*n ^ u H0 ^/ LXX V STOMA E CRONOLOGIA V. CASAGRANDI i-\*>-\- 9-4 O C2Cbls MANUALI HOEPLI STOMA E CR0N0L0GIA MEDIOEVALE E MODERN! IN CC TAVOLE SINOTTIGHE DI V. CASAGRANDI ULRICO HOEPLI EPITORE-LIBRAJO DELLA REAL CASA MILANO 1888 PROPRIETA LETTERARIA. Milano, Tip. Bernardoni di C. Bebeschhii e C. I 34-6 L >- PREFAZIONE Questo Manuale e fatto per chi nelle nostre Scuole e chiamato alio studio della Storia e della Crono- logia, ed eziandio per coloro che compiti gli studii sentono talora il bisogno di riprendere conoscenza di una data o di un capitale argomento storico, da qualche tempo perduto di memoria. A provvedere al bisogno degli uni e degli altri, ogni argomento fu appositamente diviso nelle varie sue fasi, vuoi rispetto al naturale suo sviluppo, vuoi rispetto al tempo di sua durata; sicche le presenti duecento Tavole si potessero offrire non tanto come una semplice, breve, varia e nel tempo stesso com- pleta ed armonica Sintesi delFinsieme delle massime azioni pubbliche medioevali e moderne, ma eziandio come una ragionata Cronologia dei numeri, cosi detti massimi della Storia dei due Evi. II quale duplice intento, se raggiunto, sembra debba rendere alio studioso molto comodo ed utile questo Manuale, che appunto per lo stesso intento si offre ben piu comodo anche delle Tavole Sincro- nologiche del Belviglieri e di altri, per tacere di que' semplici Indici Gronologici che nella nostra 717134 IV Prefazione. lelteratura storica abbondano, come nelle straniere, e che, perche ricercati, l'Editore ne ha desiderate dall'Autore, in fine al volume, una breve riprodu- zione. Ne la dote di questo Manuale sta tutta com- presa nel suddetto capitale storico e cronologico, ma ben' anche in altre circa centocinquanta brevi Appended di Cognizioni Utili, che raccolte qua e la, e poste a pie' di pagina sono, il meglio possibile, co- ordinate alia ragionata Epoca storica soprapposta. La tela della divisione generate della Storia, delle divisioni parziali per Epoche, del generale come de' parziali signiflcati loro, fu prestata all'Autore dal precedente suo lavoro — Lo Spirito della Storia d' Occidents (1)- — gia accolto favorevolmente dal pubblico. Gertamente pofrebbe esser proposta una divisione diversa, ma resterebbe a sapersi se questa fosse migliore della adottata da lui (2). — Del resto niuno vorra credere che Autore ed Editore del pre- sente Manuale siano di quelli che si osLinano a ne- gare il progresso dell' Idea e del lavoro umano, e quindi restii ad accogliere tutto che possa ragione- volmente prestarsi a migliorare T indole anche di questo che, per molti rispetti, puo dirsi IN TENUI LABOR. (1) Genova, Tip. Sordo-Muti 1886 ; in-8. L. 3,50. (2) Per es 4 W. Bernhardi nell' Historische Zeitschrift, fasc. 2° del 1887, p. 358-59, se nulla ha a ridire sulla divisione e trattazione dell'Evo Medio cui si riferisce il citato lavoro, non approva la di- visione della breve Appendice sull'Evo Moderno. E potrebbe darsi che l'illustre storico avesse ragione, anche perche infiniti sono i modi di vedere e di giudicare i fatti umani. Ma il contradditore non ci rivela una delle ragioni del suo contrario avviso. INDICE I DEGLI ARGOMENTI STORIGI EYO MEDIO: 476-1453 Prefazione Pag. Tav. I. Storia dell' Evo Medio : divisione e si- gnificato > 1 Epoca I: 476-800 DA ODOAGRE A CARLO MAGNO. Tav. II. I cinque periodi della I Epoca: 476-800 Pag. 2 » III. I Regni Barbari sull'Imp. Occ. nel 476 » ivi » IV. Posizione dei Regni Barbari sul Danubio » 3 V. Periodo Erulo : 476-493 » ivi » VI. Storia degli Ostrogoti dal 450 al 493 . » ivi VII. Periodo Ostrogoto : 493-553 » 4 VIII. Teodorico: 493-526 » 5 » IX. Guerra italo-greca-ostrogota: 535-553 . » 6 X. I Re Ostrogoti: 493-553 » 7 » XL Corso degli onori di M. A. Gassiodoro Senatore » 8 » XII. Giustiniano Imperatore: 526-565 ...» 9 XIII. Italia Esarcato: 553-751 » 10 XIV. L'Impero Orientale nel sec. VII: 565-705 » 11 » XV. I Visigoti in Ispagna: 413-711. ... » ivi XVI. I Gepidi sul Danubio: 476-566. ...» 12 » XVII, I Longobardi sul Danubio ; 476-568 . , » ivi VI Indice I. Tav. XVIII. I Longobardi e la conquista d'ltalia 568-774 XIX. II Regno Longobardo : 568-774 . » XX. II Papato e i Longobardi: 530-774 » XXI. Maometto e l'Islamismo: 569-632. » XXII. La marcia dell'Islamismo : 632-732 XXIII. I tre grandi Galiffati arabi: 750-1095 XXIV. I Regni Anglo-Sassoni: 455-827 . . » XXV. Glodoveo e i primi Merovingi: 358-638 » XXVI. Dualismo neustro-austrasiano : 638-752, XXVII. I primi Garolingi: 613-754 . . , » XXVIII. Le relazioni del Papato con gli Heri stal : 590-755 XXIX. I/Italia sotto Carlo Magno: 774-800. » XXX. Le guerre di conquista di Carlo Magno 768-812 Epoca II: 800-962 DA CARLO MAGNO A 0TT0NE I. Tav. XXXI. I due periodi della II Epoca : 800-962 . » XXXII. La rinnovazione romano-franca : 800 . XXXIII. Carlo Magno Imperatore: 800-814 . . XXXIV. L'ltalia sotto i Carolingi : 774-888 . . » XXXV. L'Impero romano-franco dopo Garlo Ma- gno: 814-888 » XXXVI. Le divisioni dell'Impero romano-franco : 888 » XXXVII. Gli ultimi Garolingi di Germania e Fran- cia: 888-987 » XXXVIII. Alfredo il Grande e successori Anglo-Sas- soni: 871-1013 » XXXIX. Berengario I e Competitori: 888-924 . XL. II Regno di Ugo di Provenza: 926-950 » XLI. Lotario II e Berengario II : 945-962 . . » XLII. Posizione dei Ducati Germanici nel se- colo X Pag. Pag. 13 ivi 14 15 ivi 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 29 29 30 31 32 ivi 33 Indice I. VII Tav. XLIIL Gorrado I di Franconia ed Enrico I di Sassonia: 911-936 Pag. 34 XLIV. Ottone I di Sassonia: 936-962. ... » 35 Epoca 111: 962-1305 DA OTTONE I A CLEMENTE V. Tav. XLV. I tre periodi della III Epoca: 962-1305 Pag. 36 » XLVI. La rinnovazione romano-germanica : 962 » 37 » XLVII. Divisioni politiche d'ltalia nel secolo X » 38 » XLVIII. Gli Imperatori di Gasa Sassonia: 962- 1024 » 39 » XLIX. Arduino Marchese d'lvrea: 1002-1015 . » 40 * L. Fasi della dominazione bisantina in Ita- lia : 476-1022 » 41 » LI. Le conquiste normanne in Italia ... » 42 » LII. Guglielmo il Conquistatore e successori: 1016-1215 » 43 LIII. La Repubblica d'Amalfi: 600-1135 . . » 44 » LIV. Venezia dalle origini al 1175 .... » 45 » LV. Le Repubbliche di Genova e di Pisa fino al 1133 » 46 » LVI. Corrado II e la Riforma feudale in Ita- lia: 1024-1037 » 47 » LVII. Gli Imperatori di Gasa Salica o di Fran- conia : 1024-1125 ........ > 48 » LVIII. La servitu del Papato verso Flmpero: 962-1073 » 49 LIX. Gregorio VII : 1073-1085 > 50 » LX. La I lotta tra il Papato e Flmpero: 962-1122 » 51 » LXI. La Sicilia sotto la dominazione araba: 827-1060 » 52 » LXII. Le Crociate » 53 » LXIII. Le origini del Gomune Italico : 962-1122 » 54 LXIV. Arnaldo da Brescia: 1139-1154. ... » 55 LXV. Federico I: 1152-1190 . • » 56 VIII Indice I. Tav. Tav. LXVI. LXVII. LXVIII. LXIX. LXX. LXXL LXXII. LXXIII. LXXIV. LXXV. LXXVI. LXXVII. LXXVIII. LXXIX. LXXX. LXXXI. LXXXII. LXXXIII. LXXXIV. LXXXV. LXXXVI. LXXXVII. LXXXVIII. LXXXIX. La I lotta tra i Comuni e 1' Impero : 1154-1183 Pag. 57 Innocenzo III, 1197-1216 » 58 La II lotta tra il Papato e 1' Impero: 1220-1268 » 59 Federico II e il Papato : 1212-1250 . . » 60 La II lotta tra i Comuni e 1' Impero: 1226-1250 » 61 Manfredi e Gorradino: 1250-1268. . . » 62 Gli Imperatori e Re di Gasa Hohenstau- fen: 1138-1254 » 63 Carlo I d'Anjou: 1266-1285 ....... 64 La guerra del Vespro Siciliano e il Pa- pato: 1282-1303 » 65 Bonifazio VIII: 1294-1303 » 66 Guelfi e Ghibellini in Firenze: 1183-1295 » 67 Genova contro Pisa: 1162-1299 ... » 68 Venezia e l'Aristocrazia: 1177-1310 . . » 69 Epoca IV: 1305-1453 DA CLEMENTE V A MAOMETTO II. I due periodi della IV Epoca : 1305-1453 Pag. 70 Filippo Augusto e Riccardo Guor di Leone: 1180-1199 » 71 Filippo Augusto e Giovanni Senzaterra : 1199-1216 » 72 La guerra dei 100 anni: 1154-1453 . . » 73 Le principali tirannidi italiche del se- colo XIV . i 74 Gli Angioini di Napoli: 1266-1435 . . » 75 Alfonso I di Napoli: 1441-1458 ... » 76 Roma durante 1'assenza dei Papato: 1305-1377 » 77 Lo scisma occidentale: 1378-1449. . . » 78 Firenze e la Tirannide : 1295-1343 . . » 79 Firenze e la Signoria de'Medici : 1343-1464 > 80 Indice I. IX Tav. XC. La guerra di Tenedo o di Chioggia: 1261-1381 Pag. 81 » XGI. Genova dopo la guerra di Ghioggia: 1381-1453 » 82 » XGII. Venezia e Francesco Foscari : 1381-1457 » 83 » XGIII. Matteo, G. Galeazzo, Filippo Maria Vi- sconti: 1295-1447 » 84 XGIV. Francesco Sforza: 1447-1466 .... » 85 XGV. Amedeo VIII Duca di Savoia: 1391-1451 » 86 » XGVI. Le Golonie italiane in Oriente durante il Medio Evo » 87 > XGVII. Le Signorie italiche sulla fine dell' Evo Medio . » 88 » XCVHI. L'invasione Turca in Europa: 1288-1453 » 89 XGIX. La Germania dal 1250 al 1453. ...» 90 » G. La Spagna dal 1253 al 1453 .... > "~" 91 EVO MODERNO: 1453-1859 Tav. I. Storia dell'Evo Moderno : divisioni e sud- divisioni Pag. 92 Epoca 1 : 1453-1559 A DALLA CADUTA DI GOSTANTINOPOLI ALLA PACE DI CATEAU-CAMBRESIS. Tav. II. I tre Periodi della I Epoca: 1453-1559. Pag. 93 * III. La grande Tetrarchia Europea della fine del secolo XV » 94 » IV. La nuova grandezza di Gasa d'Austria : 1440-1519 » ivi » V. Enrico VIII Tudor: 1485-1509. ...» 95 VI. Luigi XI di Francia: 1422-1483 . . . > 96 > VII. Ferdinando II di Spagna: 1479-1516. . » 97 > VIII. II Portogallo sotto la Gasa d' Avis : 1438-1521 » 98 » IX. Le due vie per l'lndia nel secolo XV e XVI .....> 99 X Indice I. Tav. X. Gli Aragonesi di Napoli dal 1458 al 1502 Pag. 100 » XI. II Papato, gli Aragonesi, i Medici e gli Sforza dal 1450 al 1492 » 101 » XII. Lorenzo il Magnifico: 1469-1492 ... » 102 » XIII. Francia e Spagna in guerra per il 'Rea- mer 1500-1504 » 103 » XIV. La prima conquista franca del Reame e del Ducato Milanese: *1494- 1500 . . » 104 XV. Gesare Borgia: 1492-1503 » 105 XVI. Giulio II e Venezia: 1503-1513. ... » 106 XVII. Leone X: 1513-1521 > 107 » XVIII. Le tre grandi guerre tra Carlo V e Fran- cesco 1 : 1521-1554 » XIX. La Riforma: 1517-1555 * » XX. La Marcia della Riforma in Europa . . » » XXI. La Riforma in Inghilterra: 1531-1558 . > » XXII. La Riforma nella Svizzera: 1519-1564 . a » XXIII. I tre sistemi di Riforma religiosa . . > » XXIV. La seconda rinnovazione germanica : 1530 » 114 > XXV. L'ltalia dopo il Gongresso di Bologna: 1529 > 115 > XXVI. Le due Repubbliche di Firenze ... » 116 » XXVII. Le reazioni d' Italia alFImpero di Carlo V: 1525-1559 * 117 > XXVIII. L'Impero e il Papato: 1521-1555 ... > 118 » XXIX. La quarta guerra tra Germania, Spagna e Francia: 1551-1559 » 119 » XXX. La divisione dell'Impero di Carlo V: 1555-1556 ........... » ivi » XXXI. L'Impero turco sotto Solimano il Ma- gnifico: 1520-1566 . . » 120 Epoca II: 1559-1659 A , DALLA PACE DI CATEAU-CAMBRESIS A QUELLA DE PIRENEI. Tav. XXXII. I due periodi della II Epoca: 1559- 1659 Pag. 121 Indice I. XI Tav. XXXIII. L'Europa dopo la pace di Gateau-Gam- bresis: 1559 Pag. 122 » XXXIV. L' Italia dopo la pace di Cateau-Cam- bresis: 1559 » 123 » XXXV. La Pace di Cateau-Cambresis : 1559. . » 124 XXXVI. Filippo II : 1556-1598 . » ivi XXXVII. La Gontroriforma: 1534-1598 .... » 125 XXXVIII. La ribellione de'Paesi Bassi : 1555-1659 » '126 » XXXIX. Guerre civili e religiose in Francia: 1559-1598 . . » 127 XL. Gosimo I Granduca: 1537-1574 ...» 128 XLI. Emanuele Filiberto : 1559-1580 .... » 129 XLII. Carlo Emanuele I: 1580-1630 .... » 130 » XLIII. A. Doria e la Repubblica di Genova: 15284575 » 131 » XLIV. II Programma politico di Enrico IV: 1598-1610 . . . » 132 XLV. Elisabetta Tudor: 1558-1603 » 133 » XLVI. La Guerra dei XXX anni: 1618-1648 . » 134 t> XL VII. Venezia e le guerre di Corfu e di Cipro: 1530-1573 > 135 » XLVIII. Venezia di contro al Papato, la Spagna e 1' Austria » 136 » XLIX. L'opera di Richelieu: 1622-1642 ...» 137 > L. La lega di Rivoli e il Piemonte : 1631- 1642 » 138 » LI. L'opera di Mazzarino: 1642-1661 ... » 139 » LII. La Rivoluzione puritana inglese: 1635- 1640 » 140 » LIII. La Repubblica d'Inghilterra: 1649-1660 » 141 Epoca III : 1659-1759 DALLA PACE BE' PIRENEI ALLA BATTAGLIA DI KUNERSDORF. Tav. LIV. I due Periodi della III Epoca: 1659-1759 Pag. 142 » LV. L'Europa dopo le paci del 1648 e 1659 » 143 » LVI. La Repubblica d'Olanda : 1579-1668. , » 144 XII Indice I. Tav. LVII. L'opera di Luigi XIV: 1661-1715. . . Pag. 145 LVIII. II Regno di Luigi XIV: 1661-1715 . . » 146 » LIX. La ristaurazione Stuarda e la II rivo- luzione inglese: 1660-1688 » 147 » LX. II Primato della Svezia nel Nord : 1654- 1718 » 148 » LXI. L'Opera di Pietro I di Russia: 1689-1725 » 149 LXII. La Polonia e G. Sobieski: 1572-1697 . > 150 » LXII. La Gasa d'Habsburg sotto Carlo VI: 1711-1740 » 151 LXIV. La Spagna e Filippo V: 1701-1748 . . » 152 » LXV. Le tre guerre di Successione : 1700-1748 » 153 » LXVI. Lo sviluppo de'possessi coloniali ingle- si: 1494-1859 » 154 LXVII. Gli Stati d'ltalia dopo il 1738 e il 1748 » 155 LXVIII. Vittorio Amedeo II: 1675-1732. ...» 156 LXIX. L'ultimo duello turco-veneto: 1644-1718 » 157 » LXX. Carlo Emanuele III: 1732-1773. ... » 158 Epoca IV: 1759-1859 DALLA BATTAGLIA DI KUNERSDORF ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA. Tav. LXXI. I due Periodi della IV Epoca: 1759-1859 Pag. 159 » LXXII. La Russia e la Polonia: 1730-1795 . . » 160 LXXIII. L'Opera di Federico II: 1740-1786 . . > 161 » LXX IV. L'Opera riformatrice della seconda meta del secolo XVIII 5 » 162 LXXV. II regno di Luigi XV: 1723-1774. . . .163 LXXVI. Luigi XVI: 1774-1793 > 164 » LXXVII. La Rivoluzione americana : 1776-1783 . » 165 » LXXVIII. Le tre fasi della Rivoluzione francese: 1789-1799 »166 » LXXIX. La marcia della Rivoluzione francese in Europa: 1789-1870 .167 » LXXX. Alcuni effetti della Rivoluzione francese in Europa » 168 Indiee I. XIII Tav. LXXXI. Teorie, carattere ed effetti della Rivo luzione francese. Pag. 169 » LXXXII. L'opera militare della Rivoluzione fran- cese : 1791-1797 » 170 > LXXXIII. II corso dell'opera militare di Napoleo- ne I: 1796-1815 > 171 LXXXIV. L'opera di Napoleone I: 1799-1815 . . » 172 LXXXV. L'italia dal 1797 al 1800 » 173 LXXXVI. L'italia al tempo del Gonsolato : 1800- 1804 » 174 » LXXXVII. L'italia al tempo dell' Impero napoleo- nico : 1805-1815 » 175 » LXXXVIII. Le divisioni politiche d'Europa secondo i Trattati del 1815 » 176 » LXXXIX. Le divisioni politiche d'ltalia secondo i Trattati del 1815 » 177 » XG. La Santa Alleanza ........ » 178 » XGI. Ferdinando I di Napoli e la Rivoluzione del 1820-21 .- - » 179 » XGII. Vittorio Emanuele I e il moto del 1821 » 180 » XGIII. La rivoluzione ellenica » 181 » XGIV. Carlo X e la Rivoluzione di luglio, 1830 » 182 ^ XCV. L'Europa dopo la Rivoluzione di luglio, 1830 » ivi XGVr. La lotta della Nazionalita » 183 » XGVII. I moti rivoluzionarii d'ltalia dal 1831 al 1834 » 184 XGV1II. L'italia dal 1846 al 1848 » 185 » XGIX. La prima guerra per l'indipendenza ita- liana: 1848-1849 » 186 » G. La seconda guerra per Y indipendenza d'ltalia: 1859 » 187 INDICE II DELLE GOGNIZIONI UTILI ARTI - LETTERE - SCIENZE - GENEALOGIA - APPENDICE VARIA. ARTL Primi Saggi di Pittura e Disegno (stile acuto) nei sec. X e XI • . # . . Pag. 38 Le Gostruzioni sacre e profane italiche dei secoli X e XT. » 44 Altre costruzioni del secolo XII. » 58 Idem id. XIII » 62 I Ristauratori della Pittura, Scultura ed Architettura ital. » 75 Arte e Scienza nel secolo XIV » 83 Invenzione della stampa » 97 La Pittura nel secolo XV » 100 L' Architettura nel secolo XV » 101 Idem idem » 102 La ristaurazione di Roma nel secolo XVI » 107 Principali Scuole di Pittura del secolo XVI » 111 L'Architettura nel secolo XVI » 112 Scuole di Pittura del secolo XVII > 147 Idem idem ......... » 148 LETTERE. Uomini illustri dei secoli V e VI Pag. 4 Idem del secolo VII » 17 Istituzioni Givili e Gultura dei secoli VIII e IX . . . . » 24 La Gultura nei secoli X e XI . » 38 Illustrazioni del secolo XI , . . , . » 43 Indice II. XV Fondazioni di Universita italiche nel secolo XII . . . Pag. 60 La primavera letteraria italiana . » 66 Idem idem . » 68 Idem idem » 69 Idem idem » 70 Idem idem » 71 Idem idem . » 72 Dante Alighieri, Francesco Petrarca » 74 Giovanni Boccaccio » 75 Altri scrittori contemporanei di Dante » 79 Arte e scienza nel secolo XIV » 83 I campioni del Rinascimento classico » 89 Accademie, Universita del secolo XV » 103 Biblioteche del secolo XII » 104 I tre grandi Maestri della Scuola Storica italiana nel se- colo XVI » 113 Gli Storici Minori del secolo XVI. » 114 Autobiografia italiana del secolo XV e XVI > 120 La grande triade epica italica » 121 Accademie e Biblioteche italiane del secolo XVI e XVII » 145 Storici ed Eruditi del secolo XVII » 159 SCIENZE. Invenzioni del secolo VII : Pag. 17 Istituzioni civili e Gultura del secolo VIII e IX . . . . » 24 Invenzioni. Fondazioni dei secoli X e XI . . . . . . » 37 Illustrazioni scientifiche del secolo XI 38 e 43 Invenzioni. Fondazioni nel secolo XII » 58 Fondazioni di Universita italiche nel secolo XII .. . » 60 Viaggi e Scoperte geografiche del secolo XIII . . . . » 61 Arte e Scienza nel secolo XIV » 83 Gmrisprudenza alia meta del secolo XV ...... » 86 Viaggi e Scoperte geografiche del secolo XIV .... » 95 Prime scoperte geografiche del secolo XV ..... » 96 Altre scoperte geografiche del secolo XV ....... » 98 Prime scoperte geografiche del secolo XVI » 99 XVI Indice IL Accademie e Universita del secoio XV . . . Altre scoperte geografiche del secoio XVI. . Principali scoperte scientifiche del secoio XVI Principali scoperte scientifiche del secoio XVII Idem Idem Idem Idem idem Idem idem idem idem idem idem idem Storici ed Eruditi del secoio XVII. Progressi scientifici del secoio XVIII Idem idem Idem idem Idem idem Idem idem Idem idem Progressi scientifici del secoio XIX Idem idem Pag. 103 » 105 » 135 » 136 3 ivi » 137 i 138 » 141 » 159 » 169 » 171 » 172 » 173 » 174 » 179 » 181 » 185 GENEALOGIA. Gasa Amala Pag. 6 Gasa di Alboino e di Rosmunda » 12 Gasa di Teodolinda » 14 I primi Garolingi da Pipino di Landen a P. il Breve . . » 21 I Garolingi Re e Imperatori . » 22 Parentela di Berengario I coi Garolingi » 31 Affinita della Gasa di Franconia coi Garolingi .... » 34 Affinita della Gasa di Sassonia coi Garolingi » 35 La Casa di Sassonia » 40 I primi Altavilla » 41 La Gasa Salica o di Franconia » 47 Pontefici Tusculani » 49 La Gasa di Ganossa » 50 Re Crociati di Gerusalemme » 55 La Gasa Sveva o degli Hohenstaufen » 64 I Re Aragonesi di Sicilia » 65 Gli Aragonesi di Napoli » 76 Indice 11. XVII / Papi d'Avignone Pag- 77 La Gasa Sforza » 85 Gasa de' Medici (Signori) » 128 I Duchi di Gasa Savoia . » 129 I Duchi di Gasa d'Este » 131 La Gasa della Rovere » 132 La Gasa d'Habsburg fino a Federico III » 151 Idem a Carlo V » 152 Gli Habsburg Spagnuoli » 156 Gli Habsburg Germanici fino a Carlo VI » 157 I Re di Gasa Savoja del primo Ramo » 158 La Gasa di Savoja- Carignano regnante » 160 La Gasa de' Medici (Granduchi) » 162 I Gapetingi da Ugo a Filippo Augusto . » 163 I Gapetingi da Filippo Augusto a Carlo IV » 164 I Capetingi Valois » 165 I Gapetingi Borboni di Francia, Spagna, Parma e Napoli » 167 La Gasa di Lorena » 168 La Gasa dei Duchi Gonzaga di Mantova » 175 La Gasa dei Duchi Farnesi di Parma ....... » 178 La Gasa dei Duchi d'Este-Modena » 180 La Casa Reale Imperiale Hohenzollern » 183 Segue Idem » 184 APPENDICE VARIA. Gavalleria Pag. 38 Pace personale: tregua di Dio » 44 Statuti Gomunali » 59 Primo Tribunale d'Inquisizione » ivi Alcune Gompagnie di ventura » 82 Riformatori religiosi italiani del secolo XVI » 116 Goncilio di Trento » 118 Nuovi Ordini religiosi nel secolo XVI » 125 I nuovi prodotti commerciali dei secoli XVI e XVII . . » 133 Progresso industriale e commerciale del secolo XVII . » 144 Le Gompagnie commerciali del secolo XVII .... 149 e 150 a pag. ERRATA-CORRIGE. 71 linea 2 - 1119 correggi 1199 76 » 4 — 1456 » 1458 ib. » 20 — id. » id. 97 » 4 — 1472 » 1479 111 » 4 — 1541 » 1531 127 » 42 — 1588 » 1589 128 » 4 - 1594 ?> 1574 EVO MEDIO 476-1453. STORIA DELL' EVO MEDIO DIVISIONS E SIGNIFICATO. Tav. I. Slgnificato generate. Rinnovazlone dell' Imjpero romano Epoche I. 476-800 II. 800-962 III. 962-1305 IV. 1305-1453 Denomlnazione Da Odoacre a Carlo Mag-no Da Carlo Ma- gno a Otto- ne I Da Ottone I a Glem.ente V DaClemente V alia caduta di Costanti- nopoli Protagonisti I Barbari Carlo Magno Ottone I e Fe- derico I I popoli neo- latini Obietto part. Teritativi bar- barici di rin- novazione Rinnovazione romano -fran- Rinnovazione romano - ger- manica Tentativi neo- latini di rin- novazione 11 co Medio. Epoca I: 476-800. DA ODOACRE A CARLO MAGNO (Tentativi barbarici ell rinnovazione.) I CINQUE PERIOD! BELLA I EPOGA: 476-800. Tav. II. 476-493 493-553 553568 568-774 774-800 Periodo Eruio Periodo Ostrogoto Periodo Greco Periodo Longobardo Periodo Franco I REGNI BARBARI Tav. III. SULL'IMPERO OGCIDENTALE NEL 476. IL 1 Visigoti i?.* Burgundi Ii. 1 Franchi sull' Aquitania Spagna Provenza sulla Franca-Contea Delfinato Svizzera (ovest) Savoia sul Belgio Artois Picardia Lussemburgo Conf. Armor ica Alamanni Svevi in Normandia nell' Alsazia Baden-Baden "Wurtenberg nel Portogallo R.° Eruio JDom. Romano R.° Vandalo nel Norico (sud) Baviera (sud) Italia Sicilia nella Sciampagna nella Mauritania Africa Tripolitana Sardegna-Gorsica Epoca 1: 476-S00. POSIZIONE DEI REGNI BARBARI SUL DANUBIO NEL 476. Tav. IV. B.° Ostrogoto sulla Ungheria (ad ovest del Danau) Schiavonia Serbia Bulgaria (ovest) R.° Longdbardo al sud de' Garpazi Moravia (a nord del Gircolo or, del Danau) B.° Gejoido Bella Ungheria (ad est del Danau e ad est ed ovest del Tibisco) PERIODO ERULO: 476-493. Tav. V. Accord I : 416-480 Odoacre tenta accor- darsi con gli Italian i e con Bisanzio al doppio fine di con- solidare e vedersan- zionata la sua con- qtfista Con qu 1st a : 480 489 Ottenuto Faccordo 0. si fa vindice del diritto di Roma sulla Dalmazia e sul Norico, e tenta sottoporre alia sua, l'autorita del Ve* scovo di Roma Lotta erala: 489493 Destasi per cio con- tro di lui la gelo- sia di Zenone, e il malumore degli Italiani, che d' ac- cordo con Bisanzio permettono a Teo- dorico di assalirlo, vincerlo eucciderlo. STORIA DEGLI OSTROGOTI DAL 450 AL 493, Tav. VI. 450-476 Guidate dai re della Casa Amala le disperse Fare ostrogote, ca- duto l'lmpero Unnico, si rac- colgono nelle sedi gia de' Vi- sigoti alia destra del Danubio e vi si difendono contro gli assalti degli Unni e le astuzie degli Imperatori di Bisanzio. 476-493 Sotto la direzione del giovane re Teodorico, sentono sem- pre piu la loro importanza in Oriente e la impongono alPim- peratore Zenone che, per libe^ rarsene, favorisce le vedute ambiziose di Teodorico sull'I-. talia, la quale e concessa a, costui e a' suoi eredi, Eoo Medio, PERIODO OSTROGOTO; 493-553. Tav VII. Accordo Ostrogoto- italico 493-524 La saldezza della co- stituzione del nuovo regno dipende dal- 1' abilita di Teodo- rico che sa armo- nizzar tra loro i due elementi a lui sog- getti. Ma l'armonia dura soltanto flno a che 1' opera stessa Ostrogota che rige- nera e ridona all'I- talia il primato in Occ. non risveglia ne' cuori italici la coscienza de' loro perduti diritti. Dualismo Ostrogoto- italico 524-535 II segnale del dua- lismo parte dall' in- vido Bisanzio col decreto contro gli Ariani. Teodorico accettando la lotta ritorna barbaro e risveglia negli 0- strogoti lo spirito di nazionalita che con tanto impeto e intransigenza si manifesta in essi da sacrificare lui per ilprimo, e tutta la casa Amala poi, rea d'essersi inline pentita e aver ride- siderata una conci- liazione. Lotta Greca-Ostro- gota 535-553 L' estinzione degli A- mali e una buona ragione perche Giu- stiniano richieda la restituzione di quel- F Italia che gli e indispensabile per Tunita dell'Impero che egli va rico- stituendo. E FOstro- goto, dopo un'eroica resistenza, soccom- be perche isolato, ac- campato ancora in terra nemica, e man- cante d' una pru- dente ed avveduta direzione. Uomini illustri. — Nelperiodo Ostrogoto fioriscono i Papi S. Sim- maco 498-514: S. Ormisda 514-523 : Vigilio 538-555: i Vescovl e scvittorl ecclesiastic^ Ennodio di Pavia : Lorenzo di Milano : Gesario di Aries : i filosofi e statist t, Magno Aurelio Cassiodoro Senatore : A. Severino Boezio : Simmaco : e come retort e poeti, Aratore, Ennodio, Fausto, Avieno, Morgozio, Marco Monaco. S. Benedetto di Norcia (480-543) istitutore del monachismo occi« dentale, circa il 520 fonda FAbbazia di Monte Gassino. flpoca 1: 476-800. TEODORIGO : 493-526, Tav. VIII. Splendor e\ 493-524 Per la stretta forma romana del suo governo, per il presentarsi suo quale collega di Zenone e per la sua deferenza alia pratica dell' arte di stato ita- lica, Teodorico, si guadagna presto le simpatie del vinto. Per opera sua l'innesto o almeno l'alleanzatra i due rami latino- germanico si presenta come possibile, ed anche facile 1' e- ducazione del latino alle doti g'ermaniche rigeneratrici. Niuna meraviglia quindi che per quest' accordo Teodorico senta piu di Odoacre la voce di Ro- ma che invita la nuova Italia alia ripresa del suo primato neH'Occidente, e che esso abile capitano glielo sappia ridonare su tutti i vicini regni barbari, dai Balcani all'Oceano Atlan- tico. Tlrannlde : 824-526 Ma Teodorico non ha calcolato sulle diffidenze che 1' opera sua puo destare nell' invido Orien- te, e neppur sospettato che il risveglio del carattere latino potrebbe far riconoscere al vinto la sua morale superio- rity sul dominatore, e la infe- riorita sua materiale davanti a lui. Quindi alle prime piccole ven- dette bizantine, ed ai primi desiderii di liberta italici, Teo- dorico, che non ammette con- trariety, ridiventa barbaro. Ma poiche lo sfogo tirannico per quanto impostogli dal risen- timento lo vede letale alia gia splendida opera sua, cosi egli non sa resistere al rimorso e soccombe lamentando il triste fato proprio e di sua nazione. Dominio di Teodorico. — Lo componevano le provincie di Rezia, NoricOy Panonia, Savia, Mesia, Dacia y Dalmazia, Liburnia, Pro* vincia, Ligurla, Venezia, Etruria, Plceno, Campania, Apulia, Lucania, Calabria e Sicilia : capitale Itavenna. Verb l'autorita di Teodorico abbracciava confini ben piu vasti an- cora, se si pensa che tutti i Regni Barbari coronanti il Danu- bio e le Alpi lo riconoscevano come loro protettore. Evo Medio. GUERRA ITALO-GRECA-OSTROGOTA: 535-553. Tav. IX. 535-540 La scissione nel cam- po Ostrogoto, l'inet- tezza del re Teodato, e il forte sostegno accordatogli da Giu- stiniano permettono a Belisario di com- pir rapido la con- quista del sud d' Ita- lia, di difendersi in Roma contro Vitige, di assediar questo e costringerlo alia re- sa in Ravenna. II richiamo di Beli- sario, il suo ritorno con mezzi inade- guati (544-6) e F in- curia di Giustinia- no per le cose ita- liche permettono a Totila di far risor- gere la fortuna o- strogota. E un de- cennio di lotte di- sperate delle citta italiche ribelli (Ro- ma 2 volte) contro i Goti che costretti a fiere rappresaglie non raccolgono al- cun frutto dalle loro vittorie. S32553 Finita la guerra per- siana Giustiniano ri- prende 1' offensiva contro Totila. L' Italia accoglie Nar- sete come un libe- ratore, lo aiuta nella caccia all' Ostrogoto che conscio del suo destino si batte sot- to Totila e Teia da eroe nelle due finali battaglie di Gubbio e di Nocera, 553. Genealogia : Casa Amala Teodemiro -f 475 i Teodorico + 528 I Amalasunta -f 536 Amalfreda Teodato + 536 Atalarico + 534 Matasunta m. di Re Vitige La casa Amala, secondo le tradizioni gotiche, discendeva da Wo- dan ; tredici generazioni avanti Teodemiro. Epoca I: 476-800. I RE OSTROGOTI: 493-553. Tav. X. Teodorico 493-526 Gostituisce il regno sulFaccordo (foedus) ita- lo-ostrogoto. Amalasunta Atalarico 526-535 Cercano a qualunque costo, conservare il Regno conforme alia statuto di Teodorico. Teodato 535-537 Incerto tra il partito ostrogoto e 1' italico cade vittima dei raggiri bizantini e del- l'odio de 1 suoi. Vitige 537-SiO Difendeil Regno contro Belisario die lo rac- chiude in Ravenna e lo costringe ad ar- rendersi. Ildebaldo Erarico 840-541 Sono gli eletti dell'anarchia militare ostro- gota, e quindi anche le vittime. Totila 541-552 Autorevole e prode sa rialzar la fortuna ostro- gota anche contro Belisario: ma vinto da Narsete a Gubbio muore combattendo. Teia 552-553 Raccolti i resti ostrogoti e tentati invano i Franchi, si ritira verso Napoli ove e vinto ed ucciso. Uvo Medio. CORSO DEGLI ONORI DI MAGNO AURELIO GASSIODORO SENATORE. Tav. XL sotto Teodorico sotto Atalarico ed Amalasunta sotto Teodato sotto Vitige 4 80. Nasce a Squillace (Bruzzio). 506-511. Questore a Ravenna. 512-13. Ritorna a Squillace. 584. Console a Roma. 515. Magister officiorum a Ravenna. 516 22 Scrive la Storia dei Goti. 523. Di nuovo Magister officiorum a Rav. 524-26. Magister officiorum a Ravenna. 526. Questore a Ravenna. 527. Dirige la flotta g'otica nell'Adriatico. 527-33. Magister officiorum a Ravenna. 533-34. Prefetto del Pretorio a Ravenna. 534-6. Prefetto del Pretorio a Ravenna. 537-40. Prefetto del Pretorio a Ravenna. 537. Pubblica le Variae. 540. Gaduta Ravenna e Vitige si ritira Squillace ove 555. muore. Scripsit, praecipiente Theodorico, historiam Gothorum: storia che probabiimente si ar- restava alia venuta di Teodorico in Italia. La Cronaca la scrisse contemporaneamente alia Storia. Epoca 1: 476-SOO. GIUSTINIANO IMPERATORE: 526-565. Tav. XII. Unified zione mater late delV Impero Guerre Persian? 528-362 Per mezzo di Belisario ricu- pera la Meso- potamia el' Ar- menia nel 528- 33 /nel 540-44 respinge dalla Siria Gosroe, e nel 554-62 dal- la Golchide ed estende il suo protettorato sui Gristiani della stessa Persia. Guerre Van' daliche 534 Per mezzo di Belisario nel 534 ricupera F Africa to- gliendola ai Vandali, co- me pure Sar- degna, Cor- sica, Baleari e tutto il lit- torale est del- la penisola ispanica. Guerre Italiche 535-533 Nel 535-40 se- gue per suo ordine la pri- ma campa- gna di Beli- sario contro i Goti : nel 544-46 la se- conda: e nel 552-53 quella di Narsete che gli gua- dagna defmi- tivamente l'l- talia. Guerre Bidgare 558-59 Nel 558-59 se- guono le guer- re di difesa sul Danubio con- tro Avari e Bulgari, re- spintivittorio- samente da Belisario. Quindi le mol- te opere di di- fesa sullalinea del Danubio e dei Balcani perproteggere la Gapitale da altri pericoli. Unlfieazione Legislatioa Triboniano nel 527-28 raccoglie tutte le Gostituzioni imperiali romane (Codex): nel 530 formola le Insiitutiones: nel 533 com- pila il Digestum, e nel 534-65 raccoglie le Novellae Insiitutiones. Gosi il vecchio mondo romano, per Giustiniano, ebbe di nuovo un padrone solo, ed una legge sola 10 Eoo Medio, ITALIA ESARGATO : 553-751. Tav. XIII. 853-568 I 16 anni dell' Esarca Narsete sono una lotta continua contro gli invasori Franchi ed Alaman- ni, e contro ie ribellioni dei cen- tri ostrogoti. L'unione d'ltalia all' Oriente, malgrado le leggi bizantine promulgatevi e la divisione amministrativa e po- litica introdottavi, diviene sem- pre pin difficile per la durezza ed esosita dell'Imperatore e dell' Esarca. La divisione amministrativa e politica dell'Esarcato Italico fu forse opera consigliata da Nar- sete che pretese con cio garan- tirsi della soggezione della intera Penisola. Le diciassette Provincie rette da duchi erano : Alpi Cozle, Liguria, Venezia, Emilia, Tuscia annonaria, Tu- sola suburbicaria, Piceno, Va- leria, Samnio, Campania, Apu- lia, Calabria, Lucania, Bruzio, Sicilia, Sardegna, Corsica. Tante calamita spengono ne' petti italici la rinascente ener- gia, e niuno v' e che assista Narsete contro le prepotenze della Gorte, e che aiuti Lon- gino nella difesa contro i Lon- gobardi invasori. 568 751 Gon la invasione Longobarda 1' Esarcato e ridotto alle due regioni dell' Esarcato e Penta- poli (dal basso Adige al Mu- sone). Appartengono zlVEsarcato, Ra- venna, Ferrara, Adria e Bolo- gna coi rispettivi territorii. Alia Pentapoli appartengono le citta di Ancona, Pesaro, FanOy JJmana, ed Osimo con le rispettive adiacenze. L' Esarca continua a sedere in Ravenna con autorita sui Du- chi reggenti le altre sparse proprieta bizantine quali : 1.° La Calabria (Terra di Bari ed Otranto) quasi per intero perduta nel 668. 2.° II Bruzio: dopo il 668 detto Calabria 3.° Ducato di Napoli e Gaeta, che a poco a poco si rendono indipendenti. 4.° Ducato romano. 5.° La Lignria : occupata dai Longobardi nel 641. 6.° Le isole di Sardegna e Cor- sica : occupate idem, nel 642. 7.° La Sicilia: occupata dagli Arabi nel 832. L' Esarcato : occupato dai Lon- gobardi nel 751. Alle dipendenze bizantine appar- tengono anche le Isole Venete che spontaneamente si dicevan suddite dell'imp. or. Eooca 1: 476-800. 11 LTMPERG ORIENT. NEL SEC. VII : 565-705. Tav. XIV. Splendore : 565-638 Morto Giustiniano V Imp. Or. trova in Giustino II, in Tibe- rio II, in Maurizio ed in Era- clio quattro forti rappresentanti die la perdita d' Italia seppero ricompensare con energiche difese sul Danubio contro gli Avari, suit' Eufrate contro i Parti e domare le sedizioni con pronti castighi (Foca). Fra i quattro, Eraclio rappre- senta un vero periodo eroico di difesa e di offesa contro gli Avari e i Parti gia procedenti vittoriosi fin sotto Bisanzio, e da lui respinti, debellati e in- seguiti fin nel cuore della Persia. Decadenza : 638-705 Ma era pur quello il tempo del sorgere d' una nuova invinci- bile forza assalitrice (F Islami- smo), davanti la quale Eraclio persuasodella propria impoten- za, abbandona la Siria (638), e poco appresso, anche l'Egitto (640). Gli eredi di Eraclio, abbando- nati per sessant' anni a san- guinose follie, acquistano al- 1'lmpero orientale una fama continuata di obbrobriose umi- liazioni fino a tutto il secolo X, ed eccettuata una breve sosta sotto Basilio II, per tutto il corso di sua esistenza. I VISIGOTI IN ISPAGNA: 413-711. Tav. XV. / prlmi possessi : 413-507 Passano nell' Aquita- nia nel413 loro con- cessa da Onorio e nella Spagna nello stesso anno 413, oc- cupando tutta la pe- nisola, meno la Lu- sitania e la Betica. Nel 507 perdono TA- quitania, e nel 508 aiutati da Teodorico difendono la Setti- mania, che conser- vano senza ulteriori contrast]. Progressi: 507-601 Raccoltisi nella Spa- gna sottomettono la Lusitania (585), e sotto il buon go- verno del re Leo- vigildo (569-586) e di Recaredo (586- 601) progrediscono negli ordinamenti civlli, massime per la loro conversione al Cristianesimo e la ricercata fusione coi vinti. Decadenza : 601-711 Pero la conversione al Grist, che concede al ceto ecclesiastico una soverchia pre- ponderanza nel pub- blico go verno, e il sistema elettivo mo- narchico si tenace- mente voluto dal ceto aristocratico so- li o le due cause co- stanti della debo- lezza del potere re- gio, contro cui — quando non vale il regicidio — pur di abbatterlo, si ricorre alio straniero (711). 12 iJvo Medio. I GEPIDI SUL DANUBIO : 476-566. Tav. XVI. Alleanze ed aecon 476 548 Al declinare dell' Imp. Uano si raccolgono nella Dacia trans- danubiana. Alleati agli Eruli tentano impedire a Teodorico V Italia : ma poi ne riconoscono la supremazia. Sul cadere del regno ostrogoto sembrano aderire ad un' alieanza coi Fran- chi dominanti il N. d' Italia : ma Giustiniano riesce a tratte- neiii col donativo della Dacia Ripense. Lotta coi Longubari 548-566 Sul punto di divenir gli arbitri dell' Imp. Or. ecco il primo as- salto loro dato dai Longobardi guaclagnati da Giustiniano, (552): e dopo un decennio di pace, ecco il secondo, che per l'imponenza delle forze e 1' al- ieanza del Longobardo cogli Avari, porta ai Gepidi 1' estre- ma rovina. I LONGOBARDI SUL DANUBIO : 476-568, Tav. XVII. Accordl con Bisanzio : 476-548 Al declinare dell'Impero Unno raccolgonsi al N. dell' alto Da- nubio, finche Giustiniano per distorli dall' amicizia coi Fran- chi e per averli propizii alia sua impresa d' Italia, concede loro in possesso la Pannonia. Lotta coi Gepidi: 518-568 II che desta la gelosia dei Ge- pidi e porta a fiera lotta i due popoli. Con l'aiuto degli Avari e di Bisanzio i Longobardi trionfano, ed alia morte di Giu- stiniano, rotti gli indugi, gui- dati da Alboino, discendono nella desiderata Italia. GrENEALOGIA '. Audoino -f- 566 I Alboino -j- 572 Casa di Alboino e di Rosmanda Torisundo i Torismundo- -f 555 Gunimundo -f ^67 Rosmunda 4- 572 sposa di Alboino. Epoca I: 476-800. I LONGOBARDI E LA GONQUISTA D'lTALIA ; 568-774, Tav. XVIII. 568-584 584-641 641-711 711-774 Con Alboino e Con Agilulfo L' anarchia e Con Luitpran- Autari con- tentano il lit- le lotte civi- do, Rachis, A- quistano tutta torale vene- li impedisco- stolfo e Desi- la penisola, to, F Esarca- no la conqui- derio conqui- meno i litto- to, e conqui- sta. stano 1' Esar- rali veneto e stano con I Duchi sono cato (751) e ligure, l'Esar- Rotari la Li- in guerra tra tentano impa- cato, il Ducato guria. loro e chi dronirsi del romano e le giunge al po- Ducato roma- isole. tere e consi- derato come usurpatore. no. IL REGNO LONGOBARDO: 568-774. Tav. XIX. Conquista : 568 652 L'opera di conquista e lunga e faticosa per l'ignoranza dei metodi civili latini, per la debolezza del- l'unita di comando, per l'avversione ai tentati accordi (Gre- gorio I e Teodolin- da) coi vinti che sono ben tosto spogliati d'ogni diritto, per le minacce d'inva- sioni Franche, e per le continue contra- rieta bizantine. Anarchia : 652 711 Questo e il periodo dell' anarchia nel comando, origina- ta dalla debolezza dei successori di Rotari , favorita dalF innata avver- sione longobarda all' unita e dalla sanzione teste data alia legge barbara come a regolamen- to statuario che distrugge o alme- no compromette gli inoltrati ten- tativi di concilia - zione coi vinti. Rlsvegllo — ruina: 711-774 Con Luitprando ri- torna il benefizio deH'unita, perche il Longobardo dalla scuola secolare della umiliazione e usci- to, insieme alsuore, con Fintuito chiaro di Roma, e per con- seguenza del neces- sario possesso di questa. Ma il Papato che nelF abbandono bi- zantino se n' e reso arbitro, chiama il Franco a propria difesa, e alia ruina longobarda. 14 Evo Medio. IL PAPATO E I LQNGOBARDI; 59Q-77&, Tav. XX. Origlni del Papato: 590 604 Con F unione delle due forze — la spi- rituale e la materia- le — nelle mani dei pontefici, Gregorio I crea la potesta Pa- pale. E il Longobardo per- che non intende l'u- tilita del possesso di Roma, e perche l'av- versione papale con- tro Bisanzio lo illu- de, non si oppone, e qualche volta si inchina anch'esso al nuovo potere. Mentre V autorita longobarda decade e Bisanzio e i Franchi non han- no forza od agio di attendere all'Italia, il Papato, seguen- do le norme di Gregorio I, lavora alacre ad estendere la sua autorita e in- comincia a parlare al mondo innome di Roma la domi- natrice e maestra delle genti. II Papato e i Longohardl : 711-774 II risveglio de' Lon- gobardi e il loro in- tuito di Roma, li porta quindi a fiera e tenace lotta col Papato. E nella lotta la vit- toria avrebbe arriso al certo ai Longo- bardi se nel frat- tempo un accordo tra il Papato e i Franchi non fosse avvenuto per un mutuo sostegno. E Fintervento Franco, distrutto il regno longobardo, crea il potere temporale dei Papi. Genealogia : Casa di Teodolinda Garibaldo duca di Baviera I Teodolinda -f 624 Sposa di Re Autari -r 589 e di Re Agilulfo 4- 615 Adalvaldo + 626 Re (deposto nel 625) Gondeberga Sposa di Re Ariovaldo + 636 e di Re Rotari -}- 647 I Rodoaldo Re (decesso nel 653) Epoca I: 476-800. 15 Tav. XXL MAOMETTO E L'ISLAMISMO: 569-632. Glovinezza : 569-622 Giovine ancora Maometto si unisce ad una comitiva di com- mercianti arabi in cammino verso il Nord, ove la lunga di- mora gli apprende la triste con- dizione della patria propria. Ritornato alia Mecca (594) si ritira a se per studiare una riforma civile e religiosa adat- ta agli Arabi. Dopo 15 anni di riflessione, esce di nuovo all'aperto, ban- ditore in nome di Dio, di una legge che nel mentre ordina un assoluto abbandono dell'uo- mo alia volonta di Dio (Islam), suona condanna di tutto un passato barbaro e incivile (611). La tribu sacerdotale de Corei- . sciti perseguita il riformatore che e costretto alia fuga : la citta di Medina lo accoglie, (Egira 622). Apostolato : 622-632 Dopo sette anni di difesa e un pieno trionfo sui suoi nemici, con l'armi alia mano percorre 1' Arabia predicando — l'unita di Dio — Fimmortalita dell'ani- ma — il giudizio finale — un pa- radiso sensuale : emanando re- golamenti sulla proprieta, la fa- miglia, il culto e Famministra- zione della giustizia: chiamando gli Arabi a riconoscersi fratelli — componenti un popolo solo, e a convertire tutti i popoli della terra alia nuova loro legge. Nel mentre egli stesso invita la vicina Persia e F Impero Orien- tale ad ascoltarlo e una fiera minaccia pronunzia perche vi si ricusano, la morte lo rag- giunge nella Mecca gia pronto all'assalto dell' Oronte e del- FEufrate, 632, Tav. XXII. LA MARGIA DELL'ISLAMISMO : 632-732 I Calif fi, elettivi : 632-661 Sotto i primi quattro Califfi (Abubeker — Omar — Oth- man — A.li) la riforma re- ligiosa e lo soggezione araba e imposta con la forza delle armi alia Siria (638) all' Egitto (640) e alia Persia (642). Abubecker intanto raccoglie le rivelazioni del Profeta e forma il Gorano mentre Omar e Othman ten- tano organizzare la conquista e Ali (661) conservare intatto il deposito della nuova fede. Gli Ommiadi: 661-732 Questo e il periodo degli Om- miadi o della prima dinastia A- raba sedente a Damasco. Sotto costoro la conquista e portata all'Indo e all' Oxus (707) da una parte, e alia Loira dalFal- tra. (732). In cento anni F Islamismo aveva percorse 1800 leghe. SulFOxus lo fermo F inospitabilita delle regioni, sulla Loira il ferreo braccio della Nazione Franca. 