• \^K' : v . mS» ^MARGAIXC (^JTRIC^. ;/ J» VITA D E L L E SANTE VERGINI SORELLE DI PIACENZA LIBERATA, FAUSTINA FONDATRICI DELL* INSIGNE MONISTERO Dl SANTA MARGHERITA D I C O M O SOTTO LA REGOLA DEL P. S. BENEDETTO Kaccolta^ Accrefciuta , e Confagrata DAL DOTTOR ABBONDIO LU1GI DELLA PORTA AIT Illuflrifflmo , e Reveyendijfimb Monjignore Marchefe Abbate D. ANTONIO MARIA ERBA PROTONOTARIO APOSTOLICO PARTECIPANTE , CONSULTOR.E D£' SAGRI RIT1 , SEGRETARIO DELLA SACRA CQNGRE- GAZIONE DELLE INDULGENZE , E DOTTORE COLLEGIATO Dl MILANO ec. LUGANO 1747. Nelle Stampe de' FratcIU Agnelli, Stampatori delb SUPREMA SUPERIORITY ELVETICA , nciie rcctcttme ItaUanc.v REMOTE STORAGE /£ L. MO ere r. m 1 MONSIGNQRE. Pfena ehhi I* ultimo ono- revole imfulfo di fuhblu care la Vitadelle Sante Sorelle t e Gloriofi Vergini LIBERATE, e FAUSTINA \ ad oggetto dicon- Jolare anche U divote premur9 A % d'alcu- > S3Q d'alcuni Popoli in flraniere CiU ta, che da recenti rifcontri pro- vano ejfctti ammirabili delta loro Protezione , e cercano con mille ijlanze la Vita di si Prodigiofe Avvocate , che tojlo nel penfier mi venne di fregiare quefla mia , qualunque fiafi y fatica coll' Inclito Vofiro Nome ILLUSTRISSIMO , e REVERENDISSIMO MON- $ IGNORE. Imperocche fendo fla- te Elleno Fondatrici di quefto no- bile Moniflero , dove alcune vofire Prozia Turcona , e Zie Erbe tan- to fiorirono nellapieta , e veggonfi tut? or a vivere nella primogenita vojlra Sorella Donna Appolonia Terefa y che va feguendo le orme gloriofe del loro efempio , la- fciando in forfe , fe riceva da ejfe loro ynaggior luflro, oppure lo con- feri- ferifca, di queflo nob'tle Monifle- ro , verfo di cui fate campeggia- re vieppiu fempre la vojfra pro- penfione col procurare d'arriccbir- ne la Chief a col teforo di parti- colari perpetui privilegi , di que- flo nobile Moniflero, cut diede, e tutt* or a pur danno rimoflranze d'af- fettuofa magnanima beneficenza il Mar cbej e Qiieflore voflro Pa- dre , e VEccelfo Zio Senator Reg- gente, cbe a tutti rendonfi tanto amabili per Vinnata flngolariffl- ma umanita , e per la retta loro , e virtuofa condotta : fendo , difli flate Elleno Fondatrici di queflo nobile Moniflero , come non doveva io. in compilarne la Vita ,Q.Voi ri- volgermi , e Dedicarvela ILLU- S1RISSIM0 , e REVEREN- DISSIMO MOJVSIGJVORE? A 3 Oltre 6 Oltre di cbe fe nel Dedicare le Ope* re de* Santi e lodevole cofiume di confagrarle a Perfonaggio nella Pieta Efemplare, dove piu pronto poteva pjfar lo fguardo , fe 71011 fopra di Voi, cbe fino dai primi anni fojle fempre dedito agli Stu* dj ) alle Orazioni) alle frequenti vijlte delle Chiefe i al foccorfo de* Poveri , per le quali doti chiarijjt- me le due Patrie Milano , e Como gia vi rieonofcono degno Nipote del piijjlmo Arcivefcovo Cardinal BENEDETTO, mancandovi folo per ejfere a Lui fomigliante il fit* turo onore della Porpora . So cbe per la voflra moderazione , ILLU- STRISSIMO , e REVEREN- DISSIMO MONSIGNORE , all* udire cid n'arrojfirete ; ma do* vendo parlar di VOI, tacer non poflb, pojfo , cue Roma vi cbiama Giova* ne canuto nella virtu , e che ht VOI traluce un raggio del fem- pre amtnirando , e Venerabile Pon- tefice INNOCENZO XL, di cut li voftri felicijjtmi Avi erano JVipoti; ne fia maraviglia , fe de* vofiri meriti il SapientiJJimo , e GiujliJJitno Conofcitore del vero BENEDETTO XIV. P.O. M. if ami, di VOIabUa concetto, ad- doffandovi caricbe ajfai ragguar- devoli. Porrb qui folo fotto felen- zio tutti li privati tniei obblighi, che debbo a VOI, ILLUSTRIS- S1M0 , e REVEREJVDISSL MO MOISTSIGNORE, alia pre- fata Sorella, alle altre due nel nobilijjimo Moniflero di S* CE- CILIA, e alia tanto Illufire , e henemerita voflra flirpe , e colla A 4 dop- 8 doppia fperanza di potermi acqui- flar lode nella fcelta d'un Mece- nate cost diflinto , e del voftro fa- vorevole accoglimento , con cut vi degnerete conjiderare quefla tenue ojferta^ come una prova del mio maggior rifpetto , e riconofcenza ; e vi bacio umilmente le mam. Di VOI ILL. M0 , e REK M0 MONSIGNORE. Co mo 30. Novembre 1746. Utniliff- Divptifs. Obbligatifs. Serve AbbwdiQ Lwgi dclla Vqtm . PREFAZIONE, A. longa ferie di dodeci ormai cornpiuti fecoli, da che vifiero le Sante Vergini LIBER ATA, e FAUSTINA , e quei mqltiffi- mi funefti accidenti nella varieta di tanti anni da Como fofferti di guerre ftraniere, e civili arrabia- tiffime , di pubbliche invafioni , peftilenze, careftie , incendj , e della totale fua diftruzione , han- no tolto alia memoria de' Pofte- ri alcuni documenti , e notizie di que' fcrittori contemporanei , o meno lontani da quel fecolo , in cui dette Sante menarono una vi- ta piena ■della comune ammira- zione . Non per tanto fi fono con- fervate alcune fcritture autenti- che, 10 che de' principali Fatti , c Mira- coli di quefta cletta Coppia di Same Vergini , da' quali puo ba- ftevolmente infcrirfi, quanta foflc l'eminenza delle loro virtu per fe non conte . Apparira qui poco apprefTo , da' quali fonti abbia rac- colta la prefente Storia nel Cata- logo degli Autori , li quali in di- verfi tempi , o di pafTaggio toc- carono , o difFufamente regiftra- rono la Vita delle Sante Sorelle Piacentine , da fuperna mano con- dotte in quefta Citta. Non hofti- mato convenevole di fare il deci- fore fu le molte quiftioni venute- mi fott' occhio preffo varj Scrit- tori,difcordi nongia nella foftan- za , ma nell' aflegnare gli anni del pri mo nafcere di quelle al Mon- do , del principio della lor vita a Dio If Dio, della generofafuga dallaPa- tria, del precifo tempo della Ve- ftizioneMonaftica, della loro in- vidiabil morte , e traslazione de* loro Sagri Corpi ; fe in tal* anno percagion d'efempio morifiero, o no, facendo rifleflb,che tai raccon- ti non fono diretti alvero fcopo, e nulla giovano a promovere la Divozione delle predette Serve di Dio . Innoltre non ho voluto mancare di confrontare, quant' ho ricavato , onde poteffi aflicurare ciafcheduno , di attenerfi pur con franchezza a quanto vi li contie- ne , per eflere appoggiato su* fun- dattienti migliori della verita : e nelfine hoefpofto alcuneOrazio- ni j che 11 leggono fotto le varie Imagini delle Sante , come PUffi- zio proprio, che ne* tempi addie- tro 1 2- tro fi recitava ricavato da un Ma- nufcritto antichiflimo dell' infi- gne Moniftero di Santa Marghe- rita , fondato dalle Sante LIBE- RATA, e FAUSTINA. Che fe di moke cofe fofTe manchevole laprefente Storia, vorrei, che ogni faflo afcritto fofle alle difavven- ture lagrimevoli di fopra accen- nate, alia mancanza del tempo , di cui non ne fono ftato giufta il mio deliderio fornito , o al coti- diano impegno della Medica Pro- feflione : e vorrei perfine , che il pio Leggkore folle partecipe di quelle felicita , che col Padroci- nio delle Sante gloriofe Vergini a me fteflo defidero , e fpero . CA- C A T A L O G O D EG LI A U TORI, Da* quali fi e raccolta la Vita delle Sante Sorelle Vergini LIBERATA, e FAUSTINA. Vita , e Mlracoli delle Sante Sorelle Ver. gini LIBERATA y e FAUSTINA fcrit- ta da Monfignor Pietro Giujfani . Annali Sacri della Citta di Como raccolti dal P. D. Primo Luigi Tatti Chierico Re- golare della Congregazjone di Somafcanel- la Decade prima , e feconda . La gloriofa memoria delle Sante LIBERA- TA, e FAUSTINA rinnovata at Divoti loro dallo fiejfo Autore . La Vita delle Sante LIBERATA , e FAU- STINA raccolta , e mandata in luce da Antonio Riccio Arciprete di Como. Francefco Ballarino nella ter^a parte deg/i Annali di Como ; Capo fecondo. Quintilio Lucino Paffalacqua nella prima Lett era Iftoriale . Antonio Maria Campi nella S tori a Ecclefia- ftica di Placenta . Girolamo Bortieri nella Vita della B. Mad- dalena Albrici capo terzo . Paolo Bri^io nc* progrejfi della Chief a Ocfi den- *4 dent ale d* Italia , Sccolo fefta . Vita delle S a nte LIEERATA , e FAUSTI* NA fcritta dal M. R. P. Francefco Maria Quattrofrati della Compagnia di GESU\ Librodelle antichita del Motiifterodi S. Mar- gherita diComj Manufcritto dal P Fr.Ni- cold Calvi di Tabia de" Predicatori . Vita y e Miracoli delle Sante Vergini LIBE- RATA y e FAUSTINA fcritta a penna dal P. Fr. Giacinto Girello da Bergamo dc % Predicatori . M-iTtyrologium Romanum ad diem 18. Janua* rii y fy not* Cardinalis Baronii ad ean- dem diem . Martyrologivm Sa_nclce Hovocomenfif Ecclefu? ad diem 18 Januarii . Officia propria Sanftjrum Ecclefia Comenfxs . Officii propria Sanclvrym Ecclefne Place n, Ferdinandus Ugbellus in Italia facta . ubi d( Epifcopis Comenfibui . Pkilippus Ferrarius in Cat.SS . It a I, 18. J a* nuarii . Gabriel Bucfllinus in Menologio Benedic. Joannes Bolandus Societatii ]ESU. Afla San* clorum menfis Januarii ad diem j$. Vita SS. Virginum LIBERATE , & F AU- STIN JE MSS> apud MonialesS. Margari* t& Comi , CA- CAPO I. Del Nafcimento delle Sante Screlle Vergini LIBER ATA, e FAUSTINA. INtorno agli anni di noflra falute 5 so. nacquero le due Sante Vergini Sorelle, alia prims delle quali col Sagro Fonte Battefimale fu impofto il Nome di LIBE- RATA,airaltra, che indi a un'anno ven- nealla luce,quello di FAUSTINA, e tai Nomi pieni furono di fignificazione , e di quella lode universale , che poi meritaron- fi co' feliciffimi progreifi della lor vita , e cogli eflfetti ammirabili del poflente loro Padrocinio . Nella Rocca Genefina forte per fito , e per arte , porta fu i monti di Pia- cenza , diftante venti miglia da elfa , che ferve di frontiera a quegliStatidalla parte diOccidente verfo laCitta diBobbio,oggi detta Rocca d'Algefio , o di Ol^efo , gia fo- pra tre fecoli poifeduta in ragione di Feu- do da una delle principali Famiglie di Pia- cenza, cioe da' Conti del Vermc , per tan- ti titoli inEuropatutta celebratiffimi, nac- quero leBambineSorelle fecondo lacarne, ma gemelle fecondo lo fpirito, eguali neli" amor di Dio, concordi nel fcegliere il fen- tiero della perfezione . Padre di LIBE* RATA , e FAUSTINA fu Giorannato , COS* i6 cos! detto nelle Lezioni proprie da* Brc- viarj particolari di Como , e di Piacenza , Uomo quanto nobile di nafcita, altrettan- to ricco di facolta , ma non meno dotato di molta virtu crifliana, di cui pregiavafi fovra ogni credere piu , che delle terrene fue grandezze , in tempi , ne' quail non era del tutto abbattuta la profanita del Genti- lefimo, ed era gran merito profefTarfi Cri- ftiano. Per fottrarfi dall* armi barbare , e dalle nemiche invafioni , che in que' tempi si calamitofi nelT Italia , e particolarmen- te nella Lombardia faceano iGoti , ei Lon- gobardi , feguendo il coftume de' Signori del Paefe , ritiroffi colla fua Famiglia in detta Rocca di fuo antico dominio, cola afportando oro , gioje , ed altri mobili di prezzo , per menare una vita quieta in fito , dove non poteva si facilmente avvanzarfi il tumulto delT infblente efercito . Delia Madre d'ambedue non fe nb confervata memoria del Nome , e cib diede motivo di credere, che cefTaffe a f la i prerto di vive- re, fenza poter dare allc Figlie alcuna for- te di ammaeftramento; maun tnleparto,o piu tofto dono del Ciclo fu tcflimonio di quella particolare crifliana Pieta , per cui £ ref'e degna Conforte di Giovannato. Al- tra prole non ebbero, fuorche le due Barn- bine gli Dttimi Conjugati dopo una longa fleri- lterilita da Dio impetrate colic fervide in- ftancabili preghiere unite a' digiuni , alle limofine continue, e ad altre opere pie av- valorate colla piu viva fiducia di vederfi dal Cielo beneficati. Dopo molti annipiac- que al Signore di confolare le loro prcmu- re, rinnovando il prodigio, fecoli prima ope- rato nella Madre del Santo Precurfore G lovanni Battifta, fenza rammentare le piu lontane memorie dell' antico Teftamento nella fagra Genefi efpreffe di Sara, di Ra- chele, di Anna , dalle quali nacquero Ifac- co, Giufeppe, e Samuele. Non trovafi pe- ro nelle fagre Carte , che la Divina Prov- videnza abbia operati miracoli ne'Padri fte- rili per il parto di Femmine , fe non per il feliciffimo , e memorabile Nafcimento dell* Auguftiirima Vergine , e Madre Maria , di cui le Sante Sorelle furono divotifllme . Giufta cofa e, anzigiuftiffima,che Piacen- za abbi afcritto nel Catalogo deVfuoi Cit- tadini adorati in fu gli Altari LIBER A- TA , e FAUSTINA; e perche nate da Ge- nitori di fangue originario Piacentinc > e partorite in luogo di fua Giurifdizione 3 qua!' h la Rocca Genefina , ma neppur tro- vo oppofizione in dire, che quefta mia Pa- tria poffa venerarle come Sante Avvoca- te, e Figlie, mentre con divina fegreta in- fpirazione ne' primi anni della loro ado- B lefcen- I* lefcenza fcclfero Como per loro foggior- no , e qui a perpetua lua difefa le fa- gre loro mortali fpoglic depofitarono. CAPO II. Delia fanta loro Educa^iont. BEnche Iddio a fe chiamafTe la Madre delle due Bambine LIBERATA , e FAUSTINA , non so, fe piti matura d'an- ni , o colma di meriti , non potea temerfi perdita la mancanza della matema educa- zione propria delle Figlie per la naturale indole del feffo , attefi gli ottimi coftumi del Genitore, che fopraviveva per ben* al- levarle . L'obbligo di vero Padre , l'eta avanzata di Gioannato , e la piaga ancor aperta nelTintimo del cuore, imprefla per il fatale divorzio della perdutaConforte, per le rare fue doti da eflo tanto amata, non potea permettergli, che faceffe profef- fione d'armi , di caccie, o di confimifi di- porti cavallerefchi col pregiudizio di una feria criftiana educazione . Anzi in lui de- ftaronfi afFetti di raddoppiata follecitudi- ne;n& fapea ritrovare altro confortoallc inceffanti lagrime , fe non in rimirando le xrezzpfe Fanciulle f nelle quali delineata icorgeafi h dolce imagine di chi con tanto giub- 19 giubbilo gliele avea partbrite, e divennero loggetto delle fue liete compiacenze . Per tanto pofeGioannato ogni fua cura in iftil- lare nell* anima delle fue Figliuole > quan- to l'eta ne potea ricevere , i primi elemen- ti di noftra Santa Fede , i principj della Divozione,della Pieta, per incur varle con dolcezza da' primi anni all'ofTervanza del* la fanta Legge di Dio , poiche impreflb avea nell* animo l'avvertimento del Savio nelT Ecclefiaftico cap.j.Filii tibi funt, eru- di illos y & curva illos h pueritia illorum . Sa- pea in oltre, che le buonc qualita, che s'in- fondono ne' fanciulli , pe' quali tenera e ancor l'anima per riceverne ogni impreflio- ne, di una in altra cti fi trasfondono a gui- fa de' taglj fcolpiti nella corteccia delle piantc novelle , che non fe nc cancellano mai , anzi con ingroflarfi di quelle vieppiti fi veggono crefciuti , e forti . Rifcoteva ogni giorno una tal mifura diorazioni, che tanto agevolmente otteneva , quanta era la particolare inclinazione delle Figliuole, alle quali ferviva di forte invito I'effiqacia del paterno eiempio % che ha maggior for- za di qualfivoglia comando . Con tali dili* genze iftradb Giovannato le due Fanciulle Tu quel fentiero , che conduce alia perfe* zione , cui erano per giugnervi coll' av* vanzarfi degli anni , che g& nclle moflfc B ^ de' de" primi loro paffi davano indizj grandi di flcurezza , c poiche un tal Padre fi fti- mo incapace di promoverle piu oltre nel- lo fpirito , le voile provvedute di un mi- glior Cuftode , e Maeftro . Vivea allora nella fua Rocca Genefina un Sacerdotc addimandato per nome Marcello , Uo- mo per le doti di faviezza , e dottrina in que* contorni affai accreditato , chc fino dalla fanciullezza erafi dedicato alia Vita Ecclcfiaftica , e libero trovavafi dalT ob- bligo di Parroco . Prerogative tanto lode- voli moflero il Padre di confegnare a Mar- cello le due Fanciulle , accib s'adoperafTe di renderle addottrinate nelle cofe di Dio, delle quali dovea averne immediata fpe- rienza. II primoconfegnargliele fu di gran- de gioja a Giovannato , mentre parea- gli come all' antico Tobia di darle alia icorta diun' Angelo ; ma non fu minorc il piacere di Marcello nel ricevere quel dop- pio depofito della Grazia, e la buona indo- le, che a prima vifta