio. Vi sono 12 mulini. II suo territ. non e fer- tde troppo ; vi si allevano pero molti bachi da seta. 11 giorno 1 1 novembre vi si tiene una fiera di panni I'abbricati nel paese e di bestiami, Trovansi ne' din- lorni del marmo rosso e bianco, come pure deirala- baslro rosso, e sul monte Brossone una miniera di ferro abbandonata, deirargilla atta a far maiolica e molte piante medicinali. A 2 1. N. da Adrara, sulla sponda sinistra della Guerna, e una sorgenle inter- mi ttente. La popolazione d' Adrara con le sue di- pendenze ascende a 2040 abilanti. ADRARA SAN ROCCO,comune del regno Lomb. Venelo neUa prov. di Bergamo, distr. di Sarnico. puo baslare ai bisogni di lulte le manifatture dello spart. e a quelle deir arsenale di lolone. ADRIA, Ilatria, Adri, Hatri, citta anlichissinia del regno Lombardo Venelo, nella prov. del l»ole- sinc, capoluogo di distr., sul liume Tartaro, che poi prende il nome di Canal Bianco e Caslagnero, e che anticamente ehiamavasi Adriano. E situala fra i due fiumi To ed Adige ed altraversala dal dello Canal Bianco, liume pur navigabile e che con dop- pio giro la divide in Ire parti", unite da vari ponti. Piulunga che larga, slendesi dal N. al S. con una strada carreggiabile che la divide. La sua circonfe- reuza e ui 3 miglia, essendo slala a' tempi del gen- tilesimo di eslensionc maggiore. 1 diversi preziosi estruschi e romani monumenti lanto in broiuo che in marmo, come lempli, antilealri, bagni, acque- dotti, urne, inscrizioni, idolelli, medagfie, ecc. che si liovan sollerra, conoscer fanno come in piii lenipi sia slala soggella alle inondazioni del Po e deirAdi- ge, in forza delle quali i suoi abilanti tanto rialza- rono Tabitalo, che anco nclle ullime fafali inonda- zioni deir Adige fu per intero preservata. La sua prima fondazione si allribuisce ai Pelasgi, antichis- simi popoli (P Italia, i quali poi cacciali furono dagli Etruschi, che in Adria stabilirono una possente colonia. Divenuli commercianli induslriosi, si dedi- carono alia navigazione, profiltando del vicino mare, che appuiito da quesla cilia prese il nome di Adria- tico, il che anco si scopre dalle monetc adriesi colle rappresentalive immagini di Nettuno, di un' ancora e di un deUino. II suo porto, allora rinomalissimo, capace era di un'armata navalc, ed anche nei secoli posteriori alia romana repubblica, presidiato venne dalPimperalor Vitellio a propria salvezza e del ve- nelo litorale. Quesla cilia aliora provinciate, e dai Romani delta Tmnspadana , fu sempre da questi riconosciuta etrusca, e costiluita loro confederala e municipio di prima classe. Declinato P impero per le rivoluzioni d' Italia, perdulo aveva assaissimo della sua passala grandezza. Finalmente nei secoli poste- riori innalzando il Po e P Adige colle loro frequenti grosse e torbide acque il terreno fino a coprire gli antichi boschi, si dilalarono i limiti della terra fer- ma, e ritirandosi il mare, divenne Adria a poco a poco terrestre cilia, come e presentemente. Nulladi- meno figure sempre Adria onorevolmente. Nel 43o delP era volgare, sotlo il greco dominio, mentre popolarmente reggevasi, ebbe a costume di eleggersi un duca o governatore. Nel 589, appartenendo agli esarchi di Ravenna, e poscia alia Ghiesa negli anni 774 e 817, fu Adria nelle pontificie boUe e nei diplo- mi iinperiali nominata e compresa nel numero delle citlii componenii lo stesso csarcalo. NelP822 il tcm- porale dominio di Adria stava ne' suoi vcscovi, i3 ADR ADR prolcUi semprc dalla sanla Sedc e dair imperalorc. Dopo queirepoca gli slorici venell descrivono qiie- sta citta per assai forlc c niolto popolalaj ed in falti negli aimi 1009 e 1 163 sostcnne varic guerre coUa repubblica vcneta; ma da cssa ballula, si riparo sotto la protezione dei marcliesi d' Este, poi duchi di Ferrara. Ncl 1009 era per altro libera ; aiizi iicl febbraio del detto anno i'ece un patto di tedera- zione coUa slessa venela repubblica solto il doge Pielro Gradcnigo^ e ncl i332 c i344-) investito il marchese Azzo dalla sanla Sede del vicarialo seco- lare di Ferrara, gli fu I'alla sicurlu dalle citla di Fi- renze, 3Iodena, Adria c Comaccbio. Ritornala solto la casa estense, Adria a grande falica ricbbesi dai disaslri della guerra e dalle allagazioni solferte, c pole ristabilire il suo commercio e rimeltere a col- tura le sue desolate eampagne. Ma, risorta appena sotto quel governo, ando incontro a nuo ve cala- mita , menlre nel 1482, guerreggiando i Veneli contro Ercole I, duca di Ferrara, Adria fu con ar- mata navale c terrestre da essi assediata, presa e vcnna, ora di Venezia, e fra Ic piu cospicuc, conlan- dosi nella seric de** suoi vescovi quatti o vcnerali sugli allari e cinque cardinali di sanla Chiesa. La residenza eanonica de^ vescovi e in Adria, ovc risiede il vicario gencrale per tutta la vasta dioccsi, il scmi- nario della quale esislcndo in Rovigo, ricbiama le cure dc"* vescovi anco in quella regia cilia, ovc pur lianno un comodo palazzo e un vicario generate con curia. La calledrale ha i3 canonicati, compreso qualtro di gius patronalo. Nella serie dei suoi cano- nici vanla due cardinab,un arcivescovo e tre vescovi. Fra le sue fabbricbe annovera oggidi la nuova cal- ledrale, arapia c magnifica, il palazzo vescovile, la vecchia sala dei comizii, un modcrno palazzo muni- cipale, altra cbiesa parroccbiale, due snccursali, vari oralorii. Sussiste luttora la cbiesa e convenlo dei francescani, e parte di quello delle monacbe agosli- niane. Ha un eleganle lealro fabbricalo nel i8i3 con 5o loggie, dogana, ospedale e caserma, oltre uno spazioso giardino pel pubblico passeggio, con viali adorni di statue e pianle foresliere. II tcrrit. devaslata nel giorno 7 maggio 1482, dopo resislenza d*" Adria e in massima parte eccellente. Asciulte del ostinata, che costo la vita, Ira gli altri, a Donienico Erizzo, uno de"* primi veneli comandanti. Non per- lanto i deputali d"" Adria oltennero a loro favore dal vcneto senate, sotto il doge Giovanni Mocenigo, vari capilali con istipulazione dalata primo giu- gno 1482. Due anni soltanlo stette allora sotto il venelo governo, il quale, concbiusa la pace col duca di Ferrara in Bagnolo il 7 marzo 1484, al duca cedelte Adria con tulle le sue pertinenze, e rimase per sempre alia repubblica il Polesine di Rovigo. Nella i'ainosa lega di Cambrai contro i Vcneziani, Adria prese parte in favore di essa,alteso Tabbandono del duca, e, medianle ambasciala in Venezia, stipulo col doge Leonardo Loredano la sua form ale dedi- zione nel 1609, la quale pero, per cagione delle varie vicende della guerra, non ebbe il suo effetlo che nel i5ii ; e finalmente, nella pace gencrale del 1529, segnala in Bologna, fu il possesso d'' Adria confer- mato al senalo venelo. Dopo lal epoca, risloralasi dalle sue rovine, vi ripatriarono i profugbi citladini, e nuove famiglie vi si slabillrono, erigendovisi pa- lazzi ed altri edifizii. Miglioro anche in progresso il suo territ. , dietro gli ulili dispendiosi provvedi- menti del venelo governo, che eseguir fece nel 1G09 la diversione del Po, suggerila dagli Adriesi, e cono- sciula sotto il nome di Taglio di Porto vivo, come la piu utile fra le molte altre progeUale, ed alia quale il senalo diede la preferenza, persuaso dalle cbiare dimoslrazioni del celebre loro conciltadino Luigi Grotto, del to comunemente V oracolo d' Adria, gran matemalico, filosofo e poela. Risorle per lal modo le eampagne adriesi, ravvivossi ancor piu la citta, e crebbero il traffico, la navigazione e P opulenza de"" suoi abitanti. Otlenne pure molli privilegii ed esenzioni nel 1609, che sempre ha conservalo sino al 1797, tempo in cui fini la venela repubbbca, la quale, fra le altre, la teneva, col suo lerrit. , qual prov. distinla per immunita, ch'ella godeva anche sotlo il primilivo ed altuale governo austriaco. Nel regno d' Italia figuro come viceprefetlura sotto la prefettura di Ferrara, ed ora forma parte della prov. del Polesine, amminislrata da una congregazione municipale con podesla, e fu riconosciuta P antica nobilta de' componenti il suo cessalo consiglio. Ab- braccio \dria, fra le prime cilia d'ltaba, la callobca fede, secondo san Doroleo prete, il suo primo vescovo fu sanr Epafrodito, uno dei discepoli degli Aposlob. La sede d' Adria, gia suffraganea di Ra- Encicl. Geogr, Vol I, reslo le valU e sgombralo dalla sabbia, va sempre piu divenendo buono e proficuo. II suo commercio principale consiste in bestiame, grani, sete, lino, legna dolci, cuoio e maiolica, che si Irasporla a Ve- nezia. Adria conta 1 1200 abilanli, compreso i borgbi. E distanle 1 1 1. S. O. da Venezia e 6 1. E. da Rovigo. Lal. N. 45" 2' 57"; long. E. 9" 42' 40". ADRIAMPATAM, cilia delP Indoslan inglese, prc- sidenza di Bombaia, antica prov. di Carnatico, sulla spiaggia del mare, a 20 I. S. da Tricinapali e 1 1 1. 2/3 E. S. E. da Traniaur. Lal. N. 10" 19' ; long. E. 77** G'. ADRIAN DEL VALLE (San), bor. di Spagna, prov. di Leone, a 3 1. i/4 N. N. O. da Benavenle. ADRIANE, capo della Barbaria, sul Mediterraneo, nel regno di Tripoli, al N. del deserto diBarca. Lai . N. 32" 21' 18" ; long. E. 17° 52 45". ADRIANO (San), bor. di Spagna, prov. c 8 1. i/3 al N. E. di Leone. ADRIANO ( Sant'), casale della Toscana, comune, giurisdizione ed i 1. al N. E. di Marradi, nel com- partimenlo di Firenze, lungo la via regia che segue il Lamone e Pallra provinciale che pel vicino monle di Budrialto guida a Modigliano, con 33o abitanti. ADRIANOPOLI, cilia della Turcbia asialica. F ed BoLI. ADRIANOPOLI, AndrianopoUs^ P antica Asca- dama, cbiamala da'Turchi Edrene, che i Francesi scrivono Ederneh, e gP Inglesi Edreneh, grande cilia della Turcbia europea,in Romelia,al conlluenlc del Tongia e delP Arda col Marizza, gia Hebrus, che passa alP eslremita occid., a 4<^ 1. N. O. da Co- slantinopoli, 32 1. E. S. E. da Filippopoli, i3o i. S. E. da Belgrado, e 170 1. S. E. da Buda. Lal. N. 41"* 48'; long. E. 24^9'. Sorge in bella posizione, al N. di una grande pianura circondala da colline sopra una delle quali s' innalza porzione della citta. Si distinguono in essa due parli, cioe 11 castello ed i sobborghi. II castello e la citta antica, che occupa il centro d' Adrianopoli ; va cinlo da mura coslrutle in pietra da' Greci del Basso impero, die cadono in rovina. Veccbie muraglie, fiancbeggiate da 12 lorri e difese da una ciltadella, circondano i sobborghi. La citta ba piu di 3 1. di circuito ed uudici porte ; divisa in varii quartieri, conliene 2 serragli e 4^ moschee, fra le quali si osserva quella di Selim If, considerata come la piii bclla dcir impero Oltoma- no, con porle di marmo supcriormcnle scolpilc, e la cui vasta cupola e sostenuta da colonne di porfido ii5 ADR che credesi apparlenessero ai templi roniaui. I suoi minareti resisteltero soli aMiversi terremoli che danncggiarono Adrianopoli, Da essa moschea di- pende una scuola superiore o medresse. Si conlano 24 altre scuole, 3 stabilimenti destinati alia lettura del Corano, 28 cappelle, 10 chiese greclie, 18 can o quartieri pe' negozianti, 28 caiavanserragli, 22 bagni pubblici, r arsenale ed una fonderia. Fra i bazar 0 pubblici mercati, si fanno distinguere quello di All Pascia, edifizio a volta, lungo 600 metri, con G porte e 365 belle botleglie, ed il bizeslein, altro mer- calo consistente in 200 botteglie,nelle quali vendonsi diamanli,tessuti d''oro e d'argento, pistole, sciabole ed allre armi. Un amenissimo passeggio adorna le spon- de della Marizza ; ed i fiumi al cui confluente sorge la cilta, si varcano sopra 5 ponti di pietra e 8 di legno. 11 sultano Suleiman o Solimano fece costruire un acquedotto, le cui acque alimenlano 52 fonlane, 16 serbaloj pegrincendi e molti bagni e moscbee. Di- verse case private sono belle. Yedula in distanza, ha iiiagnifico aspello; ma, come nella piu parte delle cilia lurchc, rillusione svanisce enlrandovi, poiche le vie ne sono angusle, lorluose e sucide ; ed in cerli tempi delPanno e anche malsana. Alcune case sono hi ire piani, ed i telli ne sporgono tanlo da incon- Irarsi con quelli delle case dirimpello. Vi hanno fabbrichc considerabili di slofle di sela, lana c colo- 11c, tinlorie, manifallure di lappeti, roncie di pelli, r;d)l)rirhc di marrocchino, dislillerie di acqua rosa,ec, il Marilza non e navigabile se non nella primavera c neirinverno ; pero guadoso nelle altre stagioni. f^a navigazionc di queslo liumc sino alia sua loce ncir Arcipelago, al porto di Enos, e le numerose si rude che melton capo ad Adrianopoli, lacililano 1 Irasporli delle mercanzie tanlo i)er I'eslerno, che per rinlerno, e ne rendono ilorido il commercio, rhc consisle ne'prodotli delle sue fabbriche , in vini molto slimali , ed in frulli raccolti ne''vicini ranloni, e si fa principalmcnle da inercanli greci. \'i si conlano 100000 abilanii, de"" quali Soooo Tur- ciii, 3oooo Greci, c 20000 Anneni ed Ebrei. 1 Greci vi hanno un arcivescovo dipendente dal palriarca di Coslantinopoli, Quivi non risiede alcun pascia. L'autorila Irovasi divisa fra il comandante del castcl- Jo, clic allra a olla era V aga dei giannizzeri, il molla, i he dirige gli afifari della religione e della giustizia, cd il boslangi base), che ha T amminislrazione della pohzia. Quesli Ire uffiziali, nominali dalla Porta, cor- rispondono dircllamente con essa, eguali essendone 5 diritli. I giannizzeri di questa cilta, dopo quelli di Coslantinopoli, erano i piu formidabili delPim- pero Ollomano. Adrianopoli fu un tempo la capi- lale del paese dei Bessi, popoli della Tracia, e si chiamava allora Uscadama. Adriano, che ne fu il se- condo fondatore, le diede il suo nome. Le pianure Yicine sono celebri nella storia per la grande batta- glia vinta da Costantino sopra Licinio, nella quale quesr ultimo rimase disfatto. Valenle in seguito vi fu vinto da' Goti, ed abbrucialo vivo in una capanna, dove era slato portato ferito. Murad I prese Adria- nopoli ai Greci nel i36o; divenne sede del suo impero nel i366, e continuo ad essere la residenza dei sullani sino alia presa di Coslantinopoli fatta da Maometto II nel i453. Oggi e la seconda citta deir impero Ottomano, Sofferse molto e spesso da- gPincendi, ed in gennalo del 1816 gran parte dei suoi edifizii rimase preda delle fiamme. Fu nel 1829 occupata dai Russi, i quali pero la sgombrarono in conseguenza del tratlato tra essi conchiuso ed i Turclii in sellembre di queiranno. A D II ,16 ADRIATICO (Mare) o GOLFO DI VENEZIA, Mare Adriaticum o Superum. Si dd un tal nome a quella parte del Mediterraneo che si eslende dal S. E. a 40° al N. O. a 45° 55' di lat. N. fra le coste tP Ilalia, deir Iliiria e deir Albania. Al N. ed al N. E. e limitato dal regno Lombardo Yeneto e dalla Car- niola, air E. dalla Croazia, Dalmazia ed Albania, 2^ S. O. dal regno delle Due Sicilie ed air O. dallo Slato della Chiesa e dal predetlo regno Lombardo Venelo. Esso prende il suo nome dalla cilia d'Adria, non formando alPO. che il golfo di Manfredonia, suUe coste del regno di Napoli. La parte del N. O. porta il nome di golfo di Venezia, scorgcndosi alP E. quelli di Trieste, di Fiurae, di Catlaro, sulle coste della monarchia auslriaca, e quello di Drun nelPAl- bania. Queslo mare e piu salso deir Occano, ed il suo flusso e riflusso riescono piu sensibili che nel reslo del Mediterraneo. Le sponde ne sono geiie- ralmente basse dalla parte di Yenezia. Ha molli bassi fondi, e le sue spiagge fangose coperle sono di pa- ludi malsane e senza ripari. Dalla parte della Dal- mazia, le onde vanno a Irangersi contro baize enor- mi, openeliano in ottimi ancoraggi, formali dalle numerose isole che circondano quella cosia, e che offrono alle navi sicuro riparo dalle lempcsle. In tulta la bella slagione, la navigazionc e facile in que- slo golfo, perche favorevole c il venlo dominanle per uscire; ma neirinverno i vcnii di S. E. cagio- naiio di molle rovine. Queslo golfo riceve pochi liumi imporlanli. La sua maggiore lunghezza, dal Capo Sanla Maria a I'ricsle, e di circa 200 1. con circa 5o di larghezza media, Iranne che nella parte sellenlr. ov*'e j)iu slrelto. ADRIBE, bor. dell' Egitto. Ved. Coccodrillopoli. ADRIEllS, bor. di Francia, spart. della A^ienna, dislr. e 3 1. al S. di Montmorillon , c 8 1. S. da IMiliers, con i3oo abilanii. ADSCELUN , villaggio della Turchia asialica . r^ed. AcxKi.uN. ADSCERERBA o AGERERBA, dai Francesi scrilla Adclierherba e Adjerlierba, cilia sulla costa occid. di Sumatra, nel regno (f Indrapura. L'avvenimento del principe alia sovranila esser deve confermalo dal governo dei l*aesi liassi. Gli Olandesi vi hanno un forle e vi lanno commercio di pope, oro, cera, avorio e cotone. Giace in riva al fiume del medesimo nome, a qualche distanza dalla sua foce sbarrala dalle sabbie. Calllva n'e la rada. ADSON'S TOWN, piccola cilia della prov. di New Jersey, negli Stali Uniti, a 10 1. N. O. da Pallerson. ADU, isola deU'oceano Indiano equinoziale, a 5"* i5' di lat. S. e 75° 3o' di long. E. ADUA, cilta d' Africa, capitale del regno di Tigre neir Abissinia. Lat. N. i4° 12' 3o". Sla aggradevol- mente sul pendio ed a'piedi di una collina, che si eslende sino alia immensa catena delle monlagne del Tigre. Le case tulle di forma conica, sono assai regolarmente disposle e frammischiate d'alberi e di giardinetti. Adua e il principale emporeo del com- mercio fra P Abissinia interna ed il mare. I nego- zianti sono quasi tutli inaomettani. Quivi si fabbri- cano grosse tele di cotone che si spargono in tulta r Abissinia, circolando in qualche modo come mo- neta. Le tele fine poi, che pure ivi si fabbricano, sono di poco inferiori a quelle di Gondar. Si esporta fra le altre cose da Adua annualmenle molto oro, che viene dairinlerno, e schiavi in numero di 1000 e piu. Yi si lavora anche la pergamena, e se ne esporlano bestiame, frumento e sale. ADULA, parte piu alia delle Alpi cenlrali, che si AEL •tende fra i Grigioni, la Svizzera ed il Vallose. otto questo nome comprendesi il Crispall, il Vo- elsberga, il San Goltardo, la Forca ed il Grimscl. onliene anclie il nionlc Adula, die le d;i il nome, sul quale trovasi la merid. ^orgente del Reno. Hire a questo fiume hanno quivi le loro sorgenli Rodano, la Reuss, il Ticino e T Aar. V ha. clu DSliene esser questo il punto piu alto delP Europa. ADUM, piccolo stato della Guinea superiore, nel egno diAanla, sulla Costa d' Oro, clie si esLende Lin^o il Saina, o fiume di San Giorgio. E fertile in :rani ed in frulli d'ogni specie; abbonda di selvag- ;ina. Vi si trovano ricche miniere d'oro ed ogni orla d'animali domestici. Questo paese pare che ia incastrato neir Aanta. La forma del suo governo ■ aristodemocratica. ADUMATIS, givippo d' isole delP arcipelago delle laldive, nell' oceano Indiano. Lat. N. 2"^ ; long. E. io« 12'. ADUR, cantone delP Arabia, nella parte monluosa leir lemen, presso ed al S. O. di Sana. ADURGANA , eitta della Tartaria indipendente, ul Cbizil Daria, a 70 1. E. da Samarcanda. ADURll, forte delP Indostan inglese, antica prov. ii Malabar, a i4 1. i/4 N. O. da Marclieri. ADUS o QUAGAS, popolo della Guinea superiore, ilia Costa deir Avorio. Sono quelle genti le piu ncivilite della Guinea. La legge quivi obbliga cia- cuno ad esercitare la medesima professione del )adrc. ADUVA, citta della Guinea superiore, nel regno li Gura, alia Costa d' Ofo, sulP Ancobra, e a 20 1. /2 N. dalla sua foce. ADUVIE, borgo del basso Egitto, sulla sponda lestra del Nilo, a 2 L S. dal Cairo. ADUWART o ADUART, villaggio dei Paesi Bassi, )i'ov. di Groninga, nella parte occid, del paese pia- 10, chiamato Omtnelanden , a poca distanza da jroninga. V'ha un belcaslello e 3Go abitanti. ADZUL, piccola cilia della Valacbia, nella Turcbia :uropea, sul Jalomnitza, presso alia sua foce nel Janubio, a 2 1. E, da Jalomnilza. AEDELFORS, miniera d' oro tlella Svezia, nella )rov. di Smalandia, prefettura d' loenkoping, par- ■occbia d^ Alsheda, a 6 1. N. da Vexioe. QacsL'e la ;ola miniera del regno, scoperta nel 1738. II pozzo ')iu profondo, scavato nella montagna cbe la rin- Jiiude, ha 180 metri, ed e il solo da eui si trae del minerale. Oggi pero assai poco ne produce, non Isomrainistrando die 3 o 4 marcbi d' oro air anno, quando un tempo ne dava 3o a 40. II territ. vicino bffre egualmente delle tracce d' oro. La fonderia e lontana 2 1. dalla miniera. Trovasi nella montagna stessa ferro e vene di galena ricdie d' oro e d"" ar- gento, ma in poco numero. AEGIDII (S.), Sant' Egidio, bor. dell' arciducato d' Austria, circolo supeiioie di Wienerwald, nella bassa Austria, sul Trasen, a 9 1. S. da San Pollen, V^i sono delle fucine considerabili. AEL, bor. di Spagna, prov. e i5 1. al N. N. E. di Burgos. AELANA o AILAT, citta quasi distrutta delPAra- bia, in riva al golfo Arabico, sulla strada di Siria al monte Sinai, e su quella della carovana dal Cairo alia Mecca, a 20 1. N. N. E. dal monte Sinai, AELBEKE, villaggio dei Paesi Bassi, prov, della Fiandra occid, , circondario di Courtrai, ad i 1. da questa citta, AELEN, citta della Svizzera. F^ed. Aigle, AELTERE , bello e grande villaggio de** Paesi A E R 118 Bassi, prov, della Fiandra orient., circolo c 4 1- 1/^ air O. N. O. di Gand, cantone di Nevele, con 4200 abitanti. AEN AGAN, borg. di Barbaria, nel Tripoli pro- prio, a 52 1. S. S, O. da Bengazi, sul golfo della Sidra, presso ed al N. d' inia palude conslderabile, AERENDONGK, villaggio dei Paesi Bassi, prov. d' An versa, circondario di Turnliont, a poca distanza dai contini del Brabante settentrionale. AERNEN, Aragnum, villaggio della Svizzera, grande e ben costrutto, nel cantone del Vallese, presso la sponda sinistra del Rodano, a 4 1- N. E. da Brig e 3 1. S, O. da Munster, con 280 abitanti. E questa la patria del celebre vescovo Walter auf der Flue, sotto del quale i Savoiardi, in numero di 10000, furono battuti nel 147^, allorche entra- rono nel Vallese. AEROE, isola fertilissima della Danimarca, dipen- dente dal ducato di Slesvvig e dal ballaggio di Nord- borgo e Sonderborgo, del quale forma un distretto.. E situata al S, delP isola di Fionia, a 54° 52' di lat, N, e S'' 4' di long. E. La sua maggior lunghezza e di 5 1. 3/4 dal N. O, al S. E,, e la largliezza di i I. 1/2 con 10 I. q, di superficie. II legname vi e raro ; il territ, , ben coltivato e fertile , produce molli grani, canapa, luppolo, legumi. La popolazione si dedica alPagricoltura, alia navigazione ed alia pesca, die vi e abbondantissima. Nel i8o3 aveva 7573 abi- tanti ; era ne conta 8000. AER0SKI(3bING , citta della Danimarca , nel ducato di Sleswig, ballaggio di Nordborgo e Son- derborgo, sulla cosla settentr. dV/Eroc, al 54" ^j3' di lat, N, e 8" 5' di long, E, Ha due piazze pubbll- che, una diiesa e due scuole di nautica, Vi si fab- bricano V azzurro di Prussia ed il tabacco, ed av- vi una tintoria, Essa comunica per un ponte con Degeroe, isola die forma il porto. In estate partono da questa citta due paccliebotti per Faaborg ogni settimana, Conta i45o abitanti, che in gran parte vivono col cabottaggio e colla pesca. AERSCIIOT , Arschotium , piccola citta, bene editicata de' Paesi Bassi, prov. del Brabante laerid., capoluogo di cantone, sul Demer, circondario e 3 1. 1/2 alN^E. di Lovanio, a 8 1. 1/2 N. E. da Brussellc e a 3 1/2 da Diest, coUe quali comunica mediantc un beir argine. Era anticamente fortificata, veggen- dovisi ancora una torre delta di Aureliano, Prima del II25, Aerscliot era la capilale di una conlca dello stesso nome. Divenne in seguito appannaggio di Gotofredo terzo figlio di Enrico in duca di Bra- bante, die prese il litolo di conte e duca di Aerschol, trasmettendolo a'suoi successori. Essa pero non fii eretta in ducato che nel i533, dopo esser passata per matrimonio nella casa di Croy. Questa citta c famosa nella guerra delP indipendenza delle Pro- vince Unite, Nel 1705, i Francesiqualche tempo dopo averne formate le linec Pabbaudonarono agli alleati, poi la presero nel 1746, la perdcttero nel 1748, ma la ripresero nel 1793, L^antica chiesa parrocchiale dedicata alia B. Vergine, era osservabile per la sua torre, piu alta di quella di San Rombaldo di Malines e die fu rovesciata da un colpo di vento nel 1572. Vi sono diverse fabbriclie di birra e dislilici ic di ginepro, e si commercia in bestiami. Manda un deputato agli stati del Brabante meridionalc. Ha 3750 abilanti. Long. 26° 10' ; lat. 51^* 4'- AERSELE, villaggio dei Paesi Bassi, prov. della Fiandra occid, , circondario e 5 1. 3/4 al N. E. di Courtray, cantone di Oosl RooscbeUe, con 3 100 abitanti. 119 A F F AERSKAIA, cilti della Siberia, suir litis, a 25 !. N. O. (la Tara. AERTRYCnE. villaggio dei Paesi Bassi . prov. tiella Fiandi a occid. , circondario di Brugia, a 2 1. da quesia cilia, con 1700 abitanti. AERZBERGA, montagna del diicalo di Sliria, iiegli stali Austriaci, clrcolo e 9 1. al N. O. di Bruck, c a 2 1. N. da Mautern. E alta 800 metri, e coiiliene una estesa niiaiera di ferro. AERZEN, bor, del regno di Annover, principato di Ralenljerga, capoluogo del baliaggio del norae -slesso, a 2 1. S. O. da Hameln, <:on 900 abitanti. AES, cilta d' Arabia. Ved. As. AESOPUS, citla degli Slati Unili. Ved. Kingston. AETAS, IGALOTTI o NEGRILLOS, popolo del- i'arcipelago Asiatico. Differisce dagli allri pel colore e pei capelli lanuli. Vive nell"' inlerno di Manilla, uelle altrc I' ilippine ed a Borneo. E verisimilmenle il popolo slesso cbe si conosce sotto il nonic di Papa IK He isolc Australi, AETII, (ilia dei Paesi Bassi, prov. di Hainaul. Ved. Atii. AEUGST, villaggio della Svizzcra , cantonc di Ziirigo, distrelto di llorgen, in cui sono dc' bagni caldi. AFAR, dai Frances! scrillo TIafar, braccio del Carim, fiiinie della I'urchia aslalica, pascialato di Urtssora. Si separa dal Icllo del dello (iumc prcsso Sabla, dirigesi alP O. S. O. lo spazio dl 5 1., volgc a! S, E. , corre per iG 1. sollo il nomo di Beniiscir, e va a getlarsi nel goU'o Persico. Al punlo in ciii questo braccio inula direzione, si uniscc ad un ca- nale di 1 1., derivalo dallo Scial el Arab; allorchc e pieno, possono per queslo canale passarc Ic inag- giori navi. AFAR, borgo di Persia, scritto Hafar dai Fran- cesi, ncl Cuzislan, sul liniile della Turchia asialica, a 12 1. E. da Bassora cd a 3*) I. S. O. da Sciasler, in riva air Afar e presso lo Scial el Arab. AFDIMO o AFDEM, villaggio della Turchia asia- lica, nelPisola di Cipro, presso alia spiaggia del inare, a 8 1. O. da Liniassol e a 5 1. E. cla Bafo, Panlica Pafo. Questa e la resideuza del greco ve- scovo di Bafo. Si credo cbe occiipi il hiogo di una delle quallro grandi cilia costrutle da Tolomeo FiladcHo in onorc di sua sorella Arsinoe. Queslo villaggio, compreso il suo terril. , conla 3ooo abi- tanti. I dinlorni ne sono bene coltivati. AFF, tiumicello di Francia, cbe ha la sua sorgcnte nella foresta di Painpont, sparl. d' llle e Vilaine, c lorma in seguito, nella maggior parte del suo corso, il limite fra questo spart. e quello del Morbihan. Si getta neir Aoust alle paludi di Glenac, vicino al vil- laggio di cjuesto nomc, dopo esser passalo per i borghi di Gner e de la Gacilly, ed aver percorso circa 12 1. , cinque delle quali, cioe da Gner a Ga- cilly atte alia discesa de'lcgnami a galla e 2 di navi- gazione da Gacilly air Aoust. Questa navigazione fu stabili la col mezzo di lavori, lanto per P asciu- garacnto delle paludi estesissime di quel paese, quanto pel trasporlo delle produzioni del territ. , e specialmente del ferro di prima quali ta, dalle fucine di Painpant. AFFALTER, villaggio del regno di Sassonia, cir- colo deir Erzgebirge, baliaggio di Z^vickau, signoria di Hartenstein,, appartenente al conte di Scbonburg Waldenburg. E situato a 2/3 di 1. N. E. da Lcissnitz, e rendesi osservabile pe' suoi purghi di tele, c per !a sua bella cava di lavagna. AFFALTRACH, grosso villaggio del regno di A F F 1 20 Virlembcrga, circolo del Necker, baliaggio supe- riorc di Weinsberga, e 2 1, 1/2 E. da Hcilbronn. Vi e una sinagoga, e conla 10 10 abitanti. AFFAR, cilia dell' Arabia, neir lemeu, distretlo di TuUa, a 23 1. E. da Loeia, e 23 1. N. O. da Sanaa, AFFARLI, cilia della Romania, nella Turchia europea, sulla Maritza, a 18 1. S. E. da Filippopoli. AFFELN , bor. degli Stali Prussiani , prov, di Veslfalia, reggenza e 4 1- J/^ al S. O. di Areusberga, circolo e 3 1. 1/4 al S. E. d'Iserlobn. Ha 400 abi- tanti. AFFENTHAL, villaggio considerabile del gran- ducato di Baden, circolo della Kintzig, baliaggio di Biihl, a 2 I. S. S. O. da Baden, in faccia a Slrasborgo. Vi si fa uu vino rosso al quale queslo villaggio diede il suo nome, e ehe si stinia il migliorc di lullo il ducalo. Ha 900 abitanti. AFFERDEN, villaggio dei Paesi Bassi, prov, di Gheldria, chcondario di TSimcga, con 700 abitanli AFFETxil, paese del regno\li Fanti, nella Gui nea superiore, sulla Cosla d' Oro. 1 luoghi princi- pali ne sono : 31orie o Nassau, banco oiandese, ed Igua o Capo Corso ( Cap Coast Castle banco inglese. AFFI, villaggio del regno Lombardo Vcnelo, a 5 1. 1/2 N. O. da Verona", con 45o abitanli. II suo lerril. racchiude delle cave di pictrc da coslruzione. Queslo villaggio con IncafTi forma un comunc del dislrelto di Capri no, nella prov. di Verona. AFFILE, bor. degli Stali Romani, a 2 1. N. N. E. da J'aliano. Ha 1000 abitanli. AFFIR, dai Franccsi scrillo Hajjfyr^ bor. di Nu- bia, territ. di Maas, sulla sponda deslra del Nilo, alquanio inferiormenle alfisola di Melee Bercbele, a 20 1. N. N. E. da Maraca. AFFLECK, canale chc gellasi nclPoceano Pacifico meridionale, presso Parcipelago di Wallis. 11 nome gli e slalo dalo da Vancouver, in onore deirainmi- raglio Affleck. Eat. N. i3" 18' ; long. O. 20'. AFFOGADOS, villaggio considerabile del Brasile, prov, di Pernambuco, a 1 I, S. da Recife, sul braccio merid. del Capibariba, chc si passa per un ponle di legno di (Jo passa. AFFOLTERN, gran villaggio della Svizzera, can- lone e 3 1, al N. N. O. di Berna, e a 2 1. da Aarberga. Vi si fabbricano de' piccoli barili, ivi chiamali logel, de' quali se ne trasporlano in Francia circa 1000 ogni anno. Ha 1290 abitanti. AFFORI, villaggio del regno Lombardo Venelo, provincia, distr. di Milano, ed 1 1. al N., presso alia grande strada che conduce a Como. Lo Iraversa la GarlDogiola. Vi e un fdaloio di seta, con iioo abi- tanti. AFFRICO {Sant'), Saint AJTrique, citla di Fran- cia, spart. delPAveyron, capoluogo di circondario e di cant., sede di un tribunale di prima instanza, di un tribunale di comm. e di un ufficio delle ipote- che, posta in una pianura, sulla Soroja, a 4 1- 3/4 da Milhaud, a ii 1. S. S. E. da Rbodez e 172 S. O. da Parigi. Lat. N. 43" 57' o" ; long. O. o" 33' o '. Le case ne sono goliclie, oscure c male allineate; Pospedale il solo regolare edifizio. Vi e una chiesa parroccbiale.; un coUegio comunale ed una societa d'agricollura. Questa citla fu un tempo bene forti- ficata. Nel 1628 sostenne un asscdio contro Enrico di Borbone, principe di Conde, che fu forzato a lo- varlo in capo ad un anno c dopo aver perdulo molla gente. Essa non si sottomise chc a Luigi xiii, Deca- dula da queir epoca, si rialzo nel 1802, lornando fiorentc. Oggi e la scconda cilta dello spart. pel >sii 121 A F G comune di goii^ comm 1 ma fatt Vi mollettoni e delle coper . _ forti e in alluda. Si tengono cinque fiere ogni anno, ed ha 634o abilanli. Dalla sua (^hiesa concistonale della reliirion prolestante dipendono quelle di Milhau e di Pont dc Camaies. 11 circond. di bant At- frico, con 5855o abit., coniprende 85 comuni e di- videsi in G caut., chc sono Bebnonl, Camares, Cor- mes Sanl'Affiico, San Rome dc Tarn e San Sernni. AFFRICO, villa del granducalo di Toscana, nel- r Appennino di San Godenzo, piesso V alpe di Fal- terona sul rio del inedcslmo nonie, nel San Godenzo, con 25o abitanti. AFGANISTAN, grande paese delP Asia, cbiamato da'^r InglesiCabulistan, o regno di Cabul, dal nome della sua capitale, e citalo con quello di Candaar o Candar dagli antichi geografi. Giace fra 28° 54' e 26' di lat. N., e tra 57° 46' e 70*^ 57' di long. E. Confina al N. O. con la Persia, al N. colla Bucaria, al N. E. col Casgar e col Tibet, alPE. e al S. E. col- r Indostan, al S. col Belucistan, al S. O. e alP O. di nuovo con la Persia. L'Afganistan e un paese co- perto di montagne considerabili, cbe non presenta so non al S. E. e al S. O. qualcbe estese pia- nure. Le piu alte montagne sorgono nellfi parte set- tentr. ove formano la tVontiera col Tibet e colla Bucaria. Da quelle colossali montagne, le cui cime si perdono nelle nubi, si staccano immense ramifi- cazioni cbe scendono tan to al S. E. come al S. e al S. O., ove formano delle valli ora larghe, ora angu- ste. Al N. O. questo paese e assai elevato, al pan quasi della Persia, una parte del cui acrocoro vi si fa ancora sentire ; ma al S. O. ed al S. il suolo si abbassa insensibilmente verso V Oceano ; al S. E. estendesi V immensa pianura, attraverso alia quale i fiumi del paese corrono verso il mare. Le diverse catene delle montagne deirAfganislan appartengono al sistema delle montagne delFalta Asia, cbe si avvi- cinano a' rami del Caucaso, dai quab separate non sono cbe dal Tedsen. Le principali di dette catene sono r Imale o Imalaia e V Inducu, cbe si stacca dair Imalaia al 73"" di long. E. Molte sommita di quelle due catene sono coperte di nevi eterne, ed alcune cime delP Lnalaia superano in altezza il Chimborazo. 11 Parapomiso, il Cu-Soleiman, il Chei- ter, i monti detti del Sale, il Moccur, ecc, sono altrcttante catene immense cbe considerare si pos- sono come rami delP Inducu, tulte ingombre da boschi. Le pianure e i deserti i piu nolabili di que- sto paese sono, la piauura di Legia, fra il Sind ed il Celem, ed i deserli di Bavelpur e di Seistan, il qual ultimo contiene una pianura salsa. 11 Sind e il solo fiume navigabile e di qualcbe considerazione ; POs- so, Oxus degU anlicbi, o Amu Deria, traversa il settentrione delPAfganislan. Gli altri si assoinigliano a grandi torrent!, guadosi nella maggior parte del- Panno. Molti canab d' irrigazione e acquedotti sot- lerranei ne assorbono spesso tulle le acque, ed i principali sono il Cabul, il Casgar, FElmend, ecc. 11 Luch e P Uller sono i due soli lagbi un poco estesi del paese nel cui centro osservasi P Abistande, lago di acqua salsa. Le sorgenti minerali si trovano da ogni lato. 11 clima e le produzioni delP Afganistan variano second© la diversita di latitudine, e piu an- cora secondo la maggiore o minore elevazione del suolo. Quivi sentire si fanno gli estremi del caldo e utili ai senle nella valle di Peisciaver un AFG 122 cbe in soffo- nano monsoni vicinanze di parte N. E. 11 vento'del N. comincia verso mezzo Peslate, e soffia fortemente per circa quattro raesi. Le piogj^e cbe accompagnano P inverno sono paese. Spesso si calore intensissimo, cbe pero poco dura, e subentra un freddo eccessivo. II Seimun, vento peslilenziale con tanta ragione teniuto dai viaggiatori, passa tal- volta sulle parti calde della contrada. Quantunque generalmente sia sana P aria, pare le febbri diven- gono assai comuni in auluimo ed in primavera. 1 reuraatismi sono pericolosi, ed il vaiuolo fa grandi stragi, malgrado P inoculazione cbe vi e in uso da molto tempo. Le produzioni delP AfganisLan sono molto va- rie, e le terre coltivate accuratamente. In quasi tutto il paese si fanno due annue raccolte. 11 f rumen to serve al nutriinento del popolo e Porzo si riserva ai cavalli. 11 riso cresce in tutte le valli, ma particolar- mente in quella di Sevad ; i legumi abbondano e buoni. II labacco, il lino e la robbia si trovano ovunque. 11 cotone, la canna da zucchero, ed il zen- zero non allignano cbe ne' sili caldi ; raccogliesi ancbe molta assafetida, cbe si trasporta alP India in grande quantita. Moltissimi alberi europei quivi sono indigeni. L' abete, il cipresso, la querela co- mune e quella dalle gbiande dolci, il cedro, il noc- ciuolo, P obvo ed il pistaccbio salvatico, sono gli alberi piu comuni delle montagne. Nelle pianure si trovano i gelsi, i plalani, i pioppi, e tutti gh alberi fruttiferi delFEuropa, al pari del limone, delP aran- cio, del fico, del granato, del mandorlo. Le viti in generale crescono senza coltura. Nelle pianure e sui fiancbi delle secondarie montagne, si raccogUe della manna, e ne' giardini coltivansi i piu odorosi fion, de' quali molte specie cognite sono in Europa, co- me la tuberosa, il giacinto, il gelsomino, il papa- vero, il narciso, ecc. Prodigiosa e la quantita d ar- boscelli e di fiori cbe natura imparti a questo pae- se. Diverse sono le razze dei cavalli, migliori pero quelli di Erat. 1 cammcUi e i dromedari si trovano parlicolarmente nelle parti sabbionive. 1 migliori buoi s'imporlano dal Kageputana. AUevansi molti mub ; gli asini sono grandi e robusti ; e nei cantoni cbe abbondano di pascoli umidi si veggono alquanti buffali. Le pecore formano la maggiore riccbezza delle tribu di pastori ; s' incontrano nelle montagne diverse specie di capre. I cani da caccia sono quivi molto rinomati, e i gatti di una specie a lungo pelo , noti in Europa col nome di gatti persiani, sono comunissimi, servendone il pelo a fare tessuti ricer- catissimi. Fra gli animali selvaggi notansi bom, iigri, leopardi, orsi, lupi, iene, sciacali e vane spe- cie di volpi, essendovi ancbe daini, anlilopi, scimmie, porcospini, ricci ste, aquile e falconi. Vi si trovano in quantita airo- ni, gru, cicogne, anilre salvatiche, e tutti in gene- rale i volatili conosciuti delP Europa. Gli scorpioni sono assai grossi e pericolosi. I bachi da seta, che con molta cura si allevano, riescono bene. Le api vi sono in grande numero ; talvolta nuvole di caval- lette desolano le provincie e cagionano pur anchc la carestia. 1 fiumi non sono punto pcscosi ; assai frequenti si trovano le lartarugbe. Poco si cono- scono le minerab riccbezze di quelle contrade ; cervi, cignali, fureti, mangu- 123 AFG pretendesl pero che nella maggior parte di fiumi con- vogliiio pagliucce d' oro, il che farebbe supporrc la esistenza di tal metallo nelle alte montagne donde scaturiscono. Si irova delP argento nalivo nel Cafe- ristaii ; e piombo, ferro cd antiaionio in parecchi luogbi.Intererocce di lapislazzuli dominano il corso del Casgar. II sale minerale, le sorgenli salse e le paludi pur salse sono in grande numero, offerendo il suolo da per tutlo del nltro. A Calabagh si esfrae deir allume ; e le province di Bale ed Ezare forni- scono deir orpimento. Quantunque V Afganistan sia in generale paese agricola, gli abitanti non sono alieni dalle arti del- r industria. Trovansi nelle grandi citta varie mani- fatture di stoffe di seta, colone, lana, e di armi, e vi si conosce altresi la fabbricazione della polvere da schioppo. La raancanza di fiumi navigabili e di strade proprie alle vetture, astringe i mercalanli a valersi delle bestie da soma, onde mantenere le comraerciali relazioni coi loro vicini, col mezzo delle sole carovane facendosi ogni traffico. La Per- sia, rindostan, la Bucaria ed il Casgar, sono i prin- cipal! paesi coi quali gli Afgani abbiano attive rela- zioni di commercio. Eglino ricevono, pei porti del Sindi, slagno, panni, schiavi ed altre niercanzie delFEuropa e deirAfrica. II Tibet loro fornisce una specie di panno f'alto di lana da scialli, 11 commer- cio coir Indoslan e il piu considerabile, niandando gli Afgani in quel paese cavalli, pelliccerie, robl)ia, assafelida, labacco, pislacclii, noci di galla e fruUa, e ritirandone in cambio stofle di colone e di sela, mussoliiTe, drappi di seta, broccati, molto indaeo, avorio, cera, creta, bainbu, stagno, legno sandalo e zuccbero, del quale fanno grande uso. Nella Bucaria esportano stofle biancbe, turlianti, c quasi tulle le mercanzie cheritirano dalP Indoslan, ricambiaudole con cavalli, oro, argenlo, panni fini, broccalelli, ed utensili da cucina di ferro fuso, cd acciaio. Spedi- scono per la Persia indaco, tappeli d' Erat, broccati delle Indie, mussoline ed alLri tessuti di cotone, e prendono invece seta cruda, raso, fazzoletlidi sela ad uso delle donne, oro ed aliri nielaUi. Non espor- tano alia Cina, per Casgar, se non che indaco, rice- vendo di la stolfe di lana, seta, le, porcellana, lacca, cristallo, sabbia dWo ; quanlila d'alire mercanzie, ancbe provenienli dalle manifatlure d' Europa, por- tansi neir Afganistan o per essere consumate nel regno o per essere altrove trasportate. Le principali carovane sono quelle che vanno da Candaar a Co- raci, da Pesciaver nelP Indostan, e da Cabul nella Bucaria. Ciascuna ha bisogno di essere bene armata contro gli assalti delle tribu dei Beluci e degli Sci- rani. Nella parte delP Afganistan una volta apparte- nente alia Persia, i pesi e le raisure sono le stesse di quel paese ; ma nella prov. di Bale si servono di quelh della Bucaria. La misura ordinaria pei grani nel Cabul e nel Candaar e il 7?ian cani, che equivale a 4o libbre metriche. L' Afganistan e abitato da popoli diversi, prirai de'quah sono gli Aguani o Afgani, i Beluci, gli Usbecchi, gli Eimaci, i Tagic, gli Azarei, gP Indu, 1 Turcomani, i Cafri e gli Arabi. Gli Afgani formano il pieno della nazione, e V origine loro si asconde nelle tenebre dei tempi, sapendosi solo che da tempo mimemorabile abitavano il rovescio dell' In- du Cu, e quello del Cu Soleiman . Alcuni pero vogliono che discendano dagl' Israeliti, altri dagli Egizi, e, secondo la piu comune opinione, dagli Citi. Su cio udiamo Rienzi : u Secondo varii Afgani e Nimet Alia, storico persiano del principio del xvn AFG 124 secolo, gli Afgani, ei dice, discendono da' Giudei, e fanno risalire la loro discendenza sine a Giuda, maggiore dei figli di Giacobbe, per via di Afgan, figho d'Irmia o Birchia,re d'Israello. Quesli popoli, chiamati Patani nelF India, sono una colonia di Albani del Caucaso, al dire di alcuni aulori clie trovarono delPidentila Ira i nomi Agran ed Alvan. Codesia idcntita non mi pare meglio provata della loro discendenza dal popolo ebreo, malgrado Pim- ponente autorita di sir W. Jones. Quantunque pa- recchi capi abbiano a Burnes assicurato di essere Boni Israel, figli d' Israello, e difficile credere cLe tanto numero di Afgani portassero i nomi di Esaii e di Gesu (Isa), se fossero Giudei, e Pargomento piu decisivo sta nel paragone delle parole^ de' due idiomi e delle forme grammalicali della lingua. lo sarei inclinato a credere che gli Afgani abbiano prcso dairislamismo i nomi in qudla religione usali; che gli Arabini abbian falto presso di" essi numerose scorrerie, che parte della nazione sia d' origine arabopersiana, e che sia nalurale credere nel mag- gior numero le tribu afgane esser indigene dclie contrade che abitano, e dove Alessandro'il Grande avea gia trovato numerose popolazioui guerricrc che doveltero perpeluarsi sino a' nostri giorni. ?^ Alcai era il loro aniico nome. GV Indu li chiamarono poscia Patani, e dai Pcrsiani delli furono Afgani. Sono in generale robusti e muscolosi ; pero ma?ri, coi capclli e la barba neri, e qualchc volta anche bruiii; si radono il mezzo della testa, c lasciano crescere il resto della chioma. Quelli delP E. hanno la carnagione quasi come grindu; quci delP O. P hanno meno oscura ; alcuni sono bianchissimi. Benche franchi cd aj)erli, si rimprovera loro di es- sere avidi, alleri della lor nascila, vendicativi, invi- diosi ed avari, compensando tali vizi con Pamore deirindipendenza, la fedclla, il valore, la prudcnza, Pospilalila e T ardore costante al lavoro. I Pcrsiani gli accusano d'ignoranza e di goffaggine ; ma sc non sono ingentilili come i loro vicini occidentali, e se le poche loro comunicazioni abituali cogli stra- nieri ne ristringono le idee sopra alcuni oggetli, non si possono loro negare buon senso e penetra- zione, moslrando anzi un grado di curiosita assai lonlano dalP apatia agl' Indu nalurale. Divisi gli Afgani vengono in due classi ; P una, nomade, abila ancora sotto alle tende, vivendo in una quasi tolale indipendenza ; P altra abbandono la vita crranle. Quelli che dimorano nelle cilia sono i grandi ed ii loro seguito, i soldali, i molla, alcuni negozianli eti operai. I Tagic e gPIndii abitano le citta cd i vil- laggi, ed esercilano soli i mestieri facendo pure i mercatanti, i sensali, i banchieri, gli orefici, ecc. I Beluci sono noraadi, come gli Usbecchi, i Ca- fri ed altre piccole tribii serainomadi. L' Afgani- stan rinchiude tante diverse tribii, e cosi pochi yiaggiatori percorso hanno quel paese, ch' e quasi impossibile parlarne in modo soddisfacente. Quanio alia popolazione e ancor piu difficile fissarla, trat- tandosi di un popolo gran parte del quale cangia spesso di residenza, e la cui amministrazione e ne- cessariamenle imperfettissima ; cio non pertanto , alcuni autori la fanno ascendere a 10,000000 di abi- tanti, ma Elpliinstone la riduce a soli 4.3ooobo, Mac Culloch da un prospetto che la fa salire a 7,280000 anime,senza glTndu ed altri popoli dispersi pel paese, che si dicono pur numerosi. La religione dominante e Pislamisrao con molte setle, fra le quali quelle dei Sofi, dei Zechi, deiRusceni; seguendo la maggior parte degl' Indu il bramanismo. Gli Afgani sono A F G •eli-iosissimi, e la superslizlonc pure eserciia su molto imperfetta ; pure e la prima in cui si faccia menzione di que&t'ultima citla, divenula po- scia tanto faraosa pei tcnlativi di esplorazione onde fu scopo. Giovanni Leone, arabo di Granata, comu- neraente conosciuto sotto il nome di Leone Africano, varcc) anche egli il Deserto ne'primi anni del xvi secolo, visitando le citfi in riva del gran fmme che die origine a tante conghietture. Leone scnsse la sua opera a Roma, nel pontificato di Leone x. Se- condo alcuni, era gia scrilta in arabo quand' ei tu fatto prigioniero dai corsnri cristiani e presentato a papa Leone, il quale il richiese di voltarla in ita- liano inlanto che risedeva a Roma. — Benche le descrizioni dei geografi arabi sieno di sovente vaghe e poco soddisfacenti , pure dimostrano in alcuni - , „ . r • punti una cognizione piu cstesa delP Africa che non guimento delle scoperte africane, ne abbiano lasciato o Greci o Roraani; e, per verita, le loro notizie sono state alle volte singolarmente confermate dalle indagini de' nostri proprii tempi. Ad esempio, ricorderemo la descrizione data da Ibn el Vardi deinativi della eosta orient. dell'Africa, del vendere che fanno i figli come schiavi, del limarsi i denti a punla, e di altre particolarita tuttora in uso presso la gente di quella costa. — Intanto che i geografi arabi consegnavano nei loro libri i lumi per essi raccolli sulP interne del continente africa- no, i navigatori delFEuropa ne costeggiavano le spiagge. Ma, senza conlare quei viaggiatori^ che isolatamente si splnsero per una cinquantina d'anni piu o meno innanzi per quella via, la sola porzione della costa Occident, dell' Africa che gli Europei conoscessero al principio del secolo xv era quella tra lo stretto di Gibilterra ed il capo Nam, o Nun, o Non, a 28° 40' di lat. settentr. , estensione non molto maggiore di seicento miglia. Da questo punto comincio quella carriera di scoperte dei Portoghesi per la quale si fece nota al mondo moderno I'intera costa deir Africa. La storia delle navigazioni porto- ghesi e stata scritta da varii autori di quella nazione, le cui relazioni non vanno perfettamente d'accordo in tutti i particolari. 11 vero promotore e per lungo tempo direttore di cotali spedizioni fu il principe Enrico, il piii giovane figho di Giovanni I, re di Portogallo. Erasi la curiosita del principe prima destata, circa alle parti non esplorate dell' Africa, dalle relazioni del paese di Guinea e dei regni yicini a,vute dai Mori. Animato dalla brama d'acquislare ulterior! notizie rispetto a quelle regioni misteriose, prese stanza, nel ventunesimo anno dell'eta sua, a Terzanabal, nel golfo di Sagras, non lontano dal capo San Vincenzo, punto del suo nativo pacse il piu prossirao alia costa dell' Africa, e si preparo a dedicare la rimanente sua vita, come infatti fece, alia cura di terminare la circumnavigazione di quel vasto continente. Prima di questo pero apparisce che nel 141 2 sia stato dal re Giovanni mandate fuori un singolo leeno , il quale abbia doppiato ^_ lat. 14'' 4^\ lungo una costa corrente pressoche ad ostro dal capo Bianco ; e I'anno appresso, Lancelloto (o Lanzarolta, come lo chiamano gli scrittori portoghesi) scopri tra questi due capi un gran fiume dai nativi appellato Ovedec, ma cui impose il nome di Sanaga; il mede- simo che diciamo Senegal. Lancelloto tocco nel suo viagglo anche alle isole di Palma e di Gomera, due delle Canarie, gruppo gia noto agli antichi e stato scoperto di bel nuovo e preso in possesso dagli Spa- gnuoli circa cent' anni prima. Avanzando Nugno Tristan, nel 1447, circa 60 1. oltre il capo Verde, presso una costa che allora piegava verso scirocco, scopri il Rio Grande, navigando sul quale fu assa- lito dai nativi e morto,con la maggior parte de' suoi. L'anno successive, le Azzore, le quali, quantunque giacciano pressoche ad occidente di Lisbona, Malte- Brun ed altri geografi considerarono come proprio appartenenti air Africa, furono discoperte da Gon- zalo Velio, e circa dodici anni dopo ridotte a colonia sotto gli auspicii del principe Enrico, a cui fu per tale osgetto rilasciata una patente da suo nipote il re Alfonso v. Nel i449, che altri dicono nel 1460 isole di capo Verde, la piu vicina delle iglia ad occidente di quel 462, le quali giace circa 3oo mi^ promontorio, vennero scoperte dal veneziano Cada raosto e dal genovese Antonio di Noli. — H prin- cipe Enrico giunse a raorle nel i4G3, in eta di ses- santasette anni; ma 11 zelo per le scoperte africane, che a dispetto del ridlcolo e dell'opposizione si a lungo continuati, egli aveva splnto tanto innanzi, dlvenne allora una passione nazlonale, e 1' opera di proseguire clo ch'era stato cosi bene incomin- clato, fu assunta dal governo. — La cosia cli Sierra Leone, circa 200 miglia ad ostro del Rio Grande, eccola raggiunta nel 1467. L'anno 1469 la naviga- zione avea avanzato sino alia porzione della Guinea setlentrionale chiamata la cosla dei Gram, dalla coc- i35 AFR ciniglia (alloia e gran tempo dopo orroneamenle (eniita per un seme vegelale) quivi otienura; e ucl corso di queiranno Fernando Po scopri Tisola nel seno di Biafra, ora conosciula sotto il nome di lui, ma alia prima appellata Hermosa o Formosa, cioe la Bella. Fernando Gomez allora otlenne dal gover- 110. per Tannuo canone di 5oo zecchini, il monopolio del commercio alia Guinea per cinque anni, obhli- gandosi ad esplorare in quel periodo di tempo 5oo altre leghe della costa. Presto poi furono scoperte 1' isola del Principe, quella di San Tommaso vicino alia linea e Taltra di Anno Bon. Nel 1471, Giovanni di Sanlarem e Pedro di Escalona proseguirono il cammino sino al capo Santa Caterina, a 2° 3o' di lat. merid.; punto il piii lonlano cui si giungesse sotto il regno di Alfonso, il quale, morto nel 1481, t'u sostituito da suo figlio Giovanni II. Quel medesimo anno il governo tabbrico il caslello o forte di San Giorgio di Elmina (della miniera), presso la toce del fiume denominato Oro da Mina, sulla Costa d'Oro; e d'allora in poi divenne la capilale degli stabilimenti portoghesi, avendo presto dopo il nuovo re aggiunto agli altri suoi tiloii quello di Senhor di Guine (Signore della Guinea). Dopo cio i'u con novello spirito proseguita la circumnavigazione del- r Africa. 11 profondo golfo di Guinea aveva allora condotto la costa a circa 27", ad orienle del meri- diano di capo Verde, ne si trovo die di nuovo pie- gasse ad occidenle. Nel 1484 ebbe luogo il viai,'i:io di Diego Cam. Fatto vela da Elmina, si avanzo^^rii sino al fiume Congo o Zairo, lo sbocco del qulle giace a circa G" di lat. australe, e dopo di averlo risalilo per alquante miglia, torno indietro, segui- tando il suo cammino luugo la cosla finche ijiunse prima a quello ch'ei chiamo capo Sanl' Agostino ( iS*" di lat. auslr.) e dopo, al capo Croce, o di Pa- drono (22" di lat. austr.). A ciascuno di lali punli egh eresse una gran croce di pictra, inscriveiidovi sopra il nome del re ed II suo proprio, con la data ed altre particolarita della sua erezione. Or eccoci al celebre viaggio di Bartolammeo Diaz, il quale, partendo con tie navi, ebbe ordine, se possibil fos- se, di seguitare il suo corso al mezzodi fino au arrivare alPestremita del continente. Avendo quindi oltrepassato il piu lontano punto cui giungesse Diego Cam, tiro innanzi si che venue a quella ora chiamata Sierra Parda (a 24** di lat. austr.), dove eresse la prima croce denominandola Padrao di Santiago. Passo indi al capo Das Vollas, a circa AFR 1 56 29- di lat., sito m cm tu trattenuto per cinque lare, da Sofala a Magadoxa, erano infatti, per lo pui, giorm, e lasciando d quale si vule sospinto in alto stabilimenti da essi formali, e dove possedevano o alPEuropa, o da cio appellata Indie occidenlali. Ma non fu queslo il solo gran fallo naulico chc conlras- segnasse la rhiusa del xv secolo. Morto nel 1495 Giovanni II di Porlogallo, gli succedette suo cu^ino Emmanuele, soprannoniinalo il Grande, il quale, ad una col trono, eredito lulto il zelo per le scoperte niarittime che avea onoralo il defunfo re. Sotto la sua direzione, Yasco di Gama salpo Pancore il di 8 di luglio 1497, pel' lentare il passaggio all' India, veleggiando intorno airestremita delP Africa sco- pcrta da Diaz. A compiere P inipresa, Gama, dop- piato il capo di Buona Speranza, e pa.ssata V ist)la o scoglio di Santa Cruz, venne alia booca d'un fiume cui impose il nome Dos Keis (dei He), cbiamala gia Tierra de Natal la cosla che lo precedeva alPosIro, ed appellando la successiva a tramonfana Perra del- la Buona Gente. Poi tocco il capo delle Corrcnii, presso il Iropico del Capricorno, da cui allargandosi in mare, passo il fiume di Sofala senza aver osser- vafo la citta quivi situala. Continuando il corso verso greco, pervenne al porto di Mozambico, alia lat. austr. i5 ', ma non prese terra, avendo vedulo una mano d'Arabi quivi stanziali per opprimerlo. Per errore oltrepasso Quiloa dove inlendeva di fer- marsi, essendoglisfato dato falsamente ad intendere che gli abitanli ne fossero cristiani ; ed impedendo la lorza delle correnli di tornare addietro, si spinse innanzi alia cifia di Moml)aza, e di quivi fatto vela, giunse alia citta di Melinda. Lasciando allora la cosla tlelP Africa, spicco dirilto il corso per mezzo al- Poceano Indiano. Nel rilorno da si grande spe■> Si inoltro Park oltre questo punto ad un'altra citta che diceano Sllla, in riva alio stesso fiume, ed acqui- sto eziandio alcune preziose informazloni suirulte- riore corso del Niger e sopra la posizione di Tim- boclu che gli fu detto giacere a non plu di 200 miglia da Silla. Torno poi alia Gambia per un tratto pill merid. , seguendo il corso del Niger fino a Bam- macu, che fu stabilito trovarsi a circa dieci giornate dicammino dalla sua sorgente, e quindi continuando pei montuosi distretti di Manding, Concodu e Din- dicu. Nella sua seconda spedlzione, effettuata a pub- bliche spese nel i8o5, questo avventuroso viaggia- tore, giunto di bel nuovo a Silla, s' imbarcd sul Niger a Sansanding nelle sue vicinanze, colFinten- dimento di scendere il fiume sino alia sua foce, comunque fosse possibile. E certo che passo succes- sivamente per le citta di Jenne, Timboctii e laur o lauri, e fu ucciso nel fiume a Baussa, poco infe- riorinente a quest''ultima citta ; ma non s"" e potuto mai ricuperare la minima parte del suo giornale AFR i4o da dopo cirebbe lasciato Sansanding. Frallanlo, fallo forte e generale V interesse preso per la geografia africana, fu raccolto buon capitale di notizie da varie sorgenti si rispelto alle regioni dcirinterno e si per alcune parti piu prossimc alia costa. Hornemann, che nel 1799 penetrava dai Cairo a Murzuc. nel Deserto, e sulla linea della strada comune da Tripoli a Timboctu, appiese molte particolarita, prima non conosciule in Europa, riguardo ai paesi ad oriente della stessa Timboclu, e specialmente sul regno di Bornu, allora 11 plu potenle delF Africa cenlrale. Riley, sopraccarico d'una nave americana. stata cal- turata dai nativi nel i8i5 e condotta neirinlerno, ottenne, dalle informazloni d' un niercante arabo che lo aveva comprato, un ragguaglio del corso del ' Joliba a maggiore dlstanza da Timboctii che nou i Tavessero portato precedentl notizie; ma non era evi- dentemente da calcolare sopra colali dati. Nel 1816, una spedlzione ordinata dai governo solto il comando del capitano Tuckey per al Congo, con 1' idea che si riscontrasse essere il niedesimo del Joliba o Niger, ascese il fiume lo spazio dl circa 280 miglia, esanii- nando ancora parte dciraggiacenle paese^Del Congo avevano gia dato conto i misslonarii portogbesi ed italiani: Lopez nel i658, Carli e Guattini nel 16G8, Cavazzi di Monte Cuccolo dai iG54 sbio al 1670, Mc- roUa dai 1682 al 1687, Zucchelli dai 1692 al 1704, ci ofii ono narrazioni circostanzlate che hanno ancora, nialgrado la loro vecchia data, un interesse geogra- fico altuale. 3Ia il viaggio piii nolablle tra tutti quclli del Congo si e Tultimo pubblicato nel i832 daDouvlUe, la cui linea itineraria si estende da Ben- guela sino a Bomba, capitale del popolo Nineanai, passando da un lato per lauvo, capitale dei Malua, e dalPaltro per Misser, citta primaria del Macoco delle antiche carte , cosi inchiudendo nel raggio delle cognizloni positive i punti plii lontani cui si fossero eslese le vaghe informazloni sin allora rac- colte. Nello stesso tempo di Tuckey, il maggiore I'eddle, e, morto lui, 11 capitano Campbell, condusse un allro drappello dalla foce del Senegal pel terri- lorio Fula sino a Cacundi. Nel 181 7, esploro Bow- dich una parte degli estesi territorii degli Ascianfi, che ad oriente, settenlrione ed occidente circondano il dlstretto dei Fanti, i quali occupano qucUa parte della costa della Guinea su cui sorgc lo stabillmenlo inglese di Cape Coast Castle. Addizioni molto rag- guardevoli si fecero nel 1820 alle cognizloni gia possedute e della geografia e dei popoli deir Africa interiore, mediante la pubblicazione del ragguaglio dato da Jackson dei territorii di Timboctu ed Haus- sa, tratto dalle comunicazioni di El Age Abd Salam Sclabini, mercadante musulmano che aveva visitato quegli stati. Lo stesso anno comparve ancora a Pa- rigi la relazlone di un viaggio da Mollien fatto alle sorgenti del Senegal e della Gambia, in cui, partendo dairisola di San-Luigi , alio sbocco del Senegal, traverse il paese nella direzione di scirocco sino alia citta di Timbo, presso 10" di lat. settentrionale e circa 12" di longitudine ; strada che gia Watte Winterbottom avevano percorsa senza apprezzar- ne r interesse. Informazloni ulteriori si ottennero eziandio mediante la spedlzione di Ritchie e Lyon, i quail, nel 1819, penetrarono da Tripoli a Morzuc; e dai viaggio nel 1821 eseguito dai maggiore Laing, da Sierra Leone pei paesi di Timanni, Curanco c Sulima. — Ma un tentativo piu importante e frut- tuoso di verun altro stato sin allora arrischiato per csplorare T interno delP Africa fu quello del mag- giore Denham e del luogotcnente Clapperton , 4i AFR ,el 1822. Questi viaggiatori, partiti da Tripoli con tna carovana dL mercadanti arabi , atlraversarono [ deserlo e giunsero al grau mare niediterraneo issia lago, appellate il Ciad, le cui coste ad occi- lente e mezzodi esaminava il maggiore Deiiham, ntanto che il luogolenente Clapperlon proceiieva idoccidente per mezzo al regno di Bornu ed al )aese dei Fellata, sino a che giunse a Sacatu, situata ,ur uii ruscello, che probabilmente si scanca nel [oliba. Grande cumulo di notizie relative a quelle iin allora non visilate regioni, giacenti ad oriente li Timboctu, si ottenne nel corso di questa spedi- tione; ma non molto si appard su cui calcolare fispetlo al rimanente corso del Niger, o Quorra, come si trovo che lo chiamavano a Sacatu. Tenevasi Ereneralmente che cadesse in mare a Funda ; ma 3ove questa piazza fosse, non si pote esattamente k'erificare. Appena pero tornato Clapperton in In- ?hllterra, fu dal governo mandato ad una nuova spedizione, disegno essendo che procacciasse di lor- nare sul teatro delle antecedenti sue avventure per la costa di Guinea. Parti egli adunque per T interno da Bagadri, poco discosto dal capo Coast Castle verso fevante, e dirigendosi a greco, procedette pel regno di larriba, o Eieo, sinche raggiunse il Niger a Baussa, dove Park periva. Varcato il fiume, entro nel regno di NifFe, traversando il quale e qualcuno degU adiacenti distretti sino alia grande citta com- merciale di Cano , capitate delP Aussa, gia da lui visitata nel primo viaggio, piego dinuovo ad orien- te, e giunto a Sacatu, quivi mori. 11 suo servidore, Riccardo Lander, torno a Cano e di cola prosegui il camniino, per mezzo al regno di Zegzeg, un gran tratto verso il mezzodi, intendendo d' imbarcarsi sur uno dei rami del Niger e, se fosse possibile, risolvere il gran problema del suo termine col navi- gare a seconda del corso di esso. Ma Tarrestarono i nativi e lo sforzarono a tornarsene addietro quan- do era gia giunto a Dunrora, cui intese trovarsi a ponente di Funda ed a non raolfa distanza da essa. 4 F R 143 Frattanto il fiore Laing, gia mentovato, era iuscito a farsi strada per mezzo al deserto, da Tri poli^a Timboctu, inagosto 1826, ed aveva trasmesso alcune brevi notizie di quella citta faraosa, oye spese alquante setlimane . Se non che fu assassinato al ritorno nel deserto, ned e stato possibile ricuperare pur una delle sue carte. Venne pure da ultimo pub- blicata la relazione d'un viaggio da Sierra Leone a Timboctu eseguho da Caille, nativo francese ; ma sebbene sia ora generalmente ammessa la verita della sua narrazione nelle principali circostanze, si di Brass, dalla citta negra di Brass che gli sorge in riva a breve distanza tra terra. Havvi un allro gran ramo che gettasl in mare poche miglia piu ad ostro, e chiamato fiume secondo di Brass. 11 viaggiatore fu poi raggiunlo da suo fratello, ed ambedue appro- darono insieme a Portsmouth il di 9 di giugno i83i. Eilasciarono dinuovo P Inghilterra con due legni a vapore ed uno di trasporlo, costruiti ed equipag- giati da alcuni animosi mercadanti di Liverpool, ad oggetto di tentar d'ascendere il Niger, se fosse possibile, sino a Sacatu o Timboctu. Spiego questa spedizione le vele il 27 di luglio 1882, e se n'ebbe notizia in data delP 11 ottobre susseguente, tempo in cui era glunta salva al capo Coast Castle. Giunse poi Panno appresso sino a Ciadi ed a Rabba, con insieme il tenente di vascello Allen che rilevo idro- graficamente il fatto cammino. — 11 zelo per le scoperte in Africa , stato cosi fortemente sentito neirultimo mezzo secolo, mando pur fuori una serie di viaggiatori per esplorare le regioni meridionali di quel vaslo continente, 11 principale stabilimento m quelle parti, quello del capo di Buona Speranza, fu fondato dagli Olandesi circa il i65o, e sel conserva- rono in mano finche fu loro finabnente tolto dagli Inglesi nel 1806. Per piu di cent'anni dopo fondata, questa colonia occupava soltanto Pangolo estremo deirafricano continente, od una parte della stretta llsta che glace tra 11 mare e le piu prossime mon- tagne ; ne pare che si fossero ottenute molte notizie rispetto ad alcuna delle tribu native, tranne i piu vlcini Oltentoti abltanti oltre a quel limite. 11 primo viaggiatore che penetrasse un po' conslderabilmente nelP Interno fu 11 capltano Enrico Hop, destlnato ad una spedizione di scoperta dal governatore olan- dese nel 1761, ed 11 quale traverso una parte rag- guardevole del paese dei Namaca o Namaqua. Fu seguito dallo svedese naturabsla Sparrman e da Vail- lant, i cui vlaggl, efFettuatl tra il 1775 ed 11 1785, si estesero al terrltorio dei Bosjesmani, 3 o 400 miglia a setlentr. della citta del Capo. Nel 1797, le regioni giacenti in tale direzione furono traversate da Bar- row, dal terrltorio dei Caffri a mattina a quello dei Namaca verso sera, inchludendo 11 deserto del Gran Carru, ed a settentr. sino alle falde dello Sneuv^r- monti della Neve. Nel i8oi fu per la prima bert^ volta passata la grande barriera che forma questa catena, da Trutter e Somerville, i quali, varcando il Gariep, o tiume Orangla, penetrarono sino a Llt- tacii o Lattacu, capltale dei Bosciuanl. Poco stante, un altro drappello , sotto la condotta del dottor Cowan e del luogotenente Donovan , fu spedito estende tanto eccesslvamente in partlcolarita geo- dalla citta del Capo a percorrere la contrada per a fui acraiunto notl- Mozaniblco, o Solala, ed ebbersene notizie quando gratiche, che puo dirsi non avere 1 zie di molto valore alia cognlzlone che avevamo dei paesi a' quali si rlferiscono. La scoperta pero del tanto a lungo cercato termine del Joliba, Quorra o Niger che voglla dirsi, e stata poi effettuata dalla fortunata e bene condotta impresa di Riccardo Lan- der e suo fratello . Lasciata Badagri 11 20 mar- zo i83o, questi due viaggiatori, seguendo a un di presso la stessa via stata tenuta da Clapperton pel regno di Eieo, giunsero a Baussa 11 17 di giugno : ascesero poi il fiume fino a laurl, da cui tornarono a Baussa, dove si trattennero alquanto tempo , e quindi s' imbarcarono sul fiume che speravano gli avesse a condurre al mare : aspettazione che non falli. Dopo varle avventure, ebbe Riccardo Lander finalmente la bella sorte, la sera del di 18 novem- bre, di trovarsi alio sbocco del magglor ramo del fiume, quivi appellato 11 fiume Nun, o 11 fiume primo erano inoltrati undici giornate di cammino oltre Lattacu. Ma quivi, nel paese dei Vanchetzen o Van- checl, apparlsce che gli sventurati avventurleri sleno stall tolti di mezzo dal nativi. Dlremo qui che nella regione dlMozambico e delle coste orient., i viaggi air Interno si sono concentrati nel baclno del fiume Zambeze : furono rari, ed 11 piu antico e quello di Francesco Baretto, mandato dal Portogallo nel 1570 coUa commlsslone d' impadronirsl delle miniere d' oro che possedevano gP indlgeni di quelle con- trade. Nel 1796, Perelra si reco alia corte del prln- clpe Cazembe sul Zambeze superiore, a ^2 giornate di cammino da Tete, forte gia fabbrlcato da Baretto, ed a tre mesi di distanza da Angola. Nel 1798 il colonnello La Cerda parti da Tete per una esplora- zione nelP interno, e vi peri. Finalmente nel 1823 gli uffizlali inglesi Browne, Forbes e Kllpatnk , i43 A F R AFR ,44 addetli alia spedizione idrografica del capitano ^ ^W. Egitto) ; e quanlo all' Ablssinia, ne abb • Owen, risabrono d Zambeze sino a Sena, e da un gii parlato ^^e^/. Abissima). A-giueneremo oer colono portoghese riceveltero una nolizia sopra quel paese. Pochi anni dopo la citata impresa dello sforlunato dottor Cowan, il dottor Enrico Lichten- stein, penetrato sino a Lattacu, riportonne infor- raazioni rispelto ai Bosciuani ed altre tribiipe'cui territorii ebbe a passare, molto piu compiule che oltenute non si fossero prima. AncheBurcbell giunse nel i8i2 a Laltacu, che nelPanno successive fu vi- sitalo da Giovanni Campbell , missionario. Torno lo stesso signore nel 1820 a quella capilale, e di quivi si spinse innanzi ad oriente tanto da riuscire alia fm allora non visitata citta di Masciov. da cui diresse il suo corso verso a tramonlana finche per- accrescerlo" la"relazi5ne nonTncora'^pubbUcTu ^ lanio , - „, )• Aggiugneremo perallro che all ora presente una delle socieli missionarie uiglesi tiene ui Abissinia suoi agenli, i quali si spera che accresceranno il capiule delle noslre co^nizioni nilorno a quel paese, e lacilitando le relazioni ( o.„- merciali, contribuiranno vieramaggiormenle al mi- glioramento sociale delle numerose nazioni di quclla parte del continente. I viaggi di Caillaud alio Scendi e nel regno di Sennaar (1822), tealro di belle opere del nostro Brocchi che quivi lascio la vita (182G), e quelli di Ruppel in Nubia, Cordofan, ecc, giova- rono ad aumenfare considerabilmenlc quanlo^sape- vamo di queste regioni ; ed ancor piu sara per venne a Curiciani, a circa 25** di latiludine. A libec- cio di quesfullima citta, trovossi egli sui confini di un deserto che gli fa dello estendersi a distanza immensa verso ponenle. Niun viaggiatore penetro poi tanto avanti a settentr. quanlo fece Campbell in questo suo viaggio ; ma nel 1828, Laltacu fu di bel nuovo visitato da Giorgio Thompson, i cui ragguagli di raolte parti del paese giacente tra que- sto punto e la colonia, non meno che di alcune Iribii cafTre deirorienle, sono molto piii inleri di qualun- que allro prima dalo al pubblico. Le piii recenti relazioni per Peslremita merid. deir Africa sono c^elle di Sloodie e Sleedman, ambedue pubblicale nel i835, e le altre di Nataniele Isaacs e d' Allen Gardiner, di data ancor piu recente, offerenti la nar- razione dei loro viaggi nel paese dei Zula. — I limili che ci sono imposti dalla qualila di quest\)pera, ci fanno impossibile sino un breve adombramenlo della sloria delle scoperle moderne nella valle del Nilo ed altre parli a greco deir Africa non inchiuse nella precedente esposizione. Non omelleremo tuf- lavia il viaggio di Brown al Dar Fur, nel 1798, dove fu ritenuto presso a tre anni. II Dar Fur, gia segnalo sul planisfero di fra Mauro nel 1460, poi compiula- iTienle dimenlicato, era slato segnalalo di nuovo da Bruce. La spedizione di Beechey nel 1821 e 1822 da Tripoli verso oriente, alia Gran Sirti ed alia Ci- stesso Riippel, che rimase tre anni ad isludiaro il paese. L'ultima spedizione che ci sia nota sul Bar el Abiad, o ramo principale del Nilo, si e quella di Adolfo Linant, il quale nel 1827 s'avanzo sopra questo fiume sin oltre Aleis. L'ampia isola di Mada- gascar richiedera una notizia a parte ( Fed. 3Iada- GASCAR ). Le nostre cognizioni intorno ad cssa sono tuttora mollo incompiute, ma speriamo che le mis- sioni in quelP isola stabilite fino dal 1818, ci faranno a grado a grado sempre mcglio instrulli riiruardo ad essa. — Determinata con soddisfacente precisio- ne, e salvo alcune rare lacune cui s'attonde con "ran cura a riempire, P immensa pcriferia del continente africano da cui si spiccano le numerose linee itine- rarie che convengono verso Tinterno; per quanlo Jnolliplicate queste si sieno, non hanno pero potuto ancora coprire V Africa di tracce baslanli per for- mare una rcte conlinua da cui risultasse una co<^ni- zione compiula dei grandi Iralti geografici di quesla parte del mondo. Vacui molto considerabili lasciano senza reciproco legamc diversi circoli distinii di esplorazione, e segnano cosi la distribuzione nalu- rale in diversi gruppi dei viaggi di scoperta dei mo- derni, quali siam venuli delineandoli, secondo che ne pcrmise T angusto spazio cntro il quale ci era debito di stare ristretli. - . • quale questo gran continente intorno al ena,ca,cilecepiuinlnuamenteconoscereun'inte- quale tanto cercarono, tanto studiarono, s'affatica- lessanlissima regione, solo imperfetlamente cono- rono, sudarono tanto e antic" scuita per le precedenli relazioni di Della Cella ed allri. — La biblioleca reale di Parigi possede un raanoscrilto esteso contenente una Descrizione e Storia di Tripoli., compilata nel i685 da un chi- rurgo provenzale, lunga pezza prigioniero e schiavo del pascia; le lettere che sMndicano abilualmenle soUo il nome di Tully, sono pressoche la sola opera tichi e moderni? Qual e questa terra, si fertile in prodigii e da tanti sccoli famosa, le cui ardenti arene servirono di tomba a tante gloriose villime della scienza, che sempre allrasse Tattenzione de'popoli inciviliti ed esercilo lo spirito indaginoso degli uomini piu savi ed il co- raggio de'valorosi? Quanlunque non che un aniru- priif. 1 . slo braccio di mare la disgiunga dall'Europa, poche Per Al?r- -T''^"'^^^ vir^' reggenza. parti veramente ne conosciamo, e futo velo cuopre l^er Algeri e l unisi, il viaggio di Shaw, nel ^1727, tuttora un gran tratto delP interno. Pochi uomini, i.„ .1 ^Qj^jg vedemmo, tentarono di sollevarlo, e di questo breve numero, piii pochi ancora ebber la fortuna di tornare a dai:ci parte delle loro scoperle. I piii animosi viaggiatori che tanto innanzi spinsero il coraggio e Tobblio di se medesimi da ten tare la te- meraria impresa, perirono vitlime della ferocia degli abi tanti o del clima divoratore. Tullavia, in quest i ultirai anni si sono alcun poco diradate le dense tenebre che nascondevano Finlerno deir Africa. In breve si dissiperanno le nubi che la avvolgono an- cora , ed i benefizii delle scienze e della civilta verranno ad illuminare un paese che non ha guari ancora consideravasi come dannato ad eterna oscu- rita. Ma intanlo, qual e T Africa? Raccogliamo le sparse notizie e descriviamola nelle varie parti secon- e tuttora, malgrado la vecchia data, cio che di me- gbo si possegga intorno a questi due slati ; pero abbiamo la relazione del maggiore Grenville Tem- ple che contiene interessanti particolari sul paese di Tunisi, raccolli nel i833 in una rapida corsa ; ne merila d'essere taciuto il viaggio ad Algeri del capi- tano Rozet nel i83i; preludio alle descrizioni piu precise e piii piene delle quah Foccupazione fran- cese permettera d'adunare i maleriali. Quanlo al- impero di Marocco, ci contenteremo dicilare.il yiaggio del generale Badia, meglio conosciuto sotto il nome moresco di Ali bei, nel i8o5; quello del luogotenente Washington della marineria inglese, 1829; i libri descrillivi di Hoest, Jackson e Graberg de Hemso, il primo de' quali risale al 1779 e Pultimo porta la data del 1884. -DeirEgi'tlo do che ne consenta lo sTato presence deli? aVqu^^^^^^ parleremo piu parlicolarmente in separato articolo " * ' co£;nizioni. 45 A F R A F R i46 Doppia tIeirEuropa per eslcnsioae, ma di ua u'zo minore deir Asia a cui indarno conlrasla ualche parlicella deir Orienlc, V Africa si sparle on TEuropa T Occidenle ; e inentrc quesla tie- e rimpero del scltentrioue , lulli ai dori del iiezzodi spargonsi e traboccano sul torrido con- inente africano. — Nella saa forma, unita e com- »atta, dove nissun golfo profondo, nissuii flume gevolmente navigabile aperse al commercio cd al- '"inoivilimento T accesso delle region! iiileriori , 'Africa oppone ad un tempo, alio spirito di scoperta ;he tormenla la nostra curiosa e dolla Eiiropa, e le lifficolla naturali d\ui suolo cocente seaza strade e ;ouza approdi, e T inospitalita selvaggia dei popoli ndigeni de' quali non venne ad addolcire la natia •ozzezza la frequentazione delle nazioni slraniere. Dallo istmo di Suez, che ad essa e come una giltata li comunicazione con T Arabia, sino alio stretto di jlbllterra dove non e dalFEuropa disgiunta se non 3er un canale di circa 3 1., spiega TAfrica (roriente n occidente, sul Mediterraneo, megllo di looo 1. Ji coste riiripetto alia Grecia, airilalia, alia Francia 2d alia Spagna, a vicenda dominatricl di questa piaggia, ma impossenti a superare la angusta zona t:hiusa tra 11 mare e TAllante. Da questo strelto, dove la favolosa antlcblta poneva le colonne d'Er- cole, sino al capo delle Aguglie, che segna ad ostro la punla estrema del continente, contornasi ondeg- giando suiroceano Atlantic© un litorale di ollre a 2600 1., dove alcune spiagge mal conte attendono ancora Tesplorazlone delta idrografia moderna. E dal capo delle Aguglie, cui i navigatori di Tiro nelle vecchie eta doppiarono con una flotta egiziana C Fed. sopra), sino al fondo del golfo Arabico, ove quegli esperti marinieri riconducevano dal gran viaggio d' Ofir le navi cariche d'oro deiropulento Salomone, svolgesi sopra Toceano Indiano una costa di 2400 1. e pin, la maggior parte della quale non ci e nota che pel rllievo nautico de' suoi contorni. Offre adunque rinsieme di questa vasta periferia una linea continua d' ollre a 6000 1. geografiche, caralterizzata dal cadere per la masslma parte entro i tropici e dai poco profondl frastagli, nella sua forma presentando una figura irregolare che bene o male fu paragonata ora ad un triangolo ed ora ad un cuore. Molle parti delle coste, speclalmente in- lorno al golfo di Sidra , sono basse, ma ne cosi arenose ne nude cosi come le rappresentano alciini scrltlorl ; mentre le regloni Cirenaiche e buona por- zione della costa ad occidente del Sidra, sino alio stretto, si veggono considerabilmente elevale, e forse, con le regloni di Marocco, formano la parte deir intera costa afrlcana piu favorevole all'abita- zione deiruomo. Dal capo Bianco, vicino a Bizerla, che aggeUa a 87" 19' l^o' di lat. boreale restremita piii avanzata della costa setlentr., sino al capo delle Aguglie, che terralna a 34° 38' 3o" di lat. australe la punta ostro del continente, Jiilsura un diametro di 1450 1., che sotto un angolo di 80° a maestro, laglia un altro diametro di i38ol. , determlnante la masslma larghczza delF Africa, tra 11 capo Verde, a 19° 53' 7 ' di long, ad occidente di Parigi, ed il capo Guardafui che sporge aU'opposto sino a 49*^^ 36 ' dl long, orlentale. La superficie totale valutasi a 929000 leghe geografiche quadrate, dalFequatore tagliata in due masse d' ineguale grandezza, quan- tunque gli estremi punti ad ostro ed a tramontana sieno pressoche alia medesima distanza dalla linea equinoziale. — Fuori di questi limiti sono delle isole o solitarle od aggruppate in arcipelaghi, che la lore Encicl. Geogr. Fol, /. vicinanza fa pur anneftere come dipendenze alPam pic continente d"" Africa : neir Oceano Occident., Madera, famosa pe'suoi vlnl; le Canaric, cui si col- lega la memorla deir isole Fortunate, delle Espcridl e delle Gorgoni, c forse anche di quelP Atlanlide sparita, che 11 vecchio Egitto raccontava alia Grecia nascente; piu Innanzi, le isole del capo Verde ; in fondo al mar di Guinea, Fernando Po, II Principe, San Tome, Annobon ; al largo e qua! gradini della via per alPoceano Indiano, lo scoglio delPAscensio- ne, terra nuda senza ricordanze, e quello di Santa Elena sul quale sta incancellabilmenle scrilto uu nome dl alia fama; suUa costa orient., Madagascar, la maggiore delle isole afrlcane ; poi, quali satellili dl questa, le Comore, le Selcelle e le isole di Francia e di Borbone ; infine, airestreralla del capo Guarda- fui, Socotera, recente acquisizlone delP Inghilterra per asslcurare a' suoi pacchebotti la via delP India pel mar Rosso. — I inari che bagnano questi im~ mensi liti, circolano Intorno ad essl in rapide cor- renti, derlvazioni della giande corrente equaloriale che la rotazione terrestre imprlme alle volubili acque deir OceSno. Nel mare delle Indie, 11 moto normale, modificato dalla dlsposlzlon delle coste, corre a maestro lungo le spiagge sino in fondo al golfo del Bengala, donde si rlflette a hbeccio per andar a battere gli scogli di Madagascar, intanto clie 11 medeslmo Impulso, propagato di qua della catena delle Maldive, trasclna Ic acque del mare d' Oman lunghesso le rive orientall del continente africano e le precipita nel canale dl Mozamblco. Airusclre di questa manlca, riunlsconsl ad un tempo alia corrente particolare del Bengala ed alia grandc corrente equatoriale, per continuar con nuova possa a strisciare lungo le coste sino al banco delle Agu- glie e varcarlo attorniandolo ; e cola, combinandosi con gli effluvli polarl, inoltrarsi da una parte al set- tentrlone nel mare dl Guinea, ed andarsl dalFaltra a perdere a maestro nella corrente equatoriale del- rAllantico. Qulvi ancora i marl di Africa si rifiu- tano air Influenza dlretta del movimento normale . non rlcevono che il suo Impulso riflesso, allorche, dopo corso suUe coste brasiliane, glrato 11 golfo del Messico e costeggialo gli StatiUnlti, rlplegasi sopra se medeslmo a portare da una parte le acque deir Oceano nel Mediterraneo , dove corrono ad oriente accosto al litorale barbaresco, e dairaltra parte a dlrlgersl per Isbieco verso la costa Occident., Imprlmere alio scanno d' Arguin la triste celebrita d\m naufragio famoso (della Medusa)^ e prose- guire 11 suo cammino falale sino nel golfo dl Gui- nea, ove 11 suo Inconlro con la corrente del mezzodi si rlvela per via di vortlci men rlnomati, ma pid terrlblll di Scilla e Carlddi, tanto cantati dalla poe- tica antlchita. — D'accordo con le correnti marllti- me general!, i ventl ahsel dominano costantemente d'oriente in occidente sulla zona equinoziale del- r Oceano ; ma, come le correnti generali, cosi questi venti non estendono la loro giurisdizione sino agli approdi del litorale africano. Sopra tutta la costa Occident., ventl altrettanto regolari , altrettanto costanli, lungi dallo spirare al ponente, dlrlgonsl per verso opposto alia terra; e nel mare delle Indie. 11 fenomeno del monsoni batte le cosle orient. , sino al capo Delgado, d'un vento da greco che dura una meta deir anno (da oltobre a febbraio ), mentre un vento da Hbeccio lo sostituisce per I'allra meta (da aprile ad agosto). — I mari amblenli non trinciano profondamentc, come dicevamo piu sopra, la massa del coalineule africano, 11 seno piu ragguardevolC) i47 AFR die giace a fibeccio, non fa clie una rientrata ottusa. in cui Toceano Atlantico allargato forma, tra il capo (\e\\e Palme ed il capo Lopez, il golfo o piuttoslo il mare di Guinea, il quale riceve, accostandosi alle lerre, a sinistra il nome di golfo o baia di Benin, a destra Paltro di golfo o baia di Biafra, separati dalla punta bassa e smussata, che chiamasi capo Forraoso. 11 mare Medilerraneo disegna similmente a tramon- tana tra il capo Bon di Tunisi ed il Gebel acdar dcUa Cirenaica, un'ampia rientrata, o piutlosto due, geraelle, che gli anticlii cliiamaTano le Sirti, e che la geografia moderna denomino golfo di Sidr o Sidra (nome arabo del giuggiolo loto) e golfo di Cabes. Compressa in certo niodo tra le Sirti ed il mare di Guinea, T Africa si espande poscia verso Toccidente in un vasto scmicerchio, seminato di capi, ne' cui intervalli la costa non soifre che depres- sioni di poco conto ; ma avanzando verso mezzo- giorno, i seni e gli sporti si manifestano maggior- mente, al pari che sulla plaga orientale. — Cosi dalla lunghezza dei fiumi e dalF inclinazione delle loro pendenze, rivelala dalla rapidita delle onde, possonsi conghietlurando dedurre la disposizione e la misura dei risalti general!, vincolati, per una correlazione necessaria, alle circostanze idrografi- chc. Africa per questo conto oflrc Ire clivi prin- cipal!, separati a due a due da torluose confinazioni, la cui sommila comune sta nel punto nel quale le tradizioni posero gl' ipotelici monii della Luna. Sulla china orient. , che slendesi da Suez sino al capo delle Aguglie e s"'abbassa verso Toccano In- dian©, scorrono i gran fiumi di Moediscia, di Melin- da, il Lofi, il Zambezc, ed un numcro d'allri, di corso inleramente sconosciuto, tranne il sovraccitato Zambeze, solo su questa cosla che gli Europe! al)- biano risalito. La china o il cllvo Occident., che dal capo delle Aguglie estendesi fino al capo Spartel e discendc verso Poceano Allanlico, offre tra i corsi d'acqua piu considerevol! il Gariep od Orangia, il fiunie dai Pesci, il Coanza, il Zairo, o Congo, il iV moso Niger o Jaliba o Quorra, la Gambia, il Sene- gal, Quanto al clivo seltcntr., comprcso tra il capo Spartel e Suez e che manda le sue acque al Mediler- raneo, non presenla che un solo gran fiume, il Nilo d'Egitto, che sbocca in mare per piu braccia il cui divaricamento separa dalla terraferma una grande isola triangolare, celebre solto ilnome di Delta, che i Greci le diedero paragonandola a questa lettera del loro alfabeto. E il Nilo uno de*" piu singolari fiumi del mondo, il cui oorso puo dal viaggiatore seguirsi dalla costa air interno per meglio di 1200 miglia, senza incontrare mai un''unica corrente che congiunga le sue acque a quelle di questo miste- rioso fiume. — E qui, prima di procedere piu in- nanzi col discorso, dobbiamo rettificare un errore comune, che 1' Africa cioe termini ad ostro in una punta. Le catene di raontagne e le estese pianure che corrono da levante a ponente entro i limit! del- la colonia del Capo, formano una serie di alture e terrazzi, limitati ad ostro da un'estesa linea di costa secondo la raedesima direzione. Da Falsa Baia al- Pestremita della Baia d'Algoa, abbiamo un tratto di costa di oltre a 400 miglia in lunghezza, presso- che da oriente ad occidente, e che presenla al me- ridionale Oceano si ampia fronte qvianto la penisola ispanica ne ofFre air Atlantico. --Laghi in assainume- ro, ma imperfettamente conosciuti, si trovano spars! sul suolo africano . Senza dire delF immensa, ma dubbia lacuna, alia quale si allribuiscev il nome dei popoli Maravi, che pare riproduca, come tanti altri A F R 14s in Africa, quello dcirantica Meroe ; senza conkiiL ne anche quel Culunga Cufiua che offrirebbe il sin- golare fenomeno di scaricarsi in due ocean! in una volta; abbiamo a raentovare come piu celebr! e piu considerabili, a matlina, il lago di Dembea, traver- sato dal Bar el Azrec, ramo orient, del Nilo d'Egil- to, il lago Dibbie per cui scorre il Niger o Nilo dei Negri; e neir intervallo compreso tra i due Nil!, il gran lago Ciad che in generale si crede che occupi il fondo d'un vasto bacino interne, ma le cui acque dole! tradiscono lo scolo sconosciuto. Per estensione e posizione forma questo lago una delle piu notabili faltezze geografiche del continente africano : la sua elevazione sopra il livello del mare probabilmenle non supera i 400 in 600 piedi. — Le prominenze montuose che piu o meno capricciosamente serpeg- giano sulle linee di sparlimento di lulte le indicate acque, note non sono con certezza se non in vici- nanza delle coste, donde pote scorgerle Pocchio europeo, ed in moll! cas! bisogna desumerle dal corso dei maggioii fiumi. A maestro, PAtlante, che presso Marocco fi'innalza ben 4000 metri, spinge i suo! rami da una parte sino al capo Non e nclle Canaric, dalPallra sino al fondo della gran Sirti, abbassandosi a gradi per perders! poi nelle arene di Barca. La catena di Cung, il cui nodo principale sembra contrassegnato dalle sorgenti del Niger e dei fiumi della Senegambia, e che trovasi alle sponde Occident, del Niger inferiore, non accusa in quest! punti eslrem! se non altezze mediocr! ; s"'ignora la parte di mezzo. DalPaltro lato del Niger, manifc- stans! le ramificazioni di un'allra catena alia quale forse apparlengono le montagnc degli Ambosi, e che proseguonsi verso a levante per erigersi, nel Mandara, sino a 2,000 e 2,5oo metri. Fors"* anche v'ha un legame Ira quesle Alpi central! e quelle che sotto il nome di Monti della Luna racchiudono, a detla di Tolomeo e degli Arab!, le sorgenti piu remote del Nilo grande, estollendo al cielo le nevose vetfe delle quali bisogna, per tale circostanza, valu- tare Taltezza a meglio di 5,ooo metri; oflferendo piu innanzi, nelP Abissinia, sommitii quasi ugualmeute elevale, e conlinuandosi in un lungo ramo sul I!to- rale del mar Rosso sino ai dintorni di Suez. II risalto dorsale che segue il confine comune tra i bacini de"* due ocean!, offre, giusta ogni apparenza, verso il punto in cui nascono da una parte il Zambeze e dalPaltra il Coanza ed il Congo , un gran nodo australe che dalPelevazione dei contrafforti inferior! deve stimarsi di consideratilissima altezza. 1 monti di Lupata, che non giungono al massimo di 2,000 metri, e quelli del Congo, dei quali s'e mollo esa- gerata Taltezza, pare che formino a levante ed a ponente degli anelli collateral! delPasse centrale, una cui vetta si valuta di 5,ooo metri. Madagascar, con le sue alte cime d'oltre a 3,5oo metri, stende ad oriente una catena isolata parallela a quella di Lu- pata. Finalmente, nella regione australe, la catena direlta da levante a ponente e di cui alcuni picchi ergons! forse sino a 2,5oo o 3, 000 metri, pare che costituisca un prolungamento della giogana dorsale e vien a spirare a libeccio, dove il monte della Tavola soUeva presso il Capo una sommita appianata che non supera 1,200 metri. — Alte pianure, ora fertili, ora riarse, estendonsi per gradi tra i contrafforti laterah, quai vast! terrazzi de' quali figurano come i parapelti ; Paltezza di esse e talvolta considerabile, si che in alcuni siti ad ostro eccede i i,5oo metri. Bitter, dotto geografo, attinse in questo tratlo carat- . leristico Pidea sintetica sotto la quale egli individuo i49 A F R APR ilconlineiiteafrlcano, supponeiido im ampio acro- coro superiore, la cai perifena abbassi m isca- dioni successivi, solcati da covsi d actjua cUe per Iradata transizione menano dairalto alle erre basse. Si sa infatti che tali scaglioni esistono in alcune pari., come nella colonia del Capo, ed m a tre vengono indicati da una regolar serie dx cascate o sa U nel etto dei mag^ori fiumi, il NHo, il Quorra, d Gon- 'o ecc PerS^la esistenza d\ina gran catena simde alkAnde, quale taluni immaguiarono, che corra da tramontana a mezzodi, rmiane non solo senza p uova?^^ improbabile, quanto altronde oerta e Vesistenza dell'acrocoro anzidetto Non v ha notizia d'alcun nativo od europeo che abbia traver- sato queirimmenso continente ad oslro del Saara, ned hanno i Portoghesi mai effettuato una bnea di comunicazione tra i loro possedimenti sulle co- ste d' Angola e di Mozambico, sebbene ed uomim intraprendenti e negozianti si sieno da ciascun lato inoltrati ben addentro neirinterno, e si ncorda il caso di tale che traverso il paese da Angola, sulla costa Occident., sino a Tete sul fiume Zambeze in ambi i punti vedendo sventolare la portoghese ban- diera. L'Atlante, la Cirenaica, membri staccali dal crran corpo ideato da Ritter, riproducono, in iscale progressivamente impicciolite, le medesime forme costUutive, e rimangono annessi alia massa prmci- pale mediante quel mare di sabbia a traverso del quale catene di oasi sono alle caroyane viaggiatrici tantiporti diriposo in mezzo a questo oceano di cm il vento merid. tormenta Tonde inandite ; pianura immensa, spaventevole per estensione e nudita on- de--iante talvolta in aduste coUme, di rado tagliata da'qualche fila di rocce, senz'acqua, senza verzura, coprente piii di 200,000 1. q. da lla valle de Nilo sino airOceano Occident, e dair Atlante sino al lago Ciad, con un'altezza media di 5oo metri. Che se non fosse quella lunga ed angusta valle , questo Saara, questo Gran Deserto, formerebbe una com- piuta fisica barriera tra il Mediterraneo e 1 interno. La larga zona del deserto che corre traverso il con- tinent?, sembra come soltanto interrotta dal Nilo per ricominciare con lo stesso arido carattere negli ampi spazii deir Arabia e del deserto di Sina. L Ara- bia infatti, per la sua fisica conformazione, piuttosto air Africa si appartiene che non all Asia. (j^ed. ^aa- RA ) — Le contrade al settentrione del Saara dai limiti meridionali deir impero di Marocco sin qua- si al golfo di Sidra, coraprendonsi sotto il nome generale di regioni dell' Atlante , cosi denominate dalla serie predominante di montagne a cui si da questo nome. Tale regione contiene suirAtlantico fertili pianure, a levante limitate da montagne co- perte di perpetua neve; sulla costa del Mediter- raneo, molto meno esteso e il paese piano, e V in- terno risulta un terreno elevato pieno di monti e montagne. Le nostre imperfette cognizioni sopra questa interessante regione, presto riceveranno sen- za dubbio, come in altro luogo dicevamo, esteso incremento dai Francesi ed altri che fermarono stanza nel territorio di Algeri. I geografi arabi con- sideravano questo tratto piu europeo che airicano per carattere e posizione; opinione pienamente giu- stificata dalle fisiche fattezze dell'opposta penisola spagnuola, colla sua Sierra Nevada, col suo clima e con le sue produzioni. — Le alte terre dell antica Cirenaica, ora inchiuse dentro i limiti di quello che spesso inesattamente si chiaraa deserto di Barca, f ormano un sistema separate, e richiederanno una descrizione distinta. (Ved, Cirene.) — La geologia non ha ancora registrato fatti baslantemente nume- rosi perche sia dato d''indicare la distribuzione geognostica dei terreni che costiluiscono il suolo deir Africa. In tutte le catene di montagne state visitate, si e potuto scorgere la base granitica, mo- strandosi soprattutto alio scoperto in quelle di Marocco, del Mandara, della Abissinia e del Congo, coi porfidi, con la sienite, il gneis, il micaschisto, lo schisto argilloso, il quarzo , il calcare primitivo. I gres abbondano pressoche in ogni luogo. I calcari secondarii predominano nella regione mediana del- r Atlante, ed alFostro sulle alte montagne del Ga- riep. 11 sale, o in istrati, o sciolto nelle acque di alcuni laghi, di alcuni ruscelli, trovasi in diverse parti del continente, ma particolarmente in quella di tramontana ; la pianura di sale delP Abissinia e famosa per la sua estensione. Basalti, rocce traplche trovansi indicate in quasi tutte le grandi catene montuose, specialmente in que' rami dell' Atlante che stendonsi ad ostro di Tripoli; la maggior parte dei capi della costa Occident, sono basaltici; sono state osservate nel paese d' Algeri trachiti , lave, pomici, scorie ; dicesi anzi che valcani ignivomi esistano nelle montagne del Congo, in quelle di Mozambico, e sino in Abissinia; ma la maggior parte di tali indicazioni avrebbero bisogno d'essere verificate ; imperocche e stato piu volte notato che poche, se mai nissune, tracce di vulcanica azione si riscontrano ne' tempi storici, ne la occorrenza dei tremuoti si fonda sopra memorie positive, fuorche enlro i limiti dell'Egitto. Quanto alle arene del Saara, sono esse un trasporto alluvionale, o il re- sultato d'una decomposizione spontanea di rocce preesistenti ? questa una domanda sulla quale le nozioni acquistate non permettono ancora di pro- nuuziare, benche paia che la natura friabile del gres del Fezzan favorisca la seconda ipotesi ; ma, da un altro canto, il quarzo grigio-bianco che forrao quelle sabbie si tenui, trovasi pariraenti nel Deserto in o-hiaia minuta e grossa, in ciottoli arrotolati, e sem- bra che attesti I'antica azione d'un oceano, che le tradizioni storiche non hanno forse non piu com- piutamente dimenticato. — Qaanto alle specie mine- rali pel continente disseminate, senza dire delle miniere di ferro e di rame e d'altri minerali meno ricercati, che paiono numerose ed abbondanti, ric- che miniere d' oro resero certe regioni africane famose tra i geografi orientali ; gli stessi Europei diedero il nome di Costa d' Oro ad una parte del- r Uaraara, ove Toro si fa vedere in grani nelle rocce quarzose che alternano con lo schisto argilloso sotto ^^li strati del gres superiore. Gemme preziose esi- Itono, dicesi, abbondanti in certi cantoni, come le parti elevate del Congo, e soprattutto in paesi pros- simi al Nilo, dove si vede il famoso Gebel el Za- jnarrad, o monti di smeraldo : il diamante medesi- mo, di cui Plinio attestava Tantica esistenza nella re^-ione che si stende da Tanger sino a Meroe, fu a' |iorni nostri trovato nelle sabbie aurifere di Co- stantina. Tuttavia, ecco i principali minerali africani, co'luoghi ne'quali si truovano, avvertendo pero che rinvengonsi anche in altri siti oltre a quelli qui mentovati : oro, Nigrizia centrale, costa della Gui- nea, costa di Mozambico, ecc. ; argento, se ne indi- cano miniere a Cicova, sul fiume Zambeze ; ad Elala nella parte a libeccio di Marocco ; rame, miniere diFerlit, amezzodi del Dar Fur, monti Atlanti, ecc, nel Mulva, Zombo sul Zambeze, ecc. ;/erro, Egitto, Dar Fur, sulle sponde del Lucala, ramo del Coanza, nel territorio dei Cazembi, ecc. ; stagno, Loango ; i5i AFR sale, Egitto, Tunisi, Saara, Angola, capo di Buona Speranza, Abissinia, Dar Fur; piombo, Loanzo; creta, Dar Fur; zoJJo , Benguela, Cassandama ? Chebrit suUa costa di Tripoli ; carbone , Zonibo. — I due tropici, dicemmo, chiudono nella zona Jorrida la maggior parte delle terre africane, ridu- cendosi le parti comprese nelle zone temperate a rneno d'un quarto della superficie tofale. Nulladi- meno la temperatura non e cosi generalmente co- cente quanto potrebbe far supporre cotale distri- buzione climaterica : TelcTazione dei terrazzi cbe succedonsi per iscaglioni sino ad allezze considera- bili, procura, sin sotto Tequatore, un'aria fresca e dolce, talvolta anche un freddo vivo e pungenfe. Ma le pianure inferiori e le piagge marittiraesentono iutto Fardore del sole zenitale, cui vengono a far div^rsionesollauto i venii costanti e le brezze rego- )ate. Piogge diluviali tornano ogni anno ad ingros- sare tutli i fiunii intertropicali, i cui traripamenti ouoprono e fecondano le terre aggiacenti : le colmate del Nilo sono faniose sino dai tempi piu remoti. Due sole sfagioni quivi sono: la stagione della sic- ci la o Testate, la stagione delle piogge o T inverno. A settentrione delFcquatore, la stagion delle piogge comincia un po'dopo Tequinozio di prin]avera,^ed il tempo asciulto dopo Pequinozio d'aulunno. Al- I'osfro deU'equatore e tutto il conlrario. II periodo cbe immediatamente succede alia stagion delle piog- ge, e un momento critico, in cui Tumido calore dell'aria cagiona pericolose malatlie sinche abbiano I venti sanala ratniosfera. Nel Saara e nelle pianure limilrofe piii intenso e il caldo ; al Burnii e neirAus- sa innalzasi sino a piu di 45° Reaumur, e tocca anche d So'' nelle basse terre di Benin ; ma rimane molto moderato nella Barbaria ; e nella regione del Capo, d clima e cosi fresco, cosi dolce e forse meno varia- !)ile che nella nostra bella penisola italiana. — Sotto r influenza di temperature tanto diverse, la vegeta- zione, figlia del suolo e del clima, non puo mancare di offrir anch'essa aspetti similniente diversi. Non- dimeno, malgrado le variazioni di potenza vegeta- liva che determinano le differenze di latitudine, d'altezza o di esposizione, caratteri agevolmente' rilevabili permettono di distribuire la flora generale deir Africa in tre flore speciali, ciascuna con vasto dominio ; e T Arabia, posla in condizioni climateri- che e corografiche assolutamenle analoghe, viene a connettersi al continente africano per essere clas- sificata in questa grande divisione tripartita . Le denominazioni rispettive di settentrionale, eqid- noziale ed australe, applicate alle tre zone fito- grafiche cosi stabilite, obbediscono, e vero, alle con- dizioni piu rilevanti deirabitazione dei tipi, ma sono lungi dal rappresentare il giacimento di ciascuna di esse e le loro disposizioni relative. Una linea tirata da levante a ponente, dal Cairo a Marocco o alle Canarie, lascia infatti al settentrione la prima di tall tre zone, dislesa quasi per intero sul Medi- lenaneo, e produceute la quercia, il pino, il cipres- so, d mirto, il lauro, I'arbuto, Terica arborescente, iohvo, il melarancio, il giuggiolo, Tuva, il fico, la pesca, lalbicocca, il gelso, i melloni, le angurie, 1 orzo il raaiz, il frumento, il riso, il tabacco, il co- lone, 1 indaco, la canna da zucchero ; cosi offerendo moltiphci analogic con gli opposti liti delF Europa mendionale, a tale che il viaggiatore, il quale passa di Inancia, di Spagna o d' Italia a Tanger, per esempio, appena per questo conto si awede d'aver iJiutato cielo. In gennaio e ne'primi mesi delPanno, juando il clima somiglia a quello della nostra mi- APR 1 i»2 glior primavera, le pianure verdeggiano per Perbe e s abbclbscono di minuti fiorellini, mentre gli orti s allegrano pel fiorir del mandorlo, delFalbicocco, del pesco. Anche la state, quando diseccate sono sotto un sole infocalo tutte le piante piu dilicate, vedi ancora Toleandro colle sue ciocche di rosei liori segnar il corso dei fiumi, in riva a^quali ama di vegetare. Su questa costa settentr. si trova prima 11 dattero ; ma il suo frutto non giunge a perfezione, e pregiasi soltanto qual oggetto d'ornamento dei giardini e delle case. Quivi, nel paese montuoso ad ostro degh Stati barbareschi, alle falde delTAtlantc nasce quel famoso legno dalla sostanza che product' appellato albero della sandracca, legno quasi indi- struttibde, con cui esclusivamente costruisconsi i cieh delle moschee, e che si suppone sia il le^no scittim della Scrittura. Ma una linea tirata da libec- cio a greco, tra i fiumi Orangia e IVIascat, quella e che determina il limite e la direzione della ter- za regione fitografica , sviluppata sopra T oceano Indiano in una zona prolungafa che sarebbe piu esatto appellare auslro-orientale , e cui in modo notabile caratterizza Pabbondanza delle piante ^^ras- se mirabilmenle adaltafe alia siluazione per la man- canza o imperfetto stalo dei loro pori svaporativi. Vi trovi in numerose tribu gli stapelia, i mesem- briantemi, gli aloe (che formarono la fama di Soco- lora), gh euforbi, le crassule dai fiori scarlatlo ; poi 1 pelargonii, le protee dalle foglie d'argento, gl'issia, le eriche ; senza dire della vite, de' frutti, dei cereali ed altri vegetabili, che la mano deiruorao vi coltiva pe suoi bisogni. Madagascar e le isole vicine stabi- liscono una specie di legame tra questa flora e quella dell arcipelago Indiano, ofFrendo inoltre alcune piante loro proprie, particolarmente felci ed orchi- dee in grande quantita. Tutta la rimanente Africa appartiene alia grande divisione intermedia indicata sotto Tappellazione d' ec/uinoziale, che potrebbe suddividersi in zone successive, le quali trarrebbero I loro caratteri speciali dal predominio di certi ge- nen, se nozioni meno vaghe e men limitate permet- tessero di determinarne con qualche sicurezza la distribuzione. II Deserto ha cespugli di gommifere, Tagul o pianta del pellegrino , che somministra grato cibo al cammello , alcune poacee e panicee, e del deserto, Alcuni scritlori suppongono che il cammello no fosse indigeno in Africa; ma non abbiamo verun storica notizia della sua introduzione in quel conti nente. Bensi lo troviamo nel libro della Genesi come adoperato da'mercadanti che trafficavano in Egitto, e naturalmente dev'essere stato a quel tempo ben conosciuto suUe sponde del Nilo. La testa del cam- mello si trova sugli obelischi ed altri antichi monu- menli egiziani dalla citta di Alessandria sino a 18** 25' di lat. settentr. , verso mezzodi ; e teste di cam- mello veggonsi scolpite sul plinto d' uno de' due lioni di granito che lord Prudhoe riporto da Jebel Barcal nelDongola, nel i832. Tra i pachidermi non ruminanti, il primo grado si deve all'elefante afri- cano, diverso da quello d' Asia pe' suoi molari a rombo, per la fronte convessa, per la testa rotonda e per le immense sue orecchie ; pero in grandezza, intelligenza e docilita non la cede al suo congenere asiatico, e se credessimo alle esagerate relazioni dei viaggiatori, parrebbe che I'elefante africano talora giungesse all'altezza di 17 o 18 piedi; comunque pero sia, egli e certo che i denti di avorio importati dalla costa della Guinea sono considerabilmente raaggiori di quelli che ne vengono dall' India, spesso pesando da i5o a 180 libbre, mentre questi ultirai appena superano le 100 o 120 ; incontrasi dal limite del Saara sino al capo di Buona Speranza in immensi armenti di i5o in 200 individui : il rinoceronte a due corna e stato trovato in Abissinia come al Capo ; 1' ippopotamo, che da gran tempo disparve dalle acque del Nilo, moslrasi in tutti i gran fiumi del- la regione australe; il facochero dalle enormi sanne, il piu brutto di tutti i mammiferi, e stato veduto al capo Verde in pari tempo che nel mezzodi, dove incontrasi pure il cignale dalla raaschera, diverso dal cignale etiopico del Senegal. La zebra ed il quagga sono sparsi nelle parti centrali e meridionali ; i cavalli e gli asini stanno principalmente piu su verso tramontana. Del cavallo si parla nella Bibbia, ed e rappresentato sopra alcuni de' piu antichi saggi di scoltura egiziani ; ma non sapreramo asserire che sia indigeno dell' Africa, ne d' altra parte citare al- cun'epoca in cui vi fosse introdotto. I cavalli e gli asini di Barbaria, quelli de' Beduini e delP Egitto non la cedono in niun conto ai piu superbi arabi, o per bellezza di forme o per ispirito. Shaw vi avea pure indicato il cumra, prodotto ibrido del- r asino e della vacca che Rozet non pote trovare. Quanto ai quadrupediunguicolati, i meno numerosi in Africa sono gli sdentati, fra' quali non abbiamo a citare che I'oritterope del Capo ed il cuaggelo o pangolin© dalla lunga coda, dalle squame mobili e taghenti, che abita al Senegal ed in Guinea. Nei rosicatori, notansi parecchie specie di scojattoli di ricca pelUccia, le gerboesi del deserto, I'ai-ai del Ma- dagascar, il ratto talpa ed il ratto saltatore del Capo ; i57 AFR de'ralti svariati , tra gli altri la sorice del Capo arraata di pungoli ; il porcospino dalla cresla, e quantila di lepri e conigli. 1 carnivori sono sparsi in gran numero sul continente: il lione, la panlera, il liopardo, Toncia, il lince, il caracal, il serval quivi sono lo spavento del viaggiatore; T iena viene a lorme nelle cittii alia nolle ; abbondano il lupo e lo sciacal ; la volpe vi e nolata nel settentrione e nel mezzogiorno ; il cane, ospite sdegnalo nelFalbergo deir Arabo, gli niostra in conlraccanibio poco affetto ed e lornalo del lullo selvaggio al Congo ; lullavia, quanlunque i niaonietlani non li lengano in casa, tulle le grandi cilia deH'Egillo e della Barbaria manfengono pubbliche torme dicani, i quali esegui- scono Tufficio di pulitori delle slrade, stabilisconsi in parlicolari quartieri, e nianlenendo fra loro una specie di governo, sono yigilanlissimi ad impedire rinlrusione d'ogni estraneo. Non e insolita cosa che i ricchi musulmani lascino considerabili legali a so- slenlamenlo di quesli animali ; ed e degnissirao di nota, che ad onla del grande ardore del clima e della coslante scarsezza di acqua, non s'e mai saputo che in Africa accadesse alcun caso di rabbia canina. 11 fennecco dell' Abissinia e del Bilid el Gerid, che pare sia stato riportalo alio stesso genere, trovasi raratlerizzalo dalle sue lunghe orecchie di Icpre; il zibetto s' incontra quasi per ogni dove, e Ticneu- nione conlinua V incessanle sua guerra contro ai retlili ; in fine Torso, di cuiCuvier rivocava in dub- bio la esistenza sul suolo africano, pare almeno che vi sia eslremamenle raro : bisogna citare ancora parecchie specie d' istrici, il musaragno e la criso- clora del Capo dalla veste dorala, il tenrecco del Madagascar e diverse lalpe. Dei chiropteri, TAfrica possede diverse specie di pipislrelli, la piii grossa Ira cui e la rossetta, ricercata a Madagascar ed a Maurizio come un cibo paragonabile al fagiano ed alia pernice ; i nilleri ed i rinolofi merilano anch"'essi nienzione. Quanlo ai quadrumani, T Africa possede da se sola piu d'un quarto della totalila delle specie ; r indri sembra, e vero, speciale a Madagascar, tanto corapiutamente isolala dal reslo del mondo, e le cui naturali produzioni sono per la raassima parte sin- golari ed anoniale ; ma i galago ed i machi dalla lunga coda sono numerosi in tulta la Nigrizia : tra le scimmie, il genere cinocefalo si trova rappresen- tato da specie variale, quasi tulle grandi, forli e callive: mollo molliplicate sono pure leghenoni; e nel genere cosi notabile degli orang, T Africa e quella che ci presenta la piu notabile specie, quel curioso cimpanze o poiigo, di braccia men lunghe, di statura piu alia, d' intelligenza meno otlusa del- r orang-utan di Borneo, e che cosi s'accosta all'uomo in modo ancor piu rilevanle, Non e mai stato por- tato adullQ in Europa. In nissun luogo, di piu, poteva cotale singolare somiglianza parere tanto prodigiosa come in Africa, poiche la natura vi ha riunito , come nuova prova della concalenazione non inlerrotta di tulli gli esseri, accanto di quesla scimmia tanto vicina all' uomo, T uomo piu vicino alia scimmia, quel bosjesmano imbestialito che da un allro lato si lega sul medesimo suolo, per mezzo di una serie di varieta intermedie, a quelle ( parlia- mo sempre fisicamente, senza farci per ora carico dei fatti d'un ordine superiore) a quelle che si con- siderano come il tipo piii perfctto della specie umana. L'uorao, cosliluisce egli ad un tempo un ordi- ne, un genere ed una specie unici, conservando invariabili tutti i caralteri fondamenlali dcirordine, AFR i58 del genere e della specie , ne 1-asciando apparire diversita se non in quei caralleri accessorii ed acci- dentali di forma e di colore che la scienza considera d'abiludine come i segni diacritici delle semplici variela ; oppure s' ha ad ammeltere come un genere suddiviso in parecchie specie, dislinle tra esse per caralleri decisi, costanli, incanccllabili? Non enti-a neiroggetlo del presenle articolo Tesaminare cotale quistlone, specialmente suggerita dalla tania diver- sita dei tipi africani coi nostri, quistione che da un lato s'attiene al domma religioso . Ora inlanlo, senza prclendere ad una nuova classificazione del- le razze o varieta delle quali quest'unica umana schialta si compone, tornera utile distribuire gli abilanti dell'Africa nelle loro proprie famiglie, quan- to accuralamente sia mai possibile, ad oggetto d'ov- viare a quella confusione che spesso si trova nelle trattazioni di simile nalura. Ci proponiamo di dare semplicemenle un disegno generale della distribu- zione del genere umano su quel continente, tanto da indicare le grandi masse nelle quali si divide. 11 seguente abbozzo, necessariamente iiicompleto sollevando ad ogni passo inestricabili difFicolta c la delerminazione dei tipi e la ricerca dcgli de- menti generalori delle popolazioni ibrldc ; 1' ab- bozzo seguente fondasi principalmenle su quelle jisiche difFerenze che in Africa caralterizzano visi- bilmente Tanimale uomo : parleremo poi di quella classificazione che si puo derivare dalle dilferenze dei linguaggi. — Le regioni merid. dell'Africa sono occupate da due nazioni, gli Ottentoti ed i Cafl'ri. Quei primi erano una volta sparsi pel territorio ora chiamato Colonia del Capo, ed al presenle possono considerarsi come stabiliti generalinente denlro i limiti di esso, benche sieno slali dai coloni europei cacciali dalle parti del mezzodi. Occupano allrcsi il bacino del fiume Orangia. Presenta 1' Otlentolo alcune variela tanto nell'aspelto fisico, quanlo nel caraltere morale ; ma nell' infimo stato, e uno dei piu indolenti, mlseri e sucidi dell'umana famiglia : la sua forma, benche alcuni viaggiatori non la dicano posilivamenle brutta, dai migliori ragguagli par- rebbe ributlante alle noslre idee. Ha i capelli neri, alle volte brunastri, mollo corti e lanuti; orrido n'e ilprofilo, quale di scimmia, enolabile per la promi- nenza delle labbra, sopra le quali il naso schiaccialo mostra spalancale le narici e sporgono i pomelli delle guance; cosi singolarmente forraati ha i piedi, che si pud rintracciarlo dalle sue pedate, 11 color della pelle e scuro brunastro, o giallaslro, ma non nero. Nella donna, un tratlo notabile e lo sviluppo delle ninfe che cuopre le parli genitali con una spe- cie di grembiule naturale, e quello delle naliche, il cui enorme sporlo sembra deslinato a sostenere il bambino quando poppa. 1 Cafiri difi'eriscono e dagli Ottentoti e da quelli che appelliamo Negri. 11 naso si accosta ad una forma arcuata; pur hanno labbra grosse, pomelli sporgenti e capelli crespi, ma meno lanosi del Negro. 11 colorilo e un neraslro bigio o piuttosto piombino; e sono generalmente ben fatti e di membra rotonde. Le femmine vanno poste Ira le piu belle della razza nera dell'Africa. Nelle arli ulili della vita, i Caffri superano di gran lunga gli Ottentoti loro vicini. Estendonsi da Natale, siilla cosla merid, dell'Africa, verso Pinlerno probabil- mente sino al tropico ; ma non e possibile fissarne i limiti con qualche precisione. — La razza piu ampiamente esiesa nell' Africa e il Negro, che alcuni scritlori chiamano I'Etiope. Questo nome di Eliope viene infatti usato di sovente ; ma, per quanlo a noi A F R A F R pare, piuttoslo vagaraente, per incliiudere tulle le razze di color nero dell' Africa. Noi intendiamo con esso solamente le vere razze negre, le quali, per quanla somiglianza tengano con le altre razze brune delPafricano conlinente, senipre difFeriscono da esse considerabilmente si per caratlere fisico e si per distribuzione geografica. Variefa di lingue, grada- zioni di carnagione, od alfre ditferenze certo siissi- stono tra esse, ne per modo alcuno da trascurarsi, ma tutlavia dobbiamo riconoscere V intera razza etiopica come una distinta e molto diffusa famiglia. Cominciando sulla costa Occident, col fiume Sene- gal, ch'e il liniile auslrale degli aridi deserti ed il principio delle regioni feraci, troviamo una razza sommamenle difibreute da quelle delFAfrica setten- Irionale. Nei capelli lanuti, nella carnagione nera, nel profile della faccia e della fronte, nell'obbliqua inserzione dei denti incisivi, nella forma della pelvi, e nelle gambe, vediamo le indubitabili caratterisli- che di una razza peculiare al conlinente africano. Ma non perlanlo riesce difficile il dire quali parti deir Africa abbiano a considerarsi come loro patria, posciache la guerra ed il commercio degli scbiavi hanno di sovente trapianlato il Negro da' suoi lari in Africa , appunlo come gli diedero una nuova dimora inEuropa e nell' America, e faltone la forma ed il carattere familiari alia nostra quotidiana espe- rienza. Possiamo con sicurezza asserire che il Negro si trova sopra il suo suolo nativo in tutte le regioni che si estendono dal Senegal verso mezzodi, lungo il golfo di Guinea ed all'ostro deU'equatore lino alsedicesimo grado di lalitudine. Dalla parte orient., la razza negra appena si eslende a mezzogiorno del Iropico, poiche non hisogna confonderla coi Catl'ri che dalNalale vanno verso settentrione. 1 nativi cui Salt vide a borea sino alia baia di Sofala, presso 2o°dilat. , stabili egli che fossero prossimi affini dei Caffri, i quali pure considera siccome una razza u perfettamenle distinta e da quella degli Ottentoti e dall'altra del Negro. •>-> Possiamo quindi ritenere i Caffri estendentisi verso il settentrione fino al fiu- me Zambeze ove cominciano i Negri. E poi affatfo impossibile delerminare il limite fra questi ed i Caffri nell' interne. Possono forse i Caftri credersi gli abitatori primitivi della costa di Mozambico, dalla stessa costa verso occidente nell' interno : i Macua, che Salt vide a Mozambico, vengono da lui descritti come i piii genuini Negri dalle labbra grosse ch'egli avesse mai veduto ; e le spedizioni nell' in- terno ci informano che gli abitanti sono negri , quantunque taluni si trovino rappresentati siccome d'apparcnza e carattere superiori a quelli della co- sta. Puossi questo attribuire alia mancanza dicomu- nicazione con Fuomo bianco dell'Europa, il quale, ovunque gli e stalo liberamente concesso di fermare stanza, ha, per lo piu, distrutto o guaslo il popolo fra cui e andato a stabilirsi. Non possiamo al pre- sente indicare quanto al norte di questa costa si estendano le tribu negre, ma certamente non oltre il capo Guardafui. 1 Somauli di Adel non sono Negri. — Pochissimo sappiamo dell' interno del- 1' Africa, ad ostro dei punti toccati da Brown, Denham e Clapperton ; ma pare ragionevole con- ghietturare essere queste regioni incognite occupate da tribu nere, il che infatti risulta vero, almeno per ragguardevole distanza, per gli scbiavi negri che i mercadanti conducono al Dar Fur. I paesi coltivabili che cominciano a mezzogiorno del Saara e vengono bagnati dal Joliba e da diversi Iributarii del lago Ciad, sono la regione dei Negri, conosciuta fra gli Arabi col nome generate di Sudan, o paese degli uomini neri. Ma non sappiamo poi dire quanto ad orienle si eslenda il negro proprio, I nativi di Dar Fur, la cui capitale Cobbi giace a i4<» ii' di lat. settentr. e 25° 4^ di long, orient. , vengono da BroAvn de- scritti con capelli generalmente corti e lanuti e car- nagione per la piu parte perfettamenle nera; pure ei dice che ditTeriscono nella persona dai Negri di Guinea e dai neri e genuini schiavi negri introdotti tra essi dai mercadanti, dal mezzogiorno e dall'oc- cidente. Le razze negre della Nubia si sono pero sparse a tramonlana ed a levanle sino al Sennaar, dove nel i5o4 si stabili una dinaslia negra dei Fungi (conquislatori ), e mescolandosi col sangue arabo, adotto la credenza maomettana. Gli Sciangalla, che appartengono anch'essi alia Nubia, sono sparsi al levanle sino al Tacazzo ed al Mareb, ed alia costa del mar Rosso. Non e perallro improbabile che fossero tribii negre sulle acque superiori del Nilo al tempo dei Faraoni ; il Negro infatti si conosce facilmente nella processione rappresentala ne'sepol- cri dei re a Tebe ; a convincersene, basta un'occhiala alle tavole che ne die in luce il nostro Belzoni, illu- stre viaggiatore, che si belle scoperte fece in Egitto e nella Nubia, e che di maggiori fallo ne avrebbe se morte nol rapiva nel i832 , mentre, otlenuto dall'imperalore di M a'occo di penetrar nel paese, si accingeva ad esplorare V interno dell' Africa. Dal mezzo delle razze negre spiccasi una popolaziono meticcia, di color lionalo o raminaceo, con naso sagliente, bocca mezzana, vollo ovalo, che conlasi da se medesima tra le razze bianche e dicesi uscila da padri arabi uniti a donne laurude. Sotto il nome di Fula, Fellani, Fellata, o piuttoslo sollo quelle di Peul che si danne da loro, questi popoli occupano una zona larga ed ondala dalle rive del Senegal sino ai menli di Mandara, e forse molto piu lontano. I capelli crespi, ed anche lanosi sebbene lunghi, giustificano la loro classaziene tra i popoli idolrici ; ma ne i lineamenti del vollo, ne il color della pelle clie loro merito per parte dei viaggialeri la deno- minazione di Peul rossi, non permettono di con- fenderli coi Negri, per quanto inlima altrondc sia, sul limite comune, la loro fusione. — 11 deserto del Saara ed i limiti australi che fronteggiano il Sudan formicolane d' innumerabili tribu, il maggior nu- mero delle quali si comprende nel nome generate di Mori. Sono di razza mista e vivono vita nemade; non Arabi, adottarono la religione di Maomette. Si trovano sparsi verso le regioni di Fez e Marocco, verso le aride coste dell' Allanlice che cingone il Saara Occident. , ed il dominie loro hanno fermo sul corse mediano del Senegal e sul mediano del Joliba , formando infatti una stretta lista e zona dair Atlaiitico lungo i limiti merid. del Saara verso r interno, probabilmente sino a Bar el Abiad. Pare che una fronte stretta, un volte ovale, lineamenti rotondi, occhi infossati e crudeli, capelli neri e ru- vidi, caratterizzino, con la carnagione olivastra, in mezzo a quest' agglomerazione cenfusa, un ceppe primordiale, clie le tradizieni indicano siccome ca- naneo, ma che da una parte s' e nodrito d'un succhio telle alle razze negre, e sul quale sono dall'allra parte vennti ad innestarsi petenti rami japetici. I Tibbu sono una tribu vagante che conduce caro- vane da B^ezzan a Bornu, e si asserisce da taluni che parlino una specie di dialette berbero. Ma i piu numerosi e largamente sparsi nei deserti sono i Tuaric, i quali posseggene i principali porti commer- cianli da Gadamis ad orienle per mezzo al Fezzau, A F R A F R 163 Augila e Siva. Dic^si che pailiiio una lingua ber- bera , e a tramontana sieno misti con gli Arabi, a levante coi Tibbu, a ponenle coi Berberi. — Le regioni montuose deir Allan le, cbe per la loro posi- zione e pel carattere appena apparlengono al conti- nente atVicauo, come altresi le inleie sponde del Medilerraneo dallo sUelto di Gibillerra alle con- Irade cirenaicbe, sono state scopo alF invasione di conquistatori sino da'piu remoti tempi della storia. Fenicii, Greci e Romani, Vandali e Goti, Arabi dair Asia, hanno in diverse epoche posseduLo por- zioni di que' paesi ed il loro sangue mescolarono con quello delle precedenti razzc. invasione araba produsse gli efFetli piu permanenti, e quesla nazione ora occupa le piu terlili parti della regione delFA- tlante e le citta della costa, a noi facendosi general- mente noti solto la inesalta appellazione di Mori. Le susseguenti conquiste dei Turcbi (altra razza asiatica) poco piu fecero che stabilire un'autorila dispotica su pocbi punti isolati, solto un capo mili- lare. Ma non pare inverosiraile che, dopo tulte cotali violenti rivoluzioni, i Berberi e gli Scellu delle mon- tagne dell' Atlante sieno i discendenti degli abitanti primitivi,e ritengano la loro lingua originate in tutte le sue parti sostanziali. E stato bene notato da Killer, per noi gia citato, che siccome le regioni delFAllante dififeriscono per carattere dal resto delP Africa, cosi i loro primi abitatori hanno anch'essi carattere di- verso ; e quantunque possano la lingua o gli usi loro aver mulato nel lasso di molti secoli, dubitare ap- pena possiamo circa alF assegnarli alia estesissima t'amiglia arabica, la quale abbiamo buone ragioni di considerare indigena nell' Africa scttentrionale e grecale, al pari che nella grande arabica penisola. L'estesa difiusione di questa razza, per mezzo il continente sino alle acque del Nilo ed al golio d' Aden, secondo alcune opinioni, verra piu parti- colarmente esarainata nelP articolo Berberi, nome applicato, crediamo, con non troppa precisione da non pochi che scrissero sull' etnogratia africana. — Riserviamo alle particolari descrizioni di ciasquna suddivisione delF Africa una breve nolizia delle ri- voluzioni politiche che influirono sul carattere fisico 6 morale de' suoi presenti abitatori. Solo dobbiam notare, a compimento di questo schizzo generale delPuomo in Africa, che le dominatrici razze d'Amara cTigre, inchiuse sotlo il nome d' Ainssini, debbono o appartenere al ccppo arabico, o, se si conslderino separate, essere a questa famiglia prossimissime. Ma al presente non c' e dato di tentare una classifi- cazione dei popoli che occ'upano le spaziose province abissine ; e probabik che contengano molte varieta della specie umana, reliquie di nazioni estinte, o resultato della mistione di razze diverse. I Galla, la cui invasione delP Abissinia dal mezzodi si puo pa- ragonare co' movimenti delle Iribu nomadi delPAsia, non sono ancora stall identificati con qualsiasi allra nazione, ed e mestieri per adesso considerarli come una separata famiglia. Di carnagione uigrescente, di naso quasi aquilino, di bocca media, di vollo ovale, la maggior parte di questi popoh, se non tutti, che si trovano anche sparsi sur una parte del litorale del mar Rosso e sono delle razze cusciti, si chiamano da se stessi Agazian o pastori. Forse diversi eleinenti asiatici ed africani vi si sono fusi in proporzioni diverse ; le tracce d'un' infiltrazione negra sono facilmente leggibili, e da un altro canto serabra che il nucleo olfra grande analogia con le coste inferiori delP India. Checche sia deH'origine indigena o slraniera di questi popoli, scmpre sla Encicl. Geogr. Fol I. che r Africa sola in oggi li possede La razza araba, che alle volte mescolossi col Negro e con altre razze, ora occupa una gran parte delle contrade a borea deir Abissinia sino al Medilerraneo ; ma la popola- zione del bacino del Nilo e di carattere svariatissi- mo. I Copli, o discendenti degenerati degli Egizii, che hanno tinta gialloscura, naso corlo c dirilto, grosse le labbra, volto tumido, che tendono ogni di piu a svanire dal suolo dell' Egilto, e che pare con- servino la traccia dell'antica infusione d'un elemento mongolo o chinese, sono ridotli a breve numero. Di tutti i conquistatori o possessori deU'Egitto stesso niuno stampo il proprio carattere cosi forte- mente sul paese come i seguaci del Profeta. Gli Arabi portarono la fede loro sino nel Dar Fur ed anche sulle sponde del Clad; e I'impero Fellala riconosce i precetli della fede di Moslem. Anche in Comassia, capitale degli Ascianti, insegnasi I'arabo, La religione maomettana fu da costoro sparsa al- meno sopra un terzo del continente. Quando i Por- toghesi cominciarono i loro stabilimenti a Mozam- bico, Irovarono gli Arabi quieti possessori della costa ; e quantunque riuscissero ad amraazzarli tutti e ad impossessarsi della navigazione del fiume Zam- beze , pure , siccome alcuni sovrani dell' inlerno avevano a quel tempo adottato il maomettismo, cosi non e inverosimile che questa forma di religione sussista in quelle parti dell' Africa che ci sono ancora sconosciule. L' arabico e il solo carattere presente- mente usato in Africa da quelli che desiderano di leggere e scrivcre, tranne gli adoperati dalla gente del Tigre e della Amara. Pero I'uso n' e limitato a pochissimi nel Sudan, in cui solo i gran dottori sanno quegli elementi d'ogni coltura. — I Giudei ora dispersi sopra quasi tutte le parti del mondo, trovansi pure nel Samen d' Abissinia, in Egitto ed in fine sparpagliati sino al regno di Marocco : pare che non abbiano fermato il piede ad ostro del Saara, — La grande isola di Madagascar, ancora tanto poco nota, e dal lato d'occidente occupata dai Negri, che in A-^arii tempi somministrarono ampio numero di schiavi al capo di Buona Speranza ed a Maurizio. Se il Negro sia indigeno di quest' isola, non sappia- mo. Madagascar e adesso tenuta per grande esten- sione di paese da una razza di ceppo malese, il cui giunger nell' isola non si ricorda in veruno docu- mento storlco. Alcuni Caffri si trovano sulla costa meridionale . Anclie molti Arabi sono in Mada- gascar, particolarmente nella parte a tramontana ; ma del tempo della loro venuta siarao interamente ignari. — Tal e lo schizzo informe cui dobbiamo, quanto al presente, limitare la nostra dislribuzione elnografica delle razze africane sot to il punto di vista della loro costituzione fisica. Lo stato incom- piuto delle cognlzloni attuali in tale proposito non ci permette di tentare cosa meno imperfetta; ma i dati linguistici, benche molto incompiuti anche essi, possono utilmente concorrere ad una classi- ficazione melodica di que' popoli . Balbi la fecc nel suo Compendio di Geografia . Pure bisogna considerare in ora quasi impossibile il classifica- re per mlnuto le lingue africane senza correre il rischio d' infiniti errori. Per giungervi, e duopo valersi dei saggi di lingua raccolti in gran numero e le cui connessioni o le differenze reciproche sono piu facili da afttirrare, guardandosi pero da un errore Iroppo comune ai linguisti, quello di ccuisiderare senza restrizione come elnografici i ravvicinamenti o le divisioni fondatc sopra tali indizii ; ne dimenti- cando che bene spcsso una medesima lingua si parla 1 1 / i63 A F R da razze molto diverse, e che spesso altresi i rami d'un medesirao ceppo appararono lingue distinte. Un fenomeno che importa di non perdere di vista in questo studio diacritico si e che la simiiitudine di linguaggio non e, spesse volte, che parziale, ora limitata a radici comuni modificate e costruite se- condo analogic e sintassi diverse , ora ristretta air unita di sintassi e di analogia graramaticale ap- plicate a radicali diverse : la affinita, in quest'ultirao caso, e men apparente, ma piu intima, e si puo dire che appalesi, se non la parenlela degP idiomi, almeno quella delle popolazioni che li parlano; nel primo caso per lo contrario, Taffinita e piii apparente che reale, e s'applica alle lingue hen piuttosto che agli uorai- ni. Non e questo il luogo di discorrere piii rainuta- mente siffatta tesi ; ed invece, senza la pretensione di dare degP idiomi africani ne un inventario com- piuto, ne anche una lista molto estesa, noi, seguendo il dotto D'Avezac, che ci fu guida anche in altre parti di questa notizia, li dislribuircmo in due cate- goric : Funa composta delle lingue che volontieri chiaineremnio coesive per indicare la specie di vin- colo che formano tra tutti gli elementi d'una mede- sima razza o degli elementi giustaposti di razze diverse; Tallra delle lingue che hisognerebbe per lo contrario appellare diacritiche, a motivo delle separazioni che determinano tra elementi che, al- meno nello slato imperfetto delle nostre cognizioni etnografiche , sono volgarmente considerati come omogenei . — La specie di funzione coesiva che giova considerare nelle une e parlicolarmente mani- festa nella lingua herbera o amazig, che riunisce in un sol fascio, riconduce ad un ceppo unico nu- merosi rami dispersi sopra un' immensa estensione; i suoi dialctti si parlano in tutte le ramificazioni deir Atlanle, in tulta la linea delle oasi che dislen- donsi, dielro queste raontagne, da El U;i confinante all'Egitto sino ad Uada Dara che s' approssima air Atlantico, ed in lulta quella vasta parte del Saara compresa tra Socna e Geni, tra Tuat e Bornu ; mo- strando la parentela intima deirabitante di Siva con lo Scila di Marocco, anche con Tantico Guancio delle Canarie, e quella del Guebali d' Algeri col Surca delle sponde del Niger ; cost con essi riunendo e degli avanzi delle razze bianche del settentrione, ancora riconoscibili dalla testa quadrata, dai capelli biondi e dagli occhi azzurri; e de' raixii smarriti della razza cuscite, come gli Eruaga, ancora neri in mezzo ai bianchi, ancora mansueti e buoni in mezzo a popoli feroci ecrudeli; ed altri elementi ancora segnalati da diffierenze fisiche manifeste , ma che non si sa a qual tipo riferire, quali i Bescheri dai lineamenti aspri, veri alverniati dello Atlante, che non ha guari parlavano anch"' essi il berbero oggi per r arabo dimenticato, e presso i quali trovereb- bersi forse ancora, in mezzo alFarabo ed al berbero, le vestigia d'una grammatica anteriore. — In vici- nanza immediata e sur un' estensione non meno vasta, diversi dialetti, filologicamente attaccati al ceppo arameno, riuniscono in un sol gruppo tutti gli elementi di razza semitica sparsi sul suolo afri- cano, poi a questi quasi tutto cio che ancora sussiste della razza copta, poi ancora i soH avanzi intatti della razza cuscite, e con questi ultimi alcuni brani forastieri che la glustaposizione o il Irovarsi come iiicastrati tra gli altri ricondusse alia comunione di linguaggio. E chi trinci la separazione de' due dialetti principali, Parabo da una parte con tutte le sue varieta, e dalPaltra il ghez e suoi annessi, dovra, nella divisione arnba, indipendeiitemenle A F U ,64 dalla fusioue delle due famiglie qualanite eJ ismai- lite, tener conto dell' immistione a queste dei Copli, di alcuni avanzi degli Ebrei palestini e d'altri ele- menti meno distinti : forse ci sono i Caldeo Nabalei rivelati dalle forme siriache che affetlano tanti nomi proprii della topografia africana. Gli converra pur riconoscere, nella divisione cuscite, 1' intromissione di alcuni rami omairiti, che la pelle bianca tuttora indica sulle montagne di Samen e d' Euaria, e che, suUa fede del loro culto, si sono avventurosamente identificati a de' Giudei di Palestina, oppure, dai nome della loro provincia, agli Sciamin o Sirii di Damasco. — Continuando a guardare le indicazioni linguistiche sotto lo stesso punto di vista d'assimila- zione etnologica, riatfaccheremo alia razza copta i popoli che abitano, a mezzodi del golfo di Cabes, le montagne di Matmata e di Nauail, e la cui lingua, alia riferta d'un viaggiatore magrebino assai recente, non e ne berbera, ne turca, ne araba, ma copta, — Istessaniente la lingua peul o fellana fece cono- scere, prima che I'avessero confermata i caratteri fisici, I'omogeneita delle tribu che abitano, nell'oc- cidente, il Tore, il Futa, il Bondu, il Cassu, il Futa lalon, il Sangaran, il Fuladu, il Bruco, il Masina, coi Fellata, il cui potente impero stringe Burnu per I'occidenle e per I'ostro e manda colonic verso le sponde inferiori del Niger. — E del pari il Malesfe di Madagascar si trova, pel suo idioma non meno che per la fisionomia nativa, legato alia gran fami- gha malese deH'Oceania. — Se consideriamo all'op- posto gl' idiomi africani per riguardo alle indicazioni diacritiche che risultano dai loro esame comparati- ve, essi verranno in aiuto della nostra ignoranza per delineare, in difetto d'altre basi, la distribuzione in diverse razze di tanti popoli diff'erenti che vol- garmente confondiamo sotto I'appcllazione comune di Negri, sieno poi neri di lustrino come gl' lolof, olivastri come i Somauli, o color marrone come il Nubio ; ma cotali lingue non percio meno conser- vano siniultaneamente un carattere coesivo rispetto alle frazioni sparse che esse rannodano. Cosi 1' idio- ma mandingo sepai^a, d' infra la massa confusa della specie negra, una popolazione numerosa e potente, cui riunisce in un sol gruppo, benche costituisca, sotto i nomi di Mandinghi, di Susu, di Bambara, di Cong ed altri ancora, parecchie nazioni politica- mente separate. La lingua volof determina del pari, diacrilicamente e coesivamente in una volta, il grup- po dei popoli d' Ualo, Ghiolof, Caior, Baol, Sin e Salum. Altrettanto e da dirsi della lingua ascianti per una gran parte dei popoli Uancara, ed altret- tanto altresi della lingua araba per un'altra gran parte. — Nell'oriente, sono diversi gruppi formali secondo le analogic e le ripulsioni rispettive delle lingue nubiche, che classificano insieme i Nubi o Dongolesi ed i Chenuz o Barabra, a parte dai Tibbii all'occidente, e dagli Abab o dei Biscarin loro vicini aH'orienle; questi riuniti a vicenda distintivamentc dagli Sciu, Denachil e Adaiel, i quali sono essi me- desimi ravvicinali ai Galla ed ai Somauli. La lingua bunda o magiolua, e la Hngua bomba, determinano similmente tra popoli limitrofi una divisione decisa in due gruppi, I'uno de' quali abbraccia, coi popoli del Congo, una quantita di nazioni successivamente vicine, tra cui piii notabili sono i Cassangi ed i Molua, mentre I'altro estendesi al settentrione, com- prendendo i popoU di O, qnelli di Sala o Anzico, ed i Nineanai, sudditi del Muene Emugi. Pivi lungi, sulla oosta orientale, non si conosce ancora, tra' po- poli che vi si sono veduti, nissuna consanguineita ,65 AFR 4i lingua che permetta d'aggrupparll per agglomera- xioni ^congeneri ; ma nella regione austiale, le po- polazioni ottenlote c le tribu caffre sono rispettiva- nicnte unite e dislinte per due sislemi speciali di lin'me. — Inlorno alle diverse faraiglie che ahbiamo indicate, lalvolla ancora nel loro grembo , cerli idionii dissideati, ristretli in alcuni cantoni isolati, atteslat o ancora Tantica esislenza dei popoli che si sono fusi o scancellati fra nazioni conquistaUici ; lali sono il serero in mezzo airiolof, il felup, il ba- nion a lalo al manding, il chissur a lato al peul, il burum in seno airascianti, e mille altri. Ne parle- remo del turco, dominatore precario sulla costa set- fentrionale, ne delle lingue portate dai coloni europei (> che rimangono nei loro stabilimenti con essi con- finale. — I monumenti lapidarii sparsi nel setten- trione dell' Africa ci trasmisero, oUre gli alfabeti dei dorainatori fenicii, greci e romani, il triplice aUabeto degli Egizii, dubbiosamente dicifrato dagli ingegnosi sforzi deirerudizione moderna ; ci hanno pur rivelato un alfabeto di caralteri sconosciuti, accollali ad inscrizioni puniche, e che sembra plau- sibil cosa attribuire ai popoli berberi, benche gli abbiano dimenticati in cambio della scrittura araba che hanno adottata, come fecero i Copti deirantico loro alfabeto, oggidi relegato in libri ch' ei non leggono piu. Gli Abissini conservarono i loro vec- chi'caratteri etiopici , men vecchi forse che non amraetta r opinione comune. Alcuni giudei barba- veschi scarabocchiano ancora la scrittura caldaica. Per tutto altrove, Falfabeto arabo, nativo appo gli uni, imporlato pegli altri, riservato ai dottori in alcuni popoli negri, affalto ignoto al di la cVxin certo limite, e il solo oggi adoperato dagli Africani indigeni. Nascente appo gli uni, caduca presso gli altri, la civilta e in generale mediocre fra i popoli africani pill avanzati per queslo rispetto, ed assolntamente negativa nelle nazioni che occupano gli ultimi gra- dini della scala. II principio piii attivo del movi- mento intellettuale, la credenza religiosa, quantun- que in alcune parti e per un dato tempo brillasse di vivissima luce nella fede di Cristo, non acquisto mai in generale quel grado d'appuramenlo che solo puo attestare raderapimenfo della sua missione civi- lizzatrice. II cristianesimo rozzo de' Copti e degli Abissini, quello che i missionarii evangelici tentano di piantare presso i Caffri, gli Ottentoti ed i Negri, AFR iG(3 aperla via per mezzo ad ".Icune tribiu o almeno la sj^jacila dei viagglatori non valse a scoprire in quei seivaggi indizio, orraa, di veruna idea religiosa. Comunque pero sia , alle idolatriche superstizioni vuolsi che taluni uniscano la pratica orribile dei sa- grifizii umani, e che quantunque ospitali e di carat- tere mite, non cessino dair antropofagia. — INella carriera ascendente che penosamente risafe il genere uniano per gumgere dallo stato selvaggio alio stato di civilta perfezionata di cui noi ci proclaraiamo il tipo, sembra che, pervennti alia meta e guardando indietro, vediamo discendere dal settentvione al mez- zodi, dalle sponde del Mediterraneo sino alia punta australe del contlnente africano, quella lunga scala di cni occupa il piede il Bosjesmano o FOttentoto, dai viaggiatori rappresentatoci come tan to prossimo al bruto. In niun luogo pero, checche ne pensino alcuni immaginosl piu che osservatori e ragionatori filosofi, in uiun luogo Irovasi esso isolato, e, salvo alcune eccezioni retrograde, spiegate dalle guerre sterminatrici e dalla piu profonda miseria, V Otten- toto e generalmente giunto alio stato di tribu, e la sociaKilitu si mostra flagrante tra tulte quelle popo- lazioni, poiche esiste tra esse un slstema uniforme di lingua, per quanto strano altronde sia questo linguaggio pe** suoi chiocciamenti e battimenti di lingua. Un''apatia slupida e il retaggio di quelle mi- serabili orde, le piu avanzate tra 1-e quali hanno soltanto qualche ovile. 1 Caffri, pasiori, cacciatori e guerrieri, hanno sovr'esse una superiorita visibile. i popoli negri, generalmente agricoli e costituili in nazioni territoriali , innalzansi gradatamente sino ad una mezza civilta caratterizzata da qualche indu- slria, da un commercio assai attivo e dall'uso nascente d' una scrittura imporlata : ma quest' industria e molto mediocre, anche negli stati meglio inciviliti, ne puo bastare che ai bisogni locali ; cosi il commer- cio si trova quasi esclusivamente limitato alia espor- tazione dei prodotti natural!, tra' quali piu notabili sono Toro, Favorio, le peUi, la cera, la gomma; ma vastissimo e il commercio interno e fatto esclusiva- mente dalle carovane. Quanto alia zona settentr. , r esempio dell'Europa vi fogglo i popoli del litorale a certe arli ; e sotfo la volonta forte deiruomo supe- riore che comanda alP Egitto, il genio europeo in- struisce T Arabo e il Turco ed ilCopto a partorire prodigi : porli, flotte, arsenali, ospedali, scuole, una amministrazione regolare, e sino vittorie, T Egitto deve agP insegnamenti delP Europa e piu non sembra pegli uni e pegli altri se non un culto ogni cosa deve agl msegnamenti oeii jLuropa c piu senza intelhgenza dei precetti e per conseguenza propriamente della Francia. E la Francia,^sedendosi inerte. II giudaismo trovasi tradizionalmente con servato non solo appresso gli Ebrei rifuggiti della Palestina, ma altresi fra gh Omairiti cacciati del- r Arabia dalla persecuzione musulmana. h'' islami- Smo, ecco la religione piu divulgata, ma professata senza fervore, per cio non producendo che un ben debole progress© nella misura gia tanto ristretta della sua utilita sociale, pur fomentando V intolle- ranza ed il fanatismo de' suoi grossolani settatori : un tempietto di pietra, che pare sorga poco lungi dal lago Dibbie, sostituisce, per una parte dei mao- mettani di Africa , il famoso pellegrinaggio della Mecca. II saheismo , che trovavasi un tempo in alcune tribu delP Atlante, e troverebbesi forse an- cora in certi cantoni rimoti dell' Abissinia, conta anch' esso alcuni aderenti a Mozambico. Ma egli e soprattutto Wfeticismo piu rozzo che costituisce il culto, o piuttosto la moltitudine dei culti tra' quali divides! la maggior parte dei popoli d' Africa, e queslo stesso rudimento non s' e ancora , dicesi , ad Algeri, non promette ella la civilta della costa barbaresca? Pianti signora il suo vessillo sopra FA- tlante,sieno le sue guernigioni abilmente distribuite quali argini irremovibili, e Fonda indomita, il cui vano furore s' infrangerebbe contro la loro immo- bile resistenza, verra a lambirli intorno in onde ammansate. — L'organizzazione politica degli stati e delle nazioni africane e naturalmente assortita al grado d'avanzamento sociale ch'e chiamata a reg- gere. Patriarcale nelle tribii nomadi, passa general- mente alia monarchia nelle nazioni di stanza fissa ; sono tuttavia alcuni popoh ne' quali dominano le forme repubblicane, oligarchiche, aristocratiche od anche democratiche, temperate in varie guise. II regno elettivo e temporaneo, o la presidenza, se meglio piaccia questo vocabolo, si da presso certe nazioni in un congresso, come, per esempio, i Futa. Una specie di feudaUta, costituita dalFeredita delle grandi cariche e de' reggimenti provincial!, sussiste in altre contrade, quali gli stati iolofi, e forse presso i67 AFR A F R i Molua. Vila insomma nel governo delPAfrica o^ni sorta di forme, sino una specie di coiifederazione repubblicana, tra i Siisii, considerabile per il purrd, soraiglianle al Iribunale vemico del medio evo. Ma del resto, il dispotismo assoluto sembra il regime piu frequenfe, ed esso e che si trova nelle nazioni piii avanzate : al puuto cui sono pervenute le popo- lazioni africane, non compiesi d'ordinario il pro- gress© se non sotto Tirresistibile impulso d' una volonta ferrea ; in appresso, i popoli camminano da per loro; ma P Africa e assai lontana dal veder a spuntare Taurora d'un tal giorno. L'autorita sovrana viene esercitata sotto i titoli piii diversi, e duri falica a riconoscerti in mezzo a tutte quelle denominazioni di cone, incusi, chiteva, mani, muata, muene, maco- co, mansa, bur, darnel, tein, brae, almami, saltiche, aa, mai, negu o negus, ras, pascia, soltan o suUano, e molti altri. — Abbiam delto cbe la civilta non che pochissimi passi ha fatto neir Africa. Giovera al no- stro assunto il darne cosi di \'olo qualche esempio. L'esposizione dei figli e lecita ai Galla guerrieri ; i Madecassi annegano spielatajnenle tutli quelli che nascono con qualche difello; in molli regni ne?ri, alPavvenimento d'un re al Irono, le vcdove del p^re- decessore uccidonsi tra loro finche il nuovo monarca non mella fine alia slrage; in que' medesimi paesi s'impasla Targilla col sangnc umano per cosfruire lempli in onore dei monarchi. Sagrifizii umani si offrono ai fetisci in molti luoghi f i3' 35"; long. E. 12'* 53' 45'- Costruita nel xiii secolo sopra una penisola, dalP iniperalore Federico 11, die la popolo cogli abitanti di Cenlurissa, cui fece spianare in gastigo di una sedizione ; e una piazza forle di se- conda classe , quanfunque male fortificala. Dopo replicati tenlativi, fu presa dai Francesi nel 1675, che Tabbandonarono in seguito al re di Spagna nel 1678. Era considerabile prima del terremoto del 1693, in cui in piu di un terzo i suoi abitanti restarono sepolli sotto le rovine delle lor case. I va- pori sotlerranei uniti a' commovimenti violenti della terra diedero fuoco alia polveriera della cittadella, talche i forti in riva al mare fnrono svelti sino dalle fondamenta, ed il faro nel mare preclplto. La citta fu riedificata in seguito sopra disegno regolare; ma le abitazioni sono poco alte, affin diprevenire possi- Lihnente cosi disastrosi avvenimenti. llporto anti- co, delto seno magarese , divenuto gia impratica- bile doj^o il terremoto, e attualmente uno dei piu sicuri delFisola per le riparazioni che vi furono fatte, avendo tre forti, sopra tre isolette, che lo di- fendono, e nel suo centro una torre che serve di segnale ai naviganti. Esso e assai frequentato pel commercio di tele, panni , stoffe di seta ed altri generi di lusso, che si cambiano con zafferano, mele, cera, bambagia, seta, soda, manna, ferro, vini, olio, sale esardelle. La citta e innalzata in deliziosa situa- zione, e circondata da bellissimi giardini e da fertili campagne. Ne'suoi dintorni vedesi la Timpa, luogo considerabile per le sue caverne. Conta i5ooo abit. AGOSTINO (Sant'), capo del Brasile, prov. e 11 L al S. da Fernambucco, uno dei piu notevoli del nuovo mondo, ed il piu orient. delF America meri- dionale, solto 8° 20' di lat. S. Ha due forti, ciascuno de'quah difende un piccolo porto. AGOSTINO (Sant'), bala della costa Occident, di Madagascar. Lat. S. 23" 3o' ; long. E. 41** 42'. E una sosta comoda per le navi che vanno alle Indie, pas- sando pel canale di Mozambico. L'ancoraggio che trovasi alia foce del Darraouth, nella parte superiore di questa baia, e sicurissimo. 11 clima e sano e i vi- veri abbondanti. I popoli vicini preferiscono le armi AGO 19^ a lulte le alfre merci che quivi si porlano, camblando volentieri il piu bel bue col piu cattivo fucile. AGOSTINO (Sant'), citta e porto di mare degli Stati Uniti, altra volta capitale della Florida orien- tale, neir America spagnuola, oggidi capoluogo del- la contea di San Giovanni nello stato della Florida sulPoceano Atlantic©, a 5o 1. S. O. dal Savannah, e a 80 1. E. S. E. da Pensacola. Lat.N. 29" 42'. E di forma rettangolare, e regolarmente costruita sulPistmo di una penisola opposla alFestremita seltentr. delFisola diSant'Anastasia. llpor-to e buono,ma uno scanno ne rende difficile Fingresso ai navigli che pescano piu di 8 piedi. La citta ed il porto son ben difesi da un forte detto di San Giovanni, le cui mura hanno 12 piedi di grossezza. Le case sono generalraente a due solai. La chiesa cattedrale e una fabbrica gotica: vi si tro- vano due spedali. Sant' Agostino sorge in posizione deliziosa. 11 suolo de' suoi dintorni, sebbene gene- ralmente sabbionivo, produce fruraenlo, aranci e limoni eccellenli. Nel i522, sotto la dominazione spagnuola, sir F. Drake abbruclo questa citta. 11 cap. Davis la diede di nuovo alle fiamme nel i585, ma fu subito dopo riedificata. GFlnglesi e gFlndiani del- la Carolina F attaccarono uniti nel 1702, sotto il colonnello Moone, che fu costretto abbandonarla dopo tre mesi d' inutile assedio. II generale Ogle- thorp fu Fultimo che, cogFlnglesi, la strinse d'asse- dio nel 1702 e 1714- Bombardo la citta ed il forte, ma fu anch'egli obbhgalo a torsi gill dalFimpresa. Nella pace del 1763 si importante piazza venne ce- duta dalla Spagna alF Inghilterra, che nuovamente alia Spagna la cedelte in seguito al trattato di Versa- glia del 1783. Da ultimo, il giorno 22 febbraio 1821, fu essa, con la Florida, cessa definitivamente agli Stati Uniti. A quelFepoca conlava 5ooo abitanti, che presto poscia si diminuirono di molto per le stragi della febbre gialla, si che in dicembre dello stesso anno piii non se ne contavano che 1600 ; a cio pure contribuendo la cattiva condizione del porto. Al presente pero conta 3ooo anime. AGOSTINO (Sant'), porto e fiume del Labrador, nel golfo di San Lorenzo, presso e alFO. dello strelto di Bellisle, in faccia a Terra Nuova. Lat. N. 5i** i5'; long. O. 5ntnnf> rrreo^^io tra cui le due prime classi per grado, la braminica schi c secchi e droghe d» Persia, colone ,rc,,io 99 A G R A G R ao ela^wato dais, eon mercanzieeuropee pel Geranae appartiene, fu conquislata dal capo Madaii Sindla pel trange. Le principah esportazioni sono in seta - - ^ • ' greggia, indaco e zucchero greggio. Nel i832, i dazi sopra queste levati, coraunemenle in ragione dal 7 1/2 al 10 per 1 00 sul valore, furono per le esporta- zioni 202980 rupie ( 507450 franchi ) e per le impor- tazioni 1,100495 rupie (fr. 2,751237,5). Nel 1818 i dazi delle importazioni e desporlazioni unite era- no di i,o52i57 rupie (fr. 2,63o392,5), cosicche in 14 anni ebbesi un aumento del 34 per cento. Sembra che Agra ne'remoti tempi sia stata citta fortificata di qualche importanza; nia non prima del i5o4 fu fatta sede delP impero maomettano, il che fu efiet- tuato dalPiraperatore afgano Siundor Lodi. Circa mezzo secolo dopo fu la piazza grandemente abbellita da Acbar, per molto il piu illustre di lutti gPindiani imperatori. Continuo sede del governo" durante il suo regno e quello di suo figlio; e Deli non fu ristorata quale metropoli se non al regno di suo nipote Scia Gean nelP anno 1647. Q»a"ndo Acbar fei mo la sede del suo govern© ad Agra, le cambio il norae in Acbarabad, che continua ad esserne la denominazione maomettana. Contiene molli bei mo- numenti tutti di maomettana origine. La forlezza e di grande estensione, essendo il doppio muro ed i bastioni fabbricati interamente di minuta arenaria rossa ed almeno 20 metri sopra il livello del Gemna, sulla sponda del quale si trova. II piu notabile edi- fizio pero e il Tage Maall, Iclterabnente la Corona degV Imperi. Sorge circa 2/3 di 1. inferiormente alia fortezza ed in riva al fiume : e questo un mau- soleo, fabbricato dalPimperatore Scia Gean in onore di sua moglie Timperatrice Begum Nur Gean ; edi- fizio di marmo bianco eretlo a terrazzo e nella forma solita di moschea maomettana con minareti. Gli ornamenti musaici delPinterno, compreso anche il marmoreo pavimento, sono ampii, ricchi, ben elaborati, cssendone i fiori e gli arabeschi composti di non meno di dodici diverse pietre, quali agate, diaspri, lapislazzoli e marmi di svariato colore, ed in marmo nero le numerose citazioni del corano. Un giardino con fontane ed ornatissime arcate circonda il mausoleo, e supponesi che ii lutto insieme si per estensione, simmetria e materia, e si per esecuzione, superi qualunque altra cosa del mondo della raede- sima natura. Ed e questa Topinione unanime anche di quelli che vedulo hanno i capolavori delParte italiana. u Forse, dice ilcelebre ed accurato Bernier, che io sia imbevuto di gusto indiano ; ma decisa- mente credo che questo monumento molto piu me- riti di essere annoverato tra le maraviglie del mondo che non le piramidi di Egitto, di quelle masse in- formi, che quando le ho vedute due volte, non mi danno verun ddetto, e le quali al di fuori altro non sono che mucchi di grosse pietre ammonticchiate ni forma discaglioni, Puna sulPaltra ; mentre dcntro VI ha pochissimo che orrevole sia alParte umana od alFumana invenzione. Ne fu architetto un mao- mettano nativo di Saar, e dicesi che tutto Pedifizio costi 18,750000 franchi. Mantiensi ottiraamente ri- parato dal governo britannico, il quale a questo nel 1784, e formo parte del giaghir a questo prin- cipe assegnalo pel mantenimento deH'armata, orea- nrzzata sul sistema europeo, e da Europei direlta. per mezzo della quale egli sostiene la sua supremazia neirindostan superiore. Nel-corso delle operazioni militari che nel i8o3 privarono i Maratta di quasi tutti gP inleri loro possedimenti nelP Indostan, A^ra fu assediata da lord Lake, e si arrese dopo che'^fu effettuata in un bastione una breccia praticabile. Da quel tempo in poi continuarono ad occuparla d'ln- liluisce Punico loro deposilo o ma^Mz ^ ra lu n luogo primo ministro ne avere glesi, e cosliiuiscu i unico loro aeposiio o ma^Mzznio militare sulla frontiera N. O. La fortezza ha sempre una considerabile guernigione, ed a circa 2/3 di 1. dalle sue mura e un appostamento, nel quale stanzia una forza militare molto maggiore. Agra fu il 1 di nascita di Abul Fazl , famoso delPimperatore Acbar. AGRA, nome di un nuovo governo delPLidia britannica,fondatosotto Patto di privile^io del i833. La raolla grandezza della presidenza del Bengala^ assai maggiore in estensione e che contiene piii del doppio la popolazione d'ambe le presidenze di Ma- dras e di Borabaia, insieme coi doveri addizionali assegnati dalPatto precitato al governator generale dell India, suggeri la convenienza di erigere una nuova presidenza, e la fama storica di Agra nidico il nome. La nuova presidenza doveva un governatore ed un consiglio, ma tutti gli stabili- menti civili e militari doveano prendersi dal Ben- gala. La sconvenienza di tale ordinamento in questo rispetlo si fece subito conoscere in pratica, e quindi si ottenne un alto del parlamento che disfaceva la nuova presidenza, e vi soslituiva un luogotenente governatore, nominato dal governatore del Bengala e ad esso soggelto. Con simile cambiamento Pam- ministrazione essenziale rimane nelPultima autorita, male particolarila locali vengonocondotte dalluo^^o- tenente governatore. La giurisdizione di quest' uffi- ciale si estende sopra tutti i territorii al N. ed alP O. d'Allaabad inclusivamente, conquistati od ottenuti per via di cessione dal 1 801 in poi. I nomi dei dlstretti soggetti al luogotenente governatore di Agra sono i seguenti : Allaabad, Futtep ore, Bandlecund setlen- trionale, Bandlecund raeridionale, Benares, Gazi- pore, Gurrucpore, Ginanpore, Azimgur, Mirzapore, Agra, Alligur, Ferrucabad, Bareilli, Sciageanpore, Searunpore, Mirut, Caunpore, Elava, Moradabad e Bolondscinur. Si computa che questi contengano 8646 I. q. L' autorita pero del luogotenente gover- natore pur si estende ad altri distretti che posseg- gono forma men regolare di reggimento civile, quah i distretti montuosi ceduti dai Nepalesi che si compulano di 2340 I. q. La popolazione di tutti i territorii ora enumeratis'e ricouosciuta di3o,oooooo. Ha peraltro di piu giurisdizione sopra i distretti ceduti dai Maratta sulla jN'erbuda nel 1817, stimali a 3874 1. q., e dal ragia di Bevar nel 1826 calcolati a non meno di 7270 1. q. Non si e fatto alcuna stima della popolazione di questi due ultimi territorii, ma si sanno foltissimamente abitati. La corrispon- S 1^^^^^^^^ ^"^^^ P°litica coi capi aUe frontiere O., N 7s. Ll7 1 " ' Secundra, a 2 1. da Agra, della sua giurisdizione e anchW sotto i ri contio potrebbe considerarsi come uno splendido edifizio del luogorenente governatore d' A^ra. in qualunque luogo che non avesse a van tarsi del Tage Maall. Fu costrutto da suo figlio imperatore Geangire. Entro la fortezza sussiste un palazzo di marmo di Scia Gean ; e le vicinanze della citta, per rniglia, contengono le rovine di palazzi e tombe di materiali e lavoro costosi. ^gra, col distretto cui AGRAGAN, in francese scritto Agrakhan. Fed. Coisu. AGRAFO, Pindus, monle della Turchia europea, nella Romelia. Esso da il suo nome ad una giurisdi- zione del sangiaccato di Tricala, il cui capoluogo h Fanari. Questo monte sorge a 5 1. S. da Tricala. 20 1 A G R AGRAKHANSK, gollo e penlsola della Russia asiatica, formati dal mar Caspio, nel paese clei Cu- muc, che si estcnde dalle sponde di Terec a quelle di Coisii. AGRAM, Zagrab Farmegye , comitato della Croazia ungherese, confina al N. col comitato di A^aradino; alFE. con quello di Kreutz e coi distr. della Croazia militare; al S. con questi distr. stcssi; al S. O. con I'lllirio, al quale nel 1816 ne fa unita porzione. La sua superficie e di 85 1. q. Vi si conla una citta libera reale, Agram, die n'e il capoluogo, 2borghi, 186 villaggi e 7i36o abitanti, quasi tuUi Croati, di religione cattolica. La superficie di queslo paese e ineguale. La Sava, suo fuime principale, ne forma il limite S. O. Alcune montagne si trovano sul- le frontiere di Yaradino, e le piu alte sono calcaree. Vi sono rnolte foreste e praterie ; le terre colti- vate producono frumento, tabacco e vino. In questo comitato si alleva molto bestiame, che forma, coi prodotti del suolo, tutto il suo commercio. Citasi qualche miniera di ferro. Dividesi in due distr. o marcbe, che sono Agram e Irany. AGRAM o ZAGRAB, citta libera reale della Croa- zia ungherese, capoluogo del comitato dello stesso nome, situata a 1/2 1. daHa sponda sinistra della Sa- va, 12 1. 1/2 N. E. da Carlsladt, e 60 1. S. da Vienna, al 45° 49' 2" di lat. N. 6x3° 44' 26" di long. E. La sua posizione e sommamente pittoresca. Bene forti- ficata, si divide in due parti, Tuna chiamata la citta reale, Taltra la citta vescovile. Agram e sede di un vescovo e delle autorita giudiziarie pel Banalo, la Croazia, la Schiavonia ed il comitato d' Agram. Un governatore generale delle due Croazie vi fa la sua residenza. Ha un'accademia, un glnnasio, un conven- to di francescani, un ufficio di posta,ed un emporeo generale delle merci. Sebbene non abbia manifattu- re, fa non pertanto un esteso commercio favorito dalla navigazione della Sava. Nei gran mercati di questa citta si vendono pure la massima parte dei ta- bacchi e dei grani delP Ungheria, come anche i porci della Bosnia. Conta 18100 abitanti. AGRANO, comune degli Stati Sardi, divisione di Novara, prov. di Pallanza, mandamento di Oraegna, e da questo borgo discosta 1/2 1. al S. E. Colle sue frazioni Piscone e Pratolungo conta 640 abitanti. AGRATE, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Milano, e f\ 1. alN. E. di questa citta, distr. di Vimercate. Vi si raccoglie molta vena, ed ha 1 i5o abitanti. AGRATE, comune degli Stall Sardi, divisione, prov. e 6 1. al S. di Novara, mandamento di Borgoti- cino, con 5io abitanti. Sorge sopra un'' amena col- lina, in ottim'aria. Vi si osservano alcuni avanzi di mui'i merlati d'antico castello, del quale ben non si sanno le vicende. AGREDA, piccola citla di Spagna, nella Castiglia Vecchia, a 9 1. 3/4 E. N. E. da Soria, e 3 1. S. O. da Tarascona, male fabbricata, ma difesa da una buona muraglia. Pretendesi che occupi il laogo del- Pantica Graccuris. Contiene 6 cblese e 4 conventi; II concie di pelli e 26 fabbriche di stoviglie. Sla ai piedi del monte Cayo, celebi'ato dal poeta Marziale. Ha 3ooo abitanti, ed e patria di Maria d' Agreda. AGREDA o NUEVA MALAGA, piccola citta della repubblica di Colombia, nelF America meridionale, prov. e 3i 1. al S. O. di Popayan, e 55 1. al N. N. E. di Quito, fondata nel i54i. H suo territ. rinchiude delle miniere d'oro. AGRES, bor. di Spagna, prov. e 8 1. 1/4 al N. N. O. di Alicante nelk prov. di Valenza. A G U 202 AGRilVE (Santa), piccola citta di Francia, capo- luogo di cantone, spart. dell' Ardeche, nel Vivarese superiore, circond. e 7 1. 2/3 alPO. S. O. di Tour- non, a' piedi di un monte. AGRI, Aciris, ftume del l egno di Napoli, che ha la sua sorgente presso Marsico Nuovo, ove serve di limite alia prov. del Principalo Citeriore e a quella di Basilicala. Dope un corso di circa 23 1. dair O, all'E., si gella ncd golfo di Taranto, a G 1. N. N. E. dal capo Spulico. AGRIA, piccola citla dell' Ungheria. Fed. Er- LAU. AGRIA (San Pietro), casale del regno Lombardo Veneto. V ed. Tavordo. AGRIB, monte d'Egitto, sulla costa del mar Ros- so, alPingresso del golfo di Suez, in faccia ai monti Sinai ed Orebbe, in Arabia. AGRI DAGH,nome turco del monte Ararat. Ved. Ararat. AGRIGAN o GRIGAN, isola del grand' Oceano, nell'arcipelago delle Marianne o dei Ladroni fra Pagan e P Assunzione, quasi disabilata. Essa ha 47 h 1/3 di giro, e molto montuosa, e contiene diversi vulcani. Lat.N. 19°; long. E. i43°. AGRIGANSKAIA SLOBODA, bor. della Russia europea. Fed. Agryjansk. AGRIMONTE , AGRIMENTO o AGROMENTO , bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di Basihcata, a 12 1. 1/2 O. S. O. da Turci. Fu un tempo considerabile citta, con un vescovato, unito poscia a quello di Marsico. Saa Gregorio parla della chiesa di Agrimonte, la quale pur si conosce per una lettera di papa Pelagio a Giuliano che n' era vescovo. AGRIS, bor. di Francia, spart. della Charente, a 2 1. N. da Rochefoucault. Vi si tiene un buon mercato di vitelli. AGRONS , casale del regno Lombardo Veneto. Ved. MioNE. AGROPOLI, bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, distr. del Vallo, cantone di Torchiara, a 2 1. 1/4 S. O. da Capaccio, sopra un'alta collina ba- gnata dal mare, ove I'aria e malsana. Nel vi secolo vi era un vescovato, unito poscia a quello di Capac- cio. Conta 720 abitanti. AGROS, dai Francesi scritto Aghros^ villaggio della Turchia asiatica, sangiaccato di Amid. Giace nella valle di Barla, ed e abitalo da fabbricatori di stoffe di CO tone. AGRYJANSK, bor. della Russia europea, governo e distr. di Aslracan, sopra una delle isole formate dal Volga. E principalmente abitato da Indu, che abbracciarono il maomettismo all'epoca in cui i Ta- tari accordarono loro un asilo, onde salvarli dalla strage loro minacciata dal ribelle Stenca Riazin, al tempo della presa e del saccheggio di Astracan, ove eransi originariamente stabiliti per cagioni di com- mercio. In appresso eglino si collegarono coi Ta- tar!, ritirandosi in questo borgo, ove formano una considerabile colonia. AGTELEK, villaggio dell' Ungheria, comitato di Gomor, marca di Putnok, a i 1. 1/2 E. da Sajo Go- mor. In poca distanza al N. si trova la caverna di Boradla, conosciuta altresi sotto il nome di Agielek, e famosa nel paese per la sua estensione, e per le stalattiti che racchiude. AGUA, acqua, spagnuolo. Serve in composizione di piunomi di luoghi, come Feragua, acqua verde. AGUA ANIMA 0 AUGUSTA, fiume di acqua amara 3o3 A G U deir isola di Cuba, che si scarica nella rada di Puerto Guanlanarao, dopo un corso di 12 1. dal N. O. al S. E. AGUA BRANCA, monfagna del Brasile, prov. di Fernambucco, le cui ramificazioui sono assai molti- plicate. E in gran parte coperta di boschi, e popo- lata da gente di colore diverso, barbara e selvaggia quanto gli antichi abitanti del paese. Vi si osserva una cappella. AGUACAGUA, bor. tlella Colombia, prov. di Ca- racca, circondario di Cumana , presso la foce del Caroni nelPOrenoco, a 12 1. O. da Guyana Vieja. AGUACATAL, bor. della repubblica'di Colombia, prov. e 25 1. al N. di Santa Fe d'Antioquia, sul Cauca. AGUA (^VJ\ o SUJA, villaggio considerabile del Brasile, prov. di Minas Geraes, comarca di Cerro Frio, al confluente del fiume cbe porta il suo nome e deH'Arassuahy, nel quale si raccogbe delPoro, a 10 ]. N. da Minas do Fanado. AGUADA, fiume di Spagna, prov. di Salamanca, cbe ba la sua sorgenle nella Sierra di Gata, e si getta nel Duero, a i I. 1/2 N. O. da Fregeneda, dopo un corso di 27 1. dal S. al N. Gli abitanti vicini raccol- gono pagliucce d' oro nelle sue sabbie. AGUADA, promontorio sulla costa della Colom- bia, nel mar delle Antille, che forma Tingresso orient, del golfo di Darien. AGUADA, baia epunta della costa N. O. delP isola di Porto Rico. La baia e compresa Ira il Capo Rin- con e la punla di Aguada, ch' e al 18° 3o' di lat. N. , e 69'' 29' di long. O. AGUA DE PEIXES, bor. del Portogallo, prov. deir Alentejo, comarca e 61. i/3 al N. di Beja. AGUADERAS (Sierra di), una delle ramiiica- 2ioni delle Sierra delle Alpujarras, in Ispairna. Si estende dalPO. alPE. nella prov. di Murcia, e forma alia sua estremita il capo di Palos. AGUADILLA, borg. delP isola di Porto Rico, ca- poluogo di un distr. del nome stesso , compreso nella parte N. O. deir isola; a circa 25 1.0. dalla citta di Porto Rico. AGUA FRIA, piccola citta del Brasile, prov. e comarca di Babia, a 26 1. N. da San Salvatore. Vi e una chiesa parrocchiale, e nel suo territ, coltivansi tabacco, manioco e canne da zucchero. AGUAJE o AGUAGE , bor. della repubbllca del Messico, provincia di Sonora, siluato a circa i5 1. dal golfo di California, e a 83 1. N. O. da Villa del Fuerte. Vi e una direzione delle miniere d'oro e d' argento. AGUALULCO, citta della repubbllca del Messico, circondario e 14 1. al S. O. di Guadalaxara, e i4o 1. S. E. da Messico. Nel 1 745 vi erano piu di 100 fami- glie indiane. Lat. N. 20'' 45' ; lonij. O. io5" 45'. AGUAMARE o GUAMARE, fiume del Brasile, prov. del Rio Grande do Norte, cbe scorre al N., e si scarica a 6 1. O. dalla punta Tres Irmaos per due boccbe formate da un' isoletta, ove sono delle saline. AGUAPEHY, fiume del Brasile, nella prov. di Matto Grosso; ba la sua sorgente al 16" di lat. S., nei monti Aguapeby, scorre paralellamente alPAle- gre, cbe ha pure la sua sorgente nello slesso sito, e dopo un corso di 7 l.formano due gran cateratte, do- po le quali questi due fiumi prendono direzione tutta opposta. L' Aguapeby, dirigendosi all' E., si getta, dopo un corso di 3o 1. , nel Jaura, 16 1. aU' O. di Villa Maria. AGUAPEHY, fiume del Brasile, che parte dalla Sierra Hotucatu, nella prov. di San Paolo, e si getta A G U ao4 nel Paranna, a sinistra, dopo un corso di'circa 60 I. dal S. E. al N. O. Alia sua foce ha 20 piedi di lar- ghezza. AGUAQUENTE ( acqua caldaj, vilIa??io del Brasde, prov. di Goyaz, distr. di Parannan^ a 1/2 1. dal confluente del Rio das Almas e dal xMaranhao, e a 20 1. i\. E. da Pilar, presso un lago profondo, di acque salmastre, fetide e cable. L'o^ro eravi si ab- bondante alPepoca della sua fondazione, nel 1732, che per oggetfo di guadagno andarono a stabilirvi- si 12000 individui. Ora la popolazione n'e molto diminuila. AGUA REVEZ, bor. del Porloffallo, prov. di Tra OS Monies, comarca e 10 1. 3/4 alP O. N. O. di Mon- corvo. AGUARICO, AHUARICU o RIO DEL ORO, fiu- me della Colombia, che discende dalla grande cordi - gliera delle Ande, presso San Michel d' Ibarra, prov. di Quito, bagna il territ. indiano di los Sucombios, e va, nella prov. di Mainas, a gettarsi nel Napo ad i** 40' di lat. S., dopo un corso di 100 1. dalP O. N. O. alFE. S. E. Couvoglia moll' oro. AGUARON, bor. di Spagna, prov. e 9 1. 1/4 al S. O. di Saragozza (Aragona). AGUAS BELLAS, borgo del Portogallo, prov. di Estremadura, comarca e 3 I. 1/4 all' E. N. E. di Thomar. AGUAS CALIENTES, piccola cilia della repub- bllca del Messico, circondario e 3o 1. al N. E. di Guadalaxara, al S. delle miniere d' Ibarra. Lat. N. 22° 9' o"; long. O. 104^ 00". VI sono tre convenli ed un ospedale. Trovansl nel suo terrltorlo due sor- genti di acqua lermale calda, fortemenle impregnate di rame, a 3o piedi I'una dall'allra. E situala in fer- tile distretlo, in bel clima, ed e una delle piu belle cilia del Messico. Lilersecata da varie grandi strade, fa un commercio atlivo e considerabile. S' e resa famosa per la sua gran manifallura di panni che nel 1825 implegava 35o braccia. La sua popolazione va dal 18000 ai 20000 abitanti. AGUAS CANDIAS, bor. di Spagna, prov. e n I 1/2 al N. E. di Burgos. AGUAT (EL), dal Frances! scritta Aghouath, gran cilia dell' Algeria, situala nella parte meridlo- nale, e che solo da pochisslmo tempo conosciamo. Sorge in riva aU'Emzi, che la divide in due parti, ciascuna circondata di mura, e gli abilanti delle quali sono nemici accanlti, parlicolarita cbe ha comune con Gadame. Tranne alcune case coslrulte di pietra ,e calce, le altre sono in terra. Vi si conlano quallro raoschee senza minareli, ma non possede ne bagni ne mercati. Tultavia 11 commercio vi e florido, come accuratisslma la coltivazione del suo terrltorlo, nel quale abbondano sopratlutto i frulti. La monela correnle e quella d' Algeri e di Fez. El Agual puo mettere sotto 1' armi 1000 uomini. Combinando i diversi materiali che si posseggono sopra quelle contrade, si puo collocare questa cilia a 33° 10' di lat. N. , sotto il meridian© di Parigl, e piii di 100 1. al S. di Algeri. Era governata dall' emiro Abd el Cader, (Rienzl.) AGUA VERDE, lago della repubbllca del Messico, verso la estremita Occident, della prov. di Cohahuila, circondario di San Luigi Potosi. N' esce un ruscel- lelto che si getta nel Rio del Norte. La sua lunghezza e di 10 1., e la larghezza di 6 I. circa. AGUA VIVA, bor. di Spagna, prov. di Saragozza (Aragona), a 3 1. S, S. O. da Alcanlz. AGUDO, bor. di Spagna, prov. e 17 1. i/3 all' O. S. O. di Ciudad Real (Mancia). ao5 AGU AGUEDA DE CIMA, bor. del Porlogallo, prov. tli Beira, comarca e 2 1. 3/4 alPE. d' Aveiro. AGUELA DOS VINHOS, villagpo del Portogallo, prov. di Estiemadura, comarca di Cliao de Coiice, a 8 1. 1/2 N. daThoniar. Hawi un gabinello di sto- ria naUirale, un giavdino bolanico ed un laboratorio chimico. Conta i23o abitanti. AGUGLIANA, casale del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Vicenza. Ved. Montebeli.o. AGUGLIARO, con FOGGIASCHEDA , comune del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Vicenza, dislr. di Lonigo, con 11 20 abitanti. AGUGLIONE, Mons Aquilo, monte della Toscana presso la sorgenle del Tevere, fra le cosi dette Baize e la Cella di Sant' Alberigo. AGUIAR, bor. del Porlogallo, prov. di Alentejo, comarca di Evora, ad 8 1. IN. N. E. da Beja. AGUIAR DA BEIRA, bor. del Porlogallo, prov. di Beira, comarca di Linbares, a 9 1. 2/3 O. N. O. da Caslel Rodrigo. AGUIAS, bor. del Portogallo, prov. d' Alentejo, comarca e 7 1. i/4 al N. O. di Evora. I suoi conlorni producono molto frumento ed banno buoni pascoli. AGUIEIRA, bor. del Portogallo, prov. di Beira, comarca e 8 1. 1/2 alPE. N. E. d' Aveiro, sul Vouga. AGUIGNAN o AGUIJAN, isola dei Sauti Angeli, neir arcipelago delle JMarianne, al S. di Tinian, cbe ba I 1. di circonferenza. Fu visitata da Servitores, prete spagnuolo, nel 1669. E quasi deserla. Lat. N. 14° [\o' ; long. E. 142° 20'. AGl]ILAFUENTE,bor. di Spagna,prov. e 6 I. 1/4 al N. di Segovia. AGUILAR DE CAMPOS, bor. di Spagna, prov. e 10 1. al N. di Vagliadolid. AGUILAR DE LA FRONTERA, bor. di Spagna, prov. e 8 1. al S. S. E. di Cordova (Andalusia), con 800 abitanti. AGUILAR DEL CAMPO, piccola cilia di Spagna, prov. e 19 1. 1/4 al IN. di Palencia, sulla Pisuerga, a 5 1. E. S. E. da'Cervera, cbe commercia in besliame, e sopratlullo di pecore, ed ba 1600 abitanti. AGUILAS, isolella di Spagna, una delle Baleari, prov. di Palma, presso la cosla orient. delP isola di Minorica, a i 1. E. da Maone. E altissima, e spesso pericolosa pei naviganti. AGUILAS, piccola citta marittima della Spagna, sul Mediterraneo, prov. di Murcia, a 10 I. 1/4 O. S. O. di Cartagena, e a 7 I. 1/4 S. E. da Lorca. 11 suo porto, comodo e sicuro, e difeso da alcune fbrtifica- zioni. 1 suoi i25o abitanti coraraerciano in derrate. AGUILON, bor. di Spagna, prov, e 8 1. 1/4 al S. S. O. di Saragozza (Aragona). AGUIMEZ, piccola cilia nella parte S. E. della Gran Canaria, ad i 1. dal mare. Conta 55oo abitanti. (Rienzi.) AGUINSKOI, miniera di rame della Russia asia- lica, governo di Irkutsk, a 77 1. da INertchinsk, stata scoperta nel 1737. AGUJA, capo della cosla del Peru, prov. , governo e 5o I. al S. O. di Piura. Lat. 5" 5' 45". Vi e un altro capo del noUie stesso sulla costa della prov. di Santa Marta, fra questa citta ed il capo Cbicbibacoa, nella repubblica di Colombia. AGULA, citta della Senegambia, a circa 3o I. S. dal Gambia, nel paese dei Felup Biafari, a 8 1. O. da Geba. AGUNA, paese d' Africa del regno di Fanli, sulla Costa d"'Oro, nella Guinea superiore, cbe ha 7 I. dall'E. air O. e 5 1. dal N. al S., estendendosi dal monte del Diavolo lungo la spiaggia sine al paese A H K 206 di Aora. 11 suolo e leggero c sabbionivo rerso il mare, ma 2 o 3 1. piu innanzi diviene fertile, e pro- duce zucchero, cotone e derrate diverse. 11 clima e sanissimo. Sono quivi le terre di propriety del pri- nio die le occupa ; ma, dal moraenlo cbe si lavorano, vi sarebbe viopo d'un esercito onde proteggerne la raccolta; per tal motivo appena una decima parte ne viene collivata. Si calcola a 10000 il numero degli abitanli, la maggior parte pescatori e soldati. 11 loro principale commercio e quello della polvere d' oro, con la quale, espertissimi come sono nel fal- sificarla, ingannano i compratori. GF Inglesi vi ave- vano un forte a 4 b circa da Barcu. Molto sofferse questo paese per le incursioni degli Asciantini, loro limitroH. Dividesi in pareccbi piccoli stati, e ne sono Agnna e Vinneba le principali citta. "agUNA, citta del regno di Benin, nella Guinea superiore, sul Rio Formoso o Benin, a 10 1. S. O. da Benin. AGUN ALASCA, isola delP arcipelago delle Aleu- tine, nella parte orient, del gruppo delle Lisii, a 52 1. della penisola Alasca, fra Umak e Unnnak. Ha circa 3o 1. di lungbezza, 3 o 4 di largbezza, conte- nendo un vnlcano, intorno al quale trovasi del zolfo puro in grande cj,uantita. Vi sono piu di 200 abitanti mascbi. AGUNDAT, capo sulla costa merid. di MIndanaq, una delle Filippine. Lat. N. 6° i5' ; long. E. i23'^ 38'. AGUSPARO, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. MoNTAGNANA. AGUSTIN (San), bor. di Spagna, prov. e 6 1. 1/2 al N. N. E. di Madrid. AGVE o AGHISI, citta della Turcbia asiatica, neir^^naloba e nel sangiaccato di CogiaEili, sul mar Nero alia foce delP Acsu, a 18 1. E. N. E. da Costan- tinopoli, e a 10 1. N. da Isnic Mid. AGVUNA, paese del regno di Cberrapai, nella Guinea superiore. 1 principali luogbi situati sulla costa marittima sono Agvuna,Tegbai, Quitta. 11 Volla separa alP O. queslo paese dal regno di Adarapia. AHANTA, come scrivono i Francesi, regno della Guinea superiore. Ved. Aanta. AHAR, luogbi delP Indostan e della Persia. Ved. Aar. AHAUS, piccola cilia degli Stati Prussian!, sul- PAa, capoluogo del circondario del nome stesso, prov. di Vestfaglia, reggenza, e 10 1. alPO.N. O. di Munster, con i i5o abitanti. Lat. N. 52° 4' 35" ; long. E. 4° 40 21". Vi e un caslello, residenza del prin- cipe di Salm Ryrburg, al quale appartenne Ahaus avendola ricevuta in indennizzazione nel i8o3. Nel 181 1 fuunita alio spart. francese di Ysselmiin- dungen. Nel 181 5 la sovranita ne fu ceduta al re di Prussia. Bernardo di Galen, vescovo di Munster, principe guerriero, vi mori il giorno 19 settem- bre 1678. 11 circondario di Ahaus contiene 3538o abitanti. AHEDO, bor. di Spagna, prov. e 6 I. al N. E. di Burgos. AHIN, gran villaggio dei Paesi Bassi, provincia di Namur, popolato da 25oo abitanti. AHIOLOU, bor. della Turchia europea, cosi scritto dai Francesi. Ved. Aiolu. AHIR, come scrivono in francese, paese dell'Africa. Ved. Air. AHKAF, cbe noi scriveremo Acaf, deserto del- r Arabia, che separa il Neged e V Oman dalPIcmen. Qualcbe geografo arabo lo pone nelP Adramaut. Ha 35o 1. di estensione, e non si puo viaggiare in esse «e non eon PaiutQ della bussola. Si pretende, che ao7 A H O questo apese, coperlo unicamente di satbie mobili, fosse un tempo assai popolato, e che la quantita di alberi, di friUti e le sorg-enti d'acqua pura contri- buisse a renderlo ua delizioso ed ariieno soegiorno. Quivi appunto le tradizioni pons^ouo la dimora di quella razza chimerica di giganti, chiaaiad Aaditi, che un diluvio di sabbia avrebbe inghiottito. AHKORA, per noi A cor a, piccolo bor, del Belii- cistan, nel Mecran, sulla costa del mare di Oman, a 7 1. O. da Guadar. AHKREM, per noi Acrem, borg. della Persia, nel Farsistan, alia enlrata di una gola, ove scorre il Tinguibausce , a lo 1. E. d'Abuscer. Contiene 6oo case. AHLBERGA, Ahlberg, villaggio delP Assia Elet- torale, provincia di Cassel, circolo e 2 1. i/4 all'E- S. E. di Hof Geismar e a 3 1. i/4 N. da Cassel. Una miniera di magnesia quivi ne soniministra 20000 raisure per anno. AHLDEN, bor. del regno di Anuover, piincipato di Luneborgo, capoluogo di baliaffgio, siLuato presso TAller, a 8 1. 1/2 N. O. da Celle^e a 2 1. i/S S. da Walsrode. Vi e un caslello antico, residenza dei so- vrani di Brunswic, e gSo abitanli, la maggior parte tessitori. AELLEN, piccola cilia degli Stati Prussiani, prov. di Vesliaglia, reggenza e G 1. i/3 al S. E. di Mmisler, circolo di JBeckuin, sulla sponda deslra de la Werse. Nel 1480 se nc abbrucio la terza parte. Yi sono molli filatoi di lino, e 253o abilanli. Quesla cilta si \uole situala nel luogo delFantica Sudergovia. AHLERSTEDT, villaggio del regno di Annover, nel dacalo di Brema, baliaggio demaniale, e i 1. i/a al S. O. di Harsefeld, a 5 1. S. da Slade. AHLHAUSEN, villaggio della reggenza degli Slali Prussiani di Abrensberga, in cui si trovano miniere di ferro e di piombo. AHUN, bor. della Prussia, circolo e 6 1. 1/2 al S. E. di Muster, in riva alia Werse. Annovera 23oo abilanti die altendono alia filatura del lino. AHLO, isola del golfo di Botnia, sulla cosla occi- dentale della Finlandia, situata a 60*^ 19' di lat. N. , e ic/ 48' di long. E. AHLSHAUSEN, villaggio parroccbiale del ducalo di Brunswic, distr. delP Hartz,circolo e 2 1. al S. S. O. di Grandersheim. Vi sono varii filatoi di lana, e 63o abitan li. AHLTEN, villaggio del regno di Annover, prin- cipato di Luneborgo, baliaggio prevostale d'llten, a 2 1. 1/2 all' E. di Annover, con 670 abitanti. Com- mercia di legnami e di sloviglie. AHMAR (El), nome d"* una sorgente in Egitto, COS! scrilto dai Francesi. J^ed. Amar (El). AHMAD ABAZ, piccola citta delPIndoslan inglese. Ved. Amdabaz. AHMED ABAD, citta delP Indostan, che Francesi ed Inglesi cosi scrivono. Fed. Amed abad. AHMED NAGOR, distretto e citta deirindostan inglese. Fed. Amed nagor. AHMEDPUR,cittadeirAfganlslan. Ved. k^s.r)v ok^e. AHMID ABAD, citta delP Indostan. Fed. Amid ABAD. AHMODAH, gran villaggio deirindostan. Fed. Amoda. AHMOUD, citta deirindostan. Fed. Amud. AHNAHAOUAYS, popolo indiano dell' America. Fed. Anaauai. AHOUAZ, borgo di Persia. Fed. Auaz. AHOUNA , piccola citta delF Indostan inglese . Fed. AuNA. 4 H O 3q8 AHOtNAH, porto della Guinea superiore. Fed. AunI. AHR oAAR, fiume degli Slali Prussiani, prov. del Basso lleno, che ha la sua sorgente nel - illag^io d'Alendorf, nella reggenza di Aquisgrana, scorre dairO. S. O. all'E. E. , e si gella nel Reno, a si- nistra, a 1/4 di 1. N. da Sintzig, dopo un corso di 12 leghe. 11 vino che si fa suUe sue rive e assai stimato, nia non siconserva per molto tempo. AHRABAN, piccolo borgo della Turchia asiatica. Fed. Araban. AHRBERGA, Ahrberg, bor. e castello della Ba- viera, nel circolo della Rezat, presidiale di Herrie- den, a 3 1. 1/2 S. da Anspach, e a 3/4 di 1. S. O. da Ohrnbau. Era un tempo sede allodiale dei coppieri di Ahrberga; fece parte in seguito del vescovato di Aichsliidt, poi passo alia Prussia, indi alia Baviera, per la cessione del principato di Anspach. Conia 355o abitanti. AHRENSBERGA,y^//re^5ier^, villaggio del gran ducato di Mecklenborgo Sclnverin, luogo principalc di un dislr. incastrato nel gran ducalo di Mecklen- borgo Strebtz, che dipende dal baliaggio demaniale e signorile di Wredenhagen, nel ducalo di Mecklen- borgo Gustrow. Sla i 1. 1/4 al S. E. di Wesemberiia, e a 2 1. 3/4 S. da Slrelilz. AHRENSBOCK, bor. della Danimarca, ducato di Holslein, capoluogo d'un piccolo baliaggio, sulla grande strada da Kiel a Lubecca, a 3 1. 3/4 N. N. O. da Lubecca medesima, con un caslello e 700 abilanti. AHRENSBORGO, Ahrensburg, villaggio e ca- stello del principato di Schaueraborgo Lippa, capo- luogo di un baliaggio che contiene 1290 abilanli. Giace a 2 1. 1/4 E. S. E. da Biickeborgo e a i 1. 2/3 N. da Binleln. AHRWEILER, piccola citta degli Stati Prussiani, capoluogo di circolo, prov. del Basso Reno, reggenza e 9 1. 1/4 air O. N. O. di Coblenza suir Ahr. Vi sono delle linlorie, concie di pelli ed una fabbrica di pan- ni. II duca d' Aremberga vi aveva una resideirza. 11 suo principale conimercio consiste in vini del paese molto slimali. Conta 2210 abilanli. L'intero circolo di Ahrweiler ne contiene 25o6o. AHSA, citta deU' Arabia. Fed. Lacsa. AHSA, piccolo borgo di Persia. Fed. Asa. AHSDORF, villaggio degli Slali Prussiani, prov. di Sassonia, reggenza di Merseborgo, circolo e i 1. al S. S. E. di Mansfeld, e a i 1. O. N. O. da Eisleben. Vi sono fabbriche di polassa e di nitro. AHTEBOLI, borgo della Turchia europea. Fed. Ateboli. AHTOUR, forte delP Indostan. Fed. Attur. AHUARICU, fiume deU' America . Fee/. Agua- RICO. AHUN, Acitodunum^ piccola antichissima citta di Francia, spart. della Creuse, circondario e 3 I. 2/3 al S. E. di Gueret, capoluogo di cantone, sopra un monle, a'piedi del quale scorre la Creuse. Vi sono fabbriche di tele, e vi si tengono ogni anno 9 fiere, il i5 gennajo, il mercordi delle ceneri, il mercordi di pasqua, il 26 maggio, il 22 giugno, li 2 e 22 set- tembre, il i.** ed il 22 dicembre, ciascuna di un giorno. Ha 225o abilanti. II suo territorio contiene delle miniere di carbon fossile AHUS, un tempo citta, oggi villaggio marittimo della Svezia, prefettura, e 3 1. al S. E. di Christian- stadt. II suo porto, alia foce deirilelgeo, e Pempo- reo di Christianstadt. Si veggono in quesLo villaggio alcune curiose petrificazioni. Lat. N. 56**; long. E. 12« i4'. 2U9 A i A AI, gran fiuine della Russia europea, nel governo di Oiemborgo, che ha la sua sorgente nelle alle monlagne di Avaliali, scorre al S. O. , poi al N. O., e si getta neirUfa, a deslia, dopo un coiso di 55 1., e dopo iicevulo moltissimi iiumicelli. Al, circondario di Cina, prov. di Scing ching. La cilia che rfe capoluogo Irovasi a 27 1. S. O. da quella di Fung lian, ed a 10 1. dal golfo di Liao tung. Al, circondario di Cina, prov. di Chiang su. La cltta di queslo circondario giace presso il mare, rinipetto alFisola lun tai scian, a 6 L N. N. E. da Nan ching o Nanchino, Lat. N. 34° 32' 24" ; long. E. 116° 3' 17 ". Allivissimo e quivi il commercio per mezzo del caboltaggio, e vi si attende molto alia pe- sca, Questo circondario, ch'e una dipendenza diretta, comprende 2 dislretti. Al, dai Francesi scritto ed anche IP^ay, una delle isole Banda, nel Grande Oceano, che trovasi sotto 4** 27' di lat. S. e 127" 27' di long. E. E circon- dala da rompenti che ne rendono diliicilissimo Pap- prodo. Abbonda di piaute di noce moscala ; sano n'e il clima; la popolazione considerabile. Con la 6 chiusi di 35oo pertiche, il cui prodoUo in noci mo- scale ascende a 1200 quintali. AIA, capilale delFOlanda. Fed. Aja. Ali^, dai Francesi scrilla .-^ja/z, gia /a^o«/a, cilia della Turcliia asiatica, a 2 ore da Eslanos. E circon- dala da giardini e vigneti, e, cosa assai rara neiPAsia Minore, nelle sue vicinanze si coltiva il riso. AIA, in francese Aiha, cilta della idandsciuria, sul fiume del nome stesso, nella prov. di Leao Tong, a 3o 1. al S. E. di Scln lang o Mugden, circondata da vecchie mura, ed assai male coslrulta. AIADI,lribii di Arabi beduini che abila nella prov. di Queliub, in Egilto. Puo quesla Iribii meltere in armi 2i5o uomini, tra' quali i5o cavalieri. AIAGU, montagna della Mongolia, sulla frontiera N, O. della Cliina. E quesla uji ramo delPUlughtag, che forma, collo Sciauiar Daban e V Uidabon, la valle eve si estende il lago Zaisan. Le sue principal! cime s'innalzano a piu di 2000 melri sopra il livello del mare. I numerosi fiumi, che da qui prendono la loro sorgente, scorrono tulti alPE. o alP O. AIAGUS, dai Francesi scritto Aiagous ed anche Ayagous^ fuime della Tarlaria cinese, che scalurisce dai monti Brisei, che unisconsi ai Ballagora, i quali separano le acque delPlrlich da quelle che si get- tano nel lago diBalcac, ove queslo fiume mette capo dopo un corso di 85 1. al S. O. AIANDUN, grosso villaggio della Turchia asiatica, nelP Anatolia, sangiaccato e 23 1. al N. E. di Casta- muni, sul mar INero, a 14 1. O. da Sinope. 1 suoi abitanti sono la maggior parte cristiani. \ i e una miniera di rame nei conlorni. AIAR CAZRA, citta della GranBucaria, a 20 1. E. da Saganian, e 60 E. S. E. da Samarcanda. AIAR NOOR, scritto Ayar noor dai Francesi, lago della Tarlaria cinese, che misura 12 1. dalPE. alPO., e 7 dal N. al S., e giace a Go 1. E. dal lago Alacul. Parecchi fiumi vi versano leloro acque, e tra gli allri il Locrun, il Cutobi ed il Manar. AIAS, comune degli Stati Sardl. Ved. Avas. AIAS, Aegae, piccola cilta o bor. della Turchia asiatica, nelP Anatolia, sangiaccato di Sultaneugni, sulla slrada da Costantinopoli ad Angora, nella valle delPAias Su, fiumicello che si getta nel Chirmir, a ' 10 1. O. da Angdra. Si trovano alP O. di queslo bor. ' una sorgente d'acqua minerale calda, e miniere di raiuc e d'argento. Chiamavasi anticamente Tlier- Encicl. Geogr. Fol. I. A I C 210 viae. I suoi dintorni sono ierlili di riso e cotone, e vi si trova molto bestiame. AIAS o AJASSO, porto della Tui^chia asiatica, sul golfo d'lschenderun o Alessandretla, presso il passaggio dagli antichi conosciuto solto il nome di passo A'hsus, a 16 1. E. da Adana. Lat. N. 36** 57' ; long. E. 33" . Questo luogo frequentatissimo e residenza di un pascia. Gli avanzi di qualche anlico monumento fecero supporre clP esser potesse nel sito delPantica Egea. AIA SOLUC o AIA SALOC, bor. o villaggio del- la Turchia asiatica, nelP Anatolia, sangiaccato di So- gla, a 27 1. S. S. E. da Smirne,sul pendio di una mon- tagna circondata da un forle caslello mal conservato. Gli avanzi di numerosi edifizii, che ancor si veggono in queslo villaggio, diedero a credere che occupasse il luogo delPantica Efeso, senza pensare che quesla celebre cilta, secondo la miglior opinione, era assai piu vicina al mare. Potrebbesi dire piutlosto che i materiali i quali servirono a costruire queslo villag- gio , sono forse avanzi de"' monumenti di Efeso. Checche ne sia, tulle queste rovine atlestano che Aia Soluc dev'essere stala una grande e ragguarde- vole cilia. Scorgonsi ancora ed una grande moschea, assai bene conservata, ed un guasto acquedotto, e molte meschine capanne sparse sopra vasla estensione di terreno. Le colonne delP acquedotto, quelle del portico della grande moschea, un truogolo di marmo di romana scollura, le greche inscrizioni che tro- vansi sullc pielre di questi monumenti diversi, non lasciano alcun dubbio sulla loro primitiva destina- zione; ma ignorasi P epoca precisa della sua fonda- zione, da taluno fat la ascendere al xin secolo. Ta- merlano vi accainpo, dopo essersi impadronilo di Smirne, P anno 1402, e gli avvenimenti attribuiti ad Efeso posleriormente a quesla data, sembra che riportinsi ad Aia Soluc. Questo villaggio ora non e abilato che da alcune famiglie musulmane. AIA TECLA, villaggio della Turchia asiatica, nel- Pisola di Cipro, sulla strada da Limassol a Micosia, a 5 1. S. da quest' ultima cilia. AIBECGA, che i Francesi scrivono .^/Z'e^a/i, bor. delPindostan, regno e 3o 1. 1/4 al N. O. di Travan- core, con un porlo. Quivi si costruiscono de'piccoli navigli. INei laghi salsi e tra le vicine isolette si trovano in quanlita mitoli o ostriche, i cui gusci abbruciati servono a far calce. Lat. N. ; long. E. AIBLING, bor. della Baviera, circolo delP Iser, presidiale di Bosenheim, a 10 1. S. E. da Monaco, presso d conlluente del Mangfall e della Glou. Vi si trovano un caslello, 4 chiese, un oratorio ed un ospizio, con 990 abitanti. AICHA (Bomisch), cilta e signoria della Boemia, circolo e 6 1. 3/4 al N. N. E. di Jung Bunzlau. Vi sono alcune manifatture di tela e cave di pielre. Conta i3io abitanli. Fra quesla cilta e quella di Oschilz si eslendc il celebre muro del Diavolo, roc- cia basaltica di una I. in lunghezza. AICHACH„ citf a della Baviera, circolo del Danu- blo superiorc, sede presidiale, sulla Paar, a 4 1- i/^ N. E. da Augusta, e 18 I. N. O. da Monaco, circon- data da muraglie e fosse. Vi sono 5 chiese,, un ca- stello, varie fabbriche di birra e di orologi. E molto esteso il suo commercio di lino. In poca dislanza si veggono le mine del caslello de' conti di Witlel- sbach, dislrulto nel 1209. Quesla cilia fu saccheg- giata ed incendiata dagli Svedesi nella guerra di 3o anni, e nel 1704 prcsa dagPLiglesi. Conla 1720 abitanti. 14 211 AID AICHALDEN, villaggio nel regno di Virtember- ga, baliaggio superiore e 3 1. al S. O. di Oberndorf, circolo della Selva Nera, con 1820 abitanti. AI CHEU SO, citta e porto di mare di Cina, prov. di Cuang lung, neli' isola di Ai nan, ad i 1. N. dalla capilale delPisola; capoluogo del dipart. di Chiung ceu, sopra una penisola lunga e slretta, formata dalla baia di Pe scia chiang e dal braccio occidentale del JNan tu ta chiang; a mare basso, la meta del- la baia rimane a secco. Nelle vicijianze e sulle isole propinque, veggonsi forti e ridotti, Sporge lungi nella baia una giltata, ed appunto cola e I'abbricata la dogana, Tasto edifizio. Questa cilia e a un di presso grande quanlo la capitale, con parecchie delle sue vie lunghissime, assai larghe e generalmenle pubte e bene lastricale di maltoni o gran quadroni. Pos- sede I collegio, i tenipio dedicalo alia dea Tian fei, proleltrice {lei naviganti, ed e il centro del com- mcrcio deU'isola. Se ne esporlano zucchero, noci d'areca e di cocco, olio di cocco, sale, pelli conciate; le imporlazioni consisLono in merci della Cina ed in lele di colone, pellami, panni inglesi, fucib ed oppio, oggetti provenienli dalla Cina. AIGHUEIM, borg. di Baviera. Fed. Iller Hich- AICHSTADT, rlUa di Baviera. Ved. Eichstadt. AI CIU CAJAN, borgala di Cina, prov. d' Ing cliing; sulla sponda sinislra delP Usuri, 12 1. sopra il confluente di queslo fuinie e deirAiuur. Lai. N. (]f 59' o"; long. E. 1 32" 53' 3o". AICOC, dai Francesi scrillo Haycock, gruppo d' isolelle dello slrello di Mozambico, presso la costa N. O. di Madagascar, al N. della foce del Maringando, sotto 1 3" 3o' di lal. S. e 4G" i5' di long. E. AIGURZIO, coniune del regno Lombardo Venelo, prov. di Milano, distr. di Vimcrcalo, cui va unila la frazione di Caslel Negrino. AIDAB o DIDID, cilia e porlo delP Africa orien- tale, sulla sponda del mar Rosso, dalla parte di Abes, Jiella Nubia. Lal. N. 22** 12'; long. E. 34° 20'. Sla a i3o 1. N. E. da Dongola, e 5; 1. N. O. da Bereni- ce, circontlala pressoche inlieramenle da dcserli. Dal 1068 sino al 1264 servi di punlo di comunica- zione fra T Africa e F Arabia, c le carovane \i s'im- barcavano per Gedda e per la Mecca. Dopo d'allora, avendo esse preso altra direzione, Aidab non e piii cosi frequcntala. Gli abilanli dipendono dai Begia, ed il pascia di Egilto vi manliene un ufiiziale. AIDARSKAIA, bor. della Russia europea, govern o di Voroneja, distr. e 14 1. al S. S.E. di Slaro Bielsk, al confluente delP Aidar e del Sievernoidonel. AIDAT, cilia del Giappone, nell' isola di INilon, principalo di Osiu, a 28 1. N. O. da Nambu. AIDEDJ, piccola cilia della Persia, nel Cusistan, beiglerbeig di Sciuster. Siluata fra monti, sommi- uistra ad Anas il ghiaccio. L'at ia n'e malsana. AIDENBACH, bor. della Baviera, circolo del Da- laibio inferiore, presidiale e 3 1. al S. S. O. di Vilsho- len, con 5 10 abilanli. AIDERAEAD, che gPLiglesi scrivono Uyerahad ed '\¥va.ncQsi Hayder abad, cilia e forlezza del- r Indoslan, prov. di Sindi di cui e la capitale, benche non la maggiore cilia. Sorge sopra un precipizio sassoso, in un'isola forraala dall'Indo e dal Follali, un^ suo tributario, i5 1. al E. di Tatta. Lat. N. 25" 22' ; long. E. y i*^ i'. La popolazione n' e da sir A. Burnes stimala a 20000 abilanli. La fortezza e d'aspello iraponente e dai Sindii si considera fortis- sntia; ma non potrebbe opporre efficace rcsislenza a truppe europec. La forma n' e un pculagono irre- A I D 212 golare; le mura, di maltoni, sono alte circa raelri 7, 5, grossissime al piede, ma che s' assottigliano alia cima e fiancheggiate da torri rotonde ogni 3oo in 400 passa. Li un lato e cliiusa da un fosso largo circa 3 metri e profondo metr. 2, 5o. Nel centro e una lorre massiccia non congiunia colle opere, in cui e deposilala gran parte dei tesori del Sij\d. Quando il colonncllo Pottinger visilo la piazza, erano sulle mura no cannoni, ed anlicamenle aveva 25oo case e diverse moschee entro la citladella ; in presenle, Burnes dice che la forlezza e una mera scorza e le mura sen vanno in rovina. Al N. e il pettall o cilia non forlificata ove risiedono per la piii parte gli abi- tanti in capanne di terra; nondimeno vi sono dei magazzini ben provveduti. Aiderabad ha maniiatUi- re d'armi di diverse specie, impiegando circa un quinto degli abilanli, ed allre di tessuti ricamati, cuoi, ecc. AIDERABAD, cilia del Deccan^, nelP Indoslan , capilale de' dominii del Nizam; in riva al Musa, tributario del Crisna, 71 1. all'O. N. O. di .Masuli- patam, 97 al S. E. d' Aurengabad e 68 alP O. S. O. di Begiapur. Lat. N. 17'' i5; long. E. 80" 55'. La popolazione compreso i sobborghi si stima di 200000 anime. Misura circa i 1. i/3 di lunghezza ed 1 di larghezza, ed e circondato da un muro di pietra, capace di resistere alia cavalleria de' predoni , ma non sufficiente difesa contro P artiglieria. Le vie ne sono angusle, tortuose e malamente insiniciate ; le case per la massima parte d' un sol solaio c fatle di Icgno e d'allri maleriali combustibili. Quivi Ira- versa il Musa un ponte ad archi, largo abbaslanza per due carri di fronte. 1 principali edifizii sono il palazzo c mollc moschee, essendo Aiderabad a lungo slata il forte del maometlismo nel Deccan. Nella cilia sono pure alcuni gran magazzini appartenenti al Nizam, pieni di manifatlure europee. Aiderabad, allora (chiamala Banuggore) fu fondata da Cullub Scia, circa il i585. Nel 1G87 fu presa e data al sacco dalle truppe di Aurengzeb. 11 defunto Nizam tras- feri la rcgia residenza ta colonia 4 distretli, conlenenli 100000 acri, con Tobbligo per essa d'introdurvi la collura delle viti e degli olivi. AIGNAN (Sant'), villaggio di Francia, ncllo spart. della Charente Inferiore, circond. e 2 1. 3/4 al S. E. di Marennes, a i 1. 2/3 S. da Rocbefort, capoluogo di cantone. AIGNAN (Sant'), cilia di Francia, nello spart. di Loira e Cher, circondario, e 8 I. al S. di Blois, capoluogo di cantone. Ha una camera consulliva del conunerpio ; traffica di vini , panni , legna e cuoio, e conla 3ooo abitanti. — Porto un tempo il litolo di contea, ed in seguilo fu erella in ducalo. Chiamossi da prima Hagand, e poscia prese, dal santo vescovo di Orleans, suo protettore il nome ch'ella ora conserva. 11 cantone di Sant'Aignan racchiude Tunica cava di pietre focaie ch' esista in Francia, e che si lavora nei comuni di Meunes, Couffi, Lie, Cha- tillon, ec. Valutasi da 35 in 40 miboni la quantita di tali pietre che vi si preparano ogni anno. 1 banchi di selce piroraaca da cui si traggono, non si riscon- trano se non alia profondila di 3o a 4o piedi; e bi- sogna poi affreltarsi di tagliare la selce tosto uscita dalla terra, dappoichecio non facendo acquista dessa una durezza che rende malagevole I'operazione. AIGN4N, citla di Francia, nello spart. del Gers, AIG 21G circondario. e 7 1. 1/4 al N. O. di Miranda, vicino alia sorgenfe del 31idou, capoluogo di cantone. AIGNAN ( Sant^ ) o AGNANO, isola del Grande Oceano, nelf arcipelago della Luisiade, al S. O. della Nuova Guinea. La costa N. si eleva a grande altezza, ed e coperta di boschi. La estremita piu orienlale di essa trovasi al 10" 46' di lat. S. , e i5o° 18' di Ion-. E. : e disabitala. ^ AIGNAN SUR ROE (Sant'), villaggio di Francia, nello spart. della Mayenne, circondario, e 7 1. all' O. N. O. di Chateau Gontier, capoluogo di cantone. AIGNAY, bor. di Francia, nello spart. della Costa d' Oro, circondario di Ch;'tillon sur Seine, capoluogo di can lone, a 9 1. 2/3 N. O. da Digione. Vi sono manifatture di tele, fucine, concie di pelli ed una sorgente di acqua salsa. Conla 860 abitanti. Si sco- persero nei canlone di Aignay anliche tombe, e spesso vi si Irovano medaglie dei primi imperatori' ro/nani. AIGNE, bor. di Francia, nello spart. della Sarlhe, a 2 1. 1/4 N. O. dal Mans. AIGNEY, ruscello di Francia. Fed. Coquille. AIGRE, piccola citla di Francia, spart. della Cha- renle, circondario, e 4 1. 1/2 al S. O. di Ruffec, capoluogo di canlone. Connnercia in grani, canapa, lino, vini, e sopraltutto in acquavite. Yi sono 12 fiere annuali, fissate il 5 aprile, 25 giugno, 6 novembre, c d giorno 8 degli allri mesi, che vengono assai fre- qnentate. Conta i5oo abitanti. AIGREFEUILLE, villaggio di Francia, spart. della Charenle Inferiore, circondario, e 4 1. 1/2 al N. N. di Hocheforl, capoluogo di cantone. Contiene 25o case. AIGREFEUILLE, villaggio di Francia, spart. della Loira Inferiore, circond., e 4 b 1/2 al S. E. di Nan- tes, capoluogo di cantone. Vi si fabbricano tralicci per collrici. AIGUEBELLE, Aquabella , piccola citta degli Slali Sardi in Savoia, prov. di Moriana, capoluogo di mandamento, a 6 1. 1/2 N. N. O. da San Giovanni di i^loriana, sulla riva sinistra dell' Arc, e snlla strada d' Italia pel Monte Cenisio, a 325 metri sopra il bvello del mare. Le acque limpide dell' Arc, che scorrono con rapidita, vi diffondono una freschezza debziosa nell' estiva stagione. La citta e assai bene edificala e molto industre. Yi si scorge un antico castello. Vi sono molte concie di pelli, e a 3 1. di la, nella montagna di San Giorgio, si trovano alcune miniere di rame e di ferro : dalle fonderie escono 357oquintali di ramerosetta. Questa citta, conosciuta un tempo sotlo il nome di Carbonaria, distrutta dai Borgognoni verso il v secolo, e ricostruita sotto il nome di Aquabella, fu di nuovo saccheggiata dai Saraceni verso I'anno 835, e rifabbricata da Beroldo, re dei Sassoni, nei 998. I principi di Savoia vi fecero la loro residenza. Tommaso i, conte di Moriana, qui nacque nei 1 177. Essa e celebre eziandio per la bat- taglia che i Francesi e gli Spagnuoli, comandati da don Filippo di Parma, vi guadagnarono, nei 1742, sulle truppe del re di Sardegna. AIGUEBLANGIIE, villaggio degb Stall Sardi in Savoia, prov. di Tarantasia, mandamento di Mou- tiers, sulla riva deslra dell'Isere. Nelle sue vicinanze trovansi una cava di gesso, una di tufo ed una sor- gente d' acqua ferruginea. Ha 363 abitanti. AIGUE PERSE, Acqua sparsa Avernorum , piccola citta di Francia, spart. del Puy de Dome, circondario e 3 1. 1/2 al N. N. E. di Riom, capoluogo di cantone. Tutia la citta non forma che una sola Slrada, Je cui case sono ben costrutte. E patria del '2\rj A I G celebre poela Giacomo Delille. In viciiiaii/a Ji quc- sfa citla, si tro-va una fonte di arque niinerali gazose ed il castello de la Roche, ove nacque il canccllicie de THopital. Ha 454^ abllanti. AIGUE PERSE o AIGUES PERSES , Jcqua versa, how di Francia, spart. del Kodano, (-ircon- dario e 8 1. 2/3 al N. N. O. di Yillafranca, canlone, e 2 1. al N. O. di Monsols. Con la 25o case. AIGUES BONNES, casale di Francia nello spart. delFAude, circondario di Limoux, cantone di Ro- «iuet'orl, dipendente dalla coniune, e 1/2 1. al N. di Pailaurens, a 2/3 di 1. S. O. da Gaudies. Vi e una sor^rente di acqua minerale. AIGUES CHAUDES, Jcque caJde, vlllaggio di Francia, spart. dei Bassi Pirenei. Sonvi sorgenti d' acqne termali ; a 6 1. S. da Pau. AIGUES MORTES , Jcr/ue morte, piccola citla di Francia, nello spart. del Card, circondario, c 7 1. al S. S. O. di Nimes, capoluogo di canlone, situata air iiicrocicchianiento dei canali della Grande Rou- hina, di Bourgidon e di Beaucaire, a i 1. i/3 N. E. dalla foce della Grande Ronbina, nel Medilerraneo. Lat.N. 43° 33' 58"; long. E. i" 5i' 7". Quesla cilia e cinla da forli mura fiancheggiate da i5 lorri. Le sue slrade sono eguali e dirittc, e le case costrutte in pietra da taglio non hanno che nn solo piano. Una spezie di castello forte, cliianiato Torre di Co- slanza,sorraontato da un fanale, sta sol kiogo pin alto, servendo di faro. Aigues niorles, per la sua posi- zione, e nn posto mililare di molta considerazione per la difesa di quesla cosla, e dipende dalla dire- zione d' artiglieria di Mompellieri. Comniercia in pesci freschi e salati, ed in sale. Yi sono due fiere ogni anno, ma di poca imporlanza, Puna, V 8 settem- bre, di otto giorni, e P altra, li 3o novembre, di quindici. I suoi contorni sono pieni di paludi e di slagnl, di cui il piu grande e quello del Repaus- set, che rendono Paria poco sana, e fece dare a que- sla citta il nome che porta, il quale significa acque dormenti o morte. Anche il suolo n' e sabbionivo e non niolto ferlde. Le immense saline, conosciute sotto il nome di Peccais, trovansi a 2 1. dalla citla, che conla 2897 abilanti. Nel 1248, Aigues mortes non era che nn \ illag- gio, con un porto snl Medilerraneo, che poscia si e ritiialo. San Luigi ne fece Pacquislo Panno stesso, e vi s'imbarco per la Terra Santa, facendovi costrui- re la citta ed il castello. Nel 1269 egli nuovamente s' imbarco qui per la Siria. Francesco i re di Francia g e Carlo v re di Spagna ebbero in queste mura nn a abboccamento nel i538. AIGUES VIVES, Acque vive, vlllaggio di Fran- cia, nello spart. del Card, circondario, e 4 b al S. O. di Nimes, canlone, e i 1. 3/4 al S. E. di Som- mieres . Yi sono alcune fabbriche di acquavite, e 1687 abitanti. AIGUILLE (L') , Jguglia, monte della Francia, nello spart. delP Isere, cantone di A^ezille, situato fra il casale dei Souchous ed il bor. di Corps, a i 1. i/3 N. O. da Corps, a sinistra della grande strada da Grenoble a Gap. Dalla sua base sino alia meta del- P altezza, offre la figura di nn cono troncalo, e di la sino alia cima, diviene nna rnpe verlicale, che sem- bra di forma cubica, presenlando, «otto la figura di un enorme edifizio, il volume di una seconda mon- e che le serve di base. A 1 L mare. Carlo vm, passando per Grenoble, nel recarsi alia conqnista del regno di Napoli, vi spedi Antonio di Dille, signor di Beanpre, il quale pervenne, il giorno 26 giugno 1492, sulla spianata della sua som- raita, ove, dicesi, che Irovasse una bella foulana, ed un raonlone a sette veUi, che fm da principio del suo crescere si suppone ivi trasporlalo da qualche aquila. AIGUILLES, villaggio di Francia, spart. delle Alle Alpi, circondario, e 4 1. 3/4 al S. E. di Briancon, capoluogo di canlone, sul Guil. Vi si fanno buoni forinaggi, che si spediscono a Marsiglia, Tolone, Mompellieri e Perpignano. AIGUILLON, piccola cilia di Francia, nello spart. di Lot e Garonna, circondario, e 5 1. 3/4 al N. O. di Agen, canlone, e i 1. 3/4 al N. O. di Porto Santa IMaria, al conllnente del Lot e della Garonna, in una valle assai fertile. Ha una fabbrica «li saie e di dro- ghelti, traffica in biade, canape, vini ed acquavite. Conta 4080 abitanti. Nel i345, Giovanni, duca di Normandia, figlio di Filippo di Valois, poi re di Fran- cia, vi fece Passedio, e si vide forzalo a levarlo dopo quattordici mesi. Pretendesi da molti che a questo assedio per la prima volta si adoperassero i cannoni. Nel 1699 fu eretta in ducato in favore di Enrico di Lorena, figlio del famoso duca di Mayenne, che con esso si estinse, passando poi successivamente in altre famiiflie. AIGUILLON (L'), vlllaggio di Francia, spart. della Vandea, circondario, e 4 1. i/3 al N. N. O. dalle Sables d'Olonne, canlone di San Gilles sur Rie, a I 1. 1/4 dal mare, con 975 abitanti. AIGUISTAN, deserlo arenoso della Talaria indi- pendenle, alP O. di Sinn. AIGUN, casale di Francia, nello spart. de' Bassi Pirenei, circondario, e 6 1. al S. di Oleron, cantone di Accous. Ne'snoi dintorni si Irovano cave di mar- mo a vene blanche, rosse, verdi e violette; ma esso non e susceltivo di ricevere un bel pnllmento. AIGURANDE, cilta di Francia, nello spartimento dclP Indre, circondario, e 4 1. i/4 al S. O. dalla Cha- tre, capoluogo di cantone, ove si fa un gran com- mercio di bestiame, e si tengono ogni anno fiere assai frcquentate. Conta 161 7 abitanti. E situata parte sopra un'altura e parte nel piano, in un paese che in genelale non produce se non de' grani mniuti. A^edesi in essa un antico monumenlo, sul quale pero gli abilanti stessi non conservarono veruna tradi- zione sicura. Per la sua coslruzione in pietra da ta- elio e per la sua forma ottangolare sembra risalire 1 piu rimoti, e poi tulto fa supporre , che fosse un luogo destinalo a'sacrifizii. Al lANG SO, in francese //a ijawg- ^o, forlezza della Cina, prov. di Scian tung, in una piccola penlsola, sulla cosla S. E.,a32l. S. E. dalla citta dello spart. di Tcng ceu. Al lEN, in francese Hai yen, dlstr. della Cina, uel N. della prov. di Ce chiang. La citta di questo distretto e presso al mare di Corea, a 8 I. S. E. dalla citta dello spart. di Chla ing, e a i4 1. N. E. da quella dello spart. di Ang ceu. Al lU SO, in francese Hai you so, forlezza della Cina, prov. di Ce chiang, a 12 1. N. E. dalla citta dello spart. di Tai ceu, sul mare di Corea. Come la magglor parte delle forlezze di quesla costa, ha dei sobborghl, i cui abitanti esercilano il cabottagglo e la pesca. • t> i • AIKOE, isoletla della Russia, nel golfo di Bothnia, tagna sovrapposta alia prima, E questo il Monfe //2acce^^/Z>i7e, conosciuto sotto , , . at « o . i^n il nome di Monte Aiguille, che passa per una delle presso la cosla della Finlandia. Lat. JN.bi 12 , lon^ maraviglie del Delfinato, stimandosi la sua maggiore E. 18'' 67'. j^i^„„ altezza piu di 2000 tese al di sopra del livello del AILX o ELANA, in francese Allah o Aelana, 219 AIM ciUa (Jistrutta deir Arabia, nelPEgiaz, sltuata nel seno Occident, del golfo di Bar cl Acaba, a 43 1. 3/4 alPE. da Suez, in faccia a Colsuni. Da quesia cilia, si spesso confusa con Acaba, partir face\a Salomone le sue flolte per Ofir. 1 Turchi vi coslrussero una piccola cittadella nella quale njanlenjrono una ^ruar- nigione per la difesa delle carovane. E questo il luo- di ritrovo dei pellegrini musulmani d'Egittoe degli Slali Barbareschi, che vanno alia Mecca ed a Medina. AI LAM, in francese Hai lam^ isola del mar della Cina. Ved. Ai nan. AI LANG SO, in francese Hai lang so, fortezza della Cina, prov. di Cuang lung, in una penisola che si avanza al N. dclP isola di Ai ling, a 26 1. E. dalla cilia dello spart. di Cao ecu. AI LIi\G, in francese fJai ling, isola del mar della Cina, sulla cosia merid. della Cina, prov. di Cuang lung, rimpelto alia foce di un fiume, e al S. 0. della baia di Canton, a 25 1. E. S. E. dalla cilia dello sparl. di Cao ecu. AILLAN SUR TIIOLON, bor. di Francia, nello sparl. della Yonne, circondario di Joigny, capoluogo di cantone, a 4 1. N. O. da Auxerre. Vi' sono mani- fallure di panni comuni, e 800 abilanti. AILLEVANS, \illaggio di Francia, nello sparl, deir Alia Saona, circond., e 2 1. 3/4 al S. (). di Lu- re, con lea di A'illersexel, dove vi sono de'lilatoi di colone, c 400 abilanli. ^ AILLEVILLERS, villaggio di Francia, spart. del- FAlla Saona, circondario di Lure, cantone di Saint Eoup, a 2 1. 1/2 N. O. da Luxeuil. \i sono labbri- che di laUa, 3 fucinc, martelli ad a(;qua e Irafde, con 1400 abitanli. AILLON, villaggio degli Stali Sardi, prov. della Savoia propria, mandamenlo di Cliatclard, a 3 1. 3/4 N. E. da Ciamberi, sopra un acrocoro indinato al S., in faccia a belle foresle. Vi si trovano una miniera di ferro, una fonderia ed una fabbrica di chiodi. Conla jG88 abilanli. AILLY LE HAUT CLOCIIER , bor. di Francia, nello spart. della Sonima, circondario, 6 2 1. 2/3 al- FE. S. E. di Abbeville, capoluogo di cantone. Vi e una cartiera. AILLY SUR NOYE, bor. di Francia, nello spart. della Somma, circond., e 4 1. 1/2 al N. O. di Mont- didier, capoluogo di cantone, sulla Noye. 11a una cartiera. AILRINGEN, borgo del regno di Virlemberga, circolo deiriaxt, baliaggio superiore e 2 1. 3/4 al N. di Kunzelsau, suir iaxt,"con 728 abilanli. AIMABAIDA, nome attuale del tempio di Giove Ammone, nella Barbaria. Fed. 0mm Beida. AIMARAEZ, prov. del Peru, confinanle al N. O. e air O. colla prov. di Andalluailas, al S. con quella di Parinacoca, al S. E. con Cumbivilcas, e alF E, con Cotabamba. Ha 45 1. di lunghezza dal N. al S. , e 9 1. di larghezza dalPE. alPO. La sua superficie e sparsa di alte montagne, le cui cirae sono tutte coperle di neve. 11 clima generalaiente e freddo, ad eccezione di qualche valle, ove raccolgonsi zucchero e grani. E irrigala da tre fiumi, che pero non le servono a nulla, per Peccessiva altezza e le dirupate loro sponde. Riunendosi, formano il Pacacaca,che si sca- rica nel Abancay, e le cui sponde comunicano in- sieme per mezzo di 40 ponti di legno e di corda. L'Aimaraez ha numerose miniere d' oro e di ar- gento, che non vengono esercilate per la indolenza e raiseria degli abitanti ; quelle altra volla lavorate, oggi sono soraraersc dalPacqua. Fu proibito di sca- AIN aao vare le miniere di mercurio. Conla iSooo abitanli, e conliene 5o borgale o villaggi. AIMARGUES o AYMARGUE , piccola cilia di Francia, nella Linguadoca, spart. del Gard, circonda- rio, e 4 1. 1/2 al S. O. di jSimes, cantone di Vauvert, posla in mezzo a'paludi. San Luigi ed Alfonso conle di Tolosa suo fratello, quivi unirono le loro truppe per le crociate, non essendo ancor popolata Ai^^ues mortes. Era una buona fortezza, della quale s'impa- dronirono i proleslanti nelle terribili guerre di reli- gione. A13iE, bor. degli Slali Sardi, in Savoia, prov. di Tarantasia, capoluogo di mandamento, a 2 1. 3/4 N. E. da Moutiers. Questo borgo fu un tempo cono- sciuto sol to il nome di Axima, e crcdesi fosse il forum Claudii dei Romani. Giace sulla riva deslra delPLsere, sui torrenli di Orjnonte, di Bonnegarde e di Pugin, e a 2274 piedi di elevazione sopra il livcllo del mare. Vi si scorgono due anliche porta, sotto Puna delle quali passa la slrada del San Ber- nardo. Vi si rinvennc, fra le altre curiose antichila, " un monumento in onore delP imperatorc I raiano, che ricorda Pantica indicazione locale con queste parole: Foro Claudii publico, ed altre inscrizioni che comprovano cssere slata Axima la capilale del paese, dopo la dislruzione di Centro, citta sua vici- na. Conla 838 abitanli. Ne'dintorni vi sono alcune miniere di carbon fossile. AIMEN, lago della Russia europea, nel governo della Finlandia, dislr. di Kuopio, al N. del lago di Sainia. AIMEN, citia di Corea, prov. di Ciusin, a circa G 1. dalla costa del mar Giallo, ed a 3; 1. S. O. da An iang. AIMER (EL), in I'vanceaeff aimer (el J, slazione del dcserlo di Nubia, nel N. E. della Nubia, sulla slrada da Assuan a Sennaar, a 55 1. S. S. E. dalla prima di queste cit la. In una piccola pianura circondata da sco- scese coUinc vi sono numerose sorgcnti, le cui acque hanno, la maggior parte, un sapor amaro e disgu- stoso, e sulle cui sponde si trova il nitro. AIMOUTIER, cilia di Francia. Fed.KyMOVTiER. AIN, iiume di Francia, che diede il suo nome alio sparl. da esso parlicolarinente irrigato, ed ha la sua sorgenle nelle montagne dello spart. del Jura, a I 1. 1/2 S. da Nozeroy, e si getta nel Rodano, dirijii- pello al villaggio di Anlhon, 8 1. al di sopra di Lio- ne, dopo un corso di circa 38 1. dal N. E. al S. S. O., delle quali 27 sono navigabili col mezzo di zallere sollanto durante il tempo delle acque medie, dal villaggio di Poitte, nello spart. delJura, fino alia sua foce nel Rodano. Convoglia principalmenle legne da bruciare e da opera. Lunghesso le sue rive, si co- struiscono baltelli che si mandano vuoti a vendere a Lione. I principali affluenti delP Ain sono a sinistra, la Bienne, POignon, P Albarina, e a deslra la Valouse ed il Suran. AIN, spart. di Francia, formato da quella parte del governo di Borgogna, che comprendeva la Bres- se, il Bugcy ed il paese di Gex, e dal principato di Dombes. Trae il suo nome dal fiume Ain, che Pal- traversa dal N. al S.; si estende fra 45" 35' e 4G" 3o' di lat. N., e fra 2*^ 20' e 3*^ 35' di long. E. Conlina alPE. con gli Stati Sardi e la Svizzera; al N. collo spart. del Jura, e parte di quello di Saona e Loira, che lo chiude alPO,; e al S. con quello delPIsere. Lunghezza 24 leghe, larghezza 18, superficie 271, popolazione 34600 abilanli. E naturalmenle diviso in due parti distinte : Puna orientale e coperla da montagne, che sono un prolungamento delle Alpi, AIN :i2i che, sollo cerli riguavdi, riallaccano alia catena del Jura. Taluna di esse ha 700 e 900 lese di allezza al di sopia del mare. Le sue yalU sono prolonde ed inlersecate da rapid! lorreiiti. La parte mend, di queste alture si couosce sotlo d uome di monte Credo, la cui base e La-nala dal Uudano. Le som- iiiita, verso il S., olfrono un piu ridenle aspeflo di quelle verso il N. Air O. del Credo si eslende d Ri- verraont, catena di monlagne e di colline, parte delie quali c tutta coperla di vigneli. La parte pui occi- dentale e piana, e forma un acrocoro irn-ato dalla Reyssouse, dalla Veyle e dalla Cholaronne, che scor- rono tulle dal S. alN. O., e vanno ad nigrossare leacque della Saona. Quest' acrocoro va solcato di piccoli colli poco alti ed assai vicuii. 11 suolo n e composlo di una terra ve^^etale, poco soda, che pog- gia sopra una base argillosa, estremamente compatla edimpermeabile; il che spiega la sua natura palu- dosa L' acrocoro anzidetto si estende al S. L. sino alia foce dtir Ain nel Rodano. Questo spart. e irn- eato da gran numero di piccoli humi, 1 maggiori de' quali sono quello che gli du il nome, e la A alse- rina. La Saona forma il suo limite alPO., ed d Ro- dano al S. 11 lago di Nantua, situato verso d mezzo dello spart., nelle monlagne, e a 212 tese al di sopra del livedo del mare. Nel S. O. gli slagni sono nume- rosissimi, e dnrante una parte delF anno si popolano di pesce, e neir altra si disseccano afftne di collivarli ; n]a la uraidita che cagionano riesce sempre nocevole alia salute. Vi sono acque minerali a Pont de Veyle, Toy e Ceseriat. Da Pont de Vaux alia Saona si costrui un canale di una lega appena. La tenipera- tura dello spart. e variabile, umida essendo nell O., e piu secca e quindi piu sana air E. Quasi la decima parte del suolo e coperla di boschi. Tutta la por- zione alia e arida, e vi si trovano foreste di abeli. La re^ione S. E. delle monlagne e meno alpestre della precedenle. La parte N. della pianura e guer- nita di foreste e di cedui, e vi si riscontrano lande e terre incolte, quantunque una grande porzione ne sia ben collivata. La regione del S. O. e piena di stagni, di paludi e di boschi in catlivo stato. Questo spart. appena produce i'rumento bastante pel man- tenimenlo dei suoi abitanti. A i si raccolgono orzo, vena, forraentone, frutti, molto foraggio e vnii, tra i quali i piu stimati sono quelli di Belley ed 1 vini I bianchi di Pont de Veyle. ingrassano grande quan- tita di bovi nelle belle praterie de la Reyssouse, e della Chalaronne, come pure porci e bestie lanu- te. Le capre vi sono in grandissimo numero, ed i cavalli formano un ramo considerabile di commer- cio, 11 poUame e eccellente, e si manda da lontano. 11 ferro, Targilla, il marmo, la plelra da taglio e le pietre litografichc, la torba e V asialto sono le prin- cipal! produzioni minerali. La industria consiste in alcune fabbriche di tele e di cotone, in velraic, cartiere e concie di pelli. Si ristringe il suo com- mercio principale a derrale, legnami, asse diabete e di quercia, oriuoli, fantocci di San Claudio, seta di rocchetto, oro tirato e battuto, e prodotti delle sue fabbriche. Questo spart. e diviso in 5 cuxondarn che sono : Bourg, capoluogo, Nantua, Belley, Gex e Trevoux, suddivisi in 35 cantonl, che formano 442 comuni. Elegse 5 membri alia camera dei depu- tali, fa parte della vi divisione militare e della diocesi di Belley, ed e compresa nella glurisdizione della cor- le reale di Lione e deiraccademia della slessa citta AIN A, bor. di Spagna, pro v. e 8 I. 2/3 al S. S. O. di CIdnchilla, nclla Maucia, suUa nva simslra del Mundo. AIN 222 AINABACT. Fed. Lei-anto. AINi^ BOLl, in francese AinaU holy., citta della Turchia asiatica. Fed. Ineboli. AINAD, citta d' Arabia, nelP Adramaut, a cwca 100 1 da Chescin e 60 da Seer. Lo sceic dipcn.ie tial sultano di Giaifa. Lat. N. i»" 25' ; long E. 53" 3o'. AINADA o INADA, citta della Turchia europea, in Rcmelia, sangiaccato e i I. alP E. di Chirc Cluhs- sia, suir Aia Paoli, a 1/2 1. dal mar Nero. In poca distanza e al N. E. da qucsla cilia vi c un piccolo golio chiamato porto di Ainada. — II capo del nome slesso e d Thynias promontorium degli antictn, e giace a 4i« 53' di lat. N., c 25" 43' di lo"g- AINADIC, in francese scritlo Ainadjik, i)orgo della Turchia europea, governo del capitan pa.scia, sangiaccato e i5 1. 1/2 al N. E. di Galhpob, capo- luogo d'una giurisdizione del nome slesso; suimare di Marmara. Vi e un mercato ed una casa di canla, ove si dislribuiscono viveri ai poveri. AIN AMIL, in francese Ain hamil, vdlaggio del- la Turchia asiatica, nella Siria, pascialato Acri, a il.S. daCana, e i L 1/2 N. dal Monte l abone, sulla strada di San Giovanni d' Acri a liberiade. _ AI NAN o AI LAM, in francese Hai nan o Jlai lam, isola del mar della Cina, alP E. del golto di I on chin o Tonchino, presso la prov. di Cuang tung, nella quale forma lo spart. di Chiung ceu fu. Non e divisa che da un canale di 4 1. di larghezza dalla penisola di Lui ceu, ch'e la porzione piu mend, del continente chinese. La punta nguardata come formante la estremita boreale di Ai nan e il capo settentr. di una isolctta che termina, alPE., la baia di Pescia Chiang, o Scln ing chiang, e la cm posizione e presso a poco al 20« 40' di lat. N.; la punta pm mer id. chiaraasi lung co tsui (becco del parrocchet- to), e si trova sotto 18° 9' 35" di lat. N. e 107 i4 i5 di long. E. ; la punta piu Occident, e d promontorio formato dal monte Tsiun ling scian, al N. della baia di U ui Chiang ; infine la punta piu orient, e il capo Tung cu scian, al 20^37' di lat. N. e 108 43 di long. E. La sua lunghezza, dal N. E. al S- O., e di circa 60 L; la sua maggiore larghezza, dal N. U. al S. E. , di 3o 1. , e la sua circonferenza di 160 leghe. E Pisola di forma quasi ovale; la costa orient., in generale scoscesa e piena di roccie; quella del sud si trova intersecata da belle bale, che offrono un asilo sicuro e comodo durante il monsone ^•}^ '-> quella del N. O. e bassa e circondala da banchi di sabbia e da alti fondi che si avanzano in mare. Verso ilcentro delP isola, sorge PUci scian, la pm alia raonlagna di questo paese, che giuuge lino alle nubi, e spinge da ogni lato rami che attraversano I isola, non lasciando fra essi che valli e qualche tertile pianura. Da questa montagna escono tutti 1 gramii fiumi deir isola, che sono il Li mu chiang, il la chiang, d Ciang chiang, il Nan ian chiang, dNing iuan sciui, il Ta o sciui, ec. II clima di Ai nan e cal- dissimo, ma Pardore del sole e temperato dai venti del mare; nebbie frequenti ed abbondanli rugiade vi producono una grande nmidita che conscrva la freschezza delle piante. Sulle cosle si fanno spesso sentire gli uragani. La parte orientale delP isola e in generale ste- rile e coperla di pahiiisli areca ; quella delPO., al contrario, e fertilissima, e produce riso ed altri cereali in abbondanza ; se ne fanno comunemen- te tre annue raccolle , e si coltivano pure palate, principal cibo degli abitanti poveri, zucchero, una grande quantita di frutti, tabacco, indago e co- tone. Le foreste che coprono le monlagne sono 223 AIN popolate dai legni ulili e preziosi, fra i quali si osserva il sandalo, il legno detto delBrasile, I'ebano, il cocco, il bosso, il legno di rosa, il legno d'aquila, il drago, die produce il sangue di drago, ec; si trova pure neirisola Paloe, che si paga in argenio AIN peso per peso ; il balsamo del Brasile, il fo lo mi, ti utto delV artocarpus integrijolia , ch'e grosso come un moggio e dk un succo della consistenza delmele, ed il cui olezzo profuma tutta ua'abita- iione; il ailsi, o la vernice di mare, come pure diverse piante medicinali o velenose. Le montagne servono di riliro alle tigri ed ai rinoceronti, il cui numero e pero diniinuito ; vi sono gran cervi, daini, e selvaggiua di ogni specie, e si osserva una grande specie di scimia rassomigliante all orang utang. Sonovi pure molti insetti e scrpenti assai pericolosi, e fra gli allri la grande specie di boa Si allevano molte api, delle quali si asporla il prodol- 1o della cera ; un inselto chiaraalo in cinese pe la cmng, produce una cerabianca colla quale si fabbri cano, nella citta dello spart. di Chiung ceu, una con- siderabile quantila di candcle, che sono Vo^^eiio di csleso commercio. Sulle coste, in generale "abbon- dantissnne di pesce, si Irova pure I'ostrica da perle e SI pesca anche bel corallo; si prendono, sulle rive' niolLe lartarughe che danno belle scaglie. 1 liumi convoghano oro, e sotto la dinastia dei Tan'' i distrelti di lai ceu, Cin ecu. Tan ceu e Van an cen pagavano una porzione delle loro imposle con oro delpaese. Alia stessa epoca, eranvi miniere d'ar- genlo in vicinanza del distr. di Van an ceu, chia- rnafo oggidi Van ceu. Le saline, sulla cosla, forni- scono un ricco prodolLo. Gli aborigeni di Ai nan si chianiano //; i ci- vilizzati sono chiamali, dai Cinesi, ge li, e quelli che vivono nello stato selvaggio, seng IL 1 casali dei U che riconoscono il governo cinese , sono in numero di i2o3. Questi aborigeni, di piccola slatura, hanno un colore rossiccio, e, prima del- la conquista, raggiunto aveano un certo grado di mcivdimenlo, ma il loro linguaggio diff'eriva com- pmtamente dai cinese. Gli abilanti di Ai nan si vestono come i Cinesi ; pero rabbigliamento del- le donne e meno incomodo di quello delle Ci- nesi. Sono molto inclinati ai piacevi. Le donne cro- dono qui maggior liberta che nel reslanle della Cina, e sono piccole, ma ben fatle. L\iso del betel e dell areca e generale, ed ha una funesta influenza sui loro denti. Quesfisolani sono alfabili, ospitali ed obbbganli; ma dappoiche il commercio si sparse sulle loro coste, essi molto perdettero delle loro buone quahta, e si rimprovera loro soprallutlo di essere inclinati alia rapina . La popolazione dei maschi e, secondo un pubblico stato promulgato nel 1823, di 987725 individui, non compresi i'sel- vaggi. _ Ai nan significa sud del mare. I Cinesi pro- nunziando con difficolta la lettera n, al princ^pio ch una sillaba, vi sostituiscono la I, dimodoche i na- Tigatori sentono d' ordinario pronunciare Ai Ian. La scoperta di questa isola fa fatta sotto Timpe- ratore Vu ti, della dinastia degli An, verso I'anno 108 prima di Gesu Cnsto. Fu ben tosto assoggettata al- 1 irapero, e divisa in due principati, che furono ora nuniti, ora divisi; dopo la dinaslia degli An, cadde m potere dei re di U, ma poscia i Tsin la ricupera- rono. Sotto le 5 piccole dinastie che regnarono nella Cina dopo 1 Tang, e nella prima meta del x secolo, Ai nan fece parte del Nan an, regno indipendente, che in distrutto nel 971, dai fondatore della dinastia dei Sung. Nel i38i, lu posta sotlo la dipendenza del governatore della prov. di Cuang lung, cd o-cidi forma lo spart di Chiung ceu, diviso in i3 parti, di cui 3 sono dei ceu, o circondari, e 10 de-li ian o distretli La citta, capoluogo di questo spart., e situata sulla costa setlentr. deir isola AINAY LE CHATEAU o AISNAY, piccola ciUa cliljrancia, spart. delF Allier, circondario enl i/o al N. di 3Ionrlucon, cantone e 3 I. 1/4 al N O di Cenlly, presso il hume di Sologna. Vi e una mani- lattura di droghetti, ed una concia di pelli. Conta 932 abitanti. ^ AIx\ClLLE, villaggio di Francia, nello spart. del Bassi Pirene., circondario di 3lauleon, cantone e 1/2 1. al S. L. di San Jean Pied de Port. Vi e una cisler- na di acqua salsa, dalla quale si estrae il sale AINCOURT, villaggio di Francia, nello sparl della Senna ed Oise, circondario e 2 1. 1/4 al N N E.di Mantes, cantone e 2 1. al S. di 31agny. Vi e' una tabbnca di berreltame. AINDLING o AINLING, bor. della Baviera, cir- ''''r', 'l^'^f'^^'^'o superiore, presidiale di Aichach, a :i 1. 3/4 al N. N. E. di Augusta, con 525 abitanti. AINEGHEUL o AGIO NICOLO, piccola citia o Dor. della Turcliia asiatica, nelP Anatolia, san-iac- calo di Codavendchiar, sulP leni Su, ad 81 lA S E da Brussa, e 9 1. al S. di Isnic. AIN EL SALA, citta del paese di Tuat, a 12 1. N. L. da Agabli, e 237 O. N. O. da Murzuc. AINO, Ainos, popoli delPAsia orient, che abitano pnncipalmente le isole di leso e di Cioca, ove vivo- no fnbularii ai Giapponesi : occupavano essi una parte delle Curili, ed una maggior eslensione di paese, da dove furono successivamente scacciati da popohpiu forli. Sono di grande slafura e di cor- po robusto. Hanno nera, lunga ed ispida capiglia- tura, e parimcnfi nera e folia la barba. Le donne tengono le chio.ne chi annodate sul capo, chi sparse sul volto. Alcuni viaggiatori assicurano che gli Aino hanno tutto il corpo estremamente velloso. II capi- tano Krusenstern, navigatorc russo, nega una tale parlicolarita, e la sua asserzione si trova confermata da quella del p. de Angeli, che, nel xvii secolo, fece un lungo soggiorno presso questi popoli. Gli uomini e le donne costumano d'imprimersi figure o segni indelebili sulla pelle, dipingendosi anche le labbra. II loro comune vestiario e poco di verso in am bo i sessi, consistendo generabnente in pelli di foclie e spesso in una stofla, che le donne vanno tessendo col hlo della corteccia di certo salice. I ricchi ve- stono di tele azzurre del Giappone e della Cina. lanto gli uomini che le dojine portano agli orecchi anelh d'oro o d'argento. Le donne sono^anlo mo- deste e riserbatc, quauto gli uomini alPestremo gelosi; cio non pertanto e ammessa la poligamia, e senza restrizione o riguardo alcuno pci legami del sangue, cosicche spesso il fralello sposa la sorella. L'adulterio e punito col taglio dei capelli al colpe- Aole. Un uomo pero, che una donna maritata tenta di sedurre, esige per pegno d' amore i suoi pendenti, e quindi, se vien per caso sorpreso dai marito, mo- strando egli un tal dono,va sicuro dalla costui vendet- ta. Gli Aino esprimono il loro dolore per gli estinti con certi coi/ibaitimenti, ne' quali, quantunque si- mulati, spesso danno e ricevono sanguinose ferite. Sono eccellenti nelParte del nuoto,''e nel saltare sopra una corda lesa a 6 o 7 piedi di altezza, tale essendo la loro agilila, che uguagllano i cervi nel corso. Hanno per armi^ offensive "Parco, le freccc, la lancia, e per difensive, una specie di scudo coperto 325 AIN di cuoio. Si vedono spesso pralicare alcuiie ceri- raonie, accendere fuochi e fare libazioni in onore di Camoi, divinita giapponese. Le abitazioni loro consistono in capanne, ove si coricano sopra sluoie. Ignorando Tarte di scrivere, il loro comniercio coi Giapponesi si la col mezzo di permute. Conoscono appena F agricoltura , e vivono principalmente di pesci e di cacciagione. II loro linguaggio non ha alcuna cont'ormila con quello dei Giapponesi, dei Mandsciu e dei Camtsciadali, loro vicini ; ma, quan- lunque meno dolce e men sonoro die quello dei Giapponesi, non la senlir mai quei suoni aspri che caratterizzano la lingua di un popolo selvaggio. Gli Aino sono per natura mansueti, pacifici, ospitali, generosi e disinteressali. Non conoscono che il go- verno patriarcale. 11 nome di Aino o Ainu, significa U07710 , nelle lingue di tutti i popoli dello slipite curilio,e questo e quello ch'eglino si danno. In simil guisa i Curilii del Camtsciatca si chiamano eglino stessi Ainu; quelli delle isole Curili, Ainu; quelli di leso e di Cioca, Aino, e quelli del continente, nelle \icinanze del fiume Amur, Ainu. DalPanalogia dei linguaggi si vede, che questa nazione si estende dalla punta merid. del Camtsciatca al Giappone, abita tutte le Curili, Cioca, e la costa del conti- nente, male a proposito chiamata Tataria cinese, come pure quella che si estende dalla loce del- r Amur al suo confluente con V Ussuri Ula. I Ghi- liechi delle carte russe, gli lu hi, ed i Che cing dei Cinesi apparlengono a questo stipite, avendosi dun- que a torto posto questa porzione del continente nella Tongusia. I Curilii che abitano il continente, si chiamano, nella loro lingua, Fiatta. AINSA o AINZA, piccola citta di Spagna, prov. di Huesca, nelP Aragona, suUa Cinca, ad 8 1. 3/4 N. da Balbastro, con 700 abitanti. Era altra volta la residenza dei re di Aragona. AINSCIRIN, in francese Ain chirin^ villaggio della Turchia asiatica, in Siria, pascialato di Damasco, vicino la strada da Giaffa a Gerusalemme, a 3 1. N. O. da questa citta. Nei suoi contorni si coltivano grande quantita di rosai, e vi si fabbrica molta acqua ed essenza di rose. AIN TAB, sangiaccato della Turchia asiatica, nel pascialato di Maras, fra due rami del Tauro. Vi si trovano alcune pianure coltivate e bene irrigate, ma la maggior parte del paese e sterile. Questo sangiac- cato e frequentemente attraversato da Iruppe di Turcomani e di Curdi. AIN TAB o ANDEB, Antiochia ad Taururn^chik della Turchia asiatica, nel pascialato di Marase, capo- luogo di un sangiaccato, a 19 1. al N. N. E. di Aleppo. Lat. jN. 36** 58'; long. E. 34*^ 53'. Un fiumicello la irriga e fornisce V acqua col mezzo d' acquedotti alle parti piii alte. Un castello fortificato e costrutto al N. sopra un"'eniinenza artifiziale, circondata da una fossa profonda, scavata nella rupe. Una strada coperta, ivi pure scavata, comunica dal fosso alia sommita della montagna. In questo castello eravi senipre una guarnigione di gianizzeri. Aiu Tab era la capitale di un piccolo regno erettovi dai Romani allorche ridussero in prov. la Siria. La citta e aperta, ed ha una 1. di circonlerenza. Le sue case, edilicate in pietra, furono in gran parte distrutte da terre- TOoti frequenti. Molte delle sue strade sono irrigate da correnti di acqua. Vi e una gran chiesa per gli Armeni, 5 particolari moschee, e bei mercati pub- blici. L'' aria vi e sanissima. Quivi si preparano molto bene le pelli, che poscia si tingono in rosso e giallo, a similitudine di quelle chiamate marrocchini. Tin- Encicl. Geogr. Fol. 1. AIR 126 gonsl pure delle lane e si fabbricano tessuti di coto- ne. Un mutesellim la governa. Essa fu presa nel 1400 da Tamerlano. Conta 20000 abitanti fra Maomettani, Greci, Armeni e Cristiani. Dalla parte del mezzodi un vasto cimiterio presenta da lontano V aspetto di un sobborgo estesissimo. AINZON, bor. di Spagna, prov. di Saragozza, neir Aragona, a 3/4 di 1. al S. E. di Borja. AIOAIO, borgo della repubblica di Buenos Ayres, a 12 1. circa al S. di La Paz. AIOLU, in francese Ahiolou, bor. della Turchia europea, in Romelia, sangiaccato di Silistria, sulla sponda del mar Nero, a 3 1. 1/2 alPE. N. E. di Bur gas e a 14 1. al S. di Varna. Lat. N. 4^" ^2' 10 '; long. E. 25" 18' 25 '. E la sede di un arcivescovo greco. Questo borgo, circondato da gran iiumero di molini a vento, c celebre per le sue sorgenti salse, che alimentano considerabili saline, le cui rendite apparlengono al gran signore. II sale che vi si estrae e di mediocre qualita. AIO o EIO, in francese Ayos o Eyos, nazione potentissima, che abita nell'interno della Guinea superiore, presso le montagne di Cong, al S. del Sudan, e al N. E. del regno di Daomei. Si assicura ch"" essa si estenda sino alle sponde di un lago consi- derabile, sorgente di molti humi, che corrono tutti verso il golfo di Guinea. Son costoro i pin arditi e pill temuti fra i Negri della Costa d' Oro. II loro re puo mettere in piedi un esercito di 100000 uomini, e risiede a 25o 1. dalla costa. Ha per tributari il re di Daomei e dieci altri sovrani. Questo popolo beUicoso ed industre fabbrica moltissime stolie di cotone. AIPRA, porzione di un distr. del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Belluno. AIR, distr. degli Stati Uniti, stato di Pensilvania, contea di Bedfort, con 1760 abitanti. AIR o AIR A, in francese Ahir^ Hair o Hahirah, paese d'Africa, nel Saara, al N. del regno di Asben, sulla strada da Murzuc a Cascena, al S. E. deir oasi di Tuat. II suo centro si trova al 25** di lat. N. e 4" di long. E. L' aria n*" e temperata, il suolo fertile, specialmente in certi luoghi, e coperto da foreste di palme. Vi si trovano molti leoni, nonche capre sel- vatiche , e soprattutto gran quantita di scimmie. Asudi o Azudi n' e la capitale, ed e abitato da 1200 Tuaric, che Leone TAfricano chiama Terga. AIRAINES, bor. di Francia, nello spart. della Somma, circondario di Amiens, cantone e 2 1. 1/4 al N. O. di Moliens le Vidame, e 5 1. 1/2 O. N. O. da Amiens, posto sopra tre fiumicelli, due dei quali scaturiscono ail. circa di distanza, e T altro poco lungi dal borgo. Commercia in olii di navone, di lino, di laggiuola, di garofano, di camomilla, di ca- napuccia e di noce. Contiene venticinque mulini da olio, e molte fabbriche di grosse tele da vele, da sacchi e da imballaggio. Vi sono 400 case. A 2 1. da questo borgo veggonsi gli avanzi del carapo di Cesare. AIRASGA, villaggio degli Stati Sardi, nel Pie- monte, prov. e 2 1. all'E. N.E. di Pinerolo, man- damento di Nona, in una bella e ricca pianura. E attraversato dalla strada che, da Torino conduce a Pinerolo, con 1800 abitanti. E Tantica Iria. AIRDMORE ( Capo ), sulla costa occidentale del- I'isola di Schie, una delle Ebridi. Lat. N. 57*" 29' 20"; long. 8° 52' i5 '. AIRDRIE, cilia di Scozia, nella contea di Lanark, sulla grande slrada da Edimborgo a Glasgovia, a 3 1. 3/4 air E. di Glasgovia. Regolarmenle edificala, i5 337 A I forma una strada di i/3 di 1. di lunghezza. Vi sono filatoi di cotone, una distilleria ed una fucina : e un l)orgo di baronia, e conla 4860 abitanli. AIRE, cilia e porlo di mare di Scozia. /^eJ. Ayr. AIRE, Viciis Julii , A tores, citla di Francia, nello spart. delle Lande, circondario e 5 1. 1/2 al S. S. E. da San Severe, sulla riva destra delPAdour, capoluogo di can tone ; sede di un vescovo suff 'raga- neo di Aucli, e la cui diocesi coniprende lo sparli- inento delle Lande. Vi sono conciatoi di pelli ed una fabbrica di cappelli, con 35oo abitanli. Chianiossi Vicus Julii^ perclie sene inipadronirono i Roinani, soMo il comando di Giulio Cesare. 1 re dei Goli Tabitarono in seguito a cagione della fertililu del suolo. Alarico Taggrandi, 1 orno , e vi costrusse un cast.ello , del quale vedonsi ancora gli avanzi (sullc sponde deir Adonr. Dopo la disfalta dei Goti, fu possedula dai Franchi, successivamente dai du- chi di Acpiilania, dai Norraanni, e da'popoli barbari, che la saccheggiarono, abbruciandola diverse volte. In seguito rnolLo sofferse durante le guerre di reli- gione nel secolo xvi. E per tanlc sciagure ora mollo decadula dai suo pristino stalo. AIRE, o AIRE SULLA LYS, Jeria, Aria, forte cilta di Francia, nello spart. del Passo di Calais, cir- condario e 3 1. 1/4 al S. E. di Sant'Onier, eapoluogo di cantone sulla Lys, che vi riceve la Laquelte, in un lerreno basso e paludoso. Lat. N. 43" 4' -^2"; long. O. 2" 35' 5i". E ben fabbricata, e deliziossimi sono i suoi conlorni, Meritano considerazione , la chiesa di San Pielro, il palazzo niunicipale e la sua lorre, terniinata verso la Jiiela del xviii secolo, le casernie, e 5 pubbliche fontane, opera recentissinia. Aire e piazza di guerra di quarta classe, ed ha un forte, chiamato di San Francesco. Quesla cilia, resi- denza di un ufficiale superiore di arliglieria, e ini- portante per la difesa del paese silualo" fra la Lys e I'Aa. TralFica principalmenle in tele di hno, fusla- gni ed olii di garofano ; ha fabbriche di quadrelli di maiolica assai ben verniciali, di sapone, e dislille- ria di acquavile di grani. Ogni anno vi sono due fiere di 9 giorni per ciascuna, cioe il martedi della Pentecosle e il 23 novembre. Lidorico i governa- tore di Fiandra, londo questa cilia verso Fanno 800. pislrutta in gran parte nelPSSi dai Normanni, fu in seguito raolto bene forlificala e cinta da fosse profunde. Venne presa dai maresciallo di La Meil- leraye nel 1641, npresa nelPanno slesso dagli Spa- gnuoli che la conservarono sino al 1676, in cui fu presa di nuovo dai maresciallo d' Huniieres. Resa agli alleati dai marchese di Goesbriand, per capilo- lazione nel 1710 dopo 52 giorni di aperta trincea, il trattato di Utrecht del 1713 restituilla alia Fran- cia. Li quesla cilia mancando Facqua, ed essendo assai difficile il procurarsene, fu nel 1750 scavalo sulla gran piazza un pozzo di 137 piedi di profon- dita, che sarebbe mollo utile in caso di assedio. E posta a 9 1. da Dunkerque, 11 N. da Arras e 5i N. da Parigi. Aire e palria del p. Mallebranche, dolto gesuila, aulore d\ina Sloria delP Arlois, di Pielro Galland e diGuyardDes Moulins, canonico di que- sta cilia, che primo tradusse tulla la Bibbia in fran- cese. Ha 8721 abitanli. AIRE I, in francese Hairey^ valle della Nigrizia, nel Mandara, al S. del Bornu e di Mora. E assai pil- loresca, e fra la sommita che s' innalzano alP inlorno, si distinguono i picchi di Valmi, Orza, Sava, Diog- ghidai, Vaia, Moiung e Memai, i cui fianchi pietrosi sono coperti da gruppi di villaggi. Si vedono le ruine di una cilta mandarana, distrutla da mollo AIS 228 tempo dai Felata. Quesla valle ha la figura di un pentagono , e sembra essere slala il bacino di un la go. AIRI CHELIoCAIRI CHEUI, in francese Hairi- keui o Khairi-heui, villaggio della Turchia asia- tica, neir Analolia, sangiaccalo e 9 1. al N. E. di Angora, sulla dcslra di un ruscello. Commercia di frumento con Angora. Vi si vede qualche avanzo di anlichita, e 280 abitazioni. AIRICOS, in francese Ayricos , tribu indiana deir America meridionale, che abita al N. del Rio Mela, vicino Guachiria, nella Colombia e nella prov. di Los Llanos. AIRION, villaggio di Francia, sparl. dclP Oise, circondario di Clermont Oise, sulP Arvel ; ha terra aralive e pratcrie, c giace a i5 1. N. di Parigi. AIROLA, cilia, nel regno delle Due Sicilie, eapo- luogo di canlone, distr. e 4 1- 2/^ ^ ^- JNola, prov. della Terra di Lavoro, a 6 1. 1/2 alPE. S. E. di Capua, e 6 1. al S. O, di Napoli. E posta in una fertile pianura, circondata di montagne, con aria sanissima. Ha 6 chiese, niolti convenli, e Sgoo abilan .i. AIROLO, Ayrolus^ Oriens, gran villaggio e par- rocchia della Svizzera, canlone e vicino al Ticino, sul rovescio merid. del San Gottardo, e sulla grandc strada d' Italia, a 1200 metri al di sopra del mare, secondo P opinione di Piclel, e a i3oo, sccondo quella del dolto p. Pini, a 10 1. 3/4 N. O. da Bellin- zona, e 9 1. S. da Allorff. Vi si parla la lingua ita- liana. Commercia di mineiali. Le due piccole valli di Piora c di Canaria, situate ne' suoi dintorni, offrono delle roccie curiose, e nelP ultima rilrovansi granale assai grosse. I due bracci del Ticino si uni- scono in vicinanza di questo villaggio. II giorno 1 3 sellembre 1799, ebbe qui luogo una baltaglia sanguinosa fra i Russi ed i Francesi, colla disfalta di quesli ullimi. AIRSINE, villaggio dei Paesi Bassi, prov. di Lus- scmboi go, a 5 1. da quesla cilia. AIRTII, piccola cilia e parrocchia di Scozia, con- tca, presbiterio, e 3 1. al S. E. di Stirling, vicino al Forlli. lia 3 porli, e 1900 abilanti. AIRTON, casale d' Inghillerra , nel v\'est riding della conlea di York , wapentake di Stainclilf e Eucross, parrocchia di Kirby Malbamdale, sulPAyr, a 2 1. 1/4 N. O. da Skipton, con 187 abitanli. Vi si fabbrica del cordoncino. AIRUNO , distr. del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Cojno. AIR VAULT o AIRVAUX, Aurca valUs, cilia di Francia, nello spartiniento delle Due Sevre, cir- condario e 4 1- 2/^ »1 N. N. E. /li Partenay, eapo- luogo di canlone sal Thouel. E abbastanza bella ; ha pure una bella chiesa, la guglia della quale e al sommo ardimentosa, e vi si scorgono gli avanzi di un castello e le rovine di un monastero incen- dialo nel xvi secolo durante le guerre di religione. Un canale, che conduce Pacqua sotto la citta, som- roinistra de'serbatoi a tulle le abitazioni. Airvault fabbrica sloffe di lana, tele di canapa e lino, e so- novi anche concie di pelli. Commercia in orolo- geria assai stimala, in lana, pecore, vino, acquavile, frumento e lino. Ha 1925 abitanli. AIS (EL), oasi di Egitlo. Fed. Aiz (el). AIS AN, in francese Haisan, distr. di Persia, nel Cusislan. E bene irrigate, e P aria vi e fresca e sa- lubre. AISCA, cilia del Giappone, nelP isola di Nifon e nel principato di laraat, a 1 1 I. S. E. da Miaco. 229 A I S AIT 3o AISCH, fiume della Baviera, clie scaturisce da due lorgenli, situate fra Schwebheim^ Olleuhofeii, nel ircolo della Rezat, a i 1. i/4 si getta nella Rednitz, a : uua jran S. O. da Windshcim, 1. 1/2 N. N. O. da ^orcheiin, dopo aver irrigato una gran parte del ;ircolo della Rezat ed una piccola porzione di qucUo lei Meno superiorc. 11 suo corso, dal S. O. al N. E., i di circa i3 Icghe. AISCY LE DUG, bor. di Francia, sparl. della Lote V Or, con iuciue, a 3 1. S. da ChiliUon sur Seine AISEAU, viUaggio dei Paesi Bassi , prov del- PHainaut, circondario, canlone e 2 1. 2/3 all b. di Charleroi, sulla Sambra. Yi sono delle lucnie, e martelli ad acqua. , AISLINGEN, borgo di Baviera, cu'colo del Ua- nubio superiore, presidiale diDillingen, a 8 1. N. O. da Augusta, con un castello. Era un tempo libera contea dell' impero, die apparteneva al capltolo di Augusta. Conta 11 73 abitanti. AlSNE o AINE, Axona, Esna, fiume considera- bile di Francia, cbe da il suo nome ad uno sparti- raento. Prende sua origine nello spartimento della Mosa, presso il viUaggio di Beaulieu, e 4 leghe al S. di Clermont, in Argonna, attraversa gli sparti- menti della Marna, delle Ardenne, delPAisne e del- r Oise, nei quab irriga le citta di Sainte Menebould, Vouziers, Retbel e Soissons, e si getta nelP Oise, a 1/2 1. al di sopra di Compiegne, dopo^un corso di circa 62 1. in una generale direzione dalP E. alPO. , delle quaU i4 sono navigabib soltanto col mezzo di zattere, da Mouron, spart. delle Ardenne, sino a Cbateau Porcien, nello stesso spart., e 3o con navigh da Cbateau Porcien sino alFOise. Le principali mer- canzie trasportate sulP Aisne, consistono in legna- me da lavoro e legna da fuoco, provenienti in parte dalle foreste delle Ardenne, e particolarmente desti- nati per la citta di Parigi. I suoi piu grandi affluenti sono a destra, TAire, la Vaux, ed a sinistra, la Re- tourne, la Suippe e la Vesle. Quasi tutti questi fiumi, come alcuni altri piii piccoli, sono navigabili, sempre pero col mezzo di sole zattere. AISNE, spart. di Francia, formato da molti piccoli paesi, dipendenti dalle anticbe provincie della Picar- dia meridionale, dair isola di Francia e dalla Brie. Esso trae il suo nome dal fiume principale, cbe lo attraversa dalP E. all'O., e si estende fra 48" 5o', e 5o° 4' di lat. N., e fra 0° 36', e 1" 62' di long. E. Confina al N. collo spart. del Norte; alP E. con quello delle Ardenne ; al S. E. con quello della Mar- na ; al S. O. con quelli di Seine e Marna, ed al- r O. con quelli delP Oise e della Sonima. La sua lunghezza dal N. al S. e di circa 3o I. ; la sua lar- gbezza dalP E. alP O. di 19 legbe. Conta S iSgoo abitanti. E questo in generale un paese di pianure alte e basse, e intersecato nel N. da colline e da val- li. Le parti centrale e meridionale offrono catene di colline, cbe si estendono dalF E. alP O., e cbe banno dovunque 5o tese di altezza al di sopra del livello delle pianure e 100 al di sopra del mare. Variano esse nella largbezza del loro acrocoro, ed il pendio n'e ordinariamenle assai ripido,trovando- sene alcune isolate in mezzo alle pianure. I suoi principali fiumi sono: T Aisne, la Marna e TOise. La Scbelda, la Sambra e la Somma banno le sorgenti loro alN.,erOurcq nel S. Molti altri di minor considerazione vi banno pure le loro sorgenti o lo irrigano. 11 canale di Crozat unisce la Somma al- r Oise, e stabilisce le comunicazioni fra Saint Quen- lin, Lafere e Cbauny. Quello di Saint Quentin unisce P Alia Somma alia Scbelda, e quello di An- golemma, in prima detto della Somma, cbe incro- ciasi con quello di Crozal, piesso di Saint Simon, formcra sopra un altro punto di questo spart. una nuova comimicazione col mare. La teniperatura vi e variabile, V aria acuta, c le nebbie iVe(juenli, a ca- gione delle paludi. Vi si contano f)4 slagni, 1 quali occupano 2900 tornalui e. 11 suolo e cakai eo. Nel N. E. si trova dello scbisto aiglUoso, con mulla crcia, c nel S. pictre damubno. Le spunde della iMarna dan- no gesso. Talvolta il calcarc sparisce sotto strati di gres e di rena ; tal altra lo ricopre, ovvero ba sopra della tena argillosa. Vi si rinviene ferro limoso, mol- ta torba piritosa, pielre da costruzione, ardesia, gres ed argilla. 1 terreni dcgli acrocori elevati sono i piu fertib, esscndo le terre delle parti basse umidc e fredde. Questo spart. produce cereab di ogni sorta, vino, sidro, canapa, lino, fieno, piante oleosc e fruttifere, ed eccellenti legumi. Una settima por- zione incirca di tulta la sua superficie e coperla da boscbi, contandosene 108000 tornature. La foresia di Villers Cottercts ne comprende sola i4oo. Si di- stinguono quindi le foreste di Nouvien, di San Mi- cbef, delPArronsaie e di San Gobin. Si allcvano in questo spart. cavalli, mulied asini. Le bestie coruute sono in generale mescbine. llannovi fabbricbe di batiste, garze, linoni, tele di lino e di cotone, fil di lino, berrette, scialli di merinos, lavorati come i cascemiri, broccati, merletli, lini damascati, zuc- cbero di barbabietola, cordami di tiglio, panieri, sapon verde, olio, acidi minerali, cristalli, vetri, raaiolica, fornaci da tegole, cartiere, concie di pelli e fucine. 11 suo commercio di produzioni naturali e di oggetti manifatturati e di molta imporlanza. Belbssime strade, e speclalmente quelle da Parigi a Lilla, e da Parigi a Mons, attraversano questo spartimento. Esso e diviso in 5 circondarii, i quali sono : Laon, cbe n' e il capoluogo, Cbateau Tbierry, Saint Quentin, Soissons e Vervins ; e suddiviso poi in 37 cantoni, cbe rincbiudono 858 comuni. Fa parte della prima divisione mibtare, e della terza serie per la rinnovazione della camera dei deputali, alia quale manda sei meuibri. Forma la diocesi di Soissons, appartenenle alia giurisdizione della cortc reale di Amiens, ed e compreso nel riparto delP ac- cademia di quest' ultima citta. AISTERSHEIM o HEISTERSHEIM, borgo del- Parciducato d' Austria, paese di la dell' Ems, a 1 1. 3/4 E. da Haag, e a i 1. 2/3 N. O. da Grieskir- cben, con un castello fortificato, prcso dai Francesi nel 1809. Al TAN, in francese Hai tan, isola nello stretto di Formosa, sulla costa della prov. di Fu cbian, nella Cina, a i4 1. E. dalla citta dello spart. di Ing oa. Non e separata dal continente cbe per un pic- colo canale. La superficie n' e monluosa, ma non ostante coltivata. 11 principal luogo e il bor. di Ai tan cing, cbe ba un piccolo porto. AITAN, in francese Aytan, borgata del paese dei Mandsciu, situata sopra un fiumicello, cbe si getta nel Puratu, a 22 1. S. da Ningula. Non consiste essa cbe in un centinaio di capanne , rincbiuse in un circuito di palizzale. AITAU, catena di montagne della Tataria indipen- dente, nel paese dei Cbirgbi Caisac, cbe sepai media dalla grand' orda di questi popoli, ed e siluata sotto il 5o« paralello, fra 65" e 69" di long. E. AITENBACII, bor. della Baviera, circ. del Danuluo inferiore, presidiale di Vilsbofen,a7 1. i/4 ^^• lan- deb. La sua lunghezza e di 190 1. circa, ma la sua larghezza va sempre diminuendosi al j\. sino alia linea. 1 suoi naturali conlini sono al ]N. il regno di Dongali, al mezzodi il mare di Zaiiguebar, lo sli etlo di Babel Mandeb al levante, cd al ponenle V Abissi- nia, da cui e scparalo per una lunga catena di monti. Quesia regione e pocbissiino conosciuta. Ujia gran parte e sabbloniva ed arida, e montuosa la parte sel- tentr. cbe produce mirra ed aliri aromati. Si vuole che nutrisca anche ])uoni cavalli. E principalmcnte abilala da ditlerenli trlini dei somauli, cbe sono arabi maometlani. Quelli deirinterno sono Negri, seguaci del feticlsuio, e si occupano maggiormente della caccia e delle lor mandre che delP agricoltura. Gli abitanti della costa Iralhcano in oro, avorio ed ambra grigia. Questo paese dividesi in molti piccoli slati, di cui fa parte la repnbblica di Brava. AJAR, cilia d' Arabia. Fed. Agiar. AJASSO, villaggio della Turchia europea, sulla costa merid. delP isola "Viitilini, a 5 1. S. O. dalla ca- pitale. Evvi un buon porlo, e grandi pianlagioni di olivi. AJELLO, villaggio del regno IHirico, nel governo di Trieste, circolo e 4 h 2/^ al S. O. di Gorizia, con 1000 abitanti. AJELLO, Thyella, piccola citla del regno delle Due Sicilie, con tilolo di ducalo, nella prov. del- TAbruzzo ulteriorc secondo, distr. e 7 1. 3/4 al S. S. E. di Aquila, cantone di Celano c 2 1. 3/4 all" E. N. E. di Avezzano, presso il lago Fucino. AJELLO, bor. del regno delle Due Sicilie, prov. della Calabria Cileriore, distr. di Paola, capoluogo di cantone, a 5 1. S. S. O. da Cosenza, sopra una rupe. Si prelende che sla Tanlica Tilesio. Vi e un forte e 2G00 abitanti. AJELLO, bor. del regno delle Due Sicilie, prov. del Principato Cileriore, distr. e i 1. 1/2 al N. JN. E. di Salerno, cantone de' Baronisi. AJELLO, bor. del regno delle Due Sicilie, prov. del Principato ulleriore, distr. e 3/4 ^- ^- ^- di Avellino, cantone di Solofra, situalo sopra una aniena collina. Vi e un monle di pieta, e conla 1200 abitanti. AJETA, bor. del regno delle Due Sicilie, prov. della Calabria Cileriore, distr. di Paola, cantone e 3 1. al N. O. di Scalea, sopra una collina, con 3ooo abitanti. AJMER, citta dell" Indostan. Ved. Agemir. AJOER, EIOER, popolo della Guinea superiore, sotlomesso al re di Daomei. AJOFRIN, cilia della Spagna, prov. e 3 I. al S. S. E, di Toledo, presso al Gnadarango, con 3400 abitanti. AJOS, isolelta della Russia," nel governo di Fhi^ landia, distretto di Uleaborgo, nella parte seltentr. del golfo di Bothnia. Lat."^ N. 05" 4o' ; long. E. 22" 10'. AJUNTEE, forle dell' Indostan. Vnd. Agenti. AKABA (Kalaat el), cilia delP Arabia. Fed. AcABA (Calaat el). AKABET ASSELAM, gola della Barbaria. Fed. ACABET ASSELAM. AKALAYRI o COMMENDA, antico banco olan- dese nella Guinea superiore, sulla Costa d'Oro, a 17 1. 3/4 N. E. dal Capo Tre Punle. Presentemente e occupato dagl'Inglesi. AlvANES o AKANNI, paese della Guinea. Fed. ACANES. 239 ARE AKANSAS o AKANSESI,//2rf/a/2« bianchi. Fed. ACAKSAS. AKAOUNAH, piccola citta dell' Indostan. Ved. ACAUNA. AKASI, AKAS , citta marittima del Giappone. Ved. AcAsi. AKBACH o ACBACH, villaggio di Persia. Ved. ACBAS. AR BACm LIMAN o AC BACHI LIMAN, Sestos, porto sullo stretto dei Dardanelli. Ved. Ac basci LIMAN. AKBAR A»AD, citta deirindostan inglese. Ved. Agra. ARBERABAD, citta deirindostan inglese. Ved. ACBER ABAD. AKBER NAGOR, Acler nuggor. Ved. Ragkmal. AKBER POUR, citli deirindostan inglese. /^ei/. ACBERPUR. AKCHAR od OUCHAR in francese; Acsciar od Usciar in italiano, bor. della Tuichia asiatica, nel- r Anatolia, sangiaccato di Amid, in una pianura, a I 1. 1/2 S. dal lago di Echerder, e 10 1. air O. da Belgers. Vi sono niolti bazar, una moschea e un ba- gno pubblico, come altresi alcune lintorie. 1 suoi abitanti quas' lulli son tessitori. 11 territorio e co- perto di giardini e di vigne, cd irrigate da molti rnscelli. L'aria non vi e molto salubrc. AK CHEIIER, AG CIIEIIER, cilia della Turchia asialica. Ved. Acserai (la Citta bianca.) AK DAGII o AG DAGII, monlagna allissiraa della Persia. V ed. Ac dagh. AKELKOTTA, Akulcotta. Ved. Achelcotta. AKELO, bor. della I'urchia europea. Ved. Aior.u, AKERMAN, AKERMANE, AG HERMAN, BIEL- COROD o BIALOGROD, forte cilia della Russia etiropea, nel governo di Bessarabia, capoluogo del distr. , sopra un promonlorio che s"* inollra nel golfo del Dniester, a 1 1 1. S. O. da Odessa, e 33 1. 1/4 S. E. da Kichenau e 140 1. da Costanlinopoli. Eat. N. 12' o"; long. E. 28° 3' 45". Essa e circondata da fosse profonde, tranne la parte vicina al golfo, ov*'e difesa da una grossa muraglia. 11 porto e protelto da un castello. Akerman ba quattro porte, e vi si giunge per un sobborgo. E quesla la citla piu salubre di tulta la Bessarabia, non regnando quivi quelle febbri cbe tanto molestano la provincia. Contiene mo^ie moschee, una chiesa greca, una armena bellissiraa, due grandi bagni pubblici, molte bottegbe di cafle e d'altro genere, osterie e fucine. Le strade sono sudicie, quantunque provvedute di marciapiedi. Essa e circondata da bei giardini, ed il golfo ab- bonda di molto pesce, 11 suolo vi e particolarmente favorevole alia coltura delleviti, e percio ve ne sono in gran numero e producono molto vino, cbe, eccet- tuato quello de' contorni del Pruth e di Bender, e il migliore della Bessarabia. Questa citta e popolata da Greci, Armeni ed Ebr^i, cbe vi fanno un atlivis- simo commercio, principalmenle in grani e sale, for- nito in copia dalle sorgenli salate, situate a 6 miglia dalla citta. Si fa ascendere il numero de"* suoi abi- tanti a i5ooo. Merita qualche conslderazione la sua cittadella, circondata da fosse e costrutta dai Geno- vesi, quando esteso avevano il loro doniinio fino in queste regioni. I Russi la tolsero ai Turchi nel 1770, nia la restituirono nel 1774, essendo finalraente ri- passata sotto il dominio russo colla cessione della Bessarabia nel 1812. E questa un' antica colonia romana chiamata Alba Julia. I Moldavi ancb' oggi la chiamano Civita Alba. AH.ERSDIJK, villaggio dei Paesi Bassi, prov. di A K H 340 Olanda raerid. , circondario di Rotterdam, a breve distanza da Schiedam. AKHALGORI, villaggio e forte della Russia asia- tica. Ved. AcALGORi. AKHALRALAKI, citta della Turchia asiatica. Ved. ACALCALACHI. ARHALZIKH o TGHELDIR, pascialato della Tur- chia asiatica. Ved. Acalzic. ARHALZIRII, ARISRA, citta della Russia asia- tica. Ved. AcALzic, AcHiscA. ARHISSAR, AG HISSAR, Castel bianco, citta della Turchia asiatica. Ved. Ac issar. ARHLAT o CHALIAT, piccola citta della Tur- chia asiatica. Ved. Aclat. ARHMET, villaggio della Russia asiatica. Ved. Acmet. ARHMIN (EL) o ARMIN, citta deirAlto Egitlo. Ved. AcMiN. ARIIOUNOVA, bor. di Russia, in Europa, governo di Orenborgo, distr. e 10 1. 1/4 al N. E. di Verkho Uralsk, sul Ivirduich. AKHOUTA, vill. della Russia asiatica. /^erf. Acuta. ARIIPAT, monastero dclla Russia asiatica. Ved. asialica. V ed. Acpat. ARUSIRES, ARHSSIA o ACSIRAT, citta della Talaria indipendente. Ved. Acsiches. ARHTAM AR o AGHTHAMAR, isola e fortezza della Turchia asiatica. Ved. Actamar. ARUTGIIEII CHEHER, villaggio della Turchia asialica. Ved. Actce sueer. AKIITI, vill. della Russia asialica. Ved. Acti. AKIITIAR, cilia dclle Russia. Ved. Sevastopoli. ARIITIRRA, distr. del governo di Kharkof, nel- la Russia europea. La sua superficie e di 188 1. q., e la sua popolazione ascende a iSoooo abitanti. Contiene 2 cilta, 171 borg., e grande quantila di villaggi e casali. Questo distr. e irrigate dal Vorskla e dal Psiol. L' agricollura viene esercitala con molta diligenza, allevandovisi anche molto bestiame . Vi sono filaloi di lana, e si fabbrica una stoffa conosciuta sotto il nome di karassego. ARIITIRRA, citta della Russia europea, governo e 22 1. al N. O. da Kharkof, capoluogo di distr. , siluata sopra un fiumicello del nome slesso, che, in poca distanza, gettasi nel Vorskla. Fu essa fondata dai Polacchi nel 1641, ed e tutla circondata da fosse. Una delle 8 sue chiese possiede V immagine tenuta in grande venerazione della Madonna di Akhtirka, a cui concorrono molti pellegrini, e specialmente il giorno 9 maggio, in cui tiensi un grande mercato. Si fabbricano in questa cilia molte stoffe leggere. I suoi dintorni sono ferlilissimi, e negli orti raccol- gonsi prune e ciriege eccellenli. Ha i35oo abitanti. ARHTUBA, fuime della Russia europea, nel go- verno di Saratof e di Astracan, braccio del Volga, che si separa dalla sua sinistra riva, a 4 1- 1/2 N. da Tsa- rilsin; scorre dal N. O. al S. E. sino al mar Caspio, nel quale gettasi presso Krasnoi lar. In priniavera le sue acque sono assai gonfie, mentre nella stale inaridiscono quasi interaraente, ed in molti luoghi scanni di sabbia intercettano il suo corso. La steppa che trovasi fra questo braccio del Volga ed il fiume principale, e fertilissima. Vi si coltivano molti gelsi. ARHTUBENSR (Verknei), borgo della Russia europea, nel governo di Saratof, distr. e a 5 1. 1/2 al N. E. di Tsaritsin, suU' Akhtuba. Vicino a questo borgo vi sono le rovine di una citta, che si presume essere stata la residenza di un can tataro. Ha 800 abitanti. A 7 1. E. d^ Tsaritsin, nel governo stesso, vi e il bor. di Akhtubensk (Nijuei). ARS AKI(Gesiu), principato del Giappone. Ved. Achi. A.KICHEV (Stako), viliaggio considerabile della tlussia euiopea, nel paesc dei Cosacchi del Don, lislr. di Khopersk, siil Khoper, a 3 1. i/3 N. O. da Buzulutslc. ARIM o ARAM, regno della Guinea supenore. t^ed. AcHiM. ARINDA, cilta del Giappone. Fed. Achinda. ARINDATORI, citla del Giappone. Fed. Achin- PATORI. VRISIRA, eitta del Giappone. F ed. Acuisica. ARISRA o ARHALZIRH, citla della Russia asia- lica. Fed. Acalzic. ARRA. Fed. AcRi. ARRABLY, citta deU'oasi di Tual. Fed. Agabli. ARRAH, cilia della Barbaria, neirinipero di Ala- rocco. Fed. Accl. . . ARRAR, monlagna e borgo della Turchia asialica. Fed. AccAR. /VRRAS, villaggio della Russia europea, nella pro- vincia di Nyland, governo di Finlandia, dislr. di Helsingtors, a 8 1. 1/2 N. O. da Tavaslehous. Lai. N. 61" 11' long. E. 21" 19'. ARRASORI, monlagna della Laponia iNorvegese. Fed. AccAsocHi. AR REND, citta di Persia. Fed. Ac chend. ARRIAR. Fed. Accar o Acchiar. ARROUL o AG GHEUL. Fed. AccuL. ARRRUM, villai{gio delPOlanda, prov. di Frisia, circondario e 2 1.^ 1/2 al N. di lleerenvecn, capo- luogo di cantone, con 760 abitanli quasi luUi tes- sitori. . . ARLAN o AGLAN, fiurae della Russia asialica, ( lie ha la sua sorgente nel governo di Iiluilsk, a i3 1.0. dalla cilta di Aklansk, e sbocca nella baia di Tcngina, dopo un corso di 1. dal N. al S. ARLANSR, Jclansc, citla della Russia asialica, ooverno dMrkutsk, dislr. di Okholsk, suirAklan, nella parte piii seltentr. del governo e 760 1. al N. E. di Irkutsk, e 200 circa N. E. da Okholsk. Fu essa tondala nel 1679. Oltre qualche forliticazioni di le- -rno che la diiendono dalle incursioni dei Ciuci e dei Coriachi, e custodito ancora da un posto di Co- sacchi. 11 paese vicino e poco collivalo, e le bestie selvagge vi sono coniuni. ARLYBIA,antica citta della Barbaria. /^erf. Aclibia. ARMIN (EL) o ARliami, Chemnis, citta deirAlto Egilto. Fed. Acmin (el). ARNA, bor. della Transilvania. Fed. Dees Akna. ARO, citta del Giappone. Fed. Aco. AROAT, citta e forte delF Indostan. Fed. Acoat. AROGOR o AROGUR, cilta delF Indostan. Fed. ACOGOR. AROLAH, piccola cilia e forte delP Indostan. Fed. AcoLA. ' AROLY, piccola cilta dell' Indostan. Fed. Acoli. ARORA, citta delP Afganistan. Fed. Acuri. AROTTIM, paese della Guinea. Fed. Acottim. j AROY o AGQUOI, villaggio deir Olanda, prov. I di Olanda raeridionale, circondario di Gorcum, sul tiume di Linge, a 1/2 I. da Leerdam. Nel i585 vi nacque il laaioso Giansenio, vescovo d'Ypesr, capo della sella che prese il suo nome. ARRABA o ACRABA, fiume della Turchia asia- lica, nella Siria. Fed. Acraba. ARRANY o ARRAUNY. Fed. Acrani. ARROFROUM, due cilia della Guinea superiore. Fed. ACROFRUM. ARROPONG. Fed. Acropong. ARSABISUREFA. Fed. Acsabisi'REFA. Encicl. Geogr. Fol. I. ALA 242 ARSAI, lARHSAI, ARSA o ACZA, ftunie della Russia asialica. Fed. Acsai. ARSAI, uno de' principali villaggi de' Calmitoehi, nella Russia asialica. Fed. Acsai. ARSARAI o ACSARAI, forte della Talaria indi- pendente. Fed. Acsarai. ARSERAI o ACSERAI, sangiaccalo e citla della Turchia asialica, in Caramania. F ed. Acserai. ARSIRAT. Fed. Acsiches. ARSU o ACSOII. Fed. Acsu. ARTACH, bor. del piccolo Tibet. Fed. Actas. ARTACHE, vdlaggio della Russia europea, go- verno di Tanibof, distr. e /, 1. 3/4 al N. O. di Kozlot. Vi si tengono annnabnente alcune here. ARTAS, citla della Calniucciiia. Fed. Actas. ARTEPEH o AGTEPEH, bor. della Persia, nel- r Aderbigian. Fed. Actepe. ARUCA, conlrada della Russia, nel Daghestan sellentrionale, sul pendio orienlale di un contraf- torte del Caucaso, le cui sommila sono coperte di neve. Essa e abilala dai Lesghi, che parlano un dm- letlo del tutlo ignolo. Questa popolazione si «:oni~ pone di 18000 famighe ripartile m 34 vdlaggi. 11 suo governo e una specie di repubblica lederativa, com- posta di 12 canloni. Ciascun villaggio ha d suo capo particolare, cV e senq.re il pin vecchio ira gli abi- tanti. Egbno poco si occupano nella coltura delle terre, ina allevano molte pecore, con la lana del- le quali fabbricano panni per loro uso. 11 principale villag-no e Acuca, che contiene 1000 fannglie, e sta suUa plu alia niontagna presso la sorgente del Torkali, a 22 1. O. N. O. da Derbenl. ARULCOTTA, /^eJ. Achelcotta. ARULIS, citta della Persia, nel paese di Co-len, in Armenia, alPE. d' Asdabad c di Gionga, e suUa riva seltentr. deir Arasse. Fu essa fondala da Cosroe padre di Tiridale, e spesso saccheggiata po- scia nelle guerre fra i Persiani ed i Turchi che desolarono T Armenia per 17 secoli. Nel 1752, 1 suoi abilanti si rivoltarono conlro i Persiani e so- slennero un lungo assedio, conlro il generale Azad Can che s'impadroni in fine della cilta, e tece tru= cidare quasi lulli i sediziosi. ARUMI, cilia del Giappone. Fed. Acumi. ARZAR, citta della Calmucchia. Fed. AczAR. AL o EL, arlicolo unico della lingua araba : Al Gezair (Alireri),le isole ; Aris, la culla. Rimase prefisso a gran numero di denominazioni spagnuole c portoghe'si : ^/cantara, il ponle; ^/cazar, il palaz- zo; ^/garve, il ponente. ALA, citla del Giappone, nelP isola di Chiusiu, principato di Satzuma, a 6 1. 1/2 N, E. da Naca. ALA, piccola citta del Tirolo, circolo e 1 1. 1/2 al S. di Roveredo, suUa sponda sinistra dell Etsch od Adige, sede d\ina giurisdizione. Sonovi iabbri- che di selerie ed una filanda di seta, una chiesa, un eonvenlo di cappuccini, un ginnasio, e conta 2400 abilanti. , i,, 4 1 • 1 ALAI, in francese Alah, borg. dell Arabia, net- PE'daz, siluato fra montagne, a 46 1. N. da Medi- na, da cui dipende. Vi e un forte costrutlo da Ussa, pascia di Damasco, onde arrestare le incursioni degli Arabi, che gia piu volte saccheggiato lo avevano^ La guerniglone veniva un tempo mantenula col procFoUo deir iuiposta d\ina dranima d'argenlo per o^ail piede di dallcro, pasabile in iVumenlo ; ma a liiannica cupidigia chiama Alesia. Apparlenne da prima alia casa Pelet, uscita dai visconti di Narbona, che furono poi conti di Melguil, piccola citta vicina a Mompellieri. La con tea passo in possesso di Carlo di Valois duca di Angolenima, hglio nalurale di Carlo ix. Emmanuele suo figlio chiamossi conte di Alais. La di lui figlia Maria Francesca di Yalois, maritatasi con Luigi di Lorena, duca di Joyeuse, porto questa contea nella casa di Lorena slabilita in Francia. I suoi abitanii abbracciarono il parlilo dei prolestanti, restando per qualche tempo indipendenti. Luigi xiii li sotto- mise nel 1629. Dopo la rivocazione deiredillo di Nantes, pressalo da lAiigixiv, il papa Innocenzo xii eresse quesla citta in vescovado, consecrando, nel- Tagosto iGc)4-> Francesco di Saulx a suo primo vescoAo, colla missione di convertirne gli abitanii; ma le persecuzioni , i supplizii aveano preceduto questo aposlolalo. laiigi xiv, per contenere gli abi- tanti, fece costruire un forte, ai piedi del quale e un vaslo terrazzo, che serve di passeggio. Con I a Alais molte fabbriche di berrette, di calze e di gal- loni di cotone, seta, lana e filosello, di guanti, di saie, di ratine, di seta da cucire e di maiolica nera. Ecci una officina dove si fabbrica la copparosa ; fabbriche di cappelli, una manifatlura di stoviglie ordinarie, ed una vetraia considerabile. 11 suo prin- cipale commercio pero consiste in nastri che si tra- sporlano in Ispagna e nelP America spagnuola. Vi SI tengono due here annue, cioe il 17 gennaio per 3 giorni, e li 24 agosto per 8: la fiera d' Alais e la l)iu importante dopo qucUa di Beaucaire. Vi si ven- dono sele di ogni sorla, filosello, borra di seta e bestiami. Nei dinlorni di Alais vi sono miniere di ferro ragguardevolissime, di carbon fossile, di vi- triolo buono per le tintorie, e a i/4 di lega due sorgenti di acque mincrali, gasose, delte Fontane di Danicle. E patria del celebre medico Sauvages. II territ. produce grani, olive e vino. II circondario di Alais conta 96 comuni, e 83ioo abitanti, fra i quali 15890 circa la sola citta. Esso e diviso in 9 cantoni che sono : Alais, Anduze, Barjac, Genolbac, Ledignan, Saint Ambroix, Saint Jean du Gard, Saint IMartin de Valgalgues e Yezenobres. ALAIT, isola vulcanica del mare di Ocotsc, alia estremila se\tentr. delle isole Curili, a 17 1. S. S. O. dal capo Lopatca, ed a 3 1. N. O. dalF isola di Poro- nuiscir. Lat. N. 5o" 47 5 long. E. i53° i5', Essa e di forma conica, colla sommita continuamente co- perla di neve. Soltanto nel 1790 la merce d' una perenne esalazione di fiimo si annunzio questo vul- cano che nel 1 793 lancio poi con grande impetuosita le prime fiamme. Gli abitanti del Camtscialca hanno idee superstiziose sopra questo grande fenomeno della natura. ALAJAR, bor. di Spagna. Fed. Alaxar. ALAIiANANDA, fiume dell' Indostan. Fed. Ahk- CANANDA. ALAKAUNDRA, fiume delP Indoslan. Fed. Ala- CAUNDRA. ALARENITCHE, villagglo della Turchia asiatica. Fed. Alachenice. ALAR NOOR, lago della Mongolia. Fed. Alac NOOR, ALARTOU GHEUL, lago della Calmuchia. Fed. Alactu Gheul. AL AL (RAS EL), in francese Hal al, capo sulla costa N. della Barbaria, territorio di Barca, al N. O. di una bella baia, rimpetfo a Natrun, alP O. N. O. di 249 ALA Derna e al N. E. delle lovine di Curin. Qnestolnogo "oviisponde iiiconlraslabilmenle airanlico Naiista- thrnus, citato da alcuni come uii promontorio, e da allri come un porlo, ed inline da Sliabone come uno dei hioglii piu rinomati del litorale della Ci- renaica. Ti si Irovano gli avanzi di un antico caslello, ed ml po'al S. O. alcune rovine osservabili cbiamale Zauani fiadi A.rabi, le qiiab consislono in mausolci vieini allc rebquie di un'antica cilia dagb Arabi stessi appellala Ghertapulus. ALALPARDO, bor. di Spagna, prov. e 6 1. al M. N. E. di Madrid. . ALAMA, finnie della Spagna, nella prov. di bona, die scaturisce vicino a Villarraso, a 6 1. 1/2 E. N. E. da Soria, scorre dal S. O. al N. E. , fertilizza i din- Jorni di Cerveia, di Fitero, di Corella e di Alfaro, e quindi si getta nelPEbro, presso quest' ultima ciltii, dopo un corso di 10 legbe. ^ ALAMA, villaggio di Spagna, prov. e 4 1. all O. S. O. di Calalayud (Aragona), sul Xalon, a piedi di alle monlagne. Anlicamente era quesla una piaz- za forlificata. Posscduta per molto tempo dai Mori, fu tolla loro nel 1 122 da Alfonso re d' Aragona. Vi sono acque lermali. ALAMAERA, in fiancese Jialamahera, isola dtl- Parcipelago delle Molaccbe. Ved. Gilolo. ALAMAN, citta del canlone di Berna, nella Sviz- zera, presso il lago Lemano o di Ginevra, dal quale prese il nome, a 3 1. N. E. da Sion. ALAMBRA, bor. di Spagna. Ved. Alhambra. ALAaiEDA (LA), bor. di Spagna, prov. e 2 1. al- TE. N. E. di Madrid. ALAMEDA (LA), bor. di Spagna, prov. e 9 1. 1/2 al N. E. di Segovia, sul Duraton. ALAMINOS, ijor. di Spagna, prov. e 11 1.3/4 alFE. N. E. di Guadalaxara. ALAMOS (EL), bor. di Spagna, prov. 071. i/3 al S. O. di Madrid. ALAMOS (LOS), cilia del Messico, prov. della Sonora, a lega N. O. da Sinaloa, ira \\ Rio del Fuerte ed il Rio Mayo, residenza di una direzione delle miniere d'argento cbe si scavano nel suo ter- ritorlo. Nel i8o3 aveva 8000 abitanti. — In quesla parte d' America vi sono inoltre 4 borgbi del mede- simo norae. ALAN, fiume delP Ingbillerra. Ved. Camel. ALAN, villaggio di Francia, nello spart. delF Alia Garonna, circondario e 5 I. al N. E. di Saint Gau- dens. Vi sono tabbricbe di stoffe di lana, e 960 abitanti. ALANCA, in francese Halankas , popolo della Nubia. Ved. Allenqua. ALAND, Alandria, arcipelago del mar Ballico, all'ingresso del golfo di Botnia, alPO. delle cosle della Finlandia. La lunghezza n'e di 20 1., e la lar- ghezza di i5. Esso e composto di un' isola prin- cipale, cbe da il suo nome alP arcipelago, e di molte altre isole, oltre a 200 disabilate e piii di 80 abitate, le piu importanti delle quali sono : Lemland, Lum- parland, Ekeroe, Fogloe, Kumlinge, Rraendoe, Vordoe, Haranoe, ec. , e di un gran numero d' iso- lotle e di scogli selciosi cbe si prolungano molto lontano. L' isola di Aland, di forma irregolare, e situata al 60° 1 5' di lat. N., e 17° 36' di long. E. Misura in lungbezza dal N. al S. 9 1. , e in larghezza dall'E. air O. 7. Le sue coste profondamente frastagliate, offrono molti porti eccellenti, e fra gli altri quello d' Ytternas. Vari fiumicelli irrigano quest' isola, cb'e niontuosa, e di suolo calcareo. Vi si raccoglie poco ALA a5o frumento, ma in ispezie segala ed orzo. E abba- stanza bene boscluva, ma non vi si trovano guari cbe abeti, pini e Ijetulle. I suol pascoli danno facilil;t ad allevare bestiame, facendovi.si burro e formaggio cccellente. La pesca e quivi abbondaalisslina. Vi si Irovano lepri, linci, volpi ; e, beiiche di rado, orsi. Fu scoperto un filone di una minieia di ferro. Gli abitanti, in numero di 14000 sono d'origine svedese e parlano la bngua svedese, si occupauo nell'agricol- tura, nella caccia d' uccelli acqualici e in quella del- le foclie assai numerose nell' arcipelago, e porlan(» in Finlandia cd in Isvezia sopra i propri piccoli navigli, le produzioni tutte del suolo, della pesca e della loro cacciagione. L' isola di Aland ba 5 parroc- chie, cioe: Sund, ove trovasi Castelbolm, demanio reale ed uffizio postale, Sallvik, Finslrom, Hammar- land e Joraala. Evvi nel centro d' un ammasso di scogb, e presso Ekeroc, una isoletla cbiamala Si- gnilskaer, sulla quale e stabilito un telegrafo, e tro- vasi abitata da piloli, cbe quivi il govern© mantiene pel servigio delle poste e dei viaggiatori. 11 nome di quest' arcipelago viene pronunciato Oland., e signitica paese dei fiumi. I Finlandesi cbiamano queste isole Ahvenanmaa. Esse non furono unite alia Finlandia se non nel i634, avendo prima avuto un loro particolare governo. Appartengono alia Russia fin dal 1808, c fanno parte del governo della Finlandia. Erico xiv re di Svezia fu rincbiuso da suo fratello Giovanni ncl caslello di Castelbolm. Pie tro ibalte la flotta svedese presso Aland, nel 1714, e quesla fu la prima vitloria cbe riportarono le sue annate navali. Nel 1718 segnaronsi a Loefoe i preli- minari di pace fra la Russia e la Svezia. ALANDROAL,bor. del Portogallo, prov. di Alen- teio, in una dipendenza situata nella comarca e i 1. 2/3 al S. da Villa Viciosa e dipendente dalla comarca di Avis, con 4oo abitanti. ALANGASI, fiume della repubbbca di Colombia, cb'esce dalla deserta montagna di Sincholagua, passa all'E. di Quito, e va, dopo un corso di 38 1., dal S. E. al N. O., ad unirsi al Toacbi, per formare il Rio das Esmeraldas. E attraversato da un ponle grande e sobdo di una sola areata, ed ba sulle sue sponde, presso alia sorgente, a 4 b circa da Quito, un borgo del nome slesso, nei dintorni del quale trovasi una sorgenle d'acqua minerale. ALANGAU, forte dell' Indoslan, nella parte sel- lentr. del regno di Travancore, fra due fiumi cbe si scaricano nelPoceano Indiano, a 4 ^- i/4 N. N. E. da Cocin. ALANGE, bor. di Spagna, provincia di Badajoz (Estremadura), a 4 1. S. S. E. da Merida, sulla destra riva del Malacbel, presso il suo confluente con la Guadiana. Evvi un caslello sopra una montagna. Vicino a questo borgo si trova una sorgente d'acqua lermale abbondantissima, i cui bagni furono molto frequentati dai Romani. Vi si vedono ancora gli avanzi di un bacino e di un edifizio ovale con quat- tro scale cbe conducono ai bagni. AL ANGYS, casale di Francia, nello spart. di Vosgi, circondario e 5 1. 1/2 al S. S. O. da Epinal, cantone di Xertigny, comune di Clerjus. Vi e una fucina con altre usine. ALANI, in francese Halany, in inglese Halanee, distr. dell'Indostan, slato di Sindi, territ. dell'emir Sorab, al S. dei distretti di Chirpur e di Soeri, e sul lembo del deserto di Sable. Dingor n'e il luogo principale. ALANIE, citta della Turchia asiatica. Ved. Alaia. ALANIS, una volta citta fortificala, ora bor. di aSi ALA Spagna, prov. e i3 1. 2/3 al N. N. E. di Siviglia. A 1/2 1. S. E. da questo borgo, e a i 1. 1/2 da Gua- dalcanal, si trova una miniera di argenlo scavata fino dai tempi dei Romani, ma e poco ricca. Da principio, presenta essa delle piriti nel quarzo, e fin i see colPofirire soltanto del piombo. ALANNO, bor. del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. delPAbruzzo ulte- riore prirao, distr. e ^ I. al S. di Civita di Penna, cantone di Torre di Passeri, sopra un'alta collina, con i63o abitanti. Vi e una cbiesa parrocchiale, ed un''altra assai ricca, dedicata a Santa Maria delle Gra- zie. Si tiene quivi una fiera dal giorno i." al i5 di luglio, ed un''altra il giorno 8 seltembre. ALANO, villaggio del regno Lombardo Yeneto, provincia di Belluno, distr. di Feltre, clie forma un comune unitamente a Feuer, Comiran, Campo ed Uson. ALAO, isola dell' Oceania. F'ed. Pantar. ALAPAEVSK, citta della Russia europea, nel go- verno di Perm, distr. e 20 1. al N. O. da Irbit, sulla .sinistra della Neva. Questa piccola citta e sfala costrutta nel 1704 per istabilirvisi delle fucine e delle fabbricbe di ferro. Conta 1790 abitanti. ALAPAICHA, catena di montagne della Russia europea, nel govern© di Perm, che fa parte di quella deirUral, e si estende dal S. E. al N. O., alPO. d' Alapaevsk. Contiene miniere di rame. ALAPUS, in francese Alapouclie, bor. dell'Indo- stan, nel regno di Travancore, presso la costa di Malabar, popolato da musulmani, da crisliani di San Tome e da Indu. E questo un luogo assai commer- cianle, e vi si osserva un canale che il re di Travan- core scavar feceper trasportare le mercanzie al mare, eve s'imbarcano sopra bastimenti stranieri. ALAR o ALL ART, bor. della Persia, prov. d' Irac persico, sul declivio delle montagne a 4 b 1/2 S. O. da Teeran. ALARA, borgo della Turchia aslatica, situato in mezzo una pianura, nel pascialato e 9 1. al N, di Mossul, contenente 3oo case. ALARCON, bor. di Spagna, prov. e 1 4 1. al S. S. E. di Cuenca (Nuova Castiglia), e i4 al S. dr Madrid, sopra una rupe quasi interamentecircondata dal Xu- car. La nalura e Parte contribuito avevano a rendere questo borgo una fortezza delle piu formidabili, non potendosi giungervi che per una lingua di terra fiancheggiata da precipizii. Tre porte,con ponti leva- toi e torri, difendevano il passaggio, ed un forte ca- stello, solidamente costrutto sopra un masso situato nel borgo, compiva le sue fortificazioni. Oggi quivi risiede l''alcade maggiore. Si osserva la bella facciata della chiesa di Santa Maria, quella di San Giovanni, ornata di colonne d"" ordine dorico, ed il maggiore e belFaltare della chiesa parrocchiale di Santo Do- mingo de Silos. Questo borgo ora piu non presenta se non alcune case in rovina, e si pud dir quasi deserto. Per la sua pittoresca e militar situazione, esser dovette di somma importanza al tempo della invasione dei Mori, ai quali fu tolto da Alfonso vm. Ha 800 abitanti. ALARICO (Canale di), in Francia, spart. degli Aid Pirenei, aperto nel 607, sulla riva destra del- I'Adour, inferiormente a Bagneres, per ordine del re goto Alarico. Esso incomincia rimpetto al villag- gio di Pouzac, passa alPE. ed a 1/2 1. da Tarbe, indi per Rabastens. Sotto a quest'' ultima citta, si con- giunge al fiumicello di Esteux, che si getta nel- r Adour, sotto Maubourguet. La lunghezza di questo canale e di circa 10 1., non compresa la parte del- ALA ihi r Esteux, ch'e di circa 3 I. 1/2, e serve alle irriga- zioni della pianura della sponda destra delPAdour ed a muovere .^9 mulini. ALARILLA, bor. di Spagna, prov. e 6 I. \^[\ al N. N. E. di Guadalaxara. ALARO, bor. di Spagna, nelP isola di Maiorica, a 4 1. 1/3 N. N. E. da Palma. Sono della sua dipen- denza i due villaggi di Almadra e Consell. Ncl suo fertile territ. trovasi una cava di marmo a varii co- lon, suscettivo di un bel polimento, e che si chiaraa Amandrado. Ha 285o abitanti. ALASKA, lunga penisola sulla costa N. O. del- P America settentrionale, formata dalla baia di Bri- stol e dalP Oceano al N. O. e al N., e dalP Oceano e dalle acque di Cook 's River al S. ed al S. E. Giace a 25o 1. S. dallo stretto di Behring, ed e abitala dai Cagatoia Cung, che hanno i costumi degli altri sel- vaggi di quella costa. Questa penisola appartiene alia Russia che ne trae delle superbe pellicce, ed e la punta di terra piu Occident. dclPAmerica settentrio- nale. Lat. N. 54° 35 ; long. O. i65° 7'. ALASNI, in francese Halasni, grande villaggio della Turchia asiatica, ncl Curdistan, pascialato di Scerezur, a 3 1. N. E. da Sert. E bene fabbricato e di aspetto ameno; ciascuna abitazione dir puossi un forlino cinto da un muro assai grosso, afifui di porre gli abitanti al sicuro di un assalto. AL ASSABAN, isola del mar Rosso, presso la costa d' Arabia e la terra d'lemen. Lat. N. 1.5*^ 3o' ; long. E. 39« 53'. ALASSAC, piccola citta di Francia, nello spart, della Correze, circondario e 2 1. 1/2 al N. N. O. di Brive, cantone e i 1. al N. O. di Donzenac. H suo territ. ha molti vigneti, e 4020 abitanti. ALASSIO, citta degli Stati Sardi, divisione di Ge- nova, prov. e i 1. 1/2 al S. O. di Albenga, capo- luogo di mandamento. Qucsla citta contiene 65oo abitanti svegliati, industri od operosi, inclinati ad ogni maniera di studi, e piu di tutto alia nautica, si che se ne hanno de' bravi marinai. Consiste di una strelta, lunga e mal fabbricata via intersecata da molli vicoli. Ha pero un buon porto ed un cantiere ; e la sua rada seraicircolare e di gratissimo aspetto, riparata dai venti di ponente e libeccio dal capo Mela, e da quelli di scirocco delP isola Galinara. Ha un buon ancoraggio, e per essa e molto agevolato il commercio di mare, essendo unico ricovero per le navi da Nizza sino a Vado. Abbonda questa baia in singolar modo di pesci, e vi si pesca del corallo bellissimo. In Alassio sono fabbriche di tele, funi, scarpe ; si fanno paste e si salano pesci. I prodotti maggiori sono le olive; e Polio cogli agrumi e Perbe mangerecce si esportano in gran quantita al di fuori. Quivi altre volte era rinomatissimo il commercio del tonno, gia dalla Sardegna trasportatovi soltanto da quel d*" Alassio. ALASSONA, bor. della Turchia europea, in Ro- melia, sangiaccato e 10 1. 1/4 al N. N. E. di Tricala, e 8 1. 1/2 al N. O. di Larissa. Vi e un convento greco; vi si tiene una fiera considerabile in estate, ed ha 3ooo abitanti. ALAT, bor. della Russia europea, governo, distr. e 10 1. 1/2 al N. N. E. di Cazan. ALATA, piccolo villaggio maomettano, in Abissi- nia, nel regno di Amara, sulle sponde e presso la sorgente del Nilo, a 3i 1. S. E. da Gondar. Vicino a questo villaggio evvi una celebre caleratta , che Bruce dipinge come altissima, e che quivi forma il fiume Abavi, uscendo dal lago Izana, sul quale e posta. 255 ALA ALA 354 piu ALATA, villaggio sulla cosla occitlenl. delP isola