16 Eco Medio. I TRE GRANDI CALIFFATI ARABI: 750-1095. Tav. XXIII. Abbasside : 750-1058 Asia II Califfato A. com- prende l'Asia occ. V Indostan e il Tur- ckestan: ed ha ori- gine dalla strage di tutti gli Ommiadi fatta nel 750 da Abou! - Abbas, che trasferisce la sua sede in Bagdad. Ne sono celebri i Ca- lifii Almansor, Ha- ronn-Al-Raschid e -Al-Mamoun che in mezzo al fragor del- le armi favorirono il culto delle arti e delle scienze. Spesso colpito dalle invasioni turcoma- ne il Califfato A. de- ve infine acconsen- tire di reclutare tra queste i suoi eserci- ti : finche poi sorta all' est della Persia la potenza de' Tur- comani Selgiucidi deve cedere al Kan di costoro la supre- mazia sub" Oriente. Omm lade : 753-1031 Europa La separazione della Spagna da Bagdad avviene nel 753 con F Ommiade Ab-el-Rahman, che scampato alia stra- ge di Damasco vi e chiamato dai principi Arabi e pro clam ato Galiffo in Cordova. Ai primi Califii la pace concede di attendere al bene de' sudditi e favo- rire le industrie, le arti e le scienze. Ma il consolidarsi della dinastia Ca- rolingia in Francia incoraggia contro Cordova la reazio- ne de' piccoli Stat; cristiani del JN'ord come non tarda a colpirlo quella de: principi stessi ara bi aspiranti a indi pendenza. Nel 1031 1' ultimo degii Om- miadi Herscham e deposto e la Spa- gna araba divisa in cento Stati. Fatimite : 909-1095 Africa L' Africa si stacca da Bagdad nel sec. IX. Gli Arabi Edressiti del Marocco si pro- clamano indipen- denti e cosi gli Egla- biti della Tunisia gia signori di Sicilia, « Sardegna e Corsica (828-32). Da costoro sorge la dinastia de' Fatimiti che presto assorbiti i possessi Edressiti e Aglabiti, formano il Califfato d'Africa con il Cairo per Ca- pitale. La Siria stessa e tol- ta ai Califfi di Or. minacciati talora in Bagdad stesso. An- zi tutto pare an- nunzi ai Fatimiti di poter presto racco- glier in se la rap- presentanza della gente araba, quan- do contro di loro marcia 1' Occidente cristiano, ubbidien- te agli ordini del Papato. (La I Cro- ciata 1095.) Epoca I: 476-800. 17 I REGNI ANGLO SASSONI: 455-827. Tav. XXIV. Begin Sassoni: 45S 547 Condotti da Henghist e da Horsa dalle ri- ve dell' Elba si di- rigono sulle isole britanniche e vi fon- dano quattro regni : di Kent con capitale Kantorbery, 455: di Sussex (Sassoni me- rid.) 496: di Wessex (Sass. occ.) 516: di Essex (Sassoni or.) con capitale Lon- dra, 526. Regni Angli : 547-887 Dalle stesse rive dell'Elba giungono torme d' Angli che alia lor volta fon- dano tre regni: di Northumberland, 547: di Estanglie, 571: e di Mercie ; 584. Gosi tutta Fantica Bretagna rom. fu divisa in sette re- gni (Eptarchia). I paesi di Cambria, Gornovaglia, Gal- les e l'lrlanda ri- masero indipen- denti. Duallsmo : 587-827 Malgrado dello stesso ceppo germanico, gli Anglo - Sassoni sono spesso inlotta fra loro: come spes- so cogli indigeni. E tale stato di dop- pia lotta dura fino al re Egberto, che riesce a fondere in un solo regno Fan- tica Eptarchia, 827: di cui e anche il fe- lice difensore con- tro i primi attac- chi degli Uomini del nord. Uomiki Illustri ed Invenzioni. — Bonifacio IV consacra il Pan theon di M. Agrippa al culto della Vergine e de 5 Martiri (608) II Galiffo Omar distrugge gli avanzi della Biblioteca Alessan drina (640). I Papi assumono il titolo di Sommi Pontefici (646) Gli Arabi inventano i mulini a vento (650). Gallinico da Elio poli inventa il fuoco greco inestinguibile nell'acqua (678). E fon dato o ristaurato il Monastero di Farfa nella Sabina (683). I secoli VI e VII sono i piu poveri nella cultura intellettuale : ap- pena noti sono: S. Isidoro di Gartagine, vescovo di Siviglia — Marculfo legista franco — Paolo di Egina medico — Venanzio Fortunato da Ceneda, poeta. 13 Eco Medio* CLODOYEO E I PRIMI MEROVINGI: 358-638. Tav. XXV. I primi Possess I: 358-481 I Franchi pas- sanonellaBel- g*ica sotto Giu- liano imp. e si distendono fino alia Mosa, divisi in Salici e Ripuari. I Salici condot- ti dal re Glo- dione e poi da Meroveo s'av- vanzano fino alia Somma e prendono par- te con Ezio al- ia battaglia di Chalons (451) contro Attila e si guada- gnano 1'indul- to delFlmpero sui territorii occnpati. A Meroveo suc- cede Ghilderi- co I (456-481) e dopo questo il grande Glo- doveo. II nuovo Regno Franco: 481 511 Glodoveo (481) e il fondatore del Begno Franco. Gon la vittoria di Soissons(486) toglie ai Ro- mani la Pic- cardia e la Sciampagna: con quella di Tolbiac (496) agli Alaman- ni V Alsazia, laSvevia ela Baviera : con quella di Djion (500) impone tri- bute ai Bor- gundi : con la vittoria di Voulon (507) toglie ai Vi- sigoti l'Aqui- tania : inline con l'uccisio- ne di tutti i discendeDti di re Fran- chi, si libera da competi- tor!. Divisi one e discord la: 51L-628 Anche morto Gl. continua la conquista, che nel 530 frutta la Tu- ringia, e nel 534 il regno di Borgogna, e nel 539 per poco anche 1' Italia supe- riore, come nel 542 e ten- tata anche la Spagna. Pero ben presto le differ enti na- zionalita re- gionali por- tano a feroce guerra civile cessata per poco sotto Glotario I (558-61), e ri- presa piu che mai feroce sotto i suoi quattro figli, lino a Glota- rio II (613- 628). Unith i Splendore: 628-638 Dagoberto I se* gna il periodo migliore dei Re della pri- ma Razza. Egli rialza la dignita regale dinanzi all' a- ristocrazia: sa frenare le in- vasioni slave ed avariche ai confini orien. : corregge la legge barbara con la roma- na : s' unisce in buona ami- cizia coi Lon- gobardi d' Ita- lia e coi Visi- goti di Spa- gna: sa gio- varsi del brac- cio e di buoni consigli del Maggiordomo Pipino di Lan- den. JEpoca I: 4:16-800. 19 DUALISMO NEUSTRO-AUSTRASIANO : 638-752. Tav. XXVI. Gome nell' Austrasia (Belgio-Lorena) prevale l'elemento ger- manico, cosi nella Neustria (Sciampagna - Normandia) il gallo- romano. La quale differenza porta le due regioni a un dualismo politico spesso feroce, e sempre fatale alia consistenza della di- nastia Merovingia. Regno d' Austrasia : 638 687 Dopo quattro re proprii sotto tutela dei Maggiordomi, e do- po l'uccisione del quarto (Da- goberto II, 678), gli Austra- siani rinunziano alia Monar- chia, e nominano reggenti col titolo ducale — Pipino d' He- ristal e Martino d'Arnolfo. I Neustrasiani tentano opporsi, ma sono vinti alia battaglia di Testry, 687. Regno di Neustria: 638-752 La Neustria conta nove re an- ch'essi governati dai Maggior- domi che trascinauo i primi tre in lotta colla Austrasia. Dopo la vittoria di Testry, Pi- pino e discendenti s'impon- gono ai re di Neustria, che ii vizio corrompe e invecchia innanzi tempo, mentre la Gasa d'Heristal con Carlo Martello e Pipino il Breve va acqui- standosi la stima e il rispetto anche de' Neustrasiani I Merovingi. — Feramondo 418: Clodione 448:Meroveo 458: Chil- derico I 481: Glodoveo I 511: Thierry 554: Glodomiro 521: Ghildeberto I 558: Clotario I 562; Gariberto 567: Gontrano 593: Ghilperico 1 584 : Sigeberto 585 : Ghildeberto II 596 : Teodeberto II 612: Thierry 613: Glotorio II 628: Dagoberto I 638: Sigeberto II 656: Glodoveo II 656: Ghilderico II 673: Ghilperico II 702: Ghil- derico III 752. 20 Evo Medio. I PRIMI GAROLINGI: 613-754. Tav. XXVII. Pipino di Landen 613-639 E il primo dei Carolingi ad ot- tenere il Mag- giordomato, sotto Glotario II, 613. Con la forza del brac- cio e col pru- dente suo con- siglio, i Mero- vingi possono superare la tre- mendacrisidel- le guerre par- ricide, e acqui- stare nuova gloria con un govern o forte e civile massime sulle genti ger- maniche sog- gette. Grimoaldo fi- glio e succes- sor di Pipino giunge fino a sognare il tro~ no per il pro* prio figlio, la quale pretesa faperdere per 6 alia Gasa per cinque lustri il Maggiorda- mato. Pipino d' Her i- stal 680-714 Pipino d'Her. ritorno alia sua casa la carica del Magg. e l'alto prestigio tra gli Austra- siani, sicche morto Dago- berto II e acclamato reggente e Duca dei Franco Teu- tonici. Ed es- so li difende contro i Neu- strasiani dei quali fa pri- gione il Re nella giorna- ta vittorio- sa di Testry (687). Da quel mo- mento egli e V arbitro dei due regni, e sua cura e di conservar- si Tappoggio della classe borghese per contenere F Aristocrazia insofferente delgiogomo- narchico. Carlo Martello 715-741 Sapero nei meriti tutti gli H. Appena pre- sentasi, Neu- strasiani, Grisoni ed Aquitani lo assalgono uniti, ma egli livince edas- soggetta nel 717-719. Gosi con la vitt. di Poitiers (732) salvalaFran- cia e la Gri- stianita dal _ servaggio islamitico, e prima di mo- rire riesce a riunire alia Francia la Borgognanel 733, e la Pro- venzanel739. Gosi fino dal 719 pur la- sciando a Chilperico II lacoron;i,egli solo esercita il potere so- vrano sulla Neustria. Pipino il Breve 741-754 Prima eredita il Magg. della Neustria, e poi dal fratello anche 1'Austr. I Bavari, gli Alamanni e gli Aquitani ri- bellieglidoma in diverse bat- taglie, e quan- do tutte le re- gioni franche sembranalfine persuase che chi ha 1' auto- rita debb' an- che avere il ti- tolo di re, egli ne interroga il Papato che, bisognoso cle- gli Heristal, ne approva la incoronazione in Soissons (752), e con Stefano II gliela rinnova in Parigi nel 751. Epoca I: 476-800. 21 LE RELAZIONI DEL PAPATO CON GLI HERI3TAL: 590-755. Tav. XXVIII. Prime relazioni: 590-732 Le relazioni del Papato coi Fran- chi incominciano con Grego- rio I. S. Golombano, S. Gallo, S. Bonifazio sono i ire grandi apostoli delle genti germani- che, e furon anche gli interpret! dei mutui interessi tra il Pa- pato e la Gasa d'Heristal. La Gasa d' H. da cui dipendeva V. assenso per quegli apostolati, permettendoli ed aiutandoli si guadagno la simpatia del Pa- pato. La vittoria poi di Poi- tiers (732) pose il colmo al giu- bilo papale. Gregorio III fino d'allora penso di servirsi della Gasa d' H. per superare la lotta impegnata con Bisanzio per il culto delle Immagini, e coi Lon- gobardi per i possessi Bisan- tini in Italia e massime per Roma. Primi accordi: 732-755 Se Carlo Martello non credette opportuno annuire al deside- rio di Gregorio III, il Papato non cesso per questo di con- fidare nella Gasa d' Heristal. La missione di Eginardo e Bur- cardo inviata da Pipino il B. a Papa Zaccaria per ottenere 1' assenso papale alia deposi- zione dell' ultimo de' Merovin- gi (751) riapri le trattative. Ma il consenso di Zaccaria obbligo alia sua volta Pipino a rispon- dere alia chiamata di Stefano II contro Astolfo minacciante Roma (753), come la seconda incoronazione voluta e ottenuta in Parigi dalle stesse mani di Stefano (754), obbliga Pipino a ridiscendere in Italia (755), e a far dono al Papato degli agognati possessi bisantini. Genealogia : I primi Caroling i i Pipino di Landen, 639 . I Gnmoaldo, 639. Arnolfo, 640 I Amegiso, 678 Pipino d'Heristal, 714 I Carlo Martello, 741 I Garlo Manno, 747. Pipino il Breve, 768 22 Evo Medio. L'lTALIA SOTTO CARLO MAGNO : 774-800. Tav. XXIX. Italia Vkereame: 774-781 Abbattuto il Regno Longobardo CM. abolisce V organismo du- cale longob. e divide 1' Italia franca ne'Marchesati: d'lvrea, del Friuli, di Tuscia, di Spo- leto. Al Papato e confermata la donazione di Pipino. Al di la del Garigliano sta il D.° Longob. di Benevento in- dipendente; le tre Isole, e la Calabria stanno sotto Bisanzio, e questo e riconosciuto come protettore anche dalle piccole repubbliche di Gaeta, Amalfi, Kapoli, Ancona e Venezia. Italia Beg no: 781-800 La quale eterogenea condizione politica porta alia Penisola uno stato di guerra continuo, massime diretta al Regno dai Longobardi, dagli Avari e da Bisanzio. 11 che obbliga CM. a provve- dere 1' Italia di un re stabile nella persona del primogenito Pipino incoronato re in Roma da Adriano I. Contuttocio non cessano gli as- salti: specie per parte di Bi- sanzio, mentre nella mente del Papato e di CM. sempre piu si fa largo V idea di ristaurar sull' Occidente Tabolita digni- ta imperiale. Gekealogia : / Carotin gi Be ; Imperatori Pipino il Breve, 768 i Carlo Magno, 814 Carlo Manno, 771 I I I I Carlo, 811 Pipino, 810 Lodovico Carlo il il Pio, 8K) Calvo, 877 I Lotario, 855 I ! Pipino, 838 Lodovico, 876 I Carlo Manno, 880 Carlo il Grosso, I JEj)Oca I: 476*800. LE GUERRE DI CONQUISTA DI CARLO MAGNO : 768-812, Tav. XXX. Conquista d' Italia : 771 Eredita la Neu- stria (768), ed ai nipoti usur- pa l'Austrasia (771). Dicen- dosi offeso del contegno di re Desiderio, che vuol ob- bligar Adria- no I a ricono- scere i titoli de' suoi nipo- ti figli di Gar- lomanno sul- 1' Austrasia, invitato anche dal Papa che teme per la sua Roma, di- scende in Ita- lia, vi abbatte il regno Lon- gobardo e in Roma riceve dal Papa la corona di re degli Italiani . Pero la conqui- sta franca non passa il Gari- gliano. Delia Sassonia: 772-803 Gli oltraggi fatti ai mis- sionarii cri- ' stiani gli so- nodipretesto per varcare il Reno e as- soggettare nel 773 la Sassonia sor- presa. Du- rante la sua campagna dTtalia,iSas- soni col loro duca Viti- chindo sono tutti in armi, per cui CM. furibondoac- corre e con vittorie san- guinose, ed ecatombe di prigioni, de- portazioni ecc. riesce al- fine a ren- dersi arbitro del paese che e da lui di- viso in Mar- che e Gontee dispensate ai grandi del ceto militare ed ecclesia- stico. Delia Baviera ed Austria: 787-896 Nel 787 Tas- silone duca di B., gli Ava- ri di Panno- nia e i Lon- gobardi di Renevento, alleati, stan- no per assa- lire il Regno Italo-Fr. Adriano I av- verte delia trama CM. che piomba sul Duca di Baviera con tre armate, nel mentre fa assalj re di fiancolaPan- nonia, e man- da eserciti al Garigliano. Tassilone e vinto e spo- destato ; la Baviera se- gue la sorte della Sasso- nia, e la Pan- nonia e co- stituita in Marca (d'Au- stria) contro gli Slavi d'ol- tre Danubio. Delia Spagna: 778-812 Invitato da un Emiro arabo ribelle al Ga- liffo di Cor- dova, valica i Pirenei e si spinge vitto- rioso fmo al- l'Ebro.Mauna ribellione di Vasconi lo co- stringe apron - ta ritirata. Poco appresso ritenta per al- tre sei volte la conquista di Spagna mandandovi eserciti capi- tanatida' suoi figli: ma co- storo non rie- scono a pas- sar l'Ebro, sic- che CM. si contenta del- V ottenuto che istituisce in Marca, detta M. Ispanica. 24 Eco Medio. Epoca II: 800-962. DA CARLO MAGNO A OTTONE I DI SASSOMA (Rlnnovazione Romano -germanica) I DUE PERIODI DELLA II EPOCA: 800-962. Tav. XXXI. Impero Romano-Franco : 800-888 Imposto ai popoli piu dalla for- za che dalla persuasione — appena gli sperati benefizii si riconoscono illusorii, ogni re- gione reclama il suo diritto di separata indipendenza. Lo stesso CM. nel 808 e costretto a soddisfare in parte a que' reclami: e piu ancora i suoi successori coi concordati di Werdun (843 j e di Mersen (870). Carlo il Grosso che li viola e la causa immediata della dis- soluzione del grande Impero. Indipendenze Nazlonali : 888-962 Questo e il periodo delle prime prove delle unita ed indipen- denze nazionali, pero in Fran- cia, in Italia e in Germania contrastate dall'azione antiu- nitaria del Feudalismo, dalle invasioni slave ungheresi e normanne, e inline dal Papato che si mostra pentito della rinnovazione concessa, e che su Roma, pur di negarla a Re Italiani, ora proclama il diritto di eredita de' Germanici, ed ora permette le violenze del feudalismo piu antipatriottico. Istituzioni Civili e Cultura. — Carlo Magno istituisce l'imposta della Decima a vantaggio delle Chiese e dei poveri. Fonda pub- bliche scuole, TUniversita di Pavia, e le cosi dette Palatine per- che unite al Palazzo del Principe. Sotto Flmpero fioriscono San Giovanni Damasceno ; Beda il Ven. fisico e matematico ; Alcuino precettore imperiale ; Pietro da Pisa e Paolo Warnefrido, lo sto- rico de'Longobardi, detto Paolo Diacono. Ma il maggiore im- pulso al risorgimento intellettuale viene dato dagli Arabi, mas- sime dai Califfi di Bagdad e di Cordova. — Invenzione delle cifre numeriche: importazione della canna di zuccaro in Sicilia : fabbricazione dalla carta di cotone. Epoca Hi 900-962, 25 LA RIMOVAZIONE RQMANOFRANCA : 800, Tav. XXXII. Cause: 1.° La crescente pro- paganda dell'lsla- mismo. 2.° La sempre viva pretesa bizantina di tutela sulFOcci- dente. 3.° La necessita di dare alia nazione franca e a CM. una soddisfazione cor- rispondente ai grand i meriti ac- quisiti in Occid. 4.° Le estese conqui- ste e il conquista- tore che hanno ri- destato negli Occi- dental! V immagine dell'Impero abo- lito, e di uno de' suoi piu grandi rap- presentanti. 5.° La necessita di rafforzare con la fusione de' due massimi poteri il principio di auto- rita di fronte al prepotere del Feu- dalismo. 6.° Le spesse ribel- lioni fomentate da Bisanzio in Roma contro il potere papale, massime V ultima contro Leone III, Car alter e: Poiche la rinnova- zione e fatta sopra- tutto in omaggio alia I a causa, ossia per la difesa e pro- paganda del Gri- stianesimo, cosi il carattere suo sara religioso, anche perche derivante e intimamente con- nesso con la pre- tesa essenza del Papato, che e il massimo ordinato- re e fautore della risurrezione del- l'Impero. Effetti: Ma gli effetti sono diversi dai promes- si o sperati: 1.° L' Islamismo fer- mato unistante, con- tinua la sua corsa, e poco appresso battera alle porte della stessa Roma. 2.° II Feudalismo, a- iuto massimo alcon- quistatore, abbra- ciera e tras form era in se la conquista — ■ ossia la disor- ganizzera e corrom- pera. 3.° I due Poteri, che insieme si stretto si legano, perderanno la loro individuate liberta, e l'uno pre- tendera . dominare sull' altro. 4.° L' unico effetto buono e il principio di fusione accettato - — mediatore cosi il Papato — tra i due elementi una volta nemici — il germa- nico e il latino. 5.° La rinn. non sop- prime ma vivifica il diritto di Bisan- zio sull'Italia. 26 Eoo Medio. CARLO MAGNO IMPERATORE: 800-814. Tav. XXXIII. Conquista: Le conquiste di CM. riassunte nella Tav. XXX darmo nel 812 airimpero i confini seguenti. Ad E. FElba, i Monti boemici, la Pannonia, e la Narenta. A N. la Danimarca e il mare Germ. Ad 0. FAtlantico. A S. FEbro, il Garigliano e il Tronto. Gapitale Roma : residenza delF Imperatore, Aquisgrana. Malgrado elemento addirittura nuovo per Flmpero d'Occ, il germanico vi supera in quantita e qualita Fantico elemento la- tino. Amministrazione : Imperatore e Pontefice ne sono le due Autorita supreme, ma una sola e considerata. L' Imp. fa le leggi — Capitula — che FAs- semblea de' Grandi esamina e approva. Egli e il Supremo Giudice — ed amministra la Giustizia aiutato dal privato Gonsiglio de' Missi Domlnici che percorrono anche Flmpero come sorveglianti la pubblica amministrazione. V uomo libero o proprietario forma F esercito, con F obbligo di esser provveduto ditutto: e con lui lo forma il numeroso ceto de' Glienti delF Imperatore — o de' suoi BeneficiatL Le imposte provengono dalle rendite de'dominii reali, dai doni, e dai tributi in natura o denaro de' conquistati. L'Impero e diviso in Contee rette da un Gonte con i massimi poteri. Sul confine stanno le Marche composte di piu Contee. La Societa e divisa in tre ordini : de' Grandi Feudatarii, de' Beneficiati o Vassalli, de' Servi. La forza dell'Impero sta nel 2° Ordine, personalmente obbli- gato alF Imperatore. II giorno pertanto che il primo Ordine avra anch' esso la sua Classe di Clienti, o Beneficiati, e questi supere- ranno in numero quelli delF Imperatore e che insieme ne'po- poli soggetti si ridestera forte Fistinto delF indipendenza nazw- nale, Flmpero, privo di sua difesa, vedra sciogliersi le due unita che lo formano, di potere e di territorio — e per conseguenza avra fallita la sua prova. Epoca IT: SOQ-962, 27 L'lTALIA SOTTO I CAROUNGI ; 774-! Tav. XXXIV. Carlo Mag no: 774-781 Conquistata da CM. fino al Garigliano e divisa in mar- che, e gover- nata da lui fino al 781, in cui,permeglio difenderla da- gliattacchiBi- santini, Lon- gobardi ed A- varici vi man- da il figlio Pi- pino che e co- ronato Re in Roma nel 781, e di nuovo nel 799 da Leone III. Pip i no : 781-810 Assale e rias- sale, ma in- vano, ilDuca Grim, di Be- nevento per farlovassallo. Passa nell'Il- lirico a com- battervi gli Avari: pren- de parte alia guerra Pan- nonica: assa- le i Venetial- leati di Bi- sanzio, ma inutilmente. Muore in Mi- lano ed e se- polto in Ve- rona. Bernardo: 810-818 Figlio di P. govern a be- ne il regno consigliato da Walla. Ma la nessuna considerazio- ne che si fa di lui nel paito d'Aquisgrana (817)loincita alle armi. Preso poi da spavento, va a Chalons presso lo zio Lodovico il Pio a cercar- vi perdono, ma vi trova la morte. Lotario I: 818-855 Energico sulle prime anche di contro il Papato e con- tro i Saraceni. Ma postosi in lotta col Pa- dre e coi fra- telli, trascura F Italia che cade in balia de' continui assalti sara- ceni. Sul 845 vi manda il f. Lodovico che se non vi por- ta fortuna, vi tien viva l'o- pera di difesa contro le armi islamitiche. Lodovico : 855875 II suo e un ven- tennio di lotta contimia coi Saraceni gia accampati in Sicilia, Sarde- gna, Corsica e Puglia. La gra- ve cura gli fa trascurare perfino la pa- terna Lota- ringia , e le sue prerogati- ve d' Imperat. Carlo il Calvo: 875-876 Pretende al- T Italia insie- me a Carlo Manno. II Papato — ancora confi- dente nei Franchi occ. lo favorisce ed incorona nel 876. Ma nel 877 e vin- to da CM. e ucciso sotto le Alpi. Carlo Manno : 876-879 Per quanto non voluto riconoscere dal Papato, tiene per sua F Italia, che pero sotto di lui passa i giornipiutri- sti per gli errori del papa Giovan- ni 8°, e le incursioni dei Saraceni, Carlo il Grosso: 879-888 Eredita dal fr. CM. r Italia, cui aggiunta Germania e Francia, ri- nova per suo conto 1' Im- pero. Ma de- posto allaDie- ta di Tribur (887), la Dieta di Pavia eleg- ge a re d' Ita- lia Berenga* llo J. 23 Eco Medio, L'IMPERO ROMANO-FRANCO DOPO CARLO MAGNO : 814-888 Tav. XXXV. Da Thionvllle ad Aquisgrana : 806 817 La consistenza del grande Impero si mostra gia compro- messa fino dal 800: e il patto di Thion- ville (806), cerca ri- me diarvi. Morto CM., le varie nazionalita recla- mano un re proprio, e ciascan re l'indi- pendenza dall' Im- pero : per cui Lodo- vico il Pio e co- stretto alia divisione d'Aquisgrana (817) che non contenta i popoli e neppur 1' ambizione de' nuo- vi re che s' armano contro lo stesso loro Padre costretto a dure prove, e si puo dire alia morte nel 840. In questa lotta per la Nazionalita il Feudalismo si schie- ra a pro di questa, ma il suo aiuto non e sincero. Da Aquisnrana a Werdim : 817-843 E neppur la morte di Lodovico il P. calma la sete del- l'lndipendenza. Sui campi d'Auxerre stanno di contro tre re e tre popoli, Franchi occ. : Fran- chiocc. eltalici che col patto di Wer- dun (843) si sepa- rano dall' Impero : i Franchi oc. con Carlo il Calvo : i Franchi or. con Lo- dovico il Bavaro : gli Italici con Lo- tario cui s'aggiun- ge la Lotaringia per meglio tener disgiunti i due ra- mi Franchi. Da Werdim a Trilnr 848 888 Morto Lotario (869) ecco Francia e Cer- mania contrastrarsi la Lotaringia che poi il patto di Mer- sen (870) divide tra le parti contend enti. Ma Cermania e Fran- cia sono di nuovo in guerra nel 875 e nel 876 per lasucces- sione d'ltalia, tocca ai Germanic! Caro- lingi che, ottenuta anche la Francia, nel 885 risuscita- no la duplice unita di territorio e di po- tere sulFOccidente gia tre volte aboli- ta. Ma per poco, poiche la protesta delle offese nazio- nalita e cosi solen- ne e generale che Carlo il Grosso e costretto ad abdi- care a Tribur (887), e cosi Flmpero ro- mano-franco e defi- nitivamente abbat- tuto (888). Ejjoca II: 800-962. 20 LE DIVISIONI DELL'IMPERO ROM.-FRANGO : 888. Tav. XXXVI. Divisione delV Unita di Territorio, o i Nuovi Reg} li Francia. Aquita- nia. Borgo- gna. Pro- venza. Italia. Ger- mania. Slavia. Divisione delV Unita di Potere, o i Nuovi Eude. Rai- nulfo. Ro- dolfo. Lodo- vico. Beren- gario. Arnolfo. Sventi- boldo. GLI ULTIMI GAROLINGI DI GERMANIA E DI FRANCIA: 888-987. Tav. XXXVII. Ultimi Carolingi G. : 888 911 Arnolfo: 888-899. Riesce a re- spingerei Normanni dalle Fian- dre, ma non cosi dalla Marca d' Austria gli Slavi e il loro duca Sventiboldo, contro cui chiamati in soccorso gli Un- gheri, questi v' entrano anche essi e non se ne partono. Discende in Italia nel 894 a pren- dervi la corona d'Imperatore datagli da Formoso in odio ai regoli italici, (895). Ritornato in G. vi muore nel 899. Lodovico il Fanciullo : 899-911. Incapace al grave compito, la Feudalita lo disprezza, gli Un- gheri e gli Slavi lo provocano. Tanta debolezza nella Regalita avrebbe compromessa la com- patezza della Nazione germa- nica se i Duchi di Sassonia non si fossero spontanei sottoposti al peso della pubblica dire- zione Ultimi Carolingi F. : 888 987 Carlo il Semplice : 888-923. Re- gna da solo dopo Eude tra le ribellioni feudali e gli assalti de'Normanni. Avendo a costoro ceduto TArmorica sett., i Gran- di lo depongono ed obbligano a fuggire di Francia. Carlo IV d'Oltremare : 936-951 Dopo Roberto I e Raoul e chiamato al trono dai Grandi. Difende la Lorena contro Ot- tone I, ma poi s' accorda con costui per averlo in aiuto con- tro Ugo di Francia e di Bor- gogna. Lotario e Luigi IV: 954-987. L. finche difende la Lorena contro Ottone I si sostiene; ma quando accetta accordi, Francia intera e contro di lui, e soltanto ne riconosce il fi- glio perche sicura die con lui la casa dei Carolingi sara e- stinta. 80 Eco Medio. ALFREDO IL GRANDE E SUGGESSORI ANGLO-SASSONI : 871-901. Tav. XXXVIII. Llberazione : 871888 E il ristauratore del- la monarchia anglo- sassone istituita da Egberto I. I primi sette anni li impiega a vincere la sfiducia de' sud- diti, 1' opposizione de' Grandi, e le ar- mi degli invasori Scandinavi-Danesi. HI forme: 888-901 Saperate con eroica costanza e supre- ma abilita le dette resistenze, lavora alia risurrezione dello Stato, dotan- dolo d'una ordina- ta amministrazio- ne pubbliea , d' uri codice civile e pe- nale e di procedu- ra, il tutto con pieno rispetto dei diritti individuali e di comunita. Successori: 901-1013 Seguono le sue or- me i successori E- doardo il Vecchio e Adelstano. Ma dopo costoro incomincia la decadenza. I Da- nesi riprendono i loro assalti, e con Svenone riescono nel 1013 a rendersi padroni di tutta Pi- sola. Istituzioni, Gavalleria. — Ai tempi di Carlo Magno e ascritta Pi- stituzione de' Cavalieri Paladini o de' Cavallerl della Tavola ro- tonda, cosi detti dalP appartenere alia Gorte, come Aiutanti del Re ; e sedere alia mensa reale. Erano individui di nobile stirpe ed esperti nelParmi. Facevano giuramento di difendere il Re, la Religione, e la Donna. II conferimento deVarii gradi per sa- lire al supremo di Cavallere era accompagnato da solennita re- ligiose. Le loro avventurose imprese diedero poi origine ai Poe- mi cavallereschi. Epoca II: 800-96k 81 BERENGARIO I. E COMPETITORI : 888-924 Tav. XXXIX. i>., Guido e Lttmberto: 888-898 Eletto re a Pavia su- bito si trova di con- tro Guido Marchese di Spoleto. Vinto da costui, in- sieme a Formoso chiama in Italia Ar- nolfo (894), che e in- coronato in Roma Re e Imperatore (895). Partito Arnolfo, B. si accorda con Lam- berto successore di Guido, finche ucciso L. il regno rimane suo. Z?., e Lodovlco . 898904 Appena solo eccolo chiamato all'Ison- zo da un'invasione d'Ungheri, che con una tr emend a rotta lo pagano d'averli tratti alia dispera- zione. La sconfitta di B. incoraggia contro di lui il Feudalismo, che chiama Lodo- vico di Provenza (900).MaB.lovince una prima e una seconda volta e lo respinge per sem- pre nel 904. B., e Rodolfo: 904-921 Sua massima cura e Funione di tutte le forze monarchico- feudali - papal i per la difesa d' Italia contro gli Ungheri e gli Arabi. Gosi egli tenta ren- dere indipendente la Monarchia dal Feudalismo col do- tarla di mezzi pro- prii di difesa. Ma in fine il Feudal, gli chiama contro Rodolfo di Borgo- gna che vintolo a Firenzuola (922) gli toglie la corona. 4- 924. Parentela dl Berengarlo I col Carol lug L Lodovico il Pio Giselda sposa di Everardo duca del Friuli Berengario I. -f 92 i. Evo Medio. IL REGNO DI UGO DI PROVENZA: 926-950. Tav. XL. Successi : 926932 Sebbene l'eletto del Feudalismo gia ribelle a Rodolfo, egli lo riconosce come la massima difficolta per regnare , e quindi lo combatte senza con- cedergii quartiere. La stessa Marozia egli sa vincere, e la vittoria su questa gli porta di un tratto in sua piena balia il Papato — dopo il Feudalismo, l'avversario piu risoluto dell'u- nita e monarchia italica. Contrariety : 932-950 La violenza de' modi non sem- pre frenata, distrugge in un giorno 1' opera faticosa di sei anni. Espulso da Roma si ri- tira in Pavia, ove, malgrado tutto, sa regnare un decennio ancora, e respingere i varii competitori che il Feudalismo gli suscita; finche poi con l'a- iuto di Ottone I, il profugo Berengario march, d'lvrea rie- sce a fugarlo nella sua Pro- venza. LOTARIO IL E BERENGARIO II : 945-962. Tav. XLI. Lotarlo II: 915-930 In suo favore abdica Ugo pa- dre, e la Dieta pavese lo rico- nosce. B. non se ne mostra of- feso, massime perche la Dieta lo lascia arbitro del regno e del re. Sono cinque anni di umiliazione per questo e per quello, mentre per sua parte Berengario intende ad assicu- rarsi la successione al trono che dall' immatura fine di L. gli e confermato col consenso della Dieta di Pavia (950). Berengario II: 950 962 Sua prima cura e di costringe- re la vedova Adelaide a spo- sare Adalberto per assicurarsi la corona d' Italia. Le persecu- zioni conseguenti al rifiuto, contro la Burgunda, destano contro di lui le assopite ire feudali , e provocano 1' inter- vento di Ottone I nel 951, e nel 961 la sua deposizione. Epoca III 800-962. 33 POSIZIONE DEI DUCATI GERMANIGI NEL SEGOLO X. Tav. XLIL NOBD D.° Lorena Sup. D.° S a s s o n i a 9 VEST D.° Lorena Inf. D.° Franconia D.° Boemia EST D.° Borgogna D.° Svevia D.° Baviera SUD 34 Mo Medio. CORRADO I DI FRANCONIA ED ENRICO I DI SASSONIA : 911-936. Tav. XLIIL Corrado I di F. 911-918 Estinti i Carolingi di Germania, l'ambizione di conservar Firn- pero e la necessita d'un Capo per la difesa nazionale, per- suadono il riluttante Feuda- lismo a concedere che la Mo- narchia continui, pero non e- reditaria, ma elettiva. II regno di Corrado e percio una continua lotta tra il po- tere sovrano e il feudale. II duca di Sassonia Enrico, capo indomabile dei ribelli, poteva esser fatale alia indipendenza della Germania, se Fabile Cor- rado non F avesse convertito alia Monarchia raccomandan- dolo alia Dieta di Fritzlar co- me suo successore. E la conversione di Enrico fu tanto completa che la Monar- chia germ, riconobbe in lui il suo vero fondatore. Enrico I di Sass. 918-936 Egli- affronta subito il nemico interno con una riforma di Stato che pone al fianco dei duchi il Conte Palatino ; che ristabilisce heerban, e i campi di maggio, e le generali riu- nioni degli Stati ad epoche fisse. In lui pure Fesercito nazionale trova un riforma.tore e strate- gico di prim' ordine. Gli Un- gheri vince a Mersebourg nel 934, i Vendi, gli Slavi, i Da- nesi respinge e trattiene con nuove Marche di confini al- Fest e al nord. La concessio- ne fattagli dalla Dieta di Er- furht di tcasmettere nel figiio Ottone I la corona , prova quanto ascendente in poco tempo egli avesse saputo gua- dagnare alia propria Casa in tutta Germania. Genealogia : Affinita della Casa di Franconia col Carolingi. Carlo Manno, 880 I Arnolfo, 889 Glismonda sposa di Corrado I JSpoca II: 800-962. 35 OTTONE I DI SASSONIA : 936-962. Tav. XLIV. Riforme : 936-950 Malgrado il giuro di Erfurht, ge- nerate e la ribellione contro di lui che pero, sostenuto dai fedeli Sassoni, doma i rifoelli e minaccia seriamente la Fran- cia che li ha assistiti. E la vittoria egli compie col disporre de' Ducati nernici a suo modo, e coll'accrescere le attribuzioni de' suoi Gonti Pa- latini sui Ducati, e col contrap- porre alia Feudalita militare l'ecclesiastica. Gosi di conserva alle riforme interne inizia il moto di esten- sione del primato germanico alFesterno, e avant.i tutto sulla Francia. 950-962 Respinti per sempre gli Un- gheri di Germania, riconquista la Marca d'Austria (955). Come Carlo Magno procede contro i Boemi, i Polacchi, i Danesi con la spada unita alia croce. E quando tutto 1' Occ. rivede come risorto in lui il Grande Garolingio, ecco le sue nozze con Adelaide, e il vassallaggio imposto a Berengario II (951) : e quando tale pure lo riconosce anche il Papato, ecco la 2 a sua discesa in Italia nel 962 a chie- der a questa in nome della Nazione germanica la corona d' Imperatore d'Occidente. (jenealogia : Affinita Casa di Sassonia col Carolingi, Carlo Manno, 880 I Arnolfo, 899 I Edvige sposa di Ottone duca di Sassonia Enrico I, 936. 36 Evo Medio. Epoca HI: 962-1305. DA GTTONE I IMPERATORE A CLEMENTE Y (Rinnovazione Germanica) I TRE PERIODI BELLA III EPOCA: 962-1305. Tav. XLV. /. Lotta tra il Papato e VImpero: 962 1122 II Papato (Giovanni XII)sebbene si presti alia seconda rinno- vazione, intende sia . fatta alle stesse con- dizioni e scopo della prima : come pure la Feudalita l'aiuta con Fintenzione che, come gia per la pri- ma, il maggior pro- fitto sia per se. II non corrispondere quelle due intenzio- ni alle intenzioni della Monarchia por- tera ad aspra lotta tra Monarchia, Papa- to e Feudalismo, fin- che per generale stanchezza si verra all' armistizio di Worms nel 1122. I. Lotta tra VImpero e i Comunl: 1122-1183 La necessita di ap- poggi, o almeno cli via libera durante la lotta col Papa- to, aveva intanto indotto r Impero, sebbene insciente- mente, ad aiutare i'indipendenza del Gomune italico. Ma accortosi poi dell'errore, e spinto dall'istinto di con- servazione, ecco 1' Impero assalire,con tutta T intenzione dell'ultimo stermi- nio, le libere citta italiche. Ma lo stes- so istinto di con- servazione , e la forza che proviene dal diritto assicura- no al Gomune una completa vittoria. (Pace di Gostanza 1183.) 7X Lotta tra il Papato e VImpero: 11834305 L'armistizio concluso nel 1122 allora e rotto quando Flm- pero accenna a ri- parare le perdite fatte nel nord con nuovi acquisti nel siid. (Successione normanna.j E allora quindi che il Papato per non essere avvinto dal- le forze nemiche si decide alia 2 a lotta, con il fermo pro- posito di non ri- trarsi dal combat- tere senza il pallio della vittoria (1268). Ma neppur la vitto- ria sa fruttargli al- tro che una nuova ruina. (Abbandono di Roma nel 1305.) Epoca III: 962-1305, 37 LA RINNOVAZIONE ROMANO -GERMANIC A: 962. « Das heilige romische Reich deutscher Nation » Tav. XLVL Cause : V La pretesa della gente germaniea al- Feredita carolingia. 2* I grandi meriti acquisiti da Ottone I sia come conquista- tore, sia come propa- gatore della fede. 3 a La necessita di raf- forzare con una nuo- va prova di fusione i due Poteri contro il Feudalismo. 4 a Lo stato di guerfa continuo tra il Pa- pato e i Re d'ltalia. Carattere : Poiche la rinnova- zione (per quanto il Papato suppon- ga sia fatta in tut- to dietro la stre- gua della prima) e fatta soprattutto in ubbidienza alia terza causa, cosi il suo carattere e tut- to mondano e po- litico, correspon- dent e alia natura eminentemente pratica della gente germanica. Effetti: Gli effetti anche qui saranno contrarii a gli sperati: 1° Nessuna vittoria sul Feudalismo. 2° Anzi alleanza del- la autorita papale col Feudalismo con- tro l'imperiale, come mezzo di difesa del- la sua liberta tra- dita. 3° Dualismo impla- cabile tra i due Po- teri, ora l'uno ora l'altro prevalente : inline esaurimento delle forze di a- mendue. Invenzioni. Fondazioni : Tavole Amalfitane, sul fmire del secolo IX. La confraternita de' Liheri Muratori (costituitasi in York nel 926) si diffonde in tutto Occ. e vi promove Ferezione d' insigni Gattedrali. I Ginesi inventano la stampa (938). In Pisa e fondata una Scuola di Teologia e Diritto canonico (sui primi del sec. X) : e in Salerno una Scuola Medica. II Monaco Gerberto (Silvestro II) diffonde in Occ. le cifre arabi- che (990). II Monaco Guido d'Arezzo inventa le note musicali (1022), 38 Evo Medio. DIVISIONI POLITIGHE D' ITALIA NEL SEGOLO X. Tav. XLVII. Stati Stati Stati Stati Stati Imperiali Papali Bisantini Arabi Indipendenti Gomposti dei Sotto l'alto Genova Marchesati dominio im- Pisa dlvrea periale Sardegna del Monfer- o Corsica rato ^i Venezia con di Ganossa s •S CO l'lstria occ. di Verona C .2 ^2 Ducato di d' Istria G o3 3 3 ]o Napoli di Tuscia CO Qj tfl Ducato di di Spoleto H CO 2 Benevento di Ancona <§ w "8 a Principato di Fermo di Capua Gontee del Principato Friuli , e di CO di Salerno Gorizia. P-. Cultura. — Tra F 800 e il 900 incomincia ad usarsi negli atti pubblici l'idioma romanzo o romancio, specie di latino corrotto, misto a vocaboli de'popoli invasori del mezzodi d'Europa, onde sorsero poi le lingue Italiana Francese e Spagnuola. Nel secolo XI si distinguono: Ermanno Gontratto, profondo ma- tematico; S. Pier Damiano, teologo ; Avicenna, medico e filo- sofo arabo insigne; Giovanni d'Antiochia, storico. — In questo secolo incominciano a farsi noti i Trovatori, e le belle arti ac- cennano a risorgere con alcuni saggi di pittura a tempra, a fresco e a musaico. Lo stile acuto erasi introdotto sul 1000 e la Gattedrale di Minden ne da forse il primo esempio. Epoca III: 962-1305. 39 GLI IMPERATORI DI GASA SASSONIA: 962-1024 Tav. XL VIII. Ottone I: 962-973 Al fine di assi- curare l'ltalia all' Impero vi estende le ri- forme feudal! germaniche : vi afferma la superio- rita dell' auto - rita imp. sulla papale : e di- nanzi alia rea- zione di Gio- vanni XII si fa attribuire il Privilegium che lo rende arbitro delle e- lezioni papali. Suo intento e pur quello di riunire sotto il suo scettro tutta 1' Italia: al qual fine cerca l'allean- za e la paren- tela con la Ca- sa Imperiale d'Oriente. E pare che con simile atto vi riesca, per quanto fosse vano il confi- dare in una stabile amici- zia con chi non intendeva di abdicare all' Occidente. Ottone II: 973-983 Trattenuto per qualche tempo in Germania per la guerra di Lorena con la Francia, e da sollevazio- ni feudali, di- scende in Ita- lia nell' anno 980, ed accor- re subito oltre il Liri contro Greci ed Ara- bi alleati con- tro Tlmpero. In mezzo a molti agguati perde il fiore de'suoi, ed es- so stesso fug- ge a mala pe- na da quasi certa prigio- nia. Ritiratosi in Roma a ri- farsi in forze vi muore e vi e sepolto (983). Ottone III: 983-1002 Uscito di mi- nority, discen- de in Italia a continuarvi 1' opera d' an- nessione e di vigilanza e predominio sul Papato. E se in questo riesce col dare la tiara a per- sone di sua fi- ducia (Grego- rio V - Silve- stro II) non cosi nel resto, perche Roma odia ormai il il dominatore straniero, cui due volte si ribella guida- ta da Giovanni XII e da Cre- scenzio ; due veri martiri dell' indipen- denzaitaliana. Enrico II: 10024024 Mentre in Ger- mania e eletto Enrico II, in Italia Arduino M. d'lvrea. Go- si sulle prime la concordia i- talicarespinge Enrico II, ma 1' Alto Glero feudale stac- catosi da Ar- duino permet- te ad Enrico II d'imposses- sarsi del Re- gno (1004), e di ritornarvi come signore nel 1013. Gio pro cur a all' Al- to Glero e Pa- pato grandiri- compense ed aiuti, e ad En- rico di riman- do gli aiuti necessarii per riprender con successo la conquista del sud contro i Greci (vitt. di Troia , 1022) die nel duali- smo italo-ger- man. avevano di nuovospe- ratolasignoria su tutta Italia. 40 Evo Medio. ARDUINO MARGHESE D'lVREA : 1002-1015. Tav. XLIX. Concordia : 1002-1004 La sua elezione la deve alia di- scendenza dalla Gasa de' Be- rengarii, e all'odio italico con- tro la dominazione germanica. L'ltalia e col suo re nel 1002 a Verona a respinger Enrico II: ma nel 1004 non e piu con lui per le male arti dell' Alto Glero che ligio a Germania ha minacciato i Grandi Feuda- tarii laici di spogliarli de' feudi loro dati in dominio utile ; per cui A., abbandonata Pavia, si ritira allora nella sua Ivrea. Dualismo : 1004-1015 La strage di Pavia e le perse- cuzioni contro i fedeli di Ar- duino tengono vivo il partito italico, che sebbene povero di mezzi — guidato da Arduino — instancabile assale il Mila- nese, quartiere degli imperiali guidati dall' arciv. Arnolfo; finche costui ottenuti (1014) aiuti tedeschi costringe il bat- tagliero Arduino a ritirarsi in Ivrea, e poco appresso an- che dalla vita militante. Genealogia : La Casa di Sassonia* Ottone, Duca di Sassonia Enrico I, V Uccellatore, 936 Ottone I, il Grande, 973 Ottone II, 983 I Ottone III, 1002 Enrico, Duca di Baviera Enrico, idem Enrico II, lo Zoppo, 1024 Epoca III: 962-1305. 41 FASI DELLA DOMINAZIONE BISANTINA IN ITALIA: 476-1022. Tav. L. 476-553 553-568 568-751 Dalla rinunzia di 0- doacre — alia con- quista d' Italia. L' Italia sotto il do- minio bisantino. Dalla perdita del Re- gno — alia perdita dell'Esarcato. 751-830 830 972 972-1022 Dalla perdita dell'E- sarcato — alia per- dita della Sicilia. Dalla perdita della Sicilia — all'allean- za e parentado eon la Gasa Imper. di Sassonia. Dall'alleanza con la Gasa di Sassonia — ■ alia sconfitta di Troia. Genealogia: Guglielmo Braccio di Ferro 1046 / primi AltavilJa. Tancredi d'Hauteville vivo nel 1046 I I I Drogone Umfredo i i Roberto Ruggero il Gulscardo 1101 ! G. e di Sicilia Boemondo, 1111 il Crociato Ruggero i Tancredi, 1112 il Crociato 42 Evo Medio LE GONQUISTE NORMANNE IN ITALIA: 1000-1130. Tav. LI. Prime conquiste: 10004053 I primi Norm, vengono in Italia circa il 1000 come pellegrini e soldati di ventura, ospitati dai Principi del Sud. Prendono parte nel 1019 alia sollevazio- ne di Bari contro i Greci : e di nuovo nel 1022 alia battaglia di Troia, dopola quale Enrico IE loro assegna in feudo Aversa. Nel 1035 si presenta Tancredi d' Altavilla coi 12 figli, cui i Greci fanno invito per un as- salto alia Sicilia. Ingannati, si vendicano col cacciare i Greci di Puglia (1041) che fanno pro- pria fino al territorio di Bene- vento, destando la gelosia e l'intervento del Papato. Leo- ne IX, vinto a Givitella (1053), s'accorda con loro al patto si dichiarino vassalli del Papato e, nel caso, suoi difensori. La Signoria Nor manna : 10534130 Da quel momento le sorti della Calabria (1057) di Sicilia (1060) di Capua(1065) di Salerno (1075) diBenevento (territorio) (1081) sono decise a loro favore. Non contenti di si rapida fortuna, si gettano sull'Impero or. col pretesto di vendicarvi i torti ricevuti. Ma la morte di Ro- berto il Guiscardo (1085), li raccogiie di nuovo sui possessi italiani, che nel 1125 tutti ere- dita Ruggero I (figlio dell' o- monimo conquistatore di Si- cilia), incoronato in Palermo re di Sicilia e di Puglia nel 1130 col consenso di Anacleto antipapa e poi d' Innocenzo II nel 1138. La conquista di Sicilia occupo Ruggero per 30 anni (1060-90). Genbalogia: La Casa Reale d' Altavilla Ruggero, 1101 Conte di Sicilia Ruggero I, 1154 I Re di Sicilia 1130, 1138 Guglielmo I, 1166 Costanza, 1198 il Malo, II Re di S. m. di Enrico VI di Svevia Guglielmo, 1184 il Bono, III Re di S. Ruggero Duca di Puglia Tancredi, 1194 IV Re di Sicilia Guglielmo III, 1190 V Re di Sicilia Epoca III: 962-1305. 