fcoprille, fecegli con- cepire fperanze non ordinarie . Comincio dunque con pieniffima foddisfazione ad iftruirle nelle maniere pratiche di efami- nare ogni dl la loro cofcienza , diorare vo- calmente , e mentalmente % di averfempre in penfiero la Prefenza di Dio , di far rac- corfo a Lui colle frequent! afpirazioni , e gia- 21 giaculatorie,di meritar/ila protezione dc' Beati comprenfori nel Cielo, in fpccie del Santo Angclo Cuftodc;ma fopra tutti del- la Sovrana Reina degli Angeli , e de' San- ti Maria Santiflima Vergine , e Madre di Dio,e Rifugio de'Peccatori col tributo di cotidiano culto . Nelle Confeflioni, che a' fuoi tempi udiva,e nelle continue fpiritua- li conferenze ripeteva loro alle orecchie Torrore delle colpe , benche leggiere , il premio delle virtu, e davale que' ricordi > che poteva fuggerire un' ottimo Maeftro . Non accadeva , che raccomandaffe loro la frequenza della Santa Comunione , che ap- pena furonoin eta ammaeftrate dallo fpiri- tuale profitto , che reca alle Anime il Sa- gro Pane Eucariftico , fi compiacevano fuor di modo nell' accoflarfi a riceverlo colla maggiore frequenza . Non folo nel lungo apparecchio,nel ringraziameuto do- po la Santa Comunione , ma nell' orare , nell' afliitere alDivin Sagrifizio, il chepiil volte fuccedeva nella pubblica Chiefa , c alle altre fagre Offiziature colla prudente infinuazione di Marcello all 1 interno rac- coglimento dello fpirito accoppiata fern- pre aveano l'efterna compofizione del cor- po . Ginocchioniduravanole ore , che pa- reanoimmobilijfemprc aventila mentefif- fa inDio, edilbellojoroefempiogiovava a B i que 5 que* Popoli, da' quali per condizionc del- la nafcita erano rrfpettate come Sovrane , e ciafcheduno, che bencdiceva in effe il Si- gnore , dalla chiarezza di quell* Aurora raccoglieva,quantodoveffe efl'er grande lo fplendore del lor meriggio . Vero e ben* anco,che l'lntcrna coltura delle Anime di LIBERATA, e FAUSTINA piuttorto chc attenzione di Giovannato , e induftria di Marcello,fu lavoro dello Spirit© Santo, che find'allora le difponeva a quel fubli- me grado di perfezione,dove, pofcia fem- pre piii migliorando, le condufle. CAPO III. Tefiimonian^a della prima loro S ant it a. LA SovranaProvvidenza di Dio volea, che di la da' confini di quel Paefe fi propagaffero i Nomi , e fi onoratferoi me- riti delle due Donzelle al Cielo si care LI- BERATA, e FAUSTINA, percheavef- fero nuovi Ammiratori , che loro facefTe. ro-applaufo, e divoti, che anche in vita nc imploraflTero la loro Protezione , come fi fcorgera dal prefente racconto, tutto di fe- de indubitabile . Baftera quefto miracolo- fo avvenimento folo alia memoria di noi jrimallo fra tanti , che in que' tempi cosl lonta- It lontani poteano avereoperato,per compro* tarle dotatc fino dall'eta piu frefca di An- golan privilegj , e riconofcer lc benefiche delle Anime infieme , e de' Corpi . Nella Rocca Genefina faceano a* que* tempi fog- giorno varie Famiglie di cofpicua nafcita, e tra quefte vivea certa Signora alfai rag- guardevole, accompagnata coaun marito di uguale condizione , ma che gia da pivi anni dolevafi della lunga fterilitk. II vivo defiderio di poterfi acquiftare col parto il nome di Madre, cagionava all" infelice in- foffribile cordoglio , e ovunque volgeffe i pafli, non fa pea trovarequiete, tant* era pungente quel la fpina , che di continuo le tramggeva l'animo. Fece raccorfo alCie- lo colle orazioni , ma perchfc vidde infrutr tuofe le fue domande,ed erano fuor di mo- do eccedenti le voglie di vcderfi feconda % mancante di fede cefsb di piii pregare , c in Lei crebbe l'affanno.Un dl avvenne > chc favellando con certa Donna di qualche fua famigliarit^ fegreta miniftra del Demonio non pote trattenere Timpeto delle fuefma- nie y fenza comunicarle il dolore, che fof- friva per effere priva di prole . Godette l'empia della opportuna occafione per far -pompa della fua malvagiti, e poftala in diffidenza la DivinaMifericordia con infa- mi fuggeftioni le promife di farle ottenerc B 4 P er H per opra di Satanaffb un mafchio da tanto tempo fofpiratoin vano. Seppe con tal'arte diabolica coprire Torrore della indegna ia- finuazione, che tofto l'infelice Signora cieca, e opprefla dallosfrenatodefidcrioacconfen* ti,facendoampia ceflione dell' animate del corpo alio infernale nemico per anticipate) pagamento della prole mafchile , che fpe- rava di ottenere . PafTarono i nove mefi , fenza che appariffe verun fegno di gravi- danza , in tanto provava gli efFetti della fua crudeliffima fchiavitu, ricevrndo dal maligno.Tiranno ftrazj , e percoffc . Non potea eflerepeggiorela fuaafflizione > e no>i .ardiva alzar gli occhi al Cielo la fconfi- gliata Matrona > ma finalmente ricorfe a Dio , deteftando Tenormita del fuo delic- to , e moffa Tlnfinita Mifericordia del Si- gnore dalle inceffanti lagrime di vero pen- timento , voile che lo lleffo Autor della menzogna moftralFe a lei il fenticro per ufcire dal labirinto dell* eterna fua perdi- zione . Accortofi il nefando fpirito de' fuoi attentati , minaccib maggiori oltraggi al/a fchiava, e diffe , che per tale ingiuria Tavrebbe gia tolta miferamente da vita, fe due odiatiffime fue nemiche , che in ogni loro incontro era obbligato a ver- gognofa fuja , non glielo aveifero proibi- to. Dovea toflo venir in mente delT af. Jiitta flitta Matrona il Nome delle due Don- zelle LIBERATA , e FAUSTINA in que' contorni efemplari piu di ogni altro, e nelle virtil tanto fuperiori agli anni f ma foprafatta dallo fpavento , e dalla fpe- .1 "/ahza di poterle uti di conofcere , anda- va feco fteffa penfando, come da tante al r tre avrebbe faputo diftinguere le fue Lir beratrici * Configliata dallo fpirito di umile ravvedimento , una mattina di Fe- fla folenne portoffi piii follecita alia Chie- fa , e poftafi in* ginocchioni fulla foglia, fperava di feoprire, le due piu accette negli occhi di Dio, fra quante farebbero in quel giorno co«corfe,per afflftere a' di- vini Offizj . Poco tardo, che le due So* telle modefte nel volto ,. compofte nel portamento, fpiranti aria di Paradifo vennero nel fagro Tempio , c allor rifve- gliatafi dal cieco ingombro , conobbe le due giurate nemiche dell 9 Inferno , c anolto piu fi accerto nel mirarle da vi- ci.no, che vidde sfavillar fu le'loro fron- ti imprefli a caratteri d'oro gli refpetti- vi prodigiofi Nomi di LIBERATA , e FAUSTINA. Allor proftefa a terra, bac- c\b colle lagrime di confolazione quando jdelT una , quando delT altra i piedi , pre- gandole con mille finghiozzi di avere di lei piet^t , che fenza il loro foccorfo tro* vavafi 16 v^vafi qual diTperata in atto di cadere ncl fatale precipizio . Per tale inafpetta- to accidente fi viddero fcolorire in fegno delP intern© turbamento le umili Don- zelle , lc quali rialzatela da terra , e ritira- tala in difparte , dopo aver fentita con ior raccapriccio la dolente ferie di tante fcnormita , la incoraggiarono di ricorrere a Maria Santiffima , afficurandola , che Tin- finita Bonta di Dio Tavrebbe tolta dall' infame fervitil. Non folo fa libera, lo- re mercfe , dalli continui infulti , e mi- naccie dell* infernale Aflalitore, che an- fti aggiunto un nuovo prodigio con feli. ciffimo fucceffo di una hnpeniata felicitk, diede alia luce un belliflimo Fanciullo , e fu ficuro pegno, che le paflate colpe le foffero dalla Divina Mifericordia piena- mente rimefle . c a p o IV. Del principio delta loro Voca^ione. L'Increata Sapienza dell 1 Altiflimo , che non fi racchiude tra' limiti , chela circonferiva , fra tutte le opere fue piu ammirabili fa pompa graziofa della fua infinita Bonta nella varia , ma effi- cace condotta dellc Anime al confegui- men- *7 mento della Beata Eternitsl . Pria chc LIBER ATA, e FAUSTINA penfafle- ro a veruno fpirituale , o temporale col- locamento , fccc da mano invifibile fcri- vere Iddio fu le loro fronci gli aurci lo- ro Nomi , i quali aveano egual pefo di voce, per dinotare al Mondo, che a lui erano riferbate , e per moftrare alle fue dilette quello Stato di vita, cui doveano appigliarfi nel riflettere alia funefta fe- rie del fatto poc* anzi efpreffo . Ne di cib il Signore , cbe le chiamava lungi dal fecolo, fu pago , imperciocchfe fe ca- dere forto ifuoi occhi nuovo tragico acci- dente, per cui s'imprimefTe ne* loro cuo- ri quafi un' orrore de* piaceri del Mon- do , e Tultimo difinganno di ogni terrena fallace grandezza . Oppfeflb da violento morbo , lafcib di vivere uno de' princi- pali della Corte Genefina , il quale feb- bene foffe di frefca eta , potea chiamar- fi maturo di fenno , accompagnato pbi d'altre eflerne, e interne prerogative, che lo rendevano giuftamente amabilc alia novella fua fpofa di molte doti fornita , cui erafi poco prima congiunto in Ma- trimonio. Un tanto affetto della vedova conforte,nonpotendo piti volte Timpoten- za del fefTo trattenerfi entro i limiti della moderazione, fu argomento di fpietato dolo- 28 dolore per chi uguale dovea effete Tacco- ramento dell' afflittiflima Donna alia paf- fion'e di uno fmifurato amore , che porta- va al perduto marito , poco mancava , che la natura imbelle -fbccombcfTe all' aftanno , o che Tacceccamento la condu- ceffe a difperata rifoluzione col darfi unorte . L'obbligo di fangue , e di ami- cizia induffe molti ? c molte di accorre- re per confolarla , ma fenza effetto , av- vegnncche ogni fuggerimento era fempre minore al viviffimo fuo rammarico , e nel licenziarfi , che faceano tutti ,e tut- tc foprafatti riputavano impofhbile po- terfi trovare medicina atta al conforto . Rincrebbe la tragica notizia fparfa or- mai in ogni parte alle Vcrgini LIBE- RATA, e FAUSTINA, le quali mof- fe dalla loro ardente carita portaron/I alia cafa ''dell 1 affli'tta Donna per alleg- gerire in qualche modo , o difgombrare Tatfannofo travaglio . Trovarono , che tale imprefa era a difmifura piu del loro credere faticofa , mentre 1'ecceflb del do- lore oftinato , c ribelle della ragione col- le Iagrime , co' finghiozzi , colle fmanie toglieva loro ogni adito di tutto cib,che poteano fuggerirle . Non fi perdettero d'animo le pazientiffime Sorelle , ma col- la piit faggia pVacevolezza procurarono di 29 di far refiftenza a tanta oftinazione per poi vincerla del tutto. In fatrjti or Tuna, or l'altra feppero si bene con celefti lu- mi fchiarire la fua mente dal fiero in- gombro dell* ecceffivo dolore , e con ef- ficaci fuggerimenti eccitargli nel cuore la dovuta criftiana rafTegnazione al vole- re di Dio , che ne' Salmi chiamafi Giu- dice , e Padre delle Vedove, rifugio de* tribolati , in cui devono riporfi tutte le fperanze per riceverne mille benedizio- ni , che la piangente Vedova tiitta giu- liva in volto fenti toglierfi dall' anima quel pefo , che si fattamente ropprime- va . Allor parvegli d'udire due Angioli, che le recaffero conforto , ma con tai nomi poteano chiamarfi le due Vergi- ni LIBERATA , e FAUSTINA , per bocca delle quali avra parlato il Signo- re delle confolazioni . Era poi il mag- giore fuo rammarico di avere si longa- mente pianto , e con tale ecccffo ; ma pria che da lei partifTero , furpno viva- mentc pregate di ringraziare U Dator di ognibene per rinafpettato benefizio lo- ro merck ottenuto , che meglio di lei poteano farlo , fe megiio d'ogni alcro in- tendevano i pregi delle divine mifericor- die . A quelle replicate evidenze , toe- cando con mano per-divin volere le mi- ferie 3° ferie del fecolo , penfarono con quali ar- mi poterfi rendere vittoriofe di tre si fieri nemici , Mondo , Demonio , e Car- ne , ed or vedratfi con qual configlio ,c quanto fpirito efeguiflero s\ generofa ri- foluzione > capo v. Delia ri foluzione di fttggire da I la Cafa del Padre, RItornate che furono alia Cafa del Genitore LIBERATA , e FAU- STINA penfavano feriamente, con qual piil ficuro mezzo poteflero ubbidire alle interne chiamate del celerte Padre , e venne loro in mente efrere necefTaria la fuga , per fottrarfi da que* fortiffimi con- trafh , che averebbero incontrato nell* opporfi alia diverfa idea di Giovannato. Sapevano, ch'egli niente altro bramava, che di collocarle a' terreni Spofi > men- tre erano pervenute all* eta nubile , e trovandofi ridotco alia vecchiezza , defi- derava il rifarcimento della prole maf- chile co* Mariti delle due uniche Figlie, a* quali divifa trasferir fi dovea ogni fo- ftanza , e le molte fue ricchezze . Piu , * *he nave agitata da impetuofi venti era no 3M no i cuori delle due Donzelle , conciofia- chc prevedendo il Demonio le future fue (confute , fuggeri loro la propria autori- ta del Padre per trattenerle , o l'ira per arreftarle , Tobbligo del dovuto rifpetto , e figliale ubbidienza , il pericolo della fu- ga , le finiftre confeguenze di una puerile rifoluzione; ma il lume della Divina Gra- zia fe loro fgombrare ogni difficolta della fuga , cui erano dal Cielo provocate , e fi fentirono il petto di forte fcudo arma- to per far vittbriofa refiftenza alii dia- bolici affalti . Perche al favio Maeftro , e Direttore del loro fpirito erano fanta- mente accoftumate di comunicare ogni minimo loro penliero , ftimarono ambe- due in un* aflTare di tanta importanza di confidargli, che volevano cercare col la fu- ga la privilegiata liberta de* Figliuoli di Dio . Udi Marcello , cui effe prefenta- ronfi unitamente , raflfegnandofi perb con umile indifferenza uelle fue mani , la vi- va lor brama di abbandonare Patria, Rrfc chezze , e Padre per render!! accettevo- li al Re Sovrano , e per rinunziare con generofa fuga alle ingannevoli pompe dell* imminentcMatrimonio. Trattenne Tinter- no godimento con pefata dilfimulazione , efponerido loro quelle difficolta, qhe giu- itamentc ppfeaaq oppof fi al loro diifegno , le le quali obbligavano piii fervorofo ricor- fo al Padre de* lumi colle orazioni , che umano ftabilimento . Furono da Lui per- fuafe di allargare la mano alle Peniten- ze , che foflero indirizzate a tale inten- zione , facendo ad efle fperare , che do- po quelle , premcflTa la ConfefTione Sa- cramentale , e ricevuto al fuo Sagrifizio il Sagro Pane dclla Menfa Eucanflica , farebbe ftata la lua mciite illuftrata da Superno Lume per confortarle . Non era- no certamente di si poco momento quel- le difficoka , che faceano qualche im- preffione al cuor di Marcello, o rifguar- dafle la nafcita j l'indole,! coilumi ,1'eta di quelle Vergini nelT efporfi a vita va- gabonda , o riflctteile al conto , che do- vea a Giovannato dclle Figlie a lui com- mefle , o all 1 obbligo tinalmente di proi- bire le folite mormorazioni del Mondo , e li finiftri giudizj degli umani interpe- tri , per le quali cofe non bailava la Jfcor- ta d'una fidatiffima Cameriera pofata d'an- ni , e di coftumi grave . Dopo uo ritiro di alcuni giorni ; e preci a Dio piu delT ufato , fentira con fommo raccoglimento la -Santa MefTa la .mactina concerrata , e fatta la. Santa Comunione , ririraronfi in luogo appartato ad'invocare ilLumedel Santo Spirito , Trovb Marcello le due So- 33 Sorelle vieppiii coftanti di prevcnire col- la fuga le vicine nozze , e benedicendo lo {labile penfiero, da lui forfe brataato^ non creduto pienamente , manifeflo. loro Fan* terna voce di Dio di efibir/I loro Condot- tiere , Cuftode , e Padre, nulla curando li rimproveri di feduttore gia impofti al Di* vino Maeftro. Al proferirfidi si favorevole efibiz,ione non poteano avere piii ficuro pe~ gno , che Iddiocomineiafl'e a benedirc le lo- ro intenzioni , nk provar nell* animo piu fenfibile gioja, attefa l'intima confidenza > e concetto di chi per tanti anni ft erano prevaluce nella loro direzibne . Temendo- fl il prefto ritorno di Giovannato alia Cor- te Genefina,da cui,giorni prima, erafi par- tito per fuoi'affari p reftarono intefi di par- tire la mattina feguente , indicando il fito > ove aveano a ritrovarfi , e di comune confi- glio feguirono a*concertare il modo piii ad- datto per effettuarc il conceputo difegno ♦ C A P O VI. Delia genevoja kro