  • long. E. 10'' 52'. Raccbiude essa una catledrale, una collegiala, alcuni conventi, e pochi avanzi di anti- cbila. 11 suo vescovo dipende iramediatamente dal papa. Ha 8700 abitanti. Alatri e celebre per le raira- bili sue uiura, ma molto piu per aver parlecipato alle vicende de'Campani, Ernici e Romani. ALATYR, tiume della Russia europea, cbe ba la sua sortjenle nel governo diNjinei Novgorod, distr. e al S. E. di Ardatot, scorre dalPO. alPE., entra nel governo di Simbirsk, e si getta nella Sura, presso la citta d'Alatyr, dopo un corso di 5o leghe. ALATYR, distr. del governo di Simbirsk, nella Russia europea, con ySooo abitanti. La sua superti- cie ofire una pianura ineguale, assai boschiva ed irrigata dalla Sura e dalP Afatyr, ed e mediocremente lertile. L' abbondanza di legna vi fece stabiUre due distillerie d"* acquavite, ed una fabbrica di potassa. ALATYR o ALATYRSROI, citta della Russia europea, nel governo di Simbirsk, capoluogo d' un distr., al 54° 39' di lat. N. e 43*^ 54' di long. E., alia foce delPAlatyr, sulla Sura. Questa citta, co- strutta in legno, e a 4i 1- O- N. O. da Simbirsk. Ha due conventi , 5 chiese, una fabbrica di cuoi, ed una vetraia vicinissiraa alia citta, con 3ooo abitanti. Vi si fa gran commercio di grano, ed i suoi mercati sono assai frequenlati. ALAUNHUTTE, villaggio di Boemia, nel circolo di Saatz, a i/3 di 1. S. S. O. da Gorkan. Evvi una miniera d' allume. ALAUSI, fiume della repubblica di Colombia, cbe scende dalla parte Occident, delle Ande, e si getta nella baia Guayaquivil. ALAUSI , prov. della repubblica di Colombia , che confina al N. con quella di Riobamba, al N. O. con quella di Cbimbo, al S. con quella di Cuenca, alPO. con il distr. cP Yaguacha, e alP E. con la prov. di Macas. E irrigata dalP Uzogoche, dal Guasuntos, dal Pinancay e dalP Alausi. Le sue piu alte montagne sono situate alP O. Le sue campagnc, deliziose e fer- lili, producono ogni sorta di frutti c di grani comuni alP America ed alP Europa. Si fabbrica molto zuc- chero. La temperatura vi e caldissima e Paria sana. ALAUSI, citta della repubbbca di Colombia, capi- lale della prov. del nome stesso, situata sulP Alausi. Lat. S. 2^ i3' 22"; long. O. 81" 20' 3o". \I si (ah- bricano panni, spagnoletti e tessuti di cotone. Vi e una bella chiesa parrocchiale ed un convento di fran- cescani. 11 suo territ. contiene acque minerali cable. ALAVA o ALABA, J lata, una delle antichc pro- vince Basche, in Ispagna. Confinava al N. colla signo- ria di Biscaijlia e colla prov. di Gulpuscoa; alP E. con la Navarra, e alP O. e al S. O. con la Castigba Vecchia, misurando 8 1. in lungbezza e 7 In larghezza. Oggi forma la massima parte della prov. di Vittoria, ed una porzione di quella di Logrogiio. Altissime jiiou- tagne la circondano quasi d' ogni lato, ed e divisa da molte altre piu piccole, fra le quali alcune bo- scbive, ed altre racchiudenti minlere di ferro, torba, cave di gesso della miglior qualita, e di diverse specie di marmo nero ed a vene rosse. Vi si trovano varie sorgenti d"* acque salse e solforose. Molti ruscelletti che scendono dalle montagne irrigano quesla pro- vincia formando la Zadorra, P Ayuda, che si getta nella Zadorra, ed altri piu piccob fiumi. Era popo- lata da 75000 abitanti. 11 suo territ. produce frii- mento, del quale porzione si trasporla nella prov. di Guipuscoa, canapa, lino, frutti di qualita diverse, olio in poca quantita, e un vino leggero che sicbiama Chacoli. Vi sono alcune poche fucine, quasi tutle in rovina per le imposte messe sulla importazione del ferro nella Castigba. Le fabbriche di casse, di siroppi, di cappelli, altra volt a si fiorenti, sono oggidi in decadenza. Tuttavia le sue manifatture di tele per servizio di tavola, e quelle di panni comuni, occu- pano gran numero di operai. Vi sono anche delle sabne. Gb abitanti hanno i coslumi stessi di queUi di San- della prov. di Guipuscoa e dci montanari ui tander. La citta di Vittoria iP era il capoluogo. Que- sta prov. fu separata dalla corona di Castigba snio al regno di Alfonso vni. Nel 1200, essa acconsenli a farne parte, a condizione di conservare i suoi rag- guardevoli ed antichi privilegi, a' quali pero rinunzio nel secolo xiv. ALAVERDI, villaggio e forte della Russia asiatica, nel governo della Giorgia, distr. di Cacheti, a 3 1. N. N. O. da Telaf. Vi e un convento, nel quale il vescovo di Cacheti ha la sua sede. ALAXAR o ALAJAR, bor. di Spagna, prov. e i3 1. 1/4 alN. N. O. di Siviglia. . ^ ALAYA, sangiaccato e citta della Turchia asiatica. Fed. Alaia. _ ALAYOR, capoluogo di distr. nelP isola di Mino- rica, sulla sinistra della grande strada fra Porto Maone e Ciudadella, a 4 I. da Porto Maone. ALAYRAC, villaggio di Francia, spart. della Dro- me, circondarlo e 3 1. 3/4 alPE. S. E. di Monte- limart, cantone di Dieu le Fit, sulPorlo della foresta di Taulignan. Evvi una vetraia nel boschi vicini. ALAZAN, fiume di Russia, nella Giorgia, che sea- turisce dal monte Caucaso, e, dopo un corso di 42 1. dalN.O.alS.E., si getta nel Cur. ALAZEIA, catena di montagne della Russia asia- tica, governo di Irkutsk, rainlficazione principale della lunga catena del monti StanovoiKrebet. L' Ala- zeia, P Omekon e la Kovlma vi hanno Ic loro sor- genti. Questa catena si prolunga sino allc coste del mar Glaciale, in uno spazio di piu di 200 leghe dal S. al N. 255 ALB ALB 2^ ALAZEIA, fiurue della Russia asialica, che ha la sua sorgenle nel governo di Irkutsk, a loo 1. N. E. da Zaliversk ; cone 6o 1. dal S. O. al N. O, , si volge in seguilo verso il N. O. , e sbocca quindi nel mar Glaciale, dopo un corso di i4o leghe. I Tungusi e gr lakuLi abitano sulle sue sponde. ALAZEIA, villaggio della Russia asiatica, governo d' Irkutsk, distr. d' lakatsk, sulPAlazeia, a 32 1. 1/2 O. N. O. daNijnei Kovinskoi. Nel 1788, V Alazeia vi lascio scoperli, ritirandosi, alcuni resti dimamnuit. ALB. Fed. Alp. ALB, ALP (die Rauhe ) o ALPI DI SVEVIA, Alpes Svevicae, catena di raontagne del regno di Virtemberga, che si slacca alPE. dalla Selva Nera, e si prolunga, fra il Neckcr e il Danubio, sino al Kocher e all' laxt, larga da 4 a 8 1. e lunga circa 22 leghe. La sua direzione e dal S. O. al N, E. , nei ba- liaggi di Reutlinga, Uracil, Kirchheini, Geisslinga, Lorch, Gmiindt e Aalen. 11 suo aspetlo agreste le merito P epiteto di rauh^ aspro. Le sue rocce sono il calcare ed il gres. E interauienle coperta di belle loreste di querce. Le sue principali sommita chia- niansi Sternberga, presso Offenhausen, che ha 924 metri sopra il livello del mare, ed il Rossberg, che ne ha 896. ALB, flume del granducato di Baden, che ha la sua sorgentenella Selva ]Nera,in vicinanza di Frauen- alb, e, dopo esser passato per Etthnga e Muhi- borgo, si getla nel Reno, ail. 3/4 O. N. O. da Carlsruhe, e 2 1. da Durlach, dopo un corso di 6 1. dal S. al N. ALBA, derivato da albus, bianco, entra in parec- chi coniposti d' origine latina, come Albano. Devesi riconoscerlo nei noiiii francesi ^w^erive, Aub'in^ y^M^eterre, ecc. ALBA, prov. dcgli Stati Sardi, divisione di Cuneo, intendenza di seconda classe, con fin a al IN. E. ed ail'E. con la divisione di Alessandria, al S. e al S. O. con la prov. di Mondovi, all'O. con quella di Saluz- zo, e al N. O. con la divisione di Torino. Essa divi- desi in 12 mandanieuti che sono : All)a, Bossolasco, Cornegliano d'Alba, Morra, Diano d'Alba, Corte- miglia. Bra, Santo Stefano Belbo, Canale, Monforte, Govone, Sommariva del Bosco, ed lia 99389 abitanli. La sua superficie, di 5o 1. q. , e ineguale, ed otire pianure intersecate da colHne e da valli. 11 Tanaro, il Belbo e la Bermuda la irrigano. Vi si raccolgono in abbondanza grani, frumentoni, vino, frutti, tar- tuffi, e seta slimata la migliore del Piemonte, ed allevasi anche molto bestiame. Si trova marmo, pie- tre da costruzione, ardesie e sal gemma. ALBA, Alba Pompeia, anlica citta degli Slati Sardi, capitale della prov. del nome stesso, capoluogo di mandamento e di una prefettura di giustizia di prima istanza nella giurisdizione del reale senato di Torino, a 10 1. S. S. E. da Torino, e a 5 1. 1/2 S. S. O. da Asti, sulla destra del Tanaro, che si attra- versa sopra un ponte di barche. Essa e posla in iibertosa pianura. Visse alcun tempo sotto i suoi consoli o podesta, indi passo sotto i marchesi di Saluzzo, i re di Napoli, i duchi di Milano ed altri. Fu ceduta al duca di Savoia nel i63i con la pace di Cherasco, poi riunita alPimpero francese nello spart. della Stura, finalmente restituila al suo antico e legittimo sovrano il re di Sardegna. La sua fonda- zione si attribuisce a Pompeo Strabone, padre del gran Pompeo. Questa citta e sede di un vescovo sufFraganeo di Torino, contiene i cattedrale, 3 par- rocchie, 3 succursali ed i collegio ; vi si fa un gran commercio di bestiame, e si tengono due annuali fiere. Conta 6950 abilanti. £ questa la patria del r imperatore Pertinace , di Pietro Cerrato poe latino, del Belli giureconsulto, di suo liglio cancel liere di Savoia, e dei pittori Alladio e Macrino. — Si chiama Albezano la contrada che la circouda. ALBA CAROLINA, citta della Transilvania. Fed Karlsborgo. ALBACETE o ABRACETE, Tantica Cetide, gros- so bor. di Spagna, prov. e 3 1. al N. O. di Cinchill e a 3 1. S. O. da Valenza ( Murcia ), deliziosamen situato nel mezzo di una vasta pianura, non lung dalle monlagne che separano il paese chiamato Deserto. Vi sono 4 piazze pubbliche, i chiesa par rocchiale, alcuni conventi d** entrambi i sessi ed u ospedale. AT si fabbricano panni comuni e gros chincaglie. 11 suo territ, e fertilissimo, raccoglie doyisi principalmente gran quantila di vino e zafferano, il solo prodotto del quale ultimo ascende a i5oooo iVanchi. Nel mese di settembre vi si liene una fiera di bestiame ch' e delle piu rinomatc della Spagnr. La sua popolazione e di 9000 abitanli. ALLA DE CERRATO, bor. di Spagna, prov. e 4 1- 1/3 al S. E. di Palencia. ALBA DE LOS CARDANOS, bor. di Spagna,prov. e 4 1. 1/4 airO. N. O. di Palencia. ALBA DE TORMES, citta della Spagna, prov. e 5 1. al S. E. di Salamanca, sul pendio di una coUina, presso Torraes, con i3oo abitanli. Vi sono varie chiese parrocchiali e alcuni conventi d'ambi i sessi. 11 caslello del famoso duca d' Alba, che rappresento si odiosa parte nelle guerre civili dei Paesi Bassi, e al S. di questa piccola citta, in bella posizione. Vi- cino ad essa, nel 1809, gli Spagnuoli lurono battuti dai F^rancesi. ALBA DE YELTES, bor. di Spagna, prov. di Sa- lamanca, a 4 1- V4 L. N. E. da Ciudad Rodrigo, sul Yeltes. ALBADRA, isole dell' oceano hidiano, fra la costa di Zanguebar e Madagascar, al N. E. delle isole Co- more, e al S. O. delle Seicelle, a 95 1. N. O. dal capo San Sebastiano di Madagascar. Lat. S. 9° 3o' ; long. E, 42° 5'. ALBAGH o ALBAC, citta della Turchia asiatica, pascialato di Van, sopra un fiumicello che si getta nel gran Zab o Zarb Sui, ed alle falde dei monli Echiars, a 26 1. S. S. E. da Van, e i5 1. O. da Ormia. Portava un tempo il nome di Aghpag, ch'era quelle della provincia. Secondo le tradizioni degli Armeni, I'apostolo San Bartolommeo fu marlorizzato in que- sta citta sotto il regno del re Sanadrug. ALBAIRATE. villaggio del regno Lombardo Ve- neto, nella prov. e 7 1. al N. N. O. di Pavia, distr. di Abbiategrasso, che con Cassina Pianca forma un comune popolato da i5oo abitanti. ALBALADE, bor. del Portogallo, prov. di Alen- leio, comarca e 7 1. 1/4 al N. N. O. di Urica, al con- fluente del Campilhas e del Romans. ALBALADEIO, bor. di Spagna, prov. e 22 1. 3/4 al N. N. E. di Jaen (Mancia), presso Guadalen. ALBALADEIO DEL CUENDE, grosso borgo di Spagna, prov. e 8 1. 1/4 al S. S. O. di Cuenca. ALBALAT DE PARDINES, bor. di Spagna, prov. di Valenza, a i 1. 1/2 N. N. E. da Alcira, sulla sponda sinistra del Xucar. ALBALATE DE ZORITA, bor di Spagna, prov. e 8 1. al S. E. di Guadalaxara. ALBAN, una volta ALBAING, villaggio di Fran- cia, spart. del Tarn, circondario e 5 1. 1/2 all'E. S. E. da Alby, capoluogo di cantone, sulla strada da Tolosa a Mompellieri. Nel secolo xv era quesia una 2t)7 ALB A L B 258 piazza forte, con un buon caslello. La collura ilel trunienlo fu surrogata con quella Jella segala. Vi si tengono 12 fiere oo^ni anno pel bestiame. Troyansi alcune miniere di fe'rro assai ricche ed altresi tiloni di piombo. ALBAN (Saint), casale di Francia, sparl. della Loira, circondario, canlone e 2 1. 1/2 al S: O. di Roano, sul fmnncello del nome stesso. Vi sono acque minerali assai frequentate, da che si costruirono comodi edifizi pei foiestieri. Conta 5oo al)ilanti. ALBAN (Saint), cilta di Francia, sparl. della Lo- zere, circondario di Marvejols, canlone e i 1. 3/4 al IN. di Serverelte, 071. 1/2 al N. N. O. di Mende. Vi sono nianifallure di sloffe di lana, e conlanvisi 2400 abitanli. , , tt ALBANA, casale del regno Lombard© Veneto. Ved. Prepotto. * , ALBANCHEZ, bor. di Spagna, prov. e 12 1. 1/2 al N. E. di Almeria (Granala). ALBANCHEZ, bor. di Spagna, prov. e 5 1. alFE. di Jaen. ALBAN DES URTIERES (Saint), luogo degh Slati Sardi, con 1200 abitanli ; prov. di Moriana, ^ niandamento e i 1. 2/3 al S. S. O. di Aiguebelle, in guardia contro le inU presso deirArc. Sono ne'suoi dintorni considerevoli loro a."-.,^.';'^^^^^;^!^^ miniere di ferro. ALBAN DES VILLARDS (Saint), silo degli Slati Sardi, provincia di Moriana, a 2 1. i/3 O. N. O. da San Giovanni di Moriana, al S. O, della Chambre, di ferro. . ALBANELLA, bor. del regno delle Due Sicilie. ne'Dominii di qua del Faro, nel Principato citerio- re, distr. di Canipagna, canlone e 4 1. 3/4 al jN. di Capacclo, sllualo in ferlile vallone, ma poco sano, con 1800 abilanli. Vi e una cbiesa parroccbiale. ALBANIA, anlica prov. della Turcliia europea, che confmava al N. colla Bosnia, al N. E. colla Ser- via, al N. O. col Monlenegro, aH'E, colla Romelia e col mare Egeo, al S. colla Livadia e col golfo di Le- panlo , e all' O. coi mari lonlo ed Adriallco , al presente riparlila Ira i governi di Romelia e di Scu- tari. Alpeslre n' e il sviolo ; le valli , specialmenle quelle del norte, producono frumento ; le colline sono collivale in vigneli, e le monlagne coperte di vaste foresle. Gli Albanesi , chiamati Arnauli dai Turchi, si danno eglino stessi il nome di Schipelari, e I'ormano quallro grandi faraiglie : i Gheghi ed i Mirdili, i Tossidi, gPlapi ed i Camidi. Discendono dagli anlicbi lllirii, la cui lingua si e tullor con- servala fra i monlanari delP inlerno ; sono d'alta stalura, robusti e belUcosi; s'accoslano ai loro ante- nali per rlspetto ai semplici coslumi ed alia vila loro frugale, e menlre laluni vanno abbigbati in modo da ravvisarvi P antico costume eroico, allri fanno pompa del lor sudiciume come d' un dislinlivo di bravura, e lasciano marcire sul proprio corpo i lini e le lane grossolane onde vanno coperli. Anlica- menle Irascuravano Pagricoltura, ne d'altro vivcyan se non di cacciagione. Oggidi, dediti alia rapina mentre dura la pace, soldati crudeli e senza fede in tempo di guerra, noa conoscono essi veruna disci- pbna, e quasi sempre servono a quel parlilo che piu glipaga. 1 Turchi non avrebbero migliori truppe se conlar potessero sulla coslor fedelta. I Mirdili serbarono inlalia la lor liberla, fermaudo coi Tur- chi alcuni patti , e quando nc sono legalmente richiesli, forniscono loro delle truppe. u Ciascun canlone libero, dice Pouqueville, componesi di vil- laggi indlpendenti, e questi casali di fara o parlili Enritl. Gc'ogr. Vcl /. ricevono volonlariamenle Pimpulso di uno o di piu capi che cadauno di essi si sceglle. Una fara formasi a sua volla d' una famigha, e le piu numerose o piii opulcnli sono ognor le piu polenli, in ragione del numero d' uomini che le appartengono o che puo assoldare. Cotesl' ordine ha non poca analogia con le turbolenti sociela degPIndiani d'America, imper- ciocche gli odii lengono del conlinuo nella dilhdenza, ed a propriamente parlare, in islalo di permanente oslilila, non pure le fara, ma le famiglie, e spesso anco gP individuiche ne fanno parte. In conseguen- za di cositialta abitudine degli animi, che li rendo necessariamenle irrequieli e sospellosi, ne viene che le borgate ed i villaggi albanesi prescnlano nella loro coslruzione una furrna parllcolare e dislinliva dagli altri casali. Ogni casa e raerlala, ovvero munila di feriloie celale da intonaco esterno, e sempre isolala fuor di mano di uiP altra abitazione. Le famiglie dello stesso parlilo o stipile comune, allonlanandosi, come per rami collaterali, dal capo ond' esse discen- dono, formano, per iscaglioni, dei vjuartieri intorno il vertice d'un monte o sopra scosceso pianoro, in guisa da polersi soccorrere, senza tralasciare di esser ' ' • aprese degPindividui della piena di pericoli ha per essi ndicibiU dilelli : ei sono schiavi e cdncepire non pos- sono in qual modo un uomo obbedisca ad un allro .... Fare in I ere ban no spesso inimicizie implacabili, per cui non passano se non di nolle e fur live in certe strade. Ogni circoscrlzione ha i suoi pozzi, leproprie cisterne, sorgenli e mercato a parte, e si tralascia di recarsi alia chiesa od alia moschea per non incon- trare un nimico. Questo stalo infelice e unicamente proprio alia cilia, e le cure delP agrlcoltura e delle t^ref^gi di raro paliscono degli effelli della discordia; perocche, fuori dei borghi e dei villaggi, ogni tribu vive in pace, atlende alleproprie occupazioni, e non si balle se non nei propri focolari. Quindi e che si vedevano nella valle di Drinopoli i mielilori darsi tranqullli alia raccoila finche durava il di, e far le archibuKlale dopo cena, quand'erano rienlrati in cilia; ballare nei giorni del Eairam ; solenniz- zare le panegii-ie, e passare dalle fesle alio combat- lere, Iratlando la cosa non allrimenti che una partita di caccia od un passatempo. Le donne sono labo- riose ed altive, e si occupano non solo nelle cure fami^bari, ma si anco nelPallevamento dei bestlami e nefla coltura dei giardini o dei campi ; fabbricano esse colpelo di capra una sorta di pannolano fitto che serve, come nelP antichila, al vestiario dei ma- rinai, dei soldati e dei contadini; tessono pure tele di cotone, e quelle che non sono appassite e atfrante per la schiavi In alia quale i mariti le riducono, e per i lavori a cui le condannano, si fanno distin- guere per Lellezza. Gli Albanesi si dedicano lutti alia guerra, e delPanimaestramento dei cavalli fanno la precipua lor occupazione. I furti e le rapine ven- gono Iraltati con indulgenza da un popolo presso il quale arte siflalta riguardasi come parle delPindu- slria nazionale, e come saggio di bravura. Gb Schi- pelari che abilano lungo la costa, portano da lonlano i loro sguardi per iscoprire i navigli e porsi ad inse- crulrli ; laluni poi fanno iP ingannarli con fuochi die quelli discernono, affin di allirarli in mezzo agli sco- gli, e, al segnale del naufragio dacostoro coi loro ar- tifi'zi provocalo, piombano sul baslimento incagbalo, incalenano grinfelici dalia tempesla risparmiali, c sacchegiiiano il carico. Nella massima parle proles- sano k religione callolica o greca, ed i pochissimi che sono ma-mieUani trascurano la loro rebgionc, 17 259 ALB Gli Schipelari si slabilirono , in tempi diversi, in Yarie parti della Grecia ed altrove. Solto il governo di Scanderbeg, una colonia si tisso nella Puglia, prov. del regno delle Due Sicilie, e dopo la mor- te di quel famoso capo, la migrazione s'accrebbe. Nel 1800 occupavano in quel paese cinquantanove villaggi. Le ioro colonie sparse nella Morea e nelle contrade vicine riviver fecero codeste terre da lunga pezza in preda alia desolazione. Gli Albanesi for- raano il nerbo della popolazione delle isole d'ldra e di Spezia, che lanno da gran tempo estesissimo commercio nel Mediterraneo, e le cui flotte sfidano oggiraai le armate navali degli Otloraani. Si valuta da 800000 a circa 1,000000 il numero degli abitanti dell' Albania. ALBANIA VENETA. Ved. Bocche di Cattaro. ALBAN LES ALAIS (Saint), comune diFrancia, nello spart. del Gard, circondario e 3/4 di 1. al N. N. E. d' Alais, cantone e in vicinanza di 1/2 1. al S. E. di San Martin di Valgague, con 120 abitanti ; vi si trovano roccie di crislallo conosciuto sotto il nome di spalo d'Islanda. ALBANNE, casale degli Slati Sardi, divisione di Savoia, prov. di Moriana, mandaraento 6 2 1. i/4 al S. E, di San Giovanni di Moriana. Sonovi una fucina, nn maglio ad acqua e 780 abitanti. ALBANO, Albanus lacus, lago degli Sfati della Chiesa, comarca e 5 I. al S. S. E. di Roma, situatn inferiormenle della cilia di Albano, e serabra die sia, al paro di quelli di Bolsena e di Vico, il cratere di un cslinto vulcano. Qualcbe volla cbiamasi ancbe lago di Caslel Gandolfo dal caslello di questo nome cbe ne sta sulle sponde. I raonti die lo circondano si rredono eiezioni di esso vulcano, ed offrono una prospettiva deliziosa, avendo 3 o 4 giro. 11 lago nou ne lia die 2, con 34o melri di profondila. 1 monumenti istorici abbondano nelle sue sponde, e vi si veggono gli avanzi del palazzo di Domiziano cd un antico acquidotto aperto a prezzo di lavoro nei fianclii della montagna e fabbricato di pietra viva per piu di 1/2 1. di lungliezza : serviva esso di emis- sario alle acque sovrabbondanti del lago. Quesia opera, una delle piii antiche e singolari dei Romani, allribuita al gran Caniillo, fu coslrutla ai tempi del- I'assedio di Veia, fissalo da Tito Livio nel secolo iv della fondazione di Roma. ALBANO, Albatium, piccola ed amena citta degli Slati della Chiesa, nella Campagna a 5 leglie 1/4 al S. S. E. di Roma, con 4200 abitanti, posta sopra il lago del nome slesso, lungo il quale evvi un bel viale, die forma la comunicazione di Albano con Castel Gandolfo, luogo di villeggiatura dei pontefici. Lat. N. 4i*^ 4^' '■> 18' o". Essa e bene cdificata, ed ornata di bei palazzi, fra i quali notansi quelli dei Corsini e dei Barberini, Scde di un ve- scovo sino dal 3oo, e questa destinala al cardinale piu anziano delPordine dei vescovi. Ha una catte- drale e qualclie convento. Albano e nella stagione estiva il soggiorno di raolli ricclii romani, die qui si porlano a respirare la salubrilu delFaria. Le pas- seggiate sono deliziose. Vi si tiene una fiera dal primo al 16 ottobre. Vuolsi da alcuni die questa citta sia coslrutla a' tempi di Nerone sulle rovine di Alba Longa ; ma errano a partilo, poiche Alba Longaslava dalPaUro lato del lago, ed Albano giace sulle rovine della villa diPompeo. Fu quasi disti ulta dalPimperalore Federico Barbarossa, e poi rifab- bricata. La camera aposloPka la compero col suo Icrril., nel i(>47i duca Savelli. Mostrasi in poca dislanza un' anlica louiba, crcduta dal popolo quclla ALB a6o di Ascanio figlio di Enea e fondalore di Alba, ma della quale ignorasi Porigine vera. Verso un' altra porta evvi un monumento, che si dice essere il se- polcro degli Orazii : consiste in 5 torricelle nella forma di coni troncali, e che non molto bene con- servansi. Altri pero credono essere la tomba ovc furono deposle le ceneri del gran Pompeo, secondu quanto ne dice Plutarco, e percio chiamala anche Albanum Pompei. Ollre a cio vedonsi in Albano molte allre aniichila, e specialmente gli avanzi di un palazzo delP imperatore Domiziano, gia notali parlando del lago Albano. II territ. produce vino assai stimato anche dai forestieri, e ne'suoi dintorni sono moltissime belle case di campagna. ALBANO ( Monte ) , in Toscana, nel Pistoiese. Dicesi Monle Albano la piii elevata diramazione del- PAppehnino che dalla foce di Serravalle slendesi nella direzione da raaeslro a scirocco fra P Ombrone pistoiese e P Arno sino alia gola della Golfolina, dal 43" 44' 4^° latitudine N. Le sue principal! cime denominate Pietra marina e Sunt' Alluccio stanno sopra il livello del mare quella 573 melri e questa 542. ALBANO, casale della Toscana, in compartiraenlo di Firenze, giurisdizione, comune e circa i 1. al S. O. di Modigliano , sulle pendici meridionali del nionte Melando. ALBANO, villaggio degli Stati Sardi, prov. c 2 I. 2/3 al N.N. O. di Vercelli, raandamento di Arboio. Vi e una miniera di piombo. ALBANO, detlo anche MONTE ALBANO, bor- go del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di Basilicala, dislr. e 5 1. alPE. S. E. di Polenza, canlone di Trivigno, sopra un monle, con 2600 abilanli, in aria purissima e nel territ. piu uberloso di quel regno. ALBANO, villaggio del regno Lorabardo Vencto, nella prov. di Bergamo, dislr. di IVescorre, sul Serio, a 2 1. E. da Bergamo. Conla 2i3o abilanti. ALBANO (CoLLOREDo Di Mont' ), casale del regno Lomi^ardo Venelo. Ved. Colloredo. ALBANO (Sant'), villaggio degli Stati Sardi, prov. di Sa\oia propria, mandaniento e 2/3 di I. al N. di Ciamberi, sull'Aisse, al piede del Beauge, in bella posizione. Le colline sono coperle di vigneti, e le pianure di orli e prali irrigali dalP Aisse sopraccita- to. Si trovarono molte antichita in vicinanza di una slrada romana che lo attraversava. Conta 1200 abitanti. ALBANOPOLI, Albanopolis, citta della Turchia europea, nel pascialato di Scutari, mezzo dislrutta, posta sul fiume Drin, ed in passato capilale delPAl- iDania, a 16 1. da Alessio. ALBAN 'S (Saint), antica citta di mercato delP In- gliillerra, nella contea di Hertford, hundred di Cashio, sulle due sponde del Verulara o Musa. a 4 1- 1/3 O. da Hertford e 7 1. 1/4 al N. O. di Londra, attraversata dalla slrada die da questa capitale con- duce a Birmingham, sulle rovine del Veriilamium de' Romani. 11 suo nome moderno le deriva da un magniiico monastero fondato da Offa, nel viii secolo in onore di Sant' Albano, primo martire della Bre- tagna. Questo santo cd il fondalore avevano, per quanlo si dice, le loro toinbe nella chiesa di detto convento, die contiene allresi gran numero di mo- numenti e di antiche iscrizioni. Molliuomini illustri quivi sono sepolti, e fra gli altri Humphrey duca di Glocesler, il piu giovane dei figli di Enrico iv, del qiiale raccontasi che, dopo piu di due secoli, se nc trovo il corpo interanicnle conservato in una ALB ALB 2G2 sostanza fluida ; il cclebre Francesco Bacone lord Vernlamio fu scpolto nella chicsa di San Michcle, c sulla sua tomba Tommaso Meaulys fece erigcrc in mar mo nero la statua. Tiensi a Saint Alban 's un mercato per settima- na. La citla, che come antico borgo nel i83i aveva ^770 abltantl, ora qual nuovo borgo parlamentario ne ba 6770, ed e molto industre. Ha varie mani- fatture, e nianda due niembri al parlamento. La cilia alluale deve la sua origine a Ulsino o Ulsig, scslo abate, cbe costrusse tre cbicse suUe tre prin- cipal! strade che conducevano al monaslero. L'anlica cilia, di cui si puo riconoscere la situazione dagli avanzi di nniragbe di 12 piedi di grossezza, era odificata in uno spazio di 200 acri o iugeri al norte della montagna che sta superiormente al fuime. Cassibeiauno fu disfatto da Cesare a Verulam, ed c cola appunto, per quanto prelendesi, che la regina Boadicea, batluti i Roniani, trucidar ne fece 70000, unitamente ai Bretoni che si erano sotto- mcssi al loro doniinio. Nel i^5i e 1461 scguirono due baltagbe ne'suoi conlorni fra i partigiani del- le case di Lancastro e d'York, e in conseguenza della seconda la regina Margherita giunse a liberare dalla prigionia il re suo marilo. Nel luogo vicino, detto Gorbamsbury, e una statua di Enrico vm. Lat. N. Si*' 46'; long. O. 2** 41'. ALBAN'S (Saint), dislr. degli Stati Uniti, nello stalo deir Ohio, contea di Liching, con 400 abitanti. ALBAN'S (Saint), dislr. degU Slati Unili, stalo di Verraonl, contea di Franldin, sul lago Champlain, in faccia all'isola North Hero. Nel 1810 aveva 1600 abitanli. ALBAN 'S (Saint), villaggio degb Slali Unili, capo- luogo della contea di Franklin, stalo di Vermont, sul lago Champlain, in faccia air isola North Hero, a 8 1. 1/2 N. da Burlington. ALBAN 'S HEAD (Saint), capo delP Ingbilterra, sul canal Inglese, contea di Dorset, alia lat. N. di 5o« 32' 10", ed alia long. O. di 4° 26' 38". ALBAN 'S HEAD (Saint), punta di roccia nello strelto del Duca di Chiarenza, sulla cosla Occident, deirisola del Duca d' York, nel Grand' Oceano. Lat. N. .56° 7'; long. E. i38 " 46'. ALBANY, fiume delP America settenlrionale, che sbocca nella baia di James, parte del mare d' Hudson, al 3o' di lal. N. e SG** 5o' di long. O. Una prolun- gata serie di piccoli laghi s'eslende da qneslo fiume al lago Ouinnipeg. l\ forte Albany e la falloria inglese su questo fiume slanno al 53" 10' di lat. N., e 89° ^o' di long. O. ALBANY, distr. degli Stati Uniti, nello stato di Maina, contea di Oxford, con 3oo abitanti. ALBANY, contea degli Stati Unili, stalo di Nuova York, confina al N. con le coulee di Schenectady e di Saratoga, all' E. con quella di Hudson, al S. col- Taltra di Schoaria . Lunghesso T Hudson, che la limitaairE., il terreno generalmente e assai basso e piano. Presso il Mohawk, che la irriga al N., e sassoso ed in gran parte sterile. AlPO. e quasi tulto coperto dalle monlagne di Helderberga, e di la slno al mare d' Hudson non presenta che un'argilla az- zurra, la quale si eslende a piu o meno di profondita, e che, in molli luoghi, e coperla di sabbia o di una specie di marna. L'inlernu di questa contea e prln- cipalmente composlo di pianure elevate e sabbiose folte di pini. llrcstanle del lerrit. e in gran parte grasso, ed in parte calcare. Vi sono alcune acquc niinerali. Quivi la stagione esser suole rigida assai nelPinverno, ed allora il fnime Hudson, per quasi cento miglia, si gela in nianiera da poler sostenere il peso di slille cariche di gravissimi pesi. Tia gran quanlila di neve che vi cade e mollo ulilc, t)ercbe non solo difende 11 grano dal gelo, ma facilita pur anco il trasporlo del Icgnami e allri piodoUi dai luoghi i pill nT^dilerranei. Quantunque in questa contea rincbiudasi la capitale dello stato di Nuova York, punlo cenlrale di un commercio considera- bile, pure la maggior parte n' e incolta. La sua po- polazione pero si accrebbe rapidamente. Nel 1810 ascendeva a 34661 abilanti, dei quail 772 schiavi, e nel 1820 era a 36ii6, senza comprendervi 10247 abitanti formanli la popolazione della contea di Sche- nectady, che fu separata da quella di Albany sino dal 1810. Questa contea venue popolata verso Tan- no 1610, ed invio nel 1691 due deputati alia prima assemblea iegislativa della provincia. ALBANY, citta degli Stall Uniti, capoluogo dello Slato di Nuova York e della contea di Albany, sulla sponda Occident, deir Hudson, a 32 1. N, da Nuova York, 116 I. dalla cadula del Niagara, e i45 1. da Washington. Lat. N. 42° 39' 3" ; long. O. 76" 5' i3" Questa cilia, una delle piu anliche delP America sellentrionale, innalzala sopra un terreno ineguale, non era, nella sua origine, cbe un forte coslrulto, nel 1 61 4, dagli Olandesi per proteggere il loru commercio con gPIndiani. Verso 11 1623, prese il nome di forte Orange; nel 1664, allorche H paese cadde in potere degPLiglesi, eglino cangla- rono queslo nome in quello di Albany, in onore del lord proprietario, 11 duca d' York e di Albany. Nel 174-^^ fu circondalo da palificale per resislerc- agli assalti degP Indiani, e finalmentc nel 17860I- tenne il grado di cilia. Albany e bene coslrulla in pietre o in mattoni ; le strade sono larghe, con bei marciapiedl, ed illuminate la nolle. Degli acquidolli apporlano Pacqua da una sorgenle cbe Irovasi ad i I. di dlslanza. Vi si contano lochiese, e molli pubblici edlfizi, fra i quali osservasi il palazzo dello Slalo o 11 Campidoglio, la nuova prigione, i ospedale, 2 case bancarie, i teatro nuovamente erello, ed un vasto arsenale. Divenendo sempre piu considerabile,dlr si puo quasi cguale a Nuova York. Le seduLe della legislazione dello stato si tengono in quesla cilia sino dal 1696, e cio non poco influi alia sua com- raerclale opulenza. Questa citla, per le sue faclli comunicazioni per acqua e per le grandi strade che mellono capo in varii viclni stall , serve natural- mente di emporeo ad una contrada vasla e fertile, ed in ispecie delle pellicce del Canada e de' luo- ghi viclni. La quanlila di frumenlo che vi si vende annualmcnte fu slimata ad i milione di slaia. Essa ha molle rnanifallure, e la piu grande n'e quella del tabacco ; varie stamperie, i museo, e diverse sociela filantropicbe e letlerarie. Le sue riviere sono comodisslme. La marea vi s'innalza da ia4 piedi, secondo la forza del vento e la velocila della cor- rente. H fiume e navigabile per le golelte, delle quali se ne veggono abilualmente da 80 a 200. H commer- cio delle derrate e quivi attivlssimo. Tre barche a vapore fanno 11 tragi tto da Albany a Nuova York in circa 10 ore. Nel 18 10, non aveva clie 9356 abit. , dei quail 254 schiavi ; nel 1820 ne con lava invecc i263o e 1800 case; al prescnle ne ha 29000. ALBANY, dislr. degli Stall Unili, stato di Pensll- vanla, contea di Berks, alP E. di Harrisborgo, con 1 180 abitanti. ALBANY, dislr. degli Stall Uniti, stalo di Ver- mont, contea di Orleans, a i4 1- 1/2 N.N.E. da Mompellleri. 'a65 ALB ALBANY, isoia dell'arcipelago delle Gallapagos, nel Grand' Oceano cquinoziale, solto o° y' di lal. S. e 92" 52' di long. O. ALBANY, distrelto delFAfrica meridionale, appar- tenente alia Gran Bretagna, alP eslreruita orientale della Colonia del Capo. Tiene alFE. il fiurae Great Fish, air O. il fiume Boshuans, al N. una linea imma- ginaria dall' unione de' due fiumi Great e Lillle Fish al Konap, ed al S. T Oceano. Variamente se n' e sti- mata Parea, ina e probabile che imporli circa 2000 micflia quadrale. L'aspelto n' e sommameute ameno, diversihcato com'e di mond e valli, i verdeggianti suoi pascoli e le dolci erbose cime montane piacevol- inente conlrastando colic oscure masse imboscateche veslono il rotto terreno presso i corsi dei fiumi. MoUo vario n' e il suolo. Le sole terre argillose sarebbero le piu produtlive se fossero bastantemenle annaffiate ; ma siccome rara e la pioggia, e si dice che i fiumi non sieno atli all' irrigazione, si preferisce il suolo leggero fiiabile. 11 cliraa, temperato, salubre, conviene alle costituzioni europee. Inconlransi alle volte lioni, lupi e leopardi, ma divengono ogni giorno piu rari. Veggonsi ora di rado eletanti entro i limiti del distretto. 1 cavalli, i bovini, le pecore, le caprc, i porci, ecc, riescono bene notabilmente, ed il prodolio loro forma la grande speranza dei coloni. La conlrada e traversata da numerose aequo, delle quali il fiume Great Fish e d' assai la piu im- portante. Prima del 1820 non erano nel distretlo piu di 1600 Europei ; ma avendo il governo incoraggialo la raigrazione a quelle parli, nel 1820 prcsero terra 3720 migranli ad Algoa Bay, donde il maggior nu- mero prosegui sua strada sino a questo distretto. Pei primi 4 o 5 anni, pafirono i coloni aspramenle per la mancala raccolta del frumento ; ma il loro pro- gresso dal 1825 sino al i835 fu al paragone molto rapido, e prcsento una prospettiva di prosperita ed avanzamento da non trovarsi spesso nei passali annali anche delle colonic meglio fortunate. Nell' epoca ultima nominata pero questa carriera fu d'improv- viso arrestata da un' irruzione dei Caffri, i quali distrussero gran quantita di proprieta preziose ed uccisero parecchi coloni. Ripulsata tale inyasione e Huovamente ristorata la pace coi Caffri, fu destinalo all'E. della provincia un luogotenente-governatore, ed il distretto va sollecitamente riaA cndosi dalle per- ditesofflerle. Nel 1 837 aveva una popolazione di 1 1 730 abitanti, tra' quali ii5oo bianchi. Durante lo stesso anno le nascite furono 700 e sole i5o le morti. II Yalore esportato nel i836 fu di 47307 lire di sterlini che sono franchi 1,18267.5, principali articoli essen- done i cuoi, la lana, le pelli, specialraente di capra, il sego, r avorio, coi cavalli, i buoi, il porco, il burro, ecc. Nel i836 i coloni avevano 38945 capi di bestiame grosso, 104000 pecore e 2755 cavalli. Graham 's Town, capitale della provincia orientale e residenza del luogotenente-governatore, giace quasi nel centro di questo distretto, e nel i834 conteneva 5i2 case e 1800 abitanti, senza i militari. Una citta chiamata Porto Francis fu fondata alia foce del fiume Kowie, ma siccome 1' accesso n' e ostrutto da uno scanno perlcoloso, e dubbio se acquislera mai qualche mate- riale importanza. L'intiero commercio marittimo del distretto si fa presentemente dal porto Elizabeth sulla baia d' Algoa. ALBANY OTWAY, capo della costa S. della Nuova Olanda. Lat. S. 38** 5o'; long. E. i4i" 16'. ALBARA, villaggio del regno Lombardo Venetq, che unito a Salvarola deiPatti, Salvarola dei Vassalli e Ronco Todeschino, forma uncomune del distrelto ALB 264 di Soncino, in prov. di Cremona.^ popolalo da circa 1800 abitanti. ALBARGA DE TAJO, bor. di Spagna, prov. e 4 1. 1/2 all'O.N. O. di Toledo, a 1/2 1. dalla sponda destra del Tago. ALBARDOS, montagna del Porlogallo, presso il raonte Junto, nell' Estremadura. Abbonda di selvag- gina, miele ed olio. Vi si trovano molte miniere di gagate e cave di pietre con le quali si fabbricarono i magnifici edifizii di Alcobaza e di Batalha. ALBARE DI GARDESANA, casale del regno Lom- bardo Veneto. l^ed. Costerman. ALBARE A (Rivale), casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Pianiga. ALBA REALE, citta dell' Ungheria. Fed. Stuhl Weissemborgo. ALBAREDA MAGGIORE e MINORE, casall del regno Lombardo Veneto. Fed. Lomaniga e Rova- GNATE. ALBAREDO, villaggio del regno Lombardo Ve- neto, prov. e 5 1. all'E. S.E. di Verona, distr. di Cologna, con 3ioo abitanti, compreso la frazione di Beccacivetta. ALBAREDO, villaggio e comune del regno Lom- bardo Veneto, distr. di Morbegno, provincia della Valtellina, con 1280 abitanti. ALBAREDO, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. SoMMARiJiNA e Santa Margherita. ALBAREDO, villaggio del regno Londjardo Vene- to, distr. di Caslelfranco, prov. di Treviso, che con Casacorba, San Marco e Carapigo forma un comune di 2200 abitanti. ALBAREDO, comune degli Stati Sard!, prov. e 3 1. 1/4 all'E. di Voghera, mandaraento di Broni, con 63o abitanti. ALBARELLA, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. CoDEViGo. ALBARELLA (Villa), casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Masera. ALRARELLE, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Camposampiero. ALBARELLE, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. PlANlGA. ALBARES, bor. di Spagna, prov. e 6 1, al S. E. di Guadalaxara ( Madrid). ALBARES, bor. di Spagna, nella prov. di Villa- franca ( Leone), a 4 b E. N. E. da Ponferrada. ALBARETTO, bor. degli Stati Sardi, nella divi- sione di Cuneo, prov. d'Alba, maudamento e 2 1. 1/2 al S. di Bossolasca, con 370 abitanti. ALBARETTO, comune degli Stati Sardi, in Pie- monte, divisione e prov. di Cuneo, mandamento di San Damiano, con ZjGo abitanti. ALB ARIA, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Gazzo. ALBARO , casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Ronco. ALBARONE, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Chignolo. ALBARRAZIN (Sierra di), montagna di Spagna, prov. di Teruel (Aragona), al S. O. di Albarrazin, che fa parte delle Cordigbere iberiche. Nella sua sommita ecci una cava di bellissimo gesso. ALBARRAZIN, citta di Spagna, prov. e 6 1. 1/2 all'O.N. O. da Teruel (Aragona), 3o 1. S.E. da Saragozza e 4o 1. E. da Madrid, sulle frontlere del- la Ca°stigba Nuova, e sulla sponda sinistra del Gua- dalaviar, in una valle, fra due montagne calcaree. Ecinta da vecchie mura, con 5 porte ; racchiude 3 chiese parrocchiali, 2 conventi, 1 ospedale e 4 ospi- 65 ALB ALB 26G I E la sede di un vescovo sufiraganeo di Sara- oz7a Vi sono alcune manifatlure di panm comuni 223o abitanli. Le lane ne sono rinoniatissime, anzi . piu belle e stimatc di Uilta T Avagona ' ALBAS, bor. di Francia, nello spai t. del Lot, cir- ondario e 3 1. 1/2 all' O. N. O. di Cahors, cantone 3/4 di 1. airO. S. O. diLuzech, prcsso al Lot, on 1 abitanti. , , , ALBASSAN, cilia della Turchia europea. Fed. ALBATANA, bor. di Spagna, prov. e 7 1. ^/6 al 5 S. E. di Chlncliilla (iVlurcia). , , , ALBATE, villa-gio del regno Loaibardo Vene o, ^rov e distr. di Conio, cbe con le frazioni di i reeailo, Bara--ia, Mugglo ed Acqua Negra, tornia un co- mune^popo^^^^ da i85o abitanti. ALBATERA, bor. di Spagna, prov. e 9 1. al Ts. E. di Murcia (Valenza). Ha una chlesa n^.agnihca. L edu- cazione dei bacbi da seta e quivi considerevole. Vi si conlano 2400 abitanli. ^ ^ n ^ ALBVTROS, isoletta quasi deserta del brande Oceano, al N. della Terra di Van Dienien, coperta dicespusli ed erbe selvaliche. Quivi si Irova una quantiti^rodigiosa di foche e ^1 albatri, nccelli acqualici. Lat. S. 4o°25';long. L. i4^a 4-^ • . . ALBIXEN, gran villaggio degh i5tati Frussiani, nellaprov. di Vestfaglia, reggenza di Minden, cir- colo di Hoxter, a 3/4 di 1. O. da Holzminden, prcsso la sponda sinistra del Weser, con 1 120 abilanti ALBAY, e meglio ALBAI, prov. dell isola di Lus- son, cbe occupa la parte meridionale della penisola Camarines, e confina al N. e all' E. eol ^-rand Ocea- no; airO. con la prov. di Tabaia ; al N. O. con quella di Camarines, e al S. O. col inare di Minda- nao Lo slretto di San Bernardino la separa dall isola Samar. L' isola di Catanduanes e compresa nella cir- conferenza di questa prov., ch'e assai nionluosa. Fra le sue nionlagne osservasi il Majon, il pm dan- noso dei vulcani di Lusson, la cui lerrlbile eruzione, nel i8i4, distrusse 5 villaggi, e coperse pressoche lutta la penisola di ceneri. Yomita banime di conti- iiuo, ma particolarraente in novembre e dicembre, e tutli "li anni le sue eruzioni vanno accompagnate da orribiii commozioni. Son rinomate la ferlilila di que- sla prov. e V industria de'suoi abitanh. Yi si iabbri- cano eccellenli stofie di colone, cappelli e cordami. La sola co^ta e soggetta agli Spagnuoli, e cont^neva, nel 1810, con P isola di Catanduanes, 42 villaggi e io63oo abitanti, fra i quali 2400 meticci. L' mterno e abitalo da Malesi indipendenti, cbe gli Spagnuoli cliiamano Igorotti, llaloni e llongotli. Eglino vi- Tono in buona armonia cogli Spagnuoli e b pro- te-^gono nelle incursioni dei Magindesi, 1 quah penetrano lalvolla sino nelle montagne. ALB\.Y o piuttosto ALBAI, cilia delP isola di Lusson, a' 12° 28' di lat. N. e 121° 27' di long. E. E residenza del governo della prov. d Albai. In vi- cinanza a questa citta, alN. O., e il Majon, vulcano la cui eruzione del 181 4 sopraccennala distrusse quasi Albai. Questa cilia iu poscia riedificata ALBxVYDA, bor. di Spagna, prov. e 2 1. 1/2 al J5. diJativa (Yalenza). Vi sono manifatlure di tele, e di eerie calzature tessule di cordicine cbe chiamano espartilles, una cereria ed una fabbrica di sapone, con 336o abitanti. ALBAYDA o ALBELDA, bor. di Spagna, prov. e 2 1. 1/2 al S. S. O. di Logrogno, presso T Yregun. ALBAZIN, citla della piccola Bucaria. f^ed. Iacsa. ALBBRUGG, casale del granducato di Baden, cir- colo di Treisam e Wiesen, baliaggio c i 1. 3/4 al- rO. S. O. di Waldshut, al conlluente dell] Alb e del Reno. Vi e una miniera di fci ro, una fueina, un ma^lio ad acqua, una fabbrica di caldaiaolc ed una trama; vi si fanno altresi punte di Pangi e catene, ougelti cbe si spediscono nella Svizzera. 11a 220 abitanli. , • • ^ i- ALBE, fiume deirAnnover, nel principato di Luncborco, cbe si getta nelP AUer presso Relhem ALBECA, cilia di Spagna, nella Calalogna, a 2 1. S. S. O. da Lerida. ALBECK, baliaggio superiore del regno di Y u- temberga, circolo del Danubio Superficie i3i I. q.; popolazlone, nel 1817, i3953 abitanli Contiene una cilia, 3 borgbi e 4^ villaggi o casali. Irngato dal Lontbal, e fertile in grani, lino, frutli e nayoni. \ 1 sono belle pralerie e foresle. Abbonda d argiUa. Vi si fabbricano tela e refe. ALBECK, villaggio del regno di Virlemberga, circolo del Danubio, a piedi del monle AII3, capo- luo-o di baliaggio superiore, a 2 I. i/4 1^. IN. E- da Ulma. Vi sono un antico castello e delle vecchie fortificazioni. Trovasi nei dinlorni eccellenle terra da stoviglie, ed ba 35o abitanli. Quivi, nell' otto- bre i8o5, il general Mack fu batluto da una scliiera deirarmata franeese di 6000 uomim ; e dopo la scon- filta inseguilo dal reslo delParmala suddetla, lascio in suo polere 18 generali e .Gooo uomini prigionieri. Su questo fiurae non e pure un sol ponte. ALBEGNA o ALBENGA, Albinia, fmme del gran- ducato di Toseana, che nasce a 3 1. i/4 N. da Salur- nia, scorre dal N. E. al S. S. O., e dopo un corso di 1 3 I. si getta nel Mediterraneo presso il lago di Orbitello, col quale comunica per mezzo di un cana- le La sua origine si trova sul fianco meridionale del monte Labro, a 1200 metri circa sopva il livelio del mare, e per buon tralto corre serpeggiando ira baize dirupate. Lat. N. 42° 34; long. E 8" 47 . ALBEGNO, villaggio del regno Lombardo Vene- to, prov. e dislr. ed i lega 1/2 ad O. di Bergamo ; con 1720 abitanti. , ALBELDA, bor. di Spagna, provincia di Huesca ( Aragona), a 8 I. S. E. da Barbastro. , , ^ i ALBELDA, bor. di Spagna, prov. e 2 1 1/2 a 1 S. da Logro-no (Soria), sulla destro sponda dell Yregun. ABELL, Albula, fiume della Svizzera, che scatu- risce nel monte Albell nei Grigioni, e si getta nel Basso Reno, in vicinanza a Furslenau, dopo aver altraversalo Bergum. ... ALBEMARLE, contea dello stato di Virginia, ne-li Stati Unili, situala fra I'eslreme cadute dei fiumi cbe scendono dalla catena delle Blue Ridge. 11 suo territorio e irrlgato da varii ruscelli , che purcadono da esse montagne, i primi dei quah sono il Tay ilRock eP Hardware. Nel 1810, aveva 18268 abitanti, dei quali 454^ sehiavi; e "el 1820, 19750 abilanti. La sua principale citla e Charlottesville ALBEMARLE, una delle isolc dell' arcipelago de - le Gallapagos, nel Grand' Oceano equinoziale. Alia estremiti N. O. di quest' isola si troya una punta del nome stesso. Albemarle sla al o« 2 o di lat. N. e q3° 5o' i5" di long. O. • tt • • ALBEMARLE SOUND, golfo degli Stall Unit,, sulla cosla della Carolina seltentrionale. Ha 23 1. di lun-hezza con 12 di larghezza, ed e siluato al N. de Pamlico Sound, col quale comumca al paro che col Curraluck Sound. Ha pure una comunicazione con la baia di Chesapeak, mediante il canale che altra- versa il Dismal Swamp. ALBEN, bor. del regno d'llliria. Fed. Planina ALBENDEOS, bor. di Spagna, prov. e 11 L 2/i 267 ALB al N. O. di Cuenca, presso la spoiida destra della Guadiela. ALBENDORP, delizloso villagglo degli Stati Priis- slani, prov. di Slesia, reggenza di Breslavia, circolo e 2 1. 3/4 al N. O. di Glatz. Vi e una cliiesa, i ospe- iurisdizione ed 1 1. al N. di Radda, con 200 abit. ' ALBOLETE, bor. di Spagna, prov. e i 1. 3/4 al S. N, O. di Granala. ALBON, Castrum Jlbonis, villaggio di Francia, ih' ebbe il titolo di conlea, nello spart. della Drome, lel circondario di Valenza, cantone e 2 1. allN. N. E. di San Valller, vicino e all' E. di San Romauio r Albon. Eravi un antico castello fortificato, ove si rifuggirono i conti di Graisivaudan, i quali forma- ronS h I. a discendenza dei Delfmi, quando i Sara- ceni s' impadronirono di Grenoble nel 73o. Una delle torri di detto castello ancoi^a sussisle, ma i\ reslanfe non presenta che ruine. Ila 2670 abilanti. ALBONA, Jlvum, grossa terra murata o ca- stello dell'Istria, una volta capitale del dislretto di questo nome, era circolo del regno Uhrico, nel governo di Trieste, a 8 1. 1/2 S. S. O. da Fmme, situala in un islmo formato dal canale dell'Aivsa, e dal trolfo del Quarnero. Ha una chiesa coUegiala. L' ada n' e salubre. E quesla una contrada pie- trosa e percio poco alta alia coUura dei gram gli ohvi e le viti vi r'escono assai bene colgono in quantita castagne e buoni frutll. Albona col suo tcrrit. si soUoraise al veneto dominio T an- no 1420. Nel i599 citta sostenne un assalto dagh Uscocchi, che iurono valorosamente resplnli da- gli abilanti, ora ridolli al numero di 1000. E patria di Matteo Flacco, detto 1' Illirico. Lat. N. 45° 3' 20" ; Ions. E. 11" 47' 5o". ALBONESE, comune degli Stati Sardi, divisione di Novara, prov. diLomeUina, mandamenlo di Mor- tara, in riva al torrente Albogna, con 760 abilanti. ALBOR, bor. del Portogallo, nell' Algarvia, a 2 1. E. da Eagos, alta foce dell'Albor, che vi forma un picciol porto. Conla i3oo abilanti. ALBORAN, isolelta di Spagna, nel Mediterraneo. Lat. N. 3f 57' o" ; long. O. 5" 20' 55". E siluata fra il capo di Gala, in Ispagna, e quello di Tres For- cas, in Africa. Una tone la difende contro i corsari, e non e abitata che da pescatori. ALBOREBELLO, piccola citta del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Terra diBari, distr. di Altamura, cantone di Noci, a 8 1. 3/4 N. da Taranto, e 11 1. 1/2 S. E. da Bari. ALBORGO, citta della Danimarca . Fed. Hal- BORGO. ALBOSAGGIA, villacrgio del regno Lombardo al N. N. O. di Schleusinga, e 3 1. 3/4 al N. E. di Meininga. Vi sono fabbriche di chioderie c di fru- slagno, con 780 abilanti. Nci contorni trovasi una miniera di ferro. ALBREDA, gran villaggio della Senegambia, nel _ regno di Barra, sulla deslra della Gambia, alia foce U'allro nel di queslo flume nell' Allan lico, a 34 1. S. E. da Por- tudal, con 800 abilanti. I Francesi vi lianno una falloria. ALBRET, antico paese di Francia, nella Bassa Gua- scogna, di cui la piccola ciltu di Albret era la capi- tale. Ora e comprcso nel circondario di Mont de Marsan, spart. delle Lande. ALBRET, villaggio di Francia. Ved. Labrit. ALBRIGO (Villa Sar), casale del regno Lom- bardo Veneto. Fed. Trevenzuolo. ALBUGEMAS, detlo anchc dai Francesi Alhuce- 7?ias, presidio o piccola piazza forte sulle coste d'Alrica, a 18 1. O. S. O., del capo Tres forcas, solto '^5" i3' di lat. N. e 6" 7' di long. O. Appartiene alia Spagna, e bene munito e situate sopra un' alta isololla. Al S. e un ancoraggio ove sogliono recarsi gli scial)ecchi del re. Non v' e per here che I'acqua di 3 cisterne. ALBUDEYTE, bor. di Spagna, prov. e 6 1. al N. O. di Murcia. ALBUFEIRA, lago del Portogallo, che riccve le sue acque da un ruscello e comunica col mare. Giace fra il capo Espichel e la foce delTago, neU'Eslrema- dura, comarca e 5 1. 1/2 all'O. di Seluval. ALBUFEIRA, grosso borgo e porto di mare del Portogallo, nella prov. di Algarvia, comarca e 8 1. 1/2 aU'E.. di Lagos, 67!. 3/4 O. da Faro. II porto puo ricevere i magglori navigh, ed e difeso da una cilladella e da batterie. Queslo borgo conliene un ospizlo e 3ooo abilanti, per la maggior parte pe- scatori. ALBUFERA, chiamalo da Phnio Amoenum Sla - gnum, lago di Spagna, in riva al Mediterraneo, nella provincia di Valenza, forse il maggiore della peni- sola. Esso ha circa 4 I- di lunghezza dal N. al S. , e I lega di media larghezza dall'E. aH'O., colla cir- conterenza di circa 10 leghe. Una lingua di terra lo separa dal mare , col quale comunica per uno stretto canale che si apre e si chiude a piacimenlo, e riceve alcuni ruscelli. In quantita prodigiosa gli uccclll acquatici vengono quivi in cerca di nutrimen- to ; e pescoslssimo, e ne'suoi dinlorni si coltlva il riso, che da 11 prodolto di 35ooo staia, e dal quale ritrae II governo un 16 per cento in Ispecie. Questo balzello, unltamente a quclU della caccla, della pesca e di altrc imposle, di cui aggravasi I'Albufera, forma una ren- dita jhuiua di ii25o franchi versati nel lesoro reale. ALBIJGNANO, comune degli Stall Sardi, divisione e 4 I. 1/3 ali'E. d' Alessandria, prov. d'Asli, man- damenlo e 2/3 dl 1. al N. di Castelnuovo d' Asti. 11 suo lerrilorio e ubertoso di buoni vini. II paese siede sopra una collina, in apertissimo silo, e conta 910 abitanti- ALBUHERA, villaggio di Spagna, provincia e 5 I. raa VI si rac- Venetornella provincia ^dellaValtellhia, che unito a al S. S. E. di Badajoz ( Eslremadura) , sul hume e ' ^ , , 1- . .. 1- la monlagna dello stesso nome. Nel i5 mag- San Salvatore forma un comune del dislretto di Sondrio. ALBOX, bor. di Spagna, prov. e 14 1. 1/2 al N. E. da Almeria (Granala). ALBRECHT (Sant'), bor. degli Stall Prusslanl, prov. della Prussia occidentale, reggenza, circolo e I 1. 1/2 al S. dl Danzlca, con 800 abilanti. ALBRECHTS, villaggio degli Slati Prusslani, prov. pre coperta Encich Geogr. Fol. I. ^ui quivi unabatlaglia fra resercito Iran- comandato dal duca dl Dalmazia, c gli Anglo- presso la gio i8ii sef cese, Spagnuoll che reslarono baltuli. ALBULA, monlagna della Svlzzera, nella princi- pale catena delle Alpi Rezie, cantone dei Grigioni, al N. E. del monte Juher. La somraita n' e sem- rla di neve. La slrada di Coira c di Davos, 8 ALB che per questa moiitagna conduce nelPalla Engadi- na, e pericolosa in primaTera a cagione delle valan- glie die si staccano dalle sue rupi. Tiovasi sulla cinia un albergo presso a due piccoli laghi, le cui Irolte sono buonissime. Quesli laglii danuo origine al fiume d'' Albula, che, dopo ricevuto le acque del Davos, si getta nel Reno posteriore, a Tusis. ALBUNAN, bor. di Spagna, nella prov. di Granata, ail. 2/3 S. da Guadix. ALBUQUERQUE, gruppo d' isolotle nel mare del- le Antille, air E. della provincia di Nicaragua, neUa repubblica del Messico, ed al S. S. O. delPisola di Sant' Andrea. Lat. N. 12'* 4'; long. O. 84° 25'. ALBUQUERQUE, villaggio considerabile del Bra- sile, prov. di Mato Grosso, presso la sponda destra del Paraguay, a 16 1. N. N. E. dalla Nuova Colmbra. ALBUQUERQUE, Albuquercum, piccola citta di Spagna, con un vecchio castello fortificato, prov. e 7 1. 3/4 al N. N. O. di Badajoz ( Estremadura ), sulla frontiera del Porlogallo, fra Alcantara e Bada- joz. Yi sono fabbriche di tessuli di cotone e di pan- ni, di cui, unitamente alle lane, si fa un coramercio assai grande. Ha 55oo aljitanli. Enrico 11, re di Leone e di Casliglia, eresse questa citla in contea per San- ciosao fratello, morto il quale, e passata poscia nella casa della Cueva, fu eretta in ducato Taimo 1464 a favore di Bertando de la Cueva. Nel 1700 lu presa dagli alleati delP arciduca, cbe fu poi Carlo vi. 11 i5 raarzo i8»i, il general fra)icese Latour Maubourg se ne irapadroni. ALBUQUERQUE, borg. della repubblica del Mes- sico, prov. del Nuovo Messico, a 20 1. S. O. da Santa r e di Messico, air O. della Sierra Obscura, con 6000 abitanti. ALBUR GHENT, che i Frances! scrivono Alhour Kent^ villaggio della Russia, nel Daghestan setten- irionale, sopra un' alta montagna, a 3/4 di 1. N. daTarchi, e a 2 1. 1/2 dal mar Caspio. \ '\ si contano 3oo case. ALBURG o ALBORGO, distr. e porlo degli Stati Uniti, stato di Vermont, contea di Grande He, a 14 1. N. da Burlington, con iioo abitanti. ALBURGO, citta di Danimarca. Ved. Aalborgo. ALBURS o ELBURS, catena di montagne della Persia, che si estende paralellaniente suUe coste me- rid. del mar Caspio e sotto nomi diversi prolungasi nelPE, sino al Corassan. Questa catena forma il si- steraa settentr. delle montagne della Persia, e cir- conda le sue alte pianure dalla parte del mar Caspio, ove termina in altissimi picchi, fra'quali il piu ele- vato e il picco di Demavend, situato al 35" 3' di lat. N. e 4^^^ 53' di long. E. Questa catena racchiude le celebri Porte Caspie. ALBUSCIAGO, villaggio del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Milano, che costituisce un coraune di 1190 abitanti nel distr. di Somma. ALBUSSAC, villaggio di Francia, neJlo spart. del- la Correze, circondario e 3 1. alP E. S. E. di Tulle, cantone e 2 1. all' O. N. O. di Argentac, con i23o abitanti. ALBUZZANO, villaggio del regno Lorabardo Ve- neto, distr. di Belgiojoso, nella prov. di Pavia, che unito ad Alperolo e Torre d' Astari forma un comune di 1790 abitanti. ALBY o ALBI, Alhiga^ citta antica di Francia, una volta capitale delP Albigese nella Linguadoca supe- riore, ora capoluogo dello spart. del Tarn, di circond. e di cantone, a 147 1. S. da Parigi. Lat. N. 43" 55' 46" ; long. O. o" 11' 42". E sede di una corte di as- sise, di tribunali di prima istanza e di commercio, A L C 276 i di direzioni delle contribuzioni c dei demaaii, di \ una ricevitoria generale e di una conservazione del- I le ipoteche. E soggetta alia corte reale di Tolosa, ed e (I sedia d'un arcivescovo che coraprende lo spart. del \\ Tarn, ed ha per suffraganei Rodez, Cahors, Mende e Perpignano. Fa parte dell' accademia universitaria di Tolosa, e possiede una biblioteca di 12000 volumi, un gabinetto di storia naturale, un teatro c belle caserme. E attraversata dal Tarn. Le case sono assai ben fabbricate; pero i soli edifizii degni di ricor- danza sono I'ospedale di San Giacomo, il palazzo della prefettura e la chiesa di Santa Cecilia. Le strade sono strette e poco regolari. Evvi pero un pubblico passeggio amenissimo, fiancheggiato da begli alberi, che chiamasi la Lizza. Questa cit!a, per le invasioni dei Saraceni e per le guerre di religione, puo con- tare di essere stata per quattro volte distrutta e rie- dificata, popolata e spopolata. Nel 11 76, vi si teinie un concilio, nel quale la setta degli Albigesi fu coo- dannata, poscia perseguitata in tutta la Linguadoca. Altro concilio vi fu tenuto nel i255, per ordinc di San Luigi. Le ultime sciagure d'Alby seguirono scMo il regno di Luigi xiv, al tempo della general proscrizione dei protestanti , che seco portorono in esteri paesi la propria industria. Alby traffica di frumento, vini e indaco di pastello, alia cui estra- zione si attende fin dai piu remoti tempi. Ha mani- fatture di panni ordinarii, tele da imballaggio e fine di lino, biancheria da tavola, fazzoletti, tralicci , tele di cotone, coperte da letto, mollettoni, cappelli. cera, candele, carta da scrivere e da tappezzerii , stoffe di lana, ed ha pure concie di peUi. xi 1/2 lega dalla citta, c'e una usina da laminare il raaic, 3 cartiere, ed una fabbrica di maiolica. Alby pos- siede ancora una fonderia di palle da cannone, e fucine reggie per lavorare il fcrro. II suo territorio racchiude miniere di carbon fossile ; abbonda di fru- mento, pastello, zafTerano, prugne, bestie lanule, e legname da doghe. Ogni anno vi si tengono di- verse fiere, cioe il 17 gennaro, il quarto mercoledi della quadragesiraa, il i3 maggio, il 16 giugno, il 22 luglio, il 5 settembre e il 21 dicembre per il be- stiarae di ogni specie, per la merceria importala dall'estero, e per le tele fabbricate nel paese. Alby e patria di Michele Leclerc, di Antonio Rossignol, gran matematico, che Luigi xiv onoro di sua visita durante il di lui soggiorno a Juvisi, presso Parigi, di Pietro Gilles, di madama di Sallez, di Bernis e di La Peyrouse. Alby conta 11670 abitanti. 11 suo circond. contiene io5 corauni e 86820 abitanti. Dividesi in 8 cantoni, che sono Alban, Alby, Monesties, Pampelonne, Realraont, Valderies, Va- lence e Villafranca. Si trovano in qualcuno di questi cantoni dei tartufi di mediocre qualita. ALCABON, bor. di Spagna, prov. e 7 1. al N. O. , di Toledo. ALCAZAR. reif. -ALCASAR. ALCACER DO SAL, Salacia, bor. del Portogallo, prov. di Estremadura, comarca e 10 1. 3/4 alPE. S. E. di Setuval e i4 1- S. E. da Lisbona, sulla destra del Sado. Sopra una rupe vi e un castello fortificato, tenuto per inespugnabile. Questo borgo era stata eretto in citta municipale sotto Cesare Augusto. Vi sono saline considerabili ed una fabbrica di stuoie. p Commercia in pesci ed in bellissimo sale bianco, assai < • riputato, e che forma il suo prodotto maggiore. Ha 2400 abitanti. E patria dell' astronomo e georaetra Pietro Nugnes, raorto I'anno 1578. ALCA^:6vAS, bor. del Portogallo. Ved. Alca- 50VAS. .^^ A L G ALCAFUCHE, villaggio del Portogallo, prov. di Jeira, comarca e 2 1. 1/2 al S. K. di Yiseu. Vi si rovano acque minerali solforose. AL CAHIRAH o AL CAIRiV. Fed. Caibo. ALCALA DE GISBERT, giosso viUaggio di Spa- rna. prov. di Castellon della Plana ( Valenza), a 3 1. I. 6. da Peijniscola. E mal ordinate e mal cdifica- o; havvi pero una chlesa parrocchiale di moderna :ostruzione ; e conia 38oo abilanti. ALCALA DE GUADAIRA, bor. di Spagna, prov. » 2 1. air E. S. E. di Siviglia, sulla Guadaira, da cui •iceve il nome, silualo in luogo elevalo, con un ■orle castello, 4 parrocchie e 3 convenli. II suo ter- •itorio, ferlllizzato dalle acque della Guadaira, pro- luce molti grani e le piu grosse olive delP Europa. Ha 1800 abilanti. , „ . , ALCALA DE HENARES, Complutiim, bella cittu li Spagna, nella prov. di Madrid (Toledo), sulla sponda deslra delP Henares , quasi a piedi di un ricinlo seniicircolare di niontagne, a 5 1. 1/4 E. N. E. da Madrid. Lat. N. 40** 28' 40"; long. O. 5« 43' Z']". Era nel xvi secolo citta floridissima e raolto popolata. Ora, sebbene decaduta, e tutlavia grande, e circondata da mura fiancheggiate da torri quadra- te. E mal ordinata, ed ha alcuni begli edifizii, una piazza ed una strada bellissime, ed amenissivni ne sono i sobborgUi. Contiene una cbiesa collegiata di bello stile gotico, tre parrocchiali, diversi conventi d'ambo i sessi, 4 spedali e i3 collegi, ollre ad un magnifico palazzo delParcivescovo di Toledo. L'uni- versita, fondata nel i499 dal cardinale Ximenes, era, dopo quella di Salamanca, la piu rinomata della Spa- ir O. S, O. di Soria (Burgos). ALCUBILLA D' AVELLANEDA, bor. di Spagna, prov. e i5 1. all' O. di Soria (Burgos). ALCUBILLA DEL MARQUES, bor. di Spagna, prov. e 1 1 1. 3/4 alP O. S. O. di Soria. ALCUBILLAS, bor. di Spagna, prov. e 14 1. alP E. S. E. da Ciudad Real (Mancia), e i 1. 1/4 all' O. d' Infantes. ALCUBLAS, villaggio di Spagna, prov. di Valenza a 6 1. O. da Segorbia, con 1400 abitanti. ALCUDIA, valle della prov. di Ciudad Real (Man- cia), nella Spagna, formata dalla Sierra Morena. Sta a 20 1. S, O. da Ciudad Real. Contiene parecchie miniere di antimonio, una delle quali, presso Almo- dovar del Carapo e Santa Cruz di Mudela, e a livello della superficie della terra, in una pianura alquanto ineguale e riesce molto ricca. Si trova in questa valle pur del cristallo di rocca. ALCUDIA, antica citta di Spagna, nelPisola Maio- rica, fra i promontori di Formentor e Pedra, a 1 1 I. 1/2 E. N. E. da Palma, sopra un'eminenza, in fondo ad una baia spaziosa che porta il suo nome. E cir- condata da vecchie mura, con buone fosse a secco, e difesa da due torri. Carlo v le accordo il titolo di citta in premio del fedele attaccaraento che gli dimostrarono i suoi abitanti in una sedizione avve- nula I'anno i52i. Ha una chiesa parrocchiale, un convento ed un ospedale . Scarseggia d' acque in guisa che si beve solamente di quelle che si raccol- gono nelle cisterne quando piove. Ne'suoi dintorni allevansi pecore che forniscono la piu bella e stimata lana dell'isola. Evvi un faro. 1 suoi abitanti, in nu- mero di iioo incirca, si occupano, la maggior parte, nella pesca del corallo. Lat. N. 39" 5o'; long. E. 0° 40'. Due stagni giacciono tra essa e la baia, le cui esalazioni gran'> Si e di recente (1837) costruito un bacino asciullo. Slabilironsi uno spedale militare ed uno marillimo, I'ullimo sotto la direzione di un Inglese, I'altro d'un medico francese. Esiste un ufficio di quarantena diretlo dal corpo consolare, cui il pascia confido questo ramo di servizio, unito al quale si e ultimamente eretlo fuor delle mura un ampio e comodo lazzaretto. I navigli che procedano da qua- lunque de' porli infetti del Levante, sono soggetli a quarantena, il medesimo come in Europa. Avvi pure una scuola di nautica, ed un ufficio composlo degli ammiragli e degli ufficiali superiori della flotta , per esaminare il merilo dei caiididati , mantenere ^97 ALE a disnplina, e regolare ogni cosa relatlva a questo •amo di sevvizio. In ogni dipartimento delservizio fa idol tato il sisteraa trancese, ed ai Francosi e il pascia orincipalmente tenuto dei progress! che fece. Sulla penisola si e fabbricata la Sc/iuna, o seric li raagazzini a riceviniento del maggior prodotto lelPEgiito, e qnivi lullo viene, ad eccezione di luanto%i esporla da Suez e Cosceir a mantenimenlo leirarniata e dclla (lotfa del mar Rosso. Secondo 1 sisteuia'di nionopolio del paseia, vengono in sua iiano tulti i prodolli della contrada, a prezzi da lui iiedesimo stabilili, senza che sia al produttore le- ■ilo di ricorrere ad altri niercali. E non solamenle ■io si applica alle produzioni deU'Egitto, ma a quelle le^li aggiacenti paesi, ovunque si estende rinlkien- '.a del pascia, abbracciando il calif'e di Moca, le gom- ne e droghe delP Arabia, il tabacco di Siria, i denti Felefante e le penne deirinlerno, ecc. ; il che tulto :omprasi da lui in prima instanza, a ciascheduno tpplicandosi la proibizione di trafFicarne, e seco por- ando il rischio di confisca se si contravvenisse ; — la totalita di quesfo prodollo, indigene non meno die esotico, raccolto essendo in Alessandria, viene ,'enduto al pubblico incanto, esattamente nellastessa ^uisa che si conducono le subaste in Europa, fissan- losene il primo prezzo secondo le ultime relazioni jei mercali, dalo al meroante il privilegio di esauii- lare Farticolo nella Schuna avanti la vendita, e •ichiedendosegli di pagare in denaro il prezzo cui y\i viene deliberate entro un limitato numero di ^iorni, quando ha luogo la consegna. Gli articoli Drincipali dei quali si dispone cosi, sono il colone, :he ne forma il maggiore, il riso, Toppio, Findaco, e gomme, il caffe, la sena, la canapa, il seme di lino, sd i commeslibili del paese, frumento, orzo, fagiuoli, .enticchie, ecc, de' quali pero ultimamente si ven- lettero pochissimi, essendosene appena raccolli ab- bastanza pel consumo inferno. Dieci anni fa, espor- tavasi generalmente un milione di slaia di frumento, ma adesso ogni cosa cede al cotone che trovasi di pill utile rendita. 11 colone, le gomme, il caffe, Pin- daco, la semenza di lino, ed alcuni altri articoli di aiuna importanza vanno ai mercati di Trieste, Li- vorno, Marsiglia e Liverpool ; Toppio ed il riso a Smirne, nelle isole della Grecia ed a Gostantinopoli. Inghilterra spedisce in cambio ferro, piombo, carbon fossile,artiglieria, gomone, ancpre, macchine, ed alcune manifatture, non pero molte. La Francia, la Svizzera, F Italia e la Germania mandano vini, spiriti, oli, manifattnre di seta e di cotone, articoli di vestiario d*" ogni sorte, fornimenti, cbincaglie, trastnlli ed altre cose convenienti al consumo del- FEgitto non solo, ma anche delF Abissinia e dei paesi delFinterno. L' Austria spedisce legname ed altri articoli. Dalla Turchia e dalle isole si danno sele, tabacco, oli, ed alquanto legname e de** frutti. Si fa pure un piccolo coramercio con Malta e cogli Stati barbareschi, specialmente in granaglie. Secondo i dati ufficiali somministrati dal console francese, il valore delle imporlazioni in Alessandria nel 1887 ascese a 71,817000 franchi, e quelle delle esportazioni a 55,687000. Effetto del presente sistema di monopolio del pasciii fu di scacciare del campo ampie classi di commercianti, che prima del suo tempo erano ricche ed avevano notabile influenza ; come i mercanti di caffe e tabacco, a' quali Napoleone ne' suoi bisogni non ricorse mai indarno ; e di ridurre tutti gFindi- geni negozianti alF ingrosso ed al minuto a compa- rativa poverta, non meno che i Fela o contadini, la ALE 298 cui condizione e ora poco migliore di quella degii schiavi, senza inleresse nel prodotto de'' loro lavori. Se il successore perseveri nello stesso sistema, deve in ultimo il paese trovarsi rovinato, e tra non molto tempo. Pochi mercadanti franchi, nome col quale indicansi generalmente gli Europei, sono soli riusciti e giunscro a ricchezza sotto P odierno sislema, non pel corso ordinario del commercio, ma godendo della confidenza del pascia, operando come agenti commissionati da lui, negoziandone le transazioni finanziali, e con fortunate speculazioni in cotone, cioe, prendendo il cotone in pagamenlo delle loro sovvenzioni, die poscia vendeLlero con profitlo. Non v"" ha dubbio che la popolazione siasi tri- plicafa o quadruplicata da poi delP apertura del canale Mammudie, e ancorasi trovi in crescere : puo ascendcrc in tutlo a 3oooo in 40000 abitanti. Buona parte di tale aumento avvenne a spese di Rosetta che da ultimo grandemente decadde. La popolazione e un misto di molti caratteri, consistendo, oltreche in Turchi ed Arabi nativi, in Armeni, Greci, Smirnioti, Sirii, Magrebini o abitanti degli Stati barbareschi, Maltesi, Ebrei ed Europei di quasi tutte le nazioni, in tanto numero che si pud chiedere se gli stranieri, in un comniovimento, non sarebbero pin del bisogno contro gPindigeni. GP Inglesi vi lianno dieci case mercantili, senza gli addetti ad altre occupazioni, nondimeno si considerano come i pin deboli di nume- ro, molti piu essendo i Frances!, llaliani e Greci. Esistono tealri di dilettanti francesi ed italiani, le cui rappresentazioni gareggiano con quelle delF Accade- mia Reale e di San Carlo ; si danno balli e folic secondo lo stile di moda piu approvato ; s' e stabilito un giornal commerciale in lingua italiana, che pero non tratfa di politica ; modiste francesi, mercadanti in ogni genere e botleglie che spiegano ogui articolo di fornilura e di vestimento maschile e feniminile, dal bonnet pari^ino delP ultima moda sino al piii umile oggetto, tutlo cospira, insieme collo stile degli edifizi ed una quasi pari la di cappelli e di turbanli, a togliere a questa piazza F apparenza di citta orienlale ; e solamenle abbandonandola e proseguen- do suo viaggio per al Cairo, il forasliero propria- mente sente d' essere nel Levanle. Vi sono conventi cattolici e greci, ove si celebra F nfficio divino le domeniche e le feste alle genii di tali credenze ; ed hanno lor luoghi di cullo pur gli Armeni, i crisliani siriaci e gli ebrei, soli i protestanti mancando di tempio. Trattansi poco tra indigeni e Franchi , tranne che pegli affari, ed occupano quartieri distinti della citta ; quelli segregando le loro famiglie e vivendo con tutta la riserva della vita orientale, col sonno meridiano, la pipa ed il caffe che riempiono i Ire quarli del loro tempo ; aderendo quesli agli usi de'loro paesi negli abiti, ne' fornimenti, nelle car- rozze e ne' cavalli, ed insomnia in tulte le cose fuorche nel sonno del meriggio e nella pipa, e chindendosi fra qualtro mura durante il calor del giorno, nel che imitano gli Oriental!. Ultimamente pure, sulPesempio di alcuni Turchi di piu alta sfera, parecchi ricchi mercadanti Franchi oltennero dal pascia concession! di terre sulle sponde del canale, ove fabbricarono case e piantarono giardini, che servono ad abbellire eda dare interesseallevicinanze: ma il grande architetto in questa maniera di cose e Ibraim pascia, figlio di Maommed Ali, il cui giardino e per di venire tra brevissimo la principale delizia della piazza. 11 quartiere turchesco della citta consiste in un numero di bazari e di vie strettCjirregolari, tortuose, 299 ALE sucide e mal fabbricate, con appena alcune buone case fuor di quelle degli iifficiali del pascia, senza un solo edifizio pubblico , o moschea, od altro oggetto degno della miniraa attenzione, essendo i bazaii meschini e indiffertntissirnamenteprovveduti. 11 quartiere dei Franchi, per allra parte, presenta parecchie strade di ben fabbricate case sostanziali, con buone bottegbe ; in particolare la piazza, resi- denza dei consoli e de' primari niercanti, chiamala la Piazz.a Grande^ cbe per grandezza e per lo stile de\suoi fabbricati puo benissimo reggere al paragone delle migliori vie di Parigi o di Loudra. Proprietario della maggior parte di tali case e Ibraim Pascia, che le fabbrico per ispeculazione e dalle quali ricava buone rendite cbe variano dai 200 ai 3oo luigi airanno. Tutla la citta e costrutta di pietre e mattoni, scavali dalle fondamenta della cilta antica. Per una parte delF anno Alessandria e provve- duta d' acqua dal canale, e per V altra parte dalle cisterne delP antica citta ( uuica porzione delle sue opere pubblicbe stata risparmiata), le quali, al tempo deir innondazione, che il canale e cohno, vengono quindi rienipile, ed a cui si ricorre sollanlo allorcbe, divenendo stagnanle T acqua del cauale, si rende inservibile. Secondo che P inondazione si avanza, la vecchia acqua slagnante viene spiiita in mare, ed il canale, essendo pieno colaio di nuova, si chiude ad ambo i capi, e cosi rimaue sinoairanao successivo, servendo frattanlo alia navigazionc,ad usodeiruoino e delle beslie, e per Pirrigazione di quelle piccole porzioni di terra sulle sue sponde, che, tolte al deserto, furono posle a coltura. II clirna di Alessan- dria si considera salu])errimo, essendo i calori della state, che dirado superano i 24° Reaumur, teniperato dalle etesie ossia venti di maestro, che regnano per nove rnesi delP anno. L' inverno, la pioggia cade in buon dato, limilandosi pero alia costa, ed e proba- bilraente la causa, insienie colle nieschinissinie abi- tazionie colla miseria delle classi pin poTere,per cui quivi si spesso comparisce la peste. Se tbssero le classi operatrici megho vestite, albergate ed alimen- tate, poco sarebbe da dubitare che presto piu non si udisse a parlare di simile flagello. 11 governo municipale della citta e affidalo al governatore Moarrem Bei, genero del Pascia, che sotto di se tiene un comandante di piazza ed un ufficiale chiamato il basciaga o capo del magistrato politico, cui e dovere di far mantenere il buon ordine e la quiete. La citta e inoltre divisa in quar- tieri, a ciascuno de' quali presiede uno sceic, respon- sabile in faccia al governatore della pace del suo distretto ; e di piu, ogni traffico e professione ha il suo sceic, obbligo del quale e di riscuotere le tasse e di vegliare alia buona condotta dei raembri. Sono pure distribuiti per tutta la cilta dei guarda case, ed i militari hanno instruzione di prendere in cu- stodia qualunque riottoso o disordinato, avendo r ufficiale di guardia autorita di punire il colpevole colla bastonatura,seindigeno; ma se fosse un Franco, 10 deve mandare al proprio console per essere punito secondo le leggi del suo paese, Cosi bene opera questo sistema che di rado vedere si puo una piazza piu ordinata o meglio scevra da tumulti o delitti : infatti se si commette delitto, e per solito di Franco contro Franco ; ed allora, pei difetti del sistema consolare, quasi sempre sfugge la delenzione. Oltre 11 basciaga o corte di polizia, c** e il me cheme o corte del cadi, dove si decidono tutte le quistioni civili tra i nativi della citta, ed un tribunale di commercio, con giudici franchi, ma presieduti da un ALE 3()o Turco, per decidere le liti tra i Franchi e gl" indi- geni, quando rei convenuti sono questi ullimi : essendo i Franchi medesimi, oltre alP esenzione da tutte tasse e da pesi d''ogni sorte, soggetti, se rei convenuti, soltanto ad essere giudicati dalle proprie corli consolari, e confornie alle leggi del proprio paese. Immunita tali sono state ai Franchi assicurate per convenzioni colla Porta, e vi s"* insiste quivi rigi- damenle come in ogni allra parte delFimpero turco. La guernigione ordinariamente consiste di 2000 uomini, oltre i topgi o cannonieri, che guardano il forte, Non vi puo esser dubbio che Alessandria ap- profittera molto pel receute stabilimento d"' una coraunicazione a vapore colP India per TEgitto, come ancora per le linee de' bastiraenti a vapore che ora V uniscono con Marsiglia, Trieste e tultoil Levante. Vero e che una mutazione rilevanle deve aver luogo nel sistema commerciale del Pascia, prima che tali vantaggi aver possano il proprio effetto ; ma senza questo e del tutto manifesto che, nelle nuove circo- stanze nelle quali si trova ora il mondo, V Egitto, e per conseguenza Alessandria, deve, per la sua posi- zione, farsi di giorno in giorno di maggiore im- portanza. Sunto storico, ecc. 1 Tolomei, a' quali tocco r Egitto alia morle di Alessandro il Grande, fecero d' Alessandria la metropoli del loro impero ; e sotto il loro liberale governo ed illuminato divenne una delle maggiori cilia e piii riorenti de"* tempi antichi. Quando fu da Augusto annessa alP impero di Roma, dicesi che occupasse una circonferenza di i5 miglia ed avesse Sooooo abitanli, oltre agli schiavi che pro- babilmente erano del pari nuinerosi. Era regolar- menle e magniticamente fabbricata ; altraversata da due grandi strade, ciascuna d' oltre a 100 piedi di larghezza, e la piu larga estendendosi a piu di 4 miglia da levante a ponenle. Sotto i Tolomei ed i Romani, era Alessandria P emporeo del principal commercio delP anlichita, il mercato ove le sole, le spezierie, P avorio, gli schiavi ed altri prodotti del- P India, delP Arabia e delP Eliopia ed il fruniento delP Egitto si cambiavano colP oro, P argento ed altri prodotti del mondo occidenlale. Facevansi gli abitanti dislinguere per la loro industria : ambi i sessi e d' ogni eta trovavansi appllcati a laboriose occupa- zioni, ed anche gli storpi ed i ciechi avevano impie- ghi alia loro condizione adattati. Tra le principal! raanifatture conlavansi quelle del velro, dei lini e del papiro, carta degli antichi. Sotto gP imperatori romani, P Egitto divenne un precipuo granaio per provvedere P Italia ; ed il possederlo si riconosceva della raassin)a importanza, si che guardavasi con cura tutta particolare. Varii privilegi ed immunita furono conferiti ad Alessandria ; molti suoi abitanti erano ammessi a godere dei diritti di cittadini roma^ ni, e la sua ricchezza e prosperita continuava indi- minula. Ma Alessandria era viemaggiormente illustre per la sua eminenza nelle lettere e nella filosofia che non pel commercio e Populenza.Le fondamenta della sua primazia per questo riguardo furono poste dai Tolomei, i quali fondarono il museo e la biblioteca, elegantiae regum curaeque egregium opus, dice Livio, poscia divenuti cosi faraosi, nello stesso tempo che davano il piu munifico incoraggiamento alia letteratura ed ai dotti uomini. Continuato tale pa- trocinio dagP imperatori, Alessandria fu per pi« secoli ima d'istinta sede delle scienze, delle lettere e della filosotia. Generalmente pero i suoi letterali \ oi ALE e^nalavausi pi u per doMrlna esludiose licerclie clie on per genio originale ; ed essa prodiisse un esercito i grammatici e di crilici, ed i nomi di Euclide, ipollonio di Perga, Tolomeo, Eratostene, Niconiaco, ^rotilo, Zopiro, ecc, non sono che pochi di quei lislintissimi nelle souole di georaetria, astronoiiiia, [eografia e medicina che in Alessandria fiorirouo. (la ''la sua filosofia era la piu spiccata faltezza di dessandria, in un punto di prospettiva lelterario. .Mnflusso delle dottrine delle scuole orientali ed M'( idenfali produsse un singolar conflilto di sistemi lie Icrmino in un tentativo dei filosoti Amnionio, hi lino e Porfirio distabilire un sislenia eclelico od iiiivorsale,scegliendo ecoUegando doUrine prese dai )rincipali sislemi esistenti,'" e particolarnienle da juelli di Pilagora e Platone. Ne il crislianesimo mdo esente daW influenza di questo spirito, ed alia ;ua inlroduzione fu strananiente frammischiato di ilatonisnio ; e furono posti, per esporne le dollrine, jrincipii die ora dlfticilnienle si ammelterebbero. Le scuole di geometria, astronomia, medicina ?d altri rami di scienza si mantenuero in ripulazione ;ino air anno 64o, che, dopo un assedio di quallor- lici mesi, Alessandria fu presa da Araru, generale lei calillo Omar. Maravigliarono i conquistatori lelia grandezza della presa ; ed Amru, informando I califfo del suo conquislo, diceva : u Abbiam preso a gran cilia deir Occidente. Mi e impossibile ainio- /erare la variela delle sue ricchezze e bellczze, e Uaro conlenlo alPosservare che contieae 4ooo palaz- li, 4ooo bagni, 4oo lealri o luoghi di passatempo, I2000 bolteghe per la vendita de' cibi vegelali, e 'joooo ebrei tributari. La cilia e slala soggiogala per la forza deirarmi, senza tratlato o capilola- zione. » Dicesi che in quesT occasione sla slata distrutta a famosa biblioteca, conformemente alia fanatica decisione del califfo che use gli scrilti dei Greci convenivano coliibro di Dio, erano inutili ne occor- teva conservarli ; se disconvenivano, tornaTano per- uiciosi e dovean essere dislrutti. n Mandalo ad eflello il barbaro giudizio, furono i libri e manoscrilli distribuiti ai 4000 bagni della citta ; e si prodigioso n' era il numero che sei mesi, dicesi, si richiesero a consumarli ! Tal e la relazione che si spesso deslo i' indignazione ed il rammarico degli studiosi e degli ammiratori del genio anlico. Ma Gibbon dimostro che non ha fondamento : essa posa suUa singola asserzione di Abulfaragio, il quale scrisse seicenlo anni dopo Pavvenimento, ne se ne parla da quei piu antichi annalisti che parlicolarmenle descrissero Pas- sedio e la presa della citla. Ripugna inollre alP indole del califfo e del suo generale ed alia poHlica dei Maomettani. Anche se cio accadde, la perdita fu molto esagerala. Gran parte della biblioteca de' To- lomeifu accidentalraente consumata dal fuoco ch'eb- be luogo nel mentre Cesare assaliva la cilta ; ed o tutta o la principal parte della libreria susseguente- mente raccolta Tcnne distrulta nciranno 389, quando dal zelo dei cristiani fu disfalto il tempio di Serapi, il magnificenlissimo edifizio della citla. Sarebbe inutile proseguire piu innanzi la storia d' Alessandria. Essa contimio progressivamente a decadere finche ne fu, nel 1497-) consumata la rovina colla scoperta del passaggio alP India pel capo di Buona Speranza. Ma dubitare non si puo, come fu precedentemente delto, che non sia deslinala a ricu- perare qualche parte della sua antica importanza, pero che necessarianiente diverra centro delle co- municazioni ora condolle dal vapore Ira PEuropa e ALE 3o2 P India, e probabilissiinamenle anche un consldera- bile eraporea. Le cisterne che, come s' e gia veduto, Irovansi ancora in molto buona conservazione, sono i princi- pali monumenti della citla antica che abbiauo so- pravvissuto alle ingiurie del tempo ed ai guasti dei barbari. Le catacombe sono pure comparalivauiente intere. La magnifica colon na, impropriamente chia- mata di Pompeo, pare che sia slata eretia nel regno di Diocleziano: il suo fuslo consiste d' un sol pezzo di granilo, alto 26 melri. 1 due obelischi, Aolgar- mente delli agucchle di Cleopatra, de'quali sol uno e in piedi, si dice che formassero P ingresso del palagio dei Cesari. ALESSANDRIA (11 canale d'), comincia 1200 me- tri sopra Ramanie, sul ramo del IS do che sbocca a Eosetta. Esso non e nella sua origine che una fossa di 5 in 6 melri in larghezza, la quale si allarga in seguilo, conservando verso Samanur le traccie di un' antica costruzione semicircolare, della larghezza di 80 melri, che poteva servire nei tempi remoti di ancoraggio ai navigli. Piii al basso il canale e largo circa 20 melri. Allorche la pianura che attraversa si abbassa, conserva il suo lelto ad un'altezza supe riore a quella di esso piano. Dopo passalo in vici- nanza di Abuchir, si dirige, radendo il lago Mareo- tide, verso Alessandria, ove ha la sua uscita nel mare a'piedi di colline di macerle. Ad un quarto circa di lega avanti di questa cilta, il suo livello e piu basso. Esso vi conduce Pacqua dolce e bevibile che le man- ca, e che conservasi in 3o8 cisterne, una volla in numero di 36o. (Fed. Fart, precedente.) Prima che quesle fossero riemplte, non era lecilo aprire le di- ghe, onde far per\enire Pacqua dolce anche ai vici- ni. Alessandria, non avendo altro mezzo per procu- rarsene, il canale resto serapre un mezzo efficace onde contenere la citla nel dovere. Egli e per questo che Diocleziano, assediandola, tagho gli acquedotli, si che fu quindi obbligata ad arrendersi. Molti altri principi, dopo di lui, si servirono del mezzo stesso per conquistarla. Pa d'uopo adesso che ilNilo molto s'ingrossi onde le sue acque arrivar possano sino ad Alessandria. Ordinariamente dal 10 al 20 luglio Peffetto del gonfiamenlo di quel fiume si fa sentire a Ramanie. In agosto, le acque entrano nel canale ; ma non giungono ad Alessandria se non il 20 sel- tembre, a cagione delle sue numerose tortuosila. Infalli il canale ha quasi 20 1. di lunghezza, quan- tunque non se ne contino che 16 fra le due cilta, II fiume, cominciando ad abbassarsi il 5 ollobre, in vicinanza della prima di esse, ne segue che il canale non sarebbe navigabile che 20 in 26 giorni del- P anno. In prospetto ad Alessandria esistevano proba- bilmente, al S., da quanto concluder puossi dal testo di Erodoto, verso la cilia di Marea, alcune deriva- zioni del Nilo, che ne apportaxano le acque al Ma- reotide. II canale pareva, secondo Strabone, con- temporaneo alia fondazione di questa citta, per opera delmacedone eroe. II lago Mareotide riceveva allora parecchi canali, che sarebbero slati verisimilmente riunili in un solo. Percio esso fa tanli giri, e il paese, messo a secco, presenta oggidi P aspetto di un de- serto. Nel medio evo pur anco, al tempo di Abu) Feda, v' erano situazioni deliziose, e quattro ponti sul canale, i quali atlestavano il gran commercio che questa citta faceva alPepoca in cui il canale di Suez conduceva al Nilo, per Pantico canal reale, i navigli carichi delle merci delle Indie, che scende- vano di cola il canal dWlessandria, onde giungere 3o3 ALE ALE 5o4 a questo porto, emporeo del raondo allora cono- sciuto o incivilito. Questo canale formo per lungo tempo la sola comunicazione della citta con Pinlerno delPEgitto; ma era assai negletto, e la irruzione delle acque del mare il rainacciava di vicina distru- zione, mentre soltanto dal tempo di Abul Feda, il Mediterraneo formo sulla costa il lago di Abuchir, Allorche, nel 1801, gPInglesi assediarono Alessan- dria, tagliarono le diglie del canale, e le acque del lago di Abuchir, come quelle del mare, entrarono nelPantico lelto del lago Mareotide. 1 dotti francesi della spedizione di Buonaparte in Egitto proposero allora a questo generale di ristabilir il canale; dal livellamenlo da loro fatto, in una estensione di otto leghe da poi di Ramanie, risullo una pendenza si forte, che 1' ultima meta del canale non puo averne uno simile, poiche gli annui depositi di limo sono naturalraente molto piu considerabill verso Ramanie che verso Alessandria. I Francesi avevano fatto pur anco un progetto onde rendere il canal navigabile per tre niesi ; impresa che costato avrebbe 26000 tranchi, computando essi al quadruplo di questa somma quella che necessaria sarebbe, onde renderlo navigabile per tutto Fanno. Mpammed Ali, possenle pascia d' Egitto, ha ora, come si disse nelFarl. prece- dente, eseguito un tale progetto. Lo scaimo di sab- bia, ognora ingrandito alia foce del braccio di Ro- setta, impediva tahuente la navigazione, anche pei canotti pialti, durante i quattro raesi dMnverno del 181 7, che la comunicazione del mare col Cairo divenuta era dilificilissima. 11 pascia fece costruire, prima per terra, un argine fra Rosetta ed Alessan- dria, onde favorire i trasporti delle merci di delte citta, e ben presto, sulla proposizione di Brigg, commerciante inglese, fu anche da lui rislabilito il canale. Secondo una lettera di quel mercante, 25ooo fella impiegati erano in tale lavoro nel mese di marzo 1819, come una volla gP Israeliti obbhgati furono a lavorare pei Faraoni. 11 canale fu compito nelPanno 1820. ALESSANDRIA, divisione degli Stati Sardi, com- posta delle province di Alessandria , Asti, Casale, Acqui, Voghera e Tortona, le cui riunite popola- zioni ascendono a 693040 abitanti. Essa confina al N. ed al N. E. con la divisione di Novara ; all'E. col ducato di Parma ; al S. ed al S. E. colla divisione di Genova; al S. O. con quella di Cuneo e alP O. con Faltra di Torino. La prov. d' Alessandria e divisa in 10 manda- menti, che sono: Alessandria, Bassignana, Felizzano, Bosco, Castellazzo, Cassine, San Salvatore, Valenza, Oviglio, Sezze. E interrotta da colline fertili ; ma quantunque attraversata da parecchi fiumi, non pero irrigata abbastanza. 11 Po la limila al N. , riceven- dovi il Tanaro, ingrossato dalle acque della Bor- mida, del Belbo edelFOrba. Contiene de'pascoli ne''quali si alleva gran quantita di bestiame. Per la maggior parte i campi ed i prati sono chiusi da fossi pieni d''acqua, colle sponde pianlate a gelsi, pioppi e noci. 11 clima vi e assai temperato, sentendovisi spesso lo scirocco. Produce frumento, maiz, vino, buoni frutti, robbia, guado, lino, e la raiglior seta di tutto il Piemonte ; manca pero di legna. Vi si trovano 4 sorgenti minerali ; una salsa, e qualche cava di marmo. Annovera 109940 abitanti. Questa divisione, chiamata una volta F Alessandrino, che trae il nome da Alessandria sua capitale, era antica- raente un cantone del Milanese, che apparteneva al re di Sardegna dopo il trattato di Utrecht delF an- no 1 714. ALESSANDRIA, ^/eara/2c?r/a Statiellorum, citta ' munita degli Stati Sardi, capitale della provincia del nome stesso, capoluogo di mandamento, sede di un consiglio di giustizia della giurisdizione del senato di Torino, a i5 1. 3/4 E. S. E. da quesia citta, e 16 1. S. E. da Milano, in paese paludoso, sulla sponda orient, del Tanaro. Long. E. 25' ; lat. N. 44° 56'. E residenza di un vescovo sutfraganeo del-- Farcivescovo di Vercelli e d'un governatore gene- i rale della divisione, citta e ciHadella, oltre di moiti j uffici pei diversi rami della pubblica amministra- j zione. Ha una caltedrale di gusto assolutamente gotico, 7 chiese parrocchiali, 2 collegiate, 3 ospe- dali, 2 case pegli orfani, una scuola pubblica, vaste caserme, un teatro ed una assai bella piazza, che serve di passeggio , ornata dal magnifico palazzo Ghilini, e dagli allri della citla e del governo. 11 commercio di Alessandria e poco considerabile. Ha fabbriche di tele, stoffe e calze di seta, fazzoletti di cotone, panni e candele di cera ; e 3 tipografie. I filar- toi numerosi stanno fuori della citta. Yi si tengono due fiere considerabili tutii gli anni, Funa alia fine di aprile e F allra al primo di oltobre ; llaliani, Francesi e Svizzeri le frequentano regolarmente. ; Alessandria essere puo annoverata fra le piazze ' fortissime per la sua cittadella fortificata secondo il ! sislema di Vauban , che comunica colla citta per mezzo di un bellissimo ponte copsrto costrutto sul Tanaro, e per le numerose sue opere esterne ed interne. E questo il baluardo del Piemonte. Molto solfri nel xvi secolo. L"* assedio postole nel 1607 dal principe di Conti e dal duca di Modena, non lu al j certo per essi ne fortunafo ne glorioso. INelle guerre d' Italia del 1706 e 1745 la presero ora gli Austriaci ' ora i Francesi, fuiche con la pace d' Utrecht fu cedula al re di Sardegna , che la possedette sino alFanno 1796 in cui, dietro alcuni fatti d'armi, si arrese a Buonaparte comandante F armata francese in Italia. Nel 25 giugno 1799 cadde in potere delle armate coalizzale auslriache e russe; ma in forza della sempre raemorabile ])attaglia di Marengo, nel t8oo, fu restituita alia Francia, dopo di che, incorporata alF impero francese, divenne capoluogo dello spart. di Marengo sino alFanno 1814, epoca in cui rientro sotto il dominio del re di Sardegna. f Conta 18960 abitanti entro le mura e 20900 nei sobborghi, in tutti 39860 abitanti. E la patria di Giorgio Merula. Ebbe il suo nome da papa Alessandro iii. Dopo la rovina di Milano nel 1162, una porzione de"'suoi abitanti andarono quivi a stabilirsi, fondandovi questa citta, unitaraentf ad altri Guelfi, che Fimpe- ratore scacciato aveva da Parma, Piacenza, Cremona ed altre citta. Fu da principio delta Alessandria della Paglia , perche, secondo alcuni, di paglia erano coperti i prirai letti delle sue case, o, secondo F opinione dei piu, perche le sue mura non erano che di paglia mista alia crela. Malgrado pero ripari tanto deboli, Fimperatore Federico, che la cinse d' assedio, non pote prenderla raai, essendosi difesi i suoi abitanti con tanto coraggio e costanza, che si vide costretto a ritirarsi. 11 papa, per ricompensarli, diede a questa nuova citta nel 11 76 un vescovo, che fece allora sufFraganeo di Milano, oltre ad altri pri- '} vilegi. I Alessandria fu per qualche tempo dalF impera- tore Federico Barbarossa chiamata anche Cesarea. ALESSANDRO (Sant'), piu luoghi della Toscana. Fed. GioGOLi, Incisa, Vitigliano e Volterra. ALESSANDRO (Sant'), vill. del regno Lombardo ^5 ALE Veiielo che, unilo a San Zeno cd Aspes, lorma un coraune della provincia e del dlstr. di Brescia. ALESSANDRO ( Sant' ), villaggio del regno Loni- bardo Venelo, in prov. di Milano, il quale, unita- niente ad Occhiale ed alia Peliic.oa, coslituisce un coniune del dislr. di IMonza. ALESSANDRO ( Casotto Sant'), casale del regno Lombardo Venelo. Fed. Villa San Fiorano. ALESSANDRO ( Villongo Sant' ), casale del re- gno Lombardo Venelo. Fed. Villongo Sant'Ales- sandro. ALESSANO, cilia del regno delle Due Sicilie, nei Donnnii di qua del Faro, prov. della Terra d'Otran- to, distr. e 8 1. i/4 al S. E. di Gallipoli, capoluogo ili canlone, residenza di un vescovo. E bene labbri- cala, con belle slrade, comode abilazioni, e ditesa (la unacittadella. La sua aria e salubre. Ollre la cat- ledraleeduc monasteri, conliene un ospedale, delle nianit'aUui e di rnussoline^ stoffe di colone,con 1720 abilanti. Sembra sia slala innalzala sulle rovine del- I'anlica Leuca, distrulta dai barbari nelPxi secolo. )\el lerrit. di Alessano sono grandi oliveli cbe pro- ducono oli di ottima qualila, cbe formano il solo genere di inaggior estrazione sul quale sussistono i sao'x cilfadini. ALESSIO (Sant'), bor. della Toscana, ducalo, giurisdizione, coniune ed i lega al N. O. di Lucca, presso il confluente del torrenle Freddana nel Ser- chio, con 680 abilanti. ALESSIO (Sant'), casale del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, prov. della Ca- labria ulleriore i, dislr. di Reggio, circondario di Calanna, con 750 abilanli. ALESSIO { Sant'), villaggio del regno Lombardo Venelo, in prov. di Pavia, che, con Lossano e Guar- dabiale, forma un comune del dislr. di Belgiojoso. ALESSIO (Sant' ), capo della costa orienl. della Sicilia, ramificazione della calena dei monli INeUunii. Un vecchio ibrte, coslrutto sulla sornmita delle rupi che incoronano il promonlorio, lo rende inaccessi- bile per mare e per terra, togliendo ogni comunica- zione, lungo la costa, fia Messina, da cui e discosto 8 1. 1/4 S. O., e Taormina che n'e distanle 2 1. 1/3 N. E. ALESSIO o LECH, Lissus, cilia delP Albania, nella Turchia europea, pascialalo, sangiaccalo e 8 1. al S. di Scutari, a i5 1. N. da Durazzo e 16 1. O. da Albanopoli, con un buon forle ed un porto sulla sponda sinistra del Drin, ail. circa dalla sua Ibce nel mare. E questa la sede di un vescovo catlolico, suff raganeo di Durazzo, ed il capoluogo di una giu- risdizione. Conia 3ooo abilanti. La tomba del lamoso Giorgio Castriolto dello Seanderbegb, re dWlbania, che vi mori nel 14^7, I'cse in qualche modo celebre questa cilia. ALESSO, piccolo lago del regno Lombardo Ve- nelo, prov. e G 1. 3/4 al N. N. O. di Udine, tVa i monli Palis e SanSimone. Nei tempi piovosi ed alio scioglimento delle nevi, le sue acque sMnnalzano sino a 10 e 12 metri sopra Pordinario suo livello. Sbocca nel Tagliamento e nella Palarda, valulandosi a circa 70 braccia la sua protbndila. Aljbonda di pe- sci, e nei tempi burrascosi sopra lullo vi si pescano carpioni, trote ed anguille grof.sissimc. Sulle sue sponde sono situali i villaggi di Arba ed il casale di Alesso. ALESSO, casale del regno Lombardo Venelo. V ed. 1'rasaghis. ALET o ALLOTA, Allut, cilia del Ceilan, a 5 1. 1/2 N. E. da Candi. Lai. N. 7" 56' ; long. E. 78" 42'. Encicl. Gfogr. Fol. 1- ALE 3o6 ALETH o ALET, piccola cilia di Francia, nella hassa Linguadoca, ora nello spart. delPAude, cir- condario, canlone e i 1. 1/2 al S. S. E. di Limoux, sulPAude, in una bella valle, a'piedi de' Pirenci, e a 5 1. 1/2 S. S. O. da Carcassona, i5 1. S. E. da Nar- bona e 175 1. S. oo, ALFAIA, dai francesi scritto Jlfaya^ piccola citia della Guinea superiore, nel paese dei Fula, sul Calinchie, cbe si getla nel Bio Grande, a 3 1. S. O. da Tirabu. ALFAIATES, bella ma piccola citta fortificala del Portogallo, alle frontiere della Gastiglia, sul fuune Coa, al S, S. E, di Villa Major, prov. di Beira, comarca di Trancoso, a 1 1 1. 1/4 S. S. E. da Pinbel, e a 60 1. N. N. E. da Lisbona, sopra una montagna. ALFAJARIN, bor. di Spagna, prov. e 3 1. 1/2 al S. S. E. di Saragozza ( Aragona). ALFAMBRA, bor. di Spagna, prov. e 3 1. 1/2 alFE. di Teruel ( Aragona ), suir Alfambra. ALFANA o ALFANO, comune del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Prin- cipato citeriore, distr. di Vallo, circondario di Lau- rito, a 20 1. da Salerno, in aria poco salubrc ; con 620 abitanti. ALFANO o CATALFANO, monte del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di la del Faro, che sovrasla alia spiaggia di Solonto, vicino la Bagheria. Sul medesimo trovansi gli avanzi delPanlica Soluntuni o Solus., colonia fenicia. ALFAQUE S, porto di Spagna, sul Mediterraneo, alia ioce delPEbro, prov. di Tarragona ( Gatalogna ) , a 6 1. 1/2 8. S, E. da Toi losa. Vi sono delle saline considerabili. E questo Temporeo del commercio di Tortosa. 11 govern© spese gran somme, onde popo- lare la penisola dello stesso norae, formata dalP Ebro al suo sbocco in mare. ALFARAQUE, bor. di Spagna. Fed. Alxaraque. ALFARELA DE JALES, bor. del Portogallo, prov. di Tras os monies, comarca e 6 1. al N. N. E. di Villa Real. ALFARO, cltta di Spagna, nella Vecchia Casliglla, prov. ei4b air E. S. E. di Longrogno ( Soria ), e a 4 b N. O. da Tudela, al confluente delF Alama e delPEbro.Essa e circondata da muraglie con quattro porte. Vi sono quattro fabbricbe di sapone e tie concie di pelli. 11 suo territ. e fertilissimo. Ha 6^:)u abitanti. ALFEN, villaggio delF Olanda, prov. del Brabante seltentrionale, a 3. 1. S. O. da Breda. ALFENDEGA DA FE, bor. del Portogallo. proy. di Tras OS montes, comarca e 5 1. 3/4 al N. di Torre di IMoncorvo, sul Zacharias. Vi e un cast^llo in rovina, e conta 1120 abilanti. ALFEO, villaggio del regno Lombardo Venelo, prov. di Cremona., dislr. di Pieve d'Olmi, cbe, unite a Castel Celana c Reboana, torma un comune di 1 1 20. abilanti. AL FERAA, cilia d' Arabia, nelPEgiaz, a 3o 1. S da Medina. ALFERO, casale del granducalo di Poscana, com- partimento d'Arezzo, gim isdizione Ji Bagno, comu- ne e 2 1. 1/4 al N. E.
  • . N. O. da Aberdeen. Nel luglio i665 i convenan- ier, sotio il generale Baillie, furono quivi disfalli dai egi, coniandati dal marchese di Montrose. Coiita 5o abitanti. ALFORD, distr. degli Stati Unili, slato di Massa- husels, contea di Berkshire, con i35o abilanti. ALFORDSTOWN,capoluogo della contea di Moo- e, nella Carolina settentrionale, negli Stati Unili. ALFORES, popolo dell' isola della Sonda. Ved. iRAFORI. /Q 1 IM ALFORJA, bor. di Spagna, prov. e 5. 1. 2/3 al Oi. ). di Tarragona. ALPORT, casale di Francia, dipendente dalla onuine di Maisons, spart. della Senna, circondario i Sccaux, cantone di Charenton, al confluenle della enna e dclla 31arna, a 2I. S. E. da Parigi, celebre per \ scuola reale veterinaria che \i fu stabilila sino dal 966 e che conliene una biblioteca .speciale, un gabi- etto di analomia comparata ed uno di patologia. ■ i sono spedali per gli animali ammalati, un giar- ino botanico, un laboratorio chimico, come pure n anfiteatro, destinalo alle diverse parti delPaiie eterinaria e della econoniia rurale. Un belF ovile li merini, per T incrociamento delle razze e pel rtiglioramento delle lane, vi e mantenulo con ogni ura. Questo luogo e separato da Charenton a mezzo lella IMarna. ALFRED, distr. delP Alto Canada, contea di Glen- ;ary, il terzo riniontando TOuaoaac. ALFRED, distr. dalP Alto Canada, contea di Pre- cotf, suir Ouaouac. ALFRED, distr. degli Slati Unili, stato di Main a, •ontea e 9 1. circa al N. d' York, con 21 10 abitanti. ALFRED, distr. degli Stati Uniti, stato di Ne^v fork, nella parte S. E. della contea di Alleghany, •on 2320 abitanti. ALFRETON, citta' di mercato in Inghilterra, che :i crede fondata dal re Alfredo, contea e 4 1- v4 di Derby, hundred di Scarsdale, distante 5; 1. N. la Londra. Vi si fabbricano calze, stoviglie e birra •ccellente ; nelle vicinanze e una cava di carbon ossile. Conta 5690 abitanti. ALFUN, bor go di Nubia. Ved. Eilfln (El). ALGARA, bor. di Spagna, prov. e 2. 1. al N. N. E. Ji Siviglia, sul Guadalquivir, con 2600 abitanti. ALGADEFE, bor. di Spagna, prov. di Leone, 2 1. 1/2 al S. S. O. di Valenza di Don Juan. ALGAIDA, borgo deir isola di Maiorca, sopra una erainenza chiamata Randa, a 5 1. S. S. E. da Palma. Conta 2700 abitanti che fabbricano penlole di ferro, tele ed acquavite. ALGAJOLA, piccola citta fortificata e porto di mare sulla costa settentr. deir isola di Corsica, cir- condario 6 2 1. al N. E. di Calvi, alia foce del- r Aregno. ALGAR, piccola citta della Spagna, prov. e i3 1. air E. N. E. di Cadice { Siviglia), e a 3 1. E. da Arcos, fondata non ha molto da Domenico Carjaval, vi- sconte di Carion. Vi si contano 100 case. ALGAR, bor. di Spagna, a 8 1. da Xeres de la Frontera, prov. e 9 1. al S. S. O. di Teruel (Cuenca). ALGAR, capo della Spagna, sulla costa di Maiori- ca, a 4 1. 1/4 N. O. da Palma. ALGARINEJO, borgo considerabile di Spagna, prov. e 10 1. 1/3 airO. N. O. di Granata, vicino alle fronliere di Cordova, presso la sponda destra del Geail, in contrada i cui rigagnoli abbondanti e ALG 3i4 fertilizzalori cadono in quel fiume. La paslorizia e Tagricoltura sono la principal occupazione dcgli abitanti che sono in 388o. ALGARORO, bor. di Spagna, prov. e 6 1. i/3 airE. N. E. di Malaga, e a 1 1. E. N. E. da Velez Malaga (Granata). Conta 35oo abilanti. ALGARVIA, Algar\^e, Cuneus, prov. la piii nie- ridlonale e nieno estesa del Porfogallo, circondata al N. dair Alentelo, da cui e separata dalla Sierra di Monchlque, alPE. dalla Guadiana che la divide dal- la Spagna, e al S. e alF O. dalFoceano Atlantico. Essa formava un tempo il regno delle Algarvie. Si estendc fra 36« 56' e 37" 56' di^lat.N., e fra 11*' 23' e 9" 34' di long. O. La sua lunghezza presente e di 33 1. e la larghezza di 10, colla superlicie di 320 1. quadrate. I lirniti del N. e qualche parte del centro sono co- perli da montagne quasi tutte inaccessibili, e che si dirigono verso il mare. Le valli formate da questi monti air O. sono assal larghe, ma ah'E. ristringonsi sempre piu. Le coste, basse in generate, pius'in- curvano al S. che air O. Neirinterno il suolo e sas- soso, e la terra vegelale non ha spesso che due soli poUici di grossezza. La Guadiana e il solo gran flu- me che la bagna, e dopo 11 Zadao, ne ha molti piu piccoli, che scendono tutti dalla montagna verso il mare. Vi si trovano delle sorgenli d'acque minerali. La costa meridionale offre parecchle bale eccellenti. II clima e dolce e sano. 1 gran calori estiyi sono sempre temperati dalle brezze di mare. Quivi rui- verno somiglia ad una primavera piovosa dei paesj del N. , tornando a rinverdlre gli alberl nel mese di dlcembre. L'Algarvla produce pochi grani,rltirando- ne dalle province limitrofe della Spagna quanti gliene abbisognano. I foraggi sono rari, oflerendo appena le montagne un bastante nutrimento alle sue nume- rose greggie di capre. Si raccoglie molla soda. 1 rai- gliori villi sono quelll di Lagos, Villanova de Porti- mao ed Alvor. 1 linionl, i nielaranci, i fichi, i raela- granati e 1 datteri vi crescono in abbondanza, ma gli olivi sono di qualita assal mediocre. Si trovano sopra qualche montagna il sughero, 11 chermes, la querela verde ed il castagno. Gli abltanli si occu- pano quasi escluslvamente nella pesca e neiragri- coltura, fabbricando altresi delle tele. 11 commercio principale consiste neir esportazione di frutti secchi, chermes, vino e sale. Ha i3i2oo abitanti. L'Algarvia porta 11 titolo di regno. 11 suo nome le viene dagli Arabl, slgnificando, secondo alcuni, in lingua moresca, fertile compagna, e, secondo altri, paese situato verso il tramonto. Corapren- deva per lo passato assai magglore estensione, non solamente sulla costa di Spagna, lino ad Almeira, ma pur anco su quella d' Africa. Da clo deriva che i re del Portogallo, dopo conqulslato Ceuta e Tan- ger, sMntitolarono re delle Algarvie diqua e di Id del mare. Questa provincia o regno si divide altual- raente in tre comarche : Faro, Lagos e Tavira, che n'e la prima, e che credesi r antlca Balsa. Le coste trovansi guernite di piazze forti,e le princlpali sono : Sagres, Lagos e Castro Marim. In questo regno sta'^il capo ^San Vlncenzo, anticamente promonto- rium sacrum, air unione delle due coste Occident, e merid. del Portogallo. Nelle vicinanze di questo capo la pesca e specialmente piu abbondante che altrove. Ha inoltre i promontori di Carvociro e di Santa Maria. I sovrani di Spagna, come re di Castigha e Leone, ebbero sempre delle prelensioni sul regno delle Algarvie; non si sa pei^o quanto fossero ion- date. E certo che nel 1188 il re Sancio i tolse 3i5 A L G Mori la cilta d'l Silves, e neiranno seguenle qaalche altro dislrelto, per ilchesin d'allora assunse il lilolo di re delle Algarvie, e come tale fu riconosciuto, non solo da'suoi vassalli, ma pur anco dai re di Leone e di Aragona. Nessun liraite fu posto alle conquiste di Alfonso ii, il quale, non solamenle, passando la Guadiaua, si rese padrone delle citia di Serpa e Mura, ma penelro lino nelP Andalusia. Sancio ii nel 1242 occupo la citta di Tavira ed altri luoglii delTAlgarvia, cbe poi dono alFordine di San Giacomo ed al suo gran maestro, Alfonso in, ognor piu proseguendo le sue vifforie sui Mori, Jia loro tolto la citta di Faro, ma per cagione di questo regno cbbe nel i252 a sostenere una guerra con Allbnso X re di Casliglia, cbe spiegato aveva delle pretensioni, percbe Sancio 11, alcuni anni prima es- sendosi rifaggito a Toledo, gliene a\esse fatia rinun- zia, o percbe Aben Afan, re dei ]Mori, scacciato dal- I'Algarvia, Favesse cedufa ad Alfonso x, ottenen- done in cambio la contea di jNiebla, Questa guerra non termino cbe nel i253 con un trattato, col quale al re Alfonso fu accordato, sua vita durante, Tusu- frutto del regno di Algarvia, conservandone pero il re di Portogallo il vero dominio. Questi prese in moglie Beatrice figlia del re casligliano, ed in tale occasione, nel 1263, con un nuovo Iraltato Alfonso diCastigiia cedette pur anco Tusufrutlo delT Algar- via ad Alfonso il Portogbese, cbe s' obbligo prestar- gli in caso di guerra un soccorso di 5o lance. Su questo piede rimasero gli affari si no al 1266, in cui Pinfanfe Dionisio, inilitato avendo volontariamenle ed assistito contro i Mori il re suo avo, in ricom- pensaottenne ancbe il sollievo dalle 5o lance, ed in tal modo, e sino da c[uel tempo, il regno delle Al- garvie rimase in libero ed assoluto possesso dei sovrani portogbesi. ALGAVIA o ALGOVIA, Jlgau, Almeugovia, Aleinannia propria, paese montuoso tlella Germa- nia, nella Svevia, di cui faceva una considerabile porzione. Confina alPO. col lago di Costanza, alPE. col Lech, al N. col Danubio ed al S. colle alpi Tiro- lesi. Le alte montagne cbe lo attraversano cbiamansi alpi d'Algavia. II Hocbvogel, cbe ne fa parte, s'in- nalza a piu di 3ooo metri sopra il livello del mare, 11 fiume lller scorre in mezzo ad esso. Rempten e Memminga ne sono le principali cltla, Ora questo paese e diviso fra i re di Baviera e di Virtemberga ed il granduca di Baden. ALGAYDA, bor. di Spagna, nell'isola di Maiorica, a 5 1. 1/2 O. S. O, da Manacor, e 5 1. E. S. E. da Palma, con 1200 abitanti. ALGECILLA o ARGECILLA, bor, di Spagna, prov, e 10 1, 1/2 al N. E. di Guadalaxara, ALGECIRAS, citta di Spagna. Fed. Algesira. ALGEfllESI, citta di Spagna, prov, e 6 1. 1/2 al S, S, O. di Valenza, presso il Xucar. Ne' suoi conlorni albgnano molte piante d'agave, con cui si fabbrica- no corde, ed i Catalani lo filano lanto fino da farne merletti. Ha 4800 abitanti. ALGENROTH, villaggio del granducato di 01- demborgo, principato e 2 1. 3/4 al N. E. di Birken- feld, neirHundsriicli, con 32o abitanti, Vi si trovano cave di agata, ALGERI, ALGERIA. La contrada delP Africa cbe ora di frequente si cbiama Algeria, fu sin di recen- te,sotto ilnome A' Algeria il piu potente degli Stati barbarescbi; comprendente la Numidia propria degli anticbi o Numidia dei Massyli e la Numidia Massasyli, poscia cbiamata Mauritania Caesa- riensiSf con qualcbe porzione della regione aastrale ALG 5i6 del maggior Atlante anlicamente abitata dai Getulil e Garamanti.Le partisettentrionali sono sino dai i83o in possesso dei Francesi ; ma per piu di tre secoli precedenlemente forraarono una parte subordinata deir impero turcbesco, e per tutto quel tempo fu- - rono sede d' un esteso sistema di pirateria e di scbiavitu pei cristiani. Situazione, estensione, Jimiti. L" Algeria giaoe tra 4" 8' di long. O. e 6° .56' di long. E., e la massi- 1 ma sua latitudine boreale cade sotto 3;° 5'. Confina I al N. col Mediterraneo, alPO. con Fez (Marocco), ed alPE. con Tunisi ; il limite al S. e incerto, ma si estende «)ltre la catena del maggior Atlante sino ai confini del deserto di Saara. Misura oltre a 180 1, in ' lungbezza; la sua largbezza, maggiore ad E. cbe ad O., varia da 14 a 72. Yariamenfe ne fu stimata la popolazione da 1,700000 a 2,3ooooo ; ina proba- bilmente ascende a circa 2,000000. Soleva dividersi in 4 province: i, Algeri (Al Gezair) raccbiudente la capilale ed un piccolo territorio circostanle; 2, Titteri.alS. di Algeri ; 3. Oran o Tlemscn, aU'O.; e, 4- Costanlina, ad E. di detta citta. Ma general- 1 mente s' intende cbe queste province incbiudano ' solamente il Tell, o terra al N. del grand'Atlan- ' te, escludendo i territorii di Zaab e Uad Reag, ad ' osiro di quella catena, poicbe quantunque i paesani j degli ultimi o pagassero le lasse imposte dai Tur- ' cbi, o dessero allri segni di sommissione ad essi, la ' maggior parte della popolazione era independente. Montagne. Algeri e massimamente monluoso: P Atlante minorc, cbe corre lungbesso la costa pa- rallelo al maggior Atlante, varia da 1000 a 1 3oa metri d'altezza; il suo piu alto punto sorge al S, di Ciffa; oppostamente al capo Matifu Paltezza u'e poco meno di 700 metri. Le dirupate montagne di Tilteri, appartenenti al grand** Atlante, toccano in alcuni piniti ad un''altezza di 3ooo metri e spor- gono fuori tre principali catene : al N. O. verso il capo Iri ; al N. verso Algeri, ed al N. E, verso Bn- gia. Molte di queste montagne sono notabili, come V \] aimdksvh ( Zalacus ) in provincia d' Oran, altis- simo, ed il Jurjura, al S, E, d' Algeri, ambedue alPinverno incoronali di neve; il I'itferi Dos. o rocca di Titteri, e pure una notabile catena di sco- scesi precipizi. II Gibbel Auress ( Mons Audus di Tolomeo), nella parte S. della prov. di Costanlina, non e, come il suo norae importerebbe, una singola montagna, nva uiPestesa serie, di 43 in 44 1- cii- cuito, di terreni in monte o piuttosto in colle. E sparso di pareccbie belle valli, e tanto le piu basse sue parli come le piii alte sono sommamente fertili, essendo infatti il giardino della provincia. Pianure. La principale e quella di Metigia, immediatamente al S. di Algeri, lunga 18 1. con 7 od 8 di largbezza; fertile, bene annaffiata e coperta di abbondante vegelazione, ma in parte paludosa ed insalubre. NelP Occident, prov., sono pareccbie pia- nure, specialmente quella per la quale corre lo Sce- lifF; ed uii'altra al S. O, d'Oran, sabbioniva e salsa, asciutta in estate, ma inondata alPinverno. Nella parte meridionale della provincia sono le pingui pianure di Amza, bagnate dalla Nasava. Molte pia- nure lussureggianti si trovano nella prov, orientale, come quelle di SatifF, Majana, e P altra cbe segue la massima parte della costa orientale, cbe pero e in molte parti paludosa. Fiumi. Sono i fiumi dalla catena del maggior Atlante separati in quelli cbe corrono verso il N. e negli altri cbe vanno al S. Dei primi, o quelli cbe si scaricano nel Mediterraneo, il principale e lo Scelifl '7 A L G A L G 3i8 bono gli Issa, Zoua, e r Abiad, inlicaiuenle Chinalapli) che nasce al S. del monle annasris, e dopo tortuoso corso di 72 1. , nel quale jssa pel Titleri Gaule, o lago, getlasi in mare sotto capo Gibbel Iddis. Nella stagione piovosa, sover- lia le sponde ed interronipe le comunicazioni Ira l^^eri ed Oran. L' Uad el Chibir (anlicaniente Am- slga), che cade in mare al N. di Costantina, ad S'^ d' di long. E., e per grandexza il secondo tri il Seibus o fuxme di Bona, il Buberac ad i Zainc, ecc. I gran fiumi, V Agedi jrrono al S. E. e si versano nel Melgigg; e vani umi diminori dimensioni siscaricano nello Sciott. ono queste due estesissime paludi salse; la prima 1 S., Taltra al N. del maggior Atlante, ed 111 parte onsistono in un lieve suolo melmoso, pericoloso ei viaggialori quanto le secche ai naviganti. — 1 la- hi sono quelli di Titleri ; due presso Oran, che rosciugansi aU'estate, e dai quali si raccoglie il sale ; Icune paludi salse presso il capo Matifu, ed allre an'^o la costa da Bona al confine di Tunisi. Cliina. 11 clima del Tell, cioe Ira i 34° e 3/ di atiludine, e generalmente sano e temperato. Shaw sserisce che in dodici anni che duro la sua espe- ienza, gelo ad Algeri due sole Yolte ; eppure il caldo ion fu mai opprimente eccettoche nei venti del S. .a temperatura media ad Algeri e di 17" Reaumur ; n luglio ed agosto, circa 24" ; ma occasionalrnente, 1 prevalere del camsin, del simum o \ento caldo )rovenienle dal Saara, ascende sino a 40** ed anche )iu. Per buona sorte pero Tultimo di rado o non nai continua per piu di 5 o 6 giorni per volta, e di -ado pure spira eccettoche in agosto o settembre. Ur inverno, la temperatura ordniariamente sta dai 10° ai iS''. 11 caldo viene miligato dai venti del norle ;he con quelli delFE. prevalgono nella state. In- torno agli equinozi, soffiano irapetuosi \enti di S. O.; :juei del N. O. sono comuni da novembre ad aprile, nel qual tempo piu frequenli sono le tempeste ed 1 [lembi di pioggia ; ma in estate quest! venti porlano tempo asciutto, come tali pur sono quelli delP E. e del S., affatto dissomiglianti da quel che si presen- lano sulle opposte spiagge europee. II barometro varia solamente da 27 pollici e 3/io a 28 poUici e 6/10. Vi sono circa 5o giorni umidi alPanno, prin- cipalmente in niarzo, lungo la costa e sul minor Atlante. La quantita di pioggia varia grandemente in diversi anni ; ma in Algeri la media sta tra 27 e 28 pollici; poca ne cade la state. Copiose sono le ru- giade; e T aria sulla costa e umida. Alia fine di dicembre gli alberi perdono le foglie, ma alia rnela di febbraio, la vegetazione e di bel nuovo in pieno vigore, ed il tVutlo matura in marzo. Chiarissima e r atmosfera ed il paese salubre , tranne che nei distretti paludosi. Geologia e inirierali. Le priinarie rocce con- sistono in parte in granito, ma prlncipalmenle in gneiss ed in schislo micaceo. 11 Iraverlino si Irova sulla costa; presso Oran, un quarzo griggio, ma nissuna roccia yulcanica ; nelP interno, una forma- zione calcarea spesso alterna con una marna schi- stosa. I depositi secondari consistono in moltiluoghi d'unaformazione dilias e di strati calcarei,conlenenti pochi frantumi organici e nissuno vegetale. Ad Oran, la calce contiene delle conchiglie bivalvi, ma non univalvi. I depositi terziari sono piu maggiormente calcarei, nella iVIetigia d' un color griglo giallogno- lo; allevolte una cretaazzurra racchiudenle un gesso laminare e poco ferro, in allre parti arenosa e molto irapregnata di sale. Tutla la catena deir Atlante ha un deposito terziaiio di cieta. Pare che la pi'ovincia occidenlale sia la piu ricca di minerali. II sale e sommamente abbondanle, in sorgente ed in letti, ad ambe le tVontiere E. ed O. ; presso Costantina, i monti Titteri Dos, le paludi Melgigg e Sciott, ecc. 1 pozzi salsi presso Arzev, occupano uno spazio di 2 1. circa, t'ormando in inverno paludi che prosciu- gansi in estate in cui raccolgonsi grandi quantita di sale, llnitro, non pero puro, e copiosissimo nella prov. occidentale, Getulia, ecc. Abbondantissirao e il ferro. 11 rame si trova in vari siti ; e vi Sono ric- chissime miniere di piombo, dicendosi che il mine- rale di quelle delP Lannasri dia T 80 per cento di metallo puro. Yi sono pure terra da follone, creta da vasaio, talco, piriti, ecc. Diamanti (verificando quanto iu stimato apocrita asserzionc di Plinio) si trovarono nelle arene delFUad el Cammel che corre per Costantina, frammisli a piccole quantita di pol- vere d' oro , d' argento, stagno ed antimonio. Le sorgenti sahne calde e fredde sono sommamente abbondanti, piu infatti di quelle di acqua dolce, che pero non e altrimenli rara e puo per ogni dove trovarsi scavando per una crosta di pietra dolce stratificata che giace a diverse profondita; ma presso Algeri e Bona immediatamente sotto la superficie del suolo. Vegetazione. Nelle parti settentrionali dell'Al- geria la vegetazione e pressoche quella medesima delle parti meridionali della Spagna, della Provenza, deir Itaha e del resto delle spiagge del Medllerra- neo. 1 monti del piccolo Atlante sono coperti di folte foreste, nelle quali si trovano cinque diverse varieta di quercia, il pino d' Aleppo, V olivo silvestre, V al- bero del sommaco ( rhus cotinus), con arbuti, cipressi, mirti, ecc. Al S. del grand' Atlante si tro- vano la palma dattero ed altri alberi appartenenti a"* climi piu caldi. Jnimali. Lioni di gran grossezza e forza, pan- tere, iene e leopardi abitano i recessi montani del- V Atlante maggiore, ma non si veggono mai presso ad Algeri: piu comuni sono i cignali, i lupi e gli sciacali, e vi si trovano pochi orsi. 1 gatti salvatici, le scimraie, i porcospini, i ricci, sono piu o meno abbondanti, egualmente che le antilope ed altre specie di capre, le lepri, le gerboesi, i ratti, i gat- ti, ecc. Gli animali utili sono cavalh, asini, buoi, pecore, cammelli , dromcdari , ecc. Gli struzzi si trovano nel deserlo sui confini di Marocco ; vi sono anche avoltoi ed altri grossi uccelli di raplna ; tara- busi, pavoncelle, plvieri, piccioni e beccaccini, con gran copia di selvaggina e cP ucccllame minuto. S'incontrano alcuni serpenti della razza del colu- bro; lucerlole, camaleonti ed altri anfibii. Abbon- dano sulla cosia lonni ed altri pesci marini; il bar- bio, ilpprslco, Panguilla, ecc, si trovano nelle acque dolci, ed anche ne' ruscelli caldi salini; il congro alle bocche dei fiumi ; e astachi e raolti altri crostacei lungo le spiagge. Tra gP insetti sono scorpioni , tarantole, ecc. Le locuste di rado commettono quivi le stragi che fanno in Egitto ed in Siria. 11 corallo, abbondantissimo sulle costc, forma un importante articolo di prodotlo e d'industria, ed e della mag- giore specie, ma di colori men vivaci di quello della Sicilia. . Popolo. Vi sono nove distinte razze di abitanti, doe: i.mo Berberi o Cabili, che pero si chiamano da per loro Mazigh (nobili) o Mazerg (liberi); essi costituiscono circa la meta dell'intera popolazione, e sono i discendenli diretti degli originani abitanti della contrada.Trovansi principalmente nei dislretti inontani, e le terre loro sono alPoccasione bene col- oig A L G tivate ed irrigate. 2.do Bischeri o Mozabi, supposti discendenti dai Geluli e che vivono principalmenle al S. del grand' Atlante, e coraparativamente indu- 5tri. 3.ZO Mori , razza mista, sccsa dai Maurifani, Berberi, Cartaginesi, Romani, Vandali ed Arabi ; formano la massa della popolazione delle citta e dei villaggi. 4-to Arabi, consisteuti in Ire tribu; la prima che si suppone discesa dagli antichi Amaleciti, e pressoclie spenta; la seconda consiste in coltivatori del suolo ed e stanziata in certi siti ; la terza, o Arabi vaganti, e principalmenle composta di mandriani € pastori che albergano sotto tende. 5. to Negri, chiamati A bid (schiavi) o Sudan ( negri ) ; origi- nalmente quivi portati dall"" interno e venduti corne schiavi. 6.to Ebrei che formano la terza parte degli abitanti d' Algeri e la quarta di quelli d' Oran. 7. mo Turchi, ora pochissimi ne raai numerosissimi, benche a lungo la razza dominante : erano un corpo eterogeneo, composto di Turchi genuini, Greci, Circassi, Albanesi, Corsi, Maltesi e rinegati di tutte le nazioni; montati e formanti una milizia simile ai Mameluchi. Alia conquista d' Algeri falta daTran- cesi nel i83o, essendo permesso ai Turchi di riti- rarsi, sgombrarono il paese in numero di circa 20000. 8. V0 Colugli, o procreati da Turchi e madri Mo- resche. II nome loro significa letteralmente Jigli di soldati. Benche possedessero influenza, non godettero in vecchio i diritti e la considerazione dei loro padri. g.no Europei, i quali possono natu- lalmente suddividersi in varie nazioni, ma sono per la massima parte Francesi. Tra i Cabili delP Auress trovasi una tribu distinfa per bella canragione, occhi azzurri e capelli chiari, creduta discesa dai Vandali. Si sono pur trovate tracce degli Unni, degli Svevi e d'altre nazioni Gotiche. Pero per raaggiori schiari- raenti rispetlo alle diverse razze native, sono da vedersi gli art. Arabia, Barbaria, Marocco, ecc. Aspetto. Procedente da ponente a levante, di- stendesi una pingue contrada canipestre per qualche distanza nelPinterno al S. d'Arzev, verso il mare confinata da scoscese rupi e da precipizi ; molte fertilipianure ne sono irrigate dalfiume Sigg(o Sikk, fogna o fossa), essendone le acque a tale oggetto divertite per numerosi canali. Dietro Masagran e presso lo Sceliff, sino al marc, e un tratto pieno di bruoH, giardini e case di delizia. La contrada intorno alio Scerscell e della piii esuberante fertilita, posse- dendo arapii tratti di terra arativa, ed i monti in cima coperli con piantagioni d' alberi fruttiferi e che somministrano prospettive amene ed estese. Le parti fra terra della provincia occidentale presentano alternativaraente ferlili valli ed alte serie di monta- gne sassosse. u Se si concepisca , dice Shaw , un numero di monti, ordinariamente delPaltezza per- pendicolare di 400, 5oo o 600 iard (metr. 366, 45;, 548), di agevole ascesa, con parecchi boschetti d'al- beri fruttiferi e forestali che si alzino in una suc- cessione di file le une dietro le altre, e se a questa prospettiva qui e cola si aggiunga un sassoso preci- pizio di superior altezza e difficile accesso, e sur un lato o in cima si collochi un Daschera o villaggio dei Cabili, cui ricingono mura di loto, avremo una giusta idea delPAtlante che termina il Tell, i-* II lembo del Saara di la di questo nulla presenta che sparsi villaggi e piantagioni di datleri. La pianura di Metigia, aggiacente alia capitale, contiene molti poderi e case di campagna, producenli a perfezione, lino, enna, radici,erbe mangerecce, riso, frutti e grani d^ogni specie; adorna inoltre d'una moltiludine d'ojeandri, geranii, fiori della passione ed altri ar- boscelli lussureggianti. La prov. S. ha il medesimo carattere generale di quella d' Oran. II Titteri Dos, 7 1. al S. di Medeia, e una catena torreggiante di neri precipizi ; e simile pur e il Jurjura, al S. E. d'Algeri. La costa marina della provincia E,, e montagnosa sino al fiume Zure, e dagli Arabi vien chiamata El Adua (T Alto); di quivi al Seibus si fa montuosa, e da quest' ultimo punto alia spiaggia per lo piu piana e alle volte coperta di foreste. A qualche distanza verso ostro sorgono i Monies Thambes di Tolo- meo. II Seibus in alcune parti serpeggia fra amene valli, vestite di olivi, lentischi e belle zolle verde'^- gianti. 11 paese circostante alia sorgente del Zena^ti e rotto ed irregolare, e pare vulcanico ; quello al N. ed al N. O. di Costanlina, da cui e questa citta prin- cipalmente provveduta, viene innaffiato dai Rusuli che vedesi u fiancheggiato da poche ville c numerosi giardini, ricchi d'ogni varieta di vegetabili e d'alberi fruttiferi, con estesi boschetti di melogranati, ohvi, fichi, melaranci e limoni, « e limitato da arditi or- dini di monti; per tutta la provincia se ne stimano i frutti. Sulla strada da Algeri a Costantina, tra le pianure d'Amza e Majana, un profondo e stretto passo, chiamato Biban ( le Porte ), cui pochi uomini potrebbero difendere contro im'armata, conduce per una sommita montana ; e un po' piii innanzi ad E. la strada si fa per un pericoloso sentiero sopra la cresta di un'alta montagna. Al S. di Setif trovansi molte pingui pianure. II territorio intorno a Tifes e il piu fruttifero della Numidia, e la provincia ad O. la pill bella della reggenza. I villaggi di Zaab sono coilezioni di sucide capanne , circondatc er I. Le specie di grano piu coltivato sono il triti- um durum (frumento duro), e T hordeum mlgare orzo comune), II maiz non sicoltiva molto, tranne ;he nella prov. d' O. ; quindi si pianta il mlglio per ngrassare il bestiame; il riso principalmente nella )i'ovincia d' Oran. Non seminandosi vena, i cavalli i alimentano inleramente con orzo e paglia. L'ara- ro usato intorno ad Algeri c il medesimo della >pagna e della Provenza, ma in generale non e fer- •ato. Si fa tirare da vacche o da asini, rarissiniamente la cavalli ; pare con tale aralura imperfetta le rac- >,olte riescono generalmente eccellenti . Quand' e naturo, il grano si trebbia da buoi o da cavalli ; e lopo vagliato gittandolo contro il vento, si deposita n can tine sotterranee o magazzini. I legumi raccoUi sono fagiuoli, lenticchie, lave, plselli e garrancos ;cicer pea) ossia cicercbia; i navoni, le carote, i ca- voli, ecc, sono buoni ed abbondanti. Indivia, cre- scione,spinacci e carcioffi sono distagione da ottobre a giugno, dopo cui vengono zucche, tomate, angu- rie, ecc. Le palate coltivansi di frequentc, ma non giungono a molta grossezza e sono di qualita infc- riore. 11 dattero e il principal frutto, ed e d'assai il piu prezioso prodotto della con trada al S. del maggiore Atlante. Propagasi principalmente per giovani germogli, e da frutto il sesto o seltimo anno; giunge alia maturita circa nel 3o.mo anno e trovasi in pieno vigore per altri 6o o 70, dopo i quali a grado a grado declina, sincbe si spegne in eta di circa 200 anni 1 In vero poteva quindi Palladio dire: Cui placet curas agere saecolorum de pahnis cogitet conserendis. Nella maturita rende annual- mente da i5 a 22 mucchi di datteri, ciascuno del peso di i5 in 20 libbre. La palma dattero (ipoivt^) quando muore e sempre sostituita da altre, sorte dai rampolli o da noccioli; di quivi puo probabilmente aver avuto origine la favola odallegoria della fenicc. II loto o sidra porta una bacca cbe vendesi in tutto il distretto meridionale. La massima parte degli al- beri fruttiferi deir Europa si trova nelP Algeria ; ma i prodotti ne sono inferiori, tranne le susine, le pescbe e le melagranate; non vi hanno nocciuole, avellane, uva spina, ne ribes. La vite si coltiva con molto vantaggio ; V uva matura al finire di luglio, e mangiasi fresca o secca dagPindigeni che di rado ne fanno vino ; ma cio sara tentato senza dubbio, e probabilissimamente con buon successo, dai Fran- cesi. Ottiensi dalle olive un olio di qualita inferio- rissiraa e sempre acre. I melloni e i fichi d' India vengono grossissimi e formano una parte conside- rabile dell' alimento degli Arabi. In alcuni terreni vicino ad Algeri si coltiva la cannamele. Assaggia- Encicl. Geogr. Vol. L porci pochi, di corpo rotondo, gambe corte, e gene- ralmente nerl. II bestiame solitaniente nero ; il latte n' e inferiore a quello del bestiame europeo; quello delle pecore e delle capre adoprasi per lo piu a farne formaggio, burro, ecc. Gli Arabi di rado diminui- scono i loro armenti ammazzandone per cibo, ma ne vivono col latte, colla lana, ecc. ; animali non si castrano. liC Lestie comuni da soma sono cammelli, dromedari, asini e muli. 11 dottor Shaw park d'un singular parto incrociato d' asino e vacca, chiamato cumra, colla pelle piu liscia del padre, senza corna, pero colla lesta e la coda della ^aiadre ; ma Rozet dice di non essere mai stato capace di trovar traccia di slmil animale. I cavalli non sono della pura razza araba ne in tutto ben fatti, essendo magri e di spalle rotonde; colla testa piccola e non male forraata; orecchie ritte; sono robusti, veloci, spiritosi e do- cili: quelli di Oran si vogliono migliori. Avvezzansi solo al cavalcare, e come i cammelli sono allevati e vivono nelle tende coi padroni. Trafficlii e manifatture. Quasi tutte Parti delP Europa esercitansi nelle citla ; ma sono condolte in modo inferiorissimo, tanto per Pindolenza come per P ignoranza degP indigeni. I piu industri sono gli Ebrei, ed hanno il monopolio della maggior parte del commercio esterno, coi piu alti rami del- P arte, essendo i primari gioiellieri, orologiai, sar- tori, ecc. Gli Arabi fanno i raercanti, i pellacani e i marangoni ; sono i Negri, muratori, fornacciai ed altri artefici; i Cabili estraggono ferro, piombo e rame dalle loro montagne, e fabbricano polvere da schioppo che si dice superiore a quella fatta in Al- geri. Le principali manifatture sono stoffe grosso- lane di lino, lana e seta, le prime due sorta formando la maggior parte del vestire della popolazione, selle di pelle, briglie, tappeti, armi da fuoco, articoli d'acciaio ed altri metalll, stoviglie, polvere da can- none, pero molto inferiore a quella delP Europa. Sole le donne s' impiegano nelle manifatture delle tele e de' panni ordinarii, come pure nella servile occupazione di macinare il grano. Le merci europee sono molto ricercate, e nel S. si cambiano con pol- vere d' oro, penne di struzzo, ecc. Commercio. Prima che i Frances! occupassero Algeri, le ragioni stabilite dei dazi erano del 5 e del 10 per cento sugli articoli importati, secondo le stipulazioni dei trattati coi paesi da' quali veniano prodotti. Ma queste regole generali andavano intie- ramente inosservate in pralica; ed in punto di fatto, poco o nissun commercio poteva farsi, eccetto che da quelli che ottenevano a tal effetto licenze dai go- verno che o vendevansi al maggior offerente o a quelli che avevano maggiori interessi col divano. Tal e Pinesauribile fertilila del suolo, che ad- onta della triste condizione delP agricoltura, il fru- mento ed i prodotti animali hanno sempre formato una parte precipua delle esportazioni ; e Marsiglia ed altre citta del S., in Francia, con Genova, ecc. , in Italia, solevano trarre una parte rilevante delle loro provvisioni di grano e carne da macello da Algeri. Oltre quesli, principali articoli di esportazione erany ai 323 A L G A L G 324 corallo, pelll. lap.a, cera, olio, caul, goiunie, peiine di struzzo, daUeri, chermes, ecc. Ma dopo occupata Algeri dai Francesi, le esportazioni di frumento sono in frattanto quasi interamente cessate ; ed oltre a quanto se ne ottenne nel paese, grosse quantila se ne importarono per uso delle triippe francesi. Gli allri principali articoli d"'iniportazione sono le stoffe di cotone, lana, seta e lino, ma particolar- mente le prime; vini e spirit! ; zucchero ecaffe; armi, cliincaglie e coltellame, ecc. Qui sotto vedesi un conto delle iraportazioni ed esportazioni dal i83i in poi. Anni Importazioni. Esportazioni. i83i i832 i833 i834 i835 i836 1837 Fr, 6,5o4ooo 6,856920 7,599155 8,56o236 16,778737 22,402768 33,056246 Fr. 1,479600 85o659 1,0284 1 0 2,376662 2,597866 3,/j35822 2,946691 Supponesi che delle iraportazioni del 1837 circa una terza parte fosse per conlo dell' armata. Niun dazio aggrava le merci francesi, ne su quelle richie- ste per sussistenza degli abitanti o pei bisogni del- V agricoltura o per fabbricare. Pegli allri articoli i dazi variano da un quinto ad un quarto di quelli portali dalla tariffa francese: gli articoli piolbiti in Francia vanno soggetti ad un dazio del i5 per cento ad valorem. Sui baslimenti esleri e poslo un ton- nellaggio di 2 franchi. L'aumento del navile fu affatfo eguale all' au- mento del coramercio ; e la proporzione d' entrambi >a nelle mani dei Francesi rapidamente crescendo. Tiensi una coraunicazione a mezzo di barclie a va- pore tra Marsigila ed Algeri. I barbari da cui questa bella contrada e stata cosi a lungo desolata, mentr'essi trascurarono tutte le vecchie strade roniane, non ne coslruirono nis- suna, a tal che difficilissinie erano le comunicazioni fra le diverse parti, ed i prodotti poteano traspor- larsi soltanto a schiena di mulo e di camraello. I Francesi hanno gia rivolto la loro attenzione a riparare le antiche e ad aprire nuove strade, misure indispensabili egualmente per la propria sicurezza e per lo sviluppo dei mezzi del paese. I pesi, le misure e le monete in uso sono que- st' esse : Pesi. L' oncia (4 denari); rotl — 16 once; cantar zr: 100 rotl. Misure: di capacita. per le raaterie liquide: Olla (pinle 16, 66) ; fecc/ze; Fsa (48 pinte); di lungliezza : Zerd a I'orchi (644 millimetri); Zerd a Rubi (480 millimetri). Monete. Sono come segue: Oro, Zecchino; Argento, Monzonna, 7/10 del zecchino; Real Bu- gius — 24 iiionzonna ; Rame, Derem Segar, 1/29 di inonzonna. Ora pero usansi frequentemente le monete francesi ed i dollari spagnuoli. Rendite. E impossibile accertare precisaraente 1' importo della rendita disponibile del dei d' Algeri precedentemenle alia conquisfa dei Francesi; par- rebbe pero, second© le piu altendibili informazioni, she potesse benissimo stimarsi a circa 3,oooooo di franchi ; coaipreso i 55oooo di tributo pagato da INa- poli, dal Portogallo, ecc, per I'esenzione dalla pira- teria ; ma e probabile che le tasse pagate dal popolo ascendessero almeno a tre o quattro Tolte tanto. Codeste tasse erano di Tarie specie : era principale la decima (ascr) di tutte le ricolte; e yi erano pure capitazioni sopra gh Ebrei, balzelli sulle professioni. le arli. ecc. ; ed il governo ritraeva una somma rile- vanle dal monopolio della lana, del cuoio, del sale e della cera. Codesle tasse sono slate in parte ritenule dai Francesi, che abolirono le piu oppressive insieme coi monopoli. Una entrala considerabile s'e da ulli- mo ritratla dalla vendila delle terre pubbliche ed altre proprieta apparlenenti alio Stato, che si comin- ciano a comprare a molta estensione e ad occupare da Europei. Larentlita che nel 1 832 ascendeva a soli i,4oo4i6 franchi, crebbe nel 1837 sino ai 3,039775. Se non che ad onta di tale increraento , I'occupazione e la dilesa del territorio algerino impone alia Francia una pesante spesa annua; ed occasiono per un tempo gran dubbii quanto alia politica di continnare a tenersi quella contrada. 11 tributo degli Arabi raccoglievasi dai Turchi meglio che non si avesse potuto aspettare ; raa an- dava altrimenti pei CabiH. Non si tosto avevano quesli avviso dell' avvicinarsi delle truppe turche per isforzarli al paganiento, decani pavano in fretta in irelta, seco portando bestiami e famiglie sull'allo delle raontagne; a tal che il tributo di rado venia pagato, a raeno che alle genii del dei non riuscisse di catlurare qualche vagabondi del corpo principak" e del bestiame sviato, che ordinariamente riscal la- van si. Pesca del corallo. Questa pesca si esercita da mezzo aprile sino al terininare di luglio. Dandosi generahnente diecianni al crescere del corallo, sce!- gonsi annualmcnte per la pesca spazi diversi. Ai foraslieri e concesso di pescare pagando al govei iio una tassa. jNel i836 erano a cio intenti 245 balttlli, principalnienle a Bona, su cui la rendita speltanlc ai FVancesi fu di 242222 franchi. II valore del corallo esporlato nel 1837 venne a risultare di 4,i635i3 francbi. Governo. Al presenteil governo e amministraio dal comandante in capo delle forze francesi nel- r Algeria, che n' e governator generale e responsa- bile al gabinetto francese: havvi inoltre un inten- dente civile. Precedenleniente al i83o, il governo era inveslilo in un dei o pascia, ufficiale alia testa della soldalesca turca nella reggenza. Quesl'ufticiale. ch'esercitava potere assoluto, era eletto a vita, nja di rado gli Cia dato di morire in carica. Veniva seel to deirarmata, o piuttosto ne sorgeva, e secondo le parole di Shaw, u ogni ardito e pretendente sol- dato, se anche tolto ieri dall'aratro, potea con:,itlc- rarsi qual erede apparente del trono; e con qiiesio vantaggio di piu che non pesava sovr'esso la necos- sila di atlendere che una malatlia o Fantica ela avesse tolto di mezzo I'attual reggitore; bastava se potea proleggersi con quella medesima sciinitarra che avea avuto I'ardire d'inguainare nel petto del suo predecessore. •>•> 11 dei notificava la sua accessione con un'ambasciata al gran signore, da cui era uni- formemente confermato. Ma cio faceva meramenle come atto di deferenza al sultano qual capo del- I'islamismo, e non per riconoscere in Ini veruna reale supremazia. II dei non riceveva ordini dalla Porta, ed agiva per tutli i conti come principe in- dependente. Presiedeva in divano o consiglio di 525 A L G 4 L G 326 stato, composto di sessanta ufficiah anziani ed altri \nzionari, e che nominalmente formavano ,1 toverno; ma sebbene convemssero iormabiiente iasieme ogni sabbato, questo corpo poc^ ^^^^^^ ollre raccedere alle misure previameiite 1. solute dal dei eda^suoi favoritl. Horo atU connnc.avaao ros\: Noi membri snpenon ed infenon della po- tente ed inviacib.le x^dUia d' Algen e d. u ta a re-enza, abbia.uo risoluto, ecc. Ciascuna delle tie alt"e province, senza Algeri, nelle quah la regpnza divKlevasl, era governala da un bee, nomuiato dal dei e ad esso responsabile. , 1 Ecceltoche nelle citta, ov^erano assoluti padio- ni e nelle lore vicinanze immediate, i 1 mchi non avevano che liniltatissima autorita sopra la popola- zione rurale. Gli Arabi ed i CabiU ostentavano uaa quasi totale independenza , obbedendo soltan 0 ai loro sceic, e frequentemente commettendo ostdila ffli uni a-li altri. Codesto stato di cose ha suiora poco mut'ato sotto i Francesi, ed e agevole vedere che r instituzlone d^un sistema regolare ed elhcace di governo puo solo essere graduata e deve princi- palmente dipendere dal diffondersi delP agncol ura e da raaggiore occupazione che nel paese s abbia la popolazione stanziale. 1 • -i i ^ Forza militare e navale. Sotto 1 Turchi, il dei manteneva circa 10000 uomini di fantena regolare e 6000 di cavalleria; ma in caso di bisogno poteva mettere in campo un considerevole corpo di truppe irre-olari, obbliffate a servire, come le forze euro- pee 'dei secoli d^i mezzo, per un certo numero di liorni a proprie spese. La cavallena reclutavasi principalmente tra gli Arabi ed 1 Berberi. La forza navale, per si gran tempo oggetto di lerrore alle potenze cristiane, non fu mai molto formidabile. Nel 1816, quando venne pressoche annichilata da lord Exmouth, consisteva in 4 fregate di 40 m 5o cannoni, 4 corvette, 12 brich e golette e 3o canno- niere Nel 1824 i loro corsari aveano ricommciato ad infestare i mari; e nel i83o, alia presa d^ Algeri, i Francesi trovarono una grossa fregata nella dar- sena e due altre nel porto, 2 corvette, 8 o 10 bnch, parecchi sciabecchi e 32 cannoniere. Nel i8i7 le truppe francesi uelP Algeria sommavano a 35474 uomini, senza circa 6000 di truppe indigene. Questa pero era una forza molto maggiore di quanta ce n'era stata in veruno degli anni precedenti; benche, considerando V estensione del paese e le predaci abitudini guerresche degli abilanti nativi, non pare probablle cVesser possa vantaggiosamente scemata. Giustizia. Tranne che nei casi pohtici, la giu- stizia continuossi dai Francesi per molto sullo stesso piede come sotto il dominio turco, essendo amrai- nistrata dai rabbini fra gli Ebrei, e dai cadi ed altri ufliclali, secondo la legge musulmana, trailurchi, Mori, Arabi, ecc. In Algeri, le quislioni tra Europei sono decise da una corte civile, da un tribunal cor- rezionale e criminals La corte civile definitivamente decide in tutti i casi ne'quali la somma contesa non superi 12000 franchi ; se maggiore, si puo appellare alia corte reale d^ Aix in Francia. Ad Oran e Bona sono giudici francesi che decidono le liti sotto 1 ap- pellazione delle corti di Algeri. iSella procedure, non e permesso scostarsi dal codice francese. Religione. Quella dei Francesi, ed era per conseguenza dello stato, e la cattolica romana; ma la gran massa del popolo professa il maometlismo. I Ne'^ri pero per la massima parte seguono il feti- cismS ; ed appena si conosce la credenza dei Berberi poicbe non soffrono che stranieri assistano e siano lestimoni dei loro rili; prestano gran riverenza ai loro marabutio mwraiei, persone che praticano una ri'^ida ed anstcra vita, e che alle volte ostentano di far rairacoli. Li considerano come inspirati e ne onorano le tombe. Quest' uso s'e insinualo fra gli Ebrei che onorano i sepolcri dei loro rabbini e li convertono in sina^^o^he. Da poi delP occupazione francese, non poche moschee sono state cc-ivertite in chiese cri- stiane. , , ^ . , Morale. Eslremamente al basso trovasi la mo- rale, essendo gli abitanti, in partlcolare i Mori, in ge- nerale grossolonamente sensuali, libertmi e corrotti. Le donne pubbliche sono numerose, come comuni ed enderaiche le malattie sifilitiche. L' ubbriachezzs non e troppo frequente fra gP indigeni, nia 1 Francesi pe'^li eccessi perdettero 3ooo uoraini air anno. ° Instruzione pubblica. I Mori ed altri abitanti delle citta sanno la massima parte leggere il Corano e scrivere, il che pero coiaprende tutta la loro instruzione; pochi inlendono V aritmetica o vanno oltre le due prime regole ; e questa limitata instru- zione, si osservi, possedesi soltanto dal sesso mascliile, essendo le donne allevats nello stato d' ignoranza piu compiuto. I Mori di sovente trattano affari poncn- dosi le dita nelle mani T uno delP altro , senza parlare ; ogni dito e ogni nodo dmotando un numero diverso. Pochi libri, tranne il Corano ed alcuni commentari encomiastici del medesimo, si ve'^^ono mai o si cercano. L'educazione dei fanciulli nef Corano dura tre o quattro anni, che ne cessa la tutela I Francesi hanno instituito scuole di mutuo insegnamento in tuttc le primarie citta, che sono principalmente dirette da Ebrei ed abbastanza tre- quentate. Nel 1837 contavansi nelle scuole trancesi d' Alcreri, Bona, Oran, ecc, 1202 discepoh, tra quali non meno di 885 erano Europei che per massima parte instruivansi nelP arabo. Le scuole indigene cP \l"eri se<^uivansi da 695 discepoh, de quuli piu delVmeta Mori ed il resto Ebrei. Fin ora sembra che pochissimo progresso siasi fatto nel diflondere il sapere francese fra la popolazione araba. Arti e scienze. Gli Arabi d' Algeri, benche discesi da quel popolo che diede P algebra alP Eu- ropa e conservarono la medicina nei secoh delle tenebre, nissuna nozione hanno ne delP aritmetica, ne delPesalta misura del tempo o della distanza. La loro medicina pure e nel piu rozzo stato, e poche malattie accadono che, da loro trattate, non diven- gano o croniche o mortali. I rimedi loro consistono principalmente in pratiche superstiziose, come pelle- c^rina'^'^i, ecc. , o in decozioni inerti, come quelle c i malva! Usano, in caso di reumatismo o pleurisia, di pun-ere la vena con un ferro infocato ; raedicar le te- rite con burro caldo, ed alle volte con pepe, sale e -ervo-ia ; e sul campo di battagba cacciarvi dentro della fana. Quando ricorrono alP amputazione, I ese- guiscono con un colpo d' atagan, indi applicandovi pece calda. Quindi nonostante la loro avversione al cambiare, non e maraviglia se ultimamente 1 chi- rur-hi delParmata francese furono premurosamen e cercati da-P indl-eai. Furono stabiliti spedali nelle principali "citta, e s' e introdotta la vaccinazione. _ EdifizU, ammobigUamento, ecc. 1 Berben o Cabili vivono in capanne (garble) formate di ranii d' albero intonacaJi con creta e paglia, con porta bassa e stretti buchi invetriati per bnestre ; capanne che stauno raccolte insieme in piccoli gruppi o dascra. I Mori, di Ebrei, i Negri e la piu parte degli altri. bricatc su eccetto gli Arabi, vivono modello uniforsne , che in case fab- lasfli an^ichi 327 A L G tempi lion vario. Un cortile forma il centre, intorno al quale sono varii appartamenti, che apronsi sopra gallerie sostenute da leggeri pilastri : i tetti sono piani, circondati da una merlalura alta al petto, e fabbricati con una composizione di sabbia, ceneri e calce, mescolati con olio ed acqua, cbiamata terrace, da cui la nostra parola terrazzo. Le stanze lianno pavimento della medesima composizione e con essa son fatte le cisterne. I condotti sono formati con istoppa e calce soltanto, impastati colFolio ; la qual niistura, al pari della prima , presto acquista la durezza e V impenetrabilita della pietra. Nella mag- gior parte delle abitazioni e inciascun appartamento una piattaforma per dormirvi sopra, col letto com- posto di sfasciumi di corde, pelli di pecora, o mate- riali piii costosi, secondo le circostanze. Gli altri fornimenti consistono, per le tribii nomadi, in due grosse pietre per macinare il grano, per opera delle donne, pochi articoli di stoviglie e di bronzo. ed un rozzo telaio per lessere. Le classi migliori hanno nelle camere cuscini e tappeti, colla parte piu bassa delle pareli adorna di tappezzerie colorate, e la superiore dipinta e decorata con intagli. Le tende degli Arabi ( magalia degli anticbi ) chiamansi alle Tolte chimas^ pel riparo che somministrano, e altre fiale bit el sciaar, o case di pelo, pei tessuti di pel di capra onde sono fatte. Costruisconsi in quesl'oggi precisaraente nella stessa guisa descritta da Livio, Sallustio, Virgilio, ecc. Sono di forma bislunga, non dissimile dal fondo d' una nave capoyolta, e facili a montarsi e smontarsi. ^ esti^ cibo^ ecc. 11 vestire dei Berberi e rozzis- simo e grossolano ; quello delle altre classi varia grandemente ; ma e comune ad ambi i sessi il portare luor di casa il caic o toga ed un bernus che cuopre la testa e le spalle : la faccia delle donne rimane moltis- simo celata. I vegetabili formano il principal vitto di tutle le classi, non una quarta parte Ji cibo animale consumandosi quivi di quello che in Europa consu- merebbe un' egual popolazione . Pane , cuscuson ( specie di stufato ), legumi, patate, tomata ed altri Tegetabili, conditi con ispezierie, olio burro o erbe aromatiche ; ficbi indiani, uva, melloni ed altri frutti; con acqua, sorbetto e caffe, formano i principali articoli di consumo. Ved. Arabia e Barbaria. Divertimenti. Bere caffe e fumare tabacco , ecco i passaten)pi che mai non mancano. Quasi tutti gli abitanli maschi delle citta portano una pipa attaccata ad un boltone delPabito ; ed i piu indolenti ed opulenti sederanno i giorni interi nei cafie, di- mentichi delle loro faraiglie, fnmando incessante- raente e giocando a scacchi. In campagna uccellano attivamente, vanno a caccia col falcone e perseguitano cignali e lioni. Ora sono aperti teatri nelle maggiori citta. Lingua. Nella raassima parte la lingua e araba, ma misla a parole raoresche e fenicie. I Cabili hanno un lingua ggio particolare, cosi povero che manca di congiunzioni o termini astratti, e va di questi debi- tore alia lingua ai^abica, come anche di tutte le voci di religione, di scienza, ecc. Conversando cogli Eu- ropei, si fa uso d' una lingua franca., miscuglio di spagnuolo, italiano, francese, portoghese, ecc. f^ed. Barbaria. StorIa.(^\^.QS{2^ contrada formava parte delPim- pero romano ; ma nel regno di Valentiniano iii, il conte Bonifacio, governatore delP Africa, ribellatosi, chiamo in suo aiulo i VandaH, i quali, impossessatosi del paese,il tennero finche ne furono nel 534 espulsi da Eelisario che ristoro F Africa alPimpero orientale. ALG 328 Fu percorso e conquistato dai Saraceni nel vii secolo' e presto poi diviso in tanli regni quante vi hanno oggi province. Avendo Ferdinando di Spagna scac- ciato d' Europa i Saraceni, li segui in Atrica, e dal i5o4 al iSoQ prese possesso d' Oran, Bugia, Algeri ed altre piazze. Bramando gPindigeni di togliersi del collo il giogo spagnuolo, ricorsero ai famosi corsari, fratelli Arugi e Cair ed Din, meglio cono- sciuti sotto i nomi di Barbarossa i e ii, i quali segna- lati si erano per ardire e bei successi nelle loro imprese contro i cristiani. Quei fratelli speditamente riuscirono ad espellere gli Spagnuoli da tutti i loro possedimenti in Africa, ad eccezione di Oran, che que- sti conservarono sino al terminare del secolo diciol- tesimo. Algeri divenne il centro d' un nuovo polere fondato dai Barbarossa, il superstite dei quali ottenne nel 1 520 dal sultano Selim il titolo di dei ed un rinforzo di 2000 uomini, D' indi in poi e stata gover- nata pressoche nel modo di sopra descritto ; e con poche interruzioni, si tenne in ostilita quasi inces- santi colle potenze della cistianita, catturandone le navi e riducendone i sudditi in ischiavitu. Tentossi in varie epoche di abbattere quesia molestia. Nel i54i, rimperalore Carlo v, che aveva vantaggiosa- mente terminato un' impresa consimile Tunisi, giunse con potente armata di terra e di mare nelle vicinanze d' Algeri ; ma essendo stata la flotta imrae- diafamente sorpresa e pressoche distrutla da una orribile tempesta, le truppe, senza viveri o rifugio, soggiacquero alle maggiori privazioni ; e f u P impe- ratore costretto a subito reirabarcare quelli che scampati erano dalla furia degli elementi e dalla spada dei Turchi. Sembra che disastro si grave abbia per gran tempo scoraggiato ogni tentativo di prendere Algeri. La Francia pero, e del pari P Inghilterra ed altre potenze, ripetutamente gastigarono P inso- Icnza de' suoi banditi borabardando la citta; ma in generalele potenze europee preferirono dinegoziare trattati col dei e di comprare un' esenzione dagli attacchi degP incrociatori algerini, al fare ogni vigo- roso o bene combinato sforzo per P efficace loro soppressione. Nel 181 5, gli Americani catturarono una fregata algerina, ed il dei consent! a rinuniiare ad ogni pi;;etesa di tributo, ed anzi a pagar loro 60000 dollari, quale compenso alle loro perdite. Ma il pill severe gastigo che mai ricevessero ne fu inflitto nel 1816 dagPlnglesi sotto lord Exmouth, che Al- geri fu bombardato, la flotta distrutta nel porto, ed il dei sforzato a conchiudere un traltato col quale poneva in liberta gli schiavi cristiani e s' impegnava di cessare in future dal lidurre i cristiani cattivi a quelP ignominiosa condizione. Ma e sommamente dubbio se tali stipulazioni sarebbere state meglio osservate delle altre della stessa specie precedente- mente assunte da' suoi predecessori. L' ultimo dei d' Algeri s' inviluppo in alterca- zioni col governo francese. Prpvocato dalle discus- sioni che avevano avuto luogo e dalle pretese stale accampate, egli ebbe la temerita di battere il console francese mentre gli faceva una visita di cerimonia. Fu naturalmente domandata soddisfazione del grave insulto ; ma invece di aderire alia richiesta, il dei prese e demoli il posto francese a La Calla. Cio equivaleva ad una dichiarazione di guerra, e la Francia determine di vendicarsi. Con questa mira allesti un potente armamento, comprendendevi una forza di terra di circa 38eeo uomini, con un formi- dabile treno d' artiglieria , sotto il cemando del generale Bourmont. L' armamento giunse alia costa d' Algeri il i3 giugne i83o, ed effettuato uno sbarco Sag ALG lel glorno appresso, Algeri, dopo debole resistenza, :apitol6 il di 5 di luglio. Al dei fa concesso di ritirarsi colle sue proprieta personal! in Italia, senza OQoleslia, ed alle sue truppe ovunque volessero. 1 Francesi trovarono nel tesoro del dei oro ed argento, coniato e non coniato, del valore di 47,63901 1 franchi, senza i magazzini di varie specie valutati a 7,080926 franchi. Le cilia di IBona e Oran presto poi si soltomise- ro, ed il bei di Tilteri fu anch'esso ridollo aU'obbe- dienza. Ma il bei d' Oran o Tlemsen sostenne per lungo tempo una serie di conlcstazioni e negozia- zioni coi Francesi che furono nel 1837 terminate col trattato di Tafna,nel quale convenne di abbandonare le parti marillime della provincia e di riconoscere la supremazia della Francia in Africa. II bei di Costan- lina fu men facile a traltare. Affidalo alia forza della sua citlH principale, alia sua distanza da Bona, al porto piu vicino ed alia malvagita delle strade, sfido rostilita dei Francesi. In no^embre i836, una forza diSooo uomini,sotto il maresciallo Ciausel,avanzossi contro Costantina. Ma essendo stata la spedizione troppo a lungo dilazionata, inconlro le maggiori difficolta nel suo camraino, per Tasprezza del tempo e per V impraticabil natura del paese, cosicche quando giunse dinanzi la piazza, fu inabile ad imprenderne I' assedio e con difficolta opero la sua ritirata. A cancellare la disgrazia, una potente armata lascio Bona Tautunno appresso per assalire Costantina, dinanzi alia quale giunse il 6 ottobre. Gli Arabi fecero -virile resistenza; ma praticato nelle mura piu brecce, la citta fu superata d'assalto il giorno i3. llcomandantein capo francese,generale Damremont, fu ucciso nel corso dell' assedio. L'occupazione d'Algeri per parte dei Francesi desto qualche gelosia,specialmenle in Ingbilterra,ma senza ragione. Conquista tale deve indubitataraenle indebolire piutlosto che inforzare la potenza della Francia. Ma se pure per questo riguardo lacosa fosse altrimenti, i benefizi che non puo in ultimo fine raancar di conferire alPumanila, sono cosi grandi ed ovii da soverchiare ogni altra considerazione. 1 Francesi, ignorando alcune peculiarity della legge maomettana, e specialmente la pratica di legar beni in deposito pegli individui alia chiesa, pare che abbiano commesso qualche ingiustizia. Ma gli abusi di lal fatla presto spariranno ; ed e impossibile stimar troppo i Tantaggi che risultar debbono dal- V introduzione delle leggi, delle arti e delle scienze europee in quella parte delP Africa. La sua ricchezza, la popolazione sua, la sua influenza in anlico, dimo- strano che possa diventare. Ma era vano aspettarsi che potesse mai fare verun progresso o perfeziona- mento finche dominata da una soldatesca brutale, o fino a che fosse posia sotto un governo illuminato capace di assodar Fordine e di far rispettare se stes- 50 e le sue leggi. Sarebbe infatti desiderabile che tutta r Africa settentrionale venisse in possesso e fosse occupata dalle potenze Europee. Tornerebbe ad esse impossibile di estendere il loro impero in quelle parti senza abbattere T intolleranza, la barba- ric e r ignoranza, e stabilirvi invece la liberalita, la civilta e la sapienza. ALGERI ( Al Gezair o le Isole ), citta marittima deir Africa settentrionale, capitale del paese descritto neir articolo precedente, ora posseduto dai Francesi, sul Mediterraneo, sopra il lato occidentale d'una baia circa 4 leghe ampia con i 1. 1/2 di profondita, alia lat. settentr. di 36° 4^' 3o" ed alia long, orient, di 5** 21' 43". F fabbricata a guisa d' anfiteatro, sulla ALG S3o faccia d' nn monte molto scosceso, che ha per suo piu alto punto la Casba o cilladella, a 210 metri sopra il livello del mare. Misura circa 2/3 di 1. in circonferenza, circondala da grosse ed alte mura, fiancheggiate da torri e bastioni. Le fortificazioni verso il mare sono al paragone forti ; ma quelle dal lato di terra, incapaci di qualunque troppo vigorosa difesa, e vengono infatti dominate dalle circostanli allure. Algeri aveva, prima delP invasione dei Fran- cesi, 5 porte, 2 dal lato del mare e 3 verso terra ; circa 160 vie, 5 piazze, 2 palazzi, 4 grandi e 3o piccole moschee (alcune delle quali sonosi ora convertite in chiese cristiane), 2 grandi e 1 2 piccole sinagoghe, molti edifizi pel militare e circa 10000 case private. La popolazione stimavasi un tempo da 110000 a 180000 ; ma non ci puo essere dubbio che il minore dei detti numeri superasse di moltissimo il segno. Apparisce da un censo fatto il 12 febbraio i838 che la popolazione a tal tempo ascendesse a 26962 indi- vidui, senza circa 3ooo Cabili ed altri non classificati. A^ero e che dopo T occupazione della citta per parte dei Francesi ebbe luogo una ragguardevole trasmi- grazione di Turchi e d'altri ancora ; ma stimando il numero dei partiti anche a 10000, il che probabil- mente e ollre il vero, ancora la popolazione nou avrebbe superatoi 40000. Della popolazione classifi- cata nel i838, circa 7600 erano Cristiani, 6000 Ebrei e i23oo Maomettani. La citta ha dal mare un' appa- renza imponente, parendo come una successione di terrazzi, poiche le case, che sono tutte imbiancate, presenlano uno splendido aspetto; ma entrando Til- lusione svanisce ; che le vie sono sucide, scure, tor- tuose, e cosi strette, che, fino da ultimo, la piu larga non r era che di 3 metri e mezzo. I Francesi pero hanno demolito molti fabbicati per allargare le strade, tra le altre la moschea principale, colla mira di fare la Piazza del Governo^ nel cenlro della citta, spaziosa e bella piazza sul gusto europeo. Le case hanno tetti piatti che dominano una bella vista del mare ; variano da due a tre solai in altezza, ed hanno nel centro un quadrato sul quale apronsi uniforme- mente le finestre. Le vie per conseguenza sono di triste aspetto e fatte vieppiu oscure dai piani succes- sivi delle case sorgenti le une sopra le altre e per essere frequentementepuntellate con legni traversal! dairuna alP altra. Le isole, da cui Algeri trae il nome, sono due risalti sassosi in faccia al suo quar- tiere di N. E., che furono uniti, grandemente forti- ficati edannessi colla terra ferma mediante un molo. Un altro molo, stendentesi al S. O. di quest' isole e munilo con cannoni, racchiude il porto, ch'e piutlo- sto piccolo ed inetlo a ricevere bastimenti maggiori d' una fregata di mezza grandezza. S' e eretto un fanale sur una di quelle isole nel silo che i due moli si congiungono. La Casba o citladella e cinta da forti mura, e le sue fortificazioni sono slate dai Francesi riparate ed afiforzate. Infatti e una piccola citta in se stessa. Qui fu che i Francesi trovarono il tesoro appartenente al dei del quale s' e detlo nel- r articolo precedente . Le moschee sono edifizi oltagoni , con una cupola e de' minareti spesso eleganti, ed ornati con colonnali di marmo. Vi si trovano moltissime fontane pubbliche e private e bagni d' ogni specie ; poiche quantunque in vecchio destitula d' acqua, Algeri e ora ben provveduta di si importante elemento che portasi alia citta da acque- dotti costrutti nel secolo scorso, ed i quali, avanti r occupazione francese, teneansi riparati con fondi inessi a parte a tale oggetto. Molte botteghe si sono aperte dagli Europei, e consistono in recessi nei lati 55i AL G A L G 352 (lelle case di circa metri 2,5o per 1,20 ; ma gli afFari trattansi piii di tutto iie' bazari, i quali, colle bot- teghe dei barbieri e coi caffe, sono i primari luoghi di ritrovo pegP indigeni. Algeri e ora residenza del governator generale dei possedimenti francesi in Africa, dei principal! fiinzionari governativi e delle corti di giustizia, e nel i838 fu creata sede d' un vescovato. E presidiata fortemenle, e niantiene corrispondenza regolare con Marsigba a mezzo di barche a vapore. Le sue manifatture sono principal- mente stofFe di seta, cinture, borse, oriuoli, gioielli, panni, ca/c, Aer/zw, sandali, armature, tappeti, corde, ulensili di bronzo, ecc. I mercati sono ben provveduti di commestibili, carni, vegelabili e frutti ; le ^itto- vaglie generaliTiente a buon patto, tranne il pane, che e caro : non vi erano forni e solfanto muiini a mano per raacinare il grano, prima delP occupazione fran- cese. Le raaniere, le vesti, le abitudini europee sono comuni ; veggonsi tanti cappelli quanti turbanti; i cigari sostituisconsi alle pipe, le botteghe ai bazari ; grand' alberghi, caffe, bigliardi, Irattorie, gabinetti letterari aprironsi, e furono stabiliti un circo, un cosmorama, un teatro d'opera. Le strade ricevettero lutte nomi francesi. Nel 1837 fi^fono ad Algeri 228 giorni sereni, 63 piovosi e 69 ne' quali il cielo fu coper to da nubi. Nel 1837 giunsero ad Algeri goS navi della portata di 74762 lonnellate, Bellissimi sono i dintorni d' Algeri e per alcune miglia all' in- torno sparsi d'un gran numero di ville eleganti, Vi hanno 2 piccoli sobborghi, quelli di Bab el Ued e Bab a Zun, il prinio al N., Taltro al S. della citla. A circa i/3 di lega dalla Casba e il Sultan C«lessi^ o forte deir imperalore, poligono irregolare, senza fosso o controscarpa, di circa i/4 di miglio in cir- conferenza. Sorge sul lito in cui accainpo Carlo Quinto nel i54i, e domina prefettamenle la citta; ma e ancli'esso dominato a vicenda dal Monte Buge- rea. L'antica citta di Rustonium^ capitale di Juba, era situata non lungi da Algeri, ad O. di Torretta Cica, ed ancora ne rimangono le ruine. Algeri fu fondata nel 935, e per qualche notizia sulla sua storia, veggasi V articolo precedente. ALGEROE, isola della costa Occident, della Nor- Yegia, al 60** 12' di lat. N, e 2" 89' di long. E. ALGERRI, villaggio di Spagna, prov e 4 L al N. N. E. di Lerida (Gatalogna), con un castello. ALGESHEIM, villaggio e piccolo forte del gran- ducato di Assia Darmstadt, prov. deH'Assia del Re- no, cantone di Ober Ingelheim, a 3 1. 1/2 O. S. O. da Magonza e a i 1. dal Reno, alP E. di Bingen. Vi e un ospedale. Si tengono quivi due fiere annue, e vi si raccoglie del buon vino. Ha i52o abitanti. ALGESIRA, Algeciras, piccola, ma forte citta di Spagna, prov. di Cadice (Siviglia), situata sopra una coUina, sul golfo e 2 1. all' O. di Gibilterra, che le sta in prospetto, e quasi altrettante da Tarifa, Lat. N. SG'' 8' o" ; long. O. f 46' 27". Un bell'acque- dotto di pietra, lungo un quarto di lega, le porta I'acqua. 11 suo porto e buono, ma la cittadella quasi in rovina. Vi e un cantiere di costruzione. II suo commercio consiste quasi unicamente in carbon fos- sile die si estrae dalle vicine montagne, ed in poco frumento e acquavite. Questa citta non puo dirsi risorta mai dopo la distruzione sofferta dai Mori in tempo del re Pietro, quantunque Filippo v, nel 17 19, promettesse molti privilegi a' suoi nuovi abitanti. Gli Arabi se ne impadronirono nel 712, e la posse- dettero 700 anui. Nel 26 marzo i344-) Alfonso il Vendicatore, re di Spagna, la tolse ai Mori dopo un assedio di due anni. Nel 1801, il contrammiraglio francese Linois, con forze inferior!, si difese da uiih flotta inglese, la batte, e pervenne a congiungersi alia flotta spagnuola nel porto di Algesira. Questa citta cbiamossi anche vecchia Gibilterra. Fra il capo vicino ad essa e il monte, al cui pie glace Gibil- terra, evvi un seno di mare. Quest'ultima montagua consiste in un erto ed alto scoglio, unito alia terra \ ferma col mezzo di una bassa lingua di terra. Dalla • parte del Mediterraneo, questo scoglio e altissimo, 1 ergendosi quasi a pionibo ; ma dalla parte del seno j di mare e piii accessibile e meno ripido. Va diviso ! in varie parti che nel mezzo ricevono il mare, e le I punte delle quali munite sono di muraglie, parapetti e torri antiche. Giace esso monte, chiaaiato rimota- mente Calpe^ su cui crescono niolte erbe salubri, dirimpetto al monte Ceuta dell' Africa, che ha alfresi il nome di Sierra Xitniera^ anticamente Abila. Credesi che questi monti esser possano le famosc colonne (T Ercole. ALGEZIRA o MESOPOTAMIA, Armenia ma- gna, paese della Turchia asiatica, separato dall' Ar- menia mediante il monte Tauro. La sua situazione fra il Tigri e I'Eufrate le fa dare il nome di Mesopota- mia., che in greco significa fra due fiumi, menlre Algezira o Al Gezira, in arabo dir vuole isola. Questa regione forma una parte dei pascialati di Bagdad, Mossul, Racca e Diarbechir. E bene irrigata e tramezzata da colline e vallette, e vi si trovano miniere d' oro, argento e rarae, fra le quali quelle di Maaden sono famosc per la gran quanti ta che se ne estrae. flannovi molte foreste di grossi alberi sulle sponde del Tigri, col legname delle quali Ales- sandro e Traiano costruir fecero le loro flotte. Le sponde dell' Eufrate all' incontro adorne sono di deliziosi boschetii di gelsomini e gigli. Le viti, I'oli- vo e tulti i frutti crescono in abbondanza in quel clima felice. II tabacco, il cotone, la seta, la lana, la manna ed altre preziose produzioni renderebbero il paese uno dei piu ricchi dell'impero turco, se si pervenisse una volta a reprimere le incursioni de- vastatrici dei Curdi e deiBeduini. E questa contrada r Armenia della Scrittura sacra, famosa per essere stata patria del patriarca Abramo e dei suoi numerosi discendenti. ALGHERO, prov. degli Stati Sardi, nell' isola di Sardegna, componesi di 19 comuni., tra' quali una citta, 9 grossi villaggi, ed altri 9 quali di secondo, quali di terz' ordine, con una popolazione in totale di 3i4o2. L'agricoltura vi e in pessimo stato pel cattivi metodi agrari e per la tenacita dei Sardi a non volerli mutare. Vi si contano 142980 capi di besliame tra grosso e minuto, da cui. si ricavano prodotti per circa i44ooo franchi. ALGHERO, una delle piii amene citta dell' isola di Sardegna, sulla costa occidentale, divisione ed a 6 1. S. S. O. da Capo Sassari, capoluogo della prov. del suo nome e del primo distretto della medesiraa, bene fortificata, soprattutto dalla parte del mare, ma dominata da montagne. II suo porto ristretto, ma buono, non puo ricevere che piccoli navigli ; pero alia distanza di circa i lega si trova Porto Conte, il migliore e piu sicuro dell' isola, che puo contenere molte flotte, e difeso da torri munite di artiglleria. Questa citta e la sede di un vescovo suffraganeo dell'arcivescovo di Sassari, instituito sul principio del XVI secolo. Le vie ne sono bene selciate e di certa regolarita, con cloache sotterranee. In generale le case sono benissimo costruite, comode, eleganti, a tre, quattro e cinque solai. E cinta da raura fortis- sime, fiancheggiafe da sei torri, e munite di buone y 33 A L H jrliticazioni, con competente artiglieria. Vi ha una ella cattedrale, in cui si ammira il seraplice ma bel lausoleo fatto erigere da Carlo Felice duca del Ge- evese, poi re di Sardegna, a suo Iratello Maunzio riuseppe di Savoia, duca del Monferrato morto lel i7Q0; varie chiese e oonventi, un collegio , mo spedale, un teatro. iNel i8o3, vi si stabili una azza dicavalli. L' aria e sana, come fertile il suo errilorio, avendosi in esso, sino dal 1804, incomm- ialo a tenlar con vantagg.o la coltura dell indaco. :omii)erc;a ia grani, e specialmente m corallo, c he luivi si pesca in quantita, e ch'e il pui stunalo del e litre pesche del Mediterraneo, cioe di quelle del- e allre cosle della medesima isola di Sardegna, di 3oza, e in vicinanza deir isola di San Pietro. Conta 7200 abitanti. Credesi cbe sia slata fondata questa ;itta da una colonia di Barcellonesi, iorse per molivo :he il popolo vi parla la lingua catalana. ALGINET, bor. di Spagna, prov. e 5 1. al S. S. O. li Valenza, e a 5 1. N. da Alcira. AL GIOGY, villaggio di Transilvania, comitate li Hunvad, marca di Al Giogy, che fa parte del jaese degli Ungheri, situato sopra un fiumicello che n poca distanza si getta nel Maros, a 5 I. E. N. E. Ja Deva, e a 6 I. O. da MiiUenbach. Trovanvisi due :hiese, una greca e F altra luterana. 1 suoi dintorni producono buoni frutti, ed havvi una sorgente di acque termali. ALGOA BAY. Fed. Porto Elisabetta. ALGODON, isola dell' oceano Atlantico, al N. E. Ji San Domingo, fra la punta S. del Caico Grande, e quella del Pagnuelo Qnadi ado. ALGODRES, bor. del Portogallo, prov. di Beira, comarca di Linares, a 1 1. 1/2 IN. O. da Gastel Rodrigo. ALGONCHINI, piccola tribu della gran nazione deiLenni Lenape, neir America settentrionale, nel Canada, die abita una penisola formata dal lago Ontario e dai fiumi San Lorenzo e degf Irochesi. Vi e una popolazione di i5oo Algonchini o discen- denti loro, sulle sponde del lago San Giovanni e su quelle del Saghenay. Eglino sono dolci e tranquilli, quantunque la maggior parte selvaggi ed erranti. Quasi per meta divennero cristiani per le cure di un missionario di Quebec. La lingua loro e la piu antica e stimata delP America settentrionale, e viene parlata in grandissima eslensione di paese. ALGOZO, bor. del Portogallo, prov. di Tras os monies, sul fiume Masan, comarca e 7 1. alPO. di Miranda del Duero. Vi si tiene un mercato di bestia- rae. Ha i32o abitanti. A qualcbe distanza sopra una montagna si vede un castello moresco. ALGUAYRE, bor. di Spagna, proV. 6 2 1. N. IN. O. di Lerida (Catalogna). ALGUAZAS, bor. di Spagna, prov. e 3 1. ; di Murcia. ALHAMA, citta di Spagna, prov. e 9 1. 1/2 al S. O. di Granata, verso la sorgente del Rio Frio, e ad eguale distanza da Loya sul Xenil e da Puerto de Torres sul Mediterraneo. Fu edificata, secondo al- cuni, dai Mori, ed e, secondo altri, V anhca J rtigis. Situata in Jeliziosa valle, in mezzo a montagne raolto alte e scoscese, il suo territorio e fertile in ogni cosa occorrente ai bisogni della vita; ma cio che piu la rende celebre sono le sue acque minerali, i suoi bagni, i piu belli e meglio conservati di lutta la Spagna, e che si trovano in poca distanza dalla citta. Sono purissimi, assai limpidi e molto rinomati. A cagione di questi bagni fu cosl chiaraata dagli Arabi. Quivi i Mori avevano le loro piu belle deli- A L I 334 zie. Trovanvisi due concie di pelli,e conta 4^00 abi- tanti. Un poco sopra, in mezzo a rocce orribili, scorre il Rio Frio con gran rumore, e formando molte naturali cascate, passano le sue acque fredde in vicinanza ai bagni, ove mescendo le proprie coUe minerali, tutte si trascinano al mare. ALHAMA, bor. di Spagna, prov. e 7 I. alP O. S. O. di Murcia, con uno spedale. Vi si veggono ancora le rovine di un vecchio castello. Ha questo borgo delle acque minerali rinomate, e conta 35oo abitanti. ALHAMA LA SEGA, villaggio di Spagna, prov. e 3 I. al N. di Almeria (Granata). Vi e una sorgente d'acqua minerale, che serve dibevanda agli abitanti che non hanno altr'acqua. ALHAMBRA, grosso bor. di Spagna, prov. e i5 I. alPE. di Ciudad Real ( Mancia). ALHAMBRA. Fed. Granata. ALHANDRA, una volla URATHAUHY, piccola citta del Brasile, prov. di Parahyba, ben situata, presso il Capibary, a 2 I. 3/4 N. E. da Goyana. E popolata da circa 600 tra Indiani e bianchi, che sono agricoltori e pescatori. ALHANDRA, bor. del Portogallo, prov. di Eslre- madura, comarca di Castanheira, a 6 1. N. N. E. da Lisbona, sul Tago, con sicuro ancoraggio. Vi si fab- bricano tele, e la pesca qui da un gran prodotto. Conta 1620 abitanti. Vi sono delle acque solforose fredde. ALHAURIN EL GRANDE, bor. di Spagna, prov. 671. air O. S. O. di Malaga ( Granata ), sopra una eminenza circondata da molte altre maggiori. Questo borgo ha una fabbrica di sapone, che in gran parte trasportasi in America. Conta 1180 abitanti. Le sue terre sono ben coltivate e rese fertili col mezzo di canali d'' irrigazione. ALHENDIN, bor. di Spagna, prov. e 2 1. i/4 al S. O. di Granata. ALONDIGA,bor. di Spagna, prov. di Guadalaxara (Madrid), a 3 1. 3/4 N.E. d'Almonacid. ALHOSVEDROS, bor. del Portogallo, prov. di Estremadura, comarca e 4 1. i/3 al N. N. O. di Se- tuval, e a 3 1. S. da Lisbona, sul Tago. Vi e un ospizio. ALHUCEMAS 1/3 al IS.E. presidio in Africa. Fed. Albu- CE3IAS. ALHUE, bor, del Chili, prov. di Roncagua, a 18 1. S. O. da Santiago. Vi si Irova una miniera d'oro. ALI, bor. del Regno delle Due Sicilie, ne' Domi- nii di la del Faro, in Sicilia, prov., distr. e 5 I. 3/4 al S. S. O. di Messina e a i 1. N. O. dal capo Grosso. E capoluogo del circondarlo del suo nome e conta 1370 abitanti. Vi sono delle acque termali acidule solforose, eiticacissime pei dolori articolari e nelle malattie della pelle. ALI, scritta in francese Hali, JEli, piccola citta deir Arabia, neir Egiaz, al Beled el Arem, verso i confini delPIemen, in paese montuoso , presso al mare, a i5 I. S. E. da Comfida e 60 S. S. E. dalla Mecca. Ha un picciol castello, e lo sceriffb della Mecca vi man tiene una guernigione. A 4 1. S. O. da questa citta sporge il capo del medesimo nome, situato a 18° 37' di lat. N. e 38'' 46' di long. E. ^ ALIA, bor. dl Spagna, prov. e 22 I. all' O. N. O. di Ciudad Real (Toledo) e 3 1. a\V E. di Guadalupa. ALIA, villaggio del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di la del Faro, in Sicilia, prov. e 1 1 1. al S. S. E. di Palermo, distr. e 4 I. 3/4 al S. di Termini, capoluogo di cantone, con 386o abitanti. ALI ABAD, bor. di Persia, nel Farsistan, govenio 355 A LI e 25 1. al N. E. d'lezd, e a 7 I. E. da Balfras, all'in- gresso di una gola. Contiene 5oo case, che, essendo isolate, il fanno apparire raolto piii esteso. In poca distanza -vedesi una real residenza, con giardino , eretta da Scia Abbas. ALIAGA, bor. di Spagna, prov. e 8 1. al N. E. di Taruel (Aragona), sulla Guadalupa. ALIAGORA, villaggio della Turchia asiatica, nel- r isola di Cipro, edificato sul luogo deirantica Solea, sulla sponda del mare, a 12 1. S. O. da Cerina. ALIANELLO, casale del regno delle Due Sicilie. ed. Aliano. ALIANO, terra del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. di Basilicata, distr, e II 1. 3/4 al S. O. di Matera, cantone di Stigliano, situato sopra rocce altissime e con aria perfetta. Conta 1700 abitanti, compreso Alianello che vi e unito per formare una comune. ALIATIS, isoletta sulla costa del Brasile, al N. deir isola Marajo o di Joanes, alia foce del fiurae delle Amazzoni. ALIBAMA, popolo dell' America settentrionale. Ved. Alabama. ALI BEG, piccola citta della Turchia asiatica, nel- la Caramania, sangiaccato e 12 1. al S. E. di Gonie, tra la Talbalic e il Ciarscembe. ALIBEG CHEUI o ALIBECR, villaggio della Tur- chia asiatica, neir Anatolia, sangiaccato di Sullanie, in una delle strade da Cutaie a Isnic, suiP legnisu, a 5 1. 1/2 E. da Ainegheul, 7 1. S. E. da Isnic, e 10 E. da Silistria. ALI BENDER, scritta in inglese Allibunder, citta deirindostan, nel Sindi, antica prov. di Multan. a 22 1. 3/4 da Tatta. Lat. N. 24" 24' ; long. E. 66° 53'. Un rialzo vi arresta il Goni, e lo separa dal Loecpet Bender. Questa citta traffica di cammelli. ALIBINALI, citta dell' Arabia, presso il fiume Prim, nel piccolo principato delio stesso nome, di cui e capoluogo. Sta a 60 1. da Amanzirifdin, e a 25 da Guebelaman. La provincia a cui diede il suo Home e nella contrada di Seger, non distante dal golfo Arabico, fra 17'' e 18'' 3o' di lat. N., e fra 51** e 53° di long. E. AUBUT, isola del Grand' Oceano boreale, presso I'estremita S. O. della penisola d'Alasca, nella Rus- sia americana, sotto 55" di lat. N. e i65" di long. O, Bassa e sterile ; il capitano Cook lo scopri nel 1778. ALICA., castello della Toscana, compartimento e 12 1. al S. O. di Firenze, comune, giurisdizione e i I. adO. di Paleia, sopra una collina, con 3io abitanti. ALICAN DE ORTEGA, bor. di Spagna, prov. e 13 1. 1/2 all'E. S. E. di Jean. Possede delle acque minerali riputate. ALICANTE, prov. di Spagna, situata nella parte pill meridionale del regno di Valenza e sui confini di quello di Murcia. Confina al N. con la prov. di Jati- Ta; airO. con quella di Chinchilla; al S.'O. col regno di Murcia, ed al S. E. col Mediterraneo. La sua lunghezza e di 26 1., la larghejzza di 25, e la super- ficie di 200 leghe quadrate. La parte settentrionale di questa provincia e attraversata da secondarie ca- tene della Sierra Morena, che si abbassano all'E. verso il Mediterraneo. Una di esse forma il capo Sant' Antonio e I'altra quello delle Scalette. I punti piu elevati di queste catene sono le montagne di Onil, Serrella, Aitana,Puigcampana, ecc, sulle quali la neve non dura che per pochi giorni. Sono tutte calcaree. Enormi massi di gres, sovrapposti, rin- chiudono ferro e rame ; alcuni nudi affatto , altri coronati da belle foreste. Le parti tutte suscettive ALI 336 di coltura furono messe a profilto dalPlndustria degh abitanti. La porzione meridionale presenta delle pianure, framezzate da fertili colline, da la- gune di acqua salsa e da fiuraicelli che scendendo dalle montagne del N., scorrono verso il Mediter- raneo. II suolo di questi piani, composto in generale di un'argdla grassa mescolata con sabbia finissima, e di una fecondita straordinaria , sopratlutto nei luoghi ove trovasi molt' acqua. Tranne la Se^ura, che non fa che bagnare una piccola parte della fron- tiera S. O., questa provincia non e irrigata che da fiumicelli non navigabili. Le paludi, che per la piu parte si formano lungo le loro sponde, rendono 1 ana delle pianure poco sana. 11 chma e uno de'piu dolci dell'Europa. Gl'inverni sono appena sensibili, e i calori estivi temperati trovansi dai venti freschi di mare. Gli abitanti coltivano con ogni cura il loro pmgue territorio, essendo 1' innaffiamento sopra tutto diretto con moltissima intelligenza. Pochissi- mo coltivasi il frumento. II riso, gli aranci, limoni,. tichi squisiti, olivi, mandorle, datteri, la canna da zucchero, tutte le piante ortive dei climi equinoziali, ed dcotonecrescono quivi abboudantemente, come pure la soda. La raccolta dei vini e considerabile, e sono assai ricercati in commercio, piu rinomali es- sendo i fondi dei dintorni d'Alicanle. Fu 1' impera- tore Carlo Quinto che fece piantare i primi ceppi dai quab SI e ricavato il vino noto sotto il nome di tinto. Si allevano raolte api e bachi da seta. Vi sono alcune manifatture di* tele, panni fini, sapone, carta ecc. , grandi distillerie di acquavite e de' tilatoi di lana. La pesca del tonno e delle sardellee assai feconda, come- assai atlivo in generale il suo commerclo. Conta questa provincia 3i845o abitanti. ALICANTE, Lucentuin, piazza forte e citta ma- ritlima della Spagna, sul Mediterraneo, vicina al fiume Segura, capoluogo della provincia dello stesso nome, a 24 1. S. S. O. da Valenza e 90 1. S. da Ma- drid, posta fra montagne all'ingresso di una baia di tal nome, formata dal capo de la Huerta e da ' quello di San Pablo. Lat. N. 38° 20' 41" ; long. O. 2° 48' 5o". E difesa da un castello fortificato sopra un monte a piu di 86 metri di altezza, e forma una specie di mezza luna sulla sponda del mare. Le strade ne sono strette e mal selciate. Contiene 4chiese par- rocchiali, una collegiata, parecchi conventi, 2 ospe- dali, 6 ospizi, una scuola di nautica, un'accademia di architettura navale, e una manifattura di tele e di fazzoletti di filo e di cotone, nella quale si stabili una scuola gratuita per dodici orfane, oltre una fah- brica di sapone ricercatissimo da tutte le manifatlare di lana della Spagna, ed una scuola pei figli de' mi- ll tari indigenti. Una societa benetica, la piu inleres- sante per questa citta, si e quella dei Fratetli dei poveri, composta di molti agiati cittadini di ogni classe, cui scopo e 1' assistenza dei miserabili. Ali- cante, dopo Cadice e Barcellona, e la citta piu com- merciante della Spagna. La sua rada, in poca distan- za, e nella quale arrivano ogni anno quasi 900 navi- gli di nazioni diverse, e vasta e sicura, anzi una delle raigliori del regno . L' esportazione consiste prima nei prodotti del proprio territorio e delle sue manifatture, e quindi nelle merci dei regni di Va- lenza, Murcia ed Aragona, a' quali serve d'emporeo. II valor loro e di circa 45 milioni per anno. I Fran- cesi vi portano tele, panni e chincaglie ; gl' Inglesi essi pure baccala, chincaglieria, ecc. I contorni di questa citta, la cui popolazione e ora ridotta a 14000 abitanti da 2i5oo che ne avea nel 1810, producono il rinomato vino di Alicante. Essi deggiono la loro )37 ^ L T ertilita ad uno stagno fatlo con gran dispendio. i)ue lagune considerabili situate sulla costa sommi- listrano sale in quantita. Alicante passo dal dorainio roinano a quello lei Goti. Abdelasi, generale dei Mori, se ne inipa- Ironi nel 7i5, ma ue\ 1264 Giacoino i re di Aragona id essi la tolse. Ferdinando 11, re di Castiglia, la riuiu a re<-no di Murcia nel xni secolo. Nel i3o4 essa fu :cduta a Giacomo 11 dMragona. Riinase tedele a B'ilippo V nelle guerre di successione. Nel 1700 lu presa dalla flolta inglese comandata da Giovanni Leak, e nel 1708 gli Spagnuoli, sotto il cavaliere d'Asfeld, la ripresero , impadronendosi nel 1709 anche del suo forte castello. Nel 181 3 una dn isione delParmata francese disponevasi a farne T assedio, quando sli avvenimenti politici di quelF epoca ira- pedironolale operazione. In Alicante nacquero Mao-- med ben Abdelaman , autore celebre pe' suoi bei versi arabi e per gli annali di Spagna, e Ferdinando diLoazes, gran teologo e fainoso giureconsuUo , nominato arcivescovo di A^alenza nel 1567. Si crede che Alicante esser possa V J Ionium di Tolomeo e di Pomponio Mela. ALIGARCARA, bor. dellaTurchia asiatica, pascia- lato e 27 1. alPE. di Erze Rum, presso la sponda sinistra deir Arasse. ALICATA, cittit del regno delle Due Sicilie. yed. ALICE INFERIORE, cornune degli Stati Sardi, divisione di Novara, prov. di Vercelli, raandamento di Sanita, fra due colline. Ha i cbiesa parrocchiale e 5 altre chiese, ed un antico caslello in parte sraan- tellato. Vi si contano 2000 abitanti. ALICE SUPERIORE, comune degli Stati^Sardi, divisione di Torino, prov. e i 1. 2/3 ad O. d' Ivrea, raandamento di Vistrorio, in sito aperto ed ubertoso di cereali e di vini squisiti. Vi si contano 890 abitanti. 1. . • ALICE, comune degli Stati Sardi, divisione di Alessandria, prov. e mandamento d' Aqui e 2/3 di 1. da questa citla distanle. Conta 1200 abitanti. ALICE, Alisium promontorium^ capo del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, in prov. della Calabria ulteriore seconda, alia foce me- ridionale del lago di Taranto, distr. e 8 1. al N. di Cotrone, cantone di Giro. Lat. N. 39° 24' i5" ; long. E. 14" 5o' 10". ALICIIES, che i Francesi scrivono Halikes, capo della Turcbia europea, nella Livadia, sangiaccato di Negroponte, nel golfo d' Egina, al S. O. di Vari ed a 2 1. 1/2 S. S. E. d\\tene. ALICHEVRA, bor. della Russia, in Europa, go- verno e 7 1. al S. O. di Cernigof, distr. e 8 1. i/4 al N. N. E. da Kozeletz. ALICUDI, isola del regno delle Due Sicilie. V ed. Alicuri. ALICULI, bor. della Turchia europea, in Rome- lia, sangiaccato di Tricala, a 5 1. 1/2 E. N. E. da Larissa. ALICUN DE ORTEGA, bor. di Spagna, prov. e i3 1. 1/2 alPE. S. E. di Jaen (Granata), celebre per le sue acque minerali. ALICURI o ALICUDI, Ericusa o Ericodes, una delle isole Lipari, nel Mediterraneo, a 14 1. N. O. dal capo Orlando in Sicilia. E piccolissima e con- tiene qualche capanna di pescatori. 11 frumento che vi si raccoglie dabelhssima farina. Vi allignano pure Tolivo e la palma. Lat. N. 38" 32' 35 "; long. E., alia sommita delF isola, 12** o' 20". Quest' isola forma una comune del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii EncicL Geo§r, Vol, 1, AL I di la del Faro, in prov. e distr. tli Messina, circon- dario di Lipari, da cui e discosta 7 1., misurandone essa 2 1/3 di circuito, e popolata da 370 abitanti. Vi si trovaiio lave e zolfo. Soige essa dal mare con burroni irregolari e monti precipitosi. Dicesi che la gente ne sia sommamente robusta. Ha soli due siti sicuri d'approdo, e viene di rado visitata dagli stranieri. ALIFE, Allifas, cilia del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di' qua del Faro, prov. della Terra di Lavoro, sltuata in una pianura presso il Volturno, distr., cantone e i 1. al S. O. di Piedimonle e a 2 \. N. da Capua. L' aria quasi pestilenziale che vi si respira la ridusse quasi deserta, motivo per cui il vescovo risiede oggi a Piedimonle. Questa citta e antichissima, credendosi fondata dagli Osci. Molto tempo dopo, fu tolla ai Sanniti da Fabio Massimo, che li fece passare sotto il giogo, e vi stabili una colonia militare. Alia cadula dell'impero, Allfe fu abbruciala dal conte Celano, capitano dell' impera- tore Federico 11. Quantunque in rovina, e ancora cinta da mura di slraordinaria solidila, ha una cat- tedrale, tre chiese ed un monte di pieta. Vi si osser- vano gli avanzi di un beiranfiteatro, e ad una lega circa di distanza si vedono le terme che le apparte- nevano. E patria di lelterati dlstinti, e fra gli altri di Giovanni Alfiero, consigllere del re Ladislao, e del cardinale Francesco Reazio. Conta 1460 abitanti. Quantunque le acque del Volturno e del Teiano, che scorre pel suo lerritorio diviso in Ire rami, iie readano pestifera 1' aria, ne fertilizzano pero insi- gnemenle il terreno, die da in abbondanza gra- no, legumi, canapa, mclloiii, cocomeri; mentre alle falde e sn per le pendici delle montagne le molte viti somministrano buon vino ed in copia. ALIFUN, bor. di Nubia. Fed. Eilfun (El).^ ALIGA GRANDE, cala del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di la del Faro, in Sicilia, piena di grotle e scogli, sulla costa di Spaccaforno, presso Sclcli.^ ^ • ALIGAM, che gl'Inglesi scrivono Alligaum, citta deir Indostan, negli stati del Nizam, e nell'antica prov. di Rerar, a 24 1. 1/2 S. O. da Elicepur. Lat. N. 20° 25'; long. E. 74" 42'. ALIGONGE, dagl'lnglesi scritta Allygunge e dai Francesi yi// GoewJ/e, piccola citta dell' Indostan, nel suba e i3 1. 3/4 al S. O. d' Aude. ALIGONGE, che Inglesi e Francesi scrivono come la precedente, citta dell' Indoslan inglese, distr. e r4 I. 1/3 al N. E. di Purneia, antica prov. del Ren- gala, sul gran Conchi. Lat. N. 26" 16; long. E. 18'. , . , ALIGONGE, scritta come le precedenti da i^ran- cesi ed Inglesi, piccola citta dell' Indostan inglese, presidenza^del Rengala, anlica prov. e 26 1 3/4 al N. E. d' Agra, e a 9 I. 1/2 N. O. di Ferrac Abad. ALIGOR, dai Francesi sciitto Alighor o Aly- ghoer e dagl'lnglesi Alighur, distr. dell' Indostan inglese, preVideiiza del Rengala, anlica provincia di A'^ra, situalo fra il Gauge e la Giamna, verso 28** di^lat. N. ; confmante al N. con il distr. di Merel, alS. con quelU di Ferrac Abad ed Agra, all'E. con Fer- rac abad e Bareily,,e aire, con Agra e col lerrit. riservato di Deli. E irrigato da molti ruscelh che iscorroiio se non nella stagione piovosa. Le li sue citta sono : Ahgor, Caul, Alras e Mur- Questo distretto e assai esteso, e conta 38 sta- non principali Li. Questo ais , o i q / zioni di polizia. 11 suolo n' e fertile. Dal i8i3 al 1814 le rendite ascesero a 3,i523o9 rupie. La parte set- tentrionale del distr. d'Aligor e assai desolata, sparsa di basse lande ; ma la parte di mezzogiorno e terace 22 3^9 A L I ed egregiamente coltivata. GV indigeni, quantunque turbolenti, sono superiori ai Bengalesi ed altre tribu piu verso levante. ALIGOR, che gPInglesi scrivono Alighur^ citta deir Indostan inglese, presidenza del Bengala ; an- tica provincia e 19 1. al N. di Agra. Lat. N. 27" 56' ; long. E. ^S'* 39'. La cittadella di Aligor, la piii foi^e deir Indostan, fu presa, nel i8o3, dal general Lake. Essa era allora uno dei principali arsenali di Daulet Hail Sindia. E questo il capoluogo di una divisione amrainistrativa della presidenza del Bengala, e la residenza di un esattore delle imposte e d'un zilla. ALIGUAI, isoletta delP arcipelago delle Filippine, situata fra Mindanao e V isola dei Negri. E bassa e coperta di bosclii. Lat. N. 8*^ 52'; long. E. 121° 9'. ALILEI, popoli deir Arabia, neirieraen, -verso rO. Sembra che rassomiglino ben poco ai loro an- tenati, i quali preferivano, a quanto dicesi, il ferro air oro che possedevano abbondanteraente. Gli Ali- lei oggidi non dififeriscono dagli altri Arabi Be- duini. ALIMENA, pice, citta del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di la del Faro, in Siciha, prov. di Paler- mo, distretto e i3 1. i/3 al S. di Cefalu, con 338o abitanti. ALIMINUSA, casale del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di la del Faro, in Sicilia, prov. e i3 1. al N. di Palermo, distr. di Termini, situato alle falde d' un monte, a 2 I. 2/3 dal mare. Conta 710 abitanti. ALIMPAPON, citta della cosla Occident. delP isola di Mindanao, una delle Filippine. Lat. N. 7° ; long. E. 120°. ALI MOEN, dagPInglesi scritto Ally Mohan, citta deir Indostan, precedentemente negli Stati di Olcar, capoluogo d'un piccolo Stato independente che non comprendeva piu di questa citta e di quella di Moen coMoro territorii, oggi possedimento in- glese, neir antica prov. di Malva. Giace ad 8 1. da Moen, che sta sotto 22° 5' di lat. N., e 71° 58' di long. E. Le lande (jungle) d' Ali e di Moen sono di accesso difficile, stante le cattive strade e la man- canza d'acqua. Consideravansi altre volte come una difesa della prov. di Gugerate che n' e contigua. ALINAGOR o GOSAULI, citta delP Indostan, nel paese dei Rageputi, antica prov. d' Agra, a 9 1. 1/2 E. da Alvar, e a 32 I. O. N. O. da Agra medesima. Si costrui recentemente un forte a 2 1. da Alinagor. ALINAGROM, Allinagrum, citta delP Indostan inglese, antica prov. del Carnatico, a 9 I. j/3 N. da Utimalim. ALINGSOES, piccola citta della Svezia, fabbricata dai cittadini della distrutta citta di JNy Lodese o Gamla Slad, prefettura di Elfsborg, sul lago Mjoern, alia foce del Saefveo, fra alle monlagne, a 11 I. 1/2 S. S. E. da Venersborg e i o 1. N. E. da Gotteraborgo. E molto bene edificata. Ha manifatture di calze di seta e di cotone, panni, tabacco, pipe ed altre che deve a Giona Alstromer, creatore delle inanifatture syedesi e che nacque in questa citta. k\ degno figlio di questo cittadino filantropo, Alingsoes e altresi debitrice dello stabilimento della strada che conduce a Goeteborg. Conta 1800 abitanti. ALINGUI, citta delF Indostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. di Caimbetur, a lo 1. 3//i iV. O. da DindigoL ALINS, bor. di Spagna, prov. di Lerida ( Catalo- gna ), a 2 1. 1/4 N. E. da Tirbia, sulla Noguera de Ferrera. ALIPEE, citta e forte deir Indostan. Fed. Alepe. ALIPRANDI (Cassina di Giorgio), casale del A L J 340 regno Lombardo Veneto. Ved. Cassina di Giorgio Aliprandi. ALIPUTA, principale posto militare deirAuva inferiore, neU' isola di Ceilan, sopra una collina, a 18 1. S. E. da Candi. ALI SCIA ABBAS, bor. di Persia, prov. deirirac Persico, situato in pianura tra varii fiuraicelli, a 7 1. O. da Teeran. Componesi di 260 case. Paga 4000 tomani di contribuzioni e 20 anni fa non ne pagava piu di 100. ALISE SAINTE REINE, bor. di Francia, spart. della Costa d'Oro, circondario, cantone e 2 1. 3/4 al N. E. di Semur, e a 3/4 di 1. N. O. da Flavigny. Vi sono alcune miniere di ferro. Questo bort^o sta nel luogo dell'antica ^/ej/a, celebre citta del tempo dei Galli e dei Romani. II borgo Santa Regina, cosi detfo perche nel 263 essa vi fu martirizzata, e an- cora famoso per le sue acque minerali. La presa di questa citta e una delle piii gloriose gesta di Cesare. Essa era la capitale dei Mandubieni. Diodoro Si- calo attribuir vuole la sua antica fondazione ad Ercole Libico quando ritorno dair Iberia. Ahse, se si eccettui la parte della pianura, era circondata in poca distanza dai monti. Se Cesare la distrusse, egli e certo che fu riedificala sotto gr imperatori. Le molte pubbliche strade che conducono tutte a questa citta, o che da essa si partono, e delle quali si veggono ancora gli avanzi, dimostrano che fu in molta considerazione presso i Romani. Sulla tomba di Santa Regina si costrusse una chiesa, che in se- guito divenne abbaziale. Alia caduta deirimpero d'Occidente, Alise era ancora il capoluogo deiresteso paese Pagus Alesiensis o Alsiensis, che da poi fu detto Auxois ; ultimamente essendo quasi distrutta, non vi restarono che poche case sul pendio della montagna, e con queste formossi il presente borgo che conservo il nome di Alise. Siede in riva airOze- rain, ed annovera Sgo abitanti, che commerciano di frumento, lana e corone. Vi si tiene un mercato di bestiami. ALISTAR o ALLESTAR, citta del regno di Queda, nella penisola di Malacca, a 2 o 3 1. dalla foce del Qualla Bartrang. E questa una residenza reale. 11 sovrano abita un forte, eretto cinquanta anni fa da un mercatante eui'opeo. La popolazione di questa citta e composta di Culiari, Malesi e Cinesi. Questi ultimi vi hanno un gran tempio. Alistar fu saccheg- giata e ridotta in cenere nel 1770 dai Buggesli, con I'assistenza di alcuni congiunti del re. Da queirepoca essa piu non risorse. 11 suo commercio si fa con Sun- gun. LP aria vi e pura ed il paese ben coltivato. ALISTRATI, bor. della Turchia europea, sangiac- cato di Gallipoli, a 7 1. 3/4 E. da Seres, sulla strada da Drama a Zigna, a 3 1. O. S. O. da Drama. AUTCA, isola deirarcipelago delle Aleuzie, grup- po delle isole delle Volpi, in poca distanza delle coste S. E. della penisola di Alasca. ALIXAN o ALISSAN, Alexianum, villaggio di Francia, spart, de la Drome, circondario e 2 1. 1/2 al N. O. di Valenza, cant, di Bourg di Peage , sopra un monte, ail. 1/2 da Romans. Fu abbruciato nel 1345 nelle guerre degli episcopali. II suolo n' e fertile, e le produzioni assai variate. Vi si tiene una fiera il i3 novembre : conta 243o abitanti. ALIZE o SANTA REGINA, borgo di Francia. Fed. Alise. AL JAMILLA ( Sierra di ) , ramificazione della Sierra di Filabres, nella prov. di Almeria, in Ispagna. Essa si prolunga dalla parte del mare, e va a formare il capo di Gata. 54« A L K ALL 342 ALJETE, bov. dl Spagna. Ved. Argete. ALJEZUR, bor. del Portogallo, prov. d' Algarvia, omarca e 6 1. 3/4 al N. N. O. di Lagos, sul fiumicello lei norae istesso, che si getta nel mare a 3/4 di 1. da luesto borgo. Havvi una chiesa, uno spedale, un )spizio e 253 case. Al S. di questo luogo sta la baia li Arrifana,ove lenavi trovano 8 in 12 passa d'acqua, : dove ancorarsi possono solto la protezione di un ■orte, , , , „ AL JUBARROTA o ALGIBAROTTA, bor. del Por- ogallo, prov. d' Estremadura, comarca di Alcobasa, J 5 1. S. O. da Leiria, sopra una montagna. Vi sono ^abbriche di maiolica e di stoviglie. Ne^suoi dinlorni Giovanni i re di Portogallo vinse Giovanni i re di Castiglia, il i4 agosto i385. I Portoghesi celebrano Dgni'anno questa per loro memorabile giornata. Contanvisi 287 case. ALJUCEN, fiume di Spagna, prov. di Badajoz [ Estremadura ), che nasce presso Arroyo Molinos, passa vicino al villaggio del nome istesso, e si getta iiella Guadiana, a i 1. 3/4 O. da Merida, dopo un corso di 11 1. dal N. al S. ALJUSTREL, grosso bor. del Portogallo, prov. d' Alentejo, comarca e 6 1. 1/2 al N. di Ourica, con i5oo abitanti. ft situato presso una montagna su cm vedesi un vecchio castello. Contiene 210 case ed una sorg. d' acque minerali. ALKEN,bor. degli Stati Prussiani, prov. del Basso Reno, reggenza e 3 1. i/3 al S. S. O. di Coblenza, circolo di Saint Goar, sulla sponda destra della Mosella, a 2 1. O. da Boppard. Vi e un castello, e contiene 420 abitanti. ALKEN, villaggio dell' Olanda, prov. di Limbo r- go, circondario ed i 1. 2/3 al S. di Hasselt, con 2240 abitanti. 00 /o^ ALKETH, una delle isole Pelew. Lat. N. 8 48 ; long. E. i52 62'. ALKMAER, Alkmaar, citta deir Olanda, prov. deir Olanda settentrionale, capoluogo del circolo dello stesso nome, antico cantone di Rennemerland, presso lo Scbeemer, lago diseccato, sopra un canale che comincia ad Hoorn, passa per Petten, e fa comuni- care il Zuyderzee col mare del Norte, a 6 1. 1/2 N. N. O. da Amsterdam e a 6 1. N. da Harlem. Lat. N. 52° 38' 2" ; lon^^. E. 2' 24' 3o". Questa citta, fabbricata rego- larraente, e divisa da lunghi canali che mantengono pulite le strade, e le cui sponde ornate sono di belle piante. Le abitazioni trovansi assai bene costrutte. Fra i suoi edifizii, sono degni di osservazione il palazzo pubbUco e T arsenale. Si veggono molte chiese cattoliche e protestanti ed una sinagoga. E questa la sede di un tribunale di prima instanza, dipendente dalla corte superiore delP Aia. Alkamaer ha una societa di fisica,una societa di utilita pubblica, tot nut i>an' t Algemeen, un collegio, un teatro ed una sala per concerti. Sebbene quasi tutte le sue principali strade sieno altrettanti ameni passeggi, pure quella che conduce verso la Beraster riunisce piu delle altre grandi delizie. Uscendo dalla citta, si entra in una specie di boschetto o viale livellato, lungo 3/4 di lega. Alia meta di esso scorre un largo canale frequentato da piccole barche di ogni specie. Sulle sue sponde si trovano strade fiancheggiate da alberi e giardini, abbelliti da varie case di campagna, tutte diverse e per forma e per gusto. Ne'suoi dintorni si fanno i migliori burri e formaggi di tutta r Olanda. II suo commercio consiste principalmente in bestiame, cavalli, grani, burro, formagg'.o e fiori d' ogni specie, ma principalmente tulipani. Vi si vendono regolarmente ogni seltimana da 400000 a 5ooooo libbre di formaggio. Alkmaer nomina un deputato agli Stati della prov. di Olanda, ed ha 9560 abitanti. Questa citta, creduta la piu antica deir Olanda, dicendosi fondata nel 722 da Ag'd 11 re dei Frisoni, si rese ai confederati nel 1573. Gli Spa- gnuoli tentarono di riprenderla ; ma gli abitanti piu della morle temendo la tirannia del feroce duca d' Alba, si difesero con lanto coraggio , che gli obbligarono alevarne V assedio nel i583. 1 Francesi e gli Olandesi uniti forzarono gP Inglesi e i Russi ad una precipitosa ritirata nel 1 799.Contavasi una volla Alkmaer nel numero delle fortezze. E pero ancora fortificala, ed ha un porto spazioso. % patria di Metius, che dicesi invenlore dei cannocchiali, del- r istoriografo Foreesten, di Corneho Drebbel, detto invenlore del lermometro, di Alberto Van Everdin- gen pittore e incisore, di Rafius, Van Castricum, e piu altri uomini illustri, II circondario d"' Alkmaer dividesi in sette cantoni, e sono : Alkmaer, che ne forma due, Ryp, Schagen, Texel, Wieringen, Zype, con 47180 abitanti. ALL, tutto^ germanico. Entra nella composizione del nome /^//emagna o ^/emagna ( All man). tutti gli uomini. ALL^ (Allah), Dlo, arabo. Trovasi unito a parec- chie denomlnazioni turche, persiane, indu, ecc. , come, per esempio, ^^^ZZaabad, ^/Zasceer, casa di Dio. ALLAABAD, Allahabad, antica e vasta provincla deirindostan proprio, fra 24° e 26" di lat. N. Con- fina al N. con le province di Aude e di Agra, al S. con quella di Ganduana, air E. con quelle di Baar e di Ganduana, e alPO. con T altre diMalva e di Agra. Se ne puo valutare la lunghezza a 97 1. , sopra una larghezza di 43. Sotto il regno di Aureng Zeb, ri- cevette una nuova divisione. II territorio dei Batta, considerato come una nuova conquista, fu unito alPAUaabad, quantunque in realta non sia stato giammai soggiogato per intero. Le principali divi- sion! attuali sono : il distr. di Allaabad, il territorio di Riua, Benares, Mirzapur, il distr. di Bendelchend, quelli di Campur e di Juanpur ed il territ. di Ma- necpur. Questa provincia, situata fra il Gauge e la Giamna, e plana e fertilissima. II territ. di Bendel- chend, nel S. O., forma un acrocoro, cinto da monti alti, ove si trovano le famose miniere di diaraanti diPanna. I principali suoi fiumi sono, alN., il Gauge, la Giamna , F lumna , il Gunti ed il Caramnassa ; nella parte montuosa al S. O. i fiumi sono in piccolo numero. Si traggono dalP Allaabad diamanti, nitro, oppio, zucchero, indaco, cotone, tele di cotone, ecc. Contiene molte grandi e celebri citta, e fra queste Benares, Allaabad, Calinger, ecc. La popolazione n'e grandissima, credendosi che superi 7,000000 di abitanti, nella proporzione sempre di i maomettano sopra 8 Indu. L' Allaabad e compreso nei possedimenti inglesi, tranne una piccola parte del territ. del Ben- delchend, governata da piccoli capi indigeni sotto la protezione britannica. Nel 1020 questa provincia fu invasa dal sultano Mamud il Ghiznevida. GP im- peratori patani di Deli la sottomisero in seguito per intero; ma nel xv secolo formo un regno indipen- dente, di cui Giuanpur era la capitale ; passo quindi in poter dei Mogoli con le altre conquiste dei Pa- tani. Acbar ne fece un suba particolare. Dopo la caduta della dinastia mogola, ebbe diversi domina- tori. Nel 1775 gP Inglesi acquistarono i distretti di Benares in forza di trattati con Assaf ed Daule. Nel 1801 e i8o3 eglino ebbero Allaabad, i territorii adiacenti ed i distretti del S. E, Questa provincia dipende ora dalla presidenza di Bengala, ed Allaabad 343 ALL n' e la capitale . 11 Iribunale d' appello risiede a Benares. ALLAABAD, distr. delP Indostan inglese, presi- denza del Bengala, antica pro v. di Allaabad, com- posto in pai te del territorio della citta di tal nome. Esso e diviso dal Gange e dalla Giainna. 11 suolo n'e fertile, e in tempo di siccita se ne irrigano le terre : il frumento forma la sua principale raccolta. Si fab- bricano tele di cotone comuni. Dopo la cessione fatta agPlnglesi, nel i8oi, il commercio interne si e progr essivamenle accresciuto, aumentandosi la col- tura, principalmenle del cotone. II commercio di transito consiste in sale di Samber, cotone e ferro non lavorato e scialli. ALLAABAD, citta delPIndostan inglese, capilale deH'antica prov. di Allaabad, posta alconfluente del Gange e della Giamna, a 19 1. da Benares e i5o 1. N. O. da Calcutta, residenza di un giudice e di un ricevitore inglese. Lat. N. 25° 27' ; long. E. 79° 3o'. II suo forte e poco discosto dalla citta, sopra una lingua di terra. Bagnato da una parte dalla Giamna, locca quasi il Gange dalPaltra, e doinlna interamente la navigazione de'' due fiumi. E questo il grand' arse- nale delle province supeiiori. Fu questa forlezza eretta nel i583 dall' impcratore Acbar, e fortificata poi ad uso europeo dagl' Inglesi. Trovasi a 1. dal golfo del Bengala, seguendo il corso del Gange. La posizione geografica di Allaabad destinolla ad essere Pemporeo della prov. di Auclc, del Bendel- cbend e del Boglecbend. Era un tempo uno dei piu considerevoli mercati pel cotone del Deccan, e del- le contiade del S. della Giamna; ma le esazioni degli ufHziali del governo di Aude banno insensibilmente costretto i mercatanti a portarsi a Mirzapur. Quivi quasi tutte le case sono costrutte di terra, sopra le fondamenta di anticbi edifizi, gia da molto tempo diroccati. Vedonsi pero ancora un tempio sotterra- neo, e molti edifizi e giardini degni di ajnmirazione. Conta,secondo alcuni, i5oooo, e,secondo altri, 20000 abitanti. Allaabad e il piu grande e venerato dei Pra- iaga, o confluenti sacri dei fiumi. Nel i8i3 il nu- mero dei pellegrini cbe furono a bagnarvisi fu di 218792, e la tassa per questo motivo da loro pagata ascese a 22447^ rupie. Ogni anno ne arrivano in quantita da tutte le parti deirindoslan. Eglino si sta- biliscono nello spazio f ra i due fiumi, e quivi passano circa due mesi a purificarsi ed a compiere tutte le loro diverse religiose cerimonie. Anticamente mol- tissimi ira questi pellegrini spingevano il fanatismo sino a tagliarsi la gola in onore del fiume: ma Tim- peratore Scia Jean aboli questa barbara costumanza nel XVII secolo. Le rendite doganali di Allaabad nel 18 1 3 ascesero a 227000 rupie. L' imperatore Ac- bar, sffezlonato sempre ad Allaabad, fondo la nuova citta, cbe nel 1765 fu presa dagP Inglesi. ALLABID,cbe i Francesi scrivono Hallahyd^ citta deir Indostan, stato ed antica provincia di Misore, suba di Patana, a 25 1. N. O. da Seringapatam. ALLAG, catena di montagne del paese dei Cal- mucchi, fra 41° e 44*^ di lat."" N. Essa estendesi dal- TE. airO., e si ravvicina, al S. O., al Bel ur tag, e all'E. al Musai t. Molti fiumi cbe scorrono dal IN. al S. vi banno le loro sorgenti. Somministra altresi una parte delle acque al lago Tus Cul. La sua altezza e considerable toccando la linea delle nevi perpetue. ALLA GHILISSA,che i Francesi scrivono ^//a/z- Kilissa^ villaggio della Turchia europea, in Rome- lia, sangiaccalo 691. alP O. N. O. da Salonichi. E situato suUe rovine deiranlica Pella, presso air E. del lago d' lenige. ALL 344 ALLAGNA DI SESIA, viUaggio degli Stati Sardi, prov. di Valsesia, mandamento di Scopa, a 5 1. 2/3 O. N. O. da Varallo. Vi sono miniere di rame che ne danno annualmente 3ooo quintali. Conta 1600 abitanti. ALLAI, villaggio degH Stati Sardi, in Sardegna, prov. e distr. di Busachi, composto di i32 case, in- felicemente situato in una valle die formano quattro eminenze. ALLAIN o ALLEIN, comune degli Stati Sardi, mandamento di Gignod, nella divisione e in prov. d' Aosta, popolato da 690 abitanti, che banno loro scuole bencbe pocbissimo inclinati agli studii. ALLAINCOURT, villaggio di Francia, spart. del- r Aisne, circondario e 2 1. i/4 al S. E. di San Quin- tino, cantone e 1/4 di 1. al N. di Moy suU'Oise. Vi si lavorano terre piritose. ALLAIRE, villaggio di Francia, spart. del Mor- biban, circondario e 9 1. 2/3 all'E. S. E. di Vaimes, capoluogo di cantone, con 234o abitanti. ALL AMAN, villaggio di Svizzera, cantone di Vaud, sulla grande strada da Losanna e Ginevra, a i 1. N. E. da Bolle, un poco sopra del lago Lemano, dal quale prende il suo nome ad Lemanum^ e a 4 b 1/2 S. O. da Losanna. Vi e un saperbo castelTo in magnifica posizione. ALL AMBADI, citta deirindostan. ^erf. Alembadi. ALLAMP, villaggio di Francia, spart. della Meur- tbc, circondario di Toul, cantone e i 1. 1/2 alP O. N. O. di Golombey aux belles Femmes, e 7 1. S. O. da Nancy. Vi e una vetraia considerabile eve si fab- bricano vetri comuni. ALLAN, villaggio di Francia, spart. della Drome, circondario e i 1. i/3 all'E. S. E. di Montelimar, eretlo aU'estremita S. O. di un maramellone sab- bionoso ed elevato. In questo villaggio furono pian- tati i primi gelsi recafi in Francia. Vi si fabbricano leggere stoffe. Tiene due annue fiere, ed ba 85o abitanti. I vini ne sono stimatissimi. ALLAN (Bridge of ), bel villaggio della Scozia, in riva air Allan, i 1. al N. O. di Stioling. E nella bella stagione frequentatissimo dalle genti, per motivo della sorgente minerale cbe trovasi nelle sue vici- nanze. ALLANCHES, piccola citta di Francia, nelPAl- vernia, spart. del Cantal, circondario e 2 1. 3/4 al N. N. E. di Murat, capoluogo di cantone, situata in una valle, con un uffizio di posta. Commercia in cuoi e bestiami, e conta 265o abitanti, ALLANGA, tribu araba della Nubia. Ved. Al- LENQUA. ALLAN 'S CREEK, fiume degli Stati Uniti, che nasce alia estremita meridionale della con tea di Ge- nessee, stato di New York, e si getta nella Genessee, dopo un corso di circa i5 1. dali'O. all'E. ALLAPUR, piccola citta dell' Indostan inglese, antica prov. di Agra, a i3 1. i/3 N. O. da Gualior. ALLAR o ALLIAR, dagl' Inglesi scritto Hallaur^ e dai Francesi Halldr o Hallidr, distr. dell' Indo- stan, stato di Guicavar, antica prov. di Gugerate. Forma esso la parte N. O. della penisola di Guge- rate, ed all' O. coniina col mare d' Oman, ed al N. col golfo di Coce. Montuosa e sassosa e la parte orientale, e parecchi fiumicelli 1' irrigano. Quantun- que il suolo sia in generale leggero, produce non- dimeno molti grani e cotone, una parte di cui viene esportata. I capi di questo distretto fanno allevare gran numero di cavalli e di cammelli. Dividesi il distretto tra parecchi capi che di- pendono da Guicavar, ed i principali tra cui sono ragia di Noanagor, Rulcole c Gundol. Noanagor I'e k citla primaria. , c c ALLARIZ, citta di Spagna, prov. e 4 1. al b. 1^. li Orense (Galllzia), presso rAnioya. ALLAS , cilia suUa cosla Occident, di Sumatra. Lat. S. 4° i3';long.E. ioo°29. ALLAS, stretto tVa Lomboc e Sumbava, all b. di Giava. Ha 17I. i/3 di lungbezza e 2 di largliezza. Le sue cosle sono sueinite di citta e vdlaggi, ove si puo approdare con sicurezza. 11 suo mezzo sta a 8 3o' di lal. S. e 1 14° 10' di long. E. ALLATAU, alia montagna di Russia, in Europa, ^.overno di Oiemborgo, dislr. di Oufa, che fa parte Sella catena dell' Ural^ presso la Belaia. ALL ATI, forte dclla Turchia europea, inRomeha, san-iaccato di Silistri, presso la sponda destra del Danubio di Giorgevsk, a 6 1. S. E. da Tulcia. ALLAUCH, bor. di Francia, in Provenza, spart. delle Bocche del Rodano, circondario, cantone del centro extra-muros e 1 1. 2/3 air E. N. E. di Marsi- crlia, costrulto sopra il declivio S. O. di un arido colle. E questa la prima greca colonia che i Marsi- gliesi stabilirono sul lerrlt. dei Galli. H fiumicello di Jarel ba la sua sorgente in questa comune. Conta 353o abilanti. „ 77' <; ALLAUIE, che i Francesi scrivono HalLaouyeli, borgo di Nubia, territorio e 18 1. al N. N. E. di Sceiuli, presso la sponda destra del Nilo. ALLE, fiume della Prussia orientale, che ba la sua sorijente 8 1. al S. dVUlenslein, traversa Yarn laghi, passa per Allenslein, Heilsberga, Friedland, Allera- borgo, e gettasi nel Pregel a Weblan, dopo un corso di circa 3o 1. dal S. al IN. E. E pescosissimo. ALLEAUME, A'illaggio di Francia, spart.^ della Manica, circondario, cantone e i/4 di 1. alPE. di Valognes. Vi sono delle cave di pietra e 620 abitanti. ALLEGHANY o ALLEGANI, gran catena di raon- tasrne della parte S. E. dell' America seltenlrionale, cbe estendesi in linea quasi parallela all' oceano Atlantico dai confini settentrionali dell' Alabama e della Giorgia, negb Stati Uniti, sotto 34° N., al capo merid. della foce del fiume San Lorenzo. L' Alle- ghany corre dal S. O. al N. E. sino sulle sponde deir Hudson ; fiume che laglia la catena, la quale, suUa sua sponda sinistra, cangia direzione e corre dal S. al N. sino al limite orient, del New Hampshi- re. Ivi essa riprende la sua primiera direzione sino al suo lermine al capo di Gaspe, in faccia all' isola Anticosti. La sua lunghezza puo essere calcolata a 400 legbe. La larghezza poi varia moltissimo, poiche nelle due pi'ime porzioni, oyc comprende pareccbi rami, e di 3o in 5o 1. , e diviene infinitamente mi- nore nella parte seltentrionale, dove non presenta piu che una serie di creste sino all' Oceano. Questa parte e assai alta e scoscesa, coi fianchi piu a picco, e le cime piu elevate ed aguzze nel New Hampshire e nel Vermont, Ivi appunlo esse presentano la loro ALL 346 nella Virginia, ove si picga al N. O., poi riprende il suo cammino al N. E., in una porzione dclla Pen- silvania, sino alle sorgenti della Susquehanna. Verso le sorgenti del ramo O. di questo fiume, si divide in ramificazioni diverse, le piu consideraljill delle quali si eslendono all' E. , ed altraversando tuttc le acque della Susquehanna, vanno a terminare al CatsluU ed alle sor genii del Delawara, sulF Hudson. Quesli monli Catskill forraano la parte piu consi- derabile del ramo in quesla conlrada, e sono i piu alti al N. della Virginia. In questa provincia e nel Tenessee la catena ascende ad una grand'elevazione. 11 Cumberland, il Kanhava, il Greenbriar, il Mo- nongahela e I'Yohiogany sono i fiumi principali ch'escono dal suo fianco occidenlale. AU'E. ne nasce il James River, il Potomak, la Susquehanna e la Delawara. 11 Genessee ed allri fiumi che scorrono verso r Ontario, banno la loro sorgente nei contraf- forti piu settentrionali della catena, che sono vici- nissimi a questo lago. L' Alleghany fu anche chiamato Endless Mountains, Monti senza fine. 11 ramo orientale o il Blue ridge, e piu stretto dell'occidentale. Esso at.traversa, sotto uomi diversi, la Carobna settentrionale, la Virginia, la Merilandia, la Pensilvania, il New Jersey, la New York, ove termina sulle sponde dell' Hudson, con le alture di West Point, che sono a 60 e piu metri sopra il fiu- me. 11 punto piu elevato del riallo sta a i33 metri. Sui confini della Carolina settentrionale si congiunge ad un contrafforte del ramo Occident., e di la sino alia sua merid. estremita, 27 1. al S. della linea set- lentr. della Giorgia, diviene la cresta principale, o quella che forma il punto di divisione delle acque, mandando all' E. il Roanoke, il Pedee, il Santee, il Savanna e 1' Alatamaha, che si gettano nelP oceano Atlantico; al S. 1' Alabama e la Mobile che portano le loro acque nel golfo del Messico; all'O. il Tenes- see che va a congiungersl con I'Ohio. 11 Blue ridge, non essendo che una ramificazione secondaria al N. della Carolina, e taglialo da tutti i fiumi, che, da quel punto sino alle sponde dell' Hudson, scorrono verso 1' Oceano. In mezzo a quesli due rami e situata la bella e fertile valle che, quantunque inlerrotla da ramifica- zioni trasversali, e in un kiogo dalla cresta principale deir Alleghany, si prolunga realmente da Newbor- go e da Esopus, sull' Hudson, a Knoxville, sul Tenessee, II South Mountain e un anello intermedio della catena, che nella Virginia corre parallelamente all'E. del Blue ridge, 11 Laurel Mountain e un altro anello, che, all' O. deir Alleghany, segue direzione parallela a quella di delta principale catena, Infine il Nurlh Mountain, anello situato fra r Alleghany ed il Blue ridge, nasce in Virginia, alia destra del Canhava, e corre parallelamente alle due raaggiore altezza. II ramo che forma la sponda principali creste sino al g^r^ppo
  • I, villaggio di Baviera, circolo della Rezat, presidiale e 2 1. i/3 all'E, di Nordlinga, con un castello. ALLERSBERGA, Allersberg, borgo di Baviera, circolo della Rezat, presidiale di Hilpolstein, a 5 1. 1/4 S. S. E. da Norimberga. Vi sono fabbricbe di tilo d' oro e d'argento. Conta 1600 abitanti. ALLERSHEIM, borgo della Baviera, circolo del Meno infer io re, presidiale di Rot tin ga, a 3 1. i/3 S. da Wiirzborgo. Qnivi sono molti ebrei. ALLERTON NORTH, borgo d' Ingbilterra. Fed. Northallerton. ALLESUAUSEN, villaggio del regno di Virtem- berga, circolo del Danubio, baliaggio superiore di' Riedlinga, ail. da Buchau, presso il lago Feder; con 1600 abitanti. ALLESTAR, citta del regno di Queda. Fed. Alistar. ALLEVARD, cilia di Francia, nel Delfinalo, spart. dell'lsero, circondario e 7 1. al N. E. di Grenoble, capoluogo di cantone, suU' Ozeins, a 2 1. 1/2 E. S. E. da Barraux. Qui si lavora una gbisa ricercatissiraa per le fabbricbe dell'acciaio, come pei caniioni della marineria che si gettano nella fonderia reale di Saint Gervais. Evvi una miniera d' oro unito a diversi altri melalli, due miniere di mercurio, e miniere di rame e ferro,le piu considerabili dello spartimen- to. Esisle niolto zolfo nelle montagne della Taille, presso Allevard, trovandovisi pure miniere d'anti- monio, cobalto e carbon fossile. In una valle delle montagne di granito, in vicinanza di Allevard, sulla sponda orienlale del Breda, stanno due sorgenti di acque rainerali poco discoste Puna daU'allra, ma di natura diversa. A i 1. 1/2 da questa cilia si veg- gono le rovine del castello Bayard, ove nacque P illustre cavaliere Baiardo, il cavaliere senza pau- ra e senza rimproi>ero. Conta 2590 abitanti. ALLEVES, comune degli Stati Sardi, divisione di Savoia, provincia del Genevese, mandamento di Duingl, appie d' una montagna ripidissima e mollo inselvata. Vi si conlano 33o abitanti, che hanno, nelle vaste praterie del territorio, molte capannette nelle quali fabbricano il formaggio. Quivi presso e una grotta rinomala cbe nel paese chiamano la huca di Balmes. ALLEX, villaggio di Francia, spart. della Drome, circolo di Die, cantone di Crest, sulla slrada da Va- lenza a Crest, a 4 1- i/4 Valenza. In esso si vede un bellissimo castello. Vi si tengono Ire fierc all'anno, e si allevano molti bachi. da seta. Conta 1440 abilanti. ALLI, fiume del regno delle Due Sicibe, ne' Do- minii di qua del Faro, in prov. della Calabria ulte- riore. Nasce Ira CardopoU ed Albi, indi passa per Taverna, poi Ira Vincobse e Sorbo, e, bagnali i lerrilorii di Pentoni e Catanzaro, si scarica nel golfo di Squillace. Vi si fa ricca pesca di buone trote e di saporose anguille. 53 ALL ALL 354 ALLIAR, dislretto dell' Indostan. Ved. Allar. ALLIBUNDER, citli delP Iiuloslan. Vcd. Ali- ENDER. . , , ALLICHAMPS, vUlaggio dL Francia, spar . del- Alta Marna, circoiidaiio, cantone e i 1. ^"^j I. O. di Vassy, sulla Blaise. A i sono dclle iucine ad hi fornelli e 25o abitanti. ALLIER, ElaK>er, fiume considerabile di 1^ rancia, he da il suo nome ad uno spartimenlo. ISasce nel asale diChabalier,nellemontagne dello spartimento lella Lozere, a 6 1. N. E. da Mende e dopo aver rrisato 11 territ. degli spartimeiUi della Lozere, Aila .oira, Puy de Dome, AUier e Cher, ed essere pas- ato solto le mura delle eilla di Langeau, Brioude ssoire, Vichi e Moidins, si getta uella Loira, nel uogo chiamato il Bee d' Allier, i 1. 1/2 soUo Nevers, lopo un corse di circa 80 1. dal S. al IN., 32 delle luali navisabUi col mezzo di zattere da Saint Ar- sons, neirAlla Loira, sino a Mariol, nello sparl. leir Allier, e 29 1. pur navlgabili eon barche, cla Mariol sino alia Loira. I principali oggelli che si ■rasporlano suir Allier sono : carboni tossdi, legna- [iie da lavoro, vini, ecc. Gli affluenti maggiori di luesto fiume sono, a destra, la Dora, e a sinistra a Sioule, che riceve la Bouble. Nella parle nuv.ga- bile colle zattere distinguer devesi quella < hc porta baUelli, per discendere soltanto, dal porlo di Li assa- get, in faccia al \illaggio di Brassac, smo a Manol, per una lunghezza di 23 leghe. Questa navigaz.one discendente non puo per aUro aver luogo che nel tempo delle piene. ALLIER, spart. di Francia, formato m gran parte dalla prov. una volta Borbonese. Conhna al ^. *;og 1 spart. della INievre e del Cher; alFE. eon cpie li di Saona e Loira, e della Loira ; al S. con quello del i^uy de Dome, e alPO. coirallro della Creuse. Giace tra 45° 58' e 46" 47' di lat. N. e fra o" 4' di long O. e 1° 37' di long. E. La sua lunghezza e di 3o 1., la larghezza di 20, e la supenlicie di 373 1. q., popolato da 3ii36o abitanti. Prende il nome dal fiume prin- cipale che I'attraversa dal S. al N. ed e altrcsi c«j- steggiato dalla Loira ed irrigalo dal Cher. Viu di 40 fiumi quivi hanno le loro sorgenli. \i sonornolli stagni pescosissimi, e aeque minerali a Neris, Viclu € Bourbon rArchambault. L'aria vi.e sana e lem- perala. L' Allier e un paese di piauure a onde; la raaffgior parte composta di terreno primitivo, ed il centro di terreno di alluvione. II suolo in generale vi e fertile in grani, di cui si fa gran commercio. Abbonda di salvaggiume. Ha dei pascoli eccellenli, e produce vini Bianchi e rossi, fra i quali distm- suonsi quelli de la Chaise, di iS'oyers. e di SanU Pourcain, di cui buona porzione si manda a Pangi. Vi si' allevano cavalU e capre del Cascemire, e vi s'ingrassano molti buoi e pecore. Vasle forcsle, di i20o'oo tornature, danno del legname di querela ottimo alle navali cosLruzioni. Queslo sparlimenlo e attraversato dalle slra-le maestre da Moubns a Lio- ne, e da Moullns a Nevers, e da una delle grandi strade da Parigi a Lione. Ha raolte labbriche di berrette, cappeili coltelli e malolica; una maniial- tura di tappeti, una di tele di lino e canapa, velraie, miniere di ferro e d' antimonio, e fueine d^mpor- lanza. Le miniere di carbon fossile a Beraud, Ems e Noyant, danno Pannuale prodotlo di 220000 quin- tali Sonovi pure delle cave dalle quali si estraggono granito, marmo e pielre da calcc. H suo commercio principale consiste in derrale, legname, ferro,?cari)on fossile, bestiami e spedizioni di merci per Iransilo. E diviso in quattro cirroiularii o sotlopretcllurc, che Encicl. Geogr. Fol. /- sono : Moulins, capoluogo dello sparl. , Gannat, La Palisse, e Montluc.on, capoluoghi dclle soltoprelet- turc formanli 26 canloni e 35o comuui. Manda 4 membri alia camera dei deputati, forma la dioeesl del vescovato di Moulins, ed e compreso nella xxi divisione miUlare ; e dipendeiile dalla corle veale di Riom, dairaccademia liliale deir universita di Clermont, e dalla x conservazione dei boschi. ALLIGATOR SWAMP (Slagno dei Coccodrilli), palude de-li Stall Uniti, nella parte onentale della Carolina sellenlrlonale. Ha piu di 18 I. di lunghezza, e quasi i5 di lartdiezza. Questa palude e mlerrotta da varii tiuml, del quali 11 maggiore e T Alligator che separa 11 Pamlico sound dalF Albemarle sound Lai. IN. 35" 3G' ; long. O. 78" /,5'. ALLIGAUM, cilia dclP Indoslan. Ved. Aligam. ALLIGNY, vill. di Francia, spart. della Mievre, circondario e 5 1. al N. E. di Chateau Chhion, can- tone di Monlfauche. Vi sono miniere di piombo, e 23Go ahilanli. ,a 7 a ALLINAGRUM, cilia delP Indoslan. Ved. Ali NAGREM. . 11 , ALLINGE, bor. e porlo di Danimarca, sulla cosla N. E. deir isola di Bornholm, con 370 al)ilanll. ALLINGES MESINGES, comune degli Slali Sardi, divisione di Savoia, prov. del Ciablese, mandamento di I'honon ed i 1. al S. E. di tiuesla ciUa. Conta 980 ALLISON, capo della costa N. O. dell' isola^Cha- tara, al S. E. della Nuova Zelanda. Lat. TM. 43'' 42'; Ion-. E. 180" 32'. ALLISTE, comune «lel regno delle Due Sicilie, ne'Domlnli di qua del Faro, provincia di Terra dH)lranto, circondario di Ugeulo, distr. di (.alli- poli, a 5 1. circa da Navdo, alle falde d'una collinel- ta, in buon'aria ed in territorio che da olio pertello e colone. Conla 820 abitanti. ^ ALLMANNS, catena di montagnc, nella Svizzera, che altraversa 11 cantone di Zurigo, e si eslende luneo i cantonl di San Gallo e di Turgovia. Vi si dislni^ue 11 monte HorndlY, il quale sorge a 119b metri sopra il Uvello del Medilerraneo. Le valli di queste montagne sono abllate da anabattisti , che disliUano del klrscheuwasser e fabbricano diversi ulenslll di legno. i- ,> , ALLMANNSDORF, bor. del granducalo di Baden, baliagglo dl Coslanza, sul lago dello slesso nome, con (I20 ai)ilanti. _ r 1 t 1 ALLMANNSIIOFEN,bor. del prmcipato di Hohen- zollern Siijmariniia, che ha 45o abitanti. ALLMANSWEILER, viUaggio del regno di V ir- lembcr-a, clrcolo del Danubio, babaggio supenore e I 1. 1/2 alPE. N. E. dl Sauglau, con 204 abitanti Nel 17G7 si scoi)ersero alcune antlchita romane, nel diseccare uno slagno vicino. Nelle vicinanze vedes. il Ph.iikculha, ove 1 Gernnni furono mterameule sconhlll da^ll Avarl nel 770. , , , ALLMAINSWEYER, viUaggio del grauducato di Baden, circou.lario, nel Kinlzig, bahaggio c 2 I. al IN. O. dl Lahr, con 5oo abitanti. . ALLMERSPANN (Gross), grosso villaggio del re-no dl Virleml)ergn, circoh. delPIaxt, bah.-.gg.o superiore e 4 b al ^. E. 62 prov. del nome istesso ( Granata ), posta in fondo di una vasla baia del Mediterraneo, presso la fore deir Almeria, in fertile paese, al N. O. della ])unta di capo di Gala, antico Caridemo^ e a 25 1. E. S. E. da Granata, e 92 1. S. S. E. da Madrid. Lat. N. 36" 5i' 20"; long. E. 4" 52' 23". E sede di un vescovo siiffraganeo di Granata; e conia 19000 abilanti. 11 suo porto e comodo, ben riparato e protelto da un caslello munito ; Tacqua vi e cosi profonda die le grosse navi gettano T ancora a mezzo miglio dalla sponda in 9 s'^in \(\ passa, e le minori lo passano vi- cino alia riviera, ancora con 5 in 9 passa. Almeria ha fabbriche di soda, nitro e sparterie. Gli antichi re mori di Granata la rlsguardavano come la citta piii interessante del loro regno, tanto aoagione della ler- tibtu del suolo, quanto per le raanifatture e pel com- mercio marittimo. Sotto di essi divenne assai pos- sente. 1 suoi frutti ed i tessuti trasportavansi con sommo vantaggio in Africa, nelPEgitto e nella Siria. Oggi pert) e assai decaduta. Si trovano sul suo territ. sorgenti salse, zaffiri, diaspri, corniole e granati. Le sue roccie di sabbia nera e ferruginosa danno una polvere che serve per asciugare gli scritti, e quests) forma un oggelto del suo commercio. Questa citta, nel 1 1 47, fu tolta ai Mori da Alfonso viii re di Castiglia, col soccorso dei Genovesi, e quivi pure raori questo re, andando a dlfenderla contro i Mori stessi, che nuovamenle T assediarono nel ii57, o, come altri vogliono, nel nog. ALMERODE (Gross), citta delP Assia Elettorale, prov., circolo e 4I. all'E. S.E. di Gassel, sul Gelster. Questa citta e bene edificata. Vi si fabbricano stufe, maioliche, caldaie e stoviglie. Ha pure manlfatture di allumc e vitriolo. Annualmente vi si tengono quattro mercati, e conta 1600 aljitanti. ALMEROTTE, casale delBelgio, prov. e circonda- rio di Lussemborgo, cantone e 2 1. al N. O. di Arlon. Vi sono lucine, e 40 abitanti. ALMERSWIND, villaggio del ducato di Sassonia Meininga, paese superiore, baliaggio e 1/2 1. al S. S. E. di Schalkau, e a 1 1 1. S. E. da Meininga. Vi c una fucina. ALMESE, villaggio degli Stati Sardi, divisione di Torino, prov. e 6 1. i/3 alPE. di Susa, capoluogo di mandamento, sul torrente Messa, Conta 1 100 abil. AL31EYDA, vdlaggio del Brasile, prov. d' Espirltu Santo, sopra un terreno elevato, presso la foce del Rio dos Reys Magos, a 14 1. N. O. dalla dtla d'Espiri- tu Santo. Fu fondato dai Gesuiti che vi avevano un ospizio a cui andavasi dal collegio della capitale ad imparare il tupininquina. 11 numero degli aborigeni vi si e piu die altrove accresciuto ; bianchi e mcticci con essi vivono. Se n'esporlano stoviglie e legname da lavoro. ALMEYDA, villaggio di Spagna, prov. e G 1. 3/4 al S. O. da Zamora. Vi e una sorgente di acqua termale. ^ ALMEYRI3I o PARU, piccola citti del Brasile, nella Guiana portoghese, situata vantaggiosamente presso la foce del Paru nel fiume delle Amazzoni, a 25 1. O. da Curupa. Era questo da principio un forte olandese che, rovinoso, fu poscia riparato. Vi e una chiesa parroccbiale. Gli abilanti coltivano il manioco, il maiz, il riso ed il cotone, dedicandosi anche alia pe- sca. Trovasi nei dintorni deireccellente legname da costruzione. ALMIRANTE, fiume degli Stati Uniti, nella Flo- rida, che scorre al S. E., e si getta ndla baia di Pensacola. ALMIRANTE o AMIRANTE, baia ddia costa di 565 ALM Veragua, nella repubblica tli Colombia, al N. O. rlel la^ro di Chiiiqui, che comunica col mar delle Antille pel canale detto Bocca del Drago. Questa baia e cosi nominala peiche fa scoperla da Colombo nel suo quarto viagglo. Trovansi al suo ingrcsso raolte isolotte e scogli, che quasi fallir fecero quel gran navigatore nella grande impresa. ALMISSA, in latino Onocum, e dagli Slavi delta Ornish, piccola citta degli Stati Austriaci regno di Dalmazia, circolo e 7 1. i/4 al N. O. da Macarsoa, e a 4 E, da Spalatro, alia foce della Cettina nelPAdrialico. Giace apple di rupi altissime, su di una punta di terra bagnata dalla Cettina e dal mare. Contiene un se- minario di preti glagolitici, destinati a coprire le parroccbie di Pogliza e delle isole dove sussiste la liturgia scbiavona. L"" aria vi e malsana a cagione delle paludi che forma la Cettina; cio non ostante, lanatura vi ha provveduto, soffiandovi, verso la meta della notte, in qualcbe stagione, un vento fresco che uscendo dalle ripide ed anguste sponde del fiu- me, viene a purgare il luogo dalle esalazioni insalu- bri. Sopra un' eminenza, che domina la citta, vie un piccolo forte, che una volta le serviva di difesa, detto Starigrard. Oltre la collegiafa, vi sono quattro piccole cliiese, e fuori delle sue mura evvi un con- vento di francescani. II territ. d' Almissa, assai mon- tuoso, stendesi lungo il mare sino a Brella. Quan- tunque male coltivato, e assai fertile, producendo vini eccellenti. II moscadello, il prosecco vecchio, e generalmente lutto il vino che si fa con diligenza, d'uve ben mature e riposate, merilano d''essere no- minati. Lungo il litorale v'hanno dei poderi , il fondo de' quali essendo bituminoso, il vino che se ne ricava contrae 1' odor del terreno. Offre il suo territorio molto legname da coslruzione pei cantieri deir isola di Ciirzola, e pel vasto canliere di Milna, neir isola della Brazza. Nel XIII e XIV sccolo Almissa si rese famosa, e fu per lungo tempo il terrore de' suoi vicini e Pasilo di una quantita di pirati. Gli abilanti di Trau, col- I'aiuto dei Veneziani, le fecero la guerra per molti anni; ma infine Almissa volontaria si sottomise alia veneta repubblica nel i444-> sotto la quale era go- vernata da un nobile veneto col titolo di provedi- tore. Conla oggi 1200 abitanti. ALMKERR, villaggio deir Olanda, pror. del Bra- banle settentrionale, circondario e 6 1. al N. O. di Bois le Due, con 770 abitanti. Lat. N. 5i'' 46' 20"; long. E. 2^" 27' 5i". Conta 770 abitanti. AL310AJA, villaggio di Spagna, prov. e 9 1. 1/4 al N. O. di Teruel ( Aragona), e a 5 1. N. N. O. da Albarracin. Vi e una miniera di ferro, ALMODOVAR, bor. del Portogallo, prov. d' Alen- tejo, comarca e 4 b 1/2 al S. S. E, di Ourica e 12 1. S. da Beja. Conta 2610 abitanti. ALMODOVAR DEL CAMPO, borgo di Spagna, prov. 671. 2/3 al S. S. O. di Ciudad Real (Mancla), in una valle amenissima , vicino alia catena della Sierra Morena. Vi e un castello ed una miniera d'argento. Vi si raccoglle vino, olio e zafferano. Ha 8200 abitanti. ALMODOVAR DEL PINAR, bor. di Spagna, prov. e II 1. al S. E. di Cuenca. ALMODOVAR DEL RIO, bor. di Spagna, prov. e 4 1. 3/4 air O. S. O. di Cordova, sul Guadalquivir, ALMOFALO, villaggio del Portogallo, prov. di Beira, comarca di Pinhel, a 3 1. 1/2 S. E. da Castel Rodrigo, Vi sono acque minerali salse e fredde. ALMOGUERA, bor. di Spagna, prov. di Guada- laxara, a 2 1. i/3 O. S, O. da Almonacid. ALM 364 ALMOHARIN, bor. di Spagna, prov. di Badajoz (Estremadura), a 8 1. N. N. E. da Merlda. Trovasi in vicinanza di questo borgo una sorgente d' acqua mlnerale chiamata Carasco. ALMOLDA, bor. di Spagna, prov. e 12 1. 1/2 al- TE. S. E. di Saragozza (Aragona). ALMONACID DEL MARQUES ADO, bor. di Spa- gna, prov. e i5 1. 1/2 al S. O. di Cuenca, sulla Giguela. AMONACID DE ZORITA, bor, di Spagna, prov. e 7 1. al S. S. E. di Guadalaxara (Madrid), presso il Tago. Vi sono delle fabbriche di tele e conla i3oo abitanti. Nellepianure di Almonacid, un corpo d'ar- mata francese, comandato dal generale Sebasliani, riporto nel giorno 11 agosto 1809 una completa vittoria sugli Spagnuoli. ALMONACIL DE LA SIERRA, bor. di Spagna. prov. e 9 1. al S. O. dl Saragozza (Aragona). ALMONACIL O VAL DE SAZ, bor. di Spagna, prov. 671. 1/4 al S. S. E. di Leone. ALMONASTER LA REAL, bor. di Spagna, prov. e i5 1. 1/2 al N. N. O. di Sivlglia. ALMOND«URy, parrocchia e citta d' Inghilterra, nel west riding della contea d'York, hundred di Agbrig, a I 1. 1/4 S.E. da Huddersfield, sul Calder, e a 66 1. N. da Londra. Dicesi che sia il Cambodu- nuin del tempo dei Romani, e che fu poscia la residenza di qualcbe re sassone. Si veggono ancora gli avanzi di un castello sulle vicine montagne. Conta 7080 abilanti nella citta e 3o6io nella parroc- chia, per la massima parte impiegati nel lanificio e nel cotonificio, specialmenle in citta. ALMONS o ALMUS, piccola citta della Turchia asiatica, nel pascialalo di Sivas, a 9 1. S. E. da Tocat. ALMONTE, bor. di Spagna, prov. e 10 1. air O. di Sivlglia, sopra un monte, circondato da un bosco di olivi. ALMORA, citta deirindosfan inglese, capoluogo nel distr. dl Chemaon, edlficata a'pledi di unamon- tagna, che s' innalza 201 5 metri sul livello del mare, a 3o 1. N. E. da BaieUl. Lat. N. 29" 35'; long. E 77° 20'. Le case, in numero di 1000 circa, di due o tre plani, V inferlore servendo di botteghe, sono sparse nei due lati della montagna. Nella sommila evvi il forte dl Salmandl, costrutto in pietra. GH abitanti sono la magglor parte stranieri e fanno un coramerclo conslderabile col Nepal. Ahnora fu edl- ficata sotto 11 regno deirimperatore Acbar, dal ra- gla Ram Clandra, che poscia, divenuto 11 favorlto del sovrano di Deli, ebbe la permissione di far batter moneta iu questa citta. GFInglesi la presero nel i8i5. 11 paese circostante e notabilmente aspro e spoglio. ALMUDEBAR, bor. dl Spagna, prov. e 3 1. 3/4 air O. S. O. di Huesca (Aragona ), e a 8 1, N, N. E. da Saragozza. Fu questa un'antica citta degl' Illegreti, che si chiamava Burtina o Bortina. Ha 2o5o abit. ALMUNECAR o ALMUGNEZAR, Menoba, cllta di Spagna, prov. e 12 1. 3/4 al S. S. O. di Granata, sul Medlterraneo, e a 18 1. E. da Malaga. Ha un buon porto, ed un castello fortlficato, eretto dal re mori che vi rinchludevano 1 loro figli e fralelli, quando divenlvano loro sospetti. Vi sono delle raf- finerle di zucchero, ed 11 suo territorio produce cotone e cannamele. Conta 2100 abilanti. Crede taluno che questa citta sia la Menoba degli antichi. II porto non e praticablle che da'plccoll bastlmenti, ne da essi pure frequentato se non in casi d'urgen- za, pero che i venti d' E. , comuni su quella cosfa, sono pericolosi. i65 A L 0 ALMUNI4 DE DONA GODINA, Almunha, bor. li Spagiia, prov. e 5 1. al N. E. di Calatayud ( Ara- ^ona), e a 7 1. da Saragozza, presso il confliiente iel Grio e del Xiloca, in siluazione deliziosa, con iaoo abitanti. Alcuni geografi prendono Ahiiunia )ev Nertobriga o JSertobrica, citta degli antichi ^elliberi, cbe altri pongono a Ricla, ed altri ancora I Rota, villaggio Ticino al borgo di Ricla. ALMURADIEL, bor. di Spagna, prov. di Jaen Mancia), a lo 1. i/3 S. E. da Almagro, sulla slrada la Madrid a Cordova. Fu fabbricato da poco tempo, :ioe air epoca cbe si costrusse questa strada allra- k-erso le montagne della Sierra Morena. ALMUS o ALMUM, bor. della Tiirchia asiatica. Ved. Almons. ALMUZAFES, bor. di Spagna, prov. e 4 1. al S. 5. O. di Valenza e a 3 1. 1/2 N. N. E. da Alcira, Dresso il lago Albufera. ALNEY, isola d' Ingbilterra, formala da dne rami iella Saverna, ed attraversala dalla strada e dal ca- nale di Glocester, air O. della citta di questo nome. Edmondo Ironside, Coi'/a diferro, re d'lnghilterra, 3 Canuto II re di Danimarca, nel 101 5 si batterono n duello in quest' isola, disputandosi la corona d' In- ghilterra; ma non essendo alcuno stato vinto, fecero la pace, e si divisero il regno, restando al primo la parte meridionale, ed a Canuto la seltentrionale. ALNICO, villaggio del regno Lombardo Veneto. Fed. MoRczzo. ALNWICK, citta d'Ingbilterra, capitale della con- tea di Northumberlandia, sopra una collina, presso air Aln, a 3 1. 1/2 N. E. da Rgthbury, ad 11 1. N. da Newcastle, e a iii 1. N. da Londra; con 6790 abi- tanti. Havvi una piazza spaziosa ove si tiene un mercato settimanale, ed un gran palazzo civico, nel quale adunansi le corli della contea ed eleggonsi i membri della contea pel parlaraento : quivi pero non si ten gone le assise, ma a New castle. Alnwick era un tempo fortificata e ancora rimangono vesti- gia delle sue mura e delle porte. AU' ingresso N. della citta sorge V Jlnwick Castle, una volta for- tezza principale del regno dal lato della Scozia, ed era magnifica residenza baronale del duca di Nor- tbumberlandia. Ebbesi, non fanno molti anni, una total riparazione e rinnovazione, eseguite di buon gusto. Entrando in citta, vedesi una colonna eretta ad onore d' un duca di Norlbumberlandia. Una cro- ce, delta Malcolni's Cross, sta nel sito dove dicesi cbe Malcolmo iii re di Scozia e stato ucciso, nel 1098, da un soldato, cbe ando ad ofirirgli le chiavi del ca- stello sulla punta della spada. ALNWICK, dislr. deirAlto Canada, contea di Northumberlandia, sul lago Erie, airO. di Kingston. ALOBERA, bor. di Spagna, prov. e 2 1. air O. S. O. di Guadalaxara. ALOBRAS, bor. di Spagna, prov. e 6 1. i/4 al S. O. di Teruel (Aragona). ALOCA o ALOCIA, fiume del regno delle Due Sicilie, ne'' Dominii di qua del Faro, prov. di Ga- bria ulteriore. Scende da Sansoste e melte foce nel mare non molto lungi dair Ancinale ed a breve distanza da Calipari. ALOCEN, bor. di Spagna, prov. di Guadalaxara (Madrid), a 5 1. i/3 N.E. da Almonacid, sul Tago. ALONDI, isoletta deU' oceano Indiano, al N. del- la baia di Zeila, sulla costa di Adel. Lat. N. 11*' 5o' ; long. E. 17 • ALONE, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Brescia, distr. di Vestone, con 1210 abitanti. ALONG, citta della peuisola di Malacca, proviii- A L O 366 cia e 10 1. N. N. O. da Ligor, sul fiume del sue nome, ALONIA o ALONI, isoletta della Turcbia asiatica, nel mare di Marmara, al S. delF isola Afzia, e aU' O. della penisola di Cizico. Fa parte deir Anatolia, e del sangiaccato di Riga, e dipende dal capitan pascia. E abitata da Greci che coltivano grani, liutti, colo- ne e viti, le quali danno vini biancbi e spiritosi, stimatissimi a Coslantinopoli, ove quasi tutti si por- tano; si dedicano eglino anche alia pesca. Questa isola raccbiude una piccola citta del nome stesso, ove risiede un arcivescovo greco. Sulla costa N. O. ba un porto eccellente e sicuro. ALONTE, villaggio del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Vicenza, cbe unilo a Coilanzon forma un comune del distr. di Lonigo. ALOR, isoletta del golfo di Botnia , sulla costa della Finlandia, distr. dl Vasa. Lat. N. 63** 35'; long. E. 2o« 5'. ALORA, bor. di Spagna, prov. e 6 1. 3/4 aU' O. N. O. di Malaga (Granata), sul Guadaljore. Fu tollo ai Mori nel i484- ALOS, villaggio di Francia, spart. deir Ariege, circondario, canlone ed i 1. 3/4 al S. di Saint Girons, in riva al Souladet. Conta 910 abitanti e possede una fucina, un raaglio e cave di pietra molare. ALOST, Aalst, citta del Belgio, prov. della Fian- dra orientale, circondario di Termonda, capoluogo di cantone, divisa in dne sezioni, N. e S. , situala sulla Dendra, la quale con grossi navigli sipuo risalire sino a questo luogo. Sta a 5 1. 1/2 S, E. da Gandia, e quasi altrettante da Brusselle. Lat. N. 5o° 56' 18" ; long. E. 1° 4i' 58 E circondata da mura, con cin- que porte. La sua chiesa parroccbiale, la piu grande del paese, non e ancora compita. Ha un bel collegio ed un palazzo pubblico notabile per la sua anlichita. Trovanvisi stamperie su tela di lino e di cotone, concie di pelli, labbricbe di sapone, fabbricbe di calze, cappelU, spille, refe da cucire e da merletti, inanitatture di tabacco e di stoviglie; saline. Fa com- mercio di tele di lino, luppolo di prima qualita ed oHo di cavolrapa. Tiene una fiera di 7 giorni che incomincia il 7 luglio. E questa la patria di Fieri Martin, che introdusse la stampa nel Belgio, ed il quale in sepolto nella chiesa dei Guglielmini, com- ponendone r epitafio il suo amico Erasmo. Alost diede pure alia luce Koeck, pittore ed archltetto di Carlo V. Era anticamente la capitale della Fiandra austriaca. Aveva originariamente i suoi conti sovra- ni, ma nel 1 174 i conti di Fiandra ne acquistarono il perpetuo possesso, e da queir epoca ammessi fu- rono anch' essi nel corpo Germanico, e annoverati fra gU stall deir impero. Questa citta molto sofferse nel XVI secolo. Gli Spagnuoli la sorpresero nel 1576, e vi commisero gravissimi eccessi. Nel i582 il duca d' Angio se ne rese padrone, ma in progresso gli Liglesi, che la guardavano, la vendettero al prin- cipe di Parma. Fu presa nel 1667 dal maresciallo di Turenna che la fece sraantellare. i Francesi rabban- donarono agli alleati dopo la battaglia di Ramilliers nel 1706. Alost concorre alia nomina degli Stati della Fiandra orientale per tre membri. Unita al- r impero francese, formava allora parte delto spart. della Schelda; ma presentemente sta sotto il domi- nio del re del Belgio. Conta 12000 abitanti. Presso a questa citta era un'abbazia della Madonna delle Rose. Alost, ollre ai sopraccitati, fu culla anche di molti uomini di lettere ; e fra gli altri Colvener, Smece, Coster e Pietro Silvio. Era questa citta la prima della Fiandra dalla parte E. Credesi che il 36; ALP ALP 368 suo nome derivi dalla parola fiammiiiga AloosI chc dir Yuole orienlale. Credettero alcuni che Alost fosse fondata dai Goti nel v secolo. ALOU, stretto di mare. Ved. Alu. AL OUGHT A, villaggio della Russia europea, go- vcrno della Tauride, distr. e 9 1. i/zj al S. E. di Simferopol sul mar Nero, Fu per lo passato un luogo importantissimo, offerendo ancora le traccie del suo antico splendore. Vi si veggono le rovlne della cittadella, che Giustiniano, secondo Procopio, edificar fece unitamente al forte d'lourzuf. QuesLo villaggio non e al presente degno di nota che pe' suoi pittoreschi siti e pei frutli eccellenti. I suoi abitanti sono Tatari la maggior parte. ALOUDJEH, bor. d' Arabia. Ved. Aluge. ALOUR, citta delF Indostan. Fed. Alur. ALOXE, villaggio di Francia, nella Borgogna, spart. della Costa d' Oro, circondario, cantone e i 1. al N. N. O, di Beaume. 11 suo territorio produce dell'eccellente vino rosso. ALOYSTHAL, villaggio della Moravia, circolo di Olmiitz, a 1/2 S. S. E. da Goldenslein, e a 4 1- 1/2 N. N. E. da Schonberga. Vi e una fabbrica di stoffe di cotone, e nei dintorni si travaglia in una miniera di ferro, il cui prodotto s"" inipiega nelle confinanli fucine. ALOZAINA, bor. di Spagna, prov. e 9 1. 1/4 air O. di Malaga ( Granala). ALP, luogo alto^ jnonte., montagna, parola cel- tica. Cosi le Alpi. Alcuni elimologi ne fanno derivare anche il nome d"* Alb'ione. ALPAGO (Pieved'), comune del regno Lom- bardo Veneto. Ved, Pieve d' Alpago. ALPAOS , casale del regno Lombard© Veneto, Ved. Chies. ALPE. Sino dai bassi tempi del roraano impero si qualified per Alpe Appennina o Alpi delV Ap- pcnnino la catena superiore e centrale dei monti che traversano V Italia. Sotto questo aspetto sembra che la intendesse Vopisco, e piu chiaramente War- iiefrido. Non deve percio far maraviglia se gli abi- tanti deir Appennino intesero coslantemente per Alpe la parte incolta e piu aspra dei toscani monti. Trovasi conferma a tale consueludine in tutti gli atti pubblici dei mezzi tempi e della piu recente eta, iie'quali sono distinte col nome generico di Alpe tutte le alture delP Appennino centrale e delle sue principali diramazioni. Tali sono, per modo d'esem- pio, r Alpe Apuana, TAlpe di Boga, F Alpe di San Benedetto, PAlpe della Luna, di San Pellegrino, di Premilcuore, di Reggello, ecc. ALPE (Gastel dell''), castello del granducato di Toscana, compartimento di Firenze, giurisdizione, comune ed i 1. 3/4 al S. O. di Premilcuore, sul dorso delPAppennino di Falterona,con 220 abitanti. ALPE (San Benedetto in), villaggio del grandu- cato di Toscana, compartimento di Firenze, giu- risdizione della Rocca San Cassiano, comune e 2 1. al S. O. di Portico, con 770 abitanti. ALPE (SanMiniato in), casale del granducato di Toscana, compartimento di Firenze, giurisdizio- ne, comune e 2 1. al N. di Reggello. Gonta no abitanti. ALPE (San Paolo in), detto anche in Alpisella, casale del granducato di Toscana, compartimento di Firenze, giurisdizione, comune e 3 1. 1/4 al S. E. di Premilcuore, sul dorso d' un poggio di difficile accesso, con 120 abitanti. ALPEDRETE, bor. di Spagna, prov. e 9 1. al N. N. O. di Guadalaxara. ALPEDRETE, bor. di Spagna, prov. di Toledo, a 10 1. N. da Alcala de Henares. ALPEDRINHA, bor. del Portogallo, prov. di Bei- ra, comarca e 5 1. 2/3 al N. E. di Castel Bianco, sulla riva del mare. Evvi ne' dintorni una montagna di schisto e gres, che porta il nome stesso. Conta i38o abitanti. ALPEDRIZ, bor. di Portogallo, prov. d'Estrema- dura, comarca e 3 1. 1/4 al S. O. di Leira. ALPEN o ALPHEN, piccola citta signorile degli Stati Prussiani, prov. di Cleves e Berg, reggenza, e 7 1. 1/2 al S. E. di Cleves, circolo di Rheinberga. Vi hanno un antico castello; una chiesa calvinista ed una cattolica ; una concia di pelli, una fabbrica di chiodi e una di birra, e qualche mulino. Gonta 670 abitanti. Era una signoria dei conti di Bentheim Steinfurt. Gredesi Pantica Albina Castra. ALPERA, bor. di Spasfna, prov. e 11 1. all'E. N. E. di Chinchilla (Murcia). ALPERCATAS (Rio das), flume del Brasile, prov. di Maranham, che proviene dalle terre degPIndiani Timbira e si getta nelV Itapicuru. ALPEROLO, \illaggio del regno Lombardo Ve- neto, Ved. Albdzzano. ALPETEN, cittu delP Indostan. Ved. Anagundi. ALPETTE, comune degli Stati Sardi, divisione di Torino, prov. e 4 1- 1/2 ad O. d' Ivrea, manda- mento di Pont, sul pendio d' una montagna, con 700 abitanti. ALPIIEN, citta degli Stati Prussiani. Ved. Alpen. ALPHEN, villaggio delP Olanda, prov. del Bia- bante settentrionale, circondario e 3 1. 3/4 al S. E. di Breda, con 11 10 abitanti. ALPHEN, Albiniana^ bor. delP Olanda, prov. d' Olanda meridionale, circondario deir Aja, capo- liiogo di cantone, situato sul Reno, a 2 1. 1/2 E. da Leida e 5 I. i/3 N. E. da Delft. Bene fabbrica to, giace in situazione amenisslma, e ne abbelliscono i din- torni case di villeggiatura in gran numero. Vi si fabbricano stovlglie e pipe. Ha delle fornaci da cal- ce, e conla 2000 abitanti. Gredesi Pantica Castra Ulpia. ALPHINGTON, villaggio e parrocchia d' Inghil- terra, contea di Devon, hundred di Wonford, a 3/4 di 1, S. da Exeter. Vi sono nella chiesa parrocchiale delle fonti battesimali assai curiose. Ha 11 20 abitanti. ALPI. Tre grandi sistemi di montagne in Europa superano tutte le altre in altezza ed in estensione: i monti scandinavi, i Pirenei e le Alpi. H primo e tutto oceanico : il secondo, toccando per le estremita aMue mari opposti, e tutto penisolano : il terzo invece, immergendosi per un sol capo nelle regioni marittime, cui presto abbandoua per isprofondarsi fra le terre, risulla continentale. — Le Alpi sono il rilievo maggiore del nostro continente ; e mentre i monti scandinavi ed i Pirenei non che poca influenza esercitano sulle forme fisiche delle regioni che occu- pano, pare che le Alpi determinino la disposizione dei terreni di lutta P Europa centrale, dalla lor massa scendendo le pendenze generali i cui piani inclinati s'abbassano verso i quattro mari che F Eu- ropa rinserrano, e scaturendo dalle lor cimc, eterna- mente coperte di diacci, i fiumi-re delle nostre contrade. Questa muraglia immensa, secondo chc s' esprime il francese Guyot, questa immensa mura- glia, i cui merli giganteschi penetrano ben alto nelPatmosfera, stende la possa sua anche su quella mobile giurisdizione. Cola viene a spegnersi il soffio gelato del settentrione ed a terminare il cielo pal- fido e nugoloso della Geriuania ; cola cominciano 369 ALP le tepide aurelte delmezzodi, il cielo puro eJ azzui- rino della beata nostra Italia. Formano esse la gran linea di separazione dei vcnti, dei climi, e per conse- guenza delle tlore e delle faune principali dell' Eu- ropa. Nella storia, eccoti eguale importanza. Baloardo del mondo incivilito, cui per gran tempo protessero contro il mondo barbarlco, le Alpi conservarono i popoli., onde quest' ultimo si componeva, yergini da ogni contallo co' Tizii snervatori di quel primo, sino al momento in cui, dal braccio della Provvidenza sospinti, piombarono suU' cditizio gia crollanto del- r orbe aulico, cbe doveano disiruggere per rigene- rarlo. Fu un tempo, pria c]\e Napoleone fosse, che la polilica gretta degli stati europei lasciava ogni bar- riera qual Tavea falta natura, per cosi ristingere il libero commercio tra le nazioni che divideva. luco- raggiavansi per tal niodo i pregiudizii politici, e inipedivansi i benefizii reciproci d'ogni sorta tra nazione e nazione. Presto pero conobbersi i vantaggi che nascevano dalla formazione delle strade del Tenda, del Ginevra, del Cenisio e del Sempione, e, segueudo lo splendido esempio da Napoleone lor da'^to, gli stati che avevano a frontiera le Alpi, hanno in appresso format o, ed ancora formano, mirabili strade carreggiabili per mezzo a passi cbe un tempo si stimavano impraticabib. Ed oggidi che F alato geuio deir industria rende ogni giorno piu facile un -viaggio allora non men pericoloso che penoso, e moltipbca su tulti i punti i passaggi piii comodi, le Alpi non separano piu i popoli, ma, secondo Tespres- sione delP illustre Killer, spartono ancora V Europa nelle sue grandi province. lnsomma,per tutti i conti questa porzione del globo merita da noi un' atten- zione particolare. Posizione geografica ; diiiiensioni orizzon- tali e perpendicolari. — Le Alpi giacciono quasi esattamente frammezzo I'equatore ed il polo boreale, ad ambi i lati del 45° di latitudine settentrionale, e tra 3° e i5° di longitudine orientale dal meridiano di Parigi. Distendonsi dal Mediterraneo presso Nizza sino al Danubio vicino a Vienna, in un' ampia zona ricurva, di circa ducencinquanta leghe di lunghezza, colla larghezza media di circa cinquanta leghe. Sta dunque la larghezza delle Alpi alia loro lunghezza come 1 : 5 ; e si pud con Berghaus valutare la super- ficie che occupano a dodicimila cinquecento leghe quadrate. Questa larga fascia di montagne non e costaute ne nella direzlone, ne nelle dimensioni, ne nella strattura. 11 sistema va allargando di mano in mano che s' avanza verso levante, e presenta due ristringiraenti notabili, ciascuno seguito da un ri- gonfiamento di larghezza doppia. Le Alpi dividonsi fisicamente in tre grandi masse : le Alpi occidentali, sino al monte Bianco ; ALP 070 le Alpi centrali, sino a Glockner ; le Alpi orien- tally a levante della grande biforcazione. Se non che nella massa centrale, una lunga spaccatura che tra- versa il sistema da parte a parte e si segue dal lago di Costanza perlavalle del Keno e la Spluga, sino al profondo taglio occupato dal lago di Como ; il cam- biamento di direzione, 1' allargamento considerabite e r abbassamento del sistema ; il suo ordinamenlo interno piu a masse isolate che in catene continue ; lo sviluppo sul dorso meridionale di calcari che vi erano sin lamancati; finalmenle, adoriente del lago di Costanza, P innalzamento improvviso di quasi 3io metriche soffre I'acrocoro ridossato alia catena ; tutte queste circostanze indicano la necessita di far la separazione delle Alpi elvetiche e delle Alpi rezie. Senza sorgere al limite di quest' ultimo grup- po, n' e r Ortler il monte caialteristico . Quesli quattro grandi gruppi, della lunghezza di cinquanta in sessanta leghe per ciascheduno, coincidono coi ristringimenli erigonfiamenti che dicevamo di sopra. Non sono le Alpi, come 1' Lnalaia, una catena marginale appoggiata ad un immenso rialto. con un sol declivio ; non sono, come le Ande, bagnate dal mare in tutta la lunghezza d' un loro fianco : sono invece circondate da vastevalli piane, da cui s'innal- zano,ricche di doppia china, sino alle massime allu- re che offra il nostro continenle. L' altezza loro e doppia di quella de' monli scandivani, quantunque la lunghezza ne sia minore per una buona mela ; supera d'oltre 1 1 70 metri le piu alte cime de'Pirenei ; e tuttavia converrebbe addossare al monte Bianco lo Sneehaeltar per avere un Cimborazzo, oppur la Maladetta per giungere alle proporzioni gigantesche del Davalaghiri, del Javair, e di vend altri picchi giganti deli' Lnalaia. 11 livello medio dei terreni che servono di base al sistema delle Alpi, risulta di 160 metri a mezzodi e ad occidente, nella valle del Po ed in quella del Rodano ; di 390 e 49^ a settentrione, nelle alte pianure della Svizzera e della Baviera ; di 60 in 80 a levante , nelle pianure basse dell' Ungheria . Dal livello di quelle basse terre, ergesi la massa in isca- glioni che in una sezione trasversale si ponno distin- o^uere in monti avanzati sino all' altezza di 1950 metri; Alpi mezzane, sino a 2900 metri ; ed Alpi central/, sino a 4000 e piu, sulle quali si trovano i punti piu prominenli. 1 due declivii poi boreale e meridionale non hanno pendenze uguali. Prendiamo da SchouAV il prospetto seguente, che ci fara conoscere il rilievo generate del sistema pel verso della sua lunghezza. Le altezze sono espresse in piedi di Parigi, ognuno equivalents a poco meno di un terzo di metro. Catena delle Alpi. Altezza media. Punti prominenti. Elei>azione media dei colli 0 passaggi. 5 in 7,000 10,000 10 12,000 8 — 1,0000 5 — 8,000 3 — 6,000 7 in 12,000 11 — 1 3,000 11 — 1 5,000 10 — 12,000 8 — 12,000 5 — 10,000 3 in 6,000 6 — ■ 7,000 8 — 10,000 6 — 9,000 j 4 — 5,000 3 — 5,000 Encicl. Geogr Vvl. L ALP Struttura. — II sisteina delle Alpi si compone di parecchie catene parallele, disgiunte il piu delle volte da valli longitudinali, e disposte in un certo ordine ralativameute'ad una catena centrale. Questa, formata di granito, di micaschisto, di calcare granito ed altre rocce primitive, si trova fiancheggiala a tramontana ed a mezzodi da due catene calcari, alle quali succedono due catene esterne di gves, di brecce, di conglomerati, insomnia di frantumi di rocce ag- glutinati, che indicano le anliche rivoluzioni patite da queste contrade, come i massi erratici ed i ciottoli ruotolati, sparsi lontano sul suolo delle pianure situate a''piedi loro, ci rivelano catastrofi pivi moder- ne. Essendo la china settentrionale piu regolare di quella d' ostro, si puo seguirvi la gran vallea longi- tudinale che separa le rocce primitive dalle forma- -zioni calcari, dai monti del Delfinato sino alle pianure del Danubio, presso Vienna, La china meridionale, molto pill irregolare, roanca delle formazioni calcari sino al lago Maggiore, ne offre tracce di quella gran separazione che nelle valli deir Adda o Valtelina, deli' Adige siiperiore o Vinschgau, della Rienz o Pusterthal, di cui la gran valle della Drava non e che la continuazione. Ma piu ad oriente, dai momenlo che biforcansi le catene e si slontanano, le valli di separazione si fanno piiievidenti; anzi le rocce pri- mitive spariscono appoco appoco ; le formazioni calcari e di gres divengono predominant!, e la larga Tallea della Drava interiore, quella della Sava tulta intiera, piu non separano che catene di forraazione second aria. Grandirnodificazioni per cerlo patirono le valli delle Alpi pel lavorio degli agenti atmosferici e per la corrosione delle acque ; ma quel lavorio vi si appalesa ibrse meno che altrove, e la raaggior parte sono evidentemente valli di dislocamenlo, cioe do- vute alle fratture d'un suolo in convulsione. Risul- tano longitudinalio trasversali ; le prime separano d'ordinario formazioni geognostichedifferenli ; sono piu estese, piu uniformi nel declivio e nel divarica- mento delle pareti, pin aperte, meno incassate delle seconde, e di rado terminano nelle pianure. Codeste valli longitudinali sono per le Alpi un carattere distintivo che non posseggono ne i Pirenei, ne i nionti scandinavi. Le valli trasversali poi riescono generalmente piu corte, in virtu della stessa loro direzione, piu incassate; pareti perpendicolari lor danno di sovente un aspetto selvaggio ; lapendenza, lungi dalPessere uniforme, e quasi sempre a salti, a sbalzi ; lo slontanamento dei fianchi loro varia an- ch' esso considerabilmente ; a tal che una simile valle somiglia piu spesso ad una serie di bacini elittici, di fondo quasi orizzontale, disposti gli uni sopra gli altri, le cui acque, un tempo cattive, aves- sero formato dei laghi, gia scolati giii per le gole profonde in cui oggi sobboUono i loro torrenti. E' sono appunto queste valli trasversali, le quah, taghando sino alia base le catene esteriori, danno facile accesso nelPinterno del sistema, e die risa- lendo su pei fianchi della catena centrale, formano quei colli o quei passaggi o gole che T arte convert! in istrade superbe. In nissun altro gran sistema di montagne sono piu numerosi quest' intagli, e,relati- vamente, piu profondi ; percio in nissun altro luogo sono lecomunicazioniproporzionataraente piu facili ( Fed. k\.vi,s trade delle). Ma se cosi riuscirono dopo che v'ebbe posto la mano T uomo, tali non erano prima ; e se, come vedemmo, vi fu un tempo in cui la politica lasciava intatte quelle asprezze per lener separate le conterminanti nazioni, un tempo ALP 372 auleriore vi fu in cui niuno si ardiva d' alterare questa fattezza singolare del globo, per riverenza alia gran madre natura che parea T avesse sollevata a disegno, in difesa di questa nostra Italia, giardino del mondo. Ma oime ! che non puo 1' ardire delF armi? Vedi Annibale, che dai sommi gioghi del San Ber- nardo, vinti dai suo coraggio, mostra a"' suoi, ad infiammarli contro Femula Roma, le ricchezze d' Ita- lia. Vedi Cesare, che a conquidere V ardimentosa e prode nazion degli Elvezii, varca minacciando le cozie rupi. Vedi Nepoleone Ma leggi in Botta il suo singolare passaggio. Dopo queste considerazioni generali, ripiglie- remo i quattro gruppi per noi ammessi col lodato Guyot, per indicare in brevi parole le disposizioni, le altezze ed i colli o passi piu notabili dei massi che li compongono. Alpi Occidentali. Sono caratterizzate da strut- tura irregolarissiraa. Volubile direzione ha la cresta della giogana, divisione delle acque. Puo questo gruppo dividers!, fisicamente come istoricamente, in tre parti : \e Alpi marittime., tra il mare ed il monte Viso, di 33io metri,colle sorgenti del Po, del Varo, e colla massima parte del corso della Duranza ; le Alpi cozie, dai Viso al monte Cenisio, col monte Ginevra alle sorgenti della Duranza, e soprattutto il masso del monte Olan e del Gran JPelvoux, 4io5 metri, punto il piu alto della Francia, ed uno dei piu prominent! delle Alpi ; le Alpi graie, o greche. o sassose, tra il Cenisio ed il monle Bianco, col Grand' Iseran., ^0^2 raelri, alle sorgenti delP Ise- ro. — Le strade piu notabili che traversano questa porzione delle Alpi sono : il colle di Tenda^ reso transitabile ai muli dai duchi di Savoia, ed ai carri da IN'apoleone ; il monte Ginevra: questa e la grande strada militare che conduce dalle pianure delPo per Brianzone nel mezzodi della Francia, unendosi a Susa con la seguente : il monte Cenisio ; il Piccolo San Bernardo. Sembra quasi fuor di dubbio che per questa ultima strada penetrasse Annibale in Italia, come abbiamo piii sopra accennalo. Alpi Elvetiche. Sotto questo nome generale abbracceremo, un poco, e vero, contro Tuso comune, tutte le masse di montagne comprese tra il colle del Buonuomo, all' estremita australe del monte Bianco, e quello della Spluga: e alquanto piu che non ne possegga la Svizzera. Parte piu stretta e piii elevata del sistema, si sparte longitudinalmente in due catene principali che riunisconsi un momento nel nodo centrale del Gottardo, per crescer j»osc!a in diver- genza. — La catena meridionale ci offre quattro massi: quello del monte^Bianco., col suo picco centrale di 479^ metri, punto piu alto dell' Europa, colle sue guglie slanciate, colle venti sue ghiacciaie, co' suoi campi di nevi perpetue ; i suoi fianchi, che cadono da un' altezza immediata di SGgS metri, mandano giu V Arve e la Dora Baltea. II masso del monte Rosa., 4621 metri, e del Cervino o Mat- terhorn., ^5o2 ; degno rivale del precedenle, quasi tocca air altezza di quello e lo sapera in massa ed in estensione : manda al Po la Sesia. Questi due massi formano insieme quelle che gli antichi chia- mavano Alpi pennine. I principali colli, tutli elevati, sono : il colle del Bonuomo., 2446 metri; il colle della Segna., 2^62 metri ; il colle di Balme, 2802 metri ; il colle di Ferret., 2829 metri ; il colle del Gigante, 3436 metri, celebre pel soggiorno e le esperienze dell' iramortale Saussure ; il Gran San Bernardo ( mons Penninus 2428 metri, col suo ospizio ed i suoireligiosi ; il colle del monte Cervino^ 375 ALP 3384 melri; infine il colle di Monte Moro, 2725 metri. Se le Alpi pennine porlano i picchi pivi pro- minenti, le Jlpi leponzie, che foniiano i gruppi terzo e quarto, piesentano la pid alta elevazlone tlella base ossia del terrapleno sal quale posano le sommitH isolate. Col masso del Gottardo, s' abhas- sano i punti saglienli ; il monte Leone o Sempione ba35ib metri: intorno al Gotlardo propriamente detto sono nieno elerati ancora,ne il Fieudo iiiisura piu di 3076 melri. Impoitanli sono i tiumi : il Tichio e la Tosa, il Rodano e la Reuss. 11 quarto masso, quelle d' Adula, csiendesi dal passaggio del Gottaido sin a quelle della Spluga, e vi si puo citare il Piz Falrhein o Fogelberga, di 33i3 metn, alle sorgenli del Reno ulleriore. Colli principaU delle Alpi leponzie vogliono dirsi : il Sempione, 2006 metri; il Gries, 2384 metri ; la Furca, 2656 metri, il Gottardo, 2076 metri; il passo del Luckmanier ; il Bernardino, al lago Maggiore ; la Spluga, allago di Como. Quesii due ullimi sono grandi strade, come il Goltardo ed il Sempione. — La catena set- tentrionale o delle Alpi calcari s' innalza verso levante e tocca il suo massimo presso il San Gottar- do. Quivi non piu piccbi, non piu guglie ; la giogana, menofrastagbafa,afretla maggiormentele fonnc qua- drate di un'immensa muraglia, alcune tratte della quale ofifrono una linea continua di quasi Sgoo metri di altezza. Profonde valli trasversali la tagliano sino alia base ; e la cbina meridionale e molto piu ripida delPaltra. Vi si possono segnalare sei massi : i.° il Ciahlese col Buet, 3109 metri; e la Dransa per fiume ; 2.° le Alpi Berno Faldesi, coi Diablerets, 3 1 10 metri, ecc. ; 3.° V Oberland Bernese, colle masse calcari della Jung frau ( Fergine ) , 4181 metri, cbe bene si raerita il suo nome ; del Monaco, del Grande Eiger, ecc, che quasi tutti superano 3900 metri. Questo gruppo, cbe aduna in un angu- sto spazio tutie le bellezze delle Alpi, divenne da gran tempo un luogo di pellegrinaggio obbllgato pei viasgiatori di tutti i paesi ; ^."^ le Alpi Surene, col ALP 374 Galienstock, 37o3 metri, 5.° le Alpi Claride o di Glaris. col punlo prominente del Dedi, 3586 metri; 6." finalmente la triplice catena del monti d'Appen- zel.colVAlio Sentis, 2470 metri, da cui discende la Thur. Le grandi comunicazioni si fanno per le tre gran \allee cbe abbiam detto : per le altre, citeremo il colle di Goleze, il Sanetsch, il Rawyl, ecc. Alpi Rezie . Dalla Spluga slno al passo del Brenner e delle sorgenti deir Avisio, formano que- ste una massa rotonda, piu larga del doppio, un po'meno elevata, ma di piu complicata strutlura delle Alpi elvetlcbe. La catena centrale primiliva, in- nanzi spartlta, nei Griglonl, in due parallele, presto ripiijlia nel Tlrolo la sua natura masslccla. Essendo le p'ianure di Verona per 490 metri piu basse di quelle di Monaco, la china ineridionale, ad onta della sua gran lunghezza, sembra piu ripida. Gomin- ciano a predominare le valli longitudinali ; ma T El- sack e TAdlge formano la valle trasversale pluestesa delle Alpi. Si possono nelle llezle dlsllnguere circa .•?ei masse, due nella catena centrale e due in clascuna delle catene laterall. Nella catena centrale: i." le Alpi dei Grigioni.col monte delle Disgrazie, 3676 metri, ed il monte deW Oro, 3212 melri, 2.° il mas- so degb OEzthalere Stuhenferner, s'innalza 3765 metri^ nel JVildspitz. Nella catena settentrionale, due massi ; 11 primo porta i nomi di Arlberga e di Forarlberga ; V Oloc hvogel s'lnnalzaa 2583 metri; il secondo coniprende le^/;)i iat'are^i propriamente dette, col Zugspitz, di 2955 metri. Nelle masse calcari meridionali^due gruppi egualmente; quelle deir Ortler, 8918 melri, colle sorgenti delF Adda o deirAdlge; quelle del\e Alpi tridentine, collaMar- molata dl 35o8 melri e le sorgenti della Brenta. I colli delle Alpi dei Grigloni sono 11 Jiilier, V Albula, la Scaletta, lulti di oltre a 2Z^o metri ; la Maloia la Bernina. In poco numere sono le comunicazioni nel Tirolo : due grandi strade militari servono a passare dl Germanla in Italia. Alpi Okientali. S'apre la massa e si divide; le catene si slontanane e si biforcano , separate da numerose valli longitudinali ; le clme e Ic creste s*" abbassano e perdono 11 lore carattere alplno . AlPaltra estremita, le Alpl,senza valli longitudinali, ci presenlavano la massima compaclhi della massa ; quivi , 11 massimo scostamento e Tapertura mas- sima. Le catene cenlrali e setlentrlonali formano insieme una grand' ala che porta il nome islorico di Alpi noriche , da quelle di Noricum , che presse i Romani avevane le province che traversa- no. — La catena centrale puo dividersi in tre parti. La prima corre dal Brenner sine alle sorgenti della Mar; e la massa del Glockner, 3900 metri, rultime de'gran colossi delle Alpi. Nella seconda, la catena si bit'erca in due parallele, separate da lun- ga valle che termina al Danublo ; la settentrionale continua a portare il nome di Taurn e s' innalza sino a 3i83 metri; la meridionale si denemina delle Alpi stirie, e sorge nel Sirniz Alp a 2338. — La catena settentrionale e anch'essa spezzata in tre gruppi corrispondenli: il primo forma le Alpi di Salisborgo, col JVatzmann, 2924 metri; il secondo comprende 11 Salzkammergut, colle sue sabne, coi suoi luoghi plttoreschi, di 2924 metri, e le sommita Dachstein e del Hochkreuz, di 2728 metri. La parte erientale di questo gruppo, senza denemina- zione generale, fa parte delle Alpi austriache, cbe nel Gran Priel presentano una vetta di 21 44 metri. Finalmente nel terzo, in cui viene a merire il siste- ma, nomlnansi ancoral Gamser Alpen e VOetscher di 1950 metri, isolate in marglne alia catena. — La catena meridionale costitulsce un' altra ala, sog- getta ad una bifercazione analoga a quella della ca- tena centrale, ma di rami melto piu divaricatl. Cem- ponesi pur essa di tre parti: le Alpi carniche, o deW Alta Carintia, di 2535 in 2730 metri, notablk per Taridita e la degradazione delle cime, le cui recce calcari sembra che abblane sofferto di ferti modificazioni per le svolglmente di vapori caldi ; mandano all' Adrialico la Piav'e ed 11 Tagliamento. Piu a levante ceminclano le Alpi giulie, dlvlse \n due catenette, la prima delle quail, il Mons Clau- dius degli antichl, e continuaziene delle Alpi carni- che e petrebbe assumere il nome d' Alpi della Bassa Carintia; sorge a 2i44 "^^^^^^^ * seconda, le Alpi glulle propriamente dette, comincia al Terglou, 33 1 2 metri, ultimo de' gran picchi nevosi che ram- menti le Alle Alpi, e termina alle Schneeberga, 2273 metri, sotto il meridiano di Trieste. Cola bi- forcasi come la setlentrionale ; ma quivi si puo sta- bilire r estremita delle Alpi, perecche il rame occl- dentale che tocca 11 mave a Fiume ed in appressu fiancheggia 11 lltorale sine a Narenta, sette il nome di Monte Capella, d' Alpi dinar iche, appartiene evidentemente al slstema delP Eme. — Nelle Alpi orlentall 1 passaggi diventano piu faciU e plunume- rosl ; quindl non indlcberemo che le comunicazioni maggieri. Nelle Alpi noriche, 11 Taurn di Rastadt, i65Traelri, ed il passe d[ Rottenmann, 1734 metri ; il Sominering, 955, tra Vienna e la Stiria ; nelle Alpi 575 ALP carDiche, il Tarvis, tra la Drava eel il Tagllamento, 869 metri; il Predily 11 70 metri, tralcio delPultimo verso r Isonzo ; nelle Alpi della Bassa Carintia, il Leohelt i3i2 metri; nelle Alpi giulie, il colle di AdelsbergUy 702 metri, grande strada da Trieste a Vienna per Lubiana ; finalmente F ultima strada costruita, quella di Maria Luigia, 920 metri, da Fiume a Carlstadt, nelle Alpi dinariche. RiccJiezze Thinerali. — Le rocce primitive, fendendo la corteccia della terra, partorirono nelle Alpi quasi tutte le rocce di sedimento che la com- pongono. Le rocce eruttive antiche v"* hanno pure i loro rappresentanti ne' basalti e nei porfidi del Ti- rol© meridionale, nelle trachiti della Stiria ed altro- ve, ma in nissun luogo si trovano tracce di lave colate. In tutti i punti della catena, numero grande di luoglii sono lo scope costante delle escursioni dei mineralogi che vi raccolgono le piu belle e le piii rare specie. Pero le miniere lavorate sono poco nu- merose , avuto riguardo all' estensione di quelle montagne. Da questo lato, il gruppo orientale e il piu ricco; Pelvetico il piu povero. Citeremo le mi- niere di piorabo di Pesey e Macot, in Savoia, e di Bleyberga, in Carintia ; il ferro della Stiria, della Carintia e della Carniola; il rarae d'Agordo in Ti- rolo ; il mercurio d' Idria a greco di Trieste ; Toro di Macugnag^, appie del monte Rosa; I'oro e Par- gento del Rathausberga, in Salisborgo. Abbonda il sale nella catena calcare settentrionale : si sa Fim- portanza degli scavi di Hall in Tirolo, di Berchte- sgaden e d' Hallein in Salisborgo, Idografia ;fiumi, lagJii. — Copiosissime sono nelle Alpi le sorgcnti d'' acqua minerale ; piii fre- quenti sulla china settentrionale. Molte godono di raeritala riputazione . — Abbiamo gia nominato la gran parte dei corsi d' acqua di qualche impor- tanza; staremo dunque contenti al fare in questo luogo alcune osservazioni sulla disposizionc generale dei bacini e delle maggiori linee idrografiche. Tutle leacque delle Alpi \anno in qualtro bacini general), tre de'quali apparlengono al Mediterraneo ed uno airOceano. Quatiro gran fiumi, il Fo^ il Rodano, il Reno ed il Daniihio, raccolgono nel letto loro tutte le acque di quelle montagne per versarle nei rispettivi mari, V Adriatico, W Mediterraneo occi- dentale, il tnare del Norf;, il mar Nero. Alcuni fiuraicelli costigiani delle Alpi occidentali e delle Alpi carnlche sono soli dispensati dal portar loro tribute. La linea di spartimento delle acque tra i due declivii principali appartiene alia catena cen- trale sino al Glockner ; passa poi alle Alpi carniche. Tre gran nuclei idrografici veggonsi dinotati dalle fonti dei gran fiumi : il nucleo del Viso, alle sor- genti del Po ed in parte della Duranza ; il nucleo del Gottardo, alle sorgenti del Reno, del Rodano e del Ticino; ed il nucleo della Maloia, alle sorgenti deirinn. Quelle del Gottardo merita sopra tutti Tattenzione: la sua posizione centrale, Televatezza della base, il numero e Timportanza dei corsi d'acqua che vi hanne origine, la sirametria che presede al loro ordinamento, tutto ne fa il punto idrografico piu osservabile delle Alpi, forse dell'Europa intiera. 11 numero degli affluenti che le Alpi mandano ai quattro gran fiumi sopraddetti e ragguardevole. — I laghi delle Alpi ne sono insiememente une dei caratteri distintivi ed uno de'piu begli ornamenti. Quelle vasche uniformi riposano la vista stanca delle linee contrastate e delle scene grandiose, ma deso- late, delle alte parti della catena ; svolgono la pro- spettiva e schiudono quelle lontananze rairabili ove ALP 376 rocchio abbraccia ad un tempo le bellezze di tutte le zone, dalla calda vegetazione della region sempre verde, sino ai campi gelati di quella delle brine eterne. Nulla in Europa uguagha forse I'incanto dei siti che presentane i laghi deir Alta Italia. Men numerosi, men allungati, ma piu profondi di quelli dei monti scandinavi, i laghi delle Alpi non sono dispersi, come questi ultimi, sopra i molleplici ri- piani della catena; tutti, quasi, scavati a'suoi piedi e ricevono ne'loro bacini i fiumi biancheggianti delle ghiacciaie (i), che V\ si riposano del loro corso turbinoso per uscirne piii pari e piu tranquilli. Si possono dividei-e i laghi delle Alpi in due classi : i laghi montuosi, situati nella regione delle colline e delle alte pianure, fuori della catena ; ed i laghi alpestri, posti in tutto o in parte nelle stesse catene alpine. I primi sono particolari alia china settentrionale. Generalmente piu piccoli, piu espansi, men profondi, men pittoreschi, occupano tutti Talli trasversali, ma non danno il passe a nissun fiume considerabile. La loro elevatezza e quella degli acre- cori, 4oe metri in Isvizzera, 6ee in Ba\iera; Paltezza dei monti che li circondano, Boo in 600 metri sopra il loro livello ; la profondita loro da 3o a 160 metri. I laghi alpestri si trovano sur ambi i fianchi ; la piu parte sono trasversali, ed allera mettono cape nelle pianure; alcuni soltanto veggonsi longitudinali, ed intieramente nelP interne del sistema, come i laghi della Carintia, di Brienz, ecc. ; piu pittoreschi, piu selvaggi, piu incassati ; appena di sevente le pareti perpendicolari che li fiancheggiano lasciano sulla ripa un punto al pie del viaggiatore. I monti che li signereggiano s'innalzane da 2000 in 3eoo metri sopra le acque lore. La elevaziene n'e di circa 65 in loe metri dal late settentrionale; 3o in 4© sul meridionale; la loro profondita, che misura 160 in 35o metri nelle Alpi elvetiche, 100 in 200 nelle Alpi rezie e noriche, pare proporzionale alPaltezza dei punti prorainenli della contrada nella quale si tro- vano : nella regione degli alti picchi, alcune misure danno anzi al lago Maggiore 600 metri. — Una terza classe di laghi e di peca importanza in gee- grafia ; non, farerae che indicaria, ed e quella dei piccoli ammassi d"* acqua che s' incontrano nelle piu (i) Nella linea delle Alpi, stante la grande altezza di quelle montagne, troviamo le sommita di molte perpetiiamente coperte di neve. II punto ove comincia la linea delle nevi deve necessariamente variare in estate ed in inverno ; ma anche nella state piu calda si trova sempre la neve ad altezza variabile secondo le circostanze locali. Quelle gran masse di neve e gelo chiamansi generalmente ghiacciaie; termine pero piu propriamente applicato alle masse di neve che precipi- tano nelle valli e quivi formano immensi ghiacci, talora presentando una superficie pressoche piana, taPaltra, quando ripido e il pendio, esibendo ampie fessure e varieta di forme assai fantastiche. Que' monti di neve e ghiaecio sono le sorgenti d' alcuni de' maggiori fiumi deir Europa. Scendono di sovente nelle strette valli trasversali considerabilmente sottane alia linea delle nevi permanenti. Conosconsi meglio di seicento ghiac- ciaie : diverse porzioni di quelle gran masse portano nomi particolari e variano in lunghezza da una lega a cinque, sei o sette. Sono molte ghiacciaie di grandezza maggiore ^ in larghezza variano da un quarto ad una lega, e molte stimansi della grossezza di 3o in aoo metri : per un calcolo, pare che le loro superficie aggre- gate importino da i3o leghe quadrate. Una delle piii terribili calamita cui sieno esposti gli abitanti delle valli alpine, si e I'improvvisa caduta di masse immense di nevi che spesso cagionano spaventevoli danni. Son» generalmente chiamate valanghe e talvolta hn'ine. I 5^^ ALP alte vette tlelle Alpi ad un'altezza di 1800 in 2800 metri alia sorgente dei fiumi e sopra quasi tutti i gran colli. Li chiamiamo lagJii alpini, e ne sono esempio quelii del inonte Cenislo, del San Bernar- do, del Gottardo. Se ne contano nelle Alpi 60 e piii. Clinia. — Le Alpi, innalzandosi neiratrao- sfera, traversano strati d'aria d'ogni temperatura, e per conseguenza presentano, dalla base alia cuiia, il contrasto'di tutli i climi e di tutte le vegctazioni. Esaminando il sunlo delle relazioni climateriche delle Alpi,vedesi che la temperatura media delPanno, alFestremita libeccio delle Alpi stesse (Marsiglia, Avignone), e considerabile ; Finverno specialmente quivi e dolcissimo. Nelle pianure della Lombardia, la media annua e piu bassa, rinvenio proporziona- tamente piu freddo, Testate caldissimo, Gli estremi, giusta lunga serie d' osservazioni fatte a Milano, sono 27° e — 12°. Le Alpi marittime e gli Ap- pennini impediscono Finlluenza del mare sulla Lom- bardia ; il suo clima se ne risen te e accostasi ad un clima continentale. Ad un'altezza di 1000 metri (il Peisseraberga), trovasi nelle Alpi la temperatura media di Sloccolma ; pero con inverni piu miti ed estati men calde che in quella citta, A 2000 metri (il San Gottardo), ed a 2600 (il San Bernardo), la temperatura media e piu bassa che al capo Nord ; riesce di 12 gradi sotlo zero in cima al monte Bian- co, giusta un calcolo probabile. Puoi dnnque nelle Alpi percorrere in un sol giorno altrettanti climi diversi quanti ne sono dal Mediterraneo sino agli estremi liti settentrionall deirEuropa. — Conside- rabile e al mezzodi delle Alpi la quantita annua delle acque piovane. 1 venti di mare, d' ostro e di libeccio, menando un'aria dilatata dal calore e carica di vapori, vengono raccolti in quel vasto ricinto seraicircolare di picchi gelati, V\ si raffreddano, vi si condensano, e danno luogo a frequenti ed abbon- danti acquazzoni. Numerose osservazioni fatte in piu siti appie della catena danno una media annua di 5o in 60 pollici d"'acqna ; ne cadono presso a 100 in alcuni distretli del Friuli ; quantita straordinaria per FEuropa. AlP occidente, la quantita delle acque di pioggia e men considerabile ; cresce nelPinterno della catena, il che e pur vero, sebbene in grado minore, della china settentrionale. La minima quan- tita cade a levante, come si poteva attendere, stante la lontananza del mare. — H limite delle ne^>i per- manenti si trova sui dorsi settentrionall delle Alpi a 2670 metri sopra il mare; sul declivio meridionale s'innalza, al monte Rosa, sino a 3ooo, ma s'abbassa a 263o Ycrso Toriente. Si puo ammettere come ter- mine medio 2790 metri, vale a dire una differenza di 120 metri tra i due dorsi; al di la di questi iimiti tutto e neve. Se ora si rifletta cheTaltezza della maggior parte delle vette soprannominate ol- Irepassa siffallo limite, e spesso di molto, si vedra che una gran parbe delle Alpi va vestita d'unim- menso mantello di nevi perpetue, offerendo tutta la poverta e Puniformita della zona polare, in mezzo alia pingue e verdeggianfe natura della zona tcm- perata. — Una ventina di grandi gruppi nevosi lasciano giu dei lor fianchi scaturire meglio di 600 ghiacciaie, pareccliie delle quali hanno cinque in sei leghe di lunghezza colla larghezza di tre quarti : queste masse enormi di ghiacci, che talora misurano piu d'una trenlina di metri in grossezza e qualche volta anche 160, discendono nelle valli coltivate. Le ghiacciaie, come i laghi, sono un attributo delle Al- pi; molto numerose e meno considerabili sono nei raonti scandinavij i Pirenei non ne offrono che rari ALP 578 eserapl; non se ne sanno negl'Imalala, ne nelle Ande. Flora; Fauna. — La vegetazione nelle Alpi e robusta e vigorosa. I monti avanzati specialmente sono coperti di folle sclve e di pingui pascoli ; alcune parti delle Alpi a scirocco partecipano della magrez- za della flora mediterranea. — Si possono sul tianco delle Alpi distinguere cinque regioni botaniche. La prima e quella degli alberi sempre verdi, ca^rattcriz- zati dair olivo, dal fico, ecc. Non esiste che alle falde meridionali, dal livello del mare sino alPaltezza di 3oo metri. La seconda e la rcgione del castagno e del noce, da 3oo a 480 metri. Non si trova pur essa nel suo intero sviluppo se non sul clivo australe. A tramontana e caratterizzata da noci ; e la regione de''fruttai e della vite. Vi si coltivano i cereali del mezzodi come quelli del settentrione. La lerza re- gione diremo quella del faggio e della quercia, da 800 a 1450 metri ad ostro, e da 680 a 1260 a borea; vi crescono altresi I'olmo, il frassino, Talno ed alcune conifere. Le piante sono analoghe a quelle delle pia- nure del settentrione deir Europa ; vi prosperano ancora i cereali. La quarta regione e formata dalle conifere ; il larice { larix europaea ), Fabete rosso (abies excelsa), il bianco (abies pectinata ), il comune (pynus syhestris il pino selvatico ( pinus cembra). La maggior parte dei vegetabili di questa zona sono analoghi a quelli delFalto norte delF Eu- ropa; vi si trovano ottimi pascoli, ma non Fagricol- tura. A mezzodi questa zona estendesi tra 1460 e 2i5o metri: a tramontana, da 1260 a 1750. Quivi cessano le abitazioni d'inverno; tuttavia incontran- visi alcuni villaggi; San Verano, Sempione, Sils. La quinta ed ultima regione, la regione alpina, finisce al limite delle nevi. La parte inferiore e an- cora coperta di arbusti, tra' quali tiene il prime grado la rosa delle Alpi (rhododendron hirsutum e ferrugineum ), che tien luogo de' salici e delle betuUe nane delle alpi scandinave. La parte supe- riore e coperta di un' erba corla, elastica e fitta, smaltata dei fiori piu splendidi, che sembrano tanto maggiori quanto piii corto e piu tozzo n' e lo stelo. I'utte queste piante sono perenni e munite di forti radici. A tale altezza, piu non sono abitazioni fisse ; alcune capannucce servono di riparo al pastore che per tre mesi delF anno viene a pascervi le sue pecore e le sue capre. — Ne la fauna delle Alpi e meno variata della sua flora ; i laghi ed i fiumi alimentano gran varietu dipesci; il numero delle specie d'uc- celli e proporzionatamente maggiore che in ogni aitro luogo delF Europa. S'e notato che certi mara- miferi vi sono piu fortemente costituiti che altrove; cio s' applica soprattutto all' orso ed al camoscio (antilope rupicapra) delle Alpi, paragonali a quelli de' Pirenei ; vi s'incontrano il lupo, la volpe, la lin- ce ; il capriuolo ( capra ibex), razza in oggi quasi distrutta, lamarmotta ( arctomys jnarmota), nota- bile pel lungo sonno invernale; il terribile Zaem- mergeyger, o avoltoio delle pecore (gypaetos barbatus), formidabile, dicesi, anche ai fanciulli, e Faquila delle rupi ( aquila fuha) fanno nelF alte vette delle Alpi la loro abituale dimora. Abitanti. — Gli abitanti delle Alpi non ap- partengono ne alia medesima razza, ne ad un mede- simo corpo politico. Al detto di Bitter, vi si contano due milioni di Celli o Gael, un milione d'ltaliani, tre di Germani ed uno di Slavi. Di questi sette mi- lioni ve n' ha uno e mezzo di paslori ; il resto attende a'mestieri e alF industria. Cosi le tre grandi razze delF Europa centrale dividonsi I'impero di quelle 379 ALP montagne. I Celti francesi ed ilaliani occupano la parte a maestro, Foccidente e tutto il mezzodi; i Germani, tutto il settentrlone ; gll Slavi, Foriente. La linea di spartimento tra F italiano ed i dialetti romanzi, celtico e francese, passa lungo il Varo, segue la cresta della giogana sine al Viso, discende nella pianura a Pineruolo, risale la Val Sesia sino al njonteRosa, dove cominciano i dialelti germanici. Piu lungi, essa linea separa F italiano dal tedesco, seguendo la cresta pelGottardo e per la Spluga sino alFOrtler, poi per la valle delFAdige sino a Bolzano e per le Alpi carniche sino a Ponlafella, dove com- parisce lo slavo. La linea di contatto del tedesco col francese parte dal Rosa, passa per Siders nel Vallese, e traversa le Alpi bernovaldesi. Quella che separa il tedesco dallo slavo segue la cresta delle Alpi nori- che,cominciando dalGlockner. 1 Grigioni della valle delFInn parlano il romanzo ei il ladino, due dialetti d'una medesima lingua, sorella o figlia che si voglia della latina, usitata presso gli antichi Rezii e forse appo gli Elruschi. — Intorno a' costumi degli Alpi- giani, udianio come ne parla il conle Francois di Nantes. « Nelle sterili e losche con trade delle Alpi, vedesi uno spettacolo mirabile, Fuomo alle prese con la natura, lotlando contro tutte le sue asprezze e trionfando de''suoi rigori a forza d'industria e di pazienza. Lidarno un territorio ribelle non ofire a'suoi lavori che piani dirutli e chine scoscese ; ei costruira con pietra secca e con pezzi di roccia le sue mura di sostegno per conservare il magro ter- riccio che puo il suolo somministrare ; e se il portino seco i Iraripamenli, andra a cercare quelF elonento in fondo alia valle, sel portera nella gerla, e il ripri- stinera nel luogo che occupava. Cosi il montanaro crea un suolo fertile in seno alF aridezza c miete negli abissi. Un precipizio lo separa dalla corrente d^una fontana ; alcuni abeti incavati, sospesi in aria, gli condurranno a casa quelFacque salutari, e prov- vederanno ai bisogni della famiglia, delle stalle sue, de' suoi orti, de'suoi prati; daranno moto adalcune piccole usine da lui medesimo costruite ; e la mac- china costosissima eretta a Marly da un gran re, sarii superata dalF industria d' un scmplice montanaro. Indarno spiega contro di lui tutta la sua asprezza un inverno di sei mesi ; chiuso nella sua stalla, sotlo un tetto di paglia coperto daventi piedi di neve che lo rendono impermeabile alFaria, non ne sentira i danni ; ei vivera in mezzo a' suoi armenti, in una dolce temperatura, riscaldata da piu centinaia di bocche di calore. Vivera del latte delle sue pecore, si pascera della carne de''suoi castrati, si coprira delle lor lane. Per comunicare nelF inverno coUe diverse parti del suo stabilimento, vincera le nevi, portato sopra ampie scarpe di corda, oppure scavera sotto di esse lunghe e fredde gallerie. Sa sdruccio- lare a piacere sopra chine scoscese , o reggervisi immobile co"" suoi ramponi. ColF aiuto loro, egli ara, semina, falcia o miete. Se scorge sulla cima dei monti un albero necessario alle sue coslruzioni, vi si porta solo ; altacca con F ascia un faggio secolare, immen- so, appie del quale egli appena F e fatto visibile. Dirige la caduta di quel colosso verso un declivio gelato, sul quale lo fa scorrere sino alia sua abita- zione, dopo averlo spogliato de'rami. Ritenuto piu spesso nella sua stalla, quivi s' instruisce, s"* incivili- sce, ammaestra i figliuoli ed i servi ; tiene scuola per essi. Professore il piu elevato e piu innaccessi- bile che vi abbia sul globo, non terae che F univer- sita ilprecipiti dalFalto della sua cattedra, che gli prescriva un modo d'insegnamento esclusivo, che ALP 38o raisuri al proprio braccio gFintelletti e ad ognuno dica : Qua ti fermerai. Non e aggregato a corpi ne vuol esserlo; non e professore reale ne imperiale. Cola non e ne fanatico, ne spione letterato, ne inspettore affi- gliato per denunziarlo. Non vi si conosce quel regime violento che limita le nostre facolta, e melte in iscala le loro opere. Se nelF inverno si presenti alia porta del suo tugurio un fanciullo softierente ed agghia- dato, ei nol rimanda, dicendogli : 11 ciel vi benedica! Al contrario, lo riceve, Faccoglie e gli dice: Mettiti qui, al coperto, mangia, studia, lavora ; ne il riman- (iera a' suoi parenti se non passata la caltiva stagione. Tale la vita del pastore di Queyras nelF inverno. Ma allorche il tordo, messaggere de''bei giorni, an- nunzia col suo pispillare il ritorno della primavera; allorche le auricolarie, le viole speronate, sfoggiano le giovani lor corolle sulla verzura nascente ; che gli arieti, agilati dalla stagione, saltellano per la stalla, e le api provano nelF aria le ali ancora intorpidite, ei prende parte alF allegrezza universale. Saluta egli quella Provvidenza che rende alia terra il suo orna- mento, Fale alFinsetto, alFuccello la voce, il senti- menfo di un' esislenza novella alF uomo , ed alia natura intiera una gioventu sempiterna. Conta gli agnelli nati nella sua slalla F inverno; pesa le lane filate da' suoi figliuoli e dai servi; misura i panni che hanno fabbricato, i virgulti che hanno foggiato in panieri ed in canestri ; riconosce che se ne sono accresciuti gli averi, e che la sua industria ha trion- fato delFinclemenza dell' aria, delF asprezza della stagione. Allora fa uscire il suo gregge ; sale con esso sul primo ripiano della montagna, gia spazzato dalla neve: vi trova un'altra casa, o piutlosto un riparo di primavera nel quale si stanzia. A mano a mano che squagliansi le nevi, egli ascende sopra rialli piu elevati, sinche perviene appie della ghiac- ciaia che forma il limite del suo podere. Cosi, ogni anno, e secondo la stagione, ei visita le sue diverse dimore e vi fa i suoi quatlro viaggi. Monarca pasto- rale, ha il suo Rambouillet, il suo Compiegne, il suo Fontainebleau, i suoi equipaggi ed i suoi carri. In- vece di strascinarsi dietro una corte avida, si spinge innanzi un armento utile. Non teme F invasione de' suoi vicini: ghiacciaie e deserti lo difendono con- tro F ambizione de' paslori vicini. Non contrae con essi una sacra alleanza per impedire agli arieti di belare. Allorche quel pastore scenda alia citta, lo conoscerai dall'abito antico col colletto diritto ed i paramani fessi, dalle tre camiciuole, dalle brache corte, dalle calze di lana bruna, dalla parrucca di lana coperta da un cappelluccio a tre punte, dalla calzatura ferrata, dalla statura alta e ferma, dalla voce sonora, dal ginocchio inflessibile. Vedendolo dirai : Ecco un uomo, un uomo di natura primitiva, come le rupi che F hanno veduto a nascere. Che se le sue bisogna di pascolo, di bosco, di servitu, d'acque, lo chiaiiiino alFudienza del signor prefetto, potra bensi sdrucciolare sul paviniento di sua eccellenza, perche non credette che il pavimento d'una stanza dovesse somigliare ad una ghiacciaia, ne s'e munito de'suoi ramponi: ma se gli si piegano le gambe, la lingua non inciampa. Espone semplicemente il fatto; dice il diritto, cita i decreti. Sa la sostanza e la forma, intende il petitorio ed il possessorio, conosce la pro- cedura. Ha speso i suoi inverni nello studio de' sette codici; ti citera il libro, il capitolo, Farticolo ed anche il commento. Se gli accordi cio che viene a domandarti, non ti ringraziera, perche crede che la giustizia amministrativa sia un conto nel quale Famministrato ecreditore ed il magislrato debitore. 58i ALP ALP 583 Masenon T ascolli, se non i'iulendi, quauluiique chiaro sia il suo negozio ed il suo linguaggio nalu- rale, se lo rimandi al commesso perche, giusla Tuso, le ne laccia un rapporto compeiidioso sur un punto semplicissimo, se n' andra senza \edere il commesso, senza lagnarsi, seiiza moiraorare un-x sola parola. Non tornera, nol rivedrai piu ; ti disprezzerii come si disprezza un debilore che domanda ua termiue, o che lallisce al debito sacro della giiistizia. " Jppartenenza delle Alpi. — Le Alpi occi- dentali appavtengoiio alia Fraucia ed alia Sardegna ; le Alpi elvetiche alia Svizzera ed alia Sardegna ; tranne una legger lista a settentrione dominata dal- la Baviera, lutto il rimanente obbedisce air Austria, e forma la gran meta delle Alpi. ALPI (Strade delle). E questo il piu dureyol monumento della sua potenza e della sua politica che abbia eretto Napoleone. Quattro vie, praticate per mezzo alle Alpi, servono alle coniunicazioni della Savoia, della Francia e del paese di Vaud col- r Italia. - Descriviamole in brevi parole. - La strada del Sempione parte da Glys, presso lasponda sinistra del Rodano, 1/4 di lega ini'eriormente a Brig, tra- versa il torrente della Sallina, sopra un ponte d' un solo arco, di 27 raetri e mezzo, di legno, come tutti •^li altri di questa strada che hanno qualche estcn- sione, e si svolge poi sopra due poggi sin superior- mente al casale di Riette, dove incontra la ialda della monlagna di Brig, sul fianco della quale ascende per znezzo ad una selva di phii ed abeti, uscendone sotto il capo di Gauther, dove incontra F antica strada, in riva ad un precipizio profondissimo. Quivi cominciano i precipizii ed i siti pericolosi per fre- quenti valanghe. Nella valle di Gauther, traversa un torrente sopra un bel ponte di 23 metri d'apertura. Dopo serpeggiato ne' prati, la strada segue la sponda sinistra della valle di Gauther sino al capo di Roth- wald, rientra nella gola della Saltina, traversa la galleria di Schalbet, lunga 33 metri, e s'avanza per mezzo a prati elevati, verso il passaggio piu a picco e piu difficile che si trovi sotto la ghiacciaia di Kald- wasser alPestremita di questo passaggio si trova la galleria della Ghiacciaia, di 42 metri di lunghezza. Sin la la strada passa per una moltitudine di ghiac- ciaie ; si ofirono alia vista muri di sosteguo di grande altezza, come altresi de' grandi acquidotti che rice- vono e dirigono le acque cadenti in cascata dalle ghiacciaie. Alquanlo al di la, la strada giunge al suo punto piu alto, il colle del Sempione, sul quale ces- sano i larici, ma coperto di rododendri : questo punto sta 201 3 metri sopra il livello del mare. Vi e un ospizio pei viaggiatori, un offizio per la riscos- sione del pedaggio, ed a destra, in lontananza, Pan- tico spedale. Partendo da quel luogo , la strada discende verso il dorso meridionale; e ad una lega e mezzo dalla sommita, incontra il villaggio di Sem- pione, in fondo ad un'angusta gola formata da masse imponenti di rocce, interrotte da ghiacciaie imiiien- se. Piu innanzi, in riva alia Cherasca, si traversa la galleria d'Algaby, per entrare nella gola profonda della Davedra, tagliata a picco nel cuore della mon sotto la quarta ed ultima galleria dctla di Crevoia, n' esce per traversare la Davedra sopra tin ponle sostenuto in mezzo da una plla di granlfo alta ben 33 metri che spunta d' in mezzo il torrente, e sbocca finalmente nella valle d' Ossola, dove termina alia citta di Domo d' Ossola. AlP uscir da quest' ultima, come dalle allre gallerie, s' eutra in delizlose vallate, d'onde P occhio discuopre nere foreste di abeti, ghiacciaie, alte montagne di neve, il cui abbagliante splendore trincia vivamente V azzurro del cielo che pare minaccino. Questa strada, capolavoro delP au- dacia umana, misura 60G70 metri di lunghezza, cioe un po'meuo di i4 leghe, ed 8 metri di larghezza. La pendenza n'e quasi da per tutto inseusibile j percio riesce praticabile anche alle vetture piu pe- santemente caricate. Di dislanza in dislanza, e spe- cialmente in vicinanza ai punti piu pericolosi, si sono fabbricate case, in numero di uudici, che servon di rii'ugio ai viaggiatori. La strada del Sempione costo 6 anai di lavori e circa 4 mihoni alia Francia, avendo Tltaha sostenuto le spese dei lavori eseguili sul dorso meridionale. INapoleone la facea coslruire dal 1 80 1 al i8o5, ed e la sola per la quale si possa dalla Svizzera traversare le Alpi. Valanghe, massi di rocce dalle piogge slaccati, daaneggiano di so- vente questa magaifica strada, le cui riparazioni esigerebbero ogni aaao spese considerabili che i governi svizzero e sardo non hanno sinora voluto intraprendere. — La strada che conduce per la som- mita del Moncenisio, alto 1910 metri sopra il livello del mare, dalla Savoia ia Piemonte, passa per Lansle- borgo e Susa. Una volta erano i viaggiatori costretti a superare le allure piu scoscese a schiena di mulo o in portantina. Ma nel i8o5, Napoleoae vi fece co- struire serpeggiante una strada per le vetture che ha novejeghe di lunghezza colla larghezza di otto metri. E praticabile dalle vetture pur rinverno. Nel 181 5 passarono per questa strada scdicimila vetture e treataquattromila novecento muli. — Una tcrza strada conduce pel monte Ginevra, alto igSo n:!etri sul livello del mare, alia frontiera di Francia e del Piemonte, a circa cinque leghe da Brianzone, fortezza sulla frontiera del Delhnato, spartimealo delle Alte Alpi. — Ne place anche citare altre strade notabih delle Alpi, e prima di tutte la nuova stra- da milifare, costrutta a grandi spese nel 1821 dal governo auslriaco, la piu alta delPEuropa. Passaado attraverso il a^asso delP Ortler, apre uaa comuaica- zioae diretla importaate tra il Tirolo setteatrioaale e le piaaure di Milaao. E forse la piu bella delle Al~ ^i; sorge alP altezza iausilata di 2796 aietri, vale a dire al di sopra delle aevi perpetue, e non si sa quel che s' abbia a maggiormente ammirare, o le scene impoaeati che svolgoasi ad ogni pie sospiato, o Parte delP uomo che quivi spiega tutte le sue ma- raviglie. — V'ha la strada del Saa Gottardo che dal caatoae d' Uri coaduce a quello del Ticiao ; ma siccorne riesce difficihssiraa ed aache pericolosa in certi siti, segaatameate al poate del Diavolo ed alia scesa delPAirolo, non vi si ponno trasportare le mercanzie che dalla Svizzera vanno in Italia se non tagna ; solo taghando al vivo quel sassi che fiancheg- sulle beslie da soma. lanalzasi questa strada a 2683 metri, ed alP altezza di 2068 si vede un ospizio di cappuccini. — V ha la strada del Gran San Gottardo che coaduce dallago di Giaevra ia Italia, ed e la piu diretta per aadare da Giaevra a Torino ed a Genova : giano questa gola s'e potuto asseatare e per cosi dire sospendere la strada a lianco il torrente ; varcasi questo sopra due ponti, P ultimo de' quali sorge sopra una cateratta magnifica. La strada giunge poi alia galleria di Gondo, lunga circa i3o metri, e che verso il mezzo s'e illuminata mediante due grandi non praticabile dalle vetture, non serve che ai pedom ed ai somieri. Trattasi, per abbreviare la distanza, di aperture, traversa sopra un bel ponte di pietra il costruire una strada carreggiabile, che conduca d^al torrente di Fraschinovi, passa a Davedro, s' impegna paese di Vaud a Genova. — Vi ha la grande strada 383 ALP ALP 384 da Inspruck in Italia, clie nel Tirolo traversa il monte Brenner, alto igyometri. — V hanno lastrada da Bellinzona a Coira, per mezzo il Bernardino ; e quella cbe traversa la Spluga, praticabile alle vetture dapoi del i823 ; la prima conduce al lago di Lugano; V altra, al lago di Como. ALPI (ALTE), spart. di Francia, formato dalla parte S. E, del Delfinato, e da una piccola porzione della Provenza, fra 3" 3' e 4" 4^ tii long. E., e fra 44'' ii' e 45° 7' di lat. N. Conf. al ^. collo spart. deir Isero, all' E. cogli Stati Sardi, al S. coUo spart. delle Basse Alpi, e all' O. con quello della Drome. La sua lunghezza si valuta a 3i 1. dal N. E. al S. O. la larghezza media da 1 1 a 1 2 1. , e la superficie di 23o 1. q. , colla popolazione di iSaSgo abitanti. Trae esso il nome dalla tisica posizione delle Alpi, percbe quesle mon tagne vi s'innalzano a gradi dal S. al N. dallo spart. delle Basse Alpi, e da quelli della Drome e delP Isero sino alia Savoia e al Piemonte. Le masse enormi di questa porzione delle Alpi vi formano differenti gruppi. 