43 GUGLIELMO IL GONQUISTATORE E SUGGESSORI : 10664215. Tav. LII. Conquista e ordinamento : 1066-1071 La promessa del trono fattagli da Edoardo II, Finvito fatto- gli da Gregorio 1% e la vittoria di Senlac gli portano l'elezione di Westminster. Ma una subita sollevazione gli contrasta vit- toria ed elezione: ribellione da lui ferocemente e rapidamente domata che gli porta per cio il titolo di Conqiiistatore nel 1071. Re per diritto elettivo, e per diritto di conquista, il sistema di suo governo riflette la du- plice natura del suo potere. Re e Nazione: 10711215 Ma 1' appoggio della Feudalita ben presto manca al Gonqui- statore ed eredi; che anzi la Baronia si pone con loro in aperta lotta, e non si quieta finche il primo ramo dinastico non cedera il posto al Plan- tageneto, (1154) mentre pure contro di questo, in pena di aver troppo umiliato la na- zione davanti lo straniero, sapra imporre rispetto alia li- berta de'varii ceti sociali, ob- bligandolo (Giovanni senza ter- ra) alia concessione della Ma- gna Chart a (1215.) Tavola Sincrona di Uomini Illustri del secolo XL Guglielmo il Gonquistatore : Gregorio VII: Ganuto il Grande: S. Stefano d'Ungheria : Enrico IV : Gontessa Matilde : Silvestro II : Roberto Guiscardo : Pietro l'Eremita : Goffredo di Buglione : Brunone fondatore de' Gertosini : Firdusi persiano : Avicenna : Buschetto architetto di Pisa : Guido d'Arezzo : Pier Damiani : Irnerio giureconsulto : Anselmo d' Aosta, padre della scolastica : Mariano Scoto : Rodolfo Glaber : Giovanni, Teodorico e Grego- rio monaci di Farfa : Leone Marsico ; l'Anonimo autore della Gronaca di Novalesa . . . storici e cronisti. 44 Evo Medio. LA REPUBBLIGA D'AMALFI: 600-1135. Tav. LIIL Floridezza : 6004039 Dopo una difesa tenace contro i Longobardi si costituisce in Municipio indipendente sotto la tutela di Bisanzio, che nei secoli VII, VIII, IX e X se ne serve come di sua messaggiera in Occidente. II commercio tra il Tirreno e l'Oriente fu adunque per quat- tro secoli nelle sue mani : quin- di in fama di ricca e potente Repubblica, invidiata dai vicini, massime dai Principi di Saler- no che, venuti i Normanni, li spronano contro di essa ad as- salti frequenti, finche quello del 1039 la costringe alia resa. Decadenza : 10391135 Una volta vassalla di Salerno incomincia a decadere. E poi- che i Normanni nel 1075 as- soggettano Salerno, cosi pure Amalfj, che somministra il ti- tolo di duca a Roberto Gui- scardo. Gontuttocio gli Amalfitani si sentono ancora in forza di concorrere alia prima Cro- ciata, e di conservare per qualche tempo molti privilegi attestanti ]a loro antica indi- pendenza, tolti loro inline per forza da Ruggero I. La stessa guerra mossa in quel tempo dai Papato a Ruggero e fatale ad Amalfi, che presa dai Pisani e distrutta (1135). Ordinamenti civili : Cultura : Nel 1034 incomincia la propaganda per la pace personate, che nel 1041 in tutto 1' Occidente viene accettata sotto la denomina- zione di Tregua dl Dio — sospensione di armi — dai mezzodi del sabato alia mattina del lunedi. Nel 1071 i Veneziani compiono la chiesa di S. Marco incominciata nel 978. Nel 1100 i Pisani compiono la fabbrica del Duomo (opera del Buschetto) incominciata nel 1063. Nel 1100 anche Ge- nova pone mano a S. Lorenzo. Nel 1016 e fondata la torre di Solferino, detta la spia d'ltalia. Nel 1088 e gia nota la Scuola Bolognese di Diritto Romano (Irnerio). Epoca III: 962-1305. 45 VENEZIA DALLE ORIGINI al 1175: Tav. LIV. Origini : 452-697 Le popolazioni del Veneto fuggenti il fla- gello di Dio danno origine a Venezia. Gaduto V Imp. d'Occ. essa ri- conosce Y au- torita bisanti- na , mentre continua a reggersi con 1' antico ordi- namento mu- nicipale roma- no. Gli Eruli e gli Ostrogoti non la distur- bance noncosi i Longobardi, dai quali si premunisce, raccogliendo in un solo Ma- gistrato, detto Doge, tutti i pubblici pote- ri prima eser- citati dai tre Tribuni ma- rittimi. Difesa : 697-1032 Invisa ai Fran- chi perche li- gia aBisanzio, e assalita da Pipino, (779), ma e salvata dalla sua po- sizione e dal- F eroismo dei suoi cittadini. Fatta sicura di se, si dona al- ia caccia dei corsari arabi e slavi, e ad estendere in- tanto a poco a poco il suo dominio sulla costa deirilli- rico. Gome quelle di Ge- nova, le sue navi sono gui- date dai ceto nobile che ac- quistando glo- ria e ricchezza tenta rendersi il solo arbitro delle sorti pa- trie. Riforme : 1032-1099 Sui primi del sec. XI qual- che tentativo e percio fatto per cambiare il Dogato in dittatura, ma la ril'orma del 1032 lo sa im- pedire, sebbe- ne assicuri al- ia nobilta il governo. Intanto le na- vi veneziane, conquistando e commer- ciando, sono gia giunte al Bosforo e vi banno gia u- surpato il po- sto e gli uffici delle amalfi- tane, quando il Papato ban- disce la Gro- ciata cui Ve- nezia contri- buisce con 200 navi^ e da cui ritorna con nuovericchez- ze e possessi in Oriente. In Oriente: 1099-1175 Da quel mo- mento si puo .dire che la fi- ducia di Go- stantinopoli per Venezia sia intera, tan- to da conce- derle il mono- polio commer- ciale di tutto Y Imp. Orient. Pero Venezia non tarda a far conoscere 1' e- goismo e la cupidinia che la dominano coll' occupare molte isole del- F Arcipela^o, (1125), coll'al- learsi or coi Normanni nel 1175, or con Federico I, mo- strando di non voler concor- renti (Pisa — Genova) nel nuovo usurpa- to ufficio di tu- tela. 46 JEvo Medio. LE REPUBBLIGHE DI GENOVA E DI PISA FINO AL 1133; Tav. LV. Sotto i Conti: 8881016 La debole autorita dei Regoli italici dopo 1' 888 obbligano Ge- nova e Pisa a prov- vedersi da sole di unapubblica tutela, che da esse viene riconosciuta nel Gonte o Viseonte. II quale nuovo Ma- gistrate anche sot- to il regime teu- tonic© , conserva la sua autorita, e da esso si dira- mano intanto nuo- ve Case formanti poi il ceto de'Nobili, che di buon ora si dedica tutto alia di- fesa delle due citta contro gli Arabi, ed in comuni imprese, come all' assalto di Sardegna e Corsica, nel 1015, felicemen- te riuscito, sebbene sempre incerto se la vittoria sia dovuta a G. o a P. Primi acqiiisti : 1016-1099 Per la conquista del- le due isole Genova e Pisa s'acquistano una grande riputa- zione in Occidente, e il Papato le inco- raggia ad altre im- prese. Per cio Pisa e G. unite assalgono e prendono Bona d'Africa, 1034 : e nel 1087 insieme ad A- malfi ritornano nel- le acque africane a compierela gloriosa impresa di Mehdia. II che convince il Papato che V Italia con Gen., Pisa, Ven. ed Amalfi possa ben corrispondere al tentativo della li- berazione de'Luoghi Santi. Di ritorno dalla Gro- ciata (1099) la Nobil- ta pisana e genovese porta alia patria nuovo lustro e ric- chezze. Sotto i Consoli: 1099-1133 Per cio l'autorita del Gonte cede omai di fronte a quella de'No- bili, che di ritorno da Gerusal. abbattono il governo comitale e inaugurano ii con- solare, o il Gomune organizzato e diretto da loro soli. Sotto il Gonsolato le imprese marittime sono spinte alacre- mente, massime da Genova sulle coste arabe ispaniche. Pe- ro il conquisto della Sardegna e Corsica, fatto in comune, por- ta le due repubbliche a gelosie, discordie e guerre. La guerraper la Corsica dura dal 1123 al 1133 in cui si fa pace per me- diazione d' Innocenzo II bisognoso delle due Repubbliche con- tro Ruggero I. Epoca 111: 962-1305. 47 GORRADO II E LA RIFORMA FEUDALE IN ITALIA: 1024-1037. Tav. LVI. La Motta de y Valvassori : 10B6 Nel 1036 i Valvassori italici nai- nacciati della restituzione dei feudi avuti in temporaneo pos- sesso dall'Alto Glero, s'armano e battono Farcivescovo Ariber- to di Milano a Gampo Malo. Le due parti, malgrado tutto, se ne appellano a Gorrado II che ridiscende per cio in Italia. II diritto de' Valvassori : 1037 E Gorrado per abbassare la po- tenza dell'Alto Glero, che appena omai rispetta il potere sovran o, e per procurare una nuova e piu larga base ali'Irapero in Italia, malgrado le proteste e gli ag- guati di Ariberto, — sotto Mi- lano che tiene per costui — proclama che i feudi concessi ai Valvassori sono irrevocabili ed ereclitarii. Genealogia: La Casa Salica o di Franconia. Gorrado I, 918 Re di Germania Gorrado, Duca di Lorena i Ottone, Duca di Franconia i Enrico, Duca di Franconia i Gorrado II, il Salieo, 1039 Re, Imperatore I Enrico III, il Nero, 1056, Re, Imperatore Enrico IV, 1006, Re, Imperatore Enrico V, 1125 Re, Imperatore Agnese m di Federico il Vecchio di Hohenstaufen 48 Evo Medio. GLI IMPERATORI DI GASA SALICA DI FRANGONIA: 1024-1125. Tav. L-V-II. Cor r ado II: 1024-1039 Va nolo per il suo interven- to a pro del ceto de' Val- vassori contro i grandi feu- datarii : per la nuova costitu- zione feudale data in Italia, (1037) per la riunione della Borgogna al- Tlmpero, e per l'ubbi- dienza impo- sta ai Polacchi e la pace im- posta a Stefa- no re d' Un- gheria. II qua- le ultimo suc- cesso porta al- ia Germania lo stesso be- nefizio arreca- tole nel 955 da Ottone I. Enrico III: 10391056 Risoluto ed e- nergico, com- batte ed ab- batte il gran- de feudalismo germanico col togliere Sve- via, Franco- nia e Baviera ai duchi impe- nitenti. Disceso poi in Italia nel 1046 vi afferma (Goncilio di Sutri) il dirit- to dell'Impero nella scelta e nomina dei Pontefici. Giammai, tempi di tone I, il tere imperiale aveva ottenu- ti piu rapidi e importanti successi. dai Ot- po- Enrico IV: 1056-1106 II risveglio del Papato porta a fiera lotta i due poteri. L' alleanza di Gregorio VII col Feudali- smo frutta ad Enrico IV cru- deliumiliazio- ni (Ganossa, 1077) Pero la gravi- ta del castigo inflitto al suc- cessore di Ot- tone I serve a riconciliare il Feudalismo con la Monar- chia : e se En- rico non si rialza, cio di- pende molto dall' incapaci- ty sua nel sa- per trar ven- detta dell' ol- traggio di Ga- nossa. Enrico V: 11061125 Per quanto sia V eletto del Papato contro il padre, appe- na solo rispon- de subito al voto della na- zione nel ri- prender la lot- ta col Papato stesso. Ed Enri- co Vnons'arre- sta finche a Su- tri, nel 1111, e a Worms (1122), dai degeneri successor! di Gregorio noi^ e riconosciuto nella Germania e nel suo re il diritto d'impe- ro, e, sulla que- stione delle in- vestiture , un accordopienodi favore per il Potere seco- lare. Bpoca lilt 962-1305. 49 LA SERVITU' DEL PAPATO VERSO L'IMPERO: 962-1073. Tav. LVIIL 9624012 10124046 I Incomincia subito dal giorno che illuso si presta alia seconda rinnovazione. II Pri- vilegium concesso da Leone VIII l 963) ad Ottone, e l'mtima- zione fatta di sua servitu al Papato. Cosi tutti i Pontefici di questo periodo o sono creature del- l'lmpero, o della Gasa dei Gonti di Tuscolo, nessuno in- dipendente. Per la generosa ac- condiscendenza di Enrico II, circa il 1000, il legame di dipendenza tende a rallentarsi. Per cir- ca mezzo secolo, da Benedetto VIII a Glemente II, il Pa- pato potrebbe dirsi libero da ogni sog- gezione verso Ger- mania, se per lui Una peggiore non fosse seguita, quella verso la Gasa dei Gonti di Tuscolo. 10461073 Gon Enrico III ri- torna V antica sog- gezione. II Goncilio di Sutri risuscita il Privileghtm del 963, e i Papi da Glemen- te II alio stesso Gre- gorio VII, sono tutti di scelta e approva- zione imperiale. Pe- ro e questo pure il periodo della risur- rezione della dignita papale, stante il ri- sorgere nel Papato dell' istinto di sua conservazione e in- dipendenza. Pontefici Tusculani: Giovanni XI, 931-936 Giovanni XII, 956-963 Benedetto VII, 975-983 Benedetto VIII, 1012 Giovanni XIX, 1024-1033 Benedetto IX, 1033-104S Benedetto X, 1058-1059 Pontefici di Nomina imperiale t I Periodo. Leone VIII, 963 Giovanni XIII, 965-972 Benedetto VI, 972-974 Gregorio V, 996-997 Silvestro II, 999-1003 II Periodo. Glemente II, 10464048 Damaso II, 1048-1049 Leone IX, 1049-1055 Vittore II, 1055-1057 Stefano IX, 1057-1058 Nicola II, 1058-1061 Alessandro II, 1061-1073 Gregorio VII, 1073-1085 Ognuno de' Pontefici di questo II Periodo, sebbene di nomina imp., lavora all' indipendenza del Papato, e Gregorio VII raggiunge lo scopo. 50 Uvo Medio. GREGORIO VII: 1073-1085. Tav. LIX. Canossa : 1073-1077 Salerno : 1077-1085 Prima intenzione di Gregorio VII e l'assoluta liberta delle elezioni papali e del clero. Le ripulse di Enrico IV portano Grego- rio VII alia resistenza che egli sa intraprendere coll'allearsi al Feudalismo e col citare Enrico davanti al Goncilio lat. anche per affermare cosi la superio- rity del potere spirituale sul temporale. La defezione del Feudalismo (vale a dire dei sudditi) obbliga Enrico all'umi- liazione di Ganossa (1077), cui nella mente di Gregorio deve seguire, per parte della Germa- nia e del suo re, la rinunzia al diritto d'Impero. II diritto d'Impero, secondo Gre- gorio, si raccoglie tutto nel Pa- pato, che lo esercitera per in- tero, senz'obbligo di delegazio- ne. La quale pretesa riconcilia intanto il Feudalismo alia Monarchia, e permette ad En- rico di vincere gli Anticesari, e di discendere in Italia (1081) alia caccia del suo offensore, salvato in buon punto dai Nor- manni accorsi secondo gli ob- blighi contratti col patto di Civi- tella (1053). Ma Roberto il Gui- scardo insofferente d' indugio, porta seco a Salerno il Ponte- fice (1084), che poco appresso vi muore (1085), come in esiglio. Genealogia : La Casa dl Canossa. Sigefrido Gonte di Palazzo in Milano, 901 ! Alberto-Azzo II liberatore di Adelaide, 951 Castellano di Ganossa I Tedaldo Marchese, Gonte di Reggio ; Massa e Mantova I Ronifazio, 1054 Signore di Ferrara, M. e di Toscana (da cui) Matilde, 1115 Gont. a di Ganossa, Modena, Reggio, Mantova e Toscana JEpoca III: 962-1305. 51 LA I. LOTTA TRA IL PAPATO E L'IMPERO : 962-1122. Tav. LX. 9624046 Pud dirsi inco- minci fino dalla stessa seconda rin- novazione, poiche Gio- vanni XII ap- pena incoro- nato Ottone, se ne mostra pentito, edob- bliga l'lmpero ad assicurarsi l'appoggio del Papato con violenze — Privilegium Olhonis — e persecuzioni tali che gli tol- gono la CQ- scienza del proprio esse- re, tanto da darsi in brae- cio — quando gli mancano gli ordini ger- manici — al- l'ignobile ser- vaggio di Ca- ,sa Tuscolana. E un servaggio di mezzo sec., 1012-1046 — detto YEtct di ferro del Pap. 1046-1073 Se l'intervento di Enrico III libera il Papa- to da questo secondo ser- vaggio, le de- cisioni di Su- tri (1046) gli riportano il primo. Pero i nuovi Pontefici, per- sone d' incor- rotti costumi e di mente e- letta, nontar- dano a com- prendere il valore della loro posizione di fronte al- l'lmpero : ed a poco a poco con opportune riforme, tutti — guidati dal consiglio d'll- debrando — lavorano alio scopo della li- berta del po- tere che rap- presentano. 1073-1085 E con Gregorio VII tutto e di- spostoallalot- ta per la liber- ta, mentre F Impero a nulla ha provvedu- to che lo so- stenga oltre il solito appara- to delle forze materiali che svaniscono di fronte alle e- vocate e di- rette dal ge- nio di Grego- rio. E se Gregorio dall'altezza di Ganossa (1077) discen- de all' esiglio di Salerno (1084) egli e appunto per- ch e da quel- 1' apice non seppe conte- nersi dall'uni- re al Papa- to anche cio che il Papato corrompeva, ossia il potere del vinto ed umiliato av- 1085-1122 II che desta in modo cosi vio- lento la gelo- sia germanica per il diritto cTlmpero, che Grandi e Vas- salli sono tutti di bel nuovo con la Gasa di Franconia per riparare all'ol- traggiosa inti- mazione. La morte di Gregorio fuben dannosa per il Papato, ma an- che lui vivo, la vittoria a- vrebbe ugual- mente arriso aH'Impero, os- sia alia Nazio- ne che per nul- l'altro credeva vivere che per godersi del di- ritto di succes- sione a Roma. AWorms(1122) Enrico V cosi vuole ed ot- tiene. 52 JEvo Medio. LA SIGILIA SOTTO LA DOMINAZIONE ARABA : 827-1060. Tav. LXI. Conquista : 827-878 La rivolta militare greca del 821 con Eufemio offre la Si- . cilia al sultano di Kairewan. Gli Arabi partiti da Susa con 10,000 fanti e 70 navi, guidati da Eufemio sbarcano a Mazara (827) e si get- tano nel cuore del- 1'isola, ove pero non trovano pie fermo se non nel 830 con la presa di Palermo. AK lora incomincia la vera guerra di con- quista che dura 48 anni, cioe fino al- 1' espugnazione di Siracusa (878). II pentimento di Eu- femio e Feroica re- sistenza provano quanto negli isolani fosse vivo — mal- grado un duro ser- vaggio di tre secoli — l'amor di patria e di liberta. L'isola fu divisa in tre provincie (Valli) Mazara, Demone, Noto. La condizione de' Gristiani fu va- ria : perche furonvi centri indipendenti, tributarii, vasalli e schiavi. Di questi molti in Val di Mazara, come molti di vassalli in Val di Noto, mentre molti indipendenti in Val Demone. L' amministrazione ci- vile e giudiziarianel- le citta era affidata ad un Capo arabo, come ad altro la di- rezione della sicu- rezza. Per qualche tempo l'isola sopporto ras- segnata il nuovo giogo : ma nel 911 fu tutta in armi. Ribellioni : 911-1060 Palermo ne aveva da- to il segnale appro- fittando delle discor- die fra Arabi di Si- cilia e d' Africa. Pre- sto domata, la ribel- lione fu ripresa nel 962 e domata anco- ra, parve per sem- pre, nel 965 Geuto anni passarono di dominio straniero portante nella pace a tutta 1' Isola una rapida e meraviglio- sa fioritura al com- mercio, 'aH'industria ed alle* scienze. La Sicilia non ricordava tanta prosperita, ma , poi la discordia ara- ba porto altra domi- j nazione. II signore di Siracusa, j per vendetta, offre al Conte Ruggero j l'isola (1060), che dopo 30 anni e tutta normanna (1090). La conquista normanna non distrugge nell'Isola Felemento arabo, il quale vi dura come ceto a se fino sui primi del secolo XIV. JEJpoca III: 962-1305. 53 LE GROGIATE : Tav. LXII. 1095-99 1147-49 1189-92 1202 Urbano II. Eugenio III. Glemente III Innocenzo III. Pier VEremita. S. Bernardo. Guglielmo di Tiro. Fdlco Neully. Goffredo Bu- Gorrado III. Tibaldo glione. Luigi VII. Federico I. di Champagne. Eustachio Amedeo III Biccardo Luigi di Blois. e Baldovino di Savoja. Guor di Leone. Guido di Boulogne. Filippo di Goucy. Baimondo Augusto. Baldovino di Tolosa. di Fiandra. Ugo di Ver- Venezia. mandois. Bonifazio Boemondo marchese di Taranto del Monferrato. e Tancredi. I Grociati si Amalfi, Genova, fermano a Pisa, Venezia. Gostantinopoli. 1216 122829 1248-54 1270 Onorio III. Gregorio IX. Andrea Federico II. Luigi IX. Luigi IX. d' Ungheria. Leopoldo d' Austria. Giovanni di Brienne. Cause : L'istinto di conservazione nel Papato e nelP Impero Or. : le sevizie sopportate dai visitatori de' Luoghi Santi. Effetti : Scosso il regime feudale, ma rafforzato il dispostismo — > affratellati i popoli — ristabilito il eontatto tra FOriente e l'Oo cidente — sviluppato il commercio e risvegliata la cultura, 54 Evo Medio, LE ORIGINI DEL GOMUNE ITALIGO; 962-1122, Tav. LXIII. 962-1037 La chiamata de' Vescovi al governo delle citta (962), e il primo degli aiuti dati al risorgere del- la liberta de' Gomuni. Pero il Vescovo- Gonte non tarda a pen- tirsi delle concessioni fatte, si fa ti- ranno, la pre- tende a re e a imperatore, e impone ai Valvassori la restituzione dei feudi con- cessi, edanche sconfitto (la Motto) preten- de che dairim- pero gli sia fatta giustizia. 1037-1040 10401044 L' interv. del- rimpero a pro de' Valvassori segna un altro importante passo per Fin- dipendenza eomun. (1037). Poiche il po- tere vescovile offeso dalle decisioni im- periali, favo- risce a sua volta i Vas- salli (Eriberto in Milano) e li invita alia resistenza al- l'lmpero (Car- roccio) ed ai nobili. Gon la quale comunione d'interessi tra Plebe e Vesco- vo gettasi la prima pietra del Gomune italico. La riconcilia- zione de' Ve- scovi con rim- pero e coi No- bili suscitanei Vassalli il ti- more di per- dere i diritti acquisiti, per cui la Plebe (Vass.) armata mano caccia Vescovo e No- bili, e raccol- te sotto una. sola direzione (Gonsoli) le varie Gorpo- razioni di me- stieri, forma il suo essere e la sua forza, davanti la quale gli e- spulsi infine cedono, rico- noscendo la legge comune (1044). 1044-1122 Se questo e il periodo delle piu fiere lotte interne, e pur quello de' piu ricchi guada- gni , perche Flmpero per non avere im- pacci nella lot- ta impegna- ta col Papato, molti obblighi condona * alle citta, sicche a poco a pdco il patrimonio del Gomune e for- mato, vale a dire assicurata la sua esi- stenza. Ecco la ragionedel pro- nunziarsi dei Gomuni lom- bardi, dopo Ga- nossa, a pro dell'Impero. 1039: Eriberto, arcivescovo di Milano, trasforma il Garroccio, servente alia raccolta delle decime, in arnese di difesa per l'in- dipendenza comunale, Epoca III: 962*1305, 55 ARNALDO DA BRESCIA: 11394154 Tav. LXIV. /. Apostolato : 1139-1140 Allevato alia scuola del libero esame da Abelardo in Parigi, ritorna in Italia circa il 1139 a so- stenere contro Inno- cenzo II il Comune romano. Pero egli propugna la stabi- lita dell'Irnpero con Roma capitale e se- de dell'Imperatore. Innocenzo II e il partito papale, forti dell' appoggio che loro viene dal- Pacquiescenza ger- manica, lo combat- tono e lo costringo- no ad esulare d'l- talia. Esiglio : 1140-1145 Ricovera di nuovo in Francia, ove i discepoli di Abelar- do lo acclamano lo- ro maestro. Ma S. Bernardo gli stimola contro il clero e i partigiani del Pa- pato, e lo costringe a riparare in Elve- zia, ove dimora cir- ca un quinquennio, riformando, al con- tatto di quel popolo libero, i suoi ideali politici. II. Apostolato : 11451154 Morto Innocenzo II ritorna in Roma e vi propugna la in- dipendenza del risor- to Comune non solo dal Papato ma ben anche dall 1 Impero, come pure la libera esistenza di tutti gli altri Comuni italici, e la secolarizzazione del Papato. II Papato, privo al- lora d'appoggi, non resiste, ma poi, elet- to Federico I, invita costui a liberarlo dal novatore, che come eretico e condannato al rogo nel 1154. Re Crociati di Gerusalemme : Goffredo di Bouillon, 1099-1103 Baldovino I, 1100-1118 Baldovino II, 1118-1131 Folco, 1131-1142 Baldovino III, 1142-1162 Amaurv, 1162-1173 Baldovino IV, 1173-1183 Baldovino V, 1183-1186 Guido di Lusignano, 1186-1192, fonda il regno di Cipro Enrico di Champagne, 1192- 1197 Amaury II, 1197-1205 Giovanni, 1205-1237 I Cristiani cacciati di Palestina nel 1291, 56 Evo Medio. FEDERIGO 1 : 11524190, Tav. LXV. L'intangibilita delV Impero : 1152-1158 Sicuro di se in Germania, nel 1154 discende in Italia col- l'intenzione di ristabilirvi a qualunque co- sto F autorita dell' Impero. Rispondono a questo fine : la prima Dieta di Roncaglia (1154): le di- struzioni delle ribelli Torto- na e Spoleto (1155) : la in- coronazione di Pavia e di Roma (1155): 1'assedio e la forzata arresa di Milano (1158): e so- pratutto la se- conda Dieta di Roncaglia (1158) : ove ei proclama l'in- tangibilita e la santita del- 1' Impero, os- sia la dissolu- zione del Co- mune , e la superiority dell' Impero sul Papato. L'offesa e la contro offesa: 1158-1179 Alle ribellioni contro le deci- sionidiRonca- g'lia fanno se- guito gli assedi e le distruz. di Grema (1100) e di Milano (1162), la de- posizione di Aless. Ill nel 1159, F occu- pazionediRo- magna (1163), F assedio di Ancona e le stragi di Ro- ma (1167). Ma a tutto cio rispondono i Comuni ed il Papato con eroiche resi- stenze, con la Lega Veneta (1162), con la Lombarda nel 1167, con la riedificaz. 6 di Milano (1167) con la fonda- zione e la dife- sa d'Alessan- dria(1175),col rifiuto di Mon- tebello (1175), e con la vit- toria di Le- gnano (1176), La pace : 1177-1183 Dopo Legnano Federico, ve- duta difficile una rivincita sui Gomuni finche alleati col Papato, propone a questo un ac- cordo che e accettato da Alessandro III e firmato in Venezia nel 1177. Ma anche ab- bandonati dal Papato, i Go- muni nella lo- ro unione tro- vano la forza per incutere rispetto a Fe- derico, che do- po sette inu- tili anni di at- tesa si persua- de alfine di riconoscere la libera esisten- za e collegan- za comunale italica con la pace e la nuo- va Gostitu- zione data al- F Impero in Gostanza nel 1883, Perdite e com- pensi : 1183-1190 Dopo il 1183 Federico lavo- ra ad impedire che le conces- sion! di Go- stanza danneg- gino di sover- chio la consi- stenza dell'Im- pero. Quindi la sua Lega Regia contrap- posta alia Lom- barda. Ma il lavoro suo piu intenso e at- torno al Papa- to che della pace di Vene- zia sembra me- nar vanto co- me d'altra Ga^ nossa. L' al- leanza fami- gliare con la Casa Norman- na (1185), ri- sponde alio scopo di Fede- rico, che sicuro omai di se e dell'Impero ce- de alle istanze del Papato per una nuova Gro- ciata (1189). Muore in Asia (1190). JEJpoca III: 962-1305. 57 LA I. LOTTA TRA I GOMTOI E L'iMPERO: 1154-U83, Tav. LXVI. Intimazione di scioglimento: 11541158 I Comuni, perche na- ti in seno al Feuda- lismo, ne ereditano il vizio capitale del- la prepotenza e del- la discordia. Federico I e quincli chiamato contro di essi non solo dalla necessita di ristabi- lire l'autorita imp. ma dai loro stessi inviti. Alia prima discesa assedia e distrugge i luoghi piu deboli, alia seconda — dopo l'arresa di Milano — intima da Roncaglia a tutti i Gomuni lo scioglimento (1158) perche l'lmpero di sua natura sacro ed inviolabile non puo ammettere in se e- sistenze separate. Difesa dei Comuni: 1158-1177 Ma le decisioni di Ron- caglia suscitano nei Gomuni l'eroismo, ed anche la solida- rieta nella difesa del comune diritto. E il Papato offeso, anch'esso si dichia- ra solidale con essi contro l'lmpero. Federico I li assale amendue e li perse- guita con la presa e distruzione di Gre- ma (1160) di Milano 1163 e le stragi di Roma (1167) ; cui si risponde con la Lega Veneta(1164),larie- dificazione di Mila- no (1167), la Lega Lombarda (1167), la fondazione (1167), e la difesa d' Alessan- dria (1175), le ripulse del compromesso di Montebello (1175), e la splendida vittoria di Legnano (1176). Attesa e Pace: 1177-1183 La vittoria di Legna- no pare non abbia ancora persuaso Fe- derico della forza che il diritto dona ai Gomuni, e spera che separandoli dal Papato riuscira a de- bellarli (1177). Ma inutilmente: poi- che la concordia ita- lica dura malgrado iltradimento papale, sicche dopo la lunga attesa di sette anni, egli s' inchina a quel diritto con le con- cession! di Gostanza, (1183) distruggenti in tutto le assolute e dispotiche di Ron- caglia. La sincerita di quel- la pace e compro- vata dall' incorona- zione seguita in Mi- lano tre anni dopo. 58 JEJvo Medio. INNOGENZO III: 1197-1216. Tav. LXVIL Speranze : 1197-1212 Giovandosi della confusione che regna in Ger mania, prepara il Papato ad una vigorosa dife- sa de' suoi diritti, come potesta terrena e spirituale. Ai qual fine crea e tien viva in Italia una forte agitazione antimperiale (guelfa) : aiuta l'i- stituzione di nuovi ordini mo- nastici per la difesa della dot- trina crisiiana e per l'istru- zione popolare : bandisce una nuova Grociata : ed ai Popoli ed ai Re paiia come solo su- premo Direttore dell'Impero romano-cnstiano. Non tanto per l'lmpero quanto per il Pa- pato sembrano ritornati i gran- di giorni del 1077. Illusioni : 1212 1216 Le perdute speranze su Otto- ne IV lo obbligano a ricono- scere Federico come re di Ger- main a e futuro imperatore, al patto pero della rinunzia alia corona del Reame (1212). Ma si puo dire che da quel mo- mento la fortuna del Papato di nuovo declini, perche Fede- rico fatto sicuro di se, in Germania lavora con intenzio- ni sospette : ne Filippo Au- gusto di Francia ubbidisce agli ordini papali di rispettare l'ln- ghilterra, ne la Gristianita si muove al bando di una nuova Grociata. In mezzo a questi poco lieti an- nunzi, Innocenzo III muore in Perugia (1216). Invenzioni: Fondazioni nel sec. xii: Gostruzione della torre Garisenda a Bologna, 1110: Bono, archi- tetto, da principio nel 1152 al Campanile di S. Marco: nel 1153 Diotisalvi al Battistero di Pisa, dove nel 1174 Bonanno prende a edificare la Torre pendente, come pure nel 1164 si da princi- pio alia costruzione del Duomo di Monreale. Del 1161 citansi lettere di cambio sopra Messina e Gostantinopoli, tratte da mercanti di Messina. Nel 1170 fondasi a Venezia la prima Banca di depositi, e nel 1171 il Banco di S. Marco. Nel U72 Lucchesi e Genovesi fondano Viareggio sul mare. Epoca III: 962-1305. 59 LA II. LOTTA TRA IL PAPATO E L'IMPERO: 12204268. Tav. LXVIII. II Papato e Federico II: 1220-1250 La seconda lotta ha per causa la rinunzia non osservata da Federico II alia corona di Na- poli e Sicilia. II Papato tenta invano allonta- nare da Napoli Federico che vi si pianta e vi rimane di fronte alle scomuniche di Ono- rio IV, Gregorio IX, le ribel- lioni del figlio Enrico, e dei Gomunilombardi. Che anzi egli costringe Innocenzo IV a ri- parare a Lione, di dove gli giungono nuove condanne, (1245) mentr'esso risponde con nuovi assalti palesi ed occulti ' fino alia morte che lo sorpren- de in Ferentino (1250). II Papato e gli ultimi Svevi . 1250-1268 La morte di Federico non porta pace tra i due avversarii, per- che Gorrado IV pretende al Reame contrastatogli da Inno- cenzo IV ; come i successori di costui (1254-68) lo contrastano a Manfredi e a Gorradino, fi- no ad offrirlo — per non ve- derlo in mano di uno Svevo — a straniere Case. Carlo d'Angio che non perdona a Gorradino vinto da lui a Ta- gliaccozzo (1268) e lo condanna alia morte, non e che 1' inter- prete del proposito papale di estirpazione della Gasa Sveva. Statuti: Decretali : Inquisizione : Sul principio del Secolo XIII cominciano ad ordinarsi in corpo gli Statuti delle Gitta italiane. Fra i piu noti sono quelli di Pi- stoia (1200), Fermo (1208), Modena (1213), e Verona (1228). Nel 1234 Gregorio IX, con Fopera di Raimondo da Penafort, rac- coglie canoni e decreti pontificii posteriori al 1150 nei cinque Libri delle Decretali. II VI fu aggiunto da Ronifacio VIII. II sinodo di Toledo (1229) istituisce il Tribunate dell' Inquisizione o Santo Uffizio. Gregorio IX lo approva e lo affida ai Domeni- cani (1232). Innocenzo IV lo estende all' Italia, eccetto il Rea- me (1251). 60 Evo Medio. FEDERIGO II E IL PAPATO : 12124250. Tav. LXIX, Mutue offese : 1212-1245 Geduto da Gostanza alia tutela d'Innocenzo III, e da questo riconosciuto re di Germania nel 1212 alia condizione della rinunzia alia corona del reame di Napoli. Federico rinunzia, ma nel 1220 ottenuta l'impe- riale, entra nel Reame e lo rior- dina cosi da legarlo ai destini di propria Gasa. Invano il Pa- pato con Onorio III e Grego- rio IX tenta allontanarlo, che per lui non contano ne minac- cie, ne scomuniche, ne ribel- lioni fomentate in Lombardia e in Germania. Alia sua volta Federico ricorre a tutti i mez- zi di offesa, e in trovarli e a- bile e in applicarli non ha scru- poli, sicche Innocenzo IV e co- stretto a ritirarsi in Lione di dove in solenne Goncilio lo di- chiara deposto (1245). Estrema lotta : 12454250 Questo e un quinquennio di lot- ta estrema tra il Papato e Flm- pero. Federico studia perfino di arrivare con la spada alia mano sotto la rocca di Lione, e poi- che vi e impedito pensa arri- varvi altrimenti , detronizzan- dovi non soltanto Innocenzo IV ma sopprimendovi del tutto il Papato. (Missione di Pier d. Vi- gne a Lione.) Ma tutto e inu- tile, mentre la Germania gli sfugge con l'elezione di Raspe e di Guglielmo d' Olanda, e i Gomuni, di nuovo ribelli, lo battono (1248-49). E in tali strette che Federico mentre non mostra perdersi, anzi escogita nuovi mezzi di difesa e d' offesa, muore quasi improvviso in Ferentino di Lu- cera (1250). Universita : Nel 1202 alcuni Professori di Bologna aprono in Vicenza uno Stu- dio che duro fino al 1209. Nel 1222 una nuova migrazione da Bologna origina FUniversita di Padova. Nello stesso anno Fe- derico II, irato contro i Bolognesi per la presa d' Imola, sop- prime (senza effetto) la loro Universita e fonda (1225) quella di Napoli. Nel 1243 Innocenzo IV istituisce FUniversita di Roma e quella di Piacenza, Epoea 111: 962-1305. 61 LA II. LOTTA TRA I GOMUNI E L'IMPERO : 1226-1250. Tav. LXX. 1226-1237 Gia fino dai primi urti del Papato con Federico II, i Go- muni temendo di se, rinnovano per 25 a. la Lega Lombarda, (1226) e si presenta- no compatti dinanzi le schiere ghibelline deirimperatore Ne la pace di costui col Papato nel 1229 li illude, percio con- tinuano a stare in armi, finche provo- cati nel 1236 da Ez- zelino, Pallavicino e Buoso , s' uniscono al ribelle Enrico di Germania. Federico ritornato di Germa- nia li affronta a Gor- tenova e li sconfig- ge (1237). 1237 1247 La rotta di Corteno- va non disanima la Lega. Intanto che Brescia resiste a Fe- derico , Genova e Pisa si dichiarano pei Gomuni, ed Az- zo VII d'Este pian- tandosi a Ferrara vi si contrappone ad Ezzelino ed a Pado- va (1240). Intanto ecco l'ade- sione del Papato , come la finta sotto- missione di Federi- co, il nuovo urto di lui col Papato, (1241) e la deposi- zione che questi gli minima da Lione nel 1245. Tutto cio anima sempre piu i Gomu- ni alia giurata con- cordia, tanto piu che contro di loro Ezze- lino minaccia assalti e sterminii. 12471250 La ribellione di Par- ma che avviene men- tre Federico e in via contro Lione , (1247) e pei Gomuni il segnale di una lot- ta a corpo a corpo coll'Imperatore. Lot- ta gloriosa quanto quella contro Fe- derico I, per la e- spugnazione e la di- struzione di Vittoria, (1248) la vittoria di Fossalta, e la cattu- ra di Enzo (1249). La morte di Federico II (1250) tronca la lotta tra i Gomuni e F Impero , sebbene continui contro i tre suoi Gapitani ghibel- lini, o almeno fino alia strage degli Ez- zelini (1260). Viaggi: Scoperte : I fratelli veneziani Nicolo e Maffio Polo intraprendono viaggi nel- l'Asia orientale : ai quali si aggiunse Marco figlio di Nicolo che nel suo Milione narro i viaggi di tutti e tre fin dopo il 1300, facendo conoscere all'Europa i paesi da loro visitati in Asia ed in Africa, 62 Eoo Medio. MANFREDI E GORRADINO : 1250-1268. Tav. LXXI. Manfredi : 12601266 Morto Corrado IV (1254), tiene per se il Reame, malgrado Cor- radino ed il Papato protestino. II Papato pare infine s' adatti a riconoscerlo, purche si con- fess! vassallo della S. Sede : ma Manfredi rifiuta. Quindi ec- co Alessandro IV offrir Napoli e Sicilia a questa e a quella Gasa reale, cui Manfredi ri- sponde col cinger la corona di re a Palermo (1258) , strin- gere alleanze coi Ghibellini (1260), e imparentarsi con gli • Aragonesi (1261). Ma intanto Carlo d'Anjou accet- ta il Reame (1264) e nel 1266 v'entra ; e a Benevento si scon- tra con Manfredi che v' e vinto ed ucciso (1266). Corradino : 1266-1268 La morte del padre (Corrado IV 1254) non gli porta la corona germanica perche malgrado le buone intenzioni de' principi te- deschi, Urbano IV lo impedisce minacciando gli Elettori di sco- munica. Alia morte di Manfredi (1266 \ discende in Italia ed unite alle forze sue alcune schiere ghi- belline italiche entra per gli Abruzzi nel Reame contro Car- lo I. Ma a Tagliacozzo Farte di guerra del cavaliere Allard lo vince. Fuggiasco , e tradito ed arrestato. Condotto a Napoli e condannato a subita morte, an- cbe per ordine di Glemente IV, (1268). Arte: Giacomo o Lapo, creduto maestro di Arnolfo, erige il Palazzo del Podesta in Firenze (1250). Giovanni Pisano lavora la fontana di Perugia, e comincia il Camposanto di Pisa (1278). Nello stesso anno i Domenicani di Firenze cominciano Santa Maria Novella, architetti Fra Kistoro de'Campi, Fra Sisto e Fra Gio- vanni. Lorenzo Moitani architetta il Duomo di Orvieto (1200). I Frati Minori di Firenze prendono a edificare Santa Groce col- l'opera di Arnolfo (1297) : ed il Gomune della stessa Gitta com- mette al medesimo Arnolfo Santa Maria del Fiore (1298) e il Palazzo della Signoria (1299). Giovanni ed Andrea Pisano, scul- tori, lavorano nel Duomo di Pisa. Comincia a dipingere Giotto di Bondone, nato nel 1276. Epoca III: 962-1305. 63 GLI IMPERATORI E RE DI GASA SVEVA HOHENSTAUFEN: 1138-1254 Tay. LXXII. Cor r ado III: 1138-1152 I conti di H. rice- vono da Enrico IV il D. e di Svevia, e quindi ereditano quello di Franconia. Gorrado III eletto dallafazione Ghibel- lina, e trattenuto in Germania dalle di- scordie civili, finche poi insieme a Luigi VII di Francia va in Orient© Grociato, ma ne ritorna scon- fitto. Federico I: 11524190 E il grande nemico dei Gomuni italici: contro i quali di- scende in Italia sei volte. — Ma i suoi stessi furori invitano a concordia i Gomu- ni ed alia mutua as- sistenza che li ren- de, dopo un'eroica lotta di trent' anni, vittoriosi a Legna- no (1176) e a Gostan- za (1183). Muore Grociato in Asia nel 1190. Enrico VI: 1190-1197 La precipua cura di costui e l'eredita nor- manna, che affretta coll'assalire il Reame e con la strage degli ultimi Altavilla, 1194 Signore di tutta Italia, e quindi anche delle terre del Papato, preparava a que- sto di nuovo tristi giorni, se la morte di lui (1197) e l'ele- zione d' Innocenzo III, non lo soccorre- vano in tempo. Filippo : 1198-1208 E l'eletto della fa- zione ghibellina, e si sostiene contro 1'av- versario Ottone di Brunswic coll'aiuto di Filippo Augusto di Francia. Gerca guadagnarsi il pon- tefice Innocenzo Iil, e mentre ci ha buo- ne speranze muore assassinato in Bam- berga(1208). Federico II: 12181250 Dopo la morte di Ot- tone IV e ricono- sciuto da tutta Ger- mania e dal Papato che lo incorona imp. nel 1220. Ma 1'aver voluto con- servar ad ogni costo la corona del Rea- me lo pone in fiera lotta col Papato e coi Gomuni. Ora vinto, ora vincitore, muore quasi improv- visamente in Feren- tino presso Lucera nel 1250. Corrado IV. 1250-1254 Succede al padre, e sebbene contrastato- gli il regno in Ger- mania da Guglielmo d' Olanda , discende in Italia a sostenervi le sue ragioni sul Reame. Assedia e prende Napoli, ma mentre si prepara a difenderla contro ilPapa, muore (1254). 64 Evo Medio. CARLO I D'ANJOU: 12664285. Tav. LXXIII. Progetti di conquiste: 1266-1282 Una volta sicuro del trono (1268) non sa trattenersi dall'ubbidire al naturale impeto franco, e pensa quindi di farsi signore di tutta Italia, dell' Africa setten- trionale ed anche della corona imperiale d' Oriente. Quindi grandi preparativi di armate di terra e di mare, come per- cio grande aumento di balzelli pubblici e rappresaglie atroci sui sudditi, massime sulla Si- cilia rea di mostrar troppo a- perto il suo affetto alia me- moria degli infelici Svevi. Sconfitte e perdite : 12824285 La ribellione di Palermo (1282), e quindi provocata dal disprez- zo tirannico di Carlo I: l'insul- to del soldato Druet non n' e che l'altimo incentivo. II moto siciliano e spontaneo, ed il soc- corso chiesto ed ottenuto da Casa d*Aragona non arriva che quando il moto sta per essere sopraffatto. Vinto due volte da Ruggero di Lauria in mare, perduta ogni speranza di con- quista in Oriente, rambizioso, mal sopportando la vergogna subita ; e dall' ira e dal dolore presto tratto a morte in Man- fredonia (1285). Genealogia : La Casa Sveva o degli Hohenstaufen. Federico il Vecchio, 1105 Conte di Staufen, Duca di Svevia Corrado III, 1152 Federico, il Losco Federico I Barbarossa, 1190 Enrico VI, 1197 I Federico II, 1250 Filippo, 1208 Corrado IV, 1254 Corradino, 1268 Manfredi, 1266 I Costanza in. di Pietro d'Aragona Epoca III: 962-1305. 65 LA GUERRA DEL VESPRO SIGILIANO E IL PAPATO : 1282-1303. Tav. LXXIV. Contro gli Anglolni : 1282-1285 II moto causato dalla tirannide angioma e spontaneo, e la li- berazione e seguita da una le- ga di assistenza tra tutte le citta siciliane. La Baronia stessa fa lega col Popolo e con questo divide il merito de' molti eroismi, fino alia ve- nuta, non chiesta ma tollerata come un minor male, del soc- corso aragonese. Piero III e incoronato a Paler- mo nel 1282, e vincitore con Ruggiero Lauria due volte sul mare contro Carlo, obbliga co- stui a ritirarsi sul continente dove muore nel 1285, come pure Pietro III che lascia intanto la corona di Sicilia al figlio suo Giacomo. Contro il Papato . 1285-1303 II Papato, cui i Siciliani subito si rivolgono fidenti, non rispon- de : anzi invita Carlo I a rap- presaglie : scomunica Piero I : s' interpone per la liberazione di Carlo II (1287) : e col trat- tato di Tarragona (1291), e quindi d' Anagni (1295) intima ad Al- fonso e a Giacomo d 1 abbando- nare i sollevati. Chi salva i Siciliani e la loro costanza, e l'assistenza fedele di Federico d'Aragona e della sem- pre arnica Costanza. Sicche il Papato, dopo un ultimo tenta- tivo fatto da Carlo Valois, ri- conosce a Caltabellotta (1303), insieme agli Angioini, l'indipen- denza della Trinacria sotto lo scettro di Federico d'Aragona e de' suoi eredi. Re Aragonesi di Sicilia. — Pietro I, 1282-1285: Giacomo I, 1285- 1295: Federico I, 1296-1337: Pietro II, 1337-1342: Lodovico I, 1342-1355: Federico II, 1355-1377: Maria, 1377-1402: Martino I, 1392-1409: Martino II, 1409-1410 (con lui la Sicilia e riunita all'Aragona, 1409.) 