fuga . LA fcienza di efTerfi abbandonate LI- BERATA, e FAUSTINA col Sa- ccrdote Marcello alia ricerca del vero be- ne , che manco giarnmai di affiftere a veri C faoi 3 * fuoi confident! , potea baftevolmente per- iuaderle , chc nulla farebbe ad efle man- cato nel viaggio, e nello ftabilimento di quel luogo da Dio deftinato per loro fog- giorno , e ripetere ciafcheduna con Da- vide : Mibi adkdtrere Deo bonum eft y po- nere in Domino Deo fpem meant . Ma fie- come gl' Ifraeliti incamminati alia Ter- ra promefla , ebbero da Dio comando di depredare agli Egizj le miglion ric- chezze , che non fervirono pofcia di loro mantenimento , perche pafciuti di man- na , ma alia Fabbrica del Santuario , e all* ornato degli Arredi Sagri , cosi po- tea eflere configlio ifpirato dal Cielo , che quelle afportafl'ero nella fuga dal la cafa del Padre , monete d'oro , d'argento , gioje, econiimilicofedi maggiorprezzo,che pote- vano fervire di poco , o niflun' impedi- mento al loro viaggio , non depredate , ma ad efle dovute per ragion di fangue , co- me ereditiere del pingue patrimonio , del- le quali poi fervironn al Divin culto , e in opere di benefizio univerfale . Contut- ta facilita poterono effettuare il fegreto fuggerimento , poiche Giovannato , atte- fa la non ordinaria faviezza delle Figlie, lafciava ad efle il governo delle cofe do- meftiche , e nelle fue gite alia Rocca commetteva le cofe piu gelofe alia loro cuflo- 25 cuftodia t Accortafi in tanto di tali ma- neggi infoliti certa Fanciulla per nomc Paolina , figlia d'un Cavaliere ftrettiffi- mo loro Parente , Superiore di attivitk, c difcernimento agli anni , circa fei,che riceveva da LIBERATA , e FAUSTI- NA li primi dementi della Pieta , e la coLtura di una fingolare educazione, mof~ fa da celeftiale iflinto a forza di lagri- me colla folita puerile importunita , ca- vato di bocca il fegreto > voile da effe promeffa d'efTere condotta ovunque chia- mate foflero da Dio . Prefe da timore, che nel viaggio qualchuno prendefTe fo~ fpetto deU'arcano loro diffegno , e learre- ft a lie riconofciute che foflero , veftirono cautamente abiti di poverta , co* quali poteffero nafcondere il grado della lor na- fcita , e fovrana condizione . Ardevano i loro cuori di fanto fuoco , per darfi alia fuga , e fofpirando , che s'afFrettaflfe il giorno , j apparve Tanrora a confolarle,e impazienti corfero alia Ghiefa , dove gia Marcello trovavafi per attenderlc , da cui , udito il Divin Sagrifizio, e riceyu» ta la Santa Comunione , invocando tut- ti infinne Tagiuto del Signore , con croi- co abbandono , partirono dalla Rocca Genefina per noa rivederla giammai. Non prenffero accertata meta al lor cammi* C z no 3 6 no quelle anime di pcrfettiffima indiffc- jrenza al Divin volere , ma di paffo in paflb tcnevano attento 1' orecchio , ed aperto Tocchio dell' anima per afcoltare la voce del Cielo % o per feguire qualche raggio della colonna di fuoco , gia fatta- fi vedere all' eletto Popolo . Venne loro in penfiero di prendere dirittamente la ftrada verfo ii P6 , e traghettati da pron- to Legno alia riva oppofla , calmoffi in phrte il timore di efTere infeguite , e rag- giunte , e comincio Iddio a felicic?re s\ generofa fuga cogli affetti del giubbiio , che rec6 loro in cuore . Non fentivano le Pellegrine di nobile , e dilicata com- plefTione il pefo de* rifpettivi fardelli y ne la ftanchczza d'incerto , e difaftrofo cammino , che anzi faceano a gara con amorofa violenza di recarfi or Tuna , or. Taltra tra 1c braccia la fanciullina , non permettendo , che le feguiffe a piedi , le non breve tratto di Arada meno in- comoda . Ma cib , che fovra ogni altra cofa alleggeriva ogni iifaggio a quella beata Comitiva, erano le orazioni , e li continui difcorfi delle cofe di Dio > cui non ceflavano di benedire , che fra mil- le altri fpirituali vantaggi , per infinita fua Mifericordia ad effe recati , fiafi poi dcgnato-di chiamarle a f e , e d'incam* mmar. g J7 minarlc fu la via della perfezione , Con quefti ragionamenti avvaozavano i paffi , infiammavano gli affetti , e lafciando ad- dietro Milano tanto celebrc per il con- tinuo comerciode* Foraftieri,da loro temuto per la vicinanza agli Stati di Piacenza , do- po tre giorni di beato cammino , com« atteftano le proprie Lezioni dclle Sante, ritrovaronfi giunte in quefta noftra Cit- ta . Al primo entT2rvi , eperando fegrc- tamente la Divina Grazia, nellc opcre fuc maravigliofa , intefero dal Signore , eflc- re Como il terminc del loro viaggio , il campo delle loro vittorie , per poi me- jritarfi gli eterni trionfi in Cielo . CAPO VII. Delia prima loro Abita^ionc prefa in Ccmo . LTntenzione di LIBER ATA, e FAU- STINA era di ftar unite a Dio quan- to foffe poflibile, e di poter con piena li- berta trattenerfi in efercizj di fpirito, on- de per ritirarfi dai tumulti , e ftrepiti del comercio ebbero riguardo di non fceglierc abitazione nei luoghi piii frequentati della Citta. Dimentiche affatto della loronafci- ta cotanto ragguardevole prefer© il primo C 3 al- * 8 albergo in una povera cafetta vicino lemu- ra affai rernota, fituata dalla parte d'occi- dente, dove col denaro trasferito con elle nelT eroica fuga dalla cafa del Padre com- prarono tanto fito, che baftafle alia Fabbri- ca d'un piccolo divoto Oratorio, che dedi- carono alia gran Madre di Dio . Quefta Chiefetta in proceffo di tempo prefe ilmo- derno Titolo di S. Ambrogio, e fi mantie- ne ancora al giorno d'oggi ad onta di tante calamita,alle che ne aveffe la eura, purchefi confervatfe una si antica, e preziola memoria. Dopo le premure di molti fecoli nel procurare, che in detto Oratorio fi glorificaffe Iddio Tanno 1645. Monfignor Vefcovo Lazaro Caraffini lo dimandb al Moniftero di S. Margherita, di cui era in dominio, per af- fegnarlo dauffiziare alle Suore Cappucci- ne, e a pieni voti fi confolo la richiefladel Prelato. Ottenutafi la licenza da Roma fi fece la confegoa dalla Madre BadeflaD- An- Angela Serafina Lambertenghi alle dcttc 'Cappucci >~ perlftrorriento rogato da Gio- van Batufta Cattaneo Tanno ^647. colle condizioni , ehe preftaffero un povero an- nuale omaggio dun cerco, che fuflfragaf- fero Tanima di ciafcheduna Monaca de- funta col recitare TUffizio di Requie, o . coll 1 applicarvi per una volta la Santa Co- munione, eche finalmente per qualunque motivo diabbandono ricadeffe al primodo- minio. Per tornare d'onde econvenutofco- ftarfi, il tenore della Vita, che LIBERA- TA , e FAUSTINA ivi cominciarono a menare^era angelico, pofciache fegregate da ogni comunicazione fi trattenevano fern- preconDioora nelle preci, ed ora nelle aflidue contemplazioni nei lojo abiti fern- plici, e rimeffi, nel vitto frugale, e parcp fplendeva la vera poverta evangelica, nel- la cuftodia de* fenfi , e modeftia , nell" amor delfilenzio, nelfo fludio del ritiro riluceva la purita della loro innoccnza , ed erano preludj ficuriffimi della vita monaftica, cui pofcia da Dio furono chiamate con indici- bile profitto di tante Anime Una tal nor- ma del perfettiifimoloro vivere ricolmava Fanimo d'immenfo giubilo dell' ottimoSa* cerdote Marcello, che allora piu che mai rapprefentava le veci di Dio, e prefcriiFe loro una minuta diftribuzione del tempo., C 4 ede- 4° e dcgl 1 impieghi. Inrigilava fopra di efie^ che non difordinaffero in ecceffi di fervorc nelle intenfeapplicazioni agli efercizj men- tali , nelT ufo delle rigide penitenze, gia- che Contemplations divinarum reruminfiften- tes , ajjiduis orationibus , & vigiliis corpora macerabant . Cosl feggefi di efle nelle le- zioni di Piacenza, ediComo, parlandofi di quefla prima loro ftanza . Non proibi giammai il favio Direttore delle loro co- fcienze, che il pronto fpirito di quelle non fi levafle da terra per unirfi piii ftretta- mente a Dio ; ma procurb ammaeftrarle di rendere bensl la carne ubbidiente colic orazioni, e colle afprezze; ma di non op- primerla, che Vccceffo farebbefi fatto mi- cidiale . Benchfc in iftrano modo amanti foffero del ritiro , ne fi curaflero di mettere piede fuori della foglia dell'angufla cafa, non potea per Iungo tempo reftar celato l'arrivo delle Vergini forafticre, che anzi fi propagb il grido della loro vita efempla- re. Altri moffi da curioflta, come in fimili cofe piii volte accade, corfero a vifitarle, e dopo lunghi ragionamenti pieni di fa- viezza, di cdificazione , di amor di Dio partivano confufi , formando concetto ailai maggiore di quello aveano concepito alia fama delle loro virtu, altri per onorare il mcrito delle divote Perfonc , e non fapc- vano vano licenziarfi per il fomrao godimento <£i converfar con quelle for nite di una si rara bontV, altri dal grido della loro fantita s'affbllavano nelle loro miferie a chiedere foccorfo , e venivano a quelli difpenfatc copiofe limoflne , altri nelle afflizioni di fpirito aveano conforto, altri nelle penofc infermita , c faflidiofe tribolazioni colla efficacia delle loro orazioni partivano fani e confolati, in fomma mcritaronfi in poco tempo Taffetto, e venerazione di tutta la Citta; ma altrettantacrefeeva il numero delle vifite importune, qu^nto erano le premure del lor ritiro. Nfcn era pero ba- ftevolmentcpagalaDivina&rovvidenzadel concetto bencbe fingolare imprefTo nci no- flri Cittadini delle fue Dilette ,. e perb die- de prova autentica della loro fantita col feguente ftupendiffimo avvenimento daeffc operato, da cui fi fcorge, quanto fofle im* pegnato Iddiodiglorificare ^loroSantita. CA- +2 C A P O VIII. Del miracolofo Avvenimento net prt'mo loro albergo in Como . SEbbene governaiFe a que' tempi felice- mente la Chiefa di Como il Santo Pre- late* Agrippino affuntodeJ 568.,immediato fucceflbre di altri dodeci Santi Vefcovi , il quale fu l'orme del loro efempio con zelo jnftancabile procurb di fradicare gli vizj , non fia ftupore , fe allora apunto vivefle un' Uomo vile, in cui r^ccolte trionfava- no le piii abominevoli malvagita . Tri i vizj ; nei qusli era colui fopramodo fcoftu- mato , abbandonofTi tutto sfrenatamente alia paffione del giuoco, onde brutamente acciecato perdendogiorni , e notti intiere, dopo aver confumato tutto il fuo denaro vendeva perfino i logori mobili della cafa. Cefsb la pia fgraziata Moglie dalle infru- tuofe corezioni per togliere l'adito alle cfecrandebeftemmie, cheufcivanledalcuo- repiii che dalla bocca, e per nonefTereinti- morita, o malconcia dalle continue minac- cie, e percoffe , folo (1 rivolfea Diocolle inceflanti orazioni , perche infpirafTe al Marito fentimenti piii initi, o lei fornifle di pazienza pari al bifogno. Ridottoalle ultimc miferie per 1'oihnata difdetta per. den- 43 dendo ogni fentimento di fede eon atti dif- pettofi proprj d*mi furor difperato befteiru miava orridamenre Iddio per la forte a lui avverfa , crcdendo in cib di vendicarfi. La pazza cupidigia di poter riacquiftare, quanto avea fcialacquato nelgioco, l'induf- fe d'invocare il Demonio colla fataje ri- nunzia delT anima ftia, da cui lo fciaurato ebbe larghe promeffe , ma non vedeva pur anche il propizio effctto. La continovazfo* nc dell* egual perdita , che potea illumi- narlo col difinganno, e rifcattare il fchia- vo dall' infernale fervitii, eccitb nel di lui animo perverfo un' odio beftiale contro la Moglie dabbene, per cui credea, cheSata- naffo non potefTe impegnarfi pei fuoi pro- meffi defiderati vantaggi . Di fatti un gior- no prefo da diabolica difperazione la rim- proverb delle fue perdite, la malediffe can mille ingiurie, la maltrattb trafcinandola pe' capegli nella ftanza, giurando , che a lei recato avrebbe barbara morte,fe non aveffe rinunziato a Criflo col farfi vittima fuaparia Lucifero. Ad una si furiofa orri bi- le propoftadeirindemoniatomaritorifpofe l'intrepida Moglie, che rrtorta farebbe fix ■mi He croci piuttofto, che mancar di fede al fuo Dio, che anche per lei fa crocififfo. Non poth la generofa Donna profeguirpiu oltreaparlare 5 chetofto ripiglib il fangui- nario + 4 nario Marito, che tra poco farebbe flata confolata col morir di fua propria mnno fopra una Croce. Quel moftro d'iniquita non tardb di formarla, inchiodando un le- gno attraverfo dalla parte fuperiore fo- pra un'alta, e groflatrave, fu la quale co- mandb, ch' ella fi diflendeffe, e la trafif- fe con chiodi nelle mani, e piedi, e la perco/Te , quindi foddisfatto della infame inumanita partifTi , chiufa avendo con chia- ve la porta della cafa , lafciandola fe- miviva . Soffriva pazientemente raffe- gnata li crudi fpafimi della morte la crocififfa Moglie , e flava attendendo le ultimer agonie per ricevere la corona del fuo martirio ; quando alle voci com- pafTionevoli della Madre t e ai clamori di una tenera fua Figlia accorfero , sfor- zate le porte y alcune perfone del vicina- to , e prefe dallo fpavento di una barba- rie mai piii udita , nh creduta , non fa- pevano trorar mezzo di difalberare la Croce, per liberarla . Fra tali anguftie , difpofe Iddio , che le due Vergini fora- ftiere poco diftanti da quclla cafa, fofTe- ro concorfe aH'orrido fpettacolo , le qua- li fi flefero ful pavimento , e premcffa una breve , ma fervida orazione , alzoffi LIBERATA y e comandb in nome di Gesil Crifto alia Croce , che deponeffe quel- 45 quella Inrioccnte libera, cfalva. Un tale fatto porcenrofo fu efpreffo ne' feguenri Verfi dal P. Gregorio Bolza Chierico Re~ golare Somafco De Calitibus . , Si Tibi , Virgo > Cruets tarn prompt v e obtempe- rat arbor . Hine fae , fit Cbrifto miticr ilia meo. IDEM ARGUMENTUM. Civis erat > quern quandofurens incejferatifa. Plus cam y plustigri , plusjiyge dirus erat . Hie y furiata'tigris , non grata aliquando Marito y Jratus laqueis ultima fata paraP. Projicit at laqueos trifido dat corp&rf ligno y Inde domOyUt pereat y nemine tejie,fugii. Viderat h render grazie a Dio , ed alle fue Liberatrici . Quantun- que dglle loro preghiere richiamata foffe alia valle delle umane miferie , potea af- ficurarfi , che avrebbero altresl procura- to di farle godere il premio , che fi me- ritb con tal fofferenza , e col defiderio di morire per la Fede di Crifto . Alle co- muni voci di applaufo per tal prodigio , accorfe i! |Marico frenetico , che andava girando per le vicine contrade , e moflb dallo fpirito di eterna dannazione , gia era in atto di ucciderfi . Si oppofe FAU- STINA al difperato colpo , e feppe dir tanto, perche confidafle nelT infinita Mi- fericordia di Dio , che deteftando rav- veduto le antiche enormita , rinunzib ai patti diabolici , e fi fpoglio aflatto de' paflati vizj , per veftirfi de' criftiani coftu* mi , come efegui , fenza indugio . In pro- va del fuo pentimento , leggefi , che fa- ceffe dono della fola Cafa rimaftale do- po tant? perdite nel giuoco ad alcune fa- gre Vergini , accib fervifTe loro di rico- vero , per \c quali s' impiegb , finch& viflfe nella coltura dell* orto . La ftefla Croce poi detta del Miracolo , fe meri- ta fede una coftantiflima tradizione , paf- sb da una mano all' altra , finche per- venne alle Madri di S. Ambrogio , e di la 47 la trafportata nel Venerando Moniilero di S. Carlo da me pur vifla in occafio- ne. di vificarc alcune Inferme, la quale eb- bero nel feguente modo . Alle iflanze lodevoli di Monfignor Vefcovo Torriani portofll in Como la Madre Suor Lucia Ferrari da Reggio per iltruire coll' efem- pio , e magiftero di una pratica confu- mata alcune Vergini radunate in S. Am- brogio , come di fopra fi e detto , che intendevano ofTervare Tlftituto S'erafico. Per flabilire una piu rigorofa offervanza fotto la regola di S. Chiara , trovo un' altra abitazione di S. Carlo fuori le mu- ra delia Citta dirimpetto al celebre Pon- tificio Collegio Gallio , e nel giorno 18. Luglio del 1675. ando proceffionalmente con fedeci elette Compagne alia nuova Fondazione , e dicefi , che Suor Lucia alza(fe cjuella medefima Croce ivi rima- fta , di cui fi fervono nel ricevere alia Porta le novelle Candidate. CA 48 C A P O IX. Delia Fondax}one