11 punto piu elevato e il monle Pelvoux di Valloaise, ch' e a 43oo metri sul livello del mare ; il monteOian ba 3999 metri, e la elevazione media delle montagne e di u^^So. 1 colli o passaggi pei quali le valii comunicano fra esse sono qualcbe volta alle altezze di 21 45 metri. Quello del monte Ginevra, ove qualcbe geografo penso cbe Aimibale superasse la catena delle Alpi, sta a 1766 metri. La neve cuopre le montagne per sei od otto mesi. Le sommita piu alle si trovano nella parte N. dello spart., ove si veggono pareccbie ghiacciaie. Quelle della Berarda esser possono risguardate come il cenlro di questa porzione delle Alpi. La gbiacciaia del Cbardon va dalla Berarda alia gola di Saix, ed ba quasi una 1. di estensione. 11 monte Viso, dal cui fianco ilPo scorre verso r E , e gli affluenti della Duranza corrono al- r O., sta alia estremila orient, dello spartimento. Le montagne danno al suolo aspelto variatissirao. I iiancbi esposti al S. e spaccati dai secoli, sono quasi nudi edaridi. Verso il ]N. , al conlrario, vanno abbon- danti di fores te sino al punto in cui cessa ogni vegetazione, Le colline, cbe formano come il primo gradino di quelle masse enormi, sono men aspre e meno nude, essendo le une coronate da boschi cedui, le altre da pingui pascoli, ove dalla primavera all'au- tunno pascono le greggie cbe vi si conducono dagli spart. delle Boccbe delBodano e del Varo. Pareccbie, in favorevoli esposizioni, sono collivate, o piantate di viti. Queste colline formano, mediante i loro rami, quelle valU da cui la superficie dello spart. e da per tutto solcata. 11 clima vi e in generale sereno, e I'aria pura. La lemperatura variabibssima, percbe, essendo situato nel mezzo delle montagne, le cui sommita sono per molto tempo ed in certi punti sempre coperte di neve, i venti cbe scendono da quelle allure nelle valli, fanno qualcbe volta provare un freddo vivo e penelrante ; cb'e rigorosissimo nelPin- verno, e soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio. La primavera e fredda e piovosa, ed il calore ecces- sivo in estate, specialmente nelle valli ristrette. L'au- tunno, fresco e delizioso, vi si prolunga spesso sino al dicembre. Durante F inverno, ch' e di otto mesi n^Ue alle valli, gli abitanti sono privi di ogni comu- nicazione coi^loro vicini. Le grandini sono frequenti, e percio riescono i raccolti precari. Le procelle si fanno sentire dalprincipio di giugno alia hue d'ago- sto, imperversando ordinariamente per 3 ore. I venti principab predominanti sono il vento del N. o il bo- rea, il vento d' O. o il grosso vento, quello del mez- zodi o vento del mare, ed il vento d' E. o il lombardo. II vento del N., dope attraversate le ghiacciaie, cagio- na grandi danni nella primavera, II vento d' O. , che sofha ordinariamente dopo parecchi giorni di piog- gia, non dura che due o tre giorni, ma e impetuoso a segno di sradicare gli alberi e portar in aria i tetti delle case. II vento di raezzodi conduce la pioggia, e soffia principalmente d' inverno, in autunno ed in primavera. Spesso prende in un momento il luogo del vento delN., cbe gli succede pure subitaneamen- te, e percio vengono prodotte le instantanee alterna- tive del caldo e del freddo. 11 vento d' E. si fa sentire soprattutto da gennaro a marzo, e la sua azione mici- diale distrugge i cereali, se la terra non sia coperla di neve. Alcune mont. sono graniticbe, schistose, quar- zose e raicacee ; la maggior parte pero di calcare se- condario. I principali tiumi cbe hanno la sorgcnte loro in questo spart., sono,la Duranza, il Drac, la Ban- ne e la Romancbe. 11 JMeauge ed il Soyau, cbe vengo- no dallo spart. della Drome, si riuniscono al Buech cbe porta le sue acque alia Duranza, la quale riceve delpari quelle dell'Han'et, del Guil e di piu altri fmmi e torrenti. Vi si contano 36 laghi, i piu notabili dei quali, quantunque poco considerabili, sono quelli dei Cristalli,il Moutier, il Leirien e quello di Orciers, tutti sopra montagne o sui loro tianchi. Vi sono allresi varie paludi, alcuna delle quali contiene torba eccellente. Si fecero molti canali d' irrigazione. II suolo e ritagliato da valli che i fiumi principali irri- gano e devastano, e da vallette e da gole che vi melton capo per tutti i versi. Questo spart. si puo dividere in quattro principali bacini, che sono quelli della Duranza, del Guil, del Buech e del Drac. Esso e assai ricco in praterie, le migliori essendo general- menle quelle delle Alpi. Si formarono pure in qual- cbe canlone de' prati artifiziali. Molte sono le vigne che danno un vino mediocre. Vi si colli vano cereali, patate, canapa, lino, rape, poca robbia, ecc. Gli alberi fruttiferi sono comuni. Vi si fa dell' obo di noce. Se ne valutano i boscbi a 56ooo tornature. Fra i piii comuni alberi contansi il larice, il pino, il frassino, il tigbo, il castagno e 1' acero. Pochi sono i cavalli che quivi si allevano, preferendosi i niuli e gli asini. I buoi e le vacche sono di piccola razza, quanto grandi vi sono le pecore, cbe danno una carne eccellente ed una lana stimata. Vi abbonda il selvaggiume. 1 fiumi ed i laghi somministrano buoni pesci. Contansi fra le produzioni minerali rame, piombo argentifero, zinco, ferro, anlimonio, asbeslo, lavagna, marmo, alabastro, zolfo, carbon fossile, gagate, pietra da la- voro, gesso, allume, cristallo di rocca, ecc. Vi sono pure delle acque termali salse. Molti suoi abitanti, in numero almeno di 4000, migrano periodicamente alia fine di autunno, restando lonlani per ben cinque mesi. Sono questi instruttori che vanno negli spart. vicini a dare lezioni, merciaiuoli, pettinatori di cana- pa, pastori, agricoltori, venditori di formaggio, con- ciatori di pelli,pizzicagnob,spazzacammini, mercanti d'ombrelle, tintori,calzolai, ecc. Trovansi nello spart. alcune usine, fabbriche di tele, di cotoni, di panni, cartiere e filatoi di lana. Ilsuo commercio principale consisle in vino, canapa, besliami, mub, asini, beslie lanute e lana, cuoi, cotonerie, piombo, rame, pietre carbon fossile, torba, alabastro c ardesia. Questo spartimento e divisoin tre circondari : quelli di Gap, capoluogo dello spartimento ; di Embrun e di Brian- zone, capoluoghi di sottoprefettura, ed in 24 can- toni contenenti 189 comuni. E compreso nella setti- raa divisione militare, dipende dalla corte reale di Grenoble, fa parte dell' accademia universitaria di questa citta, forma la diocesi di Gap, e manda due 585 ALP raembri alia camera Uei depulati. Le slrade maestie da Lione a Giuevra e da Digne a Marsiglia attraver- sano lo spartimento, ALPI (BASSE ) , spart. di Francia, cosi chiamato perche queste montagne ivi sono di minore allezza, ^formalo dalla parte N. E. dell' alta Proyenza fra 43" 4i' e 44° 4o° di lal. N., e tVa 3« 9' e 4 33 di lono. E. Coiif. alN. cogli spart. delle Alte Alpi e delfa Drome ; air E. col Piemonle e colla con lea di INizza ; al S. collo spart. del Varo,e air O. coM quello di Valchlusa. La sua lunghezza e di 32 1. da N. E. a S. O., la larghezza media di 18 a 20, la superhcie di 340 1 'q popolate da i56o6o abil?nti. E silualo sul- roccid. china della catena delle Alpi. Divides! in due parti, runa setlentr. e raltra merid., col mezzo dei nionti di Lure e d' Aiguines, die sono rami della grande catena delle Alpi, le cui ramlficazioni ne coprono la superficie, generalmente ispida di aspve sommita e di roccie. Verso il S. O. le valli si al- largano si onde formar delle pianure. La Duranza, ma'^^giore dei fiumiche lo irrigauo, attraversaquesto spart. dal N. al S. Gli allri sono il Varo, il Verdon, r Asse, la Bleone, i quali, islessamente dei torrenti, cagionano spesso guasti sommi coi frequenti loro Uaripamenti. Quivi la temperatura e molto yariabi- le. INeile alte valli, la neve copre la terra quasi per sei niesi. 11 suolo e generalmente ingrato e sterile. Le sole pianure sono le parti ferlili. Si coltivano i cereali, i pomi di terra, e molti alberi IVultiteri. 11 inandorlo, rdivo ed il fico allignano in una porzione della parte merid. 11 prugno e molto piu sparso, ed il suo frutto secco forma uno dei rami di commercio, -vendendosene gran parte solto il nome di prugne in baslante abbondanza. di Brignole. 1 gelsi vi sono ISelle sue 56ooo tornature di boschi crescono larici, abcti atli al lavoro, pini, querce, frassini e caslagni. 11 mirto, la lavendula, il timo, ed altie aromaticlie piante sono comuni nel S. sulla china merid. delle montagne. Yi si trovano altresi dei tartuffi. 11 vino vi e mediocre, venendo percio la maggior parte conver- tilo in acquavite. Cio non ostante vi si la un qualehe commercio di quelli di Meez, Ries e Chabriere. Le montagne somniinistrano pascoli eccellenti. Vi sono miniere di ferro, rame e carbon fossile, e vi si tro- vano altresi zolfo, granito, marmo, ambra glalla, gesso ed argilla da vasaio e da foUone. Vi hanno delle sorgenli d'acque minerali a Colmars, Digne, Greoux, ecc, ed una sorgenle salsa a Caslellane. I fiunii ed i laghi danno molto pesce. Pochi sono li cavalli che quivi si allevano, e di piccola specie. I rauli vi hanno la preferenza, servendo soprattulto pei trasporti delle merci. Le mandrie delle bestie cor- nute e lanule sono numerose, e la razza delle pecore si e assai migliorata coi merini. Si alleva altresi molto bestiame mmuto, e bacbi da seta, e api il cui miele e stimatissimo. Vi sono manitalture di panni, cappelli, e maiolica, e concie di pelli. Gli abitanti indigenti ne migrano periodicamente. A^arie parti di questo spart. serbano avanzi di antichi nionuraenti. Esso si divide in 5 eircondari, cioe : Barcellonetta, Caslella- ne, Forcalquier, Sisteron, capoluoghi di soltoprefet- tura, e Digne, capoluogo dello spartimento, die contiene 32 cantoni divisiin 260 comuni. Manda due membri alia camera dei depulati, ed apparliene alia serie seconda. Questo spart. fa parte della oltava divisione militare, forma la diocesi di Digne, dipen- de dair accademia universitaria di Aix, ed e soggetto alia corle reale di questa cilia. Lo altraversano le strade maeslre da Grenoble e daMarsiglia a Digne. ALPI ( SanBartolommeo in ) , casale del grandu- Fncicl. Geogr. Vol. 1, 4 LP 386 calo diToscana, compartimenlo, giurisdizione e 2 1. 2/3 al N. di Pistoia,sur un giogo deir Appennino, fra le soro^enli deir Ombrone e quelle del Limentra, nella c^omune di Porta al Borgo. Conla 1 5o abitanti. ALPI DI SVEVIA. Monti del Virtemberga. Ved. ^"^ALPI DI CARNEDO, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Dosso de Liro. ALPI DI POSSOLO ED ALPI DI STAZZONA, casali del regno Lombardo Veneto. Fed. Ger- MASENO. , ALPI DI ARTENA, casale del granducato di io- scana. Ved. Montelungo di Pontremoli. ALPIGNANO, comune degli Stati Sardi, divisione, prov. e I 1. 2/3 air O. di Torino, comune di Pianez- za, 1/3 di lega al N. di Rivoll,in amenissima pianura, sulle sponde ddla Dora Riparia, in aria molto salu- bre ; con 1600 abitanti. ALPINO, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Majano. ALPIRSBACH, bor. dd regno di A^irtemberga, circolo della Selva Nera, baliaggio superiore e 3 1. 1/4 air O. N. O. di Oberndorf, sulla Kinzig. Vi sono miniere d' argenlo, rame e coballo, ed un bel castel- lo. E questa la sede di un consigbo delle miniere. Trovavisi anche una fabbrica di smallo, del quale si esportano annualmente aU'eslero 400 quintali. Conta i5oo abitanti. ^ . ALPNACH, villaggio parrocchiale della Svizzera, nel cantone di Unterwald, a 2 1. 1/2 S. da Lucerna, suir Aa e presso la sua foce nel lago dei Quattro Cantoni, airestremita di una baia lunga i I. 1/2 e larga 1/2; baia cbe prende il nome dilago di Alpnach. Vi e una dogana. La sua chiesa e una fabbrica ino- derna di buon gusto. Popolazione della parrocchia 1400 abitanti. ^ . ALPO, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. VlLLAFRANCA ALPONE, ALPON o ALPON VECCHIO, fiume del regno Lombardo Veneto, prov. di Verona, die nasce ndle monagne al S. O. di Valdagno, e scorre dal N.al S., avendo per principali affluenti i torrenti di Chiampo e di Tronega. La grande strada posiale da Verona a Vicenza lo attraversa, sopra un ponte di legno, a Villa Nova. Questo fiunie si dirige di la verso Ai cole e si getta neir Adige a 400 melri sopra Alberedo, dopo un corso di 9 leghe. Esso riceve il Masara in faccia al lago di Caniviera.La sua larghez- za c di 6 in 7 melri ed il letlo poco profondo. ALPSTEIN, Jlpis Saxum, catena di montagne della Svizzera, in parte nel cantone di Appeiizell, che si divide in tre rami. Si estende dair E. air O. e separa al S. il cantone di Appenzell da quello di San Gallo. 11 ramo esterno s' innalza verso rE. presso il Reno, ove si unisce al Kamor, e corre verso il S. sino alia Kriihalp. 11 secondo, che comincia coir Alw psiegd, si estende sino air Altenmann. 11 terzo s' 111- nalza presso Weissbad, e si congiunge agli altri in vicinanza deir Hoch Senlis. Sino al presenle non si conosce la prccisa allezza di questa catena; ma siccome la neve non si squaglia in molli luoghi, e siccome vi sono delle ghiaeciaie fra il Geirenspilz, il Sentis e Wagenluke, cosi r allezza esser deve piu che di 2000 melri sopra il livello del mare. Erano quesli monli gli antichi limiti fra i paesi dei Rezii o Grigioni ed il langraviato di Turingia. ^ ALPUENTE, dlli di Spagna, prov. e 20 1. all O. N. O. di Valenza, con un forte e 1800 abitanti. Giace al N. E. del Guadalaviar, in situazione amenissima ed in territ. molto fertile. 25 387 ALR ALPUXARRAS o ALPUJARRAS, montagua delia Spagna, nella prov. di Granata, fra il Mediterraneo e la Sierra Nevada, di ciiisono una ramificazione. Si estendono dalle spiaggie delFAlmeria sino alle fron- tiere delP Andalusia, per lo spazio di i"^!. di lun- ghezza e ii 1. di larghezza, fra le citta di Valez Malaga e di Almeria. 11 punto piu alio di quesle raontagne e a 1627 i^^ielri sopra il livello del mare. I principali fiumi che in esse hanno le loro sorgenti, sono : r Orgiva, T Almeria e T Almanzor. Quantun- que in generale il terreno sia sterile, pure vi si trovano alcune vallicoltivate.l pascoli sono eccellenti per le pecore, e vi si allevano bachi da seta, che danno un buon prodotto, bestiame, e sopratlutto porei, da' quali gli abitanti ritraggono grand"" utile. La ternperatura e quivi dolce e salubre. Dopo essere stati scacciali dal regno di Granata, i Mori si ritirarono in quesle montagne, che abitale sono anche al presente daMoro discendenti, i quali, abbracciata la cattolica religione , conservano in qualche parte, cogli usi della vita, anche i loro ab- bigliameiili e la lingua, quanlunque assai corrotla. Queslo paese niontuoso e diviso in 11 piccoli quar- lieri, che gli abitanti chiamano Taaz. e gli Spagnuoli Cabecas de partido ; i principali sono Taadel, Or- gira e 'I'aa de Pitros, in cui veggonsi alberi irultifcri di un'altezza e grossezzaprodigiosa. Codeste nionla- gne sono eslrernamente popolate, trovandovisi un gran nuniero di piccoli villaggi ove dimorano quei nipoti dei Mori, che conservalo avcndo il caraltere laborioso dei loro padri , s"* applicano alia collura delle terre, rese quivi I'orse Ic piu ieconde di lulta la Spagna iiivini e frutli dicui fanno un comnjercio altivissimo. ALQUAM, villaggio del Basso Egitto, provincia e 3 1. 1/2 da Menut; a iG 1. N. O. dal Cairo, sulla sponda sinistra del ramo Occident, del Nilo. Fu in- cendialo nel 1798 per rappresaglia degli assassinii commessi sopra alcuni Francesi che navigavano sul Nilo. ALQUEZAR, borgo di Spagna. Fed. Alcuezar, ALQUIFE, bor. di Spagna, prov. e 1 5 1. 2/3 air E. di Granala e a 2 1. 1/2 S. S. E. da Guadix. ALQLiJZA, bor. di Spagna, prov. e 4 1. al S. S. O. di San SebasLiano (Guipuscoa), e a 2/3 di 1. N, O. da Tolosa. ALRE, fiume dell' Inghilterra, nella contea di Southampton. Scaturisce presso Alrest'ord, piu giii riceve il nome d' Itching, e si scarica nel mare presso Southampton. ALRESFORD (Old e New ), piccola citta d'ln- ghilterra, conlea di Hants, a 2 1. 1/4 N. E. da Win- chester, suirichin, a non grande distanza dalla sua sorgente, e 10 1. 3/4 al S. O. di Londra. Essa forma due parrocchie, V antica e la nuova Alresford. La prima e nelP hundred di Fa"wley,la seconda in quello di Alton, e contengono in amendue 1900 abitanti. Nel 1710, tutta la citta, compresa la chiesa ed il mercato coperto, divenne preda delle fiamme. Era una volla una piazza iraportante, e mandava un membro alia Camera dei Comuni ; ma al presente ha una sola piccola manifattura di bucherame. Nei suoi dintorni fu un combaltimenlo fra le truppe reali e quelle del parlamento, nel quale le ultime uscirono vittoriose. ALROE, isole della Danimarca, diocesi, e bahag- gio di Aarhuus, all' ingresso del golfo di Horsens, presso il continente. Ha circa 2 1. di lunghezza e una di larghezza. Vi e anche un villaggio del nome stesso. Lat. N. 55« 52' j long. E. f 45'. ALS 388 ALSAZIA, distr. degli Stali Uniti, stale di Pensil- vania, contea di Berkshire, con 1610 abitanti. ALSAZIA, antica prov. di Francia che in oggi fa parte degli spartimenti dell' Alto e del Basso Reno. ALSCIAS, che i Francesi scrivono AlcJiach., prov. della I'ataria independente, nel Turchestan, situata tra 40° e 45° di lat. N. e tra 62° e 67" di long. E. I principali fiumi che I'innaffiano sono il Sir o Siun, 10 Scirscic, il Caljas ed il Sinclie. ALSEN o ALSA, isola della Danimarca, faciente parte del ducato di Schleswig e dei baliaggi di Son- derborg e di Nordborg, situata nel piccolo Belt, sulla ccsta orient, dell' Holstein, e separata dalla costa di Schleswig da uno stretto canale. La sua superticie e di 16 1. q., la lunghezza di circa 7 1. e la larghezza di 2. E questa una delle piu belle isole del mar Bal- tico. Le sue foresle, i laghetti, i campi ben collivali, coi frultiferi giardini le danno un aspetlo amenissi- mo. Rinchiude i monti Hugelberga e Igeberga, che s' innalzano a grand' allezza. H suolo n' e fertile, producendo frumento, segala, palate, lino e frulti, dei quali annualmente se n'esportano per i5ooo scudi. E da di piu ravizzone ed anici di cui si fa grand' uso in Danimarca per condire i cibi e sino 11 pane. Vi si allevano molli cavalli. 1 laghi, di buona acqua, specialmente nella parte setlentrionale, danno raollopesce; come abbondanti di cacciagione sono i suoi boschi. Quest'isola contiene una cilia, 2 bor- ghi, i3 parrocchie e i52oo abitanti. H caslello della cilia servi di prigione al liranno Crisliano 11 dall'an- no i532 sino al 1549. H duca d' Auguslenburg vi possicde molti beni. Lat. N. 54" 57' ; long.E. 7*^ 17'. ALSENZ, villaggio della Baviera, sul fuime del nome slesso, circolo del Reno, cantone ed i 1. 1/2 alPE. di Ober Moschel e a 2 1. S. da Crculznach. Vi e un caslello, una chiesa ed una sinagoga. Conta 1 1 10 abilanli. ALSERIO, comune del regno Lombardo Veneto, in prov. di Como, dislr. di Erba, popolalo da 1600 abilanli. ALSETTE o ALTRIG, fiumicello delBelgio, prov. di Lussemborgo, che nasce nel casaie de la Foiret, presso il villaggio di Redange, scorre dal S. O. al N. E., si dirige poi verso il N., riceve il Mamer a Mersch, e si getta nel Sur a Ettelbriick, dopo ua corso di i5 1. circa. ALSFELD, piccola ed antica citta del granducato di Assia Darmsladt, prov. dell' Assia superiore, ca- poluogo di baliaggio demaniale, situata sul fiume Schwalra, a 10 1. 3/4 E. N. E. da Giessen e a 4 h da Marborgo. E cinta da mura, con quattro porte, ed ha un castello, due chiesc, un ospizio pegli orfani; manifatture di ratine e di mollettoni, fabbriche di tele, purghi considerabili,e tintorie. Conta 3ioo abi- tanti. Fu nna volla assai piu considerabile di quello sia presentemente. Tra le cilia dell' Assia questa fu la prima a ricevere per religione la confessione Augustana. E patria del pubbhcista Kulplsius. 11 ba- liaggio di Alsfeld contiene 2 citta, 25 villaggi e 9200 abitanti. Vi si fabbricano panni ordinari. ALSHEIM, villaggio del granducato d'Assla Darm- sladt, prov. dell'Assla renana, cantone di Bechlheim, a 3 1. E. N. E. da Alzey. Vi si trovano 3 chiese, coinpreso una protestante, e 3 scuole. I suoi i23q abitanti collivano la vile. ALSLEREN (Gross), bor. del ducato di Anhalt Dessau, capoluogo di baliaggio, incastralo nella Prussia, fra Groninga ed Oschersleben, a 3 1. i/3 N. E. da Halberstadt, con 910 abitanti. ALSLEBEN, citla degli Stati Prussiani, prov. di 589 Sassonia, reggenza di Merseborgo, circolo tlel lago ai Mannsfeld, a 5 1. N. E. da Eislebeu e a 8 1. N da Hall. E situata suUa Saale e cinla da nuira, cd lia unospedale ed un caslello del duca d'Anhalt Des- sau, a cui apparliene insieme col viUaggio del nonie stesso che, per essere si Yicino alia citla, potrebbesi stimare uii suo sobborgo. Conlansi in tutti 2240 abitanli. Questa ciUii mollo anlica aveva 1 conli del sno nome, padroni d^ altri allodii cbe vi erano an- i.essi. ^el 1 128, morto Enrico, ultnno di cssi, la maflre sua vendetfe Alsleben, del quale, nel 1479, In infeudata la casa di Krosigk, e nel 1747, da Gior- di longitudine orien- tale, dove occupa lutlo lo spazio compreso tra il lago di Zaizang a 47° 3o' di latitudine, e Semipan- vansk a 53°, e per conseguenza 5 gradi 1/2 di lati- tudine. Di la eslendcsi verso Poriente sino a tanto che abbia toccato il mare d'Ochotzk, golfo del mar Pacitico, e va conlinuamente allargandosi. La sua china seltenlrionale si estende sulle sponde delF leni- sei sino a Krasnoyarsk, a 56'' di latiludine, e di la sino airestremo settentrionale del lago di Baical, dove giunge i monti Aldan, tra il 57.mo ed il 58.mo parallelo di latitudine. Non si sa precisamente sin dove queste montagne si estendano dalla parte del mezzodi; poiche traversano contrade soggelte dl- P impero cinese , da cui la politioa gelosa di quel o^overno tien lontano i forastieri; ma a giudicare dalla geografia della corle imperiale di Pechino, v'e luo^o a credere che, tra P 86.mo e loS.mo ■ d"* oltre a offni grado meridiano, occupnio uno spazio dodici f^radi di latitudine. Verso quest'ultimo meri- diano, ch'e quello del lago di Baical, il gran deserto di Gobi o di Sciamo, accostandosi al monte Altai, ne scema considerabilmente la larghezza. Insomma, se si considera questa catena come terminanlesi al golfo di Ochotzk, la sua lunghezza tolale sara di Qn2le^he; ma se vi si aggiungano i monti Aldan, ia lun-hezza stessa si fara di 1800. Credevasi altre- volte die i monti Altai coraunicassero coi monti Sgi ALT Ural ; ma s' e acquistata la certezza f he cosi non e, e clie un iiumenso tratto di paese basso separa I'estre- rnita occidentale dei prirni dai gioghi meridionali dei secondi. Tutta la parte occidentale dell' Altai, tra r Irtish ed il Tsulisman, cioe dal 78. mo sino alF 84.nio grado meridiano, consiste in una Tasta massa di grandi rocce solcate 'la strette Talli e da tiumi rapi- dissimi. Qiiesta parte e stata da Ritter denominala Y Eg tag Altai. Piii innanzi verso levante, la gran catena si divide in tre distinte, la piii ineridionale delle quali forma i limit! degPimperi di Russia e di Cjna, e che di nuovo riunisconsi intorno del gran lago di Baical dove prendono il nome di monti Bai- calini. Si possono questi considerare come una gran massa di cui il lago forma il centre. L'Egtag Altai e la parte meglio conosciula di quelle niontagne: occupa 5'^ 1/2 di latitudine e 6^ di longitudine, cioe spazio mollo rainore delle Alpi da oriente in occidente, ma tre volte quant' etse da tramontana ad ostro. La sua altezza media va dai 1200 ai 1800 metri; ma alcnni punti s'innalzano sino a quasi 3ooo, cioe 600 metri sopra il limite delle nevi perpetne. Non vi si formano ghiacciaie. Se si paragoni T Eglag Allai con le monfagne del- I'Europa, vi si notera una conforraazione tutta par- ticolare. Mentre i punti piu elevati delle Alpi veg- gonsi tagliati a picco ed irregolari, le somniita dcl- r Altai formano invece pianure di grand' estensione ; ve n'hanno che misurano sino a sei leghe di diame- tro, Quando non e neve su quelle pianure, sono il piu delle volte coperte di pantani; nissun' allura ne interrompe runiformila; sollanlo di distanza in dislanza veggonsi grosse masse di granito cosi liscio, che la neve non vi si puo altaccare. Cotesta forma- zione lanlo caralteristica e cosi differente da quella delle monlagne di Europa semhra comune a tulte le catene dell' Asia. Le valli che tagiiano quelle mon- tagne non differiscono raeno dalle valli europee. Offrono in generale la forma di grandi bacini piafti e bislunghi,le cui coste scendono per un dolce pen- di'o, essendo ogni bacino seguito da un altro un po'piu basso. La corrente dei fmmi in quel bacini e leh ta, ne acquista i^apidila se non quando passano dair uno nell' altro. Percio non vi si trovano cate- ratle, e meno ancora di que' bei punti di vista che ad ogni pie sospinto s'incontrano nelle Alpi. Le valli superiori dell' Altai sono comunemente spoglie di folle foreste, e solo coperte di pochi alberi e poca erba. Ma siccorae quelle monlagne sono per ogni dove circondate da estese ed aride steppe, fanno grata impressione al viaggiatore che ad esse pervie- ne. Tutti i fiumi che hanno la loro sorgente in que- ste monfagne si getlano nell' Obi, ch' e uno dei maggiori fiumi dell' Asia, E anch' esso si scarica nel mar Ghiacciaie dopo di aver bagnato piu di 800 leghe di paese. Poco nota e la formazione geologica dell'Egtag Altai; ecco pero quello che ce ne dice Shangin. La sommita e coperta d'una striscia di diaspro, misto di pezzi di calcedonia, di cornio- la, ecc. , e di sotto trovasi uno strato d' ardesie, della grossezza di 60 centimetri. Questo riposa sur un letto di breccia di diaspro rosso di 18 metri di grossezza ; poi un altro letto di diaspro puro, in fondo del quale si trovano alcuni piccoli cubi di feldspato. Tali diversi strati occupano uno spazio di circa 90 metri, ed hanno per fondamento del porfido rosso della maggior perfezione. II granito non si vede che nelle parti basse delle montagne. Cio deve tuttavia intendersi del centre della catena; poiche verso le estremita il granito si trova solo. ALT 392 Questi falti riuniti pare provino che le masse di porfido e di diaspro sono state sollevate d' infra il granito che le copriva da una forza straordinaria, e che essendo il granito ad un tempo durissimo e pesanlissimo, e ricaduto dalle diverse parti dove presenteraente riposa sopra quella stessa ardesia che un tempo lo copriva. Le miniere di questo distretto producono del- I'argento misto d' un po' d' oro , del rame e del piorabo. Sono state in tempo remotissirao lavorate da una nazione sconosciuta. Fu verso la meta del secolo scorso che i Russi incominciarono a utiliz- zarle. La quantita d'argento estratta dalle miniere di Kolyvan, come le chiamano i mineralogi, ascende annualmente a 1000 piids^ piu di 16000 libbre me- triche. Non si conosce quella del rame e del piombo. L' Altai somministra ancora, oltre il diaspro ed il porfido, agate ed altre pietre che si lavorano in una manifallura stabilita sulla Belaia, ed i cui prodotti appartengono al governo che trovo un modo assai facile d'aver operai in quel triste paese, per mezzo delle servitii o comandate, alle quali sono assoeeet- tati gli abitanti in numero di 87000. Senza questi operai s^orzati, che tagiiano e trasportano la leiina, ed a' quali non si danno di salario che 3 kopek il giorno ( 12 centesimi italiani ) ; levasi ogni anno un certo numero di reclute, o coscritti, pel lavoro nel- I'inlerno delle miniere; il servizio di tali reclute dura 40 anni, dimodoche lo stato, che d' altro canto provvede al loro mantenimento per lutto quel tem- po, non li manometle se non quando son vecchi ed infermi. Quantunque la botanica di quella regione non sia stata esaminata con I'attenzione che merilava, non ha percio meno arricchito le nostre cognizioni di parecchie specie nuove; tali sono la cimifuga fttida^ il trollius asiaticus, ecc. Sopra le sponde deir Irtish crescono in abbondanza pioppi, salici, caprifogli, nespoli, ligustri , spinibianchi , rose ca- nine, ecc; nelle valli basse trovansi diverse specie di pioppi, betule, salci, albespine, caprifogli, uve spine ed alcuni rosai. I poggi vanno coperli di vasti boschi di larici framraisti di betule; la betula cessa d'apparire a 1400 metri d'allezza; ma gli altri alberi si estendono sino a quasi 3oo metri piu su. II cedro nasce ancora a 1880 metri. Sulle pianure superiori non si trovano piu che alcuni pini intisichiti. Le foglie secche della saxifraga crassifolia, che si' raccolgono nellavalle delTsarish, s'usano in Siberia a sostituzione del le. 11 sapore n'e astringente, ma senza profurao. L stata introdotta in quelle monta- gne 1' agricollura, circa un secolo fa ; non s' innalza a piu di 1200 metri. Vi si coltivano la segala, il fru- menlo priniaticcio, il saraceno, I'orzo, 1' avena ed il miglio ; in pianle mangerecce, il cavolo, la cipolla, il citriuolo, il papavero e le zucche. Gli aborigeni sono pastori ed i loro arraenti corapongonsi di cavalli, di pecore di coda grossa, e d'un picciol numero di camraelli; collalte di cavalla preparano una bevanda inebbrianle che chiamano cumiss. Gli animali salvatici sono nuraerosi. Vi si trovano orsi, alci, cervi di grande statura, lupi, volpi, linci, tardigradi, lepri di montagna e scoia- toli ; sulle sponde dei fiumi si hanno lontre e ca- stori, ma in numero men grande d'una volta. Le raigliori pclli son quelle del zibellino e del culonchi (mustella sibirica ). I punti piu elevati sono abitati dal musimon e dall'argali, specie di capra salvatica. La varieta degli uccelli non e grande. Pescosi sono i fiumi e la pesca da onesto vilto a molti che abitaino 59^ ALT ALT sulle loro sponde. Pallas viagglando in queMiioghl le mura ed intimata la resa, -li fu nsposto audacc- non vitro^6api,inavifurouointrodotlepoco dopo mente da quei di dentro, che mun altra risposta e crebbero rapidamente. volevano d^- « Ci siamo estesi suUa parte di quesfa catena cbiamata VEgtag Altai, perche e, come abbiam del- to, la sola ben conoscinta. Non entreremo m nissuna particolarilu sul resto , cbe e sopraLtutto nolabile percbe cola si trova il piu gran lago del mondo, il Baical. Notereino soltanto che i monli Altai, siluati tra due re^ioni poco atte all' agricoltura, sono stati da tempo ^imraemorabile abitali da popoli nomadi, che traL^sono la loro susslstenza dai proprii armenti. ContenVono non perlanto parecchie valli assai fertili e che presentano ancora alcuni segni che annunzie- vebbero come un tempo fossero state coltivate, e probabilmcnle dalla stessa nazione che ha lavorato le miniere. Questa nazione, conoscinta sotto il nome di Tsudi^ non occupa \erun Inogo nella storia, quantnnque il numero immenso di antichi sepolcri che s'incontrano per ogni dove, e specialmente nelle montagne di Saiansc, dimostri evidentemente che questa regione era un tempo piu popolata che oggi non sia. 1 Tsudi sono probabilmente stati di- strulli dai loro vicini nomadi. Ma dopo che i due piu \asti imperi del mondo, quei di Cma e di Rus- sia, presero possesso di quelle montagne e ne go- dono paoificamenle, vi e stata di nuovo introdotta Tagricoltura, e, per quanto pare, con miglior suc- cesso dai Cinesi che dai loro vicini selfentrionali. ALTAICH, bor. della Baviera, circolo del Danubio inferiore, presidiale e i 1. 1/2 al S. E. di Deckendorf e 9 1. N. O. da Passavia. Vi e una chiesa e due abba- zie abbandonate di benedcltini, le cui rendite si valulavano a i5oooo tiorini. Conta 790 abitanti. ALTAMAHA, citta degli Stati Uniti, nella Giorgia. Ved. Alatamaa. ALTAHIONTE, terra del regno delle Due Sicllie. Ved. Altomonte. ALTAMURA, citta del regno dclle Due Slcilie, ne'Domuiil di qua del Faro, capoluogo di distr. e di cantone, nella prov. della Terra di Bari, sopra erto colle, piu di 400 metri sopra il livello del mare, presso gli Appennini, che scostandosi dalla lunga catena degh altri, forma una penisola in mezzo alle pianure ; a 4 1. i/3 N. N. O. da Matera, e a 10 1. 1/2 S. O. da Bari. E questa la residenza di un reale go- -vernatore. La sua magnifica catlcdrale, fondala da Federico 11, \edesi ornata di belle pitture. Ha uno spedale ed una universita eretta dai re Carlo di Bor- bone. Vi si tiene una fiera il i5 aprile, ed un' altra re se non di armi. Araavano Tcramente la repubblica ed erano uomini di gran cuore: P ar- rendersi poi non sarebbe stato meno pericoloso che il combattere, per la natura della gente sfrenata con la quale avevano a fare. Diede il cardinale furiosa- meiite la batteria , e quantunque gli Altamurani virilmente si difendessero, aperta la breccia, \i en- trarono i cardinalizi per estrema forza, e recarono in mano loro la terra. Usossi il ferro, usossi il fuoco, e chi piu incrudeliva era mighor tennto, e chi me- scolava gli scherni , le risa ed i terribili oltraggi conlro la pudicizia alle preghiere supphchevoli ed alle lamentazioni disperate de' tormentati e degli immolati, era da quegh uomini disumanali applau- dito : Altamura fu sterminata. Da quel tempo si riebbe e torno alF antico splendore. Ha 16780 abi- tanti. I suoi dintorni sono fertili, ed hanno pascoli eccellenti. \\ distr. di Altamura e diviso in 7 cantoni, che sono : Altamura, Cassano, Santeramo, Gioia, Gravina, Grumo, Noci. ALTAN , oro, voce raongola. Di quivi il nome de' monti Jltai, e cosi ancora ^/^a/2-nor, il lago dorato. ALTANA, casale del regno Lombardo Veneto. ed. San Leonardo. ALTAR, posto militare della repubblica del Mes- sico, prov. di Sonora, sul liume deir Ascensione, a 59 1. O. da Arispe e 5o 1. dai forte Tubac. ALTAR, paesello della Mongolia, nella parte orient, del desei to di Gobi. ALTARE, villaggio degli Stati Sardi, divisione di Genova, prov. e2 1. 3/4 alP O. ]S. O. di Savona, mandamento di Cairo, sul rialto della catena centrale degli Appennini, con 900 abitanti. In vicinanza di queslo luogo essere doveva il bacino o serbatoio del canale, gia progettato, onde stabilire una naviga- zione col Po, e comunicare col mezzo di questo fiume dai golfo di Genova al mare Adriatico; ardito divisamento decretalo da Buonaparte nel i8o5. ALTAURA, piccola citta delF Indostan inglese, antica prov. d' Agra, presso P Asin, a 3 1. i/3 N. O. da Guayor. ALTA RIPA, nel regno delle Due Sicilie. F ed. RiESI. ALTA VELA, isolelta deirarcipelago delle Antille, a circa 4 1. S. da San Domingo. Lat. N. 17° 28' 11" ; long. O. 73" 59' o". Ha 3ooo metri nella sua mag- gior lunghezza ed altrettanti nella sua larghezza dai 14 al 22 agosto. Si attribuisce da alcuni Porigine maggiore. Fu cosi chiamala da Colombo nel 1494, di questa citta a certi popoli venuti con Enea in Italia, mentre, secondo altre opinioni, e creduta la Petilia o Petelia degli antichi. Altri in hue pre- tendono che sia uscita dalle rovine deiranlica Lupa- zia. Alcuni vasi greci di dclicato lavoro ed altre anlichita trovate, facendo degli scavamenti, confer- mano una tale opinione. L' imperatore Federico 11 e fondatore della nuova Altamura, una delle piu belle citta della Puglia, cinta da fortl mura, ornata da begli edifizi, e difesa da un buon castello. Molto pati al cad ere del secolo xviir, del che abbiarao nel nostro Botia il ragguaglio seguente. u Nel 1799, il cardinale (Ruffo), vedutosi forte, elevava Tanimo a maggiori imprese. Perloche, volendo torre alia ca- pitale del regno quel pingue granalo della Puglia e facihtare anche in quelle spiagge gli sbarchi de' Russi e de'Turchi, s' incamminava contro Altamura, perche andando alPimpresa di Puglia, non voleva lasciarsi dietro qnel seggio di forti repubblicani. Fattosi sotto cagione della sua forma altissima e della situazioue, per cui, scoprendosi molto al lunge, sembra un naviglio alia vela. ALTAVILLA con VALMARANA, due villaggi del resno Lombardo Veneto, che formano un comune della prov. e del distr. di Vicenza, popolalo da 12 10 abitanti. ALTAVILLA, comune degli Stati Sardi, divisione d' Alessandria, prov. di Casale, mandamento di Vi- gnale, con 860 abitanti che hanno una chiesa e tre cappelle. ALTAVILLA, bor. del regno delle Due Sicdie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, distr. e 3 1. i/3 al S. di Campagna, cantone di Gapaccio, sopra una collina, in buon'aria, in poca distanza dai golfo di Salerno, sul tiume Selo. A 3 1. dalla citta sono le rovine della famosa Pesto o Posi- donia degli antichi. 1 suoi primi fondatori furono i Normanni, e fn poi fortificato dai conte Roberto. SgS ALT BiTcnulo in progresso un asilo dl rlvoltosi conlro rimperatore Federico ii, questi lo fece distriicfgere. I suoi abitanti lo riedificarouo e se ne contano og- gidi 3290. ALTAVILL4, bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Piinciparo Ulteriore, capolaogo di canlone, distr. e 2 1. 1/2 al N. di Avellino, e a 2 1. S. da Beneyento. 11 sue ter- ritorio ha delle acque minerali. Si contano 2670 abitanti, ALTAVILLA, casale del regno delle Due Sicille, lie' Dominii di qua del Faro, prov, di Calabria Cite- riore, dislr. di Cosenza, circond, di Celico, comune di Zampano ; con i5o abitanti, ALTAVILLA MILICIA, comune del regno delle Due Sicdie, ne' Dominii di lu del Paro, prov. di Pa- lermo e 4 1- da qnesfa citla discosta, nel circondario e nel distr. Ji Termini, sovra un colle; con i25o abitanti. — Presso Altavilla trovasi il tempio della Madonna di Campogrosso, ch' era prima un diruto castello saracenico detto Aliel. ALTBAIMBORGO, A Itbaiinburg, villagglo della Baviera, circolo del Reno, distr. di Kaiserslautern, cantone d' Obermoschel, sulP Alsenzbacli, a i 1, S, S. O. da Creutznacb, 6371. 1/2 S. O. da Magonza; con 270 abitanti. Vi sono delle cave di gesso. ALTDORF, villaggio del granducalo di Baden, circolo di Kintzlig, baliaggio e distr. di Etienlieim, sulla ^rande strada da Basilea a Francolorte, a 2 1. S. S. 6. da Labr, fra E'.tcnheim e Mablberga. Ap- parteneva al barone di Turkbeim, cbe vi ba un bel castello ed un giardlno botanico riccbissimo di piante esoiicbe. 11 terreno e fertile di frumento e vino. Vi si trovarono delle anticbitu e delle monete romane. Conta 1 200 abitanti. ALTDORF, citta di Baviera, circolo della Bezat, sede d'un presidiale e di una camera di finanze, situata a 12 1. 1/2 E. N. E. da Anspacb e a 4 b S. E. da Norimberga. Essa e composia di una strada grande cbe cbiamasl mercato e di pareccbie all re piccole vie. II suo castello e una veccliia fabbrica con due grandi eortili. Lat. N. 49*^ 28' 22" ; long. E.q" 1' 26"". Giace in una bella e fertile contrada. Una colonia di Salis- borgbesi vi si applica a moltissimi lavori in legno per trastullo dei fanciulli, At\ quali si fa un visloso smerclo per tutta TEuropa e nell' America meri- dionale. Vi sono grandi fabbricbe di birra, e 2000 abitanti. 11 territ. da buono carbon fossile. Nel 1675 vi frf* fondato un glnnasio, cbe nel 1578 ottenne i privilegi accademici, inaugurato nel i58o, e fatto poscia in universita nel 1623, la quale esistelte sino al 1809, ed in cui fiorirono valentissirai professori. Vedcsi fuori della citta un bel glardino botanico, Altdorf e luogo antico, trovandosene menzione nei documenti del 912. Fu anticaraente dei conti di Nas- sau, e passo quindi sotto il dominio dei burgravi di Norimberga. 11 burgravio Federico nel 1398 lo diede in dote a sua figlia Anna, sposa di Suantibor duca di Pomerania. Questa casa ducale nel 1396 lo vendette al conte palatino Roberto, cbe fu poscia imperatore. 1 conti palatini ne conservarono il do- minio sino al i5o4, nel qual anno il conte palatino Roberto fu messo al bando delPimpero, e Peise- cuzione, tra gli altri di lui staTi, ne fu comnlessa anco alia cittii imperiale di Norimberga. Questa percio, oltre pareccbi altri luogbi, prese la citta di Altdorf, nel cui possesso, non solo fu confermata dalPimpero, ma ancbe dalP aceordo fatto nel i52i col conte palatino. Nel i44^ venue presa d' assalto, e quasi incenerita dal margravio Alberto. Nel seco- A L T 596 10 XVI fu presa piu volte, e nel i553 per la maggior parte fu incenerita dal margravio Alberto il Giova- ne. Cogli ullimi trattati di Vienna fu cessa alia Baviera. ALTDORF, in ungberese O Falu^ ed in islavo Stara wes^ bor. d' Unglieria, comitato di Zips, marca di Magura, presso la sponda dritta del Du- najec, sulle frontiere della Gallicia, a 2 1. S. O. da Kroscienko, con 11 20 abitanti. ALTDORF, citta del regno di Virtemberga, cir- colo del Danubio, baliaggio e 3/4 di l.al N. N. E. di Ravensborgo, posta sopra un'altura. Lat. N. 4?° 4^ 8"; long. E. 7° i4' o", A poca distanza si vede il castello di Weingarten, ornamento del paese, ed una volta celebre abbazia di benedettini, con una bella cliiesa cbe possiede una preziosa reliquia, oggetto di un pellegrinaggio, ALTDORF, villaggio parrocchiale del regno di Virtemberga, circolo del Necker, baliaggio e 1/2 1. al S. di Bdbbnga e a 3 1, N. N, E, da Tubinga, con 1 100 abitanti. ALTE, villaggio del Portogallo, prov. d' Algarvia, comarca e 6 1. 3/4 al N. N. E. di Faro. Vi sono mi- niere di rame ne' suoi dintorni, ALTEA, bor, di Spagna, prov, ed 1 1 1. i/4 al N. E, di Alicante ( Valenza ), a 17 1, S. E. da Valenza e 84 S, E. da Madrid, posto sul mare fra Villa Loysa e Denia. 11 suo territ. abbonda di cotone, vino, lino, buon miele e seta. Vi sono delle vetraie faraose. Gli abilanfi si occupano pur nella pesca e sono in nume- ro di 4800. ALTE FAHR, villaggio parrocchiale ;o Reno, circondario, cantone e 1/2 1. al S. E. di Wis semborgo, sulla sponda destra del Lauler, che serve di limite fra la Francia e la prov. bavarese del Reno. Conta G5o abitanti che dapiu anni ulilizzano le cave di torba. ALTSTADT, bor. della Moravia, circolo e 1 4 b 3/4 al N. di Olmiilz, a'piedi del Schneeberga. Vi e una miniera di piombo ed una di antimonio. Apparle- neva alia signoria di Goldenstein, con 1200 abitanti. Sla presso la sorgente della March, e 5 1. N. da Schonberga. ALTSTADT, bor. del regno di Sassonia, circolo delFErz^ebirge, baliaggio di Zwickavia, signoria, e 1/3 di 1. alPE. di Waldemborgo, e i 1. i/3 N. N. E. da Glauchavia, in riva alia Mulda. Vi si fabbricano vasellami di terra e pipe ricercate in tutta la Germa- nia. Quivi si allevano mandrie di merini. ALTSTADT o ALTE GESTAD, isolella del lago dei Waldstette, nella Svizzera, situata a i 1. i/4 S.E. da Lucerna, presso del Meggenhorn. 11 celebre Ray- nal fece quivi erigere un obelisco in raeraoria dei tre primi fondatori della liberta clvetica . Era di marmo, alio 14 metri; ma nel 1796 un fulmine lo distrusse. ALSTADT ROTWEIL, villaggio del regno di Vir- temberga, circolo della Selva Nera, baliaggio supe- riore di Rolweil, a i/4 di 1. da questo borgo, con 1600 abitanti. ALTSTADT, villaggio della Moravia, circolo e 9 1. 3/4 airO. N. O. di Olmiitz, e a i 1. N. N. E. da Tribavia. Vi e una sorgente d' acqua rainerale. ALTSTETTEN, piccola citta della Svizzera, can- tone e 3 1. 1/4 al S. E. di San Gallo, e 2 1. E. da Appenzell, sulla china di unamontagna, in contrada fertile e ben coltivata. Lat. N. 47'' 21' 44" ; long. E. 7" 12' 1 5". Ha una biblioleca pubblica. La sua bella chiesa serve ai due diversi culli. In prossima vici- nanza della citta trovasi im convento di rnonache del terz' ordine di san Francesco, delto Maria Hulf. Sopra un forte s'innalza una cappella dalla quale si gode una belhssima prospetliva sopra tutto il Rhein- thal o valle renana. Possede una fabbrica di musso- line. Vi si tengono tre fiere alPanno, e commercia molto in frumento e bestiarae. Altsletten fu un tempo molto piu considerabile che non e al pre- sente. Nel secolo x il conte Adelardo di Bucchorn e Montfort regalo le sue ragioni ed i possedimenti di questo luogo alia badia di San Gallo. I conti di Wer- denberg vi ebbero due casteUi, distrutti nel i338. 1 meyer o prefetti di Allstetten vendettero la lore dignita alia badia di San Gallo, che cosi ne divenne assoluta padrona, nel 1376. La cilia fu presa e quasi distrutla nel 1410 dagli Austriaci, e da quel tempo 09 ALU ALT 4io nu noil ritoruo alia sua prin.iera grandezza. Sof- erse molti incendi, e specialmente negli anni 1067, 1687, 170Q e 1801. Ora conta 1800 abitanti. ALTUN CHEUPRI, cioe Ponte oro , piccola citta della Turchia asiatica, nel pascialato di bcere- zur a 66 1. N. da Basdad e 21 S. E. da Mossul, sul piccolo Zab, cbe si passa sopra parecchi PO»l\fe"^- ralmente altissimi e di un solo arco. Questa citta ha serapre una numerosa guernigione turca, e conta 2000 abitanli. Credesi che la sua denominazione derivi dalle gabelle che si pagavano per passaie Aj'tUN TACH, bor. della Turchia asiatica, nel- r Wolfa sangi'aecato e 9 h al S. S. E. di Cuta.e a r, \ T/2 N. O. da Afium Cara.ssar, in una valle, presso la sorgente delFAsciar Su. ^ ALTURA, bor. di Spagna, proT. di Valenza, a 3/4 di 1 O da Segorbia. Vi e una manifattura di niaio- lica; una cartiera, e delle distillerie di acquavite ; con 3ooo abitanti. 11 suo territ. produce molto ynio, , e Ti sono delle sorgenti medicinali. ALTWARP, viUaggio degli Slati Prussiaiii, proY. di Pomerania, reggenza di Stettino, circolo e 5 1. ' airE di Ukermonda, sopra una cosla sabbionosa bagnata dalPHaff.Vi sono dei cantieri di costru- zione, e vi si contano 85o abitanti. ALTWASSER, villaggio degli Stati Pruss.am prov. di Slesia, reg-enza di Breslavia, circolo e 5/4 di 1 al N. N. O. di Waldeaiborgo. Yi sono due mi- niere di carbon fossile, e tre bagni d'acque mmera 1 assai frequentati. Yi si trovano marmo, pietre ai paragone, diaspro e ferro. Conta 1 120 abitanti. ALU, stretto tra le isole Lomblem e Pantar, nel- r arcipelago della Sonda. ALUATI Hermus, fiurae della Turchia asiatica, che ha origine nella parte settentrionale del pascia- lato di Bagdad, presso Nissibin, e coi-re prin.a dal N. al S. sino a Singiar, ove piega al b. O., e^itra poi nel pascialato di Bacca per gittarsi nel Cabur, non lontano da El Narain, dopo un corso di circa 5o leghe. , tt , ALUCCIA, capo della costa orient, di \ulcano, una delle isole Lipari, a 6 1. N. O. dal capo Bianco, in Sicilia. . j- 7 i , v. ALUGE, che i Francesi scrivono Aloudjeli, l3or. d^ Arabia, a 6 1. E. N. E. da Beit el Fachi e ad i 1. O. da Cosraa. E molto grande e vi si tiene una tiera annualmente. Di quivi si spedisce ad Odeia la mas- siraa parte del cafie. ALUL, scritto dai Francesi Haloid o tialloiii, una delle isole meridionali del golfo Persico, presso lacosta delpaese di Lasa, in Arabia, solto 25 41 di lat. N. e 5o° 3' di long. E. Alta nel centro, scema d'elevatezza verso le coste. Non vi si scorge traccia di ve^etazione. Sorge Alul sopra un banco di perle delle ^quali si fa annualmente una pesca rilevante. Si puo accostarvisi con tutta sicurezza. Fu scoperta in lu^lio 1816 dal capitano Ashley Maude. ALUMBRES, villaggio di Spagna, prov di Mur- cia, presso la sponda del marc, a i 1. S. E. da Larta- eena. Sono nei dintorni delle miniere di piombo. ALUMCHUM, citta deirindostan. Fee/. Alemcem. ALUR, piccola citta deirindostaninglese, presi- denza di Madras, antica prov. del Carnatico, a 4 1. 3/4 N. da Nelor ed a 2 1. O. dal mare. ALUTA o ALT, fiume ragguardevole della iran- silvania, che nasce nei monti Nagy Hagyrnas, nella giurisdizione di Csik. Corre prima al S. per lo spa- zio di 25 1., volge d'improvviso al , poi all U. efinalmente. di nuovo dirigendo il corso verso il S enlra nella Yalachia che divide in due parti, e va'a scaricarsi a sinistra nel Dauubio, presso ]Nico- va a scaricarsi a ain.^ii" ^^..^^.^^ ^ poli dopo un corso di circa 80 leghe. bommamenle pericolosa n'e la navigazione. Si assicura che con- vo-li delle pagliuzze d'oro, il che puo pro^•enlre dai ruscelli che riceve dalle colhne situate al iS. O, d^Iermanstadt, ove si trovano sabbie auntere. ALVA, villaggio e parrocchia di Scozia, com it a « e 3/d di 1. al S. di Banff, presbiterio di Turetl. Vi c una piccola manifattura di stoffe di lana, e conlanvisi lino abitanti. . \LVA o ALVATII, parrocchia di Scozia, contea, presbiterio e 2. 1. airE. N. E. da Stirling a t 1. 1/2 N da Clackmannan. Al principio delP ultimo secolo vi'si scavavano delle vene di argento. Yi hanno mi- niere di piombo, cobalto, ramc, arsenico e terro. Conta i3oo abitanti. . ALVA, borgo del Porfogallo, prov. di Beira, co- niarca e 3 I. i/4 alP O. IS. O. di Yiseu, situato sul- rimontrio, in fertile valle. Ha il titolo di contea, e rinchiude 70 case. , . ALVAIRE (Saint), piccola citta di T rancia, spait. della Dordogna, circondario di Bergerac, capoluogo di cantone, a 6 1. S. S. E. da Perigueux, con igSo abitanti. „ ^ ALVALADO, bor. del Portogallo, prov d Alen- teio, airE. di Beja, comarca e 7 1. i/4 ^^^^-/^'J;- di Ourique, con titolo di contea. Sta in pacse fertile, nia poco coltivato. ALVAN, citta di Barbaria. Fed. Scaulan. ALVAR, territ. dell' Indostan. Fed. Macerri. ALVAR, Jlor, citta fortificala delP Indostan, ca- pitale del ragiu di Macerri, antica prov. di Agra, ai piedi di una montagna altissima, a 27 1. S. J a Deli 11 ra-ia diMacerri risiede ordinariamente net a forlezza di Ragegoer, posta sulla sommita di questa montagna. Lat. N. 27" 44' 5 long. E. 74 12 • ALVARADO, lago del Messico, prov. della Yera Cruz, che riceve le acque del Rio Blanco, e comu- nica col golfo del Messico mediante il banco d Al- varado, che giace al 18° 4^' di lat. N. e 97 58 37 ALVARADO, fiume considerabile del Messico, prov. dell Yera Cruz, che nasce nelle sommita di quel rialto, ingrossato poi da rnolti fiumicelh che in esso si gettano. Si scarica nel golfo del Messico a circa i4 1. S. S. E. da Yera Cruz, alia lat. N. di 18 40 • ALVARADO, piccola citta del Messico presso la foce del fiume dello slesso nome, a i 4 1- ^- ^- Yera Cruz, alia lat. N. di iS^ 34' 18 ed a la ong O di63" 18' 48". Loscanno alia bocca del tiunie, circa 1/2 1. sotto la citta, la rende inaccessibile ai bastimenti che peschino da 10 a 12 Piedi; e per conseguenza le grosse navi sono ol'^^.'S^l^^^;^^" corare sulle spiaggie, esposte al a furia dei venti settentrionali che di sovente « "^^P^T tuosi. Nel tempo che il castello di San (.lovanni d'Ulloa rimaneva inpossesso degU Spagniuob, dopo che Yera Cruz se n' era tratto del collo il giogo, il commercio delP ultima facevasi principalmente pei Alvarado ; ma alia reddizione del castello ai pati lotti, prestissimo torno al vecchio canale. ALVARCOIL, citta delP Indostan inglese, presi- denza di Madras, antica prov. del p™^^^^ VVral fluente del Poci e del Chitt, a 4 1- ^^'i^ t TineveH, a 26 I. i/4 S. da Madure e a 23 N. L. dal 'TlVARENS o CAHISSARA, piccola citla del Bra- sile, prov. di Solimoens, situata sopra un ^^g"^ P^^sso il Solimoens o fiume delle Amazzoni, a a 1. dal 1 ellc 4ii ALV Lat. S. 3*" ii' ; long. O. Gf lo'. Essa e popolala cla indigeni di nazioni diverse che collivano il caccao e la salsapariglia. Qiiivi le formiche abbondantissime cagionano gravissimi danni. Questa citta, fondata nel 1758, era da prima in riva al canale pel quale r Hyapara conuinica col lago Aniana. ALVARES, bor. del Portogalio, prov. di Beira, comarca e 6 1. 1/4 al S. S. E. di Arganil, a 12 1. 1/2 E. S. E. da Coimbra, con 1620 abitanti. ALVAREZ, bor. deir isola di Cuba, giurisdizione delle Quattro Citta, a 25 1. 1/2 N. O. dalla Trinita. e a 47 1. E. S- E. dair Avana. ALVARO (Sant'), casale del regno Lombardo Veneto. F ed. Monselice. ALVATH, parrocchia di Scozia. Ved. Alva. ALVAYALERE, bor. del Portogalio, prov. d'Estre- madura, comarca e 5 1. i/3 al N. di Thomar, in un distr. incastrato nella comarca di Coimbra, ed in fertile valle. Vi sono 298 case. ALVECHUROH, bor. dMnghllterra , contea di Worcester, hundred d' Oswaldslow, a 3 1. 1/2 S. O. da Birmingham, sul canale da Worcester a Birmin- gham. La sua chiesa e un antico edificio, che contie- ne parecchi curiosi monumenti. Una casa di carita vi fu londata nel i58o. Conia i520 abitanti. ALVELLOS, piccola cilta del Brasile, prov. di Solimoens, distr. diCoary, in una gran baia, 4 b supe- riormente alia foce del Coary, di cui anticamente porlava il nome. Questa citta cangio quattro volte di situazione, che fu da prima sulla sponda orient, e a 8 1. dalla foce del Paratary ; in seguito sulla orient, del Guanama ; poi sul luogo di Guarayatiba, ed infine ove sla presentemente. I suoi abilanli coltiva- no il caccao, i! anche stoviglie, tessuti di cotone e stuoie. Lat. S. 4" 10'; long. 0.65« 5o'. ^ ALVENEU, villaggio della Svizzera, cantone dei Grigioni, a 4 1. S. S. E. da Coira, presso P Albula, nella valle di Davos. In vicinanza trovansi i bagni sulforosi d' Alveneu , in situazione estremamente pittoresca, ed una miniera di rame abbaiidonata. Conta 25o abitanti. ALVENSLEREN, villaggio degli Stati Prussian!, prov. di Sassonia, reggenza e 5 1. all' O. N. O. di Madgeborgo, circolo di Neuhaldensleben. Vi e una fabbrica di vitriolo ed una miniera di, rame. Si coltivano gelsi ne' suoi dintorni. In poca disfanza e un altro villaggio del nome istesso, ed insieme lianiio una popolazione di i65o abitanti. Anticamente vi furono i conti della prefettura di Alvensleben ; ma quando, nel i253, il conte Alberto mori in battaglia, e tutti i suoi beni passarono in mano aliena, la sua discendenza, lasciato il titolo di conti^ si contento di quello di signori di Alvensleben. Quivi erano tre castelli, uno del vescovo di llalberstadt, P altro dei conti di Alvensleben, ed il terzo del margravio di Brandeborgo. Quest' ultimo castello fu ceduto dal margravio Ottone al vescovo di Halbersladt Ludol- fo, da cui egli fu fatto prigioniero nella mentovata battaglia. II vescovo Ludolfo ir, senza il consenso del capitolo cattedrale, diede in pegno al margravio di Brandeborgo il castello di Alvensleben con allri luoghi ; ma il vescovo Volrato, suo successore, lo vendette, nel 1267, colP assenso del capitolo, all'arci- vescovo di Magdeborgo, cui P anno seguente fu prestato il consenso dai margravi di Brandeborgo. ALVER, grande cilta delP Indostan, negli stati dei Rageputi, antica prov. d' Agra, a 20 1. 3^4 N. O. da Bertpur. ALVERCA, borgo del Portogalio, provincia )pau e la salsapariglia. Fabbricano a vento. Dividesi P Alver ALV 4,2 di Beira , comarca e 4 legbe 1/2 al S, E. di Tran- coso. ALVERC^, bor. del Portogalio, prov. delPEslre- madura, comarca di Castanheira, a 5 I. N. N. E. da Lisbona, sopra una montagna, presso la sponda destra del Tago, con un piccolo porto per la pesca. Vi si tiene ogni anno una fiera assai frequentata. Conta 3ooo abitanti. ALVERDISSEN, bor. del principato di Lippa Schauemborgo, e capoluogo di un baliaggio, che si cstende nel principato di" Lippa Detmold ; situate presso la sorgente delPExter, fiurne che si gelta nel Weser a Rinteln. Questo bor. giace a 4 1. 1/2 N. E. da Detmold. Vi e un castello, residenza del conte di Lippa Schauemborgo; una chiesa, ed un convento di donne. Vi si tengono due fiere alP anno, e conta 600 abitanti. ALVERNIA, Auvergjie, antica provincia di Fran- cia, che presentemente forma i dipartimenti del Canlal e del Puy de Dome, ed il distretto,di Briou- de, dello spartimento delP Alta Loira. E celebre questa provincia, che misura 730 leghe quadrate di superficie, nella storia delle Gallic. I principali fiumi che Pinnaffiano sono PAllier, la Dordogna, P Ala- gnon, la Scioule, la Morge, il Beda, la Cere, ecc. Le monlagne che la cuoprono corrono da mezzodi a tramontana, tra 45° 2' e 45" 55' di latitudine, legan- dosi, coi lor rami a scirocco, con le Cevenne e, con un ramo verso maestro, con le montagne del Limo- sino. Tale pero e la disposizione di tutti questi monti che non vi regnano vcnti generali ; e quelli che di frequenle vi softiano, sono coslantemente opposti tra loro, si che non fu mai possibile stabilirvi mulini 'uia in alta e bassa. Questa, che chiamasi pure la Limagna, e uno dei paesi piu deliziosi delP Europa per bellezza, per fertilita, per dolcezza del clima. L' Alta Alvernia per lo conlrario, dove la terra e coperla di neve per setle od otto mesi delPanno, quantunque egualmenle fertile, e ispida di montagne che danno al paese P aspetto piii imponente. Ma cio che caratterizza tutte le monlagne delP Alvernia si e la gran quantita di crateri che vi s' incontrano e che sul luogo ebbersi il nome di Puy. Si trovano da per tutto tracce di eruzioni vulcaniche. Sul raonte d' Oro e sul Puy de Dome, riconoscibilis- sime sono le correnti di lava. Negli altri gruppi invece i craleri sono poco apparenti, e sMnclina a credere che le eruzioni delP Alta Alvernia abbiano cessato assai prima di quelle della Bassa. Questa pro- vincia, egualraente favorita per le sue produzioni, pel commercio e per Pindustria, di cui un ramo principale forma la fabbricazione della bellissima sua carta, conteneva un tempo miniere d'oro e d'argento. Ne sussistono adesso di ferro, di carbon fossile, di piombo, d' antimonio ; vi si trovano pietre figurate trasparenti, ametisti, ecc. Non si conosce provincia Guienna, dove sieno tante Alvernia, situata a mezzodi del fiume Rue che la separa dalla Bassa, contiene quindici citta. La Bassa Alvernia, posta a settentrione e ad oriente del detto fiume, riesce piu considerabile deir Alta, ed anzi vien sempre ordinata e mentovata prima in tutte le geogi-afie. Si divideva in tre distretti ; e contiene moltissime citta, come Clermont, Riom, Beaumont, Aigue Perse, Volvic, ecc. , ecc. ALVES, parrocchia di Scozia, contea, presbiterio e 3/4 di 1. all' O. di Elgin. Vi si scavano pietre da taglio. Ha 960 abitanti. ALVETON, parrocchia d' Inghilterra, contea e 5 1. 1/2 al N. E. di Stafford, hundred di Totmonslow, del regno, cccetto la acque minerali. L' Altz ii5 AL V A L V 4i4 , I 1 1/2 E da Cheadle, e 49 da Londra, presso 1 Churnet, sopia iin^ altura. Nelle sue vicmanze vedonsi ie roviiie di una furlificazione cucondala Ja una doppia, e, in qualcbe sito, da una Inphce fossa, cbe si crcde essero deir viu sccolo. Confa 2520 abitanli. ,^ ALVI, casale del regno delle Due Sicd.e ne Do- minii di qua del Faro, prov. Abruzzo Ullenore i, tlistrello di Teramo e da qucsta Citla d.scosto 8 1., circondario di Monlorio, comune d. Roselo ui luogo malagevole a sabrvi, ma in buon' ana. Couta 25o abitanli cd ba una yiUa regia. ALVI, bor. della Baviera. Fee/. Eklembach. ALVIDONA, nel regno delle Due bicdie. Fed. ALVIGNANELLO, Alhignanello, casale del regno delle Due Sicibe, ne' Dominii di qua del t aro, prov. di Terra di Lavoro, distr. di Piediraonte, cuxonda- rio di Gaiazzo, comune di Rajano, alle radici d un monte, col Volturno cb^ tI passa soUo. In un ameno colle ivi si vede un ereniitaggio, col nonie di banta Maria degli Angioli, molto fiequentalo per la buona aria cbe vi si respira. Vi sono 33o abitanti. ALVIGNANO, Jlbignano, bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, provnicia della Terra di Lavoro, dislr. di Piedimonte, cantone di Caiazzo, a 4 1. N. IN. E. da Capua, sul pendio dei inonti Capranensi, in aria salubre. biace ad 1/6 di 1. dal Volturno cbe si varca colla scafa nel luogo detto la Tavernola. Conta 3i3o aliitanti. ALVINCZ, JVinzerdorj] bor. della 1 ransilvania, comitato di Welssemborgq inferiore, faciente parte del paese degli Ungberi. E capoluogo della marca cbe porta il suo nome, e sorge sulla sponda sniistra della Maros, in faccia al bor. di Boberek, a i 1. 1/2 S. da Carlsborgo. Lat. IS. 45^' Sg' .5" ; long. E. 21 10' 45". Contiene una cbiesa calLolica, una luterana, una greca, un convento di irancescani, e 33oo abi- tanti"!^ quasi tutti Magiari e Bulgari. ALVISOPOLI, casale del regno Lombardo Ve- neto. Fed. Fossalta. , „ c- -r ALVITO, citta del regno delle Due bicilie, nei Dominii di'qua del Faro, prov. della Terra di La- voro, distr. e 2 1. 3/4 al S. E. di Sora, e a 4 1. E. da Capua, capoluogo di circondario, sul dechvio sco- sceso di un raonte; Taria vi e salubre. Hannovi uno spedale e diversi monti di piela per mantare tan- cuiUe povere. Conta 3 110 abitanli. Vedesi ora Alvito circondata dalle sue mura con.torrioni e raerb, ed a cavaliere un antico caslello. E divisa in due parti, cloe cittadella e valle, quella prima con tre porte, questa con sette. La intorno sono le rovine delP an- tica Comino. 11 suo circond. comprende le comuni di Posta, Vicalvi, SanDonato, Gallinaro e Settefrati. ALVITO, grosso bor. del Portogallo, provincia d'Alentejo, sopra un fiume del nome stesso, comar- ca e 6 1. 1/2 al N. di Beja, e a 7 1. S. E. da Evora ; con 2160 abilanti. V'e un antico caslello. ALVO, due fiumicelli del regno delle Due Sicibe, ne' Dominii di qua del Faro, uno nella prov. di Ca- labria Citeriore, poco dislante dal Savulo, cbe viene dal monle Cuperosa, e I'allro in prov. di Basilicala cbe passa per Oppido e mette capo nel Bradano. ALVOCO, bor. del Portogallo, prov. di Beira, comarca e 1 1 1. all' O. S. O. di Guarda. ALVOE, isola sulla costa occidenl. della INorvegia, situata ai 60° 36' di lat. IN. e 2° 3o' di long E. ALVOR, bor. del Portogallo, prov. d Algarvia, a I 1 1. 3/4 E. N. E. da Lagos, sull'Alvor, con un pic- colo porlo sull'Oceano, prottetto da una cittadella cbe cade in rovina. Vi si fa il comniercio del sale. Sonovi dei bagni minerali ; e conta 1 100 abitanli. 11 re Pietro 11 ne I'ece un dono a Francesco di Tavora. i - ALVORNINA, bor. del Portogallo, prov. di Estre- madura, comarca d'Alcobaca, ed a 9 1. i/4 S. O. da Leiria. ALVUR, Alwur, ^rossacitla dell' Indostan, prov. diDeli, capitale dei'"Dominii del Ragii Macerri a 3o 1 S S O da Deli medcsima, sotlo 27 44 di lat. N e 74" 12' di long. E. Siluala alia base di un alto monte, e tortemente munila. In cima al monle, alto circa 400 mclri, sorge una iortezza cbe contiene parecchie cislerne. 1 ALWERNIA, abbazla del regno di Polonia, voi- vodia e 6 1. 3/4 all' O. di Cracovia. ALXARAGA o ALFARAGA, bor. di Spagna, prov. e I 1. 1/4 al N. O. di Huelva (Siviglia). ALY. 1 nomi di due raembricbe baiino per prima parte queste letlere, si cercbino solto All ALYTH, piccola citta di Scozia, parte nella contea di Pertb e parte in quella di Forfar, presbiterio di Meigle, a 4 1. O. da Forfar e a 6 1. N. E. da Pertb. 11 suolo, annaffiato dall'Ericbt ed altri fiumi, e ter- tilissimo. e produce orzo, avena, fmmenlo, navoni, palate. Sono nei dinlorni una manifaltura di tele ordinarie e de'filaloi di lana. Vi si tengono nove fiere annuali. Quivi vedonsi gli avanzi di una lorli- ficazione sopra una montagna vicina. Conta 2890 abilanti. ALZ, fiume della Baviera , cbe nasce dal lago Cbiem, nel circolo dell' Iser, traversa la parte meri- dionale del circolo del Danubio Inferiore, e si getta nell'Inn, a 2 1. N. da Burgbausen, dopo un corso di circa 1 1 1. dal S. al N. ALZAGA, bor. di Spagna, prov. e 9 1. 1/2 at b. ^. O. di San Sebastiano (Guipuscoa), e 3/4 di 1. S. E. da Villafranca. ALZANO MAGGIORE, bor. del regno Lombardo Veneto, prov. e i 1. i/3 all' E. N. E. di Bergamo, capoluogo di distr., all'ingresso della Va lie Senana. Vi sono quattro 'carliere sul Serio, e fabbricbe di selerie. Vi si tiene una fiera ogni anno, d giorno II novembre. Conla 1910 abilanti. Si trova m poca distanza una cava di pielie da macina. ALZANO DI SOPRA, villaggio del regno Lom- bardo Veneto, poco distante da Alzano Maggiore, e da esso diviso mediante un canale. Popolato da 920 abitanti, forma un comune del distr. di Alzano Mag- giore, in prov. di Bergamo. _ ALZANO, comune degli Stati Sardi, divisione d' Alessandria, prov. di Tortona, mandamento ed I 1. ad O. di Castelnuovo Strivia, in ana insalubre. Conta 600 abitanli. . ALZATE, comune degli Stati Sardi, clivisione e prov. di Novara, mandamento di Momo ; con 30o abitanti )iiaiiii. 1 J tr ALZATE, villaggio del regno Lombardo Veneto, cbe unitamente a Ferzago, forma un comune del distr. di Mariano, prov. di Gomo, e siede ad 1 1. da questa citta. Dicesi abbia dato il nome ed 1 natali ad Alciato, celebre giureconsullo. _ ALZENAVIA, Alzenau, bor. della Baviera, cir- colo del Meno Inferiore, capoluogo di un presidiale, a 4 1 1/2 N. N. O. da Ascbatfemborgo, sul Kablbacli. Dopo il 1802 dipendeva da Assia Darmstadt, ma nel 181 5 fu cedulo alia Baviera. Conta 5oo abitanti. ALZEY, citti del granducato di Assia Darmstadt, prov. del Reno, capoluogo di cantone, situata suUa Selz, a 5 1. N. O. da Vormazia, e a 6 I. 3/4 4i5 AM A da Magonza. E cinia di mura, ed ha i caslello, 3 chiese e 6 scuole. Vi si fabbricano tele e calze ed ha delle concie di pelli. Ogni anno vi si tengono tre fiere. Ccnta 8200 abitanti. In quel caslello'Enrico, re deiRomani, per qualche tempo fu tenuto pri- gione, per aver tentato di avvelenare sao padre Federico 11 imperatore. ISel i556 vi mori Teiettor Federico 11, Nel 1689 la cilta fu smanlellala ed in- cendiata dai Francesi. ALZHAUSEN, viliaggio e castello di Baviera, cir- colo del Danubio Superiore, presidiale di Fried- berga. Era questo un viliaggio libero deirimpero, oon 1720 abitanti. Sta a 2 1. 1/4 N. N. E. da Augusta. ALZIA, isoletla del mare di Alarm ara. V ed. Afzia. ALZIRA, cilta di Spagna. Ved. Alcira. ALZO DE ARRIBA, bor. di Spagna, prov. di San Sebastiano ( Guipuscoa ) a i 1. i/3 S. S. O. da Tolosa ed I 1. 1/3 E. N. E. di Villafranca. ALZON, viliaggio di Francia, spart, del Gard, circondario e 3 1. alP O. S. O. di Vigan, capoluogo di cantone, sul Vis, e a 16 1. 3/4 O. da Nimes, con 920 abitanti. ALZONNE, borgo di Francia, spart. delPAude, circondario e 3 1. 1/4 all' O. N. O. di Carcassona, capoluogo di cantone, al confluente del Lampy c del Frcsquel, sulla slrada da Tolosa a Carcassona, presso il canale di Linguadoca. Vi sono fabbriche di panni fini e di berrelte ad uso di Tunisi. Sonovi anche fucine, e manifatture di malolica. Conla 2800 abit. AMA, casale del granducato di Toscana, compar- tiraento di Siena, comune, glurisdizione ed 1 1. al S. O. di Gajole. AMA, dai Francesi scritla Hama, c dagPlnglesi Harna/i, anlicamente Epiphania, ciltu della Turchia -asiatica, in Siria, pascialato e 41 1. al N. N. E. di Da- masco, a 32 S. da Aleppo ed a 9 S. E. da Famie. Lat. N. 34° 55'; long. E. 34" 4^ - Capoluogo di sangiac- calo, e resideiiza d'uno sceic o nuUzellifn, chela governa. E grande, ed in bella posizionc sulPOronle che la divide in 2 parli tra esse comunicanti a mezzo di 2 ponti. Cinta di mura e dilcsa da una lortezza fabbricata sur una colbna, paiecchi sobborghi e giardini la circondano. Quantunque amenissin'io ne sia Faspetto aireslerno, dentro lo e pochissimo. Le vie, in generale, sono anguste ed irregolari, e soprattutto oscure e sporche ; ve n'ha, e vero, di- verse guernile di botteghe, che sono piii larghe, ma intieramente coperte. Notabili vi sono il palazzo dello sceic, gran numero di moschee con alii mina- reti, molti bazari, caravanserragli, bagni pubblici € raacchine idraullche, come pure acquidotti che provveggono la citta e servono a manlenere la fer- tilita nei giardini. Ama conliene parecchie fabbriche di stofFe di seta, di panni grossi per mantelli, di cinlure, turbanti, mollettoni, ecc. Fa gran traffic© con Aleppo che le somministra mercanzie dVEuropa e derrate coloniah. E questo il solo mercato cui vadano a provvedersi gli Arabi del deserto di Tad- nior. Ama e stata disastrata da varii tremuoti, ne altro monumento piu vi si trova che una porta, presso ilfmme,diarchitetturasemplicissima.Dal 1342 al 1354 questa citta fu governata dai celebre geo- grafo ed istorico arabo Abulfeda. Ali bei valuta la popolazione del dislr. di Ama a 100000 abitanti, quasi tutti Arabi. 11 sangiaccato di Ama, bagnalo dalP Oronte, e fertile in frumento, frutti, pistacchi e cotone. Poco popolato, vedesi per conseguenza coltivato assai male. Paga alia porta un' iraposta in denaro di 394000 aspri. AMA 416 AMABA, citla del Giappone, nelPisoIa di iSifon e nel principato di 3Iicava, a 35 1. E. N. E. da Miaco. AMACHI, in francese scritto Amaky, piccolo vil- iaggio d' Arabia, neir lemen proprio, sopra una montagna, da cui si precipitano molti ruscelli, a 41. 1/4 N. E. da Taes. Era in addietro una citta. AMACHIRRIMA, isola del gruppo delle Lieu Chleu, nel mare della Cina. Lat. N. 26** 16': lon<' E. i24« 5o'. AMACORE, fiume della Colombia che discende dalla Sierra 31orena d'lmataca, scorre verso il N. E., e, dopo aver ricevuto molli allri fiumicelli, si gelta nelPoceano Atlantic©, alia punta di Barrima, e sotlo la foce deirOrenoco. Le sue sponde sono coperte di foltissime foreste. AMACUSA o AMACUSO, che i Francesi scrivono Amakousa, isola del Giappone, faciente parte del principato di Fingo, che contiene una citta dello stesso nome situata presso la costa dell' isola Chiusiu. La religione crisliana vi aveva fatto grandi progressi. I missionari quivi slabilirono anche una stamperia. Qualche biblioteca europea possiede grammatiche e dizionari delle lingue giapponese, latina e porto- ghese, e allri libri usciti dai torchi del coUegio dei gesuiti di Amacusa. Lat. N. 32" 9' ; long. E. 128° 2'. AMAD (EL),pianura dell' Arabia. Fed.Y)^L^i^{Al). AMADA, citta del Giappone, nell' isola di Nifon e nel principato di Tango, a 1 1 1. 1/4 N. O. da Miaco. AMADAN, anlicamente Ecbatana, citla di Persia, prov. deir Lac e capitale del beglerbeglic dello stesso nome, a 68 1. O. S. O. da Teeran e 94 N. O. da Ispaan. Lat. N. 34° 53' ; long. E. 46° 6'. Sorge sulla china d' un colle, presso il fiumicello Amadan Ciai, ed a'piedi del monte Elvand, 1' Oronte degli anlichi. J^a sua popolazione viene variamenle stabihla da 25ooo a 40000 anime, il minor numero accostandosi forse pill al vero. E mediocremente fabbricata ed occupa uno spazio rilevante, essendo le case sparse a profusione d'alberi alP intorno. Le rovine di mura e di case dimostrano che deve anlicamente essere stala una cilta immensa, piena di splendidi edifizi ; ma ora contiene un' unica buona strada, il reslo essendo inferiore a quelle che veggonsi in allre citta orientali. 11 maggior edifizio pubblico e il Mesjid Jama., in una gran piazza, usala per mercato ; vi si trovano pure parecchie altre moschee, una chiesa armena, una sinagoga ebraica, alcuni bagni pubblici, bazari e caravanserragli, tutti che indicano col loro stato rovinoso la cadula prosperila del luogo. Presso la gran raoschea, in un cimitero d' Ebrei, pieno di tombe, sorge un fabbricato che colla sua inscrizione ebraica vantasi qual sepolcro d' Ester e Mordecai o Mardocheo ; ma Maier e d'opinione che la costruttura sia maomettana, e fu forse erelto o riedificato dopo il sacco d' Amadan per opera di Timur. Entro la citta sono pure le tombe del celebre medico Avicenna, del poeta persiano Attar, e delpoela arabo Abul Asil:, eper queslo riguardo vi concorrono pellegrini da tutte le parli delta Turchia e dello Persia. Sopra un'altura che domina I'intiera veduta della citla, sono le rovine di un castello distrutto da Aga Maomed Can; e alquanto sotto veggonsi alcune reliquie che credonsi da Morier appartenute all' antico palazzo dei re di Media. Lo stesso scrittore osserva che « Amadan presenta all' antiquario piii oggetti di studio di qualunque altra citta da lui visitala in Persia. « Jjrx citta moderna e famosa per la sua manifattura di cuoi, di cui fa ampio traffico, e si esercita pure in non poca estensione quella dei tappeli e della tessitura della seta ; ma la principale ricchezza le proviene ialla sua siluazione suUa grande slrada commerciale ra Bagdad, Teran ed Ispaan. Somniamente produt- ivi ne sono i dintorni ; ma la mancanza d' alberi orestali priva la sceiia di carattere pittoresco, e fa he la legna sia di tanta spesa, die pel luoco vi si ostituisce usualmente lo stereo vaccino secco. V'ha ogni ragione per credere che Amadan stia lel sito o presso il sito deir antica Ecbatana, Agba- ana o Apobatana, benche siavi chi lo stabilisce a L'abriz e chi ad Ispaan. Nissuna posizione pero, uori d' Amadan, meglio conviene alle descnzioni r Isidore di Carace e di Diodoro Siculo, come fu limoslrato da eminenti scrittori. Ecbatana di Media fu fondata, o piuttosto ampliata da Dejoce circa : anno 680 avanli Gesii Cristo. I Medi, dice Erodo- lo, aobbedienti al comando del loro re, eressero Hviella grande e forte citta ora conosciuta sotto il iiome di Agbatana, o\e le mura sono costrutte circolo eutro circolo e cosi fabbricate che ogni circolo inter- ijo soverchia V esterno vicino deir altezza del merlo soltanto ; cosa efifettuata in parte dalla natura del Lerreno, monte conico, ed in parte dalla fabbricazio- ue istessa. 11 numero dei circoli era di sette, e dentro il piu intimo sorgevano il palazzo e la tesoreria. La circonferenza del muro pivi esterno eguagliava quasi quella di Atene. Era prescritto alia nazione dei Medi di costruire le loro case in circolo intorno al muro.w Ci si dice negli Apocrypha^ che nel regno di Arfassade (Fraarte o Fraorte) , fu assediata e presa da Nabucodonosor, il quale wne saccheggio le strade e ne volse in onta la bellezza. « Dai tempi di Dario a quelli di Gengiscan essa fu, per la freschezza del clima, favorita residenza dei re di Persia in quei mesi estivi ne' quali e quasi insopportabile il caldo di Susa e d' Ispaan. Fu soggiogata dal califfo Otman, pressoche distrutta da Gengiscan, e di loel nuovo presa e guasta da Timur al cadere del decimoquarto secolo. Fu nondimeno rifabbricata, e pare che stata sia citta di rilevante importanza sotto la dinastia dei Sofi. Nel 1722 grandemente sofferse nellc guerre che accaddero dopo la detroniz/azioiie dello SciaUssem, epiii recentemente pel sacco dei Turchi sotto Amed, pasciu di Bagdad. Rimase soggetta ai Turchi finche Nadir Scia li caccio oltre il Tigri e di nuovo V an- nesse al regno di Persia. V attuale suo aspetto rovi- noso si attribuisce al fatto d'essere stata si di sovente teatro di guerra ed oggetto di preda. Questa, la grande Ecbatana meda, non s' ha a confondere col- r Ecbatana atropatenia, il sito della quale fu accer- talo a Tacti Suleiman, 65 I. S. S. E. di Tabriz. AMADAN CIAI, dai Francesi scritto Hamadan Tchai, fiume di Persia, nell' Irac Agemi, che sorge sui confini del Curdistan, e corre primierameiite air E. , indi al N. E. , in mezzo a vaste e fertili pia- nure. Dopo ricevuto il Bil Ciai, prende il nome di Farchensan, ed un po'' superiormente a Cum, divi- desi in due braccia : il Curi Sciutar, che va a per- dersi nel gran deserto Sale, ed il Gerbagan che si unisce al Sava o Sciavea, le cui acque dispaiono nel medesimo deserto. II corso deir Amadan Ciai e di circa 60 1., dalla sua sorgente sino a Cum. AMADIA, Amadiah^ principato del Curdistan, nella Turchia asiatica e nel pascialicato di Scerezur, che forma uno stato indipendente. 11 principe eredi- tario discende in retta linea dalla casa di Abbas, che fu un tempo in possesso del cahfifato di Bagdad. I suoi avi sono stati sempre sovrani di questo princi- pato, che comprende 3i cantoni bene popolati ed abitati da Curdi di tutte le religioni. II paese e fer- tile in vino, grani e frutti, coltivandovisi anche Encicl. Geogr. Vol. 1, AMA 418 molto labacco e noci di gala. Vi sono miniere di plombo che si utillzzano, 11 suo principe e uno dei piu ricchi e possenti del Curdistan. Insignito della dignita di pascia a due code, possiede piu di cento castelli fortihcati, e puo mettere in campo 40000 uomini. 1 suoi sudditi delle diverse tribu del Curdi- stan si chianiano Bandinani. Egli fa la sua residenza ad Amadia, in un castello munito, situato sopra una montagna. AMADIA, Amadiah^ citta della Turchia asiatica, pascialicato di Scerezur, sopra un'alta montagna, alia quale non si giunge che per una strada molto stretta, a 12 I. E. da Gezire e a 25 1. N. O. da Mossul. E questa la capitale di un principe Curdo del nome istesso. Vi si veggono una vecchia moschea, parecchi collegi, un convento arraeno, e dei bagni. Un pozzo scavato nella rupe a 80 metri di profondita, sommi- nistra acqua agli abitanti. Questa citta contiene 600 case, ed e bene fortificata. Havvi nei dintorni la tomba deir iman Moammed Bechir, celebre in tutto il Curdistan, e frequentata da numerosi pellegrini. AMAFA, citta del Giappone, nell' isola di Nifon e nella prov. di Cadsusa, a 22 1. S. E. da Jedo. AMA GANDA, casale del regno Lombard© Veneto. Ved. AviATico. AMAGAZACHI, citta del Giappone nell' isola di Nifon e nel principato di Sidzd, a i3 1. 3/4 S. O. da Meaco. AMAGER, isola della Danimarca, nel Sund, sulla costa occid. di Seelandia, faciente parte delbaliaggio di Copenaghen, alia qual citta si congiunge col mezzo di due ponti ; il piu piccolo e di maggior passaggio chiamato Knippelsbruclte, e 1' altro, detto il ponte lungo, di circa 600 passa di lunghezza. L' isola, lunga circa 2 1. e larga i, e plana affatto e bene coltivata, ma non avendo alcuna foresta e solo qualche piccoli boschetti, manca di legna, come pur manca di acqua e di pascoli. II terreno n' e grasso e fertile estremamente, e somministra alia capitale e ad una parte di Seelandia ogni sorta di erbaggi, frutti, burro, latte, formaggi e legumi in quantita. Nella state gli abitanti fanno pascolare illoro bestiame nella Saltholm, piccola isoletta vicina che nell' inverno va sott'acqua, e percio resta disabitata. Gli abitanti sono in numero di 4000, e la maggior parte discendenti da quelli della prov. di Waterlandia nell' Olanda set- tentr., chiamati cola dal re Cristiano n nel i5i6 per soddisfare al desiderio di sua consorte Elisabetta, ch'era dei Paesi Bassi. Ad una estremita dell' isola vedesi una colonna fatta in quell' anno innalzare da questo re. L' isola e divisa in due parrocchie. La prima e piu grande, che occupa la parte occidentale, si chiama Taarnebye^ e comprende 9 villaggi. Gli abitanti ne sono Danesi, ma mescolati cogli Olandesi ; la seconda, che occupa la parte orientale, e che pro- priamente fu data a questi ultimi, chiamasi Hollan- derbye^ a cui appartiene anche il villaggio di Dra- goe^ il quale sembra una terra, ed e abitato da circa i5o famiglie, parte olandesi e parte danesi, che vivono colla pesca e colla navigazione. 11 linguaggio di quest' isola e una mescolanza di olandese, danese e tedesco. Gli abitanti hanno una singolar maniera di vestirsi, come tutti loro propri sono anco i costumi, religiosamente conservati dagli avi loro olandesi. AMAGNANA o AICHIPICHI, fiume dell' America merid. , nella prov. di Quito. E formato dalle acque che scendono dal fianco settentr. delle aride mon- tagne di Elenisa, corre al N. , diviene piii gonfio raedianle lutte le acque di questa cordigliera e dei 27 4i9 AM A monti Ruminavi e Pasucliua, voige verso illS. O, , prende allora il nome di Guaillabamba, e piii lungi quelle di Alchipichi, sino al suo confluente col Rio das Esmeraldas. L' Amagnana e si largo e profondo, che non si puo attraversare ne a guado ne sopra pon- ti. 11 suo corso e di circa [\o leghe. AMAIN, citta deir Indostan inglese, antica prov. d^ Agra, al S. del Cembul, a 1 4 1- 3/4 da Gualior. Lat. N. 26° 2o' ; long.E. 76° 2o'. AMAJURA, fiume degli Stati Uniti, nella Florida, che nasce al N. di Rosto-^-vn e si getta nel golfo del Messico, OTe forma la baia San Giuseppe, sotto 28° i5' dilat. IS. 11 suo corso e di circa [\o 1. dal N. al S., la larghezza di i 1. 1/2 a circa 10 dalla sua foce. AMAK, isoletta della Daniinarca, su cui e fabbri- cata una parte della citla di Copenagben, ed e prin- cipalmente ridolta a giardini e luogbi di delizie. AMAL, 0/no/, piccola citta di Svezia, prefettura di Elfsborgo, sul lago Weiier, ai8 1. N., N. E. da Wenersborgo, e 16 1. S. O. da Carlstadt. E divisa in due parti da un fiume. Vi e un ut'fizio pubblico da boUare i metalli, ed un porto sul lago. Traffica di legname da costruzione, assi, catranie, lavagna e be- stiame. Quesla citta non esiste se non dalPanno 1640. I danni sofierti dal iuoco nel i545 e 1676 furono riparati. Conta 910 abilanli. AMALACAN o ISOLA DELLA CONCEZIONE, isola deir arcipelago delle IMarianne, di 2 1. 1/4 di circonlerenza. Lat. N. 18° 4 5 •^^^ 4 • AMALAPUR, citta delF Indostan inglese, antica prov. dei Sercar seltentrionali, sopra un braccio del Godaveri, a 19 1. E. N. E. da Masulipatam. Lat. N. i6*^ 25' ; long. E. 79" 38'. A 4 1- 1/2 da quesla citta cvvi un lago slretlo con 2 1. di lunghezza. Durante la estate c quasi secco, ed esala odore spiacevole; se ue estrae del zolfo. ISclle vicinanze di questa citta si fabbricano in quantita panni assai belli. AMALFI, Jjnalpha^ antica cilta del regno delle Due Sicilie, ne'Dorainii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, capoluogo di cantone, dislr. e 3 1. airO. S. O. di Salerno, a 7 1. S. da Nola, e a 4 S. E. da Sorento, in deliziosa e fertile riviera, sulla costa Occident, del golfo di Salerno, nel Mediterra- neo. Era un tempo assai mercantile e popolala, ed i suoi commercianti, che avevano un florido traffic© col Levante, fondarono a Gerusalemme, presso al Santo Sepolcro, nel tempo delle Crociate, uno spe- dale, che divenne V origine delP ordine dei cavalieri gerosoliraitani, il quale prese poscia il nome di or- dine di Malta. Questa citta, che dicesi fondata nel 600, iu sede di una repubbhca, chesostenne la sua liberta fino al 1076. L** imperatore Lottario 11, avendo preso le armi in favore d' Innocenzo 11 contro Ruggero re di Slcilia, che favoriva V antipapa Anacleto, se ne impadroni nel 11 33, col soccorso di 46 galere che gli condussero i Pisani. La citta in tale incontio ando soggetta al sacco, ma Lottario non voile per se, di tutto il bottino, che un volume delle Pandette del diritto, fatte compilare da Giustiniano. Dicesi che il cardinale Pietro, soprannominato di Capua e nativo di questa citta, vi portasse il corpo di santo Andrea verso T anno 1 206, nel ritorno che fece dal stio viaggio intrapreso in qualita di legato della Santa Sede. E rinomata pure questa citta per aver dato i natali a P'lavio Gioia, al quale si attribuisce la invenzione della bussola, verso Fanno 1 3oo. Amalfi appartenne alia famiglia Sanseverino, poi a quella dei Piccolomini, indi divenne citta reale, e final- mente, nel xvii secolo, fu eretta in principato a favore di Ottavio Piccolomini, uno dei piu valorosi A M A 420 capilani del suo tempo. 11 papa Jsicolo 11 vi tenue un concilio, in cui fece deporre il vescovo di Trani, e confermo Roberto Guiscardo nel possess© dei ducati di Puglia e Calabria, e Riccard© in quello del principat© di Capua. Decaduta della sua antica grandezza, conta oggidi 6090 abitanti. Ha un archi- vio, un arsenale, cartiere, e fabbriche di sale ed aghi , con una fucina. A Scala, i 1. N. N. O, di- stante, trovasi una miniera di piombo. Lat. N. 4o" 35'; long. E. 12° 12'. Amalfi, oltre ad esser patria del Gioia predetto, lo e ancora del fam©so Masa- niello, uno de'piu singolari fenomeui delle rivolu- zioni popolari. AMALIENHOF, villaggio degli Stall Prussian!, prov. di Rrandeborgo, reggenza di Potsdam, circolo diBernim superiore, a i 1. 2/3 N. E. da Frien^valde. Ha una camera di giustizia, ed una manifattura di fustagni, con 260 abitanti, AMA3IBAHY. catena di montagne del Brasile, che si estende dal N. al .S., nella parte merid. della prov. di Mat© Gross©, e nella parte settentr. delParaguai, unendosi al N. colla Sierra Galhano ed al S. c©lla c©rdigliera di Maracaya. Da essa hanno origine fiumi in gran numer©, AMaMBAHY, fiume del Paraguai, prov. delPAme- rica meridionale , che nasce nella c©rdigliera di Amambahy e si getta nella Paranna, in faccia airilha Grande del Salt© , d©p© un c©rs© di circa 4^ i« dairo. airE. m AMAMET, citta della Barbaria. J^ed. Ammamet. M AMAMFIA, paese della Guinea superi©re, nel re- gno di Aanta, sulla Costa d'Oro, bagnal© alFO. dair Anc©bra. AMAMLI, citta rovinata della Turchia asiatica, neir Anatolia, sangiaccato e 18 1. alPE. diBoli; in riva al Bartin, che in quel sit© e largo circa 3o passa, e nel quale si piglia del pesce squisit©. AMANA, fiunje della repubblica di Colombia, prov. di Cumana, che nasce ai piedi delle montagne di Bargantin, e, scorrendo alPE., si getta nel Gua- rapiche, dop© unc©rso di 3 1. 1/2. Vi e una borgata del nome stess© sulle sue sponde, a 23 1. S. S. E. da Cumana. AMANAEA o APOLLONIA, piccolo regno della Guinea superiore, sulla Costa d''Or©, situata sui fiumi d"'Anc©bra e di Assine. Quest© paese, tributa- ri© deir Ascianti, e inondalo, nel tempo piov©so, da molti picc©li t©rrenti. Esso abbonda in ris©, mi- gli©, igname, canne da zucchero e c©cco. Le sue foreste danno eccellenle legname da costruzione pei navigli, e son© piene di sciramie, elefanti ed uccelli. Si riduce a p©c© il besliame. La costa e sprovveduta di porto e di ancoraggi©. 11 regno di Apoll©nia, come quasi tutti gli stati litorali, non ha limiti determinati. 11 re 1© g©verna desp©ticamente. Egli fav©ri gl' Inglesi c©ntr© gli Olandesi, che si resero quivi odiosi per le ©stili incursi©ni. 1 prirai vi hanno un piccolo forte. Se ne traggon© oro, avorio, pepe, ris© ed oli© di palma. Ciascun mercatante fa ogni ann© un presente al re, ed in generale, chiunque vuole iniziarsi nel commerci© offre al sovran© un dono, pel quale ©ttiene la permissione di trafficare liberamente. Gli abitanti sono ben fatti, svelti, ed ; hanno le labbra men grosse ed il nas© men© schiac- " ciat© degli altri Negri. Son© cortesi, riservati e ' molt© ©spitali. 11 regno ha 36 1. di lunghezza sulla costa, e 7 1. soltant© di larghezza. 11 fiume d' Aanta 1© separaairO. dal fertile paese di Aanta, ch'e pieno di foreste. AMANAPURA, forte delP isola di Ceilan, a 4 1. O. ^21 AM 4 la Cantlia, costruUo sulla sommitii tli una monfagna coscesa, a 65o metri sopra il livello del mare. Esso lomlna tutto il paese, ove T aria e assai buona. Ai )iedi della montagna e un quartiere iiiglese, com- >osto degli alloggiameati degli xifficiali e soldati, e dcino un grosso villaggio con un bazar. AM4NATSR, bor. della Russia europea, governo li Oremborgo, distr. e 6 1. 1/2 airO.N. O. di Bugo- 'uslan. AMANBAI, fiume del Paraguai. V ed. Amambahy. AMANGE, bor. di Francia, nella Franca Contea, ipart. deirAlla Saona, circondario e 4 1. 2/3 al N. \. O. di Vesoul, capoluogo di canlone, sul monte r Amance, a pie del quale corre la Superba. Ha 900 ahitanti. AMANCE, villaggio di Francia, spart. della IVlcur- the, circondario, canlone e 2 1. i/4 al N. E. di Nancy, 2 a 74 1. E. da Parigi. E situato sopra un'alta mon- tagna, ove anticaniente stava uno dei iorti piu con- siderabili del paese. A'suoi piedi scorre un fiumi- -ello del nome stesso. Federico, re dei Romani, vi fece prigioniero il duca Teobaldo i,nel 1218. Ferriii vi faceva la sua residenza nel i265. Conta 52o abitanti. AMANCEY, villaggio di Francia, spart. del Doubs, circondario e 5 1. ai S. S. E. di Besanzone, capoluogo di cantone, con 670 abilanti. AMANCY, comune degli Stati Sardi, divisione di Savoia, prov. del Faucigny , mandamento di La Roche; con 780 abitanti. AMAND { Saint ^ o Saint AMAND MONT ROND, citta di Francia, nel Borbonese, era nello sparti- mento del Cher, capoluogo di circondario e di can- tone, presso il fiume del nome stesso, a 9 1. S. S. E. da Bourges, e 66 1. S. da Parigi. E regolarraente fabbricata, e le stanno di lontano a cavaliere le ro- vine del castello di Montrond, sul si to del quale s'e creato un ameno passeggio. Vi hanno un tribu- nale civile, una societa d' agricoltura ed un teatro. E questa una delle piu commercianti citta dello spar- limento. 11 suo maggiore traffico consiste in legname da costruzione e da doghe, ferro, vino, castagne, canapa, lana, bestiame e pelli di capra. Conta 6640 abitanti. Tiene una fiera di 8 giorni il lunedi dopo San Luca. Sono nei dintorni due belle fucine, ove si forano i cannon i, ed una fabbrica di porcellana. Fu edificata nel 1410 sulle rovine di Orval. E divisa in due parti. Sopra un'' eminenza sta un vecchio castello. 11 circondario contiene 121 comuni, e 96080 abitanti. E diviso in 11 cantoni: Charenton, Chateau Meillant, Chateau Neuf, le Chatelet, Dun le Roi sulP Auron, la Guerche, Linieres, Nerondes, Saint Amand, Sancoin's e Sauzais le Potier. AMAND (Saint), villaggio di Francia, spart. del Loir e Cher, circondario e 2 1. 2/3 alF O. di Ven- dome, capoluogo di cantone, con 480 abitanti. AMAND (Saint), bor. delBelgio, prov. d'Anversa, circondario e 4 1. i/4 alPO. N. O. di MaUnes, can- tone di Puers, sulla destra della Schelda. Commercia in birra, aceto e sale raffinato. Ogni anno vi si ten- gono due fiere di bestiame, il giovedi avanti San Pietro ed il martedi dopo la seconda domenica di settembre. Conta 2760 abitanti. AMANDA, forte degli Stati Uniti, sul Glaize, stato deirOhio, a 87 1. N. O. da Colombo, fra li forti Jennings e Santa Maria. AMANDA, distr. degli Stati Uniti, state delP Ohio, contea di Fairfield, con 1370 abitanti. AMAND DE BOUEXE (Saint), villaggio diFran- A M A 42a cia, spart. della Cdiarenle, circondario e 3 1. 2/3 al N. IN. O. di Angolemina, capoluogo di cantone. Conta i55o abitanti. AMAND EN PUYSAIE (Saint), piccola citta di Francia, nel Gatinese, spart. della Nievre, circonda- rio e 3 1. 3/4 al N. N. E. di Cosnc, capoluogo di cantone. Vi e una fucina nella parte superiove dello stagno di Maisontbrt, ove si lavora il feno per armi bianche e strumenti rurali, avendovi anche una fab- brica di stoviglie. 11 suo territ. contiene unaminiera di ocra ed una cava di gres. Somministra mollo leijnaine, e conta 1810 abitanti. AMAND LES EAUX (Saint), piccola citta di Fran- cia, spart. del Nord, circondario e 2 1. alFE. N. E. di Valenciennes, capoluogo di cantone, sulla sponda sinistra della Scarpe, in pingue e fertile pianura. 1 suoi fanghi e le acque niinerali sono rinomatissime per le affezioni reumatiche e catarrali. Si prendono d'ordinario per i5 giorni, ed e la piu favorevole stagione quella dal iS^giugno sino al primo settem- bre. Le tre sorgenli di queste acque minerali non sono lontane dalla citta che una piccola lega. Non incominciarono ad esser celebri e frequenlate se non dopo la conquista della Fiandra, sotto il regno di Luigi XIV. Alcuni avanzi di antichlta pero, trovati nello scavare in vicinanza della fonte principale^ fanno credere che fossero conosciute anche al tempo dei Romani. Sono a Saint Amand manifatture di maiolica, fabbriche di raerletti e di refe per farli, di coperle di cotone, berrettame di lana, sapon nero, oliivegetali e concie di pelli. Commercia molto in lino e canapa, come pure in filato finissimo di lino che serve alia fabbricazione delle belle batiste fran- cesi. II giorno 3i raaggio vi si tiene una fiera di 9 o^iorni. Conta 8770 abitanti. Aveva per lo passato un'abbazia di benedettini molto ricca, la cui chiesa e di una magnificenza corrispondente alia loro dovi- zia. In essa vedevansi molli quadri del celebre Ru- bens. Deve questa citta la sua origlne appunto alia detta famosa abbazia fondata nel 689 daSant'Araand, vescovo di Maestricht, e dotata dal re Dagoberto. Fu la citta presa e smantellata dai Francesi nel 1667. Luigi XIV, essendoseue impadronito, la riuni alia Francia insieme col suo territorio, il che fu confer- mato anche con la pace d' Utrecht. AMANDOLA, bor. degli Stati della Chiesa, dele- gazione e 5 1. 1/2 al S. E. di Camerino, sulla sponda sinistra della Tanna. AMAND ROCHE SAVINE (Saint), villaggio di Francia, spart. di Puy de Dome, circondario e 2 1. air O. N. O. di Ambert, capoluogo di cantone, con 2200 abitanti. Vi sono fabbriche di panni, cambel- lotti e stamigne. AMAND TALLENDE (Saint), piccola citla di Francia, nelP Alvernia, spart. del Puy de Dome, circondario e 2 1. 3/4 al S. S. E. di Clermont Fer- rand, capoluogo di cantone, con 1490 abitanti. Vi e una cartiera. Apparteneva al marchese di Broglio, come pure la citta di San Saturnino, con la quale essa comunica per un viale di tigli. AMANGUSCI, citta del Giappone, con un porto, neirisola di Nifon e nel principato di Nagatto, una delle piu ricche deirimpero. Sta 3941. O. S. O. da Meaco. Lat. N. 34" i5' ; long. E. 128" 59'. AMANS (Saint), bor. di Francia, spart. della Lo- zere, circondario e 3 1. 3/4 al N. N. O. di IMende, capoluogo di cantone. Vi si fabbrlcano saie ed altre stoffe. Conta 33o abitanti. AMANS DES COTS (Saint), villaggio di Francia, spart. deir Aveyron, circondario e 4 i. 2/3 al N. N. 423 AM A 0. di Espalion, capoluogo di cantone, con iioo abitanti, AMANS LA BASTIDE (Saint), grosso hor. di Francia, nella Linguadoca, spart. del Tarn, circon- dario e 5 1. 1/2 al S. E, di Castres, capoluogo di cantone, sul pendio della Montagna Nera e in riva alia Thore, che lo separa da Saint. Amans Valtoret. Sono nei dintorni filatoi e fabbriclie di lana. I pro- testanti yi hanno una chiesa. Conta i33o abitanti. AMANTANE ( San Miguel de ), isola del lago Ti- ticaca, nelP America meridionale. Ha 3 1. di circon- ferenza ed e piena di giardini ed orti cbe producono frutti, fiori e legumi. Si trovano sulla sommita delle montagne dei grossi villaggi costrutfi in pietra e quasi rovinati. Le case sono pressoche di un'altezza eguale, le strade regolari, e le piazza molto bene ornate. AMANTEA, Amantia^ piccola citta e porto di mare sulla costa Occident, del regno delle Due Sici- lie, ne'Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria Citeriore, distr. di Paola, capoluogo di cantone, a 6 1. 1/2 S. O. da Cosenza, sul Mediterraneo. E cinfa di mura, e piazza forte di quinla classe. Essa infatti resistette agli esercili di Carlo vn e di Lodovico xir, in favore dei re aragonesi. Anche nel 1806 sostenne un ostinatissimo assedio. Vi sono 4 chiese parroc- cbiali, qualche convento, ed una scuola di belle let- •tcre, fondata da Ferdinando IV. Vi si vedono alcune belle fabbriche. Conta 356o abitanti. Sonovi dclle acque termali. Credesi che esser possa T antica Ne- pezia, nominafa da Strabone. Nel secolo ix fu tolta dai Greci ai Saraceni, essendo imperatore Niceforo. II circondario di Amantea comprende le comuni di Belmonte, San Pietro in Amantea, Lago e Laghi- tello. AMAOI, dai Francesi scritta Amahoy^ cilta del- r isola di Ceram, una delle Moluccbe, siluata sulla baia dello stesso nome. Lat. S. 3" 26'; long. E. 126° 5o'. AMAONAS, citta della repubblica di Colombia, prov. di Maina, a 12 1. N. E. da San Gioachino di Omaguas, al confluente del Nanay e deirilagay, in poca distanza dai fiume delle Amazzoni. AMAPALLA, ciHa della repubblica di Gualimala, prov. di Nicaragua, situatasopra una lingua di terra bagnata dai Grand' Oceano, a 7 1. S. da San Micbele, e 100 1. S. E. da Guatimala. II suo commercio consi- ste in cocciniglia, caccao, indaco e cuoi. Lat. N. 1^12'. AMAPUR, ^/77a;?oor, piccola citla dell'Indostan inglese, presidenza del Bengala, antica prov. e 21 1. al N. E. di Agra. AMARA, Amharoy regno delPAbissinia, che com- prende tutto il paese all' O. del Tacazzo. Si divide in 12 province, che sono I'Amara proprio, Begem- der, Belessen, Damot, Dembea, Foggora, Gojam, Cuara, Maicia, Menna, Celga, Cerchin. L'Amara propriamente detto, situato al S. di Lasta e di Be- gemder, ha i25 1. di lunghezza, colla larghezza di 100. La sua capitale e Gondar. Montuosa la pro- vi«cia, i suoi abitanti hanno voce de'piii belli e piu valorosi dell' Abissinia ; anzi vantano che le loro truppe, armate convenientemente, sono superiori ad un numero dappio di tutte quelle delle altre pro- vince del regno. L'Amara contiene la montagna di Gesen, ove una volta confinavansi i principi disangue regio. Avvenimenti recenti 1' hanno data intiera- menfe in podesta degli Egio Galla, il cui capo pud raettere in piedi 20000 uomini. ^i tiene a Gondar so.tlo buona guardia il re nominale. A M A 424 AMAR ABAD o AMRAVITI, piccola cifta dell' In- dostan, stato del Nizam, antica prov. e 26 1. al S. S. E. di Aiderabad. AMARALIK FIORD, baia della costa Occident, della Groenlandia, distr. di Gudaab. Lat. N. 64*^ 3o' ; long. O. 52° 5'. AMARANTE, citta del Portogallo, prov. di Minho, coraarca di Guimaraes, a i3 1. 1/4 E. N. E. da Porto, sul Tamega, in una valle deliziosa. E bene edificata, ed ha un bel ponle, uno spedale, un ospizio, due chiese, una scuola latina, e 55oo abitanti. Fu fondata 36o anni avanti Gesu Cristo. Trovasi nei suoi con- lorni una sorgenle di acqua minerale. AMARASSI, villaggio dell'isola Timor, nelle Mo- luccbe, il cui capo prende il titolo d' imperatore, ma paga trihuto agli Olandesi. Questo villaggio sta sulla spiaggia del mare. Quivi gli Olandesi caricano molto legname da coslruzione. Trovasi nel suo ler- ritorio il legno di sandalo bianco. AMARAVATI o CARUR, fiumicello dell'Indostan, antica prov. di Caimbetur, che nasce nel N. E. delle montagne che separano i possedimenti inglesi da quelli di Travancore, e scorre dai S. O. al N. E. Fiumi in gran iiumero lo ingrossano. Esso poi irriga la cilia ed il forte di Carur, da cui prende il nome, e si getta indi nel Caveri, a 3 1. 3/4 E. N. E. da que- sla citta, dopo un corso di 3o leghe. AMARGOS, isola sulla costa del Chili, alia foce del Valdivia, a 6 1. O. da Valdivia. Vi e un piccolo castello. AMARGOSO, fiume del Brasile, prov. di Rio Grande, che si gefia nell' Allantico, per una vasia foce, fra la punta das Pedras e quella di Mel, al 4° 45' di lat. S. , dopo un corso di 3.5 1. dai S. O. al N. E. AMARGURA o GARDNER, isola del Grand' Ocea- no, neir arcipelago degli Amici, sotlo il 17^* [\o' di lat. S. e 177° 2' di long. O. E assai alia e molto bene irrigata. Si scorgono al N. O. Iracce di eruzioni vulcaniche. Quest' isola fu scopcrta nel 1781 da Maurelle che chiamolla Amargura, a cagione del- I'aspelto selvaggio che presenta, e pel dispiacere da lui provato di non trovarvi i viveri de' quali penuriava. Gl' Inglesi, che vi giunsero nel 1791,1a nominarono Gardner, ignorando che fosse slata anteriormente scoperta. AMARIBO, fiume della Guiana francese, che nasce a 40 1. O. S. O. da Caienna, scorre al N. e si getta neir oceano Atlantico, a 3 1. N. E. da Marony, dopo un corso di 42 1. circa. AMARIN (Saint), piccola citta di Francia, spart. deir Alto Reno, circond. e 6 1. al N. N. E. di Belforf. capoluogo di cantone, in deliziosa valle, sul Thuren, con due chiese. Vi si fabbricano tele di cotone. I suoi dintorni sono ricehissimi di ferro, e vi hanno fornaci nelle quali si fabbrica dell' ottima ghisa per I'acciaio. Conta i83o abitanti, compreso Vogelbach. Vi si tengono due fiere, una il 21 luglio e I'altra il 24 ottobre, che durano due giorni per ciascuna e nelle quali si vendono bestiame, stoffe e chincaglie. AMARISCOGGIN, fiume degli Stati Uniti. Fed. Andboscoggin. AMARO, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. d' Udine, che forma un comune del distr. di Tolmezzo. E noto per le sue fabbriche di cappelli di feltro ordinari. AMARO ( Santo), piccola citta del Brasile, prov., comarca e 12 1. al N. O. di Bahia, sulla sponda destra del Sergipo do Conde, a 3 1. dalla sua foce. Vi sono una chiesa parrocchiale, quattro cappelle, un coUe- 4a5 AM A gio e molti begli edificii. Le strade sonp selciate* tin ponle di legno attraversa il Sergipo. E cinta da coUine. 11 porlo trovasi aH'mgresso della cilta, che commercia in zucchero, tabacco, rum e colone. Fa- cile e la sua comunicazione con Bahia. AMARO ( Santo ), piccola citta del Brasile, prov. di Bahia, distr. di Sergipo, poco popolata e senza coramercio, ma bene situala, a 1/4 di 1. N. ed in faccia al confluente del Sergipo e del Cotmdiba. AMARO (Sakto), bel villaggio del Brasde, prov. di Rio Grande do Sol, sulla sponda destra del Ja- cuhy, a 5 1. O. da Freguezia Nova, e a 8 1. E. da Rio Pardo. Vi e una bella chiesa parrocchiale. AMARONI, comune del regno delle Due Siciiie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria Ulleriore 11, distretto di Catanzaro, circondario di Squillace; con 780 abitanti. AMARUPARA, volgarraente Ummerapura, citta, ed anticamente capitale deir impero Birmano, sur una penisola tra T Iravadi da una mano ed un pro- fondo e vaslo lago dalPaltra, a 2 i. IS. E. da Ava; lat. N. 21*' 55' ; long. E. 93° 47'. Nel 1800 la popo- lazione se ne stimava a 175000 abitanti, ma essendo la sede del governo stata stabilila ad Ava, nel 1819, rapidamente declino, ed ora non e di nissun conlo. Ha un forte che i Birmani lengono per invincibile ; ma che una batteria bene servita supererebbe in poche ore. La circostanza deU'essere ilpiu delle case falte di legno e di bambu, rende conto della pronta decadenza del luogo da poi del 1819. Presso la citta sorge un tempio molto frequentato dai divoti, che conUene la celebre statua di Guadma in bronzo, portata da Arracan nel 1784. AMASA, bor. di Spagna, prov. e 3 1. i/4 al S. S. O. di San Sebastian© (Guipuscoa), e a i 1. N. N. E. da Tolosa, AIHASENO o LA TOPPIA, canale degli Slati del- la Chiesa, ch'e una derivazione del fiume del nonie slesso. Esso va dai dintorni di Fossa Nova e delP in- gresso delle paludi Pontine, sotto Piperno , sino air Uflfente, presso la Fia Jppia, sopra una linea prolungata di circa 2 1. 1/2. Qualche barca passa sopra questo canale che ha per oggelto principale Pasciugamento delle Paludi. AMASIA o AMERCHIA, deserto delP Arabia, nel- riemen, fra Saade Ascid e Bechil. In mezzo ad esso trovasi la fontana di Birchet Soidan, presso la quale i viaggiatori si fermano onde passare la notte. ANASIE o AMASIA, sangiaccato della Turchia asiatica, neir Anatolia, pascialato di Sivas. In questa contrada terminano i monti Gianic , e s"" innalza, presso Amasie, il Tascian Dagh. Tutto il paese e interrotto da montagne, coUine e valli. Le prime vanno coperte di folti boschi, le coUine di gelsi e le valli abbondano di frumento, vino ed alberi IVutti- feri. Si trovano pure delle miniere di piombo ar- gentifero presso Aduchciai. AMASIE o AMASIA, cilia della Turchia asiatica, capoluogo del sangiaccato dello stesso nome, pascia- lato di Sivas, a i5 1. S. S. O. da Samsun, 12 1. S. dai mar Nero e 82 1. E. da Coslantinopoli. Lat. N. 40*^ 5o' ; long. E. 33" 4©'. Residenza di un vescovo greco, e situata a' piedi dei monti Gianic, ed attraversata dairiescil Ermac, anticamente chiamato Iris, sul quale sono 5 ponti, 2 in legno e 3 di pietra. L'uno fu edificato cogU avanzi dei magnifici edifizii che ornavano un tempo questa florida citla. Un castello fortificato, che sta sopra una rupe, nella piu alia parte, difende la citta. Fu esso fabbricato da Chiei Cubad. Vi si giunge per un cammino tagliato nel AM A 4a6 sasso. Porticl magniflci servono d'ingresso a vaste stanzecircolari che iTurchi pretendono che servito abbiano di caserme o corpi di guardia, ma che si presume piuttoslo con fondamenlo essere le tombe degli antichi re del Ponio. I Greci ed i Romani sono i soli popoli che potuto abbiano intraprendere un si ammirabile lavoro, e che presentava lanle difficolla quasi insuperabili. Amasie e grande e bene popolata; ma le vie ne sono stretle e sporche, e le case parte in legno e parte in pie Ira. Essa contiene bazar, pub- bhci bagni, belle passeggiale e moschee, una delle quali porta il nome del sultano Baiazetle che la fece costruire. E questo un beir eJifizio sormontato da due minareti altissimi e tutti di pietra. Un allro edifizio, degno di qualche menzione, era il collegio Celeste, fondalo pure da Baiazelte, ma che ora cade in rovina. Le campagne di Amasie producono un vino ricercalissimo e frutti eccellenli, dei quali due generi si fa un commercio assai atlivo ; il principal ramo pero e la seta, poiche i gelsi vi crescono in grand' abbondanza, e la seta, quivi assai bianca, ali- menta le manifatture di Damasco e di Aleppo. Si fabbricano ad Amasie bellissime tele dipinte. Fa pure un gran commercio di pelU di lepre, cuoi, robbia di perfetta qualita, grana d'Avignone, frumento e lana di caprelto. Conta 25ooo abitanti, quantmi- que un modern© geografo accredilato ve ne dia invece 60000. Qualunque sia la sua popolazione, la maggior parte si comp©ne di cristiani, ed il re- stante di Ebrei, Armeni e Turchi. Tutti si distin- guono per la l©r© urbanita vers© i f©restieri. Le donne ban voce delle piu belle e seducenti delPAsia Minore. Amasie fu originariamenle una citta libera della Cappadocia, ed in appresso del Pont© Pole- miac© soil© i Romani. Nel medio ev© divenne resi- denza dei primi sultani ©tt©mani. Mustafa, figli© di Ma©melt© 11, la g©vernava, allorche lusuf, generale diUssunAssan, re di Persia, saccheggi6T©cat I'anno deir egira 82© (di Gesu Crist© i442)- Fu p©steri©r- mente appannaggi© di una sultana, che la faceva governare da un vaivoda. Selim i vi e nat©, c©me pure Moammed Ben Cassem ed Ali Ben Ussein, due celebri aulori press© gh Arabi. La sua principal gloria per© si e quella di aver dat© i nalali a Slra- b©ne, un© dei piu famosi ge©grafi delP antichita, il quale, senza perdersi in minuli racconti sopra la sua patria, ci fa sapere che V Iris ne bagnava le mu- ra, e che non lunge dai su© terril©ri© eran© dei ba4{ni caldi. E cert© che questa cilia fu per qualche teriip© la prima del regn© del P©nt©. 11 su© territo- rio, che sembra dover essere slat© molto esteso, chiamavasi Amasena Regio. AMASSIA, citta della costa S. E. deiris©la di T i- mor, nelParcipelago delle M©lucche. Lat. S. i©" i8' ; long. E. 123" 7'. . • V J 11 AMASTRA 0 AMASSERA, Amastris, citta della Turchia asiatica, nelP Analolla, sangiaccat© e 27 1. al N N. E. di Boli e a 66 1. E. N. E. da C©stantin©- poli. Lat. N. 41" 45' 27 "; long. E. 3o" 1' ©". Edifi- cata in anfilealro s©pra una c©llina che domina il mar Nero, ha due porti mezz© colmi dalle sabbie e che posson© contenere appena 2© navi, Pun© e quasi abb^r..d©nat©; Paltrooffre un ripar© sicuro conlr© i vcDli d'O. e contr© le c©rrenti del B©sf©ro. Que- sta citta e difesa da una cittadella che contiene una moschea. Vi si sc©rg©n© ancora degli avanzi di anti- chita, come vari fusti di greche colonne, e dei resti di un tempio di Nettuno. II su© territori© da m©ll© legnaine da costruzione. AMAT, isola del Grand' Oceano. Ved. Taiti. 4^7 A M A AMAT, fiume della Russia, in Europa, goyerno di Livonia, distretto di Venden, che nasce presso il villaggio di Aoule, scorre all' O. e si getta nell'Aa, 2 l.sotto di Venden, dopo un corso di ii 1. 1/2. Vi si pesca qualche perla. AMATA ( Cassina ), casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Cassina Awata. AMATAFOA o TOFOA, isola del gruppo degli Araici. Vi e un vulcano in attivita che gli abitanti risguardano come una divinita, oppure come suo soggiorno, Lat. S. 19*^ 4^'; long. O. i^^^'^ 24'. AMATICHE o ARIATIQUE, villaggio dell Ameri- ca, nella repubblica di Gualimala, prov. di Vera Paz, che da il suo nome ad una baia sulla quale e posto, al S. del golfo di Honduras, a 3o 1. E. S. E. da Vera Paz. Gli abitanti si occupano nel taglio del legno campeggio. Fu fabbricalo dagli Spagnuoli nel 1567. Lat. N. i5° 23'. AMATITLAN o AMATILCAN, bor. della repub- blica di Guatiinala, prov. e 6 1. al S. S. E. di Guati- mala. Vi sono delle sorgenti d'acque termali, una bella chiesa, ed il piu magnifico convento di dome- nicani del paese. Vi si fa un gran commercio di co- tone, frutti e sale che si raccoglie ogni matlina sulle sponde del lago di queslo nome. AMATO, comune del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. di Calabria Ulte- riore 11, distr. di Calanzaro, circondario di Tiriolo, con 620 abitynti. AMATONTE , Amathus ^ piccolo villaggio del- P isola di Cipro, presso il mare, a 2 1. N. E. da Li- massol, che occupa il luogo delPantica ciffa delta Amatunta. Vi si veggono ancora le fondamenta delle mura bagnale dal mare, colonne, archi spezzali e catacombe. Esistono pur anco sulla sommila di una moniagna due vasi enormi tagliati nel sasso, ed ornati nei quattro lati con figure di tori. Si crede questi vasi servissero alle libazioni fal'ce in onore di Adone. AMATRICE, piccola citta del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, provincia del- PAbruzzo Ulleriore Secondo, capoluogo di cantone, dislr. di Civita Ducale, 7 1. 2/8 al N. N. O. da Aquila, sopra un'amena collina, ove nasce il Tronto. La citta conliene 5 parrocchie, due monti di pieta, una scuola di belle lettere, e fabbriche di coperte di lana. Conta65io abitanti. Questa citta ha il titolo di principato. E patria del filosofo e medico de Masseis. AMAXICHI o AMACUCHI, citta capoluogo di Santa Maura, una delle isole lonie, situata alia sua estre- mita settentr., sopra una baia formata dal canale che separa quest' isola dal regno di Grecia, e in una pia- nura sabbionosa, ma fertilissima. Lat. N. 38^ 4? 5 long. E. 18° 22'. Questa citta, difesa da un castello munito, e sede del goyerno delP isola e residenza di un vescovo greco. E piccola e male fabbricata. La maggior parte le case sono di legno e di un solo piano, a cagione dei frequenti terremoti. La strada principale e larghissima e fiancheggiata da case con portici. La piazza San Marco, abbeUita dal palazzo del governatore, e ornata da una statua di marmo antico. Amaxichi ha 14 chiese greche ; fdatoi di coto- ne, concie di pelli ; e due porti, dei quali il migliore e quello di Drapano. La sorgente di Megalivrisi somministra acqua alia citta, da dove un acquedotto lunghissimo la conduce alia fortezza. Conta 6000 abitanti. Trovansi ne'suoi dintorni degli stagni salsi. AMAY, villaggio del Belgio, prov." di Liegi, cir- condario, cantone ed i 1. 1/2 al N. E. di Huy. Vi si A MA 428 scava deirargilla gialla per uso delle fabbriche di stovighe. Ha 2220 abitanti. AMAYUELAS DE ABAXO, bor. di Spagna, prov. e 4 1- 1/2 al N. di Palencia. AMAYUELAS DE ARRIBA, bor. di Spagna, a 4 1. 1/2 N. da Palencia (Toro). AMAZEN, Hatnazen, distr. d'Abissinia, regno di Tigre, prov. di Baarnegas, verso le frontiere del- la Nubia ed airO. di Archico. La Lidda, affluente del Mareb, ha quivi la sua sorgente. Gli abitanti raolto difieriscono dagli altri Abissini, e per piii riguardi soraigliano ai selvaggi dei dintorni di Sen- naar , com' essi avendo la carnagione nerastra e membra vigorose; rozzi e feroci portano ordinaria- mente una spada a due tagli. AMAZZONE, MARAGNON OD ORELLANA e il nome imposto ad un fiume che traversa le regioni equatoriali della meridional America in quasi tutta la loro estensione,correndo principalmentc d'oriente in occidente e avendo la foce pressoche sotto I'equa- tore. E questo ilmassimo fiume del globo, non solo per la lunghezza del corso, ma eziandio per Testen- sione del paese da si nobile gigante bagnato, e pel suoi gran tributarii. — Non s'accordano i geografi quanto alle vere sue fonli, benche convengano nel porle nelle piu alte giogane delle Cordigliere. Pen- sano taluni che si trovino in un lago alpino, alquanto a mezzodi del decimo parallelo, chiamalo il lago di Lauricoce. Da questo lago esce un fiume che vien chiamato il Maragnon superiore o Tungu- ragua, e corre pressoche al settentrione in una valle longitudinale delle Cordigliere, sino a 5° di latitu- dine ausfrale, o 126 leghe. AUora il corso cambia di direzione verso greco, per altre 18 o 22 leghe, ed in questa parte discende dall'alta valle delle mon- tagne alle pianure situate all' oriente di quelle, pel Pongo di Mansariche, nome che si da ad un lungo balzo del fiume, pieno di vortici e di cateratte, esten- dentesi tra la citta di San Jaen de Brancamoros ed il villaggio di Cincinuga, un tratto di circa otto o nove leghe. Sopra il Pongo, il fiume corre giu pel canale montano, formando sbalzi e cateratte, aumentato sino alia larghezza di 490 metri ; ma sotto San Jaen de Brancamoros ristringesi d' im- provviso a 48 metri, e precipitasi per uno squar- cio o fessura tra montagne di prodigiosa altezza. H Pongo non si puo discendere in battelli perche andrebbero in pezzi negli urti cui dovrebbero sog- giacere sbattendosi nelle rocce : usansi quindi le balsas, specie di foderi, fatti di legno leggerissimo o piuttosto di canna, simile al bambu, tutti i cui pezzi stanno legati insieme con giunchi in tal guisa che cedono ad ogni scossa di moderata violenza, e per conseguenza non vanno soggetti a rompersi nemmeno nelle piu forti. A qualche distanza dal Pongo, il Tunguragua lascia le montagne ed entra sul piano, dove riceve primieramente alia destra il Guallaga. Avanzandosi quindi maggiormente ad oriente, tra i gradi 4-to e 5. to di latitudine australe, se ne accrescono le acque con due gran tributarii della sinistra, i fiumi Pastaza e Tigre, ambedue sorti nelle Cordigliere. — Cosi accresciuto dalle acque di tre gran fiumi, il Tunguragua incontra a San Joaquin de Omaguas il suo rivale, 1' Ucaj'ali, considerato qual vera sorgente del Maragnon da tutti coloro che stimano avere il corso d' acqua che nasce piu lontano dalla foce,raaggior diritto all'onore di esserne tenuto la fonte. Pur le sorgenti dall'Uca- jali non sono note. Uniti questi due fiumi, vengono poi chiamati col nome di Amazzone o Maragnon A M A inferiore. — Dalla citta di San Joaquin de Onia- guas, I'Amazzone traversa 22** di longitudine, cor- rendo ii. direzione prossimamente orientale. In lutta questa estensione attraversa soli 4" di lalitudine, dal 4 to parallelo alFequatore, e due gli attraversa verso la foce, dove corre pressoche a greco. In que- sta parte del suo corso riceve gran nuniero di tribu- tarii, alcuni de' quali di tale grandezza da superare i maggiori fiumi delPEuropa si neir estensione e si nel volume delle acque ; quali WNapo^ il Putumaco^ V lapura ed il Rio ISegro, a settentrione ; T lavari, V Jutai, V Jurua. il Tefe, il Furus, il Madeira, il Topaios ed il Xingu, ad ostro. L' lavari, quantun- que di minor portata, dovea esser ricordalo siccome limite tra il Brasile e la repubblica del Peru. Ma se riutai, riurua, il Tefe ed il Purus giacciono nella parte deirAmerica meridionale men nota, ne furono mai navigati da verun Europeo, per quanto sappia- mo, puo ben dirsi conosciutissimo il Madeira, mas- simo dei tributarii dell' Amazzone , percbe stato percorso anche ne' suoi rami piu superiori. — Verso la sua foce V Amazzone si divide in due rami : il settentrionale,per assai piu largo delPallro, conserva il suo nome. II ramo meridionale, detto Tagipura, corre ad ostro dell' isola che i Portogliesi chiamano Ilha dos Joanes, o Ilha do Morajd, e sulla sponda orientale dell' isola raggiunge il Tocantins, che dopo tale congiunzione assume il nome di fiume Para. 11 canale tra 1' isola ed il continente misura cir- ca sette leghe, ma verso lo sbocco s'allarga alle dieci. — Varia naturalraente e la larghezza del- r Amazzone. JNelle parti superiori del suo corso risulta da i a 2 terzi di lega; ma inferiormente si fa niolto maggiore, e dopo la sua congiunzione col Xingu, riesce appena possibile scorgere le opposte sponde. — Dal mare alio sbocco del Rio Negro, la profondita del canale primario non e in verun luogo minore di sessanta metri: piu su, varia da venti a ventiquattro ; e superiormente albacino d'Omaguas, presso il confluente del Tunguragua coll' Ucajali, v'ha fondo d'acqua per lenavi d'ogni natura. Piii in- nanzi possono sicuramente procedere soli i basti- menti che non peschino piu di metri uno e mezzo in due. E quesli ponno entrare anche nel Tunguragua ed inoltrarsi fino al Pongo di Mansariclie, come pur navigabili con essi sono il Guallagua e 1' Ucajali sino a ragguardevole distanza dalla loro congiunzione col ramo principale. — Le secche sono in gran iiumero, ed i canali navigabili in molti luoghi stretti, tortuosi, e soggetti a cambiamenli continui. Essendo basse, le sponde del fiurae spesso soggiaccion ad inondazioni, stante i laghi e le grandi escrescenze nella stagione piovusa : quando accadono, 1' acque allagano il paese ad ambi i lati del fiume per molte leghe, cuoprono tutte le numerose isole, e di so- vente ne cambiano la situazione o ne formano di nuove. Nella parte piu bassa, la navlgazione si reude alquanto difficile pegli alberi galleggianti che scen- dono dal Madeira. — Sono quasi innumerabili le isole formate da questo fiume, e di tutte le gran- dezze ; molte hanno quattro in cinque leghe di circonferenza , ed alcune da dieci in dodici. Le piu notabili sono le isole di Tupinamhas^ dos Joanes e Ca^iana. La prima e propriamenfe for- mata da' due rami pel quali il Madeira si unisce air Amazzone, e si estende per due gradi e mezzo di longitudine; ma molto stretta. L'llha dos Joanes o Ilha do Morajo, la quale, come abbiamo detto, si Irova cinta dai due rami dell' Amazzone e del fiume Para, s'allunga d' oriente in occidente circa 4^ le- AMA 43o ghe e non mollo meno da settentrione a mezzodi, stabilendosene la circonferenza dalle 180 alle 220 leghe. L' isola di Caviana, che giace dove il fiume s'incontra coll' Oceano Allan tico, ha circa 12 leghe di lunghezza colla larghezza di g : si giudica ferti- lissima. — La velocita del corso e molta : second© Maw, di circa i lega e mezzo all'ora, dove pid, dove meno. Cio pero solamente nella stagion delle piogge tra aprile ed ollobre; perche nella stagione asciutta la velocita si scema. La marea ch'enlra nel fiume si puo osservare sino alia citta di Obidos, a i5o leghe dalla foce. Quando comincia il riflusso, e I'acqua del mare recedendo libera la corrente imprigionata del fiume, 1' Amazzone prorompe nell' Oceano con moltiplicata forza e velocita, e siccome quivi incon- tra, a non grande distanza da terra, la corrente che dal capo San Rocco corre lungo la costa a greco dal Brasile, da origine a quel fenomeno che gl'In- diani chiamano Porococa. Avendo e il fiume e la corrente grande velocita ed iiicontrandosi pressoche ad angoli retti, vengono a contatto con grand'im- peto, e sollevano una montagna d'acqua alta ben 60 metri, come viene, forse stravagantemente, sti- mata. L'urto di questi due corpi d'acqua e cosi terribile, che fa tremare tutte 1' isole vicine, e pesca- tori e naviganti ne rifuggono col massimo spavento. Puo dirsi che il fiume e 1' Oceano contendano per I'impeto dell'onde. Ma sembra che poi vengano a transazione, poiche la corrente marina seguita la sua strada lungo la costa della Guiana per all' isola Tri- nidad, e quella del fiume rimane ancora osservabile neir Oceano alia distanza di 5oo miglia marittime dalla foce, secondo Yeo. — Pei calcoli del barone Humboldt, tutto il corso dell' Amazzone misura 2880 miglia geografiche di 60 al grado ; ma ei con- sidera vere sorgenti del fiume il lago di Lauricoce ed il fiume Tunguragua. Chi pero prendesse qual ramo principale 1' Ucajali ed il suo predecessore, 1' Apurimac^ bisognerebbe aggiugnere altre 3oo a 400 di dette migha. — 11 sopraccitato viaggiatore sco- pri e navigo il canal naturale per cui il sistema del- I'Amazzone si congiunge a quello dell' Orenoco. Era gia prima del suo tempo pervenuta inEuropa qualche vaga notizia dell' esistenza di tale unione, ma forte- mente combattuta dai geografi, fu rigetlata. Ora pero non ha piii dubbio che un fiume, chiamato iJ Cassiquiari, formi, tra il 2° ed il 3'^ di latitudine boreale, una connessione navigabiie tra il Rio Ne- gro e r Orenoco, correndo per un 36 leghe e piu verso greco. II paese che siede alle sue sponde e pressoche disabitato. — Humboldt qualifica di pia- nura la contrada aggiacente all' Atnazzone e ai corsi inferiori de' suoi tributarii ; ma non merita un tal nome chi la paragon! coi Llanos dell' Orenoco e coi Pampas del Rio della Plata. II paese immediata- mente unito alle sponde dell' Amazzone ed anche alia distanza di parecchie leghe ad ambi i lati, e bassissimo e quindi soggetto ad essere innondato ; ma piu lontano dalle rive, s'innalza ed il vedi molto diversificato con monticelli coperti d'altiliberi. II gran crescere di tali alberi, la durezza del loro legno, che spesso sfida gli afifronti del ferro ed anche del- Pacciaio piii fino, ed il vigore della loro vegetazione, fanno non equivoca testimonianza della ricchezza del suolo su cui s'innalzano; e forse ripagherebbe a cento doppi il lavoro che vi si facesse intorno, se si coltivasse. Ma e quasi interamente incolto, e tran- ne pochi campi dove fermarono stanza gli Spagnuoli ed i Portoghesi, I'abitano solo i selvaggi nativi che vagano per le immense foreste e vivono della caccia. 45i AMA Pochissimi articoli portansi di cola ai rnercati del mondo, ed anche questi son tolti da albeii e da piante silvestri, come il caccao, la salsapariglia, la gomma copaiba e la elastica. Senza dubbio quelle selve smisurate colla rigogliosa loro vegetazione nascondono mold preziosi tesori ; ma sino ai nostri tempi ne fu. chiuso raccesso per motivi politici, iie il tempo venuto di poi fu sufficiente ad esaininare campo si vasto con qualcbe grado d'attenzione e buon successo. — Ne molto meglio conosciuto e il pesce deir Amazzone. Sono in grande abbondanza testuggini di varie specie: frequentemente s'incon- Irano alligatori; ma F animale piu straordinario e il manati (tricJiecus manati)^ pur chiamalo vacca di mare, benche, al dire di Humboldt, non si trovi mai nelPacqua salsa. — Nolasi come fatto assai cu- rioso che tra San Francisco deBorya e la foce del Rio Nero una pietra o un ciottolo e quasi raro quan- to un diamante. — 11 primo Europeo che scendesse questo fiume fu Francisco Orellana, e per con- servare la memoria deR'ardita sua irapresa, Orellana ancora si chiama il fiume da molti Spagnuoli. Nar- rava questo avvcnturiero, che le sponde ne sono abitate da guerriere nazioni ; e che in alcune parti andavano aile baltaglie le stesse donne, il che die origine al nome di Amazzone, alludendo alPantica favola delle Amazzoni. Ma incerto e donde fu deri- vato il nome di Maragnon^ se piu probabile con- gettura non si voglia che una parte delle sue rive fosse abitata da una nazione di tal nome. — Ma prima di lasciare questo discorso del nome, ne piace dire d''una queslione che si aCfaccia naturalmente. Fu veramenle la Iribu bellicosa clie diede il suo nome al fiume? Si sono vedute \ere Amazzoni com- battere sulle sponde del Maragnon? Posla in questi termini la questione, rispondiamo con Denis: La narrazione d' Orellana e circondata da circostanze troppo straniere al fatto principale perche si debba ammetterla senza esame ; vi si riproduce in modo troppo sensibile la tradizione ellenica; e troppo conforme alle idee europee perche torni possibile Tammetterla implicitameute. Quest' e evidentemente un mito delP antichita riprodotto nel nuovo mondo e che serve a quell' amore del maraviglioso che si trova ne'viaggiatori per tutto il secolo decimosesto. Invece di chiarire la quistione, Raleigh, d' Acunha, Teijo, Sarmiento, Cornelli, non hanno fatto che oscurarla maggiormente. Secondo taluni, le Amaz- zoni avrebbero fatto parte delta nazione degli Oma- gua. Ma chi creda al padre Yves d'Evreux, che pare abbia avuto in questo proposito comunicazioni molto positive, avrebbero avuto reahssima esistenza e bi- sognerebbe legarle colla razza dei Tupinamba, al giogo della quale si sarebbero esse sottratte. Opi- nione simile s'accosta essenzialmente a quella gia stata emessa dal piu celebre dei viaggiatori moderni. 11 ripetutamente citato barone Humboldt crede che alcune femmine indiane, stanche di quella specie di schiavitu nella quale i mariti le ritenevano, ab- biano potuto separarsene e vivere disgiunte dalle altre tribii. Le relazioni degl' Indiani, acceltate senza critica, e 1' imraaginazione dpi viaggiatori avranno fatto il resto. — Gli Spagnuoli ed i Portoghesi eressero sulle sponde dell' Amazzone alcuni stabili- menti, ma sono di poca importanza: San Jaen de Brancomoros sul Tunguragua e il piu rllevaute degh spagnuoh, con 4^oo anime ; come Obidos e Santarem dei portoghesi , ambedue di sol poche migliaia d'abitanti. — Non possono meglio dimo- strarsi gli effetti della civilt^i quanto riferendosi alio A MB 45a stato della navigazlone sull' Amazzone e sopra i ftu- mi suoirivali, il Mississipi e I'lantse Chiang. Benche il paese traversato dal primo sia piu esteso di quelli che appartengono ai due ultimi, e forse non infe- riore in fertilita, il numero delle navi che percor- rono r Amazzone in un anno e certamente minora di quello dei bastimenti che passano in un mese lunghesso il Mississipi, e probabilmente non mag- giore del numero di quelli che ogni giorno ascen- dono e discendono I'lantse Chiang. AMBACGO, citta della costa orient, delle Celebi, sulla baia di Tello. Lat. S. 2° 20' ; long. E. 119° 3i'. AMBAGHESEN, bor. dell' Abissinia, a poca di- stanza da Chesem, prov. d'Amara, a 20 1. S. E. da Mariam. AMBADORO, citta d' Abissinia, nel regno di Araa- ra, situata alia sorgente del Caza, a circa 25 1. S. da Gondar, AMBALA, scritto in francese Amhahlah^ citta deir Indostan, capitale d'un piccolo stato dei Seichi, antica prov. di Deli. Lat. N. 3q'* 19' ; long. E. 74" 24'; a 38 1. N. N. O. da Deli. E cinta da mura e difesa da una buona cittadella. Le sue case sono in mattoni, ed ha le strade assai strette. AMBANIVULI, popoli agricoli sulla costa orient, di Madagascar. 11 loro nome siguifica abitanti ai piedi delle montagne di bambu. Sono coltivatori ed ospitali. AMB AR, baia del Messlco, nella penisola d' Yuca- tan, sulla baia di Honduras. A poca distanza tro- vansi delle cale che portano il medesimo nome. AMBARA, piccola citta dell' Indostan, Stato del Nizam, antica prov. di Berar, a 9 1. 1/2 E. N. E. da Elicepur. AMBASALEM o AMBASALAM, borgata del regno di Tigre, in Abissinia, a 20 1. S. E. da Assum. AMBATISMENE, catena di montagne del Mada- gascar, dal N. al S., nell'interno dell' isola, ch'essa divider serabra in parte orient, ed in parte occi- dentale. S'aggiunge poscia al N. ai monti Rossi; al S. si abbassa molto e si divide in parecchi rami che si diri^ono verso diversi punti della parte me- | ridionale dell' isola. ' AHIBATO (AsiENTo d' ), citta della repubblica di Colombia, prov. di Quito, situata sulle rive di un burrone, presso I'impetuoso Ambato, a 18 1. S. j da Quito, e a 4 I- S. da Tacunga. Lat. S. 1° i4'; | long. O. So** 45'. n clima vi e sano e temperato. E fornita di begli edifizii. Nel 1698 fu interamente distrutta da una eruzione del Cotopaxi, vulcano poco discos to. Nel tempo stesso il Carguairaso, monte coper to di neve, vomito un torrente di fan- go, che inondo una gran porzione del territorio, e distrusse i raccolti e gli armenti. Per altro questa . citta, per la fertilita delle sue campagne e per la estensione del suo commercio, divenne piu bella e considerabile che non era da prima. E rinomata anche per la buona qualita del suo pane, di cui fa \ commercio. \\ territorio produce del zucchero. La cocciniglia e tanto abbondante e di si buona qualita, che formar potrebbe essa sola un ramo importante i di commercio. \ AMBAZAC o AMBAZAT, villaggio di Francia' nel Limosino, spart. dell' Alta Vienna, circondario e 4 1. al N. N. O. di Limoges, capoluogo di cantone. Possede una trafila e conta 2790 abitanti. Vi si tien | fiera 1' ultimo lunedi di ciascun mese. AMBEL, bor. di Spagna, provincia di Saragozza | { Aragona), a 2 1. S. O. da Borja. AMBEL ACHIA, Jmbelakia, citt^ della Turchia 433 A MB A MB 434 europea in Romelia, sangiaccalo di Tricala, a 4 1. una vicina montagna sla il sanUiario della Madonna ■ ' ^ 1- rk-_» del Baon Soccorso, un tempo molto frequentato dai pellegrini. Era per lo passato capitale deir Alto Pa- residenza di un governalore eleltorale. 1/2 N. N. E. da Larissa, sul pendjo del monte Ossa 6 presso la sponda deslra del Peneo. Gli abitanli, assai industriosi, si occupano pero escluslvamente latmato Aella filatura e tintura in rosso di un' iininensa Luigi II di questo norae, duca di Baviera ed elettor qua\VtrS'coronTfdaVo/che ^^^^^^^ sopratlutto palalino, compero nel 12(35 Amberga da Corrado inGermania, e che si fa ascendere a ySoo quinlall. duca di Sveyia. Dicesi che fosse eretta in citla 1 viaggiatori asseriscono che gli abltanti, tutti di greca origine, conservano i seraplici costumi dei loro anlichi; che vivono in una felice indipendenza e buona armonia fra loro ; che non I'arono giammai interamente sottoniessi ai Turchi, non sofferendo alcun individuo di quella nazione tVa essi ; e che in fine, pronti sempre a respingere gli attacchi di que- sti loro vicini, si governano coi propri magistrati nel 1297. Fu in seguito soggetta ai principi palatini. imperatore RolDcrto di questa casa accordo ad Amberga speciosi privilegi. GF imperiali la presero nel 1703. Ne' suoi dinlorni il giorno 21 agosto 1796 r arciduca Carlo respinse V armata francese, coman- data dal generale Jourdan, e determino la di lui ritirala verso il Reno. AMBERGREESE KEY, isola della baia d'Hondu- Percio tutto, era questa piazza segnalata neirultima ras, sulla costa orient, della penisola d' Yucatan, nel parte del secolo scorso e nella prima del presente Da prima gF individui conducevano per proprio conto il negozio, sul principio d\ma libera concor- renza; ma slimando d'accrescersi gli utili eserci- tandolo in comune, unironsi in societ;\ snl principio del capitale per azioni; ed infatti per un tempo la cosa procedette benissimo. Se non che alia fine le parti vennero a contesa, ed i frutti della loro industria furono ingbiottiti da lungo e costoso liti- eio. Alia lunga il principal commercio della citta cadde annichilato per la imporlazlone del filo a mi^lior mercalo delP Inghilterra, il prodotto delle mare delle Antille. Essa ha 35 1. di lunghezza, ma e strettissima e plena di gran laghi di acqua dolce. Abbonda di cacciagione, e produce campegglo ed altri legni da tintura. Appartiene ora agl' Inglesi. Lat. N. 17^ 5o'; long. O. 91° 8'. AMBERIEUX, plccola citta di Francla, spart. del- PAin, clrcondario e 6 1. i/5 al N. O. di Belley, capoluogo di cantone, sopra un colle. Vi si fabbri- cano panni per le truppe. Evvi un raercato tutti li mercoledi, e fiera il 16 gennaro, 28 ottobre e6 dicembre. Conta 265o abltanti. AMBERIEUX EN DOMBES, villaggio di Francia, e cui°macchine non solo soverchio la filatura manuale spart. aelPAin, circonc ano e 2 1. 2/3 al N E. d, d'Ambelachia sui raercati forastieri, ma ezlandio Trevoux, cantone e i 1. 2/3 al b. di haint Iriyier su quelli della stessa Turchla, a tal che questa citta en Dombes. Vi si tengono alcune fiere di cavalli e - -- • r _i di bestlame. ed il circostante tcrritorio si fecero al paragone poveri e spopolati. NelPaplce della sua prosperita contava 7000 abltanti. AMBENAY, villaggio di Francia, in Normandla, spart. delFEuro, circond. e 8 1. al S. O. di Evreux AMBERT, plccola citla di Francla, nella Bassa Alvernia, spart. del Puy de Dome, capoluogo di clr- condario e di cantone, sulla sponda destra della Dora, a 12 1. 3/4 E. S. E. da Clermont, 18 S. O. cantone dl Rugles, sulla sponda deslra del Rllle. Fa da Llone e 100 da Parigi Apparteneva alia casa un gran commercio di tele, ed ha circa 3oo case. AMBER o AMBERGOER, cilia deiP Indostan, Siati dei Rageputi, e antica prov. d' Agemir, sul Paliar, a 2 1. N. E. da Geipur. Lat. N. 26" 57' ; long. E. 73^ 20'. Amber e divisa in vecchia e nuova. Questa fu edificata nel 1725. Le sue strade sono lunghe, dritte e regolari. Vi sono de'begli acquedotti ed un osser- vatorlo. E questa P antica capitale e la resulenza del ragia di Geipur. AMBERGA, Jmherg, citta della Baviera, circolo della Regen, sede di un trlbunale di appello, di un commlssarlalo di polizia, di un presidiale e di una camera di finanze, posta sul VHs, a 12 leghe 1/2 N. N. O. da Ratisbona. Assai bene edificata, e clnta da dopple mura, fianchegglate da 70 torrl, avendo anche un buon castello. Le strade ne sono larghe e nette. Vi si ammlrano 11 palazzo reale, Parsenale ed il magazzlno del sale. La bella chlesa di San Martino rinchlude alcunl quadrl dl merito e varli curiosi mo- numenti. 11 palazzo pubbbco e un edlfizlo gotico, e la gran piazza nel centro della citta forma un rego- lare quadrato. Evvi un llceo, un glnnasio, un semi- nario, una scuola normale, degU ospedall assai rlc- chi, dieci chlese, un convento di nobili dame, una biblioteca pubbllca, un teatro, una casa dl corre- zione; fabbrlche di stoffe dl cotone e carte da giuo- co; manlfalture di tabacco, armi da fuoco, maiollca, ed un emporeo dl sale. Traffica in ferro, stagno e , latta Conta 8000 abltanti. II suo terrltorio abbonda E sltualo sopra una costa fertile, ove si Rochefoucault. E sede di tribunall di prima instanza e di commercio. Ha una camera consaltiva delle ma- nlfalture, una conservazlone delle ipoteche, e di- pende dalP accademla unlversitarla di Clermont. Giace in fertile terrltorio, molto abbondante di fru- raenlo, vino, olio, lino e canapa, dei quali prodotti fa commercio. Vi sono numerofe e belle cartiere e manifatlurc dl laccluoli, nastri, stoffe di lana, stami- gne per bandiere di marina, tele blanche e turchlne, merletti, splUe e sale per tamlsl. I migllori formaggi deir Alvernia si fanno in questa cltlii. Conta 8020 abltanti. 11 circondarlo d' Ambert e divlso in 8 cantoni che sono : Amberl, Arlanl, Cunlhal, Olllergue, Saint Amand Roche Ravine, Saint Antheme, Saint Ger- main P Herm e Vlverols. Contiene 52 comuni, e conta 91740 abitanli. AMBIALET, villaggio di Francia, nella Lingua- doca, spart. del Tarn, circondarlo e 4 1- alPE. N. E. dlAlby, cantone e i 1 2/3 alPE. di Villafranca. E notabile per la sua posizione sulle roccie schistose del Tarn e per le numerose minlere di specie di- verse che 11 suo terrltorio rinchlude, e che furono un tempo utiUzzate. Conta 35oo abltanti che hanno dl bel mulini mossi dalle acque del Tarn. AMBIERLE, bor. di Francla, spart. della Loira, clrcondario e 3 1. 1/2 alPO. N. O. dl Roanne, a t5 1. N. O. da Llone, cantone di Saint Haon le Chatel. faccoglie dlluppolo, ed ha fonderie, fucine, minlere di car- bon fosslle e molte vetraie, considerate le princlpali del regno. Forma un presidiale, in cui questa citta non e compresa, quantunque ne sia la sede. Sopra Encicl. Geogr. Vol. L molto vino, ed ha 2000 abltanti. Era da prima capo- luogo di un dislr. rinchiuso nel Forese, che faceva nondiraeno parte del Lionese propriamenle detto. AMBIL, isola delP arcipelago delle Fihpplne, fra 28 435 A M B Luban e la cosla S. O. di Lusson. Lat. N. i3° 4^ J long. E. II f 52, Ha circa 5 1. di circuito, e con- tiene un' alia montagna vulcanica. Produce della cera ed una specie di canapa. AMBILLON, Tillaggio di Francia, spart. d' Indro e Loira, circondario di Chinon, cantone e 3 1. al S. E. di Chateau la Valliere. Vi sono cave di pietra da macina. AMBILLY GAILLARD, comune degli Stati Sardi, divisione di Savoia, prov. di Carouge ed i 1. 2/3 da qnesta citta discosta, raandamento d' Annemasse , sur un rialto di 3oo in 4oo metri sopra le acque deir Arve ; con 900 abitanli. AMBITA, Ambitah, piccola citta delP Indostan inglese, presidenza del Bengala, antica prov. e 28 1. al N. di Deli, sul confine degli Stati dei Seichi. AMBITE, bor. di Spagna, prov. e 8 1. 1/2 all'E. S. E. di Madrid. AaiBIVERE, villaggio del regno Lombardo Ve- nelo, prov. di Bergamo, cbe forma un comune del distrelto di Ponte San Pietro. AMBLESIDE, citta di mercato dell' Ingbilterra, contea di Westmorelandia, ^vard e 3 1. 3/4 al N. O. di Kendal, e 70 1. da Londra, sopra un colle, presso il lago Winanderraere. Vi e una considerabile mani- fatUira di stoffe di lana. Dicesi che quesla citta occupi il luogo deir antica Dictus, costrutla dai Romani dopo ch'ebbero sottommesso i Briganti. Vi si tro- vano flelle antichita, scavando ne' suoi dintorni. Ha 950 abitanti. A3IBLETEUSE, piccola citta e porto di mare di Francia, nella Picardia, sulla Manica, spart. del Passo di Calais, circondario e 2 1. al N. di Bologna a mare, e 63 1. N. da Parigi, cantone di Marquise, a 10 1. 1/4 N. O. da Saint Omer, pressa la foce della Slack. 11 porto, difeso da una torre sopra una rupe, e quasi colmo di sabbia. Esso era considerabile un tempo, ma fu rovinato dagPInglesi verso Tanno 1671. Gia- como in vi sbarco nel 1688, allorche, dopo Tabdi- cazione, fu costretto di abbandonar P Inghillerra. Ha 38o abitanti. Questo porto, nominato da Cesare, credesi quello nel quale imbarcar fece la sua caval- Icria per passare in Ingliilterra. AMBLEVE, liume di Germania, che nasce presso il villaggio di Heppenbach, negli Stati Prussiani, prov. del Basso Reno. Esso entra nel regno del Bel- gio, riceve il Malmedy sotto il villaggio di Belveau, passa per Stavelot, e, oltre questa citta, congiunge le sue acque con quelle della Lienne, formando allora unitamente il fiume d' Aywailles, che si getla neir Ourthe, in faccia a Comblain, fra Liegi e Dur- buy. L' Ambleve ha una bella cascata presso Stave- lot, ed e riavigabile per lo spazio di 2 1. 1/2. II suo corso e di i5 1. dairE. airO. AMBLE VILLE, villaggio di Francia, spart. della Charente, circondario di Cognac, cantone e i 1. 2/3 al S. di Segonzac. I colli vicini sono coper ti di vi- gneti eccellenti. Vi si lengono 12 fiere alP anno, fissate il^giorno 3 di ciascunmese. Ha 38o abitanti. AMBLIJ, isola delFarcipelago delle Molucche, in poca distanza al S. E. da Burii. Lat. S. 3° 36' ; long. E. 125". Ha circa 5 1. di circonferenza. Gli Olandesi, che la risguardano come una dipendenza del governo di Amboina, vi mandano delle truppe per rispingere le incursioni dei Papu che la saccheggiarono nel 1 765, portandone via gli abitanti. Oggi ne conta 2000, tutti Malesi. Sulle sue spiaggie si trovano varie belle conchiglie. Produce par tied armente il sagu ; ma le piantagioni di garofano ne sono state distrutte. AMBOILAMBS. Fed. Ancova. A MB 436 AMBOINA, governo neerlandese delP India, che comprende gli stabilimenti piu antichi e maggior- mente important! che V Olanda possegga in quella parte del mondo. Consiste nelle isole di Amboina, Oraa, Aroeco, Onimao o Saparoca, Noessa Laoet, Boero, Amblu, Manipa Chilang, Benoa, Ceram e Ceram Laoet. 11 governo d"* Amboina per le cose di qualche importanza dipende da Batavia. Le sue rendite consistono nel monopolio deir arac, nei di- ritti di dogana, nella tassa dei mercati, nei balzelli sui porti , ecc. Vi si stabilirono parecchie scuole protestanti. La religione maomettana vi s'introdusse verso I'anno i5i5, precisamente nel tempo che r isola d' Amboina fu scoperta dai Portoghesi, che non ne presero possesso prima del i564, e sforza- ronsi di <;onvertire i neomaomettani. Eressero essi sulla costa orientale della baia Binnen il forte Vit- toria, che, per P opere stalevi aggiunte si riguarda come il migliore che i Paesi Bassi abbiano nelle Indie. Kel i6o5, gli Olandesi ne scacciarono i Por- toghesi. GP Inglesi nel i6i5 vi stabilirono un ban- co ; ma ne furono espulsi nel 1622, in seguito ad una cospirazione contro la siturezza della nazione olandese. Nel 1796 se n'impadronirono. Amboi- na fu restituita agli Olandesi alia pace d' Amiens del 1801, nuovamente ripresa dagP Inglesi nel 1810 e resa ai Paesi Bassi nel 1814. La popolazione di quest' isole si compone di Arafora o indigeni, dei quali esattamente non si sa il numero; di discen- denti dei Malesi che si valutano a 45ooo, e de' quali 18000 sono crisliani; di Cinesi e diEuropei, men numerosi di tutti. AMBOINA, m maXese A mhun^ isola delPArcipe- lago orientale, nella sua terza divisione o d' oriente, appartenente agli Olandesi. Giace a 3° 4^' di lat. S., e tra i25** e 126° di long. E. , al S. O. di Ceram. Ha 1 1 1. di lunghezza e circa 3 1/2 di larghezza, con 55 1. q. di superficie e la popolazione di 45ooo abi- tanti. La forma n'e irregolare essendo insenata da una lunga baia, delta Binnen, che la divide in due porzioni inegualissime , unite per mezzo d' uno stretto istmo. Molto montuosa, e annaffiata da nu- merosi rivoli, ed eccessivamente folta per ogni dove d'alberi ed arbusti frammisti alle piantagioni di garofano : il suolo, pingue terra rossa, e di colore pill oscuro nelle valli, ed alle volte misto d' arena ; il clima salubre, il caldo medio dell' anno stando a 22" Reaumur, e la temperatura piu bassa a 18". I monsoni spirano regolarmente, ma gli effetti ne sono affalto al rovescio di quelli che soffiano a Bor- neo e nella divisione occidentale di quell' Arcipelago, il monsone dell'E. portando le piogge e le burrasche e quello deir O. il tempo asciutto . Gli Olandesi appropriarono quest' isola alia coltura del garofano alia produzione del quale e specialmente destinata ; e per assicurarle il monopolio di si prezioso pro- dotto, barbaramenle sforzarono alia distruzione di tali alberi le altre isole al loro potere soggelle. II garofano ( gomode nella lingua diTidor ) prospera meglio in suolo argilloso scuro, ma non vicinissimo al mare, sopra monti, sopra suolo arenoso o di creta forte, oppure sopra terreni ghiaiosi, e richiede molta cura nella sua collivazione. Lapianta somiglia ad un bel pero, alto da 6 a 12 metri. Nelle Molucche frut- tifica ai 7 od 8anni; in Amboina non sino a 10 o 12 di eta; per circa un terzo gli alberi sono in- frutlileri ; il rimanente continua a produrre per 70 anni. Le ricolte si fanno in ottobre e novembre, inegualissime nei diversi anni; ma il prodotto di ciascim albero ascende per media da 2 o 3 libbre 457 A M B alle 5- il totale annuo dicesi che anticamente sia siato di 650OOO libbre. II sagu forma il principal alimento degU abitanti, e vi allignano pure indaco di qualita superiorissima, e il caffe, ma inienore. alberi di sagii mettono 7 anni alP intero loro svi- luppo e durano circa 3o, ma vengono generalmente recisi a circa 20 anni di eta: quando sono in pieno vigore, danno da 42 a 46 libbre di sagu all anno. Gli aniraali salvatici d'Amboina sono cervi e cignali ; non vi si trovano animali rapaci, ma una raoltitu- dine d^uccelli e di serpen li. Vi furono dai Porto- ghesi portati bufifali, vacche, pecore, capre e cavalh, ma i bestiami rimangono rari. Gli abit. sono di quat- tro razze distinte, cioe, Arafora, aborigem che trovansi in istato selvaggio e vivono nei boschi, di quivi stati scacciati dai, 2.^ Malesi che compongono la massa della popolazione ; 3.° Cinesi, 1 pnncipali mercadanti ; 4." Europei, per la massima parte Olan- desi. I Malesi sono indolenti, effeminati ed appassio- nati d' imitare gli Olandesi ; esperti pescaton, usano a cio canotti della lunghezza di 3 a 6 metri ; in guerra adoprano corocori che sono lunghi 24 m 3o metri e capaci di 80 in 100 uoraini. Le case ne sono di le^^no, coperte con foglle di palma, per lo pni d un solo piano, stante la frequenza dei terremoti. T.a re- ligione predominante e il maomettismo, introdotto nel i5i5; ma alcuni Amboinesi sono cnstiani e por- tano nomi portogbesi. II governo dipende da quello di Batavia e siede a Forte Vittoria. Le rendite pub- blicbe pro vengono dai monopolio delParrac, da e tasse daziarie e di porto, da quelle sulle merci, sulle licenze di tener osteria e di ammazzar porci. Le esportazioni consistono in cliioveUi di garolano ed altri prodotti naturali, e le importazioni prmcipal- mente d^oppio e di poche merci europee ed indiane. Amboina fu prima scoperta dai Portoghesi nel i5i5; indi presa dagli Olandesi nel 1607 e dagh In^^lesi neli6i5; e questi, che ne vennero espulsi pur da'-li Olandesi, tennero neir isola un banco sino ari622. La distruzione di questo stabdiraento per opera degli Olandesi e le crudelta esercitate sopra gPinfelici in esso trovati, somministrarono tema a lunghissime negoziazioni e a molte invettive e declamazioni. Finalmente, sotto la vigorosa ammi- nistrazione di Cromwello, gli Olandesi furono sfor- xati a dare qualche compenso ai discendenli di quelli che sosgiacquero alia u strage d' Amboina. « Nel 1796, r isola fu catturata dagl' Inglesi che la resUtuirono alia pace d' Amiens; la ripigliarono nel 1810 e la tennero sino al i8i4 chetorno un'altra volta agli Olandesi. AMBOINA, citta principale delV isola del suo nome c la seconda per importanza tra le appartenenti agli Olandesi nelP Arcipelago orientale, nel lato S. E. della baia di Binnen, presjo Forte Vittoria, ai 3° 40' dilat. S. e i25° 54' 37" di long. E., popolata da 7000 abitanti. Regolarmente fabbricata, le vie, seb- bene non selciate, sono larghe e intersecate da molti ri volet ti ; le case, eccettuato il palazzo civico che ha due piani, sono tutte d' un sol piano, costrntte di legno e coperte di foglie di palma. Una lunga spia- nala, che si estende sino al forte, vedesi fiancheggiata da una bella fila di case con doppio ordine d'alben di noci moscate. Vi si trovano 2 chiese cristiane, un ospedale, un bel giardino ed un serraglio di fiere, e parecchi buoni bazari e mercati. II Forte Vittoria e un esagono irregolare, circondato da una fossa; ma siccome interamente dominato da due alture vicine, la sua maggior difesa sta nella difficolta d'ancorare nella baia contigua. A MB 4^8 AMBOISE, Amhacia, cltta di Francia, in Tur- rena, soart. d''Indro e Loira, circondario e 4 1- 3/4 airE. di Tours e 49 !• S. O. da Parigi, capoluogo di cantone, sulk sponda sinistra della Loira, al con- fluente della Masse. Essa ha un castello naturalmente forte, cinto da una fossa tagliata nella rupe, e difeso da torri rotonde. Due grandi strade ed altre tiaver« sali formano tutta la citta. Ha fabbriche di tele di lino e di cotoiie, panni, tappeti soppedanei ed altre rinomate di acciaio e di lime di perfetta qualita, delle qnali fanno uso tutti gli stabilimenti delP arti- glieria francese; oltre a manifatture d' armi e stru- menti per le macchine, con due usine a laminatoi e varie concie di pelli e cuoi. II castello serve di depo- slto per le pietre da fucile della cava di Meusne, presso Saint Aignan. La posizione di questa citta, che conta 4720 abitanti, sulla strada maggiore da Parigi a Bordeaux, facilita il suo comraercio, che consiste principalmente in vini, acquavite e cenci per la carta. Essa e molto antica ; Gregorio di Tours ne fa menzione parlando di San Martino, e dice che 3.ssa sono 164" latitudine, ramezzo ad alcune isole dclla baia d' Hudson. Sir Humphry Gilbert ( i583) scuopre T Havre di San Giovanni ed il paese che si esLende al mezzoglorno. IN el i 584, Ralei-h pervienealla Carohna Sellentrionale, che la re-ina Elisabelta doto del nome di Virginia, nome che poscia si estese a tutti gli siabihmenti inglesi deir America Settentrionale . Ne^ suoi due viaggi ( 1 585- 1587). visita John Davis la cosla occidentale della Groenlandia, continua i lavori di Frobisber, scuopre un braccio di mare impropriamenle appe - lalo strelto di Davis, pero cV e largo quanto il lial- tioo, s^avanza sino alP isola di Disko, trova a ponente lo strelto di Cumberland, e perviene verso il 77.mo di latitudine a Sunderson Hope. Entrasi nel 1607 per la prima volta nella baia di Chesapeak e fermasi stanza a James Town, nella Nuova Virginia. Lo stesso anno , comparlsce ne' mari^ gelali Hudson, uno tra' plu celebri navigator! de' tempi moderni ; ed 11 primo suo viaggio accresce le cogni- zloni che gli si aveano della cosla onentale della Groenlandia, ch' ei vlsito sino alP 8o.mo grado. Nel 1609, egll scuopre 11 fiume che porta 11 suo nome, e r anno dopo, la baia d' Hudson, vero mare Interno, cui non si conviene affatto il nome di baia. Vedesi per la prima volta una parte delle coste di questo mare da Tommaso Button { 1612) , ed e 11 fiume di Neslon una delle sue scoperte. Tre anni dopo, cioe nel i6i5, eil mare d' Hudson molto megho esplorato da Bylot e Baffin, che si spingono di la dello strelto dl Davis, cosleggiano dirigendosi al settentrione sino al 78", e trovano lo stretto d' Horn, il capo Dudley Diggs, P Isola Hakluvl, lo stretto di Sir Tom- maso Smitli, le Isole Cary, gli slretli d' Alderman Jones e dl Sir James Lancaster. Vedi nel 1619 il danese Giovanni Munk negli stessl marl ; ei ne fa conoscere un golfo nuovo che chiama mare Chri- stianeum. Nella baia Welcome sono da cercare le sue discoperte. . Sino dal princlpio del secolo xvii, 1 t rancesi s'avanzarono nelF Interno delP America del setten- trione. Verso il 1608 Champlain scopriva 1 grandi t«ghi da'quali scaturisce 11 fiume San Lorenzo, quello che porta 11 suo nome, ed esplorava il fiume Saguenay. GT Inglesi nel 1607 e 1610 esploravano la Virginia ed il Maryland, dove si stabilirono. ( E degno di nota che 106 anni corsero da che T Ame- rica sellentrionale fu per la prima volta vlsltata dai Caboto, avanli che un solo Inglese si fosse efleltlva- menle fermalo in quella contrada. ) Allreltanto face- vano gli Olandesi nello stato dl New York e nella Pensilvania. W Braslle vedeva glungere nuove colo- nic ed i Francesi tentavano per la seconda volta di prendervi piede. RlsaHvano i Paulisl^l le sponde del- TAmazzone sino alle fionllere del Peru. Rifaut, Devaux, IMoquet e La Planque penetiavano nelle medesime conlrade . Invadeva Raleigh la Guiana spagnuola e faceva megllo conoscere 1 Orenoco. La Compagnla inglese della baia d' Hudson fermava stanza nel 1G89 e contribulva alia conoscenza di stanza uci njuy . „, •, . i • tuttele terre al settentrione ed airoccidente dei gran la-hi. San Domingo, la Marllnica, la Guadalupa, ecc. , a^^eano colonic dalla Francia ( i635-i64i ) . Nell in- terno di quelle medesime parti delF America sellen- trionale viagglavano, dal 1670 al 1682, Roberto della Salle, Hennepin, Marchand, ecc. , ecc. 11 primo scen- deva sino alia foce 11 Mlssissipi: risaliva il secondo il corso superiore dello stesso fiume ed otteneva alcuni dati Inlorno alia Colombia. , Circoscritti enlro i llmlli che ci siamo prehssi, ci e duopo trascurare buon numero di spediziom senza resultato, per farsi a quelle dl Hearne e di IVlackensle (1790 ). Ambedue, a venPanm di dislanza Cmio-i 790 ) runo dalPaltro, posero al 69.1110 grado due segnali sulle sponde Iperboree dell America Scuopre quel primo la Coppermine, il secondo il fiume che porta 11 suo nome, due correnli che li conducono in rlva al mar Polare. E Mackensie, nel 1702, vede pure il grand' Oceano dopo superate le montagne sassose ; primo egll a penetrar da mare a mare per mezzo alia massa del continenle. La ricerca del passaggio verso maestro, questa idea degli uomini della sclenza, abbandonata per intervalli, ma non mai spenta del lutlo, ripigha nel secolo XIX un gran favore e conduce alle piu impor- tanli scoperte. Parry, mandato dal governo britan- nico, ne' suoi tre viaggi ( 1819-21-27 ), confermando gh antichi lavori di Bylot, dl Batfin, di Middleton, di Fox, enlra per lo stretto di Barrow, che pnmo di tulti ei supera, nel marl polari. Per lui apprendiamo che tutta la reglone a borea dell' antica baia di Lan- caslro, e ad ostro sino al Labrador, e tagliata da iso e e da canall. Vengono a collocarsi sulle nostre carte gli arclpelaghi del Devon e della Giorgia sellentrio- nale, come ancora altri gruppid' isole che si eslendo- no al mezzodi di questo stretto dl Barrow ed in mez- zo al quail si svolge la penisola Melville. Franklin e Richardson (1820-24-26) fanno la geografia della parte piu settentrionale del continenle americano, ed essi primi tracciano quella Hnea di coste che comiucla 10 gradl ad orlente del capo dei ghiacci di Cook, punto dove termina pure 11 riconoscimentx) di Beechey, e finlsce al capo Turnagaln. Ross ( 1829- i832) agglunge alle nostre cognizioni quella d una aran terra che ei chiama Boothia Felix, e che si puo supporre un' isola od una riunione d isole ; e Back infine esplora per la prima volta una hnea esleslsslma, compresa tra il gran lago dello Schiavo ed 11 mar Polare. Le sue scoperte giacciono tra il 6i.mo ed 11 68.mo grado di latitudine settentrionale, etra 11 i i5.mo ed il 95.mo di longitudine occidentale dal meridlano di Parlgl. . 11 secolo XIX non si e limltato a scoperte marit-^ time sul continente americano, ma ne ha scientitica- mente esaminato T interno ; e le sue spediziom 4^9 A ME AME hanno sensibilraente migliorato le carle particolari. In cima ai viaggiatori di questo periodo attivo e dotio si pone Humboldt, il cui nome signorec^fria tutti gli alfri. Le illustri sue faticlie gettarono abbo^n- danti lumi sopra la geografia deiPOrenoco, della Colombia, del Peru, del Messico, e sopra T isola di Cuba. Costumi, lingua, antichita, geologia, storia naturale, topografia, geografia astronornica, tutto e stato abbracciato da Humboldt e da Bonpland suo collaboratore. Durante e dopo il loro gran viago-io terminalo nel i8o5, P America meridionale \ide una raoltitudine di esploratori inoltrarsi sulle loro tracce o prender a tenia di esame le contrade che non ayevano potuto visitare. 11 capitano King fece il riconoscimento dello stretto di Magellano , della terra del Fuoco e d' una parte della Patagonia. Alle notizie dei Falkner, degli UUoa, dei MoHna, degli Ovalle, dei Vidaure, ecc. , ecc., sulP Araucania , Buenos Ayres ed il Chili, sono venufe ad unirsi quelle di Hebras, Hall, Stevenson, Caldeleugh, Schmidtmeyer, Poeping ( 1827-32), x^Teyen ( i83o)' Raigecourl dei Miers, degli Head, c soprattutto di Alcide d'Orbigny, che dal 182G al i834 esploro r America meridionale dalPiLmo al ^S.mo gi ado. La relazione d' Azara, pubblicata al principio di questo secolo, aggiungemolli iaili nuovi a quclli che aveva radunato Charlewix sopra il Paraguay. La ge- losia delPantico governo portoghese allontano grau tempo dal Brasile gli sguardi degli amatori della scienza; e la liherta di tutto vederee di tutto descri- Tere in quella grande conlrada non conia il suo nascere che dal di della sua indcpendenza. Da tale epoca appunto i Freyrois, i Sellow, al seguito del principe di Neuwied, Pesplorano da bolanici ; Mawe VI viaggia nclla parte delle miniere ; Von Esclnve^e penetra alPoccidente del Rio San Francisco fino'al Rio Abaite; Kosfer e Luccok Posservano sotto il punto di vista agricola ed industrial; giovani natu- rahsti vi vengono mandati da d 460 di Depons, una parte del territorio delle repubbliche della Colombia e stala visitata da Moliien, dal colon- nello Hall, Carlo Stuart Cochrane, dal colonnello Hamilton, ecc. Nell' America centrale gli avanzi della civjlta gualemalese o maya-quiche sono stati esami- nati, disegnati e descritti da Dupaix, dal colonnello Galingo, Nebel, VValdeck, ecc. Ed ha Waldeck pari- mente esplorato Y Yucatan sotto il punto di vista archeologico ed etnografico.H Messico, allro focolare d un antico incivilimento americano, che fu la piu bella colonia della Spagna, da lei nascosia come prezioso gioiello, non era ben conosciuto dalP Euro- pa se non pei grandi lavori di Humboldt. H suo Saggio sopra la Nuova Spagna, non ha quasi nulla lasciato ad aggiungere a' suoi successori, ai Bullock, ai Poinsett, ai Lyon, ai Ward, ai Latrobe, agli ai Giuseppe Burkhart, ecc. H viag- Pike. le notizie jiovan . ^ iiverse potenze, tra essi distinguere si fanno Spix e Martins che ne me- naiio a San Paulo, a Villa Ricca, in tutta la provincia di Mmas Geraes fino al Rio Xipoto, e ne fanno poi penetrare in quelle parti remote, vicine agli antichi possedimenti spagnuoli, che state non erano ancora visitate. Ne il loro viaggio scientifico e stato pave^- giato fuorche da quello di Auguslo di Saint-Hilaire, al quale deve la geografia del Brasile immensi pro- gressi, e la storia naturale una raesse abbondante di fatti novelli, Le turbolenze che agitato hanno il Peru e la diffi- colta delle comunicazioni non hanno permesso che a picciolissimonumero di viaggiatori di esaminarne le parti interne. Alle antiche relazioni, alle osservzioni di La Condamine, ai lavori di Helm e Temple, alle dotte indagini di Humboldt, di Pentland salle Ande bohviane,e di D'Orbigny, non sipno aggiungere che scarso numero d' osservazioni nuove'fatte da Ste- venson, Hall, Hebras, Proctor, ecc. I lavori di Tad- deo Haeneke, il recente viaggio del luogotenente bmith, migliorarono le nostre cognizioni sulle con- trade mnaffiate dalP Amazzone, sul corso di quel bume, sopra quello delP Ucayali e de' loro affluenti. Cosi e delle esplorazioni di William Hilhonse, d' Ale- xander, di Schomburg, del dottore Hancock, d Adam, Bauve , Leprieur, ecc, nell" Guiane, di cui prima d Barrere interno Ll delle Hardy, ai Tudor gio al Nuovo Messico del masgi _ ^.^ del dottor Coulter sulP Alta CaUfornia edi Francis Lavallee sul Texas, conducono ai punti piu rimoti della confederazione messicana. Avanti il secolo xix, le principali sorgenti d' informazione su quelle vasle contrade erano dovute agli antichi historiadores, ad alciini frati dei secoli xv e xvi, poi a Dampier. a AValer, a Tommaso Gage, a Gemelli Carreri, a Villa Senor, a Chappe d' Auteroche, a Thierry di Menon- ville, tec. Sul vasto territorio degli Stati Dniti e nelP A- merica inglese e russa, i progressi della ffeoarafia si coiinettono intimamcnte con quelli della civilla. Ab- biamo gia nominate i primi scopritori di quelle immense contrade dove da un mezzo secolo s'accalca un si gran numero di esploratori. Heriot, Lambert, Weld, Smith, Howison, Gray, Hall, ecc, viaggiano successivamente i due Canada. Whitbourne e La Pilaye ci somministrano sopra Terra Nuova curio- sissimi documenti. Le Floride sono percorse da Stork, Romans, Catesby, ed in qnesti ultirai tempi da John Lee, Williams e M. White. Obbligati a scegliere tra i mille viaggiatori agli Stati Uniti, dohbiamo H- mitarci ad indicarei nomi di quelli che qualche cosa aggiunsero alia massa delle nostre cognizioni ; al ({ual litolo non possono essere preteriti i Bar tram, i Larochefoucauld, i Chastelux, i Crevecoeur, i Cha- teaubriand, i John Melish, i Flin t. L' illustre Jeffer- son nelle sue note sopra la Virginia la raoslra qual era nel 1782, e fa presenlire cio che dovea diventare. Ei primo,Mackensie, traversa PAmerica setfentrionale dalPoriente alP occidente, e tocca, il dicemmo, il grande Oceano. L' anno precedente era stala dal capitano Roberio Gray scoperta la Colombia. Lewis e Clarke ( i8o5 e 1806) viaggiano nella parte occi- dentale dei monti Pietrosi, alle sorgenti del Missuri ed alia foce della Colombia; e per una nuova strada vi giungono Hont e Crooks. Nel 1812, Stewart risale questo fiume e tocca agli affluenti del Colorado. Michaux ( 1801 ) esamina da naturalista i monti Alle- ghany ; da Brackenbridge nel 181 1 nuovi particolari sulle contrade che fiancheggiano il Missuri. I due viaggi di Pike ( 1805-1807 ) procurano cognizioni piu positive sulle sorgenti delP Arkansas, della Plata, del fiume Giallo. I due viaggi di Long (1818-1823) ci conducono ne' monti Pietrosi, sul fiume di San Pietro, e sopra le terre vicine ai laghi Winnipeg e dei Boschi. Descrive Nuttal ( 1819 ) il vasto territorio ai cm prima di essi gli Harcourt, i Biet. i di Arkansas. Heckwelder porta il suo esame sulPori- ^li StP.lm. M 1 ^f^'''^^^" -'"^ t^'l^" ind.\2.ne, e gli antichi monumenti 1.^/ 1 ^ i^eblond, avevano diversa- delP Ohio trovano in Caleb Atwater il lor o storico. mente descritto le parti piu prossime al mare. Volney si dedica particolarmente al suolo ed al clima JJal i»o4, epoca della pubbbcazione dei viaggi degli Stati Uniti. Douglas fa meglio conoscere le ;6i A ME oulraJe vicinealla Colombia. AbbracciaM. Warden lella suadescrizioneilconiplesso deglistati deirUnio- le. Schoolcraft in un priino viaggio esplora la gran atena dei lagbi americani ed il bacino centrale del ^lississipi ; ne riconosce le sorgenti in una seconda pedizione. In appresso sono la regione superiore lei medesimo fmme e la contrada ad occidente del Hissuri percorse da Fealherstonhaug e Van Qui- ^keniborne, Eppure Tesplorazione delNuovoMondo e ancor ungi dair essere scienlificamente compiuta ; grandi acune restano da colmare. Nuovi esplovatori s'atten- lono alle due estremila e nell' interno del continente imericano, che or cercheremo di far conoscere le' suoi lineamenti generali. GeoGBAFIA FISICA. La forma esterna delP America presenta per nolti conti un contrast© con quella del vecchio :ontinente. Gettando uno sguardo sul complesso, la ,'ediarao sotto una figura allungata, frastagliata e che ion e facile da delinire. 11 lato meglio precisato jresenta una cur^a a piii centri diretla quasi pel rerso de' due poli, ma il cui maggior diametro s'in- ;lina d'alquanto air equalore. Le due Americhe ;ono insieme legate da un lungo istmo che per la orma e per le rocce prijnitive che il compongono, ion ha nulla di comune con T istmo che T Asia lepara dair Africa. I mediterranei del Nuovo Mondo laiino la loro apertura o bocca dalla parte orientale. !^eir Atlantico pur corrono quasi esclusivamente i ;uoi gran fiumi. L' altro lato oifre una linea compa- rativaniente unita, ne presenta alle due estreniita che nsenamenti piu o meno profondi. II continente americano, la piu lunga massa continua di terra che il globo presenti, correndo dai geli del settentrione alle fredde regioni delPostro, s compieso tra i gradi 36.mo e i^o.mo di longitu- cline occidentale, tra il grado -^Lnio boreale ed il 54 rno meridionale di latitudine. Chi vi unisca le isole che ne dipendono geograficamente, avra le cifre seguenti : longitudine occidentale, tra 10 e 170 gradi, e latitudine, tra 79 boreale e 70 australe. Tulta questa massa continentale e circeiidata dalle acque : a settentrione, dalPoceano Artico, ad oriente dallo stesso oceano e dalF Atlantico, a raezzogiorno dai mari Antartici, ad occidente dal grande Oceano e dall'* Oceano polare. L' America verso il g.no grado di latitudine set- tentrionale si divide in due grandi penisole ; tutto quello che si estende da questo g.no grado sino al mar polare porta il nome d'' America Settentrionale, tutto cio che corre dallo stesso grado 9.110 al capo Horn assume quello di America Meridionale. La lunghezza delP America Settentrionale, dal 70.mo di latitudine boreale sino al punto di divisio- ne, e di circa i55o leghe ; inisura approssimativa, poiche r estremita boreale delF America indicata in questo luogo, non e stata avverata che parzialmente, e quando si rifletta alia natura del mar Ghiacciale, e difficile credere che i navigatori possano mai esplo- rarne i veri confini. La sua larghezza dal capo Carlo sino al capo del Principe di Galles da sotto quei paralleli i35o leghe . La quale larghezza scema audando verso ostro ; non e piii che di 750 leghe sotto il 3o.mo parallelo, di 200 sotto il 20.mo, di loo sotto il lo.mo ; finalmente P istmo non ha che 1 3 leghe circa nella sua parte piu stretta. L** America Meridionale e alquanto piu lunga, A M E 46a ed ha pressoche i65o leghe dal capo della Vela sino al capo FroTvard. II massimo della sua larghezza, 1 100 leghe, si trova sotto il 4.to parallelo australe, tra il capo San Rocco ed il capo Bianco. Sotto il 3o.mo, tale larghezza non e piu che di 375 leghe, e si riduce a 100 sotto il 541110 grado. La sua superficie totale e stata variamente sti- niata. Hassel le diede i7,3o3ooo migha quadrate; Berghaus ne fece T area di circa 14,219967 niiglia quadrate, non comprendendovi le isole a cui assegna la superticie di circa 985660 miglia, che per certo e troppo piccola. 1 calcoli di Balbi, per superficie intera delle due penisole, comprese le isole che, secondo lui, ne dipendono geograficamente, danno 11,146000 miglia quadrate. Guardata nelle sue relazioni con V insieme del globo, r America non e che una coiitinuazione della cintura di terre alte,le quali, sotto i nomi di acrocoro di Cafreria, d' Arabia, di Persia, di Mongolia, for- raano il dorso del continente aiitico, e che, appena interrolte alio stretto di Bering, mostransi ugual- niente nei monti Sassosio colombiani, nell'acrocoro del Messico e nella grande catena delle Ande. Cotesta cintura di montagne presenta generalmente una china piu ripida e piu corta ad occidente che non dalla parte degli Oceani atlantico e ghiacciale. Tut- tavia, malgrado questo gran tratto comune, P antico ed il nuovo mondo conlrastaiio, come dicevamo piii sopra, per molti conti nella forma esteriore. Ma quanto alP espressione di mondo nuovo^ che fuor di ogni proposito si adopera per dinotare P America, e che noi usiamo per abitudine, non indica, come abbiam detto incominciando, fuorche P ordine cro- nologico della sua scoperta per parte degli Europei, ma non tiene relazione di sorte colP eta comparativa de'' due contiiienti. II contorno delle coste delle due Americhe e moUo ineguale, la Settentrionale presentando un assai maggior numero di golfi, di baie, d'estuarii, di seiii larghi, stretli o profondi. Crediamo di limitarci alle iiidicazioni piu importanli, convinti essendo che nulla torna piu insipido di quelle compiute nomen- clature alle quali il pensiero nulla puo connettere che gllele faccia ricordare. Sara in questa settentrlonal America, la cui forma fu di sovente paragonata ad un triangolo che abbia il vertice alP istmo di Panama, e ne sia la base determinata dai liti delP Oceano gelato ; sara nostro punto di partenza il golfo delP Incoronazione di Giorgio IV, quel grande sfondo delP estremila bo- reale del continente ; cola, varcando a maltina uno spazio che non e determinato, vediamo le baie di Baffin e d' Hudson, P ultima delle quali, piii larga del Baltico, internarsi dentro le terre come per romperne la gran larghezza. Questa baia di Baffin, collo stretto di Davis e P Oceano Gelato, sono, nello stato attuale delle nostre cognizioni, la barriera marittima die separa la Groenlandia e le terre polari dal continente. Vengono in appresso il golfo di San Lorenzo ed il gran fiume di questo no'ne, vasto canale di scolo per quella linea di laghi che cosi profondamente penetrano nelP interno. e che in raodo tutto speciale caratterizzano questa parte del Nuovo Mondo, influendo anche potentissimamente sul suo clima e sulla sua convenienza qual abitazione delP uomo. In quella regione disegnasi Pestesa ed inospite penisola del Labrador, chiusa dal mare d' Hudson, dalP Atlantico e dal golfo San Lorenzo. Scendendo in latitudini meno rigide, quantunque freddissime ancora, il punto piu meridionale della 463 A M E Nuova Scozia presenta col capo Cod i llmitl estremi del gran golfo che la baia di Fundy, dove le maree loccano alia somma altezza, termina ad imbuto. Tra questa baia ed il golfo del Messico non s"" incontra altro seno considerabile fuor della baia di Chesapeak, che corre da mezzodi a traraontana lo spazio di i8o miglia con una larghezza media di i3. Tutta siffalta linea di cosle declina gradatamente verso Toccidente. II capo Hatteras nella Carolina del Norte si puo, in unione al capo Florida ad ostro, ed al capo Cod, rneridionale punta della Nnova Scozia, considerare come se divida la costa delP Atlantico ad ostro del San Lorenzo in tre grandi spartimenti. Appartiensi air articolo Stati Umti la descrizione di delta costa a mezzodi della baia di Fundy. L"* estremita australe della penisola della Flo- rida comincia queirimmenso mare interno die Bal- bi chiama Mediterraneo colombiano. Quel profondo seno, scavato nel ccntro del continenle, pare alia prima occhiata che lo divida in due parti, ed e me- stieri penetrare neir interno per riconoscere che una striscia di terra, comparativamente angusta, posata sopra una diga granitica, resistette alio sforzo delle acque, e, avanzo gigantcsco d' un mondo distrutlo, continua ad unire le due Americhe. Di- nanzi a queslo 3Iediterraneo sorge una lunga serie d' isole e d'isoletle che sono forse anticlxi li antumi del cotinente : imperocche non editTicile inimagiiiare che una voUa fossero tra esse c col continente unite, in modo da inchiudere un vaslo mare interno simile al Mediterraneo, e sieno poi slate per V azione del- 1' Oceano tagliate c rotte in pczzi minori. Se perve- iiiamo ad occidente in quel mare colombiano, lo Iroviamo diviso in piu bacini, i primarii tra"* quali sono il gran golfo del i^Iessico, e piu ad ostro il mare delle Anlille o dc' Caraibi. 1 quali bacini hanno anch' essi i loro seni particolari, come le baie della Florida, della Vera Cruz, i golfi di Honduras, del Darien, di Maracaibo, di Paria, dei Mosquitos, ecc. La penisola floridiana, quella delP Yucatan, e la punta orientale del Guatemala, sono i principali sporti del continente in quel Mediterraneo, che hanno per punti estremi i capi Caloccio, Gracias a Dios, Galinas e Paria. L' arcipelago che il ripetuto mare presenta c uno dei piu estesi ed interessanti del mondo. Tcrmineremo la configurazione esterna del- r America Settentrionale, la cui area riesce alquanto maggiore di quella delF America Meridionale, tra- sportandoci adesso sulla costa d^ occidente, bagnata dal grande Oceano, che troveremo molto meno abbondevole di accidenti che non quella che siam venuti percorrendo ; i seni vi sono meno considera- bili, meno frequenti gli sporti. Partendo dal Medi- terraneo di Bering, mare a piu uscite, dove si tro- vano i golti di Norton e di Bristol, contorniamo la lunga penisola di Alaska o Alyaska, la quale si pro- lunga verso V occidente come un nastro attaccato al continente. Al mezzodi di questa stretta terra, le baie di Cook e del Principe Williams sono in breve seguite da quel laberinto d"" isole e di seni conside- rabili, ma di poca larghezza che cuoprono la costa di maestro propriamente detta. Ad ostro di quegli arcipelaghi le mosse nella spiaggia Americana sono senz' importanza ; ne puo V occhio, in un sommario generale, fermarsi fuorchesul capo San Lucar alV in- gress© del mar Vermiglio,o meglio mare di Cortes, e guadagnando da questo punto V istmo di Darien, incontra successivamente i golfi di Tenantepec , Fonseca, Papagayo, Nicoya e Panama. Qui siamo al A M E 464 punto di divisione delle due Americhe, e dobbiamo osservare che quantunque la gran catena montuosa che corre dalPestremita dell' America Settentrionale all' estremita della 3Ieridionale, sofFra due depres- sioni o rotture alP istmo di Panama, non possiarao considerare le due masse continentali come separate per carattere, pero che formano una massa unica con molti Iratti caralteristici comuni. L' America Meridionale presenta anch'essa ap- presso a poco la forma d'un triangolo irregolare di cui si ponno indicare come i tre punti estremi r istmo di Panama, il capo San Rocco (benchenon sia rigorosamenle il punto piu orientale) ed il capo Horn: questa forma ponisolana determina una gran- * de estensione di coste : laonde tra per queslo e per la mancanza d' ogni grandissimo intacco deir Ocea- I no, offre qualche somiglianza coll' Africa; ma pre- ' senta eziandio il singolare contrast© di catene di raontagne piu continue e piii elevate, ed un piu compiuto sviluppo del sistema delle sue acque. ! Seguendola pertanto, prima sull' Atlantic© e comin- ' ciando dal punto in cui ci siamo arrestati, nel mar delle Antille notiamo il gran della dell' Orenoco, dirimpclto all'isola della Trinita ; piu al mezzodi il vast© cstuari© tbrmato dal fiume Atnazz©ne e dal fiume Para. A cominciar dalla foce dell' Amazz©ne comincia quel rigontiament© che tiene qualche ana- logia con quell© che si usserva in Africa in una direzi©ne c©ntraria. II cap© San Rocco n'e il punto estremo a mattina, la baia di Bahia il limite meri- dionale. Dal capo San Rocc© sin© al cap© H©rn, la costa s'allunga da tram©ntana a mezz©di inchinan- dosi air©ccidente; ma soltant© alcap© Frio, al 23. mo grado di latitudine si fa piu manifesto quel moto d' inclinazione ; quivi il c©ntinente si slringe c va sempre impicci©lend© sin© al capo San Diego. Que- sta lunga linea presenta numerose sinuosita ; alcuni punti sp©rgenti,ma m©lti piii seni n©tabili, tra'quali distinguonsi I'immens© cstuari© del Ri© della Plata, i g©lfi Sant' Ant©ni©, San Giorgio, e I'apertura del canal di Magellan©. C©me in Africa, quest' estremita del Nu©v© M©nd© n©n presenta che una piccola p©rzi©ne di coste volte vers© il mezzogi©rn©. Quivi il capo Froward s' avanza in un© dei seni dello strett© di Magellan©, e rigorosamenle parlando, forma 1' estremita meridionale del c©ntinenle. Nul- ladimeno, puo la terra del Fuoc© (Tierra del Fue- go ), separata da un braccio di mare strellissimo ed irregolarissim©, esserne c©nsiderata, c©lle sue dipendenze di r©cce ignude, d' isole e d' isol©tte sterili e sabbi©nive, c©me una parte staccala, ma vero termine del continente. Al capo Horn, punto il piii meridionale che sosliene una parte cosi imp©rtante nella storia del- ; la navigazione, c©mincian© le c©ste ©ccidenlali che j per r America meridionale terminan© al fiumicello ■ di Bayam© ( g©lf© di Panama). Nella lor© direzi©ne J dall'ostro al settentrione, n©n si all©ntanano troppo dallo stesso meridian© sin© al Ri© Juan Diaz, poi descrivono una gran curva vers© r©ccidente sino al g©lf© di Ch©c©. Tutta una tal linea, dal g.n© grado di latitudine a b©rea deirequat©re sin© al 4o.m© ad ostro, non offre altre sinuosita nolabili fu©r quella della piccola baia di Guayaquil ; ma alia sua estre- mita meridionale, tra il /\^.mo ed il ,55.m©, ci pre- senta una serie di seni e di golfi coperti da piccoli arcipelaghi, tra' quali piu importanti sono quelli di Chiloe e di Madre de Di©s : e un consimile degli arcipelaghi della costa a maestro. E da notarsi che ad ostro del grado 4o.rao le montagiie si slringono G5 A ME lla spiaggia, senza lasclare fra esse c V oceano nis- uno spazio, come accade sotto i parallcli a borea i 40"; cosi il mare s' addeiitra nelle moiifagne, ne tacca delle masse, c vi fa molti seni profondi, clie Iquanto soraigliano ai fjord della cosla della Noi- egia. Prima di penetrare nelP inlerno del contiuenle, I'e pur duopo formarsi un'idea sommaria di quella erie d'isole che gii servono di cin(a, non indicando uttavia che i principali arcipelaglii che ne dlpen- loiio immediatamente. A settentrione e nelP Allantico presenlasi pri- no Tarcipelago di Terra Nuova, il quale comprende ' isola di queslo nome, il capo Bretone, Tisola del Vincipe Eduardo ed Anticosti. Terra Niiova, av- olta di perpetua nebhia, quella grand' isola dalle elve di alberi verdi, dai vasti siti ignudi, dalle mon- agne copertc di musco e di licheni, dalle valli an- !:uste e dagli spaziosi pantani, possede una vegeta- ione analoga a quella delP Europa settentrionale, id onla degli svantaggi d''un rigido clima. La sua ■icchczza sta nei mari che la circondano, in quel- imniensa quantita di merluzzi che vi si presenta ; la cui pesca provvede al consumo della raassima larte deir Europa. Molto pivi fredda, V isola del ]apo Bretone non si fa nolare se non pe''suoi pro- bndi e molteplici ritagli , e per le iuesauribili sue iiiniere di carbon fossile. Anticosti, sassosa e sproT- •eduta di porti, non ha ad offerire ai bastimenti h'entrano nel fiume San Lorenzo che un asilo )erjglioso e passeggero. Tra quelle isole del settentrione e le ricche bilille, apparisce solitario in mezzo ai mari Tarcipe- ago delle Berraude, colle sue quattrocento isolette ;he daun centinaio di passi variano sine a 12 miglia, ;orae una riunione di coUine, coperte da una verdura "osca, appie delle quali frangesi spumando F Oceano. Sccoci in mezzo alle due Americhe, in presenza lei grande arcipelago Colombiano o delle Antille, a cui estremita. meridionale tocca al capo Paria, iientre la settentrionale si lega, mediante le isole li Bahama, alia Florida. Giova qui notare che la junta occidentale di Cuba corrisponde alia parte -)iu avanzata delP Yucatan, il che lega doppiamente e Antille alFAmerica Settentrionale e presenta quella ;atena d' isole nel suo complesso come un arco di :,erchio che s' appoggia sopra i due continenti ad ana volta. — Le isole alquanto considerabili di questo ircipelago vacchiudono delF alte montagne la cui direzione non e regolare ; e quasi in iutte separano le terre alte dalle basse ripidi scoscendimenti. Al- cune loro sponde, cojne quelle delle isole del Grande Oceano, hanno paiapetti di scogli di corallo e di madrepore coperti di palme ; il clima loro e quello delle regioni tropicali, la lor flora e la flora splendi- dissima delle altre parti del globo situate nelle me- desime latifudini f Ved. Antille). 11 gruppo di Bahama o delle Lucaie, in numero di 700 circa, sepa- rate dalla F lorida mediante una corrente di mare rapida e larga, non e che un prolungamento delle niinori Antille; il che vuol dirsi ancora delle isole Turche e dei Caichi. Senz"" arrestarci alia grand' isola Marajo, alle loci deir Amazzone e del Para, non piii che alle uumerose isolette delle cosle del Brasile, la cui no- menclatura non deve trovar luogo fuorche nella descrizione di quest' impero, giungiamo alle isole ^laluine (isole Falkland o di Pepi) che servono di riposo ai bastimenti spediti per la pesca della balena p per la caccia delle foche. I loro buoni porti e la Encicl. Gecgr. Vol I. A M E 466 molta lorba attrassero V attenzione della Gran Bre- tagna e della repubblica di Buenos Ayres. Sulle spiagge loro s' accalcano quegli esseri singolari che tengono dell' uccello e del pesce, quegl' innuraere- voli stormi di pinguini che corrono le arene in lunghe file slmili alle processioni di penitenti, o, come dice Pernetty, a eherci in mantelletta. (V ed. Malcine.) A libeccio di quel gruppo incontriamo I' arci- pelago al quale s' e dato il nome del gran naviga- tore Magellano, ma che pero si conosce meglio solto quello di Terra del Fuoco. Merce le esplorazioni recenti del capitano King, la geografia presente- mente sa la estensione, il numero, i seni e lutti i ritagli di que' diversi gruppi d' isole che terrainano il continente americano e presentanci la terra abi- tata piu australe di lutto il globo. {Ved. Terra del F'uoco.) Lasciamo da parte tutte quelle isole o terre antartiche lontane dal nuovo continente e sbattute dalP onde tempestose de' due oceani ; terre vedute da La Roche , Bouvet , Cook , Wedel , Saddle, Brown, Bellinghausen, Biscoe, ecc., e sopra le quali non ha ancora P uomo fermato stanza permanente. Ed eccoci nel grande Oceano dove dal golfo di Penas sino al capo Pilares teniamo dinanzi gli occhi 1' arcipelago patagonico , prolungamento di quello di Magellano e che pare come staccato dal continente dai flutti del mare. Cola distinguonsi i gruppi di Guayaneco, di Toledo, della Madre de Dios. Piu a tramontana sorge 1' isola Chonos, la maggiore del gruppo di questo nome, poi a setten- trione ancora, si mostra la grand' isola Chiloe, cir- condata da una scorta d' isolette, ed una delle pro- vince del Chili. Ne passeremo sotto silenzio il pic- ciol gruppo di Giovanni Fernandez, asilo dei pirati, luogo di esilio per certe classi di condannati del Chili, dove visse piu anni ( dal 1703 al 1709) uri povero marinaio inglese, Alessandro Selkirk, la cui sloria divenne popolare sotto il nome di Bobisoii Crusoe. Uno scoglio somigliante per tutli i versi ad una nave sotto le vele, c' indica il plcciol gruppo di Sant' Anibrogio. Men vicino al continente, V ar- cipelago di Gallapagos, situato sotto 1' equatore, vede le fianime dei vulcani illuminar le sue spiagge, dove trascinansi tartarughe deliziose, ma che non hanno ancora abltatori. Le isolette del golfo di Pa- nama e quelle della costa occidentale della Califor- nia ; Santa Margarita, Cedros, Santa Catalina, Santa Crux non hanno qualche importanza sennon per la pesca delle perle. Sotto i norai d' isole Quadra e Vancouver, Brue inscrisse sulle sue carte i molte- plici arcipelaghi che fiancheggiano la costa a mae- stro, tra lo strelto di Juan de Fuca o Claasset e lo strelto Cross. Quest' isole, divise tra la Russia e r Inghilterra, sono uno tra' primarli mercati delle pellicce dell' America. Lasciandole e dopo contor- nato la gran penisola d' Alaska e visitato V isola Kodlok o Kodiak, non meno che I'arcipelago delle Aleuzie, incontriamo nel Mediterranco di Beringh il gruppo di Prybilov, di cui San Paolo e San Giorgio sono le isole principali, e la grand' isola Nunivok. Le ultime scoperte di Ross, di Parry, di Franklin, di Richardson, di Back, ecc, contribuirono alia co- noscenza esalta dell' estremita del continente, ed ban popolato d' isole novelle le solitudini gelate del mar polare; sicche in oggi vi vediamo ad occidente del )nar di Baflin ed a borea di quello d' Hud- son, il nuovo Devon ; la Giorgia settentrionale che comprende le isole Coruvvallis. Bathurst, Melville; 3o 46; A M E V arcipelago di Baffin Parrj*. dove si trovano le isole Cochburn, Southampton, Mansfield, il Naovo Gal- loAvay e la Boothia Felix, di cui non e slata deter- Jiiinata la forma, ma che si puo tenere per un' isola o un aggregato d' isole. INon abbiam nulla da chie- dere a quelle terre senza verdura , senza messi, senza vegetazione , senza fissi abitatori. A quesla regione boreale appartiensi ancora la Groenlandia, soggiorno del verno sempiterno ; e V Islanda, quella terra di prodigi, dove i luochi deir abisso trapelano per mezzo ad un suolo gelalo ; dove fontane bol- lenti spruzzano le loro acque d"* in mezzo alle nevi ; dove il genio possente della liberta e delle arli feco risplender le lorze dello spirilo umano agli ullimi confini deir impero della vita. Giunti al termine della nostra circonnavi- gazione, poniamoci finalmente sul continenle Ame- ricano. In nissun luogo la nalura si aHeggia a maggiori fallezze ; acrocori, fiumi, laghi, pianure , savanc, lutlo quivi si presenla sulla massima scala, sot to 1' aspetto piu maestoso. Ma il tralto piu caratleri- stico del nuovo continenle si manifesla in quell' im- mensa catena di monlagne colossali e d'acrocori che la percorrc sotto diversi nomi in tulta la sua lun- ghezza, dal capo Horn sino all' oceano Artico, in una linea non minorc di 9000 miglia o 3ooo leghe, delle quali un po'piu della meta si spctla alT Ame- rica Meridionale. Cos\ il sislema monluoso delle Amrri'hc si rende notabile pel prcscnlare che fa la piu lunga linea d' alia superficie che nel mondo sia. Le Ande, che possono seguirsi dalle eslren)e isole .sassose cho formano parte del sislema della Terra del Fnego, corrono lunghesso il lato occidenlale del conliuente, in distanza comparativamente assai breve dalla cosla. ( f^ed. Aude. ) Benche quesla catena soffra le gia detle due dcpressioni neirislino di Panama, iraraediatamente risorge un' ultra catena, forse conlinuazione della prima, e prosegue il suo corso tra il mar intcrno cd il Pacifico, spargendosi nel Mcssico in estesi acrocori, corouali opra scala men grande delle sue monlagne. Tio- viamo la piu estesa tra le Ande e F Allantico, spazio immenso rierapito dai Yasli bacini del Kio dclla Plata, deirOrenoco, deirAmazzone, del Mississipi e de'loro nuraerosi afiluenli. La piu incridionale di queslc pianure, quella della Pala|sronia, che ha per limiti lo slrcUo di Ma^^ellano e le inontagne del Bra- sile, si mostra come il proliinjrameulo dei Pampa, la cui supeificie, generalnienle unita, non La meno di 143000 leghe quadrate. Sono tali pianure coperle di gramignc ad oslro del Hio della Plala, e da folic foreste incoininciando dalla sponda desira del Para- guay, verso il Parana e le lonli delT Uraguay. In- numerevoli armenli di oavalli c di buoi vivono in liberia in quelle vaste sleppe, la cui debole popola- ziojie composta dMndiani selvaggi e di Gauco , discendenti dagli Spagnuoli, non conosce ne ap- prezza se non T indepcndenza della vita nomade. La pianura delP Aniazzone occupa la parte cenlrale deir America Meridionale, cslendendo la sua giu- risdizione sopra racglio della mefa deirinipcro del lirasilc, sulla parte a libeccio dclla Cloiombia, sulla orienlalc della repubblica del Peru, e sul sctlen- Irione della Bolivia. II suo cliiJia, caldo ed umido, presenia in immense foreste una polenza di vcgcla- zione, un'' abbondanza di vita die nulla sopra la lerra pareggia. Se ne valuta la supcrticic a 2G0000 leglie quadrate. AlPaltra estremila delP America Meridionale, unaseric di pianure note solto il nome di Llanos ha per limiti a Iramonlana la ralena ma- riltima di Venezuela, ad occidenlo le Amle cd al mezzodi la Sierra Parime. La supcrficie dei Jilanos risulla di ^b3oo leglie quadrate: giacciono 70 niclri sopra rOceano, piane come sc fossero stale livcllale da lungo soggiorno dclle ac(pie. Solto le fiaiume deircqualore somigliano nella slagionc asciutla ai deserli infocali delP Africa: il suolo tullo spaccalo 6 spoglio di verzura. Pare ondeggiantc quesia pia- nura per efTelto del miragio. 'I'utlo ad un Irallo vedi cambiarsi la scena coila slagion delle piogge. Non piu allora sterile deserlo, ma terra adorna di gramigne verdeggianti. Ancora un po'di tempo, ed i fiumi gonfi c traripali ne formano un lago im- raenso dove navigano grandi bardie sino a dieci, a dodici leghe cntro le terrc. L"" America Setlentrio- nale ci presenta, nel bacino del Mississipi, la piu vasia e cerlameute la piii interessante pianura che osisia sul globo, svolgendosi dalla foce del Machen- sie sino al golfo del Messico, coi monti Appalachi ad oricnte. Quivi Pocchio spesso si riposa sopra gran tappeti di verzura, sopra foreste, sopra terreni dalPEuropa gia dissodali. Costltuiscono gran parte di quelle regioni savane o prali coperli d'altissima erba. Da qucsia etensione delle pianure americane risultano la immensa lunghezza dei liumi massimi e minori che le iunaffiano, il volume conslderabile delle loro acque, il cammino loro generalnienle misurato e di raro arrestato dai movimenli del ter- reno. Di quivi allresi la facllita che presentano alia navigazione interna, e la possibilita di risalirli a piu centinaia di leghe dalla bocca. Org, per formarci un'esalla idea del carallere del vasto continente delP America Settentrionale , dobbiamo considerarne qual asse principale la catena delle monlagne Sassose. Giii da quesIa giogana al mar Pacifico , almen fraMimiti degli Stati Uniti , troviamo un"" estesissima regione bagnala dai fiumi che corrono nel Grande Oceano. Ad oriente dei ?^nssosi e la grau valle centrale del Mississipi, e da qnelli al letto del fiume abbiamo una pendenza, la quale, quanto a lunghezza, tiene airallezia dei monti sopraddetli una proporzione simile a quella che la pendenza piii breve che dai sistema Allegani Rccnde al Mississipi, poria alPaltezza delle sue mon- lagne. Jl pendio dagli Appalachi alPAtlantico e, secondo la slessa legge, piu corto di quello che corre dai monti Sassosi al mar Pacifico. Cosi sono tre grandi sistemi d'acque ad osiro della linea dei laghi canadensi. Sul Pacitico,i fuimi principali sono : P Oregon o Colombia, con molti larghi rami, lungo 420 leghe da 25 al grado ; il Rio Colorado, di lun- ghezza ignota ; il Missuri col Mississipi, di iGoo le- ghe, il >lississipi solo misurandone 1000; P Arkan- sas, suo tribufario, di 45o leghe; il Rio Roxo, aliro suo affluente, ^00 leghe, lunghezza eguale a quella delPOhio die vi si gelta anch'esso. Tali sono poehi dei potenii fiumi che bagnano quella spaziosissima valle, la quale presenia forse una delle piu cospicue fattczze del globo. Dal setlenlrione alPosiro non misura meno di 5oo leghe, partendo dalle regioni del freddo quasi perpetuo sino ai tropici calori del- la Luigiana. Leggesi in un gioruale americano che il IMissuri sia slato nel i833 navigato da una barca a vapore inleressala nel commercio delle parii a mae- stro, dalla bocca dell' Yellowstone River sino a San Luigi. Quando PAmcrica fu scoperta, estcndcasi d'oc- cidenle in oriente una conlinua selva, dalle sponde delP Allanlico su pel sistema degli Appalachi, e scendeva nella valle del iMississipi. Dal golib di San Lorenzo e dalla vegione dei gran laghi, tale non inlerrotla massa di vegelazionc giungeva alle spiagge del golfo del xMessico e continuava anche ad oriente lessico c dalle nude pianure delP inlerno. « 'Pali nude pianure interne si Irovano ad occidente del Mississipi sulle alte terra, secondo che si avanza verso il Iramonto. Quivi venia- mo alPeslcse ste/>pe prive d'alberi, riarse Pestale da un calore ardenle, e sopra cui nelPinverno fischiano impetuosi i venti dai monti Sassosi, con un''inten- sita di freddo die quasi supera ogni credenza. Le spaziose ed aride pianure del Texas e delle regioni superior! delP Arkansas , presentano un carattere analogo agli alii acrocori del continente asiatico, e quivi Puom bianco adolta quelle pastorali abitudini che sono Punico modo di vita conveniente alle stan- ze che occupa. Dislesa lungo la base dei monti Pie- Irosi, con la media larghezza di cinque in seicento miglia, troviamo una contrada enfaticamenle chia- mata il deserto; paesc che giace tra i monii Ozark ed i Sassosi, sino al 4^" almeno. La parte infe- riorc della valle del Mississipi, con una porzione verso settentrione, e tutta coperta d'una folta iore- sta, dilatata interminabilmente come un oceano. I prali della valle del Mississipi si hanno e sulla sponda orientale e sulla occidentale del canale del fiume; prati pur si trovano nello stato di Alabama. Sono estesi, elevati e gencralmente irregolari tratti, senz'alberi, bcnclie alle volte capaci di produrne, coperti in primavera d' innumerevoli fiori e di lungh'erba, e spesso provveduli d' un suolo pingue profondo. Talora alia sinistra del Mississipi presen- tano alia superficie UD.''efllorescenza salina; incro- stazioni di puro sale, che cuopre il suolo come '^yy A M E ghiaccio, si ve«gono iicUa \aile supeiiore del ftiiinc .anadiano., uno de' tribiUaiii del grande Arkansas. 1 fiuniJ che sboccano iicir Allanlico liinglicsso il declivio degli Appalachi, bcnclie in se slessi di molta imporlauza, sono inoaleolabili sc paragonati -olle graiidi correnli della cl)ma del Pacilico e cou juelli dclla \alle del Mississipi. 11 bacino di qucslo jltimo, slalo descritlo come esleso dal golt'o del VIessico fino alle vicinanze del lago Supet iore, nou ha al seltcnlrione barriera di monli. IMa quivi Iro- vianio un sirigolarissinio lenomeno, IJalT esliemila Dccidenlalc del Jago Superiorc, uno de"* cui tribularii inlreccia le sue soigenti con un ramo del Mississipi, abbiamo una serie d' enormi lagbi dolci, Suporioie, Huron, 31ichigan, Erie cd Ontario, che colleltiva- iiienle ingoiubrano una superficie di circa 78000 iniglia quadrate, spazio che si pareggia alParea ilella Gran Brelagna, e depressione la piu iiolabile Jel Nuovo Mondo. Quesli laghi banno il margine 3sterno de'bacini in cui giacciono a non grande Llislanza dalle sponde, come interir possiamo dalle scarse acque dei rivi cbe ricevono. 11 lago Superiure c il piu alto di que'mari interni, slando di 208 nielri sopra il livello delP Allantico ; non ba meno di /j in 5oo leghe di circonferenza, c le sue acque limpide, alimenlate da fiumi, oscillano in una vasca di rocce, e forjiiano onde quasi uguali a quelle -> Bla i venti da ostro portano alle volte il freddo anche neireslate, c le piu alte montagne, benche non maggiori di i3oo in 1600 metri sopra il livello del mare, vanno nella state slessa coperte di neve. Abita Tierra del Fuego una razza d' uomini diversa da quelle del continente piii alto, il cui luogo nella scala della facolta intelletluale e alquanto analogo alia non ge- uiale natura delle parti meridionali delP isole loro. Apparisce dalle brevi annotazioni del capitano King sulla geografia delle regioni patagoniche, che gP immensi pampa di Buenos Ayres probabilmente si estendano ad ostro sino alle sponde orientali delP Ancon sin Sahda ed alle spiaggie settentrionali delle acque di Ottway e Skyring. Per P oriente del- P Ancon sin Sahda ed il settentrione delle acque Ottway e Skyring, non si veggono monti; P indole generale delle coste patagoniche dal Rio della Plata alP ingresso dello stretlo di Magellano e comparati- vamente bassa, e per quanto si sa, porta il carattere generale dei pampa. Torna dunque probabile che dagli ampii livelli delPOrenoco sino alPacqua Ottway A ME 48^ possa Puorao viaggiarc senza Iraversare una sola montagna. BOTANICA. Sono il clima ed il suolo di questo esteso conti- nente cosi variati dalle montagne, dai fiumi, dalle foreste e dalla diverslficata sua posizione geografica, che sarebbe indarno il teutare uu ragguaglio delle sueproduzioni vegetali in qualche altra guisu fuorchc seguendoli ne' lor cambiamenti dalP intisichita flora del settentrione alia splendida scena delle regioni equatoriali, e quindi verso ostro secondo che la temperatura piu bassa ele circortanze sue £orapagne di bel nuovo riducono a mano a mano le piante a condizione, nelP estremita meridionale, per molti riguardi anologa a quella del circolo artico. Se coutempliamo la superficie di questa parte del mondo quanto sia a quelle circostanze che sopra la vegetazione producono il massimo effello, per la diversita di clima che valgono ad indurre, troveremo che le sue catene di montagne, quelle elerne barriere e stupende, mediante le quali taglio Natura ogni comuuicazione tra terra e terra contigue, sinche P ardire e Parle delPuomo non riuscirono ad abbat- lerle, chiamate monti Sassosi nel norte, e Cordi- gliere in tutti quei paesi ad ostro che una volta inchinavansi alio sceltro della Spagna,formano quella che non impropriamente puo appcllarsi la spina dorsale delPintiero continente, dividendolo dalla Patagonia sino al fiume Mackensie in due porzioni di lunghezza pressoche uguale ma inegualissime per larghezza, Porientale essendo molte volte piu ampia delP occidentalc, la quale comparativamente risulta a poco piu d' una linea di coste. Le produzioni vegetali de'due lati di questa iinea divisoria sono cosi estremamente differenti, che sara indispensabile parlarne scparatamente. La stanza piu settentrionale nella quale sia stala scopcrla vegetazione, e P isola Melville, a 74" 5o' di latiludine boreale. Di questa desolata regione fu dato un accuratissimo ragguaglio, tratto dai materiali raccolli dagli ufficiah del capilano Parry ; e da esso impariamo che, quantunque la media temperatura delPanno sia da 14° a i5° sotto zero, e quella di luglio, anche a bordo delle navi, dove si puo sup- porre un influsso materiale dei fuochi che vi ardono costantemente, poco piu di 4"" 1/2, pure buon nu- mero di specie riescono a mantenere la propria esistenza. Tutle pero sono assai umili, la piu parte consistendo di sassifrage, piante cruciformi, muschi e licheni *, ma non un albero, non un arboscello soUeva la testa, ne infatti si trova una sola pianta di struttura legnosa se non fosse il salix arctica che s' alza sei pollici da terra, forse per attestare in qualche inodo gli ultimi sforzi della natura. Vedi in quelle lalituJini il protococcus navalis , la piu semplice delle crittogame, inoltiplicare in tutta la sua bellezza anche infra le nevi, che di tratto in tratto colora d' un magnifico cherraisino. In questa parte della flora siede una decisa somiglianza colle piante delle stesse latitudini del- P Europa e delP Asia ; in molti casi le specie sono dislinte, e vero, ma il carattere generale della vege- tazione e quel medesimo del circolo artico nel Mondo Antico. Parimente, inoltrando verso il mezzodi, le fattezze del paesaggio somigliano a quelle della Nor- vegia : vaste selve d'abeti ( abies alba e nigra) con frammezzo il musco ed i licheni della Laponia. A qwesle aggiungonsi varie specie di ribes salvatico, 483 AME uva spina, rovi, ed mi arbusto sommaraente somi- gliante al viburnum oxicoccus delle noslre paludi, ed una varieta di plante papiglionacee clie abbon- dano nelle pianure aperle. Sono con queste corabi- nati, secondo cbe si continua ad avanzare, i maestosi pioppi del Canada ( populus hudsonica ed altii ) , la betula papyracea e la populifolia^ e raolLe sorta di querce e frassini, insienie col juglans cinerea e coi • Le basse tene della Groen- A M E 486 carya alba ed aniara landia e le vicinanze delle baie di Baffin e d Hudson rammentano la vegetazione delle alte Alpi delP Eu- ropa. Muta la scena avvicinandosi alia regione del fiume San Lorenzo : quivi e la transizione dalla zona frigida alia tempcrata. Sin dall' isola di Terra Nuova, dove predomina ancora la vegetazione delle terre polari, veggonsi comparire alcuni individai spettanti al suolo degli Stati Uniti. Sarebbe un entrare in campo piii esteso cbe non consentano i limiti di quest' opera se volessimo tentar di seguire colali cambiamenti con qualche specie di precisione ; tutto quelle cbe fare possianio si e, avendo or gia segnalato il fatlo d' un combia- meiKo graduale nelPaspetto della vegetazione, di dar conto dei grandi lineamenti e distinlivi degli altri distretti americani, pria limitandoci al lato orientale del continente. Supporremo d' esser gianti alia frontiera dei possedimenti inglesi delP America settentrionale , dove r acer saccharinum al primo apparire della calda stagione manda fuori il zuccberoso suo siicco, anche prima cbe abbia la neve avuto il tempo di squagbarsi ; aggiungono le azalia i loro vivaci fiori e fragranti alia bellezza della state cbe si apre, mentre Tautunno si cbiude coUo sbocciare di moKe specie d' aster cbe de' lor fiori stellati, bianchi o violacei, guerniscono prati e boscbetti. A tal punto coltivansi con bella riuscita il frumento ed altre specie di grano, in una col maiz, ed e comune ricolta ancbe il tabacco, tant' e alto il grado del calore estivo. Ormai ci trovlamo in mezzo ad una flora vigorosa cheindarno cercberemrao altrove sotto una medesima latitudine; cbe le nostre selve nulla posseggono di somigliante al liriodendron tulipifera, al pavia lutea^aX cornus florida, al rhododendrum maximum. Ma negli Stati Uniti assume finalmente la flora la grande fisionomia delP America Settentrionale. Consistono le selve di pini e di larici sconosciuti in Europa, di molte specie di querce tra le quali Michaux ce ne fece conoscere una quantita d** indi- gene il cui legno si pareggia in durezza alia nostra quercus robur., di robinia pseudo-acacia^ di noci d' enorme grandezza, di carya e di frassini, fra cui ercre la testa torreggiante il nobile tulipifero. Nelle II labacco, il maiz ed il frumento sono i principal! oggetti di coltivazione. I vegetabili della costa a maestro banno grandi relazioni con quelli degli Stati Uniti e della regione sibe^ica delF Asia. Alcuni fiori di quella parte occidentale deir America dccorano oggidi i nostri giardini, come i clarkia pulchella^ i corcopis tinctoria, pareccbi aenohera^ ecc. L'' avvicinarsi del clima tropico viene prima indicato dai campi di cotone e di riso, cbe dal lato deir Atlantico non corainciano ami punto cbe si possa definitivamente deterrainare, ma generalmente par- lando puo dirsi cbe abbiano principio ad ostro della Virginia. Inoltrando ad occidente, verso il Mississipi, e traversando quel fiume, trovasi un clima con media temperatura minore delle parti della costa deir At- lantico sotto lo stesso parallelo. Quindi la linea di vegetazione tropicale non s'avanza tanto avanti nelle parti occidentab come sulla costa sopraddetta. Queste contrade meridionali il cui clima cresce in calore ed umidita assai oltre quello delle latitudini corrispon- denti nelle altre parti delmondo,presentano un vero miscuglio delle produzioni vegetali del Messico e degli Stati settentrionali. Insieme coUa parte princi- pafe delle piante della Virginia e del Kentucky, vediamo non solo il cotone, T indaco e la canna da zuccbero, quali articoli corauni di coltivazione, ma acquistano dimensioni gigantescbe i platani ed i ci- pressi caducbi. Abita un epidendro solitario i rami della magnolia presso Savannah. Nella slessa vici- nanza si trova il pinckneya^ pianta strettamente affiue alia cbinacbina del Peru settentrionale ; ed i boscbi cbe vanno per le Floride, le Caroline, V Ala- bama e le sponde del Mississipi, son pieni di folte maccbie pel tillandsia usneoides dei tropici, cbe pende dai rami degli alberi come un musco gigan- Nel Messico meridionale entrasi nei tropici ed in tutte le valli e le pianure dove cause insolite non abbassino la temperatura, si trova T usata vegetazio- ne di tall latitudini. Palme, banani, ficbi d'Adamo ed iami somminislrano agl'indigeni abbondanteraesse di cibo che, prodotto scnza fatica ed ampiamente suffi- ciente alle loro abitudini, oppono il massimo di tutti t^Y\ ostacoli air avanzamento della scienza o alP ecci- Tamento delF industria fra di loro. Abitualniente indolente, reso ancor piu tale dai numerosi giorni di festa prescritti dalla sua religione, e trovando pocbi iugeri di terra, cbe appena cbiedono qualcbe lavoro, capaci di produrre ficbi d' Adamo e tabacco bastante al suo consume, il contadino messicospa- gnuolo e inetto a sostenere i vantaggi d' una vita d' industria, o V uso di quelF attivita che sola e atta a sollevarlo alia condizione d' uomo veramente inci- paludi crescono ilcipresso deciduo ( taxodium di- vibto. Oltre a questi ed altri articob comunemente ^ ' -■ - coltivati dalPabitante del tropici, come indaco, catte, canna da 7-uccbero e maiz, cbe quivi trovano il pro- la piu importante specie e il caccao 'stichum)., \\ cedro bianco (cupressus tyoides )^cevl\ abeti ( pinus serotina ed abies pendula)., il rodo- dendro, il calmia glauco, le andromede, le saracenie, il magnolia glauco e la famosa dionaea muscipula, graziosa pianta tanto formidabile agP insetti. I fiancbi delle montagne e dei coUi vanno coperti deW arbor vitae americano, di magnolie e cicute, tra cui spun- tano r azalea arborescente, T andromeda arborea ed il bell' alloro montano ( kalmia latifolia) ; e final- mente il fondo de' boscbi e delle pianure contiene infinite specie d' aster, parecchie sorta d' azalea e d' asclepias, peri nanl, e varie specie dei gcneri esclusivamente americani, liatris, phlox, gerardia, calicanthus, ecc. SuUo stesso suolo pur sono il myrica cerifera di cui s' impadronisce P industria per fabbricarne candele, ele diverse specie di lobelie. pno paese, ^ , _ • -i • (theobroma cacao), co' cui semi preparasi il cioc- colate ; Tesportazione dei semi di questa pianta, che si trova salvatica ne' piu cocenti distretti, si valuta ad oltre 80000 lire di sterlini all' anno cb' equivalgono a 2,000000 delle nostre lire italiane. I pini sono spontanei nei boscbi; I'aloe americano (aga^e ame- ricana ) fornisce in abbondanza, dalle incisioni che gli si fanno, un fluido dolce cbe si fermenta per fame una bevanda inebbriante chiamata pulque^ e si distilla per averne uno spirito ardente conosciuto sotto il nome di vino mercal ; e gran numero di cacti occupano le aride situazioni quasi nude di terra ove poco altro crescerebbe. Tra questi, non Ta 48; A ME dimenlicato il cactus coccinillifer, sul quale vive la cocciniglia, ricchezza d'una parte del Messico. Nelle bassure dell' Honduras si trovano quelle enormi foresle, le quali, dache soio state tolte di mano agll Spagnuoli, tornarono produttrici di tanto importanti vanlaggi commerciali airinghilterra per T abbon- danza di maogano e di legno indico che conlengono. Quiyi pur si trovano il taraarindo ed il lignum vitae ( guaiacum ojjicinale ) ;la vaniglia i cui baccelli si usano cotanto in Ispagna, in Italia ed in Francia, ed il convolvolo jalapa, che trae il nonie dalla cilia di Xalapa presso cui abbonda principalmente. Ma nelle alto terre del Messico sparisce lutla questa superba vegetazione; ilnastruzzo edulo (tro- faeulum esculentum) e Tacetosella tuberosa^oxaZ/^ tuberosa) tengono il luogo degPiami; il maogano cede alia quercia ed al singolare cheirostemon platanoides di Humboldt e Bonpland, maraAiglia dei viaggiatori, delto albol manitas dai coloni spagnuoli, nome che da un' idea della conformazione de''suoi stami, il cui coraplesso simula assai bene le cinque dila d'una mano umana ; mcntre la tribu dei pini Irova i suoi limili piu meridionali e V erba si coraponc di generi o somiglianti o idcnlici di quelli delle piii sellentrionali regioni. Qui terniinano le conifere, sconosciule nelP America Meridionale, come nclle Alpi e ne'Pirenei, la scala de' gran Tegelabili. Nelle parti piu basse di queiracrocoro la vege- tazione e naturalmenle la medcsima di quella delle ianure, ma in molti luoglii offre una singolar com- inazione delle due, come, csempigrazia, presso Xalapa , dove i boschi conlengono gran numero di querce, i cui fusli sono coperli da un' osle infuiita d'orchidee e di felci. La flora messicana sdmministra ai nostri parterre la salvia fulgens dai fiori clier- misini raggianti d' un vivo splendore, i dahlia, r helianthus gigantesco e la dilicata mentzelia. Per molti conti le Indie Occidentali somlgliano alle parti tropiclie del Messico ; Ic pianlc sono o naturalmenle quelle medesime, o tali si son falle per la importazione da una splaggia all'allra, o al- meno baiiuo una sonn'glianza generale, la principal difierenza essendo cagionata dalla maggior umidita deiratmosfera delle isole chiamate Indie Occiden- tali, in conseguenza deLf isolana lor posizione. Cosi iieirintiera flora sono piii abbondanti le orchidee epifite ele felci, specialmente di specie arborescenle; certi alberi fruttiferi veggonsi in molti casi piu lus- sureggianti e coltivati piii generalmente, come il laurus persea, il mango, ro/zo/za squamosa edil guava (psidium); e dicesi che la palma cavolo giunga airaltezza di 200 piedi. II cafTe e un articolo di generale e proficua coltura, ed il tabacco di Cuba trova il suo eguale soltanto in quello di Persia e d"* alcune parti delFimpero birmano. I garofani di- vengono comuni; il pimento (myrtus pimenta ) e un albero ordinario sui monti, ed in alcune isole la noce moscata, portata dalle Indie Orientali, pro- spera prodigiosamente ed ultimaraenle cominciava a dare buona ricolta. Coltivasi alia Giamaica ed alle Barbade Taloe, per raccorne il succo condensato ; il manioco e glMami sono il cibo comune dei negri unitamente al fico di Adamo ed al riso ; ed usasi sullemense una specie di aro ( caladium esculen- tum), come gli spinacci da noi. Considerando il numero di gradi di latitudine solto cui si estendono le Indie Occidentali, riesce impossibile di dare un ragguaglio generale delle loro piante che sia il vero per tutte; e quindi meslieri fener a mente che, A ME 488 generalmente parlando, la loro flora si confa con quella del continenle nella stessa latitudine sotto cui esse giacciono. In tutto il rimanente della parte orientale del- r America dei tropici si trovano caratteri somiglianti di vegetazione. Dove T aria e asciutla e calda, le piante assuraono indole arsiccia ed intormentita ; ma ovunque, come ordinariamenle suole, si ha una perfelta combinazione di calore e d' umidita, supe- rano ogni descrizione e la grandezza degli alberi e la bellezza dei fiori. Ma i generi e le specie grada- tamente cambiano secondo che si recede ad ostro della linea. In quelle province a settentrione della linea stessa, le quali sotlo il nome di Cumana e delle due Guiane formano nella regione equalorialc una specie di cresta, la terra posta oltre i limili della coltivazione e sparsa di foresle impenetrabili. le quali, al dire d'un testimonio di veduta e bola- nico, sono cosi compiutamenle soffocale da alii vegelabili rarapicanli, da arbusti spinosi, da erbe taglienti, da render ad ogni passo necessaria la scure per aprirsi una via. Quivi pero la cassia amara, la fragranle fava di tonga, tanto usata a profumare il tabacco, produconsi insieme col legno di rosa. I lecythis nialurano in queste selve i moslrnosi lor frutli e somministrano al diletto delle numerose sciinmie un pascolo incessante; e le specie arbore- srcnli della tribu delle cinchona (come portlan- dia^ ecc.) danno cortecce medicinali appena inferiori a quella del Peru. Nel Brasile, il paesaggio e piu aperto, e la scena per conseguenza diversificala; oltre di che si puo agevolmcnle concepire che in venti gradi di lalilu- dine dcvono accadere mollissimi cambiamenti rile- vanli. Un'idea del suo stato medio puo ricavarsi dalla considcrazione delle piante della provincia quasi cent rale di Minas Geraes, un ragguaglio delle quali, opera di Auguslo Saint Hilaire, ne da molli fa Hi relativi alia sua condizione vegetaliva prima che fosse allerata dalT intrusione degli occupalori porloghesi. Nei dintorni di Villa Ricca egli nolo le vellosia, genere d'amarillidee a rami slesi e co- perli di fiori azzurri, violetli o bianchi, grandi quanto quelli dei nostri gigli. Sui lunghi acrocori di Minas Novas lo stesso viaggiatore osservo quelle selve in minialura, quelle selve nane, composle d' arbusti variatissimi, alti Ire piedi, tra' quali pre- domina una mimosa spinosa, con un foghame di somma eleganza. Puo dirsi che Tintiera faccia del Brasile sia divisa in foreste, boschi caduchi ed immense pia- nure, a ciascuna delle quali classi appartiensi una vegetazione tutta peculiare, Quando giunge nelF America Meridionale un Europeo, nulla e che gli faccia cosi profonda ira- pressione quanto la somiglianza generale che scorge tra r aspelto estei'no delle selve del Nuovo Mondo e quelle che s'e lasciato addietro ; un po''piu di grandezza nelle proporzioni ed un verde piu scuro, insieme con un cielo sereno e scintillante, costitui- scono la differenza principale delle due scene. Per vedere la piena bellezza d' una foresta equinoziale e meslieri che il viaggiatore si seppelli&ca ne'suoi profondi recessi; e quivi, per verita, invece della stanchevole monotonia delle nostre querce e dei nostri abeti europei, ogni albero ha un carattere suo proprio, ognuno il suo particolar fogliame, e probabilmente anche una tinta dissimile dagli altri che lo circondano. Vegelabili giganteschi delle piu discoste famiglie intrecciano insieme i lor rami,- A ME 490 89 A ME ,i™nie a cinque fodie vegetano a lato ^\ gymno- inftaccMscono ; la vegetazione si fa sempre menu lldus canadensis cassie spiegano i lor fiori tropica, non mai pero assumendo aspetto europeo, iaUi sopra le ricche fronde delle lelci arborescenti, sinche alia fine in Patagonia e nelle isole aggjacenli iiaravi-lia deirEuropeo. pero che quelle ielci che fa la sua comparsa un^mitazione antartica della nor-- ola '^a?e-iano colle palme e coi pini per eleganza dica vegetazione. Faggi di nuoye specie, smgolari maJsta'^antoumili suolevederletranoi; i mirti piante parassite (misodendronj, piante mvernali, le eu-enie colle mille lor braccia contrastano col- berberi intisichiti, arbuti sempre yerdi, serpeggianti •elegante semplicita delle ricordate palme; e tra per abito, piante simili a ranuncoli, ma non ancm 'aereo fogliame delle mimose, erge il cecropia le ranuncoli, ne formano le fatlezze dislintive ; ed il viaggiatore alle volte slupisce in vedendo fiorite fucsie arborescenti con uccelletti che svolazzano fra i rami loro in mezzo ad una nevosa burrasca. Delia Nuova Shetlandia del Sud nulla si puo dir di sapere, oye non ammettiamo la improbabile asserzioiie, adottata da Miers, d'un navigatore del nome di Smith, che sia occupata da alberi al nostro abete somiglianti. La costa occldentale e molto diversa, latitudine per latitudine, dalla orientale ; spenta dai freddi ue foglie giganti e que'suoi rami pesanti torniti •he somigliano a candelabri. Di alcuni alberi vedi 1 tronco perfetlamente levigato, d' altri difeso da ?normi spine, e tutti sono apparentemente sostenuti laqli obbliqui fusti d'una madornale ficaia silveslre. ^ppo di noi pare come che la quercia, il noce ed il aggio non portino fiori, si piccioli sono e si poco liscernibili a chi non sia naturalista; ma nelle selve lelP America Meridionale sono appunto di sovente tU alberi piu giganteschi quelli che producono i , . . i , , • i- \o '\ piu splendidi ; tengono le cassie penzoloni i lor venti, che nulla viene a mitigare del polo meridio- i- • I ^. • • • =1-— nale, destituta di gran fiurai e d'ogni mezzo d^rn- gazione per estensione un po' considerabile, e una mera successione di valli fet aci e di deserte pianure montuose. Ad ostro, sono i fianchi delle Ande co- perti dal pino araucaria e da alberi d' una grandezza smisurata; una specie di mirto s'alza a ben 40 piedi e v'hanno olivi che ne misurano 3 di diametro. jXel Chili, ove generalmente bella e la vegetazione, e dove la patata trova la primitiva sua patria, avendo- vela Bertero in questi ultimi anni ria venuta in istato selvaggio ; nel Chili, le pecubari forme delle specie numevose di calceolaria, schizanthus , loasa^ adesmia, azara ed escallonia formano una flora d'aspetto totalmente diverse da quella di Buenos Ayres, mentre le pianure arenose abbondano di specie della tribii delle portulache ( calandritiia) e delle salpiglossis. Cespugli in gran numero di com- posite danno un arido bensi ma splendido aspelto alle altre parti; ed in primavera, al tempo che si squagliano le nevi, vedi i dorsi delle montagne smaltati dai bellissimi fiori della pica di loro ( chlo- raea ), della leucornia ed altre erbe ancora. Presso la linea viene a diffondersi sulla faccia della natura un nuovo cambiamento. Nelle vicinanze di Lima, verso P interno, cominciano a vedersi orchidee epifite, piante che second© si avanza ad ostro divengono la piu singolare caratteristica della flora per riguardo all' enorme lor numero. Ne' monti oltre la linea, nella Nuova Granala, tra il livello del mare e duemilacinquecento in tre- mila metri sopra di esso, si trovano le selve che contengono i rari alberi della chinachina, la scorza dei quali, denominata corteccia peruviana, e il piu prezioso prodotto medicinale del Nuovo Mondo. Crescono con questi le magnifiche piante chiamate alstromerie, fucsie con fiori enormi e molte specie di querce. Della rimanente costa americana verso setlen- trione non che poco e stato pubblicato, e quanto possiam dire e raccolto principalmente da particolari sorgenti private. In tutta questa parte tanto poca somiglianza cone nella vegetazione a quella del lato orientale della giogana divisoria, quanta nelPemi- sfero meridionale. La California boreale yi si ap- prossima di piu, ma quivi pure visibilissima e la distinzione. Varie specie di calochortus, nurnemsi ribes con fiori splendidissimamente colorali, e spe- cialmente gran numero di polemoniacee di specie sconosciute, ne sono le forme caratteristiche; 1 pmi pure, sin^ili a quelli del Messioo, compariscono di nazzobni dorati; le vochsie spiegano i racemi loro jingolari ; le corofle, piu lunghe di quelle defla no- stra digltale, or gialle or porporine , caricaao le bignonie arborescenti; mentre cuopronsi le corisie, :ome le citate vellosie, quasi a dire, di gigli, se non .he piu splendidi ne sono e piii svariati i colori: mche P erbe appaiono in forma di bambii, come ; piu graziosi degli alberi; baninie, bignonie, aro- dee s'aflferrano intorno agli alberi come gomone mormi ; ne iasciano le piante orchidee e le bromelie rami, legansi ad essi se prostrate dalla tempesta, e fan sempre verdeggiare le morte loro spogUe di fogbe e fiori non proprii. Tali sono quelle annose Foreste, fiorenti in succoso e fertile suolo, e vestite ;li perpetua verzura. Quivi, in quelle vergini selve, a natura, magnifica e varia, si mostra veramente nesauribile ; ed in mezzo alle mille descrizioni che ne furono fatte, si poco conosciute che sono, il pen- nello di Glarac giunse a produrle meglio deUa penna ii qualunque viaggiatore, si nelP insieme e nei di- versi accidenli, si nell' aspetto selvaggio e robuslo, in quella cupa foltura, in que' movimenti pittoreschi, si nelle moltepbci particolarita e nelle tinte cosi diversamenfe ombreggiate e gradate si fortemente. Assai diversi sono gPintristiti boschi caduchi, chiamati catingas, prodotti d' un arido suolo are- noso, e non folti abbastanza per impedlre Pevapo- razione della scarsa terra che li sostiene ; perdono essi periodicamente le foglie in marzo ed aprile ne le riveslono sino al mese di agosto. Quando spogliati rimangono del fogliame, danno immagine dei boschi d' Europa nella lor invernal nudita , cespugli ed arboscelli mescolati qua e cola con individui di mez- zana grossezza costituendone tutta Pessenza. Piccole piante acantacee, somiglianti alle nostre labiate, rierapiono in que' boschi gP intervaUi , e potresti quasi figurarti d' essere in un bosco europeo, in un bel giorno d'autunno, se non fossero le palme che quivi e quivi innalzano sopra gli altri alberi le teste sublimi. Quanto alle pianure, consistono per la massima parte in immensi tratli che allro orizzonte non hanno fuor d'un oceano; destitute di zolle piane, sono coperte non solo d' erbe di varie specie, ma di sottarboscelli e di cespugli di mirti, melastomi, composite, e d'una moltitudine d' altri vegetabili. Fra questi, pochi alberi qui e la raccolgonsi in un gruppo e formano una specie d' oasi in un vegetale deserto. Al mezzodi, tutte queste cose gradatamente 49 A M E nuovo sopra i raonti e cominciano ad abbondare i luplni perenni; anzi sono questi ultimi tanlo cre- jsciuti nel paese a maestro, da divenire un tratto distintivo della regione ; a questi van commiste e una notabil pianta chiamata clarkia pnlchella e molte specie di pensternon. I cespugli sono berberi con foglie pennate, gaulteria s/iallon e molli dei ribes gaio-fioriti ; e gli alberi annoverano fra loro il sico- moro dalle foglie laighe (acer macrophyllum)^ con faggi e pini crgenlisi ad oltre dugento piedi d'altezza. Nofabilissirna cosa, le specie somigliano piu a quelle della Siberia che non alle specie'^degli btatiUniti, e le forme caratteristiche di quest'ultiuia regione mancano del tutto: non azalee, ne magno- lie, pocbe querce, non un kalniia^ non un nocc vi furono osservali ; ed ancbc gli aster '\&{ess\^c\\e sono la vera yeste del lato orientale, riescono compaiati- Taraente rari e di particolari specie. Non pare che gli abeti del lato orientale esistano nell' occidentale, ma il luogo ne viene occupato daWabies Douglasii, che si trova a varie altezze nelle montagne, ainieno scadenle in semplice cespuglio. ZOOLOGIA. Ne PEuropa, ne TAsia, ne P Africa hanno una fisionomia zoologica cosi bene caralterizzata come TAmerica: la maggior parte dei generi sono suoi proprii. La porzione meridionale di quelvasto con- tinente ricella una popolazione aniniale in gran parte peculiare, e Ira' suoi mainmiferi parlicolar- menteoflie un"'ampia varieta di forme e dicaralteri dicui non troviamo fra le prodiizioni di verun'altra contrada i lipi corrispondenti. NeirAmerica Setten- trionale la cosa e divcrsa; gran parte di essa e posta sotlo i medesimi paralleli, c soniiglia per suolo e per clima alle corrispondenti parti'delP Asia e del- TEuropa. None quindi maraviglia che parimente somigli a quei continenti ne' suoi caratteri zoologici ; specialmente chi si rainnienli che le spiagge opposte dell'Asia e dclPAmerica s'accostano a breve distanza alio stretto di Behring. Tulti gli aiiimali atti a sof- ferire il rigore di quelle alle lalitudini, possono probabilmente passare da un coutinente alPaltro, o camrainando sui ghiacci, oppure nuolando alle di- verse isole alle loro sponde frapposte. Cosi Torso comime, il lupo, la volpe, il ghiottone, il tasso, il zibellino, Termellino, il castorc, Take, il rangifero si trovano egualmente in Isvezia, in Siberia e nel- r America del norte; e se pare che poche j/jec/e, come il bisonte ed il bue muschiato, sieno piu con- finate nella loro geografia, ei probabilissimamente si deve a particolari circostanze : ad ogni modo, non v'ha forse un solo genere naturale che si trovi a borea del 4o.mo parallelo in un coutinente, il quale similmenle non esista negli altri due. Dei 1840 m;immiferi stati descritti ed indicati dai zoologi, non meno di 53y specie si trovano in America, mentre PAsia, la piu prossimamente ricca porzion della terra quanto alia varieta de' suoi mam- mali, ne contiene sole 422; P Africa 3oo; PEuro- pa 180, ed 80 P Australia od Oceania. La tavoletta seguente oHi e i caratteri peculiari della mammalogia americana, il modo in cui per relazione ad esso continente sono distribuiti gli ordini diversi, e la proporzion relativa che il numero delle specie ame- ricane tiene col numero totale di ciascun ordine. Si sono calcolati i soli animali indigeni : il bue, il cavallo, altri quadrupedi doniestici, iniporlati dai A M E coloni europei, non apparlengono propriament. alia zoologia americana. Ordini I. Quadrujuani IL Cliiropteri , IIL Garni vori . . IV. Marsupiali . V. Rosicanti . . VL Sdentati . . \ IL Pachidermi . VIIL Ruminanti . IX. Cetacei . . . Totale Specie note. Specie amen- Specie parti- colari air Ameri- ca. Specie coniu- ni al- r Amc rica e ad alii conli- nenli 1 00 02 02 192 82 82 ^> 820 140 106 34 67 18 18 n 295 1 33 12G 1 23 20 20 3o 6 6 2 157 So 28 -n 7^ 26 12 »4 1346 537 480 57 Sono in questa tavola chiaraniente dimostrati i caratteri particolari e proprii della mammalogia americana. Delle 587 specie contenute nella seconda colonna, sole 67, o poco piu d' i in 10, si estendono nelP Asia e nclP Europa settentrionali ; e se da que- sle si deducano i 14 celacei e 16 specie di vitelJi marini compresi fra i carnivori, che tutti abilano P oceano Ghiacciale , comun limile settcnirionale di que' due continenti e delP America, si trovera che gli animali terrestri comuni a tutti e tre si riducono al comparativamenle nullo numero di 27, non una sola specie dei quali si estende ad ostro delPistmo di Darien. II maggior numero di esse per vcrita appartiene ai quadrupedi carnivori im- pellicciati, alia caccia dei quali siamo in parte obbli- gati delle nostre cognizioni geografiche delle parli nordiche d'Asia e d' America. Inchiudono essi gli orsi bruno e polare, il tasso, il ghiottone, il cane, il lupo, le volpi artica e comune, e due o tre altre specie o varieta, due o tre animali gatteschi della specie del lince, la donnola comune, Permellino, la martora e le lontre di mare e di fnime. La mammalogia dclP esteso continente dcl- PAmerica Meridionale, almeno per quanto ne siamo al presente iustrutti, e affatto particolare. Pochissime specie di carnivori e di marsupiali, infatti, come il coguaro e Poposso, estendonsi nelle parti meri- dionali degli Stati Uniti ; ma i quadrumani , gli sdentati ed i pachidermi, senza eccezione, ed il mas- simissimo numero delle specie appartenenti agli altri ordini, non hanno mai oltrepassato Pistmo di Da- rien, e per conseguenza sono esclusivamente coU' finati nelP America Meridionale. DalPaltro canto pochi tra gli abitanti del settentrional continente estendonsi sul meridionale , cosicche per questo con to polrebbonsi le due porzioni quasi guardare come continenti distinti. Per altri riguardi debbesi osservare, ed e forse questa la notabilissima caratte- ristica della zoologia americana, che, astrazion fatta dai cetacei, che sono animali acquatici, tre soli degli otto ordini terrestri hanno specie comuni a questo ed agli altri continenti; mentre dei restanti cinque, le specie americane sono esclusivamente confinale alPemisfero meridionale. Appo i Messicani ed i Peruviani furon troTali i pochissimi animali doniestici che esistessero in j3 A M E jierica prima deirarrivo di Colombo; eel ancora si possedevano soltanto il lama e la vicunna o cos (anchena lacma e vicunna) ed una piccola ecie di cagnolini che chiamavano alco, ed i quali si ;ne clie somigliassero alia plcciola variet;i igiiada ,e si trova in Barbaria ed in Levante. I lama ed Dacos s' iisavano come somieri, ed il lungo e folto ■Ho dedi ultimi somministrava una bellissima lana le che^ si lavorava in tessuti di bella apparenza : carne di enlrambe le specie forniva un grato cibo sano. 11 cavallo, Y asino, il bue, la pecora, la capra I il poico sono lulti estranei al Nuovo Mondo. uindi i suoi abilanti nel loro progiessivo incivdi- ento, privi dell' assistenza di que' preziosi dome- ici, aveano a contendere con difficolta ed a vincere apedimenti intieramente sconosciuti al piu forlu- ito Asiatico. Tuttavia 1' America non e destituta ' animali erbivori, i quali, nello stato domeslico, •rebbero potentemente contribuito ad aumenlare possa ed i mezzi delle tribu native. Dei trenta limali ruminanti, che si trovano in America, Tassai laggior numero appartiene per verita alia schiatta ei cervi, cbe non sono bene adattati ai bisogni omestici. Tutlavia il bisonte (hos americanus), pecora dalle lunghe corna ( o\?is montana) e la ipra de'monti Sassosi (capra americana), sareb- ero slati domestici animali preziosissimi ed avreb- ero materialmente migliorato la condizione degli idigeni. I compagni di Cortez trovarono questi ani- lali custoditi come curiosita, cogli altri animali roprii del paese, nei serragli di Montezuma. Dallo stabilimento delie colonic europee e dal- introduzione deiragricoltura e delle arti della vita :vile, si sono prodigiosamente accresciuti in ogni arte dell' America gli animali domestici del Mondo ntico; anzi in molti luoghi hanno racquistato il iristino loro stato di liberta selvaggia, ed innume- evoli branchi di buoi salvatici cuoprono le pingui ivanne del Brasile, Buenos A) res e Colombia, come Drme di cavalli ugualmente salvatici si trovano in gni parte dei pampa dell' America Meridionale, ed ziandio nelle alte lerre dell' Arkansas, nella Setten- 'ionale. Una proprieta nominale su quegl' indomili rmenti generalmente si vanta da particolari per- one, ed ancora s' assembrano a tempi dati per essere iiarcati e contati; ma per tutti gli altri riguardi si asciano all'infrenato esercizio della lor naturale iberta. I bestianii cornuti sono principalmente pre- ;iati pe"' cuoi e pel sego cbe imbarcansi la massima larle pei porti europei, e formano due dei princi- )ali oggetti d' espoi tazione dell' America Meridio- lale; soltanto da Buenos Ayres e da Montevideo sporlandosene, coiue Azara ne assicura, ollre ad iooooo peUi annualmente. L'uso di cacciar il be- tiame a tal fine e nell' America divenuto un'arte )articolare, ne un nalivo si considera mai bene ;ducalo sincbe non sappia gettare il lasso (laccio), )d usare il collello con maestria e destrezza. Gl'immensi pampa dell' America IVIeridionale /an pieni di numerosissime torme di cavalli salva- -ici, i quali, benche di minor importanza cbe non jli animali cornuti, non sono senza utilita pegli ibitanti ; infatti, somministrano essi i sob mezzi di raversare quelle esLese planure, e per conseguenza ii comunicare colle circostanti contrade. Partono il viaggiatore e la sua guida a cavallo, spingendosi innanzi di gran galoppo una torma selvaggia di que- sti animab: quando una bestia e stanca, se ne piglia un'altra per mezzo del lasso, cambiasi la sella, vi sale sopra il cavaliere e conlinua il suo viaggio. A M E ripelendo quante volte occorra la slessa operazione sincbe giunga alia sua stazionc perlanotte; quivi ottiene una nuova torma fresca, ed ia questo modo puo viaggiare per molti giorni successivi, in ragione di loo in i2o miglia al di. Azara c' informa che gli Indiani dei pampa amano moltissimo la carne caval- lina, e Ross Cox, nell' ultima sua pregevole notizia del fiume Colombia, assicura che non gl' Indiani solo, ma altresi gli Europei negozianti^ di pellicce che annualmente ascendono il fiume, ripos"no pel loro sostentamento principalmente sulla carne di cavallo, e che per procurarsi w cavalli da macello, » sono di sovente obbligati a pagarli ad un prezzo stravagante, ed alle volte anche a sagrificare gli ani- mali necessarii al trasporto della lor mercanzia. L' asino, la pecora, la capra ed il porco furono similmente introdotti in America, tanlo del setten- trione come del mezzogiorno, dai primi coloni europei; e, tranne il porco negli Stati Uniti, non si sono moltiplicati nella stessa proporzione del cavallo e del bue. L' asino adoprasi principalmente nei vec- chi sLabiUmenti spagnuoU e portoghesi ad oggetto di averne i muli, che vengono universalmente im- piegati nel trasporto dei metalli preziosi, e sono dotati di tutta la maravigliosa sagacita in iscoprire ed evilare il pericolo, e di tutta la sicurezza di piede, che in ogni eta del mondo resero questo animale tanto prezioso nelle montane regioni. D'indigeni animali salvatici, come s'e gia os- servato, 1' America contiene una variela prodigiosa, molti atJatto peculiari, ed altri che presentano tipi di strutlura organica a cui non troviamo forme analoghe in veruna altra parte del mondo. Tra que- sti i quadrumani, o scimmie americane, non sono i meno singolari. Vero e che si chiamano scimmie, perche gli originali scopritori del paese ignoravano termine piu appropriate ad indicarli, e perche hanno raaggiore somiglianza agli animali del mondo antico propriamente cosi denominati, che non ad esseri altri qualunque ; ma si totalmente distinti sono essi da quegli esseri per caratteri e funzioni zoologi- che, che non solo appartengono a specie diverse, ma eziandio a diversi generi naturali. Quelli del- r Africa e dell' Asia hanno pollici perfettamente opponibili nei piedi davanti non meno che in quelli di dielro; portano universalmente dieci denti molari in ogni mascella, come nell'uomo, e vanno general- mente provveduti di horse guanciali e di callosila ignude : la scimmia americana per lo contrario e sempre priva di questi due ultimi organi ; ha uni- versalmente dodici denti molari per mascella, ed i pollici delle mani davanti sono, piu propriamente parlando, versatili o capaci di accider*tal opposizio- ne, che non abitualmente opposti agli altri diti. Un esteso genere, gU ateli (ateles) dalle lunghe braccia, e assolulamente privo affatto di polliee, e la maggior parte delle specie vanno provvedute della facolta prensile nella coda, che converte quest' organo in un quinto membro effettivo ed abilita gli animali a rimanersi penzoloni dai rami, o balzare da albero ad albero con agevolezza e velocita veramente am- mirabili. Alire specie non hanno questa virtu pren- sile della coda, ma presentano tutti gli altri caratteri dei quadrumani americani in generale. Paragonati colle scimmie dell' Antico Mondo, il sapaiumariuolo ed il sachi dalla barba d'lsraebta, deir America , sono per certo esseri d' una razza inferiore. In nissun caso presentan essi la stretta prossimita all'uomo che osserviamo nell'orang-utan e nel cimpanzi; ed i loro anelli inferiori acquistano 495 A M E il moso allungalo e griiicisorl obbllqui, i quali gli avvicinauo ai lemuri ed allri animali inferiori. Tutll sono nolabili per la gentilezza dell' indole e per la docilila del caraltere, egualmentc opposte alia fe- rocia dei babuini ed all' irrequieta petulanza ed all'incessante curioslla delle scimmie propriamente dette. L'abilazione loro e inlieraniente confinata alle Iropiche selve dell' America Meridionale , clie rimbombano al nascere ed al tramontar del di alia sonora voce stentorea degli allovati o scimmie ser- moneggianti ( mycetes ), al nitrito cavallino degli ateli, ed alia acuta piagolanle voce dei saiii (cebus). Tulti i quali generi si fanno notare per la virlii prensile della coda. Di quelli che non godono di tale facolta, i saimiri (callitfirix) dislinguonsi dalla pic- ciolezza della taglia, dall'eleganza delle forme, dalla grazia e rapidila dei raovimenti, dalla gentil indole e scherzosa. I sachi ( pithecia ) aggiungono la ge- nerale organizzazione dei quadrumani al grugno Kporgente ed alia folta coda della volpe, mentre il duronculi ( nocthores) ha i modi notturni ed il tardo passo dei pigri lemuri (nycticehi) dell' Asia, e pare 1' unico rappresenlante di quesli animali nel- remisfero occidenlale. J'ulli colali animali sono cercali e mangiali con avidila dagl'Indiani liberi, ed anclie gli Europe!, chc hanno gettato da un lato i pregiudizii tanlo da parlecipar alle loro carni, acccrtano che sieno tenere ed aggradevoli. Dei cliirotleri, mammiferi alati o pippistrclli, parlicolari all'America, i piii notabili sono i vampiri ( phyUostoma) che vengono di grande statura e viyono di sangue, cui succiano dagli uomini e dagli animali nel mentre che dormono, aiutati dalle loro lingueprostendibili e dalle labbra, lornite alia punta ed agli orli d' un numero di papille disposle a tale oggello. Siccome il loro morso si la ordinariamente nel piedc, e non genera mai dolore sufFicientemente aspro per risvegliare il dormicnte, non di rado torna funcslo per I'eccessiva emorragia: sono per conse- guenza i vampiri molto temuti dagli al)ilanti, e si usa ogni precauzione per guardarsi da'loro assalti. Fortunatamente non si trovano per guisa alcuna in gran numero e stanno confinati enlro agli umidi climi tropici della Guiana, della Colombia e del Bra- sile. Specie nissune di rossette (pteropus) o nol- tole frugivore si trovano in America. Per allri riguardi i cbirotteri di quell' emisfero non differi- scono nei caralleri essenziali da quelli dell' Antico Mondo. L' America e estremamente ricca nella varieta de' suoi mammiferi carnivori. Di 820 specie appar- lenenti a quest' ordine, F Amex'ica non ne contiene meno di 140, o sette sedicesimi della totalita, e per la maggior parte quesli, come s' e gia osservato, sono affatto speciali di detto continente. Quelli che sono comuni alle latitudini nordicbe dell' America ed alle parti corrispondenti dell' Europa e dell' Asia, gli abbiamo gia indicati. Degli altri, piii notabili diremo I' orso grigio dei jnonti Sassosi ( ursus ferox ) ^ la piu grande e pivi feroce specie del genere e terrore delle tribu erranti. L'orso specioso (ursus ornatus) ^ specie sol di recente descritta, quantunque menzio- iiata da tuttiivecchi scrittori dell' America Meridio- nale, abita la catena delle Ande, ed e di pivi piccola statura e di propensione raeno carnivora. L' orso comune ( ursus arctos), Torso nero ( u. america- niis) , colle su« varieta, 1' orso cannella della baia d' Hudson e I'orso bianco o polare (u. maritimus ) , abitano le parti nordicbe del continente, e vengono cacciati dai trafficanti di pellicce per araore del loro A M E 4g( cuoio. 1 raoun (procyon), i coatimondi ( nasua ed il chimani ( cercoleptes ) sono tre piccioli ge nen di mammiferi carnivori particolari adi slat meridionali dell' Unione Americana del Selfentrion. ed al continente delP America del Mezzodi ; rulti,U( e notabile per essere il solo genere di carnivor provveduto di coda prensile : esso trovasi pure all Giamaica ed in altre isole dell' Indie Occidcntali Anche le puzzole (mephitis) sono un genere parU- colare del Nuovo Mondo. Del genere cane ( canis 1 America possede diciolto o venli specie diverse dodici o quallordici delle quali le sono proprie. Oltre il lupo deiprati (canis latrans ) , il lupo messicano ( c. 7?iexicanusJ ed il lupo chiomato (c.jubatus) quest! comprendono molle belle specie e variela di volpi, la pelle delle quali e di gran valore in punlo commerciale.Ee specie piu preziose per tale ri^uar- do sono la volpe artica (c. lagopus) colla sua varieta azzurra ( c.fuliginosus ) , la volpe americana comu- ne ( c.Julvus) , la volpe crociafa ( c. decussatus ) la vo pe nera o d'argento (c. argentatus ) e la volpe ^^^C3\i\\Q(c.cinereo-argentatus),UY^n\ piccola tra le specie americane di questo genere. I zibetti, {jarados- 51, icneumoni, suricati, e le icne del Vecchio Mondo non hanno rappresentanti in America. Pero del galto (fehs) jI continente ha numerose specie, tulle egualmente notabili, come le loro con^eneri del mondo antico, per la bellezza e diversita dei colori e per 1 indole loro traditiice. L'iaguaro (f.onca), pressoche uguale alia tigre asiatica in ijrandezza e ierocia, e confinato all'America Meridionale. i cuguaro o puma (f. discolor) invece s' inconlra all occasione negli slati meridionali dell' Unione, e s e anche saputo che si eslendc al setlentrione sino al Ganadi : queslo animale viene spesso, ben- chc nnpropriamenle, chiamalo il leone americano, pero che ui America non sono ne ligri ne leoni. E'ocelollo (f. pardalis), il margai (f. tigrina) e numerose altre specie minor! si fanno principal- niente distingucre per la bellezza e varieta dei colori. 1 line!, distinli dagli altri gall! per la coda pui corf a e per le orecchie ciufiute, sono le sole specie dell' intero genere che abbiano pregio solto il punto di vista commerciale; e di quesli^ le parti settenlrionali ed occidentaH dell' America conten- gono Ire o quattro specie distinte, tutte che sommi- nislrano una lunga, folia pelliccia preziosa. Benche appaia che 1' Australia sia 1' alloirgia- mento principale dei mammiferi marsupial!, sono pero particolari all' America Meridionale un genere esteso {didelphys ) ed un altro piu piccolo ( chei- ronectes), in oggi contenente una sola specie ; e questa coincidenza nella zoologia di due cosi distanli continent!, le produzioni d' uno de' quali, in parti- colare, sono insieme cosi limitate e cosi peculiari, e forse una delle circostanze piii straordinarie in lulta la distribuzione geografica dei mammiferi. II caraltere distintivo dei marsupial!, siccome tali, con- siste in un sacco addominale di cui van provvedute le femmiae e nel quale sono depositati i novelli lungo tempo prima del loro intiero sviluppo. Gli opossi (didelphys) ed i japochi ( cheironectes ) sono maggiormente notabili per la coda prensile e pei pollici di dietro opponibili. II primo di essi generi contiene gran varieta di specie che nulla offrono di singolare ; se si ecceltui 1' oposso virgi- niano (d. virginiana ) ^ sono tutti confinati nel- r America Meridionale: 1' allro genere per lo con- trario non contiene che una sola specie, iljapoco (c. palmata)^ uno de' piu singolari ed anomali 97 A ME nimali che esista : abila questo picciolo aniiuale i lurai del Brasile e della Guiana. Tra i rosicatori, il contiiiente americano va pai- icolarmente ricco di quelle tribii che si tiovarono itili neir economia della vita umana. 11 castore ( ca- tor) e ora quasi esclusivamente limitato al Canada d ai distrelti a maestro deir America. Quivi ancora >er6 ne va giornalmente scemando il numero. Nel- 'anno 1743 le imporlazioni di pelli di castore le' porti di Londra e della Roccella eccedettero le Soooo; nel 1827 T importazione totale, benche da estensione di paese noto per le pellicce quattro /olte piu esteso che nel 174^, salirono soltanto a >oooo. II muschio, ondatra ( arvicola zibethicus ) ) castore muschiato, come alle volte si chiama, e un piccolo aaimaletto che nelle sue abitudini somiglia il castore, non meno che nella finezza della pelliccia, ;he parimente si adopra nella raanifattura dei cap- -»elli. Abita sui fiumi e ruscelli del Canada, e, come il :astore, fabbrica una casetta per ripararsi dal rigore deir inverno. Da 400000 iu 5ooooo pelli di questo animalevengono annnalmente importate dal Canada. 11 coipii ( miopotamus ) k un animale sommaraente rassomiglianle al castore in grandezza, qualita di pelliccia ed organizzazione generale, ma ha coda rotonda invece che piatta, e non vive in societa ne :ostruisce Talbergo per cui e quest' ultimo cotanto iioto. Sembra cio nondimenoche rappresenti questa specie nei fiumi e laghi delP America Meridionale da cui se ne porta la pelliccia sotto il nome improprio di racoonda. 11 chinchilla e un altro animale della meridional America, notabile per la bella, morbida e folta tessitura della sua pelliccia di color cenerino scuro. E una piccola specie, della grandezza circa d' un porcelletto d' India ; abita il Peru, il Chili e Buenos Ayres, e risiede in profonde tane che si costruisce sotto la superficie della terra. Del genere lepre ( hpus ) ^ F America contiene cinque o sei specie distinte, una delle quali, scoperla di vecente, (I. californica ^ , si fa notare per la splendida can- didczza delle lunghe sue orecchie, e per la ricca pelliccia cenerino-scura. Ma la famiglia dei cavia , comprendente gli aguti ( chrysochloris )^ i paca ( coelogenys ) , i capilbara ( hydrochaerus ) ed i cobaia o porcelletti d"* India ( anaema) formano in- contrastabilmenle il piu distintivo e caratteristico lineamento di questo coraparto della zoologia ame- ricana. Sono questi animali proprii delF America, e per la maggior parte del continente meridionale : Taguti comune pero si estende alia Carolina, e col racun e Tutia ( capromys ) , costituisce i maggiori mammiferi indigeni di San Domingo, della Giamaica e deir isole delP Indie Occidentali. L' ultimo genere soprannominato e stato sol di recente scoperto, e va composto di animali arborei, per quanto sinora e noto, speziali all' isola di Cuba. 1 coendu, o porco- spini dalla coda prensile ( synetheres ) , sono pari- mente esclusivi del continente americano, ne sono le sue men singolari produzioni. L'ursone ( hystrix dorsata ) abita gli Stati Uniti ed il Canada, ed e Tunica specie di porcospino propriamente detto che paia dotato della facolla di rampicarsi sugli alberi. Ma di tutte le tribu di mammiferi, gli sdentati sono quelli che piii specialraente caratterizzano la zoologia deir America. Di ventitre specie e sette generi, che compongono questo singolar ordine d' animali, non meno di venti di quelle e cinque di questi si appartengono esclusivamente e son confi- nati all' America Meridionale. Tali generi sono 1' ai ed il pigro (bradypus ed acheus ) , T armadillo Encicl. Geogr. Fol. I. A M E 498 ( dasypus ) , il clamiforo ( chlatnyphorus ) ed il for- michiere ( myrmecophaga ) . De'rimanenli due ge- neri, I' oritteropo ( orycteropus ) abita il capo di Buona Speranza, ed i pangolini ( manis ) sono di- stribuiti sopra i continenti dell' Asia e dell' Africa; il primo contenendo una sola specie ed il secondo due. II genere chlamyphorus contiene sola una specie, la quale (c. truncatus ) abita il Chili e vive quasi interamente sotterra. I formichieri ( myrnie- copliaga ) mancano affatto di denti, e, come iniporta il nome loro, vivono esclusivamente di formiche che pigliano mediante quella lor lunga lingua cilindrica, coperta d' una saliva glutinosa. II gran tamanaro (r7i. jubata) e un grosso cane bene formato, e quanlunque privo di denti e tardo di piede, si di- fende con coraggio e buon esito, mediante i suoi grandi unghioni e potenti, anche dagli attacchi del- r iaguaro. La specie piccola ( in. didactyla ) , presso a poco della grandezza d' un ratto, ha coda prensile e dimora totalmente negli alberi. V ha pure una terza specie di grandezza intermedia ( m. taman- dua ) che pur si dice ascenda gli alberi, quantunque sia senza virtu prensile nella coda. E tanto 1' America osservabile per la sua poverta in mammiferi pachidermi quanlo per la ricchezza negli sdentati, e direm questo un altro singolaris- simo carattere delle sue produzioni zoologiche L' ordine pachyderniata annovera sussistenti nove generi e trenta specie ; eppure di tanti, un unico genere e quattro specie sono particolari all' America, pero che due delle specie mentovate nella tavoletta son dubbie e s' attengono a leggerissima autorita. L'elefante, I'ippopotamo ed il rinoceronte non hanno in questo continente rappresentanti che esistano : dei tapiri ( tapinis ) sono clue specie amei'icane, il tapiro comune ( t. americanus ) ed una nuova specie re- centeinente scoperta nelle Ande, ma non ancora sufficientemente conosciula. Abbiamo gia detto che nissuna specie del cavallo ( equus ) e indigena del- r America ; i porci pero vengono rappresentati dal loro stretto alleato quantunque distinto genere dei pecari ( dicotyles ) che contiene due specie ( d. tor- quatus e d. labiatus ) , ambedue proprie di questo continente. Sono gregarii questi animali, ed abitano le vergini selve dell' America Meridionale, vivendo interamente disostanze vegetali,ed unendosi insieme per difendersi se attaccati dalle beslie predaci. Delle 157 specie di quadrupedi ruminanti, sola- mente trenta si trovano in America, e di queste, sole cinque specie appartengono alia famiglia dei cornuti. Due di esse, il bisonte ed il bue muschiato, appar- tengono al genere bos ; la pecora dalle gran corna (o. tnontana), al genere o^is ; la capra delle rupi ( c. americana), al genere capra ; e la quinta, chia- mata cabri dagl' indigeni, e slata generalmente rife- rita alle antilopi, benche differisca essenzialmente in molti caratleri importanti da lutte le altre specie conosciute di quel genere. La capra dei monti Sas- sosi e notabile pel lungo suo vello bianco, di fine tessuto setaceo, piu fine ancora di quello della capra di Cascemire e del Tibet, ed il quale, procurandone quantita sufficiente, formerebbe un pregevole arti- colo di comraercio e di manifattura. Tutte queste specie abitano 1' America Settentrionale. I soli ani- mali ruminanti che si trovino nel continente australe, tranne i lama gia mentovati, sono varie specie cL cervi, notabili soltanto per esser quelli che sostitui- scono tutti gli altri generi di ruminanti in quest a porzione del globo. Pure 1' America del Norte pos- sede molte specie di questo genere, alcune delle 499 A M E quali, come il vapati ( cervus canadensis ), I'alce ( c. alces) ed il rangifero o remia ( c. tarandus)^ giungono a grandezza considerabile. L''ulliuia specie si trova ancora in numerose tornie neirinterno di Terra JNuoya, nel territorio di maestro, cd al setten- Irione sino nella Groenlaiidia e uelle isole del mar Ghiacciale. Dei cetacei, o balene, grande Tariela sono lungo le spiagge deir America, parlicolarmente uelle alte latitudini auslrali e boreali. Le piu ulili ed osserva- bili sono la balena ardila o comune (halaena 7ny- sticetus), il caccialollo (physeter macrocephalus) ed il narvalo (monodon monoceros ). 11 rnanati, una delle due specie di cetacei erbivori del genere lamantino^ che si trovauo e nelP America 3Ieridio- nale ed in Africa, fu gia mentovato all' articolo Amazzone. Innumerabili sciarai d'uccclli d'una Tariela infi- nita di canli e di penne animano le selve americane, IVissuna contrada del globo nc possiede di piu splen- didi in colori; in nissiina parte si trovano piu generi che sieno cotanlo caralteristici. Se non che delPor- nitologia americana non possiamo impegnarci a dare sc non un limitalissimo ragguaglio, e reslringerci dobbiamo a quelle Iribu clie riescono piu ulili in senso economico o piu caratleristiclie nella zoologia del paese. Gli uccelli rapaci sono quivi tanto nuiiie- rosi come nelle altrc parti della terra e di moltissime specie diflerenti, tanto degli avolloi, come dellc ci- velte, de' lalcbi e delle aquile. 11 condor delle Ande (vultur grypJius)^ quel soggetto di mille lavole, popolari, e il massimo uccello di rapina die si cono- sca; ed il l e degli avoltoi (v. papa ) si la notare per la varieta de'suoi colori e per le lucenti tinle d'az- zurro e vermiglio che gli adornano la testa ignuda cd il collo. Tra '^V incessores^ i piu caratlerislici della zoologia americana sono i bisbiglianli colibri od uccelli-mosche ( trocJiilus osservai)ili si per la lor picciolczza e si j^er lo scinlillanlissinio splendorc jiielallico delle lor piume. Quest i singolarmente belli animalelti, de' quali si hainio olire a cencinquanta specie diverse, varianli dalla grandezza d'uno scric- ciolo comune a quella di un'uiuil pecchia, si trovano principabnente nelle regioni tro[)iche del Brasile e della Guiana, ma si estendono pure agli Stati Uniti, oltre 38" boreali, e furono dal capilano King rinve- nuti anche alia latiludine di 55" australi, ncllo stretto di Magellano : fiori che volano, dice Larcnaudiere, gioielli usciti dalle mani del lapidario, brillanti di tuttc le liaaime dei rubini, dei topazi, degli sme- raldi. Abbonda T America di uccelli delF ordine degli scansores : svolazzano in lutte le foresle pap- pagalli e parrucchetti ; ed i singolaii e bellissimi generi dei tucani (ramphastos ) e dei curucu ( tro- gon ) sono particolari alle tropiche selve di quel continente. 13i rasores o gallinacei conliene pure un"" abbondante raccolla benche di faniiglia esscn- zialmente diffeienle da (juella che abila i boschi deir India e della Cina, la quale ci ha sommini- strato il polio comune , il pavone ed il fagiano. Quesli generi imporlanli ed ulili non lianno rap- presentanli iVa gli uccelli indigeni dell' America , ma il loro luogo e bene supplilo dai taccliini o galli d' India ( rneleagris), curassi ( aleclor ) e dai guani ( penelope ), lutti stall ridoUi alio sialo di domesticita e che popolano i poderi delle diverse parti dell' America. Eccetlo il tacchino comune, che originalmente ricevemmo dalla Virginia e non dal Levante, come erroneamente importa il norae di gallo d' India, tntle le delle specie sono confinale A >I E 5oo all' America Meridionale ; la porzionc borealc del continente abbondando piu parlicolarmente nelle i famiglie dei letraoni (tetrao) e delle pernici (P^f- i drix). Grandi stormi di colombi pur migrano ^ periodicamente alle diverse parti del continente setlentrionale, di sovente estendendosi a molte mi- glia su ciascun lalo, oscurando lutta 1' almosfera, e trequentemente spendendo qualtro o cinque giorni a passar sopra un dalo luogo. — Lo struzzo ameri- cano ( struthio rliea ) e mollo piu piccolo della specie alricana, da cui va maggiormente distinlo per avere tre diti compiutaniente svolti in ogni piede. Trovasi principalmente sui pampa o pianure i di Buenos Ayres e della Patagonia, dalle sponde j deir Amazzone alio stretto di [Magellano. Non sono j otarde (otis ) in questa parte del mondo ; ma I'aga- rni o uccel trondjctta ( psopliia ), il cariama ( dicho- loplius), il japirii ( mycteria)^ il jacana (parra), ed il camichi { palar?iedea J, sono generi aOatlo proprii dell' America e le piii nolabili gralle od ! uccelli palustri del Nuovo 31ondo. L'ibi scarlalto f ibis ruber) cd il fenicollero americano (phoeni- copterus americanus ) vcngono caralterizzali dal- runilorme colore scarlatto protbndo delle penne. Degli uccelli acquatici o nuotatori, ochc ( anseres )^ questo continente pur possede grande abbondanza c sonuninistra i simili di tulti i diversi generi che abilano il iMondo Antico. Non v' ha peraltro nulla di peculiare in questa parte deU'ornitologia ameri- cana; ed infalli I'ordine delle oche, per la parti- colar naluia della loro organizzazion^ che le rende alte a camminare, nuotare o volare, secondo che chiede I'occasione, e piu equabilmente cd univer- salmente distribuito sopra ogni parte della terra che non verun allro gnq)po d'animali. — Chiudcrcmo il discorso dell' ornilologia americana osservando col citato Larcnaudiere che truppe agili di nandii percorrono le pianure rase della Patagonia ; che il sariama vivc nelle savanc della Guiana come il sasa nelle sue pakuli. Legif)ni di uccelli di rapina, tra i quali sono da notarsi i fclidi urubu, il catarle, re ! coroiiato di frange di carne , e quelle numerose specie d'arpie, di sparvieri, di bozzagri e di guti, s'abbatlono sopra quasi lutti i punli delle Americlic. Quivi le arare dalla voce rauca, le arare dalle guance nude, ie aniazzoni vestile di verde ; quivi sotto rinllusso di un sole cocenle coloransi le splendide penne dei jachi, dei ntartin-pescalori, dei manachini rossi, gialli, ncri, dalla testa di luoco. L' America ha, come 1' Europa, e piche e gazze e corvi, ma mollo pill magnilici. La famiglia de' Irupiali le ap- partiene esclusivamente. I passeri vi sono rappre- seiitati dai paroari, dai tardivoli, dai jacarini. 1 suoi liocos, i suoi pauxi, unitamente ai gia ricordali taccliini, formano in oggi rornamento de' noslri pollai. Inconlransi sulle spiagge pavoncelle, plvieri, tiammanti, aironi, ecc. I mari che la bagnano veg- gono scherzar suH'onde loro i pellicani dal gran gozzo, le Iregate dal volo potenle. I rettili dell' America sono numerosi e di so Tcnte imporlanli, anche sotto il punto di vista ecu nomico, benche, come la gencralita di questa elassc | nelle allre parti del mondo, il maggior numero torni i assolulamente inutile ed altri sieno dannosi. Tra i primi, la principale e la tarlaruga ( testudos mydas). Questo animale vieue annualmenle alle isole ed alli' sponde deH'Orenoco e degli altri gran fiumi dcl- r America dei tropici, ed anche sulla spiaggia dellc isole deir arcipelago Colombiano, a depositare le sue uova che seppellisce a migliaia nell' arena, c che ;oi A ME engono ansiosamcnle cercalc dagrindiani, i quali ompalouo ognianno a questi ridoUi della tarlaruga d oggetto di procuraiseli. Tie o quatlro specie di rlli'^atori abitano i fiumi del conlinente americano, i le grandi isole del gruppo delF Indie Occidentali ;ontensono una specie slreUamenlc affine del coc- >odrillo coniune d' Egitto. Gli agami tcngono in \.merica il luogo del canialeonle, c le iguane som- nlnistrano un'bianco cibo e lenero. 11 Brasilc pro- luce una specie di rettile ( bipes cariococca ) c\\e nanca di pledi davanti, ed il Mcssico ne contienc an'allra (cheirotes) intleramente priva di quelli li dielro. Tra i serpenti, il genere boa spclta pro- prlamente air America , essendo i gran serpenti leir India e delF Africa classali in esso erroneamen- le. Abbraccia molte diverse specie, tra le quali principali sono il boa costrittore, F anaconda (boa scytale ) e I'aboma (boa cenchris) : questi abitano in ispezlella i paiitani e le maremmc inondate delle parti tropicbe delF America Meridionale. II serpcnte a sonagli (crotalus) e ancb'esso un genere esclasi- vamenle americano, ed in particolar modo formida- blle pel A-eleno mortale del suo morso. Sono pure quatlro o cinque specie diverse di questo genere, ie quali lutte giungono alia hmgbezza di cinque \n sei piedi : la specie comune degli Stati Uniti e som- mamenle numerosa verso le sorgenti del futme Co- lombia. Fra le rane ed i rospi, i piu osscrvablli sono la gran rana-toro dell' America Settentrionale (rana ??iugiens), il cui gracidare puo esser udito alia distanza d'oltre un miglio, e la rana pipa del Suri- nam che cova le sue uova in certe cellette delle quali va a tale oggetto provveduta la pelle della sua S(;biena e che sono abitate dai novelli durante il loro stato di ranoccbi. Finalmenle F hellbender degU Ameri- cani (salamandra gigantica), Vamphhuna, I'axo- lotl dei Messicani (siren pisciformis) e le sirene propriamente dette, compongono generi esclusiva- mente americani, ed uniscono per la struttina e le abitudini le rane ed i rettili colle anguille e co' pesci cartilaginosi. _ ^ . Ci e impossibile entrare in particolarilii rispetto airittlologia di questo come, a vero dire, di qnalun- que altro continente, perocche le specie e varieta de' pesci sono cosi numerose e tanto siralli in tutti i punti del globo, che la geografica loro distribuzione e piu uniforme di quella delle piu delPaltre classi. Le varie specie d'acqua dolce delPEuropa hanno i lor rappresentanti nei fiumi e ne'Iagbi del Nuovo Mondo; e le tribu marine che frequentano le coste deir America sono poco diverse da quelle delle no- stre propriespiagge. Possono, evero, le specie esser distinte, ma le forme ed i caratteri generici sono invariabilmcnte i raedesimi, o differlscono soltanto in circostanze inconcludenti. II merluzzo comune e per ogni conto il pesce piu importante e prezioso che frequenti i liti delF America. I gran banchi are- nosi appo T isole di Terra Nuova e del Capo Bretone attraggono annualmente miriadi di questa specie per pascersi dei verrai che producono ; e quivi, come si sa benissimo, capitano annualmente nella stagion della pesca le navi delP Inghilterra, della Francia e deir America. Delle tribii d' insetti delF America, i mosquito, benche picciolissimi , sono incontrastabllmente la maggior maladizione delle umide contrade tropi- che, ed anche di molte parti inchiuse nella zona temperata. Di cosi grave molestia sono questi per- severanti tormenti in Venezuela e lungo le sponde deirOrenoco, che la prima dom.anda dei conoscenti A M E 5o2 incontrandosi la matlina c generalmenle questa'? u Come andarono le mosche la notte scorsa? i' Ed i missionarii che hanno la sfortnna d' essere mandali neirinterno, dove quest'' inselli sono in particolar modo numerosi, si dice sul laogo essere dati in preda ai mosquito. 11 cigoe e un altro insetto che abita negU stessi luoghi ed appena meno temuto dei mosquito. Abbondano pur in America i mille- })ledl di varic specie; e le formichc blanche c le tenniti sono cosi incomode e tanto distruttrici, quanlo le congeneri loro d' Africa e delF India. L' TJOMO. Gli Americani indigeui costitulscono al glorno d'oggi, pei loro caratteri fisici non meno che per le lingue loro, una razza diversa da quelle che pre- cedcttcro la scoperta del Nuovo Mondo. Ecco la descrizione che &c n'edata. GF indigeni di quella parte del globo sono, generalmente parlando, ro- busti e bene proporzionati ; hanno carnagione bron- zina, color di rame rosslccio, quasi a dir di ruggine, non dissomighante dalla caiuiella. I capelli son neri^ lunghi, stesl!^ ruvidl, lucenti, ma non folti sul capo; la barba, rada, cresce a ciuffi. La fronte hanno bassa, gli occbi allungati in fuori cogli angoU esterni volti ui su verso le tempie; le ciglia alte, i ponielli pro- minenti; il naso un po' schiacciato, ma bene espres- so ; le labbra estese ed i denli fitti ed aguzzi. Sulla bocca loro siede un"" espressione di dolcezza che contrasta col severo caraltere di tutto il volto. La testa e di forma quadrata e la faccia larga, senza essere piatta, e verso il mento si rlstringe. Vedute in profilo, le faltezze risultano prominenti e scolpite profondamente. Hanno petto alto, cosce massicce e gambe arcuate; i piedi sono generalmente larghi, benche di alcuni siasi detlo che abbiano mani e piedi piccioli ; e tutto il corpo paffuto, corto e grosso. Quantunque la forma della fronte e del verlice dipenda frequentemente da mezzi artifiziall, pure, senza il costume che tra essi prevale di sfigurare il capo ai bambini, non ha nel mondo altro popolc in cui F osso frontale sia tanto depresso alF indielro o la fronte meno sporgente ; e, generalmente par- lando, il cranio e piccolo, diverso da quello del- FEuropeo, ed offre una linea piu diritta di c[uello del negro. Tali vuolsi che sieno le caratteristiche generali di lutte le nazioni delF America, ad ecce- zione, forse, di quelle che ne occupano le due estre- mita. Gli Eschimesi nordlci, csempigrazia, stanno sotto la statura mezzana ; gli Abiponi, a quanto si dice, ed ancor piu specialmente i Patagoni, superano la taglia ordinaria. Gotale costituzione muscolare, con alta statura, incontra in certo grado tra i pae- sani del Chili, non meno che tra i Caraibi delle sponde delCaroni, tributario delF Orenoco, ed iii mezzo agli Arcansa , stimati i beUissimi indigeni di quel continente. II colore raminaceo o bronzino e, con alcune lievi eccezionl, comune a quasi tulte le nazioni del- F America, sopra cui non pare che il clima, la situa- zione od il modo del vivere esercitino il minimo influsso. Descrivonsi alcune tribu della Guiana come pressoche nere, benche agevolmente dislinguansi dal negro. La carnagione dei paesani del Brasile e della California e d' un oscuro profondo, benche questi abitino la zona temperata e vivano gli altri presso 1 tropici. Quel della Nuova Spagna sono piu oscuri degFIndiani di Quito e della Nuova Granata, che abitano clima precisamente analogo; e le nazioni 5o3 A M E disperse al settentrione del Rio Gola, lo sono piii di quelle che fronteggiano il regno di Guatemala. QuegFIndiani che nella zona torrida albergano so- pra i piu elevati acrocori delle Cordigliere e delle Andc, hanno tinta cosi raminacea, quanto quelli che coltivano i banani sot to un sole cocente nelle piii anguste e profonde yaWi delle regioni equinoziali. Grindiani che dimorano nelle raontagne Tanno Testili, e cosi andavano mollo innanzi la conquista, mentre gli aborigeni che vagano per le pianure deir America Meridionale sono intieramente o pres- soche ignudi, e per conseguenza esposti ai raggi Terticali del sole. Fatti tali dimostrano che pochis- simo il colore degli Americani dipende dalla local situazione che occupano attualmente; ne mai in uno stesso individuo le parti che stanno costantemente coperte riescono piu chlare di quelle che si Irovauo in contalto delFaria ; ne bianchi altronde sono mai i bambini alPalto del nascere. Fu anticamenle supposto che gli Americani fossero senza barba, e certamenfe ve ne hanno niolli che non hanno ne barba ne pelo in veruna parte del corpo fuorche sulla tesla. Ma gPIndiani della zona torrida e delP America Meridionale hanno ce- AME 5o4 Bianchi i3,5ooooo Indiani 8,600000 Negri 6,5ooooo Razze misle 6,5ooooo 35,100000 e per un altro compulo secondo le lingue, la divi- Lingua inglcsc .... spagnuola . . . portoghese . t'rancese . , . olandese , tedesca, danese, svedese e russa .... Lingue indiane .... 1 1,647000 10,174000 3,740000 1,242000 216000 7,543000 34,562000 Ma queste slime sono iiecessariamenle larghis- sime, ned e agevole discernere esattamente la parle delle tribu native. NelfAmerica Settentrionale. pre- neralmenle una piccola barba che diviene piu lunga dominano esse nei terrilorii occidentali del iMississipi tagliandola, e tra i Palagoni molli sono di barba e posseggono le vasle regioni al settentrione degli muniti. 11 recente viaggiatore Temple asserisce che Slati Uniti ed a ponente del San Lorenzo; e tribu gl'Jndiani Chirignano della provincia di Tarija sono indigene si Irovano pure nel Messico e nel Guate barbati, senza fermar opinionc se cio sia nalural mente o per cfifetlo dello slrapparsi i peli. Quasi tutli gl'Indlani vicini al Messico, ed alquanti dtlla cosla a maestro portano mustacchi. Fu inferito che grindiani abbiano maggior quanlita di barl)a in proporzione della distanza loro dalP equatore. La deficienza di barba non appartienc csclusivamente agli Americani, ned e per conto alcuno un segno certo di degenerazione ; perocche alcunc nazioni sbarbate, come i negri del Congo, sono molto robu- sle e di taglia colossale. Questi caralteri fisiologici pare, secondo alcune opinioni, che stabiliscano un'alfinita Ira gli Ameri- cani e la razza mongola dell' Asia, non meno che coi Malesi ed altri; ma la somiglianza non si estende 39,000000 di abitanti sono poi cosi ripartiti : oltre il semplice colore, ne puo applicarsi alle parti piu essenziali ; il cranio, i capelli ed il profilo. 11 pure mala: neirAmerica Meridionale, occupano princi- palmente la Patagonia, Tierra del Fuego, la Guiana, il Brasile, e molte parti dei bacini deir Orenoco, dello Amazzone e della Plata, come vedrerao a suo luogo. Pert) i calcoli del nostro Balbi ianno ascendere la popolazione deir America a 39 milioni. E questa appena la popolazione della Francia e del gia regno dei Paesi Bassi ; e appena il doppio di quella delP Ita- lia. Sia la superficie gia piu sopra stabilita del Nuovo 3Iondo di 11,146000 miglia quadrate ; la sua popo- lazione relativa sara di 3,5 ; ossia tre abitanti e mezzo per ogni miglio. L' Oceania sopra spazio uguale ne ha 6 1/2, r Africa 7, TAsia 32, P Europa 82. — Quei 1 capeiii eu i gran numero delle lingue diverse prova che per una considerevole porzione le tribii americane hanno lungamente sussistito in quella selvaggia solitudine in cui sono tuttora confitte. 11 dottore Von Martins accerto i norai d' oltre a dugencinquanta tribu, al- cune delle quali consistent in brevissimo numero d'individui, nelPinterno del Brasile: molte di tali numerose suddivisioni sono senza alcun dubbio streKamente alFini Puna delPaltra, ma quel presenle affondarsi degP Indiani brasiliani e un fenomeno curioso. La mancanza d'una lingua comune fra tanle tribu puo essere effetto di qualche grande convulsione politica, ed e in pari tempo causa della graduata decadenza ed estinzione delle razze. I'ra- dizioni, raonumenti, costumi ed usanze pare che indichino qualche affinita colP Asia ; ma le comuni- cazioni, se mai furono, debbono essere state ante- riori alio sriluppo dello stato di cose a questi giorni prevalente. Comunque pero sia, questi pochi latti etnogra- fici rimangono provati, ed e certo che gPindigeni americani si dislinguono per caratteri particolari. La popolazione delP emisfero occideulale si troTa cosi distribuita : Bianchi europei o discendenti da Europei 1 4,600000 Negri schiavi o liberi .... 7,400000 Mulazzi, Meslizi, Zambi e razze miste 7,000000 Indiani o Americani iudigeni . 10,000000 Questi ultimi dieci niilioni parlano piii di 438 lingue diverse, piii di 2000 dialetti, e, per un'ecce- zione particolare, formano appena il quarto della popolazione totale. Prima che giungessero gli Spa- gnuoli, eralungi PAmerica dalPessere tutta barbara : di spazio in ispazio vedeansi risplendere fuochi di civilta piu o mono sfavillanti. I piu celebri di quei punti luminosi si trovavano nelP Araucania, al Peru, suir acrocoro di Cundinamarca, nel Guatemala, nel- P Yucatan, nel Messico ; e probabilmente altri n'esi- stevano ancora piu a settentrione e sino sulle sponde delP Ohio. Sei nazioni perlanto si dislinguevano pel loro stato sociale : gli Araucani, i Peruviani, i Muisca, i Misteco Zapotechi, i Maja Quisce ed i Messicani. Mac CuUoch da una popolazione de' varii stali delP Am erica nel i838, che ascende a 46,93 1000 individui. Senza discorrer qui del sistema raitico di quei popoli diversi, slaremo contenti alPenunziare che 5o5 A M E neir America antica il culto del sole, o meno puro, piu o meno allegorico, piu o men irto di pra- tiche bizzarre e d'adorazioni materiali e subalterne, di degradanli superstizioni, di sagrifizii barbari, si trova in fondo della maggior parte delle religioni. 11 panteon messicano si dislingueva dalla mollitu- dine delle sue delta ; 11 culto, dal numero de' sagri- fizii umani, dalla gerarchia ecclesiastica, dalle rela- zionl intime tra 11 trono e T altare, dal numero del suoi templi o teocalli. L' origine dello stato sociale dei Messicani, de'Peruvianl e del Muisca sembra pur che appartenga ad un medesimo mito: ecco infatli tre sommi sacerdoti, uoraini divini o niissio- narii, di un' intelligenza superiore, che vengono dalForiente, da un paese sconosciuto, ad incivilirll sotlo i nonii di Quetzacoatl, Manco Capac e Bochia. Ne dicono le tradizionl che questi uomini barbuti e di tinta men fosca degli abitanti, adunato avendo le tribii errant! in mezzo alle foreste, lor diedero un sistema rehgioso, gl' iniziarono neMavori del campi, neirarti meccaniche, e lor rivelarono gll elementi della vita sociale. Le rovlne di Palenca, di Mitla, Tanfiteatro di Copan, le sue plraraidi, i suoi bassorilievi, 11 templo della grotta di Tibulca, il vasto Palazzo reale d" Utastlan, gll avanzi Impo- nenti delle vaste capitali di Patinamit, d' Atitlan, tutte quelle vecchie rovlne del Guatemala e del- r Yucatan ; gll antichi raonumentl degPInca, le grandl strade tracciate per mezzo alle cordigliere, i ponti arditi accavallati a torrenti, gli acquidotti del Messico, i raanoscrittl geroglifici degli Aztechi, 1 qaipos dei Peruvlani, i calendar! scolplti, le statue degli del, le rellquie di Texcuco, le piramidl di Cio- lula e di San Giovanni di Teotiuacan, di Xochicalco, di Papantla, sono testimonianze irrefragablli del- l' antica clvllta americana , clvllta assai anteriore airavvenimento degl' Inca al trono peruvlano, alia venuta dei Toltechi , Ciciraechi, Aztechi ed altre uordiche orde sulPacrocoro d'Anahuac, clvllta di :ui e impossibile, nello stato attuale delle nostre ;ognlzioni, determinare P epoca e precisare razlo- aalmente le Identita. Ne P origine delle nazionl iraericane e Involta in tenebre meno profonde. Chi ba popolato quel gran contlnente ? d' onde son venuti i suoi prlmi abitatori? Molte conghietture si son fatle rlspelto alP ori- gine degli Amerlcani. Suppose uno scrlttore che I' America fosse popolata dalla disperslone degli Israeliti ; pretese un altro che antecessorl dei Messi- cani fossero gli Egizii ; chi ne voile i Cartaglnesi ; zh\ sostenne che gli antichi Celti facessero nell'ame- ricano contlnente loro spedizioni. Insomma, qual leoria e, per quanto assurda, che non trovi sosteni- tori, sinche si pochl sono 1 fatt! e si dubbiosi? Gro- tio derive la popolazione americo-settentrionale dal Norvegl, ed il sistema deH'origine puramente asiatica degli Amerlcani ebbe moltl e molti fautori, tra' quail Vater di Berlino, nel suo dlscorso sulle llngue del- l' America Inserito nel Mitridate di Adelung, dice esser questo un fatto dimostrabile ttche nelle part! a maestro delP America, in Groenlandia e sulla costa di Labrador, come pure ad occidente di esso, in nclnanza alia costa asiatica, vive un popolo clPe quelPuna e medesima razza degli abitanti della costa a greco dell' Asia e dell'isole che giacciono fraddue gli emisferl. « Cio e pur probabile ; ma che prova quanto alia gran massa della popolazione americana? Parve pol a Dauxlon Lavaysse affatto verosimile che la massima parte degli abitanti , uscitl dell' Asia ne' tempi piu remotl, appartenessero alia razza mon- A M E 5o6 gola, che, in conseguenza di cambiamenti di clima e di mode di vivere, si e appoco appoco modificata quale la vediamo adesso : e, qual el crede, verosimile? Ripetiamolo : lo stato attuale delle nostre cognlzloni non e tale da garantlrcl in qualunque concluslone a cui venisslmo siccome certa in questo proposito. Qual sia la reale affinlta di questa razza o di queste razze d' uomini col rimanente della gran famiglia del genere umano, si e una quistione tulta involta di tenebrore ; ed ognl speculazione in siffatta materia, senza una magglor collezione di fatti, non vale pro- babilmente ad avanzare d'un dlto la scoperta della verita. L' America presenta e nel nordlco e nelPaustrale continente tracce delPopera dell'nomo che forse non appartengono a veruna razza che abltasse que' luoghi al tempo della scoperta europea. INella valle del- P Ohio, e per verita in buon numero d'altri sili degli Stati Uniti, si trovano argini di terra e fortlfi- cazioni indubitatamente d' alta antichita. Su alcuni di quegli argini son cresciuti alberi annosl, come parte della selva prlmeva ; fatto che Indica un' anti- chita di molte centinaia d'annl almeno. Le gia citate piramidl del Messico, gll avanzi ed 1 bassorilievi del Guatemala presso Palenca, sul fiurae Usuraasinta, e P opere de' Peruvlani sono, giusta alcune oplnioni, produzionl di razze anteriorl a qualunque delle tuttora eslstentl; ma in qual gulsa una razza piu incivlHta fosse sforzata a cedere 11 campo ad una meno avanzata, e si da non lasciar segni fuor quelli che vediamo, e cosa piuttosto diiSicile da compren- dersi. Se null' altro avessimo imparato dalle indaglni sulla storla dell' uomo in America, appreso almeno abbiamo a rigettare Pinfondata Ipotesi del recentis- slmo popolamento e formamento di quel continente. Paragonando le piu accurate descrizioni degP indi- genl di parti dell' America fra loro discostisslme, trovlamo alcune piu che manifeste dififierenze, e nel- P aspetto fisico, ne' costumi, nella lingua, e nella cognizione delle aril utili. Qualsiasl somlgllanza ge- nerale si dlscopra, trovansi pure diverslta del tutto ugualmente palesi. Tuttavia si son formate teorle e generalizzazionl le piii plauslbili, tutte tendenti ma- ravigliosamente a semplificare la materia medlante class ificazioni slstematlche ed asserzioni generali. Uno, con gran sussiego, tl ridurra tutte le llngue, comprese quelle delle quail nulla sappiamo, a due o poche gran class! ; ed un altro Istessamente, in due o tre sentenze, o tl alzera all'apice dell' eccellenza, o tl caratterizzera di bruti selvaggi insensibili, tutti gli abitanti d' un continente che quasi s' estende da un polo air altro. La ignoranza dei fatti, ecco P unlca fonte di tutte queste fuggevoli asserzioni. L* amore di tosto generallzzare e uno de' forli ostacoli al consegulmento della saplenza, da cui noi, noi dei giorni present!, ci dobbiamo piu di tutto guardare ; 11 rapido accumularaento del fatti ne' tempi moderni fa si che ognl nuovo scrlttore creda d' aver raccolto tutti gli elementi necessaril per formare un sistema compiuto. L' attento esame del fatti, second© che rapidamente s' accumulano, insegnerebbe, vogliam dirlo, una lezione diversa. Senza entrare nel minuto ragguaglio di tutte le tribu Indigene, ci limiteremo qui alle principali famlglie. La piu meridionale, la famiglia chiliana, e famosa pe'suoi Anca o Moluchi, gli Araucani degli Spagnuoli, la cui potente confederazlone custodisce ancora la sua Independenza. La sua organizzazione sociale ricorda la nostra aristocrazia feudale del tempi di mezzo ; il suo valore e la perseveranza nella 5o7 A M E jfiinrra tornarono di sovente fimesti agli Spagnuoli. Piu tiraida, piu mile, tutta di lunga raano foggiata alia obbedienza passiva , la famiglia peruviaua o Quicua forma la raassa pi incipale della popolazione delle nuove repubbliche del Peru e di Bolivia. Era, prima che giungessero gli Spagiiuoli, la nazione piu iiicivilita dell' America Meridionale ; ella fa, sotto i suoi vincitori, la piu svcnlurata. La famiglia Guara- iii, suddivisa in gran numero di tribu, si estendc nelle Guiane, sopra tutlo il Brasilc, nel Paraguai ; occupa gran parle delle sponde del Parana, del- r Uruguai, dell' Jbicui, delPAmazzone e delP lapura ; si trova generalmenfe sparsa sulla massima parte delPanlica America spagnuola deU'oslro, ecc. Erano Guaranl quelli clie yissero sollo il poLenle governo teocralico dei gesuiti, mirabilmente adaltalo alia loro inlelligcnza ed ai bisogni loro. 1 Caraibi o Carina .sono la piu numcrosa nazione della famiglia Caraiba Tamanaca, nazione un tempo siguora di tutle Ic Minori Antille e d'una porzione del continente vicino. Fu essa che per la sua operosila commercialc merit 6 il soprannome di Bucari del Nuovo iMondo : la trovi sopra lulta la mcsopolamia formafa dal- l' Amazzone e dall' Orenoco. 1 Caraibi, dopo i Pata- goni, sono gli uomini piu robusli e piu grandi del globo. Le missioni delT Orenoco c delle parti alle del flume ci presenlano la famiglia Saliva, guerriera una volla, oggi agricola, ed in tutli i tempi appassio- nala per la musica ; e la famiglia Cavere ."Nlaipure, un di potente, belligera e rivale de' Caraibi. In oggi poco numerose, talune delle sue tribu sono ancora antropofaglie. Pare che i Movo della repubblica di Bolivia apparlengano a cpicsta medesima divisionc. — I Maia o Incatan, i Qnicbi del Guatemala, i Ciapa- nechi dello stato di Cliiapa, i Mistcchi ed i Zapolechi d' Oaxaca, i Tolonaclii dello slalo di Vera Crux, gli Aztecbi, i Meco, discendcnii dai famosi Cliicliinu'clii, gli Otomii ed i Tarascliidel Meclioacan, compongono le grandi famiglie Maia Quiche e Messicana, e la po- polazione indigena delle repubbliche del Messico e deir America cenlrale. Tutle tpiesle nazioni, delle quali abbiani nolato V anlica civilla e gli antichi monumenti, cristiane e soggiogale da Ire secoli, vivono pacitiche ed agricole senza mescolare il loro sanguc a quello degli Spagnuoli. Piu a seltentrione comincia la sequela delle nazioni selvagge. In riva alia Plata vivono le diverse diramazioni dei Panis Arrapaoe, bellicosi e nomadi, eccellenti cavalieri e formidabili nemici degli Spa- gnuoli che vanno a cercare sino sulle sponde del Bio Colorado e del Rio del Norte. Poi viene la gran famiglia colombiana sparsa nel vasto bacino della Colombia ed all' estremila di quello del Missuri. Nel numero delle diverse sue tribu, figurano gli Sciaala, i Serpenti, i Teste pialle. Per la maggior parte quesli popoli hanno coslumi dolci, abitano in capanne assai bene coslruite e vivono quasi esclusivamente di pesci e di radici. Piu guerriera e meno sedentaria e la famiglia Sius Osagi, grande confederazione di popolazioni diverse tutte indipendenti le une dalle altre, che incontrasi sul Missuri medio, sulle sponde del lago Winnipeg, dell' alto Mississipi, del fiume Rosso, deir Assiniboin, ecc, Tra le sei nazioni prin- cipali della famiglia floridiana o Mobile Natchez o Nacez, i Crie suyjeriori, piii inciviliti de' lor fratelli, occupano valli fertili negli stati di Alabama e di Giorgia. Non meno numerosi, e che pur procedono nelle vie del nostro stato sociale, avendo anche leggi scritle, i Ciacta o Sciacta del Mississipi e della Lui- giana raccomandansi all' interesse degli amici del- AME 5o8 Pnmanila. In mezzo appunlo alle lore Iribu pose Chateaubriand il suo episodio d' Atala. Rispinta nelle solitudini all'occidenle degli Stati Uniti e del Canada, la grande famiglia Urone o Irochesc, un lempo composta di tribu numerose e polcnli, scema coa ispaventevole rapidila: i Moauchi soprattulto, quei piu prodi della confederazione delle cinque nazioni : cosi e della grande famiglia Lenappe o Algonchino Moegani, di cui piu non rimangono che rare reliquic disseminate per gli stati d' Indiana, dell' Ohio, d" 11- linese, suU'alto Mississipi e verso le sorgenti del gran iMiami.La cosla a maestro ci presenla indigeni in un migliore slalo sociale. La civilla degP Indian! j che abitano nei dinlorni di Santa Barbara sul terri- i torio della Califorjiia, e un vero fenomeno in mezzo a popoli rozzi, tulti ben lonlani dal loro progresso. Inconlriamo sulla grand' isola di Vancouver e sulle sponde vicine dell' L'acas o Nutca (Nutka), pt)poli j bellicosi le cui slesse danze son pugne hgurate. Abilano, come i precedenti, in grandi case assai bene fabbicatc ed unite in villaggi. La famiglia Coins, piu al seltentrione, spiega parimenle un' induslria mollo nolabile. L'estremita boreale del conlincnle vede di spazio in ispazio vagare tribu di Eschimesi sopra un suolo sterile, percorrere da pescatori le sponde gelate del, mar polare, e dispular alle brine un misero alimenlo. Al ramo groenlandese ajipar- tiensi la popolazione di Eschiniesi scopcrta nell'alto paese arlico dal capitano Ross, popolazione per secoli sconosciula a' suoi vicini, ignorante dell' esistenza degli alberi e degli arboscelli, credentesi 1' nnicj nazione del globo, che per essa non era piu di una massa inabitabilie di ghiaccio. Solamcnle negli ullimi anni si e lo studio delle razze indigene seguito in modo alto a gnidare o a probabili risultamcnti, o all' accurata cognizione di falli, che possono forsc impedire dal venirne alFat- to a nissun resultamento positive. Soltanto quando P uom bianco ebbe distrutto o conculcalo una gran porzione degli abitanti del Nuovo Mondo, comiiu;ia egli ad indagare col piu sollecito interesse il carallere e la sloria de' suoi predecessori nel possedimenlo di quel suolo. Razze d' uomini sono indubitalamente scomparse dinanzi V influsso incivililore del bianco, anclie in Europa ; e lo stesso processo s' avvero nel mondo nuovo, e va ora avverandosi nella terra di Van Diemen. 11 bianco appclisce le fertili terre che P indigeno soltanto trascorre in cerca di preda o parzialmenfe colliva ; ed il melodo dell' occupazione del territorio, se comincia to una volta a praticarsi dalcolono europeo, specialmente da quelli del ceppo teutonico, rimane infrenato soltanto dalla natura del suolo e del clima. L' indigeno gradatajuente indie- Ircggia finche il bianco sia giunto ai limiti della capacila agricola, o sinche arresli il clima i suoi progress!. Cosi nelP America Seltentrionale, dove le abiludini esclusive del colono sono intoUeranti di tulti i modi di vita diversi da ipielli che gli piace prescrivere, P Indian© ed egli sono reciprocaraente nemici ; e la scomparsa degli aborigeni continue regolarmente finche, dall' Atlantico agli Appalachi, appena si trova un vesligio delle razze primitive che merili nola ; dagli Appalachi aiconfini del Mississipi inferiore rapidamente progredisce la medesima vi- cenda, ed i limiti occidenlali del potere del bianco ban da essere le ingrate pianure ch' ei non e atto a coltivare. L' Indiano e stato in ambe le Americhe preservato soltanto la dove s' e meschiato col bianco, adottandone in parte le abitudini ; o dove impene- trabili foreste malsane, o regioni frcdde ed inospiti 5o9 A M E C haniio protello ; owero cola, come iiel caso tlegli Araucani del Chili, clove il suo proprio coraggio il salvo dair esterminio. Le isole delP arcipelago Co- lombiaiio presenlano ilsingolare spetlacolo d'un'in- tera razza di genie sconipai sa nei lei jnini della storia i-ecenle ed autentica : il suo luogo e occupato dal- Puoni bianco delP Europa, padrone, e dalFuom nero Jeir Africa, schiavo ; e ciii puo dire quali sieno per Bssere le future rivoluzioni della storia di questi iiuovi occupatori ? jMa rifacendosi al proposilo die abbiamo inter- rotto : il coniplesso dcgP nidigeni ancora indipen- denti in oggi non forma un trentesimo della popo- lazione paesana, poiche bisogna dallalista gia riferila eccetluare gb Indian! del Chib, del Peru, del Brasile, del Paraguai, deirUruguai, degli stati di Buenos Ayres, della Colombia, deir America cenlrale, del Messico, soggetli ai govei-ni di quelle contrade e che professano la religione cristiana. Quanlo agPin- dipendenli, ei son dali al felicismo o ad una specie di sabeismo e di dualismo. Trovasi appo di essi r idea pill o men chiara d''un ente supremo, e di due principii o genii del bene e del male. Nulla resla deiranlico culto religioso dei Peruviani, del Muisca, dei Maia Quiche e dei Messicani. Gli Araucani conservano ancora la ricorda'nza d' un gran diluvio. Posseggono alcune nozioni di astronomia ; 1' anno loro oflre maggior analogia con r anno egiziano che non quello degli Aztechi. Le nazioni independenli deirinterno del Brasile e delle sponde dell' Orenoco hanno i lor giocolatori, le loro iniziazioni alia tromba sacra, i digiuni, le flagel- lazioni. Gran parte dei selvaggi delP America crede vagamenle in un grande spirito, di cui essi formansi un'' idea confusa, ma che veggouo per ogni dove, nelle foresle, nei laghi, nei fiumi, ncl rombar dei venti, nell' infuriar delle tempeste, nelle nude soliludiui e deserte. Non uno di que' selvaggi che non abbia il suo manilii parlicolare, il suo genio proteltore in un albero, in un animale, nell' evbe dei campi, nelle radici dei vegetabili. Vecchie inspirate esercilano appo di essi 1' arle di guarire, conoscono r avveiiire e sono consultale nelle cacce e nelle guerre. Ogui famiglia liene un sacco di medicina^ deposito di piante saluTari e panteon d' un iniinito numero di deila. Yedi in alcune Iribu eerie donzelle incaricale di mantenere in apposite capanne il fiioco sacro consagralo al sole. Altre tribu considerano il cane come il primo de' lor antenali, e si tigurano il creator del mondo sotlo la forina d'un uccello i cui occhi slancino illampo, la cui voce produca il tuono. Tra alcuni Indiani, come negli uomini dell'India, trovasi un cerlo numero di fanatici stupidi che si mutilano per divozione. Non e contrada del globo che possa nodrir la pretensione di superare in istra- vaganze religiose gP indigeni delP America Setten- trionale. Piu non troviamo oggidi nei Nuovo Mondo ne il dispotismo teoeralico del Peru, ne il reame pontificale dei Muisca, ne la lirannia geratica e mo- narchica dei Messicani, ne le oligarchic feudali e nobili di Tlascala, di Ciolula, di fluetxocingo. Oggidi per la maggior parte le nazioni independenli ame- ricane formano altrettante repubblicliette con capi elettivi od ereditarii, quali isolate, quali confederate, come le Cinque Nazioni. Yediamo un'oligarchia nei governo degli Osagi, dei Cric, dei Sius, dei Causi, dei Pani o Paduca, dei Missuri, ecc. Pin abilmente disposte, le instituzioni degli Araucani cipresentano le combinazioni del sistema eleltivo colla prontezza d' azione del potere centrale. 