66 Evo Medio. BONIFAZIO VIII : 1294-1303, Tav. LXXV. Antichi Ideali: 12944300 La grande ambizione dell'uomo, e la recente disfatta dell'Im- pero (1268), riportano con lui il Papato ai giorni di Grego- rio VII e di Innocenzo III. Gome questi, assicurato al Pa- pato il dominio suo temporale, cerca estendere sull'Italia e sul- l'intero Occ. l'autorita papale, come se debba esser la sola. E sua 1' intimazione — Ponti- fici romano omnem creaturam humanam subesse debet. Illusioni nuove , 1300-1303 E pone il mondo alia prova nel 1300 (Giubileo). Ma da quel momento altresi appare Fina- nita dell'ideale di Bonifazio. Basta la reazione del re di Francia per suscitargli una ri- bellione quasi generale, per cui niuno sorge a vendicarlo del villano insulto che riceve in Anagni (1303) , come niuno a liberar il Papato dallamano che lo conduce quasi in ostaggio ad Avignone nel 1305, LA PRIMAVERA LETTERARIA ITALIANA. Ciullo d'Alcamo (siciliano). — Fiori, durando in Palermo la scuola provenzaleggiante protetta e favorita da Federico II. II suo fa- moso Contrasto e tra i primi documenti del nostro volgare. Guido delle Colonne. — Fu di Messina, e visse alia Gorte di Fe- derico II ove verseggio graziosamente d'amore : -f 1292. Rlcordano Malesplnl. — Nobile cittadino di Firenze, fu il primo che scrisse la Storia in italiano : -{■ 1282. Pier delle Vigne, il celebre Ministro di Federico II. — Gonservansi di lui varie poesie italiane tra le quali un sonetto che mostra come egli alia Gorte di Federico splendesse per il gusto gia ele- gante della lingua volgare : -\- 1240. Epoca III: 962-1305, 67 GUELFI E GHIBELLINI IN FIRENZE : 11834295. Tav. LXXVL Origini : 11831215 In Firenze, come in tutta Toscana, il par- tito anti-imp eriale (guelfo) sorge dopo Costanza (1183) — come allora vi sorge pure l'imperiale (ghibellino) : quello piu numeroso e piu popolare , questo proprio dei nobili feudatarii, e piu ar- dito. Innocenzo III con ogni arte vi favori ed accrebbe il guelfo. Era forse intenzione del Papato non sol- tanto di farvi risor- gere il suo diritto di successione alia eredita di Matilde, madiprepararvi per se, e come gia nel Reame, il terreno in caso di necessita di rifugio. L'uccisio- ne di Buondelmonte guelfo (1215), fu il segnale della lotta de' due partiti, Lotta : 12151266 La vittoria fu del guelfo che s'incarno anche il potere pub- blico, e se lo manten- ne fino al 1249, in cui Fed. II solleva le sorti della fazione ghibellina che trion- fa per venire pero di nuovo vinta ed es- pulsa nel 1251 fino al 1260, ossia fino alia vittoria ghibel. di Monteaperti. La morte di Manfredi (1266) in fineriporta i Guelfi espulsi in Firenze , conceden- dopero questa volta una tregua alle due fazioni. Tregua e Lavoro : 1266 1295 II 1266 porta adun- que al fine una tre- gua tra i due par- titi : ma poiclie la borghesia lavoratrice che s' e tenuta es- tranea a tante lotte non risente alcun vantaggio da quella pace di partito, cosi ecco la rivoluzione borghese del 1282, che reclama la sua parte nel governo della cosa pubblica — e poco appresso 1' altra diretta da Gian d. Bella (1295) che impone al nuo- vo Priore non solo l'iscrizione nella ma- tricola, ma Fesercizio dell'arte. Con cio il Gomune fiorentino, avuta la pace desiderata, at- tende al suo benes- sere, che gli gua- dagna la fama del primo Gomune indu- striale d'ltalia. 68 Em Medio. GENOVA GONTRO PISA : 11624299. Tav. LXXVII. Pisa Genova e VImpero: 1162-1280 Periodo di guerre accanite tra le due Repubbliche per la Sar- degna (1162-1188), e di nuovo per la Corsica (1195), e in fine per il possesso della Ghiesa di S. Saba in Acri (1255), Pisa al- leata a Venezia. E Flmpero ac- calora quelle guerre per tener lontane le due potenti rivali da un accordo che potrebbe essergli fatale nella sua lotta coi Gomuni. Gosi ne l'una ne Faltra faran- no parte della grande Lega Italica contro l'lmpero. Fine di Pisa: 12804299 Molto forse avrebbe perdonato G. a P., non mai 1' alleanza sua con Venezia nel 1255: quando ecco il furto del possesso corso di Cinaria (1280), per cui Or., mal- grado fosse ancora in aspraguer- ra con Venezia, con tanto impeto affronta la rival e alia Meloria (1284), che la prostra, e prostra- tala le nega per molti anni il perdono, concessole solo nel 1299 alia condizione di una ri- nunzia assoluta non solo alia Corsica, ma ben'anche alia Sar- degna. LA PRIMAVERA LETTERARIA ITALIANA. Pier Crescenzij di Bologna. — Scrisse in 10 libri latini un' opera sull'Agricoltura; opera che resa italiana con ottima lingua (forse da lui stesso) resta uno de 1 monumenti dell'aureo secolo : 1210- 1290 Guittone (o Guido) d'Arezzo. — Autore di prose e versi d' amore e di morale, da alcuni attribuiti a illustri poeti della miglior epoca: + 1294. Guido GuiniceUi, di Bologna. — Fu il primo poeta italiano che alzasse a nobile sentimento la poesia amorosa rivestendola del concetto platonico e sottoponendola a forme artistiche : + 1294. Ilpoca III: 962-1305. 69 VENEZIA E L' ARISTOCRAZIA : 1177-1310. Tav. LXXVIII. Lotta tra Democrazia ed Aristocrazia 117742197 La pace del 1177 tra Impero e Papato accresce a Venezia la riputazione di grande Repub- blica. II merito d' averla condotta a tanto e tutto del suo ceto ari- stocratico, cui le riforme costi- tuzionali del 1172 e 1179 ave- vano assicurato il potere. Merce una simile liberta d'azione, 1' aristocrazia pud in seguito escogitare ed effettuare il gran- de colpo del 1204, che dona alia Rep. una quartet parte e mezza di tutto Flmpero Or. Pero l'ostracismo dato alia de- mocrazia non e senza proteste, alle quali si risponde con la Serrata del Gran Consiglio (1297). Oligarchia : 1297-1310 Un cosi risoluto colpo di Stato non passa senza una nuova reazione democratica con alia testa Marino Rocconio (1298), ed un' ultima con Bajamonte Tie- polo (1310). Ma gli Ottimati tengono forte, sic- che Tuna e l'altra sono superate, pero con molto sangue. Ed e ap- punto da quest'ultima reazione che si trae partito per racco- gliere in una cerchia aristocra- tica ancor piu ristretta la tu- tela pubblica^ istituendo il Con- siglio dei X, da cui nel secolo XV sorgera poi una Direzione di governo ancor piu ristretta, il Consiglio dei III. LA PRIMAVERA LETTERARIA ITALIANA. Brunetto Latini, di Firenze. — Fu esule a Parigi e scrisse in fran- cese il Tesoro (la raccolta piu compieta delle cognizioni d' al- lora) voltato subito con purezza di lingua da ignoto scrittore in volgare. Fu se non maestro, amico e consigliere di Dante : -f 1294. 70 Evo Medio. EPOCA IV: 1305-1453. DA CLEMENTE V ALLA CADUTA DI COSTANTINOPOLI. (Tentativt neo-latini di rinnovazione) I DUE PERIODI DELLA IV EPOGA: 1305-1453. Tav. LXXIX. Tentative* Franco: 13051338 Malgrado il duplice insuccesso, l'Impero che ognuno crede in- distruttibile, non cessa di lu- singar qualcuno ad assumerne la rappresentanza. Fra tutti la Francia pare la piu adatta e la piu pronta, e gia con la chia- mata del Papato ad Avignone piu che decisa alia seconda prova. Ma l'improvvisa guerra (1338) de' 100 anni non solo la distoglie ma quasi ne compro- mette 1' esistenza. E il Papato, alia sua volta, vi rimane ozio- so e in un completo obblio dei suoi grandi ideali. Tentativt Italict : 1338-1453 Nel 1338 pure gli Elettori ger- manici proclamano l'indipen- denza dell'Impero dal Papato. Ma il Papato contrario alia Ger- mania impedira che una nuova prova teutonica si faccia. Resta quindi V Italia che, per quanto divisa, vive tutta del grande ricordo, e Roma con Cola, e Napoli con Ladislao, e Milano con Gian Galeazzo, e Venezia con Foscari vorrebbero disporsi alia grande eredita, che pero a tutti sfugge, perche neppure l'unita sua politica pare cio che piu ami l'ltalia. LA PRIMAVERA LETTERARIA ITALIANA. Guido Cavalcanti, di Firenze. — Negli albori della poesia italiana, egli e il primo che imprime nel verso una armoniosa pieghevo- lezza di forma accoppiata ad una Candida semplicita espri- mendo il sentimento amoroso colla naturalezza che rifiuta ogni sussidio dell'arte : -}- 1301. Epoca IV: 1305-1453. 71 FILIPPO AUGUSTO E RIGGARDO GUOR DI LEONE: 1180-1119. Tav. LXXX. Filippo Augusto : 1180-1223 Gon Filippo Augusto la rega- lita Gapetingia sa riprendere con successo l'esercizio del suo diritto di Gapo sulla Feudalita per obbligare questa all'ubbi- dienza, e a sacrificarsi per l'u- nita della patria. Nel tempo stesso Filippo Augusto cerca di obbligare i Plantageneti asgombrare il territorio franco. II quale duplice intento da lui magistralmente iniziato e pur quello de'successori Luigi VIII, IX e Filippo IV. Se il primo ramo Gapetingio si presto non si fosse estinto, (1328), la Fran- cia avrebbe di nuovo recla- mato per se il diritto d'Impero, molto piu che per le assidue cure di quella grande Tetrar- chia, la Regalita franca aveva ormai tutta in se raccolta la rappresentanza dello Stato. Riccardo : 1189-1199 Anche durante le sue prime prove contro la Feudalita, Fi- lippo Augusto tiene rivolto lo sguardo ai possessi de' Planta- geneti in Francia. Pur di allon- tanare per il momento un pe- ricoloso nemico, s' obbliga a prender la Groce insieme a Ric- cardo (1189), ed una volta tra- scinato costui in Or., ritorna ra- pido in Francia, (1192) e favo- risce l'usurpazione di Giovanni Senza Terra, e da costui si fa cedere la Normandia. Ma ecco Riccardo furibondo ritornare, castigare il fratello Giovanni ed assalire Filippo (1198). Ma se la vittoria sorride a Riccardo, 1' intervento d' Innocenzo III, lo persuade ad una tregua che gli e fatale, perch e durante que- sta e ucciso all' assedio del ca- stello di Ghelus nel 1199. LA PRIMA VERA LETTERARIA ITALTANA. Francesco da Barberino. — Alio studio delle leggi accoppid quello delle lettere, e tra i prosatori del suo tempo sta meglio che tra i poeti. Nei suoi Documenti d'amore in uno stile rozzo e affati- cato trovi qualche aggraziata forma di dire: 1264-1306. 72 JEvo Medio. FILIPPO AUGUSTO E GIOVANNI SENZA TERRA: 1199-1216. Tav. LXXXI. Filippo Augusto contro Gio- vanni : 1199-1205 Filippo Augusto rifmta ricono- scere i'usurpatore Giovanni, e favorisce invece Arturo di Bre- tagna col sostenere la ribeliio- ne, da costui guidata, di tutti i possessi angli di Francia. La strage di Arturo operata dal vincitore Giovanni non fa per- der d'animo Filippo Augusto, che forte de'suoi diritti di So- vrano cita il Vassallo suo Re a scolparsi dell'assassinio com- messo. La disubbidienza di Giovanni gli frutta ii ritorno della Normandia, Bretagna, Anjou, Maine e Poitou nel 1205, che da tre secoli eran perduti. E il guadagno e grande anche dal lato morale, perche la Feu- dality, gia riluttante, segue ora il Re di Francia come suo Alto Signore. Inghilterra e Germania contro Filippo Augusto 1205-1216 Giovanni umiliato da Filippo si sfoga contro il Papato, che di rimando (Innocenzo III) lo de- pone e autorizza Filippo Augu- sto a conquistar V Inghilterra (1213). Quand'ecco Giov. ed Ottone IV, uniti dall' odio contro Francia, assalire Filippo Augusto, che pero non si sgomenta ed a Bouvines (1214) salva con gran- de vittoria l'indipendenza della Francia, accresce il predominio della Monarchia capetingia sul Feudalismo, mentre ad Ot- tone IV la sconfitta toglie l'lm- pero, e a Giovanni una ribel- lione generale de' suoi sudditi impone la concessione della Magna Gharta — che e il sui- cidio della monarchia assoluta inglese (1215). Giovanni muore nel 1216. LA PRIMA VERA LETTERARIA ITALIANA. Iacopone da Todi. — ■ Canto laudi e compose versi con ammoni- menti come di chi ad altro non pensi che alia vita futura, e in primitiva rozzezza di lingua che ancora non si compone a forma di stile: -f- 1306. Epoca IV: 1306-1453. n LA GUERRA DEI 100 ANNI: 1154-1453. Tav. LXXXII. Preliminari : 1154-1337 La lunga guer- ra ha origine dalla rirmnzia fatta da Eleo- nora (la ripu- diata da Lui- gi VII) a fa- vore di En- rico II Plan- tageneto,della Guienna nel 1154. I succ. di Luigi VII lino a Filippo VI favorendo ribellioni e u- surpazioni , riescono a ri- prendere in parte il per- duto. Ma nel 1337 Edoardo III, col pro- clamarsi ere- de della coro- na capetingia, inizia il seco- lare duello. Effetti Impedisce alia Francia di ri- prendere l'lm- pero cui Filip- po A. e suc- cessoril'aveva- no, con tante cure, disposta. Disastri : 1337-1360 La fortuna, for- se in odio agli incapaci e in- degni Valois, e nemica alia Francia. Le sconfitte di Grecy (1346), di Calais e di Poitiers nel 1347, e la pri- gionia del re Giovanni nel 1356, l'insur- rezione di Pa- rigi, e della Iacquerie nel 1358 sono tali e tanti disastri da obbligare la Francia al- ia cessione della Aquita- nia col tratta- to di Berti- gny, (1360). Ne col tratta- to di B., Gio- vanni II ha fi- nito d'umiliar se stesso e la Francia, per- ch e e per lui che anche la Borgogna si stacca dal Re- gno. Tradimenti : 1360-1420 E questo e il periodo dei tradimenti piu obbrobriosi. Dopo qualche lampo t di for- tuna sotto Carlo V nel 1364-80 , se- guono le in- genuita e le pazzie di Carlo VI (1380-1422) e 1' insorgere della Feudali- ty contro la Monarchia. Ed Enrico V d'ln- ghilterra cor- re anch' esso di nuovo al- V assalto, e vincitore ad Azincourt (1415) porta la Francia alia vergognosa pace di Tours, implorata dal- l'indegna re- gina Elisabet- ta cedente al vincitore la corona di Francia (1420). Risorgimento : 1420-1453 Carlo VII figlio del VI ed En- rico VI, figlio del V, si stanno di contro , il N. di Francia con questo e il S. con quello. Ma la fede e l'eroismo di GiovannaD'Ar- co (nel 1429 salva Orleans) risveglia il sen- timento patrio in Francia, che e ricondotta al- ia concordia e alia fiducia nel suo Re. Carlo VII incoronato a Reims (1429), si riconcilia colla Nobilta (1435), prende Parigi (1436), costringe gli Ingle si ad una tregua (1444), crea un eser- cito stabile nel 1445-48, e infi- ne, ripresa la guerra (1449), nel 1453 la ter- mina con la completa libe- razione della Francia. JEvo Medio. LE PRINCIPALI TIRANNIDI ITALICHE DEL SEC. XIV. Tav. LXXXIII. Milano Verona Padova Ravenna Visconti (Matteo 1295- 1322.) Delia Scala (Alboino e Cane Grande 1304- 1329.) Da Carrara (Marsilio 1325) Da Polenta (Guido II, l'o- spite di Dante, 1310.) Lucca Pisa Urblno Perugia Ri- mini Castruccio Ca- stracane (1316-1328) 1325. Altopa- scio. Uguccione della Faggiola (1313-1316) 1315. Monte- catini Montefeltro (Federico I 1308-1322) Malatesta (Malatesta I l'Audace 1276- 1312.) Dante Petrarga. Dante Alighieri: 1265-1321. — Padrone di ogni scienza contem- poranea, percorrendo gran parte della futura, nelle tenebre del Medio-Evo fu terribile ed unica individualita. Perduta la spe- ranza di rientrare in patria con onore, veduto che ne' Principi italiani nulla era a sperare, indecoroso sperarlo dagli stranieri, si racchiuse sdegnoso in se stesso e levandosi arbitro della Na- zione e del proprio secolo, in una portentosa tricosmia — de- scrisse a fondo tutto VUniverso. Francesco Petrarca: 1304-1314. — Nutrito nella filosofia platonica, nelle Op ere latine (Epistolae, Africa) atteggia lo stile al gusto di Cicerone e di Virgilio : nelle italiane (Canzoniere) egli pla- sma tutto un nuovo mondo poetico, rivelando con uno stile d'in- cantevole armonia ed eloquenza, le idee platoniche deH'Amore. Epoca IV: 1305-1453. ?5 GLI ANGIOINI DI NAPOLI: 1266-1435. Tav. LXXXIV. 1266-1309 E il periodo delle follie di conquista,del- le persecuzio- ni, delle ribel- lioni (Vespri) e delle scon- fitte che si chiudono con la perdita del- la Sicilia (il trattato di Caltabellota del 1309.) Carlo I: (1266- 1285) Carlo II: (1285- 1309.) (Carlo II fu li- berate dalla prigionia solo nel 1287.) 1309-1343 La potenza del Papato e la risorgente fortuna guelfa in Italia da- rebbero aiuto a Roberto I per realizzare il sogno di Carlo I sull'I- talia ; ma la incapacity po- litica del Salo- mone Angioi- no ne ruina ogni successo. Roberto: (1309- 1343.) 1343-1386 Con Giovanna I ed anche con Carlo III gli Angioini di- mostrano di non amare il trono che per lo sfogo di lor basse passioni. Le adozioni di Giovanna at- tirano sul Reame assas- sinii, regicidii, stranieri eser- citi, mali e mi- serie infinite. Giovanna I : (1343-82) Carlo III: (1382-1386) 1386-1435 Ladislao ripara all' onore An- gioino col fug- gire gli ozii di Napoli, e col- l'accettare la missione di u- nificatore d' I- talia. Ma il Pa- pato e i Viscon- ti lo perdono. Cosi Giovanna Ilriportatuttii mali passati, il minore de'qua- li e l'adozione di Alfonso V d'Aragona. Ladislao : (1386-1414) Giovanna : (1414-1435) Giovanni Boccaccio : 1213-1375. — E il creatore della prosa ita- liana, che egli seppe elevare alia piu armoniosa movenza con descrizioni incomparabili della vita umana (Decamerone). I RlSTAURATORI DELLA PITTURA, SCULTURA E ARCHITETTURA ITALIANA. — Giov. Cimabue di Firenze (1240-1302). Giotto Bondone di Colle (1276-1336). Nicolo Pisano di Siena (1205-1278). Donatello di Fi- renze (1382-1466). Arnolfo di Lapo di Firenze (1232-1300). An. Orgagna di Fir. (1329-1389). 76 JSvo Medio* ALFONSO I DI NAPOLI: 1441-1458. Tav. LXXXV. Gnerra : 1441-1454 Superato il rivale Renato d'An- jou nel duello di successione (1435-42), il Reame e il suo, cui aggiunge la Sicilia e la Sardegna gia di Gasa Aragona. Ma egli agogna pure la Lom- bardia promessagli e fors' an- che lasciatagli da Filippo M. Visconti (1447). Ma Toscana e Venezia s'oppongono a lui che fa pace con Fr. Sforza (1450), da cui si fa anche persuadere a firmare il trattato di Lodi (1454) assicurante l'equilibrio politico italico. Pace : 1454-1456 La pace del 1454 lo rafferma nel Reame, ove la nobilta de'modi ed una saggia condotta verso la Feudalita prepotente riesce a guadagnargli, massime tra il Popolo e i dotti, la voce di Ma- gnanimo. E lo fu davvero, meno contro Genova cui non poteva perdonare la cattura da lei in- flittagli nel 1422 a Gaeta. L'unica sua colpa fu di non a- ver conosciuto abbastanza in quali mani, morendo, lasciava la corona di Napoli (1458). Genealogia: Gli Aragonesi di Napoli. Alfonso I il Magnanimo, 1456. Ferdinando il Vecchio, 1494. Alfonso II, 1495, abdica nel 1495. Federico IV, 1504 spodestato nel 1506. Ferdinando II, 1496, cacciato da Carlo VIII, 1495, ristabilito nel 1496. Isabella m. di G. Galeazzo Sforza duca di Milano. Alfonso, 1500 sposa Lucrezia Bor- gia, 1498. Epoca IV: 1305-1453, 77 ROMA DURANTE L'ASSENZA DEL PAPATO: 1305-1377. Tav. LXXXVI. La Repubblica di Cola di Rienzo : 1305-1347 La tirannide feudataria signo- reggiante in Roma dopo il 1305, e il rifiuto del Papato a ritor- narvi, provoca la ribellione che vi ristaura la costituzione re- pubblicana. La Repubblica di Cola dovrebbe fare di Roma unasede anfizionica per la pace di tutto il mondo. Idea degna di Roma, ma supe- riore alia capacita del Popo- lano, che poco dopo si sente perduto e costretto ad esulare. E la stessa mania d'Imperio porta il fuggiasco al ludibrio di Raviera e d'Avignone. La missione del Cardinale Albornoz: 1347-1377 Roma, partito il suo Tribuno, lo desidera, perche di nuovo il Feudalismo la tormenta. E il Papato che, caso raro, ha perdonato a Cola (1354) il suo sogno, glielo rimanda insieme al legato Albornoz col duplice intento di lasciar perdere il Tri- buno, e di rialzarvi l'autorita papale come in tutto il resto (Tltalia. E il Legato riesce si pud dire in tutto : perche nel 1377 non e Roma sola che richiama il Pa- pato, ma Tltalia. Papi sedenti in .Avignone. Glemente V, Rertrando di Got: 1305-1316. Giovanni XXII, Giacomo d'Euse : 1316-1328. Nicola V, Pietro di Gorbiera : 1328-1334. Renedetto XII, Giacomo Fournier: 1334-1312. Glemente VI, Pietro Roger: 1342-1352. Innocenzo VI, Stefano d'Aubert: 1352-1362. Urbano V, Guglielmo di Grimoard: 1362-1370, 78 Eoo Medio. LO SGISMA OCCIDENTALE: 13784449, Tav. LXXXVII. Concilio di Pisa 1378-1409 Alia morte di Gre- gorio XI, che nel 1377 ricondusse il Papato a Roma, i Cardinali italiani, nell'intento di prose- guir F opera di ri- surrezione del Pa- pato, eleggono un italiano, Urbano V. Ma la Francia, che non intend e rinun- eiare all'arbitrio go- duto per 70 anni sul Papato, favorisce l'elezione d'un fran- cese, Glemente VII. Di qui lo Scisma che il Concilio di Pisa si prova di scio- gliere (1409) sebbe- ne invano, se pure non lo rende peg- giore. Concilio di Costanza: 1409-1414 Cio pud provare che il Papato era dive- nuto tanto debole che fuori di tutela era perduto. La Francia per l'a- spra guerra con gli Anglosassoni non e ingrado di porgergli soccorso. Ed e for- tuna quindi che la Germania lo sia col suo Sigismondo III, cui il Papato deve, in contrac- cambio di tante in- gratitudini — la sal- vezza che gli pro- cura al Concilio di Costanza, ovelo Sci- sma per il momento e chiuso con 1' ele- zione di Martino V (1414). Concilio di Basilea: 14U-1449 L'unita del comando nella Chiesa per cin- que lustri e rispet- tata. Ma nel 1439 lo Scisma vi ritorna col Concilio di Basilea (1431) ove i Padri, provocati dalle in- transigenze di Euge- nio IV , nominano Pontefice Tex duca di Savoia - Amedeo VIII (Felice V). E tutto merito di Ni- colo V (1447), di a- ver, con le piu cor- tesi trattative, per- suaso 1' avversario ad abdicare nel 1449, e d'aver cosi guarito il Papato da un male che sarebbe stato la sua ruina. Clemente VII (Roberto di Ginevra) eletto a Fondi va a sedere ad Avignone (1378). Ma ne costui, ne i successori suoi contano nel catalogo dei Pontefici. Epoca IV: 1305^1453. 79 FIRENZE E LA TIRANNIDE; 12954343, Tav. LXXXVIII, Cor so Donati: 1295-1308 Per il tradimento di Bonifazio VIII prevale in Firenze nel 1301 la fazione intransigente dei Neri con Gorso Donati, che pero vuole tutta per se la vit- toria, e s'erge repente tiranno tra i Neri ed i Bianchi. Ma di- nanzi alia tirannide Firenze non soffre divisioni : quindi G. Donati ha corto 11 suo Regno (1308). Gosi Firenze non teme le minacciatale vendette per parte dei Ghibellini e di Enri- co VII insieme (1311), ne quelle di Uguccione del!a Faggiola (1315) e di Gastruccio Gastra- cane (1225), Gualtiero di Brienne: 13411343 Dal 1328 al 41 Firenze s'affatica, ma invano, attorno al conquisto di Lucca. Nel 1341 capita a Firenze Gual- tiero che si guadagna la sim- patia popolare e il voto come Gapitanoperla guerra di Lucca. Dovrebb' esser suo studio la guerra ; ma esso non pensa che a farsi despota della sua ospite, e vi riesce coll'arte che tutto a tutti promette e nulla mantiene (1342), finche il lungo gioco, riu- nisce Nobili, Borghesi e Popolo in un fine solo, e la cacciata del tiranno avviene il 26 luglio del 1343. Altri sgrittori contemporanei di Dante. Dlno Compagni di Firenze, V autore della Cronaca Fiorentina : 1257 9-1233. Albertino Mussato di Padova. — Scrittore latino riputatissimo di storie, e d'una tragedia V Ezzelino che segna nella storia una innovazione mirabile nell'arte : 1261-1331. Cino da Pistoia. — Insigne giureconsulto , ed anche poeta amo- roso e meno degli altri due Guidi inceppato dal viluppo scien- tifico : .1270-1337. Domenico Cavalca di Firenze. — Nelle sue Vite del Santi Padri e il piu morbido e il piu soave e Undo dei trecentisti: -f 1342. 80 Evo Medio, FIRENZE E LA SIGNORIA DE*MEDIGI : 13434464. Tav. LXXXIX. Tumult o de' Ciompi : 1343-1378 Dopo il 1343 Firenze, per qualche tempo, sta ordinata sulla base della concordia che aveva cacciato il tiranno. Ma poi non tarda a preva- lervi i'elemento bor- ghese ricco, che vi si contrappone al nobile, e che spesso, coH'aiuto delle As- sociazioni artigiane, vi ottiene il soprav- vento. Ma anche la Borghesia mostra avere i difetti della Nobilta, e la rivolu- zione di piazza del 1378 (Tumulto dei Giompi , duce M. Lando) e una prote- sta della Plebe con- tro la tirannide bor- ghese, sebbene il modo col quale si esplica faccia inten- dere di nulla avere di pratico da sosti- tuire ai metodi ab- borriti tanto dei No- bili quanto dei Bor- ghesi. Casa De-Medici : 13781429 Dai torbidi del 1378 la sola Casa de Me- dici sa trarre am- maestramento , col cercare nell'elemen- to popolare la base di suo innalzamen- to. E s' innalza col soccorso gratuito alia indigenza ed anche all'ozio, e col votarsi anima e cor- po all' entusiasmo dell'epoca per il cul- to delle arti e delle lettere. Con cio ottiene il primo posto politico o Gonfalonierato, che Giovanni detto Bicci, regge per tutta la vita (1420-1429) in tempi" difficili per le ambizioni di Mi- lano, di Venezia e gli intrighi di suc- cessione a Napoli, ma non difficili per lui che aveva sen no e Tappoggio dell'in- tera cittadinanza. -f nel 1429. Cosimo : 1429-1464 Seguendo le orme paterne e correg- gendo i difetti del metodo, giunge ad assicurare alia casa la signoria su Fi- renze e Toscana. II partito nobile, che ne scopre e teme lo scopo, riesce a con- dannarlo all'ostraci- smo (1433) : ma Tas- senza di lui mette a nudo la poverta di Firenze che s' af- fretta a richiamare 1' esigliato procla- mandolo — Padre della Patria — con- cedendogli tutto cio che vuole, e piegan- done perfin con pre- ghiere la finta ritro- sia. E merito suo Pa- ver riconciliato alia Toscana Alfonso I, e molto piii al patto di Lodi che, come per tutti, molto piu per la Casa Medici era una sicurta di Signoria su Firenze. + nel 1464. JEpoca IV: 1305-1453. 81 LA GUERRA DI TENEDO DI CHIOGGIA: 12614381. Tav. XG. Preliminary : 1261-1298 L'essere stata Geno- va espulsa,dopo una resistenza accanita di30anni (1255-88), dai porti siriaci per opera di Venezia e Pisa alleate, e 1' a- vere poi Genova col Trattato di Ninfeo (1260) contribuito ad abbattere V Im- pero latino, e per conseguenza ad es- pellere i Veneziani da Bisanzio, porta le due R. a quella lot- ta secolare che dal- l'ultimo episodio e detta di Ghioggia o di Tenedo. Le ostilita incomin- ciano presagendo male per Venezia, perche Lamb a Do- ria con la vittoria di Gurzola nel 1298 punisce sui Vene- ziani gli incendi do- losi degli emporii di Gaffa. La riporta- ta vittoria eleva la fama di G. dinanzi all' Italia e all'Im- pero f J Period I: 1298-1355 Dopo mezzo secolo di sosta d'armi, che pero non sopprime la mutua guerra cor- sara, il duello e ri- preso (1351). Le tre grandi batta- glie navali delle Go- lonne (1311), di Al- ghero (1352) e di Navarrino nel 1354, provano con quanto animo e possa d'ar- mi e perizia le due rivali guerreggias- sero, massime Ge- nova col suo Paga- no Doria che le as- sicura la vittoria (1354). I frat. Visconti (M. B. G.) s'interpongo- no allora — a dis- sipar le nubi fra le due citta che splen- devano come due stelle sovra la terra. E la pace e firmata in Milano (1355). i7 Periodo: 13551381 Dopo 12 anni di nuo- va sosta d' armi im piegata in prepara- tivi di nuovi assal- ti — 1' occupazione di Tenedo fatta da Venezia riporta alia guerra. Sulle prime a Tenedo (1377), sul Tirreno ed Adriatico (1378, la fortuna, duce Vitt. Pisani, arride a Ven. Ma a Pola (1379) Lu- ciano Doria la ri- vendica a G. e l'as- sicura con la presa di Ghioggia e l'asse- dio di Venezia nel 1380 fino aU'arrivo di G. Zeno, che sa ricambiar la vinci- trice col doppio bloc- co di Ghioggia e di Genova stessa. E allora che per i bi- lanciati successi Ame- deo VI e Urbano VI persuadono le due Repubbl. alia pace firmata a Torino nel 1381. Tenedo, causa belli — ad Amedeo VI. 82 Uvo Medio. GENOVA DOPO LA GUERRA DI GHIOGGIA: 1381-1453. Tav. XGI. Gli Adorno : 1381-1409 Genova dopo Chioggia rivela Fimmensita dello sforzo fatto nella lotta contro Ven. Essa giace come corpo estenuato e presso a morte. Le fazioni la dilaniano, in poco tempo essa perde il diritto di tre secoli di gloria. I nobili del Portico Nuovo le impongono con Antoniotto A- dorno una dittatura che finisce col sacrificarne 1' indipendenza allaFrancia. (1396) che col pre- suntuoso Beaucicauld la regge fino al 1409. I Fregoso; 1409-1453 Liberatasi senza merito dall'ub- bidienza franca, chiede quella dei M. del Monferrato, e infine la concede ad una nuova dit- tatura del doge Tom. Fregoso che le compromette V onore nella guerra di difesa della Corsica contro Alfonso di Ara- gona. E quindi si dona a F. M. Visconti (1421), da cui, per furor di popolo, si libera nel 1435, per ridarsi alia tirannide de' Fregosi che nel 1450 la ri- consegnano alia Francia, e que- sta a Fr. Sforza (1456). ALCUNE COMPAGNIE DI VENTURA. La Compagnia degll Almogavari , formata di Catalani dopo la pace di Galtabellota (1303). Dalla Sicilia passo in Oriente. La Compagnia degli Alamanni, formatasi nel 1329 con soldati di- sertati da Lodovico il Bavaro. Ebbe per duce Marco Visconti. La Compagnia di San Giorgio, formata dagli avanzi della prece- dents assoldata da Lodovico Visconti fu sconfitta a Parabiago nel 1339. La Grande Compagnia (I) di Tedeschi, sotto Werner di Urslingen, dal 1345 al 1350 nell'Italia centrale ove si disperse. La Grande Compagnia (II) di Provenzali, sotto Fra Monreale, ta- glieggia il Lazio e la Toscana (1352), e, sotto Lucio Land, le Ro- magne (1358), Si scioglie nel 1364. Epoca IV: 1305-1453. 83 VENEZIA E FRANCESCO FOSCARI: 1381-1457. Tav. XCII. Propositi di conquista in Italia: 1381-1423 La fine della lotta di Chioggia ha risolto a favore di Venezia la questione del dominio sul Mediterraneo. E la vittoria ha fatto sorgere in Venezia spe- ranza di uguale successo sulla Penisola. II partito della con- quista in terraferma s'appog- gia sulla giusta ragione dei pericoli derivanti alia Repub- blica dal contatto con Fambi- ziosa Casa Visconti, e sulle eterne noie che i piccoli Stati vicini le procurano. II partito della pace vorrebbe invece che si attendesse soltanto alle so- lite cure orientali. Li vittime dell'OMgarchia: 1423-1457 Ma Felezione di Foscari al dogato (1423) e il segnale della politica di conquista. Capitani di ventura di grande rinomo sono assoldati, e presto le provincie di Bre- scia, di Bergamo, di Rovigo, e di Ravenna sono conquistate. Ma gli Oligarchici se amano la grandezza della patria temono che la spada del capitano vit- torioso le apporfci, come a Mi- lano (1450) la dittatura, e, per conseguenza , all' Aristocrazia, servaggio. Di qui l'uccisione del Carmagno- la (1432), e le crudelta verso la famiglia Foscari (1457), Arte e Scienza nel secolo XIV. — Nel 1329 si cominciano le tombe degli Scaligeri in Verona. Nel 1330 Andrea Pisano getta in bronzo la prima porta di San Giovanni. Nel 1334 Giotto (+ 1336) comincia il campanile. G. Balduccio, pisano, nel 1339 lavora TArca di S. Pietro Martire a Milano. Andrea Orgagna nel 1374 architetta la Loggia dei Lanzi. Nel 1302 Flavio Gioia insegna e perfeziona V uso della bussola. Nel 1301 Bonifazio fonda la Sapienza di Roma. Mel 1340 Ber- toldo Schwartz inventa la polvere da cannone. Nel 1344 G. Dondi pone in Padova il primo orologio da torre. Nel 1361 Galeazzo Visconti fonda FUniversjta di Pavia, 84 JUvo Medio, MATTEO — G. GALEAZZO - FIUPPO M. VISgONTI; 12954447. Tav. XGIII. Matteo : 1295-1322 Matteo, nepote del- l'arcivescovo Otto- ne, e il fondatore della Gasa, come e l'anima della Lega Ghibellina in Italia. Gacciato dai Torria- ni (1303), agita, ri- suscita , in molte Citta, il partito ghi- bellino che in tutte, alia venuta d'Enrico VII (1309) trionfa. Rientrato anch'esso in Milano (1311) vi siede rispettato per tutta la vita come Vicario dell'Impero. E questo il tempo per lui della forma- zione di sua Signo- ria da Gomo a Pia- cenza, da Vercelli a Bergamo. E piu ancora vi avrebbe aggiunto, se altre Case tiranniche non avessero avuto lo stesso suo intento. G. Galeazzo: 1385-1402 E la piu capace vigo- rosa mente viscon- tea. Riunita la di- visa Signoria (1385) ad est ne porta il confine fin quasi al- ia Laguna, ad ovest alia Sesia, a nord alle Alpi Retiche e Carniche, al sud al- l'Appennino e Ru- bicone. Insuperabile neli'ar- te di trovar gli e- spedienti per accre- scer in riputazione, riesce a guadagnar- si Re ed Imperatori che ne bramano il parent ado e gli of- frono corone (1395). Tuttonell400faceva credere che presto l'ltalia in due Rea- mi dovessedividersi (Napoli-Milano), per formarne poi uno solo. Ma la morte di G. Galeazzo (1402), toglie a Milano un successo quasi si- euro, Filippo M. Visconti: 1402-U47 Ghe F abilita politica di G. Galeazzo fosse veramente superiore, lo prova la dissolu- zione che alia sua morte incoglie al Du- cato (1402). La sola generosita di Facino Gane, che re- stituisce a F. Maria cio che a'Visconti gli stessi loro Gapitani hanno rubato , lo salva o rimette al mondo. II lavoro di Filippo Maria e aspro: si tratta di saper tenere lontani con la forza i corvi che gia si sono gettati sal ca- davere visconteo. E vi riesce. In cio il suo merito : ma egli non sa come obbli- gar a se Y avvenire, ne sfuggire alia con- danna di estinzione minacciata alia sua Gasa: + 1447. Epoca IV: 1305-1453. 85 FRANCESCO SFORZA: 1447-1466. Tav. XCIV. Conquista : 1447-1450 La proclamazione della Repubbl. Am- brosiana (1447), e uno sfogo che Fabi- lita dello Sforza sa concedere agli idea- li retorici del tempo. E poiche dopo Cara- vaggio (1448) la ri- conoscenza degli Ambrosiani si fa at- tendere, cosi esso con arte e valore sa obbligarsela e otte- nere quasi per ple- biscite quella suc- cessione all'eredita viscontea che in lui aveva nel frattempo ritrovato il phi de- gno, se non il me- no illegittimo dei pretendenti. Dlfesa : 1450-1454 Pero sulle prime Fil- lusione dei nemi- ci di Milano e dello Sforza e dura. Ve- nezia, Firenze, To- rino e Napoli corro- no con fragore al- Fassalto del Ducato. Malo Sforza li sa te- nere a bada, finche ecco giungere d'Or. novella che tutti spaventa, ma che lo Sforza ha l'abilita di trarre al proprio seb- bene anche all' al- trui tornaconto — alia conclusione cioe della pace di Lodi nel 1454, portante a tut- ti gli Stati italici una stabilita prima d'ora neppur cono- sciuta. Influenza : 1454-1466 Sono 12 anni di go* verno dignitoso che si riflette anche sui vicini. Arte, industria, com- mercio, cultura tro* vano in lui un nobi- le protettore. E poiche la mente dello Sf. e di quelle che studiano il pre- sente per Favvenire, e suo pure quel pro- getto di Confedera- zione Italica che la morte di Alfonso I e di Gosimo distrus- se. Uomo di grande pratica e di vedute larghe e sicure, e una vera eccezione alle leggerezze e va- nita italiche del se- colo XV. + 1466. Genealogia : La Casa Sforza. Muzio Attendolo, 1424. Francesco I Duca, 1466. I. Galeazzo M. 11 Duca, 1476. Lodovico (il Moro) IV Duca, 1510. I ' I Gian Galeazzo III Duca, 1494. | i Massimiliano V Francesco VI Duca, 1530. Duca ; 1535. 86 Evo Medio. AMEDEO VIII DUGA DI SAVOJA; 1391-1451. Tav. XCV. Preparativi : 1391-1418 Regnante in momen- ti decisivi per la for- tuna o disgrazia di Case Regnanti e di Stati, cerca di trar profitto dalle circo- stanze per accresce- re il patrimonio di sua Gasa. Ma in lui e piu ambizione die conoscenza di uomi- ni e di tempi. Ad ogni modo egli in- comincia a farsi no- te- fine- dal 1418 con la fusione della Sa- voia al Piemonte, come preparativo a cose maggiori, seb- bene ledifficolta del successo egli fosse incapace diprevede- re e signoreggiare. Sono i tempi dello sfacelo visconteo poco dopo l'uccisio- ne di G-. Maria nel 1412. Amedeo im- pacciato nel Mon- ferrato solo nel 1422 entra nella Lega contro F. Maria, e poiche s'accorge che gli alleati lo supe- rano in destrezza e successi, contento di Vercelli se ne stacca e fa pace col Viscon- ti (1427). Dal 1427 al 1439 attende al riordinamento del Ducato, e nel 1439, d'improvviso, abdi- ca al potere e si ri- tira nel Gonvento di Ripaglia. Illusioni: 1439-1451 Pare che il ritiro fos- se una intesa com- binata con chi poco dopo doveva offrirgli il Papato. Esempio d'ambizione insazia- bile (1439-49), che non guarda ai danni altrui inflitti , nel qual caso furono molti ! Intanto nel 1447, la Gasa Visconti s' e- stingue — e il Pa- pa-duca dirige il fi- glio Luigi e lo spro- na all' azione : ma dopo tre anni lui stesso deve pregare lo Sforza a voler perdonare agli erro- ri d' un ragazzo ! (1450): ■+■ 1451. Giurisprudenza. — Alia meta del secolo XV fioriscono Bartolo da Sassoferrato e Baldo degli Ubaldi di Perugia suo discepolo, ristauratori della scienza del Diritto in Italia e decoro delle Universita di Pisa, di Bologna, di Perugia, di Padova e di Pa- via. Sono loro contemporanei Rolando Piazzola, padovano : Ni- colo Spinelli, napoletano : Riccardo e Bartolomeo Saliceti, bo- lognesi. Upoca IV: 1305-1453. 87 LE GOLONIE ITALIANE IN ORIENTE DURANTE IL MEDIO-EVO. Tav. XCVI. ■ ■!!■■ ■■■■■■!■ HI ■ ■!■■■■ II Colonie d' Amalfi. Fin dal secolo VIII a Costantinopoli: dal IX a Mehdia : dal X ad Antiochia : dal X al Cairo, ad Alessandria : dal XI a Gerusalem- me, a Laodicea, a Tripoli. Colonie di Pisa. Fin dal secolo XI ad Antiochia, Laodicea, Giaffa, Tiro, Tripoli, Ascalona, Acri. Gesarea, e Tiro : dal secolo XII a Costantino- poli, Porta Neorio, ad Armiro e Tessalonica. Colonie dl Genova* Fin dal secolo XI a Gerusalemme, Giaffa, Arsuf, Cesarea, Berito, Laodicea, Acri, Tripoli, Gibelletto : dal secolo XII a Costantinopoli (S. Croce-Coparia), Armiro, Aleppo, Ceuta : dal sec. XIII a Smir- ne, Anea, Adramiti, Cassandria, Pera, Caffa, Focea, Scio, Lesbo, Eno, Cipro, Sis, Tarso, Mamistra, Laiazzo, Trebisonda, Simisto, Sinope, Tunisi, Tripoli, Bona, Orano, Marocco: dal secolo XIV a Tana, Locopa, Bachtar, Savastopoli, Mapa, Licostorno, Sol- daia, Gozia. Colonie di Venezia* Fin dal secolo IX ad Alessandria, Costantinopoli (Perama) : dal secolo XI ad Antiochia, Sidone: dal sec. XEI a Filadelfia, Abido, Rodosto, Adrianopoli, Filippopoli, Tessalonica, Damasco, Armiro, Aleppo: dal secolo XIII a Durazzo, Arcadiapoli, Eraclea, Panio, Gallipoli, Arcipelag'o Egeo, Corfu, Peloponneso, Candia, Cipro, Mamistra, Laiazzo, Trebisonda, Soldaia, Sinope, Tunisi, Orano, Marocco : dal secolo XIV a Tana, Vosporo, Solcati, Provanto, Caliera, Tenedo* JEoo Medio. LE SIGNORIE ITALIGHE SULLA FINE DELL'EVO MEDIO. Tav. XGVIL Signorie Maggiori. Piemonte Savoia Milano Venezia Doge Fr. Foscari 1423-1457 Genova Stati Pontificii Reame- Sicilia Duca Lnigi 1400-1465 Duca Francesco Sforza 1450-1466 Sotto Francia fino al 1456 Nicolo V 1417-1455 Alfonso I il Magna- nimo 1441-1456 Signorie Minor i. March. March. Ducati Modena- Ferrara March. March. Stato Saluzzo Monferr. Mantova JJ rhino Toscana Casa Casa Casa Casa Gasa Gasa Ale- Paleologi d' Este Gonzaa:a Montefel- De-Medici ramica dal 1305 dal 1208 dal 1250 tro dal 1420 dal 1100 e 1452-1470 e 1433 dal 1273 Siena (Petrucci) Mirandola (Pico, 1300): Bologna (Bentivoglio, 1401): Ravenna (Po- lentani indi Venezia 1441) : Faenza-Imola (Manfredi, 1334) : Forli (Ordelaffi, 1300) : Rimini (Malatesta, 1275): Pesaro (Sforza, 1444) : Gamerino ( Varano, 1300) : Perugia (Baglioni, 1158) : Asti (Or- leans, 1391). Epoca IV: 1305-1453. 89 I/INVASIONE TURCA IN EUROPA : 1288-1453. Tav. XGVIII. A Gallipoli: 1288 1359 I Turchi sono d' ori- gine mongolica e da Gengiskan seco trat- ti nell'Asia minore : ove da] Sultano di Rum ottengono in feudo Ancira (1288), che Osman fa del tutto sua. Di qui in breve con- quistano tutto il Re- gno di Rum, e con Solimano nel 1359, senza contrasto e senza rumore, han- no gia posto piede a Gallipoli. Ad Adrianopoli : 1359-1402 Di qui con rapida corsa vittoriosa en- trano in Adriano- poli con Amurat I: e con le vittorie di Gassova (1389), e di Nicopoli (1396) arre- stati gli aiuti d'oltre Danubio, con Baia- zet si slanciano ver- so Gostantinopoli, salvata per il mo- mento dal contr'ur- to mongolico (1402). A Costantinopoli : 1402-1453 Gon Amurat II la marcia turca verso Gostantinopoli e ri- presa. Indarno nuove armate cristiane con Giovanni Gorvino e Giorgio Gastriotaten- tano distrarla. Dopo Warna e Gassova nel 1450 la via e libera e Maometto II pud, do- po breve assedio, en- trare vittorioso e co- me Capo d' una reli- gione e di unpopolo antiariano, nella Ro- ma d'Oriente (1453). I campioni del Rinascimento classico. — Barlaamo, vescovo di Gerace e Leonzio Pilato calabresi, il Petrarca aretino, il Boc- caccio certaldese sono i primi a ravvivare (nel sec. XIV) Id studio della lingua greca e dell'erudizione classica. Marcello Grisolora, bisantino : Teodoro Gaza e Andronico Gallisto, di Tessalonica : Demetrio Calcondila , ateniese : Gostantino La* scaris e Giovanni Argiropulo, bisantini, grammatici profugrii in Italia vi diffondono lo studio del greco a scapito dell'italiano che percio molto ne soffre. 90 Evo Medio. LA GERMANIA DAL 1250 AL 1453. Tav. XGIX. II Grande Interregno : 1250-1273 Questo e il periodo del grande interregno che dalla morte di Federico II va fino all'elezione di Rodolfo I. Ed e un periodo di estremo indebolimento del- l'autorita e diritti imperiali, di fazioni, e di anarchia, cui un Gorrado IV, un Riccardo di Cornovaglia, ed un Alfonso di Castiglia non sanno trovar ri- paro, perch' essi stessi eletti da fazioni. Del che grande colpa pesa sul Papato, che libero al fine dagli Svevi non intende concorrere a rivestire altri d'una dignita tanto per lui pe- ricolosa. La Casa d'Habsburg: 1273-1453 La Casa d' Habsburg con Ro- dolfo I vorrebbe iniziare una politica nuova per l'lmpero, ba- sata sulla rinunzia all' Italia, e la pacificazione interna delia Germania. Ma i successori di R. — ritornano all' antica — e quindi i soliti mali interni ed esterni, fino a che nel 1438 la Casa d'Habsburg non e ridata all'Impero. Ma nel frattanto gli H. avevano cercato di fornirsi d' un patri- monio ricco ed esteso, come u- nico mezzo per dettare all' oc- correnza la loro volonta agli Elettori ed al Feudalismo. La separazione dell'Impero dal Papato. — Nel 1338 alia Dieta di Rense gli Elettori , meno il Boemo , proclamano V indipen- denza della dignita imperiale dal Papato. Nel 1356 Carlo IV di Boemia pubblica la Bolla Woro (cosi detta dall' aurea scatola che conteneva il sigillo di quel documento) con cui era fissato il numero degli Elettori concorrenti alia no- mina dell' Imperatore, e ne regolava la trasmissione dei privi- legi e diritti de' quali erano investiti* Epoca IV: 1305-1453. 91 LA SPAGNA DAL 1253 AL 1453. Tav. G. Castiglia : 1252-1410 Aragona : 14101453 La Lega de'regni Gristiani — Spa- gnuoli, che aveva ridotta al solo regno di Granata la do- minazione araba (1252), piu non si rinnova perche i Re di Ga- stiglia, gia anima di quelle Le- ghe, poco curanti della loro speciale missione in Ispagna, vanno trescando negli affari d' oltre i Pirenei ed anche nelle faccende germaniche. Nel 1410 Ferd. I figlio di Gio- vanni I di Gastiglia ed Ara- gona eredita Aragona , nel 1412 la Sicilia, e nel 1416 Tuna e l'altra trasmette al figlio Al- fonso V, che alia sua volta vi aggiunge nel 1423 la Sardegna, e nel 1425-41 il Reame di Na- poli. Intanto dalla stessa Gasa d' A- ragona nel 1453 era gia nato il futuro liberatore ed unifica- tore della Spagna. FINE DELL EVO MEDIO. EVO MODERNO 1453-1859. STORIA DELL' EVO MODERNO. DIVISIONI E SUDDIVISIONI. TaV. I. Obbietlo generate. Binnovazione dell' Impero romano Epoche Denominazloni Protagonisti ObUetti spec. I. 1453-1559 Dalla caduta di Carlo V Rinn. romano- Gostantinopoli, germanica alia pace di Cateau-Cam- bresis II. 1559-1659 Dalla Pace di Filippo II Tentativi §pa- Cat. - Cambr., gnoli di rintto* alia Pace dei vazione. Pirenei III. 1659-1759 Dalla Pace dei Luigi XIV Tentativi fran* Pirenei, alia chi di rinnova- battaglia di zione. Kuriersdorff IV. 1759-1859 Dalla battaglia I Popoli Divisione pel* di Kttnersdorff, Nazione alia rivoluzio i ne italiana Epoca I: 1453-1559. 