delV Infigne Monifter6 di Santa Margherita . SI fparic non folo per la Cittk il pro- digiofo avvenimento , ma di Ik dai confini della varta noftra Diocefi fi propa- gb la fama di Miracolo cotanto infigne, c per Taddietro mai piii udito , onde preflo tutti formoffi Talto concetto di non ordi- naria Santita delle due Donzelle poc' anzi venute ad abitare tra quelle mura. Sequal- che neceffita obbligavale moftrarfi in pub- blico , correva a gara il Popolo per cono- fccrle , ed onorarle; e nel vederfi indicate a dito , e nel fentirfi falutareper le contra- de col nome di Sante, tale era il patimen- to della loro umilta, che tinti ad ogni paf- fo apparivano i loro volti di modefto roiTore , e non potevano trattenerc le la^ grime. Ebbero tanto riientimento di quel- li onori , che fi diedero ad una piii gelofa ritiratezza > per non doverli incontrare ; ma non fapeano trovar mezzo opportuno per fchernirfi dal penofo dillurbo delle fre- quenti vifite. Cittadini , e Foraftieri con- correvano al loro Oratorio a parte per of. fervarle con divota ammirazione impie- gate negli efercizj di fpirito, o per ucir- le 49 le con dolcezza , e foavita di Paradifo parlar di Dio, dalle quali venivano viep- piu infiammati di feguire il Signore nel* la via della falute , fe buoni , o doveano allontanarfi da' vizj , e abbandonare il cammino della perdizione , fe rei > parte finalmente reeavanfi a vifnarle , per de- porre a* loro piedi quelle Croci , che a* tribolati fembravano infoffribili , e colle loro Angeliche perfuaiive fentivanfi alle- gerito il pefo , e partivano foddisfatti . Per l'ardente loro carita di poter giova- re nelle fpirituali , e temporali indigen- ze de' loro proffimi , parlavano a tutti , e recavano a tutti conforto ; ma tali vi- fite diminuivano alle infervorate Donzel- le il piacere del primo ufato raccogli- mento , e innoltre temevano , che tra quelli applaufi potefTe tendere nafcofta rete Tinvidiofo infernale Nemico . Non cefTava in tanto quefto Popolo colmo di fomma gioja di benedire , e ringraziare Sua Divina Maefta , che fi fofTe degnata di arricchire la loro Patna eol doppio preziofo teforo di quelle due Vergini Fo- raftiere , che a benefizio della medefima fpandevano in ogni parte raggi di una fublime , ed alta Santita , e da un tale principio argomentava ciafcheduno con lodo fondamento il gloriofo progreffo, e D fine. 5° fine . II comuti grido delle loro virtii cccitb forte defiderio preflb alcune Don- zelle di buona nafcita , e vivaci di elfer- ne imitatrici, e tofto offerironfi, pregan- do LIBERATA, e FAUSTINA di ri- ceverle quali Compagne , o Difcepole , o Serventi , contente in ogni modo con qualfivoglia titolo di effere accolte . Ben- che giudicatfero baffamente della loro infufficienza nel condurre Anime a Dio, come parlarono in tutto il tempo della loro vita , ottennero le prime il favore- vole intento; ma Tanguftia del fito non le permife di compiacere moke altre , che indi fi prefentarono , e la ripulfa fu del pari penofa . Fatta dunque feria confulta fopra quefti capi col Sacerdote Marcello , dopo eflTerfi con fcrvore piii del folito accefo raccomandate a Dio , prefero deliberazione di abbandonare la prima refidcnza , e Oratorio , che prefe il No- me di S. Ambrogio , dove ora fi vefte TAbito del P. S. AgofHno , e attendono quelle Religiofe 5 che non hanno claufu- ra al ritiro lodevole , ed all' ammaeftra- mento di moltiflime Figlie . Per feque- flrarfi dagli flrepiti , e difturbi della mol- titudine le Sante Sorelle con Paolina col feguito di quelle poche Fanciulle prefero altro luogo di piu comoda abitazione fuo ri Si ri le mura della Citta , longo il torrentc Cofia . Cogli avvanzi delle paterne ric- chezze , c colle limofine offeree loro da* divoti l'anno circa di noftra falute 570. fecondo il computo piu ficuro fabbnea- rono il nuovo Oratorio , che fu confa- grato al Santo Precurfore Giovanni Bat* tifta , prefTo cui alzarono poche altre ilanze per accettare Compagne a mag- gior gloria diDio. Non pub negarfi, che una buona idea d'Anime elette non vada fempre unita a miglior penfiero , onde prefero configlio di prendere Stato Reli- -giofo per fegregarfi affatto dal fecolo , c da Marcello fu approvata la fanta rifo- luzione di unirfi piu ftrettamente aDio„ Scelfero il novello Iitituto , e la Regpla del Patriarca San Benedetto , e appunto nel fefto fecolo cotanto fioriva , e fi ab- bracciava in moltiffimc Citta da perfone le piu qualificate di ogni feffo , fendo ftata agli Uomini , ed al!e Donne divi- fa la fleffa forma del perfetto vivere , cioe a' primi dal Santo Fondatore vola- to alia gloria l'anno 542., allefeconde da S. Scolaftica degniflima di Lui Sorella , che cefso di vivere per godere la Beata Eternita l'anno 543. Poiche in una par- te del detto Oratorio di San Giovanni Battifta veggonfi da mano antica dipintc D 2 le le Sante Vergini vcftite di Abito fecolare colla Fanciulla Paolina in mezzo di efle portarfi incontro ad alcune Vergini di- ftinte col manto Benedettino, da me pur vifte in tale atteggiamento , diede moti- vo a due Scrittori di credere, che venif- fero d'altronde invitate quelle fagre Ver- gini , le quali introduceffero alia novel- la innefperta adunanza le proprie confue- tudini , che intendevano di profefTare . Condotta ogni cofa al fofpirato termine, il fanto Vefcovo Agrippino y che molto cooperb alia nuova Fondazione , godette la bella forte d' imporre di fua mano le vefti nuziali da Lui benedette ful dorfo delle novelle Spofe di Gesii Criflo , ed udi da quelle anche proferijfi le giurate promeffe della folenne Profeflione , Fu comune l'applaufo > e *1 godimento della Citta concorfa in gran numero a glorifi- care Iddio nelle fue Dilette , e ad im- petrarle dal Santo Fondatore mille be- nedizioni alia nuova fua Famiglia . Alio-, ra fi fcopri la fegreta amorofa traccia della Divina Providenza nel chiamare a Como le Sante Vergini LIBERATA,e FAUSTINA , dalle quali piantate furo- no le prime pietre fondamentali , e rico- nofce la prima origine Toggi si celebre Moniflero di Santa Margherita . Nel lun- g° S3 go giro di tanti fecoli , oltre il moder- no , e quello di S. Giovanni Battifta cb- be diverfi Nomi di Moniltero femminil.e di S. Maria vecchia , di S. Maria dclla Porta ,• come vedefi in alcune Scritture del iioo, del 1200. confervate nel loro antichiflimo Archivio da me pur lette , ai quali nomi varj Scrittori diedero di- verfe interpretazioni . Aggiungafi a tali notizie Tautorita di Benedetto Giovio nelT Iftoria della Patria , il quale par- lando delle vSante Vergini , lafcib fcrit- to . Deinde Virgines , relitlo Diva Maria; Sacello y Canobium fuh nomine Sanfli Joan- nis Baptifta extra Civitatem apud Cofiam Torrent em condiderunt y quod poftea famini- le , & Diva Maria veteris nuncupatum eft j & jam jam in SanBa Margarita ap- pellationem ab diruta quadam JEdicula tran- fire capit . Tutti perb gli Storici in cib convengono , che fia il piii antico accre- ditato Ricetto di Sagre Vergini confa- grate a Dio , al di cui efempio dopo molti fecoli fono ftati eretti nellaCitta, e fuo diftretto altri Moniitsri di Santa Maria di Cernobio , di S. Lorenzo , di S. Colombano , tutti delk> ftefToOrdine, e ragguardevoli per le loro fingolari virtu. D 3 CA- C A P O X. Del loro coflante rifiuto all* invito del Padre. DOpo alcuni giorni ritornb Giovannato alia Corte Genefina , e inrefa da piagnenti Domeftici la fuga delle fue Fi- gliuole , condannando il motivo de* fuoi intcrefTi , che altrove per alcuni giorni lo chiamaronOjgli fi aprirono dagli occhj due rivi di lagrime, e non potfc non prorompe- rc in voci piene di affanno, mifle di alti fo- fpiri, acompagnati da fmanie , eflfetti ri- fpondenti a quel vivo amore , con cui ri- fguardo mai fempre LIBERATA , e FAUSTINA di eccelfe doti fornite,e ch* erano il piu caro oggetto d'ogni fua fpe- ranza . Nella perdita delle due dilette Donzelle di tale eta , di tale avvenenza apprendeva lo sfregio irremediabile alia fua riputazione per la loro onerta, la quale da'maldicenti potea ternerfi offefa , febbe- ne fapeire da fpinofa fiepe effere munita per il provido forte riparo diogni pericolo- fo incontro, oafTalto. Nel penofocontrafto comando a* fuoi Domeftici , che in ogni parte toflo batteffero le varie oppofte ftrade per poterle raggiugnere, fermarle, e ricondurle a Cafa; ma per quanto s'ado- praf- 55 praflero nel dimandar conto di effe, tro- vando neppure chi deffe loro qualche in- dizio , coftretti furono ad uno ad uno tor- narfene al Padrone colla dura neceflita di vedere defraudate le di lui premure . Si fcopri in quefte anguftie la mancanza del Sacerdote Marcello, per cui credendoficu- ramente rafflittiflimo Padre , che foffe compagno della lor fuga , non ii trattenne in que' primi bollori , anzi con rifentiti rim- proveri lo condannb di mancator di fede alle paterne intenzioni , che glide avea confegnate nel governo dello fpirito, non gia perche fuggeriffe , o permettefle alle Figlie si impropria rifoluzione . Fra. tali doglianze fees rifleffo alle prerogative di Marcello cotanto note, che non avrebbe loro mancato di ficura condotta, e dicon- iiglio, e cib fervi a Giovannato di qualche conforto; ma le molte memorie locali rin- novavangli il vivo dolore della piaga di fua nacura impoflibile a mai pienamente faldarfi . Dopo la fieriffima afflizione di qualche anno, quel Dio, che voile confola- re il Patriarca Giacobbe coll' impenfato rinvenimento , del fuo diletto Figlio Giu- feppe creduto gia dalle Fiere divorato per 1'inganno degli odiofiFratelli, ordino che Giovannato , il quale piu non fperava di dovcr ritro vare le fmarrite Figlie , avuta di D 4 efle 5 6 efle qualche contezza , potefTe godere quella primiera pace, e felicita nelfavo- revole riicontro di quel doppio pegno , che dovca effergli giufta cagione di anti- cipata Morte. Un Pellegrino , chc tro- vato erafi prefente alia nova fondazione del prefato Oratorio in Como dalle So- relle Foreftiere dal corfo del fuo viaggio portoffi alia Corte Genefina , e incontra- tofi con Giovannato chiefe, e ottenne il caritatevole fovvenimento ; o dal povero Pafiaggiero ftata fofle richierta la cagio- ne delT interno turbamento del meflo Cavaliere , o Giovannato interrogate il Pellegrino, fe mai fapefle dargli rifcontro di due a Lui si care Figlie dalla cafa partite, fentita la diftinzione de* nomi, Signore, gli diffc , il Cielo di me fi ferve per rimunerarvi delle voflre limofine. Le due Figlie LIBERATA , e FAUSTI- NA , delle quali piangete la perdira fi tro- vano in Como, da dove, giorni fono, mi fono partito, cola ficuramente le troverete col Sacerdote Marcello, e profegui a rag- guagliarlo di quanto fapea di efle come te- ttimonio di vifta . Nell' udirne rifcontri per tanto tempo fofpirati, in vano fentl rinafcerfi in petto nuova lena all' oppreffo mancante refpiro , e maggiore oltre ogni credere fara flato il fuo godimento di quello 57 quello provano alcuni nell* intendere arri- vata in porto ricca nave gia temuta da fluttuofi vortici nel Mare feppolta. Poiche una grave indifpofizione , qual' e la vec« chiezza y non permetteagli di metterfi in cammino per Como; a fare lefue veci fpe. di un Gentiluomo fuo flretto Parente , da qualche Scrittore creduto il Padre di Pao- lina , di cui fi parlb, anch* effo intereffa- to per la ricerca della fua Figlia. Non pub certamente figurarfi , con quali efpreffioni mifle di affetto, e di doglianza, di lufin- ghevoli inviti , e di fiere minaccie fara flata concepita quella lettera, di cui muni il fuo fido Inviato 1'amante irnfieme, e ap- paflionato Padre per obbligare le Figlie al ricorno . II follecito Cavaliere giunto che fu qui in Como , prefa la dovuta informa- zione , fi condufle al Moniftero, non fenza difficoka ottenne di abboccarfi colle due Sorelle Fondatrici, alle quali prefentb il Foglio di Giovannato, aggiugnendo quai> to di ragioni egli fapefle per condurle ad abbracciare il cadente Genitore, e tan- to afflitto, la di cui pena infoffribile non potea toglierli y fuorche col pronto ritorno air abbandonata Patria . Come tali perfua- five poteano fortire favorevole intento, fe gii LIBER ATA, e FAUSTINA ebbero forza di refiliere nella lorofuga ai fieri dia- bolici 5 8 bolici aflTalti, ficche il fuperbo non piu fi cimentava per non accrefcerfi vie maggior fcorno , e confufione coll£ loro vittorie? Qual' alta immobil torrejche ai furioficol- pi di sfrenati venti refifte, e non pub effere fcofTa da verun foffio , LIBER ATA , c FAUSTINA diedero ulterioreprova dello Habile proponimento di efT'ere fedcliSpofe di Gesu Criflo, cui eranfi con votoobbli- gate . Refero ragione della loro fuga coman- data, affiftita dal Divin Padre, moftraro- no Comma gioja di vivere in quelle abie- zioni da preferirfi alle paterne grandezze, e finalmcntepregarono il Gentiluomo, che tornafle purealGenitore,chefarebbefempre ftata infruttuofa qualunque repplica di pre- ghiera , e di comando . A queile dicbia- razioni aggiunfero nuovi fentimenti in ri- fpofta della lettera , in cui pregavano Giovannato, di non dolerfi, ne ad cft'efa recarfi , fe a lui tolte fi foflero per dar- fi a Dio ; l'afficurarono ', che la diftanza del luogo non impediva la migliore co- municazione di affetti di porerfi jfcambie- volmente raccomandare al Signore, a cui avrebbero fatco raccorfo colle loro Ora- zioni, perche donail'e con ifpontanea cef- /ione a Sua Divina Maefta quei pegni, che doveano ritornare , donde vennero, eaccib poteife in avvenire anch' egli godere del pre- 59 prcziofo loro acquifto . Armate elleno di una fanta confidenza nelTajuto di Dio , ripetendo la frafe di Davide Dominus iU luminatio me a , & falus me a quern timebo} Confegnarono la lettera al MefTaggiero , da cui encomiate furono , che fi foffero appigliate all' ottima parte , in cui per- fiftevano con tale coftanza \ e proteftb f che avrebbe adoprata pari energia, colla quale fi credea di riccondurle alia Patria,per acquietare con maggiore profitto Giovan- nato alle Superne difpofizioni del Cielo. Non fenza fondamento credefi , che al- lora la Fanciulla Paolina acerba di anni circa nove , e prematura di meriti , da molti Scrittori diftinta col titolo di Bea- ta , qual nuovo , e primo fiore gia colta fofse in quefto eletto campo dal Divino Agricoltore, e trappiantata in Paradifo . In tale occafione il di Lei Padre , fep- pure era tale , con grande confolazione avra fentiti i dolci rapportl della glorio- fa fua morte , di cui nel Moniftero di Santa Margherita fi conferva in conto di Reliquia una Reticella da tefta di feta verde inteiliita da fila di oro , fmarrita eifendo alia notizia , e tolte al culto le innocenti iue ceneri ? benche in detto luo- go , come attefta il GiufTani, foflero ono+ ratamente fepolte . Da Como reftituitofi alia 6o alia Corte Genefina il nobile Parente efpofe al Padre il fanto proponimento delle Figlie , e dopo varie perfuafive di fame un libero Sagrifizio con fentimen- ti di criftiana raflegnazione a Dio , da cui ebbero l'invito della fuga , confegnb il loro refcritto. Non era fazio di legge- re , e rifle ttere con lagrime di tenerezza cangiato per opera della Divina grazia ogni difpiacere in piii tenero affetto que* lodevoli fentimenti nella Iettera efpreffi di L1BERATA , c FAUSTINA , alle quali refcriffe con millc" ber.edizioni , e voile dotare il Moniftero da efl'e fonda- to colle fue ricchezze , e facolta , al quale vogliono abbi agghinta l'inveflitura fopra laRocca Genefina , e fao Territorio . Du- ra tutt' ora la coftante tradizione , che detto Moniftero per alcuni fecoli abbia rifcoffo cerro Canone da alcune Terre negli Stati di Piacenza , di cui le fcrit- ture perdute hanno tolta ogni fperanza di poter pretendere un tale diritto per .moke ragioni prefcritto,efigge pero par- te di antichiffime Decime da alcune Co- mimita , e ab immemorabili gode moki poderi nella Terra di Socco , fotto la