11 governo dei Cerochi A ME 5io tlene alcuni pun ti di soniiglianza colF amminlstra- zione interna degli Stall Uniti. Tutlavolta non di- menlichiamo che la gelosia della liberla limita singo- larmente presso tutli quegF Indiani il polere, e che r autorita non ha forza se non per la influenza per- sonale di colui che V esercita. La maggior parte queste popolazioni selvagge, quantunque su molti e molti punti in contalto cogli Europei, rimangono spettalrici stupide della civilta senza volervi prender parte; piu ancora, sembra che sdegnino i benefizii della naUira allorche la Provvi- denza gli ha collocati in mezzo a fertili Icrreni. Inu- tilmente le vasle planure del Missuri ed il superbo bacino delP Oregon o Colombia adornansi ogni anno di un'erba folta, di buoi muschiati, di bisonti e di cavalli; i loro abitanti imbesliabti vegelano in mezzo a quel tesori senza pensare a Irarne nissun partito. Pare che lulti quegP Indiani delP America del norte non abbiano shio ad oraritirato dal loro commercio colP Europeo se non una maggior somma di mali, infermita sconosciule, vizii nuovi e maggiori facilila ad appagare la loro deplorabile tendenza alPubbria- chezza. L' amblziosa avidita dei repubblicani degli Stall Uniti li respinge ogni anno piu a sera del con- linenle ; ogni anno invasioni a raano armata, o trat- tati fallaci loro strappano una porzione del suolo dei loro anlenati. Queste popolazioni selvagge scemano di giorno in giorno: nazioni inlere, numerose ancora da men che non fa un secolo, sono totalmente spa- rite ; altre, temule a' Francesi ed agli Inglesi nei secolo xvn, sono oggidi ridotte ad alcuni individui erranti raiseramente in vaste sobludini. Tulti questi nidigeni vengono rapidamente decimati dalla fame e dai liquori forti, terribili ausiliarii de' marraiuoli della civilta e dei mercadanli di pellicce della vecchia Europa. L'antropofagia alPepoca della conqulsta regnava nelle due Americhe : ma e forza riconoscere che Puso barbaro non pesava che sui prigionieri di guerra ; che si rappiccava ad un sistema di vendetta, e ch"" e pressoche scomparso. I'ra le nazioni delle quali discorriamo, la condizion della donna e deplorabile, pero che la donna non e cola ne la compagna del- P uomo, ne il suo angelo di consolazione ne' dolori, ne P incanto de' suoi bei giovni, ne il bastone della sua vecchiezza ; e il suo schiavo, il suo somiere: ha ella lutte le fatiche, tutte le noie ed i pesi. La poli- gamia non e dal maggior numero delle tribvi ameri- cane ammessa ; ne piu la si osserva se non Ira pochissime di esse. — La propagazione dei cavalli muto le abitudini di buon numero di quegP indigeni e produsse una specie di rivoluzione nei loro modo di vivere: quelb che abilano le grandi pianure di tramontana e del mezzodi, o i pampa di Buenos Ayres o le lerre unite del Nuovo Messico e della region colombiana, sono in oggi intrepidi cavalieri, veri Tatari ; sono divenuli propriclarii di numerosi armenli ; vanno alia caccia de' buoi salvalici, armati di laccio ; dura n' e la vita, i coslumi ancora Ijarbari ; sono pieni d' ignoranza, ma generosi ed ospitali verso il forastiero. DalParrivo degli Spagnuolisul suolo americano, pud dirsi che un' altra Europa si sia snccessivamenle traspovlata di la delP Atlantico : Portoghesi, Olan- desi, Inglesi, Francesi, seguirono i primi conquista- lori al gran pasto del Nuovo Mondo. Lingue, religio- ni, leggi, forme di reggimento, scienze, arti, agricol- tura ed industria, coslumi ed usanze, animali e ve- getabili, tutlo vi hanno gli Europei porlalo, e si sono essi medesimi mescolati colle razze paesane 5it AME 4 M E 5l2 1 vecchi sili deiranticacivilLa del paese ofifrono da un pezzo i nostri colli, le nostre Industrie, le nostre instituzioni, le nostre abitudini, allato degli avanzi d"'unostato sociale annientato. Qaestaaiovella Euro- pa, gran tempo arrestata in suo cammino per le proibizioni del regime coloniale, gran tempo sotto tutela della madre patria, scosse -violentemente un giogo che con pena sopporlava. Diede il segnale r America inglese nel 1776, e trenl' anni appresso, nel 1808, r America spagnuola, in mezzo alia gran lotta della Penisola con ^'apoleone, mando ancli'essa il grido deir independenza. Gl' Indiani ed i discen- denti degliantichi conquistatori collegaronsi contro i soldati di Ferdinando ; e dopo sanguinoso dibatti- mento, la vittoria termino col dare alia ribellione il carattere di un fatto compiuto, triste sanzione che ha gran bisogno di quella del tempo. independenza e sorta da questo moto rivoluzionario, ma con essa pur V abuso della liberla. I vincitori in piu d' un punto s' agitano da gran tempo nelle pasloie del trionfo, nelle lotte d' ambizioni private, nel sangui- noso dedalo delle guerre civili; cio accade al Peru, cio nella Colombia ed al Messico ; soli gli Stati Uniti, preparati di lunga mano a reggersi da se, mossero sin qui nelie vie del progresso materiale. Le frontiere occidenlali di questa gran confedera- zione sono i posti avanzati della civilta neir America Settentrionale. Preme questa civilta da tutte le parti le popolazioni selvagge, rade rade nelle vaste pianure o nelle foreste. Erasi gia diffusa nelP America del mezzodi, dice Humboldt, per raggi divergenti, dalle spiaggie marittime o dalle alle montagiie vicine, verso il centro del paese : segui ella il medesimo cammino nelP America del settentrione. DiVISIONI POLITICHE, Non abbiamo a discorrer qui la storia dei di- versi stati, imperi, repubbliche, popolazioni indi- gene od europee tra le quali si spartiscono le due Americhe. Gotale lavoro appartiensi alia descrizione speciale di ciascuno di quegli stati ; noi in questo articolo non abbiam voluto far altro che dare una idea generale del nuovo continente, indipendenle- mente delle sue divisioni poliliche. Ora pero, se- guendo il raetodo che abbiamo adottato anche per r Africa, soggiungeremo un prospetto di tali divi- sioni, segnando in caralteri distinti quei nomi che daranno luogo ad articoli speciali in cui sareino per presentare ai lettori ulteriori particolarita. America Settentrionale. Questa parte del continente e politicamente divisa nelle repubbliche degli Stati Uniti e del Messico, ne' possedimenti britannici e nelle contiade ancor tenute dalle tribii indigene. Le regioni piu nordiche consistono principal- mente nella costa di maestro scoperta dai Russi e chiamata America Russa ; nella regione continua con la Groenlandia denoaiinala Devon Settentrio- nale; nelle isole Giorgie Setlentrionali e nelle con- trade ad occidente dello stretto di Lancastro nel mar Ghiacciale; nella contrada aggiacente alia baia di Hudson, di cui la parte orientale si appella Maina Orientale, come i distretti occidentali, ISuova Galles del Norte e Nuova Galles del Sud ; nel lato a greco detto Labrador, o Nuova Bretagna, abitato dagli Esquimesi come la Groenlandia; e nella Groenlan- dia soggetta alia Danimarca. Non e nota con nissuna specie di accuratezza la popolazione di queste re- gioni : ne gli abitanti di esse, ne quelli delle regioni occidentale e centrale ancor occupate dagli aborigeni, cadouo propriamente neMimiti d' una descrizione politica. Le province immediatamente soggette al go- verno britannico nell' America Settentrionale, sono a tramontana limitate dalle regioni della baia di Hudson ed a mezzodi dagli Stati Uniti. Comprendon esse il Canada superiore ed inferiore, il Nuovo Brunsavick, la Nuova Scozia col Capo Bretone, r Isola del Principe Eduardo, Terra Nuova, col Labrador e f isola di Anticosti. Quebec e la resi- denza del capitano generale di tutta V America britannica. La repubblica degli Stati Uniti d' America, col territorio d' Oregon ad occidente e le Floride ad ostro ed a levante, si estende dai possedimenti britannici sino al golfo del Messico, e dalf Allantico al Grand' Oceano Pacifico. Suo confine auslrale sul Pacifico e il parallelo di 42^, ed il boreale, giusta autorita americane, il parallelo di 5i''. Consiste di ventiquattro stati, e di tre territorii che non godono i pieni dirilti degli stati, Washington, nel distretto di Columbia, e la sede del governo federale. La presente repubblica del Messico, estenden- tesi da 16° a 42° di latiludine settentrionale, era un di solto il dominio della Spagna, e comprendeva le due Californie e le intendenze di Messico, Puebla, Vera Crux, Oaxaca, Merida, Vagliadolid, Guada- laxara , Zacalecas, Guanaxuato, San Luis Potosi, Durango e Sonora, e delle province di Nuovo Mes- sico, Cohahuila e Texas. Ora consiste di diciannove stati equattro territorii o province, e d'un distretto federale, Texas, che sta per aggregarsi agli Stati Uniti, ed in oggi ( agosto 1845 ) e argoinento di guerra Ira essi ed il Messico. La repubblica di Guatemala, o Confederazione deir America centrale un tempo spagnuola, consiste in cinque stati. America Mebidjonale. Quest' altra parte del nuovo continente si divide come segue : La parte piii verso settentrione, da ultimo chiamata Colombia, ma piii recentemente divisa nelle tre repubbliche di Nuova Granata, Vene- zuela ed Ecuador od Equatore. I territorii rispet- tivi non sono esaltamenle determinati : erano un tempo colonic spagnuole. Ad ostro di queste si estende lunghesso la costa occidentale la repubblica del Peru, una volta spa- gnuola. Ha Lima per citta capitale. La repubblica di Bolivia, pure spagnuola una volta, giace al mezzogiorno del Peru. Piu ad oslro e la repubblica del Chili, anche essa un tempo spagnuola. Le Province Unite della Plata, ossia la repub- blica Argentina, giacciono tra i due stati ultima- mente citati e Poceano Allantico, ed hanno per citta capitale Buenos Ayres. L'impero del Brasile, gia possedimento porto- ghese, e il primario stato delP America Meridio- nale, bagnato dalP Atlantico, e Rio Janeiro n'e la metropoli. La repubblica della Banda Orientals, o Re- pubblica orientale delP Uruguai, giace immediata- mente al mezzodi del Brasile. 11 Paraguai, innaffiato dai Paraguai, sta a libeccio del Brasile. Se non siam venuti indicando le superficie e la popolazione di questi diversi stati, deve il lettore aver fermo nella mente che ogni slima delParea di tali stati estesissimi sarebbe inceitissima, ne vj l3- AME potrebbe calcolare troppo sopra ; essendocbe aatorita spesso diiieriscono incredibilmente. Ed cor piu vaga sarebbe la valulazione delle popola- 31U, pero che, in generale, occorrerebbe quasi dovinarle. La Guiana e im tralto di paese sulk costa a jeccio, posta a settentrione del fiume Amazzone. I essa compieiidonsi i possedimenti iiiglesi di De- SRARA, EssEQUiBO 6 Berbice, il possedimeiito fran- :se di Caienna, la colonia olaiidese di Surinam ed cuni territorii spcllauti alle repubbliche della Co- mbia ed alPimpero del Brasile. Soglionsi deno- inare le Guiane inglese , francese, olandese, ■ylombiana e brasilianq. La Patagonia e situata nella parte australe eir America, oltre il 4<3'' di latiladine. Lo stretto i Masellano la divide dalP isola Terra del Fuoco, I quale, come la Patagonia, c abilata da tribu in- AME 5i4 io-ene ed e pocbissimo conosciuta; come sconosciute ilieramenle sono e la popolazione delle dette con- rade, e quella di tutte Ic isole appartenenti alia streraita meridionale del continente. Sono inchiuse nelP America le isole, spesso biamale Indie Occidentali, del mar Colombiano, iluate nel golfo tra i due continenti. Consistono lelle isole Bahama; nellc Maggiori Antille, cioe, :uba, Giamaica, Haiti o San Domingo, e Porto Ucco ; nelle Minori Antille, cioe Barbuda, Anti- [oa, Guadalupa, Dominica, Martinica, Santa Lucia, iarbade, Granata , Tobago, San Cristoforo, San /incenzo e Trinita; oltre ad un numero d' isole ninori. Vuolsi che la popolazione delle isole sia ;ome segue : delle inglesi, 800000 ; delle francesi, i53ooo ; delle spagnuole, 707000; delle danesi, [6700 ; delle olande'si, 26000 e delle svedesi, 18000. La repubblica di Haiti forse contiene circa i,o5oooo djitanti. Le isole Bermude o Somers formano un gruppo separato. AMERIGOTE o AMERCOTE, Jmerkote, citta c iorte deir Indoslan, nel Sindi, territ. di Mir Taraz, i 29 1. E. da Aiderabad. Lat. N. 25** 20' ; long. E. S7'' 20'. Vi sono dei pozzi eccellenti. I suoi dintorni sono si aridi e sterili, cbe questa citta, vicina a tribu guerriere e rapaci, non pud mantenere un piccolo corpo di truppe per corabatterle, Presso alia citta e un forte sopra un"' altura, in un deserto. L'impera- tore Acbar quivi nacque nel i542. AMERIN, Hamerin, Heinerin o Hamrun, ca- tena montana della Turchia asiatica, che comincia nel N. del pascialato di Bagdad, al S. O. di Ghifri, alia sorgente del Naren Sui, affluente del Diala, e dirigesi al N. O. sino alia sponda sinistra del Tigri, sur una lunghezza di i5 leghe. Un'altra catena, che comincia alia sponda destra di questo fmme, corre dair E. airO., e della quale non si puo fissare I'estre- mita occidentale, si considera come un prolunga- mento dei monti Amerin. AMERONGEN o AMERUNGEN, villaggio del- rOlanda, prov. e 5 1. 1/2 alF E. S. E. di Utrecht, circondario d"" Amersfoort, cantone di Rheenen, sul Reno, con 1200 abitanti. Lat, N. 51** 59' 54 "; long. E. 3° 7' 37". Questo villaggio con le sue apparte- nenze formo una signoria libera, dichiarala tale dagli stati della provincia nel 1676. Apparteneva alia casa nobile di Rheede. II suo vecchio caslello fu incenerito nel 1672 dai Francesi, ma un altro ne fu costrutto. AMERPUR, villaggio delP Indostan inglese, dislr. di Aptari, a 43 1. N. E. da Patnai 637!. 1/2 da Ciatra, sul Cuci, nelle montagne che separano il Encicl. Geogr, Vol. I, Butan dal Bengala. Latiludine N. 26** 38' ; longltu- dine E. 84° 3o'. AMERSFOORT, citta deirOlanda, prov. 6 4"' 1/2 al N. E. di Utrecht e 12 1. S. E. da Amsterdam, capoluogo di circondario e di cantone, situata sul- VEem, fiumicello reso navigabile dalla unione di piu altri e che apre la comunicazione collo Zuyder- see. E posta in pianura fertile ed amena, a piedi deir Amersfoortschemberga, con pascoli eccellenti. Lat.N. 52^ 9' 20 " ; long. E. 3*" 3' 9". Grande e bene forliticata, e sede di un tribunale di prima instanza, dipendente dalla corte superiore delP Aia. N'l si tro- vano una commissione d'agricoltura ed un collegio ; manifatture di basino, frustagni, stoffe di cotone e di lana ed una vetraia. Si ia gran commercio di grani e di tabacco, che con raolto success© coltivasi nel suo territorio. II transito delle merci della Germa- nia, che arrivano per terra e sono imbarcate sul- PEem sino ad Amsterdam, e quivi attivissimo. No- mina due deputati agli stati della prov. di Utrecht. E questa la patria del celebre Barneveldt, distinto uomo distato e gran pensionario, sagrificato nel 1G17 al fanatismo del popolo ed alP odio del principe Maurizio ; e di Giacomo de Campe (Van Kampcn) che costrusse il pubblico palazzo di Amsterdam. Conta 12160 abitanti. Questa citta fu molto dan- neggiata nel i543 dalle truppe della Gheldria, ed accresciuta poi nel i56i. Nel 1624 gli Spagnuoli la presero, ma fu tosto riconquistata dagli Olandesi. Anche i Francesi per due volte se ne impadroni- rono; Puna nel 1672, ritenendola per quindici mesi, ePaltra nel 1795 dal generale Dewinter. Riunita con tutto il regno d'Olanda allMmpero francese, fece parte dello spart. di Zuydersee. II circondario di Amersfoort e diviso in quat- tro cantoni, che sono, Amersfoort, che ne forma due, Rheenen e Wik te Duurstede, che formano gli altri due. AMERSHAM, citta d' Inghilterra. Ved. Agmon- desham. AMES o AMESVILLE, distr. degli Stati Uniti, stato deir Ohio, contea e 4 1. 1/2 al N. E. di Athens, con II 00 abitanti. AaiESANO, fiurae della Sicllia, oggi detto ludi- cello ed anticamenle Amenanas, scorre presso Ran- dazzo, al S. di Catania, e suole di tanto in tanto sparire e rimaner asciutto per piii anni. AMESBURY o AMBRESBURY, citta commerciale paiTocchia dMnghilterra, contea di Wilts, capo- luogo di hundred, a 2 1. 3/4 N. da SaHsbury, sul- r Avon. Quivi gP Inglesi furono trucidati daEngisto il Sassone. Quest' antica citta ora e poco considera- bile, contando appena 960 abitanti. Vi si tenne una sinodo sotto il regno di Edgaro, e la vedova di lui Etelfrida ^vi fondo un convento di benedettine nel 980. E questa la patria di Addison. Si vede nei suoi dintorni un monumento antichissimo chiamalo Stonehenge, ma Poggetto e P epoca precisa della sua costruzione sono pur anco incerti. Si suppone pero che sia un antico tempio di druidi. Quattor- dici enormi pietre, ancora in piedi, e sette gia cadute ne formano il circolo esterno. L' interiore sta ad otto piedi da questo, e si corapone di undici pietre alzate e di otto cadute. Fra questi due circoU e uno spazio di circa 100 metri di circonferenza. Le pietre banno da 6 in 7 metri di lunghezza, sopra 2 in 2 1/2 di larghezza e i di grossezza. • AMESBURY, distr. degli Stati Uniti, stato di Mas- sachusets, contea di Essex, al N. del Merrimack, ad 1 1. 3/4 O. N. O. da Newburyport, con 238o abit. 33 5i5 A M E A M I 5i6 AMESE, Hamese, nome della parte S. del la go Ciad, nella Nigrizia. AMEYUGO, bor. di Spagna, prov. e 12 1. i/4 al N. E. di Burgos, sulla sponda sinistra dell' Oroneillo. AMEZQUETA, bor. di Spagna, prov. e 5 1. 3/4 al S. S. O. di San Sebastian© (Guipuscoa), e a 2 leghe j/4 E. da Villa Franca, .AMFP^EVILLE LA CA31PAGNE, Till, di Francia, spart. deir Euro, circondario e 3 1. 3/4 alP O. di Eouviers, canlone di Tourville. Coramercia in tele e filo di cotone; ed annovera 750 abitanti. AMGA, fiume della Russia asiatica, che nasce nei monti Stanovoi lablonnoi, suUe fronliere della Cina, nel governo d' Irkutsk, entra 25 1. piu basso nel distr. d*" laluitsk, che attraversa dal S. O, al N. E. , e si gctfa nell"' Aldan, dopo un corso di circa 200 leghe. ISotasi che una colonia di contadini russi, slabilita sulle sue sponde, onde introdurre Pagri- coltura in questa porzione della Siberia, non sola- nicnle raanco aH'oggetto propostosi, nia questi slessi Kussi presero le abitudini ed il linguaggio degriacu- ti fra i quali \ivono. AMGERA, V Amdjerah dei Francesi, in inglcse scritta Amjerah, citlu deirindoslan inglese, antica prov. di Malva, a 19 1. S. O. da Ugein. Lat. JN. 22** 38' J long. E. 72" 5o'. Questa citta era ultiniamente t apoluogo d" un picciolo territorio incastrato negli Slati di Olcar. AMGIRSCH, borgo c forte della Russia asiatica, governo d*" Irkutsk, distr. e 37 1. al S. E. d' lakutsk, .suir Amga. Consiste in 20 poderi ed una chiesa. Era un tempo sede della niagistratura di Aldan. AMIIARA, regno dell' Abissinia. Fed. Amara. AMHERST, citta e porto di mare della provincia inglese di Marlaban, nell'lndia di la del Gauge, e jirincipale slazione inglese mililare e comrnercialc delle province all' E. del fmmc 'I'an Ivcng, sopra una punta di terra neirangolo N. E. del goltb di Vlartaban, in faccia alia bocca del Tanlveng e I'isola romontorio, ch' e il sito piu alto della citta, e occu- j)ato dalla chiesa, dalla casa del governatore, dalla ( orte di giustizia, dalle forlificazioni ed altri pub- i dici edifizii ; nel terreno piii alto ad esso intorno ;;ono i quartieri europeo e cinese, e nel piii basso [)referirono d'abitare gfindigeni. L'accantonamento iuilitare ne sta circa 1/2 1. discosto, in sito asciutto, juano ed elevato, Spazioso e sicuro e il porto con Li passa d' acqua a marea bassa ; cresce e cala piu di 6 metri, con un corso di 2 1. all' ora, e perfetta- iiiente in quiete per 2 ore e prima e dopo il flus- ■0. Le navi possono starne circa 100 metri dalla i.ponda. Abbondano quivi certe specie di quercia ' d a non molta distanza sono foreste di tech. Tro- vasi acqua buona in ogni sito a 2 metri sotto la .-.uperficie. AMHERST, isola del Canada, nel lago Ontario, noniinata un tempo isola Tonti. E situata verso ;'ingresso della baia di Quinte. AMHERST, isola del golfo San Lorenzo, sulla osta orient, dell' America scttentrionale. E questa piu merid. delle isole della Maddalena. AMHERST, distr. delP America setlentrionale , ,=ella JNuova Scozia, contea di Cumberland, bagnalo dal Laplanche, dal Napan e dal Macon, originaria- mente popolato da Irlandesi. AMHERST, distr. e citta degli Stati Uniti, stalo di Massachusets, contea di Hampshire, a 3o 1. 1/2 O. da Boston. Conta 2220 abitanti. AMHERST, citta degli Stati Uniti, stato del Ncav Hampshire, capoluogo di distr., a 18 1. N. O. da Boston, alia distanza stessa da Portsmouth, sede di una corte suprema giudiziaria, e di una corte di assise. Vi sono tre societa letterarie ed un collcgio stabilito nel 1821, che nel i836 aveva 9 professor i e 262 studenti, la spesa per ognuno dei quali ultimi si calcolava da 90 a 120 dollari all' anno, compreso tavola e tasse coUegiali. Vi si contano 3i5o abitanti. AMHERST, distr. degh Stati Uniti, stato del New Hampshire, contea di Hillsborugh, sul Souhegan, con 1920 abitanti. AMHERST, contea degli Slati Uniti, stato di Vir- ginia, al N. di James, fra le montagne Azzurre, con 13900 abitanti. New Glasgow n' e il capoluogo. AMHERST, gruppo d'isolette, nel mar Giallo, al S. O. della Corea, al 34*^ 3o' di lat. N. e 122° 35' di long. E. AMHERSTBORGO o MAIDEN, citta delPAlto Canada, sulla sponda sinistra del fiume Detroit, a I 1. dal suo ingresso nel lago Erie, e a 5 1. sotto la citta di Detroit. Contiene i5o case, e servi di posto militare sino al i8i3, nel qual anno gl'In- glesi, atlaccati dagli Americani, si videro forzati ad evacuarlo , distruggendone prima tutti i lavori e disperdendone le munizioni. La rada e buonissima, ed ha 3 passa e 1/2 d' acqua. Fu fondata nell'arami- nistrazione di lord Amherst e da esso prese il nome. AMHERSTSPRINGS, villaggio degli Stati Uniti, stalo di Virginia, contea di Amherst, a 45 1. O. da Richemont. Vi sono delle acque minerali. AMI, che i Francesi scrivono //aw/, antico regno dcir impero Cinese, che oggi forma, nella Cina pro- pria, lo spartimento di Cin Si. La capitale di questo regno portava il medesimo nome, ed era dagli anti- chi conosciula, secondo d'Anville, sotto il nome di Asmiraea. AMIA, scritta in francese Amyah.^ piccola citta deirindoslan, stato del subadar d'Aude, a 23 1. S. O. da Aude. AMIATA, monle del granducato di Toscana, prov. di Siena, a 5 1. 1/2 S. S. E. da Montalcino. E alto i56o metri sopra il livello del mare. AMICI (Isole degli), arcipelago del Grand'Ocea- no equinoziale, fra i3^ 20' e 25** 5o' di lat. S. , e fra 173'' 18' e 178*^ 38' di long. O., verso il tropico del Capricorno, e fra le isole della Societa e le Nuove Ebridi. II nome generale di queslo arcipelago, nella lingua degl'indigeni, e Tonga^ al quale sempre si aggiunge un'altra parola, onde disegnar 1' isole di cui trattasi. Esso e composto di circa i5o isole ed isolotle, molte delle quali deserle. Le piu importanti si chiamano: Tongatabu, Eua, Annamoca, Apae, Vavao, Tofoa. La superficie generalmenle e plana. Qualcuna e assai alia, e vi si scopersero dei vulcani. Queste isole sono contornale da banchi di corallo. L'aria vi e salubre. I venti prcdominanti sono fra il S. e 1' E. Piove frequentemenle, quantunque sia pura P atmosfera. II clima e piu fresco di quanlo sembrerebbe apparlenere alia latitudine di queslo arcipelago. II suolo, per la raaggior parte coltiva- bile, e in generale profondo e coperlo da uno strato argilloso. L' albero a pane e quelli del cocco, del banano e delP ignamo, servono al nutrimento degli abitanli, i quali fanno anche un liquore fermentato »7 AMI A M I i8 >lla radicc d^ava, specie di pepe. Quesle isole pro- ucono allresi la pianta del cotone il baquois, il elso papirifero, il Icgno sandalo ed una noce mo- ^ata, non aromatica, infinc una gran diversitu di ibericdarboscclli bellissimi. Fra gli animah dorae- tici quivi non si trovarono che polli e porci. 11 mare pieno dipesce, ed i banchi o scoghcrc offrono ssai belle eoncbiglie. Gli uecelh, e -9^^^^^^ parrocchetli ed i picciom, come pare gl inse U yi one numerosi. Si fa ascendere il numero degh abi- anti di queste isole a 200000. Sono di slaUua ^an- a-iosa, ed il loro aspetto e genera men te espres- fe. Non hanno, come gU altri Indian,, le labbra .lolto -rossc. Le donne mostrano delicate membra, na benissimo proporzionate; il loro volto ha spesso ineamenti che caratterizzano la piu perfetta bellez- a; lemani specialmente ne sono benissirao fatle. La carnasione e di colore di rame carico Questi solani sono assai puliti, bagnandosi spesso nell acqua lolce ; si ungono il corpo con oho di cocco che ne ^ende lapelle morbidissima. Illhiguaggio che quivi park ha dell' affuiita con quello degh altri arcipe- la-hi del Grand' Oceano. 11 vestito e lo stesso per a.Sbiisessi, consistendo in un pezzo di tela, che si fabbrica coi filamenti del baquois. Irovarono anche il mezzo di verniciarla, onde garantirsi da la ploggia per qualche tempo. Eglino nc fanno anche col gelso papirifero e con una specie d' ib.sco Hanno collane,braccialetli,edorecchini che sono o di gusc, o di noccioli, o di pezzeUi d' osso. Le loro case ras- somigliano a sran tettoie, le cui dimensioni yariano secondo il numero o il grado degli abitanti. Sono di legno e ffuernite di stuoie di dentro come di fuorirCostruiscono le loro piroghe con molto inge- -no e ne hanno di doppie e di semphci. Ques e ultime hanno da 7 in 10 metri di lunghezza e le doppie da 20 a 24, sopra i 1/2 m 2 di larghezza nel mezzo. Si servono di vele di stuoie, ed 1 loro cordami sono fatti coi filamenti deiralbero del cocco. Consistono le loro armi in mazze, che adornano con sommo studio, lance e dardi, non che arclu e Irecce, di cui non si servono che per lacaccia. Quantunque dimostrino nei baralti molta probita e conhdenza pure in qualche circostanza sono assai disposti al furto. Amano di star sempre riuniti sia per conver- sare, o per sollazzarsi. La danza, il canto, ed una specie di raasica particolare,iormano i loroprmcipali e graditi divertimenti. Si riconobbe m queste isole una specie di governo feudale, e vi sembra ereditana la corona. Quantunque il monarca sia rivestito di un poter senza liraiti, vi sono preti che gli sono superiori di grado. La classc dei nobili e coiuposta di questi preti e di lutti i congiunti del re. Si osserva un grande cerimoniale in presenza di esso e degli altri capi o nobili. I re ed i capi sono risguardati come proprietarii del suolo, polche alia morte di un particolare, i suoi beni ritornano alia corona, essen- dovi pero T uso di lasciarne Tusufrutto al figlio del defunto per sostqnere la sua famiglia. 11 popolo quivi puo dirsi ridolto alia schiavitu. La religione e un miscugho di dottrine diverse del paganesimo, piu o meno ridicolc. In generale, quest' isolani cre- dono ad una moltitudine di divinita. Ogni cantone ha inoltre il suo dio particolare, ed ogni distinta famiglia ne ha pur uno, ch'essa considera come il tutelare suo genio. Non rendono omaggio che alia dea dei venti, chiamata Filatonga, alia quale fanno anche offerte, consistenti in porci, igname ed ava; ma cio non succede per lo plii che alle ulti- me estremita, ed allorquando gli uragani gh minac- ciano di svellere gli alberi del cocco c del banano. Credono altrcsi alia esisteuza degli dei stranieri, considerando qucllo delP Inghiltcrra come molto piu grande e migliore del loro, poichc ha insegnato a' suoi adoratori cla far navi, instrumenti di ogni spe- cie, e tele molto piu belle delle loro. Per dimostrare il dolore occasionato dalla mortc di un parente, sojrliono tagliarsi il dito mignolo, o stracciarsi cru- delmentc il volto, astenendosi anche da ccrti cibi. Allorche uno dei principal! capi e ammalato, onde irapetrarne la guariglone, strozzano spesso dei fan- ciulli, dei giovani e flelle donne. Morendo, credono che r anima loro passi in una gran piroga che fa vela per un paese straniero, nel quale godcre ogni sorta di delizie ; il popolo per altro in generale non concepisce una tale dottrina, e sembra anzi che si interessi pochissirao di cio che il suo corpo divenir possa dopo la morte. I capi si permettono la poli- gamia, ma la classe comune si contenta di una sola donna. Fra essi non si tiene in gran pregio la castita, quando i grandi al contrario sembrano severissimi su tal punto. ^ cfi i ^ . Questo arcipelago fu scoperto nel 1 b/ji da 1 as- man, capitano olandese, che non gli diede un nome generale, assegnando pero Amsterdam come prin- cipale di queste isole. Cook, che lo visito nel 1773, chiamollo con quello d' Isole degli Amici, a cagione deir accoglimento che ricevette dagli abitanti alia sua prima comparsa ; ma gli allri navigatori che visitarono in progress© quelle isole, si accordano nel dire di averne trovato gli abitanti perfidi e cru- deli. Essi uccidono senza pietu i prigionieri, eserci- tano sui loro cadaveri i piu orribili eccessi, e quasi piu dubitar non puossi che non sieno cannibali. AMID, Isbarte o Esporta, dai Francesi scritta Hamid, citta della Turchia asiatica, nell'Anatoha; capoluogo del sangiaccato di Amid Hi, a 23 1. S. da Caraissa?, sotto 37^ 4^' lat. N. e 28^ _i5' di long. E. , presso un affluente del Duden Su. Vi si veggono di bei giardini. ai nei giaruiiu. AMID, in francese Hamyd, tribu di Nnbia, paese di Soccot, suUe sponde del Nilo e verso 1' isola di Saide. II suo capoluogo e Vadi el Amid. AMID, catena di montagne dell' Africa. Ved. <-a- MAR ( Al ). . . rr J T\ . AMID, citta della Turchia asiatica. Ved.Dik^- BECHIR. , . hMlDTLl, Hamid Hi, parte ,\c\WnUc.^ Pisidia, sangiaccato della Turchia asiatica , nell' Anal^ha , confinante al N. O. con quello di Caraissar, al N. Ji.. ed air E. coUa Caramania, al S. col sangiaccato di Tee Ili ed all' O. con quelli diCarmeian eMentesce. E questo paese da tutti i lati limitato da montagne altissime, tra le quali si notano il Sultan dagh, il Cazi dagh, i monti Ac Devren e I'lurki dagh ; nel- I'interno sono il Sivri dagh, e parecchi altri monti men alti e tagliati da anguste valli e da alcune pia- nure, ove trovansi i laghi d'Igridi, Bandar, Nanlu- gheul e Cazi gheul. Dal primo dei quali laghi esce il Duden su, che va a gettarsi nel lago di Satalia. Parecchi ruscelli e torrenti, scendendo dalle monta- gne, si recano in quel laghi. 11 suolo del paese e sas- soso, e produce pochi grani, molti frutti e pm sorta d'ottime uve. La popolazione componesi di Musai- mani, Greci e Turcomani. Questo sangiaccato c sotto I'autorita della famiglia di Cara Osman Uglu, e paga alia Porta un' imposta di 204000 piastre. Amid n'e il capoluogo. AMIEIRA, borg. del Portogallo, prov. d Alentejo . comarca e .5 1. al N. N. O. di Crato e 9 N. O. da 5i9 AMI Portalle^o. Vi sono 25o case ed an vecchio castello. Si coltiTano molti olivi ne' suoi dintorni. AMIENESE, Amienois, piccolo paese dl Fran- cia, nella Picardia, che prese qnesto nome dalla citta d"* Amiens sua capitale. E ora compreso nello spai t. della Somma, e forma, presso a poco, i circondaiii di Amiens e di Doulens. I contl di A)Tiiens e di Vexin ne furono gli antichi signori, linche divennero di- pendenti dal Tescovo di questa citta, a cui i re con- cessa avevano la sovranita del paese. Filippo Augusto riuni V Amienese alia sua corona nel 1 185. Carlo vii lo cedette a Filippo il Buono, duca di Borgogna, nel 1435 ; ma ritorno alia Francia, nel 1477, dopo la morte di Carlo il Temerario. Luigi xi lo riuui quindi alia corona. Questo paese e atlraversato dal fmrae Somma, che da il noma alio spart. clie lo racchiude. AMIENS, Samarobriva^ cilia di Francia, capo- luogo dello spart. della Somma, di circondario e di cantone, a 28 1. 1/2 N. da Parigi, 9 1. S. E. da Abbe- ville e 28 1. S. da Calais, siluala in posizione amc- nissima. Lat. N. 49" 53' f\\" ; long. O. 0° 2' 4". H fiume Somma, ch''e navigabile, enlra in Amiens per diversi canali, sotlo Ire ponli, e dopo averla irrigata, servendo pure a diversi opifizi, si riunisce ancora alPaltro estremo della citta, vicino al ponte San Mi- chele. E sede di un vescovo suflraganeo di Reims, la cui diocesi comprende lo spart. della Somma; di una corle reale pegli spart. della Somma, deirOise e dclTAisne; di ti ibunali di prima instanza e di com- inercio, di un conservalorato dei boschi, di una corle di assise, di una direzion demaniale, di un collegio reale, di un'accademia universitaria, ecc. E altresi piazza militare di terza classe, e residenza di uncapitano d'artiglieria della direzione di Havre. Grande e bene edificafa, le slrade ne sono per lo piu largbe, diritte, ed e adornata di belle case e di piazze diverse. Fra i suoiedifizii piii degni ammi- ransi il palazzo pubblico, erelto da Enrico iv, il mercato dei grani, la pescheria, fabbrica modcrna, il serbatoio d'acqua, il teafro, una biblioteca di 5oooo volumi, un gabinello di storia naturale e di fisica, un collegio, un orto botanico, un'accademia di scienze e belle lettere; ma il piu beir ornamcnlo di Amiens si e la sua cattedrale, dedicala alia B. V., capolavoro di golica architetlura, ed una delle piii belle e meglio ornale della Francia. Se ne ammira I'alLezza, e soprattullo Fardita coslruzione della navata, la quale ha 119 metri di lunghezza e 43 di altezza. 11 favore che accordo il gran Colbert a questa citla, il vantaggio che vi procura il fiume Somma tanto pei trasporli, quanto per la facilita delle sue manlfaltare, V industria ed il commercio la rendono assai florida, ed il generale emporeo dei prodotti di tutto lo sparlimento. Essa ha prin- cipalmente fabbriche di panni, casimiri , velluti, stoffe di lana e seta, ormesini, cambelloti, stamigne, rasi, uastri, tappeti, tele dipinte, chincaglie, ecc, e manifatture considerabili di oli di vitriolo, di sa- poni, oltre un gran numero di tintorie e purghi da imbianchire, e fdatoi di cotone e lino. Le pastic- cerie di Amiens sono pure eccellenti e molto sti- mate. Vi si tengono due here annue, il 25 giugno e Pii novembre, per i5 giorni. Vi fanno capo le regie strade da Douai, Bologna a mare, Roano, Parigi, Soissons e San Quintino. Ha 46200 abilanli. E questa una delle piu antiche citta della Fran- cia. Gli autori sono discordi sulla sua fondazione. Gli uni ne attribuiscono Tonore a un capitano Ma- cedone, e gli altri all' imperatore Antouino Pio. AMI 5ao prima di queste opinioni e incertissima, e Taltra assolutamentecontrariaallaverita. La cilia d'Amiens era celebre lango tempo avanti Antonino , non avendo quest' imperatore contribuito che ad iu- grandirla, e forse a fortificarla. Prima di esso, Cesare sperimcntato aveva il coraggio de' suoi abitanti. Eglino presero anche le armi contro quelli di Reims, che ceduto avevano troppo facilmente al vincitore, e gli sconL-.ssero. In seguito Cesare stesso stabili ad Amiens uu magazzino per la sua armata, convocan- dovi anche un^assemblea di tulti i popoli della Gal- lia. Egli, come A.mmiano Marcellino, parla molto bene di questa citla. Marc' Aurelio, figho di Anto- nino Pio, contribui ad ornarla. Costantino , Co- stanzo, Giuliano, Valenliniano, Valente, Graziano e Teodosio la scelsero a loro soggiorno nelle Gallic. SofTri molto ne'seguenti secoli per le incursioni degliAlani, Vandali e Normanni, e, nel 925, fu quasi interamente incenerila ; ma riparossi ben presto da lal perdita. Ecliiardo m re d'Inghilterra vi rese omaggio al re Fdippo di Valois, il 6 giugno i329, pel ducato di Guiena e perlacontea di Ponlhieu,in presenza dei re di Aragona, Navarra, Boemia e Maiorca. Lo stesso Filippo di Valois comincio a far fortificare Amiens ncl i347, ^^isegno che non fu compito che sotto il regno di Luigi xi, il quale la riuni alia corona, dopo d' essere slata sotto Clo- dione dichiarata sede dell'impero dei Franchi. Nel 1597, il 10 marzo, gU Spagnuoli la presero con uno stratagerama singolare. 11 governatore di Dou- lens, Fernando Tello, niando in Amiens un carro con molta paglia e noci, condotto da soldati trave- sliti da contadini. Allorche fu aperla la porta onde passar potesse il carro, ad arte lasciarono cadere dei sacchi di noci, che i soldati di guardia si affrettarono a raccoghere. In tal momenlo, i travestiti piomba- rono sopra di essi, gli uccisero, s'impadronirono della porta, e seguili tosto da altri soldati, posli in imboscafa nelle vicinanze, enlrarono tulti armata mano nella citla, di cui si fecero padroni. Ma nel 25 settembre , dcU'aimo stesso, il grand' Enrico iv la riprese gloriosamente, e costruir vi fece una delle migliori e piu rcgolari cittadelle, ora caduta quasi in rovina. 11 piu antico vescovo d' Amiens fu San Firmino ch'ebbe altri santi successor! gloriosi, come contar puo diversi cardinali ed altri illustri prelali. Diede i natali a parecchi celebri uomini e fra questi a Pietro Eremila, a Fernel Silvio, Tagault, Rioland, al maresciallo d' Estrees, a Vincenzo Voilure, al fisico Giacomo Rohaull, a Carlo Dufresne, Ugo d'Amiens, Ducange, Bouquet, Vascosan, Gresset, ecc. — Questa citta fisso T allenzione dell' Europa , nel 1801, epoca del traltato di pace fra la Francia e r Inghilterra. 11 suo circondario e diviso nei 10 seguenli can- toni: Amiens per 2, Contie, Corbie, Moliens Vida- me, Oisemottt, Picquigny, Poix, Sains e Villers Bocage. Contiene 25o comuni e 184 160 abitanti. AMIG o AMC'AR, citta della Turchia asiatica, con un forte, al S. d'Argich e di Pergri, sulla sponda O. del lago di Van, in ifaccia all'isola di Lim, ch'e situata sopra un lago. Essa dipende dal pascialato di Van. AMIL. Ved. Smeraldi ( Isola degli). AMINA, regno della Guinea superiore, sulla Costa d' Oro, tributario del re di Ascianti, confina al N. coi regni di Ascianti e di Burum ; all' E. con quelli di Aquambo e di Augua ; al S. con gli altri di Achim, di Aquapim, di Ningo e di Adampie, e all'O. con quello di Ascianti nuovamente. Diabbia n' e l5i citta 521 A M M 522 capitale. Questo paese abbonda .U miniere cr oro. Lriingua Ghe quivi si pavla e la piu usitata su tatta Sir CHEBIR, in francese scritla Amyr Kehyr ,Wagna delP Arabia in riva al nw d A..b.a, al S. di Gedan. Lat. N. 2o« 89; long. E. 87 82 AMISSA, fiume della Guinea supenore, che sbocca suUa Costa d^Oro, nel regno di Fant., a 5i i/4 k E. dal capo delle Tre Punte. Esso e forma o ua diverse sorgenti che nascono nel regno di Assni, a i5 o 18 1. dalla sua foce. . „ t,,; AMITE (l'), fiume degli Stall Unit., nella Lui- eiana, che nasce nello stato del Mississipi, yerso 81 fli latlN., scorre per 18 1 al S. su.o al Galveston, oTe riceve T Iberville, poi lo spazio di ij 1. 1/2 a - PE. sino alla-o Maurepas, nel quale si getta. 1 navi- glichepescanoGpiedi acqua, nsalgono 1 Ami e s'ino al suo confluente con T Iberville Alloixhe le acque sono alte, e navigabile per 25 o 80 legbe. Si osserva cbe nei mesi di raarzo, le sue acque percor- rotio I 1. 1/4 air ora, quantunque al loro ingresso nel lago Maurepas ilmovimento ne sia quasi imper- AMITE, contea degli Stati Uniti, stato del Missls- sipi, irrigata dair Amite. Ha 126 I. q. di superficie, e 7540 abitantl. Liberty n' e il capoluogo AMITY, citta degli Stati Uniti, stato di Pensilva- nia, contea di Berks, a 4 1. 1/2 S. E. da Reading, con i5no abitanti. ilMJERAH, citta dell' Indostan. Ved. Amgera. AMK^ HAR, citta dellaTurcbia asiatica. V ed. Amig. AMLA, isola del Grand' Oceano boreale, arcipe- la-o delle Aleuzie, gruppo delle isole delle Volpi, In poca distanza e all'E. da Atca. Essa ha circa i5 1. di lunghezza sopra 3 o 4 di largbezza, senz alcuii porto. Le coste ne sono scoscesissime, con molti fiuraiceili, dei quali uno solo abbonda di pesci. Le foche pure vi sono comuni. L' isola e quasi deserta, ne conta piu di 60 abitanti. AMLA, Amlah, citta dell'Indostan inglese presi- denza di Bombaia, antica prov. di Aurengabad, a 10 1. S. O. da Amednagor. AMLWCH, citta e porto di mare delP Inghdterra, principato di Galles, nel N. delP isola d' Anglesey, hundred di Twrcelyn, a 5 1. 1/2 N. O. da Beauma- ris. 11 porto consiste in una escavazione praticata forzataraente nella roccia, e puo contcnere 80 basti- menti di 200 tonnellate. E stato fatto a spese della compagnia delle miniere di rame dell' isola pei suoi navigli! Queste miniere, scoperte nel 1768, sono 1/2 f. al S. del monte Parys, cbe contiene masse e vene di metallo abbondantissime. La compagnia vi ha pur fatto erigere una chiesa di elegante arcbitet- tura. Vi si tiene una fiera all' anno, al 12 novembre. Conta circa 6000 abitanti, e si unisce a Beaumaris, Holyhead e Langefui per mandare un membro alia Camera dai Comuni. Menlre fiorivano, le miniere davano sino a 8000 tonnellate di metallo puro al- I'anno, ma in questi ultimi anni sono andate grada- tamente scemando di prodotto ed ora rendono solo 700 tonnellate. Non e dunque probabile che Amlwch, cresciuta a questo grado da povero casale di pesca- tori ch'era prima della scoperta di quelle miniere e che da esse quasi intieraraente dipende, sia desti- nata ad ulteriori progressi. ^ AMMADAB, Hammadab, una delle tribu piu mi- merose dei Biscarini, nella Nubia orientale. Gli Aramadab lasciano nella stagion delle piove le loro montagne, per coltivare il durra sulle sponde del Tacazze. AMMA DI CABES (El), Aquae Tacnpinae, che i Francesi scrivono Hammah de Cabes, citta di Barbaria, regno di Tunisi, a 5 1. O. da Cabes ed a 10 1. N. E. dal lago Laudea. E famosa pe'suoi bagni d'acqua caldissima, perfettamente chiara e dolce da here quanto quella di ploggia. Un bagno vien detto dei leprosi. t t. i • i AMMAIT, Ilammait, borgala di Barbana, nel- r Al-eria, prov. di Mascara, a 16 1. S. E. da Oran; sul fiume del suo nome, cbe ingrossato da Sigg dopo un corso di 80 1. al N. , si getta nel golfo del Mediterraneo chiuso all' O. dal capo I errat. AMMAM, detto dai Francesi Hammam, Aquae Tibilitanae , villaggio di Barbaria , nell Algeria, prov. e 20 1. air E. N. E. di Costantina ed a i3 1. U. S. O. da Bona. E rinomalo pe' suoi bagni. ^ AMMAM (El), El Hammam, sorgenti minerali termali della Turcbia asiatica, nel pascialato cli Ua- masco, a 28 1. E. da Ama. AMMAM AIDA, Therma, scritto Hammam aida^ villa'-trio della Turcbia asiatica, neU' Anatolia, san- giaccTto di Sultan Eugui, a 11 1. 1/2 O. da lerma. Siede in amena situazione, in mezzo ad una valle e circondato da boschelti. Le acque minerali termali che racchiude rhanno reso celebre. AMMAME, Hammameh, stazione del deserto di Libia, nella parte occidental ^el Basso Egitto, a 19 1. S. O. da Alessandria, ed a 5 1. dal Mediterra- neo. Y' ha della buon' acqua. AMMAM EL ELMA , bagni d'acqua termale di Barbaria, neU' Algeria e 25 1. S da Algeri, prov. di Titeri. Traggono il nome da un popoio dei dintorni. . „ ^ « » AMMAM EL FERAUN o BAGNI DI FARAONE, porto d' Arabia, neU'Egiaz, « . ^8 S. E. da Suez ed a 26 1 N. O. dal monte Sinai, alia foce dell Uadi Corondel nel golfo di Suez. Nei dintorni innalzasi una montagna che contiene delle sorgenti terma 1 ed e coperta da gran quantita di taraarisci, sui quali raccogbesi della manna. , ^ AMMAMET o AMAMET, Hamamet, citta e porto di Barbaria, sulla costa orientale del regno ed a i5 1 S. E. di Tunisi ed a 12 1. N. da Susa, sul golfo del suo nome, in fertile teriitorio. Lat. N. 86 18 ; long. E 8° 5' Shaw ne fa derivare il nome da Ammam (Hamam), cbe significa Colombo salvatico, volatile abbondantissimo su quella costa La citta e moder- na, ma vi si trovano alcune anticbita tratte da Cipj- tas Siagitana. Fa un commercio ragguardovole con Tunisi, ove manda grani, olio e lana. Con a 8000 abitanti. - A torto d' AnviHe le da il sito del- le Aquae Calidae, cbe trovasi ad Ammam Lef. --11 golfo d' Ammamet si estende dal capo Tusian al JN. ^ino a Monaster ed alle isole Conigbere al S. Misura i5 1. d'apertura, lo 1. daU' E. aU' O., offre un buon ancoraggio ed e pescosissimo. -rr j n AMMAM GURBOS, citta di Barbaria. Ved.Gv^^os. AMMAM LEF, Aquae Calidae, citta di Barbaria, rc-no ed 8 I. al S. E. di Tunisi, presso la costa me- ridionale della baia di questo nome, a piedi di un ramo della catena dei Mamelif. Vi hanno bagni d'acque termali, la cui temperalura va a 88 2/9 n., e vicinissimo una sorgente fredda abbondantissima Sono rinomate queste acque per la f "^"S'^^;. ^f"^ malattie croniche e reumatiche e fequenlatissime da-li abitanti della capitale. Al S. di Ammam Let e il Gebel Bessass, monte ricco di pion^^^'^^^ ... AMMAM MESCUTEN o AMMAM SECUT Wn, incantati o silenziosi), sorgenti minerali di Baibaua neir Algeria, prov. e 17 1- alP £• di Costantina, ed a 523 A M M 16 I, S. O. da Bona, presso la sponJa destra del Sei- bus. Scaturiscono da un vano di ^oo metri, chiuso tra montagne e pieno di stallatili, zolfo, vitriiiolo ed altre materie analoghe. Le piii calde hanno una temperatura di 19** 1/2 B . , altre sono dolci ed allre fredde; e qiieste fonti formano de' ruscelletti che recansi al Seibus. Le acque hanno sulie rocce che loro servono di letto un"* influenza tale che loro im- primono le forme piu bizzarre, e, tra I'altre, figure rozze d'uomini, pecore, cammelli, ecc. Siccoiiie quesli ruscelli cambiano soventi di corso, e quantitii di tali figure grottesche, rimaste isolate, nulla piu hanno che ne indichi Torigine, gli Arabi supersli- ziosi supposero che gli avi loro fossero stati petrifi- cati, insieme colle loro tende e cogli animali dome- stici : quest' e pur forse che diede luogo alia favola, per gran tempo sparsa in Africa, dclla cllta impic- trita. Le men calde di quest"' acque hanno voce di efficaci contro i reumatismi, le paralisi c le malattie della pelle. Se ne fa molto uso, ma gli stabilimenti di bagni sono ora in rovina. Gli avanzi di antichi bagni che vi si veggono, pruovano che i Roman i frequenlarono quelle acque, e cola presso ricono- sconsi le vestigia d'una via romana, ed unpo'piu iontano altre rovine che chiamansi Annonai, AMMAN o AMMON, Philadelphia, antichissima citta della Paleslina, nclla I'urchia asiatica, in Siria, pascialato di Damasco, a 22 1, N. E. da Gerusalemme, sul Nar Amman, che si getia a 3 1. N. O. nclla Zerca. Lat. N. 32° 8'; long. L. 33*^ 48'. Qucsla cilli, chia- niata Rabbat Ammon nella Scritlura, era la capilale degli Ammoniti, quando assediolla Joab, Uria vi fu acciso. Vi si veggono gli avanzi di antichi edifizi. I suoi dintorni sono ben collivali, ed il terreno fertile. Vi si trovano molti terebinli. Tolomeo Fila- delfo, re d'Egitto, rabbelli e le diede il suo nomc ( Philadelphia). 11 governalore di Amman, avendo mandate al profeta una pelliccia ed altri magnifici doni, fu crocifisso per ordine delPimp. Eraclio. AMMANO, citta del Giappone, nell' isola di Nifon e nel principato di Fida, a 14 1. 1/2 S. O. da Ofara. AMMAR (El), stazione e pozzo del Saara, sulla slrada dal Fezzan al Burnu, a 100 1. da Murzuc. AMMEL (El), raontagna di Barbaria, neir Alge- ria, sulla strada da Algeri a Costantina, alP O. del raonte Junjura. Fa parte del Minor Atlante, e ira- boscata, e contiene calcare e rocce ferruginose in spato pesante. AMMENSLEBEN (Gross), villaggio considerabile degli Stati Prussiani, prov. di Sassonia, reggenza e 3 1. al N. O. di Magdeborgo, circolo di Wolmirstedt, con 1090 abitanti. Ne' suoi dintorni si lavorano delle cave di pietra speculare che impiegasi nelle manifatture degli specchi. AMMER, una delle catene deirAtlante, nella parte meridionale delP Algeria , che da il suo nome ad una tribu d' Arabi. E poco alta e coperta di vigne e di foreste quasi sino alia sommita. Separa essa la prov. di Titeri dal paese abitato da diverse tribu di Berberi. AMMER o AMPER, fiume della Germania, che nasce nella Plansee, sulla frontiera del Tirolo e del circolo deiriser, attraversa il lago Ammer, e si getta neir Jser, in vicinanza di Moosborgo, dopo un corso di circa 32 1. dal S. al N. AMMER o AMMERSEE, lago della Baviera, circolo deiriser, 37 l. O. S. O. da Monaco. La sua lun- ghezza dal N. al S. e di 4 1., la larghezza, i 1. 3/4, e la profondita 90 metri. E attraversato dalPAmper. Trovasi in esso molto pesce, si che vi si e stabilito A M M 524 un corpo di pescalori. da prima composto di 139 membri. AMMERSCHWIHR, piccola citla diPrancia, spart. deir Alto Reno, circondario e i 1. 3/4 al N. O. di Colmar, cantone di Kaiscrsberga. Vi si coltivano molte viti che producono un vino eccellente. Ha 2i5o abitanti. AMMI, in francese scrilto Hammy^ borgata di Abissinia, regno di Tigre, prov. d'Agame, a pie del monte Senafe. AMMIRAGLIATO ( Isole dell'), Admiralty Islands, gruppo d' isole del Grand' Oceano equino- ziale, al N. E. della Nuova Guinea, ed all" O. dell'arcipelago della Nuova Irlanda. Lat. S. 2" 10' fra i44'' c 145'' 28' di long. E. Quesfe isole, in numero di 20 o So, che lengono uno spazio di 18 in 2oleghe, furono scoperte dagli Olandcsinel 1G16, II capilano Carteret Ic riconobbe ncl 1767. 11 navi- iralore spagnuolo 3Iaurclle le visito nel 1781, cd Enlrecasleaux vi passo nel 1793. La princij)ale, chiamata Grand'isola dell' Ammiradiato, e al 2" i\' 45" dilat. S., e 143° 5i' 47" dilong. E., ed ha 18 in 20 1. di lunghezza. Si veggono sulla sua cosla N. scogli ed isolotte.La porzione merid. e quasi del tuf to incognita ancora. Tutte quesle isole sono coper te di verzura e di alberi, in mezzo ai quali prcdomina quello del cocco. Vi sono grandi ricinti benissimo collivati. Gli abitanti, che ne ha in quasi tutte, ap- parlengono ad una razza d' uomini di color ncro poco carico, con capelli neri e crespi. Sono grandi, e la loro aggradevole fisonomia poco difiensce da quelfa degli Europei. Vanno nudi, non coprendosi che con certe grandi conchiglie le parti nalurali. Le donneporlano unacinlura distuoia, e s'imbral- tano le guancie di rosso. Amendue i sessi fanno uso di orecchini e braccialctti di conchiglie. Masticano il betel. Benche conoscano 1' uso del ferro , non guerniscono la pun la delle loro lancie e del dardi se non con una specie di lava vulcanica vilrea, con la quale fanno delle armi taglienti e jiericolosissime. Le loro piroghe hanno da 10 a 18 metri di lunghez- za sopra 70 centimetri di larghezza, e portano una vela di stuoia di 4 metri quadrati. Le manovrano con maravigliosa agilita. Alia prima comparsa degli Europei dimostrarono oslili disposizioni ; ma in seguito hanno invece manifestato mollissima con- fidenza. AMMIRAGLIATO (Isole dell'), gruppo d'iso- lette del Grande Oceano, all' ingresso della baia deir Ammiragliato, nella Nuova Zelanda. Lat, S. 41" 3o' , long. E. 172°. AMMIRAGLIATO (Ingresso dell'), specie di braccio di mare, che penetra fra le terre della Nuova Giorgia, al S. del golfo di Giorgia, sulla costa N. O. deir America settenlrionale. Lat. N. 48**; long. O. 124" 35'. AMMIRAGLIATO (Baia dell' ) , sulla cosla sel- tentr. di Tavia Poenammu, isola la piu merid. della Nuova Zelanda , fra il capo Stephen ed il capo Campbell, sullo stretto di Cook. AMMIRAGLIA.TO, grande isola sulla cosla occi- denlale dell'America setteiftr., fra I'arcipelago del Re Giorgio III ed il continente, e fra 57^* 2' e 58° 24' di lat. N., e i36° 48' e iZf 10 di long. O. Ha circa 64 1. di circonferenza, 28 in 3o di lunghezza e 9 di lar- ghezza, dirainuendosi verso arabe le estremita. Le sue coste, eccetto quelle dell' E. e del S. E., sono sicurissime, ed ofFrono parecchie baie ove si puo ancorare senza pericolo, e dove scorrono dei ruscelli di acqua dolce, L' isola e assai alta, e, quanlunque )25 A M O A M O 526 lassosa, liovasi copeila da una toresla toltissima di 3e-li alberi, e soprattutto di pini. Gl' Indiani che juivi abilano, fanno qualche coramercio con gli Kuropei, che ad essi somministrano arnii da iuoco AMMOND, Hammond, capo sulla cosla b. U. deirisola Narborough, una delle Gallapago nel Grand' Oceano eqainoziale, sotto o 2b di lat. ^. e CiT 46' di long. O. AMMOND, Hammond, picciol gruppo d iso e del Grand'- Oceano equinoziale, nelP arcipelago de - le isole Salomone, sotto long. E. Estato dcnominato nel 1788 dal liiogo- tenente Shortland. AMNI ECU, montagna della Mongolia, nel paese di Coco ^or, a 82 1. N. O. dal lago del nome istesso Da'suoi fianchiescono il Baduug, che scorre ali^. rUlan Muien air E. , la Carassina al b. e la bure ^\mNIR, Aumnier, citta delPIndostan inglese, presideuza del Bengala, antica proy. di Gauduana, sulla Yerda. E grande e bene popolala. Lat. JN. 21 25' ; long. E. 76^10'. Giace a 17 1. N. O. da Nagpur. a'mOAS, citta della Turchia asiatica, in Siria, pa- scialicato di Damasco, sqpra una montagna, a 3 1. 1/2 iN O da Gerusalemme. E Fantica Jmaus o Emaus, poscia nominata JSicopoUs. Fu sede di un yesco- vo sutfraganeo di Cesarea. Due villaggi della Fale- stina chiamansi col nome istesso ; I'uno in Mcinanza del la-o Tiberiade, Faltro che si crede citato da ban Luca-^Molti suppongono che Amoas sia il castello di Emaus, ove portossi Gesu Cristo il giorno della sua risurrezione. AaiOEI, porto della Cina. Ved. Emdi. AMOERANG, citta della costa N. O. della Celebe, III una baia che porta lo stesso nome. Lat. N. o*" 55 ; long.E. 121** 48'. , ^ AMOIAMBO, borgata d' America. Fed. Amoyambo. AMOL o AMU, citta della Persia, nel Corasan, sulla sponda sinistra del Giun, a 3i 1. N. IN. E. da Merve- ciaigian, e a 25 1. O. S. O. da Bocara. Lat. N. 89 2 ; long. E. 59*^ 20'. Conla 8000 abitanti, ed e assai com- merciante. Tamerlano la prese nel 1392. AMOL, citta della Persia, nel Mazenderan, 391. O. da Baliruch, e a 5 1. dal monte Tauro, in una bella pianura, ^ulla sponda sinistra delF Erruz, fiume considerabile e rapido sul quale era un ponte di dodici archi in pielra e mattoni recentemente porta to via dair irapeto delle acque. Suquesta sponda istessa si \eggono gli avanzi di un ricinto assai regolare che chiudea la citta da tal parte. Le case, in numero di 3ooo circa, sono ora sparse sopra grand'estensione di terreno. Auiul fu un tempo floridissima, come lo attestauo le rovine degli edifizii ed altre reliquie di antichita persiaiia che \i si riscontrano. Veggonsi in un sobborgo i rimasugli di un gran palazzo che dicesi abbia apparlenuto a Scia Abbas, e tre torri che si pretendono parte di quei templi consacrati al fuoco degli antichi Guebri. Gli abitanti coltiyano principalmente riso e cotone, e lavorano nelle minie- re di ferro del territorio. Le fucine sono tutte nel distr. di Nur, sull' Erruz e suoi affluenti. QuWi si ■vede pure una fonderia di cannoui. Lat. N. 36° 4^' ; long. E. 49^* 45'. La popolazione di Amol difi'erisce uelfe diverse stagioni, manelP inverno, ch'e maggio- re, si stiraa da 35ooo a 40000 aniine. 1 bazari ne sono ampii e bene provvedu'ci di certi articoli; ma poco commercio e poca industria. AMOLARA, casale del regno Lombardo Venelo, Ved. Adria. AMOLE, in Toscana. Ved, Lamole. AMONE, fiume della Toscana. Fed. Lamone. AMONEBORGO, Amdneburg , citUi delP Assia Elettorale, prov. e 2 1. 3/4 all' E. di Marborgo, cir- colo di Kirchhain, in un sito elevato, e cinta da un ramo del fiume Ohm, In poca distanza, un piccolo raonumento innalzalo per ordine del princlpe di Soubise e del principe Ferdinando, richiama alia memoria che il tratlalo di pace del 1 762 pervenne allearmale dei detti due priacipi mentre sibatteyano fieramente in questo Inogo. Conta 1210 abitanti. AMONOOSUGR, due tiumi degli Stall Uniti, nello slato del New Hampshire, contea di Graflon. L' Up- per Amonoosuck nasce "^erso P estremita settentr. dei White Mountains, scorre al N. per 5 1. sino alle caterrate di i 1. 1/4, che conducono airAmariscoggin; di la volge air O. per altre 6 1. 3/4, ed entra nel Connecticut a Northumberlandia, presso P Upper Coos, dopo un corso di 17 1. 11 Lower Amonoosuck sorge dal fianco Occident, dei detti White Mountains, e si'^gettanel Connecticut, sopra Haver Hill, per un^ bocca di 100 metri dilarghezza. 11 suo corso e di 17 1. A 2/3 di 1. dalla foce riceve il Wild Amonoosuck, che ha 14 metri di larghezza, e scende dai monti Franconla e Lincoln. AMONSGRUN, villaggio della Boemia, circolo d' Elnbogen, a 3 J. 1/2 S. E. da Eger. Vi e una vetraia. AMORA, casale del regno'Lombardo Venelo. V ed. AviATlCO. AMORBACH, piccola citta della Baviera, circolo del Meno Inferiore, capoluogo di giurisdizione si- gnorile, a 7 1. 2/3 S. da Aschaffenborgo alio sbocco del Mudt nella Bilbach, con 255o abitanti. Vi e un castello che fu un tempo uiP abbazia considerabile e molto ricca di benedettini. Apparlenevano tanto il baliaggio che la citta al principato di Linange, ma per la cessione ad esso fatta a titolo d' indenizzazio- ne, egli pagar doveva una perpelua rendita di 32ooo fiorini ai conti di Salm Reiffescheid Hedburg. AMORE (PoNTE all'), casale della Toscana. Ved. DocciA DI Sesto e Colonnata. AMORGO, Amorgus., isola montuosa delP arcipe- lago greco,una delle Cicladi, nella Turchia europea, governo del capitan pascia, e sangiaccato di Naxia, situata fra Naxia e Stampalia, al 36" 5o' 40" di lat. N., e 23° 35' 3o" di long. E. Le sue valli sono fertilissime in olio, vino ed altri prodotti,non che di quella specie di lichene che daun bellissimo color rosso nelle tintu- re. Non ha che 1 2 1. circa di circuito. Contiene una citta del nome istesso, posta presso una rupe, e che n' e la capitale, fabbricatain forma di anfiteatro. Vi si vede un castello degli antichi duchi dell' arcipelago, che lo abitarono per qualche tempo. 11 suo miglior porLo, difeso da un forte, e quello di San t' Anna, nella parte merid. dell' isola, principalmente frequentato dai Francesi e dagl' Inglesi. I suoi abitanti, in numero di 2600, sono Greci per la maggior parte, e furono celebri per le fabbriche di quelle stofle preziose, che sotto il nome di amorgis erano ricercate tanto per la finezza del lavoro che pel bel colorito. In distanza di tre miglia incirca, dalla parte del mare, vedesi un convento di monaci greci, o calogeri, ai quali appar- tiene il terreno raigliore di tutta T isola. II sito, in cui e posto, ha dell' orribile, sorgendo sulla sommita di un monte erto e scosceso. Dicesi che questo mo- nastero abbia pin la figura di una grotla, o di un na- scondiglio diassassini obanditi, che non quello di un convento di religiosi. In esso conservasi un vase che servi d' instromento ai valicini. E quesla la patria del poeta Simonide, chiamato percio Amorgeno. 527 A M ^' Quesl'isola ebbe da prima diversi nomi. PUnio la cliiamo Hipere e Patage, e Slefano di Bisanzio Paucale^ Psichia e Carcesia. Secondo quesf ulti- mo, essa racchiudeva le tie citta di Arcesina, Minor ed ^giale, mo live per cui Scilace lachiama Tripolis. In uno de' suoi porti, Clito, capitano della Lidia e generale della flotta di Polisperconte, preso in mano un tridente, chiaraar si fece Nettuno, per aver colato a fondo quattro galere d'Antioco. In quest' isole Tiberio mando in esilio Yibio Sereno. AMORGO PULO, piccola e spopolata isoletta del- r arcipelago greco, nella Turchia cuiopea, faciente parte del governo del capitan pascia e del sangiaccato di Naxia, situata al S, di Amorfjo, al 36*^ 36' 54 ' di lat. N. e a 23° 22' 19 " di long. E. AMORKHAI REND, villaggio della Russia europea, governo del Caucaso, a 7 1, O. S. O, da Tarki, piazza forlificala suUa sponda destra del.ramo superiore del Torkali Ozcn. AMOROBIETA, villaggio di Spagna, prov. e 4 J' air E. S. E. di Bilbao (Biscaglia ), a 2 I. 3/4 N. O. da Durango, prcsso il Durango. Vi e un ospizio. 11 suo lerrit. ha buoni pascoli, acque minerali, 4 lucine, 2 mulini , e 14 ereniitaggi. Ogni anno vi si tiene una considerabile fiera di bestiame. Coula iSqo abi- tanti. AMOROSA, villa de4la Toscana. Ved. Asinalunga. AMOROSI, comune del regno delle Due Sicilie, ne"* DoiTiinii di qua del B'aro, prov. di Terra di La- voro, distr. di Piedimonle, circondario di Sanlra- inonti ; popolala da io5o abilanli. AMOTAPE, bor. del Peru, nella prov. di Piura, intendenza di Truxillo, presso la costa del Grande Oceano, a i4 1. N. N. O. da Piura, e a 1/4 ^- fiume Amolape che ne fertiliz/a il lerritorio. Trovasi ne' suoi dinlorni una miniera di cope, spezie di bitume nero e duro come V ast'allo, e del quale si fa uso come del catrame. AMOU, bor. di Francia, in Guascogna, spart. delle Lande, circondario e 5 1. i/4 al S. S. (>. di Saint Sever, capoluogo di canlone, con 1820 abilanti. Vi € una concia di pelli. AMOUNDERNESS, hundred d' Inghillerra, nella conlea di Lancastro, conl. al N. O. ed al S. col mare, ealPE. con P hundred di Blackburn. Contiene 12 parrocchie e townships, con 62160 abitanti. AMOUR (Saint), piccola cilia di Francia, nella Franca Contea, spart. del Jura, circondario e 6 1. 2/3 al S. S. O. di l^ons le Saulnier, capoluogo di can- tone, con uffizio poslale. A'i si veggono gli avanzi di un anlico castello gia appartenente alia famiglia Choiseul. Saint Amour ha una oflvcina di marmi considerabile, alcune miniere di ferro, una fucina, un maglio, una fabbrica di cliioderie, e molte concie di pelli. Comjnercia in vini, bestiame c cavalli.E patria del teologo Guillaurae, dottore della Sorbona, anta- gonista dei frati mendicanli. Coiita 2600 aliitanti, AMOYAMBO, borgata d'lndiani, nella repubblica delle Prov. Unite dell' America merid., a 18 1. N. O. da San Fernando. AMPARO DO SALGADO ( La madonna d' ) , vil- laggio assai florido e parroccliia del Brasile, prov. di Minas Geraes, territ. e 60 1. al N. E. di Paracatu, sulla sponda destra del Salgado, presso al confluente di questo fiume col San Francisco. AMPATRI, popolo delPisola di Madagascar, sulla costa merid. , fra Carcanossi e Garembule. II paese e fertile e coperto di boschi, nei quali gli abitanti coslruiscono le loro abitazioni chiuse con alberi spinosi. 11 popolo viene governato dai grandi, che AMP 5aS sono i padroni dei villaggi, e che riconoscono uno de'piu vecchi come superiore a tutti. Dicesi che hanno per ^anto di rubarsi fra loro, il che porta continue guerre. II paese da molto cotone. AMPAZA, piccolo paese d"* Africa sulla costa del Zanguebar, fra la linea equinoziale ed il regno di Melinda. 11 re e vassallo del Portogallo. Arapaza n' c la capitale. AMPAZA, citta d'Africa, sulla costa del Zanguebar. alia foce dclla Pate, capitale del paesetto del nome istesso, Essa e abitata da 3Iori, ed ha un buon porto assai frequentalo. Gommercia di schiavi, avorio c polvere d*oro. I Porloghesi, comaudati dal capitano di vascello Alfonso de Mello, distrussero quasi inle- ramente questa citta, a motivo che il suo re ricusava di pagar tributo al Portogallo. Dopo quelPepoca, convenulisi sul ricercato tributo, la citta fu rifabbri- cata. Lat. S. 2"*; long. E. 4o« 3o'. AMPELEPPE, forte dell' Indostan, sulla costa del Malabar, nel regno di Travancore, a 14 b 2/^ ^- E, da Gocin. Vi e un famoso tempio di Siva, ove si celei)ra la festa del Sadeni. AMPEZZO, villaggio del regno Lom- bardo Veneto, prov. e 1 1 1. 1/2 al N. O. di Udine e a 3 1. 3/4 O. da Tolmezzo, con iqSo abitanti. Capo- luogo di un distretto, ne forma con Oltris e Voltois un comune. Vi si commercia di carni salate. AMPFING, villaggio parroccbiale della Baviera circolo deir Iser, presidiale e 2 1. all' O. di Miildorf. iS'e'suoi dinlorni, nel i322, segui una memorabil battaglia fra I'imperatore Luigi iv di Baviera ed il duca Federico d' Austria, nella quale questo ultimo fu vinto e fatto prigioniero. Una cappella, eretta in vicinanza della slrada, ne richiama la menioria. INel 1800, i B rancesi comandati dal generale Moreau, incominciando in qucslo luogo, fecero quella famosa ritirala die fu preludio della gran vittoria da essi riportata ad llohenlinda. AMPILLY LE SEC, villaggio di Francia nella Bor- gogna, spart. della Costa d' Oro, circondario, can- tone CI I. 1/4 al S. S. O. di Chatillon, sulla sponda sinistra della Senna, in bella valle, falta piu bella da niolle piantagioni. Sono nel suo territorio tre usine per la fusione del ferro , una fabbrica di lamie- rino ed una di chiodi, un fornello e delle fucine. Conta 25o abitanti. AMPINANA, rocca e casale della Toscana. fed. San Godenzo. AMPIO, lorrente della Toscana, che ha originc sul fianco auslrale del monle di Tirli, in comune e giii- risdizione di Gavorano esbocca nel Palnde diCasti- glione della Pescaia alia Badiola,'gia delta ad Latum o al Fan go. AMPLEPUIS, grosso borgo di Francia, spart. del Rodano, circondario e 6 1. 1/2 all' O. S. O. di Villa- franca, cantone e i 1. 1/2 al S. di Thizy. Vi sono fabbriche importantissime di tele dilinoe di cotone, e 4910 abitanti. AMPOLINO, fiumicello del regno delle Due Sici- lie, ne' Dominii di qua del Faro, che sorge dal monte Coperosa, in prov. della Calabria Citeriore, poco lungi dal Savuto. AMPOSTA, bor. di Spagna, suU'Ebro, prov. di Lerida ( Catalogna) , a 3 1. 1/4 S. da Tortosa, sopra una montagna. Eravi una Caslellania dell' Ordine Gerosolimitano. AMPTHILL, un tempo A3IETULLE, citta di mer- cato deir Inghilterra, contea di Bedfort, hundred di Redbornstoke, a 3 1. i/4 N. da Dunstable. Posto in amena siluazione fra due monlagne; il terreno n' e 529 AMR sterile. Vi si tengono 2 fiere V anno. Questa citta fu per qualche tempo residenza della regina Calerina, moglie d' Enrico ^iii. Vi e una scuola di carita ed un ospizio pegP inferiiii. Conta 1G90 abitanli, Ampthill Park, magnifica villa, proprieta di lord Holland, giace alqiianto ad O. dcUa cilta. AMPUDIA, grosso bor. di Spagna, prov. e 4- 1- 3/4 air O, S. O. di Palencia. Vi e una cliiesa collegiata, e conta 400 abitanti. Fu un tempo citta Ycscovile. AMPUERO, bor. di Spagna, prov. e 6 1. 1/4 all' E. S, E. di Santander (Burgos), a i 1. 2/3 S. da Lerida. Vi si iabbricano ancore per la marina reale. AMPUGNANI, cantone assai popolato dello spart. della Corsica, circondario di Bastia. 11 suo capoluogo e il villaggio di La Porta. E discosto 10 1. S.da Bastia, ed altrettante da Corte. Questo cantone non offre ne pianure, ne valli, ma montagne ripide, accavallate le une sulle altre, e che presentano prospettive sommaniente pittoresclie. AMPURIAS,£wyOor/ae,antica citta epicciol porto di Spagna, prov. e 9 I. 1/2 al N. E. di Girona { Gata- logna), suUa sponda sinistra del Llobregat. Era capitale della contea di Ampurdano, alia quale diede il suo nonie. Ad una piccola distanza trovasi il castel- io. Ora non conta che 2200 abitanti, ed e poco con- siderabile, qugjitunque posta sul Medlterraneo ; a 3 1. da Roses e '20 da Barcellona. Sotto i nomi di Em- poriae e Emporium fu un tempo assai illustre, nel paese degP Indigetani. Tito Livio, parlando di essa e deir arrivo di Gatone in Ispagna, dice che questa citta era allora divisa in due parti, Tuna abitata da Greci venuti dair Asia Minore, ed era quella dal lato del mare, P altra tenuta dagli Spagnuoli. I primi si difesero molto tempo contro gPindigeni, supplendo colla loro condotla alia propria debolezza . Non avevano essi, per comunicare cogli Spagnuoli, che una sola porta, la quale era sempve custodita da un magistrato, durante il giorno, mentre per una terza parte gli abitanti riposavano sulle mura onde difen- derle la notte. INon lasciavano entrare nella citta se non dalla parte del mare i paesani che il commercio attirava onde vendervi i loro prodotti. In appresso, Giuho Gesare, avendo vinto i figli di Pompeo, lascio ad Ampurias una colonia che costrusse una terza citta. Questi ultimi si congiunsero agli Spa- gnuoli, che divennero cittadini romani , avendo avuto dappoi i Greci io slesso vantaggio, di modo che queste tre citta non ne formarono che una sola, come un popolo solo divennero le tre diverse nazioni. In vicinanza di essa Catone guadagno sugli Spagnuoli una c^lebre battaglia, uccidendone piu di 40000, c ridusse tutta la contrada sotto Pobbedienza diRoma,nelconsolato dello stesso Catone edi Valerio Flacco, Panno 195 prima di Gesu Gristo. Ne' secoli posteriori, Ampurias divenne una citta vescovile, Irovandosi i nomi de' suoi vescovi nei concili di Toledo e di Egara. Gome pero fu spesso rovinata dai Mori, cosi la sede vescovile venne unita alia chiesa di Girona ; ed An)purias, che, secondo qualche au- tore, ebbe sino a 3oooo abitanti cd una sede di giu- stizia, cangiossi in un piccolo villaggio con poche capanne di pescatori. La capitale delP Ampurdano divenne Gaslillon, che apparentemcnle era P anlico castello d' Ampurias. AMPURIAS, vescovato di Sardegna. f^ed. GivrrA ED Admpurias. AMRA, V J( nrah (\ei Frances!, citta delP Arabia, neir Egiaz ed il Belad el Aram, sulla strada da Bas- sora alia Mecca, a 26 1. N.E. da quest'ultima citta. AMRA, in francese scritta Hamra^ o Isola di Encicl. Geogr. Vol. I. AMR 53o Sabbia, isolelta del golfo Arabico, a 6 1. dalla costa d' Arabia e a i3 da Establ Antar, sotto 24° 26' di lat N. e 34° 3o' di long.E. AMRA ( El ) , borgo di Barbaria, regno di Tri- poli, nel Fezzan, a 33 1. N. da Murzuc. AMRAN, piccola citta delP Arabia, nelP lemen, capoluogo di un distr. , situata ai piedid'una collina e in fertile contrada, a 9 1. 1/2 N. O. da Sanaa, e a 36 1. O. da Loeia. E cinta da mura e difesa da un castello fortificafo. AMRAN, cilta delP Indostan con un forte, sulla penisola di Gugerate, capitale d' un piccolo stato il cui capo e tributario di Guicavar, a 8 1. S. O. da Mallia. Lat. N. 22« 41' : long. E. 68" 23'. AMRAPUR, Amrapoor^ forte delP Indostan, pegli Stati del ragia di Misore, a i3 1. 3/4 E. S. E. da Giteldrug. AMRAS o AMBRAS, castello forlificalo e villaggio del Tirolo, nel circolo inferiore delP lunthal, delizio- samente situato, a 3/4 di 1. S. E. da Innspruck. Nel castello fabbricato per ordine delP arciduca Ferdi- nando era una bella biblioteca ornata di ritratti di molli dotti, stata per ordine di Maria Teresa traspor- tata alP universita d"* Innspruck ; ed un gabinetto di storia naturale ed altre rarita di ogni specie, in par- ticolare parecchie armature dei secoli xv e xvi, che oggi veggonsi al Belvedere di Vienna. AMRATSEIR, citta delPIndostan. /^ec?. Amretsir. AMRAVATI, scritta in francese Amrawaty^ citta delP Indostan, Stati del Nizam, antica prov. di Berar, a 1 1 1. S. E. da Elicepur. Lat. N. 20** 54' ; long. E. 95° 3/. Fa un gran commercio e sopratttuto in co- tone, che si trasporta con velture al Bengala. E citla grande e ben popolata. AMRAVITTI, piccola citta delP Indostan. Ved. Amar abad. AMRETSIR, AMRATSIR o UMRITSIR, citta del- P Indostan, capitale del paese dei Seichi, antica prov. e 16 1. alPE. di Laore, sul Kavi. Lat. N. 3i" 33'; long. E. 72° 28'. Ha circa 3 1. di circonferenza. Le strade ne sono strette, le case generalmente alte e ben costrutte in matloni. Questa citta, situata sulla grande strada di Cabul, Deli, Cascemire e Deccan, e il grande emporeo del commercio degli scialli e del zafferano, come pure di molte merci del Deccan e di altre parti delP Lidostan. Gli scialli vi sono ad un 25 per 100 di rneno che a Ferrac Abad. II suo ragia leva sopi a tutte le merci che si vendono nella citta, un dazio raoderato in proporzione del loro valore. Vi si fabbricano grossc tele di coTone, e stoffe di seta comuni. Amretsir, essendo il punto di riunione di ricchi mercatanti ed il soggiorno di molti bau- chieri, divenne una citta opulenta. Se ne fa ascendere a circa 4'50oo il numero degli abitanti. II ragia vi ha costrulto il forte diHamgeit Goer, e vi fece arrivare un canale derivato dal Ilavi, lontano 12 leghe. Questo canale, clP e pero stretto, non costo gran danaro. L' Amretsir, o Stagno dcW immortalitd, dal quale la citta prese il suo nome, ha 1 35 passa quadrate, In esso gettandosi, gran numero d' Indii e di Seichi, credono di lavarsi dei loro peccati, e con cio forma- no una delle principal! prosperity di questa citta che la de ve alPacciecamento di quegli stolti credenti, . edalParte dogli accorti suoi sacerdoti. In mezzo al bacino, costrutto di mattoni, s' iinialza un bel tempio dedicato a Guru Govind Singh, principal fondatore della religione e del polere dei Seichi. Si arriva in esso per una diga ed e elegantemente decorato tanto nelP esterno che nelP interno. In questo sacro luogo sta sotto un ricco baldacchino di seta il libro delle •34 53i A M S leggi, scritto da GuruGovind Singh in carallen guru mucti. Queslo lemplo chiamasi Ermendel, o V Abita- zione di Dio. Quasi 600 acali o jjreti staiino al suo servic^io. Si costrussero egliiio alquante comode case col prodotto delle yolontariecontribuzioni dei nume- rosi devoti che visitano il tempio, riceyendo di con- linuo doni rilevanti anche dal ragia. E ad Amrels.r una zecca,'^ le cui monete diverse sono coniate col noma di Baba Nanec Scid, il piu gran santone cuerrlero degli abitanli. Amretsir era la residenza del ragia dei Seichi, cbe presenlemenle dimora a Laore. , , AMROM, isola della Daniraarca, nel mare del None, sulla costa occid. del ducalo di Sleswig, poco distante dair isola di Fobr , diocesi e babaggio di Ripen, di cui essa forma un dislrelto. E situata al 54" 40' di lat. IN. e 5*^ 54' di long. E. Conliene tre piccoli \illaggi, e 1900 abilanli la maggior parte pcscalori. . ^ , ,„ , i i AMRUA, Amrooah, piccola citla dell Indostan inglese, prcsid. del Bengala, antica prov. di Deli, a 1 1 1. O. N. O. da Rampur €37!. 1/2 dalla sponda sinistra del Gange. AMRUN, Hamrun, catena di montagne della lur- fhia asiatica. Ved. Anerin. AMRUS, Tillaggio del basso Egilto, prov. e 5 1 1/2 al N. N. O. di Menuf, sulla sponda deslra del Nilo. , 1 ,, -D AMSCllELBERGA, Amschelberg.hov. della Boe- niia, circolo e 10 1. al S. E. di Beraun, c a lo 1. 3/4 S. da Praira. , AMSCIUE, in francesc scritto ^mcZiwe, liumicello della Guinea superiorc, sulla Costa d'Oro, che ha origine da una montagna del regno d' Asim, e getlasi in inare nel re^no di Fanti. AMSOLDINGA, Amsolclingen, villaggio parroc- cbiale della Svizzera, caulone diBerna, a'piedi del o Stockhorn, sopra un piccolo lago, a 1 1. 1/2 S. O. da Thun. Presso questo villaggio slanno le belle ruine di Jagdberga, ove nel 1809 irovaronsi delle anlichit;\ romane. Conta 1640 abilanli. AMSTADTEN , bor. dell' arciducato d' Austria. Ved. Amstetten. . AMSTEG, villaggio della Svlzzera, cantone d Un, a pied i della Windgelle, sulla Reuss, a 3 1. S. da Allorf. Sta 100 raelri sopra il lago dei Waldslelles. La strada dal San Gottardo ad Allorf quivi diventa praticabile perle velture. Nelle vicinanze si scorgo- uo gli avanzi di un anlico caslello, cbe si crede essere stato il famoso Twing Ury, costrutto dal bagbvo Gessler. Silavorava un tempo neidintorni a miniere di ferro, piombo e rame. Yi si tiene ogni anno una gran fiera di besliame. AMSTEL, fmme dei Passi Bassi, prov. d Olanda. Esso e formato, al S. O. di Amsterdam, dal confluente del Drecbt e del Mijdrecbt ; viceve il Rromme Am- stel presso il villaggio di Ouwerlierk, e si getla nelPY, braccio del Zuydersee, dopo traversato Am- sterdam, cbe prende da queslo fmme il suo nome. ^ AMSTELWEEN, grosso villaggio dei Paesi Bassi, prov. deir Olanda setlentrionale, circondario e 2 al S. O. di Amsterdam, fra \ Amstel ed il mare di Harlem. E assai bene edificato, ed ha delle fabbriche. La sua cbiesa conliene la tomba del poeta Giovanni di Brockbuizen. Conta 565o abilanli. AMSTERDAM, una delle isole degb Amici. Ved. ToNGATABD. rr J r AMSTERDAM, forte del isola Celebe. Ved. Iju- iSONG Tella. AMSTERDAM ( Nl'OVA) , uome dato daguUlan- A M S 532 desi alia cilia cbe in appresso assunse quelio di New York, negli Stali Uniti. AMSTERDAM (Ndova), cilta forte della Guiana inelese, alia foce del Berbice e a 3o 1. dal Rio Esse- quebo. Quesla cilia e coslrutla air uso olandese. Ciascuna abilazione offre in qualche modo un' isola parlicolare, occupando circa i/4 di acre o iugero di terreno cbe conliene un giardino, ed e separata da quella cbe le sla vicino medianle una fossa che si riempie e si vuola ad ogni marea, ed in tal gaisa cir- colando facilmente V acqua, toglie tulle k immon- dizie prima che corromper possano Y atmosfera. Le case d'ordinario si coprono coi fogliami del banano. Conta iGoo abilanli. Le case private sono la piir parte di legno, ma gli ufficii del governo sono di malloni e di bella labbrica. LMngresso del fiume. alia lat. N. C*" 20' ed alia long. O. 59" 3i', e difestv da ire forli. Nella bassa marea sono sullo scanno soli 7 piedi d' acqua. AMSTERDAM, dislr. degli Stali Uniti, slalo di NcAV York, conlea di Montgomery, sul Moha>vk, a 10 1. 3/4 O. da Albany. Ha una manifallura di segbe, falci ed ulensili di ferro. Conta 4200 abitanli. AMSTERDAM, forte della Guinea superiorc, sulla Costa d'Oro, nel regno di Fanti, sopra un' alia montagna sassosa, presso il Gran Cormantin. Appar- tiene ai Porloiihesi. AMSTERDAM, forle delP America meridionalc. nella Guiana danese, coininciato nel 1734 e finito nel 1747, sulla sponda sinistra della Commavsina, alia foce del fuime di Surinam, presso Paramaribo. Gli Olandesi lo costrussero per difender I'ingres- so de'due fiumi. Gl'lnglesi se ne impadronirono nel 1799. Ora appartiene di nuovo all' Olanda. AMSTERDAM , isola del grand' oceano Boreale, sulla cosla della Cina, e la piii seltenlr. del gruppo delle isole Lieu Ceu. Essa viene indicata anclie sollo 11 nome d' Isola Bassa. E assai grande e situata al 25%li lal. N. e 128" 35' di long. E. AMSTERDAM, chiamala dagl'lnglc;! Newland, isola dell' oceano Ghlacciale arlico , situata presso la cosla Occident, dcllo Spitzberga. E irequenlata dai navigli che fanno la pesca della balena. AMSTERDAM, isola dell' oceano Indiano australe, al 37° 47' di lat. S. e 75° 4' di long. E. E alta e porta sulla sua sommila un picco vulcanico. Coperla tulta da alheii e da macchie, cbe vi formano impenetra- bili siepaglie, ha uno slagno pcscosissimo, formato nel cratere di un anlico vulcano. Dopo lo sfonda- mcnlo d' una sua parele, si apri una comunicazione col mare. La cosla e scoscesissima ed attorniata da una catena di scodi mezzo abbruciati. Le pietre pomic. si trovano in abbondanza in quest' isola ch e di origine vulcanica. Yi si vede ancbe una sorgenle d' acqua lermale. AlN., vie un sicuro ancoraggio. Essa fu scoperta il 2 dicembre 1696 da Vlaming, navioalore olandese, conlemporaneamenle all allra isola^della di San Paolo, ch'e piu al S. Si da qualclie volla ad Amsterdam il nome di San fietro. Una gran quanlila di erbe marine galleggia seinpre al S. 1 di cniesle isole, discosle pochissimo 1' una dall allra. Amsterdam delle due e la piu alia. Ntlle sue v.c.- nanze si fa un^ abbondante caccia c loche o vitcli. marlni, di cui si seccano le pelli per portarle alia Cina, con quelle dei castori dell'America seltentno- nale. Nell'inverno veggonsi anche mollissimi bom marini H piu delle volte riscontrasi molla contu- sione nei ragguagli dei navigatori, quando dcscriver vogbono queste due isole, dando spesso all una u ..^r..^ .i^ir^lira Conviene pero, conlormandosi alia 553 A M S A M S 534 iiidicazione di Vlaming, chiamare quella del S. San Paolo, e quella del N. Amsterdam. Quesla e assai boschiva, mentre San Paolo t vovasi ari9 pall, ha 92 metri di hingliezza, 7G di larghezza c 38 di altezza, non compreso la torre, che ne ha i3. Quost''edifizio fu costrutto dal famoso Van Kampen. 11 frontone dinanzi ha 26 metri di lunghezza coir altezza di 6. Yi e rappresentata Am- sterdam soUo figura di donna seduta sopra uu carro liralo da due liolii, con in capo la corona imperiale clie r imperatove Massiiniliano le diede per cimicro alio seudo delle sueanni; scudo ch' essa tiene sur un ginocchlo, mentre ha in mano un ramo d'olivo ; NetUino, armato del suo Iridente, vedesi assiso sopra un carro tlrato da due lioncorni marini; le naiadi le presentano corone, altre divinita le olTrono frulti, i triloni ne annunziano 11 potere ed altri mostri ma- rini aumentano il corleggio. Tre figure di bronzo, ciascuna di 4 raetrl, adornano la cornice del fron- tone e rappresentano la Pace , la Prudenza e la Giustizia, cogli attributi che le caratterlzzano. Sul frontisplzio di dietro, che ha la medeslma disposi- zione e la grandezza medeslma, si vede il Negozio sotto r imagine d'una donna, in pledi sopra un gJobo, col capo ornato del cappello alato di Mercu- ric ; dietro le sta una nave a vele inferite, ch' era un tempo Tarme della citta, e la circondano tutti gli attributi della navlgazlone ; a' piedi le giacclono I'Ye e r Amstel, ed i popoli di tutte le parti del mondo le recano loro ricchezze. La sala magglore presenta aspetto imponente per P altezza e Pam- piezza e pegli ornamenli. 11 banco, stabUito nel 1G09, trovasi neMuoghi terreni. La borsa, con 80 metri di lunghezza e 45 di larghezza, ebbe posta la prima pietra "nel 1G08. La corte in cui si adunano i nego- zianti e circondata da una vasta galleria, che posa sopra 23 volti sostenuti da 4G colonne. 1 fabbrieati dcirarsenale formano come una citla separata. L'arsenale, magnifico, misura 72 metri di lunghezza, 64 di larghezza ed e a tre planl. La caserma Oranje Nassau e lunga 290 metri e larga 45 e puo eonte- nere 3ooo uomini. Gli edifizii della societa Felix Meritis e di quella Concordia et Libertas sono bellissimi. Quello che la prima delle dette societa fece erigere nel 1788, ha 22 metri di larghezza, 25 di altezza e 4o di profondita, e ne celebro T in- augurazione, il i." novembre 1788, il dotto Van Svvinden. 11 frontisplzio di questo fabbricato va ornato coir armi della societa, circondate dagli em- blem! deir abbondanza che producono il commer- cio, la navlgazlone e Tagricoltura sotto la prote- zlone della pace ; e sotto, nel fregio^ sta scritto a lettere d' oro, Felix Meritis. II frontespizio e sor- retto da quattro colonne d' ordine corlntio che posano sul zoccolo. La sala di musica, eh' e ovale, ha 24 metri di lunghezza, 18 di larghezza e 12 dr altezza. La chiesa di San Nicola, chiamata altresi Oude Kerk (chiesa vecchia) e notevole per la sua bella volta, sostenuta da 42 colonne, sulle quali posa una bella torre alfa 80 metri ; chiesa che contiene le tombe di mold illustri guerrieri. Ivi vedesi trac- clato sulle invetriate un avvenimento patriotico: Filippo IV, re di Spagna, colla corona in testa e come dlscendente del trono, consegna alle sette province il trattato da lui soscritto e slgdlato col quale le riconosce per sovrane ed independenti. 1 iu lun^i sono rappresentate le armi dei borgornastri che^^amministrarono da poi del cambiamento accor- dato nel 1578, in cui il popolo congedd tutti 1 ma- gistrati cattohci e tutti gli ordini religiosi che tro- vavansi nella citta, per istabilire la reggenza della comunionc riformaia. Quella di Santa Gatcnna, o 535 AM S A M S 536 Nieuwe Eerk (chiesa nuova), ha grido dl una delle piu belle fabbriche dei Paesi Bassi, lunga 104 nietri, larga 70, colla volta sorretta da 52 pilastri, e illumi- nata da ^5 finestre, e nella quale, oltre le tombe di molli uomini celebii, Tedesi quella di Ruyter, il quale di semplice marinaio divenne aramiiaglio. Dato un corabattimento glorioso, nella baia di Sira- cusa, alia flotta francese comandata dal famojo Du Quesne, mori due ginrni dopo dalle ferite cbe vi avea riportato, in eta di G9 anni, il 29 aprile 1676. Gli Stati gli crcssero questo monumenlo e ne fecero coniare mcdaglie. L'ingresso della lomba e dielro al coro, e sopra vi si legge quesf inscrizione : Inta- minatis fidget lionoribus. I'ra graltri illuslii sono 1 sepolcri deiraniiniraglio Van Galen, dei capitaui Zyveeils c Bcntincli, del poeta Yondel e di Van Kinsbergen. Vi sono in tut to 44 chiese, 10 delle quali rilormate, i cliiesa francese, 2 inglesi, i scoz- zese, I arinena, 3 lulerane, 1 d' anabaltisti, 24 cap- pclle e chiese caltohche, ed una riunione di quacheri. Gli ebrei, in numero di 20000, hanno 3 sinagoglie, 2 tedesche cd i portoghese, cli'e un niagnifico cdi- fizio, di figura quadrangolare e molto ornalo ncl- rinterno. Essi abitano un soparalo quarliere. Gli allri principali slabilimenli d' Ainslerdani consislono in 3 lealri, 5 ospizii per gli orl'ani, molti spedali ed ospizii per gli amnialali, vecchi, povcri, e per le persone infine di ogni eta, scsso, palria e religione; numerosi c bene njantenuti stabilimonti per Finse- gnamenlo e coltura delle scienze e dellc arti, un ate- neo, un inslitulo reale t'ondato nel 1808. una scuola di njarina ed arliglieria, un' accadeniia i cale di belle arii, creala nel 1817, un insliluto per ramnjacstra- jnento dei ciechi, un niuseo, un gabinttlo di storia nalurale, mi anfitcalro anatoiuico, un giardino Ix)- tanico nella contrada degli ebrei, ima casa pei pazzi, 6 case di corrczione e niolte societa letterarie. Quella delta Felix mentis da pubbliche lezioni di lelle- ratura, commercio,navigazione, fabbricazione, fisica, matematica, musica e disegno, L''allra perrutillta pubbHca, tot nut van'^t Algmeen, tiene sezioni nelle diverse cilta di provincia. La polizia d' Am- sterdam e sot to la vigilanza di un diroltore e di sci comniissari. La guardia nazionalc c quella a cavallo vegliano alia pubblica interna sicurezza. Varii corpi di pompieri coUe loro tronibe sono ripartiti nei Go quarlieri della citta. Un' amministrazione sanitaria invigila alia salubrita. La tolleranza per tutti i culti, e i benefizii di una vera liberta, dei quali gode ciascu- no, contribuiscono del pari che la sua vanlaggiosa posizione a fare di Amsterdam una delle piu ricche e commercianti citta delFuniverso. Essa e infatti an- cora una delle prime piazze d'Europa, sotto il doppio riguardo del commercio e della industria. Vi hanno fabbriche di stoffe d'oro e d'argenlo, daraaschi, broccatelli, rasi, velluti, panni, saie, sta- migne, cambellotti, ed altre stoffe di seta, lana, colone,pelo di capra e di cammello ; fabbriche di tele di cotone c di filo, tinte e stampate; manifatture di porcellana, di nastri, di filo, tappezzeine; fabbriche di cappelli, berretli, filo d'oro e d' argento, cuoia dorate e marrocchini ; raffinerie di zucchero, zolfo, sale, nitro, sal amraoniaco, canfora, borace ; cartiere e librerie; fonderie di ferro, corderie, distillerie di acquavite, ginepro, birra , aceto di varie sorta e liquori spiritosi ; fabbriche di cera, di chincagHe e di oreficeria; mulini per segare ogni sorta di le- gname, per la polvere, pel fabacco, per puhre il marrao, per estrar olio da molte sorta di grani ; macchine per tagliare i diamanti ; costruzioni di navi e battelli e fabbriche d'ancore, ecc. L"'arte lapidaria e giunta in Amsterdam alia perfezione. II suo commercio terrestre e maritlirao e immenso. Entrano nel suo porto annualmente circa 3ooo na- vigli e ne escono allretlanti, essendo questa citta in qualche modo Temporeo di tutta I'Europa per le merci dei paesi del N. Contribuirono non poco a perfezionare T opera della sua gigantesca mercantile grandezza Ic compagnie delle Indie orientali ed occidentali , le quali vi si prestarono in modo che il commercio dei piu preziosi generi coloniali dlve- nisse quasi di sua esclusiva apparlenenza. II com- mercio con le prov. di Germania situate sul Reno si fa quasi per intero con Amsterdam, quando quelle delle prov. situate suUa 3Iosa si faceva unicamente a Rotterdam. Le une 0 le altre ricevono da Amster- dam ogni sorta di articoli, e le somminislrano grani, legnami, ferro, ecc. Le produzioni delle colonic, di cui Amsterdam e il fondaco, consistono in spe- zierie, cannella. noci moscate, macis, pepe, zenzero, garofano, caffe d' Asia ed America, te, vaniglia, zuc- chero delle Indie orientali e delP America, coccini- glia. indaco e chinachina, og^etti un giorno im- portati dagli Spagnuoli. Quanto agli altri articoli provenienfi dalPestero, si comprcndono sotto questo nome tuttc le produzioni delTEuropa, di cui Am- sterdam sempre abbonda. Le principali sono le lane di Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania. l ur- chia, ecc. I grani del Norte, i vini e le acquavlli di Francia e della Spagna, le droghe di ogni sorta, i frutii secchi, il tabacco, il sale, il miele, la cera, il nitro, la seta, ecc. , ecc. 11 cambio d' Amsterdam e ima specie di regolalore pel commercio, c il suo banco nazionalc facilila le operazioni assicurandone il credilo. Nel mese di settembre si tiene ogni anno una gran fiera, che dura tre seltimane e vi chiama sempre molti mcrcatanti stranieri. — La sua popo- lazione asccnde ora a 220000 abitanti. Amsterdam e palria dei pittori Rergheim, Aertsen, Verkolie, Vanderneer, Van Huysem, Veeninx, de'due A'^an den Velde, di Vanderdoes,GerbrantVan den Eckout, di liidloo poeta e medico famoso, del geografo e slampatore Blaeuw, del letterato Filippo d' Orville, del poela Luca Rotgans, del sofistaSpinosa, del me- dico Paw, di mad. Koerthen, del dotto Hooft, del celebre naturalista Swammerdam, c di molti altri personaggi illustri nelle arti e nelle scienze. — I con- torni di questa citta sono popolatissimi. Amsterdam, una tra le piii considerabili citta delPEuropa, non era nel xii secolo che un piccolo caslello chiamato Amstel, dal nome del fiumicello sul quale siede eche la divide in due parti. Gilberto, signore d' Amstel, chiamandovi abitanti, fece si che questo Inogo divenne la dimora di pochi pescatori, stabiliti da prima sotto rozze capanne, ma che col mezzo della pesca formarono coi vicini una sorte di traffico che li rese possenli. Accrescendosene il numero, in poco tempo Amstel divenne un villaggio e quindi ben presto un borgo, e si che Fiorente iv conte d'Olanda, gli accordo privilegii nel i235, anno della sua morte. Gisberto 11, dopo aver abbellito questo borgo con ponti, torri ed edifizii, epoca in cui cominciossl a chiamare citta col nome di Amstel- dam , ne fu scacciato da Guglielmo iii conte di Olanda, per essere stato comphcc dell' assassinio di Fiorente V. Esso poi la riuni a' suoi dominii nel 1296. Guglielmo iv le diede nel i34o una costi- tuzione municipale ed altri privilegi , confermati da Alberto di Raviera, con facolta data agli abitanti d' in gran dirla, come s'incomincio nel i38o. Quan- 37 AMT AMU 538 anque la sua sitiiazione, il comraercio e le cure e^ciltadini ridoUa Tavessero, ancbe in quell epoca 3ntana, una delle citta di maggior traffico ni buro- .a, pure non aveva che palatitte che la circondas- ei^o ; e solo nel 1482 fu cinta di mura e di fortifica- ioni. Ouei della Gheldria, in numero di 2000, la orpresero, ponendo il iuoco ai sobborgln, come mre a 22 navi che staiano uel porlo, e si nlirarono on ricco bottino. Un calzolaio, Giovanni di Leida, aia tesla degli anabattlsti, formo il progetto d im- ladronirsene nel i525. Ei vi giunse infaUi, alia testa li6oo suoiseguaci, in tempo dinotte; ma dopo uia resistenza vigorosa degli abilanti, furono 1 co- ipiratori tutti trucidali . Amsterdam soslenne un issedio di 10 mesi prima di arrendersi agli Slati tederali, e soltanto nel giorno 8 febbraio 1578 assenti dla pacificazione di Gandia. Da quest' epoca ripeler levesi il suo vero splendore; il principe d Orangia Permise che si aggrandisse "el i58i ; ed allora iivenne Tasilo di tutti i fuorusciti dei Paesi Bassi, ^he cercavano un ricovero contro le persecuzioni leli'^iose degli Spagnuoli e la tirannia del duca d'Alba. Essa era gia fiorente pel gran concorso degli stranieri che da ogni parte frequentavano i\ suo porto, allorche la chiusura della Schelda, nel 1648, tacendo perdere ad Anversa la preponderanza com- merciale che aveva fin allora conservata, passo que- sta tutta in Amsterdam, che divenne la cilia piu commerciante di tutto il N. ed uno de'primi empo- l ei deir universo. Ingrandita viemmaggiormente di fabbriche cd estensione negli anni iSqS, 1601, i652, finalraente, scosso il giogo degli Spagnuoli, nel 1675, pervenne alia sua grandezza alluale; sebbene nel 1602 la peste la devastasse, e le avesse tollo nello spazio d'undici mesi piii di 60000 abilanti. Essen- dosi arresa ai Francesi nel 1796, divenne piu tardi la capitale del nuovo regnad'Olanda, quindi dal 1810 al 1814 il capoluogo del francese spart. di Zuyderzee, e dichiarala, dopo Parigi e Roma, la terza cilia del- Timpero. Dietro i memorabili avvenimenti del 1814, ritornala sotlo il dominie dei suoi anticlii signori della casa di Nassau Orangia, e alpresente una delle principali citta del nuovo regno dei Paesi Bassi. Amsterdam conoorre alia nomina degli Stati del- la prov. trOlanda per i5 membri. — 11 suo circon- daiio si divide in 14 cantoni, dei quali Amsterdam sola ne forma 6; gli altri sono : Ouder Amstel, INieuAver Amstel, Aalsmerr, Bambrugge, Leonen, Loosdreclit, ISaarden, Weesop. AMSTETTEN o AMSTADTEN, bor. delP arcidu- cato d' Austria, circolo superiore del Wienerwald, a 2 1. 1/2 S. da Grein e a 4 I. 2/3 IS. N. E. da Waidho- fen. Vi sono delle iucine. Conta 960 abitanti. TNel i8o5 i Francesi vi ebbero un falto di armi assai vantaggioso contro gli Auslriaci ed i Russi uniti. AMTGHATRA, Aniciatca, isola del Grande Ocea- no boreale, arcipelago delle Aleuzie, gruppo delle Andreanof. E siluala al 178" di long. E. e Si" 18' di lat. N. Ha 18 1. di lunghezza sopra 5 di larghezza, ed e quasi disabitata, non avendo piu di 3o abitanti. Questa isola mollo bassa ha una piccola baia verso llaggio superiore e 1 i. 1/2 air O. N. O. di Wangen con 2210 abitanti. 11 il^ivj ai^n«i«i». AMU, villaggio del Giappone, iieir isola di ISifon e nel principato di Nagatto, a 7 1. O. da Amangusci. AMU, citta di Persia. Ved. Awol. Amu o AMU DERIA, fiume della Tarlaria inde- pendente. Ved. Giun. ^ 7 , AMUCTA, che i Francesi scrivono Amoukhta., isola del Grande Oceano boreale, arcipelago delle Aleuzie, gruppo delle isole delle Volpi. Puo ayere o 1. di lunghezza, ed ha un vulcano. Lat. N. 52** 3;' ; ii N. AMTITZ, bor. e signoria degli Slati Prussiani, prov. di Brandeborgo, reggenza di Francoforle, circolo e 3 1. al S. E. di Gubben. Essa appartiene al barone di Schonaich. Vi e un castello. La signoria comprende 7 villaggi ed e ricca di pascoli e miniere di ferro. Conta 3 lo abitanti. AMTZELL, villaggio, castello e grande parrocchia del regno di Virtemberga, circolo del Danubio, ba- long.E. 186° 3o'. . AMUR, gran fiume delP Asia orientale, che nasce nella Mongolia sollo il nome di Cherlon, in russo Argun, nei monli Chinan, al 48" 3o' di lat. N. Si dirige da prima al S. E. , poi, rimontando al N. E. , bagna il piede dei monli ove ba la sua sorgente, riceve le acque che ne scendono, attraversa il lago Culon, e forma il conf. fra la Russia asiatica e la Manciuria, dal suo confluenle con il Gan sino alia sua riunione con la Scilca, presso il forte Baclanova. Partendo da questo punto, scorre al S. E. nella Manciuria, descrive un grand' arco lungo le monla- ^nt di Siolchi, riceve il Songari, e ritornando tosto al N. E. , va a geltarsi al 52° 4o' di lal. N. e 137" 3o' di long. E. , in una baia iormata dalP isola Cioca, comunicando per due strelti canali, al S con la Manica di Tataria, e al N. col mare d' Okhotsk. 11 suo corso e di circa 700 leghe. Questo fiume, navigabde dopo la sua riunione col Gan, si copre annualmenle di ghiacci malgrado la sua rapidita eslrema. 1 Ton- gusi gli danno il nome di Amurda dopo il iorle Baclanova. I Manciu lo chiamano Sagalien Ula (fiume nero) e i Cinesi E long chiang (fiume del serpenle nero). I Russi non conobbero questo fiume che nel 1639, e concepirono tosto il disegno di sottomettere la maggior parte delle contrade che gli stanno vicine, con la speranza ditrovarvi unaminiera d'argento e di procacciarvisi ricche pellicce. Eglino vi slabilirono moltc stazioni, la principale delle quah era quella di Albazin. La miniera d' argenlo non fu scoperla, ma le tribu dei dintorni, che ne riconobbero d dominio, procurarono loro in abbondanza pelli bellissime. Dielro l6 molte sanguinose risse ch'ebbero coi Cinesi, furono i Russi obbligati, pel Irattato del 1689, a di- stru'^gere Albazin, concentrando invece il loro com- mercio a Nertchinsk, nella parte superiore del fiume, conosciuta sotlo il nome di Argun. Costrussero da poi un allro forte al N. di Nertchinsk. Si pretende che i Cinesi non tirino alcun parlito dalP Amur, mentre se i Russi all' incontro avessero potuto rendersi pa- droni del suo corso, si sarebbero aperla una slrada assai corta e vantaggiosissima pel loro commercio nel Grand' Oceano setlenlrionale ; ma i Cinesi, temendo quest' inlraprendenti vicini, manlengono alia toce dell'Amur delle scialuppe armate, e si moslrano eslremamenle gelosi della conservazione di un tale possesso, permettendo per allro agli Aino di Cioca di trafficarvi. Questo fiume da il suo nome al mare, air isola ed alio strello presso la sua foce. AMURANI, borgo della Turchia Europea, in Ro- melia, sangiaccalo e 9 1. al N. N. E. di Lepanto, sul Fidor. . , , , AMURCHENTA o AMERCENTA, piccola citta clel- r Lidoslan, Stalo del Nizam, antica prov. e 66 1. i/^ al S. O. d'Aiderabad. AMUSA o MUSA, fiume del regno de le Due bi- cilie, ne'Dominii di qua del Faro, nella Calabria ulteHore. Corre dalla parte S. della citta di Castelve- 539 ANA tere. iSell mrerno e ricco d'acqiia, pericoloso da IragiUare e dannoso alle vicine campacjne ; iiia Tesla- te loro lorna d' altrettanlo £riovamenlo, rendendole assai uberlose. Aninia cliversi mulini e vi si fa buona pesca di saporite an^fuille. La sua online puo diisi la slessa deH'Alaro, poiclie dividendosi in due rami, dopo non raolto dal luoj:o clie ciiiamano Capo del- 1 Alaro, vanuo di nuovo ad intersecaisi tra loro, e cosi circondano Caslelvetere, uii tempo Caulonia. ' AMUSCO, piccola cilia della Spagna, prov. e 3 1. 3/4 al N. N. E. di Palencia, prcsso la destia sponda del Carrion. A i 1. da quesia cilia trovasi una sorgente di acqua niinerale fredda. AMUSQUILLO, l)or. di Spagna, prov. e G 1. aH'E. N. E. di Vagliadolid, sulPEsgueva. AMVA, piccola cilia dell' Jndostan, nel Bendel- rhend, anljca prov. d'Allaabad, a 12 1. S. E. da Calinger, sulla fronlicra dei possedimenli inglesi. AMWELL, parrocchia d' Inghillerra, conlea ed hundred d'Herlford, a 7 1. 1/4 .\. da Londra. II New Rwer, canalc progeMalo nel 160G, e lenninato in sei anni, ondc condur I'acqua a Londra, incomin- cia appunio in quesfo luogo. Esso ha i3 1. di lun- ghezza e 43 chiuse. Si atlravcrsa sopra 218 ponl.i. La maggior parte della sua acqua si e tirala dal Lea, e puo somniinislrarnc il bisogno a 40000 abilazioni. Quesia parrocchia conla 1670 abilanti. AMWELL, dislr. degli Slali Unili, slalo di New Yerscy, conlea di Jlunlerdon, con 835o abilanti. AMWELL, dislr. degli Slali Unili. slalo di Pensil- vania, conlea di Washington, con 1910 abilanti. AMZA, Hamza, caslello di JiarbaVia, nclP Algeria ed a 3o 1. S. E. da Algeri, prov. di Tileri. s.dP Aduse, Che piu sol to prende il nonie di Zona. E fabbricato sopra le rovine (V Anzia, chiamala Sur dagli Arabi. Vi SI vede gran nunicro d' inscrizioni roniane. AMZIE, Ilamzie, borgo della Turchia Asiatica pascialalo d' Aleppo, territorlo e 6 1. al S. E. d' Anla- chie ed a 3 1. S. O. da Erem, sulla sponda destra dell Oronle. AN, finale d'un numero grando di nonii orienlali yea. Stan. AN, dai Franccsi scritto //a/7, fiume di Corea die nasce nelle monlagne che pcrcorrono da! N. al S I nilerno della penisola, a 3o 1. S. E. da An San-* Corre prima al S. annaffiando la parte occidcntare della prov. di Chin Scian, poi al S. O., poi al S. E separando quesia provincia da quella di Tsuen Lo, e SI scarica nello slretto di Corea, presso Scin'- Ai, ed m faccia alPisola luci Ing Tao, dopo un corse di circa 70 I. AN, borgo di Dalmazla. Fed. Han. ANABA, cilia deiP Algeria. Fed. Bona. ANABARA, fiume della Russia asiatica, che nasce nel governo d' Irkutsk, scorre dal S. al N., serve di hmite fra il gov. di Tomsk e quello di Irkutsk, e si ^etta nel mar Ghiacciale, a 82 1. O. da Olensk, dopo un corso di ii5 leghe. Le sue sponde deserle sono spesso visitate dai cacciatori ivi attirati dal passa^sio del rangiferi. ANABOLI, cilta della Turchia europea. Fed. Napoli. ^ ANACAPRI, bor. del regno delle Due Sicilie, Tie dommii di qua del Faro, prov. 67!. 2/3 al S. di ^apoh, nelPisola e cantone di Capri, distr. di Castel- lammare, sul fianco seltentr. del monte Solaro, tal- raenle scosceso che non vi si puo ascendere se non per una scala di 552 scalini tagliati nella viva roccia e piu o meno elevali, chiamata \si scalinata. Tra'piii ameni e deliziosi luoghi che veggonsi in quell' isola. ANA 54 e cerlo il piu belk). Siluato nel piu alio punlc sicco.nc ind.ca lo slesso nome, nonaltro si-nificand. che Capri superiore, in capo a 3oo dei delti scaUni e una cappella, con un piccolo terrazzo donde s dominano tulle le vicinanze ; ed al sommo dell, scalinata trovasi una vasta pianura, con intorno u, parapelto che termina in uno spaventevole dirupo Havvi pure allro silo per salire dal basso deir i.sol: all' alto Anacapri, ma praticabile da pochi a-ili iso- lani, o dalle capre salvaliche. L'aria che vi si\-espin e mollo elaslica, ma non proficua a tutti ; e quantc ricsce piacevoleloslarvi nelle eiornate serene, allret. lania noia poi reca quando vi sia-ila il vento od un temporale, massime se accompagnato da fulmini JNel lernlono sono molli vigneli ed oHveti, le cm produzioni sono eeeollenti; il vino pero n' e tulto bianco a dififerenza di quello del basso dell' isola, che SI la lutio rosso. I frulli riescono di buon sapore ; e quella paric che si semina a grano e legumi da pure buone ed abbondanti ricolle. Non ha altra acqua che quella si raccoglie nelle cislerne ; e per avei iie di pozzo, e uopo scendere in Capri, Le donne pero, per sole tre grana,che sono 12 cenlesimi italiaui, ne vanno a prendere un gran vaso, nienle loro riucre- scendo lo scendere e salire la scalinata per si poca monela. Airinlorno, per quelle monlagne si vegijono rudori di anliche fabbriche e specialiiiente quelli di un anfilealro, opera d' alia antichila, ed allri di un caslello de' tempi di mezzo. Nella marina d' Anacapri era un monaslero di Teresiane, la cui chiesa e d^ar- chiiellura mollo graziosa, con pavimenlo di matloni ossia rlggiole non meno vago, perche dipinto dal celebre Solimene. Gli abit. sono in numero di i58o» e Ira essi n'ha alcuni che in tulto il corso della vita non scesero mai al basso dell' isola, pero die non si confanno con quelli della cilia di Capri che hanno , inconlo di maliziosi e fraudolenti. Riescono assai ■ bene neirarte marineresca, e nella loro separata marina hanno le migliori barche e felluehe per la pesca e pel Iraffico. — « Nel 1808 regnava in Napoli Giocchino, soldato vivo, ed in Capri slava a presidio Hudson Lowe co'due reggimenti Real Corso e Real Malta. Erano nelP isola parecchi siti sicuri, le emi- nenze d' Anacapri ed il forte maggiore con quelli di San Michele e di San Costanzo. Partiti da Napoli e da Salerno, e governati dal general Lamarque,andavano Francesi e Napoletani alia iazione dell' isola. Posto piede a terra, per mezzo di scale uncinate, non senza grave difficolla perche gl' Inglesi si difendevano nsolutamente, s' impadronirono d' Anacapri : vi fe- cero prigioni circa 100 soldali di Real Malta (Bot- ta). /^ec?. Capri. ANACORETI, gruppo d'isole del Grand' Oceano, nella Melanesia, al N. delle isole dell' Ammiraglialo, a o« 43' di lat. N. e 143° 44' di long. E. Sono quasi del tutto sconosciute, non avendole visle, a quauto ( si sappia, se non Bougainville che le scopri, ed En- trecasteaux. Sono una catena d' isole basse, aggrup- pata sur una scogliera, e di circa 3 I. d'eslensione. Paiono popolosissime, e sono coperte di vegeta- zione. ANAC SUNGEI, regno della cosla S. O. di Suma- tra , che s' estende dal Manjula all' Urei. Queslo regno s'innalzo sulle rovine di quello di Indrapura. Coll'assislenza degP Inglesi, Gulema, suo primo so- yrano, vi si stabili nel 1695. L'aulorita del monarca e quivi assai limitata, la maggior parte del paese essendo sotlo il governo di capi che non compari- scono davanli al sovrano se non ad epoche fisse, nelle quali gli pagano un tribute. La sua capitale 4i AN 4 Mocomoco. 11 territorio produce pepe, legnauie acostruzione e conliene miaiere d'oio. Gh abitanti jiio maomettanl. . ANACUR, NECORA o NACUR, viHaggio cle a ^urcliia asiatica, in Shia, a 2 1. 1/2 N. da Acn, sulla • s-la del mare, presso il capo dello slessonoine Lat. N. i3oo abi- Coltivano di Beira, del monte pia-.-, . i . . , ANAD, lago dell' America seltentrionale ,0'^ 35'; loiiir. O. ii4" 10'. ANADIA, plccola cilta del Brasde, prov. di l^er lambuco, a 14 1. da Alagoas, popolata da and iadiani, europei, bianchi e meticci. iioUo il colone. AN-VDIA, bor. del Portogallo, prov ' omarca e 8 1. alPE. di Aveiro, a' piedi pastro, con 278 case. , „ ^ ANADIR, Anadyr, fmme della Fxussia asialica, che nasce nel lago Ivachno, scorre 45 1. dalP E. xirO., deviando un poco verso il S, O., si dirige verso il S. E., e si getla poscia nel mare di Anadir, crran eolfo deirOceano orientale, sot to lo^stretto Si Behring, dopo un corso di 180 1., al 04" 3o di iat. "N. e 194° 5' dilong. E. ANADIRSKOE MORE o MARE D' ANADIR, A na- dyrskoe more^ gran golfo del mare di Bebring, nel quale si getta V Anadir. Esso bagna le coste del go- verno d' Irkutsk, nella Bussia asiatica. AN4D0N, isola del gruppo delle Maldive, nel mare delle Indie, a 25 1. S. da Male. Lat. N. i5' ; long. E. 75*^ 5'. _ ANADUE, dai Francesi scritlo Hanadoutli, una delle piu numerose tribu delPEgilto, cbe si estende dalla prov. di Beni Suif, nel Medio Egitto, a quella di Girge, nelPAlto Egitto. Secondo gli uni, discende daiCofli; secondo altri, viene dall' India. Gli Ana- due sono agricollori e pastori, e per la maggior parte ricchi; hanno in orrore il fur to e sono ospita- lissimi. Non appartengono in certo modo ai Beduirii se non per la comunita di linguaggio, di goyerno e |d'indipendenza; non mettonsi mai al servigio di |clnccbessia. Gli Anadue non sono ne maomettani, ne ' cristiani ; si fanno il segno della croce, e T instante j dopo recitano la professione di fede musulmana. ANADYR, fiume della Bussia asiatica. /^etf. Anadir. I ANAFET, citta delF Arabia, nelP lemen, in riva ad un piccolo lago, a 21 1. N. O. da Sanaa. Sul suo territ. si coltivano molte viti. ANAFI, isola deU'arcipelago greco. Ved. Nanfi. ANAGE, Anaje, cilta delPlndostan, stato del ra- giu di Misore, a 9 1. N. E. da Citeldrug. Lat. N. 4° 27'; long. E. 73° 53'. ■ ANAGNI, citla d' Italia, negli Stati della Chiesa, delegazione e 4 1. 2/3 al N. O. di Frosinone, sur una montagna, presso il monte Cassino. E la sede d'un \escovato erello nel 487- La sua posizione offre una prospcttiva svariatissima ; ma neirinterno e triste e miserabile. Vi nacque d papaBonifazio viii. Gloriose sono le memorie di quest' antica e nobilis- sima capitale degli Ernici, cbe ripele la sua fonda- zione da Saturno. I ruderi di mold e magnifici edifizii cbe tultora si veggono, fanno tesdmonianza dell'andco suo lustro. Fu in appresso municlpio deirimpero roraano; e Silio llallco e Virgllio fanno menzione delle sue riccbezze grandissime e della feraciti delle sue terre. Sofferse poscia per moltis- simo vicende cbe alia condizione attuale la ridussero. Conta 55oo abitanti, e vi si trovano 5 convent! d'uomini, 2 di donne, i orfanotrotio, i monte fru- nientario, i ospedale ed 1 seminario. ANAGU, regno della Guinea superiore, tributario di quello di Daomei. Ha forma Irian golare, ed e ANA 542 conflnato al S. dal regno di Gberrapai; al N. E. da quello di Daomei ed al N. O. da quello di Burum. Sta a 55 1. circa lontano dal mare. ANA GUMBA, citla del Tibet, sul Testa, a 24 1. S. O. da Sciamrannig. ANAGUNDI, Annagoondf^ o ALPETEN, citta deirindostan, Stato del Nizam, anlica prov. di Be- giapur, a 10 I. 1/2 N. O. da Belari. Lat. N. i3%4' ; long. E. 74° 17'. E situata sulla sponda sctlentr. del Tumbedia, in faccia alle rovine di Bisnagar, cliia- mata dagrindigeni Alpeten, e nella bngua di Cana- ra, Anagundi. E questa la residenza di un ragia tributario. Le rovine di Bisnagar, capitale del famoso regno di queslo nome, occupano uno spazio gran- dissiino. Quesia citta sembra stala cinta da un muro di pielra di quasi 3 legbe. In mezzo alle immense masse di roccie, coronate da pagode, si disdnguono ancora delle strade di 25 in 40 metri di largbezza; una di esse e tultavia sussistenle, ed ba i/4 di 1. di lungbezza, 35 metri di largbezza, e trovasi fiancbeggiata da colonnati. Molte piccole correnti d' acqua,° cbe una volta formavano varii bei canali, si fanno slrada in mezzo a quelle rovine. Sul Tum- bedra si veggono gli avanzi di un ponte di pietra che ba in quel sito 16 metri di largbezza. Bisnagar fu fabbricata nel i336. Cbiamossi da prima Yidia- nagara, ed in appresso Vigeianagara, la citta della vittoria. 11 regno di cui era capitale, comprendeva tutto il Carnatico di qua e di la delle Gate. Nel i5o4 i re maomettani d'Amednagor, di Begiapur, di Gol- conda e di Beider si collegarono insieme, disfecero Ram Ragia, sovrano di Bisnagar, e rie saccbeggia- rono la capitale. 11 distretto di Anagund, al S. del Crisna, ha 6 o 7 1. d'estensione, ed e posseduto da un discendente dei sovrani di Bisnagar, protetto dagringlesi, che gli lasciarono una rendita di circa tremila franchi mensili. ANAHUAC. Ved. Messico. ANAJAZ, fmme del Brasile, il piu considerabile deir isola Joanes, nella prov. di Para. Esce da un lago e scorre all'O. Gli si danno 16 1. di corso. E^navigabile col mezzo della marea ed infestato da coccodrilli. ANAJE, cilta delP Indostan. Fed. Anage. ANAKLIA, forte della Russia. Ved. Anakria. ANAROSTIA, fiume degli Stad Unid, che nasce nella Marilandia, entra nel dislr. di Colombia, e, dopo un corso di 7 1. dal N. al S., si congiunge col Potomac, al S. di Washington, di cui bagna la parte orientale. ANAKRIA o ANAKLIA, forte della Russia euro- pea, nella Mingreba, alia foce delF Incur, sulla costa orient, del mar Nero.^ Si crede che occupi d sito deir andca Heraclea. E circondato da un centinaio di case sparse, abitale da Armeni, Greci ed Ebrei. Commercia coi Turchi ed ha una dogana. E ora cessato il vergognoso traffic© che quivi si faceva di schlavi. rr j k ANAM, impero delP Asia orientale. Ved. An nam. ANAM, piccola citta delP Indostan, Stato del su- badar d' Aude, a 1 1 1. 3/4 S. O. da Lacnau. Lat. N. 26" 34'; lon^. E. 78° 2'. ANAMABOA, borgata della Guinea superiore. Ved. Annamaboe. ANAMARI , popolo del Brasile , nella prov. di Para, che abita sullesponde del Madera, a 4o I. circa dalla congiunzione di queslo fiume con quello del- le Amazzoni, al di lat. S. e 62° di long. O. ANAMBAS, tre gruppi d'isole slluate tra Borneo e la penisola di Malacca. Vengouo disUute coi nomi 543 A N A ANA 544 (li Anambas del N., Anarnbas cli mezzo ed Anambas forle, in posizione assai vanta-iosa, seno di nn- it N A^o";" r'. g-centi sotto 3« di ^Man pianura, ove terminano7rami Ti cont^^^^^^^^^^ at W e 93 40 dilong.E., sono le piu considera- del Caucaso. In aucsto .nio Inoar. .Uii, I 1 ANAMOACA o ROTTERDAM, i.ola del Grande gucT ■ ' " Oceano,che fa parte delParcipelago de " Amici, s'innalza nelcentro del gruppo, a Middelborgo, al W\ N. E. da Tangatabu. Lat. S. 2o« 10'; long. O. 177° 20'. La forma n'e Uiangolare, e ciascun lato pno avcre 2 1. di lunghezza. Va cir- condata da isolettc, da banclii di sabbia e rompenti che si estendono avanzatissimi nel mare. Fu sco- perla nel 1643 da Abele Tasman, cbe le diede il nome di Rotterdam. Ha buone sorgenti, ma non e ItinK giu- ..79^-1 •^•^^po un'ostinata resistenza di i5ooc leisoledegh uom.ni Ira Turcbi e Tatari. Poscia fu restituita a iruppo, ni v.cmanza lurcb,, cbe ne aumentarono le fortificazioni Per un susseguente Irallato i Russi ne presero formal- mente possesso. Qnesla citta, quanlunque ora deca- ta un conniiercio assai imporlante di cera. , lana e pelHcce. 3Jolti geografi confuserd Anapa con Sogugiac che le sta 8 1. al S. Essendosi cii recenle portati sopra la Circassia gli sguardi del- lant. bene colliva.a come abre di quesio g^uppo^ pa^llXt^'nto^ '"^"""^ ^^''^ VI abbondano pero gP ignami, gli ananassi, i banani. data, miele rno ad Anapa, una delle forlezze piu imporlanti di quella conlrada. 11 perche diamo a quest articolo estensione maggiore che senza qne- stc circoslanze non avrebbe ottcnuto. La fondazione di Anapa porta la data 1781 e non 1796, come parrebbe iudicasse P inscrizione il cocco e Palbero a pane. Racchiude due vulcani, ed una gran laguna salsa. Bei \iali d'alberi condu- cono alle principali abitazioni. La popolazione puo ascendere a 2000 individui. Le donne sono belle, spiritose e gioviali. GPisolani conservano ancora turca che vedesi uosta ^nnv^ U r..7rtJ ANA«;f,o,„e del regno di Sian, ed Annan,. Qual- l^ti;!;Zt:n^c^jTZ::rZl^^sT^ d,e au.ore prelendc che comunicin, per me.xo del .avano un ,e.npo il silo ehe o^i occupa ^^es^^^ ^^X^J^-^r^"'' congiu„.ione e for,e..a, 1 Turc'hi P eres.ero per'^lilenTcf:^ Ztll ANANE L f^nffr/ I.l,' • 1 r n '"''^ produz.oni della contrada scolarono per ANANE, Ire isoletle dell arcipelago Greco, nella questo nuovo canale. — Dal 1780 al 1810 nuesta lurdna as.at.ca, a 3 1. S. O. da Mdo. Lat. N. 36" citta, al pari dclPaltra di Sugil? cIirn/u.Trono venli voile padrone; nel 1812, ambedue le detle CI Ma furouo restiluilc ai Turchi in virtu del Iratlalo di Bucarest; nia nelP ultima guerra, Anapa cadde 32' 45" ; long. E. 21" 48' 55". ANANITIIAD, lago delP America seltenlrionale. Lat. N. 62"; long. O. loS". A.N\7iTPUn,Jnantpoor, piccola citta delPIndo- slan inglese, presidenza del Bengala, aniica pro- yincia d' Orissa, sul Bilorni, a 19 leghe 1/2 N da Cottach. ANANTPUR, Anantpoor, piccola citia delPIndo- slan mglese, presidenza di Madras, antica prov. di Balagat, a 3o i. N. E. da Cileldrug, 4G 1. N. N. E da Seringapatam. Lat. N. i4« 45'; long. E. 76° 8' nuovamente in podcsla dei Russi, che di nuovo la rcsero ai Turchi dopo il Iraltato d' AdrianopoH ; luialmenlc in quesli ultimi anni e stata quesfa citta definilivamenle ceduta ai Russi medianle trattato particolare. — Anapa era ancora, alcuni anni sono, il principal mercalo di schiavi cerchessi ossia cir- cassi ; ed appunto quivi andavano i Circassi ad of- frn e le loro belle cat live ai mercanti di schiavi ner nunlrir dpll!^'^f -^"^^^^^^^^^^^ devastarono turchi. Codesto traffico, adonta dello spirito di rige- per punnla della de enz.one d' un parlamentario. nerazione che il czar moscovita si propone d'intro- ^^T^^S^' " '79" ^ ^"^'^^^ P--' non e anco.'a coTpl'amen^e .T.tr.JJ^ ^. , „ ■ ^ . . spento, e di tempo il poscia a auarnntin rf;- osservare ha tre porte, una sul porto e due sulla pianura. La nic^a Tcoi n!n^ Vovo\^z\one si compone di Circassi, di mercadanti fei ti d.lh ^n^i frequentemenlein- turchi die vanno a passarvi la bdla slagione, e di „ P*"'^^' ^ e "ei d.ntorm una sorgente nublari ed impiegati russi (Rienzi ). d'acqua salsa. ANAPA, citta fortificata della Russia, in Europa, nella Circassia, sulla costa orient, dd mar Nero, in v.cmanza e al N. O. della costa di Abazes, a 14 1. V^o ^ , ^ "^^^^^ stretto di lenicale. Lat. N 44 54 ^2' ; long " ~ »/2 1. d E. 34° 5.5' 57". Ha poco piu di giro, ed un buon porto sopra una bala XlSAFO^ Ariapis, y/wa/Ji/j', fiumicdlo del regno delle Due Sicilie, in Sicilia, che nasce dal fonte Bu- folo, onde viene chiamato anche con tal nome, presso le mura di Buscemi, a circa 8 1. O. da Siracusa, e va a gettarsi nel gran porto di quest'ultima citta, dopo aver ricevuto le acque della fontana Cianea. I milo- del mar N^r... 1 c " --r*" logi, personificando PAlfeo, finsero ch' egli amasse ciel mar JNeio, chiamala Sungic. E questa una piazza Ciane, la quale fu cangiala in fonlaua. 545 ANA ANA 546 ANARA.GIA.PURA, citta delPisola di Cellan, a 26 1, lenga tracce numerose della prosperita priiuitiva, N da Candi, e a 21 1. O. S. O. da Trinchemala. T Asia Mlnore e un paese pocliissimo conosciuto. I A??ASCo' bor. deirisola di Porto Ricco, capo- giaii tralti caratleristici della sua geografia sono le luo"o del distr. dello stesso noine, sul Guaurabo, o vaste catene di monlagne che si traversaiio. Una Rio Granada, ail. i/4 ^^^Wa bala di Anasco. ANASTACIO (Santo), Hume del Brasile, pro v. di San Paolo, che nasce nella serra d'Ibotucatu, e si eetta nel Parana, dopo un corso di circa 60 1. dalP E. air O. ANASTASIA (Sant'), isola neiroceano Allautico, sulla costa orienlale della Florida, fra lo scanno di Matanzas cd il porlo Sant' Agostino. Ha 3 1. i/4 di lun^liezza, ANASTASIA (Sant' ), villaggio del regno delle 'Due Sicilie, nc'Doniinii di qua del Faro, prov., 'distretlo e 2 1. 1/2 aU'E. di Napoli, capoluogo di cantone. ANASTASIO ( Sant' ), casale del regno Lombardo te d 'Veneto. Fed. Cessalto. ANASTASIO (Sant'), nel granducato di Toscana. Fed. Nastasio (Santo). ANASTASIO (Sant'), villaggio del ducato di Modena, governo di Casleluuovo di Garfagnana, giurisdizione ed i 1. 2/3 al S. O. di Gaaiporgiano, coraune e 1/2 1. al N. di Piazza, alia deslra del Ser- chio di Soraggio, sulP estrema pendice rueridionale dell'xVppennino di SUlano. ConLa 220 abitanli. ANASTASIO A QUARTO (Sant'), casale del gran- ducato di Toscana, in Val di Chiana, conipartiniento, giurisdizione, comune ed i 1. i/3 al S. di Arczzo, alia base settentrionale del monte di Lignano, con 53o abitanti. ' AN ASTRO, bor. di Spagna, prov. e 3 1. 1/4 al S. •S. O. di Vitloria. ' ANATAJAM, isola deirarcipelago delle Marianne, fra Saipan e Saiiguan. La sua circo)iferenza e di 3 1. 1/2. Quanlunque fertile, manca d' acqua dolce ' e di popolazionc. Lat. N. i3° 44 5 ^^"o- ^^^'^ 4^ • ' ANArALU, capitale della parte N. O. delP catena altissima, o piu veramente un ramo del Tauro proveniente dalla Caramania, penetrato neir Anato- lia, si divide in due rami. Quello del mezzodi si inoltra verso il golfo di Satalia, sotto il nome di Ramadan Oglu Balcanler, e tcrmina al capo Chili- donia, lasciando notare, a levantc di Satalia, il Tact Ali che s' innalza piu di 2G00 metri sopra il livello del marc. 11 Baba dagh, dove si vede il Glies tonus dagh ( Mesogis degli anliclii), il Berchi ( Tmolus ) ^ il Buz dagh (Sipylus) , il Macami Arbain, tutti toccano la linea delle nevi perpetue, e parimente s'avanzano verso r Arcipelago.Dal ramo settentrionale del Tauro ^he vaa tramontana, Murad dagh, staccansi a ponen- ue catenette: la meridionale traversa il sangiac- cato di Sigla e fmisce al capo Caraburun ; la setten- trionale e il Cutges, che prima corre parallelamente alia prima, poi se ne separa e terminasi presso Manissa e r Arcipelago ; al norle mette capo al mare di Marmara. A quesfultimacalenetta appartengono pure r Ida ed il Gangara. 11 braccio piu settentrionale e il Ghessic dagh od Olimpo. Le montagne deirorienle, nei sangiacchi di Boli, Angora, Castamuni e Giangri, pare che apparlcngano alF Antitauro piuttosto che al Tauro, sebbcne a questo visibllmente s'atlengano. Vi dislingui il Cuset el Gas ( Olgassis ) ^ F Alma dagh e le sue niagnitiche cime : terminano al capo Inge. L"* Ala dagh'finisce sulle sponde del mar Nero al capo Chilimili. Queste inontagne sono general- mente di natura calcare. Le une, principalmente quelle in riva al mar Nero, sono coperte di selve di querce e d' alberi sempre verdi le altre nude, almeno sulle cime ; tutte offrono pascoli eccellenti ed abbondano di fonti. Talune s' ergono altissime. II cenlro delP Asia Minore e un immenso acrocoro so- stenuto dalle catene di montagne che siam venuti ido, Partcnc e bagnata da fiumi che corrono Dalac, nel mared'Arabia. Lat.N. 16°; long. E-S;*" 20'. descriven( ANATOLIA, paese delF Asia occidentale che com- nel mar Nero ; ma un estesissirao tratto, limitato ad prende una parte della penisola nella sloriaconosciuta oslro dalla gran barriera del Tauro, va coperta d* col nome d' Asia Minore ; nome di data comparativa- mente recente, ignoto ai greci e crediamo anche ai romani geografi, almeno sollo i primi imperadori; ne sappiamo quando si cominciasse ad nsarlo. I Turchi a tale porzioue della penisola danno il nome d' Anadoli, derivato dal greco dvaroXn ( paese del Levanle), e sotto lale denominazione comprendono alle volte pure il complesso delle loro province deir Asia. La voce Anatolia poi, come terraine geo- grafico, nacque sotto T impero greco e si rifeiiva al paese che giace ad oriente della sede dal governo. Ora il pascia d"" Anatolia esercita giurisdizione mili- tare sopra Uilte le autorita sino alP Eufrate. Estendesi I' Anatolia, che al giorno d** oggi si prende per sinonimo d'AsiA Minore, da 3G° a 4^" di latitudine settentrionale, e da 24° a 38" di lungi stagni salsi, e di laghi e di fiumi, che non posseggono sbocco visibile alcuno. Nella stagione piovosa, quei laghi si gonfiano, e se non fossero i monti che tra- versano la pianura e la dividono in bacini, sommer- gerebbero interamente 120 leghe di paese. I capi principali sono : T Inge, il Gherempe, il Chilimili, il Baba ed il Chirpe sul mar Nero ; il Murdu ed il Dere Burun sul mare di Marmara; ilBal)a, il Coloni, il Caraburun, il Curco, il Crio ed il Velpe sulP Arci- pelago ; il Cuib, il Cliilidonia e V Anemur sul Medi- terraneo. — La costa settentrionale, bagnata dal mar Nero, lunga 110 leghe, alta, poco frastagliata che, tranne la baia d'Erecli, non forma verun golfo importante, riceve il Cluzll Erraac, il piu grosso flume deir Asia Minore, il fiume di Sinope, il Cherd, il Bartin ( Parthenius ) ^ il Milan ( Hipius ) , il Fa- tudine orientale, confinando a tramontana col mar lios ( Byttaeus )^ il Sacaria (Sangarius)., che sono 1 Nero; a maestro con lo stretto di Gostantinopoli, il piu considerabili fiumi dclF Asia Minore : ma tutli mar di Marmara e lo stretto dei Dardanelli che la quelli che bagnano questa regione, hanno piu cele- separano dalPEuropa; alF occidente colP Egeo o brita che importanza. Gettansi nel mare di Marmara Arcipelago ; al mezzogiorno col Mediterraneo ; a il Nilufar, il Nicabizza, il Satal Dere (AEsepus)^ sirocco colla Caramania ; a greco col pascialicato di T Usvola ( Granicus ) . La costa dclP Arcipelago, Sivas; perconseguenza si trovada tre lati slretla dal sommamente rotta, e lunga da 60 leghe, riceve il mare. Misura 210 leghe per lunghezza, 90 per lar- Grimalchi o Caichi, il Codos (Herinus) ed il Minder ghezza, e la sua superficie, senza le isole ma coi ^Mtfa^i/ro^. Hanno T Aracli ('/m/rM^; ed il Donde sangiaccati che fanno parte del governo del capitan la loro foce sulla costa del Mediterraneo. — 1 lagm pascia, si calcola di 8495 leghe quadrate. principali sono quelli d' Idghirdir , Ciaii , Atasi, Quantunque sede d'antica civilla, e ancora con- Caraissar, Efnanghi, Insnic ; tutli poco considerabili ; Encicl. Gdogr. Vol. L 547 ANA ma il lago salso di Tuzla, il Taf ta di Strabone, e una delle piu curiose fattezze deir Asia Minore : lungo trenta raiglia, somministra ad un gran tratto del paese quell' utile articolo del sale. Strabone, nativo della penisola, dice che qualunque cosa vi s' immer- gesse coprivasi tantosto d' incrostazioni saline, e che gli uccelli rendevansi inetti al toIo se \i bagnaTano le ale. A^i si trovano varie sorgenti minerali. Nel ragguaglio del capitano Beaufort , abbiamo ogni pruova della prisca grandezza della meridional parte di questa contrada, deir estensione e magnificenza delle sue citta, e del numero ed eccellenza delle sue baie e de' suoi porti. Cosi rautati e degradati ne sono adesso gli abitanti che la loro esistenza sol presenta una scena d'infingarda inazione. Airinverno sul lito; air estate inolti sulle montagne, frequentemente in corso d' illegale violenza in aperta opposizione alia Porta, Tengono descritti come specialmente sospet- tosi ed inospitali agli Europei. 11 suolo deir Anatolia, assai fertile, riesce gene- ralmenteatto alia coltivazione della vite e delFolivo ; c vi s' incontrano cantoni interi di un"* argilla nera buona pei grani. Le sponde del mar Nero sono quasi dapertutto coperte d'una sabbia bianca, alia quale in breve succede un suolo fecondissimo. Bene imboscale si veggono generalmente le montagne, formate di pietra calcare, di creta, schisto e trapp. Veggonsi lerreni vulcanici inalcuni sili, caverne che vomitano fuoco, sorgenti di nafla. Pochi cenni baslano sulle islrade dell' inlerno dell' Asia Minore; ma slrada nissuna, nell' ampia accezione del termine, esistette giammai di lor propria costruzione nell' impero dei Turchi.Ancorapresentansi vestigia delle lineeromane di comunicazione, e sono tuttora usati molli ponti romani. Stazioni di posta pur si mantengono dai Turchiadistanti intervalli.La slrada piu frequentafa e quella da Smirne a Coslantinopoli, e V unica per la quale s' abbia una comunicazione regolare, tranne colle caravane. Importante quale pur e il commercio tra quelle due grandi citta ed il resto dell' Europa, quesla corrispondcnza ha luogo sol due volte il mcsc, ed e amministrata dalla missione e dal consolato au- slriaco, per mezzo d'un corpo di corrieri tatari, mantenuto dalla Porta. In Turchia il viaggiatorc di frequente stupisce, in quella general desolazione, per vedere 1' eslrema cura posta al raanteniraento di cisterne o fontane a convenienti distanze. 1 cimiteri sono sempre piantati di cipressi, e spesso esibiscono maggior cura ed arte che non le abitazioni dei vivi. E i can, dove ricevonsi i viaggiatori, e le moschce troppo frequentemente palesano la decadenza del paese. Non viaggiano caravane da Smirne a Costanti- iiopoli, essendo il mare il mezzo men dispendioso di Irasporfo. Altre strade conducono a Cutaia, residenza del beilerbei, a Conie, ad Angora, ecc. — Nissuna descrizione generale darebbe una idea esatta del cliraa deir Asia Minore, che probabilmente presenta piu varieta che non la penisola della Spagna e del Portogallo, con cui puo paragonarsi per I'estensione della superficie, paragone da portarsi innanzi, essen- do nelle numerose calene d' alte montagne che la traversano, ne' loro alti acrocori, nella diversita del dim a dipendente della configurazione della super- ricie,una ragguardevole rassomiglianza tra' due paesi. Ma in generale il clima e temperate, piu caldo che freddo ; la neve non cade che sulle montagne, le cui cime ne sono all' inverno coperte , mentre nelle pianure e nelle valli vedi in piena attivita la vegeta- zione ; in questa stagione di sovente la pioggia pre- cipitaa torrenli. 11 caldo in giugno, luglio ed agosto A A 548 e eccessivo, s\ che le campagne che non possono essere irrigate, sono allora interamente inaridite. Gli abitanti delle valli, soprattutto delle vicine al Medi- terraneo, abbandonano le abitazioni loro e cercano nelle montagne un'aria meno sofifocanle. Pero i venti di mare, sopra tutti I'imbat, temperano il calore della state ; ma il sirocco tormenta gli abitanti delle coste occidentali. La state piove di rado ; le forti rugiade rinfrescano la terra e rianimano gli alberi frultiferi. Pura e sana e 1' aria, e se la peste esercila sovente le sue stragi, non fa troppi progressi, specialmente a Sebasle, per la salubrila dell' aria appunto, per la vicinanza delle alle montagne, e per la elevatezza dell' acrocoro su cui ergesi la citta. II suolo, conveniente ad ogni sorte di cultura, e som- raamente negletto, tanto che la raccolta dei grani basta appena al consurao. Non concimano mai il terreno, e nonosfante il frumento e gli altri cereali rendono trenta per uno. Lungo varii fiumi si coltiva il riso; tuttavia se ne trae d'Egitto. Molti vi sono i i giardini ed i bruoli ; i legumi, le piante mangerecce, | i raelloni sono squisiti ; I'uve, i fichi, le ciliege squisi- tissime, ed appunto dalla costa del mar Nero" vennero originalmente le migliori varieta di quest' ultime. Si fanno vini di tutte le specie, che comunemente non possono conservarsi. 11 tabacco, la canapa, il lino, la robbia, 1' indaco, il papavero, il sesamo, I'oli- vo, il zafferano, e sopra ogni cosa il cotone erljaceo, alimentano il commercio. I cantoni vicini al mar Nero abbondano in foreste di querce, cipressi, olmi, abeti ; benissimo imboscata e parimente una parte della catena del Tauro, presso il Medilerraneo : ine- sauribili sorgenti di materiali al navile turchesco. Nei dintorni dell' Arcipelago nascono il bosso, I'ar- bulo, il terebinto, e nelle vicinanze di Sinope fanno raolto catrame. Quantunque v'abbiano pascoli nu- merosi e pinguissimi, si alleva poco bestiame. I cavalli sono in generale di razza bellissima ; i muli e gli asini, forti ; vi si trovano de' cammelli. Adoprano in alcuni siti il buffalo per arare le terre. I formaggi vengono la piu parte dai contorni del mare di Mar- mara ; pero sono di catliva qualita. La lana delle pecore risulta mediocre, tranne nei dintorni d' An- gora ove la capra ha quel pelo lungo e setaceo che tiene in comune coi gatti e coi conigli di quella contrada. Abbondano sulle coste del mar Nero e di quello di Marmara il miele e la cera. Le lepri, i cervi, le gazelle, i daini sono comunissimi, al pari degli uccelli di passo, quaglie specialmente. Pescosissimi sono i fiumi, ed i porti del mar Nero forniscono Costantinopoli di pesce salato. In gran quantita si raccoglie la seta. Certo il paese fu una volta scosso da violenta azione vulcanica, forse precedenteraente ad ogni storia positiva, ed i prodotti vulcanici ab- bondano nella penisola, e non meno le fonti termali. Non che poco sappiarao delle rocce dell' Asia Minore, benche forse nissun paese del mondo fosse per meglio pagare le fatiche d' un esperto osservatore. Le ricchezze minerali erano note agli antichi, come adesso formano soggetto d' un bel commercio. Vi i hanno minlere di rame, di piorabo e di ferro che si [■ ulilizzano ; cave di )uarmo, di cui i Romani portavano ' gran massi alia lor capllale, specialmente da Sinnada, nei centro del paese; gesso, calce, pietra da lavoro ; laghi e paludi salse, nitro ; eccellente argilla bianca finissima, conosciuta sotto il nome di spuma di mare; rnaiiifalture di sloffe di seta, seta e cotone, di sciali o cambellotti d' Angora, berrette, calze e guanti ; di stoffe d'oro e di argento, tele di cotone, coperte, vele, marrocchini, pipe, pettini, ecc. ;49 ANA ANA 55u Malgrado le estorsioiii del goveinatori, gli abi- anti deir Anatolia godono di uii*' agialezza lara nel- 'impero Ottomano. Attivissimo il commercio, con- iste in lana, pel di cammello, di capra d' Angora, >eluria di capra delta tiftic, cotone, pelli e lingue di .uffalo, pelli di lepre, seta, cera, legname, noci di ' delle 'alia, trementina, spuma di mare, prodotti abbriche; frutti, frumenlo, soda, miele, burro, un )o' di vino e di riso. 11 passaggio delle can^vane :ontribulsce a spargere molto denaro. — Questa )av' lendo 1,98 Grcci ed Anneni i/5 della popol lo, Irovansi orde di itnbuisce a spaigeic mun^ v.^....,..-. x. •te dcirinipcro Ottomano e la plu popolata, conle- ido uoSoooo abitanti. 1 Turchi iormano 1 4/a ed azione. Nell' inter- Turcomani nomadi cbe banno ibilazioni fisserinvcrno e coltivano la terra. Pochis- simi Ti sono gli ebrei. Vi si park prnicipaluiente d ;urco, il greco, V armeno, e nelle citta di commercio a lingua francese, . ^ ^ ^ V Anatolia e ^overnata da un beglerbeg cbe i-isiede a Cutaie, o Cutaia, vasta citla, che, sebbene aon si fiorente come una volta, pur conta dai 5oooo ai 60000 abitanti, dei quab 10000 sono Armeni che fanno un Iraffico profittevole. Hanno 1 Turcomani un capo che regna quasi da sovrano nel paese c^m- preso tra la costa occidentale, la Sacana ed il Chizil Ermac ; e un successore di Cara Osman Oglu. Puo metier in armi 3oooo uomini e paga tnbulo alia Porta. , . . ^ . Asia Minore era nota agli ultimi Greci sotto le divisioni di Misia, Lidia e Caria, che occupavano le spiaggie occidenlaU. Quelle di Licia, Panfiba colla Pisidia^, e Cilicia, cui aggiungevasi alle volte la Licao- nia,la limitavano al mezzodi,e giacevano sulla costa settentrionale la Bitinia, la Paflagonia ed il Ponto. Le alte pianure delP interno presentavano a levante la Cappadocia estendentesi sopra le montagne smo air Eut'rate, e la Frigia a ponente, terminata verso il mare dalla Misia, dalla Lidia e dalla Caria sopram- mentovate. Aggiacente a queste due grandi division! interne al seltentrione era la Galazia, di data piu recente del reslo e sraembrata dalla Frigia c dalla Cappadocia. Stabilirono i Greci colonic e tabbrica- rono citta su tutte quelle coste della Penisola, ma la loro occupazione fu piii compiuta e continua dal lato occidenlale : quivi troviamo, andando da tra- montana a mezzodi, i distrelti d'Eoba, d' Ionia, e la piccola confederazione Doria nelPangolo aUbec- cio della Caria. . . Dai Romani fu questo paese alle volte diviso in Asia di qua ed Asia di la del Tauro. L' imperfetta nostra cognizione della contrada c' impedisce dal porre nissuna liducia nei dali delle divisioni sussi- stenti sotto il governo presente. Ci si rappresenta che i Turchi abbiano appezzato questo territorio in pascialati sotto sette capi general!, confondendo tutte le anticbe divisioni. Questa notizia e presa da Malte Brun, il quale si fonda suirautorila d' un geografo turco, della cui opera vide il manoscritto d'una tra- duzlone senza data, Ecco le sue divisioni: i.** pascia- lato d'AnaduH (Anatolia) estendentesi sopra la Mi- sia, la Lidia, la Frigia propria, la Licia, la Caria, la Panfilla, la Pisidia, la maggior parte della Galazia e la Paflagonia; 2.** pascialato di Sivas (Sebaste), contenente la Galazia orientale e la parte superiore del Ponto ; 3." pascialato di Tarabozan (Trebisonda), che comprende il Ponto cappadocio e la Colchide meridiana. Agi Calfa, quel geografo detto di sopra, considera questo pascialato come una dlpendenza deir Armenia; 4.° pascialato di Conle (Iconium), che abbraccia la Cappadocia centrale ed occidentale, la Llcaonia e PIsauria; 5. pascialato di Merasce (Merasb) confinanle colla Siria e contenente la Co- magene, la Cataonia, e parte della Cilicia ; 6.° pascia- lato d' Adana, cb'e la Cilicia propria; 7.° mussemli- cato di Cipro tenuto dal gran vislre, come appannag- fr\o del suo uffizio. L' opera di cui si tratta e antlca, e noil vi si fa menzlone de' possedlmenti feudali di Ciapvan Oglu c di Cara Osman Oglu, si lungamente delizie del loro popoli e protettori dc' viaggiatori europel. Prima della rlvoluzlone greca, occorsero camblamenti importanli nelF amminlstrazlone del- PAnatoba. Que' gran feudatarii furono espulsl dai loro possedlmenti dal sultano, geloso del successo e vigorc del loro potere ; e da poi di queiravveni- mento, Smirne e Tlonia sono slate erelte in pascia- lato. Balbi da poi le seguenti divisioni slccome quel- inore : o. Balbi da poi le seguenti divisioni siccome le cbe preseiitemente costltuiscono PAsiaM Anadoli, Adana, Cararaanla, Marasb, Slvas e Tre- bisonda. La storia pobtlca dell' Asia Minore forma un importante capltolo nella storia del mondo. La sua poslzione sulla fronllera occidentale d' Asia la rese teatro di moltl conflitti per possederla; Pestenslone delle coste marlttlme svlluppo ad un' epoca 1 suoi mezzi navab, e lanatura svarlata della sua superficie preserve in tutte le eta molti dei suoi abitanti dal dominio del conqulslatore. Erodoto c' Informa che a' suoi glorni, Ira 488 e 400 avanti Gesu Cristo, la penisola conteneva trenta nazloni {iBvict) che atte- stavano le molteplici rlvoluzioni cbe avea gla sof- ferto. Benche non potessero cssere trenta popoli essenzialmente dlstlnti per caratterl fisici e per lin- gua, non posslamo dubitare cbe al tempo dello sto- rlco avessero la conqulsta e le colonic dato al paese popolazlone si varla quanto ne possede al presente. I Frlgll vantavano dlritli ad un' antlcblta plu re- inota di tultl gli altri abitatori dell' Asia Minore; dopo di essi, i Lldll, sotto Creso, divennero 1 reg- gltori della contrada dall'Egeo all' Allde, allora liraite occidentale delP impero dei Medi. Ma prima cbe il lldlo regno acquistasse vlgore, colonic grcclie dalla Grecia europea avevano occupato una gran parte del llli occldentali della penisola, e s' erano ferma- mente stanzlate lungo la splaggia del mare. Li pro- gresso di tempo, le colonic di questa nazione si sparsero a settentrione lungo le sponde dell' Eusino slno a Trapezo, e sulla costa meridlonale, benche, per quanto appare, in tempi posteriori, slno al golfo d'Isso. Molte delle greche citla dell' interno, delle quail ancora ammirlamo le belle reliqule, non tu- rono edlficate sin dopo I'eta d' Alessandro, ed alcune ricevettero i maggiorl lor abbeUimenti sotto gl' im- peralori romani. Ma tra 1' impero de' Lidii e dei Medi e la fondazione dei regni greci per opera dei successori d' Alessandro , PAsla Minore, stata prima devastata da' barbari dell' Orlenle, ebbe a so- slenereper due secoli 11 glogo del Persian!. 11 domi- nio di quella nazione, orlglnalmente d' abitudini noraadl, nella sua forma di regglmento, e gli sfavo- revoU effetli del suo slstema politico, ^moltissimo somlgliavano alia slgnorla turcbesca ne' giorni del suo primltivo vlgore'; ed Invero nell' attual deca- denza della ottomana potenza si puo ancora conti- nuare 11 parallelo. I Persian! non rldussero mai all'obbedienza le trlbu montane del Tauro, come vedlamo nel caso de'Pisldll; ne fu 11 governo loro altro che nomlnale sopra le trlbu delle parti a greco, fatteci note m\V Anabasi di Senofonte. Sotto 1 lio- manl, la penisola ottenne la condlzlone piu unitorme e plu stabile, e senza dubblo piu prospera che mai 55i ANA A N C avesse peranco goduto. II decadere di quella poten- za e la debil autorita delP impero d' Oricnte lascia- rono aperfa la contrada a nuove inyasioni dal le- vante, ed i Musulmani cominciarono a stahilirsi in alcune parti orientali della penisola verso ranno 700 tlelFera nostra. Quando nel 1096 approdarono presso INicea i primi crociati dcU'ereniita Pietro, Irovarono i Turchi in possesso di quclla parle delPAsia, e disgiunli dalla capitale dWkssio sol dalle acque della Proponlide e del Bosforo. I Turclii s'erano allora falli nunierosi nelPAsia 3Iinore, e la popola- zione deve essere andata per alquanli secoli grada- tamente sofferendo una mulazionc. Le furiose in- cursioni dei crociati appena lasciaronsi dietro nella penisola una traccia; ne pole Tinvasionc dei Tatari solto Tiniur, die risullo dalla villoria dWngora sopra Baiazelte nel 1402 e dalla sussc^^ucnte plesa di Sniirne, produrre nissun durevole efielto, benclie Tingrcsso d'esercito taiito nunieroso debba avere alcun poco inodificato la popolazione delP Asia. La condizione politica a'nostri giorni e lanto precaria ed instabile quanlo mai non fu ; e non ba mollo abbiain \edulo un esercito nnioTcre dalle sponde del Kilo alle vicinanze del Bosforo, ed il sullano di Costanfinopoli cbianiar trcnicbondo in aiulo le truppe rnsse c la diploniazia francese per frena i progressi dcirarnii cgiziane. Cede la Porta il 55: prov. di Venezuela, uno dei quattro chc forniscono d'acqua la citla di Caracca. Nascc nelle montajjne che sfanno fra questa citta ed il porlo di Guaira, corre al S. ed entra nclla Guaira, presso la capitale/ ANAYAR, cilia dclP Jndoslan. Fed. Onore. ANAZEI, Irlbu diBeduini, nella Turcbia asiatica, divisa in 4 tribu special!, cbe scorrono ncl deserto della Siria da Aleppo sino a Bagdad. Eglino rubano le carovane, ed csigoiio dal pa^scia di Damasco uu iribnto per lasciar passare liberamente la sola gran carovana della Mecca. ANAZELITZAS, citla della Turcbia europea. Ved. Lepem. piccolo villaggio della Turcbia europea, I I. N. da Calamata. Contiene un^anlica ire ci"""'"--- ■^«-"», i« A \ii i.fx 11 pa— scialato d'Adaiia, gran parlc del (;ualc e un fertile lerrilorio, ricco di legnami, apparenleinenle corri- spondentc alPanfica Cilicia piana, e con esso la si- gnoria dei passi dclle niontagnc, le quali quindi innanzi saranno probabilmcnle valicate da qualun- queinvasore ogni qualvolta sc nc ofba convenicntc oi.portnnita. Sulla fronlicra a grcco, il Russo divcn- ne il vicino del sullano; e cosi e nel conliiicnle europeo e nelPasiatico, quinci una forlnnata rivolu- zione, quindi un' invasioiic , banno cbiuso il lmu paventato Otlomano entro liniili niollo piii anijusti. ANATOLIA (Sant^), bor. del regno ddlc Due Sicdie, ne\Dominii di qua del Faro, provincia dcl- I Abruzzo ultcriore secondo, distr. di Civita Ducale, cantone di Borgo, a 4 1. 3/4 S. S. O. da Aquila. JNella sua cbicsa riposa 11 corpo della sanla niartire di queslo nonie, della nobilissima sllrpe Anicla. ANATOLI CAVAC, castello n.unllo della Turcbia asialica, alPingresso del mar Nero. suUa cosla dVAna- loba, sanglaccato di Cogia Eib. E siluato rlmpetlo a Rumill Cavac, e deslinato a difesa del canale di Costanlinopoli. Presso a questo castello, al S. O. vedesi un eremo sul monte del Gigantc, alto 180 metri, ANATOLIC O, piccola citta della Turcbia europea, in Roiiielia, sul golfo cbe sta alPE. della foce del- 1' Aspro|)olarao. E costrutta sopra palafitte, in mezzo di T di piccole lagiine, formate dal golfo di Lepanto. La sua rada, cbiusa dalle isole Ecbinadi, e vasta e slcu- ra, ma plena di melrna portata dal fiume, e non ba cbe 3 o 4 plcdl di profondita. La citta e mal fabbri- cala, con 4000 abltanli cbe coltivaho con buon suc- cesso nelle sue vicinanze Puva cbiamala dl Corinto, eccellente, e mollo piu grossa di quella del Zante. ANAUL, piccola citla delPLidoslan inglese, pre- sidenza di Bombaia, antica prov. di Gugerate, ad II 1. 1/2 S. E. da Surat, ed a 10 1. dal mare, sotto e presso la baia di Cambala. ANAZIRL in IMorea, a 2 torre, die serve di alloggio ai foreslleri. Jn qualcbe dlstanza alPE. vedonsi le rovine di un teinpio. ANAZO, fiume cbe forniasi nella parte orienlale ddP Abi.<;sinia , forse nel paese d'Angot, medlante la rlunione del Meli e ddPAncona cbe vengono dalle fronliere S. E. del Tigre. Corre alPE., entra nel regno d'Add, e, secondo alcuni, pcrdesi nelle arene, ma secondo altri s'inollra sino alPoceano Indiano, al N. di Zeila. II suo corso, prcso dalla parte orientale del paese d'Angot sino al mare, sarebbe di circa Go legbe. ANBAR, cilia delP Afganislan, prov. e 20 I al S S. O. di Bale. Lat. N. 3G"; long. E. Ci° 53'. ANBAR o ANBARI, cilia forte ddia Tataria indi- pendenlc, slato e ^9 I. al N. E. di Cblva, sopra un bracdo del Giun. Ecinfa damura, ed ba un comodo porlo ed una bdla moscbea. II suo lerrit. contiene l)lu di 40000 abltanli, la maggior parte Turcomani. ANBAR o PERI SABFR , Peri Saboras, cilia della 'I'urdiia asialica, ncl pascialato dl Bagdad, sulla sponda sinistra dclPEufiate, a i5 1. O. da Bagdad, ed al N. dclle mine famose di Babilonla. Essa fu prcsa da Caled , luogolcnente del califlb Omar, ncl G32, cbe quasi la dlstiusse; ma nel ^Si Abul Abbas Safla, primo calilfo della stirpe degli Abassidi, la rledlfico e la scelsc a sc^Tn e dopo un corso O. da VizagapatSam, sul golfo dd Bengala. ' ilii A • \ • ^' •> ^' ^^^^'^^^ ^""^6 ANCARANO, piccola dtla degli Stati ddla Cbiesa. ANArx'T'P'''!^ r"''^^^^^^ sulTronlo, ai confini ddla p?ov. d' Abruzzo nei ANAUX, fiume della repubbbca di Colombia, regno delle Due Sicilie, a 2 1. E. N. E. da Ascoli. I 553 A N C Dicesi accresciuta con le rovine del castello di Car- rusa. 11 vescovo d' Ascoli un tempo n' era signore. ANCASGHERI, che gl' Inglesi scrivono Anko- sgerry ed i Frauccsi Ankasguery, citta dclPlndo- stan inglese, negli Stali del ragia di Misorc, a 34 I. i/4 E.N. E. da Seringapatam. Lal.N. 12° 39'; long. E. 76" 42*. - ... ANGASTER o ANCASTRO, vdlaggio d Inghil- terra, contea di Lincoln, divisione di Kesteven, wappentak diLoveden, a 2 1. 1/2N.E. da Grantham, un tempo stazione romana, chiaraata Croceocalana, capitale del paese dei Coritani. Una gran via ron)ana i atlraversa una collina sino a questo villaggio, in cui i si troTano niolte antiebe rovine, e le vesLigia
  • che significa rame nella lingua quisciua (lingua degV Inca). Le Ande variano tanto nelFaspetto, che nei lineament! general!. Questa catena, attaccandosi , per mezzo dei monti dell'istmo di Darien e per quell! di Guatimala, all' acrocoro del Messico, che si avanza sino a! monti Sassosi, si prolunga sino al monte Sant'Elia, al 60° 12' di lat. boreale, e poscia a! limit! delP Oceano boreale, cosicche la sua conti- nuita non e men notabile della sua prodigiosa lun- ghezza,che abbraccia dal S. alN. uno spazio di 120°, mentre dir puossi ch' essa si estende dalle isolotte situate al S. della Terra delFuoco, o del capo Horn, sino al monte Sant''Elia, vale a dire, dal 55° 58' S. al 60° 12' N. Questa catena si awicina quasi egual- mente ai due poli, le sue estremita non restandone lontane che di 29** in 3o°. La estensione, in verso opposto all'asse longitudinale, non eccede general- mente 2° in 3°, e di rado 4° in 5°. Le Ande sono strette alia loro origine, e vanno direttamente dal S. al N. sino verso 21*^ lat. S. , ove si allargano, incli- nandosi air O. N. O. Verso 5° S. , corrono al N. E., a 8^ N. si abbassano, rivolgendosi all' O. e a formar vanno T istimo di Darien. Dal capo Froward a que- sto punto, hanno circa 1700 I. di lunghezza, e in lutta questa estensione, la loro distanza dal Grande Oceano e di rado piu di 20 leghe. La loro maggior larghezza e di 60 1. , e V altezza media sotto T equa- tore, di 4800 metri. Al 7° S., andando dalle pianure deir Amazzone alle coste del Grand' Oceano, la ca- tena non ha piii di 23 1. di larghezza. Divider si puo questa cordigliera in 5 parti, seguendo i nom! che porta nei paesi da essa attra- versati. Nella Patagonia, dal capo Froward sino verso 41*^ lat- si chiama Sierra Nevada de los Andes. Nel Chili essa conserva questo nome, ma piu comunemente e dinotata con quello di Ande del Chili. Attraversa il Peru col nome di Cordi- gliera reale delle Ande., o gran cordigliera del Peru; e dalla frontiera settentrionale del Peru sino , al 2*^ di lat. N, si conosce sotto il nome generale di catena di Quito. Nella Colombia, ove non ha un nome generalmente adottato, si puo darle quello del paese che copre. La catena della Patagonia fu poco visitata. Vi si citano alcuni vulcani, come il San Clemente, il Me- dielana ed il Minchimadiva, che sembra il piu alto e presso al quale stanno le sorgenti del llio de los Camarones , che , insieme al Gallegos , e il solo fiume notevole che scenda dalla china orientale di questa catena. Nel S. del Chili, la cordigliera si riav- vicina si dappresso all' Oceano, che le isolotte diru- pate dell'arcipelago di Guaytecas possono risguar- darsi come un frammento staccato dalla catena delle Ande. II cono nevoso di Cuplona, il piu alto di quel- le region!, s' innalza a 3ooo metri. Piii al S. , verso il capo Pilar, le montagne si abbassano sino a 400 metri, e anche sino a minor! altezze. La cordigliera del Chili si leva, quasi sopra tutt! i punti, al di sopra del limite delle nev! perpe- tue. La sua media larghezza e di circa 4^ leghe. Essa e scoscesa all'O., ed in generale lontana dal Grand' Oceano di 3o o 4o leghe. Hanno origine da questa parte i23 fiumi, dei quali 53 comunicano direttamente con 1' Oceano, cui portano le acque di tutti gli altri ; ma quest! corsi di acqua sono ben lung! dall'essere considerabili al paro del Cusuleuviz o Rio Negro, del Rio Colorado, e di qualche altri fiumi, i quali discendono dalla china orientale leg- giermente inclinata, e si recano all' Atlantico, attra- verso le immense e fertil! vail! che formano nel Tucuman le poco numerose ramificazioni di questa parte della cordigliera. Si pretende che le Ande del Chili racchiudano i4vulcani, le cui eruzioni sono continue, ed un piii gran numero ancora che vomi- tano fumo ad intervalli. I terremoti quivi sono fre- quent!, ma di rado disastrosi. Nove strade attraver- sano questa catena, poco praticabili durante la naas- sima parte dell' anno, a cagione della quantita di neve che cade dall'aprile sino al novembre. La cordighera entra nel Peru al 21° S., ove le montagne nevose di Santa Cruz della Sierra e di Chiquftos si staccano dalle Ande e si prolungano verso TE. per riattaccarsi per mezzo di acrocori alle montagne del Brasile. Al i6" , la cordigliera forma un nodo dal quale si diramano raolte catene considerabili. La principale , chiamata cordigliera d'Acama, descrive un semicerchio, e dirigendosi al S. , circonda il lago Titicaca. Essa invia all' E. diverse ramificazioni,lVa le quali si notano gU Altas d' Litinuyo e le Sierre Altissimas, dando origine al Pilcomayo, al Guapehy co'suoi affluent! ed al Ben! che raggiunge I'Apurimac. Da questo nodo stesso escono I'Apurimac e i suo! affluent!, che for- mano il braccio principale deir Amazzone. Le Ande corrono in seguito al N. O. sino all' 11" lat. S., ove si dividon in tre irregolar! catene che si abbassano sulla sponda destra dell' Amazzone. L' una e chia- mata cordigliera della costa, 1' altra cordigliera cen- trale e la terza cordigliera orientale. Fra questa ultima e la centrale scorre I'Huallaga, che va a gettars! nell' Amazzone ; il Tunguragua o Alto Ma- ra'^non irriga la valle cui formano la cordigliera centrale e quella della costa. Dal deserto d' Atacama, sotto il tropico, sino al golfo di Guayaquil, in una lunghezza di circa 400 1. , le Ande non si scostano dair Oceano che di 12 in 20 1. Qualche torrenti scendono dal loro fianco occidentale, e inumidi- scono, per intervalli, questa lunga estensione di coste che le pioggie non fertilizzano mai. Dal 6" 3o' di lat. S. , ove incomincia la catena di Quito, le Ande non formano che un solo dorso sino al 3" 3o' ; cola si separano in due catene distmte, che, vedute dalla central pianura, presentano 1 aspel- to piu estraordinario. Le piu aUe somraita sono 56; A N lineate sopra due file che compongono una duplice cresla ; quesla doppia catena e sormontata da cime colossali che superano in elevazione quasi tulte le inonlagne del globo, Servi essa di segnale nelle operazioni degli accaderaici francesi per la iDisura del grado deli'eqnatore ; il perche descrille farono piu esaltamente che le altre parti delle Ande. La catena occidentale e lontana dal mare da 36 a 72 leghe; le due calene lo sono Puna dalPaltra di 7 in 8 1. ; la pianura ha da 5 in 6 1. di larghezza, c in si stretti limiti si trova rinchiusa lulta la popolazione del paese. « Allorche si visse per qualche mese sopra queslo altissimo acrocoro, ove il baromclro si so- stiene a o" 54', o a 20 polhci di ahezza, si prova irresistibilniente, dice Humboldt, una slraordinaria illusione; si obbHa a poco a poco tulto cio che cir- conda rosservatore ; quci villaggi che annunciano rindastria di un popolo di monlagua; quei pascoli coperti ad nn tempo di greggi, di lama e di pccore d'Europa; quei verzieri circondali di fratle \i\c di duranta e di barnadcsia ; quei campi lavorali con ogni cura e che promettono ricchc mcssi di cereali, tutto insomnia si trova come sospeso nelle alte re- gion! delPatmosfera; appena credesi che il suolo che si abita sia piu alto sopra le vicine costc del- i'oceano Pacifico, che non e la sommila del Canigou sopra il bacino del Mediterraneo. if Sopra la "piu occidentale delle due catene, in uno spazio di 87 1., da Quito sino al 2** di lat. S., s''innalzano il Casila- gua, il Pichincha, V Atacazo, il Corazon, V Islinessa, il Carguairazo, il Chimborazo cd il Cunambay. Dalla catena orientalc si slanciano il Guaniani, PAn- lisana, il Passuachoa, il Rnminnavi, il Colo{)axi, il Quclendamma, il Tunguragua, il Capa Urcu. i'Alli- vir ed il Sangay, le piii giganleschc sommila dclla catena, quasi lutte vulcani in attivila.La catena occi- dentale di Quito non da origlne a uessun fiume notabile, dalla parte delfO. NcUa catena orientalc stanno le sorgenli d"* un gran numero di afHucuti delPAmazzonc, fra i quali disliuguonsi il Napo, rica e I'lapura. Nella Colombia, la cordiglicra si divide in Ire catene parallele. Dal 2° di lat. N, la catena orient, , che non tocca in nessuna parte il limitc delle nevi perpctue, corre da prima N. N. E. sotto i nomi di Sierra di Pardoos, di Paramo d' Albarracin, sino Tcrso G° dilat. N., ove e chiamataLomas del Vieuto. Da questo punto essa continua al N. , c prcndc il nome di Sierra di Perija, e quello di Sierra di Azey tc, sotto il quale termina alia sponda dclP Atlantico, alia punta di Gallinas. Al 7" N. essa stacca nel Caracca un ramo che traversa la prov. di Maracaibo dalF O. S. O. air E.N. E. sotto i nomi di sierra di Merida e di Paramo della Rosa, c va ad unirsi alle ultime ramifi- cazioni della catena dei monti orient. delP America merid. , che congiunge da questa parte alia grande cordiglicra delle Ande. La sierra di Santa Marta e quasi isolata e separata dalle Ande. Essa li lega, col mezzo di qualche colline, alia sierra di Perija, c alle montagne d' Ocagna e della Montuosa. Dalla china orient, di questa catena scaturisce il Rio Negro, che va ad ingrossar-' TAmazzone colPenorme tributo delle sue acque. Jua china istessa da origine al Gua- viari, al Rio Meta e air Apure, i tre piii cousidera- tili affluenti del tortuoso Orenoco. II Paramo di Porqueros unisce la sierra di Merida alia catena orient, delle Ande che divide le acque del Meta e della Maddalena, ed e formato dai paramo di Summa Paz, di Thingasa e di Cliita. La catena intermedia che va al N. , e siluata fra le valli della Maddalena e AND 56& del Cauca, e rinchiude i nevados di Quindiu, d' Er- vez e di Ruiz. Questa catena centrale ed intermedia, illuminata dal sole che leva o tramonta, presenta lo spetlacolo piu magnifico, mirata da Santa Fe. Essa ibrnisce qualche aftluente al Rio della Maddalena ed ol Rio Cauca, che la separa dalla catena occidentale o del Choco e dai monti d^ Avidi. Quest' ultima non ha piu di 1800 meiri nella sua maggiore altczza. Essa, limitafa alP O. dal Grand' Oceano, segue la direzione stessa dclla catena centrale, prima sotto il nomc di cordiglicra di Sindagua, poi sotto quello di Sierra de Veneta. Al 6^ lat. N. , essa stacca al N. O. un suo ramo che forma V istmo di Darien, e altaci a la grande cordiglicra teste descritta agli acrocori del Messico ; acrocori che s' innalzano da 4000 a 4700 j melri sopra il livello del mare, e sormontati da mon- tague isolate, le cui sommifa vulcaniche, coperle di nevi perpctue, arrivano air altczza di 5ooo, 5400 e 58oo raetri sopra il livello del Grand' Oceano. La cordiglicra delle Ande non presenta, al pai u delle Alpi Svizzere e dei monti Imalaia dell'Iudia, una catena continuata di cime ncvose. La sua eleva- zione e piu ineguale di quello che comunemenle si crede. hi qualche parte deH'cmisfero del S., frail Chimborazo e Loxa, non e che di 1000 mefri sopra il livello del mare. NeU'emisfero del N. , presso Cupiqui, ncir istmo di Panama, qualche montagna non s'innalza a piu di 200 mclri. Sorge otto volte in gruppi di prodigiosa altczza, cioe : uella prov. di los Pastos (o'* 5o'), nei vulcani di Popayan (2" 25'), nel passaggio di Quindiu ( 4° 35' ) , nella sierra di Merida ( 7" 58' ) , in quella di Santa Maria ( 10" 53' ) , ncir acrocoro del Messico ( 19*^ ), nel Nuovo Annover > ( 5o" ) , infine nel monte Sant' Eha ( 60** ) , la cordi- ; ghera giunge ad uiraltezza quasi cgualc a quclla delle Ande di Quito. II Chimborazo, come il Monte Bianco in Euro- pa, forma la estremita di un gruppo gigantesco. Dal Chimborazo sino a 120 1. S. , veruna cima non I entra nel limite delle nevi perpctue. La cresta delh Ande non ha ehc 32oo in 36oo metri. Dal 7° S. , o dalla prov. di Guamachuco, le cime nevose diven- gonopiu frequenti, sopratlutto verso Cuzeo ela Paz, ove s' innalzano i picchi d' IHmani e di Cururana. Nella prov. di Guamachuco ( 7" 5o' ) , le Ande si rialzano sino alia linea delle nevi perpctue nel nodo delle monlagnedi Pasco e di Huanuco { 10" 5o' ), in quelle di Cuzco ( iS"* 5o' ) c di Porco ( 18" 45' ) , e nella maggior parte del Chili, u lo intendo per nodi, dice Humboldt, non le piii alte parti d' una catena, ma i punti ove catene parallele si riuniscono. Sono nelle Ande dell' America merid. cinque di questi nodi, quein di Porco, di Cuzco, di Pasco, dell' Assuay e di los Pastos. La loro intima conoscenza ci spicga la strutlura delle Ande. Allorche fra due nodi sono parecchi anelli, le piu alte sommita appartengono ora all' uno, ora all'allro di questi ordini di montagne Fra tre anelli, non c sempre il piu elevato quello di mezzo, e che abbia piii neve. Le regioni equatoriali dell' America presentano ad un punto le cime piii alte, e le pianure piii estesc c piii basse del raondo. Al vnlcano d' Antisana sfa unita una pianura di 12 I. di circonferenza. In gene- rate, la catena delle Ande, pur anco negli elevati acrocori di Quito e del Messico, puo spaventarc 1' im- maginazione piu per la massa che perl'altczza.L'acro- coro di los Pastos, il piii vaslo ed elevato dell' Ame- rica merid., c formato, al paro di quelli del Messico, dal dorso istesso delle Ande. Esso conserva, fra la citta di Paste ed il Paramo del Boliche, la ove s' cr- I 369 AND perati giorni, e cio par la cagione che sopra quelPaltc montagne dcscrle e nevosc, dove I'aria e piu rara, il calore viene principalmente dall' azione dirella ed immcdiata del sole, quando nella parte inferiorc della terra c originato da moltc altre cause. Gli abitanli delle piu alte contradc sono soggetti all' asma, aUe pleuritidi, a llussioni e reumalismi. Nelle montagne infericri invece dominano le febbri putride ed inler- mittcnli, cagionate in parte dalle esalazioni delle gok di continuo inuuiidile dalla coltura delle cannc di zucchero che vi hanno pianlato gli Spagnuoli. ANDECAN, citta della Tataria mdipendeule. Vel Andacan. ANDEER, villaggio della Svizzcra, cantone dei Grigioni, valle di Schanis, prcsso ilReno postcriore, a 5 1. S, S. O. da Coira. In poca distanza sono le acquc minerali di Pigneu. Andeer e in una posiziom deliziosissima , a 1000 melri sopra il marc. \ i » ticne un gran mercato di bcstiame. ANDEGE BURUN, capo dcUa Turchia asialica. Ved. Inge bunuN. ANDELAIN, villaggio di Francia,spart. dell'Aisnc, circondario c 4 1- 'A all'O. di Laon, cantone t 1/3 di 1. al S. della Fere. Vi sono delle manifaltuK di solfato di ferro e d' allume. ANDELFINGEN, villaggio e castello della Svizze- ra, nei cantone di Zurigo, in silo delizioso, scde di un tribunale civile, sul fmme Thur che si passa sopra un ponte coperto, a 3 1. S. E. da Sciaffusa e? 5 1. N. E. da Zurigo. Nei 1476 fu molto danneggialc dal fuoco. Presso questo villaggio, nei 1799, segui- rono varii comballi/nenti fra gli Austrorussi ed i Francesi. Conla 2700 abitanli che coltivano frumcnU e viti. ANDELLE, fiumicello di Francia, in Normandia il quale nasce ad una 1. O. da Forges, spart. delb Senna Inferiore, cni lascia per entrare in quelle dell'Euro, ove passa per Charleval e Pont Saim Pierre, e si getla nella Senna, i lega sopra Pont di 1' Arche, dopo un corso di circa 1 1 I. dal N, al S., 9 delle quali sono navigabili con zattero da Chatil- ion sino alia Senna. II principale afflnenlc dell' An- delle e la Lieure. I Irasporli consistono principal mentc iii legnami che si estraggono dalle foresU di Bray c di Lions, arrivano per mezzo del ruscelk di Fouillebroc e per la Lieure, c sono in gran parU deslinafi per la citta di Roano. Le acque dell'An- delle servono agli usi dell" officina di Romilly, a 77 AND oca dislanza dalla loio foce, ove si lavora e si riduce 1 larnine il ranie. ANDELOT, bor. di Francia, nel Bassigiiy, spai l. eir Alta Maina, circondario e 4 1- al N. E. di Chaii- lont, capoluogo di can tone, con uffuio poslale, salla estra delRognoii. E molto anlico e si crede clie sia ato una citta considerabile, come dimostrano i suoi ranzi. Nel 587 Gonlrano vi ehbe delle conlerenze A re dWustrasia. Conta io3o abitanti. ANDELSBUCH, villaggio del Tirolo, circolo e 3 1. /3 al S. E. di Bregentz, nel Vorarlberga, con 58o I>itanti. Vi sono delF acque minerali. I ANDELY (La Grande ) , piccola citla di Francia, il INormandia , spartiniento delP Euro , situata in na valle sul rusccUo di Gumbon, capoluogo di cir- ondario e di cantone, in poca distanza dalla sponda estra della Senna, e a 7 leghe N, E. daEvreux; ?de di un tribunale di prima instanza e di un con- ervatorato delle ipoteche. Dipende dalP accademia niversitaria di Roano. Fu un tempo murata e for- ficata. Si vede ancora pressd la Senna un' antica iltadelia, in parte scavata nel sasso. Conimercia in rani d' ogni sorfa, lane e bestiame. Vi sono delle ibbriclie di panni, casimiri, ratine e berrettame. la un tilatoio di cotone e molte concie di pelli e uoi. Vi si tengono tre fiere, ognuna di 2 giorni, primo aprile, il 4 giwgno-) ed il 2 settembre. In uesta citta mori nel 1662 Antonio, re di Navarra, adre del gran Enrico iv, da una feritacbe riportato reva alPassedio di Roano. Quivi pure mori il fa- loso tragico Pietro Cornelio. E questa la patria i Rafaele Nicolo Poussin (nato nel vicino casale i Villers), uno dei piu celebri pittori della scuola "ancese, al quale si eresse un monumento ; e del otto Adriano Tourneboeuf, conosciuto sotto il no- le di Turnebus. Conta $170 abitanti. Viene questa iccola citta chiaraata la grande Andely^ per distin- uerla dair altra vicina che si cbiania la piccola tndelf che le sta allato. Luigi xiv dond la viscontea i Andely al duca di Berry, in canibio della contea i Ponthieu. — 11 circondario d'' Andely e diviso I 6 cantoni: Andely, Ecos, Etrepagny, Gisors, leury sur Andelle e Lyons la Foret. Ksso contiene ^7 comuni, e 6525o abitanti. ANDELY (La Piccola), piccola citta o piutlosto or. di Francia, spart. delFEuro, sulla sponda destra ella Senna, circondario, cantone e 1/2 I. al S. O. ella Grande Andely, con cui forma una sola citia, liiamata le Andely, non essendo separate che da uu i-gine. La foresta di Andely comincia presso la pic- ola Andely, e si estende lungo la Senna sino alia )resla di Vernon. ANDENNE, bor. del Belgio, prov., circondario e 1. 1/3 alFE. N, E. di Nauiur, capoluogo di canto- e, sulla 31osa. Vi sono due fabbricbe di maiolica, na di porcellana, ed una di pipe falte con un'argilla lie trovasi neiUintorni. Concorre allanomina degli ati della prov. di Namur, per due membri. Conla 5oo abitanti. Nel 1467 fu abbruciato dalla guerni- ione di Huy, nella guerra dei Liegesi rivoltali jnlro Carlo il Temerario, duca di Borg^ogna. Begge, glia di Pipino di Landen, vi fondo un monastero cl686 che fu dislrutto dai Normanni, riedibcato 1 nuovo, e ridotto quindi in cenere da quel di Lie^i el II 59. Eravi allora un ponte sulla Mosa. ANDEOL D« TROUILHAS (Saint), villaggio di rancia, spart. del Gard, circondario e 2 1. al N. N. di Alais, cantone di Saint Martin di Valgague. i si prepara delP antimonio. ANDERAB, citta della Tataria indipeiidenle, nella Encicl. Geogr. Fol. J. AND 578 Grande Bucaria, prov. di Tocareslan, a 70 1. E; S. E. da Balch e 110 1. S. S. E. da Samarcanda, sul Cazan 0 Anderab, che si getta nel Giun. E posta ai piedi dei monli che separano le Indie e h Persia da que- sta provincia, e in vicinanza di una gola di monta- gne, donde si attraversano quelle d' Indu Co, pas- saggio bene custodito dal can di Balch. Vi si fa un commercio considerabile di transit© con Plndostan. Si trovatio nei suoi dintorni forse le piu ricche cave di lapislazzuli ch'esistano. Lat. N. 36" 3': lono-. E 66° i5'. ° ■ ANDERLECIIT, grazioso bor. del Belgio, prov. del Brabante meridionale , capoluogo di cantone, riguardato come un sobborgo di Brusselle, da cui non e discosto che 1/2 I. al S. O. Vi era un tempo un capitolo coUegiale di 12 canonici ed un prevosto. Quivi si fa del burro ricercatissimo. Vi sono mani- fatture e stamperie di tele di cotone, mulini da olio e fonderie di ferro. Ha 2010 abitanti. ANDERMATT o URSEREN, villaggio della Sviz- zera, cantone d'Uri, il piii grande dei 4 villaggi della valle d' Urseren, situato in un piano elevato 1400 metri sopra il Mediterraneo, a i I. 1/2 N. dal San Gottardo. — Vi si veggono una bella chiesa, 2 oratorii, un ospizio di cappuccini, ed un palazzo pubblico. Gli abitanti allevano molti bestiami, e si occupano principalmente nel trasporto delle merci. A 1/4 di I. N. da questo villaggio, si trovano il per- tugio d' Uri (Urner Loch) ed il ponte del Diavolo. 11 primo e un passaggio di 70 metri di lunghezza sopra 5 dialtezzae 3 i/3 di larghezza,forato in mezzo ad una rupe di granito, fatto a spese del cantone nel 1 707. 11 ponte del Diavolo deve la sua rinomanza tanto alPardita costruzione, sopra un orribile pre- cipizio^ quauto alPaspetto veramente selvaggio di quel paese. L'apertura delFarco ha 26 metri. E questa una delle piu sublimi, spaventevoli ed estraordinarie vedute delle monlagne della Svizzera. ANDERNAGH, Antunnacum, piccola citta degli Slati Prussiani, prov. del Basso Reno, reggenza e 4 I. al N. O. di Coblenza, circolo di Mayen, sulla sponda sinistra del Reno, al confluente della Nette, in una pianura e in bella contrada. 11a un ginnasio, delle fabbricbe di cuoi, pipe, maioliche, stoviglie e chincaglie. Fa un commercio considerabile in vino, carbone, potassa, pietre da niacina, trass e tuffo vulcanico, di cui si servono gli Olandesi per la co- struzione e pel mantenimento delle loro dighe. Fab- bricasi quivi pure una quantila grande di mezzine di gres destinate alia spedizione delle acque terraali provenienti dalla sorgente di Tilierborn, che n'e discosta i lega. Vi hanno una chiesa caltolica, un caslello, ed un offizio di concessione per la naviga- zione del Reno. Si coltivano le viti sui poggi dei dintorni. Nel villaggio di Namedy presso Ander- nach, si riuniscono le condotte dei legnami che, parzialmente arrivando in zattere sul Meno, poi sul Reno, dal fondo della Germania, sono destinati per Dordreclit, in Olanda. Quelle che si fermano ad Andernach, hanno d'ordinario 35o metri di lun- ghezza sopra 3o di larghezza, e sono condotte da equipaggi di 400 uomini. Si chiama ciascuna di que- sle condotte una flotta. La porta di Coblenza e i bagni degli Ebrei sono di antica costruzione. An- dernach fu una cittadella romana. Nel iii4 ebbe 1 suoi privilegi, quando, in quei contorni, dalParci- vescovo Federigo fu vinto Timperatore Enrico v. Sipretende che fosse dichiarata citta imperiale prima del 1496. Vi si vedeva un palazzo dei re d' Austrasia. Quivi si sono tenute varie adunanze di principi 37 579 AND della Gei Luaiiia. Nel tii mollo daniieggiata dai Francesi. Sopratlutto e pero celebre per la distatla di Carlo il Calvo, datagli da suo nipote Luigi il Gerinanico, nelP 876. ConIa presenteraenlc 3ooo abilanti. ANDERRI, Haunderry, fiume dell'Indostan in- ^'lese, presidenza di Madras, antica prov. di Balagut, divisione di Belcari. Ha origine al S. d'Aponi, corre verso E.N. E., e si getta nel Tumbeclra per la sponda sinistra, a Cornul, dopo un corso di circa 25 leghe. ANDERSDORF, villaggio della 31oravia. circolo d'Olnuitz, a 3 1.3/4 N. E. da Neustadt. Vi sono dellc acque niinerali , e 3oo abilanti, la maggior parte fessitori. ANDERSON, fiume degli Stati Uniti, stato d' In- diana, che nasce nella con tea di Crawford, si con- giunge air Ohio, a 12 1. sotio Little Blue River, dopo un corso di lo 1. dal N. al S. ANDERSON, contea degli Stati Uniti, slalo del J'enessee orientale, con 54oo abitanti. Clinton n'e il capoluogo. ANDERSON, distr. degli Stall Uniti, stato del- rOhio. contea d' Hamilton, con 23oo abitanti. ANDESENO, villaggio degli Slati Sardi, divisione, prov. e 2 1. 1/3 alPE. di I'orino, mandamento ed I 1. al N. dl Itiva di Chiari, con i25o abilanti. ANDEVILLE, villaggio di Francia , spart. del- I'Oise, circondario e 4 1- 1/2 al S. S. E. di Beauvais, cantone e 3/4 di 1. al N. N. E. di Meru. Vi si fabbri- cano ventagli, aslucci, gangheri, ecc, contaiido molli lavoratori di ebano e di vasi di legno. Ha 32o abil. ANDEV.URANTE, gran fiume deirisola di iMada- gascar, che nasce nelle monlagne dWrnbolismene, traversa il paese dei Betanimesni, e si gelta nel- Toceano Indiano, presso il villaggio di Andevuranle, sulla costa orientale deirisola. ANDEVURANTE, gran villaggio della costa orien- tale di Madagascar, terrilorio dei Betanimesni, alia foce del fiume del nome stesso e a 55 1. S. da Foule- poinle. ANDI, lerrit. della Russia, in Europa, ncl Caucaso fra Acsai cd Alala, contenente i5 villaggi abitati da 800 famiglie tributarie del can dei Calmucchi d' Ac- sai, che parlano un dialelto lesghi proprio. ANDIA, citta delP Indostan, anlica prov. di Malva, a i5 1. N. N. E. da Bopal. Lai. N. 23" 46'; long. E. 75" 40'. ANDIA, Ilandia, penisola che termina al S. O. I'isola di Fortavvenlura, una delle Canarie. Ha 6 1. di lunghezza e 2 di larghezza ; ed il suo istmo e streLto dalla baia di Pareol. Sporge alF O. la punta del suo norae, solto 28** 5' di lat. N. e 16*^ 52' di long. O. ANDIAN, citta della Tataria indipendente, uella Gran Bucari.», sul Vas, a 12 1. O. da Vas Gherd e a 74 ^- 1^- S. E. da Samarcanda. ANDIGA, villa del granducato di Toscana. Ved. MURLO. ANDIGIARA, fiume della Tataria indipendente, nella Gran Bucaria, che cade nel Giun, in faccia ad Arench , dopo un corso di circa 45 h dal N, E. al S. O. ANDIGIARA, citta della Tataria indipendente, nella Gran Bucaria, sul fiume del nome stesso, a 40 1. E. da Termed e a 70 1. S. E. da Samarcanda. ANDILLA, piccola citta di Spagna, prov. e i4 1. al N. O. di Valenza. Non era che una piccola villa sotto i Mori. Giacomo i re d' Aragona, edificandola, la innalzo al grado di cilia, e fu da esso popolata. E siluala in lerreno monluoso. La sua chiesa cou- AND 58^ tiene qualche buon quadro di Castegnada e di Ri- balta. Conta 58o abilanti. ANDILLY, villaggio di Francia, spart. di Senna, ed Oisa, circondario e 3 1. i/3 aU'E, S. E. di Pon- toise, cantone e 1/2 1. al N. O, di Montmorency. E la palria di Arnaud d'Andilly, di cui Boileau celebro gli scritti e la vera pieta. Ha 35o abitanli. E celebre per la I'abbrica di un'acquavite che si distingue col nome del paese. ANDILLY, comune degli Stati Sardi , divisione di Savoia, prov. di Carouge, mandamento di Saint Julien, con 600 abitanti, ANDLAU, fiumicello di Francia, spart. del Basso Reno, che nasce nei Yosgi, al N. del villaggio di Steige, passa per Andlau a Saint Pierre, e si gelta neirill, a 2 1. 1/2 S. da Strasborgo, dopo un corso di 8 1. dal S. O. al N. E. E navigabile con zaltere da Andlau sino alPIU, e quesla navigazione consiste in legnami provenienti dalle foresle dei Yosgi, e destinati per Strasborgo. ANDLAU, piccola citta di Francia, spart. del Basso Reno, circondario e 3 1. 1/4 al N. N. O. di Schele- sladt, cantone e 3/4 di 1. al S. S. O. da Strasborgo, con un castello sopra un monte. Nei suoi dintorni evvi uu maglio per la ferrareccia. Quivi era una fa- mosa abbazia di canonichesse secolari, I'ondata, verso Panno 880, da Riccarda, moglie delP imperatore Carlo il Grosso, allorche, accusata ingiuslauiente d'infedella, fu separata dal marito, 1/ abbadessa aveva il tilolo di principessa deU' impero. Andlau conta 22G0 abitanli. ANDOAIN, borg. di Spagna, prov. e 2 1. 1/2 al S. S. O. di San Sebasliano in Guipuscoa, sulla sponda destra delP Oria. ANDOE, isola considerabile della Norvegia, sulla costa della Nordlandia, al 69" i5' di lat. N. e i3'* di long. E. Essa ha 12 1. 1/2 dal N. al S. e 4 1. dalPE. air O. ANDOLSHEIM, vill. di Fr., spart. deir Alto Reno, circond. e 1 1. aU'E. di Colmar, capoluogo di cant., con io5o abitanli. ANDOMA, fiume navigabile della Russia, governo d' Olonetz, distr. di Vilegra, che nasce daun piccolo la go, in poca dislanza dal limite N. di esso dislrello, e scorre prima, per lo spazio di circa 10 1., al S., poi si volge air O. e si gelta nel lago Onega presso Litzina, dopo un corso di 24 1., e dopo ricevulo molli allri fiumi, i piu considerabili dei quah sono, a destra la Tucta, la Nozdragna e la Somina, e a sinistra, la Lundojma e la Berezovca. AND03iA, gran villaggio della Russia europea, governo di Olonetz, distr. e 8 1. N. N. E. da Vilegra, suir Andoma. Vi si fabbricano stoviglie. ANDONIDI, fiume della Guinea superiore, nel regno di Uari, che si gelta nel mare al 3o' di lat. N. Presso alia sua foce trovasi una piccola cilia del medesimo norae. ANDONNO, comune degli Stati Sardi, divisione, prov. e 2 1. 1/3 airE. di Cuneo, mandamento e 1/2 1. air O. di Valdieri ; con 470 abitanti. ANDORA, villaggio degli Stati Sardi, divisione di Genova, prov. e 2 1. 2/3 al S. S. O. di Albenga, caj)oluogo di mandamento, presso il mare, edlticato sulla cima di una monlagna, alia eslremita di una valle irrigata da un ruscello del medesimo nome, e coperta tut la di vigne ed olivi. Vi sono cinque chiese, un Gspedale, :in ospizio ; e contanvisi 1910 abilanti. ANDORGOE, isola della Norvegia, sulla costa della Nordlandia, situata al G8° 5o' di lat. N. e j4° 45' di long. E. Ha 4 !• di lunghezza e 2 di larghezza. 58i AND ANDORNO CACCIORNA, bor. clegli Stall Sardi divisione di Torino, prov. e i 1. al N. di Biella, e 8 1. N. O. da Vercelli, capoluogo di mandamento, sulla destra del fiume CerYO, in una valle clie contienc lo villassi e 12000 abilanti, occupati la ma°[gior parte nelle'mlniere di ferro, rame e piombo, che trovansi nelle vicine montaLnie. Molti palazzi adornano queslo comune. in cui si contano 8900 abilanti, che hanno varie conciedi pclli e molte officine pei lavori di terro e di legno, i cm prodotti, di gusto moderno, oltrcche per tulti que-li Stati,si esportano anche all eslero ANDOROSSA, citta della Turchia europea. V ed. Anprvssa. _ ANDORRA, bor. di Spagna, prov. di Saragozza (Avagona), a 6 1. O. da Alcaniz, e a 10 1. S. da Foix,^ne' Pirenei. . , c. . • i ANDORRA (Repubblica di ), piccolo btato mcle- pendente sulla china meridionale de' Pirenei tra lo spart. deir Arie-e in Francia ed il distr. d Urgel \n Ispa-na. Estendesi dal N. al S. cn-ca 12 1., e dal- PE air O. 10 alPincirca, comprendendo tre vaih montane ed il bacino dalla lore unione formato. Sono queste valli tra le piii selvagge e pmpittoresche dei Pirenei, e le raontagne cogP immensi lor picchi dalle quali sono rinchiuse, tra le piu alle e men accessdjili. E ba'niata da parecchi fiumicelli, il pni largo dei quali^r Embalin, ricevuto gli altri, cade nel Segre, aflluente delPEbro. La sua popolazione sta tra 7000 ed 8000 anime, divise fra sei comuni, ed Andorra, principal citta, ne conta circa 2000. V ha poca terra arativa, ma una considerablle estensione di terreni pascoUvi, riparate da yaste selve di abeti. Gli abilanti vivono principalmenle delle loro gregge e delle miniere di ferro, il prodotto delle quah ultime tro- vando pronto spaccio nella Spagna. Qaesto picciolo Stato, quantunque connesso in certo grado con am- bedue i suoi potenti vicini, preservo la sua indepen- denza per circa looo anni. 11 governo si compone li 24 membri, eletti a vita, ciascun AND d'' un consiglio cli il\ comune eleggendone quattro. 11 consiglio elegge due sindaci che godono ragguardevole autorita, convo- cando leassemblee e conducendo il governo quando esse non siedono. A Carlomagno deve Andorra la sua independenza. Nel 790, avendo quel principe mar- cialo contro i Mori di Spagna e sconfittoli nelP ag- giacente valle di Carol, dicesi che quel d' Andorra siensi resi talmente utili alParmata francese, provve- dendola di vettovaglia e prendendo cura dei teriti, che r imperatore, in via di premio, li rese indepen- denti dai principi vicini, e permise loro di governarsi coUe proprie leggi. Dopo lui, Lodovico il Buono cedetle al vescovo di Urgel parte dei diritti sopra Andorra che avea Carlomagno riservato a se ed a' suoi successori. In vit'tu di tale concessione, il vescovo acquisto il diritto ad una parte delle decime de'sei comuni, e la spirituale giurisdizione sul paese, che tuttora esercita. _ , . Nel 1793, considerandosi come feudali i dintti dai sovrani di Francia esercitati nelP ±Vndorra, furono abbandonati, e la repubblica per un tempo compiu- tamente separata da quel paese ; ma non oslante codesta temporanea independenza, quei d' Andorra continuarouo a conservare il loro attaccamento alia Francia. Resistettero alia violazione del loro terri- torio per parte degli Spagnuob, ed alle francesi armate somministrarono, durante P ultima guerra, guide ed assislenza d' ogni specie. Nel medesimo tempo ansiosamentesollecitaronolo stabilimento del- P antico ordine di cose ; e Napoleone cedette ai loro desiderii. Con nn decrelo del 20 marzo 1806, An- dorra fu dichiarata repubblica anncssa alia Francia ; il suo viguier, o gludice criminale, esscr doveva un Francese, dello spartimento delPAriege; e fu concesso d' importare ccrle quantita di ccrti specificati arlicoli, esenti da dazio, col pagamento della meschina somma di 960 franchi alP anno. Eccetto qulndi cio che ri^uarda la giurisdizione spirituale del vescovo di Urgel, che non puo dlrsi che intervcnga nella sua iud'ependcnzapiu che Pautorita ecclesiasticadel papa sopi a i paesi caltolici nella loro, Andorra e totalmenic dalla Spagna independente ; e quanto sia alia Francia, P annuo pagamento che le fa non e un tributo, ma un inadequato compenso per un prezioso privilegio ; ed essendovi pochi debtti nelP Andorra, la destina- zione d' un Francese a giudice criminale fu piu in vista di distornare i delinquenti francesi dal rifug- girsi in quel territorio ncutro, che non per asserire qualsiasi superiorita. Andorra puo quindi giusta- mente considerarsi come la plii antica repubblica bbera che esisla. Tutta la popolazione aderisce aJla comunione romana, e lutti sono religiosissimi. 11 clero ed i piu agiati abilanti sono educati a Tolosa od a Barcellona. Ogni curato, oltre a' suoi doveri splrituali, ha il carico di una scuola, in cui i poveri instruisconsi gratuitamente ; ma cio non gli reca troppo incomodo, pochi di quei paesani stimando necessario di mandare i figliuoli alia scuola per impa- rare quello che nella loro terra dipastori ed agricol- tori s' iramaginano clPesser possa di poca importanza nella loro vita futura ; motivo per cui la gran plura- lita della gente non sa leggere ne scrivere. ^ Quei d' Andorra sono semplici e severi ne"* loro costumi, non essendo sinora penetrati in quelle loro valli i vizii e le corruzioni delle citta. Vivono come viveano i padri loro or fa mille anni ; il poco che sanno rispetto al lusso, alle arti, alia civilta degli altri paesi loro inspirando piuttosto tema che invidia. La loro ricchezza consiste nelle pecore e nel bestiame, o nella parte che aver possono nelle fucine di ferro, solo pochissimi tra essi essendo i proprietarii di qualche terra oltre alP orto che ne circonda la casa. Ciascuna famiglia riconosceun capo che succede per diritto di primogenitura. Questi capi, o primogeniti, scelgono le mogli nelle famiglie di egual considera- zioae alia loro, riprovando P apparentarsi con infe- rior!, e poco badando alle fortune che d'altronde sono sempre picciolissime da ambe le parti. Non lasciano mai il tetto paterno sinche non si maritano ; e se sposano una erede, aggiungono al proprio il nome di lei; a meno che sieno ammogliati, non sono ammessi a partecipare al maneggio delle bisogna pubbliche. . . , r r i monio. Quando in una famiglia sono sole fig giore, la quale e erede delPintiero patrii mag e succede come farebbe un figllo pnmogenito, si sposa sempre ad un cadetto altra famiglia, che ne adotta il nome e va ad alnlare nella famiglia di lei. Per tale ordinamento, le case pnncipali d Andorra continuarouo per secob senza cambiamenio di tor^ tuna, ne piu ricche ne plii povere. Gb abitanti piu poveri nol sono cosi malamenle come nella maggior parte degU altri paesi; pochi ne sono i bisogni e facil.nente soddislatti,leopulenti famiglie prendendo cura di quelle che nol sono, e queste onorando e rispeltando i loro benefattori. Quei d' Andorra sono in generale forli e bene proporzionali ; la maggior parte, le malattie prove- nienti dalle affezioni morali sono sconosciute, al par. di quelle che hanno cagione dal vizio e dalla corru- xione 11 costume degli uomini, compo:;lo di panno \ 583 AND grossolano scuro, fatto colla lana delle proprie pecore, somiglia a quello che portano i contadini del Bigorre,' eon questa differenza che nelP Andorra hanno in capo la linda berretta rossa dei Catalani. Parrebbe che non VI fosse che poca galanteria fra quel monta- nan, poiche le donne non sono ammesse in alcuna delle adunanze in cui si discutono le pubbliche cose; ne anche alle niesse esegaite al ricevimento del vescovo o del giudice. II delitto d' ogni specie e raro, e le punizioni, benche mili, sono efficaci. Non VI sono leggi civili relative alia successione paterna, ed insorgendo dispute di qualunque nalura, riferi- sconsi tantosto ai sindaci, la cui decisione non si controverte mai. Gh uoroini sono tutti obbh^rati a servire nella mihzia, ove sieno rinchiesti ; ed^o^ni capo di famiglia e tenuto ad avere in proprio in ogni tempo un moschetto ecerta quantita di polvere e'^di palle. 11 commercio, qualunque, e libero ; raa, con eccezione delferro, del quale sono alcune miniere ed usine, le sue manifatture sono tutte rozze e ^^ros- solane. " ANDOSILLA, bor. di Spagna, prov. di Pamplona //7a/-e/M/n, capo della Turchia asiatica, aU'estremita N. E. deU' isola di Cipro. Long. E. 32** 17' 10" ; lat. N. 35" 41' 40". Tolomeo 10 chiama C//c?ej',ch'e il nome di un' isoletta vicina. ANDREA (Sant' ) , una delle parrocchie di San Vincenzo, nelle Antille. La Queen's Rivier lo irriga dal N. E. al S. O. ANDREA (Sant' ), scogho del mare Adriatico a 3 1. 1/3 O. da Ragusi. Vi si trova del marmo dia- sprato rosso. Lat. N. 42" 38' 25" ; long. E. iS*" 37' 40". ANDREA (Sant' ) , isoletta del mare Adriatico, sulla costa di Dahnazia, circolo di Spalato, a 4 b 1/2 N. O. dalla punta occid. deU' isola di Lissa. Ha una 1. 1/4 di lunghezza, sopra i/3 di lega di larghezza. Lat. N. 43« o' 5o"; long. E. i3° 24' 40". ANDREA DI RARE ARAN A (Sant'), casale del re- gno Lombardo Veneto. Ved. Zenson e Ponte di PlAVE. ANDREA DI CAVASAGRA ( Sant' ), casale del regno Lombardo Veneto. P^ed. Fossa Ltjnga. ANDREA DI CODIVERNO ( Sant'), casale del re- gno Lombardo Veneto. Ved. Campo d' Arsego. ANDREA DI PALAZZINO (Sant') , casale del re- gno Lombardo Veneto. Ved. Giovanni Lupata- To ( San). ANDREANOF, gruppo d' isole del Grand' Oceano boreale, facienti parte dell' arcipelago delle Aleuzie, situate fra le Aleuzie propriamente dette ed il grup- po delle Lisie o delle Volpi, al S. dello stretto di Behring, che separa r Asia daU' America settentr., e fra 172"* 5o' e i8i^ di long. E.Si credono scoperte 5Sy AND da Andrea Tolstyck nel 1761. Cook e Clarke le ri- conobbero nel 1777 e 1778. Qiiesto gruppo e com- posto d"'isolotte poco importanti , e di 20 isole piu grandi che sono: Bulduire, Chisca, Crisei, Tanaga, Bobrovoi , Goreloi, Semisopotnoi, Sitchinn, Adach, Tagilac, Golduir, Checup, Segulla, Grueloi, Unialea, Cuiulioc, Iliac, Canaga, Ciugulla, Amclatca. Questa ultima e la maggiore di tutte. In alcune, vi sono dei vulcani e delle acque lermali di altissima tem- peratura. La maggior parte di queste isole non e abitata che occasionalinente , e sollanto nei luesi estivi. Altre pochissimo popolate. Gli abitanti in generale sono di piccola statura, ma di forte com- plessione e di robustissime membra. Hanno i capelli neri e poca barba. ANDREAS ( Sa\t' ), villaggio parrocchiale e ca- stello del Tirolo, ciicolo del Pusterthal, a 3/4 di 1. S. E. da Brixen, con 1780 abitanti. _ ANDRE ASBERGA {SAJiT'),Jndreasberg (Sant'J^ cltta del regno d' Annover, nel principato di Gru- benhaga, sui confini di quello di Anhalt, fra le citta di Goslar e di Northausen, capolaogo d' un baliag- gio delle miniere, posta sopra ana niontagna, a 600 e piu metri sopra il livello del mare, e a 4 1- 2/^ O. S. O. da Elbingerode. Ha un coUegio. Fabbrica merletti e fda il lino. Conta 34oo abitanti. II baliag- gio contiene una citta, 2 Tillaggi, 8 fucine, un'affi- neria d'argento, gran nuniero di seghe, e raolte rainiere di ferro, cobalto, rame ed argento. In di- stanza di un raiglio da Sant"* Andreasberga, dietro il raonte Rehberga, trovasi il lago Oderteich, a cui s' uniscono V Oder e varie altre acque, circondato da un argine dispendioso in pietra, falto dalP anno 17193! 1722. Da questo lago passano le acque in- torno al monte, per un canale della Innghezza di 8200 metri circa, e per un condotto che attraversa un colle composto d' arena, dirimpetto al monte, e vanno a mettere in movimento tutte le macchine delle fncine, di raodo che , anche nella maggior 5iccita, non iscarseggiano mai d' acqua. II lago nu- drisce de' buoni pesci, e specialmenle trote. ANDRE D' APCHON (Saint), villaggio di Fran- cia, spart. della Loira, circondario e 2 I. 1/2 all' O. di Roane, cantone di Saint Haon le Chatel. Vi sono delle acque minerali, e i5oo abitanti, ANDRE DE GUBZAG (Saint), piccola citta di Francia, con utfizio postale, spart. della Gironda, circondario e 4 1. 1/4 al N. N. E. di Bordeaux, ca- poluogo di cantone, presso la Dorgogna. Vi e un piccolo porto che commercia con Libourne. E qui che la Dorgogna attraversa la grande strada da Pa- rigi a Bordeaux. Possono i5oo uomini passare ad un tempo questo fiume in una gran chiatta di nuova invenzione, Conta 2960 abitanti. ANDRE DE MAJINGOULES ( Saint ), villaggio di Francia, spart. del Gard, circondario e i I. 2/3 al N. E. di Vigan, cantone di Valleraugnes, sulP He- rault. Vi e una fucina. _ ANDRE DE SANGONIS (Saint), borgo di Fran- cia, in Linguadoca, spart. deir Herault, circondario di Lodeve, cantone di Gignac, a 6 1. 2/3 O. N. O. da Mompellieri. Commercia di fichi , mandorle ed uva secca. Vi e una distilleria di acquavite e conta 2i3o abitanti. ANDRE DE VALBORGNE (Saint), borgo di Francia, spart. del Gard, circondario e 4 1. 1/2 al N. N. E. di Vignan, capoluogo di cantone, nelle montagne e sopra uno dei rami del Gardon d' An- duze, con i960 abitanti. ANDRE D'ORNAY (Saint), villaggio di Fran- AND 58S cia, spartlraento della Vandea, circondario, cantone e 1/2 1. al S. O. di Borbone Vandea. Vi sono delle acque minerali. ANDREEVA o ENDERI , cilta della Russia, in Europa, nel paese dei Ceichessas, capitale di un principato calnmcco del Caucaso orientale, a i3 1. S. O. da Chizliar, sulla sponda destra delP Actach, nel pun to ove, uscito dalle montagne, entra nelle pianure. Questa citta contiene 3ooo"case, ma non e nuirata. Parecchi principi calmucchi vi risiedono. Eglino si dividono le rendite di questo luoifo, e sarebbero ancora di piu a carico degli abitanti, se i molhi e i cadi non ponessero un confine alle loro estorsioni. II principe prende le decime sopra tutte le raccolte, ed ha la sua porzione nel bottino acquis stato o in guerra o col saccheggio. Andreeva e un asilo per tutti i malfattori del Caucaso ; ma quivi bisogna che si contengano bene, ne coramettano nuovi delitti, altrimenti sono severamente puniti. Quantunque la maggior parte degli abitanti pro- fess! Tislamismo, i Giorgiani, gli Armeni e gli Ebrei godono intera liberla di" coscienza. Sono essi domi- ciliati nella citta, e vi esercitano un commercio atti- vissimo. Vi sono varie moschee, una chiesa arniena e due sinagoghe. Vi si vcggono grandi piazze e dei bazari. Si fa un gran traffico di schiavi e di oggetti rubati, nientre si vende all' incanto con la maggior sicurezza tulto cio che rubano i Lesghi, i Cecenzi, ed altri popoli del Caucaso; ed i parenti e gli amici vi fanno riscattare quegli sfortunati pei quali sen- tono interesse.Gli abitanti di Chizliar, e soprattutto gli Armeni, acquistano molti di quest' infelici , sla per la speranza di ottenerne un buon riscatto, come per iinpiegarli in loro servizio, Gli abitanti d' Andreeva sono apparcntemente soggetti alia Russia, e si conducono tranquillamen- te ; pero niente pagano al governo. I loro principi, alcontrario, ricevono regali e gralificazioni, il che non impedisce che non abbiano intelligenze con tutti i briganti loro vicini, Se qualche psricolo mi- naccia Andreeva, tutti gli abitanti fuggono, con cio che posseggono, sul monte Ciumlu,"dal quale non sono divisi che dalP Actach. AUora rompono il ponte, che sta loro dietro, e sono al sicuro. Questo monte li separa dai Solo Tan, tribii dei Lesghi, che abita al S. Dodici orde di Nogai, nomadi che passa- no r inverno sul Coistzu, sono soggetti ai principi d' Andreeva. Questa citta stava una volta sulla sponda destra del Coistzu, a 40 verste oltre Costech, ed era la capitale di tutto il territorio, sotto ilnome di Balch. Secondo il Derbsnd Name, essa prese ilnome di Enderi da quello d' un suo governatore, al princi- pio deir VIII secolo dopo G. C. Siccome era un Cazar, cosi forse poteva esser cristiano,e chiamavasi Andrea ; parola che, scritta in lettere arabe , puo leggersi per Enderi. Si vede presso il vecchio En- deri ( Eschi Enderi ) una sorgenie solforosa che ne porta il nome. Essa non e che di qualche metro piu alta del Coistzu, e sorge alia sua sinistra da una roccia dirupata di gres ; ha la temperatura di 45" , e non depone alcun sedimento terroso. Andreeva fu bruciata dai Russi nella guerra del 1722 contro la Persia, essendosi gli abitanti tirata adosso tale scia- gura con alcuni moti ostili. Poco tempo dopo rico- strulronsene tutte le case. ANDREIS, comune del regno Lombardo Vencto, distretto di Maniago, provincia di Udine ; con 1760 abitanti. ANDRENE o ANDRENA, citta della Tnrchia asia- 589 AND tica, in Siria, nel luogo deir antica J ndrona^ diem scopronsi ancora dei monumenti. Questa citta iion B considerabile, nia i suoi contorni sono ferlilissimi in frutti e grani. E conipiesa ora nel pascialicalo di Damasco, e giace a 20 1. S. S. E. da Aleppo c 12 alFE. N. E. di Famie. ANDRE OLA, villaggio del regno Lombardo Ve- iielo, a 3 1. circa da Lodi, che unilamente a Maguz- zana forma un comune del distr. di Lodi , prov. di Lodi e Crenia. ANDRES (San), isola del mare delle Antille, a 65 1. IN . da Porto Bello e a 25 1. S. da Curacao. Long. 0. SZ"" 20'; lat. N. 12" 38' . Vi si trovano dei bo- schi che danno legni eccellenti per le coslruzioni, e specialniente grossi alberi di cedro. Appartiene ora agP Inglesi. ANDRES, villaggio di Francia, spart. del Passo di Calais, circondario di Boulogne, cantone di Guines, a 2 I. 1/2 S. S. E. da Calais. Presso Andres e ilcara- po detlo del drappo oro, ove Francesco i re di Francia ed Enrico vni re d' Ingbilterra ebbero un abboccamento nel gennaio i52o. ContaSoo abitanti. ANDRES, bor. o villaggio della Turcbia asiatica. f^ed. Endres. ANDRES DEL REY ( San), bor. di Spagna, prov. e 6 1. 3/4 air E. di Guadalaxara. ANDRE SY, villaggio di Francia, spart. di Senna ed Oisa, sulia sponda destra della Senna, circondario e 4 1. 1/2 al N. N. O. di Versaglia, cantone e i/3 di 1. al ]N. JN. E. di Poissy. Conimercia in vlni , ed ha 1 1 10 abitanti. I suoi dintorni sono tutti collivati a rigne. ANDRETTA, plccola citta del regno delle Due Sicdie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del prin- ^ipato Ulteriore, capoluogo di cantone, distr. e 2 [. 3/4 air E. di Sant' Angelo de' Lombardi, e a 1 [. 1/2 N. da Conza, sopra una bella coUina. Conta Soio abitanti. Vi sono annessi , per formare una comune, i casali di Morra e Cairano. ANDRE VSK, picciol lago della Russia asiatica, governo, distretto e 18 1. 3/4 air O. S. O. di To- bolsk, lungo 3 1. con i 1. 1/2 di larghezza. Da esso origine all' Alimca, fiumicello che va a gettarsi nel- r Irtis, a 19 1. N. da Tobolsk. ANDREW (Saint), isole del Grand"' Oceano, che fanno parte delP arcipelago delle Caroline. Sono piccole , basse e congiunte da un banco. Lat. N. 5" 32'; long. E. i3o°. ANDREW' S (Saint), faraosa ed antica citta con porto di mare della Scuzia , contea di Fife, in arae- na situazione, sopra un' alta eminenza, in riva all'O- ceano Germanico, ii 1. al N. E. d' Ediniborgo, alia lat. di 56'' 20' ed alia long. O. di 5" 10'. Vi si contano 3770 abitanti. Consiste principalmente in tre primarie vie, conducenti dalla cattedrale verso O., e in generale ben fabbricata, e fu nel presente secolo molto migliorata. Saint Andrew's fu lungo tempo la sede nietropolitana di Scozia ; ed e alta- mente interessante per le sue numerose reliquie d'altri secoli e per le associazioni storiche che vi si connettono, essendo nel suo ricinto occorsi molti avvcnimenti importantissimi. La splendida sua cat- tedrale, fondata nel 1160 e compiuta nel i3i8, fu rovinata nel iSSg dal barbaro zelo dei riformatori. 11 caslello, gia a lungo residenza de<;li arcivescovi, e luogo di fortezza considerabile, sorge sur un pre- cipizio sporgente sul mare. Nel i546 vi fu assassi- nate il famoso cardinale Beaton, in vendetta della parte ch' ebbe nel portare Wishart , predicalore delle dottrine riformate, al rogo nelP anno prece- A N D 5go dentc. Le pilloresche sue rovine ora servono di segnale alle navi. Vi sono pure, fra P altre, le ruine d'una cappella ed una torre quadrata alta 33 metri che chiamansi cappella e torre di Saa Rule o San Regolo, e che si suppongono le piu antiche delle fabbricbe sussislenli. 11 priorato di Saint Andrew' s era uno de' meglio dotali della Scozia ; e vedesi an- cora bene conservata parte d' un muro gigantesco, inteso a ricingere le terre del priorato, lunga 265 metri, alta 7 e grossa 1,20, con 14 torrette, gia erelta dal priore Hepburn nel i5i6, non delle meno interessanti reliquie dei tempi andali. La chiesa parrocchiale, fondata nel duodecimo secolo, ma rifabbricala nel 1797, ha un monumento dell' arci- vescovo Sharpe, assassinato ncl 1679. L' universita di Saint Andrew' s, la pin antica della Scozia ed ora principal sostegno della citta , fu fondata nel 1410 dal vescovo Wardlaw e confermala da bolla pontificia dell' anno susseguente. Consisteva origi- nalmente di tre collegi, San Salvadore, San Leo- nardo e Santa Maria, i due primi de' quali furono uniti nel 1 747 che demolironsi i fabbricali di San Leonardo. I due collegi sono in parti diverse della citta, ed affatto distinti ne sono i professori e la disci'plina. 11 Collegio Unito consiste in un edifizio quadiangolare nel quale si eressero recenlemente a spese del governo alcune oltime sale. Quest' insti- tuto e destinato alio studio delle lingue, della filo- sofia e delle scienze, e quello di Santa Maria alia teologia. La cappella del Collegio Unito, londala dal vescovo Kennedy nel i458, e un bel documento del gotico leggero ; ma sebbene si usi qual cappella del collegio e come chiesa parrocchiale, si trova in pes- simo stato di conservazione. Vi e un sepolcro del fondatore , all' aprirsi del quale, nel i683, trovaronsi sei clave d' argento, tre delle quali spedironsi alle altre universita scozzesi e tre si ritennero pel collegio. II collegio di Santa Maria e un bell' edifizio di pietra. La libreria a que- st' ultimo contigua e che contlene 45ooo volumi, e comune ad ambi i collegi ; e sinche il privllegio fu nel i836 coramutato in annue lir. 4^6 di sterlini ( 1 1400 franchi) all' anno, aveva diritto ad una copla d' ogni opera ch' entrava nel mercato de' Li- brai. 11 Collegio Unito e Santa Maria hanno insieme undici professori; ciascun collegio ha un decano, e r universita e preseduta da un lord rettore con un cancelllere. Le dotazloni sono conslderabili, cia- scun professore ricevendo uno slipendio medio di 23o hre di steibni ( 5750 franchi ) all' anno, senza le propine pegli scolari ; il numero medio dei quali, ne' dieci anni terminati col i838-i839, fu di 172, cioe 42 nel collegio teologico di Santa Maria, e gli altri i3o nel Collegio Unito. Le propine per seguire una delle classi letterarie e di lir. 3. 3. di sterlini ( franchi 79 circa ) ; gli studenti nelle classi teologi- che non ne pagano, eccetto che 5 scellini ( circa 6 franchi) aU'atto di matricolarsi, il che e comune ad ambedue gli stabilimenti. 11 Collegio Unito ha 21 horse del complessivo annuo valore di circa 800 lire (20000 franchi )e quello di Santa Maria 7 borse, del total valore annuo di lir. 200 ( 10000 franchi). Di recente si e fatta una amplissima aggiunta alle facillta d' educazione gia godute da Saint Andrew' s, per liberahta del Dott. Bell, di Madras, che lascio in legato la somma di 45ooo lire di sterlini di tre per cento capltale ( i,i25ooo franchi), per Terezio- ne di un seminario sopra estesapianta in questasua citta nativa, per la quale scuola e stato innalzato uti bel fabbricjito a poca distanza dal collegio Santa Sgt AND Maria, 11 mimero dei maestri nel Madras College ( norae dato alio stabilimento del dott. Bell ) e di nove, senza gli assistenti. Questo seminario da in- struzione gratuita ai poveri; e le propine sono te- nuisslme anche pei ricchi, essendo di soli 9 scellini e 6 denari per quadrimestre ( franchi 6.66 circa ) pel latino ed il greco, pel tedesco e francese, per le matematiche e pel disegno, di 5 scellini (franchi 6.25) per la geografia ; 3 scellini (franchi 3.75) per lo scrivere; 2 scellini e 6 denari (franchi 3.12 circa) per r aritraetica, e 2 scellini ( fr. 2.5o) per T inglese ; potendo gli studenti frequentare una o piii classi e pagare di conformita. La media dei discepoli a que- sto seminario fu di 8oo,ma va rapidamente crescen- do. Di tal numero circa la meta sono forestieri, attratti alia citta dalla meritata alta fama di que- st'' eccellente instituzione, la migliore probabilmente di tal natura di tutto V irapero. — 11 porlo, in parte format© da due raoli, trovasi al lato E. della citta, estendentesi circa [\oo raetri entro terra ; ma si secca ad acqua bassa, ed essendone difficile T acces- so, e poco dai bastimenti frequenlato. La socicta di Saint Andrew's e comparativamente buona,avendo i vantaggi somministrati per Teducazione ed il buon raercato del vivere altirato in essa un numero con- siderevole di gentili famiglie, le cui circostanze non sono bastantemente prospere per loro permetlere di risiedere ad Edimborgo od in altre citta coslose. Non vi sono manifatture degne di nola, a meno che nol sia quella di golf balls^ o palle da giuocareal cosi detto golfo^ che impiega 607 uomini, i quali pro- ducono annualmente circa iioo dozzine di palle delle quali 800 dozzine spedisconsi in altre piazze ed il resto si consuma in Saint Andrew's, dalungo tempo famosa per questo giuoco. — Saint Andrew's si unisce co' due Anstruther, con Crail, Cupar, Kilrenny e Pittemweera per mandare un membro alia camera dei comuni. ANDREWS (Saint), piccola citta dell' America settentr., nel New Brunswick , dietro un'isola del nome istesso, sulla costa orient, dello Schoodjik, braccio della baia di Passamaquoddy , all' O. della foce del fiume di Santa Croce, che da questa parte separa gli Stati Uniti dalla Nuova Scozia, in faccia a Brewers, a 5o 1. E. N. E. da Waldoboro e 72 1. N. E. da Portland. Le ordinarie maree quivi s'innalzano a circa 18 piedi. Comniercia in legname. ANDREWS SOUND (Saint), distr. sulla costa della Giorgia, negli Stati Uniti , formato dall' isola di Jekyl, e da un'altra isola che trovasi alia foce del Satilla, a 9 1. N. da Saint Mary. ANDRIA, Netium^ cilik del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del F'aro, capoluogo di cantone, distr. 6 2 1. 3/4 al S. di Barletta, prov. della Terra di Bari, sede di un vescovo sufFraganeo di Trani. Giace in una pianura, con aria molto salubre, ad i I. 2/3 dal mare. Fufondata, nel 1046, da Pietro Normanno conte di Trani. Veggonvisi una bella cattedrale, 3 monti di pieta ed un collegio. Ha titolo di ducato proprio della casa Carafjfa. Conta 14670 abitanti. La situazione d'Andria e tale che formare dovrebbe una delle piii ricche parti del regno. 11 suo territorio, ricco d'ottimi pascoli, da buone raccolte, e gli olivi allignauTi perfettamente : la sua vicinanza a Bisceglie, a Trani ed a Barletta, porti sull' Adriatico, sommini- strano i rnezzi di procurare facile smercio ai prodotti del territorio ed agli animali che vi si allevano. Vi sono anche due cave di marmo. una di gialletto e r altra di rosso e giallo. Vi si fabbricano stoviglie di gran credito. Pero un tempo gli Andriesi erano piii AND 59a industriosi e commercianti, ed in miglior condizione che oggi non sieno. — uEra Andria munita con fortificazioni vecchie e nuove nel 1799: le porte, eccetto una sola, murate e chiuse con un fosso ed un parapetto, le contrade rotte e serrate con fossi e con isteccati, le case merlate, le porte abbarrate, pieno tutto d'uomini armigeri, rabbiosi e risoluti al difen- dersi. S' incominciava V assalto ; in tale modo Brous- sier, al quale era commessa la cura di tutta questa impresa, I'ordinava. Doveva il conte Ettore, che era intento in questo fatto per esser Andria sua patria ( le cose che fece e che disse quest' uomo tremendo, secondo I'impeto delle sue cupidita e tirato da fini smisurati, non si potrebbero raccontare cosi facil- mente ) , assaltare con la sua legione e con pochi Francesi la porta Comozza, Ordonneau quella di Barra, Broussier quella che accenna a Trani : ad estremo pericolo era per succedere estrema barba- ric. — Incomincio la battaglia con furor civile da ambe le parti ; gli assalitori combattevano con egre- gio valore, ma con non minor animo si difendevano gli assaliti, ne i primi facevano frutto di moraento. Gia venivano alle scale, cimento per essi molto peri- coloso, quando il lirar di un obice atterrava la porta- di Trani. Precipitaronvisi i Francesi condotti da j Broussier ; a loro si accostavano i Napolitani condotti I dal conte Ettore, ed i soldati stessi di Ordonneau che avevano fatlo infelice pruova delle loro armi per la ostinata resistenza dei difensori alia porta di Barra ; fattosi da tutti insieme un impeto, entrarono sfor- zatamente. Continuarono cio non ostante a difendersi furiosamente da tutte le case i regi, scagliando dai tetti e dalle finestre ogni sorta di armi sopra gli odiati repubblicani. Ogni casa era fortezza ; i difen- sori piii che uomini. Non venue la citta intieramente in poter dei repubblicani se non dopo che tutte le case,le contrade ele piazze furono piene di cadaveri e di sangue. Ne tanle morti, ne tanto sangue basta- rono : non s' arresto il furore se non alia distru- zione totale della misera terra. Irritati i vincitori dalla resistenza, dalle ferite proprie, dalla morte di tanti compagni, fecero quello da che avrebbero dovuto abborrire, e che quantunque sia solito a vedersi nelle guerre civili e nelle piazze prese d' as- salto, non iscusa per questo anzi accusa la barbaric degli uomini. Seimila Andriotti furono in poco d'ora mandati a fil di spada, la citta intiera data alle fiam- me, i vecchi, le donne, i fanciulli soli, e neanco tutti, furono risparmiati. Le ceneri e le ruine d' Andria attesteranno ai posteri che gl' Italiani non son vili nelle battaglie, e che la umanita era del tutto sban- dita dalle guerre civili di Napoli. Forestieri antichi, forestieri moderni, e talvolta i paesani stessi strazia- rono r Italia, e se ella e ancor bella, certamente non e colpa degli uomini ( Botta ) . « ANDRICH, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Vallada. ANDRIEEF, bor. della Russia europea, gov. di Vilna, distr. e 22 1. all' O. N. O. di Rossiena. ANDRIES (Saint), forte del regno dei Paesi Bassi,prov. di Gheldria, circondario e 2 1. 1/2 al S. O. di Thiel, cantone di Bommel, situato tra la Mosa ed il Waal, sulle sponde di un canale che unisce questi due fiumi,in piccolissiraa distanza ad E. di Rossum. ANDRINOPOLI, grande citta della Turchia euro- pea, f^ed. Adrianopoli. ANDRO o ANDROS, sangiacato del gov. del capi- lan pascia, nella Turchia europea, che comprende le isole situate nell' arcipelago Greco, fra 37" e 38^* di lat. N. , le piii belle, popolate ed industri di tatto ^5 AND leir arcipelago . Yi si contano 96800 abitanti , lasi tulti Greci. Le piincipali isole soiio : Andro, ine, Miconi, Sira, Terinia, Serfo, Zia ed Idra. Audi o e il capoluogo. ANDRO o ANDROS, isola dell' arcipelago Greco, :11a Turchia europea, gov. del capitan pascia, san- accato d' Andro. Essa t situafa al N. di Candia e al E. di Negropoiilc, da cui non e separata die da 1 piccolo strelto, al 3f 5o' 8" di lat. e 22'' 40' ' di long. E. Ha 35 1. di circuito. Quaulunque alia monluosa, e fertilissinia, irrigala da molti ruscel- tti, e lulla coperla di uielaraiici, ficlii, gclsi, giug- oli ed allri alheri, oltre ad una quautila di anieni boscelli che rendoiio il suo soggioruo piu delizioso. aniieue 5o villaggi, ma la sua popolazione none le di i3ooo in 16000 abitanti, fra i quali una colonia Albanesi. Comniercia dei prodotti del suo suolo, ue di miele, cera, vino, olio, fVuinento , orzo , anci, liinoni, melagranale, ed allri frutti ; ma il suo alTico principale consiste in una specie di seta, i' e altissima ai lavori di tappezzerie, dei quali si fa \inde sniercio. Vi si allevano molte api e nume- •so bestiame. Andro e V appannaggio di una sulta- >. Un vaivoda turco vi annninistra la polizia, e le indite che si riscuotono ammontano annualmente 3oooo piastre. 11 capoluogo n''e Andro. Al S. O. ovasi un buon porto. Presso al bor. d' Arna si orgono gli avanzi delFantica sua citlu capitale, che insistono in rottami di grosse muraglie, tVaminenti colonne e cornici, piedestalli, statue mutilate, e olte inscrizioni, delle quali alcune lanno menzione 3I senato romano, delpopolo d' Andro e dei sacer- )ti di Bacco. Da tutto cio puo conchiudersi quivi es- re stata anticamente la ragguardevole citta d'Andro, la delle piu considerabili della Grecia. Una delle icladi, chiamossi successivamente, secondo Plinio, i varii nomi di Cauros^Lasia, Nonagria, Hydru- a, Epagris. Fu famosa nell' antichita pel culto di »cco, i cui sacerdoli facevano ad arte zampillare ;ni anno una sorgente di puro vino, durante i sette orni delle feste di quella divinita. 1 suoi abitanti rono i primi di tutti gli isolani dell' arcipelago ad lirsi ai Persi nella loro invasione. Sia per ambizio- :, o per vendicare la causa comune, gli Ateniesi gli sediarono sotto la condotta di Temistocle, e s' im- ulronirono dell' isola, die i Persi ripresero di nuovo. opo esscr passala successivamente in potere d' Ales- ndro, d'Antigono, di Tolomeo, d' Attalo re di anto , Andro ritorno, come di diritto, ai Romani ;r r interpretazione data al testamento di questo ■incipe. ANDRO o ANDROS, citta della Turchia europea, )V. del capitan pascia, capoluogo disangiaccato,sul- cosla S. O. deir isola del nome istesso. A^i si lila olta seta, e si fabbricano dei tappeti. 11 suo porto, sai vasto, e buon solo pei piccoli navigli. E questa ordinaria residenza di un aga o luogotenente del 3vernatore, di un cadie di due vescovi. Conta 5ooo iitanti circa, quasi tutti Greci. Essa e la citta che gli teniesi durarono tanta fatica a prendere. Nell' isola ovasi un' altra citta del nome istesso. ANDROMRE o ANDRURA, citta del Madagascar, tpitale del territ. degli Antsianassi, presso la foce el IManangure, in faccia all' isola di Santa Maria, a 8 i. N. da Tamatave, sulla costa orient, dell' isola. E isai bene edificata, ed i suoi abitanti coltivano il so, allevano molto bestiame, e lavorano nelle mi- iere d' argento. ANDRONA, territorio deirinlerno di Madagascar, a il paese dei Seclavi e quelle degli Antsianassi. Encicl. Geogr. Fol. 1. AND Forma una spezle di rcpubblica indipcndente, com- posta di liiggiaschi dei vicini paesi. Questi popoli commetlono t'requenii depredazioni negli stati che li circondano. 11 cantone lornisce un poco di stagno. ANDRONICA. { Cranza) , casale del regno Lorn- bardo \ eneto. Ved. Eufemia ( Santa ) . ANDRONICIIRI, bor. della Russia, in Europa, gov. di Vilna, dislr. e 9 I. 1/2 al N. N. E. di Vilkomir. ANDROS o SANT' ANDREA, isola dell'arcipelago delle Eucaie, all' E. del gran banco di Bahama. II gruppo di cui essa fa parte ha circa 3o 1. dal N. al S., e la media larghezza di ciascuna di queste isole e di circa 2 leghe. Giacciono sotto 80" 55' di long. O., e fra 25" 22' e 10' dilat. N. ANDROSCIANO, terra del regno delle Due Sicilie. Ved. Antrosano. ANDROSCOGGIN oAMARISCOGGIN, fiume degli Stati Uniti, che discende dal fianco O. delle While Mountains, nel New Hampshire, un poco sopra il 45" di lat. N., e scori'c al S. per 14 1. 1/2. Dopo cssersi ingrossato con le acque del lago Oumbagog e di altri niinori, entra nel Maina, ove corre all' E. per lo spazio di i5 in 18 1. , si volge al S. , indi all' E. , sino al suo confluente col Kennebeck, a Merry Mee- ting Bay, dopo un corso di 54 leghe. ANDRUSSA o ANDOROSSA, citta aperla della Turchia europea, in Morea, capoluogo di una giuris- dizione, a 6 1. N. da Corone, 9 1. 1/2 S. O. da I'ripo- lizza e 7 1. N. E. da Navarino. Giace in situazione amena, sul dorso di un montc, ed e bene fabbricala. Contiene 3 moschee ed un bazar. Si veggono ne' suoi dintorni le rovine dell'antica Messene. ANDRUSSOFF, villaggio della Russia, in Europa, gov. di Smolensko, distr. e 8 1. 1/2 circa al S. S, E. di Krasnoe, presso il conlluente della Gorodenka e della Vekhra. Quivi si concluse nel 1667 una tregua fra la Russia e la Polonia. ANDRYCIIOW, piccola citta dell' impero Austria- co, nel regno di Galizia, circolo e 9 1. 3/4 all' O. N. O. di Myslenice, a 2 1. 1/2 O. da Wadowice. Vi e un castello. E questa la sede di una signoria considera- bile. Vi sono delle fabbriche di tele, e 2800 abitanti. ANDRZEJOWo JENDRZIEJOW, citta della Polo- nia, voivodia di Plok, obvodia e 11 I. 3/4 all' O. di Ostrolenka, e a 17 1. E. N. E. daPultusk. La nobilta vi tenne nel 1576 un' adunanza ragguardevole e confermo la elezione al trono di Stefano Battory ; e nel 1607 vi si adunarono pure i Rokossiani, ossia i nobib confederati ; ambedue congreghe famose nelle storie del paese. Conta 5oo abitanti. ANDS JERO, piccolo bor, della Persia, nel Farsi- stan, sulla costa del golfo Persico, a i5 1. S. E. da Bender Buscer. ANDUINS, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Vrro (San ) . ANDUJAR, citta della Spagna, prov. c 8 1. 1/2 al N. O. di Jaen, e 10 I. E. da Cordova, sul Guadalqui- vir, in una pianura, a' piedi della Sierra Morena, 1 suoi sobborghi ora sono piu grandi deila stessa citta, gia difesa da un vecchio castello, del quale non si veg- gono che gli avanzi. Ha 6 chiese, 5 ospedali, un teatro, ed un bel ponte. 1 suoi dintorni sono fertili di grani, vini, olio, miele, frutti e v' ha di molta cacciagione. Vi si fabbricano, con un' argilla bianca, dei grandi vasi che hanno la proprieta di mautenere r acqua in inio stalo di continua freschezza. Conta 14000 abitanti. Vuolsi che nel 1806 contenesse 6800 famiglie ; il che se fosse accurato, dimostrerebbe una gran decadenza nel frattempo. Questa citta fu co- slrulta con le rovine dell'antica IlLitnrgia o Forum 38 595 A N E Julium (lei Roinani che slava in poca dislanza <.la Andujar verso levante, nel luogo chiamalo Andujar el Viejo. llliturgia fu distrutta da Scipione per aver abhracciato il partito dei Cartaginesi. ANDUZE, Andusia^ citta di Francia, nella Bassa Linguadoca, spart. del Gard, clrcondario e 2 1, i/3 al S. O. di Alais, e 8 1. 2/3 O. N. O. da Nimes, ca- poluogo di cantone. E mat fabbricata , nia situala aggradevobitiente sulla sponda sinistra del Garden, a' piedi delle Ccveune, fra roccie e colU pianlali di vigne ed olivi. Vi sono fabbriche di berrettame, stoffe di lana e cappelli, un filatoio di seta ed una concia di pelli.Ha un tribunal di coininercio ed un uffizio postale. Yi si tengono 3 tiere annual), ed un mercato seltinianale. Conla 55Go abitanti. Era anti- camente niunitadi buone Ibrtiiicazioni.maLuigi xiii le fcce demolire, al tempo delle guerre dei prole- stanti sotto il duca di Roano. I suoi abitanli, clie essendosi ribellati vi avevano preso parte, nel 1629 spontaneaniente si assoggetlarono alio stesso Lui- gf XIII. ANED (del), posa del dcserto della Nubia, a circa 20 1, S. da Sciggre, ove si trova dell' acqua. ANEGADA, una delle isole Antille , che fa parte del gruppo delle Vergini, a 32 1. N. E. da Porto JRicco.Lapunta S.E. diAnegada giace al 18'* 4^ 4^ ' di lal. N. e 66° 43' 5" di loiig. O. Quest' isola, che ha 6 1. di lunghczza, vien quasi sonimersa durante r alta marea. Essa e sterile c deserta. ANELA, villaggio della Sardegna, nella prov. di Nuoro, distr. di Bono. Era nel medio evo capoluo- go di curatoria o ripartiniento ; ora , decaduto dal priniiero stato, si annovera tra'luoghi di terza clas- se. E silualo nel declivio della nionfagna, quasi al N. di Bono. Non vi si contano piu di i3o case, abi- late da [\l\o aniilie. ANELOTE (Cayesd'), gruppo di plccole isole nel golto del Messico, sulla costa occid. della Flori- da. Lat. N. 20'' 10' ; long. O. 85"^ 20'. ANEMALLI o ANIMALI , citta delP Indostan. Ved. Animalaia. ANEMUR, capo della Turchia asialica, sulla costa merid. del pascialicato d'Icil, a 26 1. O. S. O. da Sc- lefche, e a i5 1. N. da Cipro. Lat. N. 36'^ o' 5" ; long. E. 3o** 29' 55". La sua altissima estremita e niolto scoscesa, ed un lato si trova del tutto inacces- sibile ; 1' altro fu fortificato con un castello e con opere esterne che dalla soinmita si prolun- gano sino alia spiaggia. Questo castello serve di residenza ad un aga. A 3 1. piu lungi, sopra il capo istesso, si veggono gli avanzi di un' antica citta, e nei dintorni gran nuraero di sepolcri, che tutti fu- rono aperti e frugati. Si crede esser possa P antica Anemuriuni^ oggi dai Turchi chianiala Eschi. ANERI, citta del Giappoiie, nell' isola di Nifon e nel princ. di Fuchi, a 49 1- O. da Miaco. ANESE, cittii deir Arabia , nel Neged el Ared, a 52 1. O. N. O. da Daraie. Ha due caslelli muniti c alcune sorgenti. 11 paese abbonda di datteri. ANET, bor. di Francia , spart. d' Euro e Loir, circondario e 3 1. 1/2 al N. N. E. diDreux, capoluo- go di cantone, fra T Euro ed il Vesgres. Aveva titolo di principato , appartenente al dnca di Vandomo. Enrico 11, sul disegno dell' arcbitetto Filiberto del- 1' Orme, vi fece edificare per Diana di Poitiers, du- chessa di Valeutinois, un magnifico castello, ornato di bella facciala e di appartamcnli e giardini degni di ammirazionc, che fu distrutto nel 1792. Stanno «iel suo territ. una grande fucina ed una cartiera. Conta 1420 abitanti. A N F 596 ANET, grosso e bel villaggio parrocchiale della Svizzera, nel cantone di Berna, costrutto sopra una collina, in deliziosa situazione, a 3 I. N. da Neucha- tel. Lat N. 46° 56' 53" ; long. E. 4« 41' 54". Si tro- varono nellesue vicinanze diverse antichita romane Co)ita 233o abitanti. ANETI, Haneti. luogo del Turchestan. Ved. Caneti. ANFA, ANFE o ANAFEE, piccola citta con porto dcU'impero di Marocco, prov. e 28 1. all' O. N. 0. di Fez, e a 16 1. S. O. da Sale, suU' oceano Atlanti- co. Abulfeda la pone nella dipendenza di Tamesne. Leone e, dopo di esso, Marmol ne fanno una bril- lante descrizione. Dicesi edificata dai Roiuani. Era adorna di sontuose moschee, di ricchi magazzini, di raagnifici paiazzi ; ma dopo che fu saccheggiata dai Portoghesi, piu non vi si vcdono che rovinosi avan- zi della sua passata grandezza. ANFILA, baia del mar Rosso, sulla costa d' Abes, che ha 16 1. dalla punta dello stesso nonie all' E. a quella dell' O., e presso a 12 1. di sfondo dall' isola piu al largo. Contiene dodici isole, formate da co- ralli e madrepore, ed elevate alle voile ben 10 metri sopra la marea alta. Q nella tra quest' isole che tro- vasi piu insenata nella baia, e di roccia calcare con vene di calcedonia. Dalla parte E, ha una gran ca- verna, ove i navigatori depongono le loro merci come in un magazzino. Le sponde delle isole dalla parte del largo sono generalmente scoscese e d' ac- cesso difficile. I danni dei flutti v' incavarono pro- fondamente la costa. 11 lato sottovento e imboscato. Pare che I'is. dettaCulo sia slata abilata, vedendovis rovine di case c di fortificazioni, ed anche di cisler- ne. Le isole sopra le quali si puo andare a man basso sono talvolta visitate dagl' indigeni, e nodri- scono buon numero di cammelli e di capre. I pesca- tori le frequentano. Yeggonsi in fondo alia baia villaggi di Duroro e Wadir. La pianura vicina < vasta, coperta di macchie, ed a i5 miglia terminat; da montagne disposte ad anfiteatro. In tempo chiaro si scorgono le montagne dell' Abissinia. L' isola pii vicina alia punta d'Anfila porta lo stesso nome; leal- tre sonoCuto gia nominata, Gezir alUa, Anto Suchir Anto Cubir, Bcnal Ua, Milchiat. La baia e plena di ban- chi d' arena. Gli abitanti della costa scavano grosso- lanamente dei pozzi per procurarsi dell' acqua, et i migliori ne sono al S. della punta d' Anfila ; per< 1' acqua vi e talvolta salmastra. 11 paese che circoncl; la baia fa parte di quello che un tempo chiamavas regno di Dancheli. Gli abitanti, che ne conservaiK il nome, sono distribuiti in parecchie Iribu ; mac raettani di nome, non avendo ne moschee ne moUa Vivono nomadi, con costumi rozzi, spirit© senz; coltura. Ogni tribii e totalmente independente scbbene pronte a riunirsi tutte per la comune di fesa. Nel mese di dicembre il termometro all'ombra lungo la costa, si sosticne a 20**. 11 centro della bai cade a i4" 40' di lat. N. e 38° 40' di long. E. ANFO , villaggio del regno Lombardo Venetc prov. di Brescia, distr. e 2 1. 1/2 al N. E. di Ve stone, che unito alia Rocca d' Anfo forma un co mune con consiglio e 700 abitanti. La Rocca d'Anfo lontana dal villaggio i/3 di lega e un castello fab bricato dai Veneziani per proteggere il loro confin dalla parte del Tirolo. Esso e piautato sul fiand d' una montagna e protetlo nella parte piu elevat da una rupe scoscesa che lo cuopre e guarda il lag' d'Idro. La fossa che lo chiude , lagliata nel viv( sasso, lo rende quasi inaccessibile. Per salire all sua soramita e uopo passare per gallerie sotterrane 597 A N G che coniunicano con pozzi scavali iiel inaclgno, ove sono le scale clie porlano nelP alia Jorre : conlutto- cio fa preso dai Franccsi ai 12 agoslo 1796 in con- seguenza della battaglia di Gasliglione. A quesla rocca, gia fortissima per natura e per arte, furono aggiunti nuovi lavori che la rendono quasi inespu- gnabile. ANFURRO o ANFURO, comune del regno Lom- bardo Veneto, prov. di Bergamo, distr. e 5 I. al S. 0. di Breno, nella Valle Camonica, fra'monti, con '200 abilanti. Situato in luogo alpesfre e fuori di jcomunicazione, il suo lerrilorio ha prali e pascoli, boschi cedui abbondanli di tartuffi e poca terra colliA'ata a grani e viti. ' ANGAI, catena di niontagne delTimpero cinese. Ved. Canggai. ANGAN o ANGAR, isola del gollo Persico , al S. della isola Chisme o Cesme, da cui e lontana 3/4 di 1. circa. Essa forma con qnesta isola nn canale, ed ha I 1. dal N. al S. e 2 dall' O. alPE. Lat. N. 26" 45'; long. E. 52" 3o'. Vi si veggono le rovine di una gran citla. che anticamenle fu consecrata a Nettuno. ANGAO, piccola citta delF arcipelago delle Filip- pine, sulla costa orient, di Zebu. Lat. N. 10° 18'; long. E. 121° 29'. ' ANGARA o ANGAD, deserto della Barbaria, nel- T Algeria, che lo separa da qnello di Marocco, e che ha circa So 1. di lungbezza e 19 di larghezza. Al tempo di Leone Africano, serviva di rifugio ai lioni, agli struzzi cd agli Arabi nomadi : ora conliene una considerabile popolazione di Arabi salvalici e belli- cosi. Questo territ., quantunque sabbionivo, ha mol- tissime sorgenti di acqaa,e alcuni cant, sono suscet- tivi di coltivazione. ANGARA supERioRE ed inferiore, due fiumi della Russia, in Asia, gov. di Irkutsk. L"" Angara superio- re sorge dalle montagne del distr. di Nertchiiisk, scorre dalP E. all' O., si get la nel lago Baical , dopo un corso di 80 1. L' Angara propriamcnte delto, od inferiore, esce dal lago Baical, verso la sua estremi- ta S., scorre, facendo molti giri, dal S. E. al N. O., passa a Irkutsk, e si riunisce alP lenissei,nel governo di Tomsk, dopo un corso di 365 1., prendendo il nome di Tungutska. L' Angara inferiore e naviga- bile, malgrado 22 cateratte, che spesse volte sono pericolose. Esso attraversa un paese coperto di . foreste. ANGARAES, citla del Peru, prov. d' Huancaveli- ca, in freddo dima, ma abbondante di grani, maiz e frutti, e nodrisce numeroso bestiame. Nelle valli, ove il freddo e piu moderato, vi si coltiva la canna da zucchero. Si trovano ivi delle miniere di mercurio, ocra e lerre coloranti. Alcuni rami principali del- PApurimac irrigano la prov.di cui e essa la capitale. ANGARANO, villaggio del regno Lombardo Ve- neto. f^ed. Bassano. ANGARANG, Hangarang in francese, distr. del Tibet, nel Canaver e nella parte dei monli Imalaia lagliata dal Setlege. Pochissimo atliva e (juivi la vegetazione, e gli alberi, meschinissimi, non vi sns- sistono che a forza di cure. Yi si fa un po"' di com- mercio con Landac c Gcrtorp. Questo distr. contie- ne 9 villaggi, e la sua rendita ascende a 900 rupie. I ANGAZIJA o GRANDE COMORE, isola delP o- ceano Indiano, la piii grande ed occid. delle Como- re, situata alP i r** di lat. S., a 5o 1. E. dalla costa d"* Africa e a 45 1. O. dal capo San Sebastiano , di Madagascar. E abitala daArabi rnaomettani, che sono governati da uno sceic, il quale prende il titolo di sullano, e commerciano con Mozanibico, ANG 598 ANG GEU ,che Inglesi e Franccsi scrivono Hang tcJieoii ^ sparlimcnto
  • piano; il che indurrebbe a scemare la valuta- zione del pad. Grosier. Osservasi, alP O. della citla il lago Si U, cinto da montagne imboscate , le cui sponde offrono I passeggi piii araeni, e le ciii limpid' acque sono continuamenle solcate da barche leggere e da bat- telli pescherecci. Conliene tre isole coperte di tem- pli, di case dei villeggianti e di divertimento. Le montagne sono guernite di graziose case di cam- pagna. Scorgesi nei dintorni gran numero di sepolcri circondali da pini e cipressi. A qualche distanza sono de' giardini (ielT imperatore che sarebbero amenissimi se fossero bene mantenuli. Pin lungi trovasi la famosa pagoda di Ting tse tse, ufficiata da 3oo bonzi e nella quale slanno riuniti 5oo dii di bronzo, Lo spartimento di Ang Ceu comprende i cir- condario ed 8 distretti. ANG CING, scritto in francese Hang Takings distr. di Cina, prov. di Seen Si. La cilta di questo distretto giace nella parte orient, della provincia, presso la sponda destra delP Oang O, a 3(3 I. S. E. dalla citla dello spartimento d' Ian' an ed a 5o 1. N. E. da quella di Si' an. Lat. N. 35° 3o' 3o" ; long. E. 108" 2' 33". ANGECOURT, cilia di Francia , spart. delle Ar- denne, circondario ed i 1. 3/4 al S. S. O. di Sedan, cant, di Rancourl. Vi sono delle fdature di lana ed una fabbrica di panni. ANGEDIVA, in fi-ancese scritto Andjed'wa^ iso- letta deir Indoslan, situata sul golfo di Bingui, a a 1. 1/2 S. da Sadasciagoer. Lai. N. 14** 44 ? 'o"r- E. 71** 53'. Vi e una piccola citta ed un forte. I Por- togbesi frcquentano molto quest' isola. Almeida vi fece costruire un forte. ANGEJA, grosso bor. del Portogallo, prov. di Beira, comarca e 4 b 1/2 al N. N. E. di Aveiro, e a 3/4 di 1. dal mare,r sulla Caima. Vi si tiene ogni 599 ^ N G mese un niercato di grani e bestiame fino dal 1714- Ebbe il litolo di niarchesato, e conla i55o abitanti. ANGEL, bancbi di sabbia siilla costa occid. del- r Africa, al S. della baia di Tindel, cbe foriiiano la continuazione del gran banco di Argain. Lat. N. 18"; long. O. i8« 3o'. ANGEL (Saint), villaggio di Francia, nel Liino- sino, spart. della Correze, circond., cantoiie e i 1. 2/3 al S. O. di Ussel, e 11 1. N. E. da Tulle. Vi si trovano delle cave di granito. Quivi era un priorato di benedettini. ANGELBERGA, Angelberg^ bor. e caslello della Baviera, circolo del Danubio superiore, presidiale di Turkbeira, fra il Mindel e AVertach, a i 1. 2/3 N. E. da Mindelheini, con 690 abitanti. ANGELES (PuEBLA DE Los), in Ispagna. Ved. PuEBLA DE LOS AnGELES. ANGELI, villaggio del regno Lombardo Yeneto, prov., distr. e i/4 di 1. alP O. di Mantova, in riva del lago, presso il quale era un forte a difesa della citta. Quivi si e eretto il cimilero del capoluogo della provincia. Angeli e frazione del coniune tli Cur- talone. ANGELICA, distr. degli Stali Uniti, slato di New York, contea d' Allegbany. Ha 10 1. di lungliezza e 4 di largbezza. La sua capitale sta sopra un fiume del nome istesso, a 14 1- 1/2 O. da Balb, 18 1. 1/2 S. da Batavia, e 102 1. 1/2 O. da Albany. Conla 3960 abitanti. ANGELINA, bor. di San Domingo, oggi Haiti, spart. di Cibao, vallata della Vega, suUa sponda destra delF Youna, a 2 I. N. N. O. da Cotui, ed a 7 1. 1/4 E. S. E. dalla Vega. ANGELLARA, Ancillara^ Angulllara^ comune del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, circondario e distr. di Vallo ; con 65o abitanti. ANGELNIEMI, grosso villaggio della Russia eu- ropea, governo di Finlandia, distretto, ed 8 1. 1/2 alPE. S. E. da Abo , alP estremila N. di un' isola quasi deserta. ANGELO (Sant") o Ma/io, anticaraentc Promon- torio Malea^cdc^o della Turcbia europea, allaesLre- mila S. E. della Morea. Lat. N. 36° 25' o" ; long. E. 20'' 5i' 45". ANGELO (Sant'), casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Canizzan. ANGELO (Sant'), villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Padova, a cui si uniscono Borgbet- to, Caselle, una porzione di Chiusadonegbe, Geleseo, San Polo e Vigoronea per formare un comune del distretto di Piove. ANGELO (MuzzA Sant') , casale del regno Lom- bardo Veneto. Ved. Campolungo. ANGELO (Sant'), villaggio del Brasile , prov. deir Uruguay, presso il confluente dell'Hyjuby e deir Hyjuby Mirim, a 6 1. N. da San Joao. Ha i960 abitanti cbe sono Indiani Tappes. ANGELO (Sant'), cantone della Corsica, circon- dario di Calvi, spart. del Golo. Ha per capoluogo il villaggio di Corbara, e trae il suo nome dal monte Sant' Angelo, cbe sta a 1/2 1. dal mare. Conta 4^3© abitanti molto industriosi. ANGELO (Sant' ) , piccola citta del regno delle Due Sicilie. Ved. Civita Sant' Angelo. ANGELO ( Sant' ), comune del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di Terra di Lavoro, distr. di Sora, circondario di San Gerraa- no ; con 1190 abitanti. ANGELO ( Sant' ) , comune del regno delle Due A N G 600 Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. di Terra di Lavoro, distr. e circondario di Piedimonte ; con 1810 abitanti. ANGELO (Sant'), casale del regno delle Due Sicilie. Ved. Mercato. ANGELO (Sant'), casale del regno delle Due Sicilie. Ved. Cetraro. ANGELO (Sant'), casale del regno delle Due Sicilie. Ved. Gerocarne. ANGELO A CANCELLO (Sant'), comune del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Ulteriore, distr. di Avellino, circondario di Montefuscolo, con 540 abitanti. ANGELO A CETICA ( Sant' ). nel granducalo di Toscana. Ved. Cetica. ANGELO A CUPOLO (Sant'), lerricciuola del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Ulteriore, distr. , circondario e ad I 1. 1/3 da Montefuscolo. ANGELO A FASANELLA (Sant' ) , bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, distretto e 6 1. 3/4 al S. E. di Campagna, capoluogo di circondario. Vi sono belle cbiese, e conla 2240 abitanti. ANGELO ALL'ESCA (Sant'), terra del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Ulteriore, dislr. di Sanl'Angelo Loiu- bardi, circondario di Palerno, siluata in luogo alpe- stre, con 2270 abitanti. ANGELO CASTRON, piccola citta della Turcbia europea, in Romelia, sangiaccato di Giannina, presso un lago cui da il suo nome. Sta a 20 1. S. S. E. da Aria e a 16 O. N. O. da Lepanto. ANGELO CUPOLA ( Sant' ) , villaggio degli Stati della Cbiesa, delegazione e i 1. al S. S. E. di Benevento. Conla 1260 abitanti. ANGELO DEL PESCO (Sant'), comune del re- gno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. delContado di Molise, distr. d'lsernia, circon- dario di Capracolta, con 880 abitanti. ANGELO DI BROLO (Sant'), terra del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di la del Faro, prov. di Messina, distr. di Patti, capoluogo di circondario, in riva ad un fiume dello stesso nome. Annovera 365o abitanti. ANGELO DI SALA (Sant'), casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Maria di Sala ( Santa ) . ANGELO IN CAMPO ( Sant' ) , borgala del ducato di Lucca, comune e giurisdizione di Lucca, da cui e discosta 2/3 di 1. verso O, , sullo stradone cbe guida al Ponte San Pietro ; con 880 abitanti. ANGELO IN COLLE ( Sant'), castello del gran- ducato di Toscana, compartimento di Siena, giuris- dizione, comune e 2 1. 1/2 all' O. di Montalcino, sui poggi cbe diramansi da Montalcino medesimo fra 1' Orcia e V Ombrone. Conta 58o abitanti. ANGELO IN GROTTOLA (Sant'), comune del regno delle Due Sicibe, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Contado di Mobse, distretto d' Isernia, circondario di Cantalupo ; con i25o abitanti. Le reco molto danno il tremuoto del i8o5. ANGELO IN TODICE ( Sant' ), terra del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii diqua del Faro, prov. di Basilicata, distr. diPotenza, circondario di Brien- za ; ad i 1. da Sangermano. Conta i56o abitanti. ANGELO IN VADO ( Sant') , citta degli Stati della Cbiesa, delegazione di Urbino e Pesaro, situala sopra un' amena e fertile coUina, sul fiume Metauro, a 4 b 1/4 O. S. O. da Urbino, sede di un vescovo suffraganeo dell' arcivescovo di Urbino, con 2000 ;oi ANG bitanti. La cllta, non bene fabbricala, e cinta dl nura. Hainoltre un bor. contiguo per cui vi si cntra lalla parte di Pesaro. Ollre la cattredrale, ha diversi noiiasteri. Si fanuo in quesla cilia mollissime niani- alture d' oro, il cbe forma un ranio allivo del suo ^ommercio. Yi lavorano ancbe moiti cuoi, e da non Bolto tempo vi si e aperta una labbrica di finissimi ^appelli. aria vi e pura e salubre, ed il ternt. bene coUivato. Fu patria di molli uonnni dlustn, e ha gli altri del pontebce Clemente xiv. Ongniari di essa r.ontansi i tre celebri pitlori Federico e laddeo Zuccari ed il cavabere Francesco Mancmi. I u colonia romana col noma di Tiphernum Metaurense, dal Metauro cbe la bagna, fuime nomnialo anche da Plinio. Da Urbano viii fa restiluita air onore del vescovato. Neir anno i584, smembrala dal ternt. pesarese da Francesco Maria duca di Urbmo lu conceduta, qual feudo nobde, a Giubo Cesare Ma- niiani della Kovere, unilamente al contiguo castello di Monteccbio,al presenle rovinato. In que' dnitorni e posla la terra di Montone, celebre per essere slata patria e dominio di Braccio da Montone, rniomato coudoltiere d' armi de' suoi tempi. ANGELO LE FRATTE ( Sant' ) , bor. del regno delle Due Sicdie, ne'Dominii di qua del Faro,prov. di Principato Citeriore, distr.e 4I. al N. di Caggiano della Sala, circondario e 8 1. 2/3 air F. S. E. di Cainpa- gna, in sito montaoso, bagnato dalle acque del Mean- dro. Vi si nota una sorgente cbe zanqnlla nella state e resta secca neir inverno. E questa la patria di Ca- salicchio. Vi si liene una bera dal 26 al 3o sellem- bre. Ha i63o abitanti. ANGELO LIMOSANO (Sant'), terra del regno delle Due Sicilie, ne' Duminii di qua del Faro, prov. di Contado di Molise, distr. e 3 1. 1/2 airO. di Cam- pobasso, circondario di Castropignano, in una colbna d' aria salubre, con 1 720 abitanti. ANGELO LOMBARDI (Saivt'), cltta del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, capo- luogo di distr. e di eircondario, prov. del Principato Ulteriore, 371. i/3 E. da Avelbno e 6 1. S. E. da Monlefuscolo. E bagnata dair Otanto e dal Fredano. Ha un vescovo suliraganeo di Conza, due cbiese parroccbiali, un ospedale edun collegio. Nel i66/[ fu quasi dislrutta da un terremoto. xVveva litolo di inarchesato della famiglia Lodovisi. La erezione di questa citta si deve attribuire al papa Gregorio vii. Conta 6990 abitanti cbe lengono mercato ogni lu- nedi. 11 suo distr. e diviso in ii cantoni cbe sono : Andretta, Sanl' Augelo Lombardi, Bagnoli, Carbo- nara, Frigento, Lacedonia, Montella, IMontemarano, Paterno, Teora e Volturara. Nelsuo circondario poi contengonsi le comuni di Guardi Lombardi, Rocca San Felice e Lioni. ANGELO LO MUCIARO (Sant'), casale del re- gno delle Due Sicilie. Fed. Raffadale. ANGELO RAVISCANINA ( Sant' ) , casale del re- gno delle Due Sicilie. Fed. Raviscanina. ANGELO SCALA ( Sant' ) , terra del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Ulteriore, distr. di Avelbno, circondario da Migliano, a 3 1. i/3 da Monlefuscolo, in sito mon- tuoso con aria sana. Annovera io3o abitanti. ANGELOS (Los), porto dell' America settentr. sulia costa della Nuova Giorgia,air ingresso del golfo di Giorgia formato dal Grand' Oceano. E situata al 48° II' di lat. N. e 125° 36' di long. O. ANGENGO, Anjengo, piccola citta e porto del- Indoslan, suUa costa del Malabar, nel regno e 16 I. 2/3 al N. O. da Travancore, e a 35 1. S. S. E. da ANG Cocin. Lat. N. 8° 87' ; long.E. 74° 33'. LaCompagnia deir Indie abbando no questo suo lianco nel 181 3. Gli abitanti, che sono la maggior parte musulmani e crisliani, fabbricano eccellenti gomone colle fibre del cocco. Commercia in pepc e tele di cotoue. E questa la patria di Elisa Draper, anjica di Sterne, cbe Ic di- ri^e leletlere d' Yorick. Raynal ba allresi cclebrato quesla donna, cbe, dopo esser vissuta qualcbe tempo in Europa, torno a morire nel suo paese nalio. ANGENILLA, isolette del Mare delle Indie, air in- gresso dello siretto della Sonda, lungbesso Sumatra. Lat. S. 5" 48' ; long. E. io4" 18'. ANGENUELL, Jnjenwell, cilia e forte dell' In- dostan inglese, prcsidenza di Bombaia, antica prov. di Begiapur, sulla costa del Concben. Si arrese agl In- glesi nel 1818. Lat. N. 17** 33' ; long. E. 70° 58'. Sta a 36 1. E. da Bombaia. Gli abitanti sono qnasi tutti pescatori. Trovanvisi delle saline. ANGER, piccola citta degli Stali Austrlaci, neU'ar- ciducat.» d' Austria, circolo inferiore del Manbarts- berga, a 9 1. N. E. da Vienna e a 2 I. 3/4 N.N. O. da Marcbeck, presso la Marcb o Morawa.Essa apparliene alia famigba Kinsky, come pure il caslello d' Anger- miiblen. ANGER, bor. dtgli Stati Austrlaci, nel dncato di Sliria, circolo e 5 1. 3/4 al N. E. di Gralz, sul Feis- tritz. Vi sono manifatture di tele, e annovera 400 abitanti. ANGER, punta della cosla occld. di Giava, al S. deba baia di San Nicola. Gli Olandesi vi slabilirono una piccola balteria. In vicinanza e un villa ggio abi- tato da Malesi, cbe travagliansi nella collivazione e fabbricazione deU' indaco. Lat. S. 6** 3'; long. E. io3« 27' i5". ANGERA o ANGIIIERA, Jngleria, bor. anticbis- simo del regno Lorabardo Veneto, capoluogo di un distr. nella prov. di Como, dalla quale citta e discoslo 2 1. 3/4 verso O. S. O., sulla sponda orient, del lago Maggiore , in faccia ad Arona . Vi si annoverano i97o"abilanti. Gonosciuto solto il nome di Stazona, fti anticamente assai piu ragguardevole. Ebbe i suoi con- ti parlicolari, e fu ancbe signoria deU' arcivescovo di Milano. 11 contado di Angera divenne titolo del pri- niogenito dei diicbi di Milano, i quali pure se ne intitolavano conli. La rocca d'Angera, fabbricala dai Longobardi, e uno de' piii celebri fortalizi deU'alta Itaba. 11 distr. d' Angera, ollrecbe di questo capo- luogo, componesi dei comuni di Barza, Barzola, Cadrezzale, Capronno, Comabbio, Ispra, Lenlate, Lisanza, Mercallo, Banco, Talno, Ternate, Jarano. Tutto il dislrelto conta 7960 abitanti. ANGERAP, fiume degb Stali Prussiani, cbe nasce nella Prussia orient. , reggenza di Gumbinnen, cir- colo d' Angerborgo, presso Mauersee, scorre dal S. al N., facendo numerosi giri, passa per Insterborgo, e ad 1/4 di 1. sopra questa citta, dopo un corso di 27 1., si unisce aU'Inster, col quale poi forma la Pregel. ANGERBACn, villaggio del gran ducato di Assia Darmstadt, prov. deU' Assia superiore, baliaggio si- £^norile e 1 I. al S. E. di Lauterbacb. Apparliene alia famiglia Riedsel, e conta 990 abitanti. ANGERBORGO, Angerburg, piccola cilia degb Stati Prussiani, capoluogo di circolo, prov. della Prussia orient., reggenza e n 1. 1/2 al S. S. O. di Gumbinnen, sul fiume Angerap. Vi si fabbricano prahlsacbl, sorte di stoffa di lana, e diversi oggetli di cuoio. Commercia in tele. Fu nei moderni tem- pi accresciula di buone fabbricbe e circoudata di palizzate, con un castello fortificato. Al S. di quesla cilia si trova il gran lago Mauer, formato da molli 6o3 A N G stagni, che ha 4^ raiglla di lunghezza e 1 1 di lar- ghezza, da cui nasce il fiume Angerap, e che abbonda di anguille eccellenti. Ha 2690 abitanti. In questa citta, nel 17346 1736, si trattenne per qualche tempo il re Stanislao. ^ ANGERMANELF o ANGERMANO, fiurae della Syezia che nasce nelle montagne della prefettura di Veslerbotten, che separano la Svezia dalla Norve- gia, forma da prima due rami che si riuniscono nella parrocchia di Liden, entra nella pi'efelfura di Vester Norrland, che attraversa dal N. O. al S. E. , e si gelta nel golfo di Bolnia, a 4 h J^^- Hernosand. Il" suo corso e di 80 1. circa. Alia foce ha 1/2 1. di larghezza, ed e navigabile per molte miglia. La pesca del sermo- ne vi eabbondantissima. Lat. N. 62" 38'. ANGERMANIA,^/2^er/«a«/a/2j,anlicaprov. della Svezia, nella Norrlantlia. Forma presentemente la parte seltentr. della prefeltura di Vester Nonlandia. ANGERMONDA, Angermiinde, piccola citla de^li Stati Prussiani, capoluogo di circolo, provincia di Brandeborgo , reggenza di Potsdam, sul la£(o di Miinde, a 4 1. 1/2 O. S. O. da Schwedt e a i5"l. N. E. da Berlino. Vi sono un seminario e due scuole, Puna tedesca e Paltra francese, Vi si fabbricano cap- pelli, tele, stoffe di lana, c si fa gran commercio di grani e besfiame. I fuorusciti francesi, sotto Lui^i XIV, vi slabiliiono delle fabbriche di tabacco. Conta 38oo abilanti. ANGERMUND, bor. degli Stati Prussiani, prov. di Cleves Berg, reggenza, circ. e 2 1. 1/2 al N. di Diisseldorf, nel luogo ove P Anger sbocc'anel Reno, con un caslello e 990 abitanti. ^ ANGERN, villaggio parrocchiale degli Stati Prus- siani, prov. di Sassonia, reggenza di ^Magdeborgo, circolo e 3 1. 1/4 al N. N. E. di Wolmirstedt. Vi e un castello appartenente al conte di Schulembur*^. II villaggio ha 900 abitanti. ° ANGERS, Juliomagus^ \)o\ Andegavl^ citta di Francia, capoluogo dello spart. di Maina e Loira, di circondario e di cant., sulla Mayenne, a i 1. 3/4 dal suo confluente con la Loira, e a i/3 di 1. dal suo confluente con la Sarta. Sla a 9 1. 1/2 N. O. da Sau- raur e a 60 1. S. O. da Parigi. Lat. N. 47" 28' 9" ; long. O. 2** 53' 1 5". E sede di un vescovo suffraga- neo di Tours, e che comprende lo spart. di MaTna e Loira. Ha una corfe reale ed una di assise , un tnbunale di prima insfanza ed uno di commercio, una direzione delle contribuzioni indirette, una dei demani, ed un conservatoralo delle ipoteche. An- gers e situata in bella posizione, ed il suo territorio e molto fertile in vini e frutti. La Mayenne le passa per mezzo e la divide in due parti, di" cui la mino- re, ch^ e alPoccidenle, si estende nel piano, e Paltra, alP oriente, s' innalza dolcemente sul pendio di una piccola eminenza, ove sta la chiesa principale ed il castello , e che chiamasi propriamente la citta. In generale, e male fabbricata, con vie strette e tetre ; pero, dal 1814, de' nuovi quartieri , costrutti sul luogo che occupavano le vecchie fortificazioni, offro- no case di buon gusto, e le fosse, quasi tutte colmate, divennero ameni passeggi, come fra gli altri quelli del Campo di Marte e dei sobborghi sonoassai belH. Le nuove strade, nel quartiere della pielettura, for- mano, a comparazione delle vecchie, un contrast© spiccato. Tutte le case sono coperte di lavagna , di 604 ANG quello di mezzo, appoggiato sulle basi degli altri due, sembra come sospeso per aria. La navata della chiesa e larga e senza navi laterali. DelPantica chiesa di bant Albino non si conserve che la sola torre per servire di osservatorio. II piu antico suo vescovo del quale si abbia conoscenza, e che viveva nel iv secolo, e Difensore. La chiesa d' Angers ebbe in seguito molti altri illustri prelati, e fra questi di- versi venerati come santi. II castello, che si crede iabbncalo da San Luigi, domina la citta. Difeso da larghe fosse, ed in parte ta-liato nella rupe, e cir- condato da 18 torri rotonde, che, tranne una sola, lurono abbassate a livello delle mura. Nel i585 i protestanti lo sorpresero, ma ne furono ben tosto scacciati dagli abitanti. Questo castello, di quarta classe, e ora il deposit© delle polveri, la prigione e la residenza di un capitano di artiglie- della citta ria. Angers ha 3 altrechiese parrocchiali, un semi nario, un gabinetto di storia naturale, una biblio- teca di 35ooo volumi, un' accademia universitaria, una scuola reale d* arti e mestieri, un giardino bo- tanic©, un muse© c©ntenente 60© quadri di buoni maestri, due teatri, cinque ©spizii, ed una razza di cavalh. L'universita di Angers, stabilita nel 1398 da Luigi II, duca d' Angio, e stata famosa. 11 suo palazz© pubblico e un© dei piii belli di Francia. In questa citta si fa un gran commerci© tant© dei pro- dotti del suo suol©, quant© di quelh delle fabbri- che, che c©nsist©no in tele da vele, fazzoletli di filo e di colone, indiane, calze di fil©, stamigne, altre gr©sse tele, candele di cera, amido, ecc. Molti vi sono 1 luoghi ©ve s' imbiancan© le tele e le cere. II suo tcrrit©ri© da raolta canapa, lino, lavagna, legname da costruzi©ne,. carb©n fossile, gran©, vim bianchi ed acquavite. Vi son© dei pascoli eccellenti, ove si alleva quantita di bestiame. Ad Angers fanno capo le strade maestre di Alenz©ne, Nantes, Parigi, Mans e Tours. Vi si tengon© 12 annuali fiere, e quelle di San Martin© e del Corpus Domini duran© ott© gi©r- ni. Questa ultima festa si celebra ad Angers con p©mpa veramente st.ra©rdinaria. C©nta 3275© abit. Questa antichissima citta, che sembra f©ndata da Cesare, fu capitale degli Andecavi. S©lto i Ro- mani, fu abbellita con numerosi edifici, e da non molt© temp© vedevansi anc©ra gli avanzi di un an- fiteatro. Divenuta capitale delP Angio, vi si tenner© sei mem©rabili concili negli anni 453, io55, 1279, i366, 1448 e 1 583. Vi si ebber© due celebri c©nfe- renze nel 1713 e 1714. Luigi xiv vi avea fondato un'accademia. Questa citta ci rammenla il padre della dinastia borb©nica, fondatore dei suoi vecchi terrapieni e del suo castello. Robert© il F©rte vi risiedette nelP 861, sott© Carlo il Calvo. Angers fu assediata nel v secol© da Childeric©, e nel ix dai Normanni. Fu essa piu volte presa e ripresa dai Bretoni, dagPInglesi e dai Francesi. II 5 dicembre 1793 fu infruttuosamente assalita dai Vandeisti, in numer© di 9©©©©. Questa citta diede i natali am©lti uomini illustri, e fra gli altri a Egidio Menagi©, Giovanni Bodin, avv©cat©, Francese© Bernier, me- dico e viaggiat©re, M©reau, corapositore di musica, Dupineau, Pietro Airault, Delaunay, giureconsulto, Gabriel di Peneau, ecc. II circ©ndari© d' Angers si divide in 7 cant©ni che son©: Angers, Bri©lay, P©nt de Ce, Chalonne, cm trovansi numer©se cave nei dint©rni,ed e percio Saint Ge©rge; e Leroux, 'che contengono 5© c©mu- chechiam©ssi da qualcheduno Angers la CiV/awera. - " ' •■ ' ^ ^ La cattedrale, dedicata a San Maurizio, e de^-na osservazione, principalmente pe' su©i tre campanili latti a piramide, due de' quali ornano la facciata, e ni e 144800 abitanti. ANGERSR , lag© della Russia eur©pea , g©v. di Curlandia, distr. e 5 1. 1/2 al N. di T©nkum. Esso comunica col golfo di Livonia per mezzo di un oS A N G AN G 606 uiale che bagna il vlllaggio d'Angeri. Ha quasi 5 1. i lunghezza, dal N. al S., ed una di larghezza e ceve molti fiumicelll. ANGERSTEIN, villaggio del regno di Annover, rincipato e 2 1. al N. di Gottinga , baliaggio e 3/4 i 1. al N. N. E. di Bovenden. Vi si veggono molli lulini, ed ha 58o abitanti. ANGERVILLE, piccola citta di Francia, spart. di enna ed Oisa, circond. e 4 1- al O. di Etarapes, e i5 1. S. da Parigi, cantone di Mereville, con uiii- io posfale. Yi sono delle fabbriche di calze fellrate d una di birra: yi si tengono due fiere ogni anno, 20 luglio ed il 4 novembre. Conta i53o abitanti. ANGES ( Saikte), isola del Grand' Oceano. Fed. .GUIGNAN. ANGHE, Jngheh, fiume considerabile dell' Abis- inia, che nasce nel paese dei Galla indipendenti, :orre dal S. E. al N. O., in mezzo a rocce di granilo, si getla nel Maleg, dopo un corso di 60 1. Da il uo nome ad una "porzione del lerritorio da esso I'rigato. ANGIIIARI, villaggio del regno Lombardo Ve- eto. Ved. Angiari. ANGIIIARI, terra del granducato di Toscana, la •iu ragguardevole della Valle Tiberina, capoluogo licomunita, residenza d' un regio vicario, nel com- •artimento e 5 1, 1/4 al N. E. di Arezzo. Sorgc sul- 'angolo orientale di un' agevole collina, 470 metri opra il livello del mare, i 1. 2/8 alPO. di San Se- lolcro, 5 1. 1/2 al N. O. di Citta di Castello, quasi lel cenlro della valle superiore del Tevere che do- aina da tutti i lati, per modo che deve alia sua •osizione^ vantaggiosa il suo incremento e la pro- perita, E celebre per la vittoria riportata dai Fio- entini, nell' anno i44o-. il giorno dei santi Pietro e 'aolo, contro Nicolo Piccinino, comandante le armi lel duca di Milano ; vittoria di cui si rinnova in "irenze annualmente la raemoria colla corsa del )aIio il giorno di san Pietro, ed e festeggiata dagli Inghiaresi con un'aniniatissima fiera. Yi si contano $420 abitanti, provveduti dal suolo d'ogni prodotto lecessario alia vita, e die hanno una fabbrica di lanni grossolani, 8 gualchiere, 5 tintorie, 2 fabbri- che di cappelli, 2 d'archibugi ed i d' inslrumenti :hirurglci , 2 polveriere e 3 fornaci di stoviglie. Dltre alia soprarricordata, vi si tengono altre tre fiere ed un mercato frequentatissimo ogni mercoledi. ANGHIEN, citta della Tataria indipendente, nel Purchestan, suUa sponda destra del Siun, a 80 1. O. da Casgar. Lat. N. 40^ ; long. E. 74° 1 3o". AjNGHINORE (Castelletto), villaggio del regno Lombardo Veneto. Ved. Licengo. ANGHISTA, fiume della Turchia europea, che nasce nella parte Occident, del sangiaccato di Galli- poli, sotto il nome di Chevrecop, scompare a 6 1. S. dalla citta del nome stesso, e ricomparisce 2 1. piu lungi, alia grotta d'Anghista, sui confini del paese di Seres, che traversa nella sua parte S. E. , e si getta nel lago di Tachinos, dopo un corso di 12 1. dalP E. airo. ANGHISTA, bor. della Turchia europea, sangiac- cato di Gallipoli, a 7 I. E. S. E, da Seres e a 6 1. S. O. da Drama. ANGIAR, Anjar, piccolo distretto delPIndostan inglese, antica prov. di Coce, presidenza di Bom- baia. Yi manca Pacqua, ed in molti siti il terreno e talmente sabbionoso, che non vi si possono stabi- lire cisterne. In qualche parte si tento, ma inutil- mente, di scavare deipozzi. Quesla penuria d'acqua diede origine ad una costumanza singolare. Chiun- que vuole scavare un pozzo puo farlo nel luogo che gli aggrada, e quando il pozzo sia terminato, ha il liiritto sulla quantitik di terreno che con esso puo irrigare. ANGIAR, ^/z/ar, citta delPIndoslan inglese, pre- sidenza di Bombaia, antica prov. di Coce, capitalc di un distretto, sulla china di una monlagna, a 3 1. circa dal golto di Coce. Lat. N. 23" 3' ; long. E. 67" 49'. Ha 3/4 di 1. di circonferenza, e le sue fortificazioni sono mcdiocri. Angiar raollo sofferse dal lerremoto del 16 giugno 1819. ANGIARI, villaggio del regno Lombardo Yenelo, distr. e 1 1. al N. N. O. di Legnago, prov. di Verona, sulla destra sponda dell' Adige. H giorno 4 genna- ro 1796 i Frances! ebbero c^uivi un combattimento cogli Austi'iaci, che cercavano di rompere la linea del blocro di Mantova. Conta i52o abitanti. ANGib, Anjou, antica prov. di Francia, che oggi forma lo spart. di Maina e Loira, la parte settentr. del circondario di La Flechc, ncllo spart. della Sar- ta, il circondario di Chateau Gontier, in quello della Mayene, e la parte seltentr. del circondario di Chinon, nello spart. d'Indro e Loii^a. ANGIOLINI (Torre d'), casale del regno Lom- bardo A'eneto. Ved. Torre d'Angiolini. ANGIOLO (Sant'). Ved. Angelo (Sant'). ANGISTRI, isoletta delP arcipelago Greco, nel golfo di Atene, che fa parte del governo del capitan pascia e del sangiaccato di Egribos. E situata alP O. di Egina, al "hf 4' di lat. N. e 21° 8' di long. E. ANGITOLA o ANGITULA, fiume del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, che nasce nella prov. di Calabria Llteriore e si scarica nel golfo di Sant'Eufemia, non molto lungi dal Fondaco del Fico. E lontano circa 2 1. dalla citta di Monte Leone, dalla parte del N. ANGIUAN , isola dell' oceano Indiano . V ed. Anjuan. ANGLE, bor. di P>ancia, spart. della Yienna, cir- condario e 6 I. 1/2 al N. di Mont Morillon, cantone di Saint Savin, sulla Langlin, con uflizio postale e circa i4oo abitanti. ANGLES, bor. di Spagna, prov. e 3 1. 1/4 aU'O, S. O. di Girona (Catalogna). ANGLES, villaggio di Francia, spart. della Cha- rente, circondario e 2 1. 1/2 al S. di Cognac, cantone di Segonzac, sul Ne. Yi si fa delP eccellente acqua- vite, e conta 160 abitanti. ANGLES, bor. di Francia, spart. del Tarn, cir- condario e 5 1. 3/4 alPE. S.E. di Castres, capoluogo di cantone, e a 1 1 1. 3/4 S. E. da Alby, presso PArn. Yi sono fabbriche di panni leggeri e di cotonerie, e filatoi di cotone e di lana. Con 2810 abitanti. ANGLESEY o ANGLESEA, Mona, isola e contea d'lnghilterra, nella parte N. O. del principato di Galles, quasi in faccia a Dublino. E separata dalla contea di Caernarvon median te lo stretto di Menai, e bagnata all'E. , al N. e aU'O. dal mare d' Irlanda e dal canale San Giorgio. Ha circa 10 I. dal N. O. al S. E., e 6 1. 1/2 circa di larghezza. La sua superficie e di 65 1. q. ; Beaumaris n' e la capitale. Questa contea, che manda due membri al parlamento, e divisa in G hundred, cioe: Llyion, Malltracth, Menai, Tal y Bolion, Twercelyn e Tyndaethwy. Contiene circa 5oooo abit. , che nel 1776 non superavano i 19780. H clima vi e dolce e temperato. In autunno le folte nebbie vi cagionano delle febbri. La parte dclP isola cinla dal Menai e assai boschiva. L'interno e nudo, irrigate da ruscelletti, e assai fertile in pascoli. Yi si alleva bestiame. H suo suolo arenoso e parte nero 6o7 ANG e parte di un rosso cupo. Negli anni favorevoli, si spedisce in Inghilterra gran quantita di orzo e di avena, e sino a 55oo bestie cornute, oltre i castrati ed i porci. Fornisce anclie niiele, cera, cuoi e rozze stoffe di lino e di lana. La famosa miniera di rame del monte Parys, a 1/2 1. S. da Amlwch, e una delle pill ricche del mondo. Si trova altresi nel monte stesso del piombo inisto con argento. Vi sono cave di marmo verde, di pietre da niacina, di amianto e deirocra in pietre di colori diversi. Le miniere ed officine d^ Anglesey occupavano, nel 11799, 1200 minatori e 90 fonditori, con i5 brich da 100 in i5o tonnellate, scialuppe ed altri bastinienti. Dal lu- glio 1820 al luglio 1821 esse produssero 5oo ton- nellate di rame. Qaest' isola non ha fiumi navigabili a'grossi navigli; ina possede porli nnmerosi e co- modi, tra cui sono principali quelli di Beaumaris, Amlwch, Cremlyn, Dulas, Red Wharf, Holyhead. Anglesey, conosciuta anticamente sotto i nomi di Mon, Mona o Monegg^ fu il seminario della re- Jigione dei druidi, facendoyi la sua residenza il loro sommo pontetice. Vi si veggono ancora de' rozzi terrapieni e degli ammassi di pietre che servivano a nascondere agli sguardi profani le loro religiose cerimonie. Le pietre minori sisuppongono gli alfari sui quali i sacerdoti offerivano in sagrifizio vittime lamane. I Romani la invasero prima sotto Nerone ; Giulio Agricola la sottomise in progresso ; i Sassoni la saccheggiarono sotto il re Etehedo, e dopo di essi, i Normanni e gflnglesi se ne impadronirono regnando Eduardo i, e le diedero il nome di An- glcsea. I due piii importanti ayvenimenti della re- cente sua storia sono la scoperta delle gia citate miniere di rame fatta nel 1768 e la costruzione del ponte sul Menai nel 1825. ANGLESOLA, bor. di Spagna, prov. e 5 1. all'E. N. E. di Lerida (Catalogna), e 3 1. 1/4 O. N. O. da Cervera, con 1 120 abilanli. ANGLESQUEVILLE, bor. di Francia. Fed. En- GLESQUEVILLE. ANQLEZARK, villaggio d'' Lighilterra, contea di Lancastro, Jiundred di Sallard, a 5 1. i/3 N. O. da Manchester. Contiene miniere di piombo e 23o abit. ANGLONA, bor. del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, nella Basilicata, sul golfo di Taranto, a i5 1. da Tursi. Fu anticamente una citta della Lucania assai ragguardevole, e sede di un vescoYo trasferilo a Tursi nel i546. Conserva ancora una chiesa ed un castello. Si crede nata dalle royine deH'antica Pandosia, che fu la regia degli Enotri, secondo Strabone. ANGLURE, bor. di Francia, spart. della Marna, circondario e 1 1 leghe 1/2 al S. S. O. di Epernay e i3 1. S. O. da Chalon, capoluogo di cantone, sul- I'Aube. Era una delle piii antiche baronie della prov. di Sciampagna. Commercia in grani, e conta 700 abitanti. ANGOI, reg, della Guinea inferiore. Ved. En Goi. ANGOISSE, villaggio di Francia, spart. della Dor- dogna, circondario e 8 1. 1/2 al S. S. E. di Nontron, cantone e 3/4 di 1. al N. di Nouailles. Vi e un fqr- iiello ed una fucina, con 1070 abitanti. ■ ANGOL, citla delF America raeridionale, nel Chili, ed una delle piu belle di questa provincia. Fu essa distrutta dalle incursioni degl'Indiani Araucani, ed in seguito non fu pivi riedificata. Giaceva al con- fluente deirHucquen e del Vergara, a 37 leghe S. E. dalla Coucezione e a 40 1. N. N. E. da Baldivia ; alP O, della sierra Nevada, una delle cordigliere. Si veg- gono ancora gli avauzi di questa citla. ANG 608 ANGOLA, DONGO od AMBONDA, regno della costa occidentale d' Africa, estendentesi dairS" 20' al 9"^ i5' di lat. S. e dal 12" al 16" 017" di long. E. Al N. e separato dal Congo per mezzo della Danda; al S. il Coanza lo divide dai distretti di Quassima eLibolo; airO. ha Foceano Atlantico, ed alP E. e congiunto coi territorii di Genga e Dala Quieuca (la porzione O. del Malemba dei'^Gesuiti) e col po- tente regno interno di Matamba. Di forma rettan- ffolare, giace pressoche parallelo all'equatore, colla lunghezza di circa 126 1. da E. in O. e la larghezza di i8 in 20 1. dal N. alS., contenendo probabil- meute un'area non minore di 2600 1. q. Questo paese e propriamente una parte del Congo, da cui fu pero polilicamente separato sino dalla meta del secolo xvi, che un capo, del nome o titolo di Angola, si fece independente dal re di Congo e diede la presente denominazione al nuovo suo regno, del quale il nome originale era Dongo od Ambonda. E potentissimo fra gli Stati vicini, essendo la suprema autorita del suo monarca rico- nosciuta da parecchi distretti, alcuni de' quali gran- deraenle lo superano in estensione. L' Angola e sommamente montuoso, senza pla- nure, tranne che sulla spiaggia del mare e alcuni pic- coli acrocori sui fianchi e nelle gole delle montagne. Pare pero che la terra vada avanzandosi nel mare e formando isole che sono interamente d' indole allu- vionale e piana; lal e T isola di Loanda che giace ad un breve terzo di lega dalla costa e che col Cabo Palmareinho forma uno de'piu convenienti porti della sponda occidentale deir Africa. 11 capo stesso e pur una pianura della natura medesima ed evi- dentissimamente in istato di progredire verso occi- dente. La contrada e ottimamente annaffiata, come mfatti e tutto il Congo ; e principali fiunii ne sono il Coanza, il Benga ed il Danda, che corrono presso- che paralleli Tuno all' altro ed alPequatore, il primo e r ultimo formando i limiti S. e N. del regno. Jl peggior suolo deH'Angola e quello sulla costa e sulle isole piu recentemenle formate, che trovasi sabbionivo, ma in nissuna guisa sterile ; poiche, in ogni tempo, scavando alia profondita d' un piede, o anche meno, si puo ottenere buon'acqua in abbon- danza. E pero un iatto notabile che al riflusso questi pozzi temporanei sono piuttosto salmastri, mentre perfettamente dolce se ne riscontra il contenuto in tempo del flusso. I tianchi montani e le valli de' fiu- mi presentano tutta la ricchezza di suolo comune nei paesi equatoriali che sieno bene adacquati, ben- che si dica che le utili produzioni della terra si debbano principalmente ai lavori agricoli dei Por- toghesi. 11 clima viene da Adams eccettuato dalla general taccia d' insalubrita pegli Europei sotto la quale travagliasi il resto delP Africa tropicale ; e Pigafetla espressamente dichiara che la stanza vi e bonissima, P acre oltre ad ogni credenza tempe- rato. I-) Ed aggiunge pure, il che implicherebbe non essere le montagne di grande altezza, che il calore sulle loro sommita non e minore che nelle pianure. Situato si presso alF equatore, potrebbe F Angola aspettarsi due stagioni asciutte e due piovose alFan- no ; ma non pare che sia cosi ; ed infatti le relazioni dei viaggiatori su questo punto sono grandemente contraddittorie. Pigafetta dice che la stagion delle piogge e dalFaprile alFagosto; Lebat, che occupa novembre, dicembre, e alle volte gennaio. Barbot la lascia incerta, ma fa che la stagione asciutta si cstenda da maggio a settembre; benclie noli che V ^9 AN G A N G b I o lesto periodo non corre seiiza un niislo *li jiraclili ;quazxoiii ; c per accrescerc V incei lezza del falto, c^randpre assorisce che di rado piovc c non mai )bondanlementc ; che i nembi sono iriegolari, chc issun tempo e piu di tin altro ad essi soggetto. 11 che se sia esallo, la discrcpanza delle altre aulo- ila puo nascere dairavcr I'allo le loro ossei vazioni i anni diversi, benche debbasi notare che Lebat abilisce di lo o 12 j,noini la massima differenza lai osservala nella rlcorrenza della stagione pio- :isa.) Lo slesso aulore osservache le ruglade abbon- anti sono plenameiile baslanti alio svduppo della siiolazionc, ed in cio vien seguito da lulte le allre itorilu. 1 venli ctesii soffiano coslantenicnte da S. I. a S. , le brezze marine comunenienle da O. S. O., I il vento di terra da E. verso N. L' Angola pcro e astanteniente discoslo dai deserti inlerni per prcve- ire i callivi effelti che potrebbe allrimenli leaiere a cjuesto vento. Le burrasche non sono rare; ed iu di tempi il vento soffia irapeluosamente da luUi i iinli della bussola, posando fmalmenle nella dire- ione dogli ctesii. Nelle montagne presso la cosla si )no scoperli oro ed argento ; nia non si trova olvcre d'oro, benche appaia che anlicamente ne )sse. II ferro viene abbondantemente prodoUo per energia dei Portoghesi ; e nelPinterno dicesi che iista il rame, raa senza chiara prova. 11 piombo, zolfo ed il petrolio sono tra i tesori minerab; ma on si fa menzione di pielre preziose. GFindigeni mo bastantemente buoni niinatori, sotto la dire- one degli Europei ; e si assicl^ra che le esalazioni jtlerranee producono nel loro colore una diffe- }nza tanto sensibile, come si sa che la stessa causa, 1 molti casi, effellua in quello degli Europei. La vegetazione ba la magnificenza che si ossei va I tulle le regioni dei Iropici bene irrigate. Una )ecie di Hco, dagP indigeni chiamalo ensada^e che ossede la propriela di plan tare i suoi rami in terra, ve prendono radice e germogliano come una nuova ianta, si Irova quivi abbondantissima. Alcuni di que- Li alberi, somiglianti a folli boschetli piuttosto che a iaute individuab, estendonsi a piu di 1000 passa in irconferenza, e si dice, sopra buona aulorila, che ia capace diricoverare 3ooo uomini. L'ensada e un Ibero sommaraenle ulile ; il frullo, che s'assomiglia d un fico comune, e un articolo importanle di ali- lenlo ; la corteccia esteriore giova alia costruzione li capanne e battelli, e la interiore, bagnata e battuta, i lavora in tele. 11 datero ed ogni altra specie di •alma, il cedro, il raelarancio, il limone, 1' ananasso, 1 guava, il banano, il cocco, il taraarindo, ed ogni Ibcro frutlifero e foreslale comune alle regioni equi- loziali vegeta quivi spontaneo,e compensa la minima pesa di collura con abbondautissimo prodoLlo. La luale osservazione medesima vige per riguardo agli ami, alle palate ed a tulta la razza delle radici ; e {uantunque il clima sia tioppo caldo per la prodii- :ione del grano europeo, pure raccolgonsi in grande ibbondanza quatlro specie di frumenlo, turco, sara- :eno, massingo e luno. 1 legumi d** ogni specie sono lure abbondevoli ; e la cannamele, il peppe ed una )iania chiamata mandioca, con cui si fa delP ottirao i)aneassolutamente combatlono colFuoraopelposses- iu del suolo. Molli alberi producono gomme o resine uie ; ed in somma v"* ha appena una produzione vege- ale che T Angola non produca o non possa con ragio- aevole cura produrre. I boschi e le montagne alber- gano lioni, tigri, ieopardi, iene e lupi ; degli animali salvalici minori, vi hanno volpi, gatti selvaggi, ccc. Degli ulih vi si Irovano lepri, conigli, lullc le specie Fncicl. Geogr. Vol. 1, d"* anlilope, ccrvi, caprc, e porci della variela cinese. La pecora, la vacca, il cavallo e T asino sono estranei al paese e conosciiiti sollanlo quali importazioni dal- r Europa ; ma la zebra, V elefanle ed il rinoceronle traversano i l)oschi, e T ippopotamo si Irova nei fiumi. Aiiche il zibolo e nalivo di quesla contrada, che parimeiile abbouda di scimmie d' ogni latia, tra le quali e il cimpanzi, F iutelligentissimo della Iribu. Dicesi che nei boschi si Irovi una specie di cane salvalico, Noverare gli uccclli di quella parte d' Africa, sarebbe dare una lisla interminabile, quivi iiorcndo lutli quelli che Irovansi nelle allre regioni Iropicanc ed alcuni che le sono speciali. 11 pescalore ed il serge, o uccello del ruiele, stuio tra quesli ullimi, e P intera oste dei pellcani, e pressoche ogni variela di pappa- galll cosliluiscono la precipua caralterislica dell' or- nitologia angolana. Rettili numerosi, consistenli in cenlipedi, scorpioni e serpenti eslremamente veleno- si. xVlcuni della tribu delle lucertole, come il cama- Iconic, sono men pericolosi di quesli; ma i fiumi formicolano di due o Ire specie di coccodrilli chc fanno pericoloso il pescare, ed il bagnarsi quasi fatale. La vita e abbondante in acqua come in terra ; ed ollre gb ordinari occupatori del profondo, quali le balene, gli squalli, doliini, sgombri, ostriche, granchi, ecc, , le cosle ed i fiumi posseggono una lisla senza fine di creature, sino i norai dei qviaH sono in Europa sconosciuli. GF inselti sono si numerosi, belli c di- slruttori quanlo negb allri climi dei Iropici ; e nella classe ullimamenle nouiinala, predominano le lermili o formiche bianche. La popolazione, per un paese barbaro, e folia, essendo il monarca chiamalo incue pel gran numero de' sudditi cui comanda. Non e peraltro facile asse- gnarneranimontare, ma puo forse stare tra 2,000000 e 3,000000. La cittu capilale, San Paolo o Loanda, contiene 8000 abitanli. GP indigeni hanno poche delle peculiarila del negro in forma o faltezza : sono di statura ordinaria, ben complessi, e se non fosse il colore, somigliantissimi ai Portoghesi da' quali sono circondati. Tra essi non sono rari gli occhi azzurri ed i capelli rossi. La sociela si divide in quatlro classi, due libere edueschiave; le prime due consistono di nobib e agricoltori o arletici ; le altre di schiavi, nali nel paese o acquislaii in guerra o comprali di fuori. Sommamente semplice ceremonia e il matri- monio, mera convenzione tra Tuomo ed il padre della donna. L' apparire del primo dente nei figli e un'epoca importanle, conducendosi allora il bambino di casa in casa,ed eslorcendo doni da aniici e foraslieri. Pel resin, non differiscono mollo dagli allri negri. La daiiza e favorilo divertimento c rito religioso ; ed a guisa deir altro popolo africano, le Ipro ceremonie sono macchiale di sangue e crudelta.E la moneta di piu specie : tele marcate ; il guscio d' un picciol crostaceo chiamalo sIn\bo ; un legno rosso portalo da Malemba ed il ferro, il qual ultimo fu iutrodollo dai Portoghesi. L'anno dividesi in 12 mesi, e la setlimana in 4 giorni, Pvdtimo de' quali osservato come un sabalo. 11 paese e squartato in numero ira- menso di picciole signorie, solto un capo dencuTiinalo sora. Parrebbe che il re fosse capace di ircnare d piccolo dispolismo di quesli governatori, pero che non hanno ne ricchczze ne verun altra dislinzione, tranne il rispelto pcrsonale che si ha par essi, invero rofondissimo, per iarli dislinguere da ogni all 10 ' " ■ ■ (do c uo.'iio lil)ero il felicisi La religione della juassa del pop , in nulla differenlc da quello della cosla di Guinea (Fed. Asciakti. ) ; ma tra gP indigeni 39 6ii ANG sono molte famiglie cristiane, ed in un tempo i Gesuiti aYevano convertito pressoche V intera popo- lazione e stabilito una forma regolare di goveino ecclesiastico. Ma V efFetto delle loro faticlie e ora pressoche svanito, ed i negri ricaddero nelle pratiche idolatriche de' loro antenati. La lingua e men barbara e piu uniforme su questa costa che non nelle piu delle altre parti dell' Africa ; P intero Congo, ch"' e il paese tra il Coanza ed il Zairo, parla un dialetto della medesiraa lingua, il quale e, secondo Degrandpre, somniamente musicale e flessibile, non particolar- mente sonoro,ma gratissirao, con sintassi perfetla, ed avendo in alcuni punli somiglianza al latino, Ei sMm- magina che questo fatto servir possa di guida nel- r oscura storia di quel paesi ; non puo esso pero doversi solamente al lungo commercio ch' esistefte tra gPindigeni ed i preti cristiani ivi andati dal Portogallo e dalP Italia? 1 Portoghesi stabilirono su quesla costa un banco nel i485, ed ilpoter loro si e andato costante- menle estendendo sino al tempo presente . Due de' loro stabilimenti trovansi a 35o leghe entro terra, ma non e a supporre che posseggano sovranitu sopra 1' intera contrada si estesa" com' e. I loro posti, chiaraati fiere o faieria, sono poco piu che fondachi pel commercio ; benche i residenti eserci- tino un potere politico nelle loro immediate vici- nanze. Codesti stabilimenti \ien detto che abbiano suscitato fra i negri uno spirito di manifattura e di traffico ; ma noi molto dubitiarao se cio sia in grado rilevante; e qualunque benefico influsso possano altrimenti aver avuto, esso fu contrabbilanciato e reso nullo dall' incoraggiamento dalle autorita por- toghesi dato al commercio degli schiavi. Infatti An- gola e stato per lunga serie d'anni il gran raercato d' onde si ottennero schiavi pel Brasilc ; e benche la loro importazione in quest' ultimo Slato sia ora, almeno in apparenza, proibita, credesi che se ne mandino ancora a quel paese in grosso nuraero. ANGOLEMMA, Angouleme y citta di Francia, capoluogo dello spart. della Charente, di circondario e di cantone, su di un' eminenza elevata 72 metri sopra la Charente, che scorre ai piedi del sobborgo dell'Houmeau, a i5 leghe N. O. da Perigueux, e a 90 1. S. S. O. da Parigi. Lat. N. 45*^ 38' 57" ; long. O. 2" 10' 57". E sede di un vescovo sufifraganeo di Bordeaux e che comprende lo spart. della Cha- rente. Vi sono una corte d' assise, un tribunale di prima instanza ed uno di commercio, una scuola reale di marina, una societa d'agricoltura, un coUe- gio reale, una direzione delle conlribuzioni , una dei demanii e un conservatorato delle ipoteche. Questa citta, per la sua bella posizione sopra un monte, gode d'aria pura e salubre. Non ha in gene- rale begli edifizii, e le strade ne sono strette, irrego- lari e lortuose. La piazza d' Artois e il passeggio piu Lello e piu frequentato. Dai bastioni godesi una •vista deliziosa, sul vallone dell' Anguienne. Ango- lemma ha un vecchio castello, un teatro, una biblio- teca di 14000 volumi, un gabinetto di storia natu- rale, di fisica e di chimica, una societa d'agricoltura, d' arli e mestieri, due ospedali, un ospizio, 6 pri- gioni, qualche fabbrica di tele e stoffe comuni, di carte da giuoco, di crogiuoli, d' instrumenti rurali, d'utensili di legno, di sapone, di caldaie ed altri utensili di rame, concie di pelli, raffinerie di zuc- chero, una fabbrica di polvere, una manifattura di porcellana ove si ricuoce la porcellana di Limoges, una fonderia di cannoui, e distillerie di acquevite. Le sue belle cartiere, giustamente rinomate come ANG 6 le piii celebri della Francia, stanno nei dintoi della citta, sui ruscelli d'Eaux Claires, della Chan e della Boheme. Conta iSigo abitanti. Fa un rii, vante traffico di vino e acquavite e dei prodc delle sue fabbriche, e fra gli allri, di panni, sa' rascie, carta, ecc. Vi si tengono due mercati set manali, una fiera ogni mese, e tre fiere reali anm ognuna di otto giorni. I pasticci di pernice coi t; tuffi che si fanno ad Angolerama sono rinomatissii 11 sobborgo dell'Houmeau, che s'innalza in an teatro sulle sponde della Charente, e traversato d; la strada da Parigi a Bordeaux, ed e popolosissiir 11 suo piccolo porto lo rende 1' emporeo del coi mercio di Bordeaux e della maggior parte de'me dionali spartimenti. II sobborgo di Saint Cyba non offre niente d'interessante, ad eccezione deli ponte suUa Charente, e di un obelisco innalzato mezzo alia strada nuova in onore della duche: di Angolemma. L'anlica abbazia di Saint Cyba serviva di sepoltura ai primi conti d'Angoleran Sant'Ausonio fu il primo vescovo di questa cit ove si tenne qualche concilio. In essa banno ca 1 le strade maestre di Tours, della Roccella e di Lim 1 ges, oltre a quella di Bordeaux gia detta. INe'si ; dintorni si coltivano buoni legumi e del zafferai , E questa la patria di Saint Gelais, di Luigi Balz ! deir ingegnere Montalembert, di Margherila di ^ lois, e, per una slrana combinazione, dei fami Poltrot de Mere e Francesco Ravaillac; questi ass; sino di Enrico iv e I'altro del duca di Ghisa. Non si conosce I'origine di Angolemma. Au.« nio, che viveva nel iii secolo, ne fa menzione; < i gia vescovile e considerevole. Si sa che fu sogge ai Romani, poscia ai Yisigoti, ai quali la tolse C doveo nel 5o8. Molto soiferse per le scorrerie < Normanni, che la rovinarono nel ix secolo, e Ti pion, che n'era conte, vi fu ucciso combatten( i Alduino la fece riedificare verso il 924. Nelle guei contro gl'Inglesi, essa spiego seaipre molto in resse per la Francia. Divenne poscia la capitale , una contea, che fu unita alia corona di Fran^ i nel i3o3, dopo la morte del conte Guido, che n ' ebbe discendenza. In seguito fu data in appannagj a Giovanna di Francia, figlia di Luigi x e mog di Filippo m conte di Evreux e re di Navarra ; i •il re Giovanni, allora duca di Norraandia, avend* tolta agl'Inglesi, e temendo le macchinazioni ( figli di Giovanna di Francia, regina di Navan dono nel i35i questa contea a Carlo di Spagi contestabile di Francia. Carlo n re di Navarra, cio irritato, fece uccidere il contestabile nel ed Angolemma torno alia corona. Carlo v la die^ a Giovanni duca di Berry, suo fratello, poi a Lui d' Orleans, suo secondo figlio. Passata ad altri, pe venne a Francesco i re di Francia, che nel i5i5 eresse in ducato per sua madre Luigia di Save In quel secolo xvi molto sofferse per le guerre religione. Nei primi torbidi, fu dai protestanti pre con uno stratagemma, nel iSGa, poi ripresa, po« tempo dopo, dal signor di Sansac, equindi di nuo^ dall' ammiraglio Coligny , secondato dal conte Montgoramery. Divenne in progresso I'appannagg di Carlo di Valois, figlio naturale di Carlo ix, cl porto il titolo di duca d' Angolemma. Luigi x diede questo ducato a Carlo di Francia, duca < Berry, suo nipote,chemori nel 1714, e poscia i prii cipi della casa reale ne conservarono il titolo. 11 circondario d' Angolemma contiene i44 muni, e i3233o abitanti. E diviso in 9 cantoni cli sono Angolemma, primo e secondo, Blanzac, Hiersa' i5 ANG ontbron, La Rochefoucault,Ronillac, Saint Amand ; Bouexe e Lavalletle. ANGOLEMMA ( Canale delducadi) o DELIA )MMA, in Francia, nello spart. della Somma. Ksso slacca a Saint Simon, suUa prima porzione del nale di Saint Quentin, conosciuto pure sotto il )me di canale Crozat, prende il fiume della Som- a che scorre e fianclieggia per intervalli sino al )rto di Saint Yalery, dopo esser passato sotto raura di Ham, Peronne, Bray, Corbie, Amiens ed bbeville, e aver percorso nn tratto di 87 leghe. 3 17 chiuse e gli altri lavori di queslo canale lo nno di grandissima utilita pei Irasporti del carbo- ';, ceneri pei concimi, pielre, grani, vini, ecc, e di tie le derrate coloniali sbarcate a Saint Valery, nel tempo stesso per diseccare le paludi e sanare i rreni agglacenti alia Sorama. 11 principale affluente questo canale e TAvre, uavigabile da poi di [areuil. ANGOLO, villaggio del regno Lombard© Veneto, ;lla prov. di Bergamo, dislretto e 3 1. 1/2 al S. O. I Breno, nella V'alcamonica, cbe unito a Bessino uperiore forma un comune popolato da 670 abi- inli. Giace in regione alpestre, presso la yalle di 'calve, il cui ferro'e la ghisa trasportansi in questo illaggio per esservi lavorati nelle molte sue ofticine. ANGOMESE, Angoumois, antica prov. di Fran- a, che ora forma la raaggior parte dello spart. ella Charente. ANGONE, casale del regno Lombardo Veneto. ''ed. Erbano. ANGORA, sangiaccato della Turcbia asiatica, nel- Anatolia, Iraversato da montagne altissime. Ha pure 'elle pianure considerabili e fertili, irrigate dalla acaria e dair Alaur. Abbonda in grani, riso e frulti. ollanto nei dintorni d"" Angora si trovano le capre, gatli ed i conigli, cbe hanno quel pelo lungo e ^laceo, lanfo ricercato, cbe li fa distinguere dagli tri animali della loro specie. Vi si allevano. bacbi a seta e raolto bestiame. ANGORA, Ancyra, dai Turcbi cbiamala Ancora d Engur, citta della Turcbia asiatica, nelP Anatolia, apoluogo di sangiaccato, a 82 1. E. S, E. da Costan- inopob e a 57 1. N. da Conie. Lat. N. 40" 29' ; long. ^. 3o° 58'. E situata in bellissima posizione, sopra oUine irrigate dalla Tabana. Circondata da monti, difesa da un castello antichissimo che occupa la ommita di una rupe tagliata a picco da tre parti, e e cui fortificazioni sono in rovina al paro delle mura lella citta. Le case sono costruite in legno e mattoni, : le strade largbe e selciate con lastroni di granito. cristiani, che forraano un terzo della popolazione, 'i hanno un arcivescovo e 7 chiese, ed i Turcbi 7arie belle moscbee. Gli abitanli hanno grido dc' piu :ivili e piu industri di tutta P Anatolia. II suo com- nercio, ora men florido d' un tempo, e in qualche nodo concentrato nelle mani dei Greci e degli Ar- naeni. Vi si fabbricano scialli, cambellotti di colori Jiversi ed altre stofTe, il tutto col pelo delle capre particolari a quella provincia, e la cui tlnezza e luci- dezza somiglia cotanto alia seta. Si collivano, nei dintorni, dei frutti eccellenti e molto oppio, e vi si raccoglie miele e cera in quanlita. Conta presente- mente 35ooo abitanti, quantunque molti altri mo- derni geografi ne dieno un numero assai maggiore. Angora occupa il luogo delP antica Ancyra, ingrandita nel in secolo prima di Gesu Cristo dai GalU Tettosagi. 11 vicino paese prese allora il nome di Galazia. Dopo molte rivoluzioni cadde sotto il dominio dei Romani ; ed essendo abbellita ed altri- ANG Gi4 menti favorita da Augusto, gli abitanti cressero ad onore di lui il famoso Monumentum Ancyranum^ tempio di inarmo bianco sulle cui parcli era inscritto un ragguaglio dei principal! avvenimenli della vita di queir imperalore : ancora ne rimangono le reli- quie. Nonostante la morle dipl suo potente palrono, Ancira conlinuo a fiorire. Quivi fu cbe San Paolo predicava ai Galali; e quando la cristiana religione si diffuse sopra il mondo, fu promossa questa citta alia dignita di sede apostolica. Venne in podesta dei Turcbi nel 1859. •"-'^ gran battaglia tra il sultano turco Baiazette ed il famoso conquistatore tataro Tamerlano, che termino colla totale sconfitta e presa di quel primo, fu combattuta presso Ancira nel 1401. ANGORI o ANGURI, citta della Turcbia asiatica, neir Anatolia, sangiaccato di Cogia Eii, in una baia profonda del golfo di Nicmid, a j i 1. S. E. da Co- stantinopoli e i3 1. O. S. O. da Nicmid. Lat. N. 40^ 38'; long. E. 26** 56'. Essa occupa la posizione del- I'antico porto di Eraclea. ANGOSSA, dai Francesi scritto Angoxa, distr. d' Africa, nel governo o capitanato di Mozambico, al N. del fiume Guama. Confina al N. E. col distr. del paese diSangagia e al S.O. con quello della cosla di Macuana, e comprende il territ. d' Angossa ed il gruppo delle isole del nome stesso. I Mori ed i Negri Macua, che lo abitano, vendono ai Portoghesi oro, avorio, miglio, riso e schiavi. Seguono la religion raaomettana. ANGOSSA, gruppo d' isole dell' oceano Indiano, nel canale di Mozambico, sulla costa S. E. delP Afri- ca, a 40 b S. S. E. da Mozambico. Queste isole, che fanno parte del distr. di Angossa, nel capitanato di Mozamliico, sono abltate da Morie Negri, che fanno commercio di riso, ambra grigia e perle. Vi si alle- vano non pocbe pecore. Lat. S. 16" 25' ; long. E. 37° 8'. Presso alia piu seltenlr. di quest' isole vanno dimlnuendosi quelle pericolose correnti cbe, co- minciando dai fiume dello Spirito Santo, trascinano rapidamente le navi al N. N. O. contro le terre con- tinental!. 1 navigatori danno grand' attenzione a queste acque. ANGOSTURA o San Thome della Gcayana, citta della repubblica di Venezuela, a 60 1. O. da Vieja Guayana. Fu fondata nel i588, sulle due sponde deirOrenoco, dai governatore Antonio Barrio. E piccola, e le sue strade sono di largbezza eguale e ben lastricate. II palazzo del Congresso, posto sopra una bella piazza, e magnifico. Sulla slessa piazza sta pure la chiesa parroccbiale. L' ospedale e un vasto edifizio sormontato da torricelle. Sulla colllna, alia destra del fiume, un forte ed un ridotto ne difen- dono il passaggio. 11 clima vi e sano, quantunque caldissimo. 1 suoi dintorni sono poco coltlvatl, quindi i viveri rari. Dominando un' eslesa navigazione in- terna, Angostura e favorevolmente situata pel com- mercio, che faceva considerabile prima dei moti rivoluzionari; ma quesli ne sceraarono il traffico, la ricchezza e la popolazione cbe, slimata gia di 85oo anime, ora e assai se giunge alle 35oo. ANGOSTURA, forte e citta della Colombia, a 60 1. N. da Santa Fe di Bogota, e a i5 1. O. da Santa Fe di Antioqula, sulla Maddalena. ANGOT, prov. montuosa dell' Ablssinia, bagnata dai fiume Anazo, cbe nasce nelle sue montagne. Confina air O. con 1' Bmara ed il Begemder, all'E. coi paesi dei Doha e dei Fottal, tribu che abitano le sponde del mar Rosso. Essa e occupata dai Bestulna Galla. La capitale, del nome stesso, aveva un tem- po di belle chiese, ora cadute in rovina. Nessuu Oi5 ANG raoderno viaggialore visito quesia provincia dopo che il portoghese Alvares traversolla neiranno i52o, coir ambascieria destinata presso il rc David, allora accampato sul territ. di Adel. ANGOUMER, villaggio di Francia, spart, delPAr- riege, circondario e i 1. 3/^ all' O. S, O. di Saint Girons, cantone di Caslillon, e a 9 1. B/4 O. da Foix. Vi e un fornello ed una fonderia. ANGOXA, in Africa. Ved. Angossa. ANGOZERO, lago della Russia europea, nel gov. d' Arcangelo, dislr. e 23 1. 1/2 al N. N. O. di Kiem, e a 10 1. S. dal golfo di Kandalax. ANGRA, cilta capitale delP isola di I'erceira e delle altre Azzore, residenza del governatore dell' arcipe- lago, nel fondo di una profonda baia o calla, alia lat. N. di 38° 38' 33" ed alia long. O. di 29° 32 58". 11 nome le viene dalla picciolezza del suo porto, il quale altro non e che un' ansa, clie puo ricevere spltanto piccoli bastimenti, il che in portoghese si espriine con la parola angra, Questo porto consiste in un ristretto seno di mare rinchiuso fra due punte di terra, di cui I'una guarda verso pon., e I'altra verso lev. , discosle ognuna dalla citta circa due miglia. INella prima e il castello San Sebastiano, e neir allra, sul monle Brasile, giace 1' altro castello di San loao Baltista, bene munito di artiglieria. Dicesi che in questo sia slato ayvelenato AU'onso v, da suo fratello Pictro, nel 1668. E facile di cntrare ncl porto con lutti i venti, tranne quello del S. , che obbliga a levar 1' ancora allorche soffia con forza. Fn eretta in citta esede vescovile sino dal 1 534- Dal divenne la residenza del governator generale delle Azzore. Quivi uella buona stagione si posano ordinariamente i navigli portoghesi che vanno al Brasile ed alle Indie, La cilta, in bella situazione sopra un monte che sorge gradafaraente dal mare, e adorna di strade larghe e regolari, e le case, generalmente di 3 piani, benche tetre, sono bene fabbricate. E ben provve- duta d' acqua, ma le vie, al pari degli abitanti, sono nullostante eccessivameate sucide. Coiiliene una cat- tedrale, 5 belle chiese parrocchlali, 8 con venti di amenduc i sessi ora disciolti ed i fabbricati convertiti in altri usi, un arsenalee dei raagazzini per la marina. II sao coramercio principale consisle in grani, lino, tele e vini. Vi risiedono consoli francesi, inglesi ed olandesi. Conta circa 14000 in i5ooo abitanti. ANGRA, citta con porto di mare del Brasile, prov. di Rio Janeiro, verso S. O., 3o 1. distante dalla citia dello stesso nome. II porto aramette grosse navi ; e difeso da 2 ridotti e fa qualche commercio. ANGRA, citta della Guinea superiore, sulla cost a di Gabon, alia foce del fiume Angra, e sotto il paral- lelo deir isola del Principe. ANGRAB, fiume che nasce in Abissinia, nel regno di Tigre, scorre dal S. E. al N. O., entra nella Nubia, e si scarica nel Tacazze, nel reano di Sennaar. ANGRA DE SAN ANTONIO, baia della costa S. O. deir Africa, paese dei Cimbeba. Lat. S, 2i^ 2' ; long. E. 12** 2'. ANGRA DOS REYS, baia della costa del Brasile, prov. di Rio Janeiro, al 23*^ di lat. S. e 46° di long. O. Racchiude gran numero d' isole, di cui le princi- pali sono : Tacoativa, Jacarahy e Giapoya, ed ha tre ingressi aperti al S. e formati dall' llha Grande e Ma- rambaya. II Cayrussu, o V ingresso occid. , ha 3 I. di larghezza e 3o passa di fondo ; quello del mezzo ha I 1. 1/2 di larghezza, e il lerzo e stretto assai. I principali fiumi che si gettano nella baia, sono il Guandu ed il Mambucaba. ANGRA DOS REIS, piccola citta marilt. del Bra- A N G 6i6 sile, prov. e 25 1. al S. O. di Rio Janeiro, fra monta- gne che servono di limile alia comarca d' Jlha Grande di cui fa parte. E difesa da due ridoiti, ed ha una chiesa parrocchiale, molli convenli ed una scuola, Dipende dalla giudicatura di Paraty, da cui e lontana 8 1. air E. N. E. Questa e la piu antica citta della provincia. II suo porto puo coutenere grossi navigli ed il commercio n' e attivissimo. II territ. , fertile, si estende da Taguahy al Mambucaba, che lo separa da quello di Paraty. L' aria vi e salubre. ANGRANCHETTI, in fraucese scritta Hangran- Jcetty^ antica residenza reale, nell' isola di Geilan, distr. di Evaette, a 4 h S. E. di Candi. Consisteva in un palazzo ed in parecchi templi. Al tempo della rivolta del 1817, quel di Candi saccheggiarono il palazzo e vi appiccarono il fuoco ; i templi furono devastati dalle truppe inglesi che vi sostennero piu volte r attacco dei rivoltosi. ANGRI, piccola cilta del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, distr. e 4 h al N. O. di Salerno, capoluogo di cantone. E situata in una pianura, ha due chiese parrocchiali e qualche convento. Conta 638o abitanti. ANGRIA, popolo deir Indostan, sulla costa del Malabar. Sono tutti piiati di professione, che hanno una cittadelia ed un piccolo territorio. ANGRISANI, casale del regno delle Due Sicilie. T^ed. Cava. ANGROGNA, comune degli Stati Sardi, divisione di Torino, prov. di Pineruolo, mandamento di Lu- serna ed 1 1. 1/4 da essa distante, in paese raontuoso. Conta 3ooo abitanti dei quali Goo cattolici e 2400 valdesi. ANGSO, isola del golfo di Botnia, sulla costa della Svezia, al 63° 44' di lat. N. e 18" 3o' di long. E. ANGTE, citta della Corea, prov. di Chincon, sulla costa orient. , alia foce di un fian)icello, a i5 1. S. da Ping Ai e a 60 S. E. da Ching Chitao. ANGUCIANA, bor. di Spagna, prov. di Burgos, a 9 1. 1/3 O. N. O. da Logrogno, e a 3 1. 1/2 N. da Calzada, sulla sponda deslra del I'iron, presso il suo confluenle con I'Ebro. ANGUIANO, grosso bor. di Spagna , prov. di Burgos, a 7 1. 1/2 S. O. da Logrogno, sulla Najerilla. ANGUILLA, una delle isole Lucaie, separata dal gran banco di Bahama mediante il canale di San- larem. Ha 6 1. di lunghezza e 3 di larghezza. Vi si raccoglie tabacco, oltrc a maiz e zucchero, e vi si alleva mollo bestiame. Gl' Inglesi la posseggono sino dal i65o. Nel 17^0 visi contavano circa i5o famiglie. Lat. N. 23° 3o' ; long. O. 81° 5o'. ANGUILLA, baia del Canada, sulla costa N. N. E. deir isola San Giovanni, nel golfo San Lorenzo, in faccia alle isole della Maddalena. ANGUILLA, capo o punta delle costa occid, del- 1' isola di Terra Nuova, a 6 1. N. dal capo Ray. Lat. N. 47° 55' o" ; long. O. 61^'' 42' 20". ANGUILLA o SNARE'S ISLAND, isola delP Ame- rica settentr. , una delle Antille inglesi, a 20 1. N. dair isola di San Cristoforo. Lat.N. 18° 20' ; long. 0. 65° ^1' . II nome le venue dalla sua figura tortuosa. Ila 10 1, di lunghezza e 3 di larghezza, e 21 1. q. di superficie. Conta appena 3ooo abitanti, de'quah 2400 sono negri. E bassa, calcare e boschiva. Vi si alleva del piccolo bestiame, e vi si coltivano tabacco eccellente, maiz e poco zucchero e cotone ; ma la massima parte e incolta. II clima n' e sano. In mezzo all' isola e un lago salso che puo dare buona quantita di sale. Apparliene agl' Inglesi, e ha due rade, che pero non possono ricevere se non piccoli bastimenti. La citla, 6 17 4 N G A N H 6i8 di poca importanza, sta prcsso restreTtiila N. E. deirisola. 1 coloni eleggono il pioprio magislralo superiore sotto T approvazione del governatore in- glese d' Antigua. Al N. E. sta la piccola isola d' An- guilletta. ANGUILLA (Lugo al Vajo dell'), casalc del regno Lombardo Yenelo. Ved. Grezzana. ANGUILLARA, bor. del regno Lombardo Veneto, sulla spouda sinistra deiP Adige, con 2000 abitanti, che unite a Borgoforte Caniatle forma un comune del distr. di Conselve, nella prov. di Padova, da cui e distanle 7 1. S. , ^i • ANGUILLARA, borgo degli Stati dclla Chiesa, coniarca e 6 3/4 al N. 6. di Roma, suUe sponde del lago Bracciano, presso T uscita dell' Arrona. 11 papa Benedetto xiv la eresse in ducato nel 1758. Nelle storie dei secoli xv e xvi sono celebri in Italia i conti di tal paese. ANGUILLARA, nel regno delle Due Sicdie. Ved. Angellara. ANGUIX, bor. di Spagna, prov. e i3 1. 1/2 al b. S. O. di Burgos. ANGUS, conlea di Scozia. Ved. Forfar. ANGUTA, bor. di Spagna, prov. di Burgos, a 12 1. 1/3 S. O. da Logrogno, e a 3 1. S. O. da Santo Domingo. ANGVELLE, ffangvelle, citta e fortezza dell' isola di Cedan, distr. di Evagam, a qualclie distanza dalla sponda sinistra del Caleni Ganga, cd a 4 1- E. da Colombo. 11 re di Gandi T assalto nel i8o3 con armata numerosa, ma la guernigione inglese il co- slrinse a ritirarsi con gran perdita ANHALT, Stati della Confederazlone Germanica, nelle altre volte circolo della Sassonia superiore, che il nome derivano da un veccbio castello, le rovine del quale si veggono poco lontano da Hartz Gerodc. Si compongono di tre ducati : Anhalt Dessau, Anbalt Bernborgo ed Anhalt Coethen, ognuno dei quali e differenziato col soprannome della rispettlva sua citta capitale. Essi sono bagiiati dalP Elbae suoi influenti, la Saala e la Mulda. Confinano al N. e air E. con le prov. prussiane di Brandeborgo e di Sassonia, al S. con la Misnia, al S. O. con la prov. prussiana di Sassonia, e al N. O. con la stessa prov. e col ducato di Brunswick. Tranne la parte posta al N. O. , il suolo in generale e piano, e in qualche laogo sabbio- nivo e pantanoso. Vi si coltivano, fra le altre, tutte le pianle cereali, e vi si trovano tutti i minerali che sono comuni alia Germania . Nel 1686 , la casa d' Anhalt era divisa in quattro rami : Dessau, Bern- borgo, Coethen e Zerbst; ma quest' ultimo nel 1793 si eslinse. Le tre case presentemente regnanti sono quasi in comunione fra loro per alcuni riguardi, e per quello del credlto sono solidarie sotto la dire- zione del primogenito della casa ducale. I duchi si succedono gli uni agli altri, e quello di Anhalt Dessau esercita presentemente la supremazia. 1 ducati d' Anhalt sono incastrati nella Prussia. La superficie n' e di 129 1. q., e la popolazione di i520oo abitanti. I duchi possedono, colle case di SchTvarzborgo e Oldemborgo, un voto collettivo nel- r assemblea ordinaria della Confederazlone Germa- nica, e nella generale ogni duca ha un voto perso- nale. II tribunal di appello di questi tre ducati risiede a Zerbst dove ricorre anche Sch-svarzborgo. La casa di Anhalt ha voce d' una delle piu antiche della Germania, e, secondo alcuni, anche dell'Europa. Vogliono che discenda da quel Beren- tobaldo che nel vi secolo fece la guerra ai Turing!, e dai principi che regnarono nella Sassonia, e fra qnesii tla Vilichindo, a cui Carlomagno diede il tltolo di duca ; possedette in seguito la casa di Anhalt gli clcttorati di Brandeborgo e di Sassonia. Altri prelen- dono che Forigine dei duchi di Anhalt risalga ad un conte d'Esico, il quale, al principio deir xi secolo, era in posscsso del bor.e territ. di Ballenstcdt. I suoi credi accrebbero successivamenle i loro dominiisulle sponde delP Elba e della Saala, e varie parentele in appresso portarono quesla famiglia ad un alto grado di splendore. Alberto, un suo membro , fu per lun^o tempo padrone dclla Lusazia, del Brandeborgo e di'^vari importanti poderi nella Turingia. Da Ber- nardo, tiglio di Alberto, discendono i duchi attuali. ANHALT BERNBORGO. Le parti che compongono questo ducato sono sparse tra T Hartz e la Saala e sulla sponda destra delP Elba. Esso e diviso in due prlncipati che si suddivldono in 9 baliaggi. H prui- cipato superiore, alia sinistra della Saala, comprende 5 baliaggi, che sono : Ballenstedt, Gernrode, Gun- tersberga, Hartzgerode e Hoymb ; e rinferiore con- tiene quelli di Bernborgo Plotzkau, snlla Saala, Kos- ^vik, sulla sponda destra delP Elba, e Muhlinga, al N. di Bernborgo. Alcuni di questi baliaggi si suddivi- dono in giurisdizioni nobib. II principato superiore comprende una porzione delP Hartz e alcune deh- ziose vallate; Tinferiore, irrigalo dalla Saala, non presenta che una pianura. Anche^ questo ducato ha dei piccoli laghi. La sua capitale e Bernborgo, sulla Saala. L' aria vi e dolce, ma fredda nelP Hartz. 