93 Epoca I: 1453-1559. DALLA CAD. DI COSTANTINOPOLI ALLA PACE DI CaTEAU-CAMBRESIS. (Binnovazione romano-germanica.) I TRE PERIODI DELLA I EPOCA: 1453-1559. Tav. II. Lavoro Unitario : 1453-1594 II senso prodotto in Occ. dalla caduta di Costantinopoli sprona le Monarchie a vincere g-li ultimi ostacoli per torsi al- l'arbitrio del Feuda- lismo,e percontrap- porsi con tutte le forze della Nazione unificata e diretta da una sola mano e volonta, al nuovo nemico. II Papato, cui difetta la lunga veduta dei tempi mediovali, sebbene anch' esso si commova per la fatale novella, a nul- l'altro sa decidersi che all' omai ripu- diato rimedio delle Crociate. L'Impero nella Casa d' Habsburgo : U94-1519 Nel qual lavoro uni- tario Spagna e Fran- cia guadagnano la palma, e poiche a lavoro finito la fo- ga del combattere le domina, cosi ec- cole sulla misera Ita- lia a disputarsela. Ma ecco pure lamor- tediFerd.°II (1516) e il passaggio de'tan- ti suoi dominii nella Gasad'Habsburgo. II che e quanto dire che Carlo V anche pri- ma del 1519, come Carlo Magno prima dell'800, ha il suo impero formato. La caduta : cause : 1519-1559 Ma la nuova rinno- vazione oltre la stes- sa reazione, del Pa- pato ingannato , ha contro di se la fu- gace resistenza delle nazionalita concul- cate e, invincibile ne- mico, — la Germa- nia protestante — di-* nanzi a cui un Im- pero nato con la be- nedizione papale non e degno di vita. E sono 'sopratutto i Protestanti che con 30 armi di difesa e di offesa riescono ad abbattere nel 1555 quella Creazione che con la pace di Cateau- Cambresis di quattro anni dopo, da tutto FOccidente § condan- nata. 94 Evo Modemo. LA GRANDE TETRARCHIA EUROPEA DELLA FINE DEL SEGOLO XV. Tav. III. Massimiliano I Casa d'Habs- burg (14934519) Enrico VII Casa Tudor (14854509) Luigi XI Casa Valois (14224483) Ferdinando II Casa Aragona (14794516) LA NUOVA GRANDEZZA DI CASA D'AUSTRIA : 14404519. Tav. IV. Federico III: 1440-1493 Federico nel mentre si rileva inferiore al compito di reggi- tore d'una Nazione gia in pre- da a quella agitazione che re- clama riforme, si mostra invece molto sollecito dell' utile che dalla rappresentanza affidata- gli egli potra trarre per la pro- pria Casa. Cosi egli eleva al grado di Ar- ciduchi i Duchi d' Austria (1453) : abborrisce dal dividere il patrimonio della Casa (1471): procura al figlio Massimiliano I vantaggiose nozze (1477) : so- stiene la lite per la successione alia intera eredita di Borgo- gna, (1479-82): e lo fa eleg- gere, Massimiliano, Re de' Ro- man^ primo gradino all' Im- pero. Massimiliano I: 1493-1519 II consiglio dato da Rodolfo I agli Habsburgo di emanciparsi o imporsi al Corpo Elettorale ed alia Feudalita con procurarsi un dominio esteso almeno quan- to la Germania intera, fu an- cora meglio compreso da Mas- similiano I. Se le tentate nozze con Anna di Bretagna non gli riescono (1491), ben gli riescono quelle con Bianca Sforza, come quelle del figlio Filippo con Giovanna di Castiglia. Alia morte di Massimiliano (1519) il nepote Carlo coi possessi riu- niti d' Aragona, di Castiglia e di Casa d'Habsburgo, si pre- sentera agli Elettori suoi come il rappresentante della Casa piu ricca e potente che ricordi la storia, JEJpoca I: 1453-1559. 95 ENRICO VIII TUDOR : 1485-1509. Tav. V. Politico, interna : 14831500 Dopo aver assicurata alia sua Gasa la corona, contrastatagli da alcuni pretesi York, mostran- do una perfetta conoscenza della novita dei tempi ed una risolutezza o franchezza invi- diatagli dagli altri despoti suoi coetanei, si pone all'opera del concentramento di tutti i po- teri nella Regalita e dell'unione della Scozia airinghilterra. Se nella lunga lotta tra la rosa rossa e la bianca (1454-1485) la Nobilta ha perduto il suo fiore, e percio da questo lato Enrico piu non incontra seria opposizione, la tentata unione delle due corone non pare gli riesca facile, se non quando, rinunziando alia violenza, si contenta di prepararne con un' unione famigliare tra i Tudor e gli Stuardi (1500) gli elementi per Favvenire. Politica esterna : iooo-iso9 Le nozze della figlia Gaterina con Arturo e quindi con En- rico Tudor (1509) sono una con- fessione, per parte di Ferd. II d'Aragona della importanza cbe l'lnghilterra puo avere nelle nuove combinazioni continen- tal^ massime rispetto a Fran- cia. Anzi con Enrico VII si ri- desta la secolare questione di successione coi Valois: e se Enrico VII meno avesse incli- nato al difetto della sete del- V oro era questo il tempo che la questione poteva risolversi certamente meglio con la spada che con l'oro, a favore del suc- cessor de' Plantageneti. II prossimo distacco poi dell'I- sola dalla comunione religiosa romana rendera del tutto illu- sorio il titolo di Re di Francia conservato dai Tudor fino al 1803. VlAGGI E SCOPERTE GEOGRAFICHE DEL SEGOLO XIV. — Nel 1341 An- giolin Tagghio di Firenze e Niccolo di Recco, navigatore al soldo del Portogallo, movono alia ricerca e toccano le coste delle Isole Fortunate (Ganarie). Due fratelli Zeno , al servizio d' un principe delle isole Faroer, intorno al 1380, visitano le terre del Nord-Est gia toccate da- gli Scandinavi. Alcuni Andalusi nel 1393, e Giovanni Bethencourt normanno, in- torno al 1400 sbarcano, per far preda, nelle Ganarie. 96 Evo Moderno. LUIGI XI DI FRANCIA : 1422-1483. Tav. VI. Luigi XI e il Feudalismo : 1422-1472 II padre gli ha troppo bene in- dicati i nemici che per conser- vare l'indipendenza ottenuta si deve tenere umiliati, per- ch e la Feudalita lo possa in- gannare. Ridotta quasi agli estremi, la Feudalita tenta commuovere per se la Nazione, e si procla- ma tutrice de' pubblici interessi contro la Monarchia. Ma Fabi- lita di Luigi, e le troppo sco- perte frodi de' suoi avversarii, convertono la Nazione a favore della Monarchia, che nel 1472 puo ritenersi superiore a qua- lunque coalizione contraria. Luigi XI e il Temerario : 14721483 Ultimo rirnane il Temerario di Borgogna, Fanima delle passate Leghe, il nemico di tutte e massime delle due Monarchie che gli serrano i fianchi. Ma la stessa temerita di tanto avversario prepara a Luigi nuova vittoria, che dalF abilita di saper accrescere gli errori de' suoi nemici gli e resa piu sicura (1479), come al risoluto ed abile suo contegno di fronte alFingordigia absburghese egli deve se nel 1482 puo aggiun- gere alia Francia un altro terzo di importanti territorii sulle frontiere delFest. Prime scoperte geografiche del segolo XV. — Nel 1415 dopo la presa di Geuta, auspice Don Enrico di Portogallo, terzogenito di Giovanni I, sono riprese le scoperte al Sud-Ovest delF Afri- ca. Gonzalo Zareo e Tristano Texeira scoprono Porto Santo (1418) e Madera (1420): Van-der-Berg, olandese visita le Azorre, gia note (1432): Gil Lianes passa il Capo Bogiador (1433): Anton Gonzales e Tristano Nunez girano il Gapo Bianco , visi- tano Sierra Leona e la Nuova Guinea. Gadamosto , veneto , e Andrea da Noli, toccano il Senegal e il Niger (1444), mentre Giov. Fernandez visita Finterno dell' Africa ed il gran Sahara (1445). Epoca I: U53-1559. 97 FERDINANDO II DI SPAGNA: 1479-1516. Tav. VII. Lavoro unitario: 14791472 Le nozze con Isabella di Casti- glia (1468) indicano subito quali gli intendimenti del giovane Principe che salito al trono nel 1479 si pone energico attorno al duplice lavoro; 1.° di richiamo al potere re- gale di tutte le parti di potere usurpate alia iSovranita; 2.° di liberazione della Patria dalla dominazione straniera. In 12 anni si pud dire ottenga l'uno e l'altro intento: perche nel 1492 e piu nel 1494 egli e pronto a porsi a capo d'impre- se di non minore interesse. Riputazione in Occ. 1492-1516 L'eccellenza di tali risultati e ri- conosciuta da tutto l'Occidente , che alia Spagna ed al suo Re dona titoli onorifici: mentre Colombo gli presenta un nuovo Mondo (1492), e il Reame di Na- poli assalito da Carlo VIII lo proclama suo protettore (1496), e suo signore nel 1504. Si pud dire che egli abbia in- teso di dover rispondere alia fiducia dell' Occidente col fre' nare la forza d'espansione fran- ca massime sull' Italia, perche la rottura dell' esistente equili- brio fra le tre grandi Monar- chie occid. non portasse a tri* sti conseguenze. Invenzione della stampa. — La stampa stereotipa era antica in Europa, ma usavasi in coserelle, come immagini e carte da giuoco. Tra il 1400 e il 1440 Lorenzo Goster di Harlem tiro facciate intere di testo e formo libri. La stampa a caratteri mobili metallici e fust e attribuita a Gio- vanni Guttenberg di Magonza. La Bibbia Mazzariniana e il pri- mo (?) libro stampato dal 1450 al 1455 in questa maniera. L'artifizio era arcano, ma nel 1462, presa Magonza da Adolfo di Nassau, gli operai si dispersero e lo propagarono. Ebbero quindi stamperia: Subiaco nel 1465: Roma nel 1467: Venezia e Milano nel 1469: Verona e Pinerolo nel 1470: Firenze nel 1471. II primo Almanacco intitolato : Coniunctiones et oppositiones solis et lunae, comparso nel 1457, e attribuito a Guttenberg. 7 93 Eco Mode) no. IL PORTOGALLO SOTTO LA GASA D'AVIS, DAL 1438 AL 1521. Tav. VIIL Be e Nazione : 1438-1481 La Casa d'Avis che guadagna il trono con la vittoria di Aliubarota contro l'Arabo nel 1385, rispetta per lungo tempo le pubbliche liberta,e perquanto con Alfonso V(1438- 81) tenda piuttosto a favore de' Grandi che de'Vassalli, non si puo dire che urto ci sia mai stato tra Monarchia e Na- zione. Giovanni II: 1481-1495 Ma con Giovanni II i] Portogallo e posto sulla stessavia della Spagna sotto Ferdi- nando II. Giovanni II, nella forza del volere, nella rapidita delle difese ed offese, co- me nella somma dei successi a pro del Dispotismo contro il Feudalismo, su- pera tutti i Despoti suoi coetanei. Emanuele 11 Fortunato: 14951521 Ed Emanuele il Fortu- nato, coi grandi mezzi posti a sua disposi- zione dal padre, puo riprendere la via del Sud, e per mezzo di Vasco di Gama (1498) e di Almeida e di Albuquerque donare al P. il piu fecon- do e invidiato de- gli Imperi Goloniali, e con questo la me- ritata fama del piu ricco e prospero Stato d'Europa. Scoperte geografiche del segolo xv. — I Portoghesi che da un pezzo cercavano la via per andare alle Indie orientali girando intorno all' Africa, dopo aver scoperte le Isole di Porto Santo, di Madera, le Azzorre, quelle di Gapo Verde, la Guinea, il Congo, condotti da Bartolomeo Diaz nel 1486 pervengono finalmente al Gapo dl Buona Speranza (delle Tempeste). Cristoforo Colombo di Genova salpato da Palos, porto di Spagna, il 3 agosto del 1492, la notte dall' 11 al 12 ottobre scopre Fi- sola di San Salvatore: nel 1495 le Antille : nel 1498 FAmerica centrale. Vasco di Gama, dato volta al Capo di Buona Speranza, scopre le coste orientali dell' Africa e giunge alia penisola indiana (1498). Giovanni e Sebastiano Cabotto al servizio d' Inghilterra toccano nel 1494 il Capo Bretone, e nel 1498 il Labrador. Epoca I: 1453-1559, 99 LE DUE VIE PER 1/ INDIA NEL SEC, XV E XVI. Tav. IX. Via del Sud-Est (P ortoghesi) : Via deiVOvest (Spagnoli): 1290-1498 14924504 Frat. Vi- 1291 Senegam- C. Co- 1492-3 S. Salvador valdi bia lombo 12 ott. 92 Grandi An- tille Ant. da 1440 Isole Capo Noli Verde Id. 1493-6 Piccole An- tille S. Tri- Cada- 1455 nita mosto Id. I Ca- 1494 Capo Bre- botto tone Uso 1455 di mare Id. Id. 1498 Labrador Escobar 1471 Linea C. Co- lombo 1498-1500 Honduras Costa Ricca M. Diaz 1486 Capo Id. 1502-4 Costa America V. Gama 1498 Indie Or. Centrale Prime scoperte geografiche del segolo xvi. — Nel 1500 Alvarez de Cabral sbarca al Brasile. Nel 1506 Tristan d'Acuna scopre le isole che ebbero il suo nome, e Alv T aro Tellez va esplorando il grande Arcipelago, e Francesco Serrano e Diego d'Abreu visitano le Molucche, 1511-19. II nome 6? America trovasi la prima volta nel TratUto di Cosmo- grafia dell' olandese Waldscemuller (1509). 100 Evo Moderno. GLI ARAGONESI DI NAPQLI DAL 1458 AL 1502, Tav. X. Ferdinando II: 1458-1494 Niuno piu di lui in Italia com- prese la necessita, per te- nersi pronto alle sorprese e minacce che gli effetti del 1453 all' Italia potevano pro- durre — dando alia Regalita Fintera responsabilita della pubblica direzione e fornendola per cio di tutti i poteri. L' urto suo con la Nobilta de- riva dal suo attendere a que- sto scopo. Ma potrebbe dirsi che i mali da lui estirpati se li ritornasse contro con la bar- barie de'rimedii adottati. Alfonso II, Ferdinando II e Federico IV: 14944502 Sono tre larve d' una dinastia che per altri otto anni e il gioco dell'arte piu villana di Stato che mai siasi usata in Occidente. Ma il suo primo di- fetto sta nell' estrema poverta di appoggio nella massa dei sudditi, che V ira e vendetta feudale ha saputo staccare dal trono e seco trascinar nella mala amministrazione della giustizia e nell'applauso all'en- trata in Napoli di questo o quel novello vessillo di Re. La pittura nll segolo xv. — L'invenzione della pittura a olio e attribuita al fiammingo Giovanni Van-Eyek (1410), dal quale l'avrebbe appresa e portata in Italia Antonello da Messina. Gli antichi stempravano i colori nell'acqua piu o meno gommata. Fino dalla prima Grociata pare fosse nota la pittura sul vetro che fiori in questo secolo. Celebri pittori del secolo XV sono : Paolo Uccello : Fra* Giovanni (Beato Angelico) : Fra Filippo Lippi : Domenico Ghirlandaio : Tommaso Guidi (Masaccio): Luca Signorelli: Andrea Mantegna: Bernardino Pinturicchio : Francesco Francia: Pietro Perugino : Domenico e Francesco Morone :. Giovanni e Gentile Bellini. Epoca 1: 1453-1559. 101 IL PAPATO, GLI ARAGONESI, I MEDICI E GLI SFORZA DAL 1450 AL 1492. Tav. XI. Armonia : 14501470 L'accordo tra il Papato, gli Sfor- za e gli Aragonesi fu perfetto per la durata di quasi mezzo secolo, e cio per la moderata e prudente condotta verso tut- ti, massime verso Napoli, per parte di Pio II, come per la saggia vigilanza di Cosimo de' Medici e Fautorita di France- sco Sforza. Fu per cio, possibile di riu- nire per due volte (1464-1470) Fltalia in un intento, proposto dal Papato, sebbene per im- improvvise contrarieta non si potesse eseguire(Crociata con- tro i Turchi). Discordia : 1470-1492 Ma la successione di Sisto IV (1471) che invidia ai Medici la Signoria di Firenze, e il rifiuto di Ferdinando II a prestarsi alle vendette papali, e in fine Fambizione di Lodovico Sforza che troppo offende la Gasa di Aragona — porta ai primi con- flitti che pero sono riparati in tempo dalFintervento di Loren- zo de' Medici. Ma morto costui (1492) una vera guerra civile prorompe in Italia tra Napoli Roma e Firenze, alleate, con- tro Milano che poco tarda a rivolgersi per soccorso alio straniero. L'architettura nel secolo xv. — Lorenzo Ghiberti lavora le due porte di San Giovanni in Firenze (1403-25-52): Filippo Brunel- leschi erige la cupola di Santa Maria del fiore (1423-34) : Mi- chelozzo Michelozzi il Palazzo Medici a San Lorenzo (1433) : Fi- lippo Brunelleschi il Palazzo Pitti (1440), e Benedetto da Ma- iano, quello Strozzi (1489): Giovanni Miretto architetta la Log- gia della Ragione in Padova (1420) : Antonio Lombardo, San Zaccaria (1456): Martin Lombardo, la Scuola di S. Marco: Pier Lombardo, Santa Maria dei Miracoli e il Palazzo Vendramin (1480): Alessandro Leopardi modella e lavora il monumento Colleoni in Venezia. Fra Giocondo da principio alia Loggia del Gonsiglio in Verona (1475). 102 JEvo Moderno. LORENZO IL MAGNIFIGO: 1469-1492. Tav XII. Persecuzioni : 1469-1478 Insieme al fratello Giuliano cer- ca rialzare il prestigio di sua Gasa compromesso dalla poca perspicacia paterna : ma il partito nobile che non lascia intentate occasioni per atter- rare la Gasa borghese — si unisce all' invido Sisto IV (a- vido di fare della Toscana una Signoria per i suoi), e con costui progetta la strage del 1478, da cui il solo Lorenzo scampa — glorificato da tutta Firenze. Onorl : 14784492 Lorenzo possiede tutte le qua- nta del pubblico moderatore. Dinanzi a lui diviene docile lo stesso fiero Ferdinando II d'A- ragona, ed il Papato finisce col vantarsi suo amico ed ammi- ratore. — Puo dirsi che al man- care quasi in un tempo dei firmatarii della pace di Lodi, egli solo assuma — per gli eredi — in faccia all' Italia la continuazione degli obblighi as- sunti. Di fatto con lui (1492) e finita la fortuna e l'indipen- denza d' Italia. L'architettura nel secolo xv. — Bramante per ordine del cardi- nale Riario edifica, coi travertini del Golosseo, il Palazzo della Gancelleria: e Giuliano da Maiano per ordine di Paolo II, il Palazzo di Venezia (1468); Ambrogio da Fossano disegna la facciata della Gertosa di Pavia (1473) : Antonio Arvelino TOspe- dale Maggiore (1448): Lodovico il Moro fa costruire dal Bra- mante il Lazzaretto di Milano (1478) : il cardin. Ascanio Sforza commette a Gristoforo Rocchi e a Antonio Omodei il Duomo di Pavia (1488): di quest'ultimo e anche la gran guglia del Duomo di Milano (1490). Frattanto puo dirsi il Rinascimento nell' Architettura sia rappre- sentato dai Lombardi, dal Brunelleschi, dal Bramante, e da Fra Giocondo. Lo stile che prende nome da questi, segna i periodi della transazione dall' ogivale al classico, e impronta le opere piu solenni del tempo. Epoca It: 1453-1559. 103 SPAGNA E FRANCIA IN GUERRA PER IL REAME; 1500-1504 Tav. XIII. La trama : 1800-1502 La brama di Ferdinando II d'A- ragona d' impossessarsi del Pveame s' incontra con quella di Luigi XII re di Francia. Un troppo aperto tradimento spa- venta Ferdinando, che sa so- pirlo col consenso dato al ri- vale per 1' occupazione (1500), riserbandosi di intervenire es- so pure a suo tempo, e cosi comparire dinanzi al mondo piuttosto come un vendicatore, che come un parricida II guadagno : 1502-1804 L'arte di Stato del Gardinale Ximenes e del suo re Ferdi- nando, superano l'arte di Stato del Gardinale d'Amboise e del suo re Luigi XII, come il genio di guerra di Gonsalvo supera quello del duca di Nemours : e percio dopo una lotta di due anni il torneo franco-ispanico e chiuso con la pace di Blois (1504), che riconosce al solo Ferdinando II il Reame, e a Luigi XII il solo Ducato di Mi- lano. Accademie e Universita del secolo xv. — A Cosimo de' Medici e dovuta F origine dell' Accademia Platonica, prima e modello di tante altre, e che ebbe il massimo splendore sotto Lorenzo : ad essa appartennero Marsilio Ficino, Gemisto Pletone ; Pico della Mi- randola, Gristoforo Landino. Fondarono poi Accademie in Roma il Gardinale Bessarione (filosofica); Pomponio Leto (letteraria^, che fu perseguitata da Paolo II : in Napoli Giov. Pontano una pure letteraria ; in Venezia Aldo Manuzio una critica e filo- logica. Nel secolo XV le Universita d' Italia toccarono V apogeo della loro vita intellettuale : oltre le cattedre antiche di gius canonico, di gius civile, e di medicina, ebbero allora anche quelle di ret- torica, di filosofia, e di astrologia. 104 Evo Moderno. LA PRIMA GONQUISTA FRANCA DEL REAME E DEL DUGATO MILANESE: 1494-1500. Tav. XIV. II Beame: 1494-95 fi Lodovico Sforza che nel ti- more di non salvarsi dalla coa- lizione italica sprona Carlo VIII ad occupare il Reame. E 1' occupazione e fatta senza sforzi, perche la flotta e 1'eser- cito Aragonese gia disfatti al nord, perche gli ultimi Arago- nesi inferiori al compito assun- tosi, e infine perche Nobilta e Popolo desiderosi di cambia- mento. Ma Carlo VIII non si contenta del Reame : vuole il Regno d'l- talia, vuole un Impero. II Ducato: 1495-1500 I quali strani desiderii di Carlo non piacciono a Lodovico, che costringe il Re Franco ad una precipitosa fugadall' Italia nel 1495. Ma il contegno di Lodo- vico sara dalla Francia punito con un apposito assalto al Du- cato (1499-1500): assalto che, malgrado tutto, dovra riuscire a Luigi XII, perche in Lodovico il Moro — Venezia e 1' Italia, dopo Fornovo (1495), hanno ri- conosciuto 1' uomo, capace . di perdere il mondo pur di salvare se stesso. Biblioteche del secolo xv. — La smaniosa ricerca di libri e di codici da origine a raccolte preziose. Nicolo Niccoli per primo ideo di aprire Biblioteche al pubblico : il pensiero fu posto in atto da Cosimo de' Medici che apri quella di San Marco (1444) ; arricchita da Lorenzo per mezzo di Griov. Lascaris, saccheggiata nel 1494 e rifatta poi dalla liberalita di Giovanni (Leone X). Nicolo V fondo la Vaticana (1450): il duca Borso, l'Estense : il Bessarione, la Marciana : Re Alfonso, la Regia di Napoli deru- bata poi da Carlo VIII : Federico da Montefeltro, l'Urbinate, la la quale possedeva il Codice di Menandro scomparso forse nella presa di Urbino effettuata da Cesare Borgia (1500). Epoca I: 1453-1559. 105 GESARE BORGIA: 1492-1503. Tav. XV. Secolarizzazione di Cesare: 14924499 Quantunque destinato agli ec- clesiastici, altro nori brama che onori secolari, e l'ambizione di possederli tutti e senza ri- vali lo spinge subito al fra- tricidio. Dall'uccisione del fratello Fran- cesco Duca di Gandia incomin- cia la camera secolaresca di Cesare Borgia (1496): camera rapida per il valore del brac- cio, la forza di volonta, e il genio che sa legare e con- vertire a se il Padre, il Re di Francia e i nemici stessi suoi piu acerrimi, tra i quali, non ultimo, il Messo della Repu- blica Fiorentina — N. Machia- velli. Secolarizzazione del Papato : 1499-1503 Quindi il titolo ducale, che per l'ardita impresa di Romagna gli e dato, non gli puo bastare (1501). Tra i tanti che con lui trescano sulle terre italiche egli sa di esser il piu abile, il meno stra- niero, e, come figlio del Papa, — il Papato stesso che con la spada alia mano di Roma- gna vuol passare in Toscana, e da questa in altri Stati italici per cingersi di due corone, e in una persona sola fond ere, secolarizzare le due podesta. L'improvvisa morte di Alessan- dro (1503) tronca an grande progetto, che nel Borgia aveva forse trovato il suo genio. Altre sgoperte geografiche del segolo xvi. — Magellan© per or- dine di Carlo V viaggia verso 1' India per la via dell' ovest, e la sua spedizione compie il giro del mondo in tre anni (1521- 23). Nel 1517 Grisalva scopre il Messico, e 1' anno dopo Fer- nando Cortez lo conquista. Nel 1527 Francesco Pizzarro con- quista il Peru: Gonzalez Pizzarro la regione del Bio delle Amaz- zoni (1544): G. Cartier scopre il Canada (1535): e Fernando Mendez-Pinto l'arcipelago del Giappone nel 1540. 106 JEvo Moderno. GIULIO II E VENEZIA: 1503-1513. Tav. XVI. Intimazioni : 1503-1507 Giulio II e il conti- nuatore di Gesare Borgia, con la diffe- renza che con G. il Papato — fatto si- gnore d' Italia, non soffrira secolarizza- zione, ma vorra ri- manere divino. La mossa, Giulio, co- me Gesare, la pren- de dalla Romagna: e giunto al Po ove Gesare incontro l'opposizione esten- se, Giulio incontra quella di Venezia che da poco ha ri- posto nel fodero la spada brandita per la conquista d'ltalia. Quindi Venezia finge di non intendere la intimazione fattale dal Papato di ceder- gli le terre che essa possiede per diritto di conquista. Dinanzi a Venezia non ha va- lore che la voce del suo egoismo. Giulio e Venezia van- no concordi soltanto nel disprezzo degli effetti del loro urto imminente. Guerra e Pace: 15071510 Dinanzi ad un Pon- tefice che corre l'l- talia con propositi di dominatore, e col quale, nella parti- colare questione di Romagna, stanno la ragione e il dirit- to — Venezia ri- belle a' suoi ordini — deve scomparire. La Lega della distru- zione si forma a Gambrai, perch e alia Francia tarda di potersi ricompensa- re del Reame per- duto. Ma ecco che lo sfo- go di tante ire non aiuta ma corrompe l'ideale papale : per cui alle prime richie- ste di pace della perduta Repubblica dirette a Giulio, il Papato si stacchera dalla Lega dei Ra- paci, e si riconci- liera con la pentita avversaria (1510). Leghe contro Leghe: 1510 1513 Ma il ritrarsi dalla Lega di Gambrai ob- bliga Giulio ad altra Lega (Santa 1511) che difenda lui e Venezia e Spagna contro chi anela sfo- gar il dispetto del patito abbandono. E la Francia vinca pure a Ravenna (1512) che la sua vittoria sara di quelle che solo fruttano al ne- mico, perche Giulio — Germania e Inghil- terra e Spagna e Ita- lia sapra unire con- tro il nemico vitto- rioso che non si sal- vera se non a patto di una pronta fuga dalF Italia (1513). E il successo animera Giulio a correggere ,con nuove Leghe gli errori commessi dalle precedenti, e a fare del solo Papato l'arbi- tro d'ltalia. Ma l'invido fato tron- ca a Giulio con la morte (1513) il filo d' una tela con tanto sudore tessuta. Epoca I: 1453-1559. 107 LEONE X: 1513-1521. Tav. XXVII. Sognl & y oro : 1513-1516 Per quanto portato per indole alia pace ed abborrente da in- trighi politici, da Giulio II ere- dita obblighi cui non pud sot- trarsi, e che esso — lontano dal grande concetto Giuliano del Papato — assume a solo vantaggio della propria fami- glia. In due regni Medicei l'ltalia sara divisa: a Napoli siedera Giu- liano : a Firenze Lorenzo : a Roma in mezzo ai due troni di Re Medici stara quello di un altro Medici-Pontefice, so- vrano moderatore e reggitore delle coscienze di tutto il mon- do cristiano. Sarebbe stata una vera apoteosi Medicea. Vita beata: 1516-1521 La calata di Francesco I di Francia (1515), la vittoria di Melegnano e la pace di Noyon (1516) distruggono il sogno Me- diceo. Leone allora, libero per il mo- mento da impacci politici, tutto s'abbandona alia predominante passione del viver felice , in mezzo alia soddisfazione del suo buon gusto per il fasto e il bi- stro della persona e della di- gnita che rappresenta. E poiche nel bel mezzo di tanta vita beata la speranza di un regno Mediceo di nuovo lo in- ganna, eccolo passar da Fran- cesco I a Carlo V (1521). Per fortuna la morte gli impe- disce di piangere su queste nuove illusioni ed errori. La ristaurazione di Roma nel segoloxvi. — La cognizione di fatto dell'antica Roma cresceva mediante gli scavi. Gia sotto Ales- sandro VI s'era imparato a conoscere le cosi dette Grottesche ossia le decorazioni delle pareti e delle volte degli antichi e si trovo a Porto d'Anzio F Apollo del Belvedere: sotto Giulio II seguirono le gloriose scoperte del Laocoonte, della Venere Va- ticana ; del Torso e della Cleopatra. Anche i Palazzi dei Nobili e dei Cardinali cominciarono ad abbellirsi di statue e fram- menti antichi. E fu sotto Leone X che Raffaello intraprese quella ristaurazione ideale di tutta l'antica citta di cui e parola nella celebre sua lettera. 108 Evo Modemo» LE TRE GRANDI GUERRE TRA CARLO V E FRANCESCO I: 1521-1544 Tav. XVIII. Cause: 1°, le passate guerre tra Spagna e Francia per il Reame ; 2°, le pretese di Carlo V sulla Borgogna e Milano; 3°, le pre- tese di Francesco I su Napoli e alia corona imperiale ; 4°, l'am- bizione di Carlo V di rinnovar 1' Impero di Carlo Magno ; 5°, la speranza di Leone X di trovar in Carlo V un appoggio contro la Riforma. 1521-1526 Al primi attac- chi di Carlo V, il Ducato di Milano e per- duto da Fran- cesco I che in- vano si studia di riconqui- starlo (1521- 22-23 e 24), finchelui stes- so disceso in Italia e scon- fitto e fatto prigione sotto Pavia (1525). La pace di Ma- drid (1526) ri- dona a Fran- cesco la liber- ta, ma lo ob- bliga alia ri- nunzia dei di- ritti su Milano e la Borgogna, e a dare in ostaggioipro- pri figli. 1526-1529 Durante la pri- gioniadi Fran- cesco I a Ma- drid, V Italia si solleva con- tro Carlo V : e Francesco I, appena in Francia, pro- muove la lega di Cognac nel 1526; ma poi troppo tardi discende in campo (1528) e per subirvi la duplice u- miliazione — di Napoli nel 1528 — di Landriano nel (1528) e la pace di Cambrai nel 1529 alle stesse condi- zioni del 1526. 1529-1535 E un periodo di sosta d'ar- mi, di cui Car- lo si vale per ottenere dal Papato la co- rona d'lmpe- ratore (1529), per abbattere la Repubblica di Firenze nel 1530, per re- spingere il Turco (1532), per accordarsi coi Protestan- ti (1530-32) e per V impresa Tunisina nel 1533 : mentre Francesco I lo usa a riten- tare gli Ita- lici, i Prote- stant! e Soli- man o contro il suo avver- 1535-1544 Le mutue pre- tese su Milano riportano alia guerra, clie la varia fortuna e T intervento mediatore di Paolo III fan- no sospendere dal 1538 al 41, in cui e ripre- sa e protratta fino a che Fin- tervento di So- limano,apro di Francesco, de- cide Carlo ad accettare la pace di Crespy (1544), dietro le solite rinunzie fattegli, e dietro il compenso del Piemonte ab- bandonato alia Francia. F/poca I; 1453-1559. 109 LA RIFORMA : 15174S55. Tav. XIX. Cause : 1°, i precedenti tentativi di separazione dalla dipendenza religiosa di Roma fatti in Boemia; 2°, la mal sofferta dipen- denza religiosa dal Papato, e intellettuale dalFItalia ; 3°, il cre- scente scandalo offerto alle coscienze germaniche dalFaffarismo dell'amministrazione ecclesiastica. 1517-1521 Le dette cause hanno gia pre- parato il di- stacco delle coscienze ger- maniche da Roma, e solo s'attende che uno scandalo nuovo lo an- nunzi al mon- do come un fatto com- piuto. E lo scandalo e dato dalla Bolla delle In- dulgenze nel (1517) : come 1' annunzio dello scisma e dato da Lute- ro, che nei due solenni momenti del 1520 e del 1521 e Finter- prete d'un'in- tera Nazione. Transazione : 1521-1532 Alia condanna di Worms nel 1521 Carlo V si presta per il doppio fine di ottenere dal Papato le corone d' Ita- lia e d'lmpe- ratore. Ma il bisogno dell'aiuto ger- manico per la difesa de' suoi dominii, co- stringe Carlo a transigere spesso coi Ri- formati (1529, 30, 32), men- tre ogni tran- sazione dona alia Riforma sempre mag- gior vi^ore di esistenza e di espansione. Progressi : 1532-1546 Dal 1532 al 1546 i Principi riformati, sempre uniti, (Smalkalden) proteggono la Riforma con- tro le mene dei Cattolici, delia Curia e delFImperato- re, sicche per la forzata tol- leranza degli uni e la co- raggiosa ini- ziativa degli altri e questo il tempo della conversione di tutti i rami germanici e anche dell'An- glo-Sassone — alia Rifor- ma luterana o calvinista. Lotta e trionfo : 1546-1555 II decreto im- periale del- V Interim del 1546, dai Pro- testantirespiD- to comeinsulto alle precedenti ottenute con- cessioni, o al- meno come nuova minac- cia del dispo- tismo impe- riale, porta al- ia rinnovazio- ne della lega di Smalkalden, e sebbene Mau- rizio di Sasso- nia la tradisca, dal tradimento suo stesso na- sce il finale trionfo della Riforma, prima a Passavia nel (1552), e ad Au- gusta poi nel memorabile a. 1555. no Evo Moderno. LA MARGIA DELLA RIFORMA IN EUROPA. Tav. XX. Marcia del Calvinismo : 1519-1560 Svizzera Franca Contea Westfalia : Alto Reno Paesi Bassi Scozla 1519-1536 1535 1550 1550 1550 1560 Marcia del Luteranesimo : 1520-36 Ger mania Prussia Svezia Danimarca- Norvegia 1520 1525 1527 1536 Marcia delV Anglicanismo : 1531-47 Inghilterra 1531-47 Epoca I: 1453-1559. Ill LA RIFORMA IN INGHILTERRA : 15314558. Tav. XXI. Servitu delta Riforma: 1541-1547 La Scuola del libero esame di Oxford (Golet) e l'urto d'Enri- co VIII con la Gorte romana, decidono l'lnghilterra alia Ri- forma. Pero nella contrastata passione del Re, la Riforma trova un impulso che forse non deside- rava, in quanto che il titolo voluto di Protettore e di Capo della Chiesa in Ingh. la cru- delta de' mezzi usati a repri- mere, e le ingiunzioni violenti fatte alle stesse coscienze dei riformati (i VI art. 1539) tutto fa conoscere il fine egoista che la Regalita si era proposta nel distaccare se e la Nazione dal- la dipendenza di Roma. Llberta della Riforma: 1547-1558 Scismatica, ma ortodossa con Enrico VIII , 1' Inghilterra ab- bandona del tutto la dottrina cattolica — e s'inchina al culto luterano sotto Edoardo VI. Pero la Riforma che il Reggente Duca di Sommerset e Farcive- scovo Granmer inspirano al Par- lamento, pare tenda ad essere meno schiava dell' assolutismo reale. Ma per quanto attiva la loro cooperazione e di breve du- rata, perche la successione di Maria la Cattolica (1551-1558), viene presto, non a fermar sol- tanto il moto riformista, ma ad aprire la ' cosi detta : Era dei Martiri. Le PRINGIPALI SGUOLE DI PITTUPtA del secolo xvi. Scuola fiorentina e senese. — Michelangelo : Baccio della Porta (Fra Bartolomeo) : Andrea Vannucchi (del Sarto): Rodolfo Ghir- landaio: Giorgio Vasari: Baldassar Peruzzi. Scuola wnbro -romana. — Raffaele Sanzio : Giulio Pippi (Giulio Romano): Pierino Bonaccorsi (Pierin del Vagaj : Polidoro da Garavaggio. Scuola lombarda. — Leonardo da Vingi: Antonio Allegri (Cor- reggio): F. Mazzola (Parmigianino): A. da Fossano (Borgogno- ne) : Gaudenzio Ferrari. Scuola veneziana. — Tiziano Vegelli: Giorgio Barbelli (Giorgione) : Giacomo Ruberti (Tintoretto) : Paolo Galiari (il Veronese). 112 Evo Moderno. LA RIFORMA NELLA SVIZZERA: 1519-1564. Tav. XXII. Zwingli: 1519-1531 La Riforma religiosa e predi- cata in Svizzera dal curato di Zurigo — Ulrico Zwingli — che vi dichiara, VEoangelio la sola regola di fede (1519). I cantoni tedeschi del nord lo seguono, ma i centrali riman- gano fedeli alia antica creden- za. Quindi presto discordie e guerre civili, che si chiudono con la battaglia decisiva al monte Zug (1531), ove i Cat- tolici vincitori dettano la pace assicurante l'esercizio del culto che a ciascun cantone piu piace. Calvino : 1536-1564 Calvino entra in Ginevra nel 1536, e vi porta un vigoroso impulso al progresso della ri- forma evangelica per tutta la Svizzera. II non aver dubitato di dover ricorrere anche alia Dittatura, e alia minaccia ed applicazione di severi castighi, forse dipese anche dalla necessita di vincere l'opposizione che in Ginevra era potente. Intanto i diciott' anni di dittatura di Calvino giungono ad assicurare al moto evange- lico un sicuro successo in quasi tutta la Svizzera. L'architettura nel secolo xvi (fine). L'Ammannato architetta in Firenze il Ponte a Santa Trinita (1567), e il cortile Pitti nelle cui adiacenze il Tribolo comin- cia il giardino: il Vasari, i Portici degli Uffizi (1574 : il Sanso- vino, la Libreria e la Zecca di Venezia: lo Scamozzi, le Procu- ratie nuove : il Palladio, il Redentore : il Da Ponte, 1' Areata di Rialto: Francesco Rubini, il Palazzo di Brera in Milano: Do- menico Fontana, la Reggia di Napoli, la Biblioteca Vaticana, e il Palazzo Lateranense in Roma come pure termina la cupola di S. Pietro (1589) al quale il Maderno appose la facciata nel 1614. Epoca I: 1453-1559. l;13r I TRE SISTEMI DI RIFORMA RELIGIOSA. Tav. XXIII. Calvlnismo Eil piu lontano dal- 1' Ortodossia. Esa- gerando il dogma della Grazia ne trae uno nuovo — della predestinazione degli elettl e de 1 condan- nati. Rigetta la presenza reale : e fa della Messa un semplice ricordo della Gena. Rigetta tutti i Sacra- menti, meno il Bat- tesimo e la Gena. Non ammette gerar- chia : tutti i Mini- stri del Gulto sono uguali. Luteranesimo Non ammette la transustansazione, sebbene ammetta la presenza reale, come il fuoco h net ferro caldo. Rigetta tutti i Sacramenti, meno il Battesimo e TEucaristia. Am- mette una certa ge- rarchia tra i Mini- stri del Gulto. AnglicanisMO E il piu Vicino alia Ortodossia. Accetta la transustan- sazione, ma ritiene che il comunicante riceva G. G. soltanto spiritualmente. Rigetta tutti i Sacra- menti, meno il Batte- simo e l'Eucaristia. Gome il Gattolicismo, ha una completa ge- rarchia ecclesiastica diretta e subordinata al Gapo dello Stato che n' e il sommo Pontefice. I TRE GRANDI MAESTRI DELLA SCUOLA STORIGA ITALIANA NEL SEC. XVL Nicolo Machiavelli di Firenze (14694527), con le Legazioni, il Principe, le Istorie Florentine e i Discorsi : Francesco Guicciar- dini di Firenze (1482-1540) con la Storia d' Italia, la Storia di Firenze e coi Bicordi politic i e civili: Paolo Paruta (1540-1598) veneziano, coi suoi Discorsi politici e con la Perfezione della vita politica. 114 Evo Moderno. LA SECOND A RINNOVAZIONE GERMANICA: 1530. Tav. XXIV. Cause 1.° La nuova gran- dezza cui e salita la Gasa d'^ ustria, me- diante ricche nozze e successioni. °2.° Le continuate vit- torie di Carlo V sulla Francia, e le umiliazioni inflitte al Papato. 3.° II comparire di Carlo V come il di- fensore dell' Occid. contro F Infedele. 4.° La Riforma che apparisce quale ri- bellione alia potesta papale ed imperiale insieme. Carattere Apparendo come ef- fetto, massime della 3 a e 4 a causa, la se- conda rinnovazione avra carattere po- litico e religioso in- sieme. Lo scopo suo appa- risce di difesa delle ragioni de' due al- leati contro i due nuovi nemici del Papato e dell'Impe- ro — il Turco e i Protestanti. Effetti Ma anche di questa seconda rinnova- zione germanica gli effetti sono diversi dagli sperati. l.° Perche il potere spirituale subisce presto le violenze del secolare. 2.° Perche 1' alleanza tra i due poteri a- liena ancora di piu la Nazione germani- ca dalla Casa d' Ab- sburgo. 3.° Perche la Riforma nella sua difesa con- tro l'lmpero e il Pa- pato riporta piena vittoria. Gli storici minori del secolo xvi. Donato Giannotti fiorentino (1492-1573) scrisse Delia Bepubblica dei Veneziani e della Bepubblica dei Fiorentini: Gio. Botero pie- montese autore Della Bagion di Stato: Bernardo Segni (1564- 1558): Iacopo Nardi, (1476-1555): Ben. Varchi, 1502-1565: Fil. Nerli (1485-1556), tutti fiorentini e scrittori di storie locali. JEpoca H 1453-1559. 115 L' ITALIA DOPO IL CONGRESSO DI BOLOGNA: 1529. Tav. XXV. Ducato di Ducato di DalV Adda Ducato di Ducato di Savoia e Pie- Modena- monte Milano MVAdriatico Mantova Ferrara Duca Duca Repubblica Duca Duca Carlo III Francesco II di Venezia Federico II Alfonso I di Savoia Sforza Gonzaga Gui e de- stinato il Marchesato del Mon- ferrato, nel 1533. d'Este Stati Ducato Vicereame : Repubblica di Liguria Sicilia- Pontificii Urbino Sardegna di Firenze Glemente Duca Repubblica Carlo V Condannata VII Francesco Maria di Genova al bando e destinataa (Gli Stati P. Delia Rovere Casa Me- sono com- dici. posti delle Romagne, Assediatail Marche, 28 ottobre Umbria, 1529, capi- Sabina, La- tolail 12 a- zio, Bene- gostol530. vento,Pon- tecprvo.) lie Evo Modemo. LE DUE REPUBBLICHE DI FIRENZE. Tav. XXVI. La prima Repubblica : 1494-1513 II difetto dell'accortezza medicea mal sostiene Piero II in Firen- ze, la quale alia prima novella dello scacco di Sarzana (1493) gli si ribella e si proclama in Repubblica. Ma e Repubblica che fuori di sua giurisdizione non vede piu lungi d' una spanna. Martiriz- zata daH'apostolato per la mo- ralita di Savonarola : malvisa per la sua deferenza a Fran- cia: entusiasta per la propria, nemica dell'altrui liberta, vive per quasi vent' anni inutile a se stessa e dannosa alia con- cordia italica. La seconda Repubblica : 1527-1530 La seconda Repubblica sorge r 11 maggio del 1527 alio scio- gliersi della Lega Clementina ed alia novella del sacco di Roma: e cade il 12 agosto del 1530. II suo e un sorgere ani- moso, perche Carlo V e allora vincitore e da costui non avra da attendersi che un prossimo assalto. Pero non e un sorgere con retta coscienza degli avvenimenti o politici. Se non fosse Ferruccio che unico vi dimostra senno accoppiato a valore, si direbbe che la seconda Repubblica e la piu grande aberrazione politi-. ca del secolo XVI. Riformatori religiosi italiani del secolo xvi. — Francesco Calvi da Menaggio, Celio Curione torinese, Fra Bernardino Ochino, Dario e Lelio Socino sanesi: Pietro Martire Vermiglio, Fra Michelangelo, Pietro Carnesecchi fiorentini: Renata di Francia duchessa di Ferrara : e 1' Accademia Antitrinitaria di Venezia, Fra Girolamo Savonarola (1451-1498) di Ferrara era stato poco prima l'Apostolo del Rinnovamento della Chiesa e della So- cieta profanata dall'alito pagano del Rinascimento. Epoca I; 1453-1559. 117 LE REAZIONI D' ITALIA ALL'IMPERO DI .CARLO V: 1525-1559, Tav. XXVII. Leg a Clemen- tina, o Santa : 1525-1527 La prima pro- rompe subito dopo la batta- gfta di Pavia (1525) con la Lega Clemen- tina (Roma, Firenze, Mila- no , Venezia) che. poi per incitamento di Francia si fon- de in quella di Cognac (1526), detta Lega Santa. Ma l'abbando- no di Francia, e il feroce e tremendo ac- correre del- le annate del Frondsberg e del Borbone la disperdono ' appena sorta nel 1527. Del resto alia ° Lega CI. trop- po mancava, mancandolela mutua sinceri- ty eassistenza. Condanna : 1527-1530 Lo sfogo feroce dell'iradi Car- lo e le gravi disfatte subite da Francia (Lautrec sotto Napoli, Saint- PolnelPavese) spaventano cosi 1' Italia che a Bologna ode quasi com- punta (meno Firenze) il so- lerme giudica- to di Carlo V che le perdo- na al solo pat- to del giurato vassallaggio a lui come a Re d'ltalia e ad Imperatore di Occidente (1530). Vassallaggio : 1530-1546 Sono sedici an- ni di assoluta dipendenza verso F Impe- ro, in grande parte come ri- flesso della provata po- tenza d'impe- ro di Carlo V, e in parte per- che grande in Italia si man- tiene il disgu- sto contro la Francia, che tanto indegna- mentenell529 aveva dichia- rato a Carlo di tutta ab- bandonarla ai suoi disegni. JJltime e vane proteste : 1546-1559 Chi per primo rincuora l'lta- lia e il Papato, che, con Paolo III, accortosi de' disegni di- spotici di Car- lo , porge la mano alle re- gionali ribel- lioni del 1547, e che con Giu- lio III e Paolo IV ritorna a- mico di Fran- cia insieme ad alcune regioni italiche. Ma troppo ormai gli animi e pol- si italici erailo ayvezzi alia servitu perche 1' aiuto della Francia potes- se giovare. Co- si abbandonata dal D. a di Guisa Fltaliapieghera il capo al nuo- vo suo Signore Filippo II (1559). I 118 Eoo Moderno, V IMPERO E IL PAPATO : 15214555. Tav. XXVIII. Alleanza : 1521-1530 L' accordo di Leone X con Carlo V (1521) contro France- sco I incomin- cia a render favorevole il Papato alia Rinnovazione dell' Imp. ma lasoverchiati- midezza di Glemente VII verso Carlo V (per la Rifor- ma) rende quella Rinno- vazione non solo possibile, ma, dopo l'ab- boccamento di Barcellona, (1529) ine vita- bile. Servitu : 1530-1534 E questo un periodo quasi completo di assoluto pre- dominio del- l'autorita im- periale sulla papale. Gle- mente Vll vi aiuta il dispo- tismo contro i resti della li- berta italica contro i prote- stanti, come per contentar Carlo accon- sente perfino a bandir una Crociataperla difesa de'pos- sessi absbur- ghesi. Bisveglio : 1534-1546 Ma con Paolo III, il Papato, ripreso corag- gio, lavora al ricupero della perduta indi- pendenza; mentre pure siprovvedede' mezzi neces- sarii per assu- mer da solo la difesa contro la Riforma : Gesuiti (1540), Concilio di Trento(1545), Inquisizione (1542). Bisurrezione : 15464555 Appunto per cio l'lmpero con il Decreto del- V Interim (1546) vorrebbe riaf- fermata pub- blicamente la sua superiorita sul Papato. Ma la conseguente lotta tra la Ri- forma e F Im- pero come por- ta questo a rui- na nel 1555, cosi il Papato alia sua prisca liberta,secondo gli intendimen- ti di Paolo III, Pontefice di forte carattere e di larghe ve- dute. Concilio di Trento (Ecumenico XX) 1545-1564. — Nel suo I Pe- riodo (1545-62) fu fondato il sistema dogmatico cattolico vigente: nel II (1562-64) la gerarchia ecclesiastica fu di nuovo teorica- mente fondata con i canoni sulle Ordinazioni. Pio V nel 1565 ne bandi al mondo cattolico le decisioni con la Bolla In Coena Domini. Epoca 1: 1453*1559. 