Propofitura di Fino , di cui da gran tem- po per nuovi acquiiti fono le principal! aifolute Padrone , e alcuni ftabili nelle Terre 6i Terre di S. Maria Nullate , e di Piaz- za poco difcofte dalla Citta , tutti beni fenza dubio procurati col denaro del Pa- dre dalle Sante Fondatrici . C A P O XI. Delle loro Eroiche Virtu , e regolare cffervamia. RIcovratefi dai tumulti del Moado LIBERATA , e FAUSTINA , e giunte al bramato poifedimento delle loro confolazioni col fagro Velo, non e credi- ble, quanto attendeffero nel nuovo Moni- flero a perfezionare il loro fpiritonellare- golare offervanza di un Iftituto si diftirlto, che flante il numero forprendente di cia- quanta cinque migliaja di Santi cosi cal- colari dagli Scrittori del Sagro Ordine del Pacriarca S.Benedetto, egli e certo,che quanto di perfetto poteafi vedere , tutto rilucea nelle Anime delle prime due Fon- datrici, che furono a molte altre idea di Santita, norma di perfezione, dotate delle eroiche virtu in grado eminente, con cui potefTero corrifpondere al fublime loro, e lalutevole impegno. Che fe rAkiflimo e folito di dare il dono de' Miracoli a quel- le anime, che col mezzo delle virtu (\ fono av- 6z avvanzate nelT amicizla fua, c fe la gran- dezza de* fegni ferve di piu forte argomen- to , arguifca ildivoto Letrore dalle mara- viglie gia raccontate, e dal prodigiofo av- venimento , che fi dira in appreflb , diqualc Santita foflero LIBER ATA , e FAUSTI- NA. Non folo ogni loro pen/iero, e defi- derio era rivolto a Dio, e la loro conver- fazione era ne' Cieli; ma fempre intende- vano con fante opere all' onore, e gloria del loro celefte Spofo, da cui udivano al cuore il dolce invito: pone me ut ftgnaculum fuper eor tuum , ut ftgnaculum fuper brachium tuum. Col totale diftaccamento delle cofe terrene , e della Patria con pari fortezza, e coraggio del Patriarca A bra mo, e di S. Aleflio non poteano infiammarfi i loro fpi- riti, fe non col fuocodi fupernointenfiffimo amore , per cui pareano immobili nelT afcoltare la parola di Dio, nelT afliftere air incruento Sagrifizio da Marcello offer- to, nelle continue efortazioni alle Difce- pole di ringraziare ogni momento fua Di- vina Maefta, che le aveffe chiamate a si felice ftato , nelle indefeffe preghiere , e meditazioni della Paffione , e Morte di Gesu Criffo, e ne' frequenti racor/i a Ma- ria Santiffima . Tante, e si fublimi erano le loro virtu, che trovafireaiftrato preifo unoScrittore , che rinnovaifero gliefempj nella 6* nella pazienza, di Giobe, nella Orazione, di Zacaria, nei digiuni , del Precurfore di Criflo, nella purita , di Danielc , n?lla fede di Abramo , nella ubbidienza , d'iiacco , nella innocenza, di Abele, nelle limofine, dijLoth, nella pieta,Tobia, nello zelo, Mose . Poiche la perfeua carita verfo ll Divino Creacore nan pub efferedifgiunta all' a more de' proffimi, i quail rapprefentano la faa vi- va immagine, era a quelle familiariffimo il fovvenimenro de' poveri , ai quali difpen- favano larghe limofine, e non d'altro pa- reano , fe noa di mifericordia compqile; ma non era minore lo zelo delT altrui fpirituale profuto . Non fapeano aprir la bocca,che non le ufciflero parole di am- maeftramento , di faviezza , di conforto, di amabilita , e dolcezza , coilcche giu- ftamente a ciafcheduna di e(fe convenifle l'encomio della Cantica : Favus dijlillans labia tua Sponfa ; mel , & lac fub lingua tna. l/umika diLiBERATA , e FAU- STINA chiamar fi potea con S. Grego- rio l'anima di ttitte le altrc loro virtu : Origo virtutis humilitas eft : Impercioc- che , oltre le veglie , digumi , difcipli- ne , e macerazioni di corpo di gran km- ga maggiori, di quanto praticavano nel primo ritiro , efercitavanfi negl* impie- ghi pill vih del Moniftero , c con indi- cibi* 6 + cibile ilarita di animo > fe alle Infermc giovar poteano . In tutto il corfo del vi- ver loro parlarono fern pre baffamente di fe medefime , riputandofi le ferventi piii inutili del Moniflero , ne dipartironfi giammai da precetti di Marcello . Pro- curarono con ogni ftudio , e sforzo di efi- merfi dalla carica : di Superiora ; ma un tale abborrimento le refe piii meritevoli, onde ubbidientiffinie ai cenni delle Di- fcepole , che bramavano il loro fpiritua- le , e temporale governo , fi divifero fra di eflTe a determinate periodi d'anni il co- mando nella difciplina , e nella economia coniflraordinario godimento delle fuddite , alle quali parea si dolce , e leggiero il gio- go della ubbidienza . Spiacemi fol tanto , che dall* antichica fieno ftati a noi tolti i fatti particolari delle loro virtii , le quali daciafcheduno poiTbno mifurarfi dalla loro fantita vieppiu crefciuta cogli anni , come gia fi accenno nei precedenti Capi . Ma fe il Tempio materiale di Salomone ebbe ne' fondamenti marmi di elctta finezza, giova il dire , che il Divino Architctto nel met- tere njiano a quefto nuovo Edifiziofpintua- le , fceglieffe due pietre preziofe , per le quili potefle comparire la magnificenza delle intenzioni di Dio . In tanto diffonde- vafi in ogni parte l'odore della loro Santita, che 6$ che fpirava da quel ntiovo Moniftero per il fingolare efempio delle Fondatrici , x>n- de venivano tratte ad eflb in gran numero altre Difcepole , e leggefi , che nel lungo giro di tanti fecoli , fe non fix maggiore, fu fempre uguale ad ogni altro. La principal lode, che merita quefto antichiffinio Mo- niftero di Santa Margherita , non e pel nu- mero y e nobilta de* foggetti > per il deco- ro , e fplendore nelle ufficiature , ma per TefEcacc premura di efTere imitatrici delle loro virtu . Faro qui folo menzione delJe opere di mifericordia nelT affiftere alle in- ferme, provvedute fenza veruno aggravio da tutto cib porta bifognare , o venir prefcritto per il lor governo , nelle co- tidiane limofine a* Poveri , oltre Tanti- chiffimo coftume di mantenere quelle per- fone per qualche malattia , refe incapa- ci al loro fervizio . Che fe Tanno 148 1. rinfidiofo infernal nemico , che tenta di affalire le adunanze piii fante , fufcito qualche difcordia per Telezione della Su- periora , vidde fra poco con maggior fuo fcorno conciliata la pace , rivolgerfi al primiero fervore fotto la direzione de'PP. Predicatori del Convento di S. Gio: Pede- monte,pocodiftantedalloro Moniftero 3 af- fegn::ta dal Pontefice Sifto Quarto y che ftabili, fi elegeffero con voti fegreti leBa- E delle, 66 deffe da mutarfi dopo un triennio , per la di cui mediazione s'interpofero Ltioo- vico Sforza Duca di Milano , c '1 Vrfco- vo Branda Caftiglione, pofcia Cardinale. Guidate fempre furono nella via dellofpi. rito con grande profitto delle anime loro dai Figliuoli del Gloriofo Patriarca S. Do- menico , benche tuttavia confervinfi nel primo Iftituto Benedettino , e poiche Tan- no 1506. il Vicario Generale della Con- gregazione di Lombardia ordino , che fi ritiraflero dal governo de' Monifteri , che non fofTero della fua Religione , D. Giro- lama Caftigliona Abbadefla anomedi time le altre ricorfe al Sommo Pontefice Giulio Secondo , e con fuo Breve a' 16. di Giu- gno ordino , che detti PP. afTumeflero la cu- ra di quefle Religiofe ; e procurarono mai fempre di avvanzarle nella piii foda fpiri- tualita col configlio de' Confeflori nelle fcienze laureati , nella prudenza lodevoli, delle quali doti e fornico a meraviglia an- cheil P. MariaCelfo LudovicoCaftelli mo- derno loro Direttore . CA CAP O XII. Delia Libera^ione di Como da I la Carejlia . NON mancava Iddio di moftrare quanto gli aggradiffero i meriti, e foffero preffo Lui efKcaci Je OrazionL delle due fedeli ferve LIBER ATA, c FAUSTINA, le quali poterono tratte- nere la giufta ira vendicatrice dell' Al- tiflimo , e fpogliare la fua onnipoflen- te mano di quel fiagello, con cui puniva, e minacciava alia vieppiu fempre noftra in* felice Patria . Quantunque nella Citta, c Chiefa di Como fiorifl'ero molte vir* tu , abbondavano pur anche molti vizj, pe' quali meritoffi di provare gli effetti dell* antica maledizione ; ma nelT adi- rarfi Iddio contro Lei, non pote dimen* ticarfi della fua Mifericordia , caftigan- dola non come Giudice, ma come Padre per il falutevole fuo ravvedimento. Cor- reva l'anno 591., anno che dall' Italia deve effere regiftrato con lagrime per un' im- placabile oftinatiffima ficcita di nove mefi, cbe recb delolazione in molte Pro* vincie colle miferie lagrimeveli, fingolar- n&ente ne* Poveri , che non poteano fo- ftencarfi per la penuria de' t viveri . Sent! E z Como 68 Como piu d'ogni altra Citta i colpi del pefantiflimo flagello per la iituazione dc* monti , che la circondano , e proibifcono il derivamento de' Fiumi per inaffiarla col fupplire in parte alia mancanza delle pioggie, onde le biade o non fpuntava- no, o nate inaridivano fulcampo. Nelle correnti anguftie il Moniflero di S. Gio: Battifta arricchito colle donazioni di Gio- vannato di fopra dette era di tali rendi- te,che potea refiftere ad ogni fuo priva- te, difaftro , ma perche LIBERATA, e FAUSTINA volcano infermarfi per fov- venire alle altrui miferie , confortarono le fuddite di decimare il loro foftcntamen- to , levandofi per dir cos! il pane da! la bocca, per fame parte alia moltitudine de' Poverelli quafi sfiniti della fame , che affediavano a tutte To-re la porta del Moniflero . Dalle pubbliche benedizioni quanti fapeano acorrere per ricevere lu mofina, e riftorarfi, deftorfi lo fpirito della criftiana pieta nel cuore de* Nobili , e d'altri piii comodi , onde moltiplicandofi il foccorfo potea fperarfi, che alia fame d'un numero si grande di perfone mifera- bili foddisfare fi poteffe , quando la fla- gione, che correva piu. che mai arfa non minaciaffe ulterior cafligo. Non mancha -di far ricorfo a Dio colle private, e pub- bli- 6 K Miche orazioni , c nel Moniftero di^ S. Gio: Battifla fi faceva con rrnaggiore affi- duita, e fervore per cooperare al fole- vamento di tante indigenze. Proftrata un giorno caidamente orando FAUSTINA,, e colcorpo, e coll' anima avanti rimma- gine d'un CrocififfonellafuaCella, la quale era nel piano fuperiore, fu talmente com- mofla dair impeto dell' affetto nel rap- prefentare a Dio le comuni miferie dell* afflitta Citt^, che proruppe in dirotiffimo pianto . Verso dagli occhj tanta copia di lagrime , che dal pavimento penetrano nellafianza inferiore , dove in quell' ora tratenevafi una Monaca a leggere la Sto- ria della Sagratiffima Paffione defcritta dalT Evangelifta S. Matteo, e portb Tac- cidente, che le prime gocce a dirittura cadute ful libro aperto bagnaffero fegna- tamente quelle parole: & petrtefcjjftcfunt, colle quali fi accenna il prodigio delle pietre fpezzate nella morte del Salvato* re . Dcfiderava la Monaca di fcoprire la cagione di quel ftilicidio , che in ftagionc contanto arfa,e giorno rifplendente non potea imputarfi a pioggia, fall con una fua corhpagna nella ftanza di fopra , ed aper- tala viddero FAUSTINA colla facciaper teira bagaata di lagrime, ed immobile, A tal vifta giudicandola morta alzarono le E I vo- 70 voci, c toflo con alcune altre accorfe LI- BER AT A ; ma rinvenuta a 1 lor a dal ra- pimento FAUSTINA le pregb di ritiraril , come efeguirono . Reftata di nuovo fola ripiglio l'Orazione con ardenza fempre maggiore per implorare i] perdono alia mifera Citta , quando vedc la Cella da improvifo fplendore , che la riempie , e vo- ce afcolta , che quafi la riprende , che cerchi pieta a favore di peccatori non pu meritevoli della divina foft'erenza , e le comando , di alzar gli occhj , che vifto avrebbe Torrido apparato di altri peggiori caftighi . Alzo FAUSTINA lo fguardo : ccco dinanzi agli occhj la terra fembian- za d'un' orribile Dragone , che fpirando foco , e mettendo fifchi fpaventofi tene- va tra le branche Cartello , fu cui legge- vanfi fcritte a grandi carateri le feguenti fillabe V Et rogat in ficcum grata fluent a fotum . Ut doc eat Coelos pluviam, pneit ilia .profundity Ex oeulis largum docla magiftra vadum. Frh- Fonte adeo jugi , & magna pi a lamina rorant , Vt lymph a arejiti mult a lacunet humo. Sic lacus exundat per fir at a rigentia celltf , Undet ut inferior per tabulata dcmus . Sub eel la qurfVirgomanet ,/tupet ipfefed nether Non ftupet'y if etenim mox abit in pluviani CAPO XIH. Delia Marie > e Sepoltura de % loro Sagri Ccrpi . L 'Ultimo fatale colpo , per cui LIBE* RATA , e FAUSTINA non fenza dolore abbandonate fi viddero dalSacerdo- te loro Maeftro Marccllo , avvanzato nel- la vecchiezza , confumato nella perfezio- ne , il di cui Nome preffo tutti gli Scrit- tori viene fregiato.col titolo di Santo , la- fciando tutt* ora dellderio di vencrare le fue ceneri , fepolte, diro cosi , nella obli- vione , fu doppio trofeo della morte , feb- bene con ragione polfe ripeterfi ubi eft mors viftoria tua . Conciofiache trovandofi efl'e prive del fuo governo , con cui le voile mai fempre moderate ne* patimenti , eb- bero pieniffima liberta di foddisfare ai lo- ro fervori , moltiplicando le veglie colle difcipline. Cunt divinis orationibus yVigiliify ac jejuni is diy vacajfent , come pari, a no i fuoi 74 fuoi Breviarj , divenute Martiri di pcni- tenza per zelo di fodd'sfare alle altrui col- pe , obbligL-rono l'lnferma carne di cedere, e di aprire la ftrada ai puriffimi loro fpiri- ti y perche tofto volaffero ad unirfi a Dio , Non erano ancor giunte al cinquantefimo unno della loro eta; e quantunque la Da- tura dalle narrate afprezze refa incapace di piii foftenerfi , poteffe dir loro franca- mente al cuore , ch' erano vicine al beato terming furonodal DivinSpofo con efpref- fa rivelazione avvifate, che fra po'ofareb- bono fatte partecipi de' fuoi eterni abbrac- ciamenti. Allora f'u , che dando gli ultimi fJutevoli ricordi alle amate Difcepole , impre/fero nei loroanimi l'efficace abbor- rimento alle colpc anche non gravi , il pre- mio ficuro delle virtu , la confinuazione della Regolare Oflerv nza per meritarfi il favore della Divina afliftenza , e imploran- dole il SuperaO ajutp, non ceflavano di be- nedirle . In canto quali delle cinque Ver- gini prudent! adornavano le lucerne per rimmincue venuta del Divino Spofo . A FAUSTINA benche minore di eta toccb la forte di doverfi feparare dalT altra, tre giorni prima , il di cui felice pailaggio fe- gui alii 15. di Gennajo , e LIBERATA alii 1 8. dello fte/To mefe compl il gloriofo fuo vivcre circa 1'anno della Umana Re- den- J . 