11 suo territ. e fertile, raccogliendovisi anche del vino. Vi si estrae dai monti argento, rame, ferro, zolfo, allume, nitro, calce, gesso, marmo e carbon fossile. La sua superficie e di 43 1. q. Questo ducato contiene 7 citta, 54 villaggi, e 46000 abitanti, che professano la reli- gione lulerana e calvlnista. II clero e solto la dirc- zione di un snprantendente . Gli sfabiUmenti di pubblica inslruzione sono bene diretti. Le rendite del ducato ascendono a 45oooo fiorini {i,i25ooo fran- chi ), e somrainistra aU'esercito della Confederazionc 370 soldati. ANHALT COETHEN. E formalo questo ducato da 4 parti separate le une dalle altre, stando due alia sinistra e due alia destra deirElba. La sua superficie e di 40 1. q. e trovasi diviso in 7 baliaggi quattro dei quali alia parte sinistra cioe Coethen, Niemborgo, Warensdorf e Wulfen ; e tre alia parte destra, che sono : Dornborgo, Lindau e Roslau. II clima e quivi temperato. II suo terreno e sabbloso nelle parti alia destra delP Elba; pero grasso e fertde in quelle alia si- nistra, innaffiato da fiumicelli. Ha dei buoni pascoli, e somministra molto bestiame. Coethen n' e la capi- tale. Vi si trovano magnesia e pietre da fabbrica. Questo ducato racchiude 4 citta, unbor., 93 vil- laggi e 40000 abitanti. Vi sono 28 parrocchie di riformati e 19 di luterani, 2 sinagoghe, 2 scuole superior!, una scuola normale, parecchie biblioteche, ed altri scientlfici stabdimenti. Le sue rendite ascen- dono a 23oooo fiorini (575000 franchi ) , e fornisce air esercito della Confederazionc 325 soldati. — II principato di Pleiss nella Slesia, appartenente a questa casa. ANHALT DESSAU. Le parti di questo ducato non sono tutte unite, essendone alcune sulla sinistra, altre sulla sponda destra delPElba. La porzione prin- cipal conf. al N. con V Elba ; alP E. ed al S. con la Prussia, ed alPO. col ducato di Anhalt Coethen. H ducato e diviso in i5 baliaggi, che sono: Dessau, Kleuosch, Worlitz, Libbesdorf, Beupzig, Radegast, Frassdorf, Scheuder, Retzau e Rehsen sulla sponda sinistra dell' Elba ; Sandersleben, isolate sulla sinistra 6ia ANI della Saala ; Alsleben ( Gross ) , rinchiaso nella Prus- sia; Grobzig, isolate tra la Prussia ed Anhalt Coethen ; Zerbst e Lindau, suUa sponda destra dell' Elba. Que- st' ultimo e un paese piano. I baliaggi della sponda sinistra delP Elba sono fertilissimi, ma non tanto quelli della destra, clie rinchiudono alcune macchie ; e sono tutti boscbivi. Quivi si raccoglie molto legna- me da costruzione, cbe si conduce ad Amborgo per r Elba. La Mulda, cbe si getta nell'Elba, ricino alia citta di Dessau, capitale del ducato, irriga gran parte di questo paese, cbe contiene ancbe qualche piccolo lago. 11 suo clima e dolce e generalmente salubre. Oltre i prodotti comuni alia Germania, yi si raccoglie in abbondanza grano, legumi, tabacco, luppoli, robbia, e fra raolle qualita di iVutti, una spe- cie di niele ricercatissime. Trovavisi ancbe della terra da porcellana e del sale. Vi sialleva molto bestiame, e specialmente de' bei cavalli. La superficie di questo ducato e di ^6 1. q. , e la sua popolazione ascende a 66000 abitanti. domina la religione protestante. Havvi una scuola normale, un ginnasio e "vari stabi- limenti d'industria. Le rendite si fanno aramontare a ^ 10000 fiorini ( 1,775000 francbi ) , ed il suo con- tingente per la Confederazione e di 529 soldati. ANHAUX, villaggio di Francia, spart. dei Bassi Pirenei, circondario c 7 1. 1/2 all' O, S. O. di Mau- leon, cantone e 3/4 di 1. all' E. S. O. di Saint Etienne di Baigorry. Si trovano ne' suoi dintorni Tari strati di pielre calcaree, ed al S. S. E. altri di argilla ros- siccia, che contiene del mica ferrigno, grasso e friabile. Ha 63o abitanti. ANHEE, villaggio del Belgio, prov. di Namur, circondario, cantone e i 1. al N. di Dinant, sulla Mosa. Evvi una fonderia di ottone e 820 abitanti. ANHEMBY. Fed. Tiete. ANHOLT , isola della Danimarca, nel Cattegat, diocesi in Aarbuus, baliaggio di Banders. Lat. jS. 56** 44 20"; long, E. 9" 18' 36". L'approdon'e pericoloso a cagione dei bancbi di sabbia che si prolungano 2 1. in largbezza, ma vi e mantenuto un faro, che fu eretto di nuovo nel 1778, di 24 metri di altezza. Conta 110 abitanti, la maggior parte pescatori. ANHOLT, citla degli Stati Prussian!, capitale del- la baronia di Salm, prov. di Veslfaglia, reggenza di Miinster, circolo e 6 1. 3/4 all' O. di Borken, sul- I'antico Issel, frontiera della contea di Zutfen. Essa e la residenza del princIpe di Salm Salm, ed ha una chiesa cattolica. 11 diritto di pedaggio annessovi fu ceduto al re dei Paesi Bassi nel 1816, verso un'an- nuale compensazione di 22i5o fiorini d' Olanda {47622 fr.). Ha 1210 abitanti. AN I, in francese scritto Han-y, citta di Corea, prov. di Gang Oi, a 10 1. O. S. O. da Gang Ceu ed a 35 N. O. da An lang. ANI o ANISI, Abnicum, citta della Turcbia asia- tica, pascialato e 10 1. all'E. da Cars, ed a 20 1. N. O. da Erivan, al confluente del Cars e dell'Arpa Su. Questa citta merita qualche considerazione per le rovine che ne attestano V antico splendore. Essa era la capitale dell' Armenia nell'xi secolo, ed allora popolata estremamente. Nella sua origine non era che un piccolo castello, nel quale i re d' Armenia deponevano tutti i loro tesori. Fortificata ed in- grandita nel secolo vm dal principe pagratide Asciod, fu successivamente ampliata ed abbellita dai re d'Ar- raenia che vi risedettero al pari dei patriarchi di Armenia, dal 993 al 1064. io45 i Greci se ne impadronirono per tradimento, e Cachig 11, ultimo re pagratide, la cedette all' imperatore Costantino 4NI 630 Monoraaco. Nel 1064 P^esa dal sultano Selgiucblde Alp Arslan. Indi passo successivamente dai Turchi in potere dei principi di Georgia, di Persia, d' Ar- menia e dei Mongoli. Nel iSig fu del tutto distrutta da un terremoto, ed i suoi abitanti si dispersero allora in tutta P Armenia. Quando i Turchi ed i Persiani si fanno la guerra, i dintorni di Ani sono ordinariamente il teatro delle loro ostilita, essendo questa citta posta fra Erivan ed Erzerum, che sono le due principali citta fortificate, donde gli eserciti si pongono in cammino dall'una parte e dall'altra. ANIAN , stretto tra PAsia e P America. Fed. Behrikg. ANIANE, borgo di Francia, nella Linguadoca, spart. dell'Herault, circondario e 5 1. 1/2 all'O. N. O. di Mompellieri, capoluogo di cantone, a'piedi dei monti, e vicino al fiupie Herault, con utfizio postale. A^i sono concie di pelli di capra, fabbriche di cremor di tartaro, di verderame, ecc. Del prime si fa un gran traffico, perche, dopo essere cristaliz- zato, si fa passare in Olanda ed in Inghilterra. I tin- tori del paese se ne servono per gli scarlatti ed altri vivi colori, di cui tingono le stoffe. Si veggono ancora i rimasugli del primo monastero che vi fece fabbricare san Benedetto, e che divenne poscia una celebre abbazia. Conta 1900 abitanti. AN lANG, che i Francesi scrivono Han-yang, spart. di Cina, prov. di U Pe. La citla di questo spartimento giace al confluente dell' An Chiang e dell' lang Tseu Chiang, rimpetto alia citta dello spart. di Vu Ciang. Lat. N. 3o« 34' 38" ; long. E. 111° 19' 7". Laghi e paludi la circondano. E coramerciante, ricca e popolosa. I dintorni producono in abbondanza melarance e limoni. Lo spart. comprende i circondario e 4 distrelti. AN lANG, AN lANG CING o AN CING, sino ad ora denominata CHING CHI TAO, scritta in francese Han-yang, Han-yang-tchliing , o Han-tchhing^ citta capitale del regno di Corea, verso il centro del quale e situata ; tra due fiumi che vanno a scaricarsi nel mar Giallo, a 160 1. S. S. E. di Pechino, solto 37** 4°' 6 124° 5o' di long. E. E capoluogo della prov. di Ching Chi, e residenza del sovrano di quel regno ; pochissimo conosciuta dagli Europei. ANIGHE, villaggio di Francia, spart. del Nord, circondario, cantone e 2 1. 3/4 all'E. S. E. di Douai. Yi e una miniera considerabile di carbon fossile, e conta 1 100 abitanti. ANICOL, Anicul., forte dell' Indostan, negli Stati del ragia di Maissur, a 25 1. E. N. E. da Seringapa- tam. Lat. N. 12** 40'; long. E. 75" 25'. ANIENO, fiume degli Stati della Chiesa. Fed. Teverone. ANIERES, villaggio di Francia, spart. della Costa d'Oro, circondario, cantone e i 1. 3/4 al N. N. O. di Digione. Vi si utilizzano delle cave di pietre calcaree. ANIERES, villaggio di Francia, spart. della Sarta, circondario e 2 1. al N. E. di La Fleche, cantone e 51. 1/4 al N. O. di Sable, sul Vegre. Vi si trova del marrao nero. ANIFE (Uadi), scritto dai Francesi Hanifeh ouady., valle d' Arabia, nel Neged, prov. di El Ared, fra le montagne di Tueic. Non si puo penetrarvi, dalla parte dell'O., se non per una stretta gola chiamata El Scecche. Produce copiosamente cereali e frulti. Vi si trova la citta di Derreie. ANIIE, Annieh, citta dell' Arabia, nelNeged, territ. d'El Ared, cantone di Doraie o Derreie, sulla strada 621 AN I delle carovane da Lesa alia Mecca, a 80 1. S. O. da Lesa, una volta celebrc' sotto il nome di Jnife ( Hani/eh J. Essa e riuomata per aver dato i natali ad Abd ul Vaeb, profeta dei Vecabiti. 1 suoi dintorni sono fertili di uve, datteri e pesche di ottimo gusto. ANILAO, citta deirarcipelago delle Filippine, sulla costa orient, deirisola Panai. Lat. N. lo*' 54' ; long. E. 120° 9'. ANILLE, fiume di Francia, spart. della Sarta, che nasce nella foresta di Vibraye, scorre dal N. al S. , passa per Saint Calais, e si perde nella Braye alquanto sopra Bcsse, dopo un corso di 4 1- 1/2 dal N. al S. ANIMALAIA o ANIMALI, Anemally, cilta del- rindostan inglese, presidenza di Madras, anlica prov. di Caimbetur, sulla sponda Occident. delP Ali- ma, a 8 I. S. E. da Paligaceri. Lat. N. lo'' 3i' ; long. E. 74** 59'. Racchiude 400 case, e ne'suoi dintorni dodici piccoli principi poligari occupano dei territ. di poca eslensione. Vi si Irova del buon legname da costruzione, e molti elefanti. ANIMAS (Rio DE las), fiurae del Messico, che ha la sua sorgente alPO. del Cerro de la Plata, e si unisce alia Nabajoa, a 3o 1. circa sopra la sua unione col Rio Colorado. 11 suo corso e di circa 80 1. in linea retfa dal N. E. al S. O. ANIMMEI o meglio ADIMMEI, borgata di Barba- ria, iiupero, prov. 6171. alPE. di Marocco ; verso la sorgente del Tensift ed appie delle montagne del suo noma, che Marmol chiama Animmi e dice che sono le piu alte del Maggior Atlanta. ANINNIA, fiumicello della Guinea superiore, sul- la Costa d' Oro, il quale scaiurisce da un raonle nel regno d' Achim, e si unisce alia Bossempra, nel re- gno di Assin, dopo un corso di 16 1. dall' E. airO. ANINOS, OEta^ monte della Turchia europea, in Romelia, sangiaccato e 12 1. al N. di Lepanto. ANIO, fiume degli Stati della Chiesa. Fed. Te- TERONE. ANISI, citta della Turchia asiatica. Ved. km. ' ANISY, villaggio di Francia, spart. del Calvados, circondario di Caen, cantone di Creuilly. E ne' suoi dintorni un ruscello che talvolta sta parecchi anni senza lasciare scorgere il suo corso, poi ad un tratto risbocca, annega il bestiame, e guasta le ricolte; rientrando nuovamente nel suo letto, vi scorre per qualche tempo, indi sparisce di nuovo. AN lU, dai Frances! scritto Han-yu, dlstr. di Ci- na, nel N. della provincia di Chiang Su. La citta di questo distretto sorge sul mare di Corea, ad 8 1. N. da quella del circondario d'Ai. ANIUR, Aneeoor., forte deirindostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. del Carnatico, a 7 1. 1/4 N. O. da Madura. ANIVA, capo dell'isola Cioca, sullo stretto di La Perouse, ^al 46** 2' 20" di lat. N. e 141° 10' 5" di long. E. E circondato da scogli. ANIVA, gran baia di Cioca, sullo stretto di La Perouse, la quale si estende tra il capo Grillon sotto 45" 5 1' 1 5" di lat. N. e 1 89° 35' 3o" di long. E. , e tra il capo Aniva al 46° 4 ^- ^ ^4^° 9 long.E. Le spiagge ne sono erte e scoscese; e tutta la costa orientale presenta delle valli iraboscate, dietro cui s'innalzano montagne coperte di neve. Gli Aino hanno lor capanne alPintorno di questa baia, e i Giapponesi vi tengono un banco. ANIZI LE CHATEAU, bor. di Francia, nella Pi- cardia, spart. deH'Aisne, circond. e 2 1. i/4 all'O. di Laon, capoluogo di cantone, sulla Lette. I vescovi di Laon vi avevano una bella casa di campagna. Conta 1040 abitanti. ANN 62dj ANJA, lago della Piccola Bucaria, a 23 1. S. da Coten, che ha circa 22 1. di giro. AN JAR, citta e dlstr. deirindostan. Ved. Angiar. ANJEDIVA. Ved. Angediva. ANJENGO, citta e porto deirindostan. Ved. Angengo. ANJENWELL, citta e forte deirindostan. Fee?, Angenuell. ANJOU, antica prov. di Francia, Ved. Angio. ANJUAN, isola delP oceano Indiauo, una delle Comore, nel canale di Mozambico, tra la costa orient, deir Africa e Madagascar, al 12" i5' di lat. S. e 42** 9' di long. E. Ha 9 1. i/3 di lunghezza, 671. 1/4 nella sua maggiore larghezza. La forma n'e quasi triangolare. INelPinterno ecoperta di montagne alte da 1000 a 1200 metri. L'aria vi e sana, ed il terreno fertile, irrigato da raolti ruscelli perenni. Vi si rac- colgono riso, miglio e quantita di frutli. L'albero del cocco vi cresce da per tutto, e nei boschi ab- bonda il miele salvatico. GP iiidigeni fabbricano cappelli e stuoie con paglia bianca e in parte colo- rata, e lavorano anche gioielli dozzinali per le don- ne. Questi abitanti sono Arabi o Mori di origine, ma, essendosi uniti a donne africane affatto nere,^ procrearono una razza il cui colorilo e assai oliva- stro e bruno. Hanno fattezze espressive, e sono miti e pacifici. Vivono di latte, e specialraente di vegeta- bili. Lasciandosi crescere assai le unghie, le tingono di un rosso carico. Professano il maometlisrao. Noii avendo ne chiodi ne corde di nessuna sorte, legano insieme i pezzi dei canotti con il caire, corteccia filosa del cocco. Quivi si trova molto bestiame, ed il pesce vi e comune. GPInglesi in quest' isola por- tano gli ammalali a ristabilirsi in salute, tanto n'e salubre il clima. Dicesi che sia governata presente- mente da un figlio d' un Arabo negoziante, che vi giunse a caso, dopo aver ucciso un Portoghese a Mozambico. 11 sultano ha delle piccole fortezze. Va- riano i geografi, dicendo alcuni che i Portoghesi avessero un tempo il possesso di quest' isola, che poi abbandonarono ; sostenendo altri che gli Europei non pervennero mai ad erigervi stabilimento alcuno. 11 suo ancoraggio e ottimo, ond'e ch'eglino molte volte vi approdano. Conta quest' isola 20000 abi- tanti, e nelle carte e relazioni inglesi e denominata Joanna o Hinzouan. La sua\ capitale, del nome stesso, o Macadu, e circondata da un muro di 5 me- tri di altezza sopra 60 centimetri di grossezza, fian- chegglato da alcune torricelle mal costrutte. Essa contiene 200 case. Le strade sono angusle, ed in alcuni siti fiancheggiate da muraglie, che sembrano avanzi di case diroccate. Un fiumicello somrainistra I'acqua agli abitanti, scorre aU'estremita Occident, della citta. Anjuan ha una moschea ed un palazzo, dove il sultano fa la sua residenza. Tutto il commer- cio dell' isola si fa pel porto di questa citta, non pero abbastanza riparato da'venli. ANKAPILLY, ANK4SGUERY, ANKI AM, ANKO- BER, ANROI, ANKOLA, ANROSGERRY. Ved. Ancapilli, Akcasgheri, Anclam, Ancober, Ancoi, Angola. ANNA, citta della Turchia asiatica, pasclalato di Bagdad, capoluogo di sangiaccato. Glace sulla sponda sinistra dell'Eufrate, a 5i 1. N. O. da Bagdad. E lunga quasi una 1. e le sue case sono traraezzate da giardini. N'e dellziosa la posizione; le carovane, che traversano il deserto della Mesopotamia, pren- dono riposo in questa citta, ove risiede un emir o principe arabo, capo di una possente tribu. I Veca- biti la sorpresero nel 1807, abbruciandola , dopo 625 ANN avervi esercltato le magglori crudelta. Noii Ti si conlauo ora che 4ooo abitanli. 1 suoi dinlorni sono feiLili in liso, frumento, vino e coLone. Si crede che il profeta Geremia sia nato in questa cittu. Lat. N. 34*^ lo'; Ion-. E. Sg" 27'. ANNA, capo degli Stati Uniti, clie forma la parte sellentrionale della baia di Massacbusets. Lat. N. 42^ 45'; long. O. 72" 87'. Fu cosi noniinalo in onore della regina Anna, moglie del re Giacomo i. ANNA, antico forte degli Slati Uniti, stato di New York, conlea di Wasbington, posto sul Woodcreek, iiel silo dove diviene navigabile, a 4 b S. E, dal forte Giorgio ea 31. 1/2 N.N. E. dal forte Eduardo. E ora in rovina. ANNA CLIFFY, fiume d'Irlanda, cbe ba la sua sorgente nella contea di Wicklow, a''piedi del Rlp- j)ure, Iraversa la contea di Kildare, dove, inedianle racquidotlo del Leinsler, scorre sotlo il gran canale, « precipltandosi per una cascala al basso della rupe di Leixless, traversa poscia la conlea e la cilia di Dublino, e si porta al mare, nella baia di Dublino slessa, dopo un corso di i5 1. dal S. alN., e poi aU'E. ANNA (Sant''), casale del regno Lombardo Ve- ncto. yed. Chioggia. ANNA (Boscui ui Sant'), casale del regno Lom- bardo Venelo. Fed. Boscui di Sant^nna. ANNA (Colli di Sant'), casale del regno Lom- bardo Venelo. Ved. Cividale. ANNA ( Sant' ), contrada ncl ducato, glurisdi/ione e comune di Lucca, popolata da i860 al)ilanli. ANNA (Sant'), ncl regno delle Due Sicibe. Fed. Ceramida, Caltabellotta, Cava. ANNA (Sant'), isola dell' oceano Allanlico, suUa costa del Brasilc, prov. di Maranbam, nella baia di San Joze. Lat. S. 2° 19'; long. O. 45*^ 24'. ANNA (Sant'), fiume del Brasile, prov. di Porto Seguro, cbe nascc nelle monlagne degli Aymores, edopo un corso di circa 18 1. dall'O. all'E., si getla nel Rio di San Matteo. Queslo fiume e navigabile con la marea. ANNA (Sant'), villaggio del Brasile, prov. di Goyaz, distr. di Rio das Velbas, a 40 1. S. S. O. da Santa Cruz, e 16 1. S. O. da A'illa Boa, presso la sponda sellentrionale del Rio das Velhas. Trovanvisi delle miniere d'argenlo, ed una d' oro scoperta nel 1735. E questa la parroccbia di tutli gl'Indiani cristiani cbe abitano lungo la strada di San Paolo. ANNA (Sant'), bor. del Brasile, prov. di Mato Grossp, a 5o 1. O. N. O. da Villa Maria. Lat. S. iS*; 3o'. E anlicbissimo di origine, ma oggidi quasi deserto, quantunque una volta fosse considerabile e ricco. ANNA (Sant'), lago di Guatimala, prov. di Ta- basco, vicino al golfo del Messico, col quale comunica per mezzo del banco di Sant' Anna. ANNA (Sant'), isola dello stretto di Magellano, sulla cosla di Patagonia, presso il Grand' Oceano. Lat. S. 53" 10'; long. O. 73° 53'. ANNA (Sant'), borgo e parroccbia dell' isola d' Aurigny. All'E. si trova un forte cbe ne difende il porto, ed al S. e una baia pei piccoli bastimenti. Conta i3oo abitanli. ANNA (Sant'), citta del Nuovo Brunswicb, a 5 1. S. da Friderikstown. ANNA ( Sant' ), fiume del Basso Canada, cbe sca- lurisce dalle monlagne che stanno all'O. di Quebec, scorre al S,, poi al S. E., e dopo un corso di circa 48 1., si getta nel fiume San Lorenzo, a 34 1. sotto di Quebec. Al confluenle sono Ic isole di Sant'lgna- ANN 6a4 zio, Santa Margberita, Dutarge e Durable, che sono basse, ma contengono degli eccellenti pascoli. Que- sto fiume ha t^oo melri di larghezza alia sua foce, ed e appena navigabile a cagione della poca profon- dila, e del gran numero delle ineguagbanze di ra- pidita cbe ne interrompono il corso. Sulla sponda orient, e presso alia sua foce e il villaggio di Santa Anna, traversato da un fiumicello del nome slesso, che scende dal N. e si getla nel San Lorenzo, in faccia all' isola d' Orleans. ANNA (Sant'), lago dell' Alto Canada, al N. del lago Superiore, il quale comunica con la baia di James, nel mare d' Hudson, per mezzo dell' Albany. La sua estremita N. E. e al 5o° di lat. N. e 90° 2(/ di long. O. ANNA (Sant'), porto della costa orienlale del- r isola del capo Bre lone, nell' America sellentrionale, vasto e buono, al N. O. dell' ingresso del lago La- brador. Quivi si fa una pesca abbondante, e spesso vi approdano le navi cbe vanno alia pesca di Terra Nuova. ANNA (Sant'), parroccbia dell' isola di San Cri- sloforo, nelle Anlille. 11 luogo principale e Charles Fort. ANNA (Sant'), bor. e can lone della Guadalupa, sulla cosla meridionale della Gran Terra, a 4 1- j/4 S. dal Moule. ANNA (Sant'), parroccbia della Giamaica, conlea di Middlesex. ANNA (Sant'), bor. sulla cosla E. dcU' isola di Maria Galanle, nelle Anlille. ANNA (Sant'), cilia del Paraguai, a 72 1. S. E. dair Assunzione. ANNA (Sant'), bor. della Martinica, nelle Anlille, circondario c i 1. 2/3 al S. O. di Marin. Queslo borgo, situalo alia spiaggia del mare, e capoluogo di una parroccbia, o di una contrada, la cui estre- mita, la piu meridionale dtU' isola, forma la punla delle Saline. La parroccbia esparsa di poggi collivali sino alia somniila e in tempo di siccila va soggella a mancare d'acqua, al che si cerca di provvedere con pozze e cistcrne. Contiene 18 fabbricbe, il cui annuale prodolto ascende a 81900 quinlali di zuc- cbero lordo, ed occupano 2240 ncgri. La popola- zione della parroccbia e di 2881 abilanll, de' quali 86 biancbi, 85 uomini di colore liberi e 2660 schiavi. ANNA (Sant'), villaggio e porto della Turchia europea, ncll' isola di Amorgo, nell'Arcipclago greco, a 10 I. S. E. da Naxia. ANNA(Uj Sant'), bor. dell' Ungheria, comitalo d' Arad, marca e 2 1. 3/4 all'O. N. O. di Siri, e a 2 I. 1/2 S. S. E. da Simand, con un coUegio. 1 suoi abitanli sono la maggior parte Tedeschi. Vi si coltiva il tabacco. ANNA (Sant'), bor. di Spagna, prov. e 2 I. i/3 alN. O. di Jativa (Valenza), e a 2 1. i/3 N. N. E. da Monlesa. ANNA (Sant'), monte di Francia, spart. dell' Or- ne, a 3 1. 1/2 circa da Alenzone. Una cappella dcdi- cala alia sanla di cui porta ilnome, e 1' oggello d'un pellegrinaggio assai frequenlato , particolarinentc nella'prima domenica dopo il 27 luglio. Si prelende che in queslo glorno vi sia stato qualche volta un concorso di i5ooo persone. ANNABELOE, isola sulla costa occidentale della Norvegia, al 4^ 18' di long. E. , e 58" 12' di lat. N. ANNABERGA, Annaberg, bor. degli Stati Au- slriaci, nell'arciducato d' Austria, circolo inferiore del Wienerwald, a 9 1. 3/4 S. S. E. da San Poel- len. Vi si fabbrica del cinabro, ed in passato \i si 5^5 ANN avorava anche una niiniera iVargenlo. Conta 660 tbitanli. ANNABERGA, Annaberg, villaggio degli Stati Prussiani, prov. cU Slesia, veggenza di Oppeln, cir- :olo e 2 i. 1/2 al S. O. tii Gross StieliU, sopra TAn- tiaberga o Chelmberga, airallczza di 470 "lelri sopra il Baltico. Yi si veggoiio 35 cappelle, chc sono assai tVequentale dai pellcgrini ; e poco discosta vi e iia'altra altura, cbiamala il Calvario. Queslo villag- gio annovera 210 aljilanli. ANNABERGA, Annaberg, cillu del regno di Sas- sonia. circolo dell'Erzgebirge, nelle montagne della Misnia, sul pendio definonle Pohl, baliaggio 017!. al S. O. di Dresda, a 2 1. i/4 S. O. da Wolkenstein, sulle Trontiere della Boeraia. Conta la sua origine dalla fine del xv secolo, ed e benissiuio fabbricata. Contiene tre chiese, due ospedali ed un ginnasio. Vi sono fabbriche di nierletti e naslri. Questa cilia senibra dovere la sua esistenza alia vicinanza di va- rie minicre,i\i trovandosene di assai riccbe distagno, lerro e cobalto, e, nella niontagna di Scbreclcem- berga, ancbe di argenlo. Da di la si eslrae della ser- pentina buona a fare vasi. Trovansi ancbe delle cave di marmo. Conta 44^^ abitanti, ANNABON, isola deiroceano Allantico. Ved. An- NOBON. ANNABORGO, Annahurg, bor, degli Stall Prus- siani, prov. di Sassonia, reggenza di Merseborgo, circolo e 4 1- N, di Torgau, in un' isola formala dalla Neue Graben e dalPElsler Nero. Contiene un caslello fabbricato nel 1672 da Anna moglie del- releltor Augusto di Sassonia, una scuola per 400 tigli di soldali ed una razza di cavalli. A'i si contano 1610 abit. Nelle sue vicinanze Telellore Giovanni Federico fu falto prigionicro di gucrra nel i547 dair iniperatorc Carlo v. ANNAC, Hannah^ caslello munito di Nubia, nel Dongola, a 5 1. S. da Maraca ed a 21 1. N. O. da Vecchio Dongola, sulla sponda sinistra del Nilo. ANNA DE^SAPOCAHY (Sant'), parroccbia del Brasile, prov. di Minas Geraes, comarca di Rio das Mortes, a 43 1. S. O. da San Joao del Key. ANNA DI ALFAEDO (Sant'), casale del regno Lonibardo Veneto. V ed. Breonio. ANNA DOS ALEGRES ( Sant' ), parroccbia del Brasile, prov. di Minas Geraes, comarca del Para- calu,presso alconfluente delCalinga e del Paracalu, a 58 I. N. O. da Villa do Principe. ANNAGOONDY, citta delP Indostan. Ved. Ana- GLNDI. ANNAIR, fiume delPIndostan occidentale, cbe ba origine nei nionti Caligong, al S. E. di Ceinipur, corre dal N. E. al S. O., e si searica nel Tapty, tra Jelload e Taulneir, dopo un corso di 5o 1. , prima dalPE. airO.epoi dal N. al S. ANNA LABU, citta di Sumatra, alia foce del fiume del nome slesso, a 35 I. S. E. da Achem. ANNA LA REAL (Sant'), bor. di Spagna, prov. e 12 1. 3/4 al N. E. di Huelva (Siviglia), suir Odiel. ANNALOSTAN, isola degli Stati tinili, sulla costa della Virginia, in faccia a Georgetown, unita al con- linenle mediante un argine. AN NAM o ANA3I, inipero dell' Asia orient. , cbe licevette questo nome dalla sua posizione rispelto alia Cina ; An nam volendo tlire riposo del mezzodi, queslo impero si eslende elfellivamente al S. della Cina. Esso comprende oggidi il Toacbin, o An nam seltentr. , al N. E. , la Cocincina, o An nam merid .) all'E,; il Tsiampa, o Bin Tuam, al S. E.; il Cambogia, al S, O. , ed il Lao, alF O. Qucslc imrli, ciieun tempo Encicl. G^ogr. Vol. I. ANN 626 formavano slali diflferenti, rimangono liittavia distin- te, quanlunquc riunite solto un capo medesimo. GU abitanti comprendono sotlo il nome di Nuoc An nam, cbe significa regno di An nam, il Toncbin e la Cocincina ; ma per distinguerli, cbiamano la Cocin- cina Dang Trong ( regno di dentro ) , e il Toncbiii Dang Ngai (regno di fuori). 11 Toncbin trae il nome da quello della sua capitale, Bac Chin , o Cbeco, un tempo Dong Chin ( citta delP Oricnte ) , col quale poi i Portogliesi e i Francesi formarono il nome di I'onchin. Queslo paese, cbe occupa la parte orient, della penisola dell' India di la del Gauge, e compreso fra 8« 45' e 23° i' di lat. N. , e fra 97*^ 45' e loG'* 58' di long. E. Conf. al N. con la Cina, da cui e diviso mediante un deserto di sabbia grande e difficile da traversare ; all'E. e al S. col mare della Cina ; al N. E. col golfo d'An nam o Toncbin; al S. O. col golfo di Siam, e all' O. con il regno di Siam el' impero Birmano. Ha 370 I. di lunghezza dal N. al S. , i5o 1. di larghezza dall' E. all'O., e a 39375 1. q.E diviso in due porzioni da una catena di montagne, cbe si prolunga dal N. O. al S. E. Alia destra di questa catena e siluato I'An nam propriamente detto ; alia sinistra si trovano il Lao ed il Cambogia, ed all' e- stremila meridionalc il Bin Tuam. Un'altra catena di montagne, cbe viene dall' impero Birmano, corre dal N. al S. E. , e termina al mare, dopo aver seperato il regno di Siam dal Lao, Una terza catena forma il limite della parte del Quang si, prov. cinese, nella quale non si puo penetrare che per gole anguste in parte cbiuse con muraglie, o difese da for li. Verso 1' lun nan,al N., s'innalzano egualmente delle montagne interrotte da deserti salsi. Alcune di queste montagne sono altissime e molto ripide, ma 1' altezza non n' e per anco stata determinata. Le caverne vi sono assai numerose. L' An nam del N. o Toncbin e separato dall' An nam del S. o Cocincina da montagne cbe non lasciano vicino al mare che uno spazio di circa i L 1/2, chiuso da una muraglia. I capi Sciumai, Sano, Varela o Pagoda, Padaran, Chega, San Giacorao e la punta di Cambogia, sono i piu conosciuti. Le coste sono ovunque profonda- mente incavate, sopra lutto intorno al golfo d' An nam o Toncbin ; nondimeao hanno pochi buoni porli, a cagione dci bassi fondi e della poca profon- dila dei tiumi alia loro foce. La costa dell' An nani merid., cb' e meno fraslagliata, ba la bella baia di Turon o An San, uno dei migliori porti dell' Asia. La costa del S. e piena di lagune salse, che comuni- cano col marc per mezzo di strette imboccature. La costa di Donnai, o Cam.bogia merid. , offre il porto di San Giacomo, stazione ordinaria delle navi da guerra an namitane, e sulla costa E. del golfo di Siam Trovasi il porto di Pontiamo, il migliore che questo golfo rinchiuda. II suolo, in generale, e fertile nelP An nam set- lentr.; la terra, nelle pianure, e grassa, leggera, calcaie e fangosa. Nel I'An nam merid., e meno fertile, e ic coste sono orlale di sabbie. NelP interno, il suolo e buono sino alle vicinanze delle montagne ove do- minano le sabbie ed il gesso. II fiume principale e il Mai Cang, che riceve tutte le acque del Lao c del Cambogia. Quelle che scorrono verso le coste della Cocincina e del Bin Tuam sono poco considerabili. L' An nam setlentr. c. al conlrario, una delle contrade meglio irrigate della terra. Vi si contano piu di 5o fiumi navigabili, il maggiorc fra i quali e il Sang Coi, chc passa a Bac Chin o" Cheoo, capitale dell' impero. 627 ANN ANN 628 Quantaiique questa conlraJa sia siluata nella zona torrida, il calore non vi e iiisopportabile, so- praltullo nelle vicinanze deirOceano, ove IVgua- le durata dei giorni e delle nolli, le periodiche piogge e i venti deir E. , che yi ^iungono dopo aver traversato grand"" eslensione di mare, rinfre- scano la temperalura. Quanlita di fiunii, di ruscelli, di canali d'irrigazione iuumidiscono Taria con le lore evaporazioni. An nam setlentr. e una delle piu fortunate contrade del globo. La natura vi brilla del SQo piu luminoso splendorc, e vi dispcnsa i maggiori benefizi. La vegelazione quivi e senipre atliva. L' aria e pregna di deliziosi profunii ch' esa- lano da gran numero di pianle aromalichf; il gusto e eccitato dal sapore dei trutti piii squisiti, cd infine la bfdlezza dei variati fiori e la dovizia delle campa- gne ubertose formano uno spellacolo degno di ani- mirazione. Kon sono in quel pacse, come in tutta la zona torrida, che due sole sfagioni, quella della siccita e T altra delle pioggie. La prima dura dalla line d'aprile sino al mese di agosto. Allora il calore arriva al suo piu alto grado, e temperandosi poscia insensibilmente, poco varia durante il reslo dclP an- no. Nella stagione piovosa s"'innalzano qualche volta degli oragani o tifoni^ clic cagionano grandi inonda- zioni, devaslano Ic campagne, srailicano gli alberi e alterrano le abitazioni. La maggiore elevazione delle maree accade in novembre, dicembre e gcnnaio: la minima in rnaggio, giugjio e luglio. 11 mare, dopo essersi ritirato per tre o quallr'ore, vi ritorna subi- tamente, c i canali, die non erano navigabili durante il llusso, diventano tali e cosi si manlengono per lulto il giorno. 11 clima c sano ; tuttavolta ne' mesi di maggio, aprile e marzo regnano delle malatlie, e, qucllo che fa maraviglia, Taria piu insalubre e nelle foreste, e sopra le montagne. I piu grandi calori dominano nel Donnai, o Cambogia inerid., c nel Bin Tuam. 1 frutti si malurano piu preslamenle, e la raccolta dei cereali si fa tre niesi prima che nel rcstanle deir impero. Molte specie di scimmie, vampiri o grandi pipi- strelli , scoialtoli di stalura straordinaria , porco- spini, gatti salvatici ed orsi, tigri, panlerc, antilopi bufali, cervi, cinghiali, elefanli di i6piedi diallezza, rinoceronti, abitano le foreste o lepianure delP An nam. "Vi si veggono uccelli con piume le piu variate e brillanti, aquile, aironi, coccodrilli, serpenti di lulte le grandezze, quantila di tartarughe, molli pe- sci, delle api, dei bachi da set a, delle formiche bian- che, delle belle concbiglie, delle ostriche, ed enormi banchi di corallo, Non vi si conoscono ne pecore nc asini. Le campagne sono inveco coperte di cavalli, bufali, buoi, porci e volatili. II riso e il prodolto principale del suolo, una specie del quale nasce anche nelle lerre salibiose delle montagne. Ogni anno si fanno due ricolte, la prima in luglio e la seconda in novembre. Vi si coltivano pur anco il miglio, il sorgo, T ignamo, la palala, e molle altre piante nutritive ed ortensi. Crescono quivi il melo- granato,il cedro, il melarancio,il banano,la canna da zucchero, il betel, il cafle, il pepe, il zenzero, il le, Tindaco, ilcotonc e T albero da vernice. 11 bambu e r ananasso vegetano senza collura. Vi si trovano tntti gli alberi deiridostan merid., sino il calembac, cd infine il cocco ed altre palme. I giardini sono adorni dei piu bei fiori. II ferro vi e comunissimo. Avvi mollo rame, una miniera di stagno ed altre di argento. Parecchi timni convogliano delPoro. Vi si trovano in abbondnnza sale, nilra, niarmo ed alab astro. ^ La popolazione deir impero di An nam, valu- tata a 23 inilioni di abilanti, non e ripartila egual- mente. L' An nam seltentr. e popolatissimo. Nel Lao e nel Cambogia, al contrario, ad eccezione della valle del 3Iai Cang, ove gli abitanli sono numerosi, il reslo, coperto di foreste e di montagne incolte,non conta che piccolo nmnero di famiglie e di popolazio- ni sconosciute. Ne il numero delle citta e grande, mentre non si da un tal nome che ai luoghi cinti di mura. In cambio, molli villagffi hanno 8000 e 10000 abilanti. Una gran porzione ne vive sopra Tacqua, traendo da qucsto elcmento la loro sussistenza. I Humi e i canali sono carichi di baltelli, nei quali dimorano intere famiglie. Gli abitanli delP An nam sono di razza mongola, e somigliano ai Cinesi. Sono di media slatura, hanno il uaso piccolo e corto. le ossa del volto prominenti, T occhio piccolo, nero e vivace, i capelli neri, lisci e assai folti, la tinta oliva- slra e la barba radissima. Gli An-namitani , meno robust i degli Europei. lo sono piu dei Cinesi. 1 capcUi rossi sono, prcsso di essi, una deformita, e percio ujia fanciulla coi capelli di queslo colore Irova dilticil- mente da mari tarsi, a meno che non abbia grossa dole. 1 capelli caslagni o biondi si reputano pure un difelto. Quando le luglesi comparvero nclP An nam, le figure loro non fecero alcun elTetto, e il popolo le chiamava per derisionc teste rosse. I lineamenli degli An-namilani sono assai belli , avendo pero qualche cosa di grossolano e di rozzo, che si aumenla coir uso di unnerirsi i denli c di darsi sui labbri un color rosso troppo scuro. Le donncson belle. Hanno occhi grandi c neri, di espressione viva e svariala. 11 loro principale nutrimenlo consiste in riso, miglio, palate, frutti e pesce. Si mangiano pure le carni di diversi animali, al paro di quclla delle scimmie, dei cavalli e dei cani. I^a [)essima qualita delP acqua co- stringe a farla boUire e beverla calda. II loro ve.vtire e sciiiplicissirno, e consiste in una veste che scende sino ai lalloni. Di rado portano calze. 11 petto e quasi sempre scoperto. Lc donne hanno pur esse una lunga veste. I due sessi portano in testa una specie di turbante. I ricchi soli fanno uso delle pianelle. Si viaggia ordinariainente in batlello sui fiumi e sui canali. I piu doviziosi si fanno portare nei palanchi- ni. I inandarini di guerra hanno soli il dirilto di viaggiare sopra elefanti. Nessuno esce di casa senza ombrello. Non conoscendosi V uso delle sedie, cia- scuno si asside sopia un tappelo, od una coltrice, coUe gambe incrocicchiate. L' An namitano ha il cuore e lo spirilo giusto. E generoso, benevolo, umano, gaio, socievole, coraggioso ed inlrepido ; viene accusato pero di essere vano, simulato e vendi- calivo. Niente agguaglia T odio ch' cgli porta ai Cinesi. Ama il giuoco, il lusso e lo spendio. Leggi sunluarie pongono un freno salutare alle sue passio- ni. Le donne quivi non sono, come nel rcstanle del- r Asia, condannate ad eterna riliratezza ; 1' uoino le considera come sue compagne, e non come schiave. La decenza, una delle prijne virtu di queslo popolo, non e circoscrilta in limiti tanto ristretti quanto in Europa. La poligamia e permessa, e nessuna donna prende la qualita di moglie ; gli uomini lc ripudiano ad arbilrio. 11 matrimonio si fa col solo consenso dei parenti. La sterilila disonora una casa, e Y unione di numerosi figli di molte madri non apporta alcun tumullo in famiglia. Le ceriraonie funebri si esegui- scono con pompa c magnificenza. Fra i divertimenti si citano i comballimenti dei galli, le danze, lc scene ridicole, e qualche volta de'drammi assai lugubri. La lingua an-namitica deriva dalla cinese ; pero i29 ANN \ pronuncia ne fu talmente snaturala che i Cine«i e li An-namitani non s*" inlendono fra loro. La lingua eir An nam sellentr. e dolce eJ adallala alia eloquen- a ; quella deir An nam merid. ne differiscc un poco. i valuta a 80000 il numero dei carallcri di questa ngua. I dotti sUidiano la cinese. Sipresta airagricolluralastessa cura cd atlenzio- e come nella Cina. Si vede lo stesso impevatore, in un issato giorno, guidar V aralro e lavorare un campo. / An-namitano, senza avere Tabilila del Cinese e leir Indu, eseguisce con buon successo diversi lavori r arte. Fabbrica stoffe di seta c di cotone, fucili, lorccllana, carta ad uso cinese, ed oggetli di vernice di metallo ; sa bene lavorare il t'erro ; apprese a bndere icannoni, quantunque in questo genere sia )en lunge dalP eguagliare gli Europei, traendo ap- )unto dairiuiropa quasi tutta la sua artiglieria. Del esto, alcuna legge non inceppa V industria. Jl commercio fra le diverse prov. di quest' im- )ero e estesissimo per un continuato cambio di )roduzioni. Esso ha luogo unicamente pei fiumi e )ei canali. Non v' e che una sola grande strada real- nente buona, quella cioe che unisce Bac Chin, capi- ale deir irapero e dell' An nam seltentr., a Fucuan, ^itta principale dell' An nam meridionale ; le allre ono praticabili appena pel cavalli. II commercio :sterno esser potrebbe importantissimo, se la politica lei gov. lo favorisce di piu. Esso e nelle mani dei ^inesi. Frances!, Inglesi ed Olandesi ben pochi af- iari hanno in quel paese. 11 timore di aprirne loro ' acccsso, fa rinunziare a tutti gli utili che ritrarreb- )onsi s' ei lo frequentassero maggiormente. Gli og- jetli d'esportazione sono pesce secco, vernice, areca, bano, avorio, calamina, lessuti di corteccia d'albero, appeli, cotone, seta greggia e lavorata, tartaruga, :anne d' India, zucchero greggio, piccoli oggetti erniciati o di niadreperla, droghe medicinal!, mu- chio, zenzero, legno di calembac, ed alabastro. E iroibito di esportar riso, anche se ve ne sia in ibbondanza. Gli oggetii d' importazione consistono n te, zucchero raffinato, farina di frumento, spezie- ie, panni, stoflfe di seta, canapa, lino, mercurio, Dorcellana, vetrami, chincaglie, iDatterie di cucina in rame ed in ferro, ecc. 11 piede di An nam ha 10 parti e corrisponde a metr. o, 3o6. Un braccio contiene 5 piedi. 11 iugero ordinario e un quadrato, i cui lati hanno 3o braccia, n per conseguenza 22600 piedi quadrati; ma cia- scuna provincia possiede misure particolari d'agri- mensura, e che sono ora piu grandi ed ora piu pic- cole delle misure legali ed ordinarie. I grani si misurano con un boccale rotondo e ristretto nella base, avente un diametro di 5 parti del piede sopra I di profondita. Si servono altresi di uno staio, ora piu grande, ora piu piccolo, ma conlenente per I'ordinario 5o boccali. Non si ha una misura gene- rale pei liquidi. L' arac si vende in botliglle di raaio- lica, ed il zucchero liquido in vasi di terra. Si usa neli'impero di An nam il peso decimale. II nen, o libbra, contiene 10 lang, od once; il lang contiene JO fan, e il Jan 10 Jut^ che forraano la millesima parte di una libbra, e la piii piccola del peso. La libbra, per le derrate , contiene 16 lang, e per le droghe, 20. La navigazione degli An-namitani non si estende che lungo le coste, da cui si allontanano al piu 65 1, per visitare, durante la stagion della pesca, le isole ed isolotte dell' arcipelago dei Paracelsi all' E. La loro navigazione al N. non estendesi mai oltre le frontiere della Cina. Al S. vanno sino al golfo ANN 63o di Siani. I loro piu gran navigli non oltrepassana le 60 tonnellatc di portata. Quantunque inciviliti, gli An-namitani sono ancor ben lungi dai Cinesi e dai Giapponesi ri- guardo allcscicnze. In generale, si fanno piu distin- guere nelle operazioni dcllo spirito,per una nieraoria felicc ed un'immaginazionc brillanlc, che non per le combinazioni e pel raziocinio. Posseggono un particolare talenlo per 1' eloquenza, che coltivano con tanta piu cura, perche procaccia loro i piii ono- rifici impicghi. Nella religione, in morale ed in filosofia non sembrano che copisti dei Cinesi. Si trovano fra essi degl' improvvisatori, che compon- gono sul momento interi drammi in verso, dando- sene loro il soggetlo. La chimica e quivi del tulto sconosciuta. Non sono piu dei Cinesi instrutti nel- I'astronomia, incapaci esscndo di determinare la lat. e la long, di un luogo. Gli An-namitani prestano molta credenza al- Taslrologia e all'influsso degli astri. Le loro opere suUa medicina sono la maggior parte tolte da quelle dei Cinesi. Riescono bene nelle guarigioni delle ma- lattle col mezzo dei semplici, e clo perche molto conoscono le piante del loro suolo. Vi sono pubbli- clie scuole nelle quali si danno lezioni di morale, di economia politica e rurale, d' arte militare, di eloquenza e di poesia. La base principale dei loro studi e sempre la conoscenza dei iibri di Confucio. Nelle belle arti non fecero gran progress!. La loro musica non e che fragorosa, e la danza senza grazia. Si sono fermati agli element! del dlsegno e della pillura. Non hanno idea alcuna della prospetliva, ne conoscono per nulla la distribuzione delle ombre e del chiaroscuro. Ignorando la geometria , non sanno ne levare una pianta, ne compilare una carta. Non impiegano I'incisione che pei sigilli. Gli stu- dent! sono esenlati dalle gravezze pubbliche, ed entrano nella classe dei dotti, superiore in grado a quella del popolo. In tult > T An nam none che una sola stamperia, a Bac Chin. I caralteri incisi in legno non ne sono movibili, e non s' impiega che per le opere di pieta e di morale. Le opere dotte non si divulgano che a manoscritti. La religione di Confucio e, nell'An nam come nella Cina, la religione deU'iraperatore, dei lelterali, di tutti i pubbhc! funzionarii , quantunque moll! profcssino palesemente il culto di Budda. Confucio vi c considerato come il piu saggio uomo che abbia onorato I'umana specie. Second© i suoi dommi, esiste un Essere supremo dai quale emana V umana ragio- ne, ed il principale precetto e di conformarsi alia legge della natura ed a! lumi dell' intelletto. I setta- tori di Confucio credono che il mondo sia eterno ; adorano Dio senz'alcun culto eslerno, senz'allari, senza saccrdoti, rcndendogli omaggio col solo in- terno sentimento. 11 buddismo e la religione del popolo. Essa e piu semplice e rneno piena dimisteri che non nella Cina. Tutte le comunita hanno tem- pli, e ciascuna un genio tutelare. Rendesi pure un culto al cielo, alia terra, a! boschi, ai venti, alle acque, alle montagne. Y! sono dei bonzi o monaci, alcuni dei quali osservano il celibato. Non hanno alcuna spirituale autorila, limitandosi le loro funzioni a dirigere i sagrifizii e le cerimonie del culto, a pre- dicare e a cantar le lodi della Divinita. Le bonze formavano per lo passato delle comunita che ave- vano rendite, ma oggi non vivono che di eleraosina. II cristianesimo era stato quivi introdotto al princi- pio del XVII secolo dai Portoghesi. Anche i gesuiti francesi vi fecero in poco tempo gran numero di 63f ANN ANN 632 proseliti. Nel secolo xviii V esercizio pubblico del cristiancsimo fu proibifo dalle leggi, ed in appresso alternaliyaraente e tollerato e proibito di nuovo. Qualchc volta i cristlani ebbero a sofiferirc delle persecuzioni, sopratlutto nel 17126 1722. Nel 1 772. i gesuiti furono definitivamenfe scacciali dal paese. La forma del governo e dispotica. II potere del sovrano, che porta il tiiolo di Dova, si considera come un' aiitorita palerna, e tuUa la nazionc come una fatniglia. L'impeialore e il padre dello Slalo, e ciascun mandarino il padre della provincia die reg- ge. Ogiii padre e magislralo di tutli que*' menibri dei quali la sua faraiglia si conipone. II litolo di manda- rino e il solo al quale si unisca la nobilta, che pero non e ereditaria. Vi sono due classi di mandarini. civili e militari. 1 civili sono governatori delle pro- vince e dei circondarii. Qualtro mandarini militari sono poslialla testa delParnjata, I/An nam si divide in 5 gran province: An nam seltentrionale o Ton- chin, An nam meridionale o Cocincina, bin Tuani, Cambogia e Lao. Ciascuna di queste province forma un governo suddiviso in circondarii, poi in baliaggi, e qucsli in comuni. Ogni al>itanle di quesli conmni ha il diritto di suffragio a^ 18 anni. Quesli comuni sono inveslili del potere (li riparlire le imposte tra i cittadini, e di nominare i loro capi a plurallla di voli, cd hanno fondi dcslinali alle spesc comunali. Taluna possiede dei Ijcni considcrabili. Vi sono cin~ que gradi di giuiisdizionc, comprcso il Iribunalc del monarca. Si amministra la giustizia secondo Icggi d'originc cincse. Sono molfo sagge: ma I' avarizia dei mandarini ne dislrugge lulto il protilto. La lorlura e ancora in uso, e qualclie pena e crudtdissi- ma La polizia viene cscrcilata colla jnaggiorc vigi- lanza . Gli omicidli sono rai issimi . 11 censo vien rilevalo con tulla la cuia, a solo fine di cono5cere gli uomini in istato di porlar Ic armi, mcnf re ciascun abitante che arriva al dicioltesimo anno e asfrcllo ad un servizio niilitarc, il quale non dura die oflo naesi in tempo di pace. Le rcndile es>er deggiono considerabili, men Ire la popolazione e numei osa e le imposte fortissime. La raaggior parte delle con- tribuzioni si paga in natura. 11 lavoro delle miniere per conto del governo c il dirilto di cnlrala del 10 per 100 sopra lulte lo merci, e 1/8 delle produzioni di ogni specie, sono le sorgenti d^jua parte di queste rendite. Nel 1806, Tarmata era composia di i5oooo uomini, numero che puo essere raddopplato in easo di bisogno. Non e formata che di fanfcria. Gli cle- fanti, che ne costituivano in passato la forza princi- pale, non servono piu che pei trasporti delle salmerie e dei cannoni. Le truppe vi sono cscrcitate con la disciplina europea. Le piazze forti sono pure co- strutte sul sistema di Europa. L'armafa navale e organizzata come cpiella di terra; i marinai sono soldali. Quest/* impero ha dei navigli, delle fregalc e delle galere. L"'An nam fu da prima diviso in parcccln stati. 11 Tonchin fu popolalo da"* fuorusciti della Cina, da 2000 anni; altri venuli pure dalla Cina o dal Ton- chin, diedero abilanli alia Cocincina, al Cambogia, al Tsiampa. Per piu secoli, i Tonchinesi furono selvaggi unicamente occupati a provvedere ai loro fisici bisogni. Quando si formarono in nazione, erano soggetti alPimperatore dalla Cina, che ne nominava uno onde governarli in suo nome, Ben tosto pretesero di sccgliersi da loro stessi un capo e, per molli secoli, queslo stato fu ora provincia deirimpero cinesa, ora regno separate. Nel tempo di quesla Ticissitudine, parecchic dinastle regnarono sul Tonchin. Durante T ultima, varii torbidi agila- rono il paese. Un parlito chiamo i Cinesi in suo soccorso . c questi vi rislabilirono la loro antica aulorita ; Timperalore invio loro un vicere, che aveva truppe per sua guardia. I-e ves.sazioni di que- sli governatori sollevarono i Tonchinesi, i quali trucidarono il vicere, e misero alia loro testa Le Loa, guerriero che discendeva da un"'anlica famiglia reale. Le Loa scaccio i Cinesi, cntro nel loro paese, c forzo r imperatorc della Cina, nel i368, a ricono- scere Tesistenza della monarchia tonchinese, a con- dizionc ch'cssa gli rendesse oraaggio e gli pagasse un tributo. La dinaslia dei Le, governato per niolfe gene- razioni saggiameule e con dolcezza, i suoi prim ipi terminarono col lasciare le redini deirimpero nelle mani dello sciua. specie di prefello del pah.r.zo. cbe rese la sua carica eredilaria, e ridusse ben piesfo il re a non avere che il slmulacro del polerei I'n governalore della Cocincina , approfiltaudo delle intestine querele prodotte da una tale amministra- I zione, usurpo il potere sovrano in quella porzio- nc deirimpero nel i533. Da prima fu Irihulario, e divenne in progresso un rivale pericolosissimo. I suoi successori, intrepidi guerrieri, conquislarono Cajiihogia e Tsiampa. Immersi ei pure nelle mollczze, j lasriarono opprinierc il popolo dai loro favorili e j minisiri, lalchc scojipiarono non poche insurrezioni. ' Nel 1774, un'armala tonchinese invase la Cocincina. sotlo il pretest© di liberare il re dalla tirannia del suo perfido ministro. 11 principe, spavcntato, cUdo diede nelle mani; Tarmata inimica si avanzo, cd il re fuggi prccipilosamente nella bassa Cocincina. Trc fralclli della fami<;lia di Tai su, di origiue oscura, approfiltaudo delP indignazione dei Cocincinesi, formarono un partilo che si estese ben presto e cor- ruppero parte delle truppe del re, che fu poscia dalla nazione scacciato dal Irono e ncciso. II ininor figlio deir ultimo re vi fu allora chianiato, e mosse cojilro i Tai su. Dopo qualche hattaglia cadde nelle loro mani, nc fu Irattato prima con rispetio, indi scomparve. Suo figlio leva un' armata ; i Tai su lo Iraltano da ribclle, viene decapitato, ed un gran nrmero di principi della famiglia reale periscono in mezzo ai snpplizii. 11 re di Tonchin, che a lal epoca conquislato aveva Talta Cocincina, voile op- porsi alia marcia dei Tai su, ma anch'egli fu vinfo, malgrado i soccorsi che i Cinesi gli diedero, e la dinastia dei Le fu scacciata . 11 Tonchin divenne aliora retaggio del terzo fratello Tai su. L^nllro che aveva la Cocincina, mori nel 1792. Suo figlio gli successe, e spoglio il zio. Inlanto Ngai en Sciung, figlio del re decapitato, il quale non aveva dimo- strato da principio che poca capacila, riuni un eser- cito numeroso; ma essendogli sfavorevole la sorfe, rifnggissi nel Pulo vai, isolella del golto di Siam. 1 Tai su volendo slrapparnelo, rifuggi egli presso il re di Siara , che gli somministro truppe onde riconquistare il suo regno. Quesli ausiliarii non si occuparono che nel .saccheggio, e Ngai en Sciung, non volendo cooperare alia rovina de' suoi suddili, ritorno a Siam. 11 generale siamese fu battuto. Ngai en Sciung, malcontento del suo alleato, ritirossi di nuovo in Pulo vai, si forni di navigli, vi si fortdico, e riuni una seconda armata. Mando in Francia suo figlio, col vescovo d'Adran, missionario che godeva gran riputazioiie. I soccorsi chiesti ed accordati non giunsero, p^;rche la rivoluzione francese era gia scoppiata. A forza di perseveranza e di audacia. 155 ANN ANN G34 s^gai en Sciung pervenne a scacclare i discendenti legli usurpatoii della Cocincina, e a persegnitarii ino nel Tonchin, del quale pur anco si rese padro- e. Morto I'anlico re nel tempo della conquista, Jgai en Sciung, preleslando che la dinastia dei Le era still I a, presentossi per succedergli come suo con- iunlo. Egli regno tranquillamcnte nell'lmpero 'An nam, Suo ligllo, allevalo dal vescovo d'Adran, iiori lasciando due ligli, di cui il maggiore e Miclo- oe, successore di suo avo. ANNAMABOE, borgo con porto di mare, sulla ^osta d' Ore, nella Guinea Superiore, reg. di Fanii, 3 1. 1/4 E. da Jgna o capo Corso. Lat. N. 5" 5'; Dug. O. i" 5'. Fu quesio un luogo favorevole pel ommercio dei ncgri, in cambio dei quali davansi cquavite, vesti e derrate. I Francesi -vi tentarono no stablliraento nel 1749 e nel i^Bt, ma gl'Inglesi, er opporvisi, \i costrussero un I'orte fiancbeggiato a qualtro baslioni, che si compi nel 1755. II porto ra assai frequentato. Quesfo borgo fu incendiato el 1808 dalle truppe del re d'Ascianti. II forte iglcse resislette alcuni giorni a quest"' esercilo di irca 20000 uomini, che poi furono costrelti a riti- arsi per un rinforzo sopragginnto dalla cosla. Cre- lesi rlie qucsto borgo conlenga 2700 abllanti. ANNAMUCO, Annamooko, una dclle isole degli Lmici. Lat. S. 20° Si' ; long. O. 176° ST. ANNAN, citta della Scozia meridionale, contea e 1. 1/2 all'E. S. E. di Dumfries, ed a 24 1. S. da idiinborgo, sede di lui presbiterio, e porto di mare lla foce del fiume Annan, cbe si passa in quelle icinanze sopra un ponte di 5 arcate. E allegro, ben ibbricato, nelto e prospero ; ba una bella cbiesa uova ed un campanile. Le maree vi sMnnalzano 21 piedi. 11 porlo e slato molto migliorato, e \i e n'accademia bene frequentata. II suo comtnercio i cabottaggio consisfe in legname da costruzione. a pesca del sermone e abbondaniissima. Ha una lanifattura di cotone, che nel 1887 impiegava da 20 a 140 operai. Anche la costruzione delle navi e i considerabile estensione, ma il principal negozio ella citta consisle nel procurare lardo e prosciulti ei mercati di NcATcastle e Londra ed in trasportare, on barclie a vapore, frumento, bestiame grasso e ecore per Liverpool. Nel 1837 appat'lenevano alia itla 34 bastimenti della porlala di J 689 tonncllate. i erede che Annan fosse un tempo piazza romana, che poscia servisse di convegno ai corsari che ifeslavano quei mari. Essa con Dumfries, Kirkud- riglil, Locbemaben e Sanquhar invia un membro !parlamento; conia 5o4o abitanti. Sono ne' suoi intorni folti boscbi e terre fertilissime. 11 fiume nnan, che ba la sua sorgente nella contea di Pee- les, e si gelta nella baia di Solwy, a 2/3 di 1. dal orto, dopo un corso di i5 1. dal N. al S. , traversa na valle fertile, di 8 1. di lungbezza, che faceva arte della provincia romana Valentia, e nella quale veggono alcune antiehila. ANNAPOLI, fiume delP America settentrionale, ella Nuova Scozia, che scalurisce a 20 1. N. O. da [alifax, passa per Annapoli e si getta nel bacino ello stesso nome, dopo un corso di 22 1. dalPE. \. E. airO. S. O. E navigabilc pel corso di 3 1. 1/2 er le navi di ogni grandezza, e per altre 5 1. 1/2 per uelle di 100 tonnellale. La marea rimonta sino uasi ad 11 1. ed ascende alPaltezza di 3o piedi al acino di Annapoli. ANNAPOLI REALE, gia PORTO KEALE, citla m porto deir America settentrionale, capilale del- Nuova Scozia, prima della fondazione di Halifax, ai S. del fiume dello stesso nomc, e sulla sponda meridionale della baia di Fondy. La cilia non e grande, ma bene fabbricala c meglio fortificata, avendo gl' Inglesi demolilo le vcccbie forlificazioni per erigerne delle nuove , che pero cadono au- di'' esse in rovina. 11 porto di Annapoli c soggetto a follissima nebbia, ed ba Pingresso difficile tanto, che, in alcune stagioni, i baslimenli non possono entrarvi ne uscivvi che uno per volla, e cio pure con la maggior precauzlone a motivo delle forli maree c delle violenlissimc correnti. Prescindendo da cio, puo essere considcrato uno dei piu bei porli del mondo. Ha due legbe di lungbezza, ed una di larghezza, con P isoletta del Bouc quasi in mezzo del juolo, largo abl)astanza onde poter con- tenere tutte le navi delF America. Esso e assai pro- fondo, ed i bastinienti vi stanno difesi da ogni sorla di vento. II commercio di Annapoli non e mollo esteso, e consiste in legname da costruzione, pelli e pesce. GP Indiani vi cangiano le pelliccerie con merci d'Europa. Fu questa la prima citta fabbricala nelP Acadia, nel 1604. Chiamossi Porto Reale, allor- che vi giunse Points con una colonia francese, c prese il nome di Annapoli in onore della regina Anna, nel cui regno fu occupala dagP Inglesi sotto il colonuello Nicholson, Panno 1690. Questa forte citta era considerala come un anlemurale per le co- lonic della Nuova Inghilterra, prima che si separas- sero dalla Gran Bretagna. In tempo della guerra colla regina Anna, mentre questa citta era in potere dei Francesi, Porto Reale sai fertile. Vicino V entrata si veggono, sopra nna jccia, le roTine del veccliio castdlo munito di erigord, an ticamente residenza dei signori di Raron, rli abitanti suno robusti, e di costumi semplici. >uesta valle provvede i raercati di Sierre e di Sion. i si coltiva molto bestiame e vi si fa una gran Liantita di forraaggi. Vi si trova della pirite rarai- icea , deirargento grigio e del cobalto ; ma le fficolta dei trasporti fecero sospendere ogni lavoro escavazione. Conta i65o abitanti. ANNOBON o ANNABON, isola dell"' oceano Atlan- :o equinoziale, nel golfo di Guinea, verso V isola San Tommaso, a 70 1. O. S. O. dal capo Lopez, at. S. i" 25' o" ; long. E. 3" 59' 7". 1 Portoghesi diedero il nome di Annobon o Buon Anno, per- le nel 1473 la scopersero appunto jl primo giorno ;lI'anno. Fu in seguilo ceduta alia Spagna coi trat- ti del 1777 e 1778. 1 banchi di sabbia e gli scogli li quali e cinta, la rendono quasi impraticabile. Ha rca 7 1. di giro, ed e montuosa. 11 cliraa vi e estre- araente caldo. Le sue fertilissime valli producono ano turco e frutti eccellenti, ma soprattutto degli anci di mole straordinaria. Aiibonda pure di capre, altri aniniali, e di molto pesce. Ha un migliaio di jitanti circa, la maggior parte negri, e zelantissimi istiani. 11 migliore prodolto di quest' isola consisle ;1 cotone. Essa non aveva che uccelli, e neppure I solo quadrupede prima della sua scoperta. Sulla sta orient, trovasi una citta dello stesso nome. ANNOJA, comune del regno delle Due Sicilie. ed. Anoja. ANNONAY, citta di Francla, nelP alto Vivarese, art. delFArdeche, a'piedi di una catena di monta- le, tra la Diaune e la Cance, circondario e 5 1. al N. O. di Tournon, piltorescarnente situata, in cima e 1 pendio di parecchi poggi. E capoluogo di cantone, lie di un Iribunale c di una camera di commercio, endo pure un uffizio postale. Ha molte fabbriche panni ; e vi si lavora assai bene di cuoi e pelli di nellini, de"" quali ultimi Grenoble consuma una odigiosa quanlila per le sue raauifatture di guanti ANN 658 rinomati, Somministra bellissimc sete bianche che adopransi pei tulli e per le bionde. Vi sono fabbriche di berrettame in cotone ed in lana, di guanti, di scardassi ; oltre alle concie di pelli, ha purghi di cera, fabbriche di candele di cera e di sego, filatoi di cotone e manifatture di stoffe di lana. Soprattutto sono importanlissime e assai pregiate lesue cartiere. Vi si commercia di tele, spezierie e lane. Conta 8280 abitanti. Aveva il titolo di marchesato,ed apparteneva alia casa Rohan Soubise. E quesla la patria del cardi- nal Pietro Bertrand, di Gaiot, professore di hngua ebraica, di Montgolfier, inventore degli areostali, al cui onore vi fu innalzato un obelisco, e di Boissy d' Anglas. Dicono diversi autori essere questa citta antichissima, e che il nome le sia stato dato dai Romani che vi tenevano magazzini di grani. Molto sofiferse nelle civili discordie del xvi secolo. Nel i563 fu saccheggiata, edabbruciala in appresso, due o tre volte. ANNONE, borgo murato del regno Lombardo Veneto, distr. e 1/2 1. al N. di Oggiono, prov. di Como, con 11 00 abitanti. Giace sulla sponda occi- dentale del lago del suo nome, in posizione amena della Bfianza, sopra territorio ubertoso, coltivalo a gelsi, viti e cereali. ANNONE, villaggio del regno Lombardo Veneto, distretto di Portogruaro, nella prov. di Venezia ; al quale per formare un comune si uniscono Fae, Graonetto, Oltrefossa, Loncon , Melon, Boschetto Spadacenta, Giai di Saccon e Giai di Spadacenla. ANNONE, borgo murato degh Stati Sard), divisione e prov. di Alessandria e da essa distante 12 1., diocesi di Asti, nel Piemonte, mandamento di Felizzano presso il Tanaro. Ghiamavasi anticamente ad nonuni per la distanza di nove miglia romane dalla citta di Asti verso levante. Questo borgo ha otto chiese, compreso la parrocchiale, un palazzo comunale notabile, e 2000 abitanti. Ad eguale distanza da Torino e nella sua diocesi, si trova un'altra terra chiamala ISone^ la quale ora appartiene alia prov, di Pinerolo, e diceasi anch'essa latinamente ad nonum. ANNO NUEVO, porlo di mare del Messico, in California, sul Grande Occano, a 36*" 5o' di lat. N. Fu scoperto da Cortez il primo giorno delPanno i523, e percio e stato cosi denominato. ANNOT, piccola citta di Francia, nelle montagne della Provenza, sulla Vaire, spart. delle Basse Alpi, circondario e 3 1. al N, E. di Castellane, capoluogo di cantone, con uffizio postale, a 8 1. S. E. da Digne. Ha una coiicia di pelU e 1200 abitanti. ANNOVER, Hanno\;er o Hanovre, regno della parte maestrale della Germania, situolo tra 5i° 18' e 53° 52' di lat. N. e tra 4"' 23' e 9° 25' di long. E. , confinante al N. colP oceano Germanico e colP Elba, all'E. colla Prussia e col Brunswick, al S. colla Prus- sia e colPAssia Cassel ed all' O. colPOlanda. Irrego- larissima n'e la linea di confine, ed una porzione deirO. e quasi divisa dal resto del regno, mediante il granducato d' Oldemborgo . La sua lunghezza dalla foce ddP Elba al S. e di 62 1., e la larghezza da E. ad O. di G5. Dividesi in 7 distretti (landro- steien) e comprende Parea e la popolazione che Veggonsi nel seguente prospetto : 639 ANN ANN 640 Lakdbosteien. Suddi\isioni. 1 Area in leghc. Popolazione nel 1842. Abitanli per lega quadrala. Case. Villaggi. Cilia. Intend, delle niinicre di Clauslhal . 5 4 3 5 •» 322 25l 564 336 289 1 5o 25 335786 365 1 66 322989 253628 276747 1 71785 29265 1043 1455 562 755 9^7 1 145 1171 4479? 49685 39550 39190 4o3oo 2633o 283o 880 587 i685 io5o 35o 343 45 39 34 38 27 21 1 2 7 Totale del regno . . . 1937 1,755366 7088 242680 4942 178 Le cilia plu popolosc del regno Sono, Annovcr (capilale) 24000 abilanti; llildeshciin, i5ooo-, Gol- lin'^a, 10900; Luneborgo, 11800; Celle, io3oo; Slade, 5700; OsnabrucU, ii5oo; Auiicb, 12000, e Clauslbal, 9100. La [)opolazionc del i823 era di 1, 434130, cosicehe in ujanni crebbe dl 321236, o circa 17000 alPainio, la ragione delf annuo incre- mento essendo di 12,2 per ccnlo. 11 nuniero dei matrimonii peio nou crebbe in grado proporzio- nale; e la ragione pieseule dei ligb illegiltimi ai Iciltiiiii e per TAnnover lulto di 1 a 10; e ne'vani distrelli come segue: Annover, 1 a 8; Hidelsheim, I a 8; Clauslhal, 1 a 8; Luneborgo, 1 39; Slade, I a 16; Auricb, i a 21 ; OsnabrucU, 1 a 28. Superficie. L' Annovcr, lisicamenle consldcra- to, e un piano inclinalo, dolcemente scendenle dal S. E. al N. O., ed in ncssun punlo, eccello su pocbe sue cminenze, piu alto di 60 melri sopra il marc. I dlslr. di Stade, Luneborgo, Annover c parte di quello di Osnal)vu(:k apparlengono alia pianura sel- tenlrionale della Germania < lie si slende dalP L. del mare del Norle sino alia liussia. Nissun monle nelle province cenlrali giunge ai 425 melri. ^ella parle S. dell' Hidelsheim sono le monlagne del- r Harz, la piu alia sommila dcllc quali, Konigsberga, si estolle 3990 melri. 11 ben nolo Brocken ( 1 100 melri) Irovasi ne' dominli prussiaiii. Quesla inassa monlana forma il partiacqua tra TElba ed il Weser. La sua tormazione geologica e principalmenle di granito coperlo di grauwacke, lavagna c crela ; ed in queste ullime t'orjnazioni Irovansi per lo piii le ricchezze minerali che diremo in a[)presso. Sopra questi slrali slendonsi le t'ormazioni lerziarie. Lagran pianura del norle, eccellualo pochi monli calcarei nel Luneborgo e nello Stade, e di formazione allu- vionalc, e consislc o di eslesi tralli d' arena copcria di ericlie, o di vaste paludi e lerre pantanose. La landa di Luneborgo, in tulta la sua eslensione, com- prendc circa 1/6 del regno; in diverse sue parti trovansi massi di granilo, alcuni di slraordinarissmia grandezza. Delle paludi da torba, le piu ampie sono quella di Bourlanger, sulPEms, eValtra d'Hoch, nel- la Frisia orientale. Le lerre basse sulla cosla marina giacciono sollo il livello del mare, e quindi tengonsi asciutle col mezzo di digbe siraili a quelle deirOlanda e del Bedford Level, il mantenimento delle quali cagiona la spesa di parecchie migliaia di dollari alPanno. Queste terre pcro sono per assai le piu produllive del regno. Fiumi e laglii. L' Annovcr e Iraversato da Ire gran iiumi, lulli chccadono nelPoceano Germanico. i."L'Elba, che sorgendo nelP acrocoro della Boc- n)ia, enlra nel regno a Schnakemborgo, e ne forma, con poca eccezione, Tinliero confine setlentnonale; i suoi principali aftluenti nelP Annover sono il Jelie, rilinenau, PEsle e T Usle, tulti della sponda meri- dionale. 2." 11 Weser, formato dalla congiunzione del Verra e del Eulda a 3Iunden, che corre al xN. 0, sin che il raggiun-jono V AUer ed il suo trdnilanc Leine, quindi al N.', passalo Brema, c va nciroceaiic Gern.anico. 3." L'Ems, che nascc nclla Yesllagba,f che corre al N. per le Ici rc paludosc di Meppen ( della Erisia orienlalc, ed ha ad Emden la sua toce Pel piani della Germania sellenlrionale sono nume- rosi laghi e poize stagnant!, ne^iuali T acqua 8, abbassa dopo i llussi, che coprono estesamente 1 paese neirinverno cd in primavera : 1 prmcipa neir Annover sono lo Sleinhudermeer, lungo i J, 2/3 e largo la njela, il Dummersee cd il Seeburger see. Nelb Erisia orientale il lago sotterraneo di Jor- dan c cosi fitlamenle slipalo di vegelazione, che v possono passare sopra i carri. 11 lago monlano Oder leich, neir Harz, sta 660 melri sopra il mare. Siiolo e clima. Inlenderemo ineglio la nalur del suolo delPAnnover dalla dislribuzione della Icrr. quale la porge Marcard , in morgen, misura ch corr ispondc a lornalure 0,26 del sisleraa melnco. Terra araliva, prali, giai di- ni, ccc morg. 5,833oo Boschi ...... « 2,24200 Terra incolta, laghi e fiumi. « 6,5 1400 Totale del regno . . morg. 14,58900 La terra incolta, che forma tanta parte dell m lero paese, consiste principalmenle di gran trat arenosi interamenle inlrallabili per T agricoltur. Estendonsi in una larga zona traverso il re?no, d. quale occupano circa una sesla parte; zona di sabDi convenientemente chiamala V Arabia della (ret mania. I distrelli arenosi vanno coperti di enca s cai trova scarso alimenlo una razia pieced e indun 4i ANN i pecore, conosciuta col nome di Staidscfinucken. anno queste una lana della qualila piii grossolana ; a la carne n' e saporitissima. ANN 642 La proporz.onc della terra coltivata alia totale eslensione diciascuna provincia riesce come segae: AnnoTer 0,89 Hildesheim o,58 Luneborgo 0,87 Stade 0,40 Osnabriick o,3i Aurich 0,76 La piii pingue terra del regno e il suolo allavio- jle ed il vegetale dell' Hadelnlandia alia foce del- Elba e della Frisia orientale alio sbocco del Weser ; .1 e tassata come appartenente alle classi piu alte. II lolo di seconda classe si trova nei distretti calcarei ' Hildesheim, Gottinga e Grubenhaga, Brema e ^erdeii. La men produttiva di tutte le terre, appar- tenente alia classe inl'eriore, e quella del ducato d' Aremberga Meppen. Molta pero di questa terra si lascia a prato, specialmente il ricco suolo della Frisia orientale, come risulla dalla seguente tavola che da la proporzione del prato alia totalita del suolo col- tivabile. Frisia orientale 56 per cento Brema e Werden .... 36 Osnasbriick 3i,5 Hoya 27 Diepholz Luneborgo , Dannemberga e Lauemberga . . Grubenhaga .... Kalemberga .... Gottinga Hidelsheira .... 25 per cento 21 18,3 16 Nella Frisia orientale, 3 centinaia melriche di come nelP interno, ove, specialmente presso V Harz, jno sono il medio prodotto di i mprgen di terra a corainciano in seltembre e durano shi maggio. La •ato, e raorgen 2,95 di pascolo estivo esigonsi in primavera e la piu triste ed ingrata parte dell' anno, lella provincia per mantenimento di i vacca. Nel- stante il lungo prevalere dei venti di N. E. e di E. I Hildesheim, il morgen da centinaia 0,28 di fieno, venti di S. O. dominano nei mesi della state. La ci vogliono morgen 6,10 a pascolo di i vacca. temperatura del regno viene cosi stabilita da Von n clima e umido e malsano nel paese basso Reden, secondo il termometro di Reaumur, 'esso la costa ; ma gl' inverni non sono cosi aspri Temperatdba media. Primavera. Estate. Autunno. Inverno. AnnjD. 5^9 i3^4 o«,i 6^9 7 ,04 i3 ,8 7,4 0 ,7 7 ,2 5 ,4 ,4 ,6 7,4 0 ,7 6 ,6 Distretto dell' Harz n „ 4 ,9 Media del regno. . 6",8 i4«,5 7%7 o«,8 7^4 La pioggia che cade annualmenie e per media i poll. 28,5 ; ma inegualissima nelle diverse parti el regno. Le nebbie predominano sulle lerrc acqui- ose, e air inverno sollevansi frequentemente impe- lose burrasche che cagionano gran danni. Agricoltura e bestiame. 11 suolo, a cagionc della sua qualila generalmeute mediocre, richiede efficace collura per rendersi proficuo al proprietario ; il che pero s' incontra di rado, stante la piccolezza delle parti nelle quali divisa e la terra. La seguente tavola dimoslra la spetlanza del suolo deir Annovcr. Encicl. Gcogr. FoL L 645 ANG ANN 644 Proprietari. Aralive e prali. Prosciuga- iiienli. Bosclii. Terre comiinali (•)• Proporzio- ne al lolale. Uffici e corporazioiii Jello Slalo . Piccoli proprielaii ( 2(>563o ) 42295 32i36o 73680 1 41461 5,044917 246 378 180 111. 1,209516 30695 171250 725734 1 Oq2U n." 1 008 1 2098 7583 612674 4295 5092 I ^.6 0-9 6,1 9-9 ^•9 63.6 Tolale, tranne le paludi loi- bose . . . riiorgen 5,832606 lu. 2846 111. 2,242576 n° 641823 100,0 (i) / Humeri di questa colonna riferisconsi alia quantita numerica di hestiame che le terre di tal natura sono capaci d' ingrassare. Quindi si fa manifesto clic 3/5 della terra sono in mano di piccoli proprietari, Ja media di ciascuno del quali e di soli 19 moreen o poco piu di 2/3 di tornalura ( misura melrica ) ; mcnlrc solo i/5 appar- liensi a coloro che possono i^)picf^are un capilale adegualo ad una collivazione scicnlitica. fjc lerre mej.dio collivate apparlengono alia corona cd alia nol)iII;i, ed in lali poderi si [)resla lanta atlenzionc ai sislemi migliorali di agricollura quanta in Pomerania ed in Prussia. INella terra jKJSseduta da piccoli proprielarii, le lenute inigliori sono nelle lerre vallive, e danno abbondanti raccolli ed alimenlano besliame numcroso. Pro.s.simi in or- dine, rispello alia collura, vengono i feudi nci prin- cipati iV llildesheim, Gollinga, Grubenliaga, parte del Kalerabaga, e inlorno allc maggiori cilia. I'ra quesli predominail sislema<:liiamaloi^o/?/?e/-5f:/i/a5- fVirtJtschajt^ che consislc nello sminuzzare la lerra ill un dato numcro di canipiper darvi una rolazione di raccolli proporzionata al numero de''bestiami del proprielario ed alia consegucntc sua capacita di tenere la lerra convenientemenle concimata. 1 piccoli proprietari, nei distrelti sabbionivi, ed i meier ( fil- laiuoli), che prendono a [ligione piccole porzioni dellc lerre della corona o di spellanza dci nobili, seguono P antico modo dei Ire avvicendanienti : maggese, grano d'inverno (principalmente riso), e grano d' estate (vena od orzo), con Irifoglio sui iiovali, ove la terra il comporli. Le palate prospcrano universalmentc c costiluiscono il principal sostenta- mento dei povcri. 11 riso collivasi generalmente pel pane, la collivazione del frumenlo cssendo continala al suolo pingue vegelale, e la quantita n'einsuffi- ciente al bisogno, L'orzo e la vena si collivano in grande, e, quando ricercali, se n''esporlano quantita considerabili in Inghilterra . 11 trifoglio e P erba medica si hanno ne"" buoui poderi, cd anche dai paesani si seininano sopra suolo arido. 1 navoni van tlivenendo un articolo favorilo di collivazione, ed in diverse parli coltivansi piu o meno il lino, la ca- napa, il tabacco ed il Juppolo. La melica, abbondanle nelle brughiere, si raccoglie per P esporlazioiie. Le terre boschive, che ascendono a 2,242576 morgcn, corrispondenti a circa 584ooo tornalure, danno circa 57640 metri cubici di legname alPamio, iion com- preso la legna inferiore. 1 boschi del distrelto del- I'llarz consislono (Pabeli ; le foresle di grossi faggi e roveri si Irovano nel Calemberga, iiel ducato di Brenia e nel Weser superiore ; foreste che soggiac- ciono ad una vigilanza speclale; ed anche se ior- mano parte
  • roHttevolissirae, sono condotte sopra scala dispen- Uosa. Una di esse ( la niiniera di Sampson ) e pro- bnda 870 metri, e molte giungono a 200 e 25o netri. 11 minerale di Clausthal e riccbissirao di liombo, dandone 75 per cento e da i 1/2 a 4 P^^^" ;ento d' argento ; pero il minerale d' 4ndreasberga >roduce argento da 6 a 1 1 per cento. Le miniere del \anidsberga , presso Goslar , sono lavorate dagli 5tali di Annover e Brunswick unili, per 4/7 primo i 3/7 al secondo. L' argento, il rame ed il piombo produconsi in passabil copia, ed alle volte vi si trova leir oro. In quesle miniere i quintale di minerale la 7 libbre di piombo e 3/i6 d' oncia d' argento ; e a stessa quantila di minerale di rame rende 14 libbre li rame e 3/32 d'onciad'argento.Una media del pro- lotto di 5 anni di queste miniere, frutta annual- mente 20i23o quintali di tulte le specie. II prodotto otale delle miniere di piombo e di rame delP Anno- ver dicesi da Reden die stia per media a 10 raarcbi P oro, 5oooo marchi d' argento, 100000 quintali di piombo e litargirio, 25oo quintali di rame e 5o di zinco. Le miniere di ferro ddP Annover non sono Litilizzate dal governo, ma lasciate agli speculatori, ubbligati aconsegnare tutto il minerale alle fonderic reali ai prezzi e nelle quantita cbe saranno accettate, Quindi il prodotto e insignificantissimo, bencbe il netlo del minerale non sia meno di 40 in 60 per cento. Cosi ie miniere, il cui prodotto arricchire po- trebbe il regno grandissimaraente , sono lasciate languire e decadere. Una media di 5 anni da soli 290000 quintali come prodotto del ricco minerale di ferro tanto copiosamente sparso pei distretti mon- tuosi delP Annover. Le saline, al paro delle miniere metalliche, sono, le piu, sotto la cura del governo. Danno impiego a 480 braecia e somministrano 290000 quintali , producenti annualmente la rendita di 374000 risdalleri, con un profitto netto di 80000. Trovasi il carbone in molti diversi luogbi sopra i monti cbe dividono il Weser dal Leine, e, con maggior convenienza nel transito, potrebbe servire ad ogni bisogno del distretto delle miniere. In pre- sente pero se iie scavano soli 2,260000 pietli cubici, cbe cquivalgono a metr. cub. 756i5 circa. Lefonde- lic usano coke e legna. ANN G4G Manifatture. Bencbe V Annover coUe sue ric- cbezze minerali e co'suoi fiumi navigabili sommini- stri i mezzi di esercitare un rilevante commercio, liene Ira le contrade trafficanli delP Europa un bas- sissimo posto. I suoi abitanti sono poco intrapren- denti ed banno pochissima tendenza agll affarl, ed anclie cio cbe esercitare potrebbero viene in effetlo trattenulo da restrizioni. La maggior parte, le merci maniiatte vengono prodotte a tale spesa da escluderlf dal mercato estero, c quelle ch'cscono fuori ineritano solamente prezzi inferiori. La manifaltura dal lino e forse piu estesa di verun' allra. Se non cbe pochi dei metodi perfezionati dalla meccaiiica furono in- trodotli, o si ponno introdurre nel sistema presente, Sono nelP Annover soli duefilatoi, e credesi die non vi si usi maccbina da tessere qualunque, di moder- nissima data. 11 filare ed il tessere formano la grande occupazione casereccia della popolazione rurale, e quindi ampie quantita di stame e bio son opera di mani private. Nel Groneraborgo, csempigrazia, ove si banno ampie raccolte di lino, non si tilano annual- mente meno di 1,378000 skein ( 223540 libbre me- triclie) dalle famiglie dei littaiuoli e contadini. 11 numero dei tessitoridi professione e prossimamente di 5ooo, con 7200 telai, e le tele da essi operate conosconsi sui mercati col nomc d' Osnabriick e ])iancbe, di qualita diverse in ciascuna specie. Le tele di canapa sono note come Tecldemborgbesi ed As- siane. Si ianno comunemente in pezze di 100 doppi di, ossia 116 metri. Codeste tele, iinbiancate e pronte alia vendita, si prenJono a' varii Lagge-Anstalteriy o mercati di lele delP Annover, specialmenle nel di- stretto d' Osnabriick, ove, misurate, bollale ed ap- prezzate, vengono comprate soprattutto dai mercanti di Brema e d' Amborgo, die le esporlano in Ingbil- lerra, nella Spagna, in Portogallo^ nelP America settentrionale e nelle Indie occidentali. Le tele di lino e di canapa entrate sul mercato in vendita nei quattro anni terminati col i838 furono come segue. Anni Quantita in ell. Valore in risdalleri. i835 i836 1837 i838 i5, 586000 19,182000 18,682000 19,936000 1, 319500 1,688400 i,7i32oo 1, 856240 Oltre a queste ampie quantita e di tele e di lino ne viene senza entrare punto nel mercato, e pressocbe tutto se iP esporta. II totale valore annuo delle tele e del filo di lino esportato dalP Annover si stinia da Reden a 2,5ooooo risdalleri. La manifat- tura dei tessuti di cotone e nell' Annover di data recente, e devesi principalmenle alPerezione d' un. fdatoio di tale materia nella citta capitale; tiene al lavoro circa 600 tessitori manuali, i quali, quando sono continuamente impiegati , guadagnano circa 100 risdalleri alPanno, e fabbricano 2,200000 ell di tela di cotone della piu ordinaria. La tariffa del 1 835, coUa vista d'incoraggiare la manifattura del lino, tassa P importazionc del filo imbiancato e delle tele di lino gregge alia ragioue di 1 risdallero 647 ANN al centinaio, e le tele preparate da 8 a i2risdal- leri pure al cenliiiaio. II lino, la canapa ed il filo di lino non imbiancato si ponno imporfare esenti da dazio. 11 lanificio da una media di 28000 pezze di panno all' anno, col valore di 800000 risdalleri. La carta, lavorata in 52 slabilimenti che impiegano 1000 operai, ascende a 20000 balle, dell' annuo valore di 360000 risdalleri. Non vi hanno altre manifatture di qualche importanza. Commercio. Benche apparentemenle deslinalo per la sua situazione nelle valli di tre fiunii naviga- bili ad esercifare un ^ran commercio d'importa- zione e di esportazione, TAnnover offre poca dispo- sizione a cambiare i suoi prodotti coUe nazioni estere. 1 mercadanti di Amborgo e di Brema com- prano sui mercati annoveresi le merci opportune alia riesportazione ; ma gli Annoveresi medesimi prendono poco interesse di trasportare le proprie merci ai porti forastieri. II numero delle loro na\i entrate in Brema ed Amborgo nel i838 fu soUanto di 76 e \i rispellivamente ; ned e probabile che voglia esservi grande aumento sinche non sieno terminate le conlese vessatorie intorno ai piivilegi fluviatili tra il governo annoverese e le cilta Ansea- tiche,ed intieramente rimosse le reslrizioni da ambe le parti imposte. Nel i838, appartcnevano alF Anno- ver 422 bastimenti da mare, dclla porlata di 31^30 tonnellate, e di quesli. 400 spittavano ai porti del- TEms. I cosligiani e lluvialili ascendcvano a 1370. Le esportazioni nel i838 furono, manifatture di lino e di lana per 1,800000 risdalleri ; filo di lino, Sooooo; lino greggio, 140000; lana greggia, Sooooo ; pro- dotti mincrali, 5ooooo ; cavalli e beslianii, 4^0000 ; frumento ed altri grani, 3ooooo ; burro c cacio, 214000; tabacco (lavorato), 260000; legname, 107000; aiticoii diversi, 338ooo; totale, 5,099000 dollari. Le principal iniportazioni del regno sono ma- nifatture inglesi (cotone e lana, chincaglie e coltel- larae), prodotti coloniali, vini e spirili. La lavola dei ritorni pero, quale Aien data da Von Reden, e poco soddisfacente, ne somministra alcun' idea in- telligibile del commercio deir Annover. Dicesi che le seguenti sieno le quanlila dei principal! arlicoli importati nel 1 837-38: caflfe, 48290 centinaia ; zuc- chero, 58362; te, 3769; tabacco (greggio), 4944^5 ferro, 82688; trastulli, gioie, ecc. , 167 ; tessuti, ecc, ^349; pece e catrame, 24708; vini e spiriti, 77647 ; cavalli ed animali, 124 19 capi. Monete, pesi e misure. Pei nuovi regolamenti di zecca del i834, la moneta fu fissata come segue. Oro. 1 Giorgio ilal. lir. 20.65 I Guglielmo « 10. 32 I Ducato V 5.16 Argento. I tallero, di 24 groschen « 3.68 1/6 tallero, di 4 groschen . . . . « 0.61 I pesi confrontali col sistema metrico^ come anebe le misure, danno i resultati seguenti : Pesi. 1 zentner libb. raetr. 46,8 I pfund « 0,467 1 loth « 0,146 ANN 648 MisuRB — Lunghezza. I piede, di 12 zollen .... melr. 0,29 1 ell, di 24 zollen " o,58 I rod, di 16 piedi " 4-^4 T miglio, di 26400 piedi . . . , « 7366, — Superficie. I piede quadrato .... tornatare 0,0026 1 morgen 0,2619 11 Iransifo delle merci fra terra si e sinora effelluato o con rimurrhi sui fiumi o con cana siille shade; ma qucsti ultimi sono di cosi priniitiva e rozza natura e Ic strade tanlo cattive, che la spesa del tempo e della fatica e totalmenle sproporzionata al valore degli articoli. Fu da ultimo progi-tlata una strada ferrala da Annover per Brunsvs ik ad Ambor- go, ma sembra dubbiosissimo che venga eseguita. Condizione del popolo. Benche il suote ed il clima dell' Annover siano tanto sfavorcvoli all' agri- coltura, la condizione dei conladini nelle province ereditarie della casa di Brunswik fu sin di recentis- simo tale da confinavli quasi csclusivamenle alia coltivazion della terra : e per vero, i mezzi di traffico offerti dai fiunii del regno vanno solamente adesso cominciando ad aversi a calcolo dal popolo. Nei distr. sabbionivi la popolazione e necessariamente scarsa ed indigcnte, sin anche alia miseria : nelle terre migliori d' Hildesheim, Gotlinga c Grubenhaga, i paesani trovansi in miglior condizione, maancora poverissi- mi. I dislrelti piii prosperosi sono la Frisia orientale e le pingui terre lunghcsso 1' Elba, ove la buona agricoltura, unila aU'atlivila e agli imprendimenli del Iraffico, serve ad arricchire la popolazione. 11 popolo e per ogni dove industre e temperato, lavo- rando, sen/a malumore, per la rimunerazione piu tenue possibile. Sono per la piu parte discendenti dagli antichi Sassoni, e come lali parlano il dialetto della bassa Germania, cccettuato gli abitanti del- r Harz che vennero dalla Germania superiorc. E possiamo, di passaggio, osservare che la circostanza del differire la lingua dei contadini da quella delle classi educate, nelle quali prende luogo ogni progresso intellettuale, opera potentemente a tenere indieiro quei primi, ed e un serio impedimento all' amniis- sione delle classi inferiori a partccipare al governo, per mezzo dei loro rappresenlanti. Governo. Avanti che la Prussia cedesse V An- nover alia Francia, nel 1804, la forma del governo era monarchica, ed i varii territorii soggetti a signori feudatarii. I contadini delle terre paludose tenevano piu liberla, e nella Frisia orienlale la costituzione del paese era quasi tepubblicana. Ne' territorii dei principi dell' impero, la rappresenlanza del popolo per stall, composti di nobili, prelati e deputati delle citta,serviva a moderare il potere del sovrano, come in altre parti della Germania. Nel 1808, quando Napoleone creo il regno di Vestfaglia, i territorii deir Annover, coi distretti d' Hildesheim ed Osna- briicli, ne formarono parte, ed il Godice Napoleone prese il luogo delle antiche leggi, e fu stabilito un apparente governo rappresentativo. Al ritorno del legittimo sovrano dell' Annover, nel i8i3, furono sommariamenle abolile le inslituzioni francesi e re- pristinate le forme antiche ; e nel 1818, gli stati, con- vocati sull'antico piede, compilarono la forma d'una nuova costituzione, modellata su quelle d' Inghilterra e di Francia, e sostitueivlo un sistema uniforme di 649 ^ N ^ lappresenlanza alle varie forme rappresentalive che prevalevano sotto r impel o. II principal cambiaraen- 10 che destasse disapprovazionc nacque dalla deci- sione arbilraria del sovrano ( Giorgio iv ) , suggerita Jal conte Munster, che vi t'osscro due camere invece [Uuna, contrariaraenle alia proposizione degli stati ed air universal consuelmline della Germania . I diritti rispettivi del sovrano e del paese alle rendite delle terre della corona non furono in quesla legge fondamenlale chiaramente definili ; ma grinteressi del popolo si supposero sufficientemente assicnrali coir instituzione di un tesoro nazionale, i cui com- niissarii, nominati a vita, fossero ex officio membri della camera superiore o delP inferiore. Codesta costituzione pei o non conleneva pro- priamente massime definite rispetto ai diritti del popolo o alle prerogative deila corona ; e siccome il nuovo sistema di rappresentanza non era sufficiente- mente solido per resistere agl'intacchi di un monarca sostenuto da potenle influenza straniera, fu da tutti i lati sentita la necessita di una legge fondamenlale piu definita in cui fossero almeno dichiariti i diritti dei cittadini. Questo sentimento condusse a compi- lare la costituzione del i833, che non differiva se non che in pochi, sebbene essenzialissimi, punti da quella del i8ig. I punti principah di dififerenza erano un riconoscimento piu pieno del diritto delle camere di riscontrare il budget e di chiamare i ministri a render conlo della lore condotta ; la restrizione alle spese del re, rnediante regolata lista civile; e la riserva ad uso della nazione del soprap- piu di rendita de' dominii della corona. Tali raodifi- cazioni resero interamente superfluo il tesoro, il cui officio cosi fu devoluto alle camere, e quindi fu disciolto. La nuova legge fondamenlale, dopo discus- sa in ambe le camere, ricevette nel i833 V assenso di Guglielmo iv, il quale pero col medesimo alio modi- tico 1 4 arlicoli del bill. Scguirono nuove elezioni, e le nuove camere andavano dimostrando la loro atli- vitanel riformare gliabusi ed inlrodurre Teconomia negli esborsi dello stalo, quando la morte di Gugliel- mo IV interruppe le loro operazioni. Siccome ueirAn- nover prevale la legge salica che esclude le donnc dalla successione al trono, a Guglielmo iv succedelle 11 suo maggior fratello superstite, Erneslo, duca di Cumberlandia, in Inghilterra. Immedialamenle, as- sumendo il governo, il nuovo re dichiaro sciolte le camere ; e previamenle alia loro riconvocazione , aboli con edillo la legge fondamenlale stala adottata sotto il regno del suo predecessore, ed in arbitraris- sima guisa, insullando insieme alia memoria di suo fratello ed air intera contrada. dichiaro sola valida la fondamental legge del 1819. Solto T ultima citala legge, ei convoco novello parlamento; ma trovo lo spirito della nazione concitalo e sdegnoso ; poiche ANN 65o non solamente le corti di legge, ma la piu alia auto- rila legale della Germania e parecchie facolta univer- sitarie dichiararono illegali le sue procedure ; molle citta rifiutarono di spedire rappresentanti al parla- mento, e quelli che si radunarono, firmarono una me- morabile pro testa, esprlmendo la loro opinione che la legge fondamenlale del i833 fosse ancora la legge della patria. Siccome, per decenza, non polevano essere convocate, furono dichiarate disciolte. In questo stalo di cose, il presenfce governo del- r Annover si esercifa da autorita in parte spellanli al periodo del 1819 : pero piu non sussiste il tesoro, non essendo slato ristabihto dal re quando abrogo la legge del i833. Pur il consiglio privalo, che si aduna per consigliare il re sugli affari di stalo, nella stessa guisa di quello d' InghilLerra, fu arbilraria- mente abolito, e sostituilovi un consigHo di gabinetlo composto dei ministri e delle creature del re. Questo consiglio, nuova camera slellala, si e in un' occasione arrogato il nuovo potere di assumere un riscontro giudiziale sopra la corle suprema d' appellazione di Celle. Siccome nissun decreto che il re, sul parere di questa autorita, emano poi della sua accessione ricevette la sanzione delle camere, il potere legisla- livo Irovasi presenlemenle investito nel consiglio di slato, o piullosto nel re suo presidente, il quale puo dirsi assoluto monarca e dispotico deir Annover, Tranne questa degradazione della suprema corle d' appello di Celle, nessun cambiamento e slato sin qui fatto negli ordini giudiziarii che consistono in 9 cancellerie o corti distreltuali, ollre le magislralure delle cilia e le corti reali minori e le signoriali, come tribunali di prima instanza. Religione ed educazione . La popolazione , considerala rispetto alle credenze religiose, dividesi come segue (senza imilitari): Luterani i,356ooo; Calvinisli io285o; Callolici romani 2i23oo ; Ebrei 1 1000; Memnoniti i85o. I Callolici romani risle- dono specialmente nei principati di Osnabriick ed Hildesheim : il numero n' e piccolo da per tulto. Le malerie religiose sono direlte da consislori calvinisli ad Annover, Stade, Aurich e Nordjiorn, coi consislori subordinali di Hadeln e Neusladl; dal consistoro lu- terano d' Osnabriick e dal catlolico romano della stessa sede, che sono alternativamente occupali da un vescovo catlolico romano e da un proteslante secolarizzato ; finalmente, dal vescovo e consistoro d' Hildesheim, pegli abitanti callolici romani di quel dislrelto. All' educazione ebbesi raolta allenzione neir Annover; ma, come si disse di sopra, none inculcata nel dialetto piii familiare al popolo, fa- cendosi universalmente T instruzione nella lingua deiralta Germania. La seguenle tavola dimoslra la dislribuzione delle scuole elemenlari dell' Annover. 65 ANN ANN 65a PROVINCE. Protestami. Cattolici. Pioporzionc uegli bcuole. bcolai 1. Scuole. Scolari . educandi alia popola- zione. 594 44 '90 1 0 7i| J 1 in 7,0 543 39045 117 7166 — 7:7 826 39443 35 - 9-3 658 32139 _ 7.6 1 72 15401 2l3 17192 - 8,4 Aurich 293 ^9970 2 189 ~ 7-8 3o85 190197 343 25327 I in 7^9 Tolale clelle scuole 3428 degli scolari 2i5524. I maestri di queste scuole sono aMoio doveri preparali in 6 scuole norniali, slahilite iiei piincipati di Annover, Hildesheini, Slade ed Osnabriiek. Oltre a quesli provvedimenti per Teducazione degli ordini inferiori, \i baiino 17 ginnasii e scuole superiori, coperte da i53 precettori e frcquenUle da 2200 scolari, ed allrc i3 scuole grammaticali eleinenlari, sostenule da 71 maestri e frequentale da piu di 2000 scolari. Codeste scuole preparano la gioventu per Puniversifa, o per le \arie vocazioni di vita. universita di Gottinga, che pochi anni addielro era una delle piu seguite delP Europa e coiitava da i5oo a 1900 scolari, iie ha era appena 5oo. massima perdita e pero quella della sua influenza morale sopra le instituzioni di educazione, cagio- nata dal licenziamento di 7 de''suoi piu rispettali professori. Poveri. I poveri sono provveduti median le contribuzioni volontarie per essi procurate, a pe- riodi stabiliti, dagli abitanti piu ricchi. Sono in gran parte mantenuti in case di lavoro fabbricate e con- servate per soscrizione, ove il proprio loro lavoro contribuisce in qualche misura al loro sostenta- mento. 11 vitto ed il vestito ne sono della piii gros- solana qualita; ma nel tutto insieme se ne prende si premurosa cura come in alcuni paesi aggravati da tasse pei poveri. Stato del popolo. La maggior parte, gli Anno- veresi sono d^ origine sassone; ma nel N. O. vi sono de' Frisii ed in altre parti si possono riconoscere e Turingi e Franclii e Vandali. Gli abitanti sono gene- ralmente forti e ben fatti, industri e perseveranti. La distribuzione della terra in piccole portioni pro- dusse una buona dose di superbia famigliare ancbe tra i contadini ; e si considera disdoro V imparen- tarsi con famiglie di circostanze inferiori. La popo- lazione rurale delle province meridional! e raolto piu avanzata in civilta che non quella del N. j ma ilovuuquc e gran ripugiianza ad adottar migliora- menli nelle filtanze. La gran pluralita deMittaiuoli agiscono come lavoratori, ed anche i piu ricchi vivono nel piu piano stile ; eccetlo che nel ducato tli Brema e neir Hadelnlandia ove sono da vedersi nelle loro case fornimenti di mogheno, e quattro o cinque lucenfi cavalli d' Holstein da tiro nelle loro sialic. In quesJi distretti, le genti del contado sono franchisslme edospitali; ma, egualmente del resto, ostinati nell' aderire alle antichc usanze. La birra e la bevanda favorita; taluni all'occasione producono del vino. I cibi nazionali degli Annoveresi sono oche fumale, manzo ed uve, ed il porco imbandilo con IVutti secchi. Imposta. I cambiamenti del governo dell' An- nover hanno necessariamente ed in grado iinpor- lantissimo toccato le sue finanze. 11 ristabilimento deirantico ordine di cose nel i8i3, rovescio suUa contrada I'intera massa d' abusi spettanti al secolo passato, che stati erano aboliti dai Francesi. Tra i piu invisi era il diritto dei nobili airesenzione dal- la tassa prediale: e questo, come molti altri punti, era slato regolato dagli stati adunati sotto la cosli- tuzione del 1819. Tra il 1821 ed il 1826 erasi t'atta una misurazione e stima del paese e del suo suolo ; ed essendo raramontare delT annuo prodotto, de- dotte le spese, tassato a 10,2 per cento, fu calcolato che desse i,3ioooo dollari ; ma in quesla larga sti- ma, i valori caddero infallibilmente molto sotto la realta. Nello slesso tempo si concesse ai nobili una indennizzazione, in luogo di esenzione, deir importo di I per cento sulla rendita tassata. Codeslo peso comparve nel budget 1826-27, ed ascendeva a65ooo dollari. Le rendite pretendenti esenzione salivano per conseguenza a 6,5ooooo dollari, prossiraamente eguale air ammontare della proprieta imponibile spettante ai contadini e borghesi, e che nel 1816 fu troYata (senza la Frisia orientale) dell' importare 653 ANN ji 6,689717 dollari. Cosi mela Jella nazlone iu ob- bli^ta a mercar giustizia dairaltra mela, dopo die fu conceduta la riprislinazione della cosi delta costi- iuzione del 1819. he allre tasse dirette sono quella sulle case, ch' e del 4 per cento sulla rendita attri- buila; la lassa personale, ragguagliala in 6 classi ; una tassa d'entrata, che pur abbraccia tutti 1 salani, e la cvii ra'gione e del 1/2 per cento sotto 1 5oo dollari e cbe sorge al 2 per cento sopra i 2000 dollari d'entrata annua: e finalmenle la tassa d^ndustna, che si paga da tutti gli esercenti, ni 7 classi, la mi- nore pagando 1/2 doliaro e la maggiore 80 dollari. Le iniposle indirette inchiudono 1 dazn, la tassa sugli spiriti, la birra, ecc. , il monopolio della ven- dita del sale, i balzelli del boUo e sui legati, oltre ad aliri levati sulla niacina del grano e sul niacello delle bestie. L'entrate nazionali e'regie nel i838-39 ascendevano a 6,5G6i4o risdalieri; e la spesa nello stesso periodo lu di 5,58i85o, con un sopravanzo di 984290 risdalieri, che fu dedicato al pagamento del debito pubblico ; insieme con un altro sopra- vanzo di 280000 risdalieri delPanno precedente. 11 preavviso pel 1840 fu queslo. Hendita net la de' Domi- nii dollari i,ii3iii Miniere " 126000 Pedaggi a Stade, ecc. . ->'> 4of>ooo Tedai^gi sulle strade . . " 23oooo Poste " 140000 . 11 2,009 1 1 1 Riporlo . . Lotto e diversi Tasse dirette 'i'asse indirette Diverse . . ANN dollari 2,0091 1 1 ->-> 256455 . •>•> 2,178300 . •)') 1,382269 654 Lista civile del re dedotta dai proventi delle terre della corona . . . Dollari 1? 6,Ol5o22 5i3888 6,528910 La spesa dello stesso anno si calcolava di 5,872889 dollari, senza la lista civile. Nel 1837 la spesa fu di dollari 5,83o59o. II debito nazionale dicesi da Abbelohde che ascenda a 15,091283 dol- lari 20 gr. ; secondo gli ullimi ragguagli e di dolla- ri 19,266000. Cosi la rendita trovasi in florido stalo, ma TAnnover e una delle contrade piu gravosamente tassate della Germania, specialmente se si consideri la grossa rendita tratta dalle terre della corona. II regno d** Annover figura come quinto stato della Confederazione Gennanica, ed ha i volo nelle asserablee speciali e 4 neW assemblea generale, del- la dieta a Francoforte. Annata. 11 contingente deirAnnover alParmata confederata e di i3o5o uomini, spettanti alia lo.raa divisione; ma il totale deir armata consiste in oltre a 20000 uomini, e sla alia popolazione totale nella proporzione di i ad 87. Uomini. Cavalli. I compagnia di zappalori .... 45 198 1 i368 3340 i558o 275 2445 Tolale . . . 2o53i 2720 Ti -i.^^ Vi sono dieci citta di guernlgione, una fonderia di cannoni ad Annover, ed una manifattura d'armi ad Herzberga. La spesa di mantenimento deirarmala e di circa i,5ooooo risdalieri air anno. Storia. — 11 regno di Annover e formato dei ducati anlicamente posseduti da parecchie famiglie del ramo cadetto della casa di Brunswick. I^a faniigba regnante trae Porigine dair unione del njarchese d'Este, nelPxi secolo, con una ricca prlncipessa di Baviera, la cui discendenza ricevelte il nome di Guel- fa, da'suoi progenitori malerni, ed eredito il ducato di Baviera. Enrico il Superbo, terzo in discendenza del suramentovato, sposo Geltrude, principessa reg- gente di Brunswick: il figbo loro, ben conosciuto uella storia delle crociatc per Enrico il Lione (nato nel 1129), fu il primo duca Guelfo di Brunswick, e sposo una figlia di Enrico 11 re d' Inghilterra, da! qual matrimonio sono discese ambe le case di Brun- swick e di Luneborgo. La storia dell' Annover nei due secoli precedenti la riforma di Lutero presenta puco inleresse, eccetto che neir intervento de' suoi principi nelle guerre dei Guelfi coi Ghibellini, nel- r ultima parte del secolo xiv : poco o nulla si sa della sua sloria interna. La lliforma annovera i principi di Brunswick tra' suoi piu zelanti sosleni- tori, ed i loro suddili, nella guerra di trent' anni, ne secondarono gli sforzi anlipapali. Ernesto di Zell, duca allora regnante, fu de' piu eloquenti difensori di Lutero alia dieta di Vormazia. 1 suoi conati di migho- rare il popolo cello stabilimento di scuole chencah 655 ANN ANN 656 e general!, menlre il sapere era solo dai pochi isli- mato, dimostrano che sia stato uomo d' illuminate vedute. 11 suo nipote Ernesto Augusto, sposo Sofia, nipote di Giacomo i d' Inghilterra (per parte di sua figlia Elisabetta moglie delPeleltor palatino); e su questo matrimonio fu fondato il diritto del ramo priraogenito della casa di Brunswick alia corona inglese, riconosciuto dal parlamento nel 1701. Gior- gio Luigi fu prole di questo maritaggio, e divenne re d'Inghilterra nel 1714; tempo dal quale sino al 1887, alia morte di Guglielrao iv, e ringhillerra e r Annover ebbero lo stesso sovrano. La legge salica allora confer! la corona annoverese ad Ernesto, duca di Cumberlandia, quinto ma maggiore superstite figlio di Giorgio iii. Si sono ricordati altrove gli iraportanti cambiarnenti coslituzionali degli ultimi trent' anni. Riguardo agli altri tratti della sua storia iiei regni di Giorgio 1 e 11, il territorio degli elettori d' Annover fu accresciuto colla conquista e la com- pra di molti distretti aggiacenti ; Bremenverdea e Wildeshausen nel 1719;!' Hadelnlandia nel 1 731, ecc. Giorgio m aggiunse Hohenstein ed il vescovato di Osnabriiclc, che col trattato di Vestfaglia fu tenuto dalla sua casa come vescovato secolarizzato alterna- tivamente con un prelato cattolico. Nel 1804, la Prussia prese possesso delP Annover, ma lo cedelte nello stesso anno ai Frances!, che lo costituirono parte del regno di Vestfaglia, stabililo nel 1808. Alia pace del 181 3, il re della Gran Bretagna riclamo i suoi dominii legittimi, che furono molto ainpliali colle stipulazioni del trallato di Vienna, e lornia- ronlo regno. Neirordinamenlo definitivo del regno, il distretto di Lauemborgo fu ceduto dair Annover, che ottenne in cambio il vescovato d"" Hildesheim, il principato della Frisia orientale, i distretti di Lingen, Harlingen, ecc. Esistette lungo tempo un trattato ereditario reciproco tra V Annover ed il Brunswick, che lu formalmente rinnovato nel i83G, e col quale e la corona annoverese dichiarala discen- dibile ai duchi di Brunswick alP eslinzione di eredi niaschi della linea di Annover. ANNOVER, governo del regno dello stesso nome, di cui forma appresso a poco la parte centrale, e che comprende il principato di Kalemberga e le contee d'Hoya e di Diepholz. I suoi limiti sono, al N. il territorio della citta libera di Brema ed il governo di Stade verso il quale il confine e forraato dal Weser edairAller; alPE. , i governi di Luneborgo e di Hildesheim ; al S. , il ducato di Brunswick ed il prin- cipato di Waldeck; al S. O., i principati di Lippe Detmold e Schauemborgo Lippe, TAssia Eletlorale e la prov. prussiana di Vestfaglia; a\V O. , il governo d' Osnabriick ed il gran ducato d"" Oldemborgo. La sua lunghezza e di 3i I. dal N. O. al S. E. ; la mag- gior larghezza di 16 leghe e la superficie e di 822. Le ramificazioni deir Harzgebirge ne cuoprono la parte meridionale; la parte settentrionale e in gene- rale piana e in parecchi punti paludosa. II Wescr, TAller, la Leina e la Hante ne sono i principali corsi d"* acqua. Vi si contano 335790 abitanti. Annover e il capoluogo. Dividesi in tre parti : il principato di Kalemberga, la contea d' Hoya e quella di Diepholz. ANNOVER, citfa della Germania occidentale, ca- pitale del regno e del governo sopraddescritti, sul Loire, ramo del Weser, 3o 1. S. da Amborgo, 20 S. E. da Brema, 12 O, da Brunswick. Lat. N. 52*" 22' 26" ; long. E. 7" 24' 1 7". La sua popolazione nel 1 842 ascendeva a 24000 abitanti. Sorge in un'ampia pia- nura sabbioniva, ed e dal fiume, sopra il quale sono parecchi ponli, divisa in citta veccbia e cittu nuova, ciascuna delle quali governata da speciale maglstra- tura. La citta vecchia, sulla sponda destra, ha vie torluose ed angusle, ed e mal fabbricata e sucida: le strade nella nuova citta sono piu regolari, e fian- cheggiate da belle case, principalmente le Vie Gior- gio e Federico che s'aprono sopra una bella spia- nala ; V ultima va ^dorna dell' elegante rolonda mo- numenlale d i Leibnizio, e della colonna, alta 52 metri, consagrala alia meinoria degli Annoveresi che cad- dero nella battaglia di Waterloo. I principali edifizii pubblici sono il palazzo regio, di buon' architettura airesterno e nell'interno splendidamente decorato, specialmente la Ritter saal o sala de' Cavalieri ; il teatro deir opera annesso al palazzo; il palazzo del vicere; la casa d''adunanza degli stati ( Landstdn- dehaus) ; la zecca; T arsenale ; la Guverb schule (scuola di commercio ); le stalle reali ove tiensi la ben nota razza di cavalli annoveresi morelli e color isabella ; e la casa civica e gli archivii, contenenti una biblioteca di 80000 volumi stampati oltre a circa 2000 preziosi manoscritti, principalmente do- nati da Leibnizio che fu gran benefattore di questa citla. Oltre a questa, quivi sono altre sette pubbli- che biblioteche, addette a varil stabilimenti nazio- nali. Vi hanno 7 chiese; 4 luterane, 2 calviniste ed 1 cattolica ; tra queste, le piii belle sono la chiesa della citta e della corle nella citta nuova, e la Scliloss Kirclie, che contiene le spoglie mortali deir elet- trioe Sofia e di suo figUo Giorgio i, re d' Inghilterra. Fuori della citta sono 2 sobborghi. Linden e Gar- ; tengemeinde, neir ultimo dei quali sorgono piii di 5oo case, con giardini, ecc. Circa 1/6 di 1. dislante vedesi il Monte Brillante, residenza campestre del re, ed anticaraente del conte Walmsden che Tarricchi d' una galleria di bei dipinti. Ad i/3 di I. sorge r antico palazzo di Herrnliausen, un tempo favorita residenza di Giorgio i e Giorgio u ; e pesante e di nissun gusto, e pare che vada rovinando. 1 giardini, ^ disposti nel vecchio stile francese, anticamente con- teuevano una bella coUezione di piante rare; ma neir ultima guerra furono disperse. Annover ha parecchi stabilimenti di cducazione , tra' quali il Georgianum, fondato nel 1776, per educare 4" figl' di nobili esenti da spesa, il liceo, la scuola normale , (la piu antica di tale specie, fondata nel 1754), pa- I recchie scuole elementari ed una d'industria per le fanciulle. Tra grinstituti di beneficenza sono una casa elemosinaria, un orfanotrofio e parecchi spe- dali, uno de' quali recentemente eretto. Havvi pure una Societa biblica fondata nel 1806, una Societa di storia nalurale, una di storia, un'Unione d'ArIi che annualmente espone saggi di artisti annoveresi, ed una di commercio. Le manifatture consistono principalmente in panni, articoli d' oro e d'argento, con birra, cupi, tabacco, cicorea, ecc. , ma di poca importanza. E considerabilissimo il commercio di transito con Brema ecoirinterno della Germania: vi sono ima borsa, una camera di commercio ed un Berghandburg, o mercato pei prodotli minerali. L'attivita mercantile pero domina piii fra i mcrcanti olandesl e tedeschi slabiliti nella citta che non negli Annoveresi . Alcuni tra' banchieri sono capitalisli di molto conto. La citta non e troppo sana : predo- minano i venti di N. e d'E. e piove molto. Si dice rara la longevita. La fondazione d' Annover, sebbenc attribuita al secolo xi, e probabilissimamente di data ancor an- teriore. Nel i3o3 si trova raenlovata come di qual- che comiTiercio in panni, pelli e sale. Poco piii se ne sa siuo al i536, che i suoi abitanti si segnalarono 657 A N S A N S 658 col loro zelo per la Riforma. Sfuggi alle devastazioni della guerra dei trenfanni, ed anche si rifiulo ad ammettere le truppe villoriose di Tilly nel 1625. 11 vecchio palazzo reale fu fabbricalo ne' primi anni del secolo XVII, e iiel 1641 divenne residenza del duca Crisliano Luigi, da poi del quale fii seiiipre la capitalc deir elettorato e del regno, e fece gran progressi in grandezza e splendore. Trovato inutili i bastioni come mezzi di difesa, furono nel iy8o convertili in un''araena spianala, ornata d'alberi. ANNUNZIAZIONE, capo sulla cosla S. O. del- r Africa, nella Guinea inferiore, regno di Benguela, un poco al N. del capo Negro. Lat. S. i5° 3o'. ANNUNZIATA ( Santissima), casale del regno del- le Due Sicilie. l^ed. Cava. ANNUNZIATA ( Santissima ) , casale del regno delle Due Sicilie. Ved. Pace. ANO, nel regno Lombardo Veneto. Ved. Hano. ANO, fnunicello del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, che nasce nel monte Rava- rossa, passa tra Castelnuovo e San Pietro in Curulis, e si scarica nel Garigliano presso San Giorgio. ANOETA, bor. di Spagna, prov. e 3 1. 3/4 al S. S. O. di San Sebastiano (Guipuscoa), a 1/2 1. N. da 'I'olosa, presso la sponda sinistra delPOria. ANOJA INFERIORE, casale del regno delle Due Sicilie. F'ed. Anoja scperiore. ANOJA SUPERIORE, comune del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, che ha unita Anoja inferiore, prov. di Calabria Ulteriore 1, distrelto di Palmi, circondario di Galatone ; con 1450 abitanti. Vi si allevano molti bachi da seta, ed il territ. da oli e vini bonissimi che pur si esportano. ANO NUEVO, porto di mare del Messico, in Cali- fornia, sul Grand' Oceano, a 36" 5o' di lat. N. Fu scoperto da Cortez il primo giorno dell' anno i523, e percio e stato cosi denominato. ANOPOL, bor. della Russia europea, governo di Volinia, distr. e 6 1. 3/4 al N. E. di Oslrog, con 1200 abitanti. ANOPSHEHER, citta delP Indostan. Fed. K^vv- SCEER. ANORE o ANOR, villaggio di Francia, spart. del Nord, circondario e 4 1- i/4 I^- tli Avesnes, cantone di Trelon, in mezzo ai boschi. Vi hainio due fucine ed una vetraia pei vetri da fmestra, con un'altra per le botliglie. Vi si fanno pure ordigni e vasijli legno. Conta i6oo abitanti. ANOVER, borgo di Spagna, prov. e 5 1. 3/4 all' E. N. E. di Toledo, presso il Tago. Vi si trova una specie di terra bianca da cui si estrae del nitro. Nel vicinato sono due sorgenti d'acqua rainerale. Gli abitanti, in numero di 2000, hanno abitazioni sot- terranee. ANOVETA, piccola citta dell' Indostan, negli Stati deiRagepuli, antica prov. di Aggemir, a 5 1. 1/2 S. S. E. da Co a. Essa dipende dal ragia di questa ultima citta, ANOZA, borgo di Spagna, prov. e 9 1. al N. O. di Palencia (Toro), e a 4 1. 3/4 O. S. O. da Carrion. ANRADT, villaggio degli Stati Prussiani, prov. di ClevesBerg, reggenza di Dusseldorf, circolo e 2 1. al S. S. O. di Creveld. Vi si t'abbricano nastri vellutati. Conta 8po abitanti. ANROCHTE, villaggio degli Stati Prussiani, pro- vincia di Vestfaglia, reggenza di Arensberga, circolo c 2 1. 3/4 al S. S. O. di Lippstadt, con gSo abitanti. ANS, villaggio del Belgio, prov., circondario, can- tone c 1/2 1. alPO. N. O. di Liegi. Conta 255o abitanti. Encicl Geogr. Vol. I. ANSA ( Grande), bor. della Martinlea, circondario e 3 1. t/2 at N. O. della Trinila, sulla costa N. del- risola. Vi e un luogo d' imbarco, poco comodo, nel fondo di una baia pericolosa, perche troppo esposta al vento predominante delN.E. E il capoluogo di una parrocchia, o quartiere, separata da quella del Marigot dal fiiime Masse, e che si eslende lunghesso il mare sino al fiume Capot. Questa conlrada rln- chiude 17 fabbriche di zucchero, nelle quali impie- gansi 1297 negri , e che forniscono annualmenle 2400 migliaia di zucchero lordo. Vi si contano 4100 abitanti, dei quali 4^0 bianchi, 460 di colore liberi, e 3i8o schiavi. ANSA (Piccola), citta d' Haiti, sulla costa selten- trionale, alia foce del Gran Fiume, nel distretto ed I I. al S. E. del Capo Haiti. ANSANO, nel regno delle Due Sicilie. Fed. Anzano. ANSANTO, lago del regno delle Due Sicilie, in prov. del Principalo Ulteriore, a circa 6 I. da Fri- gento, tra il bosco di Migliano e I'altro di Rocca- sanfelice. La valle d"* Ansanto fu in somma ripula- zione si pel tempio della dea Mefite, g si ancora pel fenomeno della famosa mofela, della quale molto parlarono pure gli antichi. Le coUinette che circon- dano il lago sono aride e sterili : il terreno in alcuni siti oltremodo caldo e cocente. Da per tullo sono materie aride, bruciale, bituminose, e quasi sempre mandano un fumo che molto sente di zolfo. II qual fumo, raccogliendosi in mezzo del lago, forma una iiebbia che chiamano la raofeta d'Ansanto, per la cui azione muoiono gli animali immersi in essa e pro- priamente in luogo che appellano Vado raortale, perche quella mofeta e cola concentrata. Non puo dubitarsi che il lago d' Ansanto non sia il cratere d' un vulcano tuttavia in azione. E luogo assai peri- coloso per coloro che ne ignorano gli efifetti letali. ANSARIE, popolo agricola d' Asia, nella Siria, abitante nella catena di montagne che si estende da Antachie sino al ruscello d' El Chebir. L'origine delle loro opinioni rehgiose risale alia fine del ix se- colo. Sono divisi in parecchie tribu o sette, quali i Camsie o adoratori del sole, i Chelbie o adoratori del cane, ed i Cadmomie. Quel loro raonti sono meno seoscesi del Libano e piu atti alia coltura ; ma altresi piu aperti al nemico, il che fa che sieno meno popolati di quelli dei Maroniti e dei Drusi. Raccol- gono molti grani, tabacco da fumo, vino ed olio. ANSASGA, Fallis Antuatium^ valle degli Stati Sardi, prov. e 3 1. al S. S. O. di Domodossola, man- damento di Bannio, sulla frontiera del Vallese. Confi- na al N. N. O. col raonte Rosa, ed ha 8 1. di lunghezza. Vi sono alcune miniere d'oro lavorate, e lo erano pur anco al tempo dei Roniani, poiche si narra che il senato aveva inibito d' impiegarvi piu di 5ooo schia- vi. Presentemente vi lavorano 5oo operai. Tutti gli abitanti di questa valle hanno il dirilto di cercare miniere, e quelli che s' impiegano in tale ricerca diconsi minerali. ANSAUVILLER EN CHAUSSEE , villaggio di Francia, nella Picardia, spart. deU'Oisa, circondario di Clermont, cantone e 2 1. al S. E. di Breteuil, ed a 5 1. 3/4 E. N. E. da Beauvais. Vi si fabbricano tele, calze di lana e cappelli. Conta 1000 abitanti. ANSB.4GII, citia di Baviera, Fed. Anspach. AN SGIAN, distr. di China, prov. di An oei. La citta di questo distr. giacc a 10 1. O. N. O. da quella dello spart. di Tai fing ed a 16 I. N. O. da Nanchin. Contiene moltc case bene fabbricate. AN SGIAN, raonlagna di Cina, nella parte S. O. 42 659 A N S della pio\. di Scien si, spait. di An ciuiig, a lo 1 S. dalla citta del dislr. di Lio iang. Lat. N. 32° 5i' long. E. io3° 42'. E coperla di nevi perpetiie. AN SCING, citta capitale della Corea. Fed. IANG. ANSE, piccola citta di Francia, nel Lionese, spart. del Rodano, circondaiio e i 1. 1/2 al S. di Vdlafian- ca, capoluogo di cautone, e a 4 1. 1/2 N. IN. O. da Lioiie, ill una bella pianura, presso la Saona, alia quale si arriva lungo V Azergues,,per un bel viale di )i. Ha un officio postale. E A N S 66( pioppi. na un oiuciu ^juaiuit. conosciuta nel la storia ecclesiastica pei quattro concill die vi si tennero. Conla 1600 abitanti. Aveva il titolo di ba- ronia. ^ ANSEATICHE (Citta), Hansestadte. bi da que- sto nome alle tre citta libere di Germania, Araborgo, Brema e Lubecca, le sole cbe conlinuino a far parte deirantica associazione anseatica. — Questa sociela, che deriva il suo nome dalla vecchia voce tedesca Jiansen (associare), prese il nascere nel 1241 per Iraltalo tia Araborgo e Lubecca. In virtu di tale Iratlato doveva Amborgo purgare il paese tra esse due citta dai ladri e briganli che rmlestavanoe rovinavano il loro commercio, e distruggere 1 pirati che facevano corse snU'Elba da questa cilia sino air Oceano : Lubecca doveva pagare la mela delle spese deir impresa ; ed il trattato stipulava pure che queste due citta unirebbero le loro forze per raan- tcnere la liberta loro ed i loro privilegii. Sembra fosse un commercio fiorente il frulto di queslo tral- lato, e che gran numero di citta, desiderose di go- dere dei medesimi vantaggi, si facessero aramettere nella societa. Come le piu considerabili lurono imprima citta marittime o situate in riva a gran iiumi, alcuni autori credettero che il nome di An- sealiche ( Hanseatiche) che portavano, provenisse da ansee che vuol dire in riva al mare. 11 coin- inercio delle citta Anseatiche si estese lontanissimo, cd i sovrani di diversi paesi, atlrar volendo presso di loro il commercio dclPAnsa, le accordarono diversi privilegi, e tali citta, che, in principio, non avevano relazioni commerciali colle Anseatiche, pre- sto trovaronsi a far parte deir associazione . Ad Amborgo e Lubecca si aggiunsero Brema, Brugia, jS^ovogorod, Londra, Colonia, Brunswick e Danzica, ed in appresso Dunkerque, Anversa, Ostenda, Dor- drecht, Rotterdam, Amsterdam; e trovansi puresopra anliche lisle Calais, Roano, San Malo, Bordeaux, Baionna, Marsiglia , Barcellona , Siviglia, Cadice, Lisbona, del pari che Livorno, Messina, Napob, ecc. L' associazione conlo in fine sino a 80 citta legate d'interessi commerciali soltanlo, poiche la prote- zione reciproca della liberta e dei privilegi di cia- scuna citta non era un vincolo generale. Codesta societa fiori per alcuni secoli ; ma avendo parecchi principi trovato piu vantaggioso di layorire il com- mercio particolare de'proprii sudditi, iormaronsi neMoro stall compagnie che Testesero in Africa ed in America, il che rallento un poco quello del mar Baltico. D'altra parte diversi sovrani di Germania, volendo ristringere i gran privilegi dai lor maggiori concessi ad alcune citta, incontrarono una resislen- za che considerarono come altentatoria alia loro so- vranita; la guerra che queste cilia sostennero le rovinava, e parecchie non volendo o non potendo somministrare la loro quota delle contribuzioni, ritiraronsi da un' associazione che lor non era piii che onerosa ; e cosi verso il i5oo il polerc dell'Ansa comincio a scadere fapidamente. Fecersi alcuni len- Ulivi per ristabilire la societa nel i56o, 1571 e 1579; poche citta si legarono : finalmente, nel 1604, fa riformata sopra nuovo piano; ma il picciol nuroero delle citta che ne fecero parte, non sostenne il com- mercio suir antico piede : appoco appoco la societa non conlo piii che alcune citta mariltime della parte settenlrionale della Germania, ed oggi piu non sus- siste che fra le tre da principio mentovate. ANSE A VEAU, piccola citta d"" Haiti, sulla costa • setlenlr. dello spart. del Sud, a 7 1. 1/2 N. E. da San Luit^i ed a 25 I. O. da Porto Principe. ANSE BERTRAND, bor. e cantone della Guadalu- pa, sulla costa settentr. della Gran Terra, a i 1. 1/4 N. N. E. da Porto Luigi. ANSEDONIA o LANSEDONIA, Ansidonia. antica cilia presso Orbitello, nello slato dei Presidii, appar- lenenle al granducato di Toscana. Non ne reslano che le rovine, le quali sono visitate peranco dai cu- riosi. Alcuni gcografi prelendono che in questo luogo fosse r antica citta di Cosa dislrulta dai Goti, poscia ristaurata daDesiderio, re de'Longobardi, e quindi rovinala da Carlomagno. ANSELMO ( Castell' ), castello del granducato di Toscana, compartimenlo di Pisa, giurisdizione di Livorno, comune ed i 1. ad O. di Colle Salvelli; con 35o abitanti. ANSEMBORGO, Ansemburg, villaggio dei Paesi Bassi, prov. e 2 1. 3/4 al N, O. di Lussemborgo, sul minor Eischen che si unisce alPElz, cantone di Mersch. Vi sono due alii fornelli ed un maglio ; e vi si tengono varie fiere. ANSERMA ( Sant'Anna d' ), citta della Colombia, a 7. 1. N. E. da Popayan, fondata nel i532 da Gior- gio Robledo, sopra una collina, a 7 1. da Cauca. La temperatura vi e caldissima. H lerrit. , abbondante in miniere d' oro ed in saline, e poco fertile, e sotto- poslo a frequent! oragani. ANSES A PITRE, fiume d' Haiti, che nasce nella parte N. dalla montagna di Bahoruco, scorre al N. N. O., e si getta nel mare in faccia ai banchi di Cocqueviel. Non e navigabile, e i grandi navigli. possono ancorare 1/2 1. al largo della sua foce. ^ ANSES D' ARLET (Les), bor. in fondo di un ansa della Martinica, circondario e 2 1. i/3 al S. di Forte Reale. E il capoluogo di una parrocchia o contrada, che non ha che 4 fabbriche di zucchero, lavorate da circa 700 negri, e il cui annuale prodotto ascende a circa 280 migliaia di zucchero lordo. l\ caffe delle Anses d' Ariel, come quello delle Islet, e in piccio- lissimi granelli ed il piii rinomato deirisola. Questa parrocchia ha 1720 abitanti, di cui 102 bianchi, 3 10 di colore liberi, e i3o8 schiavi. ANSGA, bor. della Turchia asiatlca, pascialalo di Diarbechir, a 12 1. N. E. da Malatia, e 20 leghe E. S. da Sivas, sopra un fiumicello che si getta nel- r Eufrale. ^ - i \ ANSI, che i Francesi scrivono Hansy^ cilia del- Plndostan inglese, presidenza del Bengala, antica prov. e 29 I. air O. N. O. di Deb, ed a 5 1. E. da Is- sar Firuze; distr. di Orriana, presso la sponda destra del Cittong Nolla. E antichissi^na e difesa da un forte. Le mura abbracciano un'eslensione ragguar- devole, ma racchiudono poche case. Vi si trova la tomba dVin santone maomettano. Questa cilia fu dai maomeltani presa al comm-,; dare dd secolo xi. Verso la fine dello scorso secolo. un avvenlurlere inglese, chiamalo Giorgio Thomas. sMmpadroni ddla cilia non meno che d'un consi- derabile lerritorio air intorno; ma in capo ad alcuni anni ne fu caccialo dai Maratti, cd obbligato a npa- rarsi sul lerritorio britannico. 06 1 A N S ANT C62 ANSO, bor. di Spagna, prov. di Haesca (Aragona). a 7 1. 1/3 N. O. da Jaca. _ „ ^ ,• ANSON, contea dcgli Slali Uniti, nella Carolina settentrioiiale, suir Yadkin. 11 suo capoluogo e Wa- desborough, ed ha 14120 abilanti. ANSON, piccola baia della cosla occidentale del- risola diNorfoia, nel Grand' Oceano. Lat. b. 29 1' 45"; long. E. 165" 5o'. ANSPACH, ANSBACII oD ONOLZBACH, ciUa della BaYiera, capoluogo del circolo cle la bezal, sede di uu commissaiiato generale, di una corte d'appello, di una giudicalura civica, d un presidiale, ,r mfa camera di finanze, di un'amminisU azione del- le fc .este, d' un commissariato di polizia e d un consistoro protestante. E molto amena e giace m una bella vallata al confluente deirHohbach colla Rezat, a 0 1. lA S. O. da Norimberga, ed a d5 1. N N O. da Monaco. E cinta di mura con qualtro porle Yi si osservano il castello e i giardini degli anlichi margravi, come pure la chiesa di ban Gio- vanni cbe racchiude le tombe di quei principi. A 1 ha un ginnasio, due chiese luterane, un ospizio d^orianelli, un ospedale, una biblioteca di i5ooo volumi, un gabinetto di storia nalurale ed uno di meda-lie. Anspach conta fabbriche di panni, tele di cotone, stoffe di seta e di lana, carte da giuoco, e soprattutto la bella fabbrica di porcellana stabilita tuori della citta sino dair anno 1710 dal margravio Federico Guglielmo. Ha pure delle manifatlure di maiolica, di tabacco, di bianco di cerussa e delle con- cie di pelli; vi si commercia di berrettanie, lino e lana Nella notte, le slrade sono bene illuminate. Conta i32oo abitanti. E patria di Sthal, celebre medico. . ... Anspach era la capitale di un antico pnncipato, nel circolo diFranconia, che dopo aver appartenuto a'suoi margravi, passo sotto il dominio del re di Prussia. Nel 1806, Napoleone la diede alia Baviera, e questa donazione fu quindi coniermata da'trattati. Questo principato trovasi ora quasi tutto compreso nel circolo della Rezat e deir alto Danubio Conh- nava al N. E. col territ. di Norimberga, all E. con quello di Bamberga e col Palatinato di Baviera, al S. col territ. di Aichstett e alP O. e al N. col Wurtz- -borgo. Se gU davano circa 72 migha di lunghezza sopra una larghezza quasi eguale, e 220 I. q. di su- perficie, contando 228000 abitanti. Quantunque trovinvisi delle contrade arenose e montagnose, non- dimeno il paese generalmente e fertile di grano, orzo, ceci, lenticchie, piselli, manna, frutli, canapa, tabacco e buoni vini, soprattulto quelh delli di Franconia. Essendovi otlime praterie, il bestiame vi apporta grande utilita. Quivi si naturalizzo la razza delle pecore spagnuole. Non v'e scarsezza ne di salvaggiume ne di pesce. Vi si Irovano delle mi- niere di ferro e di piombo, e delle cave di marmo c di alabastro. 11 suo principal fiume ha da principio il nome di Rezat, che diviso in inferiore o di Fran- conia, ed in superiore o di Svevia, chiamasi poi Reidnitz, quando amendue si uniscono. GU abitanti in generale sono assai industriosi. Si esercita ogni sorta d'arte meccanica, e si lavora nelle fabbriche di calze, panni, stoffe, tappeti, gallon! d'oro e d'ar- gento, filo di metallo, cappelli, e specialmente m quelle di aghi in Schwabach, di porcellana m An- spach, di cuoio in Flachslanden, e nella vetraia di Sollnhofen. Conteneva questo principato i5 citta 617 borghi. ANSPACH, villaggio del ducato di Nassau, baliag- gio e 4 1. 1/4 al S. S. O. di Usinga, con 1210 abit. ANSTRUTUEIV (East cWest), due considerabili borghi reah,con porli marlttimi, della Scozia, contea di Fife, suHa sponda setlenlrionale del Frith di Forth, colla popolazione coniplcssiva di entrambi e delle ioro parrocchie di 14^0 abitanti. Unisconsi con Crail, Piltenweem e Kilrenny per mandare un membro alia Camera dei Comuni. ANSUT, dagP Inglesi scritto Hansoot e dai Fran- cesi Haiisout, ciUu'deir Indostan inglese, presidenza di Bomhala, antica prov. di Gugcrale, distr. e 5 1. al S. O. di Baroce, presso il gollo di Cambaia. Vi si contano 38oo abitanti. ANTA, fiume del Brasilc, prov. di Rio Grande do Sul. Esso e formato da parecchi torrenti che sor- gono dalla sierra di Tapollaraa di Montegrande, e si ^etta nel Tibicoary, dopo un corso di circa 36 1. dair E. air O. ANTA, re?, della Guinea superiore. Ved. Aanta. ANTAGHSE o BAR AGULE (lago Bianco), lago della Turchia asiatica, pascialato di Aleppo, in Siria. Giace al N. E. della citta di Antachie, e si stende dal N. N. O. al S. S. E. sopra una lunghezza di i 1. 1/2; la sua larghezza e di 1/4 di I., e riceve rAfrim, il Cara Su, r Asued o Savad, dal quale alle volte si denomina, infine il Bagrab, e parecchi fiumi lui- nori, che riuniti lo traversano, gettandosi neirOron- te, a I I. N. E. da Antachie. Questo lago abbonda di pesce, e sopra tutto di anguille, delle quali ogni anno viene salata gran quanlita. ANTACHIE, Antiochia, citta della Turchia asia- tica, pascialato di Aleppo, nella Siria, sulla sponda sinistra deir Oronte, a 7 leghe N. dal Mediterra- neo. Lat. N. 36° 12' ; long. E. 34° 12'. Essa e cinta da uir antica muraglia di piu di 3 1. , fiancheggiata di torri, ed in parte diroccata, non occupando al presente la sesta parte del suo vecchio rccinto. Un antico ponte, gia cadente, unisce le due sponde del- rOronte. Nelle vicinanze, al S., s' innalza una mon- tagna sulla quale e una muraglia eretta dai crociati. Questa citta, si famosa pel lusso de' suoi abitanti, non puo dirsi che un gran borgo ruinato, le cui case, raal fabbricate e lamaggior parte coperte con istoppia,, le strade strette e fangose, hanno r aspetto della miseria e del disordine. Lo spaiio compreso tra r attuale cittii e la montagna puo avere 4oo metri, ed e occupato da giardini piantati di, gelsi, e da rovine che non sono di veruna importanza, altro non iscorgendosi del suo remoto splendore che cata- combe e acquidotli. Ne' suoi contorni si allevano inolti bachi da seta, e di questa, cruda e lavorata, si fa qualche commercio, come pure di tabacco, pelo di capra e di cammello. 1 nestoriani uniti vi hanno un patriarca. Secondo alcuni, conta 10000 abitanti, raentre altri gliene danno 18000, maometlani, cri- stiani ed ebrei. La pianura di Antachie, quantunque di un suolo eccellente, e incolta ed abbandonata ai Turcomani ; ma le montagne air orlo deir Oronte sono coperte di piantagioni di ulivi, di viti e di gelsi ( cosa rarissi- ina in Turchia) che, essendo simetricamente disposti, presentano un bel quadro. Antiochia fu anticamente soprannominata epi Daphnes, per la sua vicinanza ad un bor. cosi chia- raato, e che stava sulla sponda destra deir Oronte, dov' era un bosco di lauri che racchiudeva un tera- pio di Apollo e di Diana. Era questo un luogo di delizie, assai frequentato dagli abitanti d' Antiochia e da tutti quelli che amavano darsi in braccio ai piu sregolati piaceri. La vita dissoluta che quivi condu- cevasi passo quindi in proverbio, e Dafne In abban- 663 ANT ANT 664 donalo dagli uomini saggi. Ora pero non piu si parla in Antiochia ne del sacro bosco di Dafne, ne delle voluttuose scene di cui era teatro. Questo luogo, prima della fondazione della citta, era conosciuto in Oriente col nonie di Rebleta^ per quanto ne dice San Girolamo. Anligono, uno dei capitani d' Alessandro, poco tempo dopo la sua morte, fondato aveva, quasi nel sito istesso, una citla che chianiala aveva Antigonla. Seleuco i, detto Nicanore, dopo la baflaglia dMpso, 3oi anni prima di Gesu Cristo, illustrar volendo il suo regno, gelto le iondaroenta di una uuova citta, alia quale diede il nome di suo padre Antioco, e percio chiamolla Antiochia. Nel tempo istesso egli distrusse Anligonia. Ammiano Marcellino ed altri autori dicono che Antiochia superava ogni altra citta, per la fertilila del suo terriforio e la ricchezza del suo commercio, chiamata essendo, non solo la capitale della Siria, come fu delta da Antioco iv I'lllustre, ma la capitale delP Oriente e la terza citla del mondo. Era di forma quasi quadrata, avCva molte porte ed innalzavasi in parte al seltentrione sopra un"* altura. Era ornata di belle gallerie e di quantita di fontane. L'Oronte la irrigava, e dopo esser uscito dalla sua sorgente della Celesiria, ed essersi nascosto per qualche tempo, passava pel lerrit. di Apamca, e compariva in mezzo ad Antiochia, dondc scorreva lungo il borgo di Dafne, e scaricavasi infine nel mar di Seleucia, a i5 1. da questa citta. In prova della magnificenza dei pubblici monumenti di Antiochia, basli di citare il celebre tempio di Giove, la cui immensa statua era d' oro. Fu prima rcsidenza dei re della Siria, e quando vejme questa provincia con- quistala dai Romani, fu soggiorno dei proconsoli loro, poscia di diversi imperatori, i quali, accordan- dole sempre nuovi privilegi, non cessarono di abbel- lirla e di renderla ognor piu grande e considerabile. Tiberio vi aveva fallo scavare anche un porto, mi- gliorato in progresso, ed atlo a ricevere lutfo cio che eravi di piu ricco e curioso in Asia, Africa ed Europa. Nel ii5 deU'era volgare, Antiochia fu quasi distrutfa da un terremoto, nel quale T imperatore Traiano rimase ferito, Varo, associato a Marco Aurc- liopSOggiornovvi quattro anni, trovando nei costumi dei suoi abitanti una \ila conforme al suo gusto. Avendo questa citta, preso partito per Cassio, Siro di origine e governatore della Siria, senli da pri- ma gli effetli dello sdegno di Marco Aurelio, che la privo della sua presenza , e vieto ogni spetla- colo pubblico e tvilte le assemblee municipali ; ma avendogli date gli abitanti sincere prove di un vero dolore, restitui loro i tolti privilegi, e venne a visi- tarli, avanti di partire, in prova deHa ridonata sua grazia. Nel 198 delP era volgare al tempo delle pre- tese air impero di Pescennio Negro, Antiochia es- sendosi apertamente per esso dichiarata, ne fu con severita punita dal suo rivale Settimio Severo. Egli le tolse il privllegio di capitale della Siria, e lo appli- c6 a Laodicea ; ma poco dopo la morte di quest' im- peratore, Antiochia rientro in tutti i suoi primieri diritti. Sotlo Valeriano, i Persiani, comandati da Sapore, entrarono in Siria, sorpresero Antiochia, la saccheggiarono e ne distrussero i dintorni. LMmpe- ratore, poco dopo ristabilendola, ne ricevette in prova di riconoscenza il titolo di ristauratore del- r Oriente. Diocleziano, al contrario, coUe maggiori crudelta, rese il suo nome oggetto di esecrazione. L' imperatore Teodosio il Grande, in un popolare tiimulto a cagione di una nuova imposta, fu oltrag- giato dagli abitanti di Antiochia, che fecero in pezzi la sua statua e quelle delP imperatrice e de"" suoi figli, abbandonandosi ad ogni eccesso. Voleva V impe- ratore che la citta fosse tosto ridotta in cenere, ma il patriarca Flaviano ne ottenne il perdono. Antiochia fu quasi rovesciata dai terremoti nel iv e v secolo, nel 34©, 894, 896 e 458, ma i piu terribili furono quelli del 29 maggio delP anno 522 e 29 novembre del 528. L*' imperatore Giustiniano, che quasi riedificoUa del tutto nel 529, la denomino la citta di Dio, Theopolis. Nel 548, Cosroe, re di Persia, prese Antiochia e incendiolla, dopo averne fatlo scannare gli abitanti . Giustiniano di nuovo la fabbrico nel 552, rendendola piu bella e piu rego- lare di prima . Lo stesso Cosroe la prese ancora nel 5^4 sotto T impero di Giustino, e ne rovino le raura. L'anno 588, ch'era il 687 delPera di An- tiochia, questa sgraziala citta fu di nuovo rovesciata da un furioso terremoto, il giorno 3i oltobre, e in tale incontro vi perirono piu di 40000 persone. Precedeatemenle, cioe Tanno 58i, tutto il sobborgo di Dafne era stato distrulto da un simile flagello. Riedificata nuovamenle , malgrado tante sciagure, Antiochia fioriva tutlavia quando Mu Obeida, ge- nerale d*'Omar, soltomessa avendo tutta la Siria, prese questa citta I'anno 638, sotto P impero di Eraclio. Niceforo Foca la riprese nel 966. Nel 970, una numerosa armala di Saraceni assedio da pri- ma invano questa citta, ma in progresso la sotto- niise, e aggiungendo nuove fortificazioni a quelle che gia aveva, la rese una piazza quasi inespugna- bile. l crociati, sotto Goffredo Buglione, Passedia- rono nel 1097, e Boemondo, principe di Taranto, la invest! il 21 otfobre. Quesf assedio fu lungo e sanguinoso, ma finalmente i cristiani, perPassidua continuazione de'loro lavori, o come altri vogliono, per una secreta intelligenza, la presero nel 3 giu- gno 1098, ed avendo ivi stabilita la sede di un prin- cipalo, ne diedero il promesso titolo alio stesso Boemondo, che sposo a Chartres, Panno 1106, Co- stanza di Francia, figba del re Fibppo 1 e di Berla di Olanda. Successivamenle pero, essendo stata spesso attaccata dai Saraceni, fu Antiochia presa il 29 mag- gio 1268 da Bihar, soldano d'Egitto, e saccheggiata. Passo poscia sotto il dominio turco sino dalPepoca di Selim i e da quel tempo perdette a poco a poco la sua ripulazione e la rinoinata sua grandezza. Essa sofferse moltissimo dal terremoto che nelPago- sto 1822 quasi distrusse anche Aleppo. Ne meno celebre e questa citta nella sacra geo- grafia. Entro le mura di Antiochia i discepoli di Cristo riuniti presero per la prima volta, verso Pan- no 43, il nome di cristiani, per lo che fu questa citta delta Pocchio della Chiesa d' Oriente. San Pielro vi eresse la prima sede patriarcale, essendo stato dagli antichi il vescovo d"* Antiochia chiamato il Patriarca deir Oriente. Quivi ebbe i nalali san Giovanni Gri- sostomo, e, secondo altri, anche san Girolamo. E stata la sede del martirio di un gran numero di sanli suoi vescovi, e la palria d"" uomini illuslri. Parecchi furono i concilii che in Antiochia si tennero. ANTA DE TERA, bor. di Spagna, prov. di Zamo- ra, a I 1. S. O. da Monbuey, suUa Tera, e a 10 1. N. O, da Zamora. ANTAL (Sant') o AU, bor. delP Ungheria, comi- tato di Hont, marca e i I. i/4 al S. S. E. di Sche- mnitz e a 4 P i/4 ^- daKarofen, a'piedi delSzitna. Vi e un bel castello apparlenente al principe di Kohary. ANTALIA, citta della Turchia asiatica. Fed. Sa- TALIE. 65 ANT ANTALO, citlii considerabile dell' Abissinia, capi- ile della prov. d'Enderta, nel regno di Tigre, a 5 1. S. S. K. da Assum, sul fianco di una raonlagna onde la vista si eslende lontano verso il S. Essa 3ntiene circa i4ooo abilazioni. II re o vicere vi fa I sua residenza. Vi si la gran comniercio in fru- lenlo, burro, besliame, pelli e sale. 11 suolo airin- mio e bene irrlgato, collivato e fecondo. ANTAM , Hantam, montagna della colonia del lapo di Buona Speranza, nel N. O. del distr. di 'ulba^jh, al S. del monte Caraies. Sorge 5oo melri opra \\ terrazzo della cosla dell' Allantico, da cui e oco discosta. 11 caiiloae cUe la circonda ne prende nonie. ATS'TAMBASSI , popolo che abifa all estremita I. E di Madagascar, dalla baia di Santa Lucia sino ireslremili della valle di Ambula, in uno spazio i circa 25 le^he. Sianguri e la loro capitale. Sono randi, robusli, seuipre allegri, uniani e generosj, iia infingardi alPeccesso, vivendo nella piu orribile tiiscria. Le donne comunemente sono brutte c iberline. ANTANCAI, popoli del Madagascar, che abilano iirE. delle niontagne di Abotisuiene, ed hauno per 'icini Ancovi e gli Anlsianassi. Somigliano ai ►lalesi. ANTANDRO, Jntandros, citta della Turchia asia- ica, neir Anatolia e nel sangiaccato di Biga, a' piedi lei monte Ida, a 1 2 1. S. E. dalle rovine di Troia, sul jolfo diAdramili, e a 3 1. O. dalla citta di questo lorae. Ha un porto bene difeso, ed i suoi ditjforni one fertili e ridenli. Era questa citta ed Adramiti rovavasi Crisa, celebre pel suo tempio di Apollo jminteo. — Quest' antica citta della Misia, secondo itefanu di Bii>anzio, J'u posseduta, per un secolo circa, lai Cinimerii. Vedesi in Senotonte, che i Greci, ■educi da Troia, passarono per quesla citta, dopo ittraversato il monte Ida. Fu sede episcopale. ANTAO (Santo), bor, del Brasile, prov. e i3 1. /2 all' O. di Fernambuco, comarca di Recife, sulla ;ponda sinistra delTapacora. "Vi si tiene un mercato )gni otto giorni, e vi si raccoglie raolto cotone. ANTARTICO. 11 polo che si trova dal lato della :ostellazione dell'Orsa, chiamala ^rc/o^ in greco, lu appellato polo artico^ e I'allro ebbe il nome di polo antartico, ossia opposto a quello dell'Orsa. Si disse emisfero artico, boreale o .settentrionale la parte del tirmaraento che si trova dal lato del polo srtico, o del norte, o di traraonlana, ed emisfero antartico^ australeo meridionale la meta opposta. ANTASSIMI, in haiicese J nfaximes, popoli che abitano la costa E. di di Madagascar. Sono poveri, e dediti al ladroneccio. Trascurano del tutto la col- Livazione del loro paese, ch'e fertile ed innaffiato dal Manangura e dal Mananzari, sul quale possono usarsi le barche. L' aria vi e sana ; ma gli Europei evitano di approdare su di questa costa, ch' e sprov- veduta di una buona rada. 1 Francesi vi avevano un forte, ora diroccato. Gli abitanti hanno la tinta nerissima ed i capelli crespi. Si servono di scudo, arma sconosciuta nell'altre parti dell'isola. ANTAVARTS o PAESE DEL TUONO, paese di Madagascar, cosi denominato per gli oragani che frequentemente imperversano sulla sua costa. Si estende, nella parte meridionale dell' isola dal capo di Ambra a Manangura lungo. la spiaggia, e com- prende le gran bale di Voemare e di Antongil, come pure r isola Santa Mc»fia. E bene coltivato e fertile, specialmente in riso, legurai, canne da zucchero e miele ; tiene quantita di buoi, cavalli e volatili. ANT 66G I suoi abitanti fabbricano tele di cotone di buona qualita ; commerciando anche di schiavi che vanno a prendere nell'isole Comore. Conoscono I'uso del- le armi da fuoco. Si pretende che discendano dagli Israeliti, perche ne conservano parecchie cerimonie. Dicesi che i primi Francesi quivi stabiliti sieno stati a tradiir.ento trucidali dagU abitanti. ANTELLA, Incinula, iiel granducalo di Toscana, nel Val d'Arno di Fircjze, contrada compost a di piu borgate e di sontuose ville, ch' ebbero nome dail'anlica pieve di Santa Maria dell'Antella, detta gia de I/icinula, nella Valletta dell'Ema, comune e giurisdizione del Bagno a lllpoli, compartimento di Firenze da cui e i 1. i/3 distante. Vi si contano i860 abitanti. ANTENA (Cavezzana d'), casale del granducato di Toscana, nella Valle di Magra, compartimento di Pisa, giurisdizione, comune e 2 1. circa al S. S. O. di Pontremoli. Vi si contano 210 abitanti. ANTENSA, bor. di Spagna, provincia di Huesca (Aragona), a i 1. 1/4 S. E. da Benabarra e a 4 1- da Barbastro. ANTEQUERA, Anticaria o Antecaria, citta di Spagna, prov. e 6 1. al N. N. O. di Malaga (Siviglia). E divisa in due citta, una delle quali chiamasi I'alta e Faltra la bassa, costrutta in parte in una pianura e in parte sopra una collina, a' piedi delle montagne. Nella parte elevata vedesi un castello fabbricato dai Mori, i quali pure costrussero la citta, che render volevano piazza forte. Nell'arsenale di questo ca- stello conservansi molte armi antiche. Quivi trovasi la maggior parte delle abitazioni della nobilta, un palazzo pubblico ed una chiesa parrocchiale. Nella parte bassa della citta, posta in pianura fertile ed irrlgata da molti ruscelli e fonlane, sono due chiese, una collegiata, alcuni conventi di amendue i sessi ; filatoi di seta e di cotone, fabbriche di cuoi, tappeti, raarrocchlni, seteric, lane, e varie cartiere. Fa com- niercio di olio, villi, acetosa e seta cruda che si rac- coglie ne'dintorni. In generale, la citta e assai bene fabbricata, adorna di molte strade larghe e diritte, con case di beU'aspetlo e con colonne di marmo liiacchiato in rosso. Conta 20i5o abitanti. Si trovano nelle montagne vicine delle cave abbondantissime di marmi diversi e di gesso. In vicinanza della fa- iriosa sorgente minerale, che dicesi ottima special- mente per guarire dai calcoli, trovasi un esteso lago di acqua salsa che sommini.stra quantita di sale cri- stallizzato nella stale, medianle il solo calore solare. I suoi dintorni rinchiudono molti mubni e concie di pelli. E patria di Francesco Amajo, Ferdinando re di Casliglia assedio quesla piazza nel i4'o^ e la prese d'assallo, dopo conipiutamente battuto il re moro che accorreva in suo aiulo con possente esercito. ANTEQUERA (Sierra di), catena di monti della Spagna, che si estende dall'E. all'O. nella prov. di Malaga, ed e un prolungamento della Sierra Ne- vada che si unisce nelle prov. di Cadice alia Sierra di Honda. 1 humi principali che ne scaturiscono sono il Guadiaro e il Gualdaliore. ANTEQUERRA, citta del Messico. Ved. Oaxaca. ANTERA, scritto in francese Hantera^ parte del- 1' Atlante, al S. ed al S. E. di Marocco, nell'impero di questo nome, in Barbaria. Tocca verso E. alle montagne di Annimei e verso O. a quelle d'lmiz- mizi. ANTERI o ANTRI, citta dell' Indostan inglese, una volta negli stati del Sindia, antica provincia di Agra, suUe sponde del Dilon, a 4 1- ^' ^- ^ 667 ANT da Gualior. Lat. N. 26° 5' ; long. E. 75° 55'. Essa e assai vasla e cinta da niura. Le vicine montagne sono qnarzose. ANTERIEUX, villaggio di Francia, spart. del Cantal, circondario e 5 1. al S. S. O. di Saint Flonr, cantone di Chaudesaigues. \ i sono fabbriche di saie ordinarie ; e conta 52o abitanti. ANTESANO, Jntessana, casale del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro. F ed. Ba- RONissi cui e unito. ANTESSIO, villaggio del granducato di Toscana, nei poggi alle spalle del golfo della Spezia, ora spel- tante agli Stati Sardi, prov. di Levante, mandamento e comuiie di Godano, con 200 abitanti. ANTEY LA MAGDELAINE, comune degli Slati Sardi, divisione e prov. d' Aosta, mandamento di Chalillon, tra rocce scoscese, composta di meschinc casuccie coperte di stoppia. Conta 36o abitanti. ANTEY SAINT ANDRE, comune degli Stati Sardi, divisione c prov. d' Aosta, mandamento di Chatillon, infondo allavallea di Valtournanche, di cui si vanta d'essere il paese piti vclusto. Verso la sua sommila Irovasi il lago di Lob, lungo ben 2000 metri e lar- go 1000. Vi si conlano iioo abitanti che lengono due fiere annualmente. ANTGOfi^ Hantgur, cilta dell' Indostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. dei Sercar set- tentrionali, distr. ed 8 1. al N. O. di Gangiam. ANTHEME (Saint), bor. di Francia, nell' Alver- nia, spart. del Puy de Dome, circondario e 3 1. alPE. di Ambert, capoluogo di cantone, sulPAnce, con 3200 abitanti. ANTHOLZ, villaggio del Tirolo, circolo di Pu- stertbal, a i 1. i/3 E. N. E. da Prunekcn. Vi sono de'bagni di acqua minerale. ANTHONY, banco olandese nella Guinea supe- riore. f^ed. Assim. ANTHONY (Falls of Saint), Cascate di Santo Antonio, in America, nel Mississipi, circa 729 1. sopra la sua foce, alia lalitudine N. di /|4" 5o'. Quivi il tiumc scende da circa 22 metri, cioe 5 di cascala perpendicolare e 17 di sbalzi. ANTHONY (Saint), capo sulla cosla dell' America meridionale, nella repubblica di Argentina, estre- mita S. deirestuarlo della Plata. Lat. S. 36^ i5' 19" ; long. O. 58** 57'. ANTHONY KILL, finmicello degli Stall Uni- ti, stato di New York, contea di Saratoga, cbe si getta neir Hudson, a 2 1, 1/2 sopra il Mobawk, col quale comunica per T estremita Occident, del Long Lake. ANTHONY 'S NOSE o NASO D' ANTONIO, pro- raontorio degli Stati Uniti, nello stato diNew York, sulla sinistra sponda delF Hudson, a 18 1. 2/3 N. da New York. Nella guerra della rivoluzione fu tesa una catena di ferro da questo punfo al forte Mont- gomery, al lato opposto, la quale fu in parte di- strutta e portata via dal generale Clinton nelPottobre del 1777. Quesla catena avea costato 70000 lire di sterlini. H promonlorio e alto circa 33o metri sopra ir livello del tiume. ANTHY, comune degli Stati Sardi, divisione di Savoia, prov. del Ciablese, dal cui capoluogo e di- stante circa 3/4 di 1,, nel mandamento di Thonon, a 660 metri dal lago Lemano. Vi si contano 52o abitanti. ANTI, parola greca cbe serve a formare i nomi dei luoghi cbe stanno rimpetto, in faccia ad altri; come, per esempio, ^ntiparos. ANTIBO o ANTIBES, Antipolis, citta di Fran- ANT 668 cia, con picciol porto, nella Provenza, spart. del Varo, sul Medilerraneo, circondario e 4 b E. S. E. di Grasse, capoluoijo di cantone, ad 8 1. E. N. E. da Frejus e 2o5 S. E.^da Parigi. Lat. N. 43^* 34' 43"; long. E. 4® 47 • ^ situata in fertile paese, abbon- dante di olio, vino e frutti. Mai fabbricata, e nulla ostante una barriera importanle della parte d' Italia ed una piazza militare di terza classe. 1 suoi bastioni offrono di belle passeggiate. L'aria vi e divenuta piu salubre dopo che, per alzare certe fortificazioni, si diseccarono le paludi circonvicine. E sede di un tribunale di conimei cio, ed ha una scuola di nautica. 11 castello preude dalla sua forma il nome di Fort Carre. 11 porto, di figura quasi rotonda e di 1100 metri di circonferenza, e protelto da uu molo, difeso da un forte fabbricato sopra una rupe, a poca di- stanza dal mare. La piu gran porzione del suo bacino ogni giorno piu si colma di sabbia, trasporlatavi dal Varo, cosicche approdarvi non possono cbe pic- coli bastimcnli. Antibo serba diversi avanzi di anti- chita, e fra questi un anfiteatro romano , molte inscrizioni, medagbe, urne, statue, colonne, ecc. H suo principale commercio consiste in pesce salato, aranci, cedri, olio di oliva, lichi, uve secche e vini. H 20 gennaro, 12 agosto e 23 noveuibre, vi sono fiere di 4 giorni. Conta 5940 abitanti. II suo antico nome signitica citta opposla ad un'allra, e questa appunto e Nizza, cbe le sta in faccia, airaltra estre- mita del gollo. E palria del teologo Tournely. Era una colonia marsigliese, fondala sotto il nome A nti poll, circa 34© anni prima di Gesu Crislo. Allorcbe Giulio Cesare s'impadroni di Mar- siglia, Anlibo cesso di essere sollo la dipendenza di quella citta. I Ilomani ne fecero una piazza d'ar- mi, fabbricaronvi edifizii in buon nuuiero, vi stabi- lirono un arscnale e moltissimi raagazzini, e le ac- cordarono il dirilto di citta latina. Dopo la caduta deirimpero roinano essa cadde successivamente in potere di pareccbi popoli barbari. I Saraceni la distrussero quasi del tutto nel secolo susseguente. Si pretende che, nel secolo xin, verso Panno i25o, il papa Linocenzo iv trasferisse la sede episcopale di Antibo a Grasse, a cagione delP aria insalubre e delle spesse scorrerie dei pirati. L'illuslre famiglia Grimaldi possedette il teinporale dominio di questa citta; ma i vescovi trovarono il mezzo di acquislar- selo sotto Clemente vii. Francesco i ed Enrico ly la fortificarono, dopo che fu riunita alia corona di Francia. Verso la fine del 1746, fu assediata dagli Imperiab, dagPInglesi e dai Pieraontesi, che ne levarono P assedio al principio delP anno seguente. In marzo 181 5, la guernigione di Antibo rifiuto di unirsi a Buonaparte, al suo ritorno in Francia. ANTICO (Monte), castello del granducato di Toscana, in Val d'Ombrone, presso il confluente deirOrcia, nel compartimento di Grossetto, giu- risdizione, comune e 3 1. 1/2 al N. N. E. di Campa- gnatico; con 210 abitanti. ^ ANTIGOLI, bor. degli Stati della Chiesa, delega- zione e 4 1. 3/4 al N. N, O. di Frosinone; con 1000 abitanti. i -in ANTIGOLI CORRADO, borgo degh Stall della Chiesa, comarca di Roma, a 3 1. i/3 E. N, E. da Ti- voli, con 1200 abitanti. ANTIGOSTI, isola delPoceano Atlantico, nomi- nata PAssunzione da Giacorao Cartier che prime Ja scopri nel i534. E situata a 20 1. O. da Tern Nuova, alia foce del fiume San Lorenzo di cm divide le acque in due canali. Ha 45 1. di lunghezza dal S. E. al N. O., sopra ii legbe di maggior larghewa. >9 ANT A N T 670 slerile,sassosa,iiviboscala,e lion porgc alcun ripayo navigli. Due porli furono Jal ro origine, come primitivamente sottomarini. Que- ,e isole, andando dal 18° al 10' di lat. N., sono aba, Sant'Eustachio, San Cristoforo, Montserrat, evis, la Guadalupa, le due Sante e le loro isololte, 1 Dominica, la Martinica, Santa Lucia, San Vin- snzo, le Grenadille, la Grenada e la Trinita, Le Minori Antille, alPoriente di queste, sono dcaree, ma pero la base del terreno vi e vulcanica. a grossezza del calcare che la ricopre, Yaria da 8 400 metri, Queste isole sono: Santa Croce, San ommaso, I'Anguilla, San Bartolommeo, la Barbu- a, Antigoa, la Gran Terra della Guadalupa, la De- rada, Maria Galante, le Barbade e Tobago. Parcc- liie di queste non sono che parzialmente calcaree, in quasi tutte le rocce vulcaniche dalla loro base innalzano attraverso i banchi di calce carbonata lie le ricopre, e si mostrano in molti luoghi alia jperficie del suolo. Tutte le rocce delle Vergini e eU'arcipelago delle Lucaie, sono egualmente calca- ee. Quanto alle Maggiori Antille, esse non furono riginariamente formate da focolari vulcanici. 11 loro occiolo sembra granitico e circondato da terreno i transizione, calcare e schistoso. Si trovano nelle isole vulcaniche pietre pomici, ave e basalti. Vi si contano ancora sette bocche di ocolari che conservano vestigia della loro antica ttivita,come sarebbero esalazioni di fumo ch'escono 'ai crateri, e dai quali risulta continuaniente la for- iiazione di una considerabile quantita di zoUo ; cque termali che scaturiscono in tutti i gruppi telle loro montagne, ed inline spessi terremoti. Nelle isole maggiori le montagne piu alte sono em pre poste piu vicino alia costa dell"* O. che non a [uella dell'E.; la spiaggia della qual parte emeu Ita, come il declivio deir eminenze die vengono 1 terminarvisi, vi e piu prolungato. II mare per lonseguenza e piu profondo e piu libero nella parte leir O, ; ivi appunto trovansl i porti migliori. L'aspetto generale delParcipelago e montuoso, ;on cime ora acute e scarnate, ora rotonde eselvose. Le Antille vulcaniche hanno delle montagne isolate, ;oniche, piramidali, le cui sommita si perdono nelle luvole. La superficie n'e rotta, fagliata da burroni profondi, e irta di rocce, Sono circondate da nume- rosi e comodi porti. Le coste sono scoscese, e Tanco- raggio sicuro. Le calcaree presentano acrocori on- Julati, divisi in larghi terrazzi, ed arrivano appena, iiella maggior altezza, alia meta dei monti vulcanici. Quivi i porti sono mal sicuri, Tapprodo e difficile, e la costa cinta da scogliere e rompenti. Nelle isole vulcaniche, il terreno e argilloso, irrigate da una Encicl, Gecgr. Vol. 1. ANT 674 quantita di lorrenti e coperto in parte da impene- trabili boschi. Le isole calcaree sono appena bagnate da qualche ruscello ; la terra vi e perennemente assetata; non vi sono foreste, e la siccila, favorevole alia salute delF uomo, diviene nociva alia ricchezza delle coltivazioni. Questo arcipelago e compreso nella parte della zona torrida situata al N. deirequatore, ira lo** di lat. settentr, ed il Iropico del cancro. I raggi solari vi piombano quasi perpendicolarmente, II sole, non allontanandosi, al piu, che di 3o^ 3o' rende il dim a cocente, meno alcune tenui differenze prodotte da cagioni accidentali. La temperatura pero non vi e ardente quanto si potrebbe credere. Lo spuntar del giorno e, in tutti i tempi, il raomento in cui il calore riesce men forte. II termometro, posto all' om- bra ed alFaria aperta, e allora, secondo la slagione, fra 18*^ e 22**. 11 si vide discendere pur anco sine a 16°, ed in questo caso il freddo e sensibile pei creoli. A Cuba, la piii settentrionale delle Antille, si trovo una mattina Tacqua ghiacciata in un luogo esposto al N. A misura che il sole si alza suir oriz- zonte e avanza verso il meridiano, il termometro sale allresi sino a una o due ore dopo mezzodi. 11 calore perviene allora al suo piu alto periodo, poi diminuisce a poco a poco, e segue la declinazione del giorno. Allorche il calore sta da 2.V in 24°, ter- mine medio, e dolce e sopportabile, a 25" e a 26" riesce vivo e comincia a divenire importuno, allor- che sia piu forte, sviluppansi i sintomi della febbre gialla. Neir invernala, cioe a dire dalla meta di luglio alia meta di ottobre, quando arriva a 27" e 28", il calore si fa sofFocante e produce uuraalessere gene- rale ; si alzo talvolta fino a 29°. II calore e sempre temperato dai venti d'E. o alisei, che si rinfrescano, radendo la superficie del mare e vengono a far godere alle Antille la dolce loro influenza. Questi venti che si chiamano brezze marine, soffiano ogni mattina, e si aumentano a mi- sura che il sole monta sulforizzonte, cessando affatto verso sera, in modo che piii il sole e alto e piu il vento spira fresco. L'aria che sorge la sera e nella notte dairO. verso rE.,chiamata brezza di terra, e la rugiada abbondante che vi fa cadere, procurano la freschezza delle serate e delle notti. I venti d'E., che si avvicinano pui o meno al N., dalla fine di ot- tobre sino alia fine di febbraio, raantengono la salu- brila dell' aria durante il regno loro, non interrotto che nei tremesi invernali, dai venti passeggeri del S. edelFO. Quest' ultimo, quantunque il piu raro, fa respirare un'aria tiepida, come il vento ardente e tempestoso delS., ed il suoeffetto e pesante quanto quello dello scirocco in Italia. Tuttavolta i mezzi di preservarsene sono dolci e facili, mentre quelli che s'usano altrove contro i rigori del freddo sono impossenti e penosi. Non si conoscono alle Antille che due slagioni ben distinte : la stagion asciutta, che comincia alia fine d' ottobre e dura sino all'aprile, e la stagion delle piogge, le quali, leggere e fecnde in aprile e maggio, cadono a torrenti in agosto e sino all' ot- tobre. Allorche le terre sono abbruciate e screpolate dalJa siccita, i benigni acquazzoni che variano dalla fine di marzo al mese di maggio, e cadono a grosse gocce verso la meta del giorno, ben presto ravvi- vano il suolo arido, con una vegetazione rapida ed abbondante. Questi goccioloni sono piogge di bur- rasca, che durano mezz'ora od un' ora al piu, e che cadono quasi ogni giorno verso mezzodi in aprile o maggio. Si chiamano le piogge di primavera. II 675 AN T lermometro e allora da 19° a 20". Quando cessano questi acquazzoni, il calo re diviene eccessivo e da 20% com' era la mattina, monta 327° a mezzodi, ed annunzia il tempo proc elloso e temuto dell' in- vernata. LMnverno, clie in Europa e la stagione dei gbiacci e delle brine, e al contrario in codesta regione U oplcale quella delle piogge e dei calori sofFocanti, cosicche e accompagnata quasi sempre da malattie m or tali per gli uomini, le bestie e le piante, e dal dis- ordine degli elementi cbe vi scpnvolgono ogni cosa ill una maniera spaventevole. E allora cbe il tuono rlmbomba da un lato all'altro dell' orizzonle, cbe i tremuoti, le alte maree e gli oragani, yengono ad atlerrire Tuomo e a devastare il suolo. 11 termometro arriva durante 1' invernala al massimo della sua al- tezza, cioe a 28" e 29^. 1 \enti sofiiano daU'emisfero australe, spingendovi sciami di ucceUi e di nubi condensate suUe sponde limacciose deU'Amazzone c deU'Orenoco. Queste nubi, arrestate dalle monla- gne e dai boscbi delle Antille, le inondano, durante questa stagione, di torrenli di pioggia. Si \aluta la quantita d'acqua cbe cade in questo arcipelago a i5o sino 35o pollici suUe montagne, mentre la maggior parte delle pianure non nericeve per lo pill cbe 5o pollici. Spesso ancbe la quarta parte ne cade in un giorno solo e durante un solo temporale ; cosiccbe nlenle puo paragonarsi alle stragi e ai deterioramenti cbe cio occasiona, soprat- tutlo sulle chine dei monticelli. Ma se i torrenti subilanei distruggono, sovenle ancbe creano. De- vonsi loro le pianure d'alluvione cbe offrono i colti pill doviziosi. Nel colmo della marea, le onde violentemente agitate, s'innalzano a considerable altezza, vanno a Irangersi con forza sulle coste e le sommergono, e \i esercitano stragi cbe forraano un contrasto im- ponente con la tranquillita apparente dell'atmosfera. Questo fenomeno non ba luogo se non quando re- gnano i venti deH'O. o del S. ; non solamente quando soffiano impetuosi, ne allorche sono i flulti gia solle- vali dalla tempesta. 1 navigli cbe si trovano allora ancorati presso le coste o nelle rade foranee, sono tra- sportati di luogo, malgrado il perfelto ancoraggio, e \anno a perdersi sugli scogli della ripa, se non pote- rono prevenire il pericolo, guadagnando il largo sino dai priini moraenti delP agitazione delle onde. 1 col- iiii della marea sono frequenti, principalmeni^e nella iiivernata. 11 flusso e il riflusso sono quasi insensibili alle Antille, mentre sotto i paralleli stessi, sulla costa della Guinea e su quella del golfo Arabico, tale feno- meno e notabilissimo. Quest' arcipelago e soggetto a frequenti tre- muoti. Non e un'isola sola cbe non conservi la rne- moria di qualcbe epoca in cui non ne abbia risentito di disastrosi. 11 primo novembre lyBS, giorno del fa- moso tremuoto di Lisbona, cbe si sentx all'ora stessa in Africa e lungo le coste delP Oceano, da Gibilterra sino in Danimarca, osservossi alle Antille cbe nello stesso momento, durante la piu perfetta calma di tempo, a quattro minuti d'intervallo dallo scuoti- mento di Lisbona, il mare alzossi considerabilmente, inondo tutte le coste situate al vento, e parecchie isole provarono oscillazioni violenti ; il cbe indiche- rebbe un focolare comune sotto il mare. Oggidi i tremuoti si riducono, in generale, a una o due scosse cbe appena sono sentite. Quantunque i colmi della marea ed i tremuoti vengano isolatamente, accompagnano d'ordinario quel terribili colpi di vento che si chiamano ora- gani. Essinon accadono cbe dal 10 luglio al 31 otlo- A N T 676 bre e sono temull come la piu Iremenda calamita. 11 sole che, in questa stagione, passa perpendicolar- mente sulle Antille, arresta il corso ordinario dei venti, tien ferme le nubi, e produce quella esplo- sione subitanea di furiosi venti, di torrenti di piog- gia, di tuoni e lampi, accompagnati sempre da gon- fiamento spaventevole dei flutti e dall'oscillazione del suolo. Niente puo resistere all'impeto dei venti, e tulti i luogbi che percorrono, non presentano che I'immagine della distruzione. Per aggiungere orrore a questo sconvolgimento della natura, una immensa quantita di pioggia si precipita a scrosci. Tutti gli elementi sembrano volersi confondere per precipitare 1' universo nel caos. L' oragano e annun- ziato con segni i piii terribih : un' oscurita profonda avviluppa Torizzonte ; le nubi riunite, condensate, immobib, sembra che gravitino sulla terra; I'atmo- sfera e pesante; il volo degli uccelli divien raro e a terra si che sembra fuggano il pericolo che li mi- naccia; tutto e tetro, e la natura intera pare che soffra. Raynal disse che gli oragani, i quaU hanno successivamente sconvollo quelle isole, erano pro- do tti dai venti rinserrati nelle gole delle Ande che terminano a Santa Marta, il che implica contraddi- zione, poiche le recenti osservazioni ed il giro del- la bussola che i venti percorrono in quel momenti, tendono a dimostrare che cio succeda piuttosto per una distruzione subita e locale deU'equibbrio fra i diversi elementi dell'aria atmosferica. Se gli oragani Irascinansi dietro la desolazione e la fame, hanno almeno la propriela di purgare 1' atmosfera e di allontanare per un tempo i miasmi morbiferi e con- tagiosi. Tobago e la Trinita, per la loro posizione, non sono soggette ad oragani, che si estendono qualcbe volta sino al 39.mo parallelo Nord. Passata P invernata, i venti d' E. riprendono il corso loro. Si respira urinaria pura e sana; la tem- peratura non e piu cosi ardenle e 1' atmosfera si fa ineno umida; il tuono non romoreggia che di rado, e piu non si hanno a paventare le convulsioni della natura. Dicembre, gennaio, febbraio c marzo sono i mesi men caldi dell' anno. Nella loro durata, il termometro non varia che da 18" a 20° nella sua menoraa altezza, e da 22° a 24° nella maggiore. Questa stagione, la piii lontana dai calori eccessivi, e altresi la piu favorevole per approdare in quelle contrade, e I'Europeo deve aver Pattenzione, nel delerminarsi alia partenza, di preferire il niese di novembre, affine di potersi avvezzare al clima pri Boccella e Rocheiort, che separa V isola d' Oleron afl' isola di Re. In questo slretto, il i5 luglio 181 5, Bellerofonle, vascello inglese, atlese a bordo Na- oleone per passare in Inghillerra. ANTIOCO o ANTIOGO (Sant^), isola del Mediler- raneo, adiacenle alia punta merid. della Sardegna, divisione del capo Cagliari. Quest' isola, dcscritla da alcuni geografi come penisola, e realmente un' isola al S. O. della Sardegna, cui e unita median te anti- chissimo ponle di maltoni. Misura 9 1. di circonfe- renza, ed era popolalissima al tempo dei Romani che la chiamavano Enosis. La sua notaijile popola- zione sembra provata da un'antica lapide quivi ritrovata e pubblicata dal Muratori, in cui si fa menzione di una piazza fatlavi lastricare per ordinc del proconsole G. A. Tucuriano. Dopo le guerre dei Pisani e Genovesi, rimase deserta per lungo tempo, ne fu piu frequentala che per la caccia dei cavalli salvatici, la cui razza rimase inleramente distr utta. hi appresso fu ripopolata ed ora con la 2000 abitanti. Sono in quest' isola una salina e la tonnara di Calasapone. Vi si scoperse una quantity di corniole, medaglie, statue, vasi, colonne di^mar- mo, ed allri monumenti antichi. 11 suolo vi e ferti- lissimo. La sua costa orientale forma, con quella occidenlale della Sardegna, il golfo di Palmas. ANTIOQUIA, prov. di Colombia, situata nella parte settentrionale dello spartim. di Cundinamar- ca. E paese montuoso,fraslaglialo da vallette amene e lertili, e che producono in abbondanza maiz, caccao, riso, legumi, e gran quantita di frutti d'ogni specie. Possede miniere in attualita di esercizio che sommi- nistrano lutte le materie d'oro e d'argenlo poste in opera alia zecca di Bogota. Vi si allievano, oltre al besliame necessario agli abitanti, cavalli e muli de' quali si fa qualche commercio. La provincia e annaffiata dai fiumi di Nerhi, Juntas ed altri. Diffi- cili vi sono le comunicazioni, per le montagne che la circondano da tutti i lati. Se ne valuta la popola- zione a 104000 anime. E divisa in 6 dislretti: An- tioquia, Medellin, Rio Negro, Marinilla, Santa Rosa de Osas e Nordeste ; ed ha per capoluogo Santa Fe d' Antioquia. ANTIOQUIA ( Santa Fe de ) . Fed. Santa fe d' Antioquia. ANTIPARO o ANTIPAROS, 0//aroj, isola dell'ar- cipelago Greco, fa parte del governo del capitan pascia e del sangiaccato di Naxia, e giace tra Sifanto e Paro, da cui non e distante che 2 1. e'dalla quale isola prendeil suo nome. Staal36*' 59' 39 " di lat. N. e 22" 43' \2." di long. E. 11 suo porto non ebuono che per piccoli navigli. Ha6. 1. dicirconferenza; poche famiglie abitanouncaltivo viilaggio ch'essa racchiude,ed il suo terreno, piano ed in parte coltivato, produce colone, orzo e vino. Dipende nello spirituale dal vescovo di Naxia. E stretta e lunga, ma considerabile per la sua famosa grotta situata a 1/2 1. circa dal mare. Nel XVII secolo, fu visitata da Magino, viaggiatore italia- no, indi dal dotto naturalista Tournefort, dalla cui relazione si rileva, che I'ingresso della grotta e scavato in una rupe, e che la discesa che vi conduce, ha 3oo passa di profondita, ed e oscura, ripida e an^usta. La grotta dicesi alia 60 metri e larga 120. I lati ne sono tutti smaltati delle piu belle slalatliti, trasparenti quanto il cristallo, che rappresenlano piante, colonne, piramidi, ecc. , e che al chiarore delle numerose torce che vi siportano, offrono uno spettacolo magnifico e veramente ctirioso. ANTIPAXO, una delle isole lonie, sulla costa occidenlale della Turchia europea, in faccia al golfo di Aria. Giace al S. dedl' isola di Paxo, al 39" 8' 20 ' di lat. N. e 17° 54' 40" di long. E. E disabilala ; ma godendo di un fertile terreno, i vicini isolani vi ven-* gono a collivare vili, olivi, mandorli ed allri alberi 687 ANT fruttiferi. 11 canale che divide queste due isole e assai profondo, ma interrotto da una secca interme- dia. E cosa degna di osservazione che quivi non nascono serpi ne animali velenosi, anzi, portativi, muoiono, siccome non vi allignano ne pure erbe venefiche. ANTIPODI, isola deserta, scoperta nel 1800 e visi- tata dal capitano Pendleton, delP Unione^ che la trovo mediocremente alta. Ebbe il nome di Antipodi perche situata presso a poco agli antipodi di Londra, e poco lungi da quelli di Parigi. Lat. S. 49" [^o ; long. E. 177*^ 20'. Vi si fa la pesca delle foche. ANTIPOVRA. o ANTIPOFSROI, villaggio della Russia europea, gov. di Saratof, distr. e 7 1. al S. S. O. di Kamichine, sul Volga. E abitato da una colonia di Cosacchi del Don. Vi si trova, nei dintorni, una cava di pietre calcaree che si adoperano nelle costru- zioni di Astracan. ANTISANA, sommita vulcanica delle Ande, nella Colombia, a i3 1. S. E. da Quito. 11 suo cralere sta a 6208 metri sopra il livello del mare, ed e coperto di nevi perpetue. ANTISCIANA, villaggio del ducato di Lucca, in Garfagnana, governo, giurisdizione ed i/3 di 1. al N. O. di Castelnuovo, alia destra del Serchio, presso il torrente Gelza, con 280 abitanti. ANTITAURO, Antitaurus^ lunga catena di mon- tagne della Turchia asiatica, una delle maggiori ramificazioni del Tauro, a cui riattaccasi, nella Cara- mania, presso le sorgenti del Chizil Ermac. Questa catena si prolunga da prima al N. , poscia alP E, , e dopo aver traversato, sotto nomi diversi, i pascialali di Sivas e di Erzerum, si divide in parecchi rami che vanno a raggiungere il Caucaso, La denominazione di Antitauro fu data dagli anlichia queste montagne a cagione della loro direzione parallela a quella della parte orient, del Tauro. I Turchi conoscono presen- teraente sotto nomi diversi questa immensa catena, e la chiamano Euce Capolu, nel governo di Conie ; Ciesceghi Dagh, in quello di Sivas, e Aghi Dagh, nel- V altro di Erzerum. ANTIVARI, citta forte delP Albania, nella Turchia europea, sul mare Adriatic©, pascialato e8 1. aU'O. di Scutari, sangiaccato e 5 1. al N. O. di Dalcigno, e ad I 1. dal mare. Lat. N. 42** i5' 20"; long. E. 16** 44' o". E difesa da un castello situato sopra un' erta rupe scoscesissima. E residenza di un arcivescovo greco ed emporeo delle merci della valle di Drin. II fiume che la bagna, forma alia sua foce un porto che e detto Antivari, come anche la punta che lo chiude al S. Vi si fa un ristretto commercio, ed ha .3400 abitanti. Si vuole che le derivi il nome dalP es- sere in prospetto a Bari nella Puglia, sulla costa opposta del golfo. Era sede di un vescovo allorche il papa Alessandro 11, nel 1062, la eresse in metropo- litana, dandole dieci suffraganei. Cadde poscia in potere dei Turchi, ai quali fu tolta dai Veneziani, che la perdettero nel 1578, restando di nuovo, da queir epoca in poi , sotto il dominio ottomano. Qualche autore la crede V antica Doclea. ANTOGAST, villaggio del granducato di Baden, circolo di Zinzig, bahaggio (FOberkirch, a 4 h 1/2 E. da Offenborgo, a'piedi del Knubis. Vi sono acque minerali che si esportano negli esteri paesi. ANTOGNANA DI MINUGCIANO , villaggio del ducato di Lucca, giurisdizione ed 1 1. al N. di Mi- nucciano, sulle pendici meridionali del monte Tea. Ved. PUGLIANO. ANTOINE (Saint). Ved. Antonio (Sant'). ANTOING, bor. del Belgio, prov. delP Hainaut, ANT 688 circondario e 1 1. i/3 al S. E. di Tournaj', capoluogo di cantone, sulla sponda destra della Schelda. Vi ha, nel suo territorio, una cava di pietre da fabbrica, e fornaci da calce e tegole. Conta igBo abitanti, e no- mina un membro agli stati della prov. deir Hainaut. 11 canale diPomraeroeil terminaad Antoing e facilita, senza passare sul territorio francese,lacomunicazione tra Mons e Tournay. Fu cominciato nel 1823 e ter- minato nel 1826 in cui si rese navigabile. Ha questo di notabile che tutto il tronco superiore e alimentato da due macchine a vapore che prendono Pacqua nel canale da Mons a Conde, nel punto della dirama- zione a Malmaison. Nel suo antico caStello, i principi d'Espinoy facevano la loro ordinaria diniora. Aveva un capitolo di canonici. In vicinanza sta il villaggio di Fontenoy, ove, nel 174^1 alleati con loro perdita combatterono coi Francesi. ANTOJO, vulcano del Chili, nella catena delle Ande, presso le sorgenti del Biobio. Lat. S. 37** 28'; long. O. 71** 27'. ANTOLE, casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Belluno. ANTOLEPTY, bor. della Russia europea, governo di Vilna, distr. e 18 1. i/4 N. E. di Vilkorair. ANTONA, grosso villaggio di Toscana, sulPalpe Apuana, nella pendice meridionale del monte della Tambura, alia sinistra del torrente Frigido, nel ducato di Massa, in giurisdizione^ coraune ed 1 1. 1/3 al N. E. della citta di Massa; con 1190 abitanti. ANTONANA, bor. di Spagna, prov. e 6 1. al S. E. di Vittoria ( Alava ), sulla sponda destra delP Ega. ANTONGIL, gran baia d' Africa, sulla costa orien- tate delPisola di Madagascar, tra iS** 22' e 16" 10' di lat. S. , ed a 48" 24' di long. E. Scoperta da An- tonio Gilles portoghese, egli le diede il suo nome. Questa baia, che ha circa 9 1. di apertura, ed e ferti- lissima ne'suoi dintorni, credesi una delle piu consi- derabili e sicure del mondo per la sua eslensione, per la bonta del fondo, per la sicurezza dei navigli. In essa e un' isola eslremamente fertile di ogni sorta di prodotti, con acque perfette. Gli Olandesi vi avevano stabilito alcune abitazioni, ma molti ne pe- rirono a motive delParia insalubre che vi si respira, essendo gli altri stati trucidati dagli abitanti, che non potevano sofferirne la insolenza. Quivi pure fu ucciso Pavventuriere Beniowski, che, nello scorso secolo, tentato aveva di fondarvi una colonia. ANTONIA, vallata della Svizzera, nel Pretigau, cantone dei Grigioni, lunga 3 I. e che si estende dal N. al S. Viene innafFiata dalla Thalfaza, che vi forma una cascata, e si getta nel Landquart. L' ingresso, vicino a Luxein, n' e spaventevole. La valle, cinta da montagne, sulle cui sommita godesi di una pro- spettiva ammirabile, e delle piu ridenti e fertili del- P alto paese. Rinchiude parecchi villaggi, con uno dello stesso suo nome, acque minerali solforate ed altre che servono a tingere fortemente in rosso. ANTONIE (Saint), citta delPOlanda, prov. di Gheldria, circondario e 5 1. 3/4 al S. di Nimega, cantone di Grave, situata alP O. della Mosa; con 1700 abitanti. . , ANTONI IN DER HEYDE (Saint), piccola citta degli Stati Prussiani, prov, di Cleves Berg, reggenza di Cleves, circolo di Kempen, a 4 1. 3/4 O. N. O. da Dusseldorf. Ha fabbriche di tele e di nastri; e contf 1990 abitanti. ANTONIMINA, villaggio del regno delle Due Si- cilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Cala- bria Ulteriore i, distretto e circondario di Gerace, da cui e discosto i lega. Conta 10 10 abitanti. )89 ANT ANTONIN (Saint). Ved. Antonino (Sant'). A.NTONINA, cilia del Brasile, prov. di San Paolo, 3 1. O, da Paranagua, ed alia loce del Cachoeira e iel Nhundiaquara neirOceano. Questa cilia, fabbri- ata nel 1800, ha una chlesa. Commerciain manioco, ordami e legname da coslruzione. ANTONINO (Sant') villaggio del regno Lom- >ardo Veneto, distr. di Cuggiono Maggiore, prov. li Milano; con 780 abilanti. ANTONINO (Sant'), casale del regno Lorabardo t^eneto. Ved. Treviso. ANTONINO (Sant^), piccola citta di Francia , part, di Tarn e Garonna, circondario e 7 1. 3/4 al »f. N. E. di Montauban, e 10 1. S. O. da Villalranca, apoluogo di cantone, con uffizio postale; posta 1 confluente deir Aveyron e della Bounette, in una paziosa valle, cinta da alti monti che le fanno co- ona. Le acque della Bonnette, corrotte dagli scoli lelie concie di pelli, rendono spiacevole il soggiorno li questa citta. Vi sono fabbricbe di saie, cadi, ed litre stoffe di lana, e delle cartiere. Vi si fa gran ;ouimercio di cuoi e di altre pelli preparale, di irugne, ginepro e profumi. Conta 5460 abilanti. S'el 1226 Gui di Monfort cedette a Lodovico vni I diritlo che aveva sopra questa citta, Jlaimondo, lonle di Tolosa, si oppose a tal donazione, che poi pprovo nel 1229. Nel 1245, Bernardo, figlio di i-Vocard, visconte di Sant' Antonino, yendelte al re >an Luigi cio che possedeva in questa citta. I rifor- oati vi si fortificavano, allorche il re Luigi il Giusto a prese nel 1622. Le sue fortificazioni furono quindi mantellate da Luigi xiv. ANTONINOV, villaggio della Polonia, voivodia li Sandomir, olDVodia di Opoczno. Vi ha un alto ornello e Ire affinerie, che danno 6200 quintali li gliisa air anno, e 37i5 quintali di ferro in verghe. ANTONIO, picco che forma lapunta N.E. di Gu- lascir, una delle Curili. E situalo al 44° 20' di lat. S\ e 143'' 41' dilong. E. ANTONIO, porto sulla costa settentrionale della GlriaiTiaica, uno dei piu sicuri delPisola e difeso da m forte. Lat. N. 18° 17'; long. O. 78° 45'. ANTONIO ( Sant' ), bor. di Francia, nel Delfinato, ;parl. dell' Isero, circondario, cantone e 2 1. all' O. N. O. di San Marcellino, e a 9 1. O. da Grenoble, in paese niontuoso, sul frunncello Feran. Commercia n pelli ed ha 1660 abilanti. Era una volta ctlebre per la sua abadia, capo dell'ordine di Sant' Antonio, ;he fu poscia unita a quella di Malta. Fu distrutta iagli ugonotti nel i56i, e poi ristabilita. ANTONIO (Santo), capo sulla costa del Brasile, prov. di Bahia. Lat. S. i3"; long. O. 40" 57'. ANTONIO (Sant'), isola d' Africa, la piu set- tentrionale e la piu occidentale dell' arcipelago del capo Verde, separata da quella di San Vincenzo da un canale di 3 leghe di larghezza, su cui Irovasi il gran forte ; eccellente ancoraggio, riparato da alle monlagne, e luogo di riposo pei viaggi di lungo corso , trovandovisi ogni sorta di provvigioni. E piena di monlagne, dalle quali scorrono in copia acque che ferlihzzano il terreno . Produce niolti frutti, gomma, sale e legname. Gli asini e le capre salvaliche vi sono in gran numero. Vi si colliva I'in- daco. L'acqua e cattiva. Ha una cilia e qualche vil- laggio, ma non conta che 4000 abilanti, la maggior parte' negri. Nelle sue monlagne Irovasi una pietra trasparente che somiglia al topazio. Dicesi anche trovarvisi una miniera d' argento. Apparleneva alia famiJ^ha portoghese dei marches! das Minhas. La punla N. E. eai 17^5' di lat. N. e 27° 11' dilong. O. EncicL Geogr, Vol. I. ANT 690 ANTONIO (Sant' ), capo all' cslremita occidentale dell'isola di Cuba. Al N. E. vi sono delle isolotle e degli scogli chianiati Los Colorados, che formano il canale di Guanica. Lat. N. 21** 54 o" ; long. O 87" 17' 3o". ANTONIO (Sant'), capo della repnbblica delle Provincie Unite dell' America meridionale, il quale forma la punla meridionale dell'enlrala nel fiume della Plata. Lai. S. 36° 5' 3o"; long. O. 59" 5'. ANTONIO (Sant'), capo sulla cosla della Terra del Fuoco, nello strello di Magellano, fra la baia d' Arenas e quella di Santa Calalina. ANTONIO (Santo), fiume del Brasile, prov. di Minas-Geraes, che si forma da parecchi rami che escono dal monle Lappa, e si unisce al Rio Doce, dopo un corso di circa 60 1. dall' O. all' E, ANTONIO (Santo), liume del Brasile, prov. di San Paolo, che scalurisce nella Sierra di San Marti- nho, riceve il Chopi, e si gelta nell' Iguassu, dopo un corso di circa 5o 1. dal S. E. al N. O. ANTONIO (Santo), fiume del Brasile nella prov. di Porto Seguro, che nasce vicino al lago Medo, scorre dall'O. all'E., e si reca nel mare alcune leghe al S. della foce del Rio Grande, dopo un corso di 35 leghe. ANTONIO ( Santo ), cilia del Brasile, provincia di Fernambuco, comarca di Recife, a 2 I. 1/2 N. O. dal ca[)o di Sant' Agostino , presso il Parapamba. Fu fondala nel 1812. ANTONIO (Sant'), bor. della repnbblica di Co- lombia, prov. di Varinas, sulla sponda sinistra del- I'Apure, a i5 1. S. S. E. da Gnanara e a 77 1. S. S. O, da Leon di Caracca. ANTONIO (Sant'), cilia del Chili, prov. di Ran- cagua, a 35 I. S. O. da Santiago. Fu fondata nel 1755. ANTONIO (Sant'), forte e parrocchia di Spagna, provincia e 1/4 leglie al S. E. della Corogua (Galizia ). ANTONIO (San), fiume della repubblica delMes- sico, provincia di San Luigi Potosi, circondario di Texas, che nasce presso il villaggio di Espada, sui limili occidenlali della provincia, ed e navigabile pei canolli fino dalla sua sorgenle. Abbonda di pe- sce. Presso la cilia di San Antonio de Bejar, questo fiume ha circa 20 melri di larghezza, ed in alcuni luoghi 4 di profondila. Si gelta nel golfo del Mes- sico , alia baia d'Espirilu Santo, dopo un corso di circa 60 1. dall'O. aU'E. ANTONIO (Salto di Sant'), cascata del Missis- sipi, solto 44° di lat. N. Fu cosi denominata dal padre Hennepin, missionario francese, che la sco- persc nel 1680. II fiume, secondo la osservazionc di Pike, ha 611 melri di larghezza sopra la cascata, ed immedialamente dopo si chiude in un canale che non ne ha che 204. L' altezza perpendicolare di que- sta cascata e di melri 4.86; sotlo vi e una rapida scesa di 19 melri, in modo che, osservala alquanto da lunge, sembra mollo piu alia che non e real- mente. \n mezzo della cascala sla un'isolella di circa 1 3 melri di lunghezza sopra i5 di larghezza, sulla quale innalzansi diversi alberi. Fra 1' isola e la sponda sinistra si vede uno scoglio di 2 metri di larghezza e i3 di Innghezza. l\ paese che circonda il Salto di Sant' Antonio e svarialissimo e piltoresco, otfe- rendo imponente spetlacolo quando sono alle le acque del Mississipi. ANTONIO (Sant'), villaggio del regno Lombardo Veneto. Ved. Borghetto. ANTONIO (Sant'), villaggio del regno Lombardo Veneto, distr. di Caprino, nella prov. di Bergamo, r>9i ANT chc per formare un comune ha uniti i casali di Opreno e Perlupparo. ANTONIO (Sant'), fiumicelllo del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, nella Cala- bria Ulteriore ii, che sorge ad i 1. i/3 da Nicastro, passa al S. di delta citta, si unisce all' altro detto Te- navec cilia, d' onde piglia il nome di San Potito, e inette foce nel mare correndo rerso mezzogiorno. ANTONIO ALVES, fiume del Brasile, prov. di Rio Grande do Sul. Si getta nel Jacuhy, presso Por- talegre, riceve il Doudarilho a 3 1. sopra la sua foce. E navigabile. ANTONIO CAVE, isola del Grand' Oceano, arci- pelago della Nuova Irlanda. Lat. S. 3'' 6' ; long. E. i5o° i8. ANTONIO D' AUNIATA { Sant' ) , casale del regno Lombardo Veneto. V^ed. Pescina. ANTONIO DA PATRULHA (Sant'), borgo del Brasile, prov. di Rio Grande do Sul, sulla sponda sinistra del Sino, a 17 1. N. E. da Portalegre. ANTONIO DE BE JAR (San), citta del Messico, capitale del circondario di Texas, nella prov. di San Luigi Potosi, al 29" 35' di lat. N. e loi** 20' di long. O. , verso le sorgenti e sulla destra del fiume dello stesso nome. Nel 1807 aveva 2000 abitanti, la mag- gior parte dei quali dimorava in miserabili capanne coperte di zoUe. ANTONIO DELLE FONTANELLE o DOSSANTI (Sant'), casale del regno Lombardo Veneto. Ved. Como. ANTONIO DE LOS JUES (San), villaggio del Messico, prov. e 28 1. all' E. di Messico, e a i5 1. N. da Oaxaca. Vi si veggono ancora gli avanzi di antiche forlificazioni messicane. ANTONIO DE TILLY ( Sant' ) , borgo del Basso Canada, sul fiume San Lorenzo, a 5 1. S. O. da Quebec. ANTONIO DE TOJAL (Santo), villaggio del Portogallo, prov. d' Estremadura, comarca e 4 b al N. di Lisbona. Vi sono un palazzo e de'magnifici giardini che appartengono al patriarca di Lisbona. ANTONIO DO CURVELLO (San), borgo del Brasile, prov. di Minas Geraes, comarca e 3o 1. al N. di Sahara, presso un fiume che sbocca nel Velhas. ANTONIO DO RECIFE ( Santo ) , citta del Brasi- le. Ved. Fernambuco. ANTONIO MORIGNONE (Sant'), villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Vatellina, che unito a Santa Maria Maddalena, forma una comune del distr, di Bormio. ANTONISBERGA (Sant'), villaggio degli Stati Prussiani, prov. di Cleves Berg, reggenza di Cleves, circolo di Kempen, ail. 1/2 N. N. O. da Creveld. Vi si fabbrica e s' imbianca quantita di tele. ANT ONI WALDE, villaggio della Boemia, circolo di Buntzlau, nella selva dello stesso norae, a 5 I. i/3 N, E. da Aicha. Vi e una vetraia. ANTONOVKA,bor. della Russia europea, gov. di Rief, distr. e 2 1. al S. S. E. di Skvira e a i3 1. O. S. O. da Belaiaserliof. ANTONY, villaggio di Francia, spart. della Senna, circondario e cantone di Sceaux, sulla Bievre, con uffizio postale, a 2 1. 2/3 S. da Parigi. Evvi un purgo di cera, una labbrica di candele e nei dintorni uelle cave di pietra da fabbrica e di gesso. Conta 1870 abitanti. ANTOPOL, bor. della Russia europea, gov. di Grodno, distr. e 5 1. 3/4 al E. di Kobrina. ANTRACCOLI, borgata d' Italia, ducato, giurisdi- iione, comunc ed i I. all' E. di Lucca; con 674 ahit. ANT 692 ANTRAIGUES, villaggio di Francia, spart. del 1' Ardeche, circondario e 4 1- »/4 ^- Privas, capo- luogo di cantone. Havvi una cartiera, e conta 191c abitanti. Giace in situazione sommamente pittoresca. all' ingresso d' una valle, sopra un'enorme massa di Clava ; ed in sua vicinanza e notabile il cratere d'un vulcano estinto, veramente curioso. ANTRAIN, piccola citta di Francia, nell' AlUs Bretagna, spartimento d' llle e Vilaine, circondario e 5 1. 1/3 air O. N. O. di Fogeres, capoluogo di cantone, con uffizio postale, a 9 1. N. N. E. da Ren- nes, sul Coesnon, che si potrebbe render navigabile sino al mare. 11 paese all' intorno e umido, e la citla non molto bene costruita. Vi si fabbricano grosse stofie di lana. Conta 1740 abitanti. ANTREMONT, valle della Svizzera, cantone dei Valese, fertile ma angusta, cinta da alte montagne. innaffiata dalla Dranza, e traversata dalla strada del Gran San Bernardo. La sua lunghezza e di .5 b. e si prolunga dal N. al S. sino a quella montagna, un poco sotto alia quale s'incontra 1' ospizio dello stessc nome. Si osservano in questa vallala, presso San Pietro, la superba cascata della Valsorey, prima che si unisca colla Dranza, e la Gouille a Vassu, aperture di 34 raetri di profondita, che dall' autunno sino al mese di luglio s' empie d' acqua, non senza qualche traccia di ghiaccio. In luglio quelle acque si scavano un passaggio sotto la ghiacciaia della Valsorey, e si precipitano lungo la valle sino a Martigny, dove sboccano nel Rodano con impeto straordinario. 1 gorghi, vicino al mulino di Lavalette, e le cascate al ponte del Bois, offrono delle prospettive spavente- voli insieme e pittoresche. Vi e una miniera di piombo. ANTRIA ( Sant' Angelo IN ) , casale del grandu- cato di Toscana, compartimento, giurisdizione, co- mune ed I 1. al S. O. di Arezzo ; con 160 abitanti. ANTRIM, comune e citta degli Stati Uniti, state di New Hamphsire, contea di Hillsborough, con i3oo abitanti. ANTRIM, comune degli Stati Uniti, stato di Pen- silvania, contea di Franklin, con 55oo abitanti. ANTRIM, contea marittima dell' Irlanda, prov. d' Ulster, che nella sua massima lunghezza misura 2c I. e nella maggior larghezza 12 1. circa, ed ha al N, ed air E. il mare Irlandese, al S. il Lough Neagh e la contea di Down, ed all' O. quella diLondonderry, da cui e per la maggior parte separata dal Bann. Con- tiene 758866 acri di superficie, de' quali 225970 di monti e paludi e 4979^ d' acqua che sono parte del Lough Neagh, il quale giace principalmentein questa contea. L'acre corrisponde a tornature metriche 0,40. I distretti del N. e dell' E. sono montuosi e vi hanno alcuni scabri terreni altiin altri luoghi,mentr€ il suolo piano lungo il Lough Neagh e in molti siti paludoso. Ancora pero ci rimane un' ampia esten- sione di terra ferace. La proprieta e divisa in gran- dissime tenute ; ma ampie porzioni d'alcune fra esse sono date in locazione perpetua. Poderi piccoli : r agricoltura per piu conti e simile a quella della contea di Down : la rendita media della terra e di 18 franchi all' acre. La contrada intorno a Belfast ha aspetto migliore, e la popolazione e piu regolata ed industre che non in qualunque altra parte dell' Ir- landa. La raanifattura del lino vi e universalmente diffusa, e vi fu pure introdotta con buona riuscita quella del cotone, insieme con altre di minor impor- tanza. Si utilizza a Bellycastle una miniera di carbo- ne fossile, ma non troppo, essendo il carbone di cattiva qualita, Oltre il Baun ed il Laggan, che for- IgS ANT nano in parte il suo confine meridionale, e annat- iata da molti fiumicelli minori, ma nessuno naviga- nle. La costa N. e ossei vabile per le sue colonne lasaltiche, che rendonsi piincipalmente cospicue nel amosissirao Argine dei Giganti. Gli elcvati promon- ori di Bengore e Fairhead sono essi pure in gran )arte composti di tali colonne. Sulla costa sono agguardevoli pescherie di salmone. Carrickfergus e a'cltta della contea ; nia le cilta principali sono Belfast, Lisburn, Antrim e Larne. La popolazione lel 1821 era di 262860 abitanli, e nel i83i di 1 16910. Contiene 8 baronie e 77 parrocchie, e manda ; membri alia Camera dei Comuni, cioe 2 per la »ntea, 2 per Belfast ed i per Carrickfergus. ANTRIM, citta dell'Irlanda, capitale della contea r Antrim, prov. d' Ulster, in riva al Sixmilewater, »resso la sua foce nel Lough Neagb, a 34 1. N. da 3ublino. L' antico suo nome era Entrium, o Entrun leagh, e si suppone che debba la origine ad una ;asa" religiosa fondata da un discepolo di San Patri- cio. Soffri moHo nelle guerre coi Danesi e co^primi nvasori inglesi ; e nel 1641 fu abbruciata dagh Scozzesi, sotto Munroe. Nel 1798 trovossi teatro di un sanguinoso conflitto trale truppe del re e gP in- sorgenti, nel quale quei primi rimasero vittoriosi, ma^perdettero Lord O' Neil, che comandava uii reggimento di milizia. La popolazione, compreso il jobborgo di Parkgate, ascendeva nel 1821 a 2485 mime, e nel 1731 a 2655, circa la meta di quella iella parrocchia dello stesso nome in cui e situata, e !a quale nel i834 conteneva 5543 abitanti, de' quali 75o anglicani, 1262 cattolici e 354i protestanti dis- sidenti. La citta, posta in seno a fertile valle, con- siste in due strade principali con molti rami. Le case, solidamente fabbricate di pietra, danno in parecchie pruova di ragguardevole antichita. I suoi edifizii pubblici sono la chiesa parrocchiale, fabbrica antica ma ristaurata di recente, una spaziosa cappella dei cattolici, due oratorii pei presbiterani, due pei meto- disti, ed uno per la Societa degU Amici. Vi hanno scuole di fanciulli e fanciulle, dotate da Erasmo Smith, e parecchie scuole private, in tutte le quali ricevono instruzione presso a 700 allievi ; come altresi una societa pei mendichi ed una cassa di risparmio. Prima deir Unione, il borgo spediva 2 membri al parlamento irlandese. II palazzo di giu- stizia, nel centro della citta, si usa per le sessioni generali di conciliazione di aprile e ottobre, e per le minori sessioni i martedi alternalivamente. Parte del mercato si adopera come casa di correzione. Presso la citta e la residenza delvisconle Ferrand, e circa 1/6 di 1. distanle vedesi una torre, alta 28 metri , perfettamente conservata, con tetto coni- co. Le sue fabbriche e manifatture sono di lino, di cotone e di vinchi. Sono nelle vlcinanze parecchi purghi e due cartiere, una delle quali fu prima ad introdurre in Irlanda il processo di fabbricare la carta in pezze come le stofife, iuveceche in fogli separati. Vi hanno altresi parecchi raulini ed una birraria. Antrim tiene mercati al martedi pel grano, al raercoledi per tutte le altre cose, e here il i.mo gennaio, il i2maggio, il i.moagosto ed il 12 sel- tembre. Non vi si levano ora balzelli di sorta. Nel i836 fu aperto quivi un ramo del Banco d"* Ulster. Vi e un officio postale che cresce sempre d"* introito. Due carovane e tre carrozze servono ai viaggiatori tra Antrim e Belfast, ciie n"* e distante 5 leghe, tre volte alia settimana, e la media d*" ogni viaggio e d\ i5 passeggeri. ANTRODOGO, piccola citta del regno delle Due ANT 694 Sicilie,ne'Dominii di qua del Faro, prov. dcU' Abruz- zo Ulleriore ir, capoluogo di cant one, distr. c 2 1. 3/4 airE. di Civita Ducale c a 6 1. IN. O. da Aquila, presso il Velino, sopra un rialto cinto da tre monta- gne. Vi ha una chiesa collcgiata, alcuni convenli d' ambedue i sessi, uno spedale ed una scuola. Con- ta 2590 abitanti. Vi si tiene fiera il 25 e 26 luglio d^ ogni anno. Nel suo cantone sono contenute le comuni di Rocca di Fondi, Micighano, Borghetto, Castel Sant' Angelo e Paterno, ANTRONA, valle degh Stati Sardi, prov. di Domo- dossola, che termina nelle vicinanze di Villa, nella valle di Ossola inferiore. Ha 3 1. di lunghezza, e inuaffiata dalP Ovesca, e conta parecchi villaggi. Poco tempo fa vi si scavava deW oro lenticolare. Vi si trova pure del ferro e della terra ollare. ANTRONA PIANA, comune degh Stati Sardi, divisione di Novara, prov. e mandamento di Do- modossola; con 750 abitanli. II 26 luglio 1642, staccatasi dal monte Pozzoll una gran frana, subisso varie case di questo villaggio, la chiesa parrocchiale e i53 persone, delle quali 3 sole si salvarono. ANTROSCIANO,casale del regno delle Due Sicilie. Fed. Massa. ANTSCIA, citta della Turchia asciatica, pascialato e 43 1. all'E. N. E. di Trebisonda, e a 25 1. O. S. O. da Acalzic, sul Turac. ANTSGITI o ANTSCIANTI DURGOEM, fortezza deir Indostan, negli stati del ragia di Maisur, a i^l. O. di Caveripatam ed a 24 h E. da Seringapatam. Fu presa dagP Inglesi nel 1799. ANTSIANASSI, popoli del Madagascar, che abi- tano dalle sorgenti del Manangura sino ai conf. del paese degli Antavarti,sulla costa E. delPisola. Gelosi della loro liberta, furono dagli Europei dipinti come perversi, perche difesero V ingresso del loro territ. quando sospeltarono che volessero slabdirvisi. Alcu- ni viaggiatori, che poterono visitarli in seguito, conobbero ch'erano industriosi, inciviliti ed ospitali. La giustizia fra essi viene amministrata dai vecchi e dai padri di famiglia piii distinti. I loro villaggi sono assai bene costrutti e le case ammobigliate. Questi popoli traggono delP argento dalle loro montagne 11 territorio, ch' e fertile, abbonda in bestiame e riso. e sarebbe eminentemente suscettivo di divenir sede di una colonia europea, che vi troverebbe posizioni, di facile difesa. L' aria vi e salubre. II lago di questo nome, che ha 9 1. di circonferenza, abbonda di pesci, e dicesi che alibia dei coccodrilli. Da esso scalarisce il fiunie Manangura. ANTSUGHI, stato del Caucaso, sul Samur, nella parte S. E. della Circassia orientale. Goniina alN. O, col Daghestan meridionale, ed e abitato da i5oo fa- miglie di Lesghi maomettani, che hanno una specie di governo repubblicano, e parlano il dialetto degli Avar). Dipendono da questo stato i dislr, di Didonli, con 33 villaggi. ANTUN, fiume dell'isola di Banca, che si getta nella baia di Glabat. Lo slagno di Blenioe, Loemont, Songi Leat e Maravang viene imbarcato su questo fiume sino al villaggio di An tun, che ne sta 5 1. N. O. dalla foce, e poscia si trasporta per terra sino a Debus, e di la per mare a Palerabang, ANTURA, borgo della Turchia asiatica, in Siria, pascialato di Acri, sul monte Libano, a 5 I. N. E. da Beirut e a 12 1. S. da Tripoli. Giace in piacevole sito, fra piantagioni di gelsi, E quivi assai notabile un convento di monaci Lazzaristi, ch' esercitano la ospi- talita verso i viaggiatori. Essi succedettero ai gesuiti, che vi avevano formato diversi pii stabilimenti. In 695 ANV questo paese i cristiani sono alquanto meno oppress! che nel rimanente delPimpero Ottomano. ANTWERP, comune clegli Stati Uniti, slato di New York, contea di Jefferson, con 1820 abitanti. ANTWERPEN, citta e prov. del Belgio. Fed. Anversa. ANUCOA, cantone del regno di Burum , nella Guinea superiore, a 5o 1. N. dalla Costa d'Oro. ANUGHI, due tiurai di Russia, in Asia, governo d' Irkutsk, Puno, Anughi Sucoi, che scorre dalP E. air O. e si getta nella Covima, dopo un corso di 60 1., e Faitro, Anughi Bolcoi, che prende origine nel di- stretto d' Okhotsk, corre dal S. al N. e si getta nella Covima medesima, dopo 5o 1. di corso. Fretendesi che alia fine del mese di maggio i rangiferi della Si- beria abljandonino i boschi e traversino questo tiume a nuoto. ANUI, forte della Russia asiatica, governo di Tomsk, distretto e 16 1. al S. O. di Biisk, presso la Catunia. ANUPSCEER, dagPInglesi scritta Anopsheher e dai Francesi Anoupcheher, citta delFlndostan inglese, presidenza del Bengala, anlica prov. e 53 1. al S. E, di Deli, in riva al Gauge, alia lat. di 28° 21' ed alia long, di 75** 53'. Vi si fa un comuiercio rile- vante di colone, indaco e sale che si ricava dal lago Seiaber, 11 Gange, che nei tempi asciulti c guadabile ne' suoi dintorni, obbligo gF Inglesi a porre guerni- gione in questa citlu. Dal 1801 che fu loro ceduta, gli alloggiamenti sono slati portati alia frontiera occidentalc. Da questa citta scorgonsi le cime nevose delle Hiontagne del Chemaun che ne sono 72 leghe distant!. ANVERSA, terra del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. di Abruzzo Ulte- riore II, distr, di Solmona, circondario d'lntroda- cqua; con 990 abitanti. ANVERSA, prov. del Belgio, confinante al N. ed al IN. E. col Brabante settentrionale ; al S. E. con la prov. di Limborgo; al S. col Brabante raeridionale, ed alFO. con la Fiandra orient^le da cui e separata dalla Schelda. La sua maggior lunghezza dalN. al S, e di i3 1. , e la piii gran larghezza dalF O. alFE. di 14. 1 suoi fiumi navigabili sono: il Maggiore e Minor INethe, la Dyle, il Ruppel e la Schelda. La superficie di questo paese e generalmente piana. 11 suolo, sabbionivo e leggero, posa sopra uno strato di argilia umida e fertilissiraa. La parte settentrio- nale, o la Campine, e coperta di macchie, di lande e di qualche bosco di abeti. Verso il S. , e sulle sponde della Schelda, il terreno e migliore ; pero le belle praierie della Schelda, del Ruppel e dei due jNethc, sono fmtto di continui lavori. Le strade nel S. sono buone e ben fiancheggiate di alberi. Vi si coUivano i cereali, il lino, la canapa, il cavolo rapa, i! lupolo e la robbia, e vi si trova torba in quantita. Quivi il legno di abete e comunissirao. Vi si alleva molto bestiame, come buoi, vacche, pecore e cavalh; le api producono un miele eccellente, cd il pesce di mare e di fiume abbonda. Trovansi raanifatture diraerlelti di iilo, stoffe di seta, tele dipinte e di lino, fabbriche di cappelli, tele incerate comuni, panni, sapone ; raffinerie di sale e di zucchero, con- cie di pelli, distillerie di aceto e birrarie ; manifat- ture di tabacco ; fabbriche di mattoni. II commercio esterno n'e florido dopo F apertura della Schelda. Questa provincia e divisa nei tre circondari di An- versa, Malines e Turnhout, che racchiudono 144 coir.uni, ed una popolazione di 36oi8o abitanti. Nomina 5 membri alia seconda camera degli Stati ANV 696 Generali. Quelli della provincia si compongono di 60 membri, 1 5 dei quali sono nominati dalF ordine equestre, 24 dalle citta e 21 dalle carapagne. Anver- sa, capoluogo della provincia, vi concorre per i3, Malines per 5, Turnhout per 3 e Lierre pure per 3. Questa provincia tutla intiera e soggetta alF arcive- scovato di Malines. Osservansi in questa provincia tre stabilimenti che meritano menzione particolare . La prigione correzionale, il deposito per la mendicita e la colo- nia di Wortel. II primo e situato a 2 1. da Anversa, sulla sponda sinistra della Schelda, nelFantica abazia di San Bernardo. II governo francese vi aA'ea stabi- lito uno spedale per la marineria che poteva conte- nere da 1200 a i5oo ammalati. 11 governo atiuale vi formo una casa cent rale di correzione per 2000 in- dividui d'ambi i sessi, I labbricati, accresciuti ed intieramente ristaurati, racchiudono olire a i5oo detenuli, occupali in lavori utili. Questo stabilimento cornunica per terra con Anversa, median te una strada fatla costruire dalla provincia. II deposito per la mendicita, stato cominciato sotto il governo fran- cese, ed al quale il caslello di Hcogstraeten era stato dato per un decreto del 1809, poleva contenere Goo individul deMue sessi. In principio, i mendicanti erano esclusivamente occupati nella filatura e nella fabbricazione di tele, coperte e stoffe di lana. L'am- ministrazione stimo poi piu conveniente di restrin- gerc la fabbricazione ai soli bisogni dello stabili- mento e d** impiegare i detenuti nella coltura delle terre e nel dissodamento delle brughiere. La Bru- ghiera di Wortel, situala a sinistra delFargine da Anversa a Tournhout, da cui non e lontana che 2 1., apparteneva alia comune di Wortel. La Societa di Beneficenza ne fece F acquisto nel 1820, per istabi- lirvi una colonia, sul modello di quella che da piu anni sussiste nella prov. di Drenthe, sotto la deno- minazione di Frederiksoord. Gran parte dei terreni circoslanti furono ceduti dalle comuni di Merxplas, Beerse e Ryckevorsel. L'estensione di questa colonia comprende circa 2000 arpenli che sono 2680 torna- ture metriche alF incirca. La Societa vi ha fatto co- struire 125 caselte rurali, per la piu parte gia in possesso d''individui occupati nel dissodamento della terra, nella filatura del lino e nella tessitura delle tele. A ciascuna di quelle casucce e addetta un'' estensione 3 arpenti e mezzo, una parte gia in coltura e che rende. In vicinanza alia colonia, e sotto la comune di Ryckevorsel, si e eretto un vasto edifizio qua- drato, destinato a contenere 1000 mendicant! d'ambi i sessi, i quali, in progresso, verranno impiegati nei medesimi lavori dei colon!. Bsso edifizio e circon- dato da quattro grand! case rurali che avranno per ciascuna un 3o o 40 arpenti da dissodare. La prov. di Anversa formava una volta unmar- chesato appartenente alia casa d' Austria, in seguito del raatrimonio delFarciduca Massimiliano con Maria di Borgogna. Riunila poscia col Belgio alia Francia, in forza di tratlati, formo essa lo spart. dell! Due Nethe; ma dopo il i8i4 fa parte del nuovo regno del Belgio , ed e compresa nel quarto comando militare. ANVERSA o ANTWERPEN, Antuerpia, forte citta del Belgio, capoluogo della provincia, del cir- condario e di quattro canton! dello stesso nome, situata in una pianura alia destra della Schelda, nel luogo in cui questo fiume, che si passa sopra un ponte, divideva il cosi detto ducato di Brabante dalla contea di Fiandra. Sta a 35 1. S. da Amster- dam, lo I. N. da Brusselle e 25 1. S. S. E. dalFAia. S97 ANY ANY 698 Lat. N. 5i° i3' 16" ; long. E. 2« i3' 55". Comunica con Brusselle per un cauale che termina al Ruppel, a Willebroecli, rim petto a Boom, e per Pargme che va da Brusselle a Breda e ad Amsterdam. Coinmnca con Gand per T arginc che passa a Saint jNicolas ed a Lokeren; con Breda; con Ber-i op Zoom, pelrarno che si fa a sinistra, e con Bois le Due per quello che si fa a destra suUa strada da Breda ad Amsterdam ; con Turnhout: con Lierre pel ramo che ha luogo sulla strada di Brusselle, ad una piccola lega da An- versa; e con Lovanio per quello che si eilettua a Malines. Essa e la sede del governo della provmcia, diunacorte d' assise, di un tribunale di prnna in- slanza erdono prima di lasciare la regione montana ; altri, >iu abbondanti, corrono nel Teama stesso, dove la ertilita del suolo dipende principalniente dalP irri- fazione. La massima parte dei rivi piu grossi, tosto he giungono nelle arse planure, dilatansi in laghi e i perdono nelParena, soli pochi giungendo al mare, ^uesle correnti temporanee d' acqua piovana, e le nccole vallette verdeggianti, sol pochi piedi sotto il ivello generale, che intersecan6 T adusto Teama, costituiscono un importante liiieamento e caraiteri- stico neiraspetto del paese : si chiamano vadi, espies- sione che tvequentemente inconlriamo, benche va- riamente scritta, come componenle parte dei nomi di fiumi generalmenle, anche suUe carte d'altri paesi ne'' quali sono penelrali gli Arabi. Sembra che la parola greca adottata oasi o auasi sia il medesimo che vadi. 11 Vadi Zebid ed il Yadi Meitam sono i due principali torrenti del territorio d' lemen : quel primo si scarica in mare presso la citta di Zebid sul golfo Arabico; Pallro, prcndendo corso meridio- nale, spinge le sue acque nel mare Indiano. Ivella provincia di Oman, i fiumi Masora e Vadi Sib con- tengono acqua tutto Tanno, ed ambedue si scaricano nel detto mare. L' Arabia manca affatto di fiumi navigabili. Intenso e nel Teama alP estate il calore, e per la mancanza di pioggia, .e per I'azione quasi diretta d' un sole tropico. Dice ]Niebuhi- che durante la sua residenza nelle basse delP lemen, nel mese di agosto, il termometro sorse a 98" Falireuheit, ed a Loeia nel raese di gennaio a 86" ; a Sana, nel monte, giunse sollanto ad 85° neir estate, e jNiebulir udi asserire che in quest' ultimo distretto alle volte gcla. A Muscat, il termometro, sccondo Frazer, vatia da 92° a 102" di Fahrenheit nella state. Niebuhr rimase ARA 734 colpito dalla deliziosa scena dei monti del caffc vicino a Beit el Fachi, dove Irovo T aria molto piu mossa e piu iVedda che nelle pianure aduste del Teama : pure aveva allora toccato appena la meta deir ascesa a Cusma ed alia sommita della giogana di monti che quivi forma il limite tra il Teama ed il Nejd. Gli abitanti delP lemen, osserva egH,diraorano come a dire in zone diverse ; e dentro i confini di un terrilorio comparativamente piccolo si puo tro- vare rma varieta di specie indigene dei regni aiiimale e vegetale, che in altri paesi si vede soltanto se sieno raccolte dalP uomo insieme da distanti regioni. 1 venefici Venti noti sotto i nomi di sam, samum o samiel, di rado soffiano nelle parti meri- dionali deir Arabia. Si provano principalmente nel tratto tra Basra, Bagdad, Aleb e Mecca, ma quivi ancora temonsi soltanto nei piu caldi mesi delPanno. Pare cbe tali venti traggano le loro qualita nocive dal passare che fanno sopra il gran deserto arenoso quando e percosso dagPintensi raggi del sole del tropico; ed infatti fu Niebuhr intormato che alia Mecca il samum spira dalP Oriente, a Bagdad dal- Poccidente, ed a Basra da tramontana. Sembra che la natura dei venti generalmente differisca secondo la terra sopra cui sono passati. Osserva Ali Bei che a Gidda u il vento settentrionale, traversando i deserti, giunge in tale stato di seccl)ezza che la pelle n' e riarsa, la carta .scoppletta come se fosse nella bocca d' un forno, e P aria e sempre carica di arena. Se il vento cambia, ogni cosa passa alP estremo opposto : Paria e umida, tutto che tocchi sente d'una mollezza viscosa, e P almosfera pare carica d' una specie di nebbia. 11 Lord Valentia osserva che la parte meri- dionale del golfo Arabico, sino alP isola di Gebel Teir, dirimpettd a Loeia, e per otto mesi delP anno esposta al monsone di S. O, , il quale, siccome soffia di sopra le aride arene delP Africa, rende il clima della costa aggiacente sommamente affannoso. Da Gebel Teir a Gidda i venti sono variabili. Sopra Cosseir sino a Suez, il vento spira per piu di otto mesi da N. O. L' Arabia fu gran tempo celebrata per Pabbon- danza delle suepiante odorifere. AlP incenso di Saba alludono i profeti ebrei. Erodoto menziona P incenso, la mirra, la cassia, il cinnamomo ed il ladano, come produzioni esclusivamente proprie alP Arabia, ben- che le sue coguizioni intorno ai prodotti di quel paese non sieno ne eslese ne esalte. Tra i Romani pure sembra che gli odori arabici fossero venuti in proverbio. 11 caffe coltivasl principalmente sulla china occi- dentale della catena di monti che nella provincia delP lemen separano il paese piano dalP alto : quello nato a Bulgosa vicino a Beit el Fachi ed esporlato da Mocca ancora mantiene la sua superiorita sopra il caffe prodolto nelle colonic europee di tutte le allre parti del globo. 11 deposlto farinaceo chiamalo man- na, secondo Niebuhr, si trova principalmente, se non esclusivamente, sulle foglie d' una specie di quercia chiamala ballot o afs ; al dire di altri, e una sostanza pellucida trasudal« dalle foglie di diverse specie di alberi, soprattutlo dalP hedysaruni alhagi di Linneo, Collivansl in parecchie parti delP Arabia le viti, sebbene ilcorano vieti ai maomettani il vino. NelP lemen, dove danno qualche pensiero alP agri- coltura, Nielnihr vide frumenlo eccellente, grano turco o maiz, durra, orzo, fine, Icnti, tabacco, ecc. ; quivi pure coltivansi la scna ed il cotone. Molto indaco nasce intorno a Zebid. Niebuhr dice di non avere in Arabia vcduto avena: i cavalli si cibano 735 ARA d' orzo e gli asini di fave. 11 tempo della raccolta varia. A Muscat, il fruraento e Torzo si.seminauo in dicembre e raccolgonsi in marzo ; nel moiite, presso Sana, il tempo di mieter T orzo e verso la raeta di Inglio. Ricca e T Arabia d'alberi indigeni : V acacia vera, da cui ottiensi Ja goiifma arabica, il daltero, e molte varieta di palrae e di ficbi merifano nota par- ticolare. I boscbi appaiono rari. Ne' tratti nudi del paese, i Beduini alle volte suppliscono alia deficienza di conibustibile collo stereo seceo del canimello. Appo gli antichi, andava V Arabia famosa per la sua riccbezza in nietalli preziosi ; pure, giusla le riferte dei viaggiatori moderni, presentenienie non possede miniere ne d' oro ne d'argento. Dice Nie- hubr che sieno mihieVe di fetro nel territorio di Saade. Le miniere di piombo d' Oman sono, secondo lui, di gran prodotto, e grosse quantila di quel melallo si esporlano da Muscat. Nelle sabbie delP Arabia e della Siria, il cam- mello, nave del deserto, come lo cbiamano enfatica- mente gP indigeni, e un tesoro incalcolabile. Come gli stessi Beduini, impara nella prima giovinezza a sopportare la fame, la sete e la falica. Fa viaggi di 3oo in 4oo ore senza esiger di bcre piu d' una volla in otto o dieci giorni. L'crbe scarsamente som mini- strafe dal deserto gli sono cibo sufticiente. Porta pesi di mille libbre e piu, senz'essere scaricato per set- timane. Un cenno del suo condultore dirige i suoi niovimenti, un canto gli rinnovella la forza. Del suo pelo si fanno tessuti per abili e per lende ; il lalte, come quello della vacca, e nulritivo e dolce ; la carne, se giovanc, ba gusto simile al vilello. Segnalata e T Arabia pe'suoi cavalli, di cui sono due razze dislinle. L'una, cbiamata cadisci, Aadis/n\ cioe di discendenza ignola, non e in njaggior pregio de' cavalli comuni di Europa ; i cavalli di quesla razza si adoprano a portar pesi o come animali da tiro. L' altra, che dicono coeili o colani, koeliili o kolilarii^ vale a dire d'anlica e nobile scbialla, si riserva al cavalcare sollanlo. I n)igliori cavalli si allevano nel deserto confinantc alia Siria. A'cngono educati negli accampamenii de' Beduini con lenera cura, cbe gli adorna d' abitudini di alFetto verso i loro padroni. Per quesla qualifa e per la loro velo- cila maravigliosa sono apprezzati piu che per gran- dezza e bellezza. E pure in Arabia una spirilosa specie di asini, cbe s"* usa per cavalcare e ne'servigi militari. 1 migliori si Irovano uella provincia di Lasa. I buoi e le vacche vanno distinti per una gobba sulle spal- Ic. Erodoto ricorda due specie di pecore di coda grossa siccome indigene dell' Arabia. La capra mon- tana, la voipe, il muschio ed una specie d' asini sal- vatici abilano il paese montuoso. Lo sciacal, il lupo, Piena e la pantera ruggiscono intorno alle lende dei Beduini, oppure seguono la traccia dejle caravane pel solitario deserto. La gazella cerca il pascolo e r ombra ne' vadi isolati. 1 boscbi deir iemen e del- PAden sono popolati di scimmie. E per le frequenti allusioni nelP antica poesia araba, e pel numero dei nomi cbe ha per esso la lingua, deve il lione essere stato un leiiipo comunissimo. Tra gli uccelli indigeni delP Arabia, troviamo mentovati pareccbi grandi uccelli di rapina, come I'aquda, Pavoltoio, e varie specie di falconi. L'avol- toio carnis^oro f'requenta i cam pi di battaglia e fa Puffizio di spazzino. Yivono ne' deserti lo struzzo ed altri uccelli slimati per le piume. Uccelli dome- stici, fagiani, varie specie di colombi sono nelP lemen ARA ^73, comuni. Lun^o le cosle del mar Rosso si trovan pellicani e piu sorla di uccelli marini. Le locuste dell' Arabia, delle cui devastazfoni j spesso si parla, vengono seccate, ed arrostite o alles sate; gli Arabi in tale slato le mangiano. Mebuh asserisce che infilzate si offrono.in vendita ne'mer cali di tutte le citti arabe da Bad el Mandeb a Basrj 11 mare, sulla costa orientale di Oman, e coj abbondante di pesce, che non solo se ne pascon< asini, vacche ed altri animali doraestici, ma si spar'' pure sui campi per migliorarne il suolo, come m grasso. Sono universalmente celebri le pesche d perle del golfo Persico. 11 banco su cui principal mente si trovano le conchigbe perlifere, estendes dalle isole Barein sin vicinissimo a"l promontorio d Giulfar. Segnalasi reslremita seltentrionale, presso 1 isole Carec e Barein, come particolarmente ricca d perle. Arriano allude alle pesche di quesla parte dc golfo Persico. DivisioNi dell' Arabia. L' Arabia e stata varia mente di»visa ne' tempi diversi e dai diversi autori Slrabone divide I'inlero paese in Arabia Felice^ Deserta, la prima a mezzodi, 1' altra a seltentrion< della penisola. La triplice divisionein Arabia Felice Petrea e Deserta fu introdotta da Toloraeo. Dj alcuni cristiani contemporanei scrittori della slorij delle crociate, il territorio intorno a Bostra, o V Au- ranitis degli antichi, si chiama Arabia Prima ; i paese ad oriente del Giordano ebbe il nome'd: Arabia Secunda o Arabia Petracensis ; la con- trada aggiacente a Sciobac o Monreale, Mons jRega- lis, fu denominata >^ra^/a Tertia, pur Syria So/ia^ o Terra Montis Regalis. Gli scrittori oriental generalmente enumerano in Arabia cinque provincie, cioe, lemen, Egiaz, Teama, Neged e lemama ; laluni agginngono Barein per sesta, mentre altri conside- rano quesla come parte dell' Irac Arabi. Le tre provinc'e di Teama, JSegid e lemama sono da alcuni considerate come suddivisloni dell' Egiaz. L' Arabia Pelrea, compreso il ])lonte Sinai, si considera dalla massima parte di essi come ^ppartenente in parte aU'Egitta ed in parte alia Siria; e la porzione sel- tentrionale deir Arabia Deserta generalmente si cbia- ma il Deserto di Siria. 11 seguente schizzo della divisione presente del- r Arabia e principalmente fondato sopra quella adot- tata da Niebubr. L Jemen., confmanle col mar Rosso e coi terri- torii di Egiaz, Neged ed Adramat. Suddividesi, secon- do Niebubr, in quatlordici provincie indipendenti. IL Adramat, paese una volla famoso pel suo commercio, speciabuente in incenso, bmitalo al S. E. dall'oceano Indiano, al N. O. dall' Oman, a setten- trione dai monti arabi, ed a ponente dall' lemen. IlL Oman., che si estende lungo la costa del golfo Persico e del mare Indiano, e confina ad occidente ed a mezzodi col gran deserto elevato che riempie 1' interno dell' Arabia. IV. Stati indipendenti sulle isole e sui Uti del golfo Persico, Quasi tutti i porti di mare del golfo Persico, talvolta anche alcuni della cos'.a per- siana, sono in possesso di tribu arabe, che per la massima parte dipendono, pel loro soslentamento, dalla navigazione, dalla pesca e dalle perle. In tempo di guerra, tutte le loro barchepescberecce divengono navi di battaglia ; e siccome con legni di lal natura non possono agevolmente accadere combatlimcnti decisivi, le contese interne tra i piccoli stati conti- nuano quasi senza interruzione. Quando viene spe- dito contro di essi un esercito persiano, lasciano 73; A R A loro staLilimenti suUa cosla, ove non hanno chc ^oco da perdere, e riliransi neMoro battelli in nialche isola disabitata finche sieno richiamale le- LFuppe. L' isola, o piuttosto il gruppo d' isole deno- minate Barein, presso la costa occidenlale del goHo Persico, e celebrc per la sua pesca di perle. Dicesi che anticamente fossero popolatissinie queste isole, ed abbiano contenuto meglio di trecencinquanla citta e villagei. . . , , ■ V. II paese di Lasa, o Agiar, giace lungo la 'spia^ffia occidenlale del golfo Persico ; la parte im- tned^iatamente costeggiante il mare si chiama alle volte Barein. La maggior parte dell' interno e occu- pato da Beduini ; gli abitanti della spiaggia vivorio specialraente della pesca delle perle, o colla coltiva- ixione dei datteri. ^ VI. II paese di Neged occupa pressoche tulta Pestensione della terra alia d' Arabia, dalP lemen e dalPAdramat a mezzodi sino al deserto siriano a tramontana, e dalP Egiaz a ponente alLasa e alPIrac A-rabi a levante. E abitato quasi esclusivamente da tribu vasanti di Beduini ; e la maggior parte consiste in aridi deserti : il clima e eccessivamente caldo, ma Taria pura e saliibre. — Ora e il Neged sogg,etto ai Vecabiti, sella religiosa, la quale non \^ molto minacciava co'suoi rapidi pro^essi di soverchiare tutta la coraunione inaomettana. VII. V Egiaz confina a levante col Neged, a tramontana confina col deserto siriano e col golt'o d'Acaba, a ponente, col mar Rosso e ad ostro col- P lemen. E la terra santa dei Maometlani, stante le due citta sacre di Mecca e Mediira, la prima laogo di nascita di Maometto, la seconda luogo di sua sepob tura. Moaramed Ali, attuale vicere di Egitto, vinti ARA 738 cassc ua nuuo Inngo ben i5oo sladii, da Pelusio ad Eliopoli, per proteggere dalla ripetizione dMnva- sioni consimili il paese ; ma la sloria di cotesto muro va soffgelta a non pocbe serie obbiezioni. Tra le tribu nomadi della settentrionale Arabia pare che i Midianiti o Madianiti siensi di buon' ora dati al traffico coUe nazioni vit.ine.Era una carovana' di mercadanti Madianiti quella a cui fu venduto Giuseppe. L' Arabia era il paese delP incenso ; ed un requisilo cosi essenziale del culto religioso in tutti i templi delP antichita dovea presto dare grande im- porlanza al commercio de' Ibrestieri colP Arabia. Gerra, probabilmente situata vicino al presente El Catif o Lasa, era, secondo Strabone, una colonia babilonese, fondata da fuorusciti CaldeL Non si sa esattameate P epoca di sua t'ondazione ; ma i conipa- gni di Alessandro il Grande la trovarono citta opu- lenta^ e deve avere lungamente prosperato come emporio. Balzano agli occhi i vantaggi d' un com- mercio esleso per terra e per mare, posseduto da un porto cosi situato sullo spazioso golfo Persico. Da Gerra le produzioni delP Arabia e delP India navi- gavano a Babilonia, e piii su nelP Eufrate a Tapsaco, donde spargevansi per terra sopra tutta P Asia oc- cidenlale. Gran varieta di opinioni corre in rispetto alia siluazione di Otir, paese donde le navi di Salomone, unitaraenle a quelle de' Feniqii, riportavano oro, argento, gemme, leguo sandalo, ed altri oggelti preziosi. Bochart, Keland, ed altri critici lo cercano uelP India. Gli storici moderni inchinano a credere che fosse nelP Arabia. Tal nome, nel libro della Genesi, si enumera tra le tribii arabe discese da Joctan, e fu di recente trovata sulla costa di Oman finalmenle i Vecabiti, si rese padrone delP Egiaz, ed una citta nominala El Ofir assunse il protettorato delle sanle citta, alle quali e iiftmenso il nuraero dei pellegrini che annualmenle si portano. Fed. Mecca e Medina. VIII. II Deserto del monte Sinai^ che include r Arabia Petrea degli anlichi, un tempo sede del dominio de' Nabatei, e ora pressoche desolate, ne contiene che poche citta ; il paese aperto e intiera- luente in mano dei Beduini indipendenti. II gruppo dei monti Sinai e P altura meno considerabile verso N. O. delle montagne delP interno delP Arabia. Occupa quasi una penisola che sporge nel mar Rosso, col golfo di Acaba a niattina, e quello di Suez, chiamato pure golfo di Colzum, a sera. IX. Tribii di Beduini, o Arabi erranti. Di questi Arabi diremo solo che hanno apprezzato piu la loro liberla che la ricchezza ed il lusso, che vivono in tribii staccate sotlo tende, ed ancora ade- riscono alia primitiva forma di governo, alle abitu- dini ed agli usi de"" loro antenati. L' Arabia antica nota alle naziowi occidektali. Nella storia delPantichila non raancano tracce d'una influenza assai remota degli Arabi sulla condizione delle nazioni vicine. La Genesi ricorda Nembrotte, come fondatore del regno di Babilonia. Crediamo di riconoscere in Nembrotte, potente cacciatore, un caporione arabo, come i moderni sceichi de' Beduini. Pare che P Egitlo in tempi lontani sia state infestato da invasioni deir Arabia ; jioiche esitare non possiamo a considerare gP Icso, Hyksos, come tribu d' Arabi predoni. Dicesi che abbiano occu- pato il Della, ed anche penetrate sino a Menfi : alia fine, il re di Tebe, Tutraosi, riusci &d espellerli. II loro dominio sopra P Egitte vuolsi che durasse 284 anni, che si suppengono dalP ottavo secolo al seste avanli P era cristiana. E fama che Sesostri fabbri- Encicl. Geogr. V ol /. Nella sloria generale del commercio antico, e P Arabia impertante non sole per rispetto alPespor- tazione delle produzioni proprie, ma eziandio come slazione intermedia nel commercio celP India. Ere- doto chiama P Arabia unico paese in cui si trovino P incense, la mirra, la cassia ed il ladano ; Slrabone menzioixa la provincia di Cattabania in particolare come patriadell' incenso, e la Catramolilide (f dra- mat) come quella della mirra. Spesso-dagli anlichi si allude alP oro ed alle pie Ire preziose quali produ- zioni indigene delP Arabia Felice. Non si sa che al presente esislano miniere di ore ; alcune pielre pre- ziose, quali Ponice, il rubino ed una specie d'agata, delta pietra di Mocca, seno comuni nelP lemen e nelPAdramat. Enumerando il cinnamomo tra le produzioni delP Arabia , Eredote probabilmente confuse le produzioni reali del paese con altri arti- coli forastieri, cui, come P averie e P ebano, pote- vano le regioni occidentali procurarsi dagli emponi arabi. L' antichita abbonda di pruove del gran com- mercio de'Fenicii colP India, che deve in gran parte essere stato condolto per PArabia. Una delle primis- sime e piii iniportanti allusioni a quesla corrispon- denza mercantile dei Fenicii con parecchie citta o contrade e Iribu delP Arabia s' inconlra nelP elegia del profeta Ezechiele sulla cadula di Tiro. ^ Ollre a queslo traffico di caravana cei Fenicii, sembra che il commercio degli antichi Arabi col mondo occidenlale non sia stato che scarso, e quindi sono imperfette le nolizie date delP Arabia dagli scrittori classici. L' intrepido valore degli Arabi era passato in proverbio tra' Greci e trai Romani. II cerpo della nazione sfuggi al dominio delle polen- tissime monarchie sorte e cadule nelPimmediata sua 47 . 7^9 A R A vicinanza. DelP anlico inipero peisiano, Erodolo espressamente nota che tutte le nazioni delPAsia (occidentale) furoiio soggette a Dario Istaspe, eccet- lo gli Arabi, che furono confederati indipendenti dei Persi : e quando Carabise ebbe formato il dise- gno d' invadere r Egitlo, si trovo obbligato a cer- care T amicizia di alcitni Arabi che s' impegnarono di prowedere d'acqua T esercito persiano nel suo cammino per le arene dell"* Arabia Petrea. Dicesi che se Ful, il conquistatore del nuovo iinpero Assiro, abbia soggio£^ato gli Arabi, o se Sanerib si appeila il nioderatore delP Assiria e della Arabia, cio Tuolsi solamenle intendere delle tribu arabe sellentrionali. Si iiarra che Alessandro il Grande avesse con- templato la circunnavigazionc delP Arabia e la sog- geziofie deire sue orde predaci. La flotia di Nearco preparavasi a fare il giro della penisola , quando la morle di Alessandro tolse Pesecuzione del dypisa- mentp. 1 Nabatei abilavano, giusta Diodoro, la parte N. E. delP Arabia, che in appresso t"u, in ordine al Home della Icu-o capilale Pelra, chiamata Arabia Petrea. Diodoro li descrivecome una prode nazione, sicura nci suoi descrti come in un asilo, dove niuno fuor di loro conosceva le sorgenti d"" acqua. Come V altre tribu Bcduine, sussistevano in gran parte di •orrerie di predoni : nia sembra che in tempi anle- riori da' loro vicini abbiano inteso ad un traffiro independenle, ed in conseguenza eziandio alle allre occupazioni della pace. 11 lerrilorio loro lu ripeluta- raenlc invaso dagli stati uscili dalPimpero Mace- donico. Demetrio figlio di Aniigono, e poscia An- tioco il Grande , gli altaccarono senza (Vulto : i Nabalei mantennero la loro indipendenza ed il com- mercio loro tioriva anche piu di prima. Dopo che la Siria lu divenuta provincia romana, i suoi govcrna- tori Scauro e Gabiro ripelulamente minacciarono Petra d' un' invasione. Ricordasi che nel regno di Augusto, Elio Gallo condusse uelP Arabia Felice una spedizione in cui Oboda, allora re di Pelra, lo assistelte con mille Arabi Nabalei. L'esercito romano prese terra a LeucJiecome (lainbo), e dopo una fali- cosa marcia dipiii mesi,giunse a Marsiahae^ capitale de' Sabei. Ma la mancanza di provvisioni ed i catlivi effetli del clima sforzarono gP invasori a prontamen- te ritirarsi alia spiaggia, e quindi pel mar Rosso in Egitlo. E appunlo a quesia spedizione Properzio allude in quei versi : India quin^ Auguste^ tuo dat colla friumpho, Et domus intactac te t remit Arabiae. Nel regno di Traiano, P Arabia Petrea per la vittoria di A. Cornelio Palma divenne, nel 107 delP era nostra, provincia romana, e le contrade settentrio- nali, verso levante del fiume Giordano, un tempo in possesso de' Nabatei, continuarono a rimanere sog- gette ai Romani anche dopo la morte di esso Tra- iano. Era stanziata a Boslra uira legione romana, e P imperatore Fihppo, quivi nato, di quivi ricevette il soprannome di Araho. Petra cadde nel nulla, i suoi abitanti la disertarono, e cercarono la liberta ne' loro deserti ; fu dimenticato fino il sito in cui avea fiorito, finche a'nostri tempi Burckhardt scopri le ruine di Vadi Musa. Storia degli Arabi. Imperfettissime sono le co- gnizioni che della storia interna delP Arabia abbiamo avanti Maometto. Antecedentemente al principio del lerzo secolo dell'era cristiana, tutto cio che ci e stato trasmesso dagli scrittori arabi si riduce ad ahiuante A R A genealogic o liste di re, senza cronologia stabile di sorte, e sparse di soli pochi fatti malamente ricordati, Sono gli Arabi dai medesirai loro scrittori di- stinti in due classi : le tribu anliche e le raoderne, Come appartenenti agli Arabi antichi, ora inlera- mente estinti, troviamo annoverate le tribu di Ad. Tamud, Tasm, Jadis, la tribu (antica) di Joram, ed Amalec. I nomi di queste tribii ora sopravvivono soltanto in tradizioni vaghe : cosi dicesi che Sceddad. della tribu di Ad, fondasse la magnifica citta ed il giardino delizioso d' Irem, cui di sovente si allude nella poesia orientale, e che alcuni immaginano cht tuttora esistano, pero celati alia vista in deserti impe- n^rabili. Gli Arabi presenti o moderni dividonsi, giusta i loro storici, in Arabi puri o genuini, ed in Arabi nistilizii o naturalizzati : i primi contano I'origine loro da Catan, P loctan del Testaraento Vecchio, e gli ullimi da Adnan discendente d'lsraaelo ^^\\o di Abramo e di Agar. Pare che questi Arabi Isinaelidi siensi principalniente stabiliti nelP Egiaz j mentre la parte meridionale della penisola ebbe i suoi abitatori dai Catanidi o loctanidi. Discendente di Ca- tan fu Abd al Sciams o Amer, soprannominato Saba, uno trj i cui mollissimi figliuoli, Imiar od Omeir, fu, secondo' gli autori arabi, il prinio re della famiglia di Catan che porlsUse corona. Taceremo de' suoi successori, Imiaridi od Omerili chiamati, fino ad Al Arct al Rales, segnalato come il primo conquista- tore tra i re dell' lemen. Quindi si trova la regina Balchide, secondo gli autori arabi stessi , quella regina de' Sabei che visito Salomone. IVlolle genera- zioni dopo di lei, sotto il regno di Aeran, occorse un avvenimento clie forma un' epoca importante nella storia dell' Arabia. Solevano impetuosi torrenti monlani frequentemente dislruggere i lavori del- P agricoltura nelle pianure delP lemen, finche alcua re anlico scavo canaii che porlavano le acque al ma^, coslrusso un' immensa diga od argine tra due monti tosto sopra la capitale Mareb o Saba, che impediva le inondazioni improvvise, e dai serbatoio cosi for- mato forniva, mediante acquidotli, i giardini ed i calTipi sottani della necessaria irrigazione. Cosi la contrada intorno a Mareb divenne fertile e felice ; ma la sua prosperita dipendeva dalla conservazione delP argine che col lasso del tempo decadde. La sua finale ruina e uno dei pochi fatti delP antica storia degli Arabi di cui si possa con qualche grado di probabilita assicurarsi. Secondo De Sacy,"accadde circa il principio del terzo secolo. Questo avveni- mento, negli .scrittori orientali designate col nome di Seil al Arirn, Torrente delP Argine, cagiono nelP inlera penisola un gran cambiamento, imperoc- che moUe famiglie'ne niigrarono e si stabilirono in altre contrade. Noi non li seguiremo, come ne pure seguirem la serie dei re Imiaridi che regnarono nelP lemen, e rimetteremo il lettore alia dissertazio- ne di De Sacy sopraccitato, intitolata Sur divers evenemens de V Histoire des Arabes avant Malio- met, ed alia Historia Jemanae di Johannsen, slam- pata a Bona nel 1828. La fontana Zerazem e la pietra nera delPantico tempio della Mecca denominato la Caaba, erano da tempo immemorabile state dagli Arabi considerate come santuarii nazionali. I Joramidi erano stati per moiti secoli protettori e custodi della Caaba quando ne furono scacciati dalla tribu di Beer, a sua volta spogliata della bustodia del tempio che venne nelle raani della tribu di Coreis intorno alPanno di nostra salute 464. II Coreiside Abd al Monlalleb e famoso per 74i ARA I sua vittoria sopra Abraa, Etiope reggitore deir le- len e cristiano, clie avvicino alia Mecca con un sercito e parecchi elefanti, coir intenzione di di- truggere la Caaba. Vantasi che un luiracolo abbia »reservato il santuaiio e disti utto Tannata di Abraa. j'anno di questa vittoria si trova nelle cronaclie ell' Oriente denomiuato V Anno delP Elefante, in iiemoria deir elefanle sopra cui sedeva Abraa, il [uale rifiuto di procedere piu innanzi quando Teser- ilo si approssimava alia citta santa : cio accadde nel 71 deir era nostra. Un altro avveniineiito lo rese ncor piu universalmente meraorabile, che in esso Lbdalla, nipote di Assem, divenne padre deir arabo jrofeta Maonietto. L'lemen da poi di Sell al Arim era tenipora- leamente venuto in podesta de' forastieri. Gli Ebrei, quali dopo la distruzione di Gerusalemme eransi n gran parte ritirati nell"" Arabia, avevano fatto sroseliti di pareccbie tribu arabe, particolarinente ii quelle di Chenano, Clienda ed Aret ben Caaba, e 'ia guadagnato ragguardevole potere in alcune parti iella penisola. Dsu Novas, cbe verso il cbiudersi del ^uinto secolo occupava il trono degP Imiaridi, adotto la loro religione, e si diede a perseguitare crudel- mente tutti quelli cbe non seguissero il suo esenipio. Circa il medesimo tempo, il cristianesirao s'era fatto strada nelle parti meridionali della penisola, dlve- [luto religione delle tribu d*" Imiar, Gassan, llebia, lagleb, Bara, Tanu, Tai e Codaa, oltrecbe degli ibitanti d' Ira e di Nejram. Gli abitanti diNejram in particolare soffrivano dalP atroce crudelta di Dsu Novas, quando il Negus di Abes venne in aiuto de"' cristiani suoi confratelli perseguitati. Gli Arabi ebrei rimasero vinti ; Dsu Novas, in disperazione, cerco una morte volontaria gettai^losi in mare, e V lemen divenne provincia etiopica. Quast'a occupa- lione etiopica delP lemen riusci di triste importanza al mondo inciviUto pel vaiuolo cbe i vincitori porta- rono seco nell' Arabia, ed il quale, per le conquiste dei Maomettani, presto si sparse sopra tulta la terra. In conseguenza d** una ribellione tra gli occupatori etiopi, Abraa pervenne nel 549 coniando delF le- men. Procuro egli con gran zelo di diffondere tra gli Arabi il crislianesimo, e con questa vista edifico a Sana una chiesa, die egli intendeva avesse, qual luogo di pellegrinaggio, a gareggiare colPantica Caaba. Sdegnati di questa misura, gli Arabi gentili profanarono la nuova chiesa, ed Abraa, a vendicare r insulto, risolvette una spedizione contro la Mecca, del cui mal esito abbiamo gia fatto cenno di sopra. Dopo un regno di ventitre anni Abraa fu succeduto da' suoi figli Jecsura, 572-589, e Masruc, 589-601. Sotto il regno di quest' ultimo, Seif ben Dsi lezen, rampollo delPantica regia famiglia Imiaride, ottenne r assistenza d'un esercito persiano sotto Veraz, col- r aiuto del quale pose termine al potere etiopico che aveva durato circa 72 o 73 anni. L' lemen fu allora governato da prefetti persiani, sinche venne ad as- soggettarsi ai Maomettani , quando V ultimo dei prefetti, Badsan, abbraccio la fede musulmana. Gli Arabi avanti Maometto, come quelli dei giorni presenti, parte dimoravano in citta e parte come tribu erranti in campi mobill, Gli abitatori delle citta sussistono coll' agricoltura e con diverse professioni, specialmente col commercio, in cui pare che la tribu di Coreis siasi per tempo segnalata. Gli Arabi nomadi s' adoprano in allevare e curare be- stiarae, ed all' occasione a spogliare i viaggiatori. La pittura offerta dagli antichi poeti, specialmente nel roraanzo Antar^ di Asmai, de' loro usi e del mode di ARA ^ vita, intieramentc corrlspondc alia rapprerentazione che i moderni viaggiatori famio dei costumi dei Beduini attuaU. Sono cosi seniplici gli dementi cbe formano la sfera del viver loro, e le Iqro abitudini cosi strellamente adattale alia natura del paesc, che il correr del tempo non puo operare nel loro stato sociale verjun cambiamento perccttibile. L'ospitalita, la perizia nel maneggit) dell'armi, il cavalcare e r eloquenza nel suo proprio linguaggio coploso ed energico, erano in antico, come ancor sono, le doll delle quali 1' Arabo maggiormente si vantava. Per riguardo alia rebgione degli antichi Arabi, imperfettissima e la cognizione^ che ne abbiamo. Siccome vagavano pe'loro deserti senza vie sotto la volla d'un'cielo sereno, pare che sieno stati di buon'ora indotli alP adorazione de'luminari celesti. Dicesi che la tribu d' Imiar abbia princlpalmente adorato il sole ; Chenana, la luna ; Tai, la stella fissa Soail ( Canopo ) ; Misam, la stella Aldebaran, ecc, ; Saba, 1' antica capitale delP lemen, aveva un tempio eretto ad onore del pianeta Venere ; il tempio della Mecca era, secondo alcuni, originalmente dedicato a Saturno. II Corano allude a tre deita femminine : Allat, Al Uzza e Mesat.Due altre deita, Anaf e Naila, una avea fonna d'uomo, I'altra di donna. Di cinque altre si ha notizia, adorate sotto varie forme uraane ed animab, oltre ad un numero d'idoli inferiori, appartenenti a particolari famigbe. Nella tribu di Temim, nel golfo Persico, dicesi che si fosse intro- dotto il culto persiano del fuoco. L' idea dei foUetti e delle fate, quali di carattere terribile e quali di placido e benigno, fu per tempo associata alia soli- tudine dei deserti. Furono di buon' ora in propria casa nelP Arabia gP indovini, la negromanzia, I'astro- logia ed il sortileglo, Tal era la condlzione degli Arabi intorno al princlpio del settimo secolo. Poche piccole provincie del setlentrione erano, come le oontrade vicine di Sirla, Palestina ed Egitto, venute in soggezione delP impero greco, mentre le limitrofe alP Eufrate riconoscevano il freno persiano, ed una dinastia etiopica dominava temporaneamente nel mezzodi. La gran liiassa del paese rimaneva libera, e probabilmen- te anche ignorava queste lievi intrusion! di dominio forastiero. Gli Arabi, lungamente cdebrati per la loro valorosa ed intrepida ijidole, non erano ancora mai stati uniti con vincolo comune in un solo corpo. Le loro tribu vaganti, senza stabili relazioni reci- proche, sparse sopra una vasta estensione di terra, e spesso impegnate tra di esse in contese transitorie, continuavano a godere iUiraitata indlpendenza. La unione di co teste tribu in nazlone, e la grandezza di tal nazione siccome audio nella catena degli avveni- raenti storici, conta dalla promulgazione delP Islaqi fatta da Abu'l Casern Moammed o' Maometto. La nobile inspirazione, la ferma credenza nella verita e divina origine della nuova rebgione, e Pintrcpido coraggio che animava il profela ed i suoi successori, la naturale inclinazione degli Arabi alia guerra ed alle imprese perigliose, la debolezza dei governi vicini, ed il precetto del Corai^ che ingiungeva la propagazione delP Islam e la gulrra contro i miscre- denti qual dovere religioso, sparsero in un secolo il dominio, la fede ed anche la lingua degli Arabi dalP Oceano Atlantic© alP Indo, e dal mare Indiano e dai Deserti delP Africa alia Francia, al Medllerra- neo, alP Asia Minore ^d al mar Caspio. L' impero Bizantino era appena uscilo da un lungo conflltto colla Persia. II dispotismo de' suoi re^gitori, frequent! sebbene incfficaci rivoliizioni ed 743 , A R A i costanti sforzi per la repressione dei nemici esterni, il basso stalo delle finanz^ ad onta d' imposizioni oppressive, e la discordia delle contendenti sette religiose, ne avevano esaurito le forze. L'impero Persian© era caduto ancor piii basso: I'antiquata dottrina di Zoroastro non poteva piii a lungo ani- inare i suoi seguaci nel oontraslo coxitra una reli- gione difesa e propagata da una nazione nuova con tutto il vigore e rentusiasmo della gioventu. Quesla indebolita condizione de"" due principali iniperi vici- ni favori il rapido progresso delle arabe conquisle. Chiunque adoltava la fede maomettana incorporavasi iiel nuoYo sfato, ned era piu considerato qual fora- stiero. Gli Ebrei ed i.Cristiani erano tollerali, ma richiesti di un tributo : morle attendeva i seguaci delle altre religioni. 11 supremo pontificato ed il comando raondano erano unili nella persona dei successori di Maometfo, i califfi, Moiti di essi erano individualmente deboli; ma Tautorita loro e la possa deir impero vcnivano soslenute da una credenza religiosa profondamente radicata nel cuore della nazione. La storia del primo secolo del califTalo esibisce una quasi continua serie di conquisle. Nel regno di Abu Beer, il prode Caleb conquisto Tintera Siria e la Mesopotamia ; in quello di Omar, le villorie di Araru ben As aggiunsero alP impero arabico TEgit- to; dopo un assedio di quattordici mesi, Alessandria fu presa, Menfi cadde, ed Amru pose in vicinanza delle sue mine le fondamenta di Foslaf, il prcsente Veccbio Cairo. La conquisia deirEgifto fu presto seguita da q\iella della Cirenaica e degli altri stati lunghesso'la cosla del Mediterraneo : abitudini con- geniali unirono le orde Berbere delP Africa coi figli deir arabico Deserto. Le vittorie riportate da Saad ben Abi Vaccas sopra le forze persiane a Cadesia, Jalula, Olvan e Neaveud decisero la caduta del per- siano trono. Sotto Osmano fu saccheggiata Pisola di Cipro; Abdalla ben Amer conquisto il Corassan e penetro sino a Balca. 11 regno d' Ali ben Abi Taleb iu speso in repriraere interne commozioni, che terminarono coll' assassinio del califTo per mano del fanatico Abdorraman ben Moljam e coll' accessione degli Ommiadi al califfato. Moavia, primo dei califfi Ommiadi, rimosse la sede deir impero da Cufa presso V Eufrate a Dama- sco. Nel suo regno, Ocba pose le fondamenta di Cairvan, e penetro sino aTauger ed all' Aflanfico. Fu Ocba ucciso raentre si preparava a passare nclla Spagna, in conseguenza di che molte delle province conquistate in quelle lontane regioni furono nuova- mente perdute ; ma dopo brevi anni, 1' intiera costa settentrionale dell' Africa, sino alio stretto di Gibil- ferra, cadde in podesta degli Arabi. Nel regno di Valid r, la signoria degli Aralii tocco la sua piu ampia estensione. Giuliano, governatore di Ceuta, acceso, dicesi, contro il suo sovrano, re Boderico o Bodrigo di Spagna, clie gli avea disonorato la figliuola, diede Algeziras nelle mani dell'arabo Taric'b.en Ziad, il quale, al comando del governatore africano Musa ben Nosair, approdo al|promontorio che ancor porta il suo nome, Gibilterra essendo corrotto da Gebel Taric, ossia raontagna di Taric, vinse Bodrigo nella battaglia di Xerez della Frontera, ed in breve tempo assoggetto la maggior parte dell' Andalusia, Granada e Murcia al potere maomettano. Nell'Orienie, Cossei- ba ben Moslem, governatore del Corassan, prese possesso di Maravalnar, di Bocara, del Turchestan e del Covaresm ; e Moammed ben Cusem al Tachefi fcce altie conquisle nelle parti setlentrionali delFIn- A R A dia. Sotto Solimano, fa conquislata la maggior parfe deir Asia Minore ed assediato Costantinopoli ; e nel regno di Omar ben Abd al Aziz vennero aggiunte all' impero le contrade della Giorgia e del Tabaristan. Ma la nissuna energia dell' ultimo rahffo, non meno che del suo successore lezid ii, e I'avarizia di Esciam, promossero uno spirito di scontentezza neir interno ed incoraggiarono i tentativi rivoluzionarii d' altri aspiranli al califfato. Fu nel regno di Esciam che le armi dei 31usulmani toccarono la loro prima scon- fitta ; la vittoria di Carlo Martello sopra Abdorraman ben Abdalla, presso Poitiers, nell' cttobre del 782, raffreno per sempre gli ulteriori progressi degli Arabi sul confinenle dell'Europa : il fiume Aude, m Linguadoca, divenne la frontiera del loro dominio. Quando nel ^49 la famiglia di Abbas pervenne al comando sopra i Fedeli, furono crudeltuente per- seguitati tutti gli Ommiadi sopravvissuti : solo Ab- dorraman ben Moavia riparo in Ispagna e divenne fondatore del califlalo ommiade di Cordova. Sotto gli Abassidi, che fermarono la loro resi- denza a Bagdad, sol poche addizioni furono fatte air impero maomettano : vennero in soggezione degli Arabi di Spagna e d' Africa le isole di Creta, Corsica , Sardegna e Sicilia. I sovrani della casa d' Abbas tanto in generale si segnalarono pel loro amore e zelo alle arti ed alia letteratura, quanto avean fatto i lor predecessori nelle guerresche virtu. I nomi di Mansur, Arun al Bascid e 3Ianiun hanno pur sempre diritto ad onorevol luogo nella storia delle Icltere, ed i regni loro formano 1' epoca bril- lanfe del potere maomettano. Ma il loro amore alle doli inlelleituali e la passione per una vita quieta e lussuosa distolsero I'atlenzione dei califfi Abassidi dalle bisogna d^ governo ; presto si fecero frequent! le turbolenze intestine; I'autorita della corte di Bagdad scemo imperceltibilmente, prima nelle pro- vince distanii dal centre dell' impero. Stabilendo Ab- dorraman una signoria ommiade independente nella Spagna, pose un esempio che in breve i prefefti delle altre contrade seguirono. I cahffi si trovarono costret- ti a circondarsi il trono d' una guardia di merccnari Turchi, e a riporre la cura del governo nelle mani di ministri d'autorila illimitata, gli Eviiri al Oina- ra. Tra per questi ordinamenli e per le usurpazioni dei Turchi Selgiucidi , il califlalo era da tempo divenuto una dignita meramente nominale, quando Ulacu prese Bagdad, nel 1 628, e pose fine al dominio degb Abassidi. La storia dei parecchi stati maometlani che vennero dal califfato dal ix secolo, non appartiene, rigorosamente parlando, alia storia degli Arabi, e quindi taceremo anche delle principali dinastie che regnarono nella Spagna, in Africa ed in Asia, per farne parola allor che si avra a dire delle diverse signorie cui ebbero parte. Da che il califfo ommiade Moavia scelse a sua residenza Damasco, e vieppiii da quando gli Abassidi trasierirono la sede del governo a Bagdad, la con- trada dell' Arabia ricadde nella sua primiera incon- cludenza; divenne una semplice provincia dell' im- pero maomettano, e presto fu nuovamente divisa in piccoli principali. Particolarita curiose intorno alia storia d' una delle piii iraportanti di tali division!, quella dell' lemen, dal tempo di Maometto sino al chiudersi del secolo decimoquinto, Si leggono nella citata opera di Johannsen , Histcria Jemanae . Traune la monotona enumerazione della processione annua dei pellegrini alia citta santa, i continui con- flitti tra i capi Beduini, e da ultimo la nascita del 745 ARA potere vecahita nel Neged, la storia recenW delP Ara- bia generalmente offre poco interesse per ferniare raltenzioiie dello storico delpaese in generale. Dopo la coiiquista della Siria, della Persia, del- la Mauritania e della Spagna, il commercio degli Arabi divenne di grande importanza. L' Islam favo- riva lo stabilimento degli eniporii, e T anipia domi- nazione d' una religione e d' una lingua rendeva facili i -viagia e le transazioni niercanlili. II lasso della corte dl Bagdad e la niagnificenza del califTato abasside, cagionavano frequenU viaggi di merca- danti nelF India. Siuo dal ix «ecolo delP era nostra, principiarono gli Arabi a fermare stanza in \arie parti delP India stessa, e pareccbi principi indiani abbracciarono la fede maomellana. Presto gli Arabi penetrarono nelle isole indiane, Ceilan, Sumatra, Giava, Celebe, ed anche in Gina. Caravane arabe procedevano per terra sino in Tataria ed in Siberia al settentrione; in Africa, andavano al Niger, dove sin dal secolo x furono fondati gli stali maomettani di Gana, Vangara, Tocrur, Cucu, e poscia quelli di Sennaar, Darfur, Burnu, Tombuctu e Melli. Sulle coste delP Africa giunsero per lo stretto di Bab el M^ndeb al Zanguebar, stabilirono i porti di Mac- dasna, Melinda, Sofala, Cbelu e Mozambico, e pas- sarono a Madagascar. E anche probabile cbe gli Arabi Lusitani fossero nelP xi secolo i primi scopri- tori deir America. Lingua araba. L'arabo forma, coiretiopico , la ramificazione meridionale del gran ceppo delle lingue comunemente, sebbene impropriaraente , chiamale semiliche ; gli altri due rami principali sono : I." fararaaico, indigene nella Siria, Mesopo- tamia e Babilonia, comprendente le lingue siriaca e caldea; e 2° Tebraico, un tempo lingua della Pale- stina e della Fenicia . Questi dialetti fiorirono in epocbe diverse. DelPebraico, possediamo i primis- simi docuraenti scritti, Intorno al tempo cbe cesso di essefe lingua viva, fece la sua comparsa il caldeo. Quanto possediamo in siriaco e di data ancor piu recente. La letteratura della lingua araba non risale oltre il tempo di Maometto. Presentemente le piu di queste lingue semiliche sono estinle, o sopravvi- vono soltanto in piccoli distretti. Solo Tarabico sopravvisse a tutte le lingue sue consorelle, e si sparse, non solo come lingua vernacola in tutta la Siria, PEgitto e P Africa settentrionale, ma eziandio qual lingua di religione nella Persia, nelP impero turchesco, ed in tutte le contrade nelle quali fu inlrodotta la fede maomettana. Varii dialetti prevalsero nelle tribu arabe prece- dentemente al secolo di Maometto, tra' quali que|lo della tribu di Coreis divenne, mediante il Corano, la lingua classica. Ebn Caldun crede che *la ragione delP eleganza e purezza del dialetto coreiscida si trovi nella segregazione di quella tribu dal commer- cio co' forastieri. Dopo la Coreis, le tribu vicine di Tachif, Udseil, Cozaa, Chenana, Asad, Temim e Gat- fan, sono dagP indigeni scritjori distinte per la cor- rezione del loro linguaggio: meno il sono gli Arabi Icmenesi, e le tribu di Rebia, Lacm, Jodam, Gassam, liad e Codaa. Osserva Wiebuhr che Parabo presente mente si parla colla medesima purezza nel distretto di Saan. La lingua araba e ricca, non solo di parole, specialmente di quelle cbe si riferiscono ad oggetti naturali e alia vita d'un popolo nomade, ma ezian- dio d' inflessioni gramraaticali, in ispecie nel verbo, ove sono breveraente ed energicamente espresse eerie modificazioni generali del significato mediante lievi cambiamenli nella forma delle radici. La pu- A R A 746 reiza e la copia del loro linguaggio sono state Ira gli Arabi lungamente oggetto di nazionale snperbia, Quando, dopo le prime conquiste dei Maomettani, parve che per frequente ed inevitabile conversare cogli stranieri se ne danneggiasse la genuina corre- zione, sorsero gramma tici a fermarne le regole e ad assicurarla dalla corruzione. Abu '1 Asyad al Duli viene men'.ovato come il primo autore di gramma- tlca araba: fioriva sotto il califfo Ali ben Abi Taleb. Tra i susseguenti grammatici arabi, meritano d'es- sere distinti Sibavai, Ebu Malec, Zamacsciari, Ebn Esciam, Ebn Doreid, Motarrezi,Tebrizi, Beid,ari, ecc« Calil ben Amed al Feraidi, di Basra, che viveva nel II secolo delPegira^ridusse a sistema la prosodia ed i melri dei poeti arabi. Abn Nasr Ismael ben Ammad al Janari, nel 1000, o, secondo altri, nel loog, com- pilo un vocabolario della pura lingua araba, conte- nente circa 40000 parole ed intitolato Al Sid o Al Silia/t, cioe La Purezza (della lingua): quest' opera e ancora di gran valore nella filologia orientale per riguardo alle numerose citazioni de'poemi antichi addotte ad illustrazione. Al Darir ed Al Sigani, due altri lessicografi, fiorirono uno nelP xi secolo e Pal- tro nel xiii. Nel xiv, Moammed ben lacub al Firuza- badi, nelP anno 817, i4i4delPera nostra, compilo vin immenso tesoro arabico col titolo di Al Lami^ che vale L'llluminatore, del quale P autore stesso prepare un compendio intitolato Al Camus o Al Eamus, -cioe L' Oceano ; P ultima opera contiene circa 60000 voci, ed e il migliore dizionario origi- nale arabo che possediamo; una dihgente edizione ne fu pubblicata nel 1817, e ne comparve a Scutari una traduzione lurca, in tre volurai in-tol, , i8i5- i8i7- 11 tempo in cui fosse Parte dello scrivere intro- dotta nelP Arabia, non e noto. Gli autori arabi par- lano di un alfabeto usato dagli antichi Imiaridi, cui chiamano Al Mosnad: quest'alfabeto e ora pe^'duto. Nel secondo volume delle Mines de V Orient si puo vedere la copia d'alquante inscrizioni non deci- frate, scoperte da Seetzen, tra Doffar e Mancat, presso Jerim nelPIemen, ch'ei suppone sieno in carattere mosnad. Gli Arabi settentrionali non pare che abbiano avuto allabeto sino a poco tempo innanzi Maometto; dicesi che Morar ben Morra abbia intro- dotto un alfabeto che fu coniato sul carattere siriaco estrangeio. In esso fu scritto il Corano, original- mente senza punti diacritici ne vocali, che pero furono aggiunti avanti la fine del primo secolo del- Pegira. Questo carattere, che fu chiamato cuficOj in allusione ai copisti che dimoravano a Cufa, rimase a lungo in uso sulle monete e nelle inscrizioni: per le cose comuni, fu da Ebn Mocla, nel x secolo, intro- dotto un carattere corsivo, noto sotto il nome di Neschi o Neskhi. Quest' e il carattere tuttora usato, e sono modificazioni di esso il carattere persiano taalic e P africano mogrebi. Gli Europei studiosi che bramassero di acqui- star cognizione della lingua araba, ricorrano alle opere di Silvestre de Sacy, Ewald, Rosenmiiller, Kosegarten, Golius, Wibnet e Freytag, tutte recen- tissime, e quest' ultima non ancora compiuta, L' arabo vernacolo moderno non differisce ma- 'terialmente dalla lingua del Corano, che divenne il modcllo e la regola della correzione per tutti gli arabi scrittori; ma nelle forme grammaticali sembra che il tempo abbia prodotto un cambiamento somi- glianle a quello che veggiamo in altre lingue, la cui storia possiamo seguire accuratamenle. Molte termi- nazioni nelle inflessioni del verb ) e del nome sono 747 A R A scomparse, e la mancanza loro viene supplita da vo- ci ausiliarie. Dicesi che la pronunzia varii conside- rabilmente nelle diverse coutrade : quella deiriemen si stima la piu pura. Tra le graramatiche deirarabo moderno venule in luce si (ynsidera migliore quella di Caussin de Perceval, Parigi 1828, in-4. Letteratura araba. Conviensi ora general- mente da quelli che studiano la letteratura orientale, che gli Arabi non posseggono reliquie letterarie autentiche anteriori al secolo vi delP era volgare, e che le poesie appellate Moallacat tutte apparten- gono a quello o al principio del secolo susseguente. Non pu6 per altro contendersi che al tempo che furono coraposte, la lingua e la poesia degli Arabi non fossero giunte gia ad alto grado di coltura; la lingua appare in esse con perfetta regolarita gram- malicale, e soggetta a tulte le regole d' un sistema stabile di prosodia. La vita d' una nazione per la natura del suo paese chiusa all' introduzione deir aflfinatezza fora- stiera, e forzata dalle sue occupazioni di cacciatori e pastori a vivere in picciole partite sparse sopra un'arapia eslensione di suolo, in mezzo alia spaven- tosa solitudine dei deserli, i cui terrori, mcntre tenlano Tanimo degli arrischiati a pericolosa im- presa, pare che procurino la sicurezza d'una sociale dimora e stringano vieraraaggiormente i vincoli della compagnia, appare di sestessa ricca d'elementi poetici; ed infatti, per quanto ci e dato di scorgere di lontano il carattere degli Arabi, troviamo esser uno de'suoi essenziali lineamenii Tamore della poe- sia. II comparire d'un poeta in una famiglia era dalle vicine tribii salutato con gratulazioni, ed udia- mo di certe adunanze annualmente tenute ad Ocad neiriemen, dove poeti di tutte le parti dell' Arabia contendevano per un premio, recitando le loro cora- posizioni; dicesi che i poemi dei vittoriosi competi- tori fossero scritti in lettere d'oro ed appesi nella Caaba, dal che chiamavansi moallacat, che significa i sospesi. Sette di questi poemi ci sono stati conser- vati, cioe quelli di Amru ben Collum, Amrulcheis, Antara, Tarafa, Lebid, Aret e Zoair; e la diligente rnaniera in cui furono commentati dai grammatici indigeni,Zuzeni,jN'aas,ecc,, attesta Pimportanza che ad essi alfiggevano gli Arabi dei tempi successivi. Maometto raccoinandava la doltrina e la poesia, e Paramirala e di spesso veramente sublime dizione del Corano attesta che ne pur egli era straniero alia virtu del Hnguaggio poetico. Nonostapte, nel primo secolo dalla sua morte, sotto il regno di Ommiadl guer- rieri, la voce della poesia si tacque o non fu udita nel trambusto della guerra. « Ma, dice Abulfaraio, quando Alia chiamo al governo la famiglia di Ascera ( gli Abassidi) e cesse loro il comando, i cuori si scossero dalla loro indolenza, destaronsi dal loro torpore gP intelletti. « Tra gli scrittori che fiori- rono sotto i primi califfi abassidi, Asraai merita di essere distinto : a lui si ascrive un romanzo di gran fama nelP Oriente, intitolato Antar dal nome deir eroe : esibisce esso un'interessante pittura del- la condizione deir Arabia poco prima della com- parsa di Maometto, specialmente della vita delle sue tribu erranti, di cui da un'immagine cosi vivace quanto le no\\ss\mQ Notti A rabe fanno dello stato sociale nelle citta dello stesso paese. II tempo esatto cui debba assegnarsi la composizione di quest'ultima opera e tuttora argomento di discussione. Che taluni tra' piu immaginosi ed incantevoli racconti della collezione sieno tratti da sorgente Indiana, a noi pare cosa innegabile, benche sieno state accurata- ARA mente sostituite uozioni ed immagini conformi alia sfera delle idee d'un maometUno e d'un abilatore deir Asia occidentale ad ogui allusione al politeisrao ed alle instituzioni indiche che avesser potuto con- fondere Pimmaginazione o ferire il buou senso del lettore musulmano. • Tra i poeti che fiorirono sotto il califfato, dob- biamo qui contentarci di ricordare i nomi di Abu'l Ataia, Dsu'l Rumma, Ferezdac, Abu Temmam, Boctori, Amadani, Ariri, Motenabbi, Abu'l Ola, Omar ben Fared, ecc. Al Mansur, secondo dei califfi abassidi, fu il primo che si segnalo col suo zelo per la letteratura, specialmente per lo studio della legge, deU'astrono- mia, delle matematiche e della filosofia. II famoso fisico cristiano Giorgio Bactiscin, col suo discepolo Isa ben Scialata, ed il persiano astronomo Nubact viyeano alia corte di Al Mansur : serabra che Bacti- scin abbia primo diretto P atlenzione degli Arabi alia letteratura greca e_ siriaca. Arun al Rascid, a consiglio del suo compito ministro ed amico laia ben Caled, il Barmecida, chiamo alia sua corle Gior- gio figlio di Bactiscin che allora viveva a Nisabur opero egli che molte opere greche e siriache fossero. traslatate in arabo, e stabili collegi nelle principali* citta dell'impero. Nel regno di Mamun la lettera- tura degli Arabi vide la sua eta dell' oro. In mezzo ai dotti forastieri che vissero alia sua corte, distin- guiamo il fisico indiano Sale ben Naala, ed il sirio laia ben Mesavai, comunemente chiamato Joannes Mesue. Le opere d' Aristotele, d' Ippocrate, Galeno, Dioscoride e Teofraslo, di Euclide, Archimede e Tolomeo furono in parte tradotte dagli originali greci ed in parte da version! siriache. Fra i tradut- tori troviamo raentovali I'a'stronomo sabeo Tabet ben Corra ; il fisico cristiano Onain, con suo figlio Is'ac e suo nipote Obais ben al Asam ; laia ben Ba- tric, laia ben Adda, Ibraim ben Tacvin, ed altri. All'ordine di Mamun, Moammed ben Musa^ di Co- varezra, scrisse il primp trattato elementare d' alge- bra, evidentemente Iratto in grari parte da sorgenti indiane. Mamun fondo accademie a Bagdad, Basra, Cufa e Bocara, e forni i dotti dei mezzi necessarii per visitare a fini lelterarii i paesi forastieri. Nel suo regno, laia ben Abi'l Mansur edifice osservatorii a Bagdad ed a Damasco e vi soprantese. Subito dopo Pascensione di Teofilo al trono del greco impero, nell' anno 829, scoppio tra lui e Mamun una guerra, nella quale quel primo rimase soccombente. Egli era, come il suo antagonista, amico delle scienze, e ad oggetto di negoziare la pace, mando ambascia- tore alia corte del califfo il famoso erudito Giovanni Grammatico. L'assistenza ed il consiglio di questo inviato furono di gran peso nelle imprese scientifi- che allora incoraggiate da Mamun ; e Giovanni era in tanto favore a Bagdad, che avrebbe indubitata- mente effettuato una riconciliazione tra le due corti, se nel bel mezzo delle negoziazioni non fosse morto il califfo. Ne' tempi successivi del califlfato, gli erairi al Omara ed i successor! Baraichidi o Buidi incorag- giarono la letteratura; in quasi tulte le dinastie che salirono al califfato, furono almeno alcuni sovrani che amavano le scienze e proteggevano gli scien- ziati. La dinastia dei Fatimidi in Egitto va per que- sto rispetto distinta. Ibraim ben Aglab, fondatore della dinastia aglabide, fece Cairvan sede del sa- pere ; e Zeiri incoraggio le lettere nella citta di Afscir che ave^ fondato nel territorio della presente Algeria. 49 A R A In Ispagna, i califfi ommiadi seguirono Tesera- io di Al Mansur e de''suoi saccessori. Un cambio i ambasciatori dotti ebbe luogo negli anni gi2'-96i ra Abdorraraan iii ed Ottone i imperatore di Ger- lania. Suo figlio Achem fondo ruaiversita di Cor- ova e molti collegi e biblioteche nella Spagna : icesi che la libreria sua propria non contenesse leno di 600000 volumi. Gerberto di Aurillac, il uale poi ascese al pontificato col nome di Silve- tro II, studio a Cordova ed introdusse in Europa [ sistema decimale arabico di notazione numerica, Lcui gli Arabi stessi avevano debito agl** Indiani. 'arecchi dotti inglesi, Adelardo di Bath nelPxie loberto e Daniele Morley nel secolo xii, pur visitS- ono le universita arabe della Spagna. Fu per mezzo idle versioni spagnuole e delle arabe che Tatten- ione degli studiosi fu prima richiamata agli scritti i Aristotele. D' infra i filosofi arabi, Pococke, in una nota ireraessa alia sua edizione di Ebn Tofail, sceglie scguenti come i piii distinti : Abu Nasr Moammed I Farabi, Abu Ali al Osein ben Abdalla ben Sina, onmnemente chiaraato Avicenna, Abu Amed Moam- ned al Gazali, Abu Beer Moammed ben laia ben Baja, ;omunemente detto Avempace, Abu'l Valid Moam- ned ben Anied ben Moammed ben Rosd, comune- aente appellato Averroe, ed Abu'l Casern al Jonaid. Alcuui de'piii celebri scrittori arabi di mate- natica ed astronomia sono il sabeo Tabetben Corra, Icristiano Is'ac ben Ouain, Moammed ben Musa, aber ben Alia, Beaeddin di Amol, Moammed ben aber al Battani, Al Fergani, Ibn Junis, Abu'l Assan Musclar, Ulug Beg, ecc. La letteratura degli Arabi e particolarmente mportante per riguardo alle numerose e pregevoli ue opere storiche : di alcuni dei seguenti aulori in [uesta materia, il lettore trovera qualche notizia ri- ;orrendo ai loro rispettivi articoli nella Biografia Unwersale. 11 priraissimo scrittorestorico degli Ara- 3i dicui abbiaracognizione fu Esciamben Moammed Den SoaibalChelebi,deir^nno 826. Nello stesso seco- o vissero Ibn Coseiba, Abu Obeida, Moammed ben Dmar al Vachedi, Abu'l Abbas Amed al Beladsuri ed ^srachi. Dal principio del x secolo, la storia diventa lo studio prediletfo dei dotti arabi. Masadi, Tabari, Amza d'Isfaam, ed il patriarca cristiano di Alessan- dria Etitichio, purchiamato Said ben Batric, furono dei prirai autori d'opere di storia universale. Furono seguiti da Abulfaraio, Giorgio Elmacin, Ibn al Amid, Ibn al Atir, Moammed Emavi, Abulfeda, Nuveiri, Jelaleddiji Soiuti, Ibn Sciona, Abu'l Abbas Amed al Dimeschi, ecc. Abu'l Casern Calef ben Abdalmalec ben Baseval di Cordova, Temimi, Ibn Catib, Ihn Alabar, Amed ben laia al Dobi e Sceabeddin Amed al Mocri, od al Macari, scrissero cronache del domi- nio arabo in Ispagna; Cotbeddin nel xvi secolo ed Abu'l Assan Becri nel xviii composer© -storie della Mecca; Omar ben Amed Chemaleddin detto una cronaca di Aleppo ; Ibn CaUican, Ibn Abi Oseibia, Dsaebi ed altri compilarono dizionari bioc^rafici ; Macrizi, Abdallatif, Sceabeddin ben Abi Jib, Marai ben lussut al Anbali, Jemaleddin lussuf ben Tagri Bardi e Moammed ben al Mosi scrissero opere spe- ciali sulla storia delF Egitto; Beaeddin ed Emaded- din lasciarono biografie del sultano Saladino ; Ibn Arabacia descrisse la vita di Timur ; Ibn Caldun, oltre a varie altre opere di sommo inleresse, detto una storia dei Berberi; Aji Calfa compose un^ opera bibhografica sulla storia della letteratura presso di Arabi, i Persiani ed i Turchi. ^ A R A 75o Damiri, Ibu Beilar e Cazrini lasciarono libri sulla storia naturale ; quest' ultimo e pur autore di un' opera di geograha. Particolare ai geografi arabi e la divisione della terra, nelP emisfero setten- trionale, in sette clirai, o altrettante zone, che si contano dalPequatore al polo artico e vengono mi- surate dal crescer della durata del giorno nel solsti- zio estivo. Fra gli scrittori arabi di geografia dob- biamo ricordare Ibn Cordadbe, Istacri, Abu Is'ac al Faresi ed Ibn Ancal che fiorirono nel secolo x ; lo sceriffo Edrisi, di sovente chiamato Geographus Nubiensis^ che vivea nel xii secolo in Sicilia solto Rugero i; Omar Ibn al Vardi; lacuti ed Al Osiuti. Maggiori cognizioni che non dalle opere aperta- mente geografiche d' alcuni di quesli scrittori si possono forse ottenere ancora dalle relazioni date dai viaggiatori arabi dei paesi che avevano visitato. Al Assan ben Moammed al Vassan al Fasi, di Gra- nata, comunemente conosciuto sotto il nome di Leone Africano, viaggio per TAsia e per T Africa; Ibn Vaeb ed Abu Zeid al Assan visitarono nel ix secolo r India elaCina; Selam al Tar j man visito PAsia centrale nel regno del califfo Vatec ; Abd al Rizzac viaggio nel secolo xv come ambasciatore dalla Persia air India; Moammed Ibn Batuta vagava nel seco- lo XIV perPinterno deir Africa, nelP India, a Giava, in Cina, in Russia, nella Grecia, in Ispagna, ecc. Ancor ci manca una storia della letteratura araba. Una buona notizia delle opere slampate in arabo sino al 1811 si puo vedere nella Bibliotheca Arabica di Schnurrer. Noi chiuderemo quest' ulti- ma parte del nostro articolo sulP Arabia, indicando le fonti che i dilettanti della letteratura araba pos- sono con frutto consultare: Notices et Extraits desMSS. de la Bibliotheque du Roi ; Bibliotheca Arabica Escurialis di Casiri ; Bibliotheca Orien- talis d'Assemani; Chrestomathie Arabe ed altre opere pubblicale daDeSacy; Catalogo dei MSS. arabi di Gotha, di Moeller; Catologhi dei MSS. della libreria Bodleiana, di Uri e NicoU; Mines de r Orient, Bibliotheque Orientale di D'Herbe- lot, ecc. ARABIA (Mare d'). Ved. Omah (Mare d' ). ARABICO (GoLFo) o MAR ROSSO. Gran golfo formato dalle acque delP oceano Indiano, e che si estende fra P Arabia e P Africa, dallo stretto di Bab el Mandeb sino a Suez, nella direzione dal S. S. E. al N. N. O. AlPestremita N. della costa orientale le acque forraano il golfo di Acaba, dalla punta sel- tentrionale del quale il mar Rosso prende il nome di golfo di Suez. II livello delle acque di questo golfo sembra sia stalo un tempo piu alto di quello del Mediterraneo; il contrario ha luogo al presente, ed anzi s'abbassa ciascun giorno piu; si puo affer- mare che questo golfo perde annualmente piu acqua di quella che il flusso delP Oceano non gli porta, poiche tutte le correnti si dirigono al S. E. verso lo stretto di Bab el Mandeb. Si attribuisce altresi tale diminuzione progressiva delle acque alia man- canza di fiumi capaci di coiitrabbilanciare P enorme evaporazione. Soltanto col mezzo dei venti alisei si puo navigare sul golfo Arabico, seminato di banchi di corallo, di scogli e di scogliere, che in aggiunta al gran numero delle correnti ed alia poca profon- dita delle acque, vi rendono il tragitto penosissirao. I'ulti i marinai si accordano a descriyere questo golfo come uno dei siti piu pericolosi. Esso abbonda di pesci. Gli antichi applicavano la denominazione di mare Eritreo (rosso) alia parte del mar delle Indie ySi ARA compresa fra i capi Gomoi iii e Guardafui, e chiama- vano golXo Arabico la porzione che si estendeva al N. fra P Arabia e TEgitto. II nome di mare Eri- treo Yeniva, dicevano, da un re Eritra, di cui allro non si conosce che il nome, il quale, in greco, signi- fica rosso; nome che iramaginar fece che le acque di questo mare fossero di rosso colore: il tempo, che distrusse Ferrore, rispetto la denominazione che vi avea dato luogo. Nelle versioni latine della Bibbia fu appunto dato da prima il nome di mar Rosso al golfo Arabico, e appunto da quella fonte lo presero i moderni. Nel teslo ebraico vien chiamato mare di Suf (Suph), cioe a dire di giunco, a cagione della gran quantita di questa pianta marina ciie trovasi nel fondo e sulle sponde. Jl golfo Arabico e celebre nei primi tempi storici. Ei fu per la parte chiamata golfo di Suez che gli Ebrei, condotti da Mose, effet- tuarono il maraviglioso passaggio che li fece fuggire dalla egizia schiavitu. 1 Fenici spedivano per questo mare una parte dei navigli da cssi armati, onde com- merciare colle Indie e coU' A'frica. Salomone fece partire dal golfo di Acaba le sue flotte per Tarscic e Offir. Si puo ancora supporre che gli antichi Egizi, nialgrado la loro avversione pel mare, navigassero 6ul golfo Arabico, e di la visilassero T India ed altre lontane contrade. Comunque siasi, questo mare, costantemente frequenlato nelP antichita , slccome quello che ofFeriva la via piu corla onde passare dalle sponde del Medilerraneo allc coste delP India, divenne, sopratlutto nel regno di Tolomeo, e du- rante la dominazione romana, la strada principale c piu comoda per la quale le ricchezze deirOricnte affluivano in Europa. Le rivoluzioni poliliche dei paesi che lo circondano, niente cangiarouo questa strada coramerciale. Per essa, nel medio evo, Vene- zia, Genova, Pisa, Marsiglia ed allre cilta del Medi- lerraneo, fecero quel traiiico vanlaggioso pel (juale si resero tanto lloride. La scoperta del capo di Buo- na Speranza fece cangiare quest' ordinc di cose, e la comunicazione delP Europa con T Indie pel golfo Arabico, divenne quasi nulla. Tultavolla questa stra- da non e stala abbamlonata assolulamenlc', e serve per la spedizione^ei dispacci. Questo golto e d"* al- tronde poco frequenlato dai navigatori europei, che non vanno oltre ftlocca; al contrario, gli Arabi lo percorrono per tutli i versi. Si prelese ch' essi faces- sero una specie di segreto della loro navigazione in quel mare^ per timore che gli Europei non fossero ientati d' impadronirsene. Per mezzo del golfo Ara- bico r Abissinia mantiene una parte delle sue rela- zioni commerciali al di fuori, e T Arabia traffica coi paesi vicini. Infine, mediantc questo mare una parte dei pellegrini musubnani vanno a fare le loro divo- zioni alia Mecca. Esso e infeslato sempre da pirati, che trovano rifugio nei porti della cosla africana. Pei tenlativi onde metlerlo in comunicazione col Mediterraneo, veggasi V art. Alessandria. ARABOG, piccola citta d' Arabia. Fed. Rabogh. ARACAN, Besynga, fiume deirimpero Birmano, che ha la sua sorgente nelP Aiiupectumgiu, scorre dal N. al S. , fi si getta nel golfo di Bengala, al S. delP antica capitale della provincia clP esso bagna, ed alia quale diede anche il suo nome. E assai pro- fondo, e P ingresso n** e sicuro. Si dice che sia largo tin terzo di lega, e che i navigli possano rimontarlo senza ostacolo con la marea. Durante il monsone S. O. , bisogna approssiraarsene con precauzione, perche, in distanza considerabile al N. ed al S, della sua foce, si estendono scanni di sabbia, e scogli poco conosciuli. ARA 75a ARACAN o RACUEN. conlrada delPAsia, che giace suUa spoirda urientale della baia di Bengala e torma la parte piu occidentale della penisola di la del Gange. Estendesi da i5*^ 53' a 21** 3o' di lat. N., e misura meglio di 180 1. in lunghezza coUa larghezza media di circa So. Confina a levante con una catena di montagne che la separa dalP impero Birmano , da cui e pur divisa ad ostro mediante un torrentello montano. .Ad occidente si dilata fino alia baia di Bengala ed a tramontana sino a Cittagong, prov. del Bengala, ed a quel tratto montuoso e Ijoschivo che giace tra Cittagong e Manipur. Dal Cittagong la separa il hu« me ITaf ( Mauf). Questa contrada, che nel 1826 fu dalPinglese Compagnia delP Indie Orientali acquistata dai Bir- mesi o Birmani, contiene i tre distretti di Aracan proprio che consisle in una valleche corre prossima- raente paralella alia spiaggia tra una catena di mon- tagne ed una di colli. L'altezza di quelle montagne che alPoriente dividono PAracan proprio dall'Ava, e di looo raetri ed in alcuni punti di 1700 sopra il livello del mare. Parecchi passi conducono sovra esse ad Ava, ma soli du6 agevoli. I colli non sono troppo distauti dal mare, inlerrotti irregolarmente e separati da mohi burroni e vallette^ e suUa spiag- gia intersecati da fiumi, torrenti e seni del mare in raodo da formare una serie di penisole, istmi ed isolotte. La valle tra quelle due giogane varia di lar- ghezza, ed e si poco superiore al livello del mare che la raarea vl penetra a considerabile estensione e ne converte alcune parti in palude. Tranne questo suolo paludoso, il reslo consiste di rocce coperte da un sottile slrato di terra sciolla nera. Dove tale strato non e slato portato via dalle piogge, il paese e ricco d'erbe e di giunchi. In luglio, quando le piogge periodiche si fanno abbondantissimc, tufta la valle e inondafa e somiglia ad un braccio di mare in cui le poclie cilia c villaggi appaiono quali isole sparse in un gran lago. Molte cause concorrono a rendcre questa valle mal ventilata sommamente in- salubrc. — La ferlilila di questa contrada e grandis- sima, ed il suo suolo opportuno alia coltura di quasi tulle le produzioni deilropici; ma nello slato at-, lualc delPagricollura, solo il riso si colliva in grande estensione. L'indaco, il cotone ed il tabacco, non meno che la canapa, quivi crescono pure, e la loro coltura s' e di recente aumentata, ma non tanto da darne per P esportazione . II sesamo ed il senape si coltivano per Polio che si eslrae dalle loro sementi e che molto si usa. La cannamele cresce molto rigo- gliosa, e potrebbesi coltivare in grande. II pepe nero di buona qualila nasce spontaneo presso Aeng, ma non si colliva in nissun silo. I frutli sono abbon- danti e di qualila squisila. Non vegelano nella valle alberi boscliivi e nemmeno sui monti lungo la spiag- gia; ma nelle montagite sono vaste foreste di tec; pero la grand* loro distanza dal mare e la mancanza di strade impediscono che sene approfilli nelle parti piu abilate del paese, che fanno venire il legnaine da Rangun e dal Bengala. — Pochissimo nota e la zoologia di questa contrada. Sappiamo soltanto che abbonda di tigri e di elefanti salvatici, e che gli ultimi sono piu dannosi ai campi coltivati che non le prime ai coltivatori. Degli animali domestici si cilano soltanto il pollame ed i bufali : sono quesli molto stimati per la docilita e per Putilita in colti- vare e trebbiare il riso. Si raccoglie della seta, ma non abbastanza pel consun*) degh abitanli. Sono moltissimc api nel paese vicino alk montagne. Cosi 55 AR A apioso e il pesce, che non solo somministra il prin- ipale cibo degli abitanli, ma ancora, seccalo, uii rticolo di esportazione. — Ancor ineno conosciute 3110 le ricchezze minerali. Dicesi essersi verificato he nelle montagne non si troviargenlo ; ma il ierro i e abbondante, e quest' e quanto ne sappiamo. 11 lie si fa in molti luoghi, ed e uii oggetio di espor- jzione abbondante. Aracan, antica capitale, ai 20° 44' di lat. N. , e ibbricata in una pianara interamente circondala a monli, ed intersecala da parecchi rivoli cbe al- occasione s'uniscono T ano con TaUro, oppur ettansi immediatamente nel fiume Urifang. lino 1 essi corre per mezzo alia ciltu e la divide in due arti, congiunte medianle ponti di legno, forti ma ozzi. Questo livo cresce e cala colla marea, e ad cqua alta possono le barcbe navigarvi. Durante le 'iosec, la maggior parte della citta e inondata, e ercio quivi, come anche ne'villaggi della pianura, 2 case sono piantate sopra pilastri o forti pali, alti Iquanlo piu di quatfro piedi sopra il suolo, percbe 'acqua \i possa correre sotto liberamente. Queste ase o piuttosto capanne sono mescbine, d"" un sol )iano, e coperle di strame. Veggonsi ordinate con egolarila considerabile in vie, la principale tra cui )assa da una parte alPaltra del rivo. Misura questa ilta quattro miglia di circuito ed ba forma quadran- ^olare. Avanti I'occupazione delle truppe Ijritanni- he nel 1824 dicesi che contenesse i3ooo case con i5ooo abilanti. Non si sa la sua popolazione attuale, oa ccrto e cbe declino molto da cbe cesso di essere a sede del governo del paese, cbe dalla Compagnia u trasferita in altri luogbi ; nel i835 si calcolava li 8000 in 10000 anime." — Nella citla e un forte, nticbissirao edifizio, di data ignota. Va circondato ia quattro mura quadrangolari concentriche, cia- cuna alta circa 7 raetri e di grossezza considerabile. Ji sono pure quattro pagode, fabbricate nel centre lella citta sopra un monte alto 35 metri circa e biuse in un muro quadrangolare. Contengono gran lumero d'immagini di Guadama, da 3 decimetri a ; od 8 metri d! altezza ; ma cio cbe le rende special- nente notabili sono alcune anliche sculture trovate lentro ed intorno di esse, tra le quali si osservano dcune sfingi, cbe confermano la stupenda analogia ra i geroglifici di Ava e d"'Egitto rilevata da Symes. IVanne il forte, le pagode sono i soli edifizii di pie- Lra deir Aracao. — Le alture che circondano la citta ;ono coperte di pagode, le cui guglie dorate, sor- ^endo da ogni pinnacolo intorno e fiammeggiando d sole, graudemente contribuiscono al singolare ispetto e pittoresco di questa piazza. Si ponno con- [are sopra a sessanta di questi templi , di forme liverse. Achiab, Akyah, capitale attuale del distretto ihe comprende FAracan Proprio, ba unbuon porto, na c poco frequentata per la sua insalubrita. 11 distretto Sandovai comprende principal- mente il territorio tra ly** e 18*' di latitudine, ed e iin paese montuoso, intersecato da valli che corrono r oriente in occidente. Non essendo esposto ad inondazioni ne soggetto a nebbie, e passabilmente >alubre, e gode d' una brezza marina che tempera le notti quasi tutto Tanno. L"* agricoltura e quivi lu incremento. 11 distretto Ramri contiene le due grandMsole li Ramri e Ceduba, e parecchie altre piu piccole. Xell'isola di Ramri, di considerabile estensione, si "oltivano eccellenti melarance : V orticoltura si per- eziona, ed il cinnamomo recentemeiile inlrodotto Encicl. Geogr. VoL 1. A R A 754 promelle di riuscire bcnissiiuo. In quest'' isola sono parecchi vulcani in altivita. — Chiuc Fiu, liyouk PJifoo, e al presente la capitale dell' Aracan e co- mincia ad esser luogo di qualche cominercio. E si- luala airestremila settentrionale deir isola di Ramri, in una bella pianura, con molle lerre alte in vici- nanza, coperte d'alberi d'ottimo uso per la marine- ria. Anche nelF isola di Ceduba, ch'e di suolo eccel- lenle e bene irrigafa, si che da ottimi prodotti, sono pareccbi vulcani, venerati dagli abilanti che li cre- dono cagionati dal gran naga, o serpen te che sostienc il mondo, e prende quesla guisa per dare sfogo alia sua agonia. Gli aborigeni dell' Aracan, che secondo ogni apparenza foruiano quasi esclusivamenle la popola- zione, sono chiamati Mug dagli abitanti del Bengala, ma illoro nome nazionale e Ma ran ma. Sono brevi di corpo, palfuti, robusti e muscolosi, e differiscono in fattezze grandemente dagli Europei. Hanno la faccia alquanto a roraboide, colla fronle ed il men to aguzzi e le ossa delle guance grossissime : occhi strettissimi ed alquanto obbliquamcnte posti, col- r angolo esterno piu insu ; il naso piccolissimo, ina non ischiacciato ; i capelli ispidi, sottili e neri. Quan- tunque vivano in clima caldissimo, non hanno la pelle scura del negro o dell' Indiano. E evidenle che appartengono alia stessa razza dei Cinesi. La lingua loro e una di quelle che possono propriamente chiamarsi monosillabiche, essendo la massa delle parole radicali monosillabi, come i dia-- letti parlati della Cina, da cui pero e affatto distinta. Tiene per altro grandissime aftinita con quello clie parlano i Birmesi, i quali considerano il Rachen, o lingua d' Aracan, come il dialetto piu antico cd originale del linguaggio Birma. Quantunque lontani dall' esserc inclviliti, se- condo le noslre nozioni, non trascurano 1' educazio- ne. Incontrasi di rado una persona che non sappia leggere e scrivere. Le memorie loro sono tcnule sopra foglie di palma, bellamente inverniciale ; in generale, in fondo dorato con lettere scure. Le cose comuni le scrivono con una raatita che somiglia a talco, sopra fogli di carta fatta colla corteccia di un albero c quindi coperta con nero fumo, o sopra un' assicella levigata intonacala della mcdesima ma- teria. Hanno nel loro alfabeto trentasei lettere, scritte da sinistra a deslra, e scrivendo tengono la penna o matita come noi, le righe essendo cosi fine cd i caratteri tanto belli come se fatti con penna cd inchiostro. La religione e quella diBudda; i loro sacerdoli paiono intieramente intesi all' educazione della gio- ventu. In ogni villaggio ne sono due o tre, e ten- gono la scuola aperta a tutti. Pare che Tunica loro rimunerazione sia una sufficiente quantila d' alijnen- to, e I'erezione d'una casa che serve di residenza, tempio e scuola, generalmente annessavi una pic- cola pagoda, ornata in modo che somiglia molto a quelle che si rappresentano sulla porcellana co- mune. Infatti le loro abitudini, come pure le per- sone e gli abiti, hanno molto dei Cinesi delle parli occidentali. I Mug si fanno distinguere per la loro semplice onesta e per 1' indole innocente : perfettamente sce- vri dalla servile ipocrisia degl' Indiani, ed egual- mente da essi dissimili quanto a probila, essendo la loro parola generalmente degna di fede. Mcrcan- teggiando, chieggono il prczzo di cui credono me- ritevole la cosa e nulla piu, Sono avversi al mentire, cosicche, se scoperli dopo commcssa una mala azionc, ^55 ARA per quanlo sia seria, quasi invariabilmenle e colla massima francbezza confessano la colpa, e palesano con ^ran minutezza il raodo in che fu commessa. La religlone ingiunge loro di non toglier di vita animali; ma non paiono raolto scrupolosi in quesfa parte della loro credcnza ned banno obbiezione di disfarsi del loro buoi e bufali, e di niangiarne ogni parte quando son raorti, sino ai riuiasugli ordinaria- luente dati ai caiii. Le donne vestono mollo alia foggia cinese; raa non sono in alcun niodo rincbiuse, avendo pienissi- ma parte al couimercio ed alle bisogna della vita. Siccoraenon vengono private dell' instruzione, sono di sovente sagaci ed intelligenti. L uso particola- re di quesla nazione clie, quando un uomo abbisogna di denaro, impegna la nioglie per un certo tempo, oppure sincbe sia soddisfalto il debito, Le raontagne cbe separano TAracan dallMm- peroBirmesc sono abitale da una nazione daiBirmani chiamata dei Cbiain, Kyain^ ma cbe appellano se stessi Colun^ e la cui lingua e particolare, poca o nissuna affinita avendo col racben o col birma. Han- no conservato la loro indipendenza, non resistendo airinvasione de'loro vicini piu polenti, ma riliran- dosi in siti piu inferni della giogana. Kazza inno- cente ed industre, coltivano il riso uelle vaUi, pc- scano neTnimi, raccolgono il miele e la cera delle api salvaticbc, e fal>bricano una specie di tela col cotone silvestre cbe abbonda in quelle montagne. 11 pcsce secco, la cera, il miele e quella tela cambiano ad Ava od Aracan con pocbi articoli manifalti. Pare cbe non aderiscano alia dottrina ne di Brama ne di Budda. Un Iraffico raggnardevole facevasi un tempo tra Aracan ed Ava, il primo esportando uierci in- diane ed europee, come velluti, panni, mussoline, jminuterie, betel, sale, ecc, e ricevendo in cambio avorio, argento, rame, zuccbero, tabacco, olio e va- sellarae invernicialo. Pare cbe tale commercio siasi considerabilmenle diininuito dopo P occupazione degPlnglesi, ma non abbiamo dati receuli inlorno all'eslensione in cui ancora si faccia pei passi dello montagne, II commercio per mare non e impor- tantc. Dipende quesfo paesc dalla presldenza di Cal- cutta. Ognuno dei Ire distretti e governato da un giudice civile o soprantendcnte sotto P iramediata inspezione d' un commissario che ordinariamente risiede a Citlagong. La rendita cbe se ne ricava non eccede trc lac di rupie e mezzo, ossia nove inilioni di franchi, prodotli principalincnte dalla tassa pre- diale, considerandosi la Compagnia, come sovrana, proprietaria del suolo. Questa rendita appena basta a sostenere le spcse, bencbe raolta non sia la guer- nigione. Vuolsi cbe la popolazione delP Aracan , cbe, secondo Pamberton, misura i625o miglia geografi- cbe quadrate, sia solamente di 280000 anime circa, mentre nel 1795 si stiraava, probabilmente pero molto sopra il vero, di 2,600000. Questa contrada miglioro grandemente da cbe Tenne in podesta degP Inglesi, "prima di cbe trova- ■vasi nel piu pessimo stato possibile. Si sono eslirpate le bande di ladroni dalle quali era infestala, e ma- terialmente migliorate le abitudini della massa del popolo. Eccetto un solo, non vi fu esempio di ra- pina nel principal distretto della provincia d'Acbiab ne' due anni terminati nel iSSy. L' introduzione della Iranquillita e del commercio risveglio uno spirilo d'induslria, e di quella geate fece de' buoui ARA agricoltori, mantfaltori e trafficanti. Ac^iiab acquislj giornalmente maggiore importanza. Avanti il 1783, cbe il conquistarono i Birmani P Aracan era indipendente, bencbe spesso devaslaL da 3Iogoli e Peguani ; da quelP anno, i Birmani Ic governarono a mezzo di loro vicere, le cui oppres- sioni spopolarono il paese, facendo cbe mollissimi abitanti fuggissero a Cittagong e Tippera, ove pre- sero stanza, ed altri divenissero masnadieri. Irrupp« nel 181 1 una rivolta, e la violazione della frontien britannica per parte dei Birmesi, e allora e susse guentemente, fu causa della guerra birraana del 182^ cbe tcrmino colla cessione delP Aracan agP Indesi. ARACATI, citta del Brasile, prov. e 16 1. 3/4 a S. S. E. di Ceara, fondata nel 1728, sulla spond; destra e a circa 3 1. dalla foce del Jaguaribe, che h danneggia co'suoi traripamenti. Essa e bene fabbri- cata, ed ha un collegio. 11 suo porto e assai frequen- tato. Commercia in cotone ed in cuoi, e conta 80c abitanti. ARACENA, bor. di Spagna, prov. e 16 1. 3/4 a! N. E. di Siviglia, alia sorgente del Tinto, con 240c abitanti. Vi si trova una cava di diaspro. Credesi sia Pantica Lelia, citta dei Turdetani ndla Gallia Betica. ARACniE, isola e lago d' Africa, nel regno d: Tripoli, nel deserto di Barca, a 20 1. N. O. dalP oasi di Siua. ARACOVA, bor. della Turcbia europea, gov. dd capilan pascia, sangiaccato di Egribos (Negroponte o isola Eubea ), a Cl. O. N. O. da Livadia,"e a j4 1. S. da Zeiluni, sulla china del monle Parnasso. 1 viag- giatori che visilano quella monlagna prendono del- le guide in queslo borgo, il cui territorio e fertile e coperto di viti. Conta 1620 abitanti, tutti Albanesi o Greci. ARACINTO, monte della Turchia europea. VeA. JiGOS. ARACUIA, popolo del Brasile, prov. di Fernam- buco, all'E. della montagna d' Hiapaba, sotto 8" di lat. S. c 42° di long. O. ARAD, una delle isole Barein, nel golfo Persico, snlla costa d' Arabia, che si estende dal N. al S. E bassissima, sabbioniva, e circondata di bassi fondi e di scogli. L' ancoraggio della costa S. E. , al 26'* 11' di lat. N., e riparato dai venti. L'ingresso n'e difficile. Arad va divisa in due parti unite da un istmo stretto ; quella del chiamasi Sommasia, e quella del S. Moarai, e contiene la citta principa- le. Gli abitanti vi fanno la pesca del pesce e delle perle. ARAD, Arad Farmegye, comitato delP Ungheria, confuiante al N. col comitato di Bihar; alP E. colla I'ransilvania; al S. coi comitati di Krasso e di Te- mes ; alP O. con quello di Csanad, ed al N. O. con quello di Bekes. La sua superficie e di 299 1. q., e la popolazione di 204000 abitanti, la maggior parte Valacchi, ed il restante Ungheresi, Tedeschi, Ser- viani ed Armeni. Havvi una citta, un forte, 17 bor. e 174 villaggi. I Valacchi sono quasi tutti di rito greco. La parte E. e attraversata dai monti Kladova, e si congiunge alPO. colPimmensa pianurache for- ma il centro del regno. 11 N. e coperto di foreste. II Maros, il Koros Bianco ed il Bigar sono i fiumi principali. 11 clima vi e dolce. Le coUine sono colti- vate a vigne, che producono vini buonissimi, fra i quali quello di Menes. Vi si alleva gran quantita di bestiarae. Le pianure producono frumento, raaiz, lino, zaiFerano e tabacco. Si trovano delle granate e delle pagliucce d'oro. Questo comitato contiene 5; A R A uattro marche o jaras, che sono: Arad, Vila^os o iri, Zarand, e Boros Jeno, ARAD (O), AltArad, bor. doirUnglieria, capo- logo del comilalo e della marca del iiome slesso, jlla spouda destra del Maros, a 8 1. 1/2 N. da Te- lesvar e a 62 1. S. E.^da Buda. Lat. N. 46° 9' 56"; •ng. E. 18^ 5^' 48". E la residenza di un vescovo reco. Ha una cliiesa cattolica, una gveca, un con- ento di francescani, una scuola valacca ed un gin- asio. Yi si fabbricano lele e tabacco. II mercalo di estiame in Arad e il prinio del regno, frequentato irapie dai niercatanli di Vienna e delle altie parti ella Gernianla. Conla 41 10 abitanli. Presso a queslo orgo sla Tanlico castello di Arad, che d;i il nome 11a ciltu ed alia contea. Fu esso celebre nelle guerre 'liTurchi, come pure nei lorbidi che agitarono Ungheria nel xvii secolo. Oggi e in rovina. Ad rad i Turchi avevano costrutto un ponte onde rocurare la coiiiunicazione ed il trasporto delle mnizioui e dei viveri che occorrevano alle lore iazze di la del Maros. GV Imperiali presero questo orgo d'assalto, e lo abbruciarono nel 1681. Sulla ponda sinistra del Maros si trova Uj Arad Vara, orle coslrutfo nel lyGS. ARAD (UJ), Neu Arad, borgo delP Ungheria, oniitato di Temes, marca di Saint Andras, sulla ponda sinistra del Maros, in faccia ad O Arad, col uale comunica per un ponte, a 9 1. 1/2 N. da Te- jesvar. Fu fondato dai Turchi. Le sue fortificazioni, icominciate dai principe Eugenio di Savoia, furono ompite nel 1776. Esso e assai bene costrutto. Vi si 'ova un deposito di sale ed un ufticio di posta. Vi i fa un considerabile commercio di legname da co- truzione, che arriva dalla Transilvania pel Maros. suoi abitanti sono per la maggior parte dei Tedeschi. ARADEO, comune del regno delle Due Sicilie, e'Dominii di qua del Faro, prov. di Terra d'Otran- D, dislr. di Gallipoli, circondario di Galatone, a 7 I. a Lecce; popolato da 1090 abitanti. II territorio e :rtilissimo in vini, cotone, frumento ed olio. ARADI o ERADI, "villaggio della Turchia asiatica, lell' Anatolia, sangiaccato e 5 I. alP O. N. O. di Ca- tamuni, in paese montuoso. Vi e un can ed una noschca. Ogni settimana vi si tiene un mercato. ^resso TAradi, che scorre in poca distanza, trovasi ma sorgenle di acqua salsa estremamente calda. ARADILLOS, montagna di Spagna, prov. di To- 'o, ail. 1/2 N. N. O, da Reynosa. Va coronata da iXi vasto acrocoro, coperto di pingui praterie, Vi si redono le rovine di unvillaggio. Gontiene una cava li manno nero venalo di bianco. ARADMERD CAN, bor. della Persia, nel Farsi- ;tan, a 42 I. S. da Sciraz. ARAFAT, montagna delP Arabia, a 5 1. 1/2 S. E. lalla Mecca. In mezzo ad una gran pianura, essa e lormata da un masso granitico di circa i7ometri Ji altezza, circondafa da jnuraglie, e cinta a' piedi da 14 stagni o bacini. Questa montagna e I'oggetto della piu alta venerazione presso i musulmani, ed uno anzi dei principali motivi del loro pellegrinag- gio in Arabia. Vari gradini in muratura o tagliati nella rupe conducono sulla sommita ad unacappella che gli ortodossi musulmani credono edificata da Adamo. Secondo essi, i primi nostri genitori si ri- congiunsero sopra questa montagna dopo unalunga separazione, e (Ja cio appunto le viene il suo noma di Arafat, cioe a dire ricognizione. Nei giorni del pellegrinaggio, una folia innumerevole di persone di ogni nazione, di tutti i colori, vi accorre. II 17 febbraio 1807 vi si conlavano piu di 80000 rausul- ARA 758 mani, tan to uomini, che donnc e fanciulli. I pclle- grini dopo aver fatto setlc volte il giro del tempio della Mecca, ed essersi bagnati dair acqua dei pozzi che chiamansi Zemzem, se ne vanno al monte Ara- fat, ai suoi piedi attendono il tramoiito del sole, c 10 abbandonano alP ora del crepuscolo, per andar a fare le loro preghiere in un oratorio poco lontano, Gli Arabi cbiamano questa montagna Gebel Arafat, ed i Turchi, Arafetagi Tagh. ARAFI, casale del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria Ulte- riore, distretto di Reggio, circondario di Calauna, comune di Orti, cui e unito. ARAFORI, ALFORI o ALFURU, popolo negro aborigeno della Nuova Guinea, di cui abita Pinter- no. Secondo Lesson e Garnier, gli Arafori hanno la pelle d' un nero bruno sucido assai scuro ; la tisio- nomia n'e ributtante e feroce ; hanno naso schiac- ciato, occhi grossi, pomelle delle guance sporgenti, capigliatura nerissima, foltissima, ruvida e liscia, e, senz"'essere lunga, la barba molto dura e folta. Pro- fonda slupidila sta improntala sui loro lineamenti; hanno le estreraita lunghe e gracili, e si fanno delle incisioni sulle braccia e sul petto e portano nella tra- raezza del naso una linguetta lunga 6 poUici. In essi 11 carattere e silenzioso, i moviraenti irresoluti e si compiono lentamente. Misera n' e V esistenza e sal- vatica; sono sempre in guerra coi Papu, vicini loro, che li chiamano Endameni e li dipingono feroci, crudeli e tetri, senz'arte nissuna, sempre intesi a cercarsi la sussistenza nei boschi. ARAFRANCA, villa della citta di Amatrice, nel regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, con 170 abitanti. ARAGNO, terra del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, provincla delP Abruzzo Ulteriore 11, distr. cPAquila, circondario di Paga- nica ; con 44^ abitanti. ARAGNOUET, villaggio di Francia, spart. degli Alti Pirenei, circondario di Bagneres, cantone di Vielle, sul Neste d' Aure, a 7 1. S. S. E. da Tarbes e a 3 S. O. da Areau. Vi sono delle cave di pietre da fabbrica e di marmo grigio. Gonta 54o abitanti, ARAGON, fiume della Spagna, che nasce ne' Pi- renei, presso Canfranc, prov. di Aragona ; scorre dalN. al S. sino a Jaca ove si volge ad un tratto verso rO. N. O., attraversa la parte settentrionale della prov. di Saragozza, entra qnindi nella prov. di Pamplona, si volge al S., passa per Sanguesa, e gettasi nelPEbro, presso Milagro, dopo un corso di 35 leghe. Questo fiume, che diede il suo noma all'antico regno di Aragona, ne riceva altri, a fra questi, a destra, il Cidacos a P Arga. ARAGON, bor. di Spagna, prov. e 1 1. 