119 LA QUARTA GUERRA TRA GERMANIA, SPAGNA E FRANGIA: 1551-1559. Tav. XXIX. Francia e Protestanti alleati: 1551-1555 II trattato di Grespy (1544) u- milia la Francia cosi, che per quanto Francesco I e poi En- rico II vivano del desiderio di una riparazione, non e loro dato d' intraprenderla se non quando dalla Lega di Smal- kalden vengono accettate le loro instanti proposte di al- leanza contro Carlo V (1555). E la riscossa bene inaugurano i successi delle armi franche in Italia, e delle protestanti in Lorena, in Baviera e nel Ti- rolo. Ma le paci di Passau (1552) e d' Augusta (1555) staccano i Protestanti da Francia, che ri- mane sola. Francia sola: 1555-1859 La Francia, sebbene sola, ec- cola coll' armi contro la Spagna che la divisione di Carlo V le ha d'ogni intorno serrata. Ma con la Spagna stanno le tra- dizioni di tante vittorie, come sta Emanuele Filiberto che con una sola battaglia (1557) e ca- pace di decidere a favore di lei la lunga questione , e co- stringer la Francia alia pace di Gateau -Cambresis (1559), ossia a riconoscer la divisione che in odio suo fu fatta dall' abdi- cante Carlo V. Pero a persua- dere la Francia alia pace en- trano anche molte dure neces* sita d'ordine interno. LA DIVISIONE DELL'IMPERO DI CARLO V: 1555-1556, Tav. XXX. Al fratello Ferdinando I Gia Re d'Ungheria e di Boemia fino dal 1527, gia Re de' Ro- f mani fino dal 1531. Sono dati : tutti i possessi ere- ditarii di Gasa d'Absburgo e la reggenza dell' Impero. Al figlio Filippo II: I Paesi Bassi: La Borgogna: La Franca Contea: La Spagna: II Ducato di Milano : II Reame di Napoli — di Sicilia — di Sardegna: gli Stati de'Presidii (Toscana). 120 Evo Moderno, L'IMPERO TURGO SOTTO SOLIMANO IL MAGMFICO: 15204566. Tav. XXXI. 1520-1534 Sotto Sclimano 1'Im- pero Turco giunge all' apogeo di sua grandezza e poten- za. Fatta una forte di- mostrazione sul Da- nubio e ripresa Bel- grado (1521), asse- dia e prende Rodi (1522),. poi ricorre al Danubio ed en- trato in Ungheria a Mohaez vi spegne il Re Luigi II con 100 mila Ungheresi (1527). Padrone del regno lo dona a G. Zapolya e vi ritor- na altre due volte a difenderlo contro F absburghese Fer- dinando ( 1529 , e 1532-34). 1534-1545 Gostretto da attac- chi alia linea del- l'Eufrate vola con- tro la Persia (1532) e dopo due anni ri- torna in Europa per assalir Venezia, cui toglie i possessi del Mar Egeo, e per ri- tornar in Ungheria contro Ferdinando che sconfitto, gli si dichiara vassallo nel 1545. La Transilvania e data a Sigis. Zapo- lesa che la regge assistito dal prode Martinuzzi uccisogli a tradimento da Ferdinando d'Habsb. 1545-1566 In questo periodo la fortuna pare stanca del grande Sultan o. Discordie domestiche lo conturbano e lo gettano furioso con- tro F Ungheria, con- tro Malta e di nuovo contro F Ungheria sempre ribelle, fin- che la morte lo rag- giunge sotto la for- tezza di Szigeth nel 1566. Sotto di lui l'lmpero turco raggiunse 1' e- stensione sua massi- ma, perche in Euro- pa soltanto si estese fino a toccare i Gar- pazii e il Dniester ed il Bug. Autobiografia italiana del sec xv e xvi. — L' Autobiografia ita- liana del sec. XV dipinge con molta verita la vita intima, mentre la straniera contemporanea si restringe ancora alle sole vicende esterne piu notevoli. I piu celebri Autobiografi sono, Enea Silvio Piccolomini (1405-1464) (Pio II) coi suoi Commen- tary Benvenuto Cellini (1500-1572) con la sua Vita, Girolamo Gardano (1500) col libretto De Vita Propria, e Luigi Gornaro col trattato Delia Vita sobria (1464-1565). Epoca II: 1559-1659. 121 Tav. XXXII. Epoca II: 1559-1659. DALLA PACE DI CATEAU-CAMBRESIS A QUELLA DE' PIRENEI. (Tentatlvi di rinnovazione romano-ispanica.) I Periodo : 1559-1598 Questo e il periodo dell'assolu- ta preponderanza spagnuola sull'Occidente. Spagna e Papato s'accordano per un' azione comune contro la Riforma, e ne persuadono anche Francia. Ma ben presto Filippo II, cui e affidata la di- rezione del grande moto di reazione cattolica, di ambizione in ambizione sale al sogno di riunire in un grande Impero Gattolico — Spagna, Portogal- lo, Italia e Francia — mi Su- premo Capo e Giudice. Ma la fallita impresa contro Elisabet- ta (1588) e piu quella contro Enrico IV (1598) gli fruttano la perdita della sperata auto- rita su tutto FOccidente. II Periodo : 15981659 La morte di Filippo II (1598) segna per tutti gli Stati d' Oc- cidente la ripresa della loro liberta d' azione politica e reli- giosa. Intanto che in Italia si discuto- no nuove alleanze, e in Germa- nia i Protestanti si preparano a scuotere il giogo tirannico absburghese, la Francia col suo Enrico IV si prepara anch'essa alia ripresa della lotta sospesa nel 1559 contro 1' odiata divi- sione del 1556 : lotta che Ri- chelieu e Mazzarino, approfit- tando della ribellione prote- stante, riprenderanno e condur- ranno a Mice termine coi trat- tati di Westfalia (1548) e dei Pirenei (1659). La grande triade epica iTATicA. — Luigi Pulci fioreiitino (1431-1487) con il Morgante : Matteo Maria Boiardo di Scandiano (1434-1490) con r Orlando Innamorato ; Lod. Ariosto di Reggio (1474-1533) con V Orlando Furioso, 122 Evo Modemo. L'EUROPA DOPO LA PAGE DI CATEAU-CAMRRESIS; 1559. Tav. XXXIII. Portogallo Spa gna Francia Inghilterra Germania Comprende 11 Regno o- Goi confini Comprende L'Impero il Regno monimo: odierni : tutta l'lso- (cui e unita propria- Napoli, Si- piu Toul, la (meno la pure la mente det- cilia e Sar- Metz e Scozia sot- Svizzera) to, 1' India degna: il Werdun : to gli composto di e gli Arci- littorale piuSaluzzo: Staurdi) : 10 grandi pelaghi del- Toscano : Chieri : piu l'lr- Gircoli. le Molucche la Borgo- Chivasso : landa. e Gelebes, gna e Fran- ca Gontea: piu l'Ame- rica centr. e merid. Torino : Pinerolo. Gasa Gasa Gasa d'Avis. d'Habsburg. Gasa Valois. Gasa Tudor d'Habsburg. Scandinavia Polonia Russia Turchia Italia Regno di Da- Divisa in 4 Principato Penisola Ducati di mmarca grandi di Siavo Elle- Savoja, Mi- sotto la parti : Moscovia. nica: Un- lano, Man- Gasa d' Ol- 1% Grande gheria : tova, Par- denburg. Polonia : Transilva- ma, Mode- 2% Piccola nia: Molda- na, Ferrara, Begno di Polonia: via : Vala- Urbino, To- Svezia e 3 a , Litua- chia: Bo- scana, Sta- Norvegia. nia: snia : Croa- ti Pontifici. 4 a , Mazovia. zia : Ser- via : Bulga- ria: Cri- Rep. : Vene- zia, Geno- va, Lucca. Sotto la mea. Vicereami Gasa di Napoli, Wasa. Gasa Iagel- Gasa Rurik. Gasa Sicilia e lone. Osman. Sardegna. Epoca II: 1559-1659. 123 L' ITALIA DOPO LA PAGE DI GATEAU-GAMBRESIS : 1559. Tav. XXXIV. Ducato di Savoja e Piemonte Ducato di Milan o Veneto Romagne Marche Umbria Lazio Ducato di Toscana di Gasa Savoja. di Spagna. della Repubblica di Venezia. del Papato. di Gasa de' Medici. Napoli, Si- cilia e Sar- degna Stato de' Pres idj Isola d'ETba Lucchese e Lunigiana Principato di Massa Carrara di Spagna. di Spagna. di Gasa Appiani. della Repubblica di Lucca. di Gasa Cybo- Malaspina. Ducato di Urbino Ducati di Modena e Ferrara Ducato di Mirandola Ducato di Parma Ducato di Mantova di Gasa della Rovere. di Gasa d'Este. di Gasa Pico. di Gasa Farnese. di Gasa Gonzaga. Marchesato di Saluzzo Liguria e Corsica Marchesato di Finale Principato d'Oneglia Principato di Monaco . di Gasa Valois. della Repubblica di Genova. di Gasa del Garretto. di Gasa d'Oria. di Gasa Grimaldi. 124 flvo Moderno. LA PAGE DI CATEAU-CAMBRESIS: 1559. Tav. XXXV. Significato politico : La Francia riconosce la divisone dell'Impero romano-Germanico fatta da Carlo V (1555-6), vale a dire riconosce la creazione dello Stato Spagnuolo del nord-est che la divide da Ger- mania. Significato religioso ; La Spagna, il Papato e la Fran- cia, nel timore della propagan- da della Riforma di qua del Reno e delle Alpi, si obbliga- no a frenarla e a combatterla con ogni arma ne' loro singoli Stati. (Lega Latina-cattolica.) FILIPPO II: 1556-1598. Tav. XXXVI. Re e Sudditi: 1556-1568 Mentre e Fincarnazio- ne del Dispotismo piu severo, si crede in immediato rap- porto con la divina volonta che di lui si serve per essere comunicata ai sud- diti. Di qui 1' accordo di lui col Papato : e di qui il fermo propo- sito di curar avanti tutto Fintegrita del- la religione cattoli- ca ne' propri Stati, incominciando dai Paesi Bassi luterani. Impero Cattolico . 1568-1588 L' ambizione di ve- dersi il riconosciuto Capo del moto di reazione cattolica in tutto Occidente (1560)glimuovel'al- tra di divenir Capo di un Impero che raccolga sotto di lui tutte le Nazioni cat- toliche delF Occi- dente. La spedizione d' In- ghilterra (1588) riu- scita, lo avrebbe ap- pieno soddisfatto. Reazione : 1588-1598 E se la sconfitta lo umilia, Fuccisione di Enrico III lo rianima (1588). La corona di Francia omai sua, lo incita a parlare in tuono di re ai suoi vicini. Ma cio finalmente lo denuncia al mondo cattolico, che, con lo stesso Papato alia testa, a lui si ribella e che con Enrico IV lo costringe a ri- nunziare ( 1598) a tante pretese. Epoca II: 1559-1659. 125 LA GONTRORIFORMA : 1534-1598. Tav. XXXVII. Preliminarii : 1534-1559 Si puo dire che una energica azione di difesa contro la Ri- forma il Papato a se stesso la proponesse fino da Paolo III. Di fatto questi ne prepara ii campo coll' indizione ed a- pertura del Goncilio di Trent o (1545): con il nuovo Tribu- bunale d'lnquisizio- ne (1542), con Fisti- tuzione di nuovi Or- dini religiosi (Gesui- ti, 1540), e con una pronta azione di as- salto nel cuore stesso del quartiere gene- rale riformista. (Ba- viera, Augusta.) II Papato era stato impedito di trattar subito danemici co- loro che pero Carlo V non amava di alie- narsi del tutto per Faltrui tornaconto. Lotta : 1559-1588 Con la pace di CG. (1559) Papato, Spa- gna e Francia, stret- ti in alleanza (Lati- na) contro la Rifor- ma, danno all' azio- ne gia intrapresa da Paolo III un' esten- sione e un carattere di r azza contro razza. Pio V, Filippo II e Gaterina de' Medici formano il grande Triumvirato Cattoli- co, contrapposto al Riformista. Gugliel- mo d'Orange, Enri- co di Navarra ed Elisabetta Tudor. E la lotta si fa sempre piu ardente per la inflessibilita del triumvirato Gattoli- co, clie senza rimorso si abbandona a de- littuosi eccessi quali quelli del 1572, del 1584 e del 1588. Dilattura e -fine : 1588-1598 I quali eccessi si de- vono in gran parte all' usurpata direzio- ne del moto cattoli- co fatta da Filippo II (appena morto Pio V), che non tarda a convergerlo, per pro- prio interesse, alia formazione di un grande Impero occi- dentale Gattolico. Ma Fimbizione presto anche tradisce Fam- bizioso: per cui il Pa- pato lo abbandona, e la Francia col suo nuovo Re Enrico IV lo costringe alFabdi- cazione di Warvins (1598). Ma a Warvins pure la lega Latina della Gontroriforma si scioglie, e il moto cattolico, perduta la sua consistenza, ces- sa in tutto Occ. Nuovi ordini religiosi del sec. xvi. — Teatini, fondati da Gaet. Thiene (1524); Gesniti, da Ignazio di Lojola (1535-40); Preti deW Oratorio, da Fil. Neri (1550) ; SomascM, da Gir. Miani (1531). 126 Evo Moderno. LA RIBELLIONE DE' PAESI BASSI: 1555-1609. Tav. XXXVIII. Priml urti: 1555-1567 La soggezione a Spagna si- gnifica loro — o ritorno alia Gomunione Gattolica, e ubbidienzaal- la legge co- mune spa- gnuola, o con- danna al ban- do dal Regno. La quale inten- zione Filip- po II la dimo- stra subito con la missio- ne del Cardi- nale Granvel- le, e cogli or- dini dati a Margherita di Parma, e sen- za remissione poi dopo la insurrezione del 1566, con 1' invio cola del reggente Duca d' Alba (1567.) Stragi : 1567 1576 Niuno almon- do piu del Du- ca d'Alba e ca- pace di com- prendere il suo Sovrano, e percio di praticarne ia dionisiaca teoria di go- verno. La Gasa d' 0- range e i 400 (pezzenti) fug- giti al ferro e al fuoco del terroristaspa- gnuolo sono i solitestimonii che l'Olanda libera non e distrutta. Ed e per la costanza e il valore di quei 400cheaGand le 17 Provin- cie possono darsi la mano e giurare la Gostituzione federale (1576). Distacco : 1576-1584 Neppureil go- verno meno barbaro di Don Giovanni, neppur l'astu- zia politica e la scienza di guerra di A- lessandro Far- nese, neppure la disunione della Lega di Gand (1579), e neppure l'assassinio del Taciturno"nel 1584, valgono a mutare il fermo propo- sito delle 7 Provincie del Nord — di preferire una totale distru- zione alia ri- nunzia dell'in- dipendenza solennemente tra loro pro- clamata ad Utrecht(1519), poco dopo il distacco delle Provincie me- ridional!. Difesa : 1584-1609 Dinanzi ad una costanza e va- lore tanto eroi- ci che l'odio verso il tiranno" straniero e Fa- mor intenso di patriaalimenta- no, neppure ad un Alessandro Farnese e per- messo di vera- mente vincere. Ma neppure un Filippo II tran- sigera mai con ribelli. Quindi la dura lotta continuera fin sotto Filippo III, che solo nel 1609 con- cedera una tre- gua, primo pas- so al riconosci- mento di quella indipendenza che la pace di Wetsfalia dara alia intrepida Nazione Bata- va (1648.) Bpoca II: 1559-1659. 127 GUERRE CIV. E RELIG. IN FRANGIA: 1559-1598. Tav. XXXIX. Cause : 1559 1565 Secondo i patti della pace di GG. (1559), la Francia con Caterina de' Medici da ma- no alia Spa- gna e all' Ita- lia nella rea- zione contro la Biforma. Ma Gaterina spera anche di giovarsi del moto Cattoli- co per dare ai Valois una po- testa senza li- miti. Quindi gli Ugonotti di Francia non solo vengono assaliti come accattolici, ma come antimo- narchici nel 1560. Pero dopo la vittoria di Dreux (1565) che ha umi- liati tutti i capi antimo- narchici, Gate- rina soddisfat- ta concede pa- ce ai vinti nel 1563-5. Stragi : 1565-1572 Ma la pace di Amboise non era nei piani di Filip- po II : per cui nel segreto colloquio di Baiona (1565) persuade la Regina alia ripresa della guerra, e que- sta volta sen- za quartiere AI qual fine neppure le due nuove vit- torie di Jar- nac e Mon- coutour riu- scendo, Gate- rina pensa, combina e procede alia strage della notte di S. Bartolom. nel 1572 che non distrugge gli avversarii, mentre fa mo- rire di spa- vento e di ri- morso il re Carlo IX nel 1574. Regicidio ; 1572-1588 La strage del 1572 non ha adunque di- strutto il ne- mico, anzi ne ha del tutto rivelato un al- tro — quello de' NobiliCat- tolici — con Filippo II, alia testa anelan- te di cingere una corona o- mai senza e- redi. E quindi a costoro che Enrico III ri- volgeisuoipri- mirimproveri, cui subito la lega risponde con la marcia del Duca di Guisa su Pa- rigi (1588) ; co- me alia ucci- sione (1588) di costui ordina- ta dal Re, ri- sponde con la uccisione del Re stesso — plaudenti Spagna — Francia catto- lica e Papato (1588). Salvezza : 1588-1598 Morto Enrico III la Lega Gat- tolica, diretta da Filippo II, e F arbitra di Francia. Ma il partito Ugonotto le contrappone il suo Enrico di Navarra, che con F onesta e intrepida con- dotta smasche- ra gli interes- sati intendi- menti di Filip- po II, a poco a poco raccoglie attorno a se tutta la Fran- cia da cui, do- po l'abiura, ri- ceve il dono della corona capetingia nel 1 593 , ricam- biatole col sal- vage 1' indi- pendenza e col restituirle la paceaWarvins, e a Nantes nel 1598 ver mezzo delYEdltto che garantiscela li- berta del Gulto anche alia Francia. 128 Evo Modemo. GOSIMO I GRANDUGA: 1537-1574 Tav. XL. Opposizioni : 1537-1559 Dimostra tutta V abilita di un Medici nel sapersi conservare, durante questo difficile pe- riodo, la fortuna toccatagli. E le difficolta sono grandi e molte : 1°, la concorrenza fat- tagli nel principato dai suoi Elettori; 2°, la reazione dei fuorusciti guidati da Gasa Strozzi ; 3°, 1'opposizione vele- nosa del Papato. II suo aiuto e Carlo V, che Co- simo sa intendere e servire, e da cui ottenere anche d' essere raccomandato a Filippo II. Cosi a Gateau- Gambresis (1559) e presentato all'Europa come le- gittimo Duca di Toscana. Arti di regno : 1559-1594 E questo per contrapposto un periodo di vera arte di regno per Gosimo I. Amico intimo di Filippo II, ne assume tra i Principi italici la rappresen- tanza, e come amico pure del Papato (amico questo di Spa- gna) ne segue V impulso di di- fesa contro la Riforma, ripor- tandone in contraccambio il titolo di Gran Duca (1569). E cosi V amico di Spagna e del Papato pud anche darsi lo spasso di fare il mecenate delle arti e delle lettere, sicuro di trovar anche in queste un mezzo per crescere in autorita e tutto in se riassumere il no- me e l'essere del Principato. Genealogia : Casa de' Medict\(Signori). (1429) Giovanni: nepote di Salvestro gonf. nel 1378 ____ |_ I Gosimo il VeccMo (1464) Piero (1469) I Lorenzo (1440) da cui il Ramo Grand uchl Giuliano (1478) 1 Lorenzo, il Magnifico i (1492) Giulio, Gle mente VII (1533) | Piero (1503) Giovanni, Leone X (1521) Giuliano (1516) Lorenzo (1518) da cui Gaterina' di Fr., e Alessandro, duca, Upoca II: 1559-1659. 129 EMANUELE FILIBERTO : 1559-1580, Tav. XLl. II niwvo Piemonte: La vittoria di S. Quintino (1557) e la pace di Gateau- Gambresis (1559) portano un solo bene- fizio all' Italia : la restituzione del Piemonte a Emanuele Fi- liberto. Ma e questo un bene- fizio di grandi conseguenze perche con una civile rigene- razione Emanuele Filiberto seppe richiamare a vita il suo Ducato, e lo preparo a divenir il centro delle prossime agita- zioni italiche contra la prepon- deranza spagnuola sulla peni- sola. Biforme : La rigenerazione del Piemonte Emanuele Filiberto ottenne con una generale rinnovazione di tutti gli organici di ammini- strazione pubblica. II rimprovero fattogli d' aver accentrato nella sovranita tutti i poteri prima divisi tra questa e le Provincie, non e giusto, perche senza cio la rigenerazione e il suo scopo avrebbero misera- mente fallito, ne d' altra parte e possibile immaginare un Prin- cipe ed uno Stato liberale nel- l'Europa cattolica nella seconda meta del secolo XVI. Gekealogia : I Duchi di Casa di Savoia : 1416-1713. Amedeo VIII: 1391 (1416) (1439) 1451 Ludovico: 1439-1465 Amedeo IX: 1461-1472 Filiberto I: 1472-82 Filippo II: 1496-1497 I Carlo 1 : 1482-94 Carlo III : 1504-55 Filiberto II ; Carlo II: 1494-96 | 1497-1504 Emanuele Filiberto : 1555-1580 Carlo Emanuele I: 1580-1630 I I I Vittorio Amedeo I: 1630-1637 Tommaso Princ di Garignano da cui il Ramo Regnante Carlo Emanuele II: 1637-1675 Vitt. Amedeo II: 1675-1713 (1732) 130 Evo Modemo, CARLO EMANUELE I: 1580-1630. Tav. XLII. Sperange e primi passi: 1580-1610 Ambizioso ed audace, si spinge troppo sulla via della dignitosa vi- gilanza asse- gnata al Pie- monte da suo padre. Appena arbitro del Ducato (1580), si gio- va della guer- ra civile di Francia per torsi il Mar- chesato di Sa- luzzo, ed as- salire Gine- vra. Enrico IV riesce a fre- narlo, a sod- disfarlo alia meglio (1601- 1603), e a le- garlo a se con laute promes- se per l'avve- nire (Monfer- rato, Genova, Milano, Par- ma). Prima guerra del Monferrato : 1610-1617 La morte di Enrico IV la- scia insaziato il savojardo, che da solo nel 1612 si get- ta sul Monfer- rato, anelan- do a Milano. Ma Spagna, Austria ed an- che Francia scattano con- tro di lui, che continua da solo a soste- ner intrepido Fimpari lotta, finche scon- fitto, e salva- to dalle un- ghieispaniche perl'interven- to del Papato (Paolo V, 1615) e per il ritiro di Fran- cia dalla Lega nel 1617. Prima Guerra della Valtellina : 1617-1626 Dal 1617 al 1620 Carlo E- manuele si tien pronto a nuove impre- ss Nel 1618 aspira alia co- rona imperia- le, e nel 1622 riesce a infon- deralcunpoco dell' odio suo verso Spagna ; nei Ducati , nel Papato e in Venezia col persuaderli poi a cacciare dalla usurpa- ta Valtellina il presidio spa- gnuolo ; men- tre per sua par- te avrebbe as- salito Genova. Ma l'improvvi- so abbandono di Francia nel 1626 gli man- da a vuoto an- che questa im- presa. Seconda guerra del Monferrato: 1626-1630 La estinzione della Gasa ita- lica de' Gonza- \ ga (1627) tra- scina Carlo E- manuele a nuo- va lotta per i 1' acquisto del ! Monferrato. Ma la Spagna, , cui Carlo Ema- : nuele imprevi- , dente si affida, lo perde, la- , sciandolo scon- ' figger da Fran- . cia (1629) ed ; insieme a Ger- mania occupan- dogli lo Stato i (1630). Eil pa-; tito tradimen- ( to, oltreil diso- nore, frutta la morte al Duca ambizioso 1630. In 50 anni di governo C. E. poteva meglio provvedere al- ia sui fama. Epoca II: 1559-1659. 181 A. DORIA E LA REPUBBLICA DI GENOVA : 15284575. Tav. XLIII, Aristocrazia : 1528-1547 II passaggio di Andrea Doria a Carlo V (1528), determinato da ragioni di amor proprio e pa- trio insieme, serve a procurar- gli il nome di primo Ammira- glio dell'epoca, con le vittorie e imprese navali del 1532, 1533, 1534, 1538, 1541. Contuttocio Andrea Doria si presenta come il sostenitore del sistema imperiale, ossia di conquista ed assolutismo. Go- si nella riforma sociale-politica del 1528 non potendo seguire in tutto un sistema troppo in urto con una Repubblica, se- gue l'aristocratico, che men- tre e quello che all' assoluto piu si avvicina, serve ad assi- curar a lui e a' suoi la reggenza dello Stato. OMgar chia : 1547-1575 La congiura del 1547, se non fosse collegata con le tante che nel 1547 si ordiscono in Italia contro Carlo V, per gli antecedenti di Casa Fieschi e suoi concomitanti (Francia e Papato) si potrebbe addirittura sospettare come una delle tante illusioni che una fazione am- biziosa di dominio preparava alia democrazia. Ad ogni modo i fatti del 1547 danno motivo a Carlo V di chiedere al Doria una revisione della troppo democratica rifor- ma del 1528: finche morto il Doria (1560), il sospettoso Fi- lippo line impone una sua, che che restringe F esercizio del diritto pubblico in poche Case ligie alia Spagna e al Papato (1575). ' Genealogia: I Duchi di Casa d'Este: 1452-1597. Borso Duca I di Modena 1452, e di Ferrara 1470. Nel 1471 gli succede il fratello Ercole I, 1505 Alfonso I, 1534 sposa Lucrezia Borgia Ercole II, 1559 Ippolito, Cardinale L'Ariosto gli dedico il Furioso I Alfonso II, 1597 Lucrezia, ama, riamata, il Tasso. I Eleonora, illustrata dall'amore e dai versi del Tasso. lc Evo Modemo. IL PROGRAMMA POLITICO DI ENRICO IV; 1598-1610. Tav. XLIV. Per V Interno : Assopire con equi trattamenti le discordie religiose : aiutare la risurrezione delle forze di produzione nazionale dell'indu- stria, commercio e agricoltura : rifornire 1' erario pubbl.co: provvedere al rinnovamento della marina, e aumentare e regolare le forze di terra. Ma di Enrico e anche ferma con- vinzione — soltanto un Monarca con poteri assoluti poter prov- vedere ad una simile opera di risurrezione nazionale. Per VEstero : II suo programma per le rela- zioni coll'estero e risoluto e, in un modo molto vasto : liberare la Francia dalle strette spagnuole procuratele dalla divisione del 1555-56 e dalla pace del 1559: e come tutto questo fosse pos- sible e presto fattibile, egli ha anche pronto un completo ri- maneggiamento politico gene- rale alio scopo di procurare alia Francia Farbitrato su tutti gli Stati d'Europa. Genealogia : Casa Della Rovere: 1450-1623. Leonardo (pescatore di Savona) 1 i; i Francesco (Sisto IV) Raffaello: 1477 Giuliano (Giulio II) Giovanni: 1501 I Francesco Maria I Duca, adottato (1506) da Guido Ubaldo da Montefeltro, nel 1508 fu Duca d'Urbino + 1538 I Guido Ubaldo II Duca: 1574 Francesco Maria II Duca: 1631 I Federico Ubaldo III Duca : 1623 Epoca II: i559-1659. 183 ELISABETTA TUDOR: 15584603. Tav. XLV. Difesa : 1S58-1588 L'Inghilterra deve alia fortissima Donna la difesa della patria indipendenza religiosa e poli- tica, ed una saggia fecondazio- ne delle forze che un giorno la faranno arbitra de'suoi ed anche degli altrui destini, Questo periodo e tutto di so- stegno : 1.° della Riforma che Elisabetta, seguendo il pensiero dei Tu- dor, identifica nell'essenza re- gale: 2.° della ribellione de' vicini 0- landesi al dominio spagnuolo: 3.° de' suoi diritti di regina con- tro le pretese Stuarde: 4.° e in fine, della patria anglo- sassone contro gli assalti del- l'armata spagnuola (1588). Riordinamento : 1588-1603 L'essere riuscita in tutti gli in- tenti della difesa, e massime nell' ultima, Finnalza anche agli occhi degli antichi oppositori monarchici, al grado di Regina meritevole di benevola ubbi- dienza. Egli e quindi che con raddoppia- ta attenzione, Elisabetta curera la pratica del progettato rin- novamento morale e materiale di tutta la sua Nazione, non dimenticando la massima pa- terna, che Futile avanti tutto deve essere della Monarchia. Era lo stesso scopo cui aveva mirato la sua contemporanea Gaterina di Francia, e cui miro il grande estimatore suo — En- rico IV. TaBAGGO, PATATA, GRANTURCO, THE, GAFFE. Nuovi Prodotti. — Nel 1560 il tabacco e introdotto in Europa. Nicot, ambasciatore di Francia in Portogallo, ne riceve da un mercante fiammingo, e lo presenta al gran Priore di Lisbona, poi a Gaterina de'Medici in Francia: e percio e detto nicoziana, erba del gran priore, erba della regina, ovvero erba di Santa Croce, erba di Tornabuona, dai due Gardinali che lo misero in uso in Italia. Gli Spagnuoli lo dissero tabago, perche prima lo tro- varono a Tabago delle Antille. — Nel 1586 Walter Raleigh porta in Inghilterra il porno di terra: cosi di questo tempo s' intro- duce il grano turco forse piuttosto dall' America che dall'Asia. II the e introdotto dagli Olandesi nel 1610, il caffd dai Vene- ziani circa la fine del sec. XVII. 134 Evo Modemo. LA GUERRA DEI XXX ANNI : 1618-1648. Tav. XL VI. Cause: l a La pace d'Augusta (1555) che non ha soddisfatta la maggioranza dei Protestanti: 2 a La tirannide di Gasa d'Habsbur- go : 3 a L'ambizione della casa Palatina Renana : 4* II ritiro delle Letter e di Maesta ai Boemi. Periodo Palatino .' 1618-1623 Ferdinando II contrappone alia Lega Pro- testante la Gattolica: rie- sce a staccar quella dalla Boemia (Pace d'Ulma nel 1620), a scon- figger presso Praga i Boe- mi e il loro Federico Pala- tino nel 1620, che si ritira in Inghilterra. La Boemia e da lui punita con saccheggi e confische, e il Palatinato da- to a Massimi- liano Duca di Baviera(1623). Periodo Danese : 1625-1629 Dal 23 al 25 1' opposizione armata prote- stante e diret- ta da Mans- feldj finche ec- co, persuaso da Richelieu, intervenire il re danese Gri- stiano IV. Ma mentre Man- sfeld e scon- fitto dal Wal- lensteinaDas- sau, Gristiano lo e pure a Lu- ther dal Til- ly, e quindi co- stretto alia u- miliante pace diLubecca nel 1626. Editto di resti- tuzione (1629) impone ai vin- ti Protestanti la piu dura delle prove. Periodo 1630-1635 Spintovi da Francia e chia- matovidaipro- prii interessi, Gustavo Adolfo entra in Ger- mania, vince a Lipsia e sul Lech il Tilly e si presenta mi- naccioso dinan- zi all'Austria, che umiliata ri- chiama il Wal- lenstein anch' esso sconfitto a Liitzen nel 1632 da G. A., che pero vi perde la vita. La guerra con- tinua fino alia batt. di Nor- dlingen che perduta dagli Svedesi per- suade i Prot. alia pace di Praga (1635). Periodo Francese: 1635-1648 Goncedere ripo- so agli Habs. eraconcederlo- | ro trionfo. Sic- | che ecco il su- bito intervento t di Francia (Ri- ■ chelieu) : ecco il costante suo assalir Spagna ed Austria sul Reno e in Italia, , finche Mazza- , rini, con Tu- renne e Gonde, j infuso un piu j forte slancio a- gli assalti fran- chi e svedesi (1643) non rie- sce a costrin- ger Ferdinando III alia pace di Westfalia(1648) sulle basi di quella del 1555. Epoca II: 1559-1659. 135 VENEZIA E LE GUERRE DI CORFU' E DI CIPRO : 1530-1573. Tav. XLVII. Guerra di Corfu: 1530-1538 Dopo V incoronazione di Bolo- gna (1530), Venezia rimmzia ad ogni ingerenza sulle cose ita- liche e tutta si dedica ad ap- prestar difese per i suoi pos- sessi orientali contro Solimano, che impaziente del rispetto che la prudenza veneta gli impone, finalmente nel 1536 assedia Corfu e conquista molte piazze della Morea. E allora che Paolo III riesce a formar una Lega a favor di Venezia (1538), contro il Tur- co. Ma Pinvidia di Carlo V im- pone ad A. Doria di astenersi dal combattere, sicche la vit- toria di Prevesa e di Solimano cui Corfu dev'essere subito ce- duta. Guerra di Cipro: 1565-1573 La successione di Selim II porta a Venezia rintimo di — Ces- sione di Cipro, o guerra. La potenza della marina turca e la disfatta di Prevesa persua- dono Venezia a chieder il soc- corso di una nuova Lega, che Pio V riesce a formarle di aiuti tutti italici ma sotto la dire- zione di Filippo II, che, come Carlo V, obbliga Genova a prov- vedere a che la vittoria di Ve- nezia non sia eccessiva! Pero, malgrado tutto, e vittoria completa e grande (Lepanto, 6 ottobre 1571), e che se non frutta a Venezia la desiderata restituzione di Cipro, serve a torre d'un tratto agli Osmanli la meta del valore di loro te- muta potenza. Principali sgoperte sgientifighe del sec. xvi. — Copernico nel suo De Orbium coelestium revolutionibus determina il sistema del mondo, 1543. Fernel nell'anno 1528 misura un arco del meridiano. Colombo, anatomista, convalida nel 1544 le dottrine della circola* zione del sangue. Giambattista Porta nelFanno 1549 inventa il telescopio e la ca- mera oscura. Papa Gregorio XIII nell'anno 1582 decreta la riforma del Calen- dario giuliano: Galilei scopre Fisocronismo del pendolo. Antonio De Dominicis nel 1590 spiega la rifrazione della luce e dell' iride. 136 Evo Modemo VENEZIA DI GONTRO AL PAPATO, LA SPAGNA E L'AUSTRIA : 1606-1631. Tav. XLVIII. Venezia e il Papato : 1606-1607 II rifiuto di aderire al moto cattolico contro la Riforma, e l'aver subito rico- nosciuto Enrico IV di Francia, le attira lo sdegno papale , sicche Paolo V, per Farresto di due ec- clesiastici , le ful- mina V Interdetto (1606), e cerca di aizzarle contro una nuova Lega di Gam- brai. Ma la prudenza e la vigilanzadel Senato e l'intervento di En- rico IV ne salvano l'onore e la dignita. Venezia e V Austria : 1616-1617 L'essere la costante avversaria delle pre- tese deH'Impero sul- l'Italia,le attira con- tro le vendette ab- sburghesi, che la punzecchiano a lun- go con gli Uscocchi, finche stanca (traen- do profitto degli at- tacchi di Carlo Ema- nuele contro Spagna) dichiara la guerra all' Austria, e non si ferma finche non ne ottiene una dignito- sa riparazione nel 1617. Venezia e la Spagna: 1618-1631 La costanza di sua avversione alia do- minazione spagnuola in Italia la rende o- diata ai ministri di Spagna quanto e piu del Piemonte (la con- giura di Redmar , 1618). Quindi Vene- zia prende parte col Piemonte e col Papa alia occupazione del- la Valtellina (1624), quindi occupa anche Mantova (1630), ma poi se ne ritrae e con la pace di Ghe- rasco (1631) tronca di nuovo ogni sua ingerenza negli affari d'ltalia. Principali sgoperte scientifiche del secolo xvii. — Nel 1600 G. Kepler, dimostra le vere leggi del sistema del mondo, e le forze centripeta e centrifuga. Gosi Francesco Racone da Verula- mio, indovina Felasticita ed il peso dell'aria, intravvede l'attra- zione newtoniana. Nel 1605 Giusto Ryrge inventa i logaritmi ed il compasso di proporzione. Nel 1609 G. Galilei inventa o per- feziona il telescopio, scopre i Satelliti di Giove, dimostra la rotazione e rivoluzione della terra. Epoca II: 1559-1659. 137 L'OPERA DI RICHELIEU : 1622-1642. Tav. XLIX. II programma di Richelieu e quello di Enrico IV, sebbene piu del Borbonico adattato a ricevere una pratica applicazione. AlVIntemo : II disegno di rigenerazione inter- na concepito da Enrico IV non solo e adottato da Richelieu, ma applicato con piu ardore al fine di provvedere la Fran- cia di mezzi necessari ad un pronto risorgimento politico. II primo elemento di vita per uno Stato autonomo e quindi per lui l'assoluta autonomia e supremazia del potere regale. Quindi la sommossa degli Ugo- notti e della Nobilta, sebbene anteriore a lui, e diretta ron- tro di lui sostenitore dell'As- solutismo. II ceto feudale ap- pare risoluto e deciso a tutto, come ne' tempi famosi di Lui- gi XI. Ma l'abilita del Mini- stro di Luigi XIII e insupera- bile, e dopo sei anni di lotta la vittoria e sua (1622-28). AW Ester o: II doppio scopo di liberare la Francia dalle strette absbur- ghesi e di abbassare la pre- ponderanza spagnuola ed au- striaca (absburghese) in Europa, e pure il suo : ma egli solo era capace di assicurargli in poco tempo un pieno successo. La grande fortuna della ribel- lione protestante la sa tener viva e convergere a profitto di Francia. E per lui che i Danesi (1625), gli Svedesi (1630), Carlo Emanuele I (1622), Vittorio A. I e gli Olandesi (1635) in Ger- mania, in Italia e P. Bassi com- battono in aiuto de' Prot. e di Francia le ragioni della superba Casa di Carlo V: sicche anche morendo (1642), prima del fine dell'aspra lotta, egli ne ha assi- curato alia Francia il successo bramato. Principali scoperte scientifiche del sec. xvii. — Nel 1621 l'o- landese Cornelio Dressel inventa il termometro, che Reaumur perfeziona. Nel 1628 il Padre Lana inventa un areostato. Nel 1630 Renato Descartes, o Cartesio, fa conoscere la rifrazione della luce, e nel 1633 pubblica 1'opera; Sistema del mondo. Nel 1634 un' Assemblea di Dotti a Parigi fissa il primo meridiano all'Isola del Ferro. 138 Evo Modemo. LA LEGA DI RIVOLI E IL PIEMONTE: 1635-1642. Tav. L. Lega di Rivol 1635-1637 La pace di Gherasco (1631) ri- dona a Gasa Savoja il Piemon- te, ma Vittorio Amedeo I deve pagarne il prezzo a Francia con Pinerolo. Richelieu ha bisogno di Pine- rolo per contener la Spagna dall'accorrere al Reno. E giac- che nel 1635 pare che questa vi tenda, eccolo a imporre a Vittorio Amedeo I Taccordo di Rivoli, che dovrebbe fruttar l'acquisto della Lombardia, ma che al vittorioso Principe frut- ta invece, segno della gratitu- dine francese, un'immatura fi- ne (1637). Guerra civile: J 637-1642 La morte di Vittorio Amedeo I rileva V inganno di Richelieu, come lo rileva la risoluta de- cisione di sostener nel Piemon- te una guerra civile e quasi dinastica, piuttosto che vederlo passare nelle mani dei fratelli del defunto Principe favorevoli a Spagna. La quale guerra civile dura per piu anni (1637- 42), finche le stesse disoneste intenzioni di Spagna non pro- ducono un accordo tra Mada- ma Gristina e i due fratelli, disposti a riconoscersi tetti di Francia. pro- Le principali scoperte scientifiche del sec. xvii. — Nel 1635 Ro- naventura Gavalieri di Milano, nella sua Geometria degli invisi- bill , fonda il calcolo infinitesimals Nel 1643 Evangelista Torricelli, di Faenza, inventa il barometro. Nel 1650 e inventata la macchina pneumatica, secondo gli inglesi da Royle, secondo i tedeschi da Ottone Guerrik. Nel 1657 fondasi dal card. Leopoldo de'Medici YAccademia del Ci- mento in Firenze, che precede di tre anni quella delle Scienze di Londra, e di nove quella di Parigi. Nel 1664 Tournefort classifica le piante secondo la corolla. Nel 1667 Auzout inventa il micrometro. Nel 1669 Rrant trova il fosforo. Nel 1670 Uygens applica il pendolo al movimento degli orologi. Scopre l'anello di Saturno. JEJpoea 11: 1559-1659. 139 L'OPERA DI MAZZARINI: 16424661. Tav. LI. La Pace di Westfalia: 1648 Seguendo il concetto politico di Richelieu, e sapendo attendere Foccasione propizia per attuarlo, Mazz. ha il merito d'aver saputo ridurre al- 1' impotenza le due branche di questa formidabile potenza minacciante la Francia da tutte le parti. Dopo l'alleanza ardi- tamente combinata con la Svezia, e le vittorie di Rocroy e Lens, egli intra- prende gli abili ne- goziati che donano alia Francia i suoi naturali confini del- FEst (pace di West- falia 1648). Pero lo scoppio de' tumulti della Fronda inco- raggia la Spagna a continuare, sebbene da sola, contro Fran- cia nella guerra. La Francia Vassolutismo : 1648-1652 L'opposizione che la Nobilta intraprende contro Mazzarini, proprio al momento delle trattattive di Westfalia, non ha soltanto lo scopo di togliere al malve- duto straniero il me- rito di concludere una pace che si a- veva diritto portas- se la Francia alle frontiere del Reno, ma di abbattere con lui l'odiato sistema di governo assoluto. Ma F attaccamento personale della Reggente salva Mazzarini (1651), cui la riportata vittoria sulla. Feudalita dona il mezzo ricercato di dotare la volonta regale del predomi- nio assoluto sututti i diritti statutarii di Gorporazioni, e di persona. La Pace de f Pirenei : 1659 Senza il funesto scop- pio della guerra del- la Fronda, dopo le vittorie di Rocroy e Lens egli avrebbe certamente ottenuto, a Westfalia, maggio- ri vantaggi (Paesi Rassi Spagnuoli). Ma liberato al fine dal- Topposizione feudale, egli, con raddoppia- to ardore si dedica al conseguimento del suo fine. E 1' a- vrebbe pure questa volta raggiunto se i riguardi impostigli dalF arnica Regina absburghese verso Spagna non 1' aves- sero persuaso al solo guadagno, per allora, dell'Artois e del Lus- semburgo (Pace dei Pirenei, 1659). Riguardo al resto, Mazzarini stesso in- segnera poi a Luigi XIV come ottenerlo. 140 JEvo Moderno. LA RIVOLUZIONE PURITANA INGLESE: 1635-1649. Tav. Lll. Cause: l. a La popolarita che la Bibbia (di Ginevra) fino dai tempi di Elisabetta s' e acquistata, e la completa trasformazione che per essa, letteratura ed arte subiscono a favore d' un nuovo e gradito concetto di liberta religiosa e sociale. 2. a La tirannide degli Stuardi che a quel concetto nuovo di liberta ed all'antico sancito dalla Magna Gharta contrappone l'apparato pratico del- F Assolutismo piu sfrenato e sfrontato. V Opposizlone : 1635-1642 II primo a protestare e il Nord (Scozia) contro il decretato an- glicanismo delle sue Ghiese pu- ritane (1635), poi viene il Sud contro la tassa sulle navi nel 1640. E il Lungo Parlamento, che i Comuni compongono di una maggioranza puritana, inter- preta tosto il mandato ricevu- to coll'assalire i Ministri della Tirannide, col disperderli ; e questa, pure isolata, invitare ad una completa dedizione. II Lungo Parla., e la sintesi della storia delle audacie puritane decise, pur di abbattere la Ti- rannide, a qualunque evento. La Rivoluzione : 16121649 E Carlo I non solo rigetta la umiliante proposta, ma alia Na- zione armata contrappone la Regalita armata, che pero e vinta dall'accordo delle due ri- voluzioni scozzese ed inglese, accordo che a Cromwell per- mette di portare in Londra prigioniero il tiranno (1646), o- ve il tentativo di corrompere la rivoluzione finira di perder- lo (1649). Ma ucciso Carlo, il puritano in- tende uccisa la Monarchia pu- re: perche davanti al libero esercizio del diritto civile e re- ligioso essa, per lo meno, gli appare un controsenso. Epoca II: 1559-1659. 141 LA REPUBBLIGA D'INGHILTERRA : 1649-1660, Tav, LIII. Bepubblica : 1649-1653 La proclamazione della Repub- blica, perche fuori delle inten- zioni degli Scozzesi e Irlandesi, porta a guerra civile per due anni infuriante su amendue le isole, finche Fenergia e Fe- stremo rigore di Cromwell — e massime la sua vittoria di Worcester su Carlo II — non riesce a domarla (1651). Cosi la Repubblica trionfa : ma per la fatale necessita di reg- gersi su colui che 1' ha salvata — non riesce al suo scopo — sibbene a procurare ad un uo- mo — che grandi successi hanno insuperbito — un' ora di assoluto comando. Militarismo : 16534660 La dittatura di 0. Cromwell, e la dittatura del militarismo — il contrappostc degli ideali Re- pubblicani. E gli effetti sono di terrore, come le stragi per sottomettere Flrlanda cattolica e realista, come le stragi per punire le quindici ribellioni e congiure mi- lit ari contro il Frotettore. Ma la Nazione non fu mai con Cromwell: lo considero come un Dominatore insuperabile, ma provvisorio e senza successori. Cosi lui morto (1658) il figlio Riccardo non si sostiene un biennio, e Fanarchia riporta alia Monarchia con Carlo II nel 1660. Pringipali scoperte scientifiche del sec. xvii. — Nel 1676 Bar- low fa oriuoli a ripetizione. Nel 1680 Newton da la teoria dell'attrazione universale : fa impor- tanti scoperte d'ottica: compone il telescopio di riflessione. Cosi Domenico Cassirii scopre quattro satelliti di Saturno, spiega il moto delle Comete e scioglie difficili problemi astronomici. Nel 1683 Jourdan inventa il sifone : Nomberg Fareometro o pesa- liquori. Nel 1684 Leibniz introduce il calcolo differenziale. Nel 1688 Luca di Nehor fonde grandi lastre da specchi. Nel 1689 Papin inventa la prima macchina a vapore a pistone e cilindro, ma a due corpi di pompe. 142 Evo Moderno. Epoca III: 1659-1759. DALLA PACE DE'PIRENEI ALLA BATTAGLTA DI KUNERSDORF. (Tentativi di rinnovazione Romano- franca.) I DUE PERIODI DELLA III EPOCA : 1659-1759. Tav. LIV. II Protagonista : 1659-1715 Le paci del 1648 e del 1659 hanno tolto ai due rami abs- burghesi la speranza d' una riunione di Stati a danno delle indipendenze nazionali euro- pee : ma hanno sostituito agli Habsburgo i Borboni di Francia, che ben tosto col loro Luigi XIV corrono alia ventura della creazione d'un Impero che do- vrebbe comprendere, come gia il Garolingio, tutta la razza La- tina e la Germanica. Ma contro V antico sistema di conquista e di agglomerazione di Stati, vive e s' agita per maggiori trionfi lo spirito d'in- dipendenza in tutto FOccidente, ed e i'Olanda che ne dirige il moto di reazione vittoriosa. Gli Imitator I: 1715-1759 Ma la scuola di Luigi XIV ha gia fatti proseliti : ed ecco uno Stanislao Sobieski, un Pietro I, un Carlo XII, un Leopoldo I, un Filippo V, un Carlo Emanuele III ed un Federico II, correre, chi piu chi meno f V alea della conquista, e tener PEuropa per altro mezzo secolo indecisa sul suo essere. E fortuna che 1' ultimo della scuola di Luigi sia tra tutti il meno indocile alia Ragione : perche esso stesso (Federico II), scampato alia mala prova, si fara in Europa autore d' una completa trasformazione dell'i- deale monarchico, ponendolo in maggior armonia con quello dei popoli. Epoca III: 1659-1759. 