75 denzione 592., e detto giorno nmafe feflk vo alia memoria di ambedue. Nel feliaf* fimo loro tranfito s'udirono voci dolciflime di Cori Angelici , che fcefero dal Cielo per accogliere quelle Anime Beate , e con- clude in trionfo nel Regno del Beato ripo- fo . Moftrarono i loro volti un' aria di fe. renita , che pareano aflbrte in placidiflima eitafi y e dalle loro depofte fpoglie in fe- gno , e premio della Virginale illibatezza si bene cuftodita ufci va celeftiale fragranza, da cui venivano rapiti glianimidegli aftan- ti y rimanendo per lungo fpazio di tempo ripiene di quel foaviffimo odore ,le celle , ove refero l'anima al Greatore } e Chiefa, ove furono efpofte alia pubblica yenerazio- ne. In vifta di tali portenti , quelle pieRe- ligiofe fpettatrici di ogni loro ammirevo- le aziane , bench& orfane dell' una , e dell' altra Madre cotanto benemerite' per aver ivi piantata una nuova Vigna del Signore , coltivata call' efempio, ampliata collepa- terne foftanze , arricchita colle fementi delle virtu non ayeanocagionedi pianto, fe non per tenerezza, e giubbilo di avere ac- quiftate in Cielo due Avvocate ; ne punto fallirono tali fperanze , come fi efporra a fuo luogo . Tofto fi fparfe per ogni dove la fama della loro perdita , e non eflendo in que* tempi proibito dalla Claufura pe- nctra- * 6 netrare ne' Monafterj , impofta folo dalfa- gro Concilio di Trento Tanno 1563.C pub- blicata da Monfignor Vefcovo Giannanto- nio Volpi , ritornato che fu da quel Vene- rando Congreffb , un numero ben grande concorfe di Popolo, e nobile, c plebeo per venerare i verginali Corpi di quelle Vergi- ni , che ancor viventi chiamavano col do- vuto nomc di Sante , delle quali aveano poco prima provati gl' influfTi tanto be- nefici , merce le loro orazioni , e lagri- me. Finalmente tra que' Cittadini , e fo- rallieri , che s'affollarono intorno alle Ba- re, modi da defiderio di procurar/i qual- che piccolo ritnglio delle loro vefti , o altra minuta cola , che poteffe giufta- mente averfi in prezzo di Reliquia , in- tervenne accompagnato dal Clero il San- to Paftore Adalberto poco prima ornato della Mirra per la morte del Santo Vefco- vo Rubiano , come legged preifo TUghel- lio , e Ballarini , ad onorarne le Efequie, da cui furono celebrate con tanta folenni- ta , e comune allegrezza y che parea fin d* allora s'incominciaife a fefteggiarne i Nomi . Non fu ad efle fatta alcuna pre- ghiera di Requie, credute gia per tanti motivi al pofledimento della Beatitudi- ne ; ma implorarono quel foccorfo , di cui ciafcheduno ftimavafi bifognofo . Dal- lo 77 Jo ftcflb Prelato ebbero condegna iepol- tura nell' Oratorio di S. Gio: Battifta da EiFe eretto in Avelli apparecchiati di marmo bianco , uno nel mezzo , Taltro dalla parte del Vangelo. Provocato poi dalle divote iftanze de' Popoli , e da' Miracoli , che all* invocaziane de* loro Nomi Yudivano operati , giufta il cofiu- me di que* tempi , ne fefleggio la So- lennc Cannonizazione , il qual diritto fu folo proibito a' Vefcovi l'anno uSi.per Deereto del Sommo Eontefice ^Ateflan^ dro Terzo . CA* 7« CAPO XIV. Dtlle Trasla^ioni y e Recognitions de* loro Sagrt Cor pi . STcttero per alcuni fecoli fepolti i fagri pegni delle Sante Vergini LIBER A- TA, e FAUSTINA pell 1 Oratorio di fopra mentovato alia cuftodia, e venera- zione di quelle Religiofe poco diftanti dalle mura della Citta; ma il divoto ti- more di tutto il Popolo infeftato a que' tempi da guerre civili , e ftraniere, di perdere un si pregiato teforo per effere in luogo di maggiore liberta fottopofto a cento difaftri , e frenetici capricci della militare infolenza , obbligo il Vefcovo Guido Grimaldi di trasfenrlo in fito piu ficuro dalle fuppofte oftilita , avendo ar- ricchito l'Altare Maggiore dell* infigne Cattedrale, e trafporto anche dalla Chie- fa di S. Carpoforo, ora de* Padri Gero- limini , ai quali prefiede il Reverendif. fimo P. Abate perpetuo ex-Gencrale D. Carlo Galimberti , fituata al Capo de 1 fobborghi di Como i Corpi de' Santi Proto , e Giacinto Martin. Non potet- tero quelle Religiofe fare refiflenza alia divozione d'un pubblico timore , ne di- fubbidire ai faggi voleri del loro Supe- rio- 79. riore, onde reftarono prive di quel doppio onorato depofito fanno del ^096. e nei li- bri anticlu della Chiefa di Verona tro* vafi , che feguiffe il di xi. Aprile; tie fla ftupore, fe non parlino di quella Traf* lazione i Breviarj di Como , e di Pia- cenza, perche fi fece fegreca, c fejiza pompa. Leggefi pero nel Marrirologio di Como , e r>elle Lezioni proprie delle Sante , che Monfignor Vefcovo Leone Lambertengo dell' Ordine Serafico Minor Convenruale Tanno 1 3 1 7. alii 18. Genna- jo ? giorno confagrato alia loro memoria a/Fiflito da due Vefcovi Titolari, fcrvito da tutto il Clero coll' intervento d'im- menfo Popolo patrizio, e ftramero ripo- neife in una nuova Area quei Sanci Corpi ritrovati fotto TAltare Maggiore , del quale ritroyamentolafcio memoria a Pofteri colla fegucnte Ifcrizione fcclpita fopra una lapide gia da altri regiftrata. AMMO MCC XVIII. IHDICTIONE XV XV III. JAMUARII. HIC IMVEMTA SUNT CORPORA SAMCT4RUM VIR. GINUM LIBERATE, ET FAUSTI- NA, IBIQUE DEVOTE RECOMDITA IM ALTARI CUMAMO MAJORI, Prefaii la rifoluzione Tanno 1599 da' Nobiti Prefect! deli* infigne Fabbrica del Duomo delle quali trovanfi regiftrati i nomi negli anti- chi Cataloghi , corfero ad abbracciare quel Santo IfHtuto, e non eflendo capace il pri- mo Oratorio di S. Giovanni Battirta per le divine Uffiziature , alzarono da fonda- men- If. mentt una nuova Chiefa gran tempo pri- ma del millefimo , che fa coll* Oratorio preferyata nella defolazione compaffione- vole della Patria feguita Tanno 11x7. Era di flruttura in quel fecolo molto lodevole; e memori } che le Sante Fondatrici nel primo loro albergo in Como edificarono quell' Oratorio , or detto di S. Ambro- gio dedicato alle Glorie di Maria Santif* iima , ad efla pure la confegrarono , che nel longo rivolgimento di tanti fecoli ebbe quei diverfi nomi gia meatovati . Avea detto Tempio oltre ll maggiore tre altri Altari inonore delSalvatore delMon- do , del Santo Apoftolo Bartolomeo , e delle Sante LIBERATE , e FAUSTI- NA . L'anno 1232. D. Agnefe Rufca,Fi* glia di Fcderico, Religiofa in quel Chio* itro convert! il denaro lafciatole da Mo- nica in teftimonio del materno affetto p colla compra di quattro lampaned'argen. to per ornamento di quelli , \e colla li. cenza di D. Concordia degli Avvocati BadefTa fccc acquifto di un oliveto nella Terra di Laglio fulle fponde del Lago per la manutenzione dell' oglio . Perch& I* Altar Maggiore minacciava rovina , get- tofli a terra Tanno 1 579., e fattone un moderno piit ampio , col riftauramento di tutta la Ghiefa, fu confagrato da Mon* F 4 fignor 88 fignor Vcfcovo Giannantonio Volpi , Tan- no feguente , cioe del 1580. alii 4. di Gcnnajoin onoredi DIO,di MARIA SAN- TISSIMA,delleSante LIBER ATA , e FAUSTINA,ediSantaMARGHERITA, e preficdeva allora coll* onorevole carica di Badeffa D. Giulia della Porta . Parte di quell' antica Chiefa ferve di Coro in- terno inferiore , di cui fanno fede alcu- r»e di quelle Immagini ful muro dipinte, il reitante fii demolito . Su le rovine dell* antica Fabbrica 1'anno 1644. fi diede prin- cipio alia nuova Chiefa , ed e occorfo , che nel cavar terreno per mettervi i fon- damenti , fi fono trovate molte Memo- rie di antichita di marmo rino , e di egre- gio lavoro , tra le quali una Madonna a federe col Bambino nelle braccia effigia- ta in creta roffa dorata ripofta ora con molto ornato in una ftanza laterale, che conduce alia loro Chiefa. Per formar con- cetto di quanto fia facoltofo cue/To Mo- niflero , bafta il dire, di averc in pochi anni ridotto il maeftofo Tempio a quella decentc perfezione per poterfi con folen- ne pom pa confagrare , come fcce Monfi- gnor Vefcovo Lazaro Carafino li 14. Lu- glio del i6$z yy cui la BadefTa D. Ippoli- ta Eiappana dono gran parte di quei an- tichi monumenti , che tanto pregiavafi di *9 di raccogliere . Sol tanto Tanno 1674. colla dottiffima fovrintendenza del Nobi- le Patrizio Giulio M.uggiafca fi termino detta Chiefa ornata di marmi , pitture, ftucehi , e ftatue con tanta perfezione deir arte , che reca molto piacere a va- gheggiarla , cui ferve di compimento la nobile facciata . Quefle pero non fono le maggiori prove del fingolare loro culto verfo le Sante Fondatrici , conciofiach^ oltre l'obbligo delle folite Ufficiature nel- la pubblica Chiefa , ufarono mai fempre di porgere le piu ferventi cotidiane pre- ei nel primo Oratorio fantificato colle Orazioni delle Sante per lo fpazio di circa anni 30., e col fagro loro depofito ivi rimafto per alcuni fecoli , andandovi tutt' ora unitamente refe, dopo la Menfa nel Coro le grazie , a recitare il loro Uf- fizio colle Orazioni proprie, ed altre Gia- culatorie , ferbando in tal guifa il deco- ro delT antico lodevole coftume. Per por- tarii a detto Oratorio^ che prefentemen- te refta alia meta del loro giardino, fa di meftieri paffare per la ftanza di S. FAU- STINA, dove fono effigiate due Imma- gini di Maria San tifflma y e quella di S. L)omenica Sorella del Santo Vefcovo Agrippino, la quale al parere del Ballarini prefe 1'Abito Religiofo in detto Moni- He- 90 ftcro . Vedefi innoltre :un CrocififlTo per la vecchiezza logoro di ftruttura aflai roza , di cui la Croce in alcune cftre- mita c abbrucciata ( non fi sa per qual difavventura ) fenza oflfefa delT adorata Effigie, innanzi a cui, giufta la coftante tradizione, orava la Santa. Ncl prefato Oratorio, in cui fi cuftodifcono un pic- colo CrocififlTo, col quale fu fepolta San- ta L1BERATA , e due pezzi di creta rofTa , fu cui pofavano le Saore Tefte d'ambedue, da mano antica furono im- preffi i principali fatti della loro Vita , e fembra di nuova ftruttura ad onta di tan- te vicende , febbene fu piuttofto opera di celefte alliftcnza, che di umana indu- firia. Colle particolari oflferte delle Re* ligiofe, e colle pingui rendite del Mo- niftero, che fopravvanzano,muItiplicaron- vi d'anno in anno preziofe fuppelletili f argenterie , fra le quali tutto 1'AItar Maggiore , e Tabernacolo di moltiffimo valore, Tappezzerie conPadiglionetrinatc d'oro , richitfimi Paramenti fattafi pro- diga la grandezza della loropieta, che non pub imitarfi ; ma recare ammirazio- ne. DalT impegno di procurare Taumen- to delle glorie alle Sante Fondatrici po- trk ciafcheduno intendere, con qual deco- ro fi cslebri la loro Fefta il giorno 18. Gen. 9 r Gennajo, a cui precede una Solenne No- vena con grandiflima foddisfazione dc* Cittadini , che vi concorrono , non gii trattenuti dai foliti rigori del piu crudo verno. Oltre la vigilia vengano ancora pratticati nei giorni antecedenti rigorofi digiuni, e confumano la piu parte di quel tempo in orazione avanti le Reliquie delle Sante cuftodite nel loro Coro fupe- riore , innanzi alle quali arde contiriua- mente una Lampana , e quei Sagri Pegni fi efpongono alia pubblica venerazione per la Fefta fotto un Nobiliflimo Trono por- tatile d'argento con Baldachinetto a ri- camo fini/fimo . A tali pubbliche rimo- itranze di fincera coftantiflima divozione corrifpofero in ogni tempo le Sante Av- vocate col polfente loro Padrocinio , di cui regiftrati fono alcuni effctti amirabili nel libro intitolato Memorie Antiche del Moniflero . L'anno 1607. li 14. Otto- bre , c ancora l'anno 1679. il giorno delT Evangelifta S. Luca il Torrente Co- fia, che quafi nelT ultimo fuo corfo per unirfi col Lago pafTa lungo lemura del loro Giardino da pioggie continue talmente rapido per la pienezza d'acque , piante y fafll, e beftie feco traendo gonfio s'alzo, che sboccando fuor dai confini s'aperfc precipitofo ingreffo nella Vigna, GiardU 9 x no, e Corti vafte del Chioftro . Conevi- dente prodigio fcamparono tutte si gran pericolo, divenute piii veloci del violento corfo delle acque, che in un batter d'oc- chio minacciarono di falire per finoleSca- le. Provarono , e vero, notabiledanno per la perdita dell' Oglio, Butiro , Vino, e confimili cofe; ma fccerotaleraccoltaneoli anni icgucnti , che pote di vantaggio fup- plire al fofferto incomodo. In onore delle Sante Liberatrici nei giorni dell' evento si pericolofo, fi celebra In Memoria con Mefl'a Solcnne , e molte preci ftabilite dalle Abbaderte di que' /.empi coll' una- nime confenfo delle Religiofe, la prima fu Donna Renedetta Odefcalchi , e la fecon- da Donna Maria Beatrice Mugiafca. L'an- ko 1737. Ii 23. Maggio gia ftraripando il detto Torrente per la copia di pioggie, e nevi fciolte fui Monti minaciava le anti- che rovine , quando l'Abbadefla detta Maria Ambrofia Marchi accorfe con tutte le Monache alia Chiefa per invocar l'aju- to delle Sante, indi prefe le loro Reli- quie portofli a benedire il Torrente da una Fineftra del Dormitorio, che le fla di- rimpetto, e dopo un'ora,nonpotendocapi- re laquantita dell' acque nel ieno, benche vafto, urto nella muraglia oppoftadel Mo- niftero , e dritto precipito ad allagarc quello 93 quello di Santa Cattarina , gettate a ter- ra le mura del fuo recinto , onde fu ne- ceffita , che coll* ordine di Monfig. Ve- fcovo Alberico Simonetta fi toglieffero all* evidente pericolo tutte le Monache ripofte in altri luoghi , fintantoche Tan- no *740. da Monfignor Vefcovo Paola Cernufchi furono difl^ibuite nei tre infi- gni Monifteri di S. Orfola , S. Giuliano, e S. Marco , reftando il loro antico ag- gregato alia Menfa Vefcoviie , in cui ora molta gioventu viene educata nelle let- tere, e nella Pieta . La giufta ira di Dio col pefantiffimo Flagello della Peftilen- za Tanno 1630. dopo aver devaftate al- cune Provincie , pimx ancora quefta Cit>, ta , la di cui fatale memoria fu impref- fa in una lapide fopra il cimiterio del no- flro miracolofo Crocififfo della Santifli- ma Annimziata, dove furono raccolte le offa degli Apeflatiqui, e la fparfi colla feguente belliiFima Ifcrizione. D.O. D. O M. HEU QJJOTUNUS HIC TUMULUS DOMOS CAP IT. MIRACULA MORTIS HvECSUNT. DE 1NGENT1 NOVO OM.'.NSICJM COi-ON.OLA QJJAM FERA LUES AN.M.DCXXX. ABDUXIT E MUNDO HAC SOLA SUPERSTlTUM ClVJUM CHARITAS UNIRE POTUIT AN M DCXXXVI. ANALECTA. UBI TAM MULTl SiJFFRAGIA POSTULANT AVARUM VIATOR TE NOLO. JUSTUS NON ES, SI NEGAS OMNIBUS , QUOD VEL SINGULIS DEBUISTI. Una fola Monaca pero del Moniftero di Santa Marghcrita , come nota il P. Calvi di Tabia gia mentovato , s'infer- m5 nel mefe di Agolro , che vifitata dal Medico per ordinc della Bade/fa D. An- giola Eleonora Ciceri fu riconofciuta in- fetta dal corrente contaggio , che fra po- co morl , fino all" ultimo con fomma ca- rita afliftita , fenza che veruna delle moK tifllme altre ibife a parte di quell* orrido , c si Iuttuofo fpettacolo , intente a porger preci alie Sante LIBERATA , e FAUS- TINA per la lorodifefa, e altrui folleva- mento . Si fa per antichidima tradizione , che entrati alcuni ladri nel Moniftero dal- la parte del Giardino T anno del 1668. ii Dccembre , riufci loro di levare la fer. 95 ferrata 'di una fineftra fenza rumore , per cui nelle tovaglie del Refctorio, e in altre Biancherie con pienjffima libertk hanno involto molti pezzi di Rame, di Stagno , alcune pofate d'argento delle Educande, e cofe fimiii di prezzo . Arri- vati che furono alia meta del Giardino, carichi dei refpettivi Fardelli viddero ia pocadiftanza due Matrone circondate da tanta luce , che reco loro indicibile fpa* vento, e lafciando cadere a terra il bou tino fatto fi diedero a precipkofafugaprefi da timore d'eflere fcoperti . L^ mattina feguente dopo il Matutino qualche Mo- naca s'accorfe del fopra vento, e mentre una raccontava all* altra il crcduto fur* to, fatto giorno h dimandata alia Porta 1'Abbadefla detta Angela Vittoria Vol- ta. Entrata quella in Parlatorio vcde ua Uomo innanzi la grate gettato a terra, che proteftafi di non levarfi, ff pria non raificuraffe del perdono . Udita la pro- meira dalla buona Religiofa di non acu- farlo $'alz6, da cui fi feppe ladiftinta no- tizia, giudicandofi non poter effere altre, fuorchc le Sante LIBER AT A, e FAU- STINA. Liceaziato il pentito Ladrochia- rnb a fe tutte le Monache, edifle andia- mo o Figlie a ringraziare le noftre San- te , che abbiamo in Cafa % quanto potea te- 9 6 temerfi d'aver perduto . Dette molte preci ando unit a me ate alle altre ful luo- go indicate* , e ritrovando cio, che cre- deano i complici di trasferire alle pro- prie Cafe , narrb la lunga feric del fat- to. Pur troppo e nota la itrage , che ancora nella noftra Provincia recb il Mor- bo malig.no Epidemico delle Beftic Bovi- ne l'anno fecorfo, cd il prefente 1746. ad onta delle ledevoli diligenze , e rigori de' Nobili Patrizi , e Decurioni Conferva- tori della Sanita Conte Abbondio Volpi , Clemente Rufca , Conte B onaventura- Carcano , e Mariano Odefcalchi. Che fe tutti i Maffari di ictto Moniftero prefer- vati furono dal comune Cont-aoio nelle medefime Ville infcttc,non fenza fonda- mento fi afcrive a] Padrocin: 'idle San- te LIBER ATA, e FAUSTINA , dalle quali pure riconofcono le meffi rimafte ia- tatte dalle grandini , che piu volte nelle vicine Campagne inunli refero le fperan- ze di altri mietitori . CA CAPO XVI. 97 Del Cult* di Como allc Sante . L'Antichiffima Citta di Como , che de- gli Orobj ebbe la prima originc y e i'mcremento da Giulio Cefare con una Colonia de' Romani , pub fovra molte altre pregiarfi per la copia di tanti Figlj gloriofi nelle lettere , tra quali bafta an- noverare gli Plinj , gli Giovj , gli