1/2 alPE. di lluesca (Ar-agona). ARAGONA, prov. di Spagna col titolo di regno^ confinante alPO. col regno di Navarra, colla Casti- glia Vecchia a colla Castiglia Nuova, al S. E. col regno di Valenza, ad E. colla Galalogna ed al N, coi Pirenei, misura 72 leghe per lungo e 4^ per largo, colla super ficie di 1000 leghe quadrate popolate da circa 700000 abitanti. Se ne sono formate le province di Huesca, di Saragozza e la quasi tolalita di quelle di Teruel e di Calalayud. Irregolare n'e la figura, la superficie al N. ed al S. ispida di montagne che danno origina ad abbondanti iiumi che si recano in mari opposti. Questa montagne sono al N. i contrafforti da' Pirenei che prolungansi e si dira- mano sino sotto 42° 10' di latitudine, formando le pingui valli di Venasco, Gistan, Tena, Canfranco, ARA Aragues ed Anso. Fra le monfagne del S., che pon- gonsi nel novcro delle piii alte della Spagna e che insensibilmenle si abbassano sino ai i5', distin- guonsi quelle di Cucnca, Albarracin, Teniel, la Sierra Molina e le raontasrne di Morula del Conde, situate tra Almunia ed il Frasno, il cui punto piii alto e il monte Cayo. Le principali valli che racchiu- dono sono quelle di Las Yejas del Tajo, Ligna- res, ecc. La porzione del regno compresa tra queste due parti montuose offre un suolo piano e ferace. L' Aragona vienc irrigata dall' Ebro che corre da N. O. a S. E., e la divide in due parti quasi uguali, e da quarantasei fiunii che danno oftin)i pesci. I piii considerabili sono, a sinistra deirtbro nel quale si scaricano, T Aragona, il quale presto esce da quel regno al quale da il nome, il Galiego, la Cinca e la Segue; a deslra, il Jalon, ingrossato dal Giloca, la Guerva, TAlmonacid ed il Guadalope. Prendono origine nelle nionlagne della parte merid. del regno il Guadalaviar, il Tago, il Jucar ed il Cabrid che si dirigono al S,, al S. O, ed al S. K. ; e sono sue citfa principali Saragozza, capi tale, Jaca,Huesca, Barbastro, Tarragona, Albarracin, Teruel, Daroca e Calalayud. 11 ( lima doir Aragona, freddo nelle montagne, sopratlulto neTirenei che ancora in giugno con- servano 5 in 6 piedi di neve, e tenipcralo ed anche raldo nelle valli e nelle pianure. Raccolgonvisi niolli grani, vini squisili, olio, frulti, zafTerano, soda, seta, lino e molla canapa, [)roduzioni che danno luogo ad un gran coniniercio. L' agricollura prospera di giorno in giorno. Pingui pascoli alimcnfano piu di due niilioni di bestie lanule, c muli c buoi. Le montagne copcrle di faggi, di querce, di roveri e di pini, somminislrano legnanii da fuoco e da co- struzione e selvaggina in abbondanza. Vi si trova del cobalto, del rame, deir alluinc, del pionibo, del ferro, del gagate, del diaspro, niarmo ed acque ter- mali. L'induslria consiste principalinente in t'abbri- che di panni comuni , spagnolelli, spartili, tele grosse, polverc da cannone, sapone, acciaio, acqua- vite, pentolame c cuoi. Le manifatlure di scia slabi- lile a Saragozza c nelle allrc cilia sono in dccadenza, 11 comracrcio e favorilo dal Canal imperiale che serve pure air irrigazione. Gli Aragonesi sono attivi, industriosi, pcrseve- ranti, fieri c corag^giosi; un tempo prendevano facilmente le armi per soslenerc i loro diritti o i loro privilegi. Questo spirito non s'e smentito nelle vdtimc guerre, e la ditesa di Saragozza contro Teser- cito francese sara mai senipre per quei popoli un Iralto memorabile dell'eroico loro valore. 11 regno d"* Aragona coraprendeva alLre volte il paese degli antichi Celtiberi. Passo nel 470 dal dominio dei Romani sotto quello dei Goti. 1 Mori lo soggiogarono nel 714; fu poi governalo dare particolari fino nel secolo xiv, epoca nella quale Ferdinando il Caltolico sposo Isabella erede dei regni di Leone e Castiglia. ARAGONA (Canale di) o CANAL IMPERIALE, in Ispagna. Esso inconiincia ail. 1/2 E. S. E. da Tudela, prov. di Navarra, con un magnifico sostegno di erogazione che traversa I'Ebro da parte a parte e forma col canale un angolo retto, ed ha 272 metri di lunghezza e 4^ di larghezza; la sua elevazione e di 3 metri dal suolo delle 11 bocche del canale, senza contare le fondamenta. Da di la si dirige dal N. O, al S. E., costeggiando la sponda destra del- r Ebro, da cui poco si scosta, e passando per sopra r Huecha, il Jalon e la Guerva, va ad arrestarsi a 2 1. sotto Saragozza. Questo canale , che ha circa ARA 760 3 metri di profondila, e la cui larghezza di 31 roeln alia superficie delle acque, diniinuisce in ragione della Scarpa, corre circa 18 leghe di cslensione, nelle quaU enavigabile per barche della portata di 1000 quintali metrici. Secondo il progetto, esser deve continuato sino aSastago, a i3 1. S. E. da Saragozza, ove entrera neir Ebro, pel quale, col mezzo di nuovi lavori, si slabilira una navigazione non interrotta fra la Navarra ed il 3Iediterraneo. Questo canale e gia assai vanlaggioso pei trasporti delle derrate e degli eU'etii militari, e piu per la comodita dei viag- giatori dalla sua origine sino a Saragozza, il che forma i5 1. 3/4 di dislanza, Esso contribuisce ancora alia irrigazione di 5ooo iugeri di terra, e quando sara compilo, ne ferlilizzera 7500, Sulle sue sponde si pianio piu di un milione di alberi. Le opere piu nolevoli di questo canale sono : il sostegno di ero- grazione, le escavazioni di Gallur, T acquedotto sul Jalon, i soslegni della Casa Blanca e della Carluja, ed il porto di Miratlores. Dalla Casa Blanca le acque vanno ad innaftiar Saragozza. 11 regno di Aragona paga annualmente i25oo franchi per la continua- zione di queslo canale; i prodotti della sua naviga- zione sono di 25ooo franchi, e quelli dell' irriga- zione 35oooo. Le terre pagano il quinto del loro raccollo in grani, ed il settimo delle altre raccolte; le novales (o terre nuovamente dissodate) non pagano che il sesto e Pottavo ; una porzione di tali rcndife e dcstinata alia conservazione delle opere gia terminate. Questo canale fu incorainciato nel i529 Carlo v, che lo continno per 10 leghe. Abbandonato da'suoi successori, scorsero diigento anni senza che ne fosse ripreso il lavoro. INel 1770, una compagnia di Olandosi ne fu incaricata, ma si ritiro poco tempo dopo. NelPuliimo tcrzo del xviii secolo, i lavori ricominciarono, ed il canale fu ricoslruilo intera- menle solto la direzione delP Aragonese D. Ramon Pignalelli; rcso per altro navigabile in parte solto Carlo III, ncl 1 784. ARAGONA , piccola citta del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di la del Faro, provincia, dislr. 6 2 1. 2/3 al N. di Girgeuti, sopra una collina. E male fabbricata, c contiene un vecchio castello, ove si ammirano una bella galleria di quadri e molfe anti- chila. A'i si raccoglie quantita di mandorle. Conta 6540 abitanti. Nel prossimo sito chiamato Majorico e una sorgenle d'acqua solforosa, e nel lago Maga- labi, a quel sito vicino, si odono romori e accadono eruzioni solfuree. V ha pure delPasfalto. ARAGUA, bor. della Colombia, prov. di Cumana, fondato nel 1744? a 20 1, S. da Nuova Barcellona, con 1 100 abit. Sul suo terrilorio si alleva mollo bestiame. ARAGUAY o ARAGUAYA, fiume del Brasile, che separa la prov. di Mallo Grosso da quella di Goyaz, ove prcnde origine nella Serra Seiada, al 19° di lat. S.; scorre dal S. al N. , e si getta nel Tocantins, dopo aver formato la grand'isola di Sant'Annao Bannanal, lunga 1., ed aver ricevuto un gran numero di fiumi, fra' quali i piu considerabili so- no, a destra il Rio Claro Diaraanlino, il Rio Ver- melho di Goyaz, il Rio Crixas ; ed a sinistra il Rio das Mortes, il Farto e PAquiqui. 11 suo corso e di circa 35o leghe. Le sponde ne sono abitate da trihii di selvaggi guerrieri. ARAGUES, bor. di Spagna, provincia di Huesca (Aragona), a 4 h 1/2 N. N. O. da Jaca, a' piedi dei Pirenei, sulP Aragues. ARAGUITA (Santo Domingo de), bor. della Co- lombia, provincia di Cumana, a 3 1. S. E. da Nuova ;6e A R A A R A 762 3arcellona, fondato nel 1690 suUe sponde del Ne- ^eri, presso una montagna allisslrna. 11 siio leiiil. ! fertile in caccao, zucchcro, manioco e maiz. Conta joo abitanti. ARAGVI, Jragus, fiunie della Russia asiatica, ;he prende la sua sorgente nel Caucaso , presso juelle del Terec, scorre dal N. al S. , e, dopo ricevuto larecchi fiurai, si gelta nel Cur a Tschet, a 3 1. 1/2 da Tiflis, dopo un corso di 20 leghc. ARAIIAL, bor. di Spagna, prov. e ^ I. alP E. S. E. li Sivlglia. ARAIL, piccola cilta deirindostan inglesc, presi- lenza del Bengala, anlica prov. d' Alia abad, in fac- :ia al forte d' Alia abad, al confluenle del Gange e iel Gemna. Lai. N. 25° 24' ; long. E. 79° 3o'. ARAIL, cilta deirindostan inglese, presidenza del Bengala, antica prov. d'Agra, presso il Gange, a 41. S. E. daCanuge. Lat. N. 26*^ 56'; long. E. if 36'- . . ARAIR, cilta dcUa Barbaria, nel regno di Tripoli, a 4 1. S. dal capo Mezurat. ARAIS (El), citta della Barbaria. Fed. Larasce, ARAL (Mare di). Questo gran lago mediterraneo deir Asia, siluato all'E. del mar Caspio, giace con reslreiua punta della sua sponda occidentale ai 45" 38' 3o" di latitudine borealc ed ai 56° 8' 59" di lon- gitudine dal meridiano di Parigi. La sua maggior lunghezza dal N. al S. e di 25o miglia geografiche, con larghezza irregolare, ma non mai minore di mi- glia 1 10, ed in alcuni siti di 23o. La superficie eccede di assai qualunque lago delP emlsiero orientale, tranne il Caspio. Non e molto profondo, e presso le sponde abbonda talmente di scanni arenosi che i pescatori Chirgbizi, unici suoi navigatori, si tro- vano costretti ad usare barcbe piatte. Airestremita raeridionale efollissirao (Pinnuinerevoli isolette alia foce del fiume Amu, e da cio ebbesi il nome di Aral, che in lingua tatara significa isola. L'acqua n'e salata, ma non apparisce che siensi ancora falii esperimenli per avverarne la gravita specifica e la natura de'suoi contenuti salini, e quanto somiglino ai sali riscontrati nelPacqua marina : pro- babil cosa e che sieno differentissimi in quaniita, e, per alcuni riguardi, anche in natura. Sarebbe im- portante cio determinare con precisione, ad oggetto di paragonarne i resultati con qucUi di esperienze consiuiili da farsi negli anni avvenire: in tempo molto recenle ebbe luogo una graiidc diminuzione nella sua estensione superficiale, e pare che progre- disca, e riuscirebbe interessanle il sapere se accada ; un corrispondente incremento nellasalsedine succes- siva. Due tiumi di grandezza considerabile tributa- no a questo lago le loro acqvTe : il Sir Daria, Fanlico lassarle, \i viene dall'E., e TAmu, T Osso degli anlichi, dal S. Questo lago, come nemmeno il Ca- spio, non ha sfogo, e lutta Pacqua recata dai detti fiumi, non meno che da alcuni corsi minori, deve andarsene per evaporazione. S'e accerlato che in quesia parte delPAsia, il conllncnle, per un'eslensione d' olire a 18000 leghe quadrate, e depresso sotto il livello deirOceano; il mar Caspio occupa le parti piu basse di cotale depressione. Sospeltossi a lungo ciresso fosse infe- riore al mar Nero, ed il fatlo fu verificato con dili- genza grandissima neiranno 1811 dai viaggiatori russi Englehardt e Parrot, spediti dall' Accadernia delle scienze di Pietroborgo ad esaminare le regioni montane del Caucaso. Trovarono essi la superficie del Caspio per metri ioi.38 piu bassa di quella del mar Nero. ed essi avevano veduto A sellenlrione del lago Aral e una selvaggia rcgione monluosa, foltamcnle abitala da tril)U no- raadi mezzo incivilite, che si Irovano tut to intorno al lago, ovunque un'oa^/nel deserto capaciti Tuomo a sussistere. Le montagne Mongoiar, che occupano la parte piu alta di quelle steppe, sono continuazione d"' uno dei gruppi in cui si divide la gran catena degli Urali verso il suo terraine meridionale: il cono isolate, chiamato Airuc, punto piu alto, non eccede 320 metri sopra la sua base. La regione monluosa gradatamente scende a pianure arenose verso S. ed E. , nissun ramo degli Urali prolungandosi tanto da raggiungere alcun lembo della catena Altai. Sono cotaii pianure composte di creta, marna e tufo cal- careo, coperte da sabbia sciolta soUevata in monti- celli di 10 in 14 metri di altezza, cosicche Taspetto del paese cambia ad ogni soffio di vento. In quelle pianure deserte, tra le falde della regione monluosa e le sponde deU'Aral, sono due ordini di bassi monti chiamati il Grande ed il Piccolo Burzuc, il quale ultimo termina in un promontorio airangolo N. E. del lago, ma il prirao si estende ad O. consi- derabilraente. Le chine settentrionali dei monti, cioe quelle che guardano fuori del lago, sono gra- duate e coperte d'arboscelh ; ma dalla parte del lago stesso presentasi una faccia di nuda marna, convo- gliata dai torrenti, con masse coniche tagliate gid a precipizio di 4© in 60 metri d' altezza, e la marna contiene strati di conchiglie e d'ossa di pesci grossi da un metro e piu. u Notai ai nostri Chirgbizi, dice il barone Meyendorff, le tracce delPacqua, mi assicurarono che i padri loro Pacque del lago Aral estendersi fino al pie del monte, benche al presente ne siano distanti sessanta verste. Si gran numero di Chirgbizi mi ripeterono la me- desima cosa, che la considero come un fatto indubi- tabile, ed esso pruova quanto considerabilissima ed in pari tempo rapidissima e stata la diminuzione delle acque del lago Aral. Continua esso a scemare, ed una nostra guida segno sulla strada un silo, assai dentro terra, a cui egh medesimo ricordava d' aver veduto giungere le acque. v Fatto si osservabile si puo paragonare colPasserto del colonnello Monteilh, che durante la sua residenza in quella parte delFAsia dal 1811 al 1828, il mar Caspio, u del pari che ogni altro lago della Persia, era sensibilissimamente sce- malo di profondita. « Dal plede dei monti Mongoiar alle sponde del Sir Daria, distanza d'oltre a 240 miglia geografiche, non un solo fiume traversa V arenoso deserto, che va coperto d'un numero di laghi d'acqua salsa poco profondi, ed ha esattamente Papparenza di terra da cui siasi ritirato il mare. Quci laghi in alcuni siti seccaronsi, lasciando una crosta di sale di bianchezza abbaglianle, che cuopre alle volte una superficie di sei in sette migUa quadrate. Dalla parte N. E. d£l- P Aral sino alia foce del Sir Daria, e un gran deserto di sabbia che chiamano Cara Coum (cioe arena nera),h\ alcuni siti largo ollre a i5o miglia. La contrada lungo le sponde del Sir e tollerabilmente fertile, ma tale fertilita si hmita ad una slretta zona tra il deserto di Cara Coum al N. ed una non meno sterile al S., 11 Chizil Coum (arena rossa) che si estende sino alle sponde delPAmu ; oceano di sabbie senza una goccia d' acqua dolce. Quesia pianura e copcrta da montlcelli di sabbia di 4 20 metri altezza, dalla cima d'alcuno dei quali vedesi come un mare tempestoso trasformalo in arena. Ben poco noto e il paese tra il lago Aral ed il Caspio, Pistmo Turcomanio. Dice Humboldt che 763 A R A il prolungamento dei monti Urali si puo seguire dairacrocoro di Gouberlinsk presso Oremborgo siiio ad Oust Ourt, tra il lago Aral ed il Caspio. La catena di bassi monli del Grande Burzuc, dalla parte settenlrionale del lago, si sparge verso E.,e volgendo al S,, eslendesi per Tisliuo sino a dieci giornale dalla citla diChiva; ed e nelP istmo una catena di inonti che i Calniuchi appellano !\iangis- lavschi Gori. Le caravane tra Astracan e Chiva e Ira Oremborgo e Cliiva stessa, passano per quest' istmo, la strada per ad Oremborgo giacendo lungo la spiag- gia del lago Aral ed essendo la distanza fra Ic due piazze di circa miglia geografiche. Fu supposto die il lago Aral ed il mar Caspio fossero una volta unili ; pare che i geografi greci sieno stati di questa opinione, o piuttosto ignoras- sero Tesistenza del lago Aral, poiche fanno che r Osso e r lassarte sbocchino nella parte orienlale del mar Caspio. Ma finche non siamo nicglio infor- mati della struttura delP istmo, non si puo formal e in proposito sano giudizio. Che questa parte dcl- TAsia abbia soflerto grandi cambiamcnli nella sua struttura fisica, e clie sia materiahiiente alterala la posizione relativa della terra e delPacqua da poi deir esistenza del mar Caspio , non \i puo esser dubbio; ma in quanio cio accadesse ne' tempi sto- rici, cio si puo delerminare soltanto con un csame molto pill minuto del paese che non siasi ancora instituilo, c con accurate indagini suUa nalura dclle reJiquie organiche che si trovano stratificate nel suolo stato abbandonato dalle acque. La parte piii strelta delP istmo non e minore di i4o miglia geo- grafiche, ed una scrie di niisure baromelriche fece vedere che la superiicic del lago e di circa 3G melri piu alta di quella del Caspio, Quesle sicppe e qucsti sabbiosi deserti non possono di lor nalura soslcnerc gran variela d'ani- mali e di pianle. Calori violenti nella state, succe- duli da inverni rigorosissimi, sono contrarii al cre- scere degli alberi ed anchc dcgli arboscelli. Pioppi c salici,che s"'aIzano a soli due nietri, piii o meno, in- con transi a gruppi in quelle oasi dove abbia un fiume soverchiato le sponde e deposto uno strato di suolo fertile, o dove sieno sorgenti d'ac(pia dolcc. E co- niune una specie di lamarisco, ed in siti opportuni giunge a 4 o 5 melri. Generalmente difluse sono le piante gigliacee, e le loro radici bulbose formano il cibo principale dei quadrupedi mammiferi di quei paesi. Sono delle specie piii minute e solite a rinta- narsi nel terreno. Diverse specie di ratti, sorci e jnarmotte quivi abbondano, ned e rara la lepre del Baical. Tra gli animali carnivori sono diverse specie di volpi, martore, ecc. ARALDEN, isoletta sulla costa Occident, della Nor- vegia, situata al 6i" 17' di lat. N.e 12° 34' dilong. E. ARALI (Gli), nazione della Tataria indipeiidente, che abita sulle sponde dell' Amu Deria, e sulle me- ridionali del mare di Aral. Essa ecomposta diUzbe- chi, di Turcomani e di Caracalpachi, in numero di oltre a 100000 uomini, governati da due beg tribu- lari del can di Chiva. Nella state questi popoli vi- vono sotto le tende, e nell'inverno si uniscono in un campo di 5 1. di circonferenza, difeso da un terra- pieno e le cui porte sono custodite da cavalli di frisia. Gli Arab parlano il turco e sono maomettani. Colti- vano il cotone, ed allevano innuraerevoli mandrie di bestiamc. ARAM, bor. considerabile deir Arabia, neiriemen e nel distr. di Maribla, a i5 1. 1/2 N. E. da Camir. Vi si tiene un mercalo. A R A 764 ARAM, Haram^ dueisolette. Tuna alFaltra vicina. nel golto Arabico, presso la costa d' Arabia, a 10 1, N. 0. dal capo Ateba ed a 36 N. O. dalla Mecca Lat. N. 22" 25 . Long. E. 36" 27'. ARAiM o RAM, villaggio della Turchia Europea, in Servia, sangiaccato ed 8 1. 1/2 al N. E. di Semen- dria, sulla sponda destra del Danubio, E fabbricato sulle rovine di Fiminacium, Lo circondano dei giardini. ARAMA, bor. di Spagna, prov. di Biscaglia, a G 1. S. S. O. da San Sebastiano e 3/4 di 1. E. da Villa- franca. ARAMASCEVA, grosso bor. della Russia asialici. governo di Perm, distr. d'lrbit, a 38 1. S. S. O. da Tobolsk. ARAMAT, montagna d'Abisslnia, regno di Tigrc, verso il confine della provincia di queslo nome c di quella di Agame, all' E. d' Assum. Da essa il suo nome ad un tlistretlo della prov. di Tigre. Ad essa vicino ed all'E. sorge Genater, capoluogo della prov. d' Agame. i ARAMAYONA, valle di Spagna, prov. di Biscaglia, j e a 5 1. 1/4 N. da A'ittoria. Vi si coiitauo 9 parroc- i chie e 1 790 abitanli. II principal villaggio porta il medesimo nome. Vi ha una fabbrica di scuri, d' in- strumenti aratorii, d' incudini e di serralure. I monti Albina somminislrano piu di 35oo carra di carbone di legna. Vi si trovano cave di marmo nero venalo di bianco e rosso, miniere di icrro, rame ed antimo- nio, le quali ullinie |)aiono ora abbandonale. ARAMAYONA DE MOGICA on HORMILLOS, bor. di Spagna, prov, e 6 1. 1/4 al N. E. di Sala- I manca. ARAMENGO, comune dcgli Slati Sardi, divisione d' Alessandria, prov. d'Asli, mandamenlo di Cocco- nalo e 2/3 di 1. daesso distante; con 1200 abilanti. ARAMITS, villaggio di Erancia, nel Bearn, spart. i do' Bassi Pirenci, circondario e 2 I. 3/4 all' O. S. O. ! di Oleron, 0371. 3/4 O. S. O. da Pan, capoluogo i dicantone. A-i sono degli strati di schisto giallognolo fiiabile. Conla 1260 abitanti. ARAMMI o nARAMMIS, tribii di Barbaria, regno di Tunisi, presso la sponda oricntale del lago Lau- dea. Si dedica al brigantaggio. ARAMO, villaggio tlel ducato di Lucqa, giurisdi- zione, comune e i 1. i/3 al N. E. di Villabasilica, a 4 I. S. O. da Lucca, sur un inonte, sulla ripa destra del fiume Pescia. Conla 220 abitanli. ARAMON,bor. di Francia, nella bassa Linguadoca, spart. del Gard, circondario e 6 I. all'E. N.E. di Nimes, e a 5 1. E. S. E. da Uzes, capoluogo di can- tone, sulla sponda occidentale del llodano, in con- trada assai fertile, e spezialmente in olivi, per cui commercia di molto olio. Vi si estrae anche del ni- tro. Vi hanno fabbriche di sloviglic e di cordami. Aveva un tempo il litolo di baronia. E la patria del matematico Pilot. Conla 2400 abitanti. ARAMRA, AramraJi, piccola cilia doll' Indoslan, negli Slati di Guicavar, antica prov. di Gugerat, in un'isola alia estremita della costa meridionale del golfo di Coce. ARAN, valle di Spagna, sulla china settentrlonale de'Pirenei, confina al S. O. con I' Aragona; al S. e al S. E. con la Catalogna, al N. O, collo spart. francess dell'Alta Garonna e alN. E. con quello deU'Ariege. Essa e compresa fra [{i^ 25' e 42" 5o' di lat. N. e fra 2** 20' e 2" 4"^ long. O.; la sua media lun- ghezz? ,comc pure la sua larghezza, prese nel centro, sono di 9 leghe, Questo paese, che ha sul suo limilc S. O. la Maladctta, la piu alta cima dc' Pirenci, c ;65 A R A allissimo, e la neve lo copre per 4 o 5 mcsi deiranno. lisso si abbassa clalla parle clolla Fiancia mediantp ana continuata inclinazione^ ispida cli monlagne. E interamente chiuso clai Pirenei c dai contraflbrti cli questa catena. Codestc montagnc prcsentano al- cuni porti o passaggi che tbrniscono dei rifugi pei viaggiatori; due sono praticabili in tulli i tempi e chiamansi i porti di Rieux e di VicUa, al S. O,, che conducono iuAragona; gli altri nol sono se non dopo lo scioglimento delle nevi. 11 porto di Pailhas, che conduce in Calalogna, e il piu accessi- bile. Si trovano in quesla valle molti ruscelli e due liunii, la Noguera e la Garonna, clie hanno le loro sorgeiiti a 5o passi Tuno dalPallro, nelle monlagne di Plainc Beret. 11 primo dirige il suo corso al S. E. , e recasi in Ispagna; Paltro, dopo aver diviso la valle in due porzioni quasi eguali , scappa per la sola libera uscita, al ponte del Roy onde recarsi in Fran- cia. Questa yalle ha delle acque mineral!. Non si approtitto mai delle sue miniere. 11 terrene yi e tutto di transizione, eccettuando qualche luogo della parte occidentale, sulle spoude della Garonna, eve doniinano il granito e lo schisto raicaceo. Vi e altrcsi alPE. di Viella del calcare primitivo. L'Aran abbonda di boschi, pascoli epraterie, pocheessendo le terre alte alParatro. Gli alberi che popolano le foreste sono: Tabele, il pino, il frassino, qualche olmo e poche querce. 11 cliuia non permette di col- livare che segala, pomi di terra e grano saraeeno, ma in si poca quanlita, che una delle sue piu ab- bondanti raccolte basta appena a nudrire per soli sei mesi gli abitanti in nuraero di circa i3ooo, di- stribuiti m tre piccole citta, ventlsette villaggi e due casali. Viella, la maggior citta, n' e il capoluogo. Gli Aranisono poveri, ignoranti e superstiziosi, non mancando pero di qualche intelligenza, ne di altivita, Insensibili alia t'atica, niente li trattiene quando sitratti di soddisfare la cupidigia, alia quale sono inclinati. Vengono accusati di esser rubatori ed appassionati pel vino e per Pacquavite. Si rim- provera loro un'eccessiva sporcizia. 11 gozzo e una deforraita fra essi coniune. Sono pastori, laglialegne o contrabbandieri. II taglio dei legnami e la loro principale occupazione, vendendoli poscia ai Fran- ces!, che li fanno scendere per la Garonna. II loro coramercio consiste parlicolarraente in muli, che acquistano in Francia dell' eta di circa 1 8 mesi e rivendono in Ispagna, dopoaverli nudriti per qual- che tempo. Vi si tengono , a Viella , delle fiere assai frequentale dagli Spagnuoli e da' Francesi, le quali fanno entrar qualche dinaro nel paese. La po- •verla degli Arani, la neve che copre la loro valle durante una gran parle dell' anno, fanno che un terzo almeno degli abitanti abbandoni il suo paese all'avvicinarsi delPinverno e si porti in Francia, ove si da o al lavoro o alia mendicita. Al ritorno della bella stagione, ritornano nel suolo nativo, seco portando il frutto delle loro fatiche o i doni della pieta altrui. 11 commercio fa rifluire in Francia il poco danaro che si procurano in tal modo, mentre la posizione geografica della valle gli obbliga a ri- correre a quel paese per tutti gli oggetti che sono loro indispensabili. La valle d' Aran era un tempo abitata dai Con- venae o dai Garumni. Fece in seguito parte della contea di Gommingio sino al 1192. A quell' epoca, passo sotto il dominio della Spagna, che sempre poscia conservolla. Le rendite ch' essa ritrae in con- Iribuzioni fondiarie e di 147^3 franchi; ilche forma un poco piu della dec5 ma parte delle reudite di tutte A R A 766 le terre della valle, le quali non ccccdono 140000 franchi. ARAN, fiumicello di Francia, spart. de' Bassi Pi- renei, che nasce a 2 1. 1/2 S. da Bastide de Clarence, e si getta neU'Adour, presso di Urt, a 3 I. E. da Baiona, dopo un corso di 6 1. dai S. al N. Esso e navigabile col mezzo della marea per un tratto di 4 1. dai Moulin Neuf, sul territorio di Bardos, sino alia sua foce. ARAN ALCARIN, citta d'Arabia,neir Egiaz, presso i limiti delP lemen, a i5 1. E. S. E. da Tebale e a ^3 S. E. dalla Mecca. ARANAZ, bor. di Spagna, prov. e 8 1. 1/2 al N. N. O. di Pamplona, in Navarra. ARANCADIAGA, villaggio di Spagna, 3 I. al S. S. O. di Bilbao, in prov. di Biscagba. Vi sono delle acque minerali e delle fucine. ARANGO, comune degli Stati Sardi, divlsione di Novara, prov. di Valsesia, mandamento di Borgose- sia, ad i I. i/3 da Varatto; con 3 10 abitanti. ARANDA, bor. di Spagna, sulP Ebro, 1 1. 3/4 al N. N. O. di Calatayud, in prov. di Aragona, presso le sorgenti dell' Aranda, sulle frontiere della Casti- glia, e"a 8 1. S. da Taragona. ARANDA DE DUERO, bor. muralo di Spagna, prov. e i5 I. al S. di Burgos, sul Duero, in territorio fertile che produce molti vini. Esso e fortificato. Vi sono 2 chiese parrocchiali, i collegiata ed al- cuni conventi di monache. Vi si fa gran commercio di pelli d' ariete. Conta 35oo abitanti. Lat. N. [\\^ 40' 12" ; long. O. 6° o' 67". Credesi che Aranda sia Pantica citta chiamata Rancla. ARANDIGA, bor. di Spagna, prov. d' Aragona, a 4 I. N. E. da Calatayud, sull' Aranda. ARANDILLA, bor. di Spagna, prov. di Burgos, a 4 leghe 2/3 E. N. E. da Aranda de Duero, sul- P Arandilla. ARANDILLA, bor. di Spagna, prov. e 12 I. i/4 al N. O. di Cuenca. ARANG, citta delParcipelago Asiatico, sulla costa orientale di Borneo, a 12 I. N. E. da Passir. Lat. S. i** 36 ; long. E. II 3^^ 10'. ARANGEA, casale del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria Ulte- riore i, distr. di Reggio, circondario di Sant'Agata dalle Galline, con 370 abitanti. ARANHAHY, Ved. Mondego. ARANJUEZ, citta di Spagna, prov. e 8 1. all'E. N. E. di Toledo, e 10 I. S. da Madrid, sulla sponda sinistra del Tago, sopra la foce del Xarama, in una Valletta ridente e bene boseata. Lat. N. 40° 1' 54" ; long. O. 5° 56' 3o". Non era anlicamente che un luogo di riunione per le caccie reali. Carlo v vi fece costruire un palazzo, che Carlo 11, Filippo v, Ferdinando vi e Carlo m, hanno sempre piu aumentato ed abbel- lito. Carlo iv vi creo, lungo il Tago, quei giardini magnitici, pieni d' infinite maniere di bellissimi fiori d' America e d' Europa, ed ornati da statue e fon- tane, quei boschetti debziosi nei quali le acque di- stribuite sono maestrevolmente in canali artifiziali, facendovi an che costruire la Casa del Labrador, edifizio elegante, ammobigliato e decorato con ogni magnificenza. 11 suo grandioso parco, di qualche miglio di circonferenza , rinchiude daini, cignali, lepri, cervi, pernici, fagiani, ecc. La nuova strada, che di qua conduce a Madrid, e che fu incominciata sotto Ferdinando vi, e fatta alPuso romano, e costo immense somme. L' amenita della situazione e le bellezze delP arte unite a quelle della nalura, con- corrono a fare di questo luogo un vero magico 767 ARA 5oggiorno. La coiie vi risiede ordinarlamenle da dopo Pasqua sino alia fine di giugno. In luglio ed agosto I'aria vi e malsana. Aranjuez e costrutta sul gusto olandese, secondo un disegno del niarchese Griraaldi, ritornato che fu dalla sua ambasciata di Olanda. Le strade sono larghe ed in linea retla, le case unifornii, poco alte, e dipinte al di fuori. La piazza del palazzo e superba e decorala di begli cdifizi. I passeggi sono nuinerosi ed aiueni. Si no- tano fra tutli il palazzo di Medina Celi e quello degrinfanti. Vi e una chiesa parrocchiale, due con- venti, un circo, un tealro, una mandria reale di cavalli, manlenuta con ogni cura. Conia 8000 in 10000 abitanti durante il soggiorno della corle, ma soli 4500 nel rimanente deiranno. Carlo v ebbe Aranjuez col suo distr. dalF Ordine di San lago. Nella villeggiatura reale, i rainistri esteri tratten- gonsi nel \icino villaggio delto Antigola. ARANO, bor. di Spagna, prov. di Navarra, a 9 1. 1/2 N. O. da Pamplona e a i 1. O. da Go) zueta. ARANTAC, porto del Peru, sul Grand' Oceano, prov. e iG 1, al S. O. di Arcquipa. Quantunque pro- fondo, e poco frequentato, a cagione del suo ristretto ingresso. Lat. S. iG" 53'. ARANYOS o ARANYOS MEGYES, bor. dclPUn- gheria, comitalo e /j 1. \/\ alPL. di Szalhmar, marca di Nagy Banya. E poslo in mezzo di una pianura fra il liume Samos e quello di Tur. Vedonvisi gli avanzi di un caslello. ARANYOS, flume della Transilvania, formate da parccclii altri, Ira cui i due principali porlano il iioinc di Grande e Piccolo Aranyos. Nascono nel monle Kalimyasza, nel comilato di Weissemborgo infcriore, e si riuniscono prcsso il villaggio di I'o- parfalva. Da (juesto pun to P Aranyos passa a Lupsa, a Tborda, ad Aranyos Gyeres, a Egerbegy, e si getta nel Maros nel villaggio di San Marlon, dopo un corso di circa 3o 1. daH'O. alPB, Convoglia delle pagliucce d'oro, per cui gli fu dato il nome che por- ta, derivanle dalla parola ungherese arany ^ che signifvca oro. ARANYOS, Aranyo Szeke^ piccola sede o giu- risdizione della Transilvania, che fa parte del paese degli Szekleri, Incastrato nei comilali di I'horda e d' Alba inferiore, e circondato dalP Aranyos e dal Maros. La sua superficie non e che di i 1. 2/5 qua- drate. Racchiude un solo bor. e 2i villaggi. Nel 177G, la sua popolazione era di4i73 abitanti, non cora- preso i Valacchi. E assai fertile in vini, e vi si alleva luolto bestiame. Lo Szekeli Roen vl e il colle piii alto. Si veggono suUa sua cima le rovine di Szekeli Var. Questo distretto fu prima una conlea, ma sac- cheggiata da'Tatari, il re Bela iv, nel 1245, la can- gio in tribunale o giurisdizioue, e ne iece dono alia nazione degli Szikli, in ricompensa del lore va- lore dimostrato contro i Tatari. ARANYOS MAROTH, bor. delP Dngheria. Ved. Maroth Aranyos. ARANZUEQUE, bor. di Spagna, prov. e 4 I. al S. S. E. di Guadalaxara, sulla sponda destra del Taj una. ARA OMO, lago di Mongolia, che i Francesi scri- vono Hara-omo, sul margine meridionale del de- sert© di Gobi, a 25 1, dalla gran muraglia, e a 70 1. E. dalla citta dello spart. di Can Ceu, nel Can Su. Lat. N. 39° 19' 12" ; long. E. loi" 53' 6". ARA OSO, dai Francesi scritta Hara-Oso, citta del Turchestan cinese, vicino ed al N. E. del lago Ara, 70 1. circa al S. della citta dello spart. di Gin Si. ARA PAISCIANG, in francese Hara-Paychang, borgata della Sciarra Mongolia, a circa 100 1. N. E. ARA 7G, da Pechino, sul Narcupira. Lat. N. 42^ 18 o" : Ion.' E. 118° 10' 3o ". ^ ARAPARE, catena di montagne del Brasile. nell' prov. di Matto Grosso, che occupa a un di press d centro della provincia, e si connette alia corJi glicra di San Giuseppe. II Paraguay, il Juruenc P Arinos ed il Cuyaba vi hanno le loro sorgenti. ARAPARIPURU, piccola citta del Brasile, prov.t 85 1. al S. O, di Para, sul Guanapu. ARAPATARA, villaggio della Transilvania, coi^ tato di Weissemborgo superiore, marca di Peseln^ che fa parte del paese degli Ungheri, situato presl la destra sponda delPAluta, a 2 1. E. da lUyefalga^ a 4 1. N. N. E. da Cronstadt. Vi sono delle acqJ minerali. ARAPIJO, piccola cilia del Brasile, prov. di Parjl sul Hume delle Amazzoni, a 4 1. S. O. da Gurupa. ARAPSCIANI, bor. della Turchia europea , il Romelia, sangiaccato di Tricala, a 7 1. N. da Larissa ARAQUARA, monlagna del Brasile, prov. di Sai Paolo, air E. del Tiete. Si dice vi sia delPoro. Ln'al- Ira montagna del nome slesso e situata piu al centre delta provincia. Vi si alleva molto grosso bestiame. ARAQUIL, bor. della Spagna, prov. di Navarra a 5 1. 1/3 O. N. O. da Pamplona, verso i conlin delP Alava e del Guipuscoa, sul fiume del suo nome Qualche geografo credette sia P antica ^rac///M/?', 0 Aracellis, citta dei Cantabri, che altri pongonc A racial, villaggio della Navarra, fra Calahorr? e I'udella, ed altri ancora a Nodales, villaggio delle Castiglia Vecchia, fra Siguenza e Medina Celi. ARARAUY o ARGACIIY, isola del Brasile, ne' Tocantins, a 5 1. N. N. E. da Villa Vicoza. Ha 3 1 di lunghczza e poca larghezza e separa il fiume ii; due cauali, P uno dei quali e la baia di Marapala, t Pallro la baia di Limoeiro. ARARANGUA, liumc del Brasile, prov. di San Is Caterina, che nasce nella monlagna di 'Papollama di 3Ionte Grande, c si getta nel mare, a 18 i. S. O. da V^illa de SanP Antonio de Laguna, dopo un corsn di,2ol.dalPO.N.O. alPE.S.E. Enavigabile per 5 I sino a Tres Portos, ove ha 100 passa di larghez/.a. Esso e rapido da giugno sino a settembre. ARARAT, ARARATTE, celebre monle delP Ar- menia, situato a S. O. della cilia di Erivan, a circa 1 I. 2/3 delPAras, Pantico Arasse, e che sorge juae- stosamente dal mezzo d'una gran pianura, staccato dalle altre montagne del paese, in due picchi conici, uno de' quali s'innalza d' assai sopra il limilc della neve perpetua. Humboldt, suirautorita di Parrot, yiaggiatore russo , ne stabilisce P altezza sopra il livello del mare a 2700 tese, corrispondenti a circa 5260 raetri. Cosi e 1950 metri piu alto deU'Etna, 1460 piu del picco vulcanico di Teneriffa , ed ec- cede di 490 metri il Monte Bianco, punlo della mas-: sima altezza in Europa. Non ascende pero a tanta i elevatezza dalla sua base, poiche giace sopra P aero- ; coro deir Armenia, che da Ritter si stabilisce per 2100 metri superiore al livello del mare. H uiinor cono e separato dal maggiore median te una spaziosa pianura ed e considerabilmente piu basso, poiche la neve nella stale scomparisce dalla sua cima e serve come di calendario alle genii circoslanti che rego- lano le loro operazioni agricole secondo che pro- gredisce lo squagliamento della neve sul piccolo Araratte. L'aspelto di questo monle si trova benis- simo descritto nei Viaggi di sir Ker Porter e di Morier. \\ primo vi si avvicino da setlentrione, c dipinge in vivacissimi colori la magnificen^a dello spettacolo quando giunsc a vedere per la prima volla l9 AR A \raratle, sorgente da una spaziossiina pianura rdeggiante, I'ertilizzala dalle limpidc acque del- \.rasse e coperla di yillaggi. Ebbc il vanlaggio \ederlo sveJato di nuvole dalle talde alia cima, ed ;oni sraaltati di ghiaccio riliicevano d'abbagliaule lendore conlro il chiaro azziirro deir ampiezza i cieli. Morier, clie \i venia dal mezzo giorno, parla n calde parole d' ammirazione della sua forma, )nle tale deve naturalmente vedersi a gran dislan- , e dicesi cbe valga di segnale ai navigatori del IT Caspio. e osservata una notabile circostanza, nnessa alle Iradizioni che a questo monte s'appar- igono, cioe che quando si guarda di lontano ed certe posizioni, la sommita tiene una raaravigliosa miglianza con una nave. Tutta la contrada adia- iite e piena di storie tradizionali intorno alParca Noe ed al diluvio. Araratte si chiama dagli •meni Massisseusar, o Monte delPArca, dai Per- ini Co i Nu, o Monte di Noe, i Turchi poi gli nno il nome di Agri Dagh. E comune credenza e le reliquie delP area tuttora esistano in sulla na e che il legno siasi convertito in pietra. In una iesa a Nova Schamachia, presso la congiunzione ;irAras col Cur, mostrano una croce, fatta molti coli la, con una tavola delParca. Pielro il Grande edi nel 1720 alcuni Arraeni Russi ad avverare fatto, ed essi riportarono che con loro sorpresa dla di tal natura si vede. La relazione pero non ;osse in alcun modo la fede dei veri credent! ; {uali con gran ragione riposano sul convincimento e la sommita della montagna non sia accessibile. monaco armeno che porlo la tavola di cui fu for- ata la croce, allorche si trovava ne'suoi conati austo, fu incontrato da un angelo, che avendo lui compassione, gli reco la preziosa reliquia. Le u alte regioni sono urdinariamente involte di nubi, juando vanno disperse ed e la vetta discoperta, livoti Armeni si prostrano al suolo, si segnano e egano. Ad Erivan moslrano il sito dove Noe pianto imo la vite, ed ilnome d^'un^allra citla,Nacicevan, Nakhdjovan, come scrivono i Francesi, signiflca, :ondo Chardin, luogo di discesa o sharco, il sito 5endo dove Noe primieraraente si fermo alP uscire ir area. Molti lentativi si son fatti per toccare la cima 1 monte, ma niuno ando molto oltre il limite del- neve. L' intraprendente Tournefort vi si provo, a dopo sostenuta una gran fatica, fu costretto a ;iunziarvi. Circa venticinque anni fa , un pascia rco vi fece una spedizione e fabbrico in diverse jjzioni capanne ben fornite di provvisioni ; mala a gente sofferse aspramente ne' suoi passi fra neve ed i massi di ghiaccio in un'atmosfera cosi refatta , e torno senza avere raggiunto il suo opo. Da tutle le relazioni che abbiamo della sua ruttura, poco e a dubitare che TAraratte non sia, parte almeno, un monte vulcanico. La conica sua rraa e la posizione dlstaccata militano in favore tale supposizione. Tournefort, descrivendo la sa- a, disse che passarono per una grande e bella anura alia base del monte ; che alcominciare della cesa trovarono una sabbia mobile, la quale conti- lava per un gran tratto alPinsu, in cui sprofon- mdosi i piedi, sdrucciolavano indietro ad ogni isso, il che faceva la salita faticosissima ; che poi ;nnero sopra frantumi aspri che lor tagliavano le arpe, e quindi a grossi massi aramonticchiati gli uni pra gli altri. Questa descrizione indica un monte dcanico, coperlo di ceneri e lava in islato di de- >raposizione; cosa resa ancor piu chiara da quanto Encicl. Geogr. Vol, I, ARA 770 ne liferisce il colonnello Monteith. Taccianio dcllc pomici che egli cila, della spaccatura che vi si vedc e che si tiene pel cralere d'una eruzione sul fianco del monte, e di altre pruove del nostro asserto, per dire che non si ricorda o eruzione o indizio d'azione vulcanica ne' tempi della storia. E notabile la circostanza mentovala da Tourne- fort quanto sia al monte Araratte, che cioe la regione mediana, ed anche i limitari della neve, sono abilati da tigri. Ei dice di aversene veduto a 6uo metri di distanza, e ch' egli e le sue genti si geltarono per terra onde nascondersi mentre le tigri passavano. Aggiunge che i novelli si pigliano colle trappole per esporli nelle mostre di bestie feroci che si fanno per la Persia. ARARIPE, montagna del Brasile, che separa la prov. di Fernambuco da quella di Ceara. 11 Juagua- riba ed il Piranhas, che corrono verso il N., il Pa- rahisa ed il Capibaribe, che vanno alPE., il Moxoto ed il Pajehu, che scorrono al S. , tutti vi hanno le loro sorgenti. ARARITAGUABA. Fed. Porto Feliz. ARARR, in francese scritto Hararr, popolo arabo di Barbaria, nelP Algeria, nella parte meridionale della proY. di Massora. ARARUAMA, lago del" Brasile, prov. di Rio Ja- neiro, distr. del Capo Frio. Ha 6 1. di lunghezza dall'E. airO., e circa 3 nella sua maggior lar- ghezza. Una scogliera lo separa dal mare, col quale comunica per un canale di 26 passa di larghezza, la cui foce e a 1/2 1. N. dal Capo Frio. Quantunque riceva molti fiumicelli, le sue acque sono salse. E pescosissimo, e fornisce mollo sale. ARAS, gran fiume delP Armenia , menzionato dagli scrittori greci e romani sotto il nome di Aras- se, Araxes^ che nasce a Decman nel monte Bin Gheul da un numero di sorgenti, 8 1. circa a S. E. d'Erzerum e verso i 39° 47' di lat. N. e 38^ 49' di long. E. Un ramo del settentrional Frat o Eufrate sorge dal lato opposto od occidentale della stessa al- tura, fatto da Plinio conosciuto. 11 suo corso generale e verso E. fino a 3 o 4 h da Erivan, dal qual punto piega a S. E., passando alle falde orienlali delP Ara- rat sine alle rovine delPantica Giulfa, nella provincia di Nacsciovan. Sulla frontiera d' Erivan la sua lar- ghezza, secondo Tournefort, e quasi uguale a quella della Senna in Parigi. Erivan e Nacsciovan sono era nella provincia russa dell' Armenia, ceduta dalla Persia nel 1818. A Gevat vi si unisce il Cur, Cyrus , che viene dal Caucaso, ed allora corrono insieme ad E. per circa 12 1., e quindi piegando improvvi- samente al S. vanno a gettarsi per tre bocche nel Caspio alia latitudine di 39° 20'. 11 suo corso non si pud valulare a meno di 25o in 3oo leghe. L'Arasse riceve numerosi tribularii, ma niuno paragonabile ad esso per grandezza. V'ha un ponte a Decman, un altro nella prov. di Basen, un terzo a Cafan ed un quarto a Gevat , sotto il confluente del Cur. Era un ponte a Giulfa di cui rimangono le mine, e simili tracce di ponti si veggono in altre parti del fiume. L'Aras, quando non sia gonfio per piogge improv- vise o per lo squagliarsi delle nevi sull'alte montagne dell' Armenia, si passa agevolmente sopra battelli od a guado ; ma in islato di escrescenza, sommamente impetuosa n' e la corrente e pericolosa. Molti tra gli affluenti dell'Arasse scaluriscono in montagne coperte di querce, pini ed abeti. L'acqua del fiume e pura c sana 5 abbonda di gran varieta di pesci squisiti. L' Arassc era nolo ad Erodolo, benchc soltanto 49 77» ARA diudilo; ei lo descrive come procedeule verso le- vante dal paese de' Matieni, e dividentesi, nelPavvi- cinarsi al Caspio, in quaranta canali, solo uno tra cui faceasi strada fino al lago, essendo gli allri ostrulti per modo da formarelante paludi. Sembra in sostanza che convenga colla descrizione di Stra- bone delle bocche del Giro e delPArasse. E qui- stione molto disputata qual fiurae Erodoto inten- desse per T Arasse; ma crediarao che poco \i sia da dubitare ch'ei non volesse parlare delP Aras del- r Armenia. Se questa supposizione non concilia tutle le difficolta, come certamente non fa, la sua igno- ranza delle regioni aggiacenti, ad E. , S. ed O., al Caspio, aiula a corapir la soluzione delle nostre obbiezioni. Strabone, giusta T uso de'suoi concittadini , spiega la parola Araxes come di origine greca e riferi- JjiJe (secondo lasupposta sua derivazione da afacrc-w, percuotere, rompere) alia spaccalura ove passa per le monlagnc. Tali osscrvazioni sono di poco mo- mento, e piu importa notare che il nome d' Arasse fu dato a varii fiumi e luoghi in pacsi ampianienle separali. Senofonte, nella sua Anabasi, da il nome di Arasse alPAborras o Ciaborras, ora Cabur, af- fluente deir Arasse. Taceremo degli altri. ARASENG, piccolo borgo della Persia, nell' Irac Persico, a i5 1. S. S. E. da Cazbin. ARASSE, fiume. Fed. Aras. ARASSUAIIY, fiume del Brasile, prov. di Minas Geraes, che nasce nel Cerro do Frio, passa 2 1. 1/2 al N. di Fanarlo, e si gel la nel Jcquitinhonha, dopo un corso di circa G5 1. dal S. O. al N.E. 1 suoi prin- cipali affluent i sono : il Santo Joao, il Sant' Antonio, r ilamaranfliba ed il Fanado. ARAS USLEIN, piccola cilta della Turchia asia- lica. Fed. Ras el Ain. ARAT, villaggio della Russia europea, governo diNijnei Novgorod, dislr. e 14 1. alPE. S. E. di Ar- zamas. Vi si tabbricano sloviglie. ARATEM, Arratvm, distr. dell' Indoslan inglese, presidenza di Rombaia, anlica prov. di Gugerat", che si estende lungo la costa N. E. del golfo di Cambaia, ed e confinalo al S. dal Goelvar, e dal lerrit. Raoa- nagar. E frastaglialo da piccoli fiumicelli, e le sue principali citlu sono Denduca c Rampur. ARATICU, fiume del Rrasile, prov. di Para, che scorre al N. fra Jacunda ed il Tocantins, e si getta, in faccia all'isola Joanes, nel Tapijuru, che unisce il Tocantins al fiume delle Amazzoni. 11 suo corso e di circa leghe. ARATS, in francese scrhlo JIaratch, Savus, fiu- rae di Rarbaria, nelP Algeria, che corre al N. e, dopo percorso un tra t to di 12*^1. , si getta nel Mediterraneo presso la borgata del suo nome, a 4 1. S. E. d' Algeri. ARA TUUTU CHIAMON, che i Frances! scrivono Hara-Touhoutou-Kiamon, borgata della Sciarra Mongolia, sulla sponda destra del Loan pira, a 70 1. N.E. da Pechino. Lat. N. 41° 44' 11"; long. E. 117" 4' 20". ARAU, citta della Svizzera. Fed. Aarau. ARAUACHI, popoli indiani, piii conosciuti sotto il nome di Caraibi, dispersi nelle due Araeriche. F ed. Caraibi. ARAUCAGA o ADZEBDER, citta della Turchia asiatica. Fed. Arobaga. ARAUGANI, Arocanos o Araiicos., e il nome d'una tribii d' Americani del Mezzogiorno , che abita il paese compreso tra SG** 44' e Zcf 5o' lat. S. e Ira 72"* 20' e 73*" 5o' di long. O., confinante ad E. colla gran Gordigliera delle Ande, colPoceano Paci- fico ad 0.,col fiume Rio Bio al N. e al S. col Valdivi o Callacalla. Si estende circa 180 raiglia geograficll; lungo la costa; lalarghezza dal mare alia cresta del* Ande e forse d' un 140 miglia. Prese questa popol zione il nome d' Araucani dalla provincia d' Arauc la piu piccola dello stato ; ed insuperbiscono d'ess chiamati Auca, che, secondo 3Iohna, significa franc o liberi. Gli Spaguuoli che aveano servito ne'Tat Rassi e quindi combattuto nel Chili, chiamavano paese Fiandre Araucane, o lo Stato Invincibile. 1 produzioni del suolo sono in generale quelle med sime del Chili. Da tempo immeraorabile il territorio delPArai cania dal N. al S. e stato diviso in quattro vutc mapu, allrimenti scritti utalmapu^ paralleli, o t trarchic, quasi uguali in estensione, che chiaman lauguen mapu o paese marittimo, lel^un mapu paese piano, inapire mapu o paese alle falde del Alpi, ^ pire uiapu o paese delle Ande. Ogni vuta mapu e suddiviso In cinque illareue o province, t ogni illareue in nove reue o distretti. Le provint hanno tutte lor nomi rispettivi, e la regione del Ande era anlicamenle posseduta da una tribu sep; rata, quella de'Puelci, che poi si uni agli Araucani. 11 governo degli Araucani e aristocratico, composto di treordini; i toqui, gli apo ul/nene gli ulmene. 1 toqui sono quattro capi indipendent prcsidcnti ciascuno ad un vutan mapu; il nom loro deriva dal verbo toquin, giudicarc o regolan Renche independenti T uno dalPaltro, formano n< pubblico guerreggiare un' unione federale. Gli ap ulmene presiedono ai distretti. L'insegna o divis del toqui e una scare di porfido o di marmo. G apo ulmene e gli ulmene hanno bastoni con poir d'argento, ma i primi vanno disfinli per un anell d'argcnto alia mela del bastone. Tutte cotali dignit sono credit aric in linea mascolina e in ordine t primogenitura. I toqui non posseggono che un'om bra di sovranita ; il polere reale risiede nel vutacoia e nucacoiag^ il gran consiglio o consiglio degli Arau cani. Componesi questa dicta dei toqui, degli ap ulmene ed ulmene, e liensi in qualche pianura vallc, ogniqualvolla abbiasi a decidere sopra cos d' importanza. Previamenle alP adunanza hanno lo giuochi e divertimenti. II loro admapu o codice di leggi consiste sem plicemente in consuetudini tradizionali. Le leggi i piu distintamente definite sono quelle che rigiiar dano la giurisdizione d'ogni toqui, e la succession! ed unione delle tetrarchie. L' elezione degli ufficial principali in tempo di guerra e la convocazione dell; dieta appartiene al toqui. Nissun toqui puo ma comandare sopra piu d'una tetrarchia. 1 sudditi noi sono obbligati a prestare al capo alcuna sorte d servigio personale, eccettoche in tempo di guerra; s mantiene coi proprii beni privati. Spegnendosi li linea mascolina del capo, il popolo sceglie un allrc reggitore dalla famiglia che piu gli aggrada ; mr prima di dare il potere al nuovo sovrano, lo present: agli altri toqui perche sia da essi riconosciuto, I delitti puniti colla massima severila dalla leggc sono il tradimento, Pomicidio, I'adulterio, il furto. quando sia di considerabil rilievo, e la negromanzia r omicida puo sfuggire alia pena componendo colla famiglia oflfesa. 1 padri posseggono il diritto di punire i figb, od ogni altro individuo della famiglia, anche colla morte, ogni volta che il credono conve- niente. Lo stregone viene prima torturalo col fuoco per isforzarlo a manifeslare i complici, e quindi pugnalalo. Le colpe minori sono punile colla leggt' 73 AR A il faglione, da essl detlo tauloneo. Ogni Irovalo reo (lefitlo capitale e posto immediataniente a morle, )n essendo le prigioni, quando Molina scriveva, uso generale. ^ 11 governo militare degli Araucani, sebbene 311 piu compiuto dei codici civile e ciiminale, di- oslra un giado coiisiderabile d' intelligenza. Quan- ) il consiglio ha risoluto la guerra, si procede alia elta d' un comandante fra i qualtro toqui, ma se uno posseirga le qualificazioni necessarie, viene elto un ulniene o anche qualche altro ufficiale feriore. Accettato il generale V uffizio, assume il tolo di toqui e prende la scure, che lulti gli altri ,qui sono nel tempo della sua diltatura obbligali a eporre. Cio termina colla guerra. E i toqui e tutli ii altri ufficiali gli giurano obbedienza: quindi il enerale nomina un vicetoqui e gli ufficiah del sue 3mando, gliultimi nominando i loro ufficiali subal A R A J J preceduLo da una guardia avanzala per prevcnlre ogni sorpresa. La fanteria va ordinariamenle a ca- vallo sinche scuopre il nemico, cd allora immanti- nenti ne scende e si ordina in compagnie. Ogni soldato porta seco le sue provvisioni, consistenli di qualche carne arrostita o di farina in un sacco, pic- cola quantita della quale impastata con acqua calda o fredda gli serve di cibo sinche si giunga sul terri- torio nemico. In questo modo, i loro esercili, non impediti da alcuna sorta di salmerie, muovono con grande speditezza. Mirabile e la prudenza spiegata neMoro accampamenti , parlicolarmente la notle. Formala una Irincea inlorno il campo con fossi copcrti di rami di albero e di spini, m'\ dispongono lor sentlnelle. Ogni soldalo, per dimostrare la sua vigilanza, e obbligalo a mantenere per tutta la notle il fuoco dinanzi la sua tenda. Dopo la battaglia, ogni soldato e legittirao ■rni llvicetoquiprendesigeneralmentedallatribu padrone della fatta preda ; ma quando il boltino e ei Puelci. Quindi viene spcdito un messaggere, stato preso comune, divuksi egualmente fra tutU, ei 1 ueici. vLiiau nn. . ^^^^ agendo lo stesso loqui parte maggiore del sem- etlo uerqueu. ad annunziare la guerra alle nazioni miche, ed anche agP Indiani che vivono in mezzo plice ^soldato. uli Spagnuoli. Le sue credenziali consistono in un fscetto ^di canne legate con filo rosso ; se la guerra ; gia coiuinciata, vi pongono nel centro T indice un nemico ucciso. Cotale spedizione si chiama il ulquitun o corso della canna , e si fa con tale ecretezza, specialmente ne' possedimenti degli Spa- nuoli, che di rado fu discoperla. 11 dittatore allora ichiede a ciascun toqui il contingente dovuto d'uo- lini, e la leva si fa dagli apo ulmene ed ulmene enza veruna difficolta, pero che nissuno degli Arau- ani mai non rifiuta di accorrere in difesa della patria iberta. Cosi Tesercito si forma colla massima facilita ; preslezza. Consiste generalraente di cinque o sei nila uomini ; oltre a un grosso corpo di riscossa. L'esercito consiste di cavalleria e fanteria : la irima non era da essi conosciuta avanti P arrivo lesli Spagnuoli, ma presto allevarono una bella •azza di ca'^valli, e nel i568 furono in grado di equi- paggiare alcuni squadroni pel campo. listribuita in reggimenti, ciascuno looo uomuii h bandiera con sopra ricamata una stella, che e Parma della nazione. La cavalleria si divide nella stessa guisa, ma il numero dei cavalli non e sempre il raedesimo. I soldati non portano uniforme, ma si meltono sotto gli abiti una coraxza di pelle iixdurita mediante vina certa vernice; della qual materia sono pure costruiti gli elrai e gli scudi. La cavalleria va armata di lance e di spade, e la fanteria di picche e mazze guernite di ferro. Anlicamcnte usavano la frombola e T arco, ma T esperienza gli ammaestro che il corabatlimento corpo a corpo era piu efticace confro r armi da fuoco degli Spagnuoli. Non sono mai stati capaci di scoprire il segreto di fabbricar la polvere da cannone : erano da principio ansiosissimi di possederlo. Avendo osservato fra gli Spagnuoli alcuni negri, supposero che la polvere, per la sua nerezza, fosse estratta dai loro corpi. Essendo uno di questipoveri negri per sua disgrazia cadulo nelle loro mani, offerse ad essi Topportunita di far Tespe- rimento. Fu prima scorticalo dalla testa ai piedi, quindi ridotto in cenere, ma il resultato servi sol- tanto a dimoslrar loro la fallacia delle chimiche loro cognizioni. Hanno occasionalmente fatlo uso di fucilitolti in diversi tempi agli Spagnuoli, ma forse pel forte loro pregiudizio contro ogni cosa che provenga dagli Europei, non gli hanno mai general- mente adottati. L"'esercilo, in cammiuo, e sempre Una legge del codice militare degli Araucani prescrive, che dopo la battaglia debba sagrificarsi ai mani degli eroicaduti un prigioniero. Tal cerimonia si chiama il pruloncon o danza dei morli. Fortuna- taraente quesf orrido costume si eseguisce cosi di rado, che nello spazio di dugento anni, dicesi, sole due occorsero di tali feste. Quando il nemico domanda la pace, tiensi un gran congresso, generalmente in una pianura estesa tra i fiumi Bio Bio eDunqueco. Quivi compariscono il presidente spagnuolo ed il toqui degli Araucani, accompagnato da quattro deputati dei rispettivi utal- mapu, senza V unanime consenso dei quali non puo esser la pace ratificala : le due nazioni allora accani- pano alia distanza di due miglia V una dairaltra. La conferenza s' apre con raolti fastidiosi compbmenti da ambi i iati, ed in segno di reciproca amicizia, legansi insieme i bastoni degli ulmene con quelle La fanteria e del presidente spagnuolo, e si pongono in mezzo ■ ■ air assemblea. Un oralore araucano allora tesse una lunga aringa in lingua araucana, spaziando a gran lunghezza sui mali della guerra e sopra i vantaggi della pace : una simile ne fa in risposta il presidente spagnuolo, che viene a parola per parola tradotla da un interprete. Sono quindi tirmali e ralificati gli articoli del trattato col sagrificio di parecchi chiline- que o lama chiliani, col sangue de' quali il toqui spruzza un ramo di cinnamomo, e lo presenta al presidente in pegno d'amista. Tiensi un banchetto in cui il presidente spagnuolo pranza col toqui e cogli ulmene, e loro fa un magnifico regale in nome del suo sovrano. 11 sistema religloso degli Araucani concorda col loro sislema politico di governo. Riconoscono un Elite Supremo, cui chiamano P///a/2, parola denvala da pulli, anima, che significa V anima essenziale o spirito. Gli danno gli epiteti di Spirito del Cielo, Grand' Essere, Creatore del lutto, ecc. II governo universale del loro Pillan e simile al loro proprio. E esso il gran toqui delP universe, ed ha i suoi ape ulmene ed ulmene che presledone alle cose inferiors Niuna sventura accade ad un Araucano ch'ei non attribuisca al Guecubu, che e rautere del male. Al centrario, il buon Meblen, il die benefico, si trava- glia costantemente a reprimerne la maligna influenza. Questi spiriti o genii sono maschi e femmine ; i pnmi chiaraati Gen, e le seconde Jmei Malghen, o ninte spirituali, una delle quali custodisce cestanlemente 775 A R A ogni Araucano, Siccome i lor reggitori lerrestri non richiedono da cssi alcun servizio parlicolare, gli Araucani siippongono che TEssere Supremo pur non richieda alcuiia specie di cullo ; quindi non hanno terapli, idoli, ne preti ; non ofifrono sagrifizii tranne in qualche occasione solenne, che immolano un lama e bruciano del (abacco come V incenso piii grato alle lor divinila. Sono superstiziosissimi : un Araucano cbe con intrepido valore afifionta un can- none, atterrisce alia \isla di una civella. Uno de' principal! arlicoli della loro religione e rimmortalita delPanima. liiconoscono cbe Tuorao e fornialo di due soslanze. Dopo la morte del corpo, I'anima e da uno spirito condotla in un luogo deffo' gueleheman, od albergo degli uomini, dalP allro lato delle montagne ; il qualluogo, secondo alcuni, SI trova diviso in due regioni, una di bcatitudine pei buoni, Taltra di miseria pei malvagi ; ma altri pre- lendonocbe tulti saranno quivi elernamenle felici, e che le azioni loro in vita del corpo non abbiano influenza sul loro stato fuluro, Toslo che muore uu Araucano, se ne stende il corpo per terra, e luiti gli amici del morfo siedonvi intorno, pronnnziando per qualche tempo tristi lamenlazioni. Lo pongono indi sopra un'alla bara ooi pill ricchi vcslimenli, c la nolle si passa in pian- gcre, mangiare e here. Qucsla si chiama U festa nera, nero esscndo per loro il colore di lulto. II giorno apprcsso, ed alle voile due o Ire giorni dopo la morte, rccano il corpo al scpolcro della famiglia, generalmenlc silualo su qualche alio monle o in un bosco. Due giovani a cavallo, correndo a gran gallop- po, prccedono la funcrca processione ; segue la bara porlata daipiu prossimi parenti del dccesso. Accom- pagna la processione un numero di donne, con grida lamentevoli, e seg«e un'altra donna spar^endo ceneri, il che immaginano che imped ira alP anilua di ntornare nel suo domicilio terreslre. Giunli alia sepoltura, pongono il cadavere nella fossa, circondalo dalle suearmi se uomo, e con inslrumenli fennninili sc donna, con parccchi pialli di viltovaglie ed alcuni vasi di cica o xino. Uccidono lalvolla un cavallo e ve lo seppellisconoinsieme. Cuoprono quindi ogni cosa di terra e vi ammonlano pielre a guisa di piramide. ^umdi spargonvi sopra gran quantila di cica come lunerea libazione, e la brigata torna a casa. ^Nel nuovo slalo di^esistenza, libera T anima flair impaccio del corpo, prosegue con maggior iacihta e perfezione tulle le occupazioni che aveva nel corpo. Le mogli tornano al seno dei mariti, i fjgli raggiungono i genitori, ma non nascono nuovi nglmoli. Conservano eziandio gli Araucani la tradizione d un dduvio universale, da cui pochi furono scam- pati sullacima di una montagna con tre punle, detla Monte Tonante, che galleggiava sopra le acque. Sic- come tale diluvio fu preceduto da un tremuoto e da un eruzione vulcanica, ogni voUa che accadano di simili fenoraeni gli abilanti si riparano ad una di quelle montagne delle Ande che somii^liano alia lonante, portando seco provvisioni abbondanli, e Tarn deschi di legno per proteggersi il capo contro 1 eccessivo calore del sole in caso che il monte fosse sollevato troppo yicino a quelP astro. Gli Araucani dividono gli anni in stagioni, mesi e giorni, come noi. L' anno e solare, e comincia al 22 dicembre, ossia immediatamente dopo il loro solstizio di estate, che determinano con qualche accuratezza per mezzo delle ombre solstiziali. Divi- dono Tanno in dodici lune di trenta giorni, ed A R A 77 air ultimo mese ne aggiungono altri cinque, chi- raando i mesi col norae di quanto in ciascuno accad' Dividono \\ giorno naturale in due parli, e lo sudd) vidono in dodici : un' ora loro corrisponde a du delle nostre, e le misurano dair altezza del soh Dividono le stelle in costellazioni, e le distin-uon, dai pianeti : le credono abitate. L' ecclissi ^on t considera da quella gente come cattivo auffurio, m qual sempbce fenomeno naturale di cui non sann. la cagione. Guardano le comele come esalazioD terrestri ignite neir atmosfera, ma non s' atteriscon, del loro apparire. Le sole scienze che coltivano sono roratoria L poesia e la medicina ; ma roratoria lengono'ir altissima slima sopra le altre. Le loro poesie, tras- inesse di padre in figlio, in generale si riferisconc alle gesla deMoro eroi, e la misura piu comunemenN adottala e quella di otto od undici sillabe. Sono cos scrupolosi nel conservare la lingua in tulta la sua purezza, che quando si stabilisce fra loro un fora- stiero, e obbligato a lasciare il proprio nome per prenderne uno araucano. La lingua, benche non scritla dagli Araucani, e copiosissima. Molina dice che secondo i vocabolari esistenli,i migliori Ira cui sono lontanissimi da ogui perlezione, le sue parole radicali, generalmente mo- nosiUabe o disillabe, ascendono a 1973; le quali radici sono capaci d' un numero infinito di combi- nazioni. Tra per la mancanza di suoni gutturali ed aspri e per la grande variela neiraccentare le parole, nesce dolcissima ed armoniosissima. Non v' ha un solo nome ne un verbo irregolare : una sola declina- zione serve a tutti i nomi, ed i segni dei diversi casi sono 1 medesimi nel singolare, duale e plurale. I generi sono limitati ai vocaboli che indicano esseri animali. Jl meccanismo della coniugazione e sempli- cissimo. E in questa lingua una gran latitudine di iegare le parole insieme, e spessissimo un solo voca- bolo esprime una o due sentenze. Gli unici libri esistenii in questa lingua sono catechismi, sermoni, prcghiere ed altri libri religiosi, tradolti o composti dai Gesuiti, alle cui fatiche dobbiamo la massima parte delle grammatiche e dei dizionari della lingua araucana. I rnedici sono di tre classi : gli empirici, i metodici, e quelli che curano per incantesimo. I prnni medicano principalmente coi semplici e sono pratici eccellenli ; i secondi pretendono che tutte le malatlie contagiose provengano da insetti. Quando lutte le prove di dette due classi tornano insufficienti a guarire il paziente, si chiamano quelli della terza, chiamati maci^ che dopo molte cerimonie misleriose, assicurano d' aver Irovato il luogo in cui giace il velcno magico, e rivelaiio il nome della persona che si suppone I'abbia ministrato ; e quindi frequenlis- simamente pregiudicano la vita di qualche inno- cente. Hanno pure due sorta di chirurghi. Ollre alle quali professioni, non mancano dell'arti meccaniche, inagnani, argentieri, falegnami, ecc. Gli Araucani tengono quantc mogli possono mantenere ; ma, come in tulti gli altri paesi ne' quali e la poligamia permessa, soli i ricchi godono di tal privilegio, i poveri contentandosi una o due. 11 celibato appo di loro e disonorevole. La ceremonia del matrimonio e semplicissima, e consiste in condur via la sposa con simulata violenza. La prima moglie e sempre considerata la legittima ecome tale rispel- tata da tutte le allre. Ogni mogbe e obbligala ad imbandire ogni giorno al marito un piatto parli- colare lavorato da lei al proprio fuoco. Le domic A R A A R A 778 raucane sono notabili per la pulitezza, non sote m asa c nelle vcsti, ma anche nellc persone. 1 lancmlli •anno ^reneralmente nudi tinclie connnciano a cam- ninare , allora vestendo una lai gldssima casacca. la loro educazione morale e piu niolesta del a r arrive degli Spagnuoli, cd appassionatissimamente praticano gli csevcizi ginnaslici. Sia dalla prima invasionc del i537, Arau- cani sostennero una giierra quasi non lulerrolla contro gli Spagnuoli; presso a trecento anni. Valdi- >e la loro cuuLrtz-iui... x..^ ^ I - mimi che impresero a conquistare il ' ^ 1 r-iiT« nopiii rosa :on cleganza e purezza, lasciandoh fare ogni cosa ;enza anijusliarli ; iniliggono loro rarissuna.nente ^astigln corporal! ; essendoche, per loro opin.one, mcsii pralica tendc a degradarli e renderh codardi Gli Araucani sono di moderata statura, torli, muscolosi c ben costiluiti, ed banno naluralmenle aria moUo marziale. K sommamente raro Irovarne di deformi; non percbe, come alcuni erroneamente supposero, dislrusgano i bambini cbe nascono con qualche imperfezione, ma percbe i modi del vivere e -li allri oslacoli cbe nelle nazioni mcivdite impe- discono razione della natura, sono da essi scono- sciuli. 11 lor colore, come degU altri American! e quello del rame, bencbe alquanto piu leggero : volto ovale, occbi piccoli, ma vivaci e pieni di espressione, naso niultosto scbiacciato, bocca piacevole, con bei denli regolari; gambe bene tormale e muscolose, con piedi piccoli e soltib. In generale non banno barba, percbe mettono un' attenzione parlicolare a svellere ogni pelo cbe nasca in qualunque parte del corpo fuor della testa, da cui non tagbano mai 1 capeUi, ma ve li legano intorno in trecce. Di rado e la veccbiaia percettibile negli Araucani prima dei sessanl'anni, ned e caso raro vederne di ottanta senza un solcapello grigio. Frequentemente toccano la eta di novanta e cento anni. Le loro qualita mo- rali corrispondono alle fisicbe. Sono aiditi intre- pidi coraggiosi, costanti in sopportare le tatiche della guerra, ed animosamente espongono la vita se sia in periglio la bberla della patria. Sono pure estremamente gelosi del loro onore ; ospdab, onesti, grati, eenerosi cd umani ai nemici cbe ban vinto; raa indolenti se non si tratti di guerra, dediti all ira, prosuntuosi ed altieri. Le vesti degb uomini consistono m una cami- cia, una specie di saio con corte raanicbe slrette, ed Vinponcio. pezzo di panno semplice, con un buco in mezzo per passarvi la testa, cbe davanti e di die- tro scende fino alle ginoccbia ed aperto ai lali come una casacca. Yestono generalmente di turclimo, lor colore favorito. Sul capo mettonsi cerla beiida come un diaderaa, in tempo di guerra ornata di piume. 11 vestimento delle donne e semplicissimo e mode- slo, conslstendo in una lunga tunica o gonna senza manicbe, cbiamata ciamal, obbligala alle spalle con bottom d'argcnto; un cinto intorno al seno, ed un cevto mantello chiamalo icella. L'abilo, pur tur- cbino, non si altera mai ; ma e lor permesso aggiun- gervi tutti gli ornamcnti che lor suggerisce la fan- tasia o la vanila. Dividono i capelU in trecce cbe lasciano cadere per le spalle, ed adornano il capo con ismeraldi lalsi, cui danno gran valore. Portano pure collane e braccialelti di pallollole di vetro, ed unasorte d'oreccbini quadrati, d'argenlo. Sino le piu povere Araucanc banno in ogni dilo un anello dello stesso melallo. Gli Araucani fabbricano le abilazioni in riva ai fiumi, o in pianure ove sia facilila d' irrigazione; ed ogni famiglia e premurosa d' occupare il pezzo di terra eredilata da^uoi maggiori. Non labbricano mai grandi citta, e molto meno murate, che consi- derano come segni di servilu. Hanno giuocbi di spirito che conoscevano avanti <^niU, lUilUU aui ;n d'Imperiale, Villaricca,Valdivia ed Angol, tulti quasi interamente distrutti nel 1602 dal toqui Padlamacui. L'assedio di Yillaricca duro 2 anni ed 1 1 mesi. 11 pio pad Valdivia, gesuita,staloraissionario fra gli Arau- cani, convinsc il governo spagnuolo della necessila c vantaggio di stare in pace con essi, e le negozia- zioni erano bene avanzate quando accadde lo stor- tunato caso d^ina dama spagnuola che, essendo schiava del toqui Ancanamon, fuggi , adducendo seco due teneri figliuoli di lui e quattro delle sue nio^^li e figliuole cbe aveva persuaso ad abbracciare la rebgione cattolica. 11 governatore spagnuolo prese naturalraente sotto la sua protezione la dama ed i snoi convertiti. II toqui, altamente sdegnato della perdita sofferta, non ascolto altre proposizioni, e tu rinnovata la guerra con maggior vigore. Nel 1041, il governatore marchese di Baydes bnalmente con- cbluse un trattato di pace col toqui Lincopinon. Nel 1 655 fu di bel nuovo combatlnta la guerra per cause che non si sanno, e duro fino al 1773 che la Spa^na fu sforzata a riconoscere gb Araucani comenazioneindependente, ed a conceder loro di mandar un ambasciatore, cbe risedesse a Santiago del Chili. Nel tempo della presidenza di don Am- brosio O' Higgins questa popolazione continuo a godcre del benebzio della pace, e siarao da Vancou- ver informali che T illuminato governatore ed umano . era in qualche modo rluscito ad introdurre tra essi lo spirilo deir industria, ed aveva il piacere di ve- derli a procurar di supcrarsi I'un Taltro nella colti- vazione della terra, neirallevare il bestiame c nelle altre arti paclfiche. NelP ultima coutesa tra le colonic e la madre patria, i loqui araucani promisero d'os- servare una stretta neutralita, e tennero ledelment^ la promessa. Schmidtraeyer , cbe visitava il Chih nel 1820, dice clie neiresercito independente di quel paese alcuni giovani Araucani di prima sfera servivano come ufficlab, e cbe, secondo 1 opinione dei creoli, combattevano come Marte e bevevano come Bacco, u due tratti nazionali caratlenstici, a-^^iun-e, cbe ancora appaiono forlemente impressi inquelpopolo." Legesta di questa guerriera nazione sono state celebrate dai loro nemici. Sei diyersi poemi tuttora sussistono ; il migbore di quelli dci qiiaU abbiam cognizione e Y Araucana, di Alonso d'Ercilla, il quale personalmcnte combattea nelle fuerre che nel suo poema descrive. ^ ARAUGO, citta e forte del Chili, presso la foce del I'ucapel, in una valle cui da il suo nome, a 10 1. S dalla Concezione. Fu edificata per impedire le incursion! degli Araucani. La valle e una delle piu fertili del paese, fra le citta della Concezione ed Imperialc, lungo il mare del Chili, e presso il flu- me Lebo. ARAUCOS. Fed. Aralcani. ARiVURE, borgo della Colombia, prov. di Vene- zuela, siluato sulle sponde delF Acarigua, a 5 1. N. N. E. daTruxillo. E bene edificato. II suo lernlorio e fertile, ed irrigate da tre fiumi. Yi si coltivano il cotone ed il,caff'e, e vi si alleva mollo bcstiame. ARAUSsil, cbe i Francesi scrivono Haraoussou, fiume diCina, verso Pestremit^ N. O. della prov. di Can Su, cbe corre dal N. N. E. al S. S. O., passa 779 ARB ARB prov. e per la cilia dello spart. di Cin SI, e perdcsi nelle arene dello Sciasin, dopo un corso di circa 4o 1. ARAUTI, scritto dagP Inglesi Harowty e dai Fran- cesi Haraouty, distr. deir Indoslan, stati dei Ra- ^eputi, nella parte ,S. E. della prov. d'Airemir, tra 25" c 26° di lat. N. E annaffiato dal Cembul, e diviso tra i ragia di Cota e di Bundi. ARAUZO DE MIEL, grosso bor. di Spagna, prov. e II 1. al S. E. di Burgos, alia sorgente dell' Aran- zuelo. ARAUZO DE SALCE, bor. di Spagna, prov. e 12 1. 1/3 al S. O. di Bui gos, e a 6 1. 2/3 N. E. da Aranda de Duero. ARAUZO DE TORRE, bor. di Spagna 12 1. al S. E. di Burgos, sulP Aranzuelo. ARAVACA, bor. di Spagna, prov. e i 1. 3/4 al N. O. di Madrid. ARAVACURCI, cbe i Frances! scrivono Ara^a- courtchy, piccola citfa delP Indoslan inglese, presi- denza di Madras, anlica prov. e 19 1. 1/2 al S. O. di Triscinapali, e a 21 1. S. E. da Caimbelur. Lat. N. 10° 41'; long. E. 75" 34'. II forte fu preso dagl'In- glesi verso la fine del regno di Aider, e la cilta distrutla ; ma fu riedificala, e nel 1800 conleneva piu di 3oo case. ARAVUD, citia delPIndostan inglese, prcsidenza di Bombaia, antica prov. di Candeis, a .5 1. 1/4 E. S, E. da Ciupra. ARAXES, fiunie dclP Armenia. Fed. Abas, ARAYA SANTIAGO, penisola della Colombia, prov. di Cumana. Lat. N. 10" 35'; long. O. G6° 40'. Nel XV secolo qucsta costa fu rinomata per la pesca delle perle, ma un tale commercio e reso oramai iiuUo. Le sue saline furono dislrulle in gran parte nel 172G da un oragano; aleune se ne rislabilirono, e quesle proveggono le prov. di Cumana e di Bar- cellona. ARAZA, CUCniVARA o PURUS, gran fiume del Peru, che nasce nelle Ande di Cachoa, provincia di Pomabamba, corre al N., entra nel Brasile, go- vern© di Rio Negro, si volge in seguito alPE. . facendo molti giri, e recasi infinc, per\liverse boc- che, nel fiunie delle Amazzoni, dopo un corso di 200 leghe circa. ARAZE o ARAZI, in francese TIaraze o Harazi, slazione del deserto di Bainda, nella Nubia occidcn- tale, sulla strada da Dabbe ad Ibeit, e 53 ore di cam- mino al N. E. di quesf ultima citla. Nelle montagne vicine sono de' pozzi d'acqua potabile, che ne' gran calori alle volte diseccansi. ARAZZA, cilta della Barbaria, nel regno e 21 1. 3/4 airO. di Tripoli. ARB, delta dai Frances! Harb^ popolo d' Arabia, nel Neged. Lo governa uno sceic, che puo meltere in armi i5oo fanti e 200 cavalli. II nuinero delle donne e dei fanciulli si porta al triple di quello degli uomini. ARBA, comune del regno Lombard© Venefo, in prov. d' Udine, distr. di Maniago. ARBA, isola dell' Adriatic©. Fed. Arbe. ARBAEIN, gran villaggio dell'Arabia, nell'lemen, distr. 6 2 1. 1/4 air O. di Beit el Fachi, e a 5 1. N. da Zebid. ARBAGHI, che i Frances! scrivono Arhagui^ cilia rovinata della Nubia, nelpaese di Alfa!, sulla sponda sinistra del Bar el Azrac, a 28 I. N. N. O. da Sennaar. ARBANCON, b©r. di Spagna, prov. e 9 1. 1/4 al E. di Guadalaxara. 780 d'Oyonnax. Vi son© degli oggelti degni deiralleii- zione degli antiquari. Ha una sega. ARBAS, villaggio di Francia, spart. dell' Alia Garonna, circondario 041. i/3 al S. E. di Saint Gaudens, cantone e 2 I. all'E. S. E. di Aspect. Vi son© delle fucine e delle velraie. Conta 710 abitanti. ARB AT, bor. della Russia, nella Gi©rg!a, distr. di Apsceron, a 5 1. N. O. da Bacu. ARBE © BARBADO, Arbao Arbum, e dagli Slavi chiamata Rab, isola degli Stati Austriaci, nel mare Adriatic©, sulla costa della Dalmazia, circolo di Za- ra, nel golf© del Quarner©, al 44'' 4;' di lat. N. e 12" 3i' di long. E. Sla a 4 1. 1/4 E. da Osero, ed ha 5 1. q. di superficie. La c©sta n'e assai dirupata. 11 canale, senza alcuna rada a! due lati, lascia esposli ; „ni ; .„ .• i» 1 1 ^ .. N. N. ARBANT, villaggio di Francia, sparl. dell'Ain, circ©ndario c 3 1. 3/4 al N. N. E. di Nantua, cantone 1 nayigli all' impel© dei venti. Ha due b©r. e 12 vil- laggi. 11 terreno in parte piano, in parte m©ntuoso, e fertile di ©livi, fichi e vini eccellenli. Nelle valli abb©ndan© i pascoli, ©ve si n©drisce una infinita di minut© bestiame. Nella parte m©nlu©sa son© m©Ui b©schi, fra i quali i maggiori son© quelli di Capo di Fronde e di Plogani,che dann© bellissimi legnanii da c©struzi©ne. Pr©duce appena taut© gran© quani© puo baslare al consum© degli abitanti. Vi si racco- glie, ©lire la gran quanlila di lana che s©mmini- stran© le numerose pec©re, anche della seta. Pro- duce ©li© a sufficienza, ed in ©gni parte vi abb©nda il selvaggiume. 11 su© principale prod©tt© per© e il sale, di cui, non men© che di lana, cuoi, vin©, pec©- re, p©rci, pcsci e bu©ni cavalli, si fa un altiv© c©m- niercio. Conia 45oo abitanti. 11 clima d' Arbe non c dei piu fclioi. La stagione invernale vi e ©rrida c agitata da venti b©reali violenlissimi, i quali non di rado trasformano in inverno anche le stagioni intermcdie, e giungon© talvolta a iar di.sparire la slate. Gravissimi danni app©rlan© ai raccolli del- r isola qucsli venti nella stagione rigida, ed anche nella primavera. Non e spogdia di cave di marmi, di cui nel 1G81 fur©no scoperle varie vene di bian- chi, ed altri con macchie r©sse e ?ialle. Abb©nda altresi di s©rgenti di villaggi vivon© dei Morlacchi. Dicesi colle proprie leggi a norma di repubblica. Intestata poscia dai c©rsari usc©cchi, impl©r6 I'aiut© e si pose sott© la sovranita della repubi)lica Vcnela. Per le vicende della guerra, fu protetla dai re d'Ungheria, che le accordar©n© diversi privilegi. Nel 142© ri- t©rno per altr© s©lt© il venet© d©mini©, dal quale pass© all© scettr© Austriac©. ARBE, Arba, Arbum, cilia capitale dell'is©la del n©me stesso, sulle c©ste della Dalmazia, nella valle di Campora, e fabbricata sopra un' amena col- lina, che si prolunga fra due porti, ed ha 70© passa di circonferenza. Le sue case, parte s©n© in declivi© e parte in pian© perfelt©, sec©nd© la c©llina sulla quale s©no piantate. Fu©ri della p©rla di oarapagna si vede un delizios© pian© di un quart© di migli© di larghezza, ed alia destra di ess© tr©vasi un© stra- d©ne ben livellat©, ncl quale tult©ra rimangon© gli avanzi di un bel b©rg© aggiunt© poscia alia slessa cilia. Ha un port© capace di baslimenti di ©gni grandezza, ma difficile ad imboccare, e che n©n per- metle 1' ingress© a piu di un navigli© alia v©lla. La citla non e mal fabbricata. E sede di un vesc©vo suffraganco di Zara, ed ha una calledrale fregiata di un capitolo. C©nla 111© abitanti, e fu un tempo m©lto jiiu importante. ARBECA, b©r. di Spagna, pr©v e 3 1. 3/4 al S. E. di Lerida, in Catal©gna, poco distante da Tarrag©na. )©n( acqua limpida. Gli abitanti dei sparsi in capanne qua e la all' us© che si g©vernasse un tempo 781 ARB ARB 782 Jredesi che essar possa Tantica cilia del Celliberi ;hiamala Urbicus, Urbiacao Vrbecua. ARBELA o ARBELLE, citta della 1 urchia asialica. Ved. Erbii.. ^ ARBELETA, bor. di Spagna, prov. di louenca, 1 16 I. 1/2 E. da Guadalaxara. ARBEOST, villaggio di Francia, spart. degh AUi Piienei,circondario e 3 1. all' O. di Argeles, cantone , I 1. 3/4 airE. d' Aucun, presso di Louzon, con »8oabitanli. Sono ne'suoi contorni dei banclu di schisto e di calcare, una miniera di pionibo, una di ferro ed una fucina. _ , „ ^ , , j.^. ARBER una delle sommita della catena del Boh- mer^>ald, in Baviera, circolo del Danubio mfenore, presidiale diKozting, alia i25o meln sopi a il livello del mare. ^ , _ . 7 ARBERGA, piccola citta della Svizzera. ^ed. ARBESBACH, bor. dellVcidncato d'' Austria, cir- colo supericre di Manhartsberg, sui confini dell Alta Austria a 4 1 i/4 S. O. da Zwettel. Vi e una vetraia. ARBIA tiunie del granducato di Toscana, celebre nella storia per la sanguinosa battaglia di Monta- perli, scaturisce dai monti di Chianli, corre prnna da N. O. a S. E., indi piega da S. E. a b. U., poi nuovamenfe al S. E. sincbe dopo 9 1. di corso in- conlra a Buonconvenlo TOrabrone nel quale si scarica. rr j 1 ARBIA (LuciGNANo d'), nella Toscana. ^'ed. \.v- CIGNANO d' ArBIA. ARBIA (Taverned'), nella Toscana. Ved. 1a- VERNE d''ArB1A. ARBIA (Vico d'), Tillagglo del granducato di Toscana, sopra un poggio, sulla sponda destra del liurae Arbia, corapartimento ed 1 1. i/3 all E. di bie- na, giurisdizione, coniune ed 1 1. 2/3 alPO. di Castel- nuovo Berardenga; con 260 abitanti. ARBIL, cilia della Turchia asialica. V ed. Erbil. ARBIN, comune degli Stati Sardi, divisione di Ciamberi, prov. di Savoia Propria, mandamento di Montnieillan, riparato al N. da un'alta monlagna che porta il medesimo nome. Conta 65o abitanti. ARBIRLOT, parroccbia di Scozia, contea di For- far, presbiterio e 3/4 di 1. discosto da Aberbrothick, con 1120 abitanti. Vie una sorgenle d' acqua mi- nerale. ARBIZIO, Tillaggio del regno Lombardo Veneto, dislr. ed i 1. 2/3 al S. E. di Luino, prov. di Como, 4 1. al N. di Varese; con 260 abitanti. ARBIZZANO, villaggio del regno Lombardo Ve- neto, dislr. e prov. di Verona, a cui si uniscono, per formare un comune, le frazioni di Parona e Novara. ARBOGA, citta di Svezia, nella prov. di West- manlandia, prefettura e 11 1. al S. O. di Westeras, sopra il fiume navigabile Ulvison, cbe si scarica nel lago Maelar, presso il punto ove quel primo vien raggiunto dalcanale di Arboga, procedente, per nove soslegni, dal lago Hielmar, a 58 1. N. da Stocolma. Emporeo dei prodotli del lerritorio circoslante, vi si fa comniercio di rame, vilriolo, zolfo, e di ogni sorta di lavoro provenienle dalle sue miniere di ferro. Vi sono fabbriche di selle, corazze, armi e panni. Ha delle sorgenli minerali. Quivi si tennero niolte diete. Conta i52o abitanti. ISei suoi contorni si veggono dei raonticelli, cbe servirono di cimeteri, un bosco sacro, cd altri avanzi di antichita. ARBOIS, piccola citta di Francia, nella Franca Contea, spart. del Jura, circondario di Poligny, capoluogo di cantone, nel fondo di una gola pro- fonda, sulla Vieille, ^6 1. 2/3 N. N. E. da Lons le Saulnier. E sede di un tribunale di prima instanza, ed ha un ufficio postale. Essa e rinomata per gli eccellcnli vini bianchi del suo territorio, pei suoi let^umi e pei fiori. Trovanvisi delle concie di pelli e delle carliere. E quesla la patria del general Pi- che-ru. Conta 7140 abitanti che hanno disliHerie d'acquavite e torchi da olio, generi dei quali fanno buon traffico. Si crede sia Pantica ^rioro^a di Am- miano Marcellino. o 1 o /r ARBOLEDAS, bor. di Spagna, prov. e i3 1. 3/4 al N E. di Almeria (Granala),suir Almanzora. ARBOLETES (Cienega de los), porto spazioso della Colombia, nel golfo di Darien, un poco all E. della foce del Zinu. Riceve un fiumicello. La cosla e assai boschiva e difesa da ogni vento ARBON, Arbor felix, piccola citta della Svizzera, cantone di Turgovia, sulla costa meridionale del lago di Costanza, a 3 I. N. N. E da San G alio, sulla slrada da Rheinek a Costanza. Lat. N. 4; 3o 5» ; long E f 6' 1 3". Quesla citta e in una bella posi- zione, ed ha dei filatoi di cotone, delle fabbriche di tessuli pur di cotone, e delle manifatlure d in- diane. Si veggono quivi diverse antichita romane quasi affalto distrutte, e specialmente un castello, in cui mori san Gallo nel 640. Conta 1900 abitanti fra calvinisti e cattolici. 1 suoi dintorni son tutU coperli di alberi fruttiferi. Quesla cilia tu libera solto i duchi di Svevia, ma perche sostenne li par- tito dello sgrazialo ultimo duca Corrado, tu messa albando delP impero, venduta ai nobih signori di Kemnaton, ed il sobborgo ai signori di Bodmann. L'una e Paltra casa nel 1281 e i285 vendettero i loro diritti al vescovo di Costanza, senza pregiu- dizio dei privilegi della cilia. Essa fu molto danneg- giata dal fuoco nel i494- ^ . j ARBORGO, piccola citta della Svizzera. Ved. Aarborgo. ARBORI, gran villaggio parroccbiale del regno di Gallicia, circolo di Czernovitz, a 5 1. 1/2 O. JN. O. da Sutscliawa, con 1750 abitanti. ^ ^ ARBORIO, villaggio degli Stati Sardi, divisione di Novarra, prov. e 4 1. al N. N. O. di Vercell., capo- luogo di mandamento, sulla destra sponda del besia; con 1200 abitanti. ARBOS, bor. di Spagna, prov. di Catalogna, a 7 L 1/2 ]N.E. da Tarragona, e a 1 1. 3/4 S. S. U. da Villafranca. E quasi isolato sopra un' allura di ditti- cile accesso. Vi si trovano degli avanzi di antiche fortificazioni. r c ARBRE CROCHE, villaggio indiano degli btati Unili, territ. di Michigan. Va composto di 40 tami- glie di Uatuaci, ed e alPingresso del lago Michigan, ove un tempo era stabilila una missione trancese, a 5 1. S. O. dal forte Michilimaldnac, situato nel- Pisola dello stesso nome. -r^ • 1 ARBRESJ.E (L'), piccola citta di Francia nel Lionese, spart. del Rodano, circondario e 4 1. ai ^. O. di Lione, capoluogo di cantone. Psel 1715 tu quasi interamente distrulla dagli straripamenti e dalle inondazioni di molti torrenti che la circonda- no. Conta i3oo abitanti. H suo territorio produce raolta canapa, e vi si trova la rainiera di rame di Saint Bel. 1 u c ARBROATH, cilia e porto di mare della bcozia. Fed. Arerbrothick. ARBRUCIAS, bor. di Spagna, prov. di Catalogna, ad 1 1 1. 1/2 N. E. da Barcellona. ARBURC, citta d' Arabia, suUe sponde del mar Rosso, neirEgiaz, a 36 1. N. O. dalla Mecca. ARBUS, villaggio della Sardegna, divisione del 7»5 ARC capo Cagliari, prov. d'Iglesias, Jistr. di Gusplni, a 8 1. 1/2 S. da Orisfano, e a 11 1. 1/4 N. O. da Ca- gliari. Giace in vicinanza delle raontagne ricche di miniere di piombo, nelle quali lavora la ma^gior parte degli abilanti. 11 minerale si porta alla'reale fouderia di Yillacedro, 2 1. 1/2 al N. O. di Arbus. Vi si trovano pure delle miniere di argento assai feconde. 11 terrilorio, fertile in fruniento e pascoli, somministra molto legname. Gonta 670 famiglie con 2900 abilanti. ARBUSIGNY, Albucinium, comune degli Stall Sardi, divisione di Savoia, prov. di Carusio (Ca- rouge), niandarnenlo Reignier; con 920 abilanti. ARBUTHNOT, parrocchia di Scozia, confca di Kincardine, presbilerio di Fordoun, presso la Ber- vie, a 3/4 di 1. N. O. da Inverbervie. "N'i sono niolle cave di piclra, e delle sorgenli di acqua ferruginosa. Conla 9^0 abilanli. ARC quasi tutti Greci, commerciano ARBU UMARA, cilia del Bclucislan, capoluojio del territ. di Arbu, nel Mecran, alPingresso di una penisola del mare di Oman, ed a 5; 1. S. E. da Chegi. ARC, Arcus, fiume degli Stali Sardi, nella Sa- voia, cbenasce nelle Alpi, c precisamenle nel monte Iseran, passa per Lans le Bourg, Sain I Jean de Mau- rienne, Aiguebelle, e si getJa quindi ncir Isero, a 12 1. O. rs'. O. da quesla ultima cilia, e circa 3 l.sopra Monlmelian. Nel suo corso di circa 25 1. , da prima dairE. air O. sino a Saint Jean de Maurienne, e poi dal S. al N. sino al suo contluenle, esso irriija la Maurienne in lutla la sua eslensione. 1' uo cssere cbe questo Hume abbia prcso un lal nome dalla sua forma, ch' e precisamenle quella di un arco. ARC, da qualche aulore cliiamalo Larius o La- ns, iiume di Francia, in Provenza , sparl. delle Boccbe del Rodano, cbe nascc nci conloriii di Trels, passa a 1/4 di 1. S. da Aix, e va a gellarsi ncllo sta- gno dlBerre, dopo un corso di circa 12 1. dalPE. airO. Esso atlraversa la pianura di Pourrieres, ove Mario sconfisse i Cimbri. Qualcuno lo rcpula il Coenum flumen descritto da Tolomco. ARC, villaggio di Francia, nella Franca Contea, spart. del Doubs, circondario di Besanzone, can lone c 2 1. 2/3 al S. S. O. di Quingey. Vi e una bella salma, il cui prodolto si consuma parte nello spart greco. Gil abilanti, in cbermes, cuoi, miele, olio e lana. 11 vicino paese e 1 anhca Arcadia, celebrata tan to dai poeti come soggiorno deirinnocenza e della felicila pastorale. ARCAGNA con PANTANESCO, comune del re- gno Lombardo Veneto, dislr. di Paullo, provincia di Lodi e Crema, ad 1 1. N. da Lodi; con 280 abit. ARCAGNAGO, comune del regno Lombardo Ve- neto, distr. ed I 1. 1/3 al S. E. di 31cle-nano, dclU prov. di Milano, cbe, colla unita frazione di Gri- gnano, conla 200 abilanli. ARCHAAYE (L^), o ARCABEY, cilia sulla cosia occidenlale di Haiti, sulla baia e G 1. 1/2. al N. N O di Porto a Principe. ARCALENA, casale del granducalo di Toscana, comparliinenlo di Arczzo, giurisdizione e i 1. a s! E. di Lippiano, comune di Monte Santa Maria, sovra iin poggio ; con 80 abilanti. ARC ANGEL O (Sant'), grosso borgo dedi Stali della Cliiesa, delegazione di Forli, a 2 I. 1/2 O. da Rimini. 11 suo terrilorio c fertile in vino, olio, seta, erbaggj, grani e legumi. Quivi nacque, Tanno 1705, il papa Clemcnte xiv, al quale fu innalzalo un arco HI marmo. ARCANGELO (Sant'), villaggio del regno delle Due Sicibe, ne'Dominii di qua\lel Faro, col tilolo di ducato, prov. di Basilicata, dislr. di Lagoneirro, capoluogo di circondario; a i3 1. 1/2 S. E. da Po- Icnza, e a 2 1. 3/4 N. daSenise. Conta 3700 abilanti, e nel suo circondario comprendonsi le couiuni di Castronuovo e Roccanuova. ARCANGELO, governo della Russia europea, si- lualo tra Gi'^ 19' e 70° di lat. N., e Ira 2G" 3o' e G2** 10' di long. E. Comprendeva anticamenle molle province, ed ora conhna al N. colPoceano Glacia- Ic; alPE. col governo di 1'obolsk da cui e sepa- ralo dai monli Urali ; al S. E. con quelio di Vo- logda; al S. O. con qucllo di Olonelz; alPO. con la Finlandia, ed al N. O. con la Norvegia. Ea sua lunghezza c di 35o 1., la largbczza di 175, c la su- perficic di 3425o 1. q. II mar Bianco, cbe pcnclra nella parte occidenlale di questo governo, vi forma quail ro grandi baie,cioc quelle di Kandala, di Onez, della Dvina e di Mezen. Le isole piu considerevoli cbe dipendono da questo governo sono quelle d „ 11 c • TV, * * ".p^nu^.iv^ «a tjucstu j^uvcriiu sono queue Ui epar e nella Syizzera. — Nello stesso spart. evvi Solovetz, nel mar Bianco, Kalgoef, Vaigalz, la Nuova un altro vdlaggio del nome medesimo, distante 3 I. Zembia c alcnne altrc, nelPoceano Glaciale. Le ul- a 1 ontarlier. ^ . _ time ramificazioni dei monti Scandinavi si abbassano ARC, villaggio di Francia, spart. delP Alta Sa circondario, cantone e i/3 di 1. al N. O. di Gray. Vi sono delle manifatture di lime, segbe ed aghi. ARC A, Arce, cbe i Francesi scrivono Arka, Jjpygo della Turchia asiatica, pascialalo e 10 1. alPE. di Tripoli, sopra un fiumicello cbe si gella nel Nar el Accar, ARCA, borgo della Turchia asiatica, pascialato di Marcs, sangiaccato e 9 1. al S. O. di Malatia. ARCACI, casale del regno delle Due Sicilie. Ved. Cava. ARCADE, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Treviso, da cui e distante 3 1. N. N. O. , dislr. di Monlebelluna, a cui per formare un comune SI sono aggiunte le frazioni di Cusignana e Giavera. ARCADIA, Cyparissa, piccola citla della Turcbia europea, nella Morea, capoluogo di una giurisdi- zione, alia foce del fiume d' Arcadia e sul golfo del nome stesso, con un piccolo porto, a 8 1. N. O. da Calamala e a 12 O. S. O. da Tripolizza. Lat. N. 57° 1 3' 3o"; long. E. 19° 21' 40". La fortezza n'e in ruina. Arcadia e la residenza di un arcivescovo nella parte occidenlale; il centro e piano. I monli Cliemokhonskiva, cbe formano, nella parte setten- Irionale, il bacino del golfo Ceskaia, terminano alPO. col capo Kamin, e vanno al S. E. ad unirsi coi monli Urali. I fiumi scorrono generalmentc dal S. al N. ed il maggior numero si getla nel mar Gla- ciale. 1 primari sono, dalPO. alPE, P Onega, la Dyina, ingrossata dalla Vaga e dalla Pinega ; il Ku- loi, il Mezen, cbe riceve la Vacbka e la Peza ; fuial- mente il Peciora. La Kara serve di limite tra la Russia europea e P asiatica. I lagbi sono numerosis- simi, e fra i maggiori si contano, nella parte N. O. , quelli di Kola, Imandra, Piavozero o Pija, Topozero, Kerecb, Angozero, Kounto, Kamennoe e Niouk. Nella parte centrale slanno quelli di Okladuikovo, Petezero, Cbaiskoe, Zololiskoe, Sumozero e Igna- levskoe. Di la del 67° di lat., il terreno e gelato per dieci mesi delPanno, e conserva il gbiaccio aire piedi di profondita negli altri due mesi. Di qua di quel grado s"* incomincia a vederc del bosco, c la terra e in alcuni luogbi suscelliva di una qualche coltura, ma la ricolla n'e assai prccaria. Solamenle 85 ARC ARC 786 i 65" la teraperalura e loUerabile si pegli uomiiii he pegli aniniali. Qulvi gli alheri crescono lenta- iienle e gli animali doniestici vi sussistono appena. iiiiavera e umida, e le iiolli freclde ; la stale i a p lebbiosa; raulunno uinido; i ghiacci sono precoci, 'inverno lungo e seieno. 11 mar Bianco gela in set- eiubrc, e non si sgbiaccia clie in luglio. 11 fieddo ion e piu rigoroso "nella parte occidenlale cbe nella ncridiouale.'"Questa ultima non produce cbe segala, )rzo, patate, e akuni altri vegetabili, cbe pero non riungono mai apert'etla maturila. 1 grani non bastano \e\ oonsumo dcgb abilanti, e percio essi si dedicano, liiasi esdusivamenle, alia pesca ed alia caccia. 11 nio, e soprattulto la canapa, coltivansi con gran juccesso. Questa stessa parte ba foreste e pascoli :onsiderabili ove si alleva moltissimo bestiame. llbue vi diviene iorlissinio, ed i vitelli ordlnari pesano da L)oo a 800 libbre. 11 cavallo vi resta piccolo. Si ve- dono in questo governo orsi, volpi, lupi, rangiferi, erniellini, ed ogni sorta di uccellame proprio a quei clinii. 11 mare ed i fiumi abbondano di molto pesce, c specialmente di sermoni. Le sue immense foreste di pini somministrano grande quantita di catrame. Trovansi pure rame, ferro e sale, e quest' ultimo in tanla abbondanza cbe basta a provvedere tutti i govcrni limilrofi. La principale occupazione degli abitanti e la pesca delle balene e delle aringbe, la fab- bricazione delle tele, e la preparazione dei cuoi e delle peUi. Si esportano pellicc«rie, carni salate, denli di morsa (sorta di balena), obo di pesce, merluzzo secco, aringbe, bestiame, vitelU d' Arcangelo, assi, travi, alberi da nave, bastimenti costrutti ad Arcan- gelo, pece, trementina e catrame. Si ricevono invece dair estero, grani, acquavite, stoffe di lana, ed altri oggelti manit'atti, derrate colonial!, vini e metaUi. 11 coramercio si fa principalmente per Arcangelo. Anche ad Onega e Kola approdano alcuni bastimenti. 1 suoi abitanti sono molto laboriosi, avendo degli slabilimenti sino alio Spitzberga. Molti di essi raigra- no ciascun anno a Pietroborgo, portando in seguito in patria i loro piccoli risparmi. 11 giorno piu corto iu que'paesi e di 3 ore e 12 minuti. 11 numero dei suoi abitanti nel i838 era di 280000. Oltre i Rus- si, vi si trovano dei Samoiedi , deTerraii e dei Laponi. 11 governo di Arcangelo faceva una volta parte della Biarmia, cbe Vasilei Ivanovitcb riuni al suo impero nel i5o5. Ha presentemente un governator militare, la cui autorita estendesi anche sul governo di Olonetz, e si divide in 8 distretti, cioe : Arcan- gelo, Cbenkoursk, Mezen, Kola, Onega, Pinega, Khoimogory e Kem. 11 suo capoluogo cbiamasi Arcangelo. ARCANGELO, conosciuta fra"" Russi col nome di Gorod Arkhangelskoi^ o cittd del convento del- r arcaw^e/o (san Micbele), e la capilale della pro- vincia del suo nome c Temporio piii settentrionale del commercio dei dominii russi. 11 suo sito e una bassura; estendesi per circa due migba geografiche suUa sponda destra della Dvina, e giace a l^o miglia dalla foce di detto fiume. Non e accessibile a navi di gran carico, stante la poca acqua ed uno scanno cbe Pattraversa. Arcangelo c il porto piu antico degli stati russi. L'inglese Riccardo Chancellor, scoprendolo, Tindico ad Ivan 11, il quale da lui convinto della pralicabilita di navigar raari sinora giudicati inac- cessibili al navigatore, die poco dopo ordini per fabbricare il porto d"* Arcangelo, cbe fu cominciato nel i584 sopra un lembo di terra prima scelto a lor domicilio dai membri d"* uno stabilimento religioso. Encicl. Geogr. Vol. I. La Russia a quel tempo non possedeva alcun porto sul Baltico; e, per verita, per un lungo periodo sue- cessivo nessun altro porto ebbe, fuori d' Arcangelo, in tutti i suoi possedimenti. Divenne allora il mer- cato principale del suo commercio settenlTionalc, siccome era ne'primi suoi giorni il centro di tutlo il traftico tra la Moscovia e le parti estere. 11 benefi- zio della scoperta, dopo d' essere stato per qualcbc tempo limilato agP Inglesi, fu poi accomunato aglr Olandesi ed Amborgbesi. Trovasi Arcangelo nicn- zionato nel Viaggio in Moscovia e Persia degli am- bascialori delP Holslein, siccome porto considerabile nel i636: e da notarsi cbe nel porto alle volte si vedevano da 3oo in 400 navi, principalmente inglesi ed olandesi. Pero la prosperila del porto ricevellc una scossa dallo stabilimento di Pielroborgo, da cui non si ricupero fuicbe V imperatrice Elisabetia non ne pose le immunita a livello di quelle della metro- poU nelPanno 1762. Indi crebbe gradatamente di importanza. Nei cent'anni cbe precedettero il 1827, le esportazioni d' Arcangelo non salirono a piu di 583,760000 lire italiane, e per media a 5,887600 lice air anno , mentre nel 1829 asce^ero alia somma llimo di 14,000000 e piu. In quelf anno pure il numero delle navi cbe vi enlro fadi4'2, cioe 96 piu che nel 1825. 11 suo commercio e stato negU ultimi anni giovalo assaissimo colP apertura d' una comunica- zione per acqua con iMosca ed Astracan. 11 principale de' suoi earichi ancora e,onsiste pero nei prodolti e nelle manifalture della Siberia e delle latitudini piu boreali, come pesce, olio di pesce, sego, candele, legname lavorato e non lavorato, pece, catrame, cera, ferro, semi di lino, pellicce, cuoi, caviale, ecc. Quando s'apre la navigazione d' Arcangelo, il tivune, dalla spiaggia alia cilta, e coperto di navi e barcbe di tutte le portate;, le riviere e le sponde popolate da mollitudini, variamente ed operosamente impie- gate, e la grande strada della Siberia piena di viaggia- tori, di carri e di carretle d' ogni specie. Arcangelo non contiene piii di 2000 case, ne i suoi abitanti ec- cedono i i5ooo; frammisti agTindigeni, natisuddili della Russia, sono pochi Inglesi, Olandesi e Tedescbi, quasi senza eccezione mercadanti od artigiani. Come manifattrice, Arcangelo e di minore importanza. Le case sono pressocbe univcrsalmentc costrulte di legno, molte con doppio coperto e dipinte di fuori; pel- la maggior parte di due piani, formano una comoda abilazione, e quando vi alberga la classe piu ricca, vanno provvcdute d"'ogni sorta di agi e d'og- gctti di lusso. 11 piu ragguardevole degli edifizii di pietra e il Gostinoi Dwor ( caravansera, o cortc dei commercianti), spazioso mercato per Pcsposi- zionee vendita delle merci, circondato da alle mura, con sei gran torri, e da un fosso. Le chiesc sono undici di numero; dieci pei Gieci ed una pel culto protestante; ma la massima parte fabbricate di le- gno ; pero le greche decorate di dentro magnifica- mente. L' ospitale della marina e un lidjbricato di alche estensione, aperto egualmente a'marinai nazionali come ai forastieri. Mi mento della cittii e un numero di spazi apcrti, nei quali i mercanti ed i venditori erigono le loro bot- te-^he: quivi tutti gb oggetti della stessa classe sono disposti in file successive, e riescono d'una varieta quasi inbnlta. Sono nella citta stessa parecchic scuo- le, in cima alle quali s' annoverano un seminario ecclesiaslico, un ginnasio ed accademie di nautica c del genio. Al postutto, Arcangelo c un luogo mal fabbricalo; le due primarie strade corrono a zig- zag in direzione parallela al^ Uvina e conncssc con 5o 7^7 ARC angusti violtoll ; sono siifficientemente larghe e te- nute abbastanza nette, ma invece cli pavimezito sono coperte di legiio rozzo. Le provvisioni bisognevoli veugono portate di lontano, peio che il suolo circo- stante non produce ne grani ne vegetabili, ne vi si alleva besliame: e questa una conseguenza della sua posizione, ristretta sopra una linea alia quale cessa ogni produzione di frumento e di frulli; linea che presso la foce della Dvina giace sotto il G6.mo grado di latitudine. Nel i8o3 lli lormata ad Arcangelo una societa, sotto il litolo di Compagnia del Mar Bianco, la quale spedisce ogni anno una liotta alia pesca sulle coste della Nuova Zenibla c dello Spitzberga, nel qual ultimo luogo le ciurme svernano Irequen- temente. Arcangelo e sede d' un arcivescovato e residenza di un governatore militare e civile. l^Msola vicma di Solombalsk contiene T ammiraglialo e le cascrrae di marina. Giace Arcangelo a G4° 82' di latitudine N. e 38'' i3' di longiludine E., circa i5o 1. al N. E. di Pietroborgo. ARCANGELO (Nuova), forte e principale slabili- jiienlo russo, sulla costa N. O. dell' America setten- Irionale, nelFisola e sullo stretto di Sitca, al 5;° 3' di lat. N. e iS;" 36' di long. O. 11 governo dei pos- sedimenti russi americani risiede nel forte. Lo sta- Lilimenlo e composto di unachiesa, un cantiere per la costruzione di navigli, con circa 60 case, e 1000 abitanti checoltivano le palate, ricevendo dal Camt- sciatca le altre derrate. Vi e un porto difeso da ogni vento, in cui sta sempre ancoralo di stazione un vascello russo. Commercia moltissimo in pellicce. ARCANGELSK, nella Russia. ^cfZ. Arkhangelsk. ARCANO INFERIORE e SUPERIORE, due casali del regno Lombardo Veneto. Fed. Arcano (Rive d'). ARCANO (Rive i)"*), casale del regno Lombardo Veneto, distr. di San Daniele, che unito ad Arcano Superiore ed Inferiore forma un comune, in prov. di Udine. ARCAS, isoletta sopra la cosla della Senegambia, neirarcipelago dei Rissagos, nelPoceano Allan tico, presso la Ibce del Calinchie. Lat. iN. 11" 8'. ARCAS, fiume del Brasile, pror. di Paia, distr. di Xingutania, che si gctla nell' Amazzone, alia foce di questo fiumc e a 18 1. N. E. da Gurupa. Si puo risalire a gran distanza, navigando allraverso di fo- reste picne di selvaggiume. ARCAS (De los), isoletta del Grand' Oceano. Fed. Arentes. ARCAS, gi'uppo d'isolette, nel golfo del Messico, airO. deir Yucatan. Lat. N. 20" i3'; long. O. 94'' i3'. ARCAT, .^rcor, nojiie di due distr. deirindostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. del Car- natico, bagnaii entrambi dal golfo di Rengala. Hanno ciascuno una corle di appello, un tribunale ed una ricevitoria d'imposte. 11 distr. sellentrionale, popo- lalo da 5o683o abitanti, ha per citla principali, Ar- <:at, "Valagianagor, Vellore, Citour e Tripeti, ed e irrigato dal Palar. 11 distr. meridionale, con 55o24o abitanti, comprende Porto Novo ed immense esten- sioni di terre deserte, pero suscettive di coltiva- zione. I principali porti sono Cudelor, cosi dagli Europei chiamato, Porto Novo e Pondisceri. Presso al mare il paese e basso e ben coltivato, ma piu innanzi fra terra si trova montuoso con estesi spazi incolti. 11 grand' affare degrindigeni e Pagricoltura e questa dipende moltissimo dall' irrigazione, per giovare a cui si sono costrutte ampie cisterne, canali artlfiziali e cateratte. La conlrada si tiene sotto un sistema particolare che si fara conoscere all'articolo India. La rendila nel rij^rlo N. sab nel i835 c i836 a ARC 788 5,692950 fr., e quella della divisioae S. a 6,024175. II traffico dei tessuti e stato pressoche annienlato dairintroduzione delle cotonerie della Gran Breta- gna a mighor mercato , ma continuano ancora a fabbricarsi stoffe di cotone a Pulicut ed Irricum, ed havvi pure una estesa fonderia di ferro a Porto Novo. ARCAT, A root, citta delPIndostan inglese, pre- sidenza di Madras, antica prov. del Carnatico, di cui e lacapitale maomettana, situata sulla sponda deslra del Palar, a 24 1. 1/2 O. S. O. da Madras. Lat. N. 12" 54' i4"; long. E. 77" 11' 8". E questa sede di due tribunali detti zillah court, e residenza di un rice- vitor generale delle imposte. Essa e grande e belle ne sono le abitazioni. Vi sono un forte spazioso, delle fabbriche di grosse stoffe di colone, e 40000 abitanti, quasi tutti musulmani, che pero parlano il dialetto del Deccan che gPlnglesi chiamano Pin- duslani. Arcat non fu editicata se non che sotto il regno di Aureng Zeb. Si pretende a torto che sia- nominata nella geograha di Tolomeo come capitale del regno di Sora. Cadde successivamenle sotto il dominio di vari conquistatori. I Francesi se nc impadronirono nel lySi, e gl'Inglesi gliela lolsero nel 1760. Nel 1780 si arrese a Aider Ali Can. Dap- poi, il nabab del Carnatico la possedetle sotlo la protezione degPInglesi. Egli ne fu definitivamenic scacciato nel 1801. Oltre ad una bella moschea, vi hanno alcuni altri edifizi pel culto maomettano. La citladella, anticamente di grand' estensione e forza considerabile , e ora quasi rovinosa, essendosene falte saltare in aria le difese principali ; ma le mura presso il fiume, siccome proleggono la cilta dalle inondazioni, si mantengono bene riparale. AR CAVATI, che i Francesi scrivono Ar-Kavati, fiume deirindostan, che ha la fonle negli stati del ragia di Misore, nelP acrocoro formalo dai Galte orientali ed occidenlah, passa alPO. di Bangalore, e va a gettarsi nel Caveri, dopo un corso di 35 1. dal N. al S. ARGAVE, in francese scritlo Arkhawe, borgo della Turchia asiatica, sul mar Nero, pascialato e 3/4 di 1. alPE. N. E. di Trebisonda, ed a 7 1. 1/2 S. O. da Conie. Lat. N. 41^ 23' o "; long. E. 38^ 36' 3o". ARCE, piccola citta del regno delle Due Sicilie, iie'Dominii di qua del Faro, prov. della Terra di Lavoro, distr. e 3 1. 3/4 al S. S. O. di Sora, capo- luogo di cantone, sopra un'alta collina. Vi sono una collegiata ed altre due chiese. Conla 3870 abitanti. Aveva il litolo di ducato. Nel suo cantone conten- gonsl le comuni di llocca d' Arce, Fontana, Rocca- secca, Colle San Magno. ARCELLA, casale del regno Lombardo Venelo. Fed. Padova. ARCELLASCO , villaggio del regno Lombardo Veneto, distr. e 1/2 alPE. di Erba, nella prov. di Como, fra i monti della Brianza, a cui, per formarc un comune, si sono uniti Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera, sicche in tutto conta 710 abitanti. ARCENANT, citta di Francia, spart. della Costa d' Oro, circondario e i 1. 3/4 al N. di Beaume, can- tone e I lega 3/4 alP O. di Nuits. Vi si raccoglie dell'ottimo vino, ARC EN BARROIS, piccola citta di Francia, spart. dell' Alia Marna, circondario e 4 h '/^ al S. S. O. di Chaumont, capoluogo di cantone, sulP Anjon. E antichissima. Vi sono fabbriche di berrettaine, di lana a maglia, fucine, alii fornelli ed usine. Vi si oontano i55o abitanti. ARC ARCENE vlllasgio e comiine del regno Loni- .ardoVeneto, distr. e 2/3 di 1. al S. di Verdello ,rov dl Bergamo. Vi si contano i43o abitanti. 11 errilorio ri'l assai fertile in grani, gelsi e lino, e oltivasi per qualche tratto a vite. ARCER PALANCA, piccola cilta della lurchia luropea. Fed. Argulgrad. „ , ARCGUNE, in franccse scritlo Harchgoune, ^o\io 11 Barbaria. Fed. Tremecen. ARCH, piccola citta del Tirolo. Fed. Arco. ARCHED, isola dell' arcipelago Asiatico, ed una lelle Fillppine, alPingrcsso della baia lagauig nel- Msola di Palauan. Lat. N. 9^ 17 ; long K ii5 87 . ARCHENA, bor. di Spagna, prov. e 4 1. 1/2 al IN. O di 3Iurcia, sulla Segura,, e presso la parte .rientale della valle di Ricota. E rinomata pe sum bagni di acque termali, conosciuti dai Roniani sotto illume di\ Aquae calidae. Anche al tempo degh \rabi erano queste acque in gran fama ; d loro calore e sempre di 4i«. Vi si scopersero, alcuni anm sono, le rovine di un gran edifizio, con avanzi di colonne ed un' inscrizione romana . i , ARCHER, comune degli Stati Unili, stato del- rOhio. conlea di Harrison, con 1110 abitanti. ARCHES, borgo di Spagna, prov. di Granata, a 7 1. 1/2 N. E. da Malaga, e a 2 1. N. E. da Valez Malaga. 1 • tt ARCHES, villaggio di Francia, spart. dei \ osgi, circondario, cantone e 2 1. al S. E. di Epinal, sulla sponda sinistra della Mosella, con un uffizio postale. Vi sono delle bellissirae cartiere. Fu un tempo capi- fale di una castellania. i • ARCUETTES, bor. di Francia, spart. dei Vosgi, circondario, cantone e 2 1. al S. E. di Epinal, sulla sponda destra della Mosella; con belle cartiere. ARCHI, citt;\ del regno delle Due Sicilie, ne Do- uiinii di qua del Faro, neir Abruzzo citeriore, distr. tli Chieti, a 3 1. S. da Lanciano. Conta 233o abitanti. ARCHI, comune del regno delle Due Sicdie, nei Domlnii di qua del Faro, prov. della Calabria Ulle- riore i, circondario e distr. diBeggio, cui e annessa. Conta 1020 abitanti. ARCHI, comune del rcsno delle Due Sicilie, nci Dominii di la del Faro, prov. e distr. di Messina, circondario di Milazzo, cui e unita. Annovera 200 abitanti. ARCHI AC, bor. di Francia, nella Santongia, sparl. della Charenle Inferiore, circondario e 3 1. al N. E. di Jonzac, e a 8 1. S. E. da Saintes, capolnogo di AUG spart. della Charente Inferiore, circondario c 3 1. t/2 airO. di San Giovanni d'' Angcly, 039 1/2 S. E. da la Roccella. Vi sono due sorgenli mi cantone; con 1700 abitanti. ARCHIANO, grosso torrente della Toscana, cbe nasce da due rivi in Appennino, sopra T Eremo , passa tra i vlllaggi di Freggina e Partina, alimenta le manifaltare del castello di Soci e si preciplta ncl- rArno,appie del poggio settentrionale diBibbiena. ARCHIDONA, bor. di Spagna, prov. di Siviglia, a 7 1. 2/3 N. N. O. da Malaga, e a,2 1. 1/2 N. N. E. da Antequera, con 5ooo abitanti. E questo uno dei luoghi in cui si accantonarono i Mori nelxiv secolo, Pietro Girons, gran mastro delPordine di San Gia- como, conquisto sopra di essi questa piazza Pan- no 1472, e ottenne da Enrico iv, re di Castiglia, la permissione di unirla al suo dominio con diversi altri luogbi. ARCHIDONA, citta della Colombia, a 46 1. S. E. da Quito. Essa e piccola, e le sue case fabbricate in legno sono coperte di stoppia. ISel 1744 fu quasi dlstrutta da una esplosione del vulcano Cotapaxi. Conta 85o abitanti. Lat. S. 0° 45' ; long. O. 79° i3' ARGHINGEAI, YiHa' di Francia, nella San- tongia, c nerali, la cui acqua tredda, di odorc soiioroso, e buona per le ostruzioni dei visceri, ecc. ARCHLEBOW, borgo della Moravia, circolo di Briinn, a 3 1. 3/4 S. S. E. da Austerlizza. ARCIANO , nel granducato di Toscana. Fed. Larciano. ARCICOLLAR, bor. di Spagna, prov. e 5 1. al N, N. O. di Toledo. ARCIDANO, villaggio degli Stall Sardi, in Sar- degna, provincia di Busacbi, distr. di Ales, in aria pessima per raolte paludi ; con 820 abitanti. La vite e la principal occupazlone e prodolto del paese, e da ottimi vini cbe vendonsl ai Genovesi. ARCIDOSSO, villaggio del granducato di Tosca- na, nelPantica prov. inferiore Senese , comparti- mento di Grosselto, residenza di un vicario regio. L'arla n' e perfetta. Sorge sopra una scogliera di niaci'^no, 10 1. ad E. N. E. di Grossetlo, 6 al S. di Montalcino e 17 al S.S. E. di Siena. La parte piu antica e edlficata a scala sul dorso ripido del pog- gio; ed e migliore la parte apple del poggio mede- simo ove sono la piazza e le case migliorl. Vi si contano 2820 abitanti. Nella coraunita di cui e capo- luogo, gll abitanti somniano a 4870. ARCIER, casale di Francia, spart. del Doubs, circondario di Bcsanzone, da cui e djstante 2 1. al N. E. , canlGiie di Marcbaux, presso la sponda sini- stra del Doubs. Veggonvisl ancora le vestigia di un acquedotto romano. Vi banno carllere, Ira cui una a maccblna, concie di cuoi, ed una regia fabbrica di polvere. ARCIGLIANO, casale del granducato di Toscana, compartiinento di Firenze, giurlsdizione ed 1 1. al N. O. diPistoia, comune di Porta al Borgo, con 140 abitanti. ARCINE, comune degli Stati Sardi, divlsionc di Savoia, prov. di Carouge, mandamento di Seys.scl ; con 260 abitanti. ARCINIEGA, bor. di Spagna, prov. di Vitloria, a 4 1. 1/2 O. N. O da Ordugna. ARCIPELAGO. Molte isole di varia estensione, talvolta si vicine tra loro da potersi vedere Puna dalPaltra e tal altra ancbe piu dlscoste, formano quello cbe cbiamasi un arcipelago. Quasi tutii gli arclpelaghi compongonsi per la riunione di parec- cbi gruppi. Tulti conoscono P arcipelago greco chc per antonomasia cbiamasi P Jrcipelago. W souo ancora P arcipelago delle Antille. in America, P ar- cipelago di Sumbara Timor, nelP Oceania, e mol- tissimi altri. ARCIPELAGO. E questa la denominazione co- mune a molti aggregall d' isole : il gruppo piu generalmente nolo sotto di questo nomc, allorcbe qualcbe parola aggiuiila nol qualificlil, conticne quelle isole cbe giacclono tra le snoade della Grecia e P Asia Mlnore. Sono pero nelle nostrc carte altri gruppi cosi cblamali, i principali tra cui sono lo Aleuzio, il Cbagos, il Sulu, 11 Pcricoloso, quello della Regina Adelaide, il Coreano, il Lulsiade c Paltro di Salomone, i due ultimi cbe formano parte della Polincsia. L' origlne della voce Arcipelago pare piutlosto dubbia: la seconda parte del termine e certamente pelagus, mare, parola greca e latina; ma la prima parte, cbi la crede una corruzionc (T Mgaeum^ e cbi Pinterpreta mar principale, da di^x^nri'kayo';. ARCIPELAGO ALEUZIO. FeJ. Aleuzie (Isole). 79' ARC ARC ARCIPELAGO ASIATICO, una delle tre gran ilivisioni die parecchi geo^rafi stabiliscono nel- r Oceania, e il fanno coinprendere le Filippifte, le 3Iolucchc, le Celebi, Boi-neo e le isole della Sontla, die un tempo faceano parte delPAsia. ARCIPELAGO CARIBEO. Ved. Antille. ARCIPELAGO CHAGOS. Ved. Chagos. ARCIPELAGO DELLE GRAN CICLADL, ginppo (V isole grandi iiel Pacifico meridionale, cosi diiaraato dal navigatore francese Bougainville. Eljbero da Cook il nome di Nuove Ebridi, sotto il quale sono ora generalmente conosciute. f'^ed. Ebridi (Nuoi'e). ARCIPELAGO COREANO. Fed. Corea. ARCIPELAGO GRECO. Incliiude tutte le isole si- tuate nella parte tra E. e N. del mare IMediterraneo ; sono limitate dai liti della Romelia, prov. della Tur- cbia europea, in parte corrispondente aU'antica Tracia, al N.; dall'Asia Minore all'E. , e da Negro- ponle e dalla Grecia alf O. ; comprendendo una porzione di mare che giace nella direzione da N. ad O., per la lungbezza di circa 35o miglia geogra- licbe, da Candia alia cosla della Komelia, colla lar- ghezza, da Negroponle alia spiaggia asialica, di cir- ca 90. Estendesi Ira 3 4" 48' e 4i" di lat. N. e tra 20" 3o' e 25° 5o' di long. E. Queslo mare era dai Greci c da'Romani chia- mato r Egeo, e le sue isole da essi distribuite in due gruppi principali : quelle adO., ora considerate conic parte dell' Europa, cbianiavansi Cicladi, supponendo che giacessero in forma alquanto circolare; le mi- nori e piu meridional!, lungo lacosta asiatica, ollen- iiero il nome di Sporadi o isole sparse. Delle Cicladi sono le principali : 1 Santorino, 2 Anati, 3 Stampalia, 4 Pobcandro, 5 Sicbino, 6 INio, 7 Amorgo, 8 Milo, 9 Argentiera, 10 Sifno, 11 Paro, con vicino Pisoletta d'Antiparo, 12 Naxia, i3 Serfo, 14 Sira, i5 Renea, 16 Micoiii , 17 Tino, 18 I'ermia, 19 Zca, 20 Jura e 21 Andros. Principali delle Sporadi sono: 22 Pi- scopi, 23 Nisari, 24 Cos, 25 Calimna, 26 Patnio, 27 Nicaria. Trovansi pure sulla cosla asiatica le grandi isole di 28 Sanios, 29 Scio e 3o Psara. Piu innanzi al N. giacciono 3i Lenno o Lemnos, 32 Ini- bros, 33 Saniotracia, 34 Tenedo, 35 Metdino, 36 Sci- ro, e 37 lo Scbiato, gruppo fuor del canale Tricbiri. Molle di tali isole sono di lorrnazione vulcanica, altre composle quasi intieramenle di marmo bianco, tra cui ilpario., da Paro, dove un tempo si scavava, Tiene spessissirao mentovato dagli antichi scrittori. Quasi innumerabib, alcune sono fertilissime e vera- jnente pittorescbe, bencbe tutte le isole minorisieno semplici masse di roccia, quasi affatto spoglie di vegetazione. Loro prodnzioni sono vino, olio, ma- stice, uve, fichi, seta, miele, cera, olive, e varii frutti, specialmente aranci e limoni : il cotone nasce in pic- cole quantita a Milo ed altrc isole, e potrebbesi coltiyare in grande: e singolare per la sua splendida candidezza. Alquante delle isole raaggiori conten- gono zolfo, allume, ferro ed allri minerali. Una estesa pesca di spugne fu a lungo stabiUta tra le Sporadi, nolabili per le spugne fine. Le arti e le rnanifatfuresono in tanta bassezza, che il comniercio si limita principalmente al cambio degli articoli di giornaliero consumo, e vien ialto per lo piu in piccoli caiccbi, ne'quali gli abitanti varcano da una isola airaltra, certi di poler sempre afferrare un ed alcune infatli si possono appena considerare abi- tate. Siccoaie la loro religione impone al popolo quattro quaresinie alPanno nelle quali non si pu6 mangiar carne, il pesce diviene piii una necessila die un lusso ; in conseguenza di che in gran parte gli uomini sono pescatori. Non vi banno pero pesche regolaruiente stabilite ; si fa da cbiunque creda di potersi guadagnare il vitto pescando nel suo battel- letlo; usano conmnissiniaraente le reti, ed i pesci che pigliano sono principalmente reine e raug^iui grandi e saporitissinie. Sono gli uomini d'una bella razza, robusta ed atletica, e siccome la lor posizione isolana gli abilua necessarianiente al mare, ven^ono generalnicnle considerati siccome buoni marinai. 11 vestimcnlo loro consiste in un corto saio e in una camiciuola, scoUali, manicbe larghissime, con una fascia rossa intorno al corpo,una piccola berretta pur rossa stretta al cocuzzolo, e scarpe che somigliano alle iiostre pianelle : le gambe ed il petto general- mente nudi ; portano mustaccbi, ma non mai barba, e benche non si radano la parte anteriore della testa, come gli Albanesi, si fanno andare indietro i capelli, e cadere giii pel collo e per le spalle a gran lungbezza. Le donne in generale si considerano belle ; "in nis- suna parte della Grecia moslransi cosi spiegatamenle il caraltere e Pespressione osservabili nel volto delle slatue anticbe, e specialmente nelle Cicladi. L'abito delle donne e semplicissimo ; P unica particolarita essendo un lungo farsetto, generalmente fornilo di pdli, ed una berretta rossa.' Quando non atlendono alle occupazioni domestiche, cbe sono laboriose, spendono il tempo a fdar cotone, far calzelte o tessere. La loro religione, come quella dei loro coni- paesani della terra ferma, e della chiesa greca slabi- lifa; e siccome sono superstiziosissimi, quasi ogni punto delle loro isole ha la sua cappelletla dcdicata a qualche sanlo, dove i barcaruoli possano offrire lor preci o azioni di grazie. In molte isole pero sono nuraerosi i catlolici. La diversita di religione pro- voca molla gelosia ed astio, ed e notorio die nel- Pullima guerra dell'indipendenza, la porzione cat- tolico-romana degP isolani propendeva ai Turchi piutlosto che ai loro concittadini della chiesa greca: tale fu parlicolarmente il caso di Tino e Miconi. II modo di battere il grano e ancor quello menzionato nella sacra Scrittura : u trebbiando il frumento con buoi aggiogati e condotti intorno ad un chiuso circolare. •>•> Tutte Ic isole sono alte : i montl banno un\al- tezza media di 5oo in 600 metri, ma il monte Elia di Milo s'innalza sino a 700 sopra il livello del mare. Molte presentano, nelle rebquie d'antichita ancora visibili, tracce della prisca prosperita ed impor- tanza. II clima e piu eguale e temperate che non nei continenti circonvicini, essendo i calori della state moderali dalle fresche brezze marine e prevalendo i venti settentrionali; pur nelle isole piu al N., Pinverno non si sente mai tanto aspro come nella terra ferma vicina. I venti grecali o etesiiy dai pe- scatori chiamati meltem, probabilmente corruzione di mai tempo, soffiano con grand' irnpeto, special- mente verso gli equinozii; il periodo generale deila loro durata e di tre giorni. 11 vero scirocco, col suo porto in caso d'essere sorpresi dal mai tempo. Quel slato opprimente d'atmosfera, non soffia nelPArci- caicchi sono battelli scoperti, aguzzi ad ambi i capi, pelago ; ed e curiosa cosa osservar la brezza marina con una gran civada, parte della qual vela sempre prender la direzione de' varii golfi e seni, benche pesca nelPacqua. differiscano di parecchi punti. Nel verno la naviga- Tutte quelle isole sono scarsamente popolate. zioue di quei niari e, per dire il meno, una penosa )5 ARC ARC 794 ,„resa stan.e le numerose isole e gli scogli ehe rimanga a con.ervare la >i„>embra,.za del lu„g,> are breve, alto, confiiso. Una particolarita notabile la ^ranaissiina profonaita d' acqua ; in chstanza men di un miglio dalla spiaggia non e general- ente fondo rainore di 1 5o in 200 passa. Gli scogli iiani, 10 niiglia al S. E. di Milo, ed i Calogeri, ) mi'^lia airO. della punla nieridionale di bcio, rgono quasi perpendicolarmente,quali Ic scogl.ere corallo deir Oceano nieridionale. Fra le Cidadi u speciahuenle senlesi la corrente dei Dardanelli, batfe forte per gli stretli canali che sono tra di ;se; ma al N.,lungo la cosla della Romelia, va I'E una specie di corrente retrograda. i fiumiclie si versano nell' Arcipelago mentano lacr^ior nota per le loro ricordanze die non per randezza o per imporlanza commerciale; uitalti 1 di al S. E. non offrono tiunie navigabile ne pure ai iccioli battelli. Pero suUe coste della Tessagha, della [acedonia e della Tracia, il Peneo, P Assio fo htn- lone e PEbro ricevono la niaggior classe di caicchi, enche in tuUi le bocche sieno molto ostruite da eccbe e da delta d^ isole basse. Sulla sponda asiatica, ono principali fiumi PErmo ed il Meandro. Le coste ntorno alPEgeo sono profondaniente ntagliate da oHi di considerablle lungbezza, tra cui sono pri- nari, Naupba, Egina, Egripo, il canal di Inchiti, he conduce a Zeituni e Tallanda, Salonica, Lassan- Ira, Monte Santo, Contessa, Saros, Adramilti, Smir- le, Scala Nova, Assan Calessi e Budrun o Cos. Alcum ono Puno dair altro separali medianle penisole lotabili, specialniente quelle di Pailene, Sitonia ed Uo, il quale ultimo e forse il piu arduo promonto- ■io del mondo: i ripidi e quasi inaccessibili lati della nonlagna scendono precipitosi in un mare senza ondo. Fra le principali monlagne deU'Egeo o ad ;sso vicine, possono notarsi Delft nelF Eubea, 1 monli >be fronteggiano la costa della Tessaglia, TAlo e 'Elia nelPisola di Milo. Nella divisione delP impero Romano le isole [orniarouo parte del dominio orientale, e cosi rima- sero fino al ii85 cbe i Veneziani pigliarono Andro, Lesbo, Samo e Scio in vendetta di un' aggressione lentata dalP imperalore Alessio sui territoni della repubbbca. Nel 1207 euiano a Venezia un editlo che autorizzava i nobili ad allestire armamenti per sog- giogare porzioni delP impero. Cosi i'u dai vittonosi avventurieri preso possesso di alcune isole come di proprieta private; il piu celebre fu Marco Sanu to cbe ncllo stesso anno si rese padrone delP isola di Nasso, col titolo di duca di Nasso. Avendo aggiunlo alia sua conquista le isole di Paro, Antiparo, Santo- rino, Anafi, Argenliera, Milo, Sifno e Policandro, Nel 1686, Morosini ridusse di nuovo alcune isole sotto temporanea contribuzione a Venezia, bcnche non fossero mai detinitivamenle staccate dai possedi- nienti Oltomani. Furono pero intieramente liberate dalla presenza turcbesca per le imprese dei Cavaberi di Malta, i quali,facendo trequentisbarcbi,meuavan(> scbiavi tutti i Musulniani cbe vi risedevano, cosiccbe la Porta ritiro il suo governalore e gb uiticiali, lasciandole in certa guisa independenti e padrone della terra, soggette solaraente ad un tributo levato come prediale e capllazione. A tal fine d capilan pascia, al cui pascialato apparteneva la massima parte delle isole, soleva fare un giro annuo colla tlotta in tale forza da tenerle in soggezione ed afforzare la sollecita collezione delle tasse. Le tasse del governo di Candia, Cipro, Cos, Imbro, Lenno, Metelino, Tenedo e 1 aso erano poste a parte permembri della faraiglla imperiale; Nicana e Sanios pel mufti ; Andros, Tino, Scio e Sira per altri uffiziali del divano. Nel 1770, i Russi s'lrapa- dronirono d' alcune delle Cicladi, cbe qualtro anni dopo s«-ombrarono per traltato. Rimasero tribularie della Porta fino alio scoppiare della rivoluzione nel 1 82 1, poco stante dalla quale, la massima parte, premurosamente abbracciarono la causa dell'mde- pendenza, e conlribuirono per quanto era in loro potere, e con uomiui e con navi, alle squadre for- mate ad Idra ed a Spezia. L' intrepido loro contegno in quel piccioli lor bastimenti contro la flotta tur- cbesca divenne oggetto d' ammirazione all' Europa, e t^randemente conlribui alio stabilimento della loro nazionale esistenza. Tulte le Cicladi fanno ora parte del regno Greco, ma le piu delle altre isole tuttavia rimangono sotto i Turcbi. In molte essi fabbricano navi, ed m Sira, piu particolarmente, e un grande stabilimento di costruzione navale; le tavole d' abete le ritirano principalmente da Trieste. Belli ne sono i modelli, ma essendo costrutte in fretta e trascuratamente, spesso con legname non istaglonato, i bastimenti loro non sono di lunga durata. La polacca e uni- versale, rr J T ARCIPELAGO DELLE LAGCADIVE. Fed. Lac- cadi ve. ARCIPELAGO LUISIADE. Fed. LnsiADE. ARCIPELAGO DELLE MALDIVE. Fed-MxhrnvE. ARCIPELAGO PERIGOLOSO, gruppo d' isole del Grand' Oceano equinoziale, nell' Oceania , cbe si estende dai N. O. al S. E. tra 17" e 28** di lat. S. e tra i37° e 148" di long. E., al S. E. dell' arcipelago del mar Cattivo, ed all'E. di quelle taccanilosi dal Mezin, si dirige al S. E. , forma i'alta pianura del Coyron, e vieneinfine a terrainare sulle sponde del Rodano, in faccia di Montelimart. La parte della catena al S. di Mezin prende il nome di Tanargue, da quello di un suo contrafforte che (la origine a tutti gli affluenti della destra delP Ar- deche. La Loira, che nasce nel Mezir, e T Allier sono i soli fiumi che partono dalla china occidentale della catena principale; quelli della china orientale vanno tutti sia direttamente, sia come affluenti di corsi d'acqua principali, ad ingrossare il Rodano. popo 1' Ardeche, che forma il limite meridionale, i plu considerabili fiumi sono 1* Erieux, che divide lo spart. in parti quasi eguali. Puna settentrionale e I'altra meridionale, ed il Doux e la Cance, che si scorgono rimonlando verso il N. 11 maggiorc dei laghi e T Issarles, situato nella parte occidentale, Encicl. Geogr, Vol I. ARD 802 presso la sponda destra della l^oira. Superiormentc al picco di Cerchemus, vi e altrcsi il lago di Eerand, che da origine al ruscello di I'ourseille, aflluenle di sinistra delP Ardeche. II clima di questo spart. offre delle diversitu degne di osservazione. AlP O. , sulle montagnc, e assai rigido ; I'orzo e la segala dlfticilmenle vi maturano. La \v.\e copre la terra ad una grossezza considerablle ; V inverno vi dura quasi 8 raesi, e nondimeno i poggi son nudi. La temperatura delle vallate del N. e plu dolce; ed inline la valle del Ro- dano, che fornia la parte bassa, fruisce di chma caldissimo. La catena che circonda lo spart. al N. O. e di granito, gneis, ed altre rocce primitive. Parallela- menle a questa catena vedesi una striscia composta in gran parte di banchi alternantisi di gres micaceo e di schislo che contiene delle miuiere di carbon fossile. Lifine, in una direzione presso a poco ancor parallela, si trovano delle montagne calcaree. Talc sembra stata la disposizione delle montagne prhna degrincendi sotlerranei di cui questo spart. offre pur anco le vestigia. Gonviene poscia a queste Ire zone aggiugnerne una quaria, che si eslende dal N. O. al S. E. , e le taglla ad angoli retti. Essa comunica con gli antichi vulcani delP Alta Loira, del Cantal e del Puy de Dome, e ne puo essere risguardatu come prolungamento ed estremlta orientale. Vi si trova ii Mezin, d' origine vulcanica, e la montagna del Coyron. Andando verso il S. E. la striscia vul- canica raggiunge il calcareo, e viene a terminare al Rodano, nel monticelli basaltici di Rocheraaure. Questo spart. contiene delle miniere di piombo, rame, antimonio, ferro e manganese; qualcuna e utilizzala. V^i sono dei banchi di piriti e delle lerre alluminose. 11 Rodano e P Ardeche convogUano del- le pagliucce d' oro. Trovasi pure delPoro, in poca quantita, nelle scorie d** antimonio del comune di Maibosc; ma di tutte queste ricchezze, veruna non e coltlvata quanto converrebbe. Le miniere di carbon fossile sono considerabili nella parte S. E., c quan- tunque i lavori visleno in generale nial diretti, sono pero di ijrande aiuto, tanto per P escavo delle altre miniere, quanto per supplire alle legna, il cui con- sumo avrebbc ben presto distrutto le foresle. Esi- stono marmi di colori diversi, una pietra calcarc bianca die facilmcnte si laglia, e presso Rochemaure delle selci di cui si fanno pielre focaie. Vi si trova pure delPargilla buona per fabbricare maiohca e croiuoli da velraia, oltre lo smeriglio e delle tor- biere. Si tagliano le rocce calcaree ed i gres, e s'im- piega il basalte nelle costruzioni. Porzioni conside- rabili di lerreno sono coperte di [)ietre pomici c pozzolana. Molte sono le sorgenti di art^iic isiinorali, ma fra le piu coiiosciutc noininansi ({uclle di Vals. presso Au])enas, e quelle di Saint Laurent les Bains, vicino al limite occidentale dello spartimento, e i cui bagni sono frequenlatisslmi. Si nota all rcsi la fon- tana intermittente di Boulegne o Boulaigue, di cf- fetto slupendo,poiche resta senza scorrere 10, i5, 20, ed anche 25 anni, dopo i quali zarapilla per x, 3 o 6 mesi, ma non senza qualcbe intermlttenza. Queslo spartimento presenta molte cuvlosila natural!. Tro- vansi, nella parte calcarea, 11 p<>nle naturale deiP Ar- deche, le grotte di Vallon, le pielre prisfuaticlu^ (U !l<^ lande di Ruoms, ed il baratro o baclao della Goulo; nella parte vulcanica vcggonsi i qualtro craleri chia- mati la Coupe du Collet d? Aysa, la Coupe de Jaujac, les Balmes de Montbrul e la Gravenne de Theuyts; i basalli prismatici di Rochemaure, 8o3 A R D Chenavari, Mailllas, la monlagna Saint Leger, il cui iramenso cratere rinchiude delle aoque niinerali, quelle *li Chenavari, di Coupe ed il Coyron, le basi delle quali presentano masse di basalto formanti co- lonnati d'ollre a 600 raetri di lunghezza. 11 suolo, generalraente sabbionivo, presenta, in uno spazio assai ristretto, gran varieta di produ- zioni in ragione della elevazione, p u o rneno grande, del paese. La difesa che le montagne \i procurano, permette di crescere agli ulivi sino alle sponde del- I'Erieux, ai 44° ^' latit'jJine. E questo il punto piu seHentrionale della Francia, in cui se ne tro- Tino. Vi si coltivano anche i fichi. A 7 1. a un di presso dal Rodano, il suolo s' innalza, e 1? terapera- tura non e allora piu confacente alT olivo. La vite si estende piu lungi, e se ne vcggono, presso a poco, sino ad una linea tesa da Joyeuse ad Antraigues, I vini bianchi di Saint Peray ed i rossi di Cornas sono apprezzati. 11 gelso si trova da per tulto ove sono le viti. Piu in alto, nel suolo sabbionivo ed inclinato, si risconlrano pur anco degli alberi frut- liferi, dei faggi e delle querce, ma principalinente castagni, il cui frutto,cibo ordinario degli abitanli di quel paese, si trasporta altrove sotlo ilnorae di mar- roni di Lione. Giungendo a cime piii elevate, piu non si riscontrano che alberi resinosi, abeti, larici, ecc, ed infine degli acrocori senza alcun albero, ma po- polati da piante subalpine, e che la neve cuopre per sei od olto mesi delP anno. 1 pascoli sono il princi- pale compenso accordato dalla nalura agli abitanli di quelle Irisli conlrade; gli sparlimenti vicini vi mandano quindi a pascolare i loro armenli. 11 burro ed il formaggio sono per gli abitanli deirArdeche un prodotto assai considerabile. 1 buoi che s'ingras- sano nellestalle, riescono magri, ma prestano grandi servigi alF agricoltura. l^e pecore sono numerosis- sime, e quelle della parte inferiore dello sparti- mento vanno a pascersi nella state sulle montagne e sino al Mezin. Si allevano pure muli, capre e ca- valli meschini. Si raccoglie della cera. L' agricoltura e niolto bene intesa ; le lerre sono soggelte ad un buon sistema dMrrigazione, ma i boschi Irovansi in pessimo stato. Si conlano piii di 33ooo tornalure di bosco. Gli abitanti dello spart. deirArdeche sono pa- 2,icntl e laboriosi. Egbno pervennero, specialmente iiei contorni delP Aigenliere, a vincere la nalura e a rendcre fertili le loro montagne, formando dei Icrrazzi sostenuti da muraglie di pletre secche, sulle quali trasporlano terra per seminarvi i grani e pian- larvi la vile. Anche V industria manifallrice e portala ad allissirao grado. La preparazione delle pelli e un arlicolo mollo imporlanle. Vi sono delle concie che lavorano di cuoi forli, e si preparano in aluda delle pelli di capretto od agnello per le fabbriche dei guanti di Grenoble. L'arte del cartaio e allresi quivi giunla alia piu alia perfezione, lalcbe le carte di Annonay hanno forse il primo poslo in Europa. Le fabbriche dei tessuli di cotone, di panni e fazzo- lelti, di candele di cera sono pure assai numerose, mollo distinguendosi le sue tinture in rosso ad uso di Adrianopoli, V e qualche fucina. Una tra le piu iraporlanti produzioni di questo spartimento e la seta, la cui vendita ascende comunemente ogni anno a 2,000000 di franchi. Le filature di seta sono nu- merose ed attivissime. Gli organzini si valutano quanto quelH del Piemonte. Tutli questi oggetti di fabbriche, congiunti alle produzioni del suolo, formano la base di un coramercio vanlaggioso, favo- reggiato da buone strade e dalla navigazione del A R D 804 Rodano. L' Ardeche e obbligalo a Irarre dai vicini sparlimenti una porzione dei grani necessari al suo consumo. Questo spart. , di cui e Privas il capoluogo, divides! in 3 circondari comunali: Privas, T Argen- tiere e Tournon, che rinchiudono 3i cantoni e 335 comuni. Esso ecompreso nella ix divisione militare, e nella diocesi di Yiviers, e nel i5.mo circondario foreslale; dipendendo dalla corte reale e dairacca- deraia di Nimes. Manda 3 membri alia camera dei deputati. Ha 5 chiese di culto riformato, cioe a la Mastre, a Saint Pierreville, a Privas, a la Voulte ed a Vernoux. Le strade maestre di questo spart. sono quelle da Voulte ad Alais traversando Privas, da Viviers al Puy, e da Serriere a Bourg Argental. ARDE CU, che i Frances! scrivono /Irde K/iou, citta d! Persia, nel B'arsistan, in una pianura, a i5 1, Ps. O. da lezd, e a 49 1. E. da Ispaan. E cinta di niura e fosse. Ha un caravanserai, un bazar coperto e fab- briche di tele azzurre, gialle e rosse per le tende delle persone addelle alia casa del re. Con I a 5ooo abitanli, la meta dei quali son guebri. U suo terri- torio e mollo fertile. ARDEE, citta d'lrlanda, prov. di'Leinster, contea di Louth, baronia d' Ardee, s i3 1. N. O. da Diibhno. Era un tempo cinta da mura, e aveva il privilegio d' inviare dei rappresentant! al parlamenlo. Ogg! e assai decadula. ARDELAN, prov. d! Persia. F'ec?. Ccrdistan. ARDELLAYS , villaggio di Francia, spart. delU Vandca, circondario e 8 1. i/4 al N. O. di Borbon Vandea, canlone e 1/2 1. da Herbies, con ii3o abit. ARDEMBORGO, ^rdenburg, piccola citta del- r Olanda, prov. di Zelanda, circondario e 6 1. i/4 a S. O. di Widdclborgo, cantone e i 1. 1/2 al S. E della Ecluse. E mollo anlica. Michele, vescovo d Tournay, vi fondo un coUegio di canonic! nel 1296 Eravi una chiesa assai ricca , che fu saccheggiat; allorche questa citta venne presa dagli Olandes ncl 1G04. Nel 1672 gli abitanti soslennero due as salt! dai Frances!. Le sue fortificazioni , che gi; andavano in rovina, furono spianale nel 1721. Vis conlano i38o abitanli. ARDEN, fiume della Siria. Fed. SciAniA. ARDEN, punla della costa N. O. deir isola del r Ammiraglialo, sulla costa occidenlale deirAmeric; seltenlrionale, ncl passaggio di Stephen. Lat. N. 58' 10' ; long. O. 137° 11'. ARDENA, villaggio del regno Lombardo Veneto prov. di Como, dislr. di Arcisate, in silo montuoso a breve dislanza dal lago di Lugano, ad i 1. N. dal Pamena solitudine delta il Deserto. Conta 200 abi lanli. Sono ne' suo! dinlorni alcune miniere doud' scavasi del piombo argentifero mislo talora coi blenda. ARDENNE, Arduenna silva., regione montuosc ed in gran parte coperla di boschi, che si estende nc ducalo del Basso Reno, nel regno del Belgio e nell Francia, uno spart. della quale ne prende il nomt Quesla conlrada, che ha 1 5 in 18 1. di larghezza sopr 45 in 5o di lunghezza, e circoscrilta da una Hne che passa per Eupen, Duren, Gemiind, Prum, de ducalo del Basso Reno ; Dieckirck e Florenville, dt regno del Belgio ; Redan, Mezieres, Hirson,^ Give in Francia ; Marche e Spa, nel regno del Belgio. Un volla questa conlrada estendevasi mollo piii lungi, non olfriva se non una immensa foresla. A poco poco villaggi, borghi e citta succcdellero alle popola zioni selvagge che abitavano quelle spezie di deserto JSella -divisione del regno di Austrasia, V Ardenn o5 ARP )rmava un particolare cantone, chiamalo pagus af- ennensis, ch'era rinchiviso fra liniiti ristrettissimi. [1 seguilo formo una contea cli'era molto piii eslesa el vagus. Da qualche tempo senibra che si voglia estrignere il noma di Ardenne alia sola parte mon- j'Tiiosa e boschiva, che, sopra una larghezza di 6 od fed una lunghezza di 20 in 25, si eslende dal N. O. 1 S. E. da ambi i lati della Mosa, fia Givet e Rocroy, ella parte settentr. dello spart. delle Ardenne, m 'rancia, e nella parte raerid. della prov. di Namur e el ducato di Lusseraborgo, nel regno del Belgio. Molte sono le opinioni sulla etlmologia del nome i questa conlrada. Gli uni pretendono ch'csso derivi a quello di una Dea, Ardoina, anticamenle ri\e- ilissima nel Belgio, come preside della caccia, eser- izio al quale i Belgi erano molto dediti ; altrl vo- liono che questo nome sia d' origine gallica, e che ignifichi monlagna alta. Le Ardenne pero iion sono .i°grand'altezza, ma avranno potuto parer tali ai Galli, omparandole ai terreni che circondavano quel paese, : che sono, da una parte, le terre basse e paludose lei Belgio, e dalPaltra, le ^^aste pianure della Sciam- •a<'na. b'altronde T Ardenne, senza essere altissima, >resenta, nel suo piu alto grado, quel carallere di uvidezza e di scabrosita che appartiene alle contra- le montuose. Non vi si scorgono che creste scarnate, ispre rocce di color oscuro, nude, spezzate, inclinate otlo tutti gli angoli, che lasciano ora vedere il lor essuto sfoglioso, ed ora mostrano di fronte le loro ame, che soinigliano a un aramatonato in declivio )iu o meno ripido. La catena, di cui T Ardenne fa )arte, si stacca dai Vosgi, all' O. di Epinal, forma la hina delle acque della Mosa e della Mosella, e va a erminare presso il Reno sotto il nome di Ardenne, li Alte Fagnes e di Eyfifel. Questa contrada e alia :irca 65o metri sopra del mare. I terreni coltivati, che si dividono in terre ai^a- ive e terre algose, sono rari ; immense foreste, fra- nezzatc dalande e da macchie, occupano la magglor oarte del suolo, ch'' e freddo, magro, arido e sassoso. S.d eccezione di qualche parte irrigata dalla Mosa, Jalla Semoy, dalP Ourte, dal Warge, dalla Roer, ecc, aon si trova quasi da per tullo se non che gole mguste, o\e le acque ristrette fra rocce bollono for- zandosi di aprirsi un passaggio. II clima deir Ardenne e piu freddo ed umido di quello dei paesi che la circondano ; inoltre sog- gelto a folte nebbie, soprattutto nelle notti autunnali. L'aria vi e vivissima e assai salubre. La coltura non pote stabilirsi che in alcune strette \'alli, ove la de- composizione degli schisli formo dei deposili mesco- lati di argilla e sabbia, ma pero poco profondi. Non si raccoglie, ed anche in piccola quantita, se non che orzo, segala, vena e saraceno. I pomi di terra, che sono di gran ripiego, crescono ivi con somma facili- ta, ma spesso distrutti dai geli frequenti e prolun- gati. Per coltivare le terre arative abbisogna gran quantita di letame. Le lande o terre algose richie- dono un concime formato con le ceneri delle erbe che si abbruciano. Le foreste, ove la quercia , il faggio, il carpino, il frassino, V olmo e la betula crescono assai bene, nodriscono cervi, cignali, ecc. L' erbe aromatiche, come il timo ed il serpillo, do- minano nei pascoli, che abmentano numerose pecorc, rinomate per la bonta della carne e per la finezza della lana. Le bestie cornute ed i porci vi sono pure in gran numero, ma le vacche non somministrano latte molto abbondante. Gli animali di quella con- trada sono piccoli, ma vigorosi. Le Ardenne formano una lona schistosa, che A R D 80G trovasi siluata fra due zone calcaree meno elevate, ma nella medesima direzione. Le minierc di ferro vi sono in generale ricche cd abboridanti, e si manife- stano in parecchi siti sino alia superlicie del suolo. La lavagna vi e in gran quantita. Vi si trova pure la pietra da affilare i rasoi e le falci, del ramc, della brec- cia. 11 gres vi e raro e comunissima la torba : gli abi- tanli che la lavorano sono persuasi che questo cora- bustibile si riproduca dopo un cerlo intervallo di tempo. Vi sono delle acque minerali a Spa, nella parte N. E. del paese. Neir Ardenne la lavagna copre i tetti della casa del ricco e della capanna del povero, offrendo quindi aspetto assai triste. GU abitanti che sono semplici, attivi ed industriosi, si determinano tacilmente a portarsi ad esercitarin allri paesi la loro industrla, le braccia loro. Sono naturalmenle allissimi alio studio. Senza esser dediti alia ubbriachezza, fanno grand'uso di acquavite di grano, perche non hanno allra bc- vanda. Gli abitanti delP Ardenne, le cui proprietii sono divise, e quindi danno luogo a frequenti discus- sion! dinanzi ai tribunali, si occupano principalmenle nelle fabbriche di chiodi, armi da fuoco, ed alt,re opere di ferro. Egllno in un tal ramo (f industria, nei lavori dei boschi, in quelli delle cave di lavagna, nel commercio di bestiami e lane, e nelle manifatture di qualche stoffa, trovano mezzi sufticienti, onde ritirare dai vicini paesi le sussistenze, che un suolo poco fecondo loro ritiuta. L'istoria racconta che la foresta d' Ardenne serviva spesso ai piaceri di Garloraagno, particolar- raente nell' autunno, in cui facevasi tutti gli anni una caccia reale con grand'apparecchio. Sigiberto il Gio- vane, re di Austrasia, soleva chiamarla la sua fore- sta, e Nortgero aggiunge, che esso principe vi aveva eretto due abbazie, che da poi si trovavano nei dintorni, quando la foresta fu divisa in molte frazio- ni. Fu sempre chiamata tanto Ardenna in singolare che Ardenne in plurale, perche occupando de' gran paesi, fu separata in molte porzioni, nel modo istesso che neir uso comune, e per la ragione medesima, si dice indifferentemcnte la Spagna e le Spagne, la Gallia e le Gallic. ARDENNE, spart. di Francia, che prende il suo nome dalla contrada montagnosa e boschiva che ne attraversa la parte settentrionale. Esso e formato dal Rethelese, dalla parte settentr. del Rhemese, dal princlpato di Sedan, e da una porzione delP Hainaut. Conf. al N. col regno del Belgio ; alP E. collo spart. della Mosa ; al S. con quello della Marna e alF O. cori r altro deir Aisne, estendendosi fra 49° i3' e 5o° 10' di lat. N. , e i"" 45' e S'' 1' di long. E. La lunghezza n' e di 28 1. , la larghezza di 22, la superficie di circa 240 I. qu. , e la popolazione di 319170 abitanti. Una catena di montagne, che viene dai Vosgi, attraversa questo spart. dal S. E. al N. O., e lo divide in due parti. L' Aisne, che diviene atlo alle zattere al suo ingresso nello spart., e navigabile poco prima di uscirne, ne irriga la parte S. O. I principali fiumi, che vi riceve, sono a destra P Aire e la Vaux, ed a sinistra la Retourne. La parte N. E. appartiene al bacino della Mosa, che vi e navigabile e vi riceve a destra il Chiers e la Semoy, ed a sinistra la Bar, la Vence e la Sermonne. La Bar e navigabile, e la Semoy, la quale non lo e che con le zattere, e il solo di quegli afHuenli che non abbia il suo corso nello spartimento. II Ton e la Serre, affluent! della sinistra deirOise, hanno la origine loro sul limite N. O. II canale di Sedan facilita ed accorcia la navigazione della Mosa. 8o7 A U D • 11 stiulo di queslo spai t. naturalmente si divide in qualiro dislinle parti, chc si chianiano regione calcarea, regione schistosa, regione delle rocce con- chigliacee e regione cretosa. La prijna, al N. di Fumay, offre del niariTio o calcare coiupatlo, sovenle di un grigio azzurrognolo macchiato di bianco, dei filoni di piombo e della ininiera di ferro granelloso. La regione schistosa, che si estende dalP O. all' E. , e coniprende Rocroy, Revin e Fnmay, presenfa uno schisto geiieralinente argillosocontenente piii o nieno di silice, ma d'ordinario senza inescolaiiza di cake. Vi si Irova qualcl)e vena di qnarzo, del granilo, dei deposit! calcarei e de"" puddinghi. Quesli schisli non rinchiudono niineralc, non osservandovisi chc qual- che fdojie di poco conto. La regione delle rocce conchigliacec occiipa lo spazio conipreso IVa la schi- stosa c la crelacea, cioe la parte orienl. liinitata al S. O. dair Aisne, e di pin una siriscia che si dirigc al N. O., passando per ic teste delle valli degli aftluenti della dritta deirAisnc. Quesla regione si lega eoi ierreni della slessa nalura dcllo sparl. della Mosa. Le cave somiuinislrano buonissinia pietra da fobbrica, qiialche volta del gesso, e depositi abbondanti di niiniera di I'erro. ultima regione, la cretosa, giace al S. O. e si prolunga negli spartimenti della IVrarna e deir Aisne. ho stralo di creta ha ordinarianiente 3o e pill nielri di grossezza. Le pianure di quesla regione sono in generale nude cd aride ; gli alberi inedesimi ditficilmenle vi crescono. Non e lo stesso di luflala parte del N. che e fraslagliala, monluosa e coperta di l)oschi,in mezzo a'quali Irovasi un' infinila di macchie incolte, delle quali per necessita si abbru- ciano Terbe ondc ingrassare quei IVeddi terreni. Le ricchezze vegetali di queslo spart. dcvonsi piuttoslo alle Coresle ed ai prati, che alle Icrre colti- vale. Si raccolgono molli grani nelle valli della parte cent rale ; valli larghe, tertili e ridenli ; tale e quella dclP Aisue, uno dei piii pingui paesi della Francia in biade. Vi si raccoglie del passabile vino nella parte jneridionale. ] pascoli, ovc dominano dclP erbe aro- matiche, sono in generale assai buoni. Le foreste, ove notansi la querela, il faggio, il carpino, V acero, il irassine, T olnio e la belula, occupano circa 400000 iugeri. Si estraggono il ferro, la lavagna, il marmo, Targilla da porcellana, la sabbia pei vetri bianchi e la t(;rra da Ibrni. Sulle rive della Sambra si scava il carbon fossile per le usine. I cavalli, che quivi si allevano, sono buoni per Tagricollura e per ogni nso di guerra, Le pecore hanno rinomanza per la carne succosa, e la loro lana fina alimenla le niani- fatlure, di cui le principali sono quelle di panni, casimiri, scialli ad uso di cascemire, e tessuii aliri di- versi. Vrsono eoncie di cuoi e altre di pelli in alluda, filaloi di CO tone, fabbriche di tele di canapa, di calce eberreltame,vetraie,un gran namero di i'ornaci, del- le fonderie,e molte officine di chincaglierie e d'opere di calderaio. La navigazione della Mosa soprattutto moUo conlribuisce alPattivita del commercio, che consisle in grani, pecore, lane, ecc. Questo spart., di cui Mezieres e il capoluogo, dividesiin 5 circondari comunali : Mezieres, Rocroy, Rethel, Redan e Vouziers; che formano 3i cantoni e 538 comuni. Elegge Ire membri alia camera dei deputati. E compreso nella seconda divisione mili- tare, nella diocesi di Reims, dipende dalla corte reale della slessa citta, e appartiene al quinto circon- dario foreslale. Vi e una chiesa di cullo calvinista a Sedan. Questo spart. e poi attraversato dalle strade maestre da Mezieres a Namur, a Reims, a Verdun ed a Liegi. A R D 808 ARDENNE, canale di Francia, che slabilisce una comunicazione ira V Aisne e la Mosa. La navigazione deir Aisne, risale da Chateau Porcien sino a Semuy. Da questo punto, il canale si dirige sul flume di Bar un poco sopra Tuunay passando per Chene le Po- puleux. In seguito si perfezionera la navigazione della Bar fino alia sua foce nella Mosa. La lunghezza totale di questo canale, da Chateau Porcien sino al fiume di Bar, sara di circa undici leghe. ARDENO, comune del regno Lombardo Veneto. dislr. di Morbegno, da cui e lonlano i I. 2/3, nella prov. di Valtellina. Vi sono unite le frazioni di Gaggio e Musino ; e tutto insieme forma una popo- lazione di 1670 abilanti. ARDENOLLI, che gF Inglesi scrivono Hardun- hully ed i Francesi Hardenholly^ citta dell' Indo- stan, stato ed antica provincia di Misore, suba di Patana, a i5 1. S. S. E. da Seringapatam. Fn nel 161 4 dal ragia di Misore lolta ad un picciol capo independeute. ARDERSIER, parrocchia di Scozia, contea d' In- verness, presbilerio e 11 1. 3/4 all' O. di Nairn, con 1420 abilanti. ARDES, piccola citta di Francia, nella bassa AI- vernia, spart. del Puy de Dome, eircondario e 4 b al S. O. d' Issoire, capoluogo di can lone e a 9 1. 1/4 S. da Clermont, sulla Couze, in fertile valle, a'piedi di un monte. Ha un offizio poslale. I suoi contornl contengono molte produzioni vulcaniche, ed abbon- da in grani e salvaggiume. E questo il fondaco del commercio dello spartiraento. Conta 1800 abilanti. Era il capoluogo del ducato di Mercoeur, il castello del qual nome fu fatto alterrare da Lulgi xiii. La sua chiesa e un edifizio gotico del tredicesimo secolo. ARDESE o ARDESIO, antico e grosso borgo del regno Lombardo Veneto, prov. di Bergamo, distr. di Clusone, nella valle seriana superiore, in riva al Serio, in territorio parte piano e parte in monte, con buoni pascoli ed altri prodotti. lla una bella chiesa, grande e bene ornala ed un santuario dedicafo alia Madonna delle Grazie. Possede parecchie instituzloni di beuificenza. Vi sono due fucine per la riduzione del ferro e varie seghe e mullni ; e nei dintorni, cave di marmi variegati. Sta ad i 1. 2/3 N. da Clusone ed a 7 da Bergamo ; popolato da 2120 abilanti. ARDESTAN o ARDISTAN, citta di Persia, nel- rirac Persico, a 3o 1. N. N. E. da Ispaan. Vi si fah- bricano delle buone tele. E palria del dotto Merlana Meammed, autore di un trattato di astronomia, di geomanzia e di matematica. ARDETZ, villaggio della Svizzera, cantone dei Grigioni, nella Bassa Engadiua, sull' Inn, a 5 1. 3/4 N. O. da Glurns, e a 12 1. E. da Coira. A^i si veggono le rovine del castello di Steimberga. Conta 56o abitanti. I dintorni sono fertilissimi, e vi si raccoglie del miele eccellente. Sonovi delle acque minerali. ARDFERT, villaggio rovinato d' Irlanda, prov. di Munsler, contea di Kerry, baronia di Claninauricc. a I I. 3/4 N. O. da Tralee, e a 19 1. O. S. O. da Limerick, presso al mare. Fu un tempo citta capitale della contea, e sede diun vescovato attualmente riu- nito a quello di Limerik. Dicesi che avesse anche una universita. Vi si trovano degli avanzi di edifizi religiosi, e di una colonna di [\o e piu metri di altezza, caduta nel 1771. Quesla citta fu quasi di- strutta nella guerra del 1641. ARDFINNAN, villaggio e parrocchia d' Irlanda nella prov. di Munster, contea dlTipperary, baronia d' Ififa e Offa, sul Suir, a 2 1. 2/3 S. O. da Clonmell. Vi sono degli avanzi di un antico castello, So9 A R D ARDGLASS, cilia e porlo di mare ncW Irlanda, prov. Ulster, contea di Down, baronia di Lecale, im tempo piazza forte, a i 1. 2/8 S. E. da Downpa- Irick. Lat. N. 54" i4' ; long. O. 6" 54'. ARDILA, fiume di Spagna, formato dalla rmmone di molti ruscelli, a'piedi della montagna ove trovasx il romilorio di Santa Maria, a 8 1. O. S. O. da Lle- rena, prov. di Estremadiirn. Dope aver irrigalo questo paese per 9 1., enlra in Porlogallo, neir Alen- tejo, lo attraversa nella sua porzione S. E. e si getta nella Guadiana, un poco sopra Moura, dope un corse di circa 22 1. dalF E. airO. ARDILLATS (Les), villaggio di Francia, spart. del Kodano, circondario e 5 1. 2/3 al N. N. O. di Villat'ranca, cantone di Beauzen. Sta presso la sor- ^^ente dell' Ardiere, clie si getta nella Saona, dopo Sn corso di 6 1. dair O. alPE. Conla 1270 abilanti. ARDIMET R'HAGHAR'H o YAGH ARCHABAD. T^ed. Edchmiadzin. ARDIN, bor. di Francia, nel Poitu, spart. delle Due Sevre, circondario e 4 1. 1/2 alPO. N. O. di Niort, cantone di Coulonges les Royaux ; con 1770 abilanti. Vi sono cave di marmo bruno suscettivo di un bel puliniento. ARDINGA, fortezza dell' Indostan ingleso, presi- denza di Madras, antica prov. del Carnatico, a 10 1. 3/4 N. da Ongole. ARDINGHI, casale del f^ed. Angri. ARDINGHI o ARDINGI, fortezza dell' Indostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. del Car- natico, a ao 1. 1/2 E. N. E. da Madura. ARDIS, Artagi Certa o Jrtagera, borgo^della Turchia asiatica, pascialato e i5 1. al N. O becbir, sopra un braccio del Tigri. ARDISTAN, cilta della Persia. Fed. Ardestan. ARDMORE, villaggio d' Irlanda, prov. di Mun- ster, contea di Waterford, baronia di Decies Witbin- drum, a 3 1. 1/2 S. O. da Dungarvan, sulla baia di Ardniore, con un porlo. Si dice essere slata un tempo sede di un vescovato. Vi sono ancora delle anticbita ecclesiasticbe, ed una torre d'oltre a 34 metri di altezza e i5 di circonferenza. ARDNAMURCHAN, parroccbia di Scozia, contea d' Inverness, presbiterio di Mull. Lat. N. 56" 4^' 5 long. O. 8" 27' i5". Ha 252o abilanti. ARDNAMURCHAN POINT, promontorio della costa occidentale della Scozia, nell' Argylesbire , punto il pii occidentale della terra della Gran Bre- tagna, alia lat. N. di 56*^ 45' ed alia long. O. di 8** 28' 53 '. ARDNAREE, cilia marittima dell' Irlanda, contea di Sligo, prov. di Connaugbt, 56 1. all'O.N. O. di Du- l)lino,"sul Moy, un ponte sul qual fiume la connelte . colla citta di BaUina. Essendo realmente un sobborgo di questa citta, pci particolari, F ed. Ballina. ARDOCII., villaggio di Scozia, contea di Pertb, parroccbia di Mutbil, 3 1. al N. df Dunblane, nota- bile per avere nelle sue vicinanze una delle stazioni o forli romani meglio conservati deH'impero bri- tannico, che vedesi alle falde de'monli Grampii e fu campo di Agricola. ARDOLE SAN MARINO, comune del regno Lom- bardo Yeneto, distr. , provincia ed i 1. i/3 all'O. di Cremona; con 490 abilanti. ARDON, villaggio parroccbialc della Svizzera, delle Due Sicilie. di Di ARD cccellenti vini somiglianti a quelU di Sciampagna, \'i e una fucina, e vi si contano 570 abilanti. ARDON, casale di Francia, spart. del Jura, cir- condario e 3 1. 1/3 air E. S. E. di Pollgny, cantone di Cbampagnole , suU' Anguillon , con un uffizlo poslale ed una carliera. Conla 140 abilanti. ARDONEGIIE, casale del reg. Lombardo Veneto. Fed. Bruzzene Chiesa. ARDORE, bor. del regno delle Due Sicdie, nei Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria Ulte- riore i, distrello e 2 1. 1/2 al S. S. O. di Gerace, capoluogo di cantone, sopra una collina. Molto sot- ferse pel tremuoto del 1783. Ferdinando iv lo tece ristaurare, ed ora ba 2820 abilanti, cb' esercitano r induslria dei bacbi da seta. ARDOYE, bor. del Belgio, prov. della Fiandra occidentale, circondario e 5 1. 3/4 al S. S. O. di Bru- gia, capoluogo di cantone, sul Dryback, con 590 * abilanti. . . ARDRA o AZEM, prov. del regno di Daomei, ni Africa, nella Guinea superiore, sulla Costa d' Oro, bagnata all'O. dal Lagos. Lat. N. 6" 6' ; long. E. 0° 45'. 11 suolo n' e fertile e ben coltivalo, a confronto delle allre parti di cjuella regione. I suoi principali prodolli sono il miglio, rigname,le palate, i limoni, le noci di cocco, molti frutti e vino di palraa. Nei luo^hi bassi e paludosi si raccoglie del sale in ab- bondanza. 1 suoi fiumi sono navigabili, e le strade belle e spaziose. In generale 1' aria di questo paese e malsana per gli Europei, non pero per gli abilanti, cbe, assai robusti, vivono lungamenle. Sono di ca- raltere ardent e e molto licenziosi. Quivi facevasi un gran commercio di scbiavi, e percio gli Olandesi e i Francesi vi avevano degli stabilirnenti. Uno dei suoi re invio, nel 1670, un ambascialore a quello di Francia, onde offerirgli una garanzia pel com- mercio, una particolar protezione pe'suoi yascelb, ed un grande ribasso d'imposte in favore dei Fran- cesi. Sino al 1728, questa provincia formo un regno assai possente, il cui re poteva meltere in armi 40000 uomini di cavalleria. A lal epoca questo regno fu invaso, saccbeggiato ed interamente assoggeltato dal re di Daomei. ARDRA, cilta d' Africa, nella Guinea superiore, sulla Costa d' Oro, nel regno di Daomei, capoluogo della provincia del suo nome, a i5 1. N. O. dalla foce del Lagos, lontana 12 1. da un'ansa o piccolo golfo, chiama'lo la Praye, ove i navigli Irovano buon an- Lc muraglie, di 3 1. di circonferenza e con diconsi falte di terra, ma solide. Le coraggio quattro porte, . fosse, al contrario degli Europei, sono dentro il cn^- cuilo delle mura. 11 palazzo reale, molto spazioso, e composto di pareccbi ampi cortili, circondali da sale e portici. con bellissiiiii giardini. II re di Dao- mei vi risiede di rado. Gl'lnglesi vi banno un ban- co. Quantunque questa cilta sia stata quasi ridolla in cenere Pauuo 1728, era di qualcbe considerazione ancora alia fine del secolo xvui. Conta presente- mente 4000 abilanti. 11 suo territorio e coperto di palme, da cui si eslrae molto olio, che forma uno dei principali articoli del suo commercio con Vida. ARDRES,canaledi Francia, nello spart. del Passo di Calais, derivantc dal canale da Calais a Saint Omer, da cui riceve le acque al ponte dei Quatre Branches, e termina ad Ardres, dopo un corso di 4C00 melri, od una buona lega. Questo canale, essendo presso cantone del Valese, a 1/2 1. dalla sponda destra del a poco a livello con 1' Aa, nonabbisogna ^^ ^o^^- Rodano, sulla strada da Sion a Martigny, e a i 1. 1/2 Serve pr.nc.palmente a trasportare lorba, legname, O. da quella prima citta, a' piedi di una montagna. pietre, grascie, ecc. <1pI E questo il granaio del cantone del Valesc. Produce ARDRES, ciUa di I rancia, m 1 icardia, spai t. ati 8ii ARE Passo (li Calais, circondario e 5 1. O, N. O. da Saint Omer, capoluogo di cantone, a 3 I. S. E. da Calais, ed alia estreraita del canale del noma stesso. in mezzo a paludi. Fu essa fabbricata da Arnoldo verso il 1070. E piazza di guerra di seconda classe, e residenza di un capitano di artiglieria della direzione di Saint Omer. 11 suo territorio produce molfa torba. Conta 2020 abitanti. Aveva il titolo di principalo. Gli Spa- gnuoli lapresero nel iSqG, ma fu restituila nel iBgS alia pace di Vervins . Da quel tempo indarno si forzarono eglino di riprenderla. Fra questa citta e quella di Guines, nel i52o, Francesco i ebbe un abboccamento con Enrico vnr, re d' Jugbilterra. 11 luogo ove s'incontrarono, ha conservato" il nome di Campo del drappo d'oro, per alludere alia ma- gnificenza ed al lusso sfoggiato in tale occasione dalle due corti, nelle feste e nel torneo che seguirono un tale colloquio. ARDROSSAN, cilia e porlo di mare della Scozia, contea e 5 1. al N. d'Ayr, presbiterio d' Irvine. Essa e regolarmenlecoslrutta, frequentatissima pei bagni di mare. 11 suo porlo e comodo e grande. Conta 325o abitanti. Si eslraggono calce e carbon fossile nei suoi contorni. ARDSTRAW, parroccbia d'Irlanda, prov. di Ul- sler, contea di Tirone, baronia e 3 1. al S. di Stra- bane. Questa parroccbia, che dicesi stala la sede di un vescovo, fu saccbeggiata nel 1798. ARDURAD o ORDUVAR, gran bor. della Persia, prov. di Erivan, al N. delP Arasse, e sopra un fiumi- cello che si gella in questo liume. ARDUNULLI, cilia dell'lndoslan. Fed. Arde- NOLLI. AREDICO, cilia e porto delle Anlillc, sulla spiag- gia N. di Porlo Ricco, a i3 1. O. dalla citta di questo iiome, ARERO o ARBON, cilia della Guinea superiore, nel regno di Benin, sulla destra del Rio Formoso, a 12 1. circa dalla sua foce e a 14 1. S. da Renin. Lat. N. 5° 58'; long. E. 2° 48'. La cilia e grande, assai popolata, e di figura ovale.* Fu il cenlro del com- mercio degli scbiavi di quel paese. GPInglesi e gli Olandesi vi avevano degli slabilimenli. ARECH, villaggio della Russia asialica, govern© della Giorgia, distr. di Scechin, a 20 1. O. N. O. da Scimachi, e 5o 1. S. E. da Tiflis. ARECHAVALETA, bor. di Spagna, prov. di Bl- scaglia, e 1 1 1. i/3 S. O. da San Sebastiano, a 1/2 1. S. da Mondragon, a' piedi dell' Arisraondi , presso la sponda destra del Deba, sulla nuova strada che conduce in Francia. Le case sono tulle di pietra viva. Vi sono delle sorgenti d' acque minerali solfo- rose. Vi si fanno lavori di magnano, grosse tele e panni comuni. Ha 65o abitanti. 1 monti Murugain e Zaraya, situati nelle vicinanze, sono assai boschi- vi e pieni di pascoli. Essi contengono delle cave di diaspro. ARECIFE, citta marittima, capitale dell' isola di Lancerota, una delle Canarie, sulla sua cosla orient. ; lat. N. 28° 56'; long. O. i5" 56'. Conta 25oo abitanti. II porto, piccolo ma sicuro, e iormato da varie iso- lette sassose, ed ha due ingressi, qnello al N. pro- fondo 12 piedi, e I'altro con 17 1/2 ad acqua bassa, con 9 piedi di piu all' alia marea. Ambi gli access! trovansi difesi da forti a pruova di bomba. Gli abi- tanti sono per lo piii impiegali nella pesca sulla sponda opposla dell' Africa. ARECIVO, bor. della costa setlenlrionale di Porto Ricco, isola tra le Anlille, alia foce dell'Arecivo, capoluogo di un distrelto. ARE 812 ARECO, forte delle Province Unite dell' America meridionale, a 34 1. N. O. da Buenos Avres, sopra un fiume del nome stesso. Lat. S. 34^ 20'. A 5 1. da questo forte, sorge suirAreco un piccolo villag'^io del medesimo nome. ° AREGOTE, citta dell' Indostan inglese, presidenza di 31adras, antica prov. del Malabar, sulla sponda smistra del Carembai, a 23 I. 3/4 S. S. E. da Cananor e a 7 1. 1/3 E. da Calicut. ARECUSA, citta del Giappone, nell'isola di Nifon e nel principato di Musasi, a 5 leghe 1/2 N. O, da Gedo. ARED (El) o EL AARED, catena di montagne deir Arabia, che comincia nell'Egiaz, all'E. della Mecca, e si dirige in segnito nel Neged, allungandosi dal S. O. al N. E. per 160 1., poi al N. per 40 1., infine all' O. per 3o leghe. II fianco N. O. di questi monti e scosceso, e la parte S. E. sabbioniva. Sono in parte formati da rocce calcaree. II monle Ared, che da il suo nome a questa catena, e situalo sulla cosla orientale dell' Arabia, in faccia alle montagne di Agia e di Salma, da cui e separato per la distanza di 20 giornate di cammino di cammello. Quest' intervallo , impraticabile pei viaggialori a cagione della penuria di acqua, chia- masi lo spazio voto. AREDOUN, flume della Russia europea, che ha origine nel Caucaso, sulle frontiere dell' Imerezia, scorre dal S. O. al N. E., e si gella nel Terek, dopj un corso di 25 leghe. AREGA, bor. del Portogallo, prov. deU'Estrema- dura, comarca di Coimbra, a 8 leghe N. N. E. da Thamar. AREGNO, villaggio di Francia, nell'isola di Cor- sica, circondario e 2 1. 2/3 all'E. di Calvi, capoluogo di cantone. AREGOS, villaggio del Portogallo, prov. di Beira, comarca e 6 1. 3/4 al S. O. di Lamego, sulla sponda sinistra della Pavia. Vi sono delle acque minerali. ARELLANO, bor. di Spagna, prov. di Navarra, a 1 1. 2/3 S. da Eslella. AREM, che i Francesi scrivono Harem, borgata di Persia, nel Farslstan, a 14 1- E. da Abusceer ed a 35 1. S. O. da Sciraz. Vi si contano 600 famiglie. AREMBERGA, Aremberg, bor. degli Stall Prus- siani, prov. del Basso Reno, reggenza dl Coblenza, da cui e dislante 10 1. O. , circondario e 2 1. al N. O. di Adenau e a 9 1. S. da Colonia. Sta sul fiume Aar o Ahr. Vi e un castello sopra un'alturan Conta 3oo abitanti. I duchi di Aremberg piii non vi risiedono. Si trovano nei suoi contorni delle miniere di piombo, rame e ferro. Molto vi si coltivano le vili. AREN, bor. di Spagna, prov. di Aragona, a 5 1. N. E. da Benabarre, sulla sponda destra della No- guera Ribagorzana. AREN, villaggio di Francia, spart. delle Bocche del Rodano, a i 1. N. da Marsiglia. Vi e una mani- fatlura di prodotfi chimici. ARENA, castello del granducato di Toscana, com- partimento ed 1 1. 2/3 al N. O. di Pisa, giurisdizio- ne, comune ed i 1. ad O. del Bagnl San Giuliano, sulla sinistra sponda del Serchio; con 58o abitanti. ARENA o RENA, casale del granducato di Toscana, compartimento di Firenze, giurisdlzione, comune ed 1 1. 1/3 alN. di Borgo San Lorenzo, sulla pendice deir Appennino di Scarperia, lungo 11 torrenle Ba- gnone. ARENA, comune degli Stall Sardi, divislone di Alessandria, prov. di Voghera, mandaraento di Stra- della. Vi si vede un anlichissiino castello che fu gia ARE ARE 814 ii qualche momento. Ha una cliiesa parrocchiale olle^^iata fondata nel 1022. Conta 2980 abitanti ARENA, bor. del regno delle Due Sicil.e, ne Do- ninii di qua del Faro, provincia della Calabria Ulle- Ire n, distr. e 3 1. ./4 al S. S. E di Monteleone, •apoluogo di cantone, sopra una colhna. Molli edih- i distrutti dal tremuoto del 1783, vi furono rialzah Ja Ferdinando iv. VI sono due chiese parrocchiah . 2220 abitanti. Si tiene una tiera annua il giovedi 3riina della ieria domenica di agostOL ARENA, fiume del regno delle Due Sicihe, nei Doniinii di la del Faro, in Yal di Mazzara, presso ia citla dello slesso nome, che melte foce nel hdo di San Tito, detto pure Delia. v ^ i 1 ARENAL, bor. di Spagna, proYincia di Toledo, distante 8 I. 3/4 N. O. da Talaveira della Reyna. ARENAL, bor. delle Province Unite deir America meridionale, prov. di Tucuman, a 27 1. N. da San Michele di Tucuman. ARENAS, capo delP America meridionale, suUa cosla della Terra del Fuoco, che forma ^ ingresso del canalc di San Sebastiano, nello slrelto di iUa- ^^ARENAS, punta deir America meridionale, sulla costa di Colombia, la quale forma la estremit^ onen- lale del golfo diDarien, ed esituala all 8 35 di lat. ]N, e 79° 19' long. O. ARENAS, bor. di Spagna, prov. di Toledo, a 9 1. N.E. da Giudad Real, sulla sponda sinistra della Guadiana. . . t' i i AREN\S, bor. di Spagna, provincia diloledo, distante 8 1. i/4 N. O. da Talaveira della Reyna. ARENAS, isola del golfo del Messico, posta al IN. O. deir Yucatan. Lat.N. 22*^ 7' ; long. O. 93" 37'. AREN\S DE ALHAMA, bor. di Spagna, prov. e 9I. 1/4 al S. O. di Granata, e a i 1. 3/4 S. F. da , Albania. • ARENAS DE VELEZ, bor. di Spagna, prov. di Granata, a 6 1. N. E. da Malaga, e a i 1. i/4 N. N. E. da Velez Malaga. , , 1 ,1 ARENG, in francese scritto Ahrenk, borgo del- r Afganistan, prov. e 22 1. all'E. N. E. di Bale, sulla sponda sinistra del Giun. ARENDAL, citta e porto di mare della Norvegia, baliaggio diNedenaes, a i3 1. i/4 N. E. da Chri- stiansand, suirArendal. Lat. N. 58" 27'; long. E. 6 1 3o' 10". 11 maggior numero delle case e fabbricato [ sopra palizzate. Le piccole navi penelrano per tutla la citta medianle i canali che la intersecano. 11 porto j eprotetlo daliysola Tromoe, e vi si fa un commer- cio considerabile in ferro e legnami. Vi sono nei dintorni rainiere di ferro e fucine. Conta 1800 abit. zlosa posizione e per T ameno passeggio che olFre : chiamasi propriaraente il Molo deir Arenella. ARENG ABAD, piccola citta deir Indostan inglese, presidenza del Bengala, antica prov. dei Sercari settentr. , sulla sponda destra del Godaveri, a 14/ ARENDONCK, gran villaggio del Belgio, pi d' Anversa, circondario e 2 1. air E. di Turnhout, capoluogo di cantone, sul Wympe. Vi si fabbricano calze e tde di lino. Sonovi delle distillerie di acqua vile e di einepro. Vi si noverano 25io abitanti. .V. ^ v.. ginepro. Vi si noverano 2r)io anitanti ARENDSEE, piccola citta degli Stati Prussiani, prov. di Sassonia, reggenza, di Magdeborgo, circolo e 5 1. alN. O, di Osterborgo. Va divisa in vecchia e nuova, e giace sulla sponda di un lago del nome istesso, che raramente gela, e dove si pescano gross! lucci e bellissirae anguiUe. Vi ha un capilolo lulerano con sette prebende ; un ospedale ; una distilleria di acquavite e paiecchie birrarie. Conta i52o abitanti. ARENELLA, casale del regno delle Due^ Sicihe, ne' Dominii di qua del Faro, prov. e distr. di Wapoh, comune di Vomero. E patria diSalvatorRosa, celebre poeta, piltore ed incisore. Arenella e un sobborgo della citta di Napoli, frequentalissimo per la deli- N. dalla'spiaggia del mare, e a 24 1. N. E. da Masulipatan. , „ c- -i- ARENGO, villaggio del regno delle Due Sicihe, ne' Dominii di qua del Faro,nella prov. d'Abruzzo, unito a Montereale. , „ c- • ARENGATO, fiumicello del regno delle Due bici- lie, ne' Dominii di qua del Faro, nella Calabria Ulte- riore, che si scarica nel Crati. ARENILLAS DE RIO, bor. di Spagna prov. e 9 1. 1/3 airO. di Burgos, presso la sponda sinistra del fiurae Pisuerga. ARENILLAS DE VALDERADUEY, bor. di Spa- gna, prov. di Leon, a 7 1. E. S. E. da Valencia de Don Juan, sulla sponda destra del Valderaduey. ARENIS DE MAR, bor. di Spagna, prov, di Cata- lo-^na, a 8 1. 3/4 N. E.da Barcellona, vicino al mare. E^letta e ben fabbricata. Sonovi una bella chiesa parrocchiale ed un convento ; manifatture d' indiane, fabbriche di calze di seta e di cotone ; una scuola di pilotagio, un cantiere di costruzione per le piccole navi, e delle fucine per le ancore. Le donne fanno merletti. II comraercio e assai atlivo. Vi si contano 5ooo abitanti. ARENIS DE MUNT, bor. di Spagna, proV. di Ca- talogna, a 9 1. E. N. E. da Barcellona, e a 3/4 di 1. dal mare. Vi hanno 32oo abilanti. ARENOE, isola della Norvegia, sulla costa della Nordlandia, con un porto ed un villaggio commer- ciante. Ha 3ooo abitanti. Lat. N. 70" 10' ; long. E. i8«3o'. , , ^ ARENOSA, o RENOSA (Villa) , nel granducato di Toscana. Ved. Villa Renosa. ARENS, bor. di Spagna, prov. di Aragona, distante 5 1. 3/4 E. da Alcagniz. ARENSBERGA o ARNSBERGA, Arensberg, reg- genza degh Stati Prussiani, prov. di Vestfaha, conh- nante al S. E. con la prov. di Cleves Berg, al S U. coi ducati di Nassau e di Assia Darmstadt, coll Assia Elettorale e col principato di Waldeck, e al N. coUe re^'^enze di Minden e di Munster. Essa e formata dal ducato di Vestfaha, dalla contea della Marck con Dortmunda, dalla citta di Lippsladt, dal princ.pato di Siegen e dalle baronie di AVittgenstein e Hohen- limborgo. La sua superficic, di 36i 1. q., e montuosa, tranne al N. Vi si osserva il Rothaar, che copre la parte S. E. e V Ebba, che si dilata al S. O. Questo paese e annaffiato da una quantita di corsi d acqua che si gettano tutti nel Lippa, e nel Rhur, 1 due piu considerabili e che corrono daU' E. ah' O. E benissi- mo imboscata ed ha di belle praterie. Vi si raccoi- gono pochi cereali, rape e lino. 11 beUiame e grande ^belUssimo. Questa reggenza somministra argento, rame, piombo, calaraina, ferro, marrno, alabastro, carbon fossile, lavagna, gesso e sale. Vi si preparano dei prosciuti eccellenti. Sonovi muhni da polvere, carliere e filatoi di lino e di cotone. Vi si fabbricano tele, panni e chincaglierie. Contanvisi 602810 abi- tanti, compresi in 54 citta, 20 bor., 11 19 viUaggi e 2307 poderi. Questa reggenza e divisa in 1 4 circoli, ctie sono : Arensberga, Eslobe, Brilon, Hamm, Soest, Dortmun- da, Bochum, Hagen, Alteua, Iserlohn, Lippstadt, Olpe, Wittgenstein e Siegen. La sede deU' ammini- strazione e ad Arensberga, e quella del trib. supe^ riore eid Hamm. 8i5 ARE Aveva il litolo di contea e faceva parte del ducato di Vestfalia. Essa fu acquistata da Godofredo, suo ultirao conte, per gli elettori di Colonia, nel i368 e 1 37 1. ARENSBERGA o ARNSBERGA, Arensberg, citta Volti ARE 816 i»- Ha un picclol forte di nissun conlo ; una hella cluesa parrocchiale, un convento di cappuccini e va.ii oratorii. Possede un filatoio tli seta, e luolle cartiere ove lavorano da 25o operai ; un picciolo queslo v.pcirti , llll spedale ed una scuola. Conta 325o abitanti. degli Stati Prussiani prov. di Vestfalia, capoluogo il luogo dove la catena degli Appennini piu si ac^oria della reggenza e del circolo dello stesso norne, a 1 5 al mare. ^ " 1. 1/2 S. S. E. da Munster. Era capitale del ducato di Vestfalia. Ha un castello, ed e posta sopra una eminenza, ove si fa ascender Tacqua del fiunte Rhur col mezzo di macchine idrauliche. Evvi una scuola di agricoltura, un ginnasio, due chiese cattoliche ; iiabbriche di tele di lino e panni ; con 2750 abitanti. E la sede di una corte di giustizia superiore, che comprende nella sua giurisdizione sette circoli, i quali formano la mela della reggenza. Vi sono delle miniere ne'suoi contorni. Appartenne alia lega An- seatica. II circolo d' Arensberga racchiude 26390 abi- tanti. Nel 1762 gli alleati tolsero quesla citta ai Francesi dopo un Hero bombardamento, ed a quel- Pepoca ne furono demolite le forlificazioni. Fu danneggiata dal fuoco in tale soliierti altri incendi pur negli 1609 e 1614. occasione, avendo anni i366, i473, ARENSBORGO, citta maritt. della Russia europea, gov. di Livonia, capoluogo di distr., nelPisola d'Oe- cel sul Baltico, presso del Pedgus, a 39 1. i /2 N. N. O da Riga. Lat. IS. 58° i5' ; long. E. 19° 57' 3o". fla un porto assai comodo, ma poco profondo, e le navi sono costrette a restare in rada a 2 1. rli distanza. Vedevisi un castello fabbricalo di pietra viva. Ha un palazzo pubblico, una scuola, una chiesa russa, una lulerana, ed un ospedale. Vi si tengono dut- fiere annue, ed ogni anno vi approdano da 40 bastimenti circa. H suo commercio consistc in grani, Icgnarae, bcstiarae, burro, sego, formagglo, pelli e lardo di loca. Conta 1800 abitanti quasi tutti Tedeschi e Russi. Valdemaro 11, re di Danimarca, fece costruire in questa citta un foric di leguo. Ermano d' Osna- bruck, vescovo di Riga, vi eresse un castello nel 1334. Carlo XI, re di Svezia, ne amplio le fortifica- zioni. 1 Russi ne fecero saltar in aria una porzione c presero la citta il i5 settembre 1710. H distr. d'Arensborgo si conipone delle isole di Oesel, Moon e Runoe. Vi si contano una citta, 12 parrocchie, 161 poderi, e circa 35oo abitanti Russi ed Estonii, che professano, in gran parte, la religion Juterana. ARENTES o DES ARCAS, isoletta dell'arcipelago della Sonda. Latitudine S. 5" i4' ; longitudine E 112" 5o'. ° ARENTGHERI o ARARAODGURRI, che gP Inglesi scriyono A rrumgurry^ forte delPlndostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. del Carnatico, a 10 1. N. E. daNamcul, eda 12 1. 1/2 N. da Tricinapali. ARENTHON, Arentho, comune degli Stati Sardi, divisione di Savoia, prov. di Faucigny, mandamento di La Roche; con io3o abitanti, che raccolgono, ollre a frumento, segala, patate, legurai, ecc. , molte mele colle quali fabbricano sidro^ bevanda loro iavorita. ARENUSO, casale del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, prov. di Calabria Ulte- riore 11, con 120 abitanti. ARENXAMA DE ABAXO, bor. di Spagna, prov. di Burgos, a 5 1. 3/4 O. S. O. da Logrogno, e a 4 1. 1/4 E. S. E. da Santo Domingo, sulla sponda destra del Rio Najerilla. ARENZANO, Arentianum, comune degli Stati Sardi, divisione e prov. di Genova, mandamento di ARENZIAS, scritta dai Francesi Arhentias, iso- letta della Turchiaasiatica, nel mar Nero, sulla costa del governo di 1 rebisonda, ad i 1. E. da Cheresuii Lat. N. 4o« 57' 35' ; long. E. 36** 5' 3o ". Misura i/3 41. di circuito, e sembra stala guernila di forlitica- zioni. Ha nna sorgente d' otlima acqua ed un porto buonissinio. Vi si veggono le roviue d' un castello antico. AREOZA, villaggio del Porlogallo, prov. di Minho comarca e i 1. al N. O. di Viana. Vi si fanno pesohe abbondanli. AREQUIPA, prov. del Pjru , conf. al N. colle prov. di Lima e di Guamanga ; al N. E. con quella di Cnzco ; alP E.ed al S, coiraltra di Buenos Avrcs, ed alPO. col Grand' Oceano. Essa ha i85 1. di lunghezza e 3o di larghezza. La tempcralura vi e dolcissima. 11 territ. fertde. H Lona, P Arequipa, il Tambo e la Chile la irrigano. Produce fruuiento, zucchero e maiz. Vi si fa un commercio considcrabile in vino colle prov. adiacenli. Conla da circa i368oo abitanti, e la sua capitale porta lo stesso nome. AREQUIPA, citta del Peru, capoluogo della prov. dello stesso nome, in fertile terreno, nella vallc ili Quilca, appiedi del monle Omata, 235o melri sopra il livello del mare, a 1 1 1. dal Grand' Oceano, e a 7^ 1. S. S. O. da Cuzco. E la residenza di un vescovo suHraganeo delP arcivescovo di Lima. 11 Chile ne irriga le strade per mezzo di canali solterranei, ed c altraversato da un bel ponte. Una fonlana di bron/.o adorna la gran piazza. Racchiude Ire parrocchie, molti conventi, un coUegio, un seminario ed un ospizio. Le case sono fabbricate a volta, ed in pietra, )na pocoalle, onde garantirsi dai frequenti terromo- li, rammentandosi ancora con ispavento quello del 1725, che, accompagnato da una eruzione del terri- bile vicino vulcano di Guajna Putena, vi cagiono sommi danni . Un simile disastro accadette anche negli anni 1732 e 1738; ma quello del i3 niaggio 1 784 devasto del tutto la prov. , e distrusse alia I to la citta, che fu poi rifabbricala in una bella pianura^ distante 20 1. dal mare. L'aria vi e lemperata, ed il suo soggiorno puo dirsi uno dei piu deliziosi del ' Peru. 11 suo territ. , adonta di tanta altezza, e fertile in pasture e bestiame, ed abbonda di biade e frutli, } 1 gesuiti vi avevano un 'bel collegio. Questa citta el slata sempre male fortilicata in riguardo alia sua importanza. Essa e una delle piii comraercianti del Peru, e P emporeo delle merci d' America e di Eu- ropa, moltissimo giovata dal suo porto MoUcndo c dalla sfrada da Lima al S. che vi passa per mezzo. Vi sono manifatture di stoffe di lana e di cototie, di tessuti d'oro e di argento, e vi si tagliano pietrc. preziose. La sua popolazione viene diversamentc valutata, facendola taluni ascendere a 5oooo ed altri a 40000. Pare che dopo Pultimo terremoto essa siasi ristretta a soli 24000 abitanti ; ma presentemenle si calcola di 35ooo. Questa citta fu fondata per ordinc di Pizarro nel i53G, a nome del re Cattolico, e Carlo V le accordo il titolo di citta nel i56i. Lat. S. iG** 16' ; long. O. 74". ARERAT (El), borgo di Nubia, scrilto dai Francesi Harerat^ nel Sennaar, {>resso la sponda sinistra del Bar el Azrac, 7 I, 1/2 sopra il conlluenle ly ARE questo fiume e del Bar el Abiad, ed a 9 1. 1/2 S. E. da Alfai. ARES, bor. e porlo di Spagna, prov. e 2 1. i/3 al E, della Coroji:na e a 4 1- J^. N. O. da Betanzos. ARES, bor. del Portogallo, prov. d"'Alentelo, marca e 8 1. 1/2 al N. O. di Poi talegre. Vi hanno que mincrali solforose frcdde. ARES DEL MAESTRE, bor. di Spagna, prov. di istellon de la Plana ( Valenza), a 5 1. S. S. O. da orella. ARESE, villaggio del regno Lombardo Veneto, ov. di Milano c da questa citt;i discosto 2 1. , nel I,piccola citta dellTndostan. Ved. Argam. ARGECILLA, borgo della Spagna. Fed. Alge- CILLA. ARGEGNO, grosso villaggio del regno Lombardo Veneto, distr. di Menaggio, prov. e 3 1. i/3 al N. di Como. Conta 610 abilanti, che raccolgono le radici e le foglie dello scotano, quelle per la tiniura e que- sle per conciare le pelli. Giace questo villaggio sulla sponda occidentale del lago di Como, ed e il punto di deposito commerciale fra la Valle Antelli e le citta di Como e Milano. ARGELES, ARGELOS o ARGELLEZ, piccola citta di Francia, nel Rossiglione, spart. degli Alti Pirenei, capoluogo di circondario e di canlone, sulla sponda del Gave d'Azun, e a i/3 di 1. O. dal suo ingresso nel Gave di Pan, a 6 1. 3/4 S. S. O. da Tar- bes. E piacevolmentesiluata nella valle del suo norae. II tribunale di prima instanza risiede a Lourde. Vi ha un collegio comunalc, e vi si tiene una fiera il marled! della settimana santa. Conta i5oo abitanli. 11 ciixondario d' Argeles e composto di 102 comuni. ARG 82 e diviso in 5 cantoni : Saint Fe, Lourde, Luz, Aucu e Argeles. La sua popolazione e di 40^90 abitanli. ARGELES, piccola citta di Francia, nel Rossi glione, spart. de"* Pirenei Orientali, circondario e5 1/4 airE. N. E. da Ceret, capoluogo di canlone a 1/2 1. O. dal Mediterraneo, e a 4 b i/3 S. S. E. d Peipignano ; con 1480 abilanti. Gli Spagnuoli se n impadronirono nel 1793. ARGEN(San Paolo d'), casale del regno Lom bardo Yeneto. Ved. Buzzone. ARGEN, tiume rapidissimo, formato dalla riu nione delPArgen superiore e dell' Argen inferion che scaluriscono amendue in Baviera, nel circol deir Iller, si dirigono prima al N. O. , poi vulgendo; al S. O. , si riuniscono a GoperlsMciler. II prim passa presso il villaggio di Kaltshofen, entra ne regno di Virtemberga per Eglofs, nel circolo df Danubio,e passa aWangen ; il secondo ha la sua ori gine vicino al villaggio di Missen, ed entra nel regn ad llolzlenten. L'Argen va al S. O. a geltarsi, dop un corso di 14 b, nel lago di Costanza, presso Lan genargen. ARGENA (San Pietro d'), casale del granducal di Toscana. Ved. Calcione. ARGENCES, borgo di Francia, in Normandi; spart. del Calvados, circondario e 3 1. i/3 al S. S.I di Caen, canlone di Troarn, sulla 31eance. Vi . raccoglie del vino bianco, e sopratlutto del niiel pregialo quanto quello di Narbona. Aveva il titol di baronia; conta 58o abitanli. ARGENS, fiumicello di Francia, nella Provenz. spart. del Varo, che sorge a' piedi della monlagr, di Seillon, vicino e al N. E. del villaggio di quest nome, a i 1. 1/2 N. N. E, da Saint Maximin ; tn versa le paludi di Seillon, riceve a destra il ruscel) di Sceaux, passa per Chalcaunel, Carces, Vidaubai Taradeau, le !Muy e Roquebrune, e si gelta nel M( ditcrraneo, al golfo di Frejus, dopo un corso 1 circa 22 1. dalPE. air O., 8 delle quali portano za lere, da Vidauban sino al mare. Questa navigazioi non puo aver luogo che nel len)po in cui le acqi sono grosse. Quantunque PArgens sia spesso rir serrato fra sponde alte e sassosc, esso straripa, e foi ma delle paludi nocevoli per le loro esalazioni. G affluenti di questo fiume sono poco considerabili. ARGENT (Caye d' ), banco deir arcipelago ( Bahama, nelle Antille, al N. di Haiti, fra 20° i3' 20° 33' di lat. N., e fra 71° 53' e 72" 25' di long. ( ARGENT, villaggio di Francia, nel Berry, spar del Cher, circondario e 8 1. 2/3 al N. O. di Sancerr. capoluogo di cantonc, a 11 1. 2/3 N. da Bourge sulla gran Sandre. Conta 1270 abitanli. ARGENTA, bor. degli Slati della Chiesa, deleg; zione e G 1. 1/2 al S. E. di Ferrara, presso le val di Comacchio, fra le citta di Ferrara e Ravenna, si ramo merid. del Po, chiamato Po di Primaro. Coiv 2930 abitanli. Gli Estensi piu volte PoccuparoiK ed altrellanle lo restituirono, fino a che nel i34 ed anche clopo, in teuipi diversi ne furono investi col titolo di vicari. Le sue antiche fortificazioni eran ragguardevoli, ma furono in gran parte distrul daunlremuolo nel 1624. Fuori d'Argenla, ad u miglio di dislanza, si vede il terapio della Madonr, della Celletta, di rara e nobile archileltura del B. lestri, edificato del 1610. ARGENTAC o ARGENTAT, citta di Francia, n Limosino, spart. della Correze, circondario e 5 1. 1/ al S. E. di Tulle, capoluogo di canlone, sulla Doi dogna, che vi si passa sopra un bel ponle sospe? lungo II metri, e quivi incomincia ad essere nav ARG A R G 812 bile. Sul suo territ. si ulilizzaiio minim c di piombo Ji carbon fossile. Gommercia in bollami. Conla 20 abitanti. ARGENTAN, citta di Francia, nella bassa iNor- xadia, spart. delP Orne, capoluogo di circondano li cantone, a 10 1. 2/3 O.IS'. O. da Mortagnc, e ad 1. N. N. O. da Alenzone, sede di un tnbunale prima instanza e di un conservatorato delle ipo- ;he. Sorge piacevohnente sopra un' eiuinenza sulle onde defrOine, che le passa per mezzo, e nel cen- 0 di una vasta e fertile pianura. Le vie ne sono aziose e belle e le case per la maggior pai le rego- i-mente cosLrutte. Haquattro porte, e quatlro sob- )rgbi, tutti bene disposti. 1 suoi passeggi, formati li bakiardi,sono amenissimi. Delle sue anticlie toi- ficazioni non reslano che gli avanzi di un castello lunito. Lesue principali fabbriche sono quelle di erletti, conosciuti sotto il nome di punto di Ar- mtan o iT Alenzone, tele di lino e di canapa, di >tone, saie e stamigne. Ha pure de' purgln, delle jncie di pelli, delle tintorie e dei fUatoi di colone. ommercia in cuoi assai stimati. II 22 gennaro ed 3 novembre vi si tengono fiere di cavalli e be- ianii. Mezeray vi nacque nel 1610. Gonta 61 5o bitanli. Nei contorni si nodriscono eccellenti vola- ili, Vi ha una miniera di ferro. II circondario dWrgentan, coniposlo di 248 omuni, € diviso in 11 cantoni, che sono : Argentan, iriouze, Erouche, Exmes, la Fei te Frenel, Gace, 3 Merlerault, Mortree, Putanges, Trun e Vimou- lers. Esso contiene iiySao abitanti. ARGENTANA, nel regno delle Due Sicilie. F ed. Iarco (San). ARGENTARO (Monte e promontorio ), monte olossale e discosceso del granducato di Toscana, lel compartimento ed 8 1. al S. di Grossetto, che cende in mare fra il lago ed il litorale d' Oxbitello, 1 cui si congiunge per due istmi lunghi ed angustis- imi, 10 1. al S. O. di Sovana. ARGENTARO, Haemus mons, montagna della rurchia europea, nella Romelia e nel sangiaccato :li GiustendU. Trae essa il suo norae dalle masse li talco trasparente di cui e principalmente compo- 5ta. Questa montagna, una delle piualte della catena r]el Balcan, e al N. E. di Gomanova, al 42° 4' di lat. N. e 19° 56' di long. E. Un ramo di questa monta- gna fu dagli antichi chiamato il monte Rodope. Gr Ilaliani la chiamarono un tempo la catena del mondo. ARGENTAROLA (Isoladell') o deli; Argen- tina, isolotta del granducato di Toscana, presso la costa del promontorio Argentaro, poco lungi dalla Gala Grande. ARGENTEAU, villaggio del Belgio, prov., cir- condario e 2 1. 1/2 al N. E. di Liegi, cantone e 1/2 1. airO. di Daelhem, sulla sponda destra della Mo- sa. Vi sono delle fabbriche di allume e conta Cio abitanti. ARGENTENAY, villaggio di Francia, in Sciampa- gna, spart. deirYonne, circondario e 2 1. 1/2 al S. S. E. di Tonnerre, cantone e i 1. i/4 al N. O. di Ancy le Franc, sull' Armancon. Vi e una cartiera. rono una volla; adcsso non da che piombo. argenli- fero, talora misto con blenda. ARGENTERA, montagna della Sardegna, divi- sione del Gapo Sassari, a G 1. O. dalla citta di questo nome. E questa una delle principali sommita dei monti della Nurra, ed e ricca di piombo argentifero, le cui miniere fuiono conosciute ed utilizzate dagli antichi. 1 i 1 ARGENTERA, capo sulla costa occidentale dei- r isola di Sardegna, divisione del Gapo Sassari, e a 7 1. 1/4 O. dalla'citla di questo nome. ARGENTEUIL, Ijor. di Francia, spart. di Senna ed Oisa, circondario e 4 1. al N. N. E. di Versaglia, ARGENTERA, villaggio e comune degli Stati Sardi, divisione e prov. di Guneo, mandamento di Vinadio,fra Barcellonetta e Demonte, appie del colle delPArgentiere; con 400 abitanti. ARGENTERA, monte subalpino a franco del lago Ceresio, ramo di Tresa, prov. di Gomo, distr. di Arcisate, nel regno Lombard© Veneto. Vuolsi che tragga il norae dalle vene d'argento che vi si trova- e a 2 1. 3/4 N. N. O. da Parigi, capoluogo di can- tone^ in amena siluazione, sopra una coUinetta, alia destra della Senna, che si varca sopra una zatlera. Vi e un uffizio postale, un ospedale fondato da san Vincenzo de Paoli, e vi si tiene un mercato il lunedi e vcncrdi di ciascuna setliinana. Gonta 455o abitanti, Ne' suoi dintorni si collivano molte viti, da cui si raccogiie del vino in abbondanza. Vi sono delle cave di gesso. Nel suo antico monastero di religiose fu educata la celcbre Eloisa, e quivi, dopo Pinfortunio del suo Abelardo, ucl 1120, ritirossi essa per qualche tempo, prima di esser badessa al Paracleto. ARGENTEUIL, villaggio di Francia, nella Sciam- pagna, spart. delF Yonne, circondario e31. i/4 al S. E. di Tonnerre, cantone e i I. al S. O. di Ancy le Franc, vicino al fiume Armancon. 1 dintorni ab- bondano in vini, biade e pascoli. Gonta iioo abit. Aveva il titolo di marchesato. ARGENTIERA, isola delPArcipelago. Ved.KLm- MOLO. . 1 AT • ARGENTIERE (L'), colle o passaggio delle Alpi Mariltime, sul confine dello spart. francese delle Alte Alpi e della divisione sarda di Guneo, 6 I. 3/4 S. O. dal monte Viso, e presso le sorgenti deir Oronaye e della Stura, la cui valle esso divide in alta e bassa. La strada da Monte Delfino e da BarceUonetta a Guneo passa per quella gola. ARGENTIERE (L'), piccola citta di Francia, nel Vivarese, spart. delP Ardeche, capoluogo di circonda- rio e di cantone, a 7 1. i/4 S. O. da Privas, al fondo di una valle, sul tiumicello Lange. E sede di un trib. di prima istanza. Vi sono fabbriche e filatoi di seta, e miniere di piombo argentifero. Gonta 4220 abitan- ti. Dicesi che abbia preso il nome dalle miniere d ar- gento che trovansi nel suo territorio. II circondario, che contiene io4 comuni e 108840 abitanti, e diviso in 10 cantoni, che sono: Goucouron, Monpczat. Burzet, Thuoys, V Argentie- re, Vallon, Joyeuse, les Vans, Valgorge e Samt Etienne de Lucdares. ARGENTIERE (L'), villaggio di Francia, nel Delfinato, spart. delle Alte Alpi, circondario e 3 1. 1/4 al S. S. O. di Brianzone, capoluogo di cantone, a 9 1. 2/3 N. E. da Gap, vicino alia Gironda ; con 1200 abitanti. Vi sono miniere di piombo che contengono deir argento, delle cave di lavagna ed una concia di pelli e cuoi. . ^ ARGENTINE, villaggio degli Stati bardi, divisione di Savoia, prov. di Moriana, mandamento e i 1. i/4 al S di Ai'^uebelle, vicino alia sponda destra deir Ar- co e a 7 1^1/4 S. E. da Giamberi. Nei dintorni vi sono miniere di piombo ed argento, le quali ultime, ora esaurite, diedero il nome al villaggio. Gonta 1400 abi- tanti, per la maggior parte affetti da gozzo, di com- plessione debole e di mentali disposizioni poco lelici. Fece parte dello spart. francese del Monte Bianco. ARGEISTINO, fiumicello del regno delle Uue 825 A R G Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, prov. della Ca- labria Citenore, che viene da Orsomarso e si scatica iiel Laino. ARGENTON LE CHATEAU, piccola citla di Fran- cia, nel Poitu, spart. delle Due Sevre, circondario e i I. 2/3 al N. N. E. di Bressuire, capoluo^o di can- tone, presso la Bressuire, sopra una collina di difficile accesso. Ha un ufiflzio postale, e tiene dei mercati di beshami e digrani, raolto frequentali.Vi si fabbricano saie, staraigne, cadi e flanelle,e conta 5^0 abif. II suo ternt. produce vini rossi e bianchi assai pregiati. jNella guerra della Vandea fu quasi distrutta interne con la fortezza, che dicesi eretta da Fih'ppo di Confines ARGENTON LES EGLISES, villaggio di Francia, iiei Poitu, spart. dclle Due Sevre, circondario di Bressuire, cantone di Argenton le Chateau, a 2 1. N. f; ^: .^^ Thouars. Vi si raccolgono vini rossi e bianchi, ma questi ultimi sono piii ricercali. Si fa commercio di bestiarae. Conta 790 abitanti. A1RGENT0N SUR CREUSE. Jrgento fnam^s.aHa iii I'rancia, nel ducato di Berrv, spart. deirindre circondario e 6 1. ,/3 al S. S. O. di Chateauroux; e a 7 J. d/4 O. daChatre, capoluogo di cantone, con uthzio postale. La Creuse la divide in alia e bassa e queste due parti sono poi unite da un ponte di pietra. La parte alta, Ic cui rovine atlestano Tanti- chita, e fabbricata sopra un' eminenza. Vi si ve^- gono gh avanzi di un castello fiancheggiato da dSe torn assise suHa piattaforn^a di una scosccsa rune in ma della Creuse. Luigi xiv il fccc demolire. Nei din- torni irovansi medaglie, scolture ed altrc aniioa-lie Vi si trova una terra bianca per la fabbrica di stovi- ghe sopraffine. Vi sono pure iabbriche di tele conm- ni. Havvi una Tetraia slabilita nel 1778 cd una ^rual- chiera. Coramerciavisi in vini, grani, canape e legna- mi. Conta 8970 abitanti. ^ .n'^f^P 5?;^''^.V-V"'^^^° Francia,nella Bretagna, spart. d lUe e Vdanie, circondario e i 1. SA al S t^; di Vitre e a 8 1. 3/4 E. S. E. da Kennes, capoluogo di cantone, con 1870 abitanti ARGENTRE SOUS LAVAL, villaggio di Francia, "iii^T r' "^^"^ Cayenne, circondario e 2 I all E. di Laval, capoluogo di cantone, sul pendio di una colhna. Conta iSgo abitanti. Le 5U« cave aliraen- tano le officine dei lavoialori di marmo del Laval f^uesto raarmo, nel suo stato naturale, e bigio ed azzurro ; ma lavoralo e pulito, divenia nero. Vi sono clelle concie di pelli e cuoi. ARGETE o ALJETE, bor. di Spagna, prov. e 5 1. 1/2 al N. E. di Madrid ( Toledo ). ARGHIA, catena di montagne della Tataria indi- pendente ed uno tiV rami dei monti della Dsunt^aria, che SI ddata dal S. E. al N. O. , tra 43° e 45« di lat N. smo al lago Caban Culac . Da questa catena scatunsce una infinita di fiumi che si gettano nel Zui e nel biun, 1 principali affluenti del qual ultimo sono il laras, lo Scirscic ed il Calias. 1 u^x^^b Frances! scrivono Hargiah, citta dell Arabia, nell' Adramat, sulla baia di Caura Ca- nim, alia foce dello Sciabb neir oceano Indiano, a 29 1. S. E. da Dafur. ARGIA, che i Frances! scrivono Ardia, bor. della lurchia asiatica, pascialato e i5 1. al N. O di Bas- sora sulla sponda sinistra delF Eufrale, che quivi si divide ,n piu rami e canali, ed e si basso, che i battelh anche poco carichi, provano difficolta nello scenderlo. 11 territ. n'e fertile. ARGIANO, borgo del granducato di Toscana, compartimento di Sienna, giurisdizione, comune e 3 I. ai U. Montalcino j con 140 abitanti. A R G 8: ARGICU, che 1 Frances! scrivono Ardjich, fiurr della lurchia europea, nasce nel raonle Vistamar nella V alaclua superiore, cui attraversa dal N. O £ S. E., passa ad Argich, e si gettanel Dauubio, 3/4 a 1. sotto 1 oturcai, dopo un corso di circa 60 1. dal ^ O. al S. E. ARGICH, in francese Ardjich, bor. della Turchi europea, nella Valachia, capoluogo di distr. , sa fiurne del nome istesso, a 21 1. S. O. da Cronstadt, . a 3o 1. N. O. da Bucarest. Ha 6 chiesc ed un riccc convento. Queslo bor., difeso da un castello sopn una montagna, era un tempo residenza dei princip del paese. Esso e male edificato, e quasi in rovina. ARGICU, detto da! Frances! Ardjich, lago della Turchia asiatica. Fed. Van. ARGICH, Arzes Arsissa, in francese scritto Ar- djic/i, piccola citta della Turchia asiatica, pascialato di\ an, sul inargine settentr. del lago, e a 21 1. N. 0. dalla citta di tal nome, al piede delP Ararat, e a i5 l._N. E. da Bidlis. Ha un forte, ed e circondato da bei giardini. H suo territ. e fertile in frumento e cotone. ARGICH DAGH, Argaeus, scritto Ardjich-Dagh dai Frances!, montagna della Turchia asiatica, nella Caramania, sangiaccato e 3 1. al S. di Caisarie. Qae- sla montagna sembra una dclle piu alte dell' Asia Minore ; semprecoperfa di neve, s' iunalza 8200 me- tn sopra il hvello del mare. Rinchiude le sorgenli di molli fmrai, e fra gli altri quella delF Engiasu. ARGIGLIANO, villaggio del granducato di To- scana, compartimento di Pisa, comune ed i/3 di 1. al S, E. di Casola ; con 200 abitanti. ARGINE (SanMartino dell'), nel regno Lora- bardo Veneto. Fed. San Martino dell'Argine. ARGINE, comune degli Stat! Sard!, divisione di Alessandria, prov. di Voghera, da cui e discosto 2 1. 1/2, man dame n to di Casatisma. Componesi del gros- so villaggio di tal nome e della frazione diBressana, e conta in tutto i45o abitanti, 5oo dei qual! s'ini- piegano nelle sue 9 fornaci, che fabbricano maftoni di otiima qualita e che si smerciano particolarmente nella Lombardia. ARGIRO CASTRO, fiume della Turchia europea, in Romeha, sangiaccato d'Avlona, il quale scaturisce dal monte Papingo, scorre prima al S. per 5 leghe, poi, dirigendosi al N. O. , passa 1 1. all' E. d'Argiro Castro, e si getta nel Voiussa, dopo un corso di 25 I. ARGIRO CASTRO, citta della Turchia europea, in Romeha, sangiaccato di Avlona, a i 1. dalla spon- da sinistra dell'Argiro Castro, e a 17 1. N. O. da Giannina. E capoluogo di una giurisdizione e resi- denza di un pascia a due code. Conta 4000 abitanti. ARGIRONIO, capo dell' Anatolia, sul canal di Go- , stantinopoli, rimpelto a Bincdere. Porta anche il ^ nome di Letto del Gigante ; e vi s! veggono le ruine d' un antico tempio. ARGIUNGOER, dai Frances! scritto Ardjoun- goer, e dagringlesi A rjoong/iur, piccola citta del- I'lndostan inglese, presidenza di Bombaia, antica prov. di Gugerate, a 2 1. dal mare, e 24 1. 3/4 N. 0. da Massuc. ARGO. La moderna citta di Argo, che occupa il sito deir antica c famosa citta greca e della quale appena conserva il nome, appartiene al regno di Grecia, e giace nella Morea, a 2 I. N. O. da Napoli di Romania, 7 I. N. E. Ha Tripolizza, c 7 1. S. S. O. da Corinto, al 3 f 89' di lat. N. e 20° 28' di long. K. E capoluogo di una giurisdizione e giace sopra una eminenza aU'estreniitu del golfo. Era una volta di- fesa da un forte castello, ora abbandonato. Le sue case, costrutle in terra, sono, la maggior parte, 825 ARG clipinte in bianco al di fuori, e tutle a retla linea. ARG 82G A.rgo racchiude chiese, nioschee, giardini, e lascia vedere per anco raolle iuscrizioni e gli avanzi di anlichissimi monumenti. Alia estremita della citta scofgesi un gran teatro, in parte tagliato nella rupe dai Greci, e in parte rifabbricato in matloni dai Ro- mani. Piu lungi, una cappella occupa il sito di un tenipio di Venere. Evvi anche una bellissima mo- scbea, circondata da cipressi, e per la maggipr parte costruita coi inarmi recati dai boschetti di Escu- lapicx Suiraltura di Larissa slanno le rovine di un moderno castello innalzato sopra antichi monumenti. Nei diutorni sono fabbricbe di stoviglie e di tegole. I Veneziani s'impadronirono di questacilta nel 168G; e fu poi presa da' Turcbi nel 1716. Non erano d'ac- cordo i moderni geografi sulla sua popolazione, dandole alcuni 4000 ed altri 8000 abilanti; se non che sofferse molto neirultime contese Ira i Greci ed i Turcbi, ma dicesi cbe quindi siasi rapidamente riavuta dalle sue rovine; i tabbricati pero ne sono meschini e poveri, e la popolazione probabilmente era non supera i 3ooo abitanli. ARGO, isola t'ormata dai Nilo, nella Nubia, re- gno di Dongola, a 45 1. N. O. dalla citta di questo nome. Vi si.scorgono le rovine di un antico tempio con due statue colossali di granito rosso di bcllissimo lavoro. ARGOMENA,torren te del granducalo di Toscana, in Val di Sieve, cbe ba le sue fonti nella cbina meri- dionale nel monte Giovi presso Galica, traversa il territorio di Acone e sbocca nel Sieve al borgo della Rufina, i 1. alFE. N. E, di Pontassieve. ARGONA, Argonne^ contrada montuosa di Fran- cia, nelFantica provincia di Lorena, che fa ora parte del circondario di Sedan, nellospart. delle Ardenne, e della parte occidentale dei circondari di Verdun e Montmedy, nello spart. della Mosa, confmata fi a la Marna, TAisne e la Mosa. Misura circa 10 1. di lungbezza sopra 4 di largbezza, ned e, per cosi dire, se non una spaziosa foresta, ove si trovano citta e villaggi, con moltissimi animali selvaggi. Gli abi- tanti allevano bestiame e commerciano di legnami. Sainle Menehould n' era la capitale. ARGONAUTA, isola del Grand' Oceano boreale, nel mar del Giappoue, alP E. della Corea. Lat. N, 37" 5o' ; long. O. 127*^ 3o'. Essa e di qualche consi- derazione, e produce del legnarae in quaiitita. Gli abilanti della Corea la frequentano per la pesca. ARGONEX, Argonna, comune degli Slati Sardi, divisione di Ciamberi, prov. del Genevese, manda- mento di Annecy da cui e distante 2/3 di 1. alN., sopra un poggio. Conla 320 abitanti. ARGONOS, bor, di Spagna, prov. e 3 1. 2/3 alPE. S. E. di Santander, a 1/4 di 1. dalF Oceano. ARGOSTOLI, citta deU' isola di Cetalonia, una delle lonie, di cui e il capoluogo, in faccia all' Alba- nia, sopra una penisolcUa. Lat. N. 38'' 8' 3o" ; long. E. 18'' 1 4'. Vi banno la loro residenza il governatore ed un vescovo greco. J.e case sono basse e mal co- struite. 11 suo porto, il migliore dell' isola, e sicuro e molto vasto. Ha de' convent!, un lazzaretto como- disslmo, una casernia, dei caatieri di coslruzione, de' fdatoi di cotone e fabbricbe di stoviglie. L'aria non e molto sana. Vi si contano circa 5ooo abitanti. Ne'suoi dintorni raccolgonsi eccellenti vini moscati. L'aspetto pero e la polizia della citta miglioraronsi di FQolto da che vennesotlo la protezione degl'Inglesi. 11 golfo di Argostoli e profondo circa 3 1. ; colla largbezza di 1/2 in 2/3 di 1., ed ba nella maggior parte ottimo ancoraggio. Quivi in passato fu Crane, una delle quallro anticbe citta dell' isola. In un iuogo oggi chiamato Culego si veggono ancora le vestigia di alcunc gran volte, in capo del porto, che servivano ad uso di arsenale. ARGOUN, in Russia. Fed. Argun. ARGOVIA, iG.mo can tone della Svizzera, slluato fra l^f 10' e l^f 3;' 3o" di lat. N. , e fra 5^ 22' e 7' di long. E., continante al N. col Reno, cbe lo separa dai granducato di Baden, all' E. coi cantoni di Za- rigo e di Zug; al S. con quello di Lucerna, e all'O. coi cantoni di Berna, Soletta e Basilea. La sua lun- gbezza e di 12 1. , la largbezza di 8, e la sua superfi- cie di 90 1. quadrate. E uno dei m£iggiori e piu fertili cantoni della Svizzera, ed il clima n'e svariatissimo. Le montagne possono avere da 5oo in 600 metri di altezza sopra le pianure dell'Aar, cioe presso a poco 1000 metri sopra il mare. La parte N. E. e coper ta da ramificazioni del Jura, ove si trova gran numero di petrificazioni ; il restante del paese offre del gres. L' Argovia e irrigala da moltissimi ruscelli. Quattro dei principaU fiumi della Svizzera vi si riu- niscono, e vi sono navigabiU: 1' Aar, ingrossato da molti fmmicelli, riceve sotto Brugg, la Reuss ed il Limat, e si getla nel Reno presso il villaggio di Coblenza. 11 suolo alia sinistra dell' Aar e argilloso, compatto e difficile a collivarsi ; alia destra invece, leggero, sabbionivo e fertile. Somministra grani in abbondanza, da potersene trasportare neivicini can- toni. Le praterie sono eccellenti, e molle ve ne sono di arlifiziali. Nell' interno, sopra tutto al piede me- ridionale della catena del Jura, e sulle sponde della Reuss, del Limat e del Reno, sono vigne, che danno dei buoni vini rossi e bianclii. Questo cantone pro- duce molti frutti, e vis'ingrassa del bestiame. Le foresfe, che ne occupano quasi la quinta parte, nodriscono del salvaggiume, e specialmente cignali e cervi. II diritto della caccia si vende a probtto dello stato. I laghi ed i fiumi abbondano di pesce, la cui pescagione, eccettuando il lago di Hallwyl, appartiene anch' essa alio slalo. In qualche luogo si trova del ferro in grani, del carbon fossile, della lorba e delle masse di granito, che probabilmente furono staccale dalle Alte Alpi. Pareccbi comuni banno delle sorgenti d'acqne solforose e raineraii. Le piu celebri sono quelle di Baden, Schinznacb, Leera, Schwartzenberg. Vi sono delle sorgenti salse presso di Oberhofen, Erlinsbacb, Benlcen, ecc. II conimercio vi e attivo. I prodotti del suolo e delle manifatlure per la maggior parte spe^disconsi all'estero; e consistono in biade, frutti, stoffe di co- tone, filo, nastri e fiori di seta, I'azzolelti pur di seta, paglia in trecce e cappelli di paglia, cuoi, coltel- lame, miniera di ferro ed olio di vitriolo. La impor- tazione consiste in tele che si stampano, oggelti di lusso, derrale coloniali, carta e sale. I pesi e le rai- sure non vi sono unilbrmi. La piu usitata libbra e un poco meno di 18 oncie di Francia. La misura dei grani e il quarto cbe contiene circa 1100 pollici cubi pur di Francia. In qualche luogo si usa il piede di Zurigo, ed in aliri, quello di Berna. 11 cantone di Argovia, di cui Aarau e capoluogo, dlvidesi negli 1 1 seguenti distretti : Aarau, Baden, Bremgarten, Brugg, Kulra, Laufemborgo, Lenzbor- go, Muri, Rheinfeld, Zopfinga, Zurzacb, e in 48 circoli. La sua popolazione, che nel 1816 era di 144000 anime,crebbe alia fine del i836 al novero di 182760, tra cui i sordomuti trovaronsi in proporzio- ne di I a i56; chefatalita ! II governo e confidato ad ad un minor consigUo ; il primo un maggiore e 827 A R G di i5o, ed il secondo di i5 membri. In amendue que- st! oonsigli la meta dei membri esser deve cattolica e Taltra meta protestante. Due borgoraastri, Tuno cat- tolico e raltro protestante, ne sono alia testa; nomi- nati dal maggior consiglio, stanno in carica un anno. 11 cantone di Argo\ ia e diviso in 1 1 distretti militari, che sono presso a poco gli stessi dei distretti civili, e presentano una forzache passa i5ooo uomini. 1 bor- gbesi dai i6 ai 36 anni sono soggetli alservizio mili- tare, e devono equipaggiarsi a loro spese ; i comuni pero aiutano in cioipoveri. Questo cantone fornisce 2410 uomini alia confederazione. Le rendite ordina- rie, clie si ritraggono dalla decima e dalPimposta fondiale, dal prodotlo dei dcmani e dalle foreste dello stato, dalJe dogane, dal commercio della polvere e da quelle del sale, dalle rendite dei capitali a frutto, dalle multe, da un balzello sulle succession], da una imposta sulle bevande, dalle rendite delle poste, dalla zecca, dalla caccia e dalla pesca, ascendono a 700000 in 780000 franchisvizzeri (diFrancia circa 1,000000), e le spese a circa 700000, ed in generale un po'meno delPenlrata. II cantone non ba debito pubbbco. La cbiesa riformata del cantone e composta di 48 par- roccbie e di 2 decanati, sotto la inspezione di un consiglio ecclesiastico. La cbiesa cattolica dipende dal vicario generale apostolico di Munsler. II capitolo di Fricktbal, come quello del circolo di Leu'^'^ern, dipendono dal vescovo di Basilea. Gli ebrei, in^ nu- mero di circa i5oo, banno il libero escrcizio della lore religione nei con)uni di Endinga c di Lengnau. Nel V secolo, V Argovia faceva parte del paesc degli Alemanni. Essa hi conqnislata da Gondelbaldo, re di Borgogna; passo in seguilo sollo il dojuinio degl imperatori Francbi,c verso la fine del ix secolo sotto quello di Rodolfo 11 re di Borgogna. Nel secolo XI, gT imperatori di Germania la soltomisero, e du- rante i due seguenli secoli essa appartenne alia casa di Absborgo. 11 cantone di Berna se ne impadroni in seguito, e nel 1 418 gliene fu garanlito d possesso da bigismondo, come ieudo deiP impero, conservan- dolo sino al 1798. A quest' epoca, T Argovia formo un cantone indipendente, di cui Aarau fu il capoluo- go. Nel 1 80 1, la con tea di Baden ed i baliaggi liberi, cbe ayevano formalo un cantone particolare", furono riuinti air Argovia, cbe, nel i8o3, oltenne il Frick- Uial, e fu ammessa alia confederazione. ARGUE o ERGUE, finale comune a pareccbie de- nommazioni francesi, derivanti da ager, territorio; come Ay m argent Cixmargue , liouergue , campo del /-o«re^ ( roveri, querce). ARGUEDAS, bor. di Spagna, prov. di Pamplona { Navarra ) , a i 1. 1/2 N. O. da Tudela, sull'Ebro. ARGUEIL, bor. di Francia, in Normandia, spart. della Senna Inferiore, circondario e 4 I. 3/4 al S di Neufcbaiel,capoluogo di cantone, e a 7 1. E. N. E. da Roano, presso il fiumicello di Andolle. Conta 3oo abitanli. ARGUELI o CESARI, nazione della Patagonia, che abita, tra 43" e 44« di lat. S., un paese fertile e ^"'"•".^ato da montagne cbe ne rendono P accesso difficile. Questipopoli sono discendenti dagli equi- paggi di tre navi spagnuole, che, stancbe dalle fatiche di un lungo viaggio, si ribellarono, rifuggendosi in questa valle isolata. Eglinonon perraettono a perso- na alcuna di penetrare in questo loro paese. ARGUELLO, comune degli Stati Sardi, divisione di Cuneo, prov. d' Alba, mandamenlo di Bossolasco ; con 200 abitanti. ARGUENON ( L') , fiumicello diFrancia, in Bre- tagna, spart. delle coste del Nord, il quale scaturisce ARG 828 vicino al bor. di CoUinee, e si getta nelP Oceano' dopo un corso di circa 1 2 1. dal N. al S. , a 4 1. O da San Malo, dopo aver passalo per le cilladette di Jugon e di Plancoet. Dopo quesPultima e navi-abile con P aiuto della marea, per una lungbezza di 3 legbe. ARGUGILLO, bor. di Spagna, prov. e 5 1. 2/3 al S. S, E. di Zamora. ARGUIN, isoletta delPoceano Atlantico, vicina alia costa del Saara, in una baia a cui da il suo nome, al S. del capo Bianco, a 2o« 25' di lat. N. e 18" 40 ' di long. O. Fu scoperta nel 1452 dai Portoghesi che vi trovarono un asilo contro gli assalli dei 3Iori, ed in seguito i raezzi di commerciare colP interno del- P Africa. 11 suo forte fu costrutto per ordine di Alfonso re di Portogailo. Gli Olandesi lo presero nel i638, gPlnglesi nel 16G6 ed i Francesi nel 1678, oitenendone il pacifico possesso alia pace diNimega. 11 re di Prussia lo vendctle airOlanda nel 1717, ma i Francesi lo ripresero di nuovo nel 1721, e lo pos- sedetlero sino al 1763, epoca in cui col Irattato di A^ersaglia fu cesso alP Ingbilterra. Finalmente la pace del 1783 lo reslitui ai Francesi, che vi facevano il commercio della gomma, dagli abitanti raccolta nelle ioreste che si trovano fra la costa delP Ocea- no ed il gran deserto di Saara. Fu finalmente questo tortc abbandonato per la difticolla di arrivarvi e per Paridita del vicino paese. Si pretende che que- st' isolasia Pantica Cerne, nella quale Annone fondo una colonia nel suo primo viaggio alia costa del Saa- ra. Essa ha quasi i 1. 1/4 di circonferenza. La baia, lunga 10 1., abbonda in tartarughe ed in pesce del genere dei merluzzi. 11 banco di Arguin, ove naufra- garono pareccbie navi europee, si estende dal capo iMiric, al 19" 28', sino al capo Bianco, al 20" A-j' di lat. N. ARGULGRAD o ARCERPALANCA , cilia della Turchia europea, in Bulgaria, sangiaccato e 4 1. 2/3 al S. S. E. di Vidino, sul Arcer, presso il suo con- fluente col Danubio, ARGUN o ARGOUN, fiume della Russia europea, cbe scaturisce dal Caucaso, scorre nella parte orient, della Circassia, altraversandola dal S. S. E. al N. N. O. , e si unisce al Sungia, sotto il forte di Groznai, dopo un corso di circa 3o 1. ARGUN o ARGOUN, nome che i Russl danno alia parte superiore delf Amur, gran fiurae delPAsia orient. , dalla sua sorgente, in un lago detto Dalai o Culu Nor, sino alia sua riunioiie con la Chilca. Vi si pescano delle perle, e trovanvisi di bei rubini. ARGUN o ARGOUN, Argunskoi, borgo munito della Russia asiatica, gov. d' Irkutsk, distr. e 5o 1. al- PE. S. E. di Nertchinsk,sulla sponda sinistra del fiu- me del nome istesso. II forte era stato fabbricato nel 1682, suUa sponda opposta, ma dopo il Irattato coi Ginesi del 1689, fu demolito e ricostruito nel luogo ove trovasi presentemente. Commerciantissirao e questo borgo ; mail freddo rigido tanto, che i brevi calori estivi banno appena vigore di far germogliare i grani. NelP inverno ed in primavera si sentono delle scosse di terremoto. Conta 600 abitanti, il maggior numero dei quali consisteva per lo passalo in esiliati, condannati alle miniere, e successivamente messi in liberta. II suo territ. rinchiude ricche mi- niere di piombo e d' argento, trovandovisi anche delPoro finissimo. Questo paese somministrava pure delle corniole di notabil grossezza. Vi sono parecchi lagbi salsi, e 2 1. al S. una montagna in cui si trova del diaspro verde bellissimo. ARGUSTO, borgo del regno delle Due Sicilie, 829 ARl ARI 85( .e^Dominii di qua del Faro, prov della Calabua Ulteriore it, distretto di Catanzaro ed a 7 1. da esso discosto, circondario di Chiaravalle, in coUe, con 55 o abitanti. , , „ 1 lyr ARGYLE, contea della Scozia che confina al PJ. colla contea V Inverness ; air E. colle contee d. PerU. e di Dumbarton, al S. colla baia cU Clyde, ed all O. col mare d' Irlanda e coU'oceano Allant.co G,ace fra 55«i5' e56° 55' l^^- ^ ^ ^ , ^f/^ Ion- O. La sua lun-bezza e ai 45 b clal IN. ai 3., e a'media larghezza di ^5 dall E. ff'^-f^^ contea in gran parte si compone ^ .^^^l^'/- ^^^^^ sono da annoverarsi come prnicipab, Islay, ' rie, I.ismore, Coll, Gigba, Jura, Colonsay^ Icolmlul, e coperta di nnmerose ramificaziom dei mon 1 Gram- pH quali vi confinano all' E. In genera e, d paese e ritlgliato da gran numero di braccia di mare pro- fonde. Tulte le parroccbie, tranne una sola, sono bacrnate dal mare, e questa Tiene attraversala dal lago Loebo^v, lungo 8 leghe. 11 canale Crman mo to facilita la navigazione. II clima n' e dolce, ma umido, ^ariabile e tempestoso. 11 terreno e assai par confa- cenle ai pascoli cbe non alle messi ; le terre aiat.ve non eccedono la trentesima parte della superficie, ed il prodotto non basla al consume degli abitanti, cbe eslesamente coltivano le palate e generalmente vi- vono colla pesca e con la caccia. Le propriela si irovano in pocbe mani. Vi sono miniere di erro, di piombo e di rame, bel marmo, cave inesauribili di lava-na e pietre da fabbrica e di carbon fossde. I seni di inare vi sono pescosissimi ; ed attiva yi e la pesca delle aringbe. Trovanvisi concie di pelb e di cuoi, fucine e manifatture di stoffe di lana. 11 suo com- mercio principale consiste in bestie cornute, pecore, cavalb, pesci, lavagne, corteccie di quercia e legname da costruzione. \'i si osservano alcune antichita. Conta 100980 abitanti. Molte isole delle Ebridi sono comprese in questa contea, cbe ba per capoluogo Inverary. Essa si di- vide comunemente in 7 distretti cbe sono Argyle, Co\val, Kintyre, Lorn, Appln, Islay e Mull, e manda un membro al parlamcnto, ARGYLE, comune degli SlaliUniti, slato di JNew York, contea di Wasbinglon, sopra V Hudson, a 16 I. N. da Albany, con acjSo abitanti. ARGYLE, citla della TNuova Scozia, contra e 8 1. airO. di Shelburne, e a 7 1. S. S. O. da Annapob, sulla cosla E. della baia di To^vnsend. ^ ARGYLE, contea della Nuova Olanda, nell in- lerno della ISuova Galles meridlonale, tra 34" 10' e 35° di lat. S. E irrigata dal Wollondilly, cbe forma col Cookbunden il suo bmite occidentalc; dal Win- gecarabee, cbe scorre alFE., e dallo Sboal Haven, che forma il limite S. E. II siiolo, composto di una marna rossa e prot'onda, e in generale pingue e fer- tile, e produce molto indaco. ARHEILINGA, ^r/iez7/n^en,villaggio parroccbia- le del irranducato di Assia Darmsladl, prov. di Star- kembo^rso, baliag£,no e 1 1. al N. da Darmstadt. Vi sono due fornaci'di raattoni. Conta i3Go abitanti. ARHENR, ARHENTIAS, ARIIEV. f^ed. Arenc, Arenzia, Arev. . .. ARI, terra del regno delle DueSicibe,ne Dominii di qua'del Faro, in prov. delPAbruzzo Citeriore, e a 2 1. S. E. da Civita di Cbieli. Conta i53o abitanti. ARIA, casale del regno delle Due Sicibe. Fed. GiFONI. T r^i . • > ARIA, citta del Giappone, neir isola di Chiusiu, principat(^ di Omura, a 9 L ^- ^- easachi. ARIA, nome di cui servono gP Indii onde indicare r India in generale, e specialmente Tlndostan supe- riore. Serve eziandio a denominare la parte IN. E. della Persia, ove trovasi il Corassan, la cui capitale Erat si cbiamava un tempo Eri. ARIANA, oggi RIANA, casale del ducato di Luc- ca, ^ud^dtionl comune ed , 1. al N. N. O. di Ga - licaSo, a sinistra del Sercbio, sulPingresso della Garfagnana alia; con 190 abitanti. ARIANAS , nazione indiana deir America meri- dionale, cbe abita tra V lapura e V Ica, nella Colom- bia, prov. di Mainas. . ARIANCOPANG, pice, citla deirindostan inglese, presidenza di Madras, antica provincia e sulla costa del Carnatico, a i . 1. da Pondisceri. Lat. IN 1 1 54 ; Ion- E 77" 32'. Vi risiede un vescovo catlolico, e vi e" un seminario pei giovani Indu e pei Cinesi cristiani. , ARIANO (Sant' ), isoletta nelle lagune di Venezia, al N. di questa citta, ove si trasporlavano le ceneri e le ossa levate dai sepolcri delle cbiese della citta medesima. ^ ^ ^ ^ ARIANO, borgo del regno Lombardo Veneto capoluogo di distr., nella prov. di Venezia, a 2 1. 3/4 S. s!e. da Adria e a 6 1. 1/2 E. S. E. daRoyigo, sulla sponda sinistra del Po di Goro, ramo meridio- nale del Po. Vi si vede un veccbio castello. Ugni mercoledi vi si tiene un mercato. 11 suo territ e paludoso e sabbioniccio, ma per essere un po elevalo, Paria vie pura abbastanza. Conta questo comune 2400 abitanti, compreso ie unitevi frazioni di baa Basiglio, Riva, Goro, Gorino e Santa Maria. ARIANO, citta del regno delle Due Sicibe, nei Dominii di qua del Faro, prov. del Princpalo Ul- teriore, capoluogo di distr. e di cantone, sopi-a una ripida collina, con buone iortificazioni, m ierlile terreno, a 5 1. i/4 N. E. da Montefusco e a6 1 E. da Benevento. E residenza di un giudice instrutto- rio, e di un vescovo suifraganeo di Benevento. Con- tiene una bella caStedrale, 12 cbiese parrocchiab, alcuni conventi,un seminario, un ospedale,dei monti di pieta e delle fabbricbe di maiolica. Vi si tengono tre fiere, il 20 marzo, il 10 agosto ed il 17 settem- bre. Negli anni i456 e 1732 sofferse diverse scosse di tremuoto. Conta 11720 abitanti. Aveva d titolo di Ducato; ora ba quello di citta regia. 11 distr. di Ariano comprende 7 cantoni, clie sono: Pescolamazza, Paduli, Grotlaminarda Caslel Baronia, Flumeri, Ariano e San Giorgio la Molara. ARIANO, villag-io del ducato di Lucca, 4 i. al O. della citta di Lucca, giurisdizione, comune e i 1. 0/3 al N. di Villabasilica ; con 5oo abitanti. ARIARI fiume della Colombia, cbe nasce nella sierra Pardaos de Fosca, e si getta nel Guyavari, a Viruba, dopo un corso di 5o 1. dall O- all E. ARIB, che i Francesi scrivono Harib, picciol paese d' Arabia, nella parte oiienlale deiriemen, al Beled el Giof, aU'E. di Mareb. E governato da uno sceic. . • T 1 ARICA, citta marittlina delP America meridionale, sulPoceano Pacibco, alio sbocco d^.na Valletta bene annaifiala, 76 1. N. O. da Potosi, alia lat. S. di 18 28' 40" e alia long. O. di 72° 33' 53". ?^atura Imente appartiene alia Bolivia o Alto Peru; ma nel i8.5b spelto, e forse ancora spetta al Peru, insieme con una stretta lisla di terra che si estende al S. sino al Paviglione di Pica. Fu pressoche distrutta da un tremuoto del i6o5, e quindi in poi si ridusse al pa- ragonc in povero stato ; ma e nalurale uscita di uno dei principali distretti di miniere deU America B5i A R I mendionale e .Puna grand' eslemione di paese; ed era Che sono i imossi i ceppi „e' quali si Ir avagl ava «otto .1 regi„,e spagnuolo, diverra senza dubbio un di approdo Che non i porti contigui d'Jlo, Mollendo e V^uilca ed assai rneglio situata pel coiuniercio che non 5ia Lamar, stale sinora il principal porlo di Bohv.a Ma adonta u.lla sua superiori/a alia massi- ma parte dei porti di quella cosla americana, e-li e stante i suo gran rimbalzo, in tutti i tempi difficile da effettuare uno sbarco, ed alle volte quasi impos- sibile, se non sia colle balsa degrindigeni. che sono una specie di foderi fatli con pelli gonfie di loca, e COS! destri sono quegli abitanti in condurli Che non vi e il menomo pericolo di riballarsi o n^ anche bagnarsi nelPonda. Su queste originali zattere ed apparentemente fragili, si approda ad Arica, ed il numerano e gli altri articoli di esportazione luandansi alle navi ancorate nella baia, a nieno che' ilniare s,a m insolila calma ed il rimbalzo corra bassissnno. ^^nc; ARICARA, piccola citta del Brasile, prov. e i5 I alb. diPara, al confluente del Xmgu iieirAmaz- zone. ^ ARICATY ASSU, fiume del Brasile, provincia di Ceara, ,1 quale gellasi neiroceano Atlantico, presso Iramanibe, sulto b 3« di lat. S. e 4.« 5a' di r^'i ^ ^^^^^^ 4" leghe dal S. O. a 1 iM . ill . all O. S. O. di l>ara, alia foce del Guanapu nel lajipuru. ARIDE (EL) dai Francesi scrilto El flaride/i, Tdla-gio deirAlto Egitto, prov. e i3 1. al S S F di S,ut ed a 2 1. E. da Tata, sulla sponda destra del JNilo, a pie della montagna del suo non.e. Presso ed all E., ne sla d monastero di Sceic el Aride ARIDSONG, citta del Tibet, al N. dei monti Ima- laia, e a 5o 1. N. da Catniandu. Lai N on« f^^' - long. S. 82" 3o'. ' ARIEGE, fiume di Francia, che da il suo nome ad uno spart., e la cui sorgente trovasi ne'Pirenei appiedi del picco di Framiquel, a 7 1. O. da Mont Louis. Esso innaffia una piccola parte dello spart de'Pirenei Orientali, traversa quello delPArie'^e e porzione dell'altro delP Alia Garonna, e si '^^etta nella Garonna, presso Pinsaguel, a 2 1. S. da Tolosa, dopo esser passato per Ax, Tarascona, Foix, Varil- las, Paniiers, Saverdun e Auterive, e dopo un corso di 32 1. dal S. al N., di cui 8 navigabili con zallere, da Varillassino a Cintegabelle,e 7 con bardie da questo punto sino alia Garonna. 1 trasporti sulP Ariege con- sislono principalniente in ferro, dellericche miniere di Vic Dessos ed in legnanie tratlo dalle foreste dello spart. deirAriege. Nutrisce molti buoui pesci e spe- cialmente delle Irote squisite. 1 suoi principali af- fluenti sono, a sinistra, T Aston, la Vic Dessos, e la Leze; a destra, il Crieu, il Lers e la Hize. Nelle sue arene convoglia delle particelle d' oro. ARIEGE, spart. di Francia, formato dall'antica conlea di Foix, da quasi tutto il Conserans, e da qualche altra porzione delPantica Linguadoca Sta fra 42° 33' e 43^^ i8' 3o" di lat. N., e fra o« 12' e 1" 3o' di long. O. Confina alPO. e al N. cogli spart delPAlta Garonna, e alFE. con quello deH'Aude; al S. E. coiraltro de'Pirenei Orienlali, e al S. con la valle d' Andorra e la Spagna, da cui e separate mediante i Pirenei. La sua lunghezza, dalPE. alP O. e di 24 1., la larghezza, dalN. al S., di i8; la super- AR I 83: bcie di crca 244 1. q., delle quab due terzi conerl di montagne. Sterili recce Lupano una grande sa te" P'are^ct'"""^;.^ ~ '^'^^^^^ col nl^T^ U ''T ^l""^ comunicazione se non col mezzo delle gole, che si chiamano porti, e al- cune delle quali sono assai elevate. Le montac^ue anno gradatamente dal N. al S., e pervenCo alb loro maggior altezza sulla estrema front eia m a catena de Pirenei. Le principab el^vatezze so no andando dalPE. all'O., il picco di Fonta"e„i: ii nionte di Rialp, il Port Negre ; piu alP O. , l Rosso il monte Valier e quelli di Guns e di C a a^e^ta'-^'^"*"^"'^ i'^'^^^^"^'' '^-- "a questa catena presso la montagna del Collat e al ^. U di V ic Dessos, si avanza in mezzo alio spart ove forma il monle del Plat de la Serre. Le diversJ rannhcazioni che ma_a air E. , al N. ed alP O ' npart.scono quasi tutte le acque dello spart. in due bacin. quello delPArie> i sinistra e%uello de i^alat a destra. Quest, due fiumi sono i sob naviga- bili L Ariege riceve il Lers, P Aston, il Vic Dessos edilLorget; ed il Salat accogbe PArac ed il l|! ri^l ^I'^'f ^I"'"*^ ft"'^^ »el quale 1 Vo v\ r spart. sono til. F ' ^ ^^f'^^' ^^^^ a scaricarsi nella Garonna. Le rapide pendenze sulle quali cor- rono per la maggior parte i ruscelli, danno la faci- Ji.ta di deviarne 1 corsi per le irrigazioni dei terreni, o pel lavoro delle officinc. Vi sono dedi stagni assa grand., e in certi luoghi, al N., delle paludi che rendono P ana i.isalubre. La tempe.-atu. f in gene- rate r.sulta dolc.ssima, malgrado la elevatezza del paese; ma pm grade vole alN. chealS., ove nelle viciuanze .h-lle piu alte monlagne, i calori sono sof- focant. uell'estate, ed il freddo eccessivo neirin- verno. 11 suolo di questo spart. e assai varialo. Vi sono lerre lorli, leggiere, grigie, brecciose e nere nella magg.or parte delle valb; terre sabbionosc, ove non VI sono che triturai di granito comune, e che nescono fertili col soccorso del concime; terreni aridi e rocce nude, principalmente in ciraa alle mon- lagne ed ai colli. La parte meridionale e composta di terreno di transizione f.ammischiato di strati granitici e di calcare ; la parte N., al di sopra di I' oix, e prima di calcare alpina, poi di terreno ter- ziario. Si trovano in questo spart. immense cave di mai-mo, d. piet.a da lavoro, di gres, di alabastro, d. gesso e di lavagna ; della torba, del carbon fossile e dell am.anto. Le miniere di ferro pi,i abbondanti sono quella di Rancie, nella valle di Vic Dessos- e taluna contiene delP argento. Vi si trovano pure oro, p.ombo, rame, turchesi, gagate e allume. Vi sono due sorgenti d'acqua salsa e diverse di acqua termale, fra le quali si notano quelle di Ax c di Ussat. La parte alta dello spart. abbonda in pascoli, e somministra raolto legname da costruzione. La parte bassa produce frumento, maiz, miglio, saraceno, canapa, hno, il cui seme meschiato" con quello di rapa, da il solo olio da abbruciare, del quale si fa uso in questo paese. Le patate sono di gran soccorso per gh abitanti delle montagne del S., i quali non raccolgono bastante grano pel loro consumo. 11 vino e sufficiente e di mediocre quabta. I boschi occu- pano circa 61800 tornature di superficie. I princi- pali alberi che vi si trovano, sono, secoiido I'altezze, ' gb abeti, i pini, le querce, e queste comunissime ; 1 olmo, il frassino, il tigbo ed il faggio. Vi si sono troppo dissodati i boschi e i bestiami che vi ci 853 A R I lasciano pascolare li danneggiano. Ad eccezione di qualche foresta di abeti suUe raontagne, vi sono pochissimi alberi di alto t'usto. Si trovano pur aiiche in vasli bruoli, mele e pcsche mischiale coUe viti, ca- slagiii cbe daiino un prodoUo considerabile ed altri alberi frutliferi. Si alleva in questo spart. molto bestiarae grosso e delle pecore. I cavalli, cbe vi degencrarono, sono (ieboli e raal t'alti. 1 buoi, in poco nuniero, sono di piccola specie. La carne delle pecore e succosa, e la loro lana serve a fare stoffe comuni. 11 salvaggiume eglianimali salvatici vi abbondano. L'orso, il ci- gnale, il lupo, la volpe, il tasso, il capriolo, il camo- scio o izard, la lontra, la faina, la lepre ed il coni- glio popolano le foreste e le montague. Vi si trovano pure degli uccelli di rapina. Nei luogbi umidi e paludosi sono diverse sorta di rettili, come la vipera. Gli stagni e i fiumi nodriscono trote eccellenti e molti gamberi. Gli abitanti esercitano la loro industna nelle inanifatture di grossi panni, berrettame, cappelli, tele, sapone, pettini di corno, stoviglie e raaiolicbe biaiiclie e brune.. Le concie di pelli, le segbe, le car- tiere, le vetraie e le fucine alimentano pure il com- mercio. Queste ultime, comuni soprattutto nella valle di Vic Dessos, danno un gran prodotto di ferro. Vi sono pure delle usine di rame. Questo spartimento e altraversato da molte strade maestre, la maggior delle qviali conduce da Tolosa a Puycerda, in Ispagna. Questa grande strada segue laValle deir Ariege, e forma, di lii di 'I'arasco- na'J una intersecazione cbe porta a Vic Dessos. AlPE., il porto di Pnymaurin, suUa strada da Tolosa a Puycerda, e il piu iraporlante di tutti. Dopo la gola di Puymaurin, la piti frequentata e quella di Salan, air O.', cbe conduce in Ispagna per la valle del Salat. Qualche altra raeno iraportanle comunica coi con- fmi della Spagna, medianle le valli de' Pirenei. Evvi neirinterno alcuni porti utibssimi per la comunica- zione delle diverse parti dello spartimento. 11 piu uotevole, quello di Lirs , nel contraffbrle cbe si avanza in mezzo alio spartimento, mena dalla valle deir Ariege a quella del Salat. Questi diversi sbocchi favoriscono il commer- cio. 11 lerro e la principale mercanzia di esportazione. Viene trasportato a scbiena dicavallo e dimulosino ad Auterive, uello spart. delF Alta Garonna, e di la si fa discendere per V Ariege. GH altri oggetti cbe si esportano, sono bestiami,resina, pece, trementina, sughero, marmo e diaspro. Oltre la lana dei loro bestiami, gli abitanti ne ritirano molia dalla Spagna e soprattutto dall'Aragona, e la rivendono poscia negli altri sparlimenti. L' esportazione in Ispagna consiste in bestiami, stofFe, tele, cera, merceria e qualche volta grani. Questo spart., di cui Foix e il capoluogo, si divide in ire circondari comunab, che sono : Foix, Pamiers e Saint Girons, i quali formano 20 cantoni e 336 comvmi. Contiene 265710 abitanti. Manda 3 merabri alia camera dei deputati ; e conjpreso nel- la xxi divisione militare; circonscrive la diocesi di Pamiers, ch' e suffraganea delF arcivescovato di To- losa, ed appartiene alia corte reale ed alPaccademia universitaria della citta medesima. ARIELLI, fiurnicello del regno delle Due Sicllie, ne' Dominii di qua del Faro, che ha origine presso la terra di tal nome nelF Abruzzo Citeriore, ed ac- colto I'altro fiumicello Rifugo, cbe bagna la terra di Creccliio, si scarica in mare presso Ortona. ARIELII o ARIELLO, bor. del regno delle Due Encicl. Geogr. Vol. I. ARI 834 Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. delPA- bruzzo Citeriore, distr. e 3 1. i/3 al S. E. di Cbieti, cantone di Tollo, in una pianura, con aria alquanto grossa, e i35o abitanti. Questo bor. cbiamavasi un tempo Argelli ARIELORE, forte dell'lndostan inglese, presiden- za di Madras, antica prov. del Carnatico, a 27 1. i/3 E. N. E. da Gherur. ARIENZO, citta del regno delle Due Sicllie, nei Dominii di qua del Faro, prov. della Terra di La- voro, distr. e 2 1. 3/4 al N. N. O. di Nola, capoluogo di cantone, in amenisslma valle; con una catena di raonti alPE. ed un' altra al N. ; e di quivi passa la strada nuova daNapoli aBenevento. Si prelende cbe sia Stat a fondata dai Normauni, Contiene sette chiese parroccbiali, un ospedale ed un monte di pieta, con 2960 abitanti. Fertlllssimo n' e il territorio, e vi alli- gnano bene i gelsl, per V industria dei bachi da seta, e gb ollvi cbe danno buon olio. Vi si fa comraercio di vino, grano e seta. ARIETTA, villaggio del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Calabria Citeriore 11, distr. di Cotrone, circondario di Poli- castro ; con 220 abitanti. ARIGASTIA, fiumicello del regno delle Due Sici- lie, ne' Dominii di qua del Faro, cbe corre presso Musellaro, in prov. dell' Abruzzo Citeriore. ARIGLIANO, casale del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Terra d' Otranto, distr. di Gallipoli, circondario di Gaglia- no, da cui dipende ; con i5o abitanti. ARIGNA, villaggio del regno Lombardo Veneto. Ved. PoNTE. ARIGNA, luogo nel N. della contea di Roscom- mon, in Irlanda, sulla sponda occidentale del Lougb Allen, in cui sono miniere di ferro e di carbon fossile state lavorate in varii tempi e con vario effetto ; ma in generale con gran perdita di coloro cbe le eserci- tarono. 11 carbone e di quabta inferiore. II procedere d'una compagnia formata in Loudra nel 1824, per iscavare le miniere d' Arigna, fu cosi singolare, o piuttosto d' indole tanto disgraziata da dare origine ad una inqulsizione dinanzi ad un comitato della Camera dei Comuni. ARIGNANO, comune degli Stati Sardi, divisione e prov, di Torino, da cui e discosta 3 1. , mandamento di Chieri, sur un colle; con 870 abitanti. ARIIS, villaggio del regno Lombardo Veneto. /^ego del ternt. del suo nome. Ha una prigionL 3o o 40 case costrutte con Ironchi d'albero Vi si raccolgono cotone e riso di buonissima qualita. Nel i8io aveva 784 abitanti ^ Al^^^^^^' '7o'' Stati Uniti, territorio d Arkansas, con i33o abitanti. ARKANSAS, comune del territ. e della contea del medesimo nome, negli Stati Uniti, con 1000 abitanti. AR RAVATI, fiume delP Indostan . Fed. Ai Cavati. ARRENGARTH DALE, citta e parrocchia d'ln- ghdterra, north riding della contea d' York, wapen- take Occident, di Gilling, a 3 I. 1/2 O. da Richmond sopra un fiumicello che si getta nella Swale presso a questa citta. Conta 1610 abitanti. ARKIIANGEL, gov. e citta di Russia, in Europa. red. Arcaxgelo. ARKHANGELSK, borgo della Russia europea, governo di Oremborgo, \listr. e 5 1. 1/2 alPE. di Menzelinsk, al confluente deirAxima e dell' Ink. Vi sono quattro fornelli da rame e tre affinerie che occupano 700 operai ; ed il prodolto annuo n'e di 9500 quinlali. Questo borgo ia parte dei possedi- menfi della famiglia Katsitskai. ARKHANGELSK, bor-o della Russia europea governo, distr. e 24 1. al S. S. O. d' Ickalerinoslaf, sulla Tarosovka. ARKHANGELSK, bor. della Russia europea, go- verno diCherson, distr. e 16 1. al N. d' Olviopol. presso la sponda sinistra della Siniuka. ARKHANGELSK, borgo della Russia europea, governo di Simbirsk, distr. e 10 1. al N. N. E. di Samara. ARKHAWE, bor. della Turchia asiatica. Fed. Arcave. ARRITKAN, piccola citta della Turchia asiatica. F ed. Ar.Ti Can. ARKIKO, citta delP Abissinia. Fed. Arlico. ARKOPOLIS, citta degli Stati Uniti. Fed.LiTTLB Rock. ARKLOW , citta raarittima d' Irlanda, prov. di Leinster, contea e 5 1. al S. di Wicklow, baronia di Arklow, sulla sponda destra e alia foce deirAvoca, che si passa sopra un ponle di njarchi. H suo porto non puo contcnere che piccoli baslimenti. Vi ha una scuolainaschile e duefemminili pubbliche, con altre private e delle caserme. Gli abitanti, in numero di G400 in tulta la parrocchia, ritraggono il principal sostentamento dalla pcsca : sono per 2040 della chiesa anglicana e per 4360 della Catlolica. La chiesa an- glicana e un beiredifizio di stile inglese eretto nel 1823 ; e quella dei catfolici c pur cssa di elegante costruzione moderna. Ne'suoi dintorni s'e nel 1795 scoperta una miniera d' oro. ARKSEY, villaggio d' Inghilterra , west riding della contea d' York, wapentake di Straffort eTick- hill, a 2/3 di 1. N. da Doncaster. Vi sono circa 1000 abitanti, ed un ospizio di carita. ARL o ADLER, aquila, voce tedesca cirenfra nella composizione de'nomi di alcuni luoghi, come ^r/berga o Adlersher^Si., montagna dell'aquila. ARl (Gross), villaggio dell'arciducato d'Austria, circolo di Salisborgo, a 7 1. S. O. da Radstadt. Nei dintorni Irovasi una miniera di rame. ARLANT o ARLANC , citta di Francia, nell'Al- vernia, spart. del Puy de Dome, circondario e S 1. 1/2 al S. di Ambert, capoluogo di cantone, a i4 leghe 1/3 S. S. E. da Clermont, sul Dolore, in ameiia posizione. Vi sono fabbriche di nastri di filo, blonde e minuta merceria. Vedesi una sorgente d'acqua rainerale fredda , die si crede ferruginosa. Conta 3570 abitanti. ARLANZA, fiume di Spagna, prov. di Burgos, che scafurisce dalla sierra de la Umbria, a 2 1. E. N. E. da Santo Leonardo, scorre dalPE. all'O., passa perLerma, e si getta nell' Arlanzon, presso Palen- zuela, dopo un corso di 23 leghe. ARLANZON, fiume di Spagna, prov. di Burgos, ARL A R L 842 metri, clie neiranno iG^S fu Irovalo soMo terra, nel 1676 dedicato a Luigl xiv, e die presentemeiile de- cora la piazza del palazzo pubbllco il busto di Utt Esculapio GUI e avvinlo uiiscrpe; ua a ntitealro di le nasce nella sierra di San Milan, scorre dall h. I'O., descrivendo un arco, passa per Burgos, e ceve TArlanza, 2 1. prima di gettarsi nella Pisuerga, opo un corso di 20 leghe. ARLANZON, bor. di Spagna,prov. e i \. 1/4 all t.. E. di Burgos, sopra T Arlanzon. ARLATE, casale del regno Lombardo Veneto. ^ed. Calco. ARLAY, bor. di Francia, nella Franca Conlea, n-^vt dpi Tnra circondario e 2 1. al N. di Lons le conntio, con » , , . rulnierfsursXrcant^^ ro.ine di „n campulogho ereUo da, Roman, bilanli. . „ ARLBERGA, Arlberg^ catena di nion !agne, in Oer- iiania, che si riattaccano alle Alpi Rezie niediante le dpi dei Grigioni. Questa catena incomincia all Arl- )er"a, che le da il suo nome. A questo punto elevato, .ve'lianno il Lech e P Inn Torigine, la catena si bifor- a, un ramo, correndo al N., abbassasi verso Kemplen. forma ^ovale, che credesi fatto editicare da Giulio Cesare, senza pero essere stato giammai compito ; le roviue di due tenipli, uno dei quali sembra stato consacrato a Diana ; gli avanzi di un arco trionlale, due gran colonne di bel marmo greco, d ordine una porta che si crede di un teatro ; le ro\ine ui un campidogho eretto dai B-omani ; i campi elisi, detti per corruzione eliscamps, che slanno sopra una coUina luori della cilta, e dove si veggono mollissinie tombe di pietra e di marmo di ogm grandezza, internate piii o meno nella terra, la ma'^^or parte con inscnzioni,distinguendovisi quel- le de'^ipa-ani per le due lettere D. M., e quelle dei cristiani per una croce ; le mura del palazzo di Co- ,7BTvier7 noi'air O nel 'S. del Virtcmberga e del stantino, la cui torre inlalta chiamasi chateau de la randS^cU presso le sorgenti del trouille ; T altra delta di Orlando obre a ben con- iranducalo d, della Selva Nera, servate catacombe, a roltami, a colonne inlere, me- Danubio, raggmnge le :he, al paro delle Alpi di Svevia, ne tormano li prolungamento. 11 secondo ramo accompagna la sponda sinistra dell' Inn sino al Danubio. La china occid. del primo ramo manda al Reno V 111, e al lago di Costanza T Aach e V Argen ; e T istesso lago riceve dalla china raerid. di questo medesimo ramo la Schussen. Tutti i fiumi che discendono dalle chine settentr. dei due rami deir Arlberga vanno alia sponda destra del Danubio. 1 principali sono : d Lech, r lUer eT Iser. La parte merid. poi del secon- do ramo non manda ali'lnn che piccolissimi af- fluenti. L' Arlberga propriamenle detto, e coperto di pini e boscaglie. Da origine ad un ruscelletto del suo nome, che si getta nella Rosanna, affluente dell' Inn. Kel 1786, I'imperatore Giuseppe 11, fece aprire, attraverso questo monte, una strada per far comu- nicare la valle di Stanz con quclla di Rloster, c facilitare in pari tempo i trasporti delle merci sino al lago di Costanza. Questo passaggio e difeso da un piccolo forte in legno. ARLEM, //aWe/w, baia della China. Fed.Ymo Oi. dello stretto di Pale, ARLEM o NAINTIVU, isola air O. della penisola che forma 1' estremita setten- trionale dell' isola di Ceilan, al N. E. dell' isola Delft o Nedontivu, ed all' O. di quella di Middelborgo o Punghetivu, sotto 9*^ 3o' dilat. IN. e 77° 34' di long. E. Misura circa 1 1. 1/2 di circuito, e contiene ottimi pascoli. ARLES o ARLI, Arelas o Arelate {(hJrea lata, territ. largo e spazioso), citta di Francia, nella Pro- venza, spart. delle Bocche del Rodano, capoluogo di circondario e di cantonc, sulla sponda sinistra del Rodano su cui e un bt l ponle di barche, proveduto di sedih, ove nella bella stagione si va a godere della ridente vista delle vicine campagne e del fiume quasi sempre coperto di grossi navigli che vi risalgono o ne discendono. Lat. N. 43' 4*^ 3' J ^""g- ^- '7 32". Ha un trib. di prima inslanza e di commercio ed un' accademia di btlle lettere, fondata nel 1669 ; e sla a 16 1. N. O. da Marsiglia, i5 O. da Aix e 186 S. da Parigi. Aries e per certo una delle citta del regno ove trovansi piu monumenti che altestar possano la sua prima grandezza e magnihcenza. Citeremo par- licolarmente la numerosa coUezione di urne ed altri romani arnesi sepolcrali; il tutto deposto nel palazzo arcivescovile ; 1' allra stupenda raccolla di armi ed altri antichi oggetti ritrovati nei diversi scavi che si fanuo in citta ; un grand' obelisco di granito, alto 19 da^lie, monele d' oro e d' argento, patere, lampade, e moltissimi altri antichi e preziosi monumenti. Que- sta citta pero non e molto bene costruita. Le strade ne sono anguste, e non belle e vecchie le sue abita- zioni. II palazzo della citta, eretto da Mansard nel 1673, e un pezzo di architettura degno di qualche considerazione. E questo un gran quadrato, le cui due facciale corrispondono a due piazze simetrica- mente ornate di balauslrale e di abbellimenti relativi all'antichita della citti. II vestibolo, la cui volta quasi plana sostiensi da venti colonne, e accompagna- to da porte figurate, coi busti dei conti di Provenza e le loro armi. 11 fondo era ornato da una statua di Lui'^i XIV. In questo palazzo si vede una copia della statSa di Venere, trovata in questa cilta ed inviata al Musco di Parigi. La calledrale e un edifizio golico assai mediocre. Vi e una bibliotcca di i iboo volumi, una scuola di naulica, ed un teatro. La sua anlica accademia delle scienze, slabilita soUanto pei genti- luomini, cesso di sussislere al tempo slesso di Luigi XIV, che ne fu il fondalore. Celebre questa cilta sino da' piu remoli tempi pel suo commercio e per I abi- lita dei suoi abitanli nella navigazione e costruzione delle navi, commercia anche presenlemente dei pro- dotli del suolo di cui abbonda, cioe biade , vnn, olio, frutli, e molto bestiame, specialmente a lana, ollre i generi delle sue mauifalture di telerie e chin- ca^lie, e di qualche fabbi ica di stotfe di lana. Cio per all'ro che la rendc piu imporlanle, si e la fiera che vi si tiene annualmente il 14 febbraio. Anche il 17 gen- naro, il 3 maggio e il giovedi prima della Penlecoste, si hanno here per le lane, i cavalli, pecore, agnelli e caslrati, muli e maiali. I mercati di grano d ogni martedi e sabbato servono a stabilire le mercuriah Un centinaio di baslimcnti rimonta annualmente il Rodano sino al porto di Aries, il cui territ. raccliiude 4 saline ed un deposilo di sale. Vantavasi una volta la bonta del clima e la salubrita del suo territ. ; ma ocr^idi questa citta va soggelta a febbri cpidemiche, occasionate da prima dagli slagni circonvicini, tor- mati e dal cangiamento del lelto che il Rodano si e scavato, e dalla migrazione di gran parle di popolo, che tresfcrendosi alle saline vicine, ivi rimane circa due mesi, onde racco^^liere, come dicemmo, un sale ch'esso si appropria, riporlando nelle proprie case germi malefici di cui s'impregna in quelle paludi pestilenziali, che d'altronde nodriscono cavalli e be- stie selvagge. L' olandese Wan Enz imprese nel 1645 di diseccarle, ma il suo lavoro non fu condotlo 845 ARL a fine. I gran freddo del 1789, diminui le belle mandre dei contorni di Aries, assicurandosi che il terreno di questa citta nudriva piu di 400000 bestie Canute. Kinomafe sono le sue salsicce. La soda vi si coltiva m quantila. Vedon^/isi una razza di cavalli ed un ovi ie reale. Vi si trova una sorgente creduta niinerale, raa pero recenti esperienze provarono il contrano. Aries innalz6 una colonna in onore di Co- slantino. Conta presentemente 2o5oo abitanti. . ^^^'5 opinioni suirorigine di questa cit- ta. Quelli cbearaanole favole, le assegnarono illustri tondatori nelle rovine troiane, dicendo essere stata eretla da Arulo nipote di Priamo; raentre altri la voghono fondata da Arulo figlio di Gad, di cui parla 11 Genesj. Strabone serabra creda che Aries sia opera deilarle costrutte con una specie di giunco durissimo, .d il resto con argilla e terra. Ha nei dintorni alcuni iardini e dei pozzi. Si estraggono da Arlico per 'Arabia, frumento e giovani schiavi, che si cam- fiano con dei fucili. ARLINGTON, comune degli Slatl Uniti, stato di Vermont, contea e 4 1. 1/3 al N. di Bennington. Vi e m' accadeniia. Trovasi quivi una cava di bellissimo aarmo ; e vi si contano 1400 abitanti. ARLON, Orolaunum ^ piccola citta del Belgio •rov., circondario e 5 1. 3/4 alP O. N. O. di Lussem- )orgo, capoluogo di cantone. Questa citta, posta opra una coUina, in vicinanza alia sorgente del iume Semoy, e dominata da un castello ancor piu •levato, del quale furono atterrate le iortificazioni lai Francesi nel 1671, in mezzo a foreste, contiene arie fucine, nianifalture di stoffe e fabbriche di ma- olica. Vi si la un gran commercio di ferro, e vi si eugono niercati di cereali. Essa concorre alia noini- la degli stati della prov. di Lussemborgo per due nembri, Gonla 320o abitanti. L'origine di Arlon risale a tempi riraoti,e viene ndicala nelF ilinerario di Antonino sotto il nome di Irolaunuin vicus. Gredono altri autori che il suo lonie derivi dal tempo del paganesimo, perche eravi in tenipio con un altare che i Trevirii consagralo ivevano alia luna, Ara lunae^ da cui per corruzione :hiamossl da poi Arlun o Arlon. Negli scavi fatti si Irovarono statue, medaglie, pietre ed inscrizioni, che lion lasciano dubbio alcuno sullasua antica iraportan- ta. 11 territ., riconosciuto dalungo tempo per una del- le 12 prevostie, comprendeva circa 100 villaggi, fra grandi e piccoli. Ebbe il titolo di marchesato nel iio3, in luogo di quello di contea, sotto il quale aveva fatto parte sino allora del paese degli Ardeni. Fu riunita alia contea di Lussemborgo nel I2i4,ce- dutaalla Francianel 1684, col suo territ. , dagli Spa- gnuoli, a'quali apparteneva, ed a questi restituila nel 1697. 11 i9aprile 1793 i Francesi, coraaudati dal ARM 846 generale Jourdan, vi riportarono una celebre vilto- ria sopra gPImperiali ne'campi di Arlon, e s'impa- dronirono della citta, che fu pure in aprile 1795 teatro di un altro combattimento tra i Francesi e gli Austriaci che rimasero rotti. ARLUCEA, bor. di Spagna, prov. e 4 1- i/4 all'E. S. E. di Viltoria. ARLUNO, comune del regno Lombardo Veneto, prov. e 4 I. 1/2 airO. di Milano, e ad una stessa distanza S. S. E. da Gallerate, distr. di Saronno, con 2280 abitanti. Nel suo territorio si fanno vini eccel- lenti. Vi si raccoglie della seta, ed in Arluno vedesi una bella filanda. ARLAY, fiume degli Stati Sardi, nella Savoia, che scende dai monti di Faucigni, riceve i torrenti Mon- toux, Doron e Aton, e va a geltarsi nelP Isero, dope passato per Usiiie. ARM, isolelta del marlndiano, aU'entrata E. del- lostretto della Sonda. Lat.S. 5" 4^' ; ^- ^^4" - ARMA (Santiago de), citta della Colombia, prov. d'Antioquia, sulPArma, che si scarica nel Cauca, e a 32 1. S. da Santa Fe d' Antioquia. 11 clima n' e caldissimo. 11 territorio ha minierc d' oro, e pro- duce ogni sorta di grani e frutti. Lat. N. 5° 33'; long. E. 78^ i'. ARMA^AO, piccola citta del Brasile, neH'isolae in prov. di Santa Caterina. Vi e uno stabillmento per la pesca della balena. Lat S. 27'' 3o' ; long. E. Si" 29'. ARMACOTTA, forte dell'Indostan inglese, presi- denza di Madras, antica prov. del Carnatico, a 18 1. 3/4 E. S. E. da Madura, e a 3 I. i/4 O. S. O. da Tondi. Lat. N. 9° 43'; long. E. 76*^ 3o'. ARMAGH, comune degli Stati Uniti, stato di Pen- silvania, contea di Mifflin, con 2120 abitanti. ARMAGH, citta degli Stati Uniti, stato di Pensil- vania, contea d' Indiana, a 18 1. E. da Pietroborgo. ARMAGH, contea dUrlanda, prov. d' Ulster, con- finante al N. col lago Neag ; alP O. colle coniee di Tyrone e di Monaghan; al S. con quella di Louth, e all'E. con Paltra di Down, da cui e separata pel canale di Newry. Essa e situata tra 54** 4 ^ ^4" di lat. N., e tra 8° 25' e 9*" 5' di long. O. Vi hanno 12 1. di lunghezza dal N. al S. sopra 7 di larghezza. La sua superficie e di 65 1. quadrate. I monti Fevvs Patlraversano dal S. E. al N. E. Vi hanno due laghi, ed e irrigata da quantita di fiumicelli tra cui piu considerabili sono il Blackwater che la llmita al N. O. , ed il Bann che la traversa al N.E. , ed alimenta il canale NeAvry, che si getta nel mare d'Irlanda. Questa contea, co!i pascoli eccellenti, ove la terra trovasi in gran parte nelle mani delle chiese, de' col- legi e delle corporazioni , benche alcuni nobili e signori vi abbiano di belle tenute, ed il resto diviso in minute porzioni, tanto che nel solo palrimonio di lord Gosford, nella baronia di Fews, sono piii di i5oo possidenti ; ha voce della piu fertile del regno, ed e generalmente bene coltivata, tranne nei monti Fews. Produce molto lino, con vena e patate ; ma vi si raccoglie pure del buon frumento in quantita, ed ha diversi luoghi boschivi. L' aria vi e sanissima. Vi si fa un gran commercio delle stimate tele delle sue fabbriche che vi sono diffusissime. Le case rurali vi sono migliori che non nella maggior parte delle altie contee delP Irlanda, tranne che in quelle di Down e d' Antrim. Invia due membri al parlamento, ed e divisa nelle seguenti 5 baronie: Armagh, Lower Fews ed Upper Fews, Lower Orier ed Upper Oricr, Turranny e O'Neiland. Contiene 20 parrocchie, e 220680 abitanti. 847 ARM ARMAGH, Regia, cilta d'IrlaiuJa, piov. Ulster, una volla ttoi idissima e capitale del regno, ora capo- luogo della contea e della baronia del nome stesso, sopra una collina bene coltivata, discosta circa i ^4 di 1. dal Callan, affluenle del Black^valer, fin dove un tempo estendevasi, a 25 1. N. da Dublino, e a 19 1. 1/2 S. S. E. da Londonderry. Lat. N. 54° 21' i5"; long. O. 8" 57' 45". San Patrizio fondo la chiesa di quesLa citta verso V anno ^So, prelendendosi clic egli appunto la facesse sede del metropolita e pri- n»ate di lutta Tlrlanda. Essa e ancora residenza deirarcivescovo prijuate e nietropolitano di quel regno, la cui diocesi comprende le cinque contee di Armagh, Derry, Mealb, Tyrone e Loulb. San Forannan fu fatlo vescovo di Armagh uel x secolo. San Malacbia divenne arcivescovo di questa cilta, luogo della sua nascita. Eugenio iii eresse la chiesa d' Armagh in arcivescovalo Tanno ii5i. Giacoino Usserio, Irlandesc, uno dei piu dotti uoraini del xyii secolo, eravi arcivescovo nel 1G48, al tempo di Cromwello, Vi si tiene un mercato freqnenlato per le tele. Nel medio evo, Armagh era grande e popolalissima, essendo slata la sua universila fre- quentata da oltre a 7000 sludenti. Decadula quindi ognor piu, fu spesse volte saccheggiala, e ruinata iielle guerre Ira gl'indigeni e gli Angio-Normanni, e nel 1642 incendiala da sir Phelitu O'Neil. La cal- ledrale, grand' cdifizio golico, die ha 65 melri di lunghezza e ^2 di largliezza, fu bene spesso preda delle fiamme e dellc rapine dei Danesi, che ne di- Strussero c spogliarouo gli archivi. Dopo la rifonna, Armagh prosegui a decadere lino all' arcivescovalo di Riccardo Robinson, il quale riparo la catledrale, rinnovando anche, per cosi dire, la citia tulla. Egli fece coslruire un palazzo ed un osservalorio, che provide d' insf rumenti. Armagh deve a lui puranco una chiesa parrocchiale , una biblioleca pubblica, ed una scuola gratuila, dove i fanciulli vengono allevali secundo il moderno insegnamento. Manda 1 membro al parlamento c coula 107G4 abitanti, tra' quali 5546 cattolici, 3586 anglicani, e i532 dissi- denli. E bene fabbricala, principalmente di marmo rossiccio duro, scavalo ncUe vicinanze. Le strade, bene coslruile elasfricatc alia Mac Adam, divergono dalla calledrale giu pei fianchi del monle su cui e fabbricala. Viene abbonLlantcmente provveduta di acqua mediante tubi che da un serbatoio a quakhe distaiiza scorrono per le vie, che son tenute perfet- tamente netle e bene illuminate a gas. La biblioleca, fondala, come si disse, dal primate Robinson, con- tiene sopra a 20000 \olumi. Vi hanno luoghi di unione sociale , di traLleniiDcnlo, di diverlimenti drammatici; bci passeggi pubblici e privali. Una cassa di rispannio, uno spedale pei fcbbricitanti, lino pei pazzi,clie riceve anche quelli d'allre contee, ed altre pie insliluzioni sono di utile in questa cilta, che sla pure fondando un institulo pei ciechi. Ben- che Armagli non ahbia manifatlurc di conscguenza, e pero centre d'un gran commercio interno, prin- cipalmente di grano, tele e filo. L'aspetto generale di Armagh e multo bello, fabbricala com'e sulla china d' un colle, il che giova raoltissimo alia sua neltezza e salubrita; e le case ne sono bene fabbri- catc e benissimo riparate e comode. ARMAGNA, casale del regno Lombardo Venelo. f^ecl. GoRNEGLIANO. ARMAGNAC, anlicaprov. di Francia, che formava parte della prov. di Guascogna, col titolo di contea, ed ora costituisce lo spart. del Gers. ARMAJOLO, castello del granducato di Toscana, ARM 84 comparlimento di Siena, giurisdizione, coraune 1/2 1, al N. di Rapolano. Vi sono acque acidui solforose, terraali, pregne di carbonato di calce- coutanvisi 870 abitaati. ' ARM.4.LL0NES, bor. di Spagna, prov. e 18 1. 1/ alPE. di Guadalaxara ( Cuenca). ARMAMOR, bor. del i'ortogallo, prov. di Beirc comarca e 4 1. 1/2 al S. E. di Lamego. Vi sono du chiesc parrocchiali, 875 case ed un collegio. ARMANA, bor. della I'urchia asiatica,^ nella Siria pascialato e 14 1. alFO. di Aleppo, in una valle cir condata da sterili rocce. Vi si fabbricano vetri cb. si spediscono ad Aleppo. ARMANANZAS, bor. di Spagna, prov. di Pam- plona (Navarra), a i 1. 8/4 O. da Los Arcos, e a 51 3/4 O. S. O. da Estella. ARMANCE, tiumicello di Francia, che scalurisc( nello spart. dell' Aube, a i 1. S. da Chaource, pass per questa citta e per Ervv, entra nello spart. del PYonne, dove si getia nelP Armancon, a Saint Flo rentin, dopo un corso di circa 10 1. dal N. E. a S. O., delle quali 8 navigabili per mezzo di zattere I suoi affluenti.come i ruscclli di Saint Phal, d'Auxor e di Landion, sono navigabili nello stesso modo II legname che \'i si fa cosi scendere galleggianle. in parte tratto dalla foresla di Chaource, e destinatc per Parigi. AR.MAN CANE, cilta c forle della Persia, nelk prov. deirirac Persico, vicino ad un fiumicello ch( si getla nel Qizil Uzen, a'piedi del monte Oaplar Cu, a 41 1. S. E. da Tauris, e a 33 1. N. O. da Cazbiii. ARMAN<;:ON, tiume di Francia, nella Borgogna che scaturisce al S. di Pouilly, presso il villaggic d'Essey, spart. della Costa d' 6ro, passa per Semui en Auxois, entra poscia nello spart. delPYonne dove bagna Nuis, Ravieres, Ancy le Franc, Tanlay Tonnerre. Flogny, Saint Florentin, Brinon I'Arche- veque, e si getla nell'Yonnc, a deslra, a 4 I. 1/4 N da Auxerre, dopo un corso di circa 57 I. dal S. E al N. O., 27 delle quali per la condotta dei Icgnam alia rinfusa, da Montigny sino a Brinon, c 5 I. pei la stessa condotta in zattere, da Brinon in poi. Quest( legname e deslinalo a provvedere Parigi. Gli af- fluenli delP Armancon, tulli non inservicnti che pel primo genere di condotte, reslano a deslra cioe la Brenue ed i ruscelli di Mellzay e del Ban unili, il fiu- micello d'Armaace, ed i ruscclli di Turny e Venizy pur unili. II canale di Borgogna fiancheggia queslo fiurae per quasi tutto i! suo corso. ARMANSKOI RAZAR, villaggic della Russia euro- pea, governo della Tauride, distr. e 2 1. al S. O. di Perekop. Quivi riposano i vetlurali che trasportano il sale dei vicini paesi. II pane vi e migliore che nel reslante della pianura ed i frutti vi abbondano. ARMATTAN; e questo un vento caldo ed ardenle della Guinea, una corrente atmosferica, notabile per le sue proprieta e per P influenza potentissima che esercita sulla vita degli esseri organizzati su' qual' percuote. ARMAVIR, A nnavryah, bor. della Persia, nel- P Armenia Persiana, sull' Arasse, a 10 1. S. O. da Erivan. Esso occupa il luogo di un'anlica cilta d'Armenia, ragguardevolissima,che portava lo stesso nome, ed era stata fondala 200 anni prima dell' era cristiaua. ARME, scrilto in francese Harmeh, borgata di Arabia, nel Neged, prov. di Sudeir, a i3 1. N. 0. da Gelagel ed a 4^ L N. E. da Aneise. ARMEDOLA, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. PiETRo Engu (San J. 49 ^ A R M. ARMEGON, citta delP Indoslan inglese, presidenza 23 1. al N. di Madras, aulica prov. del Carnalico, on lontana dal mare. Lat. N. 14''; long. E. 77" o'. Questo fu il primo stabilimento degringlesi dla costa del Carnatico, prima delP acquisto di ladras. ARMENIA.. LVslensione del paese col nome d' Ar- lenia designate, nan e detinila per alcun limite aturale, e nel corso della sua sloria ne troviamo i onfmi esposti a continue mulazioni :in generale, si Lima della superficie del regno altuale di Francia. Presa nel piu lato sense dell' espressione, puo irsi cbe T Armenia abbracci la contrada dal lago Jrmia e dalla congiunzione dei fiumi Cur ed Arasse d E. sino col superior corso del Cbizil Irmac Halys ad occidente ; e dal corso superiore dei lumi Gioroc e Cur al N. sino ai monti del Tauro ella direzione di Bir Mardi e Nesibi al S. Viene uest'esensione data air Armenia nella carta posta in route alia traduzione di Avdall della Storia d''Ar- nenia^ di Michele Chamicb, Calculta, 1827, 2 'ol. in 8. I Armenia di Erodoto confinava ad O. coUa Cilicia, paese da cui era separata median te I'Eufra- e ; verso N. inchiudeva le sorgenti dell' Eufrate tesso ; al S, e all' E. 11 on ne sono i liraili distinta- nente definiti : probabilraente il monte Masius la eparava dalla Mesopotamia, ed il monle Ararat dal ')aese dei Saspiri, i quali occupavano la valle traver- ata dair Arasse. L' Armenia di Strabone aveva al S. ed all' E. la Mesopotamia ed il Tauro, ad E. la Gran Media e ' Atropatene , al N. gli Iberi e gli Albani e le nontagne Paracontra e Caucaso, e ad O. i monti fibareni, i Pariadri e Schidisi, sino alia Piccola Armenia ed alia contrada sull' Eufrate che separa 'Armenia dalla Cappadocia e dalla Commagena. Albui'eda ed allri geografi orientali non sola- nente estendono i limili dell' Armenia considerabil- nente al N. sino ad incbiudere Tillis e parte della jiorgia, ma eziandio vi comprendono la Cilicia e 3arte della Cappadocia sotto V appellazione di Balad \\ Armen. La maggior parte dell' Armenia costituisce un ;levato acrocoro, intersecato per tatti i versi da :'apidi corsi d' acqua, e con molte catene di piii alte uontagne che vi s' innalzano sopra. L' Armenia in- fatti appartiene al gran rialto d' Iran ; il suo limite meridionale, che sorge come un muro sopra 1' infe- rior livello della Mesopotamia, nella catena del Cur- listan, che passa, in direzione pressoche ad O., un poco al IS. di Mosul, si trova tagliato dal pro- fondo letto del Tigri a Gezira, passa alquanto a settentrione di Nisibin e tocca Mardin nel panto love 1' Eufrate traversa la gran catena del Tauro. Presso la citta diErzerum troviamo una catena di montagne, che per parecchi rami sporgenti si ;onnette col Caucaso, e separa la valle del Cioroc e de'suoi tributarii ad O. da quella del Cure del- r Arasse ad oriente, mentre il corso superiore del ramo seltentrionale dell' Eufrate, di sovenSe chia- mato Frat Seltentrionale, ne segna il declivio au- strale. Le sue parti portano diversi nomi ; fra i Turchi sono conosciute colle appellazioni di Elchezi, Celdir, Bin Gheul ( cioe, i cento laghi) , ecc. , e tra gli Armeni colle denominazioni di Cacdic ( Khaldi- (likh ) , Barcar ( Barlihar ) , Garin, ecc. Tali monta- gne in parte corrispondono alia situazione dei Pa- ryadres^ Skydises e Montes Moschici degli antichi. 11 Bin Gheul, o Pinchiol, da origine all' Arasse ed al Encicl Geogr. Vol 1. ARM 85o ramo seltentrionale dell' Eufrate; sul Barcar tienc la sua fonte il Cur. La catena di ntonli che separa 1' Armenia dalla Giorgia, incominciando presso Acalzic (4i°'47 di lat. N.) ed accompagnando in direzione a S. E. il corso del fiume Cur,e dai Giorgiani chiamata Clarjeti o Taosi ; dagli Armeni, Medin ( il Fosco ) o Sodoriii Gorgas (il Basso Caucaso). Al S. dell' Arasse s'incontra una catena di mon- tagne, dalcolonnello Monteith appellata monti Mosiaii ( Masian ? ) , alcuni dc' quali coperti di neve perpe- tua, estendcntesi dalle sponde dell' Arasse rimpetto ad Erivan all'O. sino all' Eufrate. Vengono in turco chiamate Cus dagh, Chizilje dagh, Agliir dagh o Ala dagh; in armeno, Dagher dagh e Masis. Non bisogna, per quest' ultimo nome, confonderla coi Montes Masii dei geografi greci e romani, che trovansi piu al S. All' estremita orientale di questa catena e bagnata dall' Arasse e situata un' a!ta mon- tagna, V Abus di Tolomeo, dai Turchi detta Agri dagh e dai Persiani Co i Nu (cioe Monte Noe), e dagl' indigeni creduta 1' Ararat della Scrittura. Par- rot , il primo viaggiatore europeo che ascendesse questa montagna, ne trovo 1' altezza di 16200 piedi parigini ( 5262 metri ) . Secondo un' altra tradizione popolare del paese, 1' Ararat delle sacre carte e il presente monte Judi, a S. O. del lago Van, ne' monti Gordlei. In distanza di circa quaranta miglia dal monte Ararat, dalla parte N. delP Arasse, vedesi un altro picco, il monte Ali Gaz, la vetla del quale si stabihsce alta i5ooo piedi ( 4878 raetri) . Al S. O. del Masis sorge il monte Nebad o Ne- badagan, secondo Saint Martin^ il JUiphates degli antichi. Verso S. del Nebad veggonsi i monti Dzagh- ge, ne"* quali ha le sue sorgenti il Murad Ciai. Al S. del Murad, e formando la separazione tra 1' Armenia e la Mesopotamia, sono le montagne del Curdistan, gia descritte come parte dei confine me- ridionale deir acrocoro, ovvero, com' erano queste parti anticamente chiamate, le montagne Masio e Carducio. Gli stessi Armeni non hanno appellaziontj generale per questa giogana che costituisce la fron- tiera meridionale del loro paese. AH' E. del Tigri ed immediatamente al S. del lago Van, trovansi le montagne Care, Judi ed Amadia, i monti Gordyaei degli antichi, e verso le frontiere della Persia il Cara dagh. Queste catene di montagne e le accumulate lor nevi contengono le sorgenti d' innumerevoli acque. II Tigri ha la sua ionte nel Nifate, ma non e ancora stata determinata con precisione. Erodoto parla di tre fuimi, tutti e tre del nome di Tigri ; i due occi- dentali provenienti dal paese degli Armeni, il terzo, piu lungi all' E., dai Malieni. Supponesi daMannert, che cio si riferisca ai tre rami superiori del Tigri, cioe di Diarbecliir, di Meiafarcchin e di Erzen. Ma s' incontrano alquante obbiezioni a questa opiniolie, siccome inchiude il Gran Zab ed altri fiumi che biso- gna varcare nella strada per a Susa. Plinio fa I'osser- vazlone che il Tigri viene chiamato con questo nome solamente quando corre rapido, e che sin dove corre lentamente, si denomina Diglito ; al dire di Giosefio, il fiume intero fu appellato Diglath^ nome che sopravvive quasi inlatto nel presente Gilat. Cio che Plinio riferisce del Tigri che passasse pei laghi Arc- tusa e Tospiti, sembra applicabile a quel ramo che passa per Erzen, pero che il lago Tospiti di Plinio e probabilmenle lo stesso del Thontis o Arsene di Strabone. II fiume, Kentrites., menlovato da Seno- fonte, come quello che formava la frontiera tra 85i ARM . r Armenia ed il paese di Cadurchi ( o Gordyaei) , Mannert suppone che sia il Nikephorios degli ultimi scrittori, ora chiamato Cabur m in quesP ultima provincia procaccio la ton- 855 ARM ARM •dazione d'una citta che dal suo nome chiamo Mi- sciac,Majaco Mazaca ; susseguentemente denominata Cfesarea. La conquista di Aram fece per la prima volta conoscere le genti sopra le quali regnava, e le nazioni circonvicine le chiamavano Araraidi, e poscia Armeni, dal nome del loro re. 11 sao figlio e successore Ara cadde in una guerra contro Semiramide regina degli Assiri. L' Ar- menia -venne quindi a dipendere dal trono assiro, benche ancor governata da'principi indigeni. 11 re Scavordi, verso la mela dell' otlavo secolo ^vanli Gesu Cristo, scosj>e il giogo ; e suo figlio Paroir, o Baroir, collegossi con Arbace e Belesi," governatori della Media e di Babilonia, nella lor ribellionc contro Sardanapalo. Dopo di cio i re d' Armenia tornarouo sovrani indipendenti. Nel regno d'Aicac conlemporaneo di Nebu- cadnezzar, e quinto re nella successione depo Pa- roir, Tenne in Armenia la famiglia di uno dei nobili ebrei esiliati, Sciambat. Da lui discese la gran iami- glia dej Bagraziani, che in apprcsso, alia me la circa del IX secolo dell'era nostra, sali sul trono ar- meno. Penultirao re dopo Aicac, fu Dicran o Ti^ra- ne I, che giovo Giro nella sua ribellionc contro Asliage ed i Medi. A lui gli autori armeni ascrivono la fondazione della citla di Tigranoccrta, n>a Plu- tarco e Strabone I'assegiiano a Tigranc conlem[)o- raneo di Milridate. Fu seguito da suo figlio piii giovanc, Vaagn, il quale si fece lamoso per molli atti di valore nella sua guerra coi Medi, si die gli Armeni ed i Giorgiani composero e cantarono poesie in sua lode. Un corpo di Armeni fece parte delPesercito persiano nella spedizione di Serse contro la Grecia. Essi ed un corpo di Frigii porlavano la stessa specie di armatura, ed erano insieme comandati da Artoc- me, geuero di Dario. Erodoto, ricordando quesli fatti, manifesta Popinione che gli Armeni fossero una colonia dei Frigii ; Strabone pare che inclini a coDsiderarli come d'origine Icssala, ma i suoi argomenti non sono Uoppo convincenti. Circa lameta deliv secolo avanii Pera cristiana, era y^ei(Vahey) sul trono degli Aig, ed assistelte Dario nella guerra oh'ebbe coi Macedoni; ma cadde in battaglia Panno 328. Divenuta allora P Armenia provincia macedone, fu re Ha da governatori, il pri- mo de' quali, Mitrine, Persiano, fu deslinato da Ales- sandro tre anni dopo la morte di Vaei. Pero gia nelPanno 817 il capo armeno Ardvando Ervand (Ardoate), capiland una rivoluzione contro il re- gnante governat6re Ncottolemo, scosse il giogo macedonico, e si manlenne per trentatre anni so- vrano independente. Dopo la morte di lui, gli Armeni si trovarono costrctti a sottomettersi per un t^mpo alia supremazia de'Seleucidi, finche due nobili arme- 111, Artassia e Zariadra, giovaronsi tlcl inomento che Antioco il Grande avea soflerto dai Romani una sconfitta (190 avanii Gesu Cristo), per dichiarare 3Moro paese hbero dalla suddilanza ai re di Siria. 1 nVi"^"^^ ^ ^^^^^ tempo divisa in due regni, dell Armenia Minore ad occidenle, e dell' Armenia Maggiore ad orienle delPEufrate. Nell'Armenia Mi- nore contmuarono a dominare i discendenti di Zaria- dra smo alia cadula di Mitridale, quindi il paese appartenne ad uno o alPaltro degli siali vicini, e nel regno dell' imperalore Vespasiano fa ridotto a provincia romana: susseguentemente furono i suoi hmiti estesi sino ad abbracciare la Melitene, PAra- vene, e parte della Cataonia, e sotlo gl'imperalori 85< hizanlini la troviamo divisa in Armenia Prima Seconda, la prima governata da un console, P allr da un duca (dux, liyzfxuv). NelP Armenia Maggiore la famiglia degli Arta xias (gli Arsacidi armeni) si mantenne sino all'an no 5 ayanti Gesu Cristo, e diede otto, e, second( allri, dieci re al trono armeno. 11 piii nolabile tr; quesli e Tigrane i (avanii Gesii Cristo 95-60) genero cd alleato di Milridate. Si rese egli signer, deir Armenia Minore, della Cappadocia e della Siria ma dopo la sconfitta di 3Iitridate, perdelle lull queste conquiste. Lucullo invase P Armenia e de belFo presso Tigranocerta il misto e numeroso eser- cito di Tigrane. La pace conchiusa Panno 63 avanl Gesu Cristo gli lascio sola P xVrmenia. 11 suo figlic e successore Artavasde fu perfidamente preso d; Marc'Antonio,econsegnalo qual prigioniero in mane di Cleopatra, regina di Egilto; Panno 34 avanii Gesi Crjsto. Dopo quel tempo P Armenia divenne oggeltc d'incessanle contesa tra i Romani ed i Parti cht alternalivamente ne installavano e detronizzavanc i reggilbri. L'anno 282 delPera volgare, P Armenia fu con- quistala daArdescir, primo dei re sassaridi diPersia, Riniase il paese soggetto a questa dinastia fino a che Dertad o U'iridate figbo di Khosru o Cosroe, ed ultimo superslile della famiglia Arsacide, soslenuto da un esercito romano, lo libero di bel nuovo. In principio del iv secolo Tiridale e molli della nobilla armena furono convertili al cristianesimo da san Gregorio cui il papa Silvestro i confermo nel 819 pontefice d' Armenia. La conversione di Coslanlino alia cristiana fede accaddc circa ndlo slesso tempo; ciroostanza che menlrc stabiliva relazioni amichevoli tra il greco impero e P Armenia, csponeva questa ultima alcrescenlc odio del governo pagano di Per- sia. Seguirono nuovi conflitli e turbolenze sinche nel 387 Teodosio il Grande venne col're di Persia Sapore a un patto, giusla il quale la parte orientale delP Armenia dovea spellare alia Persia, e Pocci- denlale all' impero Romano. Sapore, colla mira di conciliare gli anifiii dei nobili armeni, molli do' quali lasciavano la contrada disguslati, destino Cosroe, rampollo della famiglia Arsacide. come re Iributario delPArmenia persiana. Pero nel 428 il re persiano Beram v depose Artace o Artascir, ultimo de'reggi- lori arsacidi tribulari; e col consenso dei degenerati nobili armeni destino a governare il paese un ulfi- ciale persiano. Tutti gli sforzi della corle persiana furono allora diretli alia soppressionc del cristiane-r simo in Armenia cd air introduzione della dottrina di Zoroaslro, siccome appariva che la diversila df religione fosse il prlncipale oslacolo alia durevole fedella della provincia. Sopra simili fondamenti i crisliani armeni furono soggetti a costanti vessazioni, ed anche a persecuzioni crudeli dei regnanti per- siani. La Storia di 'tradofta dall' armeno di Eliseo da C. F. Neumann, presenla una circou- stanziata ed inleressanlissima pittura delle guerre religiose sotto cui P Armenia gemelte verso la mela del V secolo. Anche dopo la caduta della dinastia sassaniue nel 632, P Armenia non godette tranquillita, pero che le sue province presto divcnnero tealro di con- flilto tra i Greci ed il nascente impero MaomeltanQ^ Nell' 855, duranle il cahllato di Montavachel, nii esercito arabo sotto il comando di Buga conquislo P Armenia: molli dei primarii suoi nobili furono portali a Bagdad, dove il maggior numero fu sfor- zato a convertirsi alia religione di Maometto. Solo 157 ARM ARM 858 empad, U Bagratide, mori martire del cristianesi- ,10 Suo figlio Asciod guadagn(> la confulenza del aliffo, il quale nelFSSg lo inslallo re d' Armenia. riyeum egli il fondatore della dinastia Bagratide he tenne il trono d' Armenia sino all' anno io8o. ^^lla maggior parle del secolo x solto il regn6 di ^pas (Q2o-95i), Asciod ni {951-977) e Sempad 11 077-089), 1' Armenia godette di quiete. INon molto lopo b^contrada divenne oggetto di contestazione ra r impero Bizantino ed i Turchi Selgiucidi ; Gagie, iltimo dei re Bagratidi, fu ucciso a tradimento lel 1079, e rArmenia» benche ancora parzialmente rovernala da principi indigeni ( gli Orpeliani ed dlri), divenne principalmenic dipendenle dall im- aero'greco, mentre nelle province seltentrlonali [ Turchi e nelle meridionali i Curdi nc inlaccavano Dairanno 1226 laGiorgia e rArmenia patirono molto per T incursione dei Mogoli, che continuo ftn presso il termine del secolo xm. Dopo Tuccisione di Gagic e la caduta del domi- nio Bagratida nelP Armenia Propria, Rupen, parenle deir ultimo re, fnggi coUa sua famiglia nel^^ Fngia, e stabili un principato armeno nelle montagne del Tauro, a borea della Cilicia, che a grado a grado estese i suoi liraiti sino alia costa del mare Mediter- raneo. Presto trasse importanza ^ai servigi che i suoi principi resero ai monarch! d' Europa nelle crociate. Leone 11, che regno dal ii85 al 1219, fu nel 1 198 incoronato re di Cilicia, dalParcivescovo Corrado di Mainz, il quale fu spedilo per tale og- getto dairimperatore di Germania Enrico vi e dal papa Celestino iii; ed una corona gli fu egualmenle presentata dal greco imperatore Alessio. 11 regno Cilicio-Armeno duro sino all' ultima parte del se- colo xiv. L' ultimo re Leone vi fu nel 1376 fatto prigioniero dai Mamlucchi d'Egitlo, e dopo lunga catfi-v'ita, vagava esule per V Europa, da un paese alPaltro, finche mori a Parigi nel iSgS. Presto i Mamlucchi furoiio obbligali a cedere agliOttomani la Cilicia e parle delP Armenia Pro- pria. Gli Armeni, allora nazione senza patria ne tetto, piuttosto che pallre crudeli persecuzioni nella terra dei loro padri, si sparsero per tutta P Asia e per PEuropa. Sino dalPanno i33i, rlfuggiti ar- meni andarono a Kamenz nel Lausitz (Lusazia). Altri seguirono i conquistatori ottomani a Costanti- nopoli ( 1453), dove il Gran-Signore die loro un patriarca. Furono ben ricevuti in Russia, slabilen- dosi in buon numero a Nev-Nacsclvan, sul Don, a Mosca, ed a Pietroborgo. Nel iGo5 dodicimila famiglie furono a forza tramutale dalP Armenia in Persia per comaudo dello scia Abbas. Fermaiono slanza a Giulfa, uno de' sobborghi d'Ispaan, dando a queslo quartiere della citta il nome della citlii loro di Giulfa, sulPArasse in Armenia. Molli che ancor rimanevano a Tauris, Erzerum, Cars e Baiazid, si sono recentemente ritlrati nelle province russe ad ostro delCaucaso. Mercadanti armeni ora si trovanu stabiliti in India, nelle isole delPaicipelago Orien- tale, in Singapore, nelP Afganislan , in Persia, in ogni parte delP Asia Minore, in Siria, in Egitto, ed in pressoche tutte le contrade delP Europa. Quasi ogni fiera o mercalo importante da Lipsia e Londra a Bambaia e Calcutta viene da essi visitalo. A Venezia stabilironsi verso il principio del secolo xviii. Lingua armena. Osserva Klaproth (nelP^ncj- clopedie des Gens du Monde, torn. 11, pag. 298) che la lingua armena e aspra e sopraccaricata di consonanti. Oltre a eran numero di radici indo- germanlche, mostra molla analogia coi dialeltl fin- nici della Siberia ed altre lingue delPAsia setten- trionale. Secondo Balbi ed Adelung, Parn)eno non apparliene ad alcuna famiglia nota di lingue, ma sta atlatto solo. Eccessivamente compbcata n'e la gram- malica; come neMinguaggi nordlci delP Europa , ha un articolo affisso al termine delle parole. Non disl(ingue i generi. Le declinazioni hanno dieci casi in singolare ed in plurale ; e nella coniugazione dei verbi troviamo una corrispondente copia d infles- sloni. L' armeno antico o leUerario e cosi diverse per grammatica e struttura dalP armeno presente, che puo considerarsi come una lingua morta. Nei buoni autori armeni, di ogni eta o contrada, non e osservabile veruna diversila di dialetto. La costrn- zione somiglia a quella della lingua greca. Nell at- meno moderno sono state introdotte molte parole forastiere, dal turco specialraente; la grammatical: alterata, e la costruzione delle senterize modellata sulla foggia della lingua turca. Letteratura armena. Prima delPintroduzione del cristianesimo, pare che la religione e la ciyilla delP Armenia sieno state simili a quelle dei vicini Persiani e Parti. Ad eccezione di poehi frammenti d'antichi canti conservati da Mose Coreiiese, non possediamo di quel tempo reliquie letterarie. Colla religione cristiana pero invalse un amore per lo studio della lingua e della letteratura greca. Sino al principio del quinto secolo, gli Armeni, scrivendo la loro lingua, usarono varii alfabeli forastleri, il persiano, il greco od il sirio, quest' ultimo partico- larmente; ma siccome il numero dei caratteri di tali alfabeti era insulFicienle ad esprimere tutti i suoni della lingua armena, Mesrob invento, aduso de'suoi concittadini, unalfabeto particolare scritlo dalla sini- stra alia destra ed original mente consistente in tren- tasei caratteri, a cui in appresso ne furono aggiunti altri due. Questo alfabeto, introdotto nelPanno 406, e quello che gli Armeni usano tuttora. La continua succcsslone di scriltori in varii rami di letteratura, che P Armenia produsse dal principio del iv secolo Pino a' giorni nostri, ed il zelo con cui gli Armeni, da poi della loro disper- slone, hanno "stabllito tipograhe ovunque presero slanza in qualche notablle numero, prunvano la loro passlone per la coltura delle lettere. Od hanno otl ebbero slamperlc ad Amsterdam, Lipsia, Venezia, Livoino, a Leopold in Polonia, a Smirne, in parec- chle citta della Russia, ad Aslracan, ad Etchmladzin, a Giulfa presso Ispaan, a Madras ed in piu altri luoghi. Oltre P alfabeto di cui fu inventore, Mesrob fece a' suoi concittadini il dono d'una traduzlone della Blbbla, fatta, per quanto riguarda 11 Test%- mento Vecchlo, sopra quella dei settaiita; ma il testo greco su cui blsogna credere che sla stata fatta, non concorda affalto con alcuna delle noslre recensioni. Supponcsi da alcuni crilici che la versione armena sla stata interpolata nel vi secolo dal sirlaco peschilo, e nel xiii dalla Vulgata latlna. Gli storici armeni sono imporlanti a riguardo delle nollzle che fornlscono sulla storia delPimpcro Bizantino, dei Sassanidl, degli Arabi maomeltanl, dei Selgiuci, delle crociate, dei Mogoll, cd insoinma delPintera sloria delP Oriente da poi del iv secolo. Dimostrano, in tulto, miglior gludizio degli slorici arabi e persiani nella scelta dei falli che ricordano, e spiegano miglior gusto nel modo di rlferirli : taluiu palono piuttosto troppo leneri d'interromper narrazlone con lunghi " " ^ Iratll di meditazloni a pie. 859 ARM ARM 86 Pero le cronache armene e mestieri usarle con cau- inedlta, si conslclcra dagli Arraeni come un motkll tela, particolarmente per ri-uardo ai piu remoti dislile elegante. tempi de la stona. Saint Martin ebtle a rilevare un Mattia Erez, di Edessa, detto nel secolo xi, nn importante anacromsmo in cui, dic^ egli, tu Gibbon cronaca cbe con.'prende la tor 1 Se P Arten d ndotto da Mose Corenese, nsguardante la storia regno d^ Asciod in, nel 96,, sino alio Vtabrnent eli7i9. Mose di Corene o Khoren, Kborni, nella prov. diDarr • . - X ^ r--- — x,^*» anno 1128 V.>uest opera bi proseguila da Giorgio, nello stew^ secolo, sino al n6i. Samuele d' Ani, Anets'i^ similmenle del xn se- colo, lascio un' opera cronologica, concisa ma esatta che si estende da Adamo sino al pontificato di Gre- gorio Vikayascr, nel 1164; fu continuala da altr lino al iSSy. jSarsele Claielsi o Klaietsi , soprannominatc Shnorbali, ossia il grazioso^ nacque poco innanzi i] cadere del secolo xi e mori nel ii^S. Neijli ultirni 25 anni della sua vila, risedette a Hromkla, comu- sul- Xt'^X l ^^^^^^^^^ "ementc cbiamala Rumcala, piazza fortibcala s Itn. 1 Srarnmatico poeta, TEufrate. Viene considerato qual inventory opr 1? t '^P^'»'"o o cipal cultore, della poesia rimlta. Tranne una bn scrittori dassici. Erasi tino dalla prima gioventu ad- detto a Saag, o Isacco, patriarca d' Armenia discen- dente da san Gregorio, il quale di concerto c(.n Mesrub, zelantissiniamente procaccio di propa^are il cristlanesimo e di diflondere tra^suoi paesani Taiuor ar, citta libera sale della Transdvania, comitato di Szolnok Inte- iore, sullo Szamos, a 8 1. N. O. da Klausemborgo, a 24 I. N. N. E. da Karlsborgo. E bene edlficata, ifesa da un forte castello, e popolala quasi intera- lente da Armeni, che vi fabbricano sloffe, e com- lerciano in bestiami. Sono ne'suoi^ dinlorni delle 3rgenti salse e delle miniere di sale. Fu nel 172G he r impei atore Carlo VI agli Armeni perihise di abbrlcare questa citta. ARMENO, comune degli Stali Sardi, divisione e •rov. di Novara, mandamenlo di Orta, che ha sotto li se la Irazione di Bossula ; con i5oo abitanti. Nel uo lerrilorio, a media altezza del Mcrgazzolo, sca- urisce r Agogna. ARMENT , villaggio dell' Alto Egllto , prov. di rebe, presso la sponda sinistra del JNilo, a 8 1. 1/2 's. da Esne. Esso occupa il luogo dclPantica e celc- )re Hermontis, di eui veggonsi gli avanzi sopra ni'altfira. Sta nei suoi dintorni un gran tempio issai bene conservato, le cui pilture rappresenlauo, ,ra gli altri animali, la girixtfa, oggi sconosciuia lelPEgitto. ARMENTIA, villaggio di Spagna, prov. e 2/3 di 1. d S. di Vittoria (Alava). Sono ne' dintorni delle icque termali. ARMENTIERES, cilta di Francia^ spart. del Nord, circondario e 3 I. alPO. N. O. di Lilia c 59 1. N. da Parigi, capoluogo di cantone, in amenissima sllua- 'ione, sulla Lys. E molto bene fabbricala e distri- buita. Vi sono raffinerie di sale, dislillerie di gine- pro, manifatlure di tele e biancherie da tavola linis- sime, conosciute sotto il nome di to{?agliata di Fiandra^ d'indiane, di calze,