143 L'EUROPA DOPO LE PAGI DEL 1648 E 1659. Tav, LV. Spagna Portogallo Inghil- terra Olanda Germania Perdebuona Riconosciu- Sotto il Repubblica La pace di parte dei to indipen- Protetto- riconosciu- Westfalia vi Paesi Bassi dente con rato di R. ta indipen- forma, il fa- (Olanda) Giovanni di Cromwell, dente dalla scio di tutti nel 1648. Braganza ma pros- Spagna e gli Stati ger- Nel 1640 ha (1659). sima a ri- dall'Impero manici con- ceduto il Lasuaunio- tornare a- tro la Casa Portogallo. ne a Spa- gli Stuardi. Segue per d'Austria, e gna dura lei mezzo vi afferma il dal 1580 al Regni Uni- secolo di primato del- 1659. ti d' In- prosperita e 1' Impero ghilterra potenza. sull' Imp era- S. I. tore. Filippo IV Giovanni IV Carlo II (1660) Leopoldo I Francia Svezia Svizzera Turchia Italia A Westfalia Ottiene la Riconosciu- Oltre Da- Vi continua guadagna Pomerania taindipen- nubio tiene la divisione Metz, Toul Occ. ed ab- dente dal- il Banato e del 1559 : il Werdun , braccia l'lmpero. i Principa- Papato ha Alsazia,Ar- quindi : ti: e sipre- ricuperato tois, parte Svezia, Fin- Confedera-" paraa nuo- Ferrara nel del Lus- landia, Es- zione El- vi assalti 1598, Castro semburgo tonia, Livo- vetica dei contro Au- e Ronciglio- e dell'Hai- nia, Ingria, tredici stria e Ve- ne nel 1648. naut. Pomerania. Cantoni. nezia. Maometto Germania occupaMan- tova (1630), e la Francia, Pinerolo Luigi IV. Carlo X IV. (1631). 144 Evo Modemo. LA REPUBBLIGA D'QLANDAs 1579-1668. Tav. LVL Valla difesa la forza: 1579-1648 Quando il popolo Olandese dopo 100 anni di lotta riporta la bramata vittoria (1648), esso s'accorge d'avernegia riportate due altre, e grandi del pari : l a sulla avara natura del suolo sul quale la difesa lo teneva in molta parte chiuso, coll'averlo per forza trasformato nel piu fecondo Umano Ospizio d'Eu- ropa; 2 a sulla stessa sua tiranna — la Spagna — cui nel frattem- po aveva saputo rapire V im- pero coloniale gia portoghese e molta parte dello stesso spa- gnuoio. Dualismo Anglo- Olandese : 1618-1668 E 1' Impero del mare sarebbe stato suo per secoli se con- temporaneamente non sorgeva, quasi per le stesse cause, alia stessja vocazione di espansione sul mare, la Nazione Anglo- Sassone (1649). L' inevitabile contrasto incomincia subito con YAtto di navigazione (1651), che l'lnghilterra decreta contro la vicina Repubblica. Pero questa ben in poco ha ce- duto alle intimazioni della ri- vale nel momento che la causa della Liberta e Indipendenza nazionale la chiama al nobile ufficio di sua tutrice in Europa (1668), contro Luigi XIV. Progresso industriale e comm. del sec. xvii. — Nel 1600 G. Lee inventa il telaio da calze. II gelso introdotto in Francia sotto Carlo VIII, e fatto coltivare assai da Enrico IV. Nel 1609, fondasi in Amsterdam il piu celebre Banco di deposit], Nel 1621 a Venezia s' introducono i Fogli che annunziano la no- vita, uno per settimana. Nel 1630 Gebelin trova la tintura in iscarlatto, da cui le tintorie di San Marcello in Parigi. Nel 1637 gli Olandesi portano in Europa i tulipani. Nel 1676 il barone Bottcher fabbrica la prima porcellana in Europa. Nel 1680 apresi il Ganale di Linguadoca cominciato nel 1663. Nel 1694 e fondata la Banca di Sconto d'Inghilterra. Epoca III: 1659-1759. 145 L'OPERA DI LUIGI XIV: 1661-1715. Tav. LVII. Intento : Poiche alFinterno FAssolutismo ha vinto, e all'esterno gli Hab- sburgo fur on umiliati, la gran- de ambizione dell'allievo di Ri- chelieu e Mazzarini cerchera il suo sfogo in ben maggiore in- tento: nel sostituire alle due Case d'Habsburgo — la sola Borbonica, e cingere il proprio capo della corona di Carlo M. Ma egli non si muove mai sen- za pur far muovere la piccola Olanda, che intrepidaglisipara e sta di contro, finche con essa tutti non accorrano a impedire quel nuovo sfogo di pura forza bruta sul terreno della pace di Westfalia. Mezzi : L'opera sua e varia, ma soprat- tutto e di conquista e tutta e- sprimente il forte movimento che un potere assoluto sa im- primere a tutto che gli pud servire di alimento alia insa- ziabile ambizione. L' industria, F agricoltura e il commercio da lui protetti (Col- bert) gli arrichiscono Ferario, che cosi appronta numerosi e- serciti (Louvois), cui non man- cano Capitani di gran fama, e spesso percio la vittoria. — Ma il mezzo migliore — il diritto — gli manca : e questo sta col- FOlanda, che dopo mezzo se- colo di perseverante resistenza sa ottenere nuovi e decisivi trionfi (1713, 1714). Aggademie e biblioteghe nel seg. xvi e xvii. — NelFanno 1587 in Firenze e fondata F Accademia della Crusca, derivandola dalla Florentine*, : la prima edizione del Vocabolario e delFanno 1612. Federico Cesi istituisce in Roma, nelFanno 1603, V Accademia del Lirtcei. Col favore di Cristina di Svezia nelFanno 1590 ha origine in Roma VArcadia. II cardinale L. De'Medici fonda in Firenze nelFanno 1657, V Acca- demia del Cimento. II cardinale F. Borromeo (1631) fonda in Milano la Biblioteca Am* brosiana: Angelo da Roccacontrata V Angelica) Gir. Casanate la Casanatense in Roma : Fr. Marucelli la Marucelliana, e Ant. Ma- gliabecchi la Magliabecchiana in Firenze, 146 Evo Mo demo. IL REGNO DI LUIGI XIV: 1661-1715. Tav. LVIII. 1661-1668 16684678 1678-1697 1697-1715 Assale la Spa- gna (1667) pretendendo i Paesi Bassi, e la Franca Gontea. La pace di Ac* quisgrana nel 1668 - impo- stagli dal ri- soluto conte- gno d'Olanda, gli frutta la sola Fiandra Ma il poco frut- to e Fopposi- zione olande- se offendono cosi V ambi- zione sua, che ancor prima di firmar la pace, decreta nuova guerra. Assale 1' Olan- da (1672). Intervengono a favor e d'O- landa la Spa- gna, la Ger- mania e 1'In- ghilterra. La pace di Nimega (1678) impostagli dall'invincibi- lita dell'Olan- da , gli frutta la sola Fran- ca Gontea tolta a Spa- gna. Dispotiche or- dinanzeneH'in- terno (1685) ed arroganti intimazionial- l'estero. Secondo assal- to all' Olanda (1688). Lega d' Augu- sta con 0- landa, Inghil- terra, Spagna, Germania, Svezia e Pie- monte. La pace di Riswick del 1697 nulla gli frutta. Si prepara a prenderposses- so del trono di Polonia (1697), poi di quello di Spagna (1700). Prende posses- so di tutta la Monarchia I- spanica per il nipote Filippo. Lega dell' Aia con Olanda, In- ghilterra, Ger- mania e Dani- marca (1701). Le paci di li- tre cht e Ra- stadt (1713-14) ritornano la Francia alle condizioni del 1678. Lettere e Scienze Arti Industria e Commercio Imitatori Boussuet, Fe- nelon, Racine, Lafontaine , Moliere, Boi- leau, Bahure, Tillemont. Louvois, Col- bert; Mabillon. Puget , Lesu- eur, Lebrun, Pousin, Per- rault. Hotel des In- valides , la ReggiadiVer- saglia, il Tria- non, il Louvre. Ganale della Linguadoca. Nuovi Arsena- li e Marina. Gonquista, e Gompagnia delle Indie Or. (Dupleix). Sobieski : Carlo XII; Pietro I: Filippo V : Leopoldo I: Carlo VI: Maometto IV: Carlo Eman. Ill : Federico II, fino a Kunersdorf. EpQca HI: 1659-1759. 147 LA RISTAURAZIONE STUARDA E LA II RIVOLUZIONE INGLESE: 1660-1688. Tav. LIX. Carlo II: 1660-1685 I secondi Stuardi sono peggiori de' primi. Carlo II propenso per natura all'assolutismo s'as- socia a Luigi XIV per assalire la liberale Olanda. Ma la Na- zione offesa nella liberta poli- tica e nell'amor proprio di san- gue e di fede con la sorella d'oltre mare, costringe il Re a staccarsi da Luigi, e ad una solenne dichiarazione di rispet- to oAY habeas corpus (1679), cui tanto i Wigh quanto i Tory del Parlamento e fuori, faran- no vigile custodia. Gtacomo II: 1685-1688 Piu devoto del fratello all' as- solutismo, forma con Luigi XIV una stretta Lega per abbattere tutto 1' edificio delle pubbliche liberta (1685). Ma la Nazione subito lo abban- dona e chiama Guglielmo III d' Orange (1688) che ricevendo la corona del profugo Stuardo firma la Dichiarazione de 7 di- ritti — che contiene tutte le liberta e privilegi concessi lun- go i secoli dalla Monarchia An- glo-Sassone, e che sostituisce la Regalita per libera elezione, a quella per diritto divino (1689). Scuole di pittura nel sec. xvii. — La Pittura italiana che aveva accennato a decadenza sullo scorcio del sec. XVI, nel seguente riprende vigore per opera di valenti artisti eredi della maestria delle scuole del secolo XVI. Scuola Toscana — Grist. Allori: Carlo Dolci: Pietro Rerrettini: Or. Riminaldi : Fr. Vanni : Baldass. Franceschini (il Volterrano). Scuola romana. — Michelangelo Amerighi (il Caravaggio) : G. B. Salvi: Giov. Baglioni: Carlo Maratta. Scuola Veneta. — Jacopo Palma (il Giovane) : Alessandro Vero- - tari: Pietro Liberi: Claudio Ridolfi : Alessandro Turchi (V Orbetto): Pasquale Ottini, 148 JSvo Moderno. IL PRIMATO DELL A SVEZIA NEL NORD : 1654-1718. Tav. LX. II guadagno : 1654-1700 La Gasa dei Wasa tento esten- dere il predominio della Svezia sui popoli germanici (1630-48) : quella de' Due Ponti tentera donarle quello sui popoli Slavi. Gosi eccola subito con Carlo X e con V XI correre fino a Var- savia (1656), rispondere alia Lega danese-polacco-russa, con una rapida marcia su Copena- ghen (1659) e con un' altra in Polonia, e obbligar quella alia restituzione delle provincie svedesi del sud (1660), e la Po- lonia e la Russia alia cessione di tutte le loro provincie pro- spicenti sui Baltico (pace d'O- liva, 1660). La perdita : 1700-1718 La pace d'Oliva non solo pone la Svezia alia testa delle quat- tro potenze del Nord , ma le dona spesso anche il diritto di arbitrato negli affari del Sud (1660-1700). E alia Svezia era forse riserbato di godersi per lungo tempo il primato sulla tetrarchia Nordi- ca, se l'ambizione, l'imprudenza o il valore sfrenato del giovane Carlo XII, come la prudenza di capitano e di re nel giovane Pietro I di Russia non glielo avessero quasi d' un tratto ra- pito, massime dopo Pultawa nel 1709, a favore della Russia, e senza dubbio poi dopo la morte ; di Carlo XII (1718). Scuole di pittura del sec xvii. — Scuola Lombarda : Bernardo Campi: Antonio Procaccini: Francesco Grespi: Daniel Crespi. Scuola Bolognese: Domenico Zampieri (il Domenichino): Francesco d'Albani: Gian Franco Barbieri (il Guercino): Andrea ed Eli- sabetta Sirani : Giacomo Gavedoni : Giovanni Lanfranco. Scuola Napoletana: Giuseppe Ribera (lo Spagnoletto) : Salvator Rosa: Antonio Garacciolo. Scuola Siciliana: Pietro Novelli (il Monrealese): lo Zoppo di - Gangi: il trapanese Carreca: il palermitano Calandrucci: Seba- stiano Conca: (Giuseppe Velasquez, 1750-1827). Epoca III: 1659-1759. 149 L'OPERA DI PIETRO I DI RUSSIA ; 16894725. Tav. LXI. Lo scopo e i mezzi: 1689-1725 Pietro I dona alia ancor incerta azione russa uno scopo fisso — che e grandioso quanto 1' am- bizione di lui : — Portare la Bussia al Baltico e al Mar Ne- ro e al Bosforo. Sapendo che a tanto passo la Russia avrebbe urtato con Na- zioni provvedute di mezzi su- periori di difesa ed offesa, sen- za dilazione egli cerca di do- tare di eguali mezzi la forza Russa. A tale uopo mirano i due viaggi fatti in Occidente (1698 e 1717). Ma egli non porto d'Occidente che la perfezione della forza, che quella dello spirito forse nemmeno lui era capace di comprenderla. Le due marcie: 1700-1725 E la marcia verso il Nord e in- trapresa subito , ma subito anche dalla Svezia, gelosa del primato che vi gode, fermata a Narwa (1700) dal suo Carlo XII. Pero dopo 10 anni di lot- ta, rimosso 1' ostacolo (Pultawa, 1709) Pietro I riesce in parte al suo scopo (1714), e del tutto nel 1721 (Trattato di Nystadt). La marcia verso il Sud e piu faticosa , e subito anch' essa fermata (1711). Ma Pietro I non si scoraggia e vi ritorna (1722) piegando verso Est (Persia-Ca- spio), ma con lo sguardo sempre fisso al Bosforo, verso cui tutti i successori seguendo i suoi con- sigli, tenderanno fino a raggiun- gerlo. Gompagnie gommerciali del sec xvu. — (Olandesi). Quando il Portogallo ricupero colla indipendenza (1640) parte delle co- lonic, trovo in Oriente rivali gli Olandesi con operosita accre- sciuta dall'associazione. Prima furono le Compagnie private, che poi vennero dagli Stati riunite nella Compagnia delle Grandi Indie, con diritti sovrani di la dal Capo. Questa fu modello di tutte le altre, e fu sciolta nel 1808. (Francesi). La Francia si diede tardi alle spedizioni ed alle im- prese coloniali. Nel 1604, Enrico IV formo una Compagnia che non resse. Reginon di Dieppe nel 1633 la rialzo e la volse al Madagascar. Rigault ottenne privilegio per il commercio coll'I- soJa ? ma J'odio dei nativi logoro i Francesi (v. pag. se^.), 150 Evo Moderno. LA POLONIA E G. SOBIESKI: 1572-1697. Tav. LXIL Decadenza : 1572-1669 Con la estinzione della forte di- nastia de' Jagelloni (1572), la Polonia, se non perde subito in vastita, perde in unita e po- tenza. II ceto nobile, cui ripugna ogni dipendenza, se non abolisce la Monarchia non la permette se non a condizione della elettivita, e dei Patti che il Re deve giurare a tutto rispetto della Feudalita. L'effetto di questo nuovo siste- ma monarchico si vede subito nella forzata cessione de' ter- ritorii nordici alia Svezia (1661) e alia Russia (1669), F una e l'altra subito sorte ai danni di uno Stato privo d' una stabile e prudente direzione. G. Sobieshi: 1674-1697 Questo allievo di Gonde e vi- vente ai tempi di Luigi XIV, ha anch'esso un grande intento : distruggere la potenza turca, estendere F impero Slavo fino al Bosforo, e cosi col Monarca franco dividere F impero su tutta l'Europa. Ma il grande progetto sveglia la gelosia, se non il timore, di Gasa d'Ab- sburgo, gelosia che indarno il generoso Polacco cerca di mo- strare ingiusta col votarsi alia liberazione di Vienna (1683) ; perche mille sono i confras i e le amarezze che i Nobili, ligi all' Austria, gli procurano fino quasi all' ultimo respiro di sua ] eroica vita (1697). Nel 1664 Colbert ne fondo un' altra modellata sull' olandese con premii e privilegi, la" volse al Madagascar, ma fu disgraziata an- ch'essa. A meglio accennava quella di Pondichery (1772) : ma le nocquero Fincostanza francese e le guerre colF Olanda e la concorrenza inglese. (Inglesi). ISel 1600 Elisabetta concesse una carta alia Gompagnia di negozianti di Londra pel Gommercio colle Indie orientali. Questa strinse relazioni col Gran Mogol, e pose stabilimenti a Sumatra, Borneo, Giava, in China. Carlo II raddoppio ne'favori e fu sotto di lui quindi che la Compagnia impadronendosi di Calcutta, incomincio a passare dalle commerciali imprese alle militari e conquistatrici, Epoca III: 1659-1759, 151 LA GASA D'HABSBURG SOTTO CARLO VI: 17114740 Tav. LXIII. Bisorgimento Habsbarghese : 1711-1724 L'avidita di Luigi XIV ha trat- to a ruina il piano politico di Enrico IV e Richelieu. Se la Gasa d'Habs. non riesce nel grande tentativo di racco- gliere tutta l'eredita degli abs- burghesi Spagnuoli, coi trat- tati del 1713-14 essa ottiene e ritorna alia Germania i Paesi Bassi, i Ducati di Mantova e Milano, e il Reame di Napoli, come col trattato di Passaro- witz libera per sempre V Un- gheria dal vassallaggio turco, (1718). L' Occidente sarebbe adunque di nuovo minacciato dalla su- premazia absburghese se la fortuna non lo assistesse. Carlo VI, l'ultimo degli Habsb. non ha prole maschile. La fine degli Habsbarg: 1724-1740 La Prammatica Sanzione di Car- lo VI intende di impedire la dispersione di tanti Stati, anzi di conservarli, malgrado tutto, al nome ed al sangue della Gasa di Rodolfo I. La quale pretesa per quanto giusta e per quanto riconosciuta tale da molti (dietro carrezze e compensi) alia morte di Carlo VI nessuno la riconosce (1740). Se la Francia avesse avuto un nuovo Luigi XIV, o se M. Teresa col presentarsi agli Ungheresi, non avesse ricordato loro il suc- cesso paterno di Passarowitz, tutto forse per la Casa d' Au- stria sarebbe allora finito. Ma fortuna piu che abilita l'assiste, sicche i piani di Carlo VI fini- scono per riuscire. Genealogia : La Casa cVHabsburg fino a Federico III, Rodolfo I, 1273-91 Alberto I, 1308 Leopoldo, 1326 I Alberto, 1393 I Alberto, 1402 Alberto II, 1439 Alberto, 1358 I Leopoldo, 1386 I Ernesto, 1424 Federico III, 1493 152 Evo Modemo. LA SPAGNA E FILIPPO V ; 1701-1748, Tav. LXIV. Speranze : 1701-1784 L'ambizione borbonica che sul trono di Filippo II potrebbe tornare pericolosa all'Europa, sveglia la gelosia del ramo franco, come pure d'Olanda e d'Inghilterra. Ma bisogna credere che la stessa divisione di Utrecht e Rastadt bastasse a spronare (perche l'aveva offesa) l'ambizione di Filippo V. Gli ideali di Albe- roni, in molta parte, sono in- terpretazioni del suo Re : tanto e vero che poco dopo il casti- go dell'Aia (1720), Filippo V abdica a favore del figlio Lui- gi (1723). E se la subita morte di costui lo ritorna al potere, ve lo ri- torna sempre avido di cio che gia fu di Spagna, e, sopratutto, delle regioni italiche. 1724-1748 Gosi alia sola condizione del possesso di Toscana, riconosce la Prammatica Sanzione (1724). E della Toscana neppur si con- tenta, ma vuole il Reame, e al- l'aprirsi della l a guerra di suc- cessione (1733) al figlio Carlo consegna la Spada delVAvo per- che con essa lo conquisti. Ne contento del Reame per il primogenito Carlo (1738), alia morte di Carlo VI (1740) sogna ben altro per se (l'lmpero) e per 1' altro figlio, Filippo (un Regno nell'Alta Italia). Ma lo sfogo affrettato dell' am- bizione borbonica ispanica sve- glia la Francia : e V Infante Fi- lippo alia pace d'Acquisgrana (1748), deve contentarsi del solo Ducato di Parma. Ad ogni modo abbastanza si era ottenuto. Gene alo gia : Gli Habsburg da Federico III, a Carlo V. Federico III, 1493 Massimiliano I, 1519 I Filippo, 1506 Ramo Spagnuolo Carlo V, 1558 da cui Filippo II Ramo Germanico Ferdinando I, 1564 da cui Massimiliano II Epoca III: 1659-1759. 153 LE TRE GUERRE DI SUCCESSIONS; 1700474a, Tav. LXV. Spagnuola : 1700-1714 La morte di Carlo II d'Habsburg(1700) e la usurpazione di tutta la Monarchia spagnuola fatta dal cognato Luigi XIV per il nepote Filippo, portano alia guerra. Si presen- tano come eredi e come avversarii di Luigi XIV — Leo- polds I d'Habsbur- go , FElettore di Ba- viera , V Arciduca Carlo, e in fine Vit- torio Amedeo II. E la Lega dell' Aia appoggia questi ul- timi contro Luigi XIV, che dopo 13 anni di guerra deve cedere e coi trattati di Utrecht (1713) edi Rastadt (1714) per- mettere che la sola Spagna sia concessa al nepote Filippo V , e alia Casa d'Austria tutti i possessi spa- gnuoli d' Italia e i Paesi Bassi. (Sicilia a Vitt. Amedeo II). Polacca : 1733-1738 Per la morte di Fer- dinando Augusto II (1733) s'apre fiera guerra tra Germa- nia e Russia da una parte e i Borboni di Spagna e Fran- cia dall'altra. Entra nella Lega borbo- nica anche Carlo Eman. Ill di Savoia, dietro la promessa del Milanese. Ma le vittorie piemontesi e ispaniche ingelosi- scono la Francia, che si affretta a con- cluder pace con la Germania a Vienna (1738), riconoscendo come Re di Polonia il figlio del defun- to, il proposto da Germania e Russia. Pero l'Austria cede il Reame di Napoli a Carlo I figlio, del Re di Spagna cui riconosce pureilDu- ca di Parma, men- tre a lei e ricono- sciuta la Toscana, e a Carlo Emanuele III Novara e Tor- tona. Austriaca : 17401748 La morte di Carlo VI d'Absburgo nel 1740 porta alia guerra di successione austria- ca: da una parte M. Teresa la figlia del defunto : dali' altra Francia, Spagna, Ba- viera e Prussia. Do- po una serie d'infor- tunii M. Teresa, per 1' aiuto degli Unghe- resi e l'appoggio of- fertole da Carlo Em. Ill, e la pace con- clusa con la Prussia (1745), si rialza. I Franco — Bavari sono battuti in Germania, gli ispano-franchi in Italia pure, sicche M. Teresa puo con decoro accettare la proposta di pace conclusa ad Aquisgrana nel 1748 per la quale — la successione sua e ri- conosciuta legittima e nulla dei possessi di Casa d'Habsburgo e perduto, tranne la Slesia gia ceduta a Federico II di Prus- 154 Evo Moderno. LO SVILUPPO DEI POSSESSI COLON, INGLESI; 1494-1859, Tav. LXVL Secolo XV e XVI Secolo XVII Secolo XVIII Secolo XIX America America America Asia 1. Capo Breto- l.StatidelSud, 1. Paesi della Lo Stato di De- ne, 1494. 1607-63. Bajad'Hudson lhi, 1803 2. Labrador, 2. Stati del 2. Terranova Lo Stato dei 1498. Nord, 1621-76. 3. Acadia avu- Siki, 1803-7 3. California, 3. Maryland, ti da Francia Birmania ; 1826- 1578. t 1632. col trattato e 1886 4. Virginia, 4. Pensilvania, d'Utrecht, 1713 Hongkong, 1842 1584 1682. 4. Canada col La regione del 5. I. Trinita , 5. Giamaica , trattato di Pa- Sind, 1843 1595. 1655. rig-i 1763 Cascemire, 1846 6. Guiana, 1595. 6. Iucatan, 5. Molte Isole Azara, 1846 1669. p.Antillel713- IlPengiab,1848- NN. 3 e 4 per- 1763 1856 duti col trat- NN. 1, 2, 3 e4 Lo St. di Shans, tato di Versa- perduti, 1783. 1853 glia (1783). Nagpour, 1856 Berar, 1856 Africa Asia Asia Africa Guinea, 1553. Amboina, 1604 Malabar, 1780 St. Elena, 1650 Gambia, 1588. Cambaia, 1612 Coromandel, Terra del Capo, Surate, 1612 1781 1806 Madras, 1639 Ceylan, 1782. San Maurizio , Bombay, 1662 Benares, 1756- 1810 Calcutta, 1698 1760 Terra de'Soma- Bengala, 1756- li, 1858. 1760 La Nuova Olanda, gia scoperta dagli Olandesi nel 1616, fu degli Inglesi nel 1778. James Cook, nel 1768 visita la Nuova Irlanda e il N. della N. Olanda ; nel 1772 scopre la N. Caledonia e le Sandwich: nel 1776 poi sale al N. tentando un passo verso l'O. Nel 1789 Makenzie visita i Paesi tra Baia d' Hudson e il Pacifico. Epoca III: 1659-1759. 155 GLI STATI D'lTALIA DOPO IL 1738 E IL 1748, Tav. LXVII. Piemonte Ducato di Milano Venezia Repubblica Gomposto del Princi- pato di Piemonte, Ducato di Savoja, Marches., del Mon- ferrato , e de' terri- toriidi Novara, Tor- tona e Voghera. (Sardegna, 1720.) Gasa Savoja. Gomposto de' terri- torii di Milano, Go- mo , Lodi , Pavia, Gremona. Ducato di Mantova. Gasa Lorena. Stati di Terra Ferma, composti delle Pro- vincie di Bergamo, Brescia, Padova, Ve- rona, Vicenza, Tre- viso, Belluno, Friuli (Istria, Dalmazia.) Genova Repubblica Toscana Gran Ducato Ducato di Parma Composta delle Pro- vincie di Genova e Porto Maurizio. (Corsica ceduta a Francia nel 1769.) Lucca Repubblica. Gomposto delle Pro- vincie di Firenze, Livorno, Siena, Grosseto, Arezzo, Gasa Lorena. Gomposto delle Pro- vincie di Parma e Piacenza. Gasa Borbone Ducato di Modena Stati Pontificii Beame di Napoli Gomposto delle Pro- vincie di Modena e Reggio. Massa-Garrara Gomposti della Ro- magna, Marche,Um- bria, Sabina, Lazio Benevento, Ponte- corvo, Avignone e Venesino. Gomprende tutto il territorio italico dal Tronto e Garigliano al Faro. Di la dal Faro comprende la Sicilia. Gasa d'Este Papato. Gasa Borbone. 156 • Evo Moderno. VITTORIO AMEDEO II: 1675-1732 Tav. LXVIIL Conquiste : Biforme : 1675-1713 1713-1732 Anelante il ricupero del Pine- rolo, e il Monferrato, si unisce alia Lega d' Augusta contro Luigi XIV (1688) : ma piu volte sconfitto da Gatinat, fa pace con Luigi, che alFaprirsi della guerra di successione spa- gnuola, lo costringe a se nel 1701: ma poi nel 1704, stanco dell' umiliante dipendenza e delle illusorie promesse, Vitto- rio Amedeo si unisce alia Lega dell'Aia, contro Luigi che gli invade Savoia e Piemonte. Pe- ro la Lega lo aiuta con Euge- nio di Savoia insieme al quale egli libera Torino (1706) e re- spinge i Francesi oltre le Alpi : sicche alia pace di Utrecht (1713) puo ottenere Pinerolo, e Monferrato, piu la Sicilia col titolo reale ; cambiata poi questa con la Sardegna nel 1720. Dopo cio Vittorio Amedeo si da tutto a curare i mali che affliggono da lungo tempo il suo stato (Pace di Gherasco, 1631) e in molta parte con Fabilita che lo distingue, vi riesce, aiu- tato anche dal ministro Vincenzo Ferrero. Per lui i piu insopportabili pri- vilegi feudali sulla classe bor- ghese sono aboliti — la pub- blica istruzione curata e la le- gislazione unificata. In lui il Piemonte riconosce a giusta ragione un altro Eman. Filiberto : ma piu audace e for- tunato di questo: poiche sol- tanto dalF insieme di tante fe- lici combinazioni politiche con- trarie a Francia, da lui preve- dute e sperate, poteva venire la salute ; l'ingrandimento e Fin- dipendenza del suo Stato. Genealogia : Gli Habshurg SpagnnoU. Filippo II, 1556-1598 Filippo III, 1621 Filippo IV, 1665 I Garlo II, 1700 Epoea 111: 1659-1759. 16? L'ULTIMO DUELLO TURCOVENETO : 1644-1718. Tav. LXIX. Per Candia: 1644-1669 La successione di Maometto IV porta alia ripresa degli assalti turchi al Danubio ed ai jpos- sessi veneti. Gia Venezia nul- Faltro possiede piu che Can- dia, che essa si appresta a di- fendere con tutto lo slancio che il pericolante onore le in- spira. II piano di difesa sta nel blocco de' Dardanelli tenuto con ma- no di ferro dai Mocenigo. Ma spenti questi (1657), ecco il Gran visir Koproli correre ad assediar Candia (1661), e rie- scire con immenso eccidio a conquistarla (1669). Per il Peloponneso : 1684-1718 Ma al vinto di Candia e presto dato di vendicar Fonor proprio e patrio. Sapendo trar profitto dalla vittoria di Sobieski sotto Vienna (1683), F. Morosini con aiuti austriaci assale le Isole Ionie, il Peloponneso e l'Eubea e li ritorna in possesso della Patria (1686), cui la pace di Carlo witz li conferma (1699), e che soltanto l'ingratitudine au- striaca poteva farle di nuovo e per sempre perdere al ripetuto assalto turco dei 1714, e alia pace di Passarowitz (1718). Gene alo gia : Gli Habsburg Germanici dopo Carlo K Ferdinando I, 1564 I .... . Massimiliano II, 1576 1 Rodolfo II, 1612 Mattia I, 1619 Carlo, 1590 Ferdinando II, 1637 Ferdinando III, 1657 Leopoldo I, 1705 Giuseppe I, 1711 Carlo VI, 1740 da cui Maria Teresa Evo Moderno. CARLO EMANUELE III: 1732-1773. Tav. LXX. Audacia: 1732-38 Lusingato dai suc- cessi paterni, all'a- prirsi della guerra di successione po- lacca si unisce alia Lega borbonica che gli promette Parma e Milano. Ma la Francia, sempre con- traria al Piemonte, abbandona quasi improvviso la Lega, sicche alia pace di Vienna, Carlo Ema- nuele non ottiene che parte del nova- rese e Tortona (1738). Prudenza : 1740-48 All'aprirsi della nuo- va guerra di succes- sione (Austr. a , 1740) Carlo Emanuele e piu guardingo, e si dichiara neutrale, respingendo pro- messe ed attacchi borbonici. Finche nel 1743 a Worms si lega a M. Teresa che gli promette Parma. E l'assisten- za data e il va- lore e la costanza mostrata ben meri- tavano che la pro- messa gli fosse man- tenuta alia pace di Acquisgrana, che gli frutta soltanto Talto novarese e Voghera. Riforme : 1748-1773 Cessate le guerre C. Emanuele, si dedica al riordinamento del suo Stato, massime della Sardegna. Ma in tutto egli mostra abito di sovrano che detta Legge e che non ascolta reclami. E si dir ebb e un Prin- cipe del vecchio stampo assoluto, e tanto piu singolare in quanto appare contemporaneo di Principi italiani de- voti a riforme libe- ral!. Genealogia : I Re di Casa Savoia del Ramo Primo (1713-1831). Vittorio Amedeo II, 1675-1732 I Carlo Emanuele III, 1773 Vittorio Amedeo III, 1796 1 Carlo Eman. IV, 1819 Vitt. Eman. I, 1824 Carlo Felice I, 1831 Epoca IV: 1759-1859. 159 Epoca IV: 1759-1859. DALLA BATTAGLIA DI KUNERSDORF ALLA RIVOLUZIONE 1TALTANA/ (Dlvlsione per nazioni.) I DUE PERIODI DELLA IV EPOCA: 1759-1859 Tav. LXXI. I Perlodo: 17591789 L'opera di questo primo perio- do torna ad esser quella delle Monarchie medioevali — rial- zare le Classi popolari per con- servare il complesso dello Stato contro Vattivo potere della Feu- dality, che de' recente trionfi delle unita nazionali contro le ragioni dinastiche (Vienna 1738, Aquisgrana 1748) non sembra del tutto soddisfatta. Ma oltre di che una siffatta tendenza delle Monarchie ver- so la Democrazia non puo es- ser sincera, e presto anche fer- mata dalla reazione della Feu- dalita contro la Monarchia. II Perlodo: 1789 1859 La Rivoluzione francese e ]a rea- zione della Borghesia contro il Feudalismo e l'Assolutismo al- leati. Ma Tegoismo borghese ha guasto il grande audace concet- to : quindi Mirabeau, Robespierre e Bonaparte affrettano sempre piu il ritorno dell' Jo abborrito, contro il quale, dirette dall'an- tico Assolutismo, indignate si sollevano le offese Nazionalita; come contro Fantico Assoluti- smo ristaurato, che pretendeva godere della vittoria tutto per se, fidenti in se sole le Nazio- nalita ben presto si solleveranno, e vinceranno. Storici ed eruditi del secolo xvii. — E. G. Davila: G. Bentivo- glio: D. Bartoli: F. Strada : Sforza Pallavicino: F. Ughelli:G. Dati: F. Baldinucci: C. Strozzi : 0. Rinaldi: G. B. Nani: G. In- ghirami: E. Noris. B. Bacchini: V. Siri: Ferrari: G. Ripa- monti: G. Leti: P. Sarpi. 160 OJvo Moderno. LA RUSSIA E LA POLONIA: 1730-1795. Tav. LXXII. La tutela russa: 1730-1762 Finis Poloniae : 17621795 II programma di Pietro I di so- stituzione della Russia alia Svezia nel primato nordico porta di conseguenza la Polo- nia sotto la tutela Russa. Sulle prime con Anna I la Rus- sia si contenta di proceder d'accordo con l'Austria (guerra di successione polacca 1733-38) ; sicche il suo intento verso il Sud e quello di Gasa d'Austria con- tro la Gasa d'Hohenzollern, (guerra disetteanni, 1756-1763) trovano come accordarsi per 1' interesse individuale delle due dinastie. Ma con Gaterina II la Russia fa da se, sia verso Sud che verso Ovest, con 1' elezione del suo Stanislao Poniatowski (1764), e con la marcia vittoriosa fino al Danubio e alia Crimea (1770). II che desta le inevitabili gelo- sie dell' Austria e della Prussia, sicche Gaterina, per non perde- re il guadagnato verso Sud, ac- consente ad una prima divisio- ne della preda polacca (1772), e nel 1795 ad una terza e fi- nale pel timore d'un interven- to della rivoluzione francese a pro della tradita Nazione. Genealogia : La Casa di Savoia-Carignano Begnante (v. pag. 129). Tommaso principe di Carignano, 1656 i Emanuele Filiberto^ 1709 Vittorio Amedeo, 1780 Carlo Emanuele, 1800 Carlo Alberto I, 1849 Vittorio Amedeo, 1741 i Luigi Vittorio, 1778 [_ Ramo V illafranca ~l Eugenio, 1781 Giuseppe^ 1829 Eugenio P. 6 di Carignano Vittorio Emanuele II, 1878 Umberto I Ferdinando, 1855 Margherita Ejpaca IV: 1759-1859. 161 L'OPERA DI FEDERICO II; 1740-1786, Tav. LXXIIL Prima prova: 1740-1756 Tra tutti gli imitatori di Luigi XIV come e quello che piu gli e simile nella esten- sione de' desideri, cosi e pur quello che da quel tipo piu di tutti si distacca — per non aver mai interamente sacrifi- cata la ragione al- l'ambizione. L'estinzione di Casa d'Habsburgo e diper se un grande invito a grandi ambizioni: ' massime per Fede- rico che e Re, che e germanico, e che e luterano. Ma la freddezza quasi ge- nerate che accoglie le sue vittorie, lo persuadono della immaturity del suo ideale. Se non che il guadagno che se- co ne porta della Slesia (1745) lo ani- ma a sperar nel fu- turo, e a prepararsi per un nuovotenta- tivo. Tre qualita che dinanzi alia Nazione dovrebbero avere il loro peso. Seconda prova: 1756-1763 Ma alia Casa degli Hollenzoren manca F emanazione leg- gendariare la Casa di Lorena e oggi ri- conosciuta da tutta Germania: e i Bor- boni sono gelosi di "tutti, perfin di se stessi : e la Russia vigila sull' Austria e sull' Impero: e la Germania non e piu solita ad agitarsi se non per chi le au- menta il capitale di liberta autonoma guadagnato a "We- stfalia. Ecco perche nelnuo- vo tentativo ( guerra dei 7 anni) Federico nontrova che nemici pei qualile numero- se e tremende scon- fitte servono di vit- toria, mentre a lui ba- sta la disfatta di Ku- nersdorf (1759) per limitarne gli intenti alia difesa del suo Stato, che soltanto costanza, valore e fortuna associati gli salvano ad Hubertu- sburg nel 1763. Nuovi propositi: 1763-1786 Ed e di qui che Fe- derico, cui col mezzo della forza e per la seconda volta fallito Fintento diguadagnar alia sua Casa il voto nazionale, si pone alia ricerca di nuovi mez- zi per giuugere alio stesso intento. I quali mezzi gli so- no additati dalla sto- ria della Germania dal 1517 al 1648. Ma la conversione di Fe- derico alia liberta e in contraddizione con lospirito di quel gran- de periodo storico nazionale : perche e- gli si serve della co- noscenza della liber- ta per illuminare e rinforzare il Dispoti- smo contro il sempre attivo potere della Nobilta che avversava del pari Monarchia e Democrazia. Egli e forse per questo che la Gasa di Federico ha dovuto attendere un buon secolo ancora prima di toccare la meta. 162 Evo Moderno. I/OPERA RIFORMATRICE DELLA SEGONDA META DEL SEGOLO XVIIL Tav. LXXIV, In Eurojoa: Lo scopo di Federico H di ri- formare il Dispotismo col con- tatto della Democrazia per il fine egoista di rinforzarlo contro 1'attivo potere della Feudalita, e pure veduto da tutti i Mo- narchi d' Occidente come una necessita loro imposta dal ri- sorgere dello spirito di nazio- nalita dopo le guerre di suc- cessione. (II Reggente, Carlo III, Giuseppe I, Giuseppe II.) In Italia soprattutto, la terra delle tradizioni democratiche, Borboni e Lorenesi, non com- promessi dal passato, e aiutati, anzi spinti da' forti e indipen- denti intelletti si danno con sincero slancio alia nuova mis- sione di riforme sociali e poli- tiche. In Italia: Nel Reame la riforma e piu fer- vida che altrove, perche ivi piu forte e munita e la rocca feu- dale: e cosi pure in Toscana perche 1' attaccamento secolare alle abitudini e voglie papaii. come la triste educazione me- dicea, v' hanno radicato quasi col consenso universale Fingiu- stizia che ne affligge le classi vassalle. Ma contro il moto delle riforme di Carlo I e di Pier Leopoldo non tarda a sorgere la reazione feudale ed ecclesiastica , e ad atterrire cosi i riformatori da costringerli, quasi in espiazione, come in Napoli sotto Ferdinan- do IV, a raddoppiata tirannide. Genealogia : Casa De' Medici (Granduchi) 1537-1737 Cosimo I, 1574 (+ f. di Giovanni dalle Bande Nere) fatto Granduca nel 1569 da Pio V Francesco I, 1587 Maria, sposa di Enrico IV di Francia Ferdinando I, 1609 Cosimo II, 1621 ! Ferdinando II, 1670 I Cosimo III, 1723 ! Gian Gastbne, 1737 Epoca IV: 1759-1859. 163 IL REGNO DI LUIGI XV : 1723-1774. Tav. LXXV. AW interno : La. caratteristica di Luigi XV e lo scetticismo come re e co- me uomo, tanto piu crudele per la Francia in quanto c'era chi sotto il Reggente duca di Orleans aveva sperato di con- vertire, come altrove avveniva, il Dispotismo in favore delia oppressa Borghesia. Con Luigi XV pare invece che il Dispotismo tenda alia paz- zia, tanto la dignita regale con lui s' infanga, mentre esso si gode a beffarsi della crescente miseria pubblicae privata. L'e- spressione attribuitagli — aprez ntoi Jest le deluge — compen- dia la fisonomia dell' uomo e del re indegno, e del tempo in cui esso vive. E quindi sotto di lui che la Rivoluzione e de» AlVestemo : La politica estera e anch' essa il riflesso della confusione in- terna. Le guerre sono cercate, provocate, e non fruttano che disonore. Quella per la succes- sione polacca dovrebbe dare al- meno i Paesi Bassi, e non da che provvisoriamente il Ducato di Lorena (1738) ; quella per l'austriaca dovrebbe dare almeno i Paesi Bassi, e non da che u- miliazioni (1748) : quella dei 7 anni serve a pervertire la po- litica nazionale, a procurare la sconfitta di Rossbach, la repulsa de' Paesi Bassi e la perdita delle colonie americane e in- diane nel 1763. Gosi di perdita in perdita si giunge fino a path quella d'una totale esclu- sione dalle cose germaniche e slave, e a dover assistere, non curati, alia divisione della Po- Ionia (1772). Gjsnealogia : I Capetingl da TJgo Capeto a Fillppo A, : 987-1223. Ugo Capeto, 996 Roberto, 1031 I Enrico I, 1060 Filippo I, 1108 Luigi VI, il Grosso, 1137 Luigi VII, il Giovane, 1180 I Filippo Augusto, 1223. 164 Evo Moderno. LUIGI XVI : 17744793. Tav. LXXVI. Tlmori e concessioni: 17744789 II dispotismo di Luigi XVI ha paura fin di se stesso, come si dimostra il piu ignorante dei dispotismi dell'antico metodo. Con lui si ritorna — per solo timore di peggio — alia prova delle riforme soprattutto eco- nomiche, che alle prime dif- ficolta sono sospese, e poi riprese, per esser di nuovo so- spese a seconda del grado di paura che lo domina, finche incapace a frenar la marea sem- pre crescente de' reclami e bi- sogni pubblici deve permettere che la Rappresentanza nazio- nale ne faccia essa, come di diritto, la prova (1789). Ribellione, condanna: 1789-1793 Ma la prova non riesce altri- menti che condannando avanti tutto il Dispotismo, ed affer- mando il diritto della Nazione di governarsi in unione al suo Capo (1790). E se Luigi XVI costretto ap- prova la teorica borghese, pre- sto si ribella alia pratica, e di ribellione in ribellione giunge aU'estremo — dell'appello alio straniero (1791). II che porta la Nazione ad una completa rottura d' ogni com- promesso con la Monarchia, alia proclamazione della Re- pubblica (1792),. ed alia con- danna di Luigi XVI alia morte — come reo d' alto tradimento (1793). Genealogia : i" Capetingi fino a Carlo IV, 1328 Filippo Augusto, 1223 i Luigi VIII, il Leone, 1286 Casa tVAnjou Luigi IX, il Santo, 1270 Carlo, re di Napoli Casa di Borbone I Filippo III, VArdito, 1285 Bobzrto di Clermont Casa di Valois Filippo IV, il Bello, 1314 Carlo di Valois. 1325 Luigi X, 1316 Z Filippo V, 1322 Carlo IV, 1328 Epoca IV: 1759-1859 165 LA RIVOLUZIONE AMERICANA : 1776-1783. Tav. LXXVII. La Costituzione coloniale: Per quanto fmo dal sec. XVI ne incominciasse il movimento, il dispotismo de'primi e piu quello de' secondi Stuardi deve essere ritenuto l'eccitatore della emi- grazione inglese per 1' America del Nord. II colono inglese abbandona a- dunque la madrepatria al fine di porre in salvo il suo diritto di liberta di coscienza e di pro- prieta cosi altamente da lui, puritano ardente , sentito : ne con essa intende di aver piu se non che semplici rapporti di origine, come neppure una colonia soffrira di averne dei diversi con le sue vicine e so- relle. La Rivoluzione coloniale: Quando per cio un malinteso in- teresse pubblico chiamera le tredici Colonie all' osservanza dei doveri di suddite, esse, in faccia al mondo proclameranno Vinviolabilita del diritto ( 1776 ) — ed unitesi in Lega contro alia violenza, ne respingeranno l'ur- to con la forzache proviene dalla perfetta coscienza e pratica del diritto. Sara certo prezioso per le Golo- nie l'aiuto della Francia, ma ben si pud dire che nel 1780 il di- ritto umano americano fosse riconosciuto da tutto il mondo e non lontano dal trionfo che nel 1783 ottenne. Genealogia: I Cajpetingl Valols, 1328-1589 Filippo VI (f. di Carlo di Valois), 1350 I Giovanni II, il Baono ) 136i Carlo V, il Saggio, 1380 I I Carlo VI, il Folle, 1422 Carlo VII, 1461 I Luigi XI, 1483 I Carlo VIII, 1498 Luigi D. a d' Orleans, 1409 I Carlo, id. \ Luigi XII, 1515 Francesco I, 1547 I Enrico II, 1559 I I Francesco II, 1560 Carlo IX, 1574 Enrico III, 1589 1GG l— B, Iussieu dona il sistema di clas- sificazione naturale delle piante, 1786. — Lebon stabilisce in Parigi il primo apparecchio d'illuminazione a gas, 1786. — Clau- dio Chappe inventa i telegrafi aerei, 1790. — Laplace, Langran- ge, Monge e Gondorcet immaginano il sistema metrico deci- male, 1790. — Galvani di Bologna scopre l'elettricita, che egli pretende animale : A. Volta inventa la pila, 1793. — Laplace da il sistema del mondo : Jenner trova la vaccinazione, 1796. 180 Boo Moderno. VITTORIO EM. I E IL MOTO DEL 1821. Tav. XGII. Le cause del moto : La ristaurazione di Gasa Savoia era stata accolta con giubilo da tutte le classi sociali: ma Vittorio Eman. I non tarda a farsi conoscere ligio all' Austria, e come amatore del tempo an- tico. Nobilta e Clero sono da lui favoriti al punto da veder presto ristabilito il Privilegio a danno della Borghesia. Quindi l'elemento liberale (e massime i Carbonari) anche qui si pongono a guardia del pubblico diritto e, nella perso- na di Carlo Alberto si affidano come a promettitore d'una Co- stituzione alia spagnuola. II fallire del moto: Ma l'essersi il partito liberale appoggiato a un Principe in discordia con se e co' suoi di Casa, fu la causa del completo fallire del moto del 10 marzo 1821. Furono undici giorni di indecisioni, di errori e di mu- tui sospetti : e cosi al 22 marzo Fabdicazione di Carlo Alberto alia Reggenza, e 1' entrata in Torino degli stendardi austriaci precedenti quella del Re Carlo Felice — portano al Piemonte Fimmeritato castigo d'una ti- rannide raddoppiata. Genealogia : Casa d'Este-Modena: 1598-1803 Da Alfonso M. di Montecchio figlio nat. di Alfonso I Duca di Ferrara Cesare I Duca di Modena, 1628 Alfonso III, 1644 Francesco I, 1658 I Alfonso IV, 1662 Francesco, II, 1694 sua f. Maria Beatrice sposa Giacomo II Stuardo Rinaldo, 1737 Francesco III, 1780 I Ercole III, 1803 da cui M. Beatrice s. di Ferd. d'Aust. Epoca IV: 1759<-1859. 