Ciga- lini ; per tanti Cavalieri Ofpitalieri di S. Giovanni , detti di Malta , come di prefente e illuftrata da Ludovico Caftel- li , Nicolb Parravicino , Innocenzo Erba ; per venti Tdgati , che in diverfi tempi fcelti furono a4 occupare con lode univer- fale le graviffime Cattedre delT Eccelfo Senato di Milano , uno de' quali ha in fe raccolta la gloria dei primi , cioe il Mar- chefe Senator Reggente Erba. Si refe ce- Jebrc al Mondo, e benemerita della Santa Romana Scde per il Venerabile Servo di Dio INNOCENZO UNDECIMO P. O. M. normadelSacerdoziOjibftegnodella SCat- tolica Religione; per tredeci Cardinali di Dottrina, e Santita memorandi , tra quali ha giuftamcnte applaudito con fegni di giubbilo alia fagra Porpora delT Eminent tiflimo df 11a Torre di Rez&onico Vefcovo G di 9* di Padova > aicritto fra nobili fuoi Gut- reconfulti Collegiati , c data avcndo la nobiliffima origine a fuoi Maggiori . Reca* no a Como moltiflimo fplcndore ottanta t piit Mitre , che diftinfero i mcriti de' fuoi degniffimi Figlj , tra quali fi compiace al fommo deliiovello fuo Padre Fr. Agoftin- Maria Neuroni per le fue Predicazioni si noto nclT Italia tuttf , e nelle Corti dr Portogallo, di Vienna, diRoma tanto co- mendato , e del dottiflimo Monfignor Giu- feppe Ludovico Anduyar de* Predicatori ; Vefcovo di Tortona da nobile Patrizia na- to nel Forte di Fucntes , di cui era Gover- natorc fuo Padre . Con tutto C\b di tai fin- golariflimi pregi , e di moltiifimi altri rac- colti per pubblicarfl dal Nobile Patrizitf Fulvio Tridi , quafi dimentica riconofce per maggior fua gloria cuttodirc entro i iuoi confini quarantafei fagri Corpi de* Santi , venti due de % quali con rruraviglio- 1 ta fucceffionc della PaftoraleDignfta Iago^ vcrnarono per qnattro fecoli , e di qiut- tordeci Bcati Abitatori nelCtelo; Paver fatto acquifto della miracolofa Imrnagine di Gesu Crocifiilb , cui bafta ricorrcreper ottenere, e finalmentc poter venerare i fa- gri Depofiti delieSante Vergini LIBER A- TA, e FAUSTINA, alia benefica Pro- sezionc delle quali ha procurato quanto ha fapu- n faputo di corrifpondere con fegni di gratis tudine . NelT infignc Cattedrale e diftinta la loro Fefta alii 18. di Gennajo , cele- brandone rUffizio di Rito doppio con lc Lezioni del fecondoNotturno proprie con* cernenti in riftretto le piti celebri notizie della loro Vita, rivcdutedalgraviffimo Car- dinal Roberto Bellarmini , i in virtii di si pefato giudizio approvate dalla Congre- gazione de' fagri Riti. Concorre ad afliftc* re ai Divini Uifizj y e MeiTa Solenne gran f>arte del Popolo > e Nobilta , come pure a fera a ricevere la Benedizione del Ve. nerabile , incamminandofi poi alia Chiefa di Santa Margherita , dove la Funzione fi fa in ore diverfe , per dar campo al divoto concorfo . Innoltrc fi celebra la loroFcfta nelJeTerre diSocco, di Bizzarone, di Vil- lanova, Sagno, San Fedele , ed altre nella noftra Diocefi, nelle quali fi adorano le lo« ro Immagini fu' proprj Altari > eretti con queMofplendore,chenon gii corrifpondc al defiderio i ma alle forte dci poveri Abi- tanti* G* CA- too C A P O XVII. Del Culto di Ptacen^a alle Santf. /~\Uantunque lc Santc Vergini LIBE- \) RATA , t FAUSTINA moffe da feg?Sto Divino impulfo abbandonafTero la Patria , e durante la loro vita mortalc con gcncrofo diftaccamento dalle ragioni delta came , c del fangue perfiftcifero immobili di non voler ripatriare , potea credere la Citta di Piacenza inclita cotanto, c fovra ogni credere famofa,grimmenfi pregi, del- la quale non potcndofi da veruno baflevol- mentc lodare , mi obbligano ad un rive- rente filenzio, potea, difli, credere, che to- ftoinCielorapite le anime delle Sante fue Concittadine per l'amore ordinatiflimo del- la perfetta loro carita a favorc della Pa- tria avrebbero daDio impetracafa fua fpi- rituale , e temporale fehcita . Per comin- ciare dal Luogo , ovc fegul delle Sante Ver- gini, come fi £ detto uel prima Capa, il felice nafcimento, tutti gli Abitanti della Rocca Genefina , o fia di Qlzefo , e gran parte del contorno ebbero mai fempre in grandiffima venerazione un antichifllmo Oratorio confagrato al Santo Protomart V. re Stefano , di cui fi avca per coflantc tra- di^iope, che lc Saote in ct& puerile date > avef. 10 1 aveffero grandi prove di pieta . Dcmolitc che furono per la fabbrica di nuove fortifi- cazioni le royinofc veftigia diquella picco- la Chicfa , per mantenere la loro divozio- nc , alzarono un nuovo Oratorio dedicato con altro titolo alia Vcrginc , e Martire, Santa Vittoria, dove , oltre alia frequenza delle private vifite conduconfi ad impetra- re grazie molti Popoli con pubbliche , e jfolenni Proceffioni . La Terra di Caftello Arquato ful Piacentino pregiafi fino al dl d'oggi di qualche Reliquia di Santa LI- BUERATA , ma perche laCitta di Piacen- za dovea efferc da ogni altro Luogo diftin- ta come Sovrana, attefta Pier Maria Cam- pi || che facefle acquifto del di Lei cuo- re , che anricamente guardavafi nei Ci- borj della Chiefa di Santa Margherita , e di altronde non potea effere arricchi- ta , fe non da quefte Religiofe intcnte di moftrare ogni poffibile onore nell'apri- re , ed imbalfamare i fagri Cadaveri del- le loro Santc Fondatrici , e di preftare la miglior parte di quei preziofi pegni alia benemerita loro Patria , prima che con tanta Solennit^ fi confegnafTero alia fepoltura. Si alz6 fino a tempi cosl Ion- tani un' Altare a fuo onore nella Chie- fa di S. Ambrogio , ora dip*ndente dalla Propofitura di Santa Maria in^ Garivcr- £ 3 • to. tot t& , e vcdefi la fagra Imagine dipinta da penello antichiffirno . Tra le Chiefe di pih ragguardevole antichiti , e di parti- colare venerazione in Piacenza , contafi quclla di S. Uldarico celcbre Vefcovodi Augufla , in cui rifiede Tinfigne Colle- giata , c P^rrocchiale diftinta colla di* gniti Prepofiturale , dove fi adora la Sagrofanta Spina di Gesii Crifto , chfe ogni anno fi efpone per le Fefle di Pentecorte , indi fi reca Proceffional- mente per la Citta con folcnne pompa, e divozione, per cui concorre numerofif- fimo Popolo. Reca a detta Chiefa mol- to decoro la Veneranda Confraternita , che prefe il titolo della Nativiti del Si- gnore, e fcelfe per fue fpezialiflimc Pro- tettrici le Sante Vergini LIBER ATA, e FAUSTINA , la di cui pia erczione, che hi per oggctto di fowenire colle Orazioni agli Agonizanti , e di efercitarii in altre Opere Sante, e ftata confermata li 14* Giugno del i6 79;edotata di molte Indulgenze dal nortro Venerabile Servo di Dio INNOCENZO XI. L'anno 1685. a* ix. Marzo la nuova ragguardevole Adu, nanza ebbe donazione dal Conte Roberto Sanfeverini d'Arragona, Cavaliere di na- fcita, e pieta fingolarc un fito di fua ra- gione in detta Chiefa, doveapfopne fpe. fe fe fcce fabbricare un Altafe col Quadr© di S, LIBERATA in abito di Donzella, fopra cui leggefi la feguente Iferizione : z>. liberate virgini place&tl NjE veher. confratermitatis agonizamtiumprqtectrici. non mancho d'allora in ay ami di folennizare annual mentc la Fefta colla piu poffibile magnificenza. In tale occafione defiderofa la divota Confratemita di procurarfl qual- che Reliquia delle Sante fede riccorfo alia AbbadefTa del noftro Moniflero D. Delia. C'iceri , e ottenne qualche ritaglio del loro vela, dell' abito, foglie d'alloro , e fiori fantificati dal contatto de' loro Cor* pi, ed alcuni minuzzoli del primo ffcpoU cro, mefi fono da mc pur vifto aperto alia prefenza di moke Religiofe , tra - quali eravi D. Virginia Benedetta Galla AbbadefTa, per indagare, fe mai nelle la- pidi a fianco vi fbfle ftata qualche Ifcri- zione, ma non trovoffi altro monumento y fuorche la filaba H in un fepolcro, il nu- mero 9. nelT altro. Con tutta fplendidez- za, e fontuofita l'anno 1687. a ix. diGiu- gno fi celebro la folenne Traslazione delle dette Sagre Reliquie , per cui fi ordin& dalla Chiefa di S. Uldarico di ricchi ap« parati ornata una pubblica Proceffione con pieniffima concorfo , che riufcl di uni- G 4 verfa- i©4 verfale gradimento, dopo la quale per fet- te giorni continui fi efpofe ii Divin Sa- gramento con illuminazioni , c mufiche, dandofi tutte le fere la Benedizione del Venerabile. Allora certamente comincib a rifiorire, e a prendere maggior lena in Piacenza la divoiione verfo le Sante Con- cittadine, che di giorno in giorno va fern- pre crefcendo, atcefa la fingolare loro Protezio: e, mentre invocate non si rifpar- miano dat corrifpondere confavori> e gra^ic d'ogni maniera, come di etfa atteftaTeru- dito P. Quattrofrati . Detta Confraterni- ta in varic occorrenze ha date fegnalate prove, che non si ftancarfi dalle prime fervorofc intenzioni di femprc piii pro- movere il culto, e di glorificare colic Cue difpendiofe induftric le fuc Sante Av- vocate. CA- G A P O XVIIL S Delle Chief e y o Altari confagrati aiU Sante in varie Citta. OLtrc le Ckta di Como , Piacenza* e varie Terre di loro giurifdizione impegnate a procurare l'aumento ne' fe- deli della divozione alle Sante LIRE- RATA, e FAUSTINA, b piaciuto al Signore , che in moke altre Citta ragguar* devoir d'ltalia , e Ville vieppivi fempre glorific^te foffero Je fedeli fcrve, c dilet;- tiflime fue Spofe , c li accrefceffc la fidu- cia ne' fuoi divoti colle grazie miracolo- fcdLa-effe compartite . Celebris eft ( leg-, gjcfi nel Martirologio di Como) SS. Jo- rorum memoria tot a pr ui eft videre apud Mediolanenfes , Mutinenfes, Bononienfer, Veronenfes , Brixianor &c> MILANO. Per dare di quefte Citt& qualche contezza fembrami troppo ragio- nevole cominciare dalla Metropoli di Mi- lano, cui nei primi tempi era dipendente la noftra Chiefa, chc ricevette dal gran- dc Arcivefcovo S. Ambrogio li primi due Santi Vefcovi Felice, e Provino. In detta Citta alia Piazza del Caftello nel Corfo di Porta Verccllina vicino alia Chiefa Pa- io6 Parrocchialc di S. Giovanni fopra Muro evvi un' Oratorio gia dedicate* a S. Leo- nardo eretto, e arricchito di fette Mefle Cotidiane dal fu Monfignor GrifK Arci- vefcovo di Benevento, ch* ora addiman- dafi di S. L1BERATA . Conciofiache la pia Adunanza di Rito Ambrofiano col titolo dell' Umilta fotto il Padroci- nio di detta Santa gta eretta nella Chie- fa Parrocchiale di S. Vittore al Treno , oggi detto al Teatro ^ in cui vi e un' Altare alia medefima eonfagrato fatto - riccorfo al Vcnerando Luogo Pio della Mifericordia foftituito da quel Prelato . nella mancanza della fua Farnilia ottenne Tanno 1573. di Luglio facolta di tenere le ' Adunanze, edi poterviufficiare, indi quell* Oratorio prefe il nome della loro Avvo- cata . MoflTa cotefta Scuola ragguardevo- le da defiderio di venerare il Sagro Dc- pofito delle Sante Vergini portoffi pro* ceffionalmente Tanno dell' ultima Solen- ne Traslazione defcritta , cioe del 1618. ncl giorno 24. Giugno alia noftra Catte- drale incontrata nei Borghi dalla Vene- randa Confraternita di S. Sebartiano * Diede fegno di molta pieta nel vifitare le Sante Reliquie, nell' a'fliflere alia Mef- fa Solenne , ne] raccoglimento a ricev^- re il Sagro Pane Eucaiiflico , ncl dono di it>7 di Cera, e d*iitio Stendardo, fu cui era dipinta la Santa LIBER ATA col mot- tofcfittovi. Scolans Sanft le quali ripolte furono in Urna di drappo ;ornata ? e.rinchiufe fotto l'Altar Maggiare del nuovo Tempio ( cu- itodito da due Romiti ) autenticate con maravigliofi avvenimenti y c per mezzo di apparizieni delle loro benefiche Avvoqate E' ftato laruichiffniv.) coftume di que* di* voti 113 voti Popoli di feileggiare la memoriadcl- Ae loro Sante a' %i. di Febbrajo , gra nella Solennita dell' Afeenfione di N. S. , ma ficcome la diftribuzione delle. loro pre- ziofe Reliquie ferve a difefa , e confola- zione di piu luaghi , cosi lapieta de'Fe- deli fantifica piu giorni per mpJtipli'care li dovuti onori alle Sante Vergini LI- BERATA, e FAUSTINA ? delle quali Antonio Ricci Arciprete di Como ha 'fcritta compendiofamente la Vita , e nel- la prefata Infigne Cattedrale fi conferva- no le antichiffime Scritture dei Miracoli da effe operatic che faranno efpofli nel feguente Capo . MODENA . Non pub negarfi , che nella Chiefa di S. Vincenzo ora de'Chie- rici Regolari anticamente vi foffe un'Al- tare confagrato a Santa LIBER ATA ; ma per Divina difpofizione videfi rifiori- re il culto della medefima , quando la nobile Confraternita eretta nell* Orato- rio di S. Erafmo agli antichi Titoli del Santiffimo Nome di GESIT , e di detto Santo Martire , aggiunfero il nuovo Pa- drocinio di Santa L1BERATA . Trovan- dofi Capo^ o come ivi dicono Ordinario di quella infigne Adunanza il Marchefe Gio: Battifta Montecuccoli procurb di avere qualche Reliquia da Como della H San- ii 4 Santa Avvocata , comeottenne con gran- diffima foddisfazione della Cnta, c fi co- mincio a folennizzarne il Nome . Per vicppiii fempre confolare le prcmure dei Divoti in tutti gli Mcrcoledj dell' anno d efpone alia pubblica Adorazionc , c fi bencdice il Popolo coll* Auguftiffimo Sa- gramento , ed in tutti li primi Mercole- di di ogni mefe godono i concorrenti di bacciare la Santa Reliquia . Innoltrc fi h inftituita una Compagnia dell' uno , e dell* altro fcflb per coftituzioni di Rego- la obbligata recitare ogni Mercoledi ad onore di Santa LIBERATA cinque Pa- ter nofler , ed Ave Maria , e avutafi la no- tizia dalla Congregazione della Mortedi ciafchedun Confratello fi fanno alle loro anime non pochi fuffraggi . Tutti gli ag- gregati per Bolla de' Sommi Pontefici godono molte Indulgenze Plenane , co- me nel giorno ii. Gennajo , in cui fi cc- lebra la fua Fefta . L'anno 1683. effendo Ordinario della Nobilc Confraternita il Conte Claudio Ricci , fi ftampo rimma- gine della Santa colT Abito Monachilc in attodi liberare la Donna dal Marito cro- cififTa, del quale portentofo Fatto fi parlb in uno de' precedenti capi, e fu confagra- ta al Serenitfimo Duca Francefco Secon- do. L'anno 1691. al mcdefimo Principe fi - ' dedi- ii5 dedicb un Compendio delle Vite delle glo« riofe Sante affai lodevole , c ingegnofo , che dicefi del Dottor Gio: Battifta Bocca- fadati . Con falutare profitto ricorrono alia Santa Awocata quei divoti Cittadini, i quali nelle loro premurofe urgenze con abbondanti limofine fanno cclebrare al fuo A 1 tare molti Sagrifizj , e fi difpenfano va- ne Immagini 'giorni fono pervenutemi di diverfa grandezza,edi particolare intaglio. REGGIO. Nella flrada addimandata della Chiara trovafi un Oratorio confagra- to a S. LIBER ATA , ch,e in altri tempi era Parrochia , ora titolo di Benefizio. Vedefi in detta Chiefa una Statua delia Santa , cui fervono di ornamento ai lati dclT A 1 tare due altre , cioe di S. Carlo , e della Santa di lei Sorella FAUSTINA. Puo pregiarfi di cuftodire una fua preziofa Reliquia, ed e parte della Mandibola in* feriore con due denti ; ne mi e riufeito di fapere , dopo molte diligenti ricerchc y in quaT anno , e da qual Benefattore fia fta- to arncchito quell' Oratorio di tale teforo. Se non d'altro ver>go in cio afficurato da nuovi rifcontri del frequentenumeroiocon- corfo de' popoli , fingolarmente nel giorno d^lla fua Fefta alii 18. di Gennajo , ed ho certe notizie , che vegganfi pendenti dal Sagro Altarc molti Voti di argento, qua t H * e la n6 e la diftribuite piu di cento Tabelle , che fervono di teilimonio, e d'invito ai divoti Cittadini per chiedere, ed ottenere fegna- latilfime Grazie. TORINO. AIT efcmpiodi tante altre Citta fi deftb anticamente il fervore nelT animo di molti Divoti in quella Reale Do- minance, ed ebbero la confolazione di ve- der' efpofta fopra uno dei Nobili Altari rimmagine di S. LIBERATA nellaChie- fa de' Padri Agoftiniani ,poco diftantc da} celebre Santuario della Madonna dell j Coniblata. Cola altresl e rnolto diilinto il fuo Padrocinio nei pericoli di parto, per cui parmi d'aver vifti nella lunga dimora molti \vot\ di bambini pendenti j ma per la dovuta ficurezza h5 prefe ulterion irii formazioni da alcuni Religiofi Patrizj, iai quali vengo allicurato