  • •> L'atteggiamento del corpo e nota- Lilmente facile e semplice, e si felici ne sono le pro- porzioni che non viene in raente T idea del colosso sinchenon si faccia confronti cogli oggetti di dimen- sioni note posti ad esso vicino, come i viaggiatori ogni giorno veggono a pie della statua. Una specie di scala ne conduce dal fondo alia cima. Arona, con un porto sul lago, e assai commercianle. Vi si ten- gono vari mercati, e si raccolgono degli ottimi vini. Conta 2200 abitanti vivaci e cortesi, o ricchi posse- denti o negozianti agiati. Ne'suoi dintorni sonvi delle cave di bel marmo rosso. Gl' Imperiali la pre- sero nel 1 706. ^ ARONGHES, piccola citta del Portogallo, nel- I' Alentejo, ai confini deir Estreraadura spagnuola. Giace sul fiume Caia, che si unisce alia Guadiana, prima di giungere a Badajoz Nel 1661 gli Spagnuoli la presero e nel 1664 la demolirono; ma fu tosto rifabbricata dal conte Schomberg. E distante 2 1. S. E. da Portalegre e 8 1. S. E. da Elvas. Conta 3ooo abitanti ; ed ha una chiesa, un convento, uno spedale ed una casa di lavoro. ARONDINAJA, nel granducato di Toscana. Fed. E.ONDINAJA. ARONE, forte deirindostan, negli Stati di Sindia, a 9 1. 1/4 S. S. O. da Gualior. ARONTA, nel granducato di Toscana. Fed. Bonta. ARORAGA o ADZEBDER, citta della Turchia asiatica, pascialato di Sivas. Quivi risiede un vescovo armeno dipendente da quello di Sivas. AROSA, baia di Spagna, sulla costa della prov. di Vigo (Galizia), che offre parecchi porti. Un'isola del nome stesso si trova in mezzo della baia, alia foce deirUlloa, e di vari altri fiumicelH. AROSIO, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Como, distr. ed i I. i/3 al S. E. di Cantu ; con 800 abitanti. 11 territorio d' Aresio e per la mag- gior parte in coUina e produce vini spiritosi, bachi da seta, frumento, segala, miglio ed altri cereali. Vi sono grandiose filande per la seta. Ne' contorni si scavarono sepolcri, contenenti lucerne, armille e raonete di data romana. AROUCA o AROUGA, bor. del Portogallo, prov. ARP Sy di Beira, comarca 69!. 1/2 al S. O. di Lamego, st fiume Paiva. Ha un ospizio ed una scuola di lingu latina. Vi si fila n)olto lino, rinomato per la su bianchezza. Conta 55oo abitanti. Alcuni geogral credono che sia questa la citta anticamente chiamat; Araducta, che altri yo^Wono A rdoza, bor. dell Estremadura portoghese. AROUTI, distr. deir Indostan. Fed. Aralti. AROUY, fiume considerabile della Colombia, ch ha la sua origine dal lago Cassipe, nel paese ciegl Armaesti, e si getla nelP Orenoco, a 20 1. O. da Sai Thome, dopo un corso di circa 5o 1. dal S. al N. L. barche vi possono navigare sino al luogo in cui ui banco di pietre vi produce un salto tanto grande che lo strepito si sente sino a 2 I. di distanza. Le su( sponde sono abitate da Caraibi. AROVAN, piccola citta del Sudan, a 7 giornat( N. E. da Timbuctu, e a 7 1. S. da Mabrua. AROVAS o ARUAS, tiume della Guiana francese il cui corso non e conosciuto se non dalla stradi fatta nel lySa, perandare alCamopy. Esso si estendc per 26 1. dal S. al N., da poi della delta strada sine al suo confluente col Marony, a 52 1. O. S. O. d£ Caienna. ARPA ( IsoLA dell' ), isola del Grand' Oceanc equinoziale, sotto 18° di lat. S. e 143** di long. E E una tra le isole Basse dell' arcipelago Pericoloso. e fu cosichiamata da Bougainville nel 1 786 a cagionc della figura che presenta. ARPAJA, villaggio del regno delle Due Sicilie. ne' Doiiiinii di qua del Faro, in prov. della Terri di Lavoro, distr. di Nola, circondario di Ariola, frj Capua eBenevento. Si crede che sia I'antica citta di Caiidium, nel paese degl' Irpini, conosciuto pei le Forche Caudine, che oggi chiamansi Stretto di Arpaja o Cnpa di Pizzola. E famoso per 1' impru- denza dei due consoli romani T. Vitturio e S. Po- stumio, i quali, essendosi temerarianiente inoltrati con la loro aimata fra due montagne, furono obbli- gati ad arrendersi ai Sanniti che gli assediavano, e assoggettarsi alia umiliante condizione di passar^ sotto il giogo, cioe a dire, fra due lancie, altraversate da una terza, sotto le quali sfiiarono tutti i soldati disarmati, con la testa nuda e le mani legate di die- tro, in segno d'ignorainia, I'anno di Roma 433. ARPAJON, villaggio di Francia, spart. del Cantal, circondario, cantone e 3/4 di I. al S. S. E. di Auril- lac, in magnifica piauura ; con 3oo case e circa 245o abitanti. Aveva il titolo di ducato. Ha una fucina, tre magli, fornaci dacalce e da mattoni, e commercia di bestiami. ARPAJON, cilia di Francia, spart. di Senna ed Oise, circondario e 3 1. all'O. da Corbeil, capoluogo di cantone, in valle fertile, al confluente dell'Orge e della Remarde, a 7 1. S. E. da Parigi, sulla strada di questa citta ad Orleans. Vi sono concie di pelli e cuoi, anche in alluda, una birraria, e fabbricbe di mussoline ed altre stoffe di cotone. Ha pur e dei purghi di lana. Vi e un uflizio postale. Fa commer- cio di farine e burro. Ogni venerdi vi si tiene un mercato per grani, porci e vitelli. Le sue fiere ca- dono nel lunedi sanlo, primo maggio e 24 agoslo. Quivi era un monaslero di donne. Conta 2170 abi- tanti. Questa cilia porto anche il nome di Chatres, e nel 1 72o-fu dichiarata ducato. E patria di Duquesne. ARPA SU, Harpassus, fiume della Turchia asia- tica, pascialato di Cars, che nasce vicino al lago Ma- datepe, scorre dal N. al S. , fra Erivan e Tauris, riceve il Cars, e va a geltarsi nell'Aras, presso Agi Beiramlu, dopo un corso di circa 3o leghe, Riesce 873 ARP assai pericoloso per le piene improvvise, che gli (iaiino una piofondila e rapidita sovente fuiiestc a quelU che lo passano. ARPEGA, toirente del re^no Lorab. ven. , nella prov. di Vicenza, che bagna il paese di Arzi guano. ARPENAZ, tonente degli Stati Sardi , che sca- turisce da una monlagna dello stesso noine, posla nel tenilorio del counine di x^lagland, provincia di Faussigni, a nianca della via che da Cluses conduce a Sallonches. Dairallezza di ii5o melri, si versa dalla balza ove nasce, al piano. II grosso volume del- le sue acque riducesi in vapori prima di giungere alia conca che si e di per se scavata nel corso dei tempi ; e, secondo il giro del sole, presenta iridi ■va'^hissime per la vivacita ed armonia deicolori; sicche la cascata vieue con istupore osservata dagli stranieri. ARPINA (Ripalta), villagglo del regno Lom- bardo Veneto. Ved. Ripalta Arpina. ARPINO, Arpinum, citla del regno delle Due Sicilie, ne' Dominii di qua del Faro, prov. della Terra di Lavoro, dislr. e 2 1. i/4 al S. di Sora, 22 1. S. E. da Roma, e 22 1. N. E. da Napoli, capoluogo di cantone, e situata fra amene collinelle. Essa rac- chiude 4 chiese parrocchiali collegiate, oltre a piu altre, e alcuni conventi, un ospedale, varie fabbriche di panni e concie di pelli, e nel suo lerrilorio sono diverse fabbriche di pergamena. Vi si tengono quat- tro annue fiere, cioe il 25 settembre, il 2 ottobre, il 2 novembre e il 6 dicembre. Conta 9660 abitanti. E celebre per essere palria di Cicerone, di Mario, e di Giuseppe pittore, detto percio d' Arpino. Ad 1 1. di distanza, in una isoletta tormala dal tiume Fibri- no, e un convenlo fabbricato suUe rovine della casa ove nacque appunlo il famoso oratore di Roma. Egli aveva niolte case di campagna nei dintorni di questa citta, che chiamava le noslre piccole case di piacere, villulas nostras^ cio che fa credere non fossero esse ne grandi, ne belle quanto quella di Tuscolo. Si altribuisce la fondazione di Arpino agli Ausonii f^olsci. Passo in seguito in poter dei San- niti, e fmalmeute sotto i Romani, dei quali divenne colonia, acquistando, avanti la prima guerra punica, i suoi abitanti il diritto di cittadini romani, e dive- nendo Arpino cittii municipale. ARPINO (Sant'), terra del regno delle Due Sici- lie, ne"* Dominii di qua del Faro, prov. di Napoli, distr. di Casovia, circondario di Sanl"* Antimo; con 2060 abitanti. Puo dirsi un sobborgo delP antica Atella, essendo sorto mentre quella citta ancora sussisteva ) ed e patria di Celio Censorino. ARPONELLI, dai Francesi scrilta Harponelly, citta deirindostan inglese, presidenza di Madras, antica prov. di Balagat, divisiooe di Bellari ; capo- luogo di distretto, a 16 1. S. O. da Anagundei ed a 5i S. da Beigiapur. Lat. 14" 44' ; long. E. 73° 43'. Ha deboli mura ed un forte. II distr. di Arponelli giace nella parte occiden- tale delPantica prov. di Balagal, limilato al N. ed airO. dal Tumbedra, al S. dair antica prov. di Mi- sore ed alPE. dalla prov. medesima e dal distr. di Adoni. 1 ragia di questo distr. erano tribulari del re di Bisnagor, ed il furono poi di quelii di Begiapur, dei Mogoli e dei Maratti, sino nel 1789, epoca nella quale il sultano Tippu s'impadroni del territorio e Me fece prigioniero il ragia. Dopo annientato dagli Inglesi Seringapalam, esso distretto fu assegnato al nizam, che lo cedette agPInglesi rnedesimi nel 1800, e questi ne assegnarono alcuni dominii alia famiglia deirantico ragia cbe risiede nel capoluogo. A R R 874 ARQUA o ARQUATA, bor. del regno Lombardo Veneto, prov. di Padova da cui e dlslante 4 1- ^- distr. diBattaglia, in mezzo aridcnli colline. Questo luogo e celebre per esservisi ritlrato il Petrarca dopo la morte di Laura, e per esservi morto in eta di 70 anni, il giorno 28 agosto 1374. Vi si mostra ancora la sua casa ed il suo sepolcro, sostenuto da quattro colonne, visilato conlinuamente da forestieri. Conta 970 abitanti, che popolano tanto Arqua in monte, come Arqua in piano che costituiscono il comune. ARQUA, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. del Polesine, distr. e 1 1. 3/4 al S. S. O. di Rovi- go, suUa sponda sinistra del Canal Bianco. Questo villaggio e uno dei piu antichi del Polesine, e vi si trova ''ancora un vecchio castello in caltivo stato, cinto di mura e fosse, che fu eretto nel 1129 da Guglielmo Alardieno. 11 suo commercio consiste in prodotti territoriali, bestiame e seta. Conta 2880 abitanti, compreso le frazioni unitevi di Ritratto Bertuzzato sotto Arqua, Ritratto Borsea sotto Arqua e Val di Molin. ARQUATA, Arquatum, borgo degli Stati della Chiesa, delegazione e 4 1. 1/2 alP E. di Spoleto, presso il Tronto, a'piedi degli Appennini, e verso le frontiere degli Abruzzi. ARQUATA, Arcuatum, bor. degli Stati Sardi, divisione di Genova, prov. di Novi, mandamento di Serravalle, sulla Scrivia, a 5 l.S. da Tortona. Cre- desi che nelle sue vicinanze fosse Libarna o Libar- num, quantunque alcuni antichi geografi pongano questa citta della Liguria, a Villa Barna, villaggio del Tortonese. Vi si contano 1400 abitanti. ARQUATA, nel graducato di Toscana. F ed. Lo- renzo alle Corti ( San). ^ ARQUENES, villaggio del Belgio, prov. d Hai- naut, circondario e 4. 1. 1/2 al N. O. di Charleroi, cantone di Seneffe. E rinomato per le sue cave di gesso e pe'suoi marmi azzurri. Vi si contano i3oo abitanti. Insieme al suo distr. , fu questo villaggio dichiarato baronia nel 1625, e contea nel 1679. ARQUES, fiumicello di Francia , nel paese di Caux, spart. della Senna Inferiore, che scaturisce a 2 1. S. E. da Saint Saen, traversa questo borgo, come pure quello di Bellencombre, passa per Grand Torcy, Arques e Dieppe, dove si scarica nell' Ocea- no, dopo un corso di circa 1 1 1. dal S. S. E. al N. N. O., di cui 2 1. di navigazione, da Arques in poi, col mezzo della rnarea. 1 suoi principali affluenli sono, a destra, il Bethune e TEaulne. ARQUES, piccola citta di Francia, nel paese di Caux, spart. della Senna Inferiore, circondario, can- tone e I 1. 1/3 al S. S. E. di Dieppe, sul fiumicello del nome stesso, e a 11 1. N. N. O. da Roano. Conta 700 abitanti. Vi si tengono alcune fiere frequentate di bestiame e di cavalli. E celebre questo laogo per lavittoriariportaladaEnricoiv il 21 settembre 1589. Questo gran principe, non avendo che 5oo cavalh e 14000 soldati a piedi, attacco un esercito di oltre a 3oooo uomini, comandati duca -di Mayenne, capo della lega, e lo sconfisse. ARQUILLINOS, bor. di Spagna, prov. e 5 1. i/4 al N. N. E. di Zamora. ARRA, villaggio del regno Lombardo Veneto, distr. di Tricesimo, prov. d'Udlne, con 620 abitanti. ARRA, scritta Arrah, citta delPIndoslan inglese, presidenza del Bengala, antica provincia di Baar, capoluogo del distr. di Scia Abad, a i 1. 1/2 dalla sponda sinistra del Gauge, e 12I. 1/2 O. da Palna. Lat. N. 25° 35'; long. E. 82° 20'. E grande, bene popolala ed industre, e sede di un tribunale. ARR ARRA €ilta dell'A%anistan, nel Seistan, a 3o I. t). da Gellalabad e ad 85 S, O. da Erat. ARRABIDA, monte ripidissimo del Portofallo prov. di Estremadura, presso Setuval. Ha 33o metri circa di elevazione sopra il livello del mare, e con- tiene una bella breccia calcare di cui e costrutia tutta la citta di Setuval. r^'^?^'^^^^' ^ c't^^ deirimpero Lirmano. yea. Aracan. ARRACHES, comune degli Stali Sardi, divisione di bavoia, prov. di Faucigni, mandaraento di Cluses da cui e discosfa 1/2 lega. Goiita circa 900 abitanti nofabih per ingegno ed industria, che allendono principalaiente a lavorare le varie parti de^li oro- logi. jSel territorio e uii'acqua minerale ferrutrlnosa e VI SI trova una copioslssima cava di carbon lossile' 1' a"^^!?"^^' Harrad dai Francesi, borgo del- 1 Arabia, neiriemen, principato ed 1 1 l.al S di Abu Aris, ed a i5 1. N. da Loeia. ARRAGIAN, citta della Persia. Ved. Ragiam ARRAH, citta delFlndostan. Ved. Arra. ARRAl,scritta Array 'xn francese, citta del Giap- pone, sulla costa meridionale deir isola di Niton principato di Tutomi, a 43 1. E. S. E. da Miaco e kl ^. U. da Jedo. Essa ha circa Aoo case ed un piccolo porto. ^ ARRAMERA o SANT' ANTONIO, capo sulla costa raeridionale delP Arabia, neiriemen, a 22 I. circa O. b. O. da Aden. Lat. N. 12° 32'; long. E. 4i« kn, ARRAN, Charrae, in francese scritto Harran villaggio della Turchia asiatica, pascialafo di Racca' capoiuogadi sangiaccato ; a 18 1. S. E. da Orfa, sulla destra sponda del Giullab, a 12 1. N. N. E. dal con- Huente di questo fiume coIPEufrate. Era un tempo ragguardevole, ned e piu abilata che da alquanti Arabi. 1 dintorni ne sono famosi per la sconfitia di Lrasso. ARRAN, anticamente Brandinos, isola della Sco- zia contea di Bute, nel braccio di mare tra il Mull di Cantire e la costa delP Ayrshire, dal primo sepa- J^"*-!."',."^^"^? '1 Kilbrannan Sound, e dairultima pel Frith di Clyde. Giace ad i 1. 1/2 dalla piu prossima punta deirisola di Bute, i 1/4 dalla punta piu pros- sima di Cantire, e 3 1/2 dalla punta Ardossan nel- 1 Ayrshire. Misura circa 5 1. 1/2 in lunghezza, e da 2 in 6 dilarghezza,comprendendo 72000 iugeri di ter- reno, quaU possono essere arativi circa iiooo Pre- senta nelle sue divisioni di N. e di S. uno spiccato contrasto ; la prima, o quella al N. di Brodick, pre- sentando alte raont. nude ed aspre di granilo con elevate giogane ed inlersecate da profonde valli e burroni, fra cui il Gratfell, la piualta mont. delP isola sorge ad 874 metri sopra il livello del mare. La divi- sione S. e pni ampia dell' isola si compone di terreni ondeggiati in colline, le cui eminenze sono dific^ura appianata o rotondata, e coperte con un profondo stralo di torba ed alire materie alluvionali. Intorno alia maggior parte della costa si e per P azione del mare format© un largo banco, o cinta, quasi non inlerrotfo, di ghiaia, sul quale una molle erbuccia somministra piacevole e conveniente accesso lungo Ja spiaggia marina. Le sponde sono generalmente erte e sassose, ma non sono frequenti alii dirupi. Internansi nelP isola tre profonde baie, Rausa al N. O.e Brodick e Lamlash all' E. ; Tultima, difesa dai venti occidentali dalla Holy Island, lunga i/3 di 1 , e uno dei raigHori asili pei naviganti nel Frith di Clyde. S'mcontrano in Arran marmo, diaspro. agate, ed una bella specie di cristallo di rocca che chiamano diamante d' Arran. I cervi ed i camosci, un tempo ARR 87 abbondantissimi, sono era quasi, se nou del tuttc estirpati. Si sono generalmente introdotte le pecor del Cheviot, e le razze indigene dei bovini e de' ca valh si vanno sostituendo colle piii grosse razze < piu pregiate dell' Argyleshire ed Ayrshire. I porci s allevano in numero considerabile, ed i bastimenli .- vapore che toccano 1' isola, vi hanno aperlo un nuovf mercato di pollame ed uova. La selvaggina vi e ab-. bondantissima. 11 sistema diagricoltura un tempo erj ad Arran il pessimissimo che si possa immaginare- le lerre erano condotte unitamente da parecchi pro- prietari in comune, e smunte da costante corse di raccolti di grani, che 1' uno all' altro succedevansi in serie non interrotta, eccettoche per Y introduzione accidentale di patale, sino a tanto che il suolo potesse produrre; ma dal i8i5, il duca d' Hamilton, pro- pnetario di pressoche lutta 1' isola, studiossi strenua- mente e con frutto ad introdurre mighor sistema, in parte affittando tenute ad individui per un terraine fisso di anni, esclusi i subaffitti ocommessi; in parte mtroducendo nelle locazioni patti fatti per assicurare un mighor sistema di condotta : ed in parle spen- dendo grosse somme a fabbricar case, cinte, scarar fossi, aprire strade, ecc. H popolo sulle prime era oppostissimo al cambiaraenlo ; ma i suoi pregiudizii gradatamente cedettero, ed ora sente per la massima parte che sia stato non meno vantaggioso ad esso che al proprietario. Da che gli occupatori godettero possedimenti che ciascuno potea chiamare suo pro- prio, hanno tenaceinente progredito nelle abitudini ; e quantunque per questo riguardo sieno ancora indietro dei possessori ed agricollori della terra ferma, e da credere che in nissun distretto insulare montano si mostri maggior industria che in Arran. Vi sono ora in buon numero ampii poderi chiusi di cinte, suddivisi e bene coltivati, con pregevoli capi- tali di bestiarae e comode cas€ rurali, ove un tempo erano numerosi tuguri senza camini ne finestre, e gioghi che andavano per tutti i vcrsi senza una sola chiusura od una singola divisione. La rendita deir isola sicalcola da iiooo a 12000 Hre di slerlini ( 275000 in Sooooo franchi ) . Appartiene a Kilbride e Brodick, principal! vil- laggi deir isola, un numero di batlelli impiegati nella pesca delle aringhe; ma il resultato nel Frith di Clyde e nel Loch Fyne non e ora cosi prospero come una volta era. Forlunatamente il suo declinare e di poco momento, se pur e, per 1' isola ; poiche non ayendo considerabile popolazione cittadina, la pesca viene principalmenle esercitata dai costigiani e dai piccoli fittaiuoli, richiedendone I'attenzione nel tem- po clie i servigi non sono inassimamente necessari in terra, nel tempo che tende a generare e mantenere abitudini d'ozio e di dissipamento. Usavasi produrre in quantita considerabile la soda, ma la manifattura n'e ora pressoche cessata. La maggior parte delle stoffe di lana usate nell' isola facevasi un tempo dalle donne, ma buona parte se ne importa adesso dal di fuori. Brodick, principal villaggio, e benissimo situato, in fondo alia baia del suo nome e al lato E. dell' isola, Presso, ha il suo castello, sede e talora residenza dei duchi d' Hamilton. Benche vi si parli gallese, 1' in- glese vi e inteso da ognuno. Arran si divide in due parrocchie. La popola- zione nel 1755 ascendeva a 3646 abitanti ; nel 1801 era di 6179, e nel i83i di 6427; e sempre va crescendo. ARRAN (ISOLE SETTENTRIONALI Dl), Sulla COSta O. dell' Irlanda, contea di Donegal, rimpetto a Dangloe, colla piu settentr. estremita della raaggiore, chiamata 877 A RR A RR 878 le c Vrranmore, sotto 55° di lat. N. e io« 49 ' tli long. O sul qual punto e erelto un fanale a fuoco fisso alto 60 metri sopra V acqua alta. QnesV isola conlie- ne circa 2000 iugeri di terreno e presso a tooo abi- lanti essendovi la terra divisa nelle piu minule por- zioni. Sono per la massima parte pescaton. bopra unMsolelta minore , fa dal Banco de. Pescaton erelto iiel 1786 un viUaggetto, ma e ora pressoche \RRAN ( ISOLE MERIDIONALI Dl ) . CoHSistonO m ireisoleeslendentisi, dal IN O. al b L circa 4 1- lun-o la foce della Galway Bay, ni Idanda, e forma- no pane della contea di Gahvay Contengono in tutte circa 7000 iugeri di terra, cioe 4607 lamaggiore, Arranmore ; i338 Innis More egop Innis Leer. La popolazione somma a 8190 abitanti. bsse rendono circa 2000 lire di sterlini (5oooo francbi) al proprie- tario Sono fertilissime ; ma lalora sofjrono per la scarsezza di acqua. Vi si fa a considerevole cstensione la pesca del luerluzzo, essendo stalo coslrutto un molonel villaggio di KiHaney (popolato da 1000 ab.- tanti), suir isola luaggiore, a spese del Banco dei Pescatori, per comodo delle ciurme impiegale. 1 prodotti principali sono pesce fresco e preparato, vena, piuina, prodotto delle procellarie, una specie superiore di vitelli d' an anno grandemente ncercati da' macellai di Gonnaught ; cui una Tolta aggiunge- vansi grandi quantita di acqaavite di contrabbando. Sul piu alto punto della maggior isola o piu setlen- trionale si e erelto un fanale a faoco girevole, a la lat N 53" 7' elont^. E. 12° o' 28", colla lanterna alta circa ISomelri sopra illivello del mare. Quesle isole danno il titolo di conte ai nieinbn della tamiglia Gore. Gli abitanti, poverissimi, continuano a;vivere in uno stato propriamente primilivo, e vi si parla universalmente V irlandese. CEPAS, bor. di Spagna, prov. e 7 1. 3/4 al N. O. di Caeuca. ARRANGY, \illaggio di Francia, nella Lorena, span, della Mosa, circondario e 5 1. i/3 al S. E. di Montmedy, cantone e 2 1. al N. di Spmcourl. Vi sono delle fucine. ARRAR OD URRUR, cbe i Francesi scnvono Har- rar edUurriir, paese delP Abissinia, nella contrada dei Galla non incivibti, verso le tVontiere del regno di Adel. airE. della prov. dl Efat. E irrigalo al S. E dal Samti, ma poco si conosce. La capilale porta il raedesiiTio nome. ARRAR OD URRUR, cilia d' Abisslnia, nel paese dei Galla non incivibti, capitale della conlrada del suo nome, a 40 legbe S. S. O. da Zeila e i5o S. E. da Gondar. ARRAS, cilia di Francia, spart. del Passo di C.a- lais, capoluogo di circondario e di cantone, sulla Scarpa e sul Crincbon, a 7 1. 3/4 O. N. O. da Carn- braie43 i/4 N da Pangi, alP intersezione di piu strade maestre. Lat. N. 5o° 17' 34"; long. O. 0° 26' 10". Essa e divisa in due parli, Pana, cb' e Tantica, chiamata la Cite, e Tallra, la modeina, la Fille, separate da una fossa, un lerrapieno ed una valktla nel cui fondo scorre il detto ruscello di Crincbon. E sede di un vescovo suffraganeo di Parigi, la cni giurisdizione e circoscritla dallo spart. del Passo di Calais. Come piazza forte di terza classe, vi risiede un uffiziale superiore di artiglieria della direzione di Douai. Vi e una scuola del genio, un tnbunale di prima instanza ed uno di commercio. Essa e bella e ben fabbricala in pietra. La cbiesa catted rale e uno dei piu grandi ed arditi fabbricati golici delP Europa. Oltre a diverse allre belle piazze, la maggiore e de- gna di osservazione per la sua grandezxa e pei son- tuosi edifizi cbe la circondano. La minor piazza, di cui forma uno dei lali il palazzo pubblico, riceve erand'adornamento da questo magnifico monunien- to. E anclPesso di gotica arcbitetlura, e sormontato da una superba torre di prodigiosa altezza. E degna di osservazione la sua forle citladella eretta "el 1670, le forlificazioni della quale sono quasi tutle del \ aa- ban, e di qualche altro celebre ingegnere. Ammiransi fra le allre alcune lunette alia Vauban, cbe diconsi i primi lavori di tal nalura inventati dal famoso De Marcbi. Ha pure questa citta belle caserme, una pubblica biblioleca conlenenle 36ooo volami, un Jabinetlo di sloria naturale, una bella coUezione di quadri, incision! ed allri oggelli d' arte. Vi e una borsa, un'accademia dilellere, una societa letteraria fondala nel 1738, un tealro, un collegio comunale, un ^-iardino botanico, una socieU'i d^ncoraggiamenlo per^le arti, una camera di inanifatlure, ed una scuola di sordomuti. Eravi una famosa abbazia di benedet- lini, delta di San Wast, primo vescovo di Arras, cbe vi mori nel 54o, fondala nel 685 da Tierri 111, re di Francia, in uno dei sobborghi, cbe, poscia forlif.cato, fece parte della citta. In essa fu sepolto queslo re. Nei luogbi piu alii di Arras, sono delle cave di pietre biancbe. Contiene filatoi di colone, fabbricbe di merlelti, tele di colone, calze difilo e di cotone, berrcllame, stovigbe, grosse stotie di lana, pippe, amido, e sopraltutto di tappeli, cbe sono pero men belli di quelli di Parigi e Brusselle. Ha pure concie di pelli, raffinerie di zuccbero e sale, bioderie, birrarie, molli torcbi da olio, purgbi CUlOUeHC, IJliiaiiv, .xxw^.. /I t_ di lana, e fabbricbe di zuccbero di barbabiettola. 1' a commercio di grani, farine, vini, lino, canapa, mi- glio, sapone, birra ed olio di colza, acquavite e garofano. Vi si lengono due fierc annue di i5 gior- ni, li 10 aprile e il ^o novembre. Conta 24490 abi- tanti. Arras e patria del celebre giureconsullo e slorico F. Baudoin, di Giovanni Sylvius, Alessandro Major, Alar, Auselin, Guglielmo Gazct, Giacomo di Coucy, Carlo Lecluse e del fisico Regnault. Con- viene pur anco dire cbe quivi ebbero 1 natab. Da- miens assassino di Luigixv, i due fralelli Robespierre e Giuseppe Lebon. Questa citla e anticbissima. Tolomeo la chiama Orisiacum, e Cesare, Jtrebatea. LMtinerario di Antonino le d;\ il nome di Nemetacum, e credcsi cbe sia quella Nemetocena, cbe Cesare prese 5o anni prima di Gesu Cristo. Fu capitale degb Alrebati, dai quali le derivo il suo moderno nome e quelio della contea d' Artesia (Artois), di cui fu capitale. INel 407 i Vandali la rovinarono, ed i Ncrmanni la sacclieg- -iarono nelP 880. Abbandonala da' suoi abiUnti, resto deserla per 3o anni. Ripopolala quindi, iu presa nel 901 da Carlo il Semplice e resa nel 9i5. Era capitale della contea di Fiandra, allorcbe Carlo il Calvo, re di Francia, la dono a s"^ ditla, a titolo di dote, sposando nell 863 Baldo- vino. detto Braccio di ferro, conle di Fiandra. Dopo, fu riunita alia Francia con lutlo TArlois, Panno 11 80. Lui-i XI la prese nel 1477, dopo la morle del duca diBor^ogna. Nel 1492, avendo delle inlelbgenze nella p^'iazza, se ne impadroni P arciduca Massimi- liano d' Austria. H principe d' Orangia vi enfro vincitore nel 1578. Nel 1596, i Francesi pensarono di sorprenderla; alia fine essa fu espugnata dalle ar- mate di Luigi xni, nelPanno 1640, cbe 1 marescialii di ChaliUon, della MeiUeraye e di Cbaulnes, che Passediavano, la conquistarono , dopo un assedio di due mesi, il 18 agoslo, avendo in prima respinlo 879 ARR il cardinale Infante che Toleva liberarla. Nel i654, il principe di Conde, del partito degli Spagnuoli, assedioancoraquesta cilta; ma dopo una sanguinosa battaglia data nel giorno di San Luigi, fu obbligato di levarne Tassedio. Arras venne quindi definitlva- menle cessa alia Francia col trattato de'Pirenei. II primo concilio tenuto in questa citta si e quello delFanno io25, il secondo del 1490 e i due ultimi pegli anni 1670 e i588. II circondario di Arras e diviso nei seguenti dieci cantoni : Arras N. , Arras S., Bapaurae, Beau- melz, Pas, Vitry, Viniy, Bertincourt, Croisilles e Marquion. Esso contiene 218 comnni e 167600 abi- tanti. Vi si trova gran quantita di torba e di tufFo calcare. ARRAS, cantone d' Arabia, nella parte montuosa deiriemen, presso i confiui del Ciania. Contiene la montagna di questo nome, tutta coperla di vi«^neti. ARRATUai, distr. delP Indostan. Fed. Aratem. ARRAY, citta del Giappone. Fed. Arrai. ARRAYA, bor. di Spagna, prov. e a 4 1. 2/3 E. da Burgos. ARRAYAS, bor. del Brasile, govern© di Goyaz, dislr. di Parannan, a 19 1. N. E. da Cavalcante, e presso le sorgenti del fiume che gli da il nome. 1 suoi dintorni sono montuosi, e nodriscono molto grosso besliame. Questo borgo fa fondato nel 1740. ARRAYOLLOS, piccola citta del Brasile, nella Guiana portoghese, sopra una collina, presso la sponda sinistra e a 5 I. dalla foce delP Aramacu nel fiuine delle Aniazzoni. ARRAYOLLOS, bor. del Portogallo, provincia d' Alenteio, coniarca e 1 1 1. 2/3 airO. N.O. da Villa Vicosa, e a 4 1. N. da Evora, presto uno stagno, ai piedi di una montagna sulla cui sommita si trova una cittadella. Contiene una cbiesa parroccliiale, due conventi, un ospcdale e delle fabbriche di carta da paramento. Conta 2000 abitanti. ARRE, casale del regno Lonibardo Veneto, distr, di Conselve, prov. di Padova. ARREAU, piccola citla di Francia, nella Guasco- gna, spart. degli Alti Pirenei, circondario e 5 1. 2/3 al S. E. di Bagneres de Bigorrc, capoluogo di can- tone, con ultizio postale, al confluenie della Neste d' Aure e della Neste di Louron, a 9 1. 3/4 S. S. E. ,da Tarbes. Questa citta e niollo antica. Vi si fabbri- cano della pannina grossolana, die serve di vesti- mento alia gente del paese, del berrettame di lana, dei cordellali o fioretli della vallc d'Aure, e vi ha gran numero di seghe idrauliche. Vi si fanno quattro fiere di un giorno, una delle quali specialmente pel cambio della moneta di Spagna e per la vendita dei mull. Conta i45o abitanti. ARREBALDE, bor. della Spagna, prov. e 12 1. al S. O. di Leon ( Vagliadolid). Nei dintorni ha una sorgentc d'acqua minerale. ARRECIFE, bor. delle Province Unite del Bio della Plata, prov. e /'|4 1. al N. O. di Buenos Ayres, sopra un tiunie dello stesso nome, e sulla strada che conduce da Lima a Buenos Ayres. Lat. S. 34*' 4'; long. O. 62** 47'. ARREE, montagne di Francia. che incominciano al 48« 18' di lat. N. e 4" 52' di long. O., nel pun to in cui PArguernon, la Ranee ed il Meu hanno le loro sorgenti nello spart. delle Coste del Nord. Vanno dalPE. airO. a terminare nello spart. di Finistere, presso la rada di Brest, alP E. del Faou. La lunghezza 11' e di 3o leghe. Varie porzioni di queste montagne hanno nomi particolari. Da prima e la montagna del Menez, al S. di Moncontour; la montagna di ARR 88 Fembusque, fra Quiulin e Coraly, ed il monle M( nebret, presso Callac, alle sorgenti delP Hiere, d. Blavet e del Guer. A questo punto incoraincia i montagna di Arree propriamente delta, la cui sore raita e di granito, e che da origine alP Aulne, al S. al Landernau e a qualche altro corso d'acqua al ]> Queste montagne hanno un'allezza media di 29 melri, e sono in generale aride, sassose, coperte t macchie, e con molte strette. Le loro dolci disces si confondono al N. ed al S. con pianure sterili sabbionive. ARRENS, villaggio di Francia, spart. degli All Pirenei, circondario e 2 1., 1/4 al S. O. di Argeles, 3/4 di 1. S. O. da Aucun.E questo Pullimo villaggi. della valle di Azun. Tien fierail giorno 22 settembre ARRESITES, ARRESIFES o ARRECISES, isol del Grand' Oceano, alia estremita E. delP arcipela«^( delle Caroline, al 10° di lat. N. e i58" 4' di long. E. ARRESPUR, che gPinglesi scrivono Harrespoor ed i Francesi Ilarrespour^ piccolo stato del!' In doslan, nelP Orissa, distretto di Chetec. E il pii considerabile de' principati dei Gorgat, e tributa- rio degPInglesi. N'e capoluogo la citta dello stessc nome. ARRETON, villaggio d'Inghilterra, contea di Sou thampton, nel Medland occid. dell' isola di Wight ad I 1. E. S. E. da Newport, con 1840 abitanti. ARRLATE, bor. di Spagna, prov. e 14 1. alPO. N O. di Malaga ( Granata ) e a i 1. 1/2 N. da Ronda. ARRIE, dai Francesi scritta Arrye^ piccola citl; delPlndostan, negli Stati dei Rageputi e nelP antic; prov. d' Agemir, a 20 1. S. O. da Geipur. ARRIMACONA, in francese scritto Harrimakon villaggio della Sencgambia meridionale, a 6 1. dc Cacondi, verso il rio Nunez. E piccolo, abifalo dc schiavi ed appartieue a Cherra Mamadu, capo man- dingo che alberga presso Cacondi. ARRIORPUR, dagPlnglesi scritta Harriorpoor citta delPlndostan, Stato del Neipal, distr. di Moc- vampur, a i5 1. S. E. da Catmandu, alle falde dei monii Lanca Dangra, presso la sponda sinistra del Bogomotti, con un forte che domina questo fiume. ARRIORPUR, scritta Harriorpoor dagP Inglesi. citta deir Indostan inglese presidenza del Bengala, antica prov. d' Orissa ; capoluogo del distretto di Moorbouge, e residenza d' un ragia tributario de- gP Inglesi ; presso la sponda destra del Borabollong. sul quale imbarcansi legnami da costruzione ed altre mercanzie alia destinazione di Balasore. Lat, N. 21° 5i' ; long. E. 84" 16'. ARRISIR o AREICIR, scritta in francese Arrysir, citta delPlndostan, negli Stati di Guicavar, antica prov. di Coce, sulla costa dello stesso nome, a 27 1. E. da Buigi. Lat. N. 23° 17' ; long. E. 68" 53'. ARRO, canale del Grand' Oceano Boreale, nel golfo di Giorgia, sulla costa occid. delP America settentr. , alPE. delP isola di Quadra e Vancouver. Lat. N. 48° 28'; long. O. i25" 9'. ARROE, gruppo d' isole del mare d' Arabia, presso a poco ad eguale distanza, fra Mocca e la costa oppo- sta. Lat. N. 13" 36'; long. E. 40° 16'. Comprende cinque o sei piccole isole ed una grande. II nome di Arroe, che porta questo gruppo, e probabilmente una corruzione di Gebel Ar reck, ch' e quello della maggiore ; tutte sono abitate da pescatori. ARROIO DA CHINA, piccola citta della prov. del Rio della Plata, a 64 1. N. N. E. da Buenos Ayres, sulla sponda destra delP Uruguay, a piu di 3o 1. dalla sua foce. Quasi tutti i suoi abitanti sono bianchi. Lat. S. 32° 29' ; long. O. 60° 89'. i8i A R R ARRONCHES,,piccola citta del Brasile, prov. e 2 i al S di Ceara. E popolata da liidiani, da bianchi e la meticci, che coltivano il manioco, il riso ed il ARRONCHES, Septem Arae, bor. del Portogallo, prov. d' Alenteio, comarca e 5 1. 3/4 al S S. E. di Portalegre, al confluente del Caya e dell Alegrelte. Ha una chiesa, ua convento, an 5spedale e 5ooo abilanti. Fu dicbiarato marcbesato iiel 1674 dal re ARROS, fiurae di Francia cbe mcommcia tra Bo'ullb d' Ane e Marseilbau, negli AUi Pirenei, entra nello spart. del Gers e si getta iiell' Adour, a Izoges, dopo aver bagnato|Plaisance. 11 suo corso e di 17 1. dal S. al N. O. , ^ , ^ ARROU, gruppo d' isole. Ved. Arru. ARROUX. fiume di Francia, cbe ba la sua sorgente nello spart. della Costa d' Oro, a 1/2 1. O. da Cule- slre e a I 1. i/4 N. E. da Arney le Due, entra nello sparl. di Saona e Loira, e si getta nella Loira vicino al diramamento del canale del Centro, a Digione, dopo passato sotto le mura di Aulun, e percorso circa 25 1. dal N. N. E. al S. S. O., 3 delle quab per le zattere da Tolone sino a Gueugnon, e 4 di navi- iiazione da Gueugnon alia Loira. La navigazione di questo fiume e di poca importanza, bastando alcuiu battelli per scendere nella Loira i pali ed i zoccob cbe si tragsono dal dipartimento di Saona e Loira. ARROWSIGK., isola sulla costa degli Stati Uniti, stato di Maina, contea di Cumberland. Contlene circa 20000 iugeri, di cui buona porzione consiste in paludi salse. Fu comprata uagrindiani nel 1661. ARROWSMITH, isola del Grand' Oceano, nel grup- po delle Mulgrave, alPE. delle Caroline. Lat. N. 6° 44' ; long. E. 170*^. /, 1 AT ARROYO, bor. di Spagna, prov. e 1 1. 1/4 at IN. O. di Palencia (Toro). Vi e un altro bor. dello stesso uome in Ispairna, nella prov. e 2 1. 1/2 al S. O. di Vagliadolid, sulla sponda sinistra della Pisuerga. ARROYO DEL PUERCO, bor. di Spagna, prov. e 5 1. 3/4 air O. S. O. di Caceres ( Estremadura). Vi e una cbiesa parroccbiale ornata di bei quadri di Mo- rales, ed ba una fabbrica di panni ed una di maioli- che. Conta 5o6o abitanti. ARROYO DE SAN SERVAN, piccolo bor. di Spa- gna, prov. e 8 1. 3/4 alP E. S. E. di Badajoz ( Estre- niadura), e a 3 1. O. S. O. da Merida, presso la sponda sinistra delfe Guadiana. ARROYO MOLINOS, due bor. di Spagna, P uno nella prov. di Badajoz ( Estremadura ) , a 7 I. N. N. E. da Merida, e P altro in prov. e 5 1. i/4 al S. O, di Madrid. ARROYO MOLINOS DE LEON, bor. di Spagna, prov. di Badajoz ( Estremadura ) , a 10 1. O. S. O. da Llerena. ^ ARROYUELO, bor. di Spagna, prov. e i3 1. al IN. N. E. di Burgos, e a 4 1. E. da Vlllarcayo. ARRU, gruppo d' isole fra le Molucche e la Nuova Guinea, al N. della Nuova Olanda, cbe si stendono da 5" a f 10 di lat. S. e da i32° 3o' a i33|'* 3o' di long. E.Leprincipab sono : Tranna Cobror e Vaam. Sono separate da stretti canali e cinte da scogli e iso- lotte. Tutte sono basse, boscblve e fertili in aromati, banani, cocco, spezierie. Quivi soggiorna a preferen- za il famoso uccello di paradiso che predilige i climi ove P aria sia pregna di odori balsamici. Vi si tro- vano pure bellissimi lori e canguri. Sebbene prive di acqua di fonte, quest' isole sono popolatissime e governate da capi continuamenle in guerra per pvo- curarsi degU scbiavi cbe si vendono alle isole Banda. Encicl. Geo§r. Vol. I. ARS 882 Pave che gli abitanti sieno un niiscuglio di Malesi e di Papu, i quali conservarono la loro indipendenza contro gli Olandesi, cbe furono sempre contrariati nei loro disegni di slabilimento, ma vi mantennero commerciali relazioni. Gli abitanti delle isole Banda estraggono soprattutto dal gruppo d' Arru le loro vlttovao^be, ed esso fornisce al commercio cbe si fa in parli'colare colla Cina, nidi di uccelli, madreperle e gusci di testuggine. Nel 1698 vi s' introdusse mo- men laneamente il crislianesimo. ARRUBAL, bor. di Spagna, prov. e 3 1. alP E. S.E. di Logrogno (Soria) , presso la sponda destra del- P Ebro. ARRUDA, bor. del Portogallo, prov. delP Estrema- dura, comarca di Castanbeira, a 5 1. 3/4 E. S. E. da Torres Vedras. ARRY E ARRYSIR, citta delP Indostan. Ved. Arri ed Arrisir. , t • • ARSA, fiumicello navigablle del regno dMlbna, gov. di Trieste, il quale sc^urisce presso il villaggio di Safnevisa, circolo di Fiume, passa pel lago di Zepicb, e va a scaricarsi nel golfo del Quarnero a 3 1. 1/2 S. da Albona. H suo corso e di 7 1. dal N. al S. Alcuni scriltori nazionaU dicono cbe col nome d' Istro si chiamasse anticamenle P Arsa. ARSACIDI, arcipelago del Grand' Oceano equino- ziale. Ved. Salomone. ARSAGO, villaggio del regno Lombardo Veneto, distr. e I 1. al S. di Treviglio, prov: e 5 1. al S. di Bergamo. Piu di una sesta parte e coperta di boschi e pascoli, ma produce ancbe frumento ed ottimo gran turco, e vi si coltivano pure i gelsi. Conta 8bo abitanti. ARSAGO, villaggio del regno Lombardo Veneto, distr. e 2/3 di I. ad E. di Somma, prov. di Milano. E moUo antico, essendovi non pocbi ruderi e reb- quie antiche ; e vi sono 940 abitanti.' ^ ARSEGO, Cavin dell' Arsego ed Oltr Arsego, villaggio del regno Lombardo Veneto. Ved. Giorgio DELLE Pertiche ( San). ARSEGO ( Campo d' ), villaggio del regno Lom- bardo Veneto. Ved. Campo d' Arsego. ARSENALE, nel granducato di Toscana. V ed. Barga. ARSENIO (Sant'), comune del regno delle Due Sicibe, ne'Dominii di qua del Faro, prov. del Prin- cipato Citeriore, distr. di Sala, circondario di 1 oUa; con 2640 abitanti. 1 /-i ARS EN RE, bor. di Francia, spart. della Charente Inferiore, circondario e 7 1. alP O. N. O della Roc- cella, capoluogo di cantone, all'estremita O. dell isola di Re. Vi sono delle sabnc, ed una piccola rada ove ;si fanno considerabili spedizioni di sale. Sul ter- ritorio di questo borgo si trovano dei ciottob tras- parenti di color bianco, bruno e rosa. Conta 388o abitanti. ARSIE, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Belluno, distr. di Fonzaso, a cui per Un- iriare un comune si sono aggiunte le trazioni di Rocca, Incin, Corlo, Fastro, San Vito, Roveri, 1 ovio, Soras, Rlvai e Mellame. ARSIE, casale del regno Lombardo Veneto. f^ed. Capo di Ponte. , 1 , ARSIERO, comune del regno Lombardo Veneto, nella prov. di Vicenza, distr. e 2 1. i/4 al N. di Scbio. Nel suo territorio sono alcune carti«re ed una cava di marmo venato di nero bellissimo. Conta 0100 abitanti circa. . , ARSILLE,' citta maritlima della Barbaria. yea. Arzila. 56 o«5 AKT ARSINA, casale del ducalo di Lucca, eiurisdi- zioue, conuine e 3 1. i/3 al ]\. di Lucca ; con 270 abilanti. / AilSIZIO (BusTo), villaggio del regno Lombardo Venelo. Fed. Busto Arsizio. ARSR, citta della Russia europea, governo, dislr. e i3 1. al N. E. di Casan, sulla Kazanka. 11 nome le iu dato da'suoi antichi abitanti, i Tatari Areini i qui avanzi vivono in Siberia Ira gli Osliacbi. Dopo la presa di Casan, alcuni fuggilivi di quesla cilia vollero difendersi ad Arsk, ina fu presa ed abbru- ciata dai Kussi. Ora ba dellefortificazioni, thie chiese ed un ceiHinaio di case in legno. Gli abitanti sono soldali velerani e agricoltori. ARSO, casale del regno Lombardo Veneto, che ia parte della comune di Morbegno, nella prov. di Sondi io, in Valtellina. ARSO, liumicello del regno delle Due Sicilie, Jiei Donjiuii odero, passa per San Morello, e si scarica in mare non lungi da Cariali. ARSOLI, un terapo citta, ora semplice bor. degli Slali della Chiesa, situata sopra una collina neFla comarea di Roma, fra il Teverone e il confine del- TAbru/.zo, a 4 1. 1/4 N. E. da Tivoli. Conta 1000 abitanti. ARSON, casale del regno Lombardo Veneto, distr. di Feltre, nella prov. diBelluno. Fed. Roccabeuna ARS SUR MOSELLE, villaggio di Francia, spart. della Mosella, circondario e 2 1. airO. S. O. di Metz, canfdne di Gorze. Vi sono due cartiere. ' ARSTJO, bor. di Russia, in Europa, ducalo di Finiandia^ governo di Kymmenegard, in riva ad un lago, a 23 I. S. E. da Tavaslbeus, e 10 1. N. N. E, da Borga. ARSUF, vilIa*gio ddia Turcbia asiatica, nella Si- lia, pascjalato di Damasco, sulla costa del Mediler- raneo, a 3 I. N. da Giaffa, e n 1. N. da Gerusalemme. Vi SI trovano un forte, una moscbea abilata da der- mis, e parecchie vestigia di edifizi. Si prelcnde che balomone abbia fabbricato Asor nel site che occupa questo vdlaggio, il quale corrisponde airanlica Apollonia citata da Plinio e da Toiomeo, e che credesi distrutta in forza delle guerre che desolarono quel paese. Lo storico Giuseppe dice ch^essa fu rifabbncata e ripopolata per ordine di Gabinio goveniatore della Siria e della Giudea. Goffredo Rughone Fassedio indarno ; Baldovino 1 la prese, e nel 1265 cadde in polere dei nuisulmani. Nelle' sue vicinanze e un'isoletla del raedesimo nome detfa anche Paria. ART, bor. della Svizzera, cantone e 2 1. 1/2 al N. O. di Svito, sulla sponda meridionale del lago di Zug, che quivi si chiama Arter See, a 2 1. 1/2 S da Zug medesima, a^iedi dei monti Rigi e Ross- berga. E bene fabbricato, ed ha un convento di cappuccini che racchiude una buona biblioteca. E oegna di osservazione la chiesa di San Giorgio per la sua archiletlura. Vi si vede anche un immenso hacmo di una fontana, formato da un solo masso di granito. La valle d'Art e sommamente pilloresca ed mleressaute per la sua siluazione in mezzo alle p.u alle monlagne di breccia ch'esistano sui globo. Dicesi che 1 suoi abitanti sieno stati sempre un po- pe o hbero. Essi,o sulla fine del xm, o sul principio del XIV secolo, medianle un esborso, liberaronsi anche da cerfi dnitti che i conli di Absborgo ave- vano sul paese. ARTA, villaggio del regno Lombardo Vcnelcs A n T 884 distr. diPaluzza, nella prov. di Udine; con 1600 abitanti, compreso le frazioni di Avvosacco, Piano Cabbia, Rivalpo, A^alle, Lovea e Cedarchis che vi si unirono per formare un comune. ARTA, bor. di Spagna, neirisola Maiorica, prov e j3 1. 3/4 airE. N. E. di Palma (isole Baleari), e a b 1. S. E. da Alcudia, sopra un monticello. E quesla bor. uno dei piu ricchi dell'isola. Ha una parrocchia ed un convento, ed il suo territ. produce delcotone Vi SI scavano anche delle pietre da macina. Da que- sto borgo, che ha 8000 abitanti, dipende il capo di Pera, dov' e un piccolo forte ; ed a 2 1. E S. E. vicino alia costa, si trova la Cueva de la Eremita (grotta deirEremilaggio), la quale non e che un profondo labirinto, che presenla cristallizzazioni sommamente curiose. ARTA, Arethon, fiume della Turcbia europea, nella Romelia, sangiaccato di Giannina, che scaturi- sce dal monte Paloeruni, passa per Arta, c si getta nel golfo dello stesso nome, dopo un corso di circa 25 1. dal N. al S. I viaggiatori lo passano sopra una specie di ponte formato di macigni; ma nella state si puo anche guadare. ARTA, Pan tica Ambracia, citta della Tftrchia europea, in Albania, giace sulla sponda sinistra del Imme dello stesso nome ed a 2 I. 1/2 in linea retta dal hto settentrionale del golfo d' Arta. E governata da un bei, sotto il pascialato di Giannina, e prima ilella guerra.per Pindependenzagreca, era citta molto grande e popolo^a ; ma battuta nel 1828 dai Greci sotto Marco Bozzari, fu ridotta rovinosa. Possono ancora vedersi considerabili refiquie elleniche a formar la base delle mura atluali del ca- stello silualo presso il fiume nel quartiere boreale della citta. Si vedono anche avanzi del basso impero nel convento fabbricato dalPimperatrice I'eodosia verso r anno 845, ed in allro convento o catledrale del medesimo stile, ma di data piu recente. Arta, capoluogo di una giurisdizione, ha sede vescovile e parecchie chiese greche; e vi risiedono diversi consoli europei. Nel quartiere piu particolarmente destinalo al commercio, ogni arte ha la sua strada a parte, ossia bazar, e gli arlicoli quivi manifalti sono tenuli in alta slima. 1 floccata o capolti pelosi d' Arta sono considerali pei piu fini ; vi si fabbricano pure pannolani, cotonine gregge ed una specie di cuoio di Russia, di qualita inferiore,ma forte; e que- sla citta trae qualche vantaggio ccfmmercialesiccome emporeo tra Giannina ed il golfo. I macellai ucci- dono e vendono le carni fuori della citta ; il mercato e abbondantemente fornito di frutti ed erbaggi dal territorioadiacente, fertile ebenecollivato, e le pia- nure abbondano di bestiame bovino epecorino. La distanza si misura dal tempo in ragione di tre miglia alPora e otto ore al giorno. Arta sta a due gioriiate, o trenlasei miglia geografichein linea retta, da Giannina, dieci ore da Prevesa e treore e mezzo da Salaora. La strada per a quest' ultimo luogo e buona, siccome la piu Irequentata pel trasporto delle merci anche a Prevesa : si fa per mezzo di cavalli, pero che gli abitanti hanno pochissimi cam- melh, e none raro incontrare convogli di cinquanta in oltanta cavalli carichi. Havvi un ponte sul fiume Aria di costruzione veneziana della lunghezza di 180 metri ed alto nel mezzo circa 3o melri sopra del fiume, il quale quivi dividesi in molti corsi per causa dei banchi di arena. Arta giace a Sq** 8' di la- tiludine settentrionale e i8^ 39' di longiludiue orientale. ARTA (GoLio d'), V 'AfxTT^ctKiKas ^dXtroi dei 885 ART Greci e V Amhracius sinus degliaulori latlni, e un braccio del mar lonio, tra T antico Epiro e T Acar- nania, ed ora limite tra la provincia turca d' Albania, ed il regno di precia. E lungo venticinque miglia geografiohe e largo dieci, e contiensi tra i paralleli 38° 52' e 39" 3' e tra i meridiani 18° 23' e iS'' 5o'. A t raverso deir ingresso e uno scanno di sabbia molle e d' erbe marine, sopra cui la maggiore pro- fondlta deiracqua e di quindici piedi ed il canale inolto intricato. Passato questo, il golfo e navigabile dalle navi della maggior grandezza e perfettamente esente da pericoli. Alia distanza d'otto o nove miglia al N. del golTo sorge un' aspra ed ineguale catena di monti che si distende dall'E. all' O., la cui parte plu occidentale, verso il mar lonio, chiamata raonte Za- lunga, e alta circa 5oo metri e continua discendendo ond'atamente sino alle rovine di Nicopoli, tre miglia a seltentrione di Prevesa. Dopo una considerabile depressione, la parte orientale della catena s'innalza di nuovo iu una notabile montagna a tre punte, dal suo colore detta Mavro Vouno, Monte Nero, circa della stessa altezza del Zalunga, ma coi fiancbl dirnpati e precipitosi. Tra il piede di essa e alcuni lagbiaccosto al mare, apresi lapianura d'Arta, ricca e fertile, ma, per rada popolazione e difetto di com- mercio, poco coltivata e principalmente dedicata al pascolo. Piu innanzi verso N. E. sono monti cbe si uniscono alPindo. Ad E. , e direttaraente sulla costa del golfo, ergesi il Macronoro, alto circa 85 metri, lungo cui corre la strada dall' Albania alia Grecia ; strada capace di forte difesa c particolarmente in fondo alia baia Caravasara, dove il monle appena lascia il passo tra la sua base ed il golfo. La sponda S. e generalmente pietrosa, tranne in fondo alle baie formate dal suo procedere irregolarmente ; i monti sono di cima rotonda, isolati e nudi, composti prin- cipalmente di calcareo e scbisto con qualcbe larga vena di quarzo: uno di essi, ad'E. di Vonizza, cbia- mato Amutero, misura V altezza di 5oo metri. La sponda O., dal capo La Scara al N. verso il lago Mazoma, e sassosa ed erta; vengono poi i poggi erbosi, e finalmente i monti scendono dolcemente alia spiaggia. Le sole citta sulle sponde del golfo sono : Pre- vesa, sul lato N. deir ingresso, e Vonizza, in fondo alia baia dello stesso nome, sulla sponda meridionale. La citta di Arta, da cui il golfo trae il suo nome, e, come vedemmo, a sette miglia dalla costa settentrio- nale. A Salaora, cb' e il porto d' Arta, trovasi una dogana, ed una avvene pure alle baie Caravasara e Lutraci. Unico villaggio e quello di Coracomissi, e sono pure alcune capanne a Vlica, Arapi e Cara- vasara. Veggonsi ora in fondo alia baia Caravasara, -^el golfo d'Arta, le rovine A'' Argos Amphilochium, di costruzione ciclopica, situate sur un acclivio ripido alto 120 metri, presso il mare. La citta cbe occupava il vertice, era cinta di mura, e da queste ne parti- vano due altre cbe discendevano il monte ed in- contravansi ad angolo a pocbi piedi dal lido. La strada rnaestra dalP Albania alia Grecia gira intorno a quest"" angolo per un profondo burrone donpnato dalla citta, cbe cosi offre una fortissima posizione railitare. Due fiumi, il Luro, P antico Charadrns, e PArta, V Arachthus degli anticbi , raettono capo nel golfo dal lato settentrionale ; ambidue navigabili dalle barcbe sino a sette od otto miglia dalla foce. Per la citta di Vonizza corre pure un ruscello cbe fornisce abbondantemente un'acqua eccellente. A U T 886 II golfo abbonda di posce della piu sionte, formano un solo comiine. ARZINGAN, citta della Turchia asiatica, Ved. Erz Inghian. ARZO, casaie del regno Lombardo Veneto. Ved. Arso. ARZO, vdlaggio parroccbiale della Svizzera, can- tone del Ticino, a 4 1. S. da LugaiTo, vicino -alia frontiera del regno Lombardo Veneto. Vi sono, nei dintorni, bellissime cave di luarmo. ARZUA, borgo di Spagna, prov. della Corogna (Galizia), dislanle 6 1. E. da Santiago. AS o AES, die i Francesi scrivono Has edJIaes, citta d' Arabia, neiriemen, sul confine del paese niontuoso e di pianura ; capoluogo del piccolo distr. di Osali el Asful, a 7 1. S. E. da^Zebid ed a 38 1. S. O. da "Sana. E residenza d'un governatore che vi abila un picciol forte. E aperta e- di poco rilievo, e le case, beuche talune di pietra, sono male co- struite. ASA, fiume del regno delle Due Sicilie, ne'Do- minii di qua del Faro, che passa pei confini di Mon- tecorvino eFajano in prov. del Principato Citeriore, e scaricasi in mare. Abbonda di trote ed otlime anguille. ASA, dai Francesi chiaraato Ahsa, picciol borgo di Persia, provincia del Cherman, a 3o 1. S. S. E. da lezd. ASAFI, citla delPimpero di Marocco. Ved. Safl ASANGARO, prov: della repubblica del Rio della Plata, confinante al N. E. e air E. con la prov. di Ca- raba} a, al S. E. ed al S. con quella di Larecaxa, al S. O. coiraltra di Paucarcolla e col lago di Titicaca. e air O. e N, O. con la prov. di Lainpa. Ha 20 1. di lunghezza con altrettante di larghezza. La tem- peratura vi e freddissima ed il suolo sterile non produce che patate ed altre radici, che appena ba- slano agP Indiani , e specialmente nelle annate d: gran gelo. Vi-si allevano in quantita pecore e porci di cui si. fa commercio, Vi e un lago die .forniscf del sale. Conta 3ooo abitanti ripartiti in 11 villagg o borghi. 11 capoluogo, che porta il nome della prov., e situato sulla sponda N. del Titicaca, al punto in cui questo lago riceve I'Asangaro. ASAPH (Saint), citta d' Inghillena , principatc di Galles, contea e 4 1. i/3 alPO. N. O. di Flint hundred di Rhuddlan, a 2 1. N. da Denbigh, bent situata sulla china di un monte, al confluente de^ Clwyd e delPElwy, sopra ambedue i quali ha de ponti. Non ha, per cosi dire, che una slrada dirltta E la sede di un vescovato dolato d'uiia rendita d i3oooo franchi circa. Essendo la sua cattedralt abbandonata, il servizio divino si celebra in un'altrc' chiesa. Poco lunge si scorgono le vestigia di ur campo roraano. Conta 2000 abitanti e nella parroc- diia 3i5o. Si presume die Saint Asaph sia stati fondata nel 56o da Chentigerno, vescovo di Glasgo- via, che incomincio la chiesa suUe sponde dell'Elwy e nomino Asa o Asaph per suo successoi-e, nel ritor- iiare die fece nel proprio paese. Saint Asaph s unisce cogli altri borghi della contea per mandan un membro alia Camera dei Coniuni. ASARALIE, citta del paese del Calraucchi, a 22 1 N. O. da Ami o Hami. Lat. N. 42*^ 3o' ; long. E 88*^ 20'. ASARO, bor. del regno delle Due Sicilie, ne' Do- minii di la del Faro, prov. di Catania, distr. e 3 I 3/4 al S. di Nicosia, con 2970 abitanti. ASBACII, villaggio degli Stati PrusSiani, prov 97 A S C A S C 898 el Basso Reno, reggenza di Treveri, ciixolo e 3 1. /3 al S. E. di Berncaslel, alFE. del Hohemvald. i sono una fucina iraportanle ed una fabbrica di ovielie ; con i5o abitanti. \SBACH, viUaggio deir Assla Kleltorale , prov. circolo di Fulda, a 2/3 di 1. E. da Sehmalcalda. Vi )no un' usina per V acciaio, 3 laffuierie e 2 magli. onta 5oo abitanti. ASBACH (Gross), villaggio parrocchiale del re- no di Virtemberga, circolo del Necker, baliaggio jperiore e j/2 1. al N. O. di Backenang; con i3oo i^ASBACII (Klein), bor. del regno di Virtemberga ;ircolo del Necker, babaggio superiore e 2 1. 1/4 al ( E. di Marbach; con 590 abitanti. ; ASBAN, rnontagna della Persia, nel Larislan che [unisce alPE. al monte Rustan, e ternnna all O. ,:el golfo Persico, formando il capo Nabent. ASBECK, villaggio degli Slati Prussiaiu, prov. li Vestfaglia, reggenza e 7 1. 3/4 all O. IN. U. da rlunster, circolo e 2 1. i/4 air E. S. E. da Ahaus. Vi .; un convento di nobib donzelle, e conta 3oo abit. ASBEIA o ASBAIA, dai Frances! scntta Hasbeia '■ Hasbaya, piccola cilta della Turcliia asiatica, lascialato e 9 1. alP O. di Damasco, ed a 1 1 1. S. E. la Deir el Caniar. E in parle popolata da Drusi. ASBEN, regno d' Africa, nel Saara , situato tra jiielli di Fezzan e di Cascena. 11 sultano e uno dei piu )ossenti di quella contrada, ed ba per tributari gli al- ri di Zanfara e di Guber. EgU e Tuaric, della tnbu Ji Collavi, come la maggior parte de' suoi sudditi. ;(lisiede ad Agades , capitale del regno. L'lnterno li questo paese non e conoscluto ; poiche i viaggia- [oxi parlarono soltanlo di Agades e della lertilita lei sue territorio. I ASBERGA, Asberg, villaggio degli Stati Prus- .>iani, provincia di Cleves Berg, reggenza di Cleves, circolo di Rbeinberga, a 1/2 lega E. da Moers, con 3oo abitanti. Questo villaggio e V Asciburgium, distrutto da Attila nel 45i. Due rami del Reno Vec- chio, contribuivano alia sua difesa. Nel Burgfeld (campo del castello), si scopersero mine, mura, sot- terranei, e medaglie in oro, argento e bronzo. ASBURGAN, cilta della Gran Bacaria, a i5 1. O. da Bale e a 68 1. S. da Samarcanda. ASBURNHAM, comune degli Stati Uniti, stato di Massachusets, contea e 1 1 legbe al N. di Wor- cester e a 19 legbe 3/4 N. O. da Boston; con i45o abitanti. ASCABATLAN, fiume del Guatimala, cbe ba la sua origine sotto il iS*" di lat. N., forma il liaiite Ira le prov. di Chimallenango e Sacatepeques, e tra quelle di Vera Paz e Cbiquimula, e si getta nel golfo Dolce, presso di Zacapa, dopo un corso di 100 1. dairO. S, O. all'E. N. E. A i4 1. 1/2 dalla sua foce e una jiiccola citta dello stesso nome. ASGAIN, villaggio di Francia, in Guascogna, spart. de'Bassi Pirenel, circondario e 4 1- i/4 O. di Baionna, cantone di Saint Jean de Luz. Conla i35o abilanti. Vi e una sorgente d' acqua fredda che dicesi ferruginea. ASCALONA, citta raaritlima della Turcbia asia- tica, nella Palestina, pascialato di Damasco, a 10 1. S. S. O. da Giaffa. Lat. N. 3i« 29'; long. E. 32° 12' 40". Non c'e un solo abitante dentro le yecchic niura, che sono ancora in piedi; ma un villaggio suburbano moderno, chiamato Scalona dairanlico nome, ba la popolazione di 3oo o [\oo anime, ed e frequentalo dai piccoli bastimenti cbe commerciano su quella costa. Encicl. Geogr. Vol. I. Le rovine presentano uno strano miscuglio di reliquie sirie, greche e golicbe. Vi sono pure i rima- susb di un anfiteatro romano, e le colonne di un tempio cbe si suppone quello della Venere Siria mentovato da Erodoto, oppure un edifizio greco innalzato ad imitazione di quello. Sommamente antica e Ascalona. Avanti lo sta- bilimento degP Israebti in Palestina, era una dclle signorie de' Filistei. Susseguenteraente divenne por- to spettante alia tribu di Giuda; ed alia cadula del regno d' Israello ricadde al re di Assiria. In appresso formo parte deirimpero persiano; quindi del regno de'Tolomei, ed al sovvertimento di questo, neir ul- timo secolo avanti Gesu Cristo,era soggetta al domi- nio di Roma. Fu sede vescovile ne'primi secoli del cristianesimo ; conquistata dai Saraceni al comin- ciar delle loro spedizioni , divenne leatro di piu d'una battaglia al tempo delle crociate. Era una delle fortezze dei cristiani occidentali ; ma Saladino, insignorendosi colParmi della cilta, ne distrusse le opere. Quindi in poi rimase sempre in istato di de- cadenza. Ed ora sono efl'ellivamente compiute la profezia di Zaccaria: Ascalona non sard abitata; e Taltra di Ezechiello : Sard desolata. Ascalona giace alia foce di un ruscello, il Sorec, ove si grande e raccumulamento del suolo, che ognl giorno le rovine vanno trovandosi piu lontano dai mare, ASCAR, rnontagna del Medio Egitto, che inco- mincia nella pianura di Sinnur, alia gola di Calil, si dirige dai N. E. al S. O., e finisce presso al golfo Arabico. Essa ba i3 1. 1/2 di lunghezza. 11 suo cen- tro e 20 1. 1/2 al S. E. di Atfi. ASGARA, cilta del Giappone, nelPisola di Nifon, principato di Osiu, a 48 1. N. N. E. da ledo. ASGARA o HASGARA, paese di Barbaria. Ved. ESCTJRA. ^ ASGEA, bor. del regno delle Due Sicibe, ne Do- minii di qua del Faro, prov. del Principato Citerio- re, distr. e 2 1. 3/4 al S. O. di Vallo, cantone di Pisciotta, sopra una collina, presso il Mediterraneo. Credesi che sia fabbricato suUe rovine di F elia. Conla i960 abitanti. ASGEIRA, dai Francesi scrltto Asheira, regno d' Africa, nella Guinea superiore, alia costa di Gabon. Giace a 200 1. N. E. dai capo Lopez, ed e traversato dair Oguarai, che forma V Assazie. ASGENSIONE (Isola dell'). Giace quest' isola nelPAtlanlico meridionale, tra 1' Africa ed il Brasile. La terra a lei piu prossima e 1' isola di San Matleo, 200 1. al S. S. E. Sta 270 1. al N. O. di Sant' Elena, e 600 dalla costa dell' Africa. E di forma ovale, 3 1. luuga e 2 larga. Come tuttePisole delP Allanlico, ha origine vulcanica, presentando una superficie di aspri monti conici, di varie sorta di lava, alti da 70 a 100 metri, alcuni con perfetti craleri. Nella parle orienlale deiP isola e una montagna a due punte, di calcare tufaceo, cbe sorge all'altezza di 700 metri e dai suo aspetto coraparativamente verde, riporto il nome di monte Verde. L'intera isola e nuda, de- solata, con immensa quantita di rupi ammontate Pune sulPaltre ii^regolarissimaraente, con gran bur- roni frammezzo, e sparsa di scorie, pomici, ed altre sostanze vulcanicbe, come se si cammniasse sopra frantumi di fiascbetli. La costa del mare e allernala- mente di lava nera nitrosa e di punte biancbe for- mate dalla polverizzazione del corallo e delle con- chiglie, con pietre calcinate, leggere come cenere. Sono pero verso il mezzo dell' isola, fra 1 monti, Tarie piccole pianure, divise in angusti spazn, e cosi 57 899 ASC iiolabilmeiite distiibuite da paier come parlicelle di terra spurgale da pietre e separate da muri. L'isola fu scoperta da Joao di Nova. Galiziano, nel i5oi, e dicesi derivi il suo nome presente dal- Fessere stata veduta il giorno delP Ascensione. Era allora nuda e disabitata ; non vi si Tedeva un sol arbusto, e P unica vegetazione che produceva erano alcune erbe selvagge, felci, porcellane, una specie di convolvolo ed un titiinalo. V erano capre, ralti, sorci, granchi terrestri ed alcuni pochi insetti. Lra pure molto frequentata da volatili marini,come fre- gate ed uccelli dei tropici dei cui nidi era coperta la parte piu bassa delPisola; stati sino allora senza rnoleslia d'uomo, si lasciavano accoppare col basto- rie, ed anche pigliare covando le loro uova. Vi si Irovarono tartarughe in grande abbondanza, e la baia somministrava copiosamente pesci, in conse- guenza di che fu l'isola molto frequentata dalle navi che tornavano dal capo di Buona Speranza e dalle Indie Orientali : e servia pure di gran convegno ai bastimenti conlrabbandieri che solevan© quivi in- contrare gFlndiani tornando a casa. Fu per un tempo creduto che non contenesse ruscelli o fonti d'acqua dolce, ma si sono dipoi scoperte alcune piccole sorgenti, che ottennero il nome di Fonti di Dampier, dalF essere stato quel celebre navigatore cola gitlato mentre tornava dalla Nuova Olanda. Nel i8i5, durante il confine di Napoleone a Sant' Elena, il governo britannico prese possesso deir Ascensione come stazione militare, e yi mante- neva un presidio, consistente in un luogotenente di marina come governatore, con sessanta ufficiali, soldali e marinai,che fortificarono l'isola, con dicias- sette cannoni, la maggior parte ad English Road, dov' eressero quartieri e magazzini di lava compatta, servendo d'ottimo cemenlo il corallo polverizzato del lido, e cercarono di coltivare de' piccoli orti ed allevare qualche animale. Fu slabilita una vedelta sulla Montagna Verde ( Green Mountain ov' eb- besi a scoprire una piccola scaturiginc che poi dava giornalmente da circa 600 pinte d'acqua. Nel 1821, lo stabilimento fu carabiato in un maggiore di ma- rina, per governatore, con un corpo d'ufficiali ed un numero di circa 200 privati, la maggior parte artefici, e molti Africani liberali. Per le cure e le fatiche del presidio, l'isola e ora in is la to di pro- gressivo miglioraraento quanto a'suoi mezzi na- turali ed artificiali. 11 forte cade sotlo 7" 56' di latitudine settenlrionale e 16° 44' di longitudine occidentale. ASCENSIONE, parrocchia degli Stati Uniti, nello Stato della Luigiana, che si estende da ogni lato del Mississipi sino al fiume Amite al N. ed alPAtcha- falaya all'O. E lunga i5 1. e larga 3 1. 1/2 ed ha circa 40 1. q. di superficie. Conta 3728 abitanti, di cui 1495 bianchi, 104 negri liberi e 2129 schiavi. ASCENSIONE, baia del golfo del Messico, sulla costa orienlale deir Yucatan. L'ingresso n'echiuso da parecchie isole. 11 punto medio sta a iq** 20' di lat. N. e9o« 17' dilong. O. ASCERO, che i Francesi scrivono Hachero, bor. di Nubia, regno e 16 1. 1/2 al N. di Sennaar, sulla sponda del Bar el Azrac, 3 1. sotto il confluenle del Dender. ASCH o ASCHA, borgo e signoria della Boemia, circolo di Ehibogen, a 3 1. 1/2 N. O. da Eger, e dove nasce il fiume Elsler. Vi hanno un caslello, una chiesa protestante, una cattolica ed un concistoro pur protestante. Sonvi manifatture di berrettame di cotone, e conla 25oo abitanti. Questa signoria ASC 90,- appartiene alia famiglia dei baroni di Zedtwitz, { comprende piu di 20 villaggi e 8000 abitanti, quas! tutti luterani. ASCHACH, bor. della Baviera, circolo del Meno Inferiore, presidiale e i 1. 3/4 al N. di Rissingen. sulla Saale. Vi e un vecchio castello, e vi si annove rano 55o abitanti. ASCHACH o ASCHAU, borgo dell' arciducato di Austria, nell' Austria superiore, quartiere di Haus- ruck, posto sul Danubio, a i 1. 1/4 N. da Efierding. alia foce del fiumicello d' Ascha, fra Lint e Passavia. A'i si commercia in tele e legname. 11 diritto di pe- daggio sul fiume da un gran provento. Appartenne ai conti di Harrach. Nei dintorni di questo borgo, che chiamasi /' angolo d' Ascha, si coltiva la vitel Alcuni geografi credettero che Aschach fosse I'antica Joviacum, citta della Norica, che altri pongono a Strarnberga, ed altri ancora a Frankenmarck, due villaggi deir Alta Austria. ASCHAFFEMBORGO, Aschafenburg, citta di Baviera, circolo del Meno Inferiore, sede di un pre- sidiale, a 4 1. 1/4 N. E. da Wurlzborgo, e a 7 1. S. 0. da Francoforte, sur uno poggio alia deslra del Meno, che si passa sopra un bel ponte di pietra. Sede di un conimissariato di polizia e d' una camera di finanze, e situata in territorio abbondante di grano, lino, canapa ed eccellenti vini. Ha un ginnasio, una scuola di disegno, una biblioteca ed una collezione di qua- dri; otto chiese, un ospedale ; concie di pelli, fab- briche di zucchero di barbabietole, di corde armo- iiiche. Essa e una citta diemporeo, molto trafficante in legname. Conta 7120 abitanti. II suo caslello a qiiattro facce, in cui trattenevasi I'elettore durante la caccia autunnale della foresta di Spesfart, e ma- gnifico e bello, situato sulle sponde del Meno, in pittoresca posizione. Un bel viale conduce ad un superbo giardino, dove pure sono un castello e di- verse abitazioni . II presidiale dello slesso nome annovera 70000 abitanti e la foresta di Spesfart ne copre la parte orientale. Nel 1292 vi si tenne un concilio. Questa citta, in passato libera ed imperiale, appartenne poscia all'elettore di Magonza; ma con la dissoluzione dell' impero , essendo passata alia Francia, iiisieme col granducato di Francoforte, divenne proprieta del principe primate della conte- derazione Renana, la quale pure estinta, passo sotto il dominio della Baviera. ASCHAM, regno d'Asia. Ved. Assam. ASCHAU, bor. dell' arciducato d' Austria. Fed. Aschach. ASCHAU (Hohen), bor. e giurisdizione signorile del regno di Baviera, circolo dell'Iser, a 7 1. 1/2 S. S. E. da Wasserborgo, e a 5 1. 1/2 S. O. da Traun- stein. Questa giurisdizione comprende 27 villaggi, 1 38 casali, e 6950 abitanti. Essa forma la valle di Prien, famosa per le sue vedute pittoresche. ASCHDISCHAD, citta della Turchia asiatica. Fed. AsDISCAD. ASCHENDORF, villaggio del regno di Annover, prov. di Osnabruck, circolo 69!. 1/2 al N. N. E. di Meppen, capoluogo di un presidiale, a qualche distanza dall'Ems. Vi ha un convento ed una chiesa. Conta i23o abitanti. ASCHERSLEBEN , citta degli Stati Prussiani , prov. di Sassonia, reggenza di Magdeborgo, circolo di Aschersleben, a 4h 3/4 E. S. E. da Quedlindjorgo, e a 6 1. S. E. da flalberstadt. Sorge sull'Eine e sulla Wipper co'suoi parecchi sobborghi. Ha quattro chiese, due scuole, tre ospedali ; fabbriche di tele e flanelle, concie di pelli, birrarie, e cave di pietra da ,01 A S C \\ce. Vi si tengono quattro iiero aiinuc. E dcgna i osservazione la chiesa di Santo Slcfano, tanto per » sua architettura, quanto pel suo campanile alto 00 metri. Conta 9650 abitanti. II yicino lago dello tesso nome, lungo 2 miglia, e largo me/.zo, dal 1703 no al 1709 fu asciugato e convertito in canipi prali. La citta di Aschersleben era la capilale della ontea di Ascania, la quale fu uno de' piu antichi ossedimenti della casa principesca di Anhalt. II ve- :ovato d' Halberstadt, Alberto i, nato principc di aiball, se ne rese padrone, nel i3i9, e la incorporo 1 suo vescovado. Malgrado lutti gli sforzi fatti dai rincipi di Anhalt per farla rientrare sotto il loro ominio, resto sempre soggetta ai principi di tlal- •erstadt, successi ai vescovi di questo nome, fino che cadde in poter della Prussia. Sofferse molti lisastri dalla guarra e dal fuoco. Nelle sue vicinanze rano anticamenle delle saline, che, alia fine del se- olo xvn, furono esercitate, ma poscia abbandonate »er essere maggiori dell' utile le spese occorrenti al oro mantenimento. In poca distanza dalla citUi stava 1 castello di Ascania, del quale si veggono pochi .vanzi. II circolo di Aschersleben, di cuiQuedllmborgo ; il capoluogo, contiene circa 325oo abitanti, ASCHI, terra del regno delle Due Sicilie, ne'Do- uinii di qua del Faro, prov. delPAbruzzo Ulte- '•iore n, distr. di Avezzano, circondario di Pescina; •on 56o abitanti. ASCI oD UANSCIU, che i Francesi scrivono '^ac/ii ed Houanchou, citta della Zungaria, divi- ;ione d' lb, presso' la montagna Uan Sciu. Fu co- :truita nel 1765, ed e residenza di un generale, di liversi impiegati e d' una guernigione di 33oo lomini. , La montagna contiene delle miniere d'argento ijd e coperta di boschi, ed il paese circostante fertile '3 ricco di pascoli. ASGIAFAR o ASCIAFAS, che i Francesi scrivono Achafar ed Ashafas, gruppo d' isole del mar Ros- so, soggette al principe indipendente di Abu Ars, poste al N. deirisole di Cameran. Lat. N. 16"; long. E. 39" 3o'. ASCI\GUA, scritti dai Francesi Achaguas, In- dlani del nuovo regno di Granata. Vivono nelle pianure di Cazanare e di Meta, e ne' boschi che fian- cheggiano V Ela . Ne' combattimenti con le bestie selvagge mostrano gran coraggio, raa con gli uomini usano piuttosto I'astuzia. Sono destrissimi a maneg- giare \i loro armi, che consistono in un dardo e una lancia. Portano lunghi capelli ed unti, e vanno nudi fuori della cintura, che coprono con una grossa tela, imbrattandosi il resto del corpo con colori diversi. Sono di carattere piuttosto dolce, ma assai entusiasti. I Gesuiti ne convertirono molti alia fede cattolica A S G 902 nel 11G9, ASCIAM PU, citta di Corea, prov. d'lan Ching, presso la sponda destra del Tu Men, a 6 1. S. E. da Tsing Feu Fu, ed a i35 N. E. da An lang. ASCIANO, cospicua terra murata, con podesteria, del granducato diToscana, compartimento di Siena, a 5 1. E. S. E. da questa citta, vicariato di Asina- lunga, sotto la Ruota di Siena, capoluogo di comu- nita, presso la sorgente dell' Ombrone. E benissimo fabbricata e scompartita, ha due sobborghi, due piazze, belle chiese, una scuola, un ospizio ed un teatrino. Se non e la piii copiosa di abitanti, con- tandone la comunita 636o, e certamente la piu vasta e la piu va^a di tutto il compartimento sanese. Vi si tengono due fiere all' anno, ed un mercato setti- manale. Fu donala alia repubblica sanosc, dal conte Aldobrandino Salviati, ASCIANO, castello distrutto del granducato di Toscana, prov., giurisdizione e comune di Pisa, e a I 1 3/4 N. E, da questa citia, a' picdi del monte (I'Asciano o sia Bianco, dctto anche delle Fate, da cui scaluriscono la famosa acqua acidula,detta Acqua Santa e le sorgenti che portano le acque allc fonti di Pisa, sopra circa mille archi fatti erigere da Fer- dinando i e da Gosimo 11. Vi si contano i4io abi- tanti. ASCIANO , casale del granducato di Toscana, compartimento di Firenze, giurisdizione, comune ed I 1. ad E. S. E. di Firenze; con abitanti. ASCIANTI, in inglese Jshantee, in francese Achanti , potente nazione dell' Africa occidentale. Bowdich inclina a credere, sul poco che pole rac- corre, che lo stato fosse fondalo dalla migrazionc d'un numero di famiglie da sede piu anlica della tribii; la situazione della quale gli pare dover essere stata al S. E. del distretto in cui fu il nuovo regno prima stanziato, Egli stabilisce esser comune tradi- zione, cui non udi una sola volta contraddetta, che gli Asciantini migrassero da una contrada piu pros- sima al mare, e fondassero il presente loro regno soggiogando certe nazioni piu di essi avanzate in civilta, le cui arti e porzione del linguaggio adottas- sero. Considera egli come incontrastabilmente dia- letti della medesiraa lingua comune i linguaggi asciantino , fanti , varsa ( vossa ), achim , ascin ed aqnapim ; e da questa ed altre prove inferisce, che le nazioni ora distinte con quesli diversi nomi erano originalmente un popolo solo. Sussiste infatti una Iradizione che tutte quelle tribii discendano da do- dici famiglie : e dall' uno o dall'altro diquesti stipiti gl'individui ancora in ogni tribii vantano di discen- dere , rami della medesima progenie trovandosi dispersi fra tutte le varie tribu. Avvi pure una tra- dizione generale che I'originaria loro stazione non fosse suUa costa, ma alquanto piii internamente, donde furono scacciati da una potenza forastiera. Questa par la sostanza della esposizione diBov^^dich, in quanto n'^e dato d' intenderla. L' esposizione diDupuis e piu specifica. Ei dice concedersi da tutti che la sede originale delle tribii di Asciantini, Gaman, Dinchira ed Achim erano in Gobago, Gofan e Tonuma, distretti deU'interno imraediatamente al N. del presente Ascianti Pro- prio ; e che da que' loro possedimenti furono riso- splnti al S. nella foresta dai Moslem molti secoli fa, o, come r autore si esprime, nel primitivo tempo delP Islam. Fu dopo questo che lo spazio piii vicino al mare venne a mano a mano popolato dai Fanti, Dinchirani ed altre tribii che infatti erano tutte pri- ma stabilite in un cogli Ascianti nel paese superiore. Quanto ad un tal punto pertanto ognuno compren- dera che le due relazioni sono diametralmente op- poste, volendo 1' una che i fondatori dell' irapero Asciantino s3eno stati una banda di migranti che si separarono dal resto della loro nazione ; laddove, secondo I'altra, gU Asciantini erano il ceppo origi- nale che rimase stazionario dopo di essere stato spinto al S. dai Moslem, mentre diversi rami li lasciarono per cercare abitazioni piu alia marina. Stimiamo V ultima la oplnione piu probabile : le due migrazioni di Bowdich somigliano mollissirao a versioni diverse della medesima storia. Dupuis procede piu avanti ad inforraarci che nella prima parte del secolo xvii 1' Ascianti era con- siderato come una piccola ma potente raonarchia, c 9o3 A S C che unitaraente a'snoi alleati, poteva mettere in campo probabilmente 60000 uomini. Aveva gia oi- lenuto una specie d' influenza sopra gli stati vicini crAchim, Ascin, Quau ed Acheia, ed il popolo era venuto in gran fama per qualila militari. A quel tempo pero apparisce che il territorio degli Ascian- tini fosse confinato al coraparaliTamente piccolo distrelto interno mentovato piu sopra, giacente nel- la parte setlentrionale degli altuali dominii. Infatti Dupuis dice ch'erano instabili nelle loro abitazioni benche solidi e compatti come nazione. La prima guer) a per cui si ricordi aver essi assicurato qualche considerabile incremenlo di dominio e quella da cui risullo la conquisla del vicino regno di Dinchira, e che, secondo Dupuis, sulPautorita di Bosnian, gOTernatore di Elmina, accadde I'anno 1182 del- Tegira, cioe 1719 delPera nostra. 11 conquistatore di Dinchira, chiamato Zai o Sai Tutu o Tuto, parendo in fatti che Zai o Sai sia il titolo generale dei re asciantini, secondo Bowdich fu il conduttore di quella ch'ei chiama ultima mi- grazione degli Asciantini, ed il fondatore di Cumas- sia, capitale dell'impero. Dupuis nega ch'ei fabbri- casse la citta, ma concede che ne crescesse molto h grandezza e quivi trasferisse la sede del governo, eh' era prima stata a Chichivari, al N. di Curaassia, era a Begua al S, delia medesima. La conquista di Dinchira diede alio stato d' Ascianti si grande incre- menlo cli territorio e di possanza, e tanto compiuta- mente altero le sue relazioni colle potenze circo- stanti, che SaiTulo, cui fu dato Tepiteto di Grande, puo quasi considerarsi qual fondatore deirattual impero. La storia del paese prima di tal tempo si riconosce per una leggenda e molto oscura. Dicesi esser egli stato il primo re da cui gli abitanti raos- lem o maomettani furono ridotti alio stesso stato di soggezione dei Negri pagani, e sforzati a servire ne'suoi eserciti. Pur nel suo regno fu che una rela- zion di commercio cogli stabilimenti olandesi della costa, prima introdusse gli Asciantini alia conoscenza degli uomini bianchi. Oltre la conquista di Din- chira, ei porto le sue armi nel cuore di piu altri degli stati vicini: ridusse il re di Gaman alia condi- zione di Iributario; soggiogo interamente i distretti di Zofal, Quau ed un''altra ampia estensione di paese di la del fiume Taudo, ad occidente di Cumassia ; ridusse il governo d"* Achim a parzial soggezione, e devasto F Ascin. « In breve, conchiude Dupuis, ei creo un impero, inchiudendo tributari ed alleati, ch'era principalmente d'indole feudale, mediante Tunione di tutti quei regni e principati tra il 6.** grado ed il 9.° di latitudine settentrionale, e tra il 4.** grado di longitudine occidentale dal meridiano di Londra ed il fiume Volta. 11 regno ausihario di Baana era a quei giorni il braccio dritto d'Ascianti, ed ancora e. Pero F impero d'Ascianti trovavasi ancora separato dalla costa per una zona di quaranta o cinquanta miglia geografiche di larghezza, occu- pata dagli stati totalmente indipendenti di Aovin, Amanaa, Aanta, Vossa, Fanti, Ineram, Acquapim, Acquembo, ecc. Solo Achim era tirato addosso il risen timen to di Sai Tuto, pel suo intervento a pro dei Dinchirani, ed era stato forzato a declinarne le conseguenze con certe sommissioni ed altri sagrifizi. Appunto nel mentreche si trovava impegnato a fre- nare una rivolta di quella potenza , fu Sai Tuto ucciso, insieme a molti della primaria nobilta nel- I'anno j^3i. Gli succedette suo fratello Sai Apoco, sotto il cui regno furono intieramente soggiogati e Achim A S C go4 ed Ascin, insieme con Gaman, Bouromi e lobati. incorporati come parti integrali delP impero. Vinta una formidabile ribellione ch'era improvvisamente divampata nel cuore del suo regno, questo sovrano raori nel 1742- Suo successore fu Sai Acvasi, il quale, dopo un regno fatto mcmorabile da una disastrosis- sima campagna col potente stato vicino di Daomei, perdette la vita nel 1752 per una ferita riportata in una guerra contro Bauna. Allora sali sul trono suo nipote Sai Cogio, e regno fino al 1781. Al suo tem- po, una ribellione di parecchie delle province recen- temente soggiogate porto T impero in limine della sua dissoluzione ; ma fu fortunatamente repressa, e r influenza se non il dominio attuale d'Ascianti an- che si estese verso S. O. o in direzione di quella che chiaraasi la Costa delFAvorio, 11 regno del susse- guente principe Sai Quamina fu incominciato con una rivolta d' Ascin, Achim ed Acquapim, pero pre- sto sedata. Ma dopo alcuni anni, i capi asciantini influenti si combinarono e deposero il sovrano che erasi reso odioso per una mal celata preferenza alia credenza del Moslem, che credevasi volesse stabihre come religione nazionale. Cio accadde nel 1797. Fu innalzato al trono vacante il fratello del re deposto sotto il norae di Sai Apoco Secondo. Regno egli fino al 1800 che gli succedette suo fratello Sai Tuto Qua- mina, allora di soli diciassette anni, quel medesirao che occupava ancora il trono quando furono in quel paese Bowdich e Dupuis. Ad eccezione forse di quello di Sai Tuto il Grande, il regno di Sai Quamina e stato d'assai il piu importante negli annali d''Ascianti. Sol pochi mesi dopo la sua accessione, il giovane re diede pruova de'suoi talenti militari conducendo una cam- pagna contro le forze unite di Gofan e di Gobago e sconfiggendole in una battaglia decisiva in cui si dice che non perdessero meno di 100000 uomini tra uccisi e prigionieri. Questa pero deve certamente essere un"* esagerazione. A questo felice successo tennero dietro un considerevol aumento di territo- rio ed un periodo di tranquilHta che duro cinque anni. Le circostanze da cui derivarono nuove osti- lita, sul finire indussero pure alle relazioni tra PAscianti e PInghilterra che formano la parte piii interescante della storia di quelP africana nazione. Qaeste relazioni, durante il regno di Sai Quamina, furono piene di vicissitudini, di paci e di guerre, mentre gP Inglesi sostenevano in vari incontri i ne- mici d''Ascianti, e specialmente Fanti, principato pi esso la costa. Morto Sai Quamina P estate del 1828, il suo successore incomincio il suo reggimento con un esplicito manifesto di guerra contro gP Inglesi cui accusava delPinfrazione di trattati, di tradimen- to, di crudelta, ecc. Presto poi fu preso dagh Ascian- tini e poslo a raorte un Negro in servizio della guer- nigione di Cape Coast Castle. Allora fu risoluto dagP Inglesi di non dilazionare piu oltre le ostilita. Le prime operazioni, condotte dal capitano Laing, furono coronate da felice successo : in agosto, gli Asciantini rimasero compiutamente sconfitti ad Asce- cuma, nel territorio di Fanti, da una forza composta in parte d** Europei ed in parte di soldati indigeni, da esso ufficiale comandati. Incoraggiato probabil- mente da quesla vittoria, nel principio del seguente anno 1824, sir Carlo Mac Carthy ebbe la temerita d'inoltrarsi nelPinterno alia testa di picciol corpo di truppe, avendo prima diviso la totalita delle sue forze in quattro schiere separate. Fu assaltato il 21 gennaio, presso il fiume Pra, dal nemico che dicesi avesse 10000 uomini. Resultato ne fu la disfatta )0 AS C A S G 9 06 otale di quel pugno di gente che si trovava sotto 1 comando immediato del delto governatore di tutti rli stabilimenti inglesi della costa occidentale di Ifrica. Sir Carlo istesso fu t'erito e talto prigioniero, >d a riserva di clue, tulti gli ufficiali che si trovavano ^on lui rimasei'o o uccisi o presi. Questo sciagurato Jcontro tutlavla non termino la gucrra : continuo per quasi allri tre anni, benche con lunghi inlervalli ili cessazione d^ostilita; e yenne solaniente portata jd una conclusione con un'aspra fazione connbaMuta presso xVccra, il 7 agosto 1826 in cui gli Asciantini Furono conipiutamente scontitti. Dopo ci6 tut to, il re assoggeltussi a pagare 600 once d^ oro, ed a spe- dire un suo figlio ed un suo nlpote ad cssere educali ,al Castle, siccorae condizioni di pace. Per questi lavve-iimenti si puo considerare che gb Asciantini siano slali risospinti dal tratto di paese immediala- menle aggiacenle al mare ; ma conservando le loro conquisle^n altre direzioni, Timpero e tuttora di xonsiderabile eslensione. I E Bow dich e Dupuis hanno dato una gran massa di particolari rispetto alia geografia interna del re- gno, sopra molti de' quali pero e pochissimo da cal- colare. Invero Dupuis enumero una moltitudine di errori, parecchi della piii seria imporlanza, ne' quali era cadulo il suo predecessore. La inaggior parte delle notizie nuovamente raccolte da Dupuis inede- simo fu tratla semplicemente dalle relazioni di per- sone colle quab converso, i cui dali, ove ditettosi, ,egli accomodo nel miglior modo che pole con ipo- te'si e conghietture. — 1 bumi principali sono il I Volta o AsTada, che ha un corso di quasi 200 migba geografiche; il Pra, un cui rarao passa per Cumassia, capiUle; TAncobre o Rio de Cobre, cioe in porto- ghese, fiume Serpentino, e V Ascini. La parte mon- tuosa del paese sorge ad E. ed a N. E. : ma non vi , hanno montagne di considerabile altezza. La mag- gior parte del paese dalla spiaggia del mare sino a piu { cinquanta e sessanfa migba a tramontana di Cumas- ' sia e ancora una folta foresta, per la quale torna irapossibile viag^iare, tranne lungo isentieri o strade state condotte con grave stento in diverse direzioni dalla capitale. La cittii di Cumassia, giusta Bowdich che diede la pianta ed una lunga descrizione di que- sla barbarica raetropob, e fabbricata suUa china d'un ! gran monte sassoso e inleraniente circondata da un'acqua mezzo stagnante, o piuttosto palude, che varia da 45 a 90 metri di larghezza. E bislunga, quasi qualtro miglia di circuito, senza un sobborgo mezzo miglio distanle. Delle principali strade, quat- ■ tro son lunghe mezzo miglio per ciascheduna, e da I 45 a 90 melri larghe : ma le strade sono semplici serie di campi fiancheggiati da ble di case, coslrutte in ret la linea, e gli spazi aperti b a le due fde hanno ciascuno un nome. 11 palazzo sla in una strada lunga e larga che corre pel cenlro della citla, ed e chiuso ih aba muragba. 11 numero delle strade e di venti- seUe; la popolazione supera i 100000 abitanti. Sa- rebbc vano tentare una stima della popolazione di Asciai:ti: della sua forza miblare, i calcoli piu mo- derati la fanno ascendere a 2,000000 di uomini. Gb uomlni asciantini, secondo Bowdich, benche ben fatti, non sono cosi muscolosi come i Fanli: le donne in generale piu belle di quelle d'essa nazione. Nelle alte classi ambi i sessi sono nolabili per la pulizia della persona; ma gb ordini inferiori per la raassima parte si dicono sucidissimi. I piu rilevanti tra i ca- ratleri morali degb Asciantini sono la ierocia gucr- resca, e V amore del sangue : tali passioni hanno, al solito, profondamente coloralo le loro credenze per abbondanza di ^ rale. L' oratoria e V ed osservanie religiose : nelle loro solennila e nei sagrifizi il sangue umano scorre a torrenli. 11 go- verno d' Ascianli pare un dispotismo, parzialmenle moderato da un'arislocrazia, e grandissimamente poi dagli -antichi costumi del paese. Ma per quanto ristretta csser possa la regia podesta da queste forze opponenti, sembra iUimitata riguardo al diiillo di disporre a suo grado della proprieta, della bbcrta e deba vita di tuttele classi delle persone. In Ascianti, oltre i negri, v'ha un gran popolo di Moslem, cioe Mori che professano il inaomeltismo, quivi penetrali dair Africa settentrionale. Costoro, possessori come sono deir arte di scrivere e di allre doli cui non parlecipano i negri, forinano un corpo influentis- simo ovunque sono stabibti. A Cumassia ed in molte debe primarie citta il commercio co'luoghi distanti e quasi inlieramente in mano di questi Moslem. Tiensi che ovunque essi sono in numero considera- bile, la popolazione negra sia meno feroce, ed in i^enerale piii avanzata nella civilta. La lingua di Ascianti e piu colta e raffinata delle altre di quella parte delF Africa, e possede un' eufonia superiore si vocali e si per mancanza d' aspi- arte in cui i capi asciantini rie- scono eccellenli. Deba loro musica Bowdich park in suono tV alia lode e per dolcezza e per ispirito. Manilalluraprincipale degb Asciantini sono 1 tessuti di cotone, cui talvolta Irammettono deba seta : ne fanno spesslssimo di finissimie di tinte del massimo brio. Un' altr'arle nella quale hanno ragglunto con- siderabile perfezione e quella delle maloliche. Inol- tre, conciano cuoi e lavorano ferro ; ma^non hanno alcuna idea del trarlo dalla miniera. L'arte in cui sono famosissimi e la fabbricazione di figure d'oro. Gli articoli d' oro abbondano nebe case degb abi- tanti pill ricchi, e nel palazzo del re si descrivono come formati di questo prezioso melallo quelb d'uso comune.Trovasi Poro in quel paese e in miniere sono ricche le prime, ed abbondano le seconde, specialmente dopo la stagione plovosa, essendosi implegati a rac- corlo migbaia di schiavi. L'iam e il principale ve- getabile che si coltivi nelP Ascianti; ma vi hanno pure in quantita fruraento, riso, cannamele, ed un vegetablle mucilai;ginosocblamato e/?cr«7wa,alquan- tosomigliante ab'asparago. 1 principali animali dome- stici sono buoi, cavalli di razza plccola, capre, ed una specie di pecora pelosa. Fra gb animali salvatici dei quali la contrada abbonda, s' annoverano bom, ele- fanli, iene, citcnab, cervi, antUopi, abigatori, e va- rieta di serpenti. Negb uccelli si veggono avoltoi, pappagalb, e molte piccole specie di belbssima penna e che canlano benissimo. Ma tutli questi rami di storia naturale del paese sono ancora imperfettissi- mamente conoscluti. ASCIAR o BEAR, che i Francesi scrivono A char o Behar, bor. della Turchia asiatica, nelP Anatolia, a 7 1. O. da Castamun, sulFAsclar Su, a 17 b N. O. da Tosia. . ASGIAR SU o BEAR, dal Francesi scritto Ac/iar sou o Behar, fiume deba Turchia asiatica, nel- P Anatolia, che ha la sua sorgente nel sangiaccato di Castamun, passa a piedi delP Alfar Dagh, e va a gettarsi nel Deli Dervend presso di Tosia, dopo un corso di 4^ leghe. ASCIATA, casale del granducato di loscana, compartimento e 2 1. al N. di Siena, glurisdizione, comune e 3 1. al N. O. di Castelnuovo Berardenga ; con 5oo abitanti. ASCID EL BECIIIL o COBAIL, ^he 1 I rancesi uanla e sessanfa mislia a tramontana di Cumas- ed in parlicelle dilayate dalle acque 9^7 AS C scnvono Hachid-el-Bekil o Kobail, paese d' Ara- bia, nella parte settentrionale deiriemen, fra i5° 17 e 18 dilat. N. E raontuosissimo ed abitato da diverse tnbu sedentarie die formano una specie di confederazione. L' Ascid el Bechil contiene parecchi cantoni, quali Beni Ali, Beni Sceiar, Deiban e Gala Ibn Ossein; e Deifan, Carres, Debin e Barrad ne sono 1 sill principali. Ivi sono incastrali Sciamir ed 11 suo lerritorio. ASCIO , nel granducalo di Toscana. FgcI Asse ed Asso. ASCIOR, citta di Persia. Fed. Daghestan. ASCISA, scrilta in francese Z^ac/z/Va, montagna di Barbana, neirimpero di Marocco, prov. di Snsa presso Messa. Fa parte dell'Atlante, e da essa ap- punto Spagnuoli chiamarono Anchisa, Anscisa o Hanchisa la catena delPAtlante. n ^S'^^' francese scritta Achouck, piccola citta delta lurchia asiatica, pascialato e 28 I. al N. N. O di Bagdad, sulla sponda destra del Tigre, a 10 1 S 11.. da Tecrit. ASCIUR, villaggio e rovine di Nubia. Ved. Asscr ASCLETINI, casale del regno delle Due Sicilie,' ne Dominii di qua del Faro, uno dei sette cbe coiu- pongono la Terra di Dragone, in prov. della Terra di Lavoro, e conta circa 100 abitanti. ASCO, bor. di Spagna, prov. e 9 1. al S. S. O. di Lenda ( Catalogna ), e a 8 1. 3/4 N. da Tortosa, presso la sponda destra delPEbro. ASCOLI, delegazione degli Stali della Chiesa, composta da una parte deirantica marca di Fermo, confina al N. O. colla delegazione di Camerino, al N. E. con quella di Fermo, all'E. colP Adriatico, al S. col regno delle Due Sicilie, da cui e in parte separata dal Tronto, e air O. con la delegazione di Spolelo, con la quale ha per liniite quella parte degli Appennini in cui sta il monte della Sibilla. La sua maggiore lunghezza e di 1 1 1. dair E. alP O., la mag- gior larghezza di 8 1. 1/2 dal N. alS. , e la supertic?e di circa 4o 1. q. Ha 78320 abitanti, e racchiude 3 citta, 4 bor. e 44 villaggi. II clima vi e sano, il suolo fertile, ma montuoso , irrigato da parecchi fiumi, i piu considerevoli dei quali sono PAsone al N., ed il Tronto al S. Le sue coste assai basse non hanno piu di una 1. di estensione. Ascoli n'e il capo- luogo. ASCOLI, Asculum Picenum , citta dello stato Pontificio, in provincia della Marca e sotto la dele- gazione di Fermo ed Ascoli, giace sulla sponda destra o meridionale del Tronto, e tra esso ed il Castellano, appunlo sopra il confluente de'due Humi, ai 42° 5o' di lat. N. e 11° 17' di long. E., ed e fabbricata sur un terreno inclinato, che domina una fertile e bella pianura,intieramente chiusa dagli Appennini, tranne dalla parte di levante dove corre il fiume Tronto per una valle verso il mare Adriatico, da cui e Ascoli distante 6 1. 1/2 circa. La catena principale degli Appennini sorge circa 4 1. ad O. d' Ascoli, formando Talta vetta chiamata Monte della Sibilla che s'in- nalza oltre a 2400 metri. Celebre per la sua fertibta e la valle del Tronto, che abbonda d' olivi, viti, ed altri alberi fruttiferi, ed e folta di villaggi e luoghi di campagna. La foce del Tronto, chiamata Porto d' Ascoli, e difesa da un castello, e v' e ancoraggio pei piccoli legni. Ascoli e citta fr on tiera dello stato Papale, essendo sola i 1. discosta dal confine del re- gno di Napoli, e 5 1. 1/2 al N. O. di Teramo, capo- luogo delPAbruzzo Ulteriore 11. Una strada postale conduce da Ascoli a Teramo e quindi a Sulmona e Napoli ; un' altra da Ascoli verso E. alia foce del AS C 908 Tronto e qumdi al N. lungo la cosfa dell' Adriatico a fermo ed a 3Iacerata, dove si congiuuije colla grande strada da Loreto a Roma. La Via Salaria era anticamente la strada diretta da Roma ad Asculum- passato Rieti, ascendeva la valle del Velino, attral versando PAppennino tra le sor^enti di quel fiume e quelle del Tronto. L'origine Asculum si perde nelP oscurita del tempi anteromani. N'e stata attribuita la fonda- zione ai Sabini che spedirono una colonia al N. dc-Ii Appennini, 1 cai discendenti furono i Picenti, 11 no- me d Asculum si congetluro che fosse derivalo da una specie di quercia in latino denominata aescu- lus. ed ora degP indigeni eschio, di cui abbondano le monlagne vicine Asculum era la citta principale del Picenti, e fu in un tempo alleata di Roma ; ma essendosi poi dichiarata contro di essa, fa dopo una battaglia presa dal console Publio Sempronio, 275 anni avanti P era nostra. Dopo presso a du-ento anni, passata in soggezione di Roma, il popolo di Asculum si uni alia confederazione Marsica, e co- nuncio la guerra Sociale colP uccidere il proconsolo Seryilio e tutti i Romani che trovarono nel loro lerritorio. Mosse contro di essi Cneo Pompeo Stra- bone, ma fu scoufitto e cacciato entro le mura di tirmum. Venendo Servio Sulpicio con rinforzi, sconfisse 1 confcderati, uccise Afranio lor ^enerale, e libero Pompeo. L'anno appresso Pompeo, alloia console, venue con nuovo esercito ed assedio Ascu- lum. Tito Judacilio, nativo del luogo ed uno dei pnncipali condottieri dei confcderati, ne corse in aiuto, ma non essendo opportunamente secondato dagh abitanti, altro non di riusci che di gettarsi con otto coorti nella citta. Pose quindi a morte coloro ch'erano stati la caasa del male, e non ve- dendo probabilita di liberazione, adunati gli amici, tracanno il veleno, loro raccomandando di seguire il suo esempio piuttosto clie vedere la distruzione della patria. Asculum presto poi si arrese a discre- zione. II console tratto gli abitanti colP ultima seve- rita. I principali cittadini fnrono battutl con verghe, e quindi posti a raorte : il resto, condotti prigioni a Roma o venduti come schiavi. I loro stabili furono confiscali a pro delPerario romano, ed il mobiliare dato al sacco dei soldati. Tra' prigionieri che segui- rono il carro trionfale di Pompeo, fu la moglie di Ventidio, uno de' primai (T Asculum, nelle braccia portando un figlio. Quel fanciuUo divenne poi uno de'piu illustri generali di Roma, combattette sotto Giuho Cesare nelle GaUie, e poscia fu laogotenente d' Antonio nelPOriente, dove debello i Parti, e fece vendetta della morte di Crasso. Grandissimo fu il bottino Asculum fatto da Pompeo: dopo la sua morte, il figlio suo, noto in appresso come il Gran Pompeo, fu tra Paltre cose imputato d'essersi ap- propriatialcuni libri delle spoglie A' Asculum. Quei hbri furono presi da Cinna, nel sacco della casa di Pompeo, al tempo delle fazioni di Mario e Silla. Asculum venne in appresso ristaurato dai Romani, che quivi spedirono una colonia ; e continuo ad es- sere la principal citta del Piceno. Dopo la caduta delPimpero, ebbe a soffrire dalle irruzioni dei bar- bari ; pero i suoi vescovi ritennero dal secolo v al XIII una sorte d'autorita sulla citta e suo distretto; e continuarono, sino al termine dello scorso secolo, ad intitolarsi Vescovo Principe di Ascoli. Nel 121 3, papa Innocenzo in diede Ascoli ad Azzo d' Este che lu in esso succeduto da suo figlio Aldovrando. La citta fu presa e devastata da Manfredi e ripresa da Carlo d' Angio. Fu alcun tempo sotto il reggimenlo i ^09 A S C lei Mala'testl, signori di Rimini. Venne poi riunita il regno di Napoli da Ladislao. Nel i4»3 cadde in jodesta dei principi di Carrara, la cui autorita fu ;ontermata dalia regina Giovanna 11. Nel i4i5, aven- 10 Martino v conteso con Giovanna, prese Ascoli e 'annesse alio slato Pontificio, cui' sempre di poi imase. Ascoli e una delle meglio fabbricate e delle pivi imene cilia degli Stali del papa. 1 suoi tabbricali ;ono coslrutli di travertino, di cui il paese abbonda. V^i sono otto chlese parrocchiali, oltre alia cattedrale, noltissinii conventi ed un seminario. Lecliiese sono :-icchc di dipinli, la niassinia parte d'autori cola lativi; pero che Ascoli e slato notabilniente prolifico 11 pittori, non meno cbe di scultori ed architetti : piu illustri sono Trasi e Ghezzi pittori, ed i tre jcultori del nome di Giosafatti . Sulla piazza del luomo e il palazzo anzianale, beir edifizio cbe :onliene il tealro, mia libreria ed un museo. Sulla piazza del Popolo sorge la casa del governo dove lisiede il governatore pontifizio. Moltjj altri palazzi vi sono, appartenenti alia nobilta. Tra le pocbe reli- :juie d'antichita sono quelle d' un tempio romano, cli^e stato convertito nella chiesa di San Gregorio Magno, ed ba pareccbie colonne corintie con capi- telli di bel lavoro. Ascoli va circondata di mura e torri ed ha un castello. Fu una volta considerata piazza forte, per rispetto alia sua situazione. Ha sede vescovile ed una popolazione d' oltre a i25oo abi- [anti. Papa Nicolo iv era nativo d' Ascoli ; France- sco Stabili, comunemente cbiamato Cecco d' Ascoli, [[uivi era pur nato nel 1257, fisico, fdosofo, astro- logo e poeta, cbe scrisse V Acerba , poema sulla filosofia naturale e suir etlca, in cui sono vari pas- 5i forti; ma la lingua e molto inferiore a quella li Dante, di cni Cecco era contemporaneo. Tra i lobili dWscoli era anticamente una faniiglia Buona- aarte, da cui, in altri tempi, si volea disceso Napo- ieone. ASCOLI DI SATRIANO, Asculum, Apulum, :itta di Puglia, regno delle Due Sicilie,ne''Dominii di :jua del Faro, nella provincia di Capilanata, sur un inonte presso il fiume Carapella, ai 4«" 9 di lat. N. e i3° 7' di long. E., 41- 1/2 al S. E. di Bovino, e sulla strada di quivi a Venosa. Ma una sede vescovile e da il titolo di duca ad una famiglia napoletana. E una piccola cilia e troviamo cbe tutta la diocesi lion ba meglio di 12800 anlme. Yxx A senium anti- camente una. delle principali cilta della Daunia : si trova nella storia per la prima volta mentovalo al- Poccasione della guerra di Piro cbe nelle sue vici- nanze combatle una battaglia contro i Romani, Avendo poi sposato la causa di Annibale, il suo ter- rilorio fu dato ai velerani romani, espulsi cbe fu- rono i Cartaginesi. Divenne in appresso colonia romana, ed i suoi abitanti furono denominati Ascu- lanenses, cosi dislinguendosi da quelli A senium Picenum, cbe furono detli Asculani. Minazio Ma- gio, antenato di Velleio Patercolo, era native di Ascob. Fu distrutto dal Normano Ruggero, ma poi rifabbricato. E discosto da Napoli 27 1. 1/2. Capo- luogo di circondario, conta 5oio abitanti; e con- tiene una bella cattedrale, un seminario diocesano, un ospedale , e qualcbe convento . Tiene quattro fiere all' anno. ASCONA, villaggio della Svizzera, cantone del Ticino, sul lago Maggiore, a 1/2 1. S. O. da Lucarno. Traffica in tele. Vi era un collegio, fondato nel xvi secolo da BartolommeoPappio, che poscia,nel 1820, yangiossi in un seminario. ASH gio ASCROS, comunc degli Stati Sardi, divislone e prov. di INizza, mandamento di Puget Theniers e 4 1. da esso discosto; con 460 abitanti. ASCUTNEY, montagna degli Slali Uniti, nello stato di Vermont, contea 62!. circa al S. O. di Wind- sor, e alia sfessa distanza dalla sponda destra del Connecticut. Essa si alza 1012 metri sopra le acque di queslo fiume, e 1092 sopra il livello del mare. La sommita n' e di granilo, e vi si gode una vista amenissima. ASDABAD, gran bor. della Persia, nelP Armenia persiana, sulTAras, a i2l. S. E. da Nacscivan, tra questa cilia e Deuga. Questo borgo, bene fabbri- calo, racchiudeva un monastero nel xiv secolo. Nei dintorni si coltiva molla robbia. ASDEVAR,^ cilta della Persia, nel Corassan, distr. del Gorgan. E questa la patria dello stoiico Scemes Eddin, e del visir Gevaeri. ASDISCIAD o JASDISCIAD, dal Francesi scrilla Aschdischad e Jachdichad (citta dei sagrifizi), citta della Turcbia asiatica, pascialato di Van, che un tempo conteneva gran numero di templi. Vedesi ne'suoi dintorni il celebre monastero di San Gio- vanni Battista, fondato da san Gregorio apostolo d'Armenia, e cbe divenne residenza di un vescovo. II suo superiore porta il titolo d'arcivescovo. Chia- raasi Clag quel monastero, dal nome del suo primo abate, o delle Nove Fonli a cagione di nove fontane d'acqua limpida cbe trovansi nelle sue viclnanze. ASEC, scritta HaseJc dai Francesi, citta e porto d' Arabia, nelP Adramaut, sul golfo di Curia Muria, a 45 1. N. E. da Dafar. Se ne esporta gran quantita d' incenso. ASEERGHUR, citta delP Indostan. Ved.ksm Gor. ASEGLIANO, casale del regno Lombardo Veneto. F ed. Orgiano. ASELOGNA, casale del regno Lombardo Veneto. Fed. Ceri a. ASENCIO (San), bor. di Spagna, prov. e 6 1. 1/4 air O. di Logrogno (Burgos), e a 1/2 1. circa dalla sponda destra dell'Ebro. ASEN DAGH, in francese scritta Hasen-Dagh^ catena dimonlagne della Turcbia asiatica, pascialato di Damasco. Comincia alia sorgente delFEgbin, airO. di Devrigbi, corre all'E. S.E. e termina presso Arabchir, ed al S. O. d'Egbin. Si congiunge all'E. al Tisceghi Dagh e fa parte dell' Antitauro. ASFACA o ESPECHE, bor. del Belucislan, prov. di Mecran, a 82 1. N. N. E. da Chie. ASFALTIDE (Lago), Fed. Map. Morto, ASFARA, cilta della Tataria indipendente, nel F'ergana, ai piedi di una montagna, e al S. O. di Cogend, a 60 1. N. E, da Samarcanda. Vi crescono moiti mandorli, e al S. vi e una pianura seminata di rocce. Questa citta e circondata dalle montagne di Asfara, di Varuc, di Sue e di Usciar. ASFELD LA VILLE, villaggio di Francla, spart. delle Ardenne, circondario e 4 1- all'O. S. O. di Retbel, capoluogo di cantone, a 12 1. S. O. da iMe- zieres, sulTAisne. CoiUa 1290 abitanti. ASH, conlea degli Stati Uniti, nella parte N. O. della Carolina setl entrionale. Jefferson Ion n'e il ca- poluogo. Conta 4335 abitanti, dei qiiali 4^4^ bianchi e 290 di colore. ASHAFAS, gruppo d'isole del mare d' Arabia. Fed. Asciafar. ASHANTEE, regno d' Africa. Fed. Ascianti. ASHBOURNE, piccola citta d' Ingbilterra, confca e 4 1- 1/4 O. di Derby, sul fiumicello Dove, b^Q_ dred di Wirkswortb. Havvi una chiesa con un j^g] 911 ASH campanile, una scuola pubblica, un mercalo ogni settimana, due scuole elemenlari pei fanciuUi d'ambi i sessi, e varii instituli di beneficenza, e tiene parec- chie annual! fiere, Commercia di formaggio, e conta 2400 abilanti e la sua parrocchia 4900- Dovedale, famosa per le sue bellezze romantiche, si trova vici- nissima a questa citta. ASHBURTON, citta d'Inghilterra, contea di Devon, hundred di Teingbridge, e 7 leghe N. E. da Ply- mouth, in una valle cinta da monti, ed in vicinanza al fiumicello Dart. Evvi una bella chiesa golica, fila- toi di lana e miniere di stagno e rame. Vi si tengono due mercali settiaianali, Tuno per la lana greggia e filata, Taltro per le derrate. Ashburton inviava due deputati al parlainento prima della Riforma, ma questa la privo di uno; e conta 3460, e in tutta la parrocchia 4^70 abitanti. E la patria del famoso duca di Malborough. ASHBY, comune degli Stati Uniti, stale di Massa- chusets, contea di Middlesex, a 18 1. N. O. da Boston, con i35o abitanti. ASHBY DE LA ZOUCH, citta d'lnghilterra, con- tea di Leicester, hundred di Goscote West, sui confini della contea di Derby, a 4 b >/3 dalla citta di tal nome e a 3o 1. N. O. da Londra. Vi si prepara del raalto. Vi sono manifalture di cotone, e fabbriche dicappelli. Ne'suoi dinlorni e lasorgente minerale di Grellydara. Conta, per tutta la parrocchia, 47^0 abi- tauti. E patria di Giuseppe Hall, soprannominato il Seneca d"" Inghilterra. ASHBY DE LA ZOUCH, canale dMnghilterra, che riceve le sue acque da quelle di Coventry, nella contea di Warwick, un poco al S. di Nuneaton. Entra tosto nella contea di Leicester, passa all'O. di Hinckley e di Market Bosworth , attraversa il fiume Sence, e va a bagnare le mura della citta che gli da il nome. Giunto alia parrocchia di Stranuton Harold, lascia la prima sua direzione, gira alPE., e ya a raggiungere, mediante non poche giravolte, il canale di Leicester a Loughborough. La sua esten- sione e di cii ca i3 leghe. ASHCHURCH, casale d' Inghilterra , contea di Glocester, hundred, parrocchia e i lega al N. E. di Tewksbury. Ha una sorgcnte di acqua termale. ASHDON, villaggio e parrocchia d' Inghilterra, contea di Essex, hundred di Freshwell, a 1/4 di 1. N. E. da Saffron Walden. V^i hanno parccchie pic- cole eiriinenze innalzate ad onore dei guerrieri morli nella battaglia avvenuta in questo luogo tra Canuto ed Edmondo Ironside, T anno ioi6. In alcuni di questi monumenti si Irovarono degP instrument! di guerra. Conta 880 abitanti. ASHEIRA, regno d' Africa. Fed. Asceira. ASHFIELD, coniune degli Stati Uniti, stato di Massachusets, contea di Franklin, a 5 1. 1/2 N. O. da rSorthanipton, con 1910 abitanti. ASHFORD o ESHFORD, citta d' Inghilterra, con- tea di Kent, hundred di Chart e Longbridge, a 4 b 1/4 S. S. O. da Cantorbery, e a 2 1. dal mare. Vi e una scuola pubblica e vi si tiene un raercato. Questa oitla, bene fabliricata stil fiume Sture, era una volta considerabile. Nel 1792 vi si stabili una fiera per Ic lane. Conta 28 1 o abitanti. ASHFORD, villaggio d' In£.diiltcrra , contea di Derby, hundred d'High Peake, a 2/3 di 1, N. O. tia Bakewell, sul Wye. Vi si taglia il marmo, e lo si pulisce a mezzo di una macchina. Ha 730 abitanti. ASHFORD, cltla degli Stati Uniti, stato di Con- necticut, contea di Windham, a 1 i leghe N. E. da Hartford, con 2920 abitanti. A S I J 1 2 ASHIPOO, ftume degb Stati Uniti, nella Carolina meridionale, contea di Colleton. Scalurisce dalle paludi , alquanto sotto Walterborough, che irriga insieme con Ashipoo, e si getta nella baia di Santa Elena. Le golette vi possono navigare per lo leghe. 11 suo corso e di i3 1. dal N. N. E. al S. S. O. ASHIPOO, citta degb Stati Uniti, nella Carolina meridionale, contea di Colleton, sul fiume dello stesso nome, a 6 1. dalla sua foce e 1 1 1. 1/2 O. da Charles- town. * ASHLEY, fiume degU Stati Uniti, nella Carolina meridionale, che nasce nelle paludi di Cypress, con- tea di Charlestown, scorre dal N. O. al S. E. e si getta nella rada di Charlestown, presso questa citta. Ha 2000 metri di larghezza alia sua foce, ed i navigli lo rimontano per alcune leghe. 11 suo corso non e che di 1 2 leghe. ASHLEY 'S CAVE, caverna immensa degli Stati Uniti, sul fiume dello stesso nome, nello stato di Missuri, a circa 29 1. S, O. da Potosi. Le fenditure delle rocce calcaree che la formano, sono piene di cristalli bianchi e di nitrato di potassa native. ASHOVER, villaggio d' Inghilterra , contea di Derby, hundred di Scarsdale, ail. 3/4 S. S. 0. da Chesterfield; con 3i5o abitanti. ASHTA, citta dell' Indostan. Fed. Asta. ASHTABULA, contea degli Stati Uniii, la piu N. E. dello stato dell' Ohio, sul lago Erie, che prese il nome dal fiume che la irriga, ed ha 11 1. 2/3 dal N. al S., e 9 dalPE. alF O. II suolo n'e fertile, bene imboscato. Conta 7770 abitanti. II capoluogo e Jel- fersot). 11 fiume dello stesso nome ha la sua sorgente sul limile orientale della contea, scorre per 7 1. circa in direzione N. O. , e va a getlarsi nel lago Erie, vicino al villaggio di Ashtabula, e a 16 1. O. da Erie. ASHTON, punta della costa occidentale dell' Ame- rica settentrlonale, nel Nuevo Cornovaglia. Lat. N. 53" 5o'; long. O. i3i" i3'. ASHTON, comune degb Stati Uniti, stato di Pen- sllvania, contea di Delawara, con 790 abitanti. ASHTON IN MACRERFIELD, comune d' Inghil- terra, contea di Lancastro, hundred di West Derby, a I 1. N. da Newton. Conta 6o5o abitanti. ASHTON UNDER LYNE o ASHTON CROSS, citta e parrocchia <]' Inghilterra, contea di Lancastro, hundred di Salford a 1 1. O. da Newton. Vi sono delle considerevolissime manifatture di cotone. La parrocchia conta 336oo abitanti, la meta circa dei quali per la citta. Essa citta e attraversata dairAshton, canale che va a Manchester. ASHUELOT o ASHAWILLET, flumicello degli Stati Uniti, stato del New Hampshire, contea di Che- shire, che scaturisce a 1 1. 1/4N.E. da Ash uelot e scorre dal N. al S,, sino a Richmond, dove gira all'O., sine alia sua unione col Connecticut, a Hinsdale. ASHVILLE, citta degli Stati Uniti, nella Carolina settentrionale, capoluogo della contea di Buncombe, prossima al French Broad River, a 75 1. O. S. O. da Raleigh. ASHWELL , villaggio d' Inghilterra , contea di Hertford, hundred d' Odsey, presso la sorgente del Rhea, ail i/3 N. N. E. da Baldock, con loio abi- tanti. E questo villaggio antichissimo, e aveva uu tempo un mercato. 1 Romani vi stabilirono un campo. Vi si trovarono delle medaglie. ASIA, u La piu vasta e piu popolata delle cinque parti del mondo, n' e altresi la piu varia, la piii ricca e la piii poetica. Culla dei popoli, cola sono i di^ersi fuochi della civilta umana. Vegetabili ed aniinali ne vedi quasi tutti eriginali. Quivi ebbero i nalali i5 ASI J cinque princlpali religioni del mondo. Le scienze, i lettere, le arti, le lingue vi trovano le loro origini. faella gran terra, feconda di grandi memorie, mal- rado roscnrita clie avvolge gli annali d' una parte ei popoli ch' ella porto, quella e ancora i cui fasti isal'^ono in modo certo a' tempi piu vemoti. 11 suo lolo che vide nascere i piu illustri legislatori, e tato devastalo dai piu celebri conquistatori del londo. Cola contempliarao ancora le ruine dei piu obili stati, le reliquie di Babilonia e di Ninive, i Palmira e d'llio, d' Ecbatana e di Persepoli, di lattri e di Palibotra ; cola ancor sussistono V India la Cina, ancor in piedi sugli avanzi de' piil grandi uperi; cola vivono ad un tempo P Arabo vaga- .ondo e T Armeno industre, il Druso semplice e rugale, ed il voluttuoso edastuto Cinese, il Tataro lelficoso ed il pacifico Indu. Cosi preludeva De Uenzi al suo articolo che all' Asia consegrava in m' opera recentissima. Or Asia, nome sotto il quale )resentemente comprendiamo tuttele contrade ad E. lelPEuropa e delP Africa settentrionale, era eziandio 1 nome dai Greci applicato ai paesi adiacenti alle ponde orientali del mare Mediterraueo e cbe verso evante si estendeano. Erodoto confessa di non sa- )ere dar couto delPorigine del nome. Omero men- uona una pianura Asiana presso le sponde del mar igeo tra Efeso e Sardi ; e le tradizioni de' Lidii 3arlano d'un re Asio. Sembra quindi probabile che juesto nome fosse originalmenle applicato ad un jiccol distretto suUa costa occidentale delP Anatolia : n processo di tempo , siccome veniano facendosi ;onte ai Greci le contrade ad esso orientali, il nome P Asia si estese colle loro scoperte, sinche finalmente Jivenne uso di denominare per esso una delle gran iivisioni del globo. I. L' Asia qual nota ai Greci ed ai Romani. Dalle piimlssime memorie della storia europea, i poerai omerici, impariamo che sussistesse avanti la guerra di Troia una corrispondenza tra gli abilanli deir Europa e dell' Asia : ma per quanto inferir pos- siamo dalle nostre autorita, era d' indole piultosto oslile che pacifica. Lo scambio commerciale pare fosse pressoche confinato a poche navi fenicle che visitavano le isole dell' Arcipelago ed alcuni porti della Grecia, ed anche per esse ci sembra che la pi- ratevia fosse un oggetto non meno importante del traffico. Benche i Fenicii visitassero i porli della Grecia, gli abitanti di quel paese venivano soltanto a pochi luoghi sulla costa Occident, dell' Asia Mino- re, e forse per occasione a Tiro; la loro cognizione dell' Asia era per conseguenza circoscrilta entro an- gustissimi termini. Ma limitata quale pur fu p^r lungo tempo cotesla navigazione, alia fin fine con- tribui alio stanziare delle colonic greche nelF Ionia; e cotale avvenimento fu seguito da un altro di mag- giore importanza, quanto a viste geografiche, cioe Pestendimento della navigazione di quelle colonic ne' paesi circostanti al mar Nero, e P esclusione dei Fenicii dai commercio di quella parte del mondo. Lasoggezione delle colonic greche dell' Asia Minore ai re di Lidia, non pare die abbia pregiudicato al loro commercio, e questo fuor d'ogni dubbio dilato le loro cognizioni sino alPAlide, limite del regno di Creso, e forse alquanto piii innanzi. I progressi delle cognizioni geografiche, che sin allora erano stati molto lenti, furono accelerati dallo stabiliraento della monarchia Persiana, nel 55o avanti Gesu Cristo. I varii stati ne' quali erasi sin a quel tempo divisa P Asia occidentale e che aveano molto impedito le relazioni coramerciali degli abi- Encich Geogr. Vol. I. ASI 914 tanti, furono incorporati nell'esteso irapero persia- no, il quale comprendeva pressoche tutti i paesi situati tra il Mediterraneo ad O. ed il Belur Dagh adE., il Caspio alN., ed al S. le montagne che fiancheggiano la valle delP Indo : paesi abitati da ventinove nazioni diverse. Le colonic greche della costa delPAsia Minore, al cadere del regno lidio, erano state sforzate a sottomettersi al monarca per- siano, circostanza che presto le condusse ad intima conoscenza dell' Asia oltre i confini delP Anatolia. Possiam giudicare del rapido progresso fatto dai Greci lonii nella cognizione delPAsia, vedendo che appena cinquant'anni dopo la fondazione della mo- narchia Persiana, Aristagora, governator di Mileto, la piu commerclante e poteute di quelle colonic, fa in grado di produrre a Sparta una tavola di rame ossia mappa, la prima di cui abbiasi raemoria, sulla quale erano tracciati i paesi e le stazioni militari tra P Ionia e Susa. Circa al medesimo tempo essendo il dominio persiano su tutte le soprammentovate contrade fermamente stabilito, fu da Dario figlio d'Istaspe formato un sislema regolare d'ammini- strazione; esso re probabilmente fece che si compo- nesse una notizia geografica e statistica di tutto lo impero, costume comune in Asia in tempi piu re- centi, come dimostra V Aiin i Acbari degPimpera- tori del Mogol, ed ancora seguito nelP impero Cine- se. Qualche opera simile deve aver sussistito in Persia, poiche altrimenti non potremmo in verun modo render conto della descrizione geografica del- P irapero che Erodoto inseri nella sua storia. Lo schizzo dello storico greco ci abihta a formarci una assai esatta idea di tutti i paesi soggetti ai monarchi perslani, ed anche di quelli ch'egli non ebbe oppor- tunita d'esaminare personalinente. I suoi ragguagli intorno alle contrade dell' Asia poste oltre a' confini deir impero persiano, son difettosi e molto meno precisi; siccome quelli ch'eran raccolti da vocali comunicazioni con viaggiatori e negozianti, non e maraviglia che siano spesso inesatli e misti di favole, benche anche quesle si trovino in molti casi fondate sopra fatti. Avanti il tempo ch' Erodoto scrivesse, P impero persiano s' era fatto stazionario. Quindi troviamo che per piii d'unsecolo le cognizioni geografiche dei Greci non progredirono oltre gli antichi limiti di quelP impero. Ma siccome la corrispondenza, ostile o pacifica, tra i Greci e i Persi erasi in quel periodo considerabilmente ampliata, allargata ne fu pure la lor cognizione delle diverse province com- ponenti il Persiano impero. Le piu iraportanti noti- zie di questa specie le troviamo incorporate nel- V Anabasi, o Ritirata dei diecimila, di Senofonte. Soleasi dai re persiani tenere presso la loro persona medici greci, come si vede daU'eserapio di Demo- cede, Ctesia ed altri. Tali uomini avevauo natural- raente notabili opportunita di acquistare informa- zioni esatte. Se P opera di Ctesia ci fosse pervenuta intera, avremmo potuto formare un miglior giudi- zio del valore della sua storia di Persia, ora a noi nota soltanto pegU estralti di Fozio e di pocbi altri scrittori. La fondazione di quel vasto impero era tornata vanlaggiosa alia geografia: la sua distruzione riusci anch'essa favorevole a' suoi progressi. Merce le con- quiste di Alessandro, ftirono le piu remote province della monarchia persiana, gran parte delle quali erano state sino allora conosciute soltanto per quei tratti generali dati da Erodoto c per le vaghe rela- zioni individuah, furono, diceasi, aperle ad lui 58 9i5 ASI tempo ai Greci, stati preparali ad accrescere la loro scieiiza geografica merce Teducazione e per abitu- dini precedenti. Le operazioni delle spedizioni mili- lari e le osservazioni degli uomini di guerra haii reso raai sempre alia geografia segnalati serTigi. Alessandro tento di Tarcare i confini deirimpero persiano al N. ed al S,; e quantunque i suoi success! lossero da quel primo lato limitati, i Greci comin- ciarono da quel tempo ad avere qu^ilche nozione delle tribii nomadi d' oltre I'lassarte, TattualeS/r Sion, le quali allora, come adesso, vagavano per quegli ampii deserli. Ma i suoi tentalivi furono co- ronali da felice esito si al S. e si alT E. Varcalo 1' Indo e quattro dei fiumi che Iraversano il Pengiab, erasi inoltrato siuo a non grande distanza dalle spoude del Giumua e dalla valle del Gauge, quando si trovo obbligato ad abbandonar V idea di conquisiare P In- dia, stante la ribellione delPesercito. Al suo rilorno in Persia, fece unMmporlante aggiunta alia scienza geografica dei Greci, esplorando coll'esercito e col- r armata navale il corso e la valle delV Indo inlerio- re, ed ancor meglio ordinando al suo ammiraglio JNearco di veleggiare lungo la costa del Delia dal- I'lndo sino alia foce deU'Eufrate. Oltre alle geogra- fiche cognizioni acquistale da queste operazioni militari, ed alia felice esecuzione da qiieirammiraglio data agli ordini del conquistatore macedone, quesla spedizione diede per prima ai Greci una piu esalta nolizia della grande estensione dell' India, delle sue ricchezze e delle particolarila delle nazioni che abi- lano la gran penisola. 11 capitale geografico accumu- lato nel corso delle spedizioni di Alessandro fu raccolto in una carta o mappa di un suo compagno di armi, Dicearco, discepolo d' Aristotele. Men soddisfacente, benche non meno impor- lanle, torno T instruzione che piu remotamente provenne dalle conquisle di Alessandro. 11 re mace- done distrusse Tiro e ne trasferi il commercio ad Alessandria, per lui fondata presso la foce occiden- tale del Nilo. Siccome i Fenicii, per forse un migliaio e piu d'anni, aveano fatto un lucroso commercio rolle contrade air E, ed al S. dell' iropero Per- siano , coir India specialmente, per via del golfo Persico e del mar Rosso, i lor mercadanti si trova- vano frequenleraente in occasioni di raccorre quei dati che tendevano ad accrescere i loro vantaggi commerciali. Quindi i Fenicii aveano maggiori co- gnizioni nautiche e geografiche che non alcun^altra iiazione dell'anlico mondo, e le aveano consegnate in iscritti diversi. Quesli furono anch'essi traspor- lali ad Alessandria, e probabilmente giovarono i mercadanti del nuovo emporio ad entrare di sbalzo nella carriera de'commercianti loro predccessori, ed a rinnovare le relazioni tra F Europa e P India pel JNilo e pel mar Rosso, state dalle spedizioni di Alessandro intcrrotte. Pertanto vediamo , subito dopo la morte del fondatore d' Alessandria , navi egiziane dei porti del mar Rosso cominciar a visitare le spiagge del Malabar, ad avventurarsi sino al capo Comorin ed alPisola di Ceilan, dai Greci chiamata Taprobana. Ma sebbene le cognizioni geografiche acquistate per via del commercio siano spessissimo di uatura pregevolissime, i progressi ue sono som- mamente lenti anche al tempo nostro, e devono essere stati mag^iormente tali presso gli anlichi, stante i moltissimi difelti delle loro costruzioni na- vali e lo stato infantile della nautica loro scienza. Inoltre, simili cognizioni si limilano ai porti ed alle spiagge, e rarissimamenle si estendono a gran di- stanza enlro leterre. Conformemenle troviamo clie, ASI 9,6 quanlunqoe si continuassero per molti secoU senza interruzione le relazioni commerciali tra Alessan- dria e P India, lievi furono e vaghe le cognizioni aggiunle alia geografia ; e sebbene molti fossero i porti del Malabar annualraente visitali dalle navi egizie, le informazioni cosi ottenute rispetto al Cei- lan, alia costa del Coromandel ed al paese piu innanzi verso PE., si limitarono a poche piazze, ed otten- nersi comunemeute dai Greci d' Egitto medianfe i navigatori indigeni, nissun di loro essendosi pro- babilmente avventurato oltre Pisola di Ceilan ed il capo Comorin. Essendo i successor! d"* Alessandro quasi conti- nuamente impegnati in guerre fra di loro, non di- sturbarono le nazioni non soggiogate che circonda- vano P irapero Greco nelP Asia, ad eccezione di Seleuco Nicatore, re di Siria, il quale fece, si crede, un fruttuoso lentativo di soggiogar parte della valle del Gauge ; opinione che s' appoggia alP asserzione di Plinio. Certa cosa pero e che egli mando Mega- stene ambasciatore a Sandrocotto, re dei Prasii, cui "^ra suddita una parte considerabile delP Indostan ; ed a questo soggelto dobbiamo alcune maggiori particolarita rispetlo alP India ed a' suoi abitatorl. L' impero greco di Battria, benche i suoi re si con- servassero per molti anni in possesso delle conquiste indiane di Alessandro, poco o nulla aggiunse a quello che i Greci precedentemente sapevano di quel paese. I piu dei regni greci delPAsia furono distrntti dai Romani, ma questi non estesero il loro dominio sopra tutte le province che una volta appartennero alia raonarchia persiana. L"* estremo liiuite orientate delP impero roniano era formato dai Tigri, dalPEu- frate e dalle montagne delP Armenia. Essendo le mi- litari loro spedizioni condotte in contrade previa- mente conosciute, pocbissimo poteano aggiungere alia cognizione geografica delP Asia. Dobbiamo pero tare un' eccezione riguardo al Caucaso. Nelle guerre con Mitridafe, re di Ponto, gli eserciti romani var- carono i confini del mondo conosciuto, e giunsero al monte Caucaso, della cui estensione e situazione presero notizia, sebbene non entrassero nella valle che gli giace in seno. Spingendosi piu innanzi ai lidi del mar Caspio, acquistarono cognizione d'una strada commerciale di Battria, per la quale i paesi al S. del Caspio mantenevano un traffico attivo colP India : e poco stante fu dis .operta un' altra strada che su per P acrocoro delP Asia Superiore conduceva ai Seri o Cinesi, probabilmente quella cbe ancor passa per la cittii di Casgar. Null'altro fu aggiunto alle nostre cognizioni geografiche delP Asia dalle spedi- zioni militari dei Romani ; ma le immense ricchezze che molfe famiglie romane avevano accumulato sotto la repubblica, e che al tempo degl'imperatori conti- uuavano ad accrescere, crearono un gusto ed una smania per le squisite produzioni delP India e del- P Asia orientale, e quindi leggiamo che non solamen- te le strade da ultimo scoperte per alia China ed al- P India erano dai mercadanti molto frequentate, ma eziandio che le imprese commerciali d' Alessandria s' aumentarono tanto che al tempo di Strabone ben centoventi navi spedivansi annualmente alia costa di Malabar. II qual traffico fu considerabilmente facili- tato dalla scoperta dei monsoni del mare Indiano fatta da Ippalo. La cognizione che gli anticbi conseguirono ri- spetto alia geografia delP Asia si trova esposta nelle opere sistematiche di Strabone, Plinio e Tolomeo d' Alessandria, Pultimo dei quali sollevo la geografia al grado di scienza fondandola sopra principii astro- A S I A S I 918 rjomici. Da questi scrittori chiaio apparisce che so- amente i paesi nei quali aveva il conquislaloie nacedone portato le sue armi furono con qualche ,>saUezza riguaiclo alle loio tattezze generali cono- 5ciuti, e che ollie ad essi la scieiiza loro era confuiata a poche piazze attraversate dalle strade commerciah -d ai porti. Tolomeo era informato della strada ;L-onducente per V acrocoro del ceatro dell' Asia ai Seri, noil meno che di quella per Battria all A.veva pure qualche cognizioue dell' estremita N. O. deirimalaia, da lui chiamala Imaoso Himaos, e del Cascemh-e. Gli erano ben note le coste dcl- r Arabia e della Persia, e quelle deir India smo al capo Comorin. L' isola dl Ceilan, che a quel tempo era il convegno comune dei navigator! orienlali ed occidenlali nel mare Indiano, egli puv la conosceva molto bene, benche assai erronee siauo le dimensioni da esso assegnate. Nelle sue vicinanze stabdisce che si trovassero mille trecento settantotto isolette, per ie quali s'intendono probabilmente le Laccadine e le Maldive , ed ei denomina Jabadia ( Iavadi>ippa ), isola deir orzo, Giava, com' e chiamata in la suafertilita. Meno informato e pero Coromandel, ed ancor meno delle dove V Au- cioe sanscrlto per della costa di contrade ad E. della baia di Bengala rea Cliersonesus evidenlemente rappresenla la pe- nisola di Malacca, su cui era situato il porto di Zaba, probabilmente in vicinanza di Singapore. Segue il Sinus Magnus o Golfo di Siam, traversalo i\ quale con un viaggio di venti giorni, toccasi airera- porio di Cattigara, porto dei Sinae o Ginesi, luogo che convien cercare in prossimita di Canton; e piu innanzi ad E. colla Thinae Metropolis, probabil- mente Canton, giunge all' estremo confine della sua scienza geo^-rafica intorno al lato orienlale dell' Asia. Oltl-e a^lle dette opere, il Periplo di Nearco ed un altro con tutta probabiUla scritto nel secondo secolo ed attribuito ad Arriano, danno una descri- zione piu particoiare della costa dell' Africa orienta- le e deir Asia. Un altro Periplo similmente, per certo opera di Arriano, contiene una breve descrizione delle coste del Ponto Eussino (mar Nero). Quanto alia geografia dell' Asia settenlrionale, poche aggiun- lepare che sieiisi fatte dopo i tempi d' Erodoto e d' Alessandro. Per alcuni conti sembra che vi sia stato un moto retrogrado, pero che il padre della storia sapeva essere il Caspio un lago che Strabone credeva comunicasse coll' oceano settentrionale. To- lomeo nella sua carta ristoro il Caspio alia sua vera nalura dimare mediterraneo, ma ne delineo la lun- ghezza da E. ad O. invece che dal N. al S. come aveva fatto Erodoto. II. Nei secoh di mezzo. Benche 1' impero Bizan- tino non cadesse avanti le invasion! dei barbari set- tentrionali, era per ogni lato cinto da potenti neraici. Sui confini orientali,il regno dei Parti era sostituito da quello dei Persi sotto la dinastia dei Sassanidi, i (^uaU, adoprando con tutto il vigore dei governi nuovi, arrestarono da quel lato i progress! delle armi romane. Per conseguenza, le accession! di scienza geograficarispetto all' Asia superiore furono somma- mente lievi, ma qualche notizia si ottenne dei paesi alN. deiriassarte e di alcune parti dell' India. Pe! primi, abbiam debito ad un' ambasciata dell' impe- ratore Giustiniano 11, il quale nel 596 spedi un suo governatore ad una delle tribu vaganti dei Turch! nelle steppe ad O. ed al S. de! mont! Altai ed in- torno al lago Saisan o Zaizang, colla vista d' indurli ad altacCJire i comuni loro nemici, i Persian!, senza sospettare che i discendenti di quello stesso popolo, scorsi che fossevo presso a novecento anni, distrug- gcrebbero il suo proprio impero ed a melropoli si sceglierebbero Costantinopoli. Prossimamenlc circa al medesimo tempo, un mercadante egiziano, Cosma, soprannominato Indicopleuste, che per lungo tempo avea trafficalo coU' India e vipetule voile visilato quel paese, compose la sua Topographia Christiana^ nella quale ci da alcune iiuove notizie rclalivamente al Ceilan, da lui ehiamafeo Selediva, invece deirantico nome d! Taprobana, al commercio di quest' isola con Tsinitza o Cina, ed alle strade a traverso dell' Asia superiore per le quali venivano di quel paese in Persia ed a Costantinopoli le manifatlure di seta. Ma presto s! cliiusero le font! di notizie geo- grafiche. II fanatismo della nuova religione di Mao- metto ruppe ogni rcsistcnza, ed in breve 1' Egitto e le provlncie asiatiche dell' impero bizanlino, eccetto r Asia Minore, vennero in soggezione agl! Arab! ed a' loro califfi : il regno stesso dei Sassanidi incorpo- rato negli estesissim! loro dominil. li' intoUeranza per la quale, ne' primi due secoli dell' Egira, comin- ciando dal 622, si segnalarono i maomellani, inter- ruppe ogni fatta di relazione commerciale coll' India, come eziandio coll' Asia superiore ; e la condizione turbata dell' impero bizantino e lo stato di barbaric in cui nella prima parte del medio evo erano spro- fondate le nazioni occidental! dell' Europa furono tali da privarle per piu di due secoli d'ogni ulterior cognizione delle contrade d' Oriente. Dal chiudersi del secolo sesto fino al principio delle crociate fatti nuovi non si a^rgiunsero alle nozioni europee intonio all' Asia. Sorsero tuttavia circostanze che condussero 1 maomettan! del califfato a rimettere della loro intol- leranza e ad adottare una politica illuminata. Comin- ciarono a coltivarsi le scienze, fiorirono le art!, e fu fra essi promosso il commercio. E la geografia si ebbe gran parte dei vantaggi risultanti da questo felice cambiamento. Siccome era ogni vero Musulmano obbligato da! precett! della sua religione a visitare almen una volta in sua vita la Caaba della Mecca, il viaggiare divenne tra gli Arab! piii frequente che stafo ma! non fosse in verun' allra nazione ; e secon- do che cresceva 1' amor delle lettere e s! facea piu geuerale, aumentavas! alia medesima proporzione il numero delle opere geografiche ; viaggi, relazioni, ecc. Molte delle opere loro sono senza dubbio ancora sconosciute, altre ancora inaccessibili ai lettori eu- ropei, ma alcune sono state tradotte. Le pin impor- tant! sono la Geografia Orientale, ^ubbllcata in in'^lese nel 1800, che fu scritta al principio del seco- lo x; ! Fiaggi d? Ibn Ancal, araho, dettati circa cinquant' anni dopo ; la Geografia di Edrisi del II 53, ordinata per dim! come quella di Tolomeo ; la Geografia di Abulfeda del i345 ; la Geografia d' Ibn el Fardi, 1871 ; ed i Fiaggi d' Ibn Batata, 1324—1354, tradotti dal professor Lee di Cam- bridge e pubblicat! nel 1839. Ibn Batuta fu cerla- mente il piii gran viaggiatore che ma! vivesse : visito Timbuctu ed ! monli Urali, il Picco d' Adarao nel Ceilan, la costa orientale della Cina e Tanger in Africa, suo luogo di nascita, e traverso tutt! ! paesi tra quest! punt! estremi situali. Sembra altresi che gli Arab! abbiano per tempo rannodato le relazioni commercial! coll' India pel mar Rosso e pel golfo Persico, e presto esteso la loro navigazione ollre i limit! estremi toccati dai Grec! d' Alessandria. Eran sollecitati a disprezzare i pericoli di cosi rischiosa navigazione lanto per zelo di propagare la loro credenza che per amor 9^9 ASl di guadagno, e riuscirono a convertire gli abitanti del- la penisola di Malacca e d^alcune isole deirarcipelago Indiano. Sussistono due opera sulle contrade circo- stanti ai mari della Cina, scritte, come si crede, da Ibn Vaab ed Abu Seid circa il cadere del ix secolo : quest' ullimo componendo soltanto un comraento sopi a gli scritti delP altro. Benche sia probabile che nissuno di questi viaggiatori pervenisse a Canfu (Canton), raccolsero notizie interessantissirae in- torno alle province meridionali della Cina, alle sue produzioni e manifatture; alcuni fatti slorici da essi rnenzionati rispetto ad un' insurrezione di quei di- stretti neirS^S, veggonsi conferraati dagli annali deirimpero cinese, coincidenza che dimostra T au- tenticita di delteopere. Ma gli Arabi fecero ancor piu per la geografia slabilendola siccome scienza sopi a principil ma tenia- tici ed astronomici, e cosi proseguendo T opera di Tolomeo. II califfb Al Mamun (8i3-833) ordino si misurasse un grado del meridiano, impresa che fu eseguita dai tre fralelli Ben Sciacher nella gran pianura al N. E. di Damasco, tra Palmira e Racca sulle sponde dell' Eufrate. In tentativi susseguenli per laproiezione delle carte, gli Arabi presto s'avvi- dero del bisogno d' attuali osservazioni astronomi- che. Cio li condusse all' erezione di adatti osserva- torii ed alia compilazione di tavole astronomiche. Due opere di questa specie sussistono tuttora : una composta circa il i345 nell'osservatorio t'abbricato a Maraga, presso il lago d' Urmia, e I'altranel i449 a Saniarcanda; i dali in esse contenuti, specialmente in quest' ultima collezione, formarono sin da ultimo la base principale su cui furono costruite le nostre carte delle region! ad O. del mar Caspio, ed al N. delle montagne di Cabul e della catena dell' Indu Cus. Tra le nazioni dell' Asia forse nissuna piu fece per accrescere il monte delle cognizioni geografiche relativamente a questa gran divisione del globo, dei Cinesi. Le memorie storiche del loro impero pruo- vano chiaramente che dugento anni avanti 1' era nostra i Cinesi erano ansiosi di raccorre notizie geografiche intorno alle estese province ed a' regni tributarii de' loro dominii, e simil opra hanno con- tinuato sino a questi di. Ne opportunity ne sollecita- zioni fuiono a tale soggetto risparmiate. Un impero della magnitudine ch' e sempre stato il Cinese , il quale Irequenlejnente comprese mezzo la super- ficie dell' Asia, rende al governo necessaria 1' esatta conoscenza della condizione delle sue province e de'loro abitanti. Oltre alle cognizioni cosi raccolte per mezzo dell' amministrazione delle diverse pro- vince, I'imperatore solea spedire ambasciatori ai principi ed alle nazioni tributarie, ed a quelli che di tempo in tempo mandavano presenti alia corte del Celeste Impero. Gli ambasciatori aveano instruzione d'accumulare notizie utili rispetto a' paesi cui erano spediti, e d'inchiuderle nelle loro relazioni dell'am- basciata : relazioni che veniano poscia depositate negli archivii del governo. Da iali materiali furono le geografie delF impero cinese compos te e pubbli- cate colla stampa, essendo Tarte della stampa venuta in uso generale IVa i Cinesi nel secolo x. Qiieste opere contengono inforraazioni pienissime della Ta- taria, della Corea, del Tibet, del Turchestan e della Bucaria, ed anche preziose notizie suUa Siberia, sulla Persia e sulP India, non meno che sopra Siam, Ton- chino, Giava, Formosa e Giappone. Ma fino agli ultimissimi tempi non pote questa bella raccolta gio- vare al geografo, non essendosi dagli Europei atteso A S I g2o alio studio della lingua cinese. II numero di quelli che ora vi si applicano cresce ogni giorno, e possiamo sperare di presto aver accesso a quegli scritti, cosa tanto maggiormente desiderabile, che la massiina parte delle contrade nelle opere cinesi descritte sono tuttora inaccessibili a'nostri mercadanti e viaggiatori. Le piu copiose nozioni geografiche ed etnografiche circa alle regioni orientab dell' Asia ne' tempi di mezzo, avanti lo stabilimento dell' impero del Moersalis, ossia nelle loro carte del mondo nuovo e del vecchio, disegnate nel primo quarto del secob xvi, ponevano lo stesso paese a breve distanza occidentale dalla Terra di Cuba e di Parias, in America, slata trovaia pochi anni prima. Solamcnte per le scoperte dei Portoghesi , susse- guenti alia circonnavigazione del capo di Buona Speranza, furono rimossi errori tali «d avverate le ASI 924 vere posizioni ed estensioni di queste contrade del- PAsia orientale. Vasco di Gama giunse nel 1498 a Calicut, sulla costa del Malabar , ed i Portoghesi proseguivano le loro scoperte in quel mari con tale alacrila e zelo che in meno di mezzo secolo gli avevano esplorali sino al Giappone. I primi loro sforzi per islabilire un commercio furono rivolti alia costa del Malabar; e siccome gli Arabi o Mori, che allora facevano un traffico operosissimo con quel paesi, cercavano ogni mezzo di escladerli da quelle parti, e 11 comproniet- tevano col numerosi sovrani tra"* quail era dlvlsa la costa, furono presto obbhgati a ricorrere alParmi, ed a formar alleanze con talune delle potenze indi- gene. In pochi anni ebbero acquistato una cogni- zione perfetta di tutta la costa dal capo Comoria alia baia di Cambaia e suoi ricchi emporil, Surate e Broach ; e siccome per tempo e sino dal 1609 fecero parecchi stabillmenti sulla costa meridionale dl Ga- zeratte sino a Diu, che allora faceva un commercio ragguardevole colla Persia e colP Arabia, sulla costa slessa eressero alquante fortezze. L'anno appresso, Alfonso Albuquerque lolse al monarca maomettano dl Deccan la famosa citta dl Goa, presto poi dlve- nuta centro di tutti i dominli portoghesi nelP India, e sede del vicere e del governo coloniale. I Porto- ghesi allora fecero trattati vanlagglosi co** piccoli sovrani che dominavano lungo tutta la costa del Ma- labar. Ma prima di questo tempo, Pisola vlcina di Ceilan era stata scoperta da Almeida nel i5o6, isola a que'giorni di grandisslma importanza commer- ciale, essendo stazione delle navi arabe che andavano alle isole delle Spezierie a prender le droghe, le quail, insieme col cinnaraomo che nasce al Ceilan istesso, esportavano ai porti dei golfi Perslco ed Ara- bico, e qulndi in Europa. Nel iSiy i Portoghesi eressero la fortezza di Colombo, nel Ceilan, e co- minciarono ad esercitare un impero sopra 1 piccoli suoi sovrani. Per asslcurarsl ilmonoppllo delP India, procacciaronsl di escludere dal mare Indiano i basti- mentl arabi, ed in parte vl riusclrono colla conquista di Ormuz alPingresso del golfo Perslco e colla loro superiorlta in forza navale. Mentre i Portoghesi si travagliavano ad otte- nere il commercio del mar Rosso, cstendevano eziandio le loro scoperte e le conqulste plu verso PE. La citta di Malacca presto ne attrasse Patten- zione. Era allora quello che comincla ad essere in adesso Singapore, il convegno di tutte le nazioni delP Asia orientale e delle isole ; 11 suo porto conti- nuamente visitato da navi dl Malabar, Bengala,Siara, Clna, isole Flllppine, IVIolucche ed isole della Sonda. Albuquerque la prese nel i5ii, e le scoperte e la navigazione dei Portoghesi speditamente si estesero in tutte le dlrezioni. Allora, per la prima volta, enlrarono nel golfo del Bengala e vennero a cono- scere le coste ed i porti di Coromandel, Orissa e Bengala. Giovanni di Sllveira visito nel i5i8 la citta di Cittagong, da cui s** esportavano le raanifatlure plu fine di cotone e seta, gengevero, indaco e zuc- chero. Egualmente esplorate furono le coste di la del Gauge, e qualche cognizione sVquisto dei regni d^ Aracan, Pegu, Ava, Slam, Caraboia e Cocincina. Ma i Portoghesi volsero la mente principalmente alle isole. Da Sumatra, clPera dlvlsa in piii di venti regni, ebbero oro, stagno, pepe, legno sandalo, canfora, ecc. Visitarono Glava nel i5i3 e Borneo nel 1 523. Le innumerabili isole sparse pei mari in- diani, che cosi furono conosciute, indussero lo storico portoghese De Barros a porle in una gran livisione separata del globo, chiamaiiJole col noine licrnificante di Polinesia. L'estremo limite delle sco- jerte portoghesi fu la grand"' isola che chiamarono Suova Guinea, stante la somiglianza de' suoi abi- anli, i Papu, coi negri della Guinea sulla costa ifricana. In questa navigazione, avventurosamenle instruirono di Celebe, Sulu, Magindanao, Luzon 3 Manilla, e delle Moluccbe o Isole delle Spezierie, ; visitarono anche il Liqueio, Liu Chiu o isole Lu Zhiu^ descritte come ricche di oro, e le cui navi visilavano SI porlo di Malacca. Neli5i6,il navigatore portoghese, Ferdinando Perez, tocco alia costa della Cina nel golfo di Canton, na non fu ai Portogbesi permesso d'entrare nel 3orlo e tralficarvi. Si Videro per conseguenza obbli- i^ati a limitare le relazioni commerciali con questo mpero al traffic© cogli abitanli delP isola d'Ainan e :olla costa adiacente, sine al i557 che trovarono nezzi d' ingraziarsi col governo cinese servendo li raaterial mstruniento alia distruzione d'un pirata die da lungo tempo avea infestato le spiagge e le sole prossime alia Cina meridionale. Per tale aiuto Dtlennero P isola deserta di Macao ove tantoslo fe- :ero uno stabilimento ; e siccome al cambiamento li dinastia nel secolo xvii ebbero la fortuna di lichiararsi per la parte che in ultimo riusci vitto- ,i-iosa contro Pultimo stabilito governo, ne fu ad essi ionfermato il possedimento. I Intanto che i Portoghesi andavano proseguendo lel loro Iraffico costiere colla Cina, un lore naviga- ore, Antonio De Mota, fu da una burrasca gittaLo lel 1542 sulla costa di Nifon, una delle isole che ;ompongono il Giappone, il Zipangu di Marco Polo, ^uivi furono i Portoghesi traltali con grande ospi- alita e per qualche tempo esercitarono un lucroso :omraercio. 11 Giappone fu il limite piii orientale lelle loro scoperte, per cui gli Europei vennero in ;ognizione delP estensione reale deil'Asia e d' una .,'ran parte della sua costa. Ove fossero i Portoghesi :tati semplici mercadanti, i vantaggi crescenti pel ;ommercio con si ricche contrade gli avrebbero ^robabilmente indotti a tener occulte alle nazioni rafficanti d''Europa le loro scoperte; ma entrarono lei mari indiani anche come conquistatori, ed i loro itorici, Barros, Couto, Ed. Barbessa, compagno di Vlagellano, Faria y Sousa, ecc, trovarono nelle eroi- ;he loro imprese argomento a lustro nazionale. I Aveano i Portoghesi esauste le proprie forze ibrmando stabilimenti e nel "Vecchio Mondo e nel Vuovo. Lo spirito dei primi conquistatori non piu inimava lanazione, e la tirannia loro e la loro intol- eranza gli avea fatti odiosi nelle loro colonie. Al ■adcr del secolo xvi, il Portogallo passo sotto il giogo lella Spagna; ed un resultato della contesa dei Paesi Sassi contro il potere di Filippo n fu il graduato .rasferimento dei possediraenti portoghesi d'Oriente lelle mani degli Olandesi, loro fortunati rivali sul iiare. I Portoghesi furono espulsi nel 1689 dal Giap- pone e dalle Moluccbe; perdettero nel 1641 Malacca, i Ceilan nel i656, in un coi loro stabilimenii sulle :oste di Coromandel e del Malabar; ed alia conclu- jione delk pace del i663, rimasero solamente in possesso di Goa e Diu, che sino ad oggi conserva- '•ono. Gli Olandesi, benche nel secolo che possedet- tero il dominio dei mari indiani esleiidessero gli ?labilimenti, agirono sopra principii piu ir.ercantili, le accrebbero malerialmente le nostre cognizioni ^eografiche dei paesi in cui si stanziarono. Pubbli- arono per verita poche descrizioni di alcune delle loro colonie e dei prodolti naturali ond'erano prov- A S I 92G vedute, specialmente piante e conchiglie ; ma qiiollti opere erano generalmente mancanli di dati geogra- lici. Le piu iniportanli nozioni di questo periodo di tempo furono fornite dal naturalista tedesco E. Kiimpfer, il quale in qualita di medico olandese risedette al Giappone dal 1684 al e diede di quel paese una buona descrizione. Durante la lunga contesa tra Portoghesi ed Olandesi ne'mari delP India, improvvisamente emer- sero dalPoscurita in cui erano state involte sin allo- ra, le parti piu settentrionali dellVAsia, rimaste ignote eagli antichi ed ai moderni. 1 sovrani di Rus- sia, i quali per piu di due secoli aveano vissuto dipendenti dai principi tatari della famiglia di Gen- giscan, ottennero nel 1461 la plena sovranita del loro paese, e nel secolo successivo estesero il loro dominio, e con esso le nostre cognizioni geografiche, sopra le contrade bagnate dal Don, dal Volga e dal- r Ural, sino ai monli Ui ali, per la conquista di Casan fatta nel i552 e quella di Aslracan nel 1 555. Nel 1578, un capo o hetman dei Cosacchi, Yermak Timo- feyekf, che temea di gastigo per avere spogliato alcuni viaggiatori, attraversato la catena delPUral con una truppa de'suoi concittadini, entro in Sibe- ria. La scoperta della Siberia e la sua soggezione alio scpttro russo furono con tanto vigore proseguite, che nel 1644 si giunse alio sbocco dell' Amur, e nel 1648 Pardito hetman o etman Deshnef, favorito da blanda stagione, circonnavigo Pestremo angolo piu grecale dell' Asia, dalla foce del Covima intorno al capo N. E. sino a quella dell' Anadir , e cosi provo che I'Asia era effettivamente separata dal- P America mediante un aperto mare. Fatto tale pero rimase per lungo tempo probleraatico ; il navigator russo Behring, dal 1725 al 1728, del pari che il ca- pitano Cook nel 1788, si trovarono la strada impe- dita da immensi monti di ghiaccio. Nel 1820 al 1824 P altro capitano russo Wrangel nuovamente riusci ad effettuare cotale circonnavigazione. La scoperta e la conquita della Siberia furono compiute da Pie- tro il Grande, che prese possesso del Camtciatca nel 1696. Alquanto appresso ed ancor piu inaspettata- mente, PEuropa consegui una compiuta idea geo- grafica dell'immenso impero della Cina e d'una parte considerabile delF Asia centrale. Ne cio si do- vette alia conquista o all'operosita ed industria dei viaggiatori, ma allascienza. Avendo i gesuiti tentato di convertire al cristianesimo gli abitanti del Giap- pone, aveano fatto maggior frutto che in verun'altra contrada deli' Asia. Ma irrompendo una persecu- zione contro di essi e dei loro proselili per ragioni politiche, i religiosi, i quali furono allora sforzati a lasciare il paese, volsero le loro fatiche alia Cina. 11 padre Matteo Ricci, llaliano, uomo di considerabil doltrina in astronomia e nelle matematiche, presto acquisto grande autorita alia corte di Pechino , nel J 600. Un suo successore nella missione, il padre Schall, fu destinato capo dell' uffizio degli Affari Celesti, e si mantenne in posto anche dopo ch'ebbe luogo la rivoluzione del 1644 e fu ascesa al trono la dinastia degl'imperatori Mantsciu o IManciu. I ge- suiti si sostennero in favore sino a mezzo lo scorso secolo, al 1759. Nel frattempo, alcuni di loro ebbero occasione di traversare varie parti dell' impero Ci- nese e le contrade dell' Asia centrale. Cosi il padre Ben. Goes viaggio nel 1607 dall' India per Casgar, larcanda e pel deserto di Gobi alia gran muraglia della Cina, ed avvero che il Catai era la Cina set- tentrionale, e CambulU la citta di Pechino, fino 927 A SI allora state considerate come contrade e cilta diver- se. Altri gesuiti riuscirono ad insinuarsi sino nel favor del grande iniperatore Canghi, che alcani di lore sempre accompagiiavano nelle sue spedizioni e nei viaggi, o venivano incaricati di certe missioni. Per tai raezzi acquistarono considerabil cognizione e della Cina e dei paesi da essa dipendenti,Mantsciu- ria, Corea, ed anche del gran deserto chiamato Gobi, non meno che dei costiirai, del carattere e delle in- stituzioni degli abitanti di quelle conlrade. Le osser- vazioni dei gesuiti furono pubblicate. Ma il massimo servizio ch"' ei rendessero alia geografia fu la loro carta della Cina, forraata sotto Tautorita ed a spese del governo cinese, dai padri Bouvet, Regis e Jar- toux, tra il 1708 e 1718; e dopo corretta dai padri Felice d"'Arocha, Espinha, Hallerstein e Gaubil, fu data in luce a Pechino , per autorita delPimpera- tore Chienlong, uel 1760, in 104 fogli. La gran geografia iraperiale, intitolata Tai tsing i toung tct\ scritta per ordine di esso imperatore Chienlong, si puo considerare come uncommento alia delta carta. La seconda edizione, 1790, di questa estesa opera e stata ampiiata a 480 libri, ed abbiam debito della cognizione di essa alPindustria d'alcuni studiosi del cinese, specialmente di sir Giorgio Staunton, Davis, Morison, Abele Remusat, deirarchimandrita Giacinto e di Klaproth. Viaggiatori moderni, in ispeziella gli Olandesi (J. Neuhof nel 1755 e Van Braam nel 1794) e gringlesi (lord Macartney, con sir Giorgio Staunton e J. C Huttner nel 1792,6 lord Amherst, con Ellis, Abel, Maxwell e Basilio Hall, nel 181 6) hanno aggiunto alcun che al preesi- stente capitale ; ma le nozioni che hanno dato si aggirano soltanto sopra un'estensione assai piccola al paragone. 11 viaggio pero del capitano Maxwell miglioro materialmente la nostra cognizione delle coste della baia di Peteeli e della penisola di Corea, costa previamente non esaminata mai con accura- tezza. Mentre le conquiste dei Russi in Siberia e le operazioni del governo cinese ci aprivano le regioni settentrionalied orientah dell' Asia, lenti al confronto erano i nostri progressi nella geografia delle con- trade meridionali ed occidentali. La politica fanatica dei Turchi, i quali, sul tinire del secolo xv ed al principio del xvi, s'*erano impossessati di esse, chiuse le strade per V Asia Minore e paesi aggiacenti, che per conseguenza non furono visitati se non da pochi Pellegrini. La pohtica della Persia pero, sotto la di- nastia dei Sofidi, dai i3oi al 1722, torno piu favo- revole ai viaggiatori europei, molti dei quali ebbero accesso ad ogni parte del paese ed anche alia corte, e ra'ccolsero preziosissime inforraazioni rispetto alia geografia della Persia, alle instituzioni, air indole ed a'costumi de'suoi abitanti. Notizie tali siconten- gono nei Viaggi di Pietro della Valle, 1614-1626, Adamo Oleario ed Albrecht von Mandelsloh, i633- 1639, Giovanni Thevenot, i652, Gianibattista Ta- vernier, i665, e particolarmente in quelli di Gio- vanni Chardin, gioielliere di corte del re di Persia e di Carlo 11 d' Inghilterra, il quale scopri le rovine di Persepoli, e di Francesco Bernier, medico del- r imperatore Aurung Zeb, che primo diede qualche notizia della valle di Cascemir. Gaspare Balbi, gio- ielliere veneziano, fece un viaggio all' India, 1579- i588, per la strada d' Aleppo, Bir, P Eufrate sino a Felugia e Bagdad. Pur Rauwolf scese nel 1574 r Eufi-ate da Bir. Verso il termine del secolo xvii comincio a ilassarsi gradatamente la politica dei Turchi ; ed A SI 928 i primi frutti della sollecitudine d' esplorare le con- trade al loro scettro soggette furono la scoperta delle rovine di Palmira fatta da Halifax nel 1691, ed i viaggi d' un altro inglese, Enrico Maundrell, a Gerusalerame, nel 1697. Furono presto seguiti dai naturalista J. Piton di Tournefort, ch"'esplor6 I'Asia Minore, P Armenia e la Persia nel 1701, dalP anti- quario L. Lucas, e dai pittore olandese Corn, de Brayn, che visitarono la Siria e la Palestina, ed al- quanto piu tardi dall'antiquario Riccardo Pococke, 1727,6 C. Niebuhr, 1766. A' nostri tempi^quei paesi sono stati cercati da Volney, 1796, Seetzen, 1802- 181 7, Clarke, Turner, Buckingham ed altri. L' Ara- bia, che anticamente non aveva chiamato a se V at- tenzione degli Europei ed era solamente nota per la descrizione d' Abulfeda, fu benissimo esplorata in parte della sua estensione dallo stesso Niebuhr dai 1761 al 1767, e vennero la sua geografia, etnografia e storianaturaleconsiderabilraente a'di nostri arric- chile da Seetzen e Burckhardt. La geografia deir India, di quel paese che, sine dai primo momento che fu conosciuto, ha mai sem- pre destato in somrao grado la curiosita dei dott e tirato a se le speculazioni dei raercatanti, fu piu < lungo involta nelle tenebre che non quasi alcun'altra parte dell' Asia. Sin verso lameta del secolo passato, le sue coste erano imperfettissimamente determina- te, e pochissimo, a vero dire, si conosceva dell' terno della stessa contrada. Pochi viaggiatori, coAm Thevenot, Tavernier e Bernier, aveano dato qualch< notizia rispetto ad alquanti o distretti o strade, ms era sommamente manchevole. La vera cognizioni geografica di quelle regioni comincio nel Deccai colle guerre della Compagnia inglese delle Indi Orientali e dei Francesi circa il 174O1 6 nell'Indo Stan coUa conquista del Bengala nel 1767. Da que tempo sommamente rapido ne fu il progresso. Grar parte della valle del Gauge fu presto esplorata e ricer ca, e notizie del resto e degli altri distretti dell' In dostan s' ottennero mediante la traduzione dell'Aiii i Acbari, ragguaglio storico e statistico dell'imper Mogul, composto da Abul Fazl sotto gli ordini del r iniperatore Acbar. Le spedizioni militari contr Aider Ali (Hyder Ali) e suo figlio Tippu Saib, rai; di Misore, diedero quell' esatta informazione deU parti meridionali del Deccan ch' e sempre effett( di simih operazioni. Nelle guerre coi Pindarri e co Maratta {1801-1818) perlustraronsi in egual mod< i distretti del Deccan e della regione centrale del r Indostan ; e siccome nelle guerre col govern( francese d' allora le colonic dei Francesi e degl Olandesi vennero in podesta degl' Inglesi, Pondi cerri nel 1793, Ceilan nel 1796, Giava nel i8ii una plena notizia di esse, dell' isola di Giava spe cialmente, allora quasi sconosciuta, vide la luce pe opera di sir Stamford Raffles. La no vita delle seen aperte da queste conquiste successive indusse moU scienziati ed i diligenti osservatori della natura ■ cercare que' paesi, e ad essi siam debitor! di buoi numero d'opere preziose, le piu important! tra i quali sono quelle di Forbes, Hamilton, Heyne ' Wilkes, Lechenault, lord Valentia , del vescovc Heber, Fiaggi nel 1824-1826, di Malcolm, Tod A. Burney. Un ragguaglio dell' isola di Ceilan s trova nelle opere di Perceval (1796) e di J. Dar (1816-1820); e Sumatra fu descritta da Marsden Molte memorie separate, o inserite nelle Transazion delle Societa Asiatiche di Calcutta e di Londra,' isolatamente pubbUcate, illustrarono la geografia la geologia, la storia naturale e le antichita di alcun islretti o laoghi particolai'i. Puo dirsi veramente hie rindia, poco piu di cinquant' anni fa men nota i quasi nissun altro paese d' eguale estensione, e tala da quel tempo in poi cosi bene esplorata dal- industria degP Inglesi che poche contrade sono jor deir Europa intorno alle quali si abbiano mi- liori cognizioni. A S I ratura orientale, dalle lucubrazioni di Ker Porter e Rich suUe antichita e sufl'architeltura persiana, c dai viaggi di Fraser che nel 1821 si avanzo sine a Mussed nel Coiassan; Fas^r prirao determino' Taltezza dell'acrocoro d''Iran, e colle sue osserva- zioni corresse i dati che si avevano sui lili meridio- nali del mar Gaspio. Ancor piu recentemente abbia- 10 buone informazioni sulT EuiVate dal rapporto Le grandi conquisle deglMnglesi sulle sponde , 1 r • • , ^ elGan-e e de'suoi tributarii, ^rinvolsero final- del capitano Chesney : la defmm^^ lente in relazioni politlche ed in guerre colle tribu i montanari che abitano la catena dell'lmalaia, iarticolarmente coi Gorca nel Nepal; e cio indusse 11a conquista, nel 1816, d' alcune delle altre valh ii quelle montagne gigantesche, le quali erano fin llora rimasle interamente occulte agli ammiratori lella natura. Presto V esplorazione di esse divenne Ira Bir e Bassora, e moltl fatti interess^iti riguardo al suo riflusso, alia navigazione ed agli abUanti delle terre aggiacenti, si contengono in questo docvimento inedito. BeW India di Id dal Gange nulla era noto al linire del secolo scorso se non fossero le coste e pochi porti; ma la crescente possa deirimpero Bur- ,^-etto deir"intenso zelo di alcuni de'piu scienziati mano ben presto produsse relazioni politiche tra lomini di quella nazione. Fu determmata la grande iltezza dei loro pinnacoli e se ne esploro il carattere la Raper, Webb, Hodgson, Crawford, ecc. Pene- rando per quelle valii, Moorcroft nel 1812 riusci id entrare neiralto acrocoro del Tibet, ove i suoi esso ed il governo di Calcutta, il quale, nel 1795, spedi ambasciatore alia corte di Amarapura il colon- nello Symes, accompagnato dal naturalista Francesco Hamdton (Buchanan), da cui abbiamo la prima autentica relazione di quel paese. La guerra coi 3ro-ressi furono impediti dalla ffelosa politica dei Burmesi, accaduta pochi anni fa, dal 1824 al 1826, Ginesi- tocc6e-li dipoi Le nel Ladac (1820-1825) c' instrui della valle dell Iravaddi, sino superior- I quindi passo per la valle di Cascemire, la quale lal tempo di Bernier era stata visitata soltanto da ... &. Forster nel 1783. Prima di tal tempo, il Tibet Aracan, Martaban, ecc, non meno che 1 paesi per mente alia capilale delPimpero Burmano, e comin- ciarono ad essere tosto esplorate le province cedute, ch( era stato gia cercato da Turner, inviato al Te- iciii Lama, sommo sacerdote dei Buddlsti , come jmbasciatore, e nel suo viaggio traverso la yalle ii Botan. Le relazioni politiche che la Compagnia inglese la pace dichiarati indipendenti, Asam, Casciar, Ma- nipore, ecc. Durante le negoziazioni per la pace, fa Crawford spedi to ad Amarapura, e pubblico una no- tizia deirimpero Burmano, colla quale illustro la creoffrafia della penisola di la del Gauge quanto e ielle Indie Orientali fu obbligala ad annodare coi piu aveva prima fatto col suo ragguaglio del Siani e della Cocincina. Quest' opera e la sua Storia del- Parcipelago Lidiano hanno considerabilraente ara- pliato le nostre vedute riguardo alia piu ignota porzione dell'India. Dopo gl'Inglesi, i Russi furono ne' tempi mo- derni i piii attivi in estendere e compiere le nostre cognizioni geografiche deir Asia. Lo stabilimento di miniere in Dauria suirAmur e nei monti Altai fra r Irtish e TObi diede motivo ai viaggi di molti paesi giacenti sovr' ambe le sponde delP Indo, die- dero motivo alPambasciata di Mountstuart Elphin- 5tone alia corte di Cabul Panno 1809, da cui ci fu aperla per prima P intera regione conosciuta sotto d nome d' Afganistan, che sino allora era rimasta pressoche affatto inesplorata. Efietto simile fu pro- dotto dall'ambasciata di C. Grant alia corte del Sind nel medesimo anno, Dopo quel tempo, Christie e Pottinger traversarono il Belucistan, e le le^^ioni che anticamente conoscevansi col nome di Gedrosia scienziati, ed alia pubblicazione di parecchi viaggi ed Ariana, ned erano probabilmente state da Euro- peivisitate da poi della spedizione d' Alessandro il Grande : in quel viaggi essi scoprirono P acrocoro di Chelat, e le strade che di quivi menavano al Cher- man ed alPErat. 11 viaggio recente di Burnes dal- P Indo ai paesi posti in riva al fiume Osso, fece im- portanti addizioni alle cognizioni nostre su quelle sinora quasi incognite regioni. II saper noslro relativamente alia Persia ebbesi pure ne' tempi moderni importantissimo increraento, ed anch'esso specialmente dalla diUgenza degP In- glesi, e nacque da politiche relazioni. Sir Giovanni Malcolm, autore della classica Storia di Persia, e sir Harford Jones furono spediti alia corte di Teeran, in cui presto prevalsero a segno che si ponesse nelle raani loro la sistemazione delPesercilo persiano e loro si permettesse di esaminare le persiane pro- vince, per rispetto alia loro atlitudine a difesa. Re- sultato di tali geografiche indagini fu una carta migliorata della Persia ed un catalogo delle strade per le sue province pubblicata nel 181 3 nel suo Memoriale Geografico da Macdonald Kinneir, il quale, ne'suoi viaggi di quello e del seguente anno, esamino eziandio le strade che conducono pel Cur- dislan, per PArmenia e PAsia Minore. Grandemente accresciuta ne fu la conoscenza dai viaggi di J. Me- rier, dalle fatiche di Ouseley nella geografia e lette- Encicl. Geogr. Vol. I. e trattati interessanti. Le opere migliori sulia geo- grafia della Siberia sono di Messerschmidt, 1720, del dottor Miiller, di De Lisle della Croyere, Gme- lin, padre e figlio, Falk, Pallas, 1720, Georgi, Sivers, 1791, ed a' tempi nostri, di Von Ledebour, 1826, del dottor Meyer, di Von Bunge, di Hess, di A. Erman e d' Alessandro von Humboldt, 1820. Le periodiche missioni alia corte di Pechino hanno aggiunto qualche notizia relativamente alP acrocoro che si estende tra la Siberia e la Cina, specialmente i viaggi di Timkowslu, 18 19-1821, e quelli di Von Bauge, i83o, che primo avvero Paltezza dell' acro- coro centrale traversato in questo viaggio. Le conquiste dei Russi in Asia ci diedero una piu corapiuta cognizione del Caucaso. Ordinava Pietro I si facesse un rilievo del mar Caspio, che fu eseguito da Simonof, e cosi furono per la prima volta conosciute P estensione e la forma di quelPimraenso lago. Nella guerra contro la Persia, negh anni 1721 a 1723, esploravansi le giogane seltentrionali del monte Caucaso e le contrade innaffiate dal Cur ; e le scoperte si spinsero piu innanzi verso mezzo- giorno quando nel 1800 cadde in podesta dei Russi la provincia di Grusia. Dopo quel tempo, le valU del Caucaso furono visitate e cerche da Guldensladt, Reineggs, Van Bibbersein, Rlaproth, 1807, Parrot e A^an Erigelhardt, i8i5, Kupfer e Lenz, 1820, che 59 93i ASl fmalmente riuscirono a salire I' elevata velta del- I'Elburz; Parrot avea innanzi asceso P Ararat. 1 Russi sono parimenti penetrati nei paesi al- FE. del mar Caspio e circosianti al lago di Aral, passando poi deserli abilaJi dai Cliinghi Carachi. Cio fu principalmente eii'eltuato dalle missioni e dalle ambasciale di ^^azarof a Cocand nel i8i3, di Marawieff a Chiva. ^lel 1819, di Meyandorf ed Eyers- jnami a Bocara nel 1820, c di Vou Berg, Lewchi- ni, ecc. al lago d' Aral sino dal 1828. IV. Gf^jgrafia fisica dell' Asia; sua estensione E FiGiBA. L' Asia giace air E. delP Europa e del- r Africa; da quesla separala dai niari, Iranne in iin sito in cui esse due gran divisioni del globo sono congiunle mediante fangusto islnio di Suez; con quella connessa, pegli eslesi Iralli di terra sotlo il nieridiano dell' Ural, catena di montagne la quale, in un col deserto e colle pianure che s' eslendono lungo il corso inleriore del Volga e V eslreniita sel- Icntrionale del mar Caspio, dovrebbe considerarsi come il limite nalurale Ira 1' Europa e I'Asia. La grande despressione di quelle steppe, nelle quali la cilia d' Oremborgo non epiu alia del livello tlcl mare Atlanlico, e la superficie del Caspio 100 melri piii bassa di essa, e la lisica parlicolarila caral- lerislica della regione cbe siede sul liniite conmne deir Europa e dell' Asia; e grandenienle inllui sulla condlzione della scbialla uniana nelle conlrade ag- giaccnli. Nei cambiaraenli cui andarono frequenleraente soggelle, le tribu nomadi dell'inlerno delPAsia fu- rono sospinle per quell' iminensa porta che s' apre fra la catena dell'Eral ed il Caucaso \erso le parli oricntali dcH'Europa, riccameule dallanalura dolate d'un suolo iallo per I'agricolLura ; e per quesla via, una continua nngrazione lu efletluata. L'Asia, la cui superficie e i)iii di cinque volte quella dell' Europa, raaterialnienle dilFerisce nella iisica sua figura dalP Europa stessa e dall' Africa. L' Africa e come un corpo senza membra, ma 1' Asia le sue membra estende in tre dirczioni, nello slesso tempo conservando una massa prepondcranle di corpo; r Europa invece, che si puo eonsiderare come un' appendice o continuazione dell' Asia, offre hei molliplici suoi membri una preponderanza sulla massa del corpo. La gran massa delP Asia puo paragonarsi ad un quadrilalero, i cui angoli ineguali sono posti rispel- tivamente sull' istmo di Suez, nel canto piu interno del golfo di Tonchino, al capo Shalalzkoi in Siberia e sulla peoisola aggiacenle al golfo di Cara, all' E. della Nuova Zembla. Li conseguenza si estende al S. del tropico del Cancro e in alcune parli si spinge al ]N. del circolo Artico. 11 lalo setlentrionale di questa figura che corre enlro e parallelo al circolo Polare, e il piu breve estendendosi soltanto a 2700 miglia geografiche circa; P altro presso al tropico, ilpiu lungo, misura sopra a 5ooo miglia. Qualtro quinli delP area totale delP Asia o circa qualtordici milioni di miglia geografiche quadrate si comprendono in questa figura: P interna superficie estendesi a circa diciassette milioni e mezzo. Da quesla gran massa conlinenlale che puo aversi in conto del corpo delPAsia, le sue membra sporgono all'E. , al S. ed alPO, in forma di peni- sole e di capi. Le penisole sono quella dei Tsclulsci, slanciala verso P America, con un'area di 64000 miglia quadrate ; quella di Camtsciatca, contenen- ie 56ooo miglia quadrate ; quella di Corca d'egualc cslensionc; P arco dellc cosle della Cina c Je Ire A S I c;32 estese penisole che spingonsi al S. dei marid'Iudij e d' Arabia, cioe la penisola di la del Gange cht occupa 777000 miglia quadrate, P India di qua del Gange, che comprende ollre ad un milione di miglia quadrate, e P Arabia, circa eguale in dimensioned le Ire ultirae prese insieme hanno superficie pressoche equivalente alP Europa. E finalmenle la penisola dell' Asia Minore, la quale, non dissomigliante da un ponte che metta in Europa, servi a facilitare il passo alle nazioni ed alia civilla. 31a la costa seltentrionale, benche molto piu addenlellata d' alcuna parte della cosia delP Africa, non produce nella sua formazione penisole di gran dimensione. Quesli membri, staccati dal corpo principale del conlinenle, contengono presso a tre milioni e mezzo di miglia quadrate. Puo osservarsi che Peslesa terra che occupa il centro del conlinenle, ed e remola da ognunodei mari che racchiudono PAsia, e d'assai superiore in esten- sione alle membra che la circondano ; forma essa quella chechiamasi \\4sia Centrale erimase in uiio slalo di costanle uniformila, nei coslumi e nelP inci- yilimento, menire le sue appendici che ne giacciono intorno, ebbero a sostenere molti e molti" cambia- menti, e fecero di gran progressi nelle arti della civilla. Se consideriamo, e crediamo doverlo, le isole che giacciono presso un conlinenle si come sue membra sparse, possiam dire che niuna parte del globo eguaglia PAsia meridionale nel lusso di questa formazione. Quivi giace il gruppo della Sonda colle sue jnille isole ed isoletle, il piii esleso arcipelago del mondo, che forma un facil passaggio al conlinenle delP Australia ed all' oceano Pacifico ed a' medesinii suoi gruppi. Cosi P Asia offre i massimi conlrasli sulla superficie del globo. L' inlero presenla a' noslri sguardi la piu ampia, non inlerrolla formazione conlinenlale ; e I'cslremita meridionale e piu spez- zata in membra separate e maggiormenle varia in rapida successione di terra e di mare, che verun' al- tra parte del globo di eguale estensione. L' Asia, si caralteristica nel suo contorno, non e meno nolabile nella formazione della sua superfi- cie, da cui deve principalmente dipendere il clima, e per conseguenza la vegelazione ed il regno animale delle diverse sue parti. E^aminando lealtre division! del globo, trovi che P Australia esibisce piani ed al paragone bassi paesi senz' alcuna estesa catena d'alte montagne, per quanlo sinora sappiamo. L' Africa va divisa in due parli pressoche uguali, la cui meridio- nale forma un acrocoro quasi uniforme, mentre la setlentrionale, tranne la regione delPAllante, puo considerarsi come una bassura. L' Europa conliene in tulle le parli pianure di piccola ampiezza giacenli tra gruppi monluosi sparsi e calene. In America tulle le piu alle lerre stanno da un lalo, occupando- ne la costa occidentale dalPestremo al N. a quellodel S. ; forma il piu esleso sislema di calene monlane del globo, che nelle sue braccia inchiude lerre eleva- tissime, ma di estensione comparativamenle piccola. L' Asia spiega fallezze diverse. L'inliera massa del conlinenle inleriore sorge ad elevatezza considera- bilc sopra il mare, e quest' allura, di cui gli elevati acrocori occupano P estensione per assai maggiore, non e posla alPeslremila del lullo, ma ne occupa il cenlro. Da tali acrocori, che tengono il centro, la su- perficie scende in terrazzi e chine gradate e diversi- ficate alle piane terre basse che li circondaiijo. Gli acrocori medesimi sono traversali da numerosc ca- lene di montagne e per ogui dove ricinti da alto 53 A S I A S I 9^1 rio^^anc ; ma quantunque siifatte raoiilagne sieno Ira e pill alte e piu eslese del globo, occupano, se para- ronale cogU acrocori, una superficie al confronlo >ic(?ola. Non pud quimU la loro influenza sul clima ' sulla natura or-anlca esser cgualc a quella ch'eser- ;ilano gU acrocori niedesiini, c per conseguenza la oro relazione aquesli ultimi e soltanlo subordiuala. 3sservazione colale s' applica anche alia catena co- ossalc deir imalaia, che costiluisce il llniite meridio- lale dei gran sistemi di acrocori deiP Asia cenlralc. Gil acrocori, neirinterno del continente, for- nano due separati sistemi, diversi e per estensione e yer elevatezza : sono, come a dire, due lerrazzi, uno :)iu alto deir altro. II sistema orienlale coraprende I rialto del Tibet e quelle del gran deserto appellalo Gobi, ed i paesi fra essi giacenti ; innaizasi dai i3oo ai 325o metri, ed in certe parti piu ancora, sopi^a il mare; T occidenlale, contenenle il rialto .r Iran (Persia ) , non locca generalmente Tallezza dei i3oo metri. Quest' ultimo^ pno occupare un' area di cir- ca 1,700000 migba quadrate : I'allro, piu di ire volte tanto in estensione, ne contiene presso a 7,600000, ed ambedue presi insieme piu di due quinli di tutta r Asia. II resto del continente e occupato parte dai errazzi, per T intervento dei quali gli acrocori della terra, ma scemaao considerabilmeiile (U la;- shezza la dove V uno alP altro si congiungono ; ed esattamente in questo pun to d'unione sorgono mol- iiplici alte masse, e formano un gran nucleo raon- luoso dove s' inconlrano insieme le giogane del- r Imalaia, ladu Ca, Tsangling e Belur o lieloro : in tal guisa sono essi acrocori in un medesimo tempo eongiunli e separati in mode somraamente carat- teristico. Dair estreniita di questi alti sistemi, special- mente al S. E. ed al N. E. , al S. O. ed al N. O. , na- scono parecchie catene moiituose, non Tuna alPaltra connesse, ma cbe formano piu o meno parte degli acrocori mcdesimi.Per talc particolarita, la terra alta deir Asia cenlralc, per ([uanto riguarda a superficie ed estreniita, sembi a non meno addentellata e taglia- ta in parecchie divisioni e varii membriche Pintiero continente deir Asia nelle sue spiaggie e nelPesterna figura; le valli, cbe per simil dentatura producousi ai Ismbi degli acrocori, somniinistrano vantaggi particolari pei progress! della civilla. Imperocche, come abbiamo gia osservato, F Asia alta non si af- fonda da un lato^soltanto, ma da tutli i canti e verso o^ni punto della sua circonferenza : verso diversi oceani altresi, cbe veggonsi ovunque disgiunti dalla Sfrandemente svariatc decbinansi gradatamente verso le terre basse, ed in terra alta per estese pianure, grandemente svanai. parte dalle terre basse medesime . La lungbezza per grandezza e iorma. La quale circostanza, ag d' ambedue i sistemi di acrocori complessivamente ffiunta alle v e misurati dall' O. alP E. , dai mar Nero e dai golfo Persico al mare aggiacente alle coste della Corea, snpera le 55oo miglia. La largbezza dai S. al N. varia considerabilmente: occupa nella massima sua dimen- sione alP E. , fra il suo limile meridionale nella pro- vincia cinese delP lunnau e V occidentale nel paese dei Manciu Tungusi, da 1800 a 2000 miglia; ma ad O. , tra le coste della Caramania e della Gedrosia, nel Belucistan, e le ripide cbine alle bassure della Bucaria, meno di 700 migba. II limite di queste regioni alte e contrassegnato dai Tauro e dai Caueaso alP estremila N. E. e dai monte Elburz alia sua cbina verso la profonda de- pressione del mar Caspio ; poi avanza piu verso il N. nella catena dell' Altai in Siberia, ed airestremita N. O. si forma dalla regione alpina della Dauria. All'E. il confine e indicalo dalle catene montuose della Cina occidentale cbe non hanno nome comune ma si distendono dalP estremila occidentale della gran Muragba alle montagne Nevose (Siuete Scian ) nel Guangsi e nell' lunnan al N. , all'angolo piti inlerno del golfo di Toncbino. II confine meridio- nale si forma dalla giogana dell' Imalaia e suoi rami, estendentesi all'E. ed all' O., 1' ultimo dei quali nolo col nome d'Indu Cus o Indu Cu. Piu innanzi all' O. ove il rialto dell' Iran si spinge verso il S. , 1' alta regione e separata dai mare Indiano mediante le montagne del Belucistan, e quindi dai golfo Persico per I'ardua giogana Persiana (nel suo corso settentr. appellata Zagro), cbe si distende lungo la costa del golfo, e limiU all' E. la valle del Tigri : congiungesi poi alle catene del Tauro e dell' Amano, ove sgor- gano dalle montagne il Tigri e I'Eufrale. Quivi il confine tra le bassure della Mesopotamia e I'acrocoro emarcato distintissimamente; e da questo punto la giogana precede verso all' O. , sotto il nome di raonte Tauro, riempiendo, unitamente alle terre alte cbiuse entro le sue braccia, la massima parte della penisola d' Anatolia. Ambedue i sistemi d'acrocori sono cosi connes- sl, cbe, propriamente parlando, formaoo una sola elevata c continua protuberanza sulla superficie Hi formate dagli addentellamenti nei raargini esterni degli acrocori, diede origine a nu- merosi ed estesissimi sistemi di fiumi, i quab scen- dendo pei frapposti terrazzi, dirigono il tortuoso loro corso verso il N. , il S., 1' O. el' E., e cosi danno a questo continente bbera comunicazionc coll' oceano. La terra alta o altura orientale dell' Asia va divisa dall' occidentale, o, piii esattamente, I'acro- coro del Tibet occidentale da quello dell' Iran orien- tale,* tra i meridiani di Bale e di Cabul, mediante uno spazio di natura particolare. La orientale. mollo maggiore in estensione e piu alia, presenta fonae pivTsevere ed ba la figura d' un trapezio irregolarc; r occidentale ba quella di un rettangolo distenden- tesi verso N. O., ed e per ogni riguardo d' indole piu mite. II nucleo formato alia congiunzione co- mune delle pareccbie giogane, cbe i compagni di Alessandro chiamarono il Caueaso Indiano, e cbe ora porta il nome d' Indu Cus, e un'arapia regione alpina, o piuttosto un istmo montagnoso, stendea- tesi tra le terre basse della Bucaria e dell' India, e cbe unisce ambi gli acrocori in direzione dalFE. al- r O. . non dissimile dalP istmo di Panama cbe con- netle la regione montana delP America settentrionale colic Ande meridionali. A CO tali particolarita nella formazione di quesla parte delPAsia dobbiamo aggiungerne un'altra, cioe il parallelismo osservabile nella direzione delle gio- gane montuose che formano il limite meridionale delle terre alte, o, in altri termini, le meridionali loro cbine. L' Imalaia, cbe forma la china delPacro- coro del Tibet, e si estende dai golfo di Tonchuio al Cabulistan, distanza di circa 2800 miglia, e paral- lelo alia catena del Tauro, la quale, terminando Pacrocoro d'Iran aj S., si estende dalle foci del- Plndo all' estremila occidentale del Tauro m Licia nelPAsia Minore , ed e di lungbezza pressoche eo'uale. ^ ° Cotesta catena meridionale del sistema del Tauro e pur essa parallela alia giogana cbe confina P altura delPIran al N., e la quale, considerala ^come una continuazione della regione montana delPIndu Cus, 9^5 AS I Iracciasi al DemaTend ed Efburz presso le sponde ineridionali del mar Caspio, e quindi per V Azerbi- gian e l' Armenia, benche la sua superf^cie esibisca grandi varieta in questa parte, finT;he termina col- rOlimpo e colle allure delFIda sui liti dei Darda- nelli, presentando verso il mar Nero ripide sponde. Questa catena seltentrionale del sistema del Tauro e pressoche eguale in lunghezza alia meridionale, estendendosi a piu di 25oo miglia. 11 Caucaso sfesso, che si misura circa 680 miglia suU'istmo che separa il Caspio dal mar Nero, benche sia per qualche dislanza piu innanzi al norte, ha prossimaniente la medesima direzione generale. Ma questo parallelisrao, cosi notabile nelPaltura occidentale, non si osserva nelP orientale. Quivi pu- re, a vero dire, alcune delle giogane attraversanti gli acrocori corrono in direzione d' O. in E. ; ma cosi non e delle catene principali, il Cuen luen, ai 35*" 3o' di latiUidine setlenlrionale, il Tian Scian, a' 42° della stessa lalitudine, ed i monti Altai piu innanzi verso il N. In queste giogane e notabile una manifesta divergenza : la dislanza loro s' allarga mentr€ procedono air E. finche il piii meridionale dei loro membri, format© dalle monlagne delP India di la del Gange, termina sulla penisola di Malacca, opposta alFisole della Sonda ; ed il piii seltentrio- nale, la giogana Baical e Daurlana, atlraversante le contrade sul golfo di Okhotzk e la penisola dei Tsiutsci, s^accosla alie spiagge piii nordiche del- r America seltentrionale. Simile diversila nella formazione della superfi- cie dell'Asia orientale ed occidentale ebbe eirefti corrispondenti sulla civilta dei loro abilatori. La divergenza delle giogane montuosc nelle regioni orienlali pose le nazioni che le abitano a maggiori distanze, mentre la convergenza nel centro e nclle occidentali regioni produsse piu vicinanza e comu- nicazioni piu agevoli. Ma, in fine, le grandi fatlezze della sua formazione, che ne delerminano la capacila ad influire sulla natura organica e sulla storia degli uoraini, presentano una spiegala direzione dall' E. airo. A ritrarre la varieta nella formazione della su- perficie delPAsia, e uopo aggiungere a queste catene monluose che si estendono in direzione diagonale, le allre che le incontrano ad angoli quasi retti. Tali sono il Belur Tagh, o Beloro, che si ascende passando dalle profonde steppe della Bucaria vei*- so E. aU'elevato acrocoro del Turcheslan ed alle citta di Casgar ed larcanda ; e la giogana Soliman, sul confine orientale delPIran, che traversare e duopo passando dalle bassure delP India airacrocoro della Persia. Con queste catene di monlagne com- pionsi le faltezze piu caratteristiche nella formazione delFAsia. Abbiamo notato che i due gran sistemi di acro- cori elevati sono connessi da una regione alpina, estendentesi fra gli angoli avanzatissimi di due bas- sure; quella delP India dal S. e quella della Bucaria dal N. , che pare tendano ad incontrarsi , ma ri- mangono interrotte dalle alte creste della regione montuosa. Tale posizione delPuna accanto alPaltra di tutte le grandi fatlezze che natura esibisce sulla superficie del globo, in tale scala colossale ed in ispazio cosi liraitato, fa che sia questo uno de'piu osservabili luoghi sulla faccia del nostro pianeta. Simile massimo dei contrasti delle fatlezze nalurali, posto nel centro del continente, e il caraltere prin- cipal che r Asia contraddislingue. Tirando un cir- colo con raggio di poche cento miglia intorno a A S I 956 questo centro comune, in esso oomprendiamo le contrade di Cascemir, Sogdiana e Cabuhslan , gli antichi imperi di Baltria, Deli e Samarcanda, i freddi acrocori del Tibet, di Cotau e di Ca&gar, su'agli antichi Seri e Paropamisadi ; le piii elevate vetfe nevose del globo, le piu ricche e piiivariale regioni e valli alpine., le sorgenti dei massimi e. sotto il punto di visla istorico, piii notabili fiumi delFAsia centrale, il Pengiab degP Indiani al S., il famoso Mavar al nar al N., e le piu pingui pianure di quelle lerre basse; abbiamo la Persia alP O., T India alPE. . la Bucaria, il Turcheslan ed il Tibet al N. Quest' e il centro dell'Asia formato dalla natura; uno dei grandi in- flussi fisici che soUecitarono I'uomo al progresso ed alia civilta ne' primitivi secoli della sua sloria. Quanto numerosi devono essere e possenti gli allel- tamenli a cambiare dislanza in un paese in cui i climi della region polare vengono prossimaniente in contatto eon quelli delle Iropiche contrade frara- misli colla zona temperata; e dove cotanta diversita di clin)i si trova entro spazio cosi limitato e pur diversificalo da cenlinaia di chine diverse, di Icr- razzi e di valli, che, in parte bagnati da fiumi e lorrenli ed in parte pressoche senza acque correnti affalto, son posti uno appresso aH'altro, ma di so- vente sorgono a livelli tanto diversi sopra il mare! Quale inlluenza esercitare non deve contrada tale sulla nalura organica e suU' incivilimento e sopra la storia dell' uonio ; e come potente essere deve slata cotale influenza per tulle le generazioni che I'umana razza esistette ! A queste due grandi fatlezze e caralterisliche, cioe lo spezzarsi della parte al S. E. del continente in penisole ed innumerevoli isole, ed i grandi con- Irasli presenlali nella formazione della superficie nel centro, dobbiamo aggiungerne una terza che pertiene all'Asia occidentale. Consiste questa fattezza caratteristica in parte nella sua forma eslerna, ed in parte nella sua posizione geografica nel centro del mondo anlico, a cui.possiamo aggiungere I'in- fluenza ch'esercilo nell'incivilimenlo progressive degli abitanli del globo intero. Siccome FAsia e quivi connessa coH'Europa ecoll'Africa, sono cosi posle a conlatlo le tre grandi divisioni della terra, ed il commercio, cosi stabilifo Ira le diverse nazioni che le abitano, viene vieppiii facilitato dalle grandi strade marillime che natura pose in questo centro dell' anlico mondo : i golfi Arabico e Persico, il mar Caspio, il mar Nero ed il mare che si eslende Ira I'E^gilto e la penisola dell' Asia Minore. Questa parte dell'Asia non e caratterizzata, come quella al S. E., dall'esser rotta in molleplici divisioni e membra, da cui sono i fenomeni della nalura moltiplicati e diversificati, e facllitata la corrispondenza delie na- zioni ed i loro progressi ; ne presenta essa grandi contrasti nella formazione della sua superficie : ma quivi Iroviamo, nelle regioni occidentali dell' Asia, piu che in qualsiasi allro luogo, contrade estese circondate e penetrate da considerabili diramaziuni del mare, caraltere che si rende maggiormente im- portante ove 1' Oriente e I'Occidente I'uno aH'allro si accostano. Tali sono le grandi fatlezze che caratterizzano la forma esterna e 1' interna superficie dell'Asia. Tentiamo d'indicare il caraltere speciale di queste gran divisioni nalurali. Prima, della terra alia o sisten)a orientale di acrocori. L'asse della sua elevazione, o la sua parte allissima, corre in direzione dal N. E. al S. 0.,e comincia tra Cascemir, Badacsciam ed il Tsungling ASI A S I alcuni siti soli 800 metri sopra il mare, e forma una la un lato, e le montagne Cailas ed il lago sacro di alcuni siti soli «oo me n sopra u lanLarovara e Aranrad nelTibet dairaltro, ad unga estesa valle piatta dalPO.allL La parte p Vlan ass aro vara E. delle sorgenli ^ . ^operle di neve del monte In Scian, situalo nella ?volla piu settentrionale del fiume Oango, e quindi [ravcrsa le montagne Ching Can airE. del lago Baical che formano il limite S. e S. E. del gran leserlo di Gobi, alia svolta piu boreale del fiume A.mur, che sembra cagionata dalP estremita^ N. E. leirasse. In quest' elevatissima parte dell' altura irientalc, V acrocoro del Grande e Piccolo Tibet probabilmente sollevasi airaltezza di 325o in 455o aielri sopra il livello del mare ( quelli del piccolo Tibet misurati sulle sponde del Saladru superiore •o Selle^e) ; e forse Televatezza dei deserti del Gobi, imtorno al lago di Cucu nor, o Coco nor,non e molto minore. Piii innanzi al N. E. , lagrande strada delle caravane, che traversa il deserto di Gobi tra Chiacta 2 Pechino, gli acrocori abbassansi considerabilmente 3 giungono solaraente all'altezza di 1000 in i3oo rnetri. Quest' asse delle terre alte, abitata da tribii niongole e tibetane, non e parallela alle catene sepa- rate che traversano il trapezio irregolare deli' altura dairO. alPE., ma le tasha in direzione diagonale delGan-e; si estende alle vette bassa di questa valle Poccupa il Gobi proprio, de- nominato anche Sciamo, cioe mare d arena; cl arena ha coperta la superficie ed abbonda di sale. In tutta la sua estensione spiega indlzii e fenomeni d' essere stato vm tempo coperto dal mare, ed ancor sussiste tra'Mongoli IMdea che sara quando che sia di nuovo riempito d' acqua. . • i • Piu innanzi alPO. , verso il Gobi di Ami chia- mato An Ai o il mare secco, probabilmente P acro- coro s' innalza di bel nuovo : ma ancor piu avanti da quella parte e forse solcato longitudinalmente dairO. alPE. da un'ampia ed estesa depressione della superficie. Induce a tale conghiettura il corso del gran fiume che traversa Casgar ed larcanda, il quale volgendosi alPE. termina nel lago Lop che probabilmente occupa la parte piu bassa della valle. La coltura del cotone e della vile nel Turchestan cinese, lungo T indicate tralto , insieme coUe sue numerose citta commerciali, Casgar, larcanda, Acsu, Cutsce,Carusar,Turfan, Ami, traversate dalla gran- de strada che mena su per V Asia centrale alia Cina, rende molto probabile che questa valle non sia oTelfa pTnrdeiralturach'e situataalS. E. delPasse, troppo elevata sopra il livello del mare, e che i paesi pare ch^ contenga alcuni acrocori altissimi ; ma la giacenti in tal direzione non offrano al v.a-.are massima parte di essa e probabilmente occupata da catene altissime di montagne che scendono verso le contrade basse aggiacenti con ripido e dirupato declivio, e da se medesime costituiscono la piu estesa regione montagnosa delPorbe. Cotale regione al- pina pero, chi ne eccettui una piccola porzione del- la giogana delPImalala, e quasi intieramente agli Europei sconosciuta. I Al N. ed al N. O. delPasse si distende il maggiore de'due triangoli componenti il trapezio delP altura orientale delPAsia. Declina esso gradatamente verso i laghi Baical, Zaizang ed Aral, formando una serie di terrazzi che conlinuamente esibiscono minori fattezze degli acrocori, finche terminano colle steppe intorno al lago Aral, inferiori al livello delP oceano : la superficie del lago stesso essendo 60 metri sotto di quel livello. Quelle steppe quindi non formano parte delP altura, ma delle basse pianure e profon- damente depresse che circondano il mar Caspio ed il lago d'Aral. Al presente solamente Pelevatezza dei gran laghi che giacciono ai confini settentrionali dei terrazzi piu bassi e nelle loro cavita piu depres- se, e stata determinata con qualche grado di esat- tezza. II lago di Zaizang e superiore di 52o metri al livello del mare, secondo la misurazione di Lede- bour ed Humboldt; il lago di Baical prossimamente 58o metri, secondo Erman; e Chiacta, la gran citta commerciante tra la Siberia e la Cina, situata sur wn secondo e piu alto terrazzo, sta 822 metri sopra il mare, giusta la misura barometrica di Erman me- desimo. Durante Pultimissima missione alia Cina, fu accertata una serie di altezze attraverso il Gobi, da Bunge e dal dott. Fuss, da Chiacta cominciando sino a Pechino ; e si trovo che il passo conducente sopra la catena del Dscirgalantu che sorge al S. del- la cinese capitale provinciate di Urga e al S. del tiu- me Tola, e sob 1626 metri sopra il mare; e che sul confine meridionale del Gobi, non lungi da Pechino al N. , i piu alti passi o colli che sono traversati dalla gran rauraglia cinese, stanno soltanto 1796 metri sopra il livello del mare. Tra Urga e la grande muraglia si distende il deserto chiamato Gobi. Non e una pianura livellata, ma s'afiFonda verso il mezzo, dov'e circa 980 ed in giacenti grandi ostacob. Questa valle e fiancheggiata da due catene d'alte montagne, che corrono dalPE. alPO., delle quali quella al N. si chiama il Tian Scian (Bogdo Oola) e la meridionale il Cuen lun (Cul cun). Tab due vaste giogane si possono dire le ea- ten^ interne delPalta Asia orientale; i monti Altai al N. e la giogana delPImalaia al S. costituiscono le catene esterne di quelP elevata regione. Fra questi quattro gran sistemi montuosi giac- ciono le tre vaste pianure che occupano le contrade centrali deU'Asia ed in cui rispettivamente si tro- vano i tre gran laghi di Balcas, Lop e Tengri. Esse tre pianure comprendono le tre contrade note sotto i no mi di Zungaria,Tangut e Tibet, ed il loro bvello generale probabilmente sorge sempre piu alto se- condo che dal N. s'avanzano al S. Le catene delP alta Asia orientale ci sono poco note, tranne una piccola porzione dei monti Altai ed una parte della giogana delP Imalaia. Degli Altai, solo le creste piu occidentali, all' E. di Semipala- tinsk, tra i fiurai Irtish ed Obi, sono state esplorate, e quivi soltanto, le loro chine settentrionali sotto il nome di Monti delle Miniere ( Erzgebiirge), per- che danno annualmente 70000 marchi di ai gento e 1900 d'oro: s'innalzano presso CuUvan a circa 1760 metri sopra il livello del mare. Ma le piii alte gio- gane dalle vette nevose chiamate 1' Altai Bielchi, in cui si trovano porfido e diaspro eccellente, e le quali s'allungano piu all'E., presso il lago di Telezkoi, giungono all'altezza di 325o metri e piu. Ne i montt imboscati che circondano il lago di Baical, ne le giogane della Dauria, che contengono ricche vene d' argento, hanno tanta altezza, quantunque non se ne sia avverata positivamente la misura. Sono pero notabib per la formazione; le loro cime non presen- tano sommita dirupate, ma piuttosto pianure estese e pressoche allivellate come gli acrocori. Non si conoscono le montagne dell' alto paese, tranne pochi risalti, stati traversati da viaggiatori e caravane. Ned esattamente se ne sono avverate I'al- tezza, la direzione o la posizione. Molto meglio conosciuti sono i monti Imalaia, almeno in una parte, benche al paragone piccola. Se si limiti 1' applicazione del uome ^lle montagne 9^9 A S I che s'ergono Ira Tlndia ed il Tibet, quantunque, a vero dire, si pofesse con buoiia ragione eslendere molto piu in la, troviamo che solo un quinto e stato parlilamenJe esploralo ; la porzione inisnrala e ancor minoie, sebbeii forse la parte piu alia di tuUo il sisteina. Coniprende la contrada alpina intorno alle sorgenLi del Gauge, del Giunma, tributario del Gangc, e del Sellege, tribuUrio deU'Indo. Colale regione alpina prcsenla la maggior vai iela
  • ,lu- strate ; ma 1 elevatezza loro e stala delerminata dalh misura d' Hodgson, del pari che da quella di AVohb AU'E. di questo gran gruppo, il paese tra i cors superiori della Gorea e del Cali, i due principal rami del Cali Gogra, va coperto d' una uias.sa d montagne molle d^elle quali s'innalzano superior- mente alia linea della neve perpetua; dodici lore picchi, misurati da Webb, giungono alPaltezzad 586o in 7160 metri ; ma non ne sono esaminate h valli e le ramificazioni. Ancor pin folti sono i pirch coperti di neve al N. O. del gruppo delle vette del- riavair, specialmenle Ira le sorgenfi del Visnu Gan- ga e del Bagirali Ganga, dove sono le colossali cinu del Chedarnal e P Imalaia Rudra. Cosi e pure inlornc alle sorgenli del Giumna, ove Irovasi il Bundcrpuce e Palla catena che divide i rami N. O. del soprammen- lovato tiume dalla valle di Baspa e del Sellege; la qua ultima catena e traversata da dodici pass! montani c c(dli edannessa alle montagne Raiding Cailasa. sul- le sponde del Sellege. Anche suUe iive N. O. d questo fiume trovausi le sommita nevose del Colgei e del Purchiul. Colali regioni alpine sono slate cer- cale da Hodgson, ed altri ne conlinuarono P esame Hodgson numero, in quella prima scorsa, sopra j cinquanla vette, ergentisi con conici picchi dlrupat superiormente alia neve perpetua, ventitre dei qua! superavano i 65oo metri, e diciassette eccedevano Paltezza del Cimborazo. 11 numero delle monlagnt coperte di neve che siestendono piu innanzi al n!^0 per P alpina regione delP Imalaia Culu Casremir c s'accosia ai monli Indu Cus presso Cabul, pare pressoche innumerabile, manissuna e stala mistirala o pin- allrimenti perluslrata. L'lndu Cus islesso, a giudicare dalle grandi masse di neve da cui e coper- to, pare sorga ad allezza pressoche eguale. Lungo le piu basse chine meridional! dei monli Imalaia, si stende un paese pialto, di appena 325 metri superiore al mare, coperto di pantani e selve, esposlo ad un calore affannoso, e temulo dai viag- gialori per le febbri che vi regnano. Chiaraasi Tariia- iia, ed i suoi abilanti sono sfiguiali dal gozzo. Le giogane adiacenli e le valli piii basse, cui dicono Dus, della regione alpina, che sorgono alP altezza di 160 in 200 metri e nelle quali sono situate le capilali degli slati alpini, come Rampnr sul Sellege, alia sopra il mare 1096 metri, Sirinagar sulP Alacanada Ganga, 747 metri, Almora inriva al Cosila, 1734, Catmandu, ecc. , sono fra le meglio irrigate, piii lus- sureggianti, fertili e pittoresche contrade alpine del mondo. Al N. E. di questi luoghi, le montagne s' in- nalzano, ma solamente a considerabil dislanza tocca- no la linea della neve perpetua. Sono disposte in giogane molleplici, che comunemente corrono pa- rallele P una alPaltra e nella direzione della total re- gione montana, nia connesse con catene e gruppi tra- versi,e separate da spaventosamenle profondi e ripidi burroni che vanno in alcuni sili longiludinalmente, in altri traversalmente. La pin seltentrionale d' esse catene innalzasi sopra il livello deiralto acrocoro del Tibet, e forma il liraite delPallura delP Asia orienta- le. Dal lato delP acrocoro scendono con dolce decli- vio e presto terminano in eslese pianure ondcggiate. ^4' A SI corrispondenza tra V India ed il l ibel si conduce u per queste alte calene niediaiite passi nionlaiii o oUi, i piu bassi dei quali noa sono piobabihuenle nolto inferiori al monte Bianco, in nissun luogo ssendo d' allezza niinore di 45oo metri sopra il li- ello del mare, ed in alcuni giungendo anche ai 58oo. Nulla rende i nionti Imalia piu osservabili del liverso livello cui ascendono le zone di vegetazione ulle piu basse giogaae adiacenti alle pianure del- 'Jndoslan, su quelle dell' interne ed eziandio sulle onleriuinanti alF acrocoro. Colale livello, istessa- nente come la linea della neve perpelua, maggior- iienle s' iinialza secondo che le catene s'accostano ir acrocoro, e cosi le regioni piu alte sono coltiva- nli ed abitate ad altezze dove piu gia non trovasi ne ;bitazione ne agricollura. Gerard esaniino atlenta- iiiente questo icnonieno notabile, e stabili i seguenti atli, osservali ascendendo le valli delSellege. Divide •gli r intera giogana in tre regioni : la regione A, Tiacente lungo le chine meridionali dell' Imalaia, piega campi coltivati all'altezza di 325o metri, ma ; forza spesso tagliare verde il tVuniento ; il sito piu ;u abilalo e a 3ioo metri; il limite superiore dcgli Iberi a 384o; il limite superiore dei ccspugli a I900, ed in alcuni kioghi bene riparati si trovano jetule naue e piccioji arbusti ai 4200 metri. La re- gione B comprende le piu alle pendici delle luonta- rne ; e quivi, nella valle di Baspa, la piu alta abita- ione uinana sta 3;^oo metri sopra il livello del inare, : questo e pure il piu alto punto cui giunga 1' agri- oltura ; si trovano alberi a 4200 metri e piu su. La egione C si estende sopra 1' acrocoro slesso, dove on villaggi fabbricati alia elevatezza di 4200 metri ; arapi ben coltivati a 44^0 ; crescono a 4600 ottime ureste di belule, ed alcuni arboscelli bassi, tama pecialiuente, adoperati come legna da fuoco, giun- fono a 55oo metri sopra il livello del mare. L' alfura dell' Asia orientale e per ogni lato cir- ondala da estesi terrazzi pe' quali i gran sistenii biviali scendono alle terre loasse cbe conbnano col- ' Oceano. Sugli ordini raontuosi che limitano gli acrocori il N. hanno origine qualtro gran fiu)ni : 1' L tish dal ago di Zaizang, raggiunge 1' Obi ed il Tobol; 1' le- lesei si unlsce coll' Angara, che nasce dal Jago Bai- al, e coi due Tungusca ; il Lena, colsuo gran Iri- jutario Vitim : il quarto e 1' Amur. Scorrono ri- :pettivaraente 2000, 25oo, 2000 e 1900 miglia, mi- urale lungo il corso dei fiumi. L' Irtish, co'suoi ributarii, bagna sopra a i,3ooooo miglia geografiche [uadrate, I'lenesei circa 1,000000 ; il Lena pressoche iooooo, e r Amur verso a 85oooo : lulti insieme, ina superficie inolto piu estesa di quella deli'Euro- la, e la massimissima parte di essa si appartiene alia iiberia. Abbondano di pesce, ed hanno copia d'acqua ;osi che due lerzi del loro corso sono navigabili, ma a parte inferiore u' e per piu di sei mesi dell' anno ;operla di ghiaccio. Cio cagiona in primavera un ^onfiamento eccessivo delle acque ne'rami superiori i nei trilnitari, si che, rolte le sp uide, trascniaao i'ld gran masse di rocce e terra, ed allagano il pian >aese lungo il corso inicriore del fiume. Per que&ta 'agione quasi insigniHcante e la navigazione sui 'orsi principali dal S. al N. ; ma riesce molto piu mportante Jiei loro tribularii rlic corion > dall' l'>. sU' O., per- mezzo de'quyli si .slabilisi t; una < (imuni- "aiione per acqua per la iiiassima pai le dei paesi 'he giacciono tra i monti Urali ed Okholzk. Dalla regione montana, confinanle I'aliura del- Asia orientale, scendono gradalamente verso 1' o- A S I 942 ceano Pacidco due estesi terrazzi, oltre a molto nu- mero d'altri piu piccoli. Quesli ultimi sono bagnati da fiumi minori : ma ne'due primi hanno origine i due gran sistemi dell' Oang e del Chiang (Chincia Chiang, Ta Chiang o lantse Chiang ), il primo dei quali percorre oltre a 2000 e Taltro piu di 2900 miglia di slrada, chi tenga conto delle loro grandi giravolle. Ciascuno di essi convoglia le acque d'oltrc a 1700000 miglia quadrate. 1 Cinesi li chiamano i figli dtir Oceano^ nome probabilmente derivato dalle maree che gli ascendono per meglio di 4^0 miglia, si che si cambiano in mari d'acqua dolce, e rendonsi navigabili a grande dislanza dal mare. Coteslo som- mo vantaggio dei liumi cinesi, sorge dalla lor posi- zione geografica per rispetto all' oceano Pacifico in cui le maree ascendono a grandissima altezza. Le sorgenti dei detti due fiumi non sono troppo distant! 1' una dall' altra, sugli acrocori, ma a mezzo il corso vengono ampiamente separati al N. e al S. dalle gio- ^ane che lormano i margini dell' altura ; nelle terre basse della Cina pero convergono di bel nuovo, e le loro foci sono soltanto un centinaio di miglia circa discoste fra di loro ; avanti di cader in mare, uni- sconsi mediante ninnerosi canali. Puo quindi lo spazio tra essi due fiumi considerarsi come un im- menso delta^ ed i fiumi slessi come un doppio siste- rna lluviale, formato sulla scala piu colossale, fra cui e situata la contrada meglio coltivata del globo, la Cina centrale, che a que' due fiumi deve il suo sistema di canali ed il suo incivilimento. I fiumi dell' Asia meridionale formano tre grup- pi distinti, de' quali quelli dell' Lidia all' E. del Gauge sono poco noti ; esaminate essemlone state soltanto le foci e le parti inferiori del corso. Quesii liumi, sei o setle de' quali corrono a considerabile distanza, presi insieme contengono probabilmente un volume d' acqua maggiore di tutti i fiumi della meta settentrionale dell' Africa. II corso ne va dal N. al S., e le valli da essi bagnate s' estendono in dire- zione parallela tra le giogane monluose, uniformi quanto le valli, e s'allargano verso 1' arcipelago della Sonda, in forma di ventaglio. 1 fiumi del Caraboia, di Siam e del Pegu, che sono i piu larghi, convoglia- no un gran volume d' acqua, e sono navigabili a gran distanza dal mare ; ma non sono stati ancora perlustrali, tranne il fiume del Pegu o Iravaddi, il quale, nell'ultima guerra degl' Liglesi coi Burmani, fu navigato da navi armate, ed asceso dal battello a vapore la Diana sino alia citta di Ava a 44^ miglia dalla sua bocca. Dicesi che sia navigabile per le barche altre trecento miglia piu su, sino a Blamo. 11 corso suo superiore fu visitato nel 1827 da Wilcox e Burllon, i quali, partendo da Sadiia nell' Assam, va- licarono le monlagne Langtam ed ebbero il fiume a vista ai 27" 3o' di latitudine, sole cinquanta miglia circa dalle sue fonli che giacciono nelle monlagne coperte di neve piu al N. In quel sito, 1' L-avaddi e largo circa settantacinque metri , Nelle carte di D'Anville, questo fiume pare identico col Zangbotsu, o gran fiume del Tibet, che corre al S. d'l'Lassa; ed alcuni passi d' autori citati da Klaproth confer- mano la conghietiura del geografo francese. Se cio sia, I'lravaddi lia un cf)rso di circa 2000 miglia, e le sue sorgcnii si trovano a non molta dislanza da quelle del Gauge . IMa le informazioni prese da Crawford nell' Ava e da Wilcox non favoriscono siiiiili' ipotesi. 1 fiumi dcir India di qua del Gauge corrono in direzione affatto diversa da quella delle acque di la (Icllo slesso gran fiume, che vanno parallele le une 943 AS I alle altre. II Gange e 1' Indo prendono un corso di- vergente ed entrano in parti diverse del mare ; ma i loro tributarii, specialmente il Giumna ed il Sutlege, s'accostano fra loro e facilitano le relazioni coramer- ciali delle nazioni che abitano le spoil de de' rivi principali. Ancor maggiori sono i vantaggi die pro- vengono dal cadere di questi fiunii in golfi differen- ti.ll golfo di Bengala pone gli abilanti della penisola in comunicazione colle nazioni d' origine Malai e coi Cinesi, mentre il golfo di Malabar apre ad essi le coste d' Arabia e di Persia. Principalniente per sif- falta direzione de** suoi fiumi V India di qua del Gange godelte di tante opporLunita d' incivilimento sopra r India di la. II sistema del Gange e del Bramaputra si di- stende per circa i3oo miglia di lunghezza, e bagna una superficie di quasi 65oooo miglia quadrate. II Gange nasce ne** monti Imalaia, nelle regioni piii elevate del globo, coperte da grandi masse di neve, da cui scende copia d'acqua continuamente, con- dotta gill da una dozzina di grandi fiumi, molti de'quali superano, in volume e lungbezza di corso, il Reno. Entrano essi fiumi nel Delta del Bengala, due volte ampio quanto quello del Nilo, e che pre- senta un eslesissirao ed intricato sistema di fiumi e canali, per Tirrigazione del pari che per la navi- gazione. Per la sua congiunzione col Bramaputra, il quale discende per la valle d' Assam, il sistema del Gange si raddoppia e non dissomiglla a quello dei gran fiumi cinesi. II Gange ed il Bramaputra scendono da regioni diverse per vantaggi naturali, delle quali sol quella adiacente al Gange raggiunse un alto grado di civilta. II sistema delPIndo ha il masslmo interesse storico, parte per contenere il Pengiab, contrada dei cinque fiumi, che scende dalle montagne orien- tali, parte pel Cabul, unico fiume importanle che lo raggiunga alPO., ed in parte per la sua posizione geografica. Correndo lungo il lembo orientale del- Pacrocoro d' Iran, con corso generale dal N. al S. , forma il vero limite tra PAsia orientale e P occiden- tale. L"* India, quella contrada che piu di qualunque altra attrasse Paramirazione del filosofo, la cupidigia del conquistatore, e le speculazioni del mercadante, P India e accessibile, dalla parte delPO,, soltanto per due strade, una delle quali che conduce lungo la valle del fiume Cabul, passa per Attoc suU' Indo al Pengiab; P altra, stata meno usata, guida da Erat per Cand^ar a Sciccarpur presso Plndo. II sentiero die mena dalPacrocoro d'Iran per Cabul sulPan- gusto terrazzo sul quale e fabbricata Pesciaver, e quindi ad Attoc, e la strada maestra, per la quale le nazioni delPAsia per raolte generazioni discendet- tero nel loro passagglo alP India, ma che non fu mai ascesa dalle nazioni di quella contrada. Le fonti del- Plndo sono state scoperte soltanto a"'giorni nostri, nel 1812, egualmente che quelle del suo gran tribu- tario Setlege (Satadru); eutrambi scaturiscono dal- Palto acrocoro del Tibet, Plndo sulle pendici dei Monti Cailasa, ed il Satadru nel sacro lago di Manas- sarovara. Questi fiumi adunque non originano, come il Gange, sulle chine meridionali della catena Ima- laia, ma sul suo pendio settentrionale e sullo stesso alto acrocoro ; falto che sin da ultimo non era cono- sciuto. Segue da tale circostanza che quei fiumi perforano la catena in tutla la sua larghezza e pas- sano per immense spaccature della massa montana prima di giungere alle basse pianure delPIndoslan. Sotto il Penj INud, o Pancia Wada, cioe il fiume quin- tuplicc, che riceve tutte le accrue del Pengiab, Pin- A S I 944 do, simile al Nilo, non e arricchito da verun altro tributario considerabile ; ed il suo della, che fu ana volta cosi famoso per la civilta, e presentemente ne- gletto e stato parzialmente rautato in un incolto deserto. LMntero corso delPIndo supera i5oo mi- glia e bagna una superficie d''oltre a 400000 miglia quadrate. Tali sono i dieci o dodici gran terrazzi dell'Asia orientale, i quali, differendo di forme e di posizion geografica e traversati da gran sistemi fluviali, spie- gano diversita grande di produzioni naturali ed hanno dato una piega diversa ai progressi della ci- Tilta fra le nazioni che gli abilano. Sono in parte divisi Puno dalPaltro ed in parte circondali da terre basse. Ma queste non sono piatte contrade a livello. Giogane montuose ed acrocori spesso sMnnalzano in mezzo ad esse, benche non giungano a tanta al- tezza come quelli delPAsia centrale. Acrocoro simile si trova nella Cina meridionale, dove costituisce la regione montana d'lun Nan, Su Cinan e Cuang Si; nelP India di la del Gange, in cui occupa i I Laos, e sulla penisola di qua del Gange, ove P acrocoro di Deccan e senza dubbio il piu notabile e nello stesso tempo il meglio conosciuto di tali terre alte subordinate. Questo rialto del Deccan occupa colle sue pia- nure elevate, che per media s'innalzano dai 1000 ai i3oo e piu metri sul livello del mare, la massima parte della penisola triangolare tra il mare Arabico e la baia di Bengala. La giogana di monti, conosciula sotto il nome di Gatte, forma il lembo occidentale delP acrocoro e scende rapidamente alia stretta costa sassosa e pittoresca del IMalabar, caratterizzata dai numerosi suoi porti. Dal lato settentrionale , ove stanno le montagne Vindia , s'abbassa in terrazzi scoscesi estendentisi per le province di Malva e Ban- delcuud, finche termina nella pianura piatta del- P Indoslan settentrionale . Verso P E. , la scesa si forma per dolci declivii e terrazzi, come dimostrano tuiti i suoi fiumi che corrono giii dalle alte pianure alia piatta e larga, ma infocata ed arida costa di Co- romandel, la quale, benche circondata da secche e senza porti, e divenuta il luogo prediletto delle colo- nic europee. Cotesto acrocoro del Deccan e molto favorito dalla natura. La sua posizione isolata e af- fatto indipendente dalPaltura dell' Asia centrale; situato fra due mari e nel contlitto dei monsoni, e rinfrescalo da brezze marine. Per di piu, essendo la sua superficie formata da una serie di terrazzi, che giacciono ent^^o i tropici, gode di tutti i vantaggi delle tropiche contrade, senza partecipare ai loro discapiti. Sulla costa calda, il lusso della vegetazione si spiega nel cocco, nel mangostano, nelP albero del- la cannella, nelP ananasso ; quindi passa, per mezzo alle selve d'alberi di tec, alle risaie sulP acrocoro di Misore; ed ancor piu in alto sulle fredde creste delle montagne offre alP osservatore i fruttai e le messi delPEuropa, piantagioni di canapa e pingui pascoli . E facile comprendere che questi raolti e grandi vantaggi, di rado se non mai cosi strettamente uniti, determinarono in tempo remoto la civilta dei suoi abitatori e ad essa impressero un carattere par- ticolare. Tra le tre penisole colle quali termina PAsia al S. e che ci ricordano le tre penisole delP Europa, Grecia, Italia e Spagna , sopra cui si rapidi pro- gressi fece P incivilimento, la penisola di Deccan ha senza dubbio maggiorraente contribuito al progres- so del miglioiamento sociale. 1 medesimi vantaggi godonsi (\a\V isola aggiacente di Ceilan, che soniiglia al Deccan nella forma della sua superficie e puo ^5 A S I nsiclerarsene un'appendice. S'e gia detto dei ri- Itamenti simili nascenti dair ampio gruppo delle Die dellaSonda per rispetto alle contracle adiacenli ;ir Asia meridionale. Devenendo ad un'occhiala generale deir Asia :cidentale, V altura della quale, benche molto mi- )re in estensione, forma la seconda fattezza princi- ile del carattere fisico di quel coiitiiientc: non e sa sollanto piu \icina alPEuropa, ma eziandio olto piu ad essa affine nella sua strutlura naturale, per ambedue siffatte ragioni piu streltamente con sa connessa nel punto di vista istorico. La forma 3lla sua superficie men colossale ed ampia nelle sue irti, piu prossimamenle somiglia a quella dell'Eu- )pa; e lo stesso pud dirsi del cliiDa e della gente. La parte alta dell' Asia occidentale, che chiamasi dto acrocoro d' Iran, per opposizione alle profonde lanure che le sono adiacenti al N. E,, denominate uran, ha la figura d' un quadrilungo, estendentesi airindo superibre per tutta PAsia occidentale alle )onde deir arcipelago Greco. 11 centro n'e occu- jto dalla Persia; sopra le parti occidentali stendono loro dominio i Turchi, e nella divisione orientale )ntiensi V Afganistan . E raaterialmente distinta air altura delP Asia orientale per esserne la superfi- e piu generalraente coltivabile, e presenta gran- issimi Iratti coltivati attualmente o che il furono n tempo. La qual ultima circostanza e abbondante- lente provata dalle numerose rovine di gran citta da altri raonumenti d'architettura che sussistono iche in quei distretti che sono al presente senza )ltivazione; come alN.E. nelCorasan,rantico regno i Battria, verso il S. in Caramania e Persia, ed an- le nei distretti occidentali, come nel Curdistan, le formava parte dell'antica Media. Questa os- jrvazione pero non e applicabile all'angolo S. E. elPaltura, comprendenle le antiche province di Ge- rosia ed Aracosia che presentemente fanno parte el Belucistan e tocca la sua massiraa altezza nel- acrocoro di Chelat, il quale sorge, secondo una Lima, a 2800 metri sopra il livello del mare. La sua rientale ed estremamente ripida scesa verso la valle el fiunie Indo, ch'e formata da ardue rupi ne ali- lenta fiumi,manca di collivazione ne ha purestrade, aor una, solamente abitata da tribu selvagge d'ori- ine afgaua che non posseggono storiche ricordanze. >a strada che si disse e quella da Candaar, per 'isceen, Queta e Bagh, a Sciccarpur. II margine selteatrionale delP altura che si tende lungo le spiagge meridloiiali del mar Caspio le profonde pianure della Bucaria, e storicamente anioso per contenere i passaggi raontani Battriani, *arti, Ircani e Caspii, i quali sono strette gole, che (ffrono il passo agli ese-rciti dei conquistatori scen- lenti dairiran al Turan. Per molti secoli, e questa ontrada stata albergo di belligere tribu montanare, cui capi, tenendo in possesso i passi niontuosi al N., listesero il loro dominio sopra le spaziose pianure leir acrocoro. Questa fu la politica di Nadir Scia e li Fet Ali Scia, i quali, compresa tale particolare ;ircostanza, fissarono la loro residenza a Teeran, ;itta fabbricata presso uno dei passi, sull'alto acro- coro . Le carovane che viaggiano verso V E. per Ul' India ed alia Bucaria, ed alPO. per Tauris (Ta- briz ) per air Armenia ed air Asia Minore , sono 3bblig^iti a passare lungo il lato meridionale di que- sta cinta di montagne confinanti e presso le aper- ture dei passaggi. Lungo la grande strada maestra invariabilmente fissata in questo tratto dalla natura lella superficie sul confin settentrionale delPacro- Encicl Geogr. Vol 1. A S I 946 coro, sorsero graudi emporii in buon numero. Quivi trovansi le citta di Cabul, Candaar, Erat, Mesced, Nisciapur, Teeran, Rai (Tantica Rhagae)j Casbiii e Tauris. 11 ciglio meridionale delP acrocoro d* Iran e dalla natura ancor piii distintamente segnato. Va esso separato dalla bassa costa e stretia, e dalle spa- ziose pianure bagnate dal Tigri e dairEufrate, me- diante una larga zona montuosa, che, comiuciando alia bocca delPIndo, corre al luogo in cui i fiurai della Mesopotamia, irrompendo per mezzo alle masse sassosse delP alto acrocoro , entrano nelle pianure basse. Gonsiste essa zona montagnosa di Ire a sette giogane, V una alPaltra parallele e separate d"" altrel- tante valli longitudinal! che alle volte si distendono alia lunghezza di molte giornate di viaggio. Le gio- gane stesse sono, come i raonti Jura in Francia, composte di calcare, ed alzansi a guisa di terrazzi dalla bassa costa a sempre piu in su. Oltre ad essi spazia I'alto acrocoro. Pochi passi montani vi hanno che conducano per questa trincea naturale della Per- sia, contrada che per questo conto si puo cons-'le- rare come una fortezza eretta dalla natura a difesa delle nazioni che Pabitano. Fra questi angusti pas- saggi delle montagne che dalla cocente costa bassa chiamata il Gurmsir { regione calda ) per la grande scala dei terrazzi montani conduce al freddo acro- coro delP interno appellato Sirud, tre strade hanno acquistato qualche celebrlta nella storia, che vogliono essere specificate sotto i nomi particolari di orien- tale, mediana ed occidentale strada montana. La strada montana orientale comincia al porto di Bender Abassi o Gambrun, presso 1' ingresso del golfo di Persia, e conduce verso il N. a Chlrman, Tantica Carmania, situata sul frigido acrocoro, in luogo che abbonda di sorgenti e va coperto di alberi fruttiferi, benche da tutti i lati circondato da pianure deserte in mezzo alle quali giace come un' oasi nei Saara libico. Da Gambrun una strada pur conduce passato Lar a Sciraz. Quella di mezzo o mediana priucipia alia citta d' Abouscer o Buscire, sulle sponde del golfo Per- sico, e mena prima per sopra una giogana inferiore a Cazrun, presso Sciapur, residenza dei Sassanidi (del re Sapore 1 nelTanno 2^0), situata nella prima valle; da questo punto passa sopra una montagna scoscesa a Sciraz, un tempo residenza dei califfi ara- bi, che vedesi fabbricata in una valle piu spaziosa e piu pingue; piii innanzi, per mezzo a tortuose strade montane e ad angusti burroni, alia valle in. cui tuttora destano la nostra ammirazione le ruine di Persepoli, Da queste ruine, la strada, dirigtndosi al N., nuovamente Iraversa alcuni stretti passi fram- mezzo ad alte rupi che sono piene di monumenti de'primitivi tempi della Persia, sinche alia fine esce fuori della region dei monti ed entra nel grande acrocoro su cui e edificata la citta d'Ispaan, resi- denza della dinastia Sofi . Le citta residenziali di queste diverse dinastie sono state costrutte sui campi di battaglia ne' quali riporlaronsi vittorie segnalate, c sono poste alia bocca de'piii difficili passi, pieni di gole anguste. Gli Arabi furono obbUgati a tran- sitare per questa strada malagevole nel loro cam- mino a Persepoli, e questa fu pur la via dei viag- giatori raoderni ch'cntrarono nelle province medi- terranee della Persia partendo dal golfo Persico. I Macedoni sotto Alessandro, e dopo di essi Timur, aprironsi il cammino dalle sponde del Caroun a Persepoli su per la valle del Gerai e pel colle o passo di Calat i Sefid. Go 1 947 A S I Lu sirada raontana occid^ntale cbe giace al N. O. della prima, puo chiamarsi la media per opposizione alia Persiaua, che passa per Persepoli. Cominciando a, o presso il moderno Bagdad, passa per le Pilae Mediae della giogaha delta Zogro, corre per Cber- jiiansciar, Besiltun e le reliquie del terapio di Con- gavur, e termina ad Araadan, Tantica Ecbafana nella Media. Cotesta strada, come la precedcnte, presenta di molti monumenli storici, e Iraversa il corso supe- riore del fiumi che scorrono per le terre basse di Susiana. Cosi unaserie di cilta, sedi di antichi re ed ora siti di monumenli storici, cominciando con Cher- man e comprendendo Persepoli, Parsagade o Parsa- garda, Ispaan ed Amadan e lerminando nuovamcnte a Tauris, giace lungo il derlivio interne delle gio- gane monlane che orlano Tacrocoro d'Iran al S. , analoga a queir allra serie che abbiamo osservato lungo la cinla seltentrionale della catena. Per quesic citla vicne ad essere conlrassegnato il confine che separa la regione delle inaccessibilita nalurali, dei passi monlani, deVampi di ballaglia, dei pascoli e del paese adallato alia caccia, che vien forraata da lerrazzi monlani, dairacrocoro interne che e piii allivellalo ed uniibrme ncil'aspello. L' acrocoro me- desimo va Iraversalo da alcune calene di monti, che si diluiigano per la m?ir ed il Gion, sulle sponde de'quali, nel centro deir Asia, lo stesso fatto si ripete nelle regie resi- denze di Samarcanda e di Bocara. Simile alP acrocoro del Deccan, che forma uno sporgente ma indipendente membro ed isolato del- Faltura dell' Asia orientale, la penisola dell' Arabia sporge dair allura dell' Asia occidentale, e puo con- A S I gSo siderarsi come un membro affatto independentc. Siccome il Deccan e separato dall'alta regione mL- diante la bassura del Sind, cosi 1' Arabia va divisa dal sistema montano del Tauro per la bassura della Siria che si estende al S, O. dell' Eufrate. Al S. di tale bassura, il paese nuovamenle si alza ed assume carat- tere affatto diverso. Gio costituisce I'altura dell' Ara- bia, che, in forma di un trapezio, contiene I'altura del Neged, paese nativo dei Vecabiti, paese freddo, connesso al S. all'elevato lemen o Arabia Felice, che scende a terrazzi verso due mari. La scesa verso I'O. e scoscesa e formata da giogane parallele, con fram- mezzo valli bene riparate, in cui sono situate le fa- mose citta di Mecca e Medina. Questa parte della contrada e molto meglio conosciula che la consimile scesa dirupata verso il S. tra Aden ed Adramat, e quindi a Muscat. 11 declivio orientale che appa- risce discendere dolcemente verso il golfo Persico e circonda le isole di Barein, notate pei banchi di perle, non e meglio noto. 11 freddo Neged e il paese nativo del cavallo arabo e dell' arabo camraello. Sui terrazzi che I'orlano all'O., il clima mite concede piantagioni di cafie, e la bassa costa e stretta, col- 1' affannosa sua aria, produce, come il Gurmsir di Persia, il dattero che non alligna ne sull' acrocoro del Neged ne su quelle dell' Iran. L' Arabia esibisce caratteristiche intieramente diverse da quelle che contrassegnano le altre parti delFAsia. Gome gia indicato era dalla sua posizione geografica, essa forma un punto di contalto tra I'Asia e 1' Africa e partecipa delle qualitu distinlive d'entrambe. Anche i suoi abitatori, gli Arabi origi- narii, non somigliano a qualsisia nazione quanto ai montanari dell' Abissinia, i quali abitano la contrada superiore sul lato opposto del mar Rosso, parlano un linguaggio affine a quello dell' Arabia e sono egualmente bene formati della persona, e probabil- raente pressoche uguali nelle lor facolta mentali. I Ginesi, confinati al proprio loro territorio dalla natura della contrada che li circonda, e separati dal resto del mondo per mari e per monti, non sentono allettamento ad abbandonare quel loro fertile e vasto paese; essi pertanto non s' interessano mai dell'altre nazioni, e dalla loro contrada escludono i forastieri. L' Indu, nato soltanto pel suo mondo indiano, e per nissun altro fatto, posto in una contrada in cui con- centrati sono tutti i vantaggi de' quali e 1' Asia do- tata dalla natura, acquisto per tempo un alto grado di civilta : ma egli non varco mai il confine della sua terra natia, e con eguale indifferenza ricevelte tutti i forastieri entrati nel paese coaie conquistatori o mercadanti o coloni o missionari. Gli Arabi, d'altra mano, il cui paese nativo si sparge tra due gran divisioni dell'orbe, si sono assimilati ad entrambe, ed estesero ad un tempo il loro dominio al punto piu occidentale dell' Africa non meno che a quello dell'Asia. In nuraero d'assai maggiore gli Arabi sono dispersi fuor della penisola, che e la terra nativa della nazione, ma che li preparo a sopportare ogni clima. Le cable sue coste somigliano, per suolo e qualitii naturali, agli aridi deserti della Libia; il clima moderato dei terrazzi si approssima a quello del Deccan, dell' Iran e della Gatalogna, ed il freddo Neged poco nel suo fisico differisce dall'altura del- l'Asia centrale, su cui trovansi gli Arabi dispersi a grandi distanze dal nativo loro paese. Passando ora alia terza gran divisione che pre- senta la superficie dell'Asia, alle terre basse o bas- sure, le quali per ogni dove sono situate fuori delle regioni alte e delle valli formate ne' grandi terrazzi 95i A SI intorno ad eaee: quest' ulrimi., seoon dai successor! d' Alessandro nel- I'Asia occidentale, ed eziandio dai Carlaginesi e da I'irro re di Epiro che pugno contro i Romani in Italia. Truppe immense di elefanti selvaggi si trovano ancora nelle parli setlentrionali dell' India, nella pe- nisola Malaia, nel Ceilan, e particolarmente in tulle le grandi isole delP arcipelago Indiano. Quelli che si travano in servigio della Corapagnia inglese delle Indie Orientall, ed i quali di rado eccedono 1' altezza media di selte piedi e mezzo, si hanno nelle pro- Tincie superiori, principalmente dalla gran foresta di salci, la quale fronteggia i gioghi piu bassi della catena Imalaia per alcune cento miglia, ed in cui questi animali sono particolarmente abbondanti. Gli animali domeslici comuni dell' Asia presen- tano piu varieta di specie e giungono a maggior perfezione individuale di forma che non quelli di qualunque allra parte del globo. II cavallo, 1' asino, il cammello, e probabilmenle le piu delle altre specie, sono origlnalmente native delle pianure centrali di questo esleso conlinente, e, quantunque piii non si trovino in islato di natura, sono ancora in proverbio pel loro si)irito e simmetria. In Arabia particolar- mente, il cavallo e, di tulti gli altri animali, oggetto di specialissima cura e valore. Nissun Arabo, per quanto povero sia in altri riguardi, sla senza questo nobile anijiiale, il quale gli e ad un tempo amicoe compagno, parfecipe delle sue dovizie e della poverla sua, socio di tulle le sue faliche. Sussistendo dello slcsso cibo del suo padrone, il quale, nelle lunghe sue spcdizioni nei deserti, spesso si limita ad una scarsa profenda di datleri secchi, moderalo e sop- porlativo ad un grado appena superato pur dai cammello o dai dromedario, albergato nella stessa capanna ed accarezzato colla tenerezza d'un figlio, il cavallo arai)o non e mai assoggetlalo all' esecuzione di vili incujiibenze o di faliche servili, e conservansi colla massima diligcnza le memorie della sua genea- logia e parenlela. Colal modo di Irattamenlo ha corrispondenle effello sulle abiludini e sulP indole si deserti che separano le regioni abitate di tramontana dair in- terno del continente. 11 cammello, che distinguesi dal dromedario per avere sul dorso due gobbe in- vece d'una, apparisce che siastato in tutte le eta piu limitato e confinato nella sua distribuzione geografi- ca che non r ultiraamente nominata, 11 cammello si trova principalmente, se non solamente, tra i Tartari , "vaganti, dai confini della Siberia alle giogane setten- I trionali della gran catena deir Imalaia ; mentre il dromedario spargesi,non solo per 1' Arabia, la Siria, la Mesopotamia e la Persia, ma si estende air India e probabilmente anche nella Gina. Cotesti animali si trovano menzionati nelle piu anticheliste delle man- dre e degli armenti dei patriarchi : e non e cosa poco singolare che quivi, come nel caso della maggior parte degli altri animali domestici, non sembra ri- manere la piu lieve traccia deir originale ceppo sel- vaggio da cui furono prima derivate le specie. Vero e che il professore Pallas riferisce r esislenza di cammelli salvatici nelle vicinanze del lago Aral, ma egli non mai gr incontro ne' suoi viaggi, benche frequentemente ne udisse parlare; ed il barone Guvier conghiettura, con molta apparenza di probabilita, che le relazioni si riferiscano ad alcuni degli animali silvestri cui gli abitatori di quelle regioni, per raotivi religiosi, restituiscono la liberta nella celebrazione di feste particolari. Della classe bovina, non meno di quattro specie dislinte sono state da tempo imraemorabile dome- sticate nelle diverse parti deir Asia. II hue comunc indiano (bos indicus ) , benche solitamenle confuso col bue comune deir Europa occidentale, e realmente una specie distintissima, differente non solo per le gaznbe piu lunghe, e per la gran gobba che ne dinota le spalle, ma altresi per la voce, ed ancora per alcune particolarita di conformazione interna. Questo ani- male, per la superior altezza e piu asciutte propor- zioni, forse le piu simmetriche e graziose di lulte le diverse specie del generc bue, e stato da remotissimi sccoli tenulo in grandissima venerazione dagr indi- geni deir India ; c corre gran somiglianza fra il cui to d' Api degli antichi Kgizii e qucllo che i seguaci di Brama tributano al bue indiano, come un' incarna- zione della loro favorita deita Visnii. Ma r intera razza del bovino indiano non e egualmentc conside- rata come oggetto di yenerazione religiosa : queste atlenzioni paiono esclusivamente riservate ad una prosapia parlicolare ; e ponesi la raassima cura a conservare la purila di questa razza sacra e custodire la genealogia degr individui suoi membri. La specie bovina indiana comune pero non si guarda cogli stessi sentimenti religiosi. Sono le usuali bestie da tiro e da soma del paese ; e per la loro grande cele- rita, s' usano frequentemente a sella, anche dagli Europei stabiliti nelle province superiori. La corri- spondenza che sembra abbia sempre V India mante- nuto con altre regioni commercianti deU' antichi ta, fu il mezzo d' introdurre questo bello ed utile ani- male nei paesi piu distanli ; e troviamo il toro bramino che si dilata sopra gran parte della Persia e della Siria, e frammisto alle comuni specie di schiena piatta deU' occidente, nel Madagascar, nel- r Abissinia , e generalmente lungo V intera costa orientale deU' Africa. Viae o bue grugnitore (hos grunniens ) e un' altra specie di bue stata a lungo dimesticata nel- r Asia centrale. Ha sempre formato il bestiame co- mune dei Tartari, e leggesi bene descritto da Eliano sotto il -nome di poephagus. E questo r animale che somministra le code di lunghi crini bianchi setacei delle quali i Turchi fanno i loro stendardi milita- ri, e che vengono in tutto r Oriente adoperate air oggetto di cacciare le mosche e generare una corrente d' aria rinfrescante intorno ai molli abita- tori deir India e della Gina. Questi strumenti favo- riti del lusso veggonsi di frequente ornati di manichi d' oro o d' argento : e siccome sono indispensabile corredo dello stato d' un grande, formano uno degli articoli di regolare importazione tra il Tibet e r In- dia, e sono frequentemente venduti a prezzi enormi. L' uso n' e di remotissima antichita in tutti i paesi orientali. . Ilbufalo (bos bubalus ) e una terza specie di bue, da lunga pezza dimesticato nelle parti meridio- nali e orientali deU' Asia. Pare che V India e la Gina siano r original clima di questo potente animale : trovasi ancora selvaggio in tutte le gran foreste d' ambedue quel paesi, ed e forse V unico quadru- pede domestico del quale i zoologi abbiano chiara- mente accertata la sorgente originale. II bufalo sel- vaggio, chiamato ami dagr Indiani, dicesi inferiore softanto air elefante in grandezza, e per la sua feroce e malvagia indole e raolto temuto da quelli che risiedono in vicinanza a' suoi covili. I combaltimenti tra I'arni e la tigre erano anticamente un passatempo favorito dei principi indigeni deU' India ; ma dicono testimoni di veduta che la tigre non era in alcun conto pari al potente suo antagonista. Grandi mandre di bufali domestici si tengono per ogni parte dell?' 967 A S I penisola deir India ; e riferisconsi molti aneddoll della loro docilila ed aflfetto ai guild o bifolchi che li curano, e del coraggio col quale difendono i propri cuslodi dagli assalti delle ligri e delle pantere che abitano le foreste ov"* essi pascolano solilamente. II bufalo in India non s' usa abitualniente come bestia da soma o da tiro, ma supplisce il luogo del bue comune, fornendo gli abitanti di lalte e burro ; mentre il bue del paese, che di rado s"* applica a questi ultimi oggetti, assume il luogo del cavallo e s''«dopra per la sella, per T aratro, per cavalcare o per tirare. Sebbene da tempo dimesticato nelP India ed alia Cina, 1' introduzione del bufalo nelP O, ed anche in Persia, e un fatto comparativamente recen- te, e conta la data solo dalle conquisle dei maomet- tani. Aristotele per verita pare che alluda al bufalo sotto il noniedibue silvestre d^Aracosia ( Sf.or. degli Anim.^Yih. 11, i); ediseguaci diAlessandro devono aver iniparato a conoscer T animale nella spedizione di quel conquistatore nel Pengiab. Ma soltanto verso la fine del vi secolo fu per la prima Tolta veduto neU'Europa occidenlale, essendo slato introdotto nella nostra Italia intorno alFanno 696; ne la specie si e mai dilatala o in questo continente o nelP Africa, in cui si trova quasi esclusivamente confinato al- r Egitto. La quarta ed ultima specie conosciula di bue domeslico che posseggano le nazioni asiatiche, si e W ^diidX ( hos gavacus ) . Comune e questo animale fra i Burmesi, ed in tutti i distretti montuosi sui confini N. E. delP India britannica : trovasi pure selvaggio, sotto il nome di gaur^ in molte parti dcl- r India, principalmente tra i monti, ed e tanto te- muto dagli scicarri, o cacciatori indigeni, quanto Parni o la tigre. 11 gaial e un animale grossissimo, di corpo pesante e gambe corte, che sono comunemenle biancbe dal ginocchio in giu, mentre il corpo riesce d' un color bruno scuro uniforme : P osso frontale forma una singolar escrescenza o cercine che agevol- mente distingue il gaial da tutle le altre specie del genere bue ; e le corna veggonsi rotonde e con una specie di spira irregolare, colle punte volte indentro ed indietro. Di pecore e capre, molte variela differenti si trovano in Asia. La pecora dalla coda grossa del- P Arabia era nota agli antichi, e ne fanno menzione Erodoto ed Aristotele : la quale varieta s' e ora sparsa per tutte le steppe del continente, del pari che per P Egitto e per P Africa settentrionale, dove il grasso della coda frequentemente ascende a dieci libbre di peso. La coda pertanto e la miglior parte delP ani- male, poiche la carne n'' e secca ed insipida ; ed invece di lana, il corpo va coperto con un certo pelo ruvido, inetlo agli oggetli delle manifatture. Sui piii alti acrocori del continente pero altre specie di peco- re si trovano con velli piu lunghi e piu fini ; ma in nissun caso la lana delle pecore asiatiche s'accosla in morbidezza e bellezza di tessitura a quella della capra scial di Cascemire, dal pelo della quale gP In- dian! fabbricano quel ricchi e pregevoli scialli, cosi altamente stiraati in Europa non meno che per tutto P Oriente, La capra scial e una piccola varieta del- P ordinarissima forma ed apparenza ; trovasi princi- palmente nel Botan, al Tibet, e generalmente lungo la faccia settentrionale delP Imalaia, ma non pro- spera ove si porti a traverse le montagne, ne pure nelle region! superior! del Nepal, ove polrebbe aspettarsi che trovassse clima congeniale : la sua lana forma un articolo prezioso di comraercio tra il Tibet e le pianure inferior! delP India. La capra d' Angola A S I 968 e una variela inferiorc della capra scial, con orecchie pendent! e lana lunga di tessitura bastantemente fiua, ma non adattata agli stessi oggetti della piu ricca lana delP animale del Tibet. La varieta comune della capra d' Asia, che pare si estenda sopra ogni parte del continente, e un alto animale a gambe lun- ghe, con pelo brevissimo, grand! orecchie pendent! e ptccole corna spiral!. La carne n' e in molte parti preferita al castrato, e P animale pregias! da per tutto per la ricchezza ed abbondanza del latte. 11 porco, quantunque trovato selvaggio nelle piu parti delPAsia, e dojnestico solamente appo ! Cinesi, ! quali pare che ne pregino la carne in pro- porzione alP odio con cui e guardato da! seguaci di 3Iaometto e di Budda. NelP India, torrae di pore! mezzo salvatici s' incontrano frequentemente intorno ai villaggi nalivi; ma siccome la religione di Budda vieta la distruzione della vita animale, e per conse- guenza P uso della carne, siccome articolo di fede, non si hanno dagli abitanti in verun conto ; ! quali pero non gli hanno nelPorrore e neiravversione che ad ess! affigges! da! seguaci delP arabo profeta. GP Indian! si astengono dalP uso del porco per la stessa ragione che astengonsi dal mangiare qualun- que altra sorle di carne, non per particolare anti- palia che portino alP animale stesso. II porco tiensi da! Cinesi in conto del maggior lusso ; e ben si sa che il cane ed il porco erano ! soli animal! domestic! che ! prim! scopritor! trovarono appo gP isolani della Polinesia. Sembra tuttavia probabile che Pani- male chiamato porco ne*'viaggi de'primitivi naviga- tori, che fu trovato diffuso in tutti ! vari! arcipelaghi delPoceano Indiano, sia realmcnte una specie di- rersa dal noslro porco comune europeo, quantun- que strettamente affine al raedesirao per forma ed aspetto, II cane d'Asia, come in ogni altra gran divi- sione del mondo, e soggetto ad un quasi infinito numero di varieta. Truppe di questo animale, in India chiamato cane paria^ abitano ogni villaggio c, senza riconoscere padrone particolare, conoscono ed obbediscono gli abitanti, li guardano dalfappres- sarsi delle bestie feroci e dai ladri, ed eseguiscono gli ufficii comuni di pubblici becchini. Frequente- mente si fanno legati pel loro mantenimento da' pi! Indii ; e sono fabbricat! spedal! pel ricevimento e cura dei vecchi e de'^feriti. Ma oltre a queste torme pubbliche, che ponno considerars! come proprieta dello stato, vi sono diverse varieta di can! da diletto e d' altre sort! che si tengono da'privat! in varie parti delPAsia; principal! tra cu! sono il grosso ma- stino del Tibet ed il levriere della Persia. La carne del cane e un articolo comune d'alimenlo in Cina, come anticamente nelle isole delPoceano Indiano ; e dices! che sia cosa dilettevolissima ai poch! Euro- pe! che ottennero accesso nelle grand! citta delPin- terno delPimpero, Pesser testimoni delP antipatia con cu! questi animal! sagaci perseguitano i loro neraic! macella! quando compariscono nelle strade pubbliche. II gatto e sempre stato un domestico favorito degli Asiatic!, ed ! Maomettani in particolare, che considerano immondo il cane, profondono tutte le attenzion! e le carezze sopra questo men gentile d'assai e men sagace animale. Nelle pianure central! e negli acrocori delPAsia, nel Corassan, nel Casce- mire e nel Botan, non meno che in Angora ed altri distretti delPAsia Minore, la pelliccia del gatto prcnde un lungo tessuto setaceo di grande bellezza e finezza, e gPindividui di color! pregiati vendonsi ^9 ASI eqaentemente a preizi slravaganti. Quest e la rai- i che portasi di so-vente in Europa sotto il nome . galti persiani ; sono raolto piu gentili indole nnostri galti domestlci comuni, ma men utili e Scisamente inferiori al cane per ira o per com- agnia. . , . „-i * • i, Degli aniraali salvatici particolan all Asia, ab- iamo gia osservato che quivi, comparativamenle nlando,sono in maggior varieta che in verun altra Drzione del globo. Le vere scimmie (pithecus) )no, con poche eccezioni, quella del cimpanzi ( p. "OglodrtesJ deir Africa particolare a questo conli- ente; come sono shmlmcnie i semnopitheci, eslesa •ibu che da essi differisce soltanto pel possesso di na lunghissima coda sottile. Tra questi ultimi, il lau (s. nasutusj, numerosa specie abitante la Cina la penisola malaiana, giunge pressoche alle dimen- oni deiruorao ed e osserTabile pel gran naso pro- linenteche Tassomiglia neiraspelto generale pm a vicino alia specie umana che non verun altra elle tribu delle scimmie. I macachi (macacus) 3no pure un genere di quadrumani puiamente siatico, e pare che in questo continente suppllscano \\no»o che i babbuini tengono nell' Africa. Abbon- ano^in tutti i boschi deir India e della Cina, e si mno notare soltanto per disposizioni mahgne e pei isf'ustosi loro costumi. Della tribu dei lerauri, abi- ano TAsia due generi, nycticebus e tarsius ; XnWo [ resto di questa numerosa famiglia, come s' e gia sservato parlando generalmente degli animali del- Africa, si trovano nelPisola di Madagascar, e lungo a costa orientale del continente vicino. Tra i chiropteri, i pteropi, o grosse specie ru'^lvore, sono quasi esclusivamente asiatici; come ono pure i galeopitheci, o, come comunemente li hiamano i viaggiatori , volpi volanti. Ambedue [uesti generi abitano i boschi e le foreste delle parti ntertropicali deir Asia, specialmente quelle delle ;randi isole indiane ; dissimili dalla generality dei [uadrupedi alati, sono di abitudini diurne, vivono ntieramente di foglie e frutti, e dagP indigeni si nangiano. Le specie piu comuni di chiropteri not- urni ed insettivorl, regnano in ogni parte delPAsia ; a piu notabile fra esse e una specie ( cheiromeles) ;on pollice opponibile nei piedi di dietro, che abita a penisola malaiana. Degli animali carnivori deir Asia sono tre^ o juattro specie di orsi ; una di queste ( iirsus syria- zus), ultimamente scoperta nel raonte Libano, si trova frequentemente mentovata negli scrittori sa- 3ri; le altre abitano Tlmalaia ed altie montagne piu orientali, fuor d' una specie (u. labiatus) che tro- vasi nei jungle delle pianure deir India. Oltre a queste, Torso comune bruno d' Europa, ed il bianco, od orso polare, abbondano in Siberia, nel Camt- ciatca, e lungo le sponde deH'oceano Ghiacciale. II bali-saur (arctonyx) e il tasso delT India; e tra i carnivori minori, i gimnuri, i midi, gli ailuri, gli iii tili ed il paradossuri sono particolari al continente deir Asia ed alle grandi isole di Borneo, Sumatra e Giava. Degli aniraali da pelllccia V Asia settentrio- nale produce il zibellino, rermeUino e varie altre specie di mustela; la lontra marina, il piu prezioso di lutti, e slata sinora trovata soltanto nel Pacifico boreale, lungo le coste deir Asia e deir America, dal parallelo del Giappone verso N. sin dove sono stati ancora capaci di penetrare i navigatori. La tigre, la piu selvaggia e formidabile di tutti gli animali carnivori, esiste solamente in Asia e nelle isole vi ASI 970 sol di recente descritta, abita Slam e Sumatra ; ed il liopardo e la pantera sono nelle selve deir India comuni. Pur il lione si e ultimamente trovato nella provincla di Guzerate ; ma, dissomigliante dalla va- rieta d' Africa, e senza chioma , e pare eziandio animale molto meno formidabile. La iena listata rinviensi comune in tutte le parti piu calde del con- tinente, e varie specie di cani salvatici e di volpi sono copiose in ogni dove. Gli animali raarsupiali sono per la massima parte confmati air Australia : poche specie nondimeno si estendono per la luuga catena d' isole che pressoche uniscono questo continente air Asia. Di esse, una e il canguro (macropus Bruynii), il primo del ge- nere stato scoperto, essendosi descritto e figurato cencinquant^ anni fa daLeBruyn: gli altri cinque marsupiali annoverati nella tavola appartengono al genere falangista, e sono distinti da quelli deir Au- stralia per avere la coda parzialmente o totalmente nuda e scagliosa. De' numerosi rosicatori che albergano in ogni parte deir Asia, pochissimi meritano attenzione, o pei riguardi commerciali o pegli economici. Tre o quatlro specie di lepri (lepus), ed un egual nu- mero di lagomici o lepre-sorci, sono i soli animah asiatici di questa tribii che gli Europei sogliono considerare come alti a cibo umano ; il resto consi- stendo principalmente in scoiattoli (molti de'quali di grossa statura e bellamente variegati con righe ed ombre di colori diversi), ratti, gerboesi, arasteri, marmotte, scoiattoli volanti, e due o tre specie di porcospini. Le gerboesi (dipus), died o dodici spe- cie delle quali si trovano nei deserti deir interno, conficcansi neir arena, alia radice di qualche pianta od arboscello, e sono quasi gli unici animali che ravvivino le lunghe e spaventose terre deserte che il viaggiatore frequentemente incontra neir Asia, riz- zandosi e saltando sulle gambe di dietro come un uccello, ed attraversandogli il sentiero colla rapidita d'una freccia. Gli scoiattoli volanti (pteromys) abi- tano le foreste di tutto il continente, dalla Siberia a Giava, e sono osservablli per un'espansione della pelle lungo i lati che fa loro abilita di saltare alia dlstanza di quaranta o cinquanta raetri, passando d'albero ad albero : opera come un paracadute ad impedire una scesa troppo rapida, benche inetta a muoversi come le all degli uccelli e per conseguenza ad esercitare la funzione propria del volo. Gli sdentati deir Asia sono confinati a due spe- cie, ambedue appartenenti al genere manis o pan- golino, frequentemente chiamato dal viaggiatori formichlere scaglioso. Questi singolari aniraali somi- '^llano infatti al veri formichieri del continente araericano in ogni cosa fuor della copertura esterna, la quale invece del pelo ordinario dei quadrupedi, consiste d'una serie di righe parallele di grosse scaglie embricate che salgono una suir altra come i coppi delle case, e sono capaci di alzarsi o depri- raersi a grado deiranimale. Una delle specie asiatiche e chiaramente indicata da Eliano sotto il nome di phattage. Fra i pachidermi deir Asia, deireletante ab- biamo gia parlato. Tre specie diverse di rinoceronti si sa che abitano il continente deir India e le grandi isole contigue alia penisola malaiana. La specie con- tinentale ( r. indicus), e quella che abita P isola di Giava (r. javanicus), hanno un corno solo: 11 rino- ceronte di Sumatra (r. sumatrensis ) somiglia alia specie africana per avere due di tali escrescenze, cine ; 11 rlmau-daau (felis macrocelis), grossa specie pero che non possono propriamente appellarsicorna. 971 A S I Del genere e^MMf, il cavallo comune e I'asinoso- no sfati gia inenfovali, come con tutta proljabilita originalmente indigeni delle pianure dell' Asia cen- trale. Un'altra specie, il dziggetai (e. emionus ), ancora conserva la sua iia'iva liberla nei luoghi nie- desi)ni, E un beiraniniale, in punto della grandezza niezzana tra gli allri due, con mollo della figura simetrica e del grazioso portamento del cavallo, e dello slesso colore scuro delPasino, marcato lungo la schiena d' una larga riga color di caffe, ma senza la croce suUe spalle ciie queiranimale distingue. II dziggetai, proLabilmente pure il culan dei Persian! moderni, era ben nolo agli anticbi, e trovasi mento- vato da Aristotele e da Senol'onte col nome di asino salvalico. Aristotele, in aggiunla all'asino silveslre, menziona un animale chiamalo col nome di mulo siriaco, per la sua somigiianza al mulo. 11 qual ulti- mo autore riferisce che, durante la spedizione dei diecimila sot to il giovane Giro, osservaronsi questi animali nelle pianure aperte della Mesopotamia, dove pur viveano gli struzzi : e quantunquc sifFatli augelli giganleschi piii non abitino i deserli asialici, 10 stesso fenomeno quotidianamenle si osserva nel- r Africa meridionale, dove lo struzzo ed il quagga si trovano invariabilmente assoclali insieine. Del g^enereporco (sus), due specie almcno sono iiiAsia: una, il cignale comune d'Europa ( s. scrofa), pare che si estenda sopra ogni parte del Mondu Antic^o; Taltra, il sus babyrussa dei naturalisti, e parlicolare alle grandi isole indiane, e notalnle pel modo singo- lare in cui lesanne della mascella superiore spuntano dal lab])ro da ambi i lali, e girano intorno e sopra gli occhi come un paio di corna circolari. 11 solo altro animale pacbidermatoso dell' Asia che meriti notizia parlicolare e il tapiro malai (t. indicus), specie la cui esistenza in questa parte del mondo e piu notabile, pero che i suoi congeneri sono confinali alle selve dell' America meridionale. Degli animali ruminanti dell' Asia, abbiamo gia veduto il cammello, il dromedario e le quattro s[)e- cie del genere bue slate domesticate dagl'indigeni. In allri rispelti, la fattezza principale in questo ri- partimenlo della zoologia asialica e la grandeabbon- danza della tribu cervina e la comparativa scarsezza d'antilope. Di trentasettc specie note di ccrvi ( cer- vus), venticinque si Irovano in Asia, e venti di que- ste sono ad essa particolari; mentre non piu di una dozzina delle sessanta anlilope circa si veggono sul medesimo continente. Quesle diverse specie non ban duopo di descrizione ; ma v'ha un picciol genere di ruminanti asiatici troppo notabile per passare inosservato : il muschio, cosi denominate dalla specie del Tibet che produce il profurao cosi bene cono- sciuto sotto di tal nome. 11 muschio del Tibet (mo- schiis moscijerus) ha all'incirea la grandezza d'una piccola capra ; ambi i sessi sono senza corna, ma il muschio producesi dal maschio soltanto, e contiensi in una borsa che nasce sopra il prepuzio. Cotale profumo e sempre stato tenuto in alta stima per I'Orienle, e quando sia genuine e puro, dicesi che si venda alle volte al suo peso d'oro; ma il gran valore e gran tentazione ad adulterarlo con sostanze estranee, ed i cacclatori sogliono mescolarvi il san- gue dell' animale ad oggetto d'aumentarne la quan- tity, cosicche di rado puo aversi senza sofisticazione. 11 muschio del Tibet abita le altissime montagne deir Iraalaia e tibetane, di rado scendendo sotto la linea della neve, e saltando fra le rupi ed i precipizi colla sicurezza del camoscio e dello stambecco. Quat- tro o cinque specie piu piccole del genere moschd^, probabilissimaraenle i minimi degli animali bisnlci, essendo di rado piu grossi d' una buona lepre, abi- tano le foreste dell' India inferiore e delle isole. 1 cetacei dell' Asia si trovano principalmente lungo lecoste settentrionali, e sono quelle medesime specie che frequentano generalmente I'oceano Ghiac- ciale. Yaric specie di delfini ( delpliinus) abitano i mari tropicali, od il dugong (halicore) rinviensi fra le grandi isole indiane ; ma per nessun altro conlo questa parte della zoologia asiatica doraanda partlcolare discorso. La circoslanza principale meritevole di nota negli uccelli dell' India e la grande abbondanza ed i varii colori e splendidissimi delle tribu di gallinacei che dimorano in quella parte del mondo. Intatti i piu pregevoli del nostro pollame doraestico, il gallo e la gallina comuni, non meno che i noslri dome- stici quadruped!, originalmente vennero da quel continente e si trovano ancora salvatici nei boschi dell' India; come similmente sono il pavone, il fa- giano e molte specie affnii. Le montagne dell'Ima- laia in parlicolare producono tre o quattro diverse specie di tragofani, o fagiani cornuti, ed il fagiano impaiano, notabile pel brillante lustro metallico della sua penna. I fagiani dorati ed argenlei ( pha- sianus pictus e nycthemerus ), cosi comuni nelle uccellicre d' Europa, sono indigeni alia Cina, come pur sono il fagiano dalla collana (ph. torquatus) ed una nuova specie ( ph. Reevesii) ultimamenle scoperta , osservabile per la ffran lunghezza delle penne »lella coda che alle volte superano i quattro piedi. II fagiano infocalo (ph. Ignitus) e I'argo fa- giano (ph. argus) abitano le montagne di Sumatra e di Borneo. E gia stato osservato che lo struzzo, quantun- que in antico abbondante nei deserli della Mesopo- tamia, piu non si trova sul continente dell' Asia, a meno che non si accetti la testimonianza di Herbert, il quale dice di aver veduto struzzi nelle pianure tra Lar e Sciraz nei 1627. 11 casuaro ( casuarius ), uc- cello che s'approssima alio struzzo e per grandezza e per interna strutlura, abita le isole deirarcipelago Indiano. In altri riguardi, la ornitologia dell' Asia non e punto parlicolare; almeno le forme generiche non sono cosi osservabili come in Africa o m Ame- rica. Tutte le specie comuni europee si trovano anche nelle parti piu distanti del continente appa- renternente cosi identiche, che i campioni dei due luoghi non si ponno dislinguere ne anche dalla diffe- renza d'una penna. II passero comune, esempigrazia, trovasi nei monti Imalaia ed abbonda tanto intorno ai villaggi del Nepal superiore quanto in alcuna delle nostre parti. 1 rettili, i pesci e gl' insetti dell'Asia sono anche essi troppo prossimamente simili a quelli degli altri continenti per richiedere un' enumerazione partico- lareggiata delle diverse lor forme e dei generi. Come gli uccelli, queste diverse classi d'animali posseggono facolta locomotive negate ai mammiferi; e per con- seguenza nella sola ultima classe devesi cercare qual- che cosa veramente speciale nella zoologia d' un continente come I'Asia o 1' America. Percio siamo andati un po'piu particolarmente nella enumera- zione dei quadrupedi che non in qualunque altra classe. VI. L'UoMo dell'Asia. Siccorae I'Asia e la piu estesa delle gran divisioni del globo, ella e simil- mente d' assai superiore al rimanente, chi ne consi- deri il numero degli abitanti, la varieta e la storica lore fama. Assai sopra a 400 milioni se ne trovano „3 A S 1 jparsi suUa sua superficie : per conseguenza, due voile quanti abitatori contiene Europa, e piu di otto voile il numero di quelli che dimorano in America, il continente che per area piu da presso di qualun- [jue altro all' Asia si avvicina. Molte qaislioni insorger possono rispelto alia popolazione dell' Asia. Si chiede se o no quel conti- nente sia niai slato piu popoloso clie in presente ? Quanti de'suoi abitatori sparirono nelle guerre dei Mongoli? Quanto ne decrebbe la popolazione, pel lispoJismo esercitato dai Turchi nelle contrade occi- lentall? Quante nazioni si sono gia intieramente estinte o sussistono in nuniero picciolissinio, come i Filistei, i Fenicii, i Babilonesi, i Parsis, i Lidii, i Batlriani, i Medi, i Sogdiani? Piu di quaranta na- zioni furono nel medio evo distrutte dalle guerre Jel Mongol, secondo che stabiliscono gli annalisti del tempo; ed alcune pressoche disparvero a' giorni iiostri, come i Dom nella catena dell'Imalaia, i Miao Tse nella Cina meridionale, i Tata nella Cina setten- Irionale, le tribu dei Tungusi, Turchi orientali e Samoiedi nelle montagne di Saiansch, ed altre nel monte Caucaso. A siffatte quistioni non si puo ispondere con c[ualche grado di probabilita. Ma possiamo sicuramente asserire che il numero de'forastieri, i quali presero stanza nell'Asia, e som- namenle piccolo a petto a colore che V abbandona- 'ono per abitare altre parti del globo. Possonsi itimare gli Europei neir India al numero di cento- rnila; quelli stanziati in Siberia, conipreso i discen- lenti dei Cosacchi, a due milioni, con che proba- bilmente si eccede il vero; ed. i Greci d'origine iuropea, abitatori delP Anatolia , ad un milione e nezzo, o al piu due, benche quei Greci siensi da un oezzo rautati in Asiatici. Pochi son venuti in Asia iair Africa ed ancor piu pochi dall' Australia. Egi- :iani non mai stabilironsi in Asia, ma bensi Arabi nEgitto. Schiavi negri si trovano dispersi in Persia, n Arabia, neirindoslan, ma tenuissimo n'e il no- s^ero. Gli Abissini a vero dire entrarono di tempo n tempo nelPAsia in folia ; non vi andarono pero :ome nazione, ma quai soldati mercenarii a'servigi legli emiri arabi o dei ragia indiani ; ed i loro di- scendenti, come quelli dei Portoghesi, si sono inte- ^amente fusi nella popolazione indigena. L' America [jo'i non ha molto aumentato gli abitatori delPAsia: I Ciutci, sulla piii grecale penisola delP Asia, i quali jppartengono alia famigUa degli Eschimesi, come induce a supporre Pathnita delle lingue loro, non lianno forse passato il mare per in Asia, ma sono piuttosto deir Asia aborigeni. Cosi troviamo PAsia, come tutte le altre gran Jivisioni del globo in quest' oggi, abitata da abori- geni e da forastieri, le due gran divisioni del genere uraano agh occhi della storia. L' Asia e stata il prin- cipal paese da cui s'e sparsa la migrazione, per quanto e nota la storia delPuomo: ella fu la geni- Irice di nazioni che nehanno abbandonato il grembo, per formare, in altre contrade, un nuovo genere di vita sociale. Se consideriamo gli abitanti dell' Asia, secondo la divisione fisica di tre principali razze, bianca o Caucasia, gialla o Mongola e nera o Etiopica, e di tre razze intermedie, la bruno-scura o Malaia o Ma- lese, la nigricanle o Papua, pur delta dei negri australi, e la raminacea o Americana, troviamo che il massimo numero di queste razze e di quelle che ad esse si attengono, va disperse sulla superficie di questo continente. Non possono sempre esatta- meule distinguersi dalla forma del cranio, dai capelli AS I 974 o dalla carnagione e color della pelle. Le tre princi- pali razze toccansi le une colle altre nelle elevate valli dell' Asia centrale, dove i cranii de' Cascemirii dimostrano la loro origine caucasia ; mentre quelli dei Boti, o abitatori del Botan e del Tibet, sono della mongola, e tra essi si trova il cranio dei negri, se sia vero, secondo le osservazioni di Traill, che la pressoche estinta tribu schiava dei Dom, nelle valli di Camaun, appartiene alia razza di colore oscuro e capelli lanosi dei negri. Ma forse cotesti Dom sono soltanto i piu settentrionali rappresentanti dei negri australi, i quali vanno dispersi per la penisola di la del Gauge e per le isole della Sonda, com' eziandio nelle isole adiacenti dell' Australia sino alia Nuova Guinea, e che da quando furono conosciuti in poi, sono sempre e costantemente stati chiamati Papua. Da Cuvier sono annoverati tra quelle tribu che si sono separate dai veri negri. La razza Malai o Malese abita P isola di Sumatra e la penisola di Malacca. Tutte le indicate razze si trovano in Asia, fuor delle razze color del rame dell' America ; la Caucasia pre- vale dai centre del continente verso O, eN. O., e la Mongola similmente dai centre verso E. e N. E. Non seguiremo piu innanzi quella divisione delle nazioni dell' Asia che ricavasi dalla storia e dalla genealogia delle diverse tribu, ne I'altra che dai loro carattere fisico dipende; ma terrem piutto- sto dietro alia classificazione che risulta dalle lingue parlate. Dobbiamo pero osservare che questi tre punli non sempre coincidono insieme esattamente, e che rimangono tuttavia da risolvere molte e molte difficolta coll'opra d'ulteriori investigazioni. Tutta- volta crediamo essere la divisione cui e base la strut- tura interna delle lingue, per quanto fu sinora spinto innanzi lo studio di simile materia, la piu certa e piu sicura, e potere la prossima oppur remota affinita che sussiste fra diverse nazioni, essere in qualche mode da essa indicata. Adottando non pertanto la divisione delle nazioni secondo le loro lingue, si ponno in Asia enumerare i gruppi seguenti. Prime in ordine d' importanza storica sono le nazioni semitiche : i Sirii ed i Caldei o gli antichi Aramei; i Fenicii, benche il numero delle fami- glie pure e non miste appartenenti a questo popolo sia picciolissimo, probabilmenle ancora esislenti nel- I'antice lor paese, in ispezialita presso il Libano; gli Ebrei, i quali dalla Palestina sono stati dispersi sopra tutta PAsia sino alia costa del Malabar ed alle province settentrionali della Cina ; gli Arabi che sono ipiu numeresi di questa razza e men mescolati colle altre nazioni, sparsi per tutla I'Asia occidentale sine alle bocche dell' Indo ed alle sorgenti del^ P Osso. Sol di recente e state dimostrato che le lingue parlate dagli aborigeni delle contrade sul Gauge e dell' Indo, edanche della penisola di qua del Gauge, non meno che da quelli di Persia, e piu innanzi al N. O. dalle nazioni dell' Europa, come gli Slavi , e da quelli d'origine germanica nell'O. e nelceiitro dcir Europa stessa, spicgano vma grande affinita nella struttura grammaticale egualmente che nelle radici di moltissime parole. A questo gruppo appar- tengono gli abitatori dell' India, i quali parlano i numeresi dialetli o lingue derivate dai sanscrito o ad esse connesse. Questa osservazione applicasi pure alle nazioni dell' Iran, quali i Persiani, forse i Curdi, Beluci, Zingari, ed anche ai Bucari, ecc, benche molti di essi si siane commisti ad altre nazioni di origine turchesca, raongolica od arabica. Oltre a questi dobbiamo annoverarc gli Osseti (o Iron, 975 AS I discendenli degliAlani) nelmonle Caucaso,ed alcune nazioni d''origine slava abitanti in Asia, come ezian- dio il massimo iiumero degli abitatori di Europa. Gli Armeni o appartengono a questo gruppo o ne costituiscono uno separato. Ma le ricerche sulla struttura grammaticale della loro lingua non sono state ancora spinte tanto innanzi da deterniinare questo punto con qualche grado di certezza. Dal montuoso acrocoro , ch'e il paese loro nativo, si sono sparsi per le contrade centrali e meridionali dell' Asia sino alia Cina, e ponno per questo conto paragonarsi agli Arabi. I quali ultimi, a vero dire, incontransi nell' Africa, e gli Armeni si trovano in Europa anche sino a mezzo il corso del fiunie Danu- bio, ma per ogni dove come ospifi pacifici. I Giorgiani formano un grup[)o separato, abi- tando Tistmo caucasio, tra il monle Caucaso ed il fiume Cur; oltre ai Giorgiani proprii, vi apparten- gono tre rami, i Mingrelii, i Suani ed i Lazi : questi ultimi occupano le spiagge orientali del mar Nero, e sono i discendenti degli antichi Colchi. Diverse da quesle sono le nazioni che abitano il Caucaso come aborigeni, e non siccome popolo avventizio. Vanno divisi in Ire tribu principal!, i Caucasii orientali o Lesglii, i Circassi mediani o Mitsjechi, pur appellali Cechi ; ed i Caucasii occi- dentali o Circassi ed Abassi, tulti i quali suddivi- donsi in varie tribu minori, come suole Ira i inon- lanari. Le nazioni lurcbescbe formano uno dei gruppi plu estesi. II massimo numero occupa FAsia cen- trale, cominciando alP E, coll' acrocoro del Gobi d'Ami c colle contrade circostanli al lago di Lop, ed estendentisi airO. pel Turchestan, dove sono chiamati Turclii orientali. Piu innanzi alPO., nelle basse terre che stanno intorno al lago Aral, ricevono il nome di Turcomani ; e piii innanzi ancora, nel- i'Asia Minore e neirimpcro Ollomano d'Europa, appellansi Turchi cd Osmanli, Si ponno queste na- zioni considerare come il ccppo princi{)ale di quesla gran divisione, ma i rami se ne eslendono al N, ed al S. tra allre nazioni di origine mongolica o persia- na, e sono in mille guise con esse intrecciate e com- miste; e benche la fisica struttura del corpo loro alle volte spieghi le piu notabili differenze, queste nazioni, da Pechino a Costantinopoli, parlano dia- letti, da noi chiamati turco-tartari, che da tutte esse vengono intesi. I Turcmani o Trucmeni, na- zione pastorale, divisa in innumerevoli tribu, for- mano lo stipite principale degli abitanti della Persia settenlrionale, sul lato O. del mar Caspio, nello Scirvan, nelP Asia Minore, in Chiva e Bucaria, dove nella tribii di Turchi orientali, che sono gli abitatori originali del centro dell' acrocoro dell' Asia orienlale (in Cotan, larcanda, Turfan, Casgar), sotto il nome di Usbechi, ottennero il dominio del Turchestan e della Bucaria. I Chinghisi erano anticamente, sotto il nome di Cherchi, Cazac o Aca orientali, vicini dei Mongoli, ed abitavano il corso superiore del- 1' lenesei ed i monti Altai, ma furono obbligati a migrare verso 1' O. ove presentemente occupano come tribii pastorali le steppe ch'ebbersi da essi il nome di Steppe delle tribu Chirghe grandly mezzane e piccole. I Baschirisono stanziati ne'rami meridionali de' monti Urali. Oltre a questi, molte altre nazioni o tribii, che comunemente si chiamano Tatari turchi, o Tatari siberici, o solamente tribii tatare, parlano dialetti turcheschi, benche alcune di esse si sieno mescolate con tribii mongoliche. Tra h quali ponno annoverarsi i Nogai isuUe sponde A S I 976 del Cuban e del Cuma presso il monte Caucaso, ch( in parte occupano altresi la Crimea in Europa: i Calraucchi nel roedesimo paese; i Caracapalchi presso il lago di Aral; molte tribu comunemente chiamate Tatari stanziate in Siberia, Ira Tobolsk e Yeneseisk; i Barabinzi vaganti per le steppe di Ba- raba; i Cusmi sul fiume Tom; i Catscinzi, Beltiri e Birusi nelle montagne Sayansk e sulle sponde del- r lenesei superiore ; i Teleuli, intorno al lago di Teletzkoi, e per ultimo gP lacnti, che formano i! lerabo estremo delle nazioni turchesche verso N. E.. ed occupano le rive del corso mediano del fiume Lena verso Yakutzk, ed anche si estendono alia foce di esso fiume. Le nazioni di origine samoiedica occupano dae paesi diversi, I'uno daU'altro distanti. La divisione meridionale risiede in riva dell' lenesei superiore e nelle montagne di Sayansk, dove rimasero le reli- quie delle anticamente numerosissime nazioni samo- iede in quella contrada di cui erano originarie; dividonsi in quattro tribu : gli Uriancai ( o Soiol dei Cinesi), i Motori, i Coibali ed i Caracasci. Li divisione settentrionale sta lungo il mar Polare al N del Tangusca inferiore, e si estendono dalla foce de! fiume lenesei a quella dell' Obi, e piii verso O. allc parte settentrionale dei monti Ural, ed anche ir Europa sino al mar Bianco : cosicche quesle tribu. che propriamente s'appellano Samoiedi, sono sepa- rate dagli altri rami soprammentovati della loro fa- miglia da tribii turche c ienesiache, che abitanc i paesi fra esse giacenti. Gl'Ienesiani sono una piccola tribii ed isolata il cui domicilio e confinato alia vaile del fiume lene- sei nel mediano suo corso tra Abakansk e Turuk- hansk, ed i quali anticamente, simili a' loro vicin Samoiedi, abitavano le montagne di Sayansk e dell; giogana Altai, ma com' essi furono obbligati a mi- grare verso N. , quando altre nazioni che viveanc in loro vicinanza, coniinciarono a sospingerli cor forza superiore ; avvenimento che sembra sia state sommaineiite comune nei paesi al N. ed al N. O dell'Asia. Le nazioni d' origine finnica meno appkrten- gono all' Asia che non all' Europa, dove sono dis- perse dal declivio occidentale dei monti Ural, pei la valle del Volga superiore, sino in Laplandia c Lapponia. Due tribii di tale origine si trovano ir Asia, i Voguli e gli Ostiachi del fiume Obi, che possono comprendersi sotto il nome generale d Finni Orientali; occupano il paese estendentesi dai monti Ural all'E. sino a mezzo il corso dell' Obi. cosicche separano i Samoiedi settenfrionali dallf tribii turchesche abitatrici dei distretti occidental della Siberia piii verso al S. II ceppo delle nazioni Mongole diramasi in trf gran divisioni : Mongoli proprii, Buriati ed Olol o Calmucchi. I Mongoli proprii stanziano sul latt meridionale del deserto di Gobi come tribii incari- cate della difesa dei confini dell'impero Cinese, e sono pure chiamati Tsacar, raentre altre tribii, com- prese sotto il nome di Calca, occupano il lato setten- trionale del Gobi medesimo. Altre tribu piii al S. O. verso Tangut e Tibet, conosconsi sotto il nomt generale di Sciavaigol o Cor tra gli abitatori del Ti- bet, pure Socbo, cioe tribii pastorali. II raassimc numero dipende dalla corte di Pechino esono distri- buiti sotto diverse bandiere; picciol numero pero soggiace al dominio dei Russi, ne' paesi circostanti al lago Baical, il qual h eziandio abitato dal sccondo gran ramo delle nazioni mongoliche, i Buriati, che 977 ^ ^ * sembra abbiaiio tenuto il possesso delP original loro paese nativo. II terzo gian ramo di questo gran tronco, gli Olot, che si trovano sparsi sopra tufte le contrade Ira il lago di Cucu Nor e le sponde del Volga, dividonsi di bel nuovo in quattro, e sono in Europa conosciuti coll' appellazione di Calmucclii ( KalmakJi ), ad essi dalo dai Russi. II piu grosso di questi rami era una volta formato dai Zungari, i quali, a mezzo lo scorso secolo, lySy, nella loro guerra coi Cinesi, t'urono in parte distrutli, ed il loro paese originale in riva al fiume Hi e sulle sponde del lago Balcas al S. O. dei monli Altai, per qaalche tempo stalo inleramente disabitato, benche contenga ' pascoli spaziosissimi, fu di poi occupato da un altro ramo degli Olot, i Turgut, le cui tribu avevano ' fmallora domiciliato sulle sponde del Volga al N. ' d' Astracan. Ma alcune loro tribii rimasero sul Vol- ga, ed altre vanno disperse per T Asia centrale, slno ' al lago di Cucu Nor. 11 terzo ramo principale degli Olot, i Cosciod, sono meno numerosi, ed abitano anch'essi i paesi circostanti al lago di Cucu Nor o lago Azzurro, Di questi Mongoli, il quarto gran ramo, quello dei Turbet, alberga ancor piu all'E., sul corso superiore dell' Oang O. ' 1 Tungusi costituiscono una delle piu ampie ' famiglie di iiazioni nei paesi N. E. dell' Asia, occu- pando tutta quella parte che giace all' E. dei Samo- iedi settentrionali sul mar Polare, degl' lenesiani, degli Uriancai sul corso superiore del fiume lenesei e sulle montagne di Sayansk ed al N. E. delle tribii mongoliche. Dal corso superiore d'ambi i Tangusca, si estendono al mar Polare ed al fiume Olenek, e quindi sopra il corso mediano del fiume Lena e dair estremila orientale del lago di Baical sopra il fiume Vitim sino allespiaggie del golfo di Okhotzk, dove cbiamansi Lamuti o abitatori del lito. Verso S. E. , tengono i paesi giacenti sul corso mediano del- Y Amur od Oola sagaliano e sulle sponde del Sangari Oola fino al confine della penisola di Corea. Ma ne alia foce dell' Amur, ne piii innanzi al S. , dilatansi i Tungusi alle spiaggie del mare ; essendo queste abi- late dagli Aino, trilDU non ispettante a questo ceppo, Numerosissime sono le diramazioni dei Tungusi, ma ne' tempi moderni nissuna si rese cospicua, tranne quella tribu che siede nell' angolo orientale del paese da essi abitato, e chiamata Manciu, che alia meta del secolo xvii conquisto la Cina ed ancora la governa. Tali Manciu Tungusi si trovano sparsi in tutte le provincie dell' impero Cinese, ove costitui- scono la nobilta railitare. La parte N. E. dell' Asia, dalla foce del fiume Lena al mare, tra 1' Asia e 1' America, e occupata da tre nazioni che parlano lingue affatto diverse, benche vivano una accanto all'altra in paese di non grande estensione comparativamente. Sono cotali nazioni gl'Iucaghiri, sur ambe le sponde dell' Indighiria ; i Coriachi dai fiume Covima all' Anadir, ed intorno al golfo di Pensciusc ; ed i Ciutci abitatori dell' ul- tima estremita dell' Asia al N. E. Tra questi ultimi e le tribu eschimesi dell' America seltentrionale corre una tale afFmita, quanto a lingua, che ottennero il norae di Americani Polari. Pur i Camtciadali che imposero, oppur ricevettero il nome dalla penisola 'n cui hanno lor sede, forraano un gruppo separate di nazioni che parlano un linguaggio parlicolare. Le tribu che comprendonsi sotto il nome di Curili o Aino, sono posle all' E. dei Tungusi, o piu esattamente alio sbocco del fiume Amur e suUa costa che si estende al S, fino alia Corea ; abitano simil- mente le isole giacenti lungo quesla costa ed alluu- Encicl. Geogr^ Vol I. A SI 978 gantisi verso S. sino ad lesso al N. del Giappone, e verso N. , sotto il nome di Curili, sino al capo meri- dionale del Camtciatca. Quantunque queste tribu pescatrici sieno disperse sopra una costa estesissiraa, hanno lingua comune. I Giapponesi parlano un linguaggio ad essi particolare, e benche la civilta loro esibisca una simi- glianza singolare a quella dei Cinesi, non sembra che abbia soggiaciuto alia influenza di questi, ma sla nata intieramente dall' indole speciale del Giapponesi medesimi. E il linguaggio loro e la loro civilta sono confinali entro le loro isole, ad eccezione dell' isole di Liuchiu, i cui abitatori certamente appartengono alio stesso ceppo, ma la lingua se nedice differente. I Coreesi, o abitanti della penisola di Corea, costituiscono anch'essi una nazione separata, che molti secoli fa abitava quella giogana montuosa, la qual forma la frontiera seltentrionale della penisola, ed allora chiamavansi Sianp ; ora sono alia penisola slessa limitati dai loro vicini i Manciu, che tengono il paese piu avanzato al N. e sono da essi affatto diversi. I Cinesi costituiscono la piu numerosa nazione e la piu incivilita dell' Asia orientale, formando la massimissima parte della popolazione della Cina stes- sa, e possedendo una letteralura ricchissima. Sono pure diffusi sopra le altre contrade soggelte alia corte di Pechino, ed anche oltre a tal confine, dove pero si sono stanziati soltanto in tempi piu moderni. Hanno pure formato molti stabiliraenti nell' isola Formosa, non meno che nelle isole della Sonda, in Siam, in Malacca e nel Ceilan. I Tibetani, o abitanti del Tibet, che chiamansi da seBot o Bota, formano un gruppo numerosissime di tribu, che sono disperse lontano sull' acrocoro deir Asia orientale, al N. dei monti Imalaia, ma tutte pochissimo conosciute. Sembra non pertanto che siano divise in molti rami estendentisi all'O., all' E. edalN. E. Le diverse nazioni che abitano la penisola di la del Gauge, come gli abitatori dell' Anam, cioe del Tonchin e della Cocincina, quelli di Siam, del Pegu e d' Ava, o i Birmani, sono ancora imperfettissima- mente noti; solamenle negli ultimi anni le lingue loro, la storia, il carattere ed i costumi speciali vennero a formare argomento di studio. Meglio co- nosconsi i Malai o Malesi ; forse una volta occupa- vano la regione montana della penisola di Malacca, ma al presente stanziano soltanto nelle isole della Sonda e sull'estremita meridionale di quella penisola. Parlano distinto idioma e colto, molto lontano di- vulgate, all'O. sino a Madagascar ed all'E. sopra le isole della Sonda e nelle Filippine, ed anche ai piu orientali gruppi d' isole dell' oceano Pacifico. Sono questi i gruppi principali di nazioni dimo- ranli nell' Asia ; ma nelle contrade fratterra di quel continente, ancora sussistono alcuni deboliavanzi di nazioni antiche, non per anco state assoggettate a stretta investigazione. Tali sono i Miaotse nella Cina meridionale, i Goand nel Deccan, i Lolos e i Caain nella penisola di la del Gauge, i Siapus nelle monta- gne dell' Indu Cus, ed alcuni altri. VII. DivisioNi poLiTicHE. Siccome pressoche ogni cosa che appartenga alia geografia dell' Asia appar formata sopra una scala colossale, il medesimo sono le politiche relazioni dei diversi stati che pre- sero possesso delle vaste sue divisioni naturali. Pos- siamo stabilire con certezza che presentemente vi sono solo sei iraperi di gran potere ed importanza che spartonsi tra essi I'intero continente. Gli altri, 979 A S I di miijorc estensione e rilievo, o dipendono da quesli sei, o almeno sono subordinalie resi di minor peso politico daU'essere dai sei separati Tuno dalPal- tro. E. deir Asia e occupato dalP irapero Cinese, il N. della Russia ed il S. dai dorainii britannici; gli altri stali son fra essi giacenli, come V impero dei feirmani ed i regni di Siam e di Cocincina, sono sol- tanto di seconda o terza sfera. L' O. dell' Asia pero comprende la Persia, ora divisa in due slali, Afgani- slan ( Persia orientale) e Persia Propria ( Persia occi- dental), Turchia ed Arabia ; e chi eccettui i piccoli slati di Chiva e Bucaria nelle terre basse circoslanti al lago di Aral, appena vi esisle una nazione indcpcn- dente od un sovrano di qualche peso nelle malerie politiche. L"* area, non meno che la popolazione ed i mezzi fisici dell' Asia, sono inegualissimaniente par- titi Ira quesle grandi monarchic. L' Asia, secondo una slima approsslmatlva, con- liene dai diciannove milioni ai diciannove e mezzo di miglia geograficbe quadrate, incbiudendoTi le isole, cbe ne occupano presso ad un milionc e mezzo, o piu di un 'tcrzo della superficie dcIl' Europa; se inoltre si soltraggano gli spaziosi lagbi, come il mar Caspio ed i lagbi Aral; Baical e Balcas, di una superficie com- plessiva (li circa 200000 jniglia quadrate, avrassi la total superficie delP Asia conlincntale ridolta a circa diciassette milioni e mezzo cbe si possono supporre abitali da 45o in 5oo milioni d' animc. L' Europa cbe, secondouna stima all'ingrosso, contiene mcglio di tre milioni di migba quadrate, e abitata da circa 180 milioni d' anime; quindi, quantunque P Europa conlenga solamentc un sesto circa della superficie deir Asia, la sua popolazione e ugualc a piu (Pun terzo di quella di quest'ullimo contincnle. Ma V im- porlanza polilica dipende iuticramenle dalla riccbez- za c dalla popolazione, e non dalla grande estensione dei paesi. Tratti eslesissimi, posseduli dalle piu am- ple monarcbic delP Asia, sono radissimo popolali, mentre allre porzioni di quel conlinente banno po- polazione eccesslvamenle tolla, cbe ad esse da gran peso nelle loro politicbe relazioni coUe nazioni viclne. L' impero Russo si estendepcr due delle grandi divlsioni del globo, dai mare Atlantlco alP oceano Pacifico, e contiene circa 7,000000 di miglia qua- drate, con una popolazione di circa 55 milioni ; piu di due terzi della sua superfiicle, cioe circa 5,8ooooo miglia e solo un quinto della popolazione, vale a dire 11,000000, appartengono alP Asia. In questo calcolo incbiudonsi i regni lartari di Casan e Astra- can cbe alcuni gcografi assegnano all' Europa, e le tribu erranti dei Cbirurgbisi cbe si stimano a Sooooo, cd i montanari del Caucaso per circa mezzo railione. Ollre i due gran regni lartari di Casan, I'antica Bulgaria, ed Astracan, 1' anlico Captsiac, 1' impero Busso in Asia contiene la Siberia, il cui confine orientale non e esattamente stabilito; le province Caucasie, tre di numero e cbe giacciono ad ambi i lali del Caucaso e costifuiscono un governo militare ; le steppe dei Cbirgbisi, paese protetto ; e le isole e penisole sibericbe nella region polare dell' oceano Pacifico, sino alle spiaggie al IN. O. dell'America set- tentrionale. Prima dell' anno 1822 la Siberia era soltanto sotto gli ordini di governatori militari ; ma a quel tempo fu posla solto un governo civile, e divisa in due gran province o governi generall, cioe, Siberia Occidcntale, cbe comprende i governi di 'I'obolslc, Omsk e Tomsl^ c Siberia Orientale, a cui ;»pparlcngono i governi d' Irkulzk, Yeneseisk, coi due governi ruarittinti Okbotzk e Camtciatca'; e si osservache dapoi di questo cambiaaiento,considera- A S I 980 bilmente aumento lo stabllimento di oolouie curopee per 1' Asia settentrionale, all'E. de' raouli Urali. L' impero Cinese e limitato ad una delle grandi divisioni del globo, all' Asia, ma comprende piu d'un quarto della sua superficie, cioe sopra a cinque milioni di miglia quadrate con una popolazione ascendente ad almeno 235 milioni ; ma se si puo riposare suUa lisla pubblicata dalla corte di Pecbino nella gran geografia imperiale, I'intera popolazione dell'impero nel i8i3 saliva a 36i,7o5iio individui; per conseguenza raeglio di cento milioni piii di quello cbe abbiamo supposto. La sua estensione e maggiore di quella dell' Europa tutta per quasi due milioni di miglia quadrate, e la popolazione pres- socbe doppia di essa, stando all' asserto del governo Cinese, ed eguale a questa ed alia popolazione del- V impero Russo, in aggiunta, se si segua la supposl- zione piu moderata. 1 sudditi dell' iniperator russo in Asia non superano 1/40 di lulta la popolazione di quel contincnle, ma quelli che obbediscono all' im- peralore della Cina ponno considerarsi come costi- luenti una meta di lutti i suoi abltanti. Benche per- tanlo ambedue i detti imperi slano propriamente cguali in estensione, I'ammonlare della popolazione loro e sommamente dilFerente, e 1' impero Russo tiene una relazione politica subordinatissima. Ha la Cina il primo seggio tra i corpi politici dell' Asia, ed in tale posizionc si e mantenuta per duemila anni, raentre il poler della Russia non ne conta ancora dugento. IVla ogni parte dell' immensa superficie del- 1' impero Cinese non e di eguale importanza. INel- 1' impero Russo i monli Ural sono 11 confine naturale del suo corpo il cui capo e poslo in Europa, ma quel membri estendonsi per tutlo il norte dell' Asia slno al Camtciatca, c sono una semplice appendice cbe pocblsslino aggiunge all' interna torza del corpo. Pressocbe le medesime circoslanze sono in Cina. 11 capo deir impero Cinese glace a breve distanza dal- V oceano Pacifico, sul lato orientale degli acrocori del Gobi e del Tibet, nella ricca e pingue bassura follamenle popolala della Cina, o in quella parle che Cina ( Cin) propriamente si chiama. Ma tutte le altre province al N. della Gran Muraglia ed all'O. della sua estremila occldenlale, banno a considerarsi come un' appendice, cbe comparativamente riesce di pic- colissima importanza polilica riguardo alia totalita dell'impero. Potrebbe per qualche avvenimento es- sere questa unione disciolta e separati i membri esteriori, il cbe effetlivamente accadde piu d' una volta al cambiarsi delle dinastie regnanti ; ma avve- nimenti tali non lesero 11 proprio corpo dell' impero, cbe per simile separazione ba piuttosto conseguito una concentrazione maggiore delle sue forze interne. Quesle province esterne o contrade intermedie ri- sullano al governo importanli solo per impedire ai forestieri ( cioe barbari, appellati^/z J d' entrare in oontatto immediato cogPindigeni del Celeste Inipe- ro, qual barriera contro gP imperi e le nazioni piu occidentali { Si in, Si fan ) . Come provincie di poli- lica importanza inferiore, ma formanti una barriera impenetrabile al commercio colle nazioni viclne, considerare dobbiamo tutte le contrade estendenlisi sopra gli acrocori cinesi, i limiti dei quail prossima- mente coincidono con quelli delle terre alte dell' A- sia orientale. L' impero Cinese quindi comprende cinque gran divisioni di paesi, ollre ad alcune di minor estensione, e per rispetto alia politica loro relazione col governo, ponno distribuirsi in Ire classi. La prima classe comprende la Cina propria soltanto, sede permauentc del governo e icsidenza gSl AS I (lei sovrani, o nella capilale meridlonale ( Nanchino, Naa ching ) (•nella scUcnlrionale ( Pechino , Pc chinf^ ) , come al presentc. La seconJa classe si corn- pone di tre gran regni, soggetli alia corte di Pechino : Manciuria al N. E. , pacse nativo della dinastia aUuale di origine Tungusia ; Mongolia al N. ed al N. O. , o paese nalivo di tutte le tribu mongoliche ; ed Ami, Tiirfan, Golan, larchend, Casgar e la montuosa Bu- caria o piuttosto il Turchestan Cinese, die sono propriamente i paesi nativi delle tribu tartare turcbe orienlali. La terza classe si compone di paesi protetli, che hanno solamente in parte ricevuto instituzioni einesi, come Tibet, Botan, Undes, Landacb, ed alfre piccole contrade sulP acrocoro verso il N. e TO. ed all'E. la penisola di Corea e T isola di Formosa, egualmente che le Liquejos o Lienchieu. J dominii britannici nelle Indie orientali sono per la massima parte nelF India o nella penisola di qua del Gauge, contrada poco men della meta della superficie dell'Europa e die ha una popola- zione a quella di Europa inferiore solo che per circa cinquanla milioni, cosicche, quantunque grande come la meta circa deir Europa stessa, V India ha presso- che tre quarti della sua popolazione. Ove Pintera popolazione delP impero Russo in Asia fosse uniior- memente ed egualmente distribuita sopra il paese tutto, ogni miglio geografico quadra to sarebbe abitato da due individui soltanto: lo stesso calcolo applicato alPintero impero Cinese, assegnerebbe ad ogni miglio quadrato qualcosa piii di quarantasei persone ; ma in India, piu del doppio di tale numero. Questa drcostanza e di gran momento nella bilancia politica in favore del governo britannico, specialmente per cio che i loro possedlmenti comprendono quelle parti della penisola che sono piu foltamente popolate e nelle quali hanno fatto i massimi progressi P agri- col tura e la civilta; mentre il dominio dei Cinesi si estende su molti paesi abitati da vaganti tribu no- madi, ancora immerse nella barbarie. Chi consideri soltanto i possedimenti immediati de' Britanni nel- P India, esclusa anche Pisola di Ceilan, trova che hanno una popolazione di settanta in ottanta milioni sopra una superficie poco superiore a 65oooo miglia quadrate ; ma la loro importanza politica puo solo adequatamente stimarsi considerando quanto con- centrata e cotale popolazione, e come agevolmente accessibili quei paesi sono e per mare e pei gran fiumi navigabili. Arroge a cio la sicurezza che la penisola trae dalPesser in podesta d' una nazione che possede il navile pni potente del mondo. Ma P influenza britannica non e hmitata agP immediati possedimenti delle tre presidenze di Calcutta, Ma- dras e Bombaia ; essa si estende a gran numero di sovrani protetli e dipendenti, i quali posseggono un territorio ampio quanto quello della Compagnia delP Indie Orientali, e, tutto insieme, probabilmente non minore di quaranta milioni di sudditi. II nu- mero totale di quei ragia e navabi supera i quaranta, e taluni fra essi posseggono paesi di considerabile estensione, come i raonarchi di Oude, di Nagpur, Misore, Satara, Travancore, ed il Nizam di Gol- conda. A questi si ha da aggiungere P isola di Ceilan, la quale appartiene alia corona, ed e di grandissima importanza, siccome bene situata e conveniente sta- zione per le navi. I paesi che sono ancora intiera- mente independenti da influenza britannica sono situati sul limite estremo delP India, come il governo dei Sichi e lo stato alpino del Nepal, ambedue sui confini seltentrionali dei possedimenti britannici. 1 territorii di Rungit Singh si estendono dal Sellege A S I 982 alPIndo c dal Casceraire al Multan, comprendendo la tolalila dei paesi del Pcngiab; solto di lui, la na- zione Sich si muto da repuljblica in monarchia asso- luta. Un sovrano solo ora csistc cntro i limiti dj quei territorii, il quale possa vantare Pindipendcnza, il Maaragia Sindia, principe maratla, i cui terreni, per ogni canto circondati da dominii britannici, si esten- dono al N. delP acrocoro di Deccan. Ma tulti cotcsti stati indipendenti sono subordinati, quanto a potere ed influenza; comprendono meno di 200000 miglia quadrate ed una popolazione sotto i dicci milioni. Per la pace conchiusa al termine della guerra bur- mese, nel 182G, i possedimenti della Compagnia si sono accresciuli, colPacquisto d' Aracan , d'oltrc a 20000 juigha quadrate, colla popolazione di circa 200000 anime, e delle province marittime piu meri- dionali, d'le, Tavoi e Mergui, con una superficie d'oltre a 3oooo miglia quadrate, ma di scarsissima popolazione, non eccedendo i 35ooo individui. NuUa- dimeno il possesso di quest' ultimo paese riesce im- portante, assicurando alia nazione britannica il do- minio sul golfo del Bengala e sugli stretti delle isole della Sonda. 1 Portoghesi, i cui stabilimenti erano una volta cosi numerosi sulle coste e nelle isole del mare In- diano, conservarono Goa, con poche piazze adiacenti. Daman ed una piccola porzione della penisola di Guzerate, colla fortezza di Din, piazza importante per la costruzione delle navi. Questi possedimenti, unitamente alP isola di Macao, neOa baia di Canton nella Clna, ed alquanti piccioli territorii nelP isola di Timor, supponesi che contengano 3oooo miglia quadrate e mezzo milione di abitanti. Gli stabilimenti /ra/2ce5'i nelPAsia sono confi- nanti alP India, e comprendono i governi di Pondi- scerri, colle cilta di Pondiscerri e Carical, sufla costa di Coromandel, e poche altre piazze, tra le quali Ciandernagor, nel Bengala, e Mae, sulla costa del Malabar, sono le piu importanli. L' intera area posse- duta dai Francesi non eccede le 4^0 miglia quadrate, colla popolazione di 200000 individui. Le colonic danesi consistono solamente nella citta di Tranquebar e suo territorio, sulla costa di Coromandel, piazza notabile per P influenza che lo stabilimento di missioni della credenza protestante, quivi erelto avanti che in altri luoghi, esercitava sulle vicinanze. I Danesi hanno pure un piccolo stabili- mento a Serampore, sul Gauge. Gli stabilimenti degli Olandesi crano una volta sparsi sopra i lidi d' ambedue le penisole delP India, come altresi sulle isole adiacenti; ma farono per gradi obbligati ad abbandonaili ; e dal 1821 sono stati limitati alle isole. II poter loro comincia alP O. con Sumatra e si estende sopra Giava sino alle Mo- lucche o Isole delle Spezierie. Questi possedimenti comprendono una superficie di circa 86000 miglia quadrate ed una popolazione di forse cinque mi- lioni. Sono divisi in otto governi : Balavia, colla sede del governator generale, Sumatra, Amboina, Banda, Ternate, Macassar e Timor. Questi sono i grandi imperi e le colonic delle nazioni europee, fra cui sono divisi il N,, P E., il S. ed il centro ddP Asia; ma oltre ad essi, ancor vi hanno alcune sovranita, le quali, benche non bastantemente potenti per influire materialmente sulle bisogna po- litiche del continente, posseggono importanza con- siderabile nelPimmediato vicinato. Tali sono P im- pero d'Ava o Birma, con una superficie di forse piu di 25oooo miglia quadrate ed una popolazione di i5 milioni; il regno d' Assam con circa uivmilione '9^5 A SI A SI 984 J' abilanti, il cul ragia pero dipende dagringlesi d| cosi da poi della distriuione del califfato. I suoi abi- Calcutta, e nelle sue vicinanze, poclii piccioli stati tantisono per la raassima parte diviAin tribu erranti, jielle raonlagne, come quelli di Garrov, Munipore, per lo piu independenti Tuna dall' altra, e quindi Casciar, ecc. ; piii avanti i regni Siam ed An- non possono agire in unione e con effetto. Alcune nam, U quale ultimo comprende le antiche sovra- di esse sono soggette aU'lmpero turchesco ; ma gli nita di Camboia, Cocincina e Toncliino, alquanti Arabi ed i Turchi si considerano reciprocaraente piccioli ma independenti principi sulla penisola di nemici personali ed hanno frequenti conlese. Benche BIalacca,sucui iBritanni posseggono soltanto la citta questo paese sia foltissimamente popolato, i suoi ed il porlo di Singapore, col tcrritorio annesso, e abitanti si possono stimare da dieci a dodici milioni, circa 3oooo abitanti ; e gran nuraero di [»icciole so- e si divide in quatlro sovranita considerabili ed in vranila nelle isole della Sonda. Ancora abbiamo da gran numero di minori corpi politici, che pero ricordare la pid orientale di lutte le asiatiche con- spesso sono piu o raeno dipendenti da un principe trade, il Giappone, il quale consiste in raolte isole, arabo o forestiero. Le quattro grandi sovranita sono comprendenti un' area d'oltre a 200000 raigba qua- formate dal governo politico-religioso dei Vecabiti, drate, con follissiraa popolazione, slimata a venti- nel centro del paese, dal Neged, che per verita sem- cinque railioni. brava quasi inlieramente dislrutto nel 181 5, ma che Le relazionipolitiche delPAsia occidental sono ancora, come gia fu vislo piu d' una volta, alza la affatlo distinle da quelle delle sue contrade orientally testa, e comincia a sussistere come corpo politico L' influenza degl'lnglesi sul S., e quella dei Russi separato, benche in qualche modo sia soggetto al- sul N., quivi sono soltanto subordinate ; e Timpero Tattivo vicere d'Egitto, I piii polenli monarchi della Cina non ha alcun peso affatto. Nelle basse oltre a quesli sono Timam deiriemen sulle sponde lerre sulle sponde del Gion e del Sir Daria, il potere meridionali, e quello di Moscat suirangolo S. E., politico va soggetto a conlinui cambiamenti e divi- il quale, non meno dello sceriffo della Mecca, ed un sioni, che pongono un limile air estendimento del- gran numero di piccoli principotti Beduini, sono Tinlluenza dell' impcro Cinese , benche si spinga sempre impegnati in guerra o segreta od aperla come un cuneo tra la Siberia alN. el'Lidia al S. contro i Turchi cui reclamano come sudditi. Al rao- Questo territorio delle tribu noraadi, colPagricol- mento presente puo dirsi cbe il potere dell' impera- lura sparsa alia foggia di oasi, e probabilmcnte la lore turco suU' Arabia sia soltanlo nominale. patria dei Massageti degli antichi, il Corasinia ed L'impero Turco costituisce T ultimo dei tre il Mavar al Naar degli Arabi, il Zagatai dei Mongoli gran poteri dell' Asia occidentale; ma essendo la sua nei secoli di mezzo, e conliene al presente gli stati possa in Europa considerabilmente declinala, spe- di Bocara, od Usbechistan, e di Giiiva, ciascuno dei cialmente a questi anni, cio ebbe corrispondente quali puo compreudere circa 100000 miglia qua- e/Tetto nelle sue relazionipolitiche in Asia; e non drate; ed oltre a questi, molte piccole sovranita puo piii dirsi che quest* impero si estenda sopra nelle region! montane, come Cocan, Badacsan, 1'ur- paesi giacenti nelle tre gran divisioni del mondo chistan, Taschend, ecc. Tutti questi paesi hanno autico. a considerarsi come posti fuori delle relazioni poli- Non molti anni fa, la superficie dell'impero liche deir orientale come dell' occidentale Asia, ne Turco fu stimata a 900000 miglia quadrate; ma poi possono enumerarsi fra i regni inciviliti che sono di quel tempo, i suoi possedimenti in Africa, che giunti a fissa e determiuata forma di governo. formavano pressoche un terzo del tutto, sonosi per- Le nazioni in cui il potere prevale nell'Asia duti; la Grecia e stata separata dal suo territorio in occidentale sono i Persiani, gli Arabi ed i Turchi. Europa; ed anche delle parti d'Asia deU'impero La Persia, che occupa il centro, eserciterebbe senza Turco, il quale sopra una superficie di circa quat- dubbio un' influenza decisiva, se ancor formasse un trocentocinquanta mila miglia quadrate contiene impero intatto ed indiviso; ma per oltre a mezzo circa dodici milioni di abitanti, una gran provincia, secolo fu questa contrada divisa in due sovranita, la Siria, e stata ceduta al pascia di Egitto, ed altre la Persia orientale o Afganislan, e la occidentale o ne va questi invadendo. Le altre province, divise Persia propria, prossimamente eguali in cstensione, in pascialati, non sono in connessione intima una e ciascheduna d' oltre a Sooooo, miglia quadrate. Ma coH'altra, ne anche col centro dell'impero, e gran iueguale e la popolazione, che la Persia occidentale numero degli abitanti del pascialato d' Erzerum, conliene circa 9 milioni di abitanti, ma 1' Afganistan che protegge i limiti settentrionali dell' impero con- probabiimente non supera i sette. II potere politico tro la Russia, sono stati trapiantati in altre contrade. deir ultima sentesi inoltre scemato dall' essere la sua Molte delle nazioni che abitavano le province gia- porzione meridionale, appellata Belucistan, che coia- centi sul confine dei Turcmani, i Curdi, i Caucasii, prendemezza la sua superficie e forse un terzo della sono ancor piii difficili da tenere in soggezione che sua popolazione, posta sotto lo scettro d'un proprio non gli stessi pascia. sovrano, ed ancor maggiormente dall' avere quasi ASIA, gruppo di tre isole del Grand' Oceano intieramente perduto alcune sue province, come equinoziale, coperle di alberi, al 1° di lat. N. e 129® Erat all'O. e Cascemire all'E., le quali al presente 10' di long. E. sono ad essa unite con esilissimi legami. Ambedue ASIA, citta d' America, nel Peru, prov. e 18 1. al le contrade pero, Persia Propria ed Afganistan, S. S. E. di Lima, sulla sponda del mare, conservano Fimportanza ad esse assicuratadallaloro ASIA MINORE, Asia Minor. Fed. Anatoi^ia. geografica situazione, siccome quelle per le quali Davasi anticamente questo nome d'Asia Minore alia conducesi la corrispondenza commerciale tra 1' Asia penisola piu occidentale dell' Asia, che oggi forma orientale e l' occidentale ; la quale influenza e anche la meta della Turchia asiatica, e trovasi confinata al considerabilmente accresciula dal trovarsi a giacere N. dal mar di Marmara e dal mar Nero; all'E. dal- Ira i dominii dei Russi alN., dei Turchi all'O., e I'Eufrate; al S. dall'Amano e dal Mediterraneo, e degl' Inglesi deir India al S. all' O. dall' Arcipelago. Si ha pero torto di prendere li'Arabistan, il paese degli Arabi, e dilievissimo bene spesso il nome di Asia Minore per quello di i^>eso negli affari politici dell' Asia, ed e sempre stato Anatolia, poiche questo ultimo non dinota realraenle ,85 A S I he uiia piccola parte deirAsia Minore, e, preso nel enso piu esteso che gli danno i Turcbi, serve a desi- nare la Turchia asiatica. ASIAGO, bor. del regno Lombardo Veneto, proT. i Vicenza, capoluogo di distr. , sul dorso di un'al- issima raontagna, in un piano quasi del tutto oriz- ontale, che gira i5 raiglia geografiche, circondato a alle colline, con boscaglie e costiere amene e de- ziose. Un^acqua, che scaturisce da un solo fonte □I principio di questa terra verso traraontana, le assa per mezzo, ed appena n' esce, nuovamente si erde nelle viscere della montagna, dopo aver ser- ito per un miglio circa, cioe per quanto si estende uella terra, a mulini, tinlorie, seghe ed altri edifizi. 'i sono fabbriche di nastri e^ di rinomati cappelli ipaglia. Conta 4670 abitanti. E questo il capoluogo ei cosi detd Sette comuni, i cui abitanti, di origine eutonica, parlano ancora un tedesco corrotto. Pre- endono d'essere i discendenti di quei Cimbri, che, alvalisi dalla strage che ne fece Caio Mario, sotto /^erona, si rifuggirono in quesle quasi inaccessibili aontagne. Sono assai attivi e coraggiosi, conservando 'indole guerriera dei pretesi loro antenati, Sotto a repubblica veneta godettero di raoltissimi privi- egi. Questo territorio si prolunga dalla Brenta al- ' Astico sino ai monti di Marostica e di SanMichele. isso e in generale assai boschivo, ed i suoi eccellenti lascoli somministrano quantita di grosso e minuto lestiame, del quale si fa gran commercio, come an- he di molto legname. Conta il territorio 3oooo bitanti circa. ASIANO, nel regno Lombardo Veneto. Fed. LSSIANO. ASIGLIANO, comune degli Stati Sardi, divisione li Novara, prov. ed 1 1. 1/2 al S. di Vercelli, raanda- aento di Dezana. Conta 2680 abitanti e tiene due iere alPanno. ASIRALA o ASIRRALA, citta della Russia euro- )ea, ducato di FinJandia, prov. di Helsingfors, a \\ . E. N. E. da Tavastheus, e a 3o 1. N. E. da Abo, ulle sponde del lago Piaiania. ASILO, citta degli Stati Uniti. Ved. Asylum. ASILLO, bor. della repubblica di Buenos Ayres, ul lago Titicaca, a 4 b N. O. da Asangaro. Vi e, nel uo territ. , una rainiera di piombo abbondantissima. ASINAGO, nel regno Lombardo Veneto. Fed. Unago. AfllNALUNGA, bor. del granducato di Toscana. Ved. SlNALUNGA. ASINARA, Herculis insula major, isola del Me- literraneo, presso la costa occidentale della Sarde- jna, da cui e distante 3/4 di 1. al N. O. Fa parte della livisione del capo Sassari, ed ha 4 1- ^/^ \\xn- ^hezza sopra circa 2 di larghezza. Lat, N. i^x" 5' 40 ' j long. E. S'* 57' 19". E monluosa, di suolo fertile e abboiula di pascoli. Le coste, intorno a cui assai profondo e il mare, somministrano molto pesce. Vi si veggonu alcune capanne di pastori e di pescatori, cjualche torre fortificata e dei fanali. La popolazione puo in tutto contare 290 anime, che vi si trasferi- rono da due secoli al piu. H suo castello, detto Ca- stellazzo di Asinara, e quasi cadente. Quest^ isola fu popolata al tempo dei Roman!, e lo era ancora nel medio evo ; ma dopo le guerre dei Pisani e dei Genovesi rimase deserta. Presso di essa i Genovesi perdettero una baltaglia navale contro gli Aragonesi nel 1409. Alquanto al S. E. d'Asinara, sorge P Isola Piana, a ridosso della quale, verso E. , trovasi un otlimo ancoraggio ed una stazione sicurissima con- tro i venti d' O, A S L 986 ASINARCA o A8INARIA, fiumicello del regno delle Due Sicilie, in prov. di Molise, che passando per Termoli, mette toce nelP Adriatic©. ASINARIO (Cernusco), casale del regno Lom- bardo Veneto. Fed. Cernusco Asinario. ASINELLO, isoletta del regno delle Due Sicilie, tutta cinta di scogli, i 1. discosta da Trapani. ASINO, fiume del regno delle Due Sicilie. Fed. Fiume Freddo. ASIRGOR, dagPInglesi scritto .^^eer^/mr e dai Francesi Aceyr Ghor, citta munita delP Indostan, negli Stati d' Olcar, e nelP antica prov. di Candeis, a 41. 1/4 N. dalla citta diBarampur. Lat.N. 21^ 28'; long. E. 74** 3'. 11 forte principale, posto sopra una rupe scoscesa, ha circa 3/4 di 1. di circonierenza. Era questa citta la capitale della prov. di Candeis, allorche ne fece la conquista Pimperatore Acbar. Nel i8o3 fu tolta ai Maratli dagPInglesi, che loro la restituirono nello stesso anno, Passediarono di bel nuovo nel 1819 e la presero. Era importante e bene fortificata dalla natura e dair arte ; ma ora cade in rovina come quasi tutti i possedimenti dei Maratti. E rinomata per le sue uve che maturano nel mese di marzo. ASISJU, ASIGU o JUGO, princlpato del Giap- pone, neir isola di Chiusiu , confinante al N. col principato di Fingo, al S. O. con quelli di Satzuma e di Osummi, ed alPE. col Grand' Oceano boreale. Esso si divide in 5 province, ma non consiste che in montagne ed in valli. Le coste ne sono sabbionose ed il suo magro suolo produce quasi solo del lino. J gelsi vi riescono mirabilmente. ASREATON o ASREYTON, citta d'Irlanda,prov. di Munster, contea e 6 1. al S, O. da Limerick, baro- nia di Connello, sopra un fiumicello dello stesso nome. Era un tempo assai importante e cinta di mu- ra. Ha un castello, e vi si veggono le rovine di un convento di francescani che sembra stato di qualche considerazione. ASREHOUG-OE, isola della contea occidentale della Norvegia, situata al 6i** 3i' di lat. N. e 2^* 40' di long. E. ASRERNE, casale d' Inghllterra, west riding del- la contea d'York, wapentake di Osgolderos, e a 3 1. S. E. da Pontefract. Vi e una sorgente di acqua solforata. Conta 260 abitanti. ASRERSUNDA, citta della Svezia, prefettura e 10 1. al S. O. di Orebro, suUa sponda settentrionale del lago Vetter. Ha un piccolo porto ove si fa commercio di grani e ferro. Conta 770 abitanti. ASROE, isoletta diDanimarra, nel Baltico, presso la costa settentrionale delP isola Laalandia da cui dipende. Lat. N. 54° 54' ; long. E. 9° 10'. Popola- zione, 170 abitanti. ASR-OE, isola della costa occidentale della Nor- vegia, situata al 60° 27' di lat. N. e 2*^ 5o' di long. E. ASRRIGG, citta d' Inghilterra, north riding del- la contea d' York, hundred di West Hang, presso PYore, a 5 1. 2/3 S. O. da Richemond, con 770 abitanti. ASLAR, vlllaggio degli Stati Prussiani, prov. del Basso Reno, reggenza di Coblenza, circolo diBraun- fels, sul Dille, n>el circuito e 3/4 di 1. al N. O. di Wetzlar, Vi e una fucina, e contanvisi 680 abitanti. AS LING, bor. del regno lllirico, governo e cir- colo di Lubiana, a 6 1. i/3 S. O. da Clagenfurt, in poca distanza dal fiume Sau. Vi sono fucine, filatoi di lana, concie di pelli, una dogana e dei mercati. E cinto da alte montagne quasi sempre coperte di neve, e dove si scavano di ht'i marmi. In vicinanza 987 A s o stanno puv le fucine di Sava e di Bley Ofen, ovc non solo si fonde gran quantila di ferro ed acciaio, ma se ne fanno anche molti lavori. ASMALOE, isola della costa meridionale della Norvegia, sul Cattegat, airingresso del i;olfo di Cri- sliania, die fa parte del gruppo di Hvai Oerne, ed e situata al Sg*" 3' di lat. N. e 8^* 4o' di long. E. ASMAN ABAD, citta del Belacistan, a I2 1. N. E. da Bunpur, in paese montagnoso. ASMANNHAUSEN, villaggio del ducato di Nassau, baliaggio e 1/2 1. al N. O. di Rudersheim, sulle sponde del Reno, 11 sao territorio produce un vino rosso rinoinalissimo. Conta questo villaggio 5oo abitauti. ASMEZNAL, bor. di Spagna, prov. e61. i/3 al S. S. O. di Zaniora. ASMONTE, casalc del regno Lombardo Venelo. Ved. Menedrcgo. ASNA, contrada della Nigrizia. Ved. Aussa. ASNA o ASNAH, cilia delf Egitlo. Fed. Esne. ASNA, dai Francesi scriUa Asnah., cilia deir In- dostan inglese, antica prov. di Orissa, a 16 1. N. O. da Arierpur. ASNAGO e nialamenle ASINAGO, villaggio del regno Lombardo Venelo, prov., distr. e 3 1. al S. di Como, ed i 1. al N. di Barlassina. A forinare un comunc vi si e unilo Montesordo, ed insierae for- mano 620 abilanli. Giace prcsso la slrada Comasina, non lungi dalla sponda destra delSeveso, in territo- rio diligenlemenle collivato a vili ed a gelsi. ASNIG, cilia della gran Bucaria, a 76 1. S. S. E. da Samarcanda. ASO, cilia del Giappone, nelP isola di Nifon e nel principato di Cudsuche, a 28 1. N. da ledo. ASOF, mare. Ved. Azof. ASOLA, piccola cilladella del regno Lombardo Venelo, capoluogo di distr., nella prov. diManlova, da cui e dislante 10 I. O., 8 1. S. E. da Brescia e 8 1. N. O. da Cremona. E situata sulla sponda sinistra del fiume Cbiese, cbe vi si passa sopra un ponte di legno. Vi ha un ospedale, un monte di pieta ed un filaloio di seta. Conta 345o abitanti, e 5o6o com- preso le frazioni di Castelnuovo, Barchi, Forbara e Gugnoli che vi si uniscono per formare un comune ; racchiudendone poi 8590 il suo dislrello. E quesla una cilia antichissima. Vuolsi che Adula ne gillasse i fondamenli nel 1728 avanli Gesu Cristo, e Brenno la distruggesse; che Asolo, suo nipote, la ripopolasse e le desse il proprio nome. L'anno 13^5 di Gesu Cristo, la pesle ne dislrusse mela della popolazione. Quesla cilia ed il suo antico territ. , confinante col ducato di Mantova, pervenne sotlo il veneto domi- iiio, la prima volta, I'anno 144^1 nella terza guerra coiVisconli. Nel i483 fu occupala dal marchese di Mantova, in occasione della guerra della repubblica col duca di Ferrara ed altri collegali, ma tre anni dopo fu restituita ai Veneziani. Nel iSoq, dopo la giornala di Agnadello, venne in potere dei Francesi, e nel i5i5 ritorno sotto il veneto dominio, in cui rimase sino alia estinzione di quesla repubblica. Asola tiene una fiera annua, e mercato ogni mercoledi e sabato. 11 suo territorio e ottimo ed assai bene irrigato, e produce grani d'ognisorte, fieno, riso, vino, ecc. ASOLO, piccola citta del regno Lombardo Vene- to, capoluogo di distr. della prov. di Treviso, da cui e discosla 7 1. O. N. O., e 4 b N. E. da Bassano. Va cinla di m.ura merlate alP antica e fiancheggiate da lorri con fosse, ed il suo ampio e magnifico castello sorge sopra un' altura che doraina la citta, e dove si gode la bella vista di un esteso orijzonle. La sua ASO 988 antica caltedrale e ornata di pitfure pregiate, e nella chiesa ch'era dei francescani, si conscrvano tre qua- dri de' piii eccellenli del Bassano. Veggonsi diversi bei palazzi moderni tanto nella citta che nei borghi e nelle sue vicinanzc. Ha un ospedale, un ginnasio gli avanzi di un antico bagno e di un acquedotlo romano, di cui alcuni nazionali scrissero erudila- mente. II colle su cui e posta la cilia e bagnalo alle radici, verso il N., dal fiume o piulloslo lorrente Musone, che vi riceve le acque da piii parli. La cilta pero n'e provvedula da una copiosa e vaga fonlana, posta nel mezzo della piazza, e da alt re ehiare e lim- pide sorgenti. Asolo, e non Asola della provincia di Mantova, come vuole il Predari ncl suo Dizio- nario corografico universale deW Italia fu la sede della regina di Cipro, Calcrina Cornaro, vedova di Jacopo Lusignano, la quale, per concessione del governo, abito questo luogo dal 1489 al i5io in cui mori. Essa, nel tempo di sua dimora, vi soleva tenere una corle fastosa col concorso di molli ilhislri per- sonaggi e lelterati, fra i quali, prima di essere cardi- nale, si segnalo il celebre PielroBembo di lei paren- te. Dopo la morte della regina, Asolo ritorno in potere della repubblica veneta. Ogni anno vi si tiene una fiera assai ricca e molto frequentala, ed ogni sabato un mercato di grani. L' aria vi e sanissima, e dolce il clima. Sopra una collina aU'E. si Irova la cava della Rocca, da cui si scavano pielre da fabbrica. Conta 33oo abilanli, non compresi quei dei borghi vicini a'piedi dei colli, che sono Villa d' Asolo, Per- tinenze d' Asolo, Pradazzi e Pagnano, stalivi uniti per formare un comune. In quesla cilia furono semprecollivale le lellere e lescienze, e lullora assai vi si collivano. L'orgine di Asolo si pcrde nella caligine dei tempi; alcuni credono che i Galli transpadani, scac- ciali dai loro paesi, ne fossero i prinii abilatori. Al tempo della repubblica romana fu cilia municipale, e Tolomeo e Plinio ne fanno menzione come di una citta delle piuantiche della Venezia. Nc'primi secoli della Chiesa, abbraccio la religione crisliana, quivi predicala da san Prosdocimo, aposlolo di quesli paesi. Ebbe i propri suoi vescovi sino al secolo x, e fra questi Agnello nel vi ed Artensio nel ix secolo, sono noti nella sloria dei concilii. Era cilia ragguar- dcvole anche ai tempi di Lolario i. Fu poi desolata, insieme col suo distr., dalle funesle scorrerie degli Unni, nel principio del secolo x. A tal epoca sembra che sia stato riunilo il vescovato di Asolo a quello di Treviso, al cui litolare Rozzone fu poi dalPimpe- ratore Oltone i, Panno 969, donato il castello e la chiesa di Santa Maria d' Asolo coi beni ad essa spet- tanti, ad istanza di Adelaide sua moglie, ed alle pre- ghiere del vescovo suddetto. Ne' calamilosi tempi delPanarchia e delle guerre civili , ando soggetta quesla citta a molti tiranni, e ad inforluni gravis- simi, finche Panno i337 volontariamenle si sotto- mise al veneto dominio. 11 paese circonvicino, nella parte plana e meridionale, abbonda di grani e vini, e nelPaltra e copioso di frulli, vini squisiti, olivi ed agrumi. La parte setlentrionale e ricca di foraggi e di animali, non mancandole buoni boschi di roveri e castagni. Sonovi diverse fonti di acque salubri, dolci ed acidule, intorno ai colU verso il N. Molto quivi fiorisce il lanificio. — Nei tempi del medio evo, Asolo chiamossi anche Asilum o Asylum. ASONE, Asona, fiume degli Stall della Chiesa, che scaturisce dagli Appennini , traversa la parte settentr. della delegazione d'Ascoli, entra quindi nella delegazione di Fermo, e va a geltarsi nel mare ^9 ASP Irialico, a 2 1. 1/2 S. E. da Fermo, dopo un corso circa 12 1. dal S. O. al N. E. ASOPO, fiume della gia Beozia, formaule un ramo 1 Cefiso, che, scorrendo dal monte Citerone, irri- va Tebe, Platea e Tanagra, ed andava a gettarsi ;ir Euripo air E. d' Oropo, fra la citta d' Aulide ed nromontorio Delfinio. Sotto lo slesso nome e oggi ime della Turchia europea, nel governo del Capi- ri pascia, sangiaccato di Egribos, che sorge a 2 1. '2 da Tebe e si gelta nel mare rimpetto all isola Negroponte, dopo un corso di circa 12 1. dairO. r E. ASPACH, villaggio di Francia, spart. dell] Alto eno, circondario, canlone e i/3 di 1. al N. di Alt- irch. Vi euna fabbrica di siamesi, e vi si trovano elle aequo minerali fredde. ASPANG, bor. doll' arciducato d' Austria, circolo iferiore del Wienerwald, sul Trasernbach, a 6 1. 2/3 . S. O. da Neustadt. E sode di una signoria, e conta 3c abitanti. ASPARE, casale del regno Lombardo Veneto. ''ed. Cerea. ASPARN, bor., castello e signoria deirarciducato 'Austria, circolo inferiore delManhartsberga, sulla aya, a 3 1. 3/4 S. S. E. da Laa e a 9 1. N. N. E. da ienna, con ii5o abitanti. ASPAS o ASUPAS, piccolo bor. di Persia, nel 'arsistan, a 26 1. N. da Sciraz. ASPE, piccola citta di Spagna, prov. e 5 1. i/4 irO. di Alicante (Valenza), e a 26 1. S. O. da Va- niza, in terreno montuoso, vicino a Tariffa. Vi si rovano delle cave di niarmo. Conta 5ooo abitanti he godono di raolli pascoli. ASPE, valle di Francia, nel Bearnese, spart. dei lassi Pirenei, la quale si eslende per 9 1. dal S. al N., alia montagna d' Aspe sulla somraita dei Pirenei, in pvesso Oleron. Produce molto legname da co- truzione che si fa soendere sino aBaiona pel fiumi- ello d' Oleron, cho si chiama Gave d' Jspe, e che u roso navigabile per lo spazio di 241eghe. Gli abi- anti di questa vallo sono quasi tulti pastori. 11 pro- lotto delle niandrie supplisce al loro occorrente, ion raccolgendo grano sutTiciente al consurao. Vi si coporsero delle cave di alabastro, e \i si trovano lelle sorgenti d' acqua niinerale fredda, fra le quali liu notabile e quella di Escot. Questa valle e nota 3er la vittoria ottenuta dai Francesi sopra gli Spa- ^uuoli nel 1794- Aspe n'e il capoluogo. ASPELAERE, bor. del regno del Belgio, prov. lella Fiandra orienlale, circondario e 5 1. 1/2 alF E. S. E. di Audonarde, cantone di Ninove, con 11 20 jbitanti. ASPEREN, Aspera^ Caspingium^ piccola citta del regno d' Olanda, governo merid. della provincia d'Olanda propria, circondario e 2 1. 1/2 daGorcum, sopra il Linge. Lat. N. 5i° 52' 52"; long. E. 2*" 4^' 35 ". Ha 4 porte, i ospodale ed i chiesa, nella quale si osservano bellissimi raonumenti. Vi si tengono annualmente 2 niercati di cavalli. Nel 1527 sostenne un lunghissimo assedio. Le inondazioni accadute nel 1809 e 1819 le cagionarono gravissinie perdite. Conta 870 abitanti. ASPERG, bor. nel regno di Virtemberga, circolo i.lel iVecker, baliaggio siiperiore e i 1. air O. N. O. di Louisborgo. La sua chiesa, fabbricata nel i45o, contiene alcune antichita notevoli. Conta i320 abi- tanti, A poca distanza al N. si trova il forte di Hohen Asperg, sopra una rupe isolata, ripidissima, a 34o nietri sopra il livello del mare, cinla da una pianura coltWata che per ogni dove slendesi per alcune ore ASP 990 dl camraino, e che arilicaraente chiamossi Richten- berg. Nei secoli xvi e xvii fu pin volte presa dal- r inimico, ma ora, trovandosi in pessimo stato, serve di prigione. ASPERN (Gross), villaggio di mercato delP arci- ducato d' Austria, circolo inferiore del Manhartsber- ga, a I 1. 1/2 N. O. da Enzersdorf, sulla sinistra sponda del Danubio , alquanto sotto Vienna. Nei giorni 21 e 22 raaggio 1809, fu quiyi data una gran battaglia fra i Fi^ancesi, comandali da Napoleone, e gli Austriaci, guidati dalParciduca Carlo. Dopo que' due giorni di continuo combattere, con gran perdita d'ambe le parti, Napoleone fu costretto a ritirare dal campo le sue truppe e riparare nell' isola di Lobau. II villaggio allora interamente distrutto, fu poscia riedificato, e conta 680 abitanti. ASPES, casale del regno Lombardo Veneto. V ed. Alessandro (Sant'). ASPET, citta di Francia, spart. dell' Alta Garonna, circondario e 2 1. 2/3 al S. S. E. di Saint Gaudens e 18 1. 2/3 al S. S. O. di Tolosa, capoluogo di can- tone. Vi hanno fabbriche di chiodi, pettini ed og- getti dibosso; e vi si tengono 4 here di 2 giorni ciascuna. Annualmente dal cantone di Aspet migra f^ran numero di calderai e spazzacamini che vanno fn Ispagna ad esercitare il loro mestiere. ASPICE, casale del regno Lombardo Veneto, distr. di Bobecco, prov. di Cremona, comune di Al- fiano, con 56o abitanti. ASPIS, piccolo porto di mare della Barbaria, nel regno di Tripoli, sul golfo di Sidro. Lat. N. 3i° 20'; loSg. E. i3° 28'. ASPO, isola della Russia europea, nel golfo di Finlandia, governo di Viborg, dislr. e 6 1. 2/3 al S. di Fredriksham. Lat. N. 60" 16' ; long. E. 24° 67'. Vi e una chiesa. II suolo e poco fertile. Conta 100 abitanti, la maggior parte pescatori. ASP OE, due isolo della costa occidentale della Norvegia, una al 63" 2' di lat. N. e 5« 37' di long. E., e I'altra al 61" i3' 20" di lat. N. e 2** 25' 4o" di long, E. ASPRA, bor, degli Stati della Chiesa, dolegazione 041. 1/4 airO. S. O. di Rieti, fra TivoU e Terni. Era anticamente una piccola citta dei Sabini, chia- mata Casperia o Casperula. ASPRA, comune del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di la del Faro, prov. e distr. di Palermo, circondario di Bagheria, da cui e discosta 4 leghe. Nelle sue vicinanze trovansi cave di ottima pietra dura da intaglio. ASPRASPITI, bor. della Turchia europea, gov. del Capitan pascia, sangiaccato di Egribos, sulla costa settentr. del golfo di Lepanto, a 6 I, 1/4 S. O. da Livadia. Ha un porto assai fvequentato. ASPRES LES CORPS, villaggio di Francia, nel Delfinato, spart. delle Alte Alpi, circondario e G 1. al N. N. O. di Gap, cantone di Saint Firmin en Val- godemar, sul Drac. Vi sono miniere di carbon fos- sile, e fabbriche di stoviglie e raaiolica. ASPRES LES VEYNES, villaggio di Francia, nel Delfinato, spart. dell' Alte Alpi, circondario e 6 1. airO. S. O. di Gap , capoluogo di canlone. Vi sono acque minerali e 75o abitanti. ASPRIERES, bor. di Francia, nel Quercy, spart. deir Aveyron, circondario e 5 I. 1/4 al N. N. E. di Villafranca, 0391. N. O. da Rhodez, capoluogo di cantone. Vi sono miniere di zinco solforato, e poco lunge, a Verner le haut, una miniera di piombo solforato argentifero, die da 60 per cento di piombo. Conta i35o abitanti. 99« ASS ASS ASPROMONTE o APREMONT, ber. degli Stall Sardi, diyisione, prov. e 2 1. al IN. di Nizza, manda- mento di Lavenzo. Coiita 17.50 abitanti. A questo borgo conducono vie disastrose e di raalagevole salita, perilche non e praticabile alle retture. II tei- ritorio da buoni Tini ed olive, ma e scarso d'altri prodotti. ASPROPOTAMO o ASPROPOTAMOS, fiume della Turchia europea, nella Ronielia, sangiaccato di Gian- nina, che scaturisce dal raonte Cogiaca, 8 1. circa alFE. di Giannina medesima, scorre dal N. al S. , e SI scarica nel mar lonio a Trigardon, dopo un corso di circa 5o leghe. Qaesto fiurae, cbe Omero cbiama ilprincipe deiJiurni^ofTve uno spettacolo imponente per la sua impeluosita e largbezza, che nella stagione piovosa arriva a circa 1/2 lega. Le acque ne sono bianchiccie e spuiTiose, come se vi si avesse gettato della calce, per cui fu nominato Aspropotamos (Jiu- ine bianco). E abbondante di pesce, specialmente nella primavera, in cui i cefali vi abbondano copio- samente. Esso separava 1' Epiro dall'antica Eolide e chiamossi Acheloo. ASPROPOTAMOS, fiume della Turcbia asialica. Ved. SioNAPRo. ASPULL, villaggio d' Inghillerra, conlea di Lan- castro, hundred di Salford, a 3/4 di 1. N. E. da Wigan. Vi hanno diverse fabbriche e 1900 abitanti. ASQUA, casale del granducato di Toscana, com- parlimento di Arezzo, giurisdizione, conuinc 6 2 1. al N. di Poppi, sollo T eremo di Camaldoli. ASRESSUR, piccola citia delP Indoslan inglese, presidenza del Bciigala, aniica prov. di Orissa, sopra un ramo e i4 1. alPO. N. O. della foce del Meeneddi, a 8 1. 1/2 E. N. E. da Chetec. ASSA, liume del regno delle Due Sicilie, ne' Do- minii di qua del Faro, in prov. della Calabria Ulle- riore, che comincia nel piano d' Assi, passa tra Pisani e Pazzano, indi per le terre di Guardavalle e IMo- nastsrace, e va a scaricarsi neir lonio tra il Pacanito e lo Stilaro. ASSA ( El) , scrltto in francese Haca (El) , prov. Arabia. Ved. Lasa. ASSA, vallc della Sviztera, cantone del Grigioni, nella Bassa Engadina, osservabile per una sorgente che ha un certo periodo. ASSA ( El ) , che i francesi scrlvono El Hassah.^ ammasso di ruine della Nubia, territorio e 4 1. all'E. N. E. di Sceudi, presso la sponda deslra del Nilo. Vi hanno pure delle ruine di tal nome, sulla medesima sponda destra del Nilo, 35 1. piu sotto, nel territorio di Barbar. ASSAB, piccola citta dell' Abissinia, sulla costa del mar Rosso, presso ed al N. dello stretto di Bab el Mandeb. Lat. N. i3« ; long. E. 40° 3o'. Da essa il suo nome alia baia sopra la quale e siluata. ASSABAN, isoletta del golfo Arabico, presso la costa d' Arabia, a 8 1. O. da Loeia. Lat. N. i5° 35'. E abitata da Beduini che si dedicano alia pesca e con- ducono vita nomade. ASSADNAGOR, che gl'Inglesi scrlvono Assodna- gur, ed i Francesi Acadnagor., dislr. dell' Iridostan, negli Stati del Ragiu di Setara, antica prov. di Bi- giapur. Limilato al N. E. dal Nira e dal Bima, la superficie n' e in parte montuosa, ma di suolo gene- ralmente ferlihssimo. Le principali sue citta sono Penderpur, Chettan, Nauzere e Salpa. ASSAGO, villaggio del regno Lombardo Veneto, prov. di Milano, distr. di Corsico, a cui per formare un comnne si sono aggiunte le frazioni di Pontirolo con Bazzana Sant' Ilario e Bazzanella con Monte 99: Gaudio ; ed in tulto ci si contano ^So abitanti. II territorio abbonda di pascoli e cereali. Assago giace 2/3 di 1. al S. di Corsico ed i I. i/3 al S. O. di Milano. ASSAIN, piccola citta deir Indoslan inglese, pre- sidenza del Bengala, antica prov. e i3 1. al N. N. E. di Agra, e i3 1. 1/4 E. da Mutra. ASSALAT (El)', scrltto in francese El Hassalat, borgo di Nubia, paese ed 11 1. 1/2 al S. S. E. di Alfai ; presso la sponda destra del Bar el Azrac, 9 1. 1/2 sopra il contluente di questo fiume sul Bar el Abiad. ASSAM, regno d' Asia, il cui nome probabllraenle deriva da quello di un popolo che abila ancora la sua vallata principale. Sta fra 25" 3o' e 2f 45' di lat. N., e fra 88° 24' e 93° 3o' di long. E. I suoi confini non sono per anco esattameule conosciuti ; si puo pero dire, che questo paese confina al N. O. col Butan; al N. e air E. col 1 Ibel ; al S. E. ed al S. coll' impero Birmano, e al S. S. O. e all'O. con 1' Indoslan. Esso e cinto da alte montagnc che formano la prolunga- zlone di quelle dell' Indoslan c del Tibet. Una catena di esse, seguilo la sponda destra del ramo occidentale deir Irauaddi, enlra nell' Assam al N. E. , sotto 11 nome di Naga, llmlta 11 paese in lulla la sua parte S. E. , e si congiunge, al S. O. , coi montl Garrau, che ne fanno la contlnuazione. 1 montl Noguerbera, Irontiera col Bengala, sono un ramo del Garrau. La catena delle monlagne che circonda 1' Assam al N. N. O. , vien chiamata Dule o Landa. Atlraverso questa catena, alpeslre e selvaggia, 11 Dulongue Uelar Galte porta nel Butan. II Bramaputra n'e 11 fiurae princi- pale. Esso cntra nell' Assam pel N. E. eve le due calenc delle monlagne piu si rlavvlcinano, al 29° 45 di lat. N., e lo divide in due parti. Scorre al S. O. , si dirama in due buaccia alP E. di Sodla, forma la grand' isola di Magiuli e passa nel Bengala. Riceve ncir Assam piu di 60 fiumlmlnori, del quail 34 ven- gono dalle monlagne del N. e gll allrl da quelle del S. I principali sono: il Dicrung ricco d' oro ; il Jaze, 11 Dissoie ed 11 Donseria a destra, ed 11 Mungut ed 11 Bangas a sinistra. Quest' ultimo separa 1' Assam dal Bengala. Nella slaglone piovosa, 1' Assam somiglia ad un gran lago. 1 fiumi vi sono si profondi, che porlano barche anche nelle staglonl di siccita. II suo lerreno e eccellente e soprattulto nel fondo delle valli ; ma elevandosi, dlviene sassoso. 11 cllma vi e caldississimo e malsano per gll Europei, a cagione della estrema umidita del suolo. Pochl Europei pe- netrarono nell'interno di questo paese. Moammed Casrlm, conlemporaueo di Aureng Zeb, rappresenta 1' Assam come una valle aperta, delizlosa per le sue belle campagne, foresle ed ortaglie, non avendo d'incolto che i margini delle sirade, ben ombreg- giale da bambu. Se questa descrizione era vera nel tempo in cui venne fatta, un tal paese deve in ap- presso essere stato assal neglelto. II riso ed il masce (spezie di biada, probabilnienle 11 bajari dell' Indo- stan), sono le granaglie principal!. L'orzo e la segala si seminano di rado. Vi si coltlvano invece 11 pepe, 11 zenzero, 11 betel, il cotone, 11 tabacco ed 11 papavero, come pure la canna da zucchero, il banano, I'arancio, il cotone, I'ananasso e molH altri alberi fruttiferl. Le monlagne sono coperte di boschi, ove si trovano 11 calembac e la gomma lacca, che forma la migliore vernice di tutta 1' Asia. Vi si alleva poco besliame. II buffalo e solo impiegato pel lavoreccio. Vi sono due razze di cavalli, poche pecore e capre, e nessun vo- latile, tranne oche ed anitre. Le foreste sono plena di elefantl, e 1' animale che da il muschio si trova ,5 ASS ASS 994 le montagne. 11 verme che fornisce una seta eccel- ite, non esige alcuna cura, mentre nasce sugb »eri,ivi si nudrisce, e, dopo tutte le sue melanioi - ii, vi da il suo prodotto. Piu di 12000 uoinim si cupano a raccogliere P oro che convogliano i fiu- I. Ciascuno paga un tola in oro al ragia. L' Assam :chiude anche del piombo, del ferro e deirargento. e si riduce a raonete in pezzi di figura oUagona, cui esporlazione e proibila. Le manifatture di stoffe di seta e di cotone sono ii\'i assai numerose. Le stoffe di seta molto somi- iano a quelle delia Cina. Vi si fabbricano pure dei lluti ed altri tessuti in seta, detti tussera unica- - v n » c ».av.i^ ' nt lavorad delle donne, e coi quali si fanno tende. al Bengala. Presentemen.e pejo 1 A.sam forma parle epoca, gU Assamesl adoravano una divinitu lore pro- pria chiamala Ciang^ la quale e forse la stessa che Budda. I loro altuali sacerdoli hanno fama d' intri- ganti ed intoUerantissimi; e fomentano comunemen- le i torbidi che Ian to dilacerano quel paese. Vi sono pochi rausulmani. Sembra che ghabitanti delle mon- tagne abbiano conservato la religione dei loro pa- drl. La poligamia e fra loro permessa. 11 sovrano d' Assam ha il titolo di maa ragia, ed il potere n' e ereditario. 11 sistema del governo ha tutti i difetti della feudalita. Bura Goaung seppe, ne^^li ultirai tempi, impadronirsi del trono, ed il legittimo erede del maa ragia Guarinat vive in esilio Assam commercia col Tibet, col Bulan, colP impe- I Birmano, e col Bengala. Le esportazioni consisto- ) in mugga dutis o stoffe di seta, mugga o filo di ta, pepe, avorio, gomraa lacca, cotone, poWere ' oro, riso, frutti ed altre derrate. Le importazioni deirimpero britannico, essendo una delle prov. agi'lnglesi cedute dai Birmani nel 1826. L' Assam e diviso in tre provincie : Cararup air O. , Assam proprio al centro, e Sogia alia estre- raita orientale. Giascuna di queste piCov. vien gover- ,no - kle che si porta dal Bengala ; stoffe di cotone nata da un grande uffiziale, la cm canca e ered.taria. rEuropa e daF Benc.ala;ram piombo, stagno, Questi uffiziali hanno d titolo di ^oa.;2^, e non s» ^ .be armi, |ioie e spezierie.Tutle queste prendono che nella fam.gha reale La maggior parte ^ue,ai ,fc I' iio del terreno e abbandonato ai /?fcAi che SI dividono jrle, chincaj lerci pagano un diritto del 10 per cento, eccetto dei terreno e aDoanuonatu /..c,.. sro sulle frontiere del Bengala, ove le dogane sono in 4 classi, secondo che comandano a 1000, He m^^i di un appaltatore'cheVa pagare 'arie tasse 1 o uomini. Eglino colt.vano la P--«- .^^ .f ^ J^^^^^ 'bitrarie dannose al commercio. La importazione accordata mvece dj ^^l^^^^' elle armi e la esportazione della polvere d'oro non per quattro mesx d maa ragia m persona, o d dare anno lungo che^er contrabbando. Goalpara e la un cambio che sia accetto a principe Q«esti i ffi" ^ ^ - 2iali sono pure incaricati della pohzia dei loro terri- lungo cne per rincipale piazza di commercio col Bengala. II com- lercio col Butan, col Tibet e colF impero Birmano jmbra in qualche modo impedito dalla difficolta di ttraversar le montagne. Una grande carovana viene 16 non ostante da Lasa a Sciura, citta frontiera del "ibet, ove porta argento e salgemma. Al suo arrivo, i aprono delle relazioni con Gesunsciar, citta fron- lera delP Assam, ove i Tibetani acquistano riso, toffe, ferro, lacca, e qualche volta ancora delle merci el Bengala, ecc. L*" Assam e attraversato da strade i anlichissima costruzione. I fiumi ne favoriscono ' interno commercio. La popolazione di questo paese si stimava a .000000, di abitanti ; ma ora si riconosce di soli !o25oo ; e le intestine discordie sioppongono al suo iiaggiore accrescimento. I ricchi hanno abitazioni co- >erle con istoppia e guernite internamente con fusti li bambu. Ciascun appartamento forma una casa )articolare. II tetto e conico, ed il suolo di argilla jaltuta. Gli Assamesi sono originari delP Indostan. La loro lingua e un dialetto delP indostani, che si livide in quattro idiomi ; il rairimitcirai, il dereng, il drabei, parlato da una classe di Bramini, e I'idioma dei Caruari o Casiri. Gli Assamesi sono forti e ro- busti, attivi e laboriosi, arditi ed intraprendenti, ma rozzi, vendicativi e perfidi. Si credono divisi in due caste, gli Assamesi e Cultamis. La prima comprende i guerrieri, la seconda gli artigiani. Ciascuna casta ha un vestito particolare, ch' e pero alio incirca simile a quello di tutti i popoli orientali. Usano le donne i braccialetti di corallo e d' ambra, e certi turbanti in- distintamente di colore turchino, che guerniscono con denti di porco. I montanari della tribudi Mamac vanno nudi ; altri porlano un solo pezzo di tela intorno alle anche, e taluni se ne coprono la testa e le spalle. Si radono il capo ed il mento, ma portano mustacchi, II principale loro cibo consiste in riso. Mangiano altresi tutti gli animali, non esclusi i ser- penti, i topi, le formiche e le cavallette. La carne dei cani si stima il cibo piu delicato. La rebgione dominante e il bramismo, il quale non vi fu introdotla che nel xvii secolo. Prima di tal Encicl. Geogr. Vol. L ton e della riscossion delle imposte. 1 piccoli ragia, fra 1 quali vi sono parecchi garru, esercitano la po- lizia, amministrano la giustizia, e non pagano che mi lieve tributo al maa ragia. I Feda servono di codice. La giustizia criminale e estremamente severa : cia- scun delitto capitale trae seco, oltre la morte del de- linquent e, quella di tutti i merabri della sua faraiglia. Le terre sono coltivate solo che da schiavi, che tro- vansi in gran numero. Molte centinaia annualmente se ne vende nel Bengala. ^ . Moazzim Can,un generale di Aurengzeb, si mise alia testa di un' armata numerosa per impadronirsi del regno di Assam a nome del Gran Mogol. Gli Assamesi si ritirarono tutti sopra montagne deserte e quasi inaccessibili, ove attesero la stagione piovosa. Allora tribolarono V armata nemica, che ben presto resto priva di vettovaglie ed assahta da mortali ma- lattie, cagionate dalla umidita del clima. Infine assai pochi furono quelU che poterono ricondursi alia patria per annunziare la sorte funesta degP infelici compagni.Dopo questa invasione, nessuno piu tento di soggiogare V Assam, sinche cadde in mano de- gP Inglesi, come s' e detto. ASSAN o ASAAN, citta sulla costa N. E. dell isola di Sumatra. Lat. N. 2^ 5;' ; long. E. 96° 53'. ASSAN, dai Francesl scritta Hassan, citta del- P Indostan, stato ed anlica prov. di Misore, suba di Patana, a 19 1. N. O. da Seringapalam. ASSAN ABAD, bor. di Persia, scritto Hassan ahad dai Frances!, posto nelPIrac Agerai, a 4 1. b. E. da Cazbin, sulla grande strada che da questa citta mena a Teeran. Consiste in 40 case. ASSA NAGGA,stazione delle carovane nel deserto della Nubia, regno di Dongola, a 32 1. N. da Gus, c a circa 45 1. S. da Sciggre. ASSAN BATRIC, scritto in francese Hassan Ha - trie, villaggio della Turchia asiatica, pascialato di Maras, sangiaccato e 7 1. al N. O. di Malatia, ed a 33 1 S E. da Sivas. Miserabil luogo, e abitato da uii popolo che dicesi di costumi infami e de' quali non si conosce la religione. .00 995 ASS ASSAN CALK, T/icodoiiopolii,, cilia dc-lh. Tiir- chia asiatica, pascialato e 5 1. i/4 aU'E. di Erzeruni, pi esso la sponda sinistra deir Aras, sulla china occi- dentale d'nna collina terrainala da una rupe sulla quale e fabbricala una I'ortezza in buono stalo. I>a cilta e circondata da nuna{j;lle. L'Aras e tra\crsalo da un ponte quasi rovinoso, presso al quale sono dclle sorcrpiiti d'acque minerali rinoinate. Vi si con- lano circa 5ooo abilanli, Tiirchi ed Arnieni. Jja Talle che la circonda c anipia c bene coltivata a grani. ASSAN CALESSI, cilia e golfo della Turcliia asiatici. Ved. Assem Calasi. ASSAN CELEBI, dai f'rancesi scritlo Hassan Tchelebiy cilia della I'urchia asiatica, pascialato, sangiaccato e 22 1. al S. E. di Sivas, in mezzo a nionlagne. ASSANE, ASSANA o ISOLA DEL PAN DI ZUC- CIIERO, in Irancese scrilla Hassane^ isola del golto Arabico, presso le coste deU'Egiaz, in Arabia, a 82 1. JX. O. da.Iambo, sotlo 25° 4' di lat. N. e 34° 54' di long. E. E abitata da Beduini, che non sussislono se lion del Irasporto dclle merci Ira lanibo e Cosseir. La navigazionc Ira Suez e sino a quest' isola si con- sidera come la piu pericolosa del golto Arabico. ASSANIE, che i Erancesi scrivono Ilassdnieh, Iribu araba della Nubia, sparsa nel paese a N. E. del deserto di Baiuda e continala air E. ed al N. O. dal Nilo, nel suo corso da Scendi al Vecchio Don- gola. ASSANONLI , scrilla in francese Hassanonlis, tribii curda della Turchia asiatica, pascialato di liac- ca, piesso la sponda sinistra del GiuUab, sollo 3(>" 35' di lal. IN. ASSAN PASCIi^: PALANCA, Hassan Pacha I'a- lanka in IVanccse, bor. c forte della 1 urcliia euro- pea, in Servia, sangiaccalo e 9 1. al S. di Semendria, ed a 141. N. da Kragojevalz ; in (pialche dislanza dalla sponda sinistra dell' Jessava. Vi si trovanoacque minerali e bagni. ASSARLO, bor. della Turchia europea, nella Ro- nielia, sangiaccato di Tzirmen, sulla sponda sinistra della Marizza, a 11 1. N. O. da Adrianopob. ASSAS, villaggio d*" Arabia, neiriemen," sui con- fini del territ. e 14 1. 1/2 al N. O, di Aden. E questa la residenza di uno sceic ereditario. ASSAWAMPSIT POND, piccolo lago degli Stati Unili, slalo di Massachusets, contea di Plimoulh, a circa 12 1. S. da Boston, notabile per le miniere di ferro trovalevi in fondo. Dopo tale scoperta, fatla nel 1747, quelle miniere diedero per qualche tempo 600 tonneilate di minerale air anno; ma nel 1804 non se ne estrasse che la meta. ASSAZIE, fiume della Guinea supcriore, che na- yce nel regno di Ocandia, sotlo il nome tli Oguaua, attraversa i regni di Asceira, di Ocola, d'Eninga, di Gaelul, d'Agiumba, di Ungobai, limita quello di Orungu, e si getta nelP oceauo Allantico, sopra il capo Lopez, dopo un corso di circa 23o 1. dal N. E. al S. O. 11 corso di questo fiume e slato riconosciulo, rimonlandolo sino a 200 1. dalla sua foce. ASSCHE, borgo del regno del Belgio, prov. del Brabanle meridionale, circondario e 2 1, 3/4 al N. O. tli Brusselle, capoluogo di cantone, sulla strada di Gand. 1^'a buon commercio cli luppolo, lino e fru- mento, e conta 435o abitanti. ASSE ; r asse del globo terrestre e la linea che lo traversa in mezzo e sopra cui esso gira; le due sue estremita sono i poli del globo. ASSE, fiumicello di Francia, spart, delle Basse ASS Alpi, che nasce air O. di Castellauc, passa per Se- nez, Bareme e Mezel, e si getta nella Duranza, per la sinistra, solto Oraison, dopo un corso di circe 18 1. dairE. airO., 12 delle quali con zattere da Senez in poi; navigazione che non ha luogo a le»ni sciolti, stante gli scogli che ostruiscono il lelto del fiume; come d'allra parte assai limitata e per le zat- tere di legnamc grosso pero che i boschi sono meno considcraliili in riva a qucslo corso d'acqua che non presso gli aliri affluenti della Duranza. ASSE, in francese scrillo Hasse, slazione della carovana sacra che da Damasco recasi alia Mecca, per mezzo ai deserti di Siria e d' Arabia, rrovasi sui contini della Siria, a 27 1. N. E. da Carac ed a 55 1. S. da Damasco. ASSEBLA, dai Francesi scritto Assellah?^ tribu d' Arabi beduini, che abita nelP Arabia, nei dintorni del monte Sinai. E governala da uno sceic, e puo armare cenlo uomini. ASSEGGIANO, casale del regno Lorabardo Ve- neto. Fed. Cirignago. ASSEL, bor. del regno di Annover, nel ducato di Brema, giurisdizione reale di Kedinga, presso TElba, a 2 1. i/3 N. O. da Slade. ASSE LE RIBOUL, bor. di Francia, spart. della Sarla, circondario di Mamers, canlone di Beaumont, a 5 1. N. O. dal Wons. Contieue i38o abitanti, e liabbricano tele. ASSELII, porlo di mare della Persia. Fed. Ben- der ASSELVI. ASSEM CALASI, 7ajj/wf, piccola cilia della Tur- chia asiatica, sulla cosla oricnlale delP Anatolia, san- giaccato di 31enlcscia, a 4 1. O. da Melasso, e a 29 1. da Smirne, nel fondo di un golfo di qualche consi- derazioiie, al quale da il suo nome, e che antica- mcnle cliiamavasi lassius sinus. Vi si veggono ancora mollc aniicliita. ASSEWINI o AllSEMINI, villaggio della Sarde- gna, divisione tlel capo e a 2 1. al N. N. O. di Ca- gliari , in fcrlile cantone. li'aria vi e malsana € Tactjua salmaslra. Conta 2o3o abitanti che fabbricano rozze stoviglie. ASSEN, cilia del regno d'Olanda, capoluogo del- la prov. di Drenthe, di un ciixondario e di un can- tone, nel cenlro della provincia, sulP Hoorn Diep. E quesla la residenza del governatore. Ha un tribu- nale di prima inslanza, dipendente dalla corle supc- riore dell'Aia, una commissione di agricollura ed un collegio. Vi si fa commercio di torba e di pietre estralte dai dintorni. Qaesla citta e assai bene edifi- cata, e comunica col Zuyderzee, per un canale che, dopo 10 anni di lavoro, e siato compito nel 1780. Si trovano nei dintorni delle tombe di antichi Ger- mani. Conta i ioo abitanti. 11 circondario d'Assen e diviso in 4 cantoni, che sono: Assen, Dalen, Hoogeveen e Meppel. ASSENDELFT, villaggio ^del regno d'Olanda. governo sellenlrionale della prov. di Olanda, cir- condario e 2 I. 3/4 al IN. N. E. di Harlem, e a 3 1. 1/4 N. O. da Amsterdam; con 233o abitanti. ASSENEDE, bor. del regno del Belgio, proviucia della Fiaudra orienlale, circondario di Eccloo, capo- luogo di canlone, sopra un canale, a 4 b i/3 N. N. E. da Gand, con 3 120 abitanti. Lal. N. 5i° i3' 41"; long. E. 1° 25' 3". ASSENHEIM, citla del granducato di Assia Darm- stadt, prov. deir Assia Superiore, baliaggio dema-^ niale e ad i I. 1/4 da Friedberga, capoluogo di una giurisdizione signorile, a 4 b j/4 I*^- Franco- forte sul Mcno , al confluente della Nidda e del )7 ASS A S etter. Ha una chiesa ed un oastello, miglioralx> 1 169G dal conle Luigi Enrico, e destlnalo allora ;ua residenza. Una parlc di queslo villaggio ap- rliene al duca d'lscnburg Biidingen. Conla 4120 itanti. Sul suo territorio si coltivano niolle vigne, lel i8o3 vi si scopersero aijbondanli miniere di rbon fossile. ^ _ . ^. VSSENS, citta di Danimarca, neirisola di Fionia-, /2 O. S. O. da Odense. Lat. N. 55*^ 17' ; Ions. ^ - ' •*■ • d- ■'- - M- 1/ . . . c f 34'. Ha dislillerie di acquavite, e vi si la ua sono mmercio considcrabile di giano. H suo poilo sul ccolo Belt, e sicuvo. Da qiiesto punlo si passa or- nai-iamente da Fionia a Sleswig per T Arioesund. uesta cilta, che anlicamente era in llorldo slato, >nla oggi 1450 abitanli. INclla guerra del i535 fu ccheggiala e smanlellata. INel 1628 si cinse di nuo- 5 con nuua, cbe piu pero non esistono. Dicono che sua chiesa rnaggiore sia slala tabbricata nel i486. Ill iiioute Ochsemberga, due miglia lontano, fa jtlulo il conle Grisloforo d' Oldenburg coUa sua •uppa, dal re Crisliano in, nel i535. ASSEQUINS, borg. del Portogallo, prov. di Beira, amarca e i 1. all'E. di Aveiro. ASSER, forte deirindostan inglese, presidenza el Bengala, antica prov. di Ganduana, al N. degli fati del Nizam, non lunge e alF^- ioo5 ASS airE. eJ al S. coll' Assia Eletloralc, alPO. oogii Stal Prussiani, col ducalo di Nassau c coirAssia Honi- Lorgo, ed ha ti 1. di lunghezza, 12 di laighezza, e 2o5 1. q. di superficie. Ha tie distr, chiusi iiel prin- cipalo di Waldeck,che sono: Vohl. Horringhaiisen, Eimelrodc ; e tre allri al S. O. , fra il ducalo di Nas- sau, TAssia Homborgo, I'Assia Elellorale cd il ter- rilorio di Francoiorte ; cioe Vibel, Ober Eachbacb e Ropelheim. Questa provincia montuosa e in gran parte coperta dal Vogclsgebirge, di cui il Tautbestein ed il Sieben Ahorn sono le principali sonimita; il We- sterwald ed i monli Taunus stendono delle jamifi- cazioni nella parte Occident., ove si osserva lo Sack- pfaiie ed il Buchholz. E irrigata al N. dalla Lehn che riceve V Ohm ed appartiene al bacino del Reno ; al S. dalla Nidda, che s'ingrossa col Wetter, T Hor- lof ed ilNidder, ed e tributaria delMeno; la Fulda, che scorre nella parte N. E., appartiene al bacino del Weser. Questa provincia non ha alcun lago, ma un buon nuniero di slagni e qualche sorgente mine- rale, che pero non gode di alcuna celebrita. 11 clima e freddo, ragione per cui la vite riesce a stento sulla frontiera meridionale; in generale, la collivazione e di poca importanza, e non basta pure al consumo. Le patate sono quasi divenute di prima necessita, e se ne raccoglie in abbondanza, come altresi segala, vena, cavolrapa, e soprattutto lino. Le foreste for- mano la maggiore ricchezze del paese, ed oltre alia legna da fuoco somrainistrano gran quantita di le- gname da lavoro. 11 mantenimento dei bestiami e un oggetto considerabile; i cavalli sono migliori che nelle altre parti del granducato, il che devesi prin- cipalniente attribuire alia razza di Ulrichstein. Le pecore si sono di molto aumentate, ed anche mi- gliorate per la introduzione dei merini. Le bestie cornute somminislrano al consumo ed al tralFico molto burro e formaggio. Si alleva gran quantita di porci ed oche, e le api formano una occupazione importante in molti Inoghi. Si utilizzano molte mi- niere di rame e di ferro, e vi sono saline che non bastano al bisogno. Le altre miiierali ricchezze con- sistono in mercurio, cristallo di rocca, lavagna, co- balto, ecc. Si contano molte fucine di ferro, circa 1 3 cartiere, 19 fabbriche di potassa, manifatture di tela cerata ed un gran nuraero di telai per le stoffe di lana. Le esportazioni consistono principalmente in articoli fabbricati, legname di ogni specie, bestia- mi, ecc. Le sfrade sono in generale bene mantenute, ed il commercio e molto piu favorito da quella di Francoforte. Conta 296500 abilanti. Questa prov. si divide nei i5 baliaggi o distretli di Battemberga, Biidinga, Butzbach, Giessen, Gladenbach, Griira- berga, Herbstein od Altenschlirf, Hiingen, Kirtorf, Nidde, Romrod, Schlitz, Schotten, Vilbel e Vol. Giessen n' e il capoluogo. ASSIABURD o ASIACURD, piccolo borgo della Turchia asiatica, pascialato di Van a 16 1. S. E. da Bidlis. ASSIANO o ASIANO, villaggio del regno Lom- bardo Veneto, prov. e i 1. 2/3 alPE. di Milano, distr. ed i 1. al N. O. Corsico. Vi si sono unite, per formare un comunc, le frazioni di Moirano e Ma- landra, ed il tutto insieme conta 370 abitanti. ASSIE, che i Francesi scrivono Acy o Assye^ villaggio deirindostan, negli Stati del Nizam e nel- Pantica prov. di Berar, a 10 1. N. da Giulna. Lat. N. 20*^ 16'; long. E. 74'' 20'. 11 23 settembre i8o3, Wellesley, con 45oo Inglesi, batte compiutamente, ppesso questo villaggio, Soooo Maratti. ASS 1006 AS8II.A, citta del Giappone, nellMsola diChinslu c nel principato di Figo, a 3o 1. E. S. E. di Nan- gasachi. ASSIMINIA, villaggio della Guinea superiore, nel regno di Ascianti, a 5 1. S. da Cumassia, sulla strada da questa citta alia costa. Esso e regolarmenle fab- bricato. ASSIN, regno d' Africa, nella Guinea superiore, Iributario del re di Ascianti, sulla Costa d' Oro. Confma al S. col regno di Fanti; airO., con quelli di Ascianti e di Tufel; al N., con Taltro di Achim ; a i5 1. N. dal mare. E irrigate dal Birira, dalFAin- sciue, dalPAnninie e dal Bossempra. Vi si fa un considerabile commercio di polvere d'oro. ASSINAIE , borgata del Messico. V ed. Macog- DOCHES. ASSINCEIRA, bor. del Portogallo, prov. d'Estre- madura, comarca e i 1. 1/2 al S. S. E. di Thomar, sul Nabao. ASSINIA, fiurae della Guinea superiore, formate da un braccio del Tando. Scorre allraverso i regni di Savi, Dancara, Aovin, Amanaea, e va a sboccare nell'oceano Atlantico, sulla Costa d'Oro, a 27 I. O. N. O. dal capo delle Tre Punte. ASSINIBOINE, gran fiume delP America setten- trionale, nelle contrade dei possediraenti inglesi, abitate dagPIndiani. Nasce sotto il 52" i5' di lat. N. e 105" di long. O., scorre al S. E., poi airE.,e, dopo ricevuto al forte Gibraltar il Red River, al quale qualche volta da il nome, va al N. e si getta nella parte meridionale del lago Ouinipeg. 11 sue corso e pieno di tortuosita, e, presso a poco, di 160 leghe. Percorre un paese in generale scoperlo, e riceve parecchi alBuenti, i cui nomi non si cono- scono che confusaraente. 1 principali sono il Calling River, il Mouse River ed il Red River, che riceve a destra. 11 letto delP Assiniboine e generalmente sabbionoso. Vi hanno qualche strati di calce, di pie- tre e di ghiaia. Questo fiume e navigabile sino alia sua sorgente col mezzo dei canoti. Qualche tribii di Assiuiboini abita sulle sue sponde. LaCompagnia inglese del N. O. ha gran numero di fattorie sopra questo tiume, ove pure si trova il forte Douglas, che appartiene alia Gompagnia inglese della baia di Hudson. ASSINIBOINI , popoli Indiani Sius, in numero di 4200, che abitano nella Nuova Bretagna, sulle sponde del tiume Assiniboine, al S. del lago Ouini- peg e in riva ai fiumi Milk River e White Earth River, affluent! della sinistra del Missuri. Essi sono vicini alia tribu di Scippevai. Gli Assiuiboini alle- vano molti cavalli, e si nodriscono di serpi, antilopi, daini ed orsi, ai quali danno la caccia sempre a ca- vallo. Hanno grossi cani che attaccano alle loro slitte. Sono abilissimi nel rnaneggio delParco. Le altre armi ne sono la lancia, il fucile ed un gran coltello, che si procurano in cambio delle pelliccerie che danno alia Compagnia inglese del N. O. Amano molto il canto e contano fra essi dei poeti. ASSIST, Assisium, piccola citta degli Stati della Chiesa, nel gia ducalo di Spoleto, delegazione, e 4 1. 1/4 air E. S. E. di Perugia, fra il Chiascio ed il To- pino, tiumicelli che, riuniti, vanno a perdersi nel Tevere. Essa e discosta 8 1. N. O. da Spoleto e 28 1. N. da Roma. Lat. N. 43'* 4' 22"; long. E. 10'' 1 5' i3". La sua situazione, sul pendio di una collina, e aniena e pittoresca. E sede vescovile antichissima, ritrovan- dosi Aquilino suo vescovo intervenuto al concilio 111 lalerancse , tenuto dal papa Marlino i. 11 vescovo dipende immediatamente dalla sauta Sede. Glorias! loo^ ASS di aver Jalo i nalali al serafico san Francesco e a sail la Chiara, come pure al celebre Metastasio. Oltre a vari convent! e a diverse chiese, adorne di bei quadri, ararnirasi la cbiesa primaria, dicbiarala patriarcale e cappella papale da Gregorio ix, unitamenle alia grandiosa fabbrica del mouasfero dei frati conven- tuali, che vi abitano in gran numcro. Nei suoi chiosfri osservansi le pareti dipinte tutte dai primi maestri delParte, corae Gimabue, Giotto, Giottino e Pietro Cavallini, degna di osservazione essendo sopra tutte la pittura che rappresenta la storia del perdono d'Assisi, dipinta da Federico Barocci di Urbino, in cui impiego da circa sette anni. La cbiesa poi e un composto di tre chiese fabbricale Tuna sulPaltra. Incominciaronsi a gettarne le fondamenla Tan. 1224, due anni prima della morte di san Francesco, e s''innalzarono sul disegno di Lappo, architelto tede- sco, padre di Arnolfo, per opera di fra Elia Coppi di Cortona, secondo generale delPordine, e com- pagno di san Francesco, col mezzo delle forti somme raccolte dai principi crisLiani. Di queste tre chiese, la superiore e assai bella, lucida, riccamente addob- bata e fabbricata con mirabile struttura di pietre bianche, in forma di croce ; quella di mezzo, quan- tunque alquanto oscura, serve ai reUgiosi per Teser- cizio del loro minislero; la terza, e aflallo sotlerra- nea, dove credevasi che riposassero le spoglie di san Francesco, le quali poi da non niolli anni furono solennemente riconosciule cd esposte alia pubblica "venerazione. In capo alia gran piazza, e\ vi una cap- pella ornata di bei dipinli, con tre allari, che si chiama San Francesco Piccolo. Fu essa eretla sui fondamenti della palerna casa di questo santo. Que- sla citta, rinomata pei lanti pellegrinaggi, pel suo celebre perdono concessole dai [)apa Onorio, conta 4000 abitanti. Fuori della cilia, in un luogo delto Majano, trovasi una fonte d'ac(jua niinerale, di cui si van fa la virlii per diverse malattie. Verso la porta d** Oriente havvcne un^allra si pcrenne cd abbon- dante, che, negli antichi tempi, condollane Tacqua per ben disposli canali in grande stagno, scrviva, dicesi, alle naumachie. Amezzalega dalla cilia, trovasi il piccolo cainpo delto Santa Maria della Porziun- cula, o Madonna degli Angeli, in cui e una bella cbiesa con un convenlo. Cosmo de' Medici quivi fece erigcre un acquedolto, in cui scorrendo I'acqua per lo spazio di circa una lega, forma niolle fontane per uso dei pellegrini, che numerosissimi vi accor- lono aunualmente nella fesla del 2 agosto. La sua annual fiera si chiama la fiera del Perdono. La citta di Assisi e antichissima, e Tolomeo e Procopio ne parlano. Da un** inscrizione si vede che fu cilia municipale. E slala spesso rovinata. ASSIU, scritta in francese Aciou^ slazione del Saara, in Africa, sulla strada da Tripoli a Cascena, a 62 giornate S. da Tripoli. E la prima che s' incon- tri partendo da Tedment ; giace a circa 4^ leghe S. da quest' ultimo sito, e possede parecchi buoni pozzi. ASSO, antico bor. del regno Lombardo Veneto, prov. di Milano, distr. ed »/3 di 1. al N. di Canzo, con ii5o abitanti. Du esso il nome alia valle Assina ( Valassina), formata da eccelsi monti e pianure ele- vate, e nella quale ha la sua origine il finme Lambro. Altre volte aveva un castello di cui si veggono gli avanzi. E luogo di molto traffico ; amenissimi ne sono i dintorni; le allure offrono ottimi pascoli e vi aliignano castagni, faggi e querce, come ne'luoghi pill bassi prospera la vite che da vini ottimi ; vi si coltivano pure gelsi e grani. Asso tiene ogni anno ASS 1008 il 9 febbralo un mercato d"* instituzione antica, ant^ riore al ASSO, Axus^ fiume della Toscana, in Val d'Or- cia, che scaturisce dai monle ch'e quasi centre tra le comunita di Trcguanda, Asinalunga, Assiano e San Giovanni d'Asso, e dopo 8 I. di corso, si scarica neirOrcia sotto il poggio di Ripa, ASSO (San Giovanni d'), borgo del granducalo di Toscana, compartimenlo e 6 1. al S. E. di Siena, giurisdizione ed i 1. i/3 alP E. di Buonconvento ; con 1820 abitanti. Siede sovra una balza alia destra del fiume Asso, ed ha di buoni pascoli. ASSO, Assus^ bor. con un forte nelle isole lonie, poslo sopra una stretta lingua di terra che lo rende quasi penisola, e guarda un ampio seno formato dalle spiagge deir isola di Cefalonia. Questo forte fu erelto nel 1595 non tanto per la difesa delle spiaggie, quanto per dar ricovero sicuro agli abitanti vicini nelle occasioni degli sbarchi fatti dai corsari. E si- tuato sopra un' eminenza da ogni parte scoscesa, e quasi inaccessibile. Le sue fortificazioni sono, a cagione della situazione, ineguali ed irregolari. L'istmo, che lo unisce alP isola, non ha piu di 6 in 7 metri di larghezza. 11 suo porto angusto e poco profondo, era rollo in molte parti da sassi e sabbia che colle piogge scendevano dai monti vicini. Ora e quasi a secco. ASSODNAGUR, distr. delP Indoslan. Ved. As- SADNAGOR. ASSODURVA, in francese scritta Hassodurva, citta delP Indoslan inglese, presidenza di Madras, antica prov. di Malabar, distr. di Cerical. ASSOLA, piccola citta delP Indostan, negli Stati del Nizam, antica prov. e 23 1. al N. E. di Aureng Abad. ASSOLO, villaggio degli Stati Sardi, in Sa) degna, prov di Busachi e da esso disc»slo 6 1., mandamenlo di Senes; con 55o abitanti. Sono frequenti nel suo territorio quelle antichissime coslruzioni ciclopiche che i Sardi chiamano comunemente norachi. ASSOMPTION. Fed. Assunzione. ASSON, villaggio di Francia, nel Bearnese, spart. de' Bassi Pirenei, circondario e i/3 al S. E. di Pan, cantone e i 1. al S. di Nai. Conta 2600 abitanti. Vi sono considerabili fucine, alimentate dalla mi- niera di Barburet, e, nei dintorni, cave di pietra calcarea. Questo villaggio da il suo nome ad una valle che si estende lungo un fiume che nasce ne' Pirenei, all' E. della valle di Ossan, e si getta nel Gave di Pan, sopra Nai. ASSONUSA, citta del Giappone, nelP isola di Ni- fon, principato di Oisu, a 5; I. 1/2 N. K. da ledo. ASSOUAN, citta delP Africa. Ved. Assuan. ASSOUDA, citla d' Africa. Fed. Assudi. ASSPACH, bor. dell'arciducato d' Austria, circolo superiore del Wienerwald, distr. d'Ips, a 3 1. N. da Vaidhofen e a 4 1. S. O. da Grein ; con 670 abitanti. ASSUAFRU, fiume della Guinea superiore, nella Costa d'Oro, che, scaturendo nel regno di Cherra- pai, lo divide da quello di Burura, atlraversa la parte settentrionale del regno di Aquambu, e si riunisce al Flu, dopo un corso di i5 1. dai N. E. al S. E. ASSUAN, che i Francesi scrivono Assouan ed Acouan, Syene, citta dell'Alto Egitto, prov. di Te- be, situata sulla sponda destra del Nilo, a 22 1. da Edfu, in situazione debziosa, sopra una rupe di gra nilo, che forma una gola alPestremita S. della pro- vincia. Lat. N. 24^* 5' 23" ; long. E. 3o° 34' 49 . Essa ora e quasi in rovina; quindi assai poco popolata, loog ASS ne vi si Irovano che scarsi riinasuijli tlella sua anti- chila. 1 iiionumenti che resisleltero alle indurie del tempo sembrano opera pia prcslo dei Romani che degli Egizii. La principal rendila di questa cilta consiste in una niodica imposta sni dalteri che si spediscono al Cairo. 11 paese abbondava un tempo di irumento, cereali, frutti di ogni specie, e nodriva niolti cammelli e pccore. In poca distanza da Assuan, iiel deserlo, e una monlagna che racchiude una nii- niera di stneraldi, e a i5 giornale da quel luogo una miniera d'oro. Si veggono presso Assuan, le tombe mezzo rovinate dei Mamelucchl che iuggirono da Se- lii)i I, allorche fece la conquista deirEgitto nel iSi;. 11 i6 niaggio 1799, Tesercilo francese soslenne un glorioso combattimento a i 1. 1/2 N.O. da questa cilia, dairaltra parte del Nilo. ASSUDA, cilta delP Africa. Fed. Assudi. ASSUDI, che i Francesi scrivono A ssoiida, A ssou- di e Acoudi, gran cilta d'Africa,nel regno d'Asben, nel Saara, capoluogo del paese d' Air, a 4^ 1. circa ]S. da Agades. E popolata da Maometlani. Le caro- vane vi si fermano per rinfrescarsi e rinnovare le provvisioni. Questa stazione offre T aspelto d' una bella e fertile contrada, o\e pascono tra'campi di maiz numerosi beslianii. ASSUM, scrilto dai Francesi Axouin, in latino Auxume, cilia delP Abissinia , capitale del regno di Tigre, posta in fertile pianura, a 4^ 1- Rosso ed a 125 E. da Sennaar. E la residenza dei monarchi abissini, che di tutla V Abisslnia, di cui era Assum la capitale, piii non posseggono che il re- gno di Tigre. Vi si trovarono rovine magnifiche di templi, palazzi, obelischi; tra'quah ultimi uno, tullo d'un pezzo di granilo, ha 21 metri di altezza ed e terminato da una mezzaluna o nieglio da una patera. La tradizione ne pone T innalzamento nel regno delPimperatore Aizana, nel 3oo deir era cri- sliana. Vi hanno altri 54 obelischi, quasi luUi aller- rali, ed uno di essi e ancor maggiore del precedente. Veggonsi pure niolte inscrizioni greche e laline. La chiesa maggioi'e sembra che sia slata coslruila nel 1687, e si considera come la piu bella del regno dopoquella diCelicut. Vi sivede una inscrizione etio- pica che si dice molto antica, ed allri monumenli dei prischi tempi. Ad Assum si fabbricano della buona pergamena e delle grosse tele di cotone. Con la Goo case, colla popolazione che si dice di 4000 abitanli, L'antichila di questa cilta e traMotli argomento di discussione; pero Erodoto e Slrabone non ne parla- no ; Arriano dice che al suo tempo ( 11 secolo delF era Tolgare), era il centro del comraercio delPavorio; Procopio, Stefano Bizantino ed altri autori parlano del florido suo stalo nei secoii iv, v e vi. Aduli, Adulis^ situata in seno alia baia di An- neslei, nel mar Rosso, era anlicamente il porto di Assum. ed un gran mercalo per le merci deirEtio- pia, d'Egitto, delF Arabia, ecc. Era questo il porto in cui imbarcavansi gli schiavi etiopi per tulte le parti del mondo. ASSUMAR, bor. del Portogallo, prov. di xYlen- lejo, comarca e 5 1. i/3 al S. E. di Portalegre, con 1200 abitanli. ASSUMP^AO, catena di montagne del Brasile, nella prov. di Minas Geraes, e nella parte Occident, della comarca di Rio das IMorles. 11 Rio de Cabo A^erde, il Rio Pardo ed il Jacuhy vi hanno le loro sorgenli. ASSUMPgAO (N. SENHORAD ), VILLA FOR- TE o CEARA, cilta del Bi-asile, capoluogo della prov. c 2 1. al S. S. E. della foce del Ceara, a 160 I. N. O. EncicL Geogr. Vol. L ASS 1010 da Fernambuco, e a 5oo 1. N. N. E. da Rio Janeiro. Lat. S. 3° 3i'; long. O. 40° 48'. Questa cilia, la piu antica della prov., e difesa da un forle in cui risiede il governatore. ASSUMPGAO (N. SENHORAD'), citla del Bra- sile, prov. e 12 1. 1/2 al N. di Fernambuco, abilata da i54 famiglie d'indigeni. Trovasi aireslremita di un'isola, che ha 5 1. d"" estensione. ASSUMSTADT, villaggio del granducalo di Ba- den, circolo del iMeno e Tauber, baliaggio e i 1. 1/4 al S. S. E. di Boxberga. Vi si collivano frutti eccel- lenti. Ha 1120 abitanli. ASSUNI, villaggio degli Stall Sardi, ncllMsola di Sardegna, prov. cPIsili, dislr. di Laconi, in una pia- nura, verso N. O. Coniponesi di ii5 case che con- tengono 55o abitanli. 11 suo terrilorio estendesi a piu di 12 miglia geografiche quadrale, ed e general- mente alio ai cereali. ASSUNTA (Santa Maria), detto volgarraente Santa Maria alia Gora, bor. del granducato di Toscana, compartimenlo di Firenze, giurisdizione ed 1/3 di 1. al N. di Pistoia, comune di Porta al Borgo ; con 1210 abilanti. ASSUNZIONE, isola dell' America setlentrionale. Ved. Anticosti. ASSUNZIONE, villaggio del Basso Canada, sul fuime dello slesso nome, contea e 4 I- i/4 ^• di Montreal. Havvi un deposilo di grani. ASSUNZIONE (L'), isola delP arclpelago delle Marianne, nel Grand' Occano equlnoziale, quasi ina- bitabile. Lat. N. 19^ 45'; long. E. i43» 34' i5". Ha presso a poco 4 1- di circonfcrcnza. Secoiido La Pey- rouse, e di forma conica e s'innalza a 200 nietri. Quest' isola, quasi inleramenle coperla di lave, vo- mitale da un vulcano che le sta nel centro, produce I'albero a pane, 11 cocco, il melarancio e I'anguria. Gil Spagnuoh vi pianlarono del riso, trasportandovi anche cavalli, buoi, porci e lama. L' ancoraggio vi e catlivo. ASSUNZIONE, in ispagnuolo Assumpcion ed in ^ovio^hese A ssumpcao., cilia capitale del Paraguay, sulla sponda sinistra del fiume di questo nome, nel- la parte superiore, ove sbocca il Pilcomayo. Ha all' E. la cilta di Villarlca e quella di Villera al S. , a 240 L N. N. E. da Buenos Ayres. Lat. S. 25" 16' ; long. O. 5o" 57'. E la sede di un vescovalo erello nel 1547. Vi sono un ospedale, parecchi conventl, un semina- rio ed un collegio. Quesia cilia non e ne regolare ne bene fabbrlcata. Le case per la magglor parte sono di terra. I suoi abitanli, in numero di 7000, fra i quali trovansi molti raelicci, e che in gran parte sono di origine portoghese, commerciano in cuoi, tabacco, legno da lavoro e in male o cosi delta erba del Paraguay, eh' esportano per Buenos Ayres, pel Tucuman, pel Chili e pel Peru. 11 suo terrilorio e fertile di grani e frutti tanto indigeni che esotici. L'aria salubre e tanto temperala che gli alberi ed il terreno vedonsi perpeluamenle vesllti di verzura. I suoi contorni abbondano di grosso besliame, di miele e cera. Vi si colli va il colone, la cannamele e molto aipin, che serve a fare del pane. Essa deve la sua origine ad un piccolo forle ereltovi dagli Spa- gnuuli nel i538, che per la vantaggiosa sua silua- zlone divenne ben toslo una citla. ASSUNZIONE, isola deli'arcipelago delle Seicelle, nell'oceano Indiano equlnoziale, situata a 9" 4^' lat. S. e 45° 25' di long. E. ASSUNZIONE, parrocchia degli Sfati Unili, stato della Luigiana,che si estende dal Vlississipl, al N.E., all'Atchafalaya, all'O., ed e allraversala dal rivo 64 loll AST AST 1012 (lella Fourclie, e racchiude il lago Nerot. Ha 64 1. q. di siiperficie, e 35^6 abilanti, dei quali 2409 bianchi, 18 negii liberi e 1149 schiavi. ASSUNZIOjVE, fiume del Basso Canada, che ha la sua sorgente al N. del San Lorenzo, e dopo un corso torluoso di 20 1. dal N. al S, , si gelta nel San Lorenzo, ail. 3/4 sotto Montreal. Non e naviga- bile, ma vi si fa discendere col mezzo delle za Uere molto legname. A 4 1. dalla sua foce, V Assunzione riceve P Achigan. ASSUNZIONE, Tillaggio del Basso Canada, distr. e 6 1. al N. N. O. di Montreal, sul fiume del nome stesso, a 3 1. 1/2 dal suo confluenle col San Lorenzo. Conliene un centinaio circa di abitazioni, delle quali taluna e bene edificata in pietra. ASSUR, die i Francesi scrivono Assour^ niagni- ftche roviiie della Nubia, regno di Dongola, prov. e 4 1. al N. E. di Scendi, sulla sponda destra del Nilo. Furono scoperle da F. Cailliaud, nel 1821. ASSY o AASSY, fiume dell'Assiria. Fed. Oronte. ASSYE, villaggio dcU' Indostan. Fed. AssiE. ASSY EN MULTIEN, bor. di Francia, spart. del- rOise, circondario e 6 1. i/3 aH'E. S. E. di Senlis, cantone e 3 1. 1/2 al S. S. E. da Crespy. ASSYNT, cilta della Scozia, contea "di Sutherland, snl lago del nome stesso, a 14 1- O. N. O. da Dor- noch, con 3i5o abitanli. 1 suoi pascoli nodriscono molli cavalli ed altro besliame. ^'i si trova del mar- mo. A 3 1. N. O. sla un golfo che porla lo slesso nome, ed al S. E. si erge \\ capo Assynl, al 58° 14' 3o" di latiludine N. Al N. E. sorge il Bcnmore As- synt. ASTA, rupe, in lingua basca, e la radice del nome delle AstiwYC. ASTA, dagPlnglesi scritta Aschta e dai Francesi Achta, citia dell"" Indoslan, principalo di Bopal, an- tica prov. di Malva, a 21 1. 1/4 S. E. da Ugein. Lat. N. 23° 3' ; long. E. 71° 2.5'. ASTAFFORT o ESTAFORT, piccola cilta della Francia, nel Condomesc, spart. di Lot e Garonna, circondario e 3 1. 1/2 al S. di Agen, capoluogo di cantone, sul Gers, con 2790 abilanti. ■ ASTANE, cittu della 'I'ataria cinese, paese dei Cal- mucchi, a 7 I. N. O. daAmi. Lat. N. 43° 2' 35"; long. E. 91" 19' 10". ASTAPA, citta della Spagna . Fed. Estepa la VlEJA. ASTARA, Astarah, citta della Russia asiatica, governo della Giorgia, prov. di Scirvan, ail. dalla costa occidentale del mar Caspio, sull'Astara, e a i3 leghe N. E. da Ardebil. Ha un piccolo porto. II suo territorio produce grani, frutli e seta. Era un tempo assai llorida. Oggi e residenza del can dei Talicani. ASTARI (Torre d"*)., casale del regno Lombardo Veneto. F ed. Alblzzano. ASTCIIICOU, lago della Nuova Brelagna. Fed. AXCHIKOUNIPI. ASTEASU, bor. di Spagna, prov. e 3 1. 2/3 al S. O. di San Sebastiano (Guipuscoa), ed a i 1. N. N. O. da Tolosa. ASTELL, isola del Grand' Oceano, nella baia di Arnheim, sulla costa N. della Nuova Olanda. Appar- tiene agl'Inglesi, eracchiude molteminiere di ferro. Lat. S. 11° 5o' 5". ASTEN, villaggio del regno d' Olanda, prov. del Brabante settentrionale, circondario e 4 1- i/4 E. di Eindhoven, con 2280 abilanti. ASTER ARAD o ASTRABAD, citta della Persia, nel Mazenderan, capoluogo d'una piccola prov. del medesimo nome, sulla spouda sinistra del Gurgan, a 4 I. E. dal mar Caspio, a 16 1. E. da Escerel, e a 62 1. N. E. da Teeran, alia foce dell' Aster, che vi forma un ancoraggio comodo e sicuro. Lat. N. 36° 5o' ; long. E. 5i° 3'. Essa e cinta da mura e fosse. Le case ne sono di mattoni e di legno ; ma si dicono pittoresche ed araene. Le vie ne sono bene selciale e pulite. Dacche fu saccheggiata da Taraerlano, piu non sembra che un gran villaggio, contando, se- condo Malte Brun, 25ooo abilanti; secondo altri, dai 12 ai 18 mila. Vi si osserva ancora un palazzo reale, miserabile fabbricato, odierna residenza del can dei Cagiari. Ha diverse accredilate manifatlure di stoffe di seta, lana e colone, e fa un commercio considerabile, specialmente con la Russia. 11 suo ter- ritorio produce quella robbia eccellente, che da alle stoff'e della Persia il tanto rinomato color rosso. 11 goltb di Aster, avendo poc'acqua, non puo ricevere gran navigli, ma e di sommo vantaggio per la citta, che per suo mezzo coniunica con tutte le altre che trovansi in riva al mar Caspio. Si presume che Aster Abad sia la Thainhraces di Polibio. 11 suo nome, che signitica contradd o colonia della stella, induce a credere che la fonda- zione ne risalga all'epoca in cui dominava in Persia il culto del fuoco. ASTESANO o ASTIGIANO, Contea d'Asti, prov. degli Slali Sardi. Fed. Asti. ASTFELD , villaggio del ducato di Brunswick, distr. dcir Hart?., circolo di Harzborgo, a 1/2 1. S. E. da Langelsheim, e a 3/4
  • u dura e resisle air impressione de' piu forli strumenti. Sera- brerebbe dai vasi ed ornamenli trovalivi dentro, die queslo editizio anlicaniente fosse il luogo di sepoltura di qualche famiglia priiicipesca. Astracan ha cantieri ed arsenale, ed e il porto di stazione delle navi da guerra russe die incrociano nel Caspio. Giace ai 46" 21' di lat. N. e 45° 35' di long. E. ASTRONE, lorrenle piii cbe fiuine del grandu- cato di Toscana, che scaturisce dalle allure dei monti airO. di Chianciano, in Val di Chiana, e cbe do- pe percorso e bonificato colle sue torbide la pia- nura di Chianciano e Sarteano, fra Chiusi e Cetona, dirigendosi dal N. O. al S. E. per un tragitto di 6 1., sbocca nella Chiana dentro lo Stato pontificio. ASTRONOMICO. Fed. Clima. ASTROPH, villaggio d'ingbilterra , contea di Northampton, hundred di King's Sutton, a 2 1. O. da Brackley. Vi e una sorgente di acqua minerale. ASTUDILLO, villaggio di Spagna, prov. e 5 1. 1/2 al N. N. E. di Palencia. Vi sono delle sorgenti mi- nerali. ASTURA, piccolo bor. dcgli Slati Romani, dele- gazione di Frosinone, a i3 1. 1/4 ^- ^- ^- ^^'^ Roma, con un porto alia foce di un nume dello slesso no- me, che si getta nel Mediterraneo, ed una torre fortificata. Queslo borgo conserve il nome delP an- lica citta alia quale venne sosliluito. Nel suo porto imbarcossi Cicerone per Gaela, quando venne pro- scrilto; ed e celeb re questo luogo perche nelle sue vicinanze il grand' oratore fu decapitalo I'anno 43 prima di Gesu Crislo per vendelta del iriunviro loig AST Antonio; e perche Corrado e Federigo furono fatli prigionieri, Fanno 12G8, pel tradimento di un Fran- ^ipani, dopo aver pcrdiUo una baltaglia contro Cailo I, re di Napoli, conte di Provenza". Astura fu poidistrulla nel 1827 da Federico 11 re di Sicilia. Da qaesto luogo incominciavano le paludi Pon- tine. ASTURIE, monlagne di Spagna. Fed. Cantabri. ASTURIE (pRiNCiPATo delle), prov. di Spasna, sltuata tra (^2" 58' e 43" 40' di lat. N. e 6° 5o' e 9° 28' di long. O., confina ad E. col distr. della Casti- glia Vecchia comunemente detlo Montagnas de San- tander, all'O. colla Galizia, al S. col regno di Leone ed al N. colla Baia di Biscaglia. Lna cat^ena di mon- tagne, da alcuni geografi chiamale i Pirenei Astu- riani, forma Pintero limile meridionale. Essa corre da presso la sorgenle delP P:bro, in direzione occi- dentale, assuniendo le diverse denominazioni di Sierra di Sejos, il piu alto punto della quale s'in- nalza a i85o metri sopra il livello del mare ; Sier- ra de Alba, 2260 ; Sierra de Pajares, 2800 ; Sierra de Pegnaranda, 1100; Sierra de Pegnamcllera , 3o8o. In quesr ultimo silo, la giogana porta il no- me di Montagnas de Asturias, il Mons Vindius di Tolomeo. Diramasi quindi in diverse direzio- ni, e traversando le province di Leone, di Galizia ed il norte del Portogallo , tevmina nelP Oceano ai punti di capo Ortegal, Finisterre e Silleiro, al N. del Alinlio. La china meridionale di questa catena e scosccsissima ; ma al N. scema gradata- niente di altezza secondo che si accosta al mare. La massa principalc va composla di rocce calcaree, poco in altezza inferiori ai Pirenei Aquitani e co- perte di neve la maggior parte delPanno. Vi si trovano marmo ed una specie dura di arenaria ; come pure rame, succino o ainbra minerale, benche non della specie piu pura, cinabro, ferro, zinco, piombo, antimonio e carbone di cui gli Asturiani trasporfano ogni anno 45oo tonnellale nelP interno della Peni- sola. Circa 1 1. ad O. d' Oviedo, e nel slto chiamalo Las Caldas, e una sorgenle d'acqua minerale quasi bollente che scaturisce da una rupe calcarea. In di- slanza d' un tiro di moschcllo da quella lonte e un castello ruinato, fabbricato di pietra, in cui si trova incastrala una specie di amelista inferiore, erronea- niente presa da alcuni in iscambio di diamanti. Le parti montuose della provincia sono coperte di selve di querce, castagni, ed altri alberi, che for- niscono eccellente legname alParsenale di Ferrol. E pratica comune nelle Asturie di tagliare grossi tavoloni dai casrtagni senza intieramenle distrug- gerli ; e don Mariano Lagasca dice di aver veduto pareccbi di tali alberi, la meta del cui ironco si era segata via in questa raaniera, eppur continuarono per pareccbi anni a produrre frutli in abbondanza, senza presentare esteriormente verun' apparonza di decadimenlo. Abbondano quelle loreste diorsi, lupi, volpi ed altre specie di animali salvatici. Vi hanno pure molte piante medicinali, tra cui Pelleboro; sei specie di erica, due d' angelica, la salsapariglia e la dulcamara sonosi fatte conoscere dal teste citato celebre botanico. I monti sono coperti di piante cespugliose, che gli abitanti adoprano pel fuoco, come nei distrelti occidentali si valgono della torba che vi si trova in grande abbondanza. I contrafforti della gran catena formano molte valli laterali, bagnate da buon numero di fiurai che scaturiscono dalle montagne, generalmente in dire- zione dal S. al N. Principali ne sono la Sella, il Na- lon, la Navia e PEo nelPestremo O., che pur forma AST 1 02' nella piu bassa parte del sue corse il con One tra 1 Asturie e la Galizia. La costa delle Asturie e cosi sommamenle eri e sassosa che i suoi porti non possono ricevere ch piccoli bastimenti mercantili e barche peschereccc Yi ha gran numero di piccoli porti o ria ( beech difmmi), su per raolti dei quali Pacqua del mar ascende da i 1. ad i 1. e 1/2 nelPinterno. I pop principali, dalPE. airO.,sono Llanes, Ribadesellr Lastres, Villaviciosa, Gijon, Caudas, Luamo press il capo Pegnas, Aviles, Mures sul ria di Pravij Cudillere, Luarca , Navia e Castropol, dirinjpet to a Ribadeo in Galizia. I porti di Ribadesclla Cudilero sono sicuri e comodi ; ed il primo h buoni bacini capaci di ricevere vascelli di quarant cannoni. 11 Nalon e la Navia, i due maggiori fiumi, noi hanno corso che di molto superi le 25 leffhe. Le valli sono sommamente fertili, e somniini strano pascolo a moltissimi cornuli, porci e cavalli Quest! ultimi sono piccoli, ma rinomati per forz e spirito. Le rocce sulla spiaggia del marc vann. coperte d'alghe, polipi e zoofiti, che gli agricoltor usano per lelame. Su di alcune trovasi la Vocce/A tinctoria. Abbondantissimi sono pure in quest, provincia i fVntii : le caslagne, le mele e le perc !)• sono le principali varieta. La vite si coltiva nell comune di Cangas de Tineo, e presso Aviles in ui distr. chiamato Gandamo : in ambeduc qnei luogli fanno per Puso domestic© un vino chiaro e gustoso assai superiore al ciacoli di Biscaglia. Vi e pero man- canza di questo articolo, abbondantemenle compen- sato dal sidro eccellente che si fa in ogni canto dell; provincia. Non si colliva generalmente il frument( comune; non pero, come dice Antillon, perPurai dita e la freddezza del clima, ma perche gli abilant preferiscono V escanda o spelta ed il formentoni a qualunque allra sorte di grani. Le migliori specii, di frumento vengono a gran perfezione ; ma Pescan da e mcglio adattata al clima, e la specie coltivat, nelle Asturie e tanto pregiata dagPindigeni che 1( locazioni, le quali stipulano il pagamento del canon( in ispecie, contengono una clausola importante, ch( cioe nissun altro grano si abbia ad off'rire in paga- mento fuorche escanda. Oltre all'ottima qualita di pane fatto colP escanda, si osserva che liensi mol- le e fresco piu lungo tempo di quelle che si ft con qualsiasi altra sorle di grani, 11 maiz essenJc piantato molto piii rado degli altri cereali, lascis spazio sufficiente tra i solchi per coltivarvi le zuc- che. Gli agricoltori asturiani, insieme col maiz c formentene, piantane anche judias o fagioli, cosic- che si ravvolgono interne a' suoi gambi ; e quindi hanno tre prodotti sur uno stesso terrene e ad uii tempo. 11 fusto del frumentone semministra un cibc nutritive alle vacche nelPinverne; col grano si fa pane e alimentansi pare i porci ed il poUame ; i torsi gli usano pel fuoco dope che se ne sono Irebbiati i granelli. 11 clima delle Asturie e sommamente umido e fredde nelle parti montuose; ma nelle valli, e particolarmente sul mare, e cosi mite e temperate che allignane alParia aperta aranci e limoni. Nel secolo XVII, quantita grandi di questi frutti deliziosi dalle Asturie si esportavano ne'paesi settentrionali delPEurepa; ma da poi che s'estabilite il libero cemmercio tra P America meridionale ed i porti del Mediterranee, fu abbandonata nelle Asturie la col- tivazione di tali alberi, i frutti di quel principato non potendo compctere, per abbondanza c qualita, on quelli pvodolli nelle proTince meridionali, che 1 ripoiiano dalle navi forasliere che visitano i porli pagnuoli sul Mediterraueo. Tra gli altri prodotti egetali, si puo mentovare il sedano come indigeno eile Asturie. Ed il mare ed i fiumi di questa provincia pro- ucono i pesci piu dilicati della Penisola, che spedi- :onsi al raercato di Madrid freschi e mariuati. Dividonsi le Asturie in concejo o comuni, che )no in numero din 8. La soprantendenza di esse a distribuila tra cinquantasei citta ; conlengono 68 parrocchie, 3665 villaggi e 23 conventi d'ambi scssi. La Mapa de Espagna ne calcolo la popola- lone, nel i834, a 434600 anime sopra un' area che iene diversamente stabilita da diversi aulori, ma lie si puo ritenere di 400 leghe quadrate, da \enti- inque al grado. Un governator militare, un intendente ed una udiencia^ od alta corte civile e criminale, presie- ono rispeltivamenle alle cose militari , finanziali giudiziarie del principato. L"'amministrazione in- irna e regolata dal consiglio comunale dei rispettivi oncejo. Havyi pure un tribunale ecclesiastico ed un escovo. Per Tedncazione della gioventu, e una niversita nella capitale, Oviedo, oltre a parecchi jminarii ed aW Instituto Asturiano a Gijon, sulla Dsta, londato dalP illustre palriotta don Gaspare laria de Jovellanos nel 1794, e provveduto di pro- ?ssori di raatematiche, mineralogia e nautica. Sole industrie delle Asturie sono, una manifat- ura reale d*' armi da fuoco a Trubia, poche altre pettanti a privati per la fabbrica di terraglie e di tensili di rame, alcune conce di pelli, e telai per jssuti comuni di lana e di lino, principalmente pel onsumo inlerno. Con lali eccezioni, le sue fabbri- he non sono piu avanzate che nel resto della Peni- ola. Cagione vera di cio e la mancanza di coniuni- azioni colla Castiglia. Sino a pochi anni addietro, on vi avea una sola strada carreggiabile di qualsiasi arte, e lutlo il traffico con quella parte del regno jcevasi per mezzo di muli e cavalli. La strada prin- ipale, ch'e il nuovo Camino Real de Asturias, corre da Madrid a Medina de Rio Seco, passando QT Mayorga, Mausilla, Leon,Pola de Lena ad Ovie- .0, e stata fatta recenlemente. Ti ha pare un'altra trada tra Oviedo e Grado. 1 principali puertos o 'assaggi traverso la montagna sono, contando dal- E. airO., Tarna, Piedrohta, Pajares, Somiedo, ^eitariegos, Cenedo e Pegnamellera. Secondo lo storico Garibay, una tribu celtica hiamala Astixos o Astiros, in remotissimo tempo, asso dalla Gallia nella Spagna, e si stabili nei di- tretti N. e N. O. Abitavano un territorio molto piu steso delle Asturie moderne, poiche toccava alle ponde del Duero. La citta loro primaria era Astu- ica, ora Astorga, in Leone. Sol imperfettissima- aente erano conosciuti dai Romani, i quali li con- ondevano di sovente coi loro vicini, i Gallaici. Per ran tempo vissero sconosciuti nelle loro valli, senza estare invidia o gelosia alle nazioni circostanti. aigusto Cesare li soggiogo in parte, ed alia caduta iell'impero Romano, parteciparono alio stesso de- tino delle altre province romane della Penisola. )uando le orde diTaric e Muza abbatlerono la mo- larchia gotica della penisola stessa, que' pochi che fuggirono alia spada degP infedeli e ritiularonsi piegare il collo alP ignominioso giogo, cercarono silo nelle creste delle montagne asturiane, e, gui- ati dair immortale Pelagio, osarono soli sfidare la ossa della vitloriosa Mezzaluua. Alsaman Solimano ATA 1022 e Munuza, o Manuza, che successivamente tentarono di penetrare in questa provincia, rimasero colle osli loro sepolti ne'profondi burroni di Cabadongaj e questi furono i primi d' una serie di trionfi che hnalmente terminarono colla espulsione totale dei maomettani dalla Spagna. Dodici re regnarono un (iopo Taltro nelle Asturie, dal 718 in cui Pelagio fii proclamato, lino al9i4<^lie, avendo esteso le loro conquiste sopra quasi un quarto della Penisola , assunsero il tilolo di re di Leone ; Ordogno 11 fu il primo che stabihsse nella citta di Leone la sua corte. Nel i538, T infante Don Enrico, primogenito di Giovanni i, fu chiamato Principe de Asturias^ dal qual tempo i primogeniti e le primogenite dei re
  • ala. Ha il titolo di principato, e conta 235o abitanti, E distante 9 1. N. da Policastro, e 5 N. O. da Mar- iico. Vi si tiene una fiera dal 7 al 9 ottobre. Giace il lato sinistro della valle di Diano, in cima ad una coUina da cui gode di bello e vago orizzonte. ATENE, Athine o Sestines, Athinai^ Athenae., ntta della Grecia, capitale delP Attica, e forse la piii ^iustamente celebrata deir antichila, riporlandosene a I'ondazione alP anno i582 prima dell' era volgare ; sede delle scienze, e teatro del vero valore. Deve la !ua origine a Cecrope, che, da Saide, citta delF Egit- o, giunto neir Attica, paese inquelFepoca probabil- mente abitato da sole isolate popolazioni , quivi 3ilific6 una piccola citta, che dal suo nome chiamossi Gecropia. Questa piazza, che, per la sua situazione 5opra una rupe, gli Ateuiesi chiamarono da prima Tritonium., e quinci Acropolis., presentava un asilo sicuro contro le incursioni dei pirati. Alcuni credet- tero che sotto lo stesso regno di Cecrope essa pren- desse il nome di Atene, mentre altri riportano un lale avvenimento al tempo di Ereteo, che sab al Irono nel 1423, occupandolo 5o anni. \\ euo circuito non era allora che di 7 miglia: ma Cecrope aveva nel tempo istesso fondato nei dintorni dodici bor- gate o tribii, le quali Teseo, che incomincio a regna- re nel 1260, riuni in una sola citta, ragione per cui EncicL Geogr. Vol. I. qualche volta vien chiamato fondalore di Atene, da lui diyisa in cinque parti. In quell' epoca incomincio a slabilirvisi la forma repubblicana, e Codro, che fu r ultimo dopo diversi re ed un regno di 21 anni, termino di vivere. Dopo la sua morte, furono creati gli arconli, il primo de' quali, Medone figlio di Codro, governo in tal qualifa la repubblica per 20 anni. Quesli arconti erano da prima perpetui,poscia decennali, cd infine divennero annuali. Dopo le se- vere leggi deir arconte Dracone, Solone pubblico le sue. Pisistrato usurpo la sovranita di Atene, Panno 56 1 prima di Gesu Cristo. Poscia scacciato, vi rien- tro due volte, regnando in tutlo 18 anni. Ippia ed Ipparco suoi figli furono i successori di lui per anni 18, ma il secondo fu ucciso da quelli della famiglia di Alcmeone, opposti a quella di Pisistrato, ed Ippia venne scacciato Ire anni dopo da Calistcne, 1' anno 5 1 2. Venti anni dopo, ebbe luogo la famosa battaglia di Oki'aratona sotlo il comando di Milziade e di Ari- stide, nella quale furono i Persiani disfatti. Dieci anni appresso, Serse invase la Grecia, ed Atene fu saccheggiata e quasi distrutla; a tal tempo appunto Temistocle diede a quella citta Pestensione che con- servo di poi. Vedendo questo grand' uorao che un tale Innesto avvenimento avrebbe luogo ogni qual- volta pensassero i nemici di assalire la citta dalla parte di terra, rivolse tutte le sue forze sul mare, e balteluminosamente i Persiani nella celebre battaglia di Salamina, I'anno 480 avanli I'era volgare. Seguen- do sempre il sistema medcsimo, Temistocle, deluso la gelosa inquietudine dei Lacedemoni, pervenne a conglungere con lunghe muraglie il porto del Pireo alia cilia di Atene eh' egli estese sempre maggior- mente. Divenuta piii florida, anche pel gran numero d' illustri uomini da essa prodotli, eccito vie piu la gelosia de' Lacedemoni che le suscilarono nuovi nemici. Tutta la Grecia prese parte ne!le loro que- relc, e cosi ebbe principio la famosa gaerra del Peloponneso con la presa di Platea fatta dai Tebani, guerra che duro 28 anni. Lisandro, capitano dei Lacedemoni, prese Atene, che sarebbe stata distrut- ta, secondo il desiderio dei Tebani, ma, essendo prevalso il divisamento dei Lacedemoni, vi stabili- rono invece Irenta persone conosciule sotto il nome di liranni, che Trasibulo ed altri scacciarono poi do- po il periodo di ire anni. Pansania ristabili allora il popolare governo, ed in progresso Atene divenne ognor pill possente. Ebbe a sostener nuove guerre non solo contro i Tebani e gli Spartan), ma contro quelli di Bisanzio e di Rodi, che fecero una lega possente cogli altri isolani, i quali sofferir non vole- vano una spezie di tributo richiesto dagli Ateniesi alio slrelto dell' Ellesponlo. L' anno 338 Fihppo, re di Macedonia, fece loro la guerra, e guadagno sopra di essi e de' Tebani la battaglia di Cheronea. Atene mollo sofferse sotto Alessandro il Grande, ed in progresso, sotto Antipalro e Cassandro. Divenuta la piu bella del mondo, per opera di Pericle, capo della repubblica, perdette, dopo il regno di Alessan- dro, la sua superiorila assolula, e non tcnne piii che un grado secondario. La ricchezza negli edilizi suc- cesse alia nobile semplicita, ed al caraltere maestoso che dinotava le fabbriche di Fidia e Callicrate, e quegli Ateniesi, fieri lanto e geiosi della loro gran- dezza, che non avevano acconspnlito die uno dei piu grandi uomini della repubbbca a proprie spese fa- cesse costruire snperbi monumenti a maggior lustro della cilia, purche sovr' essi rimanesse scritto il suo nome, quesli medesimi acconsenlirono che fossero ristaurati da principi stranieri, i quali vi apposero (5.5 1027 ATE ATE ioa8 quelle inscrizioni che in parte ancora si conservano. Demelrio restitui ad Atene la propria liberla ; ma gli Aleniesi, poco riconoscenti, ricusarono di rice- verlo, alJorche dopo la battaglia d' Isso veniva a rifuggirsi fra loro. Per vendicarsene, assedio egli Atene e la prese V anno 295. Se non che scosse essa poi il giogo macedone, e con la protezione di Roma si sostenne per ancora con sorama gloria. Aristone, suo cittadino, faltosi tiranno, ne cagiono T intera rovina, mentre solto di esso Silla la prese e la diede al sacco, 8^ anni prima delP era crisliana. La ripu- tazione delle scienze attirando continuamente ad Atene i dotti,in tal raodo venne a rialzarsi dalle sue rovine. Pompeo le rese V uso delle sue leggi, e per riconoscenza essa dichiarossi in suo favore. Cesare, dopo la battaglia di Farsaglia, avendo il diritto di punirla, le fcce grazia. Marc' Antonio, Augusto ed i susseguenti imperatori furono ad Atene assai favore- voli, tranne Severo, che le tolse i suoi privilegi per yendicarsi di qualclie ingiuria che pretese averne ricevulo quando vi faceva i suoi sludi.Le sue mura, distrullc da Silla, furono ricostruite .lalP iniperatore Valeriano ; raa sotto Gallieno, Atene fu sacclieggiata dagli Sciti, che furono scacciati da Cleodcmo Atenie- se, e Ateneo di Bisanzio. Sulla fine del iv secolo, Alarico re dei Goli la prese di nuovo, sotto Arcadio ed Onorio. L"" imperatore Giuslino alfretlossi di ri- stabilire quesla iainosa citla nel secolo vi, la quale per 700 anni seaibf,6 del tulto dalla storia obbliata. Laldovino, ix di questo nome, con to di F^iandra, essendo stato coronato iinperatore di Costanlinopoli, nel 1204, i crociati, clie avevano avuto parte nella conquisla di quella citla, divisero fra cssi lulli gli stati de"* Greci. L"* isola di Candia fu donata ai Vene- ziani; Bonifazio, marchese di Monfcrrato, ebbe la Tessaglia e la Morea, e GofTredo di Ilardouin, Atene e r Acaia, Baldovino assedio allora inutilniente Atene, che Bonifazio prese poco tempo dopo. I Francesi continuarono ad esserne padroni sino al 1282, in cui furono scacciati dai Catalani c dagli Aragonesi, che usurparono il ducato di Atene, Dopo niolte rivolu- zioni, essa passo nella famiglia Acciaioli originaria di Firenze, che la cedelte ai Veneziani ; ma Antonio Acciaioli, figlio di quel Ranieri che primo la posse- deva, \i rislabili il proprio dominio, che duro sino a Francesco, sotto il quale fu presa, nel 1^55, dal •vincltore Maometto 11. 1 Veneziani, nel 14G4, la sor- presero, ma non potendo conquistarne il castello, si Tidero obbligati ad abhandonarla. Essi nel 1687 se lie impadronirono nuovamente; ma infine riconqui- stata dai Turchi, fece parte delP iinperatore Otto- mano. Insoriii Greci conlro i dominatori Turchi, si fondo il regno di Grecia, ed Atene sotto Tattual re Ottone riposa dai lunghi patimenti, e si va prepa- rando ad un miglior avvenire. L'anlica citta d' Atene, una delle piu floride del mondo, nella sua maggiore prosperita poteva avere 22 miglia gcogratiche di circonferenza, e vi si entrava per 8 porte. Una alP E. chiamavasi la porta deir Egeo ; un'altra al N. la porta di Acarna^ dove trovavansi delle buone sorgenti d'acqua. Dalla parte istessa era la porta Diocaris ; la quarta chiamavasi Diomea; la quinta dei Sepolcri ; la sesta la porta di Eleusi, e le due nltime quella di Tracia e Faltra di T rasia, poscia delta Dipylon. Atene era divisa in molti cjuartieri, i prlncipali dei quali si chiamavanoil Cerainico^ W Pritaneo^ il Liceo^ il Teatro^ la Cit- tadella^ V Areopago^ e, fuori della citta, V Accade- 7n£a.Entrando nella citta, vedevasi/subito un edifizio, in cui si conservava tutto cio ch'era necessario per le feste che si celebravano con magnificenza in onor di Minerva. Piu lunge slava un tempio di Cerere, con belle statue. Le facciate dei portici, che vedevansi dal- la porta della citla sino al Ceramico, erano ornate di statue di bronzo di uomini e donne illuslri. In que- sta contrada si scorgevano, oltre i suoi magnifici portici, vari templi, il luogo ove radunavasi il senate dei 5oo, ornato di statue e ritratli; il rotondo edi- fizio del Prilaneo,con istatue d' illustri Ateniesi e di qualche divinila. Andando al teatro si vedevano al- V ingresso, e neir Odeo^ o luogo destinalo alia ma- sica, le statue di tutti i re egiziani, e quelle dei re macedoni, di Filippo e di Alessandro suo figlio. Presso al teatro slava la fontana di Atene, ornata da Pisistrato, che gettava Tacqua per nove bocche. In vlcinanza, innalzavansi due lempli, uno di Cerere e Paltro di Proserpina, con altri piu lunge ancora. Quivi pure tutto era ornato di statue e di quadri bellissimi. Nella piazza pubblica stava 1' altare della Pieta, nurae che solo onoravano gli Aleniesi con un culto particolare, e poco lungi sorgeva il ginnasio, o luogo di csercizio, che portava il nome di Tolonieo suo fondatore. In poca distanza era il tempio di Teseo, ornato di statue e pitture ; poi incontravasi il Pritaneo, ove si conservavano le leggi di Solone serine sopra un quadro, e le statue della Pace e di Vesta, oltre a quelle di molli uomini celebri. Discen- dendo verso la ciltu bassa, si trovava il tempio di Serapide, del quale Tolomeo introdusse il culto ad Atene; quindi il tempio di Lucina, e subilo dopo quello di Giove Olimpico, consacrato a questo die dair imperadore Adriano, la cui circonferenza sli- mavasi di 5oo passi geomelrici, ed era risguardato come uno dei piu grandi fino allora conosciuti, e cclebre tanto per la quantita delle statue e preziose anlichita d' ogni genere che lo adornavano. Nel quartiere dei giardini, si vedeva un tempio di Venere Celeste, con belle statue, ed un altro dedicato ad Ercole. II Liceo era un luogo che preso aveva il suo nome da Lico, figlio di Pandione, e che si credclle stato prima un tempio dedicato ad Apollo. Di la deir llisso stava quello di Diana Agrotera, in luogo chiamalo Agrea. Ivi era pure il superbo stadio di Atene, costrulto in marmo bianco, che incominciava dalPalto della collina sopra P llisso, e terminava al fiume in forma di mezzaluna. Era questo un insigne monumento della liberalita di Erode Attico. Dal Pritaneo scendevasi sulla strada dei Tripodi, cosi nominata per esservi raolli templi in cui conserva- vansi dei tripodi di bronzo, sui quali stavano scolpiti lavori del piu gran valore. 11 teatro era ornato di raoltissimi ritratli di poeti tragici e comici, ed era congiunto alia ciltadella per una muraglia, chiamata Australe. Nella parte superiore del teatro stava, nella grossezza del muro, una grotta da cui scende- vasi a'piedi della ciltadella. Nella strada intermedia sino al teatro si ergev^ il tempio di Esculapio, adorno di belle statue e pitture, e quello di Temide. Non vi avea che quesla sola strada per enlrare nella ciltadella, poiche da tulle le altre parti era difesa 0 da buone mura o da rocce scoscese. I vestiboli che conducevano alia ciltadella, e che si chiamavano anche portici, una delle piii belle opere di Atene, erano coperti di bianco marmo ed ornali di scolture e di statue. NelP interno scorgevansi molte pregiate pitture. Le chiavi di questi portici, che realmenle erano le porte della ciltadella, venivano ogni sera consegnate alParconle, iocaricato della interna ara- ministrazione della citta. Molte erano le preziose an' tichita e le statue celebri conservate nella cittadella. 029 ATE 1 Parlenone o tempio di Minerva, ohe sfava pure lella ciltadella, era consideralo uno dei piu magni- ici edifizi; fu esso riedificato da Pericle, per essere lato abbrucialo dai Persian!. Conlcneva moltissime iatue nei suo interno e niolle esternamentc, fra le (uali vari capolavori di Fidia. II niuro dalla parte lei S. era ornato di bellissinii bassorilievi. Degno di js^ervazione era pur anco il tempio di Ereteo, con re altari, oltre niolte altre pregiate anticbita cbe onteneva la ciltadella, costrutta in parte da Cimone, iglio di iMilziade, e da due Pelasgi circondata di nura. Scendendo di la dei portici vedevasi un tem- )io dedicato ad Apollo e a Pane. 11 quartiere della fitla, cbiamato V Areopago, preso aveva tal nome lair edifizio che raccbiudeva il primo tribunale di ^lene e dove giudicavansi tutte le cause capitali. Da icino ergevasi il terapio dedicato alle dee Severe, e lel quale andavano a sagrificare tutti quelli cb'erano issolti dair Areopago. f^el circuito di esso stava la omba di Edipo. Altri tribunali aveva pure Atene, na tutti meno celebri dell' Areopago. In vicinanza, •ravi una galera cbeserviva alia pompa delle feste in )nor di Minerva. Sortendo dalla citta, presso le sue nura, si trovava V Accademia che faceva parte del ^eramico all' esterno. Era questo il luogo degli ;sercizi, ove si vedeva una piazza consacrataa Diana ;d ornata di moltissime statue. Eranvi pure un pic- colo tempio dedicato a Bacco, la tomba di Trasibulo, quelle di Pericle e di Formione, poi i cenotafi di utti i cittadini morti in battaglia, ed un monu- nento innalzato ai Tessali, venuli in soccorso degli Ueniesl. Da per tutto inline vedevansi templi con- acrati agli dei e quanlita di monumenti, are e ombe in onore degli eroi e dei grandi uomini della lazione. Questa rinoniata citta, poi oscura terra della Turcbia europea, governo del Capitan pascia, san- fiaccato di Egribos, capoluogo del governo di una purisdizione, ed ora capitale del regno di Grecia, orgeva pur allora sulFllisso ed il Cefiso, ail. dal nare, lo 1. 1/2 S. E. da Tebe, e 1 1 1. S. da Egribos. -lat. N. 87° 59' 1"; long. E. 21° 25' 5o", In luogo lelle sue spaziose strade e superbe piazze, dei suoi empli, portici ed edifizi, oggetli tutti una volta del- a pubblica ammirazione, gia piu non conlava che ;irca i3oo case mal fabbricate e distribuite sopra vie nguste e tortuose.Nel bazar, o mercafo, era una gran bntana alimentata da un acquedotto, che portava ''acqua dalmonte Imetto. 11 suo c!iraa,sano ed ameno. Lveva un arcivescovo greco,dipendente dal patriarca li Coslantinopoli, diverse chiese e cappelle, molli lonventi, moscbee epubblici bagni. Possedeva solto Turchi medesimi un liceo, alcune scuole ed una so- ieta sotto il nome di riunione degli amici delle Uuse, fondata nel i8i3. Vari canali portavano nei lumerosi giardini le acque delP Uisso e del Cefiso. ^ontava circa i3ooo abit. , tre quarti dei quali erano jreci particolarmente dedicali alP agricoUura e al ommercio. Dei tre piccoli porti d'Atene, il Falereo, 1 Munichio ed il Pireo, quest^iltimo era il piu nota- ble, ed il piu frequentato dai Greci. Sta presente- nente ail. 1/2 dalla citta, formato da una piccola oaia, il cui ingresso e cbiuso fra due rupi, e si chia- na anche Porto Leone o Porto Draco. Veniva fre- juentato poco dai negozianti francesi ed inglesi. ^ontavanvisi varie fabbriche di sapone, di marrocchi- li rossi, di stoffe di seta e cotone. 11 principale com- Bercio di Atene consisteva in lana, seta, cera, fichi, rutti, olive, olio e miele, quello specialmente del Tionte Iraelto, essendo anche oggi rinomato quanlo ATE io5o era in antico. Una foresta di fitti olivi copre pur anco i contorni della citta. Era ragionevole la universale maraviglia che Atene, la quale provo tutte le vicissitudini della guer- ra, offrisse tultora diversi monumenti del suo antico splendore. L'oggetto degno della maggior attenzione era I'Acropoli o cittadella situata sopra una rupe, qua- si inaccessibile. I Turchi la converlirono in una for- tezza, circondandola di un baluardo grossissimo, composto coi rottami delPantica muraglia. A destra del propileo, che formava P ingresso del tempio della Viftoria e delP edifizio a sinistra, d"" ordine dorico, decorato di pillure di Polignoto, non rimane- vano che sei colonne di marmo bianco, fra le quali stavano i portici. 11 Partenone o tempio di Minerva sussistette sino al 1G87 ' ^ eolonne del fronlone del- I'E. e diversi portici ai lati vedevansi anche dopo in piedi.Del prodigioso numero de"'suoi capolavori, non rimanevano perfeltamente conservati che il combat- timento dei Centauri e dei Lapili e la statua di Adria- no. Questo magnifico monumento fu convertito in moschea. Vicino stavano gli avanzi delF Ereteo, tempio dedicato a Nettuno ed a Minerva. La torre dei Venti era ancora intatta ed abbellita di sculture. Di tutti i cenotafi degli uomini illustri,non si scorge- va piu che quello di Lisicrate, cinto da una colonnata e sormontato da una cupola d'ordine corintio. Fra le rovine dei dintorni della citta raoderna, si dislin- guevano quelle del tempio di Giove Olimpico, e delle sue 120 colonne non reslavano che sole sedici. L' an- tico tempio di Teseo era intero ancora, ma col tetto dimoderna costruzione. L' Areopago, quasi nel cen- tro d** Atene, trovavasi allora alPestremita della citta, e serviva di cimitero ai Turchi. 11 Pnix, piazza in cui si radunava il popolo, era, presso a poco, nel suo stato primitivo: la tribuna degli oratori, scavata nel sasso, e le sedie dei segretari e degli uffiziali, restavano vi- sibili ancora. Lo stesso era dello Stadio e del Liceo. II terreno delP Accademia andava occupato da una casa ed un giardino, e le passeggiate dei peripatetic! si scoprivano pur anco in mezzo agli olivi. Le gran niura che cingevano Atene, e la univano al suo porto, erano interamente demolite. Altri rispettabili rima- sugli di anticbita colpivano da ciascun lato gli sguardi dell' attento viaggiatore. Le case stesse, le chiese e le fontane ofFrivano avanzi di scultura e di archilettu- ra. Gli scavamenti nepresentano di continuo. Presso air Accademia furono ritrovati 1000 vasi da un solo inglese. Lord Elgin, ambasciatore a Costantinopoli, porto a Londra diversi oggetti preziosi, fra' quali dei bassorilievi del Parlenone e de' modelli e disegni di altre opere insigni che non pole trasportare. II linguaggio degli abitanti di Atene e oggidi un greco corrotto. Scorso la condizione d' Atene antica e raoder- na in queslo schizzo necessariamente imperfetto , dobbiam dichiarare, prima di vcnirne al suo stato attuale, che I'investigar le cause che ne adduisero I'origine, il pi^ogresso e la decadenza, ranalizzare il carattere de'suoi abitanti, il seguirlo nelle sue fasi del loro amore della gloria, del gusto raffinatn, tiel- I'incoslanza ed ingiustizia da un lato e dali'' altro della generosita e riconosoenza, del coraggio e della codardia, allura ed umilta, avrebbe involto in di- scussion! cui sarebbero solamenle bastati piu volu- mi, se anche la vastita delP argomento non avesse precluso I'adito a tentarlo. Immersi per secoli nella iDarbarie, e soggetti al tormentoso giogo di un dis- potismo straniero, non e a stupire che gli Ateniesi abbiano ereditalo poco piu che i vizii de'lo^o pro- io5i ATE A T F genitori. Ma ora rhe l epristinata ne e la nazionalita, e che il lunie della civilta di bel nuovo lainpeggio suUa loro contrada, si pu6, giova sperare, inferire che i pochi semi deir antica indole che ancora in loro s' alberga, Jiioslrandosi in superbia, caparbieta e suscetfivita, matureranno in quelle qualita che li rendano degni del suolo, unde humanitas, doctri- na, religio, fruges, jura, leges ortae atque in omnes terras distributae putantur. Nel corso dei lunghi conflilli dclla guerra della rivoluzione, dal 1820 al 1827, la citia, che prima contava i3oo case, fu del tutto roTiuala; e quando nel 1834 fu ad Atene trasferita la sede del governo, con massima difficolta polerono rislaurarsi iabbri- cati che accogliessero i membri della reggenza, il corpo diplomatico ed i rispeltivi uffici. Serge pero di nuovo rapidaraente ad imporlanza, ma in generale e mal fabbricala, consistendo in gran parte in case di moUa. Parecchie vie furono aperte, livellale ed allargale, prijnarie tra le quali sono la via di Ermete o Mercurio, la via di Minerva, quella d' Eolo, il Bazar o la via del Mercato. Quclla prima Iraversa la citta, cui divide in parti eguali, parallela alTAcro- poli, e s' incrocicchia ad angoli relli con quella d'Eolo, la quale terminapropriosolto TAcropoli sopraddetta. La via di Minerva, la piuampia di lulte, corre prossi- mamenlenella medesima direzione di quella d' Eolo. 11 Bazar, o via del Mercato, cosi chianialo pcrche contiene le bolteghe di provvisioni dei vari arlicoli richiesti alia popolazione, e lungo circa mezzo mi- glio. Le merci principali sono u caviaro, cipolle, ta- bacco, olive nere, fichi, riso, pipe colP imboccalura d'ambra, ricchc sloffc, pistole fornite d'argento, pugnali, pendagli ed abiti, 11 secondo che le enu- mera Woods worth, nella sua Eesidenza in Attica. Le case, fabbricate nel modcrno slile tedesco, sono generalmenteprovvedute di gelosie.c ncl piano inferiore conlengono botteghe e cafle. Le altre vie di Atene poco ne meritano il nome, essendo meri vicoli angusti , ialti in dispregio spiccato d' ogni regolarila. I principali edifizi pubblici sono il palaz- zo regio, grand'edifizio recenlemenle costruito, con un portico che guarda alPAcropoli, la zecca, le scu- derie reali, nno spedale militare ed una cascrma. Sono state pure ultimamente erette molte gran case private, ed il fabbricare va procedendo u con talc spirilo, dice il citato autore, che frequenlemente si pagano 3oo lire di sterlini ( 7.500 franchi ) per un 1/2 acre {20 tavole metriche) di terra. " La popolazione altuale di Atene ascende a circa 17000 individui, ed e forse piu eterogenea nella sua composizionc di quella di qualunque cilta della sua grandezza. I Gre- ci, nel bizzarro loro costume, sono per le vie sospinti da Inglesi, Francesi, Italiani, Olandesi, Spagnuoli, Bavaresi, Russi, Danesi ed Americaiii. I magazzini europeiinvitanocompratori dallato dei bazari orien- tali ; i caffe ed i bigliardi, ed i ristoratori francesi e tedeschi sono aperti per tutta la citta. 11 misto del- la sua popolazione porta una visibile cnalogia coUo straordinario contrasto presentalo dalla citta mede- sima. u Quel medesimo mezzo acre di terra, dice un viaggiatore recente, di spesso contiene due o tre colonne rimaste da un portico anfico, un piccolo oratorio cristiano dei secoli di mezzo, un casotto da sentinella veneziano, una moschea turca co'suoi ac- compagnamenti di cipressi e palmizi, ed una resi- denza di aspetlo moderno; « cosi, come a dire, distintamente presentando le diverse fasi della varia esistenza di quella famosa citta. Atene e sede di una universila, ed ha un ginnasio nel quale il governo fondo parecchie borse a mantenimento di studcnti, tre seminari pubblici, e due scuole soslcnute dalla beneficenza privata. Grandi sforzi si fecero per assi- curare nella citta la salute pubblica, netlaiido e ripa- rando le antiche cloache, ed asciugando le paludi formate dai traripamenti del Cefiso, le cui esalazioni riuscivano sommamente nocive. Vi sono i3 chiese, 12 appartenenti alia Chiesa orienlale ed i alia Occi- dent ale. Benche le manifatture di Atene sieno mollo indietro, le sue rendile sono considerabilmente rai- gliorate; e secondo lo stato ufficiale del i838, asce- sero a i3oooo dramme. Al Pireo pure, porto di Atene, si fabbricarono parecchie grandi case, e si sono gia compiute varie buone vie, fianchcggiate da abitazioui basse, ma rispettabili. Furono eretti un lazzaretto, una riviera ed una dogana, e quantunque florido dire non si possa il commercio, la citladella presenta apparenza piuttosfo affaccendala, e contiene circa 1 5oo abitanti. Le comunicazioni fra Atene ed il Pireo furono grandemente facilitate di recente colla costruzione d' una buona strada ; e si vocifeia che presto sara tra le due piazze stabilila una strada ferrata. Atene giace in sifo ricco di avanzi delPanti- chita, ed e ragionevole supporre che la present e sua tranquillifa tornera favorevole al miglior illustra- menfo di monumenli e luoghi gia idenlificati, e che gli scavi che ogni giorno si fanno per fondarenuovi labbricati, condurra a molte preziose scoperle. ATENE, negli Stati Uniti. P^ed. Athens. ATEKNO o PESCARA, Jternus, fiume del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, che ha la sua sorgcnte negli Appcnnini, in prov. del- I'Abruzzo Ulleriore n, fra Monlereale e Aniatrioe; scorre dal N. O. al S. E. , passando per Aquila ed Acciano ; poco dopo si volge al N. E., riceve il Gizio, e prcnde a queslo contluente il non)e di Pescara, so I to il quale passa a Popoli ed a Pescara, e si getta nclP Adriatico, dopo un corso di 3o leghe. Abbonda di gamberi, anguille e trotc. ATERRANO, casale del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, prov. del Principato Citeriore, distr. di Salerno, circondario e coniune di Montoro; con 840 abitanti. ATERSUMBA, scrilta in inglese Attersoomha^ cilia deir Iiulostan, negli Stati di Guicavar, antica prov. di Guzerate, sul Manjam, a 8 1. t/4 E. da Amedabad. Lai. N. 25** 4'; long. E. 70" 53'. ATESSA, citta del regno delle Due Sicilie, nei Dominii di qua del Faro, prov. delPAbruzzo Cite- riore, distr. e 4 1. 3/4 alP O. S. O. di Vasto, e a 4 1. 1/4 S. da Lanciano, capoluogo di can lone, sopra una collina. Ha una coUegiala di bella archiletlura, 4 par- rocchie, dei convenli, un ospedale e tre monti di piela. 11 poeta Vincenzo Cardona vi nacque nel xvn secolo. Commercia di pelli e ne concia. Con la 8670 abitanti. ATEZZANO, nel regno delle Due Sicilie. Ved. Aterrano. ATFIE, in francese scritta Atfieh, prov. del Medio Egitto, confina al N. e al N. O. con quella diGize; air O. con le altre di Benisuif e di Slinie da cui c separata dal Nilo ; al S. con quella di Siut, e all'E. con deserti. Verso il centro sono delle montagne. Quesla provincia, che ha 4^ 1. dal N. al S., e attra- versala, nella sua parte settentrionale, dalla strada da Atfie a Benisuif, e da quelle che, partendo da queste due citta, vanno per la gola del monte Calil, ai monastei i di Sant' Antonio c di San Paolo, nella pianura delPAraba. Vi si vedono tre conventi sulle sponde del Nilo. Conta 465oo abitanti. co55 ATM ATFIE, ciUa del Medio Egllto, capoluogo tlella prov. del nome stesso, a 1/2 1. dalla sponda desU a lei Nilo, e a 16 1. S. S. E. dal Cairo, con 4000 abi- taiili. Si presume che sia Y anlica Jphrodiiopolis, 0 cittci di Fenere. ATGOR, che gringlesi scrivoiio AutgJiur^ forte rleirindoslan iiiglese, presidenza del Beiigala, antica prov. di Orissa, a 3 1. N. da Meeneddi. E questo il capoluogo di uii piccolo principato, fertile in riso, Irumeiilo, tabacco, colone , che paga agringlesi 4162 riipie di tribulo. ATII o AETH, Athum, citta del regno delBelgio, prov. deirilainaut, circondario di Tournay, capo- luogo di cantone, sul fiunie Dendre, a 5 I. 1/4 N. O. da Mons, 10 1. S. O. da Brusselle e 10 S. da Gand. Lai. N. 5o" 42' 17"; long. E. 1° 26' 17". Questa citla, bene fabbricata, coiiserva tultora alcune di ,quelle forlificazioni che furono la niaggior parte dislrulte dopo la pace di Aquisgrana fra gli Spa- gnuoli ed i Francesi. Sopra i suoi baluardi si pian- tarono viali d'alberi e vi si slabihrono-niagazzini. Contiene parecchie chiese, un ospizio di orfanelli, un ospedale, un collegio, un arsenale. Vi si ammira una bella piazza d'arnii, il palazzo della citta, e la guglia del campanile di San Giuliano. Vi sono fab- jbriche di tele e sapone, purghi, birrarie, distillerie di acquavite di ginepro, tinlorie e fucine. II suo iDaggior coramercio consiste in tele di linoe canapa, ed in grani. Ath concorre alia nomina degli Stati della provincia per due niembri. E patria di vari uomini di lettere, e, fra gli altri, di Gughelmo Mer- cerns o Mercier, Guglieliao Montan, Pietro Gudelin, Giuliano Fosselier, Giovanni Briard, Arnoldo e Gio- vanni Lenseus, Giovanni Zuellard, Giovanni Tais- nier e Luigi Hennepin, niissionario al Canada. Nel villaggio di Melin, suo territorio, nacque il famoso MicheleBaius. Luigi xiv, preso questa citta nel 1667, la conservo per la pace di Aquisgrana deiranno seguenle, ma la rese agli Spagnuoli, pel Irattato di Nimega del 1678; la riprese nel 1697, e restituilla per la pace di RisAvich, deiranno stesso. Biconqui- stata da'Francesi nel 1701, i confederali la riebbero nel 1707 per la casa d'Austria. Finalmente fu riprcsa ancora dai Francesi nel 1746. Conta 8820 abitanti. Due incendi accaduti il 10 ed il \!\ aprile 1817 vi consmuarono la chiesa primaria, colla sua guglia, 1 magazzini e T arsenale. ATHABASCA o ELK, fiume dei possedimenti in- glesi, nel N. deir America settentrionale, formato sotto 55" di lat. N. dalla Pembina e dal fiume che sorge dal piccolo lago dello Schiavo. Scorre da prima al S. E. , poi al N. , e si getta al 58" 40' di lat. N. nella parte occidentale del lago del suo nome, dopo un corso di 145 1., nelle quali forma molti sbalzi. Que- sto fiume, ingrossato da un numero di piccole cor- renti d'acqua e dalla destra del Clear Water River, ha 1/4 di 1. di larghezza nella estrema parte del suo corso. Le sue sponde cinte da alte colline, sono fre- quentate dagli Scipeviani. Vi si vede qualche stabili- mento delle Compagnie inglesi del IS. O, e della baia d' Hudson. ATHABASCA o LAKE OF THE HILLS, lago nel N. delP America settentrionale, situato al 58" 4°' lat. N, e 112" 20' di long. O. Ha 5 1. di larghezza dal N. O. al S. E. e 5o di lunghezza dalP E. N. E. alPO. S. O. Esso s''ingrossa alP E. collo Stone River, e al S. O. colP Athabasca. Le sue acque scorrono nella parte occidentale mediante lo Stony River, che, con PUnjigah, forma il lago dello Schiavo. Esso contiene diverse isolette, la pin considerabile delle ATH 1034 quali e quella di Bustard. Sulla costa N. e nella parte occidentale si trovano i forti Scipcvian, della Com- pagnia del N. O. , e Wedderburn, della Compagnia della baia di Hudson. Le sponde ne sono in inolti luoghi alte e guarnite di rocce, ma in gencrale il paese vicino e basso ed assai unito, e in primavcra coperto da questo lago. Esso abbonda dipesci, come trovasi copioso il selvaggiume nei suoi contorni, nella primavera e nelPautunno. ATHBOY, citla d'Irlanda, prov. di Leinster, con- tea di Meath, baronia di Lune, a 12 1. N. O. da Du- blino, sul Meath Rivier. Vi si tengono tre fiere annuali. Conta i960 abitanti. ATHEE, villaggio di Francia, in Turena, spart. d'lndro e Loira, circondario di Tours, cantone di Blere, sulla sponda sinistra del Cher, e a 2 1. 1/2 S. O. da Amboise. Ha 255 case. ATHELNEY, isoletta d' Inghilterra, contea di So- merset, formata dal conflnente del Thone e del Parret, a qualche distanza superiormente a Tanton. H re Alfredo vi si rifuggi al tempo della invasione dei Danesi, e si pretende che vi abbia eretto un'' ab- bazia, della quale non resta traccia. Nel 167^ vi si disotterrarono molte antichita. ATHEtSTANEFORD, villaggio e parrocchia del- la Scozia, contea, presbiterio ed i 1. al N. di Had- dington, e a 6 1. E. N. E. da Edimborgo, situata piacevohnente sul pendio delle montagne di Garle- ton,presso la baia di Forth. E questa la patria diBlair, e conta 9000 abitanti. ATHENRY, bor. d' Irlanda, prov. di Connaught, contea e 4 1- 2/3 alPE. di Galway, capoluogo di una baronia. Era un tempo ricca e considerabile citta, cinta da mura di gran circuito che rinchiudevano campi, giardini ed abitazioni, e possedeva un'univer- sita. Nel i3i5 segui quivi una battaglia tra gP Inglesi e gPIrlandesi, in cui questi ultimi furono sconfitli. Nel 1599, gPIrlandesi ne passarono tutti gli abitanti a fd di spada, perche adottavano le costumanze del- Plnghilterra. IMandava un depulato al parlamento irlandese ; e conta i32o abitanti. ATHENS, citta degli Stati Uniti, stato di Alabama, nel centro della contea di Limeston, e a 2 1. 1/2 dalla sponda destra del Tennessee. E la sede dei tribunali di ginstizia. ATHENS, citla degli Stati Uniti, capoluogo della contea di Clarke, nello stato di Giorgia, a 25 1. 1/2 N. da Milledgeville,suirOconoe. II collegio di Frank- lin, al quale si riunirono tutte le accaderaie dello Stato, e che si chiama Universlta di Giorgia, vi fa stabilito nel i8o3. Questo collegio rinchiude un grand'editicio in mattoni per 100 allievi, duecappel- le, una biblioteca di 2000 volumi ed un gabinetto di fisica. I suoi fondi consislono in 3oooo iugeri di terra, e in 100000 dollari di azioni di banco. Nel 1821, lo stato di Giorgia accordo per questo collegio la costruzione di un nuovo edifizio, ed una rendita annuale. Popolazione, nel 1810, 280 abitanti. ATHENS, piccola citta degli Stati Uniti, stato di New York, contea di Greene, sulla sponda destra delP Hudson, nel luogo ove cessa d'esser navigabile pei grossi navigli ; in faccia d' Hudson, e a 9 1. 2/3 S. S. E. da Albany. Si chiamo nella sua origine Lu- nemborgo, e poscia Esperanza. Essa e bella e fio- rente, ha qualche manifattura, e fa un considerabile commercio. Conta 1 100 abitanti. ATHENS, piccola citta degli Stati Uniti, stato di Maina, contea di Somerset, 371. N. N. E. da Nor- ridgework, con 590 abitanti. ATHENS, coraune degli Stati Uniti, stato di Ver- \ io55 A T H mont, contea Jl Windham, a 9 1. 1/4 S. O. da Wind- sor, con 53o abitanti. ATHExNS, contea degli Statl Unili, nella parte S. E. dello stato delPObio, irrigata dal Wolt, dal Rac- coun, e dall' Hocliocking. Contiene due territori di 776 leghe quadrate ciascuno, appartenenti alia uni- versila deir Ohio. Conta 63io abitanti. II suo capo- luogo porta lo stesso nome. II comune d'Athens,-ha 110 abitanti. ATHENS, cilta degli Stati Uniti, capoluogo della contea di tal nome, nello stato deirOhio, sopra una penisola formata dal Great Hockocking, che cir- conda la citta, a 19 1. S. E. da Colombia, e a 17 1. E. da Chillicothe. L'aria vi e purissima. Questa citta ha una casa di giuslizia, abitazioni ed un collegio costrulto in raattoni. L'universita dello stato del- rOhio ^i fu stabilita nel 1818, e dotata di 46000 iugeri di terreno, il cui annuale prodotto ascende a 25oo doUari. Conta 800 abitanti. ATHENS, citta e comune degli Slati Uniti, stato di Pensilvania, contea di Bradford, a 23 1. N. N. O. da Towanda, al confluente della Susquehannah e della Tioga; con 1110 abitanti. ATHERSTONE , citta d' Inghilterra , contea di Warwick, hundred di Hcmlingtord, sul canale e 4 1. 1/4 al N. di Coventry, 37 1. IN.O. da Londra, presso r Anker. Vi si fabbricano sale, naslri e cappelli, ed e famosa per la sua fiera di ibrmaggi che vi si tiene il giorno 8 setlembre, la maggiore in simil genere di lutto il regno. Conta 3170 abitanti. Riccardo in vi tenne un consiglio la vigiha della battaglia di Bosvvorlh. ATHERTON o CHO WBENT, villaggio d'lnghilter- ra, contea di Lancastro, hundred di Derby oociden- tale, a 3 1. 1/2 O. N. O. di Manchester. Vi si fab- bricano chincaglierie e tessuti di cotone . Conta 4180 abitanti. ]Nel 1G43 il general Fairfax vi fuscon- titto dai realisli. Prima della guerra americana, era estesa la iabbricazione di chiodi che quivi si faceva ; benche decaduta ne sia la manifattura, se ne fa an- cora quantita rilevante per Pesportazione. E questo villaggio altresi notabile per varie invenzioni e per- fezionamenti nei macchinismi pel coione ; e vuolsi anzi che quivi fosse scoperla T utilila dell' applica- zione del calore nella produzione di alcune specie di fabbricati di tale materia. ATH HONE, fortezza delP Indoslan. Fed. Atone. ATHIS, villaggio diFrancia, in Normandia, spart. deirOrne, circondario e 5 1. 3/4 al N. N. E. di Dom- front, capoluogo di cantone, a 5 1. i/3 O. S. O. da Falaise. Vi sono fabbriche dei cosi delti reps e casi- miri, e conta 4600 abitanti. ATHLONE, citta d' Inghilterra, prov. di Leinster, contea di Westmeath, baronia di Brawny, a 8 1. S. O. da Mullingar, e 22 1. O. da Dublino. E attraver- sata dallo Shannon, che si passa sopra un bel ponte, il quale sostiene un monumenlo bellissiino eretto in onore della regina Elisabetta. Ha una caserma, ed una scuola gratuita per 40 giovanetti, e manda un depu- tato al parlamento. Fu un tempo citta e sede di un vescovato. In poca distanza sono delle antiche forli- ficazioni, che dominano le parti guadose del fiume, Ove terraina un canale che viene da Loughrea. 11 principe di Orangia assedio Athlone nel 1691; ma questa citta, fedele a Giacomo 11 re d'Inghilterra, si dilese allora valorosamente. L'anno seguente pero fu presa dal general Ginkle, dopo un assedio di 10 giorni, e cio fu seguito dalla riduzione di tutta rlrlanda. ATHOL, comune degli Stati Uniti, slato di New A T K io3G York, contea di Warren, a 23 1. 1/2 N. da Albany con 570 abitanti. ^ ' ATHOL, comune degli Stati Uniti, stato di Massa- cmsets. contea di Worcester, a 20 1. N. O. da Boston- con 1 320 abitanti. ' ATHOS, monte della Turchia europea. Fed. Atos ATHULLAHI, tribu d'Arabi pastori Fed. Atcllai! ATHY, citta delPIrlanda, prov. di Leinster, con- tea e 4 1. 1/4 al S. S. O. di Kildare, baronia di Nar- ragh e Reban, a 14 1. 2/3 da Dublino. E altraversata dal Bar row, che porta barche, e comunica con Du- blino mediante un gran canale. Le assise della contea SI tengonoalternativamente ad Athy ed a Naas. Vi si veggono le rovine di due monasteri, ed'una per- zione di un antico castello si fece una priirione. Vi si contano 4620 abitanti. Stante la sua posizione sul * jnargine del territorio inglesc, e sopra un iruado del fiume, fu frequente teatro di conflitti. Le^due por- zioni, nelle quali il Barrow divide la citta, sono con- gmnte da un ponle di cinque archi, cosi formando una via principale da cui divergono parecchie mi- nori. Vi hanno una chiesa parrocchialc, edifizio semplice, un oratorio cattolico spazioso, e luoghi di culto pei presbiterani ed i melodisti. Presso la citta sorgono una cappelletta, antico cimitero, ed un mo- nastero di domenicani. Oil re la scuola parrocchiale, ne sono due altre, con una farmacia ed un fondo pei poveri. I/importanza attuale di questa cilia derivaprincipalinente dal trovarsi alia congiunzione d'un ramo del Gran Canale col Barrow, e dalPes- sersi quest' ultimo reso navigabile sino alia focc, si che divenne piazza di rilevante commcrcio. A TIEN, cilta e principalo delPimpero di An Nam. Fed. Cancao. ATIENZA,bor. di Spagna, prov. e 16 I. i/3 al N. N. E. di Guadalaxara (Soria). E amena, ben fabbri- cata, ed ha un antico c^^stcUo sopra un'eminenza. Vi si trovano delle sorgenti dalle quali si estrae sale. Conta 1900 abitanti. Atienza diede il nome di Sierra di Atienza ad alcune grandi montagne, in mezzo alle quali sorge, e che sono parte di quelle antica- menle chiamate Idubeda. ATINA, citta del regno delle Due Sicilie, ne'Do- minii di qua del Faro, prov. della Terra di Lavoro, distr. e 4 I. al S. E. di Sora, capoluogo di cantone, presso alia Melfi. Ha una caltedrale, un convento, un ospedale e 6000 abitanti. Questa citta e antichis- sima. Essa appartenuo da prima ai Sanliili, e diccsi che Nerone Claudio vi abbia condotto una colonia. Virgilio Pannovera fra le citta che presero parte nella guerra tra Enea e Turno. Sotto il papa Gio- vanni XIII fu sede vescovile, soppressa poi da Euge- nio III. Al tempo de'Romani, fu palria di pareccbi uomini illustri, che coprirono insigni cariche in quella repubblica. ATIPURAM, distr. delPIndostan, nella parte merid. della prov. di Malabar, e nelP isoletta di Cettue, che gli Europei cosi chiamarono, ma il cui vero nonie e Manapuram. II suolo n'e ingrato e poco fertile, non dando che 3oooo rupie alia Compagnia inglese. ATITLAN, vulcano del Gualimala, una delle som- mita della cordigliera vulcanica che attraversa quel paese in tutta la sua lunghezza. ATKARSR, citta della Russia europea, governo e 21 1. al N. O. di Saratof, capoluogo di distr., sul- PAlkara, con i5oo abitanti. 11 suolo del distretto e sabbionoso, nudo ed arido in parte. Vi si sono sta- bilile delle colonie, formanti una popolazione di 90000 abitanti. ATKHA, isola del Grand' Oceano. Fed. Atca. io57 ATL ATKINSON, citta e coraune tlegli Stati TJnili, slato di I^ew Hampshire, contea di Rockingham, sul limite del Massaciusels, a 8 1. S. O. da Portsmouth, e a II I. S. E. da Concord. Vi ha un'accademia, e conta 56o abitanti. ATKIS, citla dell'isola d'leso. Ved. Atchis. ATLA, che d'lnglesi scrivono Butlah ed i Fran- cesi Hatlah, citta deirindostan inglese, presidenza del Bengala, antica prov. e 60 h al S. O. di Alia Abad ; presso la sponda destra del Sonar, a 22 1. S. da Cia- terpur. ALTABOUN, \illaggio della Russia, in Europa, nella Giorgia e nel Daghestan settenlrionale, a i3 1. O. S. O. da Tarki, nelle montagne, e sopra un ru- scello che si getta nel Torkali Osen. Questo villaggio e rinoraato per Tavvenenza de'suoi abitanti, e pei suoi frutti eccellenti. ATLANTE, nome di una catena di montagne, situata al N. O. deir Africa, che, col Mediterraneo e rOceano, accerchia talmente la porzione del conti- nente atVicano piu vicina alle coste delP Europa, die gli OrientaU le diedero il nome d' isola di Ma- grab o isola occidentale. Gli Europei chiamano tutta la regione che occupa questa catena e le sue dipendenze col nome di Barbaria. La catena dell'Atlante si estende fra 12° di long. O. e 12° di long. E., e fra 28° e Zf di lat. N. Essa incomincia in fondo al golfo dc41a maggior Sirte, rimonta verso il N. sino al capo Bon, continua air O. sino a Fez, e scende di nuovo verso il S. O. sino al capo Nun. L'acrocoro che forma il deserto di Barca, la separa air oriente daj^ montagne sabbio- nive che si avvicinano aU'Egitto, ma non si prolunga minimamente in quella contrada, come pretendono diversi geografi. Fra Fez e Marocco, e per una lun- ghezza di circa 120 miglia geografiche, qnesJa catena arriva alia sua maggiore altezza. Le principal! som- mitii s' innalzano in questo intervallo sino alia re- gione delle nevi perpetue; il che a tale latitudine deve far credere che si trovino poste a piu di [\[^oo metri sopra il livello deU'Oceano. Quest' altezza es- ser deve molto minore di quella delle montagne d' Africa cheslanno alFO. deir Abissinia, nella prov. di Samen, e le quah, secondo Salt, conservano le nevi tutto Fanno, quantunque situate sotto Tardente sole della zona torrida. L'Atlante non forma una cordigliera, o una catena di montagne continue e sopra una sola linea; ma e composto invece di molte catene parallele, o ramificale con le catene prlncipali, e qualchevolta d'isolati gruppi montuosi. Queste masse ineguali e differenti per le loro forme e direzioni diverse, sono separate da pianure le piu ricche del mondo in pro- duzioni cereali; da deserti le cui superficie vanno coperte di sterili sabbie, interrotte da rocce nere o da strati di sal bianco come la neve ; da valloni freschi e deliziosi, ove acque limpide si precipitano in. belle cascate, e dove crescono inabbondanza I'oli- vo, Parancio, il melogranato, il mandorlo, il pesco e Talbicocco. I fiumi ed i ruscelli che irrigano que- ste contrade, sMngrossano in un instante nei tempi piovosi pei torrenti che scendono irapetuosamente dalle inontagne. Queste quasi da per tutto, e ad eccezione delle cime piu alte, sono coperte di folte foreste ove regna un silenzio profondo, interrotto soltanto durante la notte dal ruggito dei lioni, dei leopardi e dell'altre bestie feroci, che non meno degli enormi serpenli , particolari a quella parte d' Africa, sono di spavento sommo ai viaggiatori. Gli alberi che predominano nelle foreste deirAtlante ATL io38 sono I'olivo salvatico, il pino di Gerusalemme, la querela a ghiande dolci, il sughero, il pioppo bianco, il ginepro di Fenicia ed il terebinto. Si respira in quelle regioni Taria piii pura, e vi si gode della tem- peratura piii dolce. Le piogge condotte dai venti del N. cominciano a cadere in ottobre, e seguitano per intervalli sino alia fine di aprile; Tatmosfera e in progresso costantemente serena per tutto il re- stante deir anno. Nel mese di gennaio la vegetazione incomincia, e nel mese di raarzo tutti gli alberi veg- gonsi adorni di nuove foglie. Queste montagne sono pel 6 molto meno fertili che non quelle del S. della Fraricia, e giammai la primavera vi produce quei tappeti di verzura smaltati di fiori, sui quali, nelle Alpi d'Alvernia e del Delfmato, gli occhi si pascono tanto deliziosamente. L'aspetto dell'Atlantee per altro assai variato. A^eduto da Marocco, dispiega una serie di masse piramidali, le cui aguzze sommita risplendono per la neve che le ricopre, mentre al S. di questa citta stessa la parte che si chiama GeZ»e/ Iddir, abbondante di ferro, presenta sommita ro- tondate e verdeggianti. 11 suolo deirAllante, in tutti i luoghi ove fu osservato, e calcareo, e fa scorgere in certe situazioni degli atrati regolari, rilevati per- pendicolarmente, che si compongono di deposit! orizzontali. Questi monti sembra che abbondiiio di produzioni minerali, e vi si trovano argento, ferro, rame, piombo ed antimonio ; ma tali ricchezze ri- mangono infruttuose, a cagione delP ignoranza o indolenza degli abitanti. 1 quali compongonsi di raz- ze indipendenti che differiscono per lingua, origine e fisica conformazione dai popoli di progenie turca, araba od europea, abitanti le pianure del N. , come pure dai Mori e dai Negri che stanno al S., neirin- terno dell' Africa. Fed. Berberi e Scilluchi. Le diverse parti delP Atlante ricevettero deno- minazioni generali. II Maggior Atlante e la serie delle cime piu elevate dal fondo del Golfo di Cabes sino al capo Ger. L' intervallo compreso fra Fez e Marocco, ove questa catena arriva alia sua maggiore altezza, si chiama V Alto Atlante^ ii quale, secondo Jackson, comincia a Gebel d'' Zatute^ o monte della Scimmia, presso di Sciucta, nella Susa inferiore, e si estende sino 3o miglia all' E. di Marocco. Piu all'E. il Maggior Atlante si perde nelle montagne di Gada- jnes e di Aruge el Assuad., che cingono la Maggior Sirte e sono molto meno elevate. Si chiama Atlante Minore la catena che piu si avvicina alia spiaggia, e che qualche volta e parallela al Maggior Atlante, ove se ne stacca obbliquamente. Questa catena incomin- cia a Tanger, continua medianle i monti Uselet^ verso r O. sino al capo Bon, ch' e il Ras Addar degl' indigeni, il Promontorium Mercurii degli antichi ; essa contorna il golfo di Cabes e la Sirte Maggiore. Questa ultima porzione, formata dai monti Garian e Teruna^ si rattacca, al S. di Mesurata, col- r Aruge per mezzo dei mawXx Mezda^ degh Uadan^ ed altri diramamenti. II Minor Atlante si congiunge al Maggiore col mezzo di molti anelli transversali, tra cui piu elevati sono i monti Jurjnra^ all' E. di Algeri, e i monti Errif, fra Fez e Tanger. All' E. di Tanger e sul punto della costa piu vicino all' Europa, sta I'antico monte Abila o dei Sette Fratelli, il capo Ceuta dei moderni ; esso ebbe da qualche autori spagnuoli il nome di Sierra Ximiera o Sierra de las Manas., montagna delle Scimmie, che non e se non la traduzione del nome di Gebel d'' Zatute che gli danno i nativi del paese. Tutti gli anelli che uniscono il Minore al Maggior Atlante, come pu- re quelli che si appoggiano ai fianchi meridionali io59 ATL en o Scesciuau, secondo il medesimo ; Gebara, Jerso, Tezarin, Buseibet^ Goualid, che tocca, al suo dire, il Beni Vfa o Bervara; Merniza, Augustum o Jgustan ; Jedir, Lucai o Atcai ; Guazeval, Guernag/iel, Ac/imet, Jeginefem, Mesgalda, il Megislda di Marmol, ch'e vicino al fiume d'Ergd; e infine Gouamud o Guamed^ che separa la prov. di questo nome da quella di Fez. Tutli qucsli monli apparten- gono alia catena ed alia prov. d'Errife cougiungono ai loro nomi Tepitelo di Beni, e sono, per la maggior parte, vicini al Meditervaneo, presentando sommita verdeggianli, poco alte, coperte di vaste foresle ed ornate di castelii, forli villaggi e popolosc cilta. Nel Caret o sesta regione del regno di Fez, slanno li monti Elscebdevon, che da Sciasasa si cstcndono sino al fiume Muluvia, e i quali, dal mare Medilerraneo, si avanzano verso il S. sino al descrlo di Garet. Essi stanno vicini ai monli Beni Said ed Azgangan, che confinano col monte di Beni Teu- zin^ questo pure vicino al monte Guardan o Far- dan. Tulli sono siluati Tra il mare Mcditerraneo, il fiume Nocor ed il deserto di Garet. Marmol no- mina pur anco da quella parte il monte Mequeblan, presso il fiume Mul)ucan. NclloSciaus (Chiaous), o settima regione del re- gno di Fez, si distinguouo, presso la citta di Teza, il monte Matgara., allissimo e mollo dilliclle a pas- sarsi ; i monli Gavata, il Megesa, ch'e il Mencheca di Marmol, posto da esso vicinissimo al Beni Geba- ra; jposc'm s'inconlra \\ Baronis o Baraniz, al N. diUeza, ed il Beni Gurtenage (Gouertenax in Marmol), pieno di rocce ; c infine i monli Gueblen (Giubeleien) di Marmol, assai alti, c che hanno Go mi- gha di lunghezza sopra i5 di larghezza. Verso TE., questi monli toccano quelli di Dubdii, di cui fa parte j1 monte Beni Jessentem (Jechjlen in Marmol). 11 monte Dubdu propriamcnte detto sla presso Me Idla, e sulla sua sommita, al detto di Marmol, sorge una gran cilia. In seguilo si trova il monle Selelga^ coperto di pini allissimi, ed i cui anfralti sono frc- quentati da lioni, Icopardi e scimmie,che vi si riuni- scono in si gran nuiuero, da formare spaventevoli armate; il monte di Beni Jasga, notabile al tempo di Leone Africano per un ponle di corda simile a quelli coslrulli nelle valli del Peru; il monte Azgan che sta aU'jE. , e confina col monte Selelgo, e all' O. con quello di Sofroi. Marmol indica altresi in questa regione il monle Miatbir, sulla cima del quale si trovano delle rovine romane. La montagna dei Cento Pozzi e celebre pei lesori che si pretendeva esservisi trovati ; essa confina col Cunaighel G/ier- ben o monte del Passaggio dei Corvi. Da quel lato stanno il Beni Merasen, il Marizan di Marmol, altissimo e molto freddo, i monti Masettaza, chia- mati Mezetabcas da Marmol, che hanno 3o migha di lunghezza sopra 12 di larghezza, e che confinano all O. colle pianure d' Edecsen ; in fine il monte Ziz, nel CUI fianco ha la sua sorgente il fiume di tal no- me. Marmol fa pure menzione di un'alta montagna chiaraata BeniBuhahus, a 4 1. da Fez, e sul pendio della quale e una gran citta. ATL ,04, Nel regno di Telensin o Teleraessen, og^d Algeria, stanno i monti di Jeznetens, i Beni Zent tes di Marmol, che hanno 5o miglia di lunghezza e toccano da una parte il deserto di Garet, e dall'al tra quello di Angad o Angara; il monte Matgara. altissimo e freddissimo; i monli Gualasa o mont di Tarara, secondo Marmol, presso la citta d' Unai ne, chiaraata On da Marmol; il monte di Agbal che sla vicino alia cittj di Orano. Prossimo a Tele messen e il monte Beni Guerened o Guernid. J monte Magarava, menzionato da Marmol, si estendt lungo la cosla ed ha due citta coslrutte sopra i suo fianchi. II monte Guanseriso Guenezeris^ present una sommita arida ed elevata. Marmol fa menzionf anche di Zatime, montagna che si chiama pur Abu Said., e che sta presso Tenes. *ISel regno di Bugia e di Tunisi stanno il Gebe, Auras, ch'e 1' Aurasius del medio evo, o il monte Audns di Tolomeo, ed il quale, secondo Bruce, t abitato da una razza d'uomini bianchi e biondi chf credonsi uscili dagli antichi Vandali; il monte Za- altissimo e a 3o miglia da Tunisi; i monti Tefren e di Nefusa, separati dalla costa per mezzo di un deserto. Questi ultimi sono le montagne di Nofusa d'Edrisi, che si congiungono ai monti Ga- rian ed al Beni Guarid, al S. di Tripoli. Leone Ai ricano e3Iai'mol esteudono I'Allante verso I'oricn- le sino a Gebel Meies, a b° all' O. di Alessandria, e all'E. del deserto di Barca. Ma, come dicemmo, tale idea sembra falsa e poco conforine alle sane nozioni delia geografia fisica. Abbiamo dovuto far conoscere i nomi delle montagne dell' Atlante soraministratici da Leone Africano e da Marmol, poiche c'e poco dubbio che uon sussistano ancora, e possano per cio essere della massiiiia utilila ai viaggialori e ai geografi. 11 solo d' Anviile, fra questi ultimi, fcce uso di laluna del- le nozioni da noi teste date ; ma la poca cognizione della geografia di quelle contrade non gli permisc di servirsi se non di numero assai ristrello, e an- cora, secondo noi, egli si e qualche volla ingannalc nelle i'alle applicazioni. Dopo Leone Africano e Mar- mol, r opera di Shaw e la sola che abbia gettalo qualche lume sulla geografia deU'Allanlc nella sua parte orientalc, cioe sui regni di Algeri e Tunisi. Egli pose nelle sue carte molti nomi di Leone Afri- cano, ma ne fece anche conoscere altri che sembrano piu moderni. Secondo quest' autore, all'occidente del fiume Sigo Sicche stanno i monti Carcar e Ta- ^aro/, ch'erano chiamati juons Durdus dagli antichi. Al S. del deserlo d'Angara e nella regione ove pren- de origine il fiume Uadi Gidi, sono i monli abi- lati dai Lovat e dagli ^mmer. Piu al N., ed al- r O. del fiume Chellif, sta il monle Fannascri, al S. dei Beni lirana, chiamato su qualche carta Vanese- ris, ch'e, secondo Shaw, il monte Zalacus di Tolo- meo. Piu al N. ancora, e presso Algeri, Shaw indica le montagne di Bugira; il monte Sgoue, patria dei Beni Vilbanne, e fra Costantina e Sgigata. Piu all'E., e presso la costa, al S. di Biserta, e lungo la sponda del piccolo golfo che si chiama lago Sisara, Shaw nomina il Gebel Ischell, montagna considerabile, di figura rotonda, che, secondo lui, e la Cirna degli antichi. 1 monti Andanier., Cozul, Fedgiad, Salu- ban., descrilti sulla carta del d' Anviile, sembra ap- partengano ai rami deH'Allanle che si prolungano al S. nel deserto e al mezzodi del paese dei dalteri; alcuni anzi paiono interaraente staccali dalla catena principale, e sono troppo poco cognili per poterne assegnare la situazione con tanta certezza con quanta o45 ATL ece d'Anville suUa sua carta. Host da i norai ic^ueuti alle montagne delPAlto Atlante, che si xorgono dalla cilta di Marocco : Ulstan, Orica, Emsfiva, Tagana, Fraga, Guitana, Gemed\^a, Rgagagia ; e quelle cbe stanno pi esso Fez, sono Ja esso chiamate Zavias, Itata^ Zaimbi. A tutle queste indicazioni, eslralfe dai viaggi, ialle gcogiafie e dalle carle d' Africa, aggiungeremo alcuni riscbiararaenti atlinti dai manoscrilti del pro- fessoreDesfontaines, cui siamo gia obbligati delle piii imporlanti nozioni intorno alia descrizione generale deir Atlante, olferta nel principio di quesLo articolo. Portandosi da Algeri a Telemesseu (in arabo iTelemsan), a Mendia appunto si arriva al raonle Atlante. Ivi le sponde dei fiumi sono ombreggiale da lauri di \ivi colori, i cui fiori contraslano col verde cupo degli olivi, dei lentischi e dei cipressi. Attraversata quindi la gola di Uager^ si scopre il monte Belide , che innalza sopra gU altii. La pianura irrigata dallo Scellif, dove e eretla Saia Tetla, e limitata air O. da un gruppo di monta- gne chiamate Dui. Quelle dei dinlorni di Te- lemesseu sono calcaree e composle di strati oriz- zontali di poca grossezza. Nissun paese e meglio di questo irrigato ; gli abitanti contano 2000 fontane mello spazio di 2 legbe. I monti che stanno dietro Teleraessen si chiamano Mafresch; i piii lontani, Jemcrendi ; in ultimo son detti monti di Tordi^ e vannopieni di vallate deliziose, di piati fertili ed ameni, ove gli Arabi allevano numerosissimi ar- menti. Piii all'O. sorgono le montagne di Masca- ra. Esse altresi sono calcaree, e talune coperle di una terra bianca come la neve ; vi si Irova del gesso. Sono da quesla parte miniere di rame e di piombo. Fra Mascara e Telemesseu veggonsi I i monti di Tescia o Terscla, che si estendono dai S. al IS. Quesli sono pieni di gazzelle, dl sciacali e di lioni. Vi sono miniere di piombo e di rame, ed una, ricchissima di tal metallo, trovasi nella mon- tagna alFO. di quella di Tescia. Vi si trovano altresi delle grosse calcedonie, disposte in letti slretti, in direzione dall'E. air O. Queste pietre preziose sono avviluppate in una terra piritosa, e in poca distanza dalle miniere di rame. Codesta parte deir Atlante e quasi disabitala e presenta aspelto selvaggio. Le montagne vi sono coperte di boschi sino alia som- mita e piene di belve feroci. I torrenti vi rololano piriti da cui si trae del ferro. Andando da Telemes- seu ai confini dello stato di Marocco s' incontrano i i monti di Trara^ che si estendono dai S. al N., ed aver possono 1 5 in 16 1. di lunghezza, e vanno a per- dersi nel mare. Questi monti sono meno alti delle Alpi del Delfinalo; la base n'e coltivala in molti siti, e vi si trovano certe pietre porose che somigliano alle vulcaniche. Sono abitati da malandrini, come allre montagne che stanno al S. O. , e che presentano un aspelto nericcio. Dalla parte di Orano s"" innalza la montagna chiamala Erbell, presso cui sono alcune miniere assai ricche. Recandosi da Algeri a Costanlina, si altraversa il fiume Degaddara, che scaturisce dalla montagna chiamala El Ammet, di anelU obbliqui e calcarei, e che presenta delle rocce di spato pesanle ferruginose. 11 fiume precipila dai S. al N. in bur- roni profondi. S'impiegano cinque ore ad altraver- sare questa montagna, la quale e coperta di boschi, e non ha di aprico che la sua piu elevala sommila. Tutte le vicine montagne , quantunque altissime, sono pure coperte di alberi. 11 sughero domina nel- le parti alle, e le basse sono vestite di oL'^v'i. 11 Jur- jura o Guraigura, che poscia 5' inconlra, c di cui ATL 1046 parlammo desciivendo la gola della Porta di ferro, presenta nella sua cima nude rocce ed inaccessibili, mentre tutti i monti che la circondano, assai meno elevati, vanno coperti di arboscelli sino alle som- mila. Pero Desfontaines non vide mai neve nel set- tembre suUa cima del Jurj'ura^ ma dice esservene dalla parte del N. e che vi durava tutto Panno. Egli affgiunge che Paltezza di questa montagna uguaglia ahneno le nostre Alpi mezzane. SulJurjura abitano i Cabaili indomabili. Da questa montagna scende un torrente, secco nelf estate, e che si getta nel fiume Zeitun dalla parte delf O. Le acque di esso sono buone a beversi; convogha, come lutti gli altri fiumi di quella contrada, pietre calcari impregnate d'ocra. AWE. delJurjura e una montagna altissi- ma, e al N. E., dalla parte di Bugia, si trova il Gebel Dura, ove ha la sua sorgente il fiume di Nasava. Airoriente del Jurjura vedi uuMmmensa pianura incolla, ove cresce il lentisco; pianura che separa il Maggiore dai Minor Atlante, che si scopre a de- stra ed a sinistra, allorche si varca. Fra Costanlina e Bona (chiamala Aneb dai Mori), il cammino e sempre montuoso. Le montagne che si atlraversano il primo giorno, sono lutte coltivate sino alia som- mila. Hanno poca altezza, e presentano piuttosto r aspelto dipoggi che di montagne. Vi si trovano delle sorgenli di acqua viva, e tralto tratto ddle ro- vine. A misura che si avanza dalla parte di Bona, le montagne s' innalzano ^empre piu ; incolte e sol- cate da profondi hnrrofti ; si altraversa la Luet Sibuze, fiume considerabile, nel cui fondo rotolano grossi ciottoli, e che s'ingrossa talmente nelPinver- 110, che arresta spesso i viaggialori per mesi inleri. Scese le montagne, si arriva presso la citta di Bona, in una pianura che ha 7 1. di larghezza. Piu alPE., stanno i monti Mamelif, al S. O. di Tunisi, ed i monti Corbie, al S. di delta cilia. 11 monte Mamelif ha poca elevatezza, ed e il prin- cipio di una catena di montagne che, dirigendosi dai N. E. al S. O., traversa il regno sino al deserto di Saara. 11 corbezzolo, il tasso, P erica raoltiforme, il lentisco, il lauro rosa, vi allignano in abbondanza. Partendo da Porto Farina, si estende una catena di montagne parallela a quella delle MameliJ, la cui direzione e dai N. E. al S. O., e ehe, all' estremita, offre sabbie bianche come la neve. Recandosi da lu- nisi a Tozer, allorche si e passalo Cairuan, dopo tre giorni di cammino, si entra in una immensa pianura situata fra due catene di montagne che corrono dai N. al S. , e si scorgono a vista per due giorni di cam- mino dopo Cafsa. Allora, un poco prima di giungere ad El Amma, si vedono le dette catene lerminare e congiungersi ad altre due, di cui Puna si avanza verso TE., ePaltra verso PO. Quivi sono 1 limiti del deserto, abitalo dagli Arabi vagabondi, ch'e assai pericoloso inconlrare. Riunito tutto cio che i moderni hanno potato somminislrare di nozioni suirAllante, poco ci esten-^ deremo su quanlo ne dissero gli antichi, i quail n'ebbero una cognizlone imperfelta, e sino alle con- trade da loro meglio delP altre conosciule, diedero poca importanza nelle descrizioni dei gran tratti della nalura, ed a quel ramo di scienza che ricevette il nome di geografia fisica. Nei primi tempi dei progress! della navigazione presso le nazioni orienlali, P Atlante esser doyette il monte Jurjura, perche era quesla la sommila piu apparenle pegli esploralori del Medilerraneo. Ma allorche si supero lo strelto delle Colonne d Ercoie, o di Gibilterra, si estese questo nome di Atlante io47 ATL a tutta la catena, e si conobbe T Atlante Maggiore. Tolomeo e pero U solo tra gli antichi che abbia fatto qnesla distinzionedi un maggior e un minor Allan te ; raa siffatte denominazioni non hanno presso di lui la sigmficazione istessa che presso i moderni, e si apphcano al prolungamento del due rami deWAlto Atlante sulla costa. llMaggior Atlanta di Tolomeo sono le montagne presso il capo Nun, ed al suo .Mi- nor Atlante corrispondono i monti che stanno in laccia al capo Cautin ed al capo Bianco. Omero, nella sua Odissea, fa gia nienzione di un monte Atlante, ma questo era il Jurjura. Sembra eziandio che, al terapo di Erodoto, non si conoscesse ancora che il Minore Atlante, pero che questo autore fa inco- niinciare o ievmms^veV Atlante alfO., al promon- torio Soloe, corrispondente al Cotes promonto- rium degh autori antichi posteriori ad Erodoto, ed al capo Spartel dei moderni. Pero Annone, e dopo di esso Pohbio, nelle navigazioni loro, avevano rico- nosciufo emarcalo Testremita del xMaggior Atlante m prospetto alle isole Fortunate o Canarie In vista d|^ questo capo, eglino posero la montagna chiamata Iheon Ochema o Caro degli Dei. Poll bio nomina Monte Barce la parte i\Q\V Atlante che sta rimpetto al capo Ger; ed e questo V Idevacal i\{ Leone Afri- cano ed A Daran di Abulleda. 1 ale estensionc del- 1 Atlante s.no alia costa vicina delle Canarie non fu adotlata dai gcografi posteriori. Strabone, scrivendo lungo tempo dopo, tennina questa catena di mont »- gne al capo Spartel conie Erodoto. « Naviirando, dice btrabone, tuori dello stretto, con la Libia a sini- stra s. troya la montagna che i Greri chiamano Atlante, c i barbari Ulrls. Piu lunge spor-e in mare un capo form a to dalPeslremita di una nVonla- gna; esso sj chiama Cotes. E questo T ultimo della Maurosia verso Poccidente. La catena di monti, che SI eslende Iraverso la Maurosia, e si prolunga dal capo Coles snio alle Sirti, e abitala, al paro della re- gion parallela, dai Maurosii, e, piu avanii nelP interno delle terre dalla maggior parte delle nazioni ,lella ATL 1048 , . . Jamque volant apicem et latera ardua cernit Atlantis duriy caelum qui vertice Julcit ; Atlantis, cinctum assidue cui nubibus atris Pini/krum caput et vento pulsatur et imbri; Ni.r humeros infusa tegit ; turn Jlumina mento I'raecipitant senis, et glacie riget horrida barba. ViRGiL.o, Eneide iv, 146-152. r a;?' n"'"*- '''"f '^'o^" "^'^ gl'indigeni chiamano 1 Atlante Diris.^d m Solino questo nome c conver- t.to m quello di Adderls. I Romani acquistarono conoscenze piu parlicolareggiate sulP Atlante, nel primo secolo dell'era crisiiana, col mezzo della sne- dizione del console Svetonio Paulino, che iraverso quella catena con una parte del suo csercito per andare ad assoggettar i popoli della vallata irrigala da hume Ger. Si trovano queste nozioni considere- volmente accresciute nelle opere di Tolomeo, che diede il nome di un gran numero di monti del- 1 Atlante; mala geografia moderna di quelle contrade e troppo poco conosciuta per poter fare dei detti nomi una giusta applicazione. Gli antichi molto esa- geravano 1 altezza dell' Atlante, ed i loro autori dei secoh piu illurainati si compiacquero di ripeter sem- pre le favole dei primi navigatori che scorsero quella Tasta catena. Eglino ne facevano la dimora dei satiri e degh egipani, il teatro delle imprese di Ercole e di Perseo. La milologia, facendo delP Atlante un eroe, figho di Giove, e congiungendo le illusioni dell imraagmazione a quelle dei sensi, veder face- vano nelle alle montagne deir Alto Atlante qualche cosa che avvicmavasi alia figura di un vecchio con bianca barba, e che sosteneva il cielo sulle spalle. Virgiho prese un partito mirabile da questa popo- lare credenza allorche nel lib. ,v della sua Eiieide, dipinge 1 Atlante come apparve al dio Mercurio quando, per ordme di Glove, portavasi a Cartagine onde sostenere Enea. ^ ATLANTICO ( Oceano) . E questa una delle gran divisioni di quelPacqueo ammasso che cuopre piu di tre quarti della superficie del globo. Giace esso tra il Mondo vecchio ed il Nuovo, bagnando le sponde orientali dell' America e le occidenlali del- PEuropa e delP Africa, esteso in lunghezza dai man Artico ed Antartico. Nel sito piu stretto, tra la Groenlandia e la Norvegia, misura 980 miglia geo- grafiche ; ma tra V Africa settentrionale e la Florida ovc raggiunge la massima sua larghezza, la distanza da sponda a sponda supera le 4i5o miglia. Benche comprenda poco piu d'una quinta parte dell' intero oceano, i suoi lili forraano una linea di coste piii estesa di quella di lutti gli altri mari presi insierae; il che proviene da parecchi eslesi mari mediterranei, ch' ontrano profondamente nei continenti conti^^ui connessi col N. delP oceano Atlantico a mezzo*" di strclfi e che sono porzioni del medesimo. Tali sono il Ballico ed il mare Mediterraneo nel Conlinente Antico ; e le baie d' Hudson e di Baffin, ed il mare Golombiano ( golfo del Messico e mare Caraiba) nel Nuovo Mondo. E devesi probabilmentc sino ad un cerlo grado alle facilita per le relazioni coramerciali sommuiistrate da quelle braccia dell' Atlantico, se i paesi ad esse viclni fecero maggiori e piii solleciti progressi nella civilla che non le piii delle altre parti del mondo. Alia medesiraa cagione viene pure ascritta la circoslanza che le nazioni delle sponde delP Atlantico abitatrici siensi piu specialmenle dedicate alia navi- gazione ; ne limitarono esse la loro attivifa in questo ramo d'nidustria alP Atlantico e navigarono per ogni altro mare, ne havvi ora porto, per remoto che sia, il quale non venga regolarmente visitato dai loro legni, quelli soli eccettuati a' quali e negato libero accesso, o che non somministrano articolo veruno di traftico. Cosi P oceano Atlantico e, come a dire, divennto la grande strada frequentata dalle nazioni commercianti, e fu piu compiutamente esplorato ed esaminato degli altri mari ; ed esperimenti frequen- temenle ripetuti fecero abilita a stabilir regole a guida delle navi che ne attraversassero le diverse parti, in slagioni diverse dell'anno, il che da alia sua navigazione la massima facilita e sicurezza. Quei gruppi d' isole che impediscono la naviga- zione e la reiidono alparagone difficile e pericolosa, son molto meno numerosi nelP Atlantico che non nella maggior parte degli altri mari. Se infaiti si ecceltui la catena d' isole che separa il mare Colom- bian© dalP Atlantico, e che puo quindi considerarsi come parte delle sponde delP oceano, puo appena dirsi esista alcuno di tali gruppi d' isole tra 5o° di lat. N. e 5o° di lat. S. Le Azzorre, le Canarie e le isole di Capo Verde, come altresi quelle di Guinea e le Bermude, occupano uno spazio comparativamente piccolo e vengono facilmenteevitate; ed i due ultimi menzionati gruppi giacciono ben lontano dalla stra- da comune dei bastimenti. Le Canarie, compreso Madera, sono frequentemente visilate, situate essen- do la dove sogliono le navi cambiare la direzione del proprio corso. La diiezione dei venti e delle correnli e di speciale importanza siccome quella che interessa o49 ^"^^ ' esecuzione dei Tiaggi, ed alia piu esatla cognizione lei corso loro ed influenza, non meno che degli altri )erfezionamenti neirai te della navigazione, attri- Hiii e si deve il fatto ch'' eseguisconsi presentemente viaggi in pressoche raeta del tempo che richiede- irano due secoli sono. yenti. — Siccome T oceano Allantico, cora- )rendendo alle due estremita i due niari Glaciali, si ;stende dal Polo arlico air antarlico, va in qualche (arte soggetto ai venti perpetui o alisei^ in altre li venli variabili ; e lungo certe sue coste, fi a tropici, i venti soggiacciono ad un canibiamento •egolare secondo le stagioni, o, in altri termini, pre- ralgono i monsoni. I venti alisei non si estendono oltre al 32.mo )arallelo dair equalore ; alle volte non si trovano a naggior distanza di 27" di latitudine. L'inteia su- jerticie del mare distesa da queste latitudini ai )oli e la provincia dei venti variabili. Gli ultimi ;ofliano in ogni stagione da tutti i punti della jussola ; ma per lunga esperienza si e trovato che venti di ponente prevalgono in ambi gli emisferi. >e tirisi una linea nella direzione di un meridia- 10, si stima che la proporzione tra i venti che ;offiano da ponente a quelli che vengono dilevante, ;ia di 9 a 5 1/2. Quesla almeno e la proporzione leir emisfero N. in cui il giudizio se n' e fatto coUa naggiore esattezza. Devesi inoltre osservare, che nentre i venti fra i tropici e presso ad essi soffiano juasi senipre col medesirao grado di forza, i venti ?ariabili variano estremamente per questo riguardo, ;catenandosi alle volte quasi colla forza di oragani ;d altre fiate cedendo in calma mortale. I due alisei non soffiano sopra V intera su- aerficie del mare che giace tra i tropici, essendo ""uno dair altro separati dalla regione delle calme^ egione che varia in estensione secondo le stagioni, le sempre occupano la medesima parte dell' oceano. M trova che si estendono da breve distanza dalle ipiagge delPAntico Continente a breve distanza da juelle del Nuovo, ma variatissimi in larghezza, alle /olte occupando 3^ dl latitudine, ed in altre stagioni ;opra a 10". 11 fatto piu notabile per rispetto a questa •egione si e che non si estende egualaiente ad ambi . lati deir equatore, ma giace pressoche tutto Tanno leir emisfero N, Sollanto quando il sole e vlcino al Iropico del Capricorno passa la linea, ma non mai si estende al S. piu la di 2" 3o'. Al N. deir equatore si jvanza, in eerie stagioni, anche al i4.mo e i5.rao ^rado di latitudine. Codeste mutazioni nell' esten- iione e uel silo in cul s'lncontra la regione delle :alme ed in cui softiano gli aUsel, dipendono evi- lenleiiiente dalla posizione del sole. Quando il sole ii trova presso 11 troplco N. o se ne rltira, special- fiienle in luglio, agosto e settembre, le calme si avanzano verso il iN.pur sino al i4" o i5" dilatitu- Jine ; e nello stesso tempo gli alisei S. usurpano :onsiderabilmente dell'emisfero N. , incontrandoseli sino al 4.to o 5. to grado di latitudine N. Allora la larghezza della regione delle calme e di 10° ; ma quando il sole corre presso al tropico S. o se ne ritira, gli alisei S. recedono anchV'ssi piu avanti nel S. ; ed in gennaio, febbraio e marzo, le calme si ^stendono al S. della linea, ma solamenle In distanza Ji I® a 2° 3o'. In detta stagione gli alisei N. si avanzano a 2*^ di lat. N. , e la larghezza della region delle calme restrlngesi quindi da 3" a 4** di latitu- dine. La linea centrale della region delle calme si puo porre a circa 5" o 5° 3o' di lat. , e la sua lar- ghezza media puo estendersi sopra 5** o 5** 3o' , ossia ATL io5o Boo in 33o mlglla marine. Calme continue regnano in quella regione e sarebbero un ostacolo insupera- bile al progredir dei bastimenti, se non fosse P aria giornalmente agitata da una burrasca che occorre a circa 2 ore dopo mezzogiorno. A mezzodl apparisce presso r orizzonte una nuvola oscura e bene defi- nita, la quale cresce ed annunzia un turbine violent©, d' improvviso s'alza un vento, soffia per breve tempo con grand' impeto, e manda giu poche gocce di pioggia; e dopo che tale tumulto degli dementi ha durato mezz'ora od anche un' ora, torna la calma. Queste brevi tempeste violenli si chiamano torna- dos^ e solamente per opera loro si puo dai vascelli che usano vele, passarc la regione delle calme; ma pur sempre rimane una navigazione tediosissima. Gli alisei settentrionali sono soggetti a mufare, non solamente rispetto al tratto di mare sopra il quale spirano, ma eziandio riguardo alia direzione che ten- gono. Quando il sole si avanza nell'emisfero N. , essi siritirano, come abbiam gla veduto, piu lontano dal- 1' equatore. E soffiano pure sopra piu larga zona di mare presso la costa dell' America, che non a breve distanza dall' Antico Continente, Ne' mari che rac- chiudono le isole Canarie, di rado s'incontrano a 3o* di latudine, e di sovente non prima ragglunto il 27. mo parallelo ; quivi adunque il loro confine set- tenlrionale si puo stabllire, per media, a 28" 3o' di lat. N. Pero sui liti occidentali dell' oceano, presso la costa deir America, si distendono piu al N. , anche sino al 32° di latitudine ; e quivi puo il medio limite fissarsi ai 3o° di latitudine. Nelle vicinanze del Continente Antico, questi venli soffiano dal N. E., ma secondo che procedono all' occldente, declinano all'E. maggiormente. In mezzo aU'oceano sono ad E. 1/4 sopra N. E. , ed ove si avviclnano al Nuovo Con- tinente spirano dall'E. esattamente. Alquanto rauta- bili sono questi venli verso 11 loro confine N. ; alle volte si trova che prevalgono venti impetuosi di N. E. tra 1 gradi 22.mo e 3o.mo di latitudine, ed in al- cuni parallel! sono di frequente debollssimi. Ma na- vigazione nlssunapuo lornare piu placevole di quella che si fa con questi alisei. Devonsi piuttosto chiamare una brezza che non un vento; e sono uniform!, ne mai interrotti da burrasche. Le onde che soUevano, sono basse ed 11 gonfiamento moderato. Ove spirano essi venti, puo effetluarsi sicuramente il passagglo dal Vecchio Continente all' America in una barca aperta ; quindi gli Spagnuol! denomlnarono quella parte dell' oceano Atlantlco, Golfo de las Damas. 11 vento aliseo meridionale differlsce dal setten- trlone per la maggiore estensione dl mare che per- corre, dilatandosi, come s' e precedentemente osser- vato, in estate a 5'' od anche 6° al N., ne mai recedendo pill in la di 2° 3o' dall' equatore verso il S. Esso e Inoltre molto piu regolare, non essendo verso il suo limite S. Interrotlo da altri venti. Nella sua direzione presso 1' Antico Continente riesce pure alquanto dlfferente ; polche quivi corre parallelo alia costa estendentesi dal capo di Buona Speraiiza al golfo di Benin ; cloe dal S. In distanza dal continente dlviene per gradi piu orlenlale, ed ove si approsslma al- r America, la direzione n' e quasi direltamente dal- r E. II merldlano 20" O. dl Greenwich ( 22** 20' 23" da quello di Parlgi) si puo conslderare come la linea di separazione tra i venti che spirano piu meridio- nalmente o piii orlenlalmenle. AlP E. di questa linea, il vento varia tra S. S. O. e S. S. E. ; ma alP O. di essa, tra S. S. E. e S. S. O. In alcune parti gli alisei si estendono alle spiaggie stesse dei continenti j in altre, giace tra i io5i ATL fletti venli e la terra uno spazio di raare nel quale prevalgono venli diversi. Cosi trovasi che nel mare Ira I'aliseo N. e la costa africana, dalle Canarie alle isole del Capo Verde, il vento spira coslaute- mente dair O. Viene questo fenonemo sufficiente- raente spiegato dalla nalura speciale del Gran De- serto africano, il Saara. La superficie, destituta di vegelazione e coperta d'una sabbi* mobile, riscaldasi dal sole in grado ecccssivo, ed in conseguenza si rarefa Taria soprimcumbente e s' innalza. Ove que- st' aria rarefatta viene in conlatlo coll' aria piii densa che cuopre la superficie del mare, rulliina si diflfon- de sopra il deserto ; e questo da origine al continue llusso d'aria dsAV O. -AVE. Pnial S. , fra le isole del Capo Verde e il capo Mesurado ( f di lat. N. ) , prevale una specie di monsone, il quale, in cerli siti, solFia alia distanza di 200 miglia, ed oppositaraeute alia Sierra Leone circa i5o miglia dal lito. Da setlembre a giueno, procede dal N. o N. E. , e nel rcsto delP anno dal S. O. Lungo la costa di Guinea e nel golto di Benin, Taliseo S. prevale pressoche tutto Tanno; ma un poco se ne cambia la direzione, il vento soffiaudo dal S. O. Tra il golfo di Benin ed il 3o° di lat. S. , il vento aliseo spira verso le spiaggie medesime del conlinente. Dall'altro lato dell' oceano Atlanliro, lungo la costa del Brasile, predomina un monsone, il quale tra setlembre e marzo procetle da fra N. 1/4 sopra N. E. e N. E. 1/4 sopra E.; e da marzo a seltcmbrc, da fra E. 1/4 sopra N. E. ad E. S. E. '1 all venli soffiano con forza considerabilc, e alle voile si eslendono a gran dislanza dalla spiaggia, specialmciite nci mesi di giugno e luglio. Kicordaiisi esempi di averlo in- conlrato prossiinamenle sino in mezzo air Atlantico. AI N. del capo San Rocco, i venli alisei giungo- no proprio al lido del conlinente americano e delle Indie occidenlali. In quelle parti sembra anzi che si estendano sopra una porzione rilcvaiite delconlincnie medesimo ; poiche il conlinuo vento d' E, , che spira sopra la pianura del fuime delle Amazzoni, sin proprio al piede delle Andc, a ragione si considera come una conlinuazione degli alisei. Lo stesso puo dirsi dei venli d' E. che corrono sopra le pianure bagnate dall'Orenoco, ove essi venli si senlonosino ad Angostura, ed in eerie stagioni anche piu innanzi ad O. Correnti. — Siam meno iniormati delle cor- renti che non dei venli ;ci6 dipendendo in parte dalle difficolla nelle quali I'argomento enaturalmen- te involto, ed in parte dal tempo, breve al paragone, scorso da che hanno a se chiamato 1' altenzione dei navigatori e dei naturalisti. Le correnti hanno a distinguersi da quel corsi d'acqua che gl'lnglesi chiamano drift water e noi corrente superiore ; colla qual ultima espressione si vuol inlendere il movimento dell' acqua prodotlo sulla superficie del mare da venli perpelui o predo- minanti. Spingendo continuamente gli strati supe- riori deir acqua verso quel punto verso il quale soffiano, cagionano un lieve movimento dell'acqua in quella direzione. Conformemenle troviamo che m quella parte dell' oceano Atlantico che va sog- gelta al vento aliseo, ha un conlinuo moto verso O. , sensibilissimo in quelle regioni che sono sempre esposte a quel venti, e meno la dove spirano sol- tanto in certe stagioni. Questa specie di corrente e nella piu parte costante, ma procede molto lenla, standone la media celerila dag a 10 miglia al giorno, ed e iavorevolissiraa alia navigazione. ATL ,o5a Altre correnti superior!, o drift current, incon- transi m quelle parti deU'Allantico, nelle quah il vento cambia colla stagione ; come lungo la costa di Sierra Leone e quella del Brasile, al S. del capo Sant'A.'o. stino. Nella prima, la corrente va da setlembre a giugno al S. , e nel resto dell' anno in direzione N. Lunghesso i lidi del Brasile la corrente da setlembre a marzo procede in direzione S. , e verso N. da marzo a setlembre. Anche in quelle parti dell' Atlantico che vanno soggetle ad un cambiamento conlinuo di vento, si fa osservabile una corrente superiore. Osservammo che a tramontanadel 3o° di lal. N. ed a mezzodi del So" di lal. S., nella regione dei venti variabili, prevalgo- no i venli d' O. , ed in quelle parti dell' oceano si scorge una corrente O. , ma e leggera e si manifesta nelPAllantico sellenlrionale soltanlo nell' inlero cor- so di un viaggio dall'Europa all'America e viceversa, rilardando il primo e sospingendo quest'ullirao. Pare che questo movimento raggiunga la sua massima velocila ad oslro di 3o° di lat. S. Oil re alle drift current^ la cui velocila e mode- rata, allre ve ne sono di mollo maggior forza chia- mate propriamenle correnti, L' origine n' e ancora avvolla nelle tenebre ; ma per alcuni falti supporre dobbiamo che non sieno formate alia superficie del- r acqua, ma di molla profondita, ed in molle parti, se non in tulle, cstese sin proprio al fondo del mare. Non ponno codeslc correnti paragonarsi ai fiumi; poiche si eslendono a tanla superficie di mare, che se lossero Irasmessi al conlinente coprirebbero con- trade di grand' eslensione. Neir Atlantico, tali correnti attraversano I'ocea- Tio in Ire siti. Quella che varca 1' Atlantico presso la linea si chiama corrente equatoriale e va dall'E. airO. La corrente che in direzione di O. ad E. traversa rAllanlico sellenlrionale tra 36° e 44°, por- ta ilnoine inglese di Gidph Stream^ che noi chia- meremo Corrente del golfo o Gran Corrente ; e quella che nella stessa direzione si spinge per I'Allan- tico meridionale, Ira 3o° e 4o° di lat. S. si denomina corrente delP Atlantico meridionale. Altre cor- renti vi hanno lungo i liti d' ambi i continenti fra 4o° di lat. N. e 3o° di lat. S Lunghesso 1' Antico Conlinente, corrono verso 1' equalore ; ma sulle sponde dell' America, procedono dalla linea verso i poli. Queste ultime specie di correnti sono intinia- mente connesse colla corrente equatoriale; ma lie- vissiraamenle, se pure, col gulph stream o colla cor- rente meridionale. Si puo supporre che la corrente equatoriale abbia la sua origine nel golfo di Benin, sulle sponde occidenlali dell' Africa, tra le isole di Anno Bone San Tommaso ; d' onde procede, in direzione 0., verso i capi San Rocco e Sant' Agoslino, sulla costa del Brasile. La larghezza n' e diversa nei diversi siti. Presso 1' origine non giunge affatto ai 3° di lalitu- dine, circa 160 miglia; ma in progresso ad O. cresce in ampiezza considerabilmente. Rimpetto al capo delle Palme o Palmas, il suo limile settentrionale si trova a circa 1° 4^ ^^t. N. ; ma il meridionale giunge pressoche a 5°di lat. S. : cosi in lunghezza si estende sopra piu di 6° di latitudine, o sopra piu di 36o miglia nautiche. Giunge alia sua massima lar- ghezza fra 22° e 24° di long. O. , dove si estende sopra 7° od 8° di latitudine, da 4" 3o' o 5** al S. del- 1' equalore a 2" 3o' o 3° al N. del medesimo ; quivi per conseguenza misura per traverse ^5o di detle miglia. Un po' piu innanzi all' O. , fra 24° e a5* di long. O. , raanda fuori un ramo verso N. O. , e quivi \ io55 ATL i restringe a circa 3oo miglia, la qual larghezza'con utta probabilita conserva superiormente alia sua di- ?isione induecoi renti,ia faccia al capo San Rocco ed d capo Sant'Agoslino; ma quella parte del suo corso ;he giace ad occidenle di 33" e 24** di long. O. , si nchina alquanto verso il S. Similmente ne varia la relocita, non solaniente nelle diverse parti del suo ;orso, ma anche nelle stagioni diverse, essendo nolto maggiore nella state che non alPinverno. Da inno Bon a 12'' di long. O. puo correre da 25 a 3o miglia alPora ; ma Ira 12" e 18° la velocilane cresce la 44 ad 88 miglia al termine di giugno e al princi- pio di luglio; nell' allro mese estivo e alquanto minore ; e da oltobre a raai zo moderatissima ed alle volte debolissiraa. Tra 18° e 25*^ di long. O. , ov' e generalmente attraversata dalle navi, la rapidita del- la corrente sorge di soveute a 45, 5o ed anche 60 miglia al giorno ; ma la velocita media se ne puo stabilire a circa 3o. La parte della corrente tra 25** e la costa del Brasile, viene evitata dai bastimenti e non se ne conosce esattamente la rapidita ; sembra che piuttosto cresca e non sia alterala da stagioni. La temperatura deir acqua enlro la corrente e per ogni dove di alquanti gradi piu bassa di quella del mare fuori della medesiraa. La total lunghezza di questa corrente da San Tommaso alcapo San Rocco ascende a piu di 25oo miglia marine. Quella porzione della corrente equatoriale che diramasi dal troiico principale tra 24° e 26° di long. 0. ed a circa 2" 3o' di lat. N. , si chiama la corrente del N. O. Nel punto di separazione puo ayere da 1 80 a 200 miglia di lunghezza; piu innanzi al N. si allarga anche a 3oo, ma stringesi di bel nuovo a 240 miglia e meno . La velocita non n' e tanta come quella della principal corrente equatoriale. Nella sua parte meridionale, sino a 20** di lat. N. , puo fare 3o miglia al giorno ; ma poscia si allenta considerabil- mente ; anzi in lutti i tempi si puo seguire sino al 18° di lat. N. , e comuneraente anche a 25^*. Nella parte settentrionale del suo corso, declina piu al N. sinche si perde nella drift current o corrente su- periore^ della quale non e improbabile che questa corrente accrescala velocita, come i navigatori osser- varono fra 35° di long. O. e I'isola Trinidad, e che il cambiamento nella direzione della medesima, che quivi declina al N. O., sia pure da ascriversi alia me- desima causa. In distanza di circa 3oo miglia dal lito del Bra- sile, estendendosi tra i capi San Rocco e Sant'Ago- slino, la corrente equatoriale si divide in due rami. Quella che continua a correre lungo la costa setten- trionale del Brasile, gira al N. alia foce dell' Amaz- zone, e procede lungo le sponde della Guiana all' iso- la della Trinidad, dov'entra nel mare Caraiba. Si chiama corrente di Guiana^ e la lunghezza del suo corso non e minore di i5oo miglia. La velocita n' e maggiore in estate che non in inverno, e puo in quella prima stagione essere di circa 3o miglia al giorno per media. Entra nel mare Caraiba per di- versi stretti, i quali, al S. deirisola della Marlinica, dividono le Minori Antille Tuna dalPaltra e dal con- tinente dell' America meridionale. In questi stretti, le correnti ch'entrano nel mar Caraiba sono forti; quella tra la Trinidad e la Granata corre da i miglio ad I 1/4 all'ora; men rapida e I'altra che passa tra SanVincenzo e Santa Lucia; e tra quest' ultima isola e la Martinica non fa piu di 21 miglia al giorno. Alle isole della Virginia, il corso e di sole 8 in 10 miglia al giorno; e quella none piii della ragione comune a cui cammina la corrente superiore. Nel mar ATL io54 Caraiba la corrente della Guiana si iermina; pero che in quel mare non s'e seguita nissuna corrente perpetua. Sembra piuttosto che le correnti quivi sussistenli, dipendano dai venti e mutino la dire- zione del corso suo secondo le stagioni. L' altra corrente che diramasi dalla equatoriale, rimpetto al capo Sant' Agostino al Brasile, si chiama corrente brasiliana^ e corre al S. O. lunghesso le sponde dell' America meridionale, ma in nissuna parte del suo corso si accosta alle medesime. Da 8® di lat. S. , ove si separa dalla corrente della Guiana, a 16** o i;** di lat. S. , la corrente ha larghezza con- siderabile, e corre 20 miglia o alquanto piii al gior- no. La sua distanza dal conlinente non e minore di 25o miglia. Piu al S. cresce in larghezza e velo- cita, e nel medesimo tempo piii si avvicina al conti- nenle. Rimpetto al capo Frio percorre circa 3o miglia al giorno, ned e piu di 200 miglia discosta dal lito. Siccome pero dall' ultimo mentovato capo la terra si ritira verso 1' O., la corrente trovasi tan- tosto a 3oo miglia e piii dal continente. Declinando il suo corso a grado a grado piu verso O., se ne accosta maggiormenle, ma non si trova in distanza minore di 25o miglia. Cosi continua sino alia foce del fiume della Plata, in tutta questa strada percor- rendo da i5 a 20 miglia al giorno. Si fa piu debole secondo che si avanza piu al S. ; ma si puo seguire sino agli stretti di Magellano e di Le Maire. Nello spazio di mare frapposto alia corrente ed alia costa, occorrono correnti variabili, gia ricordate piusopra tra le correnti che dipendono dai monsoni. Le correnti brasiliana e della Guiana sono quelle colle quali connessa e la equatoriale suUe sponde dell' America. Le correnti colle quali questa gran fiumana marina si unisce presso la costa del Conti- nente Antico, sono le correnti africane settentrionale e meridionale. La corrente africana meridionale sembra che abbia I'origine alquanto al N. del capo di Buona Speranza. Apparisce pero che non sia con- giunta alia corrente d' Angola, che si trova a breve distanza S. del Capo e la quale corre dall'oceano Indiano all' Atlantico. Tra 18** ed 11° di lat. S. eslste una corrente che procede dal S. al N. a breve di- stanza dai lidi dell' Africa; ma non siamo informati della sua largliezza e velocita; ne d' altronde pare considerabile. Tra 11" e I'isola di Anno Bon, la cor- rente va in direzione di N. O. 1/4 sopra O., in ra- gione di i5 a 25 od anche 3o miglia al giorno, ma sembra di poca larghezza. Cresce in velocita alia foce del fiume Zairo ed in larghezza al capo Lopez ; ma presto poi s'immerge nella corrente Equatoriale. La corrente africana settentrionale, c\\q pur si chiama corrente di Guinea dal terminarsi che fa rimpetto alia costa della Guinea, ha I'origine in faccia alia costa di Francia, tra le sponde meridio- nali deirirlanda ed il capo Finislerre in Ispagna. E impossibile determinare piu precisamente il sito incuinasce; ma egli e un falto bene stabilito dal- I'esperienza, che 1' intero corso d' acqua tra la Peni- sola e le Azzorre e in raoto verso il S. , la parte occi- dentale volgendo piii al S., e la orientale piu al S.E. I'ra capo San Vincenzo in Portogallo e capo Cantin in Marocco, il nioto dirigesi verso lo stretto di Gi- bilterra, e moto tale si estende tanto innanzi sino al 22" di long. O. Tra il capo Cantin ed il capo Blanco la direzione generale della corrente e lun- ghesso la costa, ma parte pressoche perpendicolar- mente verso le spiagge. Codesta porzione della cor- rente misura per traverse circa 3oo miglia fra il capo Cantin ed il capo Bojador, ma solamenle da i5o ICO. va io55 ATL a 180 fra rullirao ricordato capo fed il capo Blaii Tra il capo Blanco ed il capo Verde, la con ente alquanto alP occidente del S., avvicinandosi alia d rezione generale della corrente superiore degli alisei. Presso le isole del capo Verde la temperatura del- Tacqua della corrente e 8° piu bassa che non in quelle parti del mare che oltr'essa giacciono. Passato il capo Verde, la corrente piega al S. , e per gradi al S. E. ed al S. S. E. Quivi non si accosia alle spiag- ged' Africa; almeno Ira il capo Verde ed il capo Mesurado s'incontra sollanto in distanza di circa 200 miglia dal lilo. Lo spazio inlermedio viene oc- cupato da correnli periodiche, che da seltembre a giugno vanno al S. o al S. O. ; ma nel resto delPanno al N. E. Al S. del capo Mesurado si approssima alia cosla e cresce di velocita, correndo alle volte in ra- gione di 2 miglia aiPora; quivi la temperatura aumenta considerabilmente, ma e ancora pin bassa di quella deiroceano al largo. Al capo Palmas gira inleramente alPE., e segue la costa della Guinea smche dispare nel mare opposto alia foce del Quora «nella baia di Biatra, ove pare che in parte si mescoli colla corrente Equaloriale. Colla corrente africana scttentrionale n' e con- giunta un'allra che precede a traverso del Canale Brilannico nella sua eslremita occidentale. Essa corre airE. dal capo Finisterre liingo le sponde australi della baia di Biscaglia, volge quindi al N. ed al N. O., ATL io5t di fat. N.), la gulph stream corre prima dritlo al N e qumdi prossimamente al N. E. , lungo le spondt degh Stati Uniti sino al capo Hatteras ( 33° di lat. N.) Cresce gradatamente di larghezza e scema di tc- locita; essendo al capo Hatteras larga da 72 a 7^ miglia e correndo sole miglia 3 1/4 alP ora. L temperatura della sua acqua gia decadde da 86' a 85" (24" a 23'' 2/3 R. ). In questa parte la cor- rente non va si da presso alle sponde come nello slretto di Florida; essendoche il suo limite N. O. sta circa 24 miglia S. E dal capo Hatteras. Passato qae- sto capo, la corrente cresce vieppiu rapidamente in larghezza e scema gradatamente in velocita. Tra il capo Hatteras ed i banchi di Nantucket eSan Giorgio ( 40" di lat. N. ), la direzione generale del corso con- tinua ad essere da S. O. a N. E., benche T orlc occidentale vada quasi dirillo al N. Ai banchi di Nantucket e di San Giorgio improvvisamente declina airE., e radendo Testremita meridionale del gran banco di Terra Nuova, continua in quella direziom sino a 45'' o 46" di long. O. , tra 3f e 43" di lat. N Pill innanzi air E. piega al S. E. ed al S.; ed in- chiuso che ha le isole di Flores e Corvo, apparte- nenti al gruppo delle Azzorre, si perde nell'Oceano. Si ricordano casi in cui siasi Taccjua calda del gulph stream avanzata sin proprio alle s|)onde della Spagna e del Porfogallo. Torna difficile delerminare la lar- -hezza della corrente ove traversa V Allantico, per- lunghesso la costa occidentale della Francia, e pas- che la sua acqua calda si spande ad ambi i lat\ in sando Ushant, traversa i canali Brilannico ed Irian- " dese. Alle isole Scilly o Seicelle, che tocca col suo orlo orientale, e larga 60 miglia. Quin
  • e musco, qualche alhero e me- schin! arbusti, ned e frecjuentata che da morse, da orsi bianchi, vidpi e rangiferi. Vi si trovarono dei considerabili strati diossa di mammuf, corna di buf- fali jnosfruosi, di rinoceronti ed altri fossil!, e so- pra tlutto avorio eccellente. I cacciatori di morse, e quell! che vainio in traccia delP avorio, vi giun- gono sul ghiaccio, conducendo seco delle slitte tirate da can! ecariche di provvigioni. NclTautunno, ritor- nano a Sviatoi, ove rimangono sino al mese di geiniaro. ATRIPALDA, citta del regno delle Due Sicilie, ne' Domini! di qua del Faro, prov. del Principato Llteriore, distr. e 3/4 di 1. all' E. di Avellino, capo- luogo di un cantone, presso il Sabalo. Vi sono una chiesa collegiata ed una parrocchialc ; delle tabbri- che di panni c di chiod!,carliere, gualchiere, ferriere, ramiere , mosse dal fiume Sabato e molto atlive. Conla 23oo abilanti. ATS, villaggio delP Ungheria. J^ed. Acs. ATSA, villaggio delP Ungheria. Ved. AcsA. ATTA, in francese scritla Hattahy citta delPIn- dostan. Fed. Atla. ATTAAB o ATAB, che i Franccsi scrivono Ha- tah^ fiume della Barbaria, nella parte occidenlale del regno di Tunis!. Scorre al S. O., e credesi che si unisca alia Megerda. ATTACA (BoLCoi), borgo della Circassia orient- lale, nel paese dei Cecentsui, sulla sponda sinistra o65 ATT ATT 1066 ieir Argnii, a 26 1. S. E. da Mozdoc, residenza dl iin principe indipendente. Vi sono 3oo case. ATTACAPA, Indiani della parte raeridionale del- la Luigiana, che abitavano 1111 tempo la contrada dello sFesso nonie, la quale si estende lungo il goHo del Messico, dalla foce delP Alchafalaya sino al Mer- menleau, da quesOnltinio al Courtableau, e da que- 5to, rimoiitando, sino air Atchatalaya. Colesla con- trada ha quasi la forma di un triangolo equdatero Yi 35 1. di lato, ed e irrigata dal bayou Teclie e dal \^ermillon. 11 suolo presso al Vermilion e fertde e conveniente al niaiz, al cotone, al tabacco, al nso ed anche alia canna da zuccbero. Gli Attacapa sono ridotti presenlcmente ad un cenlinaio d'individui, che in parte si ritirarono in un' isola della baia di San Bernardo, nella Luigiana. 11 loro nome significa mangialori d' uoraini. ATTACAPA o ATTAKAPAS, contea degli Stati Uniti, nello stato della Luigiana, sul golfo del Mes- sico, airO. deir Atchatalaya . 11 suo capoluogo e Franldin. Conta i2o63 abitanti, dei quali 6862 bian- chi, 5707 schiavi e 494 liberi. ATTANCAL o ATTINGA, citta delPIndostan, nel regno e i3 1. i/3 al N. O. di Travancore, sopra un torrente. Racchiude un palazzo ove le tamburetti, o principesse di Travancore , fanno la loro resi- denza. ATTANCOURT, villaggio di Francia, nella Sciam- pagna, spart. deirAlta Marna, circondario, cantone e 2 1. 1/3 al S. di Vassy, sulla destra sponda della Blaise. Vi sono delle acque minerali assai frequentate, che sembrauo ferrigne, e trovanvisi pur delle fu- cine. ATTAVEESEE, territorio dell' Indostan. Ved. Atavisi. ATTELEN, villaggio degli Stati Prusslani, prov. di Vestfagha, reggenza di MInden, circolo di Buren, suirUme, a 3 1. 1/2 S. da Paderbona. Ha distillerie di acquavite di grano, e conia 700 abitanti. ATTENDORN, citta degli Stati Prusslani, prov. diVestfaglia, reggenza 67!. alS.S. O.di Arensberga, circolo d'Olpe, e a 2 1. O. N. O. da Bilstein. Ha un glnnasio, e ne'suoi dintorni trovansi delle cave dl marmo. Conta 1160 abitanti. Questa citta e stata quasi del tutto Incendiala negll anni 1737 ei744- Apparteneva alia lega Anseatlca. ATTER, lago delParciducato d' Austria, chlamato anche Kanimer, a motivo del castello di Kaminern che sla ne'suoi dintorni. Questo lago, situato nel quartiei^e d'Hausruck, al S. O. dl Vocklabruck, e il niaggiore delP arciducato d' Austria. Ha 4 1- 3/4 dal N. al S. e 3/4 dl 1. dall'E. all' O. Comunlca verso il S. O. col lago dl Mond. La sua profondila, anche nella state, c di 56o nietvl. VI si pescano trote ed altrl buoni pesci. ATTERSOOMBA, citta dell'Indostan. Ved. Ater- SUMBA. ATTERT, villaggio del regno del Belglo, prov. e circondario dl Lussem])orgo, cantone e 1 I. 3/4 al IN . di Arlon, sul fiume dello stesso nome. Conta 1100 abitanti. ATTIA, scrllta in francese Atlyah, piccola citta dell'Indostan inglese , presidenza ed antica prov. del Ben gala, sis ioJ2 i pol i t ic he .Se Sihh\sogn?iSs'imo di pruo- va riguardo alia rcmota antichitu delle comunila po- litiche nclP Attica ed alia sua occupazlone in un certo tempo per parte d' un popolo non del medeslmo ceppo greco come quelll delPela di Perlcle, potrem- mo trovarla neinomi de'monli, dei fiumi e deMuo- ghi. I nomi dei monti e de' fiumi sono in lulti i paesi le memorie piu permanenti dclPeslstenza d'una nazione. Molti nomi attici ponno spiegarsi nella lingua greca quale la conosciamo, ed altri riportarsi a nomi personall che appartengono alia sfera de' greci raiti. Ma molti pur ne rimangono che spiegare sol- tanto si possoiio mediante il paragone delle parole greche con quelle delle lingue affini, o che ne rimangono affatto indiclfrabili : tali sono Cefiso o Kepli-issus, 11-issus, Hym-ettus, Bril-essus o Brll-e(- tus, Garg-ettus, Parnes (paragone a Parn-assus), Braur-on, Marat-on, Sun-ium, ecc. Un'' altra pi uova della remota anlichila di stabilimenti nelP Attica si trova nelle moltiplici dlvisioni politlche di cui ri- mangono tracce ne' tempi storici. La pin anlica divisione delP Attica, conosciuta per la tradizione, fu quella di Cecrope in dodici parti ( Strabone ), i cui nomi, con poche eccezioni, appartengono a quella classc di voci che la lingua greca non puo spiegare. loji A T T 1 nomi Cecropia, Deceleia, Eleusi, e pareccbi allri compresi iiei dodici, furono conservati nel lerapo storico deir Attica. Un' altra divisione in quatlro parti, tra i quattro figli di Pandione (Slrabone ), ha un riierimento dislinio alia divisione fisica della peiiisola atlica, incliiudendo la ftlegaride, la quale, come abbiamo notafo, fu runica porzione che cadde poscia in mano de^'Dorii. Che si contenga nn falto storico nella divisione della penisola tra i quatlro figli di Pandione apparisce dalP esservi tre grandi division! naturali delP Attica dopo la separazione della Megaride, le quali tre divisioni forniarono il fondamento delle tre parli poliliche al tempo di Pi- sistrato (Krodoto). Qucste parti, come osserva Plu- tarco, erano in nuniero giusto come jnolte delle divisioni naturali del pacse : erano i Diacrii o Hype- racrii, gli abitanti della regione nionluosa al N. E. e del Parnc; gli uomini della Pianura (nome solto cui la pianura d'Alene e probabdmenle quella di Eleusi comprendevansi), ed i Parali, o abitanti della Paralia. Si attribuisce ad lone una divisione in quatlro tribu, (paXctiy ed anche una divisione in qualtro ca- ste. La divisione in qnallro tribu ionic riinaneva al tempo di Clislcne die le accrebbe a dieci ; e le qualtro caste o classi d'lone furono rappresenlate in numero, bcnche forse in nienle aliro, dalle qual- tro classi in cui Solone dislribui i ciltadini Atcniesi sccondo la loro propriela. Ollre le dodici divisioni poliliche di (lecropc, troviamo un'allra divisione di qualtro : Cecropia, Autochthon, \claea, I'aralia: i primi due sono nomi mitici, ed i due ullimi, chia- ramente significalivi, nomi locali. 11 nome Cecropia, assegnalo ad una delle quattro divisioni ed anche ad una delle dodici di Cecrope, sussisleva a' giorni di Tucidide, e pare che sia slalo applicato ad un distr. che giace nel tratto piu basso, ma monluoso, che con- giunge PEgaleo col Parne : Cccro[)ide fu pure il no- ine d'una delle dicci Iribu. Quatlro allre divisioni sono pure menlovate solto i nomi di Cranais, Althis, Mesogaia e Diacris, le ullime due delle quali sono denominazioni locali. Lc quattro divisioni sono nuo- vamenle nientovate sotlo i nomi di Dias, Alhenais, Poscidonias ed Hephaeslias, rilcribili ai nomi di quat- lro divinila, cojripreso cpielle di Alene e Posidone, dei nazionali degli anlichi occupalori c degPlonii rispetlivamenle, Le tribu, q>u\at'-, slabilile da Clislene furono Hippolhoonlis , Anliochis, Cccropis, Erechtheis, Pandionis, Leontis, -/Egis, Acamantis, OEneis, Man- tis. Le dieci tribu si suddividevano in 1^4 demi o circondari, ogni demo contenendo apparentemente una cilta o un piccolo villaggio. Benche le tribii, (pv\ctt\ fossero divisioni locali, e quantunque demi vicini fossero generalmente classificati sotlo la tribu medesima, vi sono esempi moltissimi di demi conLi- gui assegnati a tribu diver.se. 11 demo attico piu popoloso era ^c/iar/jae. Sotlo P influenza raacedo- nica si aggiunsero due Iribu, Antigonis e Demetrias, poscia mutate in Ptolemais ed Attalis. Fu aggiunta una tribu nuova in onore di Adriano. Quanlo alia popolazione antica delP Attica, rie- sce difficile conchiudere cosa soddisfacente. L'in- glese Clinton considera che 817 anni avanti Gesii Cristo sia slata di 527660 abitanti, gran popolazione a si angusto territorio, anche se si tenga conto che contenesse una citta popolosa. I numeri pero, ad eccezione dei Meteci, probabilmente esagerali nel suo calcolo,sono benissimo dedolti dal censo di De- metrio Falereoj quale Ateneo lo liporta. ATT 107 L' Attica e una delle Eparchie delPaltual regu di Grecia, ed, oltre alia cilia di Alene, contiene n villaggi. ISon sc ne sa la popolazione. Storia. L'origine delle civili comunita e gem ralmente ignota, e quella di Atene, che P Auit rappresenta, non forma eccezione alia regola. Nostr oggello sara qui di dare un breve sunto di ques: storia, rifcrendoci ai diversi capi per un piii minul ragguaglio dei tempi e degli awenimenli piiiin porlanli. Jl primo periodo della storia ateniese, che le; mina coUa guerra di Troia, e lulto mitico. Atleo i il primo re delP Attica: Cecrope, secondo una f; vola, craun indigeno delP Attica, die sposata la figl d' Atleo, gli succedelte nella monarchia. Second un'altra favola, fu un Eglziano , che dalP Egiti poi to le arli della vita sociale, e pose le fondamen! del sislema religioso e politico degli Aleniesi. II non di Cecrope, qualunque possa esserne slata P origin fu tra gli Aleniesi perpeluato sino agli ullimi momen della loro esislenza come popolo. Dei successor! c Cecrope, il primo Eret teo, altrimenti chiamalo Eri tonio, era di schiatla divina o ignola; anche il nou suo sopravvisse e lennc luogo nelle osservanze rel giose di Alene. Nel regno di Pandione, figlio » Erillonio, Demetria (Cerere) aiidava vagando p( la terra in cerca della perdula figliuola; per graliti dine alle nolizie avule riguardo alia figlia, la dt insegno a Tritlolemo d'Eleusi P arte delPagrico tura, e la pianura Karia ondeggio di messi fuio alloi sconosciule alPuomo. Un secondo Erel teo comba Ictle cogli Eumolpidi d' Eleusi, e vi lascio la vil. Egeo, liglio d'un secondo Paiidiojie, in corso ( tej)ip() pervenne al Irono, e suo figlio 'J'cseo, siccon: ei a P ultimo, cosi fu il massimo degli eroi atenies U'eseo era amico d'Ercole e di Piritoo ; ed il veni rabile Neslore, il <|uale co'suoi consigli assistel i Greci alia guerra di Troia, avea, efisendo giovau comballulo nelle stesse file con I'eseo. La faiua m tologica di Teseo fu perpeluala dalle sue ges marziali contro il loro di 31aratona, dalla sua disce: alle regioni infernc, dal suo viaggio a Crela e dal sua pugna coi Cenlauri. Come il ripulato fondatoi della ci villa ateniese, che uni in confederazione dodici slali o cilta sino allora indipendenti delPA tica slabilite da Cecrope, apparisce inveslito de la qualila di personaggio storico. Dicesi altresi cli Teseo abbia instituito la gran festa quinquenna delle Panatenee, in commemorazione delPunior politica di tutta P Attica. Nel piu tardo tempo del loro storia conservavano gli Aleniesi la grata rimen branza di questo eroe, ed il bel tempio che luttoi s'inlitola di Teseo, addusse sino al giorno d'ogj un nome che apparliene ad epoca in cui la veril della storia era involta nelP inipenelrabile velo di niili della Grecia. Gli Aleniesi spedirono cinquanta navi alia guei ra di Troia, sotlo il comando di Menesleo, il qua! aveva scacciato Teseo da Atene, ma ne il general ne i soldati suoi occuparono un poslo cospicuo ti gPillustri di Omero. Volendo delineare la storia del popolo Aleniesi troviamo Poscurita delPorigine espressa in quel parole : che gli Aleniesi erano Autoltoni, popol coevo alia terra che abilava. Erodoto dice che g Aleniesi erano originalmente Pelasgi e che cambi; ronsi in Elleni (Greci). Tale cambianiento inipli( la conquista di un paese fatta da una razza menti era gia posseduto da un'allra; implica altresi P amalgainainento di coiiquistati e conquistalor D75 ATT » la estinzione di quelli che furono sforzali a cedere. >edianio il piimo sostenulo da maggiori probabi- fla. Suto, figliuolo d'Elleno, sposo una figlla del econdo Eretteo, e divenne padre d'Acheo ed lone; osi H noroe lonio si aUacco al suolo altico, ed ab- »iamo il fatlo slorico che le Jenominazioni delle |ualtro tribu che esistevano fino al tempo di Cii- tene, si supponeTano Iralle dai nomi dei quatlro igli d'lone. Nella favola di Posidone ed Atena ( Net- mo e Minerva) contendenli per dar uii nonie ad itene, Posidone, dio degPlonii d'Elide e dio na- ionale di quelli che furono poscia gPIonii d'Asia, onlendeva, benche infruttuosamente, contro Atena, leila primiliva del paese. Pure il nome cd il culto di >osidone non furono in Atene trascurati. L"* Erech- heium deirAcropoli conservava la riraenibranza ella contesa, e Paltare su cui solevasi sagrificare ; ad Eretteo e a Posidonio, indicava che il re mitico ra il rappresentante della deila il cui culto dispu- iv j per la supreniazia. Tra'varii nomi pe'quali era Ltene conosciuta, troviamo quello di Posidonia, o itta di Netluno, ed il nome d' Atene stessa fu dato d otto luoghi difterenti. La rimembranza dei Pelasgi fu conservata nel lome del muro seltentrionale deirAcropoli, del qua- e furono architetti, ed in quella parte della citta che i era sotto nella pianura. La tradizione pero riferi- ce che i Pelasgi, o quella porzione de' vecchi abi- anti che non si niescolarono coi nuovamente venuti, arono finalmente cacciati delP Attica e ritiraronsi Lenno. 11 legame tra i Pelasgi di Lenno e di Tra- ia e gli Ateniesi sembra sufficientemente indicato alle Iradizioai anticbe in altre circostanze. 1 Pelasgi rano in Allica avanti il tempo assegnato al regno i Cecrope; ed e stato notato che Panalogia del lome di Pallade colla penisola trace di Pallene, d il raonte Ato col nome Atene, sembra voglia linotare Porigine trace di queste denominazioni leniesi. La discendenza dei re ateniesi, qualunque ne >ossa essere stato il principio storico, termino con ]odro figlio del messenio Melanto. 11 quale Mela n to, uggiasco anch"'egli, aveva ricevuto gPlonii che fug- firono dal Peloponneso avanti le vittorie degli Era- ;hdi, parte, come si disse, per riguardo d'lone, cioe 3erche erano parenti , e parte perche gli Ateniesi aramavano d' afforzarsi contro i Dorii. Alia morte li Codro, che cadde nel corso d'una invasione fatta la un esercito peloponnesiaco, io68 anni avanti Gesu !]risto, i suoi figliuoli, disputando intorno al diritto li successione , riferirono Pargomenlo all'oracolo li Delfo, il quale declse in favor di Medone. Neleo, 'altro figliuolo, lascio il paese alia testa d' una colo- lia, principalmente di fuorusciti ionii, e con essi bndo i dodici stati ionici delPAsia. Tucidide, nel 3reve saggio della primitiva storia della Grecia, in- ?ece di togliere il velo in cui anche a suo tempo era nvolta, dasoUauto, come resultati generali delle sue ndagini intorno alP aatichissima condizione della sua palria, che u T Attica per la sua sterilita non presentava allettamentoad invasore (jualunque, e per conseguenza non ebbe, come le parti piu fertili del- ta Grecia, coutinuo carubiamento di abitalori; la sicurezza di cui godeva, la fece rifugio a quelli che erano cacciati dagli altri stati; e Piucreraento delle ricchezze e della popolazione condusse a metier in colonia la Ionia e la maggior parte delle isole del- PEgeo, dopo la guerra di Troia. m Erodoto ci som- ministro una lista di tali isole, che, al tempo della grande invasione di Serse, venucro in aiuto della ma- Encicl Geogr. Vol. J, ATT 1074 dre palria: Eretria e Calcide nelPEubea, entrambe fondale avanti la guerra di Troia, e le isole di Ceo, Nasso, Sifno e Serifo. Le circostanze degli Ateniesi che a quel remote tempo volgevano la loro atten- zione a piautar colonic nelle isole, tende a dimostrare che furono sempre un popolo marittimo, benche la fondazione della loro potenza navale sia dai loro storici medesimi riferita al tempo delle guerre per- siane. Colla morte di Codro cesso in Atene Pufficio di re, e la suprema podesta esecutiva fu investita in un arconte, o governatore, la cui carica, dalP essere prima ereditaria ed a vita, fu a gradi mutata in de- cennale, e finalmente in annua. Quando accadde P ultimo cambiamento, fu fatta un'altra alterazione, distribuendo le parti di arconte fra nove magistrati, invece di darle tutte ad un solo. Dalla morte di Co- dro alia legislazione di Solone, la storia ateniese prcsenta sol pochi fatti e dubbiosi, e benche la per- sona di Solone e la sua fattura d'ua codice non ^ possano revocarsi in dubbio, gli avvenimenti della sua vita appartengono a quelPepoca che le memorie della storia sono ancora oscure e disputate. Solone fu contemporaneo d'Amasi, re d' Egitto, paese che dicesi abbia visitato ; di Creso, re di Lidia, la cui superbia e la vaoita egli riprese, e del primo Ciro, fondatore delPimpero persiano. Colla legislazione di Solone, Panno 694 avanti Pera nostra, comincia la storia ateniese ad assuraere forma piu definila e la stessa data segna il principio storico di quella serie di avvenimenti che porlo gli abitanti delle con- trade alPE. del Tigri in relazione col S. delPEuropa. La tradizione assegna a Teseo il van to della loro denominazione. Dei regolamenti (^sa-fuoi) di Dra- cone, 624 anni avanti Gesu Cristo, predecessore di Solone nella legislazione, poco sappiamo chi ne eccetlui che il suo codice criminale era cosi severo da richiedere un quasi total cambiamento. La costi- tuzione di Solone era diretta a manlenere il principal potere politico appunto dov''era: nelle mani dei ric- chi, cioe, cui egli divise in Ire classi secondo le loro facolta; e ad essi soli egli diede il privilegio di co- prire le cariche pubbliche: ma concedendo alia quar- ta classe o piu povera di esser membri della ecclesia o comunita e di esser dicasli o giuristi nelle corti di giustizia, ei pose, forse scnz' intenzione, il fonda- mento di una democrazia pura. Oltre ai nove Ar- conti, Pamministrazione era in mano del senalo ( fiovXii) di 400 membri, ciascuna delle quattro Iribii dandone 100. La usurpazione di Pisistrato (an. 56o) che per frode e colla forza s'impadroni del sovrano potere esecutivo, non muto le leggi di Solone, dicesi, benche debba certamente aver cambiato, almeno pei un tempo, gran parte delle forme costiluzionali di Atene. Solto il titolo di tiranno (rJ^avvoi), voce che a quel tempo non implicava necessariamente Pabuso del potere, Pisistrato governo con equita e moderazione. Due volte fu egli espulso dalla citta, ma una baltaglia nelle pianure di Maratona final- mente ne consolido il polere ch'egli trasrnise a suo figlio Ippia. 11 sQccessore non aveva ne la capacita ne la buona forluna del padre, e fu finalmente, ncl 5 10, cacciato d' Atene dalla fazione aristocratica degli Alcmeonidi, i quali, corrompendo Poracolo di Delfo, menarono contro Ippia la possa di Lace- demone. Cleomene, furibondo re dei Lacedemoni, si adopero nella faccenda. Ippia espulso, si ritiro colla suafamiglia a Sigeo sulP Ellesponlo, possedi- mento che avca acquistato colle arrai di suo padre. Pisistrato ed il figlio temiero la tirannia di Atene per trentasei anni, nel qual tempo possiamo ragio- i Persi alia pianura di Maratona teatro della vitlori- nevohnente infenre che fosse soppressa ogni ten- di suo padre, lerreno bene adat ato aHe mosl^^^^^^^^ denza alia forma democratica dz governo; ma le arli cavalleria dell' esercito asialico GH A enies sosl!! commciaronoa fionresotto il loro reggimento, ed nuti sol da quelli di Platea, sotto U o^a^^^^^^^ ZiZ'^^rZt^'-'^^^^^^ laformidabile trtrdeg? rfd^rS n /? . ? e di Gioye Ohmpico La sori (anno 490) che ritiraronsi nelle loro navi per caduta di questa antica faraiglia e potente fu il se- TE-^eo "i" udM per gnale del principio delle contese di parte e del con- 'Dieci anni appresso, Serse, fi-Huolo di Dario seguente svduppo del pnncp.o democratico. condusse personafr^ente control G ect una dele ri.n.n?. fazioni divisero alloi^a Atene, capUanate forze maggiori di cui abbiamo memoria de'na i rispettivamente da Chstene, della fam>glia degli fade. L'esercilo, accompagnato dalla flotta che ne Alcmeomd,,eda>agm ^eguiva i movimenti lungo la co ta , a anz6 pe mulo d numero delle Ir.bu ( ) da quatlro a la Tracia, la Macedonia e la Tessaglia sin^al pa^sc dieci, e con questa ed altre m.sure si guadagno il delle Termopili, ove il ralore di Leonida per bieve favore del popolo II senato (/SooX^) di 400 fu cam- tempo si oppose al suo passaggio H tradimento dei tiato in uno di 5oo, 5o membri del quale sceglie- Beo!i e lacodardia o la sventura 1' PeZ^^^^^ Tansi annualmente da ciascheduna Iribu. 11 suo rivale permise ai Persiani di progredire non mS per cbjamo m proprzo amto Cleomene, il quale, sebbene la Beozia nelP Attica, ment^re la flotta crte ^ ' ndo sulle prime fortunalo, si trovo finalmente deluso stanziavasi presso Salamina. Gli Alenies srvidero ne suoi tentalivisopra Atene. Merita die^^^^^ sforzati ad abbandonare la loro c ttH^^^^^ S L"r'''^°"' Cleomene, siccome quella che ed imbarcarsi sul proprio navile. FortmiairueiUe indusse la prima comunicazione che si ricordi tra per essi in tale contincenza, avevano gia unrZsa ghAteniesi ed 1 Persian . Dcsiderando gli Aleniesi navale considerabile, che, a suckle LntoTw^ dirinforzarsi contro un'allra invasione gia minac- ' ' ^, ^u^pCnraemo ui lemi- ciata, spedirono ambasciatori ad Artalenie, gover- iiatore di Sardi. L' altiero satrapa, chiesto chi gli Ateniesi fossiro ed ove vivessero, promise aiuli clessero al re di Persia la terra e comb.nate degli Aleniesi e degli altri Greci ed il re 1 acqua, segn. sohti d. soggezione rici.iesti dal gran persiano l•ece^lna vergognosa%d affrettata riti ata al lo^^ro r'^roVT"''"^^^^^^^ assentirono, ed ni Asia, lasciandosi diet^Mardonio con circa 3o^^^^^^^^^ al lororitorno furono bene mallraltati per Pope- uomini. Entrato Mardonio una seconda volta in 1->\^\ir. A^w .. . ^^^^^^ co'suol Persiani, e fatto invano un secondo da^di AtenLi tl.rnf'-T '"T ^'"""'^ distaccare dalP alleanza gli Ateniesi, preveduir rrr,^in^ • ^7 ^^.^'^^^^'^^^ ^Z^^'^'^ arse e distrusse quanto Serse aveva lasciato intatto prevedulo 1 Corinlu, che si erano uniti all' inva- e ridusse Alene (.uasi ad un mucchio di ceneri i due' rL^Tmon-^^f"' ' ^'^r^ ' T'' ^oP- 'a baltaglia di Salami Saln oX Demaralo risH^^^^^^^^^ Cleomene ed d suo coliega compiutamente sconfitto a Plalea dalle forze sreche uemaraio, quislionarono ad Eleusi annimtn nnl mi,^_ .,1: i.i 1 1 ^ . menl cito CabhliJ V- '7' Beotiecoi della guerra del Peloponneso, 43i, e uno de'niu ^esU^^^a^^^^ in.erersanli della storiaatenies; fm^ non ci e st^atd Zor't-ir^no nn/ M ^'^^''^re. Gli Ateniesi trasmesso con quelP accuratezza e quel parlicola- CaTc drp Lr^^^^^ '"PP ^^"^'.^ reggiamentochedesidereremmo. Benche i Persiani di cllc rZZ^^^^^ ? ' P""'''" r^""^ riducessero Atene ad un monte di mine, e probabile n es^^ che Td cZ ' .^^'^ ^^^^ ^^"^piulamente non ne di.truggesseJo gli edifizii TcTbnt Cakide nr^r «r.gnialmente posto pubblici. Erodoto vide le catene de'Beoti e de'Cal- lllTl l i^^^^ "'"^"^ '''^''^ dalle fiamme persiane. Pur dobbiamo lorasfieri ^ ' possedimenti consider^^re la citta come sostanzialmente rifabbri- Cirri, a rT„ncf« T • , . . ^^^^ '^"P^ 479i c sarebbe difficile moslrare liato «mln ,?Jp ^ P"' PP'f'. "^"'^ ^^^"^^ monumento allora esistente ad Atene di data noni ed ac"amrf i'^r'r'^'M '''''''''' «Jl'i»^'asione di Serse (sebbene ve ne fos- alla sovrani^^di At t \ '"f '^f^'^ sussisfenti al tempo di Pausania), tranne fluente sIa^o L p/ Benche sostenuto dalP in- forse il muro settentrionale delP Acropoli, che si i rnntnf 1 ^"?^P<^""^^0' IPP'f ^alli nelPottenere chiama il Pelasgico. Solto la direzione di Temistocle, nes^rr tir. r'"'"^''^"^ ^"^■^"^ ^« ^'^"^^ Atene rifabbricate, fortificalo il nesiaca,ritirossi aSiereo.ove SI stnr avn /i; ,^.^,ito.,«v.^ ^„i- ' stocle, avevano levato ad oggetto di contendere coi lurbolenti loro vicini delP isola di Egina. Nella bat- laglia navale di Salamina (anno 480) la flotta per- siana fu intieramente rovinata dalle forze navaU combinate de?li Aleniesi e degli altri Greci, ed il re naralo tn^^^Z.. ^'^V'"^"" " ^""ega comp.utamente sconhtto a Plalea dalle forze sreche to che renZ.r'" ''I • r ^J^P""^^"^ combinate solto gli ordini del lacedemone Pausania. ito che allendevasi una batlagl.a, e (piuidi Peser- II periodo di tempo tra la battaglia di Platea XErriib'^^^^^^^^^ 1^"'^""° avanti^Gesu Cristo, ^V^r^n:!^^ mo lasciati yi hberla di ague coi Beotiecoi della ^iiorrA ono esse piccole isole basse, aggruppate sopra an- gusti monlicelli madreporici che cingono un seno Dvale o circolare, e presentano intervalli piu o meno iccessibili alle piroghe ed ai navigli. Tutte le isole deir Arcipelago di Pomolu o Pericoloso, e delPAr- ;ipelago Centrale o Mulgravo, soiio attoli. Gli attoli jervono pure talvolta di cintura ad isole molto piu ilevate e piu iraportanli. Cosi le isole di Ogolen nel- P arcipelago delle Caroline, quelle di Borabora e di Maupiti neir arcipelago della Societa, sono cinte da attoli, senza cui non avrebbero buoni porti. L' America ci ofFre sotto i nomi (W Keys, Cayes, Giardini., Arrecifi, de"" veri attoli nelP arcipelago ii Baarna e presso le coste della grand"* isola di Cuba. L' Africa pure ne offre molto numero nel grande arcipelago che noi proponemmo di nominare arci- velago di Madagascar e di cui fanno parte le Seicelle. ATTRI, dai Francesi scritto Attry, fiume delPIn- ilostan inglese, che scorre dal N. O. al S. E., nel- Pantica prov. del Bengala, e si scarica nel Gange, ilquantx) sotto Rutungang. ATTU, Attou., la piu occidentale isola delP arci- pelago delle Aleuzie propriamentc delte. Lat. N. 5o° 5o' ; long. E. 1 70". E lunga 24 1- e larga 7. Sta a 77 I.E. dalP isola di Behring. Coperta di montagne, cariche di neve ed aride, conta soli 100 abitanti. Vi si trovano tre fiumicelli e qualche lago. Veggonvisi delle volpi azzurre. ATTUIE, -villaggio delP Arabia, nelP lemen, prin- ATZ 1086 cipato e 26 1. 1/2 al N. O. di Abu Aris. Vi e un ca- stello fortificato presso il golfo Arabico. ATTYAH, citta delP Indostan. Fed. Attia. ATUAI, isola del Grand"" Oceano, arcipelago di Sandwich, al 2.1^ 67' o" di lat, N. e 161" 59' 3o" di long. O. La sua lunghezza e di 11 leghe. La rada di Uimoa al S. O. e sicura. Vi sono 54000 abitanti che coltivano diligentemenle la terra. Le piantagioni ne sono circondate da siepi, ed attraversate da strade che molto bene conservansi. ATULLAI, che i Francesi scrivono Athullahi, tribii d' Arabi pastori, in numero di 6000, che abi- tano la prov. di Cherman in Persia. ATUNCAGNAR, bor. della Colombia, provincia di Quito, a 5 1. N. da Cnenca, in fertile cantone. Al tempo degPInca era questa una citta opulenla e bene popolata, cheaveva un tempio dedicato alsole, un bel palazzo ed un forte. ATUNI, nome col quale generalmente si dinola tutti gli Arabi che abitano fra la valle di Cosseir e Pislmo di Suez, nella yjarte orlentale delP Egitto. Sono meno numerosi degli Ababdei, ma meglio armati e piii agguerriti. Formano diverse tribu. Le principali sono quelle dei Beni Vassel, dei Maaze e dei Ovavat, che vivono d'ordinario, la prima nel- PAlto Egitto, la seconda nel Medio, e Pultima presso Pislmo di Suez. Hannosi pochi schiarimenti sui de- serti che frequentano i Beni A^assel; si sa soltanto che sono i piu aridi, e per conseguenza i meno abi- tati. 1 Beni Vassel gli attraversano di quando in quando, evengono ad assaUre lecarovane nella valle di Cosseir, che oltrepassano di rado. ATUN ILI o CATUN ILI, che i Francesi scrivono Hatoun llieKhatoun Hi, citta della Turchia euro- pea, in Bulgaria, sangiaccato e 42 1. al S. di Silistri, e a 24 1. N.N.E. da Adrianopoli; capoluogo di giu- risdizione. ATUR, villaggio delPLidostan inglese, antica pro- vincia di Barramale Salem, a 33 1. O. da Pondisceri, e a 23 1. N. da Tricinapali, in riva ad un fiumicello chiuso fra due montagne. Vi e una fortezza conside- rabile, della quale s' impadronirono gP Liglesi alia fine del xvnisecolo. Tipu sultano vi manteneva nu- merosa guernigione. GPInglesi non vi hanno trup- pe. Le forlificazioni sono in parte rivestite di pezzi greggi di granito. Le vicine montagne sono ricche di ferro, che gli abitanti trasportano in masse ad Atur, ove vien lavorato. 11 vallone di la del villaggio e fertile e bene coltivato. ATURI, popolo della Colombia,che abita le sponde delPOrenoco, sotto il 4** di lat. N. Con questo nome si chiamano pure tre cateratte delPOrenoco, a 3 1. dalla sua foce. ATVED, parrocchia della Svezia, prefeltura, e 7 1. al S. E. di Linkoeping. Vi si tiene una fiera ogni anno il 18 ottobre. Si lavora una miniera di rarae, le cui officine stanno ad Atvidaberga. 11 suo prodotto annuale e di 3oo quinlali. ATWOOD'S KEY , isoletta delP arcipelago delle Lucaie. Lat. N. 23« 8' ; long. O. 76^ Al N. si trova un banco di scogli. ATZANETA,^bor. di Spagna prov. e 7 1. i/3 al N. N. O. di Castellon de la Plana (Valenza) e ad 8 1. 1/4 S. da Morella, presso la destra sponda del Monleon. ATZCUR o ASGURET, che i Francesi scrivono Atzkour G Asgoureth., antica fortezza della Turchia asiatica, pascialato e 4I. alPE. di Acalzich, sopra una rupe bagnala dal Cur. Fu presa nel x secolo da Ar- sciod II re d' Armenia. Nel 1770, il re della Giorgia, 1087 AUB Eraclio vinse i Turchi solto le sue mura. La valle che la circonda e una delle piii selvagge del paese. ATXERODE, casale dell' Assia Eleltorale, prov. di Fulda, circolo e i 1. 1/4 al N. di Schmalkalda e che interna ne' ducati di Sassonia. Vi sono nella valle da esso occupata delle officine per V acciaio, il ferro e la latla, una labbrica di fucili, e del mulini da grano. ATZIUD o ADGIUD, che si Irova scritta in fran- ceie Jtzioud e Adgioud, citta della Tui chia euro- pea, nella Moldavia, distr. di Putna, sulla sponda sinistra del Trolus, a 10 1. 3/4 O. S. O. da Birlat. Vi si tengono fiere, e dei nierca»i ogni seltiniana. ATZKOUR, fortezza della Turchia asialica. Fed. Atzcor. ATZUMI, cilia del Giappone, nelP isola di Nifon, principato di Siniano, sul Tenriu, a 35 1. O. S. O. da ledo. AU, bor. e caslello deH'arciducalo d'Ausli ia, quar- tiere del Miihl, sulla sinistra sponda del Danuhio, neir Alia Austria, a 2 1. E. N. E. da Ens ; con G40 abitauti. AU, bor. delParciducaJo d' Austria, circolo infe- riore del Wiencrwald, a G 1. 3/4 S. S. E. da Vienna. AU, bor., caslello e signoria di Baviera, circolo deirjser, presidiaie e 4 1. al N. O. di Moosborgo, suir Abensla. Ps'el (j32 vi si tenne un concilio. Coula 55o abitanli. AU, bor. deirUngheria. Fed. Antal (Saint). AU, grosso villaggio del Tirolo, nel Vorarlberg, circolo e 5 1. 3/4 al S. E. di Bregenz, sulP Aach, al conlluenle dell' Argen. Conta yoo abilaiiti. AU, scnlto in Irauccse Hau. bor^o d' Egitto. Fed. IS. ' ° AUA, /^wa, forte delPIndoslan inglese presideuza del Bengala, anlica prov. e iS 1. al N. E. di Agra. AUA, ^vva, borgo di I'ersia , prov. dell' Irac Persico, a 6 1. i\. O. da Saua ed a 28 E. da Amadau. isola del gollo Persico. Fed. Barein. AUAAUAI,che i Erancesi scrivono ^/iwa/i/zawaj, popolo deir America setleiilrionale, sul iMissuri. Gli abitanli si danno al connuercio ed all' agricollura. AUAITAT, serif la in franccse Haouaytat^ tribu di Beduini che abila verso il liniitc dell' Egitto Medio e del Basso presso il Cairo. Puo mellere solto I'armi i5oo fanli e 4" cavalieri. AUAS o AVAS, che i Francesi scrivono Haonach e Havach, huuic che ha la sua origine nella parte nierid. dell' Abissinia, al S. della prov. di Scila ed Efal, forse nei nionti Ciaca, forse pure nel lago Zavaia. Dopo corso a lungo sul territorio abissino, entra nel regno di Adel, ove perdesi nelle sabbie presso Aussa, per niollissimi canali. 11 suo corso, supponendone la sorgente nel lago Zavaia, e di circa 100 1. al N. E. AUB o AUW, citta della Baviera, circolo del Meno Inferiore, sede di un presidiaie, sul Gollach, a 6 1. S. S, E. da Wurfzborgo. Vi ha un ospedale ed una chiesa cattolica. Vi si fanno niolte confelture; e conta 1 120 abitanli. AUBAGNE, cilia di Francia, nella Provenza, spart. delle Bocche del Rodano, circondario e 3 1. all'E. di Marsiglia ed a 8 1. N. O. da Tolone, capoluogo di cantone, sul liunie Veaune, e sulla grande strada da Marsiglia a Tolone. Non ebene fabbricata. Ha concie di pelli, fabbriche di sloviglie si di luaiolica come corauni, e varie cartiere. Fa commercio di vini. Vi si tengono 5 fiere annuali, il 2 febbraio perg giorni; il lunedi di passione per 5 giorui ; il lunedi avanli il Corpus Domini, per 5 giorni, e il 23 settembre c 8 decembre, per 3 giorni. Vi si fanno forti ven- AUB 1088 dite di cavalli, muli e chincaglierie. t patria dd celebre scrillore Barthelemy, del viaggialore Sicarde e del granimalico Dommergue. Conta 635o abitanli Aveva un tempo il titolo di baronia, appartenenle ai vescovo. Eravi un'abbazia di donzelle dell'ordine di Saul' Agostino. Ne' suoi contorni trovaronsi dei ba- gni antichi. AUBAN ( Saint ) , villaggio di Francia, in Proven- za, spart. del Varo, circondario e 5 1. 3/4 al N. N.O. di Grasse, capoluogo di cantone, a 8 I. 3/4 N. n! E. da Draguignan; con 680 abitanli. AUBE, fiume di Francia, che da il suo nome ad uno spart imen to. Nasce presso Pralay, a 6 I. O. da Langres, spart. dell' Alia Marna, che irriga, insierae con quelli della Costa d' Oro, dell'Aube e della Marna, e ritorna in quello dell'Aube, sul cui lerril. SI gelta nella Senna, per la destra, presso Pont su Senna, dopo esser passato per Rouvre, La Ferle, Clau'vaux, Bar, Dienville Lesmont, Arris, Plancy e Anglure, e aver percorso un tragitto di circa 4i I dal S. E. al N. O. , delle quali 28 transitabih da zattere, da Rouvre sino ad Arcis, e 8 di navigazione da Arcis sino alia Senna. Gli affluenti piii nolabili sono, a destra, I'Aujon e la Voire; alia sinistra, la Landion, 1' Amance e I'Auzon.Tutli questi affluenti servono alia discesa dei legnanu sciolti. Si costrui- scono grandi balfelli al porlo di Brienne la Vieille,e 51 conducono vuoti ad Arcis, per esservi venduli 0 caricati. Gli oggelti principali che si trasporlano su queslo fiume sono : carbone, legname da fuoco e da lavorc), arnesi in legno, che vengono dagli spart. deir Alia Mama e dei Vosgi, grani, ecc. AUBE, spart. di Francia, formalo dalla parte mend, della Sciampagna e da una piccola porzione della Borgogna, e conipreso fra 55' e 48" 42' di lat. N. e fra «"4' e 2*' 28' di long. E. Conf. al N. con quello della Marna; all'E. coll'allro dell' Alia Marna; al S. E. collo spart. della Costa d' Oro ; al S. e S. O. con quello dell' Yonne, ed all'O. coH'allro di Senna e Marna. La sua maggiore lunghezza e di 24 1. dall'E. air O. , la larghezza di 19 leghe. Si puo calcolarne la superticie a 3oo 1. q, ; ia popolazione e di 258 180 abitanli. Queslo spart. e inlerrotlo nella parte N. O. da colline bassissime e situate a gran distanza le une dall'allre, ma che aumenlano in allezza e si avvicinano a misura che si avanzano dal S. all'E. Due gran fiumi, P Aube che gli da il nome, e la Senna attraversano lo spart. dal S. E. al N. O. e si riuniscono prima di passarne i lin)ili. L' Aube vi ri- ceve leacque di vari fmmicolli fra' quali dislinguonsi r Aujon, la Voire, I'Uistrel, 1' Herbisse e la Barb uisse. La Senna vi ha per principali affluenti la Laigne, r Ource, 1' Arse, la Sarce, 1' Ozein e la Barse. Altri fiumi assai importanti irrigano il paese, e fra questi r Annance, la Mogne, la Vanne, ecc. I mezzi d' irrigazione non sono quelli che mancano alio spart.'dell' Aube, ma il suolo della regione N. O. e di pessima qualila ; fondo di creta coperia da un sottilissimo slrato di terra vegetale assai leggera e poco produltiva. Non si raccoglie quindi che segala, avena e saraceno. Parecchi grandi spazii reslano pure incolti, non potendo dare quanlo basta alle spese della collivazione. Quesla regione non offire alia vista che campagne spoglie d' alberi, la cui nudita lascia le mandrie esposle agli ardori del sole ; e quesla la Sciampagna Pidocchiosa (Pouil- lease). La sterilila di quesla parte delP Aube e fortunatamenle compensata dalla fertilita deH'allra sua porzione. 11 suolo del paese al S. E. consiste in terra molto feconda, quantunque qualche volia sia 089 A U B A U B logo enace tauto, che dodici cavalli baslano appena per rascinarvi un aratro. Questa legione abbonda di runiento, rape, canapa, vini, fieno e legname. 1 vini i Ricey, di Bar, di Bouilly e di Laine au Bois sono iaomati. Si allevano quivi di inolte pecore, grosso >estiame, cavalli, pollame ed api. 11 paese scoperto bbonda di salvaggiume niinuto. Le toreste rinchiu- lono cigiiali, cervi e caprioli. I fiumi abboadano li pesce. I boschi occupano 14000 iugeri, le praterie |8ooo. Questo spart, ha varie fucine e manifaUure li colteUi, velri, slovigliee tegole ; blature xiumero- issime di cotone e di laiia; fabbriche di tele, di lolonerie, di panni, di berrelte, di tele dipinte, di acci, tricot, flanelle, corde di minugia, cappelli di jaglia, nastr;, opere di corno e d' acciaio. 11a pure lelle cartiere e delle concie di pelli ; ed anche pur- ^hi di tele, distillerie d'acquavite. La fabbricaiione li bianco di Troyes, conosciulo sotlo il nome di L)ianco di Spagna, e considerabile. L' arte salsamen- aria dello spart. e molto rinoinala. Le sostanze servienti alia fabbrica del vetro, stoviglie e tegole, anitaaieute alia creta, della terra da crogiuolo, del gres e delle lumachelle, soao i soli prodolti miaerali dcirAube. 11 coniniercio coasiste in oggetti niaaifalti, ia graai, viao, fieao, legaanie ecarboae cera e miele. calo. Coata 4^90 abitaati. E citta anlica, situata ia raezzo ad ua aiagaifico baciao, circoadato dai \ulcaai del Vivaresc, sur uaa colliaa ; e fa buon coniniercio. AUBENTON, bor. di Francia nella Picardia, spart. deir Aisne, circondario e 4 b V4 ^^^^ Vervins, capolnogo di cantone, a 1 1 1, 1/2 N. E. da Laon. Preade li suo nome dairAube, che si gettaael Thoa, superioraieate a questo borgo. Ha un lilatoio di cotoae, e vi si leagoao tre fiere di un giorno, il 17 niarzo, 21 luglio e 3 novenibre. Coata 1610 abilanti. Questo bor. fu preso, sacchegglato ed incenerito niolte volte, e fra le altre dal coate di Nassau, nel i52i. AUBEPIERRE, villaggio di Francia, spart.^ del- r Alta Maraa, circoadario e 6 I. al S. O, di Ghau- mont, cantone e 1 1. 1/2 air E. di Arc en Barrois, suirAube. Ha una fucina. AUBERCHIGOURT, villaggio di Francia, spart. del Nord, circoadario, caatoae S. e 2 1. 1/2 alP E. S. E. di Douai. Vi e uaa coasiderabile miniera di car- bon fossile. Ha una fabbrica di zucchero indigeno di molto rilievo. AUBERIVE, villaggio di Francia, spart. delPAlta Marna, sulP Aube, circoadario e 4 1- 3/4 alP O. S.O. di Laagres, capoluogo di caatone, 8 1. S. da Chau- mont. Vi ha una fucina , e 54o abitanti. Eravi un' abbazia, fondata nel ii36 da Gugliemo Hollan- dius, vescovo di Langres. AUBERTANS, villaggio di Francia, spart. delPAlta Saona, circoadario e 4 L i/4 S. di Vesoul, caatone e I 1. 1/2 air O. S. O. di Montboson, sulla Queaoche. Vi soao delle fuciae. AUBERVILLIERS o NOSTRA SIGNORA DELLA VIRTU, villaggio, di Fraacia, spart. della Senna, cir- coadario e caatoae di Saint Denis, a i 1. 1/2 N. da Parigi. Vi e una raffineria di zucchero, e conta 2290 abitanti. 11 suo second© nome le viene da una imraa- giae miracolosa della Vergiae che esisteva ael 1242 in una piccola cappella. Filippo di Valois e sua moglie quivi veaaero in pellegrinaggio, e quindi vie piu si accrebbe il coacorso dei devoti. AUBETERRE, citla di Fraacia, spart. della Cha- reate, circoadario 671. 1/2 al S. E. di Barbazieux, capoluogo di caatoae, a 9 I. i/4 S. da Aagolemma, sul peadio di uaa colliaa, le cui falde soao bagnale dalle Dronne. Vi e un ospedale. II suo commercio coasiste ia frumeato, tele e carte. Vi si tengono dodici here alP anno e coata 770 abitanti. E citta molto amena, ed aveva un tempo ua' abbazia del- P ordine de' cisterciensi. AUBETTE, fiumicello di Francia, spart. della Senna Inferiore, che scaturisce a Saint Aubin, can- tone e 3/4 di I. al N. di Dametal. Si divide in parecchi rami, che tutti si riuniscono a Roano, eve II clima vi e dolce, uniido e variabile, ma sano. I venti predominanti sono quelli del S. O. e del N. O. Gli abitaati sono laboriosi, e si applicano con buon successo alle arti meccaaiche. Lo spart. delP Aube, di cui Troyes e il capo- luogo, si divide ia 5 circoadari comunali, cioe : Arcis sur Aube, Bar sur Aube, Bar sur Senna, Negent sur Senna e Troyes, i quali si suddividono in 26 cantoni e 433 comuai. Dipende questo spart. idalla corte reale e dalla uaiversita di Parigi.. Esso e compreso nella xviii divisione militare, e forma la diocesi di Troyes. Manda 3 membri alia camera dei |deputati. Questo paese fu abitato nelP aatichita dai Tri- cassi. Vi si scorgono ancora dei monumenti gallesi, consistenti in grosse pietre rozze poste in piedi nei diatorni di Poas. Vi si trovarono pure degli avanzi del dominio romano. Piu tardi fece parte della contea di Sciampagna, siao a che questa particolare sovra- nita fu riuaita alia coroaa di Fraacia. Questo spart. fu ael 1814 il teatro di molti combattimeati fra i Fraacesi e gli alleati.Esso eattraversato dalle strade che portano da Troyes a Parigi, a Chalons sulla Maraa, a Chaumont, a Digione ed a Sens. AUBEL, bor. del regno del Belgio, prov. di Liegi, circondario e 2 1. j/2 al N. di Verviers, capoluogo di cantone. Vi si fa un gran commercio di burro e formaggio, ed ogni settimana vi si tiene un mercato frequeatatissiffio. Conta 333o abitanti AUBENAS, cilta di Francia, nella Linguadoca, nel ^ basso Vivarese, spart. delP Ardeche, circondario e 4 si getta nella Senna per mezzo di un canale sotter 1. 3/4 al N. E. di Privas, 6 I. N. O. da Viviers e i36 1. S. S. E. da Parigi. E capoluogo di cantone, sede di un trib. di prima instanza e di commercio. Giace vicino alia sponda destra delP Ardeche, alle falde delle Cevenne. Vi sono manifatture di tessuli di seta, lana, lino e eotone, e vi si fabbricano panni, londrine c fazzolelti di cotone rosso ad uso delle Indie. E il centro del commercio delle castagne e dei vini di quasi tutto lo spartimento. 11 suo territ. produce tartuflfi, vini, olive, gelsi. Trovanvisi pure delle miniere di carbon fossile. Le fiere del 2 e 6 luglio servono alia vendita dei bestiami, della seta e del- le lane, e quella del 14 settembre particolarmente della seta greggia. Ogni sabbato vi e un gran mer- Encicl. Geogr. Vol. I. raaeo, dopo ua corso di 3 1. dal N. al S. Si osservo che le sue acque aoa gelaao mai, la qual cosa e molto vaafaggiosa a diverse officine che ae usaao. AUBIERES, bor. di Fraacia, aelP Alvernia, spart. del Puy de Dome, circoadario, cantone e 3/4 di 1. al S. E. di Clermont Ferrand. Qualche geografo cre- dette che Aubieres sia il luogo antico chiamato Jvittacum, che altri poagono a Chambon, villaggio situato presso un lago del nome istesso, a 5 I. da Clermont. AUBIERS, bor. di Francia, nel Poitu, spart. delle Due Sevre, circondario e 3 1. i/4 al IS. N. O. di Bressuire, cantone e 2 1. 1/2 alP E. N. E. di Chatillon sur Sevre. Vi e una fabb. di tele fine c di faziolctti 69 1091 AUB di lino e di colone ; possede anche una fornace da legole. AUBICNAN, villaggio di Francia, spart. di Vaichiu- sa, circondario, cantone N. e i 1. 1/4 al N. N. O. di Carprentras, e a 5 I. 1/2 N. E. da Avignone. E rino- mato pe' suoi oli, e conta 1400 ahitanti. Aveva il ti- tolo di baronia. AUBIGNY, villaggio di Francia, sparliniento del Calvados, circondario, cantone O, e 1/2 1. al N. N. O. di Falaise. Vi sono delle cave di pietra da fab- brica. AUBIGNY, citta di Francia, nel Berry, spart. del Cher, circondario di Sanccrre, capoluogo di cantone, a 10 1. N. da Bourges e 43 1. S. da Parigi. Giace in un'amena pianura, sulla Nere, rinomata per le sue trote eccellenti. Vi sono fabbriche di panni ordi- narii, saie, ecc. , ed il suo coiumercio consiste in lana, filo, tela, cera, cuoi, vetri, pennc d'oca e trote salate. Ha fornaci da stoviglie e vetriere. Vi sitengo- no alcune fiere,Ic quali procurano buon Incro a' suoi abilanti che sono in numero di 2210. Aubigny fu abbruciata due volte, Tuna dagP Ingles! sollo il re Giovanni, e Taltra per accidenle. Qucsta citta, con la suaantica dipendenza, consislentc in duecastelli e molli feudi, fu donala in appannaggio da Filippo il Bello a Luigi di Francia, capo dclia casa di Evrcux ; ma in mancanza di eredi maschi, rilornata essendo alia corona, fu donala nol 1423 da Carlo vii a Gio- vanni Stuart, conleslabile di Scozia, in'ricompensa de'suoi servigi. Estintane laposlerila nel 1G72. fu di nuovo riunita alia corona, c Luiiji xiv, nel 1G84. 'a oressein ducducalia favore della ducliessa di Ports- mouth in Inghilterra, e di Carlo Lenox duca di Ri- chemont, naluralizzato in Francia, ncl iG85. AUBIGNY, bor. considerabile di Francia, nell' Ar- tesia, span, del Passo di Calais, circondario, e 3 1. alPE. di Saint Pol, capoluogo di canlonc a 3 1. 1/4 O. N. O. da Arras. Vi sono filatoi di cotone e fab- briche di calicot. Conta 750 abitanti. Aveva il ti- tolo di contca. AUBIN (Saint), cilta dMnghillerra, nelP isola di Jersey, sulla baia delnoino stcsso, a i I. O. da Saint Helier. Un forte costrullo sopra una rocca la difen- de. Essa e bene fabbricata, e jnollo fre(iuentata dai mercatanli che vi sono altirati dalla bonta del suo porto, il niiglioro ed il piu usalo di lufla P isola. I suoi abitanti coniraerciano con P Inghilterra , la Spagna e la Francia, e vanno alia pesca di Terra Nuova. AUBIN (Saint), villaggio della Svizzera, cantone e 3 1. 1/2 al S. O. di Neuchatel, sul lago di questo nome, in mezzo a vigneli. AUBIN (Saint) o Saint ALBIN, citta di Fi ancia, spart. delPAveyron, circondario e 5 1. 2/3 al N. N. E. di Villafranca, capoluogo di cantone, con 3490 abitanti. Vi sono, nei dintorni, rasti deposili di car- bon fossile, ricchi di minerale allurninoso. Si crede che quelli di Lavencas e di San Giorgio possano dare 1800 quinlali d'allume alPanno. AUBIN D'AUBIGNE (Saint), bor. di Francia, nella Bretagna, spart dMlle e Vilaine, capoluogo di cantone, nel circondario e 4 1. al N. N. E. di Ren- nes, e 3 I. O. da Saint Aubin du Cormier; con i3io abitanti, AUBIN DE B AUBIGNY ( Saint), villaggio di Fran- cia, spart. delle Due Sevre, circondario e 4 1. 1/4 al N. O. di Bressuire, cantone di Chatillon sur Sevre: con 2000 abitanti, AUBIN DU CORMIER (Saint), bor. di Francia, nella Bretagna, spart. d^Illc e Vilaine, circondario AUB 1092 e 4 1. air O, S. O. di Fougeres, capoluogo di cantone sopra una ripida collina, a 5 1, 3/4 N. E. da Rennes e 70 S. O. da Parigi. Delle sue antiche forlificaziom piu non riniane che una torre altissima. Comraercia in sale, n.iele e cera, ed ha una fabbrica di stovialic comuni. Vi si tengono dei mercali, ed alcune fiere Conta 1720 abitanti. Questo borgo fu edificato nel 1222, da Pieiro Mauclero, duca di Brela^^na ed e celebre per la battaglia guadagnatavi Panno iW dal visconle de la Trcmouille contro i Bretoui, in ciii fu fatto prigioniero Luigi xii, allora duca di Orleans. AUBIN DU THENNEY (Saint), villaggio di Fran- cia, spart. delPEure, crrcondario e 2 1. 1/2 al S. 0 diBernay, cantone diBroglio. Vi si fabbricano panni ordinari. AUBONNE, piccola, ma bella citta della Svizzera, nel cantone di Vaud, a 4 1. O. S. O. da Losanna, suU Aubonne, che nasce nel nionle Jura e si getta nel lago di Ginevra, un poco sotto Allamau. 11 ca- stello, situato nel luogo piu elevalo della citta, e donde si gode la piu deliziosa vista che estendesi ancbe nel vicino paese, e sopraltutlo sul lago di Gi- nevra fino in Savoia, fu costrutto daiconti di Gruye- re, e riparalo da G. B. Tavernier, celebre viacrgia- torc, che n'ebbe il possesso nel xvii secolo. Vi^l fa qualche coinniercio di vino. La chiesa parrocchiale rarchiude, fra gli altri sepolcri d'uomini celebri, quello di Dnquesne, luogotenente generale delle annate navali di Francia. Conta iGoo abitanti. AUBRAC, villaggio di Francia, spart. delPAvey- ron, circondario c 4 1. 2/8 alPE. N. E. di Espalion, cantone e 1 I. i/3 all'E. N. E. di Saint Chely. Vie una jniniera di feiro. Aveva una celebre abbazia di agosliniani, die portava il noine di Domerie. AUBURN, bor. d'Lighilterra. Fed. Aldboijrn. AUBURN, cilia degli Slali Unili, stato di New Yorli, capoluogo della conlea di Cayuga, a Go 1. 0. da Albany, ed alPuscila del lago Owasco. Bella e florida, conticne una prigione dislato, che puo con- tenerc iiiiile prigionieri, una prigione della contea, ed un edifizio pel mercalo. Le vie principali ne sono spaziose e pavimenlale alia JMac Adanj, con ai lati alli fabbricati di matloni spalniali di calce. La prigione di stato fu fondala nel i8i6, e venne sin dari823 condotla sul piano che si chiamo di Silenzio o di Auburn, cioe nel sistema di confinare i detenuli in cclle separate alia nolle e faili il giorno lavorare insieme, ayverfendo di sforzare al silenzio quando erano uniti. Essa prigione era prima tenuta col ine- todo di confinamenio solilario, che non Irovandosi confacente, fu in sua vece slabililo il sislema atluale, a vero dire miglioramento grandissimo che stanno ora introducendo in Inghilterra. Vi si slabili nel i823 un seminario pei presbiteriani, e vi fu fondato pur un collegio nel i836. Possede una buona libreria, un palazzo civico, numerosi luoghi di culto, ban- chi, ecc. fla varii mulini e molte manifatture. Conta 5370 abitanti. AUBUSSON, cilta di Francia, nelPAlta Marca, spart. della Creuse, capoluogo di circondario e di cantone, a 7 1. i/3 S. E. da Gueret, sulla Creuse, in territorio abbondante di grani e vino. Vi si alleva molto bestiame, e particolarmente delle pecore, dalle quali si ritrae quantita di lana. Molto si commercia in sale. La posizione pero di questa cilta non e del- le pill belle, essendo in mezzo di una gola angusta ed attraversafa da un impetuoso torrente, Non vi sono che due fila di case. E sede di un tribunale di prima instanza, e conta 563o abitanti. Vi si fabbri- ogS AUG ano panui ordinarii, baracani e siamesi. Le sue cc- ebri nianifatture di tappezzerie rase e velIulate,occu- )ano piu di ^oo operai e sono le piu stimate di "rancia, dopo quelle de' Gobelini. Vi hanno pure intorie, concie di pelli e fabbriclie di cappelli. l^ui- ji XIV dono questa citta, con qualche vicina castel- ania, al duca della B'euillade, in canibio di Saint Cyr, ; quasi in ricoiiipensa orno la piazza delta della Vit- oria a Parigi. II circondario d'Aubusson e diviso nci seguenti 0 cantoni: Evaux, Auzance, Croc, la Courtine, Pal- ier, Fellelin, Saint Sulpice, Chenerailles, Bellegarde ; Aubusson. Conliene 1 13 comuni, e io544'^ ^>bit. AUCA, citla delF Afaganislan , posta sul Deach, 1 6i 1. S. S. O. da Bale. AUCEJO, bor. di Spagna, prov. e 6 1. 1/2 alPE. 5, E. di Logrogno ( Soria). AUCH, Climberris, Augusta Ausciorum^ Au- ici, citla di Francia, un tempo capitale della contea liArmagnac e metropoli di tutta la Guascogna, ora :apoluogo dello spart. del Gers, del circondario e lei cantone del suo nome, a 14 I. S. da Agen, 16 1. 3.daTolosa, e 148 1. S. S. O. ^da Parigi. Lat. N. \y 38' 39 "; long. O. 1° 45' 4". E sltuata sopra una :ollina, il cui piede vien bagnato dal Gers, e si divide n alia e bassa. Le strade ne sono anguste e tortuo- ;e, e nella parte piu elevata e una piazza che terniina )frO, con un passeggio. donde si scorge una parte le' Pirenei. Questa cilia e sede di una corle di assise, li un tribunalc di prima instanza e di comraercio e li un arcivescovato,la cui diocesi comprende lo spart. del Gers, avendo per suffraganei i vescovali di Aire, larbes e Baiona. La sija catledrale, che alcuiii cre- (lono fondala da Clod:oveo il Grande, una delle piu belle di Francia, e di stile gotico neir inlerno c di Drdine corintio nelP eslcrno. Vi si notano Paltezza delle volte, le pitture delle iuvetriate, I'intarsiato del coro ed una superba scala di granito, con 200 gradini. 11 suo arcivescovo prendeva il titolo di pri- mate d'' Acquitania. Auch ha un vaslo spedale, una bella biblioteca di circa 8000 volumi, una sociela cragricollura, un collegio reale, un tcairo, un mu- seo, una scuola di disegno, e conta concie di pelli, c fabbriche di stoffe di lana, di panni, di pennacchi, e filatoi di cotone e di lana. 11 suo maggiore com- mercio consisle in vino, ed in acquavite di Arma- gnac, oltre lino, lane, cuoi, nitro ed altri oggelli delle sue fabbriche. Vi si tengono 9 fiere di ua giorno, ed una di due giorni, il 9 settembre. Conta 9800 abitanti. Quesla citla e una delle piii anliche di Francia, conservando ancora diversi avanzi della magnificenza dei conti di Arrnagnac. Al tempo di Cesare, era la capilale degli Auscii a«soggetlati da Crasso. Si assicura che fosse anche colonia romana. Quivi si tennero diversi concilii, il primo nel 1068 e Pultimo nel i33o. Poco lunge da Auch, nel piccolo villaggio chiaraato Cavisanhabare, nacque ilcardinale d'Ossat. In quei dintorni nacque pure il presidente d'Orbessan, come in cilia ebbero i natali 1' amniira- glio Villaret-Joyeuse ed il duca di Roquelaure. II circondario d'Auch, che si conipone di i36 comuni e conliene 6557© abitanti, e diviso nei 6 can- toni di Auch I, Auch n, Gimont, Jegun, Sararaon, Vic Fezenzac. AUCH, citta della Tataria indipendente, nel Tur- chestan, sopra un affluente del Siun, a 25 1. E. da Tuncat e 25 1. N. da Andecat. AUCHERIN, stazione del deserto di Barca, a circa 80 1. O. da Abu Sir o Torre degli Arabi, e a 3 I. dal raare. Vi sono tre pozzi di buon"' acqua. AUD 1094 AUCHINLEK, parrocchia di Scozia, contea,presbi- terio e 3 1. 3/4 alPE. di Ayr. Ha delPcccellente car- bon fossile, ed una cava di pietre nere a prwova di fuoco che si adoprano nella costruzione dei forni. Vi si vede un castello di elegantissima architettura, slato fabbricato da lord Auchinlek. E patria di Gio- vanni Bosvvell, e conta 1600 abitanti. AUCHMITIIY CAVES, villaggio di Scozia, sulla cosla della conlea di Forfar, presbiterio e a i 1. al N. E. di Aberbrotick. Vi sono delle caverne degne di osservazione. AUCIITERARDER, villaggio di Scozia, contea e 4 1. 1/2 al S. S. O. di Perth, sede di un presbiterio. Era una volla borgo reale. Conla 332o abitanti nella parrocchia, dei quali 1980 in citta, che tutti insieme hanno piu di 5oo telai che tessono il cotone per le manifatture di Glasgovia. Si vedono in vicinanza le rovine di un tcmpio di Druidi, che avea esatta- mente la forma di una nave rovesciata; monumento che sembra appartenga alia piu remota antichita. AUCHTERDERRAN, parrocchia di Scozia, contea di Fife, presbilerio e 1 1. 2/3 al N. O. di Rirkaldy. Vi si estraggono del carbon fossile, della calce e delle pietre da fabbrica. Conta i5oo abitanti. AUCHTERMUCHTY , borgo reale della Scozia, contea di Fife, presbilerio e 3 1. alP.O. S. O. di Cu- per, e a I 1. 1/2 S. da Newburg. Ha una fabbrica di tele. Conla 323o abitanti, principalmente impiegati a lessere il lino ed il cotone, raa in particolare quel primo. Fu creato borgo reale da Giacomo iv, ma non godelle mai del privilegio per mandare un mem- bro al parlamento scozzese o inglese. AUCHTERTOUL, parrocchia di Scozia, contea di Fife, presbiterio e i 1. r/4 alPO. di Rirkaldy. Vi si utilizzano calce e pietre da fabbrica. Ha 600 abitanti. AUCHY EN RRAYE, villaggio di Francia, spart. delP Oise, circondario di Beauvais, cantone 6 2 1. al S. O. di Songeons, e a 3/4 di 1. E. da Gournay. Nel 1097, Guglielmo i re d' Inghilterra e Roberto suo figlio si diedero battaglia in vicinanza di questo villaggio. AUCHY LES MOINES, villaggio di Francia, spart. del Passo di Calais, circondario e 3 1. 2/3 alP O. di Saint Pol, cantone di Wail^ a 10 1. 3/4 O. N. O. da Arras, sulla Ternoise. Vi e un tilatoio di cotone. Quivi era un'abbazia di benedeltini. AUCKLAND, distr. del Basso Canada, contea di Buckingam, a 3o I. 3/4 S. E. da Trois Rivieres. AUCKLAND (West), vill. d' Inghilterra, contea e 4 1- 1/4 ^1 O. di Durham, ward di Darlington, con 1200 abitanti. AUCKLAND BISHOPS, bor. d' Inghilterra, con- tea e 3 1. al S. S. O. di Durham, ward di Darlington, sill Wear, presso al suo confluente col Gaunless. Vi sono iTianifatlure di stoffe dk cotone e di raussoline, e vi si tiene un mercato ogni giovedi. Conta 2200 abitanti. 11 palazzo del vescovo di Durham, stato comincialo nel i283, e di bellissima architettura. AUCUN, villaggio di Francia , spart. degli Alti Pirenei, circondario e 1 1. 2/3 alP O. S. O. di Arge- les, capoluogo di cantone, sul Gave di Azun. Vi sono rainiere di piombo, rame e zinco. Ha 890 abitanti. AUD, dai Francesi scritto Haud, borgo conside- rabile d*" Arabia, nelP lemen, paese d'Ascid el Bechil, a 10 1. S. O. da Barrad e 21 N, N. E. da Sciarair, tra le due alte montagne di Agemar e Romiet. E cinto da mura. AUDANZAS, bor. di Spagna, prov. di Leone, a 4 1 1/3 S. S. O. da Villamanan. A U D A UD 1096 ^ AUDAPURCOK, //wffa;)oorg^wr, piccola citta del- Sotto questo slrato, il terreno e diviso in banch rindostan inglese, presidenza del Bengala, antica orizzontali di tuffo argilloso, di sabbia, di ghiaia t prov. di Orissa, a i5 1. 1/2 S. O. da Arriorpur, sopra un fiumicello che si getta nel Salundi. AUDE, A tax, fmme di P'rancia, che da il siio nome ad iino spartinienfo. Esse ha origine dallo sta- gno di Aude, nello spart. de' Pircnei Orienlali, a I 1. N. O. da Mont Louis, passa dal S. al N. nello spart. deirAude, ove irriga Quillan, Linioux e Car- cassona, gira all'E. , passa per Trebes, ecc. , e si getta nel Mediterraneo, alPE. di Narbona, dopo un corse di circa 49 1. , dclle quali 3G per la condotta dei le- gnami in zattere da Quillan sino al inarc. Non ha di navigabile che la parte di circa 58o metri, comune colcanale di Narbona. Tale condotta delTAude si pratica con foderi coslruffi a Quillan, e consisle in diverse specie di legname tolto dalle foresle che si trovano suUa china settentrionale de'Pirenei. Gli afiluenti di questo fiunie sono, a destra, T Orbeiu ; a sinistra, il Rebenti, TOrbiel, la Clamouse c la Ceysse. AUDE , spai t. della Krancia, che prencle il suo nome dal fiume principale clie lo bagna, ed e formalo da una parte della Bassa Linguadoca. I suoi liniili sono, al N. lo spart. del Tarn ; al N. E. , quello dcl- THerault; all'E., il Mediterraneo ; al S. lo spart. de'Pirenei Orienlali; al S. O. e alPO., quello del- PAricge, e al N. O., Taltro delPAlta Garonna. Si estende tVa 42" 38' 18" e 43" 29' 8" di laf. N. e fra 0° 38' 48" di long. O. e o" 53' 24 ' di Ion- E. La sua maggiorc lunghozza 0 di 27 1.2/3 dalPE. airO., e la massinia larghezza di 20 1. dal N. al S. La supcr- ficierisulladi32i 1. q. ed ha 284290 abilanli. I corsi d'acqua che irrigano questo spart., sono nunierosi, ma poco considerevoli. L'Audc, che li riceve quasi tutti, e il solo che non abbia origine in questo spart. che pero divide in due parti quasi cguali. La costa del Mediterraneo non offre alcuna sinuosila ne for- ma nessuna rada; in generalc bassa, spesso vien coperta dalle onde che i venti vi spiugono con Tio- lenza, ed e cinta da molte lagune, conosciute ncl paese sotto il nome di stagni. Quello di Bages c Sigean e il piu considerabile cd imporlanle, perrhe forma il porto de la Nouvelle, il solo dello sparti- mento. Le ultime anella delle Cevenne conosciute sotto il nome di raonfagnc Nere, che formano il limite naturale dello spart. dcirAude e di (jucUo del Tarn, coprono la parte seltenlr. e si cslcndon ., abbassandosi, sino alia vallc deir Aude. Verso Nau- rouse si rialtaccano, col mezzo di elevazioni poco sensibili, ad una ramificazione de'Pirenei, la quale, partendo dai dintorni di Mont Louis, nello sparti- mento de'Pirenei Orientali, dal punto ove P Aude, il Teth, la Segre e 1' Ariegc hanno le loro sorgenti, corre alN., entra nello spart. delPAude, lo traversa dal S. E. al N. O., nella sua parte Occident. , separa gli affluenti della sinistra deiP Aude da quelli della destra delPAriege, e determina V inclinazione gene- rale dello spart. ^erso P E. Le Corbieres, monla^nc che si estendono alia destra delP Aude, ed occupano quasi tutta la parte merid. dello spart. , sono altret- tante ramificazioni de'Pirenei. Esse si dividono in un numero infinito di rami, dei quali i piu conside- rabili sono, le montagne d'Alaric, che camminano lungo la sponda destra delPAude, sotto Carcassona di gres calcare. A maggiore profondifa trovasi uc lessuto di venelte di gesso cristallizzato. 11 granite costituisce la montagna Nera, e si mostra sulla su- pcrficie sino a Montolieu. Esse costituisce pure la piccola porzione de' Pirenei corapresa nello spart delPAude. La temperatura e assai variabile. Due venti principal! la modificano. 11 cosi detto cen soffia ordinariamente dalPO. N. O. alPE. S. E.; quasi sempre. freddo e di estrema violenza, mode- rando il calore in estate, e mantenendo la salubrity delParia. Ned e meno favorcvole alPagricoltura, che salutare alPuomo. Nel mese di gennaio questo vcnto comincia a soffiare di conlinuo sino verso la meta dimarzo; ricoraincia quindi, quantunque di rado. alia fine di maggio e nel mese di giugno. II suo ritorno e periodico in luglio ed agoslo. l."" autan soffia dal mare. E debole a Narbona, ove s'iiu orniu- cia a senlirlo; ma, rinforzato nel suo cammino, soffia a Carcassona c a Castelnaudary con tal impelo che scuole le case, solleva i tetti e sradica gli alberi. Nel- la slate produce spesso i tristi cffetti del sirocco. Nellepianurc si coltivano tutti i cereali, e nellc mon- tagne il miglio minuto ed il saraceno , di cui il popolo si nodriscc. Vi sono dcllc praterie artificial!, e quasi una decinia parte delle terre e impiegata in foraggi. La coltura delle viti e, dopo quella doi gra- ni, la piu importanle. I vini rossi sono mediocri, ma stimatissiini i biauchi, detli blanquetle de Li- vioux. L\)livo non da prodotti considerabili quanto le viti, ma pero la coltura di quest' albero scmbra farsi piu importanle ogni giorno. La natura delle foresle si coiDpone di querce, frassini, faggi, pini ed abeti; qucsti ultimi proprii alle costruzioiii ma- rittime. Sulla costa si trova la soda e la salicornia erbacea; nelle pianure c sulle alture, la quercia a cocciniglia, preferila alle altre querce per la concia delle pelli ; ed il ramerino, i cui fiori nodriscono le api delle Corbieres e di Narbona. La calce, il quarzo, Pargilla da maiolica, la terra da follon€, il marmo, il carl)on fossile e la torba sono comuni in questo spartimenlo. Vi si eslrae •> Le sorgenli principali della presente opulenza d' Augusla sono le operazioni di banco e di cambio, ed il transit© delle merci. E essa altresi citta di graa conto pel deposit© e la vcndita dei vini d' Italia, di Svizzera e della Gerniania meridionale, ed ancor godc buona fama per la sua argenteria e per le pietre preziose. Possede sopra a dugcnto stabilimenti mer- cantili, ed ha un giro annuo che varia in valore da ^5 a loo milioni di franchi in canibiali e mercanzie. Le nianifatture di lino e di cotona scemarono, negli ultimi quaranta anni, da 1200 a poo© piu di 200 telai ; i filatoi di lana e di reffe die un tempo circo- lavano presso a 5ooooo franchi alia settiniana in soli salari, sonp da ultimo caduli comparativamente nel nulla; ma la manifattura di pergaraena, e particolar- mente di carta semplice e colorata, continua a pro- sperare. Augusta ha infatti gran diritti al merito d' aver inventat© V arte di far la carta di stracci, che quivi venne in uso sin© dal i33o, data a cui ci pare non esista memoria che fosse adoperata in altro luogo. Anche i suoi rneccanici, per la esperienza ad intagliare in legno ed a stampare carte a colori, aveano acquistato quella specie di maestria che rese nelle sue mani agevole assunto il process© della starapa: furon© quindi dei primi a giovai si dell'in- venzi©ne di Guttenberg. Pruova sufficiente del falto sono le Bibbie latine che portano la data 1466, ed una leggenda stampata nel i47i- Numero grande di libri della classe comune, stampe e carte giran© da Augusta in tutla la Germania, ed il padre deU'attual barone Gotta, proprietari© AeiXdiCtlehve Allgemeine Zeitung^ e fondatore delle due opere popolari pe- riodiche, il Morgenblatt e V Abendzeituhg^ scelse ..o5 AUG iLuo^nsta per lo stabiliraento d' uno de' suoi qnattro fian torchi, posto in moto da una niacchina a vapo- •e di Bollon. 11 torchio fa cosUutto da Koenior, il dIu bello e primitivo saggio della cui peiizia niecca- lica puo vedcrsi a Londra nelP utficio del Times. .a rnaccliina di Augusta, che consisteva di tre torciii, nandava fuori da cinque a diecimila copie deir.-^//^e- •neine Zeitung nello spazio di quattro o cinque ore, i coiraiuto diolto ragazzi, faceva ii lavoro di sessanta itampalori ; e veniva pariraenti usala a stainpare i due •■ioi nali lelterari. Pero nissun ramo d'induslria e in ;ondizione piii prospera delle nianifallure di lana di piesta citia, che inipiegano presso a seicento telai ; I cui lavoro viene grandemente facilitato dai canali mantenuli dal Lech che mettono in movimento lo i-uotc e sono traversal da 220 ponti. Augusla pro- duce circa ottanta tonnellate di zucchero di barba- bietola air anno; e fabbrica instruiuenli di matema- lica e di musica, carle da tappezzerie, caratteri da (tanipa, tappeti, e varietu d' articoli di puro lusso. La sua popolazione in oggi ascende a circa 35ooo ibitanti, piii d'un terzo protestanli ; ma fu mollo inaggiore ne' tempi andati, per cio che V annua media delle nascite che sono al presente solto le 900, era maggiore di 2200 al principio del secolo xvi; anche nel xvii superava le 1000, e alia mela del xviii crebbe nuovamente sin presso a i3oo; dal qual nu- mero poi declinarono sino alio stato presente. Pos- siamo aggiungere che al chiudersi del secolo deci- mosesto" il numero de' suoi abitanli si stabilisce in 80000. imperatore Augusto pianto quivi una colo- nia, circa dodici anni avanti Tera cristiana, cui diede il nome di Augusta Vindelicorum ( citta dei Van- dali sul Lech ), e quindi ritenne il nome d' Augusta o Augsburg. Nulla e da notarsi nelle sue fortune susseguenli sino al secolo quinto che fu saccheggiata dagli Unni. Venne poi in soggezione dei sovrani Franchi, e nel 788 fu quasi adeguata al suolo nella guerra che infuriava tra Carlomagno e Tassilo di Bavaria. Alio scioglimento della raonarchia franca, Augusta cadde sotto lo scettro dei duchi di Svevia ; ma arricchita pel commercio e per le manifatture, a m^no a mano si scosse dal collo ogni autorita ester- na, compro la propria independenza da'suoi sovrani "vescovi, fu riconosciula come stato libero dagP impe- ratori germanici, e mantenne ilsuo grado come citta libera imperiale per piii di cinquecento anni, cioe dal 1276 al 1806. Da circa il dodicesimo sino ul secolo decimosesto fu membro influente della famosa Confederazione Sveva, che inchiudeva Ratisbona, Norimberga, Gostanza, ed altri emporii commerciali di que'' giorni. iNel secolo decimoquarto fu il canal principale di commercio tra il N. ed il S. d' Europa e del Levante, e forniva i mercati della Germania set- tentrionale, della Russia, della Polonia e di altri paesi, di lane e di lini ; conservando la sua preminenza mercantile sin a che lescoperte transatlantiche degli Spagnuoli e dei Portoghesi, al cadere del secolo decimoquinto, aprirono nuovi canali alle commer- ciali intraprese. Ei fu a queslo periodo della piu alta sua prosperity che Punico stabilimento bancario dei Fuggers di Augusta ristoro le finanze di Filippo 11 e r abilito a sostenere la sanguinosa guerra guerreg- giata dallaLega in Francia e da"* suoi propri generali nei Paesi Bassi. Previamente a questi tempi, segna- tamente nel i638, Tordine popolare d'' Augusla levo lo stendardo delP insurrezione contro i patrizii e stabili una forma democratica di governo. Duro circa 160 anni, al terraine dei quali rordiue patrizio, Encicl. Geogr, Vol. I. AUG 1106 giovato ne'suoi tenlalivi da Carlo v, racquisto di bel nuovo 1' ascendente. Nel secolo decimoSTjtlimo, P al- zarsi di Francoforte sul Meno mend si gran colpo alia prosperity sua che uon si ricupero piu mai. Augusta iniatti cesso dalPessere piazza d' importanza nella circolazione del cam bio in Europa, e Franco- forte e ora il principal mercato del denaro nella Germania centrale. Fu falta in Augusla una legge (non CO n' e nola la data) che un mercadanle augu- stano potesse, in qualunque tempp tra P accettazion e la scadenza d' una cambiale tratta sopra di lui da piazza estera, cancellare la propria accetlazione : in altre parole, la sua accetlazione non era obbligaloria. Se questalegge orasussista, non siamo affalto sicuri, ue imprendiamo a dire quanto ad essa si debha della scadenza del commercio di quella piazza. NelP ordi- mento della Germania del 1802, Augusta fu ricono- sciula per una delle sei citta anseatiche, che furono dichiarate independenti dalP impero Germanico ; ma tre anni appresso fu col trattato di Presborgo aggre- gala ai dorainii della Baviera, ed in marzo 1806 con- formementc ceduta nelle mani di S. M. bavarese dal general francese Rene, che operava solto gli ordini di Napoleone Buonaparte. Augusta e luogo dei natali di Holbein, Holl, ed altri sommi artisti. I giardini ed i luoghi di pub- blico convegno che vi sono intorno, non meno che i passeggi a piedi ed a cavallo de' suoi deliziosi con- torni, somministrano mezzi che gradevolmente va- riano una lunga residenza nella cilia, a cio pure ^ conferendo le numerose societa e musicali e leltera- rie che possiede, e le sue librerie ed i suoi musei. Confessione di Augusta e il nome dato alia professione di fede della chiesa lulerana protestanle, compilala da Melantone, colPapprovazione di Lu- tero, per essere presentata alP imperatore Carlo v, nella gran dieta in Augusta in giugno i53o. Fu in tale occasione solennemenle letta in lingua tedesca dal cancelliere di Sassonia, dopo di che due copie della Confessione, una in della lingua ePaltra in latino, furono consegnate alP imperatore, colle so- scrizioni di Giovanni elettore di Sassonia, Giorgio marchese di Brandeborgo, Ernesto duca di Lune- borgo, Filippo langravio d' Assia e Volfango prin- cipe d'Anhalt, oltre a quelle della citta libera di Norimberga ed altre citta. La Confessione fu imme- diatamente poi stampala e, tradotla in varie lingue, sparsa per P Europa. Indi in poi e stata sempre la regola della chiesa lulerana in materia di fede. Con- sisle di ventotto articoli, ventuno dei quali statui- scono la credenza dei Luterani sulle principali mas- sime della religione, e gli altri sette consistono in pretese confulazioni di cerli punli o del dogma o della disciplina soslenuti dalla nostra santa Chiesa cattolica romana, e per conto dei quali i Luterani separaronsi dalla conmnione di Roma. Zuinglio e gli altri riformalori svizzeri e francesi non soscris- sero la Confessione di Augusta, pero che da essa differivano in parecchi punli, particolarmente in- torno alia Cena del Signore, A^uolsi che lo stile della Confessione sia chiaro e fluido; la materia ne fu principalmente somministrata da Lutero nei dicias- selte articoli di Turgovia, che aveva presentato al- P elettore di Sassonia P anno innanzi. Melantone, compilando la Confessione, ebbe frequenti confe- renze con lui, che allora stava a Coborgo, da Augusta non lontano, 1 teologi pontifizii, con Faber alia testa, scrissero una confutazione della Confessione Augu- stana, che fu similmente letta dinanzi la dieta di agoslo dello stesso anno. Melantone rispose loro 70 07 AUG nella suaJpolosia della Conjessione Augusta, che fu pubbhcatanel i55i, e la quale costiluisce uno del hbri autorevoli dei Luleiani die furono pubbli^ call, compreso la Conlessione, a Dresda nel i58o. AUGUSTA, punta sulla costa N. O. deiP America beltentnonale, al N. E. delP Arcipelacro del re Gior- gio III. Lat. N. 58° 3'; long. O. iS;" 9'. AUGUSTA, cilta degli Stati Unili, slate deirOhio, conlea di Columbiana, con 1280 abitanti. AUGUSTA, cilta degli Stati Uniti, stato di Gior- gia, capoluogo della contea di Richemond, a 35 1. rs. O. da Savannah, in riva al fiume di questo nome nel sUo in cui ha 5oo metii di larghczza. Contiene un accademia, un palazzo di giuslizia, una priirione, un edihxio pei mercali,un banco succursale a quollo degh Stall Uniti, e 4 chiese. Essa e re-olarc. e bene labbricata m maltoni. Molti pubblici^edihzii e di- verse case particolari sono degne di osservazione. i\el 1785 non confavansi che 10 abilazioni, ed ora ha circa ^Soo abitanti, 1 fondatori di questa cillu lurono alcuni uomini inliaprendenti, associali, cd usciti da lulti gli altri stabilhneufi della provincia, onde introdurvi un commercio di pclliccerie coi selvaggi deiroccidenle, che sul principio fu assai vantaggioso; ma coi dedicarsi al solo traltico, tra- scuraiono Tagricoltura. In appresso pcro, auraen- landosi i coloni, s'incomincio a trai re dalla lerra quelle riccliezze che concede essa soltanto airuomo industnosoedagricola. Fa oggidi un gran commer- cio di colone e labacco, generi die arrivano dair in- terno col mezzo del fiume Savannah. 11 ponte che s e su questo fiume costruito, lungo 3oo metri e larjro 7, congiunge Au^fusla con Amborgo che siede Mill altra sponda e tacilita le comunicazioni colla Garohna meridionale. Nel 1779, questa cilia fu presa dagl Jnglesi. Quivi risedetle il goveriio dello stato sino al 1795, in cui fu traslerito a Louisville. AUGUSTA, dlta degli Stati Unili, stato di Ken- tucky, capoluogo della contea di Bracken, a 20 1. ^. E. da Lexinglon, sulPOhio, con 36o abitanti — Altra citla degli Stati Unili, stalo di Maina, capo- luogo ddla conlea di Kennei)eck, a iG 1. 1/4 dalla loce del Kennebeck, ch^e navigabile con barche di 100 lonndlate. ila un' accademia, e 435o abitanti. Uapoi dd i832 estatasede della legislatura e del govcrno dello Slalo. _ Altra cilia degli Stati Uniti, stato ch j\ew Jersey, conlea di Sussex, con 54o abitanti. — Altra cilia degli Stali Uniti, stato di New York, contea di Oneida, a 8 I. S. S. O. da Koma, c a 32 1. O. N. O. da Albany, con 4420 abitanti. AUGUSTA, contea degU Stati Uniti, nel centro ddla Virginia, con circa 19000 abitanti, il cui capo- luogo e Staunton. Havvi una bella cascata di 200 piedi di altezza, chiamata Falling Spring. 11 terri- torio n''e molto fertile. AUGUSTA, comune degli Stati Uniti, stato di New York, contea di Saratoga, formata, nd 1817, da una porzione di quella di Halfmoon. — Altra comune degli Stall Unili, stato di Pensilvania, contea di Nor- lumbeiland, situala all'E. dalla Susquehannah, a 14 1. 1/2 N. da Harrisborgo, con circa 2950 abitanti. AUGUSTA, citta ddla Siciba. Fed. Agosta AUGUSTEMBORGO, Augustenborg, bor. e ca- stello di Danimarca, ducato di Schlesvig, ndPisola di Alsen, capoluogo di un distr. nobile, a 7 1. E. S E da Apentade. Appartiene al ramo dei duchi di Hol- slein al quale da il suo nome. 11 casldlo fu fabbri- <'alo dal duca Ernesto Grutero, dove era prima un villaggio chiamato Stabelsbiil, che jl duca corapro dal re Fedengo iii, e dislrusse poscia, onde al- A U H 10 zarvi qudPedihzio. Questo borgo contiene 5o, abitanti. AUGUSTENTHAL, casale dd ducato di Sassonia iVIeininga, nel paese superiore, baliaggio cd i 1. 2/3 alN. O. di Sonnemberga. Vi sono fucine e sche pei marmi. ^ ^ AUGUSTIN, villaggio di Francia, spart. ddla Sen- na e Marna, circondario, cantone e 4/5 di 1. airO di Coulommiers, e a 4 1. 1/2 S. S. E. da Meaux. Vi si fanno delle minulerie di acciaio. AUGUSTIN E AUGUSTINE. Fed. Agostina ed Agostino. AUGUSTOVO, Aiigustow, piccola citla, o piulto- slo bor. del regno di Gallizia, circolo e 4 1. al N. N. 0. di Zolkiew, sulla Ratha. Vi e una chiesa greca, e fa il commercio di transilo tra la Gallizia e la Tolonia. Vicino a questo borgo evvi una fabbrica di Ireinen- tina e di potassa. AUGUSTGWO, voivodia della Polonia, formata dalla parte piu N. E. di qud regno. Si eslende dal- | N. al S. , dal Nieraen sino al Bug, fra 52" 40' e 55" 5' di lat. N., e fra i9°5' e2i«54' di long.E. E limi- lala al N. e alFE., dalla Russia; al S. O., dalla voi- vodia di Plock, c airO., dalla Prussia. La sua lun- ghezza e di 60 1., la maggior larghezza di 30, la superficie di 893 i. q. , e la V>polazione di 335ooo abitanti. Essa rinchiudn dclle vasle foreste c molle paludi, tra cui le principali sono quelle di "vVarien, Karkliny, Szlawanly, Zuwinta, Netta, Lyk, Bobrz eBiely; e i piii gran laghi del regno, che sono: Duzia, Melelle, Obelia, Paserey e VVigry. Un solo iiume, un poco considerabilc, la Narew, ratlraversa ndia sua parte meridionale. Questa porzione e assai fertile. Questa voivodia, di cui Suwalki e il capoluof^o, si divide in 5 obvodie, cioe: Lomza, Auguslovvo' Seyny, Kahvary e Marianpol. AUGUSTOWO, cilia della Polonia, voivodia del suo nome, capoluogo di una obvodia, siluala sulla Nelta, fra i laghi Neczka e Seyno, a 49 1. 1/2 N. E. da Varsavi-^. Questa cilta, assai regolaimente fabbri- cata in legno, non e selciata. 11a 2 chiese, i ospe- dale e i8 dislillerie di acquavite. 1 suoi raercati sono frequenlalissimi pei bestiami, ma principalmenlc pei cavalli russi. Conta 2000 abitanti. Deve il suo nome a Sigisraondo Augusto, che fondolla ncl i56o. L' obvodia di Augustowo contiene le vasle pa- ludi di Nalta, Lyk, Bobrz e Bydi ; i laghi di Wigry, Neczka, Seyno, Drenslwo, parte di qudlo di Ray- grod, e molli boschi. Visono buone lerre coltivabili e ferlili, specialmente in segala e saraceno. Essa con- tiene 75000 abitanti, sopra una superficie di 196 leghe quadrate. AUGUSTUSBORGO, Augustuslurg, villaggio e casldlo nelPantica Misnia, ora nd regno di Sassonia, circolo deir Erzgebirge, a 4 1.2/3 S. O. daFrdberga, capoluogo di baliaggio. 11 castello stava sul monte Schnellemberga, 600 metri sopra il livello del mare, suirinfluente Tschopa, e fu diroccalo nel 1567, P*^^* ordine deirdeltore Augusto, onde erigervi il ca- stello presente, cui diede il proprio nome. 11 baliaggio racchiude 3 cilia, 52 villaggi e 28000 abitanti. Vi si fabbricano molli oggetti di legno, come violini, traslulli da fanciullo, ecc. AUHAUSEN, villaggio della Baviera, circolo della Rezat, presidiale e i 1. al S. S. E. di Wassertrudinga, sulla Wornitz. 11 trattalo della uuione evangelica quivi fu concluso nd 1608. Conta 85o abitanti. AUHORE, citta ddPlndostan. Fed. Auore. AUHTAH, dtta ddPlndostan. Fed. Auta. 1 109 A U L \UIAC-, paese silualo nella parte sellenlrionale del regno
  • 5 1. S. E. da Truxillo. AURA, fiume di Fiancia. Ved. Alre. AURAIOKI, fiume della Russia europea, governo li Finlandia, il quale passa per Abo, ed unendosi ;olLappoioki e coU'Euraioki, forma il fiume di Abo, ; si scarica nel golfo di Botnia, presso il caslello PAbo. AURAN, scritto in francese Haouran ed Hauran, .aste pianure del deserto di Siria, nella parte S. E. li Damasco. AURANO, comune degli Stati Sardi, divi'slone di Sovara, prev. di Pallanza, mandamento d' Intra, con 780 abitanl«. AURARA, casale del regno Lombardo Veneto, listr. di Spilimbergo, nella prov. d' Udine. Ved. Giorgio ( San). AURAS, volgarmenle Auris o Av^es., Auras ium, bor. degli Slali Prussiani, sulPOder, prov. di Slesia, 'eggenza e al N. O. di Breslavia, ciro. di Wohla- v'ia. Vi ha un castello sul fiume. Sonovi una chiesa ^atlollca, una luterana, uno spedale, una manifattura li labacco, dei purghi di tele ed una fabbrica di po- tassa. Conta ^90 abitanti. AURAUCA, isola dell' arcipelago delle Molucche. Fed. Oma. AURAY, fiumicello di Francia, spart. del Mor- biban, che ha la sua sorgente all'O. e presso Plau- Jren, a 3 l.N. da Vannes, passa per Auray e si getta neir Oceano, dopo un corso di i3 1. dal N. E. al S. D., delle quali 4 di navigazione per piccole barche, :ol mezzo delle maree. AURAY, citta e picciol porto di mare della Fran- :;ia, sulT Oceano, nella Bretagna inferiore, spart. del Worbihan, circondario e 6 1. 1/2 alPE. S. E. di Lo- rient, capoluogo di cantone, sulP Auray, e a 3 1. 1/4 0. da Vannes. Non ha, propriamente parlando, che ina sola strada, pero assai bella. I piii grossi navigli itanno sicurissimi nel porto; il che facilita a'suoi mercatanti un commercio di cabotlaggio importan tissimo per le coste di Spagna e pel golfo di Bisca- 2;lia. Vi si esportano grani, pesce salato, pelli, burro, miele, tele, bestiami, cavalli ed altre derrate, rice- rendo in cambio vini, frutti secchi, e particolarmente Ferro di Biscaglia. Havvi un filatoio di cotone ed una fabbrica di merletti. Vi si tengono i5 fiere annue di an giorno e conta 3790 abit. Sotto le sue mura segui a celebre battaglia del 29setlembre 1 364, nella q"ale resto prigioniero il famoso Duguesclin, e fu battuto Carlo di Blois, che contrastava il diritto sul ducato Ji Bretagna a Giovanni v di questo nome, conte di Richemont e di Monfort; quesli ne divenne tran- ^uillo possessore mediante il trattato del 12 apri- e i365. AURE, fiume di Francia, che serve di limite agli 5part. d'EureeLoir e delP Eure. Esso nasce nei lintorni di Chenebrun , spart. delPOrne, scorre lairO. alPE., passa per Verneuil e Nonancouvt, e 51 getta nelPEure, a Montreuil, dopo un corso di :irca 12 leghe. Questo fiume e profondo, e scorre 5opra un fondo di ghiaia. AUREC, citta di Francia, spart. dell' Alta Loira, circondario e 5 I. 3/4 al N. N. E. di Issingeaux, e a B 1. 1/2 O. S. O. da Saint Etienne, cantone di Saint Didier, sulla Loira. AURE INFERIORE, fiumicello di Francia, spart. lei Calvados, di circa 7 1. di corso dalPE. aH'O., passa per Trevieres ed Isigny, e si getta nella Vire per la sponda destra, vicino alPingresso di questa tiella Manica. La sua navigazione da Trevieres in AUR iii4 gin, sopra 4 !• di lunghezza, non si fa che mediante le maree. AUREL, villaggio di Fi^ancia, spart. della Drome, circondario e 2 I. 1/4 al S. S. O. di Die, e a 9 I. i/a S. E. da Valenza, cantone di Saillians. Evvi una sor- gente minerale fredda, che si dice gazosa. AUREL, villaggio di Francia, spart. di Valchiusa, circondario 671. 1/4 alPE. di Carpenlras, cantone e I 1. al N. di Sault, ai piedi del monte Ventous. Vi si vede una sorgente minerale fredda, che dicesi sol- forosa, ed e assai frequentata. AURELIUS, comune degli Stall Uniti, stato di New York, contea di Cayuga, sul lago di questo nome, con 793o abitanti. AURENA, fiumicello degli Stati Sardi, che preci- pita dal Piccolo San Bernardo, passa ad E. di Oropa, e dopo un corso di 4 1. da N. O. a S. E., si unisce col Cervo, sotto Biella. AURENG ABAD, Jurungabad, citta delPIndo- slan, negli Stati del Nizam, di cui e la capitale, e nclPantica prov. del suo nome, in mezzo a vasta pianura, quasi interamente circondata da montagne, a 7 1. N. dal Godaveri, e a 3o I. 1/2 E. da Ciandur, al 19" 54' di lat. N. , e 73" i3' di long. E. Non era nella sua origine che un miserabile villaggio, chia- mato Gurca o Cherchi. Aureng Zeib, nel xviisecolo, ne fece una superba citta, chiamandola la sacra di- mora, per attirarvi gli abitanti delle citta circonvi- cine. Aureng Abad, che il capriccio di un despota abbellito aveva con profusione de* piu bei monu- menti, non brillo che di uno splendore effimero. Piu non vi si vedono quelle magnlfiche moschee e quelle tombe ove il marmo era Poggetto meno pre- zioso. 11 vasto e bel palazzo di Aureng Zeib e al presente, quantunque costrulto da soli i5o anni, deserto e quasi rovinoso ; i suoi deliziosi giardini, i quali non offrivano che fiori e frutti squisiti alle donne deir arem, sono cangiali in folte boscaglie. Malgrado pero ilcattivo stato della citta, il suo bazar e pur anco foraito di merci europee e delle Indie, e particolarmente di seterie e buone derrate. Si col- tivano nei giardini circonvicini frutti eccellenti e legumi delPEuropa e delP Indie. Aureng Zeib mori in questa citta nel 1707. Vi si ammira ancora il ma- gnifico sepolcro che gli fu eretto. Vuole qualche geografo, che la sua popolazione ascenda a 80000 abitanti. E cerfo che avanti fosse occupala dai Ma- ratti, era questa citta la piu popolata di tulto Pira- pero. Nel 1825 si stimava di 60000 anime, ma sparse sopra una superficie di 3 I. di circonferenza. AURENG ABAD, Aurungabad, antica prov. del- Plndostan, situata ira i^" e 21** di lat. N., e fra 70** 10' e 74*^ 5o' di long. E. I suoi confini sono, al N., le prov. di Candeis, di Gugerale e di Berar ; al S., quelle di Beigiapur e di Beider; alPE., le altre di Berar e di Eiderabad, e alPO., P oceano Indiano. Se ne calcola la lunghezza a 100 1., e la larghezza a 56 leghe. Essa prende il nome da una delle sue principali citta, chen'e la capitale. Chiamasi anche Amed JSagor e Daulet Abad, nomi di due altre citta che ne furono successivamente le capitali. Le Gatte P attraversano dal N. al S., e la dividono in due parti. Uno dei loro rami si stende al N. , e se- para questa prov. da quelle di Candeis e di Berar. Queste raontagne non s'innalzano da nessun lato ad allezza considerabile, poiche il paese in generale non e a piu di 54o metri sopra il livcllo del mare. La parte vicina alP Oceano e plana e sabbioniccia. II clima vi e assai malsano nelP estate, e soprattutto al tempo dei monsoni. Molti gran fiumi hanno le iii5 A U R A U R 1116 loro sorgenti in qiiesta provincia. II Godaveri, in- grossalo da diveisi aflluenti, scorre dal N. E. al S. O. La Biraa, la Nira seguono la slessa direzione, e si confondono, dopo ricevuto le acque di tutta la porzione ineridionale della provincia. Qaalche fiume nieno iinportanle scorre air O. e gelfasi nel mare deir Indie. Le coste sono interrotle da porti e da baie, fra le quali nolasi quella di Bombaia. I princi- pal capi sono quelli di San Giovanni e di Terrapur. Sfortunalamente la niaggior parte dei fiumi si ascin- ga neir estate, e tutto quindi languisce in quel paese sino alia stagion delle piogge; senza di cio, il suolo, fertile estreniainente, sarebbe in conlinua vcgeta- zione: il riso e quello che piu vi si coltiva. Vi si raccolgono pure cocco, frutti squisiti, cotone, zuc- chero ed indaco. Le foresle, che coprono le nionta- gne deir interne, forniscono eccellente legnamc da costruzione. Le api danno un niiele ed nna cera assai ricercate. Vi si alleva molto bestianie, ed i Maraili si occupano in cio quasi csclusivanienlc. I suoi ca- valli servono alia rimonta della cavalleria del Nizam. Vi sono iabbriche d'arnii, d' istrnmcuti rurali, di tessuti di cotone, ecc. Questa provincia, die dicesi conlcnga 6.000000 d'abilanli, t"u per lungo tempo in polere dei iMaralti, la cui favorila occupazione e la pirateria; ultimamente essi T esercitavano aiiche per n)are, come facevano per teira prima die le armale inglesi imponesscro loro un frcno. Quivi si parla la lingua dcir Indostan, quella della Persia, e quella dei iMaralti. 'I'utlo il litoralc e gran porzione di questa prov. appartongono agP Inglesi, die la tol- sero con la forza dcllearmi ai Maraili. La piu piccola parte di cssa, cioe Torienlale, apparticne al Nizam. Oltre le cilta e le isole di Salcette e di Bombaia, situate sulla costa, gl"" Inglesi posseggono anche la maggior parte ddle citta deirinterno. Le principali suddivisioni politiche moderne sono: (iiovar, Cal- liani, Bomliaia, Baglana, Singanniere, Daulct Abad, Gialnapur, Bir, Fete Abad, Perainda, Solapur, Amed Nagocr, Gimieir. Questa prov. rinchindc alcuni nio- numenti curiosi, e, fra gli allri, dcllecaverne situate a 1 1. dal forte di Lan Gor, e a 10 1. N. K. da Puna. La principalc di queste caverne nioslra un tempio bellissimo sollerraneo. AURIA.G, villaggio di Francia, spart. delPAude, clrcondario c 7 1. 1/2 al S. S. E. di Carcassona, can- tone di Monthoumet. Vi sono delle fucine. AURIAC, cilia di Francia, nella Linguadoca, spart. delPAlta Garonna, circondario e 3 1. 2/3 al N. O. di Villafranca, can tone di Caraman, a 7 1. E. S. E. da Tolosa. Conia 1690 abit. che tengono varie fiere. AURICH, citta del regno di Annover, capoluogo delP Oslfrisia, o Frisia orientale, e di un baliaggio, situata quasi nel cenlro della prov. , in paese piano, coperto di foreste, e piu proprio alia cacciagione di cui abbonda, che alP agricoltnra. Sta a 4 1- 3/4 N. E. da Embden. Lat. n!'53° 28' 12"; long. E. 5" 7' 7". E questa la sede del governo della provincia, di una cancelleria, di un concistoro protestante, e di una deputazione dei demani. Ha una soprantendenza generale , dalla quale dipendono 75 parrocchie; 3 chiese, un collegio ed un ginnasio fabbriche di tabacco e di pipe ; cartiere e concie di pelli ; ed un castello, antica residenza dei principi delP Oslfrisia. Vi si fa poco commercio, e gli abitanli, in numero di 265o, traggono la lor principale sussislenza da sette fiere, nelle quali vendono molto bestianie, al~ I'educazione del quale si dedicano insieme colPagri- coltura. 11 canale che fa comunicar Aurich con Embden ha 3 sostegni ed e largo 10 metri. II baliaggio d' Aurich e in gran parte coperlc di maremme e di macchie, e conliene i oil ta, 23 par- rocchie, e 2i85o abitanli. AURIGNAC, citta di Francia, spart. ddP Alta Garonna, circondario e 4 1- al N. E. di San Gauden- zio, capoluogo di canlone, fabbricalo in forma d- anfiteatro sopra una collina. Ha delle concie di ] ' Conimercia in tessuti di lana ed in besfiame, ed i mercati sono fiequentalissimi. Conta i3io abifaiiti. AURIGNY o ALDERNEY, Riditna, isola situalj nella Manica, a 2 1. O. dal capo della Hogue, e a 5 1. O. N. O. da Cherborgo, sulle coste di Francia, da cui c separata dal cosi detto Ras d'Aurignv, stretlo assai pei icoloso ne*" tempi burrascosi e quando le due correnti s' incontrano, ma altrettanto sicuro quando i grossi basliraenti vi trovano acqua suffi- cienle. Quest"' isola appartiene agP Inglesi; ha 1 1. 1/3 di lunghezza sopra j/3 di larghezza, ed e cir- condala da scogli. Fa parte di una lunga catena die si eslende sino ai cosi detti Casqlets, ove s^ in- nalzarono Ire fari. L'aria vi e sanissima, ed il suolo, di cui meta sollanlo e coltivato, somministra molto grano pei mercati d' Inghilterra. Aurigny non ha che una citta, la quale conliene la maggior parte ddla sua popolazione, che ascende a 1400 abilauti. II porto e siluato a 2/3 di 1. S. dalla cilia. Ha una giurisdizione particolare dipendente da quella di Guernesey, ed e governata colle Icggi normanne. I suoi pascoli nodriscono eccdlcnti besliami, e vac- che soprattutto. Nel 1119, gli scogli di Aurigny tor- narono assai funesfi ad Enrico, duca di Norniandia, figlio di Enrico i re d' Inghilterra . Nel 17/^41 vascello da guerra la Viltoria vi si spezzo, e perirono 1100 uomini che ne forniavano Pcqnipaggio. AURIGO, comune degli Slali Sardi, divisione di Nizza, prov. di Oneglia, mandamento di Borgomaro, con 700 abitanli che hanno di molti olivi e fanuo del buon olio. AURILLAG, citta di Francia, antica capilale del- PAlta Alvcrnia, ora capoluogo dello sparl. del Can- tal, di circondario e di can tone, a 1 1 1. 1/2 O. S. O. da Saint Flour, e a 107 1. S. da Parigi. Lat. IN. 44" 55' 41 '; long. E. o"G' 25". E la sede di un tribunale di prima instanza e di uno di commercio. Ha una direzione del demanio ed un conservaloralo delle ipoteche. Questa bella cilia, fundala nel ix secolo da Saint Geraud, assai bene fabbricala, sla in una valle deliziosa, irrigala dalla Jordane, con buon castello, sul declivio di una collina, e con bellissimi pas- seggi. Lestrade nc sono larghe, rinfrescale e lavate da acque correnti, che artificialmente vengono con- dolte col mezzo di caleratle I^e case vcggonsi lulte coperte di lavagna, proveniente dalle cave dei din- torni. Nei sobborghi sono due sorgenli minerali fredde, alquanlo ferruginose. Evvi un deposilo di stalloni, ed e fornila di un elegante tealro. Aurillac cominercia principalmente in cavalli, muli, besliame, lana, canapa e formaggio, che si fa nclle vicine mon- tagne e sopraltutlo in quella di Salcrs. Vi si fabbri- cano carte comuni e da lettere, molti oggetti di ori- ficeria ed utensili di cuoio, lappezzerie d'alto e basso liccio, lavori di calderaio, e spczialmenle merletti e rasi. Vi si tengono delle fiere assai iVequentate: il lunedi della seltuagesima per un giorno ; il 25 maggio per olio ; il 7 agosto per un giorno ; il 14 oltobre per olio, ed il i3 dicembre per due gior- ni. Conta iiooo abilanli. Aurillac e patria del papa Gerbert, conosciulo sollo il nome di Silvcstro ir, del cardinale e del maresciallo di Noailles, del cele- bre Guglielmo, vescovo di Parigi, del professore 1 1 1 7 A U R Giovanni Ginq-Arbres, del poela MaynarJ, di Piga- niol de la Force, aulore di una descrizione della b'rancia. Quesla cilia mollo sotFerse nel i5G2 durante le guerre civili, 11 circondario d' Aurillaccomprende 94 comuni, e 97200 abitanti, ed e diviso negli 8 seguenli can- Loni: Aurillac E., Aurillac O. , Maurs, Montsalvy, a Roquebrou, Saint Cernin, Saint Mamet, Vic sur Gere, Vic en Carladez. AURIOL, bor. di Francia, nella Provenza, spart. lelle bocclie del Rodano, circondario e 4 1- 1/2 al- 'E. N. E. di Marsiglia, canlone di Roquevaire, in ina valle, al S. O, della gola delta Sanibuque, ed rrigala dall' Huvaune. Vi sono nianifatture di lana I tabbriche di quadrelli. Vi si tengono delle fiere ;he attirano molli foreslieri, il 18 settembre, 3 otto- jre e 6 dicenibre, ciascuna di due giorni, ove si iinerciano porci, niuli, grani e stoffe. NeMintorni rovansi minieve di carbon fossile. Conta 3 120 abit. AURIS EN RATIERS, villaggio di Francia, spart. leli'lsere, circondario e 7 1. al S. S. E. di Grenoble, antone e i 1. 1/2 alPO. N. O. di Antraigues. Vi ono miniere d' oro niisto a diversi metalli, e nii- liere d'argenfo. AUROLZMUNSTER, bor. delParciduc. d' Austria, [uartiere delPlnn, a 4 1- 2/^ ^- Schaerding, e a 1. 2/3 S, da Passavia. Ha un castello e 3 chiese, ed ;n niulino da polvere. Vi si annoverano 880 abit. AURON, liumicello di Francia, nel Berry, che asce nello spart. deirAllier, sopra Valigny, entra ello spart, del Cher, passa per Bannegon, Dun sur -uron, ed attraversa la cilta di Bourges, presso cui etfasi nell'Evre, dopo un corso di 12 1. dal S. S. E. I N. N. O. AURONZO, bor. del regno Lombardo Veneto, rov. e II 1. 1/3 al N. N. E. di Bellano, capoluogo i distretto. Ad Auronzo, per formare un comune, )no unite le frazioni di Villagrande, Ricio Reane, anse, Villapiccola, Cela e Santa Caterina. AURORA, isoletla del mare d' Arabia. Lat. N. 25° 5'. E abitata da Beduini che trasportano nicrci da ciambo a Cosseir. AURORA, villaggio degli StatiUniti, stato di New ork, con tea di Cayuga, sulla sponda orientale del go di questo norae, a 70 1, O. da Albany. Vi e una uola ed una piccola biblioteca pubblica. AURORA, comune degli Stall Uniti, slato del- Ohio, contea di Portage, sulla Cuyahoga; con 55o jitanti. AURORA, isola del Grand' Oceano equinoziale, 2irarcipelago dello Spirllo Santo, all'E. della Terra ilnorne stesso, sotto i5" 8' o" di lat. S., e i65° 37' [" di long. E. Ha 1 1 1. di lunghezza sopra 2 di lar- lezza ; e bassa e gode di abbondante vegetazione. i si veggono delle belle cascale. Le sue coste sono accesso facile e presentano una piccola baia al N. . Fu quest' isola scoperta da Bougainville il 22 aggio 1768. Nel 1722 Pammiraglio olandese Boggev\'ein opri un' isola, alia quale diede questo nome me- 'simo. Difierisce essa pero in grandezza e situa- pne dalla prima; ma non iu poscia riconosciuta I altri pill recenti navi^atori. AUROS, villaggio di Francia, spart. della Gironda, icondario e 2 1. al N. N. E. di Bazas, e i3 1. S. E. Bordeaux, capoluogo di canlone, con 5oo abit. AURO URNE, scritto in francese Aouro Ourne, ontagne di Russia, in Europa. 1 Talari chiamo si il rarno dell' Ural che comincia nel governo di reraborgo, presso le sorgenli deU'Ural, segue AUS 1118 la sinistra di detlo fiume, prolungasi al S., e dopo superato le sorgenli dell'Ori e dell'Emba, si ferma nel lago Caracul, presso il mar Caspio. AURUNGABAD, prov. dell' Indostan. Fed. Au- RENGABAD. AUSA, casale del regno delle Due Sicilie, ne'Do- minii di qua del Faro, prov. del Principato Cite- riore, distr. di Salerno, circondario di San Cipriano, sopra un colle. AUSAT, villaggio di Francia, spart. dell' Ariege, circondario di Foix, cantone di Vic Dessos, a 3 1. O. S. O. da Tarasoona. Ne'suoi dinlorni si Irovano miniere di ferro. Conta 1060 abitanti. AUSCHE, piccola citta niunicipale della Boemia, circolo e 3 1. 1/4 all'E. N. E. di Leitmerilz. Vi e un vecchio castello, e vi si contano 1200 abitanti che nei dinlorni raccolgono del luppolo. AUSCHOWITZ, villaggio di Boemia, circolo di Pilsen, a 3 1. O. da Topel. Vi sono delle sorgenli di acqua niinerale. AUSENTE, ruscello del regno delle Due Sicilie, ne'Dominii di qua del Faro, in prov, della Terra da Lavoro, che prende forse nome dall'anlica Auso- nia, passa pel piano detto appunto dell' Ausente, per Bulgarini, Mo tola e Trajetlo, e finisce nel Garigliano. AUSPITZ, citta della Moravia, circolo 671. 3/4 al S. S, E. di Briinn, e a i5 1. S, O. da Olraiitz, sopra un ranio della ]\Iorava, con un castello. Appartiene al principe di Lichtenstein, e conta 233o abitanti. Vi hanno tabbriche di panni, vi si liene un mercato di bestiami, e i suoi dintorni producono un poco di vino, AUSSA, AUXA, AUSSAGUREL, citti d' Africa, nel regno di Add, a circa 60 1. S. S. E. da Zeila, presso la fronliera delF Abissinia. AUSSA 01) USSA, che i Francesi scrivono Haous- sa, vasta contrada del Sudan o dcll'inlerno del- I'Africa, il cui cen(ro si trova al 12" di lat. N. e 8" di long. E. I suoi limiti sono ancora incerli. II capi- tano Clapperton, che, insieme col dottore Oudney, sono i soli Europei penetrati nell'Aussa, ne indica la fronliera orientale aH'O. del territ. di Bidi, che divide questo paese dal Bornu ; ma distingue poscia la prov. di Cataguni, che confina a Bidi, dall'Aussa, propriamente delta. In questo senso cosi ristrelto, I'Aussa ferminerebhe aU'E. alle colline di Duci; la sua ultima citta sarebbe, verso I'E., Catongua; si troverebbe limifato all'E, da Catagum, al N, da Ca- scena, al S, daZegzeg, all'O. da Gober, e non avreb- be quindi che un' eslensione di 80 1. in tutti i lati. Le sue produzioni sono cotone, tabacco, indaco, daKeri, ignarae, palate dolci, grosso e minuto be- sliame ; i quadrupedi piii comuni sono asini, cara- raelli ed elefanti. Cano, capitale del paese, e al 12° o' 19" di lat. N. e 7" di long. E. E questa uno dei grandi emporii del commercio dell' Africa centrale; essa rinchiude da 3o a 40 mila abitanti stabili, di cui gli schiavi compongono piu della meta ; nella sta- gione asciutta la sua popolazione e mollo piu nume-' rosa, perche vi concorrono mercatanti da quasi tulle le parti dell' Africa, e particolarmente dal Sennaar, dal paese degli Ascianti, dalle raontagne della Luna e dalle coste del Mediterraneo. Nella interessante descrizione geografica che il sultano Moammed Bello scrisse in arabo del regno di Tacrur, la parola Aussa o Ussa e presa in senso mollo piu esteso: u La con- trada di Aussa, dice Bello, e all'O. di Berno (Burnu o Bornu), essa racchiude sette province, ciascuna delle quali ha il suo principe particolare ; gli abitanti parlano tutti la stessa lingua. La provincia piu cen- I1I9 AUS trale e il Cascena, la piu vasta Zegzeg, la piu guer- riera Gober, e la piii fertile Canu (Cano). « Tutta- via queslo autore sembra si contraddica allorche, nella seguente sezione della sua opera, aggiunge: u AirO. di Cascena e di Gober, sono sette "diverse province clie si estendono nel territ. di Aussa, le quali sono : Zanifara, Cabu, laori, iSuffi, larba, Bergu e Gunna. « Secondo Bello, Amina, figlia del prin- cipe di Zegzeg, fu la prima che riun\ coUa I'orza dell'armi solto al suo dominio le selte province del- r Aussa; essa s'inipadroni del paese di Baoscir, e spinse le sue conquiste sino alle coste dell' Oceano. Mori ad Atagara o Alagar ; e siccome Bello aggiunge immediatamente che presso Alagara e un porto ove giungono i navigli dei crisliani, cosi non si puo du- bitare, confronlando il testo di queslo autore colla sua carta, che la prov. di Atagara non sia quella conosciula dagli Europe! sotto il nome di Acra o Acara. Gia alia fine del xvi secolo, nella relazione tradotta da Arlhus, si fa menzione dei niercalanti diCano, cioe a dire dell' Aussa, che andavano a traf- ficare a Mure, sulla cosla d'Oro. Alcun altro docu- menlo geogralico scritto in arabo a noi noto non da una cosi grand' eslensione alia con trada di Aussa; ma niolti cotnprendono sotlo un tal nonie tulfa la vasta parte del Sudan che si eslende fra il rcsrno di Tinibuclu, alPO., e quello di Bornu, all' E. In questo intervallo, la sola citla osservabile che sia stala visitata dai viaggialori inglesi da noi noininati, e Catagum, capilale della provincia di questo nonie, la nieglio forlificala di lutto il paese di Aussa ; cinta di niu- a; in forma di un quadrato, i cui lali corri- spondono ai quattro punli cardinal! deH'orizzonte. Vi si trova una moscliea quasi in rovina, e la popola- zione n'e di circa 7 in 8 migliaia d'individui. II comniercio consiste in grani, bestiami, schiavi, e le conchigliechiamate coriy'x si usaiio per moncla. Non lunge dalle sue niura scorre ilfiume leu, che si scarica all'E. nel gran lago Giad. A poca distanza al S. O. di Catagum, sta la piccola citla di Murmur, ovemori il dottore Oudney ; piu al S. O. ancora e Bugaua, 1' ultima citla da queslo lato della prov. di Catagum. Seguilando a dirigersi all' O. , i viaggialori inglesi visilarono Catongua, presso le colline di Duci; po- scia la citla di Zangheia, uu tempo considerabile, distrulta dai Fela, e al S. E. della quale un'alta catena di monlagne erge le azzurre sue vette. Si riscontra poscia Ghircua, cilta niurala, nel luogo in cui il fiu- nie dello slesso nome fa la sua congiunzione colla Secua; tulle queste cilta slanno all'E. di Cano che fu gia descritta. Al N. O. di questa capilale dell'Aus- sa, i nostri viaggialori incontrarono Gadania, cilta murata, e Quarre che contiene da 6000 abitanti. Al di la, dirigendosi serapre all' O., si arriva suiconfini di Gober e di Zamfara alia cilia di Saccatu, situata al 13*^ 4' 32" di lal. N. e al 3° 52' di long. E. Questa recente capitale degli Stall di Bello fu eretla dai Fela con raolla regolarita. E cinta da una rauraglia che ha da 20 a 3o piedi di altezza. La carne ed i com- meslibili di ogni genere vi sono abbondanti. Le esportazioni consistono priucipalraente in zibelto ed in istoffe azzurre fabbricate nel paese. Gli Ascianti Ti portano noci di Gura, quelli del paese di Nuffi una specie di stoviglie, con istoffe di lana e di coto- ne, e le carovane di Tripoli e di Gadames, essenza di rose, conterie o piccob lavori in vetro, e schiavi. Se si crede a Bello, il paese di Aussa, rolto da fiurai, boschi, deserti sabbiosi, monlagne, valli, e da spazii coperti di macchie, fu popolato dai Fela e dai Tua- riclii, usciti dagli schiavi dei Berber! e dei popoli AUS i,ao del Bornii. Chabini dice che il popolo di Aussa so- miglia a quello di Timbuctu, e che vive un com- mercio atlivissimo fra quest! due popoli ; aggiun'Je che la lingua ed il caratlere della scriltura delf' Aussa differiscono molto dall' arabo, che i carattcr! sono gli stessi che a Timbuctu, ed hanno quasi un poUice di altezza, e che infine vi si scrive dalla desira alia sinistra. Secondo il giornaJe del negro Isacco, Mungo Park sarebbe perilo nelP Aussa, p^-esso ad una ciUa chiamata Busa, al S. d'laori ; allora T Aussa si esten- derebbe ancora all'O. di Saccatu; il che si accorde- rebbe colla descrizione geografica d! Bello, che come dicemmo, coraprende laori nel numero delle prov. deir Aussa, nolizia che e allresi confermata dagli schiarimenti otlenul! da Lyon a Murznc, ! quali slabiliscono che il nome di Aussa si applichi pure a lutto il paese compreso fra Cano e le frontiere di Timbuctu. Dal lato del N., alcun! itinerarii arabi danno al paese di Cascena il iiome di Bab Aussa o porta di Ussa. AUSSAC, villaggio di Francia , nell' Angoraese. sparl. della Charenle, circondario e 4 1. i/4 al N. N. E. di Angolemma, cant, di Saint Amand de Bouexe. V^i si allcvano molli poll! d' India, che forniano un oggello di significanle comniercio. Annovera ySo abilanli. AUSSAGUREL, citla d' Africa. Fed. Aussa. AUSSE, bor. della Moravia, circolo e 6 1. al N. N. O. di Olmutz, che apparliene al principe di Lich- tenstcin. Vi si contano 1280 abilanli, fra ! quaU si trovano circa 100 famiglie israelitiche. AUSSEE, bor. degli Slat! Austriacl, nel ducato di Sliria, circolo d' ludenborgo, sul Traun, in un canlone circondalo da laghi, a 2 1. 1/4 N. E. da Hallsliidl ed a 9 1. O. N. O. da Rollemraan, e 14 1. S. E. da Salisborgo. E sede di un'amminislrazione signorile, di una giustizia presidiale, e di un uffizio di finanze. Queslo borgo e rinomalo per le sue ric- chc saline ulilizzate da tempo imniemorabile, le quali danno un prodotlo annuo di 260000 quintal!. Sul suo terrilorio trovansi pure alabastro, gesso, torba, carbon fossilc e cave di marmo. Conta 1070 abit. AUSSIG, citla regia della Boemia, circolo e 4 1- al N. JN. O. di Leitmeritz, suU'Elba, al confluente della Bila, in conlrada monluosa, sulla grandestrada da Dresda a Praga. Haw! un tribunal criminale ed uno di prima instanza ; una carliera e manifallure di slofi'e di lana. Le colline dei dintorni sono ferti- lissime, e le monlagne vanno coperte di viti che danno il jniglior vino e piii sano della Boemia, e quel gagliardo, dolce e rosso del to podslialski, che pero, ordinariamente torbido, di rado conservasi piu di un anno. La contrada che si estende lungo la Bila, abbonda di carbon fossile. Si pretende essersi in queslo terrilorio trovale delle pietre preziose. Fa un gran commercio in grani, frutti, vini e legnami, e tiene quattro annue fiere. Conta i4oo abitanti. Presso questa citla i Taboril! batterono le truppe di MiSnia, ausiliarie di Sigismondo, nel 1426; e da poi Aussig fu talmente da loro saccheggiata che per quasi 3o anni rimase deserta. Nel i538 soggiacque a un grand' incendio. E patria del pittorc Mengs. AUSSOIS, Ocela, comune degli Stall Sardi, di- visione di Savoia, prov. di Moriana, mandamento di Mordane ; con 600 abitanti. AUST, villaggio d'Inghilterra, contea di Gloce- ster, hundred di Henbury, a 3 1. 1/2 N. O. da Bri- stol, nel centro di paludi salse, alia sinistra della Saverna. Per la sua siluazlone sopra una rupe, chia- mavasi una volta Just Clive, c perche ivi passavasi anticameiite a guaJo la Saverna, fu delta anche TrujectuSy o passaggio. In qiiesto luojjo E(]uarclo il Yccchio ebbe una conferenza con Llenellin, priu- cipe tli Galles. Conta 200 abilanti. AUSTELL (Saint), cillii Ingliilterra , conlea di Cornovaglia, hundred di Powder, a 4 ^- 1^- J^- E. da Truro. Oltre la chiesa parrocchiale, vi sono tre templi pei presbiteriaui, arminiani e quacheri. Vi si I'abbricano sloffe di lana, e tiene un mercalo ogni seltiiiiana. Conta 8700 abilanti, ed era in pas- sato di mollo maggiore iiuportanza. Ne'suoi dintorni Irovansi miuiere di stagno e Icrra da porcellana che si spedisce a Liverpool e Bristol. AUSTERLIZZA, Austerlitz,^ in boemo Slawkow, ed in latino Austerlitrurn, piecola cilia signorile della 3Ioravia, circolo e 7 1. 3/4 al S. E. di Briinn, sulla Eiltawa, apparlenente al principato di Kaunitz Ritlberg. Vi si osservano un castello e dei giardini iiiagnifici, in uno de' quali havvi il mausoleo del gran niinistro Kaunitz. Conla 2100 abitanti. Essa fu fondata nel xii secolo, ed i cavalieri teniplari, che la possedeltero nel secolo seguente, aveano beni considerabili ne'suoi dintorni. Essa fu quasi del tut to distrutta dagli Svedesi, durante le guerre di Genua- nia, nel secolo xvii. Austerlizza e celebre per la gran battagJia seguila nelle sue vicinanze il 2 dicejn- bre i8o5 fra i Francesi, coniandali da Napolcone, e gli eserciti confederal! delP Austria e della Russia, pur comandati dai sovrani rlspettivi. 1 resultati del- la vittoria da quei primi riportala, fu la pace segaala a Presborgo, il 26 dicembre seguenle. AUSTINBORGO, Austinburgh , villaggio degli Stall Unili, slato delP Ohio, contea d' Astabula, sul jOreat River, a i 1. O. da Jefferson e a 4 1- S. dal lago Erie, con 400 abitanti. AUSTINTOWN, coraune degli Slati Uniti, state deirOhio, conlea di Trumbull, con 720 abitanti. AUSTINSVILLE, cilia degli Stall Uniti, slato di Virginia, conlea di Wythe, sulla sponda sinistra della Gran Renkawa, a 67 1. 1/4 O. S. O. da Riche- monl. AUSTIS, villaggio degli Slati Sardi, nella Sarde- gna, prov. di Busaclii, distr. di Tonara, neirantico sparlimento del suo noine, di cui era capoluogo. Giace in una valle umidissinia, esposla ai veuti set- tenlrionali ed offesa ancora da quelli di levante. Vi sono circa i25 case raal coslrulte, disposte in vie irregolari e non selciale, nelle quali non si puo nei tempi piovosi transitare pel fango, ed anche in estate resla in frequenli pozzanghere a render Paria piu insalubre. AUSTLE (Saint), cilia d' Inghilterra. Ved. kv- STELL (Saint). AUSTRALASIA. Ved. Australia. AUSTRALIA o NUOVA OLANDA. Limiti, posi- zione ed estensione. Indicasi solto queslo nome la maggior isola delf Oceania, che puo considerarsi come il conlinenle di quella quinla parte del mondo in generale e della Melanesia in parlicolare. La sua superficie si puo valutare ai qualtro quinti delPEu- ropa, poiche i suoi limiti sono 11° e 29" di lat. S. e 111° e i32*' di long. E., ed ha in conseguenza 1000 leghe di lunghezza sopra una larghezza media di 450. E essa separata dalla Papuasia median l e lo stretlo di Torres e dalla Tasmania per quello di Bass; all'E., un canale largo 3oo 1. la separa dalla Nuova Zelanda e dalla Nuova Caledonia, ed airO. gli abissi delPoceano Indiano dislendonsi tra T Australia e r Africa. Sopra un globo o in un raappamondo, questa Encicl. Gtcgr. V < /• i. AUS 1122 gran terra ofTre nella sua configurazlone parecchi punti di rassomiglianza coir Africa ; ambedue pro- lungansi in punta verso Pestremila; ambedue sono intaccate nella parte S. E., ed in larghezza si dila- tano mollo verso il mezzo. 11 solo slretto di Bass, che r Australia separa dalla Tasmania, slabilisce una differenza spiccata. L"* Australia si distingue dal resto delP Oceania e delle allre conlrade del globo per Taspetto sterile e monotono delle sue coste, pegli abitanti d'un nero di fuhggine, gracili, brutli e posti all' ultimo grado d'imbestialimento della specie uraana, per la singo- larita del regno vegetale e deiranimale, egualmenle che per le sue produzioni straordinarie e general- mente poco utili. E la sola regione in cui veggansi i cigni e i cacalua neri, i faloscomi, gli emui senza el mo, gli echidni, rornitorinco, animale strano che tiene ad un tempo del quadrupede, del rettde, del- r uccello e del pesce, e gli uccelli piu rari e piu strani. La sola regione e essa in cui esistano alberi giganteschi che vegelano nella sabbia pura, alberi generosi che polrebbero, coprendo di boschi ver- deggianti i deserti della Siria e deirEgilto, tornare allavila ilsuolo esauslo di conlrade un tempo fertili, e dove trovansi legni rossi, bianchi, venali di tutli i colori, offerenti alPebanisla i piii preziosi tesori. Ma su quella terra delle anomalie, ove le ortiche e le felci sorgono alPaltezza delle nostre querce, le piante per la maggior parte, malgrado la variela ePeleganza, hanno un carattere unico, quello di possedere fogliame secco, ruvido, gracile, aromatico; e le selve di quel continente misterioso, strano e riprovalo, hanno qualche cosa di triste, di nebbioso che stanca la vista. Assiso, per dire cosi, sul tropico delP emisfero australe, quel continente soggiace ad un' eslremita ai cocenli calori deU'equalore, men tre alPaltra gode la freschezza delle zone temperate. Alia prima, sa- resti inclinato ad attribuire a quella vasla estensione di suolo vantaggi slraordinari; crederesti che vi si dovessero trovare fiumi proporzionati alia sua gran- dezza, e che vi sieno in abbondanza le piti ricche produzioni delle regioni intertropicali ten\perate. Tale infatti fu la prima impressione di coloro che toccarono alle sue coste meridionali. Vi furono ab- bagliali dalla variela delle produzioni vegelali, e per alcuni giorni godeltero della dolcezza ineffabile di quel clima. Se non che non pare che debbano rea- lizzarsi le speranze dei primi esploralori. 1 fiumi deir Austraha, precipilando rapidi dalle raonlagne, ove tengono loro scarse sorgenti, in un paese piatto e sommamente basso, e non vi essendo quasi alimen- tati da nissun tribulario, si perdono naturalmente avanti di giungere alia cosla e si esauriscono in pa- ludi od in laghi; oppure, giunti alia spiaggia, sono tanto deboli che non possono conservar libera e navigabile la propria foce, o disperdere gli scanni di sabbia che vi ammucchiano le maree. La colonia della Nuova Galles del Sud e situata sul lito orienlale dell' Australia, ed i distretti nei quali sono stale concesse terre ai coloni, si esten- dono dal 36. mo parallelo al 32.mo, vale a dire dal fiume Murray al S. di Sidney da un lato e dair allro al fiume Manning, conlenendo ne'suoi limiti all' O. la valle di Wellington. Sembra che la delta colonia sia in queslo momento nel suo stato piii prospero. La condolta de'suoi mercadanti si fa osservare per le speculazioni piii ardite e i piu giganteschi progetti. 1 magazzini sono costrutti sopra scala grandiosa, coi materiali mijjiiori e piii solidi. Per formarsi un' idea 7* I 125 A U S giusta di lale supedorita, basta sapere che non sola- menle sul porLo di Sidney il commercio aiistraliano costrui i suoi niagazzini e le sue riviere, rua che da Sidney sino al purto Darling tuUa la linea e coperia di fondachi, cantieri, mulini e riviere, il cui aspetlo larehbe pur onore a Liverpool. Nel i83i, ceiicin- quanta navi, venule dall' fslero, entrarono nel porto Jackson, e la loro portala ascendeva a 81259 tonnel- lale. Perlanto, oltre a parecchi fiun)i recentetuente esplorali, conic la Clarence, la Brisbane, il Dar- ling, ecc, allri assai considerabili corrono giu dai inonti Azzurri, tra gli altri la Maccjuarie, la Lachlan, Ja Murray, r Hastings, il Morruinbigi, il Nepean ed il Clyde. ^ E probabile che la popolazione indigena del- 1 Auslraba non superi i i5oooo abilanti, vivcnli per la ruaggior parte a 10 in 12 niiglia dal lilo, in uno slato di degradazione fisica e morale ben degna di umdiarci ed affliggerci; pero che (piegli sveiHurati non soiio nieno uomini. Malgrado Tidenlili incon- Iraslabde d'origine e la sirnilitudine di caralleri e di costunii delle diverse Iribu della Nuova Olanda, quesla gran terra conta lanti idionii quantc popola- Aioni, sebbene spiegare non si possa si maravigliosa AUS ,,34 Siccome quella contrada e posta al polo opposlc al nostro (ed anche al lato opposto di quel polo I le stagioni, 1 giorni e le notti sono nccessariamenlf il ( ontrarjo di quel che trovansi in Europa. Quando abbiamo 1 mverno, ban essi la slate; e quan.lo noi contiamo mezzogiorno, essi trovansi a dieci ore di sera; poiche il sole vi si leva dieci ore prima (he da noi. 11 loro mese di luglio corrisponde al nosfro gennaio e viceversa ; poiche i nicsi esfivi son nuelli di novembre, dicembre e gennaio ; gli aulunnali lebbraio, niarzo ed aprile; come e inverno di ma^-- gio, giugno e luglio. Cosi appunto i venti Ireddi lor vengono dal S. ed i raldi dal N. Molle coslclla- zioni nel N. situate vi sono invisibili, ma vi si ve^-- gono la medesiraa via lallea e le pleiadi medesi.ne di noi, benche non possa cio essere simultaneamen- tc, egualmente che il sole e la luna che non vi si possojio vcdere se non alquante ore dopo levati per noi, ed una o due ore dopo il loro Iramonlo in que- st emisfero. 1 giorni di estate non si prolunirauo mai quanfo i nostri, ne le giornate d' inverno sono tanlo corle come appo di noi ; poiche il crepuscolo, dehzioso pcriodo di una giornata delP Europa, vi I appcna sensibile. Le lenebre seguono si da vicino il giorno, che la notte e inleramenle coniinciafa Irovansi scminate sulle coste deir Australia, spccial- menle daila parte sellcntrionale , ove formano di sovenle una barricra continua saldata da rompenli, dinanzialla Gran'l'erra. I>e piii inq)orlaiili Ira quelle sono, alN., le isolc del Principe di Gallc isole Wellesley, Groote e iMelvillc; airO., Ic isole Dain- pier, Barrow, Dirck llalichs e Roltencst ; al S , Ic isole della Kicerca, Nuytz, Cangaro, kin- e (iran ; hnalmcnlc, aU'E., quelle di Morclon, Capricorno, JNorlhumberiandia e Cuniberlandia. 11 vasto golfo di Carpentaria, che non ba meno di i3o 1. di^lnn- ghezza colla larghezza di 110, inlacca considerabil- raente T Australia verso il N. Gli altri insenaraenti pm nolab.hsono: il golfo di Van Diemen, di Cam- bridge, di Exmouth, la baia dei Cani Marini, i "olfi Spencer, San Vincenzo, le baie di Glass House e d Hervey. Le coste di questo continente offrono ancoraquantita di buoni ancoraggi capaci di ricevere e ricovrare numerose (lottc, il Porto Jackson, Botany i3ay, il porto P^ibppo, il porto del re Giorgio, e final- raente la magnifica baia Jervis cosi spaziosa e tanto sicura. Climatologia. Sopra terra cosi vasta, e facile comprendere che la nalura del clima deve variare nelle sue diverse zone secondo P altezza in latitudine Sopra lutl^ la parte settentrionale, i calori sono co- centi e quasi continui. Kella mediana, dal 28" al So'' dilat. S., il clima gia si tempera. Finalmente, in tut la la zona meridionale, puo Panno dividersi in sta-io- 111; le stati e gPinverni offrono tutte le alternaUve