181 LA RIVOLUZIONE ELLENICA : 1821-1829, Tav. XGIII. Indlpendenza : 1821-1822 L'insurrezione della Grecia avviene di conserva a quella della Rumenia per- che preparata, aiu- tata dagli stessi mezzi, ed avente lo stesso scopo. La Porta risponde ai primi gridi di Li- berta con distruzio- ni e stragi, ma il 1 gennaio 1821 la pri- ma Assemblea na- zionale Ellenica ad Epidauro afferma la indipendenza della Patria dalla secola- re dominazione stra- in da questo momen- to che all' insorta Grecia da ogni par- te d'Occ. giungono aiuti, sicche dopo tre anni di lotta el- la puo omai dirsi li- bera. Ma ecco intanto V Au- stria trattener la Russia e la Porta e spingere sulla Pe- nisola il Vicere egi- ziano Mohamet-Ali che con la presa e distruzione di Mis- solungi ritorna la Grecia alia dispera- zione de' giorni suoi piu tristi (1826). Intervento ; 1826-1829 Ma la distruzione di M. e il segnale del- F intervento ufficiale (sebbene con inten- zioni differenti) d'ln- ghilterra, Francia e Russia. La vittoria di Navar- rino (1827) costringe FAttila del Pelopon- neso a ritirarsi: ma nessun profitto essa apporta alia Grecia, finchenell829iRussi sulla via di Gostanti- nopoli non imponga- no alia Porta la pace di Adrianopoli, por- tante alia Penisola la sospirata indipen- denza. Progress! scientifici del sec. xix. — Davy con la pila voltiana decompone l'acqua: Piazzi scopre il pianeta di Gerere: Hauy pubblica un nuovo sistema mineralogico : Davy fa le prime esperienze di illuminazione elettrica a Londra, 1801. — Gar- nerin trova il paracadute per aerostati : Olbers scopre il pia- neta Pallade, 1802. — Harding scopre il pianeta Giunone: Ale- xander di Birmingham nel 1816 inventa le penne d' acciaio. — Gall pubblica le sue ricerche sulla craniologia, 1805. — Olbers scopre il pianeta Yesta, 1807, 182 Evo Modemo, CARLO X E LA RIVOLUZIONE DI LUGLIO : 1824-1830. Tav. XGIV. Carlo X: 1824-1828 Con costui i Borboni tendono a contrapporre, talora anche apertamente, alia scuola libe- rate della Rivoluzione francese il metodo pratico dell'Assolu- tismo. Quindi un succedersi vicende- vole di ministri liberali e ul- tramontani, finche senza amba- gi si viene ad una vera rico- stituzione soeiale e politica dei tempi prerivoluzionarii. La Eivoluzione di luglio: 1828-1830 La caduta del ministero Villele (1828) porta l'agitazione libe- rale ad una sosta sotto il Mi- nistero Martignac. Ma Carlo X, contrario a temperamenti libe- rali, scioglie il Parlamento e poco curandosi di violare la Co- stituzione riforma ]a legge elet- torale Da cio' la Riv. di luglio (27-29), che libera la Francia da un Re e da una Dinastia a lei fatali. L'EUROPA DOPO LA RIVOLUZIONE DI LUGLIO ; 1830. Tav. XCV, U Occidente Costituzionale : La Rivoluzione di luglio divide 1'Europa in due grandi gruppi di Stati : quelli ad Occidente costituzionali, quelli ad Oriente assoluti. Ad Occidente come Costituzio- nali stanno : Inghilterra, Fran- cia, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo. La Svizzera e il so- lo Stato a forma confederativa e repubblicana. V Oriente Assoluto : Ad Oriente come Stati assoluti stanno Prussia, Austria e Rus- sia, tuttora stretti tra loro coi patti della Santa Alleanza. E come assoluti stanno pure Danimarca, Svezia, Turchia ed Italia — chi sotto la prepon- deranza russa, chi sotto l'au- striaca. La Grecia stessa per quanto con forme costituzionali e vassalla della Russia, JEpoca IV: 1759-1859. 183 LA LOTTA DELLA NAZIQNALITA, Tav. XGVI. Nell'Europa Occidentale : II concetto di unita nazionale sulla nuo- va base postagli dalla rivoluzione francese si estende rapido a tutto TOc- cidente, e come In- ghilterra, Francia, Portogallo e Spagna gia gli ubbidiscono, cosi presto anche il Belgio e l'Olanda con la rivoluzione separatista del 1830, che e un conseguen- te corollario della francese del luglio dello stesso anno. NelV Europa Centrale : Nell'Europa centrale la lotta per la na- zionalita non erne- no forte, perche il benefizio vi appare abbastanza cono- sciuto. Cosi ! la ten- denza unitaria vi si manifesta massime nel sud danese, e nell'Italia nostra con le rivolte del 31, e con F animosa ri- forma iniziata da G. Mazzini dell' antica Carboneria median- te l'istituzione del- la Giovane Italia (1832). Nell'Europa Orientale : In Or. lo spirito di nazionalita si desta ancora piu violento con la lotta impe- gnatasi per l'indipen- denza tra i tre ele- menti, tedesco, slavo e ungherese. Sotto la direzione riis- sa il panslavismo tenderebbe ad ab- bracciare in un solo Stato tutte le dira- mazioni slave, ma al grande intento con- trastano la compat- tezza dell' elemento magiaro e i tenta- tivi di separazione della Polonia. Genealogia : La Casa Beale ed Imperiale degli Hohenzollern, 1701 Federico I, 1688-1713 coronato Re di Prussia a Koenigsberg nel 1701 Federico Guglielmo I, 1740 Federico II, il Gr , 1786 August o Guglielmo, 1758 I Federico Guglielmo II, 1797 Federico Guglielmo III, 1840 184 Evo Moderno. I MOTI RIVOLUZIONARII D'lTALIA DAL 1831 AL 1834, Tav. XGVII. In Piemonte: Le speranze che nei liberali desta la suc- cessione di Carlo Al- berto al trono, trat- tiene per un mo- mento il Piemonte dalPaderire ai moti rivoluzionarii del 1831: ma l'aperta reazione anti-libera- le cui il nuovo re poco dopo si abban- dona, da motivo al moto Ligure del 1833 soffocato subito nel sangue) e al tenta- tivo mazziniano in Savoia represso dal- l'intervento france- se ed elvetico (1834). Alia quale repressio- ne seguono efferrate persecuzioni e car- neficine, Nel Ducati: I moti liberali del 1831 ne'Ducati sono il riverbero del fran- cese del 1830, ed hanno per fine la espulsione dello straniero e il pro- cacciare all' Italia governi liberali. Quello di Modena (5 febbr. 1821) non rie- sce perche la Fran- cia abbandona a se stesso il Duca ambizioso, e perche costui, nella paura delle vendette au- striache, d'improvvi- so lo tradisce e per- seguita, e in fine perche tanto a Mo- dena quanto a Par- ma e in Romagna male s' intende il principio del non in- tervento. In Romagna: Sebbene a Bologna la democrazia libe- rate insorga contro la tirannide papale (Gregorio XVI) alia stess' ora del moto modenese, e dalla Romagna si dia la mano ai Ducati, pur- tuttaviala mancanza d'una direzione po- litica e militare uni- ca, e la pretesa delle Provincie Unite ad una Gostituzione po- litica indipendente, facilitano all' Austria il compito assuntbsi di domare una Ri- voluzione che pure in brev' ora aveva abbracciati tutti gli Stati Papali (1834). Genealogia : Segue La Casa Reale ed Imperiale degli Hohenzollern. Federico Guglielmo III, 1840 Federico Guglielmo IV, 1861 I Guglielmo I incoronato Imperatore di Ger~ mania a Versailles nel 1871 i Federico Guglielmo (Kronprinz) Epoca IV: 1759-1859. 185 L'lTALIA DAL 1846 AL 1848, Tav. XGVIIL Prime concessions : 1846-1847 L' insuccesso dei moti liberali del 1820 ; 1821, 1831-34 e del 1844, e nel tempo stesso il ge- neralizzarsi del desiderio di li- berta (effetto delle reazioni ti- ranniche) danno origine alpar- tito cosi detto neo-guelfo che lia per fine di liberare l'ltalia dallo straniero e di unirne i varii Stati in una Federazione con a capo il Pontefice (scuola giobertiana). E di fatto Pio IX e il primo de' Principi italici a dar ascolto ai suggerimenti de' neo guelfi coll'accordare ai suoi sudditi ri forme alquanto liberali, esem- pio seguito poco appresso dal Granduca di Toscana Leopoldo II e dal Re di Sardegna Carlo Alberto. Bivoluzioni e Costitnzioni : Ma i Principi di Napoli, dei Du- cati e del Lombardo-Veneto ri- mangono fedeli all'antico si- stema assoluto. II che provoca la rivoluzione popolare di Pa- lermo (2 febb. 1848) che tenta staccar l'lsola dal Regno ed obbliga Ferdinando II alia pro- mulgazione dello Statuto (29 gen. e 10 febb.), esempio se- guito da Carlo Alberto (8 feb- braio) e da Leopoldo II (17 feb.), e da Pio IX (14 marzo) e per- che non imitato dall' Austria, producente la sollevazione e la liberazione di Venezia (17 mar- zo), la sollevazione e liberazione di Milano (18-22 marzo), Progressi scientifigi del sec. xix. — Herschell scopre i satelliti di Urano, 1809. — Courtois scopre il jodio, 1813. — Daguerre perfeziona la scoperta della riproduzione dei disegni su lastre metalliche e sul vetro per mezzo della luce, 1822. ~- Costru- zione della prima ferrovia in Francia, 1823. — G. Segato trova come pietrificare i cadaveri, 1831. — - Wheatstone inventa in In- ghilterra il primo telegrafo elettrico, applicato tra Raltimora e Washington, 1837. — E. Howe inventa la macchiua da cucire, 1844. — Braid scopre l'ipnotismo, 1859. — Darwin pubblica XOrighie della specie per selezione generate ^ 1859. 186 JEvo Modemo, LA PRIMA GUERRA PER L'lNDJPMDENZA ITALIANA ; 18484849, Tav. XGIX. Per VUnita Monarchica : Nel primo periodo si combatte per l'unita monarchica, e il Pie- monte col suo Carlo Alberto sta alia te- sta degli eserciti i- talici alleati (pie- monte - lombardo emiliano - toscano - napolitano) al gran- de intento. E le vit- torie piemontesi di Goito, Mozambano e Pastrengo sembrano bene preludiare alio scopo. Ma la gelosia che nel sud si desta contro il Piemonte vi pro- voca il richiamo dei rispettivi eserciti, mentre nel nord e nel centro italico fa prevalere alia mo- narchica l'idea re- pubblicana. II che percio arresta la marcia vittoriosa di Carlo Alberto che malgrado il succes- so di Custoza e co- stretto alia ritirata ed all' armistizio di Salasco (9 agosto 1848). Per VUnita Repubblicana : II Trattato di Sala- sco mentre abbando- na a se stessiVene- zia e il centro d' I- talia, vi produce pu- re iltrionfo dell'idea repubblicana. Ma oltre che la ge- losia della direzione peril fine desiderato (Tunita) fa quasi ne- miche tra loro le sorte Repubbliche, la loro esistenza di- pendendotroppo dal consenso dei gover- ni assoluti d'Oltral- pe e daH'aiuto inge- nuamente sperato dalla Francia, la di- sfatta di Novara (23 marzo 1849), e la decisione di Na- poli, Spagna, Fran- cia ed Austria d'in- tervenire a pro del- le ragioni del Pa- pato, assegnano a tutti una inevita- bile caduta. Vintervento straniero : II ristabilimento del- 1'Assolutismo a Na- poli, a Vienna, a Ber- lino e, sotto le par- venze repubblicane, a Parigi — incorag- giano prima il Papato e poi gli altri Prin- cipi spodestati ita- ! lici a reclamare Tin- * tervento straniero a loro favore. Ma le tre Repubbliche ; italiche poiche sono impedite dal contem- poraneo assalto di quattro eserciti stra- i nieri a provvedere \ al bramato loro in- tento — dell'unione fusione — decidono difendersi, ognuna | per se, fino agli e- stremi. E 1' eroica difesa di J cinque mesi (aprile- agosto) serve, se non < altro, ad attestare al mondo quanto nella spregiata Italia sia radicato il sentimen- to del suo diritto di volere e dover essere libera ed una. Epooa IV: 1759-1859. 187 LA SECOND A GUERRA PER L'INDIPENDMZA DTTAIMj 1859, Tav. G. I Preparativi: 1848-1859 Per quanto nell'ultima lotta tra Findipendenza nazionale e FAs- solutismo straniero questo ab- bia riportato vittoria, ii propi- zio fato d'ltalia ha persuaso il Principe di Piemonte Vittorio Emanuele II a non chinarsi in- teramente alia pretesa del vin- citore. Dal che il grande guadagno della fede che nel figlio di C. Alberto a poco a poco si rac- coglie fra tutti gli Stati italici oppressi da dominazione tiran- nica e straniera, finche sorto accanto a Lui l'lJomo che alia nuova missione di tutela del suo Re sa convertire anche i piu restii (mazziniani) e impri- merle un' azione cosi vigorosa da convertire ad essa uno dei piu potenti avversarii dei moti liberali precedenti (Napoleone III), piu alcun dubbio non vi puo essere che al primo segnale di riscossa partito dal Piemonte non risponda la cooperazione sincera di tutta Italia. La guerra 1859 E le vittorie . franco -piemontes di Palestro e Magenta sono fe lice preludio al grande intento Poiche sebbene Fesercito franco s'arresti a Solferino, puo dirs: che cio sia a nuova fortuna dT talia, perche altrimenti la libera zione di questa non sarebbe av venuta, per la mala fede dell'al leato, senza ben maggiori sacri- fizii dei subiti a Villafranca e Zurigo. Non sarebbe cioe stato dato alia Rivoluzione italica di giovarsi dell' elemento suo ne- cessario per il finale trionfo, ossia del braccio popolare. Ed e Garibaldi che questo su- scita e dirige alia conquista del maggiore degli Stati italiani, il quale dopo le vittorie di Ca- latafimi, di Milazzo e del Vol- turno, Egli, a nome degli Italia- ni, offre a Vittorio Emanuele (8 novembre 1860), poco appresso per cio salutato Re (Vltalia dal primo Parlamento italico in To- rino il 18 febbraio 1861. LE DATE GAPITALI DELLA STOMA MEDIOEVALE E MODERNA EVO MEDIO: 476-1453 Epoca I: 476-800 476. Odoacre abbatte l'lmpero Romano. 486. Glodoveo vince Siagrio a Soissons. 489. Teodorico ed Ostrogoti discendono in Italia. 493. Teodorico vince ed uccide Odoacre. 496. Glodoveo vince gli Alamanni a Tolbiac. 500. Teodorico pubblica YEditto. 507. Glodoveo vince i Visigoti a Vouille. 508. Teodorico annette la Provenza all'ltalia. 51 1. Glodoveo muore. Divisione del Regno Franco. 523. Giustino I perseguita gli Ariani in Oriente. 524. Teodorico condanna a morte Boezio e Simmaco. 526. Teodorico muore. Amaasunta e Atalarico. 528. Giustiniano invia Belisario contro la Persia. 529. Giustiniano pubblica il Codlce delle Leggi Romane. 534. Belisario abbatte il Regno Vandalo d'Africa. 535. Belisario in Italia contro gli Ostrogoti. 540. Belisario entra in Ravenna. 547. Totila prende e saccheggia Roma. 548. Belisario riprende Roma. 552. Narsete vince Totila a Gubbio. 553. Narsete vince Teia a Lettere. 558. Glotario I riunisce il Regno Franco. 568. Alboino e Longobardi discendono in Italia. Le Bate capitali delta Storia Medioevale e Moderna. 189 569. Nascita di Maometto alia Mecca. 589. Nozze di Autari con Teodolinda. 590. Gregorio I (Magno) Pontefice. 610. Incomincia l'apostolato di Maometto. 622. Fuga di Maometto a Medina (Egira). 632. Morte di Maometto. 643. Rotari promulga l'Editto. 687. Pipino di Heristal vince a Testry i Neustrasiani. 711. Gli Arabi passano in Ispagna. 712. Luitprando Re de' Longobardi. 713. Paoluccio Anafesto primo Doge di Venezia (o 697). 732. Carlo Martello vince gli Arabi a Poitiers. 752. Prima incoronazione di Pipino il Breve. 754. Prima discesa di Pipino il Breve in Italia. 755. Seconda incoronazione di Pipino. 756. Seconda sua discesa, e Donazione al Papato. 744. Carlo Magno abbatte il Regno Longobardo. 787. Carlo Magno delega T Italia al figlio Pipino. 800. Carlo Magno incoronato Imp. d'Occid. da Leone III. Epoca II : 800-962. 801. Spedizione di Pipino contro Grimoaldo di Benevento. 806. Assemblea di Thionville, e prima divisione dell'Impero. 810. Infelice spedizione di Pipino contro Venezia: sua morte. 814. Morte di Carlo Magno. 817. Seconda divisione dell'Impero, fatta da Lodovico Imp, 818. Ribellione e supplizio di re Bernardo. 827. Gli Arabi assalgono la Sicilia. 829. Terza divisione dell'Impero fatta da Lodovico Imp, 833. Lodovico Imp. vinto e umiliato dai figli. 840. Guerra fratricida carolingia. 841. Battaglia di Fontanet. 843. Patto di Verdun, e quarta divisione dell'Impero. 845. Lotario Imp. cede l'ltalia al figlio Lodovico. 855. Lotario muore. Lodovico II Imp. e Re d'ltalia. 871. Lodovico II prigioniero in Benevento. 190 Le Date capitali delta Storia Medioevale e Modema. 875. Carlo il Galvo Imp. e Re d'ltalia. 877. Carlo il Calvo sconfitto da Carlo Manno. Muore. 881. Carlo il Grosso Imp. e Re d'ltalia. 888. Scioglimento dell'Impero Orient. Berengario I Re d'ltalia. 889. Guido M. e di Spoleto Re d'ltalia. 892. Lamberto figlio di Guido, Re d'ltalia. 894. Arnolfo di Germania incoronato Imperatore. 898. Berengario I, di nuovo Re d'ltalia. 899. Berengario I sconfitto dagli Ungheri sulla Brenta. 900. Lodovico di Provenza Re d'ltalia. 905. Berengario I scaccia Lodovico d'ltalia. 911. Corrado I di Franconia Re di Germania. 915. Berengario I incoronato Imp. da Giovanni X. 916. Vittoria di Berengario I sugli Arabi al Garigliano. 918. Enrico I di Sassonia Re di Germania. 923. Berengario I vinto a Firenzuola da Rodolfo di Borgogna. 924. Rodolfo Re d'ltalia. 925. Sollevazione dei Feudatarii contro Rodolfo. 926. Ugo di Provenza Re d'ltalia. 932. Sollevazione di Roma contro Ugo. 936. Ottone I di Sassonia Re di Germania. 945. Ugo espulso. Lotario II Re d'ltalia. 950. Morte di Lotario. Berengario II Re d'ltalia. 951. Prima discesa di Ottone in Italia. Liberazione d'Adelaide. 952. Berengario II si offre vassallo a Germania. 955. Vittoria di Ottone sugli Ungheri a Lechfeld. 957. Berengario II ribelle, e vinto da Lodolfo f. di Ottone I. 961. Seconda discesa di Ottone I contro Berengario II. Epoca III: 962 1305. 962. Ottone I incoronato Imp. d'Occ. da Giovanni XII. 967. Ottone I fa incoronare Imp. suo figlio Ottone. 972. Nozze di Ottone con Teofania di Bisanzio. 973. Ottone I muore. Ottone II. 983. Ottone II muore. Ottone III. 987. Ugo Gapeto, Duca di Francia, Re dei Franchu Le Date capitali clella Storia Medioevale e Moderna. 191 995. Ottone III discende in Italia contro 1 Romani. 998. Stragi romane : uccisione di Crescenzio. 999. Ottone III designa Roma come dimora degli Imperatori. 1002. Ottone IHmuore. Enrico II. Arduino Re d'ltalia. 1013. II feudalismo ecclesiastico invoca Enrico II contro Arduino. 1014. Incoronazione di Enrico II a Imp. Abdicazione di Arduino. 1022. Enrico II vince i Greci a Troia, con aiuti Normanni. 1024. Enrico II muore. Gorrado II di Franconia Re di Germania. 1027. Gorrado II incoronato Imperatore. 1035. Tancredi d'Hauteville in Italia. 1036. Ribellione dei Valvassori, e loro vittoria a Gampomalo. 1037. Gorrado II riforma la Gostituzione feudale. 1039. Morte di Gorrado II. Enrico III di Franconia. 1041. Gostituzione del Comune Milanese. 1046. Enrico III si arroga a Sutri l'elezione dei Pontefici. 1050. Gonfederazione Normanna pugliese. 1053. Leone IX vinto dai Normanni a Givitella. 1059. Enrico III muore. Enrico IV di Franconia. 1060. I Normanni con Ruggiero assalgono la Sicilia. 1068. I Normanni con Guglielmo conquistano l'lnghilterra. 1072. Ruggiero d'Altavilla entra vittorioso in Palermo. 1073. Gregorio VII. Lotta per le Investiture. 1074. Gregorio VII condanna le elezioni eccl. simoniache. 1075. Enrico IV si ribella agli ordini papali. 1076. La Germania feudale abbandona Enrico IV scomunicato. 1077. Enrico IV a Ganossa dinanzi a Gregorio VII. (Gennaio.) 1084. Enrico IV contro Roma e Gregorio IV. Intervento dei Nor- manni. 1085. Gregorio VII muore. Urbano II. 1087. Grande vittoria navale de' Genovesi , Pisani, Amalfitani a Mehdia sugl'Arabi. 1095. Urbano II bandisce la prima Grociata. 1099. Gerusalemme liberata. 1106. Morte di Enrico IV. Enrico V di Franconia. 1111. Enrico V si fa incoronare Imp. da Pasquale II. 1122. Patto di Worms Fine della lotta per le investiture. 192 Le Bate capiiall delta Storia Medioevale e Moderna. 1125. Enrico V muore. Lotario II di Sassonia. 1129. Ruggiero^II di Sicilia si annette il Ducato di Puglia. 1130. Ruggiero II (primo) Re di Sicilia. 1132. Lotario II chiamato in Italia da Innocenzo II. 1138. Lotario II muore. Gorrado III di Hohenstaufen. 1143. II Gomune libero di Roma. 1145. Arnaldo da Brescia in Roma. 1152. Gorrado III muore. Federico I di Hohenstaufen (Barbarossa). 1154. Supplizio di Arnaldo da Brescia. Prima discesa di Federico I in Italia. Prima dieta di Roncaglia. 1155. Federico I incoronato Imp. in Roma da Adriano IV. 1158. Seconda discesa di Federico I. Assedio di Milano: arresa. Seconda dieta di Roncaglia. Abolizione del Gomune Italico. 1162. Distruzione di Milano. 1163. Terza discesa di Federico I. 1164. Lega Veronese. 1166. Quarta discesa di Federico I. 1167. Lega Lombarda (1° giuramento a Gremona, febbraio: 2° giu- ramento a Pontida, 7 aprile). 1168. Fondazione di Alessandria. 1172. Riforma della Gostituzione Veneta. 1175. Federico I respinto da Alessandria J Gompromesso di Mon- tebello. 1176. Abboccamento di Federico I ed Enrico il Leone a Chiavem na. Vittoria di Legnano, 29 maggio. 1177. Pace di Venezia tra Federico I e Alessandro. Armistizio coi Gomuni Italici. 1183. Pace di Gostanza. Riconoscimento del libero. Gomune Ital. 1186. Nozze di Enrico di Hohenstaufen^con Gostanza d'Altavilla in Milano. 1189. Terza Grociata. 1190. Federico I muore.' Enrico VI di Hohenstaufen. 1194. Enrico VI Re delle Due Sicilie. 1198.fEnrico VI muore. Innocenzo III. 1202. Quarta Grociata. 1212. Federico! Tldi Hohenstaufen Re di Germania, Le Date capitali delta Storia 31edioevale e Moderna. 193 1215. Uccisione di Buondelmonte in Firenze. 1216. Quinta Crociata. 1220. Federico II incoronato Imperatore, da Onorio III. 1221. Federico II nel Reame. 1228. Sesta Crociata. 1229. Federico II scaccia le armi papali dal Reame. 1231. Federico II assale le citta lombarde. 1233. Convegno di Paquara. 1237. Federico II vince a Gortenova i Gomuni Italici. 1241. Vittoria Pisana alia Meloria sui Genovesi. 1243. lnnocenzo IV si ritira in Lione. 1247. Rivolta di Parma. 1248. Federico II respinto da Parma. Settima Crociata. 1249. I Bolognesi vincono e fanno prigioniero a Fossalta Enzo di Federico II. 1250. Federico II muore. Corrado IV di Hohenstaufen. 1251. Corrado IV marcia su Napoli. 1254. Corrado IV muore. lnnocenzo IV idem. 1258. Manfredi, Re di Sicilia. 1259. Battaglia di Cassano. Strage degli Ezzelini. 1260. Vittoria de'Ghibellini a Monteaperti. 1265. Urbano IV incorona Carlo d'Anjou Re di Napoli. 1266. Battaglia di Benevento. Morte di Manfredi. 1267. Discesa di Corradino in Italia. 1268. Battaglia di Tagliacozzo. Supplizio di Corradino in Napoli. 1270. Ottava Crociata. 1282. Vespri Siciliani. 1284. Vittoria navale di Ruggiero di Lauria nel Golfo di Napoli, idem dei Genovesi alia Meloria sui Pisani. 1285. Carlo I d'Anjou muore. Carlo II il Zoppo. 1288. Morte del Conte Ugolino della Gherardesca. 1293. Gian della Bella in Firenze: ordinamenti di Giustizia. 1294. Abdicazione del Papa Celestino V. Bonifazio VIII. 1297. Serrata del Gran Consiglio a Venezia. 1300. Giubileo. 1301. Carlo di Valois in Firenze. Corso Donati. 194 Le Bate capitali della Stbria Medioevale e Modema. 1303. Pace di Galtabellota : Regno di Trinacria. Insulto di Anagni. 1305. Clemente V abbandona Roma. Epoca IV: 1305-1453. 1308. Enrico VII di Lussemburgo. Morte di Gorso Donati. 1309. Origine della Gonfederazione Svizzera. 1310. Enrico VII discende in Italia. 1312. Enrico VII assedia Firenze. 1313. Enrico VII muore nel Sienese. 1315. Uguccione della Faggiuola vince i Fiorentini a Montecatini. 1316. Uguccione della Faggiuola e bandito da Pisa. 1325. Castruccio Castracane vince ad Altopascio i Fiorentini. 1338. La Dieta di Rense libera l'lmperatore dall'obbligo della in- coronazione papale. 1339. Incomincia la guerra dei cent'anni. 1342. Gualtiero di Brienne Gapitano del popolo a Firenze. 1343. Gualtiero di Brienne espulso da Firenze. 1347. Gola da Rienzo Tribuno di Roma. Espulso. 1348. La peste infierisce in Italia. 1353. Ritorno di Gola da Rienzo in Roma. 1354. Gola da Rienzo e ucciso in Roma. 1356. La Bolla d'oro fissa a sette i Grandi Elettori. 1367. Urbano VI ritorna in Roma. 1377. Gregorio XI ritorna la sedia papale in Roma. 1378. Incomincia la guerra di Chioggia. Tumulto dei Giompi in Firenze. 1379. Vettor Pisani sconfitto a Pola dai Genovesi. Assedio di Ve- nezia. 1380. I Genovesi sono bloccati a Chioggia. 1381. Pace di Torino tra Genova e Venezia. 1386. Vittoria degli Svizzeri a Sempach su Leopoldo d' Austria. 1395. Gian Galeazzo Visconti Duca di Milano. 1396. Genova si da alia Francia. 1406. Firenze sottomette Pisa. 1409. II Regno di Trinacria e unito ad Aragona. 1412. Giovanni Maria Visconti e ucciso in Milano. Le Date capitali della Storia Medioevale e Moderna. 195 1414 Concilio di Costanza. Supplizio di Giov. Huss. 1416. Amedeo VIII Duca di Savoia. 1421. Giovanni de' Medici gonfaloniere a Firenze. 1427. Vittoria a Maclodio del Gonte di Garmagnola. 1429. Giovanna d'Arco libera Orleans. Incoronazione di Garlo VII a Reims. 1431. Supplizio di Giovanna d'Arco. 1433. Esiglio di Cosimo dei Medici da Firenze. 1434. Richiamo di Cosimo (padre della Patria). 1435. Giovanna II d'Anjou muore. 1436. Garlo VII rientra in Parigi. 1438. Alberto II d'Habsburg Imperatore di Germania. 1439. Amedeo VIII creato Papa (Felice V). 1440. Federico III d'Habsburg- Imperatore di Germania. 1442. Alfonso I il Magnanimo Re di Napoli. 1447. Filippo Maria Visconti muore. 1449. Fine dello Scisma Occidentale. 1450. Francesco Sforza Duca di Milano. 1453. Maometto II entra in Gostantinopoli. Gli Inglesi espulsi di Francia. EVO MODERNO: 1453-1859 Epoca I: 1453-1559. 1454. Pace di Lodi tra gli Stati Italici. 1461. Gasa York in Inghilterra. Guerre delle due Rose. 1465. Grande Lega feudale contro Garlo VII di Francia. 1476. Galeazzo Maria Sforza ucciso in Milano. 1477. Battaglia di Nancy: morte di Garlo il Temerario. 1478. Gongiura de' Pazzi in Firenze. 1479. Lodovico Sforza usurpa il Ducato di Milano. 1480. I Turchi assalgono Otranto. 1485. Gasa Tudor in Inghilterra. 1486. Bart. Diaz giunge al Capo di Buona Speranza. 196 Le Bate capitali delta Storia Mediae vale e Moderna. 1492. Cristoforo Colombo scopre 1' America. Fine della dominazione araba in Ispagna. Morte di Lorenzo de'Medici. 1293. Massimiliano I Imp. di Germania. 1494. Discesa di Carlo VIII in Italia Cacciata dei Medici da Fi- renze. 1495. Carlo VIII vince la Lega Italica a Fornovo. 1498. Vasco de Gama approda all'India. 1499. Lodovico Sforza perde il Ducato di Milano. 1500. Trattato di Granata tra la Francia e la Spagna. 1501. Cesare Borgia Duca di Romagna. 1503. Disfida di Barletta. Giulio II. 1504. Pace di Blois tra Francia e Spagna. 1508. Lega di Cambrai contro Venezia. 1509. Luigi XII di Francia vince i Veneziani ad Agnadello. 1510. Pace tra Venezia e Giulio II. 1511. Lega Santa tra Giulio II, Spagna e Venezia. 1512. Vittoria de' Francesi a Ravenna. 1513. Ritorno dei Medici in Firenze. Leone X. 1515. Francesco I di Francia vince a Melegnano la Lega Santa. 1516. Paci di Friburgo e di Noyon. 1517. Leone X pubblica la Bolla per le Indulgenze. 1519. Carlo V d'Habsburg Imp. di Germania. 1520. Leone X scomunica Lutero. Riforma. 1521. Lutero dal concilio di "Worms condannato al bando. Prima guerra tra Francesco I e Carlo V. 1525. Francesco I e sconfitto e fatto prigione a Pavia. Lega Cle- 4 mentina. 1526. Pace di Madrid. Lega di Cognac. Seconda guerra. 1527. Sacco di Roma. I Medici espulsi da Firenze. 1528. Sconfitte de'Francesi a Napoli e a Landriano. A. Doria rior- dina la Repubblica di Genova. 1529. Paci di Barcellona e di Cambrai (due Dame). Assedio di Fi- renze. Dieta di Spira. Protestanti. 1530. Carlo V incoronato Imp. in Bologna. Caduta di Firenze. Con- fessione Augustana. 1532. Prima pace di religione a Norimberga. Le Bate capitali della Storia MelioecaJe e Moderna. 197 1533. Enrico VIII Tudor ripudia Gaterina d'Aragona. 1534. Paolo III. Tumulti anabattisti in Germania. 1535. Terza guerra tra Francesco I e Carlo V. 1537. Uccisione di Alessandro De'Medici. Gosimo I. 1538. Armistizio di Nizza. 1540. Paolo III approva l'ordine dei Gesuiti. 1541. Ripresa della guerra. 1542. Paolo III istituisce una nuova Inquisizione. 1544. Pace di Grespy. 1545. Paolo III apre il Concilio di Trento. 1546. Morte di Lutero. Guerra smalcaldica. 1547. I Protestanti vinti a Miilberg. Ribellioni a Genova, Piacenza, Lucca e Massa. 1548. Carlo V pubblica V Interim. 15 i9. Paolo III muore. Giulio III. 1551. Nuova guerra tra Francia, Spagna e Germania. 1552. Seconda pace di religione a Passavia. 1555. Definitiva pace di religione ad Augusta. 1556. Abdicazione di Carlo V. Filippo 11 re di Spagna. 1557. Emanuele Filiberto vince i Francesi a S. Quintino. 1558. Elisabetta Tudor regina d'Inghilterra. 1559. Pace di Gateau- Gambresis. Epoca II: 1559-1659. 1562. Incomincia la guerra religiosa e civile in Francia. 1563. Editto di pace religiosa, detto d'Amboise. 1565. Pio V. La Bolla in coena Domini. Gonvegno di Baiona. 1568. Incomincia la ribellione de' Paesi Bassi. 1571. Vittoria navale italica a Lepanto (7 ottobre). 1572. La notte di sangue a Parigi (24 agosto S. Bartolomeo). 1573. II Duca d'Alba nei Paesi Bassi. I Pezzenti. 1576. Unione di Gand. 1579. Unione d'Utrecht. La Repubblica Olandese. 1580. Carlo Emanuele I Duca di Savoia. 1582. Gregorio XIII riforma il Galendario. 1584 Uccisione di Guglielmo d'Orange. 198 Le Bate capitali della Storia Medioevctle e Moderna. 1587. Supplizio di Maria Stuarda. 1588. Uccisione del Duca di Guisa. Distruzione della Invincibile Armada. 1589. Uccisione di Enrico 111 di Francia. 1593. Abiura di Enrico IV di Borbone. 1598. Editto di Nantes. Pace di Vervins. Filippo II muore. 1603. Elisabetta Tudor muore. Giacomo I Stuardo. 1606. Paolo V lancia Flnterdetto a Venezia. 1610. Uccisione di Enrico IV di Francia. 1612. Carlo Em. I si prepara ad occupare il Monferrato. 1617. Pace tra Piemonte e Spagna, Venezia ed Austria. 1618. Congiura di Bedmar. Guerra dei XXX anni. 1624. Carlo Em. I e la guerra di Valtellina. Richelieu. 1628. Termina la guerra della Roccella. 1629. Carlo Em. e Spagna contro Francia. 1630. Carlo Em. muore. Vittorio Amedeo I. 1631. Vittorio Am. I tratta con la Francia a Cherasco. 1635. Trattato di Rivoli tra Francia e Piemonte. 1637. Vittorio Am. I muore. Reggenza di Cristina di Francia. 1639. Incomincia la guerra civ. in Piemonte. 1642. Richelieu muore. Mazzarini 1643. Luigi XIV di Francia. 1647. Sollevazioni di Palermo e Napoli (Masaniello : Alessi). Asse- dio di Candia (1647-1669). 1648. Pace di Westfalia. 1649. Supplizio di Carlo 1 Stuardo. Guerra della Fronda. 1654. Abdicazione di Cristina di Svezia. 1657. I Veneziani tentano sforzare e bloccare i Dardanelli. 1658. Muore Oliviero Cromwell. 1659. Pace dei Pirenei tra Francia e Spagna. Epoca III: 1659-1759. 1660. Ristaurazione stuarda in Inghilterra. 1661. Mazzarini muore. Colbert. 1667. Luigi assale i.possessi di Spagna sul Reno. 1668 II Portogallo riacquista la perduta indipendenza. Pace d'A- quisgrana. Le Date capitali delict Storia Medioecale e Moderna. 190 1669. Gandia si arrende ai Turchi. 1672. Luigi XIV assale l'Olanda. 1674. Messina si da a Luigi XIV. 1678. Pace di Nimega. Messina ritorna a Spagna. 1680. Gamere di riunione. Strasburgo unito a Francia. 1683. I Turchi assediano Vienna. Stan. Sobieski. 1684. Luigi XIV fa bombardare Genova. 1685. Luigi XIV ritira l'editto di Nantes. 1687. Francesco Morosini trionfatore del Peloponneso. 1688. Lega d'Augusta contro Luigi XIV. Rivoluzione inglese. 1690. Vittorio Amedeo II entra nella Lega d'Augusta: e sconfitto a Staffarda. 1693. Vittorio Am. II e sconfitto a Marsaglia. 1694. Vittorio Am. II fa pace con Luigi XIV. 1697. Pace di Ryswick tra Luigi XIV e la Lega. 1699. Pace di Carlowitz tra Germania, Turchia e Venezia. 1700. Carlo XII di Svezia vince Pietro I di Russia a Narva. Morte di Carlo II di Spagna. 1701. Lega dell'Aia contro Luigi XIV. Battaglie di Carpi e Chiari. 1702. Battaglia di Luzzara (Eugenio di Savoia e Vendome). 1703. Vittorio Am. II si da alia Lega dell'Aja. 1705. Battaglia di Gassano d'Adda. 1706. Assedio di Torino. Battaglia di Torino. 1708 Gli Austriaci nel Reame di Napoli. 1713. Pace d'Utrecht. Vittorio Am. II Re di Sicilia.' 1718. Pace di Passarowitz tra la Germania-Venezia e la Turchia. 1720. Vittorio Am. II cambia la Sicilia con la Sardegna. 1733. Guerra di successione al trono di Polonia. 1734. Vittorie di Carlo Em. Ill a Parma e Guastalla. 1738. Pace di Vienna tra Germania, Francia, Spagna e Piemonte. 1740. Guerra di successione d 1 Austria. 1743. Carlo Em. alleato di Maria Teresa: battaglia di Camposanto. 1744. Carlo Borbone vince a Velletri gli Austriaci. 1745. Pace di Dresda tra Austria e Prussia. 1746. Rivoluzione popolare di Genova. . 1747. Vittoria di Carlo Eman. Ill all'Assietta. 200 Le Date capitali delta ' Storia Medioevah e Moderna. 1748. Pace di Aquisgrana tra Austria, Francia, Spagna e Piem. 1756. Guerra dei sette anni (1756-1763). 1759. Gli Austro-russi vincono a Kunersdorf Federico II. Epoca IV : 1759-1859. 1763. Pace di Hubertusburg. Pace di Parigi. 1768. I Genovesi cedono la Corsica alia Francia. 1772. Prima divisione della Polonia. 1773. Glemente XIV sopprime la Gompagnia di Gesu. 1776. Proclamazione della indipendenza degli Stati Uniti. 1783. Pace di Versailles. La Russia in Crimea. 1789. Apertura degli Stati Generali di Francia. Presa della Basti- glia, 14 luglio. 1790. Decreto per la costituzione civile del Clero francese. 1791. Assemblea legislativa, 1 ottobre. Fuga di Luigi XVI, 20 giu- gno. Dichiarazione di Pilnitz. 1792. Convenzione nazionale, 22 settembre. Vittorie di Valmy e di Jemmapes. 1793. Supplizio di Luigi XVI, 21 gennaio. Prima alJeanza di tutte le Monarchic europee contro Francia. Ribellione della Van- dea (marzo) : supplizio di M. Antonietta, 16 ottobre. 1794. Supplizio di Robespierre, 28 luglio. 1795. Battaglia di Loano. Direttorio, 1795-99. 1796. Vittorie di Bonaparte a Montenotte, Dego, Millesimo, Mon- dovi; armistizio di Cherasco : vittorie di Lodi, Lonato, Ca- stiglione, Bassano ed Arcole. 1797. Vittoria di Bonaparte a Rivoli: presa di Mantova: trattato di Tolentino: vittoria al Tagliamento: entrata in Venezia : creazione della Repubblica Cisalpina. Trattato di Campo- formio. 1798. Spedizione di Bonaparte in Egitto. Seconda alleanza d' In- ghilterra, Austria e Russia contro Francia. Repubbliche Italiche. 1799. Vittorie Austro-russe sui Francesi alia Trebbia e a Novi. Ristaurazioni politiche in Italia. Consolato in Francia, 10 novembre. Le Date capitali delta Storia Melioevale e Moderna. 201 1800. Bonaparte discende in Italia, maggio. Resa di Genova agli Austriaci, 4 giugno, Vittoria di Marengo, 14 giugno. 1801. Pace di Luneville. Repubblica Italiana. 1802. Pace d'Amiens. Bonaparte console a vita 1804. Napoleone I Imperatore, 18 maggio; incoronazione, 2 dicem. 1805. Napoleone I Re d'ltalia, marzo. Terza alleanza d'Inghilterra, Austria, Russia, Svezia, Napoli contro Francia, Vittoria di N. ad Ulma: entrata di N. in Vienna, Vittoria di Nelson a Trafalgar, Vittoria di N. ad Austerlitz. Pace di Presbur- go. Fuga dei Borboni di Napoli in Sicilia. 1806. Gonfederazione del Reno. Quarta alleanza di Prussia e Rus- sia contro la Francia. Vittorie di N. a Jena e Auerstadt. Entrata di N. in Berlino. Blocco continentale. Vittoria di N. ad Eylau e Friedland. 1807. Pace di Tilsit. I Francesi entrano nel Portogallo e in Spagna. 1808. Generale sollevazione della Spagna. 1809. Quinta alleanza d'Austria, Inghilterra contro Francia. Vit- toria di N. a Wagram. Pace di Vienna. 1811. Nascita del Re di Roma. Apogeo della potenza di N. 1812. Guerra contro la Russia. N. entra in Mosca, 14 sett. Riti- rata, 19 ottobre. 1813. Guerra per la liberta in Germania Battaglie di Liitzen, di Bautzen, di Wurschen. Sesta alleanza d' Austria, Prussia, Russia, Inghilterra, Svezia contro Francia. Battaglie di Dre- sda, di Kulm e di Wartenburg. Battaglia delle Nazioni a Lipsia, 16-19 ottobre. 1814. Assalto alia Francia (gen.-apr.). Abdicazione di N., 13 apr. 1815. Napoleone sbarca a Cannes, 1 marzo. Battaglia di Water- loo, 18 giugno. Seconda abdicazione di N., 22 giugno. Trat- tato di Parigi, 20 nov. 1820. Rivoluzione di Spagna, di Sicilia e Napoli. Gongresso di Troppau. 1821. Gongresso di Laibach. Insurrezione ellenica. Insurrezione piemontese. Napoleone I muore a Sant'Elena. 1822. Gongresso di Verona. 1822. Intervento francese in Ispagna. 202 Le Date capitali delta Storia Medioevale e Modemct. 1827. Battaglia navale di Navarino. 1830. I Francesi in Algeri. Rivoluzioni di Parigi, del Belgio, di Po Ionia. 1831. Rivoluzioni negli Stati Pontifici e Ducati. Interventi austr. 1833. Isabella II regina di Spagna, e moti carlisti. 1844. I fratelli Bandiera in Calabria. 1846. Pio IX. Riforme politiche. 1848. Insurrezione della Sicilia, genu. Repubblica francese. Guerra per l'indipendenza italica. Battaglie di Goito, Monzambano, Valleggio, Pastrengo, Santa Lucia, Gurtatone, Montanara, Goito, Vicenza, Gustoza. Fuga di Pio IX a Gaeta, 24 nov. 1849. Proclamazione della Repubblica romana, 9 febb., Battaglia di No vara, 23 marzo. Fine della insurrezione di Sicilia, maggio. I Francesi entrano in Roma, 2 luglio. Resa di Ve- nezia, 24 agosto. 1852. Gavour presidente del Ministero in Torino. Napoleone III Imperatore, 2 dicembre. 1855. II Piemonte interviene nella guerra di Crimea. 1856. Gavour al Gongresso di Parigi. 1858. Gonvegno di Gavour e Napoleone III a Plombieres. 1859. L'Austria dichiara la guerra al Piemonte, 26 aprile. Com- battimento di Montebello, 20 maggio. Battaglia di Palestro, 30 maggio : di Magenta, 4 giugno : di Melegnano 8 giug. : di San Martino e Solferino, 24 giugno. Convenzione di Vil- lafranca, luglio. Toscana, Ducati, Romagne per plebiscito si danno al re Vittorio Emanuele di Sardegna, agos.-sett. 1860. Plebisciti dell'Emilia e Toscana, gennaio. Sollevazione di Pa- lermo, 4 aprile. Garibaldi salpa dallo scoglio di Quarto, 5 maggio : sbarca a Marsala, 12 id. : vince i Borbonici a Ca- latafimi, 15 id. : entra liberatore in Palermo, 6 giugno : vince a Milazzo, 20 luglio : a Messina, 27 id. : passa lo stretto, 19- 20 agosto : entra in Napoli, 7 sett. Vittoria dei Regii a Ca- stelfidardo e ad Ancona, sett.: vittoria de' Regii e Volon- tari al Volturno, 1-2 ott. : Vittorio Em. II con Garibaldi in Napoli, 7 nov.: Vittorio Em. II in Sicilia, dicembre. 1861. Resa di Gaeta: di Messina, febb.-marzo: proclamazione del Regno d'ltalia, 17 marzo, e di Roma Capitale, 27 marzo. Le Date capitall della Storia Medioemle e Moderna. 203 1862. Tentativo di Sarnico: di Aspromonte. 1864 Gonvenzione con la Francia. 1866. Guerra contro FAustria in unione alia Prussia. Battaglia di Custoza, 24 giugno: di Lissa, 20 luglio. Vittoria dei Prus- siani a Sadova, 22 luglio. Paci di Praga e di Vienna, ago- sto-ottobre. 1867. Battaglia di Mentana, 2 novembre. 1870. Vittoria de' Tedeschi a Sedan, 1 sett. Proclamazione della Repubblica francese, 4 sett. Entrata dell' esercito italiano in Roma, 20 settembre. FmE . MANUALI KOEPLt Serie Soientilica, in-32 1egatia L. 1.50 i Chlmlca, di Roscoe, Pavesi. 2 Fisica, di Balfour Stewart, Cantoni* 3 Geograf la fisica, di Geikib, Stoppani 4 Geologia, di Geikie, Stoppani. 5 Astronomia, di Logkyeb, Schiapa- relli. 6 Fislologla, di Foster, Albini. 7 Botanica, di Hooker, Pedicino. 8 Logica, di Jevons, Di Giorgio. 9 Geografia cl&sslc&jdilozm, Gentile 10 Letteratura italiana, di G. Fbmni. 11 Etnografia, di B. Malfatti. 12 Geografia, di Grovb, Galletti. 13 Letteratura tectesca, di Langs, Pa ganini. 14 Antropoiogia, di Canbstrini. 15 Letteraturafrancese, di Marcillag, Paganini. 16 Logismografia, di G. Chiesa. 17 Storia Italiana, di Cesare Canto. 18 Letteratura inglese, di E. Solazzi. 19 Agronomia, di F. Careoa di Moricce. 20 Economia politica, imom-Cossa. 21 Dirltti e Dover!, di D. Maffiou. 22 Algebra, di S. Pinchbrlb. 23 Energia fisica, di R. Ferrini. 24 Letteratura greca, di V. Inama. 25 Mineralogia generale,diL.BoMBicci. 26 Meccanica, di Ball, Benetti. 27 Computisferia, di V. Gitti. 28 AntichitaRomane,diKoppJfore$c7i* 29 Omero, di Gladstone, Palumho- Fiorilli. 30 Mitologia, di A. De Gcbernatis. 31 Ragioneria, di V. Gitti. 32 Geometria pura, di S. Pincherle, 33 Letteratura spagnuola, di L. Cap- pelletti. 34 Protistologia, di L. Maggi. 35 Geometria metrica e Trigonome* tria, di S. PlNCHERLE. 36 Letteratura Indiana, di A. De Go- bernatis. 37 Metrica del Greci e del Romans, di Muller, Lami. 38 Religion! e lingue deli' India in- glese, di Cost, De Gubernatis. 39 Archeologla, Arte Greca, di I. Gen* TILE. 40 Archeologla, Arte Romana, di I. Gentile. 41 Logarittnl, di 0. Muller. 42 Vita di Dante, di G. A. Sgartazzini* 43 Opere di Dante, diG. A. Sgartazzini. 44 Sismologia, di L. Gatta. 45 Error! e pregiudizii popolari, di Strafforello. 46 Vulcanismo, di L. Gatta. 47 Zoologia I, lavertenrati,dl Giolioli Cavanna, 48 Dinamica elementare, di Cattaneo. 49 Letteratura americana, di G. Strafforello. 50 Lingue dell'Af rica, di Cost, De Qw bernatis. 51 Termodinamica, di C. Cattaneo. 52 Pateoetnologia, di I. Regazzoni. 53 Assicurazionl, di C. Paoani. 54 Elettriclta, di Jbnkin, Ferrini. 55 Spettroscoplo, di Proctor, Potto, 56-57 Mineralogia descrittiva, di L. BOMBIGCl. 58 Diritto Romano, di C. Ferrini. 59 Luce e Color!, di G. Bbllotti. 60 Letteratura romana, di F. Ramo- RINO. 61 Zoologia II, Vertebratl, (Ittiop- sidi) di Giglioli. 62 Zoologia III, Vertebratl, (Saw- ropsidi, Teriopsidi) di Giglioli. 63 Geometria Projettlva di F. Aschibri. 64 Geometria Descrittiva di Ferd. Aschibri. 65 Fonologia Itailana, di L. Stoppato. 66 Diritto penale, di A. Stoppato. 67 Letteratura persiana, di I. Pizzi. 68 II Mare, di V. BbllIo. 69 igroscopU, Igrometri e umidita, di P. Cantoni. 70 Mandate commercials, aiE.viDARi 7i Geometria analitica del piano, di 72 Geometria analitica dello spazio, di F. Aschibri. 73-74 Letteratura Ebraica, di A. , R -VEL. Ulrigo Hoepli, Editore-LibraiOj Milano - Pisa - Napoli, Serie IPx-^ttica - Legati a L. 2. Adulterazione e falsificazione de- gli atimenti, di L. Gabba, Alimentazione, di Strafforello, Analisi del Vino, di Barth-Com- boni, con incisioni . Animati da cortile, di P. Bo- nizzt, con 39 incisioni. Atlante geografico-universaie, di R. Kiepert, con testo di G, Garollo , 6 a ediz. di 25 tav. Apieoltura, di G. Canestrini, con 32 incisioni. Arte mineraria, di Y. Zoppetti, con 13 tavole. Bachi da seta, di Tito Nenct, con 41 inc. e 2 tavole lit, Bibliografia, di G 8 Ottino, con 11 incisioni, Caseificio, di L. Manetti, con 18 incisioni. Coiomhi domestici, di P, Bo- nizzi, con incisioni. Colori e vernlci, di G. Gorini. Cempensazione degii error!, di F. Grotti. Concia delle peSli, di G. Gorini, Conserve alimentari, di Gorini. Disegno topografico,diBERTELLi ? con 12 tav. e 10 inc. Enoiogia, di 0. Ottavi, 12 inc. Falegnameed Ebanista, diG.BEL- LUQM1NI. Fotografia, diMuFFONE, con inc. Frumento e IVSais, di G. Gan- toni, con 13 incisioni. Galvanoplastica, di R. Ferrini, 2 volumi con 4o incisioni. Geometria pratica, di G. Erede con 124 incisioni, Imbalsamatore, di R. Gestro con 30 incisioni. Industriadella seta, di L. Gabba Infezione, disinfezione, dissnfet tanti, di Alessandri, con inc. Insetti utiH, di F, Franceschinu con 43 inc. e 1 tavola. Interesse e sconto, di Gagliardi IVfacchinista e fuochista, di G. Gautero, con 23 incisioni. Metalii preziosi, di G. Gorini, con 9 incisioni. Naturalista viaggiatore, di Is- sel-Gestro, con molte inc. Oiii, di G. Gorini, con 7 inc= Operaio, di G. Belluomini. Panificazione razionale, diPoai* PILIO. Piante industrial!, di G. Gorini. Piccoie Industrie, di A. Errera. Pietre preziose, di G. Gorini, con 12 incisioni. Prato (!!), di G. Cantoni, con 13 incisioni. 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Sntlo 0\ ■■ ■ gt-nerica ibbiama finora: Arabu voIjl : De Steriicl ei >ib K h - 1 li g . 1 L$Q Giar .matin Jdica I libolati, con un' appen- V » , ell* r 1 ? 4_ » 1 1 i industriale le] pa*.o quasi , „ 5.50 I ii . . . i '. le Curve, d h 'bnke 11 .'.'■' Magnetism i > rd Ele 1 ••>■.■ Li r [oni H 2. 50 Manuals di Filatcua. L •- ;tl ;ra 1 ll>c»i Un en i di RHflfl G. Bel- i : i 1 in [av . - : leg. in fela. „ ,.- in ftlls