dcllc frequent! vifite do-* Divoti al Sagro Altare, che ad onore della Santa fanno ceiebrare non po- chi Sagrifizj. VERONA. Nel Martirologio di quella Infigne Cattedrale fi fa menzione di S. LIBERATA fcritta in qualche luogo per accorciamento di Nome S. LIBERATA. Per teftimonio del celebre AgoiYino Va- lier fuo Vefcovo , e Cardinale, e antica confuetudine celebrarfi la fua Fefta a' zi. Aprile, come alii n. dello fteflo ne'primi ; tern- ii7 tempi trovafi, che la mcmoria delle Sante fi fefteggiafle in Como . Quella Chiefa, che anticamentc prefe il nomc del Santo Vefcovo Siro, che cola richiamb a viv.ere un deffunto Fanciullo nel paffaggio verfola fua Citta di Pavia , addimandafi di S LI- BER ATA, e fulla Porta Maggiore dalla parte d'Occidente fino dall' anno 1366. a* 20. d'Aprile vi fu dipinta lTmmagine del Santo Prelato tanto benemerito di Santa Chiefa per le fue Appoftoliche predicazio- ni nei tempi del Gentilefimocon altre due ai lati di S. LIBER ATA , edi FAUSTI- NA ; e tra le molte Indulgenze, delle qua- li fi tiene memoria, in un* antica perga- mena leggefi del 1338. un Indulgenza, in cui vengono efprelfe ambedue , che da Girolamo Bafcape nelle Effemeridi Sa- ere furono credute Veronefi . Sopra urv lmmagine di S. LIBERATA antichiffi- hiflima in detta Chiefa leggonfi li due feguenti Verfi. Libera Virgo Dei y precibuy pietate benigna Tu memor efto mei liber ans a morte ma- ligna . Sotto il Padrocinio di S. LIBERA- TA e ftata Inftituita in detta Chiefa una ragguardevole Confraternita, che fino &1 H 3 di ffl di d'oggi fiorifce, la quale negli antichi fuoi Cataloghi fi pregia di leggerc fcrit- to di gropria mano il nome ciel Glorio- fo Patriarca S. Gaetano , per cui non fenza fondamento ftima un' erudito Scrit- tore, che profefraffc particolare divozionc alia Santa Tutelare. E poi da crederfi, chc anticamente fi celcbraffe in Verona il Nome delle due Sante Sorelle , poich& Filippo Ferrario nelle fue Annotazioni ncl libro ^Catalogus Sanflorum Italic f fcri- rive. Martyrologium Romanum folius LIBE- RATJE meminit bac dic\Scd Comi y P lac en- ti<* } Veron* fimul b onde facto il taglio , con cui cui credevafi di riparare alia contimia mo« leftia , che di notte la cruciava , al fommo di giorno le impediva le folite div ine UffU ziature , e le domeftiche applicazioni . Com« parvero in fcena inafpettati fintomi , dai quali fu indicato il dubbio pronoftieo di fua falute . Avvifata una fera del perlcolo non mancb di rivolgerfi con viva fode al* la Santa , ne in darno implorb il fuo foe« corfo , avvegnacch£ collo ftupore de* Chi- rurghi ritornati la mattina fegucnte a v\fu tarla , proteftarono , che il male erafi refo piu mite , e in brieve perfettamente fi ri« fano . Nel mefe di Ottobre del corrente anno 1746. un Fanciullo di acini trh > che non feppe mai articolare veruna parok, fu poiv tato air Altare di Santa LIBER AT A nel* la Chiefa di S. Nicolo di Spoleto da* fuoi Genitori fuor di ogni credere afflitti, che furono confjgliati di raccomandarlo di ve« ro cuore a si benemerita Avvocata ^ come prontamente efeguirono . Condottiti dun« que una mattina a detta Chiefa > pftgaro* no urio di que* Sacefdori di benedire eolla Reliquia della Santa il muto loro Figlio # che feco effi aveano, e diedero la liffiofina di far celebrare una Mefla , che afeoltaro* no con molto fervorc,udita la quale »chia« m6 il Figlio , cui erafi con bei fiodlgw I i &iol« iciolta la lingua , or l'tino , or l'altro dei Genitori y i quali alia preienza di molti , chc trovavanfi in quella Chiefa , non fep- pero trattcncrc Timpeto dell 1 interna loro allegrezza . Ed ecco , com' c andato , c tutt'ora va propagaddofi il Culto dclle Sante Vcrgini LIBERATA , e FAUSTINA.; ondc fc gia la Sapienza vantoili di eflerfi aggirata per ogni dove , e di avere ftabilito m cia- fcun popolo , « nazione il iuo foggioriio . Eccl. 24. /;; omnibus requiem quffivi , & in omni popu/o , & in omni gente Jleti , per ve- rita in certa tal qual manicra pregiar 6 poflbno ancor ciFe di avere ormai fiffaro ^loriolo alberao in oeni luono. In omni Ira requiem qu & per Rotas . Antif. Felix Vifginitas y quae Chriilo dum attendit, omnem Mundi gloriam prorfus vilipendit. Pfal. Dominiis regnavit cum reliquis . Antif. Quam felix Germanitas, qiia£ Cc ta-: lem exhibuit, quod in Coeli folio confo- ciat^i meruit. Antif. Benedicat terra Dominitm , quae fie eft ditata r qiiod tantarum Virginum ^ membris eft litftfata . Antif. Propter fidem fedularn fuse caftifa- tisquafi birialilia odofemdant fuavitatis. Antif. Virginilm corporibus nimium exul<% tat ComenflsEcclefia , totaquerefultat- Capitulum . Fratres , qui gloriatur . ft 4 K-Itc- *5* R. Regnum Mundi , & ornnem ornaturn contempfi propter amorem Domini mei Jefu Chrifti % quem vidi , quem amavi, in quem crcdidi , quem dilexi. 7f. Erudtavit cor meum verbum bonum , dico ego opera mca Regi. £. Quem vidi. f. Gloria Patri ,& Filio. R. In quem credidi. Ad Matutinum Invitatorium . Regem Vir* ginum. Pfalm. Venite exultemus. Hym- nus ut fequitur. In prirrto NoBurno Ami* pbona. O quam pulchra Pfal. Domine Dominus nofler. Cum rcliquade communi Virginum . EECTIONES PRIMI NOCTURNI. BEats VirginesLIBER ATA , & FAU- ST1NA fecundumcarnem forores no- biles genere, fed longfc nobiliores vita, & converfatione aprimsevoartatisfloreEccle- fiafticaSacramenta percipiejites, fub Joha- nate Patre earum ortodoxofidem , quae per diledtionemoperatur, mcnte confervabant. Poft mortem vcro matris , cum ad annos iiubiles perveniffent , fatagebat Pater ea- rum viros moribus , & genere conformes jjuserere . Interea mulier orbata viro ma- gnis clamoribuSjlaccratacrinibus, altisfu- fpiriis miferabiliter concutiebatur . Ouam fa. facrse Vifgines, ad earn enim vihtationis gratia accefTerant, confiderantes altera in- quit alteri * Tu autem . #. Mentes tuorum vifita Chnfte Redem* tot* omnium, & nos falva per merita tarn Beatarum Virginum . Quse per Mundi clU mata tibi dant obfequium . If. Quocum* que pergis Virgines fequuntur,atque lau- dibus poftte canentes curfitant,hymno£ - queditlces perfonant. Jfl> Quse per Mundi* LECTIO II. NUnquid& nos pro viris, quibus Pater tanta diligentia copulare laborat hu- jufmodi doloribus habebimusaffligi? Abfit hoc a nobis, quinimo immortali Sponfo to- tis viribus inhsereamus. Cum hasc & plura 'defseculicontemptupertradtarent : domum regreflkjpertradtant mente quiddeliberan- dum fit; & ccce diverfarum cogitationum ingens pugna exoritur. Nam caro concupi- fcens adverfus fpiritum , carnales fuadet nuptias , .& variis titilationibus prxfentis vita: delitias fuggerebat virgineis pe&o- ribus. Tu autem . #. I IBERATA ,. ik FAUSTINA Soro- * res , tunc geminas Mundi recufant nup- tias 154 tias cafcntes fando famine. Modo m6 tunt manipulos pro rite ja6io femine . y. Euntes ibant , & flebaot mittentes femi* na fua. R. Modo metunt* LE CTIO III. RAtio tunc inharrens fpiritui, qui con- ctipifcit advcrfus carnem , & fpiri* tualia defjderat facra pe£tcra confirmare lindens , ratiombus , & au6loritatibus faU fis obviavit fuggeftionibus , qui anu mas fidelium pervertere fatagcbant . Cum igirur tarn appofitis tumultibus cogita- tionum quafi inter duas molas fpei , & timoris San&& Virgincs moliuntur Spiri- tu San&o afflatae d€ terra, & de cogna- tione fua, & de domo patris earum egre- di difponunt, ut cum Propheta cantare mereantur, ut fine timore de manu ini- inicorum noftrorum liberate ferviamus illi in fanftitate, & juftitia . Tu autem , R. Reli&a domo rebufquc patris foli Deo placere ftuduerunt . Et fanclsc con- verfationis babitum quefierunt . ^. Pru- dentes ergo virgines acceperunt oleum in vafis fuis cum lampadibus. R, Et fan&ae. LEG **5 LEtf 16 IV. /^vtJbd confilium Marcello Sacetilore \) cotfhmiriicant i'ogantes, tit dufe yiab hmfih & tairt fan&i propofiti particeps fcffe dignaretur. AtilleSc feeretuto habuit » mt jufti petitiorii affenfum prebuh , diccnS acceleraridurn,quia parum prddeft bene vej- le, fi poffibilitas fuppetat , hifi bperibiis compieatur, Ma&a. igitur competenti ho- ra, abfedte patfe , uno tantum comite* eodemque faeerddte eutilaridi Viam atru piunt anrlulos, armillas, momlia , &*™ 1 proprii corporis-ornamenta ad itineriis lub* fidium, & ut habch-eht, urtde ttibueirent iieceffitatem patientibus . Tu autem . l?c. Audivi vocem de c&lo dieentem; Venice Wirgines & intrate ad nuptiais. f. Qum* mt Virgmes prudent^ mtraverimtxtini fponfb, ceteris autem qiiinqUe claufa. eft janua. #.. Venice, #; Gloria Patri. #. Ve* hite. IN SECUNDO NOCTURNO. Antlf. Sic dtice Marcelld , devi&o deniqitd beHo^cumaS tttne quxrunt , dofcaque multa feirunt. i P/Ww. Benedixifli . Cum relicts de Com mtimVirginum>. ' r 3 Antifi , 5 6 Amif. Jugiter hie orant , comiffsque cri- mina plorant, pluraquc templa flruunt, flumica propc fluunt . Antif Finis fie vitae fuit ilJis denique rit*, funtque labore brevi f egna fecutae Dei. Ant if. Nigra fum fed forrrrofia filia Hycru. falem , ideo dilexit me Rex , & intro- duxit me in cubiculum fuum. Antif. Surge Aquilo, & veni auftcr, per- fla hortum meum , & fluent aromata illius. Ant if. Accinxit fortitudine lumbos fuos, & roboravit brachium fuum , ideoque lucerna ejus non extinguetur in fempi* ternum. LECTIO V. t J REcedentes igitur San6lx Virgines LIBERATA , & FAUSTINA a Genefina Curia, cujus prardio tantis tali- bufque muncribusdotato, quod hortus deli- tiarum videbatur; Johannas Pater earum inter multa alia, quae potfidebat, dele&aba- tur, fine mora & dilationc ad urbem Co- menfem quufi viam trium dierum Padum rtumen tranfmeantes , yenerunt citiffime. Cum itaque ad urbem perveniffent comen- fern intra portam occkientalem juxta mse- nia urbis Oratorium in honorem Sarxftx Dei 157 Dei Genitricis Marine fundavcrunt . Ibi contemplation! vacante in qua per aliquod tempusdivinislaudibus infiftentesjejuniis, vigiliis, & orationibus corpora fua mace- r&iiant . Tu autem . 5t. Audierunt Sponfce Chrifti vocem Domini, & inclinaverunt aures fuas, & oblitse funt populum fuum , &'domum pa- iris fui.ldeo concupivit Rex fpeciem fuam. Hf. Regnum mundi &omnem ornatum fe« culi vir iliter coatempferunt . 1^ 4«l e <> ♦ LECTIO VI. DEinde ab urbe progrefrae prope flu- men Goxiam, Eccleflam fub honor© Beati Jo: Baptiftse edificaverunt r & novam ecclefiam conftruxerunt , difppfua crgoha- bitatione, operibus fan<5i:isintentxfe& fua ibiDominodedicaveriint»Regrefluspoft hsec domum Pater Joannas de filiarum recef- fu lacrimabili voce, magnoque ejulatu eonquerebatur . Tunc fit Popuii concur- fus^ deinde per exploratores inquiri fecit, licubf inveniri poifent . Pod itaque ali- quod tempus reiatum eft Patri filias fuas MfFlvgiiies facras efte&as divinis operibus 4nfiftere v Mititur a Patre nnntius eas ex- hbrtans, & fuplicans,ut faltem miferabili- hmJ Patris fletibus condeicendentes re- dire i 5 8 dfre non contemnant. Tu autem. RV Virgineos <*rtus replevin Spiritus a!* mus . Feminda cum flebat conjux orbata viro. ^. Reduxit eas do minus in portum voluntatis fu$ . lj£. Femin^a . LECTIO VII, SED Sanftas Virgines non immemores Salvatoris dicentis . Qui a mat pa- trem, aut matrem plus quam me, non eft me dignus, non prccibus, non promiffioni- bus, a fafto propof;to defledti queunt . Co- gnito igitur , quod nullis perfuafiombus. mentes. Virginum moveri pollbnt, Pater fide plenuseis epiftolam religionis plenam do&rina mandat, & Gencfinae Curire prx- dium paterna donatione eidem cenobio contulit , & confirmavit. Tu autem. 5£. Sic cumas properant opibus patrise- quac recufant .■ Armillafque ferunt , & munera plurima fecum . ]/. Has iuftus fequitur Marcellus nempe Sacerdos . ]£• Armillasque. L E C T I O VIIL SAn&as igitur Virgines unanimiter cum Marcello Sacerdote divinis laudibus vacantes , vigiliis , elemofinis , & ora» tio- .. 159 tionibus inftantes dies dtos 'bbhos fekci- ter complentes Beata FAUSTINA rrtfL nor natu die decima quinta Januarii \- % Bea- ta. vero LIBER ATA tertia die poft An- gelis Miniftris : animas Deo reddiderunt . J tm ergo cantare poffunt . Introduxit nos Rex in cubicuhim fuum, <3c dextera ejus amplexabitur nos , cum potioribus Dei bonis pereonker prefruantur, Sepulrac au- tern funt in Ecclefia ipfa Sancti Joannis Baptifta§. Nunc vera in Ecclefia Cathe- drali Comenfi recondite fummopere vene- rantur . Tu aut'em . ]£. Beata e^quae propter Deum mundum odifti, Propterea datum eft tibi , regnum c«lorum.#". Dilexifti juftitiam , & odifti imquitatem. $*. Propterea. t. Gloria Pa- tri . Bi. Propterea. Jinttf Invcnca bona Margarita dedit om- nia fua , & comparavit earn. Canticttm de Com. Virg. Ohaudite me divini frudtas . ]£ Adju- yabit earn Deiis vultu fuo, flt. Deus in me- dio ejus non commovebitur . LECTIO S. EVAMGELII } Secundum Matthtfum. LECTIO IX. Dixit Jefus Difcipulis fuis parabolam hanc . Simile eft Regnum Coeloriim de- t6o decern Virginibus . De Communi Virgsnum j ]£. Templa ftruunt , vigilant, jejunant , ju* giter oranc , carnis membra domant , Chriftoque placete laborant. ft. Hsec nempe Mundi gajircila , & blandu menta noxia caduca rite deputant, Chri- ftoque placere laborrfnt. ft. Dolebat pater lugeos nimium conjux , cepit nullum hie consilium . Natas grave tenet exilium , quis fuper lis dabit au- xilium , ft. Fuerunt illi lachrimse fuas penes die , ac no6te, Natas grave tenec exilium, quis fuper iis dabit auxilium. ft. Urbs Cumana gratuletur hymnis , ,tota jucundeturhodie clementius. Quam the- fauro tarn prxglaro fublimavit Domu nus. ft. CJaudeat terra noftra tantis irra- diata fuIgoribus,& tantarum Virginum fplendore luftrata totiusfeculi fe 1'entia.t amifiHe caliginem . l£. Quam. ft. Regnum Mundi , & omncm ornatum fa:culi contempfi propter amorem Do* mini mei Jefu Chrifti . Qucm vidi,quem amavi 3 in quern credidi, quern dilexi ft. Eruilavit cor meum verbum bonum, dico ego opera mea xegi . $. Quern ft. Qlo% ria $. Quern Can* Canticum Te Deum / Evangelium ut fupra. ■ OREMUS. BEatarum Virginum LIBERAT JE , & FAUSTINA natalitia veneran- da Domine quaefumus Ecclefia tuo devo- te fufcipiat, & fiat magnse glorificationis a more devotior , & tantae fidei proficiat exemplo. Per Dominum . AD T E R T I AM. Antipb. Quam felix Germanitas . |Capit, Fratrcs fqui gloriatur. #, Diffufa eft gratia. J£. Propterea, AD SEXTAM, Antipb. Benedicat terra . x Capit. Utinam fuftineretis modicum quid itnfipientix meae fed & fupportateme, W. Specie tua. %L Intende. AD AD N O N A M. Ant i ph. Virginum corporibus. Capit. -z£mulor enim vos Dei zemulatione, Defpondi trnim vos uni viro Virginem caftam exhibere Chrifto. #". Adjuvabit earn. Jft. Deus in medio. AD VESPERAS. Antifhona cum reliquis . Felix Virginitas . )Pfalmus . Dixit Domi- nus. Laudate pueri. Lartatus. Nifl Do- minus. Capit. Fratres quigloriatur. R. Regnum Mundi. t. Erudtavit. HYMNUS. Ad Matutinum . Ad Laudes . Ad Vefperaf F Iliac Tyvi Deo dedicate Sponfo FAUSTINA atque LIBE^ RATiE Celebri fub ifta folemnitate Pangite laudes. Hodie namque regi offeruntur In quo fponfali ftola induuntur Talamo celefti fie imponuntur Regem amplexae. •Npeties vjuiarum lpie concupivit Genas pudicas Sanguine munivit Cor- i63 Corpori fuo corpus manivit Cafto amore. Chrifti fecutse gloriofa di&a Nobiltate, moribus, & vita Opibus fprctis, patria reli&a Cumas feruntur, Ibi divinis laudibus vacantes Templo fundato deum venerantes] Vilam prcfentem finiunt orantes Pace fepultae. Virginum ergo meritis iftarum Chrifte falutem confer animarum Scandere poflint ut in preclarum iEtheris regnum. Gloria Deo fit eterno patri Filio quoque fibi fempiterno , Flamini San&o, fimus utnfque Omne per aeuum . #\ Orate pro nobis Beatac LIBERA* TA, & FAUSTINA. I£. Ut digni efficiamur promiffionibus Cfcrifti. Antifona ad Benedictus, & ad Magni- ficat . Sanct* VirginesLTBERATA, & FA- USTINA, divinis laudibus vacantes vi- gilijs, eleemofinis , & orationibus inftan- tcs etate integra dies fuos bonos felicitef compleverunt. O R